O
R
I
Z
Z
O
N
T
E
Anno XVI n. 4 - 2015
Autorizzazione del Tribunale di Roma n.231 del 2/6/2000 - Poste Italiane spa - sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) - Art. 1, Comma 1, DCB Roma
Bimestrale di cultura & informazione agricola di Coldiretti Lazio
La Commissione UE richiama in tavola la Pajata romana: non più materiale a rischio BSE Le novità della legge agricola su latte, olio e Xylella CAA Coldiretti Lazio: verso il super CAA
L’embargo russo continua fino al 2016 e l’export agroalimentare precipita “Oscar Green” 2015: Coldiretti Lazio, premiati tecnologia, salute e sociale applicati all’agricoltura
EDITORIALE:
IL PRESIDENTE:
PRIMO PIANO:
Coldiretti Lazio ad EXPO 2015: un successo per gli agricoltori laziali e i loro prodotti di eccellenza
Il formaggio si fa con il latte: il no di Coldiretti alla polvere di latte
Danni alla fauna: dalle parole ai fatti
In copertina: La Commissione UE richiama in tavola la Pajata romana: non più materiale a rischio BSE
Editoriale di Aldo Mattia
Coldiretti Lazio ad EXPO 2015: un successo per gli agricoltori laziali e i loro prodotti di eccellenza
03
Il Presidente di David Granieri
Il formaggio si fa con il latte: il no di Coldiretti alla polvere di latte
05
Bimestrale di cultura & informazione agricola di Coldiretti Lazio Iscrizione al Roc n° 12420 Editore
Danni alla fauna: dalle parole ai fatti SPECIALE
CAA Coldiretti Lazio: verso il super CAA
08
Economia e Finanza di Simone Di Colantonio
PSR 2014 - 2020: aumentano le opportunità per i giovani agricoltori Centro Assistenza Imprese Coldiretti Lazio Via R. Piria, 6 lazio@coldiretti.it www.coldirettilazio.it
06
12
L’agricoltura in Europa di Andrea Fugaro
La Commissione UE richiama in tavola la Pajata romana: non più materiale a rischio BSE
13
L’agricoltura in politica di Andrea Fugaro Direttore responsabile Aldo Mattia aldo.mattia@coldiretti.it Redazione Andrea Fugaro Maurizio Ortolani Collaboratori Simone Di Colantonio Gianluigi Terenzi Abbonamenti Ordinario: Eu 10,00 Onorario: Eu 20,00 Sostenitore: Eu 50,00 Tramite c/c postale n. 82689027 intestato a: Federazione Regionale Coldiretti del Lazio o rivolgersi alle sedi della Coldiretti Progetto grafico e impaginazione Grafiche Delfi Italia s.r.l. Stampa Grafiche Delfi Italia s.r.l.
Le novità della legge agricola su latte, olio e Xylella
14
EPACA di Gianluigi Terenzi
Il patronato Epaca ancora una volta vicino ai cittadini iscritti all’ex Inpadap per sistemare le proprie esposizioni contributive 16 Pensionati: controllate la vostra “quattordicesima”
17
Cronache di Alessandra Cori
L’embargo russo continua fino al 2016 e l’export agroalimentare precipita “Oscar Green” 2015: Coldiretti Lazio, premiati tecnologia, salute e sociale applicati all’agricoltura Riflessioni di Paolo Carlotti L’educazione e il bicentenario della nascita di don Bosco
18 20
23
Notizie dalle province
Frosinone, Latina, Rieti, Roma, Viterbo
24
Il Punto di Campagna Amica
31
Questa rivista è inviata agli oltre 40.000 associati Coldiretti del Lazio, ai principali rappresentanti delle Istituzioni e Amministrazioni locali ed ai più qualificati opinion leaders delle filiere agroalimentari laziali. 1
LUGLIO AGOSTO
Primo Piano di Alessandra Cori
EDITORIALE di Aldo Mattia
Coldiretti Lazio ad EXPO 2015: un successo per gli agricoltori laziali e i loro prodotti di eccellenza ra il 6 il 12 luglio 2015 la Coldiretti del Lazio è stata presente ad EXPO nel Padiglione Coldiretti, cardo sud opposto all’Albero della Vita, dove è andato in scena il meglio dell’agroalimentare laziale con una passerella delle eccellenze, della cultura e della tradizione delle cinque Province della regione. Il valore aggiunto della presenza di Coldiretti Lazio ad Expo, è stato unire alla fase espositiva, il momento dell’esperienza diretta da parte del visitatore con degustazioni, laboratori e conoscenza non virtuale del grande patrimonio enogastronomico della Regione Lazio; i veri protagonisti sono rimasti gli imprenditori agricoli che come dimostra il layout del nostro padiglione vi hanno realmente “messo la faccia”. Alla settimana ha partecipato anche una rappresentanza degli oltre 60 imprenditori entrati nel “Terminal del Gusto”, il nuovo spazio multifunzionale di 1.500 metri quadrati ospitati nei millenari Mercati di Traiano del Porto di Civitavecchia, per la commercializzazione dell’agroalimentare “Made in Lazio” e “Made in Italy”. Le sfide di Expo sono le stesse di Coldiretti Lazio: una nuova offerta alimentare fondata sui valori del Km 0, della sostenibilità ambientale, della sicurezza alimentare. La Coldiretti Lazio ha portato gli agricoltori ad Expo da protagonisti, in quella che non è stata solo una vetrina per i produttori migliori, ma si è rivelata come un’occasione per i visitatori
T
Aldo Mattia, Direttore di Coldiretti Lazio
di tutto il mondo di conoscere da vicino e direttamente le eccellenze delle produzioni agricole del Lazio, frutto della laboriosità e dell’alta professionalità raggiunta ormai nella realtà quotidiana delle campagne regionali. Il lavoro degli imprenditori agricoli infatti, va nella direzione di uno sviluppo sostenibile consapevole e rispettoso delle tradizioni, capace di garantire la sicurezza alimentare, ambientale e la qualità della vita, in perfetta sintonia con il messaggio dell’Esposizione Universale che punta a sensibilizzare proprio su un modello di sviluppo centrato sul lavoro degli agricoltori in grado di nutrire il pianeta attraverso la fornitura di cibo sano, sicuro e accessibile a tutti. Un racconto, quello della Coldiretti Lazio ad EXPO, iniziato con i sapori della montagna reatina, il suo piatto tradizionale – la famosa e amatissima Amatriciana e il suo
3
Oro verde rappresentato dagli oli d’oliva della Sabina. È continuato con la Mozzarella di Bufala del territorio di Latina e con il pescato delle sue splendide coste. Roma è stata poi protagonista con i pastori dell’agro romano, le loro tradizioni legate alla transumanza e i prodotti come il Pecorino Romano e il Caciofiore di Columella. Prima di chiudere con le nocciole di Viterbo e le tradizioni culturali e storiche del Lago di Bolsena c’è stato il tempo ancora per presentare al grande pubblico la 1° piattaforma del Turismo agroalimentare italiano che aprirà i battenti nel Porto di Civitavecchia il prossimo ottobre nei locali dei Vecchi mercati di Traiano, ristrutturati per l’occasione. L’ormai riconosciuto “Terminal del Gusto” voluto da Coldiretti Lazio con l’obiettivo di internazionalizzare il Km 0, fare del Terminal un EXPO permanente della filiera corta.
ospitalitĂ ambiente genuinitĂ valori territorio vacanza
IL PRESIDENTE di David Granieri
Il formaggio si fa con il latte: il no di Coldiretti alla polvere di latte a Commissione Europea ha inviato una diffida all’Italia per chiedere la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. In sostanza l’Unione Europea vuole imporre all’Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere. Questo il contenuto di una lettera di costituzione in mora inviata dal Segretariato generale della Commissione Europea alla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione Europea sull’infrazione n. 4170. È evidente che siamo di fronte all’ultimo diktat di una Europa che tentenna su emergenze storiche come l’emigrazione, ma che è pronta ad assecondare le lobby che vogliono costringere i produttori ad abbassare gli standard qualitativi dei propri prodotti alimentari difesi da generazioni di agricoltura. Dall’11 aprile del 1974 con la legge n. 138, l’Italia ha deciso di vietare l’utilizzo di polvere di latte per produrre formaggi, yogurt e latte alimentare ai caseifici situati sul territorio nazionale. Una misura ha lo scopo di tener alta la qualità delle produzioni casearie italiane salvaguardando le aspettative dei consumatori per quanto concerne l’autenticità e la qualità dei prodotti italiani mediante la qualità delle materie prime. Una scelta che ha garantito fino ad oggi il primato della produzione lattiero casearia italiana che riscuote un apprezzamento crescente in tutto il mondo dove le esportazioni di formaggi e latticini sono aumentate in quantità del 9,3 per cento nel primo trimestre del
L
David Granieri, Presidente Coldiretti Roma e Lazio
2015. La Commissione UE con l’avvio della procedura di infrazione ritiene invece che la legge italiana a tutela della qualità della produzioni rappresenti una restrizione alla “libera circolazione delle merci”, essendo la polvere di latte e il latte concentrato prodotti utilizzati in tutta Europa. In altre parole impone un adeguamento al ribasso con una diffida che, se accolta, comporterà uno scadimento della qualità dei formaggi e degli yogurt italiani che metterà a repentaglio la “reputazione” del Made in Italy, ma anche una maggior importazione di polvere di latte e latte concentrato che arriverà da tutto il mondo a costi bassissimi, con conseguenze pesanti sulla tenuta degli allevamenti italiani. Il via libera alla polvere di latte farebbe sparire 40 formaggi tradizionali censiti dalla Regione Lazio ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni. Come abbiamo sottolineato in occasione della mobilitazione di allevatori, casari e consumatori in piazza Montecitorio lo scorso 8 luglio.
Con un chilo di polvere di latte, che costa sul mercato internazionale 2 euro è possibile produrre 10 litri di latte, 15 mozzarelle o 64 vasetti confezioni di yogurt e tutto con lo stesso identico sapore perché viene a mancare quella distintività che viene solo dal latte fresco dei diversi territori. L’elenco dei formaggi tradizionali laziali che potrebbe essere sostituito da produzioni omologate e realizzate con polvere di latte è da far tremare i polsi oltre che l’economia di un’intera regione – Pensare che un formaggio come il Caciofiore di Columella realizzato con caglio vegetale derivante dal cardo del carciofo e frutto di una tradizione millenaria o i pecorini delle nostre montagne e le caciotte dell’agro romano, o i formaggi di bufale di quello pontino, possano lasciare il passo ad analoghi prodotti “fatti” con polvere di latte, magari importata, non è accettabile per i produttori che rischiano di abbandonare la loro attività e per i consumatori che verrebbero ingannati su prodotti che hanno fatto la storia dei nostri territori.
I FORMAGGI TRADIZIONALI A RISCHIO NELLA REGIONE LAZIO Burrata di bufala Cacio di Genazzano Cacio fiore Cacio magno (semplice e alle erbe) Caciocavallo di bufala (semplice e affumicata) Caciocavallo vaccino (semplice e affumicato) Cacio ricotta di bufala Caciotta dei Monti della Laga Caciotta della Sabina (semplice e alle erbe) Caciotta di bufala (pontina) Caciotta di mucca Caciotta di vacca ciociara (semplice ed aromatizzata) Caciotta genuina romana Caciotta mista ai bronzi Caciotta mista della Tuscia Caciotta mista ovi-vaccina del Lazio Caciottina di bufala di Amaseno (semplice e aromatizzata)
5
Ciambella di Morolo Conciato di San Vittore Formaggio e caciotta di pecora sott’olio Formaggio di capra Gran cacio di Morolo Marzolino e/o marzolina Pecorino (viterbese, ciociaro, di Picinisco) Pecorino ai bronzi Pecorino dei Monti della Laga Pecorino della Sabina (semplice e alle erbe) Pecorino di Amatrice Pecorino in grotta del viterbese Pressato a mano Provola di bufala (semplice e affumicata) Provola di vacca (semplice e affumicata) Provolone vaccino Scamorza vaccina (semplice e ripiena) Squarquaglione dei Monti Lepini
PRIMO PIANO di Alessandra Cori
Danni alla fauna: dalle parole ai fatti Dalla legge regionale ai provvedimenti attuativi
l 25 febbraio scorso, il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato, dopo un lungo e difficile percorso legislativo, la legge n.4/2015, che disciplina gli “Interventi regionali per la conservazione, la gestione, il controllo della fauna selvatica, la prevenzione, e l’indennizzo dei danni causati dalla stessa nonché per una corretta regolamentazione dell’attività faunistico-venatoria. Soppressione dell’Osservatorio faunistico regionale”. Da quel momento l’attenzione del mondo imprenditoriale agricolo è stata tutta rivolta all’attuazione di questa deliberazione legislativa e
I
sulla conseguente messa a punto della relativa regolamentazione operativa, visto il perpetrarsi dei danni, in molti casi ingenti, che nel frattempo continuano ad interessare le aziende agricole anche in assenza di adeguate misure di prevenzione. Diverse sono le norme della legge che necessitano di un’immediata attuazione tanto più che l’articolo 1 della stessa parla della istituzione di un sistema organico di interventi che parte dalla creazione di un’apposita struttura organizzativa presso la Direzione generale Agricoltura della Regione per conti-
6
nuare con l’introduzione di un Comitato scientifico di supporto che va a sostituire l’Osservatorio faunistico regionale fino alla redazione di un programma operativo annuale degli interventi oltre che di un regolamento regionale che disciplini le modalità di vendita delle carni di animali commestibili abbattuti con metodi selettivi. Il sistema di interventi che dovrebbe confluire nel programma operativo annuale sono tanti e di diversa natura e possono essere sintetizzati come segue: • lo studio della biologia, dei comportamenti e del tipo di alimentazione della fauna selvatica, al fine di favorirne, anche attraverso la sperimentazione di specifici interventi agricoli, la conservazione; • la ricerca, il monitoraggio e il controllo sullo stato di conservazione delle diverse specie di fauna selvatica e dei relativi habitat, con particolare riferimento alla fauna di importanza comunitaria di cui alla direttiva 09/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, relativa alla conservazione degli uccelli selvatici e
PRIMO PIANO di Alessandra Cori
•
•
•
•
•
•
alla direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche; la predisposizione e l’adozione di piani di azione per la conservazione, la gestione e il controllo delle specie di fauna selvatica nonché la valutazione dei risultati ottenuti in attuazione dei piani stessi; il supporto tecnico e il sostegno finanziario per l’attuazione di misure, anche di tipo gestionale, dirette alla prevenzione dei danni causati dalla fauna selvatica alle attività agricole, zootecniche o ad altre attività umane; il supporto tecnico e il sostegno finanziario per le attività di controllo della fauna selvatica per favorire la ricomposizione degli squilibri ecologici all’interno delle aree naturali protette regionali, e tutelare le produzioni zoo-agroforestali e protezione dei fondi coltivati e degli allevamenti; la verifica e la valutazione delle ragioni che ammettono l’esercizio del prelievo in deroga; la definizione degli indirizzi e delle direttive per la predisposizione e l’attuazione di piani di abbattimento selettivo, approvati dalle province, finalizzati al prelievo di selezione; il rilevamento, l’analisi, l’elaborazione, la gestione, la diffusione e l’archiviazione dei dati relativi all’attività riproduttiva e alla consistenza della fauna selvatica stanziale, alle fluttuazioni, sotto il profilo dei periodi e della
consistenza, delle popolazioni di avifauna migratoria e ai prelievi stagionali di fauna selvatica appartenenti alle specie cacciabili; • l’indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica e dall’attività venatoria; • lo svolgimento di specifici corsi, per la formazione e l’aggiornamento professionale di operatori faunistici; • l’elaborazione di pubblicazioni e di altro materiale divulgativo riguardanti la fauna selvatica. È evidente che il Programma Operativo, proprio per la complessità che lo caratterizza e per i diversi ambiti di intervento che ne sono interessati deve essere molto chiaro nella fissazione delle priorità e dei tempi di realizzazione, oltre che nella individuazione
DALLE PAROLE AI FATTI Costituzione struttura regionale dedicata e immediato trasferimento funzioni e coordinamento di tutti gli enti interessati (Province, Comuni, ATC, Regione) Istituzione Comitato scientifico Stesura programma operativo annuale Stanziamento risorse finanziarie sia nel bilancio regionale che nel PSR 2014-2020
7
dei soggetti attuatori non mancando distabilire sempre criteri e modalità trasparenti per la determinazione e concessione dei finanziamenti e per la quantificazione e liquidazione degli indennizzi per i danni causati dalla fauna selvatica. Proprio in materia di supporto per il grave tema dei danni e il loro risarcimento la legge ha introdotto uno strumento innovativo e importante che in sede di attuazione deve essere definito: vale dire è fondamentale individuare i criteri e le modalità per la determinazione e la concessione, subordinatamente all’istituzione del relativo fondo nel bilancio di previsione regionale, di contributi sui premi per contratti assicurativi, sottoscritti in forma individuale o collettiva, diretti alla copertura proprio dei danni causati dalla fauna selvatica. A testimonianza dell’attenzione della legge per i veri problemi del settore agricolo la legge stabilisce che finanziamento delle misure di prevenzione e l’indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica nonché i contributi sui premi per contratti assicurativi diretti alla copertura dei danni medesimi sono riconosciuti in via prioritaria a favore degli imprenditori agricoli.
CAA CAA Coldiretti Lazio
SPECIALE
o: verso il super CAA di Andrea Fugaro
l Centro di Assistenza Agricola Coldiretti S.r.l. e le società Ausiliari autorizzate – per il Lazio Impresa Verde Roma - Rieti srl, Impresa Verde Tuscia srl e Impresa verde Basso Lazio srl e le 40 Unità Operative Locali presenti sul tutto il territorio regionale – è una struttura specializzata nei servizi orientati alla semplificazione delle procedure e degli adempimenti amministrativi delle aziende agricole, assistendo le imprese nel rapporto con la Pubblica Amministrazione, nella consulenza per la gestione e lo sviluppo delle attività agricole e nella diffusione della conoscenza sulle opportunità di finanziamento alle imprese; • è convenzionato con gli Organismi Pagatori e le Regioni per l’acquisizione, conservazione, custodia e aggiornamento del fascicolo aziendale, cartaceo ed elettronico, e per l’accettazione e registrazione a sistema delle domande di premio e/o contributo, nonché delle dichiarazioni presentate dai produttori agricoli; • assume nei confronti della Pubblica Amministrazione un ruolo riconosciuto di interlocutore qualificato a garanzia dell’attività svolta. La soddisfazione e la cura degli interessi dell’utente non costituiscono un semplice compito legale e/o negoziale, ma una vera missione istituzionale del CAA.
I
Il menù dei servizi A) PAC E DINTORNI 1. AGGIORNAMENTO del FASCICOLO AZIENDALE; il cardine per l’accesso delle aziende agricole ai benefici previsti dalla regolamentazione comunitaria, nazionale e regionale. In particolare, il CAA raccoglie, verifica ed archivia la documentazione cartacea necessaria per la sua costituzione ed aggiornamento ed inserisce nella Banca Dati della Pubblica Amministrazione le informazioni necessarie di sua competenza.
9
SPECIALE
2. Assistenza nella verifica ed assegnazione dei titoli in applicazione della riforma della PAC; 3. Assistenza propedeutica alla corretta elaborazione e compilazione degli atti amministrativi anche di ammissione a premi e/o contributi comunitari, nazionali e regionali, nei seguenti ambiti: a) Domanda unica PAC; b) Sviluppo rurale: Misure a superficie: agroambiente, indennità compensativa, forestazione, biologico, ecc; Misure strutturali: richieste di primo insediamento di giovani agricoltori, ammodernamento delle aziende agricole, diversificazione verso attività non agricole, domande di aiuto d’investimenti, ristrutturazione e riconversione dei vigneti, partecipazione dei produttori a sistemi di qualità; ecc. c) Vitivinicolo: Aggiornamento e gestione dello schedario vitivinicolo, dichiarazioni di raccolta uve e di produzione vino, dichiarazioni di giacenza vino e/o mosti, domande di estirpazione, domande di arricchimento e magazzinaggio, domande di distillazione, domande di iscrizione/variazione albi vigneti DO ed elenco delle vigne IGT, ecc.; d) Zucchero: aiuto alla ristrutturazione, aiuto supplementare alla ristrutturazione e aiuto alla diversificazione; e) Richieste di anticipazioni finanziarie dei premi PAC in collaborazione con CreditAgri Italia.
2.
3. 4. 5. 6. 7.
B. ULTERIORI SERVIZI 1. Anagrafe bovina, ovina e suina: assistenza nella esecuzione degli adempimenti nell’ambito della gestione delle anagrafi zootecniche (bovina ovina e suina) per conto dell’allevatore, che prevedono tra l’altro l’inserimento nella Banca Dati Nazionale dei dati dei capi richiesti a premio e
8. 9. 10.
non a premio e la notifica delle movimentazioni. Effettua anche il servizio di distribuzione delle marche auricolari. Vitivinicolo: Consulenza e tenuta dei registri di cantina per vinificazione, imbottigliamento, commercializzazione e arricchimento; vidimazione registri presso l’ICQ; invio telematico delle accise; iscrizione all’albo degli imbottigliatori; autorizzazioni sanitarie; apertura di nuove posizioni; variazioni nelle intestazioni; cessazioni attività; predisposizione ed invio planimetrie per le cantine. Assistenza nella applicazione delle regole di condizionalità in agricoltura; Consulenza sulle opportunità di finanziamento agevolato in accordo con CreditAgri Italia; Consulenza alla contrattualistica; Predisposizione ed aggiornamento del registro dei trattamenti; Presentazione dei Piani di Utilizzazione Agronomica (PUA); Supporto giuridico alle imprese agricole per la soluzione di contenziosi con l’Amministrazione; Ulteriori servizi di consulenza richiesti dalle imprese agricole; contributi su premi assicurativi, interventi compensativi e polizze assicurative collettive.
Il super CAA Nel Lazio, l’area di competenza dei CAA risulta ampliata a seguito dell’entrata in vigore della legge regionale 13 agosto 2011, n.12, e dei successivi provvedimenti regolamentari operativi che hanno consentito di individuare una nutrita gamma di procedimenti amministrativi, per i quali i CAA possono presentare istanza per conto dell’utente, effettuarne l’istruttoria per accertarne la completezza formale e certificare la formazione del silenzio assenso, laddove l’Amministrazione procedente non rispetti i termini fissati nei procedimenti per l’emanazione del provvedimento conclusivo. 10
Va, inoltre, tenuto conto che l’orizzonte dell’operatività dei CAA andrà ad essere ulteriormente ampliato con l’entrata a regime del nuovo periodo di programmazione 2014/2020 visto che le disposizioni del nuovo Piano di Sviluppo Rurale annovera i CAA fra i soggetti erogatori dell’attività di consulenza verso gli operatori agricoli. Ecco i procedimenti per il quale la domanda di autorizzazione può essere fatta per il tramite del Caa: 1. Certificazione della qualifica di Iap e C.D.; 2. Abilitazione all’esercizio dell’attività agrituristica, iscrizione nell’elenco degli operatori agrituristici;
3. Autorizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili; 4. Programma di sviluppo rurale: bandi pubblici regionali per i regimi di aiuto relative misure gestite con procedura d’istruttoria automatizzata delle domande; 5. Permesso a costruire in zona agricola; 6. Concessione di carburante agevolato agli utenti di macchine agricole; 7. Riconoscimento dell’indennizzo per i danni da fauna selvatica; 8. Autorizzazione alla produzione al commercio vegetali e dei prodotti digitali; 9. Allineamento delle superfici vitate e il trasferimento dei dati dello schedario vitivinicolo; 10. Autorizzazione all’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura e notifica di inizio attività di spandimento; 11. Comunicazione per le emissioni in atmosfera delle aziende zootecniche.
SPECIALE
Servizi alle imprese e ai cittadini
DOVE CI TROVATE: LE 40 UNITÀ OPERATIVE LOCALI (UOL) PROVINCIA DI FROSINONE Impresa Verde Basso Lazio s.r.l. ALATRI - 001 Via Alcide De Gasperi, 51 - 03011 tel. 0775-440225 ANAGNI - 002 Via Giminiani, 14 - 03012 tel. 0775-726542 ATINA - 003 Corso M. Planco, 357 - 03042 tel. 0776-691009 CASSINO - 004 Via E. De Nicola, 174 - 03043 tel. 0776-23235
FONDI - 002 Viale Piemonte - 04022 tel. 0771-511895
PROVINCIA DI ROMA Impresa Verde Roma Rieti s.r.l.
FORMIA - 003 Via Olivastro Spaventola, 15 04023 - tel. 0771-267290
BRACCIANO - 002 Via S. Antonio, 23 - 00062 tel. 06-99804788
LATINA - 004 Via Don Minzoni, 1 - 04100 tel. 0773-696659
CAPENA - 003 Via Morlupo, 26 - 00060 tel. 06-9032544
PONTINIA - 005 Via Napoli, 46 - 04014 tel. 0773-867758
CERVETERI - 004 Via Aurelia, km 42,700 00052 - tel. 06-9905390
PRIVERNO - 006 Via della Stazione, 5 - 04015 tel. 0773-902122
COLLEFERRO - 006 Via C. Latina, 116 - 00034 tel. 06-9780961
CECCANO - 005 Via Madonna della pace, 104 03023 TERRACINA - 007 - tel. 0775-604245 Piazza IV Novembre, 1 (loc. Borgo Hermada), 14 04019 FROSINONE - 006 - tel. 0773-732034 Piazza Sandro Pertini snc - 03100 tel. 0775-87681 PONTECORVO - 008 Via Lungo Liri, 5 - 03037 tel. 0776-742949 SORA - 009 Viale Trieste, 23 - 03039 tel. 0776-832118
PROVINCIA DI LATINA mpresa Verde Basso Lazio S.r.l. APRILIA - 001 Via Ugo La Malfa (II entrata Via A. Ponchielli) c/o Centro commerciale Il Tulipano - 04011 tel. 06-9275935
PROVINCIA DI RIETI Impresa Verde Roma Rieti s.r.l.
PALESTRINA - 007 Via Don Minzoni, 3 - 00036 tel. 06-9537391 PALOMBARA SABINA - 008 Via della Libertà, 56 - 00018 tel. 0774-65137 ROMA - 009 Via della Storta, 8 - 00123 tel. 06-61908251
AMATRICE - 001 Corso Umberto I, 34 - 02012 tel. 0746-825036 MAGLIANO SABINA - 003 Via Emidio Pulifici, 23 - 02046 tel. 0744-91654 FARA IN SABINA - 004 Viale XXIV Maggio, 87 - 02027 tel. 0765-486325 RIETI - 006 Via Fundania snc Torre a 3° piano - 02100 tel. 0746-203662
11
ROMA - 010 Via Raffaele Piria, 6 - 00156 tel. 06-40818933 TIVOLI - 012 Viale Tomei, 16 - 00019 tel. 0774-317188 VELLETRI - 013 Via dei Volsci, 55 - 00049 tel. 06-9621469
PROVINCIA DI VITERBO Impresa Verde Tuscia s.r.l. ACQUAPENDENTE - 001 Via Campo Boario,53 01010 - tel. 0763-733222 CANINO - 002 Località San Francesco snc 01011 - tel. 0761-437718 CAPRAROLA - 003 Via Filippo Nicolai, 1 - 01032 tel. 0761-645164 CIVITA CASTELLANA - 004 Via 4 Giornate di Napoli, 38 01033 - tel. 0761-517108 MONTEFIASCONE - 006 Via Grilli, 2 - 01027 tel. 0761-826233 TARQUINIA - 007 Via le Rose snc 1° piano 01016 - tel. 0766-850044 TUSCANIA - 008 Via Turriozzi, 33 - 01017 tel. 0761-436273 VETRALLA - 010 Via Cassia, 109 - 01019 tel. 0761-436273 VIGNANELLO - 011 Piazza A. Proietti, 7 - 01039 VITERBO - 012 Viale Francesco Baracca, 81 01100 - tel. 0761-2522225
ECONOMIA E FINANZA di Simone Di Colantonio
PSR 2014 - 2020: aumentano le opportunità per i giovani agricoltori al primo insediamento al pacchetto di misure: così le Regioni hanno scelto di rafforzare il budget a favore del ricambio generazionale, puntando anche su un approccio più innovativo degli “under 40”. La fase di approvazione definitiva da parte della Commissione europea dei Piani regionali di Sviluppo Rurale 2014-2020 non è ancora completata ma dalla lettura degli stessi emerge la volontà delle Regioni italiane di contrastare la senilizzazione dell’agricoltura e di rispondere all’interesse mostrato dai giovani nei confronti del settore al quale si approcciano con strategie innovative, con maggiore attenzione alla qualità dell’offerta produttiva, alla tutela dell’ambiente e ai fabbisogni del territorio contribuendo così al miglioramento della qualità della vita e agli aspetti socio economici dei contesti agricoli e rurali. La priorità strategica dei PSR che mette al centro il rafforzamento della competitività del settore agricolo e forestale contempla l’attivazione di più misure dirette a sostenere l’attività imprenditoriale agricola e che prestano un’attenzione particolare ai giovani imprenditori. Tra queste misure, a livello nazionale, un ruolo rilevante è attribuito alla misura 6 “Sviluppo agricolo e aziendale”: con circa il 7% delle risorse complessive, la misura è chiamata a sostenere la creazione e lo sviluppo di nuove attività economiche nelle aree rurali e la
D
Simone Di Colantonio, CreditAgri
nascita di nuove aziende agricole, il ricambio generazionale, la costituzione e lo sviluppo di PMI extra-agricole nelle zone rurali e la diversificazione delle attività agricole. A livello nazionale alla sottomisura 6.1 “Aiuti all’avviamento aziendale per giovani agricoltori”, che prevede la concessione di un premio unico all’insediamento ai giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni che per la prima volta si insediano in un’azienda agricola, sono assegnati circa 851 milioni di euro, il 26% in più rispetto alle risorse assegnate all’analoga misura prevista nella programmazione 20072013. Questa mole ingente di nuove risorse destinate ai “Giovani” dovrà essere necessariamente accompagnata da una attenta attività di monitoraggio e tutoraggio al fine di consentire ai nuovi potenziali imprenditori agricoli un accesso al settore consapevole ma soprattutto ragionato. Infatti si tratta di risorse importanti ma che richiedono anche uno sforzo di programmazione economico-finanziaria che spesso ha lasciato “al palo” molti progetti nella vecchia programmazione. Sebbene l’entità del premio e del contributo complessivo sugli investimenti risulta elevato fino ad un massimale del 60% dell’investimento è opportuno ricordare che il fabbisogno di copertura finanziaria deve necessariamente essere coperto sin dall’inizio
120.000.000 100.000.000 80.000.000 60.000.000 40.000.000 20.000.000
Ab ru B a zzo sil ic a Ca ta la br C Em a ia ili mpa a Ro nia m a Fr gn a iu li V. G. La zi Li o Lo guri a m ba rd ia M ar ch e M ol Pi ise e P. mo A. n Bo te l z P. A. ano Tr en to Pu Sa glia rd eg na Si ci l To ia sc an Um a Va lle bri d’ a Ao st Ve a ne to
0
MISURA 6.1
MISURA 112 2007-2013
della programmazione, andando a premiare i progetti veramente sostenibili. Pertanto l’attività di assistenza economica-finanziaria risulta fondamentale sin dalle prime fasi di predisposizione del Business Plan per evitare di presentare progetti che poi non trovino la necessaria copertura finanziaria. A tal fine le imprese, una volta presentata la domanda, avranno la possibilità di rivolgersi presso gli uffici di CreditAgri Italia, presenti in tutte le provincie e individuabili all’interno del sito internet www.creditagri.com, per ricevere tutta l’assistenza e consulenza necessaria in materia di finanza d’impresa e di accesso al credito al fine di programmare adeguatamente il proprio investimento e di portarlo a compimento. Riceveranno una consulenza specialistica, per tutto ciò che riguarda la redazione del business plan, l’accesso ai bandi del PSR, l’accesso al credito ordinario ed agevolato, la valutazione di sostenibilità degli investimenti, l’ottimizzazione della gestione finanziaria dell’impresa. CreditAgri Italia è un ente di garanzia fidi presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale costituito appositamente per offrire servizi altamente qualificati di assistenza e consulenza in materia di credito e finanza d’impresa. In particolare, CreditAgri Italia, attraverso il rilascio di garanzie in favore del sistema bancario, sostiene e facilita l’accesso al credito per le imprese associate. Una vera e propria Rete di professionisti strutturata per valutare al meglio ogni progetto di investimento in agricoltura, in grado di accompagnare l’imprenditore agricolo dall’idea imprenditoriale alla sua realizzazione, anche attraverso l’ottenimento del finanziamento necessario. Attraverso un ampio sistema di convenzioni col sistema bancario, che vede coinvolti i principali istituti bancari del Paese e oltre 220 banche locali, CreditAgri Italia è in grado di offrire specifici prodotti creditizi appositamente strutturati per rispondere al meglio alle esigenze delle imprese agricole e delle cooperative a condizioni particolarmente vantaggiose riservate, in esclusiva, alla Rete CreditAgri. Fonte: PianetaPSR/Inea/CreditAgrItalia
Fonte: Elaborazioni INEA su dati PSR 12
L’AGRICOLTURA IN… EUROPA di Andrea Fugaro
La Commissione UE richiama in tavola la Pajata romana: non più materiale a rischio BSE Sicurezza e controlli esaltano il Made in Italy buongustai romani non dovranno più riunirsi di nascosto come dei carbonari del Risorgimento italiano per gustare il famoso piatto dei rigatoni con la Pajata ma potranno farlo liberamente ora che è stato abolito il divieto imposto dall’Ue nel 2001 per combattere la possibile diffusione del morbo della mucca pazza. Il Via libera dalla Ue è arrivato con il regolamento UE 2015/1162 del 19 luglio 2015 che autorizza nuovamente il consumo di prodotti in precedenza esclusi a causa del rischio della cosiddetta «Mucca Pazza». Dopo ben quattordici anni dunque, tornano sulle tavole degli italiani, oltre alla Pajata romanesca, anche tutti i salumi che per tradizione sono confezionati con il budello di bovino. La situazione drammatica che si verificò nel 2001 portò a definire misure eccezionali per evitare il diffondersi della grave epizoozia e tra queste venne vietato il commercio e il consumo di alcuni prodotti ritenuti a rischio tra i quali le interiora, il cervello e il midollo sopratutto dei bovini di età superino a 12 mesi in quanto tale materiale era ritenuto il mezzo più facile di trasmissione del morbo. Il cammino per arrivare a dichiarare il nostro Paese indenne dall’Encefalopatia spongiforme bovina (BSE) e quindi ridurre la lista dei materiali a rischio ed eliminare i divieti sul loro consumo, è stato molto lungo e laborioso. Da allora, tutte le misure sanitarie previste per ridurre la presenza della malattia sul territorio nazionale sono state attuate con scru-
I
polo ed efficacia. Grazie al lavoro dei Servizi Veterinari, dei laboratori degli Istituti zooprofilattici sperimentali, del Centro di referenza nazionale (CEA) di Torino e dell’Istituto Superiore di Sanità, coordinati dal Ministero della Salute (Direzione Generale della Sanità Animale e Farmaci Veterinari), l’Italia non ha mai abbassato la guardia rispetto la situazione epidemiologica. I test effettuati dal 2001 nell’ambito delle attività di controllo e monitoraggio, su circa 7 milioni e 400 mila capi bovini, hanno confermato l’efficacia dell’azione di contrasto e il forte declino della malattia. «Un risultato eccellente che ripaga il nostro Paese degli sforzi compiuti in materia di controlli negli ultimi quattordici anni dai servizi veterinari del Ministero della Salute e da quelli regionali. Il traguardo raggiunto con l’autorizzazione al consumo in sicurezza di questi prodotti riporterà sulle nostre tavole alimenti e ricette della nostra tradi13
zione e agevolerà la crescita occupazionale nelle aziende nazionali che utilizzano, per la realizzazione dei loro prodotti, taluni tessuti ora non più a rischio. Grazie alla nostra battaglia sulla sicurezza si amplia la gamma dei prodotti esportabili ed è una buona notizia per il Made in Italy. Certo non tutti i materiali a rischio sono stati sdoganati in quanto se torna la vera Pajata che manca da quasi 14 anni dalle tavole degli italiani non torna invece il cervello fritto che rimane ancora nella lista nera dei materiali a rischio anche per i bovini allevati in un Paese come l’Italia, a bassissimo rischio BSE. Il via libera alla Pajata non è considerato però solo una vittoria per i consumatori buongustai ma anche una maggiore opportunità per i ristoratori che potranno riproporre questo piatto che i romani non hanno dimenticato in questi quattordici anni di “proibizionismo”.
L’AGRICOLTURA IN… POLITICA di Andrea Fugaro
Le novità della legge agricola su latte, olio e Xylella l Senato ha approvato definitivamente il 2 luglio 2015 il decreto legge riguardante il settore agricolo emanato il 6 maggio 2015 e che, qualora non convertito in legge sarebbe scaduto proprio il successivo 6 luglio. I comparti maggiormente interessati dai numerosi provvedimenti inseriti nel dispositivo legislativo approvato riguardano il settore lattiero caseario e in particolare il periodo successivo alla cessazione del regime delle quote, il settore olivicolo e le misure per contrastare la Xylella e il fondo nazionale di solidarietà per le avversità. Si comincia con la questione del dopo quote latte con una serie di misure per tener conto delle difficoltà che devono affrontare i produttori anche in conseguenza del fatto che l’ultima campagna si è chiusa con il superamento delle quote individuali e quindi con l’applicazione delle multe. La legge prevede in questo caso: 1. Attuazione della rateizzazione in 3 anni senza interessi per le multe dell’ultima campagna. Il pagamento è ammesso anche con una fideiussione assicurativa, non solo bancaria. Gli allevatori interessati potranno presentare domanda all’AGEA entro il 31 agosto 2015. 2. Compensazione quote ultima campagna. Con questa norma si amplia la possibilità di compensazione tra produttori, nell’ambito della quota nazionale, per l’ultima campagna consentendo a chi ha superato le quote, con tre fasce percentuali ulteriori di superamento della produzione - 12-30%, 30-50%, oltre il 50% - di compensare fino al 6%, cosa che prima non era prevista e che vedeva scattare la sanzione sull’intera percentuale di splafonamento oltre il 6%.
I
3. Contratti di vendita scritti e con durata minima di un anno. Viene ribadita la necessità del contratto scritto come previsto dall’art. 62 del decreto-legge n. 1 del 2012, e si introducono delle novità rilevanti: – la durata minima dei contratti è fissata a 12 mesi; – il contratto deve espressamente contenere il prezzo da pagare alla consegna che può essere fisso o legato a fattori determinati, come indicatori di mercato, volume consegnato e qualità o composizione del latte crudo. 4. Creazione dell’Interprofessione del latte per organizzare la filiera. In particolare per rafforzare la filiera si definisce la creazione di un unico organo interprofessionale, che po-
tra Mipaaf e Conferenza Stato Regione; l’Interprofessione ha un campo d’azione che comprende le regole di produzione, la commercializzazione, la promozione, i contratti tipo, la tutela ambientale e la ricerca. 5. Rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali di mercato con Antitrust. Viene rafforzato il livello di tutela degli allevatori e dei produttori di latte, attraverso una riforma dell’art. 62 che prevede: monitoraggio dei costi medi di produzione del latte crudo da parte di Ismea, secondo le metodologie stabilite dal Ministero delle Politiche agricole. I dati verranno elaborati mensilmente e costituiranno un benchmark ai fini delle segnalazioni al-
Per rafforzare la filiera latte: • la creazione di un unico organo interprofessionale, che potrà prendere decisioni valide “erga omnes”; • l’organizzazione interprofessionale deve arrivare al 25% per cento di rappresentatività degli operatori; • nella predisposizione di contratti-tipo per la cessione del latte si debba rispettare quanto previsto dall’articolo 62 del decreto legge n. 1 del 2012 e dalle sue disposizioni attuative; • Per riconoscere le organizzazioni interprofessionali è prevista un’intesa tra Mipaaf e Conferenza Stato Regione; • l’Interprofessione ha un campo d’azione che comprende le regole di produzione, la commercializzazione, la promozione, i contratti tipo, la tutela ambientale e la ricerca.
trà prendere decisioni valide “erga omnes” come accade in altri Paesi europei come la Francia. Per favorire l’aggregazione l’organizzazione interprofessionale deve arrivare al 25% per cento di rappresentatività degli operatori; nella predisposizione di contratti-tipo per la cessione del latte si deve rispettare quanto previsto dall’articolo 62 del decreto legge n. 1 del 2012 e dalle sue disposizioni attuative; per riconoscere le organizzazioni interprofessionali è prevista un’intesa 14
l’Antitrust; sono previste sanzioni fino al 10% del valore dei contratti in caso di violazione dei contrattitipo estesi “erga omnes”; l’Ispettorato repressione frodi del Mipaaf (ICQRF) potrà segnalare all’Antitrust le possibili violazioni. Il secondo comparto maggiormente interessato dai provvedimenti legislativi è quello oleario per il quale viene approvato il piano oleicolo nazionale e le misure per combattere la Xylella fastidiosa. In particolare i provvedimenti sono:
L’AGRICOLTURA IN… POLITICA di Andrea Fugaro
1) Per contrastare la crisi del settore olivicolo e oleario il Governo dà il via libera al Piano olivicolo nazionale con un fondo da 32 milioni di euro nel triennio 20152017. Tra le finalità del Fondo vengono inserite la certificazione e la lotta alla contraffazione. Questo intervento fa parte di una più ampia azione operativa che prevede un coordinamento con le Regioni per far leva sui fondi europei dei Psr e rafforzare ulteriormente l’operazione a favore dei produttori. 2) In particolare gli interventi del piano olivicolo puntano al recupero del potenziale produttivo e competitivo con aumento del 25% delle quantità prodotte a livello nazionale nei prossimi 5 anni, arrivando a quota 650 mila tonnellate. Gli interventi si concentreranno sulla struttura della singola azienda per elevare la capacità quantitativa di produzione, come indicato prioritariamente dal piano per l’olio presentato dal Mipaaf alla filiera nei mesi scorsi.
3) Per andare incontro alle necessità degli agricoltori e dei vivaisti danneggiati dalla diffusione del batterio Xylella fastidiosa in Puglia, viene stabilita la deroga per l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, che segue la dichiarazione di calamità. Viene aumentata la dotazione complessiva del Fondo per le imprese colpite da eventi alluvionali, nonché infezioni di organismi nocivi ai vegetali, con priorità per i danni legati alla diffusione della Xylella fastidiosa, del cinipide del castagno e della flavescenza dorata negli anni 2013, 2014 e 2015: oltre agli 11 milioni previsti per la Xylella, vengono stanziati ulteriori 10 milioni di euro per il 2016 per gli altri interventi. Si arriva così a 21 milioni di euro di dotazione. È la prima volta che questa norma si applica a emergenze fitosanitarie provocate da infezioni degli organismi nocivi, prevista solo per eventi atmosferici. La procedura prevede che la Regione interessata possa fare richiesta di stato di calamità entro 60 giorni a partire dall’ado-
15
zione delle misure di contenimento o di eradicazione da parte delle competenti autorità nazionali ed europee. Infine per quanto riguarda il fondo di solidarietà per le avversità, nei territori colpiti dalle avversità atmosferiche di eccezionale intensità negli anni 2014 e 2015, le imprese agricole danneggiate dalle piogge alluvionali che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi possono accedere agli interventi per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva. Tutte le Regioni interessate, come ad esempio Toscana, Puglia e Liguria, in deroga ai termini stabiliti dal decreto legislativo 102/2004, possono deliberare la proposta di declaratoria di eccezionalità degli eventi atmosferici, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge. L’accesso al Fondo viene esteso anche alle avversità atmosferiche caratterizzate da vento forte e ai danni alle scorte di materie prime causati da eventi eccezionali nell’ultimo triennio.
E PAC A di Gianluigi Terenzi
Il patronato Epaca ancora una volta vicino ai cittadini iscritti all’ex Inpdap per sistemare le proprie posizioni contributive L’indiscutibile esperienza degli operatori dell’EPACA maturata negli anni del travagliato passaggio degli “agricoli” dall’ex SCAU all’INPS nella sistemazione delle posizioni contributive, oggi è a disposizione dei “pubblici” INPS, ha dato avvio all’operazione Estratto Conto dipendenti pubblici, per circa 500.000 posizioni di dipendenti di enti locali. Tale operazione per gli iscritti all’ex Inpdap è finalizzata a consentire l’erogazione delle prestazioni sulla base delle informazioni presenti nella posizione individuale, alimentata ed aggiornata progressivamente nel corso dell’intera vita lavorativa dell’iscritto, superando la prassi della sistemazione del conto individuale a ridosso della prestazione. Interesserà progressivamente tutti gli iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici, per concludersi entro il 2016. Inizialmente saranno interessati i soli iscritti alle gestioni degli Enti locali, successivamente il personale dello Stato e infine il comparto della Scuola e della Difesa. Attualmente quindi, dopo la sistemazione preventiva delle prime 500.000 posizioni di dipendenti di enti locali, con l’eliminazione delle incongruenze relative ai periodi di servizio e agli imponibili contributivi si procederà alla fase di inoltro delle comunicazioni individuali agli iscritti, per contingenti successivi. Il primo contingente di invii interessa circa 200.000 iscritti e i rispettivi enti locali datori di lavoro.
L’
Comunicazione all’utente della disponibilità dell’estratto conto L’Istituto invierà ai dipendenti pubblici una comunicazione conte-
nente l’illustrazione delle finalità dell’operazione con l’invito a prendere visione del proprio Estratto Conto e a segnalare eventuali inesattezze. Per l’invio delle comunicazioni, verrà utilizzato in via esclusiva il canale telematico: 1) Gli iscritti che hanno comunicato all’Istituto un indirizzo email riceveranno la comunicazione della disponibilità del servizio Estratto Conto tramite posta elettronica. 2) L’INPS chiederà in ogni caso agli enti datori di lavoro, di fare da tramite nella consegna ai propri dipendenti della comunicazione relativa alla disponibilità dell’Estratto Conto, attraverso l’account di posta aziendale/istituzionale o con le modalità ritenute più opportune. Per quanto riguarda gli enti di patronato, è previsto che le sedi INPS “nell’ambito del consolidato rapporto di collaborazione, concorderanno con gli stessi ogni forma di sinergia volta ad offrire ai lavoratori interessati un servizio efficiente”. Richiesta di variazione della posizione assicurativa Attraverso l’Estratto Conto Informativo, l’Istituto vuole far conoscere agli iscritti della Gestione Dipendenti Pubblici (ex Inpdap) la consistenza del proprio conto assicu16
rativo. Ciò allo scopo di mettere a disposizione degli interessati tutte le informazioni indispensabili per una valutazione consapevole della propria situazione previdenziale e per coinvolgerli nel perfezionamento del conto attraverso lo strumento della Richiesta di Variazione della Posizione Assicurativa. Tale operazione potrà essere svolta con le seguenti modalità:
• rivolgendosi al patronato, anche se non si è in possesso di PIN; il patronato, in nome e per conto dell’interessato, dopo una attenta valutazione, trasmette telematicamente le istanze di Richiesta di Variazione all’INPS.
• Personalmente operando online, dal sito www.inps.it, attraverso la funzione “Estratto Conto e Richieste di variazione” del servizio “Estratto Conto Informativo”, se si è in possesso di PIN per l’accesso ai servizi online dell’Istituto.
• telefonando al contact center dell’INPS (da telefono fisso al numero verde gratuito 803 164; da telefono cellulare al numero 06 164164, a pagamento in base al piano tariffario del proprio gestore telefonico). Dal momento della ricezione della richiesta di variazione della posizione assicurativa l’INPS avrà 90 giorni per adempiere.
E PAC A di Gianluigi Terenzi
Pensionati: controllate la vostra “quattordicesima” on la mensilità di luglio è stata pagata la somma aggiuntiva dovuta sulle pensioni: è bene che i pensionati che non l’abbiano ricevuta o abbiano dubbi sugli importi si rechino tempestivamente presso gli sportelli dell’EPACA. A partire dall’anno 2007, in presenza di determinate condizioni
C
reddituali certificate dall’acquisizione dei cosiddetti RED, viene corrisposta una somma aggiuntiva, cosiddetta “quattordicesima” ai pensionati che abbiano compiuto 64 anni di età. Per l’anno 2015 sono interessati tutti i soggetti nati prima del 1° gennaio 1952.
Chi ne ha diritto Tutti i pensionati in possesso dei seguenti requisiti: • ETÀ - almeno 64 anni ed, in misura proporzionale, con riferimento ai mesi di possesso del requisito anagrafico nel corso dell’anno di erogazione. • CONTRIBUZIONE:
Lavoratori dipendenti Anni di contribuzione
Lavoratori autonomi
Somma aggiuntiva anno 2015
Fino a 15
Fino a 18
336,00
Oltre 15 e fino a 25
Oltre 18 e fino a 28
420,00
Oltre 25
Oltre 28
504,00
• REDDITI - La somma aggiuntiva viene erogata sulla base del solo reddito personale, che deve essere inferiore ai limiti riportati nella seguente tabella: ANNI DI CONTRIBUZIONE
ANNO 2015
Lavoratori dipendenti
Lavoratori autonomi
TM mensile
TM annuo
TM annuo x 1,5
Somma aggiuntiva
Limite massimo
≤ 15 anni (≤ 780 ctr.)
≤ 18 anni (≤ 936 ctr.)
e 501,89
e 6.524,57
e 9.786,86
e 336,00
e 10.122,86
>15 ≤ 25 anni (≥ 781 ≤ 1.300 ctr)
> 18 ≤ 28 anni (≥ 937 ≤ 1.456 ctr.)
e 420,00
e 10.206,86
> 25 anni (≥ 1.301 ctr.)
> 28 anni (≥ 1.457 ctr.)
e 504,00
e 10.290,86
Importi determinati con il coefficiente di perequazione definitivo per l’anno 2015 pari a 0.2%
Ai pensionati ai quali il beneficio non è stato corrisposto per assenza delle informazioni reddituali, il beneficio sarà attribuito a richiesta. In proposito L’INPS sta inviando anche una specifica lettera solle-
citandoli a presentare la richiesta corredata dalla dichiarazione reddituale relativa all’anno 2014. Siccome vengono già segnalate alcune disfunzioni legate proprio alla mancata tempestività della verifica da parte dell’INPS, occorre
17
recarsi con ogni urgenza presso gli sportelli dell’EPACA per provvedere alla rettifica degli eventuali errori. Dal beneficio sono esclusi i pensionati da enti e casse privati, per invalidità civile, ed alcune categorie residuali.
CRONACHE
L’embargo russo continua fino al 2016 e l’export agroalimentare precipita
embargo russo sui prodotti agroalimentari dell’Ue continuerà almeno fino a luglio del 2016 e con ogni probabilità verrà esteso anche ad altri prodotti che fino ad oggi erano rimasti fuori dalla lista come il cioccolato e i fiori e quindi con pesanti ricadute su Paesi come Belgio, Germania e Paesi Bassi. Indiscrezioni non ancora confermate parlano anche di conserve di pesce e prodotti caseari derivati da grassi vegetali. La decisione del Governo Russo è la pesante ritorsione alla corrispondente decisione dei ministri
L’
di Alessandra Cori
degli Esteri europei di estendere le sanzioni alla Russia fino al prossimo 31 gennaio. Ormai questa guerra comincia a pesare per entrambe le parti e sta provocando gravi danni sul fronte europeo con la perdita, ormai irreversibile di un importante mercato come quello russo. All’inizio si riteneva che l’embargo sarebbe durato pochi mesi in quanto la Russia sarebbe venuta a più miti consigli con l’Ue. Gli operatori hanno quindi cercato mercati alternativi, pronti
18
a ritornare verso la Russia non appena cessato l’embargo per proseguire la politica di sviluppo commerciale avviata da qualche anno e che stava dando buoni risultati. Ma ormai sono passati già troppi mesi e il conto dei danni subiti si accresce di giorno in giorno senza possibilità di recupero a breve termine. Le ricadute dell’embargo russo sulle esportazioni agroalimentari italiane sono state analizzate da Coldiretti che con uno studio sui dati dell’export ha rilevato come le esportazioni agroalimentari verso
CRONACHE
la Russia si siano dimezzate (51,1%) nel primo semestre del 2015 e siano del tutto azzerate per l’ortofrutta, i formaggi e la carne e derivati. In generale le esportazioni italiane sono infatti scese dell’11,6% attestandosi a quota 9,5 miliardi e quelle russe hanno perso il 20% arrivando a quota 16 miliardi, e
Per soddisfare questa domanda che non è venuta a cessare neppure durante questo periodo di embargo, si è accresciuto moltissimo il fenomeno di imitazione e falso sul mercato russo, dai salumi ai formaggi con imitazioni di mozzarella, robiola o “parmesan”. Questo alla luce del fatto che la Russia è abituata ad importare il 40 per
dalla completa implementazione degli accordi di Minsk. Tra queste sanzioni rientra il ridotto accesso di Mosca ai mercati dei capitali Ue, l’embargo sulle armi, il blocco dell’export dei cosiddetti materiali “dual use” (prodotti normalmente usati per scopi civili ma che possono avere anche applicazioni nel campo militare, come materiali
la tendenza al ribasso sta aumentando a giudicare dall’andamento che si sta registrando nel secondo semestre del 2015. Senza considerare che l’impossibilità di esportare sul mercato russo provoca un eccesso di prodotti europei, e quindi anche italiani, sul mercato Ue con conseguente crollo dei prezzi. L’embargo sta procurando difficoltà anche ai consumatori russi che conoscono e apprezzano, già da parecchi anni le produzioni comunitarie di qualità e non si rassegnano a farne a meno.
cento dei prodotti alimentari che consuma, per un valore di 43 miliardi di dollari in totale nel 2013, e il 9,9 per cento viene importato proprio dai Paesi Ue. Ecco che per le esportazioni il prezzo da pagare per i produttori europei cambia naturalmente in base al peso del mercato russo: per la frutta rappresenta il 27% delle esportazioni Ue, per la verdura il 21,5%. La decisione di estendere le sanzioni europee deriva dai continui scontri nell’est dell’Ucraina. Nelle intenzioni dei Paesi Ue, la durata delle misure economiche dipende
speciali, computer o strumenti elettronici dalle elevate prestazioni) e quello di tecnologie “sensibili” utili all’industria petrolifera russa. Questo ping-pong di sanzioni tra Russia ed Europa fa più danni agli europei che ai russi. È lecito dubitare che questo tipo di reazione europea possa risolvere il problema dell’Ucraina. Forse sarebbe meglio lavorare sul piano diplomatico, prestando attenzione alle richieste di un settore - quello agroalimentare che ha subìto e sta continuando a subire i danni più ingenti delle scelte fatte finora.
19
CRONACHE
“Oscar Green” 2015: Coldiretti Lazio, premiati tecnologia, salute e sociale applicati all’agricoltura ono stati consegnati, il 29 luglio, nella splendida cornice dell’Azienda agricola “il Parco Lago dei Reali” a Tivoli - già vincitrice degli “Oscar Green” 2013 per la conduzione altamente sostenibile di piscine per l’acquacoltura alimentate senza l’uso di energia elettrica e utilizzate per l’allevamento della trota Fario autoctona dell’Aniene - gli attestati ai vincitori della selezione regionale del Lazio per gli “Oscar Green” 2015. Il premio promosso da Coldiretti Giovani Impresa per valorizzare e dare spazio all’innovazione in agricoltura. I vincitori regionali a settembre voleranno a Milano per partecipare alle finali nazionali, quest’anno in programma al Padiglione Italia, ad Expo.
S
di Alessandra Cori
I riconoscimenti sono stati consegnati, tra l’altro, dal presidente e dal direttore di Coldiretti Lazio, David Granieri e Aldo Mattia, e dal Segretario regionale di Giovani Impresa Coldiretti, Patrizio Nicolai ai giovani imprenditori alla guida di modelli di impresa innovativi che coniugano agricoltura e tecnologia, innovazione e tradizione, sicurezza alimentare, qualità dei prodotti e tutela ambientale, sviluppo del territorio e welfare. Silvia Bugliazzini è la vincitrice della categoria “Fare Rete”. La sua azienda agricola è specializzata nella produzione di tartufi e come attività connessa all’agricoltura la
Il direttore di Coldiretti Viterbo, Ermanno Mazzetti (al centro) premia Silvia Bugliazzini, categoria “Fare Rete”
20
Premio “Impresa2.Terra” a Elvira Garsia
sua azienda alleva cani per la ricerca dei preziosi tuberi. Un esempio di come si possano creare reti sinergiche in grado di massimizzare i vantaggi della propria azienda. “La lumaca Romana” di Elvira Garsia, si è invece aggiudicata il premio nella categoria “Impresa 2.Terra”, con il progetto “Nutrigenomika” che ha l’obiettivo di valorizzare i derivati nutrizionali delle lumache (bava, polpa, uova) attraverso l’alimentazione a base di piante adattogene rarissime che li trasformano in prodotti dagli effetti terapeutici per la specie umana. In questo caso l’azienda di Elvira rappresenta un successo imprenditoriale risultato del connubio tra creatività, originalità e grande abilità progettuale. Una cultura d’impresa esemplare che è riuscita ad incanalare tutti questi fattori per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura italiana.
CRONACHE
Il direttore di Coldiretti Roma, Roberto Scano (a sinistra) premia Valerio Lucci, categoria “Campagna Amica”
Valerio Lucci, con la sua “Reviola”, è il vincitore della categoria “Campagna Amica”, per la valorizzazione dei prodotti Made in Italy nel mondo, “arrivando al consumatore in modo diretto rispondendo alle esigenze di sicurezza alimentare, qualità dei prodotti e tutela ambientale”. Valerio è un giovane che dopo gli studi con tanto coraggio ha deciso di dar vita alla sua azienda agricola prendendo in affitto dei terreni collocati presso la fertile valle del Tevere e iniziando da solo la produzione in campo. La sua azienda produce ortaggi di stagione nella Valle della Reviola, una delle più fertili di Monterotondo tra San Matteo e la Torraccia. Le concimazioni vengono effettuate attraverso l’uso di letami e di un’alga certificata e riconosciuta tra i concimi biologici. Oggi i suoi prodotti possono essere acquistati, oltreché nella sua azienda, al mercato di Campagna Amica di Monterotondo. Un vero KM 0. Tra le istituzioni pubbliche, comuni, province e scuole che hanno dato il proprio contributo per l’attuazione dei progetti promossi da Coldiretti, è stato scelto l’Auditorium Parco della Musica, per il quale ha ritirato il premio il Dott. Mauro Mancini, responsabile area gestione risorse umane di Fonda-
zione Musica per Roma. L’Auditorium è all’avanguardia nel rapporto diretto tra il cittadino, la musica e la cultura. Il connubio con il cibo passa attraverso la partnership con Coldiretti Lazio, che attraverso la Fondazione Campagna Amica organizza e promuove i punti di eccellenza della filiera agricola italiana dal produttore al consumatore
e a KM 0, sostenendo la difesa del patrimonio agroalimentare, la biodiversità e le energie rinnovabili. Da tempo, ormai, l’Auditorium Parco della Musica accoglie, in una cornice unica e prestigiosa, un mercato dei produttori di Campagna Amica, dando l’opportunità ai cittadini di conoscere ed apprezzare i prodotti del territorio laziale.
Il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri premia il Dott. Mauro Mancini Auditorium Parco della Musica 21
CRONACHE
Il direttore di Coldiretti Lazio, Aldo Mattia premia Antonio Siragusa
Nel Parco nazionale d’Abruzzo, versante laziale, un ragazzo, Antonio Siragusa, dopo aver studiato e lavorato all’estero, ha deciso di tornare al proprio paese d’origine e di aprire un’azienda bio-agrituristica, la Italyfarmstay, con la ferma intenzione di esaltare le potenzialità di un territorio di grandissimo pregio come l’area di protezione esterna tagliata fuori da qualsiasi tipo di sviluppo turistico, rivolgendosi ad una clientela straniera con un sito internet solo in inglese. Un ponte, una possibilità per far fruire, al livello internazionale, il meglio di questo ricco territorio,
superando barriere culturali e linguistiche. Oggi il progetto è una realtà affermata che offre programmi eno-gastronomici frequentati dagli studenti delle università americane della Carolina del Sud e della Florida. Antonio si è aggiudicato il premio nella categoria “We Green” dedicata alle aziende che pongono particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e all’agricoltura sociale ponendosi come interpreti di un modello di sviluppo al servizio dell’intera società. Il ruolo dell’imprenditore diventa fondamentale per lo sviluppo della comunità e del terri-
Gruppo dei vincitori “Oscar Green 2015” 22
torio. Rientrano in questa categoria le fattorie sociali, ovvero quelle imprese che hanno come scopo finale il miglioramento della qualità della vita e dello sviluppo locale, attraverso nuove forme di welfare rivolte ala sostenibilità ambientale e all’integrazione tra agricoltura, artigianato e servizi. La categoria “We Green” comprende anche tutte quelle imprese che lavorano e producono in modo ecosostenibile riducendo al minimo la produzione di rifiuti, risparmiando energia e materiali attraverso processi innovativi a tutela dell’ambiente.
RIFLESSIONI di Paolo Carlotti
L’educazione e il bicentenario della nascita di don Bosco i è appena concluso il bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco nato a Castelnuovo d’ Asti, ora Castelnuovo Don Bosco, 16 agosto 1815. Non posso non dedicare a questo tema un pezzo, tra i molti che ormai volentieri scrivo per Orizzonte Impresa da qualche anno, perché, come sapete sono un salesiano di don Bosco, la congregazione da lui fondata nel 1859. Don Bosco era un povero prete, tra le molte espressioni con cui si definiva, mi ha sempre colpito quella con cui si firmava: “il povero don Bosco”. È stato un prete che, povero e senza mezzi, ha voluto aiutare soprattutto i giovani più poveri, non solo nei loro bisogni materiali, ma specialmente in quelli spirituali, tramite un mezzo, quello dell’educazione. Dando un piatto di minestra calda a giovani spazzacamini e muratori, dopo dieci ore di lavoro, offrendo un pagliericcio su cui passare la notte, diversamente trascorsa all’agghiaccio, nella sua povera casetta a Valdocco (Torino), con cui viveva con la madre, che lo aiutava nella sua azione di soccorso ai giovani, don Bosco non aveva finito ma appena iniziato la sua opera, che puntava a ben altro, a fare - sono sue parole, molto attuali - di ogni giovane incontrato “un onesto cittadino e un buon cristiano”. L’educazione per lui non era un freddo schema logico, ma era “cosa del cuore”, cioè coinvolgeva tutta la persona, secondo tre criteri che rimarranno stabili in tutta la sua vita pastorale e nella tradizione salesiana che a lui si rifà: “ragione, religione e amorevolezza”. L’educazione della persona, soprattutto dei
S
d. Paolo Carlotti, Consigliere ecclesiastico regionale
giovani, anche dei nostri figli, non è un impegno occasionale, ma permanente, non prevede il coinvolgimento di una parte di sé, ma esige il tutto di noi stessi. Essa va ragionata, non imposta con forza (se non fai ciò che ti dico ti picchio) o ricattata affettivamente (se non fai ciò che ti dico non ti voglio più bene): di ciò che si chiede occorre mostrare la ragionevolezza, la convenienza ed anche saper attendere e stimolare che il giovane maturi in sé un modo di comprendere la realtà. Per don Bosco poi non era possibile educare senza Dio o lontano dalla Chiesa, perché è Dio che tiene le fila del cuore e della vita di ognuno di noi e cercare di capire come Dio pensa e agisce è essenziale per poter guidare bene la propria vita: la frequenza dei sacramenti, specialmente dell’eucarestia e della confessione, accompagnata dalla preghiera, era essenziale per il successo educativo. Ed infine l’amorevolezza, cioè il saper fare affidamento sulle immense risorse del voler bene, risorse che se non sono immediate nel loro manifestarsi, hanno però effetti profondi e duraturi. Per educare occorre essere ottimisti, occorre saper credere nelle possibilità del giovane, forse di più di quanto egli non sappia fare: quando c’è qualcuno che crede in te, è facile credere in se stessi: questo qualcuno ce l’abbiamo tutti è il Signore Gesù, ma incontrare qualcuno che ce lo ricorda e ci incoraggia fa sempre piacere... Don Bosco poi rifiutava ogni mezzo educativo che implicasse l’uso della forza, perché diceva: “si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile di aceto”! 23
Don Bosco e i salesiani hanno operato nel campo educativo con gli oratori, i centri giovanili, le scuole, soprattutto professionali a Roma sono famose quella del Borgo ragazzi Don Bosco al prenestino e quella ‘Gerini’ del tiburtino, vicino alla nostra sede -, non escluse le molte scuole agricole in Italia e nel mondo, ma vi sono state anche parrocchie - la prima parrocchia di Latina, san Marco, è nata con la città ed è stata fondata dai salesiani di don Bosco. Qualche mese fa, a riguardo del bicentenario della nascita di don Bosco e della questione educativa, così papa Francesco scriveva: «A noi adulti costa ascoltare i giovani con pazienza, comprendere le loro inquietudini o le loro richieste, e imparare a parlare con loro nel linguaggio che essi comprendono. Facciamo in modo, come educatori e come comunità, di accompagnarli nel loro cammino, affinché si sentano felici di portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni angolo della terra. Don Bosco ci aiuti a non deludere le aspirazioni profonde dei giovani: il bisogno di vita, apertura, gioia, libertà, futuro; il desiderio di collaborare alla costruzione di un mondo più giusto e fraterno, allo sviluppo per tutti i popoli, alla tutela della natura e degli ambienti di vita. Sul suo esempio, li aiuterete a sperimentare che solo nella vita di grazia, cioè nell’amicizia con Cristo, si attuano in pieno gli ideali più autentici. Avrete la gioia di accompagnarli nella ricerca di sintesi tra fede, cultura e vita, nei momenti in cui si prendono decisioni impegnative, quando si cerca di interpretare una realtà complessa».
LE PROVINCE DEL LAZIO AD
Aldo Mattia e David Granieri
Padiglione Coldiretti
ISTANTANEE DALL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE DI MILANO i è svolta dal 6 al 12 luglio, presso il Padiglione Coldiretti, all’inizio del Cardo, Ingresso Sud, sul lato opposto all’albero della vita, la settimana dedicata alla Coldiretti del Lazio. Presenti le eccellenze La giovane Coldiretti dell’agroalimentare locale e specie ortofrutticole di grande prestigio e rinomate in tutto il
S
La giovane Coldiretti
mondo che le migliaia di visitatori di Expo, grazie proprio a Coldiretti, hanno potuto conoscere direttamente attraverso le numerose degustazioni accompagnate sempre da momenti di spettacolo, eventi dal sapore folkloristico, convegni e approfondimenti, in un connubio di cibo e cultura. Le sfide della Coldiretti hanno trovato nel pubblico globale di Expo la cornice ideale: una nuova offerta alimentare fondata sui valori del Km 0, della sostenibilità ambientale, della sicurezza alimentare. “La Coldiretti del Lazio ha portato gli agricoltori ad Expo da protagonisti, in quella che non è solo una vetrina per i nostri produttori migliori, ma un’occasione per i visitatori di tutto il mondo di conoscere da vicino e direttamente le eccellenze delle produzioni 24
agricole del Lazio, frutto della laboriosità e dell’alta professionalità raggiunta ormai nella realtà quotidiana delle campagne”. Questo il commento del presidente della Coldiretti Lazio, David Granieri. “Il lavoro dei nostri imprenditori agricoli va nella direzione di uno sviluppo sostenibile consapevole e rispettoso delle tradizioni, capace di garantire la sicurezza
Laboratori per la pasta
alimentare, ambientale e la qualità della vita, in perfetta sintonia con il messaggio dell’Esposizione Universale che punta a sensibilizzare proprio su un modello di sviluppo centrato sul lavoro degli agricoltori in grado di nutrire il pianeta attraverso la fornitura di cibo sano, sicuro e accessibile a tutti”. È stato il commento del direttore di Coldiretti Lazio, Aldo Mattia.
LE PROVINCE DEL LAZIO AD
ieti ha aperto la settimana, mandando in scena l’”Amatriciana”, la regina delle ricette tradizionali laziali, il condimento per la pasta che ha ottenuto recentemente il riconoscimento comunitario STG (Specialità tradizionale geografica). Ad illustrarne cenni storici e presente “europeo” una
R
esempio, la padella di ferro per cuocere la salsa e che l’”Amatriciana” nasce con il condimento in bianco (Gricia) e solo alla fine del 1700, con l’avvento del pomodoro, il piatto è preparato con gli stessi ingredienti e l’aggiunta del pomodoro. Un piatto che erroneamente alcuni attribuiscono alla cucina romana, dimenticando che furono invece i pastori, che con gli spostamenti stagionali della transumanza verso le campagne romane,
Aldo Mattia con il sindaco di Amatrice
serie di filmati e diapositive, alla presenza del sindaco di Amatrice, di recente entrato in una vivace polemica con il celeberrimo chef Carlo Cracco circa la vera ricetta tradizionale. Non tutti sanno che, importante per fare la differenza, è l’uso non solo degli ingredienti tipici (guanciale, pomodoro, pecorino romano) ma anche l’uso di utensili particolari, come, ad
Menu amatriciano
L'amatriciana
fecero conoscere questa ricetta nella Capitale. Per i visitatori del Padiglione di Coldiretti, è stato organizzato uno show cooking
Lo chef dell'amatriciana
25
amatriciano con un laboratorio dimostrativo della preparazione di pasta fresca tipica reatina e presentazione delle filiere tracciate dell’olio extravergine del Reatino. Un posto d’onore lo ha avuto l’olio DOP della Sabina con le sue straordinarie caratteristiche organolettiche, la sua qualità e il suo sapore inconfondibile dato soprattutto dall’uso di varietà come “carboncella”, “leccino” e “moraiolo”. Un nutrizionista ne ha illustrato le proprietà ed i benefici, in particolare in pediatria. Secondo uno studio di Coldiretti, nella campagna 2014/2015, nella regione Lazio, sono state prodotte circa 12.000 tonnellate di olio con una forte contrazione rispetto alla campagna precedente (40%), con una perdita di fatturato di circa 30 milioni di euro. Tra le principali cause, l’innalzamento delle temperature medie con pesanti ripercussioni negative sui cicli di produzione che tuttavia non hanno intaccato l’alta qualità degli oli tracciati.
LE PROVINCE DEL LAZIO AD
Le alici della coop pescatori di Terracina
Sbandieratori di Sermoneta
China loves pomodorini I pomodorini pontini vanno a ruba
atina, sfruttando la sua estensione geografica, ha portato il meglio delle produzioni della pianura pontina fino alle prelibatezze di pesce della costa. Al centro dell’attenzione dei visitatori la regina dei formaggi a pasta filata d’Italia, la mozzarella di bufala con degustazioni guidate e seminari tenuti da un esperto per illustrarne le proprietà nutrizionali. Un prodotto che registra, nella provincia, una produzione importante, sostenuta da un consorzio costituito ad hoc da Coldiretti Lazio, la Prolab, organizzazione riconosciuta dalla Regione che associa più di 60 produttori per una produzione totale di 74.000 quintali di latte (il 18% della produzione laziale), per un valore pari ad oltre 8 milioni e 300 mila euro e circa 4 mila quintali di mozzarelle per un
L
Frutta al mattino pesce al pomeriggio
26
valore di oltre 3 milioni e mezzo di euro che nel rispetto di un rigoroso disciplinare ne garantisce qualità e sicurezza alimentare. Non sono mancate degustazioni di pesce sott’olio e fritti al cartoccio con illustrazione delle caratteristiche del pesce azzurro e proprietà organolettiche. Nel Tirreno il pescato, fondamentale per l’economia pontina, fa registrare un fatturato di circa 35 milioni di euro ogni anno. Un patrimonio di biodiversità ittica con orate di pezzatura abbondante presenti in prossimità del promontorio del Circeo, ma anche triglie di fango e di scoglio, sogliole, merluzzi, pesce bandiera, gallinelle, e ancora totani, polpi e calamari.
Roma in posa
LE PROVINCE DEL LAZIO AD
Gladiatori, stornelli romani e l'attore Mattioli
Coldiretti Lazio ha scelto di affidare ad un gruppo di Gladiatori, ancelle romane e pastori della Campagna Romana, il ruolo di “ambasciatori” della tradizione enogastronomica, dei prodotti agroalimentari, della storia e della cultura alimentare di Roma e dell’immenso patrimonio agricolo della sua provincia. Gladiatori Ad aiutarli l’attore Maurizio Mattioli con il quale hanno dato vita ad un momento di rievocazione storica attraverso letture, canti di “stornelli romani” e balli. Un angolo ludico culturale all’interno del quale i visitatori hanno potuto degustare i vini etrusco – romani e assistere ad uno show cooking con lo chef Riccardo Pacifici che ha mostrato come si realizzano i famosi tonnarelli cacio e pepe, fiore all’occhiello della cucina romana. I pastori dell’agro romano, l’area agricola più grande d’Europa, hanno raccontato, attraverso testimonianze, filmati e diapositive d’epoca, gli itinerari della storica transumanza attraverso la quale i greggi si
Il pubblico delle degustazioni
spostavano dalla montagna alla pianura per trovare le migliori condizioni di pascolo. Itinerari lungo i quali si possono ancora osservare numerose tracce del loro passaggio. I visitatori di Expo hanno potuto conoscere da vicino, accanto a racconti e testimonianze, i frutti dell’arte della pastorizia, attraverso degustazioni di Pecorino romano DOP del Lazio, di Ricotta Romana Dop, di Abbacchio romano DOP e di Caciofiore di Columella, un antico formaggio realizzato con il caglio vegetale e registrato da millenni nella tradizione casearia romana.
Gruppo folk di Frosinone
27
iterbo si è presentata con la rinomata nocciola, punta di diamante della produzione dell’intera provincia, seconda in Italia per la sua produzione, il coregone di Bolsena, laboratori del gusto e degustazioni guidate tra i sapori della Tuscia. Con circa 18mila ettari di piantagioni e una quantità annua di 40 mila tonnellate, pari al 5% di quella mondiale, la provincia di Viterbo, a partire dagli anni Novanta, ha conquistato il primato nazionale della produzione di nocciole. La coltivazione nella provincia laziale è estesa in 30 comuni (in 15 dei
V
LE PROVINCE DEL LAZIO AD
quali rappresenta la principale attività agricola) e coinvolge più di 8 mila famiglie. In Italia la superficie destinata alla produzione di nocciole è concentrata principalmente in 4 regioni: Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia. Le province che tradizionalmente si dedicano al settore sono Cuneo, Viterbo, Roma, Avellino, Napoli e Messina. Dal punto di vista delle varietà la ‘’Tonda gentile romana’’ è la più diffusa in provincia di Viterbo e a livello nazionale. La varietà è molto apprezzata dalle industrie di trasformazione per le maggiori garanzie di uniformità del prodotto e per la buona
museo territoriale e l’acquario di Bolsena con degustazione di prodotti della pesca e tipici del territorio, accompagnati dai vini della Tuscia, facenti parte del circuito Vulcanic Wines. La scelta di Coldiretti di invitare il Museo Territoriale del Lago di Bolsena e Acquario è nata da una profonda
Gazebo Coldiretti
Agricolazione offerta da Coldiretti
adattabilità a diverse condizioni ambientali e climatiche. Per i sapori della Tuscia: mieli del territorio, lombrichelli con coregone affumicato, frittata con gli strigoli, crema all’aglio rosso, crema di porcini, crema di carciofi tartufata, zuppa di ceci e rosmarino, spezzatino di agnello a buglione con patata, focacce fatte in casa, alla presenza del comitato medico nutrizionista del dottor Carlo Iacovissi. “La filiera del pesce di Bolsena ed il viaggio tra le specie ittiche del lago”, è stata presentata con diapositive, filmati, focus sul
consapevolezza che la conoscenza ed il rispetto del territorio porti ad una buona gestione di tutte le attività produttive e ad un miglioramento degli standard di qualità dei prodotti agro-ittici. L’Acquario è nato infatti con uno scopo prettamente divulgativo e di conoscenza delle specie 28
Aperitivo al gazebo
LE PROVINCE DEL LAZIO AD
Aldo Mattia con un gruppo folk
Frutta e ortaggi contro la calura
ittiche del Lago di Bolsena, unico nel suo genere poichÊ ospita solo specie ittiche di acqua dolce. La presenza di Coldiretti Lazio e il successo delle iniziative realizzate nel corso di un’intensa settimana vanno attribuite innanzitutto agli agricoltori che hanno voluto non solo portare i
propri prodotti ma testimoniare il valore della cultura e tradizione laziale, ma soprattutto a ciascuna delle federazioni che con il proprio personale ha investito e messo a fattor comune il proprio lavoro per il raggiungimento di un obiettivo comune. Una sfida vinta grazie alla fattiva collaborazione allo
Convegno in roof garden
29
spirito di appartenenza dimostrato da tutti e da ciascuno nel far fronte ad un evento assolutamente straordinario dalle dimensioni planetarie e con l’ambizioso obiettivo di trasmettere attraverso le eccellenze agroalimentari del territorio valori e cultura che li trascendono e li esaltano.
OASI AGRICOLE, LA FILIERA CORTA ORA È ANCHE IN AUTOSTRADA Al via in 9 aree di servizio la vendita di oltre 80 tipi di prodotti Fai, garantiti per qualità e trasparenza rriva la prima rete delle oasi agricole in autostrada. Il progetto nasce da un accordo fra Coldiretti-Fai (Firmato dagli Agricoltori Italiani) e Chef Express, la società del gruppo Cremonini per la gestione delle aree di servizio. L’intesa, presentata a Milano presso il Padiglione Coldiretti a Expo dal Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo e dal direttore generale di Chef Express Cristian Biasoni, prevede che nei punti di ristoro vengano organizzate delle vere e proprie oasi di prodotti alimentari che arrivano dalle aziende agricole del territorio. La prima fase prevede il coinvolgimento di 9 aree fra Emilia Romagna e Lazio: La Pioppa Est (autostrada A1, Bologna Borgo Panigale in direzione Milano), San Martino Ovest (autostrada A1 a Parma direzione Bologna), Santerno Ovest (autostrada A14 tra Imola e Faenza direzione Ancona), Feronia Ponte (A1 Roma Nord), Frascati Ponte (A1 Roma Sud), Trebbia Sud (A21 Piacenza), Tevere Est (A1 direzione nord tra Attigliano e Orvieto), Fabro Est (A1 direzione nord tra Orvieto e Fabro) e Montefeltro Est (A14 direzione nord Riccione). A disposizione degli automobilisti ci saranno oltre 80 tipi di prodotti: dai vini all’olio extra vergine d’oliva, dalla pasta di farro a quella all’uovo, dai biscotti alle conserve dolci e salate, oltre a salse, sott’oli, gelatine e piante
A
Fondazione Campagna Amica Via Nazionale 89a Tel. 06/489931 campagnamica.it
aromatiche. Saranno tutti prodotti Fai (Firmato dagli Agricoltori Italiani), per garantire sia la qualità che la trasparenza della filiera ai viaggiatori che si fermeranno in quelle aree di servizio. Secondo un’analisi di Coldiretti/Ixè saranno circa 30 milioni gli italiani adulti che andranno in vacanza questa estate 2015, con una spesa media di 504 euro a persona, ma nel dettaglio il 33 per cento delle famiglie spenderà tra i 500 ed i mille euro a persona, il 3 per cento tra i mille e i duemila mentre una minoranza dell’1 per cento oltre i duemila euro, con il 4 per cento che invece preferisce non rispondere. Un terzo del budget delle vacanze è comunque destinato all’alimentazione e all’acquisto di souvenir enogastronomici. Quasi un italiano su tre (28 per cento)
31
in vacanza rimane però nella propria regione di appartenenza, con ben il 6 per cento che ha scelto destinazioni più vicine rispetto allo scorso anno. In ogni caso l’82 per cento dei vacanzieri resterà in Italia anche per la spinta dei recenti fatti di cronaca oltre che per ragioni economiche. E tra chi va all’estero ben il 20 per cento ha scelto un altro Paese europeo e solo una minoranza residuale Paesi extracomunitari. Si accorciano le distanze e si riducono anche i tempi con il 18 per cento dei vacanzieri che ha pianificato una durata inferiore ai tre giorni, il 27 per cento da 4 giorni ad una settimana, il 26 per cento da una a due settimane, il 13 per cento da due a tre settimane, il 6 per cento da tre a quattro settimane e il 5 per cento oltre un mese, tra quelli che hanno già deciso.
AGOSTO, LA FRUTTA DELL’ESTATE COLORA LE VACANZE Angurie, meloni e fichi protagonisti di freschi spuntini. E inizia anche la stagione dell’uva l clima torrido di questa estate rovente porta a preferire alimenti più leggeri, a basso contenuto calorico, ma che riescano a dare sollievo all’arsura provocata dalle temperature decisamente fuori dalla norma. Il fisico, a causa delle temperature elevate, è particolarmente stressato, per questo motivo il mese d’agosto con la sua grande varietà di frutta e verdura, aiuta a ristabilire certi equilibri che, di fatto, subiscono numerosi sbalzi. Fare la spesa significa riempire il carrello di colori. Particolarmente indicati per evitare la disidratazione, sono tutti quei frutti ricchi di acqua e sali minerali: angurie e meloni, ideali anche come merenda pomeridiana, reidratano e aiutano a mantenere la pressione nella norma, prevenendo l’ipertensione; mantengono il peso sotto controllo e riducono i livelli di colesterolo. Gialli, verdi e rossi, anche i peperoni devono far parte delle vostre scelte alimentari: sono ricchissimi di vitamina C e hanno proprietà antiossidanti, quindi
I
combattono l’invecchiamento precoce dei tessuti. In casa non dovrebbero mai mancare le patate: presenti in ogni stagione, in estate sono particolarmente indicate perché ricche di potassio, vitamina C e disinfiammanti dell’apparato digerente. Consigliamo di consumarle lesse in insalata, oppure semplicemente condite con olio Evo, sale e prezzemolo. Fate scorta anche di cetrioli perché oltre ad essere a basso contenuto calorico, sono ricchi d’acqua e sono un toccasana per mantenere depurato l’organismo: sono ottimi se consumati insieme a pomodori e finocchi con un semplice condimento a crudo. In questo periodo nelle tavole è protagonista anche l’uva: fresca, dolce, gustosa ogni acino è un concentrato di sostanze preziose che regalano benessere. Bianca o rossa, l’uva contiene vitamina A, B e C e i polifenoli preziosi alleati contro i tumori; è particolarmente indicata per essere consumata come frutto fresco oppure in macedonia.
32
Se siete in spiaggia, come spuntino di metà mattina i fichi sono perfetti: semplici oppure dentro un bel trancio di pizza bianca calda, rappresentano il modo giusto per affrontare la giornata, facendo il pieno di energia. In alternativa suggeriamo anche i fichi d’india: molto nutrienti, questi frutti originari del Messico, hanno proprietà astringenti e antiossidanti. Se amate particolarmente i frutti di bosco, allora non possono mancare more e lamponi: dalle proprietà depurative e diuretiche, queste piccole gemme dolci e succose possono essere consumate nature, oppure con panna liquida o spolverate con zucchero. Un suggerimento per un primo piatto gustoso e leggero? Provate i fusilli con zucchine rosolate in padella con olio Evo, sale e un trito di cipolla: le zucchine sono gustose, ricche d’acqua e sono facilmente digeribili e si prestano alla preparazione di diversi tipi di ricette.