Famiglie Trentine nr. 38

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N. 38 - SETTEMBRE 2016

Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 NE/TN Tassa riscossa - Taxe perçue

ONLUS

Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 22 del 21/12/2012 Rivista quadrimestrale

ENTINE ALL’ESTERO TR LIE MIG FA E LL DE NE NIO ’U LL DE PERIODICO

FAMIGLIE

TrentinE


SOMMARIO

SOMMARIO Pag. 3 IL SALUTO DELLA PRESIDENTE Pag. 4 IL VIAGGIO ROBERTO SEBASTIANI Progetto Blueprint - Together Trentini Pag. 6 UN PONTE TRA IL TRENTINO E IL CHACO Raccolta fondi per progetto asilo nido Pag. 8 STORIA DI EMIGRAZIONE Due mondi che si incontrano Pag. 10 FESTA DELL’EMIGRAZIONE AD ALDENO Pag. 13 ANNIVERSARI Compleanni Sono venuti a mancare... Pag. 14 DALLA SEDE Pag. Serata a Vigo Meano Incontro con Alicia Mora Incontro con Cleto Tamanini Pag. 16 DALL’ESTERO Argentina Svizzera Interscambi giovanili La storia di Hernando CERCA PERSONE Pag. 22 GASTRONOMIA Pag. 23 POESIA

DIRETTORE RESPONSABILE Paola Zalla REDAZIONE Oskar Enrici Nara Deromedis Giancarlo Filoso Luana Perotto Giorgia Pezzi Roberto Sebastiani Osvaldo Tonina COLLABORATORI Mario Pacher Nicole Parigot Vito Agosti GRAFICA E STAMPA Grafiche Futura

COME DIVENTARE SOCI UFTE MODALITÀ DI TESSERAMENTO ANNO 2016 - Bonifico bancario di Euro 15,00 sul conto corrente intestato all’Associazione Unione Famiglie Trentine all’Estero - Onlus - Trento presso la Cassa Rurale di Trento sul seguente IBAN: IT42 M083 0401 8070 0000 7772 897 inviando poi la ricevuta tramite posta elettronica a: segreteria@famiglietrentine.org - Sottoscrizione tessera di Euro 15,00 presso gli uffici della Sede di Trento in Via S. Martino 33

Si ringrazia per le fotografie in copertina, a pag. 11 e 12 Foto Archivio Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento

DIRITTI SOCIO L’adesione, come previsto dall’art. 5 - soci ed adesioni - dà diritto al Socio di ricevere gratuitamente la nostra rivista, unitamente ad essere informato sulle eventuali iniziative e relative Assemblee, alle quali si potrà partecipare con diritto di voto. Inoltre, rappresenta anche una forma di sostegno economico per l’Associazione.


IL SALUTO

IL SALUTO DELLA PRESIDENTE U

n cordiale benvenuto a tutti. Un saluto al Presidente della Provincia Ugo Rossi, al Console Generale del Messico a Milano, al Sindaco ospitante Nicola Fioretti, al Presidente della Trentini nel Mondo Alberto Tafner, al Vice presidente del Consiglio regionale Trentino AAS Lorenzo Ossanna, al Sen. Franco Panizza, ai Consultori Claudio Civettini e Lucia Maestri, e soprattutto a voi ragazzi che avete scelto di dare adesione al programma degli interscambi giovanili 2016, un’occasione preziosa per vivere un’esperienza di multiculturalità, grazie alla quale potrete arricchire il profilo delle vostre competenze umane e professionali. Oggi è un giorno di festa e di incontro fra le generazioni che hanno vissuto e vivono l’esperienza dell’emigrazione in modo diverso. Abbiamo qui con noi tante persone che sono partite in giovane età alla ricerca di un futuro migliore e a fianco a loro ci sono i discendenti dei nostri oriundi. Poi ci sono i giovani trentini, che abbiamo sentito anche ieri nell’ambito della tavola rotonda sulle Prospettive e le difficoltà della nuova mobilità, impegnati a costruire il loro futuro nel contesto globale, muovendosi e confrontandosi in un orizzonte che non conosce confini. Io dedicherei a loro questa giornata speciale,

C

ari Soci, ad un anno dall’insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero si è impegnata con soddisfazione nel consolidamento delle attività e nell’avvio di importanti progetti: grazie per la vostra vicinanza e sostegno. Di seguito potete leggere il mio intervento alla Festa Provinciale dell’Emigrazione.

tradizionalmente riservata alla memoria, alle testimonianze di quel che è stato, al ricordo del sacrificio e della nostalgia. La dedicherei a loro perché la lezione della storia ci insegna che costruire memoria nel presente rende forti e consapevoli di quel che abbiamo, dei rapporti consolidati nel tempo, caratterizzati dalla presenza di tante persone generose e competenti, espressione della Comunità trentina residente all’estero. Sono le tante persone che gravitano all’interno delle nostre Diramazioni e che come sede madre dell’Unione delle Famiglie Trentine all’estero cerchiamo di ampliare e rafforzare, coltivando i contatti e cercando di portare avanti attività. Il patrimonio di relazioni diffuso in diversi Paesi del mondo ci impone di interrogarci su quale ruolo l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero possa assumere all’interno della cornice della nuova mobilità. Un’approfondita riflessione in questo senso consentirebbe di mettere a fuoco nuove strategie di formazione, di crescita e sviluppo. Di generare nuove opportunità professionali e di valorizzazione del nostro territorio. Parlare di nuova mobilità, come si è fatto ieri durante una tavola rotonda sul tema, per noi associazioni del volontariato che ci occupiamo di emigrati trentini e dei loro discendenti, significa

rinnovare il patto stretto con i nostri aderenti quando abbiamo iniziato la nostra attività. Significa trovare la strada migliore per favorire i contatti fra la nostra dimensione locale e quella, straordinariamente ricca, Comunità trentina all’estero che ha saputo intraprendere con serietà ed impegno il percorso dell’affermazione sul piano sociale, umano e professionale. Sono convinta che le prospettive delle comunità trentine possano trovare alimento nella capacità di parlarsi, dialogare e costruire rapporti che consentano ai nostri ragazzi di muoversi forti della presenza di tanti amici trentini nei paesi dell’Europa e del Mondo. Questa edizione della Festa dell’emigrazione rappresenta l’inizio di un viaggio che se sapremmo vivere appieno, e con autentico spirito di collaborazione, garantirà per il futuro ai nostri ragazzi la possibilità di cogliere le opportunità offerte dalla rete delle nostre Famiglie e ai giovani discendenti l’occasione di conoscere ed apprezzare le eccellenze del nostro Trentino. Colgo inoltre l’occasione per ricordare Oliviero Vanzo, presidente per tanti anni dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero. GRAZIE E BUONA FESTA DELL’EMIGRAZIONE DI CUORE A TUTTI La Presidente Giorgia Pezzi

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intervista

BLUEPRINT 2016 TOGETHER TRENTINI R

ock Springs nello Wyoming (USA) ha ospitato l’edizione 2016 del soggiorno formativo Blueprint, che si è svolto dal 25 al 30 maggio e ha visto partecipare con entusiasmo quaranta giovani oriundi trentini del Nord America e del Canada e coinvolto l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero, l’Ufficio Emigrazione della Provincia autonoma di Trento, la Trentini

tura, ambiente ed economia del nostro territorio. Un’esperienza vissuta in prima persona dal consigliere Roberto Sebastiani, che ha rappresentato la nostra Associazione in un contesto caratterizzato dal desiderio di conoscere e valorizzare la storia/cultura/tradizioni del Trentino. L’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero ha la sua forza nelle

nuove generazioni di discendenti di trentini emigrati in Canada e negli Stati Uniti. Hanno preso parte alla settimana formativa anche Marina Brun e Cidral Regiane Dayse Scoz, ragazze del Brasile residenti negli USA. Patrik Grassi, videomaker che ha curato le riprese delle attività svolte durante i giorni del soggiorno per poi realizzare un documentario. Ne parliamo con il

nel Mondo e la Società americana di Storo. Ad accompagnare i ragazzi in questa opportunità di confronto e crescita personale e professionale, c’erano anche i consultori di Canada e Stati Uniti rispettivamente Lucia Larentis Flaim e Luca Dorigatti. Un’occasione unica per costruire una rete di relazioni capace di veicolare informazioni su cul-

Diramazioni che sono espressione di una comunità che ha saputo mantenere legami forti con le proprie radici e proprio per questa ragione ha voluto cogliere l’invito di partecipare al Progetto Blueprint che quest’anno ha coinvolto, oltre a quattro giovani trentini, tre per proseguire con il progetto stimolato dall’Associazione Americana di Storo, le

Consigliere Sebastiani che durante il soggiorno formativo a Rock Springs ha visto i ragazzi stare insieme, costruire relazioni e mettersi in gioco.

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COME HA VISSUTO L’ESPERIENZA DEL BLUEPRINT?

È stato davvero interessante. Grazie alla preziosa presenza di


intervista

Flavio Antolini, ideatore e curatore del soggiorno formativo, è stato possibile costruire un percorso che ha avuto il merito di mettere in evidenza le competenze dei partecipanti. L’obiettivo condiviso era quello di portare a compimento progetti in cui l’aspetto emozionale si integrasse con le sollecitazioni del presente per interpretare in chiave moderna le prospettive di questa intensa esperienza. Il cannocchiale era orientato decisamente verso il futuro, alla ricerca di nuove occasioni di crescita e sviluppo, consapevoli di poter contare su un patrimonio di relazioni diffuso in tutto il mondo. Mi hanno sorpreso la capacità di interagire dimostrata dai ragazzi, la professionalità del loro approccio e la qualità del lavoro che hanno svolto.

CON QUALI MODALITÀ SI È SVILUPPATO IL LAVORO DEI RAGAZZI?

Il programma del Blueprint era fitto e ricco di occasioni interessanti. Siamo arrivati a Rock Springs il 25 maggio e già il 26 mattina si è tenuto il discorso in seduta plenaria con tutti i partecipanti. I ragazzi sono stati quindi divisi in gruppi, ciascuno coordinato da un leader. Le attività dei team di lavoro ha preso il via con uno scambio di

esperienze ed idee finalizzate a definire progetti concreti che hanno progressivamente preso forma all’interno di workshop e incontri plenari. Hanno contribuito ad arricchire le dinamiche del confronto all’interno dei gruppi anche le suggestioni della visita guidata ai luoghi che hanno visto tanti emigrati trentini lavorare come minatori.

L’IMPEGNO DEI GRUPPI HA PRODOTTO RISULTATI CONCRETI?

Certo! È stato davvero emozionante assistere alla presentazione dei progetti realizzati dai team di lavoro. Lo slogan di quest’anno «Blueprint 2016-Together Trentini» ha ispirato i ragazzi e determinato la direzione degli obiettivi da tramandare durante il soggiorno formativo. Le idee hanno preso forma partendo con la rielaborazione di storie di famiglia, tutte personali, per poi arrivare alla definizione di un sito con relativa pagina Facebook dove trovano spazio il paesaggio, la musica popolare, il cibo, l’arte, la cultura, le tradizioni e le opportunità formative e di studio presenti sul nostro territorio. Le performance dei gruppi hanno messo in luce la volontà forte di costruire comunità al fine di cre-

are occasioni di crescita culturale ed economica. L’invito a contribuire allo sviluppo dei contenuti del sito lanciato dai ragazzi attraverso Facebook consentirà di ampliare la rete delle persone coinvolte e di mappare la presenza dei trentini nei vari paesi del mondo. Alla pagina web è stato dato il nome «Il Rifugio» (www.rifugiotrentino.com), dove è possibile caricare immagini, scambiare/ condividere informazioni/esperienze su una mappa interattiva che si trova sulla Home Page e segnalare il luogo di origine della propria famiglia. Il sito è in costruzione e la pagina Facebook (Il Rifugio Trentino) definita in parallelo è il canale di ricerca, raccolta e pianificazione dei contenuti. Le competenze necessarie per procedere speditamente non sono solo di carattere tecnologico. Per dare respiro a tutte le potenzialità del progetto è fondamentale gestire nel migliore dei modi le richieste veicolate sulla pagina Facebook, riservare attenzione all’attività di promozione e alle pubbliche relazioni. Il Rifugio diventa quindi una destinazione moderna per la comunità dei Trentini che desiderino cogliere un’occasione per valorizzare quanto di più bello ha il nostro territorio.

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RACCOLTA FONDI

UN PONTE TRA IL TRENTINO E IL CHACO UN PONTE TRA IL TRENTINO E IL CHACO PER COSTRUIRE UN ASILO NIDO... LE INIZIATIVE ORGANIZZATE A SOSTEGNO DEL PROGETTO EDUCATIVO ISTITUZIONALE «ASILO NIDO E INFANTILE AGUILAS DEL TIROL»

L

’ Unione delle Famiglie Trentine all’Estero e il Comune di Lavis hanno unito le forze per aiutare la FUNDACIÓN CAMINO A UN ARCOIRIS nella costruzione di un asilo nido infantile nella città di Machagai in Chaco Argentina. La struttura accoglierà bambini, figli di madri single, che hanno subito violenza e sono indigenti e in gravi difficoltà economiche. Per sostenere questo progetto sabato 27 agosto il Parco Urbano di Lavis ha ospitato la manifestazione di beneficenza titolata «Un ponte tra il Trentino e il Chaco». La serata ha avuto inizio alle 18.00, alle 19.00 tutti a tavola presso il Bar del Parco Urbano per la cena di solidarietà, mentre alle 20.20 si è proseguito con l’animazione musicale a cura del coro «Finché duran, duran» del quale fa parte il nostro Consigliere Bruno Girardi. Di seguito la Presidente Giorgia Pezzi ha descritto attività e obiettivi dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero. A ruota è intervenuto il Consigliere Osvaldo Tonina che ha presentato il progetto educativo istituzionale «Asilo nido e infantile Aguilas

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del Tirol». La manifestazione è stata anche l’occasione per esprimere vicinanza e solidarietà alla popolazione colpita dal terremoto, dedicando un minuto di silenzio al dolore delle famiglie messe a dura prova da una grande tragedia. Presenti alla serata in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Lavis Caterina Pasolli, assessora alla cultura e politiche giovanili, e Isabella Caracristi,

e televisive. La fotografia è stata curata dal cameraman Marco Sonna. «Tirolesi nella foresta in cerca della loro identità» è un film documentario che racconta come vivono oggi i discendenti, di quarta e quinta generazione, degli emigrati Tirolesi in Brasile che partirono per sfuggire alla povertà e trovarono una realtà durissima da affrontare. Solo dopo molti anni fu per loro possibile raggiungere un tenore di vita

assessora con competenza alle attività sociali, istruzione e servizi educativi all’infanzia. Dopo i saluti delle istituzioni presenti è stato proiettato il film «Tirolesi nella foresta in cerca della loro identità» del regista Luis Walter, attore, sceneggiatore, produttore che ha firmato la regia di decine di produzioni teatrali

accettabile. A tutte le famiglie fu assegnato del terreno, nella foresta vergine più profonda, senza case né strade. Una scelta difficile e dolorosa che a partire dal 1859 portò i primi Tirolesi nella provincia Espirito Santo, nelle montagne di Santa Leopoldina, dove fondarono la colonia Tirol. Nel 1875-78 i Welschtiro-


RACCOLTA FONDI Il 6 maggio alla sala Rosa del

zione trentina. A quest’incontro

che il nostro Consigliere Osvaldo

palazzo della Regione di Trento

sono stati invitati come relatori

Tonina che ha colto l’occasione

l’Unione delle Famiglie Trentine

il giornalista Renzo Maria Gros-

per parlare del progetto in Cha-

all’Estero in collaborazione con il

selli e il Presidente del circolo

co.

circolo Gaismayr ha organizzato

Gaismayr Alberto Sommadossi.

una serata culturale sull’emigra-

In quest’occasione ha parlato an-

DI

FON A T COL

RAC

ler - Tirolesi del Tirolo italiano nel Kronland Tirol dell’Impero Austro-Ungarico - (oggi Trentino) arrivarono nella provincia di Santa Catarina, nel Sud del Brasile, e lì nacque Nova Trento. La disponibilità dell’amministrazione comunale di Lavis e del regista Luis Walter, che ha partecipato alla serata, rappresenta una preziosa testimonianza di collaborazione con l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero che si è impegnata a sostenere la realizzazione della struttura, gestita in sede locale dalla Fundación Camino A Un Arcoiris. La finalità del progetto è quella di ridurre e sradicare i fattori di esclusione, di disuguaglianza e di promuovere nel contempo il superamento dei problemi legati alla povertà, alla fame, alla denutrizione, alle infermità e ad altre avversità, tipiche del contesto sfavorevole di appartenenza. L’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero ha scelto di dare voce a questi bambini e di lavorare in collaborazione con la Fundación Camino

A Un Arcoiris, che opera in loco (Machagai-Chaco-Argentina), per realizzare una struttura dove possano ricevere l’istruzione e l’educazione necessarie ad affrontare la vita. Un sentito ringraziamento all’amministrazione comunale di Lavis e in particolare alle assessore Caterina Pasolli e a Isabella Caracristi, al regista Luis Walter, alla gentile signora Cinzia Stenech, a Mauro Nardelli a Paolo e Masha che hanno preparato la cena. Una bella prova di solidarietà che va ad aggiungersi all’iniziativa organizzata a Rovereto in occasione del mercatino di Natale 2015 in collaborazione con la locale Compagnia Schützen, coordinata dal Capitano Enzo Cestari. Il dodici e tredici dicembre scorso, grazie al prezioso supporto di tanti volontari che hanno preparato e servito dolci e bevande calde, è stato possibile raccogliere 1.352 euro. Una grande soddisfazione che ha premiato l’impegno profuso dai numerosi Schützen e Marketenderinnen di Rovereto.

Solidarietà vera, altruismo, sensibilità per chi ha bisogno di aiuto; anche questo è il Trentino e la sua gente, in particolar modo il suo Volontariato incarnato da sempre nella propria storia. Infine un sentito ringraziamento va alla “Comunità della Valle dei Laghi” per il contributo. Grazie al quale si è già provveduto alla messa in posa della recinzione sul terreno donato dalla municipalità di Machagai, dove verrà eseguita la nuova struttura dell’asilo nido tramite la “Fundacion Camino a un Arcoiris” onlus. Un grazie sincero, che viene soprattutto dal cuore, alla Compagnia degli Schützen di Rovereto, che sicuramente regalerà un sorriso e una speranza a qualcuno che forse prima non aveva. Il Consigliere Osvaldo Tonina ha colto l’occasione per parlare del progetto in Chaco anche durante un’interessante serata a tema organizzata il sei maggio in collaborazione con il Circolo Gaismayr. Un appuntamento che ha visto la partecipazione del giornalista Renzo Maria Grosselli, del Presidente del circolo Gaismayr Alberto Sommadossi e la proiezione del documentario «Il sogno breve di Campochiaro» dove si ripercorre l’esperienza delle famiglie di boscaioli e segantini fiemmesi partiti alla volta di Rodi nel 1935.

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STORIE...

DUE MONDI CHE SI INCONTRANO Costruire memoria per non dimenticare, ma soprattutto per creare un senso d’appartenenza che vada oltre il tempo e lo spazio. Riconoscere un’importante parte di sé nei percorsi di vita di chi ci ha preceduto e dei loro discendenti, anche quando gli eventi hanno diviso le famiglie. Con questo spirito Mirko Pergher, amico della nostra associazione, ha riavvolto il nastro del tempo e ha ricostruito in un racconto emozionante la storia della sua famiglia. Lasciamo alle sue parole il compito di descrivere quel che accadde.

nella mia mente per costruire poi veramente, negli ultimi anni, un vero albero genealogico della mia famiglia che, grazie a quegli appunti, all’aiuto degli zii e dell’archivio diocesano, si è fatto bello consistente. Ma c’era

Oggi, dopo tanto sole e giornate splendide, nevica: fiocchi soffici e leggeri volteggiano nell’aria e si posano silenziosi sui prati e gli alberi. Chissà, settant’anni fa, laggiù nel profondo Chaco argentino, quanta nostalgia nel cuore di Francesca e Silvio per le loro terre natie e per attimi di pace e tranquillità, ricordando i Natali trascorsi nel tepore della loro cucina di Levico, con il mondo bianco e silente intorno! Oggi, quindi, è il momento buono per ricordarli e per raccontare a voi come, in un modo strano e «miracoloso», abbiamo ritrovato origini comuni che si credevano ormai perse per sempre. Da ragazzo avevo preso appunti

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un buco: una sorella del nonno paterno, Francesca, accasata in quel di Levico con Silvio Mansueto Martinelli, era partita in un anno non ancora ben precisato (probabilmente tra il 1924 ed il ’30) alla volta dell’Argentina, come tanti altri della zona, richiamata dai levicensi che già da qualche anno affollavano la zona

del Chaco. E questo tarlo, al di là di tutto, di tanto in tanto ritornava, ma senza grandi possibilità di soluzione: il nonno era morto giovane e così le lettere, che nei primi tempi giungevano ancora da oltre oceano alla nonna, piano piano si erano fermate e i legami si erano definitivamente interrotti. Nessuna notizia, neanche orale, è più giunta a noi da quel lontano mondo. Poi, circa due anni fa, sfogliando una rivista del periodico dell’Associazione Unione delle Famiglie Trentine all’Estero presente in uno scaffale in biblioteca, trovo una piccola testimonianza nelle pagine dedicate alle «notizie flash e visite in sede»: è in un breve scritto di Maria Silvina Martinelli, da cui si evince essere bisnipote della mia prozia Francesca. Evviva! Contatto la redazione del giornale e, grazie alla gentilezza della Signora Nara Deromedis e di Giancarlo Filoso, riesco ad avere l’indirizzo e-mail della signorina Martinelli. Ecco allora che, pian piano, senza fretta, è iniziata la nostra amicizia: ci siamo scambiati notizie ed informazioni utili per continuare la stesura dei nostri alberi genealogici ed ho scoperto tutto un mondo che prima avevo solo sfiorato. Grazie a Silvina ho potuto leggere anche un libro di testimonianze dal titolo «Quella lunga strada senza ritorno», scritto da Mario


STORIE...

Josè Libardi, anche lui figlio di emigranti trentini. Nello scorrere le pagine scopro una foto storica, risalente all’inizio degli anni Cinquanta, che mi commuove e commuove i miei zii, nipoti diretti di Francesca: i due avi seduti in cortile con accanto il figlio Marco (nonno di Silvina, nato a Levico nel gennaio del 1922) ed intorno i primi cinque figli della coppia, che alla fine ne avrà dieci in totale. In braccio a

Francesca il piccolo Josè, papà di Silvina, mentre il nonno Silvio ha sulle ginocchia il piccolo Silvio. In occasione di una vacanza di Silvina in quel di Dimaro lo «storico» ricongiungimento del ramo argentino della famiglia Pergher, allontanatasi dalla frazione Dazio (a quel tempo divisa tra Folgaria e Lavarone) il lontano 23 settembre 1911 in occasione del matrimonio di Francesca con Silvio Mansueto. Un paio d’ore

in allegra compagnia, anche se in una mattinata un po’ grigia e fredda, raccontandoci tante notizie mentre passeggiavamo per Dimaro; in attesa di nuovi sviluppi, soprattutto di dare una data precisa alla partenza dei nostri avi dalle terre natali e una ricostruzione puntuale delle vicende relative agli altri cugini (figli dei fratelli più vecchi di Marco, nati nel 1912 e nel 1914 prima della profuganza in Boemia dal 1915 al 1918). Arrivederci alla prossima, quindi. O anche «Hasta luego», come avranno detto tante volte Francesca e Silvio, usando la loro nuova lingua spagnola, ma con nostalgia per il loro dialetto e per quelle terre che, nel loro intimo, avranno sempre sperato di poter rivedere. Le ha riviste finalmente per loro, con gli occhi e con il cuore, la bisnipote Silvina: ha visitato tre anni fa Levico, il paese Natale di Mansueto Silvio; e speriamo potrà prossimamente visitare anche gli Altipiani Cimbri da cui prese congedo, circa novant’anni fa, la bisnonna Francesca”.

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L A FESTA

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a Festa provinciale dell’Emigrazione ha i colori dei Paesi che hanno accolto e continuano ad accogliere i trentini che aspiravano ed aspirano a migliori opportunità di vita e lavoro. Quest’anno la coinvolgente manifestazione è stata ospitata dal Comune di Aldeno, dove il sedici ed il diciassette luglio si sono dati appuntamento anche i ragazzi del progetto interscambi giovanili 2016 e numerosi oriundi, felici di sfilare lungo le vie del suggestivo centro storico. Anche le istituzioni hanno voluto essere presenti per ricordare, riscoprire le radici e nello stesso tempo guardare al futuro con fiducia. La manifestazione, quest’anno dedicata al tema «Dalle migrazioni alla nuova mobilità», è stata organizzata dall’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero, dalla Trentini nel Mondo,

dall’Ufficio Emigrazione della Provincia autonoma di Trento e dal Comune di Aldeno. La due giorni si è aperta sabato 16 luglio con la tavola rotonda «Migrazione dal Trentino alla Bosnia

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Erzegovina» e la presentazione del libro «Nella Terra dell’Airone». Il tema è stato sviluppato con il contributo della dott.ssa Renata Boni, autrice nell’anno accademico 2000/2001 della tesi «Quando da Aldeno si emigrava: riproposizione attraverso documenti e testimonianze della emigrazione di Aldeno verso la Bosnia» e di Paolo Perotto, che ha presentato il suo libro «Nella Terra dell’Airone. La straordinaria storia dei trentini di Aprilia, Ardea, Pomezia». L’incontro a tema si è chiuso con il racconto toccante di Osvaldo Tonina, Consigliere dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero, che ha dedicato l’intervento alle doppie radici di suo padre e alla sua personalissima esperienza di figlio di emigrati. Ad aprire i lavori e a portare il saluto di benvenuto è stato il primo cittadino di Aldeno Nicola Fioretti, mentre di seguito è intervenuto Damiano Bisesti Sindaco di Cimone che ha presentato la «Barcarola». Uno spazio è stato riservato anche alla figura di Cassiano Conzatti, pedagogo e botanico trentino in Messico, al quale è stata dedicata una mostra a cura dal Museo Civico di Rovereto che è stata esposta anche ad Aldeno nelle giornate della Festa provinciale dell’Emigrazione. Il sabato pomeriggio è proseguito quindi con il concerto del «Coro Tre Cime» e

la seconda tavola rotonda dedicata al tema «Prospettive e difficoltà della nuova mobilità». In serata è stato il gruppo «I Quater Sauti Rabiesi » ad intrattenere il pubblico con un coinvolgente spettacolo folkloristico. La giornata di domenica come da tradizione è stato il momento della sfilata con l’accompagnamento musicale della Banda Sociale di Aldeno e delle istituzioni. L’Arcivescovo di Trento Monsignor Lauro Tisi, il Presidente della Provincia Ugo Rossi, i Consiglieri provinciali e membri della Conferenza dei Consultori Claudio Civettini (nella foto con i Presidenti delle due Associazioni e il Sindaco di Aldeno) e Lucia Maestri hanno partecipato a questo intenso momento dedicato al ricordo. Oltre ai Presidenti delle due associazioni sono intervenuti diversi sindaci dei comuni limitrofi e autorità provinciali e nazionali. Nicola Fioretti ha fatto gli onori di casa e ha visto con soddisfazione premiato l’impegno degli scolari della quarta classe di Aldeno che, dopo aver seguito un percorso didattico, hanno interpretato il concetto di emigrazione con bellissimi disegni che per l’occasione sono stati esposti in mostra. Poi tutti a pranzo insieme per gustare il pranzo tipico trentino preparato dai tanti volenterosi volontari al «Parco Albere».


INTERVISTA

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a festa Provinciale dell’Emigrazione 2016 è stata dedicata alla nuova mobilità, tema sviluppato in particolare durante la tavola rotonda dal titolo «Prospettive e difficoltà della nuova mobilità», coordinata dalla dott.ssa Chiara San Giuseppe dell’Ufficio Emigrazione della Provincia autonoma di Trento. Sono intervenuti al momento di approfondimento an-

partecipare di persona ha voluto raccontare la sua esperienza in una bella intervista registrata e mandata in onda durante la tavola rotonda. Ecco la sua storia. Una bella storia, perché piena di speranza, ottimismo e amore per il Trentino. Daniele attualmente vive a Vienna dove lavora per un’organizzazione internazionale multilaterale “Per la sicurezza e la

Dieci anni li ha passati spostandosi molto: dal 2007, quando ha iniziato a lavorare, ha vissuto negli Stati Uniti, in Kosovo, in Palestina, in Austria. «Sono felice mi abbiate coinvolto in questa iniziativa perché ci sono tante persone che hanno un profilo fluido in tanti settori ed è bello che parliate di mobilità.» ha sottolineato regalandoci un sorriso pieno di soddisfazione.

che Simone Casciano e la dott. ssa Monica Ronchini responsabile per il comune di Riva del progetto Altrove Reporter, insieme hanno presentato gli importanti obiettivi conseguiti dall’iniziativa. Ma i veri protagonisti dell’appuntamento sono stati Mattia Coser, Alessandro Condini Mosna, Michele Battisti e Nicola Buratti, che hanno portato le loro testimonianze di giovani aldeneri che lavorano all’estero. Daniele Pancheri non potendo

cooperazione in Europa”. Ha un profilo che si è delineato sul campo della cooperazione e della Diplomazia internazionale. Ha studiato relazioni internazionali a Bologna: ha partecipato all’Erasmus in Olanda a Maastricht, ha trascorso un anno per la specialistica negli Stati Uniti a Denver in Colorado. Dopo la laurea in relazioni internazionali lo sbocco era quello della diplomazia internazionale e della Cooperazione.

CHE EFFETTO TI FA SAPERE CHE IL TRENTINO SI INTERESSA ALLA TUA STORIA E VUOLE SENTIRE LA TUA VOCE?

È stata una bella sorpresa. Siamo tanti e anche se il Trentino è una realtà piccola, sorprende incontrare tanti trentini all’estero che vanno e vengono, ed è bello sapere che la tua terra di origine e le istituzioni che la rappresentano sono coscienti di

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INTERVISTA Insieme partiamo dall’obbedienza alla vita.

la vita non possiamo eludere le domande. A me piace pensare alla storia dell’emigrazione come a una storia in cui le nostre popolazioni si sono dovute porre delle domande e reinventarsi: mettersi in discussione, ripartire dalla vita per avere più fiducia negli altri.»-ha sottolineato.

Monsignor Lauro Tisi ha celebrato la Santa messa, cuore dell’evento nella giornata del diciassette luglio. Nell’omelia ha invitato all’obbedienza alla vita e a porsi domande. «Se ci lasciamo interpellare dal-

questo fenomeno e vogliano valorizzarlo. Mi pare di poter dire che questa festa vada in questa direzione. Poi mi piace l’attenzione alla mobilità che è un nuovo fenomeno; l’emigrazione è un fenomeno vecchio come l’umanità, però la mobilità è qualcosa che si è affermata in anni relativamente recenti e che vedremo sempre più: la vedremo nella nostra società ma anche tra regioni del mondo diverse. Siamo in un mondo connesso e globalizzato e sarebbe irresponsabile e umanamente sbagliato dimenticarsi di questo fenomeno, e il titolo “Dall’emigrazione alla nuova mobilità” conferma e da voce a persone che vivono questa mobilità nella vita quotidiana e si portano dietro dimensioni familiari. È bello che ci venga data voce ma non mi sorprende, perché il Trentino secondo me è sempre stato vocato all’internazionalizzazione: nel dopoguerra ho visto grandi spinte. Penso all’Università di Trento, che ha fatto grandissimi sforzi per guardare oltre confine ed ora è una realtà affermatissima, connessa al mondo accademico europeo e mondiale. Fa parte della cultura del nostro territorio connettere, preservare le nostre radici, promuovere il patrimonio culturale trentino anche altrove in giro per il mondo ed educare alla storia del nostro territorio. Poi non

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mi sorprende perché siamo una terra di confine abituati a guardare oltre ad esso: le istituzioni sono sempre state attente a questo aspetto, voglio dare credito a questi sforzi.

DOVE VEDI IL TUO FUTURO E PERCHÉ?

È una domanda un po’ difficile, però credo che nel futuro prossimo mi vedo ancora all’estero, perché la mia professione è così,

perché la mia professione mi porterà probabilmente in altri posti. Continuerò un po’ a girare, però devo dire che guardo sempre al Trentino come a una buona base dove torno sempre volentieri: vengo a casa dai miei, ho tanti amici, continuo a vedere il Trentino come una realtà bellissima e anche privilegiata, questo lo voglio dire ai trentini. Il Trentino, merito ai trentini prima di tutto, anche alle sue istituzioni con i limiti del caso,

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URO TIS MONS. LA

hanno fatto un gran lavoro per uscire da un dopoguerra che ci trovava come una parte di Italia fra le più povere ed ora siamo tra le più ricche. Spero di tornarvi per stabilirmi in tempi relativamente rapidi, ma non so quanto rimarrò all’interno di questo tipo di organizzazione. Sono partito che avevo vent’anni, mantenendo tuttavia un forte legame con Aldeno dove ho frequentato la scuola dell’obbligo, sviluppato forti amicizie, dove la mia famiglia sta tuttora. Ho forti legami con la Val di Non e con il Trentino in generale dove ho trascorso i primi vent’anni della mia vita altamente formativi.

SECONDO TE, QUALI INIZIATIVE POTREBBERO ESSERE UTILI PER I GIOVANI CHE STANNO FACENDO QUEST’ESPERIENZA DI MOBILITÀ?

Mi pare un buon inizio, e suggerisco di continuare su questa strada, di non fermarsi a questa bella festa, di cercare di sviluppare iniziative anche di medio e lungo periodo nelle quali ci si possa coinvolgere… Io sarei felicissimo di mantenere i contatti con voi affinché questa non sia un’estemporanea bellissima chiacchierata. Per scambiarsi esperienze e storie.


anniversari

ANNIVERSARI B

ianca Cecilia Culasso è nata il 18.05.2001 a Rafaela, provincia di Santa Fe in Argentina. Lei è figlia di Marcela Valler e Claudio Culasso. Il suo bisnonno Leone Valer si è trasferito in Argentina nel 1910 da Vigo Meano (Trento), con i

suoi genitori Clemente Valer e Gisella Bortolotti. Bianca studia nella 3° media della Scuola Nostra Signora della Misericordia e partecipa anche alle attività della Famiglia Trentina di Rafaela.

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SONO VENUTI A MANCARE ALL’AFFETTO DEI LORO CARI...

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LIBARDI FURLAN EMMA

moglie di Mario Libardi, ex Presidente della Famiglia Trentina di Funes e mamma di Miguel Angel Libardi.

MASSIMO BENETTI

della ex Famiglia Trentina di Sananduva (Brasile).

Ricordando queste persone affettuosamente, l’Unione Famiglie Trentine all’Estero di Trento, si sente particolarmente vicina ai loro famigliari.


DALLA SED E...

serata a vigo meano “Vigo Meano chiama il mondo…, così lontani…, così vicini.” uesto il titolo che la scuola primaria “Italo Calvino” di Vigo Meano ha voluto dare, tramite la maestra Marta Battistel ed il collega Sergio Oliver, alla recente serata organizzata in collaborazione con l’Associazione Unione delle Famiglie Trentine all’Estero ONLUS di Trento. In quel partecipato incontro c’è stato un collegamento audio-video in diretta Skipe con la famiglia trentina di Rafaela in Argentina, una delle più grandi e

sull’emigrazione, realizzati dalla classe terza e quarta dell’istituto. Testimonianze, esperienze di vita raccontate da mamme e bambini, un video del prof. Roberto Bazzanella sull’emigrazione Trentina. Ed ancora emozionanti filmati rivolti al ricordo di chi a suo tempo ha lasciato la propria terra, il Trentino, in epoche di miseria per andare lontano a cercare fortuna. Molto applauditi sono stati poi gli intermezzi musicali del fisarmonicista Mauro Bo e del Gruppo Carovana delle Fisar-

lio, sempre di Rafaela. Fulcro di questa serata è stata Marcela Valler originaria di Vigo Meano, segretaria della Famiglia Trentina di Rafaela, molto legata alla terra dei suoi avi, emozionatissima all’inizio del collegamento. Sono stati poi presentati e premiati i lavoretti degli alunni della 3^ e 4^ elementare sull’emigrazione. Al termine della serata la Presidente Giorgia Pezzi, che era accompagnata dal suo vice Giancarlo Filoso, ha voluto ringraziare tutti per la collaborazione, in

attive Famiglie trentine dell’Argentina, attualmente presieduta da Maria Elena Panizza. Racconti, interviste eseguite dall’insegnante Roberto Patton e lavoretti riguardanti ricerche

moniche di Rafaela, nonchè del gruppo musicale giovanile di Vigo Meano “Jò Band Cesare Saltori” diretto dal maestro Marcelo Burigo di origine brasiliana catarinense e un video del Coro S. Vigi-

particolare la Società Italiana “Victor Manuel II” di Rafaela per aver reso possibile il contatto audio video.

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Unione delle Famiglie Trentine all’Estero

Mario Pacher


DALLA SED E...

visite DALL'ARGENTINA e dal brasile

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NTI E G R A

’ DALL Alicia Mora de Tosolini e le sorelle Norma e Susanna sono venute a trovarci in sede...

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all’Argentina estendiamo la nostra gratitudine per il calore con cui siamo stati

accolte. Ci sentiamo molto lusingate. Abbiamo trascorso alcuni giorni meravigliosi in Italia, soprattutto in Trentino dove abbiamo tanti parenti. Siamo state anche in Piemonte a fare visita ai cugini di nostra

madre. In Trentino siamo state a Vigolo Vattaro a vedere la casa di Santa Paulina e poi a Levico Terme dove abbiamo incontrato i genitori di Kristian Pinamonti. Ci hanno accompagnate all’interno del borgo, affascinante e all’interno del bellissimo parco imperiale. Mio padre diceva sempre che la sua famiglia viveva a Cavedine, nella casa Dallapè dove producevano fisarmoniche. Io mi ricordo che il produttore di fisarmoniche era il famoso Mariano Dallapè, zio di mia bisnonna Clementina Berlanda. Quanta felicità, momenti indimenticabili. Alicia, Norma e Susana Mora

DAL BRASILE

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maggio abbiamo avuto presso la nostra sede, la gradita visita del sig. Cleto Tamanini dal Brasile, originario di Vigolo Vattaro. È stato accolto in tale occasione dal Vice presidente Giancarlo Filoso. Tamanini è venuto a trovarci su proposta del nostro caro amico della Famiglia Trentina di Taiò (Brasile) Fiorelo Zanella. Cleto è laureato in filosofia, lettere lingue latine e giurisprudenza ed è una persona molto

legata alle sue origini. Infatti ha disegnato l’albero genealogico della sua famiglia. Bell’incontro, all’insegna delle amicizie, dei vecchi ricordi, della nostra e della loro “trentinità”. Tra i diversi obiettivi di Cleto c’è anche quello di formare una nuova Famiglia Trentina in territorio brasiliano, dove non esiste nessuna associazione e dove risiedono molti trentini. Dovrebbe sorgere a Guarapuava (città di 200.000 abitanti) nella zona del Paranà. Unione delle Famiglie Trentine all’Estero

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DALL' ESTERO

DALL'ARGENTINA DALL ’ARG

ENTIN

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l 9 luglio scorso, il Governo della Provincia di Santa Fe ha invitato la Famiglia Trentina di Rafaela, come altre associazioni di emigrazione, a partecipare alla sfilata per il bicentenario della Repubblica Argentina (1816-2016).

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l 30 giugno, il gruppo corale "Rafaela Canta", diretto da Luis Anselmi, ha festeggiato i suoi 10 anni di vita con un incontro alla Sala Maggiore Società Italiana del Centro culturale della nostra città. Il Coro Masculino San Vigilio della Famiglia Trentina di Rafaela, con la sua direttri-

ce Veronica Ghiano, è stato invitato a partecipare e condividere questo incontro assieme ad altri cori di Rafaela. È stata una serata bellissima tra amici… E per finire tutti i cori hanno cantato VA PENSIERO… Marcela Valler

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a nostra Associazione ha inviato un messaggio di saluto a C.P. JORGE MILTON CAPITANICH sindaco della Città di Resistencia, dove vivono molti oriundi Trentini e dove abbiamo la fortuna di avere una Famiglia molto attiva a guida di Margarita Bussolon. Per noi è un onore ricor-

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Unione delle Famiglie Trentine all’Estero

dare la storia assieme agli amici della città di Resistencia, accorciando le distanze e sentendoci autenticamente vicini e uniti da un sentimento di condivisione. Il percorso compiuto insieme deve diventare un’opportunità per le nuove generazioni, di crescita e di scambio reciproco.


DALL' ESTERO

DALLA SVIZZERA ERA

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DALL

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a galleria di base del San Gottardo è stata inaugurata il 1° giugno 2016 e sarà aperta al traffico commerciale a partire da dicembre 2016. Attraversa il Massiccio del San Gottardo, collegando le due valli, a nord, la valle del fiume Reuss nel Canton Uri e a sud, la valle del fiume Ticino nel cantone omonimo. L’ingresso nord della galleria si trova nel comune di Erstfeld, ad un’altitudine di 460 metri sul livello del mare. L’ingresso sud della galleria si trova nel comune di Bodio, ad un’altitudine di 312 metri. Con i suoi 57 km di lunghezza è il tunnel ferroviario ad alta velocità più lungo del mondo. I treni passeggeri saranno in grado di viaggiare su un tracciato sostanzialmente pianeggian-

te alla velocità di 200 km/h (e potenzialmente fino a 250 km/h) attraverso il GBT, riducendo i tempi di percorrenza per i trasporti ferroviari transalpini da Zurigo a Milano. Quando il tunnel sarà aperto al traffico commerciale, si aumenterà il trasporto su rotaia di camion, rimorchi e container in modo da alleviare il traffico stradale. Nel giorno dei festeggiamenti, con un taglio simbolico del nastro, il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann, con a fianco molti politici e personalità di spicco, ha consegnato ufficialmente alle FFS la galleria di base del San Gottardo. Rivolgendosi ai presenti ha detto: “Abbiamo dato un nuovo volto al mito del San Gottardo, e questo ci riem-

pie di gioia. Sono felice di essere qui per questo momento storico. La galleria è costata 11,1 miliardi di euro, per 17 anni di costruzione. È stata realizzata sia per la Svizzera sia per l’Europa. La sua apertura arriva al momento giusto, a rinsaldare i rapporti tra Svizzera e Europa, in un momento in cui questi devono essere chiariti. Noi vogliamo esprimere la nostra amicizia: voi capi di Stato presenti rimarrete i nostri partner principali. Quest’opera ha molti padri e molte madri, e molti sono qui oggi: a tutti voi va il nostro ringraziamento, soprattutto agli operai e ai minatori. Nove persone hanno perso la loro vita e vogliamo commemorarli”. Vito Agosti

Unione delle Famiglie Trentine all’Estero

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DALL' ESTERO

Festa sociale di Solothurn A

ll’annuale festa sociale organizzata dalla Famiglia Trentina di Solothurn, guidata dal Presidente Vito Agosti, ha partecipato anche una delegazione della sede madre dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero. Il 26 giugno scorso la Presidente Giorgia Pezzi assieme al Vice presidente Giancarlo Filoso, al Consigliere Bruno Girardi, al Socio e componente del Collegio dei probiviri Renzo Huber

ha raggiunto Derendingen per festeggiare con gli amici e sostenitori dell’UFTE. Si sono uniti alla delegazione partita dal Trentino anche Paolo Praindel, amico della nostra Associazione, e i nipoti di Vito Virginio e Michele Agosti che ci ha accompagnato con un suo mezzo messo a disposizione gratuitamente. Il calore della compagnia, una bella giornata di sole e un accogliente spazio attrezzato hanno consentito

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V

SVIZZE

ito Agosti, Presidente della famiglia trentina di Solothurn e Zuzana Ghisleni e con il marito Paolo della Famiglia Trentina di Florianopolis sono venuti a trovarci.

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Unione delle Famiglie Trentine all’Estero

di trascorrere ore piacevoli con Vito e le tante persone che hanno contribuito ad organizzare un appuntamento importante per la Famiglia Trentina di Solothurn e i suoi aderenti. La migliore cornice per ricordare il Trentino: seduti a tavola con fumanti piatti di polenta che invitano a ripercorrere con la mente il viaggio che ha portato lontano dal paese natale.

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DALL' ESTERO

GLI INTERSCAMBI GIOVANILI HERNANDO LUIS ARIAS GAROLLO, JORGE BRUNO DE PHILIPPIS, GABRIELA LENZI, DIANE CRISTINA PERINI, CESAR EMILIO DEGADILLO ENCISO E ADRIANA MARIA ACOSTA RECALDE SONO I RAGAZZI AFFILIATI ALLE DIRAMAZIONI DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO CHE HANNO PARTECIPATO ALL’EDIZIONE 2016 DEL PROGRAMMA INTERSCAMBI GIOVANILI, PROMOSSO DALL’UFFICIO EMIGRAZIONE DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO. UN’ESPERIENZA CHE LI HA PORTATI A RISCOPRIRE LE LORO RADICI E A RAFFORZARE UN SENSO D’APPARTENENZA ALLA COMUNITÀ TRENTINA NEL MONDO. UN PONTE TRA PRESENTE E PASSATO DESCRITTO NELLA STORIA DELLA FAMIGLIA DI HERNANDO LUIS ARIAS GAROLLO (a pagina successiva).

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DALL' ESTERO

LA MIA FAMIGLIA TRENTINA... T

empi turbolenti in Europa hanno costretto la mia famiglia ad abbandonare la sua casa in Trentino alla ricerca di un nuovo orizzonte. L’Argentina è stato il posto scelto, oggi mio nonno e mia zia non sono più tra noi, ma il loro ricordo rimarrà per sempre. Maggio del 1923 è stata la data scelta da Carlos Garollo e Emma Mattè per dire addio al loro caro Levico Terme e salpare per una nuova vita. Con loro c’erano il mio piccolo nonno Ferruccio Garollo e sua sorella maggiore Ines di solo un anno e mezzo. Sono arrivati al porto di Buenos Aires senza sapere assolutamente niente del posto. Poco dopo il loro arrivo, sono andati nella provincia del Chaco per stabilirsi in una piccola città chiamata Corzuela. Li si sono dedicati all’agricoltura e all’allevamento. La terra dove mio nonno è cresciuto aveva una grande diversità razziale, in quel tempo migliaia di immigrati sono venuti per sfuggire alla crisi. Fu così che nel mese di gennaio del 1967 ha sposato mia nonna, Eva Tizon, figlia di immigranti spagnoli. Frutto di questo amore sono nati Graciela, Mabel e Emma, la mia mamma. Emma si trasferì in una città vicina chiamata Las Breñas per finire la scuola e aiutare l’azienda dei miei zii Ines Garollo e Luis Davobe. Lì è dove ha conosciuto mio

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Unione delle Famiglie Trentine all’Estero

padre Hernando Arias. Non ho avuto la fortuna di conoscere i miei nonni, ma la vita mi ha dato il regalo di vivere con mia zia Ines fino a quando avevo 12 anni. Lei mi ha raccontato tante storie del suo Trentino tanto sospirato e di mio nonno.

La mia famiglia è composta da mia mamma Emma Garollo, maestra giardiniera, mio padre Hernando Arias ingegnere civile e Io, Hernando Arias Garollo. Siamo una tipica famiglia di tre persone, tutte laureate in uno spirito di progresso e di miglioramento continuo. Sono cresciuto a Las Breñas – Chaco, che è nota per essere la capitale provinciale degli immigrati, dove si svolge ogni anno la Festa provinciale del migrante, nella quale ho ancora partecipato. Questo festival riunisce diverse comunità di immigrati (italiane, spagnole, ucraine, bulgare, tedesche e altre) e dà vita al paese; si svolge il secondo fine settimana di novembre e in esso si possono gustare piatti tipici, ascoltare musica e apprezzare danze culturale d’ogni posto.


DALL' ESTERO

...la storia di hernando gioia conoscere la terra dei miei nonni, luogo benedetto con tanta bellezza e dove ho sentito tante storie piene di nostalgia. Potere abbracciare la cultura dei miei nonni, le miei radici ed es-

sere in grado di condividere questa esperienza arricchirebbe non solo me ma anche la mia famiglia e i miei amici una volta tornato in Argentina.

Adesso vivo in Resistencia, dove studio e lavoro. Questa citta è la capitale della provincia, con circa 500.000 abitanti ed è la città più popolosa del Chaco. Situato a sud-est della provincia e dipartimento nord-est di San Fernando. È considerata a livello nazionale come “Città della Scultura”, con eventi permanenti e visitatori da tutto il mondo, le cui sculture sono distribuite nell’area urbana, un “Museo a cielo aperto”, dando uno splendido tocco di grande attrazione turistica. Qui ho avuto il piacere di avvicinarmi alla “Famiglia Trentina”, partecipando a varie attività, sempre circondato da persone meravigliose con cui ho intenzione di continuare a lavorare su progetti futuri. Sarebbe un onore e una grande Unione delle Famiglie Trentine all’Estero

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DALLA SEDE...

CERCA PERSONE

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CARI AMICI, SOCI, SIMPATIZZANTI E NON, DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO CHIEDIAMO L’AIUTO DI TUTTI PER RINTRACCIARE I DISCENDENTI DI: • STANISLAO VIVIANI partito da Villa Rendena nel 1920 circa. Le ultime notizie che ha dato di sé sono giunte da Buenos Aires dove è molto probabile che abbia stabilito la sua residenza. Non si conosce la data di nascita precisa tuttavia quando è partito doveva avere circa vent’anni. • PIETRO PAOLO PACHER nato a Levico il 17/05/1859 emigrato in America nel 1884. Non si è mai saputo con precisione dove sia approdato dove abbia fissato la sua dimora. Potrebbe essere sbarcato in Argentina. • PLACIDO CARLO PACHER nato a Levico il 23/06/1860 emigrato in America nel 1886. Non si è mai saputo con precisione dove sia approdato e dove abbia fissato la sua dimora. Potrebbe essere sbarcato in Argentina. Si ringrazia anticipatamente quanti ci offriranno prezioso supporto.

GASTRONOMIA ALLA O T T ORZE TRENTINA Per un buon orzetto (o minestra d’orzo) ci vuole una giusta quantità di verdure assortite: carote, prezzemolo, sedano, porro, spinaci, fagioli, due patate. Le verdure vanno finemente tagliuzzate, messe in pentola con abbondante acqua unitamente ad un pezzetto di pancetta. Si fa bollire il tutto almeno un’ora e, dopo averlo sciacquato, si aggiunge l’orzo nella misura di un pugnetto per persona. Far bollire per due ore a fuoco basso. Verso fine cottura aggiungere alcuni cucchiai di olio crudo e un po’ di burro.

TOR TA D E FREGO LOTTI Mettere in una terrina 500 gr. di farina, 250 gr. di burro, 250 gr. di zucchero, 100 gr. di mandorle tritate, 1 bicchierino di grappa, una bustina di lievito ed un pizzico di sale. Amalgamare i diversi ingredienti con le mani fino ad ottenere un impasto asciutto e granuloso. Ungere bene una tortiera, spolverare di farina e quindi porvi l’impasto a pizzichi in modo che la superficie risulti irregolare. Mettere nel forno a calore moderato per circa 30 minuti, finchè il dolce assumerà un bel colore dorato. Tagliare la torta a pezzetti quando è ancora calda.

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Unione delle Famiglie Trentine all’Estero


MORIRE LASSU:' TESTAMENTO MONTANARO Vorrei morire lassù e vivere l’eternità tra le guglie e pascoli in fiore, dove tutto è amore ed emozione, dove le inquietudini si placano, dove regna la meditazione del silenzio. Vorrei essere ogni sera accarezzato dal vento del nord, baciato nell’oscurità dalla polvere di stelle, abbracciato dalla rugiada inumidendo le mie labbra. Vorrei morire lassù dove il richiamo d’amore sta nelle piccole cose, nel sorriso di una stella alpina dove le emozioni aprono la mente

POESIA

di AL

BERTO

PATTI NI

e riscaldano l’anima. Vorrei morire lassù dove le melodie d’amore sono negli echi del vento, nelle sinfonie degli uccelli innamorati, dove i fiori giocano a sedurre, dove con le ali delle farfalle posso ancora volare nelle ombre delle nuvole. Vorrei morire lassù dove coperto dalle trapunte stellate del cielo, ogni mattina verrò accarezzato dai cervi in amore quando sarò fiori ed erba, dove spunterà l’asfodelo del poeta come perenne memoria di un’umile impronta.

© Alberto Pattini, vincitore del primo premio ricevuto a Benevento del Concorso Internazionale “Echi internazionali di poesia dialettale”. © Fotografia di Mario Benigni, Val d’Ambiez, Dolomiti di Brenta.


ONLUS

GRAZIE A...


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