Prospero’s Books
«Noi siamo fatti della materia di cui sono fatti i sogni…» (Prospero, da La Tempesta di William Shakespeare)
Marco D’Aponte
Il principio di Archimede
Avvertivo le nostre vite stabilizzate sotto il livello della superficie, immerse nel corpo liquido che ci avvolgeva compatto.
Il principio di Archimede Collana «Prospero’s Books» n. 37 I edizione: settembre 2011 Sceneggiatura, disegni e lettering: Marco D’Aponte Tratto dall’omonimo romanzo di Dario Lanzardo pubblicato da Effigie nel 2006 Grafica di copertina e impaginazione: TunuéLab Illustrazioni di copertina: Marco D’Aponte Text and illustrations Copyright © 2011 D’Aponte/Eredi Lanzardo/Tunué S.r.l. All rights reserved. Direzione editoriale: Massimiliano Clemente Tunué S.r.l. Via dei Volsci 139 – 04100 Latina – Italy tel. 0773 661760 | fax 0773 1875156 info@tunue.com | www.tunue.com ISBN-13, GS1 978-88-97165-28-6 Finito di stampare nel mese di settembre 2011 presso: Stampa Sud S.p.A. Via Paolo Borsellino 7 74017 Mottola (TA) – Italy Carta: Hello Silk + 300 g/m2 (copertina) Munken Print 1,8 115 g/m2 (interni) Il principio di Archimede è stampato su carta «amica delle foreste» certificata FSC
Marco D’Aponte, nato a Torino, diplomato all’Accademia Albertina, fa il suo esordio nel mondo del fumetto sulla rivista Orient Express e in seguito collabora con Tiramolla. Negli anni Ottanta si dedica alla pittura e all’illustrazione. Nel 2000 disegna il fumetto più grande del mondo, Storia del traforo del Frejus, collocato a Torino in Piazza Statuto. Successivamente realizza alcune storie de La valigia del cantastorie, di Guido Cernetti, per il quotidiano La Stampa, mentre dall’incontro con la scrittrice Gianna Baltaro, vedono la luce due graphic novel tratti dai romanzi gialli del commissario Martini. Altre sue opere: Tazio Nuvolari, compagno del vento (sceneggiatura di Pit Formento); Quattro giorni per non morire (sceneggiatura di Andrea B. Nardi, dal romanzo di Marino Magliani); Cento anni nel futuro (sceneggiatura di Riccardo Migliori), una storia dell’Audi pubblicata sul Corriere della Sera Magazine. Espone i suoi dipinti in diverse mostre collettive e personali. Le ultime, dedicate alla figura del mitico Tazio Nuvolari, si sono svolte al Museo Tazio Nuvolari di Mantova e al Museo della Mille Miglia di Brescia. La prossima, con fotografie, dipinti e disegni dedicati al mare, alle navi e ai personaggi di questa storia, si svolgerà nel 2012 presso il Museo di Scienze Naturali di Torino. www.marcodaponte.it
Dario Lanzardo (1934-2011) è stato un saggista, narratore e fotografo che ha spaziato con il suo lavoro dalle lotte operaie all’economia politica ai racconti fotografici sul rapporto natura/artificio. Ricordiamo le collaborazioni con il Nuovo Corriere, Paese Sera, Aut-Aut, Quaderni rossi e Quaderni piacentini, la cura delle opere di Raniero Panzieri, il saggio La rivolta di piazza Statuto (Feltrinelli). Tra i volumi fotografici, accompagnati da mostre di ampia dimensione, alcuni sono legati al territorio torinese, come quello sul mercato del Baloon, sulle statue, i fiumi, i cortili, sull’arte contemporanea all’aperto; altri, di elaborazione del concetto del doppio nella rappresentazione, come Il convitato di ferro, sulle armature medievali, o quello sugli spaventapasseri; altri ancora sul rapporto natura, scienza e immaginazione fantastica, come Cosa sono le nuvole? Un racconto per immagini che finisce da ultimo con il suo approdo alla narrazione con due romanzi: Il principio di Archimede e L’ombra della Gulfstream. www.dariolanzardo.it
A Dario Davide.
CABINA
IL VIAGGIO AVEVA RADICI LONTANE: IN QUALCHE TRADIZIONE DI FAMIGLIA, IN QUEL PAESE CON LA VISTA SUL MARE, SUI BANCHI DELL’ISTITUTO NAUTICO, FRA I RELITTI DI NAVI AFFONDATE NEL GOLFO E PERLUSTRATE DA RAGAZZI NELLA PRIMA ESTATE DEL DOPOGUERRA, O FORSE NELLO SPIRITO PIÙ ANTICO DELLA CITTÀ.
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NOME, COGNOME, ANNO, MESE E GIORNO DELL’IMBARCO. NOME DELLA NAVE E DEL COMANDANTE, CARICO E PORTO DI DESTINO.
POI SALII A BORDO.
SONO IL NUOVO ALLIEVO DI MACCHINA.
COLSI UN RAPIDO SGUARDO INDAGATORE.
GLI UFFICIALI CENANO ALLE VENTI.
L’ASPETTAVAMO. VENGA CON ME SIGNORE.
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CHE AVESSE RICONOSCIUTO I DISAGI DEL PRINCIPIANTE?
LE CONVIENE RITIRARSI PRESTO. DOMATTINA SALPIAMO ALLE SETTE.
IL MARINAIO DAL VOLTO RASSICURANTE MI ACCOMPAGNÒ IN CABINA.
LA SVEGLIERÒ IO COL CAFFÈ ALLE TRE. LE CONSIGLIO DI TENERLO BENE AVVITATO!
IL SUO TURNO DI GUARDIA INIZIA ALLE QUATTRO.
UNA PARATIA METALLICA ALTA QUASI MEZZO METRO SBARRAVA L’INGRESSO.
LA PRESA DI POSSESSO DELLA CABINA DIRADÒ ANSIE E DUBBI. NON MI DISPIACEVA CHE FOSSE ANGUSTA.
NEL VIAGGIO DI RITORNO SAREMO A PIENO CARICO E LE ONDE PASSERANNO DA UNA PARTE ALL’ALTRA DELLA NAVE.
ERA GIUSTA PER LE MIE COSE, IL LUOGO DOVE ISOLARMI E RIPOSARE.
NE AVREI FATTO IL FORTINO DELLE MIE CERTEZZE.
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AVEVO TOLTO DALLA VALIGIA LA VECCHIA LEICA DI MIO PADRE. L’AVEVO POSATA CON CAUTELA SULLA TAVOLA, QUASI FOSSE LA CHIAVE SEGRETA DI QUEL VIAGGIO.
COMUNQUE FOSSERO ANDATE LE COSE DA MACCHINISTA…
… AVREI POTUTO COLLEZIONARE IMMAGINI DI LUOGHI SCONOSCIUTI.
LA LEICA PER ME ERA IL CUSTODE METAFISICO DELLE ESPERIENZE VISSUTE DA MIO PADRE NEL CORSO DELLA SUA VITA.
UNA GLI FU SOTTRATTA DRAMMATICAMENTE VERSO LA FINE DELLA GUERRA.
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ORA LA LEICA MI APPARTENEVA.
CON LA SECONDA AVEVA FOTOGRAFATO GLI ANNI DEL DOPOGUERRA.
MA…
A CONDIZIONE DI FARNE BUON USO. LO SO PAPÀ…
CIAO DAVIDE. SONO FRANCESCO. FRANZ, PER GLI AMICI.
SONO L’ALLIEVO DI COPERTA. LO SAI CHE L’ALLIEVO CHE TI HA PRECEDUTO HA RETTO SOLO DUE VIAGGI? NON RIUSCIVA A DORMIRE.
QUI BISOGNA ADATTARSI!
IO VOLEVO FARE L’ACCADEMIA DI LIVORNO…
L’ISTRUTTORE DICEVA CHE ERO GRANDE, GROSSO E BELINON.
MA ANCHE DA ALLIEVO SI GUADAGNA BENE E POI FINISCI PER ABITUARTI.
… MA NON HO SUPERATO LA SELEZIONE. AH!
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MA ORA ANDIAMO A CENA. EHI! MA SEI FOTOGRAFO?
IN UN CERTO SENSO… COLLABORO ALLA REDAZIONE DA ESTERNO… MA UNA STORIA DI CRONACA NERA MI HA FATTO PENSARE…
SE C’È TEMPO, CONTO DI FARE QUALCHE SERVIZIO. NEI PORTI SCENDO A TERRA E MANDO LE FOTO PER VIA AEREA AL GIORNALE.
ALLORA SEI GIORNALISTA!
FAI IL MISTERIOSO? COMUNQUE… NON SEMPRE CI SARÀ L’ACQUA CALDA. LE NAVI LIBERTY HANNO SUBITO LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA.
CERTI DANNI NON SONO MAI STATI RIPARATI. AGLI ARMATORI NON CONVIENE. CHIEDI AL TERZO DI MACCHINA. LUI NE SA PIÙ DI ME.
CIOÈ?
È IL SOLO CHE OGNI TANTO RIPARA QUALCOSA.
UN GIORNO TI RACCONTERÒ…
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UN’INQUIETUDINE IMPROVVISA…
ATTORNO AL GRANDE TAVOLO AL CENTRO DELLA SALA GLI UFFICIALI ATTENDEVANO DI ESSERE SERVITI.
SIGNORI, QUESTO È IL NUOVO ALLIEVO DI MACCHINA.
È AL SUO PRIMO IMBARCO, FA ANCHE IL FOTOGRAFO E IL GIORNALISTA…
ALLA PAROLA GIORNALISTA LE CONVERSAZIONI SI ERANO INTERROTTE. L’ALLIEVO DI COPERTA VOLEVA METTERMI AL CENTRO DELL’ATTENZIONE O VOLEVA INFORMARE I SUPERIORI?
L’UNICO CHE SI ALZÒ A SALUTARMI FU IL PRIMO UFFICIALE DI MACCHINA. CON LUI AVREI CONDIVISO I TURNI DI GUARDIA.
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AL TAVOLO ERANO SEDUTI I TRE UFFICIALI DI COPERTA, I TRE DI MACCHINA, I DUE ALLIEVI, IL MARCONISTA. MANCAVANO COMANDANTE E DIRETTORE DI MACCHINA.
NON EBBI IL TEMPO DI CHIEDERMI DOVE SI TROVASSERO CHE UNA VOCE ACIDA, DAL FORTE ACCENTO GENOVESE, SI LEVÒ DA DIETRO UN PARAVENTO.
SI È IMBARCATO PER LAVORARE IN MACCHINA O COSA? L’ISTITUTO NAUTICO DELLA SUA CITTÀ NON GODE DI BUONA FAMA.
BADI CHE QUI IL LAVORO NON MANCA SE UNO VUOLE IMPARARE E FARE CARRIERA.
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DOMATTINA COMINCERÀ A RENDERSENE CONTO.