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uniCUSANO LAB - INGEGNERIA e ricerca

I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK

Storia e record di Piero Taruffi UnicusanoLab, a 30 anni dalla scomparsa, ricorda il pilota progettista, pioniere dell’aerodinamica: ecco i suoi traguardi

I

l 12 gennaio di quest’anno si sono celebrati i 30 anni dalla scomparsa di uno dei principali attori dello scorso secolo nel campo auto e motociclistico: Piero Taruffi. La grande innovazione dei mezzi da record progettati, oltre che nei raffinati studi aerodinamici, è stata nella meticolosa scelta dei materiali (alluminio e le sue leghe, acciai speciali) con i quali decise di realizzare i vari componenti meccanici e dinamici dei mezzi da corsa, con cui si aggiudicò moltissime prestigiose gare di auto e motociclismo sportivo, oltre a diversi record mondiali di velocità. La straordinarietà del contributo apportato da Taruffi è legata però alle idee e innovazioni tecniche progettate, così come al suo contributo nello sviluppo di prototipi di mezzi da corsa. Già prima del conseguimento della laurea in Ingegneria meccanica all’Università di Roma nel 1932, iniziò ad applicare i suoi studi nel campo motociclistico, dedicandosi ai primi tentativi di evoluzione aerodinamica, che gli permisero di vincere il Gran Premio di Monza del 1931, in sella a una Norton 500. Tale successo ne aumentò la popolarità, tanto da essere scelto insieme a Nuvolari nella sfida mezzo terrestre contro aereo all’aeroporto del Littorio. Nel 1935 vinse il Gran Premio di Tripoli in sella alla moto Rondine, dalla carenatura “a delfino”, al cui sviluppo e preparazione aerodinamica partecipò lo stesso Taruffi. Il pilota ottenne l’assoluto di velocità del 1937 e due volte il record dell’ora, arrivando a progettare delle innovative carenature integrali, montate sulle moto da corsa, con cui ottenne più di cinquanta primati mondiali. Alla fine degli anni ’40, Taruffi iniziò a trasferire nel campo automobilistico il frutto della sua esperienza e dei suoi primati. La ricerca di una forma più aerodinamica possibile lo portò al progetto

Il bisiluro Tarf, completato da Taruffi nel 1948

Il leggendario Piero Taruffi

del “Bisiluro”, tale da contenere sia motore che pilota. Taruffi effettuò numerose prove in galleria del vento, verificando la configurazione ottimale di forma, distanza e profili dei siluri. La vettura, completata nel 1948, prese il nome di Tarf, stabilì il record della velocità media sul chilometro (a 207 km/h), garantendo anche un’ottima visibilità, facilità di guida

e tenuta di strada. Alla sua guida Taruffi conquistò una serie lunghissima di record, sui 50 e sui 100 km, sulle miglia e sull’ora, fino al record sul chilometro con partenza da fermo del 1957. Allo stesso tempo, Taruffi partecipò dal 1950 al 1956 al campionato mondiale di Formula 1, collaborando con la scuderia Ferrari, vincendo inoltre le più importanti gare automobilistiche dell’epoca su tracciato stradale, come la Targa Florio, la Carrera Panamericana e la Mille Miglia. Oggi, a 30 anni dalla scomparsa, tutto il mondo delle corse gli tributa un doveroso ed emozionante ricordo (si ringrazia il direttore del Museo Taruffi di Bagnoregio (VT) per la preziosa collaborazione). Ing. Simone Venettacci Ph.D. - Assegnista di ricerca in Impianti Industriali Meccanici Università Niccolò Cusano


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