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Open Concretezza Dal libro bianco al libro aperto Uno strumento dinamico a disposizione di tutte le intelligenze del settore Alcune voci ascoltate a Concretezza 2019
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Dal libro bianco al libro aperto Uno strumento dinamico a disposizione di tutte le intelligenze del settore
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Criticità e proposte. Nate dal confronto, dal serrato dialogo tra i professionisti reso possibile da una formula innovativa come quella di Concretezza, che è andata a riempire un vuoto di comunicazione all’interno del settore delle costruzioni che impiegano materiali cementizi, come attestato peraltro dall’alto gradimento dei partecipanti.
Ma la catena della qualità intrecciata dalla manifestazione di Rivalta, per la regia dell’Isituto Italiano per il Calcestruzzo, non è un percorso chiuso, ma programmaticamente aperto. A che cosa? Ad altre voci, ad altri contributi, ad altre pagine da riempire con altre criticità e proposte auspicabilmente risolutive.
L’autore di questo Rapporto 2019, così come di tutti i Rapporti che verranno, per esempio, non è un singolo e nemmeno un gruppo di storyteller. È la comunità tecnica nella sua interezza, che si è riunita, si è organizzata, si è espressa. E l’ha fatto, naturalmente, a partire da una condivisione forte di principi, che nulla hanno a che fare con le botteghe, le fazioni o le parti, ma che sono stati ispirati esclusivamente da nobili virtù: serietà, rigore, analisi, esperienza, trasparenza, condivisione, comunicazione.
Concretezza non è un club chiuso, bensì un mondo aperto, a tutti coloro i quali hanno a cuore la qualità, dei materiali e del costruire nella sua globalità. E questo Rapporto che avete tra le mani e che dà forma e sintesi a quanto emerso nelle due giornate piacentine, è a tutti gli effetti uno strumento dinamico, un libro aperto, un volume-ponte, pronto, prontissimo a essere costantemente aggiornato attraverso i nuovi spunti di lavoro che arriveranno in prima battuta dal web (si rimanda a questo proposito al sito Internet www.concretezza.org) e poi da Concretezza 2020, in cui si farà un primo bilancio del viaggio, della navigazione, e si definiranno le nuove rotte.
Istituzioni, associazioni, formatori, gestori, progettisti, imprese, produttori, tecnologi, controllori sono dunque i benvenuti: scriveteci e aiutateci a rendere sempre più nitida la nostra mappa. Dateci man forte nel perfezionare le pagine di Concretezza, così come oggi si presentano, e soprattutto a scriverne di nuove.
Gli anelli sono intrecciati, la catena della qualità è composta. Ora si tratta di farla crescere, tutti insieme, con pazienza e impegno, con intelligenza e coraggio, con cultura e maestria.
Alcuni voci ascoltate a Concretezza 2019
“Una nuova politica infrastrutturale non può che fondarsi su due momenti, entrambi essenziali: l’ascolto e la decisione. Sono convinta che dal confronto di Concretezza arriverà alle Istituzioni un contributo di valore per la definizione di politiche che sappiano guardare al futuro”. Paola De Micheli, Ministro delle Infrastrutture e Trasporti
“È cruciale pervenire a una marcata distinzione di ruoli, in modo tale che le responsabilità di ognuno possano essere in ogni momento ‘certificate’. La qualità finale dipende infatti da una complessa filiera di professionalità, che è necessario interconnettere”. Elio Masciovecchio, Consigliere Nazionale Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici
“Le caratteristiche di un’opera in termini di durabilità, manutenzione, vivibilità, efficienza nascono dalla combinazione di tutte le competenze in gioco, dal progetto alla scelta del materiale, all’attività dell’impresa. Un approccio che a Concretezza è stato messo in piena luce”. Angelo Valsecchi, Consiglio Nazionale degli Ingegneri
“Da Concretezza sono emerse criticità e proposte, per ogni settore. In materia di formazione, è stato evidenziato, per esempio, che il sistema presenta lacune a partire dall’ABC del calcestruzzo. È palese, inoltre, il gap sul piano della pratica, da introdurre nelle scuole a dosi massicce”. Valeria Campioni, Istituto Italiano per il Calcestruzzo
“È decisivo ridurre il vuoto esistente tra teoria e pratica, ancora troppo netto in ambito formativo. La collaborazione con realtà come l’Istituto Italiano per il Calcestruzzo va esattamente in questa direzione”. Guido Garlati, Istituto Mosè Bianchi, Monza
“Il mercato del lavoro richiede figure professionali peculiari come il certificatore del materiale, figure che possono essere formate al meglio proprio facendo ‘squadra’ con organizzazioni di eccellenza del mondo della ricerca e dell’impresa”. Alice Piovani, Istituto Enrico Mattei, Rho
“Stiamo realizzando un’opera che dovrà avere una durabilità pari a a 200 anni, obiettivo raggiungibile anche attraverso l’impiego di materiali dalle qualità elevatissime. Per ottenere questo risultato è fondamentale che tutte le funzioni lavorino bene insieme”. David Marini, BBT Galleria di Base del Brennero
“È centrale la questione della manutenzione e della riqualificazione del costruito. Dal punto di vista urbanistico, il traguardo è il consumo zero del territorio. I nostri sforzi devono essere rivolti alla ricerca di soluzioni a queste problematiche: ecco perché è prioritario ascoltare e dialogare”. Emanuele Gozzi, OICE
“Come si può raggiungere la serenità lavorativa? Curando la qualità dei rapporti tra produttori, fornitori, tecnici e clienti e immettendo nel sistema robuste dosi di innovazione. Ogni passaggio è vitale. Oggi, tutto quanto non funziona può essere migliorato: la nostra è un’occasione storica”. Gianluigi Pesenti, Imprese Pesenti
“Istituire tavoli tematici che rappresentano l’intera catena del buon costruire e che hanno portato a conclusioni condivise, è stato un risultato senza precedenti. Finalmente siamo riusciti a incontrarci e abbiamo gettato le basi del lavoro futuro”. Silvio Cocco, Presidente Istituto Italiano per il Calcestruzzo