UNICUSANO
TERNANA la squadra della ricerca scientifica italiana
venerdì 23 marzo 2018
Informazione a cura di Sport Network
In vista della sfida di domenica contro il Frosinone, il numero 23 delle Fere analizza il momento della squadra e rinnova l’impegno del gruppo di De Canio
paolucci: salvezza? ci crediamo ancora Il playmaker dei rossoverdi: «Fino a quando la matematica non ci condannerà daremo il massimo per centrare l’obiettivo. E ringrazio i tifosi per il sostegno»
Calma e lucidità sono sempre state le sue caratteristiche fuori e dentro il campo, o pesando correttamente le parole o nell’assolvere il suo ruolo di playmaker. Tra le difficoltà di classifica dell’Unicusano Ternana, Andrea Paolucci sta disputando un’ottima stagione dal punto di vista personale, dimostrando di essere uno dei migliori costruttori di gioco tra i cadetti. Ma il rendimento individuale passa chiaramente in secondo piano nella situazione dei rossoverdi, che hanno a disposizione undici giornate per rimettere in careggiata il campionato e centrare la salvezza. Domenica, al Liberati, arriverà il Frosinone secondo in classifica, grande candidato alla promozione diretta in A e l’avversario più duro da affrontare nei prossimi due mesi. Insieme a Paolucci abbiamo analizzato la gara e la situazione attuale delle Fere. Andrea, come è il vostro stato animo a undici giornate dal termine? «C’è tanto dispiacere per la partita di Ascoli, perché ci tenevamo e non è andata come avremmo voluto. Siamo rammaricati proprio perché avremmo dovuto fare di più e centrare il risultato positivo».
Nell’ultimo mese è cambiata tante volte la condizione mentale. Arrivavate dalla serie nera, poi il “vento nuovo” con De Canio, ma accompagnato dalle prima due uscite a vuoto con Venezia e Brescia; quindi nuovo in alto con i quattro punti tra Cremonese e Spezia, poi ancora giù con la sconfitta da Ascoli. Quanto è difficile gestire queste montagne russe? «Questo è forse il difetto che ci portiamo dietro dall’inizio della stagione: l’assenza di continuità. Quando una squadra si trova in situazioni come la nostra, la voglia di trovare entusiasmo e positività ci deve essere sempre, anche quando si è seduti su un’altalena. Non è un problema di questo ultimo periodo ma di tutta la stagione». Andrea Paolucci (31 anni) è alla sua prima stagione a Terni
Domenica vi aspetta una partita durissima, contro una delle big del campionato. Come state preparando la sfida? «Conosciamo bene la forza del Frosinone. Noi, purtroppo, non possiamo fare calcola né accontentarci: dobbiamo fare risultato contro chiunque perché la classifica è deficitaria.
Non possiamo guardare l’avversario che il calendario ci mette davanti; dobbiamo guardare solo dentro di noi, e produrre prestazioni convincenti con tanta voglia e la giusta cattiveria agonistica». Si annuncia un esodo dei sostenitori del Frosinone. Vuoi fare un appello ai ti-
fosi rossoverdi? «Voglio ringraziarli, prima di tutto, perché ci sono stati sempre vicini nel corso della stagione. Gli chiedo di continuare a darci una mano perché fin quando la matematica non ci darà per spacciati, daremo il massimo in campo. Per noi giocatori, il loro apporto è fondamentale».
Secondo te, è ciò che vi è mancato maggiormente in questa stagione? «Credo di sì, e lo testimoniano le quattro vittorie in campionato, che sono davvero poche. Dopo i risultati positivi, non abbiamo mai avuto la forza di prendere il largo. Ora, purtroppo, non abbiamo tempo per metterci a sperimentare soluzioni e siamo costretti a pedalare a testa bassa».
cure oncologiche
Un’innovativa terapia per il fegato è stata praticata per la prima volta all’Ospedale
Il santa maria di terni ancora all’avanguardia All’ospedale Santa Maria di Terni è stata sperimentata con successo un’innovativa terapia mini-invasiva per trattare i tumori epatici primari e secondari in fase avanzata: il primo trattamento di radioembolizzazione è entrato a regime dopo essere stato eseguito con successo sulla neoplasia di un paziente abruzzese di 73 anni. La procedura, spiega l’azienda ospedaliera, viene eseguita in pochi centri di riferimento nazionali e in nessun altro ospedale dell’Umbria ed è stata possibile grazie al lavo-
ro multidisciplinare delle equipe mediche dirette da Giovanni Passalacqua (Radiologia), Fabio Loreti (Medicina nucleare), Mariano Quartini (Epatologia) e Marco Italiani (Fisica sanitaria). La radioembolizzazione o Tare (Trans Arterial RadioEmbolization) è una procedura mini-invasiva che prevede l’infusione di microsfere radioattive di ittrio 90 direttamente nell’arteria epatica e nei vasi tumorali. METODICHE. Si tratta, in altri termini, di una radiote-
rapia dall’interno nel fegato e nel tumore, indicata in casi particolari e molto selezionati. L’obiettivo è il rilascio di microsfere radioattive nel letto tumorale tramite la rete arteriosa. Tale risultato è frutto di un approccio clinico integrato e multidisciplinare che coinvolge diverse figure professionali (radiologo, interventista, medico nucleare, fisico medico ed epatologo) per definire la giusta quantità di radioattività da somministrare e a creare la radiotossicità necessaria per colpire il tumore, preservando da qual-
siasi danno i tessuti sani e riducendo gli effetti collaterali sul paziente. La metodica costituisce un’opzione terapeutica aggiuntiva rispetto alle terapie sistemiche già conosciute (chemioterapia e farmaci neo-angiogenetici) e alle metodiche di radiologia interventistica (come la termoablazione o la chemioembolizzazione) nei casi in cui il tumore è più avanzato. La radioembolizzazione riesce infatti a ottenere spesso una remissione parziale della malattia, con allungamento dell’aspettativa di vita.
L’Ospedale Santa Maria di Terni