Studenti
Il Collegio Internazionale Ca’ Foscari
Ateneo
Offerta didattica 2012-2013
Cultura
Elettrofoscari al festival musicale di Belfort
cafoscari 05 Sfide Internazionali
Contenuti
Direttore Tiziano Zanato Direttore responsabile Lorenzo Tomasin Redazione Marco De Rossi Federica Ferrarin Federica Scotellaro Paola Vescovi Progetto grafico Zaven
1. Ca’ Foscari Internazionale di C. Carraro
18. Ca’ Foscari–IUAV, trionfo internazionale
3. Welcome a Ca’ Foscari tra Buddies ed Erasmus
20. Bilancio e bilanci
4. Cafoscarini all’estero Interviste 7. Ca’ Foscari Summer School 8. Cafoscarini in stage alla FAO; Sejong Institute 9. Offerta didattica 2012-2013 10. Il Collegio Internazionale Ca’ Foscari
22. Dalle microalghe una speranza ambientale 23. Alla scoperta dei ricetti piemontesi 24. Venetonight 26. Sulle note del festival di Belfort di D. Goldoni
11. Doppi titoli di studio
28. Il costruttivismo di Rodčenko; Artifacts
12. Novità tra i master
29. Mokba Underground
14. La storia romana studiata sul campo di G. Cresci
30. CafoscariCinema: l’anno che verrà
16. Placement 2.0 Cafoscari 05 Rivista universitaria di cultura Reg. del Trib. di Venezia n. 994 del 19.10.1989
21. On-line il calcolatore ‘verde’
17. Dai libri al primo impiego
31. Carnet del teatro 32. Mille Alumni
Editoriale
Ca’ Foscari Internazionale Carlo Carraro
Quest’anno si festeggiano i 25 anni del programma Erasmus, che come è noto si propone, fra l’altro, di migliorare la qualità e aumentare il volume della mobilità di studenti e personale docente in tutta Europa. Ca’ Foscari partecipa al programma fin dal 1987, quando da Venezia partirono per l’estero due studenti, per arrivare agli odierni 360 (su un paniere di domande all’incirca doppio), mentre gli studenti stranieri Erasmus che vengono a studiare da noi sono stati quest’anno 223, con un incremento del 16,5% rispetto al passato. Da rilevare inoltre che i laureati cafoscarini outgoing per lavoro sono addirittura triplicati in quest’ultimo anno. Ma non esistono solo gli accordi Erasmus. Complessivamente, Ca’ Foscari ha allargato il raggio di mobilità per i suoi studenti stipulando accordi con 367 istituzioni accademiche (105 in 35 Paesi extraeuropei, e 262 in Europa), offrendo così a 469 Cafoscarini un ampio ventaglio di possibilità per effettuare periodi di formazione accademica, ed importanti esperienze di vita, all’estero. Sono nel contempo aumentati gli insegnamenti offerti in lingua inglese (324) e il numero di studenti internazionali: 1.192 in totale, di cui 288 immatricolati nell’ultimo anno accademico. Tali dati sono un segnale evidente della crescita della vocazione internazionale di Ca’ Foscari. Il grande piano di apertura internazionale che la nostra Università sta realizzando negli ultimi anni ha due conseguenze vistose sul nostro corpo studentesco. Da un lato, i laureati italiani di Ca’ Foscari sono sempre più aperti al mercato del lavoro globale e sono sempre più richiesti in Europa, nelle Americhe e, ancor più intensamente grazie alla nostra tradizione di studi, in Asia. Dall’altro lato, la nostra popolazione studentesca si sta arricchendo di un apporto sempre più significativo di studenti che vengono da fuori: il fenomeno si è manifestato soprattutto nel campo dei dottorati, dove le domande di candidati esteri sono cresciute notevolmente, ma sta producendo i suoi effetti anche sui corsi di laurea triennali e magistrali. Molto numerosi e di grande rilievo gli accordi stipulati con università straniere: ultime, in ordine di tempo, il Kyoto Institute of Technology (Giappone), la Tula University (Russia), l’Ecole de Gouvernance et d’Economie di Rabat (Marocco) e l’University of Ottawa (Canada). Si consolidano intanto le collaborazioni per la Summer School, che ha visto quest’anno coinvolti 1200 studenti, italiani e non, con l’apporto di istituzioni quali la Harvard University e la Columbia University. Aumentano anche i programmi di Double e Joint Degrees (titoli di studio comuni) con prestigiosi atenei internazionali, portati quest’anno a 16. Oltre ai programmi di studio, l’Ateneo offre 352 programmi di stage in aziende ed istituzioni che, per necessità dettate dall’attuale contesto politico-economico, non solo rappresentano un passaggio necessario di preparazione al mondo del lavoro, ma favoriscono anche il rafforzamento di competenze indispensabili a relazionarsi in ambito globale. La vocazione internazionale di Ca’ Foscari cresce anche attraverso piccoli grandi passi concreti. Un esempio è il piano di chiamata di 18 nuovi visiting professors, che arriveranno a Venezia nel prossimo anno, oppure il fatto che la Japan Foundation finanzierà i progetti presentati dal nostro Ateneo, che prevedono assunzioni e scambi di docenti, convegni internazionali, acquisizioni di libri in giapponese. Ed è recentissima la notizia che aprirà a Ca’ Foscari il primo «Sejong Institute» italiano, uno dei pochi presenti in Europa: si tratta di un istituto culturale che promuove la lingua e la cultura coreane, in qualche modo assimilabile ad un’istituzione come la nostra «Società Dante Alighieri». Si può concludere che Ca’ Foscari sta ripristinando l’antica tradizione di incontri, di scambi e di fruttuosa convivenza culturale che da sempre segna la storia della città di cui fa parte, creando per i suoi studenti, tanto italiani quanto stranieri, un luogo ideale e al tempo stesso reale, fruibile di comunità aperta e internazionale. Il traguardo è il completo ritorno ad una posizione di centralità dell’Ateneo all’interno di reti e flussi internazionali, cioè la riacquisizione del ruolo di crocevia di persone, idee e culture diverse che costituiscono lo scenario naturale per Venezia e per Ca’ Foscari.
AttualitĂ
Titolo articolo
sottotitolo/autore
Cafoscarini si diventa Iscriviti ai corsi 2012/13
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www.unive.it/offertaformativa
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Welcome a Ca’ Foscari tra Buddies ed Erasmus
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Ca’ Foscari accoglie i suoi studenti internazionali con una serie di eventi e iniziative curati dall’ufficio Relazioni Internazionali. Si parte con la nuova edizione della Welcome Guide, guida utilissima redatta in inglese e italiano che accompagna passo passo i nuovi arrivati, rivelandosi uno strumento indispensabile per chi diventa, per la prima volta, studente a Venezia. La guida è ricca di notizie utili sia sul panorama italiano, con essenziali informazioni sul nostro Paese, sul sistema universitario, su come ottenere visto e codice fiscale, sul sistema sanitario nazionale; sia su Ca’ Foscari (biblioteche, servizi amministrativi, attività dedicate), ma anche sulla vita veneziana, così particolare da essere davvero unica, con informazioni su eventi culturali, sistema dei trasporti, ecc. La Welcome Guide è affiancata dagli Welcome Days: 3 giornate di accoglienza, organizzate sempre dall’ ufficio Relazioni Internazionali, la settimana prima dell’inizio di ogni semestre. Durante gli incontri si presentano i servizi per gli studenti, si visitano le sedi e si termina con uno spritz per conoscersi meglio, a cui partecipano anche i Buddies. Questi ultimi sono Cafoscarini disposti a fare da tutor agli studenti internazionali in arrivo. Il Buddy segue il “suo” studente da vicino, lo va a prendere all’aeroporto, lo accompagna a fare il permesso di soggiorno, l’abbonamento ACTV, e così via. Tutte cose che riescono più facili a uno studente madrelingua che già vive a Venezia. In questo contesto si inserisce il primo compleanno, festeggiato a luglio, della sede veneziana di “ESN – Erasmus Student Network”, una delle maggiori associazioni studentesche in Europa, che in città ha come base proprio Ca’ Foscari. L’associazione studentesca cafoscarina Meet-a-Mate è stata proclamata sezione ufficiale di ESN, grazie all’impegno e all’entusiasmo di un gruppo di studenti cafoscarini interessati alla mobilità studentesca e all’internazionalizzazione, e sostenuti dall’ufficio Relazioni Internazionali. ESN Venezia è un punto di riferimento per tutti gli studenti internazionali a Venezia, sulla base del principio «Students helping Students», per cui sono gli studenti stessi a creare una rete di supporto per altri studenti. Per i 25 anni del progetto Erasmus, festeggiati quest’anno, Ca’ Foscari ha organizzato due laboratori interculturali, uno di musica e uno di teatro, che hanno riscosso un grande successo e hanno dato il via ad interessanti collaborazioni. Entrambe le iniziative saranno riproposte nel corso del prossimo anno accademico. Tutti gli studenti di Ca’ Foscari che partono per l’Erasmus hanno a disposizione il Vademecum dello studente «Erasmus Outgoing», una guida con le informazioni utili per il periodo di studio all’estero. Dal prossimo anno accademico vengono stanziati 20 premi Erasmus Studio per merito da 1.000t ciascuno, dedicati a studenti meritevoli che partecipano al programma europeo, e altri 20 premi Erasmus Studio per velocità, sempre da 1.000t ciascuno, destinati agli studenti che si laureano entro la durata del ciclo di studi di appartenenza.
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Cafoscarini all’estero
«In Turchia per i rifugiati» Sono Caterina Rosa, ho studiato “Lingue, mercati e culture dell’Asia Occidentale e Mediterraneo” all’Alma Mater Studiorum di Bologna e attualmente frequento il Master in “Mediazione Intermediterranea” di Ca’ Foscari.
Interviste CR Credo sia un’esperienza preziosa. Significa conoscere altre realtà, entrare in contatto con modi diversi di interpretare e affrontare gli incarichi. Confrontarsi con ciò che non si conosce permette di crescere e di arricchire il proprio bagaglio culturale e allo stesso tempo il proprio curriculum. CF Cosa ti aspetti da questa esperienza?
CF Dove vivi e di che cosa ti occupi? CR Vivo a Smirne, una città costiera che si affaccia sull’Egeo. Nonostante non ci siano particolari attrazioni turistiche, conserva la memoria di una grande città cosmopolita. L’architettura delle case del centro mostra quello che l’ideologia nazionalista ha cercato di cancellare: un patrimonio culturale fatto di scambi e fusioni tra i popoli che nei secoli hanno vissuto e attraversato la città. Oggi è una città che ricorda molte altre città europee, aperta, moderna ed eterogenea. Mi occupo di Migrazione forzata e Diritto d’asilo. La Turchia, trovandosi alle porte d’Europa, attira molti migranti e molti potenziali richiedenti asilo che tentano di entrare in Europa attraverso il confine. Purtroppo i meccanismi di difesa delle frontiere europee creano un impedimento ferreo per la maggior parte dei potenziali rifugiati; così si trovano costretti a fermarsi in Turchia, un Paese non ancora pronto a rıspondere alla rıchiesta di protezione internazionale da parte degli oltre 25mila cittadini provenienti da molti Paesi del Medio Oriente e Africa. La mia organizzazione, che fa parte del Coordinamento per i diritti dei rifugiati, cerca di migliorare la qualità e l’offerta dei servizi per rifugiati e richiedenti asilo. Io contribuisco facendo interviste telefoniche agli utenti che richiedono il nostro aiuto; mi viene spesso richiesto di fare ricerche sui Paesi di origine dei richiedenti asilo per avere un panorama delle cause che contribuiscono alla migrazione forzata.
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Ogni due settimane mi occupo della pubblicazione del “Bollettino dei rifugiati”, un giornalino che racchiude notizie sui rifugiati dalla stampa internazionale. Mi viene richiesto di tradurre dal francese e, limitatamente alle mie capacità, dall’arabo.
CR Per il momento non credo ci sia la possibilità di rimanere a lavorare in questa organizzazione che purtroppo è molto piccola e opera implementando progetti finanziati dalla delegazione della Commissione Europea in Turchia e da altre organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti dei rifugiati. Al momento non CF Come è stato il tuo inserimento ci sono nuovi progetti. Tuttavia ho nella nuova realtà? stabilito dei buoni legami con i soci volontari dell’organizzazione, circa CR È stato abbastanza facile; è un 10 tra avvocati e accademici, persone ufficio piccolo, in cui c’è costante cooperazione e scambio tra i colleghi. molto preparate sul tema del diritto d’asilo in Turchia, che si dimostrano Sin dalla prima settimana mi sono stati illustrati i progetti che l’organiz- sempre disponibili ad aiutarmi e già zazione porta avanti e quali potevano qualche volta mi hanno avvisato di eventuali possibilità di altri stage. essere gli spazi in cui inserirmi. L’unica difficoltà è stata di riadattare il mio livello di turco colloquiale a un CF Cosa potresti consigliare ad un registro più ufficiale, tuttavia i miei Cafoscarino interessato a svolgere colleghi, che parlano perfettamente uno stage in Turchia, nel tuo stesso l’inglese, sono sempre stati disponiambito? bili ad aiutarmi. CR Non consiglierei un’esperienza simile a chi non parla il turco, CF Ci racconti la tua vita turca? sarebbe molto difficile inserirsi nei tempi ristretti di uno stage. Le CR Le ore in ufficio occupano la organizzazioni che si occupano di maggior parte della mia giornata; la sera, dopo il tramonto, mi unisco alle rifugiati in Turchia non sono molte; per trovarle è possibile consulcentinaia di persone di ogni età che si riuniscono sul prato del lungomare tare il sito della Multeci Haklari Koordinasyonu, il coordinamento che per ascoltare musica, chiacchierare racchiude alcune tra queste organize godere della brezza marina dopo zazioni. È molto importante capire la lunga giornata di caldo torrido. se l’organizzazione ha un progetto Uno degli aspetti positivi di Smirne rivolto agli stagisti, perché in caso è la sua vicinanza a località di mare contrario il rischio – come sempre – che ricordano le migliori coste siciè di ritrovarsi nella stanza delle liane; quasi tutti i fine settimana ne fotocopiatrici. approfitto. CF Quanto è importante secondo te un’esperienza di lavoro all’estero?
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Cafoscarini all’estero
«Pechino, fascino metropolitano» Mi chiamo Flavia Manciola e sono laureata in “Mediazione Linguistica e Culturale” a Ca’ Foscari. Attualmente sono iscritta al primo anno di laurea magistrale in “Interpretariato e Traduzione Editoriale e Settoriale” (curriculum cinese-inglese). Ho vissuto undici mesi a Pechino presso la Capital Normal University nell’ambito del programma di scambio culturale internazionale extra-Ue promosso da Ca’ Foscari. A Pechino ho seguito corsi sia di lingua cinese, sia di traduzione e interpretazione consecutiva cinese-inglese. Alcuni di questi esami, precedentemente concordati con i docenti di Ca’ Foscari, sono stati riconosciuti e verbalizzati nel mio piano di studi. CF Come è stato il tuo inserimento in Cina e nella nuova università? FM Sebbene questa non fosse la mia prima esperienza di studio in Cina, non avevo mai vissuto in una metropoli grande come Pechino. È una città ricca di stimoli di ogni tipo (culturali, lavorativi…), opportunità e cose da fare. Bisogna avere le idee chiare, altrimenti non si sa da dove cominciare. Nella nuova università mi sono trovata molto bene. Tutti, dai docenti al personale tecnico-amministrativo, si sono sempre dimostrati gentili, aperti e disponibili. Dal punto di vista della didattica, ho apprezzato molto la possibilità di seguire alcuni corsi di traduzione insieme a studenti cinesi. È stata un’esperienza nuova e molto stimolante per me, nonostante le difficoltà linguistiche iniziali. CF Ci racconti la tua vita cinese? FM La mia vita cinese è stata molto condizionata dallo studio. I corsi offerti alla Capital Normal University sono a frequenza obbligatoria, di conseguenza le mie giornate sono
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state organizzate in base all’orario delle lezioni e alle scadenze dei vari impegni accademici. Allo stesso tempo, anche le attività relazionali e culturali esterne a quella di studio sono state caratterizzate da ritmi veloci e frenetici, vista la dimensione della città e i tempi richiesti negli spostamenti. L’aspetto che ho apprezzato maggiormente della mia vita in Cina è stato la possibilità di vivere a contatto con studenti cinesi e di altre nazionalità e avere preziose occasioni di dialogo, confronto e arricchimento culturale. CF Quanto è importante secondo te un’esperienza di studio all’estero? FM Sono convinta che sia un’esperienza molto importante sia dal punto di vista accademico che della crescita personale. Essendo una studentessa di lingue straniere ho apprezzato molto la possibilità di frequentare corsi a fianco di coetanei cinesi, di familiarizzare con la realtà universitaria locale e di arricchire le mie conoscenze in un contesto linguistico più autentico e reale. CF Cosa ti aspetti da questa esperienza? FM Complessivamente è stata molto positiva e soddisfacente e ho in programma di ripeterla anche per il secondo anno accademico presso la Fu Jen Catholic University di Taipei. Mi aspetto soprattutto che completi le mie conoscenze linguistiche di base e che sia un elemento valutato positivamente nel mio futuro percorso accademico e lavorativo.
Interviste CF Qualche consiglio per un Cafoscarino in partenza per la Cina? FM È molto importante svolgere questa esperienza nel quadro di un programma di studio coordinato a livello accademico tra atenei italiani e cinesi, in modo da poter scegliere l’offerta più adatta alle proprie esigenze ed evitare proposte didattico-formative non sempre di qualità. È anche molto importante definire insieme al docente italiano di riferimento il programma di studio da svolgere all’estero, per evitare corsi di scarso interesse o marginali.
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Cafoscarini all’estero
«Madrid e Spagna, viaggi e cultura» Sono Giulia Zoffoli, iscritta al II anno della laurea magistrale in “Lingue e istituzioni economiche e giuridiche dell’Asia e dell’Africa Mediterranea” (LISAAM), con percorso arabo. Ho avuto la fortuna di vivere 9 mesi a Madrid e di frequentare l’Università Complutense grazie al progetto Erasmus. CF Come è stato il tuo inserimento in Spagna e nella nuova università? GZ Vivere in Spagna ha sempre rappresentato per me un grande sogno. Per questo motivo, in attesa di partire, avevo caricato quest’esperienza di tante aspettative… fare amicizia con i miei coetanei spagnoli era la prima di queste. Una volta arrivata, ho cercato di camuffare al meglio la mia timidezza con un sorriso e mi sono presentata ai miei nuovi compagni di corso. Purtroppo però la reazione che ho trovato davanti a me è stata diversa da quella che avevo sempre immaginato. Nessuno sembrava essere particolarmente interessato a me. Le prime settimane non sono state molto facili sotto questo punto di vista, ma non mi sono abbattuta e ho continuato a mostrarmi sorridente e sempre desiderosa di fare amicizia. La mia costanza mi ha premiato: ho trovato delle amiche fantastiche con cui sono ancora in contatto e a cui voglio molto bene. Senza di loro probabilmente il mio Erasmus non sarebbe stato la stessa cosa. CF Ci racconti la tua vita spagnola? GZ La mia vita spagnola è stata meravigliosa. Ancora adesso, ripensandoci, non posso che sorridere e sentirmi felice. Il mio tempo a Madrid veniva scandito dai ritmi dell’università.
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Sono sempre stata fedele ai miei doveri universitari, ma non per questo mi sono preclusa il divertimento! Avevo lezione il lunedì, il martedì, il giovedì e il venerdì mattina. Quindi avevo a mia disposizione ben tre giorni liberi a settimana per uscire, divertirmi e viaggiare. La movida madrileña è molto famosa a livello internazionale: sarebbe stato un vero peccato perdersela! Non mi sono fatta mancare proprio nulla, nemmeno i viaggi, la mia grande passione. Ho visitato tantissime città, specialmente nel sud della Spagna. Non sono riuscita a visitare molto il nord: ma sarà certamente una scusa per tornarci quanto prima! Le lezioni di arabo, le uscite con le amiche, le corse per prendere l’ultima metro disponibile, la paura per la professoressa di ebraico, gli esami e i relativi trabajos da preparare, il mio ragazzo e la mia famiglia che spesso venivano a trovarmi, il quartiere Vicálvaro in cui vivevo, i coinquilini un po’ pazzi, il vicino di casa che mi parlava per ore… questa è stata la mia vita spagnola. Se tornassi indietro, lo rifarei altre mille volte. CF Quanto è importante secondo te un’esperienza di studio all’estero? GZ Secondo me è fondamentale per uno studente curioso e aperto al nuovo e al diverso rispetto alla propria realtà, ma in particolar modo per chi, come me, studia lingue. Non essermi mai arresa davanti alle difficoltà, essere sempre me stessa e aver avuto una grinta inimmaginabile sono state per me le cose più importanti per poter ricevere tutto ciò che
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di bello quest’esperienza potesse darmi. CF Qualche consiglio per un Cafoscarino in partenza per la Spagna? GZ Consiglio a tutti di essere sempre sé stessi e di approfittare di questa meravigliosa esperienza. A mio avviso, viaggiare è un modo per arricchirsi interiormente come nessun’altra esperienza è in grado di fare.
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Ca’ Foscari Summer School Per la prima volta Ca’ Foscari ha attivato un’offerta formativa estiva dedicata a Cafoscarini e non: la Ca’ Foscari Summer School, diretta dalla prof.ssa Alide Cagidemetrio, si è rivelata per i 1.200 partecipanti un’occasione unica per vivere l’estate in un ambiente internazionale, tra corsi, laboratori, workshop ed escursioni culturali.
I numeri della Summer School Prima edizione: 2012 durata: 18 giugno – 27 luglio
(145 ore complessive) Scrittura creativa – Scrittura giornalistica – Academic Writing – Academic English – Cinema – La cura nell’arte contemporanea – Biodiversità in ambiente lagunare – Il turismo culturale (in collaborazione con il CISET) – Disegno e pittura (in collaborazione con l’Accademia) – Internet Marketing (in collaborazione con la CCIAA di Treviso)
– Festa di Primavera (11 aprile) – Art Night - Summer School (23 giugno): apertura serale del complesso di S. Sebastiano con esposizione di foto scattate dagli studenti di Ca’ Foscari, lettura di poesie e brevi sketch teatrali – Proiezioni con sottotitoli in italiano e in inglese del film “Io sono Li” del regista Andrea Segre (Auditorium S. Margherita, 12 e 13 luglio) – Presentazione al Forte Marghera dei lavori realizzati durante il laboratorio “Disegno e pittura” organizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Venezia (25 luglio)
International Schools:
Collaborazioni:
Ca’ Foscari - Harvard Summer School Columbia University
CISET (Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica, Ca’ Foscari) Accademia di Belle Arti di Venezia Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Treviso Fondazione Ca’ Foscari Ca’ Foscari Alumni
Corsi curricolari offerti: 14 (560 ore di didattica)
Laboratori realizzati: 10
Partecipanti: 1200 (di cui 120 nelle International Schools)
Docenti coinvolti: 49 (di cui 8 stranieri)
Tutor coinvolti: 13
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Eventi:
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Cafoscarini in stage alla FAO Partnership d’eccellenza a Ca’ Foscari e interessante opportunità per studenti e neolaureati: l’Ateneo e il FAO (Food and Agriculture Organization of United Nations) hanno siglato una convenzione per un numero di tirocini presso le sedi mondiali dell’organismo ONU. Al tirocinio potranno partecipare studenti e neolaureati di Ca’ Foscari, che avranno così l’opportunità di conseguire la preparazione e l’esperienza necessarie per approfondire gli strumenti mirati alla riduzione della fame cronica nel mondo e allo sviluppo dei settori dell’alimentazione e dell’agricoltura. La convenzione, firmata dal rettore di Ca’ Foscari e dal direttore della Divisione gestione delle risorse umane della FAO, dott. Tony Alonzi, ha durata triennale, mentre ciascun tirocinio dura tre mesi. La collaborazione tra Ca’ Foscari e FAO si sviluppa in modo proficuo anche in altri ambiti: l’Ateneo è partner dell’iniziativa FAO ERP (Education for Rural People) mirata alla riduzione delle disparità esistenti, a livello mondiale, tra ambiti urbani e ambiti rurali. La FAO è, inoltre, partner di alcune proposte progettuali presentate da Ca’ Foscari.
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Sejong Institute la porta per la Corea Dopo l’Istituto Confucio, un’altra prestigiosa istituzione sceglie Ca’ Foscari per diffondere la propria lingua e cultura: è il Sejong Institute, che sarà operativo già da settembre 2012 presso il Dipartimento di studi sull’Asia e l’Africa mediterranea dell’Ateneo. La scelta è stata resa nota in luglio dal Ministero sudcoreano della Cultura, dello Sport e del Turismo, che ha annunciato l’apertura di una nuova serie di Istituti nel mondo, fra cui, unico in Italia, quello a Ca’ Foscari. Con un finanziamento iniziale di circa 30mila euro, destinato al primo anno di attività, il nostro Ateneo potrà quindi sviluppare ulteriormente il proprio ambito di studi in lingua, cultura e arte coreane, tra i fiori all’occhiello dell’offerta formativa linguistica di Ca’ Foscari. La presenza del Sejong Institute, che sarà diretto dalla prof.ssa Vincenza D’Urso, permetterà di mettere a punto corsi di lingua coreana su tre livelli (elementare – intermedio – intensivo), ma andrà a implementare la già ricca proposta culturale relativa alla Corea con attività cinematografiche, mostre, reading, dibattiti.
Studenti
Ecco i criteri-guida dell’offerta didattica 2012-2013 di Ca’ Foscari, secondo quanto ci dice Stefano Gasparri: • Consolidamento e rafforzamento dei saperi tradizionali, aggiornati alleesigenze del mercato e ai cambiamenti della società, delle relazioni, delle economie • Sviluppo del carattere internazionale, per aprire gli studenti a esperienze e opportunità professionali oltre confine
Offerta didattica 2012-2013 Intervista al prof. Gasparri prorettore vicario e neo prorettore alla Didattica
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• Poderoso investimento sulla dimensione interdisciplinare del percorso di studi, per combinare e mettere a frutto competenze su ambiti multipli e formare talenti flessibili e dinamici • Attenzione a un’ampia offerta post laurea, volta a potenziare il curriculum del laureato e i suoi sbocchi professionali Il punto di partenza sono i saperi tradizionali dell’Ateneo, i fiori all’occhiello che lo hanno contraddistinto sancendone il saldo legame con Venezia, le sue peculiarità uniche e le potenzialità che ne scaturiscono. «Abbiamo rafforzato il settore delle lingue orientali, uno dei nostri punti di forza, potenziando il corpo docente in modo da sviluppare l’offerta didattica – spiega Gasparri – Così come, in ambito scientifico, stiamo investendo moltissimo sulla progressiva riconversione della chimica verso la chimica verde. Ancora: Ca’ Foscari sta lavorando sul rafforzamento degli studi in Restauro, sia con la Scuola di Beni culturali che abbina competenze in chimica con competenze di area umanistica, sia mettendo a punto un progetto per un ciclo unico quinquennale in Restauro da affiancare al 3+2 già esistente». In campo economico Ca’ Foscari – nata nel 1868 come Scuola di Commercio, la prima in Italia – sta puntando a un’ampia offerta in lingua inglese che si affianca a quella in lingua italiana, per aprire un futuro internazionale ai suoi studenti. «Con questo obiettivo – ricorda ancora Gasparri – a partire dal nuovo anno accademico sarà attivo sull’isola di San Servolo il Collegio Internazionale Ca’ Foscari, scuola di eccellenza per i migliori studenti». Per consolidare l’apertura internazionale dell’Ateneo si aggiungono a quelli già esistenti due nuovi doppi titoli, ovvero corsi di laurea con doppio diploma in sinergia con prestigiose università estere. Ricche anche le proposte post laurea di Ca’ Foscari: l’istituzione della Challenge School ha consentito di mettere a punto master dinamici e attenti alle esigenze del mercato, spesso in collaborazione con altri enti e istituzioni, garantendo un’offerta sempre più rinnovata. Le strategie scelte da Ca’ Foscari negli ultimi anni sono confortate sul piano dei risultati dai dati dell’ultima indagine «Almalaurea» sull’inserimento professionale dei laureati. Il tasso di occupazione dei Cafoscarini è ben sopra la media nazionale, con valori del 49% (nazionale 44%) per i neolaureati triennali e del 67% (nazionale 56%) per quelli specialistici.
Studenti
L’isola di San Servolo, antico luogo conventuale e di meditazione situato nel centro della laguna veneziana, è stata a lungo nota come sede dell’ospedale psichiatrico. Dopo la chiusura della struttura ospedaliera e il magistrale recupero dell’isola e del vasto complesso di edifici che la caratterizza, è ora una delle più belle isole della laguna di Venezia, sede di numerosi eventi scientifici e culturali. Si trova fra le isole del Lido, San Lazzaro degli Armeni e San Clemente, a dieci minuti di vaporetto da piazza San Marco.
Il Collegio Internazionale Ca’ Foscari I migliori studenti in un contesto unico. L’isola di San Servolo nel cuore della Laguna, a due passi da San Marco. È il Collegio Internazionale Ca’ Foscari, una nuova istituzione universitaria di alto livello che mira a formare giovani laureati di eccellenza, scelti fra studenti particolarmente meritevoli e dotati di talento. Il Collegio seleziona, con criteri stringenti basati sul merito, 28 studenti di livello triennale, ai quali offre, oltre ai corsi curricolari, anche corsi specifici interdisciplinari – preferibilmente in lingua inglese – e laboratori applicativi per formare competenze teoriche e abilità specifiche. Gli studenti avranno residenza nell’isola di San Servolo, “campus” d’eccezione nella Laguna di Venezia. L’offerta didattica si distingue per il respiro internazionale e interdisciplinare del percorso formativo, che renderà la struttura uno dei centri più vivaci e attivi della scena culturale e scientifica del territorio. Il Collegio, attento al merito, offre un grande numero di riduzioni sulla retta: per 15 studenti sarà completamente gratuito, per altri 10 è prevista una riduzione di circa il 75%. Il Collegio è presieduto dal rettore Carlo Carraro e diretto dalla prof.ssa Agar Brugiavini, alla quale si affianca un consiglio di gestione costituito da docenti di tutte le aree disciplinari rappresentate a Ca’ Foscari. Il Collegio Internazionale Ca’ Foscari si avvale di un finanziamento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per due milioni di euro: un riconoscimento, questo, di particolare rilievo alla qualità accademica e culturale dell’Ateneo veneziano.
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Studenti
Doppi titoli di studio Due importanti novità in materia di internazionalizzazione: Ca’ Foscari attiva un doppio diploma con la Universidad Nacional del Litoral (Argentina) in Iberistica e Ibero-Americanistica, e un diploma congiunto con un consorzio di quattro università europee per gli studi di francese.
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Il doppio diploma in Iberistica e Ibero-Americanistica (Doble titulación en estudios ibéricos e iberoamericanos) è un nuovo Corso di laurea magistrale congiunto tra il nostro Ateneo e la Universidad Nacional del Litoral (Santa Fe, Argentina). La collaborazione, che permetterà lo scambio di studenti e docenti tra le due università, è il primo accordo di doppio titolo formalizzato da Ca’ Foscari per quanto riguarda gli studi di area iberistica e ibero-americana. Grazie ad un corso comune creato ad hoc, gli studenti che effettueranno lo scambio otterranno il titolo di “Laurea magistrale in Lingue e letterature europee, americane e postcoloniali” (LLEAP), curriculum Iberistica, di Ca’ Foscari e il titolo di “Licenciatura en Letras” della UNL. L’accordo con l’Argentina, con cui Ca’ Foscari ha già attivo un doppio titolo in Storia con la Universidad Nacional Tres de Febrero di Buenos Aires, si inserisce nella “Red Interuniversitaria de programas de investigación y formación de recursos humanos en memoria cultural, literatura y territorialidades: las migraciones italo-rioplatense”, che sta svolgendo un ruolo importante in materia di collaborazioni.
Altra novità, questa volta in ambito europeo, è il Master européen en Études françaises et francophones, nuovo corso di laurea magistrale congiunto che riunisce Ca’ Foscari, Université Sorbonne NouvelleParis 3, Université de Lausanne e Humboldt Universität zu Berlin. L’accordo offre agli studenti di questi atenei la possibilità di seguire un percorso di studi internazionale, frequentando corsi presso almeno due delle università partner con il riconoscimento dei programmi di studio. Gli studenti che avranno conseguito tutti i crediti richiesti e svolto all’estero almeno uno dei quattro semestri previsti ottengono un doppio o triplo titolo: “Laurea magistrale in Lingue e letterature europee, americane e post-coloniali”, “Master ès lettres avec spécialisation” (Université de Lausanne), “Master mention lettres” (Université Paris 3), “Master of arts” (Humboldt Universität zu Berlin).
Studenti
Ca’ Foscari Challenge School
Novità tra i Master Sono 36 i Master attivati per l’anno 2012/13, per la maggior parte gestiti da Ca’ Foscari Challenge School. Molti corsi sono nuovi e frutto di importanti collaborazioni: eccone alcuni.
Economia e Lingue dell’Europa Orientale
Port Economics and Management (PEM)
Il Master è rivolto principalmente a laureati in lingua russa che intendano arricchire il proprio profilo professionale con conoscenze economiche, manageriali e giuridiche necessarie per operare nei mercati internazionali a servizio delle imprese, come consulenti e responsabili delle relazioni con quei Paesi. Una necessità sempre più sentita oggi dalle aziende alle quali Ca’ Foscari fornisce in questo modo un vero servizio, con del capitale umano preparato e pronto per affrontare le sfide imprenditoriali che guardano alla Russia. Il Master avrà sede a Treviso e prevede un periodo di stage aziendale della durata di due-tre mesi.
In una città mare come Venezia, che è anche uno dei più importanti porti italiani, non poteva mancare un nuovo prodotto formativo per la gestione delle attività portuali. Il Master Internazionale PEM fornirà una prospettiva multidisciplinare per comprendere le problematiche più rilevanti che caratterizzano oggi i porti, e per gestirli in modo efficace, in un’ottica di sostenibilità economica e territoriale. I porti sono organizzazioni economiche sempre più complesse, per effetto delle dinamiche tecnologiche, economiche-finanziarie e organizzative che ristrutturano i sistemi di trasporto. Ne deriva un quadro, per la policy e il management portuale, estremamente articolato, nel quale obiettivi di efficienza economica e operativa devono necessariamente intrecciarsi a valutazioni di natura sociale, strategica e territoriale-ambientale.
Domande di ammissione entro il 10 febbraio 2013
India Gulf Advanced Made in Italy Il Master è un corso di studio post-laurea o post-laurea magistrale a carattere di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e ricorrente. Fornisce conoscenze e abilità di carattere professionale, di livello tecnico-operativo o di livello progettuale, ed è rivolto anche a individui già protagonisti del mondo del lavoro e alla ricerca di contenuti professionalizzanti. Il Master può essere di I livello (a cui si accede se si è in possesso almeno della laurea di primo livello) o di II livello (a cui si può accedere esclusivamente se si è in possesso di una laurea specialistica/magistrale oppure di una laurea “vecchio ordinamento” ante D.M. 509/99). 12
Forte della sua tradizionale apertura verso le lingue, la società e l’economia dei paesi dell’est, Ca’ Foscari attiva un Master per formare esperti nei rapporti tra Italia, India e paesi arabi del Golfo Persico. Ne usciranno professionisti in grado di interagire con le complessità e le specificità culturali del mondo indiano e arabo, di mediare nel campo della trattativa economicocommerciale, di gestire le relazioni imprenditoriali, con un particolare focus sui settori ad alto valore aggiunto del Made in Italy (green economy, nanotecnologie e software technologies). Domande di ammissione entro il 9 novembre 2012
Master di II livello
Domanda di ammissione entro il 19 novembre 2012
Studenti
Novità tra i Master
Due percorsi per creativi Due nuovi Master per “creativi” nascono dalla collaborazione di Ca’ Foscari con IED, Istituto Europeo di Design. La proposta formativa nasce dall’interesse di sviluppare percorsi congiunti che contribuiscano ad arricchire l’offerta didattica in materia di creatività, design, economia, management, identificando nei campi dell’innovazione e dell’imprenditorialità, del turismo, della pubblica amministrazione e della diffusione delle arti e delle attività ricreativo-culturali gli ambiti di più immediato interesse.
Design for Social Business
Innovazione Strategica
L’intesa tra Ca’ Foscari Challenge School e IED consente agli iscritti di frequentare la seconda edizione del primo Master italiano dedicato a progetti reali di Social Business. Il Master implica anche un’esperienza attiva in un paese in via di sviluppo, per seguire una organizzazione “social business based”. Il MD4SB si propone di formare la figura del “Designer for Social Business”, il professionista che sia in grado di innovare e sviluppare prodotti e servizi nuovi, su scala anche mondiale, nel rispetto della sostenibilità e della responsabilità sociale. Il Master si rivolge a occupati in imprese private di ogni dimensione, enti pubblici e organizzazioni non profit. I contenuti sono particolarmente indicati per gli “innovatori sociali” che vogliono imprimere uno sviluppo alla propria carriera professionale incrementando le proprie competenze nel progettare soluzioni integrate fra design (prodotti, servizi, relazioni, comunità) e pianificazione strategica d’azienda (tipica degli ambienti competitivi attuali), anche in contesti socialmente ed economicamente complessi.
È un corso part-time, riservato a occupati, che si propone di formare “agenti di cambiamento” in grado di promuovere e governare processi di innovazione nel modello di business delle imprese. L’ambizione del Master è formare dei tecnici capaci di promuovere e governare, al fianco dell’imprenditore e/o del vertice aziendale, l’innovazione strategica, anche sapendo intervenire ad attenuare i fattori individuali e organizzativi di ostacolo al cambiamento nell’azienda. Le figure formate sapranno affiancare l’imprenditore e la dirigenza aziendale nella identificazione delle necessità / opportunità di rinnovamento ad ogni livello, al fine di mantenere e rafforzare la posizione competitiva nel mercato. Le competenze acquisite risulteranno utili in tutti i ruoli organizzativi interessati dai processi di innovazione e in particolare nell’ambito del marketing, sviluppo prodotto, controllo di gestione, direzione generale.
Domanda di ammissione entro il 30 novembre 2012
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Domanda di ammissione entro il 7 ottobre 2012
Studenti
La storia romana studiata sul campo A contatto con i documenti Giovannella Cresci
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Il mondo antico a Ca’ Foscari viene studiato attraverso le fonti, ma – circostanza non frequente – attraverso un contatto diretto con i documenti che provengono dal lontano passato, secondo una metodologia interattiva, per così dire “sul campo”. Ciò vale per tutte le discipline antichistiche: dall’archeologia alla numismatica, dalla storia alla codicologia, dalla letteratura alla filologia. Un esempio. I tre docenti di Storia romana (Giovannella Cresci, Francesca Rohr e Lorenzo Calvelli) hanno sperimentato da più di un decennio un programma di attività extracurriculari volte a integrare e perfezionare le competenze degli studenti, sia della laurea triennale che di quella magistrale. A fine maggio un viaggio di studio a Roma consente a una quarantina di studenti selezionati in base al loro curriculum di studi un’analisi intensiva dei monumenti antichi della Città Eterna. È questa un’occasione scientifica che fornisce anche alle matricole l’opportunità di conoscere e lavorare direttamente su una tipologia documentaria fondamentale per chi studia la storia di Roma antica: le iscrizioni. L’analisi si concentra sulle collezioni epigrafiche dei due principali musei romani (Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano e Musei Capitolini), che si distinguono per l’importanza dei reperti ivi conservati, ma anche per l’adozione di criteri espositivi moderni ed efficaci per gli scopi didattici. A ogni studente viene affidato l’approfondimento di un documento epigrafico di incidente valore storico, che ha il compito di illustrare sinteticamente ai colleghi attraverso un’esposizione orale nel corso della ricognizione, seguita poi da un breve elaborato scritto; si tratta di una prima iniziazione alla ricerca bibliografica nella BAUM, di un saggio delle capacità di sintesi, di una prova delle doti espositive, di un esercizio alla formulazione di una scheda in linguaggio chiaro ma caratterizzato da lessico scientifico. Per chi ha frequentato un modulo triennale dell’insegnamento di Epigrafia latina, viene poi organizzato nella seconda metà di giugno uno stage epigrafico presso il Museo Archeologico Nazionale di Altino. Esso accoglie quindici studenti e prevede la ricognizione autoptica di documenti epigrafici latini su supporto lapideo, bronzeo e ceramico, l’apprendimento di tecniche di riproduzione fotografica in digitale, la predisposizione di calchi cartacei e di fac-simili, la computerizzazione dei dati secondo il programma EDR (Epigrahic Database Rome), la ricerca mirata di dati-campione nell’inventario museale. L’esperienza è completata da visite alle collezioni epigrafiche del Museo Archeologico Nazionale di Adria, di Este e di Portogruaro, nonché da lezioni presso il Museo Correr e la Biblioteca Marciana dedicate ai codici epigrafici e presso il Laboratorio di Epigrafia Latina di Ca’ Foscari relative ai componimenti epigrafici in versi.
Studenti
La storia romana
Non mancano anche esercitazioni di “epigrafia attiva”, nel corso delle quali gli studenti sono chiamati a confrontarsi con i metodi di incisione dei lapicidi antichi. A studenti avanzati è invece riservata un’altra esperienza extracurriculare. Grazie a una convenzione siglata tra l’Università degli Studi di Trieste e il Dipartimento di Studi Umanistici di Ca’ Foscari, nei mesi di luglio o di settembre studenti di storia cafoscarini sono accolti nello scavo aquileiese presso la Via Gemina, di cui è concessionario il Dipartimento di Storia e Culture dall’Antichità al Mondo Contemporaneo (DISCAM) di UNITS; essi coniugano all’attività di scavo lezioni di epigrafia latina tenute da docenti cafoscarini presso il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, il più ricco di reperti nell’Italia settentrionale. Un analogo rapporto interattivo è adottato anche per i temi di ricerca di storia politica e di storiografia romana cui sono dedicati ogni anno convegni, conferenze, presentazioni di libri all’interno dei Seminari di Scienze dell’Antichità; ad essi gli studenti sono invitati a partecipare attivamente con la finalità di confrontarsi con differenti tradizioni di studi e di esercitare il libero e critico confronto intellettuale che rappresenta il bagaglio professionale indispensabile a qualsiasi “operatore del mondo antico”. L’impegno prodigato dagli studenti in tali iniziative, integrative rispetto ai corsi curriculari, riceve il relativo accreditamento all’interno delle attività formative di stage e tirocini previste nei piani di studio.
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Lavoro
Placement 2.0 Presentazioni, colloqui (anche su una speciale piattaforma on-line) e un vero e proprio accertamento di gruppo per selezionare giovani profili da inserire nei propri organici: sono sempre più numerose le aziende che “mettono piede” all’università per cercare e scegliere laureandi e neolaureati talentuosi e intraprendenti da avviare alla professione. Un fronte sul quale il Servizio Placement di Ca’ Foscari è continuamente impegnato con iniziative che si presentano e si rivelano come concrete opportunità per i suoi studenti.
Lavoro, offerte +31% In un anno sono cresciute del 31 per cento le offerte di lavoro rivolte dalle aziende ai neolaureati di Ca’ Foscari mediante il Servizio Placement dell’Ateneo: nel primo semestre del 2012 sono 232 le posizioni lavorative che le imprese hanno offerto ai neolaureati cafoscarini, contro le 177 pervenute nello stesso periodo dell’anno precedente. A registrare una vera impennata sono soprattutto le richieste in ambito linguistico (+41 per cento) che con l’area economica (+19 per cento) costituisce il settore che raccoglie il maggior numero di offerte. Le figure di neolaureati più ricercate, infatti, sono quelle di area commerciale (acquisti per l’Italia e l’estero), gli informatici/ programmatori/sviluppatori, chi si occupa di consulenza/controllo/ revisione e consulenza assicurativo-previdenziale in area amministrativo-contabile. 16
• Il 12,57 per cento delle aziende che si rivolgono al Placement operano nel settore informatico e statistico • l’11,38 per cento proviene dal commercio di auto/moto/ prodotti non alimentari • il 10,78 per cento è di ambito assicurativo • il 9,58 per cento sono studi commercialisti e di servizi di revisione contabile • l’8,98 per cento si occupa di consulenza • il 7,78 fabbrica macchine e apparecchi meccanici Per quanto riguarda le dimensioni delle aziende che si propongono, nel 26 per cento dei casi raggiungono oltre i 500 dipendenti, un altro 22 per cento di imprese si colloca tra i 20 e i 99 dipendenti e il 12 per cento tra 100 e 499 addetti
Aziende a Ca’ Foscari Per il nuovo anno accademico si comincia già a settembre con “A colloquio con... Veneto Banca”, che prevede la visita in azienda nella sede di Montebelluna di un gruppo di laureandi/neolaureati cafoscarini di area economica, preselezionati dal Placement sulla base dei profili richiesti, che affronteranno un accertamento con i responsabili Risorse umane. Fra ottobre e novembre anche Kraft, leader nel settore alimentare, sbarcherà a Ca’ Foscari per un primo incontro di presentazione, cui seguirà un secondo incontro di effettiva selezione di candidati. Dopo il grande successo della presentazione aziendale, lo scorso aprile, Dior torna in Ateneo per incontrare un gruppo di laureandi/ laureati, preselezionato dal Placement. A novembre sarà la volta di The Boston Consulting Group, una delle più importanti società internazionali di consulenza. Parallelamente, continueranno le iniziative a supporto degli studenti che si affacciano sul mondo del lavoro, fra i laboratori di “Pianeta lavoro” e i Career Talk per conoscere da vicino le professioni più attuali, insieme a testimonial che porteranno la propria esperienza. A fine novembre ritorna come di consueto l’atteso appuntamento con il “Career Day – L’Università apre le porte alle aziende”, che radunerà a Ca’ Foscari le più importanti realtà aziendali nazionali e internazionali per incontrare i laureandi/ neolaureati dell’Ateneo. Quest’anno con una novità: la possibilità di farsi conoscere in anteprima dalle aziende partecipanti attraverso il matching virtuale: una piattaforma dedicata al confronto on-line, resa disponibile dal Servizio Placement un mese prima dell’evento.
Lavoro
Interviste
1.
Marco Della Monica
Marta Mazzego
Dai libri al primo impiego
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Marco Della Monica, laurea magistrale in Economia e gestione delle aziende e master universitario in Diritto del lavoro, ha aderito al “Progetto Fixo 2” che prevedeva lo sviluppo di un project work direttamente in azienda e contemporaneamente la frequenza al master. Tramite il servizio Placement di Ca’ Foscari ha scoperto, da neolaureato, che alla De Longhi cercavano uno stagista proprio nell’ambito Risorse umane. L’incontro ha funzionato e dopo due colloqui brillanti, complici l’ottimo voto di laurea e la velocità del suo conseguimento, è stato scelto per uno stage di 6 mesi in azienda. In quel periodo Marco si è fatto notare. “Non avrei mai fatto quell’esperienza senza il supporto del Placement. Da parte mia impegno, entusiasmo e disponibilità sono stati la chiave che mi hanno aperto la porta per un contratto dopo lo stage”. Il passo successivo è stato un’offerta di lavoro in Clima Veneta, società del gruppo De Longhi, dove attualmente è riferimento per le Risorse umane per uno dei tre stabilimenti dell’azienda, e fa attività di supporto trasversale per il responsabile Risorse umane. Per il momento il contratto è temporaneo ma le possibilità di crescita e sviluppo ci sono, e sono buone. Comunque sia, Marco è felice dell’esperienza che sta facendo: “Sono soddisfatto e ci sto mettendo l’anima. Il lavoro mi piace e anche con i colleghi, tutti giovani, c’è un buon feeling. Cosa più importante è che sto imparando e sto crescendo”. Un’ esperienza di successo. Ma, allora, chi l’ha vissuta sul campo cosa consiglierebbe di fare o non fare presentandosi ad un colloquio? “Non ‘pompare’ il curriculum inutilmente, deve essere uno specchio concreto e chiaro di quello che sai fare e di quello che potresti fare. Un’altra cosa da evitare assolutamente è arrivare impreparati. Bisogna conoscere la realtà a cui ci si propone; alla domanda ‘cosa conosce della nostra azienda’ non si può restare muti. Molto positiva, invece, la valutazione delle attività extra intraprese durante gli studi. Nel mio caso per esempio è stato apprezzato il mio coinvolgimento nella redazione del giornale universitario, nell’organizzazione di cineforum e conferenze sempre all’interno della facoltà di Economia. Impegnarsi e dimostrare di essersi dato da fare in ambito universitario, anche oltre le lezioni, è il consiglio che mi sento di dare a tutti”.
2. «Il voto di laurea e i tempi con cui ho conseguito il diploma sono stati determinanti per l’azienda nella scelta definitiva che ha portato alla mia assunzione. La velocità nel portare a termini gli studi è considerata infatti un valore aggiunto, significa che sei motivato, che ti sai gestire e organizzare. Fin da subito avevo inoltre dato la mia disponibilità a spostarmi per esigenze di lavoro». Marta Mazzego, 25 anni e una laurea magistrale in Economia e Finanza (la sua tesi ha vinto il premio Roberto Ricoveri di Confindustria come miglior elaborato nel campo del credito e della finanza), è stata inserita lo scorso gennaio in KPMG, nota società di revisione con sedi in tutto il Triveneto, dopo aver superato tre colloqui. Marta ha “agganciato” l’azienda grazie al Servizio Placement di Ca’ Foscari, che l’ha seguita nella stesura del curriculum e nell’invio delle domande alle principali aziende del proprio ambito di studi. «Il supporto del Placement è stato utilissmo sia per preparare il CV che per imparare ad affrontare un colloquio. Sono stata seguita passo passo nel mettere a punto il mio profilo, in cui puntare sulle mie competenze e esperienze, anche extra universitarie, senza enfatizzare o sminuire eccessivamente i punti di forza e i punti deboli». Marta, che ha svolto colloqui anche con altre aziende prima di approdare in KPMG, attualmente è inserita nella sede veronese della società, ma per lavoro si sposta parecchio. Un consiglio agli studenti prossimi alla laurea? «Mettere in gioco tutta la propria determinazione e la propria disponibilità a imparare, mostrandosi propositivi, elastici. Una cosa da non fare, in fase di colloquio, è quella di dimostrarsi impacciati di fronte ai propri punti deboli, reagendo in fretta con una possibile soluzione per superarli».
Sport
Ca’ Foscari–iuav trionfo internazionale Il galeone di Ca’ Foscari–IUAV vince per distacco su quello di Vienna in Canal Grande in occasione della regata storica domenica 2 settembre. L’ottava edizione della sfida remiera delle Università, che per la prima volta ha coinvolto anche atenei internazionali, ha visto al terzo posto Bari che ha superato Warwik. L’ateneo di Zagabria ha sfilato in corteo storico dopo le eliminatorie di sabato 1 settembre. All’equipaggio veneziano il nuovo trofeo realizzato in esclusiva dai maestri vetrai di Murano e nato grazie alla collaborazione con il Consorzio Promovetro.
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Sport
Ca’ Foscari-IUAV Jessica Barichello Marco Bottin Eugenio Calsamiglia Jacopo Colombi (open) Martina Dell’Osbel Arben Doci Michele Ghezzo (open) Andrea Lemmo Alice Pellissier Nicola Sabbadin Lorenzo Tel Vittorio Trani Direttore Tecnico Sergio Barichello Allenatore Sandro Antenori Timoniere Giuseppe Fongher Università degli Studi di Bari Aldo Moro Dionisio Altamura Luigia Bellifemmine Saverio Binetti Alberto Boccuto Fabio Chierico Sabina Corallo Alessandro Di Ronzo Gianfranco Fino Francesco Frigeri Gaetano Minenna
University of Vienna Nikola Gruber Philipp Kornfeind Christoph Krofitsch Thomas Inmann Karl Ivanics Roland Mair Richard Malousek Marina Sapper Juliane Wahlmüller Michael Zyskovski University of Warwick James Cooper Oliver Frazer Sam Hewlings Oliver James Alex Owen Joey Pickering Chris Primett Lauren Rutter Carmel Smith Catherine Stuart Sarah White Chris Young University of Zagabria Vedran Hrgovic Mateo Kanceljak Filip Kernc Tomislav Petkovic Ivan Rom Dario Segovic Tomislav Zalovic Josip Zupan Allenatore Mico Mikulic In collaborazione con Libreria Cafoscarina Con il contributo di Cassa di Risparmio di Venezia
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Ateneo
Bilancio e bilanci Il patrimonio netto di Ca’ Foscari al 31 dicembre 2011 vale oltre 83 milioni di euro.
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Il dato emerge dal bilancio economico-patrimoniale dell’Ateneo, che per la prima volta nella sua storia e tra i primi in Italia ha “fotografato” le sue attività e passività e i suoi proventi e costi. Si tratta di un metodo di rilevazione contabile (analogo a quello previsto dal codice civile per le imprese) che tutti gli atenei saranno tenuti ad adottare a partire dall’1 gennaio 2014. «Abbiamo scelto di precorrere i tempi e di iniziare da subito a mantenere una doppia contabilità – spiega il rettore Carlo Carraro – da un lato quella tradizionale che ha prodotto il bilancio finanziario consuntivo 2011, dall’altro quella economico-patrimoniale che ci permette di conoscere nel dettaglio la situazione e l’evoluzione delle risorse (anche non finanziarie) a nostra disposizione. Decisioni e strategie per il futuro sono così sostenute da un pacchetto di dati ancora più dettagliati e approfonditi». E il quadro è nettamente positivo. Quadro che assieme alle performance in didattica e ricerca fa di Ca’ Foscari uno dei primi atenei d’Italia. Anche nel 2012 infatti il Miur ha collocato l’Ateneo tra i primi tre del Paese (dietro ai Politecnici di Torino e Milano) nella speciale classifica attraverso la quale assegna la “quota premiale” dei trasferimenti all’Università. Quota che viene calcolata proprio in base alle performance dell’Ateneo su didattica e ricerca. Tra le attività patrimoniali prevalgono le “immobilizzazioni nette”, che si compongono per la quasi totalità del valore degli immobili in proprietà o del valore delle migliorie apportate a immobili in concessione. Esse ammontano a 165 milioni di euro (quasi un milione in arredi e mezzo milione in attrezzature scientifiche). L’attivo circolante invece ammonta a 123 milioni di euro ed è formato dalle disponibilità liquide, giacenti presso la Banca d’Italia (circa 60 milioni di euro) e solo parzialmente disponibili per limiti collegati ai saldi finanziari a livello nazionale, e dai crediti (in misura consistente nei confronti dello Stato: 33 milioni verso il Miur). Tra le passività la voce “debiti” è formata da debiti verso istituti di credito in relazione a mutui e debiti verso fornitori di beni e servizi (in entrambi i casi la cifra è attorno ai 33 milioni di euro). Incrociando attività e passività, si arriva a un patrimonio netto di oltre 83 milioni di euro che, rispetto all’inizio dell’anno preso in esame (2011), risulta in crescita di 13,9 milioni di euro per effetto del risultato economico positivo conseguito nell’esercizio. Dal conto economico risultano proventi operativi per 132 milioni a fronte di costi operativi per poco più di 116, con una differenza positiva di quasi 16 milioni. Dedotti gli oneri finanziari e le componenti straordinarie, si è arrivati ad un risultato d’esercizio di 14 milioni. Ciò mette in luce che l’Ateneo non solo è riuscito a ripristinare le risorse consumate, ma anche ad accumularne di nuove per far fronte alla gestione futura. «Attivare la contabilità economico-patrimoniale è stata un’operazione complessa e articolata – spiega Ugo Sostero, pro rettore al Bilancio di Ca’ Foscari che ha coordinato il lavoro dell’Ufficio bilancio – ma ci permette di anticipare i tempi e di avere un quadro preciso delle attività e passività dell’Ateneo e delle determinanti del suo risultato economico».
Ateneo
Consumo di energia elettrica (kW/h) I consumi energetici annuali sono direttamente influenzati da molteplici fattori che possono essere solo parzialmente controllati e stimati. A titolo esemplificativo e non esaustivo rientrano tra tali fattori: l’ampliamento dei servizi erogati nella quantità e negli orari di servizio attuati; le attività legate alla ricerca scientifica; le condizioni meteorologiche complessive. 2010: 7.460.827 2011: 7.636.301 Differenza: +175.474 Consumo di gas (m³) 2010: 995.121 2011: 831.971 Differenza: -163.150 Consumo di acqua (m³) 2010: 130.856 2011: 115.613 Differenza: -15.243 Emissioni (Kg di CO2eq) totali 2010: 12.223 2011: 12.212 Differenza: -11 Emissioni (Kg di CO2eq) pro capite 2010: 160 2011: 156 Differenza: -4
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On-line il calcolatore ‘verde’ Il Carbon Footprint Calculator in dieci minuti calcola e svela, on-line, quante emissioni di CO2 producono docenti, studenti e dipendenti di Ca’ Foscari nel loro quotidiano. Oltre a misurare, il calcolatore suggerisce i comportamenti virtuosi per pesare di meno sull’ambiente, permettendo di tenerli monitorati e testare l’avanzare dei progressi. Il calcolatore, messo a punto dall’Ufficio Processi e Progetti Speciali di Ca’ Foscari insieme ai tecnici del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, è stato presentato in occasione dell’uscita del Report annuale di sostenibilità dell’Ateneo, che raccoglie i risultati ottenuti nel 2011 e li confronta con gli obiettivi dichiarati nella “Carta degli Impegni di Sostenibilità”. Tra questi c’è lo sviluppo della biblioteca digitale, con oltre 25.000 e-journal e quasi 27.000 e-book, e il 71% dei nuovi contratti di fornitura stipulati secondo criteri sociali e ambientali. Continuano i progetti di eliminazione graduale del libretto cartaceo, estensione del protocollo informatico, organizzazione di eventi di sensibilizzazione e raccolta differenziata all’interno delle sedi. Ca’ Foscari ha partecipato dal 20 al 22 giugno alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile Rio+20, a Rio de Janeiro, e ha aderito a GUPES e ISCN, network di università sostenibili. Sempre quest’anno la sostenibilità cafoscarina ha ottenuto anche un importante riconoscimento nazionale. Il progetto “Ca’ Foscari impatto Zero” è stato selezionato fra i dieci migliori progetti nell’ambito della pubblica amministrazione in Italia, e premiato a Roma il 19 maggio all’interno dell’iniziativa “10x10 – Dieci Storie di qualità” di FORUM PA e Associazione Italiana Cultura Qualità Centro Insulare. La medaglia è andata in particolare al progetto Carbon Management, accordo che Ca’ Foscari – per prima in Italia – ha stretto con il Ministero dell’Ambiente per gestire consapevolmente le proprie emissioni, svolgere un ruolo educativo e di sensibilizzazione verso la comunità di riferimento, dettare le linee guida per ridurre l’impronta di carbonio. Per quanto riguarda i consumi, il Report evidenzia un progressivo miglioramento generale nelle ‘performance’ verdi cafoscarine, come si vede nel riquadro a fianco.
Ricerca
Dalle microalghe una speranza ambientale Ancora un’eccellenza nella ricerca “verde” di Ca’ Foscari. Questa volta arriva dall’Antartide assieme agli studi sulle microalghe presenti in quella fetta di mondo. La firma è di Guido Bordignon, esperto di microalghe nell’UNIDO-ICS, organismo ONU per il trasferimento tecnologico ai Paesi in via di sviluppo e docente a contratto di Ca’ Foscari. La ricerca sulle enormi potenzialità delle microalghe come fonte di prodotti oleosi inizia già negli anni ’70, con gli studi del National Renewable Energy Laboratory. Si tratta di un metodo molto promettente per produrre combustibili ecologici e fornire un’integrazione ai combustibili fossili. Rispetto ad altri biocarburanti, come le colture alimentari – colza, girasole, olio di palma, mais – è un sistema che non presenta ripercussioni alimentari. Il tema, soprattutto in un momento di caro-petrolio, è di grande attualità anche secondo una recente inchiesta del Wall Street Journal, che ha inserito i biocarburanti estratti dalle alghe tra le innovazioni che cambieranno il mondo, riducendo l’inquinamento e salvando il pianeta dal cambiamento climatico. Tali innovazioni sono destinate quindi a diventare il motore di un nuovo ciclo di sviluppo economico sostenibile. Molteplici i vantaggi di questi biocarburanti di terza generazione: le microalghe sono diffuse in natura, non richiedono particolari attenzioni
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per la crescita, hanno un ciclo riproduttivo di poche ore, svolgono fotosintesi (conversione di energia solare in energia chimica utilizzando CO2), hanno una minore occupazione di suolo e possono arrivare fino al 70% in peso di oli. Nel Polo Sud esiste una grande produzione di fitoplancton, in particolare durante l’estate antartica, dove le condizione particolari portano gli organismi ad accelerare il metabolismo e dove questa produzione primaria stimola tutta la catena alimentare marina. Grazie poi alla “convergenza” antartica delle correnti, i nutrienti vengono portati in zone anche molto lontane tra loro nei diversi oceani. Il materiale raccolto durante le campagne oceanografiche è trattato in vari modi: raccolta campioni in formalina, raccolta campioni e immediato congelamento in azoto liquido, misurazione della clorofilla e della luce incidente. Tutte le analisi si realizzano in laboratori attrezzati, molto spesso negli USA. Le spedizioni in Antartide via nave, quelle a cui partecipa Bordignon, fanno parte delle vicende di vita difficili da dimenticare. “L’esperienza di essere in un ambiente totalmente incontaminato è fortissima e destabilizzante. La monocromia, la presenza di luce 24 ore al giorno, la natura grandiosa e travolgente rendono l’Antartide una sorta di luogo dello spirito.
Le balene fiancheggiano la nave e siamo nell’unico luogo al mondo, con le Galapagos, in cui gli animali non temono l’uomo”. Le microalghe sono state studiate anche nell’ ambito di una “bioraffineria” sperimentale, nella quale Ca’ Foscari è già impegnata da anni in GREEN OIL, un progetto di trasferimento tecnologico – finanziato dalla Regione del Veneto e il cui responsabile scientifico è il prof. Giampietro Ravagnan – finalizzato alla costruzione di un impianto pilota per la produzione di biodiesel e fine chemicals (destinati all’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica) mediante raffinazione di biomasse agricole. L’impianto è presso il VEGA Park di Marghera.
Guido Bordignon è assegnista di ricerca e professore a contratto in Tecnologie biomolecolari presso il Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi del nostro Ateneo, dove collabora con il prof. Ravagnan, ordinario di microbiologia. Ha condotto studi approfonditi sulle microalghe dell’Antartide e ha avuto di recente dal Congresso Usa la “Antarctic Service Medal”, medaglia per chi svolge ricerca passando più di 60 giorni a sud del 60° parallelo.
Ricerca
Alla scoperta dei ricetti piemontesi
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Un team di 11 studenti, in prevalenza di Ca’ Foscari, è impegnato in una campagna archeologica tra i ricetti di Candelo e Magnano (Biella). Il gruppo, sotto la direzione scientifica del prof. Sauro Gelichi, è coordinato dal dottorando Stefano Leardi, che ha fatto dei ricetti piemontesi il suo argomento di studio nell’ambito del dottorato di ricerca in Storia Antica e Archeologia. I ricetti (dal termine latino receptum, ‘ricovero’) sono piccoli centri fortificati nati nelle campagne tra la fine del XII e fin tutto il XV secolo e diffusisi in modo capillare (al punto che oggi, nel solo Piemonte, se ne possono contare ben 193). Tradizionalmente sono stati interpretati come depositi fortificati, frutto della volontà della popolazione contadina di difendere i propri beni e i raccolti da invasioni e saccheggi. La campagna di rilievi in corso, prima indagine archeologica effettuata sui ricetti, che fino ad ora erano oggetto di analisi esclusivamente architettoniche e storiche, vuole cercare di far chiarezza su origine, funzione e sviluppi successivi di tali centri. Lo studio “sul campo” impegna il gruppo già da qualche settimana (in tutto è previsto un mese di attività) e interessanti sono i primi dati raccolti. “Sicuramente in due punti l’originaria cinta muraria di Candelo è stata estesa – ci racconta il dott. Leardi – e, cosa particolarmente interessante, siamo stati in grado di chiarire la funzione delle ‘riane’, gli stretti vicoli che dividono le costruzioni. Fungevano da scarico, segnale che i ricetti erano abitati e non usati solo come depositi alimentari”. Gli studiosi si concentrano soprattutto sui rilievi delle strutture e sullo studio dei materiali da costruzione, utilissime fonti di informazioni. Le pietre utilizzate a Candelo, per esempio, provengono da un torrente che scorre nelle vicinanze, e le particolari spaccature delle pietre testimoniano che il lavoro è stato svolto da personale qualificato. “Il lavoro di indagine comprende anche la digitalizzazione, mediante fotografie ad altissima risoluzione, di parti dell’Archivio Storico di Candelo, sempre con lo scopo di trarre informazioni interessanti sull’origine e sulle successive modifiche del ricetto – continua Leardi – La missione dell’archeologo infatti non è quella di fare scoperte sensazionali, ma di leggere attentamente i dati materiali provenienti dal passato e, tramite questi, ricostruire la storia, comprendendo gli uomini e la società che li hanno lasciati. Un famoso archeologo inglese del secolo scorso, sir Mortimer Wheeler, ha scritto che ‘l’archeologo non scava oggetti, ma esseri umani’. Questa frase riassume bene il concetto”.
Ricerca
È ancora “notte dei cervelli” a Venezia. Venerdì 28 settembre riflettori accesi sull’edizione 2012 di Venetonight, la notte dei ricercatori. Innovazioni, idee, studi, in una parola il meglio dei saperi di Ca’ Foscari, in mostra per il grande pubblico, in una giornata aperta alla città con due ospiti d’eccezione: Giovanni Muciaccia, direttamente da Art Attack, e il critico d’arte Philippe Daverio. Il via ufficiale alle 17, nel cortile della sede centrale dell’Ateneo, e a seguire una carrellata di appuntamenti e proposte a tu per tu con la ricerca. 24
Ricerca
Venetonight
Anche il management in campo nella notte
Durante Venetonight ci sarà un’apertura speciale delle due mostre realizzate in collaborazione tra Ca’ Foscari, Csar e Accademia delle Belle Arti: “Il prof. Rodčenko. Fotografie dallo Vchutemas” e “Artifacts” di Infante e Goriunova.
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Dai docenti, ricercatori e dottorandi dell’area economica l’opportunità di conoscere i “segreti” e le strategie del management, cuore pulsante della gestione aziendale e ambito di studio in grande fermento a Ca’ Foscari, in una serie di laboratori in cui osservatore attivo è proprio il pubblico: la storia economica si tuffa nei secoli passati nel «Laboratorio di critica delle fonti», rispolverando documenti eccezionali come L’Annuario statistico italiano del 1889-90 con i dati sui salari degli operai, oppure le fonti istituzionali, notarili e giudiziarie che ricostruiscono la storia delle manifatture di maiolica e porcellana nella Repubblica di Venezia. Dalle fonti ai giorni nostri, per studiare («Laboratorio di economia sperimentale») quanto volti e espressioni diverse possano influenzare scelte economiche importanti, come l’accensione di un mutuo o l’investimento dei nostri risparmi. In questo esperimento, dal forte carattere interattivo, i partecipanti saranno sottoposti a test decisionali: 3 minuti per rispondere ad una serie di domande sulla loro percezione e valutazione di investimenti. I risultati saranno alla fine confrontati con quelli di esperti della finanza, sicuramente più imparziali per vocazione. La produzione artistica come motore economico del territorio è al centro della presentazione di m.a.c.lab. Sullo schermo la duplice proiezione di un laboratorio di danza creativa, condotto in collaborazione con la coreografa Silvia Gribaudi, e la presentazione dei risultati di una ricerca svolta da m.a.c.lab. sul distretto culturale nell’area pedemontana e registrata nelle suggestive “bolle Nardini” di Bassano. Quanto tipologie diverse di didascalie condizionano l’attenzione del pubblico verso le opere d’arte? m.a.c.lab. lo studia attraverso un software che registra il tempo di osservazione dei visitatori di opere d’arte – con differenti didascalie – proiettate su uno schermo. In campo anche l’imprenditoria giovanile in Veneto, per raccogliere con questionari ad hoc i dati su aspettative, percezioni ed emozioni del pubblico sul tema dell’imprenditorialità e sui processi aziendali in corso sul territorio. Le reti sociali, dove ciascuno di noi è visto come una parte integrante dell’intero sistema, sono sotto la lente di quel filone di ricerca cafoscarina che rientra nelle “social network analysis”. Lo studio trova un’applicazione importante all’interno delle aziende, dove con metodologie di ultima generazione, come la tecnologia RFID (Identificazione a Radio Frequenza), è possibile indagare in tempo reale le interazioni tra lavoratori. L’attore Kevin Bacon diventa lo “spunto” per avvicinare il pubblico della notte della ricerca alle social network analysis. L’appuntamento è davanti al sito “the Oracle of Bacon” per giocare a individuare un attore o un’attrice che dista da Kevin Bacon più di 4 gradi di separazione.
Cultura
Elettrofoscari a Belfort
Sulle note del festival di Belfort Daniele Goldoni
Il 27 maggio l’appuntamento è alle sette al garage di piazzale Roma. Jacopo non arriva. Gli telefono. “Ma che ora è? La sveglia non ha suonato...”. Arriva velocissimo e partiamo con il Ford Transfer. Credevo fosse difficile guidarlo invece è docilissimo. Il tempo è splendido. Si va per Milano, Como, si fa benzina e si passa la frontiera. Dopo tanto buio della galleria del Gottardo la luce arriva improvvisa sui laghi così azzurri e i lenti prati verdi che scendono dalle colline. Dietro, tutti si sono addormentati, qualcuno con la bocca aperta. Arriviamo a Belfort alle 17. Accoglienza perfetta: caffè nel bicchiere di plastica ma buono, indicazioni precise. Ci assegnano una “guida”: un ragazzone di 16 anni con i dreads che conosce tutti in giro. Albergo a due stelle ma pulito, il parcheggio è lì davanti accanto al parco, dopo il parco c’è un corso d’acqua, un ponte e un altro parco e una piazza. Il forte sta in alto sopra tutto e tutti con il suo leone. In ogni posto del centro c’è un palco con musica dal vivo e spettatori attenti. Facciamo un giro per vedere dove suoneremo, alle 23.30. Siamo contenti e un po’ stanchi. Ma anche nervosi quando alle 23 sentiamo il gruppo che suona prima di noi molto virtuosisticamente (e un po’ noiosamente) fusion. Chiedo a Nasser, tecnico del suono: “Ma le due batterie che avevamo chiesto?” In pochi minuti arrivano (meraviglioso!), si fa la prova dei suoni e suoniamo: un po’ freddi, ma rompiamo il ghiaccio. La mattina del 28 andiamo su al forte, passando per i camminamenti. Portiamo trombe e percussioni e suoniamo sul prato prendendo il sole. Scendiamo e andiamo in giro per i palchi a sentire: rock con batterista formidabile di dieci-undici anni, band di fiati che suona benissimo swing «Quando si entra in “trance musicale” tradizionale, musica africana, pop... Alle 17.30 siamo sul palco carichi e è difficile poi mettere ordine alle impresconvinti che il concerto sarà, come dice Marco, “UNA BÒMBA!” Abbiamo sioni e ai ricordi di quanto avvenuto. una formazione anomala: due trombe, un sax, un contrabbasso, due batteMa ci sono cose di quell’esibizione rie, nessuno strumento armonico. Meglio così: abbiamo più libertà. Iniziamo che non dimenticherò mai: la camicia cantando The Tuning Meditation di Pauline Oliveros, poi attacchiamo con gli hawaiana di Marco Spano (trombettista strumenti usando ogni tanto anche la tecnica di sound painting che genera del gruppo) che, corredata dai suoi baffi differenze a sorpresa. Marco e Jacopo usano anche la voce improvvisando, a manubrio, dagli occhiali da sole e dal i due batteristi, Raoul e Luca, dialogano fra loro e con il contrabbassista cappello Panama, genera l’entusiasmo Pier, liberamente. C’è molta energia, il pubblico lo sente e la restituisce con del pubblico; Daniele che, pur conoscenapplausi. Alla fine ci chiedono di restare, ma dobbiamo lasciare al gruppo do il francese, inizia a spiegare in italiano successivo. il significato di un brano di Pauline Nasser, il tecnico del suono, si avvicina con un gran sorriso: “È stato un Oliveros da noi proposto, salvo poi tradurbuon concerto!” Ci abbracciamo. Lì ad ascoltare c’è un collega della facoltà re tra le risate generali; la compattezza del nostro suono; gli assoli elettrizzanti di di ingegneria. È italiano, emigrato in Francia per trovare un ruolo adeguato. Mi dice di come il festival sia sentito dalla cittadinanza, come ci sia il senso Jacopo Giacomoni (sax); un mio assolo della comunità lì, e in Francia in generale, come la municipalità organizzi finale, conclusosi pirotecnicamente con tutto questo rientrando nelle spese con un turismo sostenibile e ben orgail crollo del timpano della mia batteria, nizzato. In effetti c’è un pubblico molto civile, che ama la musica e viene il tutto accompagnato da un’ovazione apposta da lontano per ascoltarla, anche con i bambini. Ci piacerebbe che generale» fosse così anche in Italia. Raul Catalano
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Cultura
Elettrofoscari a Belfort
La sera mangiamo alla mensa. Gruppi musicali di classica, di ottoni, si alternano nella sala, mentre mangiamo. Dopo c’è voglia di suonare ancora, prendiamo gli strumenti e andiamo sul prato vicino al fiume. Attiriamo tutti quelli che non hanno voglia di andare a letto. Ballano. Un contrabbassista e due cantanti di un gruppo messicano che abbiamo ammirato nel pomeriggio si uniscono a noi. Qualcuno già troppo avanti con le birre grida che “ELECIOFOSCARÍÍÍ” è il gruppo migliore del Festival... La mattina dopo sveglia alle 8 per partire, ma andiamo a vedere la cappella di Le Corbusier a trenta chilometri di distanza. È su un colle, bianca nel sole e nel fresco del mattino di prima estate, in un prato circondato da alberi. Silenzio e natura. Dentro, le vetrate colorate lasciano filtrare una luce un po’ scura. Siamo colpiti. Cantiamo nello spazio risonante. Nel ritorno ci fermiamo a Basilea e visitiamo il centro. La pianura padana ci accoglie con i suoi autogrill anni Settanta e le TV sempre in funzione. A Venezia piove. Vogliamo tornare. Ci hanno chiesto di tornare l’anno prossimo e lo faremo.
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Cultura
Artifacts
Aleksandr Rodčenko Pranzo alla mensa della fabbrica, 1931
Il costruttivismo di Rodčenko
Artifacts, ovvero l’universo misterioso di Francisco Infante e Nonna Goriunova in 28 fotografie. L’arte fotografica di due tra i maggiori protagonisti della scena artistica russa contemporanea è esposta a Ca’ Foscari negli spazi di San Sebastiano, a cura di Matteo Bertelé e Kirill Gavrilin. Attraverso perfette forme geometriche le foto dei due artisti rappresentano dinnanzi ai nostri occhi un universo parallelo, misterioso, e raccontano il nostro approccio all’infinito e all’eterno, filtrato da una natura che è insieme luogo accogliente dei segni dell’uomo e segno in sé stessa. Paesaggi e stagioni, luci e bagliori, che rinviano a un’aggiornata e originale temperie simbolista, in cui vengono coscientemente riprese le radici dell’Avanguardia russa dell’inizio del Novecento, in un dialogo fruttuoso con le tendenze dell’arte occidentale a partire dagli anni Sessanta del XX secolo. La mostra, che nasce da un progetto condiviso tra il Centro di Alti Studi sulla Cultura e le Arti della Russia (CSAR) dell’Università Ca’ Foscari Venezia e l’Accademia Statale delle Arti e dell’Industria Stroganov di Mosca, resterà aperta fino a sabato 29 settembre (lunedì-venerdì dalle 10 alle 18; sabato 10-13).
Immagini, scorci urbani, la vita degli studenti e delle fabbriche nella Russia degli anni Venti e Trenta: l’esperienza dello Vhcutemas (la scuola d’arte attiva a Mosca negli anni Venti del Novecento), dove ha insegnato a una nuova generazione di artisti, designer, architetti, è il fulcro dell’omaggio a Aleksandr Rodčenko, promosso da Ca’ Foscari con l’Accademia di Belle Arti di Venezia e l’Accademia Stroganovka di Mosca nella mostra “Il prof. Rodčenko. Fotografie dallo Vchutemas” (29 agosto - 7 ottobre, Magazzino del Sale 3, alle Zattere). L’esposizione ricrea lo spirito di quella esperienza di insegnamento: allinea le famose foto dell’artista russo, i suoi ritratti, gli scorci urbani, la vita degli studenti, le parate, la vita delle fabbriche, ma affianca a esse, pur su un diverso supporto multimediale, le immagini che da quella lezione ricavano ancora oggi gli allievi dell’Accademia Stroganovka di Mosca, erede dello Vchutemas, e quelli dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, che hanno collaborato a realizzare il progetto promosso dal Centro di Alti Studi sulla Cultura e le Arti della Russia (CSAR) dell’Università Ca’ Foscari. Più di cento foto, una decina delle quali stampe originali dello stesso Rodčenko, ma anche tre curiosi oggetti da lui progettati. La mostra è curata da suo nipote Lavrent’ev, docente alla Stroganovka e massimo esperto al mondo della fotografia del nonno, da Silvia Burini, direttrice dello CSAR, e dal docente di fotografia dell’Accademia Guido Cecere, che ha impegnato i suoi allievi a lavorare per qualche tempo “alla maniera di”, traendo da ciò stimolanti iniezioni di novità. In particolare gli studenti hanno affinato la loro attenzione sugli elementi base del linguaggio fotografico dell’artista russo, luce e forma, per la realizzazione di still life o riprese ravvicinate di oggetti, assimilando altresì le straordinarie concezioni prospettiche che caratterizzano l’opera del grande maestro. Dalla serie
Segni nel paesaggio, 1997
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Cultura
in arrivo
Mokba Underground Pittura astratta a Mosca dal 1960 Collezione Aleksandr Reznikov Spazi Espositivi Ca’ Foscari 6 ottobre – 19 novembre 2012 Francisco Infante Suprematismo sulla neve (dalla serie di artefatti “Giochi suprematisti”, 1968)
Erik Bulatov Composizione cosmica, 1957
Il’ja Kabakov Giovane, 1965 (replica dell’autore del 2000) 29
Cultura
CafoscariCinema: l’anno che verrà Ciak! Si gira la nuova stagione di CafoscariCinema, il filone di ricerca e sperimentazione sull’arte cinematografica promosso e guidato dalla professoressa Roberta Novielli. Come sempre con il coinvolgimento degli studenti, protagonisti a tutto campo del ‘fare cinema’, l’Ateneo è pronto ad aprire il nuovo anno accademico con un cartellone interessante di iniziative: fiore all’occhiello dell’autunno la prima edizione del Ca’ Foscari Animation Fest, in programma dal 29 al 31 ottobre all’Auditorium Santa Margherita (ingresso libero). Una tre giorni interamente dedicata all’animazione, con la partecipazione di 50 studenti dell’Ateneo, che porterà in Laguna pellicole e artisti del genere. Gli appuntamenti di CafoscariCinema proseguono quindi con un omaggio alla storia della settima arte, ripercorrendo la filmografia di Władysław Starewicz, il regista polacco (1882-1965) considerato il pioniere dell’animazione in stop motion: in esclusiva per Ca’ Foscari la nipote porterà in mostra in Auditorium alcune delle marionette originali utilizzate dallo zio regista nei suoi film. L’Ateneo darà quindi vita a un’ulteriore iniziativa, con uno speciale dedicato all’animatore e regista giapponese Gisaburō Sugii, che chiacchiererà con gli studenti in videoconferenza. Sempre in autunno sarà la volta di Igor Imhoff e dei suoi cortometraggi, mentre in dicembre è in programma la prima edizione del Festival del cinema arabo, che, con gli occhi di giovani registi islamici, getterà uno sguardo su un’area al centro di una profonda fase di trasformazioni politiche e sociali.
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Cultura
Carnet del teatro “Cantiere Ca’ Foscari” sarà uno dei protagonisti delle attività del Teatro Ca’ Foscari 2012/2013. Il nuovo progetto, realizzato sotto la direzione di Elisabetta Brusa, guarda ad Oriente, mescolando acrobazie gestuali e di pensiero dalla Cina all’India, dal Giappone all’Asia centrale. Con la collaborazione di alcuni esperti, docenti e Maestri, si tracceranno fili di un percorso che vuole indagare le misteriose strade di un esotismo capace ancora di incanto, all’ombra dell’imponente figura di Timur-lenk, Tamerlano. Nell’ambito della sezione “Molecole”, che vede il coinvolgimento diretto degli studenti, in collaborazione con Cafoscariletteratura verranno proposti A bassa voce, letture notturne, letture teatrali sul tema della città sostenibile, e Vittoria/Cristina. Le imperdonabili, un progetto di Alessandra Giuriola su Cristina Campo. Si continua con A True Story, adattamento dall’omonimo
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racconto di Mark Twain, la cui traduzione sarà affidata a Claudia Russo, studentessa del Corso di laurea magistrale in Lingue e letterature europee, americane e postcoloniali, con la supervisione di Francesca Bisutti, consulenza drammaturgica di Piermario Vescovo. Dalla collaborazione con la Fondazione ENI Enrico Mattei, invece, nasce la messinscena di una drammaturgia originale di Andrea Bellati, Il bivio, una riflessione sul futuro energetico del pianeta. Il programma 2012/2013 vede anche la realizzazione del progetto “Sicurezza a teatro” avviato nel 2011/2012, nato dalla collaborazione tra il Teatro Ca’ Foscari, la Fondazione Università Ca’ Foscari e l’INAIL di Venezia Terraferma, ente promotore, che ha finanziato il premio per la realizzazione di uno spettacolo sul tema della sicurezza. Il progetto vincitore del bando è stato Col fiato spezzato e le tasche piene di sassi, di Eleonora Pinca, studentessa della laurea magistrale in Lingue e civiltà dell’Asia e dell’Africa mediterranea. Lo spettacolo verrà presentato al Teatro Ca’ Foscari in due mattine destinate agli studenti delle scuole superiori del territorio veneziano e in una serata pubblica aperta alla cittadinanza. Tra le altre novità si contano tre nuove produzioni: Giú, della compagnia Scimone-Sframeli, un invito
indignato a rompere il silenzio per dare voce agli altri, in un’atmosfera surreale, dove il dramma è in continuo equilibrio con la comicità; La fabbrica dei preti, di e con Giuliana Musso, da “La fabriche dai predis” di don Antonio Bellina, sull’educazione sentimentale dei sacerdoti; La semplicità ingannata - Satira per attrice e pupazze sul lusso d’esser donne, liberamente ispirata alle opere letterarie di Arcangela Tarabotti e alla vicenda delle Clarisse di Udine, di e con Marta Cuscunà. In scena anche la comicità surreale di Antonio Rezza con Io, di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, e il ritorno di Duda Paiva con l’assolo Bastard! ispirato al romanzo “L’Arrache cœur” di Boris Vian, un approccio sensibile e ironico alla crudeltà dell’uomo; IN_CUBO, tre frammenti da “Malina” di Ingeborg Bachmann, di Chiara Cicognani ed Elisabetta Gambi, un viaggio a ritroso dalla superficie al fondo della terra, dentro le radici. Infine, in collaborazione con il Centro di Alti Studi sulla Cultura e le Arti della Russia, Il cappotto di Gogol’ con Lia Careddu e la regia di Guido De Monticelli, una produzione del Teatro Stabile della Sardegna, e, in prima assoluta, Incendiati, dall’omonimo romanzo di Antonio Moresco, regia di Pierpaolo Comini.
Verso il 2018
Cadolfiniani anni ‘60
Cadolfiniani oggi
Antonella Pesce
Mille Alumni
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L’Associazione Ca’ Foscari Alumni cresce, sfonda quota mille iscritti e si prepara alla prima edizione del premio “Alumnus dell’anno”. Tra le iniziative cardine degli ultimi mesi l’elezione a giugno del nuovo presidente, Andrea Tomat, che è alla guida di Confindustria Veneto. Ad affiancare Tomat al vertice dell’Associazione per i prossimi tre anni sono altri sei Cafoscarini di spicco: Elisabetta Brusa, Leonardo Buzzavo, Marcellino Bortolomiol, Virginia Busato, Elena Ciresola e Antonio Zotti. Sotto la loro guida Ca’ Foscari Alumni intende realizzare quel collegamento necessario fra Università e mondo del lavoro, che contribuisce ad aiutare i neolaureati e allo sviluppo dell’Ateneo stesso. Ad inizio estate è nato il Club dei Cadolfiniani, il primo a costituirsi in seno all’Associazione. Si tratta di un nutrito gruppo di laureati cafoscarini che fra gli anni Sessanta e Settanta risiedevano come studenti d’eccellenza al Collegio di Ca’ Dolfin. In segno di riconoscenza verso l’aiuto ottenuto da Ca’ Foscari in gioventù, i Cadolfiniani hanno così avviato un percorso per sostenere gli attuali studenti della nostra Università. Come prima iniziativa i Cadolfiniani hanno consegnato ad Antonella Pesce, laureata in Lingue e letterature moderne e contemporanee occidentali, il Premio di Laurea Ivano Donatello. Il premio, intitolato alla memoria del Cadolfiniano Ivano Donatello, è stato consegnato dalla moglie e dal dottor Roberto Salviato, a simboleggiare la forte volontà da parte di questo gruppo di riconoscere e restituire il sostegno avuto da Ca’ Foscari durante il loro periodo di studi. Altra novità è Alumni in Visita, un’iniziativa pensata per permettere agli Alumni di visitare aziende, istituzioni ed enti dove operano o collaborano altri Cafoscarini. Le visite vogliono presentare esempi significativi di realtà innovative e all’avanguardia, fornire stimoli e spunti di crescita, creare le basi per collaborazioni future.
Gli Alumni che partecipano hanno modo di vedere da vicino queste realtà scoprendo luoghi e aspetti normalmente non accessibili dall’esterno, sotto la guida di colleghi cafoscarini. Le prime due visite si sono svolte a giugno del 2012 alla scoperta di H-Farm e Orsoni Mosaici, la prossima è in programma al Teatro Malibran di Venezia, in ottobre. Da agosto Ca’ Foscari Alumni offre ai propri Soci Premium e Sostenitori l’utilizzo della sala di rappresentanza al secondo piano dello storico palazzo, di fronte all’Aula Baratto. Si tratta di uno splendido ambiente attrezzato per riunioni e che mantiene una porzione degli storici pavimenti affrescati, una vera rarità per la città lagunare. Ribattezzato Sala degli Alumni, questo spazio al piano nobile della storica sede di Ca’ Foscari rende ancor più evidente lo stretto legame dell’Ateneo con i propri laureati. In programma per l’autunno, come si accennava, c’è il Premio all’Alumnus dell’anno, da assegnare a un/a laureato/a di Ca’ Foscari che si sia particolarmente distinto/a nel corso dell’anno per motivi professionali, scientifici o culturali. Tutti gli Alumni potranno contribuire a individuare il Cafoscarino con particolari meriti nel campo dell’economia, della società o della cultura. L’Alumnus dell’anno verrà premiato durante l’inaugurazione dell’Anno Accademico, prevista per il 13 ottobre 2012 nella splendida cornice del Teatro Malibran.
Housing Office In un anno e mezzo di attività oltre 2.000 utenti hanno bussato alla porta del servizio cafoscarino
Nato nella primavera 2011, è un servizio rivolto a studenti italiani e internazionali, così come a ricercatori, professori e impiegati universitari internazionali, che arrivano a Venezia per studiare o lavorare a Ca’ Foscari. Aiuta a trovare una sistemazione adatta e conveniente nelle residenze studentesche, negli appartamenti o negli hotel convenzionati con Ca’ Foscari. Offre consigli e informazioni sulla realtà veneziana e sulla legislazione dei contratti d’affitto.
Contatti Housing Office Ca’ Foscari (1° piano) Dorsoduro 3246 30123 Venezia dal lunedì al venerdì 9-17 T. +39 041 234 8200 / 8222 / 8250 F. +39 041 234 8202 housing@unive.it
Sono già oltre 2.000 gli utenti finora registrati nel database dell’Housing Office, per lo più studenti e visiting professors. Nei primi 16 mesi di attività Ca’ Foscari ha trovato sistemazioni a Venezia e Mestre per circa 650 persone, grazie a convenzioni sottoscritte con gli studentati di Venezia (come gli alloggi ESU e il collegio dei Gesuiti) e con circa 83 appartamenti privati. Per il 2012/2013 la previsione è di aumentare ulteriormente i posti attualmente disponibili.
Ca’ Foscari si fa in quattro Ca’ Foscari comunica con • studenti • docenti • personale • pubblico esterno attraverso 4 newsletters
Lo “storico” bollettino settimanale supera i 30.000 contatti e diffonde le ultime news di ogni tipo tratte dal sito Infoscari. A cura del Servizio Comunicazione.
A cadenza periodica, tiene aggiornato chi lavora a Ca’ Foscari sui principali provvedimenti adottati dal Senato accademico e dal Consiglio d’amministrazione. A cura del Servizio Comunicazione.
Informa ogni mese sull’andamento generale dell’Ateneo attraverso una sintetica analisi dei dati numerici, principalmente dell’ultimo triennio. A cura dell’Ufficio Pianificazione e Valutazione.
Newsletter di «Fondazione Ca’ Foscari», raccoglie mese per mese tutte le novità più importanti della Fondazione. A cura della Fondazione Ca’ Foscari.