unicUSANO LAB - INGEGNERIA E RICERCA
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK
La cassetta di trasformazione Abarth
A tempo di record la passione è Abarth
UnicusanoLab ripercorre le tappe del mito, tra affermazioni sportive e “cassette di trasformazione”, un’innovazione sopravvissuta negli anni
I
l mito Abarth nasce nel 1949 e porta il nome del suo fondatore, l’ingegnere italo-austriaco Karl Abarth. Il logo, uno scorpione, segno zodiacale di Karl, cominciò in quell’anno a ornare le vetture da competizione più performanti dell’epoca. Le prime creature realizzate dalla Abarth & C. riscossero fin da subito un grande successo nel campo dell’automobilismo sportivo. L’UnicusanoLab dedica questa pagina alla storia di un mito. La prima vettura prodotta, la 204 A Roadster, derivazione della Fiat 1100, vinse immediatamente il campionato italiano 1100 Sport e quello di Formula 2. Ma parallelamente alle corse, la nuova casa automobilistica cominciò a curare la produzione di kit di elaborazione: le cosiddette “cassette di trasformazione” contenevano al loro interno un set di strumenti e di componenti che consentivano ai possessori delle macchine di serie di aumentare le prestazioni delle proprie vetture e di trasformarle esteticamente. L’intuizione di Karl Abarth, quella di differenziarsi rielaborando, portò ben presto la Scuderia dello Scorpione alla gloria. Tra i vari accessori pro-
La Fiat Abarth 750 Bertone, 1956 posti, quello che forse maggiormente favorì il successo commerciale del marchio, fu la marmitta Abarth. Destinata infatti a divenire celebre nel corso della storia, la marmitta Abarth era basata su un sistema semplice e innovativo, in grado di generare quell’inconfondibile rumore, sordo e accattivante, che contraddistingue, ancora oggi, ogni vettura che la abbia in dotazione. Le “derivazioni” conquistarono la scena in ogni competizione e lo stesso Karl Abarth, pilota oltre che ingegnere e imprenditore, divenne protagonista di numerosi record. Il marchio Abarth si impose nell’immaginario collettivo, soprattutto dei giovani, oltrepas-
sando le barriere nazionali e internazionali. A metà anni ‘50 comincia il binomio tra Abarth e Fiat. L’anno 1956 è il momento della Fiat Abarth 750 Bertone che sigla una lunga serie di record di durata e velocità. Il successo della vettura è incredibile, tanto che gli Stati Uniti chiedono ad Abarth l’esclusiva del commercio delle sue auto. Nel 1957 viene presentata la storica Abarth Nuova 500. È la nascita di un mito, una vettura che infranse presto primati di velocità e di popolarità. Nel corso degli anni ’60 e ’70 la Abarth Nuova 500 vede la sua evoluzione nei modelli 595 e 695. La produzione di modelli di successo continuò negli anni, in collaborazione con varie case automobilistiche, quali Alfa Romeo, Lancia e Porsche. Le cassette Abarth sono ancora oggi più che mai in voga tra gli amanti del marchio. Le auto Abarth erano piccole, ma aggressive e potenti, e ancora oggi, a distanza di anni dalla prima apparizione, ancora piccole ed inimitabili, conquistano il cuore di migliaia di appassionati in tutto il mondo. Giovanni Di Ilio Università Niccolò Cusano