uniCUSANO LAB - INGEGNERIA e ricerca
I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK
il mito della vespa tra cinema e design L’Unicusano Lab ripercorre la storia della “poltrona su due ruote” diventata simbolo del boom economico e resa immortale dai film
E
ra il 1946 quando venne brevettato un concetto tutto italiano. Era nato il concetto di “scooter”, o meglio di un mezzo a due ruote che non necessitava “scavallare una sella” per mettercisi seduti: era l’idea di un ingegnere aeronautico, Corradino Ascanio. Ascanio, noto come “non amante” dei motocicli, applicò tutte le sue conoscenze del campo avionico per realizzare “una poltrona su due ruote”, un qualcosa talmente innovativo che il signor Enrico Piaggio porterà, negli anni a venire, come icona di un’Italia che usciva dalla guerra, che si stava rinnovando, che avrebbe contrassegnato il futuro boom economico. Era nata la Vespa. La Vespa è stata talmente innovativa che venne esposta nei musei di design, arte moderna, scienza & tecnica e trasporti di tutto il mondo, fino a far parte della collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano e del MoMA di New York. L’intera storia della Vespa e delle vicende di Piaggio può essere ripercorsa al Museo Piaggio inaugurato nel 2000 all’interno del complesso industriale di Pontedera, sede storica della produzione Piaggio; nelle sale del museo è possibile ammirare numerosi modelli di Vespa come i prototipi degli anni ’40 e la famosa Vespa PX gigante presentata nel 1977 al Salone di Parigi. Questa due ruote ha qualche cosa di assolutamente attraente: una forma snella, slanciata, morbida, ma che al contempo racchiude in sé quella carica che lo stesso Ivan Battista, nel suo libro “Kentauros” (ed. Pieraldo), definisce come «Giro la chiave e il sogno, quel sogno, comincia. Un nitrito profondo, potente, che fa vibrare l’intestino, che scuote l’anima fin nelle sue fondamenta e la fa rabbrividire...». Negli anni la Vespa si è modificata, ha cambiato
Gregory Peck e Audrey Hepburn in “Vacanze romane”. Sotto, Charlton Heston e Stephen Boyd
cilindrata, ciclistica, linee estetiche, tolte le marce sul manubrio, ma la sua idea di poltrona a due ruote è sempre rimasta. Anche nella cultura di massa, la Vespa è entrata prepotentemente fin da subito. È comparsa in decine di film, sia italiani che stranieri: nel 1950 appare per la prima volta sugli schermi nel film diretto da Luciano Emmer “Domenica d’agosto”, ma rimangono scolpite le scene di Vacanze Romane con Gregory Peck che “scarrozza” una affascinante Audrey Hepburn nella Roma degli anni 50 su una Vespa modello V30T, o Charlton Heston che, nei panni di Ben Hur, spinge una Vespa (modello VN1) per spostarsi nei vari set cinematografici. Francesca Giannone, professoressa di Topografia, ing. Civile Università degli Studi Niccolò Cusano