Periodico dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero
N. 19 - marzo 2004
Impressioni e convinzioni
SPED. IN A.P. art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Taxe perçue - Tassa riscossa - Filiale di TRENTO
ono passati due anni da quella Assemblea proS grammatica del 6 aprile 2001 presso la Regione, dove mi è stato affidato il difficile compito di guidare l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero. Ricordo prima di allora, quando ero semplice consigliere, le preoccupazioni del mio predecessore per le difficoltà che incontravamo nei rapporti istituzionali, per la difficoltà di operare con risorse minime e per il fatto che eravamo minuscoli e conseguentemente spesso ignorati. Da allora, da quel 6 aprile 2001, di cose ne sono succedute parecchie: di buone e di meno buone, ma noi siamo abituati a combattere ed a difendere sempre e dovunque la nostra identità e la nostra determinazione. In questi due anni, per merito di Voi emigrati, siamo cresciuti molto: ora le diramazioni regolari con almeno 30 dichiarazioni già agli atti della Provincia si avvicinano alla trentina, ma – come scrive pure Nicola Marchesoni nel suo editoriale – non finisce di certo qui. La nostra presenza è ormai consolidata in Argentina e Brasile,
Tempo di bilanci
oltre che nella storica Svizzera. Accanto a queste nazioni troviamo i Balcani, con Bosnia e Serbia, ed altri discendenti di emigrati - anche di altre nazioni – hanno voluto contattarci. Se in Svizzera negli anni scorsi abbiamo festeggiato i trent’anni di alcune Famiglie, quest’anno quella di Solothurn è arrivata ai 35; ma anche in Argentina la Famiglia di Rafaela si prepara a festeggiare – nel prossimo mese di agosto – i 10 anni di attività. Un grande fermento lo troviamo in Brasile, specie nel Rio Grande do Sul, dove c’è una grande volontà di ristabilire i contatti con il Trentino. E questo in un’epoca dove i nostri, qui come altrove, non sono emarginati, ma anzi sono parte integrante del mondo politico ed economico dei vari paesi. Un esempio per tutti può essere quel Sergio Zambiasi, discendente di emigrati di Campodenno e nostro gradito ospite nel dicembre del 2002 a Trento, ora il più prestigioso senatore federale che a Brasilia rappresenta il Rio Grande do Sul. L’ho incontrato qualche mese fa a Porto Alegre, tra uno e
empo di bilanci. Per l’Unione Famiglie Trentine all’ET stero è arrivato il momento di fermarsi ed effettuare, a mente fredda, un’analisi precisa ed attenta sull’operato di un anno. Nella scorsa primavera, l’Associazione, come molti di voi ricorderanno, aveva deciso di rifarsi il trucco. In coincidenza con la rielezione del presidente Cesare Ciola e la ridefinizione della sua squadra, si era aperta una nuova pagina. L’Unione ha compreso che le proprie fortune, forse la sua stessa sopravvivenza, sarebbero dipese in larga misura da due fattori, dalla
segue a pag. 2
capacità, cioè, di fare un salto di qualità, vivere accontentandosi non paga quasi mai, e da quella di guardare più al futuro che al passato. È così partito un progetto che finora sta dando ottimi risultati, superiori, forse, alle migliori aspettative. In questi ultimi mesi, i progressi sono stati notevoli. Le diramazioni dell’Unione Famiglie Trentine all’Estero sono aumentate (tranquilli non finisce qui, ne stanno nascendo ancora), il contatto con gli emigrati trentini è diventato più intenso e proficuo, le nostre iniziative segue a pag. 2
Villa Allende, Argentina
Incontro con il senatore Sergio Zambiasi
Trento, “Città in giardino”
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Famiglie Trentine