VarTalent - Non Solo Musica - N°9/2014 - Alina Nicosia

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N째9 - 2014

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N°9 - 2014

VARTALENT Alina Nicosia

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3!

I Candirù avanzano spronati dal Tiván D’Acqua

7

Alessandro Tebon

9

Pillole Dr. Calì

15

Riciclare è Trendy

18

I deliri del Giuga 2

24

In copertina: Alina Nicosia!

Staff VarTalent - NSM:!

Marco Consoli!

Luiz Henrique Belmiro!

Autori del mese:!

Cristiana Pivari!

Giuseppe Calì!

Michele Anesi!

Luiz Henrique Belmiro!

Katia Ciurletti!

Questo magazine non rappresenta una testata in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità . Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.

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Alina Nicosia

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A soli 16 anni ha vinto il Festival di Castrocaro andato in onda su Rai Uno lo scorso agosto. Come tutte (o quasi tutte) le ragazze della sua età, si definisce semplice, solare e socievole. Noi però sappiamo che Alina Nicosia è questo e molto di più. Ha dimostrato talento e sicurezza da vendere sul palco dello storico festival “sorpassando” quasi 600 concorrenti. In esclusiva per VT – Non Solo Musica, la vincitrice della 57^ Edizione del Festival di Castrocaro, Alina Nicosia. !

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Sei molto giovane, soli 16 anni. Raccontaci la tua giornata tipo. Vai a scuola? Studi canto? Hai altre passioni?!

Vado a scuola molto volentieri, frequento i miei compagni, studio canto con la docente di canto moderno Prof. Ina Infurna. Nel tempo libero mi dedico allo studio della musica.

Il canto è la mia più grande, forse unica, passione.!

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Ti aspettavi la vittoria di Castrocaro? A chi hai dedicato la vittoria?!

Quando ho iniziato questo percorso non pensavo minimamente di poter vincere, ho cominciato a maturare la speranza man mano che superavo gli step. La vittoria non posso che dedicarla ai miei genitori che giornalmente dimostrano il loro amore con sacrifici e dedizione.!

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Il ritorno a casa dopo la vittoria com’è stato?!

Straordinario! Appena sono arrivata ho trovato una folla di amici e parenti ad attendermi. La cosa che mi ha colpito m a g g i o r m e n te è s t a t a l ' a c c o g l i e n z a a sorpresa di tutti i miei colleghi di canto nascosti dentro il portone di casa...

Eccezionale!!

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A Castrocaro hai conosciuto moltissimi

Dopo la vittoria sei stata protagonista di

altri ragazzi di tutta Italia, cosa ti

un concerto nella tua città, Siculiana.

accomuna a loro.!

R a c c o n t a c i l ’e m o z i o n e d i c a n t a re

Mi accomuna a loro la passione per la musica

davanti alle persone che ti hanno vista

e la voglia di arrivare ad un punto di

crescere. !

partenza, intendo dire che la vittoria del

E' stata un evento travolgente, ho sentito il

festival è un punto di partenza e spero che

calore sincero della gente e l'abbraccio di

sia una vetrina per il mio futuro.!

tutti i miei amici che hanno fatto il tifo per

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la mia vittoria. Tutta l'amministrazione

Una giuria formata da Gigi D’Alessio,

comunale si è prodigata per la riuscita

G ig l i o l a Ci n q u e t t i e Mag a l l i v i ha

del l'e vento e de vo dire che la serata è

g i u d i c a t o d u ra n t e l a Fi n a l e d i

riuscitissima, vista la grande affluenza di

Castrocaro. Hai avuto modo di parlare

pubblico che ha invaso la piazza.!

con loro prima o dopo la serata? Ti hanno dato qualche consiglio? !

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www.vartalent.it Alina in posa nella sua amata Sicilia.

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L’anno della N°9 - 2014

La giuria è stata impeccabile, in particolar modo Gigi D’Alessio che dopo la proclamazione mi ha abbracciato fortemente dicendomi che sono stata molto brava, pur troppo però non ho a vuto modo di

Sicilia

parlare con loro né prima né dopo la serata.!

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Chi, tra i ragazzi presenti sul palco con te, pensavi potesse vincere e perché?!

Non saprei rispondere a questa domanda per il semplice motivo che eravamo tutti indistintamente bravi e penso proprio che quella sera abbiamo vinto un po’ tutti.!

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Se potessi scegliere, quale sarebbe la star

Alina Nicosia - Vincitrice di Castrocaro

con la quale vorresti duettare e perché?!

Sicuramente Giorgia, perché ritengo che la sua duttilità vocale sia da prendere come esempio per tutti i giovani cantanti che vogliono emergere in questo difficile mondo.

Poi, sarebbe un sogno duettare con Elisa e Anastacia.!

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E dopo Castrocaro?!

Questo palcoscenico mi ha dato tanto e non ho nessuna intenzione di far spegnere le luci

Deborah Iurato - Vincitrice di Amici

della ribalta, anzi, sono già all'opera per cavalcare le onde della musica, forse Sanremo o altro, insomma certamente non penso di fermarmi!!

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Luiz Henrique Belmiro

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Suor Cristina - Vincitrice di The Voice

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I Candirù avanzano spronati dal Tiván D’Acqua !

E' uscito quest'estate "Il Tiván D'acqua", Ep d'esordio targato Candirù, progetto musicale nato dalle ceneri del Wooden Collective, trio già vicitore del Festival Acustico della Città di Trento e protagonista di un centinaio di concerti dentro e fuori i confini della provincia. !

Il fulcro delle composizioni è rappresentato dalla voce e dalla chitarra acustica di Iacopo Candela a cui si appoggiano le creative batterie di Joe Barba (al secolo Stefano Bellumat), talentuoso videomaker. "La grossa novità - spiega Iacopo - sono in testi in lingua italiana, ora sentiamo il bisogno di esplorare un nuovo livello di comunicazione con chi ci ascolta, e di giocare con le musicalità della nostra lingua. !

Non sempre il risultato è un testo lineare e di facile comprensione al primo ascolto ma c'è tutto quello che serve per delineare un'immagine. Scoprendo i vari elementi della narrazione, anche gradualmente, speriamo si possa ascoltare una bella storia". !

Il disco, che contiene 5 brani cantati ed uno strumentale, è stato registrato da Marco Sirio Pivetti, Alessandro Battisti e Michele Vicentini dei TBSOD con la partecipazione di Alessandro Galvan e Walter Panato. !

"Prima ancora che una squadra di lavoro, un gruppo di amici." sottolinea Joe Barba "Questo ha permesso un confronto continuo e siamo stati in grado di sperimentare molto sia in fase di registrazione che di mastering con risultati molto diversi da quelli ottenuti nelle nostre precedenti esperienze in studio. Abbiamo tracciato una www.vartalent.it

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N°9 - 2014 linea di confine rispetto alle nostre produzioni precedenti". Ne risulta un Ep che mescola toni folk e cantautorali a suggestioni più rock. !

Mentre "Grigio" è una ballata a 4 accordi con incursioni di armonica a bocca e batteria suonata con le spazzole, "Oct 26, 1986" strizza l'occhio all'indie rock d'oltre Manica con incursioni di cassa continua e riff di chitarra elettrica. Il tutto si concretizza live in differenti maniere, in quanto Candirù, dal vivo, è un progetto a formazione variabile. !

Vi potrà capitare di ascoltare Iacopo da solo con un set di brani riarrangiati in chiave elettronica, in duo classico o ancora in trio con seconde voci e una seconda chitarra acustica ad opera di Francesco Camin. Il Tiván D'Acqua è presente in free download su Soundcloud sulla pagina Candirù o disponibile in versione fisica e acquistabile ai concerti della band. !

E' sbarcato intanto online il primo video di presentazione dei pezzi dove Iacopo e Francesco interpretano "Boma ye" in versione totalmente acustica tra gli alberi del parco asburgico di L e v i c o t e r m e . Pr e s t o , c i a n t i c i p a n o , n e seguiranno altri simili in attesa del primo videoclip e forse di un full lenght album.!

Segui i Candirù su Facebook e SoundCloud.

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Alessandro Tebon !

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Talento, attaccamento al territorio e giovane età: queste sono state le tre parole chiave attorno a cui continua a ruotare il mio impegno per questo Magazine. Proseguendo idealmente il percorso di scoperta di personaggi e realtà meritevoli all’interno del mondo della Musica Elettronica, vi presentiamo oggi un’intervista ad Alessandro Tebon, amante della buona musica, Dj, Produttore e soprattutto “deus ex machina” di Electro Italia, uno dei Network EDM (Electronic Dance Music) più seguiti e chiacchierati d’Italia.!

Buon giorno Alessandro, benvenuto all’interno delle pagine di VarTalent – The Magazine. Molti sanno già chi sei, ma sicuramente qualcuno non ti conosce: puoi presentarti?!

Sono Alessandro Tebon, un ragazzo nato in provincia di Bolzano nel Gennaio del ’94. Avendo un padre musicista e uno zio fisarmonicista ho avuto la fortuna di passare gran parte della mia infanzia a stretto contatto con la musica. Per questo motivo, già da piccolo ero già aperto alle sonorità più varie e inusuali. Mio papà, forse sperando che seguissi le sue orme, mi fece iscrivere a un corso di batteria: con il passare degli anni, però, la passione si affievolì fino a quando non abbandonai definitivamente lo strumento. !

Verso gli otto anni iniziai a frequentare un corso di canto con l’inevitabile esperienza corale al seguito: parallelamente cominciai pure a studiare pianoforte all’Istituto Musicale, corso che, a causa di problemi vari, dovetti lasciare dopo circa tre anni. www.vartalent.it

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Interessante. Raccontaci come ti sei avvicinato alla Musica Elettronica.!

Dopo aver finito gli studi, grazie all’ascolto di materiale prodotto da personaggi come Teena ge Bad Girl e Boys Noize, scopri questo mondo e me ne innamorai perdutamente. In quegli anni cominciai a seguire tutti gli artisti che ritenevo interessanti e, grazie anche alla pratica dei download pirata, iniziai a crearmi una cultura su questo mondo. All’età di quindici anni, dopo essermi comprato i primi giradischi della Stanton (e averli pagati a rate), passavo ore e ore all’interno di Studio Music, un negozio di musica a Bolzano, per selezionare e comprare le nuove uscite e i “must have”.

Senza volerlo, o meglio, senza sapere chi fossero, comprai uno dei primissimi rmx e s e g u i t i d a i Cy b e r p u n ke r s ( l a t r a c c i a originale era “We Get Around” di Urthboy) oppure un rmx di “Body Crash” frutto delle prime sperimentazioni tra Axwell e Ingrosso (ex Swedish House Mafia e ora duo a se s t a n te ) . Q u e s t ’ u l t i m a p r o d u z i o n e , i n particolare, cambiò il mio modo di intendere l’Electro House: sentire questi synth digitali uniti a un groove così massiccio mi diedero una scossa e mi “iniziarono” a un nuovo, fantastico universo sonoro. !

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Come è iniziata la tua avventura di Blogger?!

Dopo aver cominciato a fare qualche serata come Dj in alcuni locali della mia città avevo l’esigenza di mantenermi costantemente aggiornato sulle nuove uscite e su tutto ciò che il mercato musicale aveva da offrire.

Spronato anche dall’esistenza di altri piccoli o grandi siti esteri del settore (a tal proposito ricordo Dancing Astronauts, Daftwho e Gotta Dance Dirty) decisi di aprirne uno anche io. Quasi tutti i Blog, mio compreso, sono partiti grazie al fenomeno dei download pirata: grazie alla musica che illegalmente offrivano essi incitavano all’ascolto di nuovi produttori e, in questo modo, favorivano un ricambio generazionale e creavano vera e propria cultura musicale. ! www.vartalent.it

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Quasi per gioco, nel febbraio 2010, aprii il mio spazio all’interno di blogspot.com: nacque così Electroitalia.blogspot.com.

Iniziai così a presentare, all’interno di questo spazio virtuale, le tracce che mi piacevano particolarmente scaricandole dal web o direttamente da altri Blog musicali. Vidi s u b i t o c h e i m i e i a m i c i s u Fa c e b o o k iniziavano a leggere ciò che pubblicavo: dieci, venti, quaranta persone che ogni giorno leggevano ciò che postavo era, per me, davvero la fine del mondo! A giugno 2010 trasformai il dominio del blog in Electroitalia.it: questo, oltre a permettermi d i a v e r e u n s u p e r i o r e co n t r o l l o e u n a conseguente più ampia personalizzazione del m i o a m b i e n te d i l a v o r o , m i d i e d e u n a ma g giore autore volezza a gli occhi del pubblico che mi seguiva. Con il passare del tempo iniziai a chiacchierare con ragazzi appassionati di musica come me, che condividevano gli articoli con i loro amici o che addirittura cominciavano a scriverne di propri: da lì è partito tutto. E il tutto era a costi ridicoli: più o meno 30 € all’anno per pagare il dominio del sito, niente altro. Soldi che, fra l’altro, rubacchiavo a mio padre. !

Il resto è storia di oggi che si può vedere andando a cliccare sul sito: EI è un esperimento partito per gioco, un tentavo di emulare altri blog esteri che cominciavano a 10 di 28

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essere molto seguiti e che poi si è espanso fino a diventare ciò che è oggi. In Italia mancava una realtà di riferimento in quanto i blog di questo tipo, nella nostra lingua, sono davvero pochi.!

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Gestire un blog in crescita comporta un grande dispendio di tempo, energie e una b u o n a d o s e d i d e t e r m i n a z i o n e.

Se g u e n d o t i s u i So c i a l, Face bo o k i n primis, ho assistito a periodi in cui sembravi sconfortato e in cui palesavi la chiusura definitiva del sito. Cos’è che, al contrario, ti ha dato la spinta necessaria per continuare a investire su questo progetto?!

Il motivo per cui continuo a lavorare su Electro Italia è che posso vedere e toccare con mano i risultati della mia fatica: scrivere e fare pubblicità a un artista valido e di qualità e poi scoprire che, alcuni mesi dopo, v i e n e i n It a l i a , è m o t i v o d i g r a n d e soddisfazione per me. Significa che c’è qualcuno che ascolta ciò che scriviamo e che la scena è alla ricerca di qualcosa di nuovo, di fresco. Allora mi sono detto: “proviamo a vedere se questo meccanismo funziona anche con i giovani produttori italiani!” In questo modo, solo grazie a una loro traccia pubblicata su EI, molto ra gazzi hanno ottenuto la visibilità che meritavano e hanno cominciato a essere chiamati a fare serate in giro per l’Italia. In questo modo mi sono reso conto dell’enorme potenziale che quello spazio può avere. !

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Quanto è importante, e quanto è difficile, trovare persone motivate che possano contribuire a dare forma a un progetto quale è EI oggi?!

In realtà è molto difficile, anche troppo! E questo è un vero peccato perché gente che ha le competenze per svolgere questo lavoro esiste, tuttavia molto spesso è “bloccata” per colpa di svariati motivi e non può dedicarsi totalmente alla propria passione. !

Chi a causa dei genitori (io ho avuto la fortuna di avere una mamma e un papà che mi hanno lasciato fare le cose in cui credevo senza ostacolarmi) chi a causa del poco tempo a disposizione, chi perché ha già altri hobby, ecc. Trovare ragazzi che, sul lungo periodo, dedichino anima e corpo alla musica è molto difficile. !

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Parliamo adesso della scena Djing in Italia. Normalmente, se una persona ama il Rock, prima o poi imbraccerà una chitarra oppure proverà a suonare la batteria o il basso. Analogamente, chi ama la Musica Elettronica, cercherà con tutti i mezzi di rimediare una consolle/ controller e di condividere questa sua passione con gli altri attrave rso la produzione o, molto più frequentemente, attraverso il Djing. Pensi che questo sia un processo naturale oppure ritieni che questo desiderio di “fare il DJ” sia solo un fenomeno mediatico e quindi una moda del momento?!

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Secondo me, attualmente, il 90% delle persone che compra una consolle lo fa perché è di moda. Credo che un ragazzo che vede i Big sul palco, circondati da produzioni sempre più mastodontiche, resti ammaliato e cerchi semplicemente di emulare il proprio idolo. Secondo me questo è un processo mentale che dovrebbe essere eliminato, soprattutto per quanto riguarda l’approccio alla produzione in studio. Io incontro molto ragazzi che hanno del talento, che sanno creare buone melodie all’interno dei loro sequencer, ma che tuttavia non riusciranno mai a creare qualcosa di completamente fresco e di mai sentito. Solo chi ha studiato co m p o s i z i o n e o te o r i a m u s i c a l e e c h e possiede anche valide nozioni tecniche di produzione ha la possibilità di creare materiale interessante e non scontato. !

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Restiamo sull’argomento. Quale è il tuo punto di vista sulla scena musicale italiana ed estera?!

L’estero non ha nulla più di quello che abbiamo noi in Italia: la minore voglia di collaborare, una minore possibilità economica e la minore voglia di fare sono le uniche cose che ci differenziano, in negativo, dal resto del mondo. In Italia esistono troppe persone che approfittano dei talenti pensando solo al proprio portafoglio e non al percorso artistico e lavorativo dell’artista in questione. Ed è proprio qui che io spero di andare a intervenire: vorrei creare un punto di riferimento per i giovani talenti italiani e vorrei cercare di migliorare la cultura in q u e s t o p a e s e . Ne g l i u l t i m i m e s i s t o spendendo tutte le mie energie e il mio tempo in questo senso.!

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Ritieni quindi che il radicato sentimento di esterofilia del pubblico e di molti addetti ai lavori italiani sia ingiustificato?!

All’estero ci sono gli stessi problemi che sussistono in Italia: in tutte le grandi città con ingenti flussi turistici, se sei un Dj e riesci a portare gente ti lasciano suonare, www.vartalent.it

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altrimenti no. Puoi avere la migliore cultura musicale del mondo, ma ciò che importa è il portafoglio, e quindi il numero di persone che presenziano alla tua performance.

Dobbiamo uscire dall’ottica che all’estero funziona tutto meglio: al nostro paese manca, ed è una cosa che molti addetti esteri del settore ci criticano da molto tempo, un punto di contatto fra persone che hanno la stessa passione, un punto di aggregazione fra produttori e Dj dove si possano tessere sane relazioni e crescere in maniera positiva. In Italia manca una rete, una vera unione senza gelosie e recriminazioni di sorta. !

Al giorno d’oggi, purtroppo, chi riesce ad emergere è solo grazie a cospicue somme di denaro versate a qualche grande label o investite in licenze. Molto spesso sono i figli di genitori ricchi che possono permettersi di sborsare denaro per arrivare dove la sola bravura non li permetterebbe di andare. !

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Mo l t e persone connettono immediatamente il tuo nome con la tua “attività” di hater: come ti poni nei confronti di chi ti critica per questo tuo approccio a volte molto duro?!

Direi che l’hating è una questione di sensibilizzazione delle masse con il preciso scopo di far capire che “c’è altro” oltre a quello che già conoscono e “venerano” da tempo. Io non critico il ragazzino di 15 anni che carica le sue tracce su Soundcloud ma chi fa musica a mio parere brutta che poi vende alle masse, traendoci un guadagno che non reinveste in progetti validi in Italia. !

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Parliamo adesso dei tuoi progetti futuri.

Rumors dicono che ti trasferirai presto a Mi l a n o. Co n q u e s t o s p o s t a m e n t o geografico cambieranno anche gli assetti di EI?!

La struttura del network rimarrà invariata, ci saranno invece dei cambiamenti a livello di contenuti e di servizi offerti. Però non posso anticipare ancora nulla: aspettate gennaio, quando ci saremo presumibilmente 12 di 28

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sistemati, e poi vedrete con i vostri occhi i frutti del nostro impegno. ! !

Ul t i m a d o m a n d a : h a i n o t a t o u n a differenza sostanziale nel mondo in cui gli italiani e gli esteri si approcciano a EI?!

In realtà si, per il semplice fatto che sono presenti molti più blog di musica elettronica all’estero che in Italia. Ci sono molte aziende pubblicitarie che mi scrivono per dare visibilità a eventi anche molto grossi, ci sono m o l te l a b e l c h e m i i n v i a n o i p r o m o e , talvolta, ci sono anche gli artisti stessi che mi contattano per condividere qualche loro pensiero. Nel modo in cui gli artisti stranieri si approcciano a siti con una grande utenza si denota una maestria che negli italiani ancora stenta a essere presente. Ma queste non sono cose che si imparano a scuola: è il cervello della persona che dovrebbe attivarsi e fare di tutto per presentare nel miglior modo possibile sé e il suo prodotto. Un’altra differenza molto forte tra l’estero e il nostro Paese si nota nella promozione delle tracce: il produttore italiano medio non riesce mai

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ad aspettare che il proprio lavoro sia finito e ben “confezionato” prima di spedirlo in giro, mentre gli esteri tendono a essere più attenti e precisi su questo.!

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Dopo una chiacchierata così interessante la conclusione a effetto è d’obbligo!!

Tra i sogni e la realtà c’è solo la forza di volontà.!

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[Aneddoto: a 16 anni, quando registrai il dominio Electroitalia.it, non essendo maggiorenne dovetti immettere i dati di mio padre. Il sito è rimasto registrato a suo nome fino a pochissimi giorni prima dell’uscita di questa intervista.]!

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Michele Anesi

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Il Giullare di Stampa!

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ARMATI !

Pillole Dr. Calì

Se vuoi conquistare una donna, munisciti di una carota ed un bastone,!

Di una buona dose di pazienza!

E magari (purtroppo) di qualche giorno di astinenza.!

Dosa bene tutte queste armi!

Ed evita accuratamente di far prendere il bastone a lei…!

Sarebbero botte da orbi!!

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CURATI !

Sii sempre ben profumato e curato.!

Diffida di coloro che asseriscono apprezzare!

L’uomo selvaggio.!

Prova ad alitare dopo un’ingestione d’aglio e vedrai!!

Occhio ai peli del naso,! fa che non siano foreste rigogliose!!

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INFORMATIZZATI !

Impara a chattare!!

Le donne moderne apprezzano la buona capacità d’uso delle disquisizioni elettroniche.!

Sii disponibile e fugace.!

Interessante e mordace.!

Se una conversazione virtuale cessa bruscamente controlla che:!

Non hai scritto qualche baggianata, scambiato una d con la t, una c con la g, e/o raddoppiato vocali e consonanti!

Non hai usato parole sdolcinate che non appartengono al tuo repertorio poetico..!

Non sei stato troppo precipitoso, chiedendo subito il numero di telefono e/o un appuntamento.!

Non sia caduta la connessione.!

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ALLERTATI

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In caso di proposta immediata della controparte, durante una chattata, insospettisciti pure! O è un cesso o non pratica tecniche “kamasutriche” da anni. Soprattutto se non sei Brad Pitt, inizia a sentire puzza di bruciato. Se ti ha scritto che è leggermente in carne, aspettati pure una mongolfiera!!

Accertati che qualora ti avesse mandato una foto, non risalga a venti anni addietro o non inquadri solo gli occhi, una mano o i capelli… attenzione ai particolari celati!! !

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FATTI FURBO

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Se intrecci una relazione con una donna impegnata, accertati che sappia mantenere il segreto. Metti a freno le tue furie ed evita di lasciarle tatuaggi estemporanei sulla pelle.

Tieni sempre pronto un accappatoio e materiale da toeletta in più. Non profumarti all’inverosimile prima di incontrarla, sia perché potresti levarle il respiro (e non per motivi passionali), sia per evitare che lei possa condividerlo col compagno… che di certo non gradisce profumi maschili. O se proprio non riesci, compratene uno uguale al possessore di corna!!

Spera inoltre che non sia la compagna o la moglie di:!

Un poliziotto, e/o forze dell’ordine in generale;!

Un mafioso e/o forze della delinquenza, latitanti o al fresco;!

Un esattore delle tasse;!

Un becchino!!

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RIFORNISCITI !

Se ospiti una donna, fai scorta abbondante di:! !

Idraulico liquido. Ce ne sarà bisogno per sturare il lavandino otturato da ottocentocinquantaquattromila milioni di capelli sparsi fra il lavandino e lo scarico.!

Carta igienica! Per ogni loro pipì o popò (ebbene sì anche le donne la fanno!), servono circa novecentoventinovemila chiometri quadrati di carta!!

Detersivo per i piatti. No, mettiti l’anima in pace non li laveranno mai loro, ma faranno largo uso di piatti, piattini, pentole, padelle e posate varie. Rassegnati!!

Dentifricio. Ne servirà parecchio per poter essere utilizzato per denti e come abbellimento colorato di tutto il lavandino. Ogni loro lavata di denti sarà come un dipinto di Kandisky! !

Bagnoschiuma. Ne servirà a quintali per poter profumare la loro pelle vellutata, le donne più generose poi ne lasceranno scorrere parecchio anche per lavare e profumare lo scarico della doccia, sgrassare per bene i tubi delle fogne e i suoi sinistri abitanti.!

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Giuseppe Calì!

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INTERVISTA A ALESSANDRO DIMAURO

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Dal lifecasting al design ecologico. Questo mese ho deciso di incontrare Alessandro Dimauro, giovane designer emergente. AleDima il suo nome d’arte. In questa intervista ci racconterà la sua storia ed i suoi progetti.!

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Ciao Alessandro, inizio col voler sapere qualcosa sul tuo percorso formativo.

Sono laureato in ingegneria dei materiali ed ho lavorato per molti anni come dipendente in reparti di produzione, uffici ricerca e sviluppo, in aziende tradizionali. Ad un certo punto della mia vita ho deciso di aprire un’azienda mettendomi in gioco. Il primo passa g gio è stato andare in Olanda, ad Eindhoven, dove per quattro anni ho lavorato in uno studio di design per oggetti d’arredo. In contemporanea ho fatto da assistente tecnico in workshops di design/ architettura in Francia. Un’azienda molto importante nel settore del design, la Vitra, organizza questi corsi estivi, dove si ritrovano importanti designer ed architetti di fama mondiale che tengono lezioni a studenti che arrivano da tutto il mondo. Un ambiente internazionale che mi ha permesso di vedere l’evoluzione del design a livello mondiale. Questi laboratori si svolgono a BoisBuchet in un meraviglioso castello nel cuore della Francia, acquistato dal direttore della Vitra e trasformato! in un enorme laboratorio di ricerca. Finita questa esperienza ho fatto un viaggio/lavoro www.vartalent.it

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in India per 4 mesi. Un'altra mia passione è la sperimentazione con i materiali a livello artistico, quindi nel 2011 ho aperto uno studio di scultura basata sulla tecnica del Lifecasting durante la Biennale d’arte a Venezia. Da un anno e mezzo a questa parte ho deciso di focalizzarmi sul design. Ho aperto in Trentino uno studio, AleDima, che progetta oggetti basati principalmente su materiali di riciclo la cui produzione è realizzata da cooperative sociali di inserimento lavorativo. !

Quasi dimenticavo: un’altra esperienza molto intensa, la prima all’estero, è stata quella di volontario per un ONG in Perù, “operazione Ma to Gr o s s o ” . Ne l l e s c u o l e te c n i c h e dell'ONG ho seguito dei laboratori nei quali insegnavo a realizzare mobili in legno ai bambini. Lì ho avuto il primo approccio al design.!

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Spiegaci meglio cos’è il Lifecasting e perché hai deciso di realizzare sculture con questa tecnica.

Il lifecasting è una tecnica di scultura, basata sull'utilizzo del calco, nata nell'antico Egitto per creare le maschere dei faraoni. Tramite il calco diretto sui modelli si ottengono una 19 di 28

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serie di stampi con i quali si realizzano le sculture.!

Per me è stata una sorta di scorciatoia, visto che non avevo il tempo e la pazienza per imparare a scolpire. La tecnica originale utilizzava il gesso, mentre per le mie creazioni ho sperimentato l’uso di resine, metal li ed argil le, materiali che a ve vo conosciuto nel la mia esperienza come ingegnere dei materiali.!

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Tra tutte le tue realizzazioni c’è una che ami in particolare?

L’oggetto che amo in particolare è la sedia R E D O Up c y c l i n g , n a t a d a u n a collaborazione con la Coop ALPI; una poltroncina realizzata con materiali 100% riciclati, come ausili medici e striscioni pubblicitari. Ho trasformato un oggetto "triste", sia esteticamente, sia per quello che rappresenta, in un articolo di design divertente e colorato.!

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Prima ci hai accennato all’uso che fai di materiali di recupero al 100%, ci puoi dire qualcosa di più?

Come designer ed ingegnere dei materiali ho iniziato a produrre oggetti principalmente

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d’arredo utilizzando materiali nuovi. Da circa due anni mi sto specializzando nella realizzazione di prodotti attra verso il riutilizzo di oggetti e materiali non più in uso, questo data la mia sensibilità verso l ’ a m b i e n te e d a n c h e g r a z i e a l l a f o n te inesauribile degli stessi. !

Riciclo striscioni pubblicitari solitamente stampati ed utilizzati per un solo evento, dandogli una seconda vita. Sono colorati, molto resistenti, quindi perfetti per le mie realizzazioni. Proprio oggi, con una stilista e m e r g e n te , è p a r t i t a u n a n u o v a s f i d a : utilizzare questi striscioni per realizzare una linea di abbigliamento.!

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Qual è stato il tuo primo prodotto di successo?

Il primo è stato il Barbapapà, un divanetto con seduta informale, realizzato con striscioni pubblicitari riciclati. All’interno ha dei pallini di polistirolo, quindi è molto morbido e confortevole. !

In molte occasioni il riutilizzo dei propri striscioni si è rivelato anche un ottimo strumento di marketing aziendale: alcune aziende ed APT lo utilizzano come veicolo pubblicitario in occasione di eventi e fiere.!

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Ormai è arrivato in tutta Italia: il MUSE, il Festival dell’Economia, Mia design Roma, Le Universiadi in Trentino, i Mondiali di Ciclismo in Toscana, la fiera Ecomondo Rimini... in meno di due anni!....e pensa alle Feste Vigiliane era sul palco di VarTalent!!! direi che ho raggiunto il top!!!

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E il più difficile da realizzare?

Non l’ho ancora fatto. Un mio sogno è quello di creare lampade perché sono affascinato dalla luce. Ho realizzato dei prototipi ma non sono ancora arrivato ad un prodotto pronto per la vendita.!

Le mie idee di lampade nascono da luci ed atmosfere "respirate" durante le mie passeg giate nei boschi, sensazioni al momento impossibili da trasmettere con un oggetto finito. !

Ma presto illuminerò il mondo!!!!

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Parlaci della tua prossima avventura creativa.

Sto lanciando una nuova linea di borse che chiamerò Recycle-Unique fatte con materiali riciclati che saranno personalizzate da vari artisti quali pittori, stilisti, fotografi. Sarà una collezione unica fatta di pezzi unici.!

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Cosa ti guida nel processo creativo?

Beh, non è così semplice da spiegare. Gli stimoli arrivano delle esperienze più disparate, una passeggiata, una sensazione, u n a f o r m a i n s o l i t a . . . Po i t u t t o v i e n e riorganizzato dalla mia mente da "ingegnere" e così inizia la realizzazione.!

Ogni volta che ho l’ispirazione vorrei creare qualcosa, il mio laboratorio ne è testimone con una serie infinita di prototipi iniziati e mai finiti. Un vero caos!!

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creative. Più persone orbitavano intorno allo s te s s o p r o g e t to , t r a r e a l t à p r o d u t t i v e , designer e creativi. In Italia sto cercando di riprodurre la stessa situazione creando intorno alla mia attività una rete di collaborazioni su progetti comuni, ma non è così semplice.!

In Italia la sensibilità verso il design basato sul riciclo è ancora ad uno stadio iniziale, non viene riconosciuto un valore aggiunto agli oggetti prodotti secondo questa filosofia. !

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Tra tanti complimenti che hai ricevuto c e n’ è u n o i n p a r t i c o l a re c h e t i h a colpito?

Lo scorso anno, i miei divanetti Barbapapà erano a disposizione del pubblico sul prato d e l Ro c k Ma s t e r, c o m p e t i z i o n e d i arrampicata sportiva internazionale. Un gruppo di bimbi avevano iniziato a giocare prendendo la rincorsa e saltandoci sopra, io ero andato per sgridarli e proprio in quel momento uno di loro mi ha detto felicissimo: "ma che bello questo gioco!!" !

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Quando hai capito che questa sarebbe stata la tua strada? !

L’ultima volta che ho litigato con un mio titolare (l'ultimo di una lunga serie... poveri titolari!) ho deciso che l’unico capo di me stesso sarei stato io!!

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Che bel caratterino! [Sorrisi] Grazie Alessandro per esserti raccontato ai nostri lettori ed un in bocca al lupo per la tua carriera in continua ascesa!!

Katia Ciurletti

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Sicuramente le difficoltà che incontri nel tuo lavoro sono tante. Ce ne puoi fare un esempio?

Nella mia esperienza in Olanda mi sono abituato a collaborare con varie realtà www.vartalent.it

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i p s i r C !

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Il Giuga, buontempone e frequentatore assiduo di provini e colloqui di lavoro tanto per passare il tempo, dopo aver sostenuto il casting per un film porno, ora si sta recando a un colloquio per un lavoro in una catena di fast food, ma prima vuole trovare la biondina che ha sparso libri per i corridoi...

I deliri del Giuga 2

Le biondine sanno essere davvero subdole. Quando non vogliono farsi trovare chiamano a raccolta decine di sosia e le fanno sparpagliare nei corridoi, non prima di aver posto come condizione il fatto di vestirsi tutte uguali: o jeans e maglietta, o maglietta e jeans.

Morale della considerazione: io la biondina dei libri sparsi non la trovo da nessuna parte.

Un sacco di volte sono sul punto di allargarmi in un sorriso, perché la ragazza che mi viene incontro sembra lei, ma quando arriva alla mia altezza mi rendo conto che le assomiglia soltanto.

Chissà perché mi sono fissato proprio su quella, quando ha delle sosia che sono anche più belle di lei. Sarà per via del profumo di vaniglia che emanava, forse, o degli occhi celeste chiarissimo adombrati da occhiaie che possono volere dire due cose: studio matto e disperatissimo, sesso selvaggio senza limiti.

Cause patologiche? Non considerate.

Le avessi almeno chiesto il nome, potrei informarmi se qualcuno l'ha vista, ma niente da fare e allora mi fiondo in mensa e dribblo con astuzia la triste coppia che mi sta venendo incontro: il Mazzocchi, compagno delle elementari ottuso come un angolo e ora, inspiegabilmente, assistente di fisica e il professor Scarpantibus, luminare di economia politica, di cui ho scordato il nome visto che non ho avuto la fortuna di incontrarlo tanto spesso e che fa onore al suo nick per via del 53 di scarpe che la vita gli ha dato in sorte.

Rimpiango la Gilda e i suoi pranzetti, mentre mastico la pasta alla carbonara, che sicuramente Mazzini cucinava meglio, e continuo a guardarmi in giro alla ricerca della ragazza alla vaniglia, ma mancano quaranta minuti al colloquio e qua dentro ci sono stato abbastanza a lungo. Respirare cultura può far andare in iperventilazione e io devo essere al top per il colloquio, perché un mesetto nel regno dello jung food me lo farei volentieri.

Lo jung food.è trasgressivo, lo jung food ti viene in mente quando vuoi farti male godendo, lo jung food è la mia passione segreta: se sono giù di corda lui è là che mi aspetta e, con un piccolo tributo, placa la mia tristezza.

Jung food sembra il nome di una disciplina orientale.

Cerco di distinguere, nella marea di persone già in attesa del colloquio, quelle che sono qua per bisogno vero di occupazione da quelle che, come me, vogliono vivere fianco a fianco con il cibo www.vartalent.it

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spazzatura. Non è facile distinguerle perché a volte le cose si mescolano e, alla fine, uno non sa nemmeno bene dove vuole andare e cosa vuole veramente dalla vita..

Perché non mi sono iscritto a Filosofia?, mi chiedo, mentre prendo posto sul bordo del marciapiede, dopo aver preso il mio bravo numerino come al banco dei salumi. Sono il numero 103. Hai voglia quanto avrò da aspettare, ma non importa. Qui ci sono un sacco di ragazze da esaminare e se qualcuna passa la mia personale selezione avrà l'onore di essere abbordata dal sottoscritto. Le scruto con attenzione e ne scarto subito una decina che non corrispondono ai miei canoni estetici. Del resto l'Estetica è un settore della filosofia e si casca sempre lì, mannaggia a lei, ce l'avevo scritta nel destino, ma mio padre non sa leggere quelle cose lì e un filosofo fra i cessi non gli serviva e allora ecco il risultato: un figlio alla perenne ricerca di lavoro e di arte.

Per fortuna che so fare di tutto, ho un buon carattere e mi deprimo raramente.

«Ma tu sei il Giuga», Bella voce femminile alle mie spalle. Mi giro lentamente perché la delusione è in agguato, non sempre a bella voce corrisponde bella ragazza, ma per fortuna questa è carina davvero, ma com'è che non me la ricordo?

«Presente!», le dico e poi rimango in attesa di un qualche indizio.

«L'altro giorno, in facoltà, mi hai aiutata a raccogliere i libri che mi erano caduti».

Tuffo al cuore e silenzio. Che sta dicendo questa millantatrice? Per iniziare non è biondina e, anche se lo fosse, non può conoscere il mio nome, visto che non gliel'ho detto.

«Beh», fa lei, «non ti ricordi?».

Finalmente mi esce qualcosa dalla bocca che era lì, semiaperta, da qualche secondo di troppo.

«Ti ricordavo diversa», dico, finalmente.

«Forse per via della tinta...»

La tinta, certo, come ho fatto a non pensarci? Le biondine amano le tinte...

«Scusa», dico io e poi aggiungo:«Come fai a sapere il mio nome?».

«Sei famoso in facoltà», mi risponde sorridendo e non indago oltre perché non voglio scoprire che si dice di me negli ambienti accademici dove non è che abbia poi tutta sta gran fama. Anzi.

Cambio discorso.

«Che ci fai qua?», le chiedo.

«Beh, io sono Elisa e ho bisogno di un lavoretto part time e tu?».

«Idem», rispondo laconico e mi è passata la voglia di corteggiarla, sta finta rossa e con lei tutte le donne del mondo. Mi succede talvolta di andare in overdose di acchiappo e quando mi capita subisco un blocco fisico ed emotivo e non mi resta che arrendermi e starmene per i fatti miei. Tiro fuori dallo zaino un libro, che è sempre quello e del quale avrò letto due pagine, ma è così stropicciato che sembra ci abbia passato sopra le ore e la rossa torna a farsi i fatti suoi e io posso continuare a fingere di leggere questo libro che in realtà è un mattone ma ha un bel titolo: Villa Metaphora.

E dopo due ore sono davanti al Selezionatore Implacabile e Pignolo che, dopo aver esaminato il mio curriculum, infarcito per l'occasione di un sacco di esperienza in materia, alza la testa e mi chiede: «Qual è la motivazione che ti ha spinto a rispondere al nostro annuncio?» www.vartalent.it

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Bella domanda, bambino, mi verrebbe da dire a questo imberbe fasciato in completo grigio lucido.

Non posso parlargli della mia passione proibita per il cibo spazzatura, si offenderebbe a nome della catena e mi potrebbe dire che non sono lì per mangiare.

Qualcosa che abbia a che fare con il prossimo? Tipo che mi piace aiutare il prossimo, perché io amo il prossimo ma se io amassi il prossimo lo stenderei con il veleno travestito da panino? Non va bene, ma che si aspetterà che gli risponda?

«Vorrei fare carriera nell'ambito della vostra Società che so essere molto attenta ai giovani meritocratici».

Per me può andare, per lui non so. Ha un sorrisetto stampato in faccia che non riesco a decifrare.

«Bene», codifica, «ti puoi presentare domani mattina alle otto all'Ufficio del personale. Buona fortuna», e mi porge un biglietto con le coordinate logistiche.

Vuol dire che mi hanno preso?Vuol dire che da domani, volendo, potrei iniziare a lavorare nel regno dello junk food?

Sono un ragazzo fortunato perché mi hanno regalato un sogno o sono solo uno sfigato apprendista del cavolo destinato a marcire dietro un bancone per tutta la vita illudendomi di poter fare carriera?

Certo che potrei fare l'avvocato.

Riesco a montare e smontare tesi con la stessa efficacia e allora la domanda mi sorge spontanea: Perché non mi sono iscritto a Giurisprudenza?

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Crispi

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