4 minute read

MARKETING

Il tuo lavoro riempirà gran parte della tua vita, e l’unico modo di essere davvero soddisfatto è di fare ciò che credi sia un buon lavoro. E l’unico modo di fare un buon lavoro è amare ciò che fai.

Erano passati alcuni anni e nel frattempo l’Azienda si era diversificata: tempi duri, passata la prima crisi energetica, passati i primi trasferimenti di unità produttive in paesi più economici, iniziata l’importazione massiccia dai paesi dell’Est di prodotti in serie occorreva prendere provvedimenti drastici. A tempo di record la lungimiranza di Franco (chi mi conosce sa di chi parlo) fece si che ci trasformassimo in un paio d’anni da produttori di massa al laboratorio Ricette più grande d’Italia e via via con espansioni ed acquisizioni, di Europa.

E, ovviamente, iniziammo con “nostro” amato Cr39. Bello, otticamente perfetto, colorabile, anche fotocromatico ma bisognava adeguarsi sempre con nuovi prodotti e tecnologie; Franco un giorno mi chiamò in ufficio e mi disse: “Domani andiamo ad imparare come si fa il vetro”. Mi ricordo che mi domandai perché dovessimo andare ad imparare a fare il vetro, “noi” che costruivamo stampi per colata di lenti con tolleranza 1/4 d’onda, “noi” che producevamo allora già duemila ricette al giorno in Cr39 …. “NOI”! Ma col Capo non si discute … Un viaggetto di 225 chilometri ed eccoci in mezzo alle vigne dove un gentilissimo signore ci illustrò quanto c’era da sapere. Evito di descrivervi il tutto perché probabilmente lo sapete benissimo (mentre non sapete che accade in una fabbrica di lenti di serie visto che oggi non ne esistono più in Europa … sigh…) Vorrei solo citarvi due punti fondamentali, tenendo presente che la lavorazione digitale (TD, oppure Free Form, come la volete chiamare) era lontana dai pensieri dei comuni mortali. Primo punto: Organizzazione produttiva e di Vendita. Un laboratorio Ricette di Cr39 e altri indici e comunque in materiale organico, a quei tempi, si giocava reputazione e clientela su alcuni di questi punti: • Macchinario accurato e ripetitivo nella qualità sia per lavorazione che trattamenti • Capacità di avere un calcolo ottico ben fatto e conseguentemente un parco di utensili di smerigliatura e lucidatura con una scala di poteri in alcune curve anche a 1/32 di diottria

• Una dotazione di semifiniti sempre a livello di mettere in lavorazione la ricetta entro poche ore • Non dettaglio ma cito: pulizia, ambiente, materiali di consumo, sistema di sorveglianza dei ritardi e rimessa in lavoro eventuale, controllo finale, mezzi di consegna adeguati. Senza ovviamente contare che l’organizzazione di vendita diventava da 1 a 10 per vendere all’Ottico e non all’industria dei laboratori o dei fabbricanti di occhialeria da sole. Secondo punto: E qui vi capirete del motivo di saper fare il vetro.

Se non l’hai ancora trovato, continua a cercare. Non stare fermo. Come capita con le questioni di cuore, saprai di aver trovato quello giusto non appena ce l’avrai davanti. (Steve Jobs)

Tutti si stavano buttando sulla ricetta in materiali organici, pensando che il vetro si fosse ormai totalmente fermato o quantomeno stesse retrocedendo a passi inesorabili, specialmente in Italia ed in Europa salvo in Germania ed alcuni paesi Nordeuropei. Invece non fu così, almeno non proprio come molti pensarono e misero in cantina il macchinario per fare ricette in questo materiale. Detto materiale continuò si a decrescere in modo costante ma non morì e la richiesta si distribuì tra i pochi che avevano mantenuto questa produzione e noi, unici esempi, aprimmo una linea separata dedicata al vetro. La spiegazione della permanenza in questo mercato del vetro, oggi fabbricato da un pugno di laboratori in Europa e due in Italia (parlo di entità industriali e non di specializzatissimi) è alquanto semplice.

Il vetro oggi si fa agli estremi del range delle ricette: penso che soltanto le persone dalla mia età in su oggi ordinino una +0.50/-0.75 in vetro, perché il vetro poco si adatta ad una vita dinamica, perché vero è che il vetro si graffia meno, ma oggi anche l’organico, a meno di non trattarlo coi piedi, i suoi 3 anni dura (se ben costruito con buoni trattamenti indurenti e AR). Agli estremi del range si hanno situazioni dove costruire certi poteri in materiali organici è un dramma, il materiale è troppo duttile e non tiene il potere: basta lucidarlo un po’ di più ed entrano onde, cilindri non voluti, gli spessori sottilissimi al bordo non si possono fare. Lenticolari fortemente negative a cappello di prete dove la zona ottica è ridicolosamente piccola, asferiche multi raccordate, sfere basse con cilindri altissimi e potrei andare avanti con l’elenco tanto da infastidirvi, tutte cose che con il vetro si possono fare ma … È tutto un lavoro fuori serie. Non pensate che sia una ricetta come il 97% di quello che ordinate che va in linea abbastanza senza pensiero. Ci vuole la “mano”.

E la “mano” l’hanno solo laboratori che hanno dedizione e conservano queste produzioni solo per mantenere un servizio, no di certo per fare numero e quindi guadagno. Andate su YouTube, ci sono contenuti che vi mostrano quello che si fa e come si fa, ne comprenderete l’immenso valore. Certo, poca roba ma tanto amore. E oggi senza l’amore per il nostro lavoro si diventa solo dei mercanti

A rileggermi … torno presto.

This article is from: