UNITRENTORIENTA - 14

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ANNO 12, NUMERO 14, DICEMBRE 2014 Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale 70% NE/TN – taxe perçue tassa riscossa Iscrizione al Tribunale di Trento n. 1362 del 29 luglio 2008. Iscrizione ROC n. 17340 del 31 luglio 2008. Contiene I.P.

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PERIODICO DI INFORMAZIONE E ORIENTAMENTO DELL’UNIVERSITÀ DI TRENTO

VALORIZZA LE TUE POTENZIALITÀ Un buon corso di laurea

ti prepara alle sfide di domani



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EDITORIALE

IL LAVORO È DIVENTATO UN SOGNO? È importante farsi trovare pronti con una preparazione accurata, interdisciplinare e spendibile di Innocenzo Cipolletta

Il mondo in cui viviamo ha allargato i suoi orizzonti. Ha globalizzato le opportunità di crescita economica ma, allo stesso tempo, si è fatto anche più piccolo: i confini hanno perso la loro funzione di barriere e le distanze fisiche tra le persone si sono ridotte grazie alla diffusione delle tecnologie. Le nuove opportunità che si prospettano in una società tanto aperta, internazionale e tecnologica devono però trovare terreno fertile per trasformarsi in possibilità concrete. Per affrontare il mondo del lavoro oggi sono necessari alcuni requisiti di base, come le esperienze all’estero e la conoscenza delle lingue, una preparazione multidisciplinare e la disponibilità ad accettare l’idea che la formazione e l’aggiornamento siano condizioni permanenti lungo tutta la carriera lavorativa. Ma anche altre doti sono importanti: la curiosità, che permette di restare agganciati ai processi innovativi, la capacità di risolvere problemi e non soltanto di eseguire ordini, la flessibilità e l’abitudine a gestire bene il proprio tempo, la volontà di mettersi in discussione. Competenze che si possono maturare già durante gli anni della scuola e dell’università anche grazie a piccole esperienze lavorative in settori e ruoli diversi. Per guadagnare il proprio posto nel mondo del lavoro è importante farsi trovare pronti per affrontare i nuovi mercati, geografici e settoriali. I campi di innovazione in cui oggi il mondo imprenditoriale investe volentieri sono tanti – dalle biotecnologie per l’alimentazione e la salute alle nanotecnologie, dai nuovi materiali alle scienze cognitive e alle neuroscienze – ma molto si può fare anche in settori professionali più tradizionali se si uniscono l’elasticità e la creatività ad una solida formazione di base. Dare una risposta positiva all’innovazione e adattarsi al cambiamento significa essere capaci di rinnovarsi, assimilando gli stimoli del mondo esterno e integrando le conoscenze che si

acquisiscono giorno per giorno nei propri schemi d’azione e di ragionamento. Un allenamento continuo ad affrontare situazioni nuove che può fare la differenza anche nella ricerca di un lavoro. Gli imprenditori e, in generale, i datori di lavoro apprezzano chi dimostra di valorizzare i propri punti di forza, sa riconoscere le proprie aree di miglioramento ed è aperto alle novità. Al giorno d’oggi è del tutto inutile sapere quale sarà l’attività che un giovane potrà svolgere nel futuro e quali saranno le opportunità che potranno presentarsi sul proprio cammino professionale. Ciò che conta è appassionarsi a una materia ed essere pronti a percorrere le strade che si apriranno e che oggi non riusciamo neppure ad intravedere. È importante arrivare all’appuntamento con il mondo del lavoro forti di una propria personalità distintiva, di una preparazione accurata, ma allo stesso tempo interdisciplinare e spendibile, che fornisca gli strumenti indispensabili per muoversi con facilità attraverso settori di impiego diversi. L’Università di Trento, in questo senso, propone un’offerta didattica solida e con uno sguardo internazionale, affiancata da una ricca serie di opportunità e di contatti per allenare le proprie competenze. Un buon punto di partenza per la propria carriera.

Innocenzo Cipolletta è presidente dell’Università di Trento.


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COLOPHON UNITRENTORIENTA Periodico di informazione e orientamento dell’Università degli Studi di Trento anno 12, numero 14 Dicembre 2014 Poste italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale 70% NE/TN taxe perçue – tassa riscossa Iscrizione Registro Stampe del Tribunale di Trento n. 1362 del 29 luglio 2008 Iscrizione ROC n. 17340 del 31 luglio 2008 Già pubblicato come UNITRENTOmagazine dal n.1 al n.12.

Direzione e redazione: Divisione Comunicazione ed Eventi Direzione Generale Università degli Studi di Trento via Calepina 14, I-38122 Trento tel. +39 0461 281201-3228, fax +39 0461 282899 e-mail: unitrentorienta@unitn.it www.unitn.it/unitrentorienta/

Direttore: Stefano Oss

Direttore responsabile: Francesca Menna

Redazione: Laura Braico, Francesca Chistè, Marinella Daidone, Paola Fusi, Francesca Pizzini, Tatiana Poletti, Cristiano Zanetti

Progetto grafico e impaginazione: Merj Morani

Hanno collaborato a questo numero: Luca Artesini, Manuela Basso, Serena Beber, Olga Bombardelli, Massimiano Bucchi, Virginia Caldara, Vanessa Caleca, Simone Cavallaro, Francesco Cecinato, Sara Chinellato, Innocenzo Cipolletta, Olivier Collignon, Fulvio Cortese, Floriana Cova, Lorenzo Covi, Massimo Kunle D’Accordi, Matteo De Poli, Marianna Decet, Sara Dellantonio, Andrea Dellera, Alessia Donà, Virna Eccli, Pietro Faccioli, Anna Fazion, Laura Ferrari, Haidi Garulli, Sonia Mazzucchi, Andrea Morelato, Simone Orioli, Roberto Pallanch, Simone Samuele Rizza, Paolo Rosa, Antonio Sarpato, Roberto Sebastiani, Gian Domenico Sorarù, Giovanni Spagnolli, Lara Spagnolli, Silvia Trevisani, Stefano Zambelli, Paolo Zanei

Foto: Luca Valenzin, Roberto Bernardinatti, Giovanni Cavulli, Alessio Coser, fototonina.com, Marco Camuzzi (archivio Opera Universitaria), Fotolia.com e altri

Stampa: Publistampa Arti Grafiche Periodico stampato su carta naturale senza legno prodotta con cellulosa proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile. Involucro per la postalizzazione in cellophane biodegradabile in fibra di mais. Numero chiuso in tipografia il 18 dicembre 2014


SOMMARIO

EDITORIALE

SCUOLA-UNIVERSITÀ

IL LAVORO È DIVENTATO UN SOGNO?

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LA CONTAMINAZIONE POSITIVA DI LINGUAGGI E SAPERI

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di Innocenzo Cipolletta

di Stefano Oss

APPROFONDIMENTI

IL CIBO TRA SCIENZA, CULTURA E SOCIETÀ 6

di Massimiano Bucchi

TRENTO INTERNAZIONALE L’ARCHITETTURA OLTRE CONFINE

intervista di Virna Eccli a Antonio Sarpato

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ORIZZONTI DIVERSI, ALTRE CULTURE

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I NOSTRI LAUREATI

I NOSTRI STUDENTI

interviste di Vanessa Caleca a Marianna Decet

GIOVANI E LAVORO

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VIRGINIA TECH PREMIA UN TEAM DI STUDENTI DELL’ATENEO

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interviste di Lorenzo Covi a Simone Rizza e Simone Cavallaro

di Serena Beber

UNIVERSITÀ DI TRENTO OFFERTA FORMATIVA

È TEMPO DI SCEGLIERE

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di Paolo Zanei

PENSA POSITIVO, PUNTA SULLA TUA FORMAZIONE

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inserto a cura della redazione, interviste di Anna Fazion e Marinella Daidone

ECONOMIA E MANAGEMENT FISICA GIURISPRUDENZA INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E MECCANICA INGEGNERIA E SCIENZA DELL’INFORMAZIONE INGEGNERIA INDUSTRIALE LETTERE E FILOSOFIA MATEMATICA PSICOLOGIA E SCIENZE COGNITIVE SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE CENTRO DI BIOLOGIA INTEGRATA (CIBIO) CENTRO MENTE/CERVELLO (CIMeC) SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI (SSI)

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OPPORTUNITÀ

COLLEGIO DI MERITO: NOVITÀ E CONFERME

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IDEE CHIARE E DETERMINAZIONE

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SPORT

di Sara Chinellato

intervista ad Aristea Camporesi a cura dell’Ufficio Job Guidance dell’Ateneo

di Paola Fusi

I CAMPIONI SCELGONO L’UNIVERSITÀ DI TRENTO

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FARE SPORT ALL’UNIVERSITÀ

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di Floriana Cova

SERVIZI

ORIENTAMENTO

I SERVIZI DELL’OPERA UNIVERSITARIA PER GLI STUDENTI

a cura di Roberto Pallanch

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INFORMARSI, CONOSCERE, SCEGLIERE 48

di Tatiana Poletti


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SCUOLA-UN

LA CONTAMINAZIONE POSITIVA DI LINGUAGGI E SAPERI Far dialogare scienza e umanesimo, conoscenza teorica e pratica per formare studenti e cittadini migliori di Stefano Oss

Uno dei problemi centrali della scuola italiana rimane quello della strada che deve percorrere lo studente per giungere consapevolmente alla scelta di un corso di formazione universitario e di una professione. La strada è in salita e negli anni i cambi di rotta dovuti a irrequietezze e instabilità politiche non sono stati certo d’aiuto per delineare nuove vie e migliori strategie. La società è esigente, così come lo è il mondo del lavoro: ritmi serrati, cambiamenti velocissimi, professioni nuove, che nascono e scompaiono molto (troppo) rapidamente. I “bei tempi” nei quali si poteva considerare “arrivato” l’esperto di una specifica disciplina, detentore di saperi e competenze specialistiche, sono “andati”. Oggi è necessario qualcosa di differente, di dinamico, di mutevole e adattabile. Aspetti questi che rischiano, se non si interviene, di condurre a carenze nella dotazione ordinaria del diplomato e, conseguentemente, del futuro laureato. La criticità della situazione emerge da considerazioni e osservazioni legate alla cosiddetta “mortalità” degli studenti che lasciano un determinato corso di studi universitario per passare ad altre offerte oppure per venire assorbiti dal mondo del lavoro senza ulteriori specializzazioni. Non è un dramma se uno studente prende un abbaglio immaginando un futuro nei laboratori di fisica quando poi si ritrova più attratto dall’analisi finanziaria dei mercati europei. Ci si chiede però se esista un difetto progettuale dietro a simili situazioni. La scuola e i suoi operatori si prodigano con grande passione e convinzione in un’opera che non dovrebbe condurre a fallimenti o incertezze orientative. Se questo però accade dobbiamo farci delle domande. Siamo sicuri che scuola, università e mondo del lavoro comunichino e recepiscano le rispettive esigenze culturali, procedurali, valutative? Siamo sicuri che i mondi della scienza, della finanza, dell’umanesimo, della letteratura, dell’arte, degli studi sociali, della tecnologia vengano proposti ed esposti ai ragazzi correttamente e in modo equilibrato? Davvero c’è ancora bisogno di una marcata specializzazione fra ambiti disciplinari a livello di formazione secondaria di secondo

grado, come quella che si intravede fra i diversi tipi di licei? Perché a scuola spesso i matematici non si capiscono con i grecisti e questi con gli economisti e questi con i sociologi? La formazione all’educazione e alla cultura moderna deve trascendere da simili distinzioni e suddivisioni di saperi. Lo deve fare se vuol proporre agli studenti una visione la più ampia e condivisa possibile dell’impegno collettivo dell’umanità, volto a trovare nuove vie di partecipazione, al miglioramento degli stili di vita, a valorizzare la ricerca, la solidarietà e a lavorare alla missione globale dedicata al “buon funzionamento” del nostro pianeta. Portiamo più scienza e tecnologia nei licei classici e in quelli linguistici e artistici e più umanesimo e arte in quelli scientifici, apriamo alla conoscenza della pratica di qualche mestiere i templi austeri del sapere teorico e arricchiamo di profumo accademico i laboratori professionalizzanti.


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NIVERSITÀ

COMUNICARE LA SCIENZA: UN MESTIERE E UN’ARTE

Circa 10 anni fa, nell’ambito dei percorsi di formazione e abilitazione all’insegnamento dell’Ateneo di Trento, nasceva un corso di Comunicazione della scienza. Per imparare non “cose” di scienza ma “come” parlare di queste cose. Il problema, più radicato nell’Italia cresciuta nel pensiero di Gentile e Croce che altrove, è sempre il solito: tutti si vergognerebbero di non saper leggere e scrivere, ma affermare “di matematica io non ho mai capito niente” è per molti, se non un vanto, quantomeno un vezzo sopportabile. Ancora oggi purtroppo ci sono molti uomini e donne che considerano la loro ignoranza “nel far di conto” e nel cercare di comprendere e ammirare la natura un analfabetismo sopportabile o addirittura una nota di classe. I risultati si vedono: l’impero delle pseudo-scienze è radicato e forte, l’astrologia irride l’astronomia, i vaccini sono considerati pericolosi e - nonostante ripetute e sonore batoste scientifiche - stamina continua a mietere vittime dell’illusione e della delusione. A questi rischi sono esposti tutti coloro che continuano a ritenere il linguaggio e il metodo delle scienze sperimentali un codice per adepti se non un rituale para-religioso. Per fortuna non c’è nulla di religioso nella scienza: di questo è però importante rendere informati e partecipi tutti, in primis gli studenti che intendono fare del linguaggio scientifico un codice comunicativo essenziale e irrinunciabile. Per farsi capire, per discutere di fatti e non solo di opinioni. Un corso di Comunicazione della scienza come quello proposto dal nostro Ateneo è un primo passo per una possibile via d’uscita a questo complesso problema. Si tratta di un insegnamento interdisciplinare che si rivolge a studenti delle aree delle scienze sperimentali, fisica e biologia, della matematica, della filosofia. Comunicare le scienze non è un automatismo. È ricerca di nuove vie, è una competenza utile in molti campi e che, se sufficientemente affinata, può diventare una professione.

Contaminazione positiva è la parola d’ordine. Linguaggi e saperi che si mescolano e si arricchiscono reciprocamente. Tutto questo può essere portato a lieto fine solamente tramite una profonda collaborazione fra scuola e università. Molti progetti sono avviati da tempo e portano frutti: scegliere la nostra università vuol dire anche scegliere la via dell’intesa fra mondi educativi altrimenti disgiunti. C’è ancora molto da fare ma i protagonisti e le voci da ascoltare rimangono sempre le stesse: gli studenti, prima della scuola e poi dell’ateneo. Chi conta davvero sono loro.

Stefano Oss, docente presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, è delegato del rettore per l’orientamento.


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APPROFON

IL CIBO TRA SCIENZA, CULTURA E SOCIETÀ Dal successo dei Masterchef alla cucina molecolare.

Aspettando l’Expo 2015 dedicato al tema “Nutrire il pianeta” di Massimiano Bucchi

Perché chef e programmi televisivi sulla cucina sono divenuti così popolari negli ultimi tempi in Italia e nel mondo? Perché alcuni cibi sono considerati leccornie in alcuni Paesi e disgustosi in altri? Qual è il filo sottile che lega esperimenti e ricette succulente e fa dire alla fisica Fabiola Gianotti, nuova direttrice del CERN, che “fare un esperimento è come cucinare un soufflé”? Il cibo non è solo un tema di grande attualità ma è uno dei temi trasversali per eccellenza. Tutte le scienze e tutte le discipline, a loro modo, possono occuparsi del cibo: dal punto di vista chimico, fisico, nutrizionale, culturale, sociologico, normativo. E, come ho cercato di raccontare nel libro Il Pollo di Newton, gli scienziati sono sempre stati interessati e incuriositi dal cibo; così come, soprattutto a partire dal XIX secolo, la gastronomia ha guardato con sempre maggiore interesse al mondo scientifico. A Trento quest’anno abbiamo dedicato al cibo i seminari interdisciplinari “Scienza, tecnologia e società”. Sono intervenuti fisici come Davide Cassi, che ha spiegato la nascita della moderna “cucina molecolare”; storici come Massimo Montanari, che ha parlato delle trasformazioni storiche del gusto e dell’emergere del cosiddetto “buongusto”; biologi come Aldo Fasolo hanno svelato il rapporto tra il gusto e la fisiologia, mentre antropologi come Marino Niola si sono concentrati su un altro grande fenomeno contemporaneo, quello dei regimi alimentari e dietetici che contribuiscono a definire “ciò che siamo” rispetto a “ciò che non mangiamo”. Un indicatore di come il cibo viene considerato e vissuto nella società e nella cultura è dato anche dalla sua rappresentazione in ambiti quali il cinema: lo ha dimostrato Alberto Brodesco con il suo video Polli, polpette e pillole, presentato in anteprima al Muse nell’ultimo incontro del ciclo. Ma il cibo entra oggi a pieno titolo anche nelle nostre inquietudini nel campo della salute e della tutela dell’ambiente. “Gli uomini e le donne che vivono nella società contemporanea non hanno paura di nulla eccetto del cibo che mangiano, l’acqua che bevono, l’aria che respirano, la terra in cui abitano e l’energia che utilizzano”; così il politologo americano Aaron Wildavsky amava ironicamente sintetizzare la nostra percezione sempre più diffusa ed insidiosa dei rischi. È una sintesi che purtroppo sembra descrivere perfettamente il quadro attuale della sensibilità di cittadini e consumatori in campo alimentare rilevata dalle più recenti indagini nazionali e internazionali. Ben l’80% degli italiani è preoccupato per la sicurezza del cibo che mangia. È un dato impressionante e mai rilevato in precedenza a questi livelli. La diffusione di cibi contaminati o adulterati è oggi percepita come la principale minaccia per la propria salute, davanti alle epidemie causate da nuovi virus, ai mutamenti del clima e ai terremoti.


NDIMENTI

Un confronto con la situazione europea conferma l’elevata sensibilità degli italiani per questo tema: se ne dichiarano preoccupati oltre il 20% in più rispetto alla media europea e oltre il 40% in più rispetto ai meno ansiosi per la sicurezza di ciò che arriva in tavola (finlandesi ed austriaci). A preoccupare i consumatori italiani è da un lato l’accuratezza dei controlli, dall’altro la manipolazione dei prodotti alimentari. Tra le preoccupazioni più citate vi sono i residui di ormoni o antibiotici nella carne e il modo in cui gli animali vengono allevati, i residui di pesticidi nella frutta e nella verdura e l’uso di conservanti e coloranti. Ad essere preoccupati dal cibo che mangiano sono soprattutto i soggetti meno istruiti, e forse con meno possibilità economiche, mentre i meno preoccupati sono i giovani tra i 15 e i 29 anni. Come si spiega questo livello di preoccupazione? Questo mutamento della domanda alimentare nella direzione della qualità è stato influenzato probabilmente anche da ripetuti episodi ed allarmi – dalla vicenda della cosiddetta “mucca pazza” nel 1996 alla grave crisi sanitaria dovuta a un ceppo particolarmente virulento di Escherichia coli che ha colpito alcuni Paesi europei nel 2011 – che hanno alimentato la sfiducia nei cittadini per quella che è stata percepita come un’offerta inadeguata di garanzie da parte delle autorità competenti in materia di salute.

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Ma il dato va probabilmente letto più in generale nel quadro di una crescente consapevolezza della stretta connessione tra cibo e salute e attenzione alla qualità dei prodotti e di un più ampio mutamento che ha visto l’alimentazione trasformarsi, per ampie fasce della popolazione, da bisogno primario in piacere, componente del “vivere bene” tanto sul piano del consumo voluttuario quanto su quello della salute. Il cibo è divenuto così elemento di benessere, identità, gratificazione estetica e perfino spettacolarizzazione: da un certo punto di vista, la preoccupazione perfino ossessiva per qualità e sicurezza può essere vista come l’altra faccia di quella fascinazione per il cibo che riempie librerie e programmi televisivi.

Massimiano Bucchi è docente di Scienza, Tecnologia e Società all’Università di Trento e autore de “Il Pollo di Newton. La Scienza in Cucina” (Guanda, 2013, tradotto anche in finlandese, portoghese e coreano).


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TRENTO INTE

L’ARCHITETTURA OLTRE CONFINE Uno studente racconta la propria esperienza di tirocinio in uno studio danese intervista di Virna Eccli ad Antonio Sarpato

Antonio Sarpato, laureatosi a fine ottobre presso l’Università di Trento in Ingegneria Edile-Architettura, corso di laurea magistrale a ciclo unico, nella primavera di quest’anno ha svolto un tirocinio di tre mesi in uno studio di architettura in Danimarca, nell’ambito del programma LLP/Erasmus Placement. Antonio, ci racconti brevemente di cosa ti sei occupato durante il tirocinio? Ho svolto il mio tirocinio nello studio di architettura Force4 Architects di Copenaghen, durante il quale ho lavorato a due bandi di concorso: il primo prevedeva la progettazione di una residenza per persone affette da demenza, il secondo invece riguardava la progettazione di una fattoria didattica e di alcune attività commerciali. Mi sono stati dati diversi compiti, dallo sviluppo delle analisi iniziali e della composizione architettonica, all’elaborazione grafica di presentazione finale del progetto. Come hai individuato l’ente ospitante? Ho trovato lo studio grazie ad una ricerca autonoma in Internet. Sapevo che mi sarebbe piaciuto svolgere un’esperienza nel Nord Europa; ho quindi cercato alcuni studi e, in base ai progetti pubblicati nei vari siti web, ho scelto quelli secondo me più interessanti ed ho inviato loro una mail di richiesta di tirocinio. Come ti sei integrato nella realtà danese? Devo ammettere che l’inizio non è stato facile, anche perché lavorando risulta più difficile stringere forti relazioni interpersonali. Tuttavia, ho trovato un’atmosfera rilassata e persone disponibili, sia al lavoro che fuori. Ogni giorno, a pranzo, una persona a turno nello studio preparava il pranzo per tutti e si mangiava insieme, e già dopo un paio di settimane mi sentivo parte del gruppo. Quali sono gli aspetti positivi e negativi, se ce ne sono stati, di questa esperienza? Il bilancio finale è nettamente positivo, soprattutto considerando l’esperienza lavorativa. Lo studio era composto da una quindicina di persone, la maggior parte con pochi anni in più di me ma con diverse esperienze precedenti in giro per l’Europa, che mi hanno trasmesso diversi punti di vista sull’architettura.

Credo di essere stato fortunato a trovare il tipo di ambiente in cui un giorno vorrei lavorare. Avere diverse responsabilità all’inizio mi spaventava, ma quando sbagliavo mi aiutavano a capire dove poter migliorare ed hanno sempre considerato il mio apporto al progetto utile, spronandomi a migliorare ogni giorno. Le uniche note negative riguardano la ricerca dell’alloggio, che a Copenaghen è molto difficile, e l’alto costo della vita danese che la borsa di studio non riusciva a coprire. Il tirocinio non è un’attività obbligatoria del tuo piano di studio. Consiglieresti comunque questa esperienza a studenti che si trovano in una situazione analoga? Sulla base della mia esperienza la consiglierei sicuramente, anche se poi dipende molto dallo studio che si trova; trattandosi di una ricerca in autonomia è un po’ come fare un salto nel buio. In ogni caso credo sia utile anche solo per confrontarsi con altre persone che hanno fatto il tuo stesso percorso, ma l’hanno affrontato in maniera diversa in altre parti del mondo. In particolare, in un campo come quello dell’ingegneria o dell’architettura l’approccio accademico è importante, ma credo che un’esperienza più “concreta” possa aiutare, non solo nell’ottica lavorativa.

Virna Eccli lavora presso lo Staff per l’Internazionalizzazione - Polo Collina dell’Università di Trento.


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ERNAZIONALE

ORIZZONTI DIVERSI, ALTRE CULTURE Quella nostalgia che non ti lascia più: la testimonianza di una studentessa che ha trascorso l’Erasmus in Finlandia intervista di Vanessa Caleca a Marianna Decet

“La vita al rientro ti sta un po’ stretta, torni a casa e senti che anche tu sei stata parte del Paese che ti ha ospitato”, racconta Marianna Decet, studentessa iscritta al terzo anno della laurea in Scienze e tecnologie biomolecolari del CIBIO, Centro di Biologia integrata dell’Università di Trento. Marianna ha trascorso nell’anno accademico 2013-2014 un periodo di studio alla Turku University of applied Sciences, in Finlandia, nell’ambito del programma LLP Erasmus. Marianna, cosa ti ha spinto a partecipare al programma Erasmus? Tante cose. Avevo bisogno di cercare nuovi stimoli, sentivo l’esigenza di mettermi alla prova, di avere un’occasione di formazione culturale che fosse anche un’occasione di crescita personale, e l’ho trovata grazie al programma LLP Erasmus offerto dall’Università di Trento. Come è nato l’interesse per la tua destinazione? Ho sempre voluto fare un’esperienza all’estero. La Turku University mi incuriosiva per il diverso approccio accademico che offriva, che avevo notato valutando la loro offerta didattica nell’ambito del mio corso di studio. La Finlandia, poi, mi affascinava anche perché è un Paese in continua evoluzione, aperto alla dimensione internazionale. In cosa ti ha arricchito la tua esperienza? Dal punto di vista accademico ho potuto confrontarmi con un sistema di studio diverso, più orientato verso la pratica che verso la teoria, che all’inizio può metterti un po’ a disagio. L’insegnamento teorico, a Turku, è molto più scarno, gli studenti sono messi molto più alla prova in laboratorio, dove devono imparare a gestirsi autonomamente. Dal punto di vista personale, ho potuto confrontarmi con persone di nazionalità diverse, con cui i rapporti sono stati vissuti più intensamente, visto il poco tempo a disposizione, che mi hanno aiutato ad acquisire un’apertura verso una dimensione “globale” che prima non avevo. Lo shock è al rientro, quando tutto ti sembra limitato ed è difficile riabituarti al tuo “piccolo” mondo, continui a voler essere dentro una realtà che va oltre i confini nazionali.

Ritieni l’esperienza utile per il tuo futuro professionale? A Turku mi sono trovata bene, è stato molto stimolante trovarsi a confronto con due metodi differenti di affrontare il mio percorso di studio. Ho dovuto scegliere i corsi in base ad un curriculum diverso dal mio, corsi che a Trento probabilmente non avrei mai scelto. Forse ho perso un po’ dal punto di vista della didattica, visto l’approccio nettamente più pratico, ma l’esperienza mi ha aiutato a chiarirmi le idee su quale indirizzo professionale scegliere per il mio futuro. Consiglieresti l’esperienza a un futuro studente? Sì, assolutamente. Devi partire consapevole delle difficoltà che possono esserci, sia a livello burocratico sia personale, ma senza farti troppi problemi; devi essere fortemente motivato. Il periodo Erasmus rappresenta un’esperienza importante, che ti pone in contatto con un mondo nuovo, ti dà la possibilità di conoscerlo e apprezzarlo, di metterti alla prova sia dal punto di vista umano che da quello dello studio.

Vanessa Caleca lavora presso lo Staff per l’Internazionalizzazione - Polo Collina dell’Università di Trento.


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I NOSTRI L

GIOVANI E LAVORO interviste di Lorenzo Covi

DAL DIRITTO INTERNAZIONALE ALLE RISORSE UMANE PRESSO CAMEO SPA Simone Samuele Rizza, 28 anni, ha conseguito la laurea triennale in Giurisprudenza e la laurea specialistica in Scienze giuridiche europee e transnazionali all’Università di Trento. Attualmente lavora presso Cameo spa. Simone, puoi parlarci del tuo percorso di studi? Mi sono laureato con il sistema 3+2. Al terzo anno ho partecipato al progetto doppia laurea presso l’Université Paris XIII. Poi, durante la specialistica, ho trascorso un semestre presso la Universidad ICADE di Madrid in Erasmus, laureandomi infine con una tesi sui diritti umani. Nel tuo lavoro oggi, di cosa ti occupi precisamente? Sono coinvolto in un percorso di formazione interaziendale International Trainee Program - orientato all’acquisizione delle competenze trasversali dei processi HR (Ricerca e Selezione, gestione, formazione, employer branding). Nel percorso è previsto un distacco di 6 mesi in Germania. Partecipo anche a progetti internazionali con colleghi di altre consociate. Nella scelta degli studi universitari o durante il tuo percorso, pensavi già a uno sbocco professionale nell’ambito delle risorse umane? Non da subito. L’idea di intraprendere un percorso nelle risorse umane è venuta pochi mesi dopo la fine dell’università, durante un assessment che ha messo in rilievo le mie potenziali competenze nel settore.

Cosa ti è servito di più del tuo percorso universitario per il lavoro che svolgi? La grande apertura internazionale dell’università, l’approccio giuridico comparativo dato agli studi, i programmi di formazione sulle soft skills offerti dall’ufficio Job Guidance, come ad esempio il corso sul Project Management. Come sei riuscito a entrare a far parte di Cameo? Qual è, secondo te, il tuo punto di forza che ti ha fatto preferire rispetto ad altri candidati? Credo che, oltre al buon risultato finale e l’ottenimento del titolo nei tempi previsti, abbia contato la dimensione internazionale che ho dato al mio percorso. Esperienze all’estero e conoscenze linguistiche, oggi, fanno la differenza: si compete su scala globale, non più su scala locale. Rifaresti il tuo percorso universitario? C’è qualcosa che cambieresti? Lo rifarei allo stesso modo inserendo, se possibile, pur nel quadro di un percorso giuridico, più esami di contenuto economico. Che consigli daresti a uno studente o studentessa che sta valutando un percorso di studi in ambito giuridico? Consiglierei di inserire nel proprio percorso un elemento differenziante e prepararsi a un mondo del lavoro in cui conoscere l’inglese bene è la base, ma non è sufficiente: occorre parlare almeno un’altra lingua. E soprattutto non pensare solo a uno sbocco di carriera canonico come la magistratura, l’avvocatura o il notariato, ma rimanere sempre aperti alle opportunità che la vita presenta.


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LAUREATI

DA INGEGNERIA AMBIENTALE ALLA SFIDA DEL PROJECT MANAGEMENT Simone Cavallaro, 26 anni, ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria ambientale all’Università di Trento. Attualmente lavora in provincia di Rovigo presso Zhermack spa. Simone, ci racconti in cosa consiste il tuo lavoro? Lavoro presso un’azienda chimica che produce e commercializza polimeri e materiali siliconici, leader mondiale nel settore dei materiali per la presa d’impronta dentale. Il mio lavoro consiste nel gestire progetti aziendali volti allo sviluppo di nuovi prodotti. Dall’idea iniziale al lancio del prodotto, mi occupo del coordinamento delle singole attività e dei team di progetto per garantire il rispetto di tempi e budget predisposti dalla dirigenza. Come mai hai scelto di diventare un project manager? La tua laurea in Ingegneria ambientale ti è stata di aiuto? La laurea in Ingegneria ambientale mi ha fornito una solida base di conoscenze prevalentemente tecniche che, nell’ambito complessivo del mio percorso formativo, hanno fatto emergere e supportato le mie attitudini ad attività gestionali. Essere project manager in un’azienda moderna e strutturata come Zhermack è per me un’occasione unica di acquisire nuove competenze professionali. Qual è l’aspetto del tuo lavoro che ti piace di più? La multifunzione e la diversificazione delle attività: ogni giorno mi cimento in compiti differenti, interagendo con tutte le divisioni aziendali.

Ti sei preparato per la ricerca del lavoro? Cosa ti ha aiutato? Affacciarsi al mondo del lavoro richiede preparazione e cura dei dettagli, al fine di acquisire consapevolezza dei propri punti di forza e dei lati deboli su cui lavorare. I corsi di autopresentazione frequentati presso il servizio Job Guidance dell’Università di Trento mi hanno dato, in questo senso, una spinta fondamentale nel perseguire con determinazione e fiducia i miei obiettivi lavorativi. All’inizio del tuo lavoro hai incontrato delle difficoltà e se sì quali? La fase di ambientamento e la voglia di inserirsi efficacemente in una complessa realtà aziendale dai meccanismi rodati e consolidati hanno richiesto grande impegno e concentrazione. Ma un contesto umano rassicurante ed un’eccellente organizzazione del lavoro mi hanno permesso di superare con slancio tutte le difficoltà iniziali. Rifaresti il tuo percorso universitario? Potendo, cambieresti qualcosa? Non vivo di rimpianti. Le mie scelte ed esperienze mi hanno portato ad un presente positivo. Che suggerimenti daresti a uno studente o studentessa di scuola superiore che pensa di iscriversi a Ingegneria ambientale? Credere nella propria scelta e costruire il proprio sapere con tenacia e sacrificio.

Lorenzo Covi lavora presso l’Ufficio Job Guidance dell’Università di Trento.


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I NOSTRI STUDENTI

VIRGINIA TECH PREMIA UN TEAM DI STUDENTI DELL’ATENEO Con il progetto feelSpace si aggiudicano il primo posto della competizione internazionale per idee innovative di Serena Beber

Il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento organizza ogni anno il MIM Business Challenge, una competizione tra gruppi di studenti e dottorandi dell’Ateneo, che sviluppano idee d’impresa. I primi classificati di questa fase locale accedono alla finale del Virginia Tech KnowledgeWorks Global Challenge Trophy, vinta quest’anno dal team trentino feelSpace, composto da Leonardo Stenico, Galena Kostoska, Alberto Parrella e Julia Wache, che si è lasciato alle spalle le proposte dei gruppi presentate dai colleghi provenienti da Australia, Austria, Belgio, Canada, Cile, Ecuador, Egitto, Inghilterra, Francia, Messico ed anche quella presentata dai padroni di casa, il team statunitense. Oltre al prestigio della vittoria, il gruppo ha anche ricevuto un premio economico di 25 mila dollari. Il gruppo, formato da studenti in Innovation management, in Finanza e da dottorandi in Informatica dell’Università di Trento, ha presentato uno strumento molto innovativo per ipovedenti e non vedenti, in grado di semplificarne la mobilità e migliorarne l’autonomia: la “cintura per ciechi”. Il progetto è nato grazie a una collaborazione con l’Università di Osnabrück. La cintura, chiamata feelSpace, funziona con un’applicazione scaricabile su smartphone, con cui il non vedente imposta una meta da raggiungere e l’applicazione calcola il miglior percorso grazie al GPS e alle informazioni fornite da Google Maps ed emettendo delle vibrazioni guida l’utente verso la sua destinazione. La giuria ha premiato la semplicità d’uso di questa cintura, che è stata progettata e realizzata anche grazie ai suggerimenti emersi durante i numerosi incontri e test con membri dell’Unione Italiana Ciechi. La cintura, diversamente da altri dispositivi, lascia liberi mani e udito ed è di facile utilizzo.

La premiazione è stata coronata da un’interessante settimana formativa per i vincitori, che hanno avuto anche modo di visitare alcune importanti società del settore tecnologico e conoscere in prima persona lo stile di vita locale, essendo stati ospiti di famiglie di Roanoke, nello Stato della Virginia. “Dagli Stati Uniti torniamo con tante nuove conoscenze da tutto il globo e molti contatti dal mondo del business che possono aiutarci per il nostro futuro sviluppo personale e professionale; l’effervescente scena imprenditoriale americana ci ha lasciato speranza per il futuro mondiale dell’economia e uno di quegli assegni giganti che pensi di vedere solo nei film”, hanno raccontato al loro ritorno. Competizioni come questa consentono agli studenti dell’Università di Trento di confrontarsi con i colleghi di altri paesi e di unire la formazione accademica con esperienze di vita che non dimenticheranno.

Serena Beber lavora presso la Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.


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UNIVERSITÀ DI TRENTO OFFERTA FORMATIVA

ÈIn aprile TEMPO DI SCEGLIERE i test di ammissione per la maggior parte dei corsi di laurea di Paolo Zanei

L’Università di Trento prevede il numero programmato per la maggior parte dei corsi di laurea. Ciò risponde da un lato alla necessità di garantire un giusto rapporto studenti/docenti e dall’altro alla volontà di far fronte alla richiesta del mondo del lavoro di laureati specializzati, che conoscano le lingue e abbiano fatto un’esperienza di studio all’estero. Sono obiettivi raggiungibili solo dimensionando gli iscritti che frequentano l’offerta formativa dell’Università di Trento in modo proporzionato alle risorse strumentali di cui l’Ateneo dispone. Pertanto, con l’obiettivo di definire classi di studenti in grado di seguire attivamente le lezioni universitarie, perché in possesso delle necessarie conoscenze iniziali, negli ultimi anni i test di ammissione sono stati articolati in due sessioni: quella primaverile e quella estiva. In questo modo, prima di entrare nel vivo della preparazione dell’esame di maturità, i ragazzi possono affrontare questo impegno e mettere così al sicuro la propria scelta universitaria. Ad aprile l’Università di Trento mette a concorso molti dei posti disponibili per le future matricole, con numeri cha variano per i corsi di laurea dal 40% all’80% dei posti totali. Per favorire la partecipazione dei candidati provenienti da tutto il Paese, i test verranno effettuati oltre che a Trento anche, in contemporanea, nelle sedi decentrate di Mantova, Roma, Bari e Palermo. Tutti i corsi di laurea della macro area economica, umanistica, sociologica, giuridica (con sede a Trento città) e quelli dell’area delle scienze cognitive (con sede a Rovereto) prevedono il test di ammissione ad aprile (ad eccezione della laurea in Filosofia che prevede la sola sessione estiva, a fine agosto); si tratta dei corsi in Amministrazione aziendale e diritto, Gestione aziendale, Economia e management, Beni culturali, Studi storici e filologico-letterari, Lingue moderne, Servizio sociale, Sociologia, Studi internazionali, Giurisprudenza (ciclo unico), Scienze e tecniche di psicologia cognitiva, Interfacce e tecnologie della comunicazione.

La novità introdotta nel 2015 è l’applicazione del numero programmato anche alla maggior parte dei corsi di laurea dell’area scientifico-tecnologica (con sede sulla collina di Trento, a Povo e Mesiano). Anche per questi c’è il test ad aprile: si tratta dei corsi in Fisica, Matematica, Informatica, Ingegneria dell’informazione e delle comunicazioni, Ingegneria dell’informazione e dell’organizzazione d’impresa. Riguardo la laurea in Scienze e tecnologie biomolecolari, da sempre a numero programmato, il test si svolgerà in un’unica sessione a inizio settembre. I restanti corsi di laurea dell’area scientifico-tecnologica, e cioè Ingegneria industriale, Ingegneria per l’ambiente e il territorio e Ingegneria civile, pur non prevedendo il numero programmato, richiedono il sostenimento di un test di valutazione, che si svolge presso le università sedi di questi corsi di laurea e in ben tre sessioni: aprile, luglio e settembre. Questo test richiede comunque al candidato di ottenere il punteggio minimo che ne attesta l’idoneità. Tutti i candidati idonei possono poi iscriversi al corso di laurea. Infine, da ricordare che per ottenere l’accesso al corso di laurea a ciclo unico in Ingegneria edile-architettura è necessario superare il test di ammissione gestito a livello nazionale, identico per tutti questi corsi di studio, la cui data sarà stabilita dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca unitamente alle date dei test per Medicina.

Paolo Zanei è responsabile della Direzione Didattica e Servizi agli Studenti dell’Università di Trento.


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UNIVERSITÀ OFFERTA F


À DI TRENTO FORMATIVA

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PENSA POSITIVO, PUNTA SULLA TUA FORMAZIONE L’offerta formativa dell’Università di Trento, i progetti di ricerca raccontati dai docenti e le riflessioni dei nostri studenti

inserto a cura della redazione, interviste di Anna Fazion e Marinella Daidone

I corsi di laurea 2015-2016. Nelle pagine che seguono viene elencata l’offerta formativa 2015-2016 attivata da Dipartimenti e Centri. L’offerta si completa con il corso di laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (L/SNT4), corso interateneo con l’Università di Verona, abilitante alla professione sanitaria di tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (D.M. 270/04). Per informazioni: www.unitn.it/cl/tecniche-prevenzione. Fare ricerca. Abbiamo chiesto a un docente di ciascuna struttura di scrivere qualche riga sulla ricerca che sta svolgendo. Sono solo pochi cenni per far capire come si svolge il lavoro di ricerca dentro l’università. Occorre tener presente che in ciascun Dipartimento e Centro vengono portati avanti molti progetti di ricerca, frutto anche di collaborazioni a livello nazionale e internazionale. Quello che trovate su questo numero è solo un piccolo “assaggio”, qualche esempio del lavoro di ricerca svolto in Ateneo. I nostri studenti. Sono i veri protagonisti dell’università, è la loro voglia di mettersi in gioco e la loro serietà nello studio che rendono veramente formativa l’esperienza universitaria. Naturalmente sta a noi fornire strumenti e opportunità formative adeguate a stimolare il loro interesse e la voglia di fare. In queste brevi interviste ci raccontano la loro esperienza, il loro punto di vista e i motivi alla base della loro scelta. ELENCO DIPARTIMENTI E CENTRI

PAG.

ECONOMIA E MANAGEMENT 16-17 FISICA 18-19 GIURISPRUDENZA 20-21 INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E MECCANICA 22-23 INGEGNERIA E SCIENZA DELL’INFORMAZIONE 24-25 INGEGNERIA INDUSTRIALE 26-27 LETTERE E FILOSOFIA 28-29 MATEMATICA 30-31 PSICOLOGIA E SCIENZE COGNITIVE 32-33 SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE 34-35 BIOLOGIA INTEGRATA (CIBIO) 36-37 CENTRO MENTE/CERVELLO (CIMeC) 38 SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI (SSI) 39

Al momento della stampa di Unitrentorienta, l’offerta formativa dell’anno accademico 2015-2016 è in attesa di approvazione ufficiale da parte del Ministero. Gli aggiornamenti saranno disponibili sul sito dell’Ateneo (www.unitn.it, sezione “DIDATTICA”).


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UNIVERSITÀ

ECONOMIA E MANAGEMENT

Corsi di laurea attivati dal Dipartimento di Economia e Management per l’anno accademico 2015-2016

AMMINISTRAZIONE AZIENDALE E DIRITTO (CLASSE L18) Il corso di laurea fornisce competenze inerenti l’economia, l’amministrazione aziendale e il diritto (privato, pubblico e commerciale), oltre che in ambito matematico-statistico. Sono disponibili due ambiti di specializzazione professionale: • una specializzazione orientata alle professioni private, pensata per chi vuole intraprendere la carriera di commercialista. In quest’ambito, la laurea in Amministrazione aziendale e diritto rappresenta la prima tappa del cosiddetto percorso COM, che trova il suo naturale compimento con il conseguimento della laurea magistrale in Economia e legislazione d’impresa attivata dal Dipartimento in convenzione con l’Ordine del Commercialisti del Triveneto; • una specializzazione orientata alle professioni pubbliche per chi è interessato a sbocchi lavorativi nel campo del management pubblico. Questo percorso costituisce inoltre una solida base per specializzazioni nel campo delle “scienze internazionali”. ECONOMIA E MANAGEMENT (CLASSI L18 E L33) Il corso di laurea, centrato sullo studio delle discipline economiche, manageriali e matematico-statistiche, vuole fornire solide basi concettuali per permettere allo studente di padroneggiare gli strumenti di analisi economica sia a livello di sistema-paese che a livello di sistema-imprese e per quanto concerne la crescente interconnessione tra questi due ambiti. Il corso è pensato per coloro che intendono continuare gli studi con la laurea magistrale e privilegia il momento dell’approfondimento finalizzato alla costruzione di una robusta base di conoscenze su cui innestare la specializzazione scelta nell’ambito della laurea magistrale. GESTIONE AZIENDALE (CLASSE L18) Il corso di studi fornisce conoscenze - in ambito economico-aziendale, giuridico e matematico-statistico - attraverso modelli didattici in cui teoria e applicazione sono in continuo dialogo tra loro. Si tratta, infatti, di un corso di laurea rivolto anche a soddisfare le immediate esigenze del lavoro in azienda, nelle banche, negli enti pubblici o privati, nell’area amministrativa, gestionale, finanziaria o commerciale. A tale scopo, rivestono grande importanza il laboratorio multidisciplinare e il tirocinio in azienda, obbligatori per tutti gli studenti del corso. Il corso è disponibile anche in modalità “part-time”, destinata soprattutto a studenti lavoratori, con lezioni svolte in orario serale (il percorso di studi per chi sceglie la modalità “part-time” dura quattro anni anziché tre).

OFFERTA FORMATIVA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 CORSI DI LAUREA • Amministrazione aziendale e diritto (classe L18)* • Economia e management (classi L18, L33)* • Gestione aziendale (classe L18)* CORSI DI LAUREA MAGISTRALE • Economia e legislazione d’impresa (classe

LM77), in convenzione con l’Ordine dei Commercialisti del Triveneto • Economics (classe LM56)*, in lingua inglese • Finanza (classe LM16) • Innovation Management (classe LM77)*, in lingua inglese, corso di studi interateneo con la Scuola superiore di studi universitari e perfezionamento “S. Anna” di Pisa (sede amministrativa Trento) • International Management (classe LM77)*, in lingua inglese • Management (classe LM77) • Management della sostenibilità e del turismo (classe LM77) • Management-European Master in Business Studies - EMBS (classe LM77)*, in lingua inglese, corso interateneo con le Università della Savoia, di Kassel e di Leon * Il corso di laurea è a numero programmato.

Dipartimento di Economia e Management via Inama 5, 38122 Trento tel. +39 0461 282100 dem@unitn.it www.unitn.it/economia


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À DI TRENTO

FARE RICERCA

I NOSTRI STUDENTI

MERCATO DEL LAVORO, SAGGIO DEL SALARIO E POLITICA ECONOMICA

UNA FORMAZIONE TRASVERSALE E OTTIMI SERVIZI

La teoria economica utilizzata comunemente dai policy maker si basa sul presupposto che la domanda di lavoro aggregata sia negativamente correlata con il salario pagato ai lavoratori: ad una diminuzione del saggio del salario (la remunerazione dei lavoratori) dovrebbe corrispondere un aumento dell’occupazione dovuto alla diminuzione del costo del lavoro. Tale teoria si basa sul presupposto che la produzione di tutta la società, che è data da un’enormità di prodotti altamente disomogenei fra loro (ad esempio il pane, il cellulare, ma anche l’istruzione scolastica, l’assistenza sanitaria) sia rappresentata da un indicatore sintetico qual è il PIL e dalla relazione che questo indicatore ha con l’occupazione e la quantità di capitale fisico (macchinari, impianti industriali e così via) presente nel sistema. Il gruppo di ricerca “Algorithmic Social Sciences Research Unit” (www.assru.economia.unitn.it), presso il Dipartimento di Economia e Management, ha condotto una rigorosa verifica teorica ed empirica della relazione esistente fra produzione aggregata, PIL e occupazione. Lo studio ha riguardato l’analisi dettagliata della produzione disaggregata di trenta Paesi. È la prima volta che, grazie all’utilizzo di nuovi strumenti analitici, è stato condotto uno studio di questo tipo. I risultati della ricerca indicano che non esiste una relazione stretta tra domanda di lavoro aggregata, occupazione, saggio del salario e PIL. Tali risultati dovrebbero suggerire ai responsabili della politica economica interventi che, per stimolare la ripresa, non si basino sulla riduzione dei salari.

Laura Ferrari si è laureata in Amministrazione aziendale e diritto all’Università di Trento, dove ora è iscritta alla laurea magistrale in Economia e legislazione d’impresa. I suoi hobby sono leggere e viaggiare. Laura, perché hai deciso di studiare a Trento? Ero alla ricerca di un ateneo che mi fornisse una preparazione di primo livello in ambito economico; appena ho visitato la sede del Dipartimento di Economia e Management mi sono resa conto che era il posto giusto. Fondamentale nella mia scelta è stato anche l’alto livello di servizi forniti agli studenti dall’Opera universitaria, tra cui borse di studio e posti alloggio. Quali sono i punti di forza del tuo percorso di studi? Credo che il principale punto di forza sia la varietà dei corsi che offre il dipartimento negli ambiti dell’economia aziendale e politica, della matematica e del diritto, garantendo allo studente una formazione trasversale in questi ambiti. Quali corsi ti hanno più appassionato? Mi hanno appassionato particolarmente i corsi di diritto (commerciale, tributario, del lavoro) e quelli in ambito economico-aziendale (revisione contabile e contabilità). Per la mia tesi di laurea ho deciso di approfondire proprio uno di questi ambiti, il diritto del lavoro, in particolare i licenziamenti intimati per ragioni economiche. Cosa consiglieresti ai ragazzi che stanno per scegliere l’università? Ai futuri studenti consiglierei di partecipare attivamente alle giornate di orientamento, che sono una buona opportunità per conoscere da vicino il mondo universitario e la struttura dei vari corsi che vorranno seguire.

di Stefano Zambelli, docente del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento

intervista a Laura Ferrari


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UNIVERSITÀ

FISICA

Corso di laurea attivato dal Dipartimento di Fisica per l’anno accademico 2015-2016 FISICA (CLASSE L30) Gli studenti trovano un’offerta formativa caratterizzata da scienze fisiche e matematiche, con attenzione ad argomenti multidisciplinari di area chimica ed informatica. Il corso di studi formerà gli studenti al metodo scientifico, affrontando progressivamente e approfonditamente temi che spaziano dalla meccanica classica alle più attuali questioni scientifiche della fisica quantistica e delle sue applicazioni alla struttura della materia atomica e subatomica, con la possibilità opzionale di cimentarsi per esempio nello studio della relatività e dello spaziotempo, della biofisica o della comunicazione della scienza. Durante gli studi, lo studente viene posto nelle condizioni di apprendere, sviluppare e applicare con crescente consapevolezza e professionalità competenze sia teoriche che sperimentali, in un ambiente ricco di stimoli, secondo le più aggiornate indicazioni nazionali e internazionali in fatto di apprendimento e formazione. Più in generale, il percorso è una “palestra” per affinare le proprie capacità di problem solving.

OFFERTA FORMATIVA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 CORSO DI LAUREA • Fisica (classe L30)* CORSO DI LAUREA MAGISTRALE • Fisica (classe LM17), in lingua inglese *Il corso di laurea è a numero programmato.

Dipartimento di Fisica via Sommarive 14, 38123 Povo (Trento) tel. +39 0461 281504 df.supportstaff@unitn.it www.unitn.it/dphys


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À DI TRENTO

Il gruppo di ricerca del Laboratorio Interdisciplinare di Scienza Computazionale (LISC), condiviso tra Fondazione Bruno Kessler e Dipartimento di Fisica. Sullo sfondo un supercomputer utilizzato in studi di biofisica computazionale.

FARE RICERCA

I NOSTRI STUDENTI

LO STUDIO DEGLI ORGANISMI VIVENTI: LA FISICA INCONTRA LE SCIENZE DELLA VITA

UN’OFFERTA DIDATTICA MIRATA ALL’ALTA FORMAZIONE

Lo studio della fisica della materia biologica sta assumendo un ruolo di crescente importanza nella ricerca interdisciplinare inerente la scienza della vita. Ciò che chiamiamo vita è una condizione propria di alcuni sistemi complessi che ha a che vedere con la loro capacità di replicarsi a partire dall’informazione contenuta nel codice genetico, ovvero nella struttura chimica di alcune molecole (acidi nucleici). La vita, quindi, non è una proprietà intrinseca di certa materia, bensì un fenomeno cosiddetto “emergente”, ovvero il risultato collettivo macroscopico di un complicatissimo sistema di interazioni tra molecole inanimate. Quindi, il comportamento dei sistemi biologici deve essere interamente riconducibile alle proprietà chimico-fisiche microscopiche degli atomi. La biofisica è la scienza che studia questa connessione, spiegando e predicendo il comportamento della materia biologica a partire dalle leggi fondamentali della fisica che regola i sistemi microscopici (meccanica quantistica). In particolare, il gruppo di ricerca che coordino presso il Dipartimento di Fisica utilizza modelli matematici e simulazioni al calcolatore per studiare la fenomenologia delle proteine, che sono le molecole che svolgono la maggior parte delle funzioni biologiche negli organismi viventi. Ciò significa cercare di capire come esse siano in grado di assumere spontaneamente la precisa forma in cui sono attive, spiegare quali siano le forze interatomiche che “guidano” il loro operato e identificare cosa accade quando questo funzionamento risulta difettoso, dando origine a diverse patologie.

Simone Orioli si è laureato in Fisica all’Università di Trento, dove ora è iscritto alla laurea magistrale. I suoi hobby sono, oltre alla programmazione, la recitazione e suonare la batteria. Simone, quando e come hai deciso che avresti studiato fisica all’università? L’ho deciso a metà del quinto anno di liceo, anche se sono sempre stato indeciso tra Fisica e Lettere moderne. La scelta definitiva è stata un vero e proprio gesto d’istinto e negli anni sono stato indubbiamente ripagato per la mia decisione. Della fisica ti interessa di più l’aspetto sperimentale o quello teorico? Sicuramente l’aspetto teorico, ma più precisamente quello computazionale, che meglio si adatta alle necessità di molte discipline della fisica moderna. Come giudichi l’ambiente e i servizi allo studio del tuo corso? L’ambiente è uno dei punti di forza di questa università: gli spazi dedicati allo studio sono moderni, adatti e sempre disponibili. Per quanto riguarda i servizi offerti, il fatto che l’università sia piccola gioca a vantaggio dello studente, con un’offerta didattica mirata a delle precise specializzazioni. Cosa consiglieresti a chi volesse scegliere il tuo corso di studi? Penso che per chiunque voglia iscriversi a Fisica il consiglio fondamentale sia: studia e lasciati appassionare. I risultati arriveranno di conseguenza.

intervista a Simone Orioli

di Pietro Faccioli, docente del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento


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UNIVERSITÀ

GIURISPRUDENZA

Corso di laurea magistrale a ciclo unico attivato dalla Facoltà di Giurisprudenza per l’anno accademico 2015-2016 GIURISPRUDENZA (CLASSE LMG/01)

Il corso, della durata di 5 anni, è pensato per formare esperti nel campo del diritto. Oltre allo studio delle classiche materie giuridiche (diritto italiano nelle sue varie ramificazioni: privato, pubblico, penale, ecc.), Giurisprudenza a Trento ha come elemento qualificante la spiccata proiezione transnazionale, internazionale e comparata. È previsto infatti un unico percorso denominato “Diritto comparato europeo e transnazionale”, che permette di acquisire gli strumenti necessari per poter integrare lo studio del diritto italiano con quello del diritto europeo e internazionale, e di analizzare le dinamiche di integrazione e collaborazione tra i vari ordinamenti. La laurea magistrale in Giurisprudenza è presupposto indispensabile per accedere alle tradizionali professioni forensi (avvocato, magistrato, notaio), ma fornisce anche la preparazione necessaria per il giurista d’impresa o per chi voglia accedere ai concorsi nelle pubbliche amministrazioni locali, nazionali, comunitarie e internazionali (un profilo professionale nuovo e interessante, ad esempio, è quello di giurista-linguista presso l’Unione europea). La laurea in Giurisprudenza rappresenta, inoltre, titolo positivo per ulteriori percorsi professionali. Essa è quindi spendibile nel giornalismo, nel volontariato organizzato e nella cooperazione, nel settore bancario, nell’ambito della tutela dei beni culturali e dell’ambiente, nelle tecnologie informatiche applicate alle scienze giuridiche, come l’e-commerce e la gestione di banche-dati giuridiche online.

OFFERTA FORMATIVA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 CORSO DI LAUREA A CICLO UNICO • Giurisprudenza (classe LMG/01)* * Il corso di laurea è a numero programmato.

Facoltà di Giurisprudenza via Verdi 53, 38122 Trento tel. +39 0461 281818 Segreteria.Giurisprudenza@unitn.it www.unitn.it/giurisprudenza


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À DI TRENTO

FARE RICERCA

I NOSTRI STUDENTI

DALLA CONOSCENZA ORGANIZZATA ALL’EDUCATION LAW

IN NIGERIA PER IL LAVORO DI TESI SULLA PIRATERIA MARITTIMA

Il diritto non è solo oggetto di studio. Lo studio stesso, la scuola e l’istruzione sono disciplinati da regole giuridiche. E così accade pure per l’insegnamento e la ricerca. “La conoscenza organizzata” è il titolo di un progetto che ha impegnato un nutrito gruppo di studiosi delle Università di Trento, Bologna e Milano-Bicocca. Gli interrogativi presi in esame sono molteplici: quali sono i diritti e le libertà di chi studia e di chi insegna? Come avviene la valutazione dell’istruzione? Chi, e in che modo, finanzia la ricerca? Esiste un quadro normativo europeo di riferimento? In quali termini le recenti riforme del sistema universitario possono dirsi adeguate? I risultati delle analisi svolte sono stati pubblicati nel 2014, in tre distinti volumi. La Facoltà di Giurisprudenza di Trento ha sempre manifestato interesse per questo settore, diventando luogo di confronto per esperti nazionali e per giovani giuristi stranieri. Negli ultimi due anni è stato attivato un corso di Comparative Education Law e nel 2013 si è svolto un convegno internazionale su “The governance of education in a multicultural society”. Quest’anno la Facoltà è stata sede di un’altra iniziativa di approfondimento, curata dal professor Roberto Toniatti, una summer school su “Constitutional Adjudication in Education Law: A Comparative Approach within the Council of Europe” realizzata in collaborazione con ELA (Education Law and Policy Association) e con EPLO (European Public Law Organization).

Massimo Kunle D’Accordi si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Trento. Nel tempo libero ama lo sport, viaggiare, leggere, ascoltare musica, andare a teatro e al cinema. Quali aspetti dello studio del diritto ti hanno più appassionato? Lo studio del diritto mi ha appassionato perché mi ha insegnato a penetrare nel cuore delle questioni, a lasciarmi incuriosire dai dubbi che derivano dalla conoscenza e dall’approfondimento. Come è nata l’idea di fare l’esperienza della ricerca tesi all’estero? Riflettendo sugli attacchi di pirati avvenuti al largo delle coste somale è nata l’idea pionieristica di andare a Lagos, in Nigeria, per studiare il fenomeno della pirateria marittima nel golfo di Guinea. Condurre un periodo di ricerca in una realtà non semplice mi ha permesso di arricchire la mia formazione approfondendo i temi del diritto internazionale. Cosa fai oggi? Oggi sono un operatore legale e mi occupo di richiedenti protezione internazionale. Continuo a studiare il fenomeno della pirateria marittima, ma anche il traffico di persone, il terrorismo, il traffico di sostanze stupefacenti, in particolare in Africa occidentale e nel Corno d’Africa. Perché è importante, dalla tua esperienza, l’apertura internazionale della Facoltà di Giurisprudenza? L’attuale progressiva mondializzazione dei rapporti sociali, economici e culturali e il continuo sviluppo delle tecnologie riducono le distanze da una parte all’altra del mondo e, per certi aspetti, abbattono i confini degli Stati. Lo studio comparato di sistemi giuridici altri e l’internazionalizzazione della didattica contribuiscono a formare un giurista “globale”, con una forma mentis internazionale, aperta al confronto con altri popoli, culture (anche giuridiche), Stati.

di Fulvio Cortese, docente della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento

intervista a Massimo Kunle D’Accordi


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UNIVERSITÀ

INGEGNERIA CIVILE, AMBIENTALE E MECCANICA Corsi di laurea attivati dal Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica per l’anno accademico 2015-2016

INGEGNERIA CIVILE (CLASSE L7)

Il corso forma laureati in grado di operare efficacemente in team per la progettazione e per la realizzazione di opere del settore civile, in particolare edifici e infrastrutture. Si può scegliere tra un curriculum metodologico e uno professionalizzante: il primo è vincolante per chi vuole proseguire gli studi con una laurea magistrale, il secondo fornisce competenze anche di tipo praticooperativo.

INGEGNERIA EDILE-ARCHITETTURA (CLASSE LM4), CORSO A CICLO UNICO

Si tratta di un corso di laurea magistrale a ciclo unico della durata di 5 anni, nato dall’esigenza di uniformare le conoscenze e la preparazione dell’architetto italiano con la formazione che ricevono i suoi colleghi europei. Lo scopo è quindi quello di integrare gli strumenti operativi necessari all’ideazione dell’opera con quelli necessari per la sua esecuzione, le conoscenze tipiche dell’architettura e dell’urbanistica con quelle tecnicoingegneristiche.

INGEGNERIA PER L’AMBIENTE E IL TERRITORIO (CLASSE L7)

Il corso di laurea fornisce strumenti per comprendere le molteplici interazioni tra uomo e ambiente (con particolare riferimento al ciclo dell’acqua e dei rifiuti) e soprattutto per concorrere all’uso sostenibile delle risorse naturali, alla difesa e prevenzione delle catastrofi naturali, alla gestione sostenibile degli insediamenti umani e alla valutazione del loro impatto sull’ambiente. Si può scegliere tra un curriculum metodologico (per chi intende poi proseguire con la laurea magistrale) e uno professionalizzante.

VITICOLTURA ED ENOLOGIA (CLASSE L25), CORSO INTERATENEO CON L’UNIVERSITÀ DI UDINE

Il corso di laurea, attivato in collaborazione con l’Università di Udine e la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, insegna a gestire la filiera vitivinicola, dalla coltivazione della vite alla vendita del prodotto finale, e consente l’accesso alla professione di enologo. Gli studenti possono frequentare a Trento/San Michele all’Adige i corsi del primo e terzo anno, mentre nel secondo anno i corsi si tengono presso la sede di Udine.

OFFERTA FORMATIVA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 CORSI DI LAUREA • Ingegneria civile (classe L7)** • Ingegneria per l’ambiente e il territorio

(classe L7)**

• Viticoltura ed enologia (classe L25) –

corso interateneo con l’Università di Udine

CORSO DI LAUREA A CICLO UNICO

• Ingegneria edile-architettura (classe LM4)* CORSI DI LAUREA MAGISTRALE

• Ingegneria civile (classe LM23) • Ingegneria per l’ambiente e il territorio (classe LM35) • Ingegneria energetica (classe LM30)*, corso interateneo con la Libera Università di Bolzano * Il corso di laurea è a numero programmato. L’iscrizione è subordinata al superamento di un test d’ammissione. ** Il corso di laurea non è a numero programmato, ma per iscriversi è necessario superare una soglia minima nella verifica obbligatoria delle conoscenze in ingresso.

Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica via Mesiano 77, 38123 Trento tel. +39 0461 282669 dicam@unitn.it www.unitn.it/dicam


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À DI TRENTO

FARE RICERCA

I NOSTRI STUDENTI

CON I PALI ENERGETICI LE FONDAMENTA DEGLI EDIFICI POSSONO PRODURRE ENERGIA PULITA

INTERESSE PERSONALE E BUONE ASPETTATIVE LAVORATIVE: COSÌ HO SCELTO INGEGNERIA

di Francesco Cecinato, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica

Le strutture di fondazione tradizionalmente hanno il ruolo di assicurare la stabilità degli edifici nella loro interazione col sottosuolo, come le radici per gli alberi. E se, completando l’analogia, le fondazioni fornissero agli edifici anche un apporto di energia rinnovabile, da utilizzare per la climatizzazione? Questo oggi è possibile grazie ai cosiddetti pali energetici, fondazioni profonde che scambiano calore col terreno. Se questa tecnologia è poco nota in Italia, nei paesi nordeuropei viene studiata da diversi anni, ma la mancanza di regole certe nella progettazione e di esperienza a lungo termine ne ha rallentato lo sviluppo. È recentemente nata una collaborazione fra il nostro gruppo di ricerca e la University of Southampton per analizzare la performance dei pali energetici, che ha previsto da un lato l’esecuzione di misure sperimentali su strutture reali installate a Londra, dall’altro lato la creazione di un modello numerico avanzato che ne riproduca il comportamento termo-meccanico. Il modello, sviluppato a Trento, permette di simulare fedelmente situazioni reali in termini di variazioni di temperatura e quantità di energia estratta, a seconda della tipologia di pali. Si giunge così alla messa a punto di precise raccomandazioni per la progettazione dei pali tenendo conto della massimizzazione dell’efficienza energetica. Tali risultati costituiscono un decisivo passo avanti verso l’affermazione di una tecnologia assai promettente, sia dal punto di vista economico che ambientale.

intervista a Matteo De Poli

Matteo De Poli è iscritto al corso di laurea in Ingegneria civile dell’Università di Trento. Matteo proviene da Borso del Grappa, in provincia di Treviso, e i suoi hobby sono il calcio e il collezionismo di monete. Matteo, quando e perché hai deciso di iscriverti a Ingegneria? Ho deciso di iscrivermi a Ingegneria negli ultimi anni di scuola secondaria perché mi incuriosivano gli aspetti che contraddistinguono questo percorso di studi, in particolar modo la comprensione e la descrizione di fenomeni, meccanismi e oggetti con cui entriamo in contatto. Quali sono i punti di forza del tuo percorso di studi? I punti di forza di un percorso di studi di questo tipo sono lo sviluppo di un metodo nella risoluzione di un problema che si deve affrontare e nell’organizzazione del proprio tempo, dando priorità ad alcuni aspetti rispetto ad altri. Sei soddisfatto dei servizi allo studio? A Trento i servizi allo studio e le opportunità offerte sono numerose e solitamente ben organizzate. Cosa consiglieresti ai ragazzi che stanno per fare la scelta dell’università? La cosa migliore da fare, secondo me, è quella di trovare un compromesso tra le aspettative lavorative offerte dall’indirizzo di studio e l’interesse personale che ci porta alla scelta di un ambito a scapito di un altro.


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UNIVERSITÀ

INGEGNERIA E SCIENZA DELL’INFORMAZIONE

Corsi di laurea attivati dal Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione per l’anno accademico 2015-2016 INFORMATICA (CLASSE L31) Il corso di laurea in Informatica insegna come trattare (elaborare, memorizzare, trasmettere) l’informazione e come risolvere problemi complessi riguardanti la gestione dell’informazione. Nei primi due anni vengono fornite conoscenze matematiche di base e conoscenze informatiche nel settore della programmazione e degli algoritmi, oltre che nel campo dei sistemi e nella gestione delle informazioni. Al terzo anno si può scegliere fra due percorsi: scienze e tecnologie informatiche, per approfondire le conoscenze informatiche, oppure un percorso interdisciplinare, per chi vuole poi completare la propria formazione nei settori della biologia o della matematica o dell’economia. INGEGNERIA DELL’INFORMAZIONE E ORGANIZZAZIONE D’IMPRESA (CLASSE L8) Il corso di laurea in Ingegneria dell’informazione e organizzazione d’impresa si propone di formare giovani laureati capaci di inserirsi sia nelle aziende manifatturiere e di servizi sia nella pubblica amministrazione, con competenze nell’uso dei sistemi organizzativi d’impresa e degli strumenti

informatici e telematici necessari per gestirli. Il corso offre una preparazione di tipo “professionalizzante”, cioè orientata all’inserimento diretto nel mondo del lavoro. INGEGNERIA DELL’INFORMAZIONE E DELLE COMUNICAZIONI (CLASSE L8) Il corso di laurea in Ingegneria dell’informazione e delle comunicazioni insegna a ideare, progettare e realizzare metodi, sistemi e apparati per l’acquisizione, memorizzazione, elaborazione e trasmissione di dati. L’obiettivo del corso è di creare delle figure professionali con competenze non limitate ad un singolo settore, ma piuttosto con una visione complessiva (sebbene non superficiale) delle diverse metodologie e tecnologie dell’intera area dell’informazione. Il corso di Ingegneria dell’informazione e delle comunicazioni a Trento si caratterizza per un profilo internazionale molto elevato (il 15% circa dei docenti è straniero) e per uno stretto legame con il mondo produttivo (alcuni insegnamenti sono tenuti da professionisti del settore).

OFFERTA FORMATIVA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 CORSI DI LAUREA

• Informatica (classe L31)* • Ingegneria dell’informazione e delle comunicazioni (classe L8)* • Ingegneria dell’informazione e organizzazione d’impresa (classe L8)* CORSI DI LAUREA MAGISTRALE

• Informatica (classe LM18), in lingua inglese • Ingegneria delle telecomunicazioni (classe LM27), in lingua inglese • Interaction design (classe LM55), corso interdipartimentale * Il corso di laurea è a numero programmato.

Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione via Sommarive 9, 38123 Povo (Trento) tel. +39 0461 285226-3936 disi@disi.unitn.it http://disi.unitn.it/


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I NOSTRI STUDENTI

CIRCUITI E PROGRAMMI CORRETTI? USIAMO LA LOGICA

VORREI CONIUGARE LE MIE PASSIONI: INFORMATICA E MUSICA

Cosa succede se il software o un circuito che controlla i comandi di un treno o di un aereo passeggeri è progettato male e al momento meno opportuno non si comporta come dovrebbe? Questa domanda mostra come uno dei grandi problemi tecnologici attuali sia quello di verificare in fase di progetto la correttezza di sistemi software e hardware, in particolare di quelli “critici”. In questo campo sono all’avanguardia i metodi di verifica formale, basati sull’idea di tradurre in formule logico-matematiche la descrizione del sistema hardware o software da verificare e dei suoi comportamenti previsti e, successivamente, di verificare in modo automatico che tutti, e soltanto, i comportamenti corretti possano essere “dedotti logicamente” dalla rappresentazione logica del sistema. Dal 2002, con Alessandro Cimatti della Fondazione Bruno Kessler (FBK) e un gruppo di dottorandi e borsisti, abbiamo dato un contribuito sostanziale per proporre e sviluppare una tecnica di ragionamento logico automatico, detta Satisfiability Modulo Theories (SMT), ora ampiamente utilizzata nella verifica formale di software e hardware. Ad esempio, in collaborazione con i dottorandi Anders Franzen e Alberto Griggio, nel 2009 abbiamo sviluppato, adattato e integrato all’interno del sistema di verifica formale di Intel il nostro “ragionatore logico” SMT, MathSAT, che da allora è usato da Intel per verificare efficacemente la correttezza del microcodice dei propri processori. Tale lavoro ha vinto il “Best Paper Award” alla conferenza internazionale “Formal Methods for Computed-Aided Design” nel 2010.

Andrea Dellera è iscritto al corso di laurea in Informatica dell’Università di Trento. Andrea proviene da Sant’Ambrogio di Valpolicella, in provincia di Verona, e nel tempo libero ama suonare la chitarra e il basso.

di Roberto Sebastiani, docente del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione (DISI) dell’Università di Trento

intervista ad Andrea Dellera

Andrea, iscrivendoti a Informatica hai fatto una scelta in continuità rispetto alla scuola superiore? Sì, alle superiori ho frequentato l’istituto tecnico Marconi a Verona, scegliendo l’indirizzo Informatica Abacus. Come ti sembrano l’ambiente e i servizi allo studio in Ateneo? L’Ateneo è molto ben organizzato e si vede l’impatto di trovarsi in una provincia autonoma. Ci sono servizi che invogliano i ragazzi a studiare, come le biblioteche aperte anche fino a tardi. Tutte le strutture vanno incontro alle necessità dello studente. Com’è il rapporto tra docenti e studenti? L’essere un ateneo medio-piccolo aiuta enormemente il rapporto con i docenti. Non è possibile paragonarlo a quello con i docenti delle superiori, ovviamente, ma sono sempre tutti disponibili a chiarimenti e incontri. L’informatica oggi è un settore cruciale: quali sono i tuoi progetti per il futuro? I miei progetti per il futuro sono di coniugare le due grandi passioni della mia vita: musica ed informatica. Quest’ultima è un settore tuttora in enorme crescita mentre l’industria musicale non è in un momento fiorente, ma coniugandole si otterrebbe qualcosa di innovativo e ben vendibile.


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INGEGNERIA INDUSTRIALE

Corso di laurea attivato dal Dipartimento di Ingegneria industriale per l’anno accademico 2015-2016 INGEGNERIA INDUSTRIALE (CLASSE L9) Il corso di laurea fornisce gli strumenti necessari per gestire i processi di sviluppo di nuovi prodotti industriali (materiali e processi) e di nuove tecnologie. Durante il primo anno, vengono consolidate le conoscenze in ambito matematico, fisico, chimico, economico ed informatico. A partire dal secondo anno si può scegliere tra un curriculum metodologico e uno tecnologico. Il curriculum metodologico approfondisce le conoscenze in matematica e fisica e nel campo dell’ingegneria meccanica e dei materiali ed è quindi l’ideale per chi intende poi proseguire gli studi con la laurea magistrale in Ingegneria meccatronica o in Materials and production engineering. A partire dal secondo semestre del secondo anno, pertanto, c’è la possibilità di una nuova scelta tra un orientamento materiali e un orientamento meccatronica. Nel primo orientamento, i corsi caratterizzanti ricadono soprattutto negli ambiti della scienza dei materiali, degli impianti industriali e dei sistemi meccanici ed elettronici; nel secondo, i corsi caratterizzanti sono rivolti agli ambiti dei sistemi pneumatici ed oleodinamici, dei sistemi meccanici, elettrici ed elettronici, delle misure meccaniche e termiche. Il curriculum tecnologico, invece, fornisce competenze di tipo pratico-operativo nel campo dell’ingegneria meccatronica e dei materiali, anche attraverso stage in impresa; è quindi consigliabile se non si intende proseguire gli studi con una laurea magistrale, ma si è più orientati ad accedere direttamente al mondo del lavoro.

OFFERTA FORMATIVA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 CORSO DI LAUREA • Ingegneria industriale (classe L9)** CORSI DI LAUREA MAGISTRALE • Materials and production engineering

(classe LM22), in lingua inglese • Ingegneria meccatronica (classe LM33), in lingua inglese ** Il corso di laurea non è a numero programmato, ma per iscriversi è necessario superare una soglia minima nella verifica obbligatoria delle conoscenze in ingresso.

Dipartimento di Ingegneria industriale via Sommarive 9, 38123 Povo (Trento) tel. +39 0461 282500-2503 dii.supportstaff@unitn.it www.unitn.it/dii


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I NOSTRI STUDENTI

UN NETWORK EUROPEO SU MATERIALI CERAMICI E APPLICAZIONI NEL SETTORE ENERGETICO

AFFASCINATA DAL MONDO DEI MOTORI HO SCELTO INGEGNERIA INDUSTRIALE

di Gian Domenico Sorarù, docente del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Trento

Nella vita di tutti i giorni i materiali ceramici sono sinonimo di stoviglie o di tegole e mattoni. In realtà i materiali ceramici pervadono tutti i settori tecnologici avanzati, dalle telecomunicazioni all’aerospazio, dalle biotecnologie a quello delle energie rinnovabili. Il progetto europeo Marie Curie FUNEA (Functional Nitrides for Energy Applications), cui aderiscono 8 università europee e 5 partner industriali, ha come obiettivo lo studio di materiali ceramici molto speciali che sono a base di azoto, come ad esempio il nitruro di boro (BN), che può essere impiegato per lo stoccaggio o la produzione di H2, o il carbonitruro di silicio (SiCN) microporoso per la separazione di H2 da CO oppure ancora i SiAlON da usarsi come LED o il LiPON che trova applicazioni nelle batterie al litio. Il gruppo di Trento studia nitruri ottenuti con una tecnica innovativa che prevede di partire, per la loro preparazione, da materiali polimerici speciali. Il processo è molto flessibile e permette di ottenere sia materiali estremamente porosi, come gli aerogel, che fibre o film spessi solo poche decine di nanometri. Inoltre, i ceramici ottenuti da polimeri sono materiali nanostrutturati che contengono fogli di grafene dispersi in una matrice amorfa. A Trento si studia la possibilità di “drogare” i fogli di grafene presenti con atomi di azoto per controllarne le proprietà elettriche e per realizzare nuovi sensori di gas (NO2 o H2) che possano lavorare in ambienti particolarmente aggressivi e ad alta temperatura.

intervista a Virginia Caldara

Virginia Caldara è iscritta al corso di laurea in Ingegneria industriale dell’Università di Trento. Nel tempo libero ama praticare il calcio a 5, l’arrampicata e il nuoto. Perché, dopo la maturità, hai scelto di studiare Ingegneria? Sono sempre stata interessata alle materie scientifiche e affascinata dal mondo dei motori. Inoltre Ingegneria mi sembrava il settore più adatto, oggi, per uno sbocco lavorativo futuro. Sei soddisfatta del percorso di studi fatto fin qui? Sono soddisfatta delle materie studiate in questi tre anni, nonostante il carico di studi diventi ogni anno sempre più impegnativo. Avrei preferito però avere maggiore possibilità di un riscontro pratico di ciò che ho studiato sui libri. Quali altri aspetti della vita universitaria hanno segnato i tuoi anni a Trento? L’università mi ha portata ad allontanarmi da casa e quindi ad avere più indipendenza e responsabilità. Lasciare il ristretto ambiente liceale mi ha permesso di confrontarmi non solo con persone provenienti da tutta Italia ma anche con ragazzi stranieri. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Vorrei informarmi sulle ricerche che si svolgono a Trento nel mio settore. Intanto sono intenzionata ad iscrivermi al corso di laurea magistrale in Ingegneria dei materiali, molto probabilmente qui a Trento. Dopo la laurea mi piacerebbe fare un’esperienza di lavoro all’estero.


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LETTERE E FILOSOFIA

Corsi di laurea attivati dal Dipartimento di Lettere e Filosofia per l’anno accademico 2015-2016

BENI CULTURALI (CLASSE L1)

LINGUE MODERNE (CLASSE L11)

L’obiettivo che il corso si propone è quello di fornire agli studenti gli strumenti necessari per occuparsi della conservazione, gestione e promozione del vastissimo patrimonio storico, artistico, archeologico, archivistico e musicale e dello spettacolo del nostro Paese. Durante il primo anno si affrontano le discipline di base, tra le quali storia, geografia, letteratura; a partire dal secondo anno è possibile scegliere una carriera-tipo, approfondendo così i diversi ambiti dei beni culturali: l’archeologia, la storia dell’arte, l’archivistica e la conservazione libraria, la storia del teatro e della musica.

Il corso si propone di fornire solide basi nella linguistica teorica e in due lingue e relative culture da scegliersi fra inglese, francese, spagnolo e tedesco. Le lezioni di lingue, culture e letterature straniere vengono offerte in lingua originale sin dal primo anno. Gli insegnamenti di lingue straniere sono affiancati dalle esercitazioni tenute dagli esperti linguistici madrelingua. Sono previsti 2 percorsi: Letterature, lingue e traduzione è rivolto in particolare alla dimensione delle lingue, della comunicazione e traduzione delle culture e letterature straniere; Lingue per l’intermediazione turistica e d’impresa è maggiormente orientato alle lingue applicate agli ambiti dell’economia e dell’organizzazione turistica.

FILOSOFIA (CLASSE L5) Il corso permette agli studenti di sviluppare una solida preparazione filosofica. A tale scopo, privilegia anzitutto discipline classiche come la metafisica e l’etica, l’epistemologia e l’estetica, la filosofia politica e della religione. Accanto alle discipline filosofiche in senso stretto, vi sono poi insegnamenti affini come la pedagogia, la psicologia, la sociologia e ambiti scientifici relativamente nuovi, come ad esempio l’informatica linguistica e i metodi quantitativi. Gli studenti possono scegliere tra tre diverse carriere: Logica, teoria del linguaggio e matematica; Etica, politica e scienze delle religioni; Storia della filosofia, scienze storiche e scienze umane.

STUDI STORICI E FILOLOGICOLETTERARI (CLASSE L10) Il corso intende fornire gli studenti di una solida formazione umanistica, nella quale siano presenti sia studi di carattere letterario e linguistico-filologico, sia quelli di carattere storico, indagati nelle loro reciproche correlazioni. Vengono proposte tre carriere-tipo (Lettere classiche, Lettere moderne e Storia) che offrono agli studenti una conoscenza critica della civiltà letteraria greca e latina, tardo-antica, romanza e italiana, in relazione al contesto storico, esaminato nel suo intero sviluppo dall’antichità al mondo contemporaneo.

OFFERTA FORMATIVA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 CORSI DI LAUREA • Beni culturali (classe L1)* • Filosofia (classe L5)* • Lingue moderne (classe L11)* • Studi storici e filologico-letterari (classe

L10)*

CORSI DI LAUREA MAGISTRALE • Arte (classe LM89), corso interateneo

con l’Università di Verona

• Filologia e critica letteraria (classe LM14) • Filosofia e linguaggi della modernità

(classe LM78)

• Letterature euroamericane, traduzione e

critica letteraria (classe LM37)

• Mediazione linguistica, turismo e culture

(classe LM49), corso interdipartimentale con il Dipartimento di Economia e Management • Quaternario, preistoria e archeologia (classe LM2), corso interateneo con le Università di Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Verona • Scienze storiche (classe LM84), corso interateneo con l’Università di Verona *Il corso di laurea è a numero programmato. L’iscrizione è subordinata al superamento di un test d’ammissione.

Dipartimento di Lettere e Filosofia via Tommaso Gar 14, 38122 Trento tel. +39 0461 282723 info@lett.unitn.it www.unitn.it/lettere


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FARE RICERCA

I NOSTRI STUDENTI

UN PROGETTO EUROPEO PER EDUCARE LA MIA PASSIONE PER L’ARTE È ALLA CITTADINANZA A PARTIRE DALLA DIVENTATA UN PROGETTO PER IL SCUOLA FUTURO di Olga Bombardelli, docente del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento

intervista a Lara Spagnolli

ECLIPSE, un progetto europeo coordinato dall’Università di Trento, si occupa di Europa e cittadinanza nell’ambito dei programmi per le scuole secondarie. Abbiamo iniziato studiando le modalità di insegnamento alla cittadinanza nei sistemi scolastici dei sei Stati partner, esaminando i programmi, i libri scolastici, le abitudini di lavoro degli insegnanti e degli alunni. In seguito sono stati sviluppati materiali di apprendimento per i ragazzi su tematiche di attualità legate all’impegno civico e alla dimensione europea. I temi trattati vanno dai diritti umani all’identità culturale, alla cittadinanza europea, alla storia del processo di integrazione europea e al funzionamento delle istituzioni. I moduli di insegnamento prodotti fanno tesoro delle buone pratiche selezionate nelle scuole partner e sono disponibili in 6 lingue (inglese, italiano, portoghese, romeno, spagnolo, tedesco) sul sito del progetto eclipse.lett.unitn.it. Inoltre sono stati sperimentati nelle scuole da insegnanti che hanno partecipato a diversi corsi di aggiornamento ECLIPSE. Obiettivo degli strumenti didattici, costruiti insieme dai gruppi di esperti dei sei paesi partner, è coinvolgere in forma attiva i ragazzi e motivarli ad imparare, a cercare informazioni, a discutere e valutare i messaggi e a vagliare le fonti da cui provengono. La finalità è fare in modo che i ragazzi possano formarsi un’idea documentata e consapevole della realtà civicopolitica locale, nazionale, europea e globale ed essere in grado di mettere in atto comportamenti responsabili su scala individuale e collettiva. Il progetto è stato finanziato dal programma europeo Comenius.

Lara Spagnolli è iscritta al corso di Beni culturali dell’Università di Trento. Tra i suoi hobby ci sono la pittura e il cinema; ama anche viaggiare, conoscere nuovi posti e persone di diverse nazionalità e culture. Lara, scegliendo l’università hai fatto una scelta in continuità rispetto alla scuola superiore? La scelta di iscrivermi a Beni culturali è stata fatta in continuità con la scuola superiore, infatti ho frequentato un istituto d’arte a indirizzo restauro, che mi dava la possibilità di approfondire la mia passione per l’arte anche a livello pratico, oltre ad offrirmi una buona base di storia dell’arte. Verso che ambito si sono indirizzati i tuoi studi all’università? L’università mi ha dato l’occasione di esplorare l’ambito dei beni culturali in tutti i suoi molteplici aspetti. Quello che prima era un interesse verso la storia dell’arte è diventato un interesse orientato in particolare verso discipline come la legislazione dei beni culturali e la museologia. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? In futuro mi piacerebbe molto andare all’estero e approfondire i miei studi, anche per scoprire realtà diverse. Per quanto riguarda un possibile lavoro sono molti i campi in cui mi vorrei cimentare, ma punto soprattutto a trovare occupazione in un’istituzione come il museo. Consiglieresti una formazione umanistica ai ragazzi che stanno per scegliere l’università? Una formazione umanistica offre agli studenti una solida preparazione culturale, fondamentale per molte professioni. Credo che la cosa più importante sia la passione per ciò che si studia. L’università è la tappa che determina il futuro dello studente, quindi è bene valutare il percorso di studio in maniera adeguata.


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MATEMATICA

Corso di laurea attivato dal Dipartimento di Matematica per l’anno accademico 2015-2016 MATEMATICA (CLASSE L35) I primi due anni mirano a fornire una solida preparazione di base nei vari campi della matematica: logica, algebra, geometria, analisi, probabilità e statistica, fisica matematica, analisi numerica. Al terzo anno c’è un’ampia possibilità di scelta fra insegnamenti sia di matematica che di discipline affini: a seconda di come si intendono proseguire gli studi, è suggerito di frequentare anche corsi di fisica, informatica, biologia, ingegneria o economia. Dopo la laurea (triennale), si possono continuare gli studi con una laurea magistrale in Matematica oppure approfondire le competenze interdisciplinari con una laurea magistrale in altri settori (ad esempio a Trento vi è la possibilità di conseguire la laurea magistrale in Finanza presso il Dipartimento di Economia e Management).

OFFERTA FORMATIVA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 CORSO DI LAUREA • Matematica (classe L35)* CORSO DI LAUREA MAGISTRALE • Matematica (classe LM40), in lingua

inglese

*Il corso di laurea è a numero programmato.

A Trento la laurea magistrale offre un percorso di avviamento alla ricerca, uno che prepara per l’insegnamento e la comunicazione, e percorsi interdisciplinari in Crittografia, in Matematica per la Biologia e in Matematica per la Medicina. A molti studenti, specialmente nei percorsi più vicini alle applicazioni, sono offerti stage presso aziende e enti di ricerca esterni all’università, oppure tirocini interni su argomenti di ricerca proposti da aziende esterne. Il corso forma laureati con spiccate abilità di ragionamento, di calcolo e di manipolazione simbolica, capaci di comprendere e utilizzare descrizioni e modelli matematici nell’ambito della fisica, della biologia, dell’informatica, dell’ingegneria e dell’economia.

Dipartimento di Matematica via Sommarive 14, 38123 Povo (Trento) tel. +39 0461 281508-1625 dept.math@unitn.it www.unitn.it/dmath


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FARE RICERCA

I NOSTRI STUDENTI

IL RUOLO FONDAMENTALE DELLA HO SCELTO TRENTO PER L’OFFERTA MATEMATICA NELLA DESCRIZIONE DEL FORMATIVA, L’ORGANIZZAZIONE E LE MONDO FISICO STRUTTURE di Sonia Mazzucchi, ricercatrice del Dipartimento di Matematica dell’Università di Trento

intervista a Andrea Morelato

“La filosofia naturale è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi, io dico l’universo, ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua e conoscer i caratteri nei quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto.” [Galileo Galilei (15641642)]. Oggi le parole di Galileo sono quanto mai attuali. Tecniche sperimentali sempre più avanzate hanno permesso lo studio di fenomeni non direttamente accessibili ai nostri sensi, mostrando come su scale microscopiche il mondo sembra seguire leggi che entrano in contrasto col nostro senso comune, legato alla realtà macroscopica di cui abbiamo esperienza diretta. In questo “oscuro labirinto” il linguaggio matematico avanzato, grazie alla ricchezza degli oggetti astratti che può sviluppare e descrivere, è in grado non solo di fornire una formulazione precisa ed elegante delle più complesse teorie fisiche, ma anche di stimolarne lo sviluppo fornendo i mezzi per la previsione di nuovi fenomeni. È sorprendente l’efficacia con cui, ad esempio, complesse tecniche algebriche sviluppate per descrivere il concetto di simmetria permettono di classificare le particelle elementari conosciute, mentre tecniche analitiche per il calcolo di “somme con un numero infinito di addendi” riescono a descrivere perfettamente la strana evoluzione temporale di un sistema microscopico. La ricerca matematica in questo affascinante campo interdisciplinare si occupa dello studio dei problemi posti dal “grande libro della natura aperto di fronte ai nostri occhi”: sta a noi riuscire a leggerlo e a comprenderlo in profondità.

Andrea Morelato è iscritto al corso di laurea in Matematica dell’Università di Trento. Proviene da Castel d’Azzano, in provincia di Verona, e nel tempo libero ama suonare la chitarra e fare sport (nuoto, corsa e qualche volta arrampicata). Andrea, come mai dopo la maturità hai scelto di frequentare l’università a Trento? Ho avuto la possibilità di confrontarmi con l’esperienza positiva di mia sorella che stava concludendo in questa università il suo percorso di studi, anche lei in matematica. Decisivo è stato il suo giudizio riguardo alla validità dell’offerta formativa, l’organizzazione dell’Ateneo e le strutture a disposizione. Sei soddisfatto del tuo percorso di studi? Certo. In questi tre anni ho frequentato numerosi corsi interessanti e ho potuto scegliere tra una vasta gamma di esami per poter completare il mio piano di studi. Inoltre i docenti si sono sempre mostrati validi, preparati e hanno saputo trasmettere la passione che essi hanno, ciascuno nel proprio ambito di ricerca. Di cosa ti stai occupando per la tua tesi triennale? Si tratta dell’applicazione in fisica di alcuni concetti della matematica, più precisamente della geometria differenziale all’elettrostatica. Cosa consiglieresti ai ragazzi che devono fare ora la loro scelta? Se a un ragazzo piace la matematica, possiede una buona dose di curiosità e non si arrende di fronte alle prime difficoltà, quest’indirizzo può essere una buona scelta per poter mettere alla prova le proprie capacità, per la possibilità di lavoro futuro e per le soddisfazioni personali che questa disciplina può dare.


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PSICOLOGIA E SCIENZE COGNITIVE Corsi di laurea attivati dal Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive per l’anno accademico 2015-2016

EDUCAZIONE PROFESSIONALE (CLASSE 2SNT), IN COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ DI FERRARA Il corso, che appartiene alla classe delle lauree nelle professioni sanitarie e della riabilitazione, fornisce le conoscenze di tipo sociale, psicologico, educativo e medicosanitario necessarie per diventare educatore professionale sanitario. Durante gli anni di studio s’impara a realizzare progetti educativi e riabilitativi, mirati a promuovere lo sviluppo equilibrato della persona, soprattutto in situazioni di devianza e disagio, e il suo reinserimento psico-sociale. La sede del corso, offerto dal Dipartimento di Scienze biomediche e chirurgicospecialistiche dell’Università di Ferrara, è il Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive a Rovereto.

INTERFACCE E TECNOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE (CLASSE L20) Il corso di studi è volto alla formazione di laureati con competenze negli aspetti tecnico-informatici, cognitivi e sociali della comunicazione, mediata dalle tecnologie dell’informazione. In Italia esistono poche realtà in cui si studiano gli aspetti specifici delle tecnologie della comunicazione e dell’interazione uomo-macchina e quasi mai sono considerate assieme le tre “anime” di quest’area: computer science, scienze cognitive e progettazione d’interfacce-utente. Per rispondere a questa esigenza, il corso è multidisciplinare e affronta materie come psicologia, scienze cognitive, informatica e programmazione, matematica, design, sociologia della comunicazione ed ergonomia cognitiva.

OFFERTA FORMATIVA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 CORSI DI LAUREA • Educazione professionale (classe

SNT/2)*, in collaborazione con l’Università di Ferrara • Interfacce e tecnologie della comunicazione (classe L20)* • Scienze e tecniche di psicologia cognitiva (classe L24)*

CORSI DI LAUREA MAGISTRALE • Psicologia (classe LM51)* • Interaction design (classe LM55),

corso interdipartimentale

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE ATTIVATO DAL CIMeC (VEDI PAG. 38) • Cognitive science (classe LM55)*, in

lingua inglese

*Il corso di laurea è a numero programmato.

SCIENZE E TECNICHE DI PSICOLOGIA COGNITIVA (CLASSE L24)

In questo corso di laurea si studiano la mente, la parte anatomo-funzionale del cervello, il comportamento umano e animale, attraverso una molteplicità di discipline, che vanno dalla psicologia alle neuroscienze, dalla statistica per l’analisi dei dati all’informatica, dalla matematica all’ergonomia cognitiva. Un elemento caratterizzante del corso è la capacità di applicare le conoscenze teoriche della psicologia cognitiva nei diversi ambiti della società, del mondo produttivo e dell’agire umano in generale.

Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive corso Bettini 84, 38068 Rovereto (TN) tel. +39 0464 808401 DipartimentoPSC@unitn.it www.unitn.it/cogsci


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FARE RICERCA

I NOSTRI STUDENTI

DALLA BELLEZZA ALLA LIBERTÀ: LA COMPRENSIONE DI PAROLE ASTRATTE

NEUROSCIENZE: SINERGIA DI RICERCA E CLINICA

Diversamente da parole concrete come “sedia” o “lampadina” che si riferiscono a oggetti materiali, parole astratte come “libertà”, “eternità” o “bellezza” non denotano cose che possiamo direttamente percepire attraverso i sensi. Mentre per apprendere l’uso e comprendere il significato delle prime bisogna far leva su informazione percettiva esterna, l’apprendimento e la comprensione delle seconde richiede l’utilizzo di informazione diversa. Secondo la concezione classica della semantica, la capacità di padroneggiare parole astratte dipende dalla conoscenza di altre parole. Recenti studi hanno criticato questa posizione, sostenendo che per comprendere parole astratte non è sufficiente un’appropriata informazione linguistica, ma serve anche informazione emotiva. La nostra ricerca cerca di spingersi oltre, ipotizzando che la loro comprensione poggi anche su informazione corporea e propriocettiva (ossia sulle nostre sensazioni interne). Secondo questa ipotesi, le parole astratte non sono strutturalmente omogenee: alcune si basano prevalentemente su informazione linguistica, altre invece su informazione sensoriale interna (emozioni e sensazioni corporee). In uno studio pubblicato di recente abbiamo proposto un criterio per distinguerle. Questa ricerca intende, da una parte, ampliare le nostre conoscenze teoriche sul linguaggio e, dall’altra, gettare luce sulle capacità astrattive umane, fornendo nuove indicazioni su come potenziarle.

Luca Artesini si è laureato in Scienze e tecniche di psicologia cognitiva all’Università di Trento, dove ora è iscritto alla laurea magistrale in Psicologia. I suoi hobby sono le neuroscienze, e più in generale le scienze, la fotografia e il calcio. Luca, perché dopo la maturità hai deciso di iscriverti a Scienze cognitive? Inizialmente volevo fare medicina o un corso nell’area della biologia, ma alla fine ho optato per le scienze cognitive. Non c’è quindi un “a priori”, è una ragione che mi sono costruito man mano trasformandola in passione e ora non la baratterei con uno stetoscopio. Quali sono gli aspetti che ti hanno più appassionato del tuo percorso di studi? Ricerca e clinica nelle neuroscienze si fondono sinergicamente. Lo studio dei processi cognitivi da un punto di vista comportamentale e funzionale permette di comprendere sia la patologia sia la normalità. Cosa stai facendo ora e quali sono i tuoi progetti per il futuro? Da più di un anno faccio parte di un team di ricerca che lavora con persone sorde portatrici di impianto cocleare. In futuro prevedo di conseguire un PhD all’estero che mi consentirà di entrare a pieno titolo nel mondo della ricerca. Come hai trovato l’ambiente e i servizi in Ateneo? Il dipartimento è a Rovereto e non posso che essere soddisfatto della realtà che ho trovato. La distanza da Trento crea alcuni piccoli inconvenienti, ma le strutture sono eccellenti.

di Sara Dellantonio, ricercatrice del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell’Università di Trento

intervista a Luca Artesini


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SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE

Corsi di laurea attivati dal Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale per l’anno accademico 2015-2016 SERVIZIO SOCIALE (CLASSE L39) Il corso di laurea in Servizio sociale permette agli studenti di comprendere e sperimentare i metodi, le tecniche e i principi necessari per svolgere la professione di assistente sociale. Il curriculum formativo offre insegnamenti nel campo della sociologia, della psicologia e del diritto ed è articolato in modo tale da fornire gli strumenti per analizzare, comprendere e risolvere le situazioni di disagio all’interno delle comunità.

SOCIOLOGIA (CLASSE L40) Studiare la società, capire il mondo. Questa l’opportunità che viene offerta agli studenti di Sociologia, attraverso una preparazione articolata in discipline quali la sociologia, la scienza politica, il diritto, la storia, l’economia, l’antropologia e la psicologia. Studenti e studentesse acquisiscono le competenze metodologiche necessarie per analizzare e interpretare dati e fenomeni sociali e, a partire dall’anno accademico 2015-2016, è prevista la possibilità di scegliere tra due percorsi: uno con maggiore enfasi su competenze pratiche (dedicato alla progettazione e all’innovazione sociale) ed uno orientato al proseguimento verso la magistrale.

STUDI INTERNAZIONALI (CLASSE L36) Il corso di laurea in Studi internazionali fornisce competenze per capire le trasformazioni sociali, politiche ed economiche nel contesto dei processi di europeizzazione, internazionalizzazione e globalizzazione. L’approccio è pertanto multidisciplinare e prevede conoscenze in sociologia, scienza politica, diritto, storia internazionale e in economia europea e internazionale. Forte accento è posto sull’apprendimento delle lingue straniere e in particolare dell’inglese. Studi internazionali si colloca nella classe di laurea di Scienze politiche e delle relazioni internazionali (L36) e si articola in due percorsi – Politica e organizzazioni internazionali e Cooperazione e sviluppo – ciascuno dei quali prevede la possibilità di sostenere esami in lingua inglese.

OFFERTA FORMATIVA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 CORSI DI LAUREA • Servizio sociale (classe L39)* • Sociologia (classe L40)* • Studi internazionali (classe L36)* CORSI DI LAUREA MAGISTRALE • Gestione delle organizzazioni e del

territorio (classe LM88)

• Metodologia, organizzazione e

valutazione dei servizi sociali (classe LM87)* • Sociology and social research (classe LM88), in lingua inglese *Il corso di laurea è a numero programmato.

Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale via Verdi 26, 38122 Trento tel. +39 0461 281300 sociologia@soc.unitn.it www.unitn.it/sociologia


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À DI TRENTO

FARE RICERCA

I NOSTRI STUDENTI

LA DEMOCRAZIA E LA GOVERNANCE GLOBALE

TRADIZIONE SOCIOLOGICA E APERTURA INTERNAZIONALE

Contano di più gli Stati o le organizzazioni internazionali? Il processo di integrazione europea porterà agli Stati Uniti d’Europa? La governance globale può essere democratica? Esiste una società civile globale? Questi sono alcuni dei quesiti a cui cerca di trovare una risposta l’unità di ricerca Demoglob (Democracy and Global Governance) del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale. Questo gruppo di studiosi e studiose svolge attività di ricerca attorno alle istituzioni di organizzazione politica su scala locale, nazionale e internazionale guardando a come sia cambiata l’attività del governare per effetto della globalizzazione, dell’integrazione europea e di altri processi transnazionali. Le aree di ricerca affrontate comprendono, dunque, l’Unione europea e il processo di costruzione di una governance sovranazionale, le relazioni internazionali e le crescenti interdipendenze tra gli Stati, la formazione di regimi internazionali (UN, WTO), la promozione dei diritti umani, la risoluzione dei conflitti, il cambiamento climatico e la cooperazione allo sviluppo. Periodicamente vengono promosse attività seminariali, convegnistiche e workshop quali occasioni di riflessione sui temi citati e di divulgazione dei risultati delle attività di ricerca.

Silvia Trevisani è iscritta al corso di laurea in Studi internazionali dell’Università di Trento. È originaria di Treviso e nel tempo libero le piace viaggiare e andare al cinema. Silvia, perché hai deciso di approfondire l’ambito sociale? Mentre frequentavo il liceo classico ho avuto l’opportunità di impegnarmi in prima persona nell’attività politica e sono sempre stata attiva nel mondo delle associazioni. Da questo interesse personale è nato il desiderio di approfondire gli studi e di trasformarlo in un possibile futuro lavorativo. Hai scelto Trento per la sua tradizione sociologica? Sì, sicuramente il fatto che proprio a Trento sia nata la prima Facoltà di Sociologia ha contato nella mia scelta: il mio corso, in particolare, riesce a coniugare le discipline sociologiche con quelle delle scienze politiche. Quali sono, invece, gli elementi più innovativi? L’offerta formativa del corso mi permette di declinare l’approccio tradizionale alla sociologia anche in ambito internazionale. Inoltre, negli ultimi anni il Dipartimento offre molte opportunità per trascorrere un periodo di studio all’estero: il prossimo semestre sarò in Finlandia, dove arricchirò il mio percorso con un tirocinio al Finnish Refugee Council. Che consigli daresti ad uno studente che sta per iscriversi all’università? Sicuramente di cogliere tutte le occasioni, anche esterne all’ambiente universitario. Grazie ad un corso sulla storia dei Balcani ho conosciuto le attività delle associazioni trentine impegnate in progetti nella regione e ho fatto un viaggio per scoprire le diverse culture locali.

di Alessia Donà, docente del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento

intervista a Silvia Trevisani


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UNIVERSITÀ

CENTRO DI BIOLOGIA INTEGRATA (CIBIO) Corso di laurea attivato dal Centro di Biologia integrata (CIBIO) per l’anno accademico 2015-2016 SCIENZE E TECNOLOGIE BIOMOLECOLARI (CLASSE L2) Il corso di laurea è rivolto allo studio dei meccanismi di funzionamento, a livello molecolare e cellulare, dei sistemi biologici. I laureati saranno in grado di effettuare esperimenti allo scopo di analizzare, modificare e utilizzare le cellule, o i loro singoli componenti, in tutti gli ambiti in cui le biotecnologie hanno un impatto sulla vita umana e sulla sostenibilità demografica e ambientale. Il corso si basa su una forte integrazione tra le discipline biologiche e quelle matematiche, fisiche, chimiche e informatiche, approfondite in particolare nel corso dei primi due anni. Per quanto riguarda la biologia, il corso fornisce conoscenze in merito ai meccanismi genetici di base della cellula, alla comunicazione cellulare, alla regolazione del metabolismo e alle tecnologie utilizzate per la manipolazione genetica. A questo si aggiungono nozioni nel campo della bioetica, del biodiritto e della sicurezza nel settore biotecnologico. Nel corso del terzo anno, si acquisiscono competenze di tipo tecnico-pratico nel settore delle biotecnologie e della biologia dei sistemi. L’attività di laboratorio consente allo studente di sviluppare una preparazione di tipo sperimentale.

OFFERTA FORMATIVA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 CORSO DI LAUREA • Scienze e tecnologie biomolecolari

(classe L2)*

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE • Biotecnologie cellulari e molecolari

(classe LM9)*, in lingua inglese

*Il corso di laurea è a numero programmato.

CIBIO - Centre for Integrative Biology via delle Regole 101, 38123 Mattarello (Trento) tel. +39 0461 283706-1622 cibio@unitn.it www.unitn.it/en/cibio


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À DI TRENTO

FARE RICERCA

I NOSTRI STUDENTI

STUDIARE LA DEGENERAZIONE DEI NEURONI PER POTER INTERVENIRE PRECOCEMENTE

SCIENZE DELLA VITA IN AULA E IN LABORATORIO

di Manuela Basso, ricercatrice presso il Centro per la Biologia integrata (CIBIO) dell’Università di Trento

Il cervello è l’organo che ancora oggi più mi affascina. Il sistema nervoso contiene tutte le informazioni che caratterizzano la nostra personalità e i nostri ricordi e orchestra numerose altre parti del corpo che ci permettono ad esempio di camminare in montagna e di godere pienamente dell’ambiente, sentendo suoni e percependo profumi. Purtroppo, quando qualcosa smette di funzionare nel cervello, tutto viene in qualche modo compromesso. Come biotecnologa medica, mi sono sempre posta come obiettivo quello di capire cosa esattamente non funzionasse e come avremmo potuto “aggiustare” il sistema. I neuroni, le cellule funzionali del sistema nervoso, non si dividono e, una volta maturati, ci accompagnano per tutta la vita. È necessario dunque preservarli dal danno e dalla morte il più a lungo possibile. I neuroni comunicano e ricevono il nutrimento da altre cellule essenziali per il loro funzionamento: la glia. Nel Laboratorio “Transcriptional Neurobiology” del CIBIO stiamo studiando fattori molecolari capaci di bloccare la morte neuronale, sia all’interno del neurone stesso che derivati dalle cellule gliali limitrofe. L’obiettivo è di identificare delle molecole marker che ci permettano di capire quando i neuroni stanno iniziando a degenerare per intervenire precocemente e bloccare gli eventi di morte (diagnostica precoce). La ricerca, finanziata dall’Alzheimer Trento Onlus, si sviluppa grazie ad importanti collaborazioni, a livello nazionale e internazionale, e alla stretta interazione con il Laboratorio di Malattie Neurodegenerative del CIBIO, coordinato dalla dottoressa Maria Pennuto.

intervista a Giovanni Spagnolli

Giovanni Spagnolli si è laureato in Scienze e tecnologie biomolecolari all’Università di Trento, dove ora è iscritto alla laurea magistrale in Biotecnologie cellulari e molecolari. I suoi hobby sono la musica, il cinema e la tecnologia. Giovanni, dopo la maturità scientifica, perché hai deciso di approfondire l’ambito della biologia? Questa scelta è dovuta al fatto che alle scuole superiori mi appassionavano gli argomenti trattati in biologia e chimica. Ho deciso dunque di iscrivermi al corso in Scienze e tecnologie biomolecolari dove si studiano le scienze della vita con un approccio integrato delle due discipline. Sei soddisfatto del corso di laurea e delle opportunità che offre l’Ateneo? Sì, sono soddisfatto del corso di laurea perché offre una ottima preparazione sia dal punto di vista teorico che pratico, anche grazie alle esercitazioni in laboratorio. Com’è il rapporto tra docenti e studenti nel tuo corso di studi? Il rapporto che si è instaurato con i docenti è decisamente produttivo per l’apprendimento: i docenti hanno sempre offerto la massima disponibilità per risolvere i nostri dubbi e fornire chiarimenti. Grazie al buon rapporto con loro e alla collaborazione con dottorandi e ricercatori, è possibile mettere mano al lavoro concreto in laboratorio e imparare che i risultati si raggiungono solo attraverso il confronto quotidiano e il lavoro di gruppo. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Al giorno d’oggi è meglio essere pronti a cogliere ogni occasione. Per questo mi piacerebbe proseguire gli studi con un dottorato di ricerca e tentare la carriera accademica, ma non mi dispiacerebbe nemmeno lavorare per qualche azienda del settore.


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UNIVERSITÀ

CENTRO INTERDIPARTIMENTALE MENTE/CERVELLO (CIMeC) Una svolta fondamentale nello studio del funzionamento della mente è avvenuta attraverso l’integrazione delle metodologie classiche della psicologia sperimentale con l’analisi dei correlati neurali e biologici dell’attività mentale, con la realizzazione di modelli computazionali, e con l’assunzione di una prospettiva evoluzionista che ha messo in relazione le caratteristiche della mente umana con quelle di altre specie. Fondato nel 2007, il CIMeC è un centro interdipartimentale dedicato allo studio del funzionamento del cervello attraverso l’analisi delle sue caratteristiche funzionali, strutturali e fisiologiche, nel suo stato normale e patologico. Una struttura di ricerca e formazione di primo piano nel panorama internazionale che si compone di laboratori computazionali, di psicologia sperimentale e di neuroscienze per la ricerca di base e clinica, dotati di metodiche all’avanguardia (fMRI, MEG, EEG, TMS). Il CIMeC offre una laurea magistrale in Cognitive Science (percorso Cognitive Neuroscience e percorso Language and Multimodal Interactions) a numero programmato. Inoltre promuove e coordina la scuola di dottorato in Cognitive and Brain Sciences. Tutta l’offerta formativa del CIMeC è in lingua inglese.

OFFERTA FORMATIVA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 CORSO DI LAUREA MAGISTRALE • Cognitive Science (classe LM55)*,

in lingua inglese

*Il corso di laurea è a numero programmato.

FARE RICERCA LA CAPACITÀ DEL CERVELLO DI ADATTARSI ALLA MANCANZA DI UNO DEI NOSTRI SENSI di Olivier Collignon, ricercatore del Centro Interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC)

Nella vita di ogni giorno siamo raggiunti da innumerevoli stimoli come l’allarme sonoro del semaforo lampeggiante, i volti delle persone o la brezza autunnale. Il nostro cervello riesce a integrare le tante informazioni che riceve e costruire per noi un’unica impressione coerente del momento che stiamo vivendo. La ricerca neuroscientifica ha dimostrato che, nell’impossibilità di accedere a una specifica modalità sensoriale, il cervello umano è anche in grado di riadattarsi e, in parte, di compensare tale mancanza. Ad esempio, la parte di cervello che nelle persone normovedenti elabora gli stimoli visivi può ‘imparare’ ad elaborare stimoli uditivi nelle persone non vedenti. Come riesce il nostro cervello in questa straordinaria impresa multisensoriale? Quali principi regolano la sua capacità plastica di adattarsi alla mancanza di una modalità sensoriale? Ostacola o favorisce la riuscita di terapie riabilitative? La mia ricerca e quella dei membri del mio gruppo, il Crossmodal Perception and Plasticity Group (CPP-Group) del Centro Mente/Cervello dell’Università di Trento, cerca di rispondere a queste domande realizzando studi che combinano tecniche diverse di visualizzazione cerebrale, come la Risonanza Magnetica Funzionale (fMRI), la Magnetoencefalografia (MEG) e la registrazione con elettrodi intracranici. Questi studi si rivolgono in particolare a persone cieche o sorde che non possono accedere, rispettivamente, all’informazione visiva e uditiva o che hanno perso questa capacità in qualche momento della loro vita. Il nostro è un team internazionale di ricercatori, dottorandi e studenti di laurea magistrale che si sono formati sia in Italia sia in centri di ricerca europei e americani. [Per saperne di più sulle ricerche del CPP-Group: http://r.unitn.it/en/cimec/cpp]

CIMeC - Centro Interdipartimentale Mente/Cervello Palazzo Fedrigotti corso Bettini 31, 38068 Rovereto (TN) tel. +39 0464 808615 cimec@unitn.it www.unitn.it/cimec

via Delle Regole 101 38123 Mattarello (Trento) tel. +39 0461 283082


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À DI TRENTO

SCUOLA DI STUDI INTERNAZIONALI (SSI) La Scuola di Studi Internazionali è una Graduate School che coordina una laurea magistrale in European and International Studies e un dottorato di ricerca in International Studies, svolti interamente in lingua inglese. Attraverso un approccio interdisciplinare, i programmi proposti forniscono la capacità di trascendere il confine delle singole discipline e gli strumenti per capire il complesso scenario internazionale focalizzandosi su aree tematiche quali economia, storia, diritto, scienza politica e sociologia. All’interno del secondo anno della laurea magistrale è stato istituito un programma formativo d’eccellenza denominato Integrated Graduate Program in International Studies and Transnational Governance grazie ad un Accordo con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Inoltre, a settembre 2013 la Scuola di Studi Internazionali ha sottoscritto con la Metropolitan University di Praga un accordo di doppia laurea che, consentendo lo scambio di studenti e docenti delle due istituzioni, arricchisce l’offerta formativa e rafforza la rete di relazioni che la Scuola stessa ha sviluppato, nel corso degli anni, con altri atenei.

OFFERTA FORMATIVA ANNO ACCADEMICO 2015-2016 CORSO DI LAUREA MAGISTRALE • European and International

Studies (classe LM52)*, in lingua inglese

*Il corso di laurea è a numero programmato.

Scuola di Studi Internazionali via Tommaso Gar 14, 38122 Trento tel. +39 0461 283125 sis@sis.unitn.it www.unitn.it/ssi

FARE RICERCA

ANALIZZARE LE TRASFORMAZIONI DELLA POLITICA ESTERA ITALIANA

di Paolo Rosa, docente della Scuola di Studi Internazionali e del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento

Attualmente sto portando avanti una ricerca sulla politica estera italiana. Obiettivo della ricerca, condotta insieme ad altri colleghi di importanti università italiane (Siena, Firenze, Torino, Catania, Roma), è analizzare i cambiamenti avvenuti nella politica estera italiana dopo la fine della Guerra Fredda e le trasformazioni del sistema internazionale provocate dall’attacco terroristico dell’11 settembre. In particolare, nell’ambito si questo progetto, sto studiando la “cultura strategica” dell’élite politica italiana. Per cultura strategica si intende il modo in cui i leader di un paese vedono la politica internazionale (in maniera cooperativa o conflittuale) e valutano la legittimità/utilità dell’uso della forza militare. La ricerca è stata condotta analizzando - attraverso un particolare software - i documenti (discorsi, interviste, articoli) di esponenti di spicco dell’élite partitica (centro-destra e centrosinistra) e burocratica (Ministero degli Affari esteri e Ministero della Difesa) che hanno avuto un ruolo chiave nella formulazione della politica estera e di sicurezza nazionale nel primo decennio del XXI secolo. I primi risultati mettono in evidenza come anche nel XXI secolo l’élite politica italiana conservi un’immagine positiva della politica internazionale e tenda a ricorrere allo strumento militare con molta ritrosia: soltanto quando è legittimato dal mandato di un’organizzazione internazionale, come l’ONU, e usato in missioni di peacekeeping o peace-building.


OPPORT

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COLLEGIO DI MERITO: NOVITÀ E CONFERME Al via il quinto anno di attività del Collegio che ospita gli studenti selezionati dell’Ateneo di Sara Chinellato

“È come essere in una grande famiglia.” “La domenica pranziamo tutti assieme e discutiamo fino a tardi degli argomenti più disparati.” “È bello potersi confrontare con persone di formazione eterogenea e trovare tanti punti di contatto e di crescita.” Parlano così i nuovi allievi, selezionati tra i migliori e più promettenti studenti di primo e secondo livello, che si sono incontrati lo scorso 28 ottobre con il delegato del rettore dell’Università di Trento, professor Maurizio Giangiulio, per il tradizionale saluto di inizio d’anno. Dal 2010, anno della sua fondazione, avvenuta grazie al contributo della Fondazione Caritro e alla collaborazione con l’Opera universitaria di Trento, il Collegio Bernardo Clesio è in costante evoluzione. È nato con l’obiettivo di valorizzare il talento dei giovani e favorirne la crescita in un contesto universitario accogliente, vivace e ricco di stimoli sotto il profilo intellettuale, garantendo nel contempo una struttura residenziale confortevole in cui trascorrere gli anni di studio. Negli anni ha promosso un sempre più ricco programma culturale a beneficio dell’intera comunità universitaria e si è imposto come importante baricentro culturale della città. Come sottolineano gli allievi stessi, entrare al Collegio significa far parte di una comunità multiculturale che favorisce l’interscambio di punti di vista e offre l’opportunità di arricchire le singole esperienze universitarie e di vita. All’interno del Collegio, infatti, gli allievi, che provengono da tutta Italia e dall’estero e che sono iscritti ai vari corsi dell’Università di Trento, possono conoscere e confrontarsi anche con i dottorandi, i ricercatori e i docenti che vi risiedono. Affinché ciascuno qualifichi il proprio percorso universitario, il Collegio promuove iniziative culturali e scientifiche, incontri e seminari con il contributo dei professori dell’Ateneo, occasioni di confronto con i tutor, momenti di socializzazione e svago. Il programma è vasto e l’offerta culturale si arricchisce di anno in anno anche della partecipazione di importanti relatori esterni, riconosciuti a livello internazionale.

Particolarmente incoraggiate e favorite sono le iniziative culturali promosse direttamente dagli allievi, che spesso ne diventano protagonisti. A questo proposito parte del budget del Collegio è a disposizione degli allievi stessi che possono proporre e organizzare in autonomia incontri con personalità di rilevanza culturale. Gli allievi possono usufruire inoltre di un pacchetto di proposte culturali e ricreative pensate ad hoc: spettacoli teatrali, concerti di musica classica, membership dei principali musei del territorio e frequentare gratuitamente i corsi di lingua organizzati dal Centro Linguistico di Ateneo. Per entrare al Collegio occorre: Avere un voto di maturità minimo di 80/100 Conoscere una lingua straniera a livello B1 Superare la selezione basata su una prova scritta e un colloquio

Informazioni e contatti: Collegio di Merito Bernardo Clesio via Santa Margherita 13, I-38122 Trento tel. +39 0461 282128 collegiodimerito@unitn.it www.unitn.it/collegiodimerito

Sara Chinellato lavora presso la Divisione Supporto Didattica, Percorsi Internazionali e Studenti - Polo città dell’Università di Trento.


TUNITÀ

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IDEE CHIARE E DETERMINAZIONE Trovare o costruirsi un lavoro appagante è possibile anche in Italia intervista ad Aristea Camporesi a cura dell’Ufficio Job Guidance dell’Ateneo

Lo scorso 7 novembre, in occasione della sua presenza in Ateneo, abbiamo intervistato Aristea Camporesi per parlare del suo libro scritto in collaborazione con Sabrina Mossenta “JOB REVOLUTION. Trovare lavoro nell’era dei social media. Dall’università al mondo del lavoro” (Hoepli, 2014). Aristea Camporesi si occupa di consulenza nell’area HR dalla metà degli anni ’90. Nel corso degli anni ha gradualmente spostato il focus della propria attività sulle persone e sul rapporto persona-attività lavorativa fino alla consulenza di carriera. Dottoressa Camporesi, cos’è la Job Revolution? Il mercato del lavoro è cambiato drasticamente negli ultimi tempi: è importante comprenderne le dinamiche e gli sviluppi futuri. Gli elementi di questo nuovo scenario sono: un mercato del lavoro più confuso e contraddittorio; una domanda di lavoro che supera l’offerta; tutto si muove attraverso i social media e grazie a Internet, le opportunità di lavoro arrivano attraverso diversi canali. Quali consigli darebbe a uno studente o a un neolaureato per prepararsi al meglio per il mondo del lavoro? Gli spunti su cui mi soffermerei sono cinque, di seguito descritti. Capitalizzare gli anni universitari. L’università non va concepita come il prolungamento del liceo: è il momento di affiancare allo studio esperienze collaterali formative e di vita pratica (soggiorni prolungati all’estero, volontariato, vita autonoma ecc.) per misurarsi con il mondo reale. Conoscere se stessi. Il primo passo per delineare il proprio profilo professionale è l’acquisizione di un buon grado di autoconsapevolezza riguardo ai propri interessi, capacità e punti deboli: capire cosa piace fare, dove e con chi, per poter avere ben chiaro qual è il proprio lavoro ideale.

Tutte le esperienze, anche quelle che a prima vista possono sembrare banali o scollegate da un contesto operativo, contribuiscono in realtà a portare competenze e a fornire elementi importanti per la definizione della propria identità professionale. Conoscere il mercato del lavoro. Le trasformazioni economiche e sociali degli ultimi decenni hanno avuto fortissime ripercussioni sul mercato del lavoro, trasformando nel tempo i parametri e le modalità lavorative. Imparare a utilizzare i Social Media. È vero che tutti i giovani utilizzano abitualmente i social, ma in genere lo fanno solo per fini personali. Conoscere i principali professional network è fondamentale per acquisire visibilità presso le aziende, i selezionatori o i potenziali clienti. Gestire efficacemente le selezioni. Troppi giovani non sanno come gestire il processo di selezione e commettono errori che ne possono addirittura compromettere l’esito. Avere un buon curriculum di studi non è più sufficiente: bisogna dimostrare di avere personalità e obiettivi chiari, ma soprattutto bisogna sapere come comunicarli. Si parla molto di crisi, che messaggio di speranza si può dare oggi a un giovane? Si può fare! Capire quali sono le proprie passioni e trasformarle in un lavoro appagante e coinvolgente è possibile, e molti giovani ci sono riusciti, anche rimanendo in Italia. Non esistono giovani più bravi di altri, ma solo giovani meno confusi e più determinati di altri.


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SP

I CAMPIONI SCELGONO L’UNIVERSITÀ DI TRENTO Il programma TOPSport per combinare agonismo e formazione universitaria. Inaugurato l’anno accademico sportivo di Paola Fusi

Il modello di riferimento è quello anglosassone, dove sport e università sono vissuti come un binomio inscindibile. Alla base vi è la consapevolezza che lo sport è uno stile di vita, un metodo per lavorare in squadra, per mantenere costanza e disciplina e l’Università di Trento lavora in questa direzione dal 2009. L’impegno dell’Ateneo nel sostenere l’attività sportiva è stato tra i motivi che hanno portato a Trento la scorsa Universiade, quella di Trentino 2013, oltre 3.000 atleti di 52 paesi che si sono misurati nelle 21 discipline presenti sui campi di gara del Trentino. Da questa importante avventura in cui l’Ateneo è stato protagonista l’attività e l’impegno verso lo sport hanno tratto nuova linfa e crescono, come cresce il gruppo di atleti che fanno parte del programma TOPSport, perché combinare agonismo e performance sportiva con la formazione accademica è sempre più una priorità. Avviato nel 2010, TopSport si propone come programma strutturato, unico nel suo genere in Italia, per la formazione universitaria di atleti di alto livello. Un percorso che coinvolge gli atleti e l’università nelle sue diverse componenti: il management dell’Ateneo, che ha tra l’altro inserito lo sport nel Piano strategico di Ateneo 2014-2016, i singoli Dipartimenti, all’interno dei quali operano gruppi di docenti per l’attività di tutorato e come referenti d’area del programma; l’Ufficio Sport di Ateneo che, avviato di recente, si propone di offrire un supporto organizzativo e amministrativo continuativo.

Il programma offre agli studenti-atleti agevolazioni nello studio e una certa flessibilità didattica affinché conciliare la propria carriera sportiva con quella universitaria sia una pratica possibile per costruire un percorso alternativo, sicuro e stabile da intraprendere accanto alla loro vita da atleti. Ecco perché con un pizzico di orgoglio lo scorso 11 dicembre l’Ateneo ha inaugurato l’anno accademico sportivo, all’interno del quale sono stati premiati gli atleti TOPSport che hanno concluso la loro carriera universitaria: Fabio Marsoner (Orienteering), Andrea Pilzer (Curling), Riccardo Tonetti (Sci alpino), Gabriele Canella (Sci-orienteering), Diana Da Rugna (Hockey), Lorenzo Gallosti (Volley) e Nicole Scalet (Orienteering). Diversi i nomi noti dello sport italiano che ad oggi sono passati dal programma TOPSport. Dopo aver accolto atleti come Karen Putzer (sci alpino), Matteo Anesi e Mirko Nenzi (pattinaggio), Paolo Bacchini (pattinaggio artistico), Lorenzo Gallosti e Michele Fedrizzi (volley), TOPSport ha visto recentemente un’altra importante adesione: Raffaella Masciadri, capitana della Nazionale di pallacanestro è oggi iscritta all’Università di Trento, dove sta frequentando il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza.


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PORT

UN OSPITE D’ECCEZIONE: JOSH OWENS

centro della Dolomiti Energia Aquila Basket All’inaugurazione dell’anno accademico sportivo dell’11 dicembre 2014 è intervenuto anche Josh Owens, centro della Dolomiti Energia Aquila Basket, che ha studiato a Stanford. Queste alcune sue riflessioni.

L’inaugurazione dell’anno accademico sportivo è stata però anche l’occasione per premiare e ringraziare gli studenti dell’Ateneo che si sono contraddistinti per meriti sportivi anche nell’ambito delle attività agonistiche sotto i colori del CUS Trento. I riconoscimenti sono andati alla squadra del Cus Trento Basket (2^ classificata Campionato regionale serie D 2013-2014) e la squadra del Cus Trento Calcio a Cinque (1^ classificata del Campionato regionale di serie D 20132014) insieme alle due squadre che hanno vinto a pari merito le Facoltiadi 2014: Economia 1 e Ingegneria 1. Riconoscimenti individuali sono andati a Niccolò Pisoni, vincitore dei campionati universitari di Atletica nella specialità del giavellotto, Giordano Passerini, secondo classificato ai Campionati nazionali universitari invernali di sci di fondo, Gianluca Pozzati, vincitore dei Campionati universitari di Triathlon, Ilaria Zane, seconda classificata ai Campionati universitari di Triathlon e Gabriele Caretta, terzo classificato ai Campionati nazionali universitari invernali di sci di fondo.

“Nel mio terzo anno a Stanford, a causa di un problema fisico, ho capito che oltre che breve, la carriera dello sportivo è incerta. Tutto questo mi ha motivato a impegnarmi e a non mettere lo studio in secondo piano. Stanford, da questo punto di vista, è stato un ambiente ideale, visto che lì c’è una relazione simbiotica tra sport e studio. Lì si è spinti ad eccellere in tutti i campi e non ci sono aiuti per gli studenti-sportivi.[…] Ci sono tante cose intangibili che lo sport insegna, specialmente se fatto ad alto livello. Cose che poi possono renderci migliori nella vita di tutti i giorni. Ne ricordo tre: lo sport insegna la leadership, perché avere a che fare con i migliori atleti, essere allenati dai migliori coach, permette di imparare ‘sul campo’ cose che in un’aula non possono essere insegnate. Lo sport poi insegna il valore del lavoro di squadra. E infine ti permette di vivere pienamente una passione.”

Paola Fusi è responsabile della Divisione Comunicazione ed Eventi dell’Università di Trento.


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SP

FARE SPORT ALL’UNIVERSITÀ Opportunità per atleti, sportivi e appassionati di Floriana Cova

Hai voglia di fare sport e di conoscere persone nuove, ma non sai come fare? Fai sport a livello agonistico ma hai paura di non riuscire a conciliare i tuoi impegni con l’università? Non ti preoccupare, vieni a scoprire il progetto UNI.Sport e le molte opportunità che ti può offrire. UNI.Sport è una rete formata da Università di Trento, Opera universitaria e CUS Trento (Centro Sportivo Universitario), con lo scopo di offrire agli studenti dell’Ateneo un unico pacchetto che comprenda occasioni di fare sport, strutture e percorso universitario. L’Università di Trento, infatti, sostiene da anni l’importanza dello sport come strumento di socializzazione e di crescita personale e incoraggia i propri studenti a coniugare la pratica sportiva con il percorso formativo. A livello più ampio, l’obiettivo di questa rete è quello di “inventare” un modello organizzativo e gestionale che si avvicini agli esempi anglosassoni e nordici di integrazione tra sport e università.

Floriana Cova lavora presso la Direzione Didattica e Servizi agli Studenti dell’Università di Trento.

Tessera UNI.Sport e corsi CUS La tessera UNI.Sport dà accesso alle strutture di Ateneo e dell’Opera, oltre a permettere l’iscrizione a numerosi corsi in diverse discipline sportive e a offrire sconti e convenzioni con più di 60 enti pubblici e privati. Per ottenerla basta pre-iscriversi online e poi recarsi alla sede UNI.Sport per ritirare la tessera. Il costo annuale per gli studenti dell’Università di Trento è di 20 euro. Che sport si possono praticare? Il CUS organizza corsi in numerose discipline sportive, dal basket allo yoga, dal tennis all’aerobica e pilates. Ognuno può quindi trovare il corso più adatto a sé. Strutture sportive UNI.Sport mette a disposizione di studenti, dipendenti e collaboratori diverse strutture sportive: i tre centri di proprietà dell’Ateneo (il centro nautico Augsburgerhof sul Lago di Caldonazzo, il centro sportivo di Mattarello e il centro di volo a vela presso l’aeroporto Caproni), la palestra d’Ateneo presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale e le strutture dell’Opera universitaria presso gli studentati di San Bartolameo, Santa Margherita e Residenza Brennero. Il nuovo complesso di Sanbàpolis, a San Bartolameo, è la più recente struttura del gruppo e comprende, tra le altre, la più grande palestra di roccia coperta d’Italia e la terza d’Europa (vedi anche pagg. 46-47).


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PORT

Progetti UNI.Sport UNI.Sport non si limita ad offrire offrire corsi e strutture sportive, ma negli anni ha creato anche degli specifici progetti: UNI.Fit, UNI.Team e TOPSport. I progetti cercano di coinvolgere diverse tipologie di studente: da chi non fa attività sportiva, a chi vuole proseguire con la propria, a chi la svolge ad altissimo livello. UNI.Fit Nato nel 2012, UNI.Fit è un programma rivolto principalmente a chi non svolge regolarmente attività fisica. Lo scopo del programma è quello di incentivare uno stile di vita attivo nel rispetto delle proprie capacità e potenzialità. UNI.Fit si sviluppa su tutto l’arco dell’anno accademico: a seguito di una valutazione iniziale del “profilo fitness”, chi partecipa al programma viene fornito di indicazioni sulla tipologia di attività fisica da effettuare. Dopo la valutazione il partecipante può effettuare attività fisica in maniera privata, o chiedere aiuto e suggerimento ai trainer messi a disposizione. Due ulteriori test lungo il corso dell’anno permettono di monitorare i progressi del partecipante. UNI.Team Chi è già impegnato in attività fisica di un certo livello con UNI.Team ha la possibilità di proseguire la propria carriera sportiva gareggiando con i colori dell’Università di Trento – CUS Trento. Il programma, partito in via sperimentale nell’anno accademico 2010-2011, si rivolge al momento agli studenti-atleti delle discipline nuoto e triathlon. UNI.Team permette agli studenti-atleti di coniugare la carriera universitaria con la pratica sportiva agonistica, fornendo opportunità di allenamento e competizione oltre ad un supporto organizzativo per la gestione dei propri impegni. TOPSport TOPSport è il fiore all’occhiello della proposta di UNI.Sport. Nato in via sperimentale nel 2010-2011, il programma si rivolge ad atleti di alto livello, allo scopo di sostenerli nel conciliare la pratica sportiva con gli studi universitari. L’ammissione al programma si basa sui risultati di un questionario di autovalutazione (disponibile sul sito UNI.Sport) che traduce il curriculum sportivo in un punteggio. Chi si qualifica nelle fasce CAMPIONI ed ÉLITE (punteggio tra 1 e 20), è candidato ad uno dei posti disponibili nel programma. I partecipanti possono quindi contare su un sistema di guida e supporto dedicato, oltre a delle facilitazioni per coordinare il calendario universitario con quello delle competizioni. TOPSport è il primo esperimento a livello italiano sulla doppia carriera sport-università ed è stato preso ad esempio anche durante l’ultima conferenza della rete EAS (European Athlete as Student), il network europeo per la doppia carriera, tenutasi a Roma a inizio settembre 2014.

www.unisport.tn.it


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I SERVIZI DELL’OPERA UNIVERSITARIA PER GLI STUDENTI Alloggi, ristorazione, borse di studio… ma anche sport, teatro, musica nel nuovo centro di Sanbàpolis a cura di Roberto Pallanch

L’Opera universitaria di Trento è lo strumento attraverso il quale la Provincia autonoma di Trento realizza il diritto allo studio per gli studenti iscritti all’Università di Trento e ai corsi di livello universitario del Conservatorio di Musica e della Scuola per Mediatori Linguistici. L’ente gestisce anche alcune attività destinate ai residenti in Trentino iscritti a corsi non attivati dall’Università di Trento. I servizi dell’Opera sono destinati a due grandi categorie: - i servizi per gli studenti “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi” (come previsto dall’art. 34 della Costituzione italiana): in questa categoria rientrano in particolare le borse di studio, i posti alloggio e i contributi per la mobilità internazionale; - i servizi per tutti gli studenti, in cui rientrano il servizio di ristorazione, le attività culturali, i servizi di informazione e comunicazione, il servizio disabilità e la consulenza psicologica. I requisiti per essere considerati “meritevoli anche se privi di mezzi” sono definiti annualmente nel Bando di concorso, pubblicato nel mese di giugno sul sito www.operauni.tn.it. Nel Bando sono indicate le soglie di condizione economica, i requisiti di merito, le scadenze e le modalità di presentazione della domanda di borsa di studio e di posto alloggio. Il posto letto in una delle strutture dell’Opera universitaria è disponibile sia in residenze collettive che in appartamenti sparsi per la città di Trento e presso il polo universitario di Rovereto, in zone facilmente raggiungibili a piedi, con i mezzi pubblici o in bicicletta. I posti a disposizione degli studenti sono circa 1500, di cui 800 dislocati allo studentato di San Bartolameo, situato nella zona sud di Trento. Le stanze presso lo studentato (in gran parte singole con bagno e balcone), dispongono anche della connessione Internet e di cucine comuni attrezzate. Lo studentato inoltre offre l’accesso al servizio prestabici, l’uso di tre palestre attrezzate e sale di lettura.

Gli altri 700 posti letto sono distribuiti a Trento, in città e in collina, e a Rovereto: circa 200 posti sono in residenze collettive, mentre altri 500 sono in appartamento, dove si può sperimentare un’esperienza di convivenza con altri studenti. Di recente costruzione, nel cuore della città di Trento c’è poi il Collegio di Merito Bernardo Clesio che offre ospitalità agli studenti più meritevoli, selezionati tramite apposito bando pubblicato dall’Università di Trento. Tra i servizi rivolti a tutti gli studenti, senza filtri di condizione economica e merito, il più utilizzato è il servizio di ristorazione: tutti gli studenti iscritti all’Ateneo possono ritirare, presso lo sportello dell’Opera, la Carta dello studente che permette l’accesso alle mense e ai punti di ristoro convenzionati. L’elenco completo e le tariffe aggiornate dei pasti sono disponibili sul sito dell’Opera. Le attività culturali, che l’Opera stimola, favorisce e promuove attraverso le associazioni e le cooperative studentesche, rendono partecipata e piacevole l’esperienza universitaria a Trento. Sono circa 20 le associazioni universitarie accreditate presso l’Opera universitaria per la concessione di contributi per iniziative autoorganizzate e gestite dagli studenti soci tra cui convegni, eventi e rassegne teatrali o cinematografiche. Il servizio disabilità si occupa dell’accoglienza e dell’accompagnamento degli studenti diversamente abili nello svolgimento delle attività universitarie, dell’attivazione di servizi personalizzati e del coinvolgimento degli studenti in attività ludico-culturali e di socialità. Il servizio di consulenza psicologica offre un supporto attraverso incontri con professionisti del settore nei momenti di difficoltà personale, di convivenza o nell’approccio agli studi. L’Opera universitaria ha i propri uffici in prossimità dello studentato di San Bartolameo presso il nuovo complesso di Sanbàpolis. Lo sportello informazioni per quanto riguarda tutti gli aspetti legati a borsa di studio, alloggio, ristorazione è allo studentato.


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RVIZI DEFINIZIONI DA CONOSCERE PER ACCEDERE AI SERVIZI

Dal settembre 2013 l’Opera ha in gestione il nuovo complesso di Sanbàpolis, un importante centro di attività culturali, sportive e ricreative per gli studenti e la città di Trento, che ha ospitato Comitato organizzatore e atleti delle Universiadi. Fra le strutture presenti a Sanbàpolis ci sono una palestra di roccia tra le più importanti d’Italia, aperta al pubblico, con agevolazioni per gli studenti; un palazzetto dello sport dove si allenano e giocano alcune importanti squadre della città e le squadre agonistiche del CUS; un Teatro che propone un programma ricco e molto vario di attività sia per gli studenti che per la città. A completamento dell’offerta ricreativa e culturale del comparto di San Bartolameo, nei primi mesi del 2015 anche il Centro Musica del Comune di Trento sarà trasferito in quella zona. Tutte le informazioni, la modulistica, le iniziative dell’Opera universitaria sono disponibili anche: sul sito www.operauni.tn.it e sulla pagina facebook dell’Opera.

Roberto Pallanch è responsabile dell’Area Servizi agli studenti dell’Opera universitaria di Trento.

Condizione economica: viene calcolata attraverso l’ICEF (Indicatore della Condizione Economica del nucleo Familiare), rilasciato gratuitamente dai CAF presenti sul territorio trentino e convenzionati con la Provincia e l’Università di Trento. Merito: numero di crediti conseguiti e registrati, in relazione all’anno di prima immatricolazione, entro la fine del mese di luglio di ogni anno; per gli studenti che si iscrivono al primo anno non è previsto alcun requisito di merito dalla scuola superiore, ma la borsa viene erogata in due rate: la prima al conseguimento di 12 crediti entro il 31 marzo, e la seconda al raggiungimento del requisito di merito indicato per il corso di laurea scelto. Borsa di studio fuori sede: è la borsa di studio destinata agli studenti che provengono da comuni distanti dalla sede dell’università e che prendono alloggio presso privati o nelle strutture dell’Opera universitaria per almeno dieci mesi. La borsa massima per gli studenti fuori sede è di 5000 euro. Borsa di studio in sede: è la borsa di studio destinata agli studenti che provengono da comuni vicini alla sede dell’università, che possono permettersi di raggiungere la sede dei corsi quotidianamente senza necessità di prendere alloggio. La borsa massima per gli studenti in sede è di 2600 euro.


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ORIENTAMENTO

COME SCEGLIERE

COSA SCEGLIERE

PERCHÉ UNITRENTO

CHI SIAMO

Per la didattica e la ricerca Per le opportunità internazionali Per il merito Per il diritto alla studio

Eventi di orientamento Incontri con le scuole Colloqui informativi individuali Risorse e materiali

Corsi di laurea e corsi di laurea magistrale a ciclo unico Corsi di laurea magistrale

Per i servizi Per le dimensioni dell’università e della città Per lo sport

Staff

INFORMARSI, CONOSCERE, SCEGLIERE Un nuovo sito web, Porte aperte, colloqui, seminari tematici

Delegati

e tante altre iniziative per conoscere l’Università di Trento di Tatiana Poletti

È online il nuovo portale “ORIƎNTA” (http://orienta.unitn.it/): uno strumento chiaro e sintetico, con un layout semplice e colorato e una navigazione intuitiva, per permettere agli studenti di scuola superiore di raccogliere tutte le informazioni necessarie per la scelta dell’università. Oltre alla grafica rinnovata, sono stati aggiunti nuovi contenuti, come interviste a studenti universitari, sintetiche presentazioni dei corsi di studio e le “ragioni per studiare a Trento”. Sul sito sono inoltre presentate le numerose iniziative che il Servizio Orientamento dell’Università di Trento organizza per aiutare gli studenti a conoscere meglio i corsi di studio universitari più vicini ai loro interessi e alle loro passioni. Alcune di queste iniziative sono organizzate direttamente in Ateneo. Ecco le principali: “Porte aperte” all’Università di Trento. Durante le giornate “Porte aperte”, i docenti di ogni struttura didattica presentano i propri corsi di studio, ne illustrano le modalità di ammissione, forniscono informazioni essenziali sui servizi dedicati agli studenti e sulle opportunità di studio all’estero. Ove possibile, sono organizzate anche visite ai laboratori didattici. Le prossime giornate “Porte Aperte” sono fissate per il 13 febbraio e il 20 marzo 2015. Tutte le informazioni sono pubblicate sulla pagina web: www.unitn.it/porteaperte. “Una giornata da matricola”. Questa iniziativa dà l’opportunità agli studenti delle superiori di sentirsi studenti universitari per un giorno. La “giornata da matricola”, organizzata dal Servizio Orientamento su richiesta degli insegnanti di scuola superiore, solitamente comprende: una presentazione generale dell’Università di Trento; approfondimenti a piccoli gruppi su una singola area didattica; una o più “lezioni-tipo” tenute da docenti universitari; pranzo presso una delle mense dell’Ateneo e visita ad alcune sedi universitarie. Colloqui individuali. Si tratta di “incontri” face to face con un membro dello staff del Servizio Orientamento. Il colloquio dura all’incirca un’ora e permette di discutere delle caratteristiche distintive del corso di laurea o dell’area didattica di interesse, nonché delle modalità di iscrizione o di richiesta di benefici come borsa di studio o posto alloggio. I colloqui vanno prenotati contattando via telefono o mail il Servizio Orientamento.

Alcune iniziative di orientamento avvengono invece nelle scuole stesse. In particolare: Presentazioni dell’Università di Trento. Su richiesta degli insegnanti, il Servizio Orientamento è disponibile a incontrare le classi quarte e quinte per illustrare l’offerta formativa, i servizi, le opportunità di studio e stage all’estero offerte dall’Ateneo. Seminari tematici. Sono lezioni tenute da docenti universitari, che consentono agli studenti di entrare in confidenza con i vari linguaggi disciplinari e affrontare specifiche tematiche. L’elenco dei seminari tematici disponibili è consultabile alla pagina: http://orienta.unitn.it/come-scegliere/9/incontri-con-le-scuole (box download). Anche per quest’anno è inoltre prevista una Scuola estiva di orientamento, promossa dall’Università di Trento e dalla Libera Università di Bolzano. L’iniziativa, rivolta a circa 100 studenti delle classi quarte selezionati per merito e motivazione, si svolgerà alla fine di agosto 2015: si tratta di una settimana di orientamento allo studio e alla vita universitaria, svolta in forma residenziale, che prevede lezioni di docenti universitari, incontri con esponenti delle professioni e della cultura, attività formative e momenti di svago. Contatti: Servizio Orientamento via Verdi 6, 38122 Trento tel. +39 0461 283207 orienta@unitn.it http://orienta.unitn.it/

Tatiana Poletti lavora presso il Servizio Orientamento dell’Università di Trento.


giornate di orientamento alla scelta universitaria 13 febbraio e 20 marzo 2015 IN PROGRAMMA - presentazioni dei corsi di studio di I livello (triennali) e a ciclo unico Ore 11.00 e ore 15.30 • Ingegneria civile • Ingegneria edile/architettura • Ingegneria per l’ambiente e il territorio • Viticoltura ed enologia

Ore 9.30 e ore 14.00 • Ingegneria industriale

Ore 10.00 e ore 14.30 • Informatica • Ingegneria dell’informazione e organizzazione d’impresa • Ingegneria dell’informazione e delle comunicazioni

(dopo la presentazione è prevista anche la visita ai laboratori didattici di Ing. civile, Ing. edile/architettura, Ing. per l’ambiente e il territorio) Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica, via Mesiano, 77 - Mesiano

(dopo la presentazione è prevista anche la visita ai laboratori didattici) Dipartimento di Ingegneria Industriale via Sommarive, 9 - Polo Ferrari, Povo

(è prevista anche la presentazione dei laboratori didattici) Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’informazione via Sommarive, 5 - Polo Ferrari, Povo

Ore 10.00 e ore 14.30 • Fisica

Ore 11.00 e ore 15.30 • Matematica

Ore 11.00 e ore 15.30 • Scienze e tecnologie biomolecolari

(dopo la presentazione, compatibilmente con il numero di studenti presenti, è prevista anche la visita ai laboratori didattici) Dipartimento di Fisica via Sommarive, 5 - Polo Ferrari, Povo

(dopo la presentazione, compatibilmente con il numero di studenti presenti, è prevista anche la visita ai laboratori didattici) Dipartimento di Matematica via Sommarive, 5 - Polo Ferrari, Povo

(dopo la presentazione, compatibilmente con il numero di studenti presenti, è prevista anche la visita ai laboratori didattici) CIBIO - Centro per la Biologia Integrata via Sommarive, 5 - Polo Ferrari, Povo

Ore 10.00 e ore 14.30 • Amministrazione aziendale e diritto • Economia e management • Gestione aziendale

Ore 10.00 e ore 14.30 • Sociologia • Studi internazionali • Servizio sociale

Ore 10.00 e ore 14.30 • Giurisprudenza

Ore 8.45 e ore 12.00 Simulazione test d’ammissione, su prenotazione Dipartimento di Economia e Management via Inama, 5 - Trento

Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale via Verdi, 26 - Trento

Facoltà di Giurisprudenza via Verdi, 53 - Trento

Ore 10.00 e ore 14.30 • Scienze e tecniche di psicologia cognitiva • Interfacce e tecnologie della comunicazione • Educazione professionale

Ore 12.30 Presentazione dei servizi dell’Opera Universitaria • Borse di studio • Posti alloggio • Ristoranti universitari

Ore 10.00 e ore 14.30 • Beni culturali • Filosofia • Lingue moderne • Studi storici e filologico-letterari

Dipartimento di Lettere e Filosofia via Tommaso Gar, 14 - Trento

(dopo la presentazione è prevista anche la visita ai laboratori didattici) Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive corso Bettini, 84 - Rovereto

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: www.unitn.it/porteaperte

Dipartimento di Lettere e Filosofia via Tommaso Gar, 14 - Trento


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