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DI STEFANIA ZUCCARI

CONSIDERAZIONI

DI PAOLO ASCAGNI

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PRESIDENTE NAZIONALE UILT

L’Italia è colorata, le varie tinte di per sé sarebbero belle, ma purtroppo non lo sono più, perché il loro significato, come ben sappiamo, è legato all’andamento tragico di questa maledetta pandemia. Il Covid ci ha distrutto anche la poesia dei colori, e ci ha ormai abituati a vedere nel loro cromatismo non la bellezza di un fiore o di un tramonto, ma il segnale della maggiore o ‘minore’ pericolosità della condizione delle nostre città, con tutti gli annessi e connessi in termini di limitazioni alla vita quotidiana.

Lasciamo stare, dunque, i luoghi comuni – ormai siamo arrivati a questo – sul Covid e le sue varianti, e rassegniamoci all’evidenza. La scienza ci sta aiutando in modo straordinario, ma anche lei ha i suoi limiti, e pur con l’ausilio determinante dei vaccini ci vorrà molto tempo, prima di sconfiggere questo mostro (soprattutto, poi, a causa delle migliaia di “fenomeni“ che continuano a comportarsi in modo scriteriato e demenziale). Per quanto riguarda il nostro amato teatro, il problema è più complesso e direi antico... perché in realtà la malattia principale e più devastante che ci affligge da illo tempore è anche peggio del Covid: è la sottostima per tutto ciò che sa di cultura, che storicamente, nel Belpaese che si chiama Italia ha contagiato istituzioni e singole persone, relegandoci, nella migliore delle ipotesi, nel limbo dell’intrattenimento & hobby e quindi nella fascia delle cose secondarie e sacrificabili. Da secoli si cerca un vaccino o uno straccio di cura per questa pandemia, ma gli esperti ci dicono che le probabilità sono basse...

Ciò detto, credo che sia proprio necessario sgombrare il campo da inutili – per quanto comprensibili – tormenti, e cercare di difendersi nel modo migliore. Il muro di gomma dell’incomprensione del ruolo sociale e culturale del teatro ci accompagna da sempre; le abbiamo provate tutte, ci proveremo ancora, ma la cosa più importante da fare è non demordere e andare avanti (con tutte le imprecazioni del caso). Ogni teatrante è abituato da secoli a credere nel teatro con una fede incrollabile, con una dedizione assoluta, con un ottimismo folle ma inossidabile (e commovente)... Non arretriamo di un millimetro! Certo, quel che stiamo vivendo è uno dei periodi più bui e difficili di tutta la storia del teatro, ma è proprio per questo che dobbiamo metterci tutte le nostre residue forze: lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo a chi verrà dopo di noi. Siamo stremati, ognuno di noi ha vissuto e vivrà ancora momenti di scoramento e di depressione... ma non possiamo mollare la presa.

La UILT, da questo punto di vista, è una grande fortuna: ci tiene uniti, ci aiuta a non sentirci soli, ci permette di avere concretamente un sostegno anche per tante piccole e grandi incombenze quotidiane. Stiamo usando tutti i mezzi a nostra disposizione (social, videoconferenze, dirette Facebook, corsi online), ma quel che soprattutto stiamo cercando di fare è di approfittare delle opportunità tecnologiche per andare oltre alle potenzialità del mezzo… stiamo cercando, cioè, di tenere legate, una per una, le meravigliose compagnie che fanno vivere la nostra UILT. Come al solito, insomma, è una questione di cuore: e su questo, non temiamo nulla.

PAOLO ASCAGNI

Presidente Nazionale UILT Unione Italiana Libero Teatro

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