Tutto_Misure 04/2017

Page 1

TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XIX N. 04 ƒ 2 017

EDITORIALE Arrivederci!

IL TEMA

XISSN 2038-6974 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO / Torino - nr 4 - Anno 19- Dicembre 2017 In caso di mancato recapito, inviare al CMP di Torino R. Romoli per restituzione al mittente, previo pagamento tariffa resi

TUTTO_MISURE - ANNO 19, N. 04 - 2017

Caratterizzazione di componenti e sistemi

GLI ALTRI TEMI Metrologia legale e forense Misure per il settore automotive

ALTRI ARGOMENTI La pagina di ACCREDIA La 17025 – Organizzazione – Parte II Misure e fidatezza Metrologia generale

AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

WWW.TUTTOMISURE.IT





TUTTO_MISURE

ANNO XIX N. 04 ƒ 2017

Microstrumento per la veicolazione transdermica di farmaci

IN QUESTO NUMERO

Editoriale: Arrivederci! (Franco Docchio)

245

Comunicazioni, Ricerca e Sviluppo, dagli Enti e dalle Imprese Notizie nel campo delle misure e della strumentazione Il tema: Caratterizzazione di componenti e sistemi Microstrumento per la veicolazione transdermica di farmaci (P. Arpaia, U. Cesaro, N. Moccaldi, A. Smarra) La verifica sperimentale delle prestazioni del sistema LTE (S. Avallone, N. Pasquino, S. Zinno)

253

Gli altri temi: Metrologia legale e forense Il DM 93/2017 sui controlli degli strumenti di metrologia legale (Alessandro Ferrero, Veronica Scotti)

257

Gli altri temi: Misure per l’automotive Riflessioni sull’applicazione dei principi misuristici alla gestione dei dati sperimentali (Giulio Barbato)

263

La pagina di ACCREDIA Notizie dall’Ente di Accreditamento (a cura di R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero)

269

La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO nel 2017 (a cura di Paolo Carbone)

272

Misure e fidatezza Incertezza, affidabilità e prognostica nell'era 4.0 - Parte II (Loredana Cristaldi, Giacomo Leone)

273

263

Tecnologie in campo Come gestire i dati di misura - Estensimetri e miglioramento aerodinamico (a cura di Massimo Mortarino)

277

Incertezza, affidabilità e prognostica nell’era 4.0 – Parte II

Metrologia generale Quale ruolo per la metrologia nel mondo dei big data? (a cura di Luca Mari)

283

I Seriali di T_M: Misura del software Metrologia e Contratti (a cura di Luigi Buglione)

287

Metrologia legale e forense L’etilometro è uno strumento di misura? (a cura di Veronica Scotti)

291

Spazio Associazioni Universitarie di Misuristi Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi

293

273

Smart Metrology Le tarature sono costose… tanto quanto servono! (a cura di Annarita Lazzari)

297

Tecnologie in campo

Manifestazioni, Eventi e Formazione 2018: eventi in breve

300

Microinstrument for transdermally-delivered drugs P. Arpaia, U. Cesaro, N. Moccaldi, A. Smarra

249 Riflessioni sull’applicazione dei principi misuristici alla gestione dei dati sperimentali On the application of measurement principles to the management of experimental data G. Barbato

Uncertainty, dependability and prognostics in the 4.0 era – Part II L. Cristaldi, G. Leone

Technologies in action M. Mortarino

277

247

249

Metrologia... per tutti! La gestione del rischio e le azioni preventive (a cura di Michele Lanna) Commenti alle norme: la 17025 La 17025: Organizzazione – Parte Seconda (a cura di Nicola Dell’Arena) Indice della rivista 2010-2017 Parte seconda – Anni 2014-2017 (a cura di Franco Docchio e Massimo Mortarino)

308

Abbiamo letto per voi

320

News

301

306

268-276-282-286-288-290-292-294-296-298-319

T_M

N.

T_Mƒ ƒ 243 243 4/17



Franco Docchio

EDITORIALE

n

Arrivederci!

Goodbye! Cari lettori! È giunta l’ora degli arrivederci! La Direzione della Rivista mi è stata consegnata dalla Proprietà nel 2009 a seguito delle dimissioni del compianto Sergio Sartori, che l’aveva fondata e diretta con cura e affetto fino ad allora. Ho iniziato con il primo numero del 2010, e ho accompagnato i lettori fino a questo numero, lasciandola ora in mano del mio successore Alessandro Ferrero, designato Direttore dall’ultima assemblea del GMEE nello scorso settembre. In tutto questo tempo ho mantenuto l’icona qui a lato, fattami ben otto anni fa: il tempo è trascorso, sarebbe comunque stata ora di cambiarla (si invecchia…). La nuova attività in ambito universitario, che mi vede Delegato del Rettore per la Terza Missione, i rapporti con le Associazioni, gli stage e il Placement, assorbe da un anno molta parte del mio tempo, la cui parte restante è dedicata alla ricerca e alla didattica. Il timore era dunque di non potere più assolvere al meglio i miei compiti di Direttore. Ho apportato alcune modifiche all’impianto originale di Sergio, nei contenuti e nella forma. Nei contenuti l’ho fatto non perché ce ne fosse strettamente bisogno, ma perché le nostre professionalità e i nostri background erano abbastanza diversi: più rigorosamente metrologico lui, più avvezzo alle interazioni con l’industria io. Dunque ho cercato di dare alla rivista un’impostazione che meglio si confacesse alla mia esperienza personale, nella speranza che ciò riscuotesse comunque il gradimento dei lettori. L’incremento consistente del numero dei lettori e dei “click” sulla veste online di T_M mi hanno rasserenato sul fatto che il percorso intrapreso avesse un senso. Le modifiche nella forma sono invece state dettate dal desiderio di tenere la rivista al passo con i tempi. In otto anni di “era della conoscenza”, i cambiamenti nei gusti e nelle esigenze del lettore di una rivista sono molto cambiati: più online e meno cartaceo, più link, più post, più interattività, più ascolto e attenzione ai feedback dei lettori. Aver portato sul “digitale” la rivista ha permesso di capire meglio i gusti e le tendenze di chi legge, senza far venire meno la versione cartacea per gli affezionati alla carta stampata. La proprietà GMEE e l’Editore A&T sono stati sempre appoggi sicuri per la conduzione della rivista.

Pieni di consigli, esortazioni, critiche costruttive e voglia di lavorare: un vero piacere per chi dirige una testata. Grazie a entrambi. Grazie ai responsabili delle rubriche che si sono via via aggiunte: hanno sempre risposto prontamente ai miei solleciti alla consegna dei “pezzi” in tempo per la pubblicazione (mi scuso con loro per i miei messaggi talvolta… incalzanti). Grazie di cuore a Massimo Mortarino, che mi è stato sempre vicino con professionalità e con amicizia. Grazie al mio vicedirettore Alfredo Cigada e agli amici del comitato di Redazione per l’apporto di materiale fornitomi. Grazie infinite anche a mia figlia Silvia, che si è sobbarcata l’ingrato compito di aiutarmi a correggere le bozze della rivista spesso in condizioni di emergenza (il classico “mi servono per… ieri”!). Grazie alla mitica “Signora Doriana”, che ha composto i numeri con cura e professionalità rare. Il Direttore entrante Alessandro Ferrero, che mi subentrerà, è scienziato, metrologo e misurista assai conosciuto in Italia e all’estero: sono assolutamente convinto che la sua opera porterà la rivista verso ulteriori successi e verso un ancor maggiore gradimento dei lettori. Ho chiesto e ottenuto dalla proprietà e dall’editore di rimanere comunque membro del Comitato Scientifico e Industriale dell’evento A&T, che in questi ultimi anni è a ragione salito ai vertici della fieristica di settore in Italia e nel mondo, grazie all’impegno instancabile del suo ideatore Luciano Malgaroli. In quel contesto curerò anche la Giornata della Misurazione, evento in cui ci si può interrogare e si può discutere sui temi più “profondi” della metrologia. Continuerò a leggere con piacere la rivista, e a collaborare, se richiesto, sui temi a me più cari del rapporto (che dev’essere sempre più stretto e convinto) tra Università e mondo delle imprese, per una vera globalizzazione del sapere e per l’evoluzione delle professioni nell’era 4.0. In un mondo che va verso direzioni sempre più difficili da percepire, sia dal punto di vista politico sia da quello economico-finanziario, spero che la rivista mantenga il suo ruolo di guida a chi fa misure (e vuole farle bene, sapendo quanto le misure sono importanti nel mondo dei Big Data) e vuole, con il loro aiuto, progredire nella tecnologia non come fine, ma come mezzo per migliorare la qualità della vita di tutti noi. Un abbraccio a tutti, e buon lavoro!

Franco Docchio

T_M

N.

T_Mƒ ƒ 245 245 4/17



COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE

s

La Redazione di Tutto_Misure (franco.docchio@unibs.it)

Notizie nel campo delle misure e della strumentazione Da Laboratori, Enti e Imprese

NEWS IN MEASUREMENT AND INSTRUMENTATION This section contains an overview of the most significant news from Italian R&D groups, associations and industries, in the field of measurement science and instrumentation, at both theoretical and applied levels. RIASSUNTO L’articolo contiene una panoramica delle principali notizie riguardanti risultati scientifici, collaborazioni, eventi, Start-up, dei Gruppi di R&S Italiani nel campo della scienza delle misure e della strumentazione, a livello sia teorico sia applicato. Le industrie sono i primi destinatari di queste notizie, poiché i risultati di ricerca riportati possono costituire stimolo per attività di Trasferimento Tecnologico.

ramente sulle costanti fondamentali. Il video è parte, più in generale, di una serie di tutorial della IMS dell’IEEE, che trovate all’indirizzo: http://ieeetv.ieee.org/ channels/ims. Alcuni di essi sono curati dai Membri dell’Associazione GMEE, (tra i quali Marco Mugnaini, Alessandra Flammini, Stefano Rinaldi, Emiliano Sisinni).

INRIM – VERSO IL NUOVO SI: UN CONTRIBUTO DI LUCA CALLEGARO (INRIM)

Il Dott. Luca Callegaro, dell’INRiM, presenta il nuovo Sistema Internazionale SI al pubblico in un nuovo video-tutorial curato dall’IEEE, dal titolo: Quantum metrology for the practical realization of electrical units, in the framework of the new SI – IEEE I&M Society Tutorial. Il video si trova a questo indirizzo: https://ieeetv.ieee.org/ieeetv-specials/ quantum-metrology-for-the-practicalrealization-of-electrical-units-in-theframework-of-the-new-si e illustra come la metrologia è vicina a una rivoluzione, con il passaggio al nuovo SI basato inteL’ASSOCIAZIONE GMEE

Il nuovo sito del GMEE, completamente rinnovato Nell’assemblea dell’Associazione GMEE, lo scorso settembre a Modena, è stato ufficialmente presentato il nuovo sito dell’Associazione, completamente ristrutturato, in formato “responsive” per l’immediata lettura su desktop, tablet e smartphone: www.gmee.org. Tra le tante novità, gli eventi (Convegno annuale, Giornata della Misurazione, Scuola Gorini), la sezione della didattica, la sezione della Ricerca e del Trasferimento Tecnologico con la lista delle pubblicazioni dei Soci e quella dei Brevetti e delle Startup, i bandi per le Borse di Studio e per i Premi di Dottorato C. Offelli. T_M

N.

4/17 ƒ 247


DELTAMU ITALIA: LE MISURE COME L’ORCHESTRA

Il sito della Deltamu Italia riporta l’articolo “Big Data & al.: la sinfonia dei dati e delle misure”. Lo trovate all’indirizzo: www.smart-metrology.com/en/2017/10/bigdata-ai-the-symphony-of-datas-and-measures In esso si mostrano tutte le similitudini che intercorrono tra un’orchestra affiatata e un processo industriale:

T_M ƒ 248

N. 04ƒ ; 2017

n

COMUNICAZIONI, RICERCA E SVILUPPO DA ENTI E IMPRESE

• l’obiettivo = il piano; • gli strumenti = i fattori d’influenza; • la melodia = l’entità prodotta; • il direttore = il supervisore della linea di produzione. E il metrologo? Il metrologo industriale è, nel mondo dei Big Data, non solo l’accordatore degli strumenti di misura, bensì anche colui che garantisce che tutti i musicisti possano suonare!


s

CARATTERIZZAZIONE DI COMPONENTI E SISTEMI

IL TEMA

Pasquale Arpaia, Umberto Cesaro, Nicola Moccaldi, Alessandra Smarra

Microstrumento per la veicolazione transdermica di farmaci

MICROINSTRUMENT FOR TRANSDERMALLY-DELIVERED DRUGS A microinstrument for assessing in-vivo and in real time the amount of transdermally-delivered drug using bioimpedance measurements is described. For its implementation, a portable measuring medical device was prototyped and experimental campaigns proved the feasibility of the experimental method, its validity and suitability for dermatological applications, other than providing functional validation and metrological characterization for the device. RIASSUNTO È stato sviluppato, ed è qui descritto, un sistema di misura on-chip per rilevare in tempo reale la quantità di farmaco veicolato per via transdermica nel sottocute. Il sistema è basato su un metodo che impiega misure di bioimpedenza per indagare le modificazioni prodotte dal farmaco nel tessuto. Per l’implementazione del sistema è stato realizzato e validato uno strumento portatile, il DUSM (Drug Under Skin Meter). Il sistema è stato caratterizzato e validato attraverso prove sperimentali exvivo e in-vivo. BACKGROUND

La veicolazione transdermica dei farmaci è vantaggiosa rispetto ad altre modalità di somministrazione. Si presenta, tra le altre metodiche, col privilegio di essere non invasiva e indolore, garantisce una migliore localizzazione del principio attivo, evita al paziente il fastidio dell’ago e la comparsa di effetti secondari dovuti alla metabolizzazione sistemica del farmaco [1]. Il mercato della terapia transdermica è limitato dall’attuale assenza di un metodo di misura efficace in tempo reale e clinicamente standardizzato dell’effettiva quantità di principio attivo penetrata nella porzione di tessuto trattato. Ne consegue l’impossibilità di definire con rigore la posologia e di stabilire la bioequivalenza di un farmaco generico con il suo originario, concetti centrali per una terapia farmacologica, e quindi per la sua affermazione e diffusione. A oggi, i metodi che consentono misure sufficientemente accurate sono tutti invasivi e non immediati. Ne sono esempi la biopsia cutanea, che richie-

de che venga preliminarmente praticata un’anestesia locale, il “tape stripping”, che prevede la progressiva rimozione di strati microscopici di corneo, o la microdialisi, praticata inserendo un piccolo catetere. Per contro, la bioimpedenziometria è un metodo d’indagine non invasivo che trova largo impiego nel campo della ricerca biomedica e in dermatologia, particolarmente promettente anche nell’ambito della farmacocinetica, nel quale è stato impiegato con risultati apprezzabili anche in termini di riproducibilità delle misure [2]. Per la sua dipendenza da numerosi fattori d’influenza (età del paziente, sesso, etnia, localizzazione del sito di azione), infatti, l’assorbimento di un farmaco nel tessuto sottocutaneo esibisce una forte variabilità inter- e intra-individuale, che limita la riproducibilità della sua misura.

transdermica di farmaci trova il suo fondamento nei principi della conduttimetria, in particolare nel concetto di conducibilità equivalente di una soluzione elettrolitica. Esso permette di risalire alla quantità di elettrolita aggiunto in una soluzione, note che siano la conducibilità dell’elettrolita e la variazione di resistenza al passaggio della corrente che la sua aggiunta ha prodotto. In prima approssimazione, un tessuto biologico può essere visto come una soluzione elettrolitica in cui sono immerse cellule densamente raggruppate. Il farmaco introdotto è l’agente che produce una variazione nella composizione chimica della soluzione di partenza, determinandone una variazione d’impedenza. Nel caso di tessuti biologici, alla misura di resistenza tipica della conduttimetria si associa anche la misura di reattanza favorendo l’acquisizione d’informazioni su un campione che non è omogeneo. Come conseguenza, a partire dalla suddetta variazione d’impedenza, è possibile risalire alla quantità di farmaco introdotto, nota che sia la relazione che lega le due grandezze. LO STRUMENTO

Lo strumento sviluppato è un micro-dispositivo portatile a basso consumo energetico per l’esecuzione di spettroscopie d’impedenza, denominato DUSM (Drug-Under-Skin Meter). In

Università di Napoli Federico II, Dipartimento d’Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione PRINCIPI pasquale.arpaia@unina.it DEL SISTEMA DI MISURA umberto.cesaro@unina.it Il metodo di misura su cui si basa il mi- nicola.moccaldi@unina.it crostrumento per la veicolazione smarra.alessandro@libero.it

T_M

N.

T_Mƒ ƒ 249 249 4/17



N. 04ƒ ;2017 Figura 1 – Architettura del DUSM

Fig. 1 si osserva un diagramma a blocchi dell’architettura concettuale del dispositivo. Il principio di funzionamento prevede che inizialmente venga iniettata nel tessuto una corrente sinusoidale, i cui valori di picco si attestano ben al di sotto delle soglie previste dalla normativa vigente in materia di sicurezza elettrica dei dispositivi medici, la IEC 60601 [3]. Viene poi acquisita la caduta di tensione tra gli elettrodi, per poi calcolare modulo e fase dell’impedenza. A monte della veicolazione transdermica del farmaco nel tessuto, viene avviata una prima misura di riferimento, i cui risultati sono inviati al blocco “Tissue Classifier”, che riconosce le caratteristiche del tessuto sotto indagine e fornisce una corrispondente serie di coefficienti al blocco “Inverse Model”. Sarà questo blocco, a partire dall’informazione sulla variazione relativa d’impedenza acquisita tramite misurazioni eseguite a valle della veicolazione, a fornire la quantità di farmaco veicolata. IL PROTOTIPO

I componenti principali del dispositivo prototipale sono: elettrodi, blocco di condizionamento del segnale, generatore di tensione alternata di precisione, amperometro a elevata precisione, voltmetro differenziale di precisione, e blocco per la DFT. Per la realizzazione prototipale si è scelto di utilizzare componenti di serie, così da ridurre gli sforzi di reperimento, sviluppo e manutenzione, oltre ai costi dell’intero ciclo di vita. Quindi, l’hardware è basato principalmente su ADuCM350 di Analog Devices, con un processore ARM

Cortex-M3 16 MHz. Il rispetto dei limiti di corrente erogabile previsti dalla normativa è garantito dal blocco di condizionamento del segnale analogico basato sull’amplificatore per strumentazione AD8226 di Analog Devices. È stata inoltre inserita una resistenza da 3 W in modo che la corrente non ecceda il valore di picco di 8 mA per una tensione applicata di 100 mV, valore quindi ben al di sotto del limite di 10 mA espresso dalla normativa. Il dispositivo è alimentato tramite batteria propria oppure da portatile via USB. Il firmware è stato progettato basandosi sul package software ADuCM350BBCZ fornito da Analog Devices per l’implementazione di applicazioni per ADuCM350. Il package nasce per lavorare con il Micrium uC/OS-II RTOS per ARM Cortex-M3. Il firmware è stato implementato in C e sono stati adottati i Driver di Dispositivo e i Servizi di Sistema per configurazione periferica on-chip. Durante la fase d’inizializzazione, in un tempo di 125 ms dall’accensione viene portata a termine una calibrazione. Il comando del dispositivo avviene tramite un applicativo client per Windows, sviluppato appositamente in linguaggio C# usando il Framework.NET 4.0 e Visual Studio 2015 come ambiente di sviluppo. L’applicativo consente di configurare le misurazioni impostando i parametri, darne il via, tracciare le operazioni eseguite. I dati raccolti sono visualizzati a schermo e posso-

Figura 2 – Hardware del DUSM

s

IL TEMA

no venire sia plottati sia storicizzati all’interno di un Database al fine di renderli disponibili per successive elaborazioni. LE CAMPAGNE SPERIMENTALI

Sono state condotte varie campagne sperimentali per analizzare la risposta elettrica di diversi tessuti biologici alla veicolazione di farmaci, eseguendo misure di bioimpedenza a monte e a valle dell’infiltrazione, e prendendo come grandezza di riferimento la variazione d’impedenza normalizzata al valore pre-infiltrato. I test hanno rivelato l’esistenza di una relazione di tipo lineare tra la grandezza di riferimento e la quantità di farmaco introdotta nel tessuto. I risultati ottenuti sono stati principio di prova della fattibilità e validità del metodo di misura sperimentale [4], e hanno inoltre fornito una validazione funzionale e caratterizzazione metrologica del dispositivo. Test In-Vitro In Laboratorio, in condizioni controllate, si è osservato il comportamento dello spettro d’impedenza equivalente di provini di polpa di melanzana infiltrati. La scelta della polpa di melanzana come tessuto biologico da testare è motivata dai risultati in letteratura di precedenti studi che la eleggono come il sistema che meglio emula il comportamento della pelle umana, sia dal punto di vista della risposta elettrica, sia della porosità e quindi della facilità d’infiltrazione [5]. Si è adottata la configurazione di misura a due terminali, con gli elettrodi pregellati FIAB PG-500, con area superficiale di 7,28 cm2 e un gel elettrolitico che garantisce una buona adesione. Ogni elettrodo è stato tagliato longitudinalmente in due metà, ciascuna delle quali adagiata sulla superficie del provino, tenute a una distanza fissa di 1 cm e agganciate a pinzette collegate tramite cavi al DUSM. Per ciascun provino, dalla forma di parallelepipedo delle dimensioni di 4x4x10 cm, sono stati misurati i valori d’impedenza propri del volume T_M ƒ 251


N. 04 03ƒ ; 2017 6

s

IL TEMA

d’indagine, fornendo lo stimolo di fremal drug delivery by impequenza di 1 kHz e ampiezza di dance spectroscopy”, Nature 520 mV. Successivamente, l’infiltraScientific Reports, 7, 44647; zione è avvenuta praticando cinque doi: 10.1038/srep44647 iniezioni tarate consecutive di volumi (2017). che variavano da 0,05 a 0,25 ml con 5. L. Wu, Y. Ogawa, A. passo di 0,05 ml per volta, di un farTagawa, “Electrical impemaco dai valori di conducibilità supedance spectroscopy analysis riori a quelli della melanzana, a una of eggplant pulp and effects profondità di 2 cm dalla superficie. of drying and freezing-thaLe misurazioni ripetute a seguito di wing treatments on its impeciascuna iniezione hanno permesso dance characteristics”, JourFigura 4 – Risposta Lineare ottenuta In-Vivo di apprezzare un decremento del monal of Food Engineering 87, dulo d’impedenza concorde con il vo274-280 (2008). lume di farmaco iniettato, rivelando una relazione di tipo lineare una volta Pasquale Arpaia è Pronormalizzato al valore iniziale. 1,82 cm2 e la distanza tra questi, di fessore Ordinario di Misure 1,4 cm. È stato ritrovato il comportaElettriche ed Elettroniche Test Ex-Vivo mento lineare, visibile in Fig. 4. Inoltre presso la Facoltà d’IngegneNei test ex-vivo, in accordo con la let- la risoluzione rilevata è compatibile ria dell’Università di Napoli teratura, per emulare la pelle umana con gli standard delle somministrazioFederico II, oltre che Team sono state infiltrate orecchie di maia- ni dermatologiche. Leader al CERN. Responsale. Il setup di misure e la configurabile Scientifico di più di 30 progetti di ricerzione sono stati gli stessi impiegati ca e fondatore di 4 spin-off accademici. Oltre alla strumentazione biomedica, si per i test in-vitro, cambiando solo la UNA SVOLTA occupa di strumentazione digitale e tecniprofondità d’iniezione, di 0,5 cm. IN FARMACOLOGIA che di misura per magneti, superconduttoAnalogamente a quanto riscontrato nei test di laboratorio, è stata speri- Il sistema, con le sue potenzialità, apre ri, convertitori e criogenia per acceleratori mentata una tendenza lineare. le porte a uno scenario nuovo per le di particelle, diagnostica evolutiva, sistemi di misura distribuiti, modellazione e testing terapie farmacologiche oggi basate su di ADC. Test In-Vivo somministrazione iniettiva. L’abbandoLa fase sperimentale in-vivo è stata no del paradigma dell’ago a favore di condotta presso un centro medico, una pratica diffusa della veicolazione Umberto Cesaro è Produrante lo svolgimento dell’attività transdermica, oltre a garantire magfessore Aggiunto di Misure ordinaria di un chirurgo plastico su gior conforto per i pazienti, azzererebElettriche ed Elettroniche soggetti di età, sesso ed etnie dif- be il rischio di lesioni e di trasmissione oltre che Assistente alla didattica e ai Laboratori ferenti. La sostanza iniettata era un di malattie infettive, con significative presso la Facoltà d’Ingegnesale sodico di acido ialuronico solubi- ricadute economiche e sociali. ria dell’Università di Napoli le in acqua, con conducibilità di Federico II. 1,37 mS/cm. Il setup di misure è lo stesso adottato nelle precedenti prove RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI ex-vivo, fatta eccezione per l’area deNicola Moccaldi è laureagli elettrodi, ridotta tramite taglio a 1. M.R. Prausnitz, S. Mitragotri, R. to in Ingegneria Elettronica Langer, “Current status and future popresso l’Università di Natential of transdermal drug delivery”, poli Federico II e in Scienze Nature Reviews Drug Discovery 3, della Comunicazione pres115-124 (2004). so l’Università di Salerno. 2. S. Schwingenschuh et al., “Skin impedance measurements support exvivo penetration studies for topical applied drugs”, Biomedical EngineeAlessandra Smarra è ring/Biomedizinische Technik (2013). laureata in Ingegneria Bio3. I. E. Commission, IEC 60601-2-33 medica presso l’Università Medical Electrical Equipment-Part I, di Napoli Federico II, dove 2001, vol. 2. lavora come assegnista di 4. P. Arpaia, U. Cesaro, N. Moccaldi, ricerca. “Noninvasive measurement of transderFigura 3 – Sperimentazioni In-Vivo T_M ƒ 252


s

CARATTERIZZAZIONE DI COMPONENTI E SISTEMI

IL TEMA

Stefano Avallone, Nicola Pasquino, Stefania Zinno

La verifica sperimentale delle prestazioni del sistema LTE Il cellulare come strumento di misura

EXPERIMENTAL VERIFICATION OF LTE SYSTEM PERFORMANCE We present the results of an experimental activity conducted under actual operational conditions of the mobile phone, aimed at characterizing Long Term Evolution (LTE) network’s throughput performance and their correlation with standard parameters such as SINR, RSRP, RSRQ and CQI. Although high data stream speed can be reached, these are still far from optimal. Moreover, a multivariate analysis is necessary to understand how performance depends on single parameters as well as on their interaction. RIASSUNTO Vengono presentati i risultati di un’attività sperimentale in condizioni reali di funzionamento del sistema cellulare Long Term Evolution (LTE) per la caratterizzazione del throughput e della sua correlazione con grandezze quali SINR, RSRP, RSRQ e CQI. Sebbene sia possibile raggiungere velocità rilevanti in download, esse sono ancora lontane da quelle ottime. Inoltre, è necessario eseguire un’analisi multivariata che evidenzi l’effetto dei singoli parametri insieme alla loro potenziale interazione. L’ARCHITETTURA DEL SISTEMA CELLULARE LONG TERM EVOLUTION (LTE)

Il sistema LTE prevede l’utilizzo della tecnica Orthogonal Frequency Division Multiplexing (OFDM) per la trasmissione in downlink. In particolare, si adotta una modulazione con sottoportanti con ampiezza di banda fissa assegnate a ogni utente per un certo tempo: il pacchetto minimo assegnabile (n sottoportanti pari a 180 kHz per x ms) è detto Resource Block (RB). Alla portante principale (PCC, Primary Component Carrier) si può poi aggiungere una portante secondaria (SCC, Secondary Component Carrier), potenzialmente appartenente anche a un’altra cella stazione radio base (eNobeB) quando è necessario aumentare la banda a disposizione dell’utente per il trasferimento, ad esempio, di file di grandi dimensioni. Per ottimizzare le prestazioni del collegamento fra eNodeB e il terminale d’utente (UE, User Equipment) e, di conseguenza, la capacità del sistema, l’eNodeB utilizza l’Adaptive Modulation and Coding (AMC) Scheme che

incrementa l’efficienza del canale, e che si basa sull’uso di un Channel Quality Indicator (CQI) Report. Per determinarne il valore, il canale è stimato attraverso misure di parametri del layer aggregati, appunto, nel CQI. Esso è un numero intero tra 0 (canale pessimo, impossibile effettuare la comunicazione) e 15 (canale ottimo, prestazioni massime). Le grandezze misurate dall’UE ai fini della determinazione del CQI sono: il Signal-to-Interference Plus Noise Ratio (SINR), il Reference Signal Received Power (RSRP), il Received Signal Strength Indicator (RSSI) e il Reference Signal Received Quality (RSRQ). Il CQI relativo al canale in uso dall’UE viene inviato periodicamente all’eNodeB, che lo usa per determinare il Mo dulation and Coding Scheme (MCS) per ogni UE collegato alla cella. Se le condizioni del canale sono favorevoli, si utilizzano modulazioni di ordine elevato (64QAM) e ad alta efficienza spettrale (quindi con bitrate più elevati). Invece, nel caso di condizioni di canale sub-ottime si seleziona uno schema di modulazione con meno simboli (QPSK) ma più

robusto rispetto a errori di trasmissione, al costo evidente di una riduzione dell’efficienza spettrale e del throughput massimo raggiungibile nella comunicazione fra l’eNodeB e l’UE in downlink. IL CELLULARE COME STRUMENTO DI MISURA DELLA RETE RADIOMOBILE

Per valutare le performance della rete in condizioni reali d’impiego dell’UE, la caratterizzazione è stata condotta impiegando uno smartphone Android dotato di un’apposita suite di logging (AZQ Android Driving Test Tool suite), grazie alla quale è possibile raccogliere i parametri d’interesse e comunicare con tutti i livelli della pila protocollare LTE durante l’uso [1]. Campagne di misura basate sulla metodologia smartphone-based rappresentano una tra le più innovative metodologie per ottenere risultati legati alle prestazioni delle reti mobili in condizioni operative [2]. In questo contributo presentiamo i risultati di una sessione di prova condotta lungo un percorso autostradale nell’area di Napoli, con condizioni di propagazione omogenee, eseguendo, mediante un apposito script, diverse attività tipiche quali accesso a pagine web, utilizzo del protocollo mail, download di file di grandi dimensioni. Lo smartphone utilizzato è un LG Nexus 5X di categoria 6, che implementa lo standard LTE-Advan-

Dip. Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione, Università di Napoli Federico II nicola.pasquino@unina.it stefania.zinno@unina.it stefano.avallone@unina.it

T_M

N.

4/17 ƒ 253


N. 04 03ƒ ; 2017 6 ced; le misure sono state acquisite nella banda 20 (800 MHz, FDD), con canale di 10 MHz. IL RAPPORTO FRA CQI, SINR E RSRP

Tra tutti i parametri del layer fisico dello standard LTE, il SINR gioca un ruolo predominante. Nonostante la sua significatività, tuttavia, esso non rappresenta da solo la condizione globale del canale: esiste, infatti, una forte relazione tra SINR, RSRP e CQI. In Fig. 1 è mostrato il CQI al variare del SINR in un range di valori misurati di RSRP variabile fra -50 dBm e -110 dBm. Generalmente si osserva che un valore di CQI corrisponde a un ampio range di valori di SINR (circa 15 dB), e che RSRP inferiori a -90 dBm sono associati a CQI/SINR bassi, mentre valori superiori a -70 dBm sono associati a CQI/SINR elevati. La correlazione, dunque, è positiva: CQI maggiori corrispondono a RSRP e SINR maggiori, sebbene non esistano casi in cui valori elevati di CQI in corrispondenza di SINR fra 5 dB e 10 dB si ottengano anche in condizioni particolarmente sfavorevoli di RSRP (minori di -90 dBm).

Figura 1 – Rapporto tra CQI, SINR e RSRP

IL CQI E LA SCELTA DELLA MODULAZIONE

Il ruolo del CQI è fondamentale per l’AMC, poiché la scelta di quale modulazione usare è basata sul CQI determinato dall’UE [3], di cui in Fig. 2 sono mostrate le CDF empiriche, riferite alla PCC relativa al canale MIMO primario. Generalmente, infatti, grazie alla CA, le diverse portanti possono utilizzare modulazioni diverse in base alle condizioni del canale. La figura mostra che le tutte le modulazioni vengono utilizzate sull’intero range di valori di CQI. Peraltro, la modulazione più performante (64QAM) è quasi del tutto localizzata nell’intervallo di CQI > 10, mentre quella meno performante (QPSK) è usata al 95% al di sotto di CQI pari a 7. T_M ƒ 254


N. 04ƒ ;2017 sime, come previsto. Utilizzando la 16QAM, invece, si può ottenere un valore minimo, medio e massimo rispettivamente di 5,59 Mbps, 18,28 Mbps e 48,63 Mbps, quest’ultimo pressoché identico al throughput massimo della 64QAM. Le modulazioni QPSK sono quelle che permettono throughput inferiori (0,16 Mbps, 5,70 Mbps e 22,57 Mbps rispettivamente i valori minimo, medio e massiFigura 2 – CDF empiriche del CQI mo misurati). Nel complesso, la moduper ciascuna modulazione lazione QPSK è in uso il 18% del tempo mentre la 16QAM e la 64QAM GLI EFFETTI DELLA MODULAZIONE rispettivamente per il 38% e il 44%. SUL THROUGHPUT

In Fig. 3 sono mostrate le pdf empiriche del throughput per la PCC al variare della modulazione. Le distribuzioni sono bimodali, con componenti – a esclusione della 16QAM – di densità molto diversa e picchi molto distinti, e riflettono la performance teorica di ogni schema di modulazione utilizzato. La bimodalità è probabilmente l’effetto di parametri diversi dalla modulazione che incidono bit-rate. In una banda di 10 MHz e con 600 sotto-portanti disponibili, se ogni sotto-portante è assegnata a un unico utente ed è usata senza ridondanza, il massimo throughput raggiungibile secondo le specifiche 3GPP da una QPSK, 16QAM e 64QAM è rispettivamente di 16,78 Mbps, 33,56 Mbps e 50,34 Mbps. Il valore minimo di throughput associato alla modulazione 64QAM è 10,34 Mbps, quello massimo 59,58 Mbps, con media pari a 32,36 Mbps. Con tale modulazione, la PCC raggiunge le prestazioni mas-

Figura 3 – pdf empiriche del throughput

Il SINR e le performance percepite dall’utente È interessante anche comprendere quale sia la relazione tra il throughput in downlink e il SINR con riferimento alla PCC. In Fig. 4 è evidente una forte correlazione positiva tra le due grandezze. Tale proprietà spiega perché, considerando che i vendors spesso non specificano come il CQI venga calcolato, una stima della qualità del canale è ottenibile attraverso il throughput grazie alla sua correlazione con il SINR. Attraverso la strategia AMC si garantisce, infatti, che la performance sia la migliore in tutte le condizioni possibili in cui il canale possa trovarsi. Purtroppo però, l’AMC non permette di predire il massimo throughput che può essere ottenuto con specifiche condizioni di rete senza conoscere il CQI. Nella stessa figura è mostrata anche la curva d’interpolazione tra il valore minimo di SINR richiesto per ogni specifico throughput. Per esempio, un throughput di 10 Mbps può essere raggiunto con un SINR minimo di -6,53 dB. In condizioni ottimali di canale quindi un piccolo aumento di valore nel SINR può produrre un grande incremento nel throughput. Da 45 dB in poi il valore minimo per ottenere valori elevati di throughput aumenta sensibilmente, anche di 5 dB. Questo fenomeno rispecchia fedelmente il risultato che si ottiene con l’utilizzo di modulazioni di ordine elevato: la modulazione 64QAM, con alto

s

IL TEMA

rate di codifica, limita la ridondanza nelle trasmissioni. Utilizzando una codifica 1:1, un buon livello di SINR è poi obbligatorio dal lato del ricevitore. Una piccola interferenza, infatti, potrebbe portare a un errore nel simbolo ricevuto e alla conseguente ritrasmissione che causerebbe un drammatico calo nel throughput. Il throughput massimo è 65,73 Mbps, ed è raggiunto con un SINR di 22,71 dB. Il grafico mostra anche la forte variabilità del SINR a parità di throughput raggiunto, tipicamente dell’ordine di 10 dB, a dimostrazione che esso non è l’unico parametro da cui dipende la valutazione della qualità della connessione: se, per esempio, l’eNodeB sta servendo molti utenti, le risorse potrebbero essere poche, e questo potrebbe spiegare perché a elevati valori di SINR non sempre corrispondano elevati valori di throughput.

Figura 4 – Relazione tra SINR e throughput della PCC

COMMENTI FINALI

Le performance valutate in uno scenario reale non sono tali da evidenziare la piena maturità del sistema LTE rispetto alle prestazioni previste dallo standard. Si può anche affermare che l’adozione di modulazioni di ordine elevato consente all’utente di ottenere un’esperienza accettabile sebbene il throughput raggiunto non sia del tutto predicibile. L’AMC adottata implementa fedelmente lo standard come si evince dal CQI associato a ogni mo dulazione. L’analisi lascia intuire la T_M ƒ 255


N. 04ƒ ; 2017

n

IL TEMA

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

for te relazione tra RSRP e SINR e il ruolo cruciale assunto dal CQI, sebbene per una migliore comprensione della dipendenza dei parametri sulle grandezze d’interesse ai fini della valutazione delle performance sia necessaria un’analisi multivariata a cui gli autori stanno al momento lavorando.

[1] S. Avallone, N. Pasquino, S. Zinno, and D. Casillo, “Smartphonebased measurements of LTE network performance”, in 2017 IEEE International Instrumentation and Measurement Technology Conference (I2MTC), 2017, pp. 1-6.

[2] C. S. Park and S. Park, “Analysis of RSRP measurement accuracy”, IEEE Communications Letters, vol. 20, no. 3, pp. 430-433, 2016. [3] ETSI TS 136 213 v8.8.0 technical specification lte; evolved universal terrestrial radio access (e-utra); physical layer procedures (3gpp ts 36.213 version 8.8.0 release 8).

Stefano Avallone è Professore Associato di Sistemi di Elaborazione delle Informazioni. Si occupa di reti di calcolatori, reti wireless e software-defined networks. È membro del comitato editoriale di diverse riviste internazionali (Ad Hoc Networks, International Journal of Distributed Sensor Networks, Computer Communications).

Nicola Pasquino, Senior Member IEEE, è Professore Associato di Misure Elettriche ed Elettroniche. Si occupa di misure per la compatibilità elettromagnetica e di esposizione umana ai campi elettromagnetici. È responsabile del Laboratorio di Compatibilità Elettromagnetica ed è componente del CT 106 del CEI “Esposizione umana ai campi elettromagnetici”.

Stefania Zinno, ingegnere delle Telecomunicazioni, è studente di Dottorato in Information Technology and Electrical Engineering (ITEE) presso il Dipartimento d’Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Si occupa di Reti Long Term Evolution (LTE) trattando in particolare gli aspetti di ottimizzazione, accesso in banda non licenziata e misure di livello fisico.

T_M ƒ 256


GLI ALTRI TEMI

s

METROLOGIA LEGALE E FORENSE Alessandro Ferrero a e Veronica Scotti b

Il DM 93/2017 sui controlli degli strumenti di metrologia legale Non è tutto oro quello che luccica

THE ITALIAN DECREE ON THE VERIFICATION OF THE LEGAL METROLOGY INSTRUMENTS This article reports on the recent Italian Decree that rules the periodic verifications of the instruments employed in legal metrology. It discusses the legal and metrological implications of such Decree, and shows that an evident lack of metrological competence in writing the technical annexes may dramatically reduce the beneficial effects introduced, in this delicate field, by the legal parts. RIASSUNTO Questo articolo analizza il recente Decreto Ministeriale che disciplina le verifiche periodiche sugli strumenti di misura impiegati in metrologia legale. Vengono discussi gli aspetti giuridici e metrologici, e si mostra come la palese mancanza di competenze metrologiche con cui sono stati redatti gli allegati tecnici rischi seriamente di compromettere e vanificare tutto ciò che di buono è stato introdotto, dal punto di vista specificatamente giuridico, in questo delicato settore. UN DECRETO ATTESO A LUNGO

Lo scorso aprile, il Ministero per lo Sviluppo Economico ha licenziato il DM 93/2017 concernente il “Regolamento recante la disciplina attuativa della normativa sui controlli degli strumenti di misura in servizio e sulla vigilanza sugli strumenti di misura conformi alla normativa nazionale e europea”, pubblicato sulla GU n. 141 del 20.06.2017. Si tratta di un Decreto a lungo atteso, che intende mettere ordine in un ambito finora regolato da disposizioni diverse, talvolta contradditorie, che sono state ora abrogate e incluse in questo Decreto (incluso il recente DM 60/ 2015 sulla verifica dei contatori di energia elettrica, su cui già avevamo scritto su Tutto_Misure [1]). È quindi doveroso dare atto al Ministero di quanto fatto e riconoscere i numerosi aspetti, soprattutto giuridici, condivisibili, di questo documento. Purtroppo, accanto agli aspetti positivi, non si possono non rilevare altri aspetti, prettamente metrologici, su cui difficilmente si riesce a concordare e che rischiano d’inficiare, all’atto prati-

co, con una serie di ambiguità tecniche, quanto di buono ci si attendeva da questo Decreto. Nel seguito si analizzeranno brevemente sia gli aspetti giuridici, sia quelli metrologici, sperando che l’analisi effettuata possa essere utile per porre rimedio alle parti più palesemente errate, sotto il profilo metrologico. GLI ASPETTI GIURIDICI

menti di misura limitatamente a quelli di cui alla direttiva MID (e relativi allegati, così come recepita dal d.lgs. 22/2007) ma estende il proprio campo di applicazione a tutti gli strumenti di misura disciplinati con normativa nazionale1, non necessariamente di derivazione comunitaria. Resta comunque fermo che ciò che ancora caratterizza gli strumenti di misura da assoggettare a controlli periodici non è soltanto la loro natura di apparecchi appartenenti a una data categoria, ma anche la funzione cui essi sono adibiti. Ne viene quindi che non è sufficiente che uno strumento di misura sia astrattamente idoneo a svolgere una data funzione, ma è ovviamente anche necessario che esso sia adibito a tale funzione affinché sia applicabile la disciplina di cui al Decreto ministeriale. In ogni caso risulta evidente che la maggior parte della regolamentazione contenuta nel DM 93 è destinata a disciplinare i controlli sugli strumenti contemplati dalle direttive comunitarie in materia emanate, come appare chiaro da una lettura delle definizioni fornite dal provvedimento che riproducono quelle indicate nella direttiva MID (sia del 2004 sia del 2014). Indubbiamente il DM ha il pregio di definire un quadro chiaro quanto alla tempistica, metodologia e responsabilità dei soggetti coinvolti nelle verifiche, riconoscendo piena valenza al sistema

Il Decreto ministeriale di recente adozione trova il proprio fondamento, oltre che nel più ampio intento del legislatore di disciplinare in modo unitario le verifiche periodiche sugli strumenti di misura, anche nella delega prevista dal d.lgs. 22/2007 che prescriveva che: “Il Ministro dello sviluppo economico stabilisce, con uno o più Decreti, i criteri per l’esecuzione dei controlli metrologici successivi sugli strumenti di misura disciplinati dal presente Decreto dopo a DEIB – Politecnico di Milano la loro immissione in servizio”. Al riguardo va opportunamente eviden- alessandro.ferrero@polimi.it ziato che il Decreto in oggetto non si limi- b Avvocato – Foro di Milano ta a prevedere la disciplina degli stru- veronica.scotti@gmail.com T_M

N.

T_Mƒ ƒ 257 257 4/17


di accreditamento nazionale e attribuendo, quindi, all’organismo ACCREDIA2 le competenze tecniche, che gli sono proprie, anche nel campo della metrologia legale ed estendendone i compiti anche a questo settore. Il quadro che il legislatore delinea determina un ordine della materia in precedenza sconosciuto che, sebbene certamente migliorabile e potenzialmente oggetto di future (probabili) contestazioni, soprattutto nel merito delle regole metrologiche previste di cui in appresso, è funzionale alla definizione di un sistema a garanzia e tutela dei beni giuridici che la normativa comunitaria intende proteggere mediante la legislazione in oggetto: interesse pubblico, sanità pubblica, sicurezza pubblica, ordine pubblico, protezione dell’ambiente, tutela dei consumatori, imposizione di tasse e di diritti e lealtà delle transazioni commerciali.

T_M ƒ 258

N. 04ƒ ; 2017

s

GLI ALTRI TEMI

Sebbene il Decreto indichi precisamente, negli appositi allegati, gli elementi tecnici di riferimento per effettuare le verifiche ivi contemplate (in specie quelle periodiche e quelle casuali), resta aperta la possibilità di un’ulteriore disciplina successiva demandata a ulteriori provvedimenti di competenza del Ministero. Quest’ultimo, al fine di uniformare su tutto il territorio nazionale le procedure tecniche da seguire nei controlli e di meglio specificare le prescrizioni al riguardo già contenute nel regolamento, può emanare apposite direttive, anche rinviando a specifiche norme tecniche. Ciò significa che la regolamentazione qui contenuta potrebbe essere oggetto di modifiche non necessariamente derivanti da norme tecniche, ma da esigenze o da specifiche differenti, purché giustificate dalla necessità di supplire a carenze del Decreto o dalla opportunità di ren-

dere più precisi e puntuali alcuni elementi del Decreto stesso. In ordine alle verifiche periodiche, esse sono stabilite per gli strumenti messi in servizio (ovviamente), e devono essere eseguite in base alla periodicità stabilita dal Decreto, salvo il caso d’intervenuta riparazione che impone, entro il termine di 10 giorni dall’esecuzione dell’intervento, l’invio della richiesta di verifica all’organismo accreditato autorizzato a svolgere tale attività. Risulta poi interessante il fatto che il soggetto verificatore possa essere contestualmente anche il soggetto che effettua le riparazioni sullo strumento, sia in caso di richiesta d’intervento da parte del titolare dello strumento di misura, sia nell’ipotesi in cui, nel corso della verifica, emerga la necessità di una riparazione dello strumento; tuttavia è specificato che, nel caso di organismo autorizzato a effettuare riparazioni e verifi-


N. 04 03ƒ ;2017 6

Nonostante le lacune sotto il profilo propriamente metrologico, il Decreto in esame conserva l’indubbio pregio di avere ridisegnato la metrologia legale ricomprendendo all’interno di tale ambito le verifiche successive all’immissione in commercio/messa in servizio di prodotti conformi (principale preoccupazione del legislatore europeo) individuando i soggetti competenti e le metodologie da applicare. Va altresì notato come tale quadro rappresenti tuttora uno scenario in itinere atteso che, come anticipato, il Ministero, a mezzo di successive direttive e circolari, è abilitato a specificare (indi modificare) la disciplina disposta dal Decreto. GLI ASPETTI METROLOGICI

Preso doverosamente atto che anche dal punto di vista tecnico si è voluto armonizzare, per quanto possibile, il settore, non appena ci si addentra negli allegati tecnici relativi ai diversi strumenti considerati, salta immediatamente all’occhio l’inadeguatezza metrologica delle disposizioni, quasi che gli ultimi 20 anni di metrologia, grosso modo dalla GUM in poi, non abbiano lasciato traccia nelle sale del MISE. Due sono gli aspetti che lasciano molto a desiderare: (i) la terminologia impiegata, innanzitutto, che usata in modo scorretto lascia aperta la porta a significative ambiguità, e (ii) le periodicità delle verifiche. Vediamone le conseguenze. La terminologia L’allegato III del Decreto, a cui rimanda il comma 9 (procedure di verificazione periodica) dell’art. 4 (verificazione periodica), considera le procedure di verifica degli strumenti per pesare a funzionamento non automatico (scheda A), degli strumenti per pesare a funzionamento automatico, con particolare riferimento alle riempitrici gravimetriche automatiche (scheda B), dei distributori di carburante (scheda C), dei distributori di carburante associati ad apparecchiature ausiliarie (scheda D), dei convertitori di volume di gas (scheda E), e infine dei contatori di energia elettrica attiva (scheda F). Le schede A, C, E e F si preoccupano

s

che, il responsabile della verificazione periodica dipende direttamente dal legale rappresentante dell’impresa di cui fa parte l’organismo. Peraltro, tale definizione risulta relativamente chiara, in quanto sembrerebbe fare riferimento a una situazione in cui l’organismo accreditato sia inserito in un contesto imprenditoriale piuttosto ampio, escludendo de plano l’ipotesi di una singola azienda in senso proprio idonea a svolgere ambo le funzioni (ad es.: uno scenario ove sussista una sorta di holding con un rapporto di società da controllata a controllante). Ulteriori e importanti novità introdotte dal Decreto riguardano poi il libretto metrologico dello strumento, sul quale vengono annotate tutte le operazioni di riparazione e i risultati delle verifiche (periodiche o casuali), nonché la pubblicazione (ai fini della trasparenza) dell’elenco dei titolari di strumenti di misura, consultabile da qualunque soggetto. Infine, le responsabilità attribuite al titolare dello strumento di misura meritano una breve considerazione in quanto sono stati specificamente definiti gli obblighi a carico di tali soggetti (comunicazioni, conservazione libretto metrologico, garanzia dell’integrità dei sigilli, garanzia del buon funzionamento dello strumento) i quali, in caso d’inosservanza, saranno soggetti alle sanzioni già stabilite dal d.lgs. 22/2007. Al riguardo va evidenziato che il Decreto Ministeriale prevede una clausola di esonero di responsabilità nel caso in cui si verifichino eventi non prevedibili o rispetto ai quali non si abbia un effettivo controllo secondo i normali criteri di diligenza. In realtà le ipotesi contemplate in tale disposizione non costituiscono una previsione eccezionale, dato che esse sono già disciplinate dal nostro ordinamento: questo infatti prevede, come principio generale, l’esclusione di responsabilità di un soggetto nel caso in cui ricorra il caso fortuito o la forza maggiore (eventi non prevedibili) o nell’ipotesi in cui risulti applicata la diligenza richiesta dal caso, che costituisce il parametro di comportamento imprescindibile soprattutto per le attività specializzate per le quali è sempre richiesta una diligenza qualificata e specifica da parte degli operatori del settore.

GLI ALTRI TEMI

di specificare le caratteristiche metrologiche degli strumenti impiegati per le verifiche. Queste caratteristiche vengono specificate imponendo che l’errore massimo di tali strumenti non superi 1/3 dell’errore massimo tollerato (EMT) dello strumento sottoposto a verifica, e che l’incertezza di misura connessa alle operazioni di taratura non superi 1/3 dell’EMT dello strumento sottoposto a verifica. Tralasciamo pure gli aspetti teorici, che porterebbero a vedere questa commistione tra errori e incertezze come un’eresia bella e buona, e soffermiamoci sugli aspetti pratici. Cosa s’intende con errore massimo? Se facciamo riferimento al VIM [2], l’errore di misura viene definito come (VIM 2.16): “valore misurato di una grandezza meno un valore di riferimento di una grandezza”. La nota 1 a questo articolo specifica che il concetto di errore di misura può essere impiegato “quando esiste un singolo valore di riferimento a cui riferirsi, il che avviene quando si effettua una taratura impiegando un campione di misura con un valore misurato avente un’incertezza di misura trascurabile, oppure quando è dato un valore convenzionale”. Sembrerebbe che il Decreto faccia quindi riferimento a uno scostamento massimo tra valore misurato dallo strumento impiegato nella verifica e il valore del riferimento impiegato nella taratura di questo stesso strumento. Considerando però che i Laboratori che effettuano le verifiche periodiche dovrebbero essere accreditati, e quindi soggetti alla UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 (o, se ci si limita alla sola verifica e non alle riparazioni, alla UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012 o alla UNI CEI EN ISO/IEC 17065:2012), tale scostamento dovrebbe essere considerato come effetto sistematico, e quindi corretto. L’unica grandezza da utilizzare per caratterizzare gli struT_M ƒ 259


N. 04ƒ ; 2017

s

GLI ALTRI TEMI

menti impiegati per le verifiche dovrebbe quindi essere l’incertezza di misura, di cui quella di taratura costituisce uno dei contributi. Veniamo quindi all’incertezza. Il DM 93 non specifica se si tratti d’incertezza tipo o incertezza estesa (e in quest’ultimo caso, quale sia il fattore di copertura utilizzato e a quale distribuzione di probabilità si faccia riferimento). A complicare ulteriormente le cose, le schede E e F fanno riferimento a un’incertezza massima, di cui non esiste alcuna definizione. A cosa devono fare riferimento i Laboratori che dovranno eseguire le verifiche? E se alcuni facessero riferimento all’incertezza tipo e altri all’incertezza estesa? Che confusione ne nascerebbe? Né basterebbero, a ridurla, circolari interpretative che, in quanto tali, non costituiscono obbligo per i diversi soggetti coinvolti. Non si tratta, comunque, solo di terminologia. Ai termini corrispondono concetti ben precisi e, quindi, valutazioni quantitative diverse, a seconda dell’interpretazione data. Nella fattispecie, le caratteristiche metrologiche degli strumenti impiegati nelle verifiche periodiche sono direttamente legate alla probabilità che lo strumento verificato e giudicato conforme, ecceda gli errori massimi ammissibili. Che cosa succede prendendo i limiti di 1/3 dell’EMT sia per l’errore massimo sia per l’incertezza? Consideriamo, come esempio, un sistema di pesatura non automatico di classe IIII, secondo la classificazione della direttiva NAWI [3], con fondo scala 1 kg. Per tale sistema, la NAWI specifica una divisione di verifica di 10 g, a cui corrisponde un EMT di 20 g per strumenti in servizio. L’errore massimo ammesso per lo strumento di verifica è quindi 1/3 di EMT, cioè: eMAX = 6,67 g. Ciò significa che lo strumento è considerato conforme se viene misurato, in sede di verifica del fondo scala, un valore mv = 1.026,67 g. Consideriamo ora che il limite di 1/3 di EMT per l’incertezza faccia riferimento all’incertezza estesa, e che questa sia data con un fattore di copertura K = 2 e che la distribuzione di probabilità associata sia una normale. Si noti che queste ipotesi sono arbitrarie, non dicendo nulla il DM 93 al riguardo. Si avrebbe un’incertezza tipo u(m) = EMT/6 = 3,33 g e la situazione raffigurata in Fig. 1. È immediato verificare che, in queste condizioni, la probabilità che il valore misurato superi l’EMT (area gialla sottesa dalla curva di distribuzione di probabilità) è pari al 97,7%! Chi va a dire al consumatore che la bilancia dell’ortolano, appena verificata, potrebbe misurare sopra l’EMT con quasi il 98% di probabilità? O anche, essendo il problema perfettamente simmetrico, chi racconta all’ortolano che lo strumento appena verificato (a spese sue, ovviamente) potrebbe misurare sotto l’EMT con il 98% di probabilità? Visto che la verifica è, giustamente, affidata a Laboratori accreditati, non sarebbe stato meglio specificare la best capability di tali Laboratori, in funzione del rischio che s’intende accettare di superamento degli EMT, e lasciare che le relative incertezze fossero definite, in conseguenza, dai Laboratori e verificate dall’organismo di T_M ƒ 260


N. 04ƒ ;2017 Figura 1 – Valore massimo ammissibile (riga tratteggiata verticale posta a 1.020 g) e distribuzione di probabilità dei valori ragionevolmente attribuibili al misurando sotto le ipotesi considerate

accreditamento? A chi scrive questo sembra un modo decisamente più moderno d’intendere la metrologia, e molto meno foriero d’incomprensioni. Ultima cosa, a proposito di terminologia: la scheda E riporta lo stato termodinamico di riferimento per il gas, e ne definisce la pressione a 1,01325 bar. Ci si sarebbe aspettati, da un documento ufficiale, che le unità di misura utilizzate fossero quelle del SI e quindi, per la pressione, il pascal. O si chiede troppo? La periodicità delle verifiche La periodicità delle verifiche è un punto delicato della metrologia legale. Se da un lato la garanzia delle fede pubblica spingerebbe a verifiche frequenti, dall’altro il costo delle stesse, che finisce per essere largamente a carico della comunità, spinge ad allungare i tempi. È quindi naturale che le periodicità siano definite come soluzione di compromesso tra esigenze diverse. Il DM 93 fissa, ovviamente, le periodicità. Anche su questo punto, dato atto alle esigenze di compromesso, alcuni aspetti non sono totalmente condivisibili dal punto di vista metrologico. L’allegato IV, al comma 2, fissa la periodicità con cui verificare gli strumenti utilizzati per eseguire i controlli sugli strumenti in esercizio. Dal momento

che i controlli sono affidati a Laboratori accreditati, e l’accreditamento richiede che gli strumenti impiegati per i controlli siano soggetti a conferma metrologica secondo la UNI EN ISO/IEC 10012: 2004 e che i campioni siano periodicamente tarati, non si vede la necessità d’imporre la periodicità delle verifiche, a rischio di andare in conflitto con la buona pratica dei Laboratori, verificata e approvata dall’organismo di ac-

creditamento. Diverso è il discorso per il comma 1 dell’allegato IV, che fissa le periodicità della verificazione degli strumenti in esercizio, secondo quanto prescritto dal comma 3 dell’art. 4 del Decreto. Da un Decreto che regola i controlli periodici è doveroso aspettarsi queste indicazioni. Ci si aspetterebbe, però, che le periodicità stabilite siano plausibili rispetto alle condizioni d’impiego degli strumenti stessi. Sorprende quindi che gli strumenti per pesare a funzionamento non automatico (le normali bilance), generalmente utilizzati in ambiente con limitate variazioni di temperatura e umidità e non soggetti a particolari stress, siano soggetti a verifiche ogni 3 anni, mentre contatori dell’acqua meccanici, soggetti a condizioni d’impiego ben più gravose, siano soggetti a verifiche ogni 10 anni. Altrettanto sorprendente è vedere che i contatori di energia elettrica attiva in bassa tensione siano sottoposti a verifica solo ogni 15 anni, pur essendo spesso installati all’esterno e sottoposti a variazioni consistenti di temperatura e umidità e a disturbi elettrici, sia transitori sia permanenti. Inoltre i frequenti guasti, rilevati dal distributore e che danno origine a ricostruzioni dei consumi spesso contestate dall’utente, e di cui si è altre volte discusso su Tutto_Misure [4-6],

s

GLI ALTRI TEMI

sembrerebbero suggerire l’opportunità di controlli più frequenti. CONCLUSIONI

A conclusione di questa breve analisi, limitata agli aspetti più significativi, non possiamo non ribadire quanto necessario fosse questo Decreto per armonizzare le disposizioni vigenti e adeguarle alla normativa europea (direttive del nuovo approccio, NAWI e MID in particolare) e internazionale, incluso quanto previsto dall’MRA. Non possiamo però esimerci dal notare, con profondo dispiacere, le inesattezze contenute nella parte più specificamente tecnica, in cui gli aspetti metrologici sono affrontati in modo scorretto, apparentemente dimenticando l’evoluzione che la metrologia ha avuto negli ultimi due decenni. Il dispiacere è dovuto anche al fatto che l’Italia può vantare riconosciute competenze di metrologia e di metrologia legale, che la pongono tra le nazioni leader della ricerca internazionale nell’ambito delle misure e della strumentazione, competenze che avrebbero potuto essere utilmente sfruttate per evitare le inesattezze sopra evidenziate e le conseguenti pericolose ambiguità nell’interpretazione di quanto disposto dal DM 93. Purtroppo, ancora una volta i già scarsi investimenti nella ricerca non sono stati messi a frutto per rendere scientificamente e tecnicamente ineccepibile un importante strumento legislativo. NOTE 1

La normativa metrologica esclusivamente nazionale, che non deriva da norme dell’Unione europea o della Comunità economica europea e non ne costituisce attuazione o recepimento. 2 Il Decreto non menziona mai espressamente e specificatamente ACCREDIA ma si riporta alla definizione fornita di organismo di accreditamento qualificato come l’unico organismo che in uno Stato membro è autorizzato da tale Stato a svolgere attività di accreditamento ai sensi del regolaT_M ƒ 261


mento (CE) n. 765/2008. Dal contesto del Decreto si potrebbe essere portati a pensare che anche un altro organismo di accreditamento (di altro Stato Membro) possa effettuare la medesima attività. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

N. 04ƒ ; 2017

s

GLI ALTRI TEMI

zazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di strumenti per pesare a funzionamento non automatico. 4. V. Scotti, Verifiche sui contatori di energia - legittimo il calcolo dei consumi a posteriori? Tutto_Misure, n. 3,

2012, pp. 215-216. 5. V. Scotti, Ricostruzione dei consumi di energia elettrica parte II, Tutto_Misure, n. 3, 2014, pp. 215-218. 6. V. Scotti, La ricostruzione dei consumi di energia elettrica parte III, Tutto_Misure, n. 2, 2017, pp. 133-135.

Alessandro Ferrero è Professore Ordinario di Misure Elettriche ed Elettroniche presso il Politecnico di Milano. Si occupa di misure sui sistemi elettrici di potenza, di elaborazione numerica di segnali, di metodi di valutazione ed espressione dell’incertezza di misura e di metrologia forense. Ha presieduto il GMEE nel triennio 2004-2007 e la Instrumentation and Measurement Society dell’IEEE nel biennio 2008-2009. È stato Editor in Chief delle IEEE Transactions on Instrumentation and Measurement dal 2012 al 2016.

1. A. Ferrero, V. Scotti, Il DM 60/2015 e la verifica periodica dei contatori di energia elettrica, Tutto_Misure, n. 4, 2015, pp. 251-254. 2. JCGM 200:2012. International Vocabulary of Metrology – Basic and Veronica Scotti è avvocato iscritto al Foro di Milano e pratica la libera General Concepts and Associated professione dal 2000, occupandosi di contenzioso giudiziale e stragiudiTerms (VIM 2008 with minor correcziale in ambiti che coinvolgono aspetti tecnici, quali urbanistica, ambiente tions). Joint Committee for Guides in e prodotti CE. È docente a contratto presso il Politecnico di Milano per Metrology, 2012. materie giuridiche e collabora con associazioni internazionali attive nel 3. DIRETTIVA 2014/31/UE del Parlacampo delle misure (quali IEEE). In diverse occasioni è stata invitata a mento Europeo e del Consiglio del 26 tenere seminari e tutorial relativi alla metrologia forense e legale. È colfebbraio 2014 concernente l’armoniz- laboratrice permanente di Tutto_Misure.

T_M ƒ 262


s

MISURE PER L’AUTOMOTIVE

GLI ALTRI TEMI

Giulio Barbato

Riflessioni sull’applicazione dei principi misuristici alla gestione dei dati sperimentali Come non farsi ingannare dalle misure

ON THE APPLICATION OF MEASUREMENT PRINCIPLES TO THE MANAGEMENT OF EXPERIMENTAL DATA

People believe what said by television or written on the internet is always true, but it is frequently false. The same belief is applied to measurement results, which always tell the truth, but can be misleading if one is not able to understand them properly. Sometimes the simple reading of the data seems to give a very clear indication, which may however lead to utter misunderstanding. Nothing better than a real case, happened during the development of an automotive production process, to show this. Direct reading of the data would have led to one of the worst actions in which one could get through: the correction of errors that are not there. This has been avoided by the careful application of typical methods of data analysis, well defined in the measurement framework. Firstly, evaluating the data random content and, consequently, pointing out possible outliers and presence of systematic effects. Secondly, linking the latter to the factors that might have produced them. Thirdly, trying to represent the relationship between factors and corresponding effects by a mathematical model. The given case study shows how the truth given by data was clarified applying these methods, thus avoiding misunderstandings that could be serious.

RIASSUNTO

A volte la lettura dei dati sembra dare un’indicazione ben definita, che può portare a un grosso malinteso. Ciò è mostrato da quanto è successo durante lo sviluppo di un processo di produzione automobilistico. Il malinteso è stato evitato dall’attenta applicazione di metodi tipici di analisi dei dati, ben definiti in ambito misuristico: a) evidenziare eventuali incidenti di misura (outlier) e la presenza di effetti sistematici; b) collegare questi ultimi ai fattori che potrebbero averli prodotti; c) rappresentare la relazione tra i fattori e gli effetti mediante un modello matematico. Il caso trattato mostra come l’applicazione di queste metodiche chiarisca quale sia la verità contenuta nei dati ed eviti incomprensioni che possono essere anche gravi. I DATI SPERIMENTALI CONTENGONO SEMPRE LA VERITÀ, MA SPESSO NON È EVIDENTE

Molto spesso le attività sperimentali, pianificazione ed esecuzione dell’esperimento, non vengono gestite con un metodo rispettoso dei principi misuristici. Ciò si riscontra sia in ambito industriale sia nell’attività di ricerca e non ne sono esenti le normative, come ho avuto occasione di discutere in un mio recente lavoro sulla durezza strumentata [1]. Penso sia utile, quindi,

surare che rifare. I risultati ottenuti, confrontati con i risultati precedenti, sono riportati in Fig. 1. I dati del secondo Laboratorio confermano una condizione di fuori tolleranza abbastanza estesa, per cui il gruppo di lavoro aziendale decise la modifica degli stampi (la verifica del particolare simmetrico di destra mostrava una situazione analoga). Si tratta di una costosa operazione manuale, fatta da personale esperto con molta pazienza. Per fortuna un giovane ingegnere del gruppo pose la domanda corretta: “Le tolleranze che imponiamo sono realmente necessarie?”. Spesso questa domanda, del tutto fondamentale, viene trascurata. Invece è il punto di partenza del processo decisionale definito dalla norma ISO 17450-2 [2], come descritto nello schema di gestione dell’incertezza, rappresentato in Fig. 2, che riguarda l’intero processo progettuale (stabilire le tolleranze) e di verifica (misurare l’oggetto prodotto), quindi in una logica di Concurrent Engineering che vede in una sua parte, ma bene in evidenza, l’incertezza di misura.

dare una schematizzazione di base a tale riguardo. Il caso di studio preso ad esempio si è verificato durante lo svolgimento di una tesi di laurea. Si tratta della verifica di forma di un particolare stampato. Il primo controllo mostrò che molti dei punti controllati, evidenziati in rosso, risultavano fuori tolleranza rispetto alle usua- Figura 1 – Risultati delle due verifiche dimensionali (prima verifica incorniciati in blu, li tolleranze di 0.5 mm applicate alle seconda verifica incorniciati in verde) carrozzerie (Fig. 1). La verifica è stata ripetuta in un altro Laboratorio di misura, non perché si dia sempre la colpa alle misure, ma Politecnico di Torino perché è, di solito, meno costoso rimi- giulio.barbato@polito.it T_M

N.

T_Mƒ ƒ 263 263 4/17


N. 04ƒ ; 2017 Figura 2 – Schema per stabilire e verificare le tolleranze secondo ISO 17450-2

Il punto di partenza di questo schema è la “Total Uncertainty”, corrispondente alla variabilità accettabile rispetto alle specifiche funzionali, cioè si deve partire stabilendo con attenzione ”che cosa deve fare questo pezzo?” e solo quando ciò sia ben chiaro si può passare a valutare le tolleranze coinvolte, cioè i possibili scostamenti dalla condizione ideale che non impediscono il corretto funzionamento. I passi successivi sono legati al fatto, molto comune, che ciò che si vuole conoscere spesso non può essere misurato direttamente (ad esempio l’interasse tra due fori: i centri non possono essere toccati col calibro), ma si devono misurare altre caratteristiche a esso correlate; ciò, evidentemente implica un’incertezza di correlazione. Le caratteristiche che si possono misurare devono essere definite con un’opportuna specifica (ad esempio, se vogliamo verificare la geometria di un supporto cilindrico che deve resistere a un carico di trazione, che diametro dobbiamo considerare? Quello ai minimi quadrati, quello al minimo materiale o quello al massimo materiale? Probabilmente nessuno dei tre, ma quello corrispondente alla media dei quadrati dei raggi misurati). Questa operazione di specifica implica una ”Compliance Uncertainty”. Lo schema, a questo punto, introduce una parte molto sentita dai progettisti, cioè il fatto di descrivere correttamente ciò che si vuole e la corrispondente “Specification Uncertainty”. Ma la differenza da quanto si vorrebbe idealmente dipende anche da come il pezzo è stato realizzato e ciò dev’essere valutato da un’operazione di verifica che coinvolge, infine, l’incertezza di misura, che viene correttamente suddivisa in incertezza di metodo (teoricamente posso misurare le dimensioni di una circonferenza rilevando le coordinate di tre suoi punti anche molto vicini, ma in tal caso il sistema di equazioni con cui si può calcolare il raggio è mal condizionato, e produce errori elevati) e incertezza d’implementazione (dovuta all’incertezza propria di misuT_M ƒ 264


N. 04ƒ ;2017 ra degli strumenti che utilizzo). A mio parere questo schema è molto utile, e sottolinea un punto spesso poco considerato: prima d’iniziare a fare qualunque cosa devo avere ben chiaro l’obiettivo da raggiungere. In questo si vede l’importanza della domanda del giovane ingegnere del gruppo di lavoro, che migliorò drasticamente la situazione: il pezzo esaminato è posizionato all’interno del cofano motore e, fissato al telaio dell’abitacolo, porta il parafango e il frontale. Si tratta, quindi, di un distanziale che deve materializzare solo le distanze tra i punti di collegamento. Quest’ultima implicazione, non completamente compresa, portò alla decisione di controllare solo le posizioni dei punti di collegamento. In realtà la nuova definizione di specifiche funzionali avrebbe dovuto portare anche a un approfondimento sulle tolleranze accettabili. Il nuovo schema di misura ha portato ai risultati descritti in Fig. 3 e riportati in Tab. 1. Come si vede, anche in questo caso alcuni punti risultano fuori tolleranza, per cui il gruppo aziendale si apprestava ad affrontare l’operazione di aggiustaggio a mano degli stampi. ANALISI DEI DATI SPERIMENTALI

Per fortuna, in uno degli incontri periodici di discussione del lavoro, il mio tesista portò questi risultati e io, a colpo d’occhio, esclusi, quasi con cer-

s

GLI ALTRI TEMI

Tabella 1 – Risultati di misura dei punti funzionali

Measurement in x, y and z and differences from nominal x

Dx

y

Dy

z

Dz

CERC1

258,66

0,62

653,07

0,15

577,80

-0,14

CERC2

133,00

0,10

666,37

0,55

577,80

-0,32

CERC3

173,75

0,21

707,00

1,05

641,65

0,25

CERC4

-34,00

0,25

692,00

-0,26

624,92

0,03

CERC5

-314,88

-0,19

648,00

0,38

584,35

0,58

CERC6

-390,00

0,52

622,00

-0,12

507,00

0,00

CERC7

-296,00

0,78

696,50

0,13

454,00

0,09

CERC8

-256,00

0,89

696,50

-0,35

454,00

0,04

tezza, che si trattasse di un errore di forma dello stampo. Anche questo è legato a una metodica nota, molto pratica e tradizionale, dell’analisi dei dati. Quando si esamina una tabella di dati sperimentali bisogna applicare sempre il criterio ordine-disordine: una condizione in qualche modo ordinata indica la presenza di effetti sistematici. In particolare, se si tratta di una tabella di errori, spesso una condizione ordinata è evidenziata dalla sequenza dei segni; in questo caso è facile osservare che quasi tutti gli scostamenti sono positivi, il che indica

una sorta di traslazione del sistema di riferimento che difficilmente può essere attribuita a errori di forma. Per ridurre il rischio di malintesi è molto importante anche l’uso attento delle regole di analisi dei dati sperimentali, che consistono nel determinare effetti sistematici e outlier con passi successivi, spesso alternati tra loro. La presenza di effetti sistematici viene evidenziata con test di normalità. Successivamente i test d’ipotesi o l’ANOVA consentono di collegarli a fattori d’influenza e la regressione è usata, infine, per rappresentarli con un modello matematico e correggerli, se è il caso. Gli outlier sono evidenziati con un principio di esclusione e spesso, dopo attenta valutazione, eliminati. Questi passi devono essere ripetuti e talvolta alternati perché, eliminato un outlier, i mezzi di ricerca divengono più sensibili e possono individuare sistematici che prima non si vedevano o altri outlier. Lo stesso accade dopo la correzione di un sistematico: outlier che non si vedevano, o altri sistematici, possono essere evidenziati.

Controllo della presenza di effetti sistematici Figura 3 – Risultati di misura dei punti funzionali

Questa intuizione può avere facilmente conferma e approfondimento con T_M ƒ 265


traslazione del sistema di riferimento. La forma assunta dal GPN corrisponde a una distribuzione iponormale, che può essere dovuta alla presenza di una tendenza sui valori dei dati sperimentali, quindi ascrivibile a un effetto sistematico variabile, come quello prodotto dalla rotazione del sistema di Figura 4 - Grafico di Probabilità normale, che evidenzia riferimento. Ciò indila presenza di effetti sistematici costanti vidua in una roto(non passa per l’origine degli assi) dovuti a possibili traslazioni, ed effetti sistematici variabili (andamento curvilineo) traslazione del sistedovuti a possibili rotazioni ma di riferimento (Fig. 5) i possibili metodi statistici (evidenziazione della fattori che possono aver prodotto gli presenza di sistematici con test di nor- effetti osservati. È molto improbabile, malità), usando il Grafico di Probabili- invece, che la presenza di effetti sistetà Normale (GPN), riportato in Fig. 4. matici costanti possano essere dovuti In presenza di soli effetti accidentali il a errori costruttivi dello stampo, che è GPN dovrebbe avere una tendenza un sistema complesso in cui gli scorettilinea passante per l’origine degli stamenti sono dovuti a molte cause assi, mentre si vede chiaramente che che, usualmente, come previsto dal teorema del limite centrale, producoè traslato e curvo. no solo effetti accidentali. Individuazione dei possibili La roto-traslazione del sistema di riferimento non produce, evidentemente, fattori che hanno prodotto errori di forma ma solo di posizione; gli effetti sistematici Lo spostamento rispetto all’origine in- questo problema residuo è dovuto al dica la presenza di un effetto sistema- fatto che l’analisi delle specifiche funtico costante, come quello dovuto alla zionali abbozzata dal giovane ingegnere del gruppo di lavoro non è stata completata. È evidente che la soluzione migliore sarebbe stata il controllo non delle coordinate (che sono sensibili alla posizione) ma delle distanze tra i punti di collegamento, che rappresentano bene le specifiche funzionali del pezzo in esame. È interessante notare che questo errore evidente, vale a dire imporre speciFigura 5 – Sistemi di riferimento pezzo e disegno. fiche sulle coordinate La rototraslazione tra loro può giustificare gli effetti osservati nei risultati di misura (quindi anche sulla posizione) quando T_M ƒ 266

N. 04ƒ ; 2017

s

GLI ALTRI TEMI

serve solo un controllo di forma, è molto comune tra i produttori europei di autoveicoli, come ho potuto appurare discutendo il problemi con esperti di una ditta produttrice di Macchine di Misura a Coordinate.

Identificazione del modello matematico

Le ipotesi fatte sui fattori coinvolti ha consentito di trovare un modello matematico adeguato: la possibile rototraslazione del sistema di riferimento del pezzo rispetto al sistema di riferimento del disegno è stata corretta valutando, con metodi regressivi, traslazioni e rotazioni tra i due sistemi. Le coordinate sono state corrette di conseguenza, ottenendo i risultati riportati in Tab. 2. Si osserva chiaramente che le coordinate fuori tolleranza sono diminuite in numero e in entità: – prima della correzione (Tab. 1) vi erano sette coordinate non conformi, di cui due con fuori tolleranza prossima o superiore a 0,3 mm e una superiore a 0,5 mm; – dopo la correzione (Tab. 2) vi sono tre coordinate non conformi, di cui due con fuori tolleranza di pochi centesimi, quindi nella zona d’incertezza secondo la ISO 14253-1:2013 [3], e solo una con fuori tolleranza di circa 0,1 mm. Si osservi che proprio tale punto, la coordinata x su CERC5, per le misure iniziali risultava perfettamente in tolleranza.

Controlli finali

Su questi risultati finali è opportuno fare un controllo statistico di normalità, per comprendere se si debbano cercare ulteriori effetti sistematici e se vi siano outlier. Per quanto riguarda gli outlier, il metodo IQR modificato non evidenzia nulla e il principio di esclusione di Chauvenet pone il limite superiore a 0,64 mm, non distante dal valore 0,61 mm ottentuto su CERC5, che potrebbe quindi essere un outlier. Il GPN assume la forma descritta in Fig. 6, con un andamento di tipo ipernormale, abbastanza comune quando i dati sperimentali vengono corretti. In questo caso, però, non vi


N. 04ƒ ;2017

Tabella 2 – Risultati di misura dei punti funzionali corretti per la roto-traslazione dei sistemi di riferimento

Measurement in x, y and z and differences from nominal

n

GLI ALTRI TEMI

rimentali, che consistono nel determinare effetti sistematici e outlier, correggere i primi ed eliminare i secondi. Il caso di studio trattato mostra chiaramente come la gestione attenta e rigorosa dei risultati sperimentali possa evitare di prendere decisioni che possono sembrare ovvie (nel caso descritto sembrava ineluttabile dover ricorrere all’aggiustaggio manuale degli stampi), ma che producono danni, anche gravi. Infatti, come ben sappiamo, c’è solo una cosa che è peggio di non misurare: misurare sbagliato. Analogamente c’è solo una cosa che è peggio di non correggere gli errori: correggere gli errori che non ci sono.

x

Dx

y

Dy

z

Dz

CERC1

349,36

-0,20

-19,29

0,36

25,11

0,20

CERC2

223,69

0,30

-5,98

-0,03

25,11

0,39

CERC3

264,40

0,16

35,27

0,09

88,96

-0,18

CERC4

56,67

0,13

18,90

0,04

72,23

0,04

CERC5

-224,17

-0,61

-24,59

-0,10

31,66

-0,52

CERC6

-299,27

-0,08

-51,15

-0,16

-45,69

0,06

CERC7

-205,34

-0,40

23,89

0,13

-98,69

-0,02

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

CERC8

-165,34

-0,51

23,40

0,13

-98,69

0,03

[1] A. Germak, G. Barbato, Approfondimenti metrologici sulla misura del modulo elastico con la prova di penetrazione strumentata. Atti del I Forum nazionale delle misure. Modena, 14-16 settembre 2017, pp. 585590. [2] ISO 17450-2:2012. Geometrical product specifications (GPS) -- General concepts -- Part 2: Basic tenets, specifications, operators, uncertainties and ambiguities. [3] ISO 14253-1:2013 Geometrical product specifications (GPS) -- Inspection by measurement of workpieces and measuring equipment -- Part 1: Decision rules for proving conformity or nonconformity with specifications.

CONCLUSIONI

Questo caso di studio, che rappresenta situazioni spesso presenti nella pratica sperimentale industriale, scientifica e anche in ambiti molto consolidati, come le norme internazionali, mostra con evidenza i rischi di una lettura superficiale dei risultati di Figura 6 – GPN dei risultati corretti. L’errore sistematico costante è trascurabile, misura. Il procedimento corretto, come si vede dal passaggio del grafico in prossimità svolto secondo metodiche condell’origine. La curvatura assume un andamento solidate in ambito misuristico, ipernormale, caratteristico di una sovra correzione mostra come sia possibile evitache in questo caso, come evidenziato nel testo, non ha influenza re gran parte delle difficoltà. La prima cosa, importantissima, è porre correttamente il problema. è rischio di sovracorrezione perché Individuare cosa si vuole conoscere e le operazioni di rototraslazione non con che incertezza, e stabilire le metomodificano la forma, quindi non cor- diche che identifichino quali misurareggono le distanze tra i punti fun- zioni sono più indicate per raggiunzionali, ma solo la loro posizione; gere l’obiettivo e come debbano esseanzi la soluzione ai minimi quadrati re fatte. Ci si deve basare su uno scheè spesso peggiore dell’adattamento ma operativo descritto dalla ISO di rototraslazione che fa l’operaio 17450-2. Ciò evita di prendere vie quando monta il pezzo, perché l’o- sbagliate, misurare ciò che non è neperaio accetta anche che molti punti cessario misurare e utilizzare risultati siano maggiormente spostati per fuorvianti. In questo caso, se fossero consentire a pochi punti critici di tro- state definite le tolleranze sulle distanvare una posizione accettabile, e ze tra i punti di contatto non ci sarebquesta condizione corrisponde a una bero state difficoltà. più alta somma dei quadrati degli Molto importante è anche l’uso attento delle regole di analisi dei dati spescarti.

Giulio Barbato è Professore Ordinario di Misure Meccaniche e termiche presso la Facoltà d’Ingegneria del Politecnico di Torino. Si occupa di misure di forza, coppia e durezza a livello sia di campioni sia di applicazioni industriali. In tale ambito si è occupato anche di misure dimensionali. In tutti gli ambiti ha affiancato l’attività di misura con un’approfondita analisi statistica volta, soprattutto, a una corretta valutazione dell’incertezza. T_M ƒ 267


NUOVO SENSORE LASER DI SPOSTAMENTO AD ALTE PRESTAZIONI

Il sensore laser a triangolazione optoNCDT 1750 di Micro-Epsilon, distribuito in Italia da LUCHSINGER srl, rappresenta una scelta ideale per misure industriali di spostamento, distanze e spessori di materiali. Il sensore combina robustezza e affidabilità per performance uniche; l’innovativa interfaccia web e le funzioni predefinite lo rendono semplice e intuitivo. OptoNCDT 1750 viene utilizzato in numerose applicazioni, per esempio nelle tecnologie di automazione, nell’elettronica, in campo automotive e dai costruttori di macchinari. Il sensore integra numerosi funzionalità, quali limiti programmabili, filtraggio, tempo di esposizione regolabile e sincronizzazione, quest’ultima necessaria quando si usano due sensori contrapposti per misure di spessore di estrema precisione. Grazie alla funzione di compensazione automatica A-RTSC, il sistema ottico non viene influenzato dalle proprietà del target e consente la misura su una vasta gamma di superfici di materiali diversi, da metalli lucidi a gomma nera, fino a finiture translucide. La nuova interfaccia web semplifica i set up e la configurazione del dispositivo. Sono disponibili numerose funzioni predefinite per diversi materiali, come metalli, plastiche o materiali organici. La velocità di misura è regolabile fino a 7,5 kHz e può essere adattata per le specifiche applicazioni. La selezione del picco e la riduzione dei picchi d’interferenza permettono di effettuare misure affidabili anche in presenza di olio (tipica nella costruzione di motori e trasmissioni) nonché su materiali rivestiti, target di misura dietro vetri protettivi o su componenti sigillati con film plastici. La combinazione tra eccellenti prestazioni, una vasta gamma di funzioni e rapporto prezzo/performance rendono il sensore il migliore della propria categoria. Per ulteriori informazioni: www.luchsinger.it


LA PAGINA DI ACCREDIA

s

Rubrica a cura di Rosalba Mugno 1, Silvia Tramontin 2 e Francesca Nizzero 3

La pagina di ACCREDIA Notizie dall’Ente di Accreditamento THE PAGE OF ACCREDIA ACCREDIA, the Italian National Accreditation Body plays an active role in “TUTTO_MISURE”, as a permanent strategic partner, ensuring a high added-value contribution to the quality of the Magazine, in the context of the measurement and testing sector, for the benefit of the industry.

RIASSUNTO ACCREDIA, l’Ente unico di Accreditamento Nazionale gioca un ruolo attivo nella squadra di “TUTTO_MISURE”, garantendo valore aggiunto a livello contenutistico per quanto riguarda l’ambito delle misure e delle prove.

SCADE IL 15 SETTEMBRE 2018 LA TRANSIZIONE ALLE NUOVE NORME UNI EN ISO 9001 E UNI EN ISO 14001

Il tempo stringe: manca meno di un anno alla scadenza del periodo di transizione alle nuove norme UNI EN ISO 9001:2015 per il sistema di gestione per la qualità e UNI EN ISO 14001:2015 per il sistema di gestione ambientale. Entro il 15 settembre 2018, le imprese certificate secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008 e UNI EN ISO 14001:2004 sono chiamate ad adeguare la propria certificazione alle edizioni 2015 delle due norme ISO più diffuse al mondo (circa un milione e mezzo d’imprese, quasi 200 mila in Italia). Le aziende che effettuassero audit di sorveglianza o rinnovo senza allinearsi ai nuovi standard incorrerebbero in costi maggiori, perché obbligate a rifare un audit di adeguamento alla versione 2015 entro il prossimo settembre. Inoltre, dal 15 marzo 2018 gli organismi di certificazione dovranno svolgere tutte le verifiche per la prima certificazione, le sorveglianze o i rinnovi,

secondo le nuove edizioni delle due norme. Lo ha deciso IAF (International Accreditation Forum) nel corso dell’Assemblea Generale tenutasi a Vancouver lo scorso ottobre. Le attività di verifica ai sensi delle norme UNI EN ISO 9001 e 14001 sono svolte dagli organismi di certificazione accreditati: è a questi che le imprese devono rivolgersi quanto prima, perché in virtù dell’accreditamento che ne attesta la competenza, indipendenza e imparzialità sono in grado di offrire al mercato un più alto grado di affidabilità. “La certificazione accreditata ai sensi delle nuove norme”, afferma Giuseppe Rossi, Presidente di ACCREDIA, “è oggi più che mai strategica per le imprese che intendano competere sul mercato italiano e internazionale. Inoltre, la certificazione sotto accreditamento è spesso un requisito obbligatorio per poter partecipare ai bandi di gara pubblici“. Oggi le imprese sono chiamate ad affrontare sfide diverse da quelle di qualche decennio fa. Inoltre consumatori più consapevoli, con largo accesso alle informazioni e aspettative più elevate, richiedono un livello di qualità sempre crescente. Le norme UNI EN ISO 9001:2015 e

UNI EN ISO 14001:2015 intervengono nella gestione della strategia aziendale in un momento di rilancio dell’economia, a supporto delle imprese nel posizionamento su un mercato globale che si fa sempre più diversificato e complesso. La nuova ISO 9001 La UNI EN ISO 9001 per la certificazione del sistema di gestione per la qualità può essere applicata a qualsiasi organizzazione, grande o piccola, indipendentemente dal campo di attività. Il principio di fondo è la ricerca di un miglioramento continuo. È una norma fondamentale, se si considera che oltre un milione di aziende e organizzazioni, in più di 170 Paesi, hanno un sistema di gestione per la qualità certificato. Tra gli elementi innovativi della nuova edizione 2015 si segnalano: maggiore motivazione e coinvolgimento del top management, anche attraverso l’introduzione del concetto di rischio – Risk Based Thinking – e dell’analisi del contesto; il rafforzamento del focus sul cliente; una maggior efficienza organizzativa; più enfasi sul raggiungimento dei risultati; il potenziamento dell’approccio volto al miglioramento continuo; una miglior applicabilità della norma alle imprese che erogano servizi. L’Italia è in cima alla classifica europea, con oltre 150 mila certificazioni valide. In tutta in Europa sono 451 mila, mentre nel mondo sono più di un milione. 1

Direttore Dipartimento Laboratori di Taratura, ACCREDIA Torino r.mugno@accredia.it 2 Direttore Dipartimento Laboratori di Prova, ACCREDIA Roma s.tramontin@accredia.it 3 Relazioni Esterne, ACCREDIA Roma f.nizzero@accredia.it

T_M

N.

T_Mƒ ƒ 269 269 4/17


N. 04ƒ ; 2017

s

LA PAGINA DI ACCREDIA

La nuova 14001 La UNI EN ISO 14001 per la certificazione del sistema di gestione ambientale pone per la prima volta l’accento sull’analisi del ciclo di vita – Lifecycle Thinking – per la certificazione del sistema di gestione, prendendo in considerazione le conseguenze economiche, ambientali e sociali di un prodotto o di un processo, nell’arco del suo intero ciclo di vita. L’Italia è prima in Europa per numero di certificazioni ISO 14001: sono infatti quasi 27 mila quelle valide, con un aumento del 19,3%, rispetto al 2015, rispetto alle 120 mila rilasciate nel Vecchio Continente. ORGANISMI ABILITATI ALLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI DI MESSA A TERRA

Con un protocollo siglato il 26 settembre scorso tra il Presidente di ACCREDIA, Ing. Giuseppe Rossi, e il Direttore Generale della Direzione Generale per il Mercato, la Concorrenza, il Consumatore, la Vigilanza e la Normativa Tecnica del Ministero dello Sviluppo Economico, Avv. Mario Fiorentino, un nuovo settore si aggiunge a quelli in cui l’Ente di accreditamento è chiamato a rilasciare le sue attestazioni di competenza. Si tratta del Regolamento n. 462 del 22 ottobre 2001 di semplificazione del procedimento per la denuncia d’installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra d’imT_M ƒ 270

pianti elettrici e d’impianti elettrici pericolosi, nel cui ambito è previsto l’intervento di soggetti abilitati a effettuare verifiche periodiche. L’accreditamento verrà rilasciato in conformità allo standard UNI CEI EN ISO/IEC 17020, per organismi d’ispezione di Tipo A; tale tipologia di organismi garantisce, oltre alla competenza tecnica, anche elevati requisiti d’imparzialità, a tutela delle aspettative di sicurezza espresse da tutti gli stakeholder. ACCREDIA è destinataria da subito della documentazione che gli organismi d’ispezione, interessati al rinnovo delle abilitazioni in scadenza nel 2017, o comunque titolari di abilitazioni in scadenza nelle annualità successive, sono tenuti a produrre sulla base delle disposizioni contenute nel Decreto del MiSE del 13 luglio 2017.

NUOVO SITO ACCREDIA

Co-progettazione e usabilità sono le innovazioni del nuovo sito www. accredia.it, on line dal 10 ottobre scorso. Il progetto ha visto il coinvolgimento attivo dell’Ente nella riorganizzazione dei contenuti testuali e visuali. Completamente rinnovato nella veste grafica e nei contenuti, il nuovo portale è ora responsive, disegnato sui bisogni dell’utente e ben indicizzato. Nella nuova versione, più intuitiva e facilmente navigabile, è possibile trovare in home page Focus tematici sugli argomenti di maggiore interesse per gli utenti dei servizi accreditati, promossi attraverso immagini e video studiati per i consumatori. Sempre presenti le Banche Dati, dove consultare gli organismi e i Laboratori accreditati, oltre ai soggetti certificati, e la nutri-


N. 04ƒ ;2017 ILAC HA COMPIUTO 40 ANNI

Si sono svolte a Vancouver, dal 21 al 30 ottobre scorsi, gli IAF-ILAC Annual Meetings, le riunioni annuali delle associazioni internazionali IAF (International Accreditation Forum) e ILAC (International Laboratory Accreditation Cooperation). IAF e ILAC rappresentano la rete mondiale degli Enti di accreditamento degli organismi di certificazione e ispezione e dei Laboratori di prova e di ta ratura, che aderiscono agli Accordi internazionali di Mutuo Riconoscimento IAF MLA e ILAC MRA, in base ai quali le certificazioni, le ispezioni, le prove e le tarature accreditate sono riconosciute equivalenti sul mercato e accettate, di fatto, in tutto il mondo. Entrambe le organizzazioni stanno affrontando una fase di profondo cambiamento, che le vede impegnate nell’elaborazione di nuove strategie e po litiche, volte a rafforzare l’infrastruttura dell’accreditamento in tutto il modo e quindi valorizzare sul mercato i benefici dell’accreditamento per le istituzioni, le imprese e i consumatori. Quest’anno, l’appuntamento è stato doppiamente significativo, poiché ILAC ha celebrato il suo 40° anniversario, essendo nata come conferenza,

che si è riunita per la prima volta nel 1977 a Copenaghen. L’organizzazione è stata fondata con lo scopo di sviluppare la cooperazione internazionale per facilitare il commercio, attraverso la promozione dell’attività di valutazione della conformità dei Laboratori di prova e taratura. Successivamente, gli Accordi internazionali di Mutuo Riconoscimento gestiti da ILAC, di cui i membri aderenti sono firmatari, sono stati estesi anche alle attività degli organismi d’ispezione. La crescita di ILAC è stata significativa negli anni. A oggi, infatti, sono 92 i membri effettivi, che rappresentano 95 economie e contano più di 57.000 Laboratori e 8.800 organismi d’ispezione accreditati. Nel celebrare i suoi 40 anni di successo, il Presidente di ILAC, Peter Unger, ha confermato l’impegno dell’organizzazione per lo sviluppo del commercio internazionale, per il sostegno alle Pubbliche Amministrazioni, per la tutela della salute e l’ambiente attraverso l’accreditamento, con l’obiettivo di estendere gli Accordi ILAC MRA anche agli organizzatori di prove valutative interlaboratorio e ai produttori di materiali di riferimento. RICORDO DI FRANCESCO SANTINI DI ACCREDIA

Francesco Santini, responsabile dell’area Food del Dipartimento Certificazione e Ispezione di ACCREDIA, ci ha lasciati prematuramente lo scorso 22 ottobre. In centinaia hanno voluto partecipare di persona alla cerimonia con cui è stato dato l’ultimo saluto a un professionista stimato e collega affettuoso, da parte di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare con lui. Francesco, oltre a essere Assessor di EA, era da alcuni anni il rappresentante di ACCREDIA nell’EA MAC – Multilateral Agreement Committee, uno degli snodi di maggior rilievo nelle funzioni di EA, dato che da questo Comitato dipendono le decisioni sull’appartenenza o meno agli Accordi internazio-

n

ta sezione dei Documenti, ora sfogliabili attraverso un motore di ricerca. Novità assoluta è la sezione Servizi accreditati, rivolta a tutti coloro che vogliono approfondire le attività di organismi e Laboratori per capire come i loro servizi siano ormai entrati nella vita quotidiana dei consumatori. Il nuovo sito web che, come ha sottolineato il Presidente di ACCREDIA, Giuseppe Rossi, “è stato un bel lavoro di squadra”, parte da un’esigenza più ampia: comunicare in modo nuovo cosa fa ACCREDIA e far conoscere di più il mondo delle valutazioni di conformità accreditate, che possono aiutare Pubblica Amministrazione, imprese e consumatori a scegliere prodotti e servizi di qualità, perché sottoposti a verifiche rigorose.

LA PAGINA DI ACCREDIA

nali di Mutuo Riconoscimento. Entrato in Sincert nel 1999, Francesco Santini era, tra tutti i dirigenti di ACCREDIA, quello con la maggiore “anzianità di servizio”. La sua esperienza, nel settore dell’agroalimentare, ne faceva un punto di forza dell’Ente, e anche di EA. Spesso, per conto della nostra rete, si era interfacciato con la Commissione europea e con altri Enti e Associazioni internazionali. ACCREDIA ricorda la sua passione per il lavoro, l’impegno quotidiano, il desiderio costante di approfondire, senza fermarsi alla superficie delle cose. Ha lasciato una traccia notevole anche nei giovani colleghi che hanno operato insieme a lui nell’area Food del Dipartimento, che ora ne dovranno raccogliere l’eredità professionale. Straordinaria era la sua capacità di lavorare con serietà, ma sempre con il sorriso sulle labbra. L’ironia e, talvolta, le battute taglienti ne facevano emergere una personalità non comune. Non sarà facile trovare una sostituzione adeguata, per la sua competenza. Impossibile trovare una persona come lui, per la sua umanità.

Abbonarsi ORA per 2 anni a TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

CONVIENE!!! 70 euro (anziché 80) L’abbonamento biennale Vi offre 8 numeri cartacei + 8 sfogliabili + 8 telematici (Tutto_Misure News) Per richiedere le modalità di abbonamento, telefonare al n° 011/0266700 o inviare una e-mail a: metrologia@affidabilita.eu

T_M ƒ 271


n

Rubrica a cura di Paolo Carbone (paolo.carbone@unipg.it)

LA PAGINA DI IMEKO

La pagina di IMEKO Aggiornamenti sulle attività IMEKO nel 2017 AN INTRODUCTION TO IMEKO IMEKO, International Measurement Confederation, has been added to the permanent collaborations to the Journal starting from the beginning of 2014. This section contains information about the Association, publications, events and news of interest to our readers.

RIASSUNTO IMEKO, International Measurement Confederation, si è aggiunta tra i collaboratori stabili della Rivista a partire dall’inizio del 2014. Questa rubrica contiene informazioni sull’Associazione, pubblicazioni, eventi, e notizie di utilità per i nostri lettori.

Una delle principali attività di IMEKO è rappresentata dall’organizzazione di eventi scientifici. Recentemente, il TC19 – Environmental Measurements – ha organizzato un workshop sulla metrologia per il mare (Metrology for the sea). L’evento si è svolto a Napoli dall’11 al 13 ottobre, e ha avuto come tema il “learning to measure sea health parameters” a riprova della pervasività del tema delle misure e quindi delle misure per via elettronica, meccanica e termica. È stato un evento molto partecipato, con ben sette special session. Nei prossimi mesi ACTA IMEKO ospiterà una special section, con alcuni dei lavori estesi presentati al workshop. I TC1, TC7 e TC13 hanno organizzato a Rio de Janeiro, in Brasile, il proprio simposio congiunto sul tema Measurement Science Challenges in Natural and Social Sciences. Le presentazioni hanno riguardato lo stato di avanzamento delle conoscenze sui problemi di misura in ambito umano e sociale. Anche i TC3, TC5 e TC22 hanno organizzato una conferenza congiunta su temi centrali delle proprie attività: misurazioni di forza, di massa e di coppia, misurazioni di durezza, misurazioni di vibrazioni. L’evento si è T_M

N.

4/17 ƒ 272

svolto a giugno 2017 in Finlandia. Il TC9 organizza ogni tre anni l’evento Flowmeko, che nel 2016 si è tenuto a Sydney in Australia. Allo stesso modo, il TC12 organizza Tempmeko ogni tre anni. Si tratta di un congresso molto frequentato sul tema delle misurazioni di temperatura e termiche. L’ultimo evento si è tenuto in Polonia nel 2016. Il TC23 ha appena organizzato in Grecia il terzo congresso Imeko Foods dedicato alle misurazioni nell’ambito del cibo e della nutrizione. Infine, tutti i TC saranno coinvolti e presenti al congresso mondiale di IMEKO che si terrà a Belfast nel 2018: http://www.imeko2018.org. È un piacere informarvi che il Prof. Francesco Righini, membro onorario dell’Advisory Board di IMEKO, ha ricevuto il Lifetime Award, nell’ambito della European Conference on Thermophysical Properties (ECTP), che si è tenuta a Graz a settembre 2017. Congratulazioni per questo prestigioso riconoscimento! IMEKO pubblica un bollettino sul proprio sito web http://www.imeko.org, nel quale sono riassunte le attività effettuate nell’anno, gli esiti delle riunioni degli officer di IMEKO e altre noti-

zie d’interesse per chi si occupa di misure. Altri documenti sono liberamente scaricabili dal sito IMEKO. Si tratta di presentazioni, di documenti di governo dell’associazione e di newsletter. ACTA IMEKO

Vi ricordo che all’indirizzo https://acta.imeko. org/index.php/ acta-imeko sono disponibili tutti gli articoli pubblicati in ACTA IMEKO, la rivista scientifica open-access di IMEKO. In particolare, segnalo la terza uscita del 2017 che contiene una sezione dedicata ai lavori estesi presentati a Metrology for Archaeology and Cultural Heritage – MetroArchaeo2016. Si tratta di un’edizione molto interessante con punti di vista e opportunità di approfondimento scientifico di temi di ricerca che offrono spunti per collaborazioni su argomenti non tipicamente centrali nelle misure elettroniche, ma ricchi di sfide intellettuali e scientifiche. Inoltre vi informo con piacere che la rivista comincia a essere inserita nei ranking internazionali, come ad esempio Scimago Journal and Country Ranking: www.scimagojr.com/journal search.php?q=21100407601& tip=sid&clean=0 ed è presente su Scopus con una pagina dedicata: www.scopus.com/sourceid/ 21100407601?origin=sbrowse Infine, cari Lettori, dal prossimo numero, la pagina di IMEKO sarà curata dal collega Enrico Silva dell’Università degli Studi di Roma Tre. Vi saluto e auguro a Enrico un proficuo lavoro!


MISURE E FIDATEZZA

s Loredana Cristaldi, Giacomo Leone

Incertezza, affidabilità e prognostica nell’ottica Industry 4.0 – parte II

MEASUREMENT & DEPENDABILITY In the IoT and Industry 4.0 era, reliability and quality of service are becoming key elements in systems that manage complex services or industrial systems. In particular, the ability to analyze the health status of the system in the end-of-life prediction scenario is increasingly becoming a required specification. This article will highlight the role of uncertainty in evaluating the end-of-life parameter. RIASSUNTO Nell’era dell’IoT e del progetto Industry 4.0, affidabilità e qualità del servizio stanno sempre più diventando elementi chiave in sistemi che gestiscono servizi o in sistemi industriali complessi. In particolare, la capacità di analizzare lo stato di salute del sistema nell’ottica della predizione del fine vita sta diventando una specifica oggetto di studio. In quest’articolo si evidenzierà il ruolo dell’incertezza nella valutazione del parametro di fine vita. Nell’articolo precedente [1] abbiamo evidenziato il ruolo dell’incertezza nell’applicazione di tecniche di Prognostics and Health Management (PHM) di sistemi industriali complessi, ambito in cui affidabilità e qualità del servizio stanno sempre più assumendo un ruolo strategico. La prognostica di sistema, che vede nella stima di vita residua, meglio nota come RUL (da Remaining Useful Life) il suo obiettivo finale, può essere sviluppata seguendo principalmente tre tipologie di approcci: approccio model-based (talvolta indicato come white), approccio data-driven (approccio black-box) e approccio ibrido (o grey). L’approccio white è basato sulla definizione di un modello fisico che descrive il degrado del sistema in oggetto sulla base delle condizioni operative. La difficoltà di definire tali modelli per sistemi complessi, insieme alla crescente disponibilità di soluzioni di condition monitoring, ha portato negli ultimi anni a un crescente sviluppo di modelli data-driven, i quali cercano di definire modelli di degrado sulla base dei soli dati osservati (approccio black-box). Infine, l’approccio ibrido cerca di fondere tecniche appartenen-

ti alle due precedenti famiglie nel tentativo di esaltarne i fattori positivi e limitarne i negativi. In questo ambito, lungi dal voler essere esaustivi ma nel tentativo di focalizzare al meglio il problema, in [1] sono stati richiamati i passi fondamentali del processo che consente la definizione del budget d’incertezza. Tali passi riguardano [1, 3, 4]: • Rappresentazione e interpretazione dell’incertezza; • Quantificazione; • Propagazione; • Gestione.

bili strategie atte a migliorare la stima dell’incertezza tenendo ben presente che le soglie vengono fissaste sulla base dell’esperienza, mentre gli indicatori nascono dal trattamento, tipicamente su base probabilistica, di andamenti di degrado (noti come path) legati a meccanismi di guasto dominanti per il componente/sistema oggetto di analisi. Gli indicatori hanno quindi lo scopo di quantificare la capacità del componente/sistema di svolgere la propria missione in accordo a quelle che sono le specifiche d’uso definite in fase di design. Come è noto nella comunità di chi si occupa di misure, il primo passo da compiere è identificare le sorgenti d’incertezza che sono significative nella definizione della RUL. Quest’analisi, pur nella sua complessità specifica, risulta facilmente attuabile quando si valutano informazioni raccolte direttamente dalle unità sensoriali di cui è dotato il dispositivo. Le grandezze osservate durante l’attività di monitoraggio possono quindi essere valutate in funzione dell’incertezza della catena di misura in cui tali unità sensoriali sono inserite: ne segue che l’ottimizzazione della stessa (anche alla luce di un’attenta analisi delle grandezze d’influenza) aiuta a contenere l’incertezza finale che compete alla RUL. Un ruolo non indifferente nel processo della gestione dei contributi per la valutazione dell’incertezza è però ricoperto dalle modalità di raccolta delle informazioni e dalle condizioni d’uso dei dispositivi che operano nel sistema: come è noto [2], l’affidabilità di un dispositivo (già espressa come una funzione dipendente dal tempo e/o

Il punto ancora da approfondire in [1] era quello relativo alla gestione dell’incertezza. Tale processo non va visto come l’iter che porta ad assegnarne un valore o valutarne la legge di propagazione, ma come l’insieme di tutte le attività che aiutano nella gestione dell’incertezza quando si applica una manutenzione su condizione a dispositivi in funzione. L’efficacia delle attività manutentive dipende di fatto da quanto sono incerti i valori che vengono confrontati con le soglie assegnate: questa considera- DEIB - Politecnico di Milano zione spinge quindi a valutare possi- loredana.cristaldi@polimi.it T_M

N.

T_Mƒ ƒ 273 273 4/17


N. 04ƒ ; 2017 cicli di lavoro) cambia se, nel corso dell’utilizzo del sistema, vengono modificate le condizioni d’uso dello stesso. Come noto, è fondamentale non trascurare dove e come il sistema viene utilizzato: condizioni di lavoro più gravose rispetto a quanto definito in fase di design rappresentano stress che conducono a un invecchiamento “precoce” del sistema rispetto alle attese, determinando una diminuzione del valore assegnato alla RUL. A questo punto, dopo aver classificato i modelli prognostici proposti in letteratura (model-based, data-driven e ibridi) è opportuno introdurre un’ulteriore classificazione riguardante la modalità di acquisizione d’informazioni a fini prognostici, la quale ovviamente ha conseguenze dirette nella gestione e propagazione dell’incertezza associata agli input di tali modelli, e la definizione e la gestione dell’incertezza sulla RUL. In particolare, in letteratura [3] sono due gli approcci principalmente proposti: “Testing-based Health Management” (TBHM) e “Condition-based Health Management” (CBHM). Le pratiche di TBHM basano la stima della RUL sull’analisi di test condotti su un insieme numericamente consistente di componenti/sistemi nominalmente identici tra loro. Tipicamente un numero n di componenti viene portato al guasto, così da ottenere n osservazioni di tempo di guasto. Ovviamente sono ottenuti diversi tempi di guasto, a causa della variabilità intrinseca degli oggetti componenti il campione sperimentale. Tale variabilità può avere diverse fonti, quali ad esempio la variabilità delle proprietà e delle caratteristiche dei singoli componenti (dovuta alla tolleranza di produzione), e la variabilità nelle condizioni operative e ambientali ai quali ognuno di essi è stato sottoposto. L’obiettivo finale è quello di definire, a partire dai dati ottenuti, una funzione di densità di probabilità caratterizzante l’aleatorietà (e quindi l’incertezza) del tempo di guasto del sistema in oggetto. Tipicamente si adottano per questo scopo tecniche statistiche che convergono in due grandi categorie di approcci: l’approccio frequentista e l’approccio Bayesiano, con quest’ultimo che consente all’utente finale d’introdurre, nel modello prognostico adottato, ipotesi che tengano conto della conoscenza del sistema in oggetto sulla base di esperienza personale e/o parere di esperti. È ovvio che in entrambi i casi la stima della densità di probabilità ottenuta, basandosi su un numero finito di test, introduce a sua volta una certa aleatorietà che può essere ridotta, ad esempio, aumentando il numero di test eseguiti. A differenza delle tecniche TBHM, le strategie di CBHM si basano sull’analisi dei dati provenienti dal sistema di monitoraggio che forniscono informazioni sullo stato di degrado del singolo componente/sottosistema/sistema considerato, in modo da tenere conto della propria specificità. Tutte le misure acquisite fino a un determinato istante tp sono utilizzate per definire lo stato del sistema. In partiT_M ƒ 274


N. 04ƒ ;2017 colare, è possibile associare a ogni stato una distribuzione di probabilità. È importante sottolineare che questa distribuzione va vista in termini di conoscenze specifiche sullo stato del sistema considerato e quindi non si presta a considerazioni di tipo frequentista. L’obiettivo finale è quello di adottare dei modelli predittivi di degrado (che possono essere model-based, data-driven o ibridi) che riescano a sfruttare la stima dello stato del sistema al tempo tp per predire gli stati futuri del sistema (posteriori a tp), e fornire così una stima dell’istante di tempo in cui lo stato assume un valore non accettabile. Questa informazione verrà poi usata per il calcolo della RUL (Fig. 1).

Figura 1 – Attività legate al PHM [3]

La definizione della RUL dipende dal modello predittivo adottato, di cui esiste una discreta letteratura: modelli di tipo stocastico (capaci di descrivere la dinamica stocastica dei differenti path a fronte anche di effetti random, errori di misura, ecc.), approcci dove in base alla stima di monotonicità dei path si possono utilizzare diverse famiglie di funzioni (per degradi classificabili in termini di path monotoni vi sono i processi Gamma [5], i processi Gaussiani inversi [6], mentre i processi di Wiener modellano path non monotoni [7, 8]), così come modelli basati su tecniche Machine Learning [9].

Nella predizione degli stati futuri, la sfida più grande è rappresentata dalla previsione delle condizioni di carico (e quindi di degrado del sistema). Tipicamente, l’analista formula ipotesi statistiche soggettive sulle condizioni di carico future, basandosi sull’esperienza e sulle condizioni di carico monitorate fino al tempo tp. È importante tuttavia sottolineare come l’acquisizione continua di dati di monitoraggio possa essere sfruttata per aggiornare in maniera automatica (secondo un framework Bayesiano) le funzioni di probabilità associate alle condizioni di carico future. In generale la predizione degli stati futuri del sistema, e quindi della RUL, è affetta da più fonti d’incertezza che possiamo racchiudere in: • Incertezza legata alla stima dello stato attuale; • Incertezza legata alle condizioni d’uso future; • Incertezza di modello. Nasce quindi il problema di valutare la propagazione dei diversi contributi sulla stima della RUL. Questo genere di analisi è oggi di fatto compiuto utilizzando tecniche di propagazione di cui la più no ta è basata sulla tecnica Monte Carlo (MC). Un esempio efficace è presentato in [10] dove viene proposto un doppio ciclo di simulazioni MC per la predizione della RUL. In particolare, il modello prognostico proposto è caratterizzato da parametri di modello aleatori, i cui iper-parametri (valor me dio e deviazione standard dei parametri di modello) sono affetti a loro volta da incertezza. Il ciclo esterno di MC serve quindi per campionare possibili valori di valor medio e deviazione standard dei parametri di modello, sulla base dei quali costruire una distribuzione statistica degli stessi, da cui campionare il loro valore nel ciclo interno. L’applicazione di due cicli MC innestati permette di ottenere intervalli di confidenza per la funzione di ripartizione (o Cumulative Distribution Function, CDF) della RUL (o analogamen-

s

MISURE E FIDATEZZA

te del tempo di guasto), e di conseguenza anche per il rischio di guasto. BIBLIOGRAFIA

1. L. Cristaldi, G. Leone, “Incertezza, affidabilità e prognostica nell’ottica Industry 4.0”, “Misure e fidatezza”, Tutto_Misure, anno XIX, n. 3, 2017. 2. M. Lazzaroni, L. Cristaldi, L. Peretto, P. Rinaldi and M. Catelani, “Reliability Engineering: Basic Concepts and Applications”, in ICT, Springer, ISBN 978-3-642-20982-6, eISBN 978-3-642-20983-3, DOI 10.1007/978-3-642-20983-3, 2011 Springer-Verlag, Berlin Heidelberg. 3. S. Sankararaman, K. Goebel, “Uncertainty in Prognostics and Health management: An overview”, International Journal of Prognostics and Health Management, ISSN21532648, 2015 010. 4. L. Tang, G.J. Kacprzynski, K. Goebel, G. Vachtsevanos, “Methodologies for Uncertainty Management in Prognostics”, 2009 IEEE Aerospace conference, Year: 2009, Pages: 1-12, DOI: 0.1109/AERO.2009.4839668. 5. C.C. Tsai, S.T. Tseng and N. Balakrishnan, “Optimal design for degradation tests based on Gamma processes With random effects”, IEEE Transactions on Reliability, vol. 61, no. 1, pp. 604-613, 2012. 6. Z.S. Ye and N. Chen, “The inverse Gaussian process as a degradation model”, Technometrics, vol. 56, no. 2, pp. 302-311, 2014. 7. X.S. Si, W. Wang, M.Y. Chen, C.H. Hu, and D.H. Zhou, “A Wienerprocess-based degradation model with a recursive filter algorithm for remaining useful life estimation”, Mechanical Systems and Signal Processing, vol. 35, no. 1-2, pp. 219237, 2016. 8. C.M. Liao and S.T. Tseng, “Optimal design for step-stress accelerated degradation tests”, IEEE Transactions on Reliability, vol. 55, no. 1, pp. 5966, 2006. 9. C. Chen, B. Zhang, G. VachtsevaT_M ƒ 275


nos and M. Orchard, “Machine Condition Prediction Based on Adaptive Neuro–Fuzzy and High-Order Particle Filtering”, in IEEE Transactions on Industrial Electronics, vol. 58, no. 9, pp. 4353-4364, Sept. 2011. 10. L. Tang, G.J. Kacprzynski, K. Goebel and G. Vachtsevanos, “Methodologies for uncertainty management in prognostics”, 2009 IEEE Aerospace conference, Big Sky, MT, 2009, pp. 1-12.

Loredana Cristaldi è Professore Associato di Misure Elettriche ed Elettroniche presso il Dipartimento di Elettrotecnica del Politecnico di Milano. La sua attività di ricerca è svolta principalmente nei campi delle misure di grandezze elettriche in regime distorto e dei metodi di misura per l’affidabilità, il monitoraggio e la diagnosi di sistemi industriali. Fa parte del CT 56 – Affidabilità – del CEI.

s

NEWS

N. 04ƒ ; 2017

n

MISURE E FIDATEZZA

L’ALTERNATIVA CONVENIENTE PER MISURE DI COPPIA Il trasduttore di coppia T22 con tecnologia basata sugli estensimetri impiega una tecnologia senza contatto per misurare la coppia e fornisce intervalli di misura da 0-0,5 Nm a 0-1 kNm. Il suo design compatto lo rende ideale per la misurazione della coppia statica e dinamica su componenti rotanti e non rotanti. Pertanto il T22 viene impiegato, ad esempio, nei laboratori e sui banchi prova di fine linea nel settore automotive e nella tecnologia di produzione. Con le sue due uscite analogiche (corrente e tensione), il sensore di coppia può essere facilmente collegato a controller logici programmabili (PLC), pertanto è ideale per l’uso nella produzione e nel monitoraggio dei processi. Classe di precisione HBM: 0,5; Coppia

Giacomo Leone ha conseguito la Laurea Magistrale in Ingegneria Elettrica al Politecnico di Milano (A.A. 2014) con una tesi intitolata “Prognostics and Health Management of High Voltage and Medium Voltage Circuit Breakers”. Attualmente è uno studente di Dottorato presso la stessa Università: la sua attività di ricerca è focalizzata principalmente sullo sviluppo di algoritmi per scopi diagnostici e prognostici e per la valutazione di affidabilità di sistemi. da contatto. Soluzione conveniente, che richiede tempi minimi e riduce le spese e le operazioni d’integrazione: – non sono necessari amplificatori aggiuntivi, grazie all’elettronica integrata; – il design compatto assicura un collegamento semplice, anche in spazi ristretti; – funzionamento esente da manutenzione. Facile integrazione: – collegamento diretto a PLC con +/- 5 V e uscite analogiche 10 +/- 8 mA; – il diametro di accoppiamento può essere scelto singolarmente; – adatto per accoppiamento a frizione senza gioco. Installazione rapida e semplice in svariate applicazioni. Ampia gamma di accessori: – Cavi di collegamento del trasduttore disponibili in diverse lunghezze (5 m, 10 m); – Presa per cavo da 12 pin; – Giunti a soffietto.

nominale: da 0,5 Nm a 1 kNm; Velocità di rotazione nominale: fino a 20.000 giri/min. Il trasduttore di coppia T22 è ora disponibile con tre nuove coppie nominali di 0,5 Nm, 1 Nm e 2 Nm. Questa soluzione, particolarmente conveniente, è disponibile anche per le applicazioni che richiedono Per ulteriori informazioni: intervalli di misurazione nominali ridotti, https://www.hbm.com/it/2384/t22come la bioingegneria, i banchi prova per torsiometri-per-semplicicuscinetti e materiali, oltre che per i test applicazioni-della-coppia

NUOVI ACCELEROMETRI ICP® MINIATURIZZATI DALLA PCB Un nuovo accelerometro ICP® “a goccia” è stato realizzato dalla PCB Piezotronics, Inc. Il Modello 352A74 ha una sensibilità di 100 mV/g e un range di misura di ±50 g peak. Il sensore è ermeticamente sigillato in un piccolo case di titanio e prevede un montaggio con adesivo. Con un leggerissimo cavo flessibile integrale di 30 cm, l’accelerometro risulta facile da installare in spazi molto limitati. Il cavo è poi giuntato in un cavo coassiale più ingombrante, per

Accelerometro ICP® miniaturizzato: Modello 352A74 della PCB Piezotronics

T_M ƒ 276

una lunghezza di 3 metri, e terminante con un connettore tipo 10-32. L’elevata sensibilità, combinata con una massa di 1,2 grammi, rende lo strumento ideale per test su piccoli componenti e test d’imballaggio, quindi test di componenti elettronici, circuiti stampati e altre piccole strutture. Inoltre tale massa ridotta e leggerezza, unite alla brillante soluzione del cablaggio, lo rendono idoneo a tutte le applicazioni dove viene richiesto basso carico totale in spazi minimi. Con il suo circuito microelettronico interno, il Modello 352A74 fornisce un segnale a basso rumore e bassa impedenza, consentendo una trasmissione del segnale su lunghe distanze e semplicità di operazione, con una robustezza che gli consente di resistere a shock fino a ±5,000 g. Per ulteriori informazioni: www.pcb.com oppure contattare Carmine Salzano, PCB® International Aerospace Defense Manager, csalzano@pcb.com


TECNOLOGIE IN CAMPO

s

Rubrica a cura di Massimo Mortarino

(mmortarino@affidabilita.eu)

Come gestire i dati di misura Estensimetri e miglioramento aerodinamico Acquisizione dati di misura “4.0”

TECHNOLOGIES IN ACTION The section “Technologies in action” presents a number of recent case studies of industries or institutions gaining profit from the latest innovation in measuring instruments and systems. RIASSUNTO La Rubrica “Tecnologie in campo” presenta un compendio di casi di studio di Aziende e/o istituzioni che hanno tratto valore aggiunto dalla moderna strumentazione di misura. LA BATTAGLIA “DIGITALE”

L’efficacia di una soluzione di misura non dipende solo dalla quantità di dati che è in grado di acquisire, ma anche e soprattutto da come consente all’utente di gestirli e monetizzarli in modo semplice e rapido Il modello Industry 4.0 sta provocando una notevole rivoluzione nell’ambito dell’offerta di soluzioni automatizzate che riguardano non solo le tecnologie per produrre ma anche quelle destinate al controllo e al collaudo finale. Tutte le offerte di soluzioni e tecnologie che si rispettino sono ormai accompagnate dalla capacità di acquisire quantità sempre più rilevanti di dati, a velocità sempre più stratosferiche. Una vera e propria corsa a chi offre più dati, ma come semplice optional, che a volte non risponde all’esigenza principale dell’utente: estrarre dai dati acquisiti poche informazioni, essenziali nell’ottica del miglioramento competitivo della propria azienda. Una situazione in frenetica evoluzione, che tentiamo d’inquadrare con l’aiuto di Bruno Rolle e Levio Valetti, il primo Direttore Commerciale e General Manager della Divisione Commerciale Italia di Hexagon Manufacturing Intelligence, il secondo Marketing & Communications Manager della stessa Divisione. Una dop-

pia intervista di sicuro interesse, data l’evoluzione in atto nella multinazionale leader in ambito metrologico da alcuni anni, che Tutto_Misure sta regolarmente monitorando con attenzione, con la disponibilità dei responsabili italiani di Hexagon MI. D.: Il mercato delle soluzioni per la fabbrica digitale sembra fortemente orientato all’offerta di soluzioni in grado di acquisire grandi quantità di dati, senza tuttavia preoccuparsi troppo di fornire all’utente la possibilità di estrarre quelli veramente importanti e gestirli a vantaggio della propria azienda… (B. Rolle) Posso confermare che il “problema” attuale è diventato disporre di grandi quantità di dati e non sempre riuscire a gestirli in modo vantaggioso. Oggi possiamo fornire sistemi di scansione in grado di rilevare fino a 470.000 punti al secondo, certamente utili per analisi approfondite, ma spesso ciò che serve all’utente sono le 10 informazioni sintetiche, indispensabili per chi deve prendere le decisioni strategiche nell’ambito della propria realtà aziendale… E proprio su questo terreno si sta giocan-

do la competizione fra i player del mercato e si è concentrata la strategia di cambiamento evolutivo del Gruppo Hexagon negli ultimi anni: da venditori di macchine e strumenti a “problem solver”. Risulta ormai evidente che, in generale, chi sarà in grado di gestire il dato nel modo migliore vincerà la competizione. Hexagon MI intende rappresentare il punto di riferimento per quanto riguarda l’informazione in ambito Manufacturing. (L. Valetti) Questa strategia di sviluppo appare ben evidente se si analizzano le acquisizioni che il nostro Gruppo ha effettuato negli ultimi anni, conservando un’importante quota di competenze sull’hardware per l’acquisizione dei dati, e successivamente concentrandosi sul software di elaborazione degli stessi, per arrivare infine allo studio di piattaforme in grado d’integrare i vari sistemi e movimentare il dato, visualizzarlo e renderlo fruibile da parte del gestore di una realtà produttiva. Tra le più recenti acquisizioni del Gruppo Hexagon figurano Q-DAS, specializzata nei sistemi di analisi statistica per l’industria, Vero T_M

N.

T_Mƒ ƒ 277 277 4/17


Software, per i sistemi CAD/CAM, CATAVOLT, società specializzata proprio nell’integrazione e interconnessione di applicazioni informatiche, e, infine, MSC Software, società leader nell’ambito della simulazione industriale, anch’essa, come s’intuisce immediatamente, in piena sintonia con la nuova vision del nostro Gruppo. D.: Quando si parla di “acquisizione di aziende” si pensa immediatamente a operazioni i-

T_M ƒ 278

N. 04ƒ ; 2017

s

TECNOLOGIE IN CAMPO

spirate dall’obiettivo di eliminare un concorrente e, comunque, economicamente vantaggiose. È questo il caso di Hexagon? (L. Valetti) Il nostro gruppo ha raggiunto da poco la soglia delle 100 acquisizioni, iniziate nel 2000, quando comprendeva 4 grandi realtà (DEA – Leitz – Browne & Sharpe – TESA). 100 aziende acquistate in 17 anni, dunque, tutte sane e con ampi margini di sviluppo, leader nel proprio settore di competenza. Realtà acquisite non per eliminare un concorrente, bensì per migliorare il nostro livello di competenza nel loro settore e, naturalmente, garantire un ritorno rapido agli investitori. Aziende che sanno lavorare bene e continueranno a farlo negli anni, al servizio delle aziende del gruppo Hexagon e di tutti i loro clienti. Va sottolineato che le prime istruzioni per-

venute da parte della Direzione nel momento in cui vennero avviate le operazioni di acquisizione contenevano come obiettivo principale quello di essere il n° 1 (o, al massimo, il n° 2) nella classifica mondiale riguardante lo specifico settore. Istruzioni estremamente chiare per quanto concerne l’atteggiamento “costruttivo” della nostra politica di acquisizione, non crede? (B. Rolle) Aggiungo soltanto che il rapporto con le nuove aziende entrate nel gruppo si sviluppa gradualmente, iniziando a conoscersi reciprocamente e a lavorare insieme su progetti specifici, per poi intensificare progressivamente le sinergie, a livello tecnologico e commerciale. D.: Poco meno di un anno fa presentavate ai nostri lettori un progetto di sviluppo estremamente ambizioso a livello di numeri, nel quale l’incidenza


N. 04ƒ ;2017 D.: A un maggiore impegno da parte dei commerciali dovrebbe tuttavia corrispondere un

portafoglio clienti più “sicuro”, nel senso che avere più clienti acquisiti significa anche correre minori rischi legati all’eventuale flessione di ordini da parte di clienti-chiave e ciò, presumibilmente, equivale ad ampliare la quota clienti costituita da aziende piccole e medie… (B. Rolle) La crescita del nostro fatturato Italia si è manifestata soprattutto in alcune aree strategiche, come la Lombardia, il Triveneto e l’Emilia Romagna, e proprio in queste Regioni si evidenzia un incremento dei clienti PMI. Facendo un rapido confronto tra i fatturati delle filiali europee del gruppo Hexagon, l’Italia risulta ottima terza in classifica, come si diceva, con circa 30 milioni di euro nel 2017. Siamo preceduti solo dalla Germania (con 45 milioni) e dalla Francia (di misura, con 32 milioni), quest’ultima patria dei bracci di misura Romer, che abbiamo visto ai vertici delle vendite nel nostro Paese. Il 40% del nostro fatturato deriva da quel “service”, citato nella domanda precedente; inoltre, è sempre più marcata la nostra tendenza a operare nell’ambito della “Smart Quality”, proponendo soluzioni che coprono tutte le fasi, dalla progettazione al controllo/verifica. E sempre più all’insegna della “gestione del dato”, che rappresenterà un campo di battaglia fondamentale e determinante nel prossimo futuro. Faccio un esempio, mediando la proposta innovativa che una grande azienda della distribuzione online sta lanciando in questo periodo ai propri clienti: i dati raccolti indicheranno al cliente che è ora di sostituire gli utensili di alcune macchine, e gli daranno la possibilità di visualizzare l’ordine precompilato e inviarlo direttamente al fornitore (l’esempio originale riguardava il cliente che stava lavandosi i denti e visualizzava che il dentifricio era quasi esaurito, potendo ordinarlo direttamente con un clic da smartphone). Il fornitore di sistemi e

s

della parte “service” aumentava notevolmente rispetto a quella legata alla macchina o allo strumento di misura. Com’è andata nel 2017? (B. Rolle) L’obiettivo è stato sostanzialmente rispettato, anche se l’anno non è ancora terminato. Il fatturato commerciale Italia è in aumento del 10%, intorno ai 30 milioni di euro totali. Va rilevato che nel 2017 si è sentito parecchio l’effetto positivo del piano strategico nazionale INDUSTRIA 4.0: molti clienti, tendenzialmente inclini a optare per il retrofit di fine anno di macchine già datate, stavolta hanno optato per l’acquisto di macchine nuove, favorito dagli incentivi offerti dal piano. Ciò si è verificato soprattutto con i bracci di misura portatili, che hanno rappresentato una quota significativa del fatturato 2017 relativo alle macchine vendute. Quest’anno l’impegno del nostro comparto commerciale, premiato da un ottimo risultato, è stato particolarmente rilevante in quanto, rispetto all’esercizio precedente, si è registrata l’assenza di grandi progetti da parte dei “clienti-chiave”: quelli, per intenderci, che grazie a commesse di grande valore garantiscono particolari volumi di fatturato (Fiat Chrysler Automobiles, ad esempio). Ciò ha significato l’acquisizione di un numero di clienti più elevato rispetto al 2016, ovviamente con una media ordini procapite inferiore.

TECNOLOGIE IN CAMPO

soluzioni che saprà ottenere tale risultato, in modo rapido e semplice, avrà vinto la propria battaglia, almeno per un po’ di tempo! Per ulteriori informazioni: www.hexagonmi.com ESTENSIMETRI E MIGLIORAMENTO AERODINAMICO

Validazione modello CFD per vettura di formula SAE mediante campagna sperimentale basata sull’utilizzo di estensimetri HBM La formula SAE/Student è una competizione studentesca internazionale di natura ingegneristica, finalizzata alla progettazione, realizzazione e promozione di una vettura monoposto. La Scuderia Tor Vergata (team ufficiale di Formula SAE dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata), fondata nella stagione sportiva 2012/ 2013, è giunta nel 2016/2017 alla realizzazione del quinto prototipo. Sebbene l’inclusione del pacchetto aerodinamico sia stata sviluppata solo a partire dal 2014/2015, l’importanza della sua profonda influenza sulla dinamica del veicolo è stata compresa rapidamente. Nel tempo, quindi, gli obiettivi di massimizzazione della deportanza (paralleli a quelli di contenimento della resistenza) sono sempre stati accompagnati dalla ricerca del miglior compromesso in termini di bilancio dei momenti che agiscono sulla monoposto: attraverso la corretta distribuzione del carico aerodinamico al variare dell’assetto, è infatti possibile la compensazione dei fenomeni che determinano l’instabilità del veicolo in curva (under/oversteer). “Le competenze acquisite negli anni”, dichiara Flavio Lamparelli, membro della Scuderia Tor Vergata in ambito aerodynamics, “ci hanno condotto a una consapevolezza tale da far emergere la necessità, per la stagione 2016/2017, di ampliare il know how del team in materia attraverso una campagna sperimentale. Com’è noto, la valutazione delle scelte ingegneristiche che determinano le T_M ƒ 279


potenziali prestazioni di un’appendice aerodinamica avviene in primo luogo attraverso lo studio fluidodinamico, realizzato tramite modellazione matematica del campo di moto. In particolare, la soluzione delle equazioni differenziali alle derivate parziali che descrivono la fisica del processo (Navier-Stokes) viene ricavata con metodi di calcolo numerico attraverso software di fluidodinamica computazionale (CFD)”. Le risorse di calcolo disponibili allo stato dell’arte risultano essere decisamente notevoli, tuttavia l’intrinseca aleatorietà che caratterizza la variazione delle grandezze fisiche d’interesse nei processi reali determina l’impossibilità di ottenere la soluzione delle equazioni in forma chiusa, rendendo pertanto inevitabili la formulazione d’ipotesi e un certo livello di approssimazione che competerà alla soluzione. “Appare quindi chiaro”, continua Lamparelli, “come la realizzazione di una campagna sperimentale risulti essere l’unica via percorribile al fine di stabilire la qualità delle suddette ipotesi, ovvero il grado di attendibilità che può essere attribuito alle soluzioni fornite dal software”. La campagna sperimentale, finalizzata alla validazione del sopracitato modello CFD, è stata incentrata sulla misurazione indiretta della deportanza generata dai profili alari mediante un trasduttore di forza realizzato ad hoc. In primo luogo si è reso necessario individuare le zone maggiormente sollecitate degli attacchi in alluminio, tramite il metodo agli elementi finiti (FEM), rendendo quindi possibile l’applicazione razionale degli estensimetri bi-griglia per sollecitazioni di torsione/taglio

N. 04ƒ ; 2017

s

TECNOLOGIE IN CAMPO

del trasduttore completando i contatti elettrici con la centralina della monoposto. Una volta ricavata la curva di taratura, che fornisce il valore della forza (in Newton o kg) in funzione misurata in Volt al centro del ponte, si è svolta la campagna di misure vera e propria al fine di ottenere i valori Figura 2 – FEM attacco posteriore sperimentali della deportanza al variare della velocità. “Confrontando i dati raccolti con i valori di deportanza calcolati dal software al variare dei parametri d’interesse”, conclude Lamparelli, “si è resa possibile una più fine descrizione matematica del flusso, ottenendo Figura 3 – FEM attacco anteriore pertanto un modello di simulazione maggiormente attendibile. Appare altresì chia(1-XY43-3/120) forniti da HBM. Completata l’applicazione degli SG ro come la conduzione di una cam(resa possibile dall’utilizzo di materia- pagna di misure caratterizzata da un le presente nel kit fornito da HBM) si numero così cospicuo di variabili risulè realizzato un circuito che rende mi- ti essere necessariamente accompasurabile, tramite differenza di poten- gnata da una serie di criticità tecniche ziale, la variazione di resistenza elet- non banali. trica delle griglie In questi termini, si ritiene doveroso in costantana menzionare le difficoltà riscontrate nel (NdR: sottilissimo realizzare un trasduttore che presenfilo metallico) a tasse una sensibilità idonea al caso seguito dell’ap- studio. Da un lato, si pone, infatti, il plicazione del ca- problema legato all’influenza negatirico (ponte di va che fenomeni di natura vibrazioWheatstone in- nale avrebbero sul sistema nel caso in tero). cui esso presentasse elevata sensibiliSi è ultimata poi tà; dall’altro, invece, è evidente come la realizzazione i dati raccolti risulterebbero di scarsa Figura 1 – Linee di flusso simulate sull’ala posteriore

T_M ƒ 280


N. 04ƒ ;2017 Figura 4

geometria degli attacchi: lo sviluppo prevalentemente planare e l’esiguo spessore impediscono, infatti, di sfruttare estensimetri lineari per deformazioni a flessione (più rilevanti di quelle a taglio), poiché la misura sarebbe influenzata da effetti di bordo eccessivamente marcati. Per lo stesso motivo, nelle ultime sessioni di prove in pista, si è fatto ricorso (con opportune misure di sicurezza) a una consistente riduzione di resistenza strutturale dell’attacco anteriore (Fig. 3), ricavando una sezione aperta al fine di aumentarne la deformazione. Data poi la natura degli elementi sensibili, si sono seguiti scrupolosamente i passi indicati da HBM per una corretta applicazione (preparazione fisica e chimica delle superfici, posizionamen-

n

TECNOLOGIE IN CAMPO

to, utilizzo del materiale di fissaggio). Per ciò che invece concerne la centralina, è stata necessaria l’inclusione di un circuito integrato con amplificatore operazionale affinché la tensione in ingresso risultasse apprezzabile per il sistema di acquisizione dati. Infine ci si è assicurati che i restanti tratti della struttura presentassero una rigidezza adeguata e, in particolare, è stato fondamentale ridurre la cedevolezza di collegamenti meccanici filettati e incollaggi strutturali, i quali altrimenti avrebbero inevitabilmente assorbito parte del carico determinando una minore deformazione del componente in esame”. Per ulteriori informazioni: www.hbm.com

Figura 5

Figura 7 Figura 6

utilità qualora lo strumento di misura fosse poco sensibile. Nel dettaglio, individuando la seconda tra le sopracitate problematiche come principale per il caso in esame, si è incentrata l’attenzione sulla ricerca delle modalità operative che massimizzassero la sensibilità del trasduttore. In tal senso si ritiene opportuno specificare che a dettare la scelta in merito alla tipologia di strain gauges da utilizzare è stata essenzialmente la peculiare

Figura 8

T_M ƒ 281


s

NEWS

UNA PARTNERSHIP WIN-WIN PER ASSEMBLAGGI DI QUALITÀ Samac in crescita nel mercato mondiale dell’automazione grazie alla partnership con fornitori eccellenti, come Keyence La Samac, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni per l’automazione di assemblaggio e collaudo, con un organico di oltre 70 persone e un fatturato che corre verso i 15 milioni nel 2017 e cresce a doppia cifra, rappresenta un brillante esempio di innovazione Made in Italy. La società di Vobarno (BS) esporta infatti circa il 50% delle proprie automazioni e il trend indica un’ulteriore crescita delle attività internazionali, soprattutto in Europa ma anche in Cina e USA. “I nostri clienti operano prevalentemente in ambito Automotive – racconta Christian Vaglia, Marketing Engineer di Samac – un settore fortemente competitivo che richiede soluzioni al contempo flessibili e performanti per automatizzare i processi di assemblaggio e collaudo dei componenti. Grazie anche allo sviluppo di soluzioni in linea con il paradigma di Industria 4.0, oggi siamo considerati tra le aziende più dinamiche e attive sul mercato”. “Stiamo crescendo molto velocemente – aggiunge Vaglia – e una parte di questo successo è sicuramente legata alla collaborazione con i nostri fornitori, tra i quali si distingue Keyence: un marchio di qualità conosciuto sul mercato, che ci permette di utilizzare nei nostri sistemi prodotti sempre all’avanguardia, offrendoci una marcia in più rispetto ai nostri competitor. Un valore, quest’ultimo, che ci viene riconosciuto anche da parte dei nostri clienti”. Samac ha deciso da tempo di utilizzare per le proprie macchine solo componenti di altissimo livello: in questo contesto organizzativo e strategico l’impiego di componenti e sistemi Keyence sta contribuendo alla crescita tecnologica dell’azienda. “Sulla qualità non facciamo sconti”, afferma Michele Giacoboni, responsabile degli acquisti di Samac. “L’uso di strumenti di qualità, come quelli proposti da Keyence – continua Vaglia – ci sta aiutando nell’acquisizione di un numero sempre maggiore di commesse, soprattutto sui mercati internazionali. A volte infatti la nostra offerta arriva a superare, in termini di qualità e performance, le richieste del cliente”. “Le caratteristiche del settore automotive e degli altri settori per i quali lavoriamo ci impongono di scegliere fornitori in possesso di una gamma completa di offerte, che siano pronti a soddisfare rapidamente le nostre richieste. Keyence offre un catalogo tra i più completi del mercato, composto solo da prodotti di altissima qualità e caratterizzati da un elevato contenuto d’innovazione”, spiega Giacoboni. “La completezza della gamma ci permette di utilizzare il catalogo Keyence come onestop-shop: un unico riferimento in cui troviamo tutto quello che ci serve negli specifici ambiti di riferimento. Con Keyence, inoltre, Samac può contare su tempi di consegna rapida per tutti i prodotti, anche per quelli più costosi che in genere richiedono tempistiche piuttosto lunghe”. Ma il concetto di reattività, nella partnership con Keyence, si spinge oltre, come precisa Giacoboni: “Spesso ci capita che i nostri clienti modifichino in corso d’opera le caratteristiche richieste alla macchina. Ciò ci impone di appoggiarci a fornitori in grado di consentirci di mantenere tempi di sviluppo e consegna accettabili, anche in caso di modifiche”. Oltre alla capacità di risposta e alla completezza della gamma,

T_M ƒ 282

per Samac è fondamentale che il fornitore sia in grado di garantire un supporto globale. “Utilizzando i prodotti Keyence non soltanto abbiamo l’opportunità di scegliere componenti di alto livello qualitativo e tecnico, ma anche di fruire di un servizio di assistenza globale che per noi è di cruciale importanza, dal momento che stiamo lavorando sempre più con clienti dislocati non soltanto in Europa ma anche in Cina e negli USA”, spiega Giacoboni. “Inoltre, in caso di guasti, Keyence è in grado di metterci a disposizione un muletto sostitutivo gratuito entro 24/48 ore, in tutta Europa”. “La nostra collaborazione con Keyence è iniziata oltre 10 anni fa”, continua Marco Colbrelli, direttore tecnico di Samac. “Nel corso degli anni abbiamo utilizzato con soddisfazione moltissimi prodotti che l’azienda offre a catalogo, come i lettori della serie SR-750 e SR-1000, per eseguire la lettura e la verifica della leggibilità e della congruenza di codici mono e bidimensionali (prossimamente testeremo il nuovo SR-2000). Oppure come i sistemi di elaborazione delle immagini ad alta velocità serie XG7000, i sistemi multi-camera della serie XG-8000 o i sistemi facili da configurare della serie CV-X, adottati nelle applicazioni di controllo di forma, dimensione e altre caratteristiche superficiali. Per le applicazioni meno complesse vengono invece impiegate le smart camera delle Serie IV, come ad esempio l’IV500MA. Altro componente importante per le macchine Samac sono i sistemi di marcatura laser, che consentono d’incidere sul prodotto a disposizione tutti i dati necessari per la tracciabilità”. “Con i suoi sistemi delle Serie MD-X e MD-F, che offrono potenze da 13 W a 50 W” – continua Colbrelli – “Keyence ci ha messo a disposizione prodotti di qualità in grado di rispondere a richieste che variano in base al materiale, al tempo disponibile per l’operazione d’incisione, alla profondità necessaria. Inoltre si tratta di prodotti 3D, in grado quindi di eseguire marcature su superfici diverse, anche inclinate, senza muovere la testa. Questo ci garantisce una grande flessibilità, indispensabile in un settore come l’automotive nel quale i sistemi devono potersi adattare a prodotti sempre diversi”. Per il controllo dimensionale (spessore, corretto assemblaggio, posizionamento, avvitatura, ecc.) Samac adotta i micrometri laser multifunzione della Serie IG e i sensori laser a sbarramento IB, mentre per le operazioni di misura a contatto utilizza i sensori della Serie GT2. Fra gli altri prodotti Keyence utilizzati ci sono i profilometri 2D non a contatto per la misura di profili e il controllo di presenza e dimensione di fori, barriere fotoelettriche di sicurezza di vari tipi e dimensione per ambienti gravosi e puliti e i sensori fotoelettrici per il rilevamento della presenza del pezzo. Per ulteriori informazioni: www.keyence.it


METROLOGIA GENERALE

s

Rubrica a cura di Luca Mari (lmari@liuc.it)

Quale ruolo per la metrologia nel mondo dei big data?

GENERAL METROLOGY In this permanent section of the Journal our colleague and friend Luca Mari, world-recognized expert in fundamental metrology and member of several International Committees, informs the readers on the new development of the fundamental norms and documents of interest for all metrologists and measurement experts. Do not hesitate to contact him! RIASSUNTO In questa Rubrica permanente il collega e amico Luca Mari, internazionalmente riconosciuto quale esperto di metrologia fondamentale e membro di numerosi tavoli di lavoro per la redazione di Norme, informa i lettori sui più recenti temi d’interesse e sugli sviluppi di Norme e Documenti. Scrivete a Luca per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! Con Dario Petri. Nel 2010, in un intervento alla conferenza Techonomy, l’allora CEO di Google Eric Schmidt parlò di “five exabytes of information created by the entire world between the dawn of civilization and 2003”, e poi commentò: “now the same amount is created every two days” (cinque exabytes d’informazione creata dall’intero mondo tra l’inizio della civilizzazione e il 2003; ora la stessa quantità è creata ogni due giorni) (www.youtube.com/watch?v= UAcCIsrAq70&t=479s). Naturalmente si tratta di stime, da considerare solo in riferimento agli ordini di grandezza implicati. Se la quantità fosse di 6 exabytes, invece che di 5, o i giorni fossero 3, invece che 2, il messaggio non cambierebbe (e perciò non è nemmeno importante accertare se Schmidt stesse parlando effettivamente di exabytes, 1018 bytes, o di exbibytes, 260 bytes, una pur rilevante differenza di oltre il 15% – per i multipli binari delle unità si veda la definizione 1.17, “multiplo dell’unità”, del Vocabolario Internazionale di

Metrologia, www.ceinorme.it/ it/normazione-it/vim.html). Insomma, la nostra società sta generando informazione in quantità molto superiore rispetto a quello che è accaduto fino a un passato anche recente: è il fenomeno chiamato, con la solita efficace brevità della lingua inglese, big data. Dato che la misurazione è uno strumento di produzione d’informazione, non è sorprendente che il tema del ruolo della metrologia in un mondo di big data cominci a essere preso in considerazione. Con questo articolo, proponiamo un, certamente parziale e dunque incompleto, inquadramento dell’argomento, nell’auspicio che altri contributi, anche ospitati in questa rubrica di Tutto_Misure, possano seguire. Un primo riferimento che suggeriamo è il numero uscito recentemente della rivista IEEE Instrumentation & Measurement Magazine (vol. 20, n. 5, ottobre 2017), che contiene vari articoli proprio su “Big data in instrumentation and measurement”. Si coglie la multiformità del tema e, nello stesso tempo, se ne coglie la novità, che rende i contenuti proposti ancora prevalentemente esplorativi. Comune ai diversi articoli è il riconoscimento del-

l’importanza di valutare la qualità dei dati di cui si dispone: ricordando il modello cosiddetto “delle 4 V”, (presentato efficacemente per esempio in www.ibmbigdatahub.com/sites/ default/files/infographic_file/ 4-Vs-of-big-data.jpg), si caratterizzano i big data non solo per la loro quantità (volume), la loro disponibilità di tempo reale o quasi-reale (velocity), e le loro diverse tipologie (dati numerici ma anche testi, immagini, ecc: variety), ma anche e criticamente per l’affidabilità che si attribuisce loro (veracity), cosa che in ambito metrologico sarebbe modellizzata, valutata, ed espressa in termini d’incertezza. Certamente non tutti i dati sono il risultato di misurazioni, e dunque non in tutti i casi la qualità di tali dati è formalizzabile appropriatamente come un’incertezza di misura. Ma il principio metrologico, così chiaramente enunciato dalla Guida all’Espressione dell’Incertezza di Misura, rimane valido: “Nel riportare il risultato di una misurazione di una grandezza fisica, è obbligatorio fornire una qualche indicazione quantitativa della qualità del risultato, cosicché gli utenti ne possano accertare l’attendibilità. Senza tale indicazione i risultati di misura non possono essere confrontati né tra di loro, né con valori di riferimento assegnati da specifiche o norme”. (dalla sezione 0.1 della traduzione italiana, CEI UNI 70098-3:2016; l’originale inglese è accessibile da www. b i p m . o r g / e n / publications/ guides/gum.html). Alcuni Istituti Metrologici Nazionali hanno cominciato a studiare i big data, intesi come una dimensione emergente di un fenomeno ancora più generale e complesso, la data science, e quindi includendo nell’analisi anche l’internet of things, il cloud computing, ecc. L’obiettivo che plausibilmente muove queste attività è anche strategiT_M

N.

T_Mƒ ƒ 283 283 4/17


co: fino a che si è in tempo, fare i passi giusti per stabilire un ruolo appropriato per la metrologia in un mondo che si sta sviluppando e nel quale la gestione dell’informazione ha un ruolo centrale. Il National Physical Laboratory (NPL), britannico, è particolarmente attivo su questi temi. Il recente numero 9 della sua rivista “Insights”, www.npl.co. uk/upload/pdf/insights-09big-data.pdf, è proprio dedicato al tema dei big data. Iniziativa ancora più importante, nel dicembre 2016 l’NPL ha organizzato il “UK Workshop on Data Metrology and Standards”, a cui hanno partecipato un centinaio di persone, dell’NPL stesso ma anche da università e industria, e il cui ampio resoconto è accessibile qui: www.bigdata.cam.ac.uk/ files/npl-industry-workshopon-data-metrology-standards/

T_M ƒ 284

N. 04ƒ ; 2017

s

METROLOGIA GENERALE

npl-industr y-workshop-ondata-metrology-standardsreport. A testimonianza del riconoscimento di una situazione ancora assai poco consolidata, il workshop è stato impostato in modo chiaramente bottom-up, con ampio spazio per i contributi dei partecipanti, ai quali è stato chiesto d’identificare temi per progetti rilevanti e di proporre priorità. Sono prima di tutto interessanti i problemi (“needs and challenges”) più frequentemente considerati come rilevanti per il contesto industriale, e tra questi: – condizioni per ottenere informazione di alta qualità che sia utile per il decision making a partire da fonti di dati di diversa tipologia; – strumenti per la valutazione della qualità dei risultati degli algoritmi d’intelligenza artificiale che operano su dati in tempo reale;

– standardizzazione di metadati sui sensori, di metodi di memorizzazione di dataset ottenuti da sensori, di sistemi di crittografia per dati forniti da sensori; – metodi per la propagazione dell’incertezza attraverso algoritmi di organizzazione ed elaborazione dei dati. (Una nota: con un po’ di dubbi sulla qualità del risultato, abbiamo provato a tradurre in italiano i testi, in inglese, dell’NPL; dovremmo invece rinunciarci e accettare, per esempio, che “data curation and analytics” è più comprensibile di “organizzazione ed elaborazione dei dati”?) Per contribuire alla soluzione di questi problemi i partecipanti al workshop hanno infine votato i progetti considerati più importanti e nello stesso tempo comunque fattibili. Nell’elenco, in ordine decrescente di priorità, figurano i seguenti (il docu-


N. 04ƒ ;2017

definita “demarcazione dei territori” – ammesso anche che sia possibile – potrebbe non essere la strategia più appropriata, e potrebbe comunque penalizzare la metrologia, che è inerentemente un campo di conoscenza trasversale. Pare dunque una scelta oculata quella di coloro che propongono di studiare il problema della qualità dei dati anche non generati da misurazioni a partire dalle solide basi dell’esperienza e delle tecniche della misurazione (è in fondo questo il messaggio che abbiamo suggerito nel nostro articolo, “The metrological culture in the context of big data: managing data-driven decision confidence”, in apertura del numero dell’IEEE I&M Magazine a cui abbiamo fatto riferimento sopra). Praticamente contemporaneo al progetto dell’NPL è quello del National Institute of Standards and Technology (NIST), statunitense, attivato nell’autunno del 2015 e presentato nell’ampio articolo di B.J. Dorr e altri, “A new data science research program: evaluation, metrology, standards, and community outreach”, pubblicato sull’International Journal of Data Science and Analytics, 1, 3-4, 177197, 2016, accessibile qui: link. s p r i n g e r. c o m / a r t i c l e / 10.1007/s41060-016-0016-z, che riprende ed espande quanto inizialmente presentato in “The NIST Data Science Initiative” (http:// ieeexplore.ieee.org/ document/7344805). Anche in questo caso, è evidente l’obiettivo di fondare, a partire dalla metrologia, un programma di ricerca per la data science, in riferimento a quattro dimensioni principali, ma ora identificate in modo top-down: – progettare e realizzare un programma internazionale di valutazioni nel contesto della data science (il NIST intende in questo caso con “valutazione” un complesso processo di acquisizione (inclusa la taratura degli strumenti di acquisizione), organizzazione, analisi, presentazione, ... di dati); – sviluppare campioni di misura (measurement standards) per la data science;

n

mento di resoconto contiene una preliminare, breve introduzione per ognuno di questi). 1. Norme e modelli di ottimizzazione per la qualità dei dati, in riferimento ad accuratezza, affidabilità, ecc.; 2. Norme e specifiche tecniche per la tracciabilità di dati e metadati generati in ambienti complessi, per esempio catene logistiche estese; 3. Algoritmi e metodologie innovativi per l’integrazione di dati da fonti di diversa tipologia; 4. Metodi e statistiche per la stima dell’incertezza nell’elaborazione mediante modelli spazio-temporali di dati forniti da sensori; 5. Applicazioni di high-performance computing, big data, e sistemi cognitivi in ambito scientifico e ingegneristico; 6. Norme a proposito della sicurezza dei dati; 7. Strumenti per l’estrazione automatica o semi-automatica d’informazione da documenti scientifici; 8. Strumenti per l’organizzazione e annotazione di dataset molto grandi; 9. Strumenti per l’ottimizzazione integrata di catene logistiche; 10. Strumenti e norme per tarare e accertare l’affidabilità di sensori attraverso internet; 11. Strumenti per migliorare la qualità dei dati derivanti da misurazioni e simulazioni; 12. Modelli per l’analisi e la previsione del rischio utilizzando dati forniti da fonti numerose e di diversa tipologia; 13. Strumenti innovativi di elaborazione dei dati; 14. Norme etiche e strumenti derivati adatti alla raccolta di grandi quantità di dati; 15. Modelli innovativi per la memorizzazione, l’accesso, e la diffusione di dati in sistemi distribuiti, compatibili con le legislazioni esistenti. Come si vede, non tutti questi progetti hanno una chiara e riconoscibile connotazione metrologica: tuttavia, in una situazione complessa e dinamica come quella attuale relativa ai big data, in cui i confini disciplinari sono molto sfumati, una ben

METROLOGIA GENERALE

– sviluppare un sistema per la gestione delle valutazioni (evaluation management system, EMS), inclusivo delle risorse computazionali e infrastrutturali necessarie; – promuovere l’attivazione di una comunità d’interesse, in cui data scientists possano collaborare in modo efficace coordinando le loro attività su classi di problemi analoghi. Le sfide (“challenges”) identificate dal NIST per questo programma di ricerca hanno molte analogie con quelle proposte dall’NPL: tracciabilità dei dati (in inglese “provenance”), eterogeneità dei dati, analisi predittiva dei dati, acquisizione automatica di conoscenza dai dati, riproducibilità di grandi quantità di dati, visualizzazione dell’informazione, incertezza dei dati, propagazione degli errori, riservatezza e sicurezza. Un denominatore fondamentale, anche se implicito, comune a questi progetti pare essere il riconoscimento che la quantità dei dati, anche quando enorme, non sia comunque sufficiente per garantire la qualità dell’informazione che dai dati si può ottenere: occorrono modelli, e dunque conoscenza di contesto (con buona pace di Chris Anderson, che in un noto articolo del 2008 su Wired sostenne, certo anche con un po’ di gusto per la provocazione, il contrario: “The end of theory: the data deluge makes the scientific method obsolete”; www. wired.com/2008/06/pbtheory). La misurazione può essere interpretata come uno strumento per acquisire sperimentalmente dati affidabili e quindi trasformarli in informazione e, se i modelli sottostanti sono sufficientemente ricchi, in conoscenza (siamo facendo riferimento alla “piramide dati-informazione-conoscenzasaggezza”: en.wikipedia.org/ wiki/DIKW_pyramid). In questo, la cultura metrologica può svolgere un ruolo davvero strategico nel mondo dei big data. Anzi: degli smart data, caratterizzati non più da 4, ma da 5 “V”. Non solo volume, velocità, varietà, e veracità, ma anche valore, cioè effettiva utilità per le decisioni da prendere. T_M ƒ 285


s

NEWS

MOVIMENTAZIONE MULTI-ASSE A ELEVATA DINAMICA E PRECISIONE Meccanica, tecnologia di azionamento e controllo come un singolo sistema Spesso le applicazioni in ambito industriale che riguardano, ad esempio, la fabbricazione di semiconduttori, le lavorazioni di precisione anche con l’uso di laser, i sistemi d’ispezione, assemblaggio e stampa digitale, richiedono l’impiego di sistemi di movimentazione altamente precisi, che devono garantire, oltre a robustezza, affidabilità, precisione submicrometrica e ripetibilità, un’elevata dinamica. Ciò vale, in particolare, nel modello Industry 4.0, dove sicurezza e semplicità di connessione giocano un ruolo importante. Per raggiungere questo obiettivo è necessario che la meccanica, la tecnologia di azionamento e l’elettronica di controllo del sistema di posizionamento siano perfettamente integrati l’uno con l’altro. Le soluzioni di posizionamento multi-asse destinate a lavorare in un ambiente industriale, quindi, devono essere considerate come un unico sistema: la loro prestazione, infatti, dipende non solo dalla meccanica e dal tipo di azionamento selezionato, ma anche dal loro sistema di controllo. Un controllore realizzato per operare a livello industriale deve sincronizzare ogni singolo asse, gestire traiettorie tridimensionali, rispondere rapidamente ai cambi di parametri del servocomando e consentire una comoda integrazione nella catena di controllo. Sistemi completi personalizzati Physik Instrumente (PI), grazie all’acquisizione dell’80% delle azioni di ACS Motion Control (Israele), leader a livello mondiale nello sviluppo e produzione di controllori modulari per sistemi multi assi, è ora in grado di fornire sistemi completi personalizzati per applicazioni industriali, capaci di soddisfare le esigenze del cliente in termini di elevata precisione e dinamica, ampliando la sua vasta esperienza nelle applicazioni industriali destinati a combinare precisione, produttività e affidabilità. I sistemi di posizionamento di PI sono già stati impiegati in diverse applicazioni nell’industria dei semiconduttori, nell’industria elettronica, nei processi di assemblaggio, nella biotecnologia e nella tecnologia medica, nella stampa digitale e nelle lavorazioni laser. Motion controller ad alte prestazioni I controllori ACS sono responsabili della gestione di tutti i nodi (drive, I/O, sensori) della rete EtherCAT; questi sono stati progettati come moduli intercambiabili, scalabili e interfacciabili con il PC host attraverso diversi protocolli Ethernet. I driver Universal Control Module (UCM) sono responsabili del servo controllo. Tutti i loop, corrente, velocità e posizione sono elaborati a una frequenza di 20 kHz, indipendentemente dal numero di assi; prerequisito per ottenere un’elevata sincronizzazione e dinamiche con errori minimi. In combinazione con gli assi lineari e rotativi, i sistemi a cinematica parallela e gli scanner 2D, forniti da PI, è possibile creare sistemi completi che possano rispecchiare le esigenze del cliente. I controllori ottimizzano lo standstill jitter e i settling times grazie ad algoritmi di controllo unici, come ServoBoost™, o a traiettorie ottimizzate, che impediscono le vibrazioni. Tecnologie proprietarie e brevettate, come NanoPWM™ e DRBoost™, consentono di ottenere una gamma dinamica superiore a 100.000:1 ed errori nanometrici sulla traiettoria durante la scansione di un wafer e di standstill jitter a

T_M ƒ 286

livello sub-nanometrico per applicazioni metrologiche. Sono anche disponibili molte funzioni di trigger per un ampio numero di applicazioni, ad esempio per lavorazioni laser. Inoltre la possibilità di compensare gli errori di posizionamento nello spazio e l’angolo di yaw per i sistemi a portale permettono di realizzare applicazioni in cui la richiesta di un’elevata precisione è categorica. L’algoritmo proprietario Servo-Boost™ identifica i disturbi in tempo reale, la causa principale e minimizza il suo effetto. Semplifica il settaggio e ottimizza la prestazione in caso di cambiamenti di carichi, interazioni tra diversi assi montati sullo stesso telaio e migliora la robustezza del sistema a disturbi esterni. Il risultato è un controllo altamente stabile e robusto, con un’elevata precisione di posizionamento e tempi di settling estremamente brevi. Un esempio pratico è la piattaforma lineare a due assi su cuscino d’aria sviluppata per l’ispezione di wafer. Su tutta la lunghezza di corsa, pari a 500 x 1000 mm, la straightness/flatness è di ± 10 nm per uno spostamento di 10 mm. Per ottenere tale precisione di allineamento il controllore regola l’angolo di yaw dell’asse X e compensa attivamente le oscillazioni attraverso un algoritmo di controllo della traiettoria. Sono possibili diverse corse e in funzione dell’accuratezza ricercata è possibile scegliere tra diverse tipologie di encoder. L’interfaccia EtherCat consente d’integrare facilmente il sistema di posizionamento in un ambiente di controllo di livello superiore. Questi tipi di assi lineari di precisione sono stati usati anche nelle applicazioni di taglio laser, dove un sistema XY ad alta precisione fornisce una straightness/flatness di ± 3 µm su tutta la gamma di corsa di 200 mm, con ripetibilità unidirezionale è di 0,2 µm. Tale sistema di posizionamento è azionato da motori magnetici ironless e grazie a cuscinetti a sfera può sopportare carichi fino a 20 kg. Il design piatto e compatto lo rende inoltre facilmente integrabile. Per ulteriori informazioni: www.acsmotioncontrol.com


LA MISURA DEL SOFTWARE

s

GUFPI-ISMA Luigi Buglione

Metrologia e Contratti Parte 6 – Misure, Convertibilità & Correlazioni

METROLOGY AND CONTRACTS PART 6: MEASURES, CONVERTIBILITY & CORRELATIONS Sixth paper based on the new GUFPI-ISMA guidelines on the proper use of “Principles, Assumptions and Contractual Best Practices” (vol. 1, 2016), it deals with the convertibility & correlation issues, often automatically run, in a simplified way. It’s fundamental to carefully analyse not only “how” to do it, but also “what” should be converted. RIASSUNTO Sesto articolo basato sulle nuove linee guida GUFPI-ISMA sul corretto uso di “Principi, Assunzioni e Best Practice Contrattuali” (vol. 1, 2016), riguarda gli aspetti della convertibilità e della correlazione delle misure, spesso effettuato in modo rapido e meccanicistico. È fondamentale analizzare con attenzione non solo il “come” si stia convertendo, ma soprattutto il “cosa”. INTRODUZIONE

Sesto appuntamento con la disamina dell’applicazione di buoni principi di misurazione ai contratti (ICT e non) [2], parlando questa volta di convertibilità tra misure, altro spunto incluso nelle nuove “linee guida contrattuali” GUFPI-ISMA [1]. Due punti di attenzione: • non sempre due misure sono convertibili: è necessario innanzitutto analizzarle partendo dall’applicazione della tecnica EAM (Entità-Attributo-Misura) illustrata nei precedenti articoli di questo “seriale” [2], dato che ogni misura può riferirsi a un solo attributo di un’entità sotto osservazione (es: chilometri e yard, quali misure dello stesso attributo lunghezza); • non sempre due misure sono correlabili: partendo dall’analisi EAM, si verificherebbe se gli attributi delle misure in esame fossero rapportabili alla stessa entità (es.: peso e altezza di una persona). Nei contratti ICT spesso invece si rischia di confondere i due aspetti e di trattarli in modo metrologicamente non corretto. Vediamo come...

CONVERTIBILITÀ: PARTIAMO DAL “BACKFIRING”...

La misurazione di un software fino agli anni ’70 (e ancora oggi in alcuni ambiti) era fatta tipicamente conteggiando le linee di codice (LOC – Lines of Code o SLOC – Source LOC). Il cosiddetto “paradosso della produttività” evidenziato da Capers Jones (Fig. 1) raccontava che i due principali indicatori di scelta tra due soluzioni tecniche, costo unitario e produttività, paradossalmente avrebbero indicato la soluzione più costosa e meno performante come quella più valida [3]. Motivo? Nella realtà spesso i due aspetti (costi e produttività) sono gestiti e valutati da uffici differenti, non necessariamente in ottica d’integrazione. Considerando i dati presentati nell’esempio in Fig. 1, sembrerebbe quindi che, effettuando consuntivazioni con le LOC, i costi per LOC siano pari alla metà se realizzassimo con vecchia tecnologia (Assembler) rispetto a una nuova (Ada), così come le produttività (ben 500 LOC/mese invece di 250) sebbene in costi totali siano il doppio (1 M$ vs 500 k$). Al contrario, misu-

rando e consuntivando con i Function Points (FP), invarianti nei due casi, misurando la dimensione dei requisiti funzionali di un prodotto software, non il tempo di realizzazione e i costi, le due misure a consuntivo risulterebbero proporzionali (produttività doppie in Ada rispetto ad Assembler, necessitandosi la metà del tempo; costi dimezzati, essendo i costi la metà in Ada rispetto alla versione Assembler, che richiedeva il doppio dell’effort). Per diffondere con maggiore celerità la FPA negli anni ’80-’90, Jones proponeva una conversione “rapida” LOC-FP, detta “backfiring”, con tabelle di conversione determinate da un suo database storico di progetti ICT di quegli anni: ad esempio in Java circa 60 LOC (logiche, senza commenti) corrisponderebbero a un FP IFPUG, così come in COBOL ne servirebbero ca. 100 (tra le varie Division). Sarebbe però quantomeno poco saggio applicare tout court senza verifiche

Figura 1 – Il “Paradosso della Produttività” (rielaborazione da [3])

GUFPI-ISMA - Gruppo Utenti Function Point Italia Italian Software Metrics Association luigi.buglione@gufpi-isma.org

T_M

N.

T_Mƒ ƒ 287 287 4/17


t

tali valori su una propria baseline applicativa, anche perchè scrivere più LOC non vuol dire necessariamente avere un numero maggiore di funzionalità percepite dall’utente, ma solo necessitare di più righe di codice per comporre la funzionalità. Un esempio: due programmatori scrivono due set distinti di LOC (una più lunga dell’altra e quindi impiegando più tempo e maggiori costi finali) ma che, compilate, danno lo stesso risultato. Chi scegliereste? Ovviamente il secondo, ma diventa fondamentale spiegare il motivo di tale “paradosso”. Applicando l’analisi EAM, una LOC è una misura (M) del prodotto software (E) relativa alla lunghezza degli statement logici utilizzati in una routine (A), mentre i FP sono una misura (M) del prodotto software (E) relativa al numero di funzionalità percepite dall’utente (A). Modificandosi l’attributo (A), è possibile studiare eventuali correlazioni (cfr. infra) ma rischia di essere stucchevole o addirittura dannoso. Unica eccezione a casi analoghi: quello che viene denominato un “backfiring controllato” [4], ovverosia un conteggio nativo effettuato con ambedue le misure (M) sulla stessa entità (E) su un campione statisticamente significativo di applicazioni per creare una serie storica da cui partire per derivare dei fattori di conversione “rapida”.

NEWS

È ARRIVATA LA VERSIONE 6 DI OPTIMU Oltre alla nuova interfaccia grafica più intuitiva, con barra dei menu, finestre, schede rimodernate… (miglioramenti che permettono un migliore utilizzo!), la versione 6 del software universale Optimu consente soprattutto di poter finalmente usufruire del modulo di Ottimizzazione, utilizzato dal nostro team sin dalla nascita di Optimu e ora disponibile per le aziende, al fine di poter applicare con semplicità i metodi di ottimizzazione delle periodicità di taratura del fascicolo FD X 07-014 (metodo della deriva, OPERET e rapporto di periodicità): • Funzionalità OPPERET integrata, che

T_M ƒ 288

N. 04ƒ ; 2017

s

LA MISURA DEL SOFTWARE

CORRELABILITÀ: INTENSITÀ DELLE RELAZIONI TRA MISURE

Dalla conversione alla correlazione: la stima di un qualsivoglia fenomeno precede ovviamente una determinazione a consuntivo, ma come poterci arrivare con un tasso di errore che sia il più basso possibile? L’analisi della correlazione tra due o più variabili permette di comprendere l’intensità della relazione e quindi la bontà dell’equazione risultante (lineare, esponenziale, ecc.) da poter applicare per stimare i nuovi progetti, in termini di effort, difetti attesi, e via dicendo. Ecco un esempio laddove le due misure (M) correlate rappresentano la dimensione funzionale del prodotto (E) misurata con IFPUG FP rispetto all’effort totale del progetto (E) su 60 progetti di sviluppo/manutenzione per sistemi ICT di Billing (fatturazione). Un R2 (coefficiente di determinazione) rappresenta il quadrato dell’indice di correlazione (o indice di Pearson), variabile tra -1 (elementi completamente “slegati” tra di loro) e 1 (correlazione perfetta); pertanto l’R2 varia in un range di valori 0 e 1. Un valore pari o superiore all’80% inizia a diventare significativo se accompagnato ovviamente da una sostanziosa serie storica (data points). L’equazione migliore dal punto di consente di gerarchizzare gli strumenti in un perimetro, attraverso un’analisi oggettiva e dettagliata dei rischi associati alle misure effettuate con ciascuno strumento (parametrizzazione personalizzata dei criteri e dei coefficienti da prendere in considerazione per ogni famiglia, singola notazione delle apparecchiature); • Metodo della deriva adattato agli strumenti soggetti a usura meccanica o a una deriva nel tempo, che consente di studiare il comportamento su un insieme di strumenti, modellare la deriva e quindi valutare per ogni strumento la data ottimale di taratura, anticipando la data limite di usura a partire della storia dei risultati; • Simulazione e confronto facilitato dei risultati in base ai parametri presi in considerazione. Ma non è tutto! Oltre all’integrazione del modulo di Ottimizzazione alla Gestione delle Apparecchiature per Misurazione, uno dei principali cambiamenti presenti in que-

Figura 2 – Correlazione tra FP (asse X) e Effort (giorni-uomo, asse y) per 60 sistemi di fatturazione (elaborazione: ISBSG D&E r13) [5]

vista statistico è quella lineare, che non “nasconde” alcuna particolarità nelle relazioni tra i dati: maggiore la distanza di un punto dalla retta di regressione, maggiore la differenza di quel progetto rispetto alla media del dataset. Se y rappresenta la variabile dipendente (nell’esempio, l’effort di un progetto), nella formula generica y = a ⋅ x + b, tanto maggiore è il valore della costante b, tanto maggiore il contributo di fattori “altro” da x (nell’esempio la dimensione di prodotto funzionale con IFPUG FP), ovverosia gli aspetti nonfunzionali del prodotto e ambientali del progetto (quelli che in un precedente articolo abbiamo denominato le attività di tipo B/C nello schema ABC). Pertanto un uso attento delle conversioni e delle correlazioni tra le

sto aggiornamento di Optimu è anche la creazione e implementazione di procedure di taratura/verifica più ergonomiche. Leader nel settore della Smart Metrology e creatore riconosciuto di strategie di ottimizzazione, Deltamu vi offre, con la versione 6, la possibilità di realizzare la vostra metrologia in una nuova dimensione, quella dell’efficienza. Optimu è un software di metrologia universale e la sua nuova versione lo rende ancora più potente. Per ulteriori informazioni: www.deltamu.com/it/Logiciels/Optimu


N. 04ƒ ;2017

schema ABC), si rischierebbe di prendere azioni correttive/migliorative non corrette. Un esempio: i costi per viaggi e trasferte in un progetto ha impatto sui costi del progetto, ma non direttamente sulla capacità produttiva di un team. E non è detto che quei costi siano interamente riferibili agli aspetti funzionali del prodotto (misurati in FP), ma potrebbero essere riferibili a ottimizzazioni in itinere (non-funzionali) delle performance delle soluzioni oggetto del progetto. “Non puoi controllare ciò che non puoi misurare” direbbe Tom Demarco; ma tornando indietro di un passo, “non puoi misurare ciò che non puoi definire” e infine “non puoi definire ciò che non conosci” [2]. E comprendere anche cosa e come mettere in relazione i diversi elementi e misure di un progetto per un migliore controllo e gestione sicuramente rappresenta un ulteriore aspetto fondamentale per un’organizzazione. Nei prossimi numeri continueremo a commentare ulteriori aspetti derivati dall’analisi delle nuove “linee guida contrattuali” GUFPI-ISMA [1], cercando di evidenziare come una corretta applicazione degli aspetti di misurazione permetta a un decision-maker di disporre di dati, informazioni e conoscenze (trend) il più possibile oggettivi utili a prendere decisioni consapevoli che tengano in debito conto anche dei rischi da individuare, gestire e possibilmente prevedere in un progetto.

n

diverse misure di un progetto permette a un team di lavoro di poter opportunamente stimare e dimensionare la quantità (Q) di asset necessari da utilizzare per condurre una qualsivoglia attività. Ecco quindi alcune conseguenze pratiche nell’applicare non correttamente gli aspetti di convertibilità e/o correlabilità: • Ricadere nel “paradosso della produttività”: nei contratti ICT il rischio è quello di usare conversioni di tipo “backfiring” tra misure non omogenee (“apples vs oranges”), ottenendo pertanto valori non corretti (sottosovrastime importanti, secondo le assunzioni effettuate) in ingresso per le quantità (Q) a una stima di effort (Effort & Duration) e relativi costi/ corrispettivi. • Correlare misure riferibili a diverse entità misurabili: le produttività “nominali” (es: FP/effort) [6] o i costi per FP sono esempi che concretizzano tali rischi nella gestione di un progetto. Come poter “controllare” e gestire un’attività se non si conoscono gli “ingredienti” (asset) che la compongono? Nel primo caso (produttività nominali) aggiungere un’attività di tipo B/C (dallo schema ABC [1]: B_non-funzionale di prodotto; C_gestionale di progetto) vuol dire ottenere un nuovo “paradosso” della produttività, poichè risulterebbero produttività (per questo “nominali”) più basse pur effettuando attività che dovrebbero generare al contrario valore per il progetto. Un esempio: effettuare dei test prestazionali non incrementa la dimensione funzionale di un prodotto software (al numeratore della formula), ma aggiunge ore di lavoro (al denominatore). Nel secondo caso (costo per FP), al numeratore si considerano tipicamente i costi dell’intero progetto, rapportati però alla sola dimensione funzionale del prodotto software. Anche in questo caso, non scomponendo gli elementi di costo in dettaglio (es: costi fissi vs variabili, costi variabili direttamente riferibili allo sviluppo di funzionalità, non-funzionalità e attività di progetto, i tre stream dello

LA MISURA DEL SOFTWARE

Figura 3 – Principi, Assunzioni e Best Practice Contrattuali (PABPC), Vol. 1 [1]

3. Jones C., What are Function Points?, SPR website, URL: https://goo.gl/ayDhuR. 4. Dekkers C. & Gunter I., Using Backfiring to Accurately Size Software: More Wishful Thinking than Science?, IT Metrics Strategies, Nov 2000, Vol. VI, No. 11, URL: https://goo.gl/WgCZQG. 5. ISBSG, Repository Development & Enhancement (D&E), r15, Feb 2017, URL: www.isbsg.org. 6. Buglione L., Some Thoughts on Productivity in ICT Projects, v1.3, Aug 2010, URL: www.semq.eu/pdf/fsm-prod. pdf.

“Analyze facts and talk through data” (Kaoru Ishiwaka) RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. GUFPI-ISMA, Principi, Assunzioni & Best Practice Contrattuali (Vol. 1), Feb 2016, URL: www.gufpi-isma.org/ newsito/areasoci.html#pabc. 2. Buglione L., Metrologia e Contratti: Parte 4 – Measurement by Assets (MbA): come e quanto misurare?, Luglio 2017, URL: https://goo.gl/3feiCu.

Luigi Buglione è Presidente di GUFPI-ISMA (Gruppo Utenti Function Point Italia – Italian Software Metrics Association) e Direttore IFPUG Conference & Education. Attualmente lavora in qualità di Process Improvement and Measurement Specialist presso Engineering Ingegneria Informatica spa. È Associate Professor presso l’École de Technologie Supérieure (ETS) di Montréal. Per ulteriori info: www.gufpi-isma.org

T_M ƒ 289


s

NEWS

NUOVO AMPLIFICATORE DIGITALE PROGRAMMABILE FUTEK Advanced Sensors Technology Inc. leader mondiale nelle soluzioni di misura di Forza, Torsione e Coppia, aggiunge un nuovo amplificatore dedicato alle misure di processo e controllo di qualità. Con il preciso obbiettivo di semplificare le misure, mediante una connessione diretta tra Sensore e PC, ha sviluppato la soluzione IDA100, amplificatore programmabile con elevata dinamica ed eccezionale rapporto segnale/rumore. La custodia in lega di Al e la connessione al sensore mediante connettore a pannello Bendix PT06-A garantiscono un’elevata immunità EMI-RFI. Montaggio su barra DIN per installazione a bordo macchina. Applicazioni su macchine auto-

matiche per assemblaggio di componenti elettronici e micromeccanici sono gli ambiti più ricorrenti. Caratteristiche principali: • Banda passante: 1kHz; • Campionamento: 5-4.800 SPS (selezionabile mediante software); • Alimentazione: 5 Vdc, fornita dalla porta USB; • Uscita elettrica: analogica 0-10 V e digitale USB; • Alimentazione fornita al sensore: +5 Vdc o +10 Vdc programmabili; • Montaggio barra DIN (35 mm rail). Per ulteriori informazioni: https://goo.gl/yLm31K Email: info@dspmindustria.it

NUOVI MISURATORI VERTICALI: UN CONCENTRATO DI TECNOLOGIE PER MISURE RAPIDE E PRECISE Gli strumenti TESA sono da sempre riconosciuti per la loro alta qualità, precisione e durata. La nuova gamma di misuratori verticali TESA MICRO-HITE, presentata sul mercato italiano all’inizio del 2017, risponde ai più elevati requisiti di qualità e sta riscuotendo un notevole successo grazie alle sue caratteristiche uniche, a cui si aggiunge ora l’estensione della garanzia a 4 anni dalla data d’acquisto, senza costi aggiuntivi, a ulteriore testimonianza della fiducia di TESA in questo strumento. “Le colonne di misura TESA MICRO-HITE rappresentano un’innovazione all’interno della loro gamma. Grazie al comfort e alla semplicità di utilizzo, questi strumenti mirano a offrire dei vantaggi esclusivi ai nostri clienti, per permettere loro di risolvere in modo efficace i problemi che emergono durante le operazioni di controllo e aumentare al tempo stesso la produttività” precisa Blaise Vuille, Technical & Business Development Director di TESA. Leader mondiale dei misuratori verticali, TESA ha fatto evolvere la sua storica gamma MICRO-HITE aggiungendovi peculiarità uniche per soddisfare al meglio le esigenze dei propri clienti. Questi strumenti universali per misure in una o due direzioni di coordinate, de-

T_M ƒ 290

stinati sia alle officine sia ai laboratori, sono un concentrato di tecnologie in quanto integrano diversi brevetti. Grazie all’integrata tecnologia brevettata QUICKCENTER, il sistema aiuta l'operatore nelle varie fasi di misura e consente di ridurre drasticamente il tempo delle operazioni di controllo, rappresentando un indiscusso vantaggio durante la misura dei punti d'inversione. La stabilità dei materiali assicura l’affidabilità nel tempo e la longevità di questi misuratori, in grado di garantire un'eccellente ripetibilità e precisione in tutte le condizioni ambientali. Disponibili in tre diverse dimensioni (350, 600 e 900 mm) e versioni (manuale, manuale con regolazione fine e motorizzata) per un totale di ben 9 modelli, tutte le colonne della gamma MICRO-HITE sono fornite con un certificato di taratura SCS (Swiss Calibration Service) gratuito. La versione motorizzata si contraddistingue per il suo volantino di comando intelligente (tecnologia brevettata FEEL&MOVE), che associa la rapidità di posizionamento del tastatore alla fluidità nell’esecuzione delle misure. L’interfaccia utente chiara, che garantisce un apprendimento intuitivo e rapido, la tastiera ibrida (touch screen e tastiera) semplice ed ergonomica, per maggiore comfort e flessibilità di utilizzo, gli help on-line contestuali, che guidano l’operatore passo a passo, le funzioni di calcolo personalizzabili, la facilità di creazione di programmi di misura, ripetibili in continuo in caso di misure in serie di pezzi, la creazione automatica di report di misura PDF personalizzabili e le molteplici possibilità di gestione dei dati sono solo alcune delle caratteristiche uniche dei nuovi misuratori. Per maggiori dettagli: http://go.hexagonmi.com/TESAtechnology_IT.


METROLOGIA LEGALE E FORENSE

s

Rubrica a cura dell’Avv. Veronica Scotti (veronica.scotti@gmail.com www.avvocatoscotti.com)

L’etilometro è uno strumento di misura? Is the ethylmeter a measuring instrument?

LEGAL AND FORENSIC METROLOGY This section intends to discuss the great changes on Legal Metrology after the application of the D.lgs 22/2007, the so-called MID Directive. In particular, it provides information, tips and warnings to all “metric users” in need of organizations that can certify their metric instruments according to the Directive. This section is also devoted to enlightening aspects of ethical codes during forensic activities where measurements are involved. Please send all your inquiries to Ms. Scotti or to the Director! RIASSUNTO Questa rubrica intende discutere i significativi cambiamenti in tema di Metrologia Legale a seguito dell’entrata in vigore del D.lgs 22/2007, altrimenti detto Direttiva MID. In particolare, vuole fornire utili informazioni, consigli e ammonimenti a tutti gli “utenti Metrici” che si rivolgono per reperire informazioni su Enti e organizzazioni notificate per la certificazione del loro prodotto/strumento secondo la Direttiva. La rubrica tratta anche di aspetti etici correlati allo svolgimento di misurazioni legate ad attività in ambito forense (CTU, CTP). Scrivete all’Avv. Scotti o al Direttore, e verrete accontentati! Cari lettori, il presente commento trae spunto da un recente servizio trasmesso da Report di Rai 3 avente ad oggetto l’etilometro (NdA: Il servizio è ancora disponibile su web: www.report. rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-270554fd-26304a98-8c1a-e33e6967f803. html). Il servizio, molto interessante e ben fatto, ha toccato un tema di grande interesse e ne ha individuato alcuni punti critici. Spiace quindi che, in tale sede, non siano stati approfonditi i temi più propriamente tecnici della materia, attinenti in specie gli aspetti tipicamente metrologici. Temo si sia persa una preziosa occasione per fare chiarezza circa la gestione di apparecchi che, sebbene definiti dal legislatore come strumenti di misura, pare non siano integralmente conformi alla normativa metrologica. Il programma ha evidenziato sì il fatto che gli etilometri sono sottoposti a controlli periodici tuttavia precisando,

impropriamente, che vengono altresì effettuate le tarature (contrariamente a quella che invece è l’evidenza documentale), trascurando il fatto che il CSRPAD (che svolge le verifiche) non è accreditato, che non sono emessi certificati di taratura e che il libretto metrologico riporta indicazioni diverse da quelle prescritte per la buona prassi della conduzione delle verifiche ed esposizione dei relativi risultati. Tale imprecisione mi ha indotto a ripor-

tare alcune considerazioni, ulteriori rispetto a quelle già a suo tempo evidenziate in un precedente articolo (“Con l’incertezza di misura un giudice derubrica un reato di guida in stato di ebbrezza” T_M 4/2016), anche allo scopo di evitare che si diffonda in materia una pericolosa disinformazione. Preliminarmente si rammenta che la materia è disciplinata sia dal Codice della Strada, dal regolamento attuativo del Codice della Strada e dal DM 196/1990. Tali diverse fonti stabiliscono che gli etilometri siano preventivamente sottoposti a controllo iniziale (verifica prima) allo scopo di ottenere l’omologazione e indi la possibilità di essere utilizzati per gli accertamenti. Il disciplinare tecnico di cui all’Allegato I del DM 196/1990 delimita chiaramente il proprio campo di applicazione stabilendo espressamente che “la norma riguarda le verifiche e prove relative alla omologazione dei tipi di apparecchi”. Ne deriva che le procedure di riferimento al fine di effettuare i test della verifica prima sono contenute in tale provvedimento regolamentare che disciplina puntualmente le singole prove. Successivamente alla messa in servizio, l’etilometro, come stabilito dalla circolare ministeriale 87/1991, dev’essere sottoposto a verifiche periodiche annuali per le quali, tuttavia, non è stata predisposta apposita specifica procedura tecnica, salvo prevedere l’accertamento del rispetto degli errori massimi tollerati mediante 20 iniezioni di cui almeno 5 con concentrazione di 0,35 mg/l. Inoltre, la stessa circolare prescrive che, in caso di riparazione, l’etilometro sia sottoposto tempestivamente a verifica da effettuarsi mediante 30 inieT_M

N.

T_Mƒ ƒ 291 291 4/17


danneggiamenti o guasti visibili dell’apparecchio. Peraltro tali lacune risultano inspiegabili, oltre che sotto il profilo tecnico (della buona prassi delle misure), anche sotto quello giuridico. Infatti le previsioni del decreto stabiliscono che il riferimento per le verifiche periodiche sia costituito dal manuale del fabbricante il quale, nella maggior parte dei casi, prescrive tarature periodiche che, come noto, devono essere documentate in apposito certificato da prodursi unitamente quale documentazione metrologica dello strumento. Quale altra migliore soluzione se non quella di allegare tale certificato al libretto metrologico (o riportarne gli estremi)??? Nonostante la disciplina dei controlli sia demandata a un decreto ministeriale (oltre che a circolari e a direttive ministeriali) che costituisce fonte regolamentare di dettaglio specialistica (e specializzata) rispetto alle norme di legge, destinate a fornire una disciplina di massima in ciascun settore, soprattutto in ambiti tecnici, la normativa presta il fianco a numerose censure soprattutto per quanto concerne un’evidente carenza di cognizioni metrologiche di base. Inoltre la mancata puntuale previsione di specifiche informazioni concernenti la verifica periodica effettuata sugli eti-

NEWS

lometri, oltre che comprimere il diritto di difesa del soggetto interessato ad accertare la corretta esecuzione dei controlli, rischia di compromettere altresì le attività svolte dal verificatore (CSRPAD). Questo, anche nell’ipotesi in cui applicasse correttamente le normative metrologiche di riferimento (pur senza fornirne apposita evidenza), vedrebbe vanificato il proprio operato in ragione di (apparente e formale) inosservanza della buona prassi delle misure (oltre che del decreto ministeriale stesso vista la previsione circa la necessità di taratura degli strumenti contenuta nel manuale del costruttore). Purtroppo gli aspetti metrologici dell’etilometro, che avrebbero dovuto costituire oggetto di analisi e valutazione al fine di fornire un’utile e corretta informazione sul punto, funzionale da un lato a infondere negli utenti della strada fiducia nel corretto operato delle istituzioni e dall’altro a garantire il diritto di difesa dei soggetti sottoposti ad accertamento, sono stati del tutto trascurati, benché tali apparecchi siano (nella sostanza ma anche nella forma, vista la definizione fornita dal legislatore) strumenti di misura e, come tali, inesorabilmente soggetti ai limiti intrinsecamente propri delle misure.

t

zioni di cui almeno 15 con concentrazione di 0,35 mg/l. Gli esiti di tali prove devono essere trascritti sul libretto metrologico. Proprio il libretto metrologico rappresenta una sorta di rebus: infatti, contrariamente a quanto previsto in linea generale per tali documenti, che dovrebbero contenere il resoconto dettagliato (o comunque contenere informazioni utili dal punto di vista metrologico) delle operazioni di verifica condotte sugli strumenti di misura sottoposti a controllo, esso riporta solamente il risultato positivo o negativo del test nel suo complesso ovvero, in termini più prosaici, passa o non passa la prova. Ritengo opportuno precisare che la definizione di libretto metrologico fornita dal legislatore, in relazione ai contenuti che tale documento deve presentare, varia (e si amplia o si riduce) in funzione del tipo di materia trattata: per quanto concerne gli etilometri il libretto metrologico, secondo le disposizioni contenute nel decreto ministeriale, è destinato a ricevere menzione delle operazioni e dei risultati dei controlli regolamentari relativi allo strumento e, se del caso, delle riparazioni effettuate. Considerato che il legislatore non ha specificato puntualmente i contenuti dettagliati che il libretto metrologico deve presentare, limitandosi a stabilire che sia semplicemente riportata un’indicazione, su tale documento sono riportati in forma sintetica i risultati delle verifiche (espressi come: superata la verifica oppure non superata la verifica), senza alcuna informazione a valenza metrologica, la data e il tipo di verifica (periodica o primitiva), nonché eventuali informazioni circa T_M ƒ 292

N. 04ƒ ; 2017

n

METROLOGIA LEGALE E FORENSE

IL “TUTTOFARE” DELL’ACQUISIZIONE DATI Il sistema di acquisizione dati MGCplus di HBM viene usato da oltre 25 anni in tutti i tipi di applicazioni che riguardino la taratura, il materiale o le prove a fatica. Acquisisce dati relativi a forza, deformazione, dislocazione, coppia, tensione, corrente, temperatura e molti altri parametri. Estremamente versatile, MGCplus è uno dei sistemi di acquisizione dati più utilizzati nel mondo con una compatibilità comprovata non solo all’interno del proprio sistema ma anche lungo tutta la catena di misura, dal sensore al software.

Grazie alla sua architettura innovativa, il nuovo processore di comunicazione MGCplus CP52 offre molte nuove opzioni ed è compatibile con le versioni precedenti. Affidabile, garantisce l’investimento, aggiornabile, facile da integrare, versatile: MGCplus rappresenta la soluzione ideale per qualunque tipo di misurazione. Per ulteriori informazioni: https://www.hbm.com/it/ 2261/mgcplus-sistemadi-acquisizione-dati-modulare


s

Rubrica a cura di Franco Docchio, Pasquale Daponte e Nicola Paone

SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI

Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Notizie da GMEE

THE ITALIAN UNIVERSITY ASSOCIATIONS FOR MEASUREMENT This section groups all the significant information from the main University Associations in Measurement Science and Technology. RIASSUNTO Questa rubrica riassume i contributi e le notizie che provengono dalle maggiori Associazioni Universitarie che si occupano di Scienza e Tecnologia delle Misure. ASSEMBLEA DEL 16 SETTEMBRE 2017

L’Assemblea del GMEE si è riunita il 16 settembre 2017, alle ore 9:00, presso la Sala Eventi Tecnopolo dell’Università di Modena e Reggio Emilia. In apertura, il Presidente Pasquale Daponte ha comunicato che: – sono mancati Antonio Langella, Arnaldo Brandolini e Milos Sedlacek (Praga). L’assemblea esprime le più vive condoglianze alle famiglie; – il Socio Marco Parvis è stato eletto membro dell’AdCom della IEEE Instrumentation and Measurement Society per il prossimo quadriennio. L’assemblea ha espresso le sue congratulazioni; – il Dott. Pirro, responsabile dell’Area Innovazione per la PA di AgID, ha tenuto un’audizione alla Camera dei Deputati su un possibile sviluppo dello smart metering in Italia, http:// w e b t v. c a m e r a . i t / e v e n t o / 10763; – è stato ricevuto l’invito a far parte del Working Group, IEEE Instrumentation and Measurement Society/TC39 – Measurements in Power Systems (IM/MPS) per la definizione della IEEE P61869-105™, Recommended Practice for Uncertainty Evaluation in the Calibration of Instrument Transformers; – presso la casa editrice Momentum

Press è stato pubblicato il libro: P. Arpaia, C. Baccigalupi, M. Bastos, M. Martino, “High-Repeatable Data Acquisition Systems for Pulsed Power Converters”, Momentum Press (New York), 2017, ISBN 9781946646224. Daponte ha inoltre invitato ad arricchire la pagina Facebook del GMEE; https://www.facebook.com/ GruppoMisureEE/?notif_t=page _invite_accepted&notif_id=149 93341910304. La IEEE I&M Society AdCom ha approvato la costituzione del Technical Committee of “PhotonicTechnology in Instrumentation and Measurement” (TC-42). Luigi Rovati e il Prof. Guo saranno i co-chair del TC-42. In futuro, il chair e il co-chair saranno eletti dai membri del TC. Ha poi informato sulle Attività della Commissione di Coordinamento. Ha letto e commentato la lettera del Prof. Massimo D’Apuzzo all’Assemblea del GMEE. Bruno Andò ha infine illustrato le caratteristiche del Convegno Nazionale Sensori che si terrà a Catania dal 21 al 23 febbraio 2018 (www. cns2018.it). Andò ha invitato tutte le Unità a contribuire al successo dell’iniziativa.

colare, ha ricordato che si stanno tenendo con una certa frequenza riunioni tra i responsabili dei gruppi afferenti all’Area 9. La maggior parte di queste riunioni sono indette dai rappresentanti CUN dell’Area 9 con lo scopo di discutere sulle attività svolte dal CUN e raccogliere suggerimenti e opinioni su questioni che il CUN dovrà affrontare nei prossimi mesi. Le riunioni hanno sempre come argomento più importante la classificazione dei saperi di cui si è cominciato a parlare in diversi ambiti. Questo è un tema di grande importanza su cui è opportuno e proficuo discutere: cosa non funziona, cosa si dovrebbe cambiare e come, sono argomenti che richiedono analisi profonde e condivise dalle nostre comunità. Paolo Carbone, per conto del GMEE, ha partecipato a una tavola rotonda sul tema della didattica, che si è tenuta durante la riunione congiunta GUSEE-CMAEL (settori scientifico disciplinari ING-IND/33 (Sistemi Elettrici per l’Energia) e ING-IND/32 (Convertitori Macchine e Azionamenti Elettrici), invitato da Alfredo Testa, presidente del gruppo INGIND/33. Stato delle iniziative: Sito web dell’Associazione, Tutto_Misure, Borse, Premi, Deltamu Italia Sito web dell’Associazione Daponte ha informato sullo stato del nuovo sito web dell’Associazione. Il sito include tutti i servizi informatici del GMEE (pagamenti, iscrizioni, gestione delle riunioni annuali, gestione della documentazione, promozione della ricerca, trasferimento tecnologico). Il sito funziona con i tablet e

Situazione nazionale alla luce delle iniziative ministeriali, CUN e ANVUR Daponte ha illustrato brevemente le recenti iniziative ministeriali. In parti- franco.docchio@unibs.it T_M

N.

T_Mƒ ƒ 293 293 4/17


Tutto_Misure Franco Docchio ha presentato le attività di Tutto_Misure. Sia il numero dei lettori della rivista sia gli accessi al sito Internet della rivista stanno aumentando notevolmente. La rivista raggiunge lettori sia accademici sia industriali. Il posizionamento della rivista in ISSUU ha consentito di aumentare i lettori di circa il 10-15%. Il Presidente ha ringraziato Docchio per l’impegno profuso in questa iniziativa trasformatasi in un successo editoriale. Nel Consiglio Direttivo del 27 giugno 2017, tenutosi a Roma, Daponte ha informato che Docchio terminerà la sua attività di Direttore della rivista a fine anno. È pervenuta la candidatura di Alessandro Ferrero. Docchio ha espresso il proprio apprezzamento per questa candidatura. L’Assembela ha ringraziato Docchio e Ferrero e ha approvato all’unanimità la candidatura di Ferrero quale nuovo direttore della rivista Tutto_Misure. Daponte ha chiesto all’Assemblea di ratificare tale nomina. L’Assemblea ha approvato. Al termine, Ferrero ha chiesto che sia fissato un termine di mandato. L’Assemblea ha proposto un quinquennio eventualmente rinnovabile. Ferrero ha accettato. Borse Daponte ha informato che non sono pervenute domande. Giovanni Betta ha suggerito che le scadenze siano ricordate tramite un messaggio email inviato in prossimità della scadenza del bando. Premio di dottorato Carlo Offelli Le attività della Commissione, composta come previsto dal Regolamento dai coordinatori delle 6 linee di ricerca, sono state coordinate dal Presidente. In una prima fase, ese-

guita via email, è stata effettuata una valutazione delle singole proposte utilizzando i seguenti criteri sintetici: (a) pertinenza degli argomenti trattati, (b) originalità del tema trattato e dei risultati ottenuti, (c) rigore e chiarezza espositiva, (d) riconoscimenti ottenuti in ambito nazionale e internazionale, formulando quindi un ranking (b)+(c)+(d), espresso poi in trentesimi. Al termine di questa prima fase, la valutazione di due dei cinque candidati è risultata molto prossima. La Commissione ha quindi proceduto a una fase di ballottaggio dalla quale è risultato vincitore Carlo Baccigalupi, dell’Unità di Napoli “Federico II”. Nicola Giaquinto ha poi presentato il nuovo Regolamento del Premio di Dottorato Carlo Offelli. La proposta di modifica viene approvata. L’Assem-

NEWS

t

gli smartphone. Francesco Lamonaca ha illustrato lo stato delle attività per la realizzazione del nuovo sito web e del relativo sistema informativo. Il Presidente ha ringraziato i colleghi Massimo Lazzaroni, Lorenzo Ciani e Francesco Lamonaca che hanno offerto la loro disponibilità alla gestione del nuovo sistema.

T_M ƒ 294

N. 04ƒ ; 2017

s

SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI

ESTENSIONE ACCREDITAMENTO TARATURA STRUMENTI A -196 °C La LTTS accreditata da ACCREDIA anche per il punto di ebollizione dell’azoto Fondata nel 1989 a Legnano (MI), la LTTS da oltre 25 anni assiste le aziende e i Laboratori nel settore della taratura di sensori e strumenti di misura, nonché della gestione dei Sistemi Qualità, consulenza e formazione tecnica del personale. Dal 2001 la società ha sede all’interno delle Tecnocity Altomilanese Legnano. Nel 1992 il Laboratorio è stato accreditato Centro SIT n. 60 (Servizio di taratura in Italia), denominato da luglio 2011 Centro di taratura LAT (Labo-

blea ringrazia la Commissione per il lavoro che ha portato alla nuova proposta. DeltaMu Italia Ferrero ha presentato per conto dell’Ing. Annarita Lazzari di Deltamu Italia lo stato delle iniziative. La situazione commerciale è in progressivo miglioramento. Il socio francese sollecita un maggior contributo da parte dei membri del GMEE. Luigino Benetazzo ha evidenziato che i servizi di Deltamu Italia messi a disposizione delle imprese consentono di attivare contratti di collaborazione fra imprese e Università. Il Presidente ha sollecitato l’Assemblea ad attivarsi per contribuire alle attività e alla crescita di Deltamu Italia e ha ringraziato Ferrero e Benetazzo per il lavoro svolto. ratorio Accreditato di Taratura) N° 060 per le misure di temperatura nel campo da -80 °C a 1.100 °C e ora nel punto di ebollizione dell’azoto -196°C. Per informazioni e dettagli attenersi alla tabella di accreditamento disponibile sul sito www.ltts.it). Il Laboratorio dispone di locali e attrezzature adeguate per lo svolgimento delle attività di taratura. Anche nel caso in cui la taratura in Laboratorio non fosse conveniente, la LTTS dispone di apparecchiature e campioni portatili idonei per la verifica presso la sede del cliente; solitamente la taratura fuori sede riguarda impianti quali: forni, muffole, stufe, celle climatiche, autoclavi, incubatori, frigocongelatori, macchine di saldatura. Per forni di grandi dimensioni la LTTS di spo ne di numerosi sensori campione per la verifica di stabilità e uniformità della temperatura che, se condo le esigenze del cliente, può essere eseguita in accordo a norme internazionali e/o altre specifiche.


N. 04ƒ ;2017 Giornata della Misurazione Daponte ha invita Docchio a illustrare brevemente la proposta di una Giornata della Misurazione maggiormente focalizzata sulle esigenze del mondo industriale. Docchio conferma la propria disponibilità a continuare l’organizzazione della prossima Giornata della Misurazione. Daponte, che ha preso parte alla Assemblea del GMMT, ha riportato le riflessioni fatte in quella sede dal Prof. Giovan Battista Rossi della sede di Genova del GMMT. Rossi sollecitava un ripensamento del programma per riportarlo nelle prossime edizioni più sui fondamentali delle misure. Daponte ha sollecitato la proposta di membri volontari che possano contribuire in tal senso alle integrazioni del programma. Ferrero ha commentato il grande incremento nella partecipazione alle nuove Giornate della Misurazione con programmi di taglio più industriale. Betta ha affermato di comprendere la posizione di chi vorrebbe potenziare i contenuti sui fondamenti della metrologia ma supporta il fatto che con i nuovi temi la Giornata corra meno rischi di essere soppressa. Docchio avrebbe voluto continuare nel proporre programmi con forti con-

tenuti sui fondamenti della misurazione, ma i docenti e ricercatori del GMEE non hanno preso parte a queste iniziative. Petri ha ricordato con piacere le vecchie Giornate della Misurazione e ha affermato tuttavia che la trasformazione ha prodotto risultati molto interessanti, suggerendo di mantenere l’attuale configurazione. Giaquinto ha aggiunto che alcuni interventi hanno comunque affrontato temi fondazionali delle misure. Contemporaneamente, i tempi dedicati a tali aspetti si sono ridotti a favore di argomenti d’interesse delle imprese che hanno apprezzato. Scuola per addottorandi “Italo Gorini” Salvatore Graziani ha illustrato le attività della scuola di dottorato Gorini del 2017. Quella del 2017 era l’ultima edizione del ciclo triennale. Graziani illustra il programma e gli argomenti. All’edizione 2017 hanno preso parte 37 partecipanti: 5 partecipanti hanno seguito le 3 edizioni della Scuola; 7 partecipanti hanno presentato le proprie attività di ricerca. Tre partecipanti hanno vinto l’iscrizione alla prossima Riunione Annuale del GMEE. Pasquale Arpaia ha illustrato le caratteristiche del prossimo ciclo della Scuola gestita dalle sedi di Napoli e Benevento. La prima edizione (2018) si terrà al CERN a Ginevra, secondo la seguente pianificazione, seguita da Reggio Calabria (2019) e NapoliCosta Amalfitana (2020). In ciascuna delle 3 edizioni si manterranno 2 linee di ricerca secondo lo schema presentato da Arpaia. Il prossimo anno la Scuola si terrà il 10-14 settembre 2018 a Ginevra. La proposta è stata anche presentata al CERN dove lavorano circa 200 studenti di dottorato. I temi della prima proposta saranno perciò maggiormente orientati all’uso della metrologia in progetti d’interesse del CERN. La previsione di bilancio mostra un sostanziale pareggio ottenuto attraverso una stima prudenziale del numero di partecipanti. Gli studenti saranno sollecitati a presentare dei lavori per una special issue su una rivista IOP.

n

Modifica del Regolamento dell’Associazione: precisazioni sulla figura del “socio juniores” Daponte ha aggiornato l’Assemblea sulla situazione della figura dei Soci Juniores alla data odierna. Lo Statuto definisce le seguenti categorie: Sono Soci Ordinari di diritto dell’Associazione i docenti universitari, i ricercatori universitari, gli allievi dei dottorati di ricerca definiti dal Regolamento, nonché i ricercatori degli istituti metrologici e dei centri di ricerca pubblici e privati coinvolti nelle misure e riconosciuti dal Regolamento come sedi o unità dell’Associazione. Non si accenna ad assegnisti, post-doc e quant’altro. Dopo ampia e approfondita discussione, l’Assemblea ha approvato le modifiche Regolamentari proposte, di cui si consiglia la lettura nel sito.

SPAZIO ASSOCIAZIONI UNIVERSITARIE MISURISTI

Congresso annuale 2017 Luigi Rovati ha illustrato i risultati del I Forum delle Misure, settembre 14-16, 2017. Il bilancio è stato positivo per circa € 30-40.000. Da evidenziare anche il riconoscimento di crediti formativi da parte dell’Ordine degli Ingegneri. L’Assemblea ha particolarmente apprezzato e ringraziato Rovati per gli ottimi risultati conseguiti dal punto di vista scientifico e organizzativo dell’evento. Per l’organizzazione del Congresso 2018 è pervenuta la disponibilità della sede di Padova. Il congresso si terrà probabilmente dal 10-15 settembre 2018. Commissione didattica Carbone ha illustrato lo stato delle iniziative e mostrato la parte del nuovo sito nel quale sono riportati gli esiti delle attività della Commissione Didattica. Ha sollecitato i colleghi in Assemblea a rendere disponibili del GMEE/ GMMT le proprie dispense didattiche e a commentare la bozza d’indice degli argomenti d’interesse dei gruppi di misure. Varie ed eventuali Marco Parvis ha illustrato le caratteristiche del Dottorato “Metrologia” di Torino. Si tratta di una collaborazione fra il Politecnico di Torino e INRIM. Ci sono almeno 6 borse (3 per parte). Il Dottorato, nel bando dell’ultimo ciclo, ha assegnato solo 3 borse sulle 7 disponibili. Docchio ha ricordato che l’ultimo Consiglio Direttivo gli aveva chiesto di occuparsi della coerenza nell’uso dei loghi del GMEE e informa quindi l’Assemblea che se ne occuperà. Lorenzo Peretto ha illustrato lo stato delle attività normative in ambito elettrico. Esistono molti comitati tecnici che trattano di misure e incertezze senza che nessuno dei membri del GMEE/GMMT vi partecipi. Infine Carmine Landi e Nicola Pasquino hanno discusso su come l’attività a favore di Comitati Tecnici possa trovare collocazione anche fra le esperienze a valere nei bandi per l’ASN. T_M ƒ 295


s

NEWS

SIMULAZIONE DEGLI STRUMENTI DI MISURA Hexagon Manufacturing Intelligence ha pubblicato la release 2017 di I++Simulator (V8.0.17114.1), la nuova versione del suo software di simulazione per strumenti di misura. Questa versione, focalizzata sulla “misura a coordinate virtuale”, è stata progettata per svolgere un ruolo chiave nel passaggio ai processi di produzione automatici. I++Simulator permette agli utilizzatori di simulare i programmi di misura esistenti e creare nuovi programmi per i loro sistemi di misura specifici, come pure periferiche, robot e sistemi di movimentazione pezzo. La sua capacità di programmazione offline è ideale per la progettazione e i test di fattibilità dei sistemi di misura automatici, e il pacchetto supporta anche la formazione dell'operatore. I nuovi part program possono essere creati anche in modalità offline per massimizzare i tempi di operatività della macchina. La versione aggiornata del software supporta sensori e magazzini utensili per garantire la modellazione precisa dell'ambiente di misura del cliente. Sono stati realizzati miglioramenti alle strategie di rilevamento e scansione per i sensori ottici e la nuova release offre anche un miglior supporto al sensore interferometrico HP-O, come la funzione di scansione "sweep", ideale per la verifica di pale e blisk.

“Con la nuova versione di I++Simulator continueremo a offrire strumenti di visualizzazione, simulazione, interazione e animazione per migliorare la produttività dei nostri clienti,” afferma Gianni Gencarelli, Product Manager di I++Simulator in Hexagon Manufacturing Intelligence. "Il software offre agli operatori una piattaforma moderna ed efficiente per utilizzare i loro strumenti di misura e massimizzare il potenziale d’investimento nei sistemi automatici". La versione 2017 di I++Simulator (V8.0.17114.1) è ora disponibile nelle soluzioni a 32 bit e 64 bit, anche per Windows 10. Per ulteriori informazioni: www.hexagonmi.com

NUOVO ASSE LINEARE CON MOTORE DIRETTO MAGNETICO Gli assi lineari con motori diretti magnetici hanno molti vantaggi rispetto alle classiche soluzioni motorizzate basate su una tecnologia vite-madrevite, soprattutto in termini di usura e di dinamica. Inoltre, le loro caratteristiche eccezionali includono un’ampia gamma di corse, velocità elevate e lunga vita operativa. Con la nuova slitta lineare V-508 della serie PIMag®, PI (Physik Instrumente) arricchisce il proprio portfolio con un prodotto compatto e altamente preciso, capace di adattarsi a diverse esigenze del cliente grazie al suo principio di costruzione modulare. Con corse di 80, 170 e 250 mm, differenti drives e sistemi di misura con risoluzioni subnanometriche, il V-508 è adatto, ad esempio, per l'incisione e la marcatura laser ad alta risoluzione, ma anche per applicazioni nel campo della fotonica, della scansione di precisione nei semiconduttori o nella tecnologia medica, sia a livello industriale sia nella ricerca. Questi assi lineari hanno una larghezza di soli 80 mm, un'altezza di 25 mm e, se necessario, possono anche essere combinati in sistemi multi-asse. Diversi motori e risoluzioni subnanometriche I motori lineari a tre fasi sono la forza trainante di questo asse

lineare flessibile. Per la trasmissione della forza motrice non vengono usati componenti meccanici, ma la forza è impressa direttamente alla piattaforma senza alcun attrito. Questo rende possibili velocità fino a 1 m/s e accelerazioni fino a 5 m/s². I cuscinetti a rulli incrociati con sistema anti-creep assicurano inoltre un'elevata precisione di guida. Adattamento in base alle richieste del cliente Il design versatile e modulare della slitta V-508 consente l'adattamento della slitta a seconda della richiesta del cliente. È infatti possibile eseguire senza alcun problema modifiche nella lunghezza della corsa, integrare speciali sistemi di misura o addirittura adattare un controllore del cliente di terze parti specifico per le applicazioni OEM. Per ulteriori informazioni: www.pi.ws

NUOVA TECNOLOGIA DI SCANSIONE A CONTATTO In occasione della recente EMO di Hannover (settembre 2017), Renishaw ha presentato il nuovo nato nella famiglia di prodotti della serie SPRINT™. Il nuovo sistema SPRINT con SupaScan si rivolge a un’ampia fetta di mercato ed è stato sviluppato per semplificare le applicazioni su macchine utensili che richiedono impostazioni rapide del pezzo e in cui i tempi ciclo rappresentano un fattore critico. Il sistema permette anche di eseguire funzioni avanzate come il controllo della superfice del pezzo in scansione in processo o a fine lavorazione. La tecnologia SupaScan permette di misurare con accuratezza e velocità elevate, risultando la soluzione di tastatura più veloce per l’impostazione dei pezzi. I test effettuati su tipici particolari di lavorazione industriali mostrano riduzioni dei tempi ciclo fino al 70% rispetto ai cicli standard con tecnologia punto-punto. Grazie all'esclusiva tecnologia 3D del sensore è inoltre possibile misurare la variazione della superficie di un piano (iden-

T_M ƒ 296

tificazione del punto più alto/punto più basso). Ciò permette d’impostare la posizione del pezzo sulla quota di profondità minima di una superficie, requisito molto comune nelle applicazioni di ricondizionamento. Le misure fornite dal sistema SPRINT con SupaScan includono il rilevamento dei difetti superficiali, come quelli causati da utensili usurati o smussati, da differenze fra i vari utensili di taglio o da errori d’incremento. L'automazione di tali misure nella macchina consente di ridurre gli scarti e massimizzare i profitti, poiché migliora drasticamente la riproducibilità delle misure e offre l'opportunità di correggere un difetto mentre il componente è ancora fissato in macchina. Per ulteriori informazioni: www.renishaw.it/mtp


SMART METROLOGY

s

Rubrica a cura di Annarita Lazzari (alazzari@deltamu.com)

Le tarature sono costose... ...tanto quanto servono!

THE PAGE OF SMART METROLOGY Deltamu Italia is one of the leading permanent partners of the Journal, it brings together a group of experts in metrology that share an innovative vision of the profession, so that it is a carrier of added value in the company and in Laboratories. The Smart Metrology by Deltamu is a metrology that can adapt to all types of industrial facilities, from SMEs to international groups, an opportunity to gradually move from the Metrology of measurement equipment to the Metrology of processes. RIASSUNTO Deltamu Italia è un collaboratore stabile della Rivista, riunisce un insieme di esperti in Metrologia che condividono una visione innovatrice della professione, affinché sia portatrice di valore aggiunto in azienda e nei Laboratori. La Smart Metrology di Deltamu è una metrologia in grado di adattarsi a tutti i tipi di strutture industriali, dalla PMI ai gruppi internazionali, un’opportunità per passare gradualmente dalla Metrologia degli strumenti alla Metrologia dei processi. Più gli anni passano, più si accumulano i risultati delle tarature. Purtroppo, ancora oggi, essi servono solo a riempire file di archivio, in quanto i risultati ottenuti e le relative incertezze vengono a volte acquisite (ma in realtà non sempre) in un software, Excel o altro, senza essere realmente sfruttate. Mentre i metrologi sono sensibili, e con il passare del tempo lo sono sempre di più, alle incertezze di misura, è sorprendente notare che, in ultima analisi, queste ultime non servono a molto. Quindi, perché stimarle e, per coloro che non l’hanno ancora fatto, perché sforzarsi di valutarle? Inoltre, è riconosciuto che più le informazioni sono abbondanti, più le decisioni che prendiamo sono affidabili. Ad esempio, tutti sanno, anche se solo in modo intuitivo, che un’indagine condotta su più di mille persone è più affidabile (senza essere giusta) di un’altra effettuata su poche decine. È per questo che i metrologi moltiplicano le misure per valutare una deviazione standard (15, 30, ... anche se

a volte in realtà solo 3!). Si tratta chiaramente di migliorare la conoscenza. La nostra visione culturalmente troppo deterministica ci impedisce di arricchirci con tutte le informazioni disponibili. Mentre i metrologi sanno che esiste un’incertezza di misura, anche al più alto livello della gerarchia dei Laboratori, perseverano nel fare affidamento solo sull’ultimo valore disponibile. Ciò si riflette nella nostra comune abitudine di rappresentare il ”valore misurato” e ”l’incertezza di misura” come in Fig. 1. Tuttavia, l’idea stessa d’incertezza di misura dovrebbe spingerci a relativizzare questa credenza. Il valore misurato è uno (e solo uno!) dei valori che possono essere ottenuti durante la misurazione di un dato valore vero (ignoto) con un processo che esprime una determinata incertezza. Come prova, è sufficiente ripetere la misurazione all’istante e/o modificando uno o l’altro dei fattori del processo (tempo, luogo, operatore, strumento, ...) per rendersi conto che il valore misu-

Figura 1– Rappresentazione tipica della misura e della sua incertezza

rato non è sempre il valore più probabile! Se, quando si tratta di dichiarare la conformità di un oggetto o l’opportunità di una regolazione, il valore utilizzato per decidere ”vale quello che vale” (e questo è buono oppure no?), il caso dei campioni è un po’ diverso. Infatti, uno standard serve per definizione per tarare. La conoscenza del suo valore ”vero” dovrebbe pertanto essere un obiettivo prioritario per colui che tara (ossia il metrologo che effettua le tarature). Tuttavia, nel suo determinismo culturale, si sottomette, durante l’intero periodo di utilizzo di tali campioni, all’ultimo valore (incerto per natura) fornito da chi tara a livello “superiore”. Ma da un anno all’altro, non è possibile prendere in considerazione le informazioni disponibili per migliorare le nostre conoscenze? Prendiamo in considerazione un vero esempio relativo a un anello per cercare di rispondere (cfr. Fig. 2). Ognuno sarà in grado di comprendere, sulla base di questo grafico di evoluzione, che l’anello non subisce veramente, nella sua struttura, le variazioni osservate (è fisicamente impossibile). Il fatto di osservare tali ”shock” dimostra l’esistenza d’incertezze. L’anello evolve, ovviamente, ma i valori T_M

N.

T_Mƒ ƒ 297 297 4/17


N. 04ƒ ; 2017

s

SMART METROLOGY

NEWS

t

Figura 2 – Esempio di scheda strumento per un anello liscio campione

NUOVO PROFILORUGOSIMETRO: DUE STRUMENTI IN UNO! Cosa misurare è deciso da specifiche e disegni; come misurare è frutto dell’esperienza maturata nel corso degli anni. Le richieste sempre più esigenti dei clienti (in primis automotive e aerospace, ma anche oleodinamica e settore del bianco), portano ad avere tolleranze sempre più ristrette: per essere competitivi occorre misurare in modo accurato, ripetibile e riproducibile, portando quanto più possibile l’influenza dell’operatore prossima allo zero. Le difficoltà sorgono quando occorre misurare dove non si vede e ciò che non si vede, vale a dire all’interno dei pezzi, e la qualità delle superfici interne ed esterne. Per la misura dei profili interni la soluzione più semplice e meno costosa è sempre stata quella di sezionare il pezzo, metterlo sotto il proiettore ed eseguire le misure, con le incertezze del caso. Per quanto riguarda le superfici, invece, si attua un confronto con campioni di rugosità. Quando sono richieste una maggiore precisione e l’oggettivazione delle misure eseguite, è necessario utilizzare due strumenti: un profilometro, per la misu-

T_M ƒ 298

che il Laboratorio misura a ogni taratura subiscono altri effetti, indipendentemente dal comportamento dell’anello stesso. D’altra parte, in questi valori, una deriva (legata all’anello) e il ”rumore” (correlato alla taratura) si mescolano. Il valore più probabile dell’anello nella realtà non è quindi, nonostante le nostre convinzioni, l’ultimo valore misurato, ma ”qualcosa” nascosto dietro le apparenze. L’approccio baye-

siano, evidenziato nella ISO/IEC Guide 98-4 nel quadro della dichiarazione di conformità, consente di prendere in considerazione un approccio diverso. Si tratta di una revisione (legge nota come ”a posteriori”) dell’ultimo valore misurato (nuove informazioni), sulla base della conoscenza (la cosiddetta legge ”a priori”). Infatti, le tarature precedenti, spesso numerose, consentono di stabilire un ”a priori” (cioè un valore atteso dell’anello al momento della sua taratura periodica) attraverso, ad esempio, un modello lineare. Questo ”a priori” può essere rivisto a partire dal valore misurato durante la taratura per dare il ”valore più probabile” che tiene conto non solo dell’ultimo valore misurato (quello preso in considerazione abitualmente) ma anche di

ra dei profili, e un rugosimetro, per la misura delle superfici, che tuttavia richiedono personale qualificato e addestrato all’utilizzo di strumenti da Laboratorio, oltre a laboriose operazioni per posizionare il pezzo e azzerare lo strumento, difficilmente eseguibili in produzione. La IMTS, azienda svizzera specializzata nella produzione di misuratori di profili e misuratori di rugosità abbinati, presenta al mercato italiano i suoi profilorugosimetri di alto livello tecnologico. Il T4HD e il T4HD XL sono strumenti compatti, robusti, precisi e facili da programmare. Il braccio tastatore con riconoscimento automatico, USB, l’azzeramento e la ricerca automatica dello zenit e la velo- brata di 6 mm, fornita in dotazione allo cità dell’esecuzione delle misure, uniti strumento. alla chiarezza della reportistica, rendono Essendo uno strumento CNC, il software lo strumento unico nel suo genere. effettua misurazioni automatiche in La tecnologia T4HD permette, grazie al serie senza la presenza di un operatore, braccio tastatore bidirezionale con dop- riducendo in tal modo le possibilità di pio pennino, di effettuare rilievi di profi- errore umano. Grazie alla sua rolo sia verso l’alto sia verso il basso, in bustezza e compattezza, lo strumento un’unica seduta di misura, in modo da può essere utilizzato direttamente in poter definire i vari profili e diametri sia produzione da qualsiasi operatore, con interni sia esterni. L’asse Y CNC permette estrema semplicità. l’identificazione automatica dei punti più I prodotti IMTS vengono distribuiti in alti o più bassi su pezzi di tornitura, quin- Italia dalla RAMICO srl di Torino, una di si posiziona la tavola Y senza che l’o- nuova realtà nel mercato italiano degli peratore debba effettuare ulteriori ope- strumenti di misura. razioni manuali. La taratura dello strumento avviene con un ciclo automatico, Per ulteriori informazioni: tramite un master avente una sfera cali- www.ramicosrl.com


N. 04ƒ ;2017 Figura 3 – Revisione bayesiana del valore misurato per quanto riguarda le conoscenze ”a priori

Figura 4 – Tabella dei valori misurati (taratura), valori estrapolati (da valori precedenti) e valori rivisti (che dovrebbero essere utilizzati al posto dei valori misurati)

Figura 5 – Visualizzazione della legge di distribuzione

tutti gli altri valori (comprese le incertezze) ottenuti in precedenza. Le formule (valore e incertezza associata) della revisione, nel caso d’incertezza gaussiana sul valore ”a priori” (la cosiddetta legge ”a priori”) e di un’incertezza gaussiana sulla misura, sono quelle riportate in Fig. 3. Nel caso di Fig. 3, siamo in un processo di misura ”semplice” per cui a = 0 e b = 1. Applicando questa ”visione” a ogni taratura periodica e definendo il valore ”a posteriori” da un modello lineare i cui parametri vengono calcolati (utilizzando ad esempio l’applicazione M-CARE, un tool per la modellazione dei dati di taratura messo a punto da Deltamu), dai risultati delle tarature precedenti, vengono ottenuti i valori rivisti per il campione in questione mostrati nella tabella di Fig. 4.

n

SMART METROLOGY

La Fig. 5 mostra le leggi di distribuzione ”a priori” (32,0005 ± 0,0015) mm, di misura (31,9999 ± 0,0016) mm e ”a posteriori” (32,0002 ± 0,0011) mm relative alla lavorazione dell’ultima taratura. Si può notare l’interesse di questo approccio. Non solo il valore mantenuto per il campione non è più il valore misurato (32,0002 mm invece di 31,9999 mm), ma vengono prese in considerazione le conoscenze acquisite attraverso le tarature precedenti e l’incertezza sulla conoscenza dello standard è migliorata di quasi il 27% ((0,0015 – 0,0011)/0,0015) grazie alle spese passate e generalmente ”dimenticate”. Ciò è rassicurante circa l’utilità delle tarature periodiche! Alcuni chiamano ”software di gestione” software che, in ultima analisi, non fanno nient’altro che quello che i nostri anziani facevano nell’utilizzo della cassettiera settimanale. A suo tempo, e in assenza di alcun mezzo di calcolo e di analisi, il metrologo ha aperto ogni mese il cassetto ”buono” (cioè del mese corrente) e ha realizzato le tarature pianificate. Al giorno d’oggi, il software non può più accontentarsi di ”portare il colore a queste vecchie pratiche”. I dati devono essere sfruttati perché hanno un costo! Qualsiasi dato inutilizzato è inutile, soprattutto se serve solo per soddisfare un auditor. Dovrebbe innanzitutto rendere possibile la soddisfazione dei clienti della società senza la quale esso è solo un costo e il cliente finirà per andare a guardare altrove perché vuole ottenere un valore in cambio dei suoi soldi!

Figura 6 – Cassettiera settimanale industriale

T_M ƒ 299


MANIFESTAZIONI EVENTI E FORMAZIONE

n

2018 eventi in breve Segnalazione di manifestazioni ed eventi d’interesse 2018

31 genn - 2 febbr

Hamilton, New Zealand

International Conference on Industrial Electronics for Sustainable Energy Systems (2018 IESES)

https://forumpoint2.eventsair.com/QuickEventWebsitePortal/ ieses2018/info

9 - 11 febbraio

Dhanbad, India

3rd International Conference on Microwaves and Photonics (ICMAP 2018)

www.icmap2018.org/

20 - 22 febbraio

Lyon, France

19th IEEE International Conference on Industrial Technology

http://icit2018.org

21 - 23 febbraio

Catania, Italy

4° Convegno Nazionale Sensori, CNS2018

www.soc.chim.it/en/node/1735

12 - 14 marzo

Seoul, Korea

2018 IEEE Sensor Application Symposium (SAS 2018)

www.sensorapps.org/

25 - 28 marzo

Napoli, Italy

Europt(r)ode XIV Conference on optical, chemical sensors and biosensors

http://europtrode2018.eu/

16 - 18 aprile

Brescia, Italy

1st IEEE Workshop on Metrology for Industry 4.0 and IoT

www.metroind40iot.org/home

18 - 20 aprile

Torino, Italy

A&T - 12a edizione - La manifestazione italiana delle Soluzioni e Tecnologie innovative per le Aziende competitive

www.aetevent.com

14 - 17 maggio

Houston, USA

2018 International Instrumentation and Measurement Technology Conference

http://imtc.ieee-ims.org/

11 - 13 giugno

Roma, Italy

13th Annual IEEE International Symposium on Medical Measurements and Applications

http://memea2018.ieee-ims.org/

12 - 15 giugno

Miami, USA

28th Anniversary World Congress on Biosensors

www.elsevier.com/events/conferences/world-congress-on-biosensors

20 - 22 giugno

Amalfi, Italy

International Symposium on Power Electronics, Electrical Drives, Automation and Motion - SPEEDAM 2018

www.speedam.org

20 - 22 giugno

Roma, Italy

5th IEEE International Workshop on Metrology for AeroSpace (MetroAeroSpace)

www.metroaerospace.org/

26 giugno - 1° luglio

Changshou, China

The 2018 IEEE Intelligent Vehicles Symposium (IV'18)

www.iv2018.org/

3 - 6 settembre

Belfast, UK

XXII World Congress of the International Measurement Confederation (IMEKO)

http://imeko2018.org

12 - 14 settembre

Madrid, Spain

ICVES: IEEE International Conference on Vehicular Electronics and Safety (ICVES)

https://www.icves2018.org

20 - 21 settembre

Ghaziabad, India

2018 2nd International Conference on Micro-Electronics and Telecommunication Engineering (ICMETE)

https://www.ieee.org/conferences_events/conferences/conferencedetails/ index.html?Conf_ID=43082

13 - 15 novembre

Portland, USA

2018 Avionics and Vehicle Fiber-Optics and Photonics Conference (AVFOP)

https://www.ieee.org/conferences_events/conferences/conferencedetails/ index.html?Conf_ID=42782

27 - 30 novembre

Nashville, USA

2018 IEEE Real-Time Systems Symposium (RTSS)

https://www.ieee.org/conferences_events/conferences/conferencedetails/in dex.html?Conf_ID=41829

5 - 7 dicembre

Brno, Czech Republic

2018 18th International Conference on Mechatronics - Mechatronika (ME)

https://www.ieee.org/conferences_events/conferences/conferencedetails/ index.html?Conf_ID=43312

T_M

N.

4/17 ƒ 300


METROLOGIA... PER TUTTI

s

Rubrica a cura di Michele Lanna (info@studiolanna.it)

La gestione del rischio e le azioni preventive nella ISO/IEC 17025 METROLOGY FOR EVERYONE In this permanent section of the Journal our colleague and friend Michele Lanna, leading expert in metrology, calibration, accreditation of companies, will discuss topics of interest for the majority of industrial measurement users, in simple and immediate terms, with reference to the most recent Norms. Write to Michele to comment his articles and to propose other subjects!

RIASSUNTO In questa Rubrica il collega e amico Michele Lanna, esperto di metrologia, taratura, accreditamento industriale, discute aspetti d’interesse per la maggior parte degli utenti industriali delle misure, con terminologia semplice e immediata, e facendo riferimento alle più importanti e recenti Norme. Scrivete a Michele per commentare i suoi articoli e per proporre ulteriori temi di discussione! PREMESSA

La normativa vigente, non solo nel campo della gestione dei Laboratori ma anche l’ISO 9000, ha introdotto da tempo il concetto di rischio e indicato i criteri per la sua gestione. La nuova norma UNI EN ISO 9001:2015 riporta il rischio tra i requisiti da assicurare. Dal momento che tutte le innovazioni gestionali partono dalla ISO 9001, e prima ancora dalla UNI EN ISO 19011:2012, è naturale che queste siano recepite da tutte le norme gestionali e applicate agli specifici contesti: es. ISO 14001, OHSAS 18001, ecc. Non ultimo (e non certo meno importante) il concetto di rischio è stato recepito da tutte le norme della serie 17000: ritroviamo il concetto di rischio, anche se solo accennato, nell’attuale ISO/IEC 17025, e, per alcuni requisiti, nell’attuale ISO/IEC 17020. Il normatore ha voluto introdurlo tra i requisiti gestionali da assicurare nella gestione di un Laboratorio di prova o taratura. Attualmente esso convive con le azioni preventive; inoltre, per esso non è richiesta attualmente una specifica procedura. Il nuovo DIS ISO/IEC 17025 estende

il concetto di rischio a un ambito più ampio, come di seguito diremo. È lecito quindi porsi la domanda se la gestione del rischio e le azioni preventive possano essere gestite allo stesso modo, e se il rischio si possa o meno prefigurare come azione preventiva oppure no. IL RISCHIO E LA SUA GESTIONE

Per poter inquadrare correttamente il rischio e la sua gestione riesaminiamo i punti salienti della norma UNI ISO 31000 “Gestione del rischio – Principi e Linee guida” del 2010.

La data non è casuale; essa è successiva all’emissione della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005, e rappresenta un riferimento da considerare per adottare una gestione del rischio controllata e documentata. Già tra i principi e le linee guida si legge al p.to 1 (Scopo e campo di applicazione): “La norma fornisce principi e linee guida generali sulla gestione del rischio. Essa può essere utilizzata da qualsiasi impresa pubblica, privata o sociale, associazione, gruppo o individuo e, pertanto, non è specifica per alcuna industria o settore. La norma può essere applicata lungo l’intera vita di un’organizzazione e a un’ampia gamma di attività, incluse strategie e decisioni, operazioni, processi, funzioni, progetti, prodotti, servizi e beni. Essa può essere inoltre applicata a qualsiasi tipo di rischio, quale che sia la sua natura, sia che essi abbiano conseguenze positive o negative”. In definitiva la gestione del rischio può essere applicata all’intera organizzazione, a specifici processi, o ad alcune aree di attività. Ma come gestire il rischio? Come effettuare analisi preventive per attenuare o minimizzare il rischio all’interno di specifici contesti di gestione e, in definitiva, deve o non dev’esserci un metodo codificato in una specifica procedura? L’adozione di una gestione mirata al rischio, adottata per un numero crescente di schemi normativi, si giustifica con l’aumentata complessità del business, non disgiunta dalla necessità di dover seguire una pluralità di standard normativi, focalizzati su un’ampiezza gestionale di vasta portata. Tra i numerosi obiettivi gestionali raggiungibili all’interno di un’organizzazione attraverso la gestione del rischio, ne riportiamo alcuni, tratti dalla norma: T_M

N.

T_Mƒ ƒ 301 301 4/17


– Aumentare la probabilità di raggiungere gli obiettivi; – Essere consapevoli della necessità d’identificare e trattare il rischio nell’intera organizzazione; – Migliorare l’identificazione delle opportunità e delle minacce; – Soddisfare i requisiti cogenti e le norme internazionali pertinenti; – Migliorare l’efficacia e l’efficienza operative; e tanti altri. Dall’elenco completo risalta innanzitutto il fatto che la gestione del rischio assurge al ruolo di strumento di sistema, utile per raggiungere tanti obiettivi diversi. Il normatore vuole mettere in risalto la forte valenza che accompagna l’adozione di questo standard.

Il risk based thinking è un concetto sistemico che dovrebbe essere trasformato in un approccio pratico e immediato, attivo sempre all’interno delle organizzazioni e nei suoi processi per identificare i fattori di rischio e le opportunità il prima possibile, e per gestirli in maniera controllata, ma soprattutto preventiva. La norma crea un binomio inscindibile: rischi e opportunità. Queste ultime fanno comprendere la ragione che deve animare ogni organizzazione a gestire il rischio; preso infatti a sé stante, il rischio – e la sua gestione – non giustifica l’interesse e l’attenzione che a esso si dà. Opportunità significa miglioramento, quindi il conseguimento di un vantaggio competitivo per l’organizzazione. L’analisi e la gestione, con le metodiche indicate nel seguito, non ne giustificherebbero l’inT_M ƒ 302

N. 04ƒ ; 2017

s

METROLOGIA... PER TUTTI

teresse se non accompagnate da un’opportunità, intesa come valore aggiunto per la stessa organizzazione. Riportiamo innanzitutto il glossario per inquadrare i principali termini, tratti dalla norma: Rischio – Effetto dell’incertezza sugli obiettivi – Questa semplice definizione sottende una serie di possibili interpretazioni e significati. Innanzitutto un effetto è lo scostamento da quanto pianificato o atteso. In secondo luogo la tipologia di rischi che un’organizzazione può dover affrontare è di tipo sia organizzativo, sia tecnico, sia gestionale, ma anche di natura finanziaria; questi rischi possono essere espressi in termini di qualità, ambiente, salute e sicurezza, o di altro tipo. Ancora, il rischio è caratterizzato da potenziali eventi e dalle conseguenze che questi possono avere sull’organizzazione: quindi il rischio si deve esprimere come combinazione delle conseguenze di un evento e della verosimiglianza del suo verificarsi. Infine l’incertezza, intesa come assenza dello stato – anche parziale – relativo alla conoscenza di un evento e delle conseguenze del suo verificarsi, dev’essere quantizzata. Quindi gestire il rischio è utile per affrontare a 360° una serie di potenziali problematiche. Sta all’organizzazione che adotta la gestione del rischio delimitare o ampliare il raggio d’azione relativo alla sua gestione. Le diverse norme nelle quali si sancisce la gestione del rischio (es. ISO 9001, ISO/IEC 17025, ISO/IEC 17020, ecc.) forniscono elementi che consentono di delineare il perimetro di analisi del rischio. È ovvio che la norma, dopo un’ampia premessa sulla definizione del rischio e del suo raggio d’azione, tratti la gestione del rischio intesa come attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo un’organizzazione con riferimento al rischio. Inoltre intende il piano di gestione del rischio come schema interno alla struttura di riferimento per la gestione del rischio, che specifica l’approccio, i componenti gestionali e le risorse da applicare alla gestione del rischio.

Il processo di gestione del rischio è da intendersi come applicazione sistematica delle politiche, procedure e prassi di gestione alle attività di comunicazione, consultazione, definizione del contesto e identificazione, analisi, ponderazione, trattamento, monitoraggio e riesame del ri schio. Gestire il rischio implica la circoscrizione del contesto, sia interno sia esterno da considerare per l’analisi, la quantizzazione, le azioni per ridurre il rischio, predeterminando, in linea con la propria politica e con gli obiettivi, le azioni da svolgere. Gli elementi da scegliere per individuare il contesto esterno e interno variano in funzione del raggio d’azione dell’analisi del rischio. Ma come possiamo individuare criteri validi per gestire il rischio? Tra le definizioni che citiamo (l’elenco non è esaustivo e la scelta è solo funzionale a descrivere che cosa sia il rischio, e a fornire l’abbecedario per la sua gestione) non possiamo dimenticare l’analisi del rischio e la sua ponderazione. Tutto ciò porta a definire il trattamento del rischio, inteso come processo per modificare il rischio. Il trattamento implica un processo per: – “Evitare il rischio decidendo di non iniziare o non continuare l’attività che dà origine a esso; – Assumere o aumentare l’esposizione al rischio al fine di cogliere un’opportunità; – Rimuovere la fonte di rischio; – Modificare la verosimiglianza; – Modificare le conseguenze; – Condividere il rischio con altra(e) parte(i) (compresi contratti e finanziamento del rischio); – Ritenere il rischio con una decisione informata”. La determinazione del rischio residuo presuppone l’accettabilità di un livello che sia in linea con la politica, gli obiettivi e i requisiti cogenti da assicurare. È difficile trovare una norma che riporti un così ampio ventaglio di definizioni, a dimostrazione del fatto che: – Anche per la gestione del rischio si applica il P-D-C-A (pianifico, eseguo,


N. 04ƒ ;2017

Questo breve richiamo dei requisiti della UNI ISO 31000 ci porta a dire che per gestire il rischio all’interno di un’organizzazione c’è bisogno di una procedura, che fissi criteri e modalità di gestione, utili per tutti coloro che sono chiamati – a vario titolo – ad assicurarne una gestione controllata. Essendo un’attività che riguarda tutta l’organizzazione o una parte di essa, è utile stabilire i criteri in base ai quali affrontare il rischio, le responsabilità e le modalità operative. Ciò si traduce nella necessità di redigere una procedura per la gestione del rischio. La procedura per la gestione del rischio deve riportare: • Scopo – Dev’essere circoscritto l’ambito di analisi e quantizzazione del rischio. In funzione degli obiettivi, quest’analisi può riguardare tutta l’organizzazione, specifiche prove del Laboratorio o tarature effettuate; • Riferimenti – I riferimenti normativi permettono d’individuare la/e nor ma/e alle quali ci si riferisce. Questo riferimento circoscrive o amplia il campo d’azione. Il primo riferimento normativo è alla ISO/IEC 17025 o – nel caso di accreditamento d’ispezioni – alla ISO/IEC 17020 e ai documenti di ACCREDIA applicabili. Va comunque considerata la UNI

s

controllo, effettuo azioni di miglioramento); – Si sancisce di fatto la possibilità di applicazione del più classico dei cicli di controllo, cioè l’individuazione iniziale del rischio, la sua quantizzazione, l’analisi delle cause del rischio, l’impatto che esso può avere sul contesto (esterno e interno), le azioni di rimozione o mitigazione del rischio, e infine l’accettazione del rischio residuo (se ancora presente); – Coinvolge tutta l’organizzazione e non soltanto una parte di essa; – Come tutte le analisi, dev’essere condotta con metodo e con la ricerca puntuale delle cause, adottando strumenti diagnostici idonei e tecniche consolidate; – La gestione del rischio deve condurre non solo a una individuazione del livello di rischio e alla sua presa in esame, ma deve anche delineare possibili miglioramenti, attuabili come la logica conseguenza dell’analisi effettuata. Tutto ciò richiede l’adozione di una procedura che definisca i passi da effettuare – con riferimento allo specifico contesto organizzativo e alla mappa dei compiti e delle responsabilità – per poter gestire in modo ottimale il rischio, premessa per l’attuazione di una gestione ottimale, indipendentemente dalla norma che si sta applicando.

METROLOGIA... PER TUTTI

ISO 31000, che fornisce i criteri di gestione; • Termini e definizioni – Sono quelli riportati nella UNI ISO 31000; • Generalità – Va messo a fuoco il fatto che il rischio può e dev’essere quantizzato, quindi espresso in termini numerici in una scala stabilita, con soglie di accettazione in linea con la politica e gli obiettivi dell’organizzazione. Il vero oggetto è la descrizione delle modalità di misurazione del rischio, cioè che il rischio dev’essere valutato considerando i due parametri significativi, cioè probabilità e conseguenza. Questi due valori devono essere misurati: il primo può essere misurato in una scala da 1 a 5 o da 1 a 10. La misurazione dev’essere oggettiva e deve basarsi sulla conoscenza e sull’analisi dei processi che generano il rischio. Il secondo parametro – conseguenza – deve esprimere in ottica cliente quale possa essere l’impatto sul cliente del rischio, anch’esso espresso secondo una precisa scala di valori, in funzione della gravità dell’evento (es. da 1 – poco grave a 5 – molto grave o da 1 a 10). Questa analisi deve prendere in considerazione tutti gli elementi di potenziale rischio per le prove o le tarature considerate, in riferimento a:

T_M ƒ 303


– Apparecchiature; azioni e i tempi. A questo punto l’in– Uomini; dice di rischio può essere ricalcolato, – Condizioni ambientali; utilizzando sempre la stessa formula: – Metodi di prova o taratura utilizza- probabilità x conseguenza, dopo ti; aver attuato le azioni tese a mitigare – Misurando; o annullare il rischio, chiedendosi se il – Requisiti cogenti. rischio residuo possa essere accettato all’interno dell’organizzazione. Il prodotto della probabilità (P) per la Infine le opportunità. Cioè le azioni di conseguenza (C) fornisce l’indice di miglioramento che scaturiscono dalrischio: l’analisi del rischio. Le opportunità R=PxC possono essere classificate in diversi Dev’essere effettuata (sempre in modi: maniera preventiva) a cadenze tem- – Opportunità interne, in termini di porali prefissate dall’organizzazione accorgimento per l’ottimale funziona(una volta l’anno o più frequentemen- mento dei processi; te, in funzione di modifiche del processo di prova o taratura, di norme applicabili, apparecchiature, ecc.). Perché quest’analisi (preventiva) possa avere valore, bisogna che sia analizzato preventivamente tutto il processo di misura o taratura, senza tralasciare niente. Più completa sarà questa valutazione, maggiore sarà l’efficacia del metodo. A questo punto si potrà giungere a una vera misura del rischio potenziale, che inquadri ciò che potrebbe verificarsi, quindi il rischio del processo. Esprimere il rischio in termini quantitativi permette di stabilire priorità d’intervento (sempre di tipo preventivo), in modo da individuare interventi migliorativi che mitighino o eliminino il rischio connesso a una specifica area d’indagine. L’adozione di soglie di accettazione del rischio rappresenta ovviamente il criterio per stabilire le priorità d’inter- – Opportunità esterne, come richieste vento: intervenire prima su quelle che del Cliente o di organismi esterni (es. presentano un rischio maggiore e poi ACCREDIA). quelle che presentano un rischio mino- Le opportunità devono essere descritte re. Il principio di Pareto è sempre un in maniera completa ed esaustiva, efficace criterio per concentrarsi sui definendo gli obiettivi di miglioramenrischi più significativi e non disperde- to che s’intende raggiungere, le more energie e tempo sui processi che dalità, i tempi per l’attuazione e i cripresentano un rischio basso o insigni- teri per verificarne l’efficacia. ficante. Da quanto detto, si possono riscontraA questo punto le azioni migliorative re similitudini con altre metodiche pre(sempre di tipo preventivo) devono ventive: in particolare con la FMEA, mettere a fuoco e individuare le azio- acronimo di Failure Mode and Effect ni che possano ridurre la probabilità Analysis, molto usata in diversi settori del verificarsi di eventi che possono merceologici, tra cui quello autoveicogenerare il rischio. Devono essere listico. Nel caso della FMEA s’indaga definite le azioni da mettere in atto, le preventivamente sui modi di guasto responsabilità per l’attuazione delle del processo o del progetto del proT_M ƒ 304

N. 04ƒ ; 2017

s

METROLOGIA... PER TUTTI

dotto e non specificamente sul rischio. Riassumendo quanto detto, il rischio dev’essere individuato, analizzato, quantizzato, vanno stabilite le priorità d’intervento in base a soglie stabilite. A fronte di ogni potenziale rischio, devono essere proposte e attuate azioni atte a ridurlo o azzerarlo. AZIONI PREVENTIVE

La UNI EN ISO 9001:2015 al p.to 0.3.3 introduce il concetto di “risk based thinking”, “comprendente la conduzione delle azioni preventive per eliminare potenziali non conformità e l’adozione di azioni per prevenirne il ripetersi”. Esso sostituisce il vecchio requisito “Azioni preventive”. L’appendice A4 della norma chiarisce bene il concetto di “risk based thinking”, tipico strumento preventivo che – almeno nelle intenzioni del normatore – supera il concetto di azione preventiva, introducendo il concetto – molto più ampio – di approccio basato sui rischi. Quindi la prevenzione nella gestione, attraverso un processo molto ampio, prende il posto delle azioni preventive che la vecchia UNI EN ISO 9000:2005 definiva come: “Azione tesa a eliminare la causa di una non conformità potenziale o di un’altra situazione potenziale indesiderabile” (UNI EN ISO 9000:2005). Siamo dovuti andare indietro di circa 12 anni per trovare la definizione di azione preventiva! Potremmo quindi dire che confrontare l’analisi dei rischi con le azioni preventive significa confrontare il “passato” con il “presente”. Le azioni preventive (ancora presenti nell’attuale norma ISO/IEC 17025, ma sostituita nel DIS al p.to 8.5 da “actions to address risks and opportunities”, in linea con la ISO 9001:2015) innan-


N. 04ƒ ;2017 Con il DIS ISO/IEC 17025, il normatore ha voluto proporre un metodo strutturato che permetta di gestire i rischi e le opportunità. Il DIS si allinea già alla UNI EN ISO 9001:2015, eliminando il requisito “Azioni preventive”, facendo chiarezza sul fatto che il

concetto relativo alle “Azioni preventive” è superato. Ricordo al lettore che un DIS è l’acronimo di disegno di norma, quindi passibile di modifiche, che possono trovare la loro concretizzazione sia nel FDIS (Final DIS), sia nella stesura definitiva. E a questo punto le domande: – Come deve comportarsi un Laboratorio che si sta preparando oggi all’accreditamento di prove o tarature, dando per scontato (e non lo è) che nella nuova norma troverà spazio solo la gestione del rischio? Deve avere una o due procedure separate, una per le azioni preventive e una per la gestione del rischio? – Quali metodiche adottare per l’analisi del rischio? – Quali modifiche al proprio sistema di gestione deve fare un Laboratorio di prova o taratura, già accreditato in base all’attuale norma ISO/IEC 17025 del 2005? Un Laboratorio che oggi si sta preparando all’accreditamento deve seguire la norma attualmente in vigore, e quindi definire i criteri d’identificazione e gestione delle azioni preventive. L’adozione di una procedura per la gestione del rischio che si affianchi a quella relativa alle azioni preventive è sconsigliabile, in quanto potrebbe creare confusione nella gestione delle azioni preventive. Per quanto riguarda le metodiche da adottare per la gestione del rischio, è consigliabile seguire quanto riportato nell’attuale norma, attenendosi strettamente a essa o a quanto riportato in precedenza (vedi esempio di procedura per la gestione del ri schio). È inutile porsi la domanda su se e come adeguare l’attuale sistema di gestione, già accreditato in base all’attuale ISO/IEC 17025:2005 alla nuova norma. Per le ragioni dette in precedenza, la domanda è del tutto prematura. Anche dopo l’emissione della nuova edizione della ISO/IEC 17025, sarà stabilito un congruo tempo di adeguamento per i Laboratori già accreditati, perché recepiscano il nuovo standard e rivedano il loro sistema.

n

zitutto non mettono ben in evidenza le “opportunità”, il vero valore aggiunto per il conseguimento del miglioramento. L’aggiunta da fare ora è che l’azione preventiva scaturisce da un’analisi dei rischi e delle opportunità e che quindi “dovrebbe” essere sostituita da quest’analisi e dalla sua gestione. Nelle attuali edizioni delle norme UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 si parla di azioni preventive, e solo nella nota 2 del p.to 4.12 “Azioni preventive” s’introduce il concetto di “rischio” correlato alle azioni preventive (il termine è riproposto in altri requisiti, quale ad esempio il 4.11.3 “Selezione e attuazione delle azioni correttive”, ma il nostro intento è di esaminare la gestione del rischio e delle azioni preventive, al fine d’identificarne differenze ed essenzialmente porci la domanda se sia o meno necessario – a questo punto – avere due criteri differenti e separati per la gestione, l’uno per le azioni preventive e l’altro per il “risk based thinking”). Se leggiamo nella norma che l’analisi basata sul rischio non rappresenta in assoluto una novità, dimentichiamo alcuni aspetti, quali: – Le azioni preventive scaturivano a seguito del riesame della direzione, di reclami del cliente, di non conformità interne, di richieste del cliente, di esigenze normative; – Spesso erano gestite utilizzando una procedura comune alle azioni correttive, o quanto meno la stessa modulistica, nella quale si segnava che si trattava di azioni preventive. Non erano richieste particolari metodiche o criteri, come quelli in precedenza accennati, per gestire le azioni preventive; -– Mancava nella gestione delle azioni preventive la ricerca delle opportunità per l’adozione delle azioni preventive.

METROLOGIA... PER TUTTI

Lo stesso discorso vale per la ISO/IEC 17020. CONCLUSIONI

L’evoluzione della normativa per la gestione dei Laboratori richiede attualmente di “aprire una finestra” sulla gestione del rischio, almeno per quanto riguarda l’impatto che esso ha sulle principali norme di gestione. Gli aspetti che emergono e che d’ora in avanti caratterizzeranno la gestione dei Laboratori di prova e taratura è che la gestione del rischio avrà importanza sempre maggiore, fornendo ulteriori opportunità per il miglioramento. Le opportunità, sia interne sia dettate da esigenze esterne, devono essere colte dalle organizzazioni; i vantaggi che potranno dare si possono esprimere in maggiore competitività e riduzione di costi. Quindi la norma UNI ISO 31000 costituisce un’occasione per valorizzare ulteriormente le potenzialità dell’impresa. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

1. UNI ISO 31000:2010 Gestione del rischio – Principi e linee guida. 2. UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 – Requisiti generali per la competenza dei Laboratori di prova e di taratura. 3. UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012 – Requisiti per il funzionamento di vari tipi di organismi che eseguono ispezioni. 4. DIS ISO/IEC 17025:2017 – Requisiti generali per la competenza dei Laboratori di prova e di taratura. 5. Ioannis Tsiouras – Pensiero basato sul rischio – Risk based thinking – 2016 – e-book. 6. UNI EN ISO 9001:2015 – Sistemi di gestione per la qualità. 7. Tutto_Misure – Versione telematica – n° 4/gennaio 2017 – M. Lanna “Un metodo per migliorare le performance del processo di misura”. 8. Tutto_Misure – Versione telematica – n° 2/luglio 2015 – M. Lanna “Parliamo ancora di competenza del personale di Laboratorio”. T_M ƒ 305


s

Rubrica a cura di Nicola Dell’Arena (ndellarena@hotmail.it)

COMMENTI ALLE NORME

La 17025 - Organizzazione Parte Seconda Analisi dei 5 paragrafi

COMMENTS ON STANDARDS: UNI CEI EN ISO/IEC 17025 A great success has been attributed to this interesting series of comments by Nicola Dell’Arena to the Standard UNI CEI EN ISO/IEC 17025. RIASSUNTO Prosegue con successo l’ampia e interessante serie di commenti di Nicola Dell’Arena alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. I temi trattati sono: La struttura della documentazione (n. 4/2000); Controllo dei documenti e delle registrazioni (n. 1/2001 e n. 2/2001); Rapporto tra cliente e Laboratorio (n. 3/2001 e n. 4/2001); Approvvigionamento e subappalto (n. 3/2002 e n. 1/2003); Metodi di prova e taratura (n. 4/2003, n. 2/2004 e n. 3/2004); Il Controllo dei dati (n. 1/2005); Gestione delle Apparecchiature (n. 3/2005, n. 4/2005, n. 3/2006, n. 4/2006, n. 1/2007 e n. 3/2007); Luogo di lavoro e condizioni ambientali (n. 3/2007, n. 2/2008 e n. 3/2008); il Campionamento (n. 4/2008 e n. 1/2009); Manipolazione degli oggetti (n. 4/2009 e n. 2/2010), Assicurazione della qualità parte 1.a (n. 4/2010), parte 2.a (n. 1/2011), parte 3.a (n. 2/2011); Non conformità, azioni correttive, ecc. parte 1.a (n. 4/2011), parte 2.a (n. 1/2012), parte 3.a (n. 2/2012), parte 4.a (n. 3/2012), parte 5.a (n. 4/2012), parte 6.a (n. 1/2013), parte 7.a (n. 2/2013), parte 8.a (n. 3/2013), parte 9.a (n. 4/2013), parte 10.a (n. 1/2014); Audit interno parte 1.a (n. 2/2014), parte 2.a (n. 3/2014), parte 3.a (n. 4/2014), parte 4.a (n. 1/2015), parte 5.a (n. 2/2015), parte 6.a (n. 3/2015), parte 7.a (n. 4/2015); Riesame parte 1.a (n. 1/2016), Riesame parte 2.a (n. 2/2016); Personale parte 1.a (n. 3/2016), Personale parte 2.a (n. 4/2016), Personale parte 3.a (n. 2/2017); Organizzazione parte 1.a (n. 3/2017). POSIZIONE DI ACCREDIA SUL PARAGRAFO 4.1.4

Per i Laboratori di prova ACCREDIA riporta la seguente frase: “si applica il requisito di norma, inclusi i requisiti riportati nelle NOTE 1 e 2, ove applicabili”. Nulla da dire e nulla da precisare. Per i Laboratori di taratura, ACCREDIA, oltre alla frase: “si applica il requisito di norma”, aggiunge la seguente Nota: “si raccomanda la presenza nel Sistema di Gestione per la Qualità di i) un organigramma com_M ƒN306 TT_M . 4/17 ƒ 306

plessivo dell’organizzazione di cui fa parte il Laboratorio, in cui si evidenzi la posizione dello stesso Laboratorio e di ii) un organigramma nominativo del personale del Laboratorio, con l’identificazione di eventuali figure che, pur operando sia nell’organizzazione sia all’interno del Laboratorio, ricoprono diversi ruoli nei due ambiti”. L’argomento della nota rientra soprattutto nel paragrafo 4.1.5 e ne parlerò lì.

morale. Sei riguardano argomenti di organizzazione. Uno riguarda la riservatezza e la protezione delle informazioni che non c’entra niente con l’organizzazione. E infine uno sulla supervisione che può rientrare nell’organizzazione. INFLUENZE E INDEBITE PRESSIONI

Il secondo sottoparagrafo 4.1.5 b) prescrive che: “il Laboratorio deve avere delle disposizioni per garantire che la direzione e il personale non siano soggetti ad alcune indebite pressioni o influenze commerciali, finanziarie o di altra natura, interne o esterne, che possano influenzare la qualità del lavoro”. Requisito doppio e ripetitivo, riguarda il comportamento etico-morale della singola persona e di tutto il Laboratorio. Al di là delle parole, l’argomento è già stato richiesto con la nota del paragrafo 4.1.4 e con il successivo sottoparagrafo 4.1.5 d). Mentre nel paragrafo 4.1.4 si parlava d’influenze interne, in questo si parla d’influenze esterne. Questa volta la norma non chiede politiche e procedure, ma solo “disposizioni”. Sembra che non bisogni scrivere nulla, ma se queste disposizioni non sono scritte, come è possibile rispettarle? Nella procedura sulla gestione del campione si deve scrivere come il Laboratorio agisce.

GENERALITÀ

POSIZIONE DI ACCREDIA SUL PARAGRAFO 4.1.5 B)

Il paragrafo 4.1.5 contiene molti requisiti che riguardano diversi argomenti. Esso è formato da 11 sottoparagrafi e addirittura da una nota che chiude il cerchio. Quattro requisiti riguardano il comportamento etico-

Da tutto il requisito si capisce che per i Laboratori di prova ACCREDIA non aggiunge nulla. Per i Laboratori di taratura ACCREDIA, oltre la frase “si applica il requisito di norma”, sul paragrafo 4.1.5. b)


N. 04ƒ ;2017

era necessario inserirlo. È un altro requisito etico-morale difficile da applicare e da verificare, ma che bisogna rispettare. Non aggiungo nulla. POSIZIONE DI ACCREDIA SUL PARAGRAFO 4.1.5 K)

Sia per i Laboratori di prova sia per quelli di taratura ACCREDIA riporta la frase: “si applica il requisito di norma” e fa benissimo. PROTEZIONE E RISERVATEZZA

IMPARZIALITÀ DI GIUDIZIO

Il quarto requisito al sottoparagrafo 4.1.5 d) prescrive che bisogna: “adottare politiche e procedure per evitare il coinvolgimento in attività che possano diminuire la fiducia nella competenza, nell’imparzialità, nel giudizio o nell’integrità professionale”. Questo è il terzo requisito di carattere etico-morale prescritto nel capitolo 1. Non aggiungo altro rispetto a quello già detto per gli altri requisiti. In generale, ritengo che una norma tecnica non debba contenere requisiti etico-morali che poi sono difficili da riscontrare in sede di verifica di valutazione. POSIZIONE DI ACCREDIA SUL PARAGRAFO 4.1.5 D)

Sul paragrafo 4.1.5 d) ACCREDIA per i Laboratori di taratura si ferma alla laconica frase “si applica il requisito di norma”. Meno male. Per i Laboratori di prova non aggiunge nulla. CONSAPEVOLEZZA

Al sottoparagrafo 4.1.5 k) la norma prescrive che: “il Laboratorio deve garantire che il proprio personale sia consapevole della rilevanza e dell’importanza delle proprie attività e del proprio contributo per il raggiungimento degli obiettivi della qualità”. Questo requisito è stato aggiunto con la revisione del 2005, e per me non

Il terzo requisito, al paragrafo 4.1.5 c), prescrive che: “il Laboratorio deve adottare politiche e procedure che permettano di garantire la protezione delle informazioni riservate e i diritti di proprietà dei clienti, comprese le procedure per proteggere la conservazione e la trasmissione elettronica dei risultati”. Con un sottoparagrafo la norma prescrive un requisito gigantesco, già prescritto in altri paragrafi della norma. Un altro requisito doppiamente prescritto. Il requisito, con l’argomento “Organizzazione” c’entra come il classico “cavolo a merenda” (la sua corretta collocazione sarebbe nel paragrafo 4.2 “documentazione” oppure nel 4.12 “registrazioni”!). La norma chiede “politiche e procedure”, come al solito al plurale, quando basterebbero poche righe all’interno della procedura gestionale sulla documentazione per rispettare il requisito. Con il sottoparagrafo 4.1.5 c) la norma dev’essere applicata a: 1) informazioni riservate; 2) diritti di proprietà dei clienti; 3) trasmissione elettronica dei risultati. Sulle informazioni riservate nulla da dire, si applica la norma. Le prime norme sulla Quality Assurance prevedevano la classificazione della distribuzione: a circolazione libera o riservata, aggiungendo la lettera L o R tra i dati identificativi del documento. Con la lettera R il documento veniva distribuito solamente alle persone inserite nella lista a distribuzione riservata. Adesso, per rispettare il requisito, si

n

aggiunge la seguente Nota: “l’evidenza dell’applicazione del requisito può essere valutata da ACCREDIA mediante l’esame delle clausole contrattuali, dei mansionari o delle lettere d’incarico”. Che cosa si possa ricavare da questi documenti non lo so. Il Laboratorio che intende frodare e farsi influenzare, lo scrive pure sui documenti? Mi sembra strano, ed è come il ladro che avverte la polizia. Su questo argomento c’è sempre il requisito aggiuntivo del 4.1.4, che non c’entra niente, ma di ciò parlerò in seguito.

COMMENTI ALLE NORME

preferisce far circolare, nel Laboratorio, solamente il campione e in modo anonimo con una sigla alfanumerica e la persona che è in possesso di questi dati non è quella che effettua la prova. Sui diritti di proprietà dei clienti c’è da dire che è un requisito che si verifica raramente ma che bisogna rispettare. Al Laboratorio arrivano il campione e un documento di accompagnamento, nel quale non ci sono informazioni sui diritti di proprietà. Non arrivano mai documenti sulla proprietà dei clienti. Può accadere che dalla prova emerga la composizione del prodotto (es. la miscela del caffè) che la società tiene segreta per motivo di concorrenza. Anche questo è raro, perché il mercato obbliga a riportare tutti i dati. In questi casi ci sono già leggi rigide che regolano tutto. Se un Laboratorio si dovesse trovare in questa situazione basta firmare un documento con l’impegno a rispettare la segretezza. I Laboratori devono riportare nel Manuale della Qualità e in altri documenti contrattuali l’impegno a rispettare il requisito. Sulla trasmissione elettronica dei risultati, oggi c’è un mondo aperto in tutti i settori e in tutti i campi. Dico solo che in Laboratorio l’argomento dev’essere trattato con la procedura gestionale sulla documentazione, oppure con una procedura sulla gestione del sistema informatico. POSIZIONE DI ACCREDIA SUL PARAGRAFO 4.1.5 C)

Per i Laboratori di prova ACCREDIA non prescrive nulla di aggiuntivo, per i Laboratori di taratura aggiunge, oltre alla frase “si applica il requisito di norma”, la Nota “si raccomanda l’individuazione i) del personale abilitato all’accesso nei locali del Laboratorio, ii) del personale abilitato all’accesso ai dati del Committente (siano questi in formato cartaceo o elettronico), e iii) delle previste modalità di controllo di tali accessi”. Che dire? Tutti requisiti già detti e prescritti in altri paragrafi della norma, come ad esempio nel 5.3 sui Luoghi di lavoro e già illustrati in altri articoli. T_M ƒ 307


A cura di Franco Docchio e Massimo Mortarino (franco.docchio@gmail.com mmortarino@aetevent.com)

LE RUBRICHE DI T_M

s

Indice della rivista 2010-2017 Parte seconda: anni 2014-2017

CONTENTS OF THE JOURNAL, YEARS 2014-2017 Coming to the end of my Direction, it is a pleasure for me and my friend Massimo Mortarino to provide the readers with the second part of the list of contents of the Journal starting from 2014, to the end of this year. Compiling this list has been, as it often happens, a moment full of mixed sensations, ranging from sadness for the fact that I will not enjoy reaching my readers (industrial, academic, experts in measurements) anymore, to satisfaction and gratitude for the wonderful contribution that friends, colleagues, and measurement experts throughout Italy and from abroad gave me in the last eight years, to (hopefully) match the expectations of the founder, the property and the Editor. Thank you all! RIASSUNTO Nell’avvicinarsi della conclusione del mio mandato di Direttore della Rivista, è un piacere per me e per l’amico Massimo Mortarino presentare ai lettori la seconda e ultima parte dell’indice dei contenuti di Tutto_Misure a partire dal 2014, fino al termine di quest’anno, quando lascerò il timone ad Alessandro Ferrero. Compilare questo elenco ha costituito, come accade spesso, un momento pieno di sensazioni miste, che vanno dalla tristezza per non poter più raggiungere i miei lettori (industriali, accademici, delle Associazioni, esperti di misure), alla soddisfazione e alla gratitudine per la magnifica collaborazione che gli amici, i colleghi, e tutti gli esperti di misure italiani e anche stranieri hanno fornito, permettendomi di non deludere (così spero) le aspettative del fondatore, della Proprietà (l’Associazione GMEE) e l’Editore (A&T). Grazie a tutti!

TUTTO_MISURE ANNO 2014 N° 1 - MARZO 2014 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese I nuovi partner di Tutto_Misure e T_M News Misure per l’Industria Misure per l’Industria Misure per l’Industria Misure per l’Industria Misure per l’Industria Misure per le Telecomunicazioni Misure per il Settore Aerospaziale Norme a confronto

T_M

N.

4/17 ƒ 308

F. Docchio: L’anno della svolta?, Vol. XVI, no. 01, p. 5 (2014). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XVI, no. 01, pp. 7-10 (2014). La Redazione: Benvenuta ACCREDIA - L’Ente Italiano di Accreditamento entra nella nostra squadra editoriale, Vol. XVI, no. 01, pp. 11-15 (2014). M. Bino, S. Fois, P. Bellandi, G. Coffetti, G. Sansoni, A. Guerra: Sistema di visione coassiale per l’inseguimento di giunti e il monitoraggio di processi di saldatura laser, Vol. XVI, no. 01, pp. 17-21 (2014). N. Pasquino, A. Marrese, A. Mariscotti: Propagazione di segnali wireless a bordo di carrozze metropolitane, Vol. XVI, no. 01, pp. 23-26 (2014). A. Cataliotti, V. Cosentino, A. Lipari, S. Nuccio: Riferibilità dei contatori statici di energia reattiva in presenza di armoniche, Vol. XVI, no. 01, pp. 27-30 (2014). D. Di Cara, M. Luiso, G. Miele, P. Sommella: Una rete di misura e controllo per un sistema elettrico smart, Vol. XVI, no. 01, pp. 31-34 (2014). A. Bernieri, G. Betta, P. Burrascano, L. Ferrigno, M. Laracca, M. Ricci: Le tecniche d’indagine ECT: nuovi sviluppi, Vol. XVI, no. 01, pp. 35-40 (2014). L. Angrisani, F. Flaviano: Progetto MisuraInternet: risultati di misura e sviluppi futuri. Parte II, Vol. XVI, no. 01, pp. 41-45 (2014). M. Lanna: I requisiti metrologici per le aziende aerospaziali - Applicazione al settore delle norme metrologiche esistenti, Vol. XVI, no. 01, pp. 49-53 (2014). M. Cibien, N. Gigante: Misurazione e Audit: un parallelismo (GUM e 19011), Vol. XVI, no. 01, pp. 54-58 (2014).


N. 04ƒ ;2017 La Compatibilità Elettromagnetica Manifestazioni, eventi e formazione La Visione Industriale Misure e Fidatezza Metrologia Legale e Forense Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Commenti alle Norme Abbiamo Letto per Voi

s

Trasferimento tecnologico

LE RUBRICHE DI T_M

G. Celoni, P. Coppo: Codici sorgente: esiste una tutela? Soluzione innovativa per la protezione della proprietà intellettuale del software, Vol. XVI, no. 01, pp. 59-60 (2014). C. Carobbi, M. Cati, A. Bonci: Strumentazione di base nelle misure di compatibilità elettromagnetica. - Il ruolo dello schermo nelle sonde di campo magnetico - Parte I, Vol. XVI, no. 01, pp. 61-63 (2014). La Redazione: 2014 Eventi in breve, Vol. XVI, no. 01, p. 64 (2014). G. Sansoni: Visione artificiale... a colori? Possono le telecamere a colori migliorare i risultati nelle applicazioni di visione?, Vol. XVI, no. 01, pp. 65-66 (2014). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: Tecniche di analisi della fidatezza. FMEA - Casi di Studio, Vol. XVI, no. 01, pp. 67-70 (2014). V. Scotti: I contatori elettrici: il caso in Parlamento, in attesa di specifiche norme di riferimento, Vol. XVI, no. 01, pp. 71-72 (2014). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Notizie da GMEE e GMMT, Vol. XVI, no. 01, pp. 74-75 (2014). N. Dell’Arena: Non conformità, azioni correttive, azioni preventive, reclami e miglioramento - Parte X, Vol. XVI, no. 01, pp. 75-76 (2014). La Redazione: D. Calonico, R. Oldani: Il tempo è atomico - Breve storia del tempo, Vol. XVI, no. 01, p. 80 (2014).

N° 2 - GIUGNO 2014 Editoriale I nuovi partner di Tutto_Misure e T_M News Speciale Centri Accreditati Speciale Centri Accreditati Speciale Centri Accreditati Misure per l’Industria Metrologia fondamentale Misure per la Smart Grid Misure per l’Energia

La Compatibilità Elettromagnetica Misure e Fidatezza La Pagina di IMEKO Metrologia Legale e Forense Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Manifestazioni, eventi e formazione Commenti alle Norme Storia e Curiosità Abbiamo Letto per Voi

F. Docchio: Lo Stato che manca, Vol. XVI, no. 02, p. 85 (2014). La Redazione: Benvenuta ALATI - Anche l’Associazione dei Laboratori di taratura entra nella nostra compagine editoriale, Vol. XVI, no. 02, pp. 87-90 (2014). La Redazione: Gli indirizzi di saluto al Convegno Centri Accreditati di Affidabilità & Tecnologie 2014, Vol. XVI, no. 02, pp. 91-94 (2014). M. Lanna, M. Vianello: I requisiti statistici per l’applicazione della UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005, Vol. XVI, no. 02, pp. 95-112 (2014). F. Floriani: Metodo di calcolo del fattore di potenza in transitori di corrente e relativa incertezza, Vol. XVI, no. 02, pp. 113-116 (2014). F. Adamo, F. Attivissimo, G. Cavone, G. Cice: Un sistema per la caratterizzazione degli elastici per fucili subacquei, Vol. XVI, no. 02, pp. 117-120 (2014). N. Giaquinto: Incertezza di misura: teoria coerente o edificio da ricostruire? Parte III, Vol. XVI, no. 02, pp. 121-124 (2014). P. Ferrari, A. Flammini, S. Rinaldi, D. Della Giustina: Verso la comunicazione a banda larga per smart grid - Analisi delle prestazioni di un sistema reale, Vol. XVI, no. 02, pp. 125-128 (2014). L. Angrisani, F. Bonavolontà, G. Iannello, A. Licciardo, R. Schiano Lo Moriello, A. Todesco: Energy Harvesting in ambito ferroviario - Dispositivo basato su generatori piezoelettrici per il recupero dell’energia dissipata durante il moto di tram, Vol. XVI, no. 02, pp. 129-132 (2014). C. Carobbi, M. Cati, A. Bonci: Strumentazione di base nelle misure di compatibilità elettromagnetica Il ruolo dello schermo nelle sonde di campo magnetico - Parte II, Vol. XVI, no. 02, pp. 133-136 (2014). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: Tecniche di analisi della fidatezza. FMEA - Failure mode, Effects and Criticality Analysis - Parte I, Vol. XVI, no. 02, pp. 137-140 (2014). P. Carbone: Presentazione di IMEKO - International Measurement Confederation, Vol. XVI, no. 02, pp. 141-142 (2014). V. Scotti: Analisi ematiche: il caso Abbott, Vol. XVI, no. 02, pp. 143-145 (2014). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XVI, no. 02, pp. 147-148 (2014). La Redazione: 2014 Eventi in breve, Vol. XVI, no. 02, p. 149 (2014). N. Dell’Arena: Audit Interno - Parte I, Vol. XVI, no. 02, pp. 151-152 (2014). A. Romanelli: La storia degli accelerometri dal 1900 ai giorni nostri - Parte I, Vol. XVI, no. 02, pp. 153-159 (2014). La Redazione: A. Brunelli: Manuale di taratura degli strumenti di misura, Vol. XVI, no. 02, p. 160 (2014).

N° 3 - SETTEMBRE 2014 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Misure per la Salute e il Benessere

F. Docchio: “Salute e benessere” per tutti!, Vol. XVI, no. 03, p. 165 (2014). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XVI, no. 03, pp. 167-172 (2014). G. Mercurio, E. Marcarelli, L. Farisco, M. Pappome: Indagini specialistiche per l’efficientamento energetico.

T_M ƒ 309


Misure per la Salute e il Benessere Misure Meccaniche La Pagina di ACCREDIA La Pagina di ALATI La Pagina di IMEKO La Compatibilità Elettromagnetica La Visione Industriale Misure e Fidatezza Tecnologie in campo Metrologia Legale e Forense Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Dalle altre Associazioni Lo spazio degli IMP e Metrologia Generale Metrologia... per Tutti! Metrologia... per Tutti! Manifestazioni, eventi e formazione Commenti alle Norme Storia e Curiosità Abbiamo Letto per Voi

N. 04ƒ ; 2017

s

LE RUBRICHE DI T_M

Caso di studio di strutture industriali, Vol. XVI, no. 03, pp. 173-176 (2014). G.M. Revel, M. Arnesano, F. Pietroni: Misurare il comfort termo-igrometrico in ambienti indoor. Un sistema innovativo basato su sensori IR, Vol. XVI, no. 03, pp. 177-190 (2014). S. Arnold, F. Neumann, E.C. Reiff: Gli attuatori piezo accelerano la microstrutturazione - Vibrazioni positive per l’elettroerosione a tuffo, Vol. XVI, no. 03, pp. 181-184 (2014). R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento - Intervista a Federico Grazioli, Presidente di ACCREDIA, Vol. XVI, no. 03, pp. 185-188 (2014). P. Giardina: Associazione ALATI, Vol. XVI, no. 03, pp. 189-190 (2014). P. Carbone: Presentazione di IMEKO, Vol. XVI, no. 03, pp. 191-192 (2014). C. Carobbi, M. Cati, A. Bonci, C. Panconi, M. Borsero, G. Vizio: Migliorare attraverso il confronto. Confronto interlaboratorio di emissione radiata 30 MHz-1.000 MHz, Vol. XVI, no. 03, pp. 193-200 (2014). G. Sansoni: Embedded vision. I sistemi embedded capaci di estrarre informazioni dalle immagini, Vol. XVI, no. 03, pp. 201-203 (2014). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: Tecniche di analisi della fidatezza. FMEA - Failure mode, Effects and Criticality Analysis - Parte II, Vol. XVI, no. 03, pp. 205-207 (2014). M. Mortarino: Affidabilità e sicurezza con le applicazioni speciali, Vol. XVI, no. 03, pp. 209-214 (2014). V. Scotti: Ricostruzione dei consumi di energia elettrica - Parte II, Vol. XVI, no. 03, pp. 215-218 (2014). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XVI, no. 03, pp. 219-221 (2014). F. Docchio, A. Cigada: Notizie dalle altre Associazioni, Vol. XVI, no. 03, pp. 223-224 (2014). L. Mari: La revisione del VIM - La prossima edizione del Vocabolario Internazionale di Metrologia, Vol. XVI, no. 03, pp. 225-227 (2014). La Redazione: Il libro di Sergio Sartori, Vol. XVI, no. 03, p. 228 (2014). M. Lanna: I materiali di riferimento - Quale uso farne e come gestirli?, Vol. XVI, no. 03, pp. 229-232 (2014). La Redazione: Successo per Metrology for aerospace - 2015 Eventi in breve, Vol. XVI, no. 03, pp. 233-234 (2014). N. Dell’Arena: Audit Interno - Parte II, Vol. XVI, no. 03, pp. 235-236 (2014). A. Romanelli: La storia degli accelerometri dal 1900 ai giorni nostri - Parte II, Vol. XVI, no. 03, pp. 237-239 (2014). La Redazione: V. Cantoni, V. Marchis, E. Rovida: Storia della Meccanica, Vol. XVI, no. 03, p. 240 (2014).

N° 4 - DICEMBRE 2014 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese

F. Docchio: Sott’acqua!, Vol. XVI, no. 04, p. 245 (2014). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XVI, no. 04, pp. 247-250 (2014). Accreditamento e Taratura: Strumenti Competitivi M. Mortarino (a cura di): Le misure riferibili: strumento primario per la competitività d’impresa, Vol. XVI,no. 04, pp. 251-258 (2014). Misure per la Salute e il Benessere D. Fontanelli, D. Macii, L. Palopoli: Navigazione indoor e Ambient Assisted Living - Alcuni risultati del Progetto DALi, Vol. XVI, no. 04, pp. 259-262 (2014). Vincitore Premio Offelli R. Ferrero: Metodi di misura per alte correnti impulsive con applicazione ai lanciatori elettromagnetici, Vol. XVI, no. 04, pp. 263-266 (2014). La metrologia Forense A. Ferrero, V. Scotti: Quando l’incertezza genera certezza, Vol. XVI, no. 04, pp. 267-272 (2014). Misure in Psicologia A. Mencattini, E. Martinelli, C. Di Natale: Lo stato emozionale: un nuovo misurando. Sistema di riconoscimento automatico di emozioni nel parlato, Vol. XVI, no. 04, pp. 273-278 (2014). Misure per l’Ambiente e il Costruito I. Bodini, A. Zenoni, G. Bonomi, A. Donzella, M. Lancini, G. Baronio, P. Vitulo, F. Fallavolita, G. Zumerle: Monitoraggio dallo spazio. Tracciamento di raggi cosmici per il monitoraggio di edifici storici, Vol. XVI, no. 04, pp. 279-282 (2014). Misure per l’Ambiente e il Costruito A. Cataldo, E. De Benedetto, G. Cannazza, N. Giaquinto, E. Piuzzi: Health monitoring in materiali edili con elementi sensibili embedded a basso costo attraverso la riflettometria nel dominio del tempo, Vol. XVI, no. 04, pp. 283-286 (2014). Misure di Fluidi G. Dinardo, L. Fabbiano, G. Vacca: Portata volumetrica di condotte a sezione quadrata, Vol. XVI, no. 04, pp. 287-290 (2014). La Pagina di ACCREDIA R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento, Vol. XVI, no. 04, pp. 291-292 (2014). La Pagina di ALATI P. Giardina: Associazione ALATI, Vol. XVI, no. 04, pp. 293-294 (2014).

T_M ƒ 310


N. 04ƒ ;2017 La misura del Software Metrologia Legale e Forense Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Manifestazioni, eventi e formazione Lo spazio degli IMP e Metrologia Generale Commenti alle Norme Storia e Curiosità Abbiamo Letto per Voi

s

La Pagina di IMEKO Misure e Fidatezza

LE RUBRICHE DI T_M

P. Carbone: Le pubblicazioni di IMEKO, Vol. XVI, no. 04, p. 295 (2014). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: Tecniche di analisi della fidatezza. FTA - L’albero delle avarie Parte I, Vol. XVI, no. 04, pp. 297-300 (2014). L. Buglione: Misurare per... credere, Vol. XVI, no. 04, pp. 301-305 (2014). V. Scotti: Sulle verifiche dei contatori di energia. Risposta a un lettore, Vol. XVI, no. 04, p. 306 (2014). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XVI, no. 04, pp. 307-309 (2014). La Redazione: 2015 Eventi in breve, Vol. XVI, no. 04, p. 310 (2014). G. Genta, A. Germak: Caratterizzazione metrologica di un trasduttore di forza multicomponente a forma di esapodo, Vol. XVI, no. 04, pp. 311-314 (2014). N. Dell’Arena: Audit Interno - Parte III, Vol. XVI, no. 04, pp. 315-316 (2014). M. Tschinke: Gli inizi delle trasmissioni senza fili. La cronistoria degli ultimi 150 anni, Vol. XVI, no. 04, pp. 317-319 (2014). La Redazione: F. Rampini: Rete padrona - Amazon, Apple, Google & Co: il volto oscuro della rivoluzione digitale, Vol. XVI, no. 04, p. 320 (2014).

TUTTO_MISURE ANNO 2015 N° 1 - MARZO 2015 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Misure e Strumentazione dalle Aziende Misure e Strumentazione dalle Aziende Misure e Strumentazione dalle Aziende Misure per l’Energia Misure Ottiche di Fluidi Misure Ottiche di Temperatura La Pagina di ACCREDIA La Pagina di ALATI La Pagina di IMEKO La Compatibilità Elettromagnetica Misure e Fidatezza Tecnologie in campo Metrologia Generale La misura del Software Metrologia Legale e Forense Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi

F. Docchio: L’arbitro e i giocatori, Vol. XVII, no. 01, p. 5 (2015). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XVII, no. 01, pp. 7-8 (2015). M. Savino, D. Mirri: La Giornata della misurazione si rinnova... tornando alle origini, Vol. XVII, no. 01, pp. 9-12 (2015). M. Moscatti, A. Scanavini, F. Rosi: Tomografia industriale: una nuova filosofia nel controllo dell’Alluminio e dei materiali leggeri, Vol. XVII, no. 01, pp. 13-16 (2015). M. Aust: Le sei “dimensioni” della taratura per la scelta dei fornitori di servizi, Vol. XVII, no. 01, pp. 17-20 (2015). G. Harmann, E. Buffone: Non magnetiche, compatibili con il vuoto e... precise - Tecnologie di posizionamento per la microscopia elettronica, Vol. XVII, no. 01, pp. 21-24 (2015). M. Landi: Integrazione in rete di sistemi di accumulo - Stima dello stato di salute delle batterie, Vol. XVII, no. 01, pp. 25-28 (2015). L. Rovati, S. Cattini: Velocimetro ottico a bassa coerenza semplice e robusto basato sull’interferometria self-mixing, Vol. XVII, no. 01, pp. 29-31 (2015). D. Scaccabarozzi, B. Saggin: Metodi di misura senza contatto della temperatura di fili sottili in movimento, Vol. XVII, no. 01, pp. 33-38 (2015). R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento, Vol. XVII, no. 01, pp. 39-42 (2015). P. Giardina: Associazione ALATI. L’uso (o l’abuso) delle linee guida, Vol. XVII, no. 01, pp. 43-44 (2015). P. Carbone: Imekofoods. Metrology in food and nutrition, Vol. XVII, no. 01, pp. 45-46 (2015). C. Carobbi, M. Cati, A. Bonci, C. Panconi, M. Borsero, G. Vizio: Migliorare attraverso il confronto, Vol. XVII, no. 01, pp. 47-49 (2015). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: Tecniche di analisi della fidatezza. FTA - L’albero delle avarie Parte II, Vol. XVII, no. 01, pp. 53-54 (2015). M. Mortarino: Controlli e misure al centro dell’azienda competitiva, Vol. XVII, no. 01, pp. 55-57 (2015). L. Mari: Grandi cambiamenti in arrivo, Vol. XVII, no. 01, pp. 59-60 (2015). L. Buglione: Quanto è grande un requisito? Parte I - Requisiti funzionali, Vol. XVII, no. 01, pp. 61-66 (2015). V. Scotti: Autovelox: finalmente! Una nuova attenzione alla conformità degli strumenti?, Vol. XVII, no. 01, pp. 67-69 (2015). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi - Lutti nel mondo dei Misuristi, CUN, abilitazioni, Vol. XVII, no. 01, pp. 71-72 (2015).

T_M ƒ 311


Metrologia... per Tutti! Manifestazioni, eventi e formazione Commenti alle Norme Abbiamo Letto per Voi

N. 04ƒ ; 2017

s

LE RUBRICHE DI T_M

M. Lanna: I materiali di riferimento certificati - Quale uso farne e come gestirli?, Vol. XVII, no. 01, pp. 7375 (2015). La Redazione: 2015 Eventi in breve, Vol. XVII, no. 01, p. 76 (2015). N. Dell’Arena: Audit Interno - Parte IV. La posizione di ACCREDIA sul punto 4.14.1, Vol. XVII, no. 01, pp. 7778 (2015). La Redazione: S. Sartori, F. Docchio, L. Mari, M. Gasparetto: La storia delle Misure nella Società dal 1875, Vol. XVII, no. 01, p. 80 (2015).

N° 2 - GIUGNO 2015 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Sensori e Reti di Sensori Sensori e Reti di Sensori Sensori e Reti di Sensori Sensori e Reti di Sensori Misure per la Sicurezza Misure per il Trasporto Ferroviario Misure per il Settore Aerospaziale La Pagina di ACCREDIA La Pagina di ALATI La Pagina di IMEKO La Compatibilità Elettromagnetica Misure e Fidatezza Tecnologie in campo Tecnologie in campo Manifestazioni, eventi e formazione Metrologia Generale La misura del Software Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Metrologia Legale e Forense Metrologia... per Tutti! Commenti alle Norme Abbiamo Letto per Voi

F. Docchio: A&T bene, innovazione di casa nostra... meno, Vol. XVII, no. 02, p. 85 (2015). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XVII, no. 02, pp. 87-91 (2015). S. Aloisio, S.G. Leonardi, G. Neri, N. Donato: Sensori colorimetrici per il monitoraggio di ioni Fe (II), Vol. XVII, no. 02, pp. 93-96 (2015). E. Piuzzi, S. Pisa, E. Pittella: Rete di sensori indossabili per il monitoraggio da remoto di parametri vitali di pazienti, Vol. XVII, no. 02, pp. 97-100 (2015). A. Dionisi, E. Sardini, M. Serpelloni: Dispositivo indossabile autonomo per la misura dei parametri vitali con modulo di power harvesting, Vol. XVII, no. 02, pp. 101-104 (2015). T. Addabbo, F. Bertocci, A. Fort, M. Mugnaini, V. Vignoli, R. Spinicci: Naso elettronico basato su sensori YCoO3 per la rivelazione di gas tossici in aria, Vol. XVII, no. 02, pp. 105-110 (2015). B. Andò, S. Baglio, V. Marletta: Monitoraggio distribuito di ceneri vulcaniche per la sicurezza del trasporto aereo, Vol. XVII, no. 02, pp. 111-114 (2015). A. Cavuto, M. Martarelli, G. Pandarese, G.M. Revel, E.P. Tommasini: Diagnostica mediante laser ultrasonics su assili ferroviari, Vol. XVII, no. 02, pp. 115-118 (2015). M. Pertile, S. Chiodini, S. Debei, E. Lorenzini: Odometria per veicoli autonomi con sistemi di visione. Confronto sperimentale di tre obiettivi ottici, Vol. XVII, no. 02, pp. 119-122 (2015). R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento, Vol. XVII, no. 02, pp. 123-126 (2015). P. Giardina: Associazione ALATI. Le competenze degli operatori, Vol. XVII, no. 02, pp. 127-128 (2015). P. Carbone: Il nuovo sito web di IMEKO. Accesso alle informazioni più semplice e immediato, Vol. XVII, no. 02, pp. 129-130 (2015). C. Carobbi: Accreditamento dei Laboratori di prova operanti nel settore EMC - Liste di riscontro ACCREDIA - Personale, Vol. XVII, no. 02, pp. 131-133 (2015). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: Riflessioni e considerazioni conclusive relative ai temi trattati nel seriale, Vol. XVII, no. 02, pp. 135-138 (2015). M. Mortarino: Elementi piezoelettrici a ultrasuoni, Vol. XVII, no. 02, pp. 139-140 (2015). C. Stazzone: Armoniche e Flicker... I soliti ignoti, Vol. XVII, no. 02, pp. 141-143 (2015). La Redazione: 2015 Eventi in breve, Vol. XVII, no. 02, p. 144 (2015). L. Mari: Il nuovo SI. Parliamone - Parte I, Vol. XVII, no. 02, pp. 145-146 (2015). L. Buglione: Quanto è grande un requisito? Parte II - Requisiti funzionali - I metodi FSM, Vol. XVII, no. 02, pp. 147-149 (2015). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo, M. Catelani: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XVII, no. 02, pp. 150-152 (2015). V. Scotti: Il difetto presunto dei prodotti e la Direttiva 85/374/CEE, Vol. XVII, no. 02, pp. 153-154 (2015). M. Lanna: Parliamo ancora di competenza del personale di Laboratorio, Vol. XVII, no. 02, pp. 155-156 (2015). N. Dell’Arena: Audit Interno - Parte V. Azioni che devono seguire i risultati dell’Audit, Vol. XVII, no. 02, pp. 157-158 (2015). La Redazione: G.B. Rossi: Measurement and probability: a probabilistic theory of measurement and applications, Vol. XVII, no. 02, p. 160 (2015).

N° 3 SETTEMBRE 2015 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Misure per la Fabbrica Intelligente

T_M ƒ 312

F. Docchio: Offerte formative e Ordini: come armonizzare?, Vol. XVII, no. 03, p. 165 (2015). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XVII, no. 03, pp. 167-170 (2015). S. Debei, M. Pertile, P. Ramous: Misure, prove e controlli - La Fabbrica Intelligente: IDEAFOOT, Vol. XVII,


N. 04ƒ ;2017

s

LE RUBRICHE DI T_M

no. 03, pp. 171-174 (2015). M. Lancini, C. Petrogalli, M. Faccoli, L. Solazzi, A. Mazzù: Prove di fatica per contatto ciclico su acciai per ruote e rotaie ferroviarie, Vol. XVII, no. 03, pp. 175-179 (2015). F. Attivissimo, C. Guarnieri Calò Carducci, G. Cavone, A.M.L. Lanzolla: Il fluorimetro e turbidimetro Misure per l’Ambiente e il Costruito low-cost per l’analisi qualitativa dell’acqua marina, Vol. XVII, no. 03, pp. 181-184 (2015). Misure per la Sicurezza P. Daponte, L. De Vito, F. Picariello, S. Rapuano: Barriera attiva - Una rete di sensori integrata su barriera stradale, Vol. XVII, no. 03, pp. 185-189 (2015). La Pagina di ACCREDIA R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento, Vol. XVII, no. 03, pp. 191-193 (2015). La Pagina di IMEKO P. Carbone: IMEKO TC-10 e il workshop sulle tecniche diagnostiche, Vol. XVII, no. 03, p. 194 (2015). La Compatibilità Elettromagnetica C. Carobbi: Accreditamento dei Laboratori di prova operanti nel settore EMC - Liste di riscontro ACCREDIA - Metodi di prova, Vol. XVII, no. 03, pp. 195-198 (2015). La Visione Industriale G. Sansoni: Telecamere ad alta velocità - Linee guida per l’acquisto, Vol. XVII, no. 03, pp. 199-201 (2015). Misure e Fidatezza M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: Riprendiamo il tema dopo i “seriali”, Vol. XVII, no. 03, pp. 203-204 (2015). Tecnologie in campo M. Mortarino: Testing e ispezioni innovative, Vol. XVII, no. 03, pp. 205-208 (2015). Metrologia Generale L. Mari: Il nuovo SI. Parliamone - Parte II, Vol. XVII, no. 03, pp. 209-211 (2015). Manifestazioni, eventi e formazione La Redazione: 2015-2016 Eventi in breve, Vol. XVII, no. 03, p. 212 (2015). La misura del Software L. Buglione: Quanto è grande un requisito? Parte III - Requisiti non-funzionali, Vol. XVII, no. 03, pp. 213-215 (2015). Metrologia Legale e Forense V. Scotti: Uso di strumenti di misura non legali. Quali effetti sul contratto?, Vol. XVII, no. 03, pp. 217-218 (2015). Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo, M. Catelani: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XVII, no. 03, pp. 221-223 (2015). Lo spazio degli IMP e Metrologia Generale R. Costa, G. Cerretto, E. Cantoni, G. Fantino: Sistemi di generazione, disseminazione e monitoraggio del tempo campione italiano, Vol. XVII, no. 03, pp. 225-228 (2015). Lo spazio degli IMP e Metrologia Generale M. Capogni, S. Minosse: Effetto Cerenkov e metodo TDCR per la standardizzazione di radionuclidi emettitori beta, Vol. XVII, no. 03, pp. 229-231 (2015). Metrologia... per Tutti! M. Lanna: Accuratezza e precisione dei risultati e dei metodi di misurazione, Vol. XVII, no. 03, pp. 233-235 (2015). Commenti alle Norme N. Dell’Arena: Audit Interno - Parte VI: le norme CFR, ANSI, UNI e CEI EN, Vol. XVII, no. 03, pp. 237-238 (2015). Abbiamo Letto per Voi La Redazione: V. Button: Principles of measurement and transduction of biomedical variables, Vol. XVII, no. 03, p. 240 (2015).

Misure per la Fabbrica Intelligente

N° 4 - DICEMBRE 2015 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Metrologia Legale e Forense Metrologia Legale e Forense Metrologia Legale e Forense Misure per l’Industria Nuove Norme La Pagina di ACCREDIA La Pagina di IMEKO La Pagina di ALATI La Compatibilità Elettromagnetica La Visione Industriale Misure e Fidatezza

F. Docchio: Università: SOS al Paese, Vol. XVII, no. 04, p. 245 (2015). F. Docchio: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione da Laboratori, Enti e Imprese, Vol. XVII, no. 04, pp. 247-249 (2015). A. Ferrero, V. Scotti: Il DM 60/2015 e la verifica periodica dei contatori di energia elettrica, Vol. XVII, no. 04, pp. 252-254 (2015). T. Vosk: Forensic metrology in the United States, Vol. XVII, no. 04, pp. 255-260 (2015). M. Tribolo: Autovelox: giustizia è fatta! Parla il protagonista, Vol. XVII, no. 04, pp. 261-266 (2015). G. Poli: I vantaggi di essere piccoli, Vol. XVII, no. 04, pp. 267-270 (2015). L. Scalise, C. Giacomozzi: La misura della pressione plantare nella pratica clinica: pubblicata la nuova norma tecnica CEI 62-236, Vol. XVII, no. 04, pp. 271-274 (2015). R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento, Vol. XVII, no. 03, pp. 275-277 (2015). P. Carbone: Il nuovo sito web di IMEKO. Accesso alle informazioni più semplice e immediato, Vol. XVII, no. 04, p. 278 (2015). P. Giardina: Associazione ALATI. Quale riferibilità delle misure?, Vol. XVII, no. 04, pp. 279-280 (2015). C. Carobbi: Accreditamento dei laboratori di prova operanti nel settore EMC - Liste di riscontro ACCREDIA - Condizioni ambientali, assicurazione qualità, Vol. XVII, no. 04, pp. 281-285 (2015). G. Sansoni: Telecamere lineari - Linee guida per l’acquisto, Vol. XVII, no. 04, pp. 287-289 (2015). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: I fattori umani nell’analisi dell’affidabilità e del rischio - Parte

T_M ƒ 313


Tecnologie in campo Metrologia Generale Lettere al Direttore La misura del Software Manifestazioni, eventi e formazione Metrologia Legale e Forense Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Metrologia... per Tutti! Commenti alle Norme Abbiamo Letto per Voi

N. 04ƒ ; 2017

s

LE RUBRICHE DI T_M

I, Vol. XVII, no. 04, pp. 291-293 (2015). M. Mortarino: La scansione a luce bianca, lo ski cross e le guarnizioni in Gore-Tex, Vol. XVII, no. 04, pp. 295-298 (2015). L. Mari: La taratura degli strumenti di misura, Vol. XVII, no. 04, pp. 301-302 (2015). La Redazione: Sul nuovo sistema Internazionale, Vol. XVII, no. 04, p. 303 (2015). L. Buglione: Quanto è grande un requisito? Parte IV - Misurare i Requisiti non-funzionali, Vol. XVII, no. 04, pp. 305-307 (2015). La Redazione: 2016 Eventi in breve, Vol. XVII, no. 04, p. 308 (2015). V. Scotti: Autovelox! Sentenza della Corte Costituzionale e suoi effetti, Vol. XVII, no. 04, pp. 309-310 (2015). F. Docchio, A. Cigada, G. Bitelli, S. Agosteo, M. Catelani: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XVII, no. 04, pp. 311-314 (2015). M. Lanna: L’utilizzo del DOE negli esperimenti di accuratezza, Vol. XVII, no. 04, pp. 315-317 (2015). N. Dell’Arena: Audit Interno - Parte VII: le norme CFR, ANSI, UNI e CEI EN, Vol. XVII, no. 04, pp. 318-319 (2015). La Redazione: T. Vosk: Forensic metrology - Scientific measurements and inference for Lawyers, Judges and Criminalists, Vol. XVII, no. 04, p. 320 (2015).

TUTTO_MISURE ANNO 2016 N° 1 - MARZO 2016 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese A&T 2016 Misure per l’Industria Misure per l’ambiente Vincitore Premio Offelli Misure per il biomedicale

Misure per il consumatore Soluzioni di metrologia per l’industria La Pagina di ACCREDIA La Pagina di IMEKO La Compatibilità Elettromagnetica

Misure e Fidatezza Tecnologie in campo Metrologia Generale Lettere al Direttore Metrologia Legale e Forense

T_M ƒ 314

F. Docchio: 2016: tributo a Einstein, Vol. XVIII, no. 01, p. 5 (2016). F. Docchio: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione da Laboratori, Enti e Imprese, Vol. XVIII, no. 01, pp. 7-9 (2016). M. Mortarino: A&T 2016: Misure e prove in primo piano, Vol. XVIII, no. 01, pp. 11-16 (2016). L. Angrisani, S. De Falco: Misurare l’innovazione Parte I: un frame metodologico, Vol. XVIII, no. 01, pp. 17-20 (2016). C. Liguori, A. Paolillo, A. Ruggiero, D. Russo: L’incertezza nelle misure di rumore ambientale - Rilievo di outlier, Vol. XVIII, no. 01, pp. 21-24 (2016). M. Prioli: Un nuovo approccio all’espressione dell’incertezza di misura - Quando l’incertezza non è una probabilità, Vol. XVIII, no. 01, pp. 25-28 (2016). M.A. Ferrara, A. De Angelis, S. Managò, A.C. De Luca, G. Coppola: Misure di fotodanneggiamento di spermatozoi umani basate su microscopia olografica e spettroscopia Raman, Vol. XVIII, no. 01, pp. 29-34 (2016). A. Ferrero: Truffe con i contatori di energia elettrica - È vera truffa?, Vol. XVIII, no. 01, pp. 35-37 (2016). F. Docchio: Nasce Deltamu Italia srl, Vol. XVIII, no. 01, pp. 39-40 (2016). R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento, Vol. XVIII, no. 01, pp. 41-44 (2016). P. Carbone: Congressi e Workshop 2016, Vol. XVIII, no. 01, p. 45 (2016). C. Carobbi: Accreditamento dei laboratori di prova operanti nel settore EMC - Liste di riscontro ACCREDIA Apparecchiature di misura, manutenzione, tarature, rapporti di prova - Parte I, Vol. XVIII, no. 01, pp. 47-50 (2016). M. Catelani, L. Cristaldi, M. Lazzaroni: I fattori umani nell’analisi dell’affidabilità e del rischio - Parte I, Vol. XVIII, no. 01, pp. 51-53 (2016). M. Mortarino: Misure di flusso mediante ultrasuoni nell’edilizia, nell’ingegneria e nell’industria, Vol. XVIII, no. 01, pp. 55-56 (2016). L. Mari, F. Pavese: Ancora sul nuovo SI, Vol. XVIII, no. 01, pp. 57-59 (2016). La Redazione: Sugli Autovelox: si può fare di più?, Vol. XVIII, no. 01, pp. 61-62 (2016). V. Scotti: Un dispositivo che trasmette dati di misura a distanza è un sistema di misura ai sensi della direttiva MID?, Vol. XVIII, no. 01, pp. 63-65 (2016).


N. 04ƒ ;2017

s

Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Metrologia... per Tutti! Commenti alle Norme Abbiamo Letto per Voi

LE RUBRICHE DI T_M

F. Docchio, A. Cigada, D. Petri: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XVIII, no. 01, pp. 67-70 (2016). M. Lanna: Qualità e competenza nel Laboratori medici, Vol. XVIII, no. 01, pp. 71-74 (2016). N. Dell’Arena: Riesame della Direzione - Parte I, Vol. XVIII, no. 01, pp. 77-78 (2016). La Redazione: A. Brunelli: Manuale di strumentazione Vol. I: Introduzione e Misura, Vol. XVIII, no. 01, p. 80 (2016).

N° 2 - GIUGNO 2016 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese

F. Docchio: Elezioni, Presidenze, A&T, Vol. XVIII, no. 02, p. 85 (2016). F. Docchio: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione da Laboratori, Enti e Imprese, Vol. XVIII, no. 02, pp. 87-89 (2016). Lo spazio degli IMP e Metrologia Generale F. Galliana, M. Lanzillotti, G. La Paglia, A.S. Guerrato: Confronto di misura di alto livello fra l’INRIM e un Laboratorio elettrico su un calibratore di elevata accuratezza, Vol. XVIII, no. 02, pp. 91-94 (2016). Lo spazio degli IMP e Metrologia Generale L. Callegaro, C. Cassiago, E. Gasparotto: Un derivatore di corrente simulato come campione viaggiatore di resistenza elettrica di basso valore, Vol. XVIII, no. 02, pp. 95-97 (2016). Misure di umidità S. Mangiarotti, M. Elkhayat, M. Grassi, P. Malcovati, A. Fornasari: Misure di capacità e controllo di temperatura per un microsensore di umidità, Vol. XVIII, no. 02, pp. 99-102 (2016). Misure per l’Ambiente e il Costruito F. Van der Velden: Impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC) - Acquisizione delle variabili per la regolazione automatica, Vol. XVIII, no. 02, pp. 103-106 (2016). La Misura del Colore P. Fiorentin, O. Da Pos: La similarità assoluta dei colori come base di un sistema di colori naturale - Un primo approccio, Vol. XVIII, no. 02, pp. 107-110 (2016). Misure per l’Industria A. Lazzari: L’ottimizzazione degli intervalli di taratura: un problema aperto di grande impatto economico, Vol. XVIII, no. 02, pp. 111-117 (2016). La Pagina di ACCREDIA R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento, Vol. XVIII, no. 02, pp. 117-121 (2016). La Pagina di IMEKO P. Carbone: Congressi e Workshop 2016, Vol. XVIII, no. 02, p. 123 (2016). La Compatibilità Elettromagnetica C. Carobbi: Accreditamento dei laboratori di prova operanti nel settore EMC - Liste di riscontro ACCREDIA Apparecchiature di misura, manutenzione, tarature, rapporti di prova - Parte II, Vol. XVIII, no. 02, pp. 125128 (2016). La Visione Industriale G. Sansoni: Sensori di visione basati su eventi, Vol. XVIII, no. 02, pp. 129-130 (2016). Misure e Fidatezza M. Citterio, M. Lazzaroni, G.F. Tartarelli: L’affidabilità negli esperimenti di fisica delle particelle, Vol. XVIII, no. 02, pp. 131-134 (2016). Tecnologie in campo M. Mortarino: Posizionamenti e controlli in produzione, Vol. XVIII, no. 02, pp. 135-138 (2016). Metrologia Generale L. Mari: Definizione del misurando e incertezza di definizione, Vol. XVIII, no. 02, pp. 139-141 (2016). Manifestazioni, eventi e formazione La Redazione: 2016 Eventi in breve, Vol. XVIII, no. 02, p. 142 (2016). La misura del Software L. Buglione: Quanto è grande un requisito? Parte V - Misurare i requisiti non-funzionali: benchmarking e Profili non funzionali, Vol. XVIII, no. 02, pp. 143-145 (2016). Metrologia Legale e Forense V. Scotti: La bolletta elettrica... il jolly del fisco, Vol. XVIII, no. 02, pp. 147-149 (2016). Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi F. Docchio, A. Cigada, D. Petri: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XVIII, no. 02, pp. 151-152 (2016). Metrologia... per Tutti! M. Lanna: Il budget dell’incertezza di misura, Vol. XVIII, no. 02, pp. 153-156 (2016). Commenti alle Norme N. Dell’Arena: Riesame della Direzione - Parte II, Vol. XVIII, no. 02, pp. 157-159 (2016). Abbiamo Letto per Voi La Redazione: C.E. Bottani: Il mestiere della scienza, Vol. XVIII, no. 02, p. 160 (2016).

N° 3 - SETTEMBRE 2016 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese La giornata della Misurazione 2016 Misure per l’Industria Misure per l’Ambiente e il Costruito La Pagina di ACCREDIA

F. Docchio: Tempi in cambiamento, Vol. XVIII, no. 03, p. 165 (2016). F. Docchio: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione da Laboratori, Enti e Imprese, Vol. XVIII, no. 03, pp. 167-173 (2016). N. Giaquinto, F. Docchio: Come intendiamo l’incertezza di misura?, Vol. XVIII, no. 03, pp. 175-184 (2016). L. Angrisani, S. De Falco: Misurare l’innovazione Parte II: il caso di un’area urbana marginale riqualificata, Vol. XVIII, no. 03, pp. 185-190 (2016). F. Van der Velden: Impianti di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC) - regolazione automatica e supervisione, Vol. XVIII, no. 03, pp. 191-194 (2016). R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento, Vol. XVIII, no. 03, pp. 195-199 (2016).

T_M ƒ 315


La Pagina di IMEKO La Pagina di ALATI La Visione Industriale Misure e Fidatezza Tecnologie in campo Metrologia Generale La misura del Software Manifestazioni, eventi e formazione Metrologia Legale e Forense Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Metrologia... per Tutti! Commenti alle Norme Abbiamo Letto per Voi

N. 04ƒ ; 2017

s

LE RUBRICHE DI T_M

P. Carbone: Congressi e Workshop 2016, Vol. XVIII, no. 03, p. 200 (2016). P. Giardina: Associazione ALATI. Quale riferibilità delle misure?, Vol. XVIII, no. 03, pp. 201-202 (2016). G. Sansoni: La visione e le prove di fatica per contatto ciclico, Vol. XVIII, no. 03, pp. 203-204 (2016). M. Citterio, M. Lazzaroni, G.F. Tartarelli: L’affidabilità negli esperimenti di fisica delle particelle - Parte II, Vol. XVIII, no. 03, pp. 205-208 (2016). M. Mortarino: Test in fotonica, misure post-terremoto, SPC e MSA per miglioramenti produttivi, Vol. XVIII, no. 03, pp. 209-214 (2016). L. Mari: Accuratezza di misura - Qualche nota, Vol. XVIII, no. 03, pp. 215-218 (2016). L. Buglione: Metrologia e contratti - Parte I: Misurare per gestire, Vol. XVIII, no. 03, pp. 219-221 (2016). La Redazione: 2016 Eventi in breve, Vol. XVIII, no. 03, p. 222 (2016). V. Scotti: La copertura assicurativa... siamo sicuri?, Vol. XVIII, no. 03, pp. 223-225 (2016). F. Docchio, A. Cigada, D. Petri: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XVIII, no. 03, pp. 227-229 (2016). M. Lanna: Il sistema informativo nei Laboratori di taratura e prova, Vol. XVIII, no. 03, pp. 231-235 (2016). N. Dell’Arena: Personale - Parte I, Vol. XVIII, no. 03, p. 237 (2016). La Redazione: J.M. Pou: Smart Metrology, Vol. XVIII, no. 03, p. 240 (2016).

N° 4 - DICEMBRE 2016 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese

F. Docchio: Terremoti, traslochi e misure: Metroemergency, Vol. XVIII, no. 04, p. 245 (2016). F. Docchio: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione da Laboratori, Enti e Imprese, Vol. XVIII, no. 04, pp. 247-249 (2016). Misure ottiche di fluidi F. Docchio, I. Bodini, S. Pasinetti: Misure non invasive della velocità di fluidi, Vol. XVIII, no. 04, pp. 251-258 (2016). Metrologia Legale e Forense A. Ferrero, V. Scotti: Con l’incertezza di misura un giudice derubrica un reato di guida in stato di ebbrezza, Vol. XVIII, no. 04, pp. 259-266 (2016). Misure per l’Ambiente e il Costruito F. Van der Velden: Il vapore industriale - Misure di portata ed energia, Vol. XVIII, no. 04, pp. 267-270 (2016). Misure ottiche B. Saggin, D. Scaccabarozzi, M. Tarabini, H. Giberti, M. Grazioli, F. Chiesa: Qualità delle bottiglie in PET Tecniche di misura senza contatto, Vol. XVIII, no. 04, pp. 271-274 (2016). La Pagina di ACCREDIA R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento, Vol. XVIII, no. 04, pp. 275-280 (2016). La Pagina di ALATI P. Giardina: Associazione ALATI. Tempistica di consegna dei certificati di taratura, Vol. XVIII, no. 04, pp. 281-282 (2016). La Pagina di IMEKO P. Carbone: Congressi e Workshop 2016, Vol. XVIII, no. 04, p. 283 (2016). Misure e Fidatezza M. Catelani, L. Ciani: Introduzione all’analisi di sicurezza, Vol. XVIII, no. 04, pp. 285-288 (2016). Tecnologie in campo M. Mortarino: Misure 3D per supervetture. Termocamere e aerodinamica in F1. Eliminazione di armoniche di rete AC, Vol. XVIII, no. 04, pp. 289-296 (2016). Metrologia Generale L. Mari: I risultati di misura - Un’esplorazione, Vol. XVIII, no. 04, pp. 297-299 (2016). La misura del Software L. Buglione: Metrologia e contratti - Parte II: Livelli di servizio, Vol. XVIII, no. 04, pp. 301-303 (2016). Manifestazioni, eventi e formazione La Redazione: 2017 Eventi in breve, Vol. XVIII, no. 04, p. 304 (2016). Metrologia Legale e Forense V. Scotti: BREXIT - Precisazioni sulle affermazioni di UKAS, Vol. XVIII, no. 04, pp. 305-306 (2016). Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi F. Docchio, P. Daponte, N. Paone: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XVIII, no. 04, pp. 307309 (2016). Lo spazio degli IMP e Metrologia Generale L. Callegaro, V. D’Elia, M. Ortolano: Metrologia dell’impedenza elettrica, Vol. XVIII, no. 04, pp. 311-312 (2016). Metrologia... per Tutti! M. Lanna: Un metodo per migliorare le performance del processo di misura, Vol. XVIII, no. 04, pp. 313-317 (2016). Commenti alle Norme N. Dell’Arena: Personale - Parte II, Vol. XVIII, no. 04, pp. 318 - 319 (2016). Abbiamo Letto per Voi La Redazione: L. Callegaro: Electrcal Impedance - Principles, measurements and applications, Vol. XVIII, no. 04, p. 320 (2016).

T_M ƒ 316


N. 04ƒ ;2017

s

LE RUBRICHE DI T_M

TUTTO_MISURE ANNO 2017 N° 1 - MARZO 2017 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Misure Elettriche ed Elettroniche Misure Elettriche ed Elettroniche L’accreditamento Misure di tempo Campioni di misura Misure per l’Ambiente e il Costruito La Pagina di ACCREDIA La Pagina di IMEKO La Pagina di ALATI Misure e Fidatezza Tecnologie in campo Metrologia Generale La misura del Software Manifestazioni, eventi e formazione Metrologia Legale e Forense Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Smart metrology Metrologia... per Tutti! Abbiamo Letto per Voi

F. Docchio: industria 4.0 - Ci siamo?, Vol. XIX, no. 01, p. 5 (2017). F. Docchio: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione da Laboratori, Enti e Imprese, Vol. XIX, no. 01, pp. 7-10 (2017). P. Ferrari, C. Landi, C. Muscas, L. Peretto: Misure per le smart grid, Vol. XIX, no. 01, pp. 11-17 (2017). B. Andò, S. Baglio: Una mappatura delle competenze sui sensori in ambito GMEE, Vol. XIX, no. 01, pp. 1923 (2017). M. Mosca, G. Suriani: I materiali di riferimento e l’accreditamento dei loro produttori, Vol. XIX, no. 01, pp. 25-29 (2017). V. Pettiti, R. Costa, G. Cerreto: Ultimo segnale orario generato dall’INRIM, Vol. XIX, no. 01, pp. 31-34 (2017). R. Cerri, F. Galliana, L. Roncaglione Tet: Campione di alta tensione continua, Vol. XIX, no. 01, pp. 35-37 (2017). F. Van der Velden: I processi di manutenzione, Vol. XIX, no. 01, pp. 39-41 (2017). R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento, Vol. XIX, no. 01, pp. 43-45 (2017). P. Carbone: Congressi e Workshop 2016, Vol. XIX, no. 01, p. 46 (2017). P. Giardina: Associazione ALATI. Quale riferibilità delle misure?, Vol. XIX, no. 01, pp. 47-48 (2017). M. Catelani, L. Ciani: Analisi di sicurezza per sistemi complessi, Vol. XIX, no. 01, pp. 49-52 (2017). M. Mortarino: Sensing, thinking, acting. Rimozione di scorie da processo. Ispezione di componenti aerospace., Vol. XIX, no. 01, pp. 53-58 (2017). L. Mari: Che cos’è la metrologia, insomma?, Vol. XIX, no. 01, pp. 59-61 (2017). L. Buglione: Metrologia e contratti - Parte III Ambiti, confini applicativi e strati/partizioni, Vol. XIX, no. 01, pp. 63-65 (2017). La Redazione: 2017 - Eventi in breve, Vol. XIX, no. 01, p. 66 (2017). V. Scotti: La Corte di Giustizia dell’Unione Europea interpreta una norma tecnica, Vol. XIX, no. 01, pp. 6768 (2017). F. Docchio, P. Daponte, N. Paone: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XIX, no. 01, pp. 69-71 (2017). A. Lazzari: Smart metrology, Vol. XIX, no. 01, pp. 72-75 (2017). M. Lanna: Nanotecnologia – Cos’è e come si misura, Vol. XIX, no. 01, pp. 76-79 (2017). La Redazione: A. Magone, T. Mazali: Industria 4.0 - Uomini e macchine nella fabbrica digitale, Vol. XIX, no. 01, p. 80 (2017).

N° 2 - GIUGNO 2017 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Linee di Ricerca GMEE: Measurement signals and data Linee di Ricerca GMEE: Measurement signals and data Metrologia per le zone terremotate La Pagina di ACCREDIA

F. Docchio: Sapere? Saper fare? Saper evolvere!, Vol. XIX, no. 02, p. 85 (2017). F. Docchio: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione da Laboratori, Enti e Imprese, Vol. XIX, no. 02, pp. 87-93 (2017). A. Castellana, A. Carullo, A. Astolfi: Variabilità intra- e intersoggetto della misura del livello di pressione sonora, Vol. XIX, no. 02, pp. 95-98 (2017). A. Affanni: Misura dello stress alla guida su simulatori “Driver in motion“, Vol. XIX, no. 02, pp. 99-102 (2017). P. Vigo, A. Viola: L’aridità delle misure degli aridi, Vol. XIX, no. 02, pp. 103-110 (2017). R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento, Vol. XIX, no. 02, pp. 111-114 (2017).

T_M ƒ 317


N. 04ƒ ; 2017

s

LE RUBRICHE DI T_M

La Pagina di IMEKO Misure e Fidatezza

P. Carbone: Congressi e Workshop 2016, Vol. XIX, no. 02, p. 115 (2017). M. Catelani, L. Ciani: Analisi di sicurezza per sistemi complessi: un esempio applicativo, Vol. XIX, no. 02, pp. 117-120 (2017). M. Mortarino: Misurare le proprietà dei materiali - IoT per l’analsi predittiva - Misure 2D nell’automotive, Tecnologie in campo Vol. XIX, no. 02, pp. 121-126 (2017). Metrologia Generale L. Mari: Unità di misura e valori di grandezze: un enigma?, Vol. XIX, no. 02, pp. 127-128 (2017). La misura del Software L. Buglione: Metrologia e contratti - Parte IV - Measurements by Assets (MBA), Vol. XIX, no. 02, pp. 129-131 (2017). Metrologia Legale e Forense V. Scotti: La ricostruzione dei consumi di energia elettrica, Vol. XIX, no. 02, pp. 133-135 (2017). Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi F. Docchio, P. Daponte, N. Paone: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XIX, no. 02, pp. 137139 (2017). Smart metrology A. Lazzari: Misurare per produrre meglio, Vol. XIX, no. 02, pp. 141-143 (2017). Lo spazio degli IMP e Metrologia Generale P. Iacomussi: Materiali di riferimento - Nuove possibilità applicative, Vol. XIX, no. 02, pp. 145-147 (2017). Manifestazioni, eventi e formazione La Redazione: 2017-18 Eventi in breve, Vol. XIX, no. 02, pp. 146-148 (2017). Metrologia... per Tutti! M. Lanna: L’accreditamento degli organismi d’ispezione, Vol. XIX, no. 02, pp. 149-153 (2017). I premi Innovazione di A&T 2017 F. Docchio, M. Mortarino: Radar e sistema di puntamento con Arduino e Processing, Vol. XIX, no. 02, pp. 154-156 (2017). Commenti alle Norme N. Dell’Arena: Personale - Parte III, Vol. XIX, no. 02, pp. 157-158 (2017). Abbiamo Letto per Voi La Redazione: J.A. Sladek: Coordinate metrology 2016, Vol. XIX, no. 02, p. 160 (2017).

N° 3 - SETTEMBRE 2017 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Misure di temperatura Contributi scelti da A&T 2017 Contributi scelti da A&T 2017 La Pagina di ACCREDIA La Pagina di IMEKO Misure e Fidatezza Tecnologie in campo Metrologia Generale La misura del Software Metrologia Legale e Forense Manifestazioni, eventi e formazione Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Smart metrology Metrologia... per Tutti! Commenti alle Norme Indice della Rivista Abbiamo Letto per Voi

F. Docchio: Barcellona, INRIM e indice, Vol. XIX, no. 03, p. 165 (2017). La Redazione: Ricerca e sviluppo nel campo delle misure e della strumentazione, Vol. XIX, no. 03, pp. 167171 (2017). F. Bertiglia, G. Braccialarghe, R. Dematteis, L. Iacomini: Capacità di taratura e misura in INRIM per la temperatura industriale per contatto, Vol. XIX, no. 03, pp. 173-176 (2017). M. Rogante: Caratterizzazione avanzata di materiali per componenti industriali mediante tecniche neutroniche, Vol. XIX, no. 03, pp.177-179 (2017). V. Dellacà, F. Ronco, F. D’Aiuto, C. Torreggiani: Test di stone chipping virtuale con validazione e messa in produzione, Vol. XIX, no. 03, pp. 181-182 (2017). R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento, Vol. XIX, no. 03, pp. 183-186 (2017). P. Carbone: Congressi e Workshop 2016, Vol. XIX, no. 03, p. 187 (2017). L. Cristaldi, G. Leone: Incertezza, affidabilità e prognostica nell’era 4.0, Vol. XIX, no. 03, pp. 189-191 (2017). M. Mortarino: Celle di carico, ispezione in filettatura, metrologia nell’automotive, Vol. XIX, no. 03, pp. 193198 (2017). L. Mari: Unità di misura e valori di grandezze: un enigma? - Parte II, Vol. XIX, no. 03, pp. 199-200 (2017). L. Buglione: Metrologia e contratti - Parte V - Progetti come Unicum, Vol. XIX, no. 03, pp. 201-204 (2017). V. Scotti: La tutela dell’utente di energia elettrica, Vol. XIX, no. 03, pp. 205-207 (2017). La Redazione: 2017-18 Eventi in breve, Vol. XIX, no. 03, p. 208 (2017). F. Docchio, P. Daponte, N. Paone: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XIX, no. 03, pp. 209211 (2017). A. Lazzari: Misurare per produrre meglio, Vol. XIX, no. 03, pp. 212-215 (2017). M. Lanna: Nanotecnologia!, Vol. XIX, no. 03, pp. 217-222 (2017). N. Dell’Arena: Organizzazione - Parte I, Vol. XIX, no. 03, pp. 223-224 (2017). F. Docchio, M. Mortarino: Indice della Rivista 2010-2013, Vol. XIX, no. 03, pp. 225-236 (2017). La Redazione: Y.N. Harari: Homo deus - Breve storia del futuro, Vol. XIX, no. 03, p. 240 (2017).

N° 4 - DICEMBRE 2017 Editoriale Comunicazione, R&D, Enti e Imprese Caratterizzazione di componenti e sistemi

T_M ƒ 318

F. Docchio: Arrivederci!, Vol. XIX, no. 04, p. 245 (2017). La Redazione: Notizie nel campo delle misure e della strumentazione da Laboratori, Enti e Imprese, Vol. XIX, no. 04, pp. 247-248 (2017). P. Arpaia, U. Cesaro, N. Moccaldi, A. Smarra: Microstrumento per la veicolazione transdermica dei farmaci, Vol. XIX, no. 04, pp. 249-252 (2017).


N. 04ƒ ;2017 Caratterizzazione di componenti e sistemi Metrologia Legale e Forense Misure per l’automotive La Pagina di ACCREDIA La Pagina di IMEKO Misure e Fidatezza Tecnologie in campo Metrologia Generale La misura del Software Metrologia Legale e Forense Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi Smart Metrology Manifestazioni, Eventi e Formazione Metrologia... per Tutti! Commenti alle Norme Indice della Rivista Abbiamo Letto per Voi

S. Avallone, N. Pasquino, S. Zinno: Verifica sperimentale delle prestazioni del sistema LTE, Vol. XIX, no. 04, pp. 253-256 (2017). A. Ferrero, V. Scotti: Il DM 93/2017 sui controlli degli strumenti di metrologia legale - non è tutto oro quello che luccica, Vol. XIX, no. 04, pp. 257-262 (2017). G. Barbato: Rifessioni sull’applicazione dei principi misuristici alla gestione dei dati sperimentali, Vol. XIX, no. 04, pp. 263-267 (2017). R. Mugno, S. Tramontin, F. Nizzero: La pagina di ACCREDIA. Notizie dall’Ente di accreditamento, Vol. XIX, no. 04, pp. 269-271 (2017). P. Carbone: Congressi e Workshop 2016, Vol. XIX, no. 04, pp. 272 (2017). L. Cristaldi, G. Leone: Incertezza, affidabilità e prognostica nell’era 4.0 - Parte II, Vol. XIX, no. 04, pp. 273276 (2017). M. Mortarino: Come gestire i dati di misura - Estensimetri e miglioramento aerodinamico, Vol. XIX, no. 04, pp. 277-281 (2017). L. Mari: Quale ruolo per la metrologia nel mondo dei big data?, Vol. XIX, no. 04, pp. 283-285 (2017). L. Buglione: Metrologia e contratti - Parte VI - Misure, convertibilità e correlazioni, Vol. XIX, no. 04, pp. 287289 (2017). V. Scotti: L’etilometro è uno strumento di misura?, Vol. XIX, no. 04, pp. 291-292 (2017). F. Docchio, P. Daponte, N. Paone: Dalle Associazioni Universitarie di Misuristi, Vol. XIX, no. 04, pp. 293295 (2017). A. Lazzari: Le tararure sono costose... tanto quanto servono!, Vol. XIX, no. 04, pp. 297-299 (2017). La Redazione: 2018 Eventi in breve, Vol. XIX, no. 04, p. 300 (2017). M. Lanna: La gestione del rischio e le azioni preventive nella ISO/IEC 17025, Vol. XIX, no. 04, pp. 301305 (2017). N. Dell’Arena: Organizzazione - Parte II, Vol. XIX, no. 04, pp. 306-307 (2017). F. Docchio, M. Mortarino: Indice della Rivista 2014-2017, Vol. XIX, no. 04, pp. 308-319 (2017). La Redazione: K. Kelly: The inevitable: understanding the 12 technological forces that will shape our future, Vol. XIX, no. 04, p. 320 (2017).

n

NEWS

n

LE RUBRICHE DI T_M

SOLUZIONE MECCATRONICA COMPLETA CONTRO GLI ERRORI TERMICI L’approccio più frequente per la riduzione degli errori termici è regolare l’ambiente nel quale la macchina funziona. Questo mitiga la necessità di progettare una macchina insensibile sul piano termico, che è uno sforzo difficile e costoso. Benché riesca a minimizzare gli effetti termici, la regolazione ambientale può essere costosa quando è necessario mantenere un controllo preciso dell’aumento di temperatura, e aggiunge sempre rischi di qualità della produzione a causa della stabilità intrinsecamente inaffidabile della maggior parte dei sistemi di condizionamento dell´aria. Il livello di stabilità ambientale che si ottiene nella maggior parte degli impianti industriali (normalmente dell’ordine di 1 °C) può essere total-

mente inadeguato per molti processi di produzione di elevata precisione. ThermoComp™ è la nuova soluzione di Aerotech che, attraverso l’impiego di hardware e sensori integrati e di un algoritmo di compensazione proprietario implementato attraverso il software del controllore A3200 Aerotech, minimizza l’imprecisione degli stadi dovuta agli effetti termici anche su range di temperatura estremi. La nuova soluzione consente di eliminare fino al 90% degli errori di natura termica, indipendentemente dalla corsa dell’asse e del range di cambiamento della temperatura. L’autoriscaldamento interno è un´altra sorgente importante di errori di posizionamento legati alla temperatura, soprattutto negli assi senza dispositivi di feedback diretto, come gli assi azionati da viti a sfere. ThermoComp non solo impedisce che i cambiamenti ambientali influenzino le prestazioni di posizionamento, ma riduce anche gli errori causati dal riscaldamento inter-

no, eliminando fino al 90% degli errori di natura termica causati dall’autoriscaldamento di un asse azionato da vite a sfere. Il ThermoComp è attualmente disponibile su tutti gli assi Serie PRO Aerotech ed è gestito da un set di comandi integrato intuitivo e di facile uso nel software del controllore A3200 Aerotech. Per ulteriori informazioni: www.aerotech.com. Aerotech Italy: Simone Gelmini – Tel. 327/8360128 E-mail: sgelmini@aerotech.com.

T_M ƒ 319


T U T T O _ M I S U r E Anno XIX - n. 4 - Dicembre 2017 IISSN: 2038-6974 Sped. in A.P. - 45% - Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di Torino Direttore responsabile: Franco Docchio Vice Direttori: Alfredo Cigada, Pasquale Daponte Comitato di redazione: Nicola Giaquinto, Claudio Narduzzi, Loredana Cristaldi, Pasquale Arpaia, Bernardo Tellini,  Bruno Andò, Lorenzo Scalise, Gaetano Vacca, Rosalba Mugno, Carmelo Pollio, Michele Lanna, Luciano Malgaroli, Massimo Mortarino, Silvia Docchio

redazioni per: Storia: Emilio Borchi, Riccardo Nicoletti, Mario F. Tschinke, Aldo Romanelli Le pagine delle Associazioni Universitarie di Misuristi: Franco Docchio, Pasquale Daponte, Nicola Paone Le pagine degli IMP: Maria Pimpinella Comitato Scientifico: ACCREDIA (Filippo Trifiletti, Rosalba Mugno, Emanuele Riva, Silvia Tramontin); ACISM-ANIMA (Roberto Cattaneo); AEIT-ASTRI (Roberto Buccianti); AIPT (Paolo Coppa); AIS-ISA (Piergiuseppe Zani); A.L.A.T.I. (Paolo Giardina); ALPI (Lorenzo Thione); ANIE (Marco Vecchi); ANIPLA (Marco Banti, Alessandro Ferrero); AUTEC (Gabriele Bitelli), CNR (Ruggero Jappelli); GISI (Sebastian Fabio Agnello); GMEE (Pasquale Daponte); GMMT (Nicola Paone); GUFPI-ISMA (Luigi Buglione); IMEKO (Paolo Carbone); INMRI – ENEA (Pierino De Felice, Maria Pimpinella); INRIM (Diederik Sybolt Wiersma, Paolo Vigo, Franco Pavese); ISPRA (Maria Belli) Videoimpaginazione e Stampa: la fotocomposizione - Torino Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 204 del 3/3/1999. I testi firmati impegnano gli autori. A&T - sas Direzione, redazione, Pubblicità e Pianificazione Via Principi d’Acaja, 38 - 10138 Torino Tel. 011 0266700 - Fax 011 0266711 E-mail: info@affidabilita.eu Web: www.affidabilita.eu Direzione Editoriale: Luciano Malgaroli, Massimo Mortarino È vietata e perseguibile per legge la riproduzione totale o parziale di testi, articoli, pubblicità e immagini pubblicate su questa rivista sia in forma scritta sia su supporti magnetici, digitali, ecc.

ABBONAMENTO ANNUALE: 40 EUrO (4 numeri cartacei + 4 sfogliabili + 4 numeri telematici) ABBONAMENTO BIENNALE: 70 EUrO (8 numeri cartacei + 8 sfogliabili + 8 numeri telematici) Abbonamenti on-line su: www.tuttomisure.it L’IMPOrTO DELL’ABBONAMENTO ALLA PrESENTE PUBBLICAZIONE È INTErAMENTE DEDUCIBILE. Per la deducibilità del costo ai fini fiscali fa fede la ricevuta del versamento effettuato (a norma DPR 22/12/86 n. 917 Art. 50 e Art. 75). Il presente abbonamento rappresenta uno strumento riconosciuto di aggiornamento per il miglioramento documentato della formazione alla Qualità aziendale.

NEL PROSSIMO NUMERO • Taratura e riferibilità: due concetti da non sottovalutare • Metrologia al centro di A&T 2018 • Novità da Enti, Ricerca e Imprese E molto altro ancora...

T_M

N.

4/17 ƒ 320

ABBIAMO LETTO PER VOI

n

La Redazione di Tutto_Misure (franco.docchio@unibs.it)

We have read for you

The Inevitable: Understanding the 12 Technological Forces That Will Shape Our Future Kevin Kelly 334 pp. – Penguin Books (2017) ISBN: 9-780-6981-8365-0 Prezzo: € 20,09 (Amazon)

Molto di ciò che accadrà nei prossimi trent’anni è inevitabile, ed è guidato da tendenze tecnologiche già in movimento. In questo affascinante e provocatorio nuovo libro, Kevin Kelly fornisce una mappa ottimistica per il futuro, mostrando come i cambiamenti futuri delle nostre vite (dalla realtà virtuale nella casa a un’economia on-demand all’intelligenza artificiale incorporata in tutto ciò che fabbrichiamo) possono essere compresi come risultato di alcune forze a lungo termine che accelerano. Kelly descrive queste profonde tendenze e dimostra come si sovrappongono e sono dipendenti l’una dall’altra. Queste forze rivoluzioneranno completamente il modo di acquistare, lavorare, imparare e comunicare.

L’AUTORE Kevin Kelly è uno scrittore, fotografo e ambientalista statunitense. Studioso di cultura digitale e asiatica, è cofondatore della rivista Wired di cui è stato direttore.

LE AZIENDE INSERZIONISTE DI QUESTO NUMERO A&T 2018 Aerotech Aviatronik Cibe

p. 244 pp. 256-319 4a di cop. p. 258

Labcert LTTS Luchsinger PCB Piezotronics

p. 250 pp. 246-294 p. 268 pp. 264-276

Deltamu Italia

pp. 274-288

Physik Instrumente

DSPM Industria

pp. 262-290

Ramico

pp. 278-298

Renishaw

pp. 242-296

HBM Italia Hexagon Metrology IC&M Keyence

pp. 248-276-279-292 3a di cop.-277-296 p. 284 pp. 241-282

Rupac Tesa

pp. 254-286-296

2a di cop. 260-290



TUTTO_MISURE LA RIVISTA DELLE MISURE E DEL CONTROLLO QUALITÀ - PERIODICO FONDATO DA SERGIO SARTORI ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “GMEE” E DI “METROLOGIA & QUALITÀ”

ANNO XIX N. 04 ƒ 2 017

EDITORIALE Arrivederci!

IL TEMA

XISSN 2038-6974 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NO / Torino - nr 4 - Anno 19- Dicembre 2017 In caso di mancato recapito, inviare al CMP di Torino R. Romoli per restituzione al mittente, previo pagamento tariffa resi

TUTTO_MISURE - ANNO 19, N. 04 - 2017

Caratterizzazione di componenti e sistemi

GLI ALTRI TEMI Metrologia legale e forense Misure per il settore automotive

ALTRI ARGOMENTI La pagina di ACCREDIA La 17025 – Organizzazione – Parte II Misure e fidatezza Metrologia generale

AFFIDABILITÀ & TECNOLOGIA

WWW.TUTTOMISURE.IT


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.