PERIODICO DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO N. 35 • DICEMBRE 2014
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ONLUS
Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 22 del 12.12.2012 Rivista quadrimestrale
ATTUALITÀ
ARIA DI NATALE IN TRENTINO
Nuova emigrazione nuove sfide
Dai mercatini un augurio di Buone Feste
di Oliviero Vanzo - Presidente UFTE
Ai nostri Associati ed ai nostri lettori quest’anno l’augurio di Natale e felice Anno Nuovo vogliamo formularlo attraverso queste belle foto dei Mercatini di Natale del parco Asburgico di Levico. Quello dei Mercatini di Natale è un fenomeno che da qualche anno è esploso in tutto il Trentino. Mercatini di Natale si allestiscono a Trento, Rovereto, Arco, Levico Terme, Pergine, Siror (Primiero), Mezzolombardo, Rango (Bleggio) ecc. Riscuotono grande successo e si calcola che almeno mezzo milio-
Sarà colpa della infinita crisi italiana, saranno le opportunità offerte dall’Europa, sarà lo spirito che giustamente anima i giovani, sarà...sarà ma il fatto reale e vero è che un numero crescente di giovani trentini lascia la terra nane di turisti nel corso del mese di tale per cercare o accettare lavoro dicembre arrivi da tutta Italia per altrove, in Europa piuttosto che assaporare la magica atmosfera del in Canadà, Australia, Stati Uniti e America del Sud. C’è una bella difMercatino. ferenza fra chi lasciava il proprio paese cinquanta/sessanta anni fa e chi lo lascia oggi. Oggi ad andarIMPROVVISA MORTE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE sene sono giovani preparati, spesso laureati, quelli che – nel linguaggio politico - vengono chiamati anche cervelli. C’è una ricerca condotta nella zona del Primiero proprio sui molti, troppi Il 17 novembre all’età di 47 anni è scomparso giovani che hanno lasciato quel terper infarto mentre stava andando a caccia Diego ritorio per andare a lavorare altrove Moltrer, presidente del Consiglio regionale del (gran parte in Germania e InghilTrentino Alto Adige. Nativo e residente a Fierozterra). Sono giovani motivati, che zo in valle dei Mocheni era stato eletto in Conhanno studiato qui, ad ottimi livelsiglio provinciale un anno fa. Eletto presidente li, ma qui non hanno trovato poi le del Consiglio Regionale si era distinto immediarisposte che si aspettavano o le optamente per la capacità, chiarezza di linguaggio portunità di lavoro all’altezza della e alta moralità. propria preparazione professionale In sostituzione di Moltrer alla guida del Consied accademica. A questi giovani è glio regionale è stata designata Chiara Avanzo, stato chiesto se vorrebbero tornare, magari a fonte di un’offerta giovane consigliere. di lavoro in loco. La maggior Alla famiglia Moltrer le condoglianze dell’Unione delle Famiglie. Alla nuoparte ha risposto che tor- va presidente l’augurio di buon lavoro.
È scomparso Diego Moltrer
segue a pag. 4
Indice STORIA DI EMIGRAZIONE Veneranda Bosarello Floriani STORIE E STORIE Luigi Penner CI HANNO LASCIATO Joao Andreata de Souza Sottoriva Julio Paternoster ANNIVERSARI 65 anni Luigi Marchetti e Lina Zanghellini Clara Gadotti Mariana Passardi NUOVI CONSULTORI Nominati dalla Provincia nuovi consultori DALLA SEDE Viaggio a Solothurn Ariel Pasquini incontra in sede Margarita Bussolon Sindaco Ayala a Trento Libro Ornella Pezzini Visita in sede della prof. Bussolon DALL’ESTERO Dall’Argentina Dal Brasile Dal Paraguay Dalla Svizzera CUCINA TRENTINA Zelten
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FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO PERIODICO DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO O.N.L.U.S. Via S. Martino 33 - 38122 Trento Tel. e fax 0461-237234 www.famiglietrentine.org info@famiglietrentine.org
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Direttore Responsabile Ettore Zampiccoli Redazione Giancarlo Filoso Oskar Enrici Ferruccio Bolognani Mario Pacher Luana Perotto Nicole Parigot Giorgia Pezzi Nara Deromedis
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Grafica e stampa Tipografia Quaresima - Cles
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Più saremo numerosi e più saremo forti e liberi: con questo appello invitiamo tutti, amici e conoscenti, ad iscriversi all’Unione della Famiglie Trentine all’Estero. Sarà un modo concreto per condividere azioni di solidarietà e progetti a favore degli emigrati trentini e dei loro discendenti. L’iscrizione costa 10 euro e c’è tempo per iscriversi fino al 27 febbraio 2015, per poter aver diritto al voto alle elezioni della prossima primavera. Potete iscrivervi passando in sede o effettuando un bonifico sulle seguenti coordinate bancarie: IBAN IT42M0830401 8070 0000 7772 897.
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storie di emigrazione
Con Veneranda Bosarello Floriani intervista in dialetto valsuganotto di Ferruccio Bolognani Non è difficile intervistare nonna Veneranda. Non teme il registratore, anzi, sembra che lo abbia atteso per raccontare cose, chissà quante volte ripensate e mai dette. Più difficile per me trascrivere la forma del suo taliàm per non perdere il suono dolce delle parole dialettali, talvolta venate da un portoghese che ha dovuto studiare quando era fioleta. Mi chiamo Veneranda Bosarello Floriani. Me pai lè vignesto de la Italia. Lu non me ha contado muito perché en cuegli ani non ghera tanto dialogo come adesso. Me mama, che se ciama Renata, la conteva que la iera vegnesta da la Italiaf con so mama. me par da Ospedaleto. Io no go mai visto una fotografia dend’onde la è vegnesta. Nessuni de i so parenti non i ga mai scrito, me par que Ospedaleto era ne la Italia. Me digo che li è vignudi nel 1800 però no so el resto si otanta o setantaicinco. No è pudo visitar i paesi de me mae e de me pae perché se era poareti e non se podeva gastar tanto dinero. Me piasaria perché cuando me fiol Oldoní lè tornà da la Italia el mà contà bele robe perché a lu el ga piasesto tanto. El papà de me mama el se ciameva Giovanni e tamben non me ricordo en che ani lè vignesto. Urca! Ne me ricordo cuando lè morto, però lè en bel pezot che lè morto perché mi eri ancora piciola. Mi son nata nel veintiocio e me parece che tenia 10 ani cuando lè morto. Me toca vardar la lapide nel simiterio. Mi nona, la mae de mi mae, la sé ciameva Francisca Gianluca e tambien la è vignesta da la Italia. La è morta prima de mi nono, ma mi no sé perché non eri ancora nasesta. Me mama la se ciameva Renata. Naseu el seis de janeiro de 1905, là è morta el 12 de junio de 1993. Encoi la gavria 92 ani. Me mama la sé casada con me papà Fernando Busarelo, che è nasesto nel 1900 e lè morto el 24 de junio de 1954. Da Fernando e Renata iè nesesto dose fioi, un nenesigno lè moresto pechenigno. I me fradei i se ciameva Ervino, Anacleto, Poiseo, Veneranda, Jon Celio, Iracema. Olindo, Conrado, Onorato, Donsina e Marlene: Sete omeni e 4 done. Io soi nasesta a Rio Cedros perché alì li è vegnesti un nono e una nona e lì se à casado mi mare con mi pare e cosita là semo nasesti tuti.
fora la tabela e ”pinfete e panfete” i se la tireva ne la cabeza para litigar en poco e cosita i rompeva la tabela e alora i ciapeva na carga de bote con la bacheta de mi pare e de mi mama perché i doveva comprar na tabela de novo. E cosita se andeva a scola con na tabela nova. Se andeva a scola fino al terzo ano perché non ghera otra scola. Le altre scole le è vigneste pù tardi. Però la clase se la ripeteva parece volte enfin a doze o treze ani. E se incominzieva la scola a sete ani. Cuando l’era mezdì a scola se magneva le patate. A la sera se le meteva soto la zendro e cosita se le coseva per la scola. Prima le se laveva bem de la tera e se le meteva adentro ne le brase. A la matina se leveva su e se andeva a veder le patate. El pu furbo se leveva temprano e el ciapeva semper le pu bele. E li altri i ciapeva le pu brusade, però a mezdì i le magneva lo stess e li era contenti. A la sera se faseva tutti dei mestieri e dopo se studieva a la luce de na candela. I mestieri de aiutar me pare era far el past per le bestie: vache, porchi, galine, cavai, de tuto ne! La me caseta la era de matoni e la ghe ancora e la ga cento e pochi ani. El pavimento l’era de “breghe” con le tavole de madera. Cuando mi nono lè vignesto el gaveva tambien una caseta de matoni, ma el pavimento no era de tavole de legno, ma de tera. L’altro nono Piero con la nona Teresa, genitori del me omo Livio, che li è vegnesti anca lori da la Italia forse da Villa Agnedo asta Rio Cedros, i ga encontrà i “bugheri”, degli indios che viveva nel mato. Li era cativi perché noialtri gavemo portà via la loro tera e lori, cosita, i vegniva e na volta li è entradi ne la casa del nono Piero e i ga portà via tut quel che i gaveva financo le pentole donde i faseva de magnar. Cuando i parenti del me omo li è voltadi ensù a veder no ghera niente. I gaveva portà via tut, però i no ga copà nisuni perché i parenti iera scampadi con il caval, però i sa maladi de la paura che i gà pasà. Un parente de la me sogra, un certo Trentini, lè stà copà dai bugheri, perché lori i copeva i contadini che ocupeva la tera. I gaveva rabbia anche se per lori la tera la era tanta. Na note li è entradi ne la casa de Teresa, la mama del me marido Livio, cuando la era sola perché el so omo l’era andà a far na compra e à sentudo cantar. Ela penseva che el so omo estava tornando e cosità lo ciameva enveci era un bughero. La sa escondida e la sé salvada.
Me ricordo che nel inverno fasea fredo. No ghera le scarpe come ancoi, bisogneva andar descolzi con poca roba conMi parlo bem ancora el taliam perché ne la casa se parletra el fredo. Lì andavo a scola e no ghera cuaderni perché va semper el taliam che parlo e cosita el parlo anca anse dropeva la tabela endove scriveva con el lapiz. Diverse coi. I ma dito che io parlo el dialeto. A scola l’era proibito volte cuando i me fradei i vegniva a casa de scola i tireva parlar el taliam e se parleva el brasiliano. Cuando ghera UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO - 3
storie di emigrazione el temporal me mama la ne ciameva tuti a pregar “Padre nostro, Ave Maria” e tute che le robe là en taliam, perché la gaveva paura. Me mama le me ensegneva “Dona lombarda votu vegnir al balo con me”. Credo che no la canto da 65 ani. A scola ensegneva tuto diferente de adeso. Se empareva le “taboade” le tabeline che adeso no le ghè pu, me digo che no. Adeso lè tut diferente. Studievo la storia del Brasile cuando la capitale la era Rio de Janeiro, adeso la è Brasilia. Cuando finiva la scola cuidavo i nena, i fradeloti pechegni, e faseva i mestioroti de netar fora la casa entan che se faseva de magnar e tuta cuela roba là. E se non fasevo bem vegniva una sciafa. La me ensegneva tut me nona, perché me mama la andeva a lavorar a la colonia. Se magneva polenta, formaio, carne de le nose galine e dei pochi, cuando se faseva el salame. En Ciesa se canteva en latin, perché el padre dè sti ani el diseva la Mesa en latin. Me ricordo “domino gobisco eco spirito tuo” e tute che le robe là. Me mama la me insegneva le orasion come la “Salve reina, Padre nostro” e avanti cosita. Me ricordo anca “Tantum ergo documento” però non me el remebro tut, na volta el sabia tuto, che se canteva en Ciesa cuando ghera la benedision del santisimo. Ghera la procesione del Venerdì santo, del Corpus Cristi, dei Doenti e se canteva “Santa Maria ora pro nobis”. Le tre campane che le è vegniste de la Italia le soneva per tuti. El padre che me ricordo l’è sta el padre Marsiglio che el voleva le veste longhe e no voleva le maneghe corte. Alora l’era proibido a fiole andar en bicicleta e le done gravide cuando le era masa grose le doveva star a casa sensa andar en Ciesa. Cuando le encomenzieva ad aparecer le stava en casa e le partoriva en casa. E mi cuando ero piciola endomandeva a mi mama “dendonde lè vignesto ste popo?” e la me respondeva “lò trova zò SEGUE DA PAG. 1 “NUOVA EMIGRAZIONE :
nerà sì ma quando sarà in pensione. Le considerazione che si potrebbero fare su queste risposte sono molteplici ma riassumendo si potrebbero indicare due valutazioni: molti giovani se ne vanno perché qui non trovano lavoro o lavoro adeguato alle proprie aspettative, una volta fuori – visto il mondo – non ambiscono a tornare. Tradotto in altri termini: il Trentino non è più in grado di offrire le opportunità richieste, il Trentino con l’emigrazione di questi giovani perde risorse, perde prospettive, diventa sempre più vecchio. Se questa è la fotografia va da sé che ci vorrebbe una politica diversa, che peraltro diventa difficile in un contesto italiano. Quello che c’è da chiedersi è quali 4 - UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO
en del fiume come Mose”. Prima de sposarme è conosido la verità meio de cuel che m’aveva dito a 13 ani le compagnie. Me soi casada a 21 ani con Livio, che l’era mi moroso, cuando lavoreva en l’ospedal de Blumenau. Mi l’ho conosido perché na me amica là gaveva el moroso e la me domandava se mi el piaceva. Ela la me aiudà a trovarlo cosità i do omini estava giunto para venirne a trovarne. Cuando ela là trova. la prima volta go dito de saludarmelo. E lu el mà scrito una carta e dopo de una ne è vignesto doi e dopo ne è vignesto trei carta. E cuando li è pasadi sete mesi me sono maridada el 20 setembre. E cosità li è nasesti sete fioi. Doi li è morti. Mi gaveva i nomi lesudi en del giornal e metudi via para dar el nome a tuti. Una volta se faseva cosita pare encontrar i nomi pù bei, se dava una pasadina al giornal. El nome a Oldoni me ricorda el moroso de una me amiga, mi cuel nome lò messo via con cueli del giornal. A nesuni el ghe piaseva, però a mi me piaseva anca se l’era dificil de ciamarlo. El 30 de novembre del 1968 è morto me marido e son rimasta sola con i me fioi. Anche i nipoti hanno ascoltato l’intervista e insieme alla nonna si sono messi a cantare: America, America, endove sarala sta America.
dovrebbe o potrebbe essere il ruolo delle Organizzazioni che si occupano di emigrazione trentina e nella fattispecie la nostra alla luce della nuova emigrazione e delle problematiche che questo fenomeno sottende. Fatti salvi gli scopi di solidarietà e di intervento di sostegno a favore di nuclei e famiglie di emigrati e discendenti di emigrati di vecchia data, potrebbe essere opportuno focalizzarsi su orizzonti diversi. Innanzitutto conoscendo meglio il mondo giovanile e le sue esigenze in termini di aspettative e di prospettive di lavoro. Sarebbe utile fare dell’Associazione un canale di riferimento per chi cerca lavoro laddove operano – e bene – le nostre diramazioni all’estero. Potrebbero essere queste, attraverso un dialogo di andata e
ritorno, ad offrire ai nostri giovani occasioni di lavoro e di business. E potrebbero essere ancora le nostre diramazioni a garantire un rapporto funzionale tra questi giovani nuovi emigrati ed il Trentino. Per fare questo ci vogliono alcune premesse: una politica dell’emigrazione innovativa, moderna ed aperta, una conoscenza più attenta ed approfondita della “nuova” emigrazione ovvero di quelle centinaia di giovani che, nolenti o volenti, lasciano il Trentino per cercare lavoro e crescita professionale all’estero. Gli strumenti per far questo non mancano. E allora cominciamo a studiare un progetto ed un piano efficace in questa direzione. Noi siamo e dobbiamo essere presenti.
storie e storie
Luigi Penner, testimone vivente dell’ASAR di Oskar Enrici
Luigi Penner è nato il 16 gennaio 1923 a Besenello. Vive da solo in via Marighetto a Trento Sud in un appartamento molto ordinato e pieno di foto, ricordo di lui e della sua famiglia. Luigi ricorda molto volentieri il suo passato, orgoglioso delle sue idee autonomiste e delle battaglie che ha fatto conservando ancora tanti appunti della sua gioventù e ricordandoli come se fossero ieri! Nella piacevole conversazione che ho avuto con lui, il primo ricordo del quale ha iniziato a parlarmi è stato quello dell’esperienza terribile della seconda guerra mondiale per poi proseguire con il periodo più felice dell’ASAR.
altri trentini, la proposta di entrare nelle Waffen-SS ma rifiutò proclamandosi prigioniero di guerra e venne così considerato I.M.I. (Italiani militari internati). Nel campo, lui e gli altri trentini, passarono 15 giorni e poi vennero trasferiti al campo di lavoro a Wienerneudorf (periferia di Vienna) lavorando per un anno in una fabbrica dove si costruivano motori per aerei. Dopo che la fabbrica venne bombardata diverse volte Luigi dovette cambiare stabilimento. Vennero spostati verso il Baden-Wurttenberg a Mosbach dove rimase fino al 23 marzo 1945. Bisogna dire che dal 28 ottobre 1944 gli internati italiani vennero trasformati in lavoratori civili ospitati dalla Volkschule di Mosbach. Lì costruivano sempre motori per aerei fino a quando la zona venne bombardata e messo fuori uso costringendo i 5000 lavoratori a rifugiarsi nelle caverne; dove si rifugiò anche Luigi assieme ad altri trentini. In seguito vennero spostati e sistemati in famiglie di contadini svolgendo lavori agricoli fino a luglio 1945. Nel frattempo Luigi aveva dei contatti, tramite uno zio, con gli americani. Questi ultimi, ai quali aveva dato l’indirizzo, prelevarono Luigi e lo portarono al campo di raccolta di Goppingen dove c’erano tutti gli ex prigionieri di guerra di diverse nazioni. I primi a partire furono i francesi, poi gli inglesi, americani, russi e via via. Gli italiani partirono per ultimi verso la città di Ulm, Luigi e un suo amico rimasero li 2 giorni e vennero disinfettati, poi presero un treno e arrivarono a Mittenwald, campo di smistamento. Luigi arrivò l’8 agosto 1945 a Bolzano e alle 13.30 arrivò alle poste vecchie di Besenello, dove c’era una fitta nebbia provocata da numerosi incendi. Entrò nella casa degli zii e pregò un amico di famiglia di avvisare i suoi genitori, suo papà e sua mamma arrivarono in bici e poterono finalmente riabbracciarlo.
Seconda guerra mondiale Dopo aver terminato gli studi iniziò a lavorare a Trento come impiegato alla Banca di Trento e Bolzano. Il 10 agosto 1942, a soli 19 anni, venne chiamato alle armi al distretto militare di Trento. Lo destinarono subito al reggimento che doveva partire per la Russia assieme ad altri quattro suoi amici che suonavano con lui nella banda e studiavano al conservatorio. Il maresciallo Rizzo, dopo che erano state scartate le ipotesi Russia e Battipaglia scelse una soluzione molto gradita a Luigi Penner, il 62° reggimento fanteria a Trento. Luigi nell’estate del 1943 fece un corso di 3 mesi per l’uso delle armi e poi venne messo nell’ufficio comando plotone del 2° battaglione del 62° reggimento fanteria a Trento. Li si trovava molto bene finché non venne minacciato da un ufficiale fascista che voleva mandarlo al fronte a Gradisca d’Isonzo! Per fortuna per lui, un medico conoscente lo fece esonerare dal viaggio perché gli rilevò un’ernia inguinale. Dopo lo sbarco degli alleati in Sicilia nel luglio 1943 fu istituito il coprifuoco e il 2 settembre gli americani spararono 21 bombe sulla caserma. La sera dell’armistizio, l’8 settembre 1943, il comandante della zona di Bolzano che aveva anche la giurisdizione su Trento radunò tutti i soldati nella caserma di viale Verona ma nella notte la caserma venne attaccata da parte dei tedeschi. I militari, tra cui anche Penner vennero presi e portati all’aeroporto di Gardolo dove trascorsero la notte; il 10 settembre vennero caricati sui vagoni-bestiame dei treni alla stazione ferroviaria di Trento (75 persone per vagone quando il treno poteva portare al massimo 40 persone e 8 bestie). Qui iniziò la lunga prigionia di Luigi Penner in Austria e Germania che ASAR durò quasi 2 anni. Arrivò nell’enorme campo (lager) di Kaisersteubruck in Ritornato dalla guerra Luigi Penner aderì subito alAustria ai confini con l’Ungheria. Ricevette, assieme ad l’ASAR (Associazione studi autonomistici regionali) un
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storie e storie
A sinistra Carlo Devigili e a destra Luigi Penner
movimento formato da moltissime persone che, già dal maggio 1945, richiedevano una vasta forma di autonomia e autogoverno. Il motto dell’ASAR era “Entro i confini della Repubblica italiana, autonomia integrale da Ala al Brennero”. Il movimento era composto da diverse anime, facevano parte persone di diversi partiti, dalla democrazia cristiana ai comunisti, dai socialisti ai separatisti. Luigi ricorda molto bene alcune manifestazioni che fece il movimento nel dopoguerra arrivando a oltre 100.000 tesserati.
In seguito all’accordo Degasperi-Gruber l’ASAR promosse una manifestazione in piazza Italia il 15 settembre 1946 dove parteciparono quasi 20.000 asarini e Luigi era presente per rimarcare l’inscindibilità della Regione e la volontà del popolo trentino di avere la libertà amministrativa. L’evento, invece, che Penner ricorda orgogliosamente è quello che avvenne il 20 aprile 1947 in piazza Fiera, quando l’ASAR voleva ribadire i suoi obiettivi e dare un segnale forte a Trento e a Roma circa i reali sentimenti della popolazione trentina. Luigi era vicino ad amici che poi andarono sul palco a parlare: Valentino Chiocchetti, Toni Ebner, Alfonso Salvadori, Saverio Caveri (presidente della val d’Aosta), Franco e Gino Bertoldi, Silvio Bortolotti e altri di cui non ricorda i nomi. Ricorda benissimo, però, la folla immensa che occupava tutta la piazza e le vie adiacenti, si parla di 30.000 persone circa. C’erano bandiere del Tirolo, bande musicali e tanto entusiasmo, una vera manifestazione del popolo. Con la fine dell’ASAR che si sciolse dopo le elezioni regionali del 1948 e la conseguente vittoria della DC, Luigi Penner aderì al PPTT. Luigi racconta che diverse volte gli autonomisti vennero umiliati e offesi da ex partigiani, da rappresentanti della DC e dal vescovo. Le prime riunioni del PPTT si tenevano in segreto nella buia cameretta di vicolo Gaudenti a Trento, arredata con un tavolo e alcuni banchi in legno grezzo piene di spine.
ci hanno lasciato JOAO VERGILIO SOTTORIVA ci ha lasciati il 28 novembre scorso. Figlio di Luiz Sottoriva e Tereza Andrin, era nato a Soledad, l’8 luglio 1924, sposato poi con Maria Bianchetto. Ha avuto dieci 10 figli, 20 nipoti e 11 pronipoti. E’ sempre stato un contadino, disposto ad aiutare le famiglie più bisognose ed amava lavorare in gruppo. Non gradiva coinvolgimenti politici, perché avrebbero potuto creare conflitti con i suoi amici. La famiglia, il lavoro e la chiesa cattolica erano la sua forza. E’ stato sepolto a Itatiba do Sul, dove ha vissuto per oltre 60 anni. E’ una città con poco più di 4000 abitanti, impressionante il numero delle persone presenti al funerale.
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JULIO PATENOSTER Venerdì 5 settembre è scomparso Julio Paternoster, segretario della Famiglia Trentina di Còrdoba. In particolare don Julio, come lo chiamavano, ha partecipato attivamente alla nostra famiglia fin dalla sua fondazione. Nel 2008, suo figlio Facundo, ha beneficiato degli interscambi giovanili; in questo modo egli è riuscito a contattare la famiglia e vedere le meraviglie del Trentino. A tutti i familiari le condoglianze dell’Unione delle Famiglie Trentine all’estero.
anniversari
Nozze di platino a Taió I coniugi Lina Zanghellini e Luigi Marchetti, di Tajó, Santa Catarina, Brasile, hanno festeggiato il 65° anniversario di matrimonio il 24 luglio 2013 e quest’anno celebrano i 66 anni di vita assieme. Lina Zanghellini è nipote di Zaccaria Zanghellini, nato a Samone verso l’anno 1859 e Luigi Marchetti è nipote di Pietro Marchetti, nato a Albiano verso l’anno 1831. Si sono sposati a Tajó il 24 luglio 1948. Lina Zanghellini è nata a Tajó il 10 giugno 1930, figlia di Giuseppe Zanghellini ed Ana Luzzani e Luigi Marchetti è nato il 21 febbraio 1923, a Benedito Novo, Santa Catarina, ed è figlio di Giuseppe Marchetti e Rosa Filippi. Luigi e Lina hanno 10 figli, 21 nipoti e 3 pronipoti. Ambedue sono soci della Famiglia Trentina di Tajó.
Clara Gadotti, cento anni compiuti ne che il 1875 era immigrato a Rio dos Cedros, Brasile
Clara Angela Gadotti, ha compiuto 100 anni il 12 mag- con la moglie Antonia Uber ed i figli Domenica Dozogio 2014. E’ discendente di Angelo Cattoni di Cavedi- lina, Udarico e Teresa. Udarico Cattoni e Maria Bagatolli hanno avuto 13 figli, di cui, il secondo, Giovanni Cattoni, ha sposato Catarina Lenzi: sono i genitori di Clara Angela Cattoni, nata a Rio dos Cedros, il 10 maggio 1914. Clara e Angelo si sono sposati il 18 aprile 1936 ed hanno abitato a Tajó fino il 1973. Angelo Gadotti è deceduto il 30 maggio 1965 a 52 anni. Nel 1973 Clara è andata ad abitare nel vicino comune di Rio do Campo insieme ai figli. Angelo e Clara hanno avuto sette figli Dacilde, Nilva, Catarina, Amelia, Antonio, Felicio e Vilde, 27 nipoti e 32 pronipoti.
Nonna Passardi 100 cin cin Nonna Mariana Passardi il prossimo 2 febbraio 2015 compirà 100 anni. E’ una donna molto forte, una lottatrice. La signora Mariana Maziejuk è nata in Polonia il 2 febbraio 1915 e all’età di 15 anni emigrò in Argentina stabilendosi a Obera, provincia di Misiones. Il signor Elio Passardi, professione ebanista, è nato il 21 novembre 1904 a Pieve di Bono, val Giudicarie, figlio di Reggina Poletti e Clemente Passardi. Raggiunse l’Argentina nel 1933, in cerca di lavoro, recandosi prima a Tandil, per poi passare nella provincia del Chaco e stabilirsi definitivamente a Obera Misiones nel 1939. Mariana e Elio si sposarono e formarono una famiglia di 4 figli: Julio Clemente, Jose Alberto, Norma Regina e Ruben Lorenzo, che nel tempo hanno dato otto nipoti e sei pronipoti. Oggi, la signora a 99 anni, cucina, adopera ancora la macchina da cucire e usa altri oggetti di piccole dimensioni. UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO - 7
nuovi consultori
Nominati dalla Provincia i nuovi consultori Con la delibera del 4 settembre la Giunta provinciale ha deciso i nuovi consultori all’estero per la XV legislatura. La Giunta ha nominato dieci consultori che aiuteranno i trentini residenti all’estero e che collaboreranno con la Provincia per le attività svolte a favore dell’emigrazione trentina. Ecco i loro nomi: Gustavo Fabian Cristofolini per Nord Argentina, Mariano Rocca per il Sud Argentina, Elton Diego Stolf per il Centro Nord Brasile, Alceu Xenofontes Lenzi per il Sud Brasile, Omar Andrès Daud Albasini per il Cile, Maria Laura Vera Righi per l’Uruguay, Leonardo Cortes Manica per il Messico, Lucia Larentis Flaim per il
Mariano Roca
Alceu Xenofontes Lenzi
Canada, Luca Dorigatti per gli Stati Uniti e Silvano Rinaldi per l’Australia. Chi volesse contattare i consultori o vare più notizie può andare sul sito: http://www.mondotrentino.net/consultori_trentini_este-
ro/-consultori/pagina4.html. Ai nuovi consultori l’UFTE augura buon lavoro e garantisce la massima collaborazione per le iniziative che vorranno intraprendere.
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dalla sede VIAGGIO IN SVIZZERA
Viaggio a Solothurn di Mario Paccher
L’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero ha organizzato nell’ottobre scorso un interessante viaggio sociale-culturale in Svizzera. La trasferta è stata progettata in occasione di un evento speciale che la Famiglia Trentina di Solothurn ha indetto, in collaborazione pure con l’UNITRE e il COMITES, per la settimana culturale italiana di Basilea. Oltre venti i trentini che a bordo di un pullman hanno raggiunto ancora in mattinata la città di Solothurn e dove poi, nel pomeriggio presso l’aula magna della scuola, ha avuto luogo l’incontro ufficiale fra rappresentanti dell’Associazione di Trento e quelli della cittadina svizzera. Da parte trentina erano presenti la vicepresidente dell’Associazione Giorgia Pezzi con l’ex vice Rina Sommadossi, nonché la presidente delle Famiglie all’Estero Argentine Margarita Bussolon, di origine trentina (Vallarsa) venuta in Italia anche per questo appuntamento. Durante il viaggio è giunto, via telefono, il saluto del presidente Oliviero Vanzo, impossibilitato a prender parte alla trasferta. Il ritrovo, particolarmente cordiale, è iniziato con un “incontro con gli scrittori”: Franco Supino accompagnato dal musicista Pino Masullo ed il trentino Francesco Roat che ha presentato il suo nuovo libro “La pienezza del vuoto”. Fra gli svizzeri c’era il presidente dell’Unione Famiglie all’Estero di Solothurn Vito Agosti e Umberto Senter, emigrato da Novaledo, suo paese natale, più di 70 anni fa e che fu il primo pre-
Ariel Pasquini incontra in sede Margarita Bussolon Ariel Pasquini, originario della città di Resistencia in Argentina, è ritornato nella terra dei suoi avi più di 10 anni fa e si è stabilito a Trento con la sua famiglia anche attraverso l’aiuto di Margarita Bussolon, la Presidente della Famiglia Trentina di Resistencia, dove Ariel ha collaborato per anni. In ottobre, in occasione della visita in Trentino di Margarita, Ariel e Maria, sua moglie, hanno voluto incontrarla per ringraziarla ma soprattutto per riabbracciarla dopo 10 lunghi anni di lontananza.
sidente dell’Associazione Famiglie di Solothurn e ora presidente onorario. Nella giornata di domenica, sulla via del ritorno, il gruppo di trentini è stato portato a visitare la città di Lucerna con i suoi inconfondibili dipinti ed il lungo ponte che sovrasta il lago.
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dalla sede VISITA DA PARTE DI UNA DELEGAZIONE ARGENTINA
Sindaco Ayala a Trento Nel mese di ottobre è venuta a Trento il sindaco di Resistencia, Aida Ayala, città della provincia argentina del Chaco, che conta una significativa presenza di discendenti di emigrati trentini. Il sindaco argentino ha incontrato l’assessore provin-
ciale all’Università e ricerca, Sara Ferrari. Ayala era accompagnata dal segretario alle relazioni istituzionali Adrian Veleff e dalla segretaria Olga Saporiti. L’incontro, al quale hanno preso parte anche Sergio Bettotti, dirigente generale del Dipartimento Cultura, Antonella Giordani del Servizio Emigrazione e Solidarietà internazionale e Oliviero Vanzo, presidente dell’Unione Famiglie trentine all’estero, è stato molto cordiale ed ha permesso di approfondire le relazioni tra i due territori. Parlando del tema dell’emigrazione l’assessore Sara Ferrari ha parlato di “un pezzetto della nostra identità che è andata a vivere altrove e rappresenta un legame che rimane nel tempo”. “Siamo in un contesto storico particolare che ci richiede grande impegno in ambito locale ma ci impone anche di saper dialogare con il resto del mondo. Questo processo può essere agevolato se si coltivano le esperienze, le storie e le tradizioni che il fenomeno dell’emigrazione porta con sé”. La delegazione argentina ha espresso la volontà di approfondire i rapporti di collaborazione con il Trentino non solo in campo culturale ed artistico ma anche
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Nuovo statuto per l’UFTE L’ a s s e m b l e a straordinaria dei soci ha approvato il 12 dicembre scorso il nuovo Statuto dell’Unione delle Famiglie Trentine all’estero. Frutto di un paziente lavoro di revisione ed aggiornamento voluto dal Consiglio di Amministrazione, il nuovo Statuto introduce alcune interessanti novità. Tra le altre la possibilità per le diramazioni estere di votare per corrispondenza. In tal modo viene garantito alle Famiglie all’estero un ruolo più attivo e partecipativo in occasione del rinnovo degli Organi direttivi dell’Unione. All’interno dell’assemblea straordinaria sono state formalizzate le dimissioni del dottor Diego Turri come revisore dei conti e sostituito con il signor Francesco Libardi. Al dottor Turri un ringraziamento per il lavoro svolto e al signor Libardi l’augurio per il nuovo incarico. nell’ambito dell’artigianato e dell’imprenditoria in generale. Il sindaco Ayala ha sottolineato l’importanza della cultura nel tenere vive le tradizioni e nel far sí che i legami non si allentino. Durante la sua visita in Italia, Aida Ayala ha avuto un significativo incontro con Papa Francesco a Roma, seguito da importanti incontri in diversi comuni, facendo conoscere diversi progetti bilaterali sviluppati in tutto il territorio del Chaco.
dalla sede
Visita di Margarita Isabel Bussolon La prof.ssa Margarita Isabel Bussolon, dopo 20 anni è ritornata nella sua terra d’origine in Vallarsa (TN), esattamente nella frazione Creneba. Margarita è nata a Resistencia nel Chaco in Argentina nel 1957. Da 22 anni lavora presso la Scuola U.E.P. come legale rappresentante e è presidente dell’ente. Si occupa della gestione dei rapporti con il governo, ministero dell’Educazione, della Cultura, della Scienza e della tecnologia della provincia del Chaco. Per 22 anni è stata docente presso la scuola di Educazione Speciale n°11 – Sordi e Ipoacustici - a Resistencia in Chaco. E’ rappresentante di zona per assistenza sociale agli italiani all’estero e ai loro discendenti. E’ socia fondatrice del Circolo Trentino del Chaco, l’associazione amici della cultura italiana e Famiglia Trentina di Resistencia, ecc. Ha incontrato dopo tanti anni i suoi parenti, in particolare Martino Faustini. Nei giorni che è rimasta in Trentino ha visitato diversi luoghi e ricevuto la visita di diverse persone, tra cui il sindaco di Vallarsa Geremia Gios e il senatore Franco Panizza.
ORNELLA PEZZINI PRESENTA
“Il sentiero degli antenati” E’ venuta Ornella Ines Pezzini a trovarci con il marito e ci ha fatto vedere il suo nuovo libro “SUL SENTIERO DEGLI ANTENATI” Un ritorno nel Trentino. Il libro è stato presentato in agosto nel paese d’origine, Nomesino, Val di Gresta.
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dall’estero... DALL’ARGENTINA FAMIGLIA TRENTINA DI ELDORADO
Progetto acqua potabile
Nonna Asson
La scuola agrotecnica Eldorado - provincia di Misiones - ha organizzato un incontro per il progetto dell’acqua potabile con l’ingegnere forestale Juan Lopez, il capo dei vigili del fuoco Portillo, il presidente della Famiglia Trentina di Eldorado Quirino Asson, Alfredo Mutinelli originario di Mori e la presidente della Famiglia Trentina di Resistencia Margarita Bussolon originaria della Vallarsa.
Domenica 23 novembre 2014 c’è stato un incontro tra i parenti a casa della nonna Asson alla città di Eldorado per i suoi splendidi 90 anni portati in grande forma e con una grande voglia di vivere. Margarita Bussolon e i parenti con tanta gioia hanno ascoltato la storia della sua vita e della sua famiglia. Hanno partecipato i presidenti delle famiglie trentine di Resistencia, Posadas e Eldorado.
FAMIGLIA TRENTINA DI PUERTO TYROL CHACO
Programma del 2015 Giovedi 4 dicembre nella Scuola Elementare di Puerto Tyrol - Chaco si è riunito il Cda della Famiglia Trentina di Puerto Tyrol con la presidente della Famiglia Trentina di Resistencia per discutere i seguenti argomenti: 1 Organizzazione di fine anno da riportare all’ordine del giorno sabato 20 dicembre in Puerto Tirol alle ore 21,00. 2 Vacanze estive, tutto gennaio senza attività e ripresa delle attività del gruppo Folk trentino Tiroles il giorno 3 febbraio 2015. 3 Progetto dei diversi tour di partecipazioni del ballo dentro e fuori provincia del Chaco, col suo presidente e professore Gustavo Borchichi. 4 La Famiglia Trentina di Puerto Tyrol sarà responsabile della parte artistica dell’incontro Sudamericano delle Famiglie Trentine del 2015 a Eldorado Misiones in Argentina. Augurando a tutti un buon Natale 2014 di pace in famiglia e un buon Anno a tutti voi. 12 - UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO
dall’estero... FAMIGLIA TRENTINA DI RESISTENCIA
“Diana Suarez: la mia esperienza in Trentino” Le mie motivazioni e le aspettative per l’interscambio giovanile erano enormi: desideravo ardentemente conoscere la terra della mia famiglia, conoscere la cultura e le attività tipiche della provincia di Trento e non sentirmi solo un turista perché fin dall’infanzia mi hanno ricordato che le mie origini erano di Praso (Valle delle Chiese). Con l’occasione ho conosciuto la val Giudicarie dove sono nati i miei bisnonni, trovando gente cordiale e disposta a parlarmi della zona, con cui mantengo una comunicazione permanente perché mi sento parte della loro terra. Inoltre, insieme alla Famiglia Trentina di Resistencia, posso comunicare la mia esperienza e le nuove conoscenze in modo che altri connazionali pos- dato e spero di tornare a Trento per il master all’Unisano amare la terra trentina come faccio io. versità di Trento, in quanto sarebbe un sogno che si Apprezzo profondamente l’opportunità che mi hanno avvera.
Sport nella città di Resistencia
Universo immigrati
Nella città di Resistencia, la piccola Vittoria Belen Ojeda Pontoon, ha partecipato al 2° Incontro di Mini Volley tra il Comunale Club di Villa Don Enrique e Club de Regatas di Resistencia, con la massiccia partecipazione di diversi gruppi di ragazzi provenienti da diversi club della provincia. Vittoria ha vinto la sua prima medaglia nella categoria di 5 anni raggiungendo il suo obiettivo. Congratulazioni a Jorge Parra, insegnante di Vittoria, che con 25 anni di esperienza è uno dei più bravi maestri di Resistencia.
Sabato 27 settembre la Famiglia Trentina di Resistencia ha partecipato all’evento “Universo immigrati” organizzato dalla Casa della Cultura della città di Resistencia. La Famiglia Trentina di Resistencia ha partecipato con uno stand assieme ad altre regioni d’Italia con il balletto del gruppo Folk Tiroles Trentino.
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dall’estero... FAMIGLIA TRENTINA RAFAELA
20° anniversario della Famiglia Trentina di Rafaela Con una bellissima poesia trentina si é aperta la cena del 20o anniversario dell’Associazione Civile Famiglia Trentina di Rafaela. Da Trento molti decenni fa molti trentini si stabilirono nella città di Rafaela in Argentina. Il 23 agosto 1994, a Rafaela, due discendenti del Trentino, Alberto Baldessari ed Eduardo Donatti hanno fondato l’Associazione Civile Famiglia Trentina di Rafaela. Numerose attività sono organizzate dalla Famiglia Trentina tra le quali la Carovana delle Fisarmoniche, il concorso letterario e fotográfico, il giorno del Bambino Trentino, la Festa delle Culture, la partecipazione a tutti gli eventi culturali e memoriali della città, atti di solidarietà e soprattutto il Coro San Vigilio, che può essere sintetizzato come la punta di diamante della voce della Famiglia Trentina non solo in città, ma anche in tutte le provincie dell’Argentina dove cantano.
Nella foto ci sono nativi e discendenti del Trentino che hanno partecipato alla festa.
Nella foto vi è uno dei fondatori Alberto Baldessari con l’attuale presidente dell’associazione Juan Carlos Zanoni.
I giovani della Famiglia si sono distinti in diversi seminari, congressi e conferenze, tra loro spiccano: Alejandra Nieto Longhi, Maria Andrea Donatti, Marcela Valler, Marcela De Philippis, Jorgelina Donati e Mario Palmieri. Il Consiglio di Amministrazione eletto dalla Assemblea Generale Ordinaria attualmente è composto del presidente Juan Carlos Zanoni, vicepresidente Maria Elena Panizza, segretaria Marcela Fabiana Valler, tesoriera Vanessa Sofia Panizza, membri vocali: Marcela De Philippis e Mario Palmieri, vocale alternativo Giorgina Donati e revisori dei conti Susan Vecchio. L’esistenza dell’Associazione senza l’appoggio incondizionato della sede madre dell’Unione delle Famiglie
cerca persone Il nostro socio Irio Bini di Rovereto è alla ricerca di un suo parente emigrato in Sud America, Settimo Giuseppe Bini nato l’11/09/1861 e sembra arrivato in Argentina tra il 1885 e il 1889. Chi avesse delle informazioni può scrivere una mail all’indirizzo: irio.bini@alice.it o alla mail dell’Ufte: info@famiglietrentine. org oppure telefonare al numero di cell: 3408243131. Si cercano i contatti telefonici e l’indirizzo di Anabella Condini in de Villanueva nata a San Nicolas l’11 dicembre 1962. Ultimo domicilio segnalato: Campo Los Andes (Mendoza) nel 1996. Anabella era figlia del nostro socio Luciano Condini nato a Trento il 25 dicembre 1921 e deceduto a San Nicolas (Argentina) il 1 ottobre 1972, emigrato in Argentina nel settembre 1949. Presenze segnalate di Luciano: 1954 – BUENOS AIRES – Calle Echeverria n. 1537 (negozio – alloggio). 1957 – ROJAS F.C.G.U. (prov. Buenos Aires) presso Maria Amalia Cabrera. 1960 – SAN NICOLAS – Calle Rivadavia n. 888.
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dall’estero...
Nella foto il Consiglio di amministrazione
Minicarovana dele fisarmoniche
Trentine all’Estero non sarebbe possibile, a cui va la nostra eterna gratitudine. Anche il nostro apprezzamento è rivolto alla Provincia Autonoma di Trento che attraverso le loro decisioni politiche non dimentica i suoi emigrati e discendenti trentini. Non possiamo dimenticare la Società Italiana Vittorio Emanuele II di Rafaela che ospita nel suo edificio storico gli incontri ed eventi importanti. I 20 anni della nostra Famiglia Trentina sono un traguardo importante perchè l’obiettivo di “unire le radici ai rami,” ha dato i suoi frutti: i nativi sono uniti a noi,
i discendenti, le famiglie, gli amici e la preziosa presenza della Famiglie Trentine di El Dorador, Posadas, Resistencia, Luque e Las Varillas. Alla cena della Famiglia il menù ovviamente era argentino accompagnato dai canti eseguiti dal coro San Vigilio, dalla banda Agrupacion Gerardo e il minishow della Carovana delle Fisarmoniche. Ma la perla della notte, precisamente la perla dell’ovest proprio come chiamano la città di Rafaela, è stato il video dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero che ha fatto vedere i posti di origine di alcuni oriundi.
Festival delle culture alla Famiglia Trentina di Rafaela La Famiglia Trentina di Rafaela ha partecipato ancora una volta al Festival delle culture, organizzata dal comune di Rafaela. La nostra associazione ha venduto torte di mele, noci e vin brule. Erano presenti anche la Società Italiana, l’associazioni dei piemontesi e lombardi, altri gruppi di tedeschi, spagnoli, francesi, ebrei, svizzeri, boliviani, popoli aborigeni e “criollos”, con i quali abbiamo avuto un ottimo scambio. La festa è cominciata alle 18 ed è finita alle 23, durante la quale sono stati presentate varie mostre artistiche di ogni associazione. La famiglia Trentina di Rafaela é stata rappresentata dalla Carovana delle Fisarmoniche. Lo spettacolo si è concluso con l’esibizione di un cantante argentino noto come Donald della città di Buenos Aires. Vogliamo cogliere l’occasione per ringraziare il comune di Rafaela per averci invitato a questo importante evento e incoraggiarli a continuare ogni anno nella ricerca della pace.
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Rafaela, 15a carovana delle fisarmoniche Tutti gli anni, per l’arrivo della primavera, la Asociación Civil Familia Trentina de Rafaela organizza la Carovana delle Fisarmoniche. Quest’anno, precisamente il 21 settembre a partire dalle 16:30 dal Bulevar Santa Fe y Alvear hasta la Plaza 25 de Mayo y bulevar Santa Fe, i musicisti hanno marciato con le fisarmoniche. I suonatori hanno fatto la loro esibizione dal vivo davanti a un migliaio di persone presenti fino alle ore venti. Era presente anche il coro maschile “San Vigilio” della Asociación Civil Familia Trentina de Rafaela, diretto dalla professoressa Veronica Ghiano con la collaborazione dei maestri Remo Ferrari, Gerardo Ricciardino e Diego Almarante. Il repertorio, data la diversità dei musicisti è vario: soprattutto musica italiana, in particolare quella del Trentino, ma anche da altre parti del mondo come la Svizzera, Spagna e Argentina. Questo evento musicale ha come finalitá quello di ricordare gli antenati che oltre a lavorare e popolare la terra argentina, hanno arricchito il loro patrimonio culturale con le canzoni e strument musicalii, in particolare la fisarmonica. I musicisti che si sono esibiti in questa occasione sono stati: Francisco Fhur (Susana), Mario Stefanetto (Zenon
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Pereyra), Mauro Bo (Pte Roca), Hugo Bo (Roca), Ruben Enrico (Pte. Roca), Otmar Torino (Ramona), Alberto Klein (San Jorge), Nilo Burket (San Francisco), Abel Vittone (San Jorge), Miguel Blatter (Susana), Osvaldo Massacesi (San Jorge), Omar Spila (Roca), Omar Barbero (San Jerónimo), Gerardo Ricciardino, Roberto Tosseto, Diego Almarante, Jorge Muller, Ramón Ingaramo, Prospero Caro, Remo Ferrari, Elzo Blatter, Agustín Blatter, Emilio Zurschmitten, Orlando Forni, Juan José Ferrando, Miguel Ibarra (batteria); Dario Imfeld, Mariano Forni, Elisa García, Carlos Buffa e Carlos Walker. Durante la festa è stata letta la lettera dell’Unione Famiglie Trentine all ‘Estero firmata dal vicepresidente Giancarlo Filoso. Sono stati ringraziati per l’importante collaborazione il senatore provinciale CPN Alcides Calvo dellá cittá di Rafaela, il sindaco Arq. Luis Castellano, l’assessore alla cultura Marcelo Allasino, il commissario di Governo dr. Fernando Muriel, tutto il personale comunale che ha lavorato per questo evento, la Societá Italiana Victor Manuel II, la comisión Vecinal del Barrio Amancay e l’annuciatore Oscar Demonte della Radio FM San Patricio 102.3. Come ogni anno, la commissione direttiva ha concluso l’evento con una cena per tutti i musicisti e coristi.
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Marino Panizza (1952- 2009) Marino Panizza è nato il 22 aprile 1952 a Vermiglio, splendido paese della val di Sole, dove tutti si conoscono e amano la propria terra. I suoi genitori, Francesco Panizza e Celestina Slanzi, nativi di Vermiglio dopo la seconda guerra mondiale, al fine di cercare nuove opportunità nella loro vita, hanno deciso di recarsi in Sud America. In un primo tempo si sono trasferiti in Cile, però le loro aspettative non vennero soddisfatte e allora si spostarono in Argentina, il paese che li ha accolti a braccia aperte e con grande sacrificio e duro lavoro sono riusciti a costruire una famiglia. Marino è il terzo fratello, gli altri sono: Andrea Emilio il più grande, Mario Renato e Maria Rosa. Solo Mario vive a Buenos Aires, gli altri vivono a Rafaela, provincia di Santa Fe. Tutti e quattro hanno formato una famiglia: Marino, ha sposato Maria Elena Peralta, da questa unione nacquero Vanessa Sofia, sposata con Cristian Rudolf e Sebastian Andres commercialista sposato con Melina Cecilia Haspert. Marino ha completato la scuola elementare, ma da giovane aiutava il padre nell’attività di fabbro. Marino al centro della foto Questa attività è stata portata avanti da Marino nel corso della sua vita, insieme alle attività di piombatura e idraulico. Ora il lavoro è stato ereditato dai figli. Marino era una persona sempre di buon umore, aveva un cuore grande, pieno di gioia, aveva la risata contagiosa e amava il suo lavoro, la sua famiglia, la terra che lo ospitava e la sua terra natale, il Trentino. Ha lavorato attivamente nella Famiglia Trentina di Rafaela per molti anni e ha aperto la strada alla sua moglie Maria Elena e Vanesa sua figlia.
FAMIGLIA TRENTINA DI ARROYITO
Anniversario famiglia trentina di Arroyito Lo scorso 7 dicembre il direttivo della Famiglia Trentina di Arroyito si è riunito per celebrare e festeggiare l’anniversario della fondazione. In tal occasione non è mancato un brindisi ed uno scambio di auguri per le prossime festività.
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dall’estero... DAL BRASILE FAMIGLIA TRENTINA DI BENEDITO NOVO
Successi per il Coro Poveretti ma Allegretti E’ una grande gioia ascoltare il “Coro Poveretti ma Alegretti” della Famiglia Trentina di Benedito Novo a Santa Catarina – Brasile, che si presenta in tutta la regione cantando diverse musiche italiane. Quest’anno il coro ha partecipato a diverse manifestazioni con bellissime presentazioni. Presidente del coro è la signora Etelvina Murara. Questo gruppo di cantanti è anche il coro ufficiale della Parrocchia São Roque del Centro di Benedito Novo. Ad agosto, il coro ha cantato durante la celebrazione eucaristica in omaggio ai 25 anni di sacerdozio del Fratello Mario Rohde, che è originario di Benedito Novo. Alla cerimonia era presente il vescovo Dom José Negri,
nato a Milano. A fine novembre il circolo ha svolto un incontro di chiusura dell’anno 2014 scambiandosi gli auguri di Natale. Nell’occasione i soci hanno pregato in italiano e cantato delle belle musiche italiane tramandate dai loro antenati. Tutti i soci presenti sono stati ringraziati: Harry Dallabrida presidente della famiglia ed ex-sindaco di Benedito Novo, Mario e Oliva Darui, Adelita M. D. e Jose Pedro Panoch, Dirce e Valdir Frainer, Norma Maria Da Rui, Paola Da Rui Gadotti, Albertina Menestrina Panoch, Vanda Loppnow, Ermelinda Loppnow, Ivandro, Anita e Luana Klitzke, Luiz Carlos Marcello, Walter Doege e Osnir Floriani.
FAMIGLIA TRENTINA DI FLORIANOPOLIS
Mostra di disegni dei castelli trentini a Florianopolis La Famiglia Trentina di Florianopolis, in occasione della celebrazione del 16° anniversario della fondazione ha esposto una mostra di disegni su pietra realizzati da Franco Gentili, originario della Lessinia, al confine fra le regioni del Trentino Alto Adige e del Veneto. Il presidente Andreata, per rendere omaggio alla provincia di Trento, ha pensato di esporre 20 quadri dei più significativi castelli del Trentino. I disegni sono fatti sulla pietra, sono straordinariamente belli e suggestivi e stanno avendo un grande riscontro. Andreata spiega che il Trentino è una regione di castelli, che raccontano secoli di storia e simboleggiano il carattere forte e fiero delle sue gente. “Per noi emigranti i castelli sono il simbolo del nostro passato e rappresentano l’orgoglio e la forza dei nostri 18 - UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO
antenati”. La Famiglia Trentina di Florianopolis mette a disposizione la mostra a tutte le associazioni di emigranti trentini del Brasile e promette di concluderla a Trento il prossimo anno con gli auspici dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero di Trento.
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Incontro con il Console Italiano Il 4 dicembre la Famiglia Trentina di Florianopolis ha avuto l’onore di ricevere la visita del Console Generale d’Italia della giurisdizione dello stato del Paraná e Santa Catarina, Enrico Mora, nell’occasione accompagnato dal vice console onorario di Florianópolis Attilio Collitti e il presidente dei comitati signor Gianluca Cantoni. Durante la visita quest’ultimo ha avuto l’occasione di conoscere la sede dell’organizzazione, e tutti i servizi per i corsi di lingua e cultura italiana, così come lo spagnolo e altre lingue. Approfittando del momento ha avuto l’occasione di vedere la mostra di dipinti a inchiostro su pietra Sao Tome del-
l’artista trentino Franco Gentili, il cui tema è “Castelli del Trentino.” Per l’occasione il Console Enrico Mora ha elogiato l’iniziativa di organizzare mostre, notando che il sito offre le migliori condizioni di luogo e di spazio per ospitare questo tipo di opere d’arte, aggiungendo inoltre che nel corso del prossimo anno potrebbe essere inviato attraverso il Consolato, altro materiale per essere esposti nella sede della Famiglia Trentina. Gianluca Cantoni ha anche elogiato il lavoro socioculturale organizzato dalla Famiglia Trentina evidenziando che l’esercizio di identità italiana avrà sempre risultati migliori con il lavoro di queste associazioni.
XVI anniversario della famiglia di Florianopolis La famiglia Trentina di Florianopolis ha festeg- i suoi servizi e i contributi alla famiglia trentina di giato il XVI anniversario il 7 novembre nella sede Florianopolis negli ultimi anni. a Florianópolis. Hanno partecipato all’evento, oltre ai presidenti delle famiglie trentine e circoli italini del Brasile, John Andreata de Souza e Franco Gentili, soci, amici e sostenitori della cultura italiana che vivono nella nostra capitale, dimostrando un’esemplare integrazione associativa tra le due entità. Nello stesso giorno è stato aperta una mostra di dipinti di Nanjing su pietra São Tomé “Castelli del Trentino” allestita dal dottor Franco Gentili, presidente del Circolo italiano del Brasile, che rimarrà aperta fino alla fine di dicembre 2014. Durante l’evento sono stati assegnati il titolo di membro onorario al signor Sandro Incurvati e al socio benemerito dott. Franco Gentili, come riconoscimento per UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO - 19
dall’estero... FAMIGLIA TRENTINA DI TIMBÒ E RIO DOS CEDROS
Gita nell’isola di Florianopolis La Famiglia Trentina di Timbó e Rio dos Cedros lo scorso novembre ha organizzato un bellissima gita in autobus per conoscere la meravigliosa isola di Florianópolis. Il nome ha origine da “Marechal Floriano Peixoto” e nell’anno 1823 la città era diventata capoluogo della provincia di Santa Catarina. La città è collegata alla terra ferma con tre ponti: la Colombo Salles, la Pedro Ivo Campos e la storia Hercilio Luz. All’ingresso della città il gruppo ha visitato il centro storico: tra le tante cose, spiccano l’albero gigante “figueira”, il museo storico Cruz e Souza e la bellissima cattedrale Metropolita con la Madonna del Destero. Poi riprendendo il bus e vedendo altri posti incantevoli della città il gruppo si è spostato verso il lago da Conceicão dove l’acqua è salmastra e ci sono favolosi ristoranti a base di pesce. Prima di ritornare, alcune persone del gruppo hanno deciso di fare dei tuffi nella bellissima acqua dalla spiaggia della Gioacchina.
FAMIGLIA TRENTINA DI S. ANTAO
Le radici di S. Antao Il 16 agosto 2014 abbiamo festeggiato l’ottava edizione delle “radici di Santo Antao”, che è il tradizionale programma della Famiglia Trentina di Santo Antao, decisa a mantenere viva la storia dell’emigrato trentino in Brasile. La cena è stata servita con costumi tipici degli emigra-
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ti italiani e accompagnata da insalate e vini pregiati attraverso le immagini dei santi. Dopo cena il coro della Famiglia Trentina ha coinvolto il pubblico con le canzoni tipiche. E’ stato ricordato, che con l’emigrazione, nel nostro comune arrivarono anche 20 famiglie trentine.
dall’estero... FAMIGLIA TRENTINA DI TAJÒ FESTA DELLA FAMIGLIA TAJO’
Festa della famiglia di Tajò
La Famiglia Trentina di Tajó realizza ogni anno, nel mese di aprile, la Festa della Famiglia. Il principale scopo è quello di riunire, nella località di Vargem II, i vecchi cittadini di Ribeirão da Vargem, che sono stati indenizzati per la costruzione di una diga. Con la formazione del bacino, più di cento famiglie italiane, la maggioranza trentine, hanno dovuto spostarsi in altri comuni dello Stato di Santa Catarina
La Famiglia Trentina di Tajó realizza ogni anno, nel mese di aprile, la Festa della Famiglia. Il
principale scopo è quello di riunire, nella località di Vargem II, i vecchi cittadini di Ribeirão da Vargem, che sono stati indenizzati per la costruzione di una diga. Con la formazione del bacino, più
di cento famiglie italiane, la maggioranza trentine, hanno dovuto spostarsi in altri comuni dello Stato di Santa Catarina ed anche del Brasile.
Le principali attrazioni della festa sono la messa italiana, il pranzo tipico italiano, presentazione del coro della Famiglia Trentina di Taió ed il ballo con musiche folkloriche italiane.
La torta realizzata in maniera artistica rappresenta sempre qualcosa dell’antica Ribeirão da Vargem. La prima torta rappresentava la chiesa di Ribeirão da Vargem che è stata distrutta con la costruzione della diga. Ogni anno, durante la festa si fa un omaggio ad una persona che abitava nella località di
Ribeirão da Vargem, prima della costruzione della diga. Quest’anno l’omaggio è stato fatto a Clara Angela Gadotti, che ha compiuto cento anni.
ed anche del Brasile. Le principali attrazioni della festa sono la messa italiana, il pranzo tipico italiano, presentazione del coro della Famiglia Trentina di Taió ed il ballo con musiche folkloriche italiane. La torta realizzata in maniera artistica rappresenta sempre qualcosa dell’antica Ribeirão da Vargem. La prima torta rappresentava la chiesa di Ribeirão da Vargem che è stata distrutta con la costruzione della diga. Ogni anno, durante la festa si fa un omaggio ad una persona che abitava nella località di Ribeirão da Vargem, prima della costruzione della diga. Quest’anno l’omaggio è stato fatto a Clara Angela Gadotti, che ha compiuto cento anni.
DAL PARAGUAY
Caffe’ culturale del circolo italo-paraguay Il Circolo Sportivo e Culturale Italo-Paraguay viti caffè, succhi di frutta e bibite accompagnati da ha organizzato il tradizionale “Caffè Culturale”, deliziosi dolci e snack salati. dove si sono incontrati membri e invitati speciali del Circolo. Hanno partecipato all’incontro del Circolo Italo-Paraguay: Elisabetta Deavi, Domenico di Mattia, Mario Bort, Teresa, Nilsa, Ana y Amalia Mayeregger, Enedina Aycock, Gisella Di Mónica, Ada de Emategui, Stela Torres - Gini y Marité Gutiérrez. In questa occasione, il Dr. Domenico di Mattia ha fatto un breve discorso sulle grandi figure della storia italiana. Dopo la presentazione, i partecipanti hanno condiviso un delizioso spuntino, dove sono stati ser-
Incontro ambasciatrice italiana in Paraguay L’ambasciatrice italiana in Paraguay, dott. Antonella Cavallari, ha incontrato la comunità italiana, nella giornata dei “Giovedì Culturali” parlando dell’Italia alla guida dell’Europa e indicando le priorità del semestre di presidenza italiana. Alla presenza dell’ambasciatrice è stato firmato un partenariato tra il personale e il Circolo Sportivo e Culturale italo-paraguayano a beneficio della comunità italiana con i piani gratuiti per comunicare con gli italiani in Paraguay. UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO - 21
dall’estero DALLA SVIZZERA
Festa della famiglia di Solothurn Domenica 29 giugno 2014, presso il Blockhaus di Derendingen, ha avuto luogo la tradizionale festa sociale della Famiglia Trentina di Solothurn. Già di buon mattino, sono arrivati i componenti del direttivo per dare una mano e si è notata presto la solita ottima organizzazione che ha da sempre caratterizzato l’associazione trentina, tutti amici che senza risparmio di energie sono lì pronti per ogni evenienza. È stata una bella festa, un momento di aggregazione tra tutti i soci e simpatizzanti. Dopo un ghiotto pranzo a base di polenta, spezzatino, formaggio e vino trentino, dolci di ogni genere e le foto di rito sono stati fissati gli appuntamenti del prossimo anno certi di bissare con la passione che ci contraddistingue. Un grazie particolare va al direttivo, ai collaboratori e a tutti i partecipanti che hanno reso ancora possibile la realizzazione di questo bel evento.
Sette giorni in sud Italia La Famiglia Trentina di Solothurn ha fatto una gita di sette giorni nel Sud d’Italia: la prima tappa del nostro viaggio è stata l’Abbazia di Montecassino, fondata da S.Benedetto intorno all’anno 529 d.c. Distrutta più volte in passato e sempre ricostruita, fu oggetto di un feroce bombardamento durante la seconda guerra mondiale. Al terzo giorno dopo la prima colazione, ci siamo imbarcati per Capri, l’isola con il blu del cielo e l’azzurro del suo mare, con le sue strette stradine, il giardino di Axel Munthe, i panoramicissimi giardini del Parco di Augusto con la celebre Via Krupp, le tante incantevoli grotte. Il quarto giorno, abbiamo fatto una passeggiata archeologica nell’antica città di Pompei, sepolta da una coltre di cenere e lapilli per un’improvvisa eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Nel pomeriggio abbiamo visitato il centro storico di Napoli, il Palazzo Reale, la Basilica di San Francesco di Paola, il Teatro S. Carlo, la Galleria Umberto I e l’imponente Maschio Angioino. Il quinto giorno, abbiamo percorso una delle strade panoramiche più
belle d’Italia: la costiera Amalfitana. I suoi paesi sono uno diverso dall’altro, ognuno con le sue tradizioni e le sue peculiarità che la rendono unica. La giornata è terminata con una bella escursione in barca nel Golfo di Salerno. Il sesto giorno è stato dedicato alla visita a San Giovanni Rotondo, del Convento-Santuario di San Pio da Pietrelcina, giuntovi il 28 luglio 1916. Stupendi i mosaici delle trentasei nicchie della rampa nella
22 - UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO
Nuova Chiesa, che rappresentano a sinistra la vita di San Francesco e a destra quella di San Pio. Il settimo e ultimo giorno, prima di prendere l’Autostrada del Sole, abbiamo visitato il Santuario di Loreto che conserva, secondo un’antica tradizione, la dimora terrena di Maria a Nazaret, trasportata “per ministero angelico”, prima in Croazia e poi nel territorio di Loreto.
gastronomia ALLA SCOPERTA DELLA CUCINA TRENTINA “Sono un’anima zingara rinchiusa nel segno lasciato da una penna su un foglio di carta, che prima o poi svanirà per tornare al punto da cui è partita ... e sulla carta resterà solo il solco di una piccola sfera e non avrà più colore ... Mi piace parlare, mi piace osservare, mi piace descrivere ciò che vedo nella lingua che, nella mia mente risulta più naturale ... non si tratta di tornare indietro e recuperare vecchi detti, si tratta solo di vivere e di parlare per come si è, vivendo il presente nella sua interezza ed il futuro nel
suo essere un raggio di sole. Potrò sembrare un ottimista e magari lo sono, però si sta così bene ... “. Con queste parole Giuliano Natali, più conosciuto come Diaolin, si presenta sul suo sito (http://www.diaolin. com). Diaolin è nato a Sover nel 1962, fa il sistemista con Software libero da una vita, è membro del LinuxTrent Oltrefersina da sempre ed è un poeta. Scrive in Italiano, Inglese ed in dialetto di Sover, che è la sua lingua madre.
Lo Zelten INGREDIENTI 6 tuorli - 6 albumi (bianchi a neve) - 4 etti zucchero - 1/2 Kg. di miele - 3 cucchiai marmellata di prugne - 3 etti burro - frutta secca varia(noci,pinoli,m andorle,scorze d’arancia e di limone candite, fichi, uvetta) – ndr. Circa 500g - arancia mandarino limone - 2 etti farina grano saraceno - 4 etti farina bianca 1 bustina lievito - 1 pizzico di sale PROCEDIMENTO Preparare in un recipiente tutta la frutta secca a pezzi, scorza di limone grattugiata e il succo dei tre agrumi. Mescolare e lasciare riposare. Montare gli albumi a neve. Sbattere in una terrina burro, zucchero uova, unire miele e marmellata poi la farina e un pizzico di sale e mescolare bene. Aggiungere poi tutta la frutta secca e lavorare l’impasto per 10 minuti incorporando alla fine lievito e bianche d’uovo montate a neve. Porre in teglia unta e infarinata (3 circa) per uno spessore di circa 2 cm. Guarnire con noci, ciliegie candite e mandorle a piacere. Magari disegnate un fiore ... con le mandorle e le ciliegie e magari un cedro candito è facile. Mettere in forno a 150/180 gradi per 50 minuti circa. Togliere dal forno quando la superficie e’ di colore bruno.
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Auguri
Buone Feste