VarTalent - Non Solo Musica - N°3/2014 - Andrea Pallaoro

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N째3 - 2014

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N°3 - 2014

VARTALENT ANDREA PALLAORO: UN FILM IN TRENTINO? SI!!

3!

REBEL ROOTZ - SOTTERRANEO!

7!

L’ANSIA DA PALCOSCENICO!

11!

STAN BY STAN!

14!

MORENA MIA!

14!

VIVERE NELLA MUSICA !

15!

UN PENSIERO POETICO !

19!

“TU X TU” CON BRANDON TRICHE!

20

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In copertina: Andrea Pallaoro" Staff:" Marco Consoli" Luiz Henrique Belmiro" Francesca Mazzalai" Alessandro Consoli" Katia Ciurletti

Per contattare TREDICIARTI scrivi a trediciarti@libero.it oppure 333/5337222 Questo magazine non rappresenta una testata in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.

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ANDREA PALLAORO: UN FILM IN TRENTINO? SI! Conobbi Andrea nel 2009. Mi colpì subito quel suo modo gentile e riservato che nascondeva un “mondo” che voleva essere raccontato, non a parole.!

Scoprii che Andrea era un regista e che stava ottenendo importanti riconoscimenti in Festival internazionali con il suo cortometraggio “Wunderkammer”.!

Chiesi ad Andrea di poter proiettare il suo cortometraggio nella sezione Cinema di Vart 2010.!

Rincontro Andrea a distanza di 5 anni e a distanza – Andrea risponde a questa intervista fra Los Angeles e Istanbul, dove presenta il suo film “Medeas”. !

Il ragazzo gentile e riservato sta ottenendo grandi successi e riscontri di critica e di pubblico anche con il suo ultimo lavoro. !

Con grande orgoglio lo intervisto.!

Andrea, a che età sei entrato per la prima volta in un cinema?

E cosa hai provato?"

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Penso di avere avuto 4 o 5 anni. E’ stata un’ esperienza indelebile, ipnotica. Penso che sia stato proprio da quel momento in poi che il cinema abbia iniziato ad avere un’ importanza decisiva e permanente nella mia vita.!

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Andrea sei legato al Trentino, vero?"

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Assolutamente. Non potrei non esserlo. E’ il posto dove sono nato e cresciuto. Gran parte dei miei ricordi di infanzia sono intrisi dell’identità di questo territorio.! !

A che età hai scoperto di avere un Talento?"

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Piuttosto che “di talento” preferisco parlare “di passione” che riconosco come parte integrante della mia identità e di cui penso di esserne stato consapevole da quando ho iniziato ad interpretare la realtà e il mondo intorno a me.! !

La tua famiglia ti ha sostenuto nella tua scelta di inseguire il Talento?"

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Si, ed il loro sostengo e’ stato decisamente molto importante.! !

Chi ti ha aiutato nella raccolta dei fondi per l a re a l i zz a z i o n e d e l t u o p r i m o cortometraggio di successo?"

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Il mio primo cortometraggio Wunderkammer e’ stato realizzato con un budget minimo e con l'aiuto indispensabile di amici e collaboratori con i quali collaboro tutt’ora.! !

Co s a p r o v i a l e g g e re i l t u o n o m e s u i cartelloni di festival prestigiosi?"

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E’ una sensazione indubbiamente piacevole ma anche piuttosto effimera. I riconoscimenti aiutano ma sono anche consapevole di come non siano il mio vero obbiettivo.! !

Il cinema e' una delle sette arti maggiori.

Cosa distingue, secondo te, un opera d'arte cinematografica da un semplice prodotto commerciale? "

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La sincerità d’espressione dell’autore.! !

Ha i u n f ra t e l l o. Co n d i v i d e t e p a s s i o n i comuni?"

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Si. Alessandro. Abbiamo interessi e passioni fondamentalmente diverse ma penso che questo sia un punto di forza.! !

Ti p i a c e re b b e a m b i e n t a re u n f i l m i n Trentino? "

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Mi piacerebbe molto. La possibilità di esplorare cinematograficamente il mio territorio d’origine ed ambientarci una mia prossima sceneggiatura e’ fonte di ispirazione ed entusiasmo. ! !

In quale teatro t i p i a c e re b b e debuttare con il tuo primo spettacolo teatrale, qualora pensassi di realizzare regie teatrali? "

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Il teatro, soprattutto quello sperimentale, mi ha sempre affascinato ed ispirato. Lo seguo molto e non nascondo di avere ambizioni in tal senso. Il teatro, come l’ opera, offre un linguaggio tutto suo ed un’intimità unica a cui sono molto interessato. Mi piacerebbe debuttare alla Sydney Theatre Company, o alla Donmar Warehouse di Londra, o al Lincoln Center di NYC, istituzioni che ammiro molto. !

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Ti senti un italiano immigrato in America o un cittadino del mondo? "

Quanto e' eccitante sentire il rumore del ciak?"

Mi sento cittadino del mondo. Credo di essermi sempre sentito così.! !

L'Europa e l'Italia sono le culle dell'arte.

Vivendo negli Stati Uniti pensi di perdere il contatto diretto con la storia o pensi che stare lontano dalla storia ti renda più libero da condizionamenti?"

Molto. In un certo senso delinea la sospensione di una realtà e l’inizio o continuazione di un’altra.! !

Anni fa vidi a Roma un’interessante mostra sui film di Kubrick! Qual'e il tuo metodo per non perdere il filo del tuo racconto?"

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Quando tor no in Europa rimango sempre incantato dal ruolo della storia e penso che vivere a LA mi permetta di apprezzare questa sensibilità in modo diverso ma ugualmente profondo. Penso comunque che entrambe le tue affermazioni siano fondate, in quanto posso dire che la vita a Los Angeles goda di un senso di libertà e di possibilità che non penso avrei in Europa.! !

In quale città del mondo vorrebbe vivere Andrea e in quale città del mondo vorrebbe vivere l'artista Andrea Pallaoro?"

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E’ quello di ricordare con chiarezza le motivazioni iniziali e prendere ogni decisione di conseguenza.!

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Per entrambe le domande la risposta e’ Los Angeles, che e’ la città in cui vivo da ormai 9 anni. Come dicevo, LA mi trasmette un forte senso di libertà, più di qualsiasi altra città abbia avuto la possibilità di abitare e visitare. In un primo momento può sembrare inaccessibile, ma una volta capita e penetrata, le sue risorse e opportunità sono illimitate. ! !

Stai lavorando ad un nuovo soggetto? "

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Si. A dire il vero sto sviluppando 4 progetti diversi a cui tengo molto. Spero di riuscire a completarli tutti nei prossimi anni.! !

Qual'e' l'esclamazione che vorresti sentir dire ad uno spettatore che ha appena visto un tuo film? "

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“Mi ha penetrato.” ! !

Film comico, roma ntico, dra m matico!

D e s c r i v i m i t re s i t u a z i o n i i d e a l i p e r sceglierne uno piuttosto che l'altro! "

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Mi e’ difficile rispondere a questa domanda in quanto le mie scelte in tal caso non sono basate sulla narrativa ma sull’approccio formale e autoriale. Credo di scegliere raramente un film sulla base del suo genere o della sua trama.! www.vartalent.it

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Come pensi di lasciare il tuo segno nel mondo della cinematografia? Cosa pensi di aver portato di nuovo? "

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Una motivazione essenziale per me e’ quella di sviluppare un linguaggio cinematografico capace di articolare la mia visione e percezione della realtà e dell’essere umano nel modo più sincero e coerente possibile. E’ proprio questo il mio contributo al cinema e quello di qualsiasi altro autore: esprimere la propria voce personale di artista con la massima autenticità e “purezza”. !

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C'è qualcosa che secondo te non è stato ancora raccontato e perché l'uomo sente il bisogno di fissare alcune storie, alcune emozioni su una pellicola?"

Ti capita di cambiare idea? "

Sono convinto che il bisogno di comunicare sia indispensabile per ogni individuo. Raccontare storie e’ un modo importantissimo di comunicare. Ci permette di capire, di condividere, di esprimerci, di identificarci, di ordinare priorità. Il cinema e’ semplicemente il linguaggio che ho scelto per raccontare le mie storie; un linguaggio, tra le tante cose, con il quale sento di avere un legame fortissimo.! !

Sei attivo sui Social network? Twitti? Posti?

Chatti?"

Ti piace viaggiare? Se si, ti piace viaggiare per un'esigenza p e rs o n a l e o professionale?

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Assolutamente. Le mie idee sono in continua evoluzione.!

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Vi a g g i a r e , s i a p e r e s i g e n z e p e r s o n a l i c h e professionali, e’ stato e continua ad essere un aspetto fondamentale nella mia educazione, formazione ed evoluzione. Mi rigenera, mi stimola, mi ispira. !

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A dire il vero non lo sono. Non faccio parte di Facebook e non “twitto.”! !

I film verranno proiettati nei cinema anche fra 50 anni? "

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Mi auguro proprio di si. La distribuzione cinematografica si sta indubbiamente evolvendo ma mi risulta molto difficile pensare che il desiderio e il piacere di andare al cinema e di condividere un’ esperienza cinematografica non esisteranno tra 50 anni. Dopotutto il cinema e il grande schermo offrono esperienze molto diverse da quelle televisive.! !

Hai una sola parola per descrivere il fascino della proiezione di un film in una sala di un cinema!"

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Illuminante.! !

In base alla tua esperienza personale metti in ordine questi sostantivi: “merito, impegno, fortuna, denaro, amore”"

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Impegno, amore, merito, fortuna, denaro.! ! !

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Hai partecipato a parecchi festival in giro per il mondo! L'accoglienza più calorosa? "

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Sono stati tutti molto accoglienti e speciali a loro modo. Quello di Marrakech e’ forse stato quello più sorprendente.! !

Dove ti trovi adesso?"

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Al momento mi trovo a Istanbul dove presento “Medeas” all'Istanbul International Film Festival.!

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Dove ti troverai fra 10 anni?"

Alla realizzazione di un progetto in cui credo.!

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Dove ti troverai fra 50 anni?"

A fare una passeggiata nella natura. !

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Marco Consoli"

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Andrea Pallaoro

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nasce a

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Trento nel 1982.Vive a Los Angeles.

I suoi film:

2008 “Wunderkammer” (cortometraggio)

1

Selezione ufficiale Sundance Film Festival 2009;

36 partecipazioni ad altri Festival internazionali;

5 Primi premi: Festival Ismaila (2009), Best Cinematography European independent film festival (2009), RadarHamburg International film festival (best short) (2008), Audience Award Bolzano film festival (2008), Salento (2008).

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2013 “Medeas”

1

Selezione programma ufficiale

70^ Mostra

Internazionale D’arte Cinematografica di Venezia (2014);

9 partecipazioni ad altri Festival Internazionali; 4 Primi premi: UKTI Best Innovative Budget Award (Venice Film Festival), Best Debut-Cinematographer Award (CamerImage), Best Director (Marrakech International Film Festival), the Sergej Parajanov Award for Out- standing Poetic Vision (Tbilisi International Film Festival), and Best Film- New Voices, New Visions (Palm Springs International Film Festival).

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Il suo sito è www.andreapallaoro.com www.vartalent.it

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REBEL ROOTZ - SOTTERRANEO Sono in studio per ultimare il loro nuovo album “Sotterraneo”. Carlo Villotti - chitarra - racconta i Rebel Rootz I Rebel Rootz sono una band n a t a a Tr e n to n e l 2 0 1 1 g r a z i e all'iniziativa di Massimo Fontanari (chitarra e voce) e Nicola Tonini (batteria),conosciutisi frequentando uno spazio sociale dedicato ai gio vani a Trento: l’ “Area Musica”. !

Successivamente, attraverso un passaparola di amicizie e contatti, la band raggiunge la formazione completa a g giungendo Pietro Toniolli (tastiere), Francesco Dallago (basso), Carlo Villotti ( c h i t a r r a ) e M i c h e l e Ta s i n (tastiere). I Rebel si pongono in una sfera musicale un po' ambigua, mi spiego: le influenze musicali all'interno del gruppo, dovute agli orientamenti diversi dei musicisti, danno vita a una “musica in levare” che a tratti sfocia nel reg gae, proprio per la cadenza che così tanto caratterizza questo genere, a volte invece sfiora generi, sonorità e soprattutto arrangiamenti che si scostano molto dal reggae. Bisogna www.vartalent.it

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ovviamente specificare che non mancano brani molto più vicini alla tradizione roots anche se l'elemento che ci distingue è proprio la compresenza di queste sonorità.!

Aggiungo inoltre che è importante distinguere il “reggae” dalle “canzoni con la cadenza in levare” che, in realtà, tantissime volte troviamo cantate da grandi star del pop come Jason Mraz (I'm yours), Bruno Mars, Rihanna e Maroon 5.!

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che le promuovono variano moltissimo da regione a regione. E questo anche per quanto riguarda i co n ce r t i . É d i f f i c i l e d a r e u n giudizio generale sulla situazione italiana, sarebbe facile cadere nella generalizzazione e nei luoghi comuni.!

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Perché avete scelto il reggae e soprattutto il roots che è una musica molto impegnativa e densa di significato?"

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In g e n e ra l e, co m ' è l a situazione live in Italia per le band emergenti? "

Francamente non penso che il “ r o o t s ” s i a l a m a t r i ce d a c u i partiamo, ma che essa piuttosto sia la “cadenza in levare”. L’obiettivo che ci poniamo è unire le nostre teste attraverso questo modo di sentire la musica. Era proprio questa l’intenzione di Max quando ha voluto creare la band.!

É un po complicato prendere una posizione. Gli spazi dedicati alle band emergenti e alle iniziative

Ci sono band che sicuramente incarnano più il roots e l'anima di questa musica e che hanno segnato

Noi facciamo la nostra musica, d i m a t r i ce r e g g a e , m a c r e d o inclassificabile come etichetta musicale.!

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il panorama italiano passato e attuale, come gli Africa Unite. Noi li guardiamo dal basso e, nel nostro piccolo, cerchiamo di dare il n o s t r o s i g n i f i c a to p e r s o n a l e attraverso testi che si rifanno al sociale e alla politica, ma non solo.! !

I co n co r s i p e r ba n d emergenti, più o meno famosi e/o sponsorizzati - contano davvero per ottenere visibilità o sono meglio altri mezzi? "

debbano passare tutte le band per fare “gavetta”.!

Po i c i s i a m o to l t i l a soddisfazione di suonare allo Strummer Festival (arena parco nord di Bologna), due volte a Venezia al Winter Sunsplash, al circolo Magnolia di Milano, al Vibra di Modena e in tanti altri posti fuori regione riconosciuti come delle pietre miliari della musica reggae live del nord Italia.

Forse però i più bei concerti sono stati davanti alla nostra gente, in Tre n t i n o , c h e c i co n o s ce d a tempo e che, in più occasioni, ci ha mozzato il fiato per il calore sotto il palco e l'entusiasmo con cui ballava e cantava con noi i nostri pezzi!!

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No n s o n o r a r i i co n co r s i nazionali nati per dare spazio ai giovani. Purtroppo la maggior parte delle volte sono iniziative che hanno come scopo trovare cantanti, piuttosto che band, e che, per la maggior parte d e l l e v o l te , r i g u a r d a n o esclusivamente un contesto musicale prettamente pop.!

Basti poi vedere, per quanto riguarda la musica che viene commercializzata su larga scala, la numerosità di cantanti presenti in Italia e la rarità di band. Anche se ,negli ultimi anni rispetto al ventennio passato (di cui ricordo solo i Litfiba in radio), ci son state per fortuna alcune realtà che hanno cambiato un po' l'aria, come Negramaro, Le vibrazioni e Modà.!

D i c i a m o c h e i co n te s t e l e iniziative sono sempre delle opportunità per mettere in mostra la propria musica anche se quelli rilevanti sono sempre orientati sulla musica leggera. Anche le case d i s co g r af i c h e ce r c a n o maggiormente singoli piuttosto che complessi musicali.!

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Co m e sta andando l'esperienza Rototom? Si parte per la Spagna?"

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Pe r o r a d i c i a m o c h e s i a m o molto soddisfatti per i risultati ottenuti perché la prima fase, basata sui voti da casa e sul giudizio della giuria dell’“European Reggae Contest”, dimostra che possiamo vantare un bacino d’ascolti, perlomeno in Trentino, considerevole.! www.vartalent.it

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Cosa pensate della musica che viene prodotta attualmente in Italia?"

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Poi il resto si vedrà. Abbiamo una finale con altre due band in cui dovremo dimostrare di meritare un palco come quello del Rototom!!

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Quanti live avete all'attivo e q u a l ' è l a p e r f o r m a n ce c he ricordate di più o che vi ha soddisfatto maggiormente?"

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Ricordo di aver contato mesi fa, per pura curiosità personale, quanti live avevamo fatto in questi quasi 3 anni, basandomi sulla data di iscrizione a Facebook. Sono s i c u r a m e n te p i ù d i 1 5 0 t r a i concerti in elettrico e in acustico (formazione ridotta a quattro elementi). !

Tra questi ci sono stati concerti, soprattutto tra i primi, che noi definiamo simpaticamente i “live degrado” per via della disorganizzazione o della mancanza di attrezzatura a cui dovevamo adeguarci suonando in posti poco adibiti alla musica live.

Ciò non toglie che siano delle fasi i m p o r t a n t i d a c u i , s o s te n g o ,

Personalmente ritengo t r i s te co m e l e c a s e discografiche, che di fatto controllano e decidono le tendenze musicali in Italia, debbano andare costantemente alla ricerca delle stesse sonorità p u r a m e n te p o p e u g u a l i d a tantissimi anni. Per intenderci la “canzone da Sanremo”, con i soliti criteri d'arrangiamento e gli stessi canoni estetici di epoche passate.

Senza nulla togliere alla gloriosa stirpe di cantautori italiani che anch'io apprezzo e ho sempre ascoltato.!

No n c a p i s co p e r c h é n o n s i prenda l'esempio di altri stati poco lontani come Francia e Germania, che negli anni hanno sviluppato tantissimi generi, tra cui lo stesso pop, portandolo a livelli più internazionali. Basti guardare come ormai il commercio musicale francese sia diventato molto più competitivo e ricco di quello italiano - forse proprio perché non ponendosi dei paletti musicali, senza andare per forza incontro alle orecchie di ascoltatori già abituati a determinati sound metabolizzati negli anni - hanno tenuto le prospettive aperte verso a l t r i g e n e r i co m e q u e l l i c h e 9 di 24

VarTalent - Non Solo Musica provengono dall'underground hip hop, l’elettronica, ecc.!

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Quali sono le vostre influenze, a quali artisti vi ispirate e quali ascoltate con più piacere?"

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Le nostre influenze sono appunto varie; Max (voce) è la nostra m a t r i ce reggae, appassionatissimo degli Africa Un i te ( s e n o n r i co r d o m a l e è andato a vederli una quindicina di volte) e di tante altre realtà quasi e s c l u s i v a m e n te r e g g a e . To n y (batteria) ha avuto un paio di formazioni metal e hard rock

anche di discreto successo, ma spazia in tantissimi generi e nel suo ipod troviamo da Jovanotti ai B u e n a Vi s t a S o c i a l C l u b . Pi è (tastiere) ascolta jazz, reggae ed è difficile, nonostante i dread, etichettarlo in un genere perché molto versatile e bizzarro. Mitch (altro tastierista) è la nostra faccia e l e t t r o n i c a , f a n a c c a n i to d i Subsonica e altre realtà pop/ elettroniche italiane, ascolta tanta musica underground ed è un appassionatissimo e grande esperto del volto rap italiano. Ago (basso) sguazza nell'hip hop, nel reggae, nel funk e in tutto ciò che possa avere un'anima black. Io, Carlo (chitarra), sono invece il più a t te n to a l l a p a r te te o r i c a e a r m o n i c a a v e n d o f a t to u n sostanzioso percorso accademico tra conservatorio e corsi di musica moderna e, come ogni chitarrista che si rispetti, provengo dal blues.

Ascolto le cose più disparate dalla m u s i c a d a d i s co te c a a l j a z z cercando di coglierne gli aspetti

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N°3 - 2014 che più si adattano al mio umore.

A livello chitarristico sono un grande appassionato del funky!!

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Se poteste scegliere una band o un artista con cui collaborare nel vostro prossimo album, chi scegliereste e perché?"

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Eh! Questa domanda è un po delicata proprio perché stiamo scegliendo ora le nostre featuring per il prossimo album. Con “Radice Ribelle” abbiamo avuto il piacere e l'onore di collaborare con Anansi. Speriamo di tenere il passo!!

Le mie aspirazioni di collaborazioni sono talmente inarrivabili che preferisco non elencarle per non cadere nel ridicolo!!

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Come viene vista e vissuta la musica reggae in Italia? Cosa è differente rispetto all’estero?"

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La musica reggae negli ultimi anni sta prendendo piede; da nord a sud si sente parlare di nuove realtà reggae! Questa è una bellissima cosa. La realtà italiana è una del le più invidiate, ba sta pensare ad Alborosie (star a livello mondiale), Mellow Mood, Kg Ma n , Ra p h a e l , L i o n D e c c .

Diciamo che “stiamo bene in It a l i a ” . Pe r q u a n to r i g u a r d a l ’ e s te r o , a b b i a m o a v u to l a possibilità di suonare in Belgio; è stata un’esperienza fantastica e la gente ha reagito bene! Possiamo dire che la musica reg gae sta conquistando il mondo! [sorrisi]!

Potete anticipare qualcosa del vostro nuovo album "Sotterraneo" ai lettori di VT – Non Solo Musica?"

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Sotterraneo è un disco diverso dal primo, in certi aspetti più difficile. Diciamo che, se il primo album era una esperienza nuova dove poca gente ci seguiva e ci conosceva, in questo album invece la gente che si aspetta qualcosa è a u m e n t a t a . Q u e s to a c c r e s ce s i c u r a m e n te l ’ i m p e g n o e l a consapevolezza ma può creare m o l te te n s i o n i . Pe r q u a n to riguarda la stesura e la creazione d e i b r a n i è s t a t a m o l to “sotterranea”… chiusi giorno e notte nella nostra saletta prove cercando gli arrangiamenti giusti e quello che ci poteva piacere. Non è stato un disco arrangiato in studio.

Le tracce che danno vita all’album sono 11 e diverse tra loro … si parla di viaggi, di religione, di tecnologia e ovviamente d’amore…!

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Quali sono i progetti per il futuro?"

I progetti per il futuro sono di fare più date possibili nella speranza di far conoscere il nostro nuovo disco # s o t te r r a n e o a p i ù p e r s o n e possibili. Con il primo disco abbiamo avuto molte possibilità, le date sono state tante e siamo riusciti a uscire dal Trentino molte volte. Questa è la speranza anche p e r q u e s to d i s co . I l 9 maggio ci sarà la presentazione ufficiale del disco a l l e No t t i d i maggio di Coredo insieme ai fratelli Yardie Gr o o v e , e , a breve, uscirà il nuovo videoclip.!

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Luiz Henrique Belmiro

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s.r.l

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L’ANSIA DA PALCOSCENICO a cura della dott.ssa Paola Maria Taufer – Psicologa Psicoterapeuta"

Giulia ha provato e riprovato la stessa canzone per decine di volte. E' pronta.

Finalmente quel sabato sera canterà davanti ad un pubblico. E' un debutto: la prima volta che si potrà esibire come ha sempre fantasticato la sera, prima di addormentarsi. !

E' sabato sera, dietro le quinte tutto pronto. Certo, Giulia è emozionata, chi non lo sarebbe? Manca poco: la prossima sarà lei. Sbircia da dietro le tende e rimane a bocca aperta: quanta gente!!

Inizia ad agitarsi un po', “ma via, devo farlo, è il mio momento”- pensa. !

Chiamano il suo nome e l'aiutante di scena la sospinge verso il palco. !

Eccola tutta sola, davanti al pubblico. Parte la musica, arriva l'attacco, ma Giulia non inizia a cantare. Il giro successivo inizia e sembra andare tutto bene, quand'ecco all'improvviso non ricorda più le parole: è panico, Giulia va in confusione, riprende per un po', ma poi sente il cuore in gola, la bocca senza saliva, sente tutti gli occhi puntati su di lei e si vergogna: così scappa via piangendo, dietro le quinte.

Il debutto per Giulia non è stato davvero come

particolari momenti della giornata o in rapporto

se l'era sempre sognato: lei che cantava

con luoghi o specifiche persone - e il disturbo si

divinamente e la gente che applaudiva incitando

manifesta per la maggior parte del tempo per

il bis.!

almeno 6 mesi, ecco che si può parlare di

Quello che ha colpito Giulia è stata l'ansia da

Disturbo d'ansia Generalizzato (DAG).!

esibizione. Poteva essere evitata? Certamente.!

!

Solitamente chi ne è colpito lamenta

L'ansia non è una malattia: è uno stato emotivo di

concentrarsi, ma talvolta anche irritabilità,

base comune a tutti i mammiferi evoluti. Serve

tensione muscolare e sonno disturbato.!

ad attivarci psico-fisicamente di fronte ad una

Invece, quando questo timore è legato a uno

difficoltà. Diviene uno stato di malessere quando

specifico luogo o attività, come l'ansia da

è percepita come un disagio psicologico, quando

esibizione o “paura da palcoscenico”, si parla di

viene vissuta come uno stato di allarme, di

un'ansia specifica e su questa si deve intervenire.!

irrequietezza, facile affaticabilità, difficoltà a

marcata inquietudine e attesa affannosa per un

!

pericolo che si percepisce imminente e

L'ansia può essere trattata con una varietà di

indefinito. In passato l'ansia è stata definita “una

approcci focalizzati al sintomo, tenendo sempre

paura senza oggetto”. !

!

presente che essa implica un contenuto cognitivo

Quando una persona non sa definire le cause del

Diversi studi hanno rilevato che vi possono

proprio malessere ma sostiene di sentirsi

essere diversi tipi di ansia, a seconda della

inquieta senza una ragione specifica - non in

personalità di chi ne è afflitto.!

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e un'esperienza emotiva.!

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Pe r s o n e s e m p r e i n t e n s i o n e , p r o i e t t a t e

elementi di realtà, ma solo su insicurezze

costantemente al futuro, incapaci di gustare il

personali e retaggi del passato. !

presente, sempre in preda della f retta nel

!

tentativo di evitare le pause e i momenti vuoti,

E' più funzionale distogliere l'attenzione dallo

potranno trovare un importante miglioramento

stimolo ansioso pensando a qualcosa di

utilizzando le tecniche corporee (training

diametralmente opposto o a qualcosa di molto

autogeno, yoga, shiatsu).!

piacevole: es. immaginarsi in completo relax su

!

una spiaggia tropicale.!

Coloro che sono invece vittime di idee ossessive,

!

solitamente persone dalla mentalità razionale,

Vi sono anche timori relazionali: paura di non

perfezioniste, dovranno usare tecniche cognitivo-

piacere, di non essere all'altezza, di deludere i

comportamentali, nelle quali ci si esercita a non

propri cari. Quest'ultimo aspetto va affrontato

generalizzare, a riconoscere anche gli aspetti

attraverso un dialogo aperto con familiari e

positivi di eventi vissuti come disastrosi, perché

amici, per comprendere se quell'essere “bravo” o

spesso si cade nella “catastrofizzazione” senza

“il migliore” parta da una loro aspettativa oppure

riuscire più a vedere il mondo con oggettività. !

!

sia un nostro bisogno di “perfezione”.!

Chi pensa di rientrare nella categoria delle

fungere da incentivo per la concentrazione e

persone ansiose e anche fobiche, dovrà cercare di

serve ad incanalare meglio le proprie energie in

risalire (con l'aiuto di uno psicoterapeuta

vista dell'esibizione. !

Ricordiamoci che una lieve tensione emotiva può

psicodinamico) al trauma che ha acceso la paura,

!

per poi gestirla e superarla.!

Diventa controproducente quando, da stimolo, si

! !

trasforma in una paura paralizzante e confusiva. !

Cosa fare?

Secondo alcuni studi può essere utile anche l'alimentazione: i cibi da preferire sono pane,

Il primo aspetto è quello della respirazione: le

pasta, riso, lattuga, pere, mele, albicocche,

persone ansiose hanno la tendenza a respirare in

banane e pesche (che sono ottimi riequilibratori

maniera irregolare, creando uno squilibrio tra

dell'umore). Da evitare invece tutti gli alimenti

ossigeno e ossido di carbonio a livello corporeo e

“nervini” come caffè, tè, cioccolato, cacao, cola,

ciò causa i sintomi somatici dell'ansia (tensione,

guaranà.!

respiro corto, batticuore, mani sudate, cerchio

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alla testa). Pertanto è importante imparare delle

La medicina olistica suggerisce inoltre, per la

tecniche di corretta respirazione e di

fitoterapia: angelica, melissa, marrubio nero,

rilassamento (es. training autogeno, che dà molti

lavanda e agnocasto; l'aromaterapia: arancio

benefici a chi lo esegue). !

d o l ce , c a m o m i l l a , l a v a n d a e ce d r o ;

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oligoterapia: manganese-cobalto; la

E' poi importante – a livello cognitivo -

cromoterapia, infine, sug gerisce

interrompere il circuito dei pensieri automatici

l'irradiazione del capo per alcuni

che perpetuano i vari: “non sono in grado”, “non

minuti con luce di colore blu.!

valgo”, “andrà male” e lo stesso “non devo essere in ansia”, perché paradossalmente questo

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Dott.ssa Paola Taufer

aumenta lo stato ansioso. Queste sono anticipazioni negative che non sono basate su www.vartalent.it

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STAN BY STAN Alexandra Stan, cantareata romanca foarte cunoscuta in ultimii ani, a explodat in anul 2011 cu o melodie de succes international: “Mr.Saxobeat”.

Piesa dance cantata de ea peste un refren de saxofon care atrage imediat atentia, a urcat imediat pe pozitia #1 in Italia si in toate clasamentele din Europa, unde a ramas stabila la virf pentru mai multe luni, devenind top hit pentru vara si restul anului 2011. Pe YouTube melodia a ajuns azi la cifre incredibile (azi numaram 210.000.000 de vizualizari, 3 milioane de fani pe facebook) si a deschis cantaretei colaborari importante cu mari artisti din alte tari si U.S.A.# In anul de mare glorie al Alexandrei, discoteca Juwel Club (Appiano – BZ) a organizat un concert live, cantareata romanca fiind invitata speciala. DJ Alex Stan (Alexandru Stan numele intreg), disk jockey in activitate de mult timp si foarte cunoscut in regiunea de nord a Italiei, imparteste cu ea numele, tara natala (Romania), varsta (nascuti ambii in anul 1989) si la fel ca si Alexandra, o mare pasiune pentru muzica.# O amica lui Alex, Elisabeth Kaufmann, bartender la discoteca sus mentionata, l-a introdus la cheful Markus Regele cu o gluma despre faptul ca poarta acelasi nume. Imediat ia venit stralucita idee: sa-i trimita pe amandoi sa intampine musafirii speciali la aeroportul din Verona. “Wow!” s-au gandit ei imediat: o ocazie incredibila! Entuziasmul era mare, in ziua concertului un shuttle a plecat cu ei de la Bolzano, destinatie aeroportul Verona. Cand a ajuns acolo echipa Mr.Saxobeat astepta deja de cateva minute (avionul a aterizat mai devreme). S-au urcat in masina si au plecat inapoi spre nord.# In timpul calatoriei au stat toti de vorba, in romana sau engleza. La un moment Alex s-a intors spre Alexandra zicandu-i : “Trebuie sati spun ceva special: m-au trimis pe mine sa te iau, pentru ca vorbesc romana, si pentru ca am ceva mai mult in comun cu tine: eu ma numesc Alexandru Stan”. Ea se uita la el, isi lasa ochelarii de soare pe varful nasului si raspunde: “ma iei la misto?”. Dupa ce amandoi isi verifica reciproc datele din buletin, toata masina explodeaza intr-un ras colectiv! Cu mari distractii si alte povesti despre ce au in comun Alex si Alexandra, toti ajung repede la destinatie, unde Alexandra face o proba de sunet la discoteca, dupa care pleaca spre hotel pentru putina relaxare inaintea evenimentului.#

MORENA MIA

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Morena mia…. A quien le dejaria llamarme asi? # A mi novio, por supuesto, a mi familia, a unos amigos tal vez pero sobre todo a el: Miguel Bosè!#

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Cantante, actor, compositor y presentador de televisión , Luis Miguel González, nacio’ bajo dos estrellas del tamaño de Lucia Bosè (actriz italiana) y del torero español Luis Miguel González Lucas, mas famoso con el nombre de Luis Miguel Dominguín. #

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En Italia lo vimos por primera vez en 1978 y a partir de los años ochenta, lo hemos amado, con su “look cha cha cha” (nunca vulgar!), cada cancion mas… Ha colaborado con cantantes italianos como Laura Pausini (estupenda e involvidable la version de “te amare’), Tiziano Ferro y stars mundiales como Joaquin Sabina, Alejandro Sanz y Shakira. #

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A lo largo de su carrera , ha grabado una docena de discos, vendiendo millones de copias en todo el mundo. También ha actuado en 35 películas , ha participado en varios programas de televisión; con su inmenso corazon siempre ha aceptado de embrujar el publico con sus hits en eventos con fines sociales como Paz sin fronteras. #

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Despues de haber sido premiado en los latin grammy awards 2013 como personaje del año, estamos todos pegados al televisor para ver la aurea de su supernova en la edición del Amici 2014, donde nuestro Nick Casciaro esta luchando con fuerza y determinación para quedarse lo mas posible (y nosotros cruzamos los dedos para una final!) en el equipo blu!#

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Cuando estoy de viaje y camino por las calles descubriendo el mundo, lo que nunca falta en my playlist son sus canciones, que hacen que me sienta en casa en una ciudad que no es la mia y me dicen que tengo un amigo, auque no conozca a nadie a mi alrededor… #

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Jvonne Consoli

In seara aceea clubul a fost plin, si toata lumea a venit doar pentru ea: prestatia sa a fost superba! Publicul era electrizat si foarte bucuros sa o auda si sa o vada live in Italia. # Impresia pe care o lasa Alexandra este foarte buna: este o fata cu o voce extraordinara (canta acapella cu intonatie perfecta si o interpretare nemaipomenita – admite Alex), o persoana foarte frumoasa – fizic, dar si cu un caracter frumos: Alexandra este o fire joviala si deschisa, se poate glumi si rade cu ea, si merita respect si apreciere pentru tot ce face, pentru ca face cu mare pasiune!# Alex se bucura de prietenia cu Elisabeth si Markus cei care i au dat acesta sansa extraordinara, si cine stie, poate cei doi “frati” Stan se vor mai intalni in viitor, poate pentru o colaborare muzicala! Succes si tot inainte!!# Dj Alex Stan

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Vivere Nella Musica # Intervista alla Cantante Lirica e Docente di Canto

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SABRINA MODENA

Cari amici questo mese ho incontrato Sabrina Modena, cantante lirica e docente di canto, che con grande professionalità e disponibilità ci ha parlato del suo lavoro e dei suoi progetti.#

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Ci a o S a b r i n a, puoi raccontare perché hai deciso di insegnare canto?#

No n t i m a n c a i l c a n t o lirico?# In realtà la parte del canto lirico, cioè lo studio della mia voce e l'esibirmi in condizioni che mi danno piacere, la c o n t i n u o a f a r e . Ho semplicemente smesso di inseguire il sogno di diventare una diva ricca e famosa perché ho capito che non era questo che mi interessava.#

Ho i n i z i a t o a d i n s e g n a r e appena finito il conservatorio, avevo 24 anni, perché mi piaceva l'idea di sperimentare quello che vivevo io quotidianamente con la musica e con il canto anche su altre persone, dando la possibilità ad altri di provare la stessa mia emozione. Per me il canto è sempre stato più importante dal punto di vista di ricerca del suono che amore spassionato per l'opera. Sono un'amante della voce e di quello che si può fare con essa. E' stato un percorso lungo e difficile ma, una volta arrivata ad un certo livello di gestione della voce, ho deciso di trasmettere la mia esperienza e conoscenza agli altri.#

Come concili il lavoro con la famiglia?# Il mio lavoro mi permette di conciliare serenamente l’uno e l'altro. Le mie bambine cantano e partecipano spesso alle mie lezioni, divertendosi molto. Assistono sia ai miei concerti che a quelli dei miei allievi. Unica cosa in cui mi devo limitare è nei viaggi e nel lavorare fuori regione.# …Sicuramente le tue bimbe sono le tue prime fan!?#

Quando hai iniziato la tua c a r r i e ra d i c a n t a n t e i m m a g i n a v i c h e s a re s t i d i v e n t a t a i n s e g n a n te d i canto?# In r e a l t à q u a n d o h o cominciato mi sembrava così complicato studiare canto da considerare impossibile poter arrivare ad un punto in cui poter essere in grado di insegnarlo. # Po i è s t a t o u n p e r c o r s o naturale perché mi sono resa www.vartalent.it

conto che l'esibirmi mi portava più stress che piacere, al contrario dell'insegnamento.

Vedere i progressi dei miei allievi mi da molta soddisfazione e questo mi fa realizzare che la scelta che ho fatto è stata quella più giusta per me.#

Assolutamente si. Per loro l'opera lirica è una cosa normale, perché la ascoltano fin da piccoline. Ginevra, ad esempio, ha assistito alla sua p r i m a a t r e a n n i . Pe r l o r o cantare una canzone pop o lirica è la stessa cosa.# S o n o s i c u ra c h e i n o s t r i lettori hanno voglia di sapere qualcosa in più sulla tua figura di vocal coach. " 15 di 24

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Ci p u o i s p i e g a re i n co s a consiste il tuo lavoro?#

La mia è una visione quasi orientale.#

... Ma esiste un eta' nella quale e' meglio cominciare?#

Studiare ed insegnare canto non prende in considerazione solo le corde vocali ma è un'insieme di cose come ad esempio lo stato d'animo e fisico. Inizio col far capire all'allievo che cantare dipende da tutto il corpo, dalla punta dei piedi fino ai capelli, quindi tutto il corpo deve essere in condizioni di poter cantare, eliminando tensioni sia emotive che muscolari per ricercare l'equilibrio dello stesso. Ci deve essere un’“apertura” affinché ci sia un passag gio di energia da chi canta a chi ascolta, altrimenti sono soltanto suoni che non hanno realmente un valore. Le emozioni vanno liberate perché non basta provarle per trasmetterle agli altri; se siamo in un atteg giamento di chiusura ben difficilmente riusciamo a trasmetterle.

Spesso per farlo si usano dei "trucchi", delle modalità tecniche. Importante è anche che tra allievo ed insegnante ci sia un rapporto di fiducia ed empatia per intraprendere questo percorso.#

Il canto può essere inteso anche come terapia?#

Secondo me la musica andrebbe fatta conoscere ed esplorare fin dalla pancia della mamma. Dovremmo vivere nella musica ed imparare l'uso della respirazione che poi è la base della tecnica. #

Si, il canto può assolutamente essere una terapia che mette in e q u i l i b r i o m e n te e co r p o , perché prima di tutto si canta per far del bene a se stessi.#

Sabrina, secondo te, chi ha bisogno dell'aiuto di un vocal coach?#

Qu i n d i l a v o r i a n c h e a livello psico-emotivo sul tuo allievo…#

Secondo me tutti possono imparare ad usare la propria voce, non solo chi desidera diventare cantante. La voce è lo strumento che abbiamo, che ci è stato donato, quindi è abbastanza incredibile che avendolo non abbiamo voglia di scoprire come si usa. #

Si certamente. La nostra voce è un po' una radiografia di come siamo. E' difficile riuscire a cantare bene se dentro di noi non è così. La C a l l a s d i c e v a : “g l i u c c e l l i cantano quando sono felici”.

Ovviamente non si può cantare solo quando si è felici, altrimenti lo faremo poco (… sorride) ma bisogna mettersi n e l l a co n d i z i o n e f i s i c a e d emotiva più vicina ad essa. # www.vartalent.it

Ho a l l i e v i c h e n o n h a n n o nessuna intenzione di esibirsi da vanti ad un pubblico ma semplicemente, a volte, invece di andare a fare una passeggiata, vengono a fare dei vocalizzi ed a cantare perché facendolo provano un piacere fisico ed emotivo che li mette in condizione di vivere al meglio la loro giornata. Io, nello specifico, seguo persone con la laringe già formata, ma da li in poi non c'è età per studiare canto.

Stessa respirazione che si usa nelle pratiche di rilassamento e concentrazione come yoga o tai chi. E' la respirazione che abbiamo quando nasciamo e che poi crescendo perdiamo, studiarla come ritorno alle origini, quindi. L'uso della propria voce dovrebbe iniziare f i n a d a l l a s c u o l a m a te r n a .

Mentre per lo studio vero e proprio della tecnica si dovrebbe cominciare appena si è cambiata la voce e da li in poi non c'è un limite di età massimo per imparare a cantare.#

Ti senti di dare dei consigli a chi vuole avvicinarsi al mondo del canto?# C o m i n c i a te a s c o l t a n d o l a musica, fate vi una cultura musicale. Dovete capire cosa volete fare, che stile volete seguire e studiate, studiate e a n co r a s t u d i a te . A m b i te a cantare con il corpo che sta 16 di 24

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bene, cercando un equilibrio psicofisico e non dimenticatevi che anche i cantanti professionisti, come Giorgia ad esempio, non hanno mai smesso di studiare.# Il t a l e n t o e ' q u a l co s a d i t a n g i b i l e, u n d o n o o qualcosa che si deve costruire e che tutti possono raggiungere?# Il talento è qualcosa di assolutamente tangibile. Ci sono persone che sono come diamanti grezzi, i così detti animali da palcoscenico, che arrivano e "bucano". Anche loro però hanno bisogno di lezioni di canto per affinare la tecnica.# Di cosa ti attualmente?#

occupi

Insegno in una scuola a Riva del Garda che si chiama Smag.

Q u i c ' è u n' a p e r t u r a e d u n desiderio di sperimentare ed inventare situazioni che permettono di far conoscere l'opera portandola sul territorio. Altra attività di cui mi occupo e che mi appassiona è la realizzazione del festival

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"Garda in Opera" che si svolgerà a settembre.

Dedicheremo anche un pomeriggio ai piccoli, il "Baby Opera Day". # Il concorso é rivolto a cantanti lirici non professionisti. L'idea di questa manifestazione è nata da una mia allieva cinese che mi chiese come fosse possibile che non tutti in Italia conoscessero l'opera lirica, pensava che noi la cantassimo normalmente per la strada. [sorrisi]# Ultima domanda, progetti per il futuro?# Tantissimi.# Ce ne vuoi parlare?# Il mio progetto per il futuro è trasmettere la consapevolezza dell'importanza dello studio della tecnica in tutti gli stili dall'opera al pop. Vorrei far passare il messaggio che per cantare bisogna studiare musica. Nessuno si sognerebbe mai di comprare un trombone ed andare “in banda” chiedendo di suonarlo senza prima averlo studiato. La voce è come uno str umento e

dobbiamo imparare a suonarlo, anche perché, a differenza di un violino, se si rompe non si p u ò r i p a r a r e . Pr e n d i a m o lezioni di tutto tranne che dell'unico strumento che non è riparabile. Questo concetto nella nostra cultura ancora manca.#

Ringraziamo Sabrina e la salutiamo con una frase che mi ha molto colpito: "Dovremmo v i v e r e n e l l a m u s i ca " … e d i o aggiungo, la musica dovrebbe vivere dentro ognuno di noi!#

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Katia Ciurletti

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Un Pensiero Poetico

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Siamo abituati ad aspettare, infastiditi, quello che verrà dopo."

Che sarà migliore, più buono di ciò che possiamo vivere adesso."

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L'emozione si muta in un respiro profondo" e tutto ciò che preoccupa diventa colore. " Perché la musica è il suono che ci unisce," parla delle nostre storie di vita, di lacrime e nostalgia, sorrisi e speranze."

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Questo è un viaggio in cui abitano la determinazione e l'impegno."

Così il talento può volare" oltre i laghi salati dell'incertezza, sfidare le paure e sbocciare dal profondo."

Anime brillanti cantano ciò che sono. "

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Come sassolini raccolti in un bicchiere" aspetteranno di segnare nuovi cammini."

Momenti incastonati e brillanti. " Attimi unici. " Da vivere." "

Credo nel talento, nella passione e nell'impegno. Ho voluto contribuire con un testo poetico che raccontasse, per immagini, l'emozione di camminare dentro al proprio sogno. Infondendo coraggio e speranza nel raggiungimento degli obiettivi di un percorso artistico e personale significativo. Perché la vita è un susseguirsi di passi, impronte che incedono a volte con fatica. Ma che segnano cammini inarrestabili per chi sa crederci fino in fondo. Questo è il mio augurio per chi vuole realizzare il proprio talento! "

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Viky Keller

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“TU X TU” CON BRANDON TRICHE Il campione vola come la sua Aquila Atleticità pazzesca, numeri da grande campione, leadership da cestista vissuto e freddezza da vero professionista. Brandon Triche è tutto questo e molto di più, e noi di Non Solo Musica abbiamo deciso di conoscerlo meglio e di vedere cosa si nasconde dietro a questo ragazzo che, di fatto, ha solo 23 anni ma che dimostra già di avere un’ esperienza da “top player” nel campionato “LegaDue Gold”, dove la sua Aquila vola sempre più in alto.# Nato nel 1991 a Jamesville, nello stato del New York, Brandon è arrivato a Trento dopo 4 anni di NCAA, il prestigioso campionato dove tutte le stelle del basket americano nascono, con i Syracuse Orange, la squadra di basket della famosissima università proprio nello Stato di New York, dove da sempre lui e la sua famiglia vivono. Di fatto, la vita di Brandon è cambiata completamente. #

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Dacci una top 3 delle cose che ti mancano di più? Rispondendo alla domanda bruciapelo Brandon ci dimostra subito il suo lato umano e sentimentale. #

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“Negli anni scorsi, il tra gitto ca sa- scuola prendeva al massimo 5 minuti del mio tempo.

Rimanevo quindi sempre in contatto con amici e famigliari. Questa è la cosa che più mi manca”.

Subito dopo, Brandon non si smentisce e, da buon americano, ci confessa: “Ovviamente mi manca moltissimo il cibo americano: i primi mesi è stato difficilissimo, ora che mi sono ambientato e ho imparato a cucinare, tutto è diventato più facile!” Come biasimarlo? “La “Relationship” con i fan è cambiata: non sto dicendo che mi manca quella di Syracuse” ci racconta Brandon “è soltanto tutto diverso! Qua i tifosi sono molto più “nel gioco”, sono quasi il sesto giocatore in

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campo. In America i tifosi sono intimidatori e passionali, ti mettono paura nell’entrare in campo e il fattore campo, grazie a come sono strutturati gli stadi, è essenziale”# Ma ora, entriamo nel vivo dell’intervista!

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Quand’è che, per la prima volta, hai preso un pallone da basket in mano, e quand’è che qualcuno, per la prima volta, ti ha chiamato “Talento”?"

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“Ho due fratelli più grandi che giocano a basket, mio padre pure, mio zio ha giocato a Syracuse, quindi, ho sempre avuto la palla fra le mani! [sorrisi ] Ho sempre “giochicchiato”! La prima volta che ho giocato in un “5 vs 5” fu quando stavo per compiere i 6 anni … con ragazzi molto più grandi di me; avevano 7, 8 e 9 anni! La prima volta che qualcuno mi riconobbe come un “Talento” mi sorpresi un po’: infatti, oltre che n e l b a s ke t , t a n t e p e r s o n e m i riconoscevano come un talento del baseball, sport che ho amato e praticato fino ai 13 anni (ultimo anno prima della “High School”, la Scuola Superiore Americana).

Avevo quasi 7 anni ed ero già un “ragazzone”, molto alto e fisicamente 21 di 24

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già predisposto ad essere uno sportivo. Sono arrivato a giocare con mio fratello più grande al campetto contro ragazzi di 11-12 anni quando io ne avevo solo 8 però riuscivo lo stesso a giocare molto bene e quando mi chiedevano quanti anni avessi, nessuno mi prendeva sul serio quando rispondevo che avevo 4 anni in meno di loro.

Devo ringraziare molto mio padre che mi ha sempre messo contro i più grandi”#

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Cosa pensi personalmente della parola Talento e che relazione c’è secondo te tra talento e altre componenti come la passione e l’ “hard work”?"

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“Crescendo, soprattuto nello sport, bisognerebbe provare più discipline possibili e vedere in quale sei portato. # Successivamente, quando inizi a vedere che sei più bravo in qualcosa piuttosto che in qualcos'altro, dovresti concentrarti totalmente in quello! Ho giocato a baseball, basket, football americano; questo mi ha permesso di “coltivare” progressivamente la mia passione per il basket senza stufarmene! #

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Qu a n t o è i m p o r t a n t e p e r t e a v e re u n a relazione solida con tifosi e compagni di squadra? Che tipo di persona sei con loro?"

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“Quando ero un ragazzino, ero una peste. Ero molto animato e mi arrabbiavo facilmente, urlavo a tutti: genitori, amici e arbitri. Crescendo, ho imparato ad essere serio e “freddo”, soprattutto in campo ma anche fuori, mantengo sempre la stessa espressione perché non voglio mostrare a nessuno le mie debolezze e i miei momenti di gioia perché potrei dare dei segnali importanti.

Qualcuno pensa che non sia mai interessato e concentrato in quello che faccio, che non sia mai felice, che io abbia sempre questa “Poker Face” ma non è così. Fuori da campo, tutti notano quanto io sia tranquillo (non timido, sottolinea).

Mi piace molto avere un gruppo ristretto di amici... molti sono anche compagni di squadra e loro hanno la fortuna di conoscermi meglio (ride). Ovviamente, qua in Italia, la lingua mi blocca un po’ ma ora ho imparato alcune “cosine" e ho conosciuto tante persone che parlano inglese quindi ora posso andare tranquillamente al ristorante e ordinare quello che voglio senza aver paura di fare delle brutte figure”#

Quando ho inizia a frequentare la “High School”, decisi di concentrarmi totalmente sulla mia potenziale carriera da cestista. I miei principi fondamentali sono l’”Hard work”, la dedizione e la ripetizione giornaliera di ciò che ho sempre amato fare, per cercare di realizzare il mio sogno finale. Tutti i miei sogni erano concentrati sul basket: ero molto bravo anche nel baseball come già detto, ma diventando più consapevole e responsabile, ho capito che il mio desiderio più grande era, ed è tutt’ora, giocare nell’NBA”# Brandon, volendo completare il discorso di risposta alla domanda, ci sorprende molto facendo un discorso molto profondo che fa capire che alla base ci sta una riflessione basata su tanta esperienza da lui fatta. #

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“Essere talentuoso, o come si dice di solito negli USA “God Gifted”, credo voglia dire essere originale: essere bravi a mettere a frutto le proprie le abilità e ispirarsi alle persone giuste ma, allo stesso tempo, fare di queste abilità una cosa nuova e personale. Non sei un talento se sei uguale a tutti gli altri; sei un talento se ti stacchi dalla massa, se sei il “diverso”.# www.vartalent.it

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Ti è mai capitato di pensare di smettere?"

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“Non mi è mai capitato di pensare di smettere di giocare a basket. Ho pensato tante volte di cambiare squadra, soprattutto nei primi due anni a Syracuse dove vedevo che il mio sogno si stava pian piano affievolendo. Invece di mollare e di 22 di 24

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mostrare debolezza, ho deciso di fare quello che ho sempre fatto: lavorare sodo, segnare su un foglio di carta le mie debolezze e lavorarci su ore e ore per migliorare e nell’ultimo anno ho dimostrato pienamente i miei progressi! In tutti questi piccoli momenti di difficoltà, i miei genitori mi sono sempre stati vicini, viaggiando anche centinaia di chilometri per vedere le mie partite.”#

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mantenere i nostri punti di forza costanti e allo stesso tempo migliorare le nostre debolezze. La mediocrità è la peggior debolezza nei Talenti: se ti accontenti di essere bravo in alcune cose e meno bravo in altre, non diventerai mai nessuno!”#

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Un ultima domanda sulla M u s i c a : raccontaci un po' dei tuoi artisti p re f e r i t i e d e l loro talento!"

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“ J c o o l , D r a ke , Aloe Blacc, Kanye We s t . . . q u e s t i sono i più famosi! Credo che siano molto talentuosi perché, come dicevo prima, hanno originalità. Non copiano niente da nessuno ma creano sempre qualcosa di nuovo e vogliono sempre trasmettere un messaggio ai loro fan.

Essere un talento nel mondo della musica non è sufficiente: devi sempre spingerti al limite e migliorare di volta in volta, creando sempre qualcosa di innovativo e piacevole!”#

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Alessandro Consoli

Cosa dovrebbe fare un Talento per diventare una stella, un professionista? In che cosa dovrebbe concentrarsi di più?"

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“Prima di iniziare qualsiasi cosa, credo sia essenziale buttare giù, su un foglio, l’elenco di tutte le nostre forze e debolezze. Dopodiché, definire obiettivi settimanali che ci facciano

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