N. 40 - AGOSTO 2017
Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 NE/TN Tassa riscossa - Taxe perçue
ONLUS
Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 22 del 21/12/2012 Rivista quadrimestrale
Adamello-Brenta
Bondone
ENTINE ALL’ESTERO TR LIE MIG FA E LL DE NE NIO ’U LL DE PERIODICO
TRENTO
Vigolo Vattaro Vattaro
Bosentino Calceranica
Lago di Caldonazzo
IONE 2017
FESTA DELL’EMIGRAZ
Nei luoghi di Santa Paolina
SOMMARIO NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
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SALUTO DEL PRESIDENTE
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SAUDAÇÃO DO PRESIDENTE
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SALUDO DEL PRESIDENTE
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LA FESTA PROVINCIALE DELL’EMIGRAZIONE
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MADRE PAOLINA, LA SANTA DEGLI EMIGRATI TRENTINI
Pag. 10 DIRETTORE RESPONSABILE
L’ALTOPIANO DELLA VIGOLANA, TERRA NATALE DI SANTA PAOLINA
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PAOLA ZALLA
DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ ESTERO
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REDAZIONE
PROJETO DE DESENVOLVIMENTO PARA A UFTE
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SIMONE MARCHIORI
PROGETTO DI SVILUPPO PER L’ UNIONE
PROYECTO DE DESARROLLO PARA LA
DAIANA BOLLER
UNIÓN DE LAS FAMILIAS TRENTINAS
Pag. 13
DECONCINI A TRENTO
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DALL’ARGENTINA A CALAVINO
Pag. 14
GENOVA: MEMORIA E MIGRAZIONE
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DAL BRASILE AL TRENTINO
Pag. 15
GRAFICA E STAMPA
10 ANNI DI FONDAZIONE
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Grafiche Futura
IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
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POCO ITALIANO, TANTO DIALETTO E MOLTA POLENTA
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PATRICIA LANZZIANO BROZ GIANCARLO FILOSO
COME CONTATTARCI:
UNA STORIA DI EMIGRAZIONE E DI SERVIZIO AI TRENTINI ALL’ESTERO
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MARGARITA BUSSOLON IN TRENTINO
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DALLE MONTAGNE BERNESI A QUELLE TRENTINE
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mail: info@famiglietrentine.org
ALLA SCOPERTA DEL TRENTINO
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www.famiglietrentine.org
ELISABETTA DEAVI IN TRENTINO
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CENSIMENTO
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GASTRONOMIA
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ANNIVERSARI
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telefono +39 0461 237234
famiglietrentine UFTEonlus
COME DIVENTARE SOCI UFTE MODALITÀ DI TESSERAMENTO - Bonifico bancario di Euro 10,00 sul conto corrente intestato all’Associazione Unione Famiglie Trentine all’Estero - Onlus - Trento presso la Cassa Rurale di Trento sul seguente IBAN: IT42 M083 0401 8070 0000 7772 897 inviando poi la ricevuta tramite posta elettronica a: segreteria@famiglietrentine.org - Sottoscrizione tessera di Euro 10,00 presso gli uffici della Sede di Trento in Via S. Martino 33
DIRITTI SOCIO L’adesione, come previsto dall’art. 5 - soci ed adesioni - dà diritto al Socio di ricevere gratuitamente la nostra rivista, unitamente ad essere informato sulle eventuali iniziative e relative Assemblee, alle quali si potrà partecipare con diritto di voto. Inoltre, rappresenta anche una forma di sostegno economico per l’Associazione.
assemblea
NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Lo scorso 27 aprile i Soci hanno eletto il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero. Il ritorno anticipato al voto si è reso necessario a seguito della decadenza del precedente Consiglio come deliberato dall’Assemblea che si era tenuta il 14 marzo. Nel corso della prima riunione del nuovo Consiglio di Amministrazione che si è tenuta il 10 maggio Mauro Verones e Patricia Lanzziano Broz sono stati eletti rispettivamente Presidente e Vicepresidente della nostra Associazione. I componenti del nuovo Consiglio di amministrazione sono: DAIANA BOLLER Nata nel 1981 a Trento, vivo a Vattaro, sull’Altopiano della Vigolana, dove sono collaboratrice nella ditta di famiglia, impegnata nel settore della commercializzazione internazionale di legname da lavoro e costruzione. Laureata in storia locale, a studio e lavoro ho sempre unito un’attiva presenza nelle associazioni e un appassionato lavoro di ricerca e divulgazione storica sul territorio, occupandomi di promozione culturale e di politiche giovanili. Sono autrice del libro “Welschtirol – il territorio trenti-
no nell’impero asburgico” edito da Athesia e curatrice del blog Tyrolean History Magazine. Mia madre è cresciuta in Germania, dove mio nonno era emigrato per lavoro e dove ancora vivono due zie e alcuni cugini. Sono già stata membro del Consiglio d’amministrazione dell’Ufte dal 2012 al 2014. PATRICIA LANZZIANO BROZ Nata in Colombia, cittadinanza italiana e Colombiana Vivo in Vallarsa (fraz Speccheri) assieme a mia figlia Lina che sta frequentando l’Università a Trento. Obra di Vallarsa é il luogo in cui è nato mio nonno materno, che è emigrato in Colombia nel 1928. Sono laureata in Psicologa sistemica e posso contare su una solida formazione umanistica ed etica. Ho lavorato come Professoressa presso Dinae American School Antidrugs intelligence, Analista di sicurezza e gestione delle crisi presso il Ministero della Difesa (Polizia Nazionale della Colombia) a Bogotá. Mi sono specializzata in Risoluzione dei conflitti e in pedagogia per la nonviolenza. Ho preso parte alla creazione di un progetto premiato dall’Unesco relativo alla “formulazione di progetti sociali” conferito alle Scuole Fonda-
zione Perdono e Riconciliazione (Brasile). Ho seguito numerosi corsi universitari, i più importanti dei quali sono stati in Creazione di modelli di strategie didattiche innovatrici, Creatività per la soluzione dei conflitti lavorativi, Formulazione di progetti, Meccanismi per la protezione dei diritti fondamentali, Promozione ed esercizio dei diritti umani, Per una cultura di pace e riconciliazione, Amministrazione di risorse umane. MASSIMO CARLI Sono nato nel 1968 a Levico e vivo con la mia famiglia a Caldonazzo, vicino all’omonimo lago. Nel paese vicino si trova la ditta in cui ho lavorato per anni, la Coster Tecnologie Speciali s.p.a., nella quale mi occupavo di controllo e ricerca su nuovi prodotti, un settore che mi ha permesso tra l’altro di studiare la lingua inglese. Dal 2006 ho aperto una mia azienda che si occupa di assemblaggio meccanico e plastico. Sono molto attivo nel volontariato, sia con la Banda di Caldonazzo che con l’Associazione Artigiani. Anche la mia famiglia ha vissuto in prima persona l’emigrazione e alcuni miei famigliari risiedono tutt’ora in Svizzera.
Unione delle Famiglie Trentine all’Estero
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assemblea GIANCARLO FILOSO Vivo a Barco, una frazione di Levico, il paese in cui sono nato nel 1961. Lavoro come operaio qualificato presso la Coster Tecnologie Speciali s.p.a. di Calceranica al Lago. Fin da giovane sono sempre stato molto attivo nel mondo del volontariato, sia nel settore sportivo (US Santa Giuliana, GSC Oltrebrenta Barco), che corale (Coro Cima Vezzena di Barco), che culturale (Centro Socio Culturale Barco e Sezione del Fante di Levico Terme). Sono nel Consiglio di Amministrazione dell’Ufte ininterrottamente dal 2006. SIMONE MARCHIORI Sono nato nel 1987 e vivo a Saone, una frazione di Tione, nelle Giudicarie. Ho studiato presso l’Università di Trento, laureandomi in storia locale con una tesi sui profughi della prima guerra mondiale. Al momento sono impiegato presso la Regione autonoma Trentino – Alto Adige \ Südtirol, ma la mia passione è il volontariato, infatti sono stato presidente per diversi anni del Comitato Ricreativo del mio paese, nonché membro dell’Associazione culturale “Foc &Sdinze” che organizzava iniziative culturali. Sono iscritto da alcuni anni al Circolo culturale “Michael Gaismayr”, intitolato al celebre ideologo della guerra contadina, e negli ultimi tre anni sono entrato a far parte del direttivo. Sono socio fondatore della Compagnia di Bersaglieri Tirolesi “Judikarien –Tre Pief <Bernardino Dalponte>” di Fiavè, socio donatore di AVIS e ADMO. I miei interessi sono la storia locale, la
geografia culturale, la politica e la geopolitica. ALESSIO OSELE Sono nato nel 1970 e ora vivo a Civezzano, ma per anni ho girato il mondo grazie al mio lavoro di filmaker e fotografo specializzato in documentari. Ho lavorato in Africa, Asia e America Latina, dove mi sono fermato per alcuni anni stabilendomi in Argentina, a Buenos Aires. Durante questa permanenza ho lavorato per l’Ufficio Stampa della Presidenza della Nazione durante l’amministrazione della Presidente Cristina Fernández de Kirchner e per il suo movimento politico, occupandomi di strategie di comunicazione. I miei documentari hanno vinto premi nelle più importanti rassegne internazionali, ma i riconoscimenti più sentiti sono quelli ricevuti in Trentino, come i due premi assegnati dal Trento Filmfestival e la possibilità di esporre in una personale al Mart di Rovereto nel 2006 con il progetto: “Un lenzuolo, tante storie”. Se volete vedere qualcuno dei miei lavori: www.youtube.com/user/ alessioosele PAOLO PRAINDEL Sono nato nel 1953 a Levico Terme, dove vivo. Dopo aver frequentato la Scuola alberghiera presso le sedi di Nago e Castel Fusano, ho lavorato con soddisfazione come cuoco in giro per l’Italia, da Venezia a Sanremo alla Calabria. Poi ho gestito un albergo e due ristoranti, di cui uno, a Pergine, è uno dei più antichi del Trentino, essendo aperto fin dal 1848!
Ora sono insegnante presso la Scuola di Formazione Professionale Alberghiera di Levico e Rovereto. Sono sempre stato attivo nell’ambito del volontariato, con esperienze che mi hanno portato a imparare la lingua spagnola. MAURO VERONES Vivo e lavoro a Trento, dove sono nato nel 1970, ma la mia famiglia è originaria di Terlago. Ho conseguito il diploma di laurea in giurisprudenza con indirizzo internazionalistico, discutendo una tesi che riguardava funzioni, poteri e ruolo della Consob. Ho partecipato al programma Erasmus trasferendomi a Coimbra in Portogallo per un periodo di otto mesi, dove ho potuto imparare la lingua. Ho frequentato anche l’Università Cattolica Sant’Antonio di Murcia, in Spagna, conseguendo la seconda laurea in Giurisprudenza. Sono iscritto dal 2011 all’ ”Ilustre Colegio de Abogados de Madrid” e ora lavoro come consulente legale tra Italia e Spagna, inoltre mi occupo dell’amministrazione di un’organizzazione provinciale. MAURO ZANCANELLA Sono nato nel 1968 e vivo a Roncegno, anche se lavoro a Levico sia come insegnante presso la Scuola di Formazione Professionale Alberghiera di Levico e Rovereto, sia come gestore, assieme alla mia famiglia, del Bicigrill “Big Fish”. Sono sempre stato impegnato nel mondo del sociale e del volontariato, dedicandomi con entusiasmo all’animazione della comunità.
dal presidente
saluto del presidente Cari Soci, cari amici, cari Presidenti delle Famiglie Trentine a maggio nella prima riunione del Consiglio Direttivo, sono stato eletto Presidente della nostra Associazione. Ringraziando chi mi ha preceduto per il lavoro fatto, mi accingo a presiedere un gruppo di persone che ha deciso di mettere in campo le proprie conoscenze ed il proprio tempo per coltivare una cosa immateriale che lega la nostra terra con persone che hanno in comune il fatto di essere discendenti di emigranti trentini. Questa cosa immateriale è il senso di appartenenza che chi deve lasciare la propria terra di origine si porta nell’anima e la trasmette ai propri discendenti. Tutti i membri del Consiglio Direttivo, me compreso, conoscono questa sensazione di orgoglio perché hanno avuto, direttamente o indirettamente, la possibilità di conoscere dei discendenti di emigranti trentini e si sono resi conto che si sentono, se possibile, più orgogliosi di noi delle proprie origini e fieri di venire da delle terre che una volta erano dure e difficili. L’Unione delle famiglie trentine all’estero è nata per creare un ponte culturale, più che economico, in favore delle diramazioni territoriali all’estero per aiutarle a mantenere vive le loro radici e la loro conoscenza della nostra terra trentina. Riuscire a centrare questo arduo compito sarà compito mio e di tutti i membri del direttivo, ognuno con le proprie prerogative. Ci impegneremo per rendere l’Unione più vicina alle Famiglie all’estero e più operativa sui territori. Credo fortemente nel lavoro di squadra e per quanto possibile cercherò, nel corso di questo mandato di coordinare un lavoro di gruppo e non di singoli. In questi prossimi tre anni ci aspettano grandi sfide e conoscendo i componenti del Consiglio Direttivo sono convinto che potremmo fare molto bene. Ringraziando tutti gli associati per la fiducia accordatami, non mi rimane che inviarvi un caro saluto.
Mauro Verones Unione delle Famiglie Trentine all’Estero
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dal presidente
saudação
do Presidente Prezados amigos, prezados Presidentes, prezados associados Em maio, na primeira reunião da Diretoria, fui eleito Presidente da nossa Associação. Antes de tudo, eu agradeço aos que me precederam com o trabalho realizado. Estou começando a presidir um grupo de pessoas que decidiram colocar-se à disposição com os próprios conhecimentos e o próprio tempo para empenhar-se em uma coisa imaterial, que une a nossa terra com pessoas que têm em comum o fato de ser descendentes de emigrantes trentinos. Esta coisa imaterial é a sensação de pertencer que, quem deve deixar a própria terra de origem, leva na alma e a transmite aos próprios descendentes. Eu e todos os integrantes do Conselho de Administração conhecemos esta sensação de orgulho porque tivemos, direto ou indiretamente, a possibilidade de conhecer alguns descendentes de emigrantes trentinos e estamos cientes que eles se sentem mais orgulhosos de nós, das próprias origens e orgulhosos de serem provenientes de uma região que no passado estava numa situação dura e difícil. A “Unione delle Famiglie Trentine all’Estero” nasceu para criar, a favor das Famílias no exterior, uma ponte cultural para ajudar a manter viva as raízes e o conhecimento da nossa terra trentina. Conseguir realizar esta difícil tarefa será o meu objetivo e de todos os membros da Diretoria, cada um com as suas próprias prerrogativas. O nosso compromisso será tornar a Unione delle Famiglie all’Estero mais próxima às Famílias no exterior e ser mais operativa no território. Eu acredito fortemente no trabalho de equipe e tentarei o máximo possível, durante este mandato, coordenar um trabalho de grupo e não individual. Nos próximos três anos, grandes desafios nos esperam, e conhecendo os componentes da Diretoria, estou convencido que podemos fazer muito. Agradeço a todos os associados pela confiança, Cordialmente Mauro Verones
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Unione delle Famiglie Trentine all’Estero
dal presidente
Saludo del Presidente Queridos amigos, Queridos Presidentes de las Familias Trentinas, Queridos Socios, En la reunión del Consejo Directivo del mes de mayo del año 2017 he sido elegido como Presidente de nuestra Asociación. Agradeciendo a quien me ha precedido por la labor realizada, me dispongo a presidir un grupo de personas, que ha decidido poner en juego sus propios conocimientos y su tiempo , para cultivar un valor intangible que ata nuestra tierra con personas que tienen en común , el hecho de ser descendientes de inmigrantes trentinos. Este valor intangible es el sentido de pertenencia que, quien debe dejar la misma tierra de origen, lo lleva en el alma y lo transmite a sus propios descendientes. Todos los miembros del Consejo Directivo, incluyéndome a mí, experimentamos esta sensación de orgullo, porque hemos tenido, directa o indirectamente, la posibilidad de conocer descendientes de inmigrantes trentinos y nos hemos podido dar cuenta que se sienten, si es posible, más orgullosos que nosotros de su propio origen , de provenir de la tierra que una vez era dura y difícil . La unión de la Familias Trentinas en el Exterior, nace para crear un puente cultural, más que económico, a favor de las ramificaciones territoriales en el exterior, para ayudarles a mantener vivas las raíces, el conocimiento de nuestra tierra trentina. Lograr centrar esta ardua tarea, será mi tarea y la de todos los miembros del Directivo, cada uno con las mismas prerrogativas, nos comprometeremos para convertir la Unión más cercana a las Familias en el exterior y más operativa en sus territorios. Creo contundentemente en el trabajo en equipo, y por cuanto sea posible buscaré, en el transcurso de este mandato, coordinar un trabajo de grupo y no de modo individual. En estos próximos tres años nos esperan grandes desafíos y conociendo los integrantes del Consejo Directivo, estoy convencido que lo podremos hacer muy bien. Agradeciendo a todos los asociados por la confianza depositada en mí, no me queda más que presentarles, mi más caluroso saludo. Mauro Verones Unione delle Famiglie Trentine all’Estero
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A P P U N TA M E N T I
LA FESTA PROVINCIALE DELL’EMIGRAZIONE «La Festa provinciale dell’Emigrazione suscita ed esprime uno spirito di casa e un senso di appartenenza che sono qualcosa di più della fratellanza. Rappresenta la condivisione delle radici, principio che supera l’ostacolo dei confini, della distanza e della lingua.» Questa la riflessione che il Presidente dell’Unione Mauro Verones ha proposto nel momento dedicato all’ufficialità, nella giornata di chiusura della manifestazione davanti a tanti rappresentanti delle istituzioni e ai giovani che hanno partecipato all’edizione 2017 degli Interscambi Giovanili. Il saluto del presidente della nostra Associa-
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Unione delle Famiglie Trentine all’Estero
zione ha messo inoltre in rilievo aspetti che ricordano l’attualità quando ha sottolineato «Questa edizione della Festa provinciale dell’Emigrazione è dedicata a S. Paolina che quando approdò in Brasile era bambina. In questa occasione siamo tenuti a ricordare che i nostri trentini vennero accolti dalla popolazione insediata in quella terra lontana.” Molte le autorità che hanno voluto esprimere vicinanza e sostegno ai nostri emigrati: l’Arcivescovo mons. Lauro Tisi, il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, il senatore Fausto Longo eletto nella circoscrizione estera del Brasile,
il vice presidente del Consiglio provinciale di Trento Walter Viola, il consigliere provinciale e consultore degli emigrati trentini nel mondo Claudio Civettini, il sindaco ospitante David Peraz-
A P P U N TA M E N T I
zoli e Alice Campregher suo assessore al turismo e volontariato. L’Altopiano della Vigolana ha ospitato l’edizione 2017 della Festa provinciale dell’Emigrazione. Il tema centrale dell’evento è stata la figura di Santa Paolina, che in Brasile aiutò i bisognosi con generosità e grande dedizione. La manifestazione organizzata dall’Ufficio Emigrazione della Provincia, dal Comune dell’Altopiano della Vigolana e dalle associazioni Unione delle Famiglie trentine all’Estero e Trentini nel Mondo, si è svolta dal 6 al 9 luglio ed è stata caratterizzata da un calendario ricco di appuntamenti che è stato possibile realizzare grazie alla collaborazione delle associazioni del territorio. A rendere speciale l’intensa quattro giorni è stata la firma di un Patto di amicizia tra il Comune Altopiano della Vigolana e la municipalità di Nova Trento, comunità rappresentata in questa occasione da una nutrita delegazione e dal suo sindaco Gian Francesco Voltolini. Il sipario si è alzato il 6 luglio a Vattaro a Villa Bortolazzi, con il salotto lette-
rario «Donne trentine nel nuovo mondo» che ha visto le scrittrici Ivette Marli Boso ed Elis Facchini ricordare il valore della ricerca e delle cose «nascoste» nel tempo affinché diventino patrimonio di tutti. A seguire sempre a Vattaro con l’animazione musicale del Gruppo vocale «Just Melody» sono state inaugurate due mostre: «MondoTrentino. Un altro Trentino si fotografa», esposizione fotografica collettiva prodotta dall’Ufficio emigrazione, e «I luoghi della Santa». Bosentino
ha invece ospitato la mostra «La prima guerra Mondiale: memorie e foto dell’Altopiano». Vita e opere di S. Paolina sono state approfondite e sviluppate nello spettacolo teatrale «Piccola storia di una grande Santa» a cura della Filodrammatica ViVa, con la nostra vice presidente Patricia Lanzziano Broz a portare i saluti della nostra Associazione a quanti si sono raccolti a Centa San Nicolò per questo emozionante appuntamento. Sabato 8 luglio la figura di madre Paolina è stata al centro dell’appuntamento «Santa Paolina, la Santa dei due mondi», conversazione con Carlo Bridi, Renzo M. Grosselli e Valdecir Pianezzer. Dinamiche e protagonisti della nuova mobilità hanno caratterizzato l’incontro «Siamo Altrove» e lo spettacolo teatrale «Invisibili generazioni», con la regia a cura di Carolina de la Calle Casanova. Il concerto del Coro della Vigolana e del Coro Genzianella hanno chiuso in bellezza la serata. La giornata di domenica si è aperta come da tradizione con la sfilata e l’accompagnamento del Corpo musicale San Giorgio di Vigolo Vattaro per poi proseguire con la celebrazione della S. Messa.
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P E RS O N A G G I
Madre Paolina, la Santa degli emigrati trentini
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l 16 dicembre 1865 nacque a Vigolo Vattaro, un paese a pochi chilometri da Trento, Amabile Visintainer. Quando aveva solo 10 anni la piccola Amabile, assieme alla sua famiglia e ad altre 18 famiglie di Vigolo emigrò verso il Brasile. I coloni si stabilirono vicino a Nova Trento, nello stato di Santa Caterina. Qui a soli 14 anni assieme a un’altra giovane trentina, Virginia Nicolodi di Aldeno, Amabile iniziò a prendersi cura dei malati della sua comunità. Una decina di anni dopo le due giovani, assieme a Teresa Maule, fondarono la Congregazione delle Piccole Suore dell’Immacolata Concezione e Amabile prese il nome di Paolina del Cuore Agonizzante di Gesù / Madre Paulina do Coração Agonizante de Jesus. Per anni, fino alla morte il 9 luglio 1942, madre Paolina fondò scuole, ospedali, laboratori, trasferendosi anche a San Paolo, dove si prese cura dei poveri e dei malati. Quando Amabile, la sua famiglia e i suoi compaesani partirono, Vigolo Vattaro era parte, assieme a tutto l’odierno Trentino, della Contea del Tirolo e dell’impero austro-ungarico. In quegli anni moltissimi trentini partirono per
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il Sudamerica, dove gli stati offrivano gratuitamente le terre ai coloni. Queste migliaia di persone però si trasferivano in luoghi a loro sconosciuti, a volte in piena foresta, con clima, animali e piante cui doversi adattare. Nelle zone delle colonie inoltre non c’erano ospedali o negozi e medici, levatrici, sacerdoti e altre professioni erano rarissime.
I trentini venivano invece da un territorio difficile, spesso povero, ma dove le comunità erano ben organizzate e dove il “welfare”, l’apparato di assistenza e beneficenza era molto presente sia a livello privato che pubblico. Per questo il lavoro di Amabile e delle sue compagne era così prezioso per i loro compaesani e non solo per loro. La schiavitù fu legale in Brasile fino al 1888, quindi esistevano moltissimi an-
di Daiana Boller
ziani ex schiavi totalmente privi di mezzi per sostentarsi. Sessant’anni dopo la sua morte, nel 2002, Amabile, beatificata nel 1991, è stata proclamata Santa da Giovanni Paolo II diventando così la prima Santa trentina, ma anche la prima Santa brasiliana. Oggi a Madre Paolina è dedicato un grande santuario in Brasile, dove è molto venerata e la sua Congregazione conta più di 500 Suore distribuite in tre continenti: Brasile, Cile, Argentina, Bolivia, Colombia, Guatemala e Nicaragua; Camerun, Ciad e Mozambico; e in Italia: nella sua casa natale a Vigolo Vattaro da 39 anni vive una piccola comunità di Piccole Suore dell’Immacolata Concezione, l’ordine da lei fondato. Come insegnato dall’esempio di Madre Paolina, le Suore si dedicano all’evangelizzazione, ma soprattutto al servizio in scuole, ospedali, ricoveri ed orfanotrofi. Oltre che degli emigrati trentini, è considerata patrona dei malati di diabete, malattia di cui soffriva anche lei. Una curiosità: a San Paolo è stato missionario per molti anni anche un altro vigolano, padre Andrea Bortolameotti, morto nel 2010 e per il quale è in corso una causa di beatificazione.
LUOGHI
L'Altopiano della Vigolana, terra natale di Santa Paolina di Daiana Boller
L
’Altopiano della Vigolana si trova a circa 15 km dalla città di Trento, a poca distanza dal Lago di Caldonazzo e dalle piste da sci di Folgaria. Oggi questo territorio ha circa 5000 abitanti, quasi gli stessi che aveva a fine ‘800, quando vi nacque Madre Paolina. Si potrebbe pensare che non sia stato spopolato dall’emigrazione, invece moltissime persone sono partite da qui trasferendosi in Brasile, Argentina, Stati Uniti, Canada, Belgio, Germania, Svizzera... Una volta le opportunità di lavoro non erano molte, mentre oggi il clima mite e lo splendido panorama, assieme alla vicinanza a Trento, Pergine e Levico attirano turisti e anche nuovi residenti. L’incantevole paesaggio dell’Altopiano infatti, racchiuso tra la Vigolana e la Marzola, lo rende un angolo di relax nel cuore del Trentino, meta ideale in ogni stagione. La Vigolana (alta 2148 m) ospita una rete di 170 km di sentieri, con percorsi per passeggiate rilassanti, trekking, escursioni in mountain bike o a cavallo (di qui passa l’Ippovia del Trentino Orientale). La popolazione, oggi riunita in un unico comune, è distribuita in paesi (Bosentino, Campregheri, Centa San Nicolò, Migazzone, Pian dei Pradi, Vattaro, Vigolo Vattaro) e in piccoli masi che prendono il nome dalle famiglie che li abitano (Cioli, Conci, Frisanchi, Martinelli, Paldaofi, Rau-
teri, Sadleri, Tonezzeri, Uezi). In zona ci sono resti romani; di qui infatti passava la via Claudia Augusta, ma i primi documenti riguardanti l’Altopiano ci raccontano le vicende medievali del castello di Vigolo Vattaro, che venne assediato da rivoltosi. Le antiche pergamene testimoniano però soprattutto i litigi tra le diverse comunità, come il processo tra Vattaro e Bosentino, che occupa quasi 20 metri di pergamena! L’area politicamente era parte del principato vescovile di Trento, ecclesiasticamente della diocesi di Feltre, inoltre era inclusa nella giurisdizione (Pretura) della città di Trento. Dopo il periodo napoleonico e fino al 1918, anche l’Altopiano divenne parte della Contea del Tirolo e dell’impero asburgico. Durante la prima guerra mondiale la popolazione venne sfollata all’interno dell’impero, mentre nei paesi riposavano le truppe impegnate
sugli Altipiani Cimbri. I secoli hanno lasciato in questi paesi molti edifici di interesse storico-artistico, ad esempio il Castello e il Palazzo Malfatti a Vigolo Vattaro, Villa Bortolazzi a Vattaro, il Santuario della Madonna del Feles a Bosentino e naturalmente la casa natale di Santa Paolina. Meritano una visita anche i Forti della prima guerra mondiale di Brusafer e Fornas e il Parco Fluviale del Torrente Centa. Durante la Festa dell’Emigrazione l’Altopiano ha firmato un Patto di Amicizia con il comune brasiliano di Nova Trento, mentre il paese di Vigolo Vattaro è gemellato da alcuni anni con Theilheim, in Germania.
Info: Consorzio Turistico Vigolana www.vigolana.com Tel.+39.0461.848350 mail: info@vigolana.com
Unione delle Famiglie Trentine all’Estero
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progettI
PROGETTO DI SVILUPPO PER L' UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL' ESTERO Il nostro Socio Ferruccio Bolognani dimostrando grande generosità ha presentato una proposta di sviluppo delle Diramazioni/Famiglie della nostra Associazione. A lui va il nostro ringraziamento per aver dimostrato ancora una volta il suo attaccamento nei confronti dell’Unione delle Famiglie trentine all’Estero. Grazie Ferruccio. Scorrendo l’elenco delle Famiglie diffuse in Argentina, Brasile e Paraguay ho notato che ne mancano alcune dovute a stanchezza, perdita di entusiasmo, giovani poco motivati. Forse è mancata l’occasione di tener uniti alcuni emigranti ed i loro figli non solo nel ricordo del Trentino, loro terra d’origine, ma anche di continuare i legami culturali che arricchiscono le persone distintesi all’estero con laboriosità e sacrificio. Noi abbiamo bisogno del loro esempio. Se non sono parte di una associazione che si prefigge di unirli, si dimenticano. Le singole Famiglie trentine all’Estero nascono se ci sono emigranti capaci di suscitare una appartenenza associativa, se si individuano giovani o anziani con doppia cittadinanza che hanno desiderio di fondare un gruppo che nasca da una “nostalgia” trentina o da un collegamento con i loro nonni emigrati. Non poche possono essere le difficoltà che si frappongono in loco. Una di queste può essere
di ordine economico per “sostenere” chi, fra gli stessi emigranti, potrebbe dedicare del tempo nella ricerca o nei viaggi opportuni per individuare e aiutare altri discendenti trentini a fondare una nuova Famiglia. Per questa iniziativa di sviluppo metto a disposizione 1.000 euro per Famiglia patrocinante e 1.000 euro per la nuova Famiglia per sapersi organizzare secondo le norme dell’UFTE (Unione Famiglie Trentine all’Estero). Le Famiglie interessate comunicheranno il loro progetto alla sede centrale di Trento. Nel novembre di ogni anno si verificherà come si è costituita una nuova Famiglia e si trasferirà
l’importo corrispondente fino ad esaurimento del fondo di 9.000 euro (novemila) che metto a disposizione per coinvolgere le Famiglie dislocate in Argentina, Brasile, Paraguay dal 2017. Il sottoscritto si attiverà perché venga attuata l’iniziativa collaborando con l’UFTE che diffonderà il progetto tra le singole Famiglie di Argentina, Brasile e Paraguay perché possano programmarne una nuova anche all’esterno del loro Paese nello spirito di uno sviluppo a vantaggio dei discendenti emigranti trentini. Ferruccio Bolognani* Cavedine – Trento 7 giugno 2017
*Uno scrittore che in 54 mesi di viaggi nell’America del Nord, del Sud ed in Australia ha conosciuto il problema dell’emigrazione I titoli dei suoi libri: “Dal mitico Eldorado alla terra degli incas. Diario dal Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia” “All’ombra dell’Aconcagua. Diario dal Cile e Argentina” “Dalle foreste incantate: pagine di diario, Paraguay, Uruguay e Brasile”
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Unione delle Famiglie Trentine all’Estero
progettI Projeto de desenvolvimento para a UFTE Lendo rapidamente a lista das Famílias Trentinas espalhadas pela Argentina, Brasil e Paraguai, notei que faltam algumas por falta de motivação, pouco entusiasmo para um desenvolvimento e jovens poucos motivados. Talvez faltou a ocasião para reunir os emigrantes e os seus filhos, não só na lembrança do Trentino, terra de origem deles, mas também de continuar os elos culturais que enriquecem as pessoas que se destacam no exterior com trabalho e sacrifícios. Nós precisamos do exemplo deles. Se eles não forem parte de uma associação que se propõe de unilos, poderão ser esquecidos. As Famílias Trentinas no Exterior nascem caso haja emigrantes capazes de suscitar uma adesão as-
sociativa, escolhendo jovens ou adultos com dupla cidadania, que têm o desejo de fundar um grupo que nasça de uma nostalgia do Trentino ou de uma relação com os seus bisavôs emigrados. As dificuldades não são poucas nestes lugares. Uma desta pode ser de ordem econômica para apoiar quem, entre os mesmos emigrantes, poderia dedicar o próprio tempo na pesquisa ou nas viagens oportunas para individuar e ajudar outros descendentes trentinos a fundar uma nova Família. Para esta iniciativa de desenvolvimento, eu coloco à disposição o valor de € 1.000 (mil euros) para a Família patrocinadora, e 1.000 (mil euros) para a nova Família para constituir-se conforme as regras da UFTE.
As Famílias interessadas comunicarão seus projetos à sede central de Trento. Em novembro de cada ano, se fiscalizará como se constituiu a nova Família e se transferirá o valor correspondente até o esgotamento do fundo de € 9.000 (nove mil), que coloco à disposição para envolver as Famílias situadas na Argentina, Brasil, Paraguai a partir do 2017. Eu me comprometerei para que seja realizada a iniciativa colaborando com a UFTE, que irá divulgar o projeto em cada Família da Argentina, Brasil e Paraguai para que possam programar uma nova também fora do país delas, realizando um desenvolvimento em prol dos trentinos emigrados. Ferruccio Bolognani*
*Um escritor que, em 54 meses de viagem pela América do Norte, do Sul e na Austrália, conheceu o problema da emigração.
Proyecto de desarrollo para La Unión de las Familias Trentinas Revisando el listado de las Familias difundidas por la Argentina, Brasil y Paraguay, he notado que faltan algunas debido al cansancio, entusiasmo por un desarrollo y jóvenes poco motivados. Quizás es la falta de oportunidad de tener unidos algunos emigrantes y sus hijos, no sólo en el recuerdo del Trentino, de sus tierras de origen, y también de continuar los vínculos culturales que enriquecen las personas destacadas en el exterior con trabajo y sacrificio. Nosotros tenemos necesidad de su ejemplo. Si no somos parte de una asociación que su objetivo es fomentar la unión, se olvidan. Las distintas Familias Trentinas en el exterior nacen si son emigrantes capaces de generar una pertenencia asociativa, sí se identifican
jóvenes o ancianos con doble ciudadanía que tengan el deseo de formar un grupo que nace de una “añoranza” o de un vínculo con sus abuelos emigrados. No son pocas las dificultades que se pueden encontrar, una de estas puede ser de orden económico, para “sostenerse“ entre los mismos emigrantes, podría tomar tiempo en la búsqueda, en los viajes para individualizar y ayudar a otros descendientes trentinos a formar una nueva Familia. Por esta iniciativa de desarrollo coloco a disposición 1000 euros a la Familia Patrocinante para organizarla de acuerdo a las normas de la UFTE (Unión de las Familias Trentinas en el Exterior). Las Familias interesadas en participar, comunicarán su proyecto a la sede central de Trento. En el
mes de noviembre de cada año, se verificará como se ha constituida la nueva Familia y se transferirá la suma correspondiente ,hasta agotar el fondo de 9000 euros ( nueve mil) que coloco a disposición para involucrar las Familias ubicadas en Argentina, Brasil y Paraguay, a partir del año 2017. El proponente se compromete para que esta iniciativa se lleve a cabo, colaborando con la UFTE, que difundirá el presente proyecto entre las Familias de Argentina, Brasil y Paraguay, y de esta manera se pueda formar una nueva Familia también al externo de sus países con el espíritu de desarrollo y ventajas para los descendientes de emigrantes trentinos. Ferruccio Bolognani
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notizie
DECONCINI A TRENTO
OSPITE D'ONORE al PALAZZO della REGIONE PER IL CONVEGNO L'America sotto la Presidenza di Trump alle conseguenze per l'EuropA La sala di rappresentanza della Regione il 5 giugno scorso ha ospitato l’incontro con Dennis DeConcini, Senatore degli Stati Uniti con le presidenze di Jimmy Carter, Ronald Reagan, George Bush, Bill Clinton. Nipote di Giuseppe DeConcini, emigrato a 17 anni da Casez, in Val di Non, nelle miniere di carbone della Pennsylvania, è stato uno dei più influenti, rispettati ed efficienti senatori degli Stati Uniti, in rappresentanza dello stato dell’Arizona (Democrat). Determinante è stato il suo ruolo nella soluzione della delicata situazione del Canale di Panama, riuscendo a portare il presidente Carter e l’intera amministratore americana sulla posizione che ha consentito una pacifica transizione garantendo condizioni per la sicurezza degli Stati Uniti e del mondo intero. Il suo voto nel Congresso USA è stato determinante nell’approvare il trattato con il quale il 31 dicembre 1999 di Stati Uniti hanno ceduto alla nazione panamense la proprietà del Canale e della Zona di Panama (Reservation DeConcini) All’incontro con Dennis DeConcini, insieme al Vicepresidente del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige, Lorenzo Ossanna, hanno partecipato il Vescovo emerito di Trento, Mons. Luigi Bressan, il senatore Franco Panizza, in qualità di rappresentante della NATO, e Giorgio Postal, Presidente Fondazione Museo storico del Trentino. Un momento di riflessione insieme ad un protago
Anche i nostri Mauro Verones e Patricia Lanzziano Broz sono stati invitati ad assistere all’interessantissimo convegno del Senatore DeConcini
nista della politica statunitense, per comprendere cosa potrà accadere nei prossimi mesi, sotto la presidenza Trump. Dennis DeConcini era accompagnato da moglie, figli e nipoti perché desidera che le nuove generazioni conoscano la terra d’origine: hanno visitato Trento, il Castello del Buonconsiglio, il paese di Casez e la casa da cui è partito il nonno Giuseppe nel 1893 per andare a lavorare nelle miniere di Carbone della Pennsylvania, si sono recati sul cimitero dove son sepolti gli avi, hanno assistito alla S. Messa in Duomo. Il sei giugno è stato ricevuto dal Sindaco di Sanzeno Paolo Pellizzari con tutto il Consiglio comunale a Sanzeno, presso Casa de Gentili, in un incontro cui è invitata tutta la popolazione. (ufficio stampa Regione TAA)
Dall'Argentina a Calavino L'incontro della delegazione proveniente dall'Argentina
Il 14 maggio scorso una delegazione proveniente dall’Argentina ha visitato Calavino. Ad accogliere gli amici d’oltreoceano, accompagnati dal signor Alberto Stenico, sono stati il sindaco del Comune di Madruzzo Michele Bortoli e il presidente dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero Mauro Verones. Un’occasione di confronto istituzionale che rappresenta il primo tassello di un percorso da costruire insieme.
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NOTIZIE
GENOVA: MEMORIA E MIGRAZIONE La vice presidente Patricia Lanzziano Broz ha partecipato alla gita scolastica a Genova, organizzata dall’Ufficio Emigrazione della PAT come conclusione del percorso didattico intrapreso dai bambini della scuola elementare di Aldeno, Comune che ha ospitato l’edizione 2016 della Festa provinciale dell’Emigrazione. Fitto il programma della due giorni che ha visto bambini e accompagnatori visitare l’Acquario di Genova, con percorso guidato da un biologo marino, e il Galata Museo del Mare con particolare attenzione alla sezione dedicata all’emigrazione. Un’esperienza di spessore che ha suscitato emozioni forti, soprattutto, in chi come la vicepresidente della nostra Associazione ha vissuto in prima persona una storia di emigrazione.
DAL BRASILE AL TRENTINO Ineri Delci Copat, presidente della Famiglia trentina di Santo Antao, ci è venuto a trovare con la moglie nei giorni della Festa provinciale dell’Emigrazione. Il suo soggiorno in terra trentina è stata l’occasione per consolidare il legame fra la sede madre di Trento e gli amici d’oltreoceano e condividere le prospettive di crescita della nostra Associazione.
10 anni di fondazione Venerdì 07 aprile 2017 la Famiglia trentina di Las Varillas (Argentina) ha festeggiato i suoi 10 anni di Fondazione. Complimenti vivissimi da parte della sede madre dell’Unione Famiglie Trentine ONLUS di Trento.
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approfondimenti
Poco italiano, tanto dialetto e molta polenta. In Brasile vive un piccolo pezzo di Trentino che conserva
le tradizioni e ricorda la terra lontana con affetto Nello stato federale di Santa Catarina, è presente una delle maggiori comunità di discendenti di emigrati trentini. In comuni come Rodeio e Nova Trento si continua a parlare il dialetto trentino, anche se non sempre si conosce l’italiano, e si portano avanti le tradizioni, la cultura e la cucina tipica della nostra regione. Di Margherita Girardi, studentessa del liceo linguistico Sophie Scholl di Trento e collaboratrice del giornale online “Il Dolomiti”
TRENTO. Si dice che abbiamo fratelli in tutto il mondo, parenti che non sappiamo nemmeno di avere. A tante regioni italiane questa storia è familiare, ai trentini anche. Perché anche da qui, fin dalla fine dell’800, in tanti hanno lasciato a malincuore la propria casa, la propria terra, alla ricerca di fortuna. La crisi del settore agrario aveva lasciato senza lavoro tante famiglie e ne aveva affamate altrettante. In più, c’era anche chi sulla speculazione delle migrazioni guadagnava. Molti trentini partirono. Solo a Fornace, un piccolo comune in provincia di Trento, si contarono circa 250 persone pronte a trasferirsi in Brasile, e nel calcolo non erano presenti quelle che scelsero di andare negli Stati Uniti e in Argentina. Storie analoghe accomunano molte altre realtà, tanto che ad oggi, a Sud del Brasile, nello stato federale di Santa Catarina, è presente una delle maggiori comunità di discendenti di emigrati trentini. In comuni come Rodeio e Nova Trento si continua a parlare il dialetto trentino, anche se non sempre si conosce
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l’italiano, e si portano avanti le tradizioni, la cultura e la cucina tipica della nostra regione. Fra i nostri paesi e queste municipalità brasiliane corre un legame più profondo di quello che si potrebbe pensare: condividono una storia di migrazione, una passato di cultura comune, al punto che Fornace e Rodeio a breve saranno protagonisti di un’avventura ancora tutta da scrivere: dall’11 al 24 agosto di quest’anno il sindaco e il grup-
po della filodrammatica di Fornace ricambieranno la visita che già dai primi anni ’90 i discendenti degli emigrati fornasi hanno fatto in paese. In Brasile incontreranno il prefetto di Rodeio Paulo Roberto Weiss e sottoscriveranno un patto di amicizia per unire queste due realtà tanto simili quanto lontane. Questo filo storico e culturale è forte e vivo ed entrambe le realtà lo riconoscono.
approfondimenti L’obiettivo è proprio approfondire la conoscenza reciproca nel rispetto delle particolarità di ognuno per iniziare un percorso di avvicinamento. Sono previsti progetti in comune e scambi di informazioni nel settore dell’agricoltura e dell’industria, solo per citare alcuni punti del patto. “Vogliamo aprire ponti - spiega il sindaco Mauro Stenico - un primo passo verso una conoscenza e un aiuto reciproco che speriamo durino nel tempo”. Un’altra città brasiliana con una storia simile è Nova Trento, già legata con un patto di amicizia all’Altopiano della Vigolana per ragioni ancora più evidenti: in uno dei quartieri della città, chiamato Vigolo, è ospitato il santuario di Santa Paulina, considerata la prima santa brasiliana, ma di origini trentine, di Vigolo Vattaro per l’appunto. Grazie ai pellegrinaggi Nova Trento è anche il secondo centro per quanto riguarda il turismo religioso in Brasile. La città fu fondata nel 1875 da emigrati dell’allora Tirolo del Sud. Nel 1892 fu ribattezzata Nova Trento e proprio San Vigilio venne scelto come patrono della città. Gli abitanti hanno ereditato la voglia di darsi da fare, l’amore per il buon vino e la fede cristiana dei fondatori trentini della città che prendono vita in una grande festa organizzata annualmente il primo fine settimana di agosto dal nome “Incanto Trentino”. Fu realizzata per la prima volta nel 1988 e quest’anno arriva alla sua 25° edizione.
Il nome dell’evento è un tributo all’omonima canzone dell’italiano Gino Creazzi che recita “fiori, montagne e vino, l’incanto son del Trentin” in cui la comunità e il circolo trentino della città “hanno riconosciuto la loro storia e l’hanno scelta perché rappresentava le loro origini”, come spiega Vanessa Celis Ruberti, editor e produttrice commerciale del settimanale locale Journal O Trentino. “La festa viene organizzata per celebrare le tradizioni che i trentini fondatori della città ci hanno regalato, ma anche per festeggiare la nostra stessa storia” commenta Vanessa. Il programma di questa festa è un vero e proprio tuffo nelle origini: canti e balli della tradizione trentina e italiana con bande dai nomi famigliari come Ragazzi dei Monti e Pargoletti, ma ancora Expresso d’Italia e Falsos Romanos. C’è poi la tradizionale sfilata con costumi tipici tirolesi e i giochi di società come la mora e il bingo. Ancora spettacoli in lingua italiana e teatro in dialetto con il gruppo Cuore Trentino. E come dimenticarsi della gastronomia tipica?Polenta e lucanica hanno un ruolo centrale anche qui, come fosse la sagra di paese nei nostri comuni trentini. Infine l’elezione di regina e principessa della festa e del circolo per l’anno 2017/2018. Un programma ricco e divertente, all’insegna delle tradizioni. Quanto sono importanti per voi le tradizioni, Vanessa?
E’ sempre un’emozione forte. Quando ascoltiamo una parola in dialetto, ad esempio, ricordiamo i nostri antenati, i loro sogni, le loro speranze, il loro lavoro, e quasi sempre una lacrima scende dai nostri occhi. La festa “Incanto Trentino” è un omaggio a loro, che hanno cercato la felicità, lasciando con dolore la terra amata. E “Incanto Trentino” non è l’unico momento dell’anno per ricordare la terra lontana. Durante l’anno ci sono tante altre occasioni, come ad esempio il campionato di bocce che riunisce centinaia di persone da tutto lo stato di Santa Catarina a Nova Trento e i gruppi di danza e canto popolare, il teatro in dialetto e i tornei di mora. La cultura trentina e quella brasiliana si riescono a conciliare bene? “Perfettamente, anche perché in Brasile convivono tante culture diverse e ognuno festeggia la cultura dell’altro, sempre con amore e gioia.” Un messaggio di condivisione, solidarietà e fratellanza da questi paesi del Brasile. “Un grande bacio a tutti voi, fratelli da lontano”: così salutano Vanessa e Nova Trento. Spesso si è molto più vicini di quanto si possa immaginare. Articolo pubblicato sul giornale online “il Dolomiti”. Ringraziamo la redazione del giornale per averci concesso di riprodurre questo pezzo sul nostro periodico e vi invitiamo, qualora voleste restare informati su ciò che succede in Trentino, a visitare il sito www.ildolomiti.it
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storie
UNA STORIA DI EMIGRAZIONE E DI SERVIZIO AI TRENTINI ALL'ESTERO “Renzo Uber è stato ed è una colonna della nostra Associazione. Componente per molti anni del Consiglio Direttivo, ora fa parte del Collegio dei Probiviri e sostiene con la sua proverbiale saggezza la realizzazione dello scopo sociale. A lui, alla sua positiva esperienza dedichiamo le pagine riservate alle storie di emigrazione, ringraziandolo per quanto ha fatto e continua a fare per l’Unione. Grazie caro Renzo. Ora lasciamo la parola ai suoi ricordi.”
La mia vita è stata caratterizzata da viaggi, spostamenti per lavoro…ho vissuto a lungo in Svizzera: mio padre di Gardolo e mia madre era di Lisignago Val di Cembra. Correva l’anno 1943 quando dovetti interrompere la scuola e il percorso di apprendistato presso l’ITI di Corso Buonarroti. Gli eventi bellici avevano cambiato la vita di tutti. Non ripresi gli studi negli anni a venire, perché per me era arrivato il momento del militare: una ferma di tre anni che fu per me una grande esperienza umana anche in considerazione del
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fatto che l’essere stato destinato alla Marina mi offrì l’opportunità di visitare altri Paesi e conoscere molte persone. Portato a termine il servizio militare cercai di trovare un impiego, ma erano tempi difficili. Quindi pur di lavorare non esitai a pensare alla Svizzera al luogo in cui avrei potuto dare inizio al mio percorso professionale. E andò proprio così. In pochi giorni trovai un’occupazione nel settore alberghiero, esperienza che portai avanti per due anni. In seguito trovai un impego nell’ambito della filatura e tessitura: imparai a pro-
grammare le trame dei diversi tessuti. Trascorsi due anni decisi di cambiare un’altra volta occupazione visto che si erano aperte delle prospettive nel settore della meccanica, rispetto al quale avevo maturato delle conoscenze. Grazie a molta applicazione mi ambientai nel nuovo contesto lavorativo che richiedeva grande precisione. Fu la scelta della vita, perché lavorai per ben ventisette anni alle dipendenze dell’azienda meccanica ad alta tecnologia, un impegno che mi regalò molte soddisfazioni. Ormai perfettamente integrato
di emigrazione nella realtà svizzera decisi di occuparmi dei nostri Trentini. I problemi dei nostri connazionali erano molti e grazie al supporto di valenti collaboratori e collaboratrici si riuscì ad avviare attività, promuovere iniziative e, quindi a dare visibilità alla Comunità trentina presente in Svizzera. Le azioni intraprese furono utili ad aprirci le porte delle Istituzioni e come prima cosa partimmo con il censire gli appartenenti alla comunità trentina: l’obiettivo era dare un volto e un numero ai tanti oriundi che avevano scelto di cercare un futuro migliore in Svizzera. Questa operazione si rivelò molto impegnativa perché coinvolse l’intera Confederazione Helvetica, tuttavia il risultato superò le più rosee previsioni grazie alla collaborazione dei comuni, del Consolato e Ambasciata, delle Missioni cattoliche e, naturalmente il passaparola dei nostri conterranei. Dalle rilevazioni compiute scaturì che, negli anni ’70-’75, la popolazione di oriundi trentini in Svizzera era pari a circa 8.150 unità. L’aver portato felicemente a termine questo progetto ci diede l’occasione di creare un’associazione finalizzata a valorizzare e contraddistinguere i trentini come etnia spe-
cifica. Tutti noi con una punta di orgoglio percepimmo l’interesse e la simpatia nei nostri confronti e, soprattutto, era evidente che i nostri connazionali erano apprezzati così come i nostri vini. L’istituzione dell’Unione fu il coronamento di questo percorso oltre ad essere d’esempio per altre regioni. Grazie alla fattiva collaborazione con le istituzioni fu possibile risolvere situazioni e problemi che riguardavano gli oriundi. Molti volenterosi collaboratori e collaboratrici si impegnarono con zelo sui fronti del sociale e della definizione di interventi volti a definire, tutte le volte che era necessario,
un’attività di conciliazione. Negli anni della mia permanenza in Svizzera entrai a far parte del Consiglio pastorale della Missione cattolica e fui scelto come presidente della Colonia libera italiana del Cantone di Zurigo. Con l’arrivo dell’età della pensione tornai in Italia senza mai dimenticare i tanti trentini all’estero che continuai a portare nel cuore durante gli anni in cui fui parte del Consiglio direttivo dell’Unione delle Famiglie trentine all’Estero, associazione che mi vede ora impegnato come socio e probiviro.
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visite
MARGARITA BUSSOLON IN TRENTINO Margarita Bussolon con il prof. Ferruccio Bolognani, Rozika Rover, Marta Serafini Bernabè, Patricia Lanzziano Broz
Visita di Margarita Bussolon, Presidente della Famiglia Trentina di Resistencia - Chaco - Argentina, in Trentino Nel mese di marzo abbiamo avuto il piacere di ricevere la visita della Presidente della Famiglia Trentina di Resistencia Margarita Bussolon. Durante il suo soggiorno ha incontrato molti soci dell’Unione per consolidare l’amicizia con i sostenitori di lunga data, per dare vita ad un proficuo dialogo con i nuovi aderenti e per proseguire il positivo confronto con le nostre istituzioni più rappresentative. Fiore all’occhiello della sua permanenza nella nostra terra è stata la partecipazione alla
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presentazione della proposta del disegno di legge istitutivo della Settimana della Cultura trentina all’Estero: un momento molto emozionante per lei che ha promosso con forza e determinazione una riflessione sul tema e che si è mossa per prima proponendo un progetto che ha fornito le indicazioni fondamentali per costruire questa proposta di disegno di legge. Un grande passo avanti nella direzione della valo-
rizzazione del nostro territorio, delle sue peculiariatà e della sua anima. Ad accogliere Margarita Bussolon assieme ai presidenti dell’Unione e della Trentini nel Mondo d’ambito è stato Lorenzo Ossanna, Vicepresidente della Regione Trentino Alto Adige Südtirol, che ha illustrato della proposta legislativa. «In questa settimana –ha spiegato- saranno previsti diversi appuntamenti da organizzare in Trentino ma
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soprattutto all’estero, puntando sulla nuova emigrazione, su momenti culturali, ricreativi, di approfondimento e di aggiornamento.» Margarita Bussolon, da sempre impegnata sul fronte della valorizzazione della cultura trentina, in quest’occasione speciale ha raccontato commossa alcuni passaggi significativi della storia della sua famiglia e ricordato in particolare la figura del padre. «Nel 1950 mio padre è emigrato ma la sua storia è rimasta viva. – ha sottolineato – e la sua cultura ora è la cultura della sua famiglia.» Parole sentite. Emozioni vere. La Presidente della Famiglia Trentina di Resistencia ha alloggiato per quasi un mese nella sua Vallarsa, la terra che porta nel cuore e che entra sempre a far parte delle sue conversazioni. Durante la permanenza in
Margarita Bussolon con Stefano Filoso, Ana Clara Ribeiro Sousa, Giancarlo Filoso e Liliana Libardi Italia ha fatto visita a Rina Bonvecchio, colonna della nostra Associazione, e ha incontrato gli ex consiglieri Ferruccio Bolognani e Marta Serafini Bernabé: sincere strette di mano, tanti
Nel Palazzo della Regione Trentino Alto Adige-Südtirol con il Vicepresidente del Consiglio Lorenzo Ossanna, Nara Deromedis e Patricia Lanzziano Broz, nostra Vicepresidente.
abbracci e tanta vita nelle parole di chi ha saputo costruire ed investire tempo ed energie per sostenere i nostri emigrati trentini all’estero. Anche la storica socia dell’Unione Rozika Rover assieme al padre Ignazio hanno accolto nel calore della loro casa la Presidente della Famiglia Trentina di Resistencia. Poi non poteva mancare il saluto a Giancarlo Filoso e una gustosa merenda in compagnia di alcuni soci. Purtroppo il tempo scorre veloce e veloce è arrivato il momento dell’arrivederci. Un saluto pieno di promesse che si rinnovano tutte le volte che è possibile parlare con lei, piena di entusiasmo e voglia di fare per costruire quella rete di relazioni fondamentale per le nuove generazioni accasate all’interno del concetto «nuova mobilità». Le visite dei presidenti delle nostre Famiglie ci portano sempre in dote una nuova carica propositiva, energia indispensabile per mantenere vivo il ponte ideale tra la sede madre di Trento e il Mondo.
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Dalle montagne bernesi a quelle trentine “Vito Agosti, Presidente della Famiglia trentina di Solothurn, a fine giugno ci è venuto a trovare a Trento con un numeroso gruppo di amici. Il nostro Presidente Mauro Verones ha accolto la comitiva esprimendo un sentimento di profonda soddisfazione per il legame che unisce i molti italiani all’estero alla loro terra d’origine. «Sono contento –ha sottolineato- che siate venuti a visitare la nostra terra che negli anni passati è stata una terra avara e difficile, tant’è che ha costretto tantissimi dei nostri avi a scappare per vivere in un posto migliore. Però questa origine è rimasta dentro e voi ne siete la dimostrazione, perché comunque chi va via, poi si rende conto che manca un pezzo. Un pezzetto di cuore rimane. L’Unione si occupa di mantenere questi scambi culturali e il senso di appartenenza.” Vito e Rita Cappellucci nelle pagine a seguire descrivono le tappe più significative del viaggio. Grazie Vito per l’attenzione che sempre riservi alla nostra Associazione”
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Affascinati e appassionati dall’ambiente dolomitico, convinti che il paradiso possa essere anche a pochi passi da casa, nella nostra stupenda regione. 1° GIORNO Partiamo di primo mattino per raggiungere la meta di questa nostra gita: Predazzo. Percorriamo la val Venosta ed essendo ora di pranzo ci fermiamo alla “Forst” per mangiare: la nostra guida ci consiglia il ristorante “Giardino” e ci accomodiamo nel cortile all’aperto. Nel po-
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meriggio, accompagnati sempre dalla guida turistica, visitiamo e ammiriamo le attrazioni della città di Bolzano. Riprendiamo poi il pullman e proseguiamo verso l’hotel che dista ancora un’oretta abbondante. 2° GIORNO Per la nostra prima escursione scegliamo il Passo Sella, Corvara di Badia, Passo Valparola, Passo Falzarego, Cortina d’Ampezzo, lago di Misurina e con un po’ più di tempo del previsto le “Rock Stars” di questa zona di Dolomiti: le Tre Cime di
Lavaredo. Per raggiungere il Rifugio Auronzo da dove partono le escursioni più belle. Dieci minuti a piedi. Panorami mozzafiato, per non parlare della splendida vista che si gode immersi in queste splendide montagne. Al ritorno facciamo la Val Pusteria! La sera, dopo cena, facciamo un primo giro a Predazzo; il paese è carino peccato ci sia poca gente in giro e tutti i negozi siano chiusi. 3° GIORNO La Val di Non è la più ampia valle del Trentino, sorge nel cuore occidentale della Provincia di Trento ed è famosa in tutta Europa per la sua mela, il frutto simbolo del territorio. Al centro della Val di Non sorge il grande lago di Santa Giustina, il più grande lago artificiale della valle. Nelle sue acque si tuffano i tanti ruscelli e torrenti che percorrono la Val di Non e che nei millenni hanno scavato la terra fino a formare quell’insieme di canyon, gole, cascate e burroni grazie ai quali oggi la zona è conosciuta anche come “Valle dei Canyon”.
visite Un’altra perla della Val di Non è il famoso Lago di Tovel uno dei più romantici specchi d’acqua del Trentino, nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta. In questa bella giornata soleggiata decidiamo di raggiungere, accompagnati dal prof. Sandri proprio il Lago di Tovel. Lo si può raggiungere comodamente in pullman. Dopo le foto di rito, ci inoltriamo lungo il sentiero, facile e panoramico, che compie tutto il perimetro del lago. Su una spiaggetta, ne approfittiamo per rinfrescarci i piedi. Dopo il pranzo collettivo a Cles e la spesa nel negozio “prodotti tipici”, partiamo per San Romedio, dove il nostro presidente Vito incontra inaspettatamente la sorella, fratello, cognata e nipote. Che bella sorpresa!!! Il Santuario di San Romedio è un noto luogo di pellegrinaggio, situato su una rupe calcarea alta oltre 70 metri, nelle vicinanze di Sanzeno in Val di Non. La presenza dell’orso trentino in questo luogo di culto è legata alla leggenda secondo cui Romedio, ormai vecchio si sarebbe incam-
minato verso la città deciso ad incontrare il Vescovo di Trento Virgilio. Lungo il percorso il suo cavallo sarebbe stato sbranato da un orso, Romedio tuttavia non si diede per vinto e avvicinatosi alla bestia sarebbe riuscito miracolosamente a renderla mansueta e a cavalcarla fino a Trento. Quando al ritorno da Trento Romedio scelse di dedicare la sua vita all’eremitaggio, l’orso divenne il suo unico compagno fino alla morte. 4° GIORNO Visita della città capoluogo di provincia Trento. L’appuntamento con Daiana Boller e la Vicepresidente dell’Associa-
zione Patricia Lanzziano Broz è davanti al Palazzo della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/ Südtirol Grazie alla sua competenza e disponibilità è stato tutto molto piacevole e interessante il viaggio attraverso la città. La piazza Dante, Piazza Duomo, la Fontana del Nettuno, le case affrescate, la Cattedrale di San Vigilio di stile romanico-lombardo con concessioni goticheurante, le antiche mura, ecc. Prima di partire per la Svizzera abbiamo il tempo per pranzare “da Silvio” con il Presidente dell’”Unione delle Famiglie trentine all’Estero”, Mauro. Grazie a tutti.
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Alla scoperta del Trentino Un viaggio interessante e affascinante al tempo stesso. Una regione ricca di arte, tradizioni, storia e soprattutto di tante bellezze naturali, tra le quali le grandiose montagne che si ergono imponenti verso il cielo rispecchiandosi su laghetti pittoreschi. Ho preso parte al viaggio in Trentino organizzato dalla Famiglia Trentina e dall’UNITRE di Soletta. L’idea di conoscere questa regione m’intricava non poco. Così mi sono iscritta e atteso con ansia il giorno della partenza. Avevo tanto sentito parlare di questa regione ma non c’ero mai stata. Da premettere che sono nata e cresciuta in Abruzzo e che da oltre quarant’anni risiedo in Svizzera. Dopo un lungo e interessante viaggio, eccoci giunti in Trentino. La cosa che mi ha subito colpito è stata nel vedere quelle estese piantagioni di alberi di mele. Incredibile! A perdita d’occhio e tutto così ben coltivato. Tutto preciso e ordinato. Lo stesso dicasi dei vigneti. Non ho visto un appezzamento di terreno incolto. E questo è certamente un buon segno. E poi tutto il resto, le maestose montagne che circondano a mo’ di scudo paesi e vallate, quasi a volerli proteggere. La prima tappa è stata Bolzano. Una bellissima città, pulita, ordinata e tanto carina. Con chiese e arcate che ci raccontano il passato. Verso sera siamo arrivati a Predazzo presso lo: “Sport Hotel Sass Maor” dove abbiamo allog-
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giato per la durata del nostro soggiorno. Siamo stati accolti con gentilezza e cordialità. Dopo cena volevamo uscire a esplorare il paese, ma la pioggia che pur benevolmente voleva darci il benvenuto, ci ha fatto preferire di rimanere in albergo. Il mattino seguente dopo una gustosa colazione siamo partiti e ci siamo “arrampicati” su per i numerosi tornanti che ci hanno portato a quote altissime e da dove abbiamo potuto ammirare la bellezza quasi misteriosa di queste meravigliose montagne che sono le Dolomiti. È qualcosa d’indescrivibile ciò che ho provato lassù. Ci si rende conto di quanto sia bella la “Natura”. È uno spettacolo meraviglioso, che ti riempie il cuore oltre alla vista. E per me che sono nata e cresciuta ai piedi della Maiella, quindi innamorata delle montagne, questa scoperta era il massimo che mi sarei potuta aspettare. Mi è parso di poterle accarezzare quelle meravigliose montagne. Che bello! Una sensazione difficile da descrivere. Nei giorni che sono seguiti, abbiamo potuto ammirare tra l’altro, la bellezza di un lago che sembrava un prezioso smeraldo lasciato lì per caso ai piedi di una montagna, il lago di Tovel. Meraviglioso! Sembrava un angolo di paradiso, caduto chissà come mai e perché, sulla terra. Abbiamo visitato un santuario, per la precisione quello di S. Romedio, abbarbicato su una roccia. Nella serata abbiamo potuto
passeggiare per le vie di Predazzo e scoprire, almeno in parte, questa bella località, non molto grande ma assai graziosa. Il giorno dopo, sempre accompagnati da una guida, ci siamo diretti a Trento. Una città ricca di storia e di Arte. Molto bella. Tra l’altro la seconda serata, a Predazzo, ci hanno onorato con la loro visita sul cortile dell’albergo il Sindaco e Vicesindaco. Delle persone squisite con le quali abbiamo avuto modo di scambiare parole amichevoli e gustare insieme un aperitivo assai gradevole. Poco prima della partenza abbiamo avuto il piacere di pranzare con il Presidente e la rappresentanza della “Famiglia trentina all’estero”. Persone simpaticissime. Non posso tralasciare di aggiungere che la cucina trentina è molto, ma molto buona e succulenta oltre che varia. Ho avuto modo di gustare delle specialità che non conoscevo. Che altro dire? Sono rimasta colpita anche dalla cortesia, dalla gentilezza della gente del luogo. Dall’affiatamento e dal senso della famiglia che li contraddistingue e dall’amore per la loro regione. Posso dunque terminare dicendo che questo viaggio ha arricchito il mio bagaglio di vita e allargato le mie vedute, facendomi conoscere una regione meravigliosa con degli abitanti stupendi. Rita Cappellucci
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ELISABETTA DEAVI IN TRENTINO A giugno Elisabetta Deavi, Presidente della Famiglia trentina di Asunción in Paraguay, ha incontrato presso la Sede madre di Trento il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Unione. L’incontro si è rivelato un’occasione preziosa per approfondire i temi che stanno da sempre a cuore a Elisabetta Deavi: scuola e formazione professionale rappresentano le
sue priorità. Convinta sostenitrice delle potenzialità dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero, ha lanciato idee innovative con l’obiettivo di rafforzare la rete di relazioni che la nostra Associazione ha costruito nel tempo. Grazie Elisabetta per il tuo entusiasmo e la tua forza propositiva.
Elisabetta Deavi con Mauro Verones e Patricia Lanzziano Broz
CERCA PERSONE
Elisabetta Deavi con Giancarlo Filoso e Patricia Lanzziano Broz
APPELLO
CARI AMICI, SOCI, SIMPATIZZANTI E NON, DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO CHIEDIAMO L’AIUTO DI TUTTI PER RINTRACCIARE I DISCENDENTI DI: • STANISLAO VIVIANI partito da Villa Rendena nel 1920 circa. Le ultime notizie che ha dato di sé sono giunte da Buenos Aires dove è molto probabile che abbia stabilito la sua residenza. Non si conosce la data di nascita precisa tuttavia quando è partito doveva avere circa vent’anni. • PIETRO PAOLO PACHER nato a Levico il 17/05/1859 emigrato in America nel 1884. Non si è mai saputo con precisione dove sia approdato dove abbia fissato la sua dimora. Potrebbe essere sbarcato in Argentina. • PLACIDO CARLO PACHER nato a Levico il 23/06/1860 emigrato in America nel 1886. Non si è mai saputo con precisione dove sia approdato e dove abbia fissato la sua dimora. Potrebbe essere sbarcato in Argentina. Chi avesse informazioni in merito alle persone segnalate può contattare la segreteria dell’Associazione Via S. Martino, 33 38122 – Trento / Email: info@famiglietrentine.org / Telefono: 0461-237234 Si ringrazia anticipatamente quanti ci offriranno prezioso supporto. Unione delle Famiglie Trentine all’Estero
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censimento
censimento Carissimi Presidenti, per poter svolgere al meglio l’attività associativa e valorizzare il ruolo delle Famiglie avremmo bisogno di aggiornare i dati che abbiamo a disposizione. In particolare ci servirebbe
conoscere per ogni Diramazione: dove si trova (indirizzo corretto), nomi dei presidenti, il numero dei soci e le attività che vengono svolte. Cordiali saluti
Prezados Presidentes, Para poder realizar melhor a atividade associativa e valorizar o papel das Famílias, nós precisaríamos atualizar os dados que temos à disposição. Em particular deveríamos conhecer para cada Família: onde fica a sede (endereço completo), nomes dos Presidentes, número dos sócios e as atividades realizadas. Em anexo seguem os arquivos que vocês deveriam preencher e nos enviar no menor tempo possível. Cordiais saudações
C FA
E L I SIM
Queridos dignatarios Presidentes, reciban nuestro más atento saludo. Para poder desarrollar de la mejor manera la actividad asociativa y valorizar el papel de las Familias, requerimos de Ustedes actualizar los datos que tenemos a nuestra disposición, en particular nos interesa especialmente, conocer por cada Ramificación: dónde se encuentra, dirección correcta, nombres de los presidentes, el número de los socios y las actividades que se vienen desarrollando. Anexamos los formatos que solicitamos amablemente sean diligenciados en el menor tiempo posible Un cordial saludo.
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G AS T R O N O M I A
GASTRONOMIA Ricette Trentine • Piatto di mezzo “I capuss sono una ricetta tipica della Val Giudicarie, dove vengono preparati, con varianti diverse da paese a paese, soprattutto in occasione della festa patronale.”
CAPUSS INGREDIENTI: – – – – – – – – –
½ KG pane grattugiato 3 etti grana grattugiato 2 uova 2 etti uva sultanina 2 etti e mezzo burro 3 spicchi d’aglio erbette prezzemolo sale e pepe foglie di vite americana.
PREPARAZIONE Mettere sulla spianatoia il pane, il formaggio, le uova, il sale e il pepe, aggiungete le erbette tagliate sottili senza costa, il prezzemolo e l’aglio tritati. Impastate con le mani e aggiungete a poco a poco il burro fuso ma non caldo, l’uva sultanina e abbondante pepe. Per la dose delle erbette, regolatevi con il colore della pasta, che dovrà risultare metà verde e metà bianco di pane. Impastate finché diventerà morbido ma sodo. Preparate intanto delle foglie di vite pulite. Dall’impasto togliete dei pezzetti grandi come un uovo, metteteli sul dritto delle foglie, impacchettate e legate con uno spago. Fate bollire dell’acqua salata e gettateci i capuss, pochi per volta, e lasciateli cuocere lentamente per 40 minuti. Toglieteli, scolateli e stendeteli ad asciugare. Mangiateli con salame o insaccati vari. Queste dosi sono per circa quaranta capuss.
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g as t r o n o m i a
Ricette Colombiane • Secondi piatti “I colombiani preferiscono i piatti semplici in modo da poterne assaporare gli ingrediente naturali.“
TAMALES Ingredienti per 12 tamales Marinata - 1 grossa cipolla, tritata; - 4 spicchi d’aglio; - 1 grande peperone rosso tritato; - 1 grande peperone verde campana tritato; - 4 scalogni o cipolotti tritati; - 4 cucchiai di cumino macinato; - 3 cucchiai Sazon Goya con Azafran o colore; - Sale; - 2 tazze di acqua. Ripieno - 4 ½ etti di pancetta, tagliata in 12 pezzi; - 125g di carne di maiale, tagliata in 12 pezzi; - 1kg di costine di maiale, tagliate a pezzi ; - 3 patate grandi, sbucciate e tagliate a cubetti ; 1 tazza di piselli (freschi o congelati); 1 tazza di carote sbucciate e tagliate a cubettiImpasto -500g di farina gialla di mais (le stesse per le arepas); -5 tazze d’acqua; - Sale; - ½ tazza di marinata. - 2 cucchiai Sazon Goya o un dado; - Una busta di zafferano o colorante; Involucro: -2 foglie di banana o di platano, tagliate in pezzi di circa 15 centimetri di lunghezza; -Acqua e sale per cucinare i tamales;
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Preparazione: Mettere tutti gli ingredienti della marinata nel frullatore e mescolare fino a che divente omogenea,conservate ½ tazza di marinata per preparare l’impasto. In un grande ciotola di plastica mettere tutta la carne, aggiungere 1 tazza e mezzo della marinata. Mescolare bene, coprire e conservare in frigorifero durante la notte. Per prepararell’impasto: Posizionare la farina gialla per arepas in una grande ciotola, aggiungete l’acqua, il sale, Sazon Goya o il dado e la marinata che avete meso all’inizio da parte. Mescolare bene con un cucchiaio di legno o le mani. Lavare le foglie con acqua calda e mettere da parte. Per assemblare i tamales: Prendete1 pezzo di foglia su una superficie di lavoro e posizionare una seconda foglia sopra, che punta nella direzione opposta, in forma di croce. Mettete ¾ di una tazza di impasto al centro delle foglie di banana, nel punto in cui si collegano e formano una croce. Dopo aggiungete 1 pezzo di carne di maiale, 1 pezzo di pancetta, 1 pezzo di costola in cima all’impasto e 1 cucchiaio di piselli, 1 cucchiaio di carote e 2 cucchiai di patate sopra la carne. Piegare la foglia banana, uno dei quattro lati, al momento, in modo che le foglie racchiudono tutto il ripieno, come si sta facendo un pacchetto. Legare con lo spago da macellaio. Continuare il processo fino a quando tutti i tamales sono avvolti e legati. Prendere una grande pentola con acqua salata e mettete a bollire l’acqua Aggiungere i tamales e poi abbassate la fiamma al minimo. Coprire e cuocere per 1 ora e 45 minuti. Rimuovere i tamales dalla pentola e lasciarli riposare per circa 5 minuti prima di servire. Tagliare lo spago e servire nelle foglie. E’ possibile servire i tamales accompagnati dal sugo di cottura.
ANNIVERSARI O�anta a�i e n� sentirli Il giorno 2 aprile 2017 ha raggiunto il bel traguardo degli 80 anni il nostro collaboratore e preziosissimo giornalista Mario Paccher. I nostri più affettuosi Auguri, caro Mario che ci sentiamo di portare anche a nome di tutte le nostre Famiglie trentine all’Estero, che da tanti anni anche tu segui. Nella foto insieme al figlio Roberto, anche lui nostro collaboratore.
Tanti auguri a Faustino Martini per i suoi o�anta a�i
Il 13 luglio Faustino Martini, cugino di Margarita Bussolon, ha compiuto 80 anni. Tanti auguri per il compimento dell’80° anno di una vita straordinaria. Non tutti i giorni saranno stati perfetti e di tanto in tanto avrai versato qualche lacrima. Ma devi essere orgoglioso di quanto sei riuscito a dare agli altri. La tua vita è un esempio da seguire, la tua saggezza un aiuto insostituibile, la tua presenza un bene prezioso. Tanti affettuosissimi auguri per il tuo 80°compleanno!
A�io a Emilio Kaswalder È venuto a mancare pochi mesi dopo la moglie Fernanda Cappelletti, nostra affezionata socia, Emilio Kaswalder, per decenni stimato medico della Vigolana. Ai figli e ai nipoti giunga l’affettuoso abbraccio di tutta l’Unione delle Famiglie trentine all’Estero.
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Becco di Filadonna
Valle
Centa San Nicolò
enta
del C Caldonazzo