Palazzo esaurito, una Milano... da provare a bere
Il derby con l' Ol impia M ilan o di domenica andrà a chiudere questo ciclo terribile con cui è iniziato il girone di ritorno che ha visto la nostra Varese af frontare Trento, Brescia, Tor ton a e, appunto Milano. Tutte squadre con velleità di playof f e non solo Un ciclo duro da cui poi si ripar tirà il 5 marzo con la trasfer ta sul campo di Napoli. Prima, però, il gustosissimo appuntamento delle
F inal Ei gh t di Tori no dove mercoledì sono attesi almeno 1000 tifosi al seguito della Pallacanestro Varese Se questo non è amore, definitelo voi in altro modo!
Tornando alla gara di domenica scorsa, è vero che ha fallito ancora una volta l'assalto
al potere subendo per la quar ta volta su quattro la sconfitta da una delle prime tre in classifica, ma è altrettanto vero che l'OJM h a giocato all a pari contro una formazione molto ben carrozzata e profonda come testimonia anche l'impatto delle rispettive panchine Ecco, questo va sottolineato: nella sua rotazione asciugata a 8 giocatori, coach Brase non può prescindere dal fatto che tutti diano e siano al 100%. A Tor tona Varese ha sof fer to la mancanza di impatto dei vari De Nicolao, Caruso e Reyes: senza il loro fondamentale appor to è dif ficile avere ragione al 40' di squadre come Tor tona. A ciò poi va aggiunto che Ramondino ha sfiancato Ross con una marcatura molto vivace e i problemi
Gli arbitri
Lorenz o Bald in i, Alessand ro M artol ini e Mar tino Gal asso (nella foto) saranno gli arbitri che dirigeranno il match tra la Pallacanestro Varese e l’Olimpia Milano, valido per la diciannovesima giornata del campionato di Serie A 2022-2023. Il primo quest’anno ha arbitrato i biancorossi in occasione della sconfitta
esterna maturata sul campo di Brescia (88-83) e quella inerna contro la Vir tus Bologna (100-108). Il secondo era presente nella vittoria corsara della Openjobmetis a Scafati (101 a 93 il finale) mentre il terzo ha “fischiato” Ferrero e compagni nel ko a Pesaro e nel successo sul parquet di Brindisi.
ALL'ANDATA LA GARA VENNE
di falli ne hanno fermato il minutaggio a soli 25': è quanto mai evidente come questa Varese dipenda a doppio filo dalle giocate e dall'estro del suo regista americano
Vedremo se anche Ettore Messina riser verà attenzioni par ticolari al play varesino nel derby di ritorno che Milano af fronta dopo la vittoria su Tri este in campionato. All'andata la gara venne segnata sin dal primo quar to, a Varese, con un Lino Oldrini tutto esaurito, siamo cer ti che il tema svolto sarà dif ferente. Come sempre quando si parla di Milano c'è da capire quali saranno i dodici che coach Messina sceglierà nelle rotazioni fra campionato ed Eurolega. Milano n on sarà i mpegn ata ven erdì a Istan bu l con il Fenerb ahce a causa del drammatico terremoto che ha interessato Turchia e Siria e avrà, quindi, una settimana atipica con molto tempo per preparare la sfida con l'OJM. Poi
entrambe giocheranno mercoledì il proprio quar to di finale di Coppa Italia in quel di Torino.
Se la scelta dovesse cadere sugli stessi 12 di Trieste avremmo in cabina di regia Mi trou Long e Sh abazz Napi er, con quest'ultimo
che sta avendo spazio da subito visti i problemi fisici del lungodegente Pangos e quello recente di Bald asso. Talento con anni e tante gara di Nba fra 2014 e 2020, il portoricano sembra aver dato una svolta anche alla stagione europea meneghina anche se la classifica pare oggi compromessa Mitrou
Justin Reyes, il suo apporto alla squadra risulta sempre più determinante
Long invece sta avendo un for te impatto e, chiamato ad ampie responsabilità per via degli infor tuni, ha sempre risposto presente.
In guardia troviamo Lu wawu -Cabarrot, altro acquisto del mercato di riparazione che fin qui ha fornito più ombre che luci e Devon H all, numeri magari meno scintillanti della scorsa annata, ma con percentuali di realizzazione più alte (viaggia al 60% da 2 in campionato). Poi c'è anche S tefan o Ton ut, alla prima annata fuori da Venezia: giocatore che trova 18' di media, molto abile in penetrazione, ma con un tiro da fuori alterno (27% da 3).
In ala piccola c'è G igi Datom e, rientrato dopo l'infezione del citomegalovirus che lo ha tenuto fuori dal parquet praticamente da novembre, Davide Al viti, i cui spazi sono marginali con meno di 10' a gara e G iamp aol o Ri cci, agonista e lottatore che copre bene entrambi i ruoli di ala piccola ed ala for te che ha un ottimo ruolo come specialista nel tiro pesante (48% dall'arco quest'anno)
ROSA AMPIA PER MILANO, OBBLIGATA A FARE TOURNOVER: IPOTIZZIAMO DI VEDERE SUGLI SPALTI THOMAS, BILLY BARON E KYL E HINES
Infine, sotto canestro troviamo il tedesco Voigtman n, le cui quotazioni sono in nette ascesa dopo un autunno/inverno in cui ha faticato parecchio, Pau l Biligh a, con il nazionale italiano che viene utilizzato prevalentemente in campionato e l'insostituibile Niccolò Mel li, giocatore intelligente e abile su entrambi i fronti Questo ipotizzando un turnover che lasci sugli spalti Th om as, Bil ly Baron e Kyl e Hi nes.
Il Consorzio ha salvato la Pallacanestro. Scola il nostro futuro
Il successo in campo di questa stagione della Pallacanestro Varese passa dalla pianif icazione e gestione, ovviamente, dei conti societari e delle risorse impiegabili non solo sul mercato ma anche nelle tante attività che il nuovo corso biancorosso sta por tando avanti.
Risorse che da più di un decennio a questa par te sono frutto anche e soprattutto, verrebbe da dire, dell'incessante lavoro e dell'enorme passione del Consorzio Varese Nel Cuore, che ha permesso alla Pallacanestro Varese di sopravvivere e che ora è garanzia di continuità e solidità anche del nuovo progetto targato Luis Scola.
D el le evol u zi on i e d el l'a n na ta corr ente, ch e sta regalan do grandi sod disfazioni in campo come fu ori, ne abbi amo parlato con il nu mero 1 d i Varese Nel Cuore, Alb er to Castel li.
ALBERTO CASTELLI
Pres idente del Consor zio Varese nel Cuor e
Alber to, a te non piace mai troppo parlare di campo, però è impossibile non c hieder ti come stai vivendo questa stagione di grandi soddisfazioni, dopo anni spor tivamente molto complicati?
"Dal punto di vista spor tivo è oggettivo che quest'anno ci stiamo diver tendo, questo è assolutamente evidente. Hai ben detto che io non sono solito parlare di queste cose perché non mi ritengo un profondo conoscitore di pallacanestro però è altrettanto vero che, dopo dieci anni che faccio questo tipo d'attività e dopo 30 anni che vado al palazzetto, penso che qualche cosa l'ho imparata anche io (ride, ndr). Ci stiamo diver tendo non solo per il numero di gare vinte ma per la tipologia di gioco che la squadra sta mettendo in campo Una caratteristica che mi sta profondamente colpendo è il vedere i giocatori prendere decisioni in campo con la testa molto libera, senza
DA UN PUNTO DI VISTA ECONOMICO, D'ENTUSIASMO E DI QUELLO CHE TUTTO CIÒ GENERA
È UN MOVIMENTO CHE SI STA RIATTIVANDO E DI CUI SIAMO MOLTO CONTENTI
troppa paura dell'errore e questo ovviamente aiuta e aumenta la fiducia, in più la velocità di movimento non solo del pallone ma anche degli uomini nel cercare di smarcarsi per trovare la soluzione migliore è davvero un qualcosa di coinvolgente ed entusiasmante E' un piacere vedere un basket così, non penso di essere l'unico a dirlo e i vari sold-out consecutivi del Lino Oldrini ne sono la diretta dimostrazione".
Ecco, proprio toccando il tema dei sold-out, ti chiedo quanto è impor tante per la società avere questi incassi dopo gli anni di pandemia che avevano azzerato la voce a bilancio degli introiti da botteghino?
"Ti do un dato approssimativo ma sostanzialmente reale. Se si prende l'impor to dei big l i e t t i ve n d u t i n e l l e u l t i m e d u e s t a g i o n i , l a s o m m a d e g l i i n c a s s i va r i a t r a i 5 0 0 e d i 6 0 0 m i l a e u ro i n to t a l e U n a s t a g i o n e n o r m a l e , s e n z a p l ayo f f , è u n a s t a g i o n e d a 8 5 0 0 0 0 Q u i n d i , r a g i o n a n d o s e mp r e s u d u e a n n i , s i p a r l a d i 1. 7 0 0 . 0 0 0 e u ro d i i n c a s s i n e l l a n o rm a l i t à , s i c a p i s c e b e n e c o m e b a l l i u n m il i o n e t r a l a n o r m a l i t à e l e a n n a te d e l c ov i d e q u a n to q u e s to i n c i d a s u i b i l a n c i D a u n p u n to d i v i s t a e c o n o m i c o , d ' e n t u s i a s m o e d i qu e l l o c h e t u t to c i ò g e n e r a è u n g r a n m ov im e n to c h e s i s t a riattivando e di cui siamo molto contenti".
L'ingresso di Scola come azionista di maggioranza non ha tolto il ruolo del Consorzio che rimane par te centrale della Pallacanestro Varese. Ad oggi, la situazione di Varese nel Cuore qual è?
"Una situazione molto serena Io ho auspicato per anni che ci fosse un'entrata significativa con qualcuno che ci potesse dare una mano. Quando è emersa in qualche modo la possibilità che questo qualcuno fosse Luis siamo stati tutti contenti e capaci di incentivare questo tipo di soluzione Quando poi Scola ha dimostrato l'interesse a fare questo passaggio, da noi c'è stata grande aper tura. Non ci abbiamo messo molto a trovare un accordo e generare poi quello che si vede oggi. Da par te nostra, come Consorzio, c'è stata grande gioia e un senso anche di grande sollievo, perché oggi la realtà biancorossa sta andando in una direzione nella quale, con grande sincerità, dico che noi probabilmente non saremmo stati in grado di por tarla. Il nostro grande merito è stato quello di salvare la Pallacanestro Varese, però in tutto questo metto anche i nostri limiti, perchè per capacità, tempo e cultura, noi nella vita facciamo altro e non ci si improvvisa capaci di fare quello che invece sta facendo Luis, in due giorni".
DAL PUNTO DI VISTA DEGLI SPONSOR GIÀ QUEST'ANNO
ABBIAMO RILEVATO
UN AUMENTO DELLE SPONSORIZZAZIONI
Oltre che i risultati di campo, questo nuovo percorso sta già por tando risultati a livello di appeal per nuovi investitori?
"Assolutamente sì. Dal punto di vista degli sponsor già quest'anno abbiamo rilevato un aumento delle sponsorizzazioni ed è chiaro che, a fronte di un progetto più sostanzioso e organico e che ha il grande vantaggio di non essere il progetto dell'oggi per domani ma plu-
riennale, questo ha sicuramente permesso e agevolato che o gli sponsor presenti o quelli nuovi, si af facciassero alla Pallacanestro Varese con uno spirito ed intenzioni diverse, non più solo per dare una mano ma come un investimento che possa dare un ritorno anche alla propria azienda. C'è da dire che i cambiamenti non avvengono mai dall'oggi al domani, c'è un percor so da fare nel quale af fronteremo le dif ficoltà che ci saranno, ma la direzione intrapresa è quella giusta".
Chiudo c hiedendoti, tra la vittoria della Coppa Italia e un possibile percorso nei playof f stile quello degli Indimenticabili, cosa sceglieresti come traguardo per la fine della stagione?
"Domanda impossibile a cui rispondere (ride, ndr). E' chiaro che un trofeo a Varese non lo alziamo da parecchi anni e farlo sarebbe il
modo migliore per iniziare questo nuovo percorso Vuoi che non sappia io quanti patemi d'animo abbiamo vissuto in questi anni e quanti risultati scarni abbiamo poi dato ai tifosi? Lo so bene, oggi siamo qua perché in passato siamo stati bravi a sorreggere la società pur non avendo risultati entusiasmanti. Un trofeo avrebbe un valore enorme, per un verso, per l'altro a me interessa che ci sia un percorso che vada avanti il più a lungo possibile e poi lì arriveranno delle soddisfazioni. Viviamo un po' alla giornata, intanto le due situazioni grazie a Dio non sono alternative una all'altra Già domenica con Milano penso vivremo una bella giornata, ci sarà da divertirsi contro una squadra for tissima che ogni due per tre inserisce un giocatore nuovo di altissimo livello. Vedremo cosa accadrà, faremo la nostra par tita come sempre e poi guarderemo il tabellone"
ORGANIGRAMMA
Matteo
PUNTI
ASSIST
Brandon Davies
di Matteo Gallo
Stando ad alcuni siti specializzati, l'ex varesino rientra nella cerchia dei 15 giocatori più pagati di Eurolega con una stima di un ingaggio attorno agli 1,8 m ili on i a stagione. Cifra vera o meno, va detto che Varese ci vid e trem en damen te giusto in quel lontano 2015/16 quando investì su di lui come centro titolare di quella squadra che fece sognare di ripor tare una coppa
europea sotto il Sacro Monte. 17 punti per lui nella semifinale con i francesi di Chalon, solo 7 in quella maledetta finale (dove dall'altra par te c'era Voigtmann). Poi una gran carriera in giro per l'Europa con tanti trofei vinti con le maglie di Monaco (1 leaders cup), Zalgiris (2 campionati e 1 coppa di Lituania) e Barcellona (1 Liga e 2 Copa del Rey) prima dell'approdo estivo a Mi lano Un inizio di stagione dif ficile, poi, in Eurolega, la riscossa Davies arriva così a Varese da grande ex ed in ottima forma.
Servizi di pulizia per imprese, industrie e grandi condomini
Progetto coraggioso, qui sono a casa mia
Ve lo avevamo anticipato e abbiamo mantenuto la promessa. Il protagonista di questa puntata del nostro viaggio nel mondo di Varese BasketBall è Marco Allegretti
Un uomo, un giocatore, che ha la Varese della pallacanestro nel cuore, che è precursore di un basket completamente diverso da quello che il nuovo corso varesino sta insediando nell’unione tra Pallacanestro Varese e Robur Et Fides ma che è simbolo e guida di un gruppo giovane che sotto le sue ali sta cercando di crescere sempre di più proprio sotto la nuova filosofia societaria.
Marco, come ti stai trovando in questo anno zero per la società che per te è una nuova ripartenza, a 42 anni..
“E’ una stagione sicuramente un po’ par ticolare. Le due società si sono unite con lo spir i to d i c r e a r e t a n t i p i ù g i o c a to r i c h e d a l l e giovanili possano poi approdare alle squadre senior E’ un qualcosa di nuovo che in Italia non si è mai visto, è bello che ci sia un’idea for te data dalla società che ti fa capire cosa bisogna fare e quale sia l’obiettivo finale. Bisogna avere il coraggio di fare questo passo, non è facile, ci vogliono le persone giuste che por tino la nuova filosofia in campo, sia parlando di giocatori che di staf f E’ una cosa secondo me molto positiva che la società abbia le idee chiare ed è bello vedere come i giocatori siano gli attori principali di questo nuovo corso, responsabilizzati nel cercare di seguire g l i i np u t d a t i g l i , o g n u n o s e c o n d o l e p ro p r i e potenzialità”
Come ti stai trovando a livello personale in questo nuovo corso tecnico?
“Sicuramente non è facile abituarsi ad un basket completamente dif ferente da quello che ho sempre praticato e nel quale mi sono formato. Però mi piace, perché c’è un’idea da portare avanti e mi sto impegnando nel farlo”.
Cosa ti ha spinto quest’estate ad accettare un progetto non fatto per vincere, assumendoti il ruolo di chioccia del gruppo?
“Innanzitutto perché questa è casa mia e mi fa piacere poter dare una mano alla società ed essere par te di un progetto in cui la Pallacanestro Varese ha un’impronta for te Io sono nato e cresciuto in biancorosso e pensare di finire dove ho iniziato è qualcosa di stimolante. In più c’era tanta curiosità di scoprire questo nuovo percorso in ogni sua dinamica. La cosa più bella è vedere come questo progetto unisca in un filo unico settore giovanile, Serie B e Serie A Guardando in ottica futura, trovo sia molto formativo per me, al di là degli aspetti di campo dove ho più un ruolo da chioccia come hai
detto tu, scoprire questa nuova filosofia per aprirmi ad un basket nuovo e diverso da quello in cui sono cresciuto e che ho sempre praticato Durante gli allenamenti, rispetto ai miei tempi ad esempio, c’è molta meno pressione sui giocatori, c’è la musica, si cerca di creare un ambiente che aiuti e stimoli il ragazzo a tirare fuori tutto il meglio delle proprie potenzialità Per me era impensabile venire ad allenarmi con la musica, c’era una mentalità diversa. Tutto questo mi ha stimolato e non me lo sarei mai voluto perdere”.
E’ vero che quest’anno hai più un ruolo da guida, però è altrettanto vero che stai dando un contributo importante in campo..
“Si, è vero. Vorrei fare ancora di più, mi trovo u n p o ’ i n d i f f i c o l t à p e rc h é i l m o d o d i g i o c a r e n o n m i a g evo l a , m i t rovo a c o r r e r e d i et ro a i r a g a z z i n i c h e va n n o c o m e t r e n i , p e r ò d i r i f fa o d i r a f fa r i e s c o a d a r r a n g i a r m i i n u n r u o l o dove la nostra squadra è scoper ta, quindi dic i a m o c h e s o n c o n te n to d i d a r e qu esto aiuto al gruppo”.
Ti saresti mai aspettato di giocare in una società congiunta tra Pallacanestro Varese e Robur Et Fides?
“No, non me lo sarei mai aspettato sinceramente E’ un progetto che già quando avevo 14 o 15 anni si era provato a mettere in piedi ma era durato poco Sicuramente per tutti quanti può solo essere che un bene. Facendo così, come dicevo prima, c’è una continuità che passa dal settore giovanile, alla Serie B alla Serie A e penso che per un ragazzo non ci possa essere polo attrattivo migliore Qui ha la possibilità di esprimersi ad ogni livello trovando il proprio spazio. Se ai miei tempi mi fosse stata prospettata una realtà del genere non avrei esitato a farne par te e penso che per tanti giovani questa possa davvero essere una grande oppor tunità”
Ultima domanda sul tuo presente e futuro da allenatore. Come ti stai trovando in questa nuova veste?
“Bene, mi piace molto. Alleno un gruppo under 14, quindi ragazzini ancora abbastanza piccoli per poter parlare di grandi concetti tattici, ci si
IN FUTURO MI
PIACEREBBE ALLENARE
SQUADRE DI ANNATE
PIÙ GRANDI PROPRIO PER POTER INSEGNARE
LA MIA IDEA DI PALLACANESTRO
concentra più sulla tecnica e nonostante le difficoltà in campionato, penso che stiamo avendo un buon percorso di crescita. Non nascondo che in futuro mi piacerebbe allenare squadre di annate più grandi proprio per poter provare ad insegnare la mia idea di pallacanestro, però per ora sto facendo un passo alla volta, sto seguendo tutti i corsi utili a formarmi e spero di riuscire al meglio in questo ruolo”.