Famiglie Trentine nr. 18

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Periodico dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero

N. 18 - dicembre 2003

Grazie!

2003: che emozioni tra i nostri emigrati!

ello scorso numero di ottobre, iniziavo questo commento parlando del “salto di qualità” che ci eravamo preposti e che abbiamo puntualmente raggiunto in questo 2003 che se ne va. Proprio per concludere in bellezza l’annata, abbiamo voluto anticipare l’uscita del nostro trimestrale a dicembre, cercando di mantenere anche nel prossimo anno le scadenze di marzo, giugno, settembre e dicembre. Purtroppo la limitatezza dei finanziamenti fino ad ora a nostra disposizione per il giornale, come ebbi già a scrivere un paio di numeri fa, non ci permette di intensificare la nostra presenza, ma non per questo ci fermiamo: da questo numero, infatti, il nostro periodico esce a 16 pagine anziché con le consuete 12, permettendo così di far arrivare ai nostri emigrati un maggior numero di notizie e di resoconti. Sarebbe molto bello, come ho più volte ripetuto in incontri con le diramazioni estere, ospitare un maggior numero di notizie da parte delle varie Famiglie Trentine, per far così diventare il giornale una vetrina mondiale, dove protagonisti siate anche e soprattutto Voi emigrati. Per questo rinnovo l’invito a mandarci scritti, cronache, fotografie e quant’altro ritenete interessante, magari nella Vostra lingua. Sarà poi nostra cura tradurre i testi e magari pubblicarli in versione bilingue. Il 2003 per la nostra associazione è stato grande: tutti assieme stiamo facendo uno splendido “gioco di squadra” e non credo di dover aggiungere altro alle testimonianze sull’intensa attività di questi ultimi mesi, riportata su questo numero. La splendida accoglienza che abbiamo registrato ovunque con la trasferta del Coro Genzianella in Argentina e Brasile, ma anche le

Pienamente riuscite le iniziative promosse dalle Famiglie Trentine all’Estero

SPED. IN A.P. art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Taxe perçue - Tassa riscossa - Filiale di TRENTO

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n successo strepitoso! La U trasferta in Argentina e Brasile del Coro “Genzianella”

tappa iniziale, fino a Porto Alegre, epilogo della tournée, migliaia di persone di ogni età hanno accolto la delegazione composta dal “Genzianella” e dal presidente dell’Unione Famiglie Trentine all’Estero, Cesare Ciola, in modo commovente. Con fuochi pirotecnici, megapranzi, balletti studiati ap-

di Roncogno di Pergine e dell’Unione Famiglie Trentine all’Estero è andata a gonfie vele, ben al di sopra delle più rosee aspettative. Nato non proprio sotto i migliori auspici, questo viaggio – rimasto a lungo incerto e organizzato in extremis – verrà ricordato per sempre da chi ve ne ha preso parte e dai nostri emigrati nel lontano Sudamerica. Non vi sono dubbi a tal proposito. Ripensare solo per un attimo ad ognuno di quegli undici giorni passati oltre oceano dà di continuo i medesimi effetti generalizzati, cioè un improvviso aumento dei battiti cardiaci e la consapevolezza di avere fatto qualcosa che nel tempo lascerà il segno. È bello ed emozionante rivivere mentalmente quella che ha tutte le caratteristiche per assomigliare ad una favola a lieto fine. Una storia dove i protagonisti sono molteplici. I componenti del coro, in primo luogo. Un gruppo di 30 persone, giovani e meno giovani, presieduti dall’infaticabile Stefano Lazzeri Zanoni e diretti dal maestro Paolo Zampedri, che con una serie di concerti, svoltisi in teatri sempre stracolmi – la media era di 600 spettatori a sera, numeri da brividi – ed esibizioni fuori programma, ha conquistato sia i “fratelli trentini” sia gli argentini e i brasiliani. E primattori sono, per l’appunto, anche i discendenti di coloro che molti anni fa se ne sono dovuti andare dalla nostra regione per tentare di sbarcare il lunario. Loro, però, ormai non è una novità, sono come un Dream Team, non deludono mai. Da Rafaela,

posta per l’occasione e chi più ne ha più ne metta. Il massimo. La trasferta in Argentina e Brasile doveva essere ricca di soddisfazioni ma anche faticosa. Così è stato. In meno di due settimane Coro ed Unione si sono sobbarcati, spostamenti aerei inclusi, circa 28 mila km segue a pag. 2

Foto di gruppo a Resistencia, Chaco - Argentina

L’accoglienza festosa di Sananduva - Brasile

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Famiglie Trentine


ATTUALITÀ Grazie!

2003: che emozioni segue da pag. 1

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numerosissime attività in corso presso tutte le nostre diramazioni e qui in Trentino ci gratificano dello sforzo che stiamo facendo, ci entusiasmano e ci motivano per continuare nella nostra azione, tesa a pagare qualche rata di quel “debito morale” che il Trentino ha verso i propri fratelli che cercando altrove da vivere per loro e per le loro famiglie ci ha permesso di crescere e di raggiungere condizioni socio-economiche che ci permettono di vivere dignitosamente. La volontà di sentirsi legati al Trentino, alla terra natìa di padri, nonni e bisnonni, cresce ogni giorno, se è vero che continuiamo a trovare nuove persone di origine trentina e magari in località finora sconosciute che vogliono affiliarsi alla nostra associazione. Le diramazioni estere viaggiano verso quota 30 e la crescita appare inarrestabile! Noi, dalla sede di Trento, ci saremo e continueremo a cercare di portare ovunque ve ne fosse bisogno i valori di quella società basata sulla cooperazione e sui corretti rapporti personali, che negli ultimi 100 anni ci ha dato sicurezza e serenità: vogliamo che anche i nostri fratelli meno fortunati di noi possano avere le medesime opportunità. Come Presidente, devo ringraziare chi ci permette di svolgere questa azione, in primis la Provincia Autonoma di Trento e la Regione Autonoma Trentino - Alto Adige, ma poi specialmente tutti coloro che con il loro volontariato contribuiscono a raggiungere questi meravigliosi risultati. Grazie di cuore a tutti, ed un augurio che il 2004 porti serenità e pace!

totali. Una prova di resistenza. Ne valeva la pena. «Quando ti vedi arrivare di fronte qualcuno che senza manco conoscerti ti abbraccia e ti sussurra, con la purezza di un fanciullo, il suo grazie, vieni ripagato in un secondo dei tuoi sacrifici», ammette Giovanni Zeni, uno dei fondatori del “Genzianella”. Tra il primo concerto, tenutosi nel teatro “Juan Lasserre” di Rafaela e l’ultimo, ambientato nella stupenda Chiesa della Sacra Famiglia di Porto Alegre, i motivi di montagna presentati dal complesso con sede a Roncogno sono stati proposti anche nella caldissima Avellaneda, nelle caratteristiche Reconquista e Resistencia, nelle piccole Quitilipi e Machagay, località piene zeppe di discendenti d’emigrati della Valsugana e di altre vallate, nella moderna Posadas. E ancora, nelle brasiliane e travolgenti Sananduva, Bento Gonçalves, patria del vino, e Tuiuty. «Sono molto contento di come sono andate le cose» commenta felice il presidente Cesare Ciola. «L’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero è da sempre convinta che la musica, l’arte, la cultura in generale, siano elementi determinanti per far crescere bene i popoli e ricollegare persone con il medesimo Dna, quello trentino. Per questo ringraziamo la Provincia Autonoma di Trento e la Regione Trentino - Alto Adige, che hanno finanziato parte della trasferta. A Stivor, all’interno dell’edificio polifunzionale in fase di costruzione e che ospiterà la caserma, ricaveremo anche una piccola biblioteca. Il messaggio è chiaro». A margine degli incontri ufficiali con sindaci, amministratori ed autorità varie, e delle esibizioni

Cesare Ciola FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO PERIODICO DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO O.N.L.U.S.

Direttore Responsabile: Cesare Ciola Redazione: Nicola Marchesoni Gianna Copat Nara Deromedis Giulio Filippi Rina Bonvecchio Autorizzazione del Tribunale di Trento Registro Stampa n. 999 del 12.05.1998 Sped. in a.p. art. 2 comma 20/C Legge 662/96 - Filiale di Trento Piazza Silvio Pellico, 12 38100 TRENTO (Italia) Tel. 0461 987365 - Fax 0461 264081 e-mail: info@famiglietrentine.org Stampa: Publistampa Arti Grafiche s.n.c. Via Dolomiti, 12 I - 38057 Pergine Valsugana (Trento)

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pubbliche, i componenti della delegazione hanno avuto tante occasioni per confrontarsi con gli abitanti delle città visitate. Da un bicchiere di vino o da una semplice pacca sulle spalle è nata più di un’amicizia. C’è chi, tra i coristi, ha proposto l’avvio di un interscambio tra gli emigrati in terra argentina e brasiliana e l’Italia. L’idea non è nuova, anzi. L’Unione da qualche mese, su suggerimento della diramazione di Joinville, presieduta da Nilton Uber, sta studiando le modalità giuste per mettere in atto un’iniziativa che ha le potenzialità per esplodere. Alcuni sindaci della Valsugana, ad esempio quello di Levico Terme Carlo Stefenelli, e

colpo da novanta». Se ne riparlerà presto. Tornando al viaggio in Sudamerica che altro si può dire? Non ci sarebbe che l’imbarazzo della scelta. C’è materiale per scrivere un romanzo. Con tanti capitoli. Non è detto che in futuro lo si faccia. Sarebbe bello raccontare l’intera esperienza nei minimi dettagli. In quel libro troverebbe di sicuro spazio anche la descrizione delle iniziative, culturali e materiali, che l’Unione sta portando avanti non solo in Sudamerica ma anche altrove. Pensiamo al mondo slavo / balcanico, seguito dal nostro vice presidente Mauro Dallapè, colonna portante dell’associazione insieme al presidente.

diversi imprenditori turistici trentini hanno già dato la propria disponibilità a prendere parte attiva al progetto. Il Trentino ha tanti emigranti quanti sono i suoi abitanti, circa 450 mila. Perché non sfruttare questo enorme patrimonio? Sarebbe sciocco, anzi quasi delittuoso, non farlo. I responsabili delle Famiglie incontrati in Argentina e Brasile, messi al corrente del piano, hanno dato parere favorevole. E tra i più entusiasti c’è Celso Prando, giovane e preparato sindaco di Sananduva: «Quante volte sento i miei cittadini esprimere a voce alta il sogno di recarsi in Italia, un desiderio, però purtroppo, subito represso dalla consapevolezza di non poterselo permettere. Ritengo che se Cesare Ciola riuscirà a perfezionare un sistema in grado di favorire visite reciproche tra persone che abitano in realtà così lontane, il Brasile, l’Italia ma anche l’Argentina, la Svizzera e l’ex Jugoslavia, aree geografiche dove ci sono le diramazioni dell’Unione, metterà a segno un

A Stivor, i lavori per la costruzione della caserma dei vigili del fuoco, come già sapete, sono iniziati. Se non vi saranno intoppi lungo il percorso, entro l’estate si dovrebbe ultimare. Pochi giorni fa, infine, Cesare Ciola si è recato in Svizzera, a Berna. L’Unione Famiglie Trentine all’Estero, nel pieno spirito della filosofia parmenidea, è un eterno divenire. Stiamo crescendo a vista d’occhio. Un segnale evidente del nostro successo è il progressivo maggior intasamento della nostra posta elettronica. Ogni giorno veniamo inondati di messaggi d’incoraggiamento e di suggerimenti. Siamo alle fasi iniziali di un progetto ambizioso che per andare a buon fine richiede un bel gioco di squadra e nessun personalismo. Sentirsi arrivati adesso sarebbe un grave errore. Trentini di ogni parte del mondo vi abbracciamo. Buon Natale e felice anno nuovo. Nicola Marchesoni


ATTUALITÀ

Rinnovata la Giunta provinciale, per noi arriva Iva Berasi Il nuovo assessore all’emigrazione si presenta e dice: «Sono entusiasta di questo nuovo incarico» ssessore Iva Berasi, innanA zitutto l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero Le augura un sincero augurio di buon lavoro. Come stanno andando queste prime ore della sua nuova avventura? «Direi bene. Mi sto addentrando, con la necessaria disponibilità all’ascolto, in materie che, come quella dell’emigrazione, sono nuove per quanto riguarda la mia esperienza di assessore provinciale, ma che già mi stanno appassionando e alle quali intendo dedicarmi con la convinzione, l’entusiasmo e la voglia di fare concretamente che corrispondono, oltre che ad un preciso dovere istituzionale, anche ad un’esigenza interiore che è nel mio modo di essere e di pormi di fronte alle situazioni ed alle problematiche». La nostra rivista è letta da migliaia di trentini che vivono in diverse nazioni, dal Brasile alla Bosnia, dall’Argentina alla Svizzera. Persone con il nostro stesso Dna, legatissime alla terra da cui tanti anni fa sono partiti, non certo per piacere, i loro antenati. Cosa si sente di dire loro? «Sono sempre stata consapevole del grande patrimonio costituito dalla diffusa presenza nel mondo di una vastissima popolazione di origine trentina, alla quale certamente ci sentiamo legati da radici comuni, che

vanno sempre riconosciute e valorizzate. Mi piace tuttavia anche fare riferimento al concetto dinamico di identità e vedere quindi nei trentini all’estero – soprattutto nei loro discendenti – cittadini orgogliosi dei Paesi nei quali sono cresciuti ed hanno maturato le loro esperienze di vita, acquisendo identità che sono fatte di radici comuni e di esperienze diverse. È quindi soprattutto sulle diverse esperienze che possiamo dialogare e confrontarci dialetticamente, con reciproco arricchimento personale ma anche, ne sono convinta, dei più ampi contesti umani e sociali nei quali ciascuno di noi si trova a vivere». Assessore, che rapporto ha con l’emigrazione? «Se è vero che, come assessore, mi trovo ad affrontare esperienze nuove, è altrettanto vero che anch’io, come la maggior parte dei trentini, non posso dichiararmi estranea alle vicende migratorie, non tanto per esperienza diretta quanto per situazioni che hanno interessato anche la mia famiglia (il nonno paterno ha vissuto da emigrante negli Stati Uniti tutta la vita dall’età di 14 anni, mantenendo la famiglia nel Bleggio). È quindi evidente che, almeno in parte, l’emozione che mi trovo a sperimentare affrontando questa nuova com-

petenza mi derivi anche da questo retaggio famigliare. Mi piace anche ricordare che per alcuni anni ho fatto parte del Gruppo Neruda che interpreta la “Cantada dei emigranti”, conosciuta anche da molti trentini all’estero. Credo che quell’esperienza sia stata preziosa perché mi ha consentito di avvicinarmi all’anima autentica dell’emigrato e di capire un poco i laceranti distacchi che ne hanno intessuto la vita». Qual è l’obiettivo numero uno del suo mandato? «Di obiettivi, per il miglior servizio all’emigrazione, dovremo metterne a fuoco tanti, non a tavolino ma nel proficuo dialogo con le associazioni e con le comunità trentine all’estero. Ma già un obiettivo per me è chiaro: contribuire all’unità e alla solidarietà fra tutti i trentini all’estero. È la condizione perché ogni altro obiettivo possa compiutamente realizzarsi». Durante l’ultimo viaggio in Sudamerica dell’Unione, insieme al Coro “Genzianella”, una trasferta bellissima ed emozionante, tanti ci hanno chiesto notizie di Lei. Nella sua agenda, fitta d’impegni, ha già inserito qualche visita alle comunità trentine sparse per il mondo? «Sarà mio dovere, oltre che vivo desiderio, garantire una presenza istituzionale presso i trentini

all’estero. Non ho programmi immediati ma certamente farò in modo che la mia presenza all’estero non sia mai improvvisata ma corrisponda, per quanto possibile, ad una programmazione ragionata, che col tempo mi consenta di conoscere direttamente tutte le comunità, dando la precedenza a quelle che vivono in situazioni difficili». Prima di rivolgerLe i più sinceri auguri di buon Natale e di felice anno nuovo, Le domandiamo un saluto ai nostri lettori. «Il mio messaggio per tutti coloro che si riconoscono nell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero non può discostarsi da quello che ho già indirizzato a tutte le associazioni trentine all’estero e quindi non può che ribadire i miei sentimenti di vicinanza, di stima, di affetto e di gratitudine per tutti i nostri emigrati e per ognuno di loro. E, come già ho avuto modo d’esprimere, gradirei tanto che ogni emigrato, soprattutto nell’approssimarsi del Natale e del nuovo anno, potesse estendere questi sentimenti a tutte le persone che riconoscono e ricambiano la sua amicizia, nella consapevolezza che uniti possiamo contribuire all’edificazione di quella comunità solidale che tutti sogniamo». Intervista di Nicola Marchesoni

Le Famiglie Trentine alla fiera di Santa Lucia Uno stand per sensibilizzare i visitatori della fiera e per raccogliere fondi opo l’esperienza di “Città in giardiD no” e di “Trento incontra la Baviera”, l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero ha voluto essere presente con uno stand anche alla fiera di Santa Lucia, tenutasi nel centro storico di Trento sabato 13 e domenica 14 dicembre. La regia di questa bellissima iniziativa è della consigliere Renata Corradini, che assieme a Rina Bonvecchio, Gianna Copat e Nara Deromedis ha preparato centinaia di lavori da proporre ai visitatori della fiera, con lo scopo di contribuire sostanzialmente a raccogliere fondi per l’attività dell’as-

sociazione. La risposta in termini economici non ha purtroppo ripagato i grandi sacrifici che le nostre “ragazze” si sono

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sobbarcate in svariate sere e nottate di preparazione, ma certamente l’obiettivo di sensibilizzazione può dirsi ben riuscito, perché migliaia sono stati i visitatori che hanno visto lo stand – ubicato in posizione strategica in pieno centro storico – ed hanno potuto fermarsi a dialogare. Renata, Rina, Gianna e Nara: grazie di cuore per quello che avete fatto e che continuate a fare per far crescere sempre di più la “nostra” associazione. Grazie anche ai numerosi collaboratori che si sono alternati allo stand. Cesare Ciola

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SPECIALE CORO GENZIANELLA

Una trasferta magnifica, con l’affetto degli emigrati opo una serie di rinvii, finalmente si è potuta svolgeD re l’annunciata trasferta del Coro Genzianella di Roncogno di Pergine tra i discendenti degli emigrati trentini dell’Argentina e del Brasile, svoltasi da domenica 23 novembre a mercoledì 3 dicembre sotto la regia della nostra associazione e resa possibile dai contributi concessi dalla Provincia Autonoma di Trento e dalla Regione Autonoma Trentino - Alto Adige. L’avventura, un autentico bagno di folla con il caloroso affetto dei discendenti dei nostri emigrati, ha avuto inizio con il viaggio che ha portato l’affiatato gruppo – ben 34 persone – dall’Italia a Buenos Aires, da dove dopo una veloce visita alla città vi è stato il trasferimento, con un volo interno, fino a Santa Fè. Qui, all’aeroporto, erano i nostri emigrati di Rafaela ad accoglierci, capitanati da Elda e Alberto Baldessari. Già il giorno seguente ha avuto inizio la serie di concerti, sette in sette serate, oltre a varie esibizioni con qualche immancabile canzone trentina durante le visite a Sindaci, autorità consolari, autorità locali. Martedì 25 novembre è toccato a Rafaela (Santà Fè) ascoltare il primo concerto, in un Teatro

Posadas (Misiones - Argentina): il nostro futuro

Langhe e Alberto Gadotti hanno predisposto con cura l’appuntamento, e poi a Machagay, con il presidente della Famiglia Elido Avancini, il Coro Genzianella ha portato il suo messaggio di pace e fratellanza rimarcando l’universalità della musica. Venerdì 28 novembre, dopo una visita al Museo dell’Immigrante di Resistencia, è iniziato il lungo trasferimento – con una pausa per il pranzo alla Società Italiana di Corrientes – verso la provincia di Misiones, dove alle 20 vi è stato il concerto nello splendido teatro dell’Istituto Montoya, presenti tra il

B. Juan Lasserre stracolmo di pubblico, mentre già il giorno seguente vi è stata una delle tappe più dure con il trasferimento fino a Resistencia (Chaco), con una pausa per il pranzo ad Avellaneda con l’ottima accoglienza di Maribel Moschen e l’immancabile esibizione canora, prima della serata all’Auditorium della capitale del Chaco organizzata con la consueta bravura da Margarita Bussolon. Giovedì 27 novembre è stata la volta di una delle zone rurali più povere nell’interior del Chaco, dove mai nessun coro si era esibito. Dapprima a Quitilipi, dove Elda Colombo De

Resistencia (Chaco - Argentina) il Coro tra gli Indios

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pubblico anche Claudio Bernabè e altri volontari di una associazione di volontariato trentina che opera in zona. Juan Carlos Muzio e le belle ragazze della Famiglia Trentina di Posadas hanno fatto le cose in grande, ma già dopo la cena il Coro è partito per raggiungere – dopo 14 ore di viaggio, il passaggio della dogana e il cambio di pullman – la cittadina brasiliana di Sananduva, nel centro del Rio Grande do Sul. La giornata di sabato 29 novembre, nonostante la notte trascorsa in viaggio, è una di quelle date che il Coro non dimenticherà mai, vista l’accoglienza da parte della Famiglia Trentina presieduta da Flavio Germano Copatti e del Sindaco di Sananduva. Il concerto serale nella chiesa di San Giovanni Battista, con la presenza di 900 persone, ha ripagato il Coro della fatica, in una zona dove solo un Coro aveva cantato una decina di anni fa, ma non era un coro qualunque perché si trattava dei “Crodaioli” di Bepi de Marzi. Domenica 30 novembre trasferimento a Tuiuty, quartiere contadino di Bento Gonçalves, dove è stata la squadra del presidente Nei Tomasi a preparare il concerto presso la chiesa parrocchiale, con presentazione rigidamente in dialetto trentino. Lunedì 1 dicembre infine l’ultimo appuntamento ufficiale, nella Chiesa della Sacra Famiglia di Porto Alegre, dove Julio Posenato ha preparato uno dei migliori concerti – parole del maestro Zampedri – riusciti al Coro Genzianella. Martedì 2 dicembre trasferimento aereo a Sao Paulo (anche qui non potevano mancare alcune canzoni per le cugine del vicepresidente del coro Danilo Motter) e quindi, con tanta “saudade do Brasil” il lungo volo verso l’Italia, per arrivare in Trentino a mezzogiorno di mercoledì 3 dicembre. Un’esperienza stupenda, indimenticabile! Grazie emigrati, grazie Coro Genzianella! Cesare Ciola

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SPECIALE CORO GENZIANELLA

Una crescita culturale per il Coro Genzianella che ha entusiasmato argentini e brasiliani

Sananduva (Brasile): a casa dei nostri amici

enti, i parla propi come «S noi altri»: quando a Tuiuty, nel Rio Grande do Sul in Brasile, siamo scesi dal pullman ed abbiamo incontrato gli abitanti di quel piccolo Comune, non credevamo ai nostri orecchi; la gente, tutta la gente, parlava

in dialetto (con inevitabile inflessione portoghese), come se si trattasse di un villaggio trentino. Eppure erano passati 130 anni dall’arrivo dei primi colonizzatori che avevano dato vita a quella colonia. Inutile aggiungere che abbiamo trascorso con lo-

ro una serata unica, indimenticabile, fatta di ricordi ma anche di emozioni, tante, scaturite dalle comuni radici e dai molti canti che allora gli emigranti avevano portato con sé e che ancor oggi costituiscono un patrimonio culturale di quella gente.

Tuiuty (Brasile): la Corale locale segue il Genzianella con attenzione

È questo solo uno dei tanti momenti emozionanti che abbiamo vissuto in questa trasferta nel Sud America organizzata dall’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero e resa possibile dall’intervento di Provincia e Regione, che è impossibile ricordare nei dettagli anche perché bisogna viverli di persona. Ma ci sono alcune sensazioni che hanno caratterizzato tutti i momenti di incontro con le nove comunità trentine che abbiamo incontrato. La prima è il legame con la propria terra. In oltre un secolo di distacco dall’Italia (pochissimi degli attuali discendenti sono venuti in Italia) si sono integrati bene nella nuova patria, hanno assimilato lingua e cultura nuove, hanno valorizzato le loro capacità contribuendo allo sviluppo economico (sono moltissime le aziende che innalzano sull’esterno la loro insegna con inconfondibili cognomi italiani), sono diventati leader politici apprezzati (quasi tutti i rappresentanti dei Comuni visitati hanno cognomi itasegue a pag. 6

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SPECIALE CORO GENZIANELLA una crescita culturale segue da pag. 5

liani e diversi trentini). Eppure non hanno dimenticato la loro terra. Molti sanno solo vagamente di essere oriundi italiani o trentini, una parte sa solo vagamente il nome della Valle da cui discende, altri sono bene informati e indicano anche la frazione di provenienza; tutti comunque si sentono orgogliosi delle loro origini. In modo particolare i trentini, che esprimono senza riserve tutta la loro riconoscenza per quanto il Trentino sta facendo per loro sul piano economico e su quello culturale. Gli interventi economici della Provincia, attraverso i piani speciali, sono per molte comunità, soprattutto nella più povera Argentina, strumenti fondamentali per avviare un percorso di sviluppo che consenta loro di salire un gradino oltre la sopravvivenza. Ma assieme agli aiuti economici e legislativi vengono apprezzati in modo esplicito tutti gli interventi culturali che consentano di rafforzare i legami con la loro terra d’origine. La presenza del Coro Genzianella, che ha richiamato negli otto concerti oltre quattro mila persone incredibilmente entusiaste, è stata vista proprio come una di queste occasioni preziose quanto rare, che li aiutano a sentirsi, a dodicimila chilometri di distanza, parte integrante della loro terra d’origine. Lo hanno detto, e soprattutto dimostrato, in tutti gli incontri effettuati. La cordialità, la simpatia, l’affetto con cui è stato

Porto Alegre (Brasile): la nostra spalla, Julio Posenato

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Rafaela (Santa Fè - Argentina): la Famiglia Trentina

Quitilipi (Chaco - Argentina): l’Inno nazionale argentino

mune. «Finora abbiamo dato risposte alle urgenze di vita – ha detto il rappresentante di Bento Gonçalves – ora puntiamo alla crescita culturale, che può essere aiutata anche da questa vostra presenza». Un invito esplicito a non fermarsi in quest’opera di collegamento che già questi incontri hanno positivamente avviato, favorendo scambi di indirizzi internet (molto utilizzato in quelle terre dove le enormi distanze costituiscono comunque un handicap), che potranno trovare sviluppi interessanti fin da subito. Ma oltre i contatti personali, sembrano utili e importanti gli incontri fra comunità fisicamente distanti, ma culturalmente vicine e simili. Non sono soldi spesi inutilmente

accolto ovunque il gruppo sono indescrivibili. Hanno dato tutto, e anche di più di quanto era loro umanamente possibile. Ma soprattutto hanno fatto sentire un calore umano che ha lasciato, anche nel più coriaceo dei coristi, un segno indelebile espresso furtivamente anche con qualche occhio lucido. Apprezzamenti non formali sono venuti anche da tutti i rappresentanti istituzionali che hanno accolto con calore la comitiva. Apprezzamenti per la bravura artistica del Coro, ma anche per i legami intrecciati con le comunità trentine che, hanno sostenuto con convinzione, costituiscono una collaborazione culturale che va oltre le necessità essenziali, per diventare lievito di crescita co-

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quelli che vengono utilizzati per questo genere di incontri che non sono giri turistici. Il Coro Genzianella si è fatto 25 mila chilometri in aereo e 2.500 in pullman in undici giorni solo per portare a quelle popolazioni un po’ di Trentino, senza alcuna possibilità di fare i turisti. Lo hanno scelto con consapevolezza prima, lo hanno fatto con crescente entusiasmo poi, lo hanno confermato ancor più convinti discendendo sfiniti la scaletta dell’aereo che li ha riportati in Italia. Un tale sforzo valeva la pena per quelle popolazioni lontane ma anche, egoisticamente, per noi che siamo tornati tutti interiormente un po’ più ricchi. Bruno Filippi


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Un’esperienza indimenticabile Le impressioni di Presidente e Maestro del Coro

esempio, Libardi, Andreatta, Fontanari. Io e i miei ragazzi vogliamo tornare, un giorno, in quelle zone». Anche il maestro Paolo Zampedri la pensa come il presidente: «Nella mia lunga carriera da direttore di coro non ho mai visto nulla di simile. Nei nove concerti svolti abbiamo collezionato, in totale, oltre 5.000 spettatori, numeri incredibili». Tra gli obiettivi futuri del “Genzianella” c’è sicuramente quello di potenziare il sito Internet, mezzo indispensabile per mantenere un contatto diretto con chi vive oltreoceano. «Ci hanno chiesto alcuni spartiti musicali, ma soprattutto di non essere abbandonati. Ci pare il minimo» aggiunge Paolo Zampedri. Stefano Lazzeri ringrazia l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero per l’opportunità ricevuta: «Un conto è visitare una nazione affidandosi ad un Tour Operator, un altro essere accompagnati da chi conosce bene il territorio e sa dove portarti. L’organizzazione è stata perfetta. Diversi coristi torneranno in Brasile ed Argentina anche l’anno prossimo, a loro spese». Grande! N.M.

n’esperienza indimenticabile. Per noi si è tratta«U to di una tournée unica, senza precedenti. Continueremo a coltivare, anche da lontano, il legame instaurato con i trentini che vivono in Sudamerica, impossibile dimenticarli». Stefano Lazzeri Zanoni, presidente del “Genzianella”, il coro di Roncogno che negli scorsi giorni si è recato in Brasile e Argentina, insieme all’Unione Famiglie Trentine all’Estero, commenta con entusiasmo l’esperienza appena conclusa. Un viaggio durato quasi due settimane, che ha portato uno dei gruppi canori più noti della regione con un repertorio di canzoni legate alla montagna ad esibirsi nei teatri, sempre affollati di emigrati ma non solo, di diverse località dell’Argentina del Nord e del Brasile del Sud. Agli ordini del maestro Paolo Zampedri i componenti del “Genzianella” hanno proposto motivi conosciuti in tutto il mondo come “La montanara” oppure “L’Inno al Trentino”, strappando applausi a scena aperta e lacrime, in modo particolare nelle persone anziane. «Quando sono partito per la tournée non immaginavo che avrei trovato gente così inna-

rissima dell’Argentina, o nel Rio Grande do Sul e dialogare con uomini e donne che avevano cognomi valsuganotti, per

morata della terra d’origine» ammette Stefano Lazzeri. E prosegue: «Faceva effetto trovarsi nel Chaco, zona pove-

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SPECIALE CORO GENZIANELLA

Brasile, quando la gente parla con il cuore rasile, terra dorata. Recita B così un passaggio dell’inno nazionale brasiliano. Una definizione che rende meravigliosamente bene l’idea di quale scenario e di che gente si trovi in uno dei posti per antonomasia più magici del mondo. «Ma dove siamo finiti»? Era questa la domanda ricorrente dei coristi del “Genzianella” dopo che, al termine di uno spostamento notturno massacrante, oltre dodici ore di bus per trasferirsi da Posadas nella patria di Ronaldo e Pelè, si sono visti accogliere a Sananduva, con tanto di fuochi d’artificio, da gente assiepata lungo le strade che si spellava le mani a forza di batterle e da decine di macchine ricoperte di bandiere del Trentino e dell’Italia che circolavano per le ampie arterie cittadine con il clacson perennemente in funzione. In Brasile, signori! Il programma di viaggio prevedeva la permanenza di quattro giorni nel Rio

Grande do Sul. Oltre a Sananduva il gruppo musicale di Roncogno presieduto da Stefano Lazzeri si è esibito, tra concerti ufficiali e non, pure a Bento, Tuiuty e Porto Alegre. Ovunque un trionfo. Tutto questo spettacolo è stato reso possibile dall’ottimo lavoro delle Famiglie locali. A loro va un grande «BRAVI!». Nella serata di Sananduva tra i più scatenati c’era il Sindaco Celso Prando. Ci ha detto: «È stupendo passare dei momenti d’allegria con chi da tempo ci sta aiutando a diventare grandi. Da quando collaboriamo abbiamo iniziato a fare dei passi da gigante. Stiamo seguendo alla lettera i vostri consigli. Il suggerimento di puntare sul modello cooperativistico, per esempio, si sta rivelando provvidenziale per la nostra riscossa». Fa un breve accenno alla situazione nazionale: «Il nuovo Governo sta provando ad atte-

Il Sindaco di Sananduva, Celso Prando, saluta la delegazione trentina

nuare il divario tra i benestanti e i poveri. Da noi, a differenza di quanto succede in Europa, manca la classe media. Non è facile. Per me, comunque, il futuro del Brasile è roseo. Il peggio ce lo siamo messi dietro alle spalle».

A Bento, invece, non è stato possibile incontrare di nuovo Darcy Pozza. Caro Prefeito, si ristabilisca con calma, quando torniamo vogliamo ritrovarLa pimpante! Nicola Marchesoni

Messaggi ecribo este mail para Lmiglieesagradecer a la Unione FaTrentine all Estero y al Coro Genzianella por su visita a nuestro país y particularmente, por brindarnos el honor de ser los primeros en poder recibirlos durante su estadía en la Argentina. Creo que no existen palabras que puedan describir lo emocionante que fue poder compartir 3 días con todos ellos... por su disposición, su calidez, por su sentido de hermandad y también por la dulzura y la paz que logran transmitir sus voces... en una conjunción realmente extraordinaria y emotiva… Felicitaciones Coro Genzianella! Nuevamente mi más profundo agradecimiento por haber deleitado nuestros oídos con las canciones propias de nuestras

Famiglie Trentine

raíces trentinas… aquellas que llevamos con tanto orgullo y que nuestro abuelos nos enseñaron a tener siempre presentes. Aquellas que ustedes, con regalos como éste... logran afinzar día a día en nuestros corazones el espíritu trentino. Infinitas gracias… y Felices Fiestas !!!!!!!! Jorgelina Donati Familia Trentina de Rafaela (Santa Fè - Argentina) vinda do Coral Genzianela A foi a forma mais sincera de homenagear os descendentes daqueles que viram a luz pela primeira vez nos vales trentinos e hoje seus restos mortais repousam nesta terra de Sananduva. Carmen Copatti Loregian Sananduva (Rio Grande do Sul - Brasil)

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ueridos hermanos trentiQ nos, Luego de finalizada la breve visita del coro a nuestras tierras, nos queda refleccionar sobre lo vivido. Como primer medida, tengo que pedir disculpas por los errores que pudieramos haber cometido, producto de la premura con que nos vimos obligados a trabajar, y la lentitud de nuestras instituciones en otorgar permisos y o habilitaciones. Poca fue la atencion que logramos de los medios periodisticos, quizà incredulos de la importancia del evento que ofrecia esta institucion (Famiglia Trentina) que en Misiones tiene nada mas que 6 meses y de la que nadie habia oido hablar. Tampoco pudimos bajar los costos a los niveles que hubieramos deseado, a pesar de que todos los

miembros de la Famiglia de Posadas, hicieron su aporte para poder comprar banderas, adornos, gaseosas, alquilar manteles etc. Hicimos lo que pudimos y de corazòn. Pero hoy, con quien hablo, me dice “fue un espectaculo magnifico” “fue grandioso” “quienes son ustedes y dònde se reunen” etc. Personalmente, todavia resuenan las voces del coro en mis oidos, es como si hubiera visitado por un instante el paraiso. Cuando escucho el CD, reconozco las voces y pienso “ese es el flaquito… ese el alto… o aquel es el que se parece a Mauricio. Solo espero no irme de este mundo sin poder compartir otra velada con ustedes y junto a las magnificas voces del Coro Genzianella.


SPECIALE CORO GENZIANELLA

…La trasferta è faticosa, ma anche allegra!

dal Sudamerica Nuevamente GRACIAS por habernos entregado tan magnifico presente, que nos hace sentir orgullosos de que por nuestras venas, corre la sangre Trento. Juan Carlos Muzio Posadas (Misiones - Argentina) esidero ringraziarvi molD tissimo per la bella serata che ho potuto trascorrere a Posadas ascoltando le belle canzoni della montagna cantate dal coro Genzianella. Ringrazio anche di cuore per la generosa offerta lasciataci. È stata una graditissima sorpresa. Ivana ed io stiamo pensando come utilizzare al meglio quanto ci avete donato. Le feste natalizie si avvicinano e potremo far felici molte persone. Un ringraziamento particolare al Presidente Cesare Ciola.

Non avrei mai pensato di trovare in Argentina un mio compaesano. Un saluto da Claudio Bernabé - Posadas

presidente Cesare Ciola los mejores augurios de felicidad y paz para el nuevo año. Juan Carlos, Cristina y Jorgelina Zanoni (Rafaela - Santa Fè - Argentina)

on el corazón desbordado de alegria, la familia TrentiC forte amizade que nasceu na de Rafaela, el 24/11/2003 re- A entre nós e os integrantes cibió al coro Genzianella, el cual do Coral Genzianella, nem a brindó su recital para Rafaela y la zona en el Teatro Lasserre, la sala colmada de público aplaudió y victorió a viva voz a ese grupo de coristas tan maravillosos, que con sus voces hicieron vivir un momento de plena felicidad y emosionaron al público hasta las lágrimas. A través de la distancia pero unidos por una misma vocasión: EL CANTO, queremos hacerle llegar nuestro cincero y cordial saludo a ese magnífico coro, a su director el señor Paolo Zampedri y al señor

distância ou o tempo poderá desfazer, pois a lembrança de cada um ficará gravada para sempre em nossos corações. Lorien Rossi Vianna Sananduva (Rio Grande do Sul - Brasil) all’Associazione “Amici della cultura italiana” inD sieme alla Famiglia Trentina di Resistencia Chaco (Argentina) vi salutiamo inviando i nostri cari complimenti per la vostra stampa.

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Lo scorso 26 novembre, coincidendo con la finalizzazione delle lezioni all’Istituto Educativo Bilingue “A.M.I.C.I.” di Resistencia ed approfittando della gentile visita e presentazione dell’eccellenza consacrata del Coro “Genzianella” alla “Casa del Medico” insieme a quella onorevole del Presidente C. Ciola, si sono consegnate le certificazioni corrispondenti alla prima classe del “Iº Corso di Civiltà Trentina attraverso la lingua italiana” e del “Corso di lingua e cultura italiana”. Augurandovi il meglio e tanta felicità a queste prossime festività, ringrazio ancora il Coro per l’eccezionale concerto. Margarita Bussolon Famiglia Trentina di Resistencia (Chaco, Argentina)

Famiglie Trentine


FORMAZIONE E COOPERAZIONE

Il modello cooperativo trentino anche nel nuovo mondo Il consigliere Giulio FIlippi è appena tornato dal Rio Grande do Sul (Brasile) ra i vari impegni per il 2003 l’Unione delle Famiglie T Trentine all’Estero aveva previsto anche di continuare nell’illustrazione e nella diffusione del modello cooperativistico trentino in terra brasiliana, lì dove da più di cent’anni vivono popolazioni emigrate dal Trentino, allora Tirolo austriaco, dal 1874 in poi. Nella settimana dal 24 al 30 novembre, con la collaborazione delle Famiglie Trentine di Forqueta e di Sananduva e più specificatamente con i responsabili della materia Eduardo Luis Slomp e Ademir Dalla Santa, ho così tenuto due corsi di formazione sulla cooperazione. La partecipazione è stata numerosa, ottanta persone coinvolte, con richieste di chiarimento, momenti di confronto, illustrazione di idee e tanto, tanto entusiasmo. Ambedue i responsabili delle Famiglie hanno riferito che molti contadini non hanno potuto partecipare ai corsi perché impegnati nei raccolti delle pesche e del grano, esprimendo l’auspicio che un’altra occasio-

vari settori dell’agricoltura, del credito e del sociale. Nella seconda fase dei corsi si è effettuata una esercitazione pratica sulla cooperazione, con relativa discussione sui lavori sviluppati e sintesi finale.

ne di formazione cooperativistica possa ripetersi nel periodo in cui nell’area del Rio Grande do Sul sia bassa stagione e quindi sia possibile una maggiore assidua partecipazione alle lezioni. I corsi hanno sviluppato i fondamenti della cooperazione, la filosofia, i valori e la tradizione cooperativa trentina. Sono state presentate e illustrate le nostre esperienze cooperativistiche nei

Nelle settimane successive Padre Darcy Bortolini della Parrocchia di Pinto Bandera, instancabile diffusore presso gli agricoltori del modello cooperativistico trentino che egli ritiene l’unica forza per salvare la frammentata situazione agricola che esiste nell’intera area, ha promosso una fitta serie di incontri e riunioni con agricoltori, produttori di uva, pesche, picco-

Famiglie Trentine

li frutti, con soci di cooperative, con presidenti e direttori di cooperative del vino. Si sono toccati territori municipali come Pinto Bandera, Forqueta, Farrophilia, Campestre do Sul, Caxias, Vale Trentino. Ad ogni incontro, in qualità di Relatore, ho parlato dell’opportunità di intraprendere la strada delle forme cooperative per saper affrontare meglio i cambiamenti che anche in Brasile si stanno affacciando. Oggi, dopo decenni di duro lavoro la situazione è certamente dignitosa e buona nell’intera area occupata prevalentemente dagli oriundi italiani e tirolesi, ed il Governo brasiliano cerca un nuovo percorso di progresso. Attualmente della cooperazione

tanti hanno un brutto ricordo, poiché nei decenni addietro più di una cooperativa è fallita, trascinando i soci nei conseguenti effetti negativi: ecco perché la situazione attuale prospetta un quadro non confortevole. I singoli produttori cedono i loro prodotti, uva, pesche e piccoli frutti in conto vendita; le associazioni non sono altro che alcuni (5 o 6) contadini che si sono messi assieme, magari realizzando un piccolo magazzino di lavorazione a breve conservazione, conferiscono anche loro in conto vendita, le piccole cooperative cedono pure gran parte in conto vendita e si accorgono di farsi concorrenza ma non riescono ad affrontare un processo di unificazione. In tutti questi nostri incontri sono emersi da parte dei presenti l’ammirazione del modello cooperativistico trentino e un entusiasmo per lavorare sulla strada della costituzione delle cooperative. Certamente ora non dobbiamo lasciarli soli, i trentini - brasiliani hanno bisogno di documentazioni che l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero con la collaborazione della Federazione Trentina delle Cooperative farà pervenire per il tramite delle locali Famiglie Trentine, ma sicuramente nella fase costitutiva vi dovrà anche essere un ulteriore supporto tecnico specifico verso le cooperative nascenti. I nostri Trentini del Rio Grande do Sul hanno accolto con gioia questa collaborazione con informazione ed indicazione su come affrontare le mutazioni dei mercati, perché si rendono conto che all’orizzonte si stanno prospettando i cambiamenti e così permanendo si accorgono che rimarranno fuori dai benefici economici che spettano ai produttori. L’anno nuovo, ci auguriamo, dovrà essere un anno di successo per i nostri emigrati trentini: vorrà dire che è tornata in loro la fiducia nel modello cooperativistico che tanto ha dato al nostro Trentino ed ai suoi abitanti. Giulio Filippi

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FORMAZIONE E COOPERAZIONE

Dalla Val di Non a Prnjavor, per insegnare i nostri valori I Vigili del Fuoco volontari di Tassullo iniziano la formazione dei loro colleghi bosniaci Unione delle Famiglie Trentine all’Estero, in colL’ laborazione con la Federazione dei Corpi dei Vigili del Fuoco volontari per la Provincia di Trento, ha avviato un progetto per la costituzione di alcuni Corpi di Vigili del Fuoco volontari nella località di Stivor, Comune di Prnjavor nella Repubblica di Bosnia-Erzegovina. Venuti a conoscenza di questa iniziativa da parte del Vicepresidente della Federazione ed Ispettore del Distretto di Cles Pierluigi Fauri, il Corpo Vigili del Fuoco volontari di Tassullo ha aderito con entusiasmo alla proposta di recarsi nei Balcani per mettere le prime basi del programma. L’approccio iniziale con la nuova realtà è avvenuto nei giorni 15 e 16 novembre 2003 quando il Vicecomandante Roberto Menapace ed il Capoplotone Giorgio Odorizzi si sono recati a Prnjavor e Stivor, accompagnati dal vicepresidente dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero Mauro Dallapè. Le difficoltà a cui vanno quotidianamente incontro le popolazioni bosniache in generale sono balzate subito agli occhi. Dopo aver pianificato il lavoro da farsi con i responsabili del settore antincendio i due emissari sono rientrati in Trentino, fissando per i giorni 28 - 29 e 30 novembre un altro viaggio. Giovedì 27 novembre, nel primo pomeriggio, 7 Vigili del Fuoco appartenenti al Corpo di Tassullo sono partiti per Stivor accompagnati da un interprete, carichi di fervore, e portando alcuni materiali (manichette, lance, ecc.) da donare al locale corpo. Venerdì 28 in mattinata i Vigili del Fuoco hanno potuto notare come i lavori per la costruzione della nuova caserma a Stivor procedano regolarmente. Alle 11 sono stati ricevuti in Municipio dal Sindaco di Prnjavor che ha illustrato loro il progetto per il potenziamento del servizio antincendio su tutto il territorio comunale, con la creazione di 3 corpi di Vigili del Fuoco volontari da dislocare in modo da coprire l’intera zona, in aiuto ai 12 pompieri già operativi, che come dipendenti comunali

I Vigili del Fuoco di Tassullo a Stivor

paio di cassette che riproducono i Vigili del Fuoco del Trentino al lavoro su vari cantieri. La giornata di sabato 30 è iniziata con delle lezioni teoriche presso la sala delle terme, ed è proseguita su un terreno adiacente in prossimità di un fiume con delle manovre pratiche atte a conoscere la pompa, i sistemi di stendimento tubi, aspirazione, ecc., il tutto in collaborazione con alcuni Vigili del corpo di Prnjavor. Erano presenti circa 25 persone di età abbastanza giovane oltre che i Comandanti e Presidenti dei corpi in costituzione, appena designati. Il bilancio della spedizione presenta diverse sfaccettature. Dal punto logistico (viaggio, permanenza in albergo, pernottamento, pasti, ecc.) è andato tutto molto bene. Anche l’accoglienza è stata molto calorosa da parte di tutta la popolazione locale che si è dimostrata disponibile nei confronti della delegazione trentina, e di questo è doveroso un sentito ringraziamento a tutti ed in special modo a Franjo Rover, che l’ha seguita nelle giornate di permanenza facendo da interprete. Dal punto di vista strettamente tecnico-pompieristico la situazione è piuttosto complicata e confrontata ai parametri trentini completamente disorganizzata. Innanzitutto va precisato che a tutt’oggi solo il centro di Prnjavor, che conta circa 20.000 abitanti, è allacciato ad una rete idrica. Nel resto del territorio

prestano servizio a Prnjavor. La ristrettezza di risorse economiche, le difficoltà di movimento, ma soprattutto la mancanza di una cultura di volontariato legato al mondo pompieristico, lì assente ma nel Trentino presente da più di cento anni, sono apparse subito molto evidenti. L’edificio che ospita i Vigili del Fuoco della cittadina è piuttosto malandato, sia per la non giovane età sia, soprattutto, per la assoluta mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria di cui abbisogna. All’interno si trovano due autobotti di cui una completamente fuoriuso, mentre la seconda, datata 1975, attrezzata con una cisterna di 80 ettolitri di acqua è poco funzionale e molto ingombrante. La pompa Rosenbauer, in discrete condizioni, è ancora efficiente. Completano la dotazione delle attrezzature di servizio la Campagnola donata dal Corpo di Roncegno, alcuni estintori a polvere, poche manichette, un paio di lance. L’abbigliamento per la protezione individuale è completamente assente. Nel pomeriggio di venerdì 28, ospitati in un’aula della scuola elementare di Stivor alla presenza di circa 20 aspiranti Vigili, si è iniziato a parlare di pompieri e pompieristica, di volontariato e di come nel Trentino è organizzato il servizio antincendio, introducendo anche alcuni concetti tecnici di base. Approfittando del videoregistratore sono state fatte visionare un

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(kmq 760 circa, con una popolazione di oltre 40.000 persone) l’acquedotto è in fase di costruzione. Reperire quindi l’acqua necessaria per far fronte agli incendi è molto ma molto difficile. Il tutto è complicato dalla quasi assoluta mancanza di attrezzature, le poche presenti sono obsolete e poco efficienti. Siamo all’anno zero. Qualcosa però si muove. La struttura della nuova caserma di Stivor realizzata dall’Unione delle Famiglie Trentine con finanziamento della Provincia Autonoma di Trento sta crescendo, la volontà di avere Vigili preparati si sta allargando nella popolazione locale, la voglia di alcuni corpi del Trentino di mettersi a disposizione trasferendo conoscenze e competenze è abbastanza viva. In questi primi periodi bisogna seminare con costanza, i frutti si raccoglieranno quando i tempi saranno maturi. Fondamentale, oltre ai consigli tecnici, è trasmettere a queste persone lo spirito del volontariato, l’importanza dei valori racchiusi nello spendersi per la collettività a titolo gratuito; non solo, anche avere la massima cura e considerazione dei beni pubblici, acquistati o donati con denaro pubblico. Il tutto deve crescere armoniosamente con equilibrio. La formazione professionale dei nuovi Vigili che può essere curata per la parte primaria anche dai responsabili del corpo di Prnjavor, deve crescere di pari passo con la voglia di fare gruppo, di fare squadra. Gli argomenti più specifici, l’uso corretto delle attrezzature, la passione che hanno dentro di loro i Vigili del Fuoco trentini e che li contraddistingue, sono compiti che i medesimi devono diffondere a questi giovani bosniaci, per far sì che possano diventare bravi e preparati pompieri. I Vigili del Fuoco volontari del Corpo di Tassullo che hanno partecipato alla prima spedizione erano Andrea Menapace, Roberto Menapace, Giorgio Odorizzi, Alberto Angeli, Pierangelo Menapace, Oliviero Odorizzi e Roberto Stefanini.

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MONDO

“Bellunesi nel mondo”: collaborazione al via Allo studio iniziative comuni per gli emigrati vviare una collaborazione con le Famiglie Tren«A tine all’Estero? Subito! Quando si parte»? È un vulcano in piena Patrizio De Martin, direttore dei “Bellunesi nel mondo”. In un recente incontro con i vertici dell’Unione, svoltosi nella meravigliosa sede dell’associazione bellunese, un gioiello costruito esclusivamente – così ci viene garantito – con le donazioni degli emigrati e con tanto di museo e biblioteca storica, lui e il presidente Gioachino Bratti hanno accolto, con grande entusiasmo, la proposta di Cesare Ciola e Mauro Dallapè di dare vita ad una sinergia tra due realtà che operano nel medesimo settore. Lo scopo di quest’operazione è abbastanza semplice da intuire. Mettendo in comune – laddove convivono emigrati trentini e bellunesi – risorse, strumenti di lavoro, conoscenze ed esperienze, l’azione di entrambe le associazioni diventerebbe subi-

gennaio del 1966 pochi mesi dopo la sciagura di Mattmark in Svizzera e poco prima della tragedia di Robiei-Stabascio in Canton Ticino nelle quali diversi operai partiti da Belluno hanno perso la vita – le sue diramazioni nel mondo sono più di un centinaio. Il giornale, un mensile, viene mediamente letto da 50 mila persone sparse in ogni continente. Un altro segno della presenza

to più incisiva. De Martin non ha dubbi a tal proposito: «Ci sono, è normale, aree geografiche dove siamo più forti noi e viceversa. Perché non aiutarci a vicenda?» Scontato dire che anche l’Unione Famiglie Trentine all’Estero ha tutto da guadagnare da un apparentamento del genere. I “Bellunesi nel mondo” presentano numeri strepitosi. A distanza di 37 anni – l’associazione è stata fondata nel

del gruppo sul territorio sono le “Famiglie” degli ex-emigranti, oggi una decina nella provincia, sorte al fine di recuperare quel gran patrimonio di energie, esperienze ed idee di chi, dopo tanti anni di lavoro all’estero, ritorna al paese d’origine. Cesare Ciola già in occasione dell’ultimo viaggio in Sudamerica ha concretizzato la nuova collaborazione. Nei discorsi ufficiali fatti sia in Brasile sia in Argentina ha portato anche i loro saluti. Durante l’incontro tra l’Unione e i Bellunesi si sono poste le basi per una lunga serie d’interessanti iniziative. Gioacchino Bratti benedice l’operazione: «Sentivamo l’esigenza di compiere un salto di qualità, credo che grazie a voi lo faremo. Siamo gente, noi e i trentini, che ama lavorare e che non ha perso la riconoscenza: una virtù sempre meno diffusa». Il dado è tratto, lanciamolo. Nicola Marchesoni

Unione Famiglie Trentine e mezzi di comunicazione: è amore a prima vista empre maggiore l’interesse dei giornali, delle radio e televisioni, italiaS ne e non, verso le nostre iniziative. Cose da non credere. Articoli di giornale interamente dedicati all’Unione Famiglie Trentine all’Estero, lunghissime e ripetute interviste radiofoniche e televisive al presidente Cesare Ciola e ai suoi principali collaboratori. Negli ultimi mesi i mezzi di comunicazione italiani e quelli delle nazioni dove siamo impegnati (Svizzera, Serbia, Bosnia, Brasile e Ar- Radio Bento: intervista gentina) stanno riservando sempre più attenzione alle nostre iniziative. Stiamo diventando importanti, non c’è dubbio. Durante la recente trasferta in Sudamerica non c’è stato giorno che la stampa, le radio e le televisioni delle varie città visitate non ci abbiano dedicato ampio spazio. A Bento Gonçalves, Cesare Ciola e il presidente del gruppo musicale perginese, Stefano Lazzeri, hanno partecipato ad una tavola rotonda, organizzata da Radio Bento, incentrata sul significato del viaggio e sull’attuale rapporto tra emigrati italiani e patria madre. I due ospiti hanno dovuto rispondere ad una lunga serie di domande. Serie e meno serie. «Che si dice da voi del Brasile»?

Famiglie Trentine

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«Che musica ascoltano i vostri giovani»? Non c’è dubbio, intorno all’Italia, all’Europa, al Trentino, al di là dell’ oceano c’è un’enorme curiosità. Radio Sananduva non si è limitata a modificare i propri palinsesti per seguire la visita delle Famiglie Trentine e del coro e mandare in diretta il concerto, ma è andata ben oltre. Ha proposto a Cesare Ciola d’inserire all’interno del programma domenicale, dedicato ai “Taliani”, un appuntamento fisso. L’idea si è subito concretizzata e sta avendo un successo strepitoso. C’erano dubbi? Ogni settimana il numero uno dell’Unione interviene e dialoga con i sananduvesi, ma non solo. Domenica 14 dicembre Ciola è intervenuto da Berna e ha fatto salutare gli ascoltatori del Rio Grande do Sul dai responsabili di tutte le diramazioni svizzere. In rigorosa diretta. Bellissimo. Il bacino d’utenza potenziale è quantificabile sulle 500 mila unità, in quanto la radio copre 40 municipi. Sempre più spazio, infine, è dato dai mezzi di comunicazione locali. Li ringraziamo pubblicamente. Siamo certi che ci seguiranno pure in futuro. N.M


SVIZZERA

Maggiore assistenza agli emigrati con il progetto “Arcobaleno” Al via a Solothurn un apposito corso per le persone impegnate per gli emigrati el cantone di Soletta - Solothurn risiedono circa N 42.000 stranieri. Dall’analisi dei più recenti dati statistici risulta che persone immigrate evidenziano una condizione di salute significativamente peggiore rispetto alla popolazione autoctona. Considerando a priori che il vivere in emigrazione comporta maggiori difficoltà e che le differenze culturali le acuiscono, è lecito supporre che la popolazione immigrata, in relazione alla media, presenti un maggiore bisogno di assistenza da parte del sistema sanitario e sociale. Il numero dei cittadini stranieri che ne necessiterebbe è stimato nell’ordine di alcune migliaia. L’alto grado di specializzazione della rete dei vari consultori e del sistema sanitario svizzero si è evidenziato come fattore limitante della possibilità di accesso da parte della popolazione straniera. Una visione chiara e un quadro completo concernente l’organizzazione, il funzionamento e i servizi offerti dalle varie istituzioni sociali e sanitarie, facilitano il ricorso e quindi l’accesso ad esse da parte della persona immigrata. Per essere a fianco degli emigrati, è nato il progetto ARCOBALENO, che offre a persone immigrate che operano nel campo dell’associazionismo la possibilità di seguire un corso di formazione in qualità di persona chiave. Gli obiettivi del corso sono: 1) Acquisire nuove competenze nel campo dell’assistenza sociale in generale e in quello del sistema sanitario in modo particolare. 2) Contribuire alla costruzione di una rete di persone che vivono in emigrazione con lo scopo di aiutare persone bisognose ad avvicinarsi ed usufruire dei servizi esistenti sul territorio. 3) Poter svolgere al meglio la funzione di mediatore tra il proprio ambiente di vita e le istituzioni del sistema sanitario e del sistema di assi-

stenza sociale del cantone di Soletta - Solothurn. 4) Favorire l’integrazione di una parte della popolazione immigrata. Per la parte teorica saranno invitati degli esperti (assistenti sociali, personale medico o paramedico, psicologi), mentre nella parte orientata verso la pratica gli aspetti teorici verranno provati sul campo. Questa fase sarà assistita sia professionalmente che metodologicamente. Il progetto “Arcobaleno” è finanziato anche dalla Commissione Federale degli stranieri. Vito Agosti

Giovani “Svizzeri” di origine trentina

E ora via all’operazione recupero giovani Riunione a Berna con i responsabili delle diramazioni dell’Unione Famiglie Trentine all’Estero in Svizzera. La situazione generale è buona, per il futuro, però, l’opinione è comune, bisogna recuperare i giovani bri delle varie Famiglie bisogna subito dare il via ad una serie d’iniziative in grado di destare interesse nelle fasce della popolazione meno in là con gli anni. In quest’ottica risulterebbe provvidenziale, ne siamo certi, l’avvio del progetto dell’interscambio. La possibilità di conoscere personalmente ragazzi provenienti dal Brasile, Argentina, Serbia e Bosnia, aventi il medesimo Dna, quello trentino, smuoverebbe anche le nuove generazioni di svizzeri con il sangue valsuganotto, fiemmese, noneso o di altre vallate nostrane. Per quanto riguarda l’attività portata avanti dalle Famiglie, il bilancio è buono. Ai responsabili delle Famiglie presenti (Zencher, Chemelli, Pedrotti e Lorenzi per Berna, Tezzele e Stroppa per l’Oberland Zurighese, Agosti, Senter e Marzari per Solothurn, Ress per Basilea) rivolgiamo un

n incontro a Berna, nella bellissima sede della FamiU glia locale, con i responsabili delle diramazioni dell’Unione sul territorio elvetico, per parlare di presente e futuro. Domenica 14 dicembre Cesare Ciola ha partecipato ad un confronto, atteso da tempo, conclusosi con una simpatica castagnata. La situazione della Svizzera è nota. L’Unione è ben rappresentata. Come le altre realtà che si occupano di emigrazione, ad esempio “I bellunesi nel mondo”, ha però un problema: il poco seguito tra i giovani. L’esatto contrario, cioè, di quanto succede in Sudamerica oppure nei Balcani. L’obiettivo numero uno è, dunque, quello d’invertire una tendenza che, se non cambierà, rischia di avere – inutile negarlo – gravi conseguenze. Come ci si deve muovere? Secondo il presidente Cesare Ciola e i mem-

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grande complimento. Non è facile lavorare in un paese dove i prezzi sono alle stelle e anche mettere insieme un momento ricreativo è assai oneroso. «Tirem innanz» con le doti dei forti: la costanza e la pazienza. N.M.

Umberto Senter al lavoro

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SVIZZERA

Festa d’autunno a Derendingen Come sempre tantissimi ospiti al tradizionale appuntamento gastronomico annuale er l’appuntamento più atteso dell’anno, la Famiglia P Trentina di Solothurn ha proposto ai suoi soci e simpatizzanti alcune specialità gastronomiche tipiche della nostra Regione: polenta e crauti con costolette di maiale, speck affumicato, lucaniche, cotechino. Le condizioni atmosferiche avverse, vento al mattino e pioggia al pomeriggio, non hanno impedito lo svolgimento della Festa d’autunno in programma domenica 19 ottobre 2003 presso il Blockhaus di Derendingen. Tante persone, pur consapevoli del brutto tempo, hanno ugualmente raggiunto il Chalet con la certezza dell’ospitalità, dei piacevoli momenti di convivenza, del clima di allegria, dell’ottimo pranzo confezionato dal Comitato con il prezioso aiuto di Renzo Zencher di Berna e con la certezza dei qualificati vini trentini. La partecipazione, la forte aggregazione in un clima di grande amicizia, l’occasione per

vivere quel clima di amicizia, tutto questo è tipico delle nostre manifestazioni. Dopo il pranzo i più ardimento-

conoscerci meglio, per parlarci, per dialogare, i momenti di maggiore “rimpatriata”, di trovarsi come a casa propria, di

Per chi ne volesse sapere di più Il cavolo capuccio è l’ortaggio che ha trovato da sempre una larga diffusione in Trentino, soprattutto perché ingrediente fondamentale per la preparazione dei crauti. Infatti i cavoli cappucci, dopo una fase di fermentazione, vengono denominati crauti. Si presentano a striscioline fini e compatte con gusto molto acido e di colore giallognolo. Ottimi sono cotti con salumi trentini dai sapori forti. Prodotto tipico del Tirolo, lo speck si è felicemente diffuso anche in Trentino. È un salume dal gusto originale, ottimo tagliato a pezzettini grossi con cetrioli in agrodolce e pane nero o tagliato a fette fine come antipasto. Insaccato stagionato di puro maiale, da consumarsi allo stato crudo, dopo un’adeguata stagionatura: il prodotto prende il nome di lucanica mòchena affumicata se dopo il periodo di asciugatura viene affumicato. L’affumicatura consiste nel mettere la lucanica in un forno a freddo entro il quale viene prodotto del fumo utilizzando dell’apposita segatura, con l’aggiunta di bacche di ginepro. Il periodo di affumicatura è di circa 12 ore. La produzione si protrae per tutto l’anno; in passato essa avveniva, per problemi legati alla conservazione, solamente nel periodo che va da settembre ad aprile.

si partecipavano alla prevista escursione nel variopinto ambiente autunnale, mentre altri preferivano i canti delle nostre vallate, accompagnati dalla fisarmonica di Tullio. In questi momenti si nota la consueta genuina allegria dei trentini, la piacevole esperienza che si prova nel ritrovarsi con tanti amici. Peccato che pur occupando ogni spazio utile all’interno dello Chalet non potevamo dare ospitalità a tutti coloro che sarebbero venuti volentieri. Il momento più seguito è stato comunque il sorteggio delle squisite torte preparate dalle nostre socie. Come si fa a dimenticare lo strudel preparato da Mariella, i cornetti ripieni di panna e vaniglia, il Marmor, la Schwarzwäldetorte, il Cacke di carote, ecc. Scusateci per eventuali momenti di confusione o per qualche piccolo inconveniente: e soprattutto ci auguriamo di ritrovarvi tutti al prossimo anno.

VITA IN FAMIGLIA

Dino Bosin, da Predazzo alla Svizzera Emigrato in Svizzera nel 1962 e attivista della nostra Famiglia di Solothurn, ci scrive n po’ in ritardo, mando a Voi le foto ricordo per il U ns. giornale “Famiglie Trentine”: - Foto matrimoniale della figlia Andrea Bosin con Andrè Kurt (24 maggio 2003) - Foto ricordo dei nipotini Fabio e Zoe - Elena Bosin, figli di Ivan Bosin e Katia Tanasis, il giorno del 3° compleanno di Ivan (25 aprile 2003) Un caro saluto a tutti ed un ringraziamento per la cortesia, dai nonni Rosa n. Seiler e Dino Bosin, nativo di Predazzo, emigrato in Svizzera il 3 luglio 1962.

Famiglie Trentine

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VITA IN FAMIGLIA

Joinville festeggia in anticipo la fine del 2003

Marcela Valler: grazie per il Congresso Mondiale della Gioventù Ora è responsabile della rete dei giovani oriundi trentini per il nord - est argentino

Festa con la Corale per la diramazione del nord di Santa Catarina

arissimi amici, Quest’anno ho potuto “tocC care il cielo con le mani”, co-

Famiglia Trentina di Joinfesteggia in anticipo la Lfineaville del 2003.

me vi ho già detto a Comano Terme, grazie a tutti voi, Unione delle Famiglie Trentine all’Estero e anche alla Familia Trentina di Rafaela. Il viaggio a Trento sembra un sogno meraviglioso, ma per fortuna è stata una realtà. Il compromesso è ancora piú forte di prima, sento il Trentino nel sangue e vi porto nel mio cuore. Grazie per capire che anche noi siamo trentini e vogliamo bene la nostra terra di origine. Chiedo a Jesú la Sua benedizione per tutti voi in questo Natale! Auguro a tutti un Anno Nuovo pieno di salute, felicitá e ogni bene. Cari saluti. Marcela Valler, Rafaela (Santa Fè, Argentina)

Nelle scorse settimane la diramazione locale presieduta dal dinamico e sempre attivo Niton Uber, ha organizzato una grande manifestazione in quella splendida località che è diventata la sede, tutta all’insegna della musica, della gioia e del divertimento. Molte persone hanno partecipato all’evento. Peccato, davvero peccato, non esserci stati.

Sananduva, linea diretta con il Trentino La distanza geografica tra Trentino e sud del Brasile cancellata dalla calorosità dei messaggi Sananduva abbiamo lasciato il segno: ecco alcuni A pensieri che ci giungono per il Natale.

Gli auguri speciali a “Papà Noel”

Per tutte le Famiglie: «Que a serenidade e a alegria estejam sempre presentes em nossos corações por maiores que sejam as distâncias epor mais difícil que tudo se torn, pois sempre existe um jeito novo de dizer Feliz Natal e Venturoso Ano Novo».

Un messaggio particolare a Cordoba, per Angelo Cantonati n questo numero natalizio del giornale non potevano mancare gli auguri “speIciali” per il nostro “Papà Noel”, così co-

Per il Coro Genzianella: «As pegadas na areia do tempo, não são deixadas por pessoas sentadas. Que os desafios do próximo ano, se transformem em oportunidades de crescimento e realizações». «Approfittiamo di questo momento per ringraziarvi dal profondo del cuore per il magnifico concerto eseguito qui a Sananduva. Siamo veramente contenti per aver ricevuto la vostra amabile visita. Un abbraccio fraterno al presidente, al direttore ed a tutti i coristi».

me è stato indicato anche la scorsa primavera durante la nostra visita nel Chaco. A nome di tutti i collaboratori dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero auguriamo pertanto un Natale sereno ed un 2004 proficuo ad Angelo Cantonati ed alla moglie Norma, ringraziandoli per la loro continua e sostanziosa opera in favore dei nostri emigrati.

Jaqueline Maria Lazzari /Ademir Dalla Santa

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I PROTAGONISTI

A tu per tu con il consigliere Giancarlo Filoso 4) E del Brasile cosa ci racconta? «La situazione è meno pesante rispetto a quella argentina. Oddio, non fraintendiamo, la gente non naviga nell’oro, ma almeno ha il suo lavoro e riesce a vivere decorosamente. In modo particolare nelle zone agricole del Rio Grande do Sul e in Santa Catarina». 5) Durante i concerti del Coro “Genzianella” i teatri erano sempre pieni. Impressionante. «Per mantenere vivo il legame con i trentini sparsi nel mondo servono momenti come questi. Credetemi. La musica e la cultura unificano i popoli, rafforzano le amicizie, contribuiscono a plasmare società migliori. Approfitto dell’occasione per rendere pubblico il mio ringraziamento ai coristi che ci hanno accompagnato. Sono stati meravigliosi». 6) Dopo questo viaggio cosa è cambiato in Lei? «Difficile sintetizzarlo in poche battute. Da adesso in poi mi impegnerò ancora di più per contribuire ad offrire ai nostri fratelli, costretti ad abitare a 12 mila chilometri di distanza dai luoghi dove erano partiti i loro nonni e padri, un futuro sereno». Giancarlo Filoso parla a voce bassa e cadenzata. È emozionato. «Auguro ai lettori del giornalino – conclude – un Natale pieno di gioia e un 2004 positivo». N.M.

Prosegue la serie d’incontri con persone che recitano un ruolo da protagonista nel settore in cui è impegnata l’Unione Famiglie Trentine all’Estero. Dopo Mauro Dallapè, la cui intervista è stata pubblicata nel precedente numero del giornalino, è il turno del consigliere Giancarlo Filoso.

1) Signor Filoso, anche Lei è reduce, come il Presidente Cesare Ciola, dalla straordinaria e faticosa trasferta in Sudamerica. «Proprio così. Ringrazio l’Associazione, che mi ha dato la possibilità di vivere un’esperienza davvero unica. Sono rimasto profondamente segnato da questo viaggio. Non potrò mai dimenticare le enormi manifestazioni d’affetto ricevute da gente che, per certi versi, coltiva un amore per il Trentino superiore a quello di chi ci vive». 2) S’immaginava, prima della partenza, di trovare ciò che ha, poi, potuto constatare con i suoi occhi? «Mi occupo da parecchio tempo di emigrazione. Più o meno, se devo essere sincero, sapevo a cosa andavo incontro. È stato tutto molto bello, commovente. Due immagini mi sono rimaste impresse nella mente, i bambini poveri del Chaco e i volti provati da mille fatiche ma sempre pieni di dignità ed orgoglio dei nostri trentini». 3) Un pensiero sull’Argentina, signor Filoso. «Non c’è dubbio, si tratta di una nazione che deve ancora riprendersi dalla grave crisi economica in cui era sprofondata qualche anno fa. C’è molto da fare lì. L’Unione e le principali istituzioni, ne sono convinto, continueranno a portare avanti dei progetti atti a rilanciare un paese, comunque, dalle enormi potenzialità».

Buon Natale e Felice Anno Nuovo! Merry Christmas and Happy new Year! Frohe Weihnachten und ein gutes neues Jahr! Joyeux Noël et Bonne Année! Feliz Navidad y un Buen Ano Nuevo! Bom Natal e Feliz Ano Novo! Sretan Bozic’ i nova Godina!

Famiglie Trentine

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