uniCUSANO LAB - INGEGNERIA e ricerca
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK
sostenibilità: verso le due ruote elettriche Le case motociclistiche rafforzano l’impegno sui prototipi di mezzi a basso impatto ambientale. UnicusanoLab ci spiega i progressi
L
a mobilità sostenibile è un tema molto in voga negli ultimi anni a causa della necessità di far fronte ad un traffico urbano sempre in crescita e ad un elevato tasso d’inquinamento. Questo ha portato alla diffusione di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale e ad alto rendimento energetico. Tra i protagonisti della mobilità sostenibile trovano spazio i veicoli e i motocicli elettrici, che tuttavia sposano le loro ridotte prestazioni con le esigenze di un centro urbano. Essi infatti hanno dei costi di gestione bassi e il loro impatto sul consumo elettrico, anche nell’ipotesi più ottimistiche, non supererebbe l’unità percentuale dell’attuale consumo di energia. Negli Stati Uniti, direttive governative im-
porranno a breve che il 10% dei veicoli prodotti sia elettrico o ibrido. Per questo molte case automobilistiche ma anche motociclistiche hanno recentemente presentato prototipi di mezzi di trasporto elettrici. I duri dell’Harley Davidson, tra infinite critiche, nel 2014 hanno presentato un prototipo della prima Harley elettrica che uscirà sul mercato tra poco più di un anno. Una moto leggerissima, con un’autonomia di 160km e incredibilmente silenziosa. Negli ultimi 100 anni i maggiori investimenti nel campo dell’elettricità per la mobilità sostenibile sono stati fatti in merito ai motori a combustione interna piuttosto che sulle batterie al litio, poiché in grado di offrire migliori prestazioni. Tuttavia, per quanto affascinante il concetto di energia elettrica mediante celle a combustibile ad alto rendimento, alimentate da idrogeno e ossigeno e con la sola emissione di acqua,
questo scenario rappresenta un sistema di scelta a lungo termine, poiché richiede ancora la soluzione di alcune problematiche legate all’operatività di tali sistemi, mentre i sistemi di trasporto che utilizzano batterie convenzionali sono attualmente una realtà funzionante. Il potenziamento della ricerca sui sistemi elettrochimici di accumulo e/o conversione dell’energia ha una grande valenza sia per la mobilità sostenibile, sia più generalmente per il Piano Energetico Nazionale. Molta dell’energia rinnovabile che si produce in Italia e nel mondo, per esempio solare e/o eolica, è di tipo intermittente e quindi necessita di sistemi che possano accumularla e poi erogarla e distribuirla uniformemente rispetto alle esigenze. Giulia Guida, studentessa di dottorato in Ingegneria Industriale e Civile Università Niccolò Cusano