Sentimento ed impegno
L’amore? Un sentimento ballerino ed irrequieto, a leggere i servizi di gossip o da come questo viene comunicato nei film. A volte come una vera e propria malattia, al pari del morbillo: chi si innamora è preda del sentimento e di questo diventa succube. Il gioco che ne consegue è la libera interazione tra due soggetti innamorati che, proprio per questo, agiscono da irrazionali. Le scienze umane ci dimostrano però che la prima fase dell’amore – vale a dire l’innamoramento – è solo un breve periodo, anche molto determinato dagli ormoni, così programmati da millenni al solo fine di unire sessualmente due persone. Se a due innamorati basta il sentimento, col tempo i fumi chimico-ormonali svaniscono e resta il quotidiano, il
quale, per essere gestito, richiede impegno: lavorare, vivere, far crescere ed educare i figli, far quadrare i conti. Non è un passaggio dalla gioia al dolore: si tratta invece della normale evoluzione dell’amore, il quale, alla base sentimentale, aggiunge una buona base razionale. E’ in questo passaggio che si misura la tenuta dei due amanti: non a caso chi è debole scappa via, preferendo una vita di solo sentimento, condannandosi così ad eterne relazioni a “tempo determinato”. C’è però anche il rischio opposto: quello di restare, dopo anni di solo impegno, sul solo livello razionale. E’ come se la coppia si abituasse a funzionare “da soldatini”, ottemperando a tutti gli oneri da copione, col rischio di riscoprirsi “disinnamorati”. Nulla di strano, si tratta a questo punto di utilizzare la seconda parte del nostro biglietto di andata e ritorno che la vita ci ha concesso. Recuperiamo quindi un pò di sentimento ritornando a “fare coppia”: usciamo qualche volta da soli in due, parliamoci di più, anche un regalo o un’attenzione particolare può aiutarci a rinnovare il nostro amore. I)n questo senso le rose e le manette……