TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”
ANNO XIX N. 03 ƒ 2 017
EDITORIALE
XISSN 2038-6974 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO / Torino - nr 3 - Anno 19- Settembre 2017 In caso di mancato recapito, inviare al CMP di Torino R. Romoli per restituzione al mittente, previo pagamento tariffa resi
TUTTO_MISURE - ANNO 19, N. 03 - 2017
Barcellona, INRIM e indice
IL TEMA Misure di temperatura
GLI ALTRI TEMI Misure con tecniche neutroniche Misure per il settore automotive
ALTRI ARGOMENTI La pagina di ACCREDIA La 17025 – Organizzazione – Parte I Smart Metrology – Monitoraggio dei processi di misura Metrologia generale – Unità di misura e valori di grandezze: un enigma? – Parte II
AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA
WWW.TUTTOMISURE.IT
TUTTO_MISURE
ANNO XIX N. 03 ƒ 2017
IN QUESTO NUMERO
Misure di temperatura all’INRIM
Editoriale: Barcellona, INRIM e indice (F. Docchio)
Temperature measurements at INRIM
Comunicazioni, Ricerca e Sviluppo, dagli Enti e dalle Imprese Notizie nel campo delle misure e della strumentazione Il tema: Misure di temperatura Capacità di taratura e misura in INRIM (F. Bertiglia, G. Braccialarghe, R. Demattei, L. Iacomini)
F. Bertiglia, G. Braccialarghe, R. Dematteis, L. Iacomini
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Gli altri temi: Contributi scelti da A&T 2017 Caratterizzazione avanzata di materiali e componenti industriali (M. Rogante) Test di Stone Chipping Virtuale (V. Dellacà, F. Ronco,F. D’Aiuto, C. Torregiani)
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La pagina di ACCREDIA Notizie dall’Ente di Accreditamento (a cura di R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero)
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Caratterizzazione di materiali mediante tecniche neutroniche
La pagina di IMEKO La pagina di IMEKO (a cura di P. Carbone)
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Material characterization using neutronic techniques
Misure e fidatezza Incertezza, affidabilità e prognostica nell’era 4.0 (L. Cristaldi, G. Leone)
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Tecnologie in campo Celle di carico – Ispezione in filettatura – Metrologia nell’automotive (a cura di M. Mortarino)
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Metrologia generale Unità di misura e valori di grandezze (a cura di L. Mari)
199
I Seriali di T_M: Misura del software Metrologia e Contratti (a cura di L. Buglione)
201
Metrologia legale e forense La tutela dell’utente di energia elettrica (a cura di V. Scotti)
205
Manifestazioni ed Eventi 2017-2018: eventi in breve
208
Spazio Associazioni Universitarie di Misuristi Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi
209
Smart Metrology Monitoraggio dei processi di misura (a cura di A. Lazzari)
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M. Rogante
177 Incertezza, affidabilità e prognostica nell’era 4.0 Uncertainty, dependability and prognostics in the 4.0 era L. Cristaldi, G. Leone
189 Tecnologie in campo Technologies in action M. Mortarino
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Metrologia... per tutti! Nanotecnologia! (a cura di M. Lanna) Commenti alle norme: la 17025 La 17025: Organizzazione – Parte Prima (a cura di N. Dell’Arena) Indice della rivista 2010-2017 Parte Prima – Anni 2010-2013 (a cura di F. Docchio e M. Mortarino)
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Abbiamo letto per voi
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News
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Franco Docchio
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Barcellona, INRIM e indice
Barcelona, INRIM and table of contents Cari lettori! Giunto all’ottavo (e ultimo) anno di Direzione della rivista, ho imparato che a scrivere gli Editoriali bisogna attendere l’ultimo minuto, quando ormai l’Editore mi tira per la giacchetta perché deve iniziare la composizione, e normalmente nel farlo parte dall’inizio del numero. Qualche evento (di solito funesto), che costringerebbe a riscrivere tutto daccapo se si fosse già scritto qualcosa, accade sempre. Quindi ho atteso fino all’ultimo, ed ecco l’evento. Questa volta siamo sotto shock per l’ignobile attentato di Barcellona, che ha portato via quattordici vite (per non parlare dei feriti) e ha colpito al cuore una delle città più cosmopolite del globo. Barcellona, meta preferita di studenti in uscita con il programma Erasmus, si aggiunge a New York, Parigi, Madrid, Londra, con l’aggiunta di Tampere! Come scriveva Ezio Mauro ieri, sabato 19 agosto, oggi il terrorismo ha scoperto che per seminare terrore e morte non servono bombe o gas: per colpire è sufficiente utilizzare gli strumenti indispensabili alla nostra esistenza (un furgone per il trasporto di persone o cose), da cui la nostra civiltà non può proteggersi se non spegnendo la sua stessa essenza. E gli obiettivi non sono ormai più da tempo i simboli del potere, ma i simboli della cultura, della vita sociale e, in ultima analisi, della felicità a cui aspiriamo. Si tende a pensare ai foreign fighters di ritorno, ai “criminali” convertiti e ingaggiati nelle prigioni (ho visto recentemente un istruttivo film francese, “Secret Defense”, e ve lo consiglio). Ma a Barcellona i protagonisti erano giovani (anche minorenni) qualunque, portati a sacrificare la vita propria e di tanti innocenti per il rifiuto di quella civiltà cui tanti altri coetanei anelano. Quanto siamo responsabili anche noi occidentali dell’avvenuto? Sullo stesso numero del quotidiano, si fa risalire all’invasione dell’Iraq voluta da George W. Bush (totalmente ingiustificata a posteriori stante l’assenza delle tanto temute armi chimiche di Saddam Hussein), l’inizio del terrorismo a partire dalle Torri Gemelle, e l’ascesa dell’Isis alimentato dai resti dell’esercito iracheno. Può essere vero, e in questo caso dobbiamo tutti vigilare affinché i “colpi di testa” dei Presidenti Americani che autodefiniscono la loro Nazione il “Gendarme del mondo” porti-
no a sconvolgimenti di cui tutto il mondo subirà prima o poi le conseguenze. Cambiando del tutto argomento, ho piacevolmente notato che il sito dell’INRIM (www.inrim.it) ha cambiato layout e, in prima pagina, navigando nello slideshow della testata riporta la voce “Innovazione tecnologica – La ricerca al servizio dell’Industria e della Società”, affermando che l’Istituto “Attraverso il Dipartimento di Innovazione e Servizi di metrologia, … risponde alle richieste di metrologia applicata e di riferibilità delle misure provenienti dalle imprese e dalla società, anche con specifiche iniziative e progetti di ricerca tecnologica nel campo delle misure elettriche, meccaniche e termodinamiche”. E che “Svolge un ruolo attivo nel campo della normazione tecnica, coordinando gruppi di lavoro nazionali e internazionali. Partecipa a progetti e iniziative associate a Industria 4.0”. Che il nostro Istituto Primario fosse attento alle istanze provenienti dal mondo dell’Industria e della Società si sapeva, ma che lo dichiari apertamente nella homepage del suo sito è un positivo segno dei tempi che vedono (non mi stancherò mai di dirlo) mondo della produzione e mondo della ricerca operanti in modo sinergico per l’innovazione e il benessere economico e sociale. Se a questi segnali positivi si aggiungono anche la consapevolezza che ACCREDIA sta potenziando la rete di servizi e accreditamenti, con un’accresciuta visibilità in Italia e all’estero (si veda la Rubrica all’interno di questo numero), e la certezza che le Università (nonostante le storture della VQR) stanno facendo del loro meglio per aprirsi alle imprese mediante consorzi, partecipazione a missioni diplomatiche all’estero, presentazione dei propri ”prodotti”, trasferimento tecnologico, allora beh, c’è da essere ancora ottimisti, sperando nel consolidarsi del preannunciato incremento del PIL nazionale. Accennavo all’inizio che questo sarà il mio ultimo anno alla Direzione della Rivista. Otto anni sono tanti, anche se mi sembra ieri quando ho iniziato con il mio primo Editoriale. Rimando al prossimo numero gli “arrivederci”: in questo segnalo solo che una cospicua sezione di questo numero e del prossimo è dedicata all’indice dei contenuti della Rivista. Un po’ per un piacevole “amarcord” personale del lavoro svolto, un po’ per stimolare autori e lettori, che hanno perso un numero cartaceo della Rivista e desiderano rileggere alcuni articoli, a navigare nel sito delle Riviste sfogliabili e scaricare i numeri desiderati. Buona lettura! Franco Docchio
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COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE
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La Redazione di Tutto_Misure (franco.docchio@unibs.it)
Notizie nel campo delle misure e della strumentazione Notizie da Enti e Imprese
NEWS IN MEASUREMENT AND INSTRUMENTATION This section contains an overview of the most significant news from Italian R&D groups, associations and industries, in the field of measurement science and instrumentation, at both theoretical and applied levels. RIASSUNTO L’articolo contiene una panoramica delle principali notizie riguardanti risultati scientifici, collaborazioni, eventi, Start-up, dei Gruppi di R&S Italiani nel campo della scienza delle misure e della strumentazione, a livello sia teorico sia applicato. Le industrie sono i primi destinatari di queste notizie, poiché i risultati di ricerca riportati possono costituire stimolo per attività di Trasferimento Tecnologico. MISURISTI IN TERRE LONTANE: CAMPAGNA DI MISURE DEL POLITECNICO DI TORINO IN COLOMBIA
Marco Parvis Politecnico di Torino Un gruppo di ricercatori del Politecnico di Torino, del Dipartimento di Elettronica e Telecomunicazioni (DET) e del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT) sta conducendo, nell’ambito di un pro-
getto d’internazionalizzazione della ricerca con l’Università Antonio Nariño di Bogotá, una campagna di monitoraggio am bientale indoor e outdoor volta alla salvaguardia del Patrimonio Culturale Colombiano. La campagna è svolta in siti d’interesse storico, quale il Ponte di Boyacà, luogo della battaglia che il 7 agosto 1819 ha dato l’indipendenza alla Colombia, e presso il Museo Nacional de Colombia, il più antico del
Il team del Politecnico di Torino in Colombia
paese, che raccoglie collezioni di arte, storia, archeologia ed etnografia. Il gruppo multidisciplinare, costituito da Emma Angelini e Sabrina Grassini del DISAT, Marco Parvis del DET e dai dottorandi di Metrologia Leonardo Iannucci e Luca Lombardo e di Scienza e Tecnologia dei Materiali Elisabetta Di Francia, ha effettuato misure di spettroscopia d’impedenza elettrochimica sui monumenti in bronzo che ricordano i condottieri Simon Bolivar e Francisco De Paula Santander, e ha installato un sistema per il rilievo delle condizioni ambientali a lungo termine cui sono esposti sia i monumenti del sito di Boyacà sia i manufatti del Museo Nacional di Bogotá. I ricercatori del Politecnico di Torino hanno inoltre tenuto una Summer School in diverse sedi dell’Università
Misure di monitoraggio ambientale al Ponte di Boyacà, Colombia. Il sensore di misura è posizionato sulla statua di Francisco De Paula Santander
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NEWS
NUOVO PROIETTORE DI PROFILI AUTOMATICO E DIGITALE Keyence riscrive la storia delle misurazioni dimensionali Con l’introduzione della Serie IM-7000, Keyence ha deciso di offrire uno strumento in grado di risolvere i problemi che rendevano altamente complesso questo genere di operazioni. Le misurazioni dimensionali infatti richiedevano personale altamente qualificato e tempi molto lunghi, ma nonostante ciò i risultati delle misurazioni risultavano spesso imprecisi e variavano a seconda dell’operatore che aveva eseguito la misurazione. Con la Serie IM è sufficiente posizionare gli oggetti sulla piattaforma di misurazione, premere il pulsante e in pochi secondi si ottengono tutte le misure, non influenzate dagli errori degli operatori. Risulta dunque evidente come questo strumento di misurazione possa essere utilizzato anche da personale non specializzato per eseguire facilmente misurazioni di elevata precisione. Oltre che per la maggior precisione rispetto a calibri,
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microscopi di misurazione e micrometri tradizionali, la Serie IM si contraddistingue per la rapidità con cui è in grado di eseguire le misurazioni; è possibile eseguire misurazioni simultanee in un massimo di 99 punti, in un’unica operazione e in pochi secondi, grazie anche alla possibilità di posizionare l’oggetto da misurare liberamente sul piatto. Il sistema di misurazione istantanea tramite immagini rileva automaticamente la posizione e l’orientamento dell’oggetto da misurare. Dotata di un’interfaccia intuitiva e utilizzabile da chiunque e di un’unità d’illuminazione anulare facilmente programmabile, la Serie IM-7000 consentirà all’utente di ridurre il tempo necessario alla formazione degli operatori e di conseguenza di ottenere un incremento della produttività, un miglioramento dell’affidabilità e una notevole riduzione dei costi. Per ulteriori informazioni: www.keyence.it.
N. 03ƒ ;2017 Colombiana che ha riscosso una notevole partecipazione d’ingegneri e operatori del settore dei Beni Culturali con lezioni riguardanti metodologie per la salvaguardia dei manufatti metallici dalla corrosione, tecniche di misura e diagnostica non invasive, sensori e reti wireless per il monitoraggio ambientale. La collaborazione con l’Università Antonio Nariño sottolinea ancora una volta come la misura sia una componente essenziale dell’approccio multidisciplinare alla salvaguardia del patrimonio culturale.
PREMIO INNOVAZIONE AD A&T 2017: UNIBO MOTORSPORT – INNOVARE PER CRESCERE
Alessia Frassine – Responsabile Marketing UniBo Motorsport, Valerio Tramonte – Membro Divisione Veicolo UniBo Motorsport, Marco Chini – Membro Divisione Powertrain e pilota UniBo Motorsport, Edoardo Galletti – Team Leader UniBo Motorsport
Il progetto UniBo Motorsport nasce nel 2009 come ramo dell’associazione studentesca CTM - Club Tecnica e Motori dell’Alma Mater Studiorum, che dal 1997 ha il proposito di mettere in contatto la realtà accademica con quella industriale, con particolare attenzione al mondo dell’Automotive. È in questo melting pot d’idee che un piccolo gruppo di studenti d’ingegneria, mosso dalla passione per il mondo delle corse, decide di dare una svolta pratica alla propria attività attraverso lo sviluppo, la realizzazione e la messa in pista di un prototipo in stile Formula che potesse partecipare al campionato internazionale di Formula SAE, competizione dedicata agli studenti di tutto il mondo con lo scopo di promuovere nuove tecnologie. Arrivato al suo settimo anno di vita, il Team ha realizzato quattro differenti vetture, presentando nel 2016 la MW4-15, una vera e propria innovazione dal punto di vista tecnico e ingegneristico. Una delle novità apportate in questo prototipo consiste nell’introduzione di un telaio ibrido, per gran parte costituito da una monoscocca in materiale composito. Il motivo di questa scelta risiede nella ricerca costante volta alla riduzione di peso, mantenendo o aumentando la rigidezza torsio-
Il Team UniBo Motorsport 2016
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COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE
nale del telaio. Di fatto, ridurre il peso consente cambi di velocità e di direzione più rapidi con accelerazioni più elevate, mentre aumentare la rigidezza rende più efficace e prevedibile il lavoro svolto dalle sospensioni. I materiali compositi, in sostituzione a quelli tradizionali, consentono di raggiungere tali obiettivi e, in particolare, la fibra di carbonio è la più diffusa in ambito Motorsport. La progettazione del telaio è iniziata dalla modellazione CAD, per definire la geometria ottimale che rispettasse i vincoli imposti dal regolamento e che fosse in grado di ospitare il pilota e tutti i componenti collegati al telaio stesso (sospensioni, sterzo, musetto, ecc.). In questa occasione si è reso necessario prevedere anche l’esatta posizione di tutti i punti di fissaggio dei componenti collegati alla monoscocca: questi infatti vanno realizzati necessariamente integrati nel telaio tramite l’uso di appositi inserti che non è possibile aggiungere in un secondo momento a pezzo finito. Oltre a obblighi di tipo geometrico, il regolamento pone massime restrizioni sulle proprietà dei materiali che compongono la monoscocca, le quali devono essere maggiori o uguali ai valori dei corrispondenti materiali tradizionali, come l’acciaio. Allo scopo di definire il layout migliore che rispettasse questi due vincoli è stata operata una campagna di analisi numeriche, la cui validazione è avvenuta tramite prove sperimentali. Ogni pannello è una cosiddetta struttura “sandwich” di honeycomb di alluminio interposto tra lamine di fibra di carbonio, pre-impregnate in resina epossidica, diversamente orientate: strutture di questo tipo consentono di ottenere un’elevata resistenza alla flessione. Le fibre di carbonio vengono infatti poste solo in superficie, dove le tensioni normali derivanti da un momento flettente sono massime. Il core, in questo caso honeyocomb, ha la funzione di mantenere la distanza tra i laminati, trasferendo i carichi da uno all’altro e sopportando anche gli sforzi taglianti. Diverse simulazioni FEM della monoscocca completa, sotto varie condizioni di carico, sono T_M ƒ 169
N. 03ƒ ; 2017 state effettuate per verificare la resistenza e la rigidezza globali del telaio. Per semplicità di produzione si è scelto di realizzare la monoscocca in due parti, la metà superiore e quella inferiore, che sono state poi unite per mezzo di un adesivo strutturale, mentre la tecnologia produttiva è stata la classica laminazione manuale su stampo femmina, ricavato per fresatura CNC da blocchi di poliuretano espanso rigido. A seguito della laminazione, si è proceduto alla cottura in autoclave del manufatto a temperatura e pressione controllate, per consentire alla resina di polimerizzare e al “sandwich” di aderire perfettamente alle pareti dello stampo. L’intera produzione del telaio è stata svolta da alcuni membri del Team presso un’azienda sponsor torinese, con l’assistenza dei loro operatori. Il risultato finale è stata una monoscocca avente una rigidezza torsionale maggiore del 50% e un peso minore di circa il 10% rispetto al traliccio della vettura precedente. Si è inoltre acquisito un prezioso know-how riguardo la progettazione e la produzione di strutture in materiale composito. Anche il Reparto Powertrain, grazie alla partnership con Renishaw, può vantare l’applicazione di una tecnologia innovativa quale l’additive manufacturing, attraverso cui sono stati realizzati due componenti in alluminio: l’ingresso per il liquido di raffreddamento al Monoscocca motore e il corpo valvola di aspirazione, oggetti di forma complessa e di difficile realizzazione con tecnologie convenzionali. Il corpo valvola, per esigenze fluidodinamiche, è posizionato nella parte alta della vettura, perciò era di vitale importanza ridurre al minimo il suo peso per non penalizzare troppo l’innalzamento del baricentro. Non essendo un componente particolarmente sollecitato, questo obiettivo è stato raggiunto facilmente, aggiungendo materiale Corpo farfallato solamente dove necessario ed T_M ƒ 170
N. 03ƒ ;2017 evitando lo spreco che si sarebbe verificato se la realizzazione fosse avvenuta interamente per asportazione di truciolo. Gli unici interventi che si sono resi necessari sono stati operazioni di filettatura e operazioni di finitura in corrispondenza della sede del cuscinetto a sfere e della restrizione imposta dal regolamento.
Ingresso per il liquido di raffreddamento al motore
A differenza del componente appena descritto, l’ingresso dell’acqua al motore è stato posto in esercizio senza ulteriori lavorazioni. Il motore montato in vettura è un Suzuki GSX R600 K6, di spicco è stato anche il lavoro per la riprogettazione del cambio originale. Sono stati ristudiati tutti i suoi componenti, in particolare i due alberi (primario e secondario), le forchette, il selettore e le ruote dentate, arrivando a ottenere un risparmio di peso di circa 1 kg rispetto al cambio originale Suzuki principalmente dovuto all’eliminazione della 5° e 6° marcia, inutili nella competizione di Formula SAE a causa dei tracciati tortuosi e con brevi rettilinei. Tutti i pezzi sono stati realizzati in acciaio 18NiCrMo5 cementato e temprato e hanno subito un’operazione di tribofinitura. Alle forchette, agli innesti e al selettore è stato inoltre applicato un rivestimento innovativo chiamato DLC (Diamond Like Carbon) per migliorare la vita a fatica, la resistenza a usura e per ri durre gli attriti. L’attuazione del cambio e della frizio-
ne è di tipo elettropneumatico, con azionamento tramite paddles al volante. L’impianto è formato da una bombola con aria ad alta pressione che viene ridotta a 8 bar per azionare i pistoni di attuazione, gestiti da due elettrovalvole. Tutto ciò consente di avere un cambio marcia in upshift compreso tra 30 e 40 m/s e ha permesso di ridurre sensibilmente anche il tempo di downshift rispetto alla precedente configurazione, grazie all’implementazione dell’attuazione pneumatica anche sulla frizione. Grazie alla collaborazione con Cima Ingranaggi, azienda bolognese, questo lavoro è stato possibile. La soluzione adottata si è rivelata di fondamentale importanza durante le gare, in quanto ha permesso di utilizzare il motore nelle sue migliori condizioni di funzionamento, ovvero nel range di giri ottimale dove si hanno i valori più alti di coppia e potenza. Un’altra caratteristica che contraddistingue UniBo Motorsport dal resto dei team di Formula SAE è il sistema elettronico della vettura: esso infatti è interamente progettato e realizzato dalla Divisione Elettronica della squadra, la quale, di anno in anno, introduce novità e migliorie. La prima centralina, risalente alla stagione 2010, era costituita da hardware commerciale National Instruments cRio e software sviluppato dagli studenti in LabVIEW. Nella stagione 2014 è nata la seconda versione di sistema di controllo, molto più leggera e performante della prima, composta da due centraline: ECU (Engine Control Unit) e VCU (Vehicle Control Unit). Le centraline, costituite da hardware di base National Instruments sbRio, hanno richiesto l’implementazione di shield progettate dagli studenti per le acquisizioni dei canali d’ingresso e per il controllo degli output. Il tutto gestito da software sviluppato nuova-
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COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE
mente in LabVIEW. Nella stagione corrente verrà completato un ulteriore step evolutivo che porterà il Team ad avere una centralina unica, la quale andrà a gestire l’intero algoritmo di controllo motore, la sensoristica veicolo e renderà più efficienti gli algoritmi di Traction Control (controllo di trazione) e di Launch Control (sistema di partenza assistita). La mono-centralina, chiamata OpenECU, è realizzata in collaborazione con Alma Automotive, spin-off dell’Università di Bologna, con lo scopo di andare a costituire una community nella quale gli utilizzatori, in maniera open source, possano liberamente condividere il codice da loro sviluppato e confrontarsi su strategie di controllo. Infine, un ulteriore punto di forza del Reparto Elettronica è il sistema di telemetria di tipo bidirezionale. Esso consente la tradizionale lettura dei dati in “live mode” e introduce la possibilità d’inviare istruzioni alla macchina in real-time, permettendo di cambiare alcuni parametri, come ad esempio le mappe motore, direttamente dai box. Il prototipo 2017, l’UBM17 Felsinea, rappresenta per il Team una nuova sfida volta a innalzare la competitività e le prestazioni. Grazie all’analisi di alcuni punti deboli emersi durante l’anno passato, è stato possibile creare una vettura con lo stesso concetto della MW4-15 ma con notevoli migliorie sia in termini di peso sia di guidabilità. Il tutto in
Rendering del cambio riprogettato
pieno stile UniBo Motorsport, alla costante ricerca dell’innovazione e della formazione facendo leva sul punto cardine del Team: il gioco di squadra e la voglia d’imparare. T_M ƒ 171
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MISURE DI TEMPERATURA
IL TEMA
F. Bertiglia, G. Braccialarghe, R. Dematteis, L. Iacomini
Capacità di taratura e misura in INRIM per la temperatura industriale per contatto
CALIBRATION AND MEASUREMENT CAPABILITY IN INRIM IN CONTACT INDUSTRIAL THERMOMETRY Temperature is one of the most frequently measured physical quantities by means of contact thermometers in science and technology. To obtain measurements reliable, instruments used shall be traceable, i.e. linked at the national standard through an uninterrupted calibrations chain. INRIM realizes and maintains the temperature national standard, the ITS-90 scale, performs the first level of the kelvin (measurement unit of temperature) dissemination and provides calibration, tests and interlaboratory comparisons (ILC) services. This article describes the current INRIM calibration capacity (CMC) about contact thermometers and future prospectives, giving an overview on metrological services that INRIM provides.
RIASSUNTO La temperatura è una delle grandezze fisiche più frequentemente misurate con termometri a contatto nella scienza e nella tecnologia. Per ottenere misure affidabili la strumentazione impiegata deve essere riferibile, cioè connessa attraverso una catena ininterrotta di tarature al campione nazionale. L’INRIM realizza e mantiene il campione nazionale di temperatura, la Scala ITS-90, ed effettua la disseminazione di primo livello del kelvin (l’unità di misura della temperatura) fornendo servizi di taratura, prova e confronti interlaboratorio (ILC) a riguardo. Questa memoria descrive le attuali capacità di taratura (CMC) di termometri per contatto dell’INRIM e le relative prospettive future fornendo una panoramica sui servizi metrologici offerti.
INTRODUZIONE
La temperatura è una delle grandezze fisiche più frequentemente misurate nella scienza e nella tecnologia, solitamente per il controllo e il monitoraggio termico di processi, ma anche in svariati settori quali l’industria me tallurgica e chimica, l’ambiente, la sa nità, ecc. La maggior parte delle misure di temperatura avvengono utilizzando termometri per contatto, tecnica di misura in cui l’elemento sensibile del termometro entra in contatto con l’oggetto di cui si vuole misurare la temperatura. L'INRIM si occupa della disseminazione del kelvin, l’unità di misura della temperatura, a partire dalla realizzazione della Scala di Temperatura Internazionale ITS-90 [1] attraverso tarature di termometri ai punti fissi della ITS-90 (termometria primaria) e tarature eseguite per confronto con campioni di riferimento tarati ai
TERMOMETRIA PRIMARIA
La ITS-90 [1] è costituita da “punti fissi” di temperatura (valori di temperatura assegnati a stati di equilibrio tra fasi diverse di sostanze chimicamente pure), da “termometri campione” (termometri di grande precisione tarati ai punti fissi), e da una serie di “equazioni interpolatrici”, (relazioni tra temperatura e grandezza di uscita dei campioni che definiscono le temperature intermedie tra i punti fissi). Nel campo di temperatura tra 13,8033 °C (punto triplo dell’idrogeno) e 961,78 °C (punto di fusione dell’argento) il termometro campione stabilito dalla ITS-90 è lo Standard Platinum Resistance Thermometer (SPRT), il quale deve possedere precisi requisiti costruttivi e prestazionali per assicurare un’elevata riproducibilità di misura in questo range. Nel campo da -196 °C a 660 °C il SPRT è tipicamente utilizzato come campione di riferimento nei Laboratori di taratura accreditati e nelle sale metrologiche delle industrie che necessitano d’incertezze di taratura ridotte, mentre per temperature superiori ai 660 °C vengono usualmente utilizzate termocoppie del tipo S. La taratura ai punti fissi della ITS-90 di questi termometri campione è considerata come disseminazione di primo livello, ed è svolta dal Laboratorio di Termometria Primaria dell’INRIM. Questo è in grado di effettuare tarature di celle di punti fissi (Ar, Hg, H2O, Ga, In, Sn, Zn, Al, Ag), di termometri a resistenza campione SPRT da 83,8058 °C (PT Ar) a 961,78 °C (PS Ag), di termocoppie a metallo nobile da
punti fissi (termometria industriale), rivolte agli utenti che necessitano di eseguire misure con un’elevata accuratezza, principalmente Laboratori di taratura accreditati, ma anche università e industria. In Fig. 1 è rappresentato il percorso della riferibilità in INRIM, partendo dalla realizzazione della ITS-90 fino ad arrivare agli utenti finali. A garanzia della riferibilità delle misure, i Laboratori dell’INRIM offrono servizi di taratura nell’area della termometria per contatto supportati da oltre 50 capacità di misura e taratura (CMC) riconosciute a livello internazionale e incluse nell’Appendice C dell’Accordo di Mutuo Riconoscimento del CIPM (CIPM-MRA) [2], accordo fondamentale per il riconoscimento internazionale delle misurazioni effettuate da Laboratori di prova e di taratura accreditati e a supporto di accordi più ampi inerenl.iacomini@inrim.it ti il commercio internazionale. T_M
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Figura 1 – Percorso della riferibilità in INRIM per la grandezza temperatura
confronto. Questo metodo di taratura è più semplificato (e quindi più economico) rispetto alla taratura ai punti fissi, ma si ottengono incertezze di taratura più alte. Una taratura per confronto avviene comparando la temperatura di riferimento misurata da un termometro campione con l’uscita del termometro in taratura, entrambi posti in un mezzo comparatore che genera la temperatura impostata e la mantiene stabile nel tempo e il più possibile uniforme all’interno del volume di lavoro definito. In funzione del campo di temperatura, diversi mezzi comparatori vengono impiegati dal Laboratorio di Termometria Industriale: bagni termostatici con alcool, acqua, fluido siliconico e sali da -90 °C a 550 °C, forni comparatori con blocco equalizzatore o a tubolare sino alla temperatura di 1.530 °C e per prestazioni più spinte un sistema a heat-pipe controllato in pressione con potassio impiegato da 450 °C a 900 °C. Attraverso l’impiego di vasi dewar, si ottengono la temperatura prossima al punto di ebolliTERMOMETRIA INDUSTRIALE zione dell’azoto (circa -196 °C) e la temperatura di 0 °C, quest’ultima reaLa maggior parte delle richieste di ta- lizzata con il punto fisso del ghiaccio ratura industriale sono eseguite per fondente (ice point), molto importante
29,7646 °C (PF Ga) a 1.084,61 °C (PS Cu) e di termocoppie Oro-Platino da 29,7646 °C (PF Ga) a 961,78 °C (PS Ag). Per garantire tali capacità nell’ambito del CIPM-MRA, il Laboratorio assicura il mantenimento della ITS-90 attraverso la partecipazione a periodici circuiti internazionali di Key Comparison i cui risultati sono disponibili nell’Appendice B del CIPM-MRA [3]. In Fig. 2 sono rappresentate le incertezze di taratura (UCMC) ai punti fissi di SPRT e di termocoppie tipo S dei principali Paesi Europei. Per svolgere l’attività di mantenimento e disseminazione il Laboratorio è dotato di celle per punti fissi, campioni di lavoro, mezzi di mantenimento delle celle (forni e heat pipe sigillati, bagni termostatici, criostati), ponti di misura termometrici e multimetri numerali a elevata accuratezza. In Fig. 3 è riportata una foto del Laboratorio di termometria primaria dove si realizza la ITS-90.
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IL TEMA
Figura 2 – CMC [2] per la taratura ai punti fissi a confronto: a) taratura di SPRT b) taratura di termocoppie tipo S
nella termometria industriale. I campioni di lavoro impiegati sono tarati ai punti fissi della ITS-90. Sono utilizzati SPRTs per coprire il campo da -196 °C a 660 °C, termocoppie OroPlatino sino a 900 °C e per temperature maggiori si impiegano termocoppie tipo S. L’acquisizione delle misure, in base al tipo di strumento in taratura, avviene attraverso l’uso di multimetri a elevata accuratezza, ponti di misura, e sistemi d’ingrandimento ottici per le letture su strumentazione meccanica. Attraverso queste apparecchiature e strumenti è possibile eseguire tarature per confronto di termometri a resistenza di tipo industriale [4], termocoppie a metallo nobile e comune, termometri a liquido e catene termometriche (indicatori digitali con sonde) nel campo da -196 °C a 1.530 °C. In Tab. 1 sono riassunte in dettaglio le capacità di taratura del Laboratorio di Termometria Industriale. SERVIZI OFFERTI
Le CMC mantenute sono la base per la disseminazione della riferibilità attraverso una continua attività di taratura conto terzi svolta dall’INRIM.
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CONCLUSIONI E PROSPETTIVE FUTURE
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IL TEMA
Le capacità presentate sono messe a disposizione per rispondere a specifiche richieste su problemi di metrologia termica applicata provenienti da soggetti pubblici o privati attraverso la formazione, la partecipazione a progetti di ricerca e di collaborazione industriale.
Le CMC di temperatura per contatto garantiscono la disseminazione della riferibilità all’interno del Sistema Na- RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI zionale di Taratura. INRIM svolge 1. H. Preston-Thomas, The International un lavoro conti- Temperature Scale (ITS-90), Metrologia nuo per il mante- 27, 1990. nimento e miglio- 2. CIPM-MRA, Calibration and ramento delle at- Measurement Capabilities – CMCs tuali CMC di ter- (Appendix C), http://kcdb.bipm. mometria per con- org/AppendixC/. tatto e per la pro- 3. CIPM-MRA, Key and supplementary Figura 3 – Laboratorio di Termometria duzione di nuove comparisons (Appendix B), http:// Primaria Temperature Intermedie dell’INRIM CMC. kcdb.bipm.org/AppendixB/. A oggi si stanno 4. V.C. Fernicola, L. Iacomini, ApproxiAl fine di organizzare al meglio l’atti- implementando nuove tecniche di ta- mating the ITS-90 temperature scale vità di disseminazione, l’Istituto orga- ratura attraverso l’impiego di sistemi with industrial platinum resistance thernizza periodicamente le “campagne heat-pipe [5, 6], punti fissi ad alta mometers, Int. J. Thermophysics, 2008, di taratura”, ovvero in determinati pe- temperatura [6, 7, 8] e punti fissi 29, pp 1817-1827. riodi dell’anno si dedica a svolgere eutettici metallo-carbonio [9] per pro- 5. F. Bertiglia, L. Iacomini, F. Moro, A. tarature di specifici strumenti in campi porre nuove CMC e ridurre le incer- Merlone, Comparison of Two Potassiumstabiliti (es. taratura di termometri tezze di quelle attuali, in particolare Filled Gas-Controlled Heat Pipes, Int. J. SPRT o termocoppie campione). Tara- nella taratura di termometri per con- Thermophysics, 2015, 36, pp 3393re contemporaneamente un numero tatto oltre i 600 °C. 3403. significativo di strumenti della stessa Inoltre in un contesto d’Industria 4.0 il 6. M. Astrua, L. Iacomini, M. Battueltipologia permette di razionalizzare ruolo della metrologia diventa impor- lo, The combined use of a gas-controlle risorse, garantire un servizio più or- tante per garantire l’affidabilità di led heat-pipe and copper point to ganizzato e offrire ai clienti tarature a dati acquisiti da sensori, assicurare la improve the calibration of thermocoutracciabilità delle misure e sviluppare ples up to 1.100 °C, Int. J. Thercosti ridotti. Inoltre, supportati da queste CMC, nuovi campioni di riferimento e siste- mophysics, 2008, 29, pp 1838l’INRIM organizza e gestisce confron- mi in grado di eseguire la taratura 1847. ti inter-Laboratorio (ILC) in temperatu- anche senza interrompere le attività. 7. F. Edler, M. Albrecht, V. Chimenti, ra, in accordo alla IEC 17043, necesTabella 1 – Sintesi delle CMC del Laboratorio di Termometria Industriale per contatto [2] sari ai Laboratori di Taratura per fornire evidenze della propria competenza tecnica all’Ente di accreditaTipo di strumento Range Incertezza UCMC mento, ma anche per valutare le proprie prestazioni su specifiche misure e Termometro a resistenza di a -196 °C 0,02 °C per assicurare la qualità dei risultati ai platino industriale (IPRT) da -80 °C a 900 °C da 0,01 °C a 0,11 °C propri clienti. Vengono periodicamente proposti ILC Termocoppie (TC) nobile da -80 °C a 1.530 °C da 0,4 °C a 1,5 °C per la taratura di termometri a resie base stenza (con o senza indicatore) da 196 °C a 420 °C, termocoppie a Catene termometriche a -196 °C 0,02 °C metallo nobile da 500 °C a 1.530 °C Indicatori, misuratori da -80 °C a 1.100 °C da 0,01 °C a 0,11 °C e termometri a liquido in vetro da con sonde 0 °C a 100 °C, ma possono essere attivati ILC particolari su specifica riTermometri a liquido (TLV) da -80 °C a 250 °C da 0,01 °C a 0,02 °C chiesta. T_M ƒ 175
N. 03ƒ ; 2017 D. Del Campo, A. Ducke, D. Head, P. Marcarino, P.P.M. Steur, R. Dematteis, M. Megharfi, I. Didialaoui, Intercomparison of Pt/Pd thermocouples calibrated at the freezing points of copper and silver, Proc. TEMPMEKO 2004, 9th Int. Symp. on Temperature and Thermal Measurements in Industry and Science, ed. by D. Zvizdic, (FSB/LPM, Zagreb, Croatia, 2004), pp. 1081-1086. 8. EURAMET PROJECT 1268 - EURAMET.T-S3, Comparison of the calibration of thermocouples in fixed points and/or by comparison from 419,527 °C (freezing point of zinc) up to 1492 °C (Pd-C eutectic fixed point), https:// www.euramet.org/technical-committees/searchtc-projects/. 9. R. Morice, F. Edler, J. Pearce, G. Machin, J. Fischer, J.R. Filtz, High-temperature fixed points facilities for improved thermocouple calibrations - EUROMET project 857, Int. J. Thermophysics, 2008, 29, 231-240.
Luigi Iacomini, laureato in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Torino, è responsabile dell’area di attività di Termometria Industriale per Contatto dell’INRIM. Si occupa di disseminazione della riferibilità verso l’industria e partecipa a progetti di ricerca su temi termici ed energetici. Collabora con ACCREDIA-DT nell’attività di accreditamento dei Laboratori di taratura di sensori di temperatura. Roberto Dematteis è collaboratore tecnico CTER dal 1983 presso il Laboratorio di Termometria Primaria dell’INRIM, collabora al mantenimento della Scala di Temperatura ITS-90 e svolge attività di taratura ai punti fissi dei termometri a resistenza campione.
Fabio Bertiglia, laureato in Fisica, è collaboratore tecnico CTER presso il Laboratorio di Taratura Industriale per Contatto dell’INRIM. Si occupa di tarature per confronto, prove e gestione di confronti interlaboratorio (ILC) relativi all’area metrologica Temperatura.
Giuseppe Braccialarghe, laureato in Scienze dell’Informazione, è collaboratore tecnico CTER presso il Laboratorio di Taratura Industriale per Contatto dell’INRIM ove svolge l’attività di taratura per confronto di termometri industriali.
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CONTRIBUTI SCELTI DA A&T 2017
GLI ALTRI TEMI
Massimo Rogante
Caratterizzazione avanzata di materiali e componenti industriali mediante tecniche neutroniche
CHARACTERIZATION OF MATERIALS AND COMPONENTS USING NEUTRONIC TECHNIQUES We present several applications of neutronic techniques, performed by our Study, which has defined a number of procedures intended to be useful to the industrial world. Innovative solutions have been specifically developed for the various production chains. The results are indeed complementary to those obtained by classical method and integrate each other. New financial aids in R&D help industry to take profit of the new services offered. RIASSUNTO In questa sede, dopo una breve presentazione delle basi teoriche, sono mostrate varie Applicazioni Industriali delle Tecniche Neutroniche® effettuate dal nostro Studio d’Ingegneria, che ha predisposto apposite procedure espressamente per l’Industria, con soluzioni innovative rivolte alle aziende appartenenti alle svariate filiere. I risultati, complementari a quelli dei classici metodi d’indagine, hanno fornito un contributo concreto per ottimizzare il prodotto finito e incrementarne le prestazioni. Nuove agevolazioni previste per gli investimenti in Ricerca & Sviluppo rendono tali servizi fruibili anche da parte di grandi aziende e PMI, che possono rientrare dell’investimento sostenuto. Questo progetto ha concorso, nella categoria “Aziende”, al PREMIO INNOVAZIONE 4.0, lanciato con successo nell’autunno 2016, nell’ambito dell’11a edizione di A&T, al quale hanno partecipato centinaia di aziende eccellenti, università e start-up, presentando idee e casi applicativi concretamente utili per favorire l’introduzione delle tecnologie innovative e del modello Industria 4.0 nelle singole aziende. Il Premio è stato ideato in collaborazione con le principali Associazioni Imprenditoriali: il comitato scientifico ha selezionato 97 contributi di particolare rilievo, costruendo così un programma informativo di concreta utilità che ha portato ulteriore valore aggiunto ad A&T (Torino, 3-5 maggio 2017), la manifestazione espositiva italiana dedicata alle tecnologie e soluzioni innovative in ottica 4.0. I protagonisti dei progetti e dei casi applicativi di successo concorrenti del PREMIO INNOVAZIONE 4.0 hanno collaborato al raggiungimento di un ambizioso obiettivo: mettere a disposizione del mondo produttivo e della ricerca opportunità di trasferimento tecnologico in ottica d’innovazione di prodotto e di processo. Con queste premesse, A&T ringrazia sia le centinaia di aziende, start up, università, scuole e ITS che hanno partecipato presentando le loro testimonianze, sia la rivista TUTTO_MISURE che ha voluto dare il giusto risalto a questa innovativa e utile esperienza. Tutti gli interessati a partecipare all’edizione 2018 del PREMIO INNOVAZIONE 4.0, sono pregati di scrivere a info@affidabilita.eu.
INTRODUZIONE
Le caratteristiche sempre più progredite richieste ai moderni prodotti industriali e le molteplici esigenze legate ai concetti di realizzazione rendono essenziale potenziare e impiegare adeguati metodi d’analisi di materiali, componenti e processi coinvolti, anche per far fronte alle future sfide di competizione. L’evoluzione nella diagnostica, pertanto, non può prescindere dall’applicazione di tecniche efficienti di caratterizzazione per determinare parametri rappresentativi di qualità, imperfezioni e possibili danneggiamenti. Le tecniche non distruttive basate sui neutroni, grazie alla disponibilità di procedure predisposte dallo Studio d’Ingegneria Rogante appositamente per le applicazioni industriali, sono soluzioni innovative rivolte alle aziende appartenenti alle svariate filiere, e permettono d’usufruire dei seguenti servizi: • Determinazione delle tensioni e deformazioni residue interne e subsuperficie in materiali (ad es. acciai, alluminio e sue leghe) e componenti (ad es. ingranaggi, componenti meccanici e giunti saldati), compresi quelli sottoposti a lavorazioni o trattamenti termici, meccanici e di superficie; • Caratterizzazione nano- e microstrutturale di parti e materiali metallici (ad es. acciai, alluminio e sue leghe, superleghe, MMC, titanio), ceramici e polimerici (ad es. poliuretani), ad es. con le seguenti applicazioni: – studio della distribuzione di nano- e micro-difetti quali precipitati (carburi), bolle di gas, pori, dislocazioni e loro raggruppamenti; Studio d’Ingegneria Rogante Civitanova Marche (MC) main@roganteengineering.it www.roganteengineering.it
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N. 03ƒ ; 2017 – studio dell’evoluzione dei precipitati prima e dopo trattamento termico o ageing, utile anche per la stima di vita residua; • Caratterizzazione di materiali e componenti industriali attraverso radiografia neutronica statica e/o dinamica, con le seguenti applicazioni: – studio della macro-struttura di materiali e componenti metallurgici, ceramici ad alta tecnologia e strutture composite, con rilevamento della distribuzione d’inclusioni, fessure, porosità e altri difetti; – studio del flusso dei fluidi e della lubrificazione in motori a combustione e in sistemi di refrigerazione e compressione; – studio del trasferimento di calore, con visualizzazione del comportamento delle due fasi (ad es. gas e acqua) in tubi di riscaldamento, tubi d’acciaio investigazione e studio dei difetti di funzionamento di refrigeranti del tipo a compressione, e in particolare dei fenomeni di rumore; – investigazione di palette di turbine per controllo qualità, con studio della corrosione, della presenza di residui ceramici e dei difetti d’adesione; • Analisi della composizione degli elementi principali e in traccia costitutivi di materiali, parti e loro frammenti, con acquisizione informazioni, ad es. riguardo a: – processo di manifattura e materiali di base; – concentrazioni di ciascun elemento, senza la necessità di misurare separatamente gli elementi standard; – similitudini e diversità tra vari oggetti analizzati; – tecnica di produzione più vicina a quella degli oggetti analizzati. ESEMPI D’APPLICAZIONE
La Fig. 1 si riferisce all’investigazione di un disco in acciaio NiCrMoV utilizzato in compressori di turbina a gas, e mostra la variazione dei parametri di micro- e nano-fase al variare della zona analizzata: raggio (A), concentrazione (B), area della superficie d’interfaccia metallo-precipitato per unità di volume (C) e frazione volumica (D) dei precipitati. I dati sono mediati attraverso il volume di misura. Il materiale è risultato privo di tessitura dei precipitati nelle zone esaminate, e con una nano-struttura isotropa composta di: domini minuscoli (precipitati, aventi ≈ 200-300 Å); concentrazione ≈ (1-3)×1014 cm-3; frazione volumica ≈ 0,1-0,2%; area della superficie totale d’interfaccia metallo-carburo ≈ 0,2-0,4 m 2. Tale materiale ha una concentrazione di nano-difetti ridotta rispetto a simili acciai dopo trattamento termico, nei quali è indotta un’intensa formazione di precipitati con frazione volumica superiore all’1% [1]. La Fig. 2 mostra la distribuzione dimensionale dei nanopori in campioni di acciai 17NiCrMo7, 19MnCr5 e 27MnCr5 carbocementati per l’ingranaggeria di trasmissioni automobilistiche: tale analisi è stata effettuata per ricavare dati strutturali a livello di micro- e nano-scala e informazioni analitiche e cristallografiche.
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Figura 4
Figura 1
Il campione 27MnCr5 contiene i nanopori più grandi, con raggio variabile da 200 a 750 nm. La Fig. 3 si riferisce all’investigazione di alberi per trasmissioni automobilistiche in materiale 20NiCrMo2, e mostra le tensioni residue lungo le tre direzioni (tangenziale, radiale e assiale) determinate in corrispondenza di alcune delle zone analizzate. I dati ottenuti, agevolmente interpretabili, hanno fornito indicazioni che possono costituire un riferimento allorché si tratti di determinare deformazioni e tensioni residue su alberi e altri componenti meccanici dello stesso materiale analizzato o di materiali simili, a partire dalla superficie e nella sub superficie fino a 6-7 mm di profondità, in diverse situazioni [3]. La Fig. 4 si riferisce all’investigazione di poliuretani a livello di micro- e nano-
scala, e mostra le funzioni d’approssimazione per i campioni di poliuretano. Il campione 1, avente una figura di diffusione di tipo sella, possiede principalmente bolle di grandi dimensioni, mentre il campione 4 risulta il più irregolare. I risultati mostrano che la variazione nella composizione chimica e nella tecnologia dei poliuretani considerati produce una modificazione del raggio delle bolle: le piccole frazioni di bolle sono predominanti, fornendo un contributo considerevole all’area d’interfaccia. I risultati ottenuti possono contribuire a controllare le proprietà funzionali e definire durata e resistenza del materiale, che dipendono fortemente dalla dimensione e dalla quantità dei difetti, e specialmente dalla loro area totale rilevata tramite la tecnica nucleare impiegata [4]. CONCLUSIONI
Figura 2
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GLI ALTRI TEMI
Una caratterizzazione avanzata mediante le tecniche neutroniche, impiegabili per lo studio di campioni e componenti industriali definiti, è vantaggiosa poiché fornisce informazioni chiave quali tensioni residue interne, dati su porosità e altri difetti, informazioni sulla loro distribuzione spaziale a livello di micro- e nano-scala e altri dati su strutture e processi. Tali infor-
Figura 3
mazioni, non conseguibili tramite altri metodi d’indagine, si rivelano fondamentali per perfezionare qualità e durata, ottimizzare le fasi di progettazione e produzione e i livelli di sicurezza, e in aggiunta per ampliare le possibilità d’applicazione dei materiali investigati, migliorando la competitività industriale e l’avanzamento dell’Industria coinvolta. BIBLIOGRAFIA 1. M. Rogante, Fonderia, Tecniche Nuove, Milano, Vol. 3 (2014), pp. 32-38. 2. M. Rogante, E. Morgano, Organi di Trasmissione, Tecniche Nuove, Milano, Vol. 6 (2016), pp. 60-63. 3. M. Rogante, M. Mazzanti, Organi di trasmissione, Tecniche Nuove, Milano, Vol. 5 (2013), pp. 38-48. 4. M. Rogante, F. Pisauri, Plastix, Tecniche Nuove, Milano, Vol. 3 (2015), pp. 46-51. T_M ƒ 179
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NEWS
METODI E STRUMENTI OTTIMIZZATI PER LA VALUTAZIONE DELL’INCERTEZZA NEL PROPRIO CASO SPECIFICO Qualunque sia il settore di attività, Deltamu fornisce una soluzione personalizzata alla valutazione dell'incertezza di misura e di prova. Un consulente dedicato e un rapporto personalizzato: strumenti specificatamente studiati per il proprio caso; consulenza e trasferimento di competenze. Il nostro metodo Analizziamo e definiamo con il cliente le soluzioni da implementare, a seconda del grado di consulenza desiderato: – Report di valutazione dell'incertezza di misura e prova • Implementazione conforme alle raccomandazioni della ISO 14253-2 e della FD X07-021; • GUM (Guida all’espressione dell’incertezza di misura - Guida ISO/IEC 98-3:2008) o UNI CEI 70098-3:2016); • Capability secondo l’MSA (Measurement System Analysis) per la valutazione di ripetibilità e riproducibilità (R & R); • Confronti interlaboratorio secondo ISO 5725; • Simulazione numerica e metodo Monte Carlo (Supplemento 1 alla GUM); • Metodo della fascia di tolleranza o ISO 14253-1;
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• Definizione delle elaborazioni e/o Progettazione degli Esperimenti (DOE). – Verifica dei calcoli effettuati in azienda – Trasferimento di competenze • Definizione di programmi di formazione personalizzati • Applicazioni di calcolo e software di trattamento dei dati • Affiancamento in occasione di visite ispettive E non va dimenticato il software Optimu, che nella versione rinnovata 5.04.001 apporta cambiamenti nell’uso dei moduli di Gestione delle Apparecchiature per Misurazione e Assistenza alla Taratura. Optimu non è infatti semplicemente un software per la gestione delle apparecchiature per misurazione, ma è anche uno strumento per tararle. Veloce, semplice e intuitivo, oltre a una gestione semplificata, efficace ed efficiente degli strumenti di misura, consente ad Aziende e Laboratori di taratura, di qualunque dimensione, di risparmiare ancora più tempo anche durante la realizzazione delle proprie tarature. Gli addetti al supporto tecnico (support@deltamu.com) e commerciale (ufficio-commerciale@deltamu.com) sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni.
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CONTRIBUTI SCELTI DA A&T 2017
GLI ALTRI TEMI
Valentina Dellacà, Fabio Ronco, Fabio D’Aiuto, Carlo Torreggiani
Test di Stone Chipping Virtuale con validazione e messa in produzione
VIRTUAL STONE CHIPPING TEST The stone chipping test is one of the mandatory tests for the validation of the vehicle. A virtual test has several advantages against current tests, in terms of ease of implementation and cost saving. A 2-phase virtual simulation test has been implemented. The first, theoretical phase, includes parameters setting and a comparison of the virtual results with the real ones. The second, experimental phase, deals with the correlation of the detected damage to the energy of the impacting chipping. RIASSUNTO Il test d’impatto pietrisco sull’autoveicolo è uno dei test obbligatori per la delibera del prodotto finale. La possibilità di eseguirlo in virtuale, anticipandone la tempistica di esecuzione, è molto vantaggiosa dal punto di vista dei tempi e dei costi del prodotto finale. È stato quindi messo a punto un test di simulazione virtuale composto di due fasi: un primo lavoro teorico di settaggio parametri e confronto dei risultati virtuali con i risultati reali e una seconda fase sperimentale in cui si sono correlati i danni rilevati con le energie del pietrisco impattante. Come risultato, a oggi, è possibile simulare il test impatto pietrisco e valutare eventuali danni utilizzando le matematiche di stile, quindi già dalle fasi iniziali del progetto. Questo progetto ha concorso, nella categoria “Aziende”, al PREMIO INNOVAZIONE 4.0, lanciato con successo nell’autunno 2016, nell’ambito dell’11a edizione di A&T, al quale hanno partecipato centinaia di aziende eccellenti, università e start-up, presentando idee e casi applicativi concretamente utili per favorire l’introduzione delle tecnologie innovative e del modello Industria 4.0 nelle singole aziende. Il Premio è stato ideato in collaborazione con le principali Associazioni Imprenditoriali: il comitato scientifico ha selezionato 97 contributi di particolare rilievo, costruendo così un programma informativo di concreta utilità che ha portato ulteriore valore aggiunto ad A&T (Torino, 3-5 maggio 2017), la manifestazione espositiva italiana dedicata alle tecnologie e soluzioni innovative in ottica 4.0. I protagonisti dei progetti e dei casi applicativi di successo concorrenti del PREMIO INNOVAZIONE 4.0 hanno collaborato al raggiungimento di un ambizioso obiettivo: mettere a disposizione del mondo produttivo e della ricerca opportunità di trasferimento tecnologico in ottica d’innovazione di prodotto e di processo. Con queste premesse, A&T ringrazia sia le centinaia di aziende, start up, università, scuole e ITS che hanno partecipato presentando le loro testimonianze, sia la rivista TUTTO_MISURE che ha voluto dare il giusto risalto a questa innovativa e utile esperienza. Tutti gli interessati a partecipare all’edizione 2018 del PREMIO INNOVAZIONE 4.0, sono pregati di scrivere a info@affidabilita.eu
L’esigenza di testare virtualmente ogni fase dello sviluppo veicolo è sempre più impellente. Il testing virtuale ha il doppio beneficio di ridurre sia i tempi sia i costi di produzione, potendo anticipare l’intercettazione di eventuali criticità rispetto ai test reali. Una delle prove obbligatorie per la delibera dell’autoveicolo è il test di resistenza impatto pietrisco che sottopone la vettura all’azione abrasiva del pietrisco auto-generato dagli pneumatici. Il test reale ha una percorrenza di circa 20 km su asfalto con brecciolino, al termine del test vengono evidenziate le aree critiche esposte all’azione del pietrisco, sia dei componenti meccanici del sotto scocca sia delle parti di carrozzeria. Il test virtuale viene eseguito partendo dalla matematica dell’autoveicolo, ed elaborandola all’interno del pacchetto HyperWorks. Un modulo dedicato, sviluppato ad hoc da Altair, viene poi utilizzato per il settaggio dei parametri e il calcolo del risultato. I parametri d’input sono relativi all’autoveicolo, al percorso seguito e alle particelle generate. I parametri legati all’autoveicolo riguardano le caratteristiche dello pneumatico, il posizionamento della ruota, passo e carreggiata. Le informazioni sulle particelle, necessarie per il calcolo, sono la massa, la dimensione e i parametri necessari per descriverne la traiettoria di uscita. Vengono inoltre associate distribuzioni matematiche per questi parametri, in modo da poter generare una nuvola di particelle che vada a ricreare la totalità del pietrisco sollevato nella realtà. I parametri legati al percorso seguito dal veicolo, definiscono i tratti rettilinei, curvilinei e le velocità.
valentina.dellaca@crf.it
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GLI ALTRI TEMI
Dalla matematica si ottiene un modello a elementi finiti TRIA. Viene poi risolto un problema dinamico e cinematico, in cui ogni particella della nuvola generata viene fatta impattare sull’autoveicolo se la sua traiettoria prevede un impatto, e a seguito di un urto viene calcolata l’energia impattante e l’energia assorbita. Il risultato consiste in una mappa di energie, espressa in Joule, assorbite dai singoli elementi a causa degli urti delle particelle sull’autoveicolo (Fig. 1).
Figura 3
Figura 1
In parallelo al lavoro di settaggio parametri e test del modulo stone chipping, è stato fatto un lavoro di correlazione sperimentale tra energie impattanti e danno su lamierini campione verniciati, che ha permesso di generare una scala di soglie energetiche (Fig. 2) da applicare al risultato della simulazione (Fig. 3). Il processo di test virtuale è stato verificato su autoveicoli con storia e comportamenti noti, differenti tra loro. Sono stati identificati i parametri corretti che possano andare a Figura 4
Figura 2
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riprodurre virtualmente il danno apportato da impatto pietrisco (Fig. 4). È stata quindi redatta una norma interna e il test virtuale è stato introdotto nel flusso del processo di sviluppo prodotto. È stato stimato che l’intercettazione di criticità in fasi del processo di sviluppo prodotto, in cui le matematiche possono ancora essere modificate al fine di annullare il danno da colpi di pietra, porta sia a un vantaggio estetico sia a un vantaggio economico, se si pensa ai fattori correttivi che non devono essere applicati. Tali fattori sono solitamente applicazioni di pellicole trasparenti protettive (che arrivano a costare anche 10 euro a vettura e non ben accolte dal punto di vista estetico) o, in casi estremi, interventi di modifica stampo.
LA PAGINA DI ACCREDIA
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Rubrica a cura di Rosalba Mugno 1, Silvia Tramontin 2 e Francesca Nizzero 3
La pagina di ACCREDIA Notizie dall’Ente di Accreditamento
mento degli obiettivi nazionali ed europei volti a tutelare la salute pubblica e assicurare alla collettività un’assistenza sanitaria sicura, efficiente e di elevata qualità. La sinergia avviata da ACCREDIA e dalla Provincia Autonoma di Trento rafforza la collaborazione in atto tra l’Ente di accreditamento e le istituRIASSUNTO zioni per il raggiungimento di più ACCREDIA, l’Ente unico di Accreditamento Nazioampi obiettivi di semplificazione nale gioca un ruolo attivo nella squadra di della Pubblica Amministrazione, e “TUTTO_MISURE”, garantendo valore aggiunto a livello contenutistico per sancisce l’entrata di ACCREDIA nelquanto riguarda l’ambito delle misure e delle prove. l’articolato sistema regolatorio delle strutture che agiscono per nome e per conto del Sistema Sanitario NaCONVENZIONE CON LA lizzati in service (sub-appalto) aventi zionale. PROVINCIA AUTONOMA DI sede fuori della provincia e gli esaTRENTO PER L’ACCREDITAMENTO mi eseguiti presso i points of care DEI LABORATORI (POCT). L’ACCREDITAMENTO DI ANALISI MEDICHE La rilevanza dei servizi di medicina di PER LA VERIFICAZIONE Laboratorio è ormai oggettiva, dal PERIODICA DEGLI STRUMENTI In data 11 luglio 2017 ACCREDIA ha momento che circa il 70-80% delle DI MISURA CON FINALITÀ LEGALI siglato una convenzione con il Dipar- diagnosi mediche si basa su risultati timento Salute e Solidarietà Sociale di Laboratorio che possono essere È stato pubblicato (Gazzetta Ufficiale della Provincia Autonoma di Trento, comparati solo sulla base di standard n. 141 del 20 giugno 2017) il Decrecon cui la Pubblica Amministrazione applicati a livello internazionale. to del Ministero dello Sviluppo Econotrentina si avvale dell’Ente di accredi- Tecnicamente, l’accreditamento se- mico (DM n. 93/2017) che disciplina tamento per verificare la competenza condo la norma ISO 15189 prevede i controlli degli strumenti soggetti alla dei Laboratori di analisi mediche che la verifica di conformità del sistema di normativa nazionale ed europea utioperano nell’ambito del Sistema Sani- gestione e di adeguatezza tecnica del lizzati per funzioni di misura legale. tario Nazionale. Laboratorio relativamente a tutti i pro- Oggetto del nuovo provvedimento La Giunta provinciale ha infatti ag- cessi coinvolti nella gestione e attua- sono tutti gli strumenti per i quali l’afgiornato, nella seduta del 23 giugno, zione degli esami oggetto di accredi- fidabilità del risultato di misura rapi requisiti di qualità per le strutture che tamento, inerenti alla competenza del presenta un fattore essenziale di assierogano servizi di medicina di Labo- personale, all’appropriatezza degli curazione al mercato, nonché un riferatorio: nell’arco di quattro anni, i La- esami, al prelievo e trasporto dei cam- rimento fondamentale in contesti legaboratori medici dovranno adeguarsi pioni, all’ambiente di lavoro, alla rifeai requisiti della norma internazionale ribilità metrologica dei risultati, all’asISO 15189 e tale conformità dovrà sicurazione qualità, all’interpretazioessere verificata da ACCREDIA, in ne e alla comunicazione degli esiti 1 Direttore Dipartimento Laboratori quanto Ente di accreditamento che degli esami. opera in base al Regolamento euro- La PA trentina ha dunque riconosciuto di Taratura, ACCREDIA Torino peo n. 765/2008. nell’attività di ACCREDIA uno stru- r.mugno@accredia.it La decisione riguarda tutti i Laborato- mento essenziale per valutare l’ap- 2 Direttore Dipartimento Laboratori ri e i loro punti di prelievo, pubblici o propriatezza dei risultati degli esami di Prova, ACCREDIA Roma privati, che erogano servizi rientranti effettuati dai Laboratori medici, che s.tramontin@accredia.it nei Livelli Essenziali di Assistenza sarà oggetto di osservazione da parte 3 Relazioni Esterne, ACCREDIA Roma (LEA), inclusi eventuali Laboratori uti- di AGENAS, in linea con il persegui- f.nizzero@accredia.it THE PAGE OF ACCREDIA ACCREDIA, the Italian National Accreditation Body plays an active role in “TUTTO_MISURE”, as a permanent strategic partner, ensuring a high added-value contribution to the quality of the Magazine, in the context of the measurement and testing sector, for the benefit of the industry.
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li, come le bilance a funzionamento automatico, i distributori di carburante, i convertitori di volume di gas, i contatori di energia elettrica attiva. Le diverse tipologie di verifiche previste dal Decreto sono: – verificazione periodica; – controlli casuali o a richiesta; – vigilanza sugli strumenti soggetti alla normativa nazionale ed europea. Per l’attività di verificazione periodica, in particolare, l’accreditamento diventa pre-requisito obbligatorio per gli operatori di valutazione della conformità (Organismi e Laboratori) che dovranno garantire la correttezza delle operazioni di misurazione attraverso il controllo metrologico legale degli strumenti. Organismi e Laboratori, infatti, per poter presentare la Scia (Segnalazione certificata inizio attività) a Unioncamere, ed essere quindi inseriti in un
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LA PAGINA DI ACCREDIA
apposito Elenco dei soggetti autorizzati a effettuare i controlli metrologici, dovranno esibire l’accreditamento rilasciato da ACCREDIA, per effettuare ispezioni o tarature o per rilasciare certificazioni di prodotto, in conformità a una delle seguenti norme: – UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012 Requisiti per il funzionamento di vari tipi di organismi che eseguono ispezioni; – UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 Requisiti generali per la competenza dei Laboratori di prova e di taratura; – UNI CEI EN ISO/IEC 17065:2012 – Requisiti per organismi che certificano prodotti, processi o servizi e future revisioni. I controlli casuali degli strumenti di misura in servizio sono effettuati dalle Camere di Commercio, così come i controlli in contraddittorio nel caso in cui venga presentata una specifica
richiesta alla Camera di Commercio competente per territorio. La vigilanza sugli strumenti di misura è invece eseguita dal Ministero dello Sviluppo Economico con la collaborazione delle Camere di Commercio, quali Autorità locali competenti, che potranno avvalersi di Laboratori di taratura accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005. Nel complesso, il Decreto estende la disciplina dei controlli metrologico-legali a tutti gli strumenti di misura in servizio, semplificando il quadro normativo, armonizzando i requisiti per gli operatori e definendo le competenze dei responsabili del buon funzionamento del sistema (Ministero dello Sviluppo Economico, Camere di Commercio/Unioncamere ed Ente di accreditamento, nonché Organismi e Laboratori accreditati). Anche con questo provvedimento la
N. 03ƒ ;2017 LA NUOVA NORMA ISO/IEC 17025 PER I LABORATORI DI PROVA E TARATURA
Si sono conclusi lo scorso 12 luglio a Ginevra i lavori del Gruppo ISO/ CASCO/WG 44, impegnato da due anni nella revisione della norma per l’accreditamento dei Laboratori di prova e di taratura ISO/IEC 17025 “General requirements for the competence of testing and calibration Laboratories”. Il Working Group, dopo aver analizzato i commenti emersi dalla votazione sul draft DIS (Draft International Standard) della norma, ha ritenuto opportuno emettere il documento FDIS (Final Draft International Standard) prima della pubblicazione della norma stessa. Nel processo di revisione di una norma, lo stadio FDIS è opzionale, ma può rendersi necessario in caso di numerosi e rilevanti commenti tecnici. Questo step sposta presumibilmente la pubblicazione del documento a dicembre 2017. Entro la fine dell’anno, quindi, il mondo delle prove e delle tarature dovrà confrontarsi con uno standard che mantiene l’integrità degli aspetti tecnici della norma attuale, articolando diversamente i requisiti in 4 capitoli: Structural requirements, Resource requirements, Process requirements, Management requirements. Il Gruppo ISO/CASCO ha infatti operato tenendo in grande considerazione il valore aggiunto della norma nell’attuale edizione 2005, preservan-
do, da una parte, la bontà del lavoro già fatto dal precedente gruppo e, dall’altra, apportando quelle modifiche e innovazioni richieste dalle parti interessate al processo di revisione. Il nuovo standard evidenzia alcuni concetti fondamentali da cui si coglie lo spirito d’innovazione e l’attenzione alle esigenze degli stakeholder: – Maggiore orientamento e trasparenza nei riguardi del cliente. Questo emerge chiaramente, nell’ambito delle dichiarazioni di conformità, con l’introduzione del concetto di decision rule in base al quale il Laboratorio, qualora contrattualmente sia chiamato a effettuare una dichiarazione di conformità, deve aver preliminarmente stabilito le sue regole decisionali (e quindi anche la modalità in cui utilizza l’incertezza di misura nell’ambito della dichiarazione di conformità) oltre ad averle comunicate al cliente in sede di riesame del contratto; – Enfasi ai principi d’imparzialità e competenza. È indicato chiaramente che la competenza risiede in quelle attività (comprese nel sampling, testing and calibration) per le quali il Laboratorio dispone di risorse adeguate, intendendo sia il personale sia le apparecchiature, i locali, i reagenti, i materiali e i campioni di riferimento. Solo per queste attività il Laboratorio può dichiarare ai propri clienti di essere conforme alla norma, escludendo quindi le attività per cui necessita di approvvigionamento esterno (il vecchio concetto di subappalto) su base continuativa. ACCREDIA ha partecipato attivamente al processo di revisione della ISO/IEC 17025 attraverso il contributo dei propri ispettori ed esperti, insieme a quello delle altre parti interessate, all’interno del mirror group nazionale, ossia la Commissione Tecnica “Valutazione della conformità”, l’organo tecnico misto UNI/CEI deputato per l’Italia a interfacciarsi con il Comitato ISO/CASCO per la preparazione delle norme di valutazione della conformità. L’Ente di accreditamento presenterà le novità della norma durante il Congresso nazionale dei Laboratori di
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Pubblica Amministrazione riconosce dunque nell’accreditamento (che attesta il possesso dei requisiti di competenza, imparzialità e indipendenza degli Organismi d’ispezione e di certificazione di prodotto e dei Laboratori di taratura) uno strumento di semplificazione amministrativa e una condizione necessaria per garantire l’interesse pubblico in contesti quali la metrologia legale e l’ordine pubblico, la protezione dell’ambiente e la tutela dei consumatori, la fiducia nelle transazioni commerciali.
LA PAGINA DI ACCREDIA
prova accreditati che si terrà a Verona e a Roma il prossimo settembre. L’articolo “La revisione della ISO/IEC 17025 e la testimonianza dell’esperto delegato UNI” è stato pubblicato su U&C di giugno 2017 a firma di Sabrina Pepa, funzionario tecnico Dipartimento Laboratori di prova ACCREDIA ed esperto delegato UNI presso l’ISO/CASCO/WG 44. LA NUOVA NORMA ISO/IEC 17011 PER GLI ENTI DI ACCREDITAMENTO
È attesa per la seconda metà dell’anno la pubblicazione della nuova norma ISO/IEC 17011 che definisce le regole per l’esercizio dell’accreditamento da parte degli Enti che valutano la conformità di Organismi e Laboratori alle norme e agli altri documenti applicabili. Da oltre 10 anni (l’attuale edizione fu pubblicata congiuntamene da ISO/ IEC e CEN nel settembre del 2004 e recepita da UNI e CEI nel febbraio 2005) la norma disciplina le attività degli Enti di accreditamento in tutto il mondo, non solo quelli europei come ACCREDIA, che hanno come riferimento legislativo il Regolamento (CE) n. 765/2008. Dall’accreditamento degli schemi proprietari al principio dell’imparzialità, dal concetto di scopo flessibile alle competenze del personale, la norma introduce alcune novità e rafforza aspetti preesistenti della disciplina. Novità generali Il perimetro d’azione degli Enti di accreditamento è stato ampliato per includere, ma non solo, le attività di testing, calibration, inspection, certification of management systems, persons, products, processes and services, provision of proficiency testing, production of reference materials, validation and verification. È data massima libertà agli Enti di sviluppare metodiche di audit che possano meglio rispondere alle esigenze del mercato di riferimento. Alle normali verifiche in accompagnamento, esami documentali e interviT_M ƒ 185
N. 03ƒ ; 2017 ste, per esempio, potrebbero essere affiancati audit senza preavviso (unannounced visits), market surveillance visits (validation audits), senza escludere la possibilità di nuove metodiche come il mistery shopping/audit (undeclared audit). Schemi e regole nazionali La norma riflette i mutamenti del mercato dell’accreditamento che in tredici anni, dalla prima edizione, ha visto nascere moltissimi schemi, per cui prevede l’opportunità d’includere rappresentanti degli scheme owner tra gli stakeholder dell’Ente di accreditamento. Viene introdotto il principio (a oggi applicabile solo in area EA) per cui l’Ente deve effettuare la valutazione degli schemi prima di avviarne l’accreditamento. Si prevede inoltre la necessità di sentire le parti interessate prima d’interrompere l’erogazione di un servizio di accreditamento (e non quindi per i singoli schemi di certificazione). Imparzialità dell’Ente All’Ente di accreditamento si richiede di sviluppare una politica per l’imparzialità, un’analisi dei rischi all’imparzialità e le successive contromisure. Non è più obbligatorio disporre di un comitato, bensì di un “meccanismo” per la salvaguardia dell’imparzialità, sempre con il coinvolgimento delle parti interessate. Si precisa che spetta alla direzione accettare o meno i rischi, mentre le parti interessate devono essere consultate, ma non hanno la responsabilità finale sull’analisi dei rischi e sulle misure adottate per minimizzare tali rischi. È stato meglio chiarito quali attività legittime per l’Ente di accreditamento non siano da considerare consulenza: la formazione di carattere generale, il rilascio di note di miglioramento durante gli audit, le attività di consulenza ad altri Enti, il supporto informativo agli scheme owner in merito a requisiti di certificazione e accreditamento. Aspetti di natura tecnica Viene introdotto il concetto degli scopi flessibili, applicabile in teoria su tutte le norme di accreditamento e non solo per il mondo dei Laboratori, come fatto fino a oggi nella maggior parte dei casi. Competenze dell’Ente Un’appendice informativa riassume le competenze del personale dell’Ente di accreditamento, che dev’essere adeguato al ruolo e ai risultati attesi (i requisiti sono definiti nel testo della norma). L’articolo integrale “ISO/IEC 17011:2017: i principali cambiamenti introdotti dalla nuova edizione della norma” è stato pubblicato su U&C di giugno 2017 a firma di Emanuele Riva, Direttore del Dipartimento Certificazione e Ispezione ACCREDIA, Vice Presidente IAF e membro UNI/CT 052. T_M ƒ 186
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Rubrica a cura di Paolo Carbone (paolo.carbone@unipg.it)
LA PAGINA DI IMEKO
La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO nel 2017 AN INTRODUCTION TO IMEKO IMEKO, International Measurement Confederation, has been added to the permanent collaborations to the Journal starting from the beginning of 2014. This section contains information about the Association, publications, events and news of interest to our readers.
RIASSUNTO IMEKO, International Measurement Confederation, si è aggiunta tra i collaboratori stabili della Rivista a partire dall’inizio del 2014. Questa rubrica contiene informazioni sull’Associazione, pubblicazioni, eventi, e notizie di utilità per i nostri lettori. Due fra i TC più attivi negli ultimi anni in IMEKO sono stati il TC10 (Technical Diagnostics), coordinato da Marcantonio Catelani con l’aiuto di Lorenzo Ciani, entrambi afferenti all’Università di Firenze, e il TC4 (Measurement of Electrical quantities), coordinato da Dominique Dallet (University of Bordeaux). Il TC10 ha organizzato lo scorso 6-7 giugno 2017 a Budapest (Ungheria) la 15.a edizione del IMEKO TC10-Technical Diagnostics, workshop dedicato quest’anno alla “Technical Diagnostics in CyberPhysical Era”. In questa edizione sono stati presentati circa 40 lavori da studiosi provenienti dal mondo accademico, ma anche dal settore industriale con le ultime novità sui temi della diagnostica. Tre sono state le presentazioni a invito: – Prof. Robert Schmitt, Lab for Machine Tools and Production Engineering, WZL | RWTH Aachen University, Germany: “Reference Systems for a Free Float Assembly Setup”; – Lodovico Menozzi, Business Development Manager Europe - Condition Monitoring, National Instruments, Italy: “Engineering The Industrial Internet of Things for Predictive Maintenance”; – Jen Csanaki, Unit manager, machining, OPEL Szentgotthárd Ltd., Hungary: “Production Control by Business Intelligence Tools, Dashboarding in Manufacturing”.
Tutte le sessioni dei lavori sono state molto partecipate e hanno generato discussioni e scambi d’idee sulle varie applicazioni della diagnostica nei più svariati settori applicativi, dall’oil & gas all’automotive, dal settore eolico al fotovoltaico, fino alla robotica. Il TC4 sta organizzando il prossimo evento a Iasi, in Romania, con il coordinamento di Alexandru Salcenau, professore presso la Technical University “Gh. Asachi” di Iasi. Lo slogan de 22nd IMEKO TC4 Symposium and 20th International Workshop on ADC Modelling and Testing è: “Supporting world development through electrical & electronic measurements”. L’evento avrà luogo dal 14 al 16 settembre 2017. Sono già stati selezionati 115 lavori (22 dall’Italia) di autori provenienti da 22 paesi del mondo e da 4 continenti. Due fra le sei presentazioni keynote saranno tenute da colleghi italiani: Mario Savino (History – since 1984 –of IMEKO TC4) e Fabrizio Clemente (Quality measurements in health systems). Ci saranno anche 5 special sessions. Altre informazioni sono disponibili all’url: http://www. imeko2017.tuiasi.ro. Il prossimo anno l’IMEKO organizzerà il XXII World Congress of the International Measurement Confederation (IMEKO) dal 3 al 7 settembre 2018 a
Belfast (Irlanda del Nord). Tutti i TC contribuiranno all’evento e organizzeranno proprie sessioni nell’ambito del congresso mondiale. IMEKO pubblica un bollettino sul proprio sito web http://www.imeko. org, nel quale sono riassunte le attività effettuate nell’anno, gli esiti delle riunioni degli officer di IMEKO e altre notizie d’interesse per chi si occupa di misure. Altri documenti sono liberamente scaricabili dal sito IMEKO. Si tratta di presentazioni, di documenti di governo dell’associazione e di newsletter. ACTA IMEKO
Vi ricordo che all’indirizzo https://acta.imeko. org/index.php/ acta-imeko sono disponibili tutti gli articoli pubblicati in ACTA IMEKO, la rivista scientifica open-access di IMEKO. In particolare, segnalo la seconda uscita del 2017 che contiene una sezione dedicata all’Asia-Pacific Symposium on Measurement of Mass, Force and Torque (APMF) 2015. Buona lettura!
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re una densità di canali senza pari in uno spazio ridotto. Le aree di applicazione tipiche comprendono prove statiche di tensione per modelli FEM, prove di fatica quasi dinamiche per analisi della durata, operazioni di monitoraggio, ricerche relative ai materiali, analisi della tensione residua, operazioni di manutenzione (per le prove meccaniche di schede di circuito stampate), oltre alla registrazione generale dei dati di carico nel campo. Analogamente a tutti i moduli di acquisizione dati QuantumX, i moduli MX1615B / MX1616B offrono una rilevazione istantanea dei sensori via TEDS (“Plug & Measure”) e possono essere combinati e graduati liberamente con tutti gli altri moduli QuantumX. Per ulteriori informazioni: www.hbm.com/it/3053/quantumx-mx1615b-amplificatoreper-ponti-di-estensimetri
MISURE E FIDATEZZA
s Loredana Cristaldi, Giacomo Leone
Incertezza, affidabilità e prognostica nell’era 4.0
MEASUREMENT & DEPENDABILITY In the IoT and Industry 4.0 era, reliability and quality of service are becoming key elements in systems that manage complex services or industrial systems. In particular, the ability to analyze the health status of the system in the end-of-life prediction scenario is increasingly becoming a required specification. This article will highlight the role of uncertainty in evaluating the end-of-life parameter. SOMMARIO Nell’era dell’IoT e del progetto Industry 4.0, affidabilità e qualità del servizio stanno sempre più diventando elementi chiave in sistemi che gestiscono servizi o in sistemi industriali complessi. In particolare, la capacità di analizzare lo stato di salute del sistema nell’ottica della predizione del fine vita sta diventando una specifica oggetto di studio. In quest’articolo si evidenzierà il ruolo dell’incertezza nella valutazione del parametro di fine vita. Affidabilità e qualità del servizio stan no sempre più diventando elementi chiave in sistemi che gestiscono servizi o in sistemi industriali complessi. Il termine complesso, in uno scorcio d’inizio millennio che ha focalizzato lo sviluppo sociale nell’ottica dell’IoT e del progetto Industry 4.0, non riguarda più soltanto applicazioni dove il termine complesso è legato alla ne cessità di garantire livelli di sicurezza elevati, ma anche sistemi dove il funzionamento delle in frastrutture richiede una visione d’insieme su aree spesso geograficamente distinte. È significativo, infatti, il passaggio osservato dal progetto di smart building a quello di smart city, dove la gestione delle risorse energetiche ha un ruolo strategico e deve sempre più tener conto di una topologia di rete di distribuzione dove i nodi di generazione hanno assunto un ruolo non più secondario. In questo scenario il peso (economico e di gestione) dei guasti e di tempo di fermo dei sistemi assume un ruolo che non può più essere affrontato solo pianificando una manutenzione tradizionale (preventiva o su condizione), ma
stic and Health Management (PHM). Le tecniche di PHM di fatto integrano le attività relative alla manutenzione su condizione (Condition Based Maintenance, CBM) con quelle relative alla prognostica. Attività quali modellazione del sistema, data analysis, sorveglianza e algoritmi decisionali s’integrano con acquisizione e analisi dei dati e con tutte le attività finalizzate alla diagnosi e alla prognostica di sistema. Gli elementi coinvolti e le informazioni richieste sono riassunti nello schema di Fig. 1 [1]. Come si può osservare, le attività di
Figura 1 – Il processo PHM [1]
richiede che la diagnosi del guasto sia una sorta di ultima spiaggia a fronte di un’estesa attività di prognostica il cui obiettivo è definire la vita residua del dispositivo (meglio nota con l’acronimo RUL da Remaining Useful Life) propedeutica, a sua volta, alle attività di Health assessment. Il focus quindi è centrato sulla definizione di RUL, e le strategie che concorrono alla sua definizione sono inquadrate come processi di Progno-
diagnostica e predizione richiedono l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie a individuare lo stato e l’evoluzione del sistema in esame e, in aggiunta a queste, anche dei dati di tutte le grandezze che influenzano il processo stesso; la diagnostica utiliz-
DEIB – Politecnico di Milano loredana.cristaldi@polimi.it
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za queste informazioni per classificare il guasto, mentre la prognostica ha l’obiettivo d’individuare condizioni di funzionamento la cui evoluzione è il guasto. Per raggiungere questo risultato è necessario conoscere la storia del funzionamento del sistema oltre che delle informazioni che fotografano il sistema stesso. Da un punto di vista generale, indipendentemente dalle caratteristiche metrologiche dei sensori utilizzati, gli algoritmi per la stima della RUL determinano tale valore assegnandone un opportuno intervallo di confidenza; a monte di tutto vi è un processo che prevede il superamento di soglie preimpostate sulle uscite dei sensori e la valutazione dello stato di sistema [2]. Sembrerebbe quindi “semplice” leggere l’intervallo di confidenza associato alla RUL come un’incertezza dovuta prevalentemente al contributo degli strumenti e/o sensori utilizzati: se pure un non corretto funzionamento di tali dispositivi può portare in fase di diagnosi a un falso allarme (con fuori servizio non desiderati), l’incertezza strumentale non è l’unico contributo che va tenuto in conto. Come noto [3], l’affidabilità è una probabilità che può essere assegnata, ma il cui valore ha un senso se il sistema è stato utilizzato nelle condizioni d’uso assegnate e per gli scopi per cui il sistema è stato progettato: tali condizioni possono essere sia esterne sia interne al sistema. Se fissare tali condizioni è facile sulla carta (ovvero nelle fasi di design e di test del sistema), nella pratica della gestione dell’impianto ciò è praticamente impossibile e questa aleatorietà cresce tanto più quanto maggiore è la complessità del sistema. Da quanto detto precedentemente potremmo affermare che la prognostica (e quindi la gestione delle condizioni di funzionamento del sistema oggetto di analisi) richiede l’individuazione dei diversi contributi d’incertezza già nelle fasi di design e di test, oltre che di un modello che tenga conto di tali contributi combinati alle condizioni di funzionamento e uso. Il processo che conduce alla definiT_M ƒ 190
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MISURE E FIDATEZZA
zione del budget d’incertezza potrebbe essere sintetizzato in questi quattro passaggi [4, 5]: • Rappresentazione e interpretazione dell’incertezza; • Quantificazione; • Propagazione; • Gestione. La rappresentazione, e quindi la successiva interpretazione dell’incertezza, dipendono di fatto dal modello utilizzato; i metodi per rappresentare l’incertezza spaziano dalla teoria della possibilità all’applicazione della teoria della probabilità, in ottica sia frequentista sia bayesiana. L’approccio frequentista di fatto consente di mettere in evidenza solo il contributo dovuto alla naturale variabilità del processo oggetto di studio quando questo viene monitorato in condizioni di ripetibilità e stabilità. Spesso, tuttavia, è necessario introdurre all’interno del modello prognostico il parere soggettivo di personale esperto relativamente a diversi fattori, quali possono essere, ad esempio, i valori ammissibili di determinati parametri di modello o le future condizioni d’uso del sistema. In questo caso, l’approccio bayesiano o possibilistico rappresenta sicuramente una scelta più consona. Il secondo passaggio è sicuramente il più critico, in quanto occorre identificare e caratterizzare le diverse sorgenti d’incertezza che possono influenzare la stima della RUL. Tre macro famiglie vanno classificate: modello, strumenti e condizioni d’uso. L’incertezza relativa al modello non può non tenere conto dell’incertezza nella definizione dei parametri del modello stesso, mentre l’incertezza strumentale va valutata considerando le caratteristiche metrologiche dei sensori le cui uscite sono direttamente utilizzate nel definire l’indirizzo del processo decisionale. Le condizioni d’uso sono poi quelle che riguardano il sistema (per fare un esempio, nel caso di una macchina utensile potrebbero essere i pezzi prodotti in un turno di lavoro), ma anche le condizioni ambientali in cui il sistema lavora (alle classiche temperatura, umidità e vibrazioni vanno
associate le grandezze tipiche del processo). Quando si prendono in esame le condizioni d’uso non bisogna dimenticare che il sistema in analisi non è ideale, e che è quindi soggetto all’invecchiamento che porta il sistema a funzionare ma in una condizione diversa da quella di progetto. Nel modello di sistema quindi andranno tenuti in conto non solo i modelli di funzionamento, ma anche i modelli di degrado (e, ovviamente, l’incertezza dei parametri relativi all’analisi di degrado). Come già osservato in [4], se l’evoluzione del degrado conduce a una variabilità che può essere intesa in termini aleatori, l’incertezza che nasce dalla non completa conoscenza dei parametri del modello (oltre che del modello stesso) conduce a un’incertezza di tipo epistemico il cui trattamento statistico potrebbe non essere del tutto adeguato anche a fronte del supporto fornito da eventuali esperti del processo. È bene evidenziare che il concetto di modello di guasto che porta a compiere una predizione sul tempo di vita, non sempre può essere espresso attraverso funzioni matematiche definite (modelli physics-based). Valide alternative sono costituite da modelli basati esclusivamente sull’analisi dei dati raccolti (tecniche di data driven) o sulla sintesi di conoscenza empirica e fisica del processo (approccio ibrido). È evidente che, specialmente nei due ultimi casi, l’analisi dei dati, in quanto fonte d’incertezza, assume un ruolo fondamentale: modalità di raccolta dati e conoscenza del processo sono elementi che entrano pesantemente in gioco nella valutazione dell’incertezza complessiva. Allo stesso tempo è necessario indagare sulla copertura dei dati, ossia sulla percentuale di meccanismi e modi di guasto per i quali si hanno informazioni (Fig. 2, [5]). Il terzo e cruciale passaggio è quello della propagazione dell’incertezza, propagazione che interessa i due obiettivi della prognostica, ovvero definire quali stati assumerà il sistema se utilizzato in determinate modalità
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Figura 2 – Fonti d’incertezza per la prognostica [5]
e, in particolare, definire l’incertezza del parametro RUL. I due obiettivi, pur muovendosi dal modello che, identificato il guasto, consente la stima della RUL, presuppongono due approcci diversi. Per tracciare quella che potremmo definire la traiettoria definita dal modello è fondamentale conoscere come si propagano le incertezze relative ai parametri del modello stesso; un cambio d’uso “in corsa” richiederà, ovviamente, una rivalutazione della stessa. L’analisi della RUL presuppone che sia stata definita una soglia di fine vita per il dispositivo; ciò comporta un confronto tra la soglia definita (es. spessore del battistrada di un copertone, numero di manovre di un dispositivo meccanico) e il valore della RUL valutato nello spazio degli stati del modello attraverso la stima della distribuzione di probabilità definita tenendo conto della propagazione delle fonti d’incertezza. L’ultimo passo è quello relativo alla gestione dell’incertezza; nel numero successivo si cercherà di riprendere questo tema che risulta molto importante non solo nel definire una fascia
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MISURE E FIDATEZZA
CSE-EUC-DCABES.2016.205 IEEE Conference Publications. 2. ISO Condition Monitoring. Diagnostics of machines-prognostics part 1: General guidelines. ISO13381-1: 2004 (e). vol. ISO/IEC Directives Part 2, IO f. S, page 14. 3. M. Lazzaroni, L. Cristaldi, L. Peretto, P. Rinaldi and M. Catelani, Reliability Engineering: Basic Concepts and Applications in ICT, Springer, ISBN 978-3-642-20982-6, e-ISBN 978-3-642-20983-3, DOI 10.1007/ 978-3-642-20983-3, 2011 SpringerVerlag, Berlin Heidelberg. 4. P. Baraldi, I. Crenguta Popescu, E. Zio, “Methods of Uncertainty Analysis in Prognostics” International Journal of Performability engineering, 2010 6 (4), p.p. 303-330. 5. L. Tang, G. J. Kacprzynski, K. Goebel, G. Vachtsevanos, “Methodologies for Uncertainty Management in Prognostics”, 2009 IEEE Aerospace conference, Year: 2009, Pages: 1-12, DOI: 10.1109/AERO.2009.4839668.
per la RUL (la sua prima ricaduta è nella definizione dei contratti di manutenzione fissati con il cliente) ma anche nel supporto alle decisioni. Loredana Cristaldi è Professore Associato di Questo punto appare particolarmente Misure Elettriche ed Eletinteressante e allo stesso tempo stratetroniche presso il Dipartigico quando si considera la possibilimento di Elettrotecnica del tà di operare in tempo reale sui sistePolitecnico di Milano. La mi: sapere quando operare (in linea o sua attività di ricerca è svola macchina ferma) nel rispetto della ta principalmente nei campi delle misure di valutazione del rischio legato al fun- grandezze elettriche in regime distorto e zionamento del sistema. dei metodi di misura per l’affidabilità, il RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
monitoraggio e la diagnosi di sistemi industriali. Fa parte del CT 56 – Affidabilità – del CEI.
1. Ahmad Farhat; Abdallah Makhoul; Christophe Guyeux; Rami Tawil; Ali Jaber; Abbas Hijazi, “On the Topology Effects in Wireless Sensor Networks Based Prognostics and Health Management” – 2016 IEEE Intl Conference on Computational Science and Engineering (CSE) and IEEE Intl Conference on Embedded and Ubiquitous Computing (EUC) and 15th Intl Symposium on Distributed Computing and Applications for Business Engineering (DCABES). Year: 2016, Pages: 335-342, DOI: 10.1109/
Giacomo Leone ha conseguito la Laurea Magistrale in Ingegneria Elettrica al Politecnico di Milano (A.A. 2014) con una tesi intitolata “Prognostics and Health Management of High Voltage and Medium Voltage Circuit Breakers”. Attualmente è uno studente di Dottorato presso la stessa Università: la sua attività di ricerca è focalizzata principalmente sullo sviluppo di algoritmi per scopi diagnostici e prognostici e per la valutazione di affidabilità di sistemi. T_M ƒ 191
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SOLUZIONE MECCATRONICA COMPLETA CONTRO GLI ERRORI TERMICI L´approccio più frequente per la riduzione degli errori termici è regolare l´ambiente nel quale la macchina funziona. Questo mitiga la necessità di progettare una macchina insensibile sul piano termico, che è uno sforzo difficile e costoso. Benché riesca a minimizzare gli effetti termici, la regolazione ambientale può essere costosa quando è necessario mantenere un controllo preciso dell´aumento di temperatura, e aggiunge sempre rischi di qualità della produzione a causa della stabilità intrinsecamente inaffidabile della maggior parte dei sistemi di condizionamento dell´aria. Il livello di stabilità ambientale che si ottiene nella maggior parte degli impianti industriali (normalmente dell´ordine di 1 °C) può essere totalmente inadeguato per molti processi di produzione di elevata precisione. ThermoComp™ è la nuova soluzione di Aerotech che, attraverso l´impiego di hardware e sensori integrati e di un algoritmo di compensazione proprietario implementato attraverso il software del controllore A3200 Aerotech, minimizza l´imprecisione degli stadi dovuta agli effetti termici anche su range di temperatura estremi. La nuova soluzione consente di
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eliminare fino al 90% degli errori di natura termica, indipendentemente dalla corsa dell’asse e del range di cambiamento della temperatura. L´autoriscaldamento interno è un´altra sorgente importante di errori di posizionamento legati alla temperatura, soprattutto negli assi senza dispositivi di feedback diretto, come gli assi azionati da viti a sfere. ThermoComp non solo impedisce che i cambiamenti ambientali influenzino le prestazioni di posizionamento, ma riduce anche gli errori causati dal riscaldamento interno, eliminando fino al 90% degli errori di natura termica causati dall´autoriscaldamento di un asse azionato da vite a sfere. Il ThermoComp è attualmente disponibile su tutti gli assi Serie PRO Aerotech ed è gestito da un set di comandi integrato intuitivo e di facile uso nel software del controllore A3200 Aerotech. Per ulteriori informazioni: www.aerotech.com. Aerotech Italy: Simone Gelmini – Tel. 327/8360128 E-mail: sgelmini@aerotech.com.
TECNOLOGIE IN CAMPO
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Rubrica a cura di Massimo Mortarino
(mmortarino@affidabilita.eu)
Celle di carico Ispezione in filettatura Metrologia nell’automotive Innovazione nelle pese speciali e fuori standard – Misurazione dimensionale nella produzione di fissaggi – Metrologia per soddisfare esigenze di produzione e precisione
TECHNOLOGIES IN ACTION The section “Technologies in action” presents a number of recent case studies of industries or institutions gaining profit from the latest innovation in measuring instruments and systems. RIASSUNTO La Rubrica “Tecnologie in campo” presenta un compendio di casi di studio di Aziende e/o istituzioni che hanno tratto valore aggiunto dalla moderna strumentazione di misura. IMPIEGO MIRATO DI CELLE segmento delle pese a ponte elettroniDI CARICO HBM NELLE SOLUZIONI che e di tutti gli altri sistemi di pesatuDI PESATURA TEMO PESE ra elettronici. L’azienda costruisce
Un esempio di sinergia fra costruttore e fornitore di componenti La TEMO PESE Bilance Industriali nasce nel 1892 a Calto (RO) e cresce costantemente nel tempo, guidata dalla passione per il proprio lavoro, che le consente di raggiungere e mantenere una posizione di leadership nel mercato delle pese meccaniche, consolidata in seguito dall’ingresso nel
principalmente pese in ferro, in cemento e fosse prefabbricate. Innovazione, passione, rapporto con la clientela, competenze, conoscenza delle strutture di approvvigionamento e distribuzione, garanzia di conformità alle norme cogenti e volontarie: sono queste le caratteristiche principali dell’azienda veneta, proiettata verso la continua innovazione e il miglioramento dei propri prodotti e supportata dai suoi oltre 120 anni di esperienza. Anche con l’arrivo della quarta generazione all’interno del management, l’obiettivo dell’Azienda rimane quello di essere un attore di prim’ordine nel settore della pesatura industriale, continuando a offrire il meglio della qualità italiana in tutto il mondo (in particolare in Svizzera, Germania e Slovenia). In questo modello d’impresa riveste
un’importanza particolare il rapporto sinergico con i fornitori chiave, selezionati negli anni in funzione della loro capacità e disponibilità a mettere in campo, insieme al componente fornito, il proprio servizio in termini di consulenza, assistenza, codesign. “Un esempio concreto di tali sinergie è rappresentato dai rapporti evoluti di fornitura sviluppati con HBM, multinazionale tedesca leader nell’ambito dei sistemi di misurazione”, dichiara Alberto Bimbatti, contitolare della Temo Pese. “Rapporti instaurati nel 2016, che hanno prodotto ottimi risultati nell’ambito della produzione di una nuova linea di pese a ponte in cemento, che in Italia sono ancora poco diffuse ma il cui mercato estero è in piena espansione”. “La pesa a ponte in cemento TCA” continua Bimbatti “è stata sviluppata e progettata al fine di ottenere una soluzione di alto livello qualitativo portando i benefici delle tradizionali pese in metallo, tra i quali semplicità di trasporto e movimentazione, incidenza delle opere murarie, flessibilità, anche su una versione interamente in cemento armato. Sulla pesa sono state montate coppie di celle di carico C16 di HBM (6, 8 o 10 a seconda del modello di pesa), scelte in funzione delle caratteristiche e prestazioni offerte e delle nostre specifiche esigenze. Il supporto tecnico da parte degli esperti dell’azienda fornitrice è stato fondamentale sia nella fase di scelta del modello di cella da adottare sia nella progettazione del sistema di pesatura, sfruttando sinergicamente l’orientamento alla massimizzazione della qualità che rappresenta un obiettivo prioritario nella mission di entrambi i partner”. “La scelta delle celle colonna C16A”, precisa Dario Masato, Sales engineer di HBM Italia, “è stata dettata soprattutto dalla loro estrema robustezza, precisione e affidabilità, che T_M
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ISPEZIONE AUTOMATICA DELLE FILETTATURE
Un sistema di controllo versatile, rapido e preciso: il caso di Zarri, leader italiano del fissaggio su disegno Personalizzazione dei prodotti e una flessibilità che porta a operare anche su piccoli lotti e grande velocità nelle consegne sono il segreto di Zarri, un’azienda meccanica che ha saputo vincere la crisi anche attraverso la qualità e l’innovazione tecnologica. Fondata nel 1973, la Zarri si è specializzata nella produzione di articoli ottenuti dal filo di acciaio per i più svariati settori, dall’agricoltura all’arredamento, dall’automotive all’edilizia e molto altro. Nella sua sede di Castello d’Argile, a nord di Bologna, la Zarri occupa oggi 40 addetti e fornisce oltre 800 clienti, con una quota di export che supera il 28%. Nota soprattutto per i suoi cavallotti tondi in acciaio filettati, tiranti e fascette per fissaggio tubi, l’azienda produce attualmente svariate tipologie di articoli, su disegno del cliente o standardizzati in pronta consegna. “Trasformiamo annualmente circa 1.300 tonnellate di acciaio in rotolo (diametro 3÷12 mm) e in barre (diametro 10÷30 mm) con tecnologia di deformazione a freddo su linee di produzione diversificate in grado di
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“Anche altre tipologie di pese di nostra produzione adottano con successo le celle C16”, continua Bimbatti, “come ad esempio le pese a ponte modulari in metallo, composte da 3 moduli 6x3 m, assemblati con una struttura a 8 travi IPE da 270 mm longitudinali. La struttura del ponte è coperta da una lamiera lobata dallo spessore di 1 cm. Il peso dei moduli viene scaricato sui supporti saldati nella base di ogni modulo e non sui due bulloni di giunzione, permettendo una maggiore solidità strutturale. Le botole sono collocate al di sopra di ogni cella di carico per le operazioni di manutenzione e pulizia. La struttura di passacavi all’interno di ogni modulo permette la perfetta stesura dei cavi delle celle fino alla scatola di giunzione. Nel modulo centrale è stato progettato un supporto per la scatola di giunzione in modo tale da garantire anche una maggiore protezione dall’umidità”. Nel portafoglio prodotti della Temo Pese sono di particolare rilievo le fosse prefabbricate CLA per pese a ponte interrate, delle quali l’azienda veneta è l’unico costruttore italiano, che offrono un elevato risparmio rispetto alla costruzione in opera, sono rapidi da installare (un giorno per la fossa e uno per la pesa a ponte) e garantiscono la sicurezza, qualità ed efficienza dell’impianto. Si tratta di moduli prefabbricati in cemento armato vibrato di tre tipologie, che possono essere combinati tra loro in modo da poter realizzare una fossa, in grado di ospitare una pesa di larghezza 3 m, ma con lunghezza di qualsiasi entità: • modulo scatolare: ne sono previsti sempre due, in quanto costituiscono le testate e ospitano ognuno la prima coppia di celle; • modulo a C: ospitano la coppia di celle e il loro numero varia in funzione della tipologia di pesa e del conseguente numero di celle; • modulo laterale di tamponamento: a differenza degli altri due, ha una lunghezza variabile in funzione della lunghezza totale della fossa. Per ulteriori informazioni: www.temopese.it e www.hbm.com/it/0013/celledi-carico-e-sensori-di-carico.
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rispondere rapidamente a richieste per piccoli, medi e grandi lotti”, afferma l’ingegner Simone Zarri, Amministratore e Responsabile Qualità dell’azienda. Sistemi d’ispezione che “vedono” anche le filettature “La nostra azienda si colloca nella fascia alta del proprio mercato e offre un servizio di consulenza e il proprio know-how per una grande qualità dei prodotti e l’ottimizzazione del processo produttivo”, aggiunge l’ingegner Zarri. “I settori di sbocco sono vari: trattori e macchine agricole, motociclette e motori, impianti elettrici, petrolchimici, siderurgici, termoidraulici, gru, costruzioni e così via”. Proprio la ricerca della massima qualità di produzione ha spinto la Zarri a dotarsi di un sistema d’ispezione automatica delle parti finite. “Avevamo bisogno di verificare alcuni elementi critici dei nostri prodotti, come le filettature”, continua Zarri. “Per questo la nostra scelta è caduta sul sistema di misurazione dimensionale tramite immagini Serie IM Keyence, che è stato installato in un ambiente separato dall’officina per assicurare le condizioni di funzionamento ottimali. Nel processo di selezione, il sistema Keyence non ha avuto praticamente concorrenti perché era l’unico che permetteva di ottenere con precisione tutte le misure richieste”. I precedenti anelli di selezione mec-
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canica buono/scarto utilizzati sulle macchine Zarri sono ancora presenti per una prima verifica, ma vengono completati dalla Serie IM per controlli più approfonditi quando necessario: per esempio su pezzi “difficili” o prima di lanciare la produzione di nuove serie. Il sistema Keyence non è quindi collocato a fine linea, ma riceve all’occorrenza i pezzi dalle diverse macchine di produzione. Esso può esaminare anche più pezzi per volta, fornendo per ciascuno un’indicazione buono/ scarto, con un elevatissimo incremento dell’efficienza precedente grazie alla virtuale eliminazione degli errori di misura. “Con un solo sistema di misurazione possiamo gestire tutto il nostro portafoglio di produzione, quindi migliaia di articoli diversi fra loro”, sottolinea Zarri. “Ciò era molto difficile utilizzando solo comparatori mec-
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canici, richiedeva tempi lunghi e forniva risultati che potevano essere influenzati dalle capacità dell’operatore”. Facilmente programmabile, la Serie IM è stata fornita da Keyence all’inizio del 2015, completa di un esauriente manuale e di un supporto di addestramento iniziale molto apprezzato dall’azienda. Oggi la Zarri è autonoma nell’uso del sistema e ha sviluppato una serie di maschere di comparazione, memorizzate nel sistema, che possono essere richiamate all’occorrenza. “La Serie IM non si limita a fornire le dimensioni del pezzo misurato ma, impostando le tolleranze, segnala anche se l’articolo è conforme o da scartare, ottimizzando quindi i tempi di verifica e selezione dei pezzi”, conclude l’ing. Zarri. “Disponendo un componente sul piatto di misura, la Serie IM riconosce imme-
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completando le misurazioni dimensionali con una semplice operazione di “posiziona e premi”. Rapidità, precisione e facilità d’uso si combinano quindi per assicurare la qualità e l’affidabilità di tutti i prodotti “made in Castello d’Argile”, oltre a contribuire alla riduzione dei tempi di consegna. Questi erano gli obiettivi che la Zarri si proponeva di conseguire quando decise di adottare un sistema di misurazione automatico. Obiettivi che, come conferma Simone Zarri, sono stati pienamente raggiunti. Per ulteriori informazioni: www.keyence.it/IM6225
diatamente il tipo di filettatura, il passo e la profondità del filetto. Queste informazioni addizionali rendono la Serie IM uno strumento di grande miglioramento della produttività perché integra tutte le misure richieste”. Fino a 99 dimensioni in pochi secondi Il sistema di misurazione Serie IM è stato programmato dalla Zarri in modo da eseguire all’istante tutti i controlli specifici sul pezzo che viene disposto sul piano di misura. Il suo concetto di misura dimensionale utilizza un´avanzata tecnologia dell´immagine, permettendo a qualsiasi utente di eseguire misure affidabili in un tempo minimo e con elevata precisione. Le dimensioni dei target che è possibile misurare dipendono dal campo visivo di misurazione: per questo, il sistema offre quattro tipologie di testine di misurazione. È quindi sufficiente disporre un particolare sul piano di misura e premere un pulsante, per misurare fino a 99 dimensioni in pochi secondi con precisioni fino a soli 0,7 micron. Una capacità, questa, perfettamente aderente alle necessità della Zarri, che ha apprezzato anche le dimensioni del piano di misura. “Il piano è abbastanza grande per permetterci di misurare la gran parte dei nostri prodotti”, riferisce Zarri. Il metodo iPASS (Intelligent Pattern Analysis Search System) esegue una scansione del componente per determinarne la posizione e la forma, permettendo di misurare anche diametri interni, filettature circolari e angoli. La Serie IM combina la flessibilità di un sistema di visione con l’esecuzione precisa di un doppio obiettivo telecentrico, che acquisisce l’immagine completa del componente target, misurando contemporaneamente tutti i punti di controllo. Grazie a questa tecnologia diventa possibile acquisire pixel senza distorsione d’immagine del componente disposto all’interno della circonferenza dell’obiettivo e la misura non è affetta né dalla distorsione né dalla distanza. I dati di misura possono essere memorizzati come rapporti d’ispezione, elenchi dati o grafici ed esportati verso un PC. Il file che registra il contenuto d’impo-
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TECNOLOGIE IN CAMPO
stazioni quali la configurazione del target, i punti di misurazione e la tolleranza della valutazione viene automaticamente conservato nell’unità disco rigido integrata del controllore. Inoltre, quando la Serie IM è collegata a una rete, tutti i dati possono essere gestiti attraverso un server di connessione. Infine, come sottolinea anche l’ing. Zarri, il sistema Serie IM permette di eseguire le misurazioni in modo rapido e preciso, senza essere interessato dalle differenze e dalle variazioni individuali fra i diversi operatori, come invece può avvenire nell’uso di comparatori meccanici. La qualità al primo posto Oggi, in un’epoca nella quale l’acciaio è sempre meno puro, la Zarri si distingue per la sua attenzione alla qualità del prodotto. Dal 1986, infatti, l’azienda ha introdotto un piano organico, denominato Zarri Quality Process, per assicurare la conformità dei prodotti alle richieste d’importanti clienti di svariati settori, tra i quali quelli nucleare, motoristico e impiantistico e dal 1997 è certificata secondo la norma ISO 9001 dal Cermet (oggi Kiwa) di Bologna. Anche la scelta del sistema di misurazione Serie IM Keyence rientra in questa strategia di qualità totale. Esso infatti permette di selezionare immediatamente e con la massima accuratezza i prodotti che non rispondono agli standard di precisione richiesti,
MISURE PRECISE NELLA PRODUZIONE DI CATENE CINEMATICHE AUTOMOTIVE
Una soluzione integrata per una linea di produzione più veloce GKN Driveline è uno dei fornitori leader nel mondo di componenti e sistemi per catene cinematiche automobilistiche. L’ampia gamma di componenti prodotti trova impiego nella più piccola vettura ultra low cost come nella più sofisticata auto di lusso, che richiede complesse dinamiche di guida. In quanto azienda globale che serve i costruttori leader nel mondo, GKN Driveline aveva la necessità di scegliere un partner metrologico che l’aiutasse a soddisfare crescenti aspettative di produzione e precisione. Hexagon Manufacturing Intelligence condivide la visione di GKN Driveline: ottimizzare il processo di misura per ottenere una velocità più elevata senza perdita di precisione, motivo per il quale è stata scelta come partner. GKN guarda avanti quando si tratta di programmare la produzione. Il suo stabilimento di Koping in Svezia fabbrica e assembla le parti fondamentali della trazione integrale per la maggior parte delle auto attualmente costruite. Jan Engström, Production Engineer nel reparto di produzione delle ruote dentate, è responsabile di 34 macchine operative 24 ore su 24. Con Hexagon, Engström è stato coinvolto in un progetto che cambierà il processo impiegato T_M ƒ 197
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Hexagon ha fornito questo e altro ancora poiché ora i pezzi possono essere misurati all’interno della cella. I cambi dei pezzi sono più veloci grazie all’eliminazione di alcuni dei processi ora inutili per cui il tempo di attesa si riduce allo scambio degli attrezzaggi e alla programmazione. ”Si tratta di programmazione a lungo termine”, afferma Engström. “Rispetto ai calibri, la CMM è un’alternativa molto flessibile perché può misurare qualunque cosa mettiamo sul piano di lavoro. Ora possiamo iniziare a produrre direttamente tutti i nuovi prodotti. Questo rende la sala metrologica disponida GKN per misurare i componenti. “In passato abbiamo usato calibri di misura fissi per eseguire misure di controllo dei nostri prodotti,” commenta Engström. “Lo svantaggio di questo metodo era che, a ogni nuovo dettaglio prodotto dovevamo acquistare i calibri adatti. Quando abbiamo ricevuto ordini per numerosi nuovi prodotti, si è resa necessaria una soluzione più flessibile”. Collaborare per trovare la soluzione giusta GKN aveva identificato l’esigenza di un sistema di qualità, flessibile e rapido per misurare i pezzi, che non creasse colli di bottiglia in produzione. Il progetto ha avuto inizio quando Engström ha cominciato a valutare con Hexagon l’opportunità di trovare la soluzione giusta per un processo di misura in linea. Il risultato finale è stato l’installazione di una soluzione automatica in cui una macchina di misura a coordinate (CMM) GLOBAL Shop Floor, equipaggiata con software PC-DMIS, è stata integrata nella linea di produzione. Questa è la prima volta in cui GKN integra una macchina di misura in una cella di produzione. In precedenza i pezzi venivano prelevati dalla linea di produzione e portati in sala metrologica per la verifica. Il lungo processo di verifica causava costosi ritardi di produzione, mentre il nuovo sistema permette di completare lo stesso processo in soli 90 secondi: un risparmio di tempo prezioso. T_M ƒ 198
Anche la flessibilità era un fattore importante per la GKN Driveline nella scelta della giusta CMM perché l’azienda aveva bisogno di misurare rapidamente pezzi diversi per clienti diversi. La soluzione completa di
bile per maggior tempo, perché la macchina di misura può gestire ulteriori controlli a differenza dei calibri”. Per ulteriori informazioni: www.hexagonmi.com
METROLOGIA GENERALE
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Rubrica a cura di Luca Mari (lmari@liuc.it)
Unità di misura e valori di grandezze Un enigma? Parte 2
GENERAL METROLOGY In this permanent section of the Journal our colleague and friend Luca Mari, world-recognized expert in fundamental metrology and member of several International Committees, informs the readers on the new development of the fundamental norms and documents of interest for all metrologists and measurement experts. Do not hesitate to contact him! RIASSUNTO In questa Rubrica permanente il collega e amico Luca Mari, internazionalmente riconosciuto quale esperto di metrologia fondamentale e membro di numerosi tavoli di lavoro per la redazione di Norme, informa i lettori sui più recenti temi d’interesse e sugli sviluppi di Norme e Documenti. Scrivete a Luca per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! Nella prima parte di questo articolo, pubblicata sul numero scorso della rivista (T_M, 2/17, alle pagine 127-128) ho introdotto l’oggetto della nostra investigazione: un’unità è una grandezza oppure un valore di grandezza? Queste due posizioni sono sostenute, rispettivamente, dall’attuale edizione della Brochure SI (www.bipm.org/en/ publications/si-brochure) e dall’attuale bozza (10 novembre 2016) della nuova edizione (www.bipm. org/utils/common/pdf/sibrochure-draft-2016b.pdf). Allo scopo di cominciare l’esplorazione ho proposto una spiegazione del significato di una relazione come: la lunghezza L di un certo oggetto a, L(a), è uguale a 1,2345 m, L(a) = 1,2345 m, che, tralasciando l’incertezza, potrebbe essere un risultato di misura. In breve, la relazione L(a) = 1,2345 m porta informazione, cosa che giustifica le risorse impiegate per arrivare a formularla, perché L(a) e 1,2345 m: – hanno significati diversi (“L(a)” significa “la lunghezza dell’oggetto a” e “1,2345 m” significa “1,2345 volte un metro”), ma hanno lo stesso riferi-
mento (cioè, assumendo che la lunghezza di a sia proprio 1,2345 m, sono la stessa lunghezza). Sviluppiamo un po’ meglio quest’idea – entità che hanno significati diversi ma lo stesso riferimento – facendoci aiutare dalla norma ISO 704:2009, Terminology Work – Principles and Methods, che tratta di questa duplicità in termini d’intensioni (attenzione: intensioni, non intenzioni!) ed estensioni. Un semplice esempio matematico: che differenza c’è tra 1 = 1 e cos(0) = log10(10)? Dato che cos(0) è uguale a 1, e log10(10) è anche uguale a 1, da un certo punto di vista la relazione cos(0) = log10(10) non è diversa dalla relazione 1 = 1. Ma da un altro punto di vista la differenza c’è, eccome: per accertare che effettivamente cos(0) = log10(10) sono necessarie alcune conoscenze matematiche, mentre la verità di 1 = 1, e in generale di x = x per qualsiasi x, è un fatto prematematico e puramente logico. Insomma, “cos(0)” e “log10(10)” hanno significati diversi, benché si riferiscano allo stesso numero. Ecco che cosa ne dice la ISO 704: “The set of characteristics that come together to form the concept is called the intension of the concept. The set of objects conceptualized as a concept is known as the extension of the concept”. Dunque l’intensione di
cos(0) e di log10(10) è diversa ma la loro estensione è la stessa. Ciò ha a che vedere non solo con esempi matematici, naturalmente. Supponiamo di aver scoperto, per esempio attraverso un confronto diretto, che gli oggetti a e b hanno la stessa lunghezza, L(a) = L(b). A differenza di L(a) = L(a), questa relazione è informativa perché mostra che l’estensione di L(a) e L(b) è la stessa benché la loro intensione sia diversa: se a e b hanno la stessa lunghezza è perché L(a) e L(b) sono la stessa lunghezza. Un intermezzo ontologico, per chi si diletta di queste cose. La conclusione che ho appena proposto – L(a) = L(b) significa che L(a) e L(b) sono la stessa lunghezza – non è necessaria, e qualcuno potrebbe rifiutarla sostenendo che, dato che L(a) e L(b) sono le lunghezze di oggetti diversi, non possono essere la stessa lunghezza. Ciò sarebbe in analogia all’affermazione che la signora a e il signor b hanno la stessa automobile: a meno che a e b non siano comproprietari dello stesso veicolo, quello che s’intende dire è che a e b hanno lo stesso modello di automobile, non che hanno letteralmente lo stesso oggetto - automobile. Le grandezze non possono essere dunque in comproprietà, si potrebbe sostenere, e L(a) = L(b) significa solo che L(a) e L(b) sono simili, o perfino indistinguibili – “dello stesso modello” –, ma non che sono la stessa lunghezza. E perciò sarebbe più corretto scrivere per esempio L(a) ≈ L(b). Questa alternativa – L(a) = L(b) o L(a) ≈ L(b) – è però appunto solo ontologica, e dubito che possa essere realizzato un esperimento in grado di stabilire quale fra le due posizioni è corretta. E infatti alcuni filosofi aderiscono alla prima posizione, e sostengono che le grandezze e le proprietà siano universali, non collocate spazio-temporalmente, mentre altri aderiscono alla T_M
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seconda posizione, e sostengono che le grandezze siano particolari, che esistono in quanto esistono nello spazio-tempo. Per i primi il colore blu esiste come tale, e lo si ritrova realizzato empiricamente in ogni oggetto blu; per i secondi esistono solo il-blu-diquesto-oggetto e il-blu-di-quell-oggetto, e i due oggetti possono avere blu simili ma non lo stesso blu. Suppongo che, posta in questi termini, l’alternativa non sia frequentemente dibattuta dai metrologi, molti dei quali dichiarerebbero al proposito la loro indifferenza. D’altra parte la misurazione è un’attività filosoficamente fondamentale, che lo si voglia o no, e quindi una posizione la si prende, anche solo implicitamente, a partire dalla terminologia che si usa e dal significato che si attribuisce a quanto si dice e scrive. In questa prospettiva ipotizzo che i metrologi assumano generalmente, spesso solo implicitamente, la prima posizione, perché in ambito tecnico-scientifico si tende a essere realisti (“se rende conto dei risultati di un esperimento è perché esiste”, naturalmente con la disponibilità a rivedere questa posizione quando nuova evidenza lo suggerisca), e si sceglie l’opzione formalmente più semplice (ed è più semplice pensare a uguaglianze invece che a similarità o indistinguibilità, fosse solo perché solo le prime sono transitive, e senza transitività diventa tutto più complesso) e più suggestiva in termini di analogie (e la prima posizione tratta le grandezze e le proprietà analogamente ai numeri, intesi come universali non collocati spaziotemporalmente: il numero due si realizza in ogni insieme di due elementi ma lo interpreta come dotato di una natura autonoma dalle sue realizzazioni). Dato tutto ciò, interpreterò dunque relazioni come L(a) = L(b), L(a) = 1,2345 m, e 1,2345 m = 48,602… in, come uguaglianze (estensionali) di grandezze, e non come similarità. Il lettore che propende per la seconda posizione dovrà fare un lavoro di traduzione, ma giungerà ai nostri stessi risultati. La conseguenza di questa posizione è che grandezze di oggetti (come la lunghezza dell’oggetto a) e valori di grandezza (come 1,2345 m) sono considerati modi diversi di conoscere T_M ƒ 200
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e descrivere grandezze individuali. Se le relazioni scritte sopra sono corrette, esiste una stessa lunghezza che si realizza tra l’altro come la lunghezza di a, o come la lunghezza di b, o come 1,2345 volte il metro, o come 48,602 volte il pollice. Supponiamo ora di considerare un terzo oggetto, c, tale che la lunghezza di a sia 1,2345 volte la lunghezza di c, L(a) = 1,2345 L(c). Le equazioni [1] L(a) = 1,2345 L(c) [2] L(a) = 1,2345 m hanno una struttura formale analoga: ne segue forse che portano la stessa informazione? Sì e no. Sì, perché entrambe sono uguaglianze tra lunghezze, e infatti da esse si può dedurre in particolare che L(c) = 1,0000 m. No, perché la lunghezza di c e il metro, pur essendo estensionalmente la stessa lunghezza, sono conosciute in modo assai diverso. Si coglie questo punto confrontando L(c) = 1,0000 m e L(c) = m: la prima dice che l’oggetto c è lungo un metro, ed è vera se sono vere [1] e [2]; la seconda che la sua lunghezza è il metro, cosa falsa dato che il metro non è definito come la lunghezza di c. Per chiarire meglio, dobbiamo in generale supporre che c possa variare la sua lunghezza nel tempo pur mantenendo la sua identità: c è un oggetto-nel-tempo, c = c(t), e perciò dobbiamo scrivere L(c(t)) per indicare la lunghezza di c all’istante t. L’equazione L(c(t)) = 1,0000 m rimane non problematica: all’istante t, l’oggetto c è lungo un metro. L’equazione L(c(t)) = m non ha invece un senso operativo: il metro potrebbe essere anche ridefinito in modo da essere la lunghezza di un certo oggetto c in un certo istante t, ma questo sarebbe contrario ai principi della metrologia, secondo i quali a un’unità si richiede di essere stabile e raggiungibile, in modo da essere realizzabile e quindi poter operare come punto iniziale delle catene di riferibilità metrologica per la grandezza (e per lo stesso motivo la versione L(c(t)) = m(t), in riferimento al “metro all’istante t”, non ha pure un senso operativo). Ne possiamo concludere che un’unità di lunghezza, come il metro o il pollice, è una lunghezza, con cui altre lunghezze possono essere confrontate, e
il risultato del confronto può essere riportato variamente: come nell’equazione [2], ma anche [2’] L(a)/m = 1,2345 oppure [2’’] L in metri(a) = 1,2345 due equazioni in cui i valori di grandezza non compaiono, e che quindi sono appropriate nel caso in cui il valore (numerico) debba essere poi trattato matematicamente, naturalmente garantendo in parallelo la correttezza dimensionale e delle unità del risultato. Insomma, il cambiamento introdotto nell’attuale bozza della Brochure SI – unità come valori – è non solo contro la tradizione che da Euclide e Maxwell è giunta fino all’attuale edizione della Brochure SI e al Vocabolario Internazionale di Metrologia (VIM) (https://www.ceinorme.it/it/ normazione-it/vim.html), ma sembra proprio sbagliata. In più, l’idea che i valori di grandezza sono essi stessi grandezze, conosciute in riferimento a un’unità, mette un po’ di ordine nella confusione che ogni tanto si coglie su questi temi. Il VIM stesso definisce “grandezza” come una “proprietà di un fenomeno, corpo o sostanza che può essere espressa quantitativamente mediante un numero e un riferimento”. Una grandezza, come L(a), può certamente “essere espressa” mediante un valore di grandezza (ciò che il VIM intende in questo caso con “un numero e un riferimento”), ma la misurazione ambisce a essere ben più di un’espressione/rappresentazione (con buona pace delle teorie rappresentazionali della misurazione, che a mio parere sono solo teorie rappresentazionali della rappresentazione, di cui la misurazione è un caso molto particolare): riportando “L(a) = 1,2345 m” come un risultato di misura (sempre a meno dell’incertezza di misura), non intendiamo solo che L(a) può essere espresso/rappresentato da “1,2345 m”, e mantenendo quindi il mistero intorno alle ragioni per cui un’espressione/rappresentazione dovrebbe essere designata dal simbolo “=”. Stiamo dichiarando che, per quello che sappiamo della lunghezza di a e del metro, L(a) e 1,2345 m sono proprio la stessa lunghezza.
LA MISURA DEL SOFTWARE
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GUFPI-ISMA Luigi Buglione
Metrologia e Contratti Parte 5 – Progetti come “unicum”: Dev(Svc)Ops e lo “Schema 123”
METROLOGY AND CONTRACTS - PART 5: PROJECTS AS A “UNICUM”: DEV(SVC)OPS AND THE “123 SCHEMA” This fifth paper based on the new GUFPI-ISMA guidelines on the proper use of “Principles, Assumptions and Contractual Best Practices” (vol. 1, 2016) deals with the presentation of a modified view on the “DevOps” paradigm (the 123 schema) and the possible requirement types (the ABC schema) in order to improve the choice of the measures useful for a proper monitoring, analysis and improvement process. RIASSUNTO Questo quinto articolo basato sulle nuove linee guida GUFPI-ISMA sul corretto uso di “Principi, Assunzioni e Best Practice Contrattuali” (vol. 1, 2016), riguarda la classificazione delle attività di un “progetto” secondo una versione modificata del paradigma “DevOps” (lo schema 123) e delle possibili tipologie di requisiti (lo schema ABC), al fine di migliorare la scelta delle misure utili per un corretto processo di monitoraggio, analisi e miglioramento. INTRODUZIONE
Quinto appuntamento con la disamina dell’applicazione di buoni principi di misurazione ai contratti (ICT e non) [2], parlando questa volta dei piani di misurazione, del loro costo e di come scegliere le misure per un progetto e quali selezionare, altri capitoli delle nuove “linee guida contrattuali” GUFPI-ISMA [1]. Uno degli
aspetti che contrattualmente risultano essere tra i più dibattuti è quello della corresponsione, laddove gli uffici acquisti tendono a voler identificare un solo misuratore per determinare gli importi da verificare e quindi pagare, sebbene le parti di un progetto siano più di una, ciascuna con attività e relativi attributi (misurabili) specifici. E difatti, come esemplificato tramite la presentazione
della tecnica EAM (Entità-AttributoMisura) nei precedenti articoli di questo “seriale”, ogni misura può riferirsi a un solo attributo di un’entità sotto osservazione. DEVOPS: CHE COS’È (E CHE COSA NON DOVREBBE ESSERE)
Nel 2009 si è iniziato ad affacciare un nuovo paradigma denominato “DevOps” [5, 6] che intende migliorare la relazione tra la parte “Dev” (Development - sviluppo) con quella “Ops” (Operation – erogazione di un servizio), passando – come illustrato in Fig. 1 – da una rigida separazione dei gruppi di analisi, progettazione & sviluppo (che in ITIL sarebbero relativi alle fasi di SD – Service Design e ST –Service Transition) da quelli predisposti alla erogazione del servizio presso il proprio cliente (fase di SO – Service Operation), verso un nuovo approccio che permetta di avere una continuità operativa dell’Ops già dalle fasi di SD/ST e una presenza del Dev nei primi momenti dell’Ops, generando quindi maggior valore verso il Cliente e i suoi Utenti di quanto non avvenisse in passato. LO SCHEMA “123”
La visione “DevOps” spesso (non a ragione) viene vista come sostitutiva dell’adozione di framework consolidati quale ITIL, ma in realtà sono approcci e best practice da integrare. Tuttavia in realtà è un modo di (col)legare sempre più le fasi del “Dev” e del “Ops”
Figura 1 – Dal vecchio approccio (sinistra) al nuovo DevOps per la gestione progetti (destra) [4]
GUFPI-ISMA - Gruppo Utenti Function Point Italia Italian Software Metrics Association luigi.buglione@gufpi-isma.org
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un dialetto di ITIL, quindi relativa ai processi di Service Management) e l’erogazione e gestione on-going di un qualsivoglia servizio. Proprio per dare una temporalità a queste fasi, nel fondo della figura sono posizionate le fasi del ciclo di vita di un progetto secondo ITIL: SS (Svc Strategy), SD (Svc Design), ST (Svc Transition), SO (Service Operation) e CSI (Continual Service Improvement). In particolare la tassonomia per le attiviFigura 2 – Lo schema “123”: Dev, Svc (Manutenzione), Ops tà di manutenzione riportata nel nostro schema è quella dello stanin modo da mantenere alto il valore dard ISO 14764:2006 [7]. del servizio erogato a un cliente e ai suoi utenti tramite le varie anime dell’organizzazione che sta gestendo LO SCHEMA “123” INSIEME ed erogando il servizio. Pertanto, se ALLO SCHEMA “ABC” un servizio è “un mezzo per erogare va lore”, con l’obiettivo di poterne Ciascuna delle tre parti dovrà ovviaallungare la vita utile tramite una mente avere le proprie misure di conserie di modifiche (change) nel trollo, specificamente derivate dalle tempo, ogni contratto può prevedere attività svolte. Questo permette di conpertanto almeno tre parti, illustrate trollare e monitorare al meglio un procon quello che abbiamo battezzato getto, coordinando le misure in una lo “schema “123” [8]: Dev (Svi- logica MbA (come discusso nel preluppo), Svc (Service – Manutenzio- cedente articolo [3]) a un costo sostene), Ops (Operatività/Erogazione). nibile. Ma quali misure identificare Ovviamente è possibile che un con- per il Dev, il Svc e l’Ops? Applicando tratto normi solo una delle tre parti o lo “schema ABC” [9], già presentaloro combinazioni. to in un precedente articolo, ovveroLa distribuzione dell’impegno nel tempo sia la scomposizione di un requisito potrebbe essere – per grandi numeri – utente in tre possibili parti (A – requivista come una proporzione “alla Pare- siti funzionali di prodotto; B – requisito”, ma al contrario: 20-80%: 20% per ti non funzionali di prodotto; C – attiil Dev, 80% per il post-rilascio, che com- vità gestionali a supporto del progetprende quindi la manutenzione (che è to), è possibile determinare le combiun “servizio”, ad esempio la constella- nazioni ABC utili per ciascuna delle tion “CMMI for Service”, CMMI-SVC, è tre parti, come indicato in Fig. 3. T_M ƒ 202
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Pertanto per lo sviluppo (Dev) sarà possibile avere misure di tipo A, B e C, per le manutenzioni correttive (Svc) e per l’Operation (Ops) solo di tipo B e C, mentre per le manutenzioni di tipo evolutivo potranno esserci – secondo i requisiti del caso – misure di tutti e tre i tipi (A, B, C). Per lo stream A, nei progetti software, la misura principale per determinare la dimensione dei requisiti utente funzionali (FUR – Functional User Requirement) è il “Function Point” (FP), con le sue cinque varianti standard ISO (IFPUG, COSMIC, NESMA, FISMA e Mark-II), come indicato anche nella recente proposta FISMA su una “Top10 Metrics” per i progetti ICT [10]. Per lo stream B – relativo ai requisiti non-funzionali – la nuova misura IFPUG SNAP [11] o lo standard ISO da cui tale tecnica muove, cioè la norma 25010:2011 [12] relativa agli attributi qualitativi di un prodotto software. Infine per lo stream C – attività gestionali – una base di riferimento può essere rinvenibile da misure proposte nei principali modelli di maturità (es: CMMI-DEV/SVC o ISO/IEC 15504, aka SPICE) per i processi di “management” e di “supporto” quali ad esempio, il project management, misurazione, Quality assurance, asset & configuration management, gestione documentale, ecc. Alcune conseguenze pratiche nell’applicare la combinazione degli schemi 123+ABC: – Ridurre le possibilità di contratti e capitolati omni-comprensivi: si richiede sovente che le attività di manutenzione abbiano – indipendentemente dalla loro tipologia – la stessa unità di misura. Ad esempio, non è possibile quotare un’attività di manutenzione correttiva o perfettiva con i FP, semplicemente perchè non c’è variazione dei requisiti funzionali (FUR) da cui derivano. Ancora, se su un portale web ci fosse la variazione di un aspetto grafico, quella manutenzione adeguativa sarebbe ancora un’attività a “Zero FP”, quindi da normare con misure di tipo B (non-funzionali), ad esempio con la categoria 2.1 di SNAP (User Interface). E via dicendo. Le produttività “nominali” potranno
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LA MISURA DEL SOFTWARE
rato per poi misurarlo con gli strumenti idonei. Serve quindi conoscere sempre meglio nei vari contesti applicativi come applicare tali regole e criteri, fondamentali per derivare misure valide, con il minor tasso di errore. Importare concetti e usi da domini diversi, quale quello del Service Management, può apportare un vantaggio notevole all’organizzazione, applicando semplici regole di buon senso, ma in modo quantificato e misurabile. Nei prossimi numeri continueremo a commentare ulteriori aspetti derivati dall’analisi delle nuove “linee guida contrattuali” GUFPI-ISMA [1], cercando di evidenziare come una corretta applicazione degli aspetti di misurazione permetta a un decision-maker di disporre di dati, informazioni e conoscenze (trend) il più possibile oggettivi utili per prendere decisioni Figura 3 – Selezionare misure idonee per ciascuna delle tre parti di un progetto (schema 123) secondo la tipologia requisito (schema ABC) consapevoli che tengano in debito conto anche rischi da individuare, gestire e possibilmente prevedere in quindi essere sempre meglio specifi- le parti ABC per ciascuna della parti un progetto. cate in produttività per i singoli stream 123: ogni progetto ha una propria A, B e C con proprie figure di costo distribuzione di effort, ma va ricorda“Analyze facts and talk through più specifiche e puntuali, al fine di raf- to che esiste sempre una componente data” (Kaoru Ishiwaka) finare le stime e ridurre gli errori, C (gestionale/supporto) da stimare e come discusso in dettaglio in [9]. opportunamente quotare in un proget– Determinare due (e non una) baseli- to, con proporzioni variabili nelle ne di prodotto: nella comunità FSM parti 123 e per tipologia di progetto, (Functional Size Measurement) si stile di gestione e dominio funzionale determina da sempre una baseline (un progetto datawarehouse ha caratfunzionale di prodotto per determina- teristiche e impegni differenti da un re quanto quell’asset software valga Content Management System o da un in termini di FP. Ma quello stesso asset Management Information System). I ha due anime, funzionale e non-fun- ruoli/job title associati a ciascuno zionale. E la seconda parte – non degli stream A, B e C presentano costi essendo mai (o quasi) stata misurata giornalieri diversi, e pertanto conoscecon un’unità di misura – non ha anco- re le proporzioni tipiche per ciascuna ra per molte organizzazioni generato tipologia di progetti permette di riduruna seconda baseline non-funzionale re gli errori nelle stime dell’effort e dei che, con le stesse logiche degli altri costi/corrispettivi partendo da una asset, permetterebbe dal punto di misurazione tecnica, ma effettuata vista tecnico di controllare le quantità possibilmente con misure adeguate in ADD, CHG e DEL al pari degli altri alle attività oggetto di misurazione. asset in configurazione e dal punto di “Non puoi controllare ciò che non vista economico/finanziario di rap- puoi misurare” direbbe Tom Demarco; presentare una nuova porzione nel- ma tornando indietro di un passo, l’attivo del bilancio di un’organizza- “non puoi misurare ciò che non puoi zione con un suo proprio valore, che definire” e infine “non puoi definire già esiste ma non è rappresentato e ciò che non conosci” [2]. La misurabiFigura 4 – Principi, Assunzioni e Best Practice pertanto “sfruttato”. lità implica pertanto dover conoscere Contrattuali (PABPC), Vol.1 [1] – Determinare proporzioni di effort tra il perimetro (scope) di ciò che va misuT_M ƒ 203
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 1. GUFPI-ISMA, Principi, Assunzioni & Best Practice Contrattuali (Vol.1), Feb 2016, URL: www.gufpi-isma.org/ newsito/areasoci.html#pabc. 2. Buglione L., Metrologia e Contratti: Parte 2 – Livelli di Servizio, Tutto_Misure, Ott 2016, URL: https://goo.gl/ EwM8vs. 3. Buglione L., Metrologia e Contratti Parte 4: Measurement by Assets (MbA): come e quanto misurare?, Tutto_Misure, #02/2017, URL: https://goo.gl/ 3feiCu. 4. Axelos, Maximize the synergies between ITIL® and DevOps, White Paper, August 2014, URL: https://goo.gl/ YCUVSv. 5. Kim G., The Phoenix Project: A Novel about It, Devops, and Helping Your Business Win, IT Revolution Press, 2012. 6. Kim G., Humble J., Debois P., Willis J., Allspaw J., The DevOps Handbook:
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HEXAGON MANUFACTURING INTELLIGENCE PRESENTA LA LINEA DI SOLUZIONI DI MISURA HTA
Hexagon Manufacturing Intelligence ha recentemente annunciato l’estensione della propria gamma di soluzioni ad alta produttività e alta precisione HTA alle macchine di misura a coordinate ad altissima precisione (CMM). Il pacchetto tecnologico è progettato per integrare
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LA MISURA DEL SOFTWARE
How to Create World-Class Agility, Reliability, and Security in Technology Organizations, IT Revolution Press, 2016. 7. ISO/IEC, IS 14764:2006, Software Engineering - Software Life Cycle Processes – Maintenance. 8. GUFPI-ISMA, Stato dell’Associazione, 1° EventoMetrico 2017, 19/05/2017, URL: https://goo.gl/ QqBScN (slide 13). 9. Buglione L., The Next Frontier: Measuring and Evaluating the NonFunctional Productivity, MetricViews, IFPUG Newsletter, Vol.6 Issue No.2, August 2012, pp.11-14, URL: http://goo. gl/BZnof. 10. Forselius P., Nevalainen R., 10 metrics for improving the level of management, FISMA (Finnish Software Measurement Association), March 2017, URL: https://goo.gl/Xr3GyH. 11. IFPUG, SNAP (Software Non-functional Assessment Process), APM v2.3, in modo più efficace le ispezioni dimensionali nel processo di produzione, riducendo i tempi e mettendo a disposizione dati completi. Le soluzioni HTA si basano sulla tecnologia brevettata dei sensori ottici interferometrici HP-O di Hexagon, per scansioni senza contatto precise ad alta velocità, riducendo notevolmente i tempi necessari per misurare pezzi complessi con geometrie speciali, come rotori a palette,
May 2015, URL: www.ifpug.org. 12. ISO/IEC, IS 25010:2011, Systems and software engineering - Systems and software Quality Requirements and Evaluation (SQuaRE) - System and software quality models.
Luigi Buglione è Presidente di GUFPI-ISMA (Gruppo Utenti Function Point Italia - Italian Software Metrics Association) e Direttore IFPUG Conference & Education. Attualmente lavora in qualità di Process Improvement and Measurement Specialist presso Engineering Ingegneria Informatica spa. È Associate Professor presso l’École de Technologie Supérieure (ETS) di Montréal. Per ulteriori info: www.gufpi-isma.org
HP-O e una CMM ad alte prestazioni con tavola rotante per la scansione simultanea su quattro assi, oltre al software metrologico evoluto QUINDOS. Le nuove soluzioni consentono una scansione rapida e rendono immediatamente disponibili i dati della misurazione: l’ideale per aumentare la produttività nel settore automobilistico, in quello aerospaziale e in altri ancora. Il lancio della gamma HTA segue la presentazione della piattaforma GLOBAL Advantage HTA per la misura delle pale di motori aeronautici, che ricorre al sensore HP-O Multi per verificare con precisione le caratteristiche delle pale stesse come il profilo alare, la piattaforma, la radice, lo schermo e altre caratteristiche. “Il concetto HTA fu originariamente sviluppato per aiutare i produttori di aeromobili a soddisfare le esigenze di produttività; siamo davvero entusiasti di estendere questa tecnologia a una gamma di applicazioni più vasta, con la linea di soluzioni HTA”, afferma Ingo Lindner, direttore della linea CMM di Hexagon Manufacturing Intelligence. “L’alta produttività e la misurazione di precisione consentono di ottimizzare i processi e di essere competitivi sul meringranaggi, alberi a camme, chiavette, cato. La gamma di sensori HP-O offre sincronizzatori e gruppi frizione. un’alta flessibilità e siamo certi che le La gamma dei sensori comprende sei con- soluzioni HTA faranno una differenza figurazioni, per la combinazione ideale di sostanziale in diversi settori”. metodi d’ispezione e accessibilità dei pezzi. Per ulteriori informazioni: Le soluzioni HTA includono un sensore www.hexagonmi.com
METROLOGIA LEGALE E FORENSE
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Rubrica a cura dell’Avv. Veronica Scotti (veronica.scotti@gmail.com www.avvocatoscotti.com)
La tutela dell’utente di energia elettrica Il labirinto!
LEGAL AND FORENSIC METROLOGY This section intends to discuss the great changes on Legal Metrology after the application of the D.lgs 22/2007, the so-called MID Directive. In particular, it provides information, tips and warnings to all “metric users” in need of organizations that can certify their metric instruments according to the Directive. This section is also devoted to enlightening aspects of ethical codes during forensic activities where measurements are involved. Please send all your inquiries to Ms. Scotti or to the Director! RIASSUNTO Questa rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema di Metrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del D.lgs 22/2007, altrimenti detto Direttiva MID. In particolare, vuole fornire utili informazioni, consigli e ammonimenti a tutti gli “utenti Metrici” che si rivolgono per reperire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la certificazione del loro prodotto/strumento secondo la Direttiva. La rubrica tratta anche di aspetti etici correlati allo svolgimento di misurazioni legate ad attività in ambito forense (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verrete accontentati! Cari lettori, considerato che durante le vacanze estive (ormai trascorse, all’atto della pubblicazione, ndr) spesso ci si diletta a fare parole crociate e vari giochi enigmistici sotto l’ombrellone, oggi vorrei riportare qualche considerazione sull’intricato labirinto processuale riguardante contestazioni e reclami dell’utente di energia elettrica, con particolare riferimento alle situazioni in cui sia stato effettuato un ricalcolo (ricostruzione) dei prelievi di energia, derivante in specie da una verifica sul GME che abbia rilevato un malfunzionamento o un guasto. Innanzitutto va precisato che il problema in esame non riguarda i clienti consumatori: questi infatti godono di una specifica disciplina più favorevole rispetto ad altri soggetti, in quanto sono considerati (come peraltro in effetti sono) soggetti deboli che necessitano di particolari tutele destinate a garantire loro il diritto di difesa senza ostacolarne o appesantirne l’eserci-
zio, soprattutto sotto il profilo processuale. Infatti, secondo quanto stabilito dal Codice del Consumo all’art. 66 bis1, il foro esclusivamente competente a decidere sulle controversie che insorgono tra un consumatore e un operatore professionale è quello di residenza del consumatore, obbligando quindi il professionista alla difesa in tale sede senza possibilità di deroga. Diversamente dal consumatore, il soggetto imprenditore (l’operatore economico in generale) non trova una tutela equivalente, atteso che le previsioni sul punto stabilite dal codice civile autorizzano le parti contrattuali a individuare, nell’ambito dei loro accordi, un foro competente specifico ed esclusivo, senza tenere conto dell’eventuale onere imposto a una delle parti conseguente a una simile previsione. Nella maggior parte dei contratti di somministrazione di energia elettrica, redatti dal trader e formalizzati su appositi formulari, è solitamente inserita una clausola riguardante il foro
competente in via esclusiva per le controversie. Il foro, generalmente, coincide con il luogo ove è posta la sede (legale o amministrativa) dell’impresa che propone la vendita di energia. Ora, detta circostanza risulterebbe trascurabile nel caso in cui il contratto di somministrazione di energia rimanesse inalterato, in specie nell’ipotesi in cui l’utente restasse legato al medesimo trader per un lungo periodo di tempo. Tuttavia, come sappiamo accadere frequentemente, gli utenti tendono spesso a recedere dai contratti di vendita di energia in corso, attratti da proposte provenienti da altri trader concorrenti. Queste situazioni rappresentano ormai uno standard di comportamento divenuto ripetitivo che, sebbene presenti sicuramente vantaggi sotto il profilo economico (pacchetti migliorativi rispetto al fornitore precedente, tariffe più favorevoli ecc.), nasconde anche qualche insidia specialmente, come anticipato, nel caso di ricalcoli dei consumi di energia derivanti non da errori di fatturazione o da mancate letture del contatore bensì da malfunzionamenti (“accertati” dal distributore!) del GME. Ormai è a voi tutti noto il meccanismo: il distributore verifica il funzionamento del contatore e, in tale sede, rileva un guasto (o malfunzionamento) che determina (e ha determinato nel periodo precedente) un errore nella misurazione dei prelievi in ragione del quale si rende necessario il ricalcolo dei consumi precedenti e la ricostruzione (su base matematica o storica a seconda dei casi). Successivamente viene trasmesso, tanto al fornitore di energia quanto all’utente, il risultato della ricostruzione effettuata dal distributore che dà luogo a una revisione dei rapporti economici tra trader e utente di energia (frequenteT_M
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NUOVO AMPLIFICATORE DIGITALE PROGRAMMABILE FUTEK Advanced Sensors Technology Inc. leader mondiale nelle soluzioni di misura di Forza, Torsione e Coppia, aggiunge un nuovo amplificatore dedicato alle misure di processo e controllo di qualità. Con il preciso obbiettivo di semplificare le misure, mediante una connessione diretta tra Sensore e PC, ha sviluppato la soluzione IDA100, amplificatore programmabile con elevata dinamica ed eccezionale rapporto segnale/rumore. La custodia in lega di Al e la connessione al sensore mediante connettore a pannello Bendix PT06-A garantiscono un elevata immunità EMI-RFI. Montaggio su barra DIN per installazione a bordo macchina. Applicazioni su macchine automatiche per assemblaggio di componenti elettronici e micromeccanici sono gli ambiti più ricorrenti.
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mente dalla ricostruzione emerge un consumo di energia effettivo maggiore rispetto a quello misurato, indi fatturato, dal contatore). Sebbene le norme di settore (in specie le delibere adottate dall’Autorità in materia), prevedano, per l’utente, la possibilità di contestare la ricostruzione in via stragiudiziale, qualora ritenuta infondata (ovviamente sulla scorta di basi oggettive e non mere pretestuose considerazioni soggettive), raramente accade che le doglianze siano accolte (integralmente) dal distributore con conseguente obbligo di adeguamento alle risultanze della ricostruzione da parte dell’utente e da parte del trader. Unico rimedio, a questo punto, resta quello giudiziale. Al riguardo va evidenziato che, dal 01/01/2017, è in vigore una disposizione, prevista da una delibera dell’Autorità2, che impone il preventivo tentativo di conciliazione dinanzi al Servizio di conciliazione dell’Autorità3, a pena d’improcedibilità della domanda giudiziale, eventualmente promossa nelle more. Tale attività prodromica rispetto al procedimento in sede giudiziaria s’inserisce in quel più ampio contesto legislativo, di derivazione europea, che stimola il ricorso a procedure non contenziose per la soluzione delle controversie, allo scopo di favorire una rapida definizione dei rapporti, evitando al contempo d’inflazionare i tribunali (esempi di procedure per la risoluzione delle controversie analoghe a quella in oggetto si rinvengono, tra gli altri, nel settore delle telecomunicazioni, delle locazioni, del contenzioso bancario e assicurativo). A seguito della procedura di conciliazione, che si sviluppa secondo le modalità e tempistiche disciplinate dalla delibera dell’Autorità, gli scenari ipotizzabili sono i seguenti: 1) La conciliazione riesce e le parti trovano un accordo. In tale caso la vicenda si conclude e il verbale di conciliazione, all’interno del quale sono riportati gli accordi delle parti, costituisce titolo esecutivo analogamente a una sentenza o lodo arbitrale; 2) La conciliazione fallisce, indi l’utente/cliente ha 2 possibili alternative: a) Rinunciare alla propria contestazione e adeguarsi alle richieste degli operatori, o b) Promuovere un’azione giudiziale. Nel secondo caso, ipotizzando che si tratti di una ricostruzione dei consumi di energia elettrica riferita a più annualità, periodo in cui il cliente ha sottoscritto più contratti di somministrazione di energia con altrettanti diversi trader, potrà l’utente rivolgersi a un solo giudice al fine di ottenere una sola pronuncia sulla vicenda? A oggi, questa domanda trova solo risposte negative, fatto salvo il caso in cui nei singoli contratti sottoscritti sia previsto come competente il foro di residenza dell’utente o l’ipotesi in cui i trader abbiano indicato tutti lo stesso foro competente. Diversamente, ovvero nella maggior parte dei casi (la quasi totalità), l’utente sarà costretto a promuovere tanti giudizi quanti sono i trader,
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che il principio costituzionale di difesa, che qui risulta compresso e comunque ostacolato in quanto l’utente è costretto ad avviare diverse procedure aventi a oggetto la medesima questione). Nonostante la problematica non sia di poco conto, ancora non sono state adottate dall’Autorità specifiche misure al riguardo volte a definire un quadro omogeneo e finalizzate a consentire agli utenti di esercitare il proprio diritto di difesa. Tale “mancanza” non sorprende in quanto, come noto, il legislatore non accorda alle imprese (soggetti ai quali interessa la problematica in oggetto, dato che i consumatori, come sopra specificato, godono di un trattamento differente per quanto riguarda il processo) particolari tutele o privilegi, atteso che le stesse sono parificate, quanto a posizione giuridica, ai trader. In ragione di ciò, i contratti di fornitura di energia si considerano semplici contratti tra imprese, senza alcuna distinzione rispetto ad altri tipi di contratti e senza alcuna valutazione riguardante le peculiarità dei contratti di somministrazione di energia tra le quali, prima fra tutte, il fatto che la misura dell’energia prelevata è affidata a un unico soggetto, terzo rispetto al contratto concluso tra le parti. Pertanto, considerata l’assenza di specifiche disposizioni riferite a tali tipi di contratti, la validità delle clausole riguardanti l’individuazione del foro territorialmente competente in via esclusiva non viene per nulla posta in discussione con conseguente onere a carico dell’utente di procedere dinanzi a diversi fori, salvo il caso in cui sia possibile dimostrare l’inefficacia della clausola per mancata espressa
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in tutti i singoli fori competenti secondo gli accordi pattizi. Gli aspetti negativi di tale situazione risultano immediatamente evidenti e consistono principalmente: – nella maggiore onerosità; – nel rischio di giudicati differenti. Infatti, la duplicazione delle medesime attività e incombenze processuali determina, ovviamente, un aumento dei costi posti a carico dell’utente e, inoltre, anche la possibilità (difficile stabilirne la probabilità) di giudicati divergenti se non totalmente opposti in ragione di differenti conclusioni assunte dai singoli giudicanti. Naturalmente, secondo il buon senso, una simile situazione si dimostra del tutto illogica, anche se ciò non toglie che possa essere assolutamente valida sotto il profilo legale. Tuttavia, a ben vedere, anche da un punto di vista giuridico, circostanze di questa natura si prestano ad alcune censure poiché si pongono in contrasto con il principio di economia processuale, nonché di certezza del diritto (oltre
METROLOGIA LEGALE E FORENSE
approvazione e sottoscrizione ex artt. 1341 e 1342 c.c. Quale cautela può dunque adottare l’utente per evitare di smarrirsi nel labirinto di numerosi e lunghi procedimenti giudiziali volti ad accertare tutti la stessa verità? Considerato che tali situazioni si verificano in particolare a seguito di ricostruzione dei prelievi, quindi derivano da attività svolte dal distributore e in specie attività di verifica circa la correttezza delle misure di energia, sarebbe opportuno, al momento del cambio di fornitore, richiedere una verifica del contatore (ai sensi del dm 93/2017)4 che ne attesti il regolare funzionamento in modo da eliminare eventuali incognite, escludendo la possibilità di richieste di pagamento successive alla cessazione del contratto e fondate su ricostruzioni dei prelievi in ragione di controlli sul GME effettuati a distanza di anni. NOTE 1
Decreto legislativo 6 settembre 2005 n. 206, Codice del Consumo ai sensi dell’art. 7 legge 29 luglio 2003 n. 229. 2 Deliberazione 5 maggio 2016 209/2016/E/COM – Adozione del testo integrato in materia di procedure di risoluzione extragiudiziale delle controversie tra clienti o utenti finali e operatori o gestori nei settori regolati dall’autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico – Testo Integrato COnciliazione (TICO). 3 Il provvedimento dell’Autorità riconosce validità anche a procedure di conciliazione promosse dinanzi a organismi riconosciuti per lo svolgimento di tali attività. Non è quindi riservata competenza esclusiva all’Autorità in questa materia. 4 DECRETO 21 aprile 2017, n. 93 - Regolamento recante la disciplina attuativa della normativa sui controlli degli strumenti di misura in servizio e sulla vigilanza sugli strumenti di misura conformi alla normativa nazionale ed europea. (17G00102) (GU Serie Generale n. 141 del 20-062017). T_M ƒ 207
MANIFESTAZIONI EVENTI E FORMAZIONE
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2017-2018 eventi in breve Segnalazione di manifestazioni ed eventi d’interesse 2017
1 - 4 ottobre
Tessaloniki, Greece
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1 - 5 ottobre
Orlando, USA
2017 IEEE Photonics Conference
www.photonicssociety.org/conferences/ieee-photonics-conference
2 - 5 ottobre
Teddington, UK
EUNORM 2017
www.npl.co.uk/events/2-5-oct-2017-eu-norm-2017
11 - 13 ottobre
Napoli, Italy
1st IMEKO TC19 Workshop on Metrology for the Sea
www.metrosea.org
11 - 13 ottobre
Vienna, Austria
3rd IEEE International Symposium on Systems Engineering
http://2017.ieeeisse.org
16 - 19 ottobre
Yokohama, Japan
IEEE 20th International Conference on Intelligent Transportation Systems
www.itsc2017.org/
20 - 21 ottobre
Lecce, Italy
Convention 2017 AICA: laboratorio di progetti per costruire la società digitale
www.aicanet.it/
23 - 25 ottobre
Lecce, Italy
3rd IMEKO International Conference on Metrology for Archaeology (MetroArchaeo2017)
www.metroarcheo.com
29 ottobre - 1 novembre
Beijing, China
2017 43rd Annual Conference of the IEEE Industrial Electronics Society (IECON 2017)
www.iecon2017.com
7 - 9 novembre
New Orleans, USA
Avionics and Vehicle Fiber-Optics and Photonics Conference 2017 (AVFOP)
www.photonicssociety.org/conferences/avionics-and-vehicle-fiber-optics-andphotonics-conference
9 - 10 novembre
Roma, Italy
XXV A.I.VE.LA. Annual Meeting
www.aivela.org/XXV_Meeting/index.html
19 - 22 novembre
Singapore, Singapore
39th Progress in Electromagnetics Research Symposium (PIERS)
www.piers.org/piers2017Singapore/
20 - 23 novembre
Caparica, Portugal
1st International Caparica Conference in Translational Forensics
www.forensics2017.com/
11 - 14 dicembre
Taipei, Taiwan
2017 IEEE/SICE International Symposium on System Integration (SII 2017)
www.sii2017.org/
19 - 21 dicembre
Istanbul, Turkey
3th International Conference on Advances in Mechanical Engineering Istanbul 2017 (ICAME2017)
http://icame2017conference.com/
31 gennaio - 2 febbraio
Hamilton, New Zealand
IEEE International Conference on Industrial Electronics for Sustainable Energy Systems (IESES 2018)
https://forumpoint2.eventsair.com/QuickEventWebsitePortal/ieses2018/info
20 - 22 febbraio
Lyon, France
19th IEEE International Conference on Industrial Technology
http://icit2018.org
21 - 23 febbraio
Catania, Italy
4° Convegno Nazionale Sensori, CNS2018
www.soc.chim.it/en/node/1735
25 - 28 marzo
Napoli, Italy
Europt(r)ode XIV Conference on optical, chemical sensors and biosensors
http://europtrode2018.eu/
14 - 17 maggio
Houston, USA
2018 International Instrumentation and Measurement Technology Conference (I2MTC)
http://imtc.ieee-ims.org/
11 - 13 giugno
Roma, Italy
13th Annual IEEE International Symposium on Medical Measurements and Applications
http://memea2018.ieee-ims.org/
12 - 15 giugno
Miami, USA
28th Anniversary World Congress on Biosensors
https://www.elsevier.com/events/conferences/world-congress-on-biosensors
20 - 22 giugno
Amalfi, Italy
International Symposium on Power Electronics, Electrical Drives, Automation and Motion - SPEEDAM 2018
www.speedam.org
3 - 6 settembre
Belfast, UK
XXII World Congress of the International Measurement Confederation (IMEK
http://imeko2018.org
IMEKOFOODS “Metrology Promoting Standardization in Food and Nutrition”
http://imekofoods3.web.auth.gr
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Rubrica a cura di Franco Docchio, Pasquale Daponte e Nicola Paone
SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI
Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Notizie da GMEE
su Industry 4.0. La data è quella del 16-18 aprile 2018. Alessandro Ferrero ha informato il Consiglio sulla pubblicazione del decreto sulla verifica metrologica perioRIASSUNTO dica degli strumenti per la metrologia Questa rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle maglegale. Ha inoltre fatto pervenire gli giori Associazioni Universitarie che si occupano di Scienza e Tecnologia indicatori per l’anno 2016 pubblicati delle Misure. da Thomson Reuters per le riviste ISI d’interesse dell’Associazione. Quasi tutte le riviste d’interesse del GMEE GMEE: GRUPPO MISURE Dott.ssa Tavella le congratulazioni e hanno migliorato i valori degli indicaELETTRICHE ED ELETTRONICHE gli auguri di buon lavoro da parte del tori. Consiglio Direttivo GMEE. del 27 giugno Il Prof. Roberto Sorrentino, in qua- Situazione nazionale alla luce 2017 – Roma. lità di Presidente del Comitato Italiano delle iniziative ministeriali, Il Consiglio Direttivo URSI/CNR, ha informato il Consiglio ANVUR e CUN del GMEE si è riuni- sulle attività dell’Unione Radio Scienti- Daponte ha informato il Consiglio che to il giorno 27 giugno 2017, alle ore fica Internazionale (www.ursi.org). è stato pubblicato da poco il provve10:30, presso la Saletta del Chiostro, Daponte ha inviato ai membri dell’As- dimento sui “Dipartimenti eccellenti”, Facoltà d’ingegneria Civile e Indu- sociazione un invito a possibili candi- http://hubmiur.pubblica.istru striale, Università di Roma La SAPIEN- dature di colleghi potenzialmente inte- zione.it/web/universita/pro ZA, via Eudossiana 18, 00184 Ro- ressati alle iniziative URSI e per poter grammazione/dipartimenti-dima. In apertura, il Presidente Pa- ricoprire la carica di Chair della Com- eccellenza, in attuazione dell’art. 1, squale Daponte ha comunicato missione A (Electromagnetic Metro- commi 314-337, L. 232 del 2016. che l’assemblea telematica, tenutasi logy) dell’URSI-Italia. È pervenuta la Per quanto riguarda le abilitazioni dal giorno 21 aprile 2017 al giorno sola candidatura del Prof. Francesco scientifiche nazionali: è stato pubbli2 maggio, ha approvato all’unanimi- Lamonaca. catala lista dei candidati II quadrimetà (con 118 votanti) i tre punti all’or- Il Prof. Nicola Giaquinto ha infor- stre, al sito http://abilitazione. dine del giorno: (i) situazione soci, (ii) mato il Consiglio che la collega miur.it/public/pubblicacandi approvazione rendiconto consuntivo Ivana Mijatovic dell’Università di dati_16.php. 2016, e (iii) approvazione rendiconto Belgrado ha inviato, a lui e altri colle- I rappresentanti CUN Area 9 hanno previsionale 2017. ghi europei che hanno mostrato inte- intenzione di convocare una riunione Ha comunicato che è pervenuto l’invi- resse al tema della standardizzazio- dei coordinatori della nostra Area nel to a partecipare alla Riunione Bienna- ne, una “call for contributions” per prossimo luglio o ai primi di settembre le Congiunta del Gruppo Universitario una monografia su “Knowledge and in funzione dell’evoluzione dei lavori nazionale Sistemi Elettrici per l’Ener- Education about Standardization”. La CUN. Nell’ambito della Commissione gia (GUSEE) e convertitori Macchine richiesta è di potenziale interesse per I del CUN che Antonio Vicino coore Azionamenti Elettrici (CMAEL), che il GMEE. dina, si è cominciato a raccogliere si terrà a Bari nei giorni 6-7 luglio I referenti CUN Area 9 informano che tutte le informazioni utili per poter ini2017. è stata attivata una Newsletter del ziare a lavorare su possibili ipotesi di In quell’occasione, Paolo Carbone CUN che potrà essere inviata a chi lo lavoro per una eventuale revisione terrà una relazione dal titolo ”Ver- desideri con cadenza mensile. Per della classificazione dei saperi. so una Didattica Condivisa delle essere inseriti nella mailing list è suffi- Infine, Fabio Villone organizza una Misure”. ciente inviare una mail a riunione il 29 giugno a Milano in relaInoltre, ha dato notizia che la Dott.ssa comunicazione@cun.it zione alla riorganizzazione dei settori. Patrizia Tavella dell’INRIM è stata con oggetto “iscrizione newsletter”. nominata Direttore del Time Depart- Il Consiglio viene informato che a Brement, e di avere trasmesso alla scia viene organizzato un workshop franco.docchio@unibs.it THE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENT This section groups all the significant information from the main University Associations in Measurement Science and Technology.
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Situazione Soci Juniores Il Presidente ha aggiornato il Consiglio sulla situazione dei soci juniores alla data odierna. Lo statuto definisce le seguenti categorie: Sono Soci Ordinari di diritto dell’Associazione i docenti universitari, i ricercatori universitari, gli allievi dei dottorati di ricerca definiti dal Regolamento, nonché i ricercatori degli istituti metrologici e dei centri di ricerca pubblici e privati coinvolti nelle misure e riconosciuti dal Regolamento come sedi o unità dell’Associazione. Non si accenna ad assegnisti, post-doc ecc. Stato delle iniziative Progetto d’informatizzazione dei servizi del GMEE Daponte ha informato sullo stato del nuovo sito web dell’Associazione. Il sito include tutti i servizi informatici del GMEE (pagamenti, iscrizioni, gestione delle riunioni annuali, gestione della documentazione, promozione della ricerca, trasferimento tecnologico). Il sito funziona con i tablet e gli smartphone. Viene suggerito di modificare l’immagine principale e d’inserire un’area con i link verso gli enti che si occupano di metrologia. Si chiede di modificare la dicitura del link al premio di dottorato C. Offelli. Viene chiesto di aggiungere lo stato del pagamento delle quote annuali in modo che ciascun socio possa verificarlo. Premio di dottorato “Carlo Offelli” 2017 Daponte ha riferito che sono pervenute 5 domande per il premio di dottorato Carlo Offelli. Le attività della Commissione, composta come previsto dal regolamento dai coordinatori delle 6 linee di ricerca, sono state coordinate dal Presidente. In una prima fase, eseguita via email, è stata effettuata una valutazione delle singole proposte utilizzando i seguenti criteri sintetici: (a) pertinenza degli argomenti trattati, (b) originalità del tema trattato e dei risultati ottenuti, (c) rigore e chiarezza espositiva, (d) riconoscimenti ottenuti in ambito nazionale e internazionale, formulando quindi un ranking (b)+(c)+(d), espresso poi in trentesimi. T_M ƒ 210
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Al termine di questa prima fase, la valutazione di due dei cinque candidati è risultata molto simile. La Commissione ha quindi proceduto a una fase di ballottaggio dalla quale è risultato vincitore Carlo Baccigalupi, dell’Unità di Napoli “Federico II”. Il Consiglio ha ringraziato i colleghi della Commissione per il lavoro svolto e si congratula con il vincitore. Daponte ha poi ricordato di avere inviato il documento con le modifiche proposte per il nuovo regolamento e il nuovo bando. Entro luglio si attendono eventuali commenti in modo che durante l’assemblea di settembre il nuovo regolamento possa essere approvato. Daponte ha fatto notare che il nuovo sistema sarà completamente automatizzato. Borse di ricerca Daponte ha informato che non sono pervenute domande. Tutto_Misure (candidature per la Direzione) Il Direttore Franco Docchio ha informato il Consiglio sui feedback della lettura della Rivista sfogliabile (T_M 2/2017) che è stata cliccata da circa 1.000 persone con un tempo di lettura di 4 minuti per pagina. Il bilancio della rivista è in regola. È aumentato anche il numero di notizie fornite dai soci che riguardano le varie attività dell’associazione. Daponte informa che Docchio terminerà la sua attività di Direttore della rivista a fine anno. È pervenuta la candidatura di Alessandro Ferrero. Docchio esprime il proprio apprezzamento per questa candidatura. Il Consiglio ringrazia Docchio e Ferrero e approva all’unanimità. Riunione annuale 2017 Daponte illustra l’organizzazione della riunione annuale dell’Associazione che si terrà a Modena nei giorni 13-16 settembre, come emerge dalle slide predisposte da Luigi Rovati. La struttura del programma è molto simile a quella della riunione di Benevento. I contributi pervenuti sono 126, dei quali 30 di provenienza GMMT. A oggi le iscrizioni pervenute sono 105. Daponte ha ringraziato i colleghi del-
l’Unità GMEE di Modena per la disponibilità e l’impegno profuso nell’organizzazione della prossima riunione annuale. Scuola di dottorato “Italo Gorini” Salvo Graziani ha illustrato il programma dell’edizione 2017 della Scuola Gorini, che si terrà a Catania. La Scuola sarà di tipo residenziale. La data ultima per l’iscrizione è fissata al 10 luglio. Ci sono 35 iscritti e 4 iscrizioni in sospeso. Fra gli iscritti, sette hanno richiesto la possibilità di descrivere la propria ricerca. È previsto un vincitore che avrà modo d’iscriversi gratuitamente alla riunione annuale del GMEE. La scuola è organizzata dal lunedì al venerdì. S’immagina una partecipazione trasversale fra GMEE e GMMT anche per quanto riguarda le presentazioni. Carmine Landi ha espresso la richiesta di estendere per quest’anno il numero dei vincitori dell’iscrizione alla riunione annuale da uno a tre. Il Consiglio ha approvato all’unanimità. Il Presidente ha ricordato che è opportuno effettuare le iscrizioni appena possibile. Il Consiglio ha preso atto e ringraziato i colleghi dell’Unità di Catania per l’impegno profuso. Pasquale Arpaia ha poi illustrato l’organizzazione della Scuola 20182020. Benevento e Napoli si propongono come organizzatori del pros simo ciclo triennale. Il primo anno (2018) si svolgerà al CERNGinevra, il secondo (2019) a Reggio Calabria, il terzo (2020) a Napoli sulla costiera amalfitana. Le due linee del 2018 saranno la linea 3 (Cristaldi) e 5 (Tellini). A seguire le altre linee di ricerca, due per anno. I costi per le attività a Ginevra appaiono comparabili con i costi sostenuti per la partecipazione alle Scuole organizzate nelle isole. Con l’aiuto di sponsor e l’impiego di facilities on site i costi saranno tenuti sotto controllo. Le date previste sono dal 10 al 14 settembre 2018. È prevista anche una special section della rivista IOP Measurement Science and Technology per la pubblicazione dei contributi da parte dei dottorandi. Il Consiglio ha approvato all’unanimità.
N. 03ƒ ;2017 Giornata della Misurazione 2017 Docchio ha riportato gli esiti della giornata del 2016. La giornata ha visto la partecipazione di 150 iscritti. Ci sono stati interventi di Luca Mari, Franco Pavese, Nicola Giaquinto, Annarita Lazzari. Le presentazioni hanno incontrato il favore degli astanti. È seguita una dettagliata discussione delle future modalità di organizzazione della GdM, a conclusione della quale Giaquinto e Docchio saranno i responsabili dell’organizzazione della giornata della misurazione. Ferrero ha poi suggerito di considerare con attenzione i temi da presentare fra quelli di maggiore interesse per i partecipanti di origine industriale.
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NUOVO SENSORE LASER DI SPOSTAMENTO AD ALTE PRESTAZIONI
Il sensore laser a triangolazione optoNCDT 1750 di Micro-Epsilon, distribuito in Italia da LUCHSINGER srl, rappresenta una scelta ideale per misure industriali di spostamento, distanze e spessori di materiali. Il sensore combina robustezza e affidabilità per performance uniche; l’innovativa interfaccia web e le funzioni predefinite lo rendono semplice e intuitivo. OptoNCDT 1750 viene utilizzato in numerose applicazioni, per esempio nelle tecnologie di automazione, nell’elettronica, in campo automotive e dai costruttori di macchinari. Il sensore integra numerosi funzionalità, quali limiti programmabili, fil-
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Attività in collaborazione con DeltaMu Il Presidente ha chiesto ad Alessandro Ferrero d’informare il Consiglio sugli sviluppi della collaborazione con DeltaMu e sulle attività di Deltamu Italia. Annarita Lazzari ha fatto sapere che le attività proseguono come previsto anche se il contributo del GMEE può essere incrementato. Luigino Benetazzo e il centro qualità del Politecnico di Milano hanno fornito contatti commerciali a DeltaMu. DeltaMu è stata attiva nell’organizzazione di seminari e ha stretto contatti commerciali con imprese dotate di un rilevante parco strumenti. DeltaMu è ora in procinto di assumere una risorsa da
inserire in azienda per finalità di tipo commerciale.
traggio, tempo di esposizione regolabile e sincronizzazione, quest’ultima necessaria quando si usano due sensori contrapposti per misure di spessore di estrema precisione. Grazie alla funzione di compensazione automatica A-RTSC, il sistema ottico non viene influenzato dalle proprietà del target e consente la misura su una vasta gamma di superfici di materiali diversi, da metalli lucidi a gomma nera, fino a finiture translucide. La nuova interfaccia web semplifica i set up e la configurazione del dispositivo. Sono disponibili numerose funzioni predefinite per diversi materiali, come metalli, plastiche o materiali organici. La velocità di misura è regolabile fino
a 7,5 kHz e può essere adattata per le specifiche applicazioni. La selezione del picco e la riduzione dei picchi d’interferenza permettono di effettuare misure affidabili anche in presenza di olio (tipica nella costruzione di motori e trasmissioni) nonché su materiali rivestiti, target di misura dietro vetri protettivi o su componenti sigillati con film plastici. La combinazione tra eccellenti prestazioni, una vasta gamma di funzioni e rapporto prezzo/performance rendono il sensore il migliore della propria categoria.
Varie ed eventuali Giovanni Bucci ha segnalato come la Commissione di coordinamento debba migliorare i propri canali di comunicazione con i membri dell’Associazione. Savino ha ricordato che la Commissione di coordinamento è stata allargata in passato proprio in risposta a richieste di questo tipo. Ha quindi proposto che, durante l’Assemblea, si riporti quanto discusso dalla Commissione di Coordinamento. A questo proposito, durante il prossimo Consiglio Direttivo sarà riportato l’esito delle discussioni fatte dalla Commissione di Coordinamento.
Per ulteriori informazioni: www.luchsinger.it
SEMINARI TECNOLOGICI GRATUITI SULLE TECNICHE DI MISURA SENZA CONTATTO I nuovi seminari LUCHSINGER si terranno martedì 14 novembre a Bari e giovedì 16 novembre a Modena e saranno dedicati soprattutto ai sensori di spostamento, distanza e posizione e ai sensori di temperatura a infrarossi. La prima parte del programma approfondirà i principi di misura senza contatto di spostamento a correnti parassite o di Foucault, capacitivo, laser a triangolazione e confocale. La seconda parte riguarderà invece i sensori di temperatura a infrarossi e verrà presentata la teoria che regola il funzionamento delle apparecchiature a infrarossi, come le termocamere in linea per il monitoraggio dei processi e i pirometri, sempre più utilizzate in sostituzione alle comuni termocoppie. La partecipazione all’evento è gratuita ma a numero limitato, affrettatevi a effettuare la vostra prenotazione. Per maggiori informazioni, inviare e-mail a marketing@luchsinger.it
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Rubrica a cura di Annarita Lazzari (alazzari@deltamu.com)
Monitoraggio dei processi di misura Ritorno d’esperienza del Gruppo di lavoro del Collège Français de Métrologie
THE PAGE OF SMART METROLOGY Deltamu Italia is one of the leading permanent partners of the Journal, it brings together a group of experts in metrology that share an innovative vision of the profession, so that it is a carrier of added value in the company and in laboratories. The Smart Metrology by Deltamu is a metrology that can adapt to all types of industrial facilities, from SMEs to international groups, an opportunity to gradually move from the Metrology of measurement equipment to the Metrology of processes. RIASSUNTO Deltamu Italia è un collaboratore stabile della Rivista, riunisce un insieme di esperti in Metrologia che condividono una visione innovatrice della professione, affinché sia portatrice di valore aggiunto in azienda e nei laboratori. La Smart Metrology di Deltamu è una metrologia in grado di adattarsi a tutti i tipi di strutture industriali, dalla PMI ai gruppi internazionali, un’opportunità per passare gradualmente dalla Metrologia degli strumenti alla Metrologia dei processi. INTRODUZIONE
Le tarature, sempre proclamate dagli standard di qualità, sono indispensabili, ma sono sufficienti? Se da un lato consentono di analizzare lo strumento “da ogni angolazione” in un determinato momento e in determinate condizioni, esse hanno tuttavia il grave svantaggio di constatare, ma raramente di anticipare. Il monitoraggio, imposto da tutti gli standard di qualità, consente, d’altra parte, di garantire la qualità quotidiana delle misurazioni. Diversi produttori descrivono le loro strategie in questo settore, dal famoso “peso sulla bilancia” all’identificazione di valori sospetti attraverso test statistici. Il Collège Français de Métrologie pubblica questo lavoro in un opuscolo che descrive numerosi esempi: alcuni brani selezionati di esso sono descritti in questo articolo. Lo scopo di questo articolo è dunque definire il concetto di monitoraggio di un processo di misura. Vengono de-
scritte le tecniche principali, mentre gli esempi industriali sono descritti nel fascicolo pubblicato dal Collège Français de Métrologie. Da RENAULT, PSA-CITROEN, LILLY e EUROCOPTER alle PMI regionali, i membri del gruppo hanno condiviso le loro esperienze per contribuire alla diffusione di buone pratiche in metrologia. DEFINIZIONE
Una ricerca bibliografica non ha trovato una definizione “metrologica” per il termine “monitoraggio”, spesso utilizzato. Il gruppo propone pertanto la seguente definizione: “Il monitoraggio di un processo di misura è costituito da una serie di azioni che si verificano a seguito di varie fasi prima della loro scelta e utilizzo (Validazione del processo di misura, stima delle incertezze di misura, capacità, rischio industriale, ecc.), al fine di garantire il
mantenimento (sostenibilità) delle sue prestazioni nel tempo. Interviene tra le operazioni di taratura/verifica”. Pertanto, l’ambito del monitoraggio, in questa definizione, esclude i processi i cui strumenti di misura non siano soggetti a taratura/verifica periodica. Naturalmente è sempre possibile ricorrere ai metodi proposti per monitorare a loro volta i processi di misura non direttamente interessati dalla definizione. PREMESSA
Resta inteso che il monitoraggio deve consentire di rilevare le variazioni del processo di misura (e non solo dello strumento di misura) secondo due criteri (Fig. 1): – Deriva (evoluzione dell’errore di giustezza, nel senso di errore sistematico); – Precisione della misura. L’obiettivo del monitoraggio è pertanto quello di verificare a ogni operazione che queste due quantità non siano cambiate. In caso contrario, sarà effettuata un’analisi delle motivazioni che sono alla base di quest’evoluzione secondo un protocollo definito in generale per ciascun metodo. Lo scopo del fascicolo pubblicato non è quello di descrivere la metodologia di analisi (come determinare l’origine del problema identificato), ma quello di proporre metodi per rilevare potenziali problemi.
Figura 1 – Giustezza e dispersione
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N. 03ƒ ;2017 L’implementazione di una strategia di monitoraggio permette di: 1. ridurre i costi connessi alla gestione degli strumenti di misura (in aggiunta al fascicolo FD X 07-014 pubblicato nel 2006 da AFNOR e riguardante la periodicità di taratura delle apparecchiature di misura e alla guida OPPERET pubblicata dal Collège Français de Métrologie) riducendo al tempo stesso i rischi; 2. padroneggiare i processi di misura (e non solo gli strumenti di misura) e quindi in ultima analisi ridurre i costi di non qualità; 3. sensibilizzare tutte le parti interessate dell’azienda a misurare le incertezze e le capacità osservando, durante il monitoraggio, le dispersioni legate alle misurazioni; 4. sviluppare e promuovere la cultura statistica legata alla realizzazione del prodotto e/o del servizio.
chiature sono controllate troppo tardi (non conformi). Ciò corrisponde a un modello di collegamento sistematico delle apparecchiature per misurazione: pertanto è necessario stabilire una connessione condizionale (taratura/verifica) in base ai rischi (sostenuti dall’azienda) relativi al processo di misurazione. Le misure di monitoraggio sono in atto per coprire tali rischi. La frequenza di crossover condizionale permette di tendere verso il rapporto ottimale controllato troppo presto/controllato troppo tardi (vedere Fig. 2) (NdA: È quindi necessario disporre di un approccio strutturato di gestione dei rischi a livello aziendale per determinare il livello di supervisione corretto: tara-
SCELTA E FREQUENZA DELLE OPERAZIONI DI MONITORAGGIO DA ATTUARE
La creazione di un sistema di monitoraggio per i processi di misura è un elemento fondamentale per garantire la qualità dei prodotti e per controllare meglio i rischi. La pratica di taratura/verifica periodica senza alcun altro dispositivo di monitoraggio porta inevitabilmente alla seguente conclusione: o le apparecchiature sono controllate troppo presto (conformi) o le apparec-
Figura 2 – Rapporto ottimale verificato troppo presto/verificato troppo tardi - Determinare l’area ottimale rispetto al “limite” di conformità e definire il giusto rapporto verificato troppo presto/verificato troppo tardi in funzione dei rischi
Figura 3 – Matrice delle scelte di monitoraggio da adottare
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LA POSTA IN GIOCO
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METODI PRATICI
Monitoraggio di un processo di misura con l’uso di un oggetto tipo Principio Si tratta di eseguire, nelle solite condizioni di misurazione, la misura dello stesso oggetto utilizzando il processo monitorato. Idealmente, l’oggetto potrebbe essere un oggetto appositamente progettato (assicurando così caratteristiche stabili), ma può anche essere un oggetto come quelli che vengono misurati abitualmente. Ovviamente, quest’oggetto sarà sempre lo stesso e, se fosse necessario cambiarlo, i limiti di monitoraggio devono essere nuovamente stimati. Strumenti utilizzati Dopo alcune misurazioni è possibile determinare i limiti di monitoraggio; si possono utilizzare sia una carta per misure individuali sia una carta EWMA [1]. Quando una misura va al di fuori dei limiti di monitoraggio, può essere un effetto statistico (impostando i limiti di monitoraggio a 2 deviazioni standard, ad esempio, ci saranno circa il 5% di falsi allarmi) o un problema sul processo. È quindi
Figura 4 – Legenda della matrice di Fig. 3
tura/verifica da solo, solo piano di monitoraggio, la combinazione di entrambi, verifica prima dell’uso, ecc.). Il gruppo propone un approccio basato sui metodi FMEA e HAZOP per arrivare a determinare una matrice (Fig. 3), che, a seconda dei casi da considerare, consente di scegliere una frequenza e un trattamento adeguati. Ovviamente, questa matrice può essere adattata/modificata in base al contesto di ciascuno.
relativamente facile rimuovere il dubbio. Questa carta ha il vantaggio di essere semplice da aggiornare. Un semplice grafico sul posto di lavoro rende possibile osservare le misure di monitoraggio alla velocità a cui si verificano. La carta EWMA, d’altra parte, ha il vantaggio di essere più sensibile a un’evoluzione del processo, e quindi consente una più rapida individuazione di un possibile problema. Ha lo svantaggio di calcoli più complicati che richiedono un supporto informatico. T_M ƒ 213
Ridondanza delle misure Principio Si tratta di misurare lo stesso oggetto utilizzando più processi, che possono essere diversi. L’utilizzo di questo metodo, a volte indicato nell’industria con il nome di “controllo incrociato”, rileva automaticamente la deriva o la non conformità di un processo di misura. Infatti, due o più processi di misura sono dedicati alla verifica dello stesso oggetto. Essendo quasi zero la probabilità che questi processi derivino allo stesso tempo e nella stessa direzione, la differenza (deriva o dispersione) di uno viene rilevata dagli altri. Strumenti utilizzati In questo contesto sono disponibili diversi strumenti statistici. Il più semplice di questi è la deviazione standard [2]. Se si hanno più misurazioni di molteplici processi indipendenti, è possibile confrontare ogni singolo valore con la media dei valori ottenuti, in base anche alla deviazione standard dei singoli risultati. Un valore troppo “lontano” dalla media indica che un processo potrebbe fallire. A seconda del caso (molte misure ripetute con lo stesso processo, più processi), possono essere utilmente applicati i test statistici di Mandel, Cochran e Grubbs [3] per rilevare un’anomalia. Inoltre, nel caso in cui intervengano due processi, è anche possibile mappare le differenze individuali (la differenza tra le misure ottenute dai due processi, rispettando la direzione di questa differenza!) oppure utilizzare una carta EWMA come già visto in precedenza. Quest’ultimo esempio è particolarmente utile nel caso di aziende organizzate in autocontrollo (Primo processo di misura) che eseguono l’ispezione finale per campionamento (o al 100%). L’azienda produce già le 2 misure dello stesso oggetto che è sufficiente allora trattare con un metodo o l’altro. Processo di misura dedicato Principio Il processo di misura è dedicato alla misura di un determinato processo. L’oggetto realizzato è quindi stabile a priori, comunque indipendente dal T_M ƒ 214
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processo che lo misura. In questo caso, è chiaramente indispensabile che il processo non sia asservito al processo che lo misura. Il processo di realizzazione/produzione a volte può essere sotto controllo M.S.P (Multiple Stream Processes), e la gestione dei dati può consentire di rilevare un’anomalia del processo di misura. Infatti, finché non viene fatta alcuna regolazione, la deriva apparente dell’oggetto prodotto può indicare una deriva nel processo di realizzazione/produzione o una deriva nel processo di misura. Per eliminare il dubbio, è sufficiente misurare precedentemente un oggetto tipo considerato stabile. Se questo oggetto “cambia” di valore, si tratta probabilmente di una deriva nel processo di misura. Per estrapolazione, i Laboratori di taratura, ad esempio, trovano in questo metodo una tecnica per convalidare i loro risultati. Infatti, spesso misurano lo stesso tipo di strumento e una deriva delle caratteristiche di tutti gli strumenti della stessa famiglia mette in evidenza una deriva molto probabile dal campione. Correlazione/Carattere intrinseco delle caratteristiche “oggetto” Principio Le caratteristiche “oggetto” sono correlate a seconda del metodo di produzione, ma sono misurate da diversi processi oppure sono costanti in relazione, ad esempio, a un principio fisico. Un’incoerenza “fisica” tra i risultati della misura consente di rilevare un’anomalia del (dei) processo(i) di misura coinvolto(i). Per illustrare questo approccio di monitoraggio, è necessario un esempio concreto. Esempio: Processo di misurazione: Determinazione della granulometria di un terreno. Promemoria: un substrato è costituito da 5 classi granulometriche: – argille (da 0 a 2 μm), limo sottile (da 2 a 20 μm) e limo grossolano (da 20 a 50 μm) determinati mediante sedimentazione, – sabbia fine (da 50 a 200 μm) e sabbia grossolana (da 200 a 2.000 μm)
determinate mediante setacciatura. Queste 5 classi sono tutte sistematicamente determinate ed espresse in g / 100 g di terreno analizzato. La misura effettiva di ciascuna delle cinque classi consente di monitorare tutte le fasi del processo di misura e d’individuare un possibile problema in uno dei passaggi. Infatti, la somma dei valori ottenuti per ognuna delle cinque classi analizzate (in g / 100 g) dev’essere uguale alla massa del campione studiato, diviso per 100 (riportando tutto alla stessa scala), incertezze di misura per completare. È comune ammettere, nell’arte, che una quantità finale compresa tra 95 e 101 g / 100 g sia un risultato coerente. Una deviazione maggiore infatti indica un problema con l’una o l’atra delle fasi che portano al risultato. Caso di utilizzo di oggetto CONFORME e NON CONFORME (Artefatti) Principio Questa tecnica viene spesso utilizzata nell’industria. Essa consiste, in particolare per i processi di misura automatizzati, nel verificare periodicamente che siano in grado di rilevare un oggetto non conforme. È sufficiente individuare o realizzare un oggetto “giusto non conforme” (a volte chiamato Artefatto) e assicurarsi che venga rilevato dal processo di misurazione. Il rischio del cliente (Fornitura di un prodotto non conforme) viene quindi padroneggiato poiché è assicurato che il sistema “veda” il “non conforme”. Il rischio del fornitore (ravvisare “Prodotti non conformi”, mentre sono “conformi”) non è direttamente controllato. Tuttavia, se il processo di misura deriva in questa direzione (vede più falsi “Non conforme”!), l’aumento dei tassi di scarto innescherà rapidamente l’analisi che porterà al processo fallito. CONCLUSIONE
Taratura e verifica sono praticate diligentemente fin dai primi anni delle Certificazioni di Qualità. In
N. 03ƒ ;2017 teoria, possono essere utilizzate per determinare gli errori di strumenti di misura che possono essere corretti (se sono sistematici) o essere presi in considerazione nei calcoli d’incertezza. Va notato che la valutazione dell’incertezza di misura non è ancora pienamente integrata nella maggior parte delle imprese, anche se negli ultimi anni tutti hanno compiuto notevoli progressi su questo tema. È una lun ga strada da percorrere prima che questa pratica possa trovare la sua piena utilità nell’industria. Probabilmente cambieranno anche, in ultima analisi, un gran numero di principi attuali, in particolare nel dimensionamento delle necessità. La taratura/verifica si presenta spesso ancora oggi come l’operazione che mira ad assicurare che gli strumenti siano ancora “accettabili” rispetto ai valori
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PRECISIONE NANOMETRICA IDEALE PER POSIZIONAMENTI INDUSTRIALI
Volendo posizionare con precisione ottiche di grandi dimensioni, rilevatori o micro-camere in applicazioni prettamente industriali, sono necessarie soluzioni di azionamento che non solo lavorino con la precisione richiesta, ma che possano anche sopportare l'elevato carico continuo. A questo scopo Physik Instrumente (PI) ha realizzato il nuovo PICMAWalk Walking Drive N-331.
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attesi, spesso proposti dalle norme. Sembra ovvio a tutti che l’unica soluzione per garantire questo sia quella di misurare i campioni (da qui la necessità di una “taratura”). Le tecniche di monitoraggio saranno pertanto utilizzate per garantire che uno strumento sia “accettabile” anche senza uno standard. Il potere d’individuare un’anomalia su uno strumento è quindi molto più elevato di quello di una taratura che, per natura, non può essere permanente, mentre alcune situazioni lo impongono (caso 5 della matrice di Fig. 3). Con l’implementazione di un approccio pragmatico di strategie di monitoraggio adattate allo specifico contesto, l’industria non solo può limitare i costi delle tarature, ma può anche ridurre il rischio per i clienti. Si ricorda che il rischio è definito come il prodotto della gravità di una
misura erronea per la probabilità di non rivelazione della stessa misura errata. Il monitoraggio aumenta la capacità di rilevamento di un processo fallito e funziona in modo efficace per ridurre il rischio del Cliente.
Otto attuatori disposti a V assicurano elevata affidabilità e una forza di spinta/trazione in fase di movimento di 50 N, garantendo una velocità massima è di 15 mm/s. Il mantenimento della posizione è possibile con una forza massima di 60 N. Carichi fino a 5 kg possono quindi essere posizionati con una precisione nanometrica. Il comportamento affidabile degli attuatori piezoelettrici, in combinazione con sistemi a flessione appositamente disegnati e perfettamente accoppiati, garantiscono una lunga durata nel tempo. Durante i test sul campo, il valore specificato nel datasheet di 30 km di corsa è stato superato di oltre tre volte. Grazie inoltre al design modulare dei drive è possibile adattarli rapidamente e in modo economico alle specifiche esigenze del cliente. I nuovi PICMAWalk Walking Drive combinano l'elevata affidabilità degli attuatori PICMA® con il già innovativo principio di “Walking Drive” delle unità NEXLINE® e NEXACT®. Gli attuatori PICMA® dispongono di uno
strato d’isolamento ceramico esterno che protegge l’attuatore monolitico contro l'umidità e contro eventuali danni dovuti a una maggiore corrente di dispersione, garantendo allo stesso tempo cicli di movimento elevati. A differenza delle motorizzazioni elettriche, non ci sono parti rotanti o attrito, il che li rende privi di rottura, manutenzione, usura e particolarmente adatti per applicazioni che richiedono ambienti di lavoro estremi.
BIBLIOGRAFIA
[1] AFNOR NF X 06-031-3 (1995): Application de la statistique – Cartes de contrôle – Partie 3: cartes de contrôle à moyennes mobiles avec pondération exponentielle (EWMA) (2ème tirage, janvier 1997). [2] ISO 5725-2 (1994): Accuracy (trueness and precision) of measurement methods and results – Part 2: Basic method for the determination of repeatability and reproducibility of a standard measurement method.
PI in breve Ben conosciuta per l’alta qualità dei suoi prodotti, PI (Physik Instrumente) è da sempre una delle aziende di riferimento nel mercato globale dei sistemi di nanoposizionamento e può vantare un’esperienza di ormai 40 anni nello sviluppo e nella fabbricazione di prodotti standard e OEM, su tecnologie convenzionali e piezoelettriche. Quattro siti produttivi in Germania e dieci uffici all’estero, dedicati alla vendita e all’assistenza, fanno del Gruppo PI una consolidata realtà internazionale che, grazie al contributo di oltre 700 dipendenti qualificati, è ad oggi in grado di soddisfare qualsiasi richiesta relativa al posizionamento di precisione. Nuovo PICMAWalk Walking Drive N-331: Precisione nanometrica ideale per applicazioni industriali Per ulteriori informazioni visitate il nostro sito globale www.pi.ws
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L’ACUSTICA COMPUTAZIONALE PER INNOVATIVE SOLUZIONI DI DESIGN COMSOL, fornitore leader di soluzioni software per la modellazione e simulazione multifisica e per la progettazione di app, ha pubblicato un’edizione speciale della sua rivista annuale, COMSOL News, per raccontare il lavoro degli specialisti di simulazione nel campo dell’acustica. La sera in cui, grazie a un nuovo apparecchio acustico, un nostro caro può finalmente partecipare a una conversazione durante la cena, oppure quel momento in cui cantiamo a squarciagola la nostra canzone preferita insieme all’autoradio: ci sono esperienze che ricorderemo per tutta la vita e non sarebbero possibili senza il lavoro dei progettisti acustici. L’edizione speciale di COMSOL News 2017 racconta nuove soluzioni progettuali (dallo sviluppo virtuale di un prodotto alle nuove frontiere per il comfort acustico dei veicoli, dall’invisibilità acustica alla riduzione dell’effetto feedback) destinate a impattare significativamente sulla nostra vita quotidiana. “Poiché i fenomeni acustici sono di per sé ‘multifisici’, i progettisti fanno ricorso agli strumenti di modellazione più
potenti per considerare i diversi aspetti fisici coinvolti e i loro accoppiamenti”, spiega Mads Jensen, Technical Product Manager per il settore acustico. “Queste storie sono d’ispirazione perché ci mostrano il lavoro che si nasconde dietro la progettazione di prodotti innovativi, pensati per soddisfare le esigenze di molti clienti in ambiti diversi”. Dove trovarlo “COMSOL News 2017 Special Edition Acoustics” è disponibile on line e può essere sfogliato o scaricato in formato PDF su: www.comsol.it/offers/comsol-n ews-2017-special-edition-acoustics
PRATICA E COMODA, OTTIMIZZA CONTRASTO E ACCURATEZZA DELL’IMMAGINE TERMICA Se per le ispezioni utilizzate quotidianamente una termocamera, avrete certamente familiarità con le regolazioni necessarie a ottenere l'immagine ottimale e saprete quanto sia determinante poter catturare immagini rapidamente, senza sprecare tempo prezioso in regolazioni manuali. FLIR ha sviluppato la funzione “1-Touch Level/Span” esattamente per risolvere questa esigenza. Essa consente infatti di toccare lo schermo per selezionare una piccola area dell'immagine, in cui la termocamera valuta il contrasto termico per regolare automaticamente livello e campo: un risparmio di tempo rispetto alle regolazioni manuali. Toccate brevemente il touchscreen per selezionare un oggetto o un'area di interesse, che verranno evidenziate da un cerchio. La termocamera, restringendo automaticamente il campo per adeguarlo al livello e al campo di temperatura all'interno del cerchio, fornisce maggiore dettaglio nell'area dell'immagine termica cir-
coscritta, evidenziando più chiaramente i problemi. FLIR ha incorporato la funzione 1-Touch Level/Span nelle nuove termocamere professionali T500-Series. Questa serie, che comprende i modelli T530 e T540, è progettata per supportare gli operatori termografici esperti e i consulenti di servizi IR nei settori di produzione e distribuzione elettrica e dell'industria manifatturiera, offrendo risoluzione, velocità ed ergonomia ottimali. Grazie al blocco ottico orientabile a 180°, al display LCD dai colori vivaci e al formato slanciato e moderno, queste termocamere offrono gli strumenti necessari per eseguire ispezioni complete anche in condizioni impegnative, in particolare quando le apparecchiature non sono osservabili direttamente o sono difficilmente accessibili. Per ulteriori informazioni: www.flir.it
NUOVO SENSORE PER MISURARE ONDE D’URTO E PRESSIONE DINAMICA AD ALTA VELOCITÀ Il sensore è dotato di una custodia in acciaio inossidabile e di un cavo integrale di 3 metri, che termina in un jack coassiale 10-32. Questo prodotto è disponibile per la spedizione immediata. Il nuovo sensore di pressione PCB micro ICP®, modello 132B38, è adatto per applicazioni in galleria del vento che richiedono sensori di prova molto piccoli e una risposta in frequenza molto elevata. Questo design migliorato è caratterizzato da un elemento di rilevamento centrato, che migliora l'accuratezza del tempo d’arrivo, il puntamento, i sistemi di rilevamento cecchino/proiettile e le prove aerodinamiche nelle gallerie del vento ad alta velocità. Il mod. 132B38 misura i fenomeni di pressione ad alta frequenza e può risolvere brevi impulsi dinamici di pressione con breve lunghezza d’onda. Questo sensore di pressione misura le onde d'urto superiori a 11 kHz e fino a 1 MHz. Con un range di misura di 50 psi (3,4 bar) e una risoluzione di 0,001 psi (0,0147 bar), è abbastanza sensibile da misurare le onde stazionarie associate alle transizioni dello strato limite, e le onde d'urto a prua e poppa create dai proiettili.
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Rubrica a cura di Michele Lanna (info@studiolanna.it)
Nanotecnologia! Alcune applicazioni
METROLOGY FOR EVERYONE In this permanent section of the Journal our colleague and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration, accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority of industrial measurement users, in simple and immediate terms, with reference to the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and to propose other subjects! RIASSUNTO In questa Rubrica il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia, taratura, accreditamento industriale, discute aspetti d’interesse per la maggior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice e immediata, e facendo riferimento alle più importanti e recenti Norme. Scrivete a Michele per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! PREMESSA
Gli sviluppi della ricerca e delle applicazioni nel settore delle nanotecnologie stanno creando ogni giorno nuovi sbocchi, anche in settori nei quali meno si è portati a concepirli. Le nanotecnologie stanno dimostrando ogni giorno di più di essere una scienza in grado di fornire supporti validi nella creazione di nuovi prodotti e nella realizzazione di prodotti con tecnologie modificate. Ormai i settori nei quali si annoverano applicazioni degne di successo sono moltissimi, e – cosa che suffraga questa convinzione – anche l’attività normativa è in pieno sviluppo, come abbiamo illustrato in un precedente articolo. Ricordiamo solo che esistono norme specifiche relative al glossario e al suo significato, utile presupposto per lo sviluppo di una scienza che fa nuovi proseliti e desta un interesse crescente. Un brevissimo richiamo al significato di nanotecnologia. È un ramo della scienza applicata e della tecnologia che si occupa del controllo della materia su scala dimensionale inferiore al nanometro, ovvero un miliardesimo di
metro (in genere tra 1 e 100 nanometri) e della progettazione e realizzazione di dispositivi in tale scala. Un’altra definizione che ci sembra significativa è quella formulata da U.S. Foresight Institute, che definisce le nanotecnologie come “un gruppo di tecnologie emergenti dove la struttura della materia è controllata in scala nanometrica per produrre nuovi materiali e strumenti, che sono utili in settori diversi e che posseggono proprietà utili e univoche”. Tuttavia permettetemi di citare quella che – a mio avviso – è estremamente efficace, tratta da: “Engineering with atomic precision” di Jeremy Ramsden in “Essentials of Nanotechnology” e-book, che l’ha definita come: “progettazione, caratterizzazione, produzione e applicazione di materiali, strumenti e sistemi, ottenuti controllando le dimensioni al livello di nanoscala”. L’accento sulla precisione a livello atomico porta il lettore a sintonizzarsi immediatamente su qualcosa di estremamente piccolo, che acquisisce una valenza estremamente ampia in molti settori (di ricerca, di sviluppo di nuovi prodotti, di produzione, di controllo
dei prodotti). Le esigenze di miniaturizzazione, di riduzione dei pesi e degli ingombri, unitamente all’acquisizione di livelli di precisione via via crescenti, aprono nuove strade al progresso, con applicazioni che delineano un perimetro molto ampio, e che vanno dal mondo della ricerca a quello industriale con la realizzazione di prodotti di largo consumo. Tutto ciò porta le nanotecnologie e la ricerca/le applicazioni su esse ad assumere una valenza strategica nei programmi di un numero crescente di aziende. Una parte crescente dei budget di ricerca e sviluppo delle aziende è dedicata ad attivare canali di ricerca, progettazione, produzione e controllo di nuovi prodotti o di prodotti modificati. Spesso la ricerca nel settore delle nanotecnologie ha comportato anche una connessione molto stretta tra settori disciplinari diversi, attraverso ricerche che spaziano su più campi (es. soluzioni tecniche di applicazione delle nanotecnologie, sulla tecnologia usata per la produzione dei nanoggetti, sulle tecniche di controllo). Il tutto non dimenticando la compatibilità e la coerenza con tecnologie esistenti, che comportano l’inserimento dei nanoggetti in un contesto produttivo “tradizionale”. La ricerca nelle nanotecnologie sta crescendo esponenzialmente e le applicazioni sono avvenute in settori merceologici diversi. È difficile dare una priorità per inquadrare lo sviluppo di questa scienza e le applicazioni, nonché i benefici che hanno portato. In questo secondo articolo inquadrerò gli sviluppi e le applicazioni che le nanotecnologie stanno avendo in due settori importanti, quali la medicina e il settore automotive. Si tratta certamente di settori molto diversi per caratteristiche, obiettivi, ampiezza del campo d’azione, che hanno mosso gli T_M
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esperti a puntare sulla nanotecnologia, ma con un unico denominatore comune, che è quello di utilizzare strumenti che consentano di trovare strade e modalità produttive nuove, con contenuti d’innovazione che mai hanno avuto un tale impulso. LE NANOTECNOLOGIE IN MEDICINA
Il settore medico ha fatto passi da gigante, sia nella ricerca della fonte di molte patologie, sia nella messa a punto di nuove possibilità di cura (anche per patologie nuove), sia nella messa a punto di apparecchiature e di strumenti utili per specifici disciplinari di cura. Per non parlare del settore farmacologico, dove si è intervenuti per creare metodi di cura che riducessero, attraverso interventi mirati – in qualche caso a livello cellulare – gli effetti indesiderati, migliorando il grado di successo dell’adozione di farmaci, con una serie di ricadute nella ricerca e nella messa a punto di significative innovazioni. Esaminiamo alcune delle applicazioni avutesi in campo medico, pur consapevoli che i campi di sperimentazione e di applicazioni già realizzati sono immensi. Ciò dimostra l’estremo interesse per questo settore che si rivolge ad aree applicative che spaziano T_M ƒ 218
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dalla medicina, alla farmacologia, alla chirurgia, alla diagnostica e a tanti altri settori. Su tutto ciò sono concentrati da sempre gli sforzi, nella consapevolezza che essi possono allungare le speranze di vita e migliorare la qualità della stessa. Come conseguenza dello sviluppo delle nanotecnologie, si sta prepotentemente facendo strada la necessità di sviluppare la “nanometrologia”, intesa come la parte della metrologia che studia e mette a punto sistemi di misura idonei a misurare nanoggetti. La nanometrologia deve considerare anche i materiali di riferimento e i principali metodi di analisi sviluppati per la caratterizzazione di men sio na le di nanoparticelle. Lo sviluppo di questa parte della scienza della misura è da mettere in relazione con lo sviluppo e la ricerca di soluzioni tecnologiche di nanoggetti per gli usi più disparati. I due aspetti che hanno trovato un’efficace coniugazione sono: – lo sviluppo di nuovi prodotti in grado di dare risposte progettuali e produttive adeguate alla ricerca di nuovi metodi produttivi o – in medicina – ad assicurare attraverso interventi a livello molecolare cure e soluzioni che risolvano o diano un contributo alla soluzione di problemi che finora non avevano dato esito; – la necessità di fornire contempora-
neamente risposte in termini di strumenti sempre più precisi, accurati, affidabili per l’assicurazione e il controllo di quanto prodotto o – nella ricerca scientifica – l’assicurazione del successo di una soluzione innovativa, validata solo da un sistema di controllo adeguato. Per quanto attiene al sistema di controllo, il mondo scientifico ha attivato già da diversi secoli (secolo XVII) l’abilità di controllare e “vedere” il piccolo e successivamente l’estremamente piccolo, attraverso la scoperta del microscopio, che in tutte le successive specializzazioni ed evoluzioni ha rappresentato un punto nodale dello sviluppo della medicina. Poter controllare la materia a livello infinitesimo è stato uno degli obiettivi specifici della ricerca e messa a punto di nuovi oggetti. Con l’introduzione delle applicazioni a livello molecolare o atomico è cresciuto l’interesse all’affinamento dei sistemi di controllo. La ricerca in campo medico è un esempio lampante di uno sviluppo ed evoluzione della ricerca, tesa a trovare metodi di controllo idonei a controllare i sistemi utilizzati. Riportiamo alcuni esempi applicativi. Innanzitutto merita attenzione lo sforzo teso a effettuare studi a livello molecolare, riducendo impatti negativi nella terapia e cura di molte patologie. Studi significativi sono stati effettuati sulla manipolazione del DNA e sullo studio dei percorsi critici di varie molecole, al fine d’individuare trattamenti di patologie progettati su misura dell’individuo, delle sue caratteristiche, del tipo di patologia e del livello di estensione della patologia. Con l’uso delle nanotecnologie è possibile realizzare – al momento a livello sperimentale – biochip utili per il trattamento e cura di molte patologie. Essi si basano su tecniche di fabbricazione di microsistemi integrati, che sono in grado d’intervenire a livello micro. Le aree nelle quali si sono compiuti i maggiori sforzi innovativi sono legate da un lato ai materiali utilizzati, dall’altro alle attrezzature usate per la diagnostica e per interventi in cui la possibilità di operare nel micro ri-
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nei quali le applicazioni delle nanotecnologie hanno permesso di ottenere risultati importanti: intendiamo parlare dell’ingegneria tissutale, dove la nanotecnologia può aiutare a riprodurre o riparare tessuti umani danneggiati. Gli autori proseguono: “Altro settore applicativo delle nanotecnologie alla medicina, e già in fase di sperimentazione, riguarda lo sviluppo di nano-vettori per la distribuzione mirata dei farmaci (drug delivery) e alcuni tipi di MEMS (Micro Electro Mechanical Systems). I primi costituiscono sistemi di distribuzione mirata dei farmaci nell’organismo, con l’obiettivo di circoscrivere l’effetto biologico della terapia a una determinata tipologia di cellule, mentre con i secondi si indicano dispositivi che integrano funzioni multiple su un singolo chip (es. un microreattore capace di trattare volumi di fluidi estremamente piccoli, inferiori all’ordine dei picolitri (un picolitro è 0,001 miliardesimi di litro). Ciò dimostra come la ricerca scientifica in campo medico stia avanzando a passi da gigante sulla strada della ricerca dell’infinitamente piccolo, con vantaggi notevoli, sia per l’efficacia delle cure, sia per la riduzione di “effetti collaterali”, che – spesso – si accompagnano a protocolli clinici”. LE NANOTECNOLOGIE NEL SETTORE AUTOMOTIVE
Il settore automotive sta facendo ampio uso di nano oggetti nella produzione di autoveicoli; alcuni esempi sono nell’adozione di sensori miniaturizzati per monitorare le varie parti del motore, additivi nelle vernici che consentono di aumentare la resistenza delle superfici verniciate all’abrasione, adozione di nuovi materiali più leggeri per va-
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spondono a più obiettivi, quali: (i) riduzione dell’invasività di alcune terapie, attraverso l’adozione di dosaggi e modalità di somministrazione diversi da quelli tradizionali, e (ii) riduzione dell’impatto sull’ammalato, attraverso tecniche operatorie meno invasive. Ciò ha portato a far assumere una valenza strategica anche al settore farmacologico, che è chiamato a studiare e mettere a punto farmaci che – in modo più mirato – riducano effetti collaterali, migliorando, nel contempo, l’efficacia della cura. “La nanomedicina”, riportano A. Arcangeli, S. Ferrati, M. Ferrari su Toscana Medica 4/2013, “è una delle più portentose applicazioni e dei più promettenti sviluppi delle nanotecnologie. La nanomedicina comprende un’ampia serie di attività di ricerca che vanno dallo sviluppo di biosensori, nanomateriali con applicazioni biomediche, costruzione di nanovettori a scopo terapeutico e diagnostico. Non dobbiamo dimenticare che la dimensione nano presenta notevoli vantaggi anche, e forse soprattutto, in campo biomedico e farmacologico, dove la riduzione dei volumi a beneficio delle superfici di scambio, è in grado di migliorare in maniera sensibile le interazioni fra i nanomateriali e le cellule viventi”. Tutto ciò apre la strada a nuove e straordinarie applicazioni in grado di cambiare significativamente i sistemi di cura di alcune patologie, con significativi vantaggi sull’efficacia dei metodi utilizzati. Nel settore medico e diagnostico le applicazioni sono già numerose e tendono a migliorare e rendere sempre più mirate le cure di patologie, ad esempio i tumori, che finora venivano trattati con tecniche più invasive. Anche nella somministrazione farmacologica l’adozione di tecniche di nanotecnologia consente di somministrare farmaci a cellule specifiche, limitando o azzerando gli effetti di danneggiamento di cellule sane, limitrofe a quelle malate, da non coinvolgere nella terapia. Ma non si può non parlare di settori
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rie parti dell’autoveicolo, e tante altre applicazioni. I materiali più leggeri e più forti sono utilizzati in modo smisurato nella fabbricazione di automobili, portando a un aumento delle loro prestazioni. Notevoli passi sono stati compiuti nella ricerca e progettazione sia della componentistica, sia dei materiali (si pensi alle vernici), sia dei sistemi di assemblaggio. Oggi tutti i principali Gruppi che operano nel settore hanno investito nella ricerca, per mettere a punto soluzioni che migliorino prestazioni, affidabilità, dimensioni e anche facilità di smaltimento di prodotti esausti o non più utilizzabili. Tra le tante esperienze documentate in autorevoli Riviste, riporto la sintesi dell’interessante esperienza di H. Presting e U. König “Future Nanotechnology for Automotive Applications” in “Materials Science and Engineering” – Vol. 23 del 15.12.2003. Gli autori presentano un vasto ventaglio di possibili applicazioni e anche benefici che hanno impatto sull’ecologia, sulla riduzione dei consumi, sull’applicazione integrata (ad esempio a livello di componenti) di soluzioni tese a massimizzare i risultati. Le applicazioni nel settore automobilistico sono molteplici, e vanno dall’alleggerimento del peso, attraverso l’utilizzo di materiali più leggeri, ai sistemi antinquinamento, ai sistemi di raffreddamento interno, ai sistemi di sicurezza e molto altro. L’attenzione da parte dei produttori per ottenere motori a bassa o nulla emissione di CO2 hanno portato, secondo gli autori, ad accrescere l’attenzione progettuale nei confronti
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dei prodotti che presentino queste caratteristiche. Descriviamo alcune delle possibili applicazioni. Innanzitutto le applicazioni delle nanotecnologie nella produzione e applicazione dei vetri e delle luci, che permettono di conseguire significativi alleggerimenti di peso. Mohsen Mohseni, Bahram Ramezanzadeh, Hossein Yari and Mohsen Moazzami Gudarzi descrivono in “The Role of Nanotechnology in Automotive Industries”, le applicazioni di vetri ai polimeri resistenti ai graffi. Il policarbonato è un utile rimedio per tutelare meglio le coperture. Una delle più importanti innovazioni è quella dell’uso del policarbonato, che ha un impatto significativo sull’alleggerimento dei vetri e delle luci, portando a un miglioramento del peso complessivo e della durezza. Ciò comporta una modificazione della struttura molecolare dei vetri, con l’acquisizione di una maggiore resistenza agli urti e ai graffi. Anche per gli pneumatici l’adozione di strutture nano strutturate rappresenta una significativa innovazione. La composizione della gomma del copertone gioca un ruolo importante nella resistenza all’abrasione, nell’aderenza alla strada degli pneumatici. In sintesi possiamo dire che tre fattori giocano un ruolo importante nella progettazione di uno pneumatico: 1. miglioramento dell’efficienza, attraverso la riduzione del consumo di carburante, della durata dello pneumatico, attraverso il miglioramento della resistenza al rotolamento; 2. miglioramento della durata dello pneumatico e del suo ciclo di vita, attraverso un miglioramento della sua resistenza all’abrasione; 3. riduzione del consumo di carburante attraverso la riduzione dell’attrito. T_M ƒ 220
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Gli pneumatici moderni consistono di una miscela di gomma naturale e sintetica di nero carbone e silice, rinforzata da fili di acciaio e nylon. È noto che le vibrazioni dovute alla tensione si verificano ad alte velocità. Le nanoparticelle possono ridurre le vibrazioni al livello superiore di tensione, specialmente su strada bagnata. La modificazione della superficie delle particelle è un aspetto importante che impatta sulla superficie della gomma. È stato riscontrato sperimentalmente
che un nanotubo di carbonio può migliorare le proprietà meccaniche dello pneumatico (come ad esempio la resistenza alla trazione) del 600%, la resistenza a strappi o buchi (miglioramento del 250%), durezza (miglioramento del 70%)! Attraverso l’uso di nano particelle è possibile migliorare la tenuta di strada su bagnato e su ghiaccio. Come ulteriore vantaggio può essere ridotto lo spazio di frenata su bagnato o su ghiaccio del 15-20%, e del 5% il consumo di carburante. Una parola anche sull’utilizzo delle nanotecnologie negli interni dell’auto. L’attenzione dei fabbricanti di auto è oggi rivolta a migliorare la sicurezza, ma anche gli aspetti estetici delle automobili. I tessuti utilizzati, le soluzioni estetiche usate per gli interni giocano un ruolo importante nel migliorare la vendibilità dell’auto, catturando l’attenzione e l’interesse dei clienti reali o potenziali. Tutti i componenti
interni dell’auto sono oggi realizzati in maniera sempre più innovativa; tra questi i tubolari per i sedili, la stoffa, l’imbottitura, le parti del cruscotto, il soffitto dell’auto, le cinture di sicurezza, ecc. Le proprietà più significative derivanti dall’utilizzo delle nanotecnologie negli interni dell’automobile sono le modificazioni realizzate nei tessuti per renderli repellenti ai microbi, autopulenti, ignifughi. I tessuti possono costituire l’ambiente ideale per la crescita di microrganismi, specialmente se favoriti da condizioni di temperatura e umidità, nonché di contatto con il corpo umano. Gli studi effettuati circa l’igiene, nonché circa le modificazioni microbiologiche dei tessuti, hanno subito una brusca accelerazione. Gli studi sui materiali, già attivi da molti anni, sono stati incrementati e si è arrivati, attraverso l’utilizzo delle nanotecnologie, a mettere a punto nuovi tessuti anti microbi. L’azione antibatterica è attivata attraverso reazioni fotocatalitiche. Abbiamo citato solo le principali applicazioni delle nanotecnologie a un settore industriale, quello automotive, che è trainante per una serie di produttori di componenti e che costituiscono una percentuale significativa del PIL (e non solo in Italia). UN’INTERVISTA
Consapevoli dell’importanza delle na notecnologie nei settori che ab biamo citato (e non solo in questi) abbiamo rivolto alcune domande a Keysight Technologies, azienda leader nella ricerca e sviluppo, progettazione e produzione di strumenti di misura per usi in molti settori merceologici, nata dallo spin off del-
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rata, ad esempio, tramite il numero di transistori per chip, raddoppia ogni 18 mesi e quadruplica ogni 3 anni”) ha portato il settore Ricerca e Sviluppo dell’Azienda a intensificare la ricerca nel campo della miniaturizzazione, fino ad arrivare alle nanotecnologie e agli strumenti idonei al loro controllo. I principi applicativi hanno trovato ampio spazio in molti altri settori: risulta difficile dire in quali campi le nanotecnologie non abbiano trovato orecchie attente a tradurre istanze innovative in applicazioni concrete. Le nanotecnologie, nella curva a S di sviluppo di un nuovo prodotto, non hanno ancora raggiunto la fase di maturità: ciò fa supporre che ci possano essere ancora ampi margini di sviluppo. Nella scienza medica lo sforzo di Keysight è stato notevole, sia nel settore degli strumenti di misura utili a una diagnostica avanzata di patologie, sia nella produzione di apparecchiature per la taratura di strumenti per la cura di tumori. In questo settore, infatti, l’importanza dell’affidabilità, dell’accuratezza e della precisione giocano un ruolo fondamentale. Quindi potremmo dire: applicazione dei “sani” principi metrologici (es. corretta taratura e messa a punto degli strumenti di misura) per un più efficace trattamento e
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la divisione dedicata alla strumentazione elettronica di Agilent nel 2014. Il know-how accumulato negli anni, fin dagli anni ’30 negli Stati Uniti, ha permesso a Keysight di estendersi in tutto il mondo, contando su avanzati Centri di Ricerca che hanno portato l’azienda a operare nei più avanzati settori merceologici: medicale, automotive, aerospaziale, in particolare strumenti di misura di tipo elettronico. Ciò le ha consentito di allargare il suo business al mercato dei semiconduttori, software e – per quanto direttamente di nostro interesse – alla progettazione e realizzazione di strumenti per il controllo di nanoggetti. Opera ormai in più di 100 Paesi e impiega più di 10.000 addetti. Abbiamo rivolto alcune domande a Keysight per conoscere l’interesse dell’azienda nel settore delle nanotecnologie. Carlo Santangelo di Keysight, che ringrazio, mi ha aiutato a dare risposta ad alcune domande. Per un’azienda come Keysight Technologies l’interesse per le nanotecnologie si è sviluppato già da alcuni anni, data la vocazione aziendale, fortemente indirizzata alle applicazioni elettroniche, in molti settori. Le leggi che regolano – ad esempio – l’elettronica e l’informatica (la principale di esse è la legge di Moore, che si enunzia così: “La complessità di un microcircuito misu-
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cura di patologie (vecchie e nuove). Anche quando si parla di nuove frontiere tecnologiche e di ambiziosi sviluppi scientifici in campi all’inizio di un’esplorazione che porterà lontano, Keysight richiama l’attenzione sui concetti base di metrologia: la taratura e perché tarare gli strumenti. Questi concetti così noti al metrologo devono essere rimessi a fuoco, anche e soprattutto quando parliamo di strumenti di misura nuovi, che devono operare con la massima precisione. Operare in settori nuovi, quale quello delle nanotecnologie, richiede al metrologo che utilizza gli strumenti di misura di organizzarsi per trovare le fonti più idonee per un’efficace taratura, garantendo il rispetto delle specifiche e la riduzione degli errori. I concetti riportati in molte norme (ad esempio la serie UNI 14253 o la UNI CEI 70098-3, ILAC G8, e tante altre) risultano sempre attuali e ancor più applicabili a tutti i settori nei quali le apparecchiature per il controllo dei nanoggetti assumono valenza decisiva per l’affidabilità delle misure. Quindi potremmo dire che i concetti base di metrologia trovano in questo settore un’ancor più puntuale declinazione. Alla domanda di quali fossero le peculiarità degli strumenti di misura nel campo delle nanotecnologie, la risposta è stata articolata. “Le nanotecnologie rappresentano un settore in pieno sviluppo, che solo ora sta raggiungendo la maturità. Quindi c’è an-
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cora molto da esplorare e da conoscere, e ciò è dimostrabile dagli sforzi compiuti da molti ricercatori universitari, ma anche dalla ricerca e sviluppo all’interno delle aziende, che stanno sviluppando nuovi metodi di misura. Tutto ciò porta alla messa a punto di strumenti di misura a elevata possibilità di configurazione, supportati da potenti software; queste sono le caratteristiche chiave definite dai ricercatori per ottenere un maggiore controllo e flessibilità al di sopra dei risultati desiderati. Ovviamente stiamo parlando di strumenti di misura per i quali l’elevata accuratezza e precisione sono obiettivi irrinunciabili”. A questo punto l’ovvia domanda da porsi è quale debbano essere i particolari accorgimenti da usare per progettare e implementare in un Laboratorio questi tipi di strumenti di misura. Keysight, come profeticamente annunciato da Richard Feynman, afferma che la ricerca sulle nanotecnologie e sugli strumenti da utilizzare per essa, finora condotta, rappresenta l’inizio di un cammino che ha già compiuto alcuni passi, ma che manifesterà il suo impeto propulsivo negli anni a venire. E che dire delle caratteristiche degli strumenti di misura e dei criteri di controllo e ta ratura? “Quando si effettuano misure a livello di nanoscale, l’abituale rigore per la progettazione e messa a punto degli strumenti potrebbe non essere sufficiente. Per prevenire la presenza di errori sistematici nei risultati di misura, la taratura dev’essere effettuata nel rigido rispetto di date, scadenze e protocolli, e particolare cura dev’essere posta nella manipolazione dei componenti dello strumento di misura”. “Gli sforzi di Keysight sono indirizzati alla ricerca e progettazione di apparecchiature elettroniche. L’azienda può vantare un consolidato knowhow, maturato negli anni. L’impegno profuso in molti progetti di ricerca specifici nel campo delle nanotecnologie, condotti con molte Università e autorevoli esperti testimoniano il cammino finora fatto, con risultati degni di successo”. T_M ƒ 222
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CONCLUSIONI
Abbiamo aperto una piccola finestra sul mondo delle nanotecnologie e, dalle poche applicazioni descritte, abbiamo constatato che: 1. La ricerca nel campo delle nanotecnologie sta progredendo velocemente, verso la messa a punto di metodi, strumenti di misura innovativi e normative mirate alle applicazioni; 2. Il cammino verso applicazioni sempre più estese è direttamente correlabile alle sperimentazioni effettuate sia dal mondo della ricerca sia da quello industriale. In tal senso lo sforzo progettuale e la sperimentazione marciano di pari passo; 3. Le apparecchiature di misura devono essere progettate ad hoc e lo sforzo progettuale è parte integrante della progettazione complessiva per l’applicazione delle nanotecnologie. Tutto ciò porta come conseguenza lo sviluppo di un know-how sempre più ampio per il metrologo, che deve adottare metodi nuovi, adoperare apparecchiature che richiedono specifico addestramento, il che si traduce in un accrescimento delle sue specializzazioni, con maggiore abilità e competenza. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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7. INRIM – The Italian contribute to European Metrology Programme for Innovation and Research – Nanometrology – 2016. 8. S. Balzamo, D. Conti, M.G. Simeone, M. Belli – “Nanoparticelle nell’ambiente: stato dell’arte dei metodi di misura” – ISPRA. 9. Tutto_Misure n° 3/2011 “Nanometrologia per la caratterizzazione di nanoparticelle” di Giovanna Zappa e Claudia Zoani – ENEA Casaccia – Roma. 10. Presidenza del Consiglio dei Ministri – Comitato Nazionale per la Bioetica – “Nanoscienze e nanotecnologie”. 11. A. Arcangeli, S. Ferrati, M. Ferrari – “Le nanotecnologie applicate alla medicina” – Toscana Medica 4/2013. 12. Jan HOŠEK – “NANOTECHNOLOGY TECHNICAL STANDARTIZATION REVIEW “ – Nanocon: 2012, Czech Republic, EU. 13. Commissione Europea – “La nanotecnologia – Innovazione per il mondo di domani” – 2004. J. Ramsden, “Essentials of Nanotechnology” – Bookboon.com. 14. NMP “Nanosciences, Nanotechnologies, Materials and New Production Technologies – Observatory Nano N° 2/2010” di E. Mantovani, A. Porcari. 15. HIPPOKRATIA 2006, 10, 1: 7-21 “Nanotechnology in Medicine: The Medicine of Tomorrow and Nanomedicine di Logothetidis S – Aristotle University of Thessaloniki, Physics Department. 16. “The Role of Nanotechnology in Automotive Industries” Mohsen Mohseni, Bahram Ramezanzadeh, Hossein Yari and Mohsen Moazzami Gudarzi Amirkabir University of Technology, Iran. 17. M. Berger – Nanowerk – “Nanotechnology in the automotive industry” – Novembre 2010. 18. “Engineering with atomic precision” di Jeremy Ramsden in “Essentials of Nanotechnology”- e-book. 19. H. Presting e U. König “Future Nanotechnology for Automotive Applications” in “Materials Science and Engineering” – Vol. 23 del 15.12.2003.
COMMENTI ALLE NORME
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Rubrica a cura di Nicola Dell’Arena (ndellarena@hotmail.it)
La 17025 Organizzazione - Parte Prima Analisi dei 5 paragrafi COMMENTS ON STANDARDS: UNI CEI EN ISO/IEC 17025 A great success has been attributed to this interesting series of comments by Nicola Dell’Arena to the Standard UNI CEI EN ISO/IEC 17025.
RIASSUNTO Prosegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di Nicola Dell’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. I temi trattati sono: La struttura della documentazione (n. 4/2000); Controllo dei documenti e delle registrazioni (n. 1/2001 e n. 2/2001); Rapporto tra cliente e Laboratorio (n. 3/ 2001 e n. 4/2001); Approvvigionamento e subappalto (n. 3/2002 e n. 1/ 2003); Metodi di prova e taratura (n. 4/2003, n. 2/2004 e n. 3/2004); Il Controllo dei dati (n. 1/2005); Gestione delle Apparecchiature (n. 3/2005, n. 4/2005, n. 3/2006, n. 4/2006, n. 1/2007 e n. 3/2007); Luogo di lavoro e condizioni ambientali (n. 3/2007, n. 2/2008 e n. 3/2008); il Campionamento (n. 4/2008 e n. 1/2009); Manipolazione degli oggetti (n. 4/2009 e n. 2/2010), Assicurazione della qualità parte 1.a (n. 4/2010), parte 2.a (n. 1/2011), parte 3.a (n. 2/2011); Non conformità, azioni correttive, ecc. parte 1.a (n. 4/2011), parte 2.a (n. 1/2012), parte 3.a (n. 2/2012), parte 4.a (n. 3/2012), parte 5.a (n. 4/2012), parte 6.a (n. 1/2013), parte 7.a (n. 2/2013), parte 8.a (n. 3/2013), parte 9.a (n. 4/2013), parte 10.a (n. 1/2014); Audit interno parte 1.a (n. 2/2014), parte 2.a (n. 3/2014), parte 3.a (n. 4/2014), parte 4.a (n. 1/2015), parte 5.a (n. 2/2015), parte 6.a (n. 3/2015), parte 7.a (n. 4/2015); Riesame parte 1.a (n. 1/2016); Riesame parte 2.a (n. 2/2016); Personale parte 1.a (n. 3/2016); Personale parte 2.a (n. 4/2016); Personale parte 3.a (n. 2/2017). PREMESSA
La norma ISO 17025 pone nel primo capitolo dei requisiti gestionali l’argomento “organizzazione”. Il capitolo è suddiviso in cinque paragrafi di cui il quinto è il più lungo, complesso e complicato. FORMA GIURIDICA
Il paragrafo 4.1.1 recita: “il Laboratorio o l’organizzazione di cui è parte dev’essere un’entità che possa essere considerata giuridicamente responsabile”. Che cosa significa questo requisito e come si applica al Laboratorio? Non riesco a capire che cosa significhi
mercio. Questi documenti possono essere forniti all’Organismo di accreditamento la prima volta e in seguito a ogni variazione. Durante la visita di mantenimento non c’è bisogno di mostrare questi documenti agli ispettori. Sinceramente questo requisito mi fa sempre sorridere, e alla sua uscita mi sono domandato se fosse stato necessario prescriverlo nella norma. Ricordo che la norma è valida in tutto il mondo, e ci possono essere paesi in cui la legislazione potrebbe essere carente su questo argomento. In Italia tutto è preciso sulla materia, anche se ogni tanto escono fuori i cosiddetti “furbetti” che operano al di fuori della legge. Pensando a queste a cose dico: ha fatto bene il normatore a precisare e prescrivere questo requisito. POSIZIONE DI ACCREDIA SUL PARAGRAFO 4.1.1
Sia per i Laboratori di prova sia per quelli di taratura, ACCREDIA prescrive la solita frase “si applica il requisito di norma”. È giusto così, perché praticamente “che possa essere con- non c’è nulla da aggiungere. siderata giuridicamente responsabile”, e allora mi faccio aiutare dalla versione inglese. Essa afferma: “that can RESPONSABILITÀ be held legally responsible”. Il voca- NELL’ESECUZIONE DELLE ATTIVITÀ bolario che ho consultato traduce il termine “held (to hold)” con “tenere” e La norma al paragrafo 4.1.2 prescricon altri verbi, ma non riporta il ter- ve che “è responsabilità del Laboratomine “considerare”. La migliore tra- rio eseguire le attività di prova e di duzione, al posto di quella citata, è a taratura in modo da soddisfare le premio parere “che abbia una responsa- scrizioni della presente norma internazionale e soddisfare le esigenze bilità giuridica”. Dopo questa breve digressione, tornan- del cliente, delle autorità in ambito do alla norma, essa ci dice che il Labo- regolamentato o delle organizzazioni ratorio deve avere una forma giuridica che forniscono riconoscimenti”. Esso conforme alle leggi del paese dove contiene tre requisiti, cioè il rispetto (i) lavora. Per dimostrare questo requisito, della norma, (ii) del cliente e (iii) delle il Laboratorio deve possedere uno Sta- autorità esterne. tuto e l’iscrizione alla Camera di Com- La soddisfazione delle prescrizioni T_M
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della norma è valida per tutti i requisiti della norma, sia per quelli di facile applicazione sia per quelli complicati. È pleonastico e naturale che chi deve applicare una norma debba conformarsi a essa. La soddisfazione delle esigenze del cliente è il punto da cui si è partiti, e per il quale sono nate le norme sui sistemi Qualità. Nei primi anni di applicazione della nuova norma il cliente non sapeva come comportarsi. Adesso la situazione è molto migliorata con la collaborazione tra Organismi di accreditamento e Laboratori. Il cliente sa e richiede con precisione cosa vuole. Questo requisito si estrinseca, con maggiori dettagli, in almeno altri 2 capitoli della 17025. Per la soddisfazione del terzo requisito bisogna vedere chi sono gli Enti, che la norma definisce con un lungo giro di parole. Le “organizzazioni che forniscono riconoscimenti” sono gli Organismi di accreditamento e di certificazione. Le “autorità in ambito regolamentato” sono Ministeri, Regioni, Enti di normazione e Autority, mentre negli altri paesi possono avere altri nomi. Agli inizi, negli anni novanta, molti Ministeri avevano compiti simili con diverse denominazioni. Ci sono voluti parecchi anni per far capire che le nuove norme ISO (9000 e 17025) sconvolgevano quello che era stato fatto fino a quel momento, ma soprattutto che queste funzioni dovevano essere svolte dagli Organismi di accreditamento e di certificazione. Gli Organismi in ambito regolamentato emettono leggi e norme di contenuto tecnico per ogni singolo settore. Questo terzo requisito ci dice che il Laboratorio deve rispettare tutti i requisiti tecnici T_M ƒ 224
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COMMENTI ALLE NORME
emessi per ogni singola prova o taratu- riporta due note esplicative. La prima è la seguente: “Quando un Laboratorio ra. fa parte di un’organizzazione più grande, le disposizioni organizzative doPOSIZIONE DI ACCREDIA vrebbero essere tali che le funzioni che hanno conflitti d’interesse, come la proSUL PARAGRAFO 4.1.2 duzione, lo studio e ricerca di mercato Per i Laboratori di prova ACCREDIA e la finanza, non compromettano la non aggiunge nulla, mentre per quelli conformità ai requisiti della presente di taratura aggiunge una nota che norma internazionale”. La seconda è la precisa l’applicazione di una norma seguente: “Se il Laboratorio desidera per i Laboratori medici di riferimento essere riconosciuto come Laboratorio di e precisamente: “Se il Laboratorio terza parte, dovrebbe essere in grado opera come Laboratorio medico di di dimostrare che esso stesso e il suo riferimento, questo deve applicare personale sono liberi da pressioni indeanche quanto indicato dalla norma bite, commerciali, finanziarie o di altra UNI EN ISO 15195”. natura, suscettibili di avere un’influenza negativa sui giudizi tecnici. Il Laboratorio di prova o di taratura di terza parte LUOGO non dovrebbe intraprendere attività che possano compromettere la fiducia nella Al paragrafo 4.1.3 la norma prescri- sua indipendenza di giudizio e nella ve “Il sistema di gestione del Labora- sua integrità in relazione alle sue attivitorio deve prevedere le attività in luo- tà di prova o di taratura”. ghi permanenti del Laboratorio o in Vediamo di capire che cosa bisogna siti, sia provvisori sia mobili, al di fare. Questo requisito è bello in teofuori delle sue installazioni permanen- ria, ma nella realtà è difficile da apti”. Su questo requisito non c’è nulla plicare e soprattutto da verificare. È da spiegare, è tutto chiaro e semplice. bello che i risultati di prova e taratura In qualsiasi luogo operi, l’essenziale è non siano inficiati da errori per calcol’applicazione della 17025. lo o per dolo. Se la proprietà del Laboratorio dovesse imporre un’azione illegale, sta solamente nella volontà POSIZIONE DI ACCREDIA del Personale non farlo, e si sa com’è difficile resistere a questi ordini. La SUL PARAGRAFO 4.1.3 bontà e la qualità di un Laboratorio si Sia per i Laboratori di prova sia per riconosce anche dal fatto che essi non quelli di taratura, ACCREDIA prescri- manipolano i risultati. La proprietà ve la solita frase “si applica il requisi- deve capire che barare non paga, e to di norma”. È giusto così, perché al primo errore si paga poi per semnon c’è nulla da aggiungere. pre. Questo requisito è molto difficile da riscontrare durante le verifiche. Il Laboratorio deve riportare nel CONFLITTO D’INTERESSE Manuale della Qualità e nella Politica per la Qualità l’impegno ad applicaLa norma al paragrafo 4.1.4 prescrive re questo requisito e ad attuarlo, e il seguente requisito sul conflitto d’inte- non c’è bisogno di nessuna proceduresse: “se il Laboratorio è parte di un’or- ra da preparare. Si sono utilizzate ganizzazione che esegue attività diver- domande quali: chi gli dà lo stipendio se dalle prove e/o tarature, le respon- non dev’essere il suo superiore, ma sabilità del Personale che ha un ruolo poi mi sono trovato davanti a Laborachiave nell’organizzazione e/o che ha tori con due persone; lo stipendio non un coinvolgimento o un’influenza sulle si deve basare sul numero delle proattività di prova e/o taratura, devono ve. Sono tutte domande inutili perché essere definite al fine d’identificare nonostante tutto il problema resta sempotenziali conflitti d’interesse”. pre nella coscienza e nella lealtà del Il paragrafo 4.1.4, oltre al requisito, Personale di non falsificare i dati.
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A cura di Franco Docchio e Massimo Mortarino (franco.docchio@gmail.com mmortarino@aetevent.com)
Indice della rivista 2010-2017 Parte prima: anni 2010-2013
CONTENTS OF THE JOURNAL, YEARS 2010-2013 Coming to the end of my Direction, it is a pleasure for me and my friend Massimo Mortarino to provide the readers with a list of the contents of the Journal starting from 2010, when I took the journal from the hands of the founder and dear friend Sergio Sartori, to the end of this year. Compiling this list has been, as it often happens, a moment full of mixed sensations, ranging from sadness for the fact that I will not enjoy reaching my readers (industrial, academic, experts in measurements) anymore, to satisfaction and gratitude for the wonderful contribution that friends, colleagues, and measurement experts throughout Italy and from abroad gave me in the last eight years, to (hopefully) match the expectations of the founder, of the Property and of the Editor. Thank you all! RIASSUNTO Nell’avvicinarsi della conclusione del mio mandato di Direttore della Rivista, è un piacere per me e per l’amico Massimo Mortarino presentare ai lettori l’indice dei contenuti di Tutto_Misure a partire dal 2010, quando ho preso la Rivista dalle mani del fondatore, il compianto Sergio Sartori, fino al termine di quest’anno, quando lascerò il timone al mio successore. Compilare questo elenco ha costituito, come accade spesso, un momento pieno di sensazioni miste, che vanno dalla tristezza per non poter più raggiungere i miei lettori (industriali, accademici, delle Associazioni, esperti di misure), alla soddisfazione e alla gratitudine per la magnifica collaborazione che gli amici, i colleghi, e tutti gli esperti di misure italiani e anche stranieri hanno fornito, permettendomi di non deludere (così spero) le aspettative del fondatore, della Proprietà (l’Associazione GMEE) e dell’Editore (A&T). Grazie a tutti!
TUTTO_MISURE ANNO 2010 N° 1 - MARZO 2010 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Misure ottiche Misure ottiche Misure ottiche Misure e Prove non Distruttive Vincitore Premio Offelli Sensori e MEMS Misure Meccaniche Compatibilità Elettromagnetica
F. Docchio: Anno nuovo, nuovo Direttore, Vol. XII, no. 01, p. 5 (2010). La Redazione: Ricerca e sviluppo nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XII, no. 01, pp. 7-9 (2010). La Redazione: Notizie da Enti e Associazioni dal mondo delle misure, della strumentazione e delle Norme, Vol. XII, no. 01, pp. 11-13 (2010). S. Sartori: A Torino una struttura per la nanofabbricazione: Nanofacility Piemonte, Vol. XII, no. 01, pp. 15-17 (2010). L. Fumagalli, P. Tomassini, G. Libretti, M. Trebeschi, M. Zanatta, F. Docchio: Telemetria laser avanzata: nuove applicazioni - Monitoraggio dimensionale dei treni in transito e altre applicazioni, Vol. XII, no. 01, pp. 19-22 (2010). U. Perini, E. Golinelli, I. Gianinoni, C. Cerbaucich, S. Musazzi: Tecniche elettroottiche per misure nel sistema elettrico, Vol. XII, no. 01, pp. 23-26 (2010). S. Corbellini, D. Mombello, A. Neri, M. Pantanida: Dalle Alpi alle piramidi - la tecnologia al servizio del patrimonio culturale, Vol. XII, no. 01, pp. 27-31 (2010). J. Luebbenhuesen: Tomografia computerizzata a Raggi X - Test non distruttivi per l’analisi 3D di componenti automobilistici, Vol. XII, no. 01, pp. 35-40 (2010). G. Miele: Un misuratore di potenza innovativo per segnali DVB-T, Vol. XII, no. 01, pp. 41-45 (2010). V. Ferrari: Recupero di energia per alimentare sensori e MEMS - Energy Harvesting, Vol. XII, no. 01, pp. 4752 (2010). S. Cocuzza, S. Debei, F. Angrilli: Misura e monitoraggio di forze e di coppie trasmesse al basamento di un manipolatore planare, Vol. XII, no. 01, pp. 53-55 (2010). C. Carobbi, M. Cati, C. Panconi: Generatore di campo e.m. nelle frequenze 300 MHz - 3 GHz per la scelta appropriata dei parametri d’antenna, Vol. XII, no. 01, pp. 57-60 (2010).
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Ass. Universitarie Misuristi Ass. Universitarie Misuristi Dalle altre Associazioni Spazio IMP Spazio CMM Manifestazioni, eventi, formazione Metrologia per capillarità Storia e Curiosità Abbiamo Letto per Voi
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V. Teppati, F. Docchio: Le Unità GMEE e le loro aree di competenza - 2010, Vol. XII, no. 01,pp. 61-64 (2010). La Redazione: Il nuovo codice etico e deontologico del GMEE, Vol. XII, no. 01, p. 65 (2010). F. Docchio, A. Cigada: Convegni annuali AIPnD e del Gruppo del Colore, Vol. XII, no. 01, pp. 66-67 (2010). A.S. Guerra, M. Pimpinella, M.P. Toni: Dosimetria di riferimento in brachiterapia, Vol. XII, no. 01, pp. 68-70 (2010). A. Zaffagnini: Intersec XX - I venti seminari formativi del CMM Club, Vol. XII, no. 01, pp. 71-73 (2010). La Redazione: 2010 Eventi in breve, Vol. XII, no. 01, p. 74 (2010). G. Miglio: Metrologia per capillarità, Vol. XII, no. 01, pp. 75-76 (2010). M. Savino: Le misure e la loro evoluzione - Parte I: ruolo della Misura e origini, Vol. XII, no. 01, pp. 76-79 (2010). La Redazione: L. Luzzatto, R. Pompas: Colore & Colori, Vol. XII, no. 01, p. 80 (2010).
N° 2 - GIUGNO 2010 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Trasferimento tecnologico Trasferimento tecnologico Trasferimento tecnologico Trasferimento tecnologico Microscopia Misura Colore Misure e Prove non Distruttive Misure Meccaniche Misure per Telecomunicazioni Compatibilità Elettromagnetica Ass. Universitarie Misuristi Spazio IMP Manifestazioni, eventi, formazione Manifestazioni, eventi, formazione Metrologia per capillarità Commenti a Norme Commenti a Norme Storia e Curiosità Storia e Curiosità Abbiamo Letto per Voi
F. Docchio: Il ghiaccio è rotto!, Vol. XII, no. 02, p. 85 (2010). La Redazione: Ricerca e sviluppo nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XII, no. 02, pp. 87-89 (2010). La Redazione: Notizie da Enti e Associazioni dal mondo delle misure, della strumentazione e delle Norme, Vol. XII, no. 02, pp. 91-93 (2010). F. Docchio: Il trasferimento di Tecnologia tra Università e imprese per l’innovazione tecnologica, Vol. XII, no. 02, pp. 95-99 (2010). P. Polito, S. Procacci, S. Canese: Il Consorzio In.Bio - Trasferimento tecnologico nel settore delle biotecnologie, Vol. XII, no. 02, pp. 101-104 (2010). La Redazione: Conosciamo i Business Angels! La rete IBAN per il finanziamento di imprese High-Tech, Vol. XII, no. 02, pp. 105-106 (2010). F. Docchio: In breve: il CSMT - Centro Servizi Multisettoriali e Tecnologici di Brescia, Vol. XII, no. 02, pp. 107108 (2010). R. Cicchi, L. Sacconi, F. Vanzi, F.S. Pavone: Microscopia SHG - Dai singoli atomi alle strutture di volume, Vol. XII, no. 02, pp. 109-112 (2010). C. Cucci, M. Picollo: Caratterizzazione UV-VIS-NIR di plastiche nell’arte contemporanea: problematiche, Vol. XII, no. 02, pp. 113-117 (2010). E. Dati, L. Manduchi: Termografia Lock-In e sue applicazioni a controlli di particolari aerodinamici, Vol. XII, no. 02, pp. 119-122 (2010). D. Bruzzi, A. Corbelli, A. Rivola, P. Tortora, G. Camauli: Test di vibrazione condotti sul microsatellite ALMASat-1, Vol. XII, no. 02, pp. 123-127 (2010). D. Bao, A. Cavuoto, D. Nardone, G. Truglia: Test di interoperabilità DSL - Valutazione della conformità ai TR-067 e TR-100, Vol. XII, no. 02, pp. 129-132 (2010). C. Carobbi, M. Cati, C. Panconi: Disturbi impulsivi - La risposta dell’analizzatore di spettro, Vol. XII, no. 02, pp. 133-135 (2010). E. Lorenzini, S. Debei, F. Angrilli: Il Gruppo di Misure Meccaniche dell’Università di Padova, Vol. XII, no. 02, pp. 136-138 (2010). A. Merlone, F. Moro: La ridefinizione del kelvin mediante la determinazione del valore della costante di Boltzmann, Vol. XII, no. 02, pp. 139-142 (2010). M. Mortarino: Il salone dell’innovazione e delle tecnologie cresce ancora, Vol. XII, no. 02, pp. 144-145 (2010). La Redazione: 2010 Eventi in breve, Vol. XII, no. 02, p. 146 (2010). G. Miglio: Metrologia per capillarità, Vol. XII, no. 02, pp. 147-148 (2010). N. Dell’Arena: Manipolazione degli oggetti nella 17025 - Parte II, Vol. XII, no. 02, pp. 149-150 (2010). E. Perrotta: Scheda: la metrologia legale, Vol. XII, no. 02, p. 151 (2010). M. Savino: Le misure e la loro evoluzione - Parte II: un linguaggio mondiale, Vol. XII, no. 02, pp. 152-155 (2010). E. Borchi, R. Nicoletti, G. Iuculano: Il patrimonio strumentale del Liceo Reale di Lucca - Parte III, Vol. XII, no. 02, pp. 156-159 (2010). La Redazione: G. Guidi, M. Russo, J.A. Beraldin: Acquisizione 3D e modellazione poligonale, Vol. XII, no. 02, p. 160 (2010).
N° 3 - SETTEMBRE 2010 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Comunicazione, R&D, Enti e Imprese
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F. Docchio: È tempo di semina!, Vol. XII, no. 03, p. 165 (2010). La Redazione: Ricerca e sviluppo nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XII, no. 03, pp. 167-169 (2010). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XII, no. 03, pp. 171-174 (2010). A. Cottini: Misura e collaudo nella ricerca microtecnologica di frontiera - Il Laboratorio di ricerca FBK, Vol. XII, no. 03, pp. 175-178 (2010).
N. 03ƒ ;2017 Formazione in Metrologia Formazione in Metrologia Metrologia fondamentale Tutto Sergio Sartori Robotica e Visione Misure Meccaniche Norme e Decreti Compatibilità Elettromagnetica Manifestazioni, eventi, formazione Metrologia per capillarità Ass. Universitarie Misuristi Ass. Universitarie Misuristi Spazio IMP Spazio CMM Storia e Curiosità Abbiamo Letto per Voi
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Formazione in Metrologia
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A. Calcatelli: La formazione in metrologia: verso un approccio moderno - Cominciamo a parlarne sistematicamente, Vol. XII, no. 03, pp. 179-182 (2010). A. Calcatelli, F. Docchio: La formazione in metrologia: le presentazioni dalla Tavola Rotonda di A&T 2010, Vol. XII, no. 03, pp. 183-188 (2010). A. Calcatelli, F. Docchio: La formazione in metrologia: Gli interventi dalla Tavola Rotonda di A&T 2010, Vol. XII, no. 03, pp. 189-192 (2010). W. Bich: Il riassetto del Sistema Internazionale di Unità presentato alla XXIX Giornata della misurazione, Vol. XII, no. 03, pp. 193-197 (2010). S. Sartori: Cambiare tutto affinché niente cambi nel Sistema Internazionale come nella Sicilia del Gattopardo, Vol. XII, no. 03, pp. 199-200 (2010). D. Passoni: Robotica, misure e visione - Applicazioni alla visione industriale, Vol. XII, no. 03, pp. 201-204 (2010). G. Dinardo, P. Pietroni, G. Vacca: Caratterizzazione di un Pitot.s per flussi gassosi di natura industriale con anemometro laser-doppler, Vol. XII, no. 03, pp. 205-208 (2010). A. Ferrero, V. Scotti: La nuova metrologia legale - Gli aspetti più critici per l’applicazione delle nuove disposizioni, Vol. XII, no. 03, pp. 209-215 (2010). C. Carobbi, M. Cati, C. Panconi: Incertezza per disadattamento in collegamenti a radiofrequenza, Vol. XII, no. 03, pp. 217-219 (2010). La Redazione: 2010-2011 Eventi in breve, Vol. XII, no. 03, p. 222 (2010). G. Miglio: Metrologia per capillarità, Vol. XII, no. 03, p. 223 (2010). La Redazione: Accreditamento National Instruments all’Università dell’Aquila, Vol. XII, no. 03, p. 224 (2010). La Redazione: VIII Congresso del GMMT - Roma, 5-7 Luglio 2010, Vol. XII, no. 03, p. 225 (2010). F. Durbiano, M. Sega: Alcuni contributi italiani alla Metrologia in chimica, Vol. XII, no. 03, pp. 229-232 (2010). R. Novello: Sviluppo di campioni e procedure per la verifica metrologica di uno scanner laser 3D, Vol. XII, no. 03, pp. 233-236 (2010). E. Borchi, R. Nicoletti, G. Iuculano: Il patrimonio strumentale del Liceo Reale di Lucca - Parte IV, Vol. XII, no. 03, pp. 237-239 (2010). La Redazione: I. Hughes, T. Hase: Measurements and their uncertainties - A practical guide to modern error analysis, Vol. XII, no. 03, p. 240 (2010).
N° 4 - DICEMBRE 2010 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Misure per Ambiente e Costruito Misure per Ambiente e Costruito Misure per Ambiente e Costruito Misure per Ambiente e Costruito Misure Meccaniche Misure per l’Energia Vincitore Premio Offelli Compatibilità Elettromagnetica Misure e Fidatezza Manifestazioni, eventi, formazione Manifestazioni, eventi, formazione Metrologia Legale e Forense Metrologia per capillarità Ass. Universitarie Misuristi
F. Docchio: La casa comune delle misure, Vol. XII, no. 04, pp. 245 (2010). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XII, no. 04, pp. 248-251 (2010). La Redazione: Notizie da Enti e Associazioni dal mondo delle misure, della strumentazione e delle Norme, Vol. XII, no. 04, pp. 252-254 (2010). B. Griffoni, C.G. Someda, G. Crotti, S. Manzoni: Il monitoraggio strutturale mediante tecniche a fibre ottiche, Vol. XII, no. 04, pp. 255-258 (2010). G. Vassena: Rilevamento tridimensionale con mezzo mobile all’interno di canyon urbani e tunnel stradali, Vol. XII, no. 04, pp. 259-264 (2010). R. Ottoboni, M. Faifer, S. Toscani: Rilievo delle caratteristiche di calcestruzzi fibrorinforzati mediante tecniche di misura non distruttive, Vol. XII, no. 04, pp. 265-269 (2010). M. Corrà, P. Pivato, D. Macii, D. Petri: WSNAP: una rete wireless riconfigurabile per misurazioni ambientali distribuite, Vol. XII, no. 04, pp. 271-274 (2010). A. Lucifredi, P. Silvestri, P. Tripepi, G. Camauli: Definizione di criteri per la qualifica a vibrazione di componenti meccanici mediante il software LMS TEST.LAB mission synthesis, Vol. XII, no. 04, pp. 275-278 (2010). F. Adamo, F. Attivissimo, A. Di Nisio, M. Spadavecchia: Pannelli fotovoltaici - Un sistema per la caratterizzazione e il monitoraggio, Vol. XII, no. 04, pp. 279-283 (2010). L. Oberto: Misura di potenza alle microonde: metodi tradizionali e nuove prospettive, Vol. XII, no. 04, pp. 285-288 (2010). C. Carobbi, M. Cati, C. Panconi: Il comportamento a radiofrequenza dei componenti circuitali passivi: il condensatore Parte I, Vol. XII, no. 04, pp. 289-292 (2010). I. Trotta, M. Pignotti, M. Catelani: Chiariamoci sul concetto di fidatezza - Un primo contributo, Vol. XII, no. 04, pp. 293-295 (2010). G. Molinar Min Beciet: Novità, approfondimenti e presenze eccellenti al VII Congresso Metrologia e Qualità, Vol. XII, no. 04, p. 297 (2010). La Redazione: 2011 Eventi in breve, Vol. XII, no. 04, p. 298 (2010). V. Scotti: I nuovi soggetti della metrologia legale in ottemperanza alla Direttiva MID, Vol. XII, no. 04, pp. 299300 (2010). G. Miglio: Sugli audit relativi ad aspetti metrologici, Vol. XII, no. 04, pp. 301-303 (2010). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo, M. Catelani: GMEE - Il congresso del Gruppo - Gaeta, 13-15 settembre 2010, Vol. XII, no. 04, pp. 305-307 (2010).
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Commenti a Norme Abbiamo Letto per Voi
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Spazio IMP
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LE RUBRICHE DI T_M
P. Tavella: I.N.Ri.M. contribuisce al tempo di Galileo - La metrologia del tempo nel sistema di navigazione satellitare europeo, Vol. XII, no. 04, pp. 309-313 (2010). N. Dell’Arena: Assicurazione della qualità - Parte I, Vol. XII, no. 04, pp. 315-316 (2010). La Redazione: I. Morley, C. Renfrew: The archaeology of measurement. Comprehending heaven, earth and time in ancient societies, Vol. XII, no. 04, p. 320 (2010).
TUTTO_MISURE ANNO 2011 N° 1 - MARZO 2011 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Taratura crea valore Taratura crea valore Taratura crea valore Università e Impresa Misure Vibrazioni Misure a coordinate Misure a coordinate Compatibilità Elettromagnetica Visione Industriale Misure e Fidatezza Sistemi RFID Metrologia Legale e Forense Ass. Universitarie Misuristi Ass. Universitarie Misuristi Manifestazioni, eventi, formazione Spazio IMP Commenti a Norme Storia e Curiosità Abbiamo Letto per Voi
F. Docchio: Benvenuti ad A&T e a M&Q!, Vol. XIII, no. 01, p. 5 (2011). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XIII, no. 01, pp. 7-9 (2011). M. Mosca: Il valore della taratura per l’affidabilità della produzione industriale, Vol. XIII, no. 01, pp. 11-14 (2011). F. Docchio: Cari di successo: parlano i protagonisti - Imprese e centri SIT: crisi, affidabilità e tarature, Vol. XIII, no. 01, pp. 15-19 (2011). F. Trifiletti: ACCREDIA e il mondo delle imprese - Intervista al Direttore di ACCREDIA, Vol. XIII, no. 01, pp. 2122 (2011). G. La Paglia: Calibratori multifunzione e multimetri numerali di precisione - L’impatto sui laboratori di taratura, Vol. XIII, no. 01, pp. 23-27 (2011). F. La Rosa: Monitoraggio del funzionamento di applicazioni industriali mediante l’utilizzo di sensori in tecnologia MEMS, Vol. XIII, no. 01, pp. 29-33 (2011). M. Marasso: I bracci di misura articolati - Caratteristiche e normativa per le verifiche di prestazione, Vol. XIII, no. 01, pp. 35-38 (2011). I. Schmidt: Misure multipunto nella metrologia a coordinate, Vol. XIII, no. 01, pp. 39-41 (2011). C. Carobbi, M. Cati, C. Panconi: Il comportamento a radiofrequenza dei componenti circuitali passivi: il condensatore Parte II, Vol. XIII, no. 01, pp. 43-46 (2011). G. Sansoni: Vicks VapoRub, Ferrari & Co. - Un’introduzione alla visione artificiale, Vol. XIII, no. 01, pp. 47-48 (2011). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni, L. Peretto, P. Rinaldi: Le parole della fidatezza - Guasti, avarie e stati dei sistemi, Vol. XIII, no. 01, pp. 49-53 (2011). E. Puddu, L. Mari: Un’introduzione ai sistemi RFID, Vol. XIII, no. 01, pp. 55-60 (2011). V. Scotti: Inosservanza delle norme metrologiche – È valido il contratto?, Vol. XIII, no. 01, pp. 61-63 (2011). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Notizie da GMEE e GMMT, Vol. XIII, no. 01, pp. 64-65 (2011). A. Cigada, M. Gasparetto: Le Unità GMMT e le loro aree di competenza - 2011, Vol. XIII, no. 01, pp. 66-68 (2011). La Redazione: 2011 Eventi in breve, Vol. XIII, no. 01, p. 70 (2011). M.L. Rastello: La metrologia per l’industria delle comunicazioni quantistiche, Vol. XIII, no. 01, pp. 71-73 (2011). N. Dell’Arena: Assicurazione della qualità - Parte II, Vol. XIII, no. 01, pp. 74-76 (2011). E. Borchi, R. Macii, R. Nicoletti, A. Nobili: La collezione degli antichi strumenti di ottica dell’Osservatorio Valerio di Pesaro - Parte I, Vol. XIII, no. 01, pp. 77-79 (2011). La Redazione: G. Guida: La qualità dei siti web per il successo dell’impresa, Vol. XIII, no. 01, p. 80 (2011).
N° di GIUGNO
N° 2 - GIUGNO 2011
Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Misure acustiche e vibrazionali Misure acustiche e vibrazionali Trasferimento tecnologico
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F. Docchio: L’Università a nuvola?, Vol. XIII, no. 02, p. 85 (2011). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XIII, no. 02, pp. 87-91 (2011). A. Lucifredi, P. Silvestri, G. Ortenzio, D. Noceti, A. Ferraro, G. Camauli: Indagine acustica e vibrazionale su un ventilatore installato in un velivolo Piaggio p180 per la riduzione dell’emissione sonora, Vol. XIII, no. 02, pp. 93-96 (2011). C. De Capua, R. Morello: Misure per la valutazione dell’esposizione dei lavoratori a rischi indotti da vibrazioni meccaniche, Vol. XIII, no. 02, pp. 97-101 (2011). M. De Paolis: Le Università e i Brevetti secondo il codice della proprietà industriale, Vol. XIII, no. 02, pp. 103108 (2011).
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NEWS
LE SOLUZIONI CREAFORM VINCONO IL PRESTIGIOSO PREMIO IDEA 2017 Creaform, leader globale nelle soluzioni di misurazione 3D ad alta precisione e nei servizi di engineering, annuncia con orgoglio che la sua soluzione di CMM portatile e gli scanner 3D, che includono MetraSCAN 3D, C-Track e HandyPROBE Next, si sono classificati al terzo posto agli International Design Excellence Awards (IDEA), competizione internazionale di design di eccellenza organizzata annualmente dalla Industrial Design Society of America (IDSA). Oltre due dozzine di esperti di design di tutto il mondo hanno valutato centinaia di prodotti appartenenti a 20 categorie e provenienti da 54 Paesi, in base all’innovazione nel design, all’esperienza utente, ai benefici per i clienti e per la società e all’estetica. “Siamo entusiasti che la soluzione di Creaform abbia vinto un premio così prestigioso assegnato dalla Industrial Design Society of America”, riferiscono Nicolas Lebrun e François Lessard, designer industriali senior di
Creaform. “Battere così tanti validi concorrenti è veramente un onore. Questo premio testimonia l’approccio avveniristico di Creaform alla metrologia e al controllo qualità, oltre che la sua bravura nello sviluppo del prodotto, che unisce innovazione, un design superlativo e un’esperienza utente senza paragoni”. La linea di CMM ottiche portatili ha anche vinto il premio Red Dot: Best of the Best – Product Design 2016 per la sua qualità e per il design innovativo. Per ulteriori informazioni: www.creaform3d.com
SOLUZIONI DI TEST PER RETI 5G, IOT E CONNECTED CAR
Keysight Technologies, Inc ha recentemente presentato le sue più recenti soluzioni software-based per la progettazione e collaudo, dedicate alle tecnologie delle reti LTE-A, 5G, IoT e Connected Car. Keysight partecipa attivamente a molti importanti comitati di standardizzazione delle reti wireless e alle principali organizzazioni internazionali impegnate nello sviluppo delle tecnologie 5G. Inoltre, Keysight collabora con le principali aziende del settore e con le più importanti Università, per contribuire positivamente allo sviluppo della nuova generazione di sistemi di comunicazione wireless. Ecco alcune delle principali soluzioni Keysight. • L’esclusiva soluzione di test NB-IoT, che aiuta i progettisti ad accelerare l’adozione della tecnologia cellulare a lunga distanza per applicazioni IoT, offrendo il primo test set wireless al mondo che si collega a un dispositivo conforme alle specifiche NB-IoT. La soluzione permette di ottimizzare i pro-
getti IoT al fine di ottenere i migliori risultati in termini di consumo energetico, prestazioni RF e interoperabilità; • La soluzione per il monitoraggio delle reti fronthaul in ambito 5G, che offrono nuove funzionalità di livello superiore agli operatori di reti mobili, consentendo loro di ottenere informazioni molto approfondite in termini di qualità del servizio, dando la possibilità di misurare, migliorare e identificare eventuali guasti nel funzionamento delle reti di fronthaul; • La soluzione di riferimento 5G Wideband Real-Time Beamforming, che permetterà ai ricercatori di valutare rapidamente le caratteristiche dei sistemi di beamforming analogici, digitali e ibridi. La soluzione permette di valutare sistemi di trasmissione e ricezione parallela MIMO con varie tecnologie e algoritmi di beamforming utilizzabili nei dispositivi e nelle reti di accesso radio. L’Anite Toolset Virtual Drive Testing (VDT) è un esclusivo sistema da Laboratorio, che aiuta i tecnici del settore auto a verificare, in modo economico, i collegamenti wireless presenti in un’auto connessa; • Il sistema per misure autonome non presidiate Nemo, composto da Nemo Cloud e dalla Sonda Autonoma Nemo, è una soluzione basata su cloud per il monitoraggio in tempo reale, che permette agli operatori di automatizzare totalmente i progetti di misura sulle reti. Per ulteriori informazioni: www.keysight.com/find/5G
NUOVA TECNOLOGIA DI SCANSIONE A CONTATTO In occasione di EMO Hannover 2017, Renishaw ha presentato SupaScan, il nuovo nato nella famiglia di prodotti della serie SPRINT™, sviluppato per semplificare le applicazioni su macchine utensili che richiedono impostazioni rapide del pezzo e in cui i tempi ciclo sono un fattore critico. Il sistema permette anche di eseguire funzioni avanzate come il controllo della superfice del pezzo in scansione in processo o a fine lavorazione. La tecnologia SupaScan permette di misurare con accuratezza e velocità elevate (in avanzamento rapido G0), risultando la soluzione di tastatura più veloce per l’impostazione dei pezzi. I test effettuati su tipici particolari di lavorazione industriali mostrano riduzioni dei tempi ciclo fino al 70% rispetto ai cicli standard con tecnologia punto-punto. Il nuovo sistema utilizza l’hardware già esistente del sistema SPRINT e introduce la nuova unità di elaborazione dati DPU1, sviluppata per semplificare l’integrazione del sistema, che richiede connessioni macchina e opzioni di controllo minime. I cicli macro forniti consentono di eseguire l’impostazione del-
l’origine di lavorazione e l’allineamento dei pezzi partendo da misure di linee, cerchi e piani. Inoltre, dato che il sistema è compatibile con i cicli del software Inspection Plus di Renishaw, i programmi già esistenti che si basano su ispezioni punto-punto possono essere supportati senza costi di riprogrammazione. Le misure fornite dal sistema SPRINT con SupaScan includono il rilevamento dei difetti superficiali, come ad esempio quelli causati da utensili usurati o smussati, da differenze fra i vari utensili di taglio o da errori d’incremento. L’automazione di tali misure nella macchina consente di ridurre gli scarti e massimizzare i profitti, poiché migliora drasticamente la riproducibilità delle misure e offre l’opportunità di correggere un difetto mentre il componente è ancora fissato in macchina. Per ulteriori informazioni: www.renishaw.it/mtp
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NEWS
UNA REALTÀ DI “ECCELLENZA” NELLA METROLOGIA SCIENTIFICA E LEGALE Il Laboratorio metrologico della LABCERT snc di San Quirino (PN), che ha come Responsabile il cav. Giuseppe Blandino, con i nuovi provvedimenti firmati dal Ministero dello Sviluppo Economico e i nuovi accreditamenti emessi da ACCREDIA, è diventato uno dei più importanti Laboratori di metrologia legale in Italia, nel settore della certificazione per marchiatura CE di prodotto e della taratura. Il Laboratorio possiede i seguenti accreditamenti e notifiche: – Accreditamento PRD n. 237B: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17065:2012 quale Organismo di Certificazione di prodotti/servizi; – Accreditamento LAT n. 147: conforme alla norma UNI CEI EN/ISO/IEC 17025:2005 quale Laboratorio di Taratura; – Organismo Notificato n. 2166: Direttiva 2014/32/UE (MID) – Strumenti di misura; Direttiva 2014/31/UE (NAWID) – Strumenti per pesare a funzionamento non automatico. Il Centro si suddivide in sei distinte sezioni: Servizi di Taratura nell’ambito della metrologia scientifica. Il Centro è accreditato per la taratura dei seguenti strumenti: Campioni di masse da 1 mg a 2.000 kg – Strumenti per pesare fino a 100.000 kg – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità da 100 ml a 2.000 I – Serbatoi campione e misure materializzate di capacità per gas GPL da 5 I a 2.000 I; Servizi di Certificazione prodotto e S.Q. nell’ambito della Metrologia Legale. Oltre a possedere l’accreditamento PRD, LABCERT è “Organismo Notificato” europeo n. 2166 per la Direttiva 2014/32/UE, relativa agli strumenti di misura (MI-005, Sistemi di misura per la misurazione continua e dinamica di quantità di liquidi diversi dall’acqua: distributori di carburanti e gas liquefatti; sistemi di misura su condotta di tutti i liquidi, quali vino, latte, birra, saponi, ecc. – MI-006, Strumenti per pesare a funzionamento automatico: selezionatrici ponderali a funzionamento automatico, riempitrici gravimetriche automatiche, totalizzatori a funzionamento continuo e discontinuo, pese a ponte per vei-
coli ferroviari – MI-008, Misure materializzate di lunghezza e di capacità), e la Direttiva 2014/31/UE, relativa agli strumenti per pesare a funzionamento non automatico (bilance); Servizi di “Verificazione periodica” degli strumenti per pesare e misurare nell’ambito della Metrologia Legale. LABCERT ha ottenuto l’idoneità da parte della CCIAA di Pordenone (11/03/2003 n. PN-01 in applicazione del DM 28/03/2000, n. 182 e succ. Decreti attuativi), fra i primi Centri autorizzati in Italia. Inoltre ha ottenuto l’idoneità da parte di UNIONCAMERE (nn. PN-131 e PN-132) per la verificazione degli strumenti di misura regolamentati dalla Direttiva MID: MI-005 ed MI-006. Il Centro è idoneo all’esecuzione della verifica periodica delle seguenti categorie: Pesi e masse da 1 mg a 2.000 kg – Misure Campione di volume fino a 5.000 l – Strumenti per pesare fino a 300.000 kg NAWI – Strumenti per pesare a funzionamento automatico – Misure di capacità e recipienti (anche montati su autocisterna) – Misuratori volumetrici – Misuratori di carburanti per autotrazione presso distributori stradali – Complessi di misura per carburanti – Misuratori di Metano e GPL – Sistemi di misurazione di carburanti installati su autocisterne; Servizi di prove e taratura nell’ambito volontario, nelle Aziende con Sistema di Qualità Certificato ISO 9000. Il Centro è dotato di apparecchiature e campioni certificati LAT per emettere rapporti di taratura e di prova (attività non accreditate) su strumenti al di fuori del proprio campo di accreditamento. Labcert supporta le aziende per la pianificazione delle tarature di tutti i loro strumenti di misura: Chiavi dinamometriche, Presse per prova materiali, Calibri, Micrometri, Manometri, Misuratori di pressione, umidità, temperatura, ecc.; Formazione. Corsi teorico/pratici di metrologia, anche su specifica richiesta del cliente, mirati su specifiche tematiche: Metrologia legale – Metrologia tecnico-scientifica – Taratura masse – Taratura strumenti per pesare e misurare – Documenti OIML, Guide WELMEC, DIRETTIVE EUROPEE di Metrologia Legale – Verifica periodica degli strumenti metrici nazionali & MID MI005, MI-006. Informazioni di metrologia on-line. www.metrologia-legale.it è un sito web di cultura metrologica scientifica e legale, gratuitamente a disposizione di tecnici e operatori del settore interessati ad aggiornarsi sulle problematiche della metrologia. In particolare, il sito offre un’ampia panoramica di tutte le Leggi, Norme e disposizioni regolamentari nazionali ed europee, compresa una particolare sezione dedicata ai “Diritti dei Consumatori”, sempre nell’ambito della metrologia legale. Per ulteriori informazioni: www.labcert.it
NUOVO SISTEMA DI POSIZIONAMENTO A 6 GRADI DI LIBERTÀ Nell'industria dei semiconduttori o nelle applicazioni di fotonica, i componenti devono spesso essere posizionati in modo preciso durante ogni singolo passaggio e successivamente tenuti in posizione stabile in modo affidabile. PI (Physik Instrumente) offre ora una soluzione pratica e ideale per queste applicazioni: il nuovo SpaceFAB Q-Motion Q-845, sistema di posizionamento a cinematica parallela estremamente preciso, in grado non solo di posizionare con precisione nanometrica e su sei gradi di libertà carichi fino a 10 N, ma anche di mantenerli in una posizione stabile a lungo termine. Il Q-845 è costituito da sei assi lineari, disposti rispettivamente in tre coppie XY che agiscono su un’unica piattaforma di movimento. Ciò consente loro di raggiungere una corsa massima di ±7 mm in X e Y e di ±5 mm in direzione Z, garantendo inoltre una corsa angolare di ±7° in X e Y e di ±8° in Z. La tecnologia PIShift, ovvero una motorizzazione piezo-inerziale piccola e di semplice integrazione, è la forza
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motrice degli assi lineari. Nei periodi di non movimento, il piezo fornisce la massima forza di bloccaggio senza richiedere correnti di blocco né generazione di calore. Ciò significa che questi SpaceFAB sono adatti anche per applicazioni in vuoto, in quanto compatibili fino a 10-6 hPa. Il montaggio del Q-845 è possibile in qualsiasi posizione nello spazio. La qualità dei giunti sferici precaricati così come quella dei cuscinetti lineari consente di operare indifferentemente con orientamento verticale o capovolto. Per ulteriori informazioni: www.pi.ws
N. 03ƒ ;2017 Misure ottiche Università e Impresa Compatibilità Elettromagnetica Visione Industriale Misure e Fidatezza Sistemi RFID Metrologia Legale e Forense Ass. Universitarie Misuristi Metrologia per capillarità Spazio IMP Manifestazioni, eventi, formazione Commenti a Norme Storia e Curiosità Abbiamo Letto per Voi
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Sincronizzazione sistemi misura
LE RUBRICHE DI T_M
C.M. De Dominicis, P. Ferrari, A. Flammini, E. Sisinni: È scoccata l’ora! La sincronizzazione temporale in sistemi distribuiti, Vol. XIII, no. 02, pp. 109-112 (2011). A. Pesatori, M. Norgia, C. Svelto, E. Pignone: Sensore laser per la misura in linea della lavorazione di turbine, Vol. XIII, no. 02, pp. 113-117 (2011). L. Benetazzo: Riprendere a crescere con l’ICT - Quale ruolo per l’Università, le istituzioni, le imprese., Vol. XIII, no. 02, pp. 119- 24 (2011). C. Carobbi, M. Cati, C. Panconi: Il comportamento a radiofrequenza dei componenti circuitali passivi: l’induttore Parte I, Vol. XIII, no. 02, pp. 125-128 (2011). G. Sansoni: Andare alle fiere fa bene - A spasso per gli stand ad Affidabilità & Tecnologie 2011, Vol. XIII, no. 02, pp. 129-130 (2011). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: Le funzioni di affidabilità - Alcuni modelli, Vol. XIII, no. 02, pp. 131-134 (2011). A. Clerici, C. Quetti: Sistemi RFID: alcuni ambiti di applicazione, Vol. XIII, no. 02, pp. 135-138 (2011). V. Scotti: Etica metrologica e codici di comportamento nelle attività processuali, Vol. XIII, no. 02, pp. 139-141 (2011). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Notizie da GMEE e GMMT, Vol. XIII, no. 02, pp. 143-144 (2011). G. Miglio: Sulla verifica della conformità metrologica degli strumenti Vers. 2, Vol. XIII, no. 02, pp. 145-146 (2011). P.P. Capra, F. Galliana: La scala di resistenza elettrica all’I.N.Ri.M. - Tecniche di misura e campioni utilizzati, Vol. XIII, no. 02, pp. 147-150 (2011). La Redazione: 2011 Eventi in breve, Vol. XIII, no. 02, p. 151 (2011). N. Dell’Arena: Assicurazione della qualità - Parte III, Vol. XIII, no. 02, pp. 153-155 (2011). E. Borchi, R. Macii, R. Nicoletti, A. Nobili: La collezione degli antichi strumenti di ottica dell’Osservatorio Valerio di Pesaro - Parte II, Vol. XIII, no. 02, pp. 156-159 (2011). La Redazione: D. Vasta: S.E.O. Ottimizzazione Web per motori di ricerca, Vol. XIII, no. 02, p. 160 (2011).
N° 3 SETTEMBRE 2011 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Visione Industriale Visione Industriale Visione Industriale Trasferimento tecnologico Meglio di M&Q 2011 Sensori e MEMS Metrologia fondamentale Misure per Trasporto Ferroviario Compatibilità Elettromagnetica Visione Industriale Misure e Fidatezza Sistemi RFID Metrologia Legale e Forense Metrologia Legale e Forense Ass. Universitarie Misuristi Metrologia per capillarità Spazio IMP Manifestazioni, eventi, formazione
F. Docchio: Meditazioni di mezza estate, Vol. XIII, no. 03, p. 165 (2011). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XIII, no. 03, pp. 167-169 (2011). F. Rosi: la guida Robot come sistema di misura affidabile, Vol. XIII, no. 03, pp. 171-176 (2011). A. Bandera, M. Donini, A. Pasquali: Spotsurf: un profilometro ottico 3D per la caratterizzazione dimensionale di pezzi meccanici, Vol. XIII, no. 03, pp. 177-180 (2011). G. Bassi, A. Basso, M. Galimberti, R. Sala: Verifica di conformità nell’assemblaggio con sistemi di visione, Vol. XIII, no. 03, pp. 181-186 (2011). M. De Paolis: Lo sviluppo dell’innovazione tecnologica. Come intervengono i fondi di venture capital, gli incubatori e i business angels?, Vol. XIII, no. 03, pp. 187-188 (2011). G. Zappa, C. Zoani: Nanometrologia per la caratterizzazione di nanoparticelle, Vol. XIII, no. 03, pp. 189-194 (2011). E. Sardini, M. Serpelloni: Un sensore autonomo per misure di forza in protesi del ginocchio, Vol. XIII, no. 03, pp. 195-198 (2011). C. Clivati, D. Calonico, F. Levi, A. Mura, G.A. Costanzo, A. Godone: Confronti remoti di frequenze campione tramite link in fibra ottica, Vol. XIII, no. 03, pp. 199-203 (2011). A. Mariscotti, P. Pinceti: La qualità della potenza nelle ferrovie in cc e ca, Vol. XIII, no. 03, pp. 203-206 (2011). C. Carobbi, M. Cati, C. Panconi: Il comportamento a radiofrequenza dei componenti circuitali passivi: l’induttore Parte II, Vol. XIII, no. 03, pp. 207-209 (2011). G. Sansoni: Visione e taratura - Il back stage della visione industriale, Vol. XIII, no. 03, pp. 211-212 (2011). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: L’affidabilità come requisito di progetto di componenti e sistemi - Le strutture in serie e parallelo, Vol. XIII, no. 03, pp. 213-216 (2011). P. Negrin: Come si realizza un progetto RFID - Le fasi per uno studio di fattibilità, Vol. XIII, no. 03, pp. 217220 (2011). V. Scotti: Le verifiche periodiche degli strumenti - Un work in progress, Vol. XIII, no. 03, p. 221 (2011). M.C. Sestini: I controlli successivi sui sistemi di misurazione di liquidi diversi dall’acqua, Vol. XIII, no. 03, pp. 222-224 (2011). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Notizie da GMEE e GMMT, Vol. XIII, no. 03, pp. 225-226 (2011). G. Miglio: Sul concetto di precisione - Il significato di un concetto di cui spesso si abusa, Vol. XIII, no. 03, pp. 227-228 (2011). F. Cardellini: Il sistema di taratura dell’INMRI-ENEA per le misure di Radon, Vol. XIII, no. 03, pp. 229-233 (2011). La Redazione: 2011-2012 Eventi in breve, Vol. XIII, no. 03, p. 235 (2011).
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Abbiamo Letto per Voi
N. 03ƒ ; 2017
Storia e Curiosità
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LE RUBRICHE DI T_M
E. Borchi, R. Macii, R. Nicoletti, A. Nobili: La collezione degli antichi strumenti di ottica dell’Osservatorio Valerio di Pesaro - Parte III, Vol. XIII, no. 03, pp. 237-239 (2011). La Redazione: M. Bhuyan: Intelligent instrumentation - Principles and applications, Vol. XIII, no. 03, p. 240 (2011).
N° 4 - DICEMBRE 2011 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Meglio di M&Q 2011 Meglio di M&Q 2011 Meglio di M&Q 2011 Meglio di M&Q 2011 Misure per Salute e Benessere Misure per Ambiente e Costruito Misure Vibrazioni Compatibilità Elettromagnetica Visione Industriale Misure e Fidatezza Sistemi RFID Metrologia Legale e Forense Ass. Universitarie Misuristi Lettere al Direttore Manifestazioni, eventi, formazione Spazio IMP Commenti a Norme Storia e Curiosità Abbiamo Letto per Voi
F. Docchio: Buone notizie (nonostante la crisi), Vol. XIII, no. 04, p. 245 (2011). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XIII, no. 04, pp. 247-252 (2011). F. Crenna, G.B. Rossi, L. Bovio: Misure per il riconoscimento dei volti - Il ruolo dell’incertezza di misura nella decisione di riconoscimento, Vol. XIII, no. 04, pp. 253-257 (2011). P. Bianco, M. Pisani, M. Zucco: Imaging iperspettrale - Una tecnica basata su interferometro Fabry-Perot, Vol. XIII, no. 04, pp. 259-262 (2011). D. Giordano, M. Borsero, G. Crotti, M. Zucca: Dispositivi MRI ed esposizione professionale ai campi elettromagnetici, Vol. XIII, no. 04, pp. 263-262 (2011). V. Fabbro: La metrologia va a scuola? Un futuro d’incertezze per il laboratorio di fisica nei Licei, Vol. XIII, no. 04, pp. 267-269 (2011). D. Kaliakatsos, G. Mirabelli, T. Pizzuti: La sicurezza dei luoghi di lavoro - Aspetti metodologici per la misura del rumore, Vol. XIII, no. 04, pp. 271-276 (2011). A. Cigada, E. Mola, F. Mola, G. Stella, M. Vanali, E. Zappa: L’importanza del collaudo dinamico delle strutture - L’esempio del Palazzo Lombardia, Vol. XIII, no. 04, pp. 277-280 (2011). A. Lucifredi, P. Silvestri, M. Ottria, C. Manna, G. Camauli: Analisi sui fenomeni vibrazionali dell’interazione tra alternatore e motore V8 Ferrari, Vol. XIII, no. 04, pp. 281-284 (2011). C. Carobbi, M. Cati, C. Panconi: Il comportamento a radiofrequenza dei componenti circuitali passivi: il resistore, Vol. XIII, no. 04, pp. 285-289 (2011). G. Sansoni: Efficacia ed efficienza, Vol. XIII, no. 04, pp. 291-292 (2011). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: L’affidabilità come requisito di progetto di componenti e sistemi, Vol. XIII, no. 04, pp. 293-295 (2011). P. Negrin: Come si realizza un progetto RFID per trasferire efficacemente tecnologie dall’Università al mercato, Vol. XIII, no. 04, pp. 297-300 (2011). V. Scotti: Crimine e incertezza, Vol. XIII, no. 04, pp. 301-303 (2011). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Notizie da GMEE e GMMT, Vol. XIII, no. 04, pp. 305-307 (2011). La Redazione: Concorsi, Ricerca e didattica: il Professore a una dimensione, Vol. XIII, no. 04, pp. 307-309 (2011). La Redazione: 2012 - Eventi in breve, Vol. XIII, no. 04, p. 310 (2011). E. Massa, G. Mana: La determinazione della Costante di Avogadro e la realizzazione del kilogrammo, Vol. XIII, no. 04, pp. 311-314 (2011). N. Dell’Arena: Non conformità, azioni correttive, azioni preventive, reclami e miglioramento - Parte I, Vol. XIII, no. 04, pp. 315-316 (2011). M. Tschinke: Gli orologi solari attraverso i secoli, Vol. XIII, no. 04, pp. 317-319 (2011). La Redazione: T. M. Deserno: Biomedical Image Processing, Vol. XIII, no. 04, p. 320 (2011).
TUTTO_MISURE ANNO 2012 N° 1 - MARZO 2012 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Misure dimensionali innovative Misure Elettriche ed Elettroniche Meglio di GMEE 2011 Meglio di M&Q 2011
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F. Docchio: Coraggio!, Vol. XIV, no. 01, p. 5 (2012). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XIV, no. 01, pp. 7-9 (2012). M. Mortarino: Strumenti innovativi per le aziende competitive, Vol. XIV, no. 01, pp. 11-17 (2012). L. Fumagalli, M. Trebeschi, P. Tomassini, G. Libretti, F. Docchio, M. Zanatta, M. Pellegrini, E. Fabbrizi: Collaudo delle barriere autostradali Tutor - Un moderno sistema automatico, Vol. XIV, no. 01, pp. 19-22 (2012). L. Angrisani, M. Di Lello, P. Morabito, R. Schiano Lo Moriello, M. Vadursi: Misure per la sicurezza nei sistemi VoIP, Vol. XIV, no. 01, pp. 23-26 (2012). G. Sciocchetti, A. Sciocchetti, P. Giovannoli, P. De Felice, G. Cotellessa, F. Cardellini, M. Pagliari: La misura della concentrazione del Radon e del Toron, Vol. XIV, no. 01, pp. 27-30 (2012).
N. 03ƒ ;2017 Discussioni sul SI Vincitore Premio Offelli Energia e misure Compatibilità Elettromagnetica Visione Industriale Misure e Fidatezza Metrologia Legale e Forense Ass. Universitarie Misuristi Spazio IMP Manifestazioni, eventi, formazione Commenti a Norme Storia e Curiosità Abbiamo Letto per Voi
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Meglio di M&Q 2011
LE RUBRICHE DI T_M
R. Gatti, P. Sangiorgio, G. Zappa, C. Zoani: Materiali di riferimento per le analisi degli alimenti, Vol. XIV, no. 01, pp. 31-34 (2012). S. Sartori: La rivoluzione nel Sistema Internazionale di Unità, Vol. XIV, no. 01, pp. 35-39 (2012). S. Rinaldi: Le comunicazioni industriali a livello di campo, Vol. XIV, no. 01, pp. 39-42 (2012). M. Savino: Politiche energetiche e sistemi di monitoraggio - Parte I, Vol. XIV, no. 01, pp. 43-45 (2012). C. Carobbi, M. Cati, C. Panconi: Il comportamento a radiofrequenza dei componenti circuitali passivi: un esempio concreto, Vol. XIV, no. 01, pp. 47-51 (2012). G. Sansoni: Nel blu dipinto di blu, Vol. XIV, no. 01, pp. 53-54 (2012). L. Cristaldi, M. Lazzaroni: Misurare l’affidabilità - Sollecitazioni e degrado, Vol. XIV, no. 01, pp. 55-58 (2012). V. Scotti: Le assicurazioni a tutela dell’attività di misura e prova, Vol. XIV, no. 01, pp. 59-61 (2012). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Notizie da GMEE e GMMT, Vol. XIV, no. 01, pp. 63-66 (2012). P. Iacomussi: Applicazioni metrologiche per l’illuminotecnica, Vol. XIV, no. 01, pp. 65-68 (2012). La Redazione: 2012 - Eventi in breve, Vol. XIV, no. 01, p. 69 (2012). N. Dell’Arena: Non conformità, azioni correttive, azioni preventive, reclami e miglioramento - Parte II, Vol. XIV, no. 01, pp. 71-73 (2012). P. Vigo: L’unificazione metrologica in Italia vista dal Regno delle due Sicilie, Vol. XIV, no. 01, pp. 75-79 (2012). La Redazione: T. Pievani: La vita inaspettata - Il fascino di un’evoluzione che non ci aveva previsto, Vol. XIV, no. 01, p. 80 (2012).
N° 2 - GIUGNO 2012 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Controlli e misure Sensori e MEMS Misure per la Diagnosi Energetica Misure Meccaniche Misure per l’Illuminazione Misure per Salute e Benessere Misure a microonde Psicologia e Misure Laboratori di Prova Energia e misure Compatibilità Elettromagnetica Misure e Fidatezza Metrologia Legale e Forense Lettere al Direttore Ass. Universitarie Misuristi Spazio IMP Manifestazioni, eventi, formazione Commenti a Norme Commenti a Norme Abbiamo Letto per Voi
F. Docchio: Incubatori e altro ancora, Vol. XIV, no. 02, p. 85 (2012). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XIV, no. 02, pp. 87-88 (2012). M. Mortarino: Sensori e soluzioni innovative: stato dell’arte e future evoluzioni, Vol. XIV, no. 02, pp. 89-95 (2012). I. Aleo, C. Brigante: Moduli inerziali e sensor fusion per il rilevamento del movimento umano, Vol. XIV, no. 02, pp. 97-100 (2012). P. Vigo, M. Dell’Isola, M. Mosca: Incrementare il valore degli edifici civili e industriali, Vol. XIV, no. 02, pp. 103-106 (2012). M. Norgia, C. Svelto: Misuratore di prossimità per la sicurezza attiva di motoseghe e attrezzi da taglio, Vol. XIV, no. 02, pp. 107-110 (2012). P. Fiorentin, A. Scroccaro: Misure d’illuminamento con un multiluminanzometro, Vol. XIV, no. 02, pp. 111114 (2012). L. Rovati, G.F. Della Betta, A. Bosi, F. Cardellini: Un nuovo sensore attivo per il monitoraggio del gas radon, Vol. XIV, no. 02, pp. 115-119 (2012). A. Cataldo, G. Cannazza, E. De Benedetto, N. Giaquinto: Riflettometria a microonde per l’individuazione di perdite in condotte idriche interrate, Vol. XIV, no. 02, pp. 121-125 (2012). S. Noventa, G. Vidotto: Da Fechner a Luce, la misura in psicologia - Parte I, Vol. XIV, no. 02, pp. 127-130 (2012). M. Lanna: La valutazione della competenza nei laboratori di prova e taratura, Vol. XIV, no. 02, pp. 131134 (2012). A. Di Nisio, M. Savino, M. Spadavecchia: Politiche energetiche e sistemi di monitoraggio, Vol. XIV, no. 02, pp. 135-137 (2012). C. Carobbi, M. Cati, C. Panconi: Strumentazione di base nelle misure di CEM - Il ricevitore EMI di Radiodisturbi - Parte I, Vol. XIV, no. 02, pp. 138-141 (2012). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: Misurare l’affidabilità - L’importanza di conoscere il processo di degradazione, Vol. XIV, no. 02, pp. 142-144 (2012). V. Scotti: Autovelox & Co: strumenti di misura?, Vol. XIV, no. 02, pp. 145-146 (2012). La Redazione: Sul sistema SI, Vol. XIV, no. 02, p. 147 (2012). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Notizie da GMEE e GMMT, Vol. XIV, no. 02, pp. 148-149 (2012). G.B. Picotto, F. Moro, V. Giaccone: Un algoritmo per la misura ottica dello spessore di film spessi, Vol. XIV, no. 02, pp. 150-153 (2012). La Redazione: 2012-2013 Eventi in breve, Vol. XIV, no. 02, p. 154 (2012). N. Dell’Arena: Non conformità, azioni correttive, azioni preventive, reclami e miglioramento - Parte III, Vol. XIV, no. 02, pp. 155-156 (2012). C. Carobbi: Guida alla valutazione dell’incertezza delle misure EMC - IEC/TR 61000-1-6, Vol. XIV, no. 02, pp. 157-159 (2012). La Redazione: K. D. Paine: Measure what matters - Online tools for understanding customers, social media, engagement, and key relationships, Vol. XIV, no. 02, p. 160 (2012).
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LE RUBRICHE DI T_M
N° 3 - SETTEMBRE 2012 Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Misure e prove Sensori e MEMS Misure ottiche Misure componenti ottici Psicologia e Misure Compatibilità Elettromagnetica Visione Industriale Misure e Fidatezza Conformità ed efficacia Metrologia Legale e Forense Metrologia Legale e Forense Ass. Universitarie Misuristi Dalle altre Associazioni Spazio IMP Manifestazioni, eventi, formazione Commenti a Norme Storia e Curiosità Abbiamo Letto per Voi
La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XIV, no. 03, pp. 167-170 (2012). M. Mortarino: Misure, prove e tarature a garanzia dell’affidabilità, Vol. XIV, no. 03, pp. 171-175 (2012). B. Andò, S. Baglio, G. L’Episcopo, C. Lombardo, V. Marletta, I. Medico, S. Medico: Prototipazione rapida di sensori - Tecnologie, materiali e applicazioni, Vol. XIV, no. 03, pp. 177-182 (2012). G. Sansoni, P. Bellandi, F. Docchio: La misura 3D di eccentricità e di diametri, Vol. XIV, no. 03, pp. 183-188 (2012). L. Peretto, R. Tinarelli, M.G. Masi, G. Mazzanti: Affidabilità di LED in condizioni di sollecitazioni combinate, Vol. XIV, no. 03, pp. 189-192 (2012). S. Noventa, G. Vidotto: Da Fechner a Luce, la misura in psicologia - Parte II, Vol. XIV, no. 03, pp. 193-196 (2012). C. Carobbi, M. Cati, C. Panconi: Strumentazione di base nelle misure di CEM - Il ricevitore EMI di Radiodisturbi - Parte II, Vol. XIV, no. 03, pp. 197-200 (2012). G. Sansoni: Quo vadis?, Vol. XIV, no. 03, pp. 201-204 (2012). M. Catelani, L. Ciani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: Le prove di Laboratorio - Prove su componenti e sistemi, Vol. XIV, no. 03, pp. 205-210 (2012). T. Miccoli: Dalla conformità all’efficacia. Parte I: La conformità non è il fine ma è il mezzo, Vol. XIV, no. 03, pp. 211-214 (2012). V. Scotti: Verifiche sui contatori di energia: legittimo il calcolo dei consumi a posteriori?, Vol. XIV, no. 03, pp. 215-216 (2012). M.C. Sestini: L’evoluzione normativa della metrologia legale in Italia - Parte I, Vol. XIV, no. 03, pp. 217-220 (2012). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Notizie da GMEE e GMMT, Vol. XIV, no. 03, pp. 221-224 (2012). F. Docchio, A. Cigada: Notizie dalle altre Associazioni, Vol. XIV, no. 03, pp. 225-226 (2012). V. Lacquaniti, N. De Leo, M. Fretto, A. Sosso: Campioni Josephson e metrologia elettrica - Stato dell’arte e nuove idee, Vol. XIV, no. 03, pp. 227-230 (2012). La Redazione: 2012-2013 Eventi in breve, Vol. XIV, no. 03, p. 231 (2012). N. Dell’Arena: Non conformità, azioni correttive, azioni preventive, reclami e miglioramento - Parte IV, Vol. XIV, no. 03, pp. 233-234 (2012). M. Tschinke: Le meridiane attraverso i secoli, Vol. XIV, no. 03, pp. 235-238 (2012). La Redazione: D. Costantini: Verso una rappresentazione probabilistica del mondo, Vol. XIV, no. 03, p. 240 (2012).
N° 4 - DICEMBRE 2012 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Tutto Sergio Sartori Tutto Sergio Sartori Tutto Sergio Sartori Tutto Sergio Sartori Tutto Sergio Sartori Tutto Sergio Sartori Tutto Sergio Sartori Misure per il Fotovoltaico Compatibilità Elettromagnetica Visione Industriale Misure e Fidatezza Conformità ed efficacia Metrologia Legale e Forense Metrologia Legale e Forense Ass. Universitarie Misuristi Dalle altre Associazioni Spazio IMP
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F. Docchio: Navigando tra i siti degli Istituti Metrologici, Vol. XIV, no. 04, p. 245 (2012). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XIV, no. 04, pp. 248-250 (2012). F. Docchio, A. Cigada, M. Mortarino: Introduzione alla raccolta, Vol. XIV, no. 04, pp. 251-252 (2012). S. Sartori: Metrologia incompiuta - Editoriale della Rivista T_M n. 1/2005, Vol. XIV, no. 04, p. 253 (2012). S. Sartori: Metrologia e sua (rinnegata) globalizzazione - Editoriale della Rivista Tutto_Misure no. 1/2008, Vol. XIV, no. 04, p. 255 (2012). S. Sartori: La stima dell’incertezza nelle misurazioni - Parte I, Vol. XIV, no. 04, pp. 257-260 (2012). L. Mari, S. Sartori: I costi della riferibilità - Si possono ridurre?, Vol. XIV, no. 04, pp. 261-264 (2012). A. Maiello, S. Sartori, D. Spolaor: Applicazione della GUM a una misura biologica - Parte I, Vol. XIV, no. 04, pp. 265-270 (2012). S. Sartori: Cambiare tutto affinché niente cambi nel Sistema Internazionale come nella Sicilia del Gattopardo, Vol. XIV, no. 04, pp. 271-272 (2012). E. Fiorucci, G. Bucci, F. Ciancetta: Collaudo d’impianti fotovoltaici di media e grande taglia: un caso specifico, Vol. XIV, no. 04, pp. 273-276 (2012). C. Carobbi, M. Cati, C. Panconi: Strumentazione di base nelle misure di CEM - La rete artificiale per la misura dei disturbi condotti, Vol. XIV, no. 04, pp. 277-280 (2012). G. Sansoni: Smart cameras distribuite, Vol. XIV, no. 04, pp. 281-283 (2012). M. Catelani, L. Ciani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: L’approccio previsionista dell’affidabilità - Modelli e banche dati, Vol. XIV, no. 04, pp. 285-287 (2012). T. Miccoli: Dalla conformità all’efficacia. Parte II: le informazioni, Vol. XIV, no. 04, pp. 289-292 (2012). V. Scotti: L’etilometro - Prime aperture alla valutazione dei dati numerici, Vol. XIV, no. 04, pp. 293-294 (2012). M. Mortarino: MI 006 - Strumenti per pesare a funzionamento automatico, Vol. XIV, no. 04, pp. 295-302 (2012). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Notizie da GMEE e GMMT, Vol. XIV, no. 04, pp. 303-306 (2012). F. Docchio, A. Cigada: Notizie dalle altre Associazioni, Vol. XIV, no. 04, pp. 307-308 (2012). V. Lacquaniti, N. De Leo, M. Fretto, A. Sosso: Prospettive dei campioni Josephson per la metrologia Quantistica. Stato dell’arte e nuove idee, Vol. XIV, no. 04, pp. 309-312 (2012).
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Manifestazioni, eventi, formazione Commenti a Norme
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La Redazione: 2012-2013 Eventi in breve, Vol. XIV, no. 04, p. 313 (2012). N. Dell’Arena: Non conformità, azioni correttive, azioni preventive, reclami e miglioramento - Parte V, Vol. XIV, no. 04, pp. 315-316 (2012). C. Luperini, B. Tellini: Antonio Pacinotti, cent’anni dalla morte - Seguendo le tracce del grande scienziato attraverso i secoli, Vol. XIV, no. 04, pp. 317-318 (2012). La Redazione: F. Pavese, G. Molinar: Modern gas-based temperature and pressure measurements, Vol. XIV, no. 04, p. 320 (2012).
TUTTO_MISURE ANNO 2013 N° 1 - MARZO 2013 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Misure per Industria Misure per Industria Misure per Industria Misure per Industria Misure per Industria Misure biomeccaniche Misure dimensionali innovative Compatibilità Elettromagnetica Visione Industriale Misure e Fidatezza Conformità ed efficacia Metrologia Legale e Forense Metrologia Legale e Forense Manifestazioni, eventi, formazione Ass. Universitarie Misuristi Dalle altre Associazioni Commenti a Norme Abbiamo Letto per Voi
F. Docchio: Un ateneo in meno!, Vol. XV, no. 01, p. 5 (2013). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XV, no. 01, pp. 7-9 (2013). C. De Capua, M. Lugarà, R. Morello, G. Morabito: Il monitoraggio degli spostamenti profondi del terreno nei versanti di frana, Vol. XV, no. 01, pp. 11-14 (2013). A. Bernieri, G. Betta, L. Ferrigno, M. Laracca: I contatori statici di energia - La conformità dei contatori statici alle norme europee è assicurata?, Vol. XV, no. 01, pp. 15-18 (2013). P. Pietroni, B. Torcianti, G. Di Fulvio, A. Bruni, C. Cristalli: Controllo dimensionale senza contatto sulla guarnizione di tenuta del cuscinetto della lavatrice, Vol. XV, no. 01, pp. 19-24 (2013). B. Tellini, A. Marrazzi, R. Ferrero: Misure per l’analisi del comportamento di sorgenti di energia: batterie, supercondensatori e fuel cell, Vol. XV, no. 01, pp. 25-28 (2013). T. Addabbo, A. Fort, M. Mugnaini, V. Vignoli, R. Biondi, S. Cioncolini: Misura di vibrazioni torsionali di turbomacchine, Vol. XV, no. 01, pp. 29-33 (2013). E. Rizzuto, Z. Del Prete: Misurare in vitro le proprietà biomeccaniche dei tessuti biologici - Applicazione a un muscolo scheletrico, Vol. XV, no. 01, pp. 35-38 (2013). M. Mortarino: Strumenti per verificare la qualità di prodotti e processi, Vol. XV, no. 01, pp. 39-47 (2013). C. Carobbi, A. Bonci, M. Stellini, M. Borsero: Strumentazione di base nelle misure di CEM - Caratterizzazione del sistema di misura SURGE tramite impulsi, Vol. XV, no. 01, pp. 49-53 (2013). G. Sansoni: Visione e controlli non distruttivi, Vol. XV, no. 01, pp. 55-56 (2013). M. Catelani, L. Ciani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: L’approccio previsionista dell’affidabilità - Esempi di calcolo del tasso di guasto in ambito ICT, Vol. XV, no. 01, pp. 57-60 (2013). T. Miccoli: Dalla conformità all’efficacia. Parte III: Reclami, non conformità, azioni correttive e azioni preventive, Vol. XV, no. 01, pp. 61-64 (2013). V. Scotti: Liberalizzazione gas e luce: situazione kafkiana..., Vol. XV, no. 01, pp. 65-66 (2013). M.C. Sestini: L’evoluzione normativa della metrologia legale in Italia - Parte II, Vol. XV, no. 01, pp. 67-70 (2013). La Redazione: 2013 Eventi in breve, Vol. XV, no. 01, p. 71 (2013). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Notizie da GMEE e GMMT, Vol. XV, no. 01, pp. 73-74 (2013). F. Docchio, A. Cigada: Notizie dalle altre Associazioni, Vol. XV, no. 01, pp. 75-76 (2013). N. Dell’Arena: Non conformità, azioni correttive, azioni preventive, reclami e miglioramento - Parte VI, Vol. XV, no. 01, pp. 77-78 (2013). La Redazione: E. Mesini e D. Mirri: Scienza e tecnica nel settecento e nell’ottocento, Vol. XV, no. 01, p. 80 (2013).
N° 2 - GIUGNO 2013 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Affidabilità nell’Elettronica Misure per Settore Aerospaziale Metrologia fondamentale
F. Docchio: Aspettando l’aurora..., Vol. XV, no. 02, p. 85 (2013). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XV, no. 02, pp. 87-88 (2013). M. Catelani, M. Mortarino: Affidabilità dei prodotti e dei sistemi elettronici, Vol. XV, no. 02, pp. 89-94 (2013). E. Fiorucci, G. Bucci, F. Ciancetta: Test di sistema elettromeccanico fault-tolerant per la movimentazione dei flap di aeromobili, Vol. XV, no. 02, pp. 95-98 (2013). L. Mari: Le proprietà classificatorie - Qualche considerazione sulla misurabilità oltre le unità di misura, Vol. XV, no. 02, pp. 99-102 (2013).
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Premio HBM ad A&T 2013 Dietro l’Angolo dell’Innovazione Compatibilità Elettromagnetica Visione Industriale Misure e Fidatezza Conformità ed efficacia Metrologia Legale e Forense Ass. Universitarie Misuristi Dalle altre Associazioni Dalle altre Associazioni Manifestazioni, eventi, formazione Lettere al Direttore Commenti a Norme Abbiamo Letto per Voi
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Misure per sicurezza stradale
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P. Daponte, L. De Vito, M. Pappone, M. Riccio, L. Viglione: Una barriera attiva per il monitoraggio di parametri ambientali e di sicurezza stradale., Vol. XV, no. 02, pp. 103-106 (2013). L. Battista: Misura del flusso nella ventilazione polmonare, Vol. XV, no. 02, pp. 107-110 (2013). F. Docchio: La Fotonica - Il Convegno TecFo di Affidabilità & Tecnologie 2013. Parte I, Vol. XV, no. 02, pp. 111116 (2013). M. Cati: La misura della resistività dei materiali, Vol. XV, no. 02, pp. 117-122 (2013). G. Sansoni: Soluzioni di visione innovative, Vol. XV, no. 02, pp. 123-126 (2013). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni, L. Peretto, P. Rinaldi: Sistemi riparabili - Alcune definizioni, Vol. XV, no. 02, pp. 127-130 (2013). T. Miccoli: Dalla conformità all’efficacia. Parte IV: Gestione del sistema di misurazione, Vol. XV, no. 02, pp. 131-135 (2013). V. Scotti, F. Figoni: Il consulente tecnico d’ufficio: oneri e onori, Vol. XV, no. 02, pp. 137-139 (2013). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Notizie da GMEE e GMMT, Vol. XV, no. 02, pp. 141-144 (2013). F. Docchio, A. Cigada: Notizie dalle altre Associazioni, Vol. XV, no. 02, pp. 145-146 (2013). A. Muscio: Ottimizzazione delle proprietà radiative delle superfici opache e controllo apporti solari, Vol. XV, no. 02, pp. 147-150 (2013). La Redazione: 2013-2014 Eventi in breve, Vol. XV, no. 02, p. 151 (2013). La Redazione: Il futuro dei Laboratori didattici universitari di misura, Vol. XV, no. 02, pp. 153-155 (2013). N. Dell’Arena: Non conformità, azioni correttive, azioni preventive, reclami e miglioramento – Parte VII, Vol. XV, no. 02, pp. 157-158 (2013). La Redazione: W. Di Gregorio: Breve storia dell’elettricità (Dalle osservazioni di Talete al mondo dei microprocessori), Vol. XV, no. 02, p. 160 (2013).
N° 3 - SETTEMBRE 2013 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Testing e controlli Misure per l’Energia Misure Meccaniche Metrologia fondamentale Dietro l’Angolo dell’Innovazione Qualità della Ricerca Misure a microonde Compatibilità Elettromagnetica Visione Industriale Misure e Fidatezza Conformità ed efficacia Lettere al Direttore Metrologia Legale e Forense Manifestazioni, eventi, formazione Ass. Universitarie Misuristi Dalle altre Associazioni Commenti a Norme Abbiamo Letto per Voi
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F. Docchio: Chissà..., Vol. XV, no. 03, p. 165 (2013). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XV, no. 03, pp. 167-173 (2013). M. Mortarino: Sensori e sistemi di acquisizione dati per il testing e i controlli - Una Tavola rotonda virtuale di T_M, Vol. XV, no. 03, pp. 173-180 (2013). E.P. Tomasini, G. Rossi, P. Castellini, R. Marsili: Metodologie diagnostiche per sistemi eolici - Non toccate le Rinnovabili! Neanche per misurarle!, Vol. XV, no. 03, pp. 181-184 (2013). D. Vetturi. M. Lancini, I. Bodini, S. Pasinetti: Misurabilità degli allineamenti in assiemi - Un caso di studio sull’influenza delle tolleranze geometriche, Vol. XV, no. 03, pp. 185-188 (2013). N. Giaquinto: Incertezza di misura: teoria coerente o edificio da ricostruire? Parte I, Vol. XV, no. 03, pp. 189194 (2013). F. Docchio: La Fotonica - Il Convegno TecFo di Affidabilità & Tecnologie 2013. Parte II, Vol. XV, no. 03, pp. 195-202 (2013). G. Betta, M. Gasparetto, N. Paone: La ricerca nazionale nelle Misure alla luce della valutazione dell’ANVUR (VQR), Vol. XV, no. 03, pp. 203-206 (2013). A. Cataldo, G. Cannazza, E. De Benedetto, N. Giaquinto, M. Muraglia, D. Ancora: S.I.M.P.Le.: il nuovo sistema a microonde per la ricerca perdite in condotte idriche e fognarie, Vol. XV, no. 03, pp. 207-210 (2013). C. Carobbi, A. Bonci, M. Cati: Strumentazione di base nelle misure di CEM - Modello del Circuito equivalente del Generatore di impulsi Combinato, Vol. XV, no. 03, pp. 211-214 (2013). G. Sansoni: Imaging multispettrale per applicazioni in "life sciences", Vol. XV, no. 03, pp. 215-216 (2013). M. Catelani, L. Ciani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: Fidatezza: considerazioni generali e un approccio alla valutazione, Vol. XV, no. 03, pp. 217-219 (2013). T. Miccoli: Dalla conformità all’efficacia. Parte V: Gli audit interni e i processi aziendali, Vol. XV, no. 03, pp. 221-224 (2013). La Redazione: Il futuro dei Laboratori didattici universitari di misura, Vol. XV, no. 03, p. 225 (2013). V. Scotti: Quando non misurare riduce la responsabilità del "colpevole", Vol. XV, no. 03, pp. 227-229 (2013). La Redazione: 2013-2014 Eventi in breve, Vol. XV, no. 03, p. 230 (2013). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Notizie da GMEE e GMMT, Vol. XV, no. 03, pp. 231-234 (2013). F. Docchio, A. Cigada: Notizie dalle altre Associazioni, Vol. XV, no. 03, p. 235 (2013). N. Dell’Arena: Non conformità, azioni correttive, azioni preventive, reclami e miglioramento – Parte VIII, Vol. XV, no. 03, pp. 237-238 (2013). La Redazione: A. Zanobini, S. Giovannetti: Incertezza di misura e acquisizione di segnali, Vol. XV, no. 03, p. 240 (2013).
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LE RUBRICHE DI T_M
N° di DICEMBRE
N° 4 - DICEMBRE 2013
Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Presente e futuro delle misure in Italia Misure ottiche Misure per Telecomunicazioni Metrologia fondamentale Compatibilità Elettromagnetica Misure e Fidatezza Conformità ed efficacia Lettere al Direttore Metrologia Legale e Forense Metrologia Legale e Forense Ass. Universitarie Misuristi Dalle altre Associazioni Spazio IMP Manifestazioni, eventi, formazione Commenti a Norme Storia e Curiosità Storia e Curiosità Abbiamo Letto per Voi
F. Docchio: Buone feste (compatibilmente), Vol. XV, no. 04, p. 245 (2013). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XVI, no. 04, pp. 251-254 (2013). La Redazione: Intervista ai nuovi Presidenti dei gruppi Universitari di Misure: GMEE e GMMT, Vol. XV, no. 04, pp. 255-261 (2013). M. Benedetti, G. Capelli, M. Norgia, G. Giuliani: Strumentazione laser per la misura delle vibrazioni con tecniche di retroiniezione, Vol. XV, no. 04, pp. 263-266 (2013). L. Angrisani, F. Flaviano: Progetto Misura Internet: indicatori di qualità e architettura del sistema di misura. Parte I, Vol. XV, no. 04, pp. 267-270 (2013). N. Giaquinto: Incertezza di misura: teoria coerente o edificio da ricostruire? Parte II, Vol. XV, no. 04, pp. 271276 (2013). C. Carobbi, A. Bonci, M. Cati: Strumentazione di base nelle misure di CEM - Modello del Circuito equivalente del Generatore di impulsi Combinato, Vol. XV, no. 04, pp. 277-280 (2013). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: Tecniche di analisi della fidatezza. FMEA - Analisi dei modi e degli effetti di guasto, Vol. XV, no. 04, pp. 281-286 (2013). T. Miccoli: Dalla conformità all’efficacia. Parte VI: assicurazione della qualità dei dati, Vol. XV, no. 04, pp. 287291 (2013). La Redazione: La misura del consumo del suolo in Italia, Vol. XV, no. 04, pp. 293-294 (2013). V. Scotti: La metrologia forense in Italia, Vol. XV, no. 04, pp. 295-296 (2013). M.C. Sestini: La realizzazione del mercato unico, Vol. XV, no. 04, pp. 297-298 (2013). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Notizie da GMEE e GMMT, Vol. XV, no. 04, pp. 299-301 (2013). F. Docchio, A. Cigada: Notizie dalle altre Associazioni, Vol. XV, no. 04, pp. 303-304 (2013). M. D’Arienzo, M. Capogni, P. De Felice: La metrologia delle radiazioni ionizzanti nella terapia molecolare, Vol. XV, no. 04, pp. 305-308 (2013). La Redazione: 2014 Eventi in breve, Vol. XV, no. 04, p. 309 (2013). N. Dell’Arena: Non conformità, azioni correttive, azioni preventive, reclami e miglioramento - Parte IX, Vol. XV, no. 04, pp. 311-312 (2013). M. Tschinke: Segnali pneumatici nella metrologia, Vol. XV, no. 04, pp. 313-315 (2013). La Redazione: Misurazioni “particolari”, Vol. XV, no. 04, pp. 317-319 (2013). La Redazione: G. Malagola, A. Ponterio: La metrologia dimensionale: teoria e procedure di taratura, Vol. XV, no. 04, p. 320 (2013).
Nel prossimo numero
Indice articoli di Tutto_Misure dei numeri pubblicati negli anni 2014-2017 T_M ƒ 237
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NUOVO PROFILORUGOSIMETRO: DUE STRUMENTI IN UNO! Cosa misurare è deciso da specifiche e disegni; come misurare è frutto dell’esperienza maturata nel corso degli anni. Le richieste sempre più esigenti dei clienti (in primis automotive e aerospace, ma anche oleodinamica e settore del bianco), portano ad avere tolleranze sempre più ristrette: per essere competitivi occorre misurare in modo accurato, ripetibile e riproducibile, portando quanto più possibile l’influenza dell’operatore prossima allo zero. Le difficoltà sorgono quando occorre misurare dove non si vede e ciò che non si vede, vale a dire all’interno dei pezzi, e la qualità delle superfici interne ed esterne. Per la misura dei profili interni la soluzione più semplice e meno costosa è sempre stata quella di sezionare il pezzo, metterlo sotto il proiettore ed eseguire le misure, con le incertezze del caso. Per quanto riguarda le superfici, invece, si attua un confronto con campioni di rugosità. Quando sono richieste una maggiore precisione e l’oggettivazione delle misure eseguite, è necessario utilizzare due strumenti: un profilometro, per la misura dei profili, e un rugosimetro, per la misura delle superfici, che tuttavia richiedono personale qualificato e addestrato all’utilizzo di strumenti da Laboratorio, oltre a laboriose operazioni per posizionare il pezzo e azzerare lo strumento, difficilmente eseguibili in produzione. La IMTS, azienda svizzera specializzata nella produzione di misuratori di profili e misuratori di rugosità abbinati, presenta al mercato italiano i suoi profilorugosimetri di alto livello tecnologico. Il T4HD e il T4HD XL sono strumenti compatti, robusti, precisi e facili da programmare. Il braccio tastatore con riconoscimento automatico,
USB, l’azzeramento e la ricerca automatica dello zenit e la velocità dell’esecuzione delle misure, uniti alla chiarezza della reportistica, rendono lo strumento unico nel suo genere. La tecnologia T4HD permette, grazie al braccio tastatore bidirezionale con doppio pennino, di effettuare rilievi di profilo sia verso l’alto sia verso il basso, in un’unica seduta di misura, in modo da poter definire i vari profili e diametri sia interni sia esterni. L’asse Y CNC permette l’identificazione automatica dei punti più alti o più bassi su pezzi di tornitura, quindi si posiziona la tavola Y senza che l’operatore debba effettuare ulteriori operazioni manuali. La taratura dello strumento avviene con un ciclo automatico, tramite un master avente una sfera calibrata di 6 mm, fornita in dotazione con lo strumento. Essendo uno strumento CNC, il software effettua misurazioni automatiche in serie senza la presenza di un operatore, riducendo in tal modo le possibilità di errore umano. Grazie alla sua robustezza e compattezza, lo strumento può essere utilizzato direttamente in produzione da qualsiasi operatore, con estrema semplicità. I prodotti IMTS vengono distribuiti in Italia dalla RAMICO srl di Torino, una nuova realtà nel mercato italiano degli strumenti di misura. Per ulteriori informazioni: www.ramicosrl.com
NUOVI ACCELEROMETRI ICP® MINIATURIZZATI DALLA PCB Un nuovo accelerometro ICP® “a goccia” è stato realizzato dalla PCB Piezotronics, Inc. Il Modello 352A74 ha una sensibilità di 100 mV/g e un range di misura di ±50 g peak. Il sensore è ermeticamente sigillato in un piccolo case di titanio e prevede un montaggio con adesivo. Con un leggerissimo cavo flessibile integrale di 30 cm, l’accelerometro risulta facile da installare in spazi molto limitati. Il cavo è poi giuntato in un cavo coassiale più ingombrante, per una lunghezza di 3 metri, e terminante con un connettore tipo 10-32.
Accelerometro ICP® miniaturizzato: Modello 352A74 della PCB Piezotronics
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L’elevata sensibilità, combinata con una massa di 1,2 grammi, rende lo strumento ideale per test su piccoli componenti e test d’imballaggio, quindi test di componenti elettronici, circuiti stampati e altre piccole strutture. Inoltre tale massa ridotta e leggerezza, unite alla brillante soluzione del cablaggio, lo rendono idoneo a tutte le applicazioni dove viene richiesto basso carico totale in spazi minimi. Con il suo circuito microelettronico interno, il Modello 352A74 fornisce un segnale a basso rumore e bassa impedenza, consentendo una trasmissione del segnale su lunghe distanze e semplicità di operazione, con una robustezza che gli consente di resistere a shock fino a ±5,000 g. Per ulteriori informazioni: www.pcb.com oppure contattare Carmine Salzano, PCB® International Aerospace Defense Manager, csalzano@pcb.com
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MACCHINE DI MISURA OTTICHE MULTISENSORE 3D CNC La nuova linea di macchine CNC InspecVista (distribuita in Italia da RUPAC srl) rappresenta un’ulteriore evoluzione della misurazione ottica e a contatto, integrata con il potente software di misura 3D “VMS”. La macchina è realizzata con una struttura completamente in alluminio e granito che integra la tavola di misura completa di righe ottiche, con movimentazione completamente CNC e braccio verticale, su cui è installato il gruppo ottico Zoom. Il sistema di visione è composto da una telecamera a colori CCD ad alta risoluzione (telecamera CMOS optional) che, attraverso una scheda Frame Grabber, trasferisce la visione sul monitor di un PC. Nella finestra di misura, contemporaneamente all’immagine di visione, viene generata la costruzione geometrica del pezzo e il relativo listato numerico dei parametri calcolati. L’illuminazione episcopica è assicurata da un anello a Led controllato da una specifica funzione del software, che lo memorizza durante la ripetizione del programma. L’illuminazione diascopia a Led, memorizzabile, è gestita dal software. Mediante il software di misura “VMS” sono disponibili le principali funzioni di costruzione delle figure geometriche (cerchi, raggi, angoli, distanze, punti, ecc.) e le relative possibilità d’intersezione. La misurazione avviene in modo automatico, grazie al protocollo di analisi dell’immagine; il programma consente all’operatore di creare finestre delle dimensioni desiderate nelle quali acquisire automaticamente il profilo e le caratteristiche
geometriche derivanti. L’operatore può creare programmi personalizzati per eseguire le misurazioni di un pezzo mediante un ciclo di controllo guidato e integrato da testi d’informazione. Per sfruttare e velocizzare il controllo in produzione è possibile utilizzare, in modo bidirezionale, la co struzione CAD dei profili (DXF). Tutti i risultati dimensionali ottenuti, come le immagini o i relativi profili, possono essere stampati su carta e archiviati in file. Il programma consente l’esportazione dei valori misurati in file di testo, che possono essere letti da altri software di elaborazione statistica tipo Excel. Importantissima la funzione BEST-FIT, compresa nella versione standard, che consente il confronto del profilo reale del pezzo con il profilo CAD, tramite auto allineamento, ed evidenzia automaticamente i valori di scostamento, tramite tabella a colori. È possibile montare il kit tastatore Renishaw TP20 con forza maggiorata, completo di stylus e tastatori, adatto per l’utilizzo delle prolunghe per composizione tastatori a “stella”. La misura ottica dei pezzi da controllare s’integra così con quella a contatto, rendendo la macchina uno strumento molto duttile e performante. Per ulteriori informazioni: tecnico@rupac.com www.rupac.com
ESTENSIMETRI PRECABLATI PER ALTE TEMPERATURE Micro-Measurements (distribuita in Italia da LUCHSINGER srl di Curno, BG) ha recentemente presentato sul mercato la nuova opzione SP35 per gli estensimetri precablati, che consente di raggiungere temperature fino a 204 °C. La novità proposta da Micro-Measurements® (brand di Vishay Precision Group, specialista nello sviluppo e nella realizzazione di estensimetri resistivi per misure di deformazione ad alta precisione) per le famiglie CEA e WK, supporta le applicazioni di analisi delle deformazioni dove le temperature possono arrivare a 204 °C. Il vantaggio principale degli estensimetri precablati risiede nella possibilità di raggiungere spazi inaccessibili durante la saldatura, fase necessaria per la corretta installazione dei modelli standard. La nuova opzione SP35 estende questi vantaggi anche alle applicazioni che raggiungono temperature elevate, tramite l’utilizzo di un cavo 30-AWG (pari a un diametro di 0,25 mm) lungo 3 metri in Teflon (330-FTE). Il processo di etching a cui vengono preventivamente sottoposti i cavi,
assicura che colle e protettivi possano far presa su di essi. I cavi vengono precablati agli estensimetri tramite saldatura, consentendo loro di raggiungere temperature di 177 °C per la serie CEA e 204 °C per la serie WK. La configurazione a 3 fili a quarto di ponte annulla le variazioni di resistenza dei cavi, che potrebbero verificarsi al variare della temperatura. L’opzione SP35 è ideale per l’analisi delle deformazioni su componenti automotive e aerospace, o per qualsiasi altro materiale strutturale. È utile anche nei testing dei materiali compositi, dove la saldatura sull’articolo di prova potrebbe creare danni sulla superficie sensibile, dovuti al calore. Inoltre, l’opzione SP35 non influenza le tolleranze delle resistenze o le specifiche degli estensimetri. La combinazione di queste caratteristiche permette di utilizzare la serie CEA e WK in un sempre maggior numero di applicazioni ad alta temperatura. Per ulteriori informazioni: www.luchsinger.it
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T U T T O _ M I S U r E Anno XIX - n. 3 - Settembre 2017 IISSN: 2038-6974 Sped. in A.P. - 45% - Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di Torino Direttore responsabile: Franco Docchio Vice Direttori: Alfredo Cigada, Pasquale Daponte Comitato di redazione: Nicola Giaquinto, Claudio Narduzzi, Loredana Cristaldi, Pasquale Arpaia, Bernardo Tellini, Bruno Andò, Lorenzo Scalise, Gaetano Vacca, Rosalba Mugno, Carmelo Pollio, Michele Lanna, Luciano Malgaroli, Massimo Mortarino, Silvia Docchio
redazioni per: Storia: Emilio Borchi, Riccardo Nicoletti, Mario F. Tschinke, Aldo Romanelli Le pagine delle Associazioni Universitarie di Misuristi: Franco Docchio, Pasquale Daponte, Nicola Paone Le pagine degli IMP: Maria Pimpinella Comitato Scientifico: ACCREDIA (Filippo Trifiletti, Rosalba Mugno, Emanuele Riva, Silvia Tramontin); ACISM-ANIMA (Roberto Cattaneo); AEIT-ASTRI (Roberto Buccianti); AIPT (Paolo Coppa); AIS-ISA (Piergiuseppe Zani); A.L.A.T.I. (Paolo Giardina); ALPI (Lorenzo Thione); ANIE (Marco Vecchi); ANIPLA (Marco Banti, Alessandro Ferrero); AUTEC (Gabriele Bitelli), CNR (Ruggero Jappelli); GISI (Sebastian Fabio Agnello); GMEE (Pasquale Daponte); GMMT (Nicola Paone); GUFPI-ISMA (Luigi Buglione); IMEKO (Paolo Carbone); INMRI – ENEA (Pierino De Felice, Maria Pimpinella); INRIM (Diederik Sybolt Wiersma, Paolo Vigo, Franco Pavese); ISPRA (Maria Belli) Videoimpaginazione e Stampa: la fotocomposizione - Torino Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 204 del 3/3/1999. I testi firmati impegnano gli autori. A&T - sas Direzione, redazione, Pubblicità e Pianificazione Via Principi d’Acaja, 38 - 10138 Torino Tel. 011 0266700 - Fax 011 0266711 E-mail: infoaffidabilita.eu Web: www.affidabilita.eu Direzione Editoriale: Luciano Malgaroli, Massimo Mortarino È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità e immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc.
ABBONAMENTO ANNUALE: 40 EUrO (4 numeri cartacei + 4 sfogliabili + 4 numeri telematici) ABBONAMENTO BIENNALE: 70 EUrO (8 numeri cartacei + 8 sfogliabili + 8 numeri telematici) Abbonamenti on-line su: www.tuttomisure.it L’IMPOrTO DELL’ABBONAMENTO ALLA PrESENTE PUBBLICAZIONE È INTErAMENTE DEDUCIBILE. Per la deducibilità del costo ai fini fiscali fa fede la ricevuta del versamento effettuato (a norma DPR 22/12/86 n. 917 Art. 50 e Art. 75). Il presente abbonamento rappresenta uno strumento riconosciuto di aggiornamento per il miglioramento documentato della formazione alla Qualità aziendale.
NEL PROSSIMO NUMERO • Misure per la caratterizzazione di componenti e sistemi • Il cellulare come strumento di misura • La 17025: Organizzazione - parte II E molto altro ancora...
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La Redazione di Tutto_Misure (franco.docchio@unibs.it)
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Nella seconda metà del XX secolo l’umanità è riuscita in un’impresa che per migliaia di anni è parsa impossibile: tenere sotto controllo carestie, pestilenze e guerre. Oggi è più probabile che l’uomo medio muoia per un’abbuffata da McDonald’s piuttosto che per la siccità, il virus Ebola o un attacco di al-Qaeda. Nel XXI secolo, in un mondo ormai libero dalle epidemie, economicamente prospero e in pace, coltiviamo con strumenti sempre più potenti l’ambizione antica di elevarci al rango di divinità, di trasformare “Homo sapiens” in “Homo Deus”. E allora cosa accadrà quando robotica, intelligenza artificiale e ingegneria genetica saranno messe al servizio della ricerca dell’immortalità e della felicità eterna? Harari racconta sogni e incubi che daranno forma al XXI secolo in una sintesi audace e lucidissima di storia, filosofia, scienza e tecnologia, e ci mette in guardia: il genere umano rischia di rendere sé stesso superfluo. Saremo in grado di proteggere questo fragile pianeta e l’umanità stessa dai nostri nuovi poteri divini?
L’AUTORE Yuval Noah Harari è uno storico, saggista e professore universitario israeliano. Dal 2012 membro dell’Accademia israeliana delle scienze e delle lettere, insegna all’Università Ebraica di Gerusalemme ed è noto soprattutto per aver pubblicato nel 2014 il best seller “Sapiens: A Brief History of Humankind”.
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TUTTO_MISURE - ANNO 19, N. 01 - 2017
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GLI ALTRI TEMI Misura del tempo e RAI Campione portatile di alta tensione I materiali di riferimento
ALTRI ARGOMENTI La pagina di ACCREDIA Che cos’è la metrologia, insomma? Metrologia e contratti Smart Metrology
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