Famiglie Trentine nr. 45

Page 1

N. 45 • giugno 2019

Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2 NE/TN Tassa riscossa - Taxe perçue Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 22 del 12.12.2012 Rivista quadrimestrale

PERIODICO DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO 1969 - 2019 l’unione delle famiglie trentine all’estero compie 50 anni

Il Presidente del Consiglio Regionale - Roberto Paccher in visita alla Sede di Trento pag. 7

Grupo de Danças Folclòricas Forqueta - Caxias do Sul - Brasile

Assemblea dei Soci - Trento pag. 8

Assemblea dei Soci Famiglia Trentina Solothurn pag. 30

Museo Do Expedicionário di Curitiba - Brasile


2 - n. 44 - dicembre 2018

Sommario editoriale p. 3 Unione Famiglie Trentine all’Estero onlus Corso 3 novembre 72 38122 Trento (TN) Tel. +39 0461 237234

saluto del presidente alle diramazioni p. 4 visita del presidente del consiglio regionale roberto paccher p. 7 juan carlos tabarelli in trentino p. 7

Direttore Responsabile Paola Zalla

una gradita visita da florianopolis p. 8

Comitato Editoriale Daiana Boller Patricia Lanzziano Broz Giancarlo Filoso Simone Marchiori

l’assemblea dei soci p. 8

Si Ringraziano Udalrico Fantelli Mario Paccher Danilo D’Attanasio Esposito Alberto Pattini

la visita alle diramazioni della delegazione dell’ufte p. 17

N. 45 – giugno 2019

la storia di jacÍ loss de lazzari p. 19

Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 22 del 21/12/2012 Rivista quadrimestrale

la missione del presidente verones e del consigliere carli in brasile, argentina e paraguay - 1a parte il brasile p. 10

riflessioni sulla missione dell’ufte in brasile p. 18

mai mamma avrebbe immaginato di vivere in francia p. 21

Chiuso in redazione il 3 maggio 2019.

la valle di sole e l’america latina di udalrico fantelli - parte terza p. 24

Questo numero è stato stampato in 1100 copie.

radici - poesia p. 27

Il materiale per il prossimo numero deve pervenire entro il 10 luglio inviandolo a info@famiglietrentine.org

dal trentino: ragù alla contadina p. 28 dai trentini all’estero: PAÒÇOCA DE PINHÃO p. 29 assemblea della famiglia trentina di solothurn p. 30


Famiglie Trentine - 3

editoriale di Paola Zalla Come guardare insieme al futuro. Come consolidare il ponte tra il nostro Trentino e le comunità trentine all’estero. Come valorizzare talenti, esperienze, progettualità di chi ha scelto di costruire la propria vita altrove. La delegazione dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero durante la missione in Brasile, Paraguay e Argentina ha incontrato le diramazioni con l’intenzione di creare un contesto favorevole a dare slancio ad azioni comuni in grado soddisfare questi interrogativi. Questo numero della nostra rivista è dedicato in particolare al Brasile, prima tappa del lungo itinerario. Negli Stati di Rio Grande do Sul e Santa Catarina sono stati organizzati incontri con i Presidenti delle nostre Diramazioni, con i gruppi folkloristici nati accanto alle Famiglie, con il mondo della scuola, con i sindaci delle città in cui la realtà dell’Unione è presente. In più occasioni il Presidente Verones ha sottolineato d’aver fortemente voluto organizzare questo appuntamento per ricreare un rapporto personale con le articolazioni territoriali dell’Unione, al fine di impostare al meglio il lavoro e condividere percorsi, idee e attività grazie ad un dialogo più vivace e, quindi, incisivo. Durante la missione è stato bellissimo incontrare persone che si sentono profondamente trentine. Più di quanto non lo senta io stessa. È stato emozionante cogliere la gioia negli occhi dei molti che hanno aperto la loro casa agli amici dell’Unione della Sede madre di Trento. Una sensibilità e vicinanza trasmesse spontaneamente da una generazione all’altra, interpretate dai discendenti in modo diverso. L’attenzione di molti è riservata al mantener vive la cultura e la tradizione delle proprie origini ed in particolare della lingua italiana. Molti Presidenti delle Diramazioni hanno chiesto il supporto dell’Unione per attivare corsi di italiano e quasi ovunque l’attaccamento alla terra degli avi si è tradotto nella realizzazione di musei sull’emigrazione. I più intraprendenti hanno invece messo a disposizione le proprie capacità e competenze per creare legami anche di carattere economico con la nostra provincia: in questo ambito i trentini all’estero rappresentano una ricchezza per il nostro territorio. Mondi che si incontrano, si riconoscono e, partendo dall’approfondimento culturale, cercano una modalità per valorizzarsi reci-

procamente. “Si arriva e ci si sente a casa. Parlate un dialetto più vecchio del nostro” ha sottolineato in più occasioni il Presidente Verones. La musica e i canti della tradizione corale hanno accompagnato e chiuso tante riunioni: indimenticabile saluto da trentino a trentino. Fra persone che si riconoscono, con emozione. “Parlando con voi ci si accorge d’essere molto vicini. La cultura crea le connessioni più forti fra le persone” ha rilevato Verones mentre stringeva la mano degli oriundi presenti agli incontri. Un pensiero diventato davvero autentico quando la delegazione ha varcato la soglia della Scuola municipale Ella Kurth di Rio do Sul. Incredibile l’accoglienza riservata all’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero. La direttrice Karla Tatiana Sieverdt e corpo docente hanno curato tutto nei dettagli, al fine di rappresentare in modo efficace come si lavora nell’istituto, dove è previsto l’insegnamento della lingua italiana. Ma non solo. Nella programmazione scolastica trovano spazio anche momenti dedicati allo studio delle tradizioni, gastronomia, musica, storia dell’emigrazione del nostro Paese. E si mettono a confronto due culture. “Lo scorso anno i ragazzi hanno studiato alcune ricette della vostra tradizione culinaria: abbiamo preparato e assaggiato gelati, spaghetti, pizza… Insieme abbiamo tagliato i pomodori. È stato divertente ed istruttivo” ha spiegato la direttrice. Gli studenti crescono con la mente aperta, in una scuola pubblica che non è bilingue. Una grande opportunità per i ragazzi e una formazione declinata secondo modalità in cui si intrecciano tanti elementi, teorici e concreti, sui quali è possibile costruire identità, senso di appartenenza e tante tante tante competenze. Lo studio della lingua italiana è stato introdotto perché si lavora nella consapevolezza d’essere inseriti in una terra d’emigrazione con l’obiettivo di dare valore ad una storia iniziata tanto tempo fa. Cosa hanno chiesto la direttrice e l’insegnante di italiano? LIBRI di cultura generale. E la nostra Associazione li ha trovati. Un grazie grandissimo ad alunni e docenti della Scuola Ella Kurth di Rio do Sul. Buona lettura a tutti voi.


4

- Famiglie Trentine

saluto DEL PRESIDENTE alle diramazioni

Ormai è passato un po’ di tempo dal nostro ritorno dalla visita in Brasile, Paraguay e Argentina e posso vedere le cose con maggior tranquillità e serenità. É stato un viaggio emozionante, lungo più 33.000 chilometri, intenso e pieno di emozioni, di Persone straordinarie che, ognuno nella sua terra, si spendono per la Trentinità. Non posso e non voglio fare dei ringraziamenti specifici, perché devo e voglio a nome mio e dell’UFTE, ringraziare tutti, indistintamente. Grazie a tutti Voi. Ognuno di voi con la propria volontà e sensibilità porta avanti la cultura delle nostre radici. Mi sono sentito orgoglioso di essere Trentino, oltre che per il mio stesso sentimento, per l’amore, l’affetto e la nostalgia dimostratami da parte di persone che ho conosciuto di corsa e mi hanno trattato come un fratello, in virtù della provenienza dal Trentino dei loro avi. Come ho avuto occasione di dire nei nostri incontri, ascoltare persone che sono nate e vivono in un Paese che nulla ha a che fare con la tua terra di origine ma sentire nelle parole, negli atteggiamenti e nei valori una comunanza straordinaria mi stupisce sempre. Il passaggio di un secolo e più dall’arrivo dei primi migranti trentini non ha modificato la radice della cultura trentina nei Paesi da me visitati, anzi, se possibile l’ha mantenuta più salda che nel Trentino stesso. Abbiamo intrapreso questa visita per capire come stanno lavorando le nostre diramazioni, ma fortunatamente questo aspetto “amministrativo” è stato supe-

rato dal rapporto umano e siamo tornati conoscendo un po’ di più di come stanno le nostre persone all’estero. Abbiamo raccolto molte suggestioni e siamo tornati a casa con una valigia piena di cose da fare per continuare a coltivare il nostro fine comune, costruire un ponte tra noi e Voi. Con le nuove tecnologie questo è diventato più facile ed è per questo che stiamo tentando di stare sempre più in contatto con ogni singola famiglia. É stato bello scoprire l’entusiasmo e la voglia di fare e conoscere personalmente i nostri soci d’oltreoceano, e questo spinge me e l’Associazione ad impegnarsi ancora di più per aiutarvi a portare avanti le vostre attività e a concentrarci sui giovani e sulla formazione di altre famiglie. Quest’anno l’associazione compie 50 anni ed è un traguardo importante per il quale abbiamo pensato di fare una mostra dedicata ed un libro che racconta la nostra e la Vostra storia. Vi ringrazio ancora per avermi reso orgoglioso di Voi e di tutte le attività che fate nei vostri rispettivi Paesi. Nella speranza di potervi incontrare tutti vi mando un fraterno abbraccio.


Famiglie Trentine - 5

saludos del presidente

Como sabemos ha pasado una buena parte de tiempo de nuestro regreso de la visita en Brasil, Paraguay y Argentina, y puedo ver las cosas con mayor tranquilidad y serenidad. Este ha sido un viaje emocionante, largo con màs de 33.000 km, intenso y lleno de emociones, de personas extraordinarias que, como cada uno de Ustedes en su territorio, se entregan por la trentinidad. No puedo y no deseo dar agradecimientos específicos, poque quiero y deseo a nombre de la UFTE y mío, agradecer a todos, sin hacer distinciones. Gracias a todos Ustedes. Cada uno de Ustedes con su propia voluntad y sensibilidad han promovido la cultura de nuestras raices. Me han hecho sentir orgulloso de ser trentino, màs allà de mi proprio sentimiento, por el amor, el afecto y la nostalgia demostrada hacia mi por parte de personas que he conocido apuradamente y me han tratado como un hermano, en virtud de la proveniencia del Trentino de sus antepasados. Como he tenido la ocasión de decir en nuestros encuentros, escuchar personas que han nacido y vivido en un País que no tiene que ver con su tierra de origen me hace sentir en las palabras, en sus modos de actuar, en sus valores, una similutud extraordinaria que me sorprende siempre. El paso de màs un siglo de la llegada de los primeros migrantes trentinos no ha modificado las raices de la cultura trentina en los paises que he visitado, por el contrario, la ha conservado màs fuerte que en el Trentino. Realizamos esta visita para comprender como estan trabajando nuestras sucursales, afortunadamente este “aspecto administrativo” fue superado por la relaciòn

humana y regresamos conociendo un poco màs de nuestra gente en el exterior. Hemos recopilado muchas sugerencias y regresado a casa con una maleta llena de cosas por hacer para continuar cultivando nuestros objetivos comunes, construir un puente entre Ustedes y Nosotros. Con las nuevas tecnologias esto se ha vuelto màs fàcil y es por eso que estamos tratando de mantenernos en constante contacto con cada Familia. Fua agradable descubrir el entusiasmo y el deseo de querer realizar y conocer personalmente a nuestros socios en el exterior, y esto nos motiva a la Asociaciòn y a mi, a comprometernos todavia màs para llevar a cabo sus actividades y concentrarnos en los jóvenes y en la formación de otras Familias. Este año la Asociación cumple 50 años y por esta importante meta cumplida, hemos pensado realizar una exposición y un libro que relata nuestra historia y la historia de Ustedes. Agradezco nuevamente por haberme hecho sentir orgulloso de Ustedes y de toda la actividad que realizan en sus respectivos Paises. Con la esperanza de poderlos encontrar a todos les envio un abrazo fraterno.


6 - Famiglie Trentine

Saudação do Presidente Já passou um pouco de tempo desde o retorno da nossa viagem ao Brasil, Paraguai e Argentina. Agora posso ver as coisas com maior tranquilidade e serenidade e dizer que foi uma viagem emocionante, mais de 33.000 km, intensos e cheio de emoções e de Pessoas extraordinárias. E muito interessante ver que, todas as pessoas, em todos os países, se empenham em manter a cultura trentina. Não posso e não quero agradecer ninguém em particular, mas devo e quero agradecer em meu nome e da UFTE, todo mundo indistintamente. Muito obrigado a todos. Cada um de vocês, com vontade própria e sensibilidade, leva adiante a cultura das nossas raízes. Fiquei orgulhoso de ser Trentino pelo amor, o carinho e a saudade que as pessoas me demonstraram e por terem me tratado como um irmão. Como eu já falei durante os nossos encontros, escutar pessoas que nasceram e vivem num país que não tem nada a ver com a terra de origem, mas perceber nas palavras, nas atitudes e nos valores algo de extraordinário em comum me surpreende sempre. Passou mais de um século desde a chegada dos primeiros imigrantes trentinos, mas isso não modificou a raiz da cultura trentina nos países que visitei, pelo contrario, é mantida mais que no próprio Trentino. Fizemos esta visita para entender como estão trabalhando as nossas Famílias, mas felizmente esta parte “administrativa” foi superada com as relações humanas e voltamos conhecendo um pouco mais a situação das nossas pessoas no exterior. Tivemos muitas sugestões e voltamos para casa

com uma mala cheia de coisas para fazer e continuarmos a cultivar o nosso objetivo comum, construir uma ponte entre nós e vocês. Com as novas tecnologias, isto se tornou mais fácil e é por isso que estamos tentando estar sempre mais em contato com cada família. Foi legal descobrir o entusiasmo e a vontade de fazer e conhecer pessoalmente os nossos sócios do outro lado do oceano, e isto nos estimula a empenharmos ainda mais para ajudar a levar adiante as vossas atividades e a nos concentrar sobre os jovens e sobre a formação de outras famílias. Este ano a associação completa 50 anos. é um resultado importante e pensamos em fazer uma exposição dedicada a essa trajetória, e também um livro que conta a nossa e a vossa história. Agradeço-vos mais uma vez para ter me tornado orgulhoso de vocês e de todas as atividades que fazem nos seus países. Na esperança de poder encontrar todos, os mando um fraterno abraço.


Famiglie Trentine - 7

visita del Presidente del consiglio regionale roberto paccher è venuto a trovarci il Presidente del Consiglio Regionale Roberto Paccher e questa è stata l’occasione preziosa per parlare dei nostri emigrati trentini. Ad accoglierlo il nostro Presidente Mauro Verones e i consiglieri Massimo Carli e Simone Marchiori. Durante l’incontro è stata consegnata al Presidente Paccher una targa a nome della Presidente della Famiglia Trentina del Paraguay Elisabetta Deavi come segno di riconoscenza per la sensibilità dimostrata nei confronti dei trentini all’estero. La visita è stata l’occasione per parlare della nostra Associazione, delle sue attività e delle prospettive che le sfide del futuro hanno aperto.

Mauro Verones e Roberto Paccher.

Juan carlos tabarelli in trentino Juan Carlos Tabarelli, originario di San Michele all’Adige, è venuto a trovarci dal Paraguay accompagnato dalla moglie Amelia, da Victoria e Ramon. Nella nostra sede è stato accolto dal Presidente Mauro Verones. Juan ha il calcio nel cuore ed è stato un collaboratore di Cesare Maldini quando ha allenato il Paraguay. A Trento ha incontrato, presso Palazzo della Regione Autonoma Trentino-Alto Adige, il Presidente del Consiglio Regionale Roberto Paccher. Durante la riunione il signor Tabarelli ha parlato della sua famiglia, delle sue origini, del suo appassionante lavoro. Anche la moglie Amelia ha raccontato il suo impegno come imprenditrice e di come abbia sviluppato nel corso degli anni un’attività interessante e molto coinvolgente. A seguire la delegazione del Paraguay è stata accolta dal Sindaco di Mauro Verones e Patricia Lanzziano Broz, con Juan Carlos Tabarelli e la moglie Amelia.

San Michele all’Adige Clelia Sandri. Un momento toccante che ha visto Juan Carlos Tabarelli confrontarsi con le sue origini e ha potuto così calarsi nei panni dell’avo che aveva lasciato tutto per inventarsi una vita in un altro continente. Juan, Amelia, Victoria e Ramon sono stati accompagnati dalla Vicepresidente della nostra Associazione Patricia Lanzziano Broz e dalla figlia Lina. Un momento della visita presso la nostra Sede.


8 - Famiglie Trentine

una gradita visita da florianopolis Il 12 aprile ci sono venuti a trovare Ricardo Gonçalves Leão e la moglie Marcia Raquel Tschumi da Florianopolis. Il Presidente dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero Mauro Verones li ha accolti nella sede dell’Associazione. Grazie per la visita cari amici di Florianopolis.

I bei momenti della visita con il Presidente Verones.

L’assemblea dei soci L’ Unione delle Famiglie Trentine all’Estero – onluschiude in attivo il bilancio 2018 approvato all’unanimità dall’Assemblea dei soci, ospitata nella Sala Rosa del Seminario Maggiore dell’Arcivescovile di Trento sabato 27 aprile. Il Presidente Mauro Verones ha illustrato ai presenti le attività svolte nell’arco dello scorso anno e sottolineato la necessità di aprirsi e svolgere azioni efficaci allo sviluppo e crescita dell’Associazione. “La vicinanza alle Diramazioni” ha spiegato “è il filo conduttore attorno al quale gravita l’attività dell’Unione. Grazie al costante impegno della Vicepresidente Patricia Lanzziano Broz durante lo scorso anno sono nate nuove Famiglie in Sud America come la Famiglia Trentina del Messico e la Famiglia Trentina di Mendoza in Argentina.” Il Presidente Verones ha descritto in sintesi le iniziative proposte dall’Associazione nel 2018. Il ventaglio variegato delle attività si è sviluppato all’interno della scuola con una proposta didattica finalizzata alla divulgazione della storia e della realtà attuale del mondo

dell’emigrazione, possibile grazie a videoconferenze con i membri delle Diramazioni all’estero che raccontano la loro esperienza diretta. Di grande soddisfazione è stata la partecipazione alla Festa popolare italiana in Paraguay dove sono stati inviati, per l’esposizione negli stand, prodotti trentini messi a disposizione gratuitamente da alcune aziende locali come Menz&Gasser di Novaledo, Cantine Monfort di Lavis, Trentingrana di Segno di Taio, Nosio Spa Gruppo Mezzocorona, Dolomiti Fruits Srl di Ville d’Anaunia e Farina Valsugana. “La Festa popolare italiana” ha spiegato Verones “ha avuto grande successo di pubblico e questo ha contribuito a rafforzare e promuovere la Trentinità attraverso la valorizzazione dei prodotti del nostro territorio.” Poi è arrivata la Festa provinciale dell’Emigrazione nel Comune di Altavalle, organizzata dall’Ufficio Emigrazione in collaborazione con la municipalità ospitante, l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero e la TNM. A luglio 2018 l’Unione delle Famiglie Trentine


Famiglie Trentine - 9

Philippis con la mamma Mirta Aniboli appartenenti alla Famiglia Trentina di Rafaela Jorge partecipò all’edizione 2016 degli Interscambi Giovanili. A settembre è arrivata in Trentino Maria Elena Panizza, Presidente della Famiglia Trentina di Rafaela, con la quale sono stati condivisi progetti per il futuro. Un 2018 ricco, valorizzato dall’azione della Vicepresidente Patricia Lanzziano Broz che ha presentato ai soci le modalità e i risultati della sua azione finalizzata allo sviluppo di nuove Diramazioni. La riunione si è chiusa con la relazione sulla missione in Sud America da parte del consigliere Massimo Carli che ha raccontato attraverso bellissime immagini l’incontro con i Presidenti delle Diramazioni e con moltissime istituzioni che collaborano con i trentini all’estero. Il Presidente Verones ha invitato i soci all’assemblea in programma per il 13 giugno. In quella circostanza sarà presentato il nuovo statuto dell’Associazione, che si deve adeguare a quanto prevede la Riforma del Terzo Il Presidente Mauro Verones e la Vicepresidente Patricia LanzziaSettore (DL 117 DEL 2017). no Broz. Un appuntamento importante che apre il confronto all’Estero ha partecipato anche agli Interscambi Gio- sulle prospettive di sviluppo dell’Unione delle Famiglie vanili, organizzandone la chiusura in Val di Rabbi nel Trentine all’Estero. cuore del Parco Nazionale dello Stelvio. “Nel 2018 la nostra carissima socia Rina Bonvecchio, colonna dell’Associazione” ha precisato il Presidente Verones “in occasione del suo compleanno ha voluto contribuire attraverso una generosa donazione al sostegno di un progetto realizzato negli anni scorsi dall’Associazione “Jardin de lo Ninos”.” Di seguito sono state organizzate iniziative per raccolta fondi, ci sono state partecipazioni e progetti strutturati, che hanno visto l’Unione collaborare con altre organizzazioni. I rapporti con le Diramazioni all’estero sono stati coltivati quotidianamente con attenzione e sensibilità e le visite in sede da parte dei loro rappresentanti sono state molto gradite. A gennaio è stato ospite in sede Julio Conci della Famiglia Trentina del Paraguay. Julio è originario di Centa San Nicolò ed è titolare dell’azienda di calzature “Alleco” che per la prima volta ha partecipato all’Expo Riva Schuh. Il gradimento ricevuto durante i giorni intensi dell’esposizione l’ha indotto a dare l’adesione anche all’edizione estiva della manifestazione. Durante l’estate ci hanno fatto visita i coniugi CamIl Presidente Mauro Verones e il consigliere Massimo Carli. pestrini della Famiglia Trentina di Joinville, Jorge De


10 - Famiglie Trentine

la missione del presidente verones e del consigliere carli in brasile, argentina e paraguay Prima parte - Il Brasile

il 21 febbraio scorso una piccola delegazione della sede madre dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero è partita alla volta del Sudamerica per far visita alle diramazioni di Brasile, Argentina e Paraguay. Il nostro presidente Mauro Verones e il consigliere Massimo Carli hanno generosamente donato tanto tempo ed energie a questa esperienza e portato, dopo molti anni, i colori della nostra Associazione al di là dell’oceano. Hanno incontrato i presidenti delle Famiglie, le istituzioni locali e hanno varcato la soglia di tante scuole dove si insegna anche l’italiano.

È stata un’esperienza di grande intensità che merita di essere raccontata con le immagini, il solo strumento utile a dar conto in modo efficace dei risultati di questa missione. Le parole e i numeri non basterebbero a render giustizia ad un percorso fatto di incontri che hanno portato in dote tanti progetti. Questa missione ha voluto essere un omaggio alle nostre Famiglie e ai 50 anni di storia dell’Unione. Dedichiamo questo numero del nostro giornalino al Brasile, il primo ad essere visitato dalla nostra delegazione.


Famiglie Trentine - 11 Con Ineri Copat l’incontro con la Famiglia Trentina di Santo Antao Bento Gonçalves.

Con Eduardo Luis Slomp l’incontro con la Famiglia Trentina Farroupilha e il Gruppo folkloristico di Caxias do Sul.

Tappa a Orleans città gemellata con il Comune di Ala.


12 - Famiglie Trentine Con Joao Andreata e la Famiglia Trentina di florianopolis.

Con Alceu Lenzi a blumenau.

Con Norma Da Rui a blumenau presso la Corrispondenza Consolare.

Con Norma Da Rui a pomerode con il Sindaco Ércio Kriek.


Famiglie Trentine - 13 Con Norma Da Rui e Harry Dallabrida e il sindaco di Doutor PEDRINHO sig.ra Simoni Nones Mech.

Con Norma Da Rui e Harry Dallabrida all’incontro con la FAMIGLIA TRENTINA DI BENEDITO NOVO - Doutor PEDRINHO.

L’incontro con il vice sindaco di Rodeio, signor Valcir Ferrari.

L’incontro con il sindaco di Timbò, signor Jorge Krüger.


14 - Famiglie Trentine Incontro con il sindaco di RIO DOS CEDROS, Marildo Domingos Felippi, e l’assessore alla cultura Dora Panini, presente anche Dimas Nones.

Incontro con Nilo Tamanini e la FAMIGLIA TRENTINA DI RIO DOS CEDROS - Timbò.

Riunione con i Presidenti, Fiorelo Zanella, Elias Noriler, Ivan Bini. Presente anche Arno Incontro con il Sindaco di Rio do Sul, José Thomé. Nardelli.


Famiglie Trentine - 15 Il concerto del Coro Citavi di Rio do Oeste.

L’incontro con Nilton Uber e la FAMIGLIA TRENTINA DI JOINVILLE.

La visita al Museo Do Expedicionário di Curitiba per raccogliere informazioni e documentazione ai fini della realizzazione della mostra fotografica dedicata al tema “Força Expedicionária Brasileira (FEB): i soldati di origine trentina al fronte italiano durante la II Guerra Mondiale”. Il percorso espositivo sarà allestito per la prima volta presso la Sala al pian terreno del Municipio di Storo. L’inaugurazione è prevista per il 5 luglio e sarà l’evento di apertura della “Festa Provinciale dell’Emigrazione”. Si ringraziano il Tenente Lino Junior e il signor Odilon Pilati per la preziosa collaborazione. Un sentito grazie va anche a tutti i Presidenti delle nostre Famiglie del Brasile per aver contribuito in modo fattivo alla raccolta di prezioso materiale e per averci messi in contatto con le persone depositarie di tanti racconti dei reduci della FEB.


16 - Famiglie Trentine

visita alla Escola modelo ella kurth La visita alla Schola Modelo Ella Kurth nella Prefeitura Municipal di Rio Do Sul è stata ricca di emozioni. Uno speciale ringraziamento va alla maestra di Italiano Raquel Moser e alla direttrice Karla Tatiana Sieverdt. Un grazie speciale va anche al nostro presidente Elias Noriler e Arno Nardelli per aver organizzato questo appuntamento e aver coinvolto anche il Signor JosÊ ThomÊ, prefeito di Rio do Sul.

Lettera di benvenuto alla delegazione scritta dagli scolari.


Famiglie Trentine - 17

La visita alle diramazioni della delegazione dell’UFTE A cura di Patricia Lanzziano Broz

La visita de la delegaciòn de la Familia Trentina La visita de la delegaciòn de la Familia Trentina, representa una explosiòn de emociones, no solamente recordar las causas exògenas y endògenas de una migraciòn dentro de una cultura,territorios y tiempos totalmente diversos. La lectura que percibo detràs de un computador y a traves de las voces con relatos de sus protagonistas me permite interpretar el renacimiento de la familia trentina, toda vez que existia un abandono emocional y presencial por parte de la sede madre de trento. La visita della delegazione della Famiglia Trentina alle Diramazioni, ha suscitato un’esplosione di emozioni, non soltanto per il ricordo delle cause esogene ed endogene che hanno prodotto i flussi migratori all’interno di una cultura, in territori e tempi totalmente diversi. La lettura delle sensazioni delle Famiglie che hanno ricevuto la delegazione, è per me indiretta, la percepisco dietro ad un computer, attraverso i racconti dei loro protagonisti che mi permettono di interpretare la missione come momento di rinascita della Famiglia Trentina, poiché esisteva un abbandono emotivo e di presenza concreta da parte della Sede Madre di Trento. La visita alle Diramazioni ha rappresentato l’opportunità di conoscersi e di rinforzare quel filo conduttore che ci identifica come trentini, condividendo gli stessi timori, allegria e vissuti propri della nostra condizione umana, dove la barriera della lingua, lascia il passo al linguaggio non verbale, dove l’espressione degli occhi e i gesti ci parlano di continuare, di non delegare soltanto la nostra responsabilità, ma di assumerla co-responsabilmente come soggetti protagonisti dove la Trentinità siamo tutti noi.

Ha representado la oportunidad de conocerse entre si y de fortalecer ese hilo conductor que nos identifica como trentinos, compartiendo los mismos temores, alegrias y vivencias propias de nuestra condiciòn humana, donde la barrera del idiòma, da paso al lenguaje no verbal donde la expresiòn de los ojos, los gestos nos habla de continuar, de no delegar solamente nuestra responsabilidad, de asumirla cooresponsablemente como sujetos protagonistas donde la trentinidad somos todos.

La Vicepresidente dell’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero, Patricia Lanzziano Broz.


18 - Famiglie Trentine

RIFLESSIONI SULla missione IN BRASILE DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO A cura di Danilo D’Attanasio Esposito – curatore della mostre dedicata alla FEB Il viaggio dello scorso febbraio in Brasile ha rappresentato un punto di svolta per l’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero per varie ragioni. Innanzitutto era necessario per l’Associazione farsi conoscere, presentare la propria attività, avere un primo approccio con la cultura locale, conoscere le persone e farsi un’idea della realtà associativa delle Famiglie in Brasile. Questo, infatti, rappresenta il presupposto da cui partire per poter pianificare l’attività per i prossimi anni, prevedendo delle azioni appropriate che valorizzino le Famiglie all’estero, ma con delle ricadute anche sul territorio trentino. In tal modo l’Unione si è legittimata di fronte all’Ufficio Emigrazione e soprattutto in Brasile dove ha avviato molti rapporti istituzionali, ha cioè dimostrato di essere un interlocutore serio, affidabile e che si dà da fare. In particolare un altro elemento importante, che ha caratterizzato il viaggio, è stato quello di partire con degli obiettivi definiti e concreti: sicuramente andare a cercare documentazione per realizzare il progetto FEB ha aperto all’UFTE molte porte in

Brasile e sicuramente per la valenza storica e culturale del progetto, che recupera degli eventi quasi dimenticati, ma valorizzando anche elementi dell’identità trentina. L’accoglienza e l’ospitalità ricevuta dall’UFTE nei vari incontri sono qualcosa fuori dall’ordinario, a dimostrazione della credibilità dell’Associazione: presso il Museo dello Spedizionario di Curitiba, il Museo Militare del Sud di Porto Alegre, la Caserma del 63° Battaglione di Fanteria di Florianopolis, il comune di Pomerode e quello di Rio do Sul ci sono stati un insieme di premure nei confronti dell’UFTE, che vanno oltre il consueto protocollo. Infine altro aspetto da non sottovalutare, è quello che la casa madre è stata di esempio per le diramazioni, dimostrando che è possibile realizzare attività culturali valide, che hanno ricadute notevoli sia nella società brasiliana, che trentina. L’auspicio è quello di aver indicato un cammino per il futuro.


Famiglie Trentine - 19

imprenditoria e solidarietà: la storia di jacÍ loss de lazzari un discendente di trentini nel Rio Grande do Sul A cura di Danilo D’Attanasio Esposito L’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero ha il piacere di raccontare, in coincidenza con la giornata mondiale del libro, celebrata il 23 aprile, la storia di un affermato imprenditore italo-brasiliano del settore dell’editoria, Jací Loss De Lazzari, discendente di emigrati veneti e trentini. Attualmente vive nella città di Erechim, centro più importante della regione Alto Uruguai, situata nella parte settentrionale dello stato di Rio Grande do Sul. Buon pomeriggio sig. Jací Loss De Lazzari. L’Unione delle Famiglie Trentine all’Estero ha sempre considerato importante il valore della memoria e quello del legame con la terra d’origine, per questo le chiediamo di raccontarci la sua storia e quella della sua famiglia. Tutti sanno che l’emigrazione italiana di fine ottocento rappresentò un atto di grande coraggio, molto spesso doloroso, perché molte famiglie lasciarono i propri affetti e partirono per terre lontane, ma era anche necessario per offrire una speranza di futuro migliore ai propri figli. Per tale ragione nel 1883, non ancora ventenne, il mio bisnonno materno, Giovanni Loss, nato nel comune di Canal San Bovo, lasciò le montagne trentine per il Brasile. Partì dal porto di Genova e dopo molti giorni di navigazione approdò in quello di Rio de Janeiro e successivamente si trasferì nel sud del Brasile alla ricerca di terre e fortuna, nell’attuale città di Garibaldi, l’antica Colônia Conde d’Eu. Qui nacquero mio nonno Vittorio e mia madre Lydia, ancora viva. La mia era una famiglia di agricoltori, ma poiché in questa regione si erano installate molte famiglie di immigrati e le terre non erano sufficienti, si spostarono nella città di Encantado, nella “Vale do Taquari”, alla ricerca di nuovi terreni. Qui è dove mia madre si sposò con mio padre e dove sono nato. La mia infanzia l’ho trascorsa in questa città, dai cinque ai dieci anni ho frequentato la scuola delle suore francescane, ma poi ci trasferimmo nell’area ru-

rale del comune di Erechim. I continui spostamenti erano abbastanza comuni nell’agricoltura famigliare. Ci sembra di capire che l’arrivo nel comune di Erechim rappresenti un cambiamento importante nella sua vita, visto che oggi vive ancora qui. Sicuramente questo cambiamento mi offriva nuove opportunità, soprattutto di realizzare i miei sogni, uno dei quali era quello di poter continuare a studiare una volta terminata la scuola dell’obbligo, ma dovevo trasferirmi in città. A diciotto anni chiesi l’emancipazione da mio padre, poiché all’epoca si era maggiorenni a ventuno e mi trasferii dalla campagna alla città di Erechim. Trovai lavoro in un negozio di materiali per costruzione, ma era incompatibile con lo studio in quanto non riuscivo a conciliare gli orari. Si presentò l’occasione di poter organizzare le due cose, quando una persona mi indicò l’opportunità di un nuovo impiego, come rappresentante di una casa editrice, guadagnando una commissione sui libri venduti, ma soprattutto con orari di lavoro flessibili. In tal modo riuscii a terminare gli studi. Fu l’inizio della sua carriera professionale nel mondo dei libri e dell’editoria. Infatti dopo una prima fase in cui ero solo rappresentante, decisi di costituire nel 1972 una mia azienda che comprava e vendeva libri e successivamente diventai un distributore con dei miei venditori. Tuttavia la svolta avvenne successivamente, quando iniziai a vendere le mie pubblicazioni. Nel 1978, alla Fiera del Libro di Francoforte, conobbi il direttore della Fabbri Editori, che mi fissò un appuntamento d’affari a Milano nella sede di via Mecenate 91. Fu così che diventai un editore, poiché decisi di comprare i diritti d’autore della Fabbri, incluso quelli di pubblicazione di quadri e immagini sacre di pittori famosi italiani, che utilizzai per pubblicare in Brasile un’edizione speciale della Bibbia, che aveva una copertina con una


20 - Famiglie Trentine

foto bidimensionale, con l’immagine di Papa Giovanni Paolo II da un lato e quella di Gesù Cristo dall’altro. In Brasile fu un successo editoriale straordinario. Ancora oggi la mia casa editrice continua a pubblicare la bibbia con la foto di Papa Francesco e l’immagine della Madonna dell’Apparizione, Patrona del Brasile. Successivamente acquistai i diritti di pubblicazione per il Sud America della De Agostini, di Walt Disney, della Warner Bros, di Pokémon, di Barbie e della casa editrice dell’Università di Oxford. I rapporti con l’Italia sono stati importanti, quindi, per dare l’avvio alla sua attività di editore, ma a livello personale, cosa ci può dire? Certamente l’Italia è sempre stata presente nelle mia vita, in quanto sono cresciuto in un ambiente dominato dalla cultura italiana e sin da bambino ho sempre ascoltato i racconti dei miei nonni riguardanti le terre da cui provenivano le loro famiglie. Da adulto ho avuto l’opportunità di conoscere per motivi di lavoro e di turismo l’Italia e devo dire che sono stato trattato sempre molto bene. Sin dal mio primo viaggio mi sono sentito assolutamente in casa, non ho mai avuto problemi a capire la lingua e con le persone comunicavo parlando il dialetto. Anche i rapporti professionali e d’affari con gli italiani sono sempre stati tranquilli e molto proficui. Le mie visite in Italia sono state anche viaggi nella memoria. Ad esempio quando ho visitato il Trentino per la prima volta, mi ritornavano in mente i racconti di mia nonna Giustina, che parlava di luoghi che corrispondevano ai paesaggi che vedevo percorrendo la strada che fiancheggiava il fiume Adige. Siamo venuti a conoscenza anche del suo impegno per la comunità di Erechim nel campo della cultura e

della solidarietà. Ce ne parli. La mia attività imprenditoriale mi ha sempre impegnato molto, tuttavia ho sempre avuto il desiderio di realizzare delle attività culturali e solidali a favore della comunità in cui vivo. Per tale ragione ho ideato e realizzato il Polo di Cultura, uno spazio che si pone l’obiettivo di recuperare, tutelare e valorizzare le nostre radici, le nostre origini in omaggio alle etnie italiana, tedesca, polacca e israeliana, che compongono il tessuto sociale nel nord dello stato di Rio Grande do Sul, promuovendo una convivenza pacifica. Sempre con lo stesso obiettivo sono stato tra i promotori della costituzione della Fondazione ACCIE, che tra i vari progetti realizzati vi è quello di avviare i giovani nel mercato del lavoro, organizzando degli stage presso le aziende. Più di trentamila giovani vi hanno partecipato. La Fondazione Accie in questo caso ha il ruolo di intermediario e chiede un contributo alle imprese,che viene utilizzato per finanziare progetti culturali e sociali. Ad esempio i soldi ricavati sono stati utilizzati per finanziare il progetto “Bambini felici a scuola”, che sosteneva 1000 bambini appartenenti alle famiglie più bisognose della città, dando una borsa di studio di 500 R$, ma per riceverla era necessario minimo il 95% della frequenza delle lezioni ed essere promossi con buoni voti. Oggi continuo a dedicarmi alla realizzazione di progetti di interesse collettivo, in ambito culturale, sociale e di sviluppo economico attraverso l’Istituto Jací De Lazzari avendo come scopo il benessere delle persone che rappresentano le fondamenta della nostra comunità. Mi diceva spesso mia nonna Giustina: “Quanto più forte è la radice, più forte è l’albero”. Signor Jací la ringraziamo per averci raccontato la sua storia.

Jací Loss De Lazzari è un imprenditore che opera nel settore dell’editoria. Oggi segue la grafica e la stampa della sua azienda, mentre sua figlia Alessandra si occupa della casa editrice. Ha ricoperto anche gli incarichi di: - Presidente ACCIE dal 1997 al 2008, Associazione Culturale, Commerciale e Industriale de Erechim. - Vicepresidente della FEDERASUL (Porto Alegre), Federazione delle Imprese di Rio Grande do Sul - Direttore della Câmara Brasileira do Livro (São Paulo).


Famiglie Trentine - 21

Mai mamma avrebbe immaginato di vivere in francia A cura di Patricia Lanzziano Broz La storia della famiglia Sega.

Rosette Sega e Famiglia.

Jamais maman s’imaginait vivre en France. Mon papa Onorio Sega né le 19 octobre 1919 à Sega Vallarsa et maman Marcellina Mariner née le 24 janvier 1928 à Stanieri Vallarsa, qui est partie en Suisse pour travailler de 1947 à 1949, puis est rentrée en Italie s’occuper de mon grand père Giuseppe Maraner suite au décès de ma grand mère Rosina Aste et papa avait le choix pour partir travailler en Australie ou la France, il a choisi la France car Severino Sega son demi frère a monté en France son entreprise de maçonnerie. Il a demandé à ses frères Marcello Aldino et sa soeur Lina Aste qui est reparti vivre a Rovereto venir travailler comme maçon. Je suis née le 6 février 1952 à St Étienne, mon frère Jean Paul né le 21 octobre 1954 et Daniel né le 21 novembre 1956 et décédé le 8 novembre 1957. Mon papa est décédé le 10 mars 1972 à Terrenoire dans la maison qu il avait construit pour nous et maman vit avec moi elle a 91 ans. En Italie via Leonardo da Vinci il reste ma tante Lina Raoss la soeur de maman de 97 ans et en Belgique ma tante Elda Van Meensel de 95 ans. L’anecdote c’est que jamais maman s’imaginait vivre en France et papa voulait passer sa retraite à la Sega et nous on aurait pu naître en Australie.

Nel 1947 mia mamma è partita per la Svizzera per lavorare con contratto di lavoro a Bâle e a Laufen come cameriera in un ristorante, poi nel 1950 è dovuta ritornare in Vallarsa perchè la sua mamma era in ospedale. Mia nonna Rosina Aste morì nel novembre di 1950, per questo mia madre è stata costretta a restare con il suo papà Giovani Maraner agli Staineri. Mia mamma incontrò Onorio Sega durante le feste di Natale e si sposò a Sant’Anna il 10 febbraio del 1951; partì per la Francia nel marzo 1951. Nel 1947 Onorio Sega si stabilì in Francia grazie ad un contratto di lavoro per lavorare in una miniera di carbone. Suo fratello Severino Sega imprenditore di un’impresa di muratori a St Étienne, andò a Lyon a cercare suo fratello alla stazione, per prenderlo con lui a lavorare a St Étienne. Il mio papà abitava in una stanza unica con i suoi zii Giuseppe Fontana e Maria Luisa, assieme alla loro famiglia composta da Severino e Giannina Fontana. Nel marzo del 1951 è venuta la mia mamma Marcellina ad abitare nella rua Roger Salengro in una sola stanza dove abitava anche mio nonno Tita Sega (Giobatta Sega) e più tardi un altro fratello Marcello Sega. Il 6 febbraio del 1952 sono nata io (Rosetta), poi sono nati i miei fratelli Jean Paul il 21 ottobre 1954 e Daniel il 21 novembre 1956 che morì l’8 aprile del 1957.


22 - Famiglie Trentine

Rosina e Giovani Maraner, i miei nonni da parte della mamma

Dietro le mie cuigine Élena e Fiorella Raoss, davanti Jean Paul mio fratello, Walter mio cugino dal Belgio ed io. Il nonno Giobatta Sega con il berretto, davanti in piedi ci sono io con il mio papà che veste di nero nel 1952 e Jean Baptiste mio cugino con lo zio Marcello, in piedi dietro c’è lo zio Aldino, alla sua sinistra c’è Fabio Maraner e alla sinistra del nonno c’è Livio Sega, cugino del mio papà. Siamo davanti all’impresa edile dello zio Severino Sega a St Étienne.

A destra mia mamma Elia Maraner, mia cugina, zia Elda, zia Enrichetta Maraner e Sandro Maraner e cugini.

Sega Silvano, carabiniere a Rovereto.


Famiglie Trentine - 23

A sinistra Francesco, lo zio Giuseppe e la zia Virginia, davanti a sinistra c’erano Gino, Carmela e Luigi Maraner degli Staineri.

A sinistra lo zio Aldino Sega, il nonno Giobatta Sega, la zia Lina Magni Sega, lo zio Marcello con Jean Baptiste, il mio papà con me e la mamma.

Mio papà Onorio Sega, Marcellina mia mamma ed io da piccola Rosetta Sega a St Étienne. Nel 1961, mio padre ha comprato un terreno per costruire una casa a Terrenoire. La casa aveva una cucina, una Sala da pranzo, tre camere, un bagno, un locale WC e due garage. Eravamo molto contenti per queste comodità che finalmente eravamo riusciti a costruirci.

La casa che mio papà ha costruito a Terrenoire, assieme a noi nella foto c’erano Rita Piazza, Clelia, Giorgio e Gérard Piazza nel 1962. Nel 1972 muore mio padre il 10 marzo da un cancro e la nostra vita non fu mai come prima. Dopo 37 anni di vita da sola mia mamma vende la sua casa perché era troppo grande per lei. Mia madre ha adesso 91 anni e vive con me nella mia casa.


Famiglie Trentine - 24

La Valle di Sole e l’America Latina: storia e storie di emigrazione Terza parte

di Udalrico Fantelli In accordo con la Trentini nel Mondo che ha partecipato all’organizzazione dell’evento, pubblichiamo, in tre parti l’interessantissima relazione del prof. Udalrico Fantelli, proposta nell’ambito di un incontro a tema che si è tenuto alla Torraccia di Terzolas nel 2017. Hanno avuto una parte di rilievo nell’organizzazione dell’incontro anche il Consolato Onorario del Cile e il Gruppo Consolare dell’America Latina e dei Caraibi del Nord d’Italia. E per la buona riuscita ha fattivamente collaborato il Centro Studi Val di Sole. C’è infine da registrare che allo scoppio della guerra un certo numero di gli emigranti “tirolesi” (difficilmente quantificabile) rientrò in patria per vestire la divisa dell’imperial-regio governo (ed alcuni anche del Regno d’Italia. C) Fase contemporanea: si varca decisamente l’oceano (1918 - 1965) Non è che in questa fase si arresti definitivamente il flusso migratorio verso l’Europa: esso anzi continua, sviluppandosi ed indirizzandosi prevalentemente verso la Francia (lattonieri, operai, tagliaboschi), la Svizzera (camerieri), il Belgio (minatori) e l’Inghilterra (camerieri). E’, di nuovo, una emigrazione soprattutto stagionale, con qualche caso di insediamento stabile da parte di interi nuclei familiari, che passano ormai dalla prima alla seconda (o alla terza) generazione di figli che portano un cognome solandro. Fra questi “oriundi” ci si può imbattere in “storie” quanto mai interessanti e coinvolgenti (es.: on. Matteotti, martire della politica, originario di Comasine in val di Peio; beato Odoardo Focherini, con famiglia originaria di Cellentino, martire della carità, morto in campo di concentramento di Hersbruck, ecc.). Discorso a parte merita una speciale categoria di “emigranti”, i missionari. Non mancano anche a questo proposito storie belle ed emozionanti. Citiamo, una per tutte, la vicenda di padre Celestino Rizzi, da Cavizzana, missionario in Cina, morto e sepolto a Hweitseh nei primi anni cinquanta del Novecento. Ma dopo la prima grande guerra si diffonde maggiormente il tipo di emigrazione transoceanica, definitiva e stabile, verso gli Stati Uniti d’America (miniere), il Canada, l’Argentina, il Messico, il Cile e l’Australia. Gli emigranti solandri preferiscono paesi e zone specifiche e ben delimitate, in linea con un’offerta lavorativa compatibile con le loro naturali doti professionali, con la loro storia di piccolo popolo di montagna e con precedenti esperienze maturate da parenti o conoscenti. Spesso, per emigrare, era necessario l’intervento finanziario della comunità, poiché mancavano perfino i soldi per il viaggio. In tale senso un conchiuso della rappresentanza comunale di Dimaro rivela che nel 1897 Pasquali Giovanni aveva proposto istanza per avere un sussidio, da considerare alla stregua di un prestito soggetto a restituzione, per potersi recare nell’America del Sud1. 1

Conchiuso della Rappresentanza comunale di Dimaro del 14 novembre 1897, a firma del


Famiglie Trentine - 25 Si inserisce in questo filone la recentissima “epopea” della emigrazione in Cile (1950 - 1952), uno dei pochi esempi di emigrazione “diretta” e quasi “istituzionalizzata”, governata (malissimo!) dalle autorità regionali dell’epoca (ma qui la testimonianza proposta potrà essere di prima mano, resa da un testimone diretto). Questa emigrazione “moderna” e transoceanica denuncia caratteristiche inedite nel panorama dell’ampio e secolare fenomeno migratorio solandro: lo status sociale e le professioni di partenza degli emigrati vengono radicalmente trasformati e reinvestiti nel tempo in forme di attività economicamente più evolute e più redditizie. I contadini, i salariati, i boscaioli, i manovali, gli allevatori degli anni Cinquanta e Sessanta si rifanno vivi in patria venti o trenta anni dopo, trasformati in imprenditori, dirigenti d’azienda, commercianti all’ingrosso, esportatori, docenti, impiegati nella pubblica amministrazione, datori di lavoro verso terzi, pubblici amministratori essi stessi. Vogliamo richiamare solo qualche esempio in merito: - I Toffenetti, che diventano, in America, i “re delle patatine fritte”, - I Ramponi degli Stati Uniti d’America, di Germania e di Francia. Un Ramponi diventa sindaco di una città statunitense di centomila abitanti. - Gli Albasini, sia del Nord che del Sud America (impiegati al Pentagono, docenti di scuola pubblica, commercianti, negozianti ed imprenditori turistici) - I Callegari e gli Olivier del Cile (imprenditori, commercianti, industriali, artigiani, esportatori, possidenti) - Gli Zanella e i Fedrizzi, in Australia. - Gli Albertini di Val di Rabbi (docenti universitari in Cile) - I Fava in Argentina (agricoltori e scalatori) - Gli Job e i Toschnar, ancora in Cile (insegnanti, imprenditori, artigiani) Questa terza fase di emigrazione mette in luce anche un vasto problema dalle implicazioni dirompenti: la “bipolarità” psicologica delle giovani generazioni, il senso di appartenenza a due etnie diverse ma ugualmente inscritte nella propria radice culturale e sociale (la patria di partenza, dei padri e dei nonni e la patria di nascita o di arrivo dei figli e dei nipoti). Riesce più difficile per le giovani generazioni mantenere e giustificare il legame storico, culturale, linguistico ed emozionale con la madrepatria, non potendosi più prefigurare l’eventuale ritorno in patria solo come un riannodare il filo e rimarginare una ferita, ma anche come inedito pericolo di un nuovo strappo, un licenziamento in tronco, la dismissione di una cultura e di una patria comunque costitutive della identità personale “bipolare” del figlio dell’emigrato. In questo contesto si situano e si sviluppano due/tre storie di emigrazione in America del sud, che meritano un accenno esplicito e con le quali si chiude questo mio (certamente lacunoso) intervento. a. Verso il 1920, subito dopo la prima guerra mondiale, quattro giovanotti di Dimaro tentarono la fortuna, salpando per l’America, con una destinazione insolita: Messico. Essi erano: Luigi Ramponi (dei “Susanei”), Bortolo Mochen (dei “Rodèi”), Sandro Albasini e Domenico Rosatti, tutti di Dimaro. La sorte non fu

Capo – comune Fantelli.


26 - Famiglie Trentine benevola con loro, poiché in Messico più che il lavoro trovarono un ladro che li privò dei loro pochi beni. Suddivisi in due gruppi, Luigi Ramponi e Domenico Rosatti si trasferirono in Colombia, ma mentre il Rosatti si sposò e visse fino al 1970 nella città di Cali, il Ramponi fu costretto a tornare in Italia nel 1928, a causa di un lutto. Di Bortolo Mochen e Sandro Albasini si persero le tracce e nulla si seppe più di loro2. b. Pensiamo che meriti esplicitamente almeno un cenno anche l’emigrazione avvenuta dopo la seconda guerra mondiale, nei decenni 1950 - 1960 e 1960 - 1970. Da Carciato partirono alla volta del Cile, della Germania, della Svizzera, dell’Argentina, molte famiglie (Albasini, Iob, Ramponi, Angeli), che ebbero a lavorare duramente ed a sopportare gravi sacrifici in terre straniere. Alcune di queste famiglie si sono stabilmente sistemate all’estero, integrandosi in modo efficace con le popolazioni che le hanno Console onorario del Cile Aldo Albasini Broll. accolte ed ospitate. Altre, dopo aver dato ottima prova della loro laboriosità ed aver conseguito notevoli meriti, sono rientrate in Carciato. c. Non si può certo dimenticare quella che taluno definisce l’epopea di Cesarino Fava, il contadino-scalatore. Nato a Malè, in Val di Sole, nel 1920, nel primo dopoguerra emigrò in Argentina e trasferì sulle Ande la passione per la montagna maturata sulle guglie delle Dolomiti. A causa di una serie di sfortunate peripezie, una salita sull’Aconcagua gli costò una severa amputazione ad entrambi i piedi, ma ciò non lo distolse dal praticare l’alpinismo sempre con grandissima passione, come racconta in un suo libro. Per tutta una vita ha vissuto tra Buenos Aires e Malé, dove tornava spesso per visitare parenti e amici, nonché i luoghi della sua giovinezza e dove veniva a collocare in vendita il miele prodotto dalle sue api. A legare il suo nome alla storia è la sua partecipazione alla spedizione di Cesare Maestri e Toni Egger al Cerro Torre, il cui epilogo rimane tuttora il più grande nodo irrisolto nella storia dell’alpinismo. Fava, nato all’ombra del Brenta, era emigrato molto giovane in Argentina e sulle Ande aveva mosso i primi passi da alpinista. Nel cuore, però, ha sempre conservato le Dolomiti, dove era tornato a trascorrere gli ultimi anni della sua vita. Inconfondibile la sua camminata, traballante e sicura allo stesso tempo, su quei piedi cortissimi, amputati dopo i terribili congelamenti subiti durante una salita all’Aconcagua in cui tentò di salvare la vita di un alpinista abbandonato dalla sua guida. Un incidente che non fermò la sua voglia di fare alpinismo e che gli valse poi il famoso soprannome “patacorta”. Continuò a scalare sulle Ande. Scoprì la Patagonia, restando estasiato di fronte alle guglie del Cerro Torre. E’ sua la celebre la frase che un giorno, dall’Argentina, scrisse a Maestri: “Qui c’é pane per i tuoi denti”. Una frase che diede inizio all’avventura sul Cerro Torre che si concluse con la sua prima ascensione. Un’ascensione che finì con la morte di Egger, travolto da una valanga, e con il miracoloso salvataggio di Maestri da parte di Fava, rimasto al campo base ad attendere la discesa dei due alpinisti dalla vetta. Fava, per tutta la vita, difese strenuamente la salita di Maestri ed Egger sul Torre, messa poi in discussione da molti. Fava, poi, tornò in Italia, ma non smise mai di dedicarsi all’alpinismo. A 79 anni ha scalato il Campanile Basso, a 81 anni la Cima D’Ambiez, una cima oltre tremila metri in Dolomiti con passaggi di quinto grado. Le persone a lui vicine lo ricordano come “un grande vecchio saggio”, che ha conservato fino all’ultimo una freschezza e luciditá invidiabili e che era sempre pronto a parlare della vita, della montagna e delle ingiustizie del mondo.


Famiglie Trentine - 27

Radici

(Dedicata al Trentino) di Alberto Pattini

Radici nutrono i capelli innevati di cristalli di memoria, raddrizzano le schiene ricurve dal peso del duro lavoro, indicano il sentiero del futuro nell’orizzonte azzurro della speranza. Terra, crocevia di razze e popoli diversi, di montanari dai volti scolpiti dalle intemperie, di emigranti in terre lontane, di un popolo nutrito con il mais dorato, forgiato da zolle strappate alla pietra, baciato dal silenzio di intime vette. Terra di dolore e di amore inondata di meleti e vigneti, da fragranze e sapori dell’humus dei nostri padri.


28 - Famiglie Trentine

DAL TRENTINO: RAGÙ ALLA CONTADINA Ingredienti: 1 lucanica fresca 1 cipolla grossa 30 gr di burro 1 foglia di alloro 2 cucchiai abbondanti di olio extravergine di oliva 1-2 dadi Conserva (polpa di pomodoro) Preparazione: Tagliare la cipolla a fettine sottili. Mettetela sul fuoco a calore moderato in un pentolino e aggiungete l’olio, il burro e l’alloro. Rosolate bene tutto, aggiungete poi la lucanica a pezzetti e infine la conserva e il dado. Coprite con l’acqua e lasciate bollire il tutto piano, piano per circa un’ora. A questo punto passate tutto con il passaverdure e rimettete sul fuoco, facendo bollire ancora per 30 minuti; magari aggiungetevi dell’altra acqua (poca) o un altro dado, finché si diffonde il suo profumo. Il sugo è pronto, da versare subito sulla pasta o le tagliatelle. Per la riuscita di questo ragù è fondamentale cuocere piano, facendo attenzione che il preparato non attacchi sul fondo della padella. SALSA RAGÙ A LA CAMPESINA PARA LA PASTA Ingredientes: 1 salchica de cerdo o de carne picada fresca 1 cebolla grande 30 gr de mantequilla o manteca 1 hoja de laurel 2 cucharaditas abundantes de aceite de oliva extravirgen 1-2 cubitos/dados/pastillas de caldo Pulpa de tomate PREPARACION: Cortar la cebolla en rodajas delgadas. Llevarla al fuego a calor bajo en una ollita o sartèn agregando el aceite, la mantequilla/manteca y el laurel. Sofreir muy bien todo, agregando la salchicha cortada en pedacitos y por ultimo la pasta de tomate y el cubito/dadito/pastilla de caldo. Cubrir con agua y dejar hervir todo poco a poco por apròximadamente una hora. A este punto poner todo en el pasapurès y volver a colocarlo sobre el fuego, dejandolo hervir por 30 minutos; es mejor agregar otro poco de agua u otro cubito/ dadito/pastilla de caldo; hasta que se sienta su aroma. La salsa està lista, para ser vertida enseguida sobre la pasta o los tallerines. Para el èxito de esta salsa es fundamental que la cocciòn sea lenta, teniendo cuidado que la preparaciòn no se pegue sobre el fondo de la ollita o sartèn.


Famiglie Trentine - 29 Molho à moda “caseira” para massa Ingredientes: 1 linguiça fresca 1 cebola grossa 30 gr. de manteiga

1 folha de louro 2 colheres abundantes de azeite extra-virgem 1-2 cubos de caldo Molho de tomate

Preparação: Cortar a cebola em fatias finas. Colocá-la numa panela em fogo baixo e adicionar azeite, manteiga e louro. Refogar bem o tudo, adicionar a linguiça picada, o molho de tomate e o caldo. Adicionar água e deixar cozinhar em fogo baixo por uma hora. Com o molho cozido, colocar no liquidificador e colocar de novo no fogo deixando ferver ainda por meia hora; se for necessário adicionar mais água (pouca) ou um outro cubo de caldo, até que o perfume se difunda. O molho está pronto para ser colocado na massa ou talharim. É fundamental cozinhar o molho em fogo baixo, cuidando que o molho não queime no fundo da panela.

DALl’estero: PAÒÇOCA DE PINHÃO TRADICIONALISTA BEM GAUCHA, BEM FÀCIL DE FAZER INGREDIENTES • 2 kg de pinhão cozido e moído (cozinhe em agua até ficar bem macio, descasque e triture) • 300 g de bacon • 1/2 kg carne de gado moída • 1/2 kg carne de porco moída • 1/2 kg de lingüiça • 2 cebolas picadas • 3 dentes de alho amassados • Pimenta do reino • Tempero verde

MODO DE PREPARO 1. Fritar o bacon, as carnes e a linguiça, refogando bem. 2. Juntar a cebola, o alho e continuar refogando. 3. Juntar o pinhão e o tempero verde. 4. Pronto para servir!

TRADIZIONALE GAUCHA, MOLTO FACILE DA REALIZZARE INGREDIENTI • 2 kg di pinoli cotti e macinati (cucinarli in acqua bollente, devono restare molto molli, spellarli e triturarli) • 300 g di pancetta • 1/2 kg carne di manzo macinata • 1/2 kg carne di maiale macinata • 1/2 kg di salsiccia • 2 cipolle tagliate in cubetti • 3 denti di aglio macinati • Pepe nero • Prezzemolo

MODO DI PREPARAZIONE 1. Soffriggere la pancetta, le carni e la salsiccia, mescolando bene. 2. Aggiungere la cipolla, l’aglio e continuare a mescolare. 3. Aggiungere i pinoli e il prezzemolo finemente tagliato. 4. Pronto per servire!


30 - Famiglie Trentine

assemblea della famiglia trentina di solothurn A cura di Mario Pacher Una delegazione composta da rappresentanti dell’Unione Famiglie Trentine all’Estero di Trento, capeggiata dal presidente Mauro Verones con a fianco la vicepresidente Maria Patricia Lanzziano Broz, i consiglieri Giancarlo Filoso e Massimo Carli, ha raggiunto sabato 26 gennaio scorso la “Famiglia Trentina di Solothurn”, in Svizzera, per assistere ai lavori dell’assemblea generale ordinaria che prevedeva pure l’elezione del nuovo direttivo. Vito Agosti, che guida questa Famiglia da più di 20 anni, è stato riconfermato alla carica di presidente. Consiglieri sono stati eletti: Marisa Del Frate, Giulio Marzari, Danilo Leonardi, Daniela Leonardi, Maria Rosa Rosamilia, Magda Fossati, Arturo Fossati, Dino Bodin e Umberto Senter. Quest’ultimo, nel lontano febbraio del 1969, fu uno del fondatori della “Famiglia Trentina di Solothurn” e per oltre 20 anni fu anche presidente. Oltre alla carica di consigliere, Umberto Senter, originario valsuganotto di Novaledo, ricopre pure, da diversi anni ormai, la carica di Presidente onorario. Seguendo l’ordine del giorno, è stata fissata anche la data dei festeggiamenti per i 50 anni di fondazione della Famiglia che si ter-

La delegazione trentina.

Il nuovo direttivo della Famiglia Trentina di Solothurn.

ranno il prossimo mese di giugno. Anche in quell’occasione una delegazione di trentini raggiungerà Solothurn per prender parte alla grande festa per i primi 50 anni di fondazione di questa importante Associazione, nel ricordo dei nostri emigranti. L’appuntamento dello scorso sabato 26 gennaio si è concluso con un momento conviviale.


Famiglie Trentine - 31

ISCRIVITI

Con soli 10 € potrai entrare nella nostra Famiglia e avere tanti vantaggi! Diventando socio dell’Unione Famiglie Trentine all’Estero riceverai ogni anno tre numeri del nostro notiziario e tutti gli inviti ai nostri eventi, anche quelli riservati agli iscritti, incluse le Assemblee. Per iscriverti puoi passare a trovarci nella nostra nuova sede in Corso 3 Novembre n. 72 a Trento, oppure inviare un bonifico bancario di € 10 sul conto corrente intestato all’Associazione Unione Famiglie Trentine all’Estero – Onlus – Trento presso la Cassa Rurale di Trento, IBAN IT42 M083 0401 8070 0000 7772 897 indicando come causale nome+cognome+indirizzo.

By becoming a member of the Union, of the Trentino’s Families Abroad, you will receive annually three issues of our newsletter, all invitations to our events, and to include those reserved for members as well as the assemblies. To subscribe you can go to our new office in Corso 3 Novembre n. 72 in Trento or send a bank transfer of € 10 to the bank account of the Associazione Unione Famiglie Trentine all’Estero Onlus -Trento at the Cassa Rurale di Trento - IBAN IT42 M083 0401 8070 0000 7772 897 indicating as a causal name + surname + address.

Dubbi? Contattaci all’indirizzo info@famiglietrentine.org per informazioni. Ci trovi su internet: www.famiglietrentine.org su Facebook www.facebook.com/UFTEonlus su Youtube e su ISSUU http://issuu.com/ufte

LE NOSTRE RADICI SONO IL NOSTRO FUTURO Dovunque ci sia una Famiglia Trentina la nostra identità e la nostra cultura sono salde Donare il 5 x 1000 all’Unione Famiglie Trentine all’estero onlus non ti costa nulla. Nella tua dichiarazione dei redditi scrivi C.F. 96008250225

! ! ! i t i v i r isc


5 luglio 2019 ad ore 17.00 a Storo - Sala Municipale

nell’ambito della Festa Provinciale dell’Emigrazione (5-6-7 luglio) Inaugurazione della Mostra

“Força Expedicionária Brasileira (FEB): i soldati di origine trentina al fronte italiano durante la IIa Guerra Mondiale”


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.