Cafoscari 02

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Editoriale Ca’ Foscari secondo ateneo d’Italia Carlo Carraro

Ca’ Foscari balza al secondo posto nella classifica degli atenei italiani. Dopo i risultati medi dello scorso anno, quest’anno Ca’ Foscari sale addirittura al secondo posto, dietro solo al Politecnico di Torino (lo scorso anno secondo) e davanti all’Università di Trento (lo scorso anno prima). La classifica è quella calcolata dal MIUR per distribuire la quota del finanziamento che premia i risultati degli atenei nel campo della ricerca e della didattica. Tra le prime dieci, Ca’ Foscari è quella che ha fatto i progressi più rilevanti, con un incremento del 20% dei fondi premiali assegnati dal MIUR all’Università Ca’ Foscari sulla base di un complesso sistema di indicatori. Si tratta di un successo clamoroso, il cui merito è dello sforzo con cui tutto l’ateneo è riuscito ad adeguarsi alle nuove regole che ho introdotto, alla nuova dinamica, alla nuova voglia di essere un ateneo moderno. Abbiamo cambiato molte cose quest’anno, ma ora i risultati cominciano a vedersi. Abbiamo bilanci sani e in attivo, per questo e i prossimi anni. Come si vedrà più avanti in queste pagine, il nostro Ateneo aumenta del 10% le spese per la ricerca, per le borse di dottorato e per la didattica, in decisa controtendenza con quanto fanno di norma le altre Università in Italia. Riusciamo a spendere di più e meglio in ogni settore. Valorizzare la qualità paga. Lo dimostrano anche i giudizi ottenuti da Ca’ Foscari, e illustrati in questa rivista, dai propri studenti delle due lauree triennale e specialistica e dai rispettivi laureati. Lo dimostra il fatto che i tre quarti dei dottori magistrali di Ca’ Foscari, a un anno dal conseguimento della laurea, hanno trovato lavoro, contro una media nazionale che supera di poco la metà dei laureati. Lo dimostrano i tanti premi alla ricerca, taluni di importanza europea e internazionale, che i nostri studiosi hanno ottenuto nell’anno appena trascorso, una scelta dei quali si leggerà nelle prossime pagine. Ca’ Foscari gode dunque di una solida salute ed è proiettata verso il futuro. Non è poi così lontano quel 2018 in cui festeggerà i suoi primi 150 anni, essendo nata nel 1868 come Scuola Superiore di Commercio, la prima in Italia. I primati, Ca’ Foscari ce li ha nel suo DNA.


Il giudizio degli studenti Studiare a Ca’ Foscari

Come si vede, i voti medi aumentano progressivamente negli anni: e non sarà perché gli studenti si sono via via “inteneriti” verso i loro professori, ma più verosimilmente perché la qualità dell’insegnamento risulta in costante miglioramento. Gli stessi professori, che prendono visione dei giudizi, procurano di migliorare quegli aspetti della didattica che sono stati giudicati non ottimali dagli studenti, attivando un circuito virtuoso, come testimoniano i dati oggettivi che abbiamo visto.

Già da tempo a Ca’ Foscari la valutazione dell’offerta formativa vede come protagonisti attivi gli studenti e i laureati. Ai suoi studenti, l’Ateneo chiede, fra l’altro, di esprimere dei giudizi sulla qualità dei corsi che frequentano, tramite una serie articolata di risposte a questionari anonimi fatti circolare verso la fine di ogni corso tenuto da ciascun docente e compilati in classe, “a caldo”. In questo caso, gli studenti “danno i voti” ai professori, con un punteggio che va da 0 a 10, e si può ben immaginare che gli studenti non siano tanto teneri o riguardosi nei confronti dei loro docenti. Nonostante ciò, le votazioni espresse dagli studenti frequentanti su lezioni, docenti e modalità didattiche mostrano un quadro che si può oggettivamente definire molto positivo, come appare da questo primo schema, relativo agli studenti delle lauree triennali: Serie dei voti medi dati nei diversi anni dagli studenti Lauree triennali

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2005/06

2006/07

2007/08

2008/09

Lezioni

7,65

7,68

7,76

7,82

Docente

7,77

7,70

7,79

7,84

Modalità didattiche

7,87

7,87

7,91

7,99

I dati sono confermati da quest’altra tabella, che raccoglie i risultati degli studenti iscritti alle lauree specialistiche: Serie dei voti medi dati nei diversi anni dagli studenti Lauree specialistiche 2005/06

2006/07

2007/08

2008/09

Lezioni

7,91

7,93

7,97

7,99

Docente

8,02

8,08

8,15

8,10

Modalità didattiche

8,07

8,10

8,18

8,18

Gli studenti iscritti alle lauree magistrali danno voti in media più alti ai loro docenti rispetto agli studenti iscritti alle lauree triennali, che sono più giovani e meno esperti di loro. Ciò significa, fra l’altro, che studenti già in possesso di laurea giudicano molto positivamente i corsi di studio più approfonditi e specialistici da loro seguiti, garantendone dall’esterno il valore formativo. Trova così conferma e si rafforza il quadro complessivo di valutazioni stabili nel tempo e in costante crescita, che danno la misura di una qualità alta percepita dagli studenti in merito agli insegnamenti impartiti a Ca’ Foscari.

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Il giudizio dei laureati Laurearsi a Ca’ Foscari Anche ai laureandi di Ca’ Foscari vengono richiesti dei giudizi sul loro percorso di studi, per mezzo di questionari da compilare alla fine della carriera universitaria. I questionari sono gestiti dal Consorzio interuniversitario AlmaLaurea, a cui Ca’ Foscari ha aderito a partire dal 2004. Dalle tabelle sotto riportate risulta che oltre l’80% degli studenti risulta soddisfatto del corso di laurea, con esiti leggermente differenziati tra le diverse facoltà:

Una domanda-chiave, rivolta ai laureandi, per capire il loro gradimento verso i corsi di studio appena conclusi è la seguente:

Percentuale di studenti complessivamente soddisfatti del corso di laurea triennale / specialistica - laureati anno 2009

Percentuale di studenti che si iscriverebbero di nuovo all’Università - laureati anno 2009

Triennali

Economia

Lettere

Lingue

Scienze

Ateneo

Triennali

Decisamente sì

30,0

32,0

27,7

18,5

27,5

Più sì che no

58,3

52,4

56,0

62,3

57,25

Totali

88,3

84,4

83,7

80,8

84,75

Decisamente sì

35,2

29,3

30,3

34,9

32,43

Sì, allo stesso corso di Ca’ Foscari Sì, ma ad un altro corso di Ca’ Foscari Sì, allo stesso corso ma in un altro Ateneo Sì, ma ad un altro corso e in un altro Ateneo Non si iscriverebbero più all’Università

Più sì che no

52,0

52,5

53,2

57,1

53,7

Specialistiche

Totali

87,2

81,8

83,5

92,0

86,13

Sì, allo stesso corso di Ca’ Foscari Sì, ma ad un altro corso di Ca’ Foscari Sì, allo stesso corso ma in un altro Ateneo Sì, ma ad un altro corso e in un altro Ateneo Non si iscriverebbero più all’Università

Specialistiche

Come si vede, complessivamente nell’Ateneo più di un quarto dei laureati alla triennale e quasi un terzo dei laureati alla specialistica si dicono molto soddisfatti dei corsi di studio seguiti. I soddisfatti in ambedue le lauree superano di gran lunga la metà degli studenti che si laureano. In totale, dunque, a Ca’ Foscari i giudizi dei laureati sui percorsi di studio che hanno appena concluso mostrano una percentuale di soddisfatti molto alta, pari all’84,75% nelle triennali e all’86,13% nelle magistrali. Se trasformiamo queste percentuali in voti dall’1 al 10, Ca’ Foscari si merita un 8 e mezzo.

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Vi iscrivereste di nuovo all’Università? Economia Lettere 64,2 66,8

Lingue 63,8

Scienze 51,0

Ateneo 61,45

16,5

11,1

15,3

16,6

14,88

7,7

7,7

6,6

9,9

7,98

9,4

11,8

11,8

19,9

13,23

1,9

2,4

1,5

1,3

1,78

70,7

65,0

65,4

79,4

70,13

11,4

4,6

9,5

4,8

7,58

6,3

9,3

6,5

7,9

7,5

5,5

10,7

9,5

4,8

7,63

4,8

9,3

7,8

3,2

6,23

Dalle risposte si ricava che, complessivamente a livello di Ateneo, quasi i due terzi dei laureati alla triennale rifarebbero la stessa scelta di corso di studi, e alla specialistica questa percentuale supera abbondantemente i due terzi. Insomma, potendo tornare indietro, più di sei studenti su dieci tornerebbero a iscriversi al corso triennale appena concluso, e ben sette su dieci ripeterebbero la scelta del tipo di laurea specialistica. In generale, più dei tre quarti dei laureati, triennali e magistrali, sceglierebbero di nuovo Ca’ Foscari per reiniziare un percorso di studi. Risulta confortante anche il fatto che solo uno studente, massimo due, su 100 che abbia ottenuto la laurea triennale non intenda più frequentare l’Università. In altre parole, quasi la totalità dei laureati triennali vuole continuare gli studi universitari, molto probabilmente in un corso di laurea specialistico.

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Sbocchi dopo la laurea Laureati di Ca’ Foscari In tempi di grave crisi occupazionale per il nostro paese, in particolare dei giovani, risulta di grande interesse analizzare l’efficacia della formazione impartita a Ca’ Foscari in termini di sbocchi occupazionali dei laureati. La tabella seguente si basa sui questionari AlmaLaurea compilati a un anno dal conseguimento del titolo di laurea: Condizione occupazionale a un anno dalla laurea * Ca’ Foscari

Italia

*dati 2009

lavora

non lavora ma cerca

non lavora e non cerca

lavora

non lavora ma cerca

non lavora e non cerca

44,9

17,7

37,4

45,7

20,9

33,4

Specialistiche 66,4 51,5 Totali

20,2

13,5

55,9

26,3

17,8

18,5

30,1

48,7

21,9

29,4

Triennali

Come si vede, i dati dei laureati alla triennale che dopo un anno lavorano sono leggermente più bassi a Ca’ Foscari rispetto alla media nazionale (44,9% contro 45,7%), ma ciò si spiega con il fatto che molti dei nostri laureati del triennio si iscrivono a una laurea specialistica, cioè continuano a studiare (e infatti la percentuale di chi “non lavora e non cerca” supera di quattro punti la corrispettiva italiana). Ecco dunque che, una volta conclusi gli studi specialistici, dopo un anno dalla laurea i laureati magistrali di Ca’ Foscari che lavorano sono il 66,4%, più di dieci punti percentuali in più rispetto alla media italiana (55,9%). In altre parole, mentre in Italia solo un po’ più della metà dei nuovi laureati alla specialistica trova lavoro a un anno dalla laurea, a Ca’ Foscari essi sono i due terzi. Ciò dipenderà anche dal tessuto socio-economico del Veneto, molto più vivace di altre zone geografiche, ma il merito principale di questi risultati spetta alla qualità dei laureati Cafoscarini, specchio di una formazione di eccellenza. 6

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1. Dopo il percorso di laurea triennale mi sono trovata faccia a faccia con il mondo del lavoro e la domanda è stata: “e adesso? cosa devo fare?”. Non mi sono lasciata prendere dal panico ed ho sfruttato le iniziative che l’Ateneo propone ai neolaureati, come ad esempio il Career Day e/o i singoli incontri tra università e impresa... e devo dire che è stata la soluzione giusta: sono stata contattata dalla società di revisione PwC e dopo il percorso di selezione sono stata assunta. 2. Mi sono laureata a marzo del 2008 in Consulenza aziendale e giuridica, indirizzo Revisori dei conti, ed ora lavoro nella società di revisione PwC - PriceWaterhouseCoopers, quindi direi che più in linea di così, sarebbe difficile! Ho iniziato da poco il terzo anno di lavoro ed ora ricopro il ruolo di semi-senior, secondo il normale percorso previsto all’interno della società. 3. Mi piacerebbe arrivare a ricoprire un ruolo di responsabile all’interno della società, pertanto sto completando i 3 anni di tirocinio per revisore, dopodiché procederò ad iscrivermi all’esame di Stato per diventare Revisore Legale. Ma non mi espongo oltre: non si sa mai cosa ti riserva il futuro!!

Ca’ Foscari interview Abbiamo intervistato quattro laureati cafoscarini, provenienti da aree diverse, i quali attraverso i Servizi del Placement di Ca’ Foscari o iniziative quali il Career Day hanno concretizzato delle opportunità nel mondo del lavoro.

1. Dopo la laurea qual’è stato il tuo primo approccio con il mondo del lavoro? Ti sono state utili le iniziative promosse da Ca’ Foscari come il Career Day? 2. Quale ruolo ricopri ora all’interno dell’azienda? è in linea con il tuo percorso di studi? 3. Quali sono le tue aspettative per il futuro lavorativo? 8

Dott.ssa Irene Marchiorello

Dopo essersi laureata in Consulenza aziendale e giuridica, indirizzo Revisori dei conti, lavora in PricewaterhouseCoopers SpA

1. Il mio approccio con il mondo del lavoro è avvenuto nel 2008, circa un anno e mezzo prima di conseguire la laurea. Ho fatto una prima esperienza di stage di 3 mesi, più 6 mesi di progetto formativo presso una società operante nel settore IT. Dal settembre del 2009 invece sono in Came, inizialmente con uno stage di 3+3 mesi, seguito da un’assunzione. Ho trovato entrambe le offerte nella sezione stage all’interno dell’area riservata del sito di Ca’ Foscari. Mi sono proposta e sono stata ricontattata dall’azienda. La sezione di stage all’interno dell’area riservata mi è stata molto utile. Ho inoltre partecipato al Career Day del 2008, ma nessuna azienda mi ha mai ricontattato. 2. Sono inserita all’interno dell’azienda nell’ufficio marketing e mi occupo principalmente di database e da qualche mese anche di attività legate al trade. È assolutamente in linea con il mio percorso di studi. 3. Aspettativa per il futuro è di poter continuare su questa strada, cercando di apprendere più cose possibili dall’esperienza che sto facendo in questa grande azienda. In futuro mi piacerebbe cambiare settore e avvicinarmi a qualcosa di più affine ai miei gusti personali.

Dott.ssa Chiara Cenedese

26 anni, laureata in Marketing e Gestione delle Imprese nel novembre del 2009

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1. Il mio ingresso vero e proprio nel mondo del lavoro, abbastanza imprevisto e inaspettato, è stato nel settore assicurativo, in quanto ho collaborato come venditore di polizze assicurative con un’agenzia di Assicurazioni Generali. L’esperienza è stata molto utile e interessante, anche se non pienamente soddisfacente per me, perché non mi sentivo del tutto a mio agio nel ruolo di venditore e non riuscivo ad ottenere i risultati che speravo. Mentre ancora svolgevo questo lavoro, ho quindi preso contatti con il Servizio Placement di Ca’ Foscari, per sondare altre opportunità. È stato proprio con il supporto di Ca’ Foscari che ho ottenuto un colloquio e la successiva assunzione presso la Generali Group Innovation Academy, ovvero la Corporate University del Gruppo Generali in Italia. 2. Attualmente sono Project Manager di corsi di formazione tecnica destinati a tutti i dipendenti amministrativi del Gruppo Generali in Italia. Mi occupo essenzialmente di tutto l’iter che porta alla realizzazione di un corso di formazione tecnica, dall’analisi dell’esigenza formativa, alla progettazione fino all’erogazione del corso e alla valutazione dell’efficacia dell’iniziativa. Corsi di tecnica assicurativa, di finanza, di contabilità, ma anche corsi informatici o linguistici sono solo alcuni esempi dei corsi tecnici organizzati all’interno della struttura per la quale lavoro. Ripensando alla mia carriera universitaria, direi che gli esami fatti e le mie lauree in Lettere e in Informatica per le discipline umanistiche mi hanno dato delle buone basi per affrontare la mia attuale attività lavorativa. In particolare le materie umanistiche mi hanno aiutato per le competenze di analisi, di organizzazione/ catalogazione, di comunicazione e linguistiche, mentre le materie informatiche mi hanno fornito la conoscenza di strumenti utili e in certi casi essenziali per svolgere al meglio il mio lavoro. 3. Nei quattro anni trascorsi dal mio ingresso in azienda ritengo di essere cresciuto molto professionalmente e di aver appreso molte cose, prime fra tutte le conoscenze tecniche necessarie nell’ambito della formazione per progettare, organizzare e valutare i corsi. Nei prossimi anni conto e spero di crescere ulteriormente, acquisendo se possibile anche competenze tipiche di altri ambiti del settore risorse umane, come lo sviluppo e la gestione del personale. A tal fine sono aperto anche alla possibilità di esperienze lavorative presso società del Gruppo Generali all’estero.

Dott. Massimo Codellia

Career Day a Ca’ Foscari L’Università apre le porte alle aziende

1. I corsi di laurea in Lingue straniere garantiscono una formazione umanistica, tralasciando gli aspetti tecnici/ pratici con cui ci si confronta quotidianamente nel mondo del lavoro. La prima sensazione, quindi, è stata quella di dover apprendere molto e il più in fretta possibile sulle dinamiche che regolano certe attività (nel mio caso, commerciale), per poter essere al passo con i colleghi. Dopo la laurea ho avuto la fortuna di trovare un impiego in breve tempo presso un’azienda della mia zona. Tuttavia, ho sempre ritenuto utile il supporto da parte di certe organizzazioni legate all’Università che puntualmente propongono corsi di formazione, stage e nominativi di aziende alla ricerca di personale. 2. Sono addetta al customer service (ufficio vendite) e seguo un pacchetto clienti in parte italiani e in parte esteri. Questo impiego mi dà certamente l’opportunità di utilizzare e di migliorare quanto appreso durante gli anni scolastici. 3. Se dovessi pensare a quali sono le mie ambizioni legandole al percorso di studi che ho seguito, allora direi che la speranza è quella di allargare sempre più il pacchetto clienti soprattutto nell’area estremo-orientale (il Giappone in particolare). Mi darebbe l’opportunità di “sfruttare” un po’ di più le mie conoscenze. In senso lato, invece, l’azienda in cui sono attualmente impiegata è molto dinamica e in continua evoluzione, ragion per cui c’è sempre qualcosa in più da sapere o da imparare. L’augurio è di poter continuare a svolgere la mia attività in un ambiente attivo e stimolante.

Dott.ssa Adriana Gheno

L’annuale Career Day di Ateneo è una manifestazione che ha lo scopo di favorire l’incontro diretto e qualificato fra le aziende che operano nel mercato del lavoro e i laureandi/neo-laureati di Ca’ Foscari che si apprestano a fare il loro primo ingresso nel mondo produttivo. Durante il Career Day i partecipanti hanno la possibilità di incontrare personalmente i responsabili aziendali, visitando l’area stand di ciascuna società, per consegnare il proprio curriculum vitae e dar vita a brevi colloqui conoscitivi. Il 30 novembre 2010 si è svolta la quarta edizione della manifestazione negli Spazi espositivi di Ca’ Foscari. Aziende partecipanti Arval - Gruppo BNP Paribas, Banca Popolare di Vicenza, Banco San Marco, Benetton Group S.p.A., BNL - Gruppo BNP Paribas, Calligaris Spa, Calzedonia S.p.A., Came Cancelli Automatici SPA, Deutsche Bank, EF Education First, Ernst&Young, Fitt Group, Gruppo Coin s.p.a., Gruppo De Longhi, Gruppo Generali, Gruppo PAM Spa, Industries S.p.A, Intesa Sanpaolo, Jobadvisor, KPMG, L’Oréal Italia, Previnet SpA, PricewaterhouseCoopers, Unilever, Veneto Banca SCPA Studenti-Laureati partecipanti:1.200 In questa edizione è stato valorizzato l’aspetto internazionale del collocamento, con il coinvolgimento di aziende italiane che hanno saputo lavorare con successo in diversi paesi del mondo. La manifestazione si è aperta con la Tavola Rotonda “La dimensione internazionale del lavoro oggi: conoscerla e affrontarla”, da considerarsi come momento di dialogo e confronto tra l’Università e il mondo delle imprese che sono pronte ad investire all’estero. Nel pomeriggio si è svolto un Laboratorio multimediale che ha dato l’opportunità di conoscere e sperimentare il Video CV, uno strumento utile per un inserimento più dinamico nel mercato del lavoro nazionale e internazionale. Il Servizio Placement di Ca’ Foscari renderà attiva, a partire da febbraio 2011, la possibilità di registrare il proprio Video CV. La prossima edizione del Career Day a Ca’ Foscari. L’Università apre le porte alle aziende è in programma per martedì 29 novembre 2011.

Laureata in Lingue e culture dell’Asia orientale

Laureato in Informatica per le discipline umanistiche

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Spirito di ricerca e di esplorazione, di studio e di apprendimento Andrea Tomat Presidente di Lotto Sport Italia S.p.a. e attuale presidente di Confindustria Veneto Intervista

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Lei è un ex Cafoscarino e ha ricevuto il premio “Cafoscarino dell’anno 2000”, per “l’impegno e la professionalità” di “imprenditore che ha saputo valorizzare nel modo migliore e con risultati di assoluta eccellenza la laurea in Economia aziendale conseguita a Ca’ Foscari”. Quale è stato il suo percorso personale per arrivare a un’affermazione professionale del suo livello e cosa può consigliare a un laureato che si appresta ad affrontare il mondo del lavoro? Ho sempre avuto il desiderio di seguire un mio progetto, di lavorare a una “cosa” mia. Ho avuto la grande fortuna di realizzare quest’aspirazione diventando imprenditore. Desideravo percorrere quella strada e l’occasione per trasformare il sogno in realtà alla fine è arrivata. Dopo la laurea in Economia Aziendale a Ca’ Foscari, ho cominciato la mia carriera nella multinazionale statunitense Eaton Corporation. Quattro anni dopo, nel 1987, inizia il mio rapporto con Lotto, marchio storico dell’industria sportiva italiana. Come responsabile marketing dell’azienda ho legato l’immagine di Lotto ai protagonisti della scena sportiva mondiale del tempo, da Boris Becker a Martina Navratilova, da Ruud Gullit a Tony Kucoc. Nel 1993 arriva un cambio importante con la nomina a Direttore Generale e Amministratore Delegato di Stonefly, un’azienda del gruppo Lotto che produce calzature da città. Nel 1999 a capo di una cordata d’imprenditori locali rilevo Lotto e sono nominato Presidente e Direttore Generale dell’azienda che oggi produce e distribuisce abbigliamento e calzature sportive in oltre 80 paesi nel mondo. È stata un’impresa impegnativa e le sfide sono andate crescendo nel tempo. Tuttavia ho sempre creduto in questo progetto, nello sport come stile di vita e come opportunità di business. Lotto è diventato nel tempo un brand globale che ha saputo sviluppare innovazione di prodotto, capacità distributiva e connettività con il consumatore ai quattro angoli della terra. Cosa posso consigliare a un giovane laureato? Innanzitutto vorrei partire dalla premessa che nella vita come nel lavoro servono passione, spirito di sacrificio e preparazione. In questo senso il primo consiglio è di sfruttare al massimo le opportunità che i corsi universitari mettono a disposizione

e soprattutto le occasioni d’incontro che il mondo universitario offre, in Italia e in particolare all’estero. Affrontare la complessità è cruciale e in questo senso la capacità di mediazione con differenti culture e competenze rappresenta una sfida crescente e allo stesso tempo una grande opportunità. È molto importante seguire le proprie inclinazioni e massimizzare le capacità personali. Bisogna avere dei sogni, dei progetti da realizzare, degli obiettivi da raggiungere. Valutare e apprezzare le proprie inclinazioni e dare un senso di finalizzazione alle proprie capacità sono al tempo stesso uno stimolo e un momento di soddisfazione. Stiamo attraversando una fase difficile e molto diversa dal passato. Tutto questo crea forte instabilità e incertezza soprattutto fra i giovani. Eppure proprio queste tensioni sono destinate ad aprire nuove occasioni e nuove opportunità proprio ai più giovani, a chi per vocazione ha l’innata e naturale propensione a innovare e a rompere gli schemi. È con questo spirito di consapevolezza e ottimismo che l’imprenditore guarda alla realtà che lo circonda e ai suoi continui e talvolta imprevedibili mutamenti. È con lo stesso spirito di ricerca e di esplorazione, di studio e di apprendimento che i giovani devono affrontate le importanti sfide che li attendono, senza timore, ma con coraggio, intraprendenza e determinazione. L’Università sta subendo grossi cambiamenti per via della riforma appena approvata. Come vede queste novità dal suo osservatorio privilegiato e quali sono in questo ambito i margini di collaborazione con le imprese per un’offerta formativa che risponda anche alle esigenze del modo produttivo? La riforma era necessaria. Era urgente cercare di migliorare il sistema universitario, renderlo più moderno, più competitivo a livello internazionale lasciando alle spalle sprechi, inefficienze e nepotismi. L’Università italiana, in generale, presenta ancora gravi deficit rispetto ad altre realtà europee e internazionali. Tuttavia ci sono delle eccellenze che vanno riconosciute. Ca’ Foscari ad esempio può vantare una specializzazione in tre grandi asset formativi particolarmente utili per la competitività delle imprese del territorio. Sono le lauree tecnico-scientifiche (Facoltà di Chimica, Scienze

dei Materiali e il distretto delle Nanotecnologie); la Facoltà di Economia che offre competenze fondamentali per la nostra realtà imprenditoriale e la Facoltà di Lingue che con Lingue orientali sarà sempre più strategica in un mondo che guarda sempre più a Est. In risposta alla turbolenza economica che stiamo attraversando, le imprese dovranno riorganizzarsi. Prodotti, organizzazione del lavoro, sistemi distributivi, sistemi di connettività e di relazione, subiranno sensibili cambiamenti. Per questo è importante aumentare la capacità di ricerca, d’innovazione e di formazione del capitale umano. Sono necessarie elevate capacità di risposta e un mercato del lavoro in grado di mettere a disposizione profili e figure professionali all’altezza delle sfide competitive del momento. Un collegamento virtuoso e crescente tra università e impresa è una parte importante del potenziamento della capacità formativa e di ricerca, e quindi del potenziale di risposta alle sfide che il mercato e la società oggi pongono. Quali sono le prospettive future e gli sbocchi occupazionali che vede per i giovani che si stanno laureando oggi? Sono consapevole che parlare di opportunità per i giovani che in questo momento si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro possa sembrare retorico e anacronistico. La grave crisi che ha colpito tutte le economie sta avendo inevitabili ripercussioni sulle prospettive occupazionali soprattutto dei giovani. Allo stesso tempo un segnale positivo importante è che sono ancora soprattutto i laureati che riescono a trovare un’occupazione adeguata in un periodo abbastanza breve. Nel Veneto il 45% degli assunti dal mondo delle piccole e medie imprese ha una laurea, a dimostrazione che il tasso di occupazione è ancora molto correlato al titolo di studio. Il Veneto è una regione che rispetto ad altre realtà italiane ed europee, più incentrate sulla finanza e sui servizi avanzati, ha ancora una forte vocazione manifatturiera. Io credo che il mondo veneto dell’imprenditorialità diffusa continuerà a offrire importanti opportunità d’impiego e a costituire una significativa fucina per nuove esperienze imprenditoriali dove più alti livelli di studio e la tradizionale esperienza del fare sapranno coniugarsi sapientemente e con successo. 13


Premi Ca’ Foscari alla ricerca Durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2010/2011, venerdì 22 ottobre, sono stati assegnati per la prima volta sei Premi Ca’ Foscari alla Ricerca 2010. I tre premi junior sono andati a giovani ricercatori di Ca’ Foscari risultati inventori o co-inventori di importanti brevetti, o che hanno pubblicato lavori di carattere originale e innovativo. I tre premi senior sono stati assegnati a ricercatori già esperti, le cui ricerche hanno avuto un impatto significativo e riconosciuto a livello nazionale e internazionale.

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Michela Andreatta

Giovani ricercatori Quando mi iscrissi al corso di laurea in Lingue e letterature orientali a Ca’ Foscari, ormai quasi vent’anni fa, conoscevo assai poco della cultura ebraica e di giudaismo in generale. Grazie a eccellenti insegnanti scoprii la straordinaria ricchezza e longevità della storia e della tradizione ebraica, nonché la bellezza e complessità della lingua che ne è stata - e ancora ne è - il principale mezzo di espressione a livello letterario. Dopo la laurea ho proseguito i miei studi presso l’Università di Torino, dove ho conseguito un dottorato in Ebraistica, iniziando parallelamente a muovere i primi passi nel mondo della ricerca scientifica a livello accademico. Da allora le mie ricerche si sono indirizzate verso l’investigazione dei diversi aspetti della cultura ebraica italiana, in particolare durante la prima età moderna. Nei miei libri e articoli ho esplorato la collaborazione intellettuale tra ebrei, ebrei convertiti e cristiani nel Rinascimento, collaborazione che si espresse soprattutto attraverso la commissione di traduzioni in latino di opere della tradizione ebraica. Nelle mie ricerche più recenti mi sono prevalentemente occupata dello studio della cosiddetta letteratura ebraico-italiana, ovvero testi in prosa e poesia scritti in lingua ebraica a opera di autori vissuti in Italia dall’alto medioevo in avanti (il nostro paese rappresentò infatti la prima area d’Europa in cui l’ebraico venne usato per scopi letterari, nonché l’unica nella quale la cultura di lingua ebraica fiorì ininterrottamente fino a epoca contemporanea). Le mie attività di ricerca e di insegnamento mi hanno condotto a trascorrere lunghi periodi all’estero, in particolare in Israele, il principale centro di studi sull’ebraismo e il giudaismo a livello mondiale, ma mi hanno anche aperto le porte di alcune prestigiose istituzioni scientifiche internazionali, quali l’Università di Harvard, l’Università di Oxford e l’Università Ebraica di Gerusalemme, dove ho avuto l’opportunità e il privilegio di stringere rapporti di collaborazione e di amicizia con grandi studiosi ed esperti del settore.

Francesco Berto

Giovani ricercatori Mi sono laureato in Filosofia a Ca’ Foscari con una tesi su Emanuele Severino, e addottorato qui con Vero Tarca. La tesi di dottorato è ora un librone dal titolo Che cos’è la dialettica hegeliana?, in cui sostengo che il famoso “metodo dialettico” di Hegel, ripreso da Marx nella “dialettica marxista”, è una teoria generale del significato. Ho poi lavorato alla SSIS del Veneto; al Dipartimento di Filosofia dell’Università di Padova; al San Raffaele di Milano; al CNRS e all’Ecole Normale Supérieure a Parigi; all’Institut Wiener Kreis dell’Università di Vienna; in Gran Bretagna, al Northern Institute of Philosophy di Aberdeen; e negli Stati Uniti, all’Institute for Advanced Study della University of Notre Dame. Mi occupo anche di logica, la disciplina che studia la correttezza dei ragionamenti. Ho scritto per Laterza un’introduzione alla materia, Logica da zero a Goedel. Kurt Goedel ha dimostrato il famoso “Teorema d’incompletezza dell’aritmetica”, che attesta l’impossibilità di definire un algoritmo per decidere tutti i problemi dell’aritmetica. Questo ha avuto enormi ricadute in matematica, computer science e filosofia. Indagarle è il mio attuale compito al Dipartimento di Filosofia di Ca’ Foscari. Su Goedel ho scritto un libro divulgativo per Blackwell, There’s Something about Goedel. Mi occupo anche di logiche paraconsistenti, che permettono di ragionare quando cadiamo in contraddizione (How to Sell a Contradiction, King’s College Publications, 2007). Sono consulente per iLabs Milano, un laboratorio di ricerca privato il cui scopo è prolungare indefinitamente la vita umana. 15


Agar Brugiavini

Ricerca avanzata

Alessandro Scarso

Giovani ricercatori “La chimica studia la trasformazione della materia” è scritto nei dizionari, ma aggiungerei “la materia trasforma la vita”. Viviamo immersi in un mondo fatto di milioni di molecole diverse, il chimico le interpreta, le separa, le usa, le trasforma e talune le mette in sicurezza. In ogni oggetto della vita quotidiana, cibo, abbigliamento, mezzi di trasporto, medicina, costruzioni etc. c’è il lavoro di un chimico. Da tanta potenzialità altrettanta responsabilità: la Natura ha creato un equilibrio chimico in cui l’uomo si inserisce se segue le medesime regole. La mia personale formazione come chimico inizia con laurea (1998) e dottorato a Padova (2002), seguita da post-doc negli Stati Uniti (Scripps Research Institute, La Jolla) per due anni, in cui ho realizzato come la formazione avuta dall’università italiana non abbia nulla da invidiare a quella ottenibile all’estero. Tornato in Italia (2004) ho trascorso un anno da assegnista e dal 2005 sono ricercatore presso Ca’ Foscari. La ricerca che porto avanti da cinque anni si ispira alla Natura, in cui tutte le reazioni avvengono in acqua. Questo solvente è stato raramente usato in passato dai chimici, soprattutto per il fatto che la maggior parte delle molecole non sono solubili in acqua, ostacolando la loro trasformazione. L’idea è stata di aggiungere dei tensioattivi (analoghi dei saponi) all’acqua in modo da creare degli aggregati, detti “micelle”, in realtà nano-reattori che mimano gli enzimi naturali, in cui sciogliere le molecole e condurre le trasformazioni richieste, con risultati spesso migliori di quelli ottenibili in solventi organici. Non serve convertire i sistemi già noti per scioglierli in acqua, in quanto le micelle assolvono a questo scopo in modo spontaneo. Con questo sistema si usano specie biodegradabili (tensioattivi) per fare una chimica sostenibile in acqua quale solvente economico, non tossico ed abbondante in Natura, con risultati anche migliori. Certo, non la soluzione a tutti i mali ma un approccio nuovo e che funziona. 16

Insegno Economia Politica a Ca’ Foscari. Mi sono laureata in Scienze statistiche e demografiche all’Università “La Sapienza” di Roma, e dopo la laurea ho ottenuto una borsa “Stringher” della Banca d’Italia con cui mi sono recata alla London School of Economics dove ho completato un Master in Econometrics e un PhD in Economics. Nella tesi di dottorato mi sono occupata del tema del risparmio delle famiglie e delle pensioni. Questa area di ricerca è stata ulteriormente sviluppata negli anni cafoscarini studiando aspetti che si possono riassumere in semplici domande: (1) le famiglie risparmiano abbastanza per il periodo del ritiro dal lavoro e per le fasi critiche del ciclo di vita? (2) che effetti hanno le riforme pensionistiche sull’offerta di lavoro degli individui (gli individui lavorano più a lungo?) (3) le nuove generazioni avranno risorse sufficienti per affrontare la vecchiaia? (4) come varia la partecipazione femminile al mondo del lavoro (ad esempio in risposta alle maternità)? Da circa dieci anni svolgo un ruolo rilevante nell’indagine “SHARE” (Survey on Health, Ageing and Retirement in Europe). Si tratta di una infrastruttura di ricerca per le scienze sociali, che raccoglie e mette a disposizione dati “interdisciplinari” sugli ultracinquantenni in Europa, mirata a studiare l’invecchiamento della popolazione e le conseguenti ricadute economiche e sociosanitarie nel continente che più di ogni altro invecchia (descritto nel sito www.share-project.org; il contributo italiano è in www. venus.unive.it/share). Il progetto, finanziato dalla Commissione europea, identifica nell’invecchiamento della popolazione e nei suoi effetti socio-economici su crescita e ricchezza due tra le sfide più importanti del XXI secolo in Europa. L’indagine è stata condotta una prima volta nel 2004 su un campione di 21.319 famiglie (31.115 individui) di età superiore ai cinquant’anni in dodici paesi europei, tra cui l’Italia, a cui si sono aggiunte famiglie residenti in Irlanda e in due paesi dell’Est Europa (Polonia, Repubblica Ceca). L’indagine ha permesso a numerosi studiosi di capire come garantire un “invecchiamento attivo” della popolazione e come individuare i segnali di disagio fisico, economico e sociale della popolazione anziana in modo da prevenire con adeguate politiche di welfare esiti negativi o addirittura catastrofici come la malattia, la povertà e l’esclusione sociale.

Massimo Warglien Ricerca avanzata Cafoscarino di formazione e da molti anni nel dipartimento di Management, la mia ricerca si è sempre concentrata sulla comprensione di come la mente influisca sui fenomeni economici, in particolare sulle decisioni degli individui (consumatori, risparmiatori) e sul comportamento delle organizzazioni. Di qui la scelta di lavorare su problemi al confine fra scienze cognitive, economia e management. Questo mi ha indotto a privilegiare come strumenti di ricerca la simulazione al computer e gli esperimenti di laboratorio, ricreando in condizioni controllate problemi di decisione che coinvolgono reali “cavie” umane. Due temi mi hanno specialmente appassionato negli ultimi anni. Il primo riguarda le potenzialità delle cosiddette “reti neurali” nel comprendere e predire le decisioni economiche. Assieme a un mio studente di PhD, Davide Marchiori, ho esplorato semplici reti neurali artificiali guidate dal rimpianto (cioè dalla sensazione di dispiacere che proviamo quando abbiamo scelto l’alternativa sbagliata) che riproducono il comportamento decisionale degli esseri umani. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati dalla rivista Science. www.sciencemag.org/content/319/5866/1111. abstract Il secondo tema che mi ha affascinato è quello dell’ “economia del linguaggio”: possiamo comprendere alcuni aspetti del linguaggio alla luce di considerazioni economiche sulla natura dell’interazione comunicativa? Su questo ho condotto diversi esperimenti con Reinhard Selten, uno dei padri della moderna teoria dei giochi (e Nobel per l’Economia con Nash e Harsanyi), volti a capire in quali condizioni avere un linguaggio dotato di una grammatica dia un decisivo vantaggio a un gruppo sociale. Anche in questo caso i risultati, pubblicati dai Proceedings of the National Academy of Science, sono facilmente accessibili: www.pnas.org/content/104/18/7361.full La ricerca non sta ferma, e sono al lavoro su nuovi problemi. In particolare, sto cercando di esplorare come le nuove tecnologie della comunicazione, web in primis, possano essere usate come fonte di nuovi dati per la ricerca economica e di management. Su questo Ca’ Foscari sta lanciando nuovi progetti innovativi che coinvolgono diverse imprese e università internazionali. 17


Un cafoscarino pluripremiato Carlo Barbante Docente di Chimica analitica e Paleoclima

Alert (210)

Ny Alesund (550) Pallas (560)

Carlo Barbante, terzo dei premiati per la ricerca avanzata, ha anche ricevuto due alti riconoscimenti internazionali. Grazie al primo di essi, Ca’ Foscari è entrata nella rete delle 34 università e istituzioni di ricerca internazionali coinvolte nel progetto europeo ‘Global Mercury Observation System-GMOS’. GMOS è un osservatorio mondiale sull’inquinamento da mercurio, finanziato complessivamente con 10 milioni di euro. È costituito da 40 siti fissi, postazioni off-shore, campagne oceanografiche e piattaforme aeree in grado di monitorare in tempo reale l’andamento e le dinamiche di un importante inquinante atmosferico come il mercurio. L’Università Ca’ Foscari, assieme al CNR, rappresenta la componente italiana del progetto. Si occuperà di allestire una stazione di campionamento e monitoraggio in un sito di alta quota nelle Dolomiti, a bassissimo impatto ambientale, che diventerà operativo già dalla prossima estate ed eseguirà un monitoraggio continuo, ogni 5 minuti, per 5 anni. Nel corso del progetto verranno anche monitorati altri parametri ambientali e determinata la concentrazione di altri inquinanti ambientali. Con GMOS si otterrà una mappatura delle concentrazioni di mercurio a livello globale e i dati raccolti serviranno per orientare le politiche ambientali mondiali.

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Mentre GMOS è un progetto coordinato che prevede la presenza di numerosi partners internazionali, il secondo successo è tutto targato Ca’ Foscari. Carlo Barbante e i suoi collaboratori hanno ricevuto dalla Comunità Europea un prestigioso ERC Advanced Grant, per il progetto “EARLYhumanIMPACT”. La ricerca si inserisce nell’ampio dibattito sui cambiamenti climatici e il riscaldamento globale, in particolare intende ricostruire e localizzare i primi segnali dell’impatto umano sull’ambiente e sul clima del nostro pianeta. L’ipotesi al centro dello studio, fortemente dibattuta, è che l’aumento di gas serra nell’atmosfera possa essere ricondotto ad attività antropiche già 6-7000 anni fa, quando l’uomo, per procurarsi terreno agricolo, iniziò ad incendiare foreste. La ricerca verrà condotta in diverse zone del pianeta, per studiare gli archivi ambientali degli ultimi 10.000 anni presenti nei sedimenti dei laghi e nelle calotte di ghiaccio. L’attenzione europea verso il progetto è di particolare rilievo, dato che i finanziamenti di questo tipo, rivolti a singoli ricercatori, sono molto pochi e quest’anno in Italia ne sono arrivati meno di 10 in tutte le scienze fisiche. Vengono infatti assegnati secondo criteri estremamente restrittivi, come la fama internazionale del proponente, la quotazione del laboratorio, la forte innovazione dell’idea e non ultima la componente di “rischio” connessa alla ricerca. Un risultato molto importante dunque, che vede Ca’ Foscari in prima linea nel campo della ricerche climatiche.

Råö (5) M. Head (5) Mèze (5)

Mt. Bachelor (2743)

Monte Rosa (4554)

Storm Peak (4086)

Listvyanka (560)

Waldhof-Langenbrügge (74) Iskrba (520)

Walinguan (3816)

Longobucco (1379)

Zhuzhang (3580)

Mt. Changbai (736) Kanghwa (88)

EV-K2 (5050)

Minamata (0) Okinawa (498) Lulin (LABS) (2862)

Celestúm (3)

Capo Verde (10) Kodaikanal (2343)

Paramaribo (23)

Mt. Kenya (3678)

Manaus (45)

Cape Point (230) Bariloce (840)

Cape Grim (94) Amsterdam Island (70)

Postazioni GMOS a terra Legenda Postazioni principali gestite dai partner GMOS (sul livello del mare) Postazioni principali gestite da partner esterni (sul livello del mare) Postazioni ausiliarie gestite dai partner GMOS (sul livello del mare)

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Bilancio 2011 di Ca’ Foscari

Composizione delle entrate

20% Contribuzione studentesca

I risultati del bilancio 2010 di Ca’ Foscari e quelli previsti per il 2011 presentano caratteri straordinari e appaiono del tutto anomali nel panorama delle università italiane. Essi realizzano un’impostazione di bilancio innovativa, dimostrando che è possibile una sana gestione dell’Università anche in tempi di difficoltà economica nel bilancio dello Stato. Nonostante i tagli governativi (5 milioni in meno nel 2010 e 5 milioni in meno nel 2011), il bilancio 2011 è in grado di finanziare l’ulteriore crescita di Ca’ Foscari. Grazie all’avanzo positivo nel 2010 di € 7,5 milioni e alle scelte relative al bilancio 2011, anche il 2011 si chiuderà in attivo, così da garantire stabilità ulteriore per il 2012 e 2013.

4% Enti pubblici e privati

I punti qualificanti del bilancio 2011 sono: > potenziamento degli investimenti nella ricerca mediante maggiori assegnazioni (un altro 10% in più dopo quello del 2010) senza ridurre le nuove iniziative già previste nel 2010; > maggiori risorse per l’internazionalizzazione (Euro 329.000) e investimenti finalizzati al supporto alla residenzialità (Euro 187.000) attraverso convenzioni con istituti ed enti veneziani e alla creazione di un “Ufficio alloggi” di Ateneo (Euro 150.000); > incremento (da 44 a 47) del numero di borse di dottorato finanziate dall’Ateneo, distribuite sulla base di criteri fondati sulla valutazione dei risultati; > risorse per nuove iniziative strategiche, quali il lancio del Polo Universitario

66% Miur

1%

Trasferimenti interni

Composizione delle uscite (non finalizzate)

2% Risorse

tecniche di automazione

Veneziano, il marketing internazionale di Ca’ Foscari, le iniziative legate alla Sostenibilità dell’Ateneo, l’avvio della Fondazione Univeneto, con uno stanziamento complessivo di Euro 500.000; > forti investimenti, i massimi possibili, nell’area del personale nei limiti della normativa vigente; > razionalizzazione nella gestione logistica e prosecuzione del piano di sviluppo edilizio mediante fondi di Ateneo, anche attraverso un accantonamento di 1,3 milioni a copertura di interventi previsti in annualità successive al 2011. Ciò servirà a finanziare il completamento di San Giobbe e della prima parte di via Torino, il restauro di Palazzo Moro e Ca’ Dolfin, e ad allocare risorse anche per la manutenzione straordinaria, da anni tralasciata; > mantenimento della leadership di Ca’ Foscari nel campo della produzione culturale, continuando con le attività teatrali, musicali, cinematografiche, museali, letterarie. Anche nel 2011 saranno prodotti eventi di risonanza nazionale e internazionale; > maggiore autonomia ai Dipartimenti di nuova attivazione nella gestione del Fondo Unico di Dotazione loro assegnato.

Nell’assegnazione delle risorse assumerà un ruolo centrale la valutazione, ed è per questo che è stato previsto l’investimento per la realizzazione di un nuovo sistema informativo di ateneo per la valutazione delle attività di didattica e di ricerca delle varie aree disciplinari. Il bilancio prevede di potenziare in misura significativa i servizi agli studenti, mediante: > stanziamento di circa 187 mila euro finalizzato al sostegno alla residenzialità; > incremento dello stanziamento per rimborsi tasse, in relazione alle politiche di contribuzione studentesca attuate (euro 1,5 milioni); > potenziamento delle iniziative di internazionalizzazione, dallo sviluppo di programmi studenti in uscita agli stages internazionali, dai titoli di studio congiunti con università straniere alle scuole estive, dai dottorati europei ai progetti di ricerca internazionali; > potenziamento dei servizi agli studenti in genere, anche con riferimento a borse di studio, collaborazioni 150 ore (€ 300.000), posti per studenti part-time, servizi a studenti disabili; > incremento dell’assegnazione a favore delle associazioni studentesche (+ 25%); > potenziamento sistemi di pagamento (MAV, POS, ecc.).

2% Strutture

5%

trasversali e di supporto

2%

Didattica e ricerca

Biblioteche

4% Altre

entrate 20

5% Regione

2% Risorse

finanziarie

14% Risorse

patrimoniali

69% Risorse umane

4%

Servizi agli studenti

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I “Premi Gelmini” per il finanziamento agli Atenei Gli smaglianti risultati di bilancio ottenuti da Ca’ Foscari vanno di pari passo con l’eccezionale classificazione dell’Ateneo in campo nazionale nell’assegnazione di quelli che la stampa ha battezzato “Premi Gelmini” per il 2010. Si tratta di incentivi introdotti dal decreto Gelmini del novembre 2008, per premiare gli Atenei più virtuosi nel campo della ricerca e della didattica. In sostanza, una parte del fondo di finanziamento ordinario con cui il Ministero sovvenziona le Università è stata calcolata sulla base del merito scientifico e didattico, con risultati, dunque, diversi da ateneo ad ateneo. Ecco la classifica 2010 dei primi tre Atenei, con le cifre di incentivo ricevute: Università

Quota incentivi

Totale finanziamento % sul totale

Torino Politecnico

19.709.904

118.654.644

16,6

Venezia Ca’ Foscari

10.019.938

70.383.638

14,2

Trento

8.997.492

64.782.157

13,9

Come si vede, Ca’ Foscari è assegnataria di un “bonus” di circa 10 milioni di Euro, con un balzo del 20,1% rispetto all’analoga quota-incentivo ricevuta l’anno passato. Se si considera che il primo in graduatoria è avanzato di “soli” 11 punti percentuali, e il terzo è addirittura retrocesso del 36% rispetto alla somma assegnata nel 2009, Ca’ Foscari si rivela, quanto a risultati, la più virtuosa nella top ten in termini comparativi.

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Cafoscari ZeroImpatto: verso un ateneo sostenibile Chiara Mio

Essere responsabili e non pesare sulla Terra: questa la filosofia di chi decide di impegnarsi per ridurre la propria “impronta” sul pianeta, diminuendo la produzione dei gas ad effetto serra, che provoca danni ambientali e cambiamenti climatici. Anche Ca’ Foscari ha iniziato a sviluppare un percorso che va in questa direzione, coinvolgendo i suoi dipendenti, i docenti, gli studenti e tutta la comunità cafoscarina per ridurre il proprio impatto ambientale e, più in generale, per migliorare il proprio ruolo sociale. Il primo passo è stato, lo scorso 8 luglio,

l’approvazione da parte del Senato Accademico della “carta degli impegni di sostenibilità”, un documento in cui vengono stabiliti obiettivi e azioni concrete e misurabili che l’università si impegna a realizzare nei prossimi 3 anni. I principali obiettivi strategici individuati sono: > la promozione della politica di “sostenibilità ambientale, sociale ed economica” a tutti i livelli gestionali; > l’incremento della soddisfazione degli studenti e del benessere del personale; > il miglioramento dell’efficienza energetica;

zerorifiuti zeroscuse

carta cartone

indifferenziato + organico

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vetro plastica lattine

toner

pile batterie

fai la differenza!

> la tutela dell’ambiente e del territorio. Alcuni esempi di azioni concrete già in corso di realizzazione sono:

Rifiuti attivazione della raccolta differenziata in tutte le sedi dell’Ateneo entro il 2011. Dalla razionalizzazione del processo di raccolta dei rifiuti si vuole intervenire nell’operatività, nelle regole, nelle abitudini e nei comportamenti di coloro che lavorano e studiano a Ca’ Foscari, attraverso iniziative culturali di sensibilizzazione e strumenti informativi on line, per tendere verso un sistema che minimizzi i rifiuti (intesi come sprechi di risorse, ossia risorse naturali usate male). Sperimentazione di appalti e acquisti diretti con criteri di selezione “ambientali e sociali” oltre che “economici” per la scelta dei fornitori. In questo senso sono stati pubblicati appalti per la somministrazione di bevande e snack da commercio equo-solidale e da agricoltura biologica, per la fornitura di carta riciclata e vergine e per materiale di cancelleria. È stato sperimentato anche il catering “sostenibile” al fine di utilizzare prodotti a basso impatto ambientale e con cibi e bevande di provenienza locale e/o biologici e/o equo-solidali. Comportamenti in un’ottica di dematerializzazione ad esempio attraverso l’abolizione dell’invio dei bollettini di pagamento cartacei e l’automatizzazione delle procedure amministrative al fine di ridurre l’uso della carta e gli spostamenti fisici delle persone. Servizi per studenti e dipendenti dal miglioramento della fruibilità delle borse di studio assegnate ai meritevoli, accelerando i tempi di riscossione, alle attività di sensibilizzazione e coinvolgimento nella vita e nei progetti dell’università, alla proposta di servizi a sostegno della genitorialità e famiglia,

del benessere e della salute. Inoltre è stata recentemente approvata dal Senato Accademico la prima “Carbon Policy” di Ateneo, ossia la dichiarazione con cui l’Università si impegna a gestire le emissioni di CO2 derivanti dalle proprie attività dirette e indirette, al fine di raggiungere obiettivi di medio e lungo termine di riduzione del proprio impatto sul clima. La “Carbon Policy” verrà periodicamente aggiornata in base ai risultati ottenuti e alle nuove opportunità che emergeranno a livello locale, nazionale ed internazionale. Questo approccio ha incontrato anche il favore del Ministero dell’Ambiente, con il quale l’Ateneo ha firmato un accordo volontario per il progetto pilota “Carbon Management” (a partire dal luglio 2010) ai fini dell’individuazione di una metodologia di calcolo delle emissioni di CO2, della ricerca di azioni di mitigazione e dell’attuazione di tali misure. Tale accordo diventerà anche punto di riferimento per tutti gli Atenei e le istituzioni pubbliche assimilabili, poiché Ca’ Foscari e Ministero dell’Ambiente scriveranno insieme la procedura generale, che verrà certificata.

Tutte le informazioni sulle iniziative di sostenibilità “Ca’ Foscari zeroimpatto” saranno disponibili on-line a partire dal portale web Parte Ra.Di.Ca

SOCIALE

VIVIBILE

EQUO SOSTENIBILE

AMBIENTALE

ECONOMICO REALIZZABILE

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Rendere potabile l’acqua salata o inquinata

Paolo Franceschetti 29 anni dottorando in Scienze Ambientali presso l’Università Ca’ Foscari

Ha inventato SolWa (SOLarWAter), una serra che trasforma acqua salata o inquinata in acqua potabile, utilizzando solo energie rinnovabili. Il prototipo di SolWa, che Franceschetti ha costruito in casa per la sua laurea all’Università di Padova, è un modulo semplice, pronto all’uso, costruito con materiali di recupero, quindi a bassissimo costo e impatto, e praticamente autonomo. Caratteristiche opposte a quelle dei sistemi esistenti a osmosi inversa o termici oggi sul mercato, che utilizzano idrocarburi, hanno dei costi che si aggirano sui 5 miliardi di euro e sono molto complicati dal punto di vista tecnico. SolWa ha dato tuttavia ottimi risultati, raggiungendo un’efficienza del 57%, contro il 50% delle altre serre solari. “Si tratta di una serra semplicissima, che può essere posizionata praticamente dovunque - afferma il suo inventore. Abbiamo calcolato che in paesi tropicali può produrre 10 litri al giorno per metro quadro, l’attuale fabbisogno giornaliero di una famiglia di quattro persone”.

Nonostante il progetto sia ancora in fase sperimentale, SolWa ha destato grande attenzione in molti Paesi. Per ora si sono dichiarati interessati il Ministero dell’ambiente della Bolivia, il Marocco e c’è già in programma un intervento in Mozambico. In Perù, grazie ad un accordo con l’Università di Trujillo e con una ONG che si occupa di adozioni a distanza, si è realizzata e si sta sperimentando una mini-serra per purificare l’acqua che bevono i bambini ospitati nella struttura. Qualche attenzione, di tutt’altro tipo, è arrivata anche da multinazionali dell’acqua, che vivono dei grossi ricavi dei mega-impianti esistenti e che non intendono cedere una parte del mercato a sistemi più “sostenibili”. Grazie alla borsa di Dottorato vinta a Ca’ Foscari, Paolo Franceschetti, seguito dal Prof. Francesco Gonella, docente di fisica e scienze dei materiali, svilupperà il progetto che ha già dimostrato il suo altissimo potenziale.

Proprio per questo alto rendimento l’idea è piaciuta molto all’Onu, che l’ha inserita tra le dieci migliori idee sostenibili per lo sviluppo dell’umanità e per il progresso del mondo, e anche a IDA, International Desalination Association, che ha invitato Franceschetti a presentare la sua ricerca nelle conferenze di settore in giro per il mondo. 26

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del cinema italiano nel nuovo millennio. A seguire, in marzo sarà la volta del saggio “Beowulf al cinema” (Cafoscarina 2010), occasione perché la sua autrice Marina Buzzoni, docente a Ca’ Foscari, ci racconti del cinema, in particolare, di Robert Zemeckis.

Nasce Ca’ Foscari Cinema Maria Roberta Novielli

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A partire da febbrario 2011, Ca’ Foscari Cinema apre le sue attività e diventa laboratorio permanente intorno alle immagini del mondo, opere da vedere, comprendere, creare, sperimentare, raccontare. Un ponte ideale tra ricerca e produzione, attraverso le esperienze degli artigiani della settima arte, per cogliere suggestioni ed esperienze creative lungo i differenti percorsi della creazione filmica. Il grande ciclo di eventi si apre il 2 febbraio con la presenza di un maestro indiscusso del cinema italiano, il regista-scrittore Umberto Lenzi,

presentato dal critico e regista Marco Giusti e dal Direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Marco Müller. Instancabile creatore di generi filmici e pioniere di stili, Lenzi ha entusiasticamente offerto di raccontare la genesi del cinema dei telefoni bianchi, genere che ha trovato proprio in Venezia la sua base di produzione preferenziale nel corso degli anni Quaranta. Le attività di Ca’ Foscari Cinema proseguono con una fitta programmazione. La prima tipologia di eventi consiste in un ciclo di seminari

dedicati alle differenti fasi di produzione, realizzazione, scrittura, tecniche cinematografiche, a cui si aggiungono proposte di attività collaterali (cineblog, cineturismo, editoria cinematografica). I seminari saranno offerti da specialisti delle relative aree, su temi suggeriti dai docenti di Ca’ Foscari o direttamente richiesti dagli studenti. Tra quelli già in programma, in febbraio i critici cinematografici Andrea Bruni, Emanuele Sacchi e Michele Faggi informeranno sulle tecniche di cinegiornalismo in un incontro dal titolo “La critica cinematografica vive in rete”; in marzo il giornalista Marco Restelli illustrerà le dinamiche del cineturismo in un ciclo intitolato “Bollywood, il cineturismo e i new media: percorsi della globalizzazione”; in aprile il professor Carlo Montanaro descriverà il viaggio della tecnologia cinematografica in un seminario intitolato “Dal magnesio al pixel”; sempre in aprile, Domenico De Gaetano presenterà “Volumina a Ca’ Foscari”, incentrato sull’editoria cinematografica e la dimensione del concept art-book: processi creativi, tecnici e finanziari dei modelli realizzati da Greenaway, Cronenberg, Nyman ed Egoyan. Altra tipologia di eventi è quella che prevede la presentazione di prestigiosi saggi dedicati al cinema, illustrati dai loro autori attraverso lezioni a tema. Il primo appuntamento in programma in febbraio ci permetterà di incontrare il critico e docente di cinema Gianni Canova che, attraverso opere narrate nel suo libro “Cinemania” (Marsilio 2010), presenterà le tendenze

Previste anche alcune preziose collaborazioni con divulgatori del mondo delle immagini, in particolare l’Archivio Carlo Montanaro, il Far East Film Festival di Udine e le Giornate del Cinema Muto di Pordenone, grazie ai quali saranno programmati cicli di proiezione nel corso dell’anno. Ca’ Foscari Cinema si lega alle arti, organizzando con grandi centri d’arte, tra cui Palazzo Grassi, importanti rassegne di video-art: la prima vedrà protagonista Sigmar Polke e avrà luogo in giugno presso l’Auditorium Santa Margherita. Infine, la vetrina principale nel flusso dei molti eventi: nasce il Ca’ Foscari Short Film Festival, la cui prima edizione è prevista per maggio 2011. Un festival quasi interamente creato dagli studenti, invitati a partecipare a ogni fase della sua organizzazione, che presenterà una selezione di film provenienti da scuole di cinema di tutto il mondo, oltre a un concorso destinato agli Istituti Medi Superiori della Regione Veneto, piattaforma per recepire tendenze giovanissime e nuovi sperimentalismi multimediali.

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Sport a Ca’ Foscari

Giorgio Bertinetti

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Sport e studio danno vita a un connubio di straordinaria importanza, di cui l’Università Ca’ Foscari è pienamente consapevole e al quale intende dedicare crescente attenzione. Tale scelta non è dettata unicamente dal noto principio “mens sana in corpore sano”, per altro ineccepibile, ma anche dalla valenza dello sport come momento formativo. Infatti, la pratica sportiva non soltanto costituisce un importante momento di svago, di cura del corpo e di allentamento delle tensioni mentali quotidianamente accumulate, ma permette anche di sperimentare due fondamentali regole di vita, applicabili in qualsivoglia contesto, nello studio come nel lavoro, nel sociale come nell’ambito domestico. La prima regola è che le prestazioni migliorano con l’impegno. L’allenamento, la pratica quotidiana, il sudore sono alla base della performance: non ci sono scorciatoie! La seconda regola è che l’organizzazione, e quindi la capacità delle persone di interagire tra loro, è un elemento vincente. Ciò è particolarmente evidente negli sport di squadra, dove l’amalgama del gruppo produce risultati ben al di sopra della semplice somma della capacità dei singoli, ma è altrettanto vero negli sport individuali, dove fondamentale è trovare l’equilibrio quantomeno tra atleta, trainer e fornitori di attrezzatura. In questa direzione l’Università Ca’ Foscari può contare su una solida tradizione, su organizzazioni di provata esperienza, quali il CUS Venezia e il Circolo Ricreativo Ca’ Foscari, nonché su infrastrutture moderne e funzionali. L’ampia struttura di Calle dei Guardiani, affidata alla gestione del CUS Venezia, comprende infatti: > un ampio palazzetto per la pratica di pallavolo, pallamano e basket > una palestra dedicata a judo e ju-jitsu > una moderna sala fitness > sauna

> campi scoperti per il tennis ed il calcetto. Molti sono i corsi organizzati presso tale sede, dall’aerobica alla fit-boxe, dal conditioning tone system alla più soft attività motoria di base. Numerose altre attività possono essere svolte presso strutture convenzionate, dal nuoto alla vela, dall’equitazione al pattinaggio, fino alla voga, vera regina della tradizione sportiva veneziana. Nel complesso circa 600 studenti cafoscarini partecipano ogni anno alle attività organizzate dal CUS, fornendo un contributo fondamentale anche agli splendidi risultati delle squadre agonistiche. Su tutte spiccano le recenti vittorie ai campionati mondiali universitari di dragon-boat, tenutisi a Sydney in febbraio, e alla sfida tra le Università delle Repubbliche Marinare, culminata con la finale in Canal Grande durante la regata storica di settembre, vinta da Venezia. Di prestigio anche le performance del personale dell’Università, docente e tecnico amministrativo, ai vertici nazionali nelle regate con i dragoni e nelle classifiche delle competizioni interuniversitarie di sci nordico e alpino, a testimoniare che le regole di vita di cui sopra pervadono l’Ateneo a tutti i livelli. Sono queste le basi su cui è in atto uno sforzo di ulteriore miglioramento, a livello sia di strutture, posto che importanti aggiornamenti degli impianti attendono solo le autorizzazioni di legge per essere realizzati; sia di offerta di servizi, con l’accesso ad ulteriori pratiche sportive; sia di eventi sportivi e culturali, con sfide tra gli Atenei di tutto il mondo ed incontri su temi di particolare attualità. L’obiettivo è porre tutti gli studenti in condizione di praticare attivamente lo sport preferito e di vivere importanti momenti di aggregazione e di apertura internazionale, orgogliosi del vessillo con il leone alato. 31


Verso il 2018 Leonardo Buzzavo Delegato del Rettore per la valorizzazione del nome, della storia e degli spazi di Ca’ Foscari

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Proprio mentre l’Italia compie 150 anni di vita inizia a profilarsi all’orizzonte il 2018, anno in cui sarà Ca’ Foscari a raggiungere il traguardo significativo dei 150 anni. Era infatti il 1868 quando fu fondata la Scuola Superiore di Commercio a Ca’ Foscari, primo esempio di Business School in Italia e una delle prime scuole di lingue al mondo. Da allora l’Ateneo veneziano, con sede nel palazzo Foscari nella “volta del canal” (definito da Byron la più bella via del mondo) ha sviluppato un legame profondo con la città di Venezia, con il territorio circostante e con il mondo intero. Ha da poco preso vita il programma “Ca’ Foscari 2018”, che comprende una serie di iniziative miranti a valorizzare la storia, il presente e il futuro dell’ateneo. La storia di Ca’ Foscari poggia su una robusta tradizione di studio e insegnamento, che ha marcato delle tappe importanti e coinvolto personaggi illustri negli anni, contribuendo a creare una parte significativa della classe dirigente di istituzioni, aziende e imprese nel Veneto, in Italia e fuori d’Italia.

Il presente richiede più che mai di far leva sulle complementarietà che caratterizzano Ca’ Foscari, per arricchire continuamente le azioni di didattica, di ricerca e di innovazione. Il futuro è l’orizzonte a cui tendere, immersi in un contesto in profonda trasformazione: i professori e ricercatori, il personale tecnico-amministrativo e gli studenti di Ca’ Foscari contribuiscono tutti, nei loro vari ruoli, a “fare Università”, che non va quindi intesa come qualcosa di “altro” rispetto alle persone, ma si fonda proprio su di loro e sulle relazioni che si instaurano tra queste e la società. Su tali basi, il programma “Ca’ Foscari 2018” punta a: > promuovere iniziative per valorizzare la storia di Ca’ Foscari > aumentare le occasioni di incontro e di relazione tra i laureati (i cosiddetti “Alumni”) > costruire nuovi formati di eventi per discutere di temi rilevanti > stimolare la diffusione di conoscenze e idee > rafforzare il circuito di innovazione che alimenta il progresso in termini economici e culturali della società.


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