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n. 51 novembre 2021
PERIODICO DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO
visita alle delegazioni in brasile, paraguay, e argentina trasferta a solothurn svizzera Unione famiglie trentine un viaggio che continua e si espande
Unione Famiglie Unione Famiglie Trentine all’Estero Corso 3 novembre 72 - 38122 Trento (TN) Tel. +39 0461 237234 info@famiglietrentine.org pec: famiglietrentineaps@pec.it Direttore Responsabile Pino Loperfido
TRENTO
Comitato Editoriale Simone Marchiori Patricia Lannziano Broz Mauro Verones Massimo Carli Hanno collaborato Matthias Smider Karin Corradini
Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 22 del 21/12/2012 - Rivista quadrimestrale dati della testata
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Trentine all’Estero
Pag. 4 Editoriale Pag. 5 Visita alle delegazioni in Brasile, Paraguay e Argentina
Febbraio-Marzo 2019
Pag. 10 Trasferta a Solothurn Pag. 11 Famiglie Trentine all’Estero: un viaggio che continua
e si espande
Pag. 13 Notizie dalle Diramazioni Pag. 17 Viaggio di emigrati: intervista a
Matthias Smider e Karin Corradini
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Editoriale di Simone Marchiori
Un Natale in viaggio, quello di quest’anno, per conoscerci, capirci e sentirci vicini nonostante proveniamo da posti sparsi in tutti e cinque i continenti! Ma anche un modo per celebrare il nostro orgoglio e la nostra ragione di essere: quelle Diramazioni che instancabilmente ci ricordano come i trentini non abitino solo nella Provincia di Trento ma ovunque i nostri antenati sono arrivati in cerca di fortuna. Ed è partendo da questa idea che abbiamo realizzato questo numero di Natale del giornalino e il calendario 2022 che trovate allegato. Partiamo da un vero e proprio viaggio: quello di Mauro Verones e Massimo Carli che, con Paola Zalla, hanno girato Brasile, Argentina e Paraguay per tornare a riallacciare quei rapporti preziosi con le nostre diramazioni. Proseguiamo poi con un altro viaggio fisico che, sempre Massimo Carli, ha compiuto in Svizzera per ricollegare le radici dell’Associazione, nata proprio nel Paese elvetico 50 anni prima, con i giorni nostri: l’occasione è stata la consegna del libro con la storia dell’UFTE ai soci fondatori della Famiglia trentina di Solothurm, libro che è per noi motivo di orgoglio ma di cui vi parleremo nel prossimo numero. Ma il nostro percorso non finisce qui, anche se prosegue in modo ideale: in questo numero, infatti, vi raccontiamo anche dell’attività e della fondazione di nuove Diramazioni e Delegazioni, segno di un’Associazione che cresce e si sviluppa in continuo, diventando un vero punto di riferimento per chi, all’estero, sente ancora il Trentino come casa propria. E qui dobbiamo per forza di cose soffermarci un attimo perchè la nostra associazione, gra-
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zie all’instancabile lavoro del Direttivo, dei nostri collaboratori ma, in particolare, della Vicepresidente Patricia Lannziano Broz, è riuscita in un compito davvero impensabile fino a poco tempo fa: quello di “mettere radici” anche in Nord America (fin nella fredda Alaska), in Stati sudamericani finora “sconosciuti” per la nostra attività (Bolivia, Colombia, Ecuador, Messico), nel continente australiano e, perfino nell’Estremo Oriente con le diramazioni in Giappone e Corea del Sud. Senza dimenticarci della “cara, vecchia” Europa con la Famiglia trentina della Francia. Insomma, un grande fermento che, a breve, potrebbe portare anche altri frutti, sempre nel segno della costruzione di quella grande rete di contatti, rapporti e scambi culturali che è l’UFTE. Ultima tappa del viaggio non poteva che essere dedicata ai nostri giovani, sia trentini che discendenti di emigrati: sono loro la nuova frontiera dell’emigrazione (sia in uscita che in ritorno) e, quindi, dopo aver dedicato un alcune pagine sul precedente numero, anche stavolta lasciamo la parola a Mathias e Karin per vedere, attraverso i loro occhi, la nostra terra e il mondo che ci circonda. Speriamo che questo viaggio, che si conclude con il giro del mondo culinario presente sul calendario 2022, possa farvi uscire dalle vostre case, pur restando in poltrona. E sappia regalarvi alcuni momenti di quella che è una delle magie più grandi del Natale: la possibilità di sognare. A voi tutti e alle vostre famiglie giungano i più affettuosi e sinceri auguri di un Sereno Natale e di un Anno Nuovo che ci consenta di tornare a viaggiare e a incontrarci di persona!
VISITA ALLE DELEGAZIONI IN BRASILE, PARAGUAY E ARGENTINA - FEBBRAIO MARZO 2019
Una delle prime problematiche di cui ci siamo accorti quando, nel 2017, siamo stati chiamati a sedere nel Consiglio direttivo dell’UFTE era la debolezza dei rapporti con le varie diramazioni. A volte le ultime comunicazioni risalivano a molto tempo addietro. Si rendeva indispensabile e urgente riattivare i contatti e toccare con mano le realtà delle Famiglie all’estero e decidemmo, all’unanimità, di organizzare una visita presso le stesse. Da questa consapevolezza l’Associazione ha programmato un lunghissimo ed articolato viaggio studiato per toccare la maggior parte delle Diramazioni presenti in Brasile, Paraguay e Argentina. Quello che segue è un breve riassunto del diario che il consigliere Massimo Carli ha tenuto durante i 26 giorni di viaggio, con la narrazione degli incontri e dei tragitti percorsi.
Il giorno successivo ci svegliamo di buon’ora e visitiamo il primo museo dell’esercito dedicato alla FEB. Da Porto Alegre, noleggiamo una Chevrolet Spin a metanolo che ci accompagnerà per tutto il Brasile e ci trasferiamo a Bento Gonçalves, dove Ineri Copat e Giancarlo Zortea (della Famiglia Santo Antão), ci guidano alla scoperta delle storie dei primi trentini arrivati in quelle zone. Visitiamo il museo degli immigrati di fine ‘800 e poi l’Epic Park, parco tematico sull’immigrazione italiana. Successivamente ci spostiamo con il trenino storico Maria Fumaça (Trem do Vinho) verso Carlos Barbosa.
PRIMA PARTE
Brasile
Il 21 febbraio 2019, siamo partiti da Milano io, Massimo Carli consigliere, Mauro Verones, presidente, e Paola Zalla segretaria. Dopo un lunghissimo viaggio con scali a Parigi e Rio de Janeiro, atterriamo a Porto Alegre in Brasile, nello stato di Rio Grande do Sul.
Giancarlo Zortea e Ineri Copat con il presidente Mauro Verones
La partenza del Trem do Vinho
Il giorno successivo ci trasferiamo a Caxias do Sul guidati da Eduardo Slomp, della Famiglia di Farroupilha. La sera incontriamo il Gruppo Folkloristico di Forqueta (quartiere di Farroupilha) e visitiamo la storica Festa dell’Uva che si tiene da tantissimi anni e valorizza le produzioni di vignaioli di origine italiana. Salutiamo Eduardo, la moglie e gli amici della Famiglia per la prossima meta: la cittadina di Orleans, ad accoglierci oltre ai componenti della Associazione amici di Ala
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il viaggio
“So de Ala”, c’é Walter De Biasi che, dopo averci fatto conoscere il sindaco della città, ci porta a visitare la meravigliosa e incontaminata valle dei “Barracão-Vale do Rio Pinheiros” e la loro comunità. Lì si assapora ancora quello spirito di sincera unione e solidarietà tipica dei primi emigrati trentini. Il nostro lungo viaggio prosegue alla volta di Florianopolis, dove ad attenderci troviamo João Andreata. Florianopolis il cui nome ad inizio del 1700 era “Nostra Signora degli emigranti” si trova sull’oceano ed è circondata da lunghe e meravigliose spiagge. Dopo aver visitato la città trascorriamo la serata con i componenti della Famiglia e conosciamo alcuni ragazzi e ragazze che hanno richiesto di partecipare agli interscambi giovanili della Provincia di Trento. Ripartiamo in macchina verso l’entroterra dove ci aspetta la cittadina di Blumenau ed Alceu e Oscar Lenzi che ci portano negli angoli più significativi delle varie località di quella bellissima zona, che forse più di tutte assomiglia al nostro Trentino. Lì visitiamo, sotto la precisa guida di Oscar, “Habitech” iniziativa promossa dalle categorie economiche trentine in collaborazione con l’Università di Trento, finalizzata alla costruzione di una casa in bio edilizia. Oscar Lenzi è un imprenditore che ha ideato e gestisce una coraggiosa iniziativa di scambi commerciali tra aziende trentine e brasiliane. [...]
lui visitiamo la Famiglia di Benedito Novo e ci porta a trovare Walter Paganelli, uno degli ultimi reduci della FEB. Non dimenticheremo mai l’esposizione allestita dei suoi ricordi e cimeli in un locale ben curato a fianco della sua abitazione. [.. .] Essenziali per noi viaggiatori, i ristoranti delle famiglie trentine Lenzi e Felipi che hanno affiancato al buon cibo una calorosa accoglienza. L’infaticabile Norma da Rui ci accompagna alla visita della famiglia di Timbò e proseguendo per Rio do Sul, incontriamo Elias Noriler, Arno Nardelli e Fiorelo Zanella, presidenti delle famiglie di Rio do Sul e di Taiò.
Un omaggio alla nostra delegazione presso la famiglia di Timbò
Oscar Lenzi nel capannone della sua ditta
Norma da Rui, vicepresidente della Famiglia di Benedito Novo, ci accompagna in una serie di incontri istituzionali presso i municipi della regione i cui abitanti sono spesso di origine trentino/tirolese. Abbiamo visitato tra gli altri Rodeio, Pomerode, Timbò, Rio dos Cedros incontrando i relativi sindaci. Anche qui orgogliosamente notiamo come i trentini in questi luoghi lontani, sanno gestire in autonomia la loro vita politica, economica e sociale. [...] Dopo la visita di un caseificio, una fabbrica di canna da zucchero ed una centrale idroelettrica realizzate dai nostri immigrati, ci raggiunge Harry Dallabrida, un “omone” di una disponibilità grande come la sua stazza. Con
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A Rio do Sul visitiamo la “Escola Modelo Ella Kurth” dove si insegnano ai ragazzi le basi della lingua italiana. Molto toccanti le recite e i canti a noi riservati. L’insegnate di italiano, di origine trentina, Raquel Moser, ci chiede aiuto a nome della scuola per avere libri e sussidiari in Italiano per proseguire nell’insegnamento. Da lì partirà un progetto che esaudirà i loro desideri. Quel giorno è stato organizzato anche l’incontro tenutosi a Rio do Sul con i responsabili delle Famiglie del circondario dove si sono illustrate le attività e la vita delle nostre Diramazioni. La giornata si è conclusa in allegria a Rio do Oeste con la visita alla cattedrale, alla radio locale e con l’ascolto dei canti tradizionali trentini ed italiani del coro CITAVI, coro maschile diretto da un giovanissimo e bravo maestro. [...]
Il maestro Allan Girardi Rossa del coro CITAVI con il presidente Verones
Il nostro viaggio in terra brasiliana volgeva al termine, ma non potevamo non fermarci a Joinville dove ad attenderci c’erano Nilton e Taysse Uber, responsabili della Famiglia locale. Molto suggestiva la vista della città dalla collina del “Mirante” e la conclusione conviviale con i componenti della Famiglia.
Sul fronte istituzionale abbiamo avuto il piacere di incontrare l’ambasciatore italiano Gabriele Phillip Annis,
Consegna del gadget dell’associazione all’ambasciatore Phillip Annis
Con Nilton e Taysse Uber a Joinville
L’ultima città brasiliana visitata è Curitiba, capoluogo dello Stato del Paranà dove, oltre che permetterci di vedere dal vivo una sfilata del carnevale, ci ha permesso di visitare uno dei più completi musei dedicato alla FEB, il “Museu do Expedicionário”. Il tutto grazie all’appoggio dell’amico brasiliano e responsabile della comunicazione del Museo Tenente Lino Junior. Lasciamo la macchina e incominciamo a muoverci in aereo. [...]
Paraguay Arriviamo all’aeroporto di Asuncion dove ci accolgono Elisabetta Deavi, vicepresidente della Famiglia locale e Juan Grassi, socio della Famiglia e titolare della struttura dove si sarebbe tenuto il meeting con le responsabili e i responsabili delle Famiglie all’Estero del Paraguay e dell’Argentina. Anche in questa occasione, oltre al meeting, sono stati molto significativi gli incontri della nostra delegazione con la scuola Dante Alighieri e con i rappresentanti della camera di commercio italo-paraguayana.
La visita alla scuola Dante Alighieri di Asuncion
e presso il ministero degli esteri del Paraguay, il Ministro Luis Alberto Castiglioni, entrambi di origine italiana. Abbiamo potuto presentare ad entrambi l’attività ed il ruolo dell’UFTE nei confronti dei nostri soci emigrati e della casa madre di Trento sottolineando il valore e l’importanza di instaurare contatti e progetti con i Paesi dove le nostre famiglie operano quotidianamente per una sempre maggior crescita culturale. Arriva il giorno tanto atteso, almeno da parte della nostra delegazione, del meeting dei responsabili delle Famiglie di Paraguay e Argentina. Il locale è accogliente e familiare, ognuno dei partecipanti è carico di entusiasmo per ritrovare, dopo tanto tempo, se non per la prima volta, altre persone con le radici che partono da un territorio comune lontanissimo, il Trentino. La possibilità di presentare le numerose iniziative svolte dalle singole Famiglie, poter condividere progetti futuri e sogni servirà a rinsaldare e rafforzare nel futuro quel filo invisibile di unione tra la sede madre e le sue Famiglie all’Estero. Ci si lascia con l’obiettivo di realizzare un incontro per continente almeno ogni due anni e magari arrivare a farne uno internazionale ogni cinque anni. [...]
Lo sfondo del meeting delle Famiglie del Paraguay e Argentina
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la storia
Argentina Il primo luogo visitato in Argentina è la città di Eldorado nella regione di Misiones, dove Quirino Asson oltre ad essere il presidente della Famiglia locale è anche insegnante alla scuola agrotecnica ed è un po’ l’anima trainante per molti ragazzi che investono il loro futuro nell’attività agricola. Tra la scuola e la nostra Associazione c’è un accordo per la realizzazione di un pozzo per l’acqua potabile a sostegno della scuola e la annessa fattoria didattica. Gli studenti sono molti e tutti hanno un grande desiderio di migliorare le condizioni economiche della loro regione attraverso l’innalzamento del livello qualitativo delle loro attività e dei prodotti agricoli. Quirino, la sorella e alcuni amici, con il loro agire ci mostrano come sia importante per loro che vivono al nord dell’Argentina in un posto di frontiera, tenere vivi i ricordi, le tradizioni trentine e la tenacia dei loro avi. Il nostro viaggio prosegue per Resistencia nel Chaco dove l’inarrestabile e vulcanica Margarita Bussolon dirige la “Scuola Amici” dove si impara anche la lingua italiana.
Presso la scuola Amici con Margarita Bussolon e le strette collaboratrici
Con Margarita e la sua amica Marcela Murgia (responsabile degli emigrati calabresi a Resistencia), facciamo visita al sindaco della città e visitiamo alcuni luoghi di Resistencia che traspirano innovazione e futuro pur essendo terra tutt’altro che ricca e molto lontana dalla capitale Buenos Aires.
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In visita allo Chalet Perrando di Resistencia
La nostra partecipazione al primo giorno di scuola, dove i bambini hanno cantato oltre all’inno Argentino, anche l’inno Italiano e quello Trentino è stato un momento molto emozionante. Ci spostiamo verso l’Argentina del sud e ci imbarchiamo alla volta di Cordoba dove ci accoglie Carlos (presidente della Famiglia di Villa Allende), il nipote di Rina Bonvecchio, una colonna della nostra Associazione e la presidente della Famiglia di Alta Gracia, Silvina Bosetti, accompagnata da Federico Parisi.
Accoglienza all’aeroporto di Cordoba
Nelle lievi ed incantevoli alture di Alta Gracia incontriamo con grande piacere le Famiglie della zona, ed il Console italiano a Cordoba Tiberio Schmidlin, originario di Rovereto. La serata prosegue con l’esibizione di musica e balli argentini e lo scambio di esperienze e ricordi con le Famiglie presenti. Ci trasferiamo in macchina a Rafaela, un tragitto di oltre 350 chilometri che ci mostra le distese di coltivazioni nel cuore dell’Argentina, con il sole all’orizzonte che ci aiuta a comprendere l’immensità del territorio. Arrivati a Rafaela partecipiamo al concerto del coro San Vigilio ed è un’occasione unica per conoscere i componenti della Famiglia locale con l’aiuto di Elena Panizza e Marcela Valer.
Al termine del concerto del coro San Vigilio
Marcela e Elena ci illustrano le attività svolte e le loro tradizioni toccando con mano esperienze di vita vissute negli anni dagli emigrati trentini. [...]
Un selfie a Buenos Aires prima del viaggio di rientro a Trento Presso la redazione del quotidiano di Rafaela
Il nostro viaggio lungo i tre stati del Sud America sta per arrivare al termine e, sempre accompagnati da Margarita Bussolon e Marcella Murgia, arriviamo a Rosario dove incontriamo il Console generale Martin Brook, con lui abbiamo discusso alcuni punti tra i quali la cittadinanza italiana ai trentini/austroungarici emigrati e le tempistiche delle procedure per l’ottenimento della stessa.
Nel pomeriggio abbiamo partecipato ad una riunione del COM.IT.ES., comitato degli italiani all’estero che ha come scopo quello di proporre iniziative sociali e culturali, formazione e sostegno della comunità italiana in collaborazione con i consolati. Ultimissima tappa del nostro viaggio la capitale argentina, Buenos Aires, dove ci accompagna con le sue precise e sapienti spiegazioni il consultore Mariano Roca.
Questo importante viaggio voluto a gran forza dal presidente Mauro Verones ci ha portato a conoscere persone, luoghi, attività che rimarranno bagaglio indelebile per il nostro agire a favore della Associazione e ci permetteranno di capire, ancora di più, le necessità dei soci all’estero e rendere più concrete le nostre azioni e scelte future. Ci ha permesso, soprattutto, di toccare con mano l’attaccamento, l’entusiasmo e la passione che legano i nostri emigranti all’Associazione. Sentimenti che cercheremo di valorizzare e sostenere impegnandoci con ancor più motivazione per garantire l’autonomia, la vitalità e l’operatività dell’UFTE. E’ stato un itinerario durato 26 giorni, con 32.000 km percorsi in totale, 23 trasferimenti in macchina, 1 in bus, 10 voli aerei, 19 pernottamenti in diverse località, 30 incontri ufficiali con cariche pubbliche, perdendo però il conto delle numerose persone delle Famiglie Trentine all’Estero incontrate che sono state l’elemento più importante e significativo del nostro viaggio.
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dalla sede
Trasferta a Solothurn di fine ottobre 2021
A fine ottobre il consigliere Massimo Carli, a nome del consiglio direttivo di UFTE, si è recato a Solothurn in Svizzera per far visita alla Famiglia locale presieduta da Vito Agosti. Principale motivo della trasferta, la consegna, in anteprima, del volume che testimonia i cinquant’anni dell’Associazione avente titolo “Dai primi migranti alla nuova mobilità”. L’opera riassume, attraverso un percorso storico, le attività svolte nel corso dei cinquant’anni dalla fondazione e ricorda le persone che hanno avuto parte attiva nella stessa, sia a Trento che in giro per il mondo. Incontrare Vito Agosti è sempre piacevole: gli anni di lavoro e vita in Svizzera e i numerosi contatti avuti con gli emigrati trentini e del resto d’Italia, fanno sì che lui conosca bene l’emigrazione. Immensa soddisfazione ha portato la visita a Umberto Senter classe 1930, primo presidente della Famiglia di Solothurn, co-fondatore e ancora socio orgoglioso. La voglia di socializzare e ripercorrere le tappe della Famiglia Trentina con gli amici in visita, fa di Umberto una persona piena di entusiasmo e freschezza. Ascoltare i suoi coinvolgenti racconti, vedere l’emozione e la passione che lo lega, sia alle persone, ma anche ai luoghi natii, sono emozioni che lasciano il segno. L’allegro momento della visita con Vito ad Umberto, non può finire che con l’augurio, che esprimiamo anche in questo arti-
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Solothurn, 31 ottobre 2021
colo, di un prosieguo sereno e felice. Speriamo che a distanza di poco più di un mese dalla consegna, Vito e Umberto abbiano letto e riletto gli articoli, visto e rivisto le foto in esso contenute e ricordato così la loro storia. Noi, componenti dell’attuale consiglio direttivo, siamo consapevoli che tutto ciò ha avuto inizio grazie alla intelligenza, caparbietà e onestà di questi trentini che, giovani emigrati, hanno voluto mantenere i contatti con le loro origini e con la loro amata terra e li ringraziamo per quanto riescono ancora a fare.
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Famiglie Trentine all’Estero: un viaggio che continua e si espande
Nel 2017 si insedia un nuovo Consiglio direttivo che ha il difficile compito di riavviare comunicazione e collaborazione con le Famiglie all’estero, che era entrata un po’ in crisi nel corso degli anni, perdendo i contatti con alcune di esse. Considerando le Famiglie l’elemento cardine e fondante per garantire l’esistenza stessa della sede madre, il Consiglio direttivo ha deciso, fin dal primo momento, di concentrarsi sulla rivitalizzazione dei rapporti o di sviluppo delle diramazioni. Era necessario cambiare modo di operare cercando al proprio interno una risorsa da sommare ed affiancare alle collaboratrici dell’Unione. Il Consiglio direttivo, in un’apposita seduta, ha individuato nella vicepresidente, Patricia Lanzziano Broz, la persona giusta per questo compito. Diventata socia attiva nel 2016, colombiana di nascita ma italiana per discendenza in quanto la sua famiglia di origine è della Val-
larsa (per via materna) Patricia conosce in prima persona le realtà in cui opera l’UFTE. Docente con una consolidata formazione umanistica ed etica, ampia esperienza pedagogica con enti educativi di Bogotà, con una ricerca permanente dei livelli d’eccellenza, parla lo spagnolo, l’italiano, l’inglese e conosce il portoghese. E grazie al suo lavoro precedente alla sua venuta in Trentino ha contatti con moltissimi dei Paesi nei quali l’Unione ha le proprie diramazioni o dove potrebbe svilupparle. Ha l’atteggiamento ed il modo di approcciare le problematiche necessari per condurre in modo positivo un progetto così ambizioso e difficile: rivitalizzare ed espandere l’attività dell’Associazione. Il progetto inizia anche con l’aiuto di alcuni fondi stanziati e donati appositamente da parte del compianto Ferruccio Bolognani, amico e socio dell’UFTE. In poco più di 4 anni siamo passati da 23 Famiglie attive a 34 a cui poi vanno som-
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dalla sede
mate, grazie al nuovo statuto, 5 Delegazioni. Realizzando e sviluppando il progetto che il Consiglio direttivo le aveva assegnato, Patricia si è dimostrata un’instancabile volontaria, oltre che vicepresidente, apprezzata dal Consiglio direttivo, dalle collaboratrici, e dalle diramazioni e da tutti i soci. Una persona chiave per l’Unione non solo per i risultati raggiunti, ma anche per l’aspetto umano che ha saputo dare all’Associazione con il proprio operato LE FAMIGLIE Le Famiglie sono organismi associativi che raggruppano i soci domiciliati all’estero e rappresentano il cuore dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero: attualmente sono trentaquattro. Ogni Famiglia è composta da almeno 30 soci appartenenti a nuclei familiari distinti e in possesso dei requisiti previsti dalla Legge 12 del 3 novembre 2000 che definisce la figura dell’emigrato trentino. Gli emigrati trentini all’estero sono ormai arrivati alle quarte o quinte generazioni, sono cioè persone consapevoli dell’ambiente in cui risiedono, pur manifestando un forte desiderio di mantenere saldo il loro legame con il territorio di origine. In questo contesto si sono evolute le sollecitazioni di supporto avanzate alla terra che ha visto partire gli avi: i discendenti dei nostri emigrati non chiedono misure assistenzialistiche, ma un sostegno alla formazione delle nuove generazioni e al mantenimento e riconoscimento del rapporto con il Trentino. Il contesto di condivisione degli aspetti culturali tradizionali della trentinità, si sposa con l’esigenza, sempre più percepita, di creare una rete di relazioni internazionali, che risultino anche nell’implementazione di relazioni economiche. I contatti e l’amicizia che derivano dalla condivisione culturale, rappresentano un im-
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portante volano di sviluppo, che può portare benefici reciproci sia per le realtà territoriali di origine, sia per quelle di arrivo. Le diramazioni sono fondate sul principio che si conta di più e si è più forti, quando si sta insieme. Questo è lo spirito dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero che, non a caso, anche nel nome, ha la parola UNIONE e FAMIGLIA. Le distanze contano meno quando ci si parla e la definizione di scelte è effettuata nell’ottica di individuare gli strumenti migliori per affrontare le sfide che i nuovi scenari internazionali pongono. La domanda è “come possiamo essere più vicini ai nostri emigrati trentini? Come possiamo guardare insieme al futuro?”. Le risposte arrivano giorno per giorno e sono rappresentate dall’intraprendenza di molti oriundi capaci di creare opportunità, collegamenti solidi fra il nostro Trentino e i Paesi del mondo dove vivono i trentini. DELEGAZIONI Grazie al nuovo statuto l’Associazione ha la possibilità di attivare delle diramazioni con almeno 5 capifamiglia. Queste prendono il nome di Delegazioni. Grazie al progetto di sviluppo delle diramazioni del 2018 l’Associazione è riuscita ad avviare la formazione di 5 Delegazioni, alcune delle quali hanno già formalizzato la loro attivazione, mentre altre a causa delle restrizioni sanitarie non sono riuscite a portare a termine la conclusione della procedura. Le Delegazioni hanno portato l’Associazione ad operare anche in territori e continenti finora scoperti come il Nordamerica, l’Australia e l’Estremo Oriente. In un prossimo futuro, comunque, l’Associazione si impegnerà ad attivare sempre nuove Famiglie e Delegazioni.
dalle diramazioni
UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE famiglia trentina all’estero - francia ALL'ESTERO FAMIGLIA TRENTINA DELLA FRANCIA septembre 2021
"REPAS DES VALLARSERE" Écrit par Christian Aste .
Comme chaque année, samedi dernier 11 septembre, se sont réunis les Vallarseri émigrés à St Etienne en France.
VALLARSERI ÉMIGRÉS Ils étaient tous contents de se retrouver après un ou deux ans, sans pouvoir se voir facilement à cause du Covid.
PLUS JEUNES Et même si cette fois ils étaient peu nombreux (Covid), la bonne nouvelle est venue de l'arrivée de "plus jeunes" prêts à poursuivre ce moment de souvenirs et d'échange entre les générations.
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dalle diramazioni
famiglia trentina all’estero - messico
LA PRIMA COMUNIONE: UNA GIORNATA SPECIALE Famiglia trentina del Messico A CURA DI PATRICIA LANZZIANO BROZ
La Prima Comunione è uno dei sette sacramenti della religione cattolica, il momento in cui per la prima volta i bambini affrontano l’Eucarestia. Per i bambini si tratta del primo, vero incontro con Gesù, il momento in cui ricevono il suo corpo e il suo sangue. Dopo la consacrazione, attraverso la transustanziazione, ovvero la trasformazione del pane nella sostanza del corpo, l’ostia diviene il vero corpo di Cristo.
Chiesa Nustra Senora, Teocelo Veracruz
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La celebrazione dell'Eucaristia ha origine diretta dall’ultima cena di Gesù, quando quest’ultimo offrì ai suoi discepoli il pane e il vino, rappresentazione del proprio corpo e del proprio sangue offerti per la salvezza degli uomini. Un’offerta che si ripete, puntuale ogni giorno, in ogni santa messa celebrata nel mondo, quando il sacerdote offre pane e vino a Dio in memoria di Gesù.
Famiglia Zilli Gasperin
Famiglia Gasperin Hernandez
Don Hugo Gasperin Zanatta
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dalle diramazioni
La prima comunione dei bambini Constanza Zilli Gasperin, Regina Gasperin Hernandez e Luciano Gasperin Hernandez. La celebrazione dell'Eucaristia si è tenuta presso la parrocchia Asunciòn de nuestra Senora a Teocelo, Veracruz ed è stata officiata dal sacerdote Don Hugo Gasperin Zanatta “La Comunione è la sorgente della vita stessa della Chiesa. E’ da essa che scaturisce ogni autentico cammino di fede, di comunione e di testimonianza”. Per i bambini si tratta del primo, consapevole momento di contatto con la vita di fede. Papa Francesco
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viaggio di emigrati
Viaggio di emigrati: Intervista a Matthias Smider e Karin Corradini Come ti chiami? Matthias Smider Età? 31 anni Età primo soggiorno all’estero non per vacanza? 20 anni Età primo soggiorno all’estero per un tempo superiore al mese non per vacanza? 26 anni Dove sei andato? Malesia Perché sei andato? Per un anno di studio all’estero. Faceva parte della laurea in International Management. Come mai hai scelto proprio questo paese? Volevo conoscere il continente asiatico. La Malesia si presta bene a questo, poiché è considerata una sorta di crogiolo di culture. Quanto tempo sei rimasto? Poco più di un anno. Eri accompagnato da un amico o familiare? No Dove alloggiavi? Da solo? Ho condiviso un appartamento a Kuala Lumpur con altri due studenti francesi. Racconta la tua prima esperienza con la cucina autoctona. La cucina malese, specialmente i piatti con influenze indiane e malesi, è di solito molto piccante. Il mio stomaco ha fatto un po’ di fatica nelle prime settimane, ma ne è valsa la pena - il cibo era semplicemente delizioso.
Racconta una esperienza vissuta divertente con le persone di quella città. La vegetazione in Malesia è molto diversa dalla nostra qui in Europa. Questo è stato particolarmente evidente quando un giorno sono andato a fare una passeggiata in una foresta tropicale con un mio amico. Ben equipaggiati, abbiamo camminato attraverso zone di foresta fino ad una cascata, dove ci abbiamo fatto il bagno. Perché sei tornato o hai in programma di tornare in Trentino? Sono nato e cresciuto in Svizzera e non ho intenzione di andarmene, anche se mi mancano i miei parenti in Trentino. Se sei tornato hai in programma di ripartire? Con la stessa destinazione? Non al momento, ma vorrei andare presto a visitare i miei amici in Malesia. Cosa ti è mancato di più? Un bel pezzo di formaggio. Cosa hai portato via di cui non riesci più a far senza? Il modo in cui la gente locale affronta la dimensione del tempo è molto più rilassato. Diverso da quello a cui siamo abituati. Cosa ti manca di quella città? Kuala Lumpur è una di quelle città che non dormono mai. Mi mancano le notti dove siamo andati a mangiare fuori con gli amici, anche se l’orologio segnava le 2 di notte. Mantieni contatti con le persone che hai conosciuto? Sì, certo. Sono ancora in contatto con alcuni amici che sono andato a trovare due, tre anni fa.
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viaggio di emigrati
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Racconta un aneddoto della cultura di questo paese che hai scoperto e ti è piaciuto. Mi è stato permesso di assistere a un matrimonio musulmano che si estendeva per diversi giorni ed a cui hanno partecipato centinaia di persone. È stato molto appassionante conoscere gli usi e le tradizioni della gente del posto. Racconta cosa ti è mancato della cultura trentina. Il modo in cui la gente del Trentino rispetta e si prende cura della natura.
Cosa ti fa rimanere? Rimango in Svizzera perché il paese ha molto da offrire e propone delle buone prospettive di lavoro. A livello lavorativo pensi di essere più agevolato dove sei ora? Si Dove vedi il tuo futuro? Al momento resto in Svizzera perché sto bene qui. Ma non posso escludere di tornare in Trentino in futuro.
Come ti chiami? Karin Corradini Data di nascita? 14/08/1998 Età primo soggiorno all’estero non per vacanza? 12/13 anni, sono stata in Austria e in Germania per soggiorni linguistici. Età primo soggiorno all’estero per un tempo superiore al mese non per vacanza? 18 anni. Dove sei andata? Argentina. Perché sei andata? Fin da quando ho 15 anni sono innamorata della cultura sudamericana, soprattutto di quella Argentina, che ho conosciuto grazie alla visione di telenovelas e programmi tv in lingua originale ambientati a Buenos Aires. Il mio più grande sogno è sempre stato quello di passeggiare per le vie di Buenos Aires, di ballare il tango e di conoscere i modi di vivere e la storia di questo Paese facendomeli raccontare dalla gente del posto. Nel 2017 ho avuto l’opportunità di partecipare a un programma di interscambi giovanili promosso dall’Ufficio Immigrazione della Provincia Autonoma di Trento che mi ha permesso di fare questo salto e realizzare questo grande desiderio con un valore aggiunto: le storie me
le avrebbero raccontate i discendenti dei trentini all’estero. Quanto tempo sei rimasta? Circa un mese e mezzo Eri accompagnata da un amico o familiare? No, ho fatto quest’esperienza da sola. Dove alloggiavi? Da sola? Alloggiavo presso la famiglia della mia partner di interscambio Josefina a Arroyito, una cittadina nella provincia di Cordoba in Argentina. Racconta la tua prima esperienza con la cucina autoctona. Diciamo che sono sempre stata una buona forchetta, quindi mangio di tutto e sono sempre alla ricerca di nuovi sapori e golose esperienze. Sicuramente non dimenticherò mai il mio primo Asado! Non è stato solo un pranzo domenicale a base di buona carne ma un momento di unione e condivisione in famiglia che ho apprezzato molto. La cucina tipica argentina è tutta una squisitezza ma la carne è la fine del mondo! Per non parlare delle Empanadas e di una buona merenda con Mate e Medialunas con Dulce de leche per addolcire i freddi pomeriggi di luglio. Racconta una esperienza vissuta divertente con le persone di quella città. Ho un bel ricordo di una serata divertente passata insieme al gruppo di amiche di Josefina, la mia partner di interscambio, festeggiando il giorno dell’amico. Il “Dìa
del amigo” è molto sentito in Argentina e cade ogni anno il 20 di luglio. Molto divertente è stato giocare all’”amigo invisible”, una sorta di nostro “Engele Bengele” dove ognuna doveva portare un regalo che poi durante la cena sarebbe stato estratto a sorte. Io ho portato un panno ricamato con la scritta Cavalese e ho vinto un bicchiere in legno per bere il Mate! Un’esperienza bellissima. Perché sei tornata o hai in programma di tornare in Trentino? Il Trentino è la mia casa, il mio luogo sicuro quindi in un modo o nell’altro ci torno sempre. Amo viaggiare e scoprire posti nuovi ma Cavalese e la Val di Fiemme avranno sempre un posto speciale nel mio cuore. Se sei tornata hai in programma di ripartire? con la stessa destinazione? Al momento mi sono trasferita a Pavia per motivi di studio ma di tanto in tanto torno a casa a trovare la mia famiglia e a passeggiare tra le montagne. In Argentina spero di tornarci presto, ci ho lasciato il cuore! Nei prossimi anni però mi piacerebbe visitare altri paesi del Sudamerica come Messico, Perù e Uruguay. Al momento sono appena rientrata da un Erasmus di 5 mesi in Lituania quindi vedremo dove mi porterà il vento! Quel che è certo è che sono sempre pronta per una nuova avventura! Cosa ti manca di quella città? Dell’Argentina mi manca l’allegria della gente, la musica e i colori dei palazzi. La sensazione di non vivere in un mondo frenetico e di essere immersa in un ambiente accogliente, spensierato e ricco di sfumature culturali. Mi manca anche non poter parlare spagnolo tutto il giorno e viaggiare con uno zaino in spalla senza meta. Cosa ti è mancato di più del Trentino e della cultura trentina? Del Trentino mi è mancata l’aria fresca della montagna e le grandi camminate della domenica in alta quota. Ovviamente, mi è mancata anche la nostra cucina che è totalmente diversa da quella Argentina
sia nel sapore che nel modo di cucinare. Qualche trucchetto alla mia famiglia ospitante per cucinare gli Spätzle e i Canederli l’ho dato…speriamo l’abbiamo messo in pratica! Cosa hai portato via di cui non riesci più a far senza? Dall’Argentina ho portato via la cultura del Mate, ora non posso più farne a meno. È diventato un rito nel pomeriggio al posto del caffè! Ogni volta che lo bevo mi ricorda i posti dove sono stata e le persone con le quali ho condiviso quest’esperienza fantastica. Mantieni contatti con le persone che hai conosciuto? Assolutamente sì, durante questo viaggio sono nate amicizie e legami indistruttibili. Con Josefina, la mia partner di interscambio, facciamo lunghe chiacchierate via Skype e la distanza sembra davvero accorciarsi. Spero di poterla riabbracciare presto e di condividere altre avventure insieme. Racconta un aneddoto della cultura di questo paese che hai scoperto e ti è piaciuto. Raccontarne solo uno mi dispiacerebbe troppo, sono tante le cose che mi hanno stupito e meravigliato. Dalla siesta nel pomeriggio, alle cene in tarda serata. Dal bacio sulla guancia per salutarsi, alle feste di laurea e di compleanno stravaganti. Una realtà tutta nuova e piena di sorprese! Della provincia di Cordoba mi ha colpito molto la calata della loro parlata che è molto differente rispetto a quella delle altre province; oserei dire la più distinguibile per una persona che come me viene dall’estero, particolare e attraente. A Cordoba si consuma molto il “Fernet con Coca” (Fernet e Coca Cola) quando si esce con gli amici o in discoteca, da noi il Fernet invece viene usato principalmente come digestivo ed è relativamente conosciuto tra le bevande dei giovani. Quest’usanza mi ha stupito e incuriosito molto ed effettivamente, provandolo, non è neanche male!
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