VarTalent Non Solo Musica - n°05/2015 - Francesco Camin

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VARTALENT Francesco Camin The Wise

3 9

Andrea Bernardi

18

I deliri del Giuga

24

Poesia d’un Vagamondo

27

Monolith

30

In copertina: Francesco Camin Staff VarTalent - NSM: Marco Consoli Luiz Henrique Belmiro Autori del mese: Alessandro Consoli Cristiana Pivari Giuseppe Calì Heike Köhler

Per contattare TREDICIARTI scrivi a trediciarti@libero.it oppure 333/5337222

Questo magazine non rappresenta una testata in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.

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Francesco Camin Quattro chiacchiere con il cantautore Francesco Camin. La sua musica, “Aria Fresca” (il suo primo album), la musica degli altri e i sorrisi strappati.

Tra u n a p a s s eg g i a t a e l ’a l t ra , Fra n ce s co t i sorprende con l’uscita del suo primo album. Il cantautore si racconta, racconta il suo percorso per arrivare ad “Aria Fresca”, parla un po’ di sé. 
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"Aria fresca" è il primo album di Francesco Camin. Raccoglie circa due anni di lavoro, scrittura e vita, espressi in sette canzoni. La volontà di chiudere un periodo artistico e personale ha portato l'autore ad unire i brani più significativi del proprio repertorio e della propria carriera musicale in qualcosa di fisico, tangibile, concreto. Una scelta ponderata per diversi mesi, tra incertezze e dubbi, molto personale. Un lavoro in cui il cantautore si racconta e mette a nudo le sue emozioni, i suoi lati a volte scomodi, le sue sofferenze, con la necessità e il bisogno quasi fisico di chiudere un cerchio, un capitolo della propria vita. La produzione e il missaggio sono curati da Roberto La Fauci nel suo studio a Provaglio d'Iseo (BS), il mastering vede la mano sapiente di Mauro Andreolli - Das Ende Der Dinge (TN). Il progetto grafico e l'artwork della copertina e packaging del disco sono realizzati da Karen Stenico. "Aria fresca" è quasi una liberazione per Camin, un obiettivo raggiunto, una raccolta di canzoni che lo raccontano, che gli permettono ora di guardare avanti, verso nuove esperienze di musica e di vita, verso nuovi orizzonti artistici e di sperimentazione, verso nuove collaborazioni e amicizie. Perché "sono in panne senza le pinne", ma si impara a nuotare anche nei mari più burrascosi, assieme alle persone giuste.

Aria fresca www.vartalent.it

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Si dice che ogni album ha la sua

Certamente è una grande soddisfazione.

storia: qual è quella di “Aria fresca”?

È una cosa che ha "dell'artigianale", vedere fisicamente e toccare con mano

Aria fresca è un album con una storia

un prodotto interamente curato da te

lunga. Scrivo canzoni da circa 5 anni, ma

(assieme a diverse persone, chiaramente)

solo dopo il diploma conseguito al CET

ha un che di magico.

(Scuola di musica leggera fondata da

Il prossimo obiettivo è la promozione,

Mogol) ho potuto incanalare le mie

fra poco partirò per un tour nel centro-

energie e le mie idee musicali verso

nord Italia assieme ad un mio collega

obiettivi più concreti, o perlomeno verso

c a n t a u t o r e d i Ve n e z i a ( A n d r e a

una concezione di "canzone" più definita.

Dodicianni) e ad altri due musicisti.

Alcuni brani presenti nel disco infatti

Abbiamo realizzato uno show live con il

sono abbastanza datati, per esempio

quale promuoveremo i nostri repertori in

"vorrei vivere sopra gli alberi" l'ho scritta

Alto Adige, Veneto, Friuli, Emilia

nella primavera del 2012, quindi diciamo

Romagna, Marche, Toscana. Faremo

che l'arco temporale coperto dall'album è

anche una data a Trento il 14 luglio ai

di quasi 3 anni.

Giardini Santa Chiara.

Il 2013 e il 2014 sono state due annate abbastanza proficue dal punto di vista

Qualche

curiosità

sulla

artistico, ho confezionato diversi brani,

composizione del brano che dà il

dai quali ho poi selezionato quelli che

titolo al disco?

secondo me sono i più solidi. L'idea di racchiudere tutto in un unico lavoro,

Come spesso mi succede si tratta di un

quindi in un disco, è arrivata nei primi

brano composto di notte, nelle ore di

due mesi del 2015, un periodo un po'

buio mi dedico alla scrittura (anche se

particolare della mia vita che mi ha

devo suonare pianissimo perché

portato a voler chiudere un cerchio, un

giustamente gli altri dormono). Sai,

capitolo, raggruppando tutto ciò che

rispondere alla domanda "come è nata

avevo prodotto negli ultimi 2-3 anni.

questa canzone" è sempre difficile, perché non c'è una risposta; il processo

La pubblicazione di un album,

creativo è strano e diverso ogni volta,

soprattutto se il primo, dev’essere

l'unica cosa che accomuna le varie stesure

una grande soddisfazione per un

dei brani (per quanto mi riguarda) è la

artista giovane come te. Hai già

rapidità con cui tutto accade, cioè, è

puntato al prossimo traguardo

come se qualcun altro ti suggerisse

(musicale e non)?

nell'orecchio come fare, e la canzone

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p r e n d e f o r m a q u a s i d a s o l a . Po i

laghi... Bastano 10 minuti di cammino e

chiaramente arriva la fase di limatura e

si è immersi nella natura. Spesso vado a

confezionamento finale, ma per quanto

fare un giro nei boschi oppure a

riguarda la scrittura penso di poter dire

passeggiare in riva al lago, sempre da

che sembra governata da forze

solo, mi piace molto la solitudine, è una

superiori :-)

dimensione che secondo me si sta perdendo, credo che bisognerebbe

E tu cosa fai o dove vai quando senti

davvero imparare a starsene da soli in

il bisogno di respirare un po’ di “aria

silenzio ogni tanto.

fresca”? Prova ad immaginare l’espressione Allora c'è da dire che di base sono pigro.

di chi per la prima volta ascolterà il

O meglio, mi affido molto all'inerzia, nel

tuo album. Quale potrebbe essere?

senso che magari ci sono periodi in cui non mi alzo dal divano o rimango in casa

Spero di strappare qualche sorriso.

dalla mattina alla sera, e altri in cui sto

Una cosa bella è quando l'ascoltatore si

fuori per giorni, soprattutto quando devo

riconosce nelle parole o nei concetti

fare delle trasferte (sempre in ambito

espressi in una canzone, ecco, sarei

musicale).

orgoglioso di sapere che qualcuno si

Di base comunque adoro il posto in cui

rispecchia nelle mie parole, nel bene e nel

vivo, mi ritengo più che fortunato ad

male.

essere circondato da boschi, montagne, www.vartalent.it

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Le 5 canzoni che, secondo te, tutti dovrebbero ascoltare (anche le tue, perché no?).

Cavolo, è sempre un problema scegliere poche canzoni! Ecco la mia top five (in questo periodo e in ordine sparso, in realtà): - Holocene (Bon Iver) - Mentre dormi (Max Gazzè) - Glosóli (Sigur Ros) - Costruire (Niccoló Fabi) - Comfortably Numb (Pink Floyd)

E ora una sfida che sto cominciando a lanci are a tutti i personaggi intervistati. E’ il gioco del “Six words story” che trova le sue radici in Ernest Hemingway, il quale aveva affermato di poter scrivere una storia utilizzando solo 6 parole. Vuoi provarci?

Un gatto sdraiato sul tappeto del cane. Decidete voi come va a finire <<sorrisi>>. (Lo so, sono sette parole, Hemingway mi ha battuto).

Heike Köhler

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Assicurare è il nostro talento. ITAS assicuratori dal 1821.

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The Wise Costituitisi a Riva del Garda all’inizio del 2012 dall’iniziativa di Pietro Porretto e Tommaso Straffelini, ai quali due anni dopo si aggiunge Marco Ziliani, i “The Wise” ne hanno fatta di strada! Sono partiti da prime esperienze musicali come contest e festival locali, fino ad arrivare a suonare e collaborare con artisti del calibro di Cesare Cremonini, Morgan, Lele Battista e salire poi sul palco della ottava edizione di X-Factor nel 2014.

Attualmente sono alle prese con l’incisione del loro primo EP (in collaborazione con Lele Battista e Fabio Cinti), tutto composto da brani originali che si ispirano al genere folk.

L’aspirazione è quella di rendere unica la loro creazione musicale proponendo melodie intime ed autentiche, che possano immergere l’ascoltatore in atmosfere fiabesche e oniriche e coinvolgendolo ed affascinandolo. Per ora, in attesa, appunto, dell’uscita del primo disco, ci lasceremo affascinare dalla loro intervista.

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In molti si chiedono spesso che cosa accade una volta usciti da un talent. Voi che, da poco, siete “reduci” dell’esperienza ad XFactor, potete soddisfare questa curiosità?

Accade che bisogna essere molto svelti a cogliere la palla al balzo. Spesso chi fa i talent è gente che crede sia l’unico suo trampolino di lancio, e quindi una volta usciti, aspettano. Aspettano che, la palla?

Siete una band che prevalentemente si dedica al genere folk-rock. Qual è stato il percorso che vi ha portati ad abbracciare questo genere? Avete dovuto raggiungere Cominciamo con una domanda semplice: potete descrivervi con tre aggettivi?

Simpatici, strani, folk

Se doveste usare una sola f rase per rappresentarvi, quale sarebbe?

“Pietro rispondi tu!”

“The Wise” …che storia c’è dietro a questo nome? Qualche curioso aneddoto?

Beh, l’aneddoto curioso, è che non c’è nessun aneddoto curioso. Vorrei tanto dirvi che c’è una profonda riflessione dietro questo nome, ma non è così. Rispecchia un po’ la nostra leggerezza. Tutto è nato perché portavo molte idee da sviluppare, per quello. IL SAGGIO. Mah. MISTERO!

un

c o m p ro m e s s o

tra

di

voi

per

armonizzare i vostri personali gusti musicali?

Credo che la nostra carta vincente sia il fatto che è stato tutto molto naturale per noi. Veniamo da ambienti musicalmente molto simili, che trovano dei punti in comune nel genere che facciamo. Un giorno ho deciso di formare un gruppo che facesse tutta musica originale. E quindi scrivere canzoni in quella direzione mi è venuto spontaneo. Come se fossi predisposto per farlo. Cos’è che, secondo voi, vi rende diversi e peculiari rispetto al restante scenario a r t i s t i co - m u s i c a l e i t a l i a n o ? In a l t r i termini, se poteste attribuirvi un fattore X, quale sarebbe?

Il fatto che con la musica italiana abbiamo poco a che fare. Almeno da punto di vista musicale. Poi come testi in realtà siamo molto simili. Davvero credete che Bob Dylan e Lucio Dalla

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fossero due universi differenti? L’unica cosa che li

successo personale, allora deve semplicemente

differenziava era la lingua sostanzialmente. Io

fare ciò che si sente. Poi a volte le cose possono

sono cresciuto con i cantautori italiani e quindi

combaciare.

quando scrivo mi ispiro a loro. Per questa volta in inglese, ma in cantiere c’è anche qualcosa in

Soffermandoci sul vostro genere, pensate

italiano!

che abbia possibilità di attecchire in Italia oppure ritenete che sia più proficuo

Il successo: tutti lo sognano, pochi lo

dedicarvi alla circolazione estera della

ottengono. Che cosa sareste disposti a fare

vostra musica? Da questo punto di vista, il

pur di affermarvi nel “tentacolare” mondo

nostro paese si può definire musicalmente

della musica? E, soprattutto, che cosa

“retrogrado”?

NON sareste disposti a fare? Il disco che stiamo registrando sarà interamente Guarda, ti dirò, è un discorso molto delicato

in inglese proprio perché noi, assieme ai nostri

perché la parola “successo” è biforcuta. Esiste il

produttori, abbiamo deciso di puntare all’estero.

successo di fama, e il successo personale.

Però credo che abbia buone possibilità di

Ovviamente se uno cerca la fama, oh non ci son

crescere nel nostro paese. Una prova sono i molti

cavoli, il grande ingranaggio e i suoi

gruppi stranieri che cominciano a girare anche in

compromessi li conoscono tutti. Se uno cerca il

Italia. Cosa che fino a due anni fa non accadeva,

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ma all’estero era una realtà ben già consolidata. È

all’internazionale, creando questa cappa dalla

che storicamente in Italia queste cose arrivano

quale è difficile uscire.

dopo. Siamo pigri. Da qualche anno il Trentino-Alto Adige State lavorando al vostro primo disco e

s e m b r a d i v e n t a re s e m p re p i ù u n

a v e t e a f f e r m a t o c h e c o m p re n d e r à

trampolino di lancio di musicisti nostrani,

esclusivamente canzoni scritte in inglese.

che riescono ad inserirsi velocemente in

Alla luce del fatto che molti autori italiani

una dimensione artistica nazionale ed

vanno patrocinando con fierezza la loro

internazionale. Siete d’accordo con questa

fedeltà alla lingua italiana, potete spiegarci

af f e r m a z i o n e ? Av e te t ro v a to , q u i i n

la vostra scelta un po’ “controcorrente”?

Trentino, un ambiente accogliente e f a v o re v o l e a l l a v o s t r a p ro d u z i o n e

Come ho già spiegato prima, la nostra è una

musicale?

scelta puramente di produzione artistica. Io trovo che il fatto che solo la musica italiana in

Qui le cose funzionano bene. Anche se dal punto

It a l i a

cosa

di vista dello spazio giovanile c’è un po’ di

“controcorrente”. Basta affacciarsi ai nostri vicini

incoerenza. Si punta molto sui ggggiovani, ma

francesi, tedeschi per vedere che sfornano gruppi

poi quando è il momento di fare qualcosa c’è

conosciuti a livello mondiale come i Phoenix o i

sempre un qualche tipo di ostacolo burocratico o

Tokyo Hotel (scusate l’esempio). È colpa delle

generazionale (troppo rumore, niente birra alle

major

feste e quindi niente ragazzi, troppe tasse da

abbia

successo

italiane

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che

sia

una

puntano

solo

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pagare e SIAE). Ma questo più che un problema

Vi va di concludere con un motto ispiratore

del trentino, è un problema italiano. Resta il

indirizzato a tutti quei giovani musicisti

fatto che quelle possibilità che offre, sono

che, come voi, vorrebbero fare della

qualitativamente molto alte. Quindi tirando le

propria passione un lavoro?

somme, la mia risposta è sì. Ragazzi, se continuate a crederci fino in fondo, Se poteste trasformavi in un personaggio

ma veramente eh, non cazzeggiando, state pur

q u a l s i a s i ( s to r i co , c i n e m a to g raf i co ,

sicuri che prima o poi ce la farete!

letterario, politico ecc), chi scegliereste di essere?

Vorrei avviare la consuetudine di terminare le interviste con una piccola sfida, che

Beh siamo un gruppo. Quindi uno a testa. I

co n s i s te n e l l o s c r i v e re u n a “ s to r i a ”

Beatles!

utilizzando solo 6 parole. E’ il gioco del “Six words story” che trova le sue radici in

Qual è la cosa in assoluto più insensata/

E r n e s t He m i n g w a y, i l q u a l e a v e v a

divertente che abbiate mai fatto insieme?

affermato di poter scrivere una storia utilizzando solo 6 parole. Vi va di provarci?

Guidare un furgoncino hippie di proprietà delle suore fino alla spiaggia, alle tre di notte. E fare il

Mi si è rotta una corda!

ba gno nel la go cantando a squarcia gola svegliando i tedeschi degli hotel vicini! www.vartalent.it

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I sogni, l’umiltà e l’esperienza di

Andrea Bernardi Alto 190 centimetri ma in costante crescita, piedi e mani enormi ma soprattutto una testa, o meglio dire un cervello che, a 18 anni non ancora compiuti, fanno sembrare Andrea Bernardi, giovane Talento dell’Aquila Basket Trento, già un “Uomo fatto e costruito”.

E pensare che non è tutto; durante l’intervista con il classe 1997, nato e cresciuto a Trento sotto le “ali dell’Aquila”, sono bastati pochi minuti e poche frasi per farci capire cosa effettivamente lo rende “Già Uomo” e quanto lo Sport, anche in questo caso, accelera di molto la crescita psicologica (prima che fisica) per ogni ragazzino.

“La pallacanestro mi ha insegnato prima di tutto come diventare una persona migliore… prima ancora del come diventare un miglior compagno, giocatore eccetera…. Tant’è che un mio grande desiderio sarebbe poter giocare a Basket e, allo stesso tempo, continuare nel mio percorso di studi con un percorso Universitario, per crearmi un futuro con più diramazioni e opportunità” ci racconta Andrea; continuando “… devo tanto a questa Società e il mio primo augurio per un futuro come giocatore di Basket professionista è quello di giocare al PalaTrento, (il palazzetto dove gioca la Prima Squadra, la Dolomiti Energia Trento in Serie A, ndr) come del resto credo sia il sogno di tutti i ragazzini che crescono in una società fin dal settore Giovanile, dalle prime squadre di Minibasket!”

E lui lo sa bene: a soli 4 anni, Andrea inizia già ad infiammare le prime retine, tanto insieme ai suoi compagni quanto insieme alla sua famiglia: il classe ’97 infatti fa parte di una delle famiglie più “Sportivamente Famose” e rinomate della Regione. Tutti conosciamo o abbiamo sentito parlare del “Giocatore del Secolo” Lorenzo Bernardi, eroe della Pallavolo Maschile in Italia e nel Mondo… beh, quello è lo zio del Protagonista della nostra intervista! www.vartalent.it

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Poi c’è anche il padre, Paolo, altro pallavolista, che ha condotto un’altra grande carriera nel fantastico mondo del Volley, dove vanta ben 2 Promozioni con la Eurock Mezzolombardo (dalla C alla B1) e una carriera di tutto rispetto. Ed è proprio qui nasce la vera curiosità della “Carriera” di Andrea: in una famiglia dove si viveva, respirava e mangiava pallavolo, il giovane “Andy” scelse, inconsciamente, il Basket, per pura casualità: “Non ricordo il perché” dice Andrea continuando “ho semplicemente preso la palla a spicchi ed iniziato a palleggiarla sul terreno….

Devo molto a mio padre che non ha mai insistito nel farmi giocare allo Sport di famiglia e che, invece, mi supportava e sopportava mentre giocavo a Basket, al campetto, in palestra e anche a casa (per la gioia di mamma Paola, ndr). Tant’è che ora uso il N° 9, quello che usava lui nei suoi anni migliori!”

“VarTalent - Non solo Musica” parla di Talento e quindi le domande relativamente a questa parola sono molteplici. E Andrea, sentendosi subito preso in causa, parte subito, parte in quinta e ci rivela: “I miei allenatori o compagni non hanno mai parlato di me come Talento, ma semplicemente come un ragazzo che poteva avere una marcia in più… Dopo i primi anni già facevo i doppi campionati con i compagni più grandi e questo mi ha stimolato fin da subito a continuare ed impegnarmi. Due anni fa poi, rinunciai all’ultimo anno di “Under 17” per giocare con e contro gente di 2 anni più grande di me nell’ “Under 19 Nazionale”; questo mi ha stimolato molto e mi ha fatto capire che i Coach che ho avuto nel passato avevano ragione sul mio conto”

Molto umile e con una grande Autostima, Bernardi sembra fin da subito molto orgoglioso mentre ci racconta tutti i segreti della sua “Basketball Life”, senza però mai cadere nella classica modestia che spopola nei Giovani Sportivi. “La mia carriera? Deve ancora iniziare; io ora come ora vedo tutto come www.vartalent.it

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un gioco e un divertimento, dove posso migliorarmi giorno dopo giorno come atleta, persona ed essere umano. Lo Sport mi fa stare molto bene fisicamente e poi anche psicologicamente perché mi aiuta a essere concentrato e sviluppare Focus sul momento. La carriera inizierà eventualmente quando, in un futuro, giocherò in una squadra Senior.”

Andrea continua nel suo discorso molto profondo dicendo: “Uno dei miei segreti è proprio rimanere concentrato sul momento, dedicando tutto me stesso in quello che faccio in quelle ore di allenamento/ scuola/relazioni con amici e famiglia. Ho i miei sogni, certo, ma mi piace tenerli nel cassetto, o meglio tenerli appesi sopra il letto: li guardo ogni giorno ovviamente, ma con la consapevolezza che solo l’azione e il lavoro quotidiano mi porterà li. Sognare e basta non serve a nulla”

Un’ analisi interessante, legata a questo discorso, viene fatta da “Berna” sulla tematica Talento-Successo, dove lui ha già molta esperienza, nonostante la maggiore età non ancora raggiunta: nel Settore giovanile dell’Aquila Basket, realtà di spicco del Basket italiano, si possono trovare infatti i principali prospetti Regionali e Nazionali per ogni fascia d’età, grazie anche al lavoro incredibile negli ultimi anni del Presidente Luigi Longhi, del General Manager Salvatore Trainotti e di tutta la società. Andrea, ad oggi, ha compagni di Trento, Riva del Garda, Verona, Avio, Bolzano, ma anche Bergamo, Venezia e Milano e, di conseguenza, sa benissimo cosa vuol dire avere Talento e quanto è importante per arrivare al sogno. O forse no?

“Il Talento è importante? Per me non così tanto. Vedo tanti giocatori nelle Serie massime come nel mio Livello di Categoria che sono dei grandissimi lavoratori e, pur avendo poco Talento, riescono a primeggiare facendo un lavoro cruciale e utilissimo per le loro squadre. Alla lunga solo il duro lavoro e la dedizione premiano; il Talento è solo qualcosa che può dare una spinta in più!”

Essendo Andrea protagonista di uno Sport di squadra, la relazione con i compagni è fondamentale, in particolare il Feeling e l’atteggiamento con i Partners d’allenamento: “Amo la mia squadra perché siamo tutti superAmici e questo ci fa approcciare l’un l’altro molto più facilmente nel rettangolo di gioco, tra consigli, accorgimenti tattici e “spinte emotive” che possono darci dei vantaggi quotidiani!”

L’under 19 Nazionale ha concluso la stagione www.vartalent.it

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disputando le Finali Nazionali a Torino, dove purtroppo il Team Trentino non è riuscito ad esprimere tutto il suo enorme potenziale, chiudendo agli Spareggi per i Quarti di Finali con Biella la corsa al Titolo Divisione Nazionale Giovanile (DNG). A questo punto, come fa in campo in una palla vagante o in un rimbalzo dopo un tiro sbagliato, il N°9 Bianconero coglie la palla al balzo e ci parla di come vede lui un discorso molto importante e talvolta dimenticato nel processo di crescita di un Talento, ovvero lo sviluppo di Leadership, dimostrando anche qua una certa esperienza in materia: “Secondo la mia opinione personale, la Leadership è tutto! Negli sport di squadra ma soprattutto nelle prestazioni individuali, avere il pieno controllo dei tuoi pensieri e avere la sicurezza di quello che fai, senza avere paura di sbagliare, può fare la differenza. Personalmente, amo i momenti di difficoltà perché mi emozionano particolarmente e mi stimolano molto ad essere un Esempio di coraggio per me stesso e per i miei compagni che magari, in quel momento, vivono un momento un po’ di “down”, dove non sono fiduciosi e perdono la fede nei loro mezzi. E’ proprio lì che, se ti comporti da Leader, vieni riconosciuto come uno che non molla, uno determinato e i compagni ti seguono. Al contrario, se ti affossi dietro all’apparente sfortuna, alle scuse e cadi nella delusione, sbagli mentalità e non cresci, non migliori.”

La chiacchierata dura quasi un’ora: in poco più di 60 minuti, il giovane Talento classe ’97 ci racconta tantissimi dettagli del suo Pensiero, dei suoi desideri e delle sue passioni al di fuori del “campo di gioco”, e probabilmente servirebbero i Magazine “VarTalent - Non solo Musica” di Luglio ed Agosto per raccontare tutto.

C i te n i a m o , u n p o ’ p e r c h é è s t a to m o l to interessante chiacchierare con lui e un po’ anche per ispirare i giovani lettori del nostro Magazine, a raccontarvi il sogno di Andrea:

“Se chiudo gli occhi e immagino di viaggiare nel tempo a dieci anni di distanza, nel 2025 vorrei tanto essere nel pieno della mia carriera: li riapro e mi ritrovo in mezzo ad un PalaTrento gremito di tifosi BiancoNeri, il pallone fra le mani e i miei 4 compagni in campo che contano su di me... magari in una partita di Eurolega (la Champions League della Pallacanestro Europea, ndr). Come ho già detto più volte, mi sento quasi in debito con la Società per quanto mi ha fatto crescere in tutti gli www.vartalent.it

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aspetti della mia vita e, se devo pensare alla migliore ipotesi per il mio futuro cercando di non viaggiare troppo con l’immaginazione, vorrei tanto essere un protagonista in questo grande progetto!”

Noi, sicuramente, tifiamo per Andrea e facciamo un grandissimo in bocca al lupo a tutti i ragazzi di questo sport, come tutti gli altri, che hanno un sogno e lo coltivano quotidianamente senza però, come ci raccontava un Futuro Campione come Andrea, dimenticarsi che “Solo il duro lavoro e la dedizione premiano”!

Alessandro Consoli

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i p s i r C

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I deliri del

Giuga

Giornatona per il Giuga, alla faccia dell'oroscopo... Applausi a scena aperta, lucciconi negli occhi degli esaminatori, commozione palpabile che serpeggiava fra gli astanti. Insomma un successone epocale. Questo è ciò che è successo al provino al teatro Amintore, chiaramente alla ragazza che si è esibita prima di me che ha portato un pezzo sui migranti del Mediterraneo. Ha avuto gioco facile, la ragazza, non si gioca sporco così, che poi non doveva essere un pezzo comico o sono io che ho letto male il regolamento? A ogni modo ora tocca a me e il mio pezzo sull'avanzamento di carriera del Frinetti. La recito come non potrei fare di meglio, forse un po' troppo di corsa, che poi è il difetto tipico degli attori principianti correre come dei dannati che non vedono l'ora di finire la loro performance perché hanno paura di non ricordare le battute. Sul finire rallento e scandisco bene A M O L A P I O G G I A , che poi è anche un po' vero perché a me, la pioggia, mi fa sentire protetto e mi dà anche un sacco di alibi per starmene in casa e non uscire. «L'hai scritto tu?», mi chiede la donna del gruppo di giudici, una tipa con i capelli grigi arruffati e il look da berlinese, non il cane, l'abitante di Berlino, un po' casual e molto trendy. O forse il cane era bernese e con Berlino non c'entra nulla, fatto sta che la tipa mi fa questa domanda e io non so se esserne fiero o preoccuparmi. «Sì», sussurro. «Carino, recitato da cani, ma carino», fa lei, visto che stavamo parlando giusto di cani. «Sì, davvero», le fa eco l'altro giurato, un tipo alla Fedez ma con meno tatuaggi. Sì davvero cosa? Sono un cane che recita un bel pezzo o sono solo un cane che recita? «Lo vuoi rifare? Magari con più calma? Respira a fondo e stringi il culo, così sei costretto a rallentare», propone il terzo e ultimo giudice, sulla quarantina con maglietta Keep calm e guardati un bel film. Mah! Chissà che significato recondito ha questa frase, però mi sembra gentile da parte sua proporre un replay con tanto di consiglio annesso, più che annesso anale, a dire il vero. «Ok, la rifaccio», concedo. Tiro un lungo respiro che mi fa andare quasi in iperventilazione e poi attacco la solfa e ci do anche l'intonazione giusta perché riesco www.vartalent.it

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a immedesimarmi in uno che si fa il mazzo per una vita e la sua azienda non glielo riconosce. Dev'essere qualche retaggio di vite precedenti perché, a dire il vero, in questa non mi è mai successo e non credo mi succederà più, ormai. Ho stretto il culo per ben tre volte, e questo è per dovere di cronaca e devo dire che ha funzionato. La berlinese, alla fine, accenna un piccolo applauso, poi confabula con gli altri due e mi dice di aspettare fuori per un po'. Non mi faccio troppe illusioni, anche perché oggi il mio oroscopo diceva che non sarebbe stata una gran giornata, vuoi che se avesse saputo che mi avrebbero preso al provino non me l'avrebbe comunicato? Che casino di coniugazioni verbali in una frase sola, ma era per farvi capire che non ho grandi aspettative e poi 'sto provino serve per una produzione locale, niente di che. Sminuisco per non soffrire dopo. Il cellulare mi avvisa che ho un messaggio, sarà la solita promozione telefonica visto che gli amici latitano da queste parti, o peggio ancora un messaggio da parte degli Illuminati, ossia la Gilda e l'Eugenio È un numero che non conosco. Buongiorno, gradiremmo essere contattati per informazioni che la riguardano. Che simpatici, e ditemi almeno il motivo. Chi siete? Una banca, uno spam, un'agenzia di recupero crediti... Non mi resta che richiamarli al numero del messaggio e subito una voce registrata mi avverte che sto chiamando l'agenzia Mirafolle e che sono tutti fuori sede e che se lascio il mio bravo messaggio, dopo il bip, verrò sicuramente richiamato. Agenzia Mirafolle... ha l'aria di un'agenzia di spettacolo e quindi dico che ho ricevuto il loro messaggio e sono pronto alla richiamata. Ma perché non mi hanno chiamato loro, invece che mandarmi un anonimo sms? Vogliono risparmiare? Cominciamo bene... Finalmente esce il Keep calm dalla porta e mi fa cenno di entrare. Hanno deciso che posso andare, ma hanno apprezzato il mio pezzo, più che la recitazione. Per quella ci sarà da lavorare, hanno detto, ma non è un problema perché il programma andrà in onda quest'autunno su Canale 5... CANALE 5??? Ho sentito bene? Ho sentito benissimo e si iniziano le prove dalla settimana prossima. Non mi è chiaro ancora come si svolgerà la cosa, ve lo saprò dire più avanti. Ora sono troppo agitato per chiedere di più. Quando mi faranno firmare qualcosa, leggerò per bene e poi vi riferirò tutto, con dovizia di particolari. Morale del provino: siamo stati presi in due, io e la ragazza dei migranti che è al suo cinquantaduesimo provino. Una principiante al mio confronto che di provini ne vanto almeno il doppio e quando glielo dico spalanca gli occhi e vuole conoscere i particolari. La tipina è carina, assomiglia un po' alla Wynona Rider e quando glielo dico spalanca di nuovo gli occhi per lo stupore. Potrebbe fare la controfigura di Marty Fieldman con tutti questi spalancamenti. «È la mia attrice preferita, il mio mito da raggiungere», cinguetta felice. Al bar ci raccontiamo la nostra vita e lei continua a ridere alle mie battute, lei che si chiama Annalisa ma per gli amici è Milù ed è la più grande estimatrice che il sottoscritto www.vartalent.it

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avrebbe potuto sognare e allora potrei pure farci un pensierino ma, purtroppo, non è il mio tipo. Già vi sento dire, guarda te sto sfigato che si permette anche di fare il difficile con la penuria che c'è in giro. Punto primo non sono uno sfigato ma uno che fino a poco fa stava passando un momento un po' in calo, fino a poco fa, appunto, perché ora ho quasi firmato un contratto con canale 5 e l'agenzia Mirafolle mi sta richiamando. Mi scuso con Annalisa e rispondo. «Giulio Gagliardo?», dice la voce di un uomo che ha fumato troppo sigarette. «Sono io», rispondo. «La contattiamo perché pensiamo che lei possa essere la persona che ci serve. È disposto a venire domani alle 8.30 in via della Foiba, 24 per metterci d'accordo?», chiede la voce roca. «Mi potete dire almeno di che si tratta?». Mi sembra una curiosità legittima. «Una particina nella produzione italo argentina per la quale ha fatto il provino nel novembre scorso. Non ricorda?» Boh.?????? «Ah, sì», mento, ripromettendomi di consultare la mia magica agendina dove segno tutto per venire a capo di questo provino perso nella nebbia della mia memoria. Troppa grazia tutta in una volta, alla faccia dell'oroscopo mendace. Lo rassicuro sulla mia presenza per l'indomani e riattacco, ben deciso a non dire nulla ad Annalisa che magari ci rimane male e poi c'è il rischio che mi chieda ulteriori spiegazioni e io non sono in grado di dargliele perché di quel provino non ricordo una mazza. Una mazza? Oh cazzo! E mai imprecazione fu più adatta. Vuoi vedere che è QUEL provino? Non posso credere che non abbiano trovato nessuno per quella parte... Io non ci vado, non mi erano piaciuti per nulla. Io ci vado, può essere un'esperienza interessante. Mai avrei pensato di essere in dubbio nello scegliere o meno una parte. Ho nostalgia del libro di diritto, della scrivania davanti alla finestra. Persino di una commissione d'esame carogna. Il numero dell'azienda di mio padre sul display del cellulare che suona ed è la voce di Ursula quella che sento. «Giulio?» Eh no, non ti ci mettere anche tu, ora. «Successo qualcosa?», chiedo, ché non si sa mai... «Tranquillo, stiamo tutti bene, piuttosto...» Curiosi eh? Anch'io, una cifra. Fatemi ascoltare che poi vi dico. Baciiiiiiiiii. Crispi
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Poesia d’un Vagamondo New York C’è un vento di neve sopra il ponte di Brooklyn. Manhattan svetta, ci ho lasciato le suole. Via da Downton sorella! Lì riposano eroi, solo fiori e lacrime alla loro memoria. Lungo le strade corrono pensieri, un possente brulicare d’anime e desideri. Gratto le nuvole e inspiro l’Etere. Il tramonto è una torcia, accesa all’ottantesimo piano dei miei sogni. Una musa dal Minnesota: Catania, Minneapolis, New York. Il centro del mondo. Naufraghi e avvinti su un ponte di legno, sopra i silenzi del fiume, tra la luna e il sole e il loro eterno sfuggirsi. S’alza il canto alla tua voce, un suono sinfonico d’onde e malinconie. Passeremo la notte sulla trentaquattresima, deposti l’uno tra le braccia dell’altro, sconosciuti e amanti sotto lenzuola di baci. Mentre tu, metropoli e regina, ti rifai il trucco e indossi coralli. New York, sei un respiro infinito, sei rima, verso e capoverso, macchia d’inchiostro indelebile e scrittura perpetua. Sei una vita che pulsa in ogni luce, dalle insegne alle stelle. Please hug me! Non fermare le tue labbra! Danzeremo insieme a Central Park ubriachi di vita e di felicità. New York, 2015
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Poesie d’un Vagabondo di Giuseppe Calì. Bonaccorso Editore pp 124. Il libro è diviso in due parti: I: Vagando. Poesie su luoghi e sensazioni. II: Amando. Poesie sugli amori. “Perché in questo viaggio, il Poeta lascia scoprire il suo mondo, il quale è un invito ghiotto ed ideale ad un mondo quasi oggettivo o reale, o alla James Matthew Barrie, "fantastico", ed ideale, perché troppo bello per essere vero! Un mondo che tutti vorrebbero visitare, tra creature della natura come [...] foche, pinguini e il paradiso che si schiude in terra [...] e mentre [...] cala il sole sull'Oceano Indiano, lo tocco con mano, lo sfioro [...] siamo già ai tropici?, siamo chissà dove! Il poeta infatti si fa Aedo, ma si fa anche Bardo. Quale impressione può tirarci avanti, e ancora avanti, verso un altro respiro poetico? Una poesia tira l'altra, qua, sì, sì!, proprio come una cascata di ciliegie assaggiate eroticamente durante i preliminari di un amplesso nel boudoir d'una alcova. Perché v'è Eros. Tanto Eros!” Dario Matteo Gargano

Ordinabile presso: www.bonaccorsoeditore.it

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Monolith Even More Il gruppo modenese torna sulle scene con un disco dai marcati tratti stoner/grunge, sporcato da psichedelia e musica etnica. A un anno esatto di distanza dalla pubblicazione di Louder, loro primo Ep ufficiale, i Monolith si ripropongono con l’album Even More. La scelta del titolo non è casuale: se nella prima uscita i 4 modenesi avevano tracciato una sorta di linea guida stilistica, in Even More le caratteristiche della band emergono amplificate e potenziate. Uno stoner/grunge arrabbiato, sporcato da reminiscenze psichedeliche ed echi di musica etnica, caratterizzato da grande attenzione per testi e compattezza del suono. Da 9 tracce monolitiche, che suonano, appunto, “ancora più forte”. Il background musicale a cui attingono i Monolith è quello classico della tradizione stoner rock, dai Kyuss ai Queens Of The Stone Age, ma anche di quella più “hard” del grunge, vedi Alice in Chains. L’album è prodotto dall’etichetta HazyMusic, e è acquistabile direttamente ai concerti o sulle principali piattaforme di download (iTunes, Spotify, ecc). Il Release Party è avvenuto lo scorso 4 aprile @ Mattatoio Culture Club di Carpi (MO). www.vartalent.it

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Registrato negli studi del produttore bolognese Marco Bertoni (Motel Connection, Maccaroni Circus), vede la collaborazione in fase di arrangiamento di Arcangelo Kaba Cavazzuti (Modena City Ramblers). Il mastering è a cura di Filippo Cimatti, (Bones UK). Il logo è stato realizzato da “Wani”, mentre le grafiche da Silvia Ballerini. E’ prevista per maggio l’uscita del video del primo singolo estratto, Overload. Il video, girato dal regista e cantante Andrei Colta, vedrà la partecipazione delle ballerine dell’accademia di danza New Dance di Pavullo (MO) “Overload è il riassunto dell’intero disco.” afferma la band.“Chitarre potenti, batteria s p i g o l o s a e ba s s o a v v o l g e n t e, i l t u t t o amalgamato dalla voce che alterna con la giusta dose momenti di lirismo a scariche di furia rock’n’roll.” Tracklist 1.Overload 2.Bitter Show 3.Kind of Love 4.Cockroach 5.Intro 6.Untitled 7.Beatiful and Damned 8.Even More 9.Orange Moon Streaming: http://monolith3.bandcamp.com/album/even-more iTunes: https://itunes.apple.com/gb/album/id977206030 www.vartalent.it

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Bio MONOLITH
 Nati a Settembre 2013 da un' idea di Andrea Marzoli, chitarra e voce e Massimiliano Codeluppi, chitarra, che con Riccardo Cocetti, ex batterista del gruppo indie “The Villains” e Enrico Busi (Fuximile) compongono il quartetto ufficiale. A Marzo 2013 esce il loro primo EP di tre tracce “Louder”, registrato e mixato al Ghee Studio di Bologna; il brano “The Scarred” viene selezionato, tra oltre 500 partecipanti, per la compilation Sonda, a cura del Centro Musica di Modena. “Louder” è un misto di stoner, grunge e psichedelia, che richiama alla mente, tra gli altri, Kyuss, Queens of The Stone Age e Alice in Chains. Il 2014, dopo l’uscita dell’Ep, prosegue per i Monolith caratterizzato da un'intensa attività live, che li porterà a dividere il palco con band del calibro di Warlocks, The Ghost Inside, Samothrace, Dresden Leningrad e What a Funk, solo per citarne alcuni, e partecipando a numerosi festival nel nord Italia. In estate, grazie al brano “IF?” si classificano primi alla ventesima

edizione del Premio Augusto Daolio 2014, e il brano “The Scarred” viene utilizzato per la pubblicità della marca Radical Racer. E’ in questi mesi che la band ha la possibilità di lavorare, in veste di tutor per i finalisti del Pr e m i o D a o l i o , c o n A r c a n g e l o “ K a b a ” Cavazzuti, che collaborerà in fase di arrangiamento nel disco successivo. Il 22 Febbraio 2015 sono ospiti al Nomadincotro, a Novellara, Reggio Emilia, durante il quale si esibiscono in apertura al concerto dei Nomadi in memoria di Augusto Daolio. Il 4 Aprile 2015 esce il primo full-lenght ufficiale, “Even More”, il cui release party avviene al Mattatoio Culture Club di Carpi. L'album è registrato e mixato dal produttore e musicista bolognese Marco Bertoni (Motel Connection, Maccaroni Circus), con la collaborazione in fase di arrangiamento di Arcangelo Cavazzuti (Modena City Ramblers), masterizzato da Filippo Cimatti (Bones UK) e prodotto da Hazy Music di Davide Ravera.

Contatti https://www.facebook.com/MonolithRock http://monolithrock.tumblr.com/ https://twitter.com/Monolithrock Press Media Office www.blobagency.com

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