Il Mondo dei Trasporti - Aprile 2020

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Italscania / Sabrina Loner timoniera dell’offensiva nelle nicchie di mercato Coronavirus / Trasporto protagonista nei giorni di un’emergenza epocale Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XXX - N. 288 / APRILE 2020 - Euro 5,00

IDLE I M ONDO T R A S P O RT I Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto - FONDATO

E DIRETTO DA

PAOLO ALTIERI

ALDO BERNARDINI ILLUSTRA LA GRANDE NOVITÀ IN CASA DELL’AZIENDA SPAGNOLA

HAM: CON IL BIOMETANO TRASPORTO PIÙ SOSTENIBILE MENTRE LA MAPPA GEOGRAFICA DEL RIFORNIMENTO DI GNL (METANO LIQUIDO) ALLA FINE DI QUEST’ANNO RAGGIUNGERÀ LE CENTO STAZIONI, CHE VENGONO AGGIORNATE SUL PIANO TECNOLOGICO, LA FILIALE ITALIANA DEL COSTRUTTORE IBERICO DI IMPIANTI AVVIA LA FILIERA DEL METANO PRODOTTO DA RIFIUTI SOLIDI E SCARTI VEGETALI.

A GIORNI IL PRIMO PRODUTTORE A TORINO COMMISSIONATO MAGANETTI: “È L’UNICA ALTERNATIVA AL GASOLIO, AZZERA LE EMISSIONI E PORTA IN NEGATIVO LA CO2: PIÙ VIAGGIA, PIÙ IL CAMION RICICLA SCARTO DI PROVENIENZA AGRICOLA”.

DALLA LOMBARDA

Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano

Massimiliano Campanella da pagina 2

MAGANETTI / Verso l’operatività del biometano

È

AMBIENTE AL PRIMO POSTO possibile una logistica virtuosa? Che sia rispettosa dell’ambiente, del sociale e nel contempo sostenibile in termini di business? Per Matteo Lorenzo De Campo, Amministratore dell’azienda di trasporto valtellinese Maganetti, assolutamente sì. Tra gli obiettivi dell’azienda, leader nella mobilità a LNG a fianco di Iveco, la riduzione delle emissioni dei veicoli con l’introduzione di tecnologie come LNG,

bioLNG e biocarburanti avanzati; il rispetto delle norme sia a livello aziendale che a livello settoriale, incentivando accordi di settore e stimolando la crescita nei mercati in cui l’azienda opera; la partecipazione ai processi aziendali di tutti gli stakeholder, non solo della dirigenza o dei responsabili ma anche di tutti i dipendenti e degli stakeholder esterni.

MERCEDES-BENZ MERBAG

IVECO SOCOM NUOVA

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Spiz per l’intermodale Abaco punta sull’Lng

Altieri a pagina 6

Servizio a pagina 4

CARRIER TRANSICOLD / Certicold garantisce la filiera

Q

TRUCK ITALIA / Consegnato un veicolo speciale

L

FARMACI SEMPRE AL SICURO ATEGO OK PER GLI SPURGHI uanto sia importante la filiera di un farmaco è cosa certamente intuitiva: ogni fase è cruciale affinché un medicinale non risenta in efficacia. Lungo la filiera il trasporto riveste un ruolo decisivo: il viaggio di un farmaco, da quando lascia lo stabilimento produttivo fino all’abitazione del paziente, è importantissimo ai fini della sicurezza che quel prodotto sia efficace e rispondente a tutte le

caratteristiche organolettiche studiate in laboratorio. TecneaCemafroid si è fatta promotrice di un tavolo per lo sviluppo di Certicold, prima certificazione della filiera del pharma. In Italia Coldpoint, Sales Point Carrier Transicold di Parma, è il primo centro abilitato all’effettuazione dei test e al rilascio della certificazione.

FRAIKIN E DOMENICONI

GRUPPO TORELLO

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’innovazione sostenibile è nel Dna di Truck Italia, dealer Mercedes-Benz Van & Truck, solido punto di riferimento della Stella in Toscana, Emilia Romagna e parte della Liguria. L’a zienda capitanata da Giuliano Taverni ha fatto da partner d’eccezione per l’inaugurazione del laboratorio d’impresa Green Mobility all’Istituto “Guido Marcalli” di Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo, il cui scopo è lo

Servizio a pagina 7

Da pagina 14

TOSCANDIA E SABATO

Uniti nelle sfide Impegno a tutto campo Sei Touring per tre

Galimberti a pagina 16

sviluppo delle nuove competenze diagnostiche e manutentive del motore elettrico. Con la consegna di un veicolo speciale alla toscana Autospurgo 90, realizzato su base Atego dalla marchigiana Ecoline Group, le soluzioni green promosse da Truck Italia entrano in un settore altamente specializzato come quello della sanificazione urbana.

Campanella a pagina 54

Allegato inserto sul mondo dei veicoli commerciali


IL MONDO DEI TRASPORTI

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N° 288 / Aprile 2020

INTERVISTA

ALDO BERNARDINI DIRETTORE TECNICO DELLA BRILLANTE AZIENDA CON SEDE A FAENZA

Ham Italia varca la frontiera del biometano MENTRE LA MAPPA GEOGRAFICA DEL RIFORNIMENTO DI GNL (METANO LIQUIDO) ALLA FINE DI QUEST’ANNO RAGGIUNGERÀ LE CENTO STAZIONI, CHE VENGONO AGGIORNATE SUL PIANO TECNOLOGICO, LA FILIALE ITALIANA DEL COSTRUTTORE IBERICO DI IMPIANTI AVVIA LA FILIERA DEL METANO PRODOTTO DA RIFIUTI SOLIDI E SCARTI VEGETALI. A GIORNI IL PRIMO PRODUTTORE A TORINO COMMISSIONATO DALLA LOMBARDA MAGANETTI: “È L’UNICA ALTERNATIVA AL GASOLIO, AZZERA LE EMISSIONI E PORTA IN NEGATIVO LA CO2: PIÙ VIAGGIA, PIÙ IL CAMION RICICLA SCARTO DI PROVENIENZA AGRICOLA”.

A

zienda globale con sede principale in Spagna, Ham, leader nella costruzione di impianti di rifornimento di GNL (Gas Naturale Liquefatto) e leader in Italia per la vendita di GNL, ha individuato molto presto nel nostro Paese una vocazione “green” da accompagnare con lo sviluppo, graduale ma rapido, di una rete di distributori di metano liquido da autotrazione. La filiale italiana del Gruppo, con uffici a Faen za, in provincia di Ravenna, è stata tra i protagonisti dello sviluppo del GNL in Italia, decisamente impressionante se si guardano i numeri: le stazioni di rifornimento nel 2017 si contavano sulle dita di una mano, nel 2018 sono arrivate a 25, l’anno scorso a 50 e quest’anno supereranno certamente quota cento. Di pari passo Ham Italia in questi tre anni ha visto raddoppiare le vendite di GNL per autotrazione, da 15mila tonnellate nel 2017 a 30mila nel 2018 e 55mila nel 2019. Ham Italia e il suo Direttore Tecnico, ingegner Aldo Bernardini, hanno sempre garantito il loro supporto nell’apertura degli impianti, con un’analisi preliminare delle

di MAX CAMPANELLA FAENZA

Uno degli impianti di biometano realizzati da Ham Italia, filiale italiana dell’azienda con sede principale in Spagna.

necessità e della domanda potenziale, con il successivo studio di fattibilità e il costante aggiornamento tecnologico dell’impianto. In ogni associazione di categoria, in particolare quelle degli autotrasportatori (ma anche della com mittenza), Bernardini è sempre presente per dare il suo sostegno in termini di consulenza e di comunicazione dei vantaggi del metano liquido. Oggi Ham Italia e il suo manager sono in prima linea nella nuova, avvincente sfida del biometano liquido. E, com’è già accaduto per il GNL, non sono parole ma fatti: entro qualche mese al massimo sarà operativo, a Torino, il primo impianto per la produzione di BioLNG, cui seguiranno altri sul territorio. L’obiettivo è chiarissimo: azzerare la CO2. E, anzi, renderne il tasso negativo: più il camion viaggia, più ricicla rifiuti proteggendo l’ambiente. Ma iniziamo dal metano liquido fossile. Quante sono oggi le stazioni di rifornimento? “Al momento - illustra Bernardini - gli impianti operativi a pieno regime sono una settantina, senza contare impianti privati fatti installare


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Il sistema di Ham Italia prevede la presenza di un display che chiede la tipologia di veicolo per il quale si effettua il rifornimento.

da aziende di autotrasporto per l’utilizzo esclusivo sui propri veicoli. Circa una ventina di stazioni però, registrano delle difficoltà legate alla temperatura del metano: nella sua composizione liquida, se rimane fermo per oltre due settimane raggiunge temperature troppo elevate per essere utilizzato. L’aumento così importante del numero di stazioni GNL ha giocoforza comportato questo problema in diverse stazioni. Ham Italia accompagna chi desidera installare un impianto già nella fase preliminare, per verificare se la domanda potenziale sarà in grado di consumare, una volta a pieno regime, la quantità di GNL adeguata per evitare questi problemi. Questo dipende da numerosi fattori che vanno verificati: prossimità di autostrade e linee a lunga percorrenza, scarsità di altri impianti nelle vicinanze, presenza di poli logistici ecc.”. È un po’ come il latte che scade se non viene consumato in pochi giorni? “Esattamente: essendo un prodotto che scade - prosegue Bernardini può creare problemi alle stazioni che lavorano meno. Del

resto il loro numero è cresciuto nettamente più dei camion a GNL: questi ultimi nel 2019 hanno registrato un aumento di quasi mille unità per raggiungere un parco di circa 2.500 veicoli; uno sviluppo importante ma le stazioni in un anno sono più che raddoppiate. Stiamo installando sistemi di raffreddamento dei quali l’utenza non si accorge: nella maggior parte dei casi, quando un distributore funziona bene e eroga rapidamente questo avviene perché è equipaggiato con un sistema di raffreddamento. Gli impianti seguiti da Ham Italia stanno tutti funzionando bene, perché dotati di questo sistema o perché hanno il giusto giro di clientela che evita il riscaldamento del prodotto e riescono a fornire un servizio di qualità alla clientela”. In questi due anni la tecnologia GNL nell’alimentazione dei veicoli ha fatto passi da gigante: Iveco e Scania, i due costruttori che propongono sul mercato camion a trazione e sclusiva a metano liquido, continuano a rinnovare i prodotti. Anche gli impianti stanno conoscendo uno sviluppo tecnologico? “Assolutamente

sì e - afferma Bernardini ben lo sanno gli autotrasportatori che utilizzano il metano liquido. L’adeguamento tecnologico più importante, che abbiamo realizzato in quasi tutte le nostre stazioni, riguarda il display che chiede la tipologia di veicolo per il quale si sta effettuando rifornimento: il sistema riconosce la marca e il modello di camion e individua la temperatura giusta per quel veicolo, che viene regolata mentre si effettua il rifornimento, anche in modalità self service. Nel passato è accaduto che il gas, a temperatura troppo bassa, causasse dei problemi, in qual che caso costringendo l’autista a fermarsi e chiedere soccorso. Oggi i veicoli in automatico rallentano la marcia se la temperatura del gas è troppo bassa. Con il nostro sistema il problema è risolto a monte: sono gli stessi autisti che, in una stazione, se devono scegliere optano per il distributore equipaggiato con display”. E veniamo alla prossima frontiera, che ormai Ham è sul punto di varcare, con la realizzazione di impianti di biometano liquido. “Ham ci

crede con convinzione e soprattutto - afferma Bernardini - vuole essere partecipe attivo di un passaggio dal metano al cento per cento fossile a quello a zero emissioni di CO2: pas saggio graduale ma che rap presenta l’unica scelta possibile e alternativa al ga-

Pagina 3 solio. Con l’arrivo della normativa Euro VII, i veicoli alimentati a gasolio faranno registrare emissioni equiparabili a quelle di un veicolo a GNL: considerando che la trazione elettrica, sempre che nel trasporto pesante sia realizzabile, è comunque tutt’altro che vicina, puntare al biometano è una scelta non solo ragionevole, ma quella più autenticamente ecosostenibile, che può salvare il pianeta dalla CO2”. Che cosa vuol dire esattamente biometano? “Si tratta di metano prodotto - precisa il Direttore Tecnico di Ham Italia - dalla decomposizione di scarti, la cui produzione, certificata, avviene utilizzando biomasse di scarto agricolo oppure civile: viene prodotto da aziende agricole che possono accedere ad appositi incentivi statali solo se il processo produttivo si basa su rifiuti o scarti vegetali della loro produzione, oppure dalla decomposizione del Forsu (rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata). Questo vuol dire che un camion che viaggia a biometano certificato non solo emette zero emissioni, ma riutilizza letame, recuperando il biometano che prima finiva in atmosfera, o ricicla scarti dalla produzione di cibo per animali, ad esempio gambi di mais. Oltre a polveri bassissime e alla CO2 ridotta a zero, si tratta del com bustibile più ecologico possibile: una soluzione che non ha rivali quanto a sistemi di trazione alternativi al gasolio”. Come sta procedendo Ham Italia nella diffusione del biometano? Quando vedremo le prime stazioni di rifornimento? “Abbiamo stretto accordi - precisa Bernardini - con due aziende agricole, una del nord e una del sud Italia, con le quali realizziamo questo tipo di economia circolare: en-

trambe utilizzano digestori nei quali vengono convogliati rifiuti solidi e scarti per produrre biometano, chiudendo una filiera perfetta dal punto di vista ecologico; a quel punto il metano viene liquefatto e portato nelle stazioni di servizio. Ham sta investendo su quanto offre il mercato a prezzi ragionevoli: 5mila tonnellate andranno in produzione a fine anno e stiamo trattando per altre 10-12 mila. L’obiettivo è soddisfare la domanda di aziende di trasporto che hanno una vocazione green tale da scegliere unicamente il biometano o di quelle che, utilizzando biometano misto a GNL, vogliono abbassare il livello di emissioni di CO2 della flotta”. Nel mese di aprile a Torino sarà operativo il primo impianto per la produzione di biometano liquido, commissionato dall’azienda di trasporti lombarda Maganetti: quale sarà la successiva evoluzione? “Tra fine anno e inizi 2021 - spiega il manager Ham Italia - la quantità disponibile sarà di almeno 20mila tonnellate che, stando ai dati del 2019, equivalgono a circa il 20 per cento del consumo di metano liquido fossile. Come Ham acquistiamo il biometano liquido con contratti di 10-15 anni, consentendo all’aziende agricole che lo producono di effettuare l’investimento sugli impianti di liquefazione. In questo modo otteniamo due risultati: diamo loro una valida alternativa all’immissione in rete, sottoforma di gas compresso, e portiamo sul mercato un biometano liquido a prezzi molto vicini al metano tradizionale liquido. Questa filiera è dunque rispettosa dell’ambiente ma anche economicamente sostenibile per i player coinvolti”. Ham Italia non si propone co me realizzatore degli impianti di liquefazione, ma semmai come consulente esperto in materia. Oltre alla lunga esperienza acquisita in materia da molto tempo, “Nel 2019 - afferma Bernardini in conclusione - il Gruppo Ham ha rilevato la FNX Liquid Natural Gas, azienda che realizza impianti di liquefazione di grandi dimensioni, prevalentemente su pozzi di metano americani, per volumi da minimo 50 tonnellate al giorno; in Italia l’esigenza si ferma a 5, massimo 7-8 tonnellate per gli impianti più grandi. A noi sta a cuore realizzare progetti condivisi che si basano sul futuro utilizzo del biometano e mettiamo per questo a disposizione il nostro know-how, indirizzando clienti finali e aziende interessate nei loro investimenti, seguendo un iter rispettoso e sostenibile per l’ambiente e sul piano economico”.

NUOVE SOLUZIONI PER FAVORIRE L’ESPANSIONE EUROPEA DEL GNL DA AUTOTRAZIONE

COMODATO E GESTIONE CONSORTILE PER L’UTILIZZO DA PARTE DEI VETTORI C ontestualmente all’avvio delle stazioni di biometano liquido, Ham Italia prosegue la sua campagna di realizzazione di impianti di GNL, con 17 punti in fase di avvio rapido sul territorio italiano. “Dopo quelle di Frosinone-Ferentino, Brescia-Lonato e Chieti - illustra Aldo Bernardini - a breve apriranno le stazioni di Asti, Vasto, Ravenna, L’Aquila e due su richiesta di Q8 a Livorno e nella Bergamasca”. Accanto a queste stazioni di pubblico esercizio, prosegue a macchia d’olio la diffusione di impianti a uso privato, che Ham realizza presso la sede di aziende di trasporto che hanno numeri importanti di veicoli a GNL nel parco. “Se i veicoli alimentati a GNL - il sug-

gerimento dell’ingegner Bernardini - è intorno alle cinque unità non c’è molto beneficio. Ma quando si superano i 15 camion a GNL l’investimento è opportuno, sia per ricavi economici, quanto per praticità: se un veicolo parte con il pieno, perde meno tempo a fare rifornimento: guadagnare tempo è oggi un’istanza decisiva per chi trasporta”. Tra le opportunità proposte da Ham quella del comodato: l’impianto viene realizzato e resta di proprietà Ham Italia, ma il trasportatore può utilizzarlo per un periodo determinato nel contratto stipulato. E se un’azienda di trasporto -come spesso accade in Italia - utilizza molti vettori monoveicolari o con poche unità, come può incentivare l’utilizzo del

GNL se l’accesso all’impianto privato è previsto per legge solo per i veicoli di sua proprietà? Ham Italia ha trovato la soluzione anche per questo. “Abbiamo fondato il CLI (Consorzio LNG Italia, ndr) - aggiunge Bernardini - che si assume la gestione dell’impianto: in questo modo ogni vettore, qualunque sia la sua provenienza, può farvi rifornimento. I prossimi sei impianti privati in fase di apertura si stanno avviando tutti con questa formula, molto vantaggiosa per il trasportatore”. Il trend è in continua crescita, in vista dell’apertura del sito produttivo GNL di Ravenna che velocizzerà gli approvvigionamenti: oggi il GNL proviene via autobotte dalla

Francia. “Lo sviluppo del GNL - conclude Bernardini - interessa l’Italia e l’intera Europa. Ham sta investendo per sostenere la crescita della domanda: è stata acquisita l’azienda Vacuum, per soddisfare la domanda di serbatoi, la cui consegna dai brand premium ha raggiunto i sei-sette mesi. E abbiamo una flotta di 27 autobotti per il trasporto dalla Francia all’Italia: continuiamo ad accompagnare questo sviluppo seguendo la nostra strategia, che punta ad affiancare i partner sul piano tecnico, non a fare numeri a tutti i costi: a volte arriviamo a sconsigliare l’apertura di una stazione, se questa non si basa su indicatori che ne fanno prevedere un’adeguata crescita dei trasportatori clienti”.


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SOCOM NUOVA / IVECO ACCOMPAGNA DA

I

Con Abaco trasporti e

MAX CAMPANELLA NOLA

l coraggio di continuare a investire su strutture, risorse e professionalità; la scelta di un trasporto “green”, puntando su metano liquido e intermodale strada-rotaia; la capacità di accogliere le sfide e considerare le questioni da affrontare come traguardi da raggiungere e superare; la forza di ricominciare, di non lasciarsi mettere nell’angolo dalle situazioni difficili, vivendole con tutte le difficoltà del caso come opportunità di cambiamento e evoluzione. So no valori che stanno alla base del successo di Abaco, una delle flotte più rappresentative d’Italia, che dalle sue origini campane è diventata oggi leader nazionale, trovando in Iveco e nella sua Concessionaria di Napoli Socom Nuova un riferimento per il parco dei trattori stradali, di cui fanno parte ben 140 unità a trazione LNG (gas naturale liquefatto). Frutto delle recenti acquisizioni del 2019, i trattori Iveco li vediamo in partenza dal piazzale di Nola, a pochi passi da nuovo Polo logistico campano, dove oggi ha sede Abaco: 35mila mq di proprietà, di cui 6mila di magazzino e altrettanti di uffici, con spazi concessi in affitto a terzi nonché ad aziende del gruppo. Incrociamo i fratelli Luigi, 44 anni, e Vincenzo Ambrosio, 42 anni: due giovani manager che hanno saputo costruire, sulla base di quanto rea lizzato dal padre e dallo zio, un’azienda che oggi opera con sedi da Potenza ad Atessa, da Bologna a Torino-Rivoli, da Verona a Trento fino a Wolfsburg in Germania. Il primogenito porta il nome del nonno, che negli Anni Cinquanta utilizzava automezzi pesanti per la sua attività di commerciante. I figli Giuseppe e Pasquale operano soprattutto con carichi nel settore industriale, nel bacino di servizio per il sito di Bagnoli, effettuando tratte nazionali nord-sud. Il primo step evolutivo quando Alfa Romeo apre lo storico stabilimento di Pomigliano d’Arco e gli Ambrosio sono tra le aziende coinvolte nel trasporto del materiale necessario alla sua costruzione. I fratelli dimostrano sul campo la loro competenza e un’innata vocazione al servizio, affiancati come sono da donne manager in ruoli di pun ta: traffico e gestione degli autisti sono competenza femminile, ieri e tuttora. Ancora oggi sul piazzale di Nola sono gli autisti a ricordare quei due imprenditori vecchio stampo, dalla visione avveniristica, che “sapevano usare le parole giuste” quando si trattava di trovare una soluzione, risolvere un problema, affrontare le difficoltà: “A vol te bastava guardare nei lo ro occhi per sentirti incoraggiato e rimetterti alla guida del camion”. Gli Ambrosio iniziano con i carichi completi (e non solo) per l’Alfa Romeo e la flotta cresce di pari passo al boom dell’automotive, che nel 1980 porta il Gruppo Fiat ad acquisire il sito di Pomigliano.

OGGI CON 300 TRATTORI, 600 SEMIRIMORCHI E ALTRETTANTI DIPENDENTI, LA FLOTTA CON SEDE PRINCIPALE A NOLA SI COLLOCA TRA I LEADER NELLA CATENA DELLA SUPPLY CHAIN, CON UNA FORTE VOCAZIONE “GREEN” ESPRESSA NELLA PRESENZA DI 140 STRALIS LNG. NATA NEGLI ANNI SESSANTA COME EVOLUZIONE DELL’ATTIVITÀ COMMERCIALE DEL NONNO LUIGI, L’AZIENDA OGGI È GUIDATA DALLA TERZA GENERAZIONE DELLA FAMIGLIA AMBROSIO: I DUE DINAMICI MANAGER QUARANTENNI LUIGI E VINCENZO, CHE L’HANNO CONDOTTA OLTRE I CONFINI GEOGRAFICI NAZIONALI, APRENDO NUOVI RAMI DI ATTIVITÀ.

Da sinistra: Vincenzo Ambrosio, Amministratore delegato Abaco; Michele Valiante, Amministratore delegato Socom Nuova e Luigi Ambrosio, Presidente del Cda di Abaco.

L’azienda di trasporti campana fa parte dei fornitori scelti da Fiat e i camion Ambrosio collegano i siti produttivi del gruppo, in primis Pomigliano e Arese. Gli Ambrosio si occupano della raccolta del materiale dei fornitori Fiat, che viene stoccato e poi distribuito nei vari stabilimenti. Per l’esigenza di una struttura a Torino nel 1995 nasce Abaco con sede a Rivalta, specializzata in servizi di logistica integrata, con una piattaforma di oltre 8mila mq: nella tratta Genova-Termini Imerese sono avviate le prime operazioni intermodali. Quando, nel 1997, Pasquale viene improvvisamente a mancare, l’azienda conta 35 veicoli di proprietà e dà lavoro a diversi vettori. La scomparsa dell’imprenditore rappresenta un autentico bivio per gli Ambrosio: “O mollavamo tutto o ci mettevamo alla prova in prima persona: abbiamo scelto la seconda via”, afferma Luigi. Il giovane si trasferisce a Torino. Sono anni di gavetta, per lui, seguito nell’esperienza torinese dal fratello Vincenzo. Negli Anni Duemila Abaco continua a specializzarsi nell’automotive con servizi logistici e cargo, nei quali ha acquisito una competenza e ha investito in infrastrutture con le sedi di Atessa, Melfi, Cassino e Pomigliano. Pronti a mettere a disposizione il know-how dell’azienda, i due manager quarantenni puntano su elettrodomestici, beveradge e alimentare: apre l’hub di


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SEMPRE LO SVILUPPO DELL’AZIENDA CAMPANA

logistica di precisione

Carinaro, in provincia di Caserta, destinato a diventare autentico punto di riferimento per le operazioni di trasporto e logistica, oggi equipaggiato con 20mila mq di celle frigo (0-4 gradi) per i viaggi a temperatura controllata. Sulla base degli ordinativi del giorno precedente, ogni mattina da Carinaro partono veicoli che riforniscono i punti vendita di colossi quali il Gruppo Expert e supermercati della GDO del Centro e Sud Italia per food e non food. Nel 2014 Abaco inizia a ope rare per primarie aziende internazionali e, nel 2015, consolida il suo ruolo di multinazionale con una nuova piattaforma all’interporto di Rivoli, con accesso diretto ai flussi internazionali e un binario-rotaia che raggiunge l’interno del magazzino. Sono anni di cospicui investimenti su figure manageriali con importante background estero, nonché sul parco veicoli e su strutture dirette in Germania. Abaco continua a diversificare la sua attività nelle categorie merceologiche e diventa fornitore di colossi della vendita on line, proponendosi con una flotta giovane e funzionale ad ogni tipo di mission, dall’ultimo miglio ai corrieri al lungo raggio. Oggi la flotta

conta circa 300 trattori stradali, il 95 per cento dei quali a marchio Iveco, dell’età media di meno di tre anni. Nel 2015, seguendo la sua vocazione green, Abaco è tra le prime aziende del Sud Italia a sce-

gliere gli Stralis LNG. “Inizialmente - ammette Vincenzo Ambrosio - non è stato facile, per l’assenza di infrastrutture per il rifornimento: gli acquisti seguivano la logica del rispettare le nuove normative di

conformità ai vincoli Euro, nel confronto con la Concessionaria Socom Nuova, e dopo l’Euro VI abbiamo puntato sull’LNG. Forse troppo presto. Abbiamo investito continua Vincenzo - sulla rea-

In alto l’impianto di rifornimento LNG installato nel piazzale di Nola dell’azienda Abaco.

lizzazione di un impianto LNG di nostra proprietà, che è stato il primo del Sud Italia. Oggi siamo soddisfatti, sia per l’efficienza dei veicoli sia per la continua espansione della rete distributiva”.

Sono 140 gli LNG che, affiancandosi a tutti gli altri Euro VI, trainano circa 600 semirimorchi Hupac per l’intermodale e Ro-Ro via mare; Kögel è il marchio preferito per i centinati, Lamberet per i frigoriferi. Nel parco troviamo motrici Eurocargo, Progetto 18, 220 furgoni per l’ultimo miglio, alcuni dei quali elettrici, e persino scooter per le consegne di ordini via web. “Gli hub - precisa Luigi - sono collegati tra loro dai veicoli industriali, mentre le consegne 7/7 su tre turni, sabato e domenica compresi, vengono effettuate con furgoni o scooter nei centri urbani”. Oggi Abaco conta 14 sedi per complessivi 120mila mq, dà lavoro a 600 dipendenti di cui 480 autisti: un salto evolutivo rispetto al 1997, quando le unità in forza all’azienda campana erano 50. Nel 2019 ha chiuso l’esercizio con un fatturato di 55 milioni di euro, in crescita del 5-6 per cento rispetto all’anno precedente. Ma lo spirito resta quello di sempre, quello che ha sempre caratterizzato anche i predecessori: “La crisi dell’automotive, e le continue tensioni economiche internazionali - afferma Luigi - stanno mandando in picchiata alcuni settori: vorrà dire che è il momento di investire per consolidare la partnership con i clienti più importanti e aprirsi a nuovi canali”. A Nola, dove la sede è operativa dal 2016, stanno per sbarcare grossi player internazionali: quando si investe con cognizione di causa, i frutti prima o poi si raccolgono.

Maurizio Trama, Demo Driver di Socom Nuova.

PRIMA GIOVANNI BATTISTA VALIANTE OGGI IL FIGLIO MICHELE RIFERIMENTO IVECO

CON IL DEALER DI NAPOLI UNA PARTNERSHIP CHE RISALE AI FONDATORI L a partnership tra Abaco e Socom Nuova poggia le basi sulla stima e amicizia che legava Giovanni Battista Valiante, fondatore della Concessionaria Iveco di Napoli, ai fratelli Giuseppe e Pasquale Ambrosio. Un rapporto che prosegue oggi con le nuove generazioni al timone delle aziende, nelle persone di Michele Valiante e dei fratelli Luigi e Vincenzo Ambrosio. “Abaco - afferma Valiante, Amministratore

delegato Socom Nuova - è un cliente che rende orgogliosi noi come fornitori e il Sud Italia per l’espressione di un’eccellenza europea nel trasporto e nella logistica. Hanno fatto scelte importanti, quali l’LNG, e Iveco è al loro fianco ogni volta che affrontano nuove sfide, come il trasporto rifiuti, segmento nel quale sono operativi dall’anno scorso come gestore ambientale. Oltre ai prodotti, tutti di nuova generazione,

Iveco mette a loro disposizione i contratti di manutenzione, che si basano su quella che è la forza del nostro marchio: una rete capillare che ovunque, in Italia e Europa, consente di viaggiare in serenità, sapendo che in caso di problemi c’è sempre un riferimento”. Le rotte portano i camion Abaco in tutta Europa e Regno Unito fino ai Paesi dell’Est, per il trasporto anche in regime ADR (merci peri-

colose come vernici chimiche); 20 milioni i km percorsi ogni anno, due milioni le tonnellate trasportate in 40mila spedizioni. “In questi 15 anni - aggiunge Valiante - ho assistito in prima persona alla crescita dell’azienda, guidata da due fratelli che nella condivisione hanno trovato e trovano la forza di sviluppare il business, senza mai dimenticare le radici che li uniscono”.


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MERCEDES-BENZ / MERBAG CONSEGNA DIECI NUOVI ACTROS ALLA SPIZ TRASPORTI

Una flotta al servizio dell’intermodalità

L

CRISTINA ALTIERI CUSAGO

i coccola i suoi autisti Roberto Spizzirri. Come solo un lavoratore che parte da zero sa fare. Una persona che quel volante l’ha impugnato a lungo, che quelle strade le conosce a memoria. E allora oggi, che sono passati vent’anni dal giorno in cui, conclusa la leva e con la classica patente militare in tasca, si metteva alla guida di un camion, costretto a prendere in mano la sua vita in seguito alla scomparsa prematura del padre, anche lui autotrasportatore, oggi che la sua azienda fattura 15 milioni di euro all’anno, è lui a sce glie re. E sceglie solo i mezzi migliori. Merbag, Concessionaria Daimler Trucks per il Nord Italia, ha appena consegnato alla sua Spiz Trasporti dieci nuovi Mercedes-Benz Actros, ed entro la fine dell’anno ne arriveranno altre otto unità. “Al l’inizio - comincia a raccontare Roberto Spizzirri non potevo permettermeli, ma oggi voglio solo mezzi top di gamma. La nostra flotta è costituita esclusivamente da vei coli di marchi premium, più o meno equamente distribuiti tra Mercedes-Benz e la svedese Scania. E nessuno dei miei mezzi supera i cinque anni di vita: preferisco investire nel leasing dei veicoli che perdere tempo e quindi guadagni preziosi tenendo fermi i mezzi in officina per le riparazioni”. Ma torniamo all’inizio. In un Paese cresciuto con il trasporto su strada oggi le aziende del settore spesso fanno capo alla seconda o alla terza generazione di proprietari. La storia di Roberto Spizzirri è diversa. Lui ha solo 39 anni, e quando iniziava la sua avventura ne aveva appena 19. “Di giorno - prosegue - lavoravo guidando il camion, la sera seguivo i corsi per ottenere l’au torizzazione all’autotrasporto in conto terzi. Una volta ottenuta la licenza acquistai il mio primo veicolo”. Solo undici anni dopo il volume di affari e le persone coinvolte dall’attività messa in piedi da “Spiz” richiedeva il passaggio da azienda individuale a SRL. “Avevamo costituito continua il numero uno dell’azienda di Cusago, in provincia di Milano - una flotta di trenta camion e raggiunto un fatturato di quattro milioni

IN VENT’ANNI ROBERTO SPIZZIRRI HA CREATO UN AUTENTICO IMPERO. QUAL È SUO SEGRETO? ESSERSI SPECIALIZZATO NEL TRASPORTO INTERMODALE E AVER SELEZIONATO UNA SQUADRA DI GIOVANI, ANZI, DI GIOVANISSIMI. OLTRE A UN PARCO VEICOLI DI ALTISSIMA QUALITÀ FIRMATO AL CINQUANTA PER CENTO DALLA CASA DI STOCCARDA.

di euro. Era un passaggio necessario. Da allora siamo cresciuti del 15-20 per cento ogni anno”. L’intuizione di Spizzirri è di quella ritagliarsi una nicchia: il trasporto intermodale. Negli ultimi anni questo settore ha conosciuto uno sviluppo importante: sono aumentati i treni intermodali, quel li cioè che trasportano container, casse mobili e semirimorchi. Ovvio che intorno a questo cambiamento ci fosse lo spazio per lo sviluppo delle attività che servono questa tipologia di trasporto. “Il 99 per cento dei nostri clienti - precisa Spizzirri - sono esteri e si tratta di operatori intermodali come la belga ECS European Containers o l’olandese Samskip Multimodal, una delle più grandi a ziende di trasporto europee. E noi ci siamo su tutto: container, casse mobili, cisterne, fri goriferi, semirimorchi, la nostra offerta è molto diversificata. Gestiamo circa 130 viag gi al giorno, e l’80 per cento sono eseguiti da mezzi di nostra proprietà, in minima

parte li affidiamo a vettori esterni. Il nostro punto di forza? La specializzazione indubbiamente, ma pure il fattore età è importante: delle 17 persone che lavorano in ufficio, io sono il più anziano, e fa ridere usare questa parola per una persona di 39 anni. Ma considerate che il giovane del gruppo ha 20 anni”. E sarà perché ha iniziato a lavorare presto, ma è evidente come Roberto Spizzirri tenga

molto ad avere menti fresche al servizio della sua azienda. Gli operativi sulla strada sono invece 73: tutti assunti direttamente da Spiz Trasporti. Tanto lavoro premiato anche un po’ da una fortunata congiuntura: “In nome della sostenibilità molte aziende incentivano il trasporto intermodale che rende possibile ca ricare sul semirimorchio più merce che su strada (44 ton nellate nell’intermodale,

La cerimonia di consegna e, in alto, i nuovi Mercedes-Benz Actros forniti dalla Concessionaria Merbag a Spiz Trasporti.

40 su strada), con tutti i conseguenti risparmi in termini di consumi e emissioni. In più la nostra flotta è tutta Euro VI - precisa Spizzirri - quindi sia mo green su più fronti”. Nien te LNG? “No. Le rotte che vengono seguite dal trasporto intermodale - spiega il CEO della Spiz Trasporti non sono fisse: c’è necessità di adattarle ogni volta in base alle esigenze dei clienti, e la rete di rifornimento non è ancora capillare. Con il gasolio è diverso, e poi abbiamo un distributore di carburante e uno di adblue presso la nostra sede, e così è tutto molto più comodo”. Oggi i truck della Stella di proprietà della Spiz Trasporti sono 35 e, come anticipato, entro la fine dell’anno ne arriveranno altri otto. I dieci che sono appena stati consegnati da Merbag sono Actros 1845, la quinta generazione dunque dell’ammiraglia della Casa di Stoccarda. I veicoli sono equipaggiati con motore Euro 6D e con un corredo tecnologico all’avanguardia che assicura la massima sicurezza e il

miglior contenimento dei costi d’esercizio. Tra i dispositivi che facilitano la vita a bordo del nuovo Actros ci sono le MirrorCam sostitutive dei retrovisori tradizionali, capaci di offrire una visuale ottimale dell’area intorno al veicolo, e il Multimedia Cockpit, interfaccia multimediale user friendly con ampie funzionalità, per maggiore comfort di lavoro e d’uso del veicolo. Ma ancora, il nuovo Actros monta di serie il sistema Predictive Powertrain Control evoluto, che consente di risparmiare il cinque per cento in più sui consumi di carburante riconoscendo l’andamento della strada e adattando di conseguenza lo stile di guida. E infine non mancano l’Active Brake Assist 5 di serie, il sistema di frenata automatica di emergenza, e il Traf fic Sign Assist, il dispositivo intelligente di riconoscimento automatico dei segnali stradali ottimizzato per il trasporto a lungo raggio. Chiedere a Roberto Spizzirri se sia soddisfatto della sua scelta sembra pleonastico.

Per Daimler Trucks 2019 archiviato con un buon utile e si progetta il futuro

La divisione Autocarri chiude il terzo miglior esercizio D aimler Trucks ha chiuso l’esercizio 2019 con un utile operativo pari a 2,5 miliardi di euro che, nonostante il calo dell’11 per cento rispetto al 2018, si conferma il terzo miglior esercizio nella storia della Divisione. Il fatturato è cresciuto rispetto all’esercizio precedente, attestandosi su 40,2 miliardi di euro, mentre le vendite, dopo l’anno record del 2018, sono complessivamente diminuite del 6 per cento, passando da 517.300 unità nel 2018 a 488.550 nel 2019. Per il 2020 Daimler Trucks mette in conto condizioni congiunturali particolarmente impegnative nei principali mercati di vendita e prevede che la

domanda per i veicoli industriali pesanti diminuirà in modo significativo nel mercato nordamericano. Il parametro di confronto è rappresentato dall’altissimo livello del 2019. “Il 2019 - precisa Martin Daum, Chairman del Board di Daimler Truck - è stato un anno solido. Con 2,5 miliardi di euro, abbiamo ottenuto un risultato di tutto rispetto. Abbiamo reagito al vento contrario della congiuntura economica in regioni chiave, adeguando la nostra produzione di conseguenza. Continueremo a promuovere e a sostenere la trasformazione del nostro settore. La chiave del successo è rappresentata dal livello degli utili da destinare agli

investimenti in tecnologie del futuro. In questo modo riusciremo a realizzare una trasformazione sostenibile verso i trasporti del futuro automatizzati, interconnessi ed a zero emissioni.” Daimler Trucks ha, dunque, deciso di introdurre a livello aziendale una serie di misure finalizzate all’incremento dell’efficienza. E per farlo, considerando il momento economico poco favorevole, l’unica soluzione è tagliare le spese. In Europa i costi del personale verranno tagliati di 300 milioni di euro entro il 2022, anno entro il quale anche i costi variabili dovranno essere ridotti di 250 milioni di euro. Al

riguardo, un esempio è rappresentato dal nuovo ’box’ per la depurazione dei gas di scarico - un componente chiave particolarmente costoso dei truck moderni - nettamente più efficiente e, al contempo, più economico. In questo modo nel 2020 e nel 2021 le Divisioni Daimler Trucks e Daimler Buses potranno investire complessivamente una media di 1,7 miliardi di euro l’anno in attività di ricerca e sviluppo. L’obiettivo è realizzare una flotta ’CO2 free’ a trazione elettrica nonché implementare ulteriormente l’automatizzazione e il collegamento in rete sia dei truck che degli autobus.


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GRUPPO TORELLO / L’IMPEGNO INARRESTABILE DI UNA PRIMARIA AZIENDA DEL TRASPORTO

Filiera alimentare garantita anche nell’emergenza

U

FABIO BASILICO MONTORO

no degli argomenti più dibattuti nel corso del progredire dell’emergenza Coronavirus riguarda l’importanza del trasporto e della logistica nell’assicurare gli approvvigionamenti necessari a garantire la disponibilità di prodotti alla cittadinanza italiana costretta a limitare al massimo le uscite di casa e gli assembramenti pubblici. In primis, si tratta di prodotti alimentari e farmaceutici. Senza contare gli approvvigionamenti necessari a rifornire le corsie ospedaliere e i reparti di terapia intensiva dove sono ricoverati i contagiati da Covid-19 e dove migliaia di medici e infermieri svolgono il loro preziosissimo lavoro. Autisti e aziende di trasporto e logistica stanno dando il massimo, in condizioni operative tutt’altro che facili, non solo dal punto di vista sanitario ma anche in relazione alla gestione economica delle attività. In prima linea ci sono naturalmente le aziende della filiera agroalimentare. Tra queste, il Gruppo Torello, solida e articolata realtà campana con quartier generale a Montoro, in provincia di Avellino, tra i primari protagonisti del sistema dei trasporti e della logistica, in primis della filiera alimentare con la logistica di magazzino, il trasporto alimentare di fresco e secco su rotte nazionali e internazionali e la distribuzione dell’ultimo miglio.Un azione a 360 gradi che continua giorno dopo giorno, anche in piena emergenza Coronavirus. “Come tutti i nostri connazionali stiamo vivendo un incubo che speriamo passi presto - esordisce Umberto Torello, Responsabile commerciale e operativo, intervistato insieme alla sorella Concetta, Responsabile finanziario e amministrativo (con il terzo fratello Antonio, Responsabile service e acquisti, rappresentano la seconda generazione alla guida dell’azienda fondata da papà Nicola) - Per affrontare responsabilmente l’emergenza Coronavirus, abbiamo innanzitutto provveduto a organizzare squadre e tavoli di confronto per tutti i nostri 2.000 dipendenti, di cui 1.200 autisti. Ci atteniamo scrupolosamente alle regole impartite dalle autorità competenti e promuoviamo lo smart working dove è possibile. Siamo un’azienda di trasporto e non è certo risolutivo delegare tutto il lavoro da remoto. È indispensabile che gli operativi siano fisicamente presenti nelle sedi di riferimento: per rispettare i divieti di assembramento, abbiamo provveduto a organizzare dei turni di rotazione tra i dipendenti”. Naturalmente, i provvedimenti emergenziali coinvolgono tutto il Gruppo, in Italia e all’estero. Oggi la galassia Torello è formata da cinque

PRIMARIO ATTORE DELLA FILIERA ALIMENTARE IN AMBITO NAZIONALE E INTERNAZIONALE, DAI TRASPORTI A LUNGO RAGGIO ALLA DISTRIBUZIONE LAST MILE ALLA GESTIONE DELLA LOGISTICA DI MAGAZZINO, IL GRUPPO DI

MONTORO NON HA MAI SMESSO DI SVOLGERE LA SUA PREZIOSA

ATTIVITÀ PER GARANTIRE L’APPROVVIGIONAMENTO DI PRODOTTI FRESCHI E SECCHI NELLA FASE PIÙ ACUTA DELL’EMERGENZA CORONAVIRUS.

RITRATTO DI UN’AZIENDA DAI SOLIDI

VALORI FAMILIARI, COSTANTEMENTE IN CRESCITA E APERTA ALLE NUOVE SFIDE DEL MERCATO.

aziende: Torello Trasporti; TN Service; DIF (Distribuzione Italiana Freschi), che aggrega trasportatori locali specializzati nel trasporto a temperatura controllata da 0 a +4 gradi; le controllate TN Logistica SK a Bratislava (Slovacchia) e TN Logistika SK-RO a Pitesti (Romania). Si aggiunge la filiale diretta in Francia, a Saint Quentin Fallavier. “Copriamo tutte le rotte internazionali europee occorrenti nella filiera alimentare di fresco e secco -continua Umberto Torello -Oltre ai trasporti,

ci occupiamo di logistica di magazzino con la disponibilità di un’area di oltre 100mila mq (di cui il 10-12 per cento adibito a magazzini fresco) e negli ultimi anni abbiamo investito molto nella distribuzione dell’ultimo miglio. Abbiamo così completato la filiera distributiva alimentare”. Oltre a quella diretta francese, Torello dispone di altre filiali in Italia: Prato, Piacenza, Padova, Imola, Verona, Calderare di Reno (Bo) e Dronero (Cn). “La flotta di veicoli di pro-

Da sinistra: Umberto, Nicola, Concetta e Antonio Torello.

prietà comprende più di 1.000 trattori (60 per cento Mercedes-Benz e 40 per cento di altri brand), oltre 1.500 semirimorchi e più di 70 motrici per la distribuzione last mile precisa Concetta Torello - Abbiamo in corso inoltre partnership con trasportatori medio-piccoli in Italia e nei Paesi esteri. La percentuale di veicoli Euro 6 ha raggiunto quasi il 90 per cento del totale della flotta. L’impegno per la sostenibilità ambientale è diventata una priorità per l’intero Gruppo. Nel 2020 contia-

mo di azzerare il gap Euro 6 per arrivare ad avere una flotta completamente in linea con i moderni standard di riferimento per il contenimento delle emissioni inquinanti e la riduzione dei consumi di carburante”. Quella della famiglia Torello è una storia di passione, determinazione, capacità imprenditoriali. Tutti valori ereditati dal fondatore e fatti propri dai tre fratelli oggi alla guida del Gruppo. “Il fatto di avere come punto di riferimento la famiglia ci stimola ogni giorno a fare dell’unità un valore fondamentale per lavorare sempre al meglio aggiunge Concetta Torello Unità significa condivisione con tutti i nostri dipendenti, verso i quali manteniamo un rapporto di costante fiducia e collaborazione a tutti i livelli. La passione comune vince la stanchezza e le inevitabili difficoltà di un lavoro impegnativo, ci aiuta ad affrontare con coraggio e umiltà le sfide di un mercato sempre più complesso”. La crescita progressiva del business di Torello è ben testimoniata dall’andamento degli ultimi anni, caratterizzati da un trend positivo costante. “Nel 2019 abbiamo ulteriormente aumentato le performance del Gruppo rispetto al 2018, passando da un fatturato di 190 milioni a oltre 200 dice ancora Umberto Torello Il chilometraggio totale coperto è salito da 113 milioni di km nel 2018 a 115 milioni nel 2019. Abbiamo anche incre-

mentato il numero dei dipendenti, passati da 1.800 a circa 2.000. Ogni an no in tutti i segmenti operativi registriamo un aumento dal 7 al 10 per cento, con particolare riferimento alle recenti ot time performance in ambito logistica di magazzino e distribuzione ultimo miglio, due settori dove investiamo e vo gliamo crescere per offrire al cliente finale un servizio a 360 gradi che parte dal trasporto del prodotto dal sito produttivo al magazzino dove viene preparato per la successiva consegna. Non ci limitiamo a operare per i clienti della Grande Distribuzione Organizzata ma puntiamo a soddisfare nel migliore dei modi anche le esigenze della distribuzione al dettaglio, quella che arriva direttamente alla signora Maria, al consumatore finale”. Sono diversi i progetti in cantiere che il Gruppo Torello sta realizzando per migliorare ulteriormente il suo servizio. “Per quanto riguarda la Grande Distribuzione Organizzata c’è un piano di ampliamento delle filiali strategiche - spiega Concetta Torello - Inoltre, stiamo procedendo all’ampliamento della rete distributiva e stiamo investendo sulla flotta in chiave Euro 6 in linea con i nostri tradizionali programmi di rinnovo e di ammodernamento costante del parco mezzi. Nel contempo, proseguiamo con i corsi di formazione riservati a tutti i dipendenti, non solo gli autisti che seguono una formazione teorica e pratica costante e specifica, realizzata anche grazie alla preziosa collaborazione con Mercedes-Benz”. “Ci auguriamo naturalmente che il 2020 confermi il nostro trend di crescita ma le incertezze determinate dall’emergenza sanitaria nazionale e internazionale non facilitano le previsioni - conclude Umberto Torello - Del resto, per il nostro ruolo e per il settore in cui operiamo, quello alimentare, ci siamo tro vati nella condizione di non poter chiudere, come han no fatto altre aziende per limitare al massimo i rischi del contagio da Coronavirus. Abbiamo quindi continuato a operare ma in condizioni limite determinate soprattutto dalla difficoltà di gestire il normale bilanciamento dei carichi tra andata e ritorno. I controlli per uscire dai confini nazionali sono diventati lunghi e laboriosi nei passaggi e il divieto di entrare in Italia, imposto da altri Paesi europei per limitare il contagio, ci ha privati della possibilità di disporre in modo ordinato dei carichi di ritorno. Confido dunque nel fatto che, una volta superata l’emergenza e ritornati alla normalità, le istituzioni si attivino per sostenere le aziende di trasporto e logistica che non hanno mai chiuso perché la loro attività era ed è di fondamentale importanza per l’intera collettività”.


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GAS NATURALE / ENGIE ITALIA E IVECO INAUGURANO LA STAZIONE DI RIFORNIMENTO A TORINO

Nel cuore del trasporto “

LA NUOVA STAZIONE DI RIFORNIMENTO DI GAS NATURALE LIQUIDO E COMPRESSO SORGE A TORINO EST, SU STRADA DELLE CASCINETTE, A DUE PASSI DAL CNH INDUSTRIAL VILLAGE E ADIACENTE ALLA STRUTTURA DELLO STORICO DEALER IVECO ORECCHIA. SVILUPPATA SU UN’AREA DI OLTRE 5MILA MQ E REALIZZATA IN PARTICOLARE PER I VEICOLI PESANTI, LA STAZIONE ENGIE-IVECO È COMPOSTA DA DUE EROGATORI DI LNG E 4 DI CNG, NONCHÉ DA ALCUNE COLONNINE DI RICARICA PER VEICOLI ELETTRICI ALIMENTATE DA UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO SITUATO SUL TETTO. come leader nella transizione a zero emissioni di CO2 - e Iveco, costruttore leader europeo nella propulsione a gas naturale.

FABIO BASILICO TORINO

Insieme per ridurre la CO2”. È l’impegno che hanno assunto Engie Italia e Iveco inaugurando la nuova stazione di rifornimento di gas naturale liquido o compresso a Torino Est, su Strada delle Cascinette, a due passi dal CNH Industrial Village e adiacente alla struttura dello storico dealer Iveco Orecchia. La stazione di rifornimento nasce a seguito dell’accordo siglato nel 2017 tra Engie Italia - player dell’energia e dei servizi, guidata dall’obiettivo di affermarsi

IMPEGNO PER L’AMBIENTE

Ubicata nella zona strategica a est di Torino, all’incrocio della rete di trasporto (autostrade, tangenziale), sviluppata su un’area di oltre 5mila mq e realizzata in particolare per i veicoli pesanti, la stazione Engie-Iveco è composta da 2 erogatori di LNG e 4 di CNG, nonché da alcune colonnine di ricarica per veicoli elettrici alimentate da un im-

pianto fotovoltaico situato sul tetto. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti Mihai Daderlat, Business Director Mercato Italia Iveco, e Domenico De Rosa, Amministratore delegato del Gruppo SMET, realtà primaria dei trasporti e della logistica particolarmente attenta all’operatività sostenibile e cliente di riferimento per la nuova stazione di rifornimento torinese. La stazione è aperta a tutti i tipi di veicoli a gas naturale dalle 6 alle 21, dal lunedì al venerdì. Il progetto concretizza l’impegno di Engie nel contribuire allo sviluppo della mobilità sostenibile, focaliz-

DOMENICO DE ROSA, AMMINISTRATORE DELEGATO DEL GRUPPO SMET

“IL METANO PREZIOSO ALLEATO NELLA NOSTRA STRATEGIA INTERMODALE“ A ll’inaugurazione della stazione EngieIveco è intervenuto anche Domenico De Rosa, Amministratore delegato del Gruppo SMET, leader europeo nel trasporto intermodale fortemente impegnato sul fronte del trasporto e della logistica sostenibili. “Siamo da tempo stimolati alla riflessione sulle trazioni alternative - ha detto De Rosa - Il nostro Gruppo è riconosciuto come leader nell’intermodalità marittima in Europa ed è il primo Gruppo operante nell’intermodalità mediterranea. Decliniamo il concetto di mobilità sostenibile nella sua accezione più ampia. Oggi sviluppiamo 30 company train del Gruppo in Italia, siamo gli unici ad aver convertito in questa misura”. “Le trazioni su gomma - ha aggiunto l’Ad di SMET - sono quella parte di primo e ultimo miglio che a noi piace fare in modo sostenibile. Andremo avanti con le trazioni a LNG e

questa stazione di rifornimento diventa un punto di riferimento in Piemonte per il collegamento con i porti di Savona e Genova e con l’interporto di Orbassano (To) che vede partire con noi un treno tutti i giorni sulla dorsale tirrenica e uno sulla dorsale adriatica. E’ bene ricordare che la sostenibilità della mobilità non è solo ambientale, ma anche sociale, infrastrutturale ed economica. A noi del Gruppo SMET piace inserire in un quadro d’insieme tutte queste modalità d’identificare la sostenibilità”. Il Gruppo SMET è inoltre la prima azienda cui Iveco e CNH Industrial hanno affidato le prove di percorrenza per i veicoli di nuova generazione S-Way. “Abbiamo percorso un totale di 50mila km - ha dichiarato De Rosa - con risultati molto soddisfacenti: i consumi registrati superano i 3,3 km al litro, confermando l’eccezionale efficienza di consumi garantita da questi nuovi veicoli”.


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PRIMO OPERATORE NEI SERVIZI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA

L’OFFERTA GLOBALE DI ENGIE PER L’ITALIA I l Memorandum d’Intesa del 2017 fra Engie e Iveco punta ad ampliare i diversi progetti comuni: dalla Francia (nella sede Iveco a Trappes), passando per il Regno Unito (nel porto di Immingham), fino alla Romania (per un dimostratore ad Alba Lulia). Parallelamente, il lavoro sul suolo italiano prosegue: Engie sta lavorando su tre altri progetti di stazioni L-CNG nel Nord dell’Italia, oltre all’installazione di decine di punti di ricarica elettrica su tutto il territorio. In Italia Engie propone offerte globali sull’intera catena del valore dell’ener-

zandosi sui carburanti alternativi come elettricità e gas naturale, e quello di Iveco nel proprio ruolo di leader nel settore dei veicoli a gas naturale. Una sede della concessionaria Orecchia, dealer Iveco di riferimento per la provincia di Torino e la Valle d’Ao sta, supporta i clienti nella transizione verso un trasporto sostenibile con un servizio completo (vendita, assistenza e, ora, rifornimento). L’enorme vantaggio del gas naturale rispetto al diesel, al GPL o ai combustibili tradizionali è rappresentato dall’abbattimento del 95 per cento delle polveri sottili (PM), del 90 per cento del diossido di azoto (NO2) nonché da una riduzione significativa delle emissioni di CO2, che raggiunge il 95 per cento nel caso in cui venga utilizzato il biometano. PIONIERI IN SINERGIA

La sola mobilità rappresenta il 20 per cento del consumo globale di energia, il 24 per cento delle emissioni globali di CO2 e una dipendenza del 95 per cento dal petrolio. La mobilità sostenibile è quindi

gia: è il primo operatore nel settore dell’efficienza e dei servizi energetici e tra i principali player nel teleriscaldamento e nella pubblica illuminazione, nella produzione elettrica anche da fonti rinnovabili, nel mercato del gas e dell’energia elettrica all’ingrosso e nella vendita ai consumatori finali, nelle soluzioni innovative di Demand Side Management e stoccaggio di energia. Con oltre 3.600 dipendenti in più di 60 uffici sull’intero territorio nazionale, Engie fornisce servizi e soluzioni di efficienza energetica e di gestione integrata e

sostenibile dell’energia a tutti i segmenti, dal residenziale al terziario, pubblico e privato, fino alla piccola e grande industria. Engie Italia gestisce 3 centrali termoelettriche, 20 centrali di cogenerazione e 12 reti di teleriscaldamento. Punto di riferimento mondiale nell’energia a basse emissioni di CO2 e nei servizi, il Gruppo Engie annovera 167mila collaboratori in cinque continenti, è il primo operatore per le infrastrutture di gas naturale in Europa, il primo operatore indipendente globale di elettricità e il primo operatore globale di micro-reti.

Con il taglio del nastro è stata inaugurata ufficialmente la stazione di rifornimento di gas naturale liquefatto e compresso nell’area orientale del capoluogo piemontese. Si tratta di un nuovo avamposto strategico per la diffusione della trazione a metano.

un driver fondamentale sulla strada verso la transizione a zero emissioni di carbonio. “L’obiettivo di Engie è concretizzare soluzioni in ottica di decarbonizzazione e questo progetto ne è un

esempio - ha dichiarato Matthieu Bonvoisin, Direttore della Business line Infra Energy di Engie Italia - Nel Nord Italia vi è un livello altissimo di emissioni di CO2. Parliamo di emissioni che

sono prodotte per il 50 per cento dal riscaldamento privato, per il 25 per cento dalle industrie e per il 25 per cento dal trasporto. Lo sviluppo di una rete di infrastrutture di rifornimento a LNG permette

di diminuire gli effetti inquinanti per i trasporti pesanti. Oltre alla riduzione dell’impatto ambientale, questa soluzione permette anche una diminuzione dell’inquinamento acustico, in quanto i

mezzi alimentati con LNG mostrano una maggiore silenziosità rispetto a quelli alimentati a gasolio. Engie ha un’attività ventennale in oltre 160 stazioni di servizio in Europa. Questo progetto è un esempio della volontà di rafforzare la nostra expertise nella mobilità sostenibile in Italia”. “Per la sua attività pionieristica nello sviluppo di un’intera gamma di prodotti a limentati a gas naturale e l’esperienza consolidata nel campo delle trazioni alternative - ha aggiunto Fabrizio Buf fa, Iveco Gas Business Development Manager - Iveco svolge naturalmente un ruolo di facilitatore dei processi di diffusione di questo tipo di tecnologia. L’impegno sinergico messo in campo con Engie per la realizzazione di questo progetto virtuoso rappresenta perfettamente la convinzione di Iveco che un la voro congiunto portato a van ti dai diversi player del settore siano determinanti nel lo sviluppo strutturato e rapido di un trasporto alternativo davvero sostenibile che oggi vede la sua massima espressione con l’impiego del biometano”.

MIHAI DADERLAT, BUSINESS DIRECTOR MERCATO ITALIA IVECO

“PROSEGUE SENZA SOSTA L’IMPEGNO PER LA RIVOLUZIONE DEI TRASPORTI” “

È un giorno importante”. Mihai Daderlat, Business Director Mercato Italia Iveco, ha iniziato così il suo intervento in occasione dell’inaugurazione della stazione di rifornimento di Torino. “Prosegue senza sosta il nostro impegno per la rivoluzione dei trasporti - ha detto Daderlat - Impegno in primo luogo su questo progetto dove si è concretizzata un’idea fondamentale e cioè che in Italia le rivoluzioni si fanno nella misura in cui si riesce a fare sistema. Quando le forze in campo si riuniscono e si coordinano i risultati avvengono”. “Impegno è anche credere che questo progetto di nuova stazione di rifornimento sia un tassello di un progetto più ampio ha proseguito il Business Director Mercato Italia Iveco - ossia portare l’intero Gruppo CNH Industrial alla transizione veloce vero l’impiego del metano come passo fondamentale per la riduzione dell’impatto ambientale. Impegno vuol dire anche sottolineare il ruolo di Iveco in oltre venti anni di lavoro assiduo sulle trazioni alternative e in particolare sul metano gassoso e liquido. È iniziata una nuova era nel trasporto europeo. Sulle strade del continente ci sono più di 35mila veicoli alimentati a

gas naturale. In Italia, i truck alimentati a metano immatricolati negli ultimi due anni sono circa 2.300. Si tratta di una realtà importante e dinamica, il mercato dei veicoli pesanti per il trasporto è positivo. Iveco è leader in Europa. E mentre il segmento dei camion pesanti vede un andamento non proprio brioso, il mercato dei veicoli a metano liquido e gassoso registra una crescita del 50 per cento; all’interno del comparto, Iveco è leader in Italia con il 70 per cento del totale e in Europa con il 50 per cento”. L’impegno del costruttore torinese viene ulteriormente confermato con la nuova gamma S-Way, tutta disponibile con soluzioni metano liquido e gassoso. “Non ci fermiamo qui - ha aggiunto Daderlat - Stiamo lavorando per ribaltare e portare il concetto di totale decarbonizzazione dei trasporti attraverso l’impiego del biometano. Tutte le nostre proposte sono già predisposte per l’impiego del biometano. Prima ancora dell’elettrico e dell’idrogeno, oggi la soluzione del biometano è concreta e a impatto zero in un contesto virtuoso di economia circolare”.


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INTERVISTA / FRANCESCO INCALZA ILLUSTRA I CAMBIAMENTI

N

“Tecnologia Thermo King

MAX CAMPANELLA BRUXELLES

ella primavera dello scor so anno Gardner Denver, fornitore in primo equipaggiamento e aftermarket nei settori industriale, energetico e medico, e Ingersoll Rand, operativa nel trasporto di alimenti deperibili con il marchio Thermo King, hanno stipulato un accordo in base al quale Ingersoll Rand avrebbe separato il suo segmento industriale per dare vita a un’altra azienda. A fine 2019 è stato comunicato il nome della società - Trane Technologies, quotata in borsa dal 2 marzo scorso - il cui team dirigenziale esecutivo riferisce al presidente e Ceo Michael Lamach. Leader globale nel controllo del clima con il suo portafoglio di innovazioni, Trane Technologies - colore distintivo viola e 36mila dipendenti nel mondo - porta sul mercato soluzioni efficienti e sostenibili per edifici e case con il marchio Trane e, per i trasporti, con Thermo King. E sat tamente un anno dopo l’annuncio del 2019, lo scorporo e la fusione sono stati completati: dal 1° marzo scorso Ingersoll Rand ha trasferito le sue attività industriali in Gardner Denver e Trane Technologies ha iniziato la sua operatività. A seguito della separazione e della chiusura della transazione, il manager italiano Francesco Incalza, già “ad interim” Presidente Thermo King EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa), è stato ufficialmente confermato nell’incarico. Classe 1969, originario di Me sagne, in provincia di Brindisi, una laurea in Economia all’Università di Bari cui fanno seguito l’ingresso nell’Albo dei dottori commercialisti, un MBA all’Università dell’Indiana e una serie di at-

A SEGUITO DELLA SEPARAZIONE DI INGERSOLL RAND, IL MANAGER ITALIANO - DI ORIGINI PUGLIESI MA DA ANNI RESIDENTE NEGLI USA - È STATO CONFERMATO UFFICIALMENTE ALLA PRESIDENZA DI THERMO

KING EMEA E GUIDERÀ L’ATTUALE FASE DI TRANSIZIONE. DALLE SUE PAROLE ENTUSIASMO E DESIDERIO DI

CONDIVIDERE IN MANIERA AMPIA IL PERCORSO AVVIATO DAL PRODUTTORE DI GRUPPI FRIGORIFERI SUL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE: “IL MERCATO TORNERÀ A CRESCERE E CON ESSO I VOLUMI NOSTRI, DEI NOSTRI DEALER E DEI CLIENTI”, AFFERMA

testati in leadership conseguiti all’Università del Michigan e in Università indiane, dal 2000 Incalza vive all’estero. Sposato con Valentina, attualmente è in fase di trasferimento dagli Usa a Bruxelles, dove lo raggiungeranno la moglie e i figli Vincenzo, 14 anni, e Ludovica, 12. Dopo una prima esperienza in Bulgari Gioielli come Responsabile globale Internal Audit con base presso l’headquarter di Amsterdam, nel 2002 entra in Thermo King, prima negli uffici di Amster-

FRANCESCO INCALZA.

dam poi, a seguito dell’ingresso di Thermo King in Ingersoll Rand, nella sede di Bruxelles. Il manager italiano occupa diverse posizioni nelle aree Business e Finance: da CFO (Chief Financial Officer) assume ruoli di comando per l’EMEA e poi per Usa, Europa e EMEA, fino a diventare Tesoriere dell’intera Ingersoll Rand. Si occupa di prodotti Thermo King per le aree Usa e EMEA e, nel giugno 2019, assume ad interim il ruolo di Presidente EMEA di Thermo King. Con la nuo-

va organizzazione, Francesco Incalza è stato confermato alla presidenza EMEA, cui unisce altre responsabilità: Global Head Marines (prodotti Thermo King per la refrigerazione dei container), Rail (aria condizionata per treni, dalle carrozze passeggeri alle cabine per i driver) & Air Freight (prodotti per lo più per il trasporto farmaci via aerea). A seguito della nuova organizzazione qual è oggi la strategia di Thermo King? “La nuova organizzazione -

spiega il Presidente - segue un percorso avviato da tempo: Thermo King è protagonista d’importanti investimenti sull’innovazione e oggi è player all’avanguardia in termini di prodotti di alta tecnologia e nei processi produttivi: ne vedremo anche quest’anno i risultati con novità importanti sul mercato. L’appartenenza alla stessa famiglia consentirà a Trane Technologies di beneficiare dei processi d’industrializzazione robotizzati: oggi anche per il trasporto dei componenti da

magazzino utilizziamo mini robot, che riducono fortemente la probabilità di errore e rendono più sicuri i processi lavorativi”. Diamo un’occhiata al 2019: qual è il bilancio di Thermo King EMEA? “L’anno - risponde Francesco Incalza - si è chiuso bene: il tasso negativo del 15 per cento deve tenere conto di un 2018 che è stato un anno record, per il segmento dei semirimorchi innanzitutto ma anche per quello delle motrici. A fronte di un anno che è stato il migliore in assoluto de gli ultimi sette per il trasporto refrigerato, il 2019 vede Thermo King consolidarsi come leader di mercato: continuiamo a crescere proponendoci con un profondo rispetto per i competitor”. CONNESSI E CAPILLARI

La soluzione ibrida di refrigerazione mono e multitemperatura per semirimorchi di Thermo King, leader europeo nella refrigerazione di veicoli trainati.

Qual è la “chiave di differenza” di Thermo King? “Non vendiamo solo - afferma Incalza - gruppi frigoriferi: al “metallo” Thermo King aggiunge l’assistenza, la connettività, la telematica: i nostri prodotti sono tutti connessi h 24, sette giorni su sette, monitorati dai nostri call center. Si tratta di un vantaggio che ci viene riconosciuto dai clienti, che beneficiano di una rete di 117distributori capillarmente distribuiti in ogni Paese dell’EMEA e tutti con diverse sedi. Ad esempio, in Italia il distributore di Parma ha tre sedi, quello di Piacenza due, in Germania e Francia si arriva fino a otto sedi”. In Italia la Rete conta sette Concessionarie Sales & Service e una solo Service: com’è strutturata Thermo King nel resto dell’EMEA? “Copriamo in maniera capillare illustra il Presidente - l’intero


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AVVENUTI CON LA NASCITA DI TRANE TECHNOLOGIES

ancora più vicina ai clienti” un magazzino? Basta un tasto per avviare il funzionamento tramite un generatore e il gruppo frigo continua a funzionare senza emettere CO2 e a bassi livelli di rumorosità. La gamma dedicata ai minivan è costituita unicamente di prodotti elettrici, entro il 2030 lo saranno oltre il 60 per cento dei nostri prodotti: in Europa stimiamo in circolazione almeno 20mila unità di gruppi Thermo King completamente elettrici. Il rispetto per l’ambiente ha inizio dai processi produttivi: tutte le nostre fabbriche sono free emissions”. TRANE AL CENTRO

Il trainato rappresenta il punto di forza di Thermo King, la cui leadership in molti Paesi europei si conferma anche nelle soluzioni di refrigerazione per motrici e leggeri.

territorio europeo, Nord e Sud Africa e Dubai. Uno dei valori che più mi preme sottolineare è il rapporto che si è instaurato negli anni con le oltre cento famiglie che operano nella distribuzione Thermo King, alcune fanno parte del network da venti e trent’anni: l’italiana Costa è con noi da tre decenni, in Svizzera si arriva fino a 44 anni di partnership. Vuol dire che con Thermo King si può crescere in modo sereno, costante e con una collaborazione a beneficio del distributore, oltre che del cliente finale che grazie a lui acquista un prodotto e un portafoglio di soluzioni e di assistenza di alta qualità”. Qual è l’attuale posizionamento di Thermo King nei Paesi EMEA? “Basta viaggiare sulle strade italiane e

europee - afferma Francesco Incalza - per sincerarsi che Thermo King è leader di mercato; questo vale anche per A frica e Medio Oriente, in tutti i segmenti, dalle motrici ai semirimorchi ai furgoni. Non siamo leader nei segmenti Marine e Rail, dove pure abbiamo quote importanti. Soprattutto, continuiamo a crescere grazie alla fiducia dei clienti e alle partnership con i costruttori: ad esempio in Italia abbiamo progetti che ci vedono accanto a Iveco e Scania, altri se ne aggiungeranno con altri player”. Qual è il suo bilancio del 2019 in relazione al nostro Paese? “L’anno - risponde il Presidente EMEA - si è chiuso bene per tutti i dealer: spes so gli italiani non sono consapevoli del loro valore e della loro capacità di fare

squadra e affrontare le situazioni con il massimo risultato, capacità emersa anche nel caso dell’emergenza Coronavirus. Anche in Italia Thermo King è in assoluto il brand più forte: ci confrontiamo con competitor e produttori locali ma siamo leader in tutti i segmenti. Il perché è presto detto: il prodotto Thermo King è percepito come il massimo, tant’è che ha un valore maggiore nel mercato dell’usato, dura di più e, se dopo sette anni un professionista decide di sostituirlo, trova un altro compratore che si fida”. Come andrà il 2020? “Superato questo periodo influenzato dalla pandemia del Coronavirus - afferma Incalza - la ripresa ci sarà e sarà forte, da maggio-giugno, a livello globale. Da parte nostra confermiamo le medesime

stime, che prevedono una chiusura in leggera flessione, in media tra il 5 e l’8 per cento, a causa del calo dei mercati, che torneranno a riprendersi nella seconda metà dell’anno in tutti i segmenti. In EMEA, a fronte di un’Europa Occidentale che non galoppa c’è un Medio Oriente che macina risultati positivi, così come A frica, Russia e Est Europa”. Quale sarà la strategia di Thermo King nei prossimi anni? “Il futuro - dichiara Incalza - sarà dei gruppi frigo connessi, per motrici e semirimorchi: telematica e gps saranno al servizio di professionisti che, in ogni momento, in caso di break-down, potranno essere rintracciati dal Centro logistico e dirottati al punto di assistenza più vicino, o raggiunti da un ser-

vizio mobile qualora occorra intervenire per evitare il deperimento di carichi freschi o surgelati. Thermo King intende crescere sul piano dell’offerta di prodotti e soluzioni digitalizzate, ambito nel quale ha una competenza dimostrata sul campo: dal 2015 con Frigoblock proponiamo soluzioni refrigeranti che, grazie a un inverter posizionato sul motore del camion, funziona totalmente a energia elettrica”. Com’è costituita oggi la gamma Thermo King di soluzioni refrigeranti a funzionamento elettrico? “Si contano precisa Incalza - già 25 gruppi frigoriferi completamente elettrici. Nel segmento dei semirimorchi sta andando molto bene il gruppo frigo con opzione Hybrid: il veicolo è fermo per la distribuzione in

Sul piano commerciale come cambierà la strategia Ther mo King con la nuova organizzazione e con il suo ar rivo alla presidenza EMEA? “Essere più vicini ai clienti - afferma il manager Thermo King - è la strategia di Trane Technologies: sostenere le attività dei nostri manager a livello Regional, perché sono loro i protagonisti di una vicinanza al cliente che è e sarà sempre più la nostra for za. Con la mia presenza Ther mo King diventa una strategic unit a sé stante ma collocata all’interno del mondo Trane Technologies, che vuole essere al centro di tutti i maggiori trend globali: urbanizzazione, scarsità delle risorse naturali, cambiamenti demografici ecc. Trane Technologies vuole essere al centro di questi cambiamenti con i suoi prodotti: con il marchio Trane dedicandosi alle tecnologie relative alla climatizzazione, con Thermo King nel trasporto refrigerato. Trane Technologies nasce per fare la differenza, avviandosi verso un percorso destinato a rendere il mondo più sostenibile per tutti, portando con sé clienti e competitor, per aiutare il clima e la società a essere più green. Abbiamo diversi e tanti obiettivi da raggiungere, tra cui l’impegno a ridurre le emissioni di CO2 dei clienti di un gigaton, ovvero un miliardo di tonnellate, pari alle emissioni di un anno di Italia, Francia e Re gno Unito”.

THERMO KING PREMIA LA SUA RETE DI CONCESSIONARI PER L’ASSISTENZA

ALL’IRLANDESE BALLINLOUGH REFRIGERATION IL RICONOSCIMENTO PIÙ AMBITO T hermo King ha consegnato un riconoscimento ai migliori concessionari dell’EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) per i risultati ottenuti nel 2019. Per la prima volta nei suoi 32 anni di storia, Ballinlough Refrigeration ha vinto il premio di concessionario dell’anno 2019 e ha dimostrato la sua dedizione nel fornire ai trasportatori manutenzione intelligente e proattiva, qualità del servizio costante e tempi di risposta rapidi. “Da oltre 80 anni la priorità numero uno per Thermo King - ha dichiarato Francesco Incalza - è far evolvere la tecnologia per innovare i prodotti e fornire ai clienti in tutto il mondo le soluzioni giuste al momento giusto. In questi anni, è stata la nostra rete di concessionari, con oltre 500 punti di assistenza in 75 paesi, a differenziarci sul mercato. Concessionari come Ballinlough Refrigeration ci permettono di offrire questa innovazione ai clienti, preparando le loro aziende al futuro e

dando loro la tranquillità di potersi concentrare su ciò che sanno fare meglio, ovvero servire i loro clienti”. Di seguito gli altri vincitori dei premi: SBR, Francia, Concessionario dell’anno nel settore delle unità per semirimorchi; TK Center, Russia, Concessionario dell’anno nel settore delle unità per autocarri ad alimentazione autonoma; Paris Froid Services, Francia, Concessionario dell’anno nel settore delle unità per autocarri alimentate dal veicolo; TK Center, Russia, Concessionario dell’anno per le vendite nel settore autobus; TK Transportkoeling, Paesi Bassi, Concessionario dell’anno per il marchio Frigoblock; TTP (Technical Transport Products), Irlanda del Nord, Concessionario dell’anno per le soluzioni connesse; Servoking, Austria, Concessionario dell’anno per i servizi postvendita; TT-Thermoking O.Z., Slovacchia, Concessionario emergente dell’anno 2019.

Da sinistra: Pauli Johannesen, Thermo King; Joe Malone, Ballinlough Refrigeration; Francesco Incalza, Thermo King; Neil Jordan, Ballinlough Refrigeration; Joe Jordan, Ballinlough Refrigeration; Donal Cox, Thermo King.


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SCANIA / VINTA UNA GARA DEL MINISTERO DEGLI INTERNI

MAXI FORNITURA DI 40 VEICOLI

Pompieri efficienti in aeroporto

P

LINO SINARI BRESCIA

ostazioni di primo intervento, presidi sanitari, attrezzature necessarie per assicurare la sicurezza e la funzionalità: nell’era contemporanea gli aeroporti italiani hanno raggiunto un livello più o meno uniforme nel soccorso e nella lotta contro gli incendi. Protagonisti di ogni intervento sono i Vigili del Fuoco, al cui servizio Scania e BAI (Brescia Antincendi International) mettono veicoli aeroportuali sviluppati ad hoc: le due aziende si sono aggiudicate la gara indetta dal

Ministero degli Interni per la fornitura di 40 mezzi destinati al Corpo Nazionale dei vigili del Fuoco. “Siamo estremamente orgogliosi - ha affermato Franco Fenoglio, Presidente e Amministratore delegato di Italscania - di aver vinto questa commessa che ci consentirà di portare i veicoli Scania in numerosi aeroporti italiani. Il grande lavoro di squadra messo in atto in Italscania e nella collaborazione con BAI ci ha consentito di configurare dei veicoli in grado di rispondere al meglio alle caratteristiche tecniche e alle esigenze richieste. L’elevata qualità e la massima affi-

dabilità dei veicoli Scania ver ranno molto apprezzate nelle operazioni di soccorso”. “Siamo molto soddisfatti ha dichiarato il Presidente di BAI Flavio Gandolfi - di un altro traguardo raggiunto con Scania, grazie a un’eccellente collaborazione consolidata negli anni, che ci ha consentito di sviluppare i nostri veicoli aeroportuali Efestus .6: vantano un livello di qualità altissimo e soddisfano pienamente i requisiti tecnici nel capitolato di gara. Siamo veramente fieri di fornire i nostri veicoli antincendio Efestus .6 ai vari aeroporti in Italia in quanto plasmati sulle

esigenze operative dei Vigili del Fuoco Italiani. La nostra azienda è riconosciuta per essere “customer-oriented”, con funzioni dirette a recepire le esigenze dei Vigili del Fuoco e a tradurle in soluzioni che rispondano sempre ai bisogni operativi dei clienti sul piano globale”. La richiesta era avere veicoli leggeri, agili e veloci, per garantire il pronto intervento in situazioni d’emergenza. I veicoli consegnati sono dotati del potente motore da 500 cv e cabina P20N in grado di soddisfare i numerosi requisiti in termini di spazi interni e altezza da terra. L’allestimento individuato è Efestus .6 - modello BAI VSA 8600 S / DP250 - con serbatoi in polipropilene per l’acqua da 8.100 litri e per la schiuma da 500 litri, oltre a impianto polvere da 250 kg. “La configu-

razione di questi veicoli - ha evidenziato Alessandro Girardi, Pre-sales Manager Italscania - è stata una vera e propria sfida: ha messo alla prova il sistema modulare Scania che ha potuto esprimere davvero tutto il suo potenziale. Con BAI abbiamo sposato appieno il concetto di soluzione su misura per rispondere efficacemente alle necessità di un’applicazione estremamente complessa qual è il soccorso aeroportuale. Abbiamo progettato una tipologia di veicolo il più leggero possibile così da massimizzare la portata dell’acqua e allo stesso tempo ottenere quelle prestazioni di accelerazione e stabilità cruciali per assicurare i massimi livelli di sicurezza nelle manovre d’intervento”. “Lavorando a stretto contatto con l’allestitore e sfruttando al massimo le potenzia-

AEROPORTUALI AL

CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO: CONSEGNATE LE PRIME VENTI UNITÀ SCANIA

P500 B6X6HZ EURO VI CON ALLESTIMENTO BAI EFESTUS .6. EQUIPAGGIATI CON IL POTENTE MOTORE DA

500 CV E CABINA P20N, VERRANNO IMPIEGATI NEGLI AEROPORTI ITALIANI PER INTERVENTI DI SOCCORSO. lità del sistema modulare Scania - ha aggiunto Andrea Carolli, Direttore sviluppo Rete Italscania - abbiamo potuto configurare una soluzione di trasporto cucita su misura in base alle esigenze espresse nel capitolato. Per il momento abbiamo consegnato i primi 20 veicoli e altri 20 sono in consegna. Grazie agli elevati standard di qualità offerti dalla nuova generazione Scania, alle infinite configurazioni disponibili e alle numerose collaborazioni con gli allestitori, saremo sempre in grado di offrire soluzioni di trasporto su misura, sostenibili e sicure in grado di rispondere al meglio alle esigenze del singolo cliente”.

SERIE L DISPONIBILE ANCHE CON IL MOTORE 7 LITRI

Abbinata perfetta in ambito urbano L

VALENTINA MASSA SÖDERTÄLJE

L’INNOVATIVA FAMIGLIA DI VEICOLI AD ACCESSO RIBASSATO PUÒ ESSERE EQUIPAGGIATA CON IL LEGGERO MOTORE DIESEL DA 7 LITRI SCANIA, SOLUZIONE IDEALE PER LA DISTRIBUZIONE, LA RACCOLTA RIFIUTI E IL SETTORE DELLE COSTRUZIONI NELLE AREE CONGESTIONATE DELLA CITTÀ IN CUI SICUREZZA, ERGONOMIA E OTTIMIZZAZIONE DEL PESO SONO FATTORI CHIAVE CHE POI PORTANO ALLA SCELTA DEL VEICOLO.

a serie L, con la funzione di abbassamento frontale automatico, ha tutte le caratteristiche richieste a un veicolo progettato per le aree urbane. Con l’introduzione del motore diesel da 7 litri, disponibile in tre diverse potenze (220, 250 e 280 cv), a queste caratteristiche si aggiunge una capacità di carico aumentata di circa 360 kg. Con l’introduzione delle cabine serie L nel 2017, Scania ha lanciato un segnale importante nelle applicazioni urbane. Si è trattato di una vera e propria novità per il mercato: un veicolo ad accesso ribassato basato sull’esclusivo sistema modulare Scania e, al tempo stesso, con un forte focus alla posizione del conducente e quindi alla visibilità, oltre all’accesso in cabina. La serie L offre entrata e discesa facilitate riducendo così lo sforzo fisico del conducente, e consente al tempo stesso di tenere sotto controllo gli utenti deboli della strada in ambienti fortemente trafficati. “Inizialmente - afferma Stefan Lindholm, Senior Product Manager Scania Trucks - ci siamo concentrati principalmente su alcune applicazioni con operazioni leg-

germente più impegnative offrendo la serie L con i nostri motori in linea a cinque cilindri da 9 litri. Tuttavia, ciò che è stato ipotizzato sin dall’inizio è stato successivamente confermato: c’è richiesta di soluzioni basate anche sul più leggero motore da 7 litri”. Scania ha iniziato a of-

frire i suoi motori in linea da 7 litri anche per le cabine della serie L, combinazione perfetta per le applicazioni in cui i veicoli operano in aree urbane ad alta densità. Il motore Scania da 7 litri è stato inizialmente offerto solo in combinazione con le cabine della serie P. È un mo-

tore a sei cilindri in linea, leggero, robusto e moderno con un volume di 6,7 litri. Offre fino a 1.200 Nm di coppia già a 1.050 giri/min nella sua più potente versione da 280 cv. È dotato del sistema di post-trattamento dei gas di scarico progettato da Scania con tecnologia SCR e

può essere dotato di presa di forza al motore. Questa piattaforma è stata apprezzata dai clienti per le sue prestazioni, la silenziosità e il consumo ridotto di carburante. “Sì, è stato accolto mol to bene conferma Lind holm - È il motore più piccolo di Scania da molto tempo, ma porta

tutte quelle caratteristiche del nostro marchio: efficienza nei consumi di carburante ai vertici della categoria, la nostra filosofia dei bassi regimi motore e la capacità di funzionare al cento per cento con HVO o FAME, con una riduzione fino al 90 per cento di CO2”.


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LA MULTINAZIONALE LEADER NEL NOLEGGIO TRAILER HA STRETTO UN ACCORDO STRATEGICO CON L’AZIENDA DI

BATTIPAGLIA SPECIALIZZATA NELLA PRODUZIONE DI SILOTRAILER, CISTERNE E SEMIRIMORCHI PER IL TRASPORTO DI PRODOTTI SFUSI E PULVERULENTI. “NEGLI ULTIMI ANNI TIP HA CERCATO IL PIÙ POSSIBILE DI INDIVIDUARE PRODUTTORI ITALIANI, A VOLTE DI NICCHIA, CHE POSSANO DIVENTARE FORNITORI QUALIFICATI E UFFICIALI A LIVELLO EUROPEO”, SPIEGA

GIORGIO NOCE, GENERAL MANAGER DI TIP ITALIA.

TIP TRAILERS / ACCORDO CON IL PRODUTTORE CAMPANO AFFERMATO IN TUTTO IL MONDO

Con O.ME.P.S. cresce la specializzazione

S

FABIO BASILICO BATTIPAGLIA

i incrociano i fortunati destini di TIP Trailers e O.ME.P.S., produttore italiano di cisterne e semirimorchi per trasporto di prodotti sfusi e pulverulenti conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. La multinazionale leader nel noleggio trailer ha stretto un accordo strategico con l’azienda di Battipaglia (Sa), che diventa fornitore ufficiale di veicoli per TIP. “Negli ultimi anni TIP ha cercato il più possibile di individuare produttori italiani, a vol te di nicchia, che possano diventare fornitori qualificati e ufficiali a livello europeo spiega Giorgio Noce, General Manager di TIP Italia - In quest’ottica abbiamo introdotto nel nostro parco fornitori aziende di rilievo come Cap pellotto,

È

Menci, Zorzi e al tre ancora. Con ciascuna di esse abbiamo iniziato a lavorare, nella maggior parte dei casi per il mercato italiano ma, come con Cappellotto, con riferimenti internazionali. Con questo spirito e approccio abbiamo iniziato a lavorare anche con O.ME.P.S., una realtà molto interessante perchè produce e vende in tutto il mondo. L’azienda campana sta tra l’altro ampliando l’impianto di Battipaglia con l’obiettivo di efficientare e aumentare la produzione di semirimorchi”. La partnership con O.ME.P.S. è nata in seguito alla stipula di un contratto di fornitura per la Scandivania: una decina di cisterne distribuite tra Norvegia, Danimarca e Svezia. “È stata l’occasione giusta per raggiunere un accordo e qualificare il fornitore campano -

aggiunge Noce - Qualificare significa attuare una procedura di verifica che coinvolge i nostri esperti internazionali che ispezionano la fabbrica, discutono i termini e le condizioni degli accordi e, una volta terminato l’iter, decretano che l’azienda in oggetto è fornitore qualificato e ufficiale di TIP. Si tratta di un processo rigoroso che permette a determinati fornitori di essere coinvolti anche nelle nostre gare d’acquisto o di proporre soluzioni ai loro clienti coinvolgendo TIP nel momento in cui il cliente esige una soluzione di locazione operativa a medio e lungo termine. In ciascun paese TIP seleziona fornitori a seconda del prodotto e della qualità di produzione”. “Il protocollo di qualificazione è lo stesso a livello europeo, anche se può avere origine diversa - dice ancora Giorgio

Noce - Può accadere che siano i nostri clien ti a segnalarci un determinato prodotto e la TIP avvia con il fornitore il processo di qualifica. Oppure è il business locale che attiva il contatto con il fornitore. La logica di selezione è basata su prodotti

di qualità e durabilità: per noi è molto importante che il veicolo mantenga il valore nel tempo. Selezioniamo il fornitore anche riferendoci alla solidità finanziaria che garantisca all’azienda la massima operatività nel tempo”.

MARINA SUVOROVA, BUSINESS DEVELOPMENT MANAGER DI O.ME.P.S. SRL

COMPETENZA TECNICA AL SERVIZIO DEI MERCATI MONDIALI

Vincenzo Munzio l’imprenditore che ha dato vita nel 1999 al progetto O.ME.P.S.. Fin da giovanissimo, Munzio si appassiona al mondo degli autoveicoli facendo poi una professione nell’ambito della riparazione e della ricambistica. Il passaggio da service a produttore di silotrailer, cisterne e semirimorchi per trasporto di prodotti sfusi e pulverulenti richiede coraggio e forte competenza tecnica: a Vincenzo Munzio, oggi Amministratore unico dell’azienda di Battipaglia, non mancano di certo. Al punto da trasformare la sua

creatura in una realtà produttiva di prima piano in Italia e all’estero, non solo a livello europeo ma mondiale. L’impiego di leghe leggere è stata ed è l’arma vincente di O.ME.P.S., ciò che ha permesso all’azienda campana di farsi largo sul mercato e conquistare le fiducia dei clienti. “O.ME.P.S. è stata pionera in Italia nel dotarsi di un ufficio tecnico in grado di ideare e gestire l’intera fase di progettazione - dichiara Marina Suvorova, Business Development Manager di O.ME.P.S. - Speciali software per la mo-

dellazione 3D e innovativi programmi di calcolo ci consentono di rispondere a specifiche esigenze realizzando i volumi di carico richiesti, calibrare con precisione l’affidabilità del veicolo tramite simulazioni delle condizioni di carico, prevenire errori di progettazione, ridurre i tempi di produzione e consegna, abbattere i costi. Immediatamente dopo la valutazione delle richieste dell’acquirente, prende il via un preciso iter progettuale”. L’impiego dell’alluminio determina importanti vantaggi, a cominciare dalla

riduzione dei viaggi dovuta all’aumento del carico pagante rispetto alla tara, con conseguente riduzione dei costi di carburante e minore emissione di CO2 nell’ambiente. “Tre ottime ragioni per cui sempre più operatori del settore scelgono O.ME.P.S. - aggiunge Suvorova Ma non le uniche. Tra le più apprezzate c’è l’estetica, che non è mai solo una questione di apparenza: decorazione e personalizzazione dei veicoli sono una fase essenziale del ciclo produttivo che si conclude con la consegna di un prodotto bello, affidabile e dall’ottimo rap-

Anche per quanto riguarda l’assistenza - asse strategico di TIP a livello europeo O.ME.P.S. trarrà beneficio dall’essere entrata a far parte dell’affermato network internazionale di TIP. “Noi forniamo la nostra sssitenza per la parte rotabile di ogni semirimorchio spiega Noce - Le nostre officine sono sempre attive per la gestione della parte meccanica, in tutta Europa. Utilizziamo anche i fornitori della O.ME.P.S. nel momento in cui c’è necessità che il cliente intervenga sulla cisterna, cioè sulla parte superiore del veicolo. Il nostro servizio si estende anche ai clienti O.ME.P.S. che non hanno veicoli a noleggio con TIP ma di proprietà”. L’ampliamento del numero dei fornitori di TIP va in una direzione precisa: l’offerta di soluzioni sempre più specializzate. “Sempre più negli ultimi anni la strategia di TIP è improntata sulla diversificazione non solo per quanto riguarda il service ma anche e soprattutto a livello di veicoli - commenta Giorgio Noce - Non più solo il veicolo standard e comune ma sempre più il veicolo di trasporto speciale e specifico, dai semirimorchi ribaltabili alle cisterne, dai veicoli per lo spurgo e i servizi ambientali ai piani mobili. Il risultato è il notevole ampliamento della gamma di semirimorchi offerta”.

porto prezzo-qualità”. Il catalogo prodotti O.ME.P.S. è ampio e articolato: trailer autoportante (cemento, sabbia, cenere, zucchero, farina, mangimi), trailer ribaltabile (plastica, farina, cereali, riso, caffé, zucchero), attrezzatura (premiscelati, farina, cemento), biga (premiscelati e cemento), trasporto pellet, veicoli speciali, compressori e ricambi. “La collaborazione con una grande società internazionale come TIP è per noi un importante valore aggiunto”, conclude Marina Suvorova. La sede centrale di O.ME.P.S. è a Battapaglia, dove sono localizzate produzione e aministrazione. L’azienda conta circa 130 dipendenti e ha registrato nel 2019 un fatturato di circa 25 milioni di euro. Ogni anno produce circa 500 veicoli


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TRUCK ITALIA / VEICOLO ELETTRICO PER SPURGHI E SANIFICAZIONE URBANA REALIZZATO

Il potere dell’acqua per LE SOLUZIONI GREEN PROMOSSE DA TRUCK

ITALIA ENTRANO IN UN SETTORE ALTAMENTE SPECIALIZZATO COME QUELLO DEGLI SPURGHI E DELLA SANIFICAZIONE URBANA.

PRESSO IL

QUARTIER GENERALE DEL DEALER

MERCEDES-BENZ VAN&TRUCK DI MONTELUPO FIORENTINO SI È SVOLTA LA CERIMONIA DI CONSEGNA DI UN VEICOLO CHE NON HA MANCATO DI SUSCITARE LE ATTENZIONI DEL PUBBLICO ANCHE PER IL SUO INDUBBIO APPEAL ESTETICO.

L

FABIO BASILICO

MONTELUPO FIORENTINO

’innovazione sostenibile è nel Dna di Truck Italia Spa, dealer Van&Truck di Mercedes-Benz, solido punto di riferimento della Stella in Toscana, Emilia-Romagna e parte della Liguria. Già nel 2019, l’azienda capitanata dal Presidente Giuliano Taverni, affiancato in qualità di Ceo dal figlio Matteo, ha fatto da partner d’eccezione per l’inaugurazione del laboratorio d’impresa Green Mobility presso l’Istituto omnicomprensivo “Guido Marcalli” di Foiano della Chiana (Ar), il cui scopo è lo sviluppo delle nuove competenze diagnostiche e manutentive del motore elettrico. Ora, le soluzioni green promosse da Truck Italia entrano in un settore altamente specializzato come quello degli spurghi e del la sanificazione urbana. Presso il quartier generale di Truck Italia a Montelupo Fiorentino (Fi) si è svolta la ceri-

Andrea Pucciarelli, titolare della Autospurgo 90 e Massimo Projetti, Managing Director di Ecoline Group.

monia di consegna di un veicolo innovativo per tecnologia e allestimento che non ha mancato di suscitare le attenzioni del pubblico anche per il suo indubbio appeal estetico. Si tratta di un autospurgo elettrico polifunzionale realizzato dalla Ecoline Group Srl di Porto Sant’Elpidio (Fm) su base Mercedes-Benz Atego e consegnato alla Autospurgo 90 Spa di Firenze. “Questa consegna - ha sottolineato Giuliano Taverni rappresenta il coronamento di una proficua collaborazione tra aziende specializzate e leader nei rispettivi ambiti operativi. Truck Italia crede fermamente nel valore della partnership e mette a disposizione la sua competenza per favorire la realizzazione di progetti innovativi che rispondano in modo sempre più efficiente alle esigenze di ogni singolo cliente”. Il nuovo autospurgo è un concentrato di tecnologia ecologica racchiusa all’interno di una cornice dal forte appe-

al: in livrea nera brillante, l’A tego in allestimento H2ydrOne di Ecoline Group è destinato a suscitare gli sguardi ammirati di chi lo vedrà passare per le vie dei centri storici dei comuni toscani serviti da Autospurgo 90, una delle aziende toscane di riferimento nel settore dell’igiene ambientale per città e territori della Regione. Ecoline costruisce e commercializza macchinari per pulizia outdoor e indoor. Anche in questo caso si tratta di un’eccellenza italiana apprezzata per l’elevato valore delle sue realizzazioni. “Si tratta di un veicolo polifunzionale adatto alla pulizia ambientale, alla valorizzazione e riqualificazione urbana - ha spiegato Massimo Projetti, Managing Director di Ecoline Group - Non solo i classici spurghi, ma anche lavaggi speciali, sterilizzazioni, pulizie a caldo, riqualificazione e conservazione di opere monumentali. Il concetto chiave di questa macchina è la polifunzionalità. E sì un

MASSIMO PROJETTI, MANAGING DIRECTOR DI ECOLINE GROUP

“INGEGNERIA AL COMPLETO SERVIZIO DELLA BELLEZZA ITALIANA” L a marchigiana Ecoline Group, con sede a Porto Sant’Elpidio (Fm), è stata fondata 37 anni fa dal suo attuale titolare, Massimo Projetti. Progetta e promuove soluzioni per un progresso sostenibile e introduce innovazioni positive per i settori di riferimento. “Siamo produttori di macchine polifunzionali adatte alla pulizia ambientale - ha dichiarato Projetti - Ciò dà vita a nuove opportunità di sviluppo, valorizzazione e riqualificazione urbana. Oltre allo spurgo, le nostre soluzioni sono in grado di fare diverse importanti operazioni: dalla rimozione dei graffiti e dei chewing-gum al lavaggio di monumenti e arredi urbani, di pavimentazioni e piazze, di impianti fotovoltaici e grandi vetrate, fino alla decontaminazione da guano dei piccioni alla pulizia di superfici in legno e molto altro ancora. Sono tutte soluzioni che possono essere realizzate attraverso i nostri veicoli polifunzionali, i quali hanno l’immatricolazione ad uso speciale

per la pulizia urbana”. La sezione di engineering di Ecoline progetta, costruisce e commercializza i macchinari per la pulizia outdoor e indoor. “La nostra forza è la tecnologia dei macchinari e le soluzioni fatte su misura sulle esigenze del cliente ha aggiunto Massimo Projetti - Clienti che sono in tutta Italia e anche all’estero”. I dipendenti sono una quindicina. “La ultratrentennale esperienza maturata nel settore del Professional Cleaning ci ha stimolato a confrontarci con nuove sfide in cui poter esprimere le competenze e le abilità acquisite - ha detto ancora il titolare - Un team multidisciplinare motivato unisce l’alta qualità dei prodotti alle competenze tecniche. Le esperienze maturate in oltre trent’anni di attività nel settore aiutano l’orientamento ’tailor’, personalizzato su misura per ogni nostro cliente”. Massimo Projetti fa parte della direzione di J Art, un network che ha lo scopo di diffondere e rilanciare in Italia la puli-

tura dei siti artistici, coniugando l’arte e la cultura come valori imprescindibili, attraverso un servizio dedicato da svolgere in ogni comune. “Il network J Art si propone come nuovo Mecenate d’Italia, cercando di coniugare l’arte e la cultura come valori nazionali - ha spiegato Projetti - La necessità di salvaguardare gli edifici storici di un centro urbano nasce non solo dalla bellezza artistica ed estetica o dal valore intrinseco ma anche dal fatto che ci troviamo di fronte a testimonianze vive della storia della città, memoria del luogo e ponte ideale tra passato e futuro. La conservazione del singolo edificio, monumento, piazza si estende a tutto l’ambiente circostante, riconoscendo il valore estetico di un intero nucleo. Per questo motivo il recupero degli edifici è fondamentale e sono necessarie aziende specializzate nella pulitura, per poter intervenire in modo rapido e concreto, per preservare esterni e interni, salvaguardando la memoria e il concetto stesso di abitabilità”.


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DA ECOLINE GROUP SU BASE ATEGO E CONSEGNATO ALLA FIORENTINA AUTOSPURGO 90

città sempre più pulite GIULIANO TAVERNI, PRESIDENTE DI TRUCK ITALIA

“ACCOMPAGNIAMO I CLIENTI VERSO L’INNOVAZIONE” “

La consegna di Montelupo Fiorentino è frutto della sinergia tra aziende specializzate, leader ciascuna nel proprio settore operativo.

autospurgo con classica cisterna ma non solo, potendo operare anche per la riqualificazionbe urbana attraverso la pulizia e la sanificazione di monumenti e facciate di edifici storici. Grazie all’acqua calda e al potere naturale del vapore è possibile eliminare graffiti, chewing-gum e altre impurità, riportando l’edificio o il monumento al suo splendore originale”. “Con questa macchina - ha detto ancora Projetti - introduciamo un nuovo concetto di servizio, ovvero lo spurgo classico abbinato alla sanificazione ambientale e urbana. Inoltre, essendo veramente compatto e dotato di una tecnologia che funziona in elettrico, il veicolo può entrare ed uscire agevolmente dai centri storici”. Il reparto ingegneria di Ecoline si è mosso a 360 gradi, effettuando uno studio accurato per la riduzione del consumo dell’acqua grazie all’impiego della tecnologia a caldo e la gestione della temperatura che creano sanifica-

Per Truck Italia si tratta di un’operazione importante”. Non lesina sulle parole Giuliano Taverni, Presidente di Truck Italia, una delle realtà italiane di punta del network di vendita e assistenza Mercedes-Benz Van&Truck. “La consegna dell’autospurgo su base Atego alla Autospurgo 90 di Firenze - ha sottolineato Taverni - testimonia non solo il valore della partnership e della collaborazione tra aziende ma anche la capacità di offrire soluzioni tecnologicamente avanzate anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale, un impegno che Truck Italia ha fatto suo da parecchio tempo e che persegue con determinazione ogni giorno”. “La specializzazione e l’evoluzione tecnologica ci devono trovare sempre preparati - ha aggiunto il Presidente di Truck Italia Anzi, dobbiamo essere noi propositivi per chi ha voglia di investire. Dobbiamo essere sempre molto presenti per facilitare tutto questo. Continuiamo dunque a tenerci aggiornati, collaborando attivamente con Mercedes-Benz. Vogliamo essere innovativi ed essere tra i primi a proporre soluzioni d’avanguardia perché sappiamo che è importante”. Per fare questo, Giuliano Taverni evidenzia l’importanza del dialogo continuo con il cliente e l’esigenza di saper proporre soluzioni altamente specializzate e ritagliate su misura per le singole mission operative. “È vero che non tutte le aziende sono pronte per fare il salto di qualità verso la specializzazione e le soluzioni customizzate, ma ci sono moltissimi imprenditori che vogliono distinguersi sul mercato e dare servizi migliori per essere sempre più concorrenziali e competitivi. A noi il compito di stimolare chi ha la mente più aperta e flessibile e saperlo consigliare e guidare in base alle richieste che ci pone”.

zione e igiene contemporaneamente e subito dopo procedono alla sterilizzazione. “Eliminiamo in due operazioni ben cinque passaggi - ha precisato Andrea Pucciarelli, titolare della Autospurgo 90 Questa macchina è perfettamente adatta alla tutela e al mantenimento del nostro patrimonio culturale, essendo in grado di lavare velocemente le facciate degli edifici e i mo numenti. Il progetto richiede poca energia: la macchina è dotata di una semplice presa di forza anteriore ed è completamente elettrica; inoltre, è priva di oleodinamica, il che consente di ottenere dal 30 al 40 per cento di risparmio energetico”. L’Atego di base è un normale truck per la distribuzione della gam ma MercedesBenz, equipaggiato con motore deisel Euro 6 da 231 caval-

li e cilindrata di 5.100 cc. Il passo è di 3.620 mm, la portata lorda di 10.500 kg e quella utile complessiva di 2.480 kg. Il controtelaio è in acciaio zincato a caldo e verniciato mentre il pianale è in alluminio. La presa di forza al cambio è pari a 121 kW max. Il controllo delle attrezzature è totalmente elettrico e l’autospurgo usufruisce di tutti i vantaggi oggi consentiti dalla connettività avanzata. Il veicolo è anche dotato di addolcitore per eliminare il calcare. “È una macchina che costituisce un unicum tecnologico costruito sulle esigenze del cliente - ha aggiunto Projetti Per noi il rapporto con il cliente è di fondamentale importanza. La forza di Ecoline sta nella tecnologia e nella flessibilità del le soluzioni fatte su misura delle esigenze del cliente”.

ANDREA PUCCIARELLI, TITOLARE DELLA AUTOSPURGO 90 DI FIRENZE

“I SERVIZI ECOLOGICI NON POSSONO FARE A MENO DELLA TECNOLOGIA” A utospurgo 90 è leader a Firenze nel settore dell’ecologia e dell’edilizia civile e industriale per il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente 24 ore su 24. Riqualificare l’ambiente vuol dire pulizia unita a estetica. “Ecco perchè Autospurghi 90 non si occupa solo di spurghi o pulizie generiche ma anche di riquaflificazione estetica - ha precisato il titolare Andrea Pucciarelli - Effettuiamo per esempio interventi su monumenti ed edifici storici, patrimonio storico della comunità e grande veicolo di attrazione turistica. Operiamo nel settore dei servizi ecologici utilizzando sempre attrezzature e tecnologie evolute. La ditta dispone di personale altamente qualificato e di un parco automezzi continuamente rinnovato e diversificato che consente di operare in tutta sicurezza e tempestività sul territorio regionale toscano al fine di soddisfare pienamente le esigenze del cliente”. Durante i molteplici anni di attività l’azienda è stata in grado di ampliare il proprio settore operativo riu-

scendo a oggi a trattare una grande vastità di rifiuti in tutto il territorio regionale. L’azienda è infatti specializzata nella vuotatura delle fosse biologiche, nel trasporto di rifiuti speciali industriali, tossici e nocivi, in bonifiche cisterne e serbatoi e nello smantellamento di strutture in amianto. Autospurgo 90 offre i propri servizi ai privati cittadini, alle imprese e agli enti pubblici. Con un parco di una ventina di mezzi e un organico di trenta persone, Autospurgo 90 è quotidianamente impegnata su tutto il territorio regionale. “Già da tempo nel nostro settore parliamo di soluzioni elettriche - ha detto ancora Pucciarelli - Ma mai prima d’ora era stata immessa un’innovazione concreta. Il nuovo autospurgo rappresenta un valido strumento per arrivare alla definizione di un programma operativo realmente sostenibile a beneficio dell’ambiente. Noi di Autospurgo 90, che nella tutela ambientale siamo attivi da decenni, non possiamo che

guardare con favore a tutte le innovazioni tecnologiche che ci consentono oggi e ci consentiranno in futuro di svolgere il nostro lavoro all’insegna della massima sostenibilità”. In Italia operano circa 600 aziende del settore spurghi. Autospurgo 90 è parte del Consorzio Spurghisti Associati (CSA) che oggi conta una cinquantina di aziende del settore. “Il CSA - ha aggiunto Andrea Pucciarelli - nasce dalla reale necessità di unire le forze delle singole aziende. L’obiettivo del CSA è migliorare la qualità del sistema di gestione e smaltimento rifiuti, offrendo un servizio qualificato che tiene in preminente considerazione la tutela e la salvaguardia dell’ambiente tramite la sinergia delle aziende consorziate. CSA si occupa di progettazione e gestione integrata dei servizi organizzativi di sistema aziendali, assistenza alle imprese consorziate nella gestione degli acquisti di merci, servizi di elaborazione di dati e coordinamento contabile e amministrativo”.


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FRAIKIN / LA PARTNERSHIP CON DOMENICONI INIZIA CON QUATTRO FURGONI E TRE BILICI

Questo matrimonio s’ha da fare

N

MATTEO GALIMBERTI CESENA

el dare ulteriore impulso all’espansione della propria attività, la famiglia Domeniconi sta rilevando da un’azienda il ramo delle consegne dell’ultimo miglio: nel parco quattro leggeri e tre pesanti a noleggio con Fraikin. I Domeniconi avrebbero potuto fare nuove scelte, ma nell’incontro tra l’azienda romagnola e il leader europeo nel noleggio di veicoli professionali è emersa una comunione d’intenti e un legame divenuto subito solido, forte com’è delle comuni origini di imprese caratterizzate da una lunga tradizione di coraggio, intuito e intraprendenza. Siamo a Cesena, esattamente nella frazione Borello. È qui che il 1° gennaio 1947 Ezio Domeniconi e un gruppo di trasportatori danno vita alla SAB (Società Autotrasporti Borellese). Quelle lontane ori gini trovano concretezza nelle parole del figlio Stefano, classe 1956, che ricorda i racconti del padre: “Erano tutti giovani riusciti a fuggire dalla prigionia nazista in seguito alla Liberazione: mio padre non guidava i camion ma era un meccanico esperto. Iniziarono con una prima motrice in servizio alla Galbani, che nel 1948 era l’unico veicolo in servizio all’azienda alimentare”. Ai tempi i veicoli frigo non esistevano, ci si ingegnava come meglio si poteva. “Usavano - continua Domeniconi - lamiera e espanso come isolanti con serbatoio del ghiaccio che ricaricavano lungo la strada. Fino a quando emerse l’idea della vetroresina, grazie ai costruttori di barche di Cesenatico: con uno stampo di ferro diedero vita al primo furgone in vetroresina”. Dal centro di Cesena, alla fine degli Anni Sessanta l’azienda si sposta in via Romagna, dove tuttora ha sede: negli anni a SAB resta la competenza dei trasporti, mentre i meccanici avviano attività in conto proprio. Cesena emerge come uno dei porti di maggiore importanza nel trasporto refrigerato. La flotta di Galbani si espande e dà lavoro a tre corrieri, tra i quali assegna a SAB la dorsale adriatica passando per Marche, Abruzzo, Puglia fino in Sicilia; in tutto un centinaio di camion viaggiano per l’azienda alimentare: a quelli di SAB si aggiungono Cappelletti e Vicini. Al servizio di leva Stefano consegue la patente per la guida dei veicoli industriali: av vezzo com’era alla guida

L’AZIENDA DI TRASPORTI CESENATE, CON UNA TRADIZIONE CHE NE INDIVIDUA LE ORIGINI NEL 1947 PER VOLONTÀ DI EZIO DOMENICONI, OGGI GUIDATA DAI FIGLI STEFANO E SANDRA E DAL NIPOTE MATTIA, AVVIA UNA NUOVA SFIDA IMPRENDITORIALE NELLA LOGISTICA DELL’ULTIMO MIGLIO E INCROCIA IL LEADER NEL NOLEGGIO DI VEICOLI PROFESSIONALI: SI PARTE CON GLI IVECO DAILY E I BILICI MERCEDESBENZ ACTROS CON SEMIRIMORCHIO LAMBERET PER PUNTARE AL RINNOVO DELL’INTERO PARCO MEZZI. dei pullman che accompagnavano i militari, negli Anni Ottanta abbandona gli studi universitari per stare accanto al padre. SAB conta sei soci, dà lavoro a una trentina di padroncini che viaggiano sulle strade insieme ai cinque camion della Domeniconi Autotrasporti, nata negli Anni Cinquanta. In un primo momento Stefano si occupa di quest’ultima ma, nel 1988, in seguito all’improvvisa scomparsa di Ezio, assume la presidenza della SAB, mentre a occuparsi della gestione amministrativa di Domeniconi Autotrasporti è la sorella Sandra. Dal 2016 in azienda c’è la terza generazione. Mattia Domeniconi, classe 1991, opera accanto al padre Stefano, occupandosi di tutte le tratte internazionali: da Prato a Milano i camion Domeniconi raggiungono Germania, Francia, Olanda e l’intera Europa Nord Occidentale. “Gran parte dei veicoli escono dall’Ita-

Da sinistra: Mattia Domeniconi, Presidente della Cooperativa AVG; Diego Pellicioli, Sales Director Fraikin Italia e Stefano Domeniconi di Domeniconi Autotrasporti.

lia con collettame - spiega Mattia - e rientrano con carichi di carne appesa o frutta e verdura”. Nel 2018 i Domeniconi sono protagonisti di una nuova sfida imprenditoriale, che ha come corollario la nascita della Cooperativa AVG, presieduta da Mattia e con Evio Ragonesi come vicepresidente. “Considerate le difficoltà di trovare autisti nei quali riporre piena fiducia - spiega Stefano - abbiamo puntato sull’affiliazione dei dipendenti, che diventano soci lavoratori: ad AVG è demandata la gestione di veicoli e maestranze, mentre Domeniconi Autotrasporti si occupa della parte commerciale”. AVG conta 25 dipendenti, due impiegate, un responsabile del piazzale e i quattro fondatori (i Domeniconi e Ragonesi). È in questa veste che avviene l’incontro con Fraikin: in collaborazione con la società di logistica TRS, AVG sta per espandere la sua attività alla distribuzione dell’ultimo miglio. “Il progetto di acquisizione - precisa Stefano - prevede la gestione di due piattaforme, a Cesena e Agugliano, di cui si occuperà TRS, mentre ad AVG compete la gestione dei veicoli: una flotta dedicata alle consegne nei punti vendita con piccole motrici da 100 q e furgoni da 30 a 60 q”. Nel parco sono presenti quattro Iveco Daily e tre bilici (trattore Mercedes-Benz Actros e semirimorchi Lamberet) noleggiati da Fraikin: una partnership che Domeniconi non solo ha confermato, ma che intende estendere per il rinnovo della flotta. “Almeno dieci bilici - aggiunge Stefano - devono essere sostituiti e stiamo valutando la convenienza del noleggio rispetto al leasing. I vantaggi sono importanti: costo certo a fine me se e rata comprensiva di tutto quanto, assistenza compresa”. “La grande varietà del parco mezzi Fraikin - afferma Diego Pellicioli, Sales Director Fraikin Italia - ci consente di soddisfare le esigenze del cliente con contratti ad hoc per ogni veicolo, a breve e lungo termine. Siamo particolarmente lieti di quello che si preannuncia come matrimonio tra due aziende dalla lunga e gloriosa tradizione: Fraikin nasce a Parigi nel 1944, Do meniconi a Cesena nel 1947. Due aziende che rivendicano con orgoglio le proprie radici familiari e che, entrambe, sono presenti sul mercato con performance importanti e con un forte impulso all’innovazione”.

RIORGANIZZATA DOPO LA CRISI ECONOMICA, OGGI L’AZIENDA CONTA VENTI BILICI DI PROPRIETÀ

TRA I CLIENTI NOMI DI RILIEVO DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA L a crescita dell’azienda romagnola è stata praticamente ininterrotta. Con due soci, i fratelli Stefano e Sandra Domeniconi nel 2008 raggiungono un parco di 50 veicoli di proprietà, dando lavoro a una ventina di padroncini, e un fatturato di 16,8 milioni di euro. Il segmento è sempre quello del trasporto refrigerato di beni alimentari, ma alle tratte nazionali si aggiun-

gono quelle europee. Nel 2000 SAB cede a Domeniconi Autotrasporti il ramo del trasporto, per dedicarsi unicamente alla gestione del patrimonio immobiliare, e nel 2002 viene aperta la sede SAB di via Romagna: 19mila mq di piazzale e due capannoni di duemila e tremila mq. Quest’ultimo edificio è suddiviso in mille mq destinati a officina Volvo Trucks, degli

eredi dei meccanici con i quali Ezio Domeniconi diede inizio alla sua impresa, e gli altri duemila a ingrosso di materiale elettrico, in seguito a un’ampia opera di ristrutturazione avviata nel 2000. La sede di Domeniconi Autotrasporti occupa altri 10mila mq di piazzale a San Giorgio di Cesena. La crisi economica del 2009 non

ferma i Domeniconi, che affrontano la congiuntura negativa ridimensionando le proporzioni dell’azienda e chiudendo un ramo derivante da un’azienda acquisita. Oggi si contano 20 veicoli di proprietà, tutti bilici, e la collaborazione con cinque padroncini: tutti i mezzi dal 1995 sono equipaggiati con sistema satellitare di vigilanza antirapina ex Servim (Servizi alle imprese),

consorzio di cui per dieci anni Stefano Domeniconi è stato vicepresidente. Tra i clienti dell’azienda cesenate nomi di rilievo quali GSI (Grandi Salumifici Italiani) di Bologna, pane e pizza surgelati della belga Vandemoortele, carne di vitello Vitelco e Granarolo, nei cui siti i veicoli Domeniconi trasportano la merce che viene poi distribuita nei punti vendita.


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GRUPPO TOTAL / CRESCE LA RETE DEI SERVIZI PER L’AUTOTRASPORTO

La riscossa di AS 24

ENTRO L’ANNO LE STAZIONI DI SERVIZIO COMPLETAMENTE AUTOMATICHE E PENSATE PER I PESANTI STRADALI IN ITALIA SALIRANNO DA 53 FINO A SUPERARE QUOTA CENTO. IN PARALLELO SI RAFFORZA L’OFFERTA DI SISTEMI PER CONTENERE IL COSTO DEL TRASPORTO. L’OFFENSIVA LANCIATA DALLA FILIALE DI PROPRIETÀ DELLA COMPAGNIA PETROLIFERA FRANCESE RIGUARDA TUTTA EUROPA E HA IN ITALIA IL VOLTO DI MARCO CASSAGO, DA SETTEMBRE 2019 DIRETTORE DELLA FILIALE ITALIANA DI AS 24.

D

MAX CAMPANELLA

Nel 2012 inizia la sua esperienza nelle Carte Carburante, per tornare, nel 2016, a occuparsi di lubrificanti. Nel settembre 2019, a seguito della riorganizzazione di Total, il management della compagnia petrolifera francese, con l’obiettivo di tornare a un aumento significativo del network di distributori e rafforzarne la presenza sul nostro mercato, gli affida l’incarico di Direttore della filiale italiana di AS 24. Società al cento per cento

MILANO

a qui a fine anno le stazioni di rifornimento supereranno quota cento, con un forte focus sulla sostenibilità grazie a venti stazioni dedicate al metano liquido solo in Italia, mentre si rafforza l’offerta di servizi e vantaggi con le carte, compresi i pedaggi ma non solo. Quella di AS 24, società del Gruppo Total, ha il sapore di un’autentica riscossa, frutto di una nuova offensiva avviata in tutta Europa che nel nostro Paese trova in Marco Cas sago, 55 anni, manager con un’esperienza trentennale, il timoniere, a capo di uno staff costituito da 14 persone complessive tra forza vendita (sei persone) e back office. Milanese, Cassago è volto noto nel settore dei lubrificanti per veicoli pesanti. Dal 2001 per cinque anni è stato responsabile vendite industria, cui è seguita un’esperienza nei Paesi esteri, sempre nel settore lubrificanti, dal 2006 market manager.

del Gruppo Total, AS 24 - che sta per Automatic System h 24 - è la componente che all’interno dell’azienda francese si occupa di veicoli pesanti. Nata in Francia nel 1988 come CPO (Compagnia Petroliera Ovest) per soddisfare le necessità dei trasportatori, negli anni si sviluppa nei servizi: nel 1995 introduce il recupero dell’Iva e gradualmente altri servizi finalizzati al contenimento dei costi di trasporto. Il core business resta la fornitura di carburanti

per camion anche quando, nel 1997, l’azienda diventa Point Carburant e infine AS 24: nel 2001 come filiale Total-FinaElf e dal 2003 filiale Total. Nel 2004 lo sbarco in Italia combacia con l’inizio di un ulteriore sviluppo nell’offerta: nel 2007 viene introdotto l’AdBlue, servizi come la trasmissione dei dati di viaggio (Tak&drive) degli autisti e PASSango, dispositivo che, montato sul camion, assicura la transazione del pedaggio. “Si tratta - precisa Marco Cassago - di un telebadge interoperabile cresciuto nella sua operatività. Oggi consente di pagare il pedaggio in Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Austria e a giugno anche in Germania”. Qual è la caratteristica comune dei distributori AS 24? “Tutte le stazioni di servizio con logo AS 24 - risponde il Direttore della filiale italiana - nascono per rivolgersi al mondo dei veicoli industriali: spazi e servizi sono pensati per il mondo del camion. Tutte prevedono la presenza di colonnine automatiche senza personale: l’autista è responsabilizzato nell’utilizzo della nostra carta carburante che, grazie a un apposito chip che sostituisce la tradizionale banda magnetica, assicura una transazione sicura, con l’utilizzo di un numero pin, e non è clonabile”. Com’è strutturata oggi la rete distributiva AS 24? “Siamo presenti - illustra Cassago - in 28 Paesi europei con 980 stazioni, ubicate in location strategiche sulle grandi vie del trasporto: alcune sono autostradali, altre in prossimità di uscite autostradali. In Italia siamo a quota 53, numero destinato a crescere quest’anno per superare quota cento. L’obiettivo è arrivare a più di cento stazioni. Siamo molto attenti ai bisogni dei clienti con particolare attenzione ai prodotti: gasolio/Adblue, LNG, quest’ultimo in forte avanzata in Italia; al momento contiamo otto stazioni di metano liquido, vogliamo arrivare a venti entro l’anno. Dall’Italia alla Francia, Germania, Austria e Ungheria complessivamente in Europa stiamo completando una rete con più di 60 distributori di metano liquido e compresso”.

Marco Cassago, Direttore della filiale italiana di AS 24.

Avviata quest’anno la partnership con Michelin per la diagnostica degli pneumatici

Marco Cassago: “Padroncini e flotte beneficiano di una presenza globale”

A

lla componente carburanti AS 24 affianca tutta una serie di servizi offerti ai trasportatori. “Il ventaglio di quanto offriamo - afferma Marco Cassago - è molto ampio. Per i pedaggi il PASSango viene offerto in quattro ver sioni, ad esempio PASSango Europilot prevede la geolocalizzazione per avere sempre il controllo della posizione dei

veicoli in movimento e relativi percorsi. Proponiamo servizi informatici per la connessione dati, che consentono di trasmettere dati mentre i veicoli viaggiano. Tra le ultime novità il dispositivo Findit è rivolto alle gran di flotte che movimentano molti rimorchi e semirimorchi. Si tratta di un dispositivo con una autonomia di durata di cinque anni, low

cost: si aggancia con due viti al rimorchio e comunica la sua posizione quando viene parcheggiato. È inoltre in grado di aggiungere opzioni, ad esempio per segnalare le scadenze di revisioni necessarie o inviare alert quando si stacca il trattore dal semirimorchio, per darne informazione al gestore della flotta” e altre opzioni personalizzabili per grandi

flotte. Di quest’anno l’accordo con Michelin. “Abbiamo lanciato spiega Cassago - Fleet Diag 24, sistema di connessione molto semplice da usare, pensato per facilitare la diagnostica degli pneumatici, di ogni marca, inizialmente presso alcune stazioni di servizio. I clienti che parteciperanno a questo sviluppo troveranno ap-

posite pedane sulle quali il veicolo passa e, con scanner, viene misurato il livello di usura degli pneumatici, la pressione, viene segnalato l’eventuale problema rilevato su uno pneumatico con invio di un Alert al gestore della flotta. Il tutto con un’interfaccia grafica semplice e intuitiva”. Qual è il “cliente tipo” di AS 24? Grande flotta o pa-

droncino? “Tutti i trasportatori che hanno da uno a più di mille camion - conclude Marco Cassago - possono beneficiare dei nostri servizi, sia che facciano rotte nazionali o ancor più internazionali: qualunque sia la provenienza del veicolo può appoggiarsi alla nostra rete, affrontando lunghe percorrenze con la massima serenità”.



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VIA TECHNOLOGIES / SUL MERCATO IL NUOVO MOBILE360 AI MINING SAFETY KIT

Meno rischi per camion e bus

M

LINO SINARI MILANO

igliorare la consapevolezza dell’operatore nelle situazioni più difficili e pericolose grazie al supporto di avanzate tecnologie d’intelligenza artificiale della fotocamera, al sensore di prossimità a ultrasuoni e al sensore radar a breve distanza mmWave. È la me todologia con cui opera Mobile360 AI Mining Safety Kit, presentato da VIA Technologies alla fiera Conexpo-CON / AGG di Las Vegas. Utilizzando Smart Sensor Fusion il kit può essere configurato per eseguire le applicazioni più esigenti d’intelligenza visiva e rilevamento de gli ostacoli per veicoli e apparecchiature di qualsiasi forma o dimensione. Quali sono le potenzialità del sistema per ridurre il rischio d’incidenti che coinvolgono mezzi pesanti? Lo chiediamo a Ti ziano Albani, European Sales and Business Development VIA Technologies. Dopo le prime esperienze nel tradizionale settore industriale dell’informatica e dell’automazione, ricoprendo vari ruoli di responsabilità in Europa presso i principali attori del segmento, Albani ha maturato una profonda conoscenza nel settore dei trasporti. Fa parte della famiglia VIA Technologies da circa 11 anni, durante i quali ha acquisito competenze nella tecnologia X86 e ARM. “VIA Mobile360 M810 - spiega Albani, manager caratterizzato da forte senso del business ed ec cellente orientamento al cliente - consente agli operatori di flotte di grandi dimensioni come gli autobus di aggiungere le funzionalità di sicurezza necessarie ai loro veicoli. Con il supporto di massimo di sei telecamere, il sistema può essere configurato per soddisfare requisiti operativi specifici, come il rilevamento dei punti ciechi per prevenire collisioni con veicoli che il conducente non può vedere, Avviso di collisione frontale per evitare di imbattersi in un veicolo che si

RIDURRE INCIDENTI E DANNI ALLE APPARECCHIATURE NELLE CAVE, NELLE MINIERE E NEI CANTIERI È L’OBIETTIVO DEL SISTEMA PRESENTATO ALLA FIERA CONEXPO DI

LAS VEGAS: GRAZIE A UN

SUPPORTO DI MASSIMO SEI TELECAMERE RILEVA OSTACOLI DI OGNI DIMENSIONE E I PUNTI CIECHI PER PREVENIRE COLLISIONI, AVVISA IL GUIDATORE QUAND’È STANCO, DISTRATTO O NON PRESTA ATTENZIONE.

Tiziano Albani, European Sales and Business Development VIA Technologies.

è fermato improvvisamente sulla strada da percorrere, e Lane Departure Warning per garantire che il conducente rimanga nella corsia corretta”. Una telecamera che supporta il sistema di monitoraggio del conducente può essere installata nella cabina anteriore del veicolo per avvisare il guidatore quando è stanco, non presta la massima attenzione o magari sta mangiando. “Questo sistema - afferma Albani - può fornire una risorsa inestimabile agli operatori di veicoli di grandi dimensioni per comprendere meglio il comportamento dei loro conducenti quando sono al volante e identificare opportunità di ulteriore formazione o miglioramento del benessere. Le esigenze di sicurezza possono variare notevolmente a seconda delle dimensioni del veicolo e delle applicazioni per le quali viene utilizzato. Uno dei nostri obiettivi chiave con l’M810 è fornire massima flessibilità per soddisfare le diverse esigenze”.

Quali sono le tecnologie su cui si basa il nuovo sistema? “VIA - risponde Albani - ha sviluppato Mobile360 M810 sfruttando oltre trent’anni di esperienza e competenza nella progettazione di semiconduttori grafici, sistemi integrati e software. Il sistema pre senta i nostri algoritmi ADAS (Advanced Driver Assistance System), SVS a 360 gradi (Surround View System) e DMS (Driver Monitoring System) Computer Vision. Tutte le telecamere che implementiamo con il sistema sono state sottoposte a esaustivi test interni e di validazione”. Le operazioni di VIA Europe hanno sede in Italia, con un team gestionale e tecnico guidato dai veterani del settore Albani e Giuseppe Amato, entrambi anello di congiunzione tra il settore, il cliente e gli esperti hardware e software dell’headquarter di VIA. “Abbiamo sviluppato il sistema VIA Mobile360 M810 precisa Albani - in risposta alle richieste dei principali for-

nitori di trasporto pubblico di Taiwan, Cina e Europa. Molte compagnie di autobus, in particolare, hanno mostrato interesse nel sistema per ridurre, ad esempio, le collisioni con ciclisti e pedoni che il conducente non vede. Anche i principali produttori mondiali di carrelli elevatori stanno adottando il sistema per migliorare la sicurezza del magazzino e della fabbrica. Abbiamo un approccio flessibile allo sviluppo del mercato, stiamo cercando di stringere rapporti stretti con partner in Italia e in altri paesi d’Europa”. Quali sono le aspettative in relazione al feedback dei mercati europei e italiano sul nuovo sistema? “Il feedback iniziale è stato molto positivo e - prosegue Albani - vediamo enormi opportunità non solo dal settore dei trasporti pubblici, ma anche dal trasporto a lunga distanza e dalle aziende di consegna dell’ultimo miglio. Punto chiave è l’aumento della sicurezza stradale per ogni tipo di flotta pubblica o privata”.

La nuova convincente versione del best seller P Prestazioni migliori, emissioni e consumi contenuti per il MAN D26

er offrire al mercato veicoli con motori efficienti, dalle elevate prestazioni e che sfruttino tutte le più sofisticate tecnologie per ridurre le emissioni inquinanti e rispettare l’ambiente, MAN Truck & Bus ha lanciato la nuova versione del proprio motore best seller MAN D26. Il nuovo propulsore a sei cilindri da 12,4 litri ottempera la normativa Euro 6d in materia di emissioni nocive ed è disponibile nelle nuove classi di potenza da 430, 470 e 510 cv. Per ciascuna classe la coppia aumenta di 100 Nm, portandosi rispettivamente a 2.200, 2.400 e 2.600 Nm, e viene generata già a partire da 930 giri/min. Grazie alle nu-

merose migliorie apportate, l’ultimissima versione del D26 è non solo più potente, ma anche decisamente più leggera (circa 80 kg in meno). Il nuovo motore si caratterizza per una struttura più semplice e una migliore gestione termica. Uno degli elementi principali della nuova unità è il turbocompressore monostadio dotato di valvola wastegate gestita elettricamente che consente al motore di esprimere prestazioni elevate, un’erogazione reattiva e fluida, con una riuscita combinazione tra efficienza e robustezza. La presenza di un intercooler aria-aria diretto contribuisce a rendere ancor più efficiente il motore riducendo sia i consumi sia il pe-

so (grazie all’eliminazione del radiatore a bassa temperatura). Le elevate prestazioni del rinnovato D26 sono garantite dall’ottimizzazione della geometria della camera di combustione e del sistema di fasatura delle valvole, con un incremento del rapporto di compressione e una conseguente diminuzione dell’utilizzo dell’EGR. In questo modo si ha una migliore combustione del carburante e un conseguente più efficienza dello stesso. Il sistema EGR, già presente sulle precedenti versioni Euro 6 del D26, è stato ulteriormente migliorato per far interagire con la massima precisione il compressore monostadio e la valvola di

ricircolo dei gas di scarico. A ottimizzare l’efficienza complessiva del motore concorrono anche il nuovo sistema d’i niezione a tenuta stagna (dotato di nuovi iniettori per un’iniezione ancora più precisa) e l’affinamento delle componenti interne quali fasce elastiche e canne cilindro che garantiscono una maggiore pulizia e un minore livello di attrito. Ulteriori benefici si hanno dalla presenza del nuovo compressore aria monocilindrico con sistema di risparmio dell’energia ESS (Energy Save System) che ne garantisce l’utilizzo solo quando necessario, di una nuova sonda lambda e di un nuovo alternatore a gestione elettronica.


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NEL 2021 SARÀ AVVIATA LA SPERIMENTAZIONE CONCRETA DELL’EECONIC MEDIANTE L’IMPIEGO PER SERVIZI MUNICIPALI.

CLIENTI

SELEZIONATI TESTERANNO I TRUCK AL FINE DI VERIFICARNE L’ADATTABILITÀ ALL’USO QUOTIDIANO.

LE ESPERIENZE RACCOLTE VERRANNO IMPLEMENTATE NELLA PRODUZIONE DI SERIE DELL’EECONIC, CHE INIZIERÀ A PARTIRE DAL

2022. L’EECONIC SI BASA SU UN ALTRO TRUCK ELETTRICO, L’EACTROS PER IL SERVIZIO DI DISTRIBUZIONE PESANTE, CHE VERRÀ COSTRUITO IN SERIE DALL’ANNO PROSSIMO.

MERCEDES-BENZ / IL NUOVO E-ECONIC È BASATO SULL’E-ACTROS TOTALMENTE ELETTRICO

Servizi comunali a misura d’ambiente

D

FABIO BASILICO ROMA

opo eActros tocca a eEconic. Per Mercedes-Benz la strada per l’elettrificazione dei pesanti è segnata. La Stella dà il benvenuto al truck completamente elettrico specializzato nei servizi comunali. Silenzioso e a zero emissioni, eEconic è il mezzo ideale per muoversi in città e svolgere tutte le attività necessarie alla collettività, a cominciare naturalmente dalla raccolta rifiuti. Con Mercedes-Benz eEconic, veicolo elettrico a batteria con pianale ribassato, Daimler Trucks compie un ulteriore importante passo in avanti nella strategia globale di elettrificazione dei propri veicoli pesanti. Nel 2021 sarà avviata la sperimentazione concreta dell’eEconic mediante l’impiego per servizi municipali. Clienti selezionati testeranno i truck nell’impiego reale al fine di verificarne l’adattabilità all’uso quotidiano. Le esperienze così raccolte verranno implementate direttamente nella produzione di serie dell’eEconic, che inizierà a partire dal 2022. L’eEconic si basa su un altro truck elettrico, l’eActros per l’impiego nel servizio di distribuzione pesante, che verrà costruito in serie già dal 2021. Mercedes-Benz eEconic verrà offerto inizialmente nella configurazione 6x2/N NLA e sarà impiegato prevalentemente come veicolo per la

raccolta rifiuti. L’utilizzo del truck elettrico a batteria nel settore dello smaltimento dei rifiuti in ambito urbano è particolarmente indicato in virtù dei tragitti relativamente brevi, non superiori a 100 chilometri circa, e delle percorrenze stabilmente pianificabili con un elevato numero di arresti e partenze. Se il conducente adotta uno stile di guida parsimonioso, grazie al recupero di energia in fase di frenata è possibile recuperare energia elettrica che andrà a ricaricare la batteria del veicolo, con un conseguente aumento dell’autonomia e del livello di efficienza. Gesa Reimelt, Responsabile E-Mobility Group di Daimler Trucks & Buses, ha dichiarato: “Nelle regioni di maggior fatturato, Daimler Trucks & Buses desidera offrire entro il 2039 tutti i nuovi truck e autobus come veicoli neutrali in termini di emissioni di CO2 durante la marcia. A tal fine, grazie alla nostra strategia globale basata su piattaforme, puntiamo su tecnologie e architetture standardizzate a livello mondiale an che nel campo dei veicoli elettrici e siamo in grado di accelerare enormemente i lavori di sviluppo grazie alle sinergie. L’eEconic, ad esempio, si basa sul nostro eActros, un veicolo che viene attualmente testato in modo intensivo nell’impiego concreto e verrà prodotto in serie a partire dal 2021”. Ralf Forcher, Direttore Marketing, Sales & Service di

Mercedes-Benz Special Trucks, ha aggiunto: “L’eEconic è un’importante pietra miliare nella configurazione di una logistica sostenibile nel campo dei servizi municipali. Il veicolo si presta in modo ideale all’elettrificazione in virtù delle sue caratteristiche generali d’impiego, ad esempio nel settore della raccolta rifiuti, caratterizzato da costanti arresti e partenze e percorsi quotidiani pianificabili. A ciò si devono aggiungere due qualità importanti, so prattutto in caso di utilizzo in ambito urbano: il veicolo viaggia a zero emissioni locali e in modo molto silenzioso”. Già a livello di concept, eEconic è sinonimo di responsabilità e rispetto dell’ambiente, soprattutto nell’impiego in ambito urbano.

La propulsione elettrica non produce emissioni locali né alcuna rumorosità e ciò influisce positivamente sulla qua lità della vita sia degli abitanti sia degli utilizzatori del veicolo. Posizionata molto in basso, la cabina “DirectVision” con tetto panoramico e porta lato accompagnatore in vetro, consente al conducente un contatto visivo diretto con gli utenti della strada maggiormente vulnerabili, qua li ciclisti e pedoni. Allo stesso tempo, il conducente viene supportato da molteplici sistemi di assistenza intelligenti finalizzati alla sicurezza, come ad esempio l’assistente alle svolte. Il conducente e l’equipaggio salgono o scendono dal veicolo attraverso due soli scalini, sempre sul lato opposto rispetto alla

circolazione stradale. Ciò rende più sicura la discesa e contribuisce a evitare incidenti. Nell’abitacolo, la confortevole altezza interna rende più agile il passaggio da un lato all’altro della cabina. Attualmente, il truck pesante eActros, dotato di un’au tonomia di circa 200 km, viene sottoposto a test intensivi mediante l’impiego concreto da parte dei clienti in Germania e Svizzera. La prima consegna ai clienti ha avuto luogo nel 2018. Negli Stati Uniti, anche i veicoli delle classi media e pesante Freightliner eM2 e Freightliner eCascadia vengono attualmente sottoposti a test nell’utilizzo concreto da parte dei clienti. Oltre 140 autocarri leggeri del modello Fuso eCanter sono già in uso in va-

rie città in tutto il mondo, tra cui New York City, Tokyo, Berlino, Londra, Amsterdam, Parigi e Lisbona. Tutto questo attesta la consistenza della strategia aziendale sostenibile di Daimler Trucks & Buses che punta entro il 2039 a offrire nei mercati della triade Eu ropa, Giappone e area NAFTA (Nord America e Messico) solo veicoli nuovi che, nell’esercizio di marcia (“tank-to-wheel”), risultino neutrali rispetto alle emissioni di CO2. Già entro il 2022, nelle principali regioni di vendita Europa, Stati Uniti e Giappone, la gamma di veicoli Daimler Trucks & Buses dovrà comprendere veicoli di serie dotati di propulsione elettrica a batteria. Entro la fine del decennio, Daimler Trucks & Buses integrerà la sua offerta con veicoli di serie alimentati a idrogeno. Dal 2018, l’E-Mobility Group unifica il know-how mondiale di Daimler Trucks & Buses nel settore della mobilità elettrica, definendo una strategia trasversale rispetto ai marchi e ai segmenti sul versante dei componenti elettrici e dei prodotti. Analogamente alla strategia globale adottata per la piattaforma dei veicoli convenzionali, l’EMo bility Group lavora a un’architettura elettrica standardizzata a livello mondiale. Ciò consentirà di sfruttare al massimo le sinergie e di impiegare gli investimenti in modo ottimale. Al contempo, l’E-Mobility Group mette a disposizione un’offerta di consulenza di ampio respiro per i clienti attenti all’intero ecosistema. L’obiettivo è far sì che la mobilità elettrica sia sostenibile anche dal punto di vista del TCO. L’E-Mobility Group vanta una presenza globale e i suoi dipendenti lavorano in diversi Development Center strutturati come una rete diffusa a livello mondiale, con sedi, ad esempio, a Portland (Stati Uniti), Stoccarda (Germania) e Kawasaki (Giappone).


IL MONDO DEI TRASPORTI

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AFFRONTATO L’IMPENNATA DELLA

IL TRASPORTO

DOMANDA DI BENI DI

PIÙ FORTE DEL

SEGUITA AGLI ASSALTI

È

CORONAVIRUS

da 30 anni che con Il Mondo dei Trasporti siamo in prima linea per raccontare mensilmente quanto sia importante per la vita del Paese il settore del trasporto, merci e passeggeri, e della logistica. Lo facciamo dando la più ampia visibilità a uomini e donne che dedicano ogni giorno la loro vita con entusiasmo, spirito di sacrificio e grande senso di responsabilità, da una parte alla realizzazione di veicoli sempre più sicuri, confortevoli e attenti ai consumi e alle emissioni, dall’altra a tutte quelle attività legate all’assistenza per garantire agli stessi veicoli la piena efficienza nonché alle mille attività di quella filiera che si snoda dai luoghi di produzione delle merci fino a quando esse non arrivano nelle mani della gente. Abbiamo sempre sottolineato negli ultimi 30 anni come trasporti e logistica costituiscano le arterie fondamentali per consentire ad un Paese di vivere e svilupparsi. In questo lungo periodo, ma come era capitato anche prima, sono state tante le vicende drammatiche che hanno caratterizzato la vita del Paese, dalle alluvioni ai terremoti, dagli anni bui del terrorismo a quelli altrettanto preoccupanti delle gravi crisi economiche, tutte le volte il sistema dei trasporti e della logistica ha risposto con un senso di responsabilità straordinario non facendo mancare nulla di quanto serviva al Paese. La vicenda drammatica del Co ronavirus ha acceso ancora una volta i fari sull’importanza dei trasporti e della logistica per at tenuare le difficoltà in cui la gente è precipitata per le indispensabili restrizioni di movimento imposte dal Governo per rallentare e fermare il propagarsi del contagio. Come sempre autisti e conducenti sono stati chiamati a garantire i servizi indispensabili per approvvigionare ospedali, supermercati, farmacie e altri esercizi commerciali di pubblica utilità. Spesso armati solo di coraggio e di una mascherina, questi sempre indomiti cavalieri del rischio calcolato hanno sfidato i terribili pericoli del Coronavirus mettendosi al fianco dell’altra lodevolissima schiera di medici e infermieri che hanno sfidato la morte per curare la massa di malati. Gli italiani hanno riscoperto il valore della solidarietà. Al momento in cui scriviamo non sappiamo ancora quanto durerà il contagio. Un fatto è certo, siamo sulla linea del Piave. È fondamentale resistere, resistere, resistere per evitare di essere travolti. Ce la faremo a uscire dal tunnel e forse ci accorgeremo di essere diventati tutti più buoni e solidali. Abbiamo voluto realizzare questo servizio speciale sul “Trasporto ai tempi del Coronavirus” convinti che un giornale come il nostro dovesse dare il proprio contributo per dare il giusto risalto a un settore, quello del trasporto e della logistica, che non si è fermato di fronte alla paura del contagio, garantendo la disponibilità di quanto serve per vivere e curarsi. Abbiamo sentito operatori e manager del settore. Auguriamoci che la “nuttata” passi presto. E quando tutto sarà alle spalle, ricordiamoci che i camionisti sulle strade sono lì per lavorare, un lavoro duro, essenziale, responsabile, che merita di essere sempre apprezzato. p.a.

IL TRASPORTO AI TEMPI

PRIMA HANNO

EDITORIALE

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Ruolo sempre più

PRIMA NECESSITÀ, AI SUPERMERCATI.

POI

SI SONO VISTI RESPINGERE ALLE FRONTIERE, CHE I COLLEGHI D’OLTRECONFINE NON OLTREPASSAVANO. INFINE, NONOSTANTE LE AUTORITÀ DI GOVERNO CONTINUASSERO A SOTTOLINEARE COME IL TRASPORTO FOSSE

“COMPROVATA ESIGENZA LAVORATIVA”, AGLI AUTISTI AL VOLANTE CHIEDEVANO LA CERTIFICAZIONE.

CIÒ MALGRADO, IN TUTTO IL PERIODO D’EMERGENZA I TRASPORTATORI MAI SONO MANCATI AD ADEMPIERE IL DOVERE CON IL LORO COMPAGNO DI LAVORO.

P

MAX CAMPANELLA MONZA

rima l’emergenza dettata dalle necessità di approvvigionamenti della merce nei supermercati per lo scatenarsi di autentiche psicosi, poi autisti e carichi bloccati alle frontiere per il timore del contagio,

infine normative contraddittorie e inattuabili. Nello scenario da Apocalisse, che ricorderemo nei libri di storia, delle settimane stravolte dall’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus, il settore del trasporto è stato sempre e comunque protagonista, dimostrando

non solo quanto sia fondamentale per la vita del Paese il settore logistico, ma quanto sia essenziale pensare a chi si mette tutti i giorni alla guida per professione, alle sue esigenze, ai suoi diritti e alla necessità di salvaguardare il suo lavoro. Senza affatto trascurare che, in ma-

teria di trasporto, nel corso dell’emergenza mai so no venuti a mancare i mezzi (e gli uomini dedicati) per il soccorso stradale, i camion per la raccolta dei rifiuti e gli autobus per il servizio pubblico. Prim’ancora che il virus arrivasse in Italia, il traspor-

to merci si era reso protagonista di iniziative di solidarietà. Tan to per fare un esempio, cinque aeromobili, due Boeing 747F e tre Boeing 777F cargo merci di Qatar Airways, il 21 febbraio sono partiti per la Cina trasportando forniture mediche donate per l’emergenza:

Maurizio Longo, Segretario nazionale di Trasportounito

“Norme d’urgenza non tengono conto di chi lavora ogni giorno sulle strade” A nche nell’Italia prigioniera del coronavirus, le aziende di trasporto e i conducenti di truck continuano a svolgere il loro preziosissimo lavoro. Nonostante le preoccupazioni per la diffusione del disagio ma anche facendo di tutto per ottemperare alla normativa sull’emergenza che ha finito per creare più problemi di quanti intendesse risolverne. Lo dice a chiare lettere Maurizio Longo, Segretario nazionale di Trasportounito, Associazione nazionale autotrasportatori professionali: “L’autotrasporto sta tenendo in piedi l’economia reale, nonostante l’epidemia e le normative d’urgenza che hanno finito per ostacolare il nostro lavoro con limitazioni e divieti a volte privi di logica. Se ci fermiano noi a causa di blocchi, limitazioni illogiche e provvedimenti irrazionali, il Paese intero va a fondo. L’economia reale sta già dando segni di preoccupante deterioramente”. Maurizio Longo fa un lungo elenco di “mosse false” compiute dall’esecutivo nell’ansia di prendere provvedimenti di contenimento del virus. “Le norme entrate in vigore non tengono conto delle situazioni particolari, nello specifico tutto ciò che costituisce l’attività di trasporto - spiega Longo - Faccio alcuni esempi: nei centri di carico e scarico della merce non viene consentito all’autista privo di mascheri-

na di svolgere il suo lavoro. Giustissima la precauzione ma se le mascherine non si tro vano e sono da giorni e sau rite come la mettiamo? Secondo esempio: le aree di servizio autostradale devo tassativamente chiudere alle 18. Ma come è possibile concepire un simile provvedimento? Noi in autostrada ci siamo per lavorare e nelle aree di servizio non ci fermiamo per fare shopping”. “Tutto è stato fatto con miopia e frettolosità, senza una chiara visione d’insieme che tenesse conto dello scenario a divenire aggiunge il Segretario nazionale di Trasportounito - L’agitazione quotidiana intorno ai numeri in crescendo dei contagi non ha consentito di far primeggiare la razionalità nell’intervenire settore per settore. La chiusura dellearee di servizio autostradali alle 18 è figlia della poca attenzione e della scarsa ponderazione”. Un’altra importante questione sul tappeto riguarda l’autocertificazione obbligatoria al transito. “Questo prov vedimento non può coinvolgere il conducente quando è alla guida del camion, quindi sul posto di lavoro - protesta Maurizio Longo - È come se chiedessi di documentare l’essere presenti in ufficio quando si è seduti alla scrivania. Diverso il caso del tragitto a bordo della mia auto necessario per raggiungere il truck. Ma quando sono in cabina... Eb-

bene, considerato che l’Ordinanza della Protezione Civile, la nota esplicativa del Ministero dei Trasporti e della Farnesina hanno precisato che il trasporto delle merci è da considerarsi come una ’comprovata esigenza lavorativa’, la conseguenza è quindi che il personale che conduce i mezzi di trasporto, nell’ambito delle attività di guida, consegna o prelievo delle merci, non deve compilare il modulo di autocertificazione in quanto le attività professionali sono già oggetto di registrazione documentale”. Le aziende vanno in rosso e tra gli autisti non sono pochi quelli che chiedono di essere congedati per far fronte all’emergenza,

aggravando ulteriormente la situazione delle imprese di trasporto. Che però possono trarre qualche boccata d’ossigeno dagli effetti per così dire positivi che si accompagnano al fenomeno coronavirus: costi del carburante al ribasso, meno concorrenza di operatori esteri che evitano di varcare il confine italiano, traffico diminuiti con conseguente ottimizzazione dei tempi di consegna. Resta però la gravità complessiva di una situazione di cui non si comprende ancora appieno gli sviluppi futuri. “Sarà dura superare questo momento ma se dovesse andare avanti ancora per settimane e mesi prevedo grosse ricadute sulle imprese, che potranno decretare il fermo tecnico dice ancora Longo - Non basterà un anno per rimettersi in carreggiata”. Cosa sarà dunque necessario fare per rilanciare il settore una volta che il coronavirus avrà terminato la sua azione nefasta? “Per esempio, si potrebbe accelerare sul pregresso -risponde Maurizio Longo Le imprese di trasporto devono ancora ricevere gli incentivi sull’acquisto risalenti al 2016 e agli anni a seguire. Sarebbe positivo se il Governo facesse in modo di darglieli. In generale, occorreranno misure che tengono con to dei costi del mondo del lavoro, per consentire alle imprese di recuperare e reinvestire”.


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DEL CORONAVIRUS

cruciale, anche in emergenza circa 300 tonnellate di farmaci a Beijing, Shanghai e Guang zhou, due milioni e mezzo di mascherine e 500mila flaconi di disinfettante per le mani. Del tutto inimmaginabile che in una manciata di giorni quel materiale sarebbe servito al nostro Paese. ESAURITE LE SCORTE

Era la sera del 23 febbraio quando iniziava a diffondersi la notizia dei primi contagi da Covid19 in Lombardia. La prima “zona rossa” riguardava l’area del Lodigiano, da Codogno a Casalpusterlengo, ma il giorno successivo gli effetti si avvertivano nei supermercati di mezza Lombardia, presi d’assalto e svuotati delle merci di prima necessità. Le principali catene della GDO (Grande distribuzione organizzata), minimarket e negozi al dettaglio sono arrivati all’esaurimento delle scorte di magazzino, facendo impennare la domanda di merci: flotte di trasporto, soprattutto alimentare, hanno dovuto far fronte a nuove richieste, implementando subito il nusegue

UNRAE / Il punto di Franco Fenoglio sui giorni bui del Covid19

Autisti e meccanici, gli eroi di cui nessuno parla “

È un periodo difficile per tutti, ma per gli autotrasportatori ancora di più”. È forte il grido di allarme che lancia Franco Fenoglio, numero uno di Italscania e Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE. L’abbiamo raggiunto in video chiamata trovandolo diligentemente confinato nella sua casa “nei boschi” da dove continua a lavorare giorno e notte per seguire l’azienda di cui è a capo e tutto il settore dell’autotrasporto in generale. “Una categoria ad alto rischio di contagio: questi sono gli autisti - precisa Fenoglio Senza dimenticare i meccanici che lavorano nelle officine e che con la loro assistenza garantiscono il controllo, nel caso, la riparazione dei veicoli. Non se ne parla, ma al pari di medici e infermieri gli autotrasportatori svolgono un servizio essenziale. Loro, non dimentichiamolo mai, portano cibo e medicinali negli ospedali e nelle case di tutti gli italiani”. “Chiaramente - continua il capo della società che importa veicoli Scania sul territorio italiano - ci uniamo a tutti quelli che raccomandano di stare a casa. Fatelo tutti, voi che potete. Gli autisti e i meccanici non possono e non devono farlo, in caso contrario si fermerebbe il Paese. Però, e c’è un grandissimo però, questi lavoratori devono essere messi nelle condizioni di svolgere il loro compito in tutta sicurezza”. “Dobbiamo proteggere la categoria - rincara la dose il manager piemontese - Noi ce ne stiamo a casa tranquilli ad aspettare che questa sventura passi, ma pensiamo a loro come se fossero i nostri figli, padri, nipoti. Ecco, che ansia avremmo per loro a saperli per strada, a contatto con la gente, senza le protezioni adeguate? Consideriamole per favore delle persone eccezionali, da proteggere al pari di chi lavora nella sanità, perché è vero, i malati vanno curati, ma con quali medicine se gli autotraportatori non le consegnano? Il cibo continua a essere normalmente distribuito, ce ne siamo accorti tutti, lo troviamo sugli scaffali dei negozi sotto casa, e il merito di chi è? Delle persone che guidano i camion. Di coloro che ogni giorno, con abnegazione, si met-

tono in viaggio. E lo fanno purtroppo spesso senza gli strumenti adatti. Io non voglio fare polemica ma si fa fatica a reperire mascherine, termometri e tutti quei dispositivi che oggi salvano le vite delle persone in trincea. Dobbiamo prestare attenzione anche a loro. E quando li incontriamo, e questo è un messaggio rivolto a tutti, è giusto che ognuno si protegga, ma se possibile attestiamo loro la nostra stima e il nostro rispetto per il compito importantissimo che svolgono quotidianamente”. Per Franco Fenoglio il nodo è sempre lo stesso: è ora che il trasporto venga visto come un settore strategico, ma non solo ora, anche nei momenti di normalità. Quel comparto che tutti i giorni porta l’86 per cento delle merci alle nostre case e che spesso, troppo spesso non viene posto in cima alla lista delle priorità di chi scrive le regole: “È di fondamentale importanza tenere alta l’attenzione sul nostro settore anche a emergenza conclusa, adottando misure strutturali che consentano alle aziende di essere sempre più competitive. L’assenza di una strategia a medio-lungo termine ha avuto conseguenze drammatiche nel corso degli ultimi anni. A causa della chiusura o della delocalizzazione di numerose imprese di autotrasporto, lo Stato non ha recuperato risorse per decine di milioni di euro per il mancato gettito fiscale, mentre l’occupazione nel settore ha perso in dodici anni circa 135.000 posti di lavoro, senza tener conto dell’indotto”. E oggi l’emergenza sanitaria. “Siamo sempre più preoccupati - prosegue Franco Fenoglio - non sappiamo cosa succederà nel breve, né nel lungo periodo. I concessionari, le reti, gli autisti stessi, siamo tutti estremamente preoccupati. Stiamo affrontando qualcosa di inedito. E non possiamo che confidare nei nostri governi perché capiscano la fondamentale importanza di questa industria. Credo però che non si stia facendo il possibile per dare al trasporto e alla logistica quello che sarebbe giusto. I 25 miliardi disposti dal Governo sono qualcosa, ma quando sento i numeri degli altri Paesi, i 550 miliardi della Germania, non

posso impedirmi di considerare che una cifra simile dovrebbe essere messa a disposizione di famiglie e imprese anche in Italia. Diciamocelo, 25 miliardi sono uno stanziamento davvero esiguo. Io spero di cuore che il governo stia facendo del suo meglio per trovare altri fondi, non voglio mettere ancora le mani avanti perché vedo che giorno dopo giorno arrivano decreti nuovi. Tra l’altro di difficile comprensione, sarebbe auspicabile una maggior semplicità da parte del legislatore. Meno

pagine e più chiarezza. Ma alla fine quello che conta è che vengano messi a disposizione del nostro e degli altri settori trainanti per l’economia italiana gli aiuti giusti”. “Sappiamo che nei momenti di difficoltà il popolo italiano rimane unito e dà il meglio conclude Franco Fenoglio - Lo farà anche stavolta. Però, per favore, adesso e anche dopo il Covid19, vi prego, aiutateci perché aiutando l’autotrasporto aiuteremo sempre il Paese”.


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Paolo Uggè, Vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto

“Governo ed Europa aiutino le nostre imprese con interventi fiscali e sulle infrastrutture” I n campo nella distribuzione di mascherine agli autisti e nella costante informazione alle circa 30mila imprese associate, Conftrasporto-Confcommercio ha seguito il periodo dell’emergenza stando “sul pezzo”, senza mancare di far sentire la sua voce nei confronti dell’autorità di governo, nel periodo di estrema confusione dell’informazione o quand’era il caso di difendere la categoria. Oggi che pare vedersi la famosa lucina dopo il tunnel, Paolo Uggè, 71 anni, vicepresidente, personaggio di grande carisma e con un importante bagaglio di esperienza, esprime ottimismo sul futuro ma invita a prendere doverose e tempestive precauzioni. “Sono per natura - afferma Uggè - persona positiva: auspicando che con le misure introdotte il Paese si avvii alla normalità, sottolineo come le nostre imprese abbiano dato il loro apporto, dimostrando che il settore del trasporto

tiene in piedi il Paese. A livello nazionale abbiamo registrato in media un calo del 30 per cento, ma le nostre imprese pur con tutte le difficoltà hanno lavorato, ad esempio nella consegna agli ospedali di generi di prima necessità, dai farmaci all’ossigeno, dagli apparecchi medicali alle benzine”. Per consentire agli autisti di operare in sicurezza e nel rispetto delle disposizioni, Conftrasporto si è resa disponibile a consegnare direttamente le mascherine di protezione, che in alcuni momenti di picco del contagio erano praticamente introvabili. “Abbiamo vissuto - aggiunge Uggè - una situazione problematica ma mai vicina al blocco. Certo si è avvertita l’assenza di un riferimento unico, che assumesse decisioni chiare e univoche: è inutile nascondere che in diverse fasi dell’emergenza più volte vi sono stati dubbi su cosa potessero e cosa non potessero fare le imprese. Soprattutto

nella fase iniziale dominava l’incertezza, che ha alimentato tensioni e stati d’ansia: gli errori occorsi, dal blocco degli aerei (e non delle persone) provenienti dalla Cina alla diffusione della bozza di un decreto la sera prima che esso entrasse in vigore, lasciano intendere l’assoluta necessità di una

comunicazione adeguata”. Una volta che il coronavirus sarà un brutto ricordo che cosa succederà? “Inizialmente - afferma Uggè - vivremo una fase di rimbalzo, caratterizzata da tanto lavoro per le nostre imprese: si dovranno riempire i magazzini e occorrerà trasportare e consegnare quello che è venuto a mancare nella fase di emergenza. Una riflessione va fatta sull’impatto che avrà la ripresa: dalla Cina arriveranno navi cariche di container: i nostri porti saranno in grado di rispondere adeguatamente, considerando tutte le problematiche, fiscali e non? Tassa di attracco e altri costi mettono fuori mercato il sistema portuale italiano. Poi c’è l’aspetto che riguarda le infrastrutture: i collegamenti retroportuali, ovvero per le tratte dal porto ai centri città o per le consegne su strada o ferro, saranno sufficienti? Qualcuno dovrebbe occuparsene subito, se non vogliamo perdere traffico merci a

vantaggio del Nord Europa: se solo il 10 per cento dei traffici abbandona l’Italia, le casse statali perdono 1,5 miliardi di dazi”. Quali le scelte che l’autorità di governo dovrebbe attuare in tempi celeri? “Ottenere dall’Unione Europea - risponde Uggè - la massima disponibilità a aiutare le imprese e dimostrare in concreto la massima disponibilità per gli imprenditori affinché mantengano condizioni di com petitività: se una volta lasciata alle spalle l’emergenza le imprese vengono tartassate, diventa difficile uscire da una situazione tutt’altro che rosea. Conftrasporto è “sul pezzo”, dando informazioni alle imprese, sostenendo e intervenendo con proposte emendative sui provvedimenti all’esame del Parlamento, con l’invito accorato affinché tutti gli interventi vengano applicati a tutte le imprese, di tutti i settori, universalmente per tutte le zone d’Italia”.

seguito

Ruolo sempre più cruciale, anche in emergenza mero di padroncini, autisti e veicoli disponibili. Intanto nel trasporto passeggeri le aziende che erogano i servizi di TPL hanno messo in campo piani straordinari per la disinfezione

dei mezzi impiegati in linea: ad esempio Tper, nei territori di Bo logna e Ferrara, e SETA nei bacini provinciali di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, a ogni rientro in deposito dei bus effettuava-

no interventi mirati con prodotti a base di cloro, dal posto guida del conducente alle parti di maggiore contatto (mancorrenti, appoggi e sedili). A seguito delle ordinanze

ministeriali e regionali, sono stati rimandati tutta una serie di eventi, dall’inaugurazione dei terminal come Sacconago a Milano Malpensa alle fiere come Samoter a Verona. Annullati

il Consiglio nazionale della FAI (Federazione degli Autotrasportatori Italiani), prevista all’Interporto di Verona, il summit sulle infrastrutture il 4 e 5 marzo alla Stazione Centrale di Mila-

no, la B2B Marketing Conference programmata il 27 febbraio all’auditorium di Assolombarda. Tra i primi a prendere posizione Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito. “A parte la preoccupante diminuzione del lavoro anche in quelle realtà che, almeno apparentemente, non presentano particolari rischi di contagio - ha affermato Longo - l’economia reale, inerente alla movimentazione delle merci, non può essere gestita nella più totale confusione da parte di ciascun centro di carico e scarico, a seconda delle sensazioni dei responsabili e del personale. Anche per quanto riguarda le regole comportamentali dei conducenti dei mezzi pesanti, non è possibile imporre a questi, segue

Claudio Villa, Presidente del Gruppo Federtrasporti

“Orgoglioso di appartenere a una categoria assolutamente indispensabile per il Paese” F enomeno unico, per lo meno nella storia contemporanea, la pandemia da coronavirus ha co stretto ad adottare soluzioni altrettanto uniche, irrintracciabili nella memoria dei nostri nonni. “Eppure, anche in un momento difficile e caotico - commenta Claudio Villa, presidente del Gruppo Federtrasporti - emergono evidenze in qualche modo positive. La prima è che basare l’intera economia sulla rincorsa al costo più basso alla fine comporta squilibri. Prova ne sia che abbiamo concentrato la stragrande maggioranza della produzione in un luogo (la Cina), consumando per lo più altrove i frutti di quella produzione”. Secondo il presidente Federtrasporti, se si sceglie di dipendere necessariamente da qualcosa, bisogna sapere i rischi cui ci si espone: “Ipotizzare di riavvicinare produzione e consumo in termini logistici è razionale e forse opportuno: consentirebbe più facilmente di diversificare le fonti di forni-

tura e in questo modo l’Italia troverebbe tante più opportunità di ridare impulso alla sua economia”. La seconda evidenza positiva per Villa riguarda lo smart working, sistema di lavoro fino a qualche settimana fa poco o nulla praticato in Italia e che molti riscontrano facilmente integrabile nella propria organizzazione. “Sarebbe un peccato - afferma Villa - se, terminata l’emergenza, non tenessimo presente questa conquista: cancellare gli spostamenti evitabili equivale anche a mettere in condizione le nostre malconce infrastrutture di ospitare veicoli adeguati alla loro capacità. Di conseguenza si ridurrebbero traffico, code e, a quel punto, anche l’inquinamento”. La terza evidenza riguarda il ruolo svolto dal trasporto nella nostra organizzazione sociale. Secondo Villa l’emergenza ha reso esplicita una realtà innegabile: “Siamo una società - aggiunge - basata sul trasporto: possiamo rallentare, evitare spostamenti, lavora-

re da casa, chiudere attività, ma se vogliamo garantire la sopravvivenza dei cittadini non possiamo fare a meno del trasporto. È un’evidenza, ma sembra che abbia quasi una natura invisibile. E anche nel corso dell’emergenza ribadisce questo suo carattere: del trasporto merci ci si dimentica. S’istituiscono zone arancioni e si fermano gli sposta-

menti, ma quando si prevedono deroghe a questo divieto a nessuno viene in mente di includere il trasporto, a nessuno viene in mente che se non si consente a un camion di trasportare medicinali, bombole di ossigeno, macchinari, oltre ovviamente ad alimentari e ad altri generi di prima necessità, la nostra capacità di affrontare la crisi si depotenzia o, peggio, tende a scomparire”. L’ovvietà per cui il trasporto non può fermarsi è stata chiarita dal governo tramite apposita nota esplicativa. “Però - precisa Claudio Villa - ci si dimentica di eccettuare dalla chiusura serale quelle uniche strutture (gli esercizi di ristorazione con annessi servizi igienici sulle autostrade) in cui uomini e donne che conducono i veicoli da trasporto possono trovare condizioni minime di sopravvivenza. È una contraddizione! Il trasporto deve continuare a lavorare per garantire alla società una forma di sopravvivenza, ma a chi si fa carico in prima persona di far

muovere il trasporto questa garanzia non viene concessa”. Ragione di più, secondo Villa, per ringraziare coloro che tengono in vita le aziende di autotrasporto e di conseguenza il paese. “Tutti - afferma Villa in conclusione - sui giornali, in tv, nelle dichiarazioni pubbliche ringraziano il personale sanitario, ed è giusto perché esprime un sacrificio impagabile. Ma mi piacerebbe che qualcuno ogni tanto ringraziasse anche gli uomini al servizio del trasporto: sottolineare la positività e l’essenzialità di ciò che fanno, per di più con sacrificio e con spirito di abnegazione, sarebbe un modo per compensare le troppe volte in cui ci si ricorda di loro per qualcosa di negativo. Perché se lavorare stanca, lavorare nell’emergenza, con processi fragili e rischi di contagio, in parte annienta. Non soltanto dico “grazie” agli uomini dell’autotrasporto, ma aggiungo che sono orgoglioso di appartenere a una categoria così tanto utile”.


IL MONDO DEI TRASPORTI

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Antonio Mollica, Presidente Driver’s Club Italia Trasportounito

“Più rispetto per chi guida: dai camionisti dipende la sopravvivenza di tutti noi”

Più rispetto per la figura e il valore del camionista”. Una richiesta che fa da sempre Antonio Mollica, 61 anni, da 42 al volante del camion, al suo attivo 10 km su strada. Presidente del Driver’s Club Italia di Trasportounito, nel periodo del coronavirus ha dato voce ai conducenti dei camion, categoria che ha continuato il suo lavoro, fatto di sacrifici e passione, dovendo affrontare i vari provvedimenti di restrizione che, interessando tutti, hanno finito per rendere complicata e ancora più rischiosa la professione di chi guida. “I camionisti - afferma Mollica - han no vissuto male l’emergenza Coronavirus, sono stati trattati malissimo per tanti motivi: ospedali e supermercati hanno potuto svolgere la loro attività grazie al servizio h 24 effettuato dai conducenti. E qual è

stata la contromisura? Aree sosta e ristoranti chiusi dopo le 18, che vuol dire camionisti costretti a veri e propri orinatoi a cielo aperto, a non avere un luogo dove ristorarsi o lavarsi le mani. In alcune aziende nei posti di scarico è stato vietato l’utilizzo delle toilette: siamo obbligati a viaggiare per il bene del Paese, ma non siamo bestie”. La richiesta di bagni chimici e locali di ristoro dedicati è stata solo una delle tante avanzate da Mollica alle autorità di governo. “Quando si assumono provvedimenti certamente condivisibili ha affermato il rappresentante dei driver - occorre pensare anche a mettere la nostra categoria in condizioni di operare in sicurezza: non c’è stata alcuna deroga alle ore di guida, per consentire ai camionisti di raggiungere posti ade-

guati per mangiare, fare i bisogni o lavarsi. Circostanza che riguarda anche le diecimila donne che in Italia fanno questo mestiere. Ho ricevuto lamentele da tutta Italia per la mancanza di mascherine omologate: non credo sia da paese civile sapere che chi gui da per

consegnare beni, dai quali dipende la sopravvivenza di tutti, rischia di essere contagiato e diffondere il virus nella sua famiglia”. Autotrasporto importantissimo anche e soprattutto nelle emergenze è la lezione che impariamo dal Covid19? “Prima della crisi economica - aggiunge Mollica - enti statali e supermercati avevano sempre scorte di magazzino per mesi di lavoro: oggi sono i trasportatori a occuparsi delle scorte. Questo vuol dire che bloccare il trasporto due giorni equivale a un Paese finito. Eppure il settore è sempre trascurato: solo quando avvengono situazioni negative ci si rende conto che è vitale per la sopravvivenza. Allora un po’ tutti dovrebbero fare un esame di coscienza: vi sta l’importanza che hanno i camionisti, che da loro dipende la nostra vita, un po’ più di

rispetto per loro e norme a tutela dei conducenti. È ora di finirla col maltrattare i camionisti che sono in giro per tutti noi”. Veniamo al “dopo Covid”. Che cosa accadrà? “Non c’è stata alcuna attenzione al trasporto, purtroppo - conclude Mollica - mi aspetto una situazione caotica. Per quanto mi riguarda continuerò le mie battaglie, a partire dal riconoscimento della professione di camionista come lavoro usurante. Non basta definirlo gravoso: solo se riconosciuto usurante consente ad esempio ai camionisti, dopo essere stati sulla strada un’intera vita, di ottenere la pensione senza dover aspettare tre mesi. Chi ne ha acquisito il diritto non può aspettare, in tre mesi si rischia di mettere a repentaglio famiglie che devono affrontare spese indifferibili”.

Viaggio tra alcune delle aziende che non si sono mai fermate

Da Anteo a Gruppo Maurelli a Socom Nuova: “Sempre operativi a fianco dei trasportatori” N el pieno dell’emergenza tante le aziende del settore che, pur nel rispetto delle disposizioni, hanno profuso tutte le energie necessarie per continuare la loro attività, assicurando il servizio agli autotrasporti. Anteo, produttore italiano di sponde caricatrici con sede e sito a Molinella, in provincia di Bologna, ha proseguito la sua attività produttiva a pieno regime. “Disponiamo - è intervenuto con una nota stampa l’Amministratore delegato Ilmer Maietti nei giorni dell’emergenza di un consistente stock di componenti e i nostri storici e qualificati fornitori locali non hanno risentito della situazione: tutti i componenti Anteo sono prodotti localmente in un raggio massimo di 200 km. Sebbene alcuni di loro abbiano sede nelle “zone rosse”, non ci sono problemi di approvvigionamento poiché il trasporto delle merce non ha subito restrizioni: non siamo né in quarantena, né in ferie forzate ma stia-

Ilmer Maietti

mo lavorando duro per rispettare le consegne. Siamo pienamente operativi”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Gruppo Maurelli, leader nell’aftermarket, guidato dall’Amministratore delegato Giacomo Maurelli, che attraverso una nota stampa ha espresso “il suo sostegno a colleghi, clienti e

Giacomo Maurelli

a tutti i cittadini dello Stato Italiano, in un momento così difficile. Il Gruppo Maurelli non si ferma e, in ottemperanza alle disposizioni e nel rispetto e nella salvaguardia della salute di tutti, prosegue la sua attività attuando tutte le disposizioni attualmente vigenti. Andrà tutto bene. Insieme ce la faremo”.

Michele Valiante

A supporto degli autotrasportatori che non hanno smesso di operare nel periodo dell’emergenza, quasi tutte le Concessionarie delle Case costruttrici sono rimaste operative, in particolar modo con i servizi di assistenza. Tra queste merita un cenno Socom Nuova, dealer Iveco e Iveco Bus di Napoli, che nel pieno dei

giorni boom del contagio ha messo su strada un nuovo Daily in più per l’assistenza mobile. “Era previsto spiega Michele Valiante, Amministratore delegato Socom Nuova l’inserimento del secondo furgone nuovo, per completare i veicoli per assistenza mobile h 24 che oggi sono in totale tre. Abbiamo anticipato un po’ i tempi ed è stato messo in campo per supportare la clientela, in caso di necessità, sia nel trasporto merci sia nel trasporto passeggeri. Effettivamente ci sono stati alcuni interventi, ma considerando il calo generale della mobilità l’attività è rimasta per lo più stazionaria. Per quanto ci riguarda non ci siamo mai fermati, considerando anche la necessità di continuare a seguire le gare pubbliche sul territorio”. Da parte di Socom Nuova a disposizione della clientela, oltre alla disponibilità di ricambi, tre persone dedicate all’assistenza mobile (pronte al raddoppio in caso di necessità), otto in officina e una rete di officine autorizzate.

Giuseppe Curcio, Presidente Astre Italia

“Un encomio e un sentito grazie a tutti gli autisti per il loro senso di responsabilità” “ Da parte mia e di tutto il mondo economico e sociale va rivolto un grande plauso e un sentito grazie a tutti gli autisti che non si sono sottratti al loro senso del dovere e alla loro responsabilità nonostante l’elevato rischio di contrarre il virus Covid-19 e nonostante si siano spesso trovati nella condizione di essere discriminati e additati come portatori di contagio”. Sono parole chiare quelle di Giuseppe Curcio, Presidente di Astra Italia, pilastro fondamentale del network Astre, primo gruppo europeo di trasportatori e operatori logistici, attivo in ben cinque regioni del vecchio continente: oltre all’Italia, Benelux-UK, Germania-Austria-Repubblica Ceca, Francia, Penisola iberica. “Tutti i soci e le aziende del net-

work Astre, sia italiane che europee, continuano a portare avanti gli impegni e a supportare la popolazione con il loro prezioso lavoro - aggiunge Curcio - Non voglio certo accumunare il senso di responsabilità di autisti e aziende a quello di medici e infermieri dei reparti malattie infettive, ma è vero che anche il mondo dei trasporto e della logistica sta facendo la sua parte per assicurare gli approvvigionamenti necessari a tutta la popolazione, esponendosi a rischi e pericoli concretti di contrarre il coronavirus in un contesto dove tutto è più difficile e complicato”. “Parlare a posteriori e condannare è facile per tutti ma io non voglio cedere il campo alle polemiche sterili, dopo tutto quello che è successo e sta

succedendo - dice ancora il Presidente di Astre Italia - L’talia è stato il primo Paese che in Europa ha immediatamente affrontato il caso di petto;

è lecito pensare che si poteva o doveva fare di più o diversamente ma si tratta pur sempre di una critica facile e sterile. L’Italia ha applicato per tempo tutti i protocolli di sicurezza, ben prima che altri Paesi. Al di là del credo politico, bisogna dire che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’intero Governo hanno avuto il coraggio di affrontare nel miglior modo possiible la gravissima situazione. Dobbiamo solo pensare a essere coesi e uniti da un forte senso di responabilità e affrontare con determinazione questo brutto momento”. Astre è una realtà europea e quello che sta facendo Astre Italia è condividere le best practices dei suoi affiliati con i soci degli altri Paesi. “Uniti

possiamo limitare gli effetti collaterali dell’emergenza coronavirus - ammette Giuseppe Curcio - Mi auguro che il Governo ci crei le condizioni favorevoi per agevolare la ripresa una volta che le condizioni lo permetterranno: questo sarà possibile ad esempio attraverso strumenti come il credito fiscale e l’accesso molto elastico e veloce alle casse integrazioni.In questo momento è dfificile prevedere quali potranno essere le conseguenze di ciò che sta avvenendo: le dinamiche sono in estrema evoluzione. Se raggiunto il picco, inizieremo ad avere una stabilizzazione dei contagi, allora potremo pensare ai perimetri di ripresa della normalità e studiare strumenti perché ciò avvenga in modo indolore”.


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seguito

Ruolo sempre più cruciale, anche in emergenza

come sta accadendo, di non scendere dal mezzo an che solo per utilizzare i servizi igienici”. IL BOLLO VIRUS FREE

Il mese di marzo è iniziato con il diffondersi dell’epidemia nel Nord Italia: gradualmente le “zone rosse” sono diventate due, poi tre passando per il Veneto fino a coprire l’intero territorio di Lombardia e 14 province in Piemonte, Veneto e Emilia Romagna. Soprattutto la fase iniziale per i trasportatori italiani è stata

drammatica: se nel periodo di picco dei contagi l’Italia è stata considerata riferimento per il coraggio e l’audacia con cui la popolazione affrontava l’emergenza, nei primi giorni della diffusione gli italiani all’estero erano considerati “untori”, portatori del Covid19. Così gli autisti italiani finivano per essere respinti una volta giunti a destinazione, tenuti a debita distanza, mentre i colleghi d’oltreconfine si rifiutavano di consegnare le merci nel nostro Paese: il 4 marzo un bilico tedesco è rimasto fermo al Brennero; era di-

retto in Friuli Venezia Giulia ma l’autista non ha voluto proseguire in Italia per paura del virus. Addirittura le merci provenienti dall’Italia finivano per essere bollate come “a rischio contagio”, aumentando gli effetti nefasti sull’export delle piccole e medie imprese. È dovuto intervenire il Capo del Dipartimento della Protezione civile a chiarire ogni dubbio normativo: “Tutte le merci pos sono circolare liberamente in entrata, uscita e transito nell’intera Lombardia e nelle altre Province di Emilia-Romagna, Piemonte,

Veneto e Marche interessate dalle misure contenute nell’ultimo decreto”. Chiarezza che non è affatto bastata a rendere più facile la vita di chi guida. Con l’estensione delle aree “controllate” all’intero territorio nazionale, a partire dal 10 marzo, obbligo di mascherine, chiusura delle aree di servizio autostradali alle 18 (che significa obbligare i conducenti a non rispettare la norma basilare relativa al suggerimento di lavare le mani e mantenere i più alti livelli d’igiene) e normative sulle modalità operative nel trasporto e nella logistica

hanno complicato ulteriormente il lavoro dei trasportatori. A molti di loro veniva chiesto dalle forse di polizia di esibire un documento di autocertificazione, nonostante un’ordinanza della Protezione Civile e una nota esplicativa del Ministero dei Trasporti e quello degli Esteri fossero chiare “Il trasporto delle merci è da considerarsi comprovata esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna delle

merci”. Ciliegina sull’(amara) torta, sono scattati i controlli dell’Austria sui mezzi in transito al Brennero, ai confini con l’Italia: il governatore tirolese e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz hanno addirittura annunciato la chiusura dei confini, fatta eccezione per il traffico di rientro in Austria. “La tutela dei cittadini italiani non dev’essere seconda a nessuno”, ha affermato Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto. Quella dei camionisti neppure, aggiungiamo noi.

Marco Gagliardone, Amministratore delegato Carrier Transicold Italia

“Rete di assistenza e imprese di autotrasporto messi a dura prova, ma pienamente all’altezza”

G

eneri alimentari e prodotti farmaceutici per essere consegnati devono viaggiare su veicoli a temperatura controllata: la rete Carrier Transicold Italia per l’intero periodo dell’emergenza ha mantenuto la piena operatività delle circa 60 sedi sul territorio, a disposizione delle aziende di autotrasporto che avessero necessità di assistenza per i gruppi frigoriferi. “Come tutte le aziende italiane - afferma Marco Gagliardone, Amministratore delegato Carrier Transicold Italia - abbiamo opera-

to cercando di non esporre il personale a rischi di contagio e sfruttando lo smart working per salvaguardare la salute dei nostri dipendenti. Gli uffici sono sempre stati operativi, per garantire l’assistenza, affinché ogni intervento sui gruppi frigoriferi venisse attuato rapidamente e mettere le aziende di trasporto in condizioni di effettuare i loro servizi”. Da vent’anni nel settore dei trasporti, l’ingegner Gagliardone sottolinea anche dal suo punto di vista, di azienda fornitrice, l’indispensabilità del trasporto dimo-

strata nel corso dell’emergenza. “Logistica e trasporto - aggiunge l’Amministratore delegato - sono elementi cruciali nella nostra vita: con i mezzi di trasporto viaggiano alimenti e prodotti farmaceutici, cioè com ponenti fondamentali nella vita di chiunque, filiere che non possono essere interrotte. Le aziende di trasporto italiane non erano preparate a una situazione di tale gravità, ma si sono dimostrate totalmente all’altezza, consentendo ai canali distributivi di rimanere aperti per tutto il periodo dell’emergenza”.

Come si è organizzata la rete di assistenza Carrier? “La gradualità dell’escalation - afferma Gagliardone - ha dato la possibilità di organizzarsi per il meglio, sul piano operativo ma anche psicologico. E devo dire che tutto ha funzionato bene. Non c’è stata una maggiore richiesta di assistenza, anzi, semmai abbiamo registrato un calo in alcuni settori distributivi, dovuto alla chiusura di ristoranti e alberghi: a minori consumi sono corrisposti minori esigenze di approvvigionamento soprattutto nell’ultimo miglio”.

Assologistica ha incontrato il Ministro dei Trasporti Paola De Micheli

A

Proposte concrete di natura fiscale e occupazionale

ssologistica in prima linea nel dare risposte all’emergenza coronavirus. Oltre ad aderire ai contributi delle Confederazioni (Confetra e Confindustria) di cui fa parte, l’Associazione di rappresentanza delle imprese di logistica, magazzini e terminal ha avanzato una serie di proposte concrete al Governo, anche di natura fiscale e occupazionale. “Grande attenzione, adeguata prudenza e conseguenti interventi operativi attraverso protocolli condivisi e coordinati con le Autorità di riferimento. Questo è quanto stanno mettendo in campo le Associazioni della logistica e dei trasporti - e quindi anche Assologistica - nell’affrontare l’emergenza da Covid-19. Il tutto

secondo una logica di collaborazione da parte degli attori di un settore che intende fare fronte comune, in vista non solo della difficile situazione presente, ma anche del post-evento emergenziale”. Sono le parole di Andrea Gentile, Presidente di Assologistica. L’Associazione ha anche incontrato - insieme alle altre organizzazioni della logistica e dei trasporti - il Ministro Paola De Micheli per rappresentare le difficoltà che il settore sta incontrando nell’emergenza coronavirus e le ricadute economiche che si prospettano nei prossimi mesi. Oltre ad aderire ai contributi delle Confederazioni (Confetra e Confindustria), Assologistica ha dato

immediato seguito all’incontro, come richiesto dal Ministro dei Trasporti, con una lettera nella quale sono state avanzate richieste per fronteggiare il calo dei volumi nel settore portuale. E in particolare focalizzando l’attenzione sulla rivisitazione dei canoni concessori sulla base dei minimi stabiliti con Decreto ministeriale, sull’annullamento dell’addizionale IRES per redditi derivanti dallo svolgimento di attività di concessione, sull’azzeramento delle accise dei combustibili per trazione utilizzati dai mezzi operativi portuali. Inoltre, per il settore della logistica, Assologistica è intervenuta nella lettera e con l’Avviso Comune sottoscritto con le parti fir-

matarie del contratto di logistica, trasporto merci e spedizione con la richiesta di estensione e semplificazione delle procedure per l’accesso agli ammortizzatori sociali (affinché ne sia universalmente consentita l’erogazione in tempi rapidi), nonché sollecitando misure di natura economica, quali la sospensione dei termini per il versamento dei contributi previdenziali e delle imposte, l’esclusione per tutto il 2020 dei contributi a carico degli operatori per il funzionamento di ART (Autorità di Regolazione dei Trasporti) e infine lo sgravio contributivo per le imprese che mantengano i livelli occupazionali pre-emergenza, senza ricorrere agli ammortizzatori sociali.


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REA TRASPORTI HA AUMENTATO I SERVIZI DI TRASPORTO DI GAS MEDICALE

In campo per gli ammalati I

L’AZIENDA CAMPANA, PRIMO VETTORE ITALIANO DI RIVOIRA, LEADER NELLA PRODUZIONE DI GAS, HA MESSO A DISPOSIZIONE L’INTERA FLOTTA E RAFFORZATO L’ORGANICO PER FAR FRONTE ALL’AUMENTO DELLE RICHIESTE DI OSSIGENO PER PERSONE CHE NECESSITANO DI RESPIRAZIONE ASSISTITA. “ABBIAMO PROLUNGATO IL CONTRATTO PER DUE ASSUNZIONI A TEMPO DETERMINATO E INSERITO TRE NUOVE RISORSE: UN SENTITO GRAZIE A TUTTI I NOSTRI AUTISTI CHE HANNO OPERATO IN CONDIZIONI INUMANE GARANTENDO IL SERVIZIO”, AFFERMA RAFFAELE REA.

MAX CAMPANELLA

CASALNUOVO DI NAPOLI

n piena emergenza sanitaria vi sono aziende di trasporto che, forse nell’ombra, dietro le quinte, hanno svolto un lavoro preziosissimo. Aziende fatte di veicoli ma anche e soprattutto di uomini e donne che mai si sono arresi all’angoscia, pur legittima, alle pressanti preoccupazioni dei congiunti e persino alle complicazioni normative, che hanno finito col chiudere servizi essenziali come bagni e aree sosta per i trasportatori, riaperti solo dopo insistenti richieste delle associazioni di categoria. Tra queste un cenno merita Rea Trasporti, azienda con headquarter a Casalnuovo di Napoli, il cui management ha compreso sin dai primissimi giorni del contagio quanto fos se essenziale rafforzare l’organico di veicoli e personale. Core business dell’a zien da campana è storicamente, fin dal 1985, quando è stata fondata da Angelo Rea, il trasporto di tutte le tipologie di gas, compresso e liquefatto, industriale e medicale. Ed è proprio la richiesta di quest’ultimo, utilizzato dalle strutture sanitarie per pazienti che necessitano di respirazione assistita, che nei giorni dell’emergenza è letteralmente impennata. “Effettivamente - conferma Raffaele Rea, 34 anni, che affianca il padre nella gestione dell’azienda insieme al cognato Pasquale Romano - nei giorni di picco dei contagi da coronavirus ab biamo quadruplicato i volumi di trasporto di gas medicale. Già nel corso del mese di febbraio abbiamo intuito che di lì a poco la richiesta sarebbe aumentata e abbiamo preso le

doverose contromisure: dapprima abbiamo sanificato tutte le cabine, dotato gli uffici e gli autisti di igienizzanti, dispenser, mascherine e guanti monouso omologati. Dopodiché abbiamo allungato due contratti a tempo determinato e avviato l’assunzione di altre tre risorse”. Una squadra, quella degli autisti di Rea Trasporti, che conta oggi 72 persone. “Il plauso - prosegue Rea - va a tutti loro, che non si sono mai fermati né lamentati nonostante le difficoltà e condizioni non proprio umane sulle strade: le aree di servizio autostradali sono state aperte solo dopo nostre insistenze.

Come mio padre e mio cognato, anch’io ho cominciato questo lavoro mettendomi al volante e sappiamo metterci nei loro panni: è impensabile che un conducente si metta alla guida del camion senza le minime condizioni igieniche e di sicurezza, senza poter fare una doccia o recarsi in bagni adeguati, altro che rispettare le norme contenute nel decreto. In questa emergenza sono emerse in tutta la loro gravità le condizioni discriminatorie con cui lavorano i nostri autisti, sulle quali occorrerà presto una riflessione da parte delle autorità e della committenza”. Tra le prime aziende a ot-

tenere la licenza per il trasporto in regime ADR, core business di Rea Trasporti è il trasporto di ogni tipo di gas, industriale e medicale. Per quest’ultimo segmento l’a zienda campana dispone di 14 automezzi tra motrici e furgoni, su un totale di 73 veicoli: i bilici effettuano collegamenti tra filiali per l’approvvigionamento, mentre per la distribuzione secondaria l’azienda utilizza veicoli da 25 q in su, furgoni come Peugeot Expert utilizzati ad esempio per la consegna porta-a-porta dell’ossigeno liquido presso le abi tazioni dei pazienti. Con l’ossigeno liquido riforniamo anche ospedali e case farma-

ceutiche. I mezzi operano in questi casi per la Rivoira, azienda leader nella produzione e distribuzione di gas allo stato liquido e gassoso e nella costruzione di impianti, sempre per il gas. Nel periodo dell’emergenza i camion Rea hanno raggiunto ad esempio l’ospedale Gemelli di Roma per consegnare gas medicale. “Si tratta - ha spiegato Raffaele Rea di bombole contenenti ossigeno o gas respirabile, mentre nel caso di ossigeno liquido trasportiamo contenitori adatti per liquido criogenico, considerando che le temperature vanno molto al di sotto dello zero: l’ossigeno viene inalato

In alto, foto di gruppo di parte dei 72 autisti in forza alla REA Trasporti che, per l’intero periodo dell’emergenza Coronavirus, si sono sempre messi al volante.

con convogliatori per persone che necessitano di respirazione assistita. Quando lo trasportiamo presso le abitazioni si tratta di persone che non pos sono spostarsi da casa e hanno un piano medico che prevede la fornitura direttamente a casa”. Gas che viene prodotto dagli impianti Rivoira, azienda che terziarizza l’attività di trasporto e che ha come primo vettore italiano la flotta di Casalnuovo: da ospedali a cliniche a case di riposo, motrici e bilici articolati Rea Trasporti hanno viaggiato intensamente nel periodo dell’emergenza. “A Novara - aggiunge Rea - è dislocato un sito Rivoira esclusivamente dedicato alla distribuzione di gas medicale. Il personale che si dedica a questo tipo di operatività viene formato con un iter interno concepito ad hoc, di concerto con l’azienda Rivoira, che impone precise regole per la sicurezza dell’intera filiera, trasporto compreso. Per i nuovi assunti sono previsti 15 giorni di affiancamento, un apposito corso che illustra l’utilità essenziale del trasporto di gas liquefatto e viene effettuata una prova guida con Master Drive interni: ne abbiamo quattro, uno per ogni macro area. Non da ultimo, è previsto un equipaggiamento specifico in termini di vestiario”. Quali sono state le aree di maggiore richiesta di gas medicale nel periodo dell’emergenza? “Siamo riusciti - afferma Raffaele Rea - a coprire tutte le richieste. Certamente c’è stato un forte aumento di richieste provenienti dalle aree più colpite dal virus: Milano e Torino, soprattutto dai due presidi San Carlo, e tutta la zona compresa tra Verbania, Alessandria, Asti e Acqui Terme”.




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INTERVISTA / SABRINA LONER, RESPONSABILE COSTRUZIONE,

È

Le ali del Grifone sulle

MAX CAMPANELLA TRENTO

nata e cresciuta in una fa miglia di autotrasportatori, Sabrina Loner, e sin dalle prime battute si percepisce la passione, l’estrema naturalezza e la competenza di cui parla di un mondo che ha imparato a conoscere praticamente da sempre; 41 anni, nata a Trento, dove vive e dove ha trascorso gli anni di studio, da ottobre 2019 è Responsabile dei segmenti Costruzione, Distribuzione e Veicoli Pubblici e Speciali all’interno della Divisione Vendite di Italscania, con un excursus professionale che la vede nel mondo dei camion sin dal 2004. Dopo la laurea in Ingegneria dei materiali conseguita all’Università di Trento, Loner ha seguito corsi di specializzazione al Politecnico di Milano, terminati i quali si è dedicata alla ricerca. Dallo studio della sintesi chimica di materiale ceramico vetroso alla ricerca nella ceramurgia il passo è breve, ma non trascorrono che sei mesi e la giovane sente che la sua strada è un’altra. Si trasferisce a Cinisello Balsamo, tra Milano e Monza, presso la sede distaccata della TÜV, sostanzialmente la motorizzazione tedesca, dove si occupa di prove di laboratorio sulla resistenza di ruote e cerchi automotive in aftermarket e dell’emissione dei relativi certificati di omologazione.

confrontandoci con associazioni, grandi produttori ecc. Questo accade più facilmente nel lungo raggio, ad e sempio nella distribuzione alimentare che prevede confronti con la GDO, ma l’approccio nel nostro segmento è lo stesso, con una particolarità: diventa decisiva la sinergia con l’allestitore. Tra Scania costruttore di telaio e produttore dell’attrezzatura necessaria nasce un binomio fondamentale per assicurare che al cliente arrivi il veicolo che risponde effettivamente alle sue necessità”.

QUEL MARCHIO CONOSCIUTO

È questo mondo che la avvicina a Scania. Nel 2004 Italscania cerca una figura professionale specializzata nel seguire, all’interno della Divisione Servizi generali, l’iter di certificazione per le importazioni dei veicoli dalla Svezia e il sistema di certificazione della qualità a ziendale. È l’1 aprile 2004 e Sabrina Loner entra nell’azienda di Trento. Un affacciarsi al mondo del camion e del marchio del Grifone che non rappresenta affatto la pri ma volta per la giovane manager: come le sue sorelle è cresciuta con entrambi i ge nitori impegnati nell’a zienda di famiglia, Autotrasporti Loner Claudio, flotta medio-piccola operativa prima nel trasporto di materiale inerte poi di collettame. Inutile sottolineare che la Loner contava solo veicoli del costruttore di Södertälje, tutti con motore V8. “Ero veramente orgogliosa - afferma la manager trentina - di dimostrare a mio padre che una giovane donna poteva dare un importante contributo al mondo del camion, territorio ancora maschile. In qualche modo sentivo che quel mondo mi era sempre appartenuto, per quanto mai avrei pensato ad ambizioni di carriera nel camion”. Invece proprio così è andata. Passano pochi mesi e Lo ner aspira a un ruolo di maggiore vicinanza al veicolo industriale. In quegli anni

TREND IN CRESCITA

Sabrina Loner, Responsabile Costruzione, Distribuzione, Veicoli pubblici e Speciali Italscania.

la Divisione Post Vendita di Italscania sta fortemente sviluppando i servizi di assistenza e contratti di manutenzione e, nell’ottobre 2004, Loner assume il compito di dedicarsi a questo sviluppo, che seguirà per 15 anni di fatto dando vita a una nuova tipologia di gestione dei servizi di assistenza. “È stata per me - afferma un’esperienza estremamente formativa e eclettica: in questi anni il mondo dell’assistenza è cresciuto e si è arti-

colato sempre più, assumendo nuove, avvincenti funzioni fino ad arrivare alla connettività, che rappresenta un autentico “passaggio di stato” per il mondo della manutenzione. Di pari passo siamo cresciuti anche noi, nell’offerta di nuovi tool gestionali e nella squadra di persone dedicate”. Dall’anno scorso dinamiche e priorità molto diverse: Sabrina Loner passa nelle Vendite, stavolta chiamata a occuparsi di un segmento

particolare qual è quello dei veicoli cava-cantiere, da distribuzione e per applicazioni speciali, l’opposto del classico lungo raggio, insomma. “Per quanto l’approccio sia necessariamente diverso considerando la differenza del tipo di clientela afferma - la metodologia Scania nelle vendite è la stessa: seguendo l’approccio del Presidente Franco Fenoglio lavoriamo con la committenza, coinvolgendo l’intera filiera della logistica,

Collocata nella più ampia Divisione guidata dal Direttore Vendite Daniel Dusatti, la squadra di Loner è costituita da quattro persone, un’altra se ne aggiungerà nei prossimi mesi. “Nel complesso - prosegue la manager - ci occupiamo di una nicchia che vale circa il 30 per cento del mercato, trend che rispecchia il business nelle vendite Italscania, ma che è destinata a crescere in termini di volumi nei prossimi anni. Da sempre leader nel lungo raggio, come da sua strategia Scania è entrata in questi segmenti in punta di piedi, con l’obiettivo di dimostrare alla clientela che le caratteristiche dei suoi veicoli per il lungo raggio sono presenti, in maniera ancora più enfatizzata, anche nei veicoli per costruzione, distribuzione e applicazioni speciali. Ci apprestiamo a diventare leader anche in questi segmenti utilizzando il medesimo approccio”. Qual è il focus della sua squadra di lavoro? “Siamo persone che fanno semina affinché alla nascita del ger-

moglio il venditore sia preparato - esemplifica Loner La nostra squadra si occupa di tutto il lavoro di analisi del mercato e del territorio, di anticipazione dei trend, di conoscenza degli allestimenti necessari e di preparazione affinché i venditori arrivino sul mercato preparati. Si pensi a tutto quello che occorre per le gare pubbliche nel settore dell’ecologia, e non solo: il nostro è un team dedicato, che effettua analisi ad ampio spettro settore per settore, perché ciascuno di essi presenta clienti diversi e dinamiche diverse”. Quest’approccio riguarda anche il pacchetto di contratti di manutenzione? “Il modus operandi - spiega Loner - è assolutamente lo stesso: nel caso di grandi flotte il confronto con il cliente prevede sin da subito lo studio della soluzione più adatta in termini di veicolo e di pacchetto di soluzioni a corollario, per mantenere il veicolo efficiente nel tempo; quando si tratta di aziende di minori dimensioni la scelta del contratto di assistenza avviene do po, solitamente perché l’autotrasportatore preferisce confrontarsi con la sua officina di fiducia, e a quel punto viene completato il contratto di manutenzione. Del resto è grazie alla rete di assistenza, al prezioso lavoro dei meccanici e ai servizi h 24 che i nostri contratti e spri mono il massimo della loro potenzialità”. Soprattutto nel segmento di cui si occupa, spesso la customizzazione è considerata un processo complicato: in che modo Scania facilita la vita di chi si avvicina all’acquisto di veicoli che si dedicano a missioni complicate? “Rispettando - risponde Loner - la semplicità nel-


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DISTRIBUZIONE, VEICOLI PUBBLICI E SPECIALI ITALSCANIA

ENTRATA IN ITALSCANIA NEL 2004 PER OCCUPARSI DI

nicchie di mercato

CERTIFICAZIONE QUALITÀ, DALL’OTTOBRE 2019

SABRINA LONER È PASSATA ALLA

DIVISIONE VENDITE CON L’OBIETTIVO DI RILANCIARE L’OFFENSIVA DEL COSTRUTTORE DI

SÖDERTÄLJE IN TRE SEGMENTI CHE RAPPRESENTANO IL 30 PER CENTO DELL’IMMATRICOLATO:

“L’OBIETTIVO È FAVORIRE NELLA CLIENTELA LA CONSAPEVOLEZZA CHE I VALORI

SCANIA SONO EGUALMENTE

DISTRIBUITI IN OGNI RAMO DI ATTIVITÀ, NELLA VENDITA E NELL’ASSISTENZA”, AFFERMA LA MANAGER TRENTINA.

la produzione e la modularità che caratterizzano il prodotto Scania: in ogni servizio che confezioniamo con il cliente la semplicità è un nostro punto di forza. Soprattutto nel caso di veicoli speciali, che spesso sono macchine mastodontiche, lavoriamo molto in fase di preserie: già in fabbrica vengono apportate modifiche, laddove possibile, per ridurre gli interventi dell’allestitore, riducendo in questo modo i tempi di consegna del veicolo completo con l’allestimento.

che per altre applicazioni e, laddove opportuno, la gamma costruzioni attinge al lungo raggio, come accade ad esempio per i motori. Lo stesso avviene nella distribuzione: l’intera gamma si presta alle esigenze della logistica distributiva, ma viene effettuata una scelta di motori in linea con il tipo di missione, preferendo i più leggeri da 7 o 9 litri, e di cabine di minori dimensioni. Nel segmento dell’ecologia i nostri veicoli hanno fatto da pionieri nell’utilizzo delle nuove tecnologie di propulsione: prima del lancio nel lungo raggio, in attesa di una rete di rifornimento adeguata sul territorio nazionale, CNG e LNG sono stati ampiamente utilizzati nella raccolta rifiuti urbana e suburbana. Nel caso dei veicoli speciali il telaio Scania ha il ruolo di autentica colonna portante, pronta a sostenere un allestimento importante per dimensioni e equipaggiamento tecnologico”.

AGGRESSIVITÀ VERSATILE

Veniamo alla famiglia di pro dotti: com’è costituita quella relativa a questi segmenti? “Come da strategia Scania - afferma Loner - è una gamma nella gamma: i veicoli della linea dedicata alle costruzioni (gli aggressivi, affidabili e robusti XT) possono essere utilizzati an-

SETTORE PER SETTORE SABRINA LONER ILLUSTRA LE DIFFERENTI ESIGENZE IN FATTO DI ASSISTENZA

P

“IL BLACK OUT DEL VIRUS NON CI FERMERÀ: CONQUISTEREMO NUOVI SPAZI”

rima la crisi economica, ora il coronavirus: importanti passaggi storici con i quali anche il mondo del trasporto si adegua mutando se stesso. Quali i cambiamenti più significativi nei servizi dedicati all’assistenza? “Con l’arrivo della nuova generazione Scania - afferma Sabrina Loner - ci stia mo abituando gradualmente alla connettività sui veicoli, ma si tratta di un passaggio epocale per l’assistenza: a distanza è oggi possibile una vera e propria analisi diagnostica del veicolo e ottenere in tempo reale dati dal monitoraggio. L’elaborazione di questi dati consente di intervenire in modo preventivo, non solo a guasto avvenu-

to. Questo, oltre ad aiutarci nella migliore gestione dei contratti di manutenzione, ha portato alla crescita dei termini di copertura, con servizi che partono dalla base fino alla massima copertura”. Come cambiano le esigenze dei clienti del segmento di cui è responsabile in termini di assistenza? “Nelle costruzioni - illustra Loner - l’assistenza segue la stagionalità: d’inverno i cantieri sono fermi. È possibile offrire un contratto che possa pianificare i fermi ordinari, decidere d’intervenire quando i veicoli non sono in esercizio: questo è un grande punto di svolta. La connettività viene in aiuto anticipando

le necessità per evitare fermi di esercizio e massimizzando la disponibilità del mezzo. Laddove possibile viene effettuata la manutenzione in cantiere, perché spesso i veicoli si muovono solo al suo interno, in una zona limitata dove l’officina mobile può intervenire direttamente”. Il mondo dell’ecologia cosa richiede? “Principalmente - afferma Sabrina Loner - contratti lunghi nel tempo, considerando che nei bandi di gara delle municipalizzate gli appalti durano parecchi anni. Il nostro punto forte è il contratto Full: viene siglato un agreement che prevede la copertura di ogni tipo di danno, il cliente acquista

l’intero pacchetto, non deve più pensare alla gestione del mezzo, completamente demandata a Scania, e può concentrarsi sul suo business. Nel seg mento Special assume importanza decisiva la capacità di combinare il nostro mondo assistenziale con quello dell’allestitore, fare in modo che i momenti di fermo necessari all’allestimento coincidano con quelli per il telaio, ottimizzando il service per arrivare a un vero one stop, one service”. Quali sono le sue aspettative per l’anno in corso? “Scania ama le sfide, da sempre, crede - conclude Loner - in questi segmenti perché ci sono grandi spazi di crescita e miglioramento.

L’obiettivo è far crescere la con sapevolezza della forza del marchio anche all’interno di queste nicchie. I dati dei primi mesi sono incoraggianti, purtroppo la crisi del coronavirus ha fermato le gare ma il trend è di grandi opportunità e dinamismo. Dopo questo black out la ripresa ci sarà: i trasportatori stanno lavorando, nei settori dei farmaci, alimentari, pulizia strade, raccolta rifiuti hanno macinato chilometri e le nostre officine han no lavorato ininterrottamente. L’incertezza del coronavirus costringe a rivedere certe programmazioni ma il focus è sulla crescita: abbiamo l’energia per conquistare anche queste nicchie di mercato”.


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GRUPPO MAGANETTI / MATTEO LORENZO DE CAMPO ILLUSTRA LA

FABIO BASILICO TIRANO

Moving your business”. È la mission che il Gruppo Maganetti declina secondo i parametri della sostenibilità a 360 gradi, cioè ambientale, economica e sociale. Lo ribadisce con determinazione l’Amministratore delegato Matteo Lorenzo De Campo nell’intervista esclusiva concessa a Il Mondo dei Trasporti. “Oggi Maganetti può essere definita un esempio virtuoso di quello che la logistica può essere - esordisce il numero uno dell’azienda valtellinese - Anni fa abbiamo iniziato a interrogarci su come migliorare il sistema non solo dal punto di vista e conomico ma anche per quanto riguarda gli aspetti legati alla qualità, alla sicurezza e all’affidabilità per l’intera filiera logistica, operatori, clienti e destinatari. L’avvio concreto del nostro processo di tutela ambientale è coinciso quattro anni fa con l’annuncio da parte di Iveco dell’uscita sul mercato dei primi veicoli a LNG. Siamo stati tra i primi operatori italiani a sposare la nuova tecnologia che nel nostro territorio abbiamo pionieristicamente implementato connettendola al distributore di Gera Lario (Co), uno dei primi realizzati in Italia per il metano liquido”.

Esempio virtuoso di

SOSTENIBILI A 360 GRADI

“Abbiamo poi capito che la sostenibilità ambientale non era l’unico aspetto da tenere in considerazione ma che nel processo entravano di diritto anche le valutazioni di sostenibilità sociale oltre che economica - aggiunge De Campo - Così abbiamo sviluppato protocolli interni che sottolineassero e aiutassero lo sviluppo della nostra attenzione al personale dipendente, agli affiliati e a tutti gli attori della nostra filiera ottenendo certificazioni in linea con le direttive europee che ci hanno consentito di legare alla sostenibilità tutti i processi aziendali e di coinvolgere tutti gli attori della nostra sup ply

“ANNI FA ABBIAMO INIZIATO A INTERROGARCI SU COME MIGLIORARE IL SISTEMA NON SOLO DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO MA ANCHE PER QUANTO RIGUARDA GLI ASPETTI LEGATI ALLA QUALITÀ, ALLA SICUREZZA E ALL’AFFIDABILITÀ PER L’INTERA FILIERA LOGISTICA, OPERATORI, CLIENTI E DESTINATARI. L’AVVIO CONCRETO DEL NOSTRO PROCESSO DI TUTELA AMBIENTALE È COINCISO QUATTRO ANNI FA CON L’ANNUNCIO DA PARTE DI IVECO DELL’USCITA SUL MERCATO DEI PRIMI VEICOLI A LNG - AFFERMA IL MANAGER - ABBIAMO POI CAPITO CHE LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NON ERA L’UNICO ASPETTO DA TENERE IN CONSIDERAZIONE MA CHE NEL PROCESSO ENTRAVANO DI DIRITTO ANCHE LE VALUTAZIONI SI SOSTENIBILITÀ SOCIALE OLTRE CHE ECONOMICA”.

chain logistica. Il Gruppo Maganetti ha ben chiaro che oggi non basta solo la qualità intrinseca del servizio di trasporto ma diviene fondamentale il come viene raggiunta”. Le linee strategiche di Maganetti sono chiare: “oggi parliamo di sostenibilità di tutti i processi e siamo

particolarmente impegnati a implementare il concetto in pratiche sociali precise che coinvolgono tutti gli autisti e gli affiliati ai quali ci interfacciamo per conoscere le loro esigenze e migliorare il loro lavoro. Siamo ambiziosi nel voler creare una filiera sostenibile completa, dal committente al destinatario

Matteo Lorenzo De Campo, Amministratore delegato del Gruppo Maganetti.

passando da noi come fornitori di servizi logistici. Migliorare il flusso logistico è per noi questione prioritaria”. Gli obiettivi comprendono: la riduzione delle emissioni dei veicoli con l’introduzione di nuove tecnologie come l’LNG e il bioLNG; l’introduzione di biocarburanti avanzati incentivando le filiere logistiche a ragionare in termini d’impatto economico e ambientale; il rispetto delle norme sia a livello aziendale che a livello settoriale, incentivando accordi di settore e stimolando la corretta crescita nei mercati in cui l’azienda opera; la partecipazione ai processi aziendali di tutti gli stakeholder, non solo della dirigenza o dei responsabili ma di tutti i dipendenti e anche de gli stakeholder esterni, ovvero il territorio che deve convivere con il traffico pesante generato. Oggi l’intera flotta di proprietà di Maganetti, costituita in toto da veicoli Iveco, è alimentata a metano liquido. Si parla di una cinquantina di mezzi che costituiscono il 25 per cento dei 200 veicoli coinvolti nelle attività di trasporti e logistica dell’azienda lombarda che si avvale anche di una novantina di società esterne con un totale di ulteriori 150 mezzi. “Nei confronti dei padroncini che collaborano con noi stiamo lavorando per promuovere la scelta del metano liquido

- dice ancora Matteo Lorenzo De Campo - Qualcuno ha già adottato mezzi a LNG scoprendone i vantaggi. Trasportiamo di tutto e tra i nostri clienti annoveriamo aziende primarie come il Gruppo Sanpellegrino, Ghel fi e Chep e re cente mente il gruppo Conad, tutti collegati dal fil rouge della sostenibilità. Carichiamo materie prime, semilavorati, lavorati, alluminio, prodotti agricoli, merce refrigerata. In flotta disponiamo di 25 semirimorchi frigoriferi a cui vanno aggiunti centinati, vasche e ribaltabili. Per quanto riguarda i trattori ci sia mo affidati a Iveco che al-l’epoca dell’avvio del nostro progetto sostenibilità era l’unico costruttore a disporre di un’offerta a metano liquido pronta e competitiva. Negli anni seguenti abbiamo deciso di dare continuità al progetto rimanendo fedeli al brand nazionale. Per l’assistenza ci ap poggiamo esclusivamente su officine esterne, in regime di manutenzione programmata. Deleghiamo queste attività direttamente alla Casa costruttrice. Sui semirimorchi abbiamo iniziato con Sch warzmüller puntando decisamente sulla riduzione dei pesi collegata al progetto LNG, ab biamo poi sperimentato soluzioni Kögel e e Krone. Per quanto riguarda i semirimorchi frigoriferi ci affidiamo a veicoli Schmitz Cargobull abbinati a gruppi

frigo Carrier sempre per una questione di leggerezza, perché secondo noi il focus sulla sostenibilità non riguarda solo la riduzione dei consumi di carburante ma è un processo globale che tiene conto di diverse variabili. Sui centinati non abbiamo un partner indicativo, ogni allestitore ha i suoi punti di forza che noi prendiamo in considerazione nel momento in cui cerchiamo di adeguarci alle esigenze del cliente”. IMPORTANTI INVESTIMENTI

Il 2019 del Gruppo Maganetti si è chiuso in linea con i risultati conseguiti nel 2018. “Abbiamo consuntivato un fatturato di poco superiore ai 30 milioni di euro - spiega De Campo - Durante l’anno non abbiamo incrementato il numero dei veicoli preferendo una strategia prudenziale a fronte dei non incoraggianti segnali che giungevano dal quadro economico generale a fine 2018. L’inversione di ten denza si è verificata a fine 2019 e nelle prime settimane del 2020. Quest’anno potremo riprendere il trend di crescita che ci ha visti correre per diversi anni dal 2014 in poi. Nel 2019 non abbiamo comunque rinunciato a pianificare importanti investimenti. In particolare, ci siamo con centrati sul biometano liquido, che per noi rappresenta lo step successi-


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STRATEGIA DELL’AZIENDA LEADER NELLA MOBILITÀ A LNG A FIANCO DI IVECO

logistica possibile

Maganetti è stato tra i primi operatori italiani a sposare la tecnologia LNG che in Valtellina è stata implementata grazie al distributore di Gera Lario.

vo di sviluppo della strategia sostenibile. Il metano liquido di origine fossile è poco diverso dal gasolio e per certi aspetti non migliorativo in termini prestazionali generali. Diverso il caso del biometano ricavato da fonti rinnovabili. Nel 2019 abbiamo sottoscritto il primo accordo in Italia con un’a zienda della provincia di Torino per la produzione di biometano liquido. Sarà inaugurato fra poco a Candiolo (To) il primo impianto

di produzione di biometano liquido del nostro Paese che produrrà il fabbisogno di circa 80 veicoli alimentati a bioLNG. L’impianto è ubicato a fianco del consorzio agricolo e dell’azienda di allevamento che conferiranno gli scarti zootecnici e agricoli necessari alla produzione di biometano liquido avanzato. Maganetti si occuperà poi di prelevare il carburante con le cisterne e a consegnarlo ai distributori di nostra proprietà, tutti realiz-

zati grazie alla proficua collaborazione con Ham Italia, a cominciare da Gera Lario (Co) e successivamente anche a Carpiano (Mi) che sarà probabilmente inaugurato a maggio, e quindi nella terza struttura che stiamo decidendo se localizzare a Nord di Milano o in Toscana. Si tratta ovviamente di distributori aperti al pubblico. A Candiolo l’investimento complessivo da parte nostra e dei tre partner co involti, ovvero l’azienda

agricola, Ham e la Criotec di Settimo Torinese che si è occupata degli impianti criogenici, è pari a 10 milioni di euro. Per i nuovi distributori l’investimento è quantificabile in 3,5 milioni di euro”. SCELTA STRATEGICA

Se il buon giorno si vede dal mattino, il Gruppo Maganetti ha tutte le carte in regola per replicare i successi fin qui conseguiti. Il distri-

butore di Gera Lario funziona molto bene e si sta rivelando una scelta strategica vincente. “Siamo a un totale consumi di 1.800 tonnellate annue - afferma Matteo Lorenzo De Campo - Ormai l’impianto è una realtà consolidata nel territorio valtellinese e sono mol te le imprese di trasporto che lo utilizzano. Abbiamo avuto conferma di quanto sostenevamo all’alba del progetto LNG: per attecchire sul territorio, la nuova tecnologia

aveva bisogno di un impianto infrastrutturale adeguato”. Sull’evoluzione della tecnologia in chiave sostenibilità dei trasporti l’Amministratore del Gruppo Maganetti avanza argomentazioni interessanti: “Non credo nelle soluzioni ibride. Molto più importante è a mio parere la scelta di tutto campo per un carburante diverso, è così che abbiamo gestito il passaggio dal gasolio al metano. L’ibrido non comporta particolari vantaggi, al di là dei provvedimenti normativi che consentono l’accesso ai centri storici delle città o ad altre zone a traffico limitato solo a questa tipologia di veicoli. Oggi i bisogni della mobilità sono diversi e richiedono risposte diverse; una di queste risposte rimane il diesel che, non dimentichiamolo, è un ottimo motore, con alte rese e bassi livelli d’inquinamento grazie alle ul time innovazioni. Il metano è un’altra preziosa risposta a specifiche richieste di trasporto. L’elettrico potrebbe essere la risposta alle esigenze di trasporto su percorsi molto brevi, per la distribuzione secondaria e il centro città ma al momento non lo ritengo percorribile, nel senso che l’impatto dell’elettrico è significativo per i costi elevati, senza contare che di vantaggi ambientali non si può parlare finché non si mette in conto una produzione dell’energia elettrica davvero sostenibile. Sono più propenso a considerare fattibile lo sviluppo delle motorizzazioni a idrogeno nei prossimi decenni”. “Nella distribuzione urbana - conclude De Campo oggi vige la legge dei tempi di consegna brevissimi, della grande flessibilità e dei costi ridotti. L’elettrico richiede un approccio diverso: grandi investimenti, costi correlati, logistica che si piega alle esigenze dei tempi tecnici di ricarica; l’elettrico chiede quindi un’attenzione diversa. Se la domanda va sempre più nella direzione di una logistica che costi sempre meno e ultrarapida, l’elettrico è una risposta difficile da attuare”.

GRUPPO MAGANETTI NASCE NEL 1965 PER INIZIATIVA DI LORENZO MAGANETTI

SULLE ROTTE DEL TRASPORTO CON DETERMINAZIONE E LA VALTELLINA NEL CUORE G ruppo Maganetti si è sviluppato al fine di offrire un servizio di trasporto industriale di eccellenza, strutturato per sostenere il cliente in tutte le sue necessità logistiche, dal carico fino alla consegna dei prodotti, attraverso tutte le fasi anche burocratiche che caratterizzano la filiera della logistica. Un servizio integrato che si è rafforzato nel corso del tempo acquisendo competenza e professionalità. “Oggi i dipendenti diretti sono 45 - spiega Matteo Lorenzo De Campo, Amministratore delegato - L’organico è cresciuto nel tempo inglobando anche figure di riferimento specifiche sui temi legati alla qualità”. Maganetti affonda le sue radici negli anni Sessanta del secolo scorso. “Precisamente nel 1965 - continua De Campo - quando mio nonno Lorenzo Maganetti, che già si occupava di operazioni doganali, avvia la collaborazione con fonte Levissima per il trasporto di acqua minerale. Quando nonno Lorenzo è deceduto, nel 2004, siamo subentrati alla guida dell’azienda io e mia sorella Caterina, entrambi studenti universitari. Allora avevo 24 anni e frequentavo Economia: è stata una bella sfida che però non mi ha impedito di laurearmi. Mia madre Maria Patrizia Romeri Maganetti e mio padre non avevano un ruolo operativo in azienda, quindi il passaggio ge-

stionale è stato direttamente dalla prima alla terza generazione”. Il trasporto su gomma nazionale è il core business di Maganetti, l’attività a cui il Gruppo dedica le maggiori competenze e risorse. Inoltre, Maganetti sup-

porta i suoi clienti nello sviluppare un servizio logistico aggiornato con i tempi e con le leggi vigenti in Italia. Maganetti è molto attiva anche nel trasporto intermodale e nelle attività di magazzino.

Il Gruppo Maganetti è la prima società di logistica in Europa a essere certificata B Corp. Le B Corp, o B Corporation, sono aziende che stanno riscrivendo il modo di fare impresa perché la loro attività economica crea un impatto positivo su persone e ambiente, continuando a generare profitto, ma lavorando in maniera responsabile, sostenibile e trasparente e perseguendo uno scopo più alto del solo profitto. In sostanza, le B Corp aderiscono a un nuovo paradigma di business adeguato ai nostri tempi, concreto e replicabile. Maganetti, che diventa anche la quinta B Corp della provincia di Sondrio, ha iniziato il lungo iter per la certificazione nel gennaio 2019. A oggi nel mondo vi sono circa 2.500 aziende, operanti in 140 diversi settori e distribuite in 60 Paesi, certificate B Corp. “Questa certificazione riconosce l’impegno profuso negli ultimi anni, garantendo così che l’esistenza di Maganetti possa rappresentare un’opportunità per il proprio territorio, per i propri clienti e per il mercato di riferimento e non un problema e che quindi il suo impatto sia positivo dal punto di vista ambientale, economico e sociale - commenta Matteo Lorenzo De Campo - A mio avviso, oggi questo è il solo modo per fare impresa con responsabilità e attenzione rispetto alle generazioni future”.


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RENAULT TRUCKS / SI CHIAMA T 01 RACING LA NUOVA SERIE SPECIALE PER L’USATO

Tante occasioni a tutta velocità CON L’ARRIVO DEL 13 LITRI E 480 CV NELLA SUA

MOTORE DA

GAMMA DI AUTOCARRI DI OCCASIONE, LA

LOSANGA PRESENTA AL PUBBLICO IL T 01 RACING, LA NUOVA SERIE SPECIALE RIDISEGNATA DALLA

HALLE DU DESIGN CHE SI ISPIRA AL MONDO DELLE CORSE AUTOMOBILISTICHE. IL RENAULT TRUCKS T 01 RACING, INTERAMENTE RICONDIZIONATO NELLA USED TRUCKS

FACTORY, È PROPOSTO CON UN ANNO DI GARANZIA DEL

R

COSTRUTTORE.

FABIO BASILICO ZINGONIA

enault Trucks spinge sull’acceleratore dell’usato. Con l’arrivo del motore da 13 litri e 480 cv nella sua gamma di autocarri di occasione, la Losanga presenta al pubblico il T 01 Racing, la nuova serie speciale ridisegnata dalla Halle du Design che si ispira al mondo delle corse automobilistiche. Il Renault Trucks T 01 Racing, intera-

mente ricondizionato nella Used Trucks Factory, è proposto con un anno di garanzia del costruttore. Le linee di questo truck d’occasione Euro 6 di ultima generazione sono state valorizzate dai progettisti della Halle du Design, struttura dedicata di Renault Trucks, ispirandosi al mondo delle corse per creare un design moderno e dinamico, che riflette perfettamente le prestazioni tecniche del veicolo. La verniciatura esterna

del T 01 Racing combina tre tonalità su fondo bianco EKLA: nero scintillante, rosso acceso e giallo acido. L’interno dei deflettori dei fari è rosso acceso. Sul veicolo sono presenti adesivi retroriflettenti esclusivi che richiamano il mondo delle corse. Le finiture sono completate dalla verniciatura della visiera, dei cerchi, della calandra del radiatore e della scocca dei retrovisori. L’interno della cabina presenta lo stesso stile, con

le barre rifinite in rosso acceso e giallo acido. Il conducente si trova in un abitacolo dalle tonalità avvolgenti grigio scuro e antracite mentre i portaoggetti sono dotati di maniglie rosse. Sono disponibili in optional ulteriori elementi in grigio, barre a Led e trombe nonché la verniciatura specifica su richiesta. La metamorfosi del Renault Trucks 01 Racing viene effettuata all’interno della Used Trucks Factory,

l’unità di trasformazione e adattamento dei veicoli usati di Renault Trucks, presente all’interno del sito industriale di Bourg en Bresse, che si avvale degli stessi processi utilizzati per i veicoli nuovi. Il Renault Trucks T 01 Racing è un veicolo d’occasione recente, selezionato, preparato e trasformato dagli esperti della rete Renault Trucks secondo gli standard del costruttore e con ricambi originali certifi-

cati. Ha un basso chilometraggio e una garanzia del costruttore di 12 mesi o 120mila km. Il marchio Used Trucks by Renault Trucks comprende tutte le attività relative al settore dei veicoli usati. Used Trucks by Renault Trucks si basa su tre punti fondamentali: l’impegno per la qualità nella selezione e la preparazione di veicoli garantiti, l’ampia offerta di veicoli e servizi su misura e la rete di professionisti al servizio dei clienti.

RENAULT TRUCKS / CONTRATTO CON CARLSBERG PER LA FORNITURA DI 20 D WIDE Z.E.

La birra viaggia comoda in elettrico R

I VEICOLI 100 PER CENTO ELETTRICI DA 26 TONNELLATE, LA CUI CONSEGNA È PREVISTA NEL 2020, SARANNO IN SERVIZIO PRESSO IL BIRRIFICIO FELDSCHLÖSSCHEN, LA FILIALE SVIZZERA DEL GRUPPO DANESE, IL QUINTO PRODUTTORE DI BIRRA AL MONDO, PRESENTE IN 50 NAZIONI. “È IL PRIMO IMPORTANTE CONTRATTO DI UNA SIMILE PORTATA IN EUROPA”, HA DICHIARATO BRUNO BLIN, PRESIDENTE DI RENAULT TRUCKS.

GUIDO PRINA

FELDSCHLÖSSCHEN

enault Trucks fa un passo avanti nella rivoluzione della distribuzione urbana secondo i dettami della sostenibilità. Il costruttore francese ha stipulato un contratto con il Gruppo Carlsberg per la fornitura di 20 autocarri D Wide Z.E. da 26 tonnellate. Questi veicoli 100 per cento elettrici, la cui consegna è prevista nel 2020, saranno in servizio presso il birrificio Feldschlösschen, la filiale svizzera del Gruppo danese, il quinto produttore di birra al mondo, presente in 50 nazioni. Per Renault Trucks il trasporto urbano deve convertirsi rapidamente all’elettricità per migliorare la qualità della vita nei centri urbani e combattere le emissioni globali di CO2. “È il primo contratto di questa portata in Europa – ha dichiarato Bruno Blin, Presidente di Renault Trucks - Per i nostri clienti conferma che

la trasformazione del settore dei trasporti è in corso e mostra la realtà industriale e commerciale: i nostri autocarri elettrici Renault Trucks

lasciano il nostro stabilimento e tra qualche settimana circoleranno sulle strade europee”. I 20 autocarri D Wide Z.E.

da 26 tonnellate percorreranno ogni giorno da 100 a 200 km per rifornire i clienti svizzeri di Feldschösschen dalle 15 piattaforme logistiche del

birrificio. Feldschlösschen, filiale del Gruppo Carlsberg, si è impegnata nella logistica a emissioni zero con stabilimenti di produzione serviti

da linee ferroviarie. Con una gamma completa di autocarri elettrici da 3,1 a 26 tonnellate, Renault Trucks risponde alle esigenze immediate e future delle imprese che lavorano nelle aree urbane. Questi veicoli si adattano perfettamente alle operazioni di distribuzione e di raccolta dei rifiuti perché sono silenziosi e consentono di lavorare a qualsiasi ora senza disturbare la qualità della vita dei residenti. I Renault Trucks D e D Wide Z.E. sono prodotti nello stabilimento di Blainvillesur-Orne (Calvados, Francia). Il D Wide Z.E. ha una massa tecnica di 27 tonnellate ed è disponibile con il passo di 3.900 mm. Due motori elettrici erogano una potenza totale di 370 kW (potenza continua 260 kW) e una coppia massima di 850 Nm. La coppia massima al ponte è pari a 28 kNm. Il truck è equipaggiato con cambio a due rapporti e batterie Li-Ion da 200 kWh. L’autonomia reale arriva fino a 200 km.



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MILANO INDUSTRIAL / CINQUE ESEMPLARI DELL’AMMIRAGLIA IVECO PER TRANSPORT LINE

Il lungo raggio dei farmaci, con S-Way trasporto assicurato CINQUE TRATTORI CON MOTORIZZAZIONE EURO 6 DA 510 CAVALLI SONO STATI CONSEGNATI DA MILANO INDUSTRIAL, CONCESSIONARIA IVECO DI RIFERIMENTO PER L’AREA MILANESE, ALLA TRANSPORT LINE DI LODI VECCHIO, AZIENDA NATA NEL 2009 E SPECIALIZZATA NEL TRASPORTO FARMACI IN TUTTA ITALIA E IN PARTICOLARE NELLE AREA DEL CENTRO-NORD. “S-WAY STA RACCOGLIENDO SUCCESSI GIORNO PER GIORNO NELL’AREA DI RIFERIMENTO DI MILANO INDUSTRIAL E RICHIAMA IN IVECO ANCHE CLIENTI CHE AVEVANO IN PASSATO ABBANDONATO IL MARCHIO”, DICE PAOLO CAPITANI.

I

FABIO BASILICO LODI VECCHIO

veco S-Way soddisfa anche la distribuzione farmaceutica. Cinque esemplari della nuova ammiraglia Iveco, tutti trattori con motorizzazione Euro 6 da 510 cavalli, sono stati consegnati da Milano Industrial, concessionaria Iveco di riferimento per l’area milanese, alla Transport Line di Lodi Vecchio, azienda nata nel 2009 e specializzata nel trasporto farmaci in tutta Italia e in particolare nelle area del Centro-Nord. “Il rapporto con Milano Industrial c’è sempre stato - afferma Pietro Castelli, titolare di Transport Line - Conosciamo la famiglia Capitani ancor prima della nascita di Transport Line, di conseguenza è questo il motivo che ha dato il via a una collaborazione di successo che continua tutt’oggi Al momento, avendo acquistato 5 trattori, non pensiamo di cambiare altri mez zi; non escludiamo però la possibilità di altri acquisti in futuro”. “Transport Line è un’a zienda solida che è cresciuta sul territorio a fianco di Milano Industrial con cui da sempre ha una relazione di partnership proficua - ribadisce Paolo Capitani, Direttore Commerciale di Milano Industrial - La fiducia nel brand Iveco continua anche in riferimento al nuovo S-Way, un veicolo che sta raccogliendo successi giorno per giorno nell’area di riferimento di Milano Industrial e che richiama in Iveco anche clienti che avevano in passato abbandonato il marchio”. Merito senza dubbio della qualità complessiva del progetto industriale di Iveco, presentato in pompa magna a Madrid lo scorso anno. Basti dire che la cabina dell’S-Way, completamente nuova, ridefinisce gli standard con uno stile dinamico, contraddistinto dalla combinazione tra estetica e funzionalità. Il design innalza le prestazioni aerodinamiche del pesante stradale Iveco, aumentando l’efficienza dei consumi, sti-

Da sinistra: Laura Castelli, Amministratore Unico Transport Line; Pietro Castelli, fondatore dell’azienda; Paolo Capitani, Direttore Commerciale della concessionaria Iveco Milano Industrial.

mata da Iveco fino al 4 per cento. I progettisti hanno sfruttato o gni occasione per aumentare livello di efficienza economica e produttività, riducendo nel contempo il TCO (Costo totale d’Esercizio). Transport Line beneficerà dell’applicazione pratica del concetto fatto proprio dall’SWay: l’autista al centro della riprogettazione del nuovo pesante stradale, con un forte focus sulla sicurezza grazie alla cabina rinforzata e all’ottimizzazione della visibilità. Il layout della cabina offre un ambiente spazioso per autisti e passeggeri, con scomparti portaoggetti capienti e organizzati e una comoda area notte. L’obiettivo di Iveco era fornire il meglio in assoluto in termini di comfort di guida e qualità della vita a bordo, con un’ergonomia di livello elevato e un ambiente gradevole e accogliente in cui guidare, lavorare e riposare: una vera e propria casa lontano da casa. L’altezza del sedile regolabile è stata abbassata e ciò ha permesso di aumentare lo spessore del cuscino di seduta

e la corsa del sedile stesso, garantendo a tutti gli autisti comodità di guida e visibilità ottimizzata. Il volante sagomato con la parte inferiore piatta garantisce comodità di guida e libertà di movimento. Il layout dei comandi fa in modo che tutte le funzioni siano a portata di mano, permettendo agli autisti di lavorare agevolmente. Il volante multifunzione dotato di 22 co mandi mette tutte le funzioni necessarie a portata di mano, compresi i sistemi di assistenza alla guida. Questa disposizione elimina ogni eventuale distrazione per l’autista, che può tenere sempre salde le mani sul volante, aumentando il livello di sicurezza. Il touch-screen da 7 pollici fornisce accesso al nuovo avanzato sistema d’infotainment. La cabina offre molto spazio per muoversi agevolmente all’interno. Il tetto, il tunnel motore ribassato e la traversa superiore sagomata permettono di raggiungere un’altezza interna di 2,15 metri nella parte centrale, mentre lo spazio longitudinale superiore

utilizzabile risulta incrementato di 35 cm rispetto allo Stralis, facilitando l’accesso al lettino superiore e ai vari scomparti. La parte centrale del cruscotto è ricca di carat-

teristiche utili per il comfort di autisti e passeggeri. Un cenno merita il sistema d’illuminazione interna dell’S-Way, studiato da Iveco per massimizzare il comfort visi-

vo in tutte le condizioni, fornendo un’illuminazione impeccabile nel luogo e nel momento necessario. Le pla foniere Full Led regolabili possono essere configurate per fornire un’illuminazione di fondo per la guida notturna o un’illuminazione ambiente, a seconda delle necessità. Due luci di lettura indipendenti, anch’esse a Led, illuminano in maniera selettiva autista e passeggero. Oltre ai singoli interruttori, un comando rotativo situato nella traversa superiore permette di gestire l’intero sistema d’illuminazione. Di notte, un inibitore per l’illuminazione intelligente fa in modo che l’apertura della porta non comporti l’accensione di tutte le luci. Il layout dell’area notte - che include un lettino inferiore a forma di T, vari scomparti portaoggetti e prese USB in corrispondenza delle due estremità del lettino - consente all’autista di adottare la posizione che preferisce per dormire. Il Bed Module al centro della parete posteriore rende accessibili tutti i comandi necessari, dal riscaldamento all’illuminazione alla radio e al bloccaggio delle porte. Il lettino inferiore in un unico pezzo presenta un materasso dello spessore di 14 cm, disponibile in due livelli di comfort. Per quanto riguarda il lettino superiore, sono disponibili due soluzioni: lettino Smart, ampio 60 cm, con materasso spesso 8 cm ripiegabile, che può fungere anche da bagagliera; lettino Com fort, ampio 70 cm, con materasso spesso 10 cm, dotato di scaletta. Altro elemento centrale nella strategia Iveco è la sostenibilità. Sulla scia dello storico predecessore Stralis, S-Way unisce un TCO ridotto a emissioni limitate. Ci riesce grazie al sistema di post-trattamento HI-SCR e all’efficienza dei consumi derivante dall’avanzata tecnologia del motore e della trasmissione Hi-Tronix, oltre che mediante soluzioni per il risparmio di carburante come il sistema Smart EGR.

PIETRO CASTELLI, TITOLARE DI TRANSPORT LINE

A

“SERIETÀ E PASSIONE SONO ALLA BASE DELLA NOSTRA CRESCITA” zienda familiare con quartier generale a Lodi Vecchio, Transport Line ha il suo core business nel trasporto farmaceutico ma si occupa anche di trasporto refrigerato, trasporto merci contro terzi, magazzino e logistica. “Transport Line è stata fondata nel luglio 2009 con l’intenzione di farla crescere nel corso degli anni dedicandoci soprattutto al trasporto nel campo farmaceutico dice il titolare Pietro Castelli - Siamo partiti con un piccolo ufficio e un piccolo capannone giusto per avere un appoggio. Nel 2014 abbiamo acqui-

stato un immobile, con uffici, capannone e piazzale dove siamo ubicati ancora oggi. In questi anni siamo riusciti a far crescere la nostra azienda passando da 7/8 dipendenti a quasi 50. La sede principale è quella di Lodi Vecchio dove si svolge il 90 per cento del nostro lavoro. Poi, appoggiandoci al nostro principale cliente, abbiamo veicoli anche a Firenze e Brescia”. Qual è stato l’andamento del 2019 e quali le previsioni per il 2020 in termini di fatturato? “Il 2019 - risponde Castelli - non ha raggiunto le nostre aspettative per le difficoltà ineren-

ti al mondo del trasporto; ci stiamo impegnando come sempre per poter migliorare nel 2020. Ci occupiamo principalmente di trasporto farmaci, coprendo maggiormente il Nord e il Centro Italia, e su richiesta dei nostri clienti anche l’estero, ma non escludiamo la possibilità di effettuare qualsiasi tipo di tratta, in quando l’azienda è strutturata per poter fare qualsiasi tipo di servizio. Abbiamo tutte le tipologie di veicoli, trattori, motrici, semirimorchi, furgoni, tutti isotermici con gruppo frigo per un totale di 78 pezzi, in prevalenza di marca

Iveco”. Quali sono oggi le sfide più importanti del mercato che deve affrontare un’azienda strutturata come la vostra? “A oggi la sfida più importante è la concorrenza - conclude Pietro Castelli - Purtroppo, avendo tolto la legge sulle tariffe minime di sicurezza, molti trasportatori pur di viaggiare danneggiano il mercato. Speriamo che questa situazione si risolva il prima possibile, in modo di dare la possibilità alle aziende serie di continuare a lavorare”.


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VOLVO TRUCKS / NUOVA GENERAZIONE DI PESANTI STRADALI

Il ruolo dell’autista in primo piano

I

IL COSTRUTTORE SVEDESE PRESENTA QUATTRO NUOVI VEICOLI CHE METTONO IN PRIMO PIANO AMBIENTE DI GUIDA, SICUREZZA E PRODUTTIVITÀ. “VOGLIAMO ESSERE IL MIGLIOR PARTNER COMMERCIALE PER I CLIENTI, AUMENTANDONE LA COMPETITIVITÀ E AIUTANDOLI AD ATTRARRE I MIGLIORI CONDUCENTI IN UN MERCATO SEMPRE PIÙ DIFFICILE”, AFFERMA ROGER ALM, PRESIDENTE VOLVO TRUCKS. I MODELLI FH, FH16, FM E FMX RAPPRESENTANO CIRCA I DUE TERZI DELLE CONSEGNE DI VOLVO TRUCKS.

MICHELE S. ALTIERI GOTEBORG

n Europa è vacante il 20 per cento dei posti di lavoro come conducente. Assumere e attrarre i conducenti migliori sta diventando imperativo categorico per le

aziende di trasporto. Volvo Trucks risponde a questa esigenza con una nuova generazione di pesanti stradali, sviluppata per rivolgersi a conducenti qualificati con veicoli che si pro pongono come strumenti di lavoro sicuri, efficienti e interessanti.

La nuova famiglia è costituita da quattro modelli - FH, FH16, FM e FMX, che insieme rappresentano circa i due terzi delle consegne Volvo Trucks - tutti disponibili con diverse cabine per un’ampia gamma di applicazioni. Nel lungo raggio la cabina è

spesso la seconda casa del conducente, mentre nei camion per trasporto regionale spesso è un ufficio mobile. Nella cantieristica i veicoli sono strumenti di lavoro robusti e pratici. Di conseguenza è su visuale, comfort, ergonomia, livello di rumorosi-

tà, manovrabilità e sicurezza che si è concentrato lo sviluppo dei nuovi modelli Volvo. Anche gli esterni sono stati aggiornati per riflettere le nuove caratteristiche con un design accattivante. “Vogliamo essere il miglior partner commerciale per i clien-

ti, aumentandone la competitività e aiutandoli ad attrarre i migliori conducenti in un mercato sempre più difficile”, afferma Roger Alm, Presidente Volvo Trucks. I nuovi FM e FMX hanno una cabina totalmente nuova, nonché molte delle stesse funzioni del quadro strumenti presenti sui modelli Volvo di maggiori dimensioni. Il volume interno è fino a un metro cubo più grande, per maggiore comfort e più spazio di lavoro. La visuale è migliorata grazie a finestrini più grandi, linea della portiera ribassata e nuovi specchietti. L’area del conducente presenta una nuova interfaccia per le informazioni e la comunicazione, volta a facilitare la visione d’insieme e gestire le diverse funzioni con meno stress e distrazioni. In molti mercati FH e FM sono disponibili con motore LNG alimentato a gas conforme allo standard Euro VI, che offre efficienza e prestazioni nei consumi allo stesso livello dei veicoli Volvo con alimentazione diesel. Il motore a gas può funzionare a biogas, con una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 100 per cento, o a gas naturale, con una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 20 per cento rispetto al diesel. Il nuovo FH può essere personalizzato con un motore diesel Euro VI, incluso nel pacchetto I-Save, che consente di ridurre consumi e emissioni. Nel lungo raggio FH con I-Save abbina al nuovo motore D13TC una serie di dotazioni per un risparmio di carburante fino al 7 per cento.

o

più


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LAMBERET / L’IMPORTANZA DELLA CONFIGURAZIONE DI ALLESTIMENTI FRIGO RIVOLUZIONARI

La sfida dell’isotermico green IL FORNITORE LEADER DI SOLUZIONI PER IL TRASPORTO ISOTERMICO A TEMPERATURA CONTROLLATA SI FA PROMOTORE DI UN CONCETTO CHIAVE: QUANDO SI PARLA DI TRASPORTO ISOTERMICO “GREEN”, LA VERA SFIDA SI GIOCA NON TANTO NELLA PROGETTAZIONE DI MOTORI ECOLOGICAMENTE SOSTENIBILI, QUANTO NELLA CONFIGURAZIONE DI ALLESTIMENTI FRIGO RIVOLUZIONARI.

SI TRATTA CIOÈ DI METTERE IN CAMPO DIVERSE RISORSE PER SVILUPPARE TUTTA UNA SERIE DI COMPONENTI E SOLUZIONI INGEGNERISTICHE IN GRADO DI FAR “PARLARE TRA LORO” I VARI PEZZI DI UN VEICOLO COMMERCIALE O INDUSTRIALE RENDENDO COSÌ LA MOBILITÀ E LA DISTRIBUZIONE VERAMENTE ECOLOGICA ED EFFICIENTE DAL PUNTO DI VISTA DELLA PRODUTTIVITÀ DEI COMMITTENTI.

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FABIO BASILICO LAINATE

a rivoluzione tecnologica ha ormai investito anche il trasporto merci a temperatura controllata. L’e lettrificazione di veicoli commerciali e industriali è un processo in divenire destinato a segnare un nuovo step nell’evoluzione della catena del freddo. Il cambiamento in atto sta facendo nascere richieste sempre più consistenti da parte della committenza, in particolare del settore della Grande Distribuzione Organizzata e della farmaceutica, di applicazioni isotermiche innovative da installare su veicoli ibridi e full-electric, alcune delle quali già realizzate da Lamberet, costruttore leader di soluzioni per il trasporto frigorifero. Per Lamberet, infatti, l’innovazione utile è quella che trasforma la quotidianità di chi trasporta merce a temperatura controllata, aiutandoli a migliorare la loro produttività. Il concetto chiave sposato dal produttore francese è chiaro: quando si parla di trasporto isotermico “green”, la vera sfida si gioca non tanto nella progettazione di motori ecologicamente sostenibili, quanto nella configurazione di allestimenti frigo rivoluzionari. Si tratta cioè di mettere in campo diverse risorse per sviluppare tutta una serie di componenti e soluzioni ingegneristiche in grado di far “parlare tra loro” i vari pezzi di un veicolo commerciale o industriale rendendo così la mobilità e la distribuzione veramente ecologica ed efficiente dal punto di vista della produttività dei committenti. E Lamberet ha alle spalle una lunga tradizione di innovazioni che puntano oggi, sempre di più, verso soluzioni ecosostenibili, come ad esempio il Green Truck, l’attacco completo trattore, semirimorchio e gruppo frigo che assicura minor inquinamento, minori emissioni di CO2, minori consumi e i massimi livelli di sostenibilità sia economica che ambientale; oppure la coibentazione EasyFit Full Electric, unica nel suo genere, installata su veicoli commerciali leggeri elettrificati, utilizzati per il trasporto all’interno delle aree urbane e in configurazioni innovative studiate per le esigenze specifiche dei noleggiatori a breve termine. Altri progetti sono invece in fase di sviluppo avanzato come ad esempio la linea Frigoline City, soluzione professionale innovativa, dedicata ai veicoli industriali, che completa la gamma intermedia dei camion e che ben si adatta al trasporto dell’ultimo miglio. Nel segmento dei veicoli commerciali, Lamberet conta di rivoluzionare il panorama dei frigoriferi, in senso proprio e figurato, con il lancio

Erick Mejean, Direttore Generale di Lamberet.

del suo nuovo gruppo frigorifero Kerstner CoolJet 106. Si tratta di un gruppo elettrico frutto di uno sviluppo interno, iniziato per tenere conto dell’impatto della nuova norma WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedure). I primi prototipi sono in uso da 2 anni e danno pie na soddisfazione. Caratteristica inedita è il condensatore che è installato sotto il telaio del veicolo e non è quindi posizionato sul soffitto. L’estetica, l’aerodinamica e le caratteristiche di omologazione WLTP originali del furgone sono quindi pienamente conservate. Altro punto innovativo è la gestione della potenza che sfrutta le competenze sviluppate per il Frigovan H2, il primo veicolo frigorifero a cella a combustibile, presen-

tato da Lamberet nel 2017 e premiato con la medaglia d’oro del Premio per l’Innovazione Solutrans. Questo veicolo offre il miglior rendimento energetico sul mercato, con un COP (EER) di 1,55, per un consumo ridotto a soli 45 ampere. I termini COP (coefficiente di prestazione) ed EER (rapporto di efficenza energetica) indicano l’efficienza di riscaldamento e di raffrescamento dei climatizzatori. I picchi di tensione durante le fasi di richiamo di potenza, quali l’avvio, sono inoltre mitigati. Questo consumo è sufficientemente bas so per poter eliminare i pacchi batteria pesanti e costosi, tradizionalmente necessari per i gruppi elettrici. Il Kerstner CoolJet 106 è quindi particolarmente adatto ai veicoli commerciali a energia alternativa, come per esempio il Ford Custom ibrido, il Mercedes-Benz e-Vito, il Renault Z.E. o i futuri Citroën

Berlingo e Peugeot Partner elettrici. “Il nostro gruppo frigo Kerstner CoolJet 106 è un’innovazione rivoluzionaria di prima categoria - ha commentato Erick Mejean, Direttore Generale di Lamberet - È rivolto al crescente mercato dei furgoni frigoriferi, che rappresenta già un volume di 20mila unità all’anno in Europa. I veicoli commerciali devono rispettare i vincoli della norma WLTP, diventano elettrici e sono sempre meno adatti all’alimentazione dei gruppi pu leggia-motore. Il nostro gruppo frigo Kerstner CoolJet 106 risponde a queste sfide, offrendo allo stesso tempo agli utilizzatori un alto livello di affidabilità, di qualità del freddo e di ergonomia”. Nell’ambito dei veicoli industriali, il Green Truck progettato da Lamberet è composto da un semirimorchio isotermico SR2 Green Liner

che offre la carrozzeria telaio più leggera sul mercato con un peso a vuoto inferiore di una tonnellata rispetto alla media del settore, agganciato a un trattore Scania LNG con motore a metano da 13 litri dotato di un sistema refrigerante Thermo King SLXi Hybrid Solution di ultima generazione in versione mono o multi temperatura. La parte innovativa della tecnologia è l’applicazione sul trattore di un alternatore raffreddato ad acqua che ha il compito di sviluppare energia ricavandola dalla trasmissione stessa del trattore e da un inverter che attinge energia dall’alternatore (a 1000 volt circa) e la trasforma in corrente elettrica (380 V) passandola quindi al gruppo frigo. Oltre alla silenziosità del veicolo e alla riduzione di emissioni di CO2, questa soluzione ibrida non richiede infrastrutture per i rifor nimenti e le ricariche come avviene invece nel full electric, ad esempio. Inoltre, questa soluzione di veicolo offre la possibilità di partecipare a tender e gare di appalto nella logistica e nel trasporto che richiedono al trasportatore la presenza nella propria flotta di veicoli a impatto ambientale ridotto. Queste applicazioni innovative di Lamberet per il trasporto a temperatura controllata hanno suscitato fin da subito molto interesse da parte dei clienti, tanto che fin dai primi mesi del 2020 le soluzioni presentate si sono trasformate presto in conferme di importanti contratti di fornitura soprattutto nel settore della grande distribuzione alimentare e della logistica distributiva del farmaco. “Siamo convinti - ha dichiarato Ismaele Iaconi, Commercial & Marketing Director Lamberet Italia - che il solco tracciato vada nella giusta direzione e risponda appieno alle richieste del mercato, in particolare di tutte quelle aziende attente alla sostenibilità economica e ambientale. La stretta collaborazione con le maggiori Case costruttrici fa parte del Dna di Lamberet. In Italia, l’attività è già stata avviata e sta accelerando il processo d’innovazione dando vi ta a numerosi progetti che ci vedono sempre più al passo con le richieste dei costruttori e del mercato”. Nel suo percorso di crescita costante degli ultimi 10 anni, Lamberet ha assunto un ruolo di leader consolidato, in particolare nel mercato italiano. Il nostro Paese rappresenta ormai da qualche anno un asset strategico per la Casa Madre francese in quanto il volume di fatturato prodotto a livello nazionale proietta l’Italia al secondo posto della classifica dei mercati europei, a esclusione del mercato casalingo gestito dalla Sede francese di Lamberet.


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DIESEL TECHNIC / NOVITÀ DA PARTS SPECIALISTS

Un valido team per le officine

INIZIALMENTE ERANO DUE: LARS E KEVIN. OGGI I PARTS SPECIALISTS DELL’AZIENDA TEDESCA, TRA I PRINCIPALI FORNITORI NELL’AFTERMARKET INDIPENDENTE, SONO UNA SQUADRA DI MECCANICI E TECNICI ESPERTI, PRONTI A FORNIRE CONSIGLI PRATICI, ISTRUZIONI DI ASSEMBLAGGIO, FORMAZIONE SUI PRODOTTI ECC. ATTIVO UN SITO DEDICATO E VIDEO DISPONIBILI ON LINE.

C

CRISTINA ALTIERI VERONA

on il motto “Il nostro supporto per i professionisti d’officina”, il programma Parts Specialists di Diesel Technic, azienda tedesca con sede italiana a Verona, tra i più importanti fornitori di ricambi e accessori, fornisce ai dipendenti di officine e flotte consigli utili e valido aiuto. “L’obiettivo - afferma Walter Schiavi, General Manager Diesel Technic Italia - è contribuire a rendere più facile il lavoro quotidiano in officina a tutti i colleghi,

dando loro consigli e sug gerimenti pratici relativi ai prodotti a marchi DT Spare Parts e Siegel Automotive”. I Parts Specialists sono una vera e propria squadra di mec canici esperti di Diesel Technic, pronti a dare il miglior supporto non solo attraverso il sito dedicato ma anche tramite un apposito HelpDesk, strumento disponibile on line tramite il quale i Parts Specialists rispondono alle richieste individuali degli utenti. Per soddisfare tutte le richieste, il duo originario dei Parts Specialists di Diesel Technic, composto da Lars e

IL MONDO DEI TRASPORTI

Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto Direttore responsabile Paolo Altieri - paolo.altieri@vegaeditrice.it

Comitato di Redazione Fabio Basilico - f.basilico@vegaeditrice.it Max Campanella - m.campanella@ vegaeditrice.it Direzione, redazione e amministrazione Via Ramazzotti 20 - 20900 Monza Tel. +39.039.493101 - info@vegaeditrice.it www.ilmondodeitrasporti.com Sede Legale Via Stresa 15 - 20125 Milano Editore Vega Editrice Presidente Luisella Crobu Vice Presidente Michele Stefano Altieri Direttore editoriale Cristina Altieri Condirettore editoriale Vincenzo Lasalvia Pubblicità Vega Editrice srl: Via Ramazzotti 20 - 20900 Monza Tel. +39.039.493101 Promozione Piero Ferrari Impaginazione e Fotocomposizione Varano, Busto Garolfo (Milano) Stampa Reggiani spa, Brezzo di Bedero (VA) Il Mondo dei Trasporti è registrato presso il Tribunale di Milano numero 327 del 4/5/1991 - Abbonamento annuo: Italia Euro 50,00, estero: Euro 150,00 - Banca d’appoggio: UniCredit Banca - Agenzia Muggiò; Codice IBAN: IT 21 V 02008 33430 000041141143 - Monte dei Paschi di Siena - Agenzia 5 Milano; Codice IBAN: IT 51 K 01030 01605 000000212676 Poste Italiane Spa - Sped. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano - Distribuzione GE.MA Srl: Burago di Molgora (MB).

Kevin, è stato trasformato in un team più ampio di meccanici e tecnici esperti, in grado di fornire consigli pratici, istruzioni di assemblaggio, formazione sui prodotti ecc. Il team internazionale dei Parts Specialists offre ai professionisti d’officina anche corsi di formazione gratuiti. Questi consentono uno scambio diretto di esperienze attraverso il quale, tra l’altro, vengono fornite informazioni sulle funzionalità e sulle sfide dei rispettivi prodotti. I partecipanti hanno l’opportunità di scoprire come i prodotti di Diesel Technic vengano sviluppati, presso il Centro Ricerca & Sviluppo di Kirchdorf, e di conoscere la garanzia di qualità offerta dal fornitore nell’aftermarket indipendente. Infine, chi lavora in officina può ricevere ulteriore supporto grazie a istruzioni di montaggio e video raccolti all’interno del canale YouTube dei Parts Specialists. Tutti coloro che si registrano a Premium Shop - programma di fidelizzazione che permette a ricambisti e officine clienti del marchio DT Spare Parts di raccogliere “corone”, da utilizzare per richiedere premi all’interno di un’ampia selezione di proposte - e si iscrivono alla newsletter dei Parts Specialists, che informa i lettori con novità e iniziative future, ricevono in omaggio un regalo di benvenuto a scelta. Al momento dell’acquisto di un prodotto a marchio DT Spare Parts, i clienti vengono ricompensati con i codici corona indicati sull’etichetta, posta sulla confezione dell’articolo comprato, codici che possono essere trasformati nei premi per il programma Premium Shop. Gli utenti particolarmente attivi di Premium Shop - coloro che possiedono 50mila corone o più - possono accedere a esclusivi benefici, quali un invito agli eventi dei Parts Specialists o una visita al sito di Kirchdorf.


IL MONDO DEI TRASPORTI

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KÖGEL / QUINDICI NUOVI FRIGORIFERI PER GLI SPECIALISTI WETRALOG

Cool - PurFerro, il freddo che si fa strada WETRALOG GMBH, DAL 2003 AZIENDA AUTONOMA DI LOGISTICA DEL GRUPPO WESTFLEISCH PER IL SETTORE FOOD, HA AMPLIATO IL PROPRIO PARCO VEICOLI CON I SEMIRIMORCHI REFRIGERATI PREMIUM DI KÖGEL TRAILER, TUTTI DOTATI DI KÖGEL TELEMATICS E NUMEROSE DOTAZIONI PERSONALIZZATE. I NUOVI VEICOLI VENGONO UTILIZZATI DALL’AZIENDA PRINCIPALMENTE PER IL TRASPORTO DI CARNI PER IL COMMERCIO AL DETTAGLIO E ALL’INGROSSO.

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FABIO BASILICO BURTENBACH

li specialisti della logistica scelgono Kögel. Quindici nuovi Cool – PurFerro quality del produttore di Burtenbach sono stati acquistati dalla connazionale Wetralog, azienda con sede a Münster. Wetralog GmbH, dal 2003 azienda autonoma di logistica del Gruppo West fleisch per il settore food, ha ampliato il proprio parco veicoli con i semirimorchi refrigerati premium di Kögel Trailer, tutti dotati di Kögel Telematics e numerose dotazioni personalizzate. Wetralog, attiva a livello internazionale, è responsabile di tutta la logistica del Gruppo Westfleisch ed è specializzata nella logistica dei container vuoti, del trasporto di animali vivi e dei trasporti da e per i singoli stabilimenti Westfleisch. I nuovi se mirimorchi refrigerati di Kögel vengono utilizzati dall’azienda principalmente per il trasporto di carni per il commercio al dettaglio e all’ingrosso. In particolare, sono stati la dotazione di serie e l’elevato grado di personalizzazione del furgone refrigerato Kögel a conquistare Wetralog. I Cool – PurFerro quality sono dotati di serie di un fondo di alluminio a bassa rumorosità, affinché le procedure di caricamento e scaricamento siano il più possibile silenziose. Per una migliore igiene e una più facile pulizia della zona del pianale, i semirimorchi premium dispongono di telai in alluminio saldati. Il telaio del pianale impedisce inoltre la penetrazione del-

l’umidità nelle strutture portanti, aumentando così notevolmente la durata e la redditività del semirimorchio. Ovviamente, il Kögel Cool – PurFerro quality soddisfa i requisiti HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) a garanzia della salute del consumatore per quanto riguarda il trasporto di prodotti alimentari deperibili nel traffico internazionale di merci. Inoltre, i furgoni refrigerati multiuso soddisfano i requisiti della ATP-FRC. Le strutture furgonate della versione refrigerata multiuso di Kögel Cool – PurFerro quali-

ty sono costituite da una schiu ma di qualità elevata, perfezionata e altamente isolante, priva al 100 per cento di CFC. Lo strato in acciaio del soffitto, robusto e facile da pulire, è rivestito da pellicola di PVC rigido. Le pareti dello spessore di 60 mm, il tetto dello spessore di 85 mm e il fondo dello spessore di 125 mm garantiscono un ridotto coefficiente di trasmissione del calore (valore K). Questa elevata protezione contro gli effetti della temperatura riduce il consumo di energia consentendo al tempo stesso una riduzione dei costi.

Inoltre, i semirimorchi possiedono di serie un certificato di immobilizzazione del carico a norma DIN EN 12642 Codice XL. Naturalmente, questi furgoni refrigerati di elevata qualità di Kögel sono disponibili anche con numerose dotazioni personalizzate per soddisfare le più diverse esigenze negli specifici settori di impiego. Come richiesto da Wetralog, i Kögel Cool – PurFerro quality ordinati dispongono di carico multipiano e guide di ancoraggio incassate direttamente nelle pareti per assicurare il carico in modo

rapido e affidabile. Ad esempio, le dodici guide per carico multipiano, cadauna parete, e i loro portapallet consentono un carico fino a 33EP Europallet. Una trave di sicurezza del carico telescopica, in alluminio, per le guide di ancoraggio combinate è di grande aiuto nell’immobilizzazione di carichi parziali. Per una protezione ottimale della parete frontale, dell’evaporatore e per migliorare la circolazione dell’aria, i furgoni refrigerati sono equipaggiati con una paratia di “impatto” Kögel (in opzione). Questa paratia, fatta di singoli profili a V in allu-

minio, oltre a essere flessibile e facilmente smontabile per la pulizia, garantisce un’ottima protezione, anche nelle condizioni d’impiego più difficili. Oltre a una coppia di rulli in acciaio, sono montate due file di paracolpi in gomma sul pannello chiusura telaio e una protezione in gomma a sinistra e a destra del telaio portale. Dell’equipaggiamento spe ciale fanno inoltre parte un serbatoio del carburante in plastica per il refrigeratore, un sollevatore asse sul primo e terzo asse, una barra portafanali in acciaio, diverse luci a Led e molto altro ancora. Grazie al pacchetto telematico CoolTrailer, che riunisce i servizi PosControl, TrailerControl, EBSControl e TempControl, il modulo telematico per rimorchi Kögel dei furgoni refrigerati Kögel Cool – Pur Ferro quality invia dati come la posizione in tempo reale, lo stato di traino, i dati dell’EBS, la temperatura ambiente, la modalità di funzionamento del refrigeratore e i setpoint impostati sul portale web Kögel Telematics. Grazie inoltre al database Kögel Telematics Connectivity, tutti i dati rilevati possono essere visualizzati da Wetralog non solo sul portale Kögel Telematics e su altri sistemi di gestione delle flotte, ma anche importati in tempo reale nei processi esistenti e nei più diversi sistemi software. Infine, anche nel Kögel Cool – PurFerro quality tutto il telaio è protetto in modo durevole dalla corrosione mediante la tecnologia nanoceramica più rivestimento cataforetico con successiva verniciatura UV.

DAF TRUCKS / NEL 2019 CONQUISTATA UNA QUOTA DI MERCATO DEL 16,2 PER CENTO

Di diritto nell’Olimpo dei costruttori

I

GIANCARLO TOSCANO EINDHOVEN

l 2019 è stata un’ottima annata per Daf Trucks. La quota di mercato, arrivata al 16,2 per cento nel segmento dei veicoli per impieghi gravosi (16 tonnellate e più), colloca il costruttore olandese nella top 3 dei maggiori produttori di veicoli industriali in Europa. La quota di mercato nel segmento dei veicoli leggeri è passata dal 9 al 9,7 per cento. Nel 2019, il mercato europeo dei veicoli industriali nel segmento da 16 tonnellate e oltre ha totalizzato 320mila veicoli, più o meno lo stesso numero dell’anno precedente. La quota di mercato nel segmento dei veicoli pesanti è la seconda più alta nella storia di Daf. La Casa di Eindhoven si è confermata leader di mercato nel segmento dei veicoli pesanti nei Paesi Bassi (31,8 per cento), nel Regno Unito (29,4 per cento), in Polonia (22 per cento) e in Ungheria (23,8 per cento). Ha inoltre acquisito una posizione di leadership di mercato in

Belgio e Lussemburgo (19,4 per cento) e in Bulgaria (23,6 per cento). Nella Repubblica Ceca, in Lituania e in Grecia, Daf è stata l’azienda numero uno per i trattori per impieghi pesanti, mentre in Francia, il secondo mercato europeo per i veicoli industriali, è stato il marchio di trattori importati maggiormente diffuso. Il mercato europeo dei veicoli industriali per impieghi medi (616 tonnellate) lo scorso anno è passato da 51.900 a oltre 53.600 unità. La quota di mercato Daf è cresciuta e nel Regno Unito il costruttore è leader di mercato con il 34,8 per cento mentre è il marchio europeo più venduto in Irlanda (19,1 per cento). Inoltre, Daf ha venduto 7.900 veicoli al di fuori dell’Europa. L’azienda ha introdotto la nuova generazione di veicoli Euro 5 ed Euro 6 in Russia, Bielorussia, Ucraina, America Latina, Australia e Nuova Zelanda. A Taiwan, Daf è rimasta leader del mercato tra i marchi europei nel segmento dei veicoli pesanti. In Sud Africa le vendite sono

LA QUOTA DI MERCATO, ARRIVATA AL 16,2 PER CENTO NEL SEGMENTO DEI VEICOLI PER IMPIEGHI GRAVOSI (16 TONNELLATE E PIÙ), COLLOCA IL COSTRUTTORE OLANDESE NELLA TOP 3 DEI MAGGIORI PRODUTTORI DI VEICOLI INDUSTRIALI IN EUROPA.

LA QUOTA

DI MERCATO NEL SEGMENTO DEI VEICOLI LEGGERI È PASSATA DAL

9 AL 9,7 PER CENTO. aumentate di oltre il 20 per cento, mentre a Bayswater, Australia, è iniziata la produzione della versatile serie CF presso la fabbrica della casa madre Paccar.

Daf ha inoltre venduto quasi 3mila motori Paccar ai principali produttori di autobus, pullman e veicoli speciali in tutto il mondo. Sempre nel 2019 la rete Daf di oltre

1.100 concessionari e punti di assistenza professionali è stata ampliata con la nuova concessionaria inaugurata a Nord di Parigi, mentre i concessionari indipendenti hanno

aperto un totale di 50 nuovi dealer in Europa, Sud America, Asia e Africa. L’anno scorso Daf ha prodotto 52.746 veicoli serie CF e XF e 11.344 veicoli serie LF.


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IL MONDO DEI TRASPORTI

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REALTRAILER / IL SERVIZIO SU ROTAIA VELOCIZZA LE CONSEGNE KRONE E STAS

“Con il treno rimorchi veloci” FRUTTO DEGLI INVESTIMENTI ATTUATI L’ANNO SCORSO DALLA SOCIETÀ DI SUZZARA, IMPORTATORE ESCLUSIVO DEI SEMIRIMORCHI DELLA CORONA E DEI PIANI MOBILI DEL PRODUTTORE BELGA, IL SERVIZIO DI TRASPORTO FERROVIARIO IN PROPRIO STA CONSENTENDO DI SUPERARE IL BLOCCO ALL’ARRIVO DEI VEICOLI SU GOMMA A CAUSA DELLE RESTRIZIONI ALLE FRONTIERE. “IL NOSTRO FOCUS È DA SEMPRE SULLA QUALITÀ DEL SERVIZIO: PUR CON TUTTE LE DIFFICOLTÀ LEGATE ALL’EMERGENZA, È QUANTO CONTINUIAMO A GARANTIRE AI NOSTRI CLIENTI”, AFFERMA ELISA PIGOZZI.

Elisa Pigozzi, Amministratrice Realtrailer.

I

MAX CAMPANELLA SUZZARA

n un periodo storico decisamente di contrazione per il settore dei veicoli trainati (a febbraio la flessione dell’immatricolato italiano ha sfiorato il 19 per cento), che sta vivendo un trend in calo un po’ in tutta Europa, c’è chi ha ritenuto di approfittare del momento per investire sui prodotti. Krone, produttore tedesco leader di

mercato in molti Paesi europei e tra i player di punta in Italia, dove contende la presenza al vertice della classifica, quest’anno ha lanciato la nuova generazione di centinati. Un investimento che vede oggi il marchio della Corona unico in Europa a presentare una nuova famiglia di semirimorchi per il segmento più utilizzato e venduto in assoluto. Investimento ragionato, quello del management Krone, il cui

headquarter si trova a Herzlake, nella Bassa Sassonia: alla ripresa del mercato porterà - unico player in assoluto - un’intera gamma di veicoli completamente nuova. A sottolineare l’importanza del lancio, Realtrailer - società di Suzzara, in provincia di Mantova, importatore esclusivo del marchio Krone in Italia, nonché del produttore belga di semirimorchi a piano mobile Stas - ha lanciato la campagna

Generation 2020, che in fase di avvio si è trovata di fronte la valanga del coronavirus. Ma Realtrailer si è fatta tutt’altro che trovare impreparata, mettendo a frutto gli investimenti a sua volta attuati nel recente periodo, quale quello dell’arrivo su rotaia dei semirimorchi dalle fabbriche Krone e Stas. Qual è il primo bilancio della campagna Generation 2020? “Nonostante le difficoltà - afferma Elisa Pigozzi, Amministratrice Realtrailer - la campagna, che abbiamo iniziato solo un mese fa, ha dato ottimi risultati: abbiamo già venduto circa un centinaio di veicoli, che potremo continuare a consegnare grazie al nostro servi-

zio via treno. È stato avviato l’anno scorso e da gennaio di quest’anno l’arrivo avviene direttamente nella nostra sede di Suzzara, consentendoci di velocizzare notevolmente i tempi di consegna. L’introduzione del servizio si è rivelata estremamente preziosa in questa fase di crisi legata al coronavirus, che di fatto ha oltremodo allungato i tempi di valico delle frontiere da nord con il trasporto su gomma”. Sul piano economico che tipo di effetti sta riscontrando dall’inattesa diffusione del virus che di fatto ha bloccato gran parte degli scambi economici nel mondo? “Alcuni trasportatori - spiega Elisa Pigozzi, seconda generazione al timone dell’azienda accanto al padre Antenore - hanno visto un significativo calo delle richieste dalla committenza, altri invece hanno assoluto e urgente bisogno di ritirare i veicoli che hanno ordinato. Per quanto ci riguarda, nonostante le difficoltà del periodo, l’obiettivo è mantenere la qualità del servizio ai nostri clienti, caratteristica che ci ha sempre contraddistinto e che ci viene riconosciuta sul mercato”.

Come vi siete organizzati per affrontare l’emergenza attuale e il post crisi che verrà, con tutte le sue conseguenze in termini di impatto economico? “In questo clima di emergenza e instabilità - risponde la manager Realtrailer - la nostra azienda sta cercando di essere il più flessibile possibile nei confronti della clientela, adeguandosi alle richieste contrastanti che ci pervengono. Naturalmente ci siamo riorganizzati con lavoro a distanza e part time. Grazie agli investimenti attuati, l’arrivo dei veicoli da consegnare ai nostri clienti ci è garantito dal servizio di trasporto ferroviario in proprio: i semirimorchi Krone e Stas arrivano via treno, in questo modo possiamo evitare blocchi dei mezzi alle frontiere e lunghi tempi di attesa. Questo ci consente anche di mantenere un occhio di riguardo per l’ambiente”. Quali misure vi aspettate dall’autorità di governo affinché le imprese del settore dell’autotrasporto possano affrontare il periodo storico che seguirà alla pandemia? “Confidiamo - afferma in conclusione Elisa Pigozzi - che il Governo intervenga per concedere una moratoria sugli impegni finanziari a tutte le aziende del settore che hanno dovuto bloccare i propri mezzi e che metta a disposizione garanzie aggiuntive per le aziende che devono contrarre nuovi finanziamenti per riconvertire il proprio parco veicoli in tempi rapidi”.

S-Way per i containers Testare l’innovazione M

Sette trattori Iveco nella flotta Memoli Group

I

veco S-Way continua la sua marcia trionfale sul mercato italiano. Sette nuovi trattori AS440S51T/P sono stati consegnati alla Memoli Group di Fisciano (Sa), specializzata nel trasporto di containers prevalentemente dal porto di Salerno. Alla cerimonia di consegna erano presenti, oltre a Mimmo Memoli, titolare dell’azienda, Luca Agovino, Sales Specialist del Service Provider Mecar e, in rappresentanza di Iveco, Matteo Innaco, District & Key Account Manager per Campania, Basilicata, Calabria e Sardegna. Per i nuovi veicoli è stato scelto un equipaggiamento in grado di soddisfare tutte le esigenze di autista e proprietario in termini di sicurezza e comfort a bordo, inclusivo di fari fendinebbia con funzionalità “cornering”, con fascio di luce che segue la direzione della curva, e pacchetto Full Led, spoiler superiore e laterale, alette aereodinamiche frontali e carenatura laterale mobile in tinta cabina. La

fornitura va ad accrescere un parco mezzi 100 per cento a marchio Iveco, composto da 55 trattori e costruito negli anni grazie al rapporto di collaborazione e fiducia che si è instaurato tra le aziende. Mimmo Memoli, titolare dell’azienda, ha dichiarato: “Oltre alle eccezionali caratteristiche del prodotto, uno dei grandi punti di forza di Iveco è la rete assistenziale e il servizio ricambi Mecar; sono un cliente affezionato da anni e Iveco continuerà a essere il marchio leader nella mia flotta aziendale”. A supportare il cliente nell’acquisto dei veicoli la Mecar, concessionaria Iveco di riferimento per tre regioni del Sud Italia (Campania, Basilicata e Calabria), nata dallo spirito imprenditoriale di Francesco Ferrajoli, che nel secondo dopoguerra intraprese l’attività di distribuzione di automobili e veicoli industriali, e oggi gestita dalla terza generazione della famiglia Ferrajoli.

Mercedes-Benz e Bosch cooperano in Brasile ercedes-Benz e Bosch hanno unito le loro forze in Brasile per dare vita a un modernissimo centro di test per veicoli. Oggetto di attenzione non saranno solo truck e bus dal momento che successivamente potranno essere testati anche autovetture, veicoli commerciali e motocicli. Il nuovo test center sarà anche messo a disposizione di altri costruttori di veicoli nonché di produttori di sistemi e componenti. La location scelta per l’edificazione della struttura è quella attualmente ospitante gli edifici che Mercedes-Benz utilizza per i test a Iracemápolis, nello Stato di São Paulo, che verrebbero quindi ammodernati e ampliati. I lavori di edificazione del centro inizieranno nella prima metà del 2020 mentre nel 2021 è prevista la piena operatività della struttura. Insieme, Mercedes-Benz e Bosch investiranno 70 milioni di di Real brasiliani (circa 15 milioni di euro). Il nuovo Test Center sarà focalizzato in particolare sullo sviluppo di sistemi per la sicurezza, il controllo delle sospensioni, l’efficienza energetica e la guida semiautonoma. Il Test Center comprenderà 5 diffe-

renti aree per un totale di 400mila metri quadrati. Nel maggio 2018, Mercedes-Benz do Brasil, sussidiaria di Daimler, ha inaugurato il più grande testing centre per truck e bus dell’America Latina, a Iracemápolis. Su un’area complessiva di ben 1,3 milioni di metri quadrati circa 150 campi di calcio - il più importante produttore mondiale di veicoli commerciali ha iniziato a testare tutti i suoi truck e bus. Attualmente i test vengono condotti su 16 differenti profili di tracciato che permettono agli esperti di simulare le più svariate tipologie di strade su cui operano quotidianamente i veicoli in tutto il mondo. Per la riproduzione di questi profili, un cosiddetto lab-truck, ovvero un Mercedes-Benz Actros equipaggiato con 260 sensori, misura un’ampia gamma di rotte e strade arrivando a coprire circa 16mila km in meno di quattro mesi. Mercedes-Benz do Brasil investe circa 20 milioni di euro nel nuovo Test Center, il cui design architettonico è stato modellato sull’EVZ (Centro Sviluppo e Test) dell’impianto truck Mercedes-Benz di Wörth.


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IL MONDO DEI TRASPORTI

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LA FILIALE DI FIRENZE HA UN CLIENTE D’ECCEZIONE NEI MEZZI D’OPERA

Ferrovie sotto controllo con SVI e Fassi Group

“SVI È STATA FONDATA NEL 1999 CON L’OBIETTIVO DI OPERARE NEL MONDO DEI MEZZI D’OPERA FERROVIARI, SETTORE GIÀ BEN CONOSCIUTO DAI DUE SOCI FONDATORI E GIÀ ALLORA IN FORTE CRESCITA GRAZIE AGLI INVESTIMENTI PER LA REALIZZAZIONE DELLA RETE FERROVIARIA AD ALTA VELOCITÀ ITALIANA ED EUROPEA - CI RACCONTA

STEFANO PRIORESCHI, RESPONSABILE DI FASSI GRU FIRENZE FIN DA QUANDO LA FILIALE HA INIZIATO LA SUA ATTIVITÀ, NEL LONTANO 1989 - FASSI HA COSTRUITO UN SOLIDO RAPPORTO DI FIDUCIA CON SVI FIN DALL’INIZIO DELL’ATTIVITÀ DELLA SOCIETÀ DI LUCIGNANO, CHE PROGRESSIVAMENTE È CRESCIUTA FINO AD ARRIVARE ALLA REALTÀ ODIERNA, CONOSCIUTA E APPREZZATA IN TUTTO IL MONDO”.

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FABIO BASILICO CALENZANO

uello dove vengono utilizzati mezzi e macchinari in ambito ferroviario non è più solamente un “settore di nicchia”. Per questo motivo negli ultimi periodi Fassi Gru ha messo a disposizione il suo know-how e una gamma di prodotti dedicati a quelle aziende che operano nelle infrastrutture ferroviarie. Questa particolare si nergia si riscontra con la SVI Spa di Lucignano (Ar), costituita nel 1999 dai due soci Ivano Sambuchi e Mauro Vannoni (SVI, SambuchiVannoni-Imprenditori) a Città di Castello (Pg) e poi trasferitasi nell’aretino. Sin dalla propria fondazione, l’obiettivo della SVI è stato quello di operare nel mondo dei mezzi d’opera ferroviari, settore già ben conosciuto dai due soci fondatori e da allora in continua crescita grazie agli investimenti per la realizzazione e l’ampliamento della rete ferroviaria ad alta velocità italiana ed europea L’affermazione e il consolidamento della SVI sui mercati nazionali ed esteri ha visto l’azienda crescere in maniera considerevole, grazie anche alla scelta strategica di trasferire la sede da Città di Castello a Lucignano con la realizzazione di un sito produttivo raccordato alla rete ferroviaria nazionale, fulcro fondamentale dell’organizzazione SVI. SVI - che ha chiu-

so il 2019 con un fatturato superiore a 40 milioni di euro e conta su circa 140 dipendenti - dispone di un’ampia gamma di modelli: il vasto catalogo include carri, carri attrezzati, rimorchi scala motorizza, autoscale polivalenti, veicoli tesatura frenata, veicoli porta bobine-recuperatori, autocarrelli, locomotori da cantiere, veicoli speciali, veicoli strada-rotaia, attrezzature varie e dotazioni di bordo. L’azienda si è imposta sul mercato per l’offerta di mezzi ferroviari innovativi con ottimo rapporto qualità/prezzo,

molto apprezzati dal mercato, specie per quei mezzi d’opera progettati per la costruzione e manutenzione di linee ferroviarie a trazione elettrica, dotate di catenaria. SVI è un produttore capace di gestire l’intero ciclo produttivo necessario alla fabbricazione dei mezzi d’opera ferroviari, con caratteristiche di flessibilità e prontezza di risposta produttiva che continuano a caratterizzare positivamente l’azienda toscana. La sede Fassi di Firenze, con sede a Calenzano, ha collaborato con la SVI fin dalle

origini e ancora oggi si conferma fornitore di riferimento. Stefano Prioreschi, responsabile della filiale Fassi, ha costruito un solido rapporto di fiducia con SVI fin dall’inizio dell’attività della società capitanata da Sambuchi e Vannoni, che progressivamente è cresciuta fino ad ar rivare alla realtà odierna, co nosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Di recente la SVI ha consegnato alle Ferrovie Svedesi dei truck Scania bimodali strada-rotaia equipaggiati con gru Fassi. Una commessa importante di

mezzi d’opera avanzati sui qua li la componente Fassi gioca un ruolo funzionale decisivo. “Negli anni SVI ha fat to pieno affidamento sui prodotti Fassi, dalle gru micro fino ai modelli più grossi, riuscendo a soddisfare le particolari esigenze richieste dalla clientela finale proponendo costantemente le migliori soluzioni”, afferma Prioreschi. Fin dalle sue origini infatti la società ha fatto tesoro delle esigenze dei propri clienti, personalizzando le macchine e le attrezzature installate su di esse, secondo i vari metodi di

operare di ogni singola azienda cliente. “Nelle soluzioni bimodali le gru vengono allestite sui truck, ovvero un camion tradizionale modificato applicando carrelli ferroviari e altri equipaggiamenti atti a farlo viaggiare su rotaia - aggiunge Prioreschi - I tecnici di SVI esigono dispositivi che non sono normalmente richiesti su un autocarro tradizionale ma che sono necessari in ambito ferroviario per garantire la massima sicurezza operativa“. ”Possiamo dire che sicurezza, efficienza e assistenza in Italia e all’estero sono le parole chiave su cui si basa il rapporto di fornitura di un’azienda specializzata come SVI - puntualizza Stefano Prioreschi - In genere, l’attività di assistenza e manutenzione viene svolta direttamente dai tecnici SVI, grazie alla loro partecipazione ai corsi di formazione e aggiornamento organizzati dalla sede Fassi; inoltre, possono con tare sul nostro supporto locale in caso di particolar problemi”. “A fianco di SVI operiamo in una ’nicchia’ fortemente specializzata, riuscendo a rispondere alle specifiche esigenze dei clienti dice ancora Prioreschi - Per noi e per SVI quello dei mezzi d’opera ferroviari è un settore in forte crescita, prioritario per i progetti di ammodernamento e di potenziamento delle infrastrutture ferroviarie in Italia, in Europa e nel resto del mondo. Lo sviluppo esponenziale di SVI, particolarmente intenso negli ultimi tre-quattro anni, è ben testimoniato dal forte aumento del le richieste per le nostre gru, passate da una cifra di 810 macchine all’anno alle attuali 30-40”. “Nella filiale di Firenze operiamo in tre - conclude Stefano Prioreschi - e ci occupiamo delle vendite sul territorio delle province di Firenze, Pra to e Siena Nord mentre l’assistenza viene eseguita da un’officina esterna a noi collegata. La nostra clientela è diversificata, il settore di riferimento è quello delle costruzioni e dell’edilizia ma anche il trasporto e la logistica hanno un valore importante. Come filiale facciamo anche da supporto a due concessionarie: Chelucci Alberto Srl di Altopascio (Lu) per Livorno, Lucca, Massa-Carrara, Pisa e Pistoia e Omat Srl di Terontola-Cortona (Ar) per le province di Arezzo, Siena Sud, Grosseto e regione Umbria. Inoltre, Fassi Firenze coordina altre quattro officine di assistenza, strategicamente posizionate nei territori sopra menzionati”. Fassi Gru è fortemente attiva in questo settore e, grazie alle esperienze ma turate con SVI, riesce a proporre adeguate attrezzature alle diverse aziende sul territorio nazionale ed europeo che sono specializzate nel settore ferroviario e bimodale strada-rotaia.


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IL MONDO DEI TRASPORTI

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CARRIER TRANSICOLD / COLDPOINT PRIMO CENTRO

Q

Con Certicold la salute

MAX CAMPANELLA CASALE MONFERRATO

uanto sia delicata e importante la filiera di un farmaco è cosa assodata: l’efficacia di un medicinale, a maggior ragione se salvavita, dipende direttamente dalla correttezza di ogni procedura della filiera pro duttiva, ivi compresa la fase del trasporto a temperatura controllata. “Se alcuni alimenti possono resistere a sbal zi di temperatura senza compromettere la propria integrità, non così avviene per un farmaco, che può diventare inefficace, se non in qualche caso dannoso, al solo variare di un grado la temperatura”. Dalle parole di Francis Lanaud, 32 anni, Head of Unit Certification Tecnea Italia, braccio operativo di Tecnea-Cemafroid, s’intuisce tutto il valore di una certificazione della filiera del farmaco, che sbarca nel nostro Paese grazie a un tavolo comune di cui fa parte Carrier Transicold Italia, il cui Sales Point Coldpoint di Parma diventa primo Centro italiano abilitato al rilascio della certificazione Certicold. Nato come specialista nei trasporti frigoriferi sin dal dopoguerra, quando operava come laboratorio di ricerca, Tecnea-Cemafroid negli anni è diventato un riferimento europeo nei test sui veicoli, estendendo le sue attività alla catena del freddo in generale: dai refrigeranti fissi per la GDO (i frigoriferi per i banconi da esposizione) a quelli mobili per il trasporto. Nella sua configurazione attuale il gruppo nasce negli Anni Duemila quando il Presidente Gerald Cavalier decide di esportare la competenza tecnica maturata. “Oggi -spiega Lanaud - lavoriamo sui cinque continenti e abbiamo cinque sedi di cui tre in Francia, una in Canada e una in Italia. L’obiettivo è accompagnare le aziende interessate al freddo a migliorare i loro prodotti e servizi, per i settori alimentare e farmaceutico ma anche per il benessere, proponendo servizi di prove, tarature, certificazione, consulenza e expertise in tutti i paesi”. Oltre alle attività di prove e di certificazione, il gruppo è stato nominato autorità competente francese per la gestione dell’ATP dal Ministero dell’Agricoltura sia per la gestione delle prove sui veicoli che per il sistema di certificazione e omologazione ATP. Il gruppo è dotato di tunnel di prova che permettono di effettuare, con accreditamento (EN 17025), le prove richieste dall’accordo ATP, come la determinazione del coefficiente K o la determinazione della potenza frigorifera dei gruppi frigoriferi. In Italia Tecnea-Cemafroid è operativa dal 2014 con una sede a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, dove lavorano tre persone; altrettante nella sede di Parigi e di Bordeaux supportano il lavoro della filiale italiana quando è necessario utilizzare strumentazioni specifichee/o i tunnel o le celle di prove fisse.

A oggi, le attività principali della filiale italiana sono la certificazione F-GAS delle imprese così come delle persone che utilizzano i gas fluorurati a effetto serra. La filiale è ora accreditata da Accredia per la certificazione dei prodotti (EN 17065) e delle persone (EN 17024). Propone come servizio di prova la verifica periodica degli strumenti del frigorista, la mappatura in temperatura di celle frigorifere e vetrine e la taratura dei registratori di temperatura presso il cliente con accreditamento EN 13486. Il valore aggiunto dei test realizzati da Tecnea, oltre al fatto che sono realizzati con accreditamento, è che i report vengono emessi da un ente esterno e imparziale. Sulla base di questa competenza, oltre dieci anni fa

l’azienda si è fatta promotrice di un Tavolo tra player in rappresentanza della filiera farmaceutica. “L’obiettivo - precisa Lanaud - era costruire un sistema concreto di valutazione delle caratteristiche che devono avere i veicoli adibiti al trasporto dei farmaci. Il punto maggiore era quello di trovare la giusta via di mezzo tra l’esigenza di garantire le temperature di trasporto e la fattibilità del dispositivo, considerando la realtà operativa, tra l’altro, dei costruttori di gruppi frigoriferi, di celle isotermiche e dei trasportatori. Siamo partiti basandoci sulla nostra specializzazione: consentire alle aziende, e quindi ai produttori di gruppi frigoriferi e alle aziende interessate, di certificare la rispondenza della propria attività alle normative vigenti. Un po’ ovun-

que, anche in Italia, ci siamo tro vati davanti a evidenti mancanze sul piano normativo che lasciano nel buio sia i costruttori sia l’utilizzatore finale; era necessario creare un dispositivo uniforme, imparziale e con una logica tecnica operativa. Sembra difficile pensare che un’insalata sia tra sportata su un adeguato veicolo a bassa temperatura e che ciò non accada per un vaccino, sia per il costo del prodotto sia per il suo utilizzo finale: i criteri di Certicold Pharma sono più severi”. Tecnea-Cemafroid ha coordinato l’operazione facendo sedere attorno allo stesso tavolo committenza (quindi case farmaceutiche come Sanofi Pasteur e Stradis), utilizzatori (aziende di noleggio), produttori di gruppi e casse frigo, rappresentanti di azien-

de di trasporto; a presiedere la commissione nell’ottobre 2018 è stato chiamato Eric Stener, farmacista, numero uno di Sanofi Pasteur, nonché Supply Chain Quality Manager della casa farmaceutica francese, succedendo a Annick Demouy, farmacista di Stradis, che ha supportato in prima persona il processo di definizione di Certicold. “Siamo partiti - afferma Lanaud dalle esigenze della committenza per individuare i passaggi necessari a garantire l’integrità del prodotto fino al suo arrivo presso il cliente finale. Base di partenza è stata la normativa ATP e le linee guida europee GDP sulle buone pratiche per il trasporto medicinali; per la parte delle prove la UNI 17025 per le competenze dei laboratori. Tutte normative riconosciute

Da sinistra: Marco Gagliardone, Amministratore delegato Carrier Transicold Italia; Francis Lanaud, Head of Unit Certification Cemafroid-Tecnea Italia; Diego Rapalli, Service Manager Carrier Transicold Italia.

a livello internazionale. Da lì abbiamo costruito un iter che, analizzando ogni elemento del veicolo (potenza refrigerante, performance, efficacia, efficienza, consumi, emissioni, coibentazione ecc.), dopo la valutazione porta all’emissione della certificazione Certicold, valida tre anni, anziché i sei previsti per l’ATP”. Nulla di obbligatorio, naturalmente, ma elemento di discrezione che consente alle case farmaceutiche di scegliere il vettore sulla base di elementi certificati da un ente terzo, equipaggiato con giuste strumentazioni e che nel suo giudizio si è basato su analisi valide sul piano europeo, stabilite da un tavolo di lavoro condiviso da tutte le parti coinvolte. “Coldpoint - illustra Diego Rapalli, Service Manager Carrier Transicold Italia - per la sua posizione strategica, per spazi disponibili e per la vocazione della famiglia Dieci che la guida è stato il primo player a condividere questo progetto. A partire da marzo 2020 è la prima sede in Italia ad avere locale di prova e strumentazioni diagnostiche che permettono l’avvio della pratica per il rilascio di Certicold”. La partnership con TecneaCemafroid si basa su un percorso comune che Carrier condivide da sempre in Francia con l’azienda di certificazione. “I gruppi frigoriferi Carrier - precisa Marco Gagliardone, Amministratore delegato Carrier Transicold Italia - sono sempre passati dai test Cemafroid, istituzione tra le più qualificate. In Italia si avvertiva la necessità di una certificazione ad hoc per la filiera dei medicinali: la nostra scelta di aderire si colloca in una fase di grande espansione per Certicold”. La certificazione riguarda non solo il gruppo frigorifero,


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IN ITALIA ABILITATO ALLA CERTIFICAZIONE

IN UN DELICATISSIMO SETTORE QUAL È QUELLO DEI

viaggia al sicuro

MEDICINALI, CON IL COORDINAMENTO DI

TECNEA-CEMAFROID È NATO UN ITER CHE CERTIFICA LA FILIERA DEL FARMACO CON SERRATI CONTROLLI SU OGNI STEP, COMPRESO QUELLO DEL TRASPORTO A TEMPERATURA CONTROLLATA.

AL

TAVOLO DELLA COMMISSIONE ESPONENTI DI OGNI SETTORE, DALLA COMMITTENZA AI PRODUTTORI DI GRUPPI FRIGORIFERI. IL

SALES

POINT DI PARMA È IL PRIMO A EFFETTUARE I CONTROLLI NECESSARI E INDISPENSABILI PER RILASCIARE GLI ATTESTATI

CERTICOLD

PHARMA INIZIALI E PER IL RINNOVO TRIENNALE DELLA CERTIFICAZIONE DEI VEICOLI.

ma anche la successiva fase d’installazione e funzionamento. “Dietro la certificazione - precisa Rapalli - vi sono procedure rigorose, inattaccabili dal punto di vista delle linee guida europee: ogni elemento del trasporto viene controllato e deve stare entro

certi parametri, altrimenti si individuano le azioni necessarie per rientrare nei limiti. Gran parte dei gruppi frigoriferi della gamma Carrier sono stati provati in condizioni estreme, sin dalle fasi di sviluppo, per superare i test Cemafroid. Una volta installati

la procedura prosegue ed è relativa all’insieme del veicolo: la cassa con coefficiente k uguale o inferiore a 0,4 watt, una mappatura termica verifica l’omogeneità della temperatura fino all’integrità di ogni guarnizione, il veicolo deve essere equipaggiato con

Procedure rigorose dietro la certificazione; a sinistra logo e data di scadenza di Certicold.

re gistratore di temperatura ecc.”. A viaggiare sulla strada certificati, con logo Certicold e data di scadenza della revisione sul parabrezza, saranno dei bilici, con semirimorchi refrigerati a -20 gradi: ma siamo solo all’inizio di un per corso destinato a un im-

portante sviluppo nei prossimi anni. Certicold si qualifica sempre più come dispositivo a validità europea: sono circa 15 i Centri abilitati a rilascio e revisione tra Francia, Spagna, Svizzera e Belgio e altri sono in arrivo. “La metodolo-

gia utilizzata - afferma Lanaud - è la stessa ovunque e questo consente a Certicold di avere la stessa considerazione in tutta Europa: l’obiettivo è garantire alle case farmaceutiche e al cliente finale un sistema certificato e riconosciuto ovunque in Europa”.

Fiway mette a disposizione il suo know-how con il prodotto dedicato Eye Pharma

A Castelguelfo il riferimento del “progetto Certicold”

C

on headquarter a Castelguelfo di Fontevivo, alle porte di Parma, Coldpoint è stata la prima officina Carrier Transicold a evolversi in Sales Point. Al tempo stesso, Coldpoint è uno dei 16 Service Professional, chiamata com’è a coordinare e assicurare i ricambi a circa 70 Service Point della sua area di competenza: Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia e Sardegna.

Timoniere di Coldpoint è Davide Dieci, classe 1959, cresciuto come capo officina in un service point della rete. Operativa da febbraio 2016, la sede di Fontevivo occupa una superficie coperta di 1.400 mq e altrettanti per piazzale, in grado di garantire la sosta di 12 bilici, oltre a un magazzino di 350 mq. Oggi il core business di Coldpoint deriva dalla gestione dei contratti di manu-

tenzione stretti da Carrier con aziende di autotrasporto, che fanno riferimento all’azienda parmense per i ricambi e al network di officine per la manutenzione. Coldpoint commercializza gruppi frigo Carrier, sui quali gestisce la garanzia, ed effettua assistenza su gruppi frigo di ogni brand. Tra i player che hanno messo a disposizione la propria competenza

per il “progetto Certicold”, Fiway ha sviluppato Eye Pharma, dispositivo telematico studiato specificamente per il trasporto dei medicinali. Nata come start-up da una squadra di giovani ingegneri di Alessandria, specializzati nel settore della connessione dati attraverso internet che, supportati da partner strategici, lungo la loro strada hanno incrociato il mondo del trasporto, Fiway nasce

nel 2017 dalla volontà di trasferire l’esperienza acquisita nella connettività al mondo del trasporto professionale, a partire da quello refrigerato. Capitanata da Edoardo Angelini, 31 anni, Amministratore Unico, affiancato dal Direttore Tecnico Francesca Amisano, la nascita di Fiway è frutto dell’idea di realizzare un prodotto con caratteristiche funzionali alle esigenze dei trasportatori.


LOGISTICA

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HAROPA / PROGRAMMI AMBIZIOSI PER L’ANNO IN CORSO

Intermodale, trend in crescita NON È STATO UN 2019 DELLE MERAVIGLIE PER LA JOINT-VENTURE TRA

LE HAVRE, ROUEN E PARIGI, MA IL PIANO STRATEGICO

2020-2025 INDIVIDUA STRATEGIE CORRETTE PER SFRUTTARE FINO IN FONDO LE OPPORTUNITÀ DI UN COMPLESSO FIORENTE E BEN ORGANIZZATO CHE

700 PORTI IN TUTTO IL MONDO,

CONNETTE OLTRE

PROPONENDOSI COME RIFERIMENTO NELLA LOGISTICA MARITTIMA.

P

CRISTINA ALTIERI PARIGI

er Haropa, riferimento europeo nella logistica marittima, il 2019 è sta to un anno interlocutorio sot to diversi punti di vista. Quinto complesso portuale del Nord Europa, il nome che richiama quello del nostro continente denomina una joint-venture tra i porti francesi di Le Havre, Rouen e Parigi. È collegata a 700 attracchi in tutti i continenti e serve il va sto entroterra della valle della Senna e della regione di Parigi, la più grande area di consumo francese. Un business gigantesco che dà occupazione a oltre 160mila persone, con un’influenza decisiva sull’economia transalpina e non solo. E che nei dodici

mesi chiusi lo scorso dicembre ha conosciuto una battuta d’arresto su più fronti a causa di diverse congiunture tra cui le problematiche connesse agli impianti di raffinazione, la svolta energetica e le movimentazione sindacali. Scendendo nel dettaglio le merci movimentate da Haropa nel 2019 sono state 90 milioni di tonnellate, il che ha rappresentato un calo del 5 per cento rispetto all’anno precedente. A determinare il risultato al ribasso, secondo gli analisti, la riduzione di movimentazione dei prodotti legati alla cosiddetta energia del carbone (greggio, raffinati e il carbone stesso), dovuta a sua volta alla concomitanza di tre fattori: l’arresto tecnico di due impianti di raffinazione della Senna, la

Baptiste Maurand, direttore generale Haropa-Port du Havre.

prossima chiusura della centrale a carbone di Le Havre, fissata per il 2021, e soprattutto i movimenti sociali che hanno agitato la fine del 2019 (scioperi vari, movimenti contro la riforma delle pensioni). Ma al di là delle interruzioni episodiche dovute ad avvenimenti contingenti, la riduzione del traffico correlato a questo tipo di energia è destinata a perdurare in considerazione della transizione energetica. Niente panico però: il piano strategico 2020-2025 di Haropa stima il declino al 2 per cento, e sta già adottando misure per potenziare i settori che guidano la crescita. Anche le spedizioni di container sono calate: con un totale di 2,9 milioni di TEU (l’unità di misura standard di volume dei container ISO, pari

circa a 38 metri cubi d’ingombro totale), si registra una diminuzione del 3,5 per cento nonostante le buone prestazioni del traffico nell’entroterra, che è rimasto stabile nel corso dell’anno a sottolineare la graduale espansione del perimetro di Haropa oltre i suoi confini naturali. A crescere in particolare è stato il terminal multimodale di Le Havre, a conferma della pertinenza dei suoi servizi: + 18 per cento con 148mila TEU. “Il 2019 - ha dichiarato Baptiste Maurand, direttore generale Haropa-Port du Havre - tende a confermare la forza e lo sviluppo di alcuni settori strategici: tra questi vi sono i container marittimi da e verso l’entroterra, uno sviluppo ancora più interessante se letto alla luce della fiorente attività fluviale e ferroviaria sui nostri

TRA I TRAFFICI IN AUMENTO CEREALI E LEGNO DA ENERGIA, IN CALO LIQUIDI E CARBONE

FAVOREVOLI PROSPETTIVE DI SVILUPPO PER BIOMASSE E BIOCARBURANTI L e merci solide movimentate dal sistema Haropa sono cresciute nel 2019 del 3,8 per cento a 14 milioni di tonnellate: merito soprattutto del traffico di cereali a Rouen, aumentato del 9,3 per cento a 8,3 milioni di tonnellate con un rendimento che costituisce la seconda migliore prestazione degli ultimi 20 anni. Escludendo il carbone, in calo come anticipato a causa della prospettiva di chiusura della centrale di Le Havre, la massa solida è aumentata di quasi il 7 per cento. Sono cresciuti inoltre i segmenti di biocarburanti e biomasse, che beneficiano di favorevoli prospettive di crescita, in linea con le sfide della transizione energetica. Anche il traffico nel settore del legno da energia è aumentato di oltre 4 volte nell’arco di un anno. “Rouen - ha precisato Pascal Gabet, direttore generale HaropaPort de Rouen - ha lavorato quasi 24 milioni di tonnellate di merci crescendo del 2,5 per cento. Questa cifra mostra il dinamismo del nostro porto e conferma la sua continua crescita. Il lavori per aumentare la profondità del canale avvantaggiano tra l’altro diversi settori: i cereali in particolare stanno raggiungendo un livello record, mentre le esportazioni di prodotti petroliferi sono in aumento del 15 per cento”.

Pascal Gabet, direttore generale HaropaPort de Rouen.

Per quanto riguarda la merce liquida i risultati (in calo del 7,5 per cento a 46 milioni di tonnellate) sono dovuti principalmente alla chiusura del metanodotto dell’Ile de France e della raffineria Total Grandpuits da fine feb-

Catherine Rivoallon, pioniera dello stabilimento portuale della Senna.

braio a metà luglio, nonché alla prevista chiusura della raffineria di Total a Gonfreville L’Orcher da settembre a fine novembre e l’incendio del 14 dicembre. Il roll-on, roll-off (il traffico su navi-tra-

ghetto progettate per il trasporto con modalità di imbarco e sbarco di veicoli gommati senza ausilio di mezzi meccanici esterni) ha segnato un calo del 5,4 per cento, legato al tasso di occupazione delle aree di stoccaggio dei veicoli, che ha raggiunto la saturazione, unitamente a una modifica del modello di business degli operatori, che stanno svolgendo sempre più lavori di finalizzazione e di personalizzazione sui loro veicoli e devono quindi assorbire un tempo medio di stoccaggio più lungo. Per tutta risposta il porto di Le Havre sta riorganizzando l’occupazione delle superfici al fine di guadagnare 7mila spazi di stoccaggio e sta effettuando lavori di ampliamento per altri 10mila posti aggiuntivi. Per quanto riguarda la movimentazione dei passeggeri i risultati sono in linea con le aspettative (420.600 passeggeri con 218 fermate). Per il 2020 il mercato si sta aprendo e le navi in costruzione che stanno uscendo dai cantieri consentono di guardare al futuro in modo ragionevole. “I risultati del 2019 -spiega Catherine Rivoallon, pioniera dello stabilimento portuale della Senna - ci mostrano sia la forza di Haropa con le sue offerte marittime e fluviali multisettoriali sia i nostri margini di progresso”.


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Antoine Berbain, Directeur général délégué chez Haropa-Ports.

terminali multimodali”. Ma i segnali che arrivano dall’analisi dei numeri non sono tutti in rosso: il 2019 ha visto un forte aumento del traffico fluviale che, con oltre 25 milioni di tonnellate movimentate nell’Ile-de-France, ha raggiunto un livello record che non veniva guadagnato dal lontano 1992. E questo grazie soprattutto al settore delle costruzioni impegnato nei cantieri della Grande Parigi e alle esportazioni di grano. “Con una crescita molto forte - ha commentato Antoine Berbain, Directeur général délégué chez HaropaPorts - il trasporto fluviale sulla Senna ha raggiunto livelli record. Questo risultato positivo dimostra la capacità di Haropa di catalizzare soluzioni logistiche multimodali più pulite ed efficienti che trovano il loro punto di sbarco sui nostri terminal nell’Ile-deFrance. È un’ottima notizia per la connettività logistica dell’Ile-de-France e lo sviluppo sostenibile”.

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MOBILITÀ

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MAN TRUCK & BUS / LION’S CITY E SKYLINER VINCONO I NATIONAL TRANSPORT AWARDS 2020

I leoni premiati a Madrid

E

FABIO BASILICO MADRID

lettrico ma non solo. MAN Truck & Bus sbaraglia la concorrenza ai National Transport Awards 2020 di Madrid. Tre veicoli del costruttore tedesco, di cui due di categoria elettrica, si sono aggiudicati il premio di veicolo dell’anno. Sono saliti sul gradino più alto del podio due modelli MAN Bus e Neoplan, Lion’s City E e Skyliner, e il van MAN eTGE. Il prodotto MAN è stato premiato da una giuria composta da 500 persone tra aziende ed esperti del settore trasporti. I veicoli hanno positivamente impressionato la giuria per la loro affidabilità, sicurezza, redditività ed efficienza. La giuria ha assegnato al MAN Lion’s City E il premio City Bus of the Year in Spagna, il Neoplan Skyliner si è aggiudicato il riconoscimento di Coach of the Year e l’eTGE è stato riconosciuto come il miglior veicolo leggero dell’anno. PRONTI AL FUTURO

“Siamo lieti di aver vinto questi prestigiosi premi perché ciò dimostra che stiamo proponendo al mercato veicoli innovativi e pronti per il futuro, perfettamente adattati alle esigenze die clienti”, ha dichiarato Marcus Gossen, Amministratore delegato di MAN Truck & Bus Iberia, durante la cerimonia organizzata nella capitale spagnola. L’evento ha visto la partecipazione di funzionari politici e governativi a livello sia regionale che nazionale, nonché di alti dirigenti nei settori del trasporto merci e passeggeri. “È estremamente importante che tre prodotti MAN abbiano vinto questi premi - ha affermato il Numero Uno di MAN Truck & Bus Iberia - soprattutto perché i giudici erano figure di spicco del mercato spagnolo e tra di loro erano presenti anche un numero di clienti del settore dei trasporti - ha affermato Gossen - Il fatto che due premi siano stati assegnati ai veicoli elettrici dimostra che il nostro prodotto e l’impegno per la mobilità elettrica è vista molto positiva-

MAN TRUCK & BUS SBARAGLIA LA CONCORRENZA AI NATIONAL TRANSPORT AWARDS 2020 DI MADRID. TRE VEICOLI DEL COSTRUTTORE TEDESCO, DI CUI DUE DI CATEGORIA ELETTRICA, SI SONO AGGIUDICATI IL PREMIO DI VEICOLO DELL’ANNO. SONO SALITI SUL GRADINO PIÙ ALTO DEL PODIO DUE MODELLI MAN BUS E NEOPLAN, LION’S CITY E E SKYLINER, E IL VAN MAN ETGE. IL PRODOTTO MAN È STATO PREMIATO DA UNA GIURIA COMPOSTA DA 500 PERSONE TRA AZIENDE ED ESPERTI DEL SETTORE TRASPORTI.

mente dai nostri clienti”. “Questo - prosegue Marcus Gossen - ci dà una enorme motivazione, spingendoci a continuare a promuovere lo sviluppo di sistemi di trasporto ecologici, continuando l’affermazione del marchio MAN del segmento del trasporo passeggeri orientato alla sostenibilità ambientale”. Il MAN Lion’s City E nella versione da 12 metri può ospitare fino a 88 passeggeri. Il motore centrale si trova sul l’asse posteriore. La trasmissione completamente elettrica eroga da 160 a 240 kW. Il veicolo riceve l’energia dalle batterie modulari da 480 kWh. MAN si affida alla consolidata tecnologia delle batterie a celle e la collaudata gestione delle temperature esterne assicura sempre la qualità delle batterie, indipendentemente dal periodo dell’anno. Neoplan Skyliner è un pullman a due piani dal design distintivo. Linee chiare e spigoli vivi in vetro e lamiera si combinano con un’aerodinamica senza compromessi che stabilisce nuovi standard nella classe premium degli autobus da turismo. IL DOPPIO NEL CIELO

Oltre al suo impiego come pullman turistico di lusso, Skyliner sta conquistando consensi tra le aziende di trasporto come veicolo per i viaggi interurbani. La versione 100 per cento elettrica del furgone MAN TGE è disponibile nella configurazione da 3,5 tonnellate con tetto alto (L3) e un volume di carico di 10,7 mc. La ricarica viene effettuata tramite wallbox a CA da 7,2 kW e richiede circa cinque ore e mezzo. Se il punto di ricarica è a corrente continua, con presa di carica combinata e potenza di 40 kW, la ricarica dell’80 per cento della batteria richiede circa 45 minuti. I National Transport Awards decretano nel panorama del trasporto sul mercato spagnolo il miglior veicolo per ciascuna delle nove categorie previste. Le decisioni si basano su un processo analitico che deve prendere in considerando aspetti importanti come sicurezza, affidabilità, redditività ed efficienza dei veicoli.

Offensiva dell’azienda spagnola sul mercato tedesco I Accordo di collaborazione tra Irizar e Scania Deutschland

rizar ha firmato un accordo di collaborazione con Scania Deutschland per offrire la propria gamma di autobus Irizar-Scania sul mercato tedesco. Con questa collaborazione, Irizar intende ottenere un posizionamento più forte nei settori degli autobus interurbani e dei pullman, offrendo una vasta gamma di prodotti per il segmento premium, tra cui Irizar i8, Irizar i6S, i6 e il suburbano Irizar i4. La commercializzazione dei pullman Irizar in Germania verrà effettuata esclusivamente attraverso la rete di distribuzione tedesca Scania, che vanta già un ampio portafoglio di servizi, 17 centri tecnici specializzati e una rete di oltre 150 officine

Firma del nuovo accordo di collaborazione: Rafael Sterling, CEO del Gruppo Irizar, e Peter Hornig, Direttore generale di Scania Germania Austria (a destra).

proprie, nonché un centro di autobus usato creato recentemente. La disponibilità dei pezzi di ricambio verrà garantita attraverso lo Scania Parts in Belgio e un magazzino appositamente creato per mantenere uno stock di pezzi di ricambio Irizar a Bremen. Rafael Sterling, il nuovo CEO del Gruppo Irizar,ha dichiarato: “Stiamo concentrando i nostri sforzi per migliorare sempre di più il nostro posizionamento europeo in un futuro prossimo. La Germania ha da sempre rappresentato un mercato strategico per Irizar e non dubitiamo che questa collaborazione IrizarScania offrirà un elevato valore in termini di prodotti e servizi ai clienti tedeschi”.



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IVECO BUS / PRODUZIONE AUTOBUS PRESSO LE STRUTTURE TURCHE DI SAKARYA

Accordo al vertice con Otokar LA PARTNERSHIP CONTRATTUALE RIGUARDA SIA I MODELLI GIÀ PRESENTI NEL PORTAFOGLIO IVECO BUS PER LA DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE, SIA LA ORIENTE E DELL’ASIA. I MEZZI SARANNO ALIMENTATI DAI MOTORI DELLA CONSOCIATA FPT INDUSTRIAL ED È PREVISTO CHE I PRIMI MODELLI SIANO PRODOTTI ENTRO IL 2021.

PRODUZIONE DI UN MODELLO ADATTATO SPECIFICATAMENTE PER I MERCATI DELL’EUROPA DELL’EST, DELL’AFRICA, DEL MEDIO

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FABIO BASILICO SAKARYA

a competenza turca nel mondo dell’autobus di nuovo alla ribalta grazie all’accordo siglato tra Iveco Bus e Otokar per la fabbricazione di prodotti a Iveco presso le strutture di Sakarya. La partnership contrattuale riguarda sia i modelli già presenti nel portafoglio Iveco Bus per la distribuzione internazionale, sia la produzione di un modello adattato specificatamente per i mercati del l’Europa dell’Est, dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Asia. I mezzi saranno alimentati dai motori della consociata FPT Industrial ed è previsto che i primi modelli siano prodotti entro il 2021. Tramite questo accordo, Iveco Bus punta a espandere le proprie capacità produttive, confermando nel contempo il mantenimento di tutte le regolari attività presso gli attuali siti di produzione, nei quali continueranno a essere progettate e realizzate le generazioni di modelli attuali e future. “Siamo entusiasti di dare il via a questa nuova partnership, che apre la strada a

Da sinistra: Serdar Görgüç, General Manager Otokar; Gerrit Marx, President Commercial & Specialty Vehicles CNH Industrial; Cenk Çimen, Automotive Group President Koç Holding; Sylvain Blaise, Head of the Global Bus Division CNH Industrial.

molte opportunità per le nostre attività - ha affermato Sylvain Blaise, Head of Global Bus Division di CNH Industrial - Grazie a questa collaborazione, saremo in grado di aumentare la nostra capacità produttiva per rispondere alla domanda di mercato attuale e futura, in modo da sostenere la nostra crescita continua, oltre ad aver l’opportunità di lavorare congiuntamente per la futura espansio-

ne del portafoglio pro dotto. Con quasi 60 anni di esperienza, la rinomata competenza di Otokar nella progettazione e produzione di autobus unita alla rete di assistenza di Iveco Bus e ai servizi connessi, pilastri fondamentali del Dna Iveco, faranno sì che i nostri clienti possano continuare a ricevere soluzioni di trasporto sostenibili e in grado di offrire prestazioni, qualità e costi totali d’esercizio ai vertici della

categoria. Inoltre, questa partnership beneficerà delle future tecnologie motoristiche sviluppate da FPT Industrial”. “Siamo felici di introdurre la produzione di modelli Iveco Bus nel nostro stabilimento di Sakarya, a fianco degli autobus con marchio Otokar - ha dichiarato Serdar Görgüç, General Manager di Otokar - Siamo davvero fieri che la tecnologia, così come le capacità ingegneristiche e

produttive di Otokar, siano sta te riconosciute da questo brand, dalla fama indiscussa nel settore del trasporto passeggeri. L’utilizzo delle nostre attuali strutture per la pro duzione dei modelli Iveco Bus consentirà al nostro impianto di operare in modo ancora più efficiente ed efficace. Mentre continueremo a commercializzare i nostri autobus e a espanderci a livello globale, riteniamo che questo ac-

cordo di produzione e fornitura sia un primo passo molto importante e strategico per una cooperazione a lungo termine”. Otokar è stata fondata nel 1963, epoca in cui in Turchia venivano avviate iniziative di industrializzazione e modernizzazione al fine di produrre i primi autobus interurbani del Paese. Il suo stabilimento di Arifiye, Sakarya, si estende su un’area produttiva di 552mila metri quadrati e impiega 2mila dipendenti. Otokar offre soluzioni su misura per le esigenze dei clienti utilizzando tecnologie, design e applicazioni proprie. Gli autobus con marchio Otokar trasportano attualmente milioni di passeggeri in oltre 50 paesi in tutto il mondo. Otokar fa parte del Gruppo Koç, uno dei gruppi più grandi e di maggior successo della Turchia e della regione con oltre 100 aziende, 90mila dipendenti e 10mila tra distributori, filiali e servizi post-vendita. I ricavi aggregati del Gruppo rappresentano l’8 per cento del Pil turco, mentre il suo vo lume di esportazioni rappresenta il 10 per cento del vo lume totale delle esportazioni del paese.

IRIZAR / SBARCA SULLE STRADE LA NUOVA GENERAZIONE DI IE BUS

Pronto l’innovativo elettrico iberico

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LINO SINARI ADUNA

a nuova generazione di Irizar ie bus, autobus elettrico a zero emissioni lanciato sul mercato nel luglio 2014, arriva sul mercato con le ultime innovazioni tecnologiche e di design, tra cui riduzione del peso, migliore capacità passeggeri per i regolamenti nei vari Paesi, nuove batterie e maggiore autonomia. Presentata da Irizar emo bility alla fiera Bus world nel 2019 nella versione da 12 metri, la nuova generazione di Irizar ie bus è pronta a sbarcare sulle strade italiane. Autobus al cento per cento elettrico a e missioni zero, offre una soluzione di mobilità urbana sostenibile per rispondere alle esigenze del trasporto cittadino. Questo modello di autobus è operativo dal 2014 in varie condizioni climatiche per varie città europee. L’esperienza e i dati di questi anni confermano l’affidabilità e la sicurezza del veicolo. La nuova generazione, disponibile nelle lunghezze da 10, 12, 15 e 18 metri, presenta maggiore capacità per i passeggeri e maggiore modularità. Una nuova generazione di batterie più efficienti, in combinazione con un sistema di rigenerazione della frenata, riduce i consumi, offrendo anche maggiore autonomia del

L’AUTOBUS A ZERO EMISSIONI ARRIVA SUL MERCATO CON LE ULTIME INNOVAZIONI TECNOLOGICHE E DI DESIGN. IN AMBIENTI URBANI E CONDIZIONI CLIMATICHE STANDARD GARANTISCE AUTONOMIA PER CIRCA

250 CHILOMETRI, OVVERO CIRCA 17 ORE DI FUNZIONAMENTO.

veicolo. In ambienti urbani, con 350 kWh e in condizioni climatiche standard, garantisce autonomia approssimativa di 250 km, ovvero circa 17 ore di funzionamento. Nel nuovo Irizar ie bus troviamo fino a cinque posizioni di punti di ricarica lenta interoperabile. Il tempo di ricarica è diminuito

ed è possibile eseguire la ricarica del veicolo in tre ore. È inoltre abilitata l’opzione di ricarica rapida tramite pantografo. La potenza di ricarica può variare da 50 a 600 kW. Il nuovo autobus del produttore spagnolo adotta un nuovo design esterno e interno, ottenendo come risultato un veicolo più attraen-

te, efficiente, affidabile e sicuro. La parte frontale, con un tocco più marcato ed elegante, è più vicina alle caratteristiche estetiche dei prodotti Irizar. Elaborato anche il design interno che include in opzione alcune caratteristiche dei tram Irizar tra cui vetri bassi, illuminazione laterale o schermi.

Inoltre, essendo modulare, facilita la configurazione interna per il cliente. Offre inoltre la possibilità di sostituire i retrovisori con telecamere che proiettano le immagini su due schermi situati all’interno del veicolo su ciascun lato del conducente. Oltre a rispettare la normativa antiribaltamento

ECE-R66/02 nei veicoli elettrici, sulla resistenza strutturale dei veicoli di grandi dimensioni per il trasporto passeggeri, sono in dotazione il sistema di allarme acustico AVAS (Acoustic Vehicle Alerting System) e un nuovo cruscotto antincendio conforme alle più recenti normative.


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IL MONDO DEI TRASPORTI

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TOSCANDIA / DUE SCANIA TOURING PER CIASCUNA DELLE AZIENDE DEL MANAGER PUGLIESE

I nuovi viaggi di Sabato

IMPRENDITORE DI SETTANT’ANNI CON L’ENERGIA DI UN TRENTENNE, MICHELE SABATO È IL “SUPERVISORE” DELL’IMPRESA FONDATA DAL NONNO, DELL’ALTRA BARESE PAOLO SCOPPIO AUTOLINEE E DI SAILING TOUR, CON SEDE A FIORENZUOLA D’ARDA. NELLA FLOTTA DELLE TRE COMPAGNIE DI AUTOBUS ENTRANO SEI UNITÀ DELL’AMMIRAGLIA DEL GRIFONE, A SUPPORTO DELLA CRESCITA DEI SEGMENTI DI BUSINESS CHE AFFIANCANO TPL, SERVIZI SCOLASTICI E NOLEGGIO PER ENTI PUBBLICI.

È

MAX CAMPANELLA GIOIA DEL COLLE

una storia di amore e di passione quella di Michele Sabato e della sua vita dedicata ai viaggi in autobus. Settantenne con il coraggio e la praticità di un giovanotto di trent’anni, nelle parole dell’imprenditore, pugliese di Gioia del Colle, c’è tutta la forza di volontà e il desiderio che le sue aziende proseguano seguendo i valori che ha appreso dal padre Vito Leonardo e prim’ancora dal nonno Michele: il rispetto per il prossimo, che inizia dall’amore (autentico) per ciascuno dei quasi 500 dipendenti e per le loro famiglie (“Sentire la responsabilità di rialzarsi dalla crisi del coronavirus è un dovere nei loro confronti”, afferma); il rispetto per il cliente finale, che ha il diritto di viag giare in sicurezza e comfort. Quest’ultima esigenza si sposa con l’opportunità di un parco basato sui top di gamma. Ed è seguendo questa strategia che Sabato incrocia il marchio Scania e trova in Toscandia un riferimento che va ben al di là del la partnership con un fornitore. È protagonista e fautore di una maxi fornitura di sei unità Scania Touring, ma è lui a voler ringraziare la controparte: “Ho trovato - afferma Michele Sabato - nel venditore Enrico Felicioni una persona non solo di competenza, ma soprattutto di grande umanità e comprensione: ci ha

accompagnati nell’acquisto favorendo, da parte di Scania Finance, condizioni di assoluto vantaggio. Li ringrazio davvero di cuore, perché alle condizioni d’acquisto favorevoli si affiancano veicoli che non hanno eguali in efficienza nei consumi. Li abbiamo testati e posso affermarlo con certezza”. Oggi Sabato coordina ma lui preferisce utilizzare l’espressione “supervisiona” - l’attività di tre aziende di trasporto. Sabato Viaggi (che dà nome anche a un’agenzia viaggi aperta a Gioia del Colle) è l’impresa storica con sede a Bari, fondata da nonno, che effettuava servizi per sposalizi con diligenze e carrozze trainate da cavalli, sviluppata poi dal padre Vito Leonardo,

passato ai pullman negli An ni Cinquanta, quando i viaggi nei luoghi di Padre Pio iniziavano a rappresentare il pellegrinaggio per eccellenza del nostro Paese, e infine ereditata da Michele, affiancato dalla figlia Maira, responsabile amministrativa (e c’è l’ultimo arrivato Vito, che a nove anni scalpita per entrare in azienda). La seconda impresa è Paolo Scoppio e figlio Autolinee, con sede a Gioia del Colle. Un anno fa l’acquisizione di Sailing Tour, con sede a Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza, frutto della strategia di e spansione nel Nord Italia del l’imprenditore barese. “Dagli Anni Settanta - spiega Sabato - con il boom del turistico abbiamo rafforzato questo business, soprattutto

nelle linee Puglia-Sicilia, affiancandolo ai servizi scolastici e, a seguire, ai servizi pubblici, urbani, interurbani e TPL in genere. Oggi continuiamo con le linee turistiche a lunga percorrenza, ma lo facciamo sottraendoci alla guerra dei prezzi: puntiamo sulla qualità, piuttosto investendo risorse in altri segmenti”. Il focus è sul TPL, con due legali che si occupano della partecipazione alle gare d’appalto, e sui servizi scolastici, con una presenza che nell’ultimo decennio ha valicato i confini pugliesi: Sabato è a Roma per servizi scolastici, disabili e noleggio gran turismo (escursioni), servizi per conto di enti pubblici come Sorgenia, Enea ecc. e servizi turistici per crocieristi, da Civita-

La consegna a Scoppio Autolinee e, in alto, Enrico Felicioni, Sales Bus Manager Toscandia, con i driver di Sabato Viaggi: due delle tre compagnie che hanno scelto Scania Touring due assi.

vecchia a Roma e da Roma a Napoli. Nel 2019 lo sbarco a Reggio Emilia e Ravenna per i servizi scolastici: Sailing Tour in particolare sta espandendo la sua attività dall’Emilia alla Lombardia. In questa strategia di sviluppo si colloca l’investimento sulla flotta: due le unità Scania Touring acquistate per ciascuna delle tre aziende, fornite tutte e sei dalla Concessionaria Toscandia. “Mio padre era molto legato al costruttore nazionale - afferma Sabato ma dal 2000 in poi ci siamo orientati su costruttori stranieri, che garantivano affidabilità, lunga durata e bassi consumi. Nella fase di crescita della flotta abbiamo inserito uno Scania-Irizar per le lunghe percorrenze e il riscontro è stato positivo. Oggi con Toscandia portiamo su strada veicoli dal costo giusto, con ottime caratteristiche di comfort di bordo ma soprattutto che non temono confronti nei consumi: siamo tra i 4,5 e i 5 km al litro rispetto a una media che non va oltre i 3,5, che vuol dire 20-30 per cento in meno. Per noi rappresenta un elemento fondamentale. Sono mezzi validi, eccezionali, non vedo l’ora di metterli al lavoro per dare ai viaggiatori massimi comfort e sicurezza”. I sei Touring entreranno in servizio principalmente a Roma come mezzi sostituivi per Busitalia, incaricata dalle Ferrovie dello Stato di sostituire con trasporto su gomma le tratte su rotaia a

minore frequentazione che possono effettuarsi con autobus. Autentici “portabandiera” del rinnovo del parco, in Sailing i due Touring saranno impiegati a Ravenna per le richieste di servizi interni turistici e qualche tratta internazionale. È solo l’inizio di un trend che per Sabato vuol dire crescita del business e rinnovo della flotta. “Non e scludo afferma l’imprenditore pugliese l’acquisto di ulteriori due o anche quattro unità, molto dipenderà dall’andamento dell’economia do po la pandemia che ha fermato tutto: le visite dei turisti stranieri ai nostri luoghi monumentali come Pom pei si sono completamente azzerate. Al momento la flotta è costituita da minibus e scuolabus per il 50 per cento, a fronte del 30 per cento di autobus per servizi pubblici interurbani e del 20 per cento di veicoli per noleggio e servizi per con to di enti, segmento quest’ultimo in forte crescita. Abbiamo chiuso il 2019 con un leggero calo del fatturato dovuto al ridimensionamento delle linee nazionali, ma per il 2020 puntiamo a crescere con la proposta di servizi primari che rappresentano la forza delle nostre aziende”. E se si chiede a Sabato qual è il segreto del suo successo? “La mia squadra di collaboratori: età media quarant’anni - conclude - e tanta, tanta voglia di andare avanti, crescere e portare l’azienda ai massimi livelli”.


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CONTINENTAL LANCIA I NUOVI PNEUMATICI PER AUTOBUS

Regio rende i coach più sicuri

N

LINO SINARI MILANO

elle tratte tra centro città e zone interurbane l’autobus deve poter viaggiare senza problemi in tutte le condizioni climatiche e senza che le condizioni atmosferiche abbiano a interferire con la capacità di carico: attraversando un’intera regione, il veicolo potrebbe ri trovarsi improvvisamente con cambiamenti repentini, pioggia, neve e naturalmente condizioni stradali inaspettatamente peggiorate, con fango e nevischio che rendono le strade scivolose e pericolose, soprattutto in salita e in curva. A questo scopo Continental porta sul mercato la famiglia Conti CoachRegio, una nuova gamma di pneumatici per autobus per applicazioni regionali. La gamma CoachRegio garantisce affidabilità e sicurezza, eccellente manovrabilità e alta percorrenza chilometrica anche su strade collinari. La gamma Conti CoachRegio include, oltre a uno pneumatico per tutti gli assi, anche uno pneumatico per asse trattivo. Il design soddisfa le richieste delle flotte che operano su tratte brevi e nei trasporti regionali, così come dei bus turistici, degli scuolabus e delle navette per lavoratori. Conti CoachRegio è disponibile nelle varianti Conti Coach Regio HA3 295/80 R 22.5 per applicazioni su tutti gli assi e Conti CoachRegio HD3 per asse trattivo. Quest’ultimo sarà disponibile a partire dall’ultimo trimestre del 2020 anche nella versione ContiRe CoachRegio HD3, prodotta utilizzando la soluzione di ricostruzione a caldo di Continental, che garantisce una seconda vita utile grazie a carcasse robuste e durevoli. Grazie alla marcatura invernale 3PMSF, lo pneumatico Conti CoachRegio può viaggiare senza problemi in tutte le condizioni climatiche, mentre la robusta carcassa garantisce una capacità di carico pari a 154/149M, migliore rispetto ad altri pneumatici dello stesso segmento. Per ciò che riguarda l’etichetta europea, entrambi gli pneumatici sono valutati con lettera “C” per i consumi di carburante e “B” per l’aderenza su fondo bagnato; sul fronte della rumorosità esterna sono stati misurati 71 dB per l’HA3 e 73 dB per la versione trattiva

UNA NUOVA TECNOLOGIA AUMENTA IL CONTROLLO E LA TRAZIONE PER ASSICURARE MAGGIORE SICUREZZA NELL’INTERA VITA DELLO PNEUMATICO, NONCHÉ CARATTERISTICHE DI COMFORT, GRIP, STABILITÀ SU STRADE ASCIUTTE E BAGNATE, ROBUSTEZZA E RIGIDITÀ PER PREVENIRE I DANNI CAUSATI ALL’ASSE TRATTIVO DALL’IMPATTO CON I MARCIAPIEDI.

Lutz Stäbner, a capo della divisione Product Management di Continental Truck & Bus Tires EMEA.

HD3. “Con questa nuova gamma di pneumatici - sottolinea Lutz Stäbner, a capo della divisione Product Management di Continental

Truck & Bus Tires EMEA abbiamo superato la sfida tecnologica dello sviluppo di una gomma per autobus con una mescola bilanciata per

aumentare sicurezza e chilometraggio e, allo stesso tempo, per ridurre la resistenza al rotolamento. Con Conti CoachRegio introduciamo sul

mercato pneumatici efficienti che riducono il consumo di car burante, durano di più e hanno migliore manovrabilità e maggior comfort, senza

CONTINENTAL / Tecnologia ContiSeal per pneumatici van

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Sicurezza ed economia d’esercizio MICHELE S. ALTIERI MILANO

a tecnologia ContiSeal di Continental sarà disponibile anche nella gamma di pneumatici per furgoni. ContiSeal sigilla in modo affidabile le forature con un diametro fino a cinque millimetri, senza perdita di pressione degli pneumatici. La tecnologia risolve i tipi

più comuni di foratura, fornendo agli pneumatici per furgoni un importante contributo di sicurezza e economicità. “Le forature causate da chiodi o viti - commenta Jan-Ole van Lengen, Product Manager Van e Light Commerical Vehicle Tyres EMEA di Continental comportano generalmente costi aggiuntivi per le aziende di trasporto. Le forature anche più piccole comporta-

no tempi di fermo macchina del veicolo o costosi e complicati trasferimenti di carico su altri veicoli. La tecnologia ContiSeal è in grado di sigillare in modo affidabile circa il 90 per cento dei danni provocati da viti o chiodi”. Continental sta studiando come utilizzare la tecnologia ContiSeal nei suoi pneumatici invernali anche per i furgoni. Primo pneumatico

a presentare questa tecnologia è VanContact 100 nella misura 215/65 R 16 C 106/104 T. La produzione è già iniziata: si tratta di uno pneumatico robusto, progettato per trasportare carichi pesanti su tutte le superfici. Con una robusta fascia antiabrasione sul fianco, riduce gli effetti del contatto con i cordoli, mentre gli espulsori di pietre alla base del battistrada e un disegno partico-

larmente robusto ne consentono l’utilizzo su strade più difficili. La carcassa rinforzata garantisce massime prestazioni anche in presenza di carichi pesanti, incrementando la stabilità dinamica del veicolo. Con mescola migliorata alla silice e superficie di contatto piatta, questo pneumatico offre elevato chilometraggio anche in condizioni operative difficili.

com promettere il requisito più importante di uno pneumatico: la sicurezza”. La mescola utilizzata prevede l’utilizzo di un’innovativa combinazione di cariche di rinforzo e polimeri, che assicura alto chilometraggio insieme a una resistenza al rotolamento eccellente, offrendo nel contempo una manovrabilità superiore su bagnato e asciutto. Per ciò che riguarda il disegno del battistrada, Conti CoachRegio può vantare una tecnologia che garantisce ottime performance in inverno su strade bagnate, con scanalature dritte nelle cordonature esterne che implementano la stabilità strutturale e scanalature interne a zig zag per prevenire la raccolta di pietrisco. Queste caratteristiche producono migliore stabilità e minore rumorosità, contribuendo ad accrescere il com fort dei passeggeri. Lo pneumatico Conti CoachRegio ha inoltre un nuovo design della spalla che ne accresce la robustezza e minimizza i danni derivati dall’impatto con i marciapiedi, mentre le lamelle a tasca a piena profondità favoriscono la dispersione dell’acqua garantendo in questo modo ottime performance su fondi bagnati, insieme a trazione e sicurezza.


partner di


IDLE I M ONDO T R A S P O RT I

VEICOLI COMMERCIALI

Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI

Partnership d’eccellenza per il noleggio tra SIFÀ e Maldarizzi4Business

IL SUD VINCE LA SFIDA DELLA QUALITÀ DOPO QUATTRO ANNI DI CRESCITA ININTERROTTA E IN COERENZA CON GLI OBIETTIVI DEFINITI NEL PIANO PLURIENNALE, SOCIETÀ ITALIANA FLOTTE AZIENDALI HA DECISO DI CONSOLIDARE IL PRESIDIO IN PUGLIA GRAZIE ALLA PARTNERSHIP CON UN GRANDE PLAYER DALLA FORTE E CONSOLIDATA TRADIZIONE NELLA VENDITA DI VEICOLI COMMERCIALI: IL GRUPPO MALDARIZZI. IN PRIMA LINEA LA MALDARIZZI4BUSINESS, DIVISIONE DEDICATA AI VEICOLI DA LAVORO. Massimiliano Campanella da pagina IV

GEMA / Innovativa soluzione per il comfort e la sicurezza

VOLKSWAGEN VC / Arriva in Italia la quinta generazione del compatto Caddy

CONSEGNE CON LA FORZA DI GRAVITY RIVOLUZIONE IN OGNI DETTAGLIO

C

S

addy continua la sua storia di successi, finora celebrata da ben tre milioni di esemplari prodotti. Il van compatto di Volkswagen Veicoli Commerciali arriva alla quinta generazione completamente rinnovato fuori e dentro. Il suo scopo è farsi apprezzare in ogni versione: small van, monovolume per famiglie, navetta per trasporto persone e camper dalla versatilità senza limiti. Ogni dettaglio è stato rivoluzionato. Per la prima volta infatti il best seller tedesco è sviluppato sul pianale modulare trasversale (MQB).

i chiama “Gravity” e rappresenta l’ultima frontiera varcata da GEMA, allestitore con sede a Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, in sistemi che facilitano la vita ai professionisti. Presentato alle grandi flotte - da Poste Italiane ad Amazon - il “progetto Gravity” evita al conducente-corriere azioni pericolose e che ritardano i tempi di consegna: “L’autista non deve scendere dal mezzo: gli basta voltarsi, aprire l’apposito sportellino e trova subito il pacco da consegnare”, spiega Alessandro Lulli, Amministratore delegato GEMA. Servizio da pagina XX

Servizio da pagina II

MERCEDES-BENZ VANS / Nuova gamma Vito

OPEL / Test drive Vivaro van doppia cabina

MAN / Importanti iniziative di mercato

PSA / Enel X partner per l’Italia

C’è anche il Tourer elettrico tra le proposte del van medio

Viaggio al top per sei passeggeri

Il van ecologico eTGE va incontro ai professionisti

Energia di facile accesso con i terminali di ricarica

Basilico a pagina X

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Servizio a pagina VIII

Altieri e Vinci a pagina XVIII

Servizio a pagina XVI

FORD / Niente più stress da parcheggio

Transit, il big van amico delle manovre

Sinari a pagina XXII

Pagina I


IDLE I M ONDO TRASPORTI

VEICOLI COMMERCIALI

VOLKSWAGEN VC / ANTEPRIMA MONDIALE DELLA QUINTA GENERAZIONE DEL VAN COMPATTO

Arriva il nuovo Caddy, più tecnologico che mai COFANO MOTORE RIALZATO E LINEE PIÙ MUSCOLOSE, PER LA PRIMA VOLTA IL BEST SELLER TEDESCO È SVILUPPATO SUL PIANALE MODULARE TRASVERSALE (MQB). UN GRANDE CAMBIAMENTO PER IL MONDO CADDY CHE, GRAZIE A UNA PROFONDA TRASFORMAZIONE ATTUATRA DAL TEAM DEL DESIGN, GUIDATO DA ALBERT KIRZIGER, HA RIVOLUZIONATO ESTERNI E INTERNI INTRODUCENDONUOVE TECNOLOGIE: INNOVATIVI SISTEMI DI ASSISTENZA PER SICUREZZA E COMFORT, SISTEMI DI INFOTAINMENT COLLEGATI IN RETE E COMANDI DIGITALIZZATI. IL LANCIO È PREVISTO GIÀ NEL 2020, INIZIALMENTE IN GERMANIA, AUSTRIA E POLONIA, PER POI PROSEGUIRE GRADUALMENTE FINO A FINE ANNO. FABIO BASILICO HANNOVER

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addy continua la sua storia di successi, finora celebrata da ben tre milioni di esemplari prodotti. Il van compatto di Volkswagen Veicoli Commerciali arriva alla quinta generazione completamente rinnovato fuo ri e dentro. Il suo scopo è farsi apprezzare in ogni versione: small van, monovolume per famiglie, navetta per trasporto persone e camper dal la versatilità senza limiti. Ogni dettaglio è stato rivoluzionato. Per la prima volta infatti il best seller tedesco è svi luppato sul pianale modulare trasversale (MQB). Un grande cambiamento per il mondo Caddy che grazie al pianale modulare trasversale introduce nuove tecnologie: innovativi sistemi di assistenza per sicurezza e comfort, sistemi di infotainment collegati in rete e comandi digitalizzati. “ll nostro obiettivo con il nuovo Caddy era rendere la vita e il lavoro di tutti i giorni più semplici, pratici e personalizzati che mai, all’insegna del nostro motto ‘Work - life - unlimited’ - spiega Thomas Sedran, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Volkswagen Veicoli Commerciali - La spaziosità superiore, l’assoluta perfezione nei dettagli, le tecnologie all’avanguardia e l’innovativo dinamismo del design, fanno compiere al nuovo Caddy un grande balzo in avanti”. “Grazie a queste novità Caddy ha il potenziale per aumentare, a livello mondiale, le quote

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di mercato di Volks wagen Veicoli Commerciali nel settore dei furgoni per consegne urbane e delle monovolume compatte nel cosiddetto segmento C”, ribadisce Heinz-Jürgen Löw, Responsabile Vendite e Marketing di Volkswagen Veicoli Com merciali. Il lancio del nuovo Caddy è previsto già nel 2020, inizialmente in Germania, Austria e Polonia, per poi proseguire gradualmente fino a fine anno. Gli altri mercati principali in-

cludono Francia, Gran Bretagna, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Turchia e Italia. Il team guidato da Albert Kirzinger, Responsabile del Design di Volkswagen Veicoli Commerciali, dopo il restyling del Transporter, del Multivan e del California 6.1 nel 2019 ha ora completamente rivoluzionato il design del Caddy. Nessuna linea, nes sun componente sono rimasti uguali a prima. I designer hanno conferito al veicolo multiuso una

nuova configurazione, visivamente senza soluzione di continuità tra le superfici, trasferendo il Dna del modello di successo nel prossimo decennio e allo stesso tempo facendo in modo che la quinta generazione sia indiscutibilmente riconoscibile come nuova fase dell’evoluzione del Caddy. Il principio della forma che segue la funzione è declinato in un layout dinamico e moderno. Ne risulta un design sportivo che risulterà interessante anche per target group

che fino a questo momento non avevano mai preso in considerazione una monovolume compatta. Visto da davanti, è evidente il cofano motore rialzato, analogamente a quello di un Suv compatto. Sotto si aprono la calandra di nuova concezione e i fari, anch’essi riprogettati. Questa sezione presenta un’estetica particolarmente marcata nell’elegante Caddy Style, con i fari con tecnologia Led di serie chepresentano una nuova profondità tridimensionale, che caratterizza il volto deciso e accattivante del Caddy. Fari e calandra formano un’unità omogenea che sottolinea, al pari dei possenti paraurti, la larghezza del veicolo. Con i suoi 1.855 mm di larghezza (specchietti retrovisori esclusi) Caddy segna anche un aumento concreto di 62 mm. Visto di profilo, il nuovo Caddy presenta linee decisamente più muscolose e superfici più scolpite rispetto al modello precedente. Nella zona del tetto si distingue una doppia linea, grazie alla quale il baricentro del veicolo si abbassa. Nella vista da dietro appare chiaro quanto siano pronunciati i parafanghi posteriori. E proprio per questo è possibile prevedere che, in futuro, saranno sempre di più gli sportivi e i clienti che amano praticare attività nel tempo libero a prendere in con siderazione il versatile Caddy come alternativa interessante, attraente e pratica al classico Suv o alla vettura familiare. A caratterizzare il nuovo design del posteriore sono i gruppi

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IDLE I M ONDO TRASPORTI ottici posteriori a Led disposti in verticale e molto sottili, nonché - nel ca so del Caddy con portellone al posto delle porte a battente - il grande lunotto scuro, che si estende praticamente su tutta la larghezza del veicolo. Al centro del posteriore si pre senta con orgoglio il grande e nuovo logo Caddy. Negli interni la quinta generazione del veicolo multiuso con vince con nuove soluzioni high-tech e uno spazio notevolmente maggiore. La versione a passo lungo - il Caddy Maxi - offre ora per esempio spazio per trasportare fino a due euro-pallet, che è possibile caricare, a scelta, en trambi in posizione trasversale, oppure uno in posizione trasversale e l’altro dietro al primo, in posizione longitudinale. L’architettura degli elementi di visualizzazione e di comando è stata completamente rivoluzionata, con le interfacce interattive per il conducente e il passeggero che danno vita al nuovo “Digital Cockpit” (strumentazione completamente digitale disponibile a richiesta), nonché ai sistemi radio e di infotainment, di dimensioni comprese tra 6,5” e 10,0”. Dalla fusione di ‘Digital Cockpit’ e sistema di navigazione top di gamma da 10” nasce un nuovo panorama digitale composto dagli elementi di visualizzazione e di comando: l’“Innovision Cockpit”. Un’altra

VEICOLI COMMERCIALI

novità a bordo del Caddy è rappresentata dai tasti touch digitali per le funzioni luci, visibilità, au dio e menu. Sei dei 19 sistemi di assistenza sono un’assoluta novità a bordo del Caddy: per esempio, il Travel Assist che offre, per la prima volta a bor do di un veicolo commerciale Volkswagen, la guida assistita lungo l’intero range di velocità. Presenti a

bordo del nuovo Caddy sono anche l’assistente per il rimorchio Trailer Assist ripreso dal Crafter, che consente manovre in retromarcia molto più facili, oppure il sistema di assistenza al cambio di corsia, incluso Rear Traffic Alert. Innovative al pari dei sistemi di assistenza sono le nuove motorizzazioni 4 cilindri del Caddy: si tratta di

La storia del Caddy, sul mercato dal 1978

TUTTO HA INIZIO NEGLI STATI UNITI L a storia del Volkswagen Caddy inizia negli Stati Uniti, la patria dei pick-up. Qui, in passato, a West moreland, vicino a Pittsburgh, Volkswagen produceva la Golf 1, o Rabbit. Sulla base di quest’ultima, a partire dal 1978 fu realizzato un Rabbit Pickup per il mercato nordamericano. Nel 1982 Volkswagen portò questo veicolo tuttofare dalla grande superficie di carico in Europa, ribattezzandolo Caddy. Ad eccezione dei fari - quadrati in Nord America, circolari in Europa le versioni dei due continenti non presentavano differenze. Il Caddy venne prodotto per il mercato europeo già dal 1982 a Sarajevo, l’attuale capitale della Bosnia Erzegovina, allora Jugoslavia. Poco prima, nel 1981, la produzione del Caddy era iniziata anche a Uitenhage, in Sudafrica. Già la prima generazione del Caddy ebbe un gran de successo, con la sua superficie di carico lunga 1,83 metri. Per poter utilizzare il Caddy per il trasporto di merci in tutta sicurezza era disponibile, a richiesta, anche un hardtop in vetroresina per la superficie di carico. In questo modo il pick-up si trasformava in un

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piccolo furgone per consegne urbane. Già negli anni ’80 vennero proposte dagli allestitori cellule abitative da applicare al telaio, che trasformarono il Caddy in un camper compatto e quindi nel precursore del successivo Caddy Tramper e dell’attuale Caddy Beach. In Europa, la produzione della prima generazione del Caddy basato sulla Golf 1 terminò nel 1992; lo stabilimento sudafricano di Uitenhage invece ha continuato a produrre l’affidabile mezzo da lavoro fino al 2007. In tutto il mondo sono stati costruiti 207mila e sem plari della prima generazione del Caddy. La seconda generazione del Caddy viene introdotta nel 1995 ed è basata tecnicamente sulla Seat Ibiza e sulla Volkswagen Polo. Anche Skoda propose una sua versione. Il Volkswagen Caddy venne offerto in versione praticamente identica alla Seat Inca; i due modelli vennero costruiti lungo la stessa linea di produzione nello stabilimento spagnolo di Martorell. Diversamente dalla prima generazione, il Caddy di seconda generazione venne proposto inizialmente solo in ver-

sione Furgone chiuso e Kombi con tetto alto. E per un buon motivo: in Europa, già il primo Caddy era diventato un best seller soprattutto nella versione con hardtop. Così equipaggiato, il Caddy di seconda generazione divenne un veicolo commerciale molto richiesto per le attività in am bito urbano, in grado di svolgere tutti i compiti immaginabili, da veicolo per il servizio spedizioni a specialista compatto per le aziende artigiane e di servizi. Volkswagen propose il Caddy di seconda generazione esclusivamente con porte a battente. La capacità di carico era pari a ben 2,9 mc. Nel 1995, con il concept Vantasy, Volkswagen presentò un primo assaggio concettuale delle successive versioni motorhome del Caddy (Tramper e Beach). Nel 1996 arrivò sul mercato un Caddy pick-up, basato sulla Skoda Felicia e prodotto in Repubblica Ceca. Nel 1997 fu la volta del Caddy Family, un precursore delle successive monovolume compatte. Fino al termine della produzione del Caddy 2 (2003), circa 520mila automobilisti avevano scelto un modello di questa generazione, oppure uno

propulsori di ultima generazione che naturalmente sono già conformi agli standard sui gas di sca rico della norma Euro 6 del 2021 e sono generalmente dotati di filtri antiparticolato. Per la prima volta, per i motori 2 litri TDI di potenza compresa tra 55 kW/75 cv e 90 kW/122 cv viene utilizzato il nuovo Twindosing; tramite due catalizzatori SCR e una conse-

dei modelli dalla struttura pra ticamente identica, Seat Inca e Skoda Felicia. La terza generazione del Cad dy venne lanciata sul mercato da Volkswagen Veicoli Commerciali nel 2003: una vera rivoluzione. Questo Caddy condivideva ora la piat taforma tecnologica “PQ35” con la quinta generazione della Golf e la prima Touran. Nella versione Kombi a tetto alto Caddy era un modello con un vano di carico che aveva raggiunto i 3,2 mc. Per la prima volta Caddy era disponibile, a scelta, con porte a battente oppure con portellone di grandi dimensioni. Un’ulteriore novità per la gamma furono anche le pratiche porte scorrevoli nel vano posteriore. Il Caddy della terza generazione, in grado di ospitare fino a sette persone, divenne rapidamente nel le versioni Furgone e Kom bi - uno dei veicoli da trasporto compatti di maggior successo degli anni 2000. Nel 2004 fu lanciato sul mercato il Caddy Life, una monovolume dal prezzo contenuto che con la sua enorme versatilità divenne molto popolare soprattutto tra le giovani famiglie. Nel 2005 fu la volta del primo camper compatto della gamma: il geniale Caddy Tramper. A completare la famiglia Caddy arrivò poi nel 2007 il Caddy Maxi, con lun-

guente doppia iniezione di AdBlue le emissioni di ossido di azoto (NOx) vengono ridotte in modo significativo rispetto alla generazione precedente. Altrettanto efficienti ed ecocompatibili sono il motore turbo benzina 1.5 TSI da 84 kW/116 cv e il sovralimentato a gas metano 1.5 TGI da 96 kW/130 cv. Al lancio sul mercato nel quarto trimestre 2020 saranno disponibili inizialmente due TDI da 75 kW/102 cv e 90 kW/122 cv. In generale, Volkswagen Veicoli Commerciali proporrà il TDI da 102 CV con cambio manuale a 6 rapporti e trazione anteriore; la variante da 122 CV inoltre sarà disponibile, a richiesta, con cambio a doppia frizione a 7 rapporti e trazione anteriore, nonché in versione 4Motion con trazione integrale e cambio manuale a 6 marce. La quinta generazione di Caddy verrà riproposta ancora una volta nelle versioni Cargo (versione Furgone con carrozzeria chiusa) e Kombi (con vano passeggeri vetrato), nonché in diverse varianti per il trasporto persone (monovolume). Anche i nomi delle linee di allestimento della versione per il trasporto persone sono stati rinnovati: per queste ultime, in futuro, la base sarà costituita dalla versione “Caddy”, seguita dall’allestimento superiore “Life” e infine dalla versione più elegante “Style”.

ghezza aumentata da 4,41 a 4,88 metri, che con la sua mag giore capacità di carico conquistò ulteriori gruppi di clienti nelle versioni Life, Kombi e Furgone. Tra il 2003 e il 2010, con oltre 856mila esemplari venduti, il Caddy di terza generazione raggiunse volumi di vendita mai registrati prima. Il modello di successo venne costruito nello stabilimento della Volkswagen Veicoli Commerciali di Poznan, in Polonia, così come il successivo Caddy 4 e ora il nuovo Caddy. Nel 2010 il Caddy venne sottoposto a un consistente restyling. Le versioni Furgone, Kombi e monovolume compatta, ottimizzate sia esteticamente sia tecnologicamente, erano ora equipaggiate con controllo elettronico della stabilizzazione ESP di serie. Il nuovo Caddy inoltre fu uno dei primi veicoli del suo segmento a essere disponibile non solo con trazione anteriore ma anche con trazione integrale 4Mo tion a richiesta. Dall’unione di un MPV compatto e di un SUV nacque il Cross Cad dy presentato nel 2013, un crossover dotato di robuste protezioni degli esterni e trazione integrale offerta come equipaggiamento a richiesta. Quando il Caddy di terza generazione lasciò il posto al suo erede, nel 2015, aveva ven duto complessivamente

1,6 milioni di esemplari in un dici anni. Nel febbraio 2015 Volkswagen Veicoli Commerciali presenta ai media internazionali a Poznan la quarta generazione del Caddy, che continuerà ad essere costruita nelle versioni Furgone, Kombi e monovolume compatta fino alla progressiva introduzione del nuovo Caddy di quinta generazione. Mentre il Furgone, in linea di massima, offre due posti, le versioni Kombi e monovolume compatta - di serie a cinque posti - possono essere ordinate nella versione a sette posti con due ulteriori sedili singoli nella terza fila, come già nel Caddy di terza generazione. Poco dopo il debutto della quarta generazione, Volkswagen Veicoli Commerciali lancia sul mercato anche l’erede del Cross Caddy: il Caddy Alltrack, con trazione integrale disponibile a richiesta. Il Tramper diventa il Caddy Beach, mentre il Caddy EcoFuel, la versione a metano del Caddy 3, diviene il Caddy TGI. Nel marzo 2018 Volkswagen Veicoli Commerciali ha superato quota 2 milioni dei soli esemplari prodotti nello stabilimento polacco di Pozna? della terza e quarta generazione. Di questi, fino a fine 2019, circa 722mila erano costituiti dal Caddy 4, sul mercato dal 2015.

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SIFÀ-MALDARIZZI4BUSINESS / NASCE

Il noleggio perfetto fa tappa

MAX CAMPANELLA BARI

S

in dalla sua nascita SIFÀ, Società Italiana Flotte Aziendali (www.sifa.it), si è posta tra gli obiettivi l’affermazione sull’intero territorio nazionale. Con la sua proposta di noleggio fortemente customizzato, “cucito” su misura delle specifiche esigenze di ogni singolo cliente, l’azienda guidata dall’Amministratore delegato Paolo Ghinolfi si è sviluppata capillarmente da Nord a Sud, calibrando l’offerta in modo studiato su ogni area, anche in riferimento al mondo professionale. Tra le aree considerate strategiche, Ghinolfi ha sempre sottolineato l’importanza del Sud Italia, in ragione della presenza di tante realtà imprenditoriali sane per le quali diventare un Partner di riferimento nei

servizi di mobilità e per la crescita del business. Promessa mantenuta, quella di SIFÀ, facilitata dall’acquisizione da parte di BPER Banca di Unipol e di tutte le sue numerose filiali, ben distribuite anche nel Sud Italia. Dopo quattro anni di crescita ininterrotta e in coerenza con gli obiettivi definiti nel piano pluriennale (la flotta di SIFÀ raggiungerà quest’anno le 25mila unità) la società ha deciso di consolidare il presidio in Puglia potendo contare sulla partnership con un altro player dalla forte e consolidata tradizione storica: il Gruppo Maldarizzi (www.maldarizzi.com). Come nasce questa collaborazione e su quali valori comuni si fonda? “Innanzitutto - spiega Ghinolfi - si basa su una mia personale amicizia con il cavalier Francesco Maldarizzi, che conosco e stimo da trent’anni: abbia-

Paolo Ghinolfi, Amministratore delegato SIFÀ.

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mo avuto modo di lavorare insieme in passato, condiviso progetti e soprattutto valori, ritrovandoci sull’opportunità di sviluppare business facendo crescere le persone che fanno parte della squadra. Sin da quando è nata SIFÀ ho avuto modo di confrontarmi con lui sulle possibili progettualità future: oggi realizziamo quello che è stato un sentimento comune sin dal principio”. La collaborazione è già iniziata in precedenza? “Su singoli progetti sì risponde Ghinolfi - ma oggi la estendiamo con un partenariato che vede le due aziende più vicine, che faranno un lavoro insieme su base quotidiana. Con il cavalier Maldarizzi ci siamo sempre incontrati, quando possibile, per scambiare idee, definire linee comuni su presente e futuro: è persona di grande valore, che rispetta la parola data, sa sacrificarsi

per gli altri se necessario, sa ascoltare e stare accanto alle persone in momenti di difficoltà. Per qualcuno potranno sembrare poca cosa, per noi di SIFÀ rappresentano la valutazione del mondo in cui operiamo con l’obiettivo di creare opportunità e sinergie”. Quali sono i punti di forza della partnership? “Sul territorio pugliese - prosegue Ghinolfi - il Gruppo Maldarizzi è considerato un’eccellenza assoluta, sinonimo di forniture sicure nei tempi, nella cortesia e nella competenza, in fase di vendita e post vendita: il cliente in caso di necessità è sempre seguito, mai abbandonato a se stesso. La collaborazione ci consente di migliorare giorno per giorno il nostro modo di lavorare, a beneficio dei clienti di Puglia e Basilicata che avranno la certezza, nel rivolgersi a SIFÀ, di un servizio di

Francesco Maldarizzi, fondatore e timoniere dell’azienda pugliese.

qualità, certamente più ampio e articolato di quello che potrebbero ricevere nel rivolgersi ad altri fornitori che non si appoggiano a partner come Maldarizzi e alle sue strutture”. Quale sarà il vantaggio per il cliente professionale? “Il Gruppo Maldarizzi - spiega il numero uno di SIFÀ - in questi anni si è strutturato con un’organizzazione ad hoc, Maldarizzi4Business, dedicata ai veicoli da lavoro, con l’obiettivo di fornire servizi concepiti per il mondo delle imprese: furgoni attrezzati per le specifiche necessità, interventi di assistenza rapidi per evitare fermi macchina, manutenzione nei giorni festivi e nelle ore notturne, allestimenti complessi e relativa gestione ecc. Appare evidente la capacità di dare alle diverse categorie professionali le giuste risposte. Su questa base, SIFÀ avanza la sua proposta di noleggio con la capacità di offrire servizi personalizzati, in linea con le promesse annunciate in occasione del suo sbarco sul mercato”. Quali sono le categorie professionali che più riceveranno benefici dal connubio SIFÀ-Maldarizzi4Business? “Tutti quei professionisti - afferma Ghinolfi - che necessitano di veicoli allestiti con caratteristiche peculiari, per gestione e manutenzione, ma penso anche a clienti che chiedono veicoli premium, di alta gamma, per servizi di rappresentanza, aspettandosi un servizio altrettanto eccellente nel post vendita: ai servizi erogati da SIFÀ nel mantenere le sue promesse si affianca l’alta qualità del Gruppo Maldarizzi, questo vale per furgoni allestiti come per nicchie di mercato di clienti con esigenze particolari. Il connubio è perfetto nel garantire la vicinanza al cliente sempre e comunque”. Sui valori condivisi tra le due aziende c’è piena assonanza. “Maldarizzi Automotive e SIFÀ - dichiara il cavalier Francesco Maldarizzi condividono lo stesso approccio customer oriented: il nostro obiettivo è la costruzione di un pacchetto tailor-

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UNA PARTNERSHIP TRA DUE ECCELLENZE

in Puglia e Basilicata

AFFERMARE SIFÀ SULL’INTERO TERRITORIO NAZIONALE È UNO DEGLI OBIETTIVI DELL’AD

PAOLO GHINOLFI SIN DAL 2015,

ANNO DELLO SBARCO SUL MERCATO. NELLO SVILUPPO SUL TERRITORIO DEL SUD

ITALIA, IMPORTANTE L’INCONTRO CON L’AZIENDA CON HEADQUARTER A BARI, FACILITATO DAL CONSOLIDATO RAPPORTO DI STIMA E AMICIZIA CON IL CAVALIER FRANCESCO MALDARIZZI: “CI UNISCONO VALORI SOLIDI, VICINANZA AL CLIENTE, EMPATIA, L’IMPEGNO A MANTENERE LE PROMESSE: INSIEME DIAMO

Stretta di mano tra Paolo Ghinolfi e il Cavalier Francesco Maldarizzi.

made sulle reali necessità e richieste del cliente, attraverso l’affiancamento di uno specialist dedicato al noleggio a lungo termine sia di vetture sia di veicoli commerciali, anche allestiti, di tutti i brand disponibili sul mercato”. Qual è il trend del noleggio nel settore dei veicoli commerciali in Puglia e nel Sud Italia? “Quello dei veicoli commerciali - afferma il fondatore dell’azienda con headquarter a Bari - è un trend in crescita: sono sempre di più i clienti che ricorrono al servizio di noleggio a lungo termine anche per il segmento veicoli commerciali. Il 2019 è stato un anno

UN SERVIZIO DI QUALITÀ ESCLUSIVA”, AFFERMA L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI SIFÀ.

Punto di forza di SIFÀ è una flotta di veicoli professionali allestiti per le specifiche esigenze del cliente finale.

positivo per la nostra azienda che ha consuntivato un aumento del 15 per cento rispetto all’anno precedente”. Quali sono le categorie professionali più interessate al noleggio in quest’area geografica? “Sicuramente - risponde il cavalier Maldarizzi - il

segmento dei corrieri per la consegna dell’ultimo miglio, ma non solo: si affiancano clienti della distribuzione alimentare e del settore farmaceutico. Nell’ultimo periodo sono tante le aziende con un parco superiore ai dieci veicoli che hanno mo-

strato interesse per questa tipologia di servizio”. In termini di prodotto qual è il veicolo professionale più richiesto nel noleggio? “Identificare un prodotto o un veicolo specifico - afferma il manager pugliese - è difficile. Più facile in questo momento è identificare i brand che rappresentiamo e che sono leader nell’ambito del noleggio, quali Fiat e Mercedes-Benz: il loro valore aggiunto sta nella possibilità di spaziare in modo trasversale tra tutte le tipologie di prodotto, con il vantaggio di avere valori residui, al termine del noleggio, molto interessanti che, come tali, consentono di avere maggiore competitività sul mercato”. Qual è la chiave di differenza del noleggio SIFÀ-Maldarizzi4Business rispetto ai competitor? “La nostra -

afferma in conclusione Maldarizzi è una partnership vincente data dalla capacità di poter costruire, sulle esigenze e necessità del cliente, il prodotto e servizio più adatto: il knowhow di Maldarizzi4Business dal punto di vista del veicolo e dell’allestimento, unito all’esperienza e alla flessibilità di SIFÀ nel proporre un servizio di noleggio in linea con le richieste del cliente, rende questa partnership sicuramente la più adatta a un approccio customer oriented. Ed è grazie a questa collaborazione vincente che siamo in grado di fornire sempre una soluzione di mobilità a 360 gradi, caratterizzata da velocità di esecuzione, grande disponibilità di veicoli in pronta consegna (anche allestiti) e possibilità d’intervenire nei momenti di emergenza o di picchi di lavoro del cliente”.

Dai furgoni alle gru, ogni mission è soddisfatta con Maldarizzi4Business.

SIFÀ investe sulla Fiera del Levante e nel 2020 punta sull’aumento dei volumi

RAFFORZATA LA FILIALE DI BARI, IN CRESCITA LA RETE BPER BANCA F uturo di grandi aspettative per SIFÀ a livello nazionale, che passano anche dalla crescita dei volumi e, di pari passo, dell’organizzazione che si dedica al territorio di Puglia e Basilicata. Nella struttura organizzativa di SIFÀ le due regioni rientrano nella competenza della Direzione Territoriale Area Sud, Sicilia e Sardegna, guidata da Davide Tomasini, avendo come riferimento la filiale di Bari, guida-

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ta da Peter Ferrari. “Oggi - illustra Paolo Ghinolfi - sul territorio operano quattro persone, delle quali tre seguono la Puglia, una la Basilicata. L’organizzazione strutturale di SIFÀ fa riferimento alla rete di filiali BPER, quest’anno completata da quelle di Unipol: oggi la presenza di filiali è capillare sul territorio. Su queste basi ci aspetta un 2020 promettente, che ci vedrà attori protagonisti in entrambe le

regioni: la copertura integrale di Puglia e Basilicata raddoppierà il potenziale delle imprese alle quali potremo rivolgerci attraverso il nostro azionista di maggioranza”. Ad avvalorare il connubio SIFÀ-Maldarizzi4Business, la presenza della società di noleggio, per il secondo anno consecutivo, alla Fiera del Levante, tradizionale momento di coinvolgimento per la città di Bari. “Abbiamo affiancato

Maldarizzi - aggiunge Ghinolfi - con la nostra presenza alla Fiera del Levante sia nel 2018 sia nel 2019, dimostrando la volontà concreta d’investire sul territorio. Abbiamo investito e stiamo investendo con risorse economiche e personale e il 2020 ci vedrà ancora più coinvolti, nella collaborazione con Maldarizzi4Business, nel definire ambiziosi obiettivi di ricerca e sviluppo”.

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MERCEDES-BENZ VANS / PARTNERSHIP CON AIRLITE IN NOME DELLA SOSTENIBILITA

eVito: anche la pittura diventa più sostenibile PER OGNI EVITO ACQUISTATO, DOTERÀ L’ACQUIRENTE DI UNA LATTA DI PITTURA MURALE

AIRLITE

CHE POTRÀ ESSERE UTILIZZATA CON DIVERSE MODALITÀ. È L’ORIGINALE PROPOSTA SCATURITA DALLA COLLABORAZIONE TRA

MERCEDES-BENZ VANS E LA SOCIETÀ ITALIANA ATTIVA NELLO STUDIO, PRODUZIONE, COMMERCIALIZZAZIONE DI MATERIALI INNOVATIVI E SOSTENIBILI.

FABIO BASILICO ROMA

I

n occasione del lancio del furgone elettrico eVito nasce una nuova importante partnership tra Mercedes-Benz Italia Vans e Airlite, brand di AM Technology, società italiana costituita nel 2013 e attiva nello studio, produzione, commercializzazione di materiali innovativi e sostenibili. Airlite, attraverso una nuova rivoluzionaria tecnologia 100 per cento naturale, produce e commercializza pittura murale architettonica in grado eliminare batteri e purificare l’aria riducendo CO2 e NOx. MercedesBenz Vans, per ogni eVito acquistato, doterà l’acquirente di una latta di pit-

tura murale Airlite che potrà essere utilizzata con diverse modalità. “Siamo felici di intraprendere un nuovo percorso con un partner extrasettore come Airlite, che condivide con noi l’obiettivo del miglioramento della qualità dell’aria - ha dichiarato Dario Albano, Managing Director Mercedes-Benz Italia Vans - Stiamo investendo molto nella mobilità del futuro, ma per un futuro green è necessaria la cooperazione tra diversi stakeholder. Noi abbiamo già cominciato”. Il nuovo eVito è particolarmente adatto al servizio di consegne in ambito urbano. Tuttavia, in virtù della sua autonomia e capacità di carico, si fa apprezzare anche dagli artigiani e dai

tecnici addetti all’assistenza. La capacità delle batterie installate, pari a 41 kWh, assicura un’autonomia di circa 150 chilometri. Anche in condizioni sfavorevoli i clienti possono ancora disporre di un’autonomia di 100 chilometri. Il 100 per cento dell’autonomia è nuovamente disponibile dopo un tempo di ricarica di sei ore. La trazione elettrica a batterie eroga 84 kW di potenza e sviluppa una coppia fino a 300 Nm: l’ideale per l’uso urbano. La velocità massima, invece, può essere adattata alla rispettiva destinazione d’uso. Se l’eVito viene impiegato pre va len te mente nei centri urbani, una velocità massima di 80 km/h permette di risparmiare energia e incrementare l’autonomia. In alter-

nativa, è possibile impostare la velocità massima fino a 120 km/h. Il van mid-size è disponibile con due diverse varianti di passo: la versione base presenta una lunghezza complessiva di 5.140 millimetri e un carico utile massimo pari a 1.073 chilogrammi, che lo pongono sullo stesso livello del Vito a propulsione convenzionale. La versione extra-long raggiunge, invece, una lunghezza complessiva di 5.370 millimetri. All’interno del suo ampio vano di carico è possibile trasportare prodotti e merci di vario genere fino a un carico utile di 1.048 chilogrammi, mentre il peso massimo ammesso si attesta su 3.200 chilogrammi. L’estrema versatilità della capacità di carico (compresa tra 6 e

6,6 mc) è anche merito della posizione delle batterie, che, essendo installate sotto il veicolo, non limitano in alcun modo il vano di carico. Non da ultimo, eVito ha dato prova della sua affidabilità e della maturità tecnica di tutti i suoi componenti anche nell’ambito di una serie completa di prove invernali. Maneggevolezza, efficienza, ergonomia e comfort in condizioni estreme sono stati scrupolosamente testati a temperature fino a -30°C su strade innevate e ghiacciate. Sono stati anche esaminati il comportamento di marcia e del carico alle basse temperature, oltre alla resistenza al freddo dei componenti del gruppo propulsore e del software.

Mercedes-Benz eVito regge il confronto dei costi con i tradizionali modelli con motore a combustione

MODELLI ELETTRICI PIENAMENTE COMPETITIVI M ercedes-Benz eVito è all’avanguardia anche perché dimostra nei fatti che i modelli elettrificati sono competitivi e, a seconda del l’utilizzo, sono in grado di reggere il confronto in termini di costi con i veicoli dotati di tradizionali motori a combustione interna. La Stella, pertanto, ha adottato un nuo vo approccio dall’introduzione della strategia eDrive@VANs: la destinazione d’uso è il fattore chiave nella valutazione dei vari sistemi di pro pulsione. La scelta tra il motore elettrico a batterie o il tradizionale motore a combustione interna dipende, quindi, esclusivamente dalla presenza di presupposti ottimali per una determinata applicazione. La gamma di sistemi propulsivi proposti da Stoccarda sarà completata a me dio termine dalla cella a combustile. La strategia eDrive@VANs comprende, oltre all’elettrificazio-

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ne della flotta di veicoli, anche la definizione di una soluzione di sistema a 360 gradi per il parco veicoli in questione. Questo processo comprende, per esempio, la consulenza per la scelta del veicolo, il supporto con strumenti come l’app eVAN Ready o l’analisi complessiva del Total Cost of Ownership. Per i potenziali clienti di eVito e del futuro eSprinter l’analisi degli elementi organizzativi e tecnici presso le loro sedi è di fondamentale importanza. L’integrazione di un’architettura intelligente relativa all’infrastruttura di carico crea, infine, i presupposti per salvaguardare le risorse e la competitività in combinazione con il proprio parco veicoli commerciali. Dopo aver fatto il punto della situazione, si passa allo sviluppo condiviso delle soluzioni per risolvere il problema caso per caso, in stretta collaborazione con il rispettivo

cliente, per concludere con una consulenza qualificata, che copre tutti gli aspetti secondari: dalla scelta dei veicoli all’infrastruttura per la ricarica fino all’upgrade energetico dei singoli siti. I progetti pilota, realizzati in collaborazione con le due aziende di soluzioni logistiche Hermes e Amazon Logistics, rappresentano due esempi di come il punto di vi sta del cliente incida profondamente sullo sviluppo di soluzioni di sistema globali. Il partner Hermes Germany metterà in servizio ben 1.500 van elettrici della Stella. I servizi digitali forniti da Mercedes PRO connect, tra cui figurano gestione degli interventi di assistenza e manutenzione, analisi dello stile di guida, comunicazione ottimizzata tra gestore della flotta e conducenti e verifica a distanza della chiusura di porte e finestrini, offrono nuove opportunità per gestire effica-

cemente il parco veicoli in termini di redditività. Inoltre, Mercedes-Benz Vans propone, per la prima volta, un nuovo servizio per la gestione intelligente dello stato di carica, che consente anche di tenere sotto controllo il livello di carica di ciascun veicolo. In tal modo è possibile ottimizzare l’utilizzo dell’infrastruttura di ricarica ed evitare ulteriori investimenti per l’upgrade del sito. Essendo completamente scalabile, l’offerta di Mercedes-Benz Vans risponde alle esigenze dei parchi veicoli di di mensioni diverse: dall’azienda individuale con un solo veicolo fino alle grandi flotte composte da molte centinaia di unità. Ampie possibilità di personalizzazione anche per quanto riguarda la postazione di lavoro al volante, che raggiunge così un livello di comfort degno di un’autovettura. Prossimamente, Mercedes-

Benz Vans completerà la strategia eDrive@VANs con l’introduzione della cella a combustibile. Il Concept Sprinter F-CELL presenta, sulla base di un autocaravan semi-integrato, l’intero ventaglio di vantaggi che offre la cella a combustibile: dall’elevata autonomia alla mobilità a zero emissioni locali, caratteristiche ideali anche per quanto riguarda altre destinazioni d’uso, tra cui servizi di consegna su tratte più lunghe o minibus impiegati in ambito interurbano. Il Concept Sprinter FCELL abbina la tecnologia

della cella a combustile con quella delle batterie sotto forma di un veicolo ibrido plugin. L’interazione intelligente tra batteria e cella a combustibile sviluppa una potenza elettrica di circa 155 kW e una coppia pari a 350 Nm. I tre serbatoi, posizionati nella sottostruttura con una capacità complessiva di 4,5 chilogrammi di idrogeno, permettono di percorrere circa 300 chilometri. Se necessario, l’autonomia può essere incrementata fino a 530 chilometri con l’aggiunta di un altro serbatoio nella parte posteriore.

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SU STRADA / OPEL VIVARO VAN DOPPIA CABINA

Nessuna rinuncia e ottima reputazione

PERFORMANTE CON MOTORE E CAMBIO TOP DI GAMMA, OPEL VIVARO NELLA VERSIONE DOPPIA CABINA OSPITA COMODAMENTE SEI PASSEGGERI SU DUE FILE DI SEDILI E TANTI OGGETTI NEL VANO POSTERIORE. TANTA MANEGGEVOLEZZA, SPAZIO INTERNO A VOLONTÀ, IMPOSTAZIONE AUTOMOBILISTICA DEL POSTO GUIDA E PROTEZIONE A 360 GRADI PER TUTTI GLI OCCUPANTI. CRISTINA ALTIERI MONZA

U

n veicolo che simboleggia un passaggio storico Opel Vivaro, fino alla generazione precedente a quella attuale realizzato dal marchio tedesco in collaborazione con l’Alleanza Renault-Nissan, dalla terza edizione, il modello di cui trattiamo oggi, prodotto sulla base della piattaforma EMP2 di PSA, il pianale modulare dell’impianto di Luton che, oltre a sfornare i gemelli Peugeot Ex pert, Citroën Jumpy e Toyota Proace, dà i natali a molte altre vetture, tra cui le berline 308 e 508 e i SUV 3008, 5008, C5 Aircross, DS7 Crossback e Grandland X. Presentato nella sua ultima generazione nel marzo dello scorso anno, Vivaro prima dell’acquisizione della casa di Russelsheim da parte del

gruppo francese era già presente sul mercato dal 2001 e aveva già consegnato in totale circa un milione di unità. Un’ottima reputazione quindi nel settore del trasporto merci e persone e di conseguenza un innesto interessante per PSA, già leader europeo nel segmento dei veicoli commerciali leggeri che con questa nuova edizione di Vivaro consolida ancora di più il suo peso sul mercato. E se per farlo non basta un prodotto valido ma occorre anche averne disponibilità, il Gruppo di Parigi ha per tempo ampliato la capacità produttiva del sito di produzione che oggi può sfornare 100mila Vivaro all’anno. È importante conoscere la storia di un veicolo per capirne il valore. Anche se, in questo caso, lo si riuscirebbe ad apprezzare anche senza sapere nulla di numeri e strategie di mercato. Spazioso, confortevole,

maneggevole nonostante stazza e lunghezza, performante su strada ed equipaggiato con un corredo di dispositivi di assistenza alla guida capaci di fare la differenza: questo è il nuovo Vivaro. Per la nostra prova dal mazzo abbiamo pescato una carta molto interessante, la versione doppia cabina spinta dal 2.0 turbodiesel da 177 cv con cambio automatico a 8 rapporti, l’allestimento di punta. Oltre alla nostra variante, adatta al trasporto di un numero massimo di sei passeggeri e di tanti oggetti ingombranti nel cassone, esiste la versione furgone, quella con pianale cabinato e la combi. Tre in totale le lunghezze: 4,60 metri, 4,95 m e 5,30 m, un volume di carico massimo di 6,6 metri cubi, una portata che può superare i 1.400 kg e una massa rimorchiabile che arriva a 2.500 kg. Insomma la gamma Vivaro offre

davvero una soluzione a molteplici necessità di utilizzo. E poi la maggior parte delle versioni sono alte solo 1,90 m e possono pertanto accedere ai parcheggi sotterranei, rendendo così più facili le operazioni di carico e scarico. COSTRUITO INTORNO A TE Al volante si avverte subito l’impostazione automobilistica del veicolo e la sua ottima fruibilità. Grazie alle molteplici regolazioni dei sedili, anche elettriche, al sostegno lombare e al bracciolo, il posto guida è costruito intorno al guidatore con comandi visibili e facili da raggiungere, ed è comodo come quello di una vettura. La praticità inizia prima però, dall’accesso a bordo: grandi portiere per la prima fila, quella laterale per accedere alla seconda e dop-

pia porta per il vano dietro. Davvero impagabile. Così come senza prezzo è sapere di viaggiare protetti da una tecnologia per la verità piuttosto inusuale su questo genere di veicolo: tra i dispositivi disponibili sul Vivaro ci sono il mantenimento della corsia di marcia, il riconoscimento dei cartelli stradali, l’Allerta collisione, la Frenata automatica di emergenza e il Semi-Adaptive Cruise con limitatore di velocità. Il nostro Vivaro è anche dotato di head up display, lo schermo trasparente sul cruscotto che proietta nel campo visivo del guidatore informazioni importanti come la velocità, le impostazioni di diversi sistemi di assistenza alla guida e le informazioni del navigatore. Non manca neppure la telecamera posteriore per tenere sotto controllo ciò che avviene dietro al veicolo in fase di retromarcia. L’immagine appare sul display da 7 pollici del Multimedia Radio, il sistema di infotainment compatibile con Apple CarPlay e Android Auto. A proteggere auto e occupanti ci pensano anche i sensori a ultrasuoni posteriori che rilevano l’eventuale presenza di ostacoli durante le manovre di parcheggio e tengono sotto controllo l’angolo cieco laterale. Tutti accorgimenti che costituiscono fattori importantissimi anche nel mercato delle flotte, quando evitare gli incidenti significa ridurre i costi operativi. Stesso discorso per i lunghi intervalli di servizio assicurati dal veicolo, fino a 50.000 km. Alla guida il Vivaro conferma l’impressione iniziale di robustezza e agilità. Condurlo è semplice e intuitivo, tanto in città, dove indubbiamente occorre preventivare qualche minuto in più per chiudere la pratica parcheggio, sia nei tratti più veloci, dove la direzionalità e la capacità di seguire le traiettorie si rivelano buone, anche se occorre un occhio di riguardo nella gestione dello spostamento del peso, a maggior ragione se si trasportano carichi nel cassone. Sprintoso e reattivo dunque nella versione da 177 cv, Opel Vivaro esprimerà ancora più carattere con la variante elettrica in arrivo quest’anno, un veicolo fondamentale per il brand tedesco e tutto il gruppo PSA lanciato sulla strada dell’elettrificazione e in questo caso di una coscienziosa copertura dell’argomento “ultimo miglio”.

CARTA D’IDENTITÀ Cognome: Opel Nome: Vivaro Carrozzeria: furgone a doppia cabina, sei posti (compreso il conducente), porta laterale scorrevole lato destro, radar di prossimità posteriore con telecamera. Motore: 2.0 turbodiesel da 177 cv. Carburante: gasolio. Cilindrata: 1.997 cc. Velocità max: 170 km/h. Livello ecologico: Euro 6. Cambio: automatico a 8 marce. Dimensioni (mm): lunghezza 5.309; larghezza 2.010; altezza 1.940; passo 3.275. Massa a vuoto: 1.816 kg. Dotazioni: divanetto posteriore con braccioli per 3 passeggeri, vano portaoggetti sotto il sedile, presa da 12V, agganci isoFiX, telecamera posteriore con sensore di parcheggio, bluetooth e usb, lane departure warning, riconoscimento limiti velocità, head up display. Consumi: 5,6 l/100 km (ciclo misto). Emissioni di CO2: 150 g/km. Sito produttivo: stabilimento di Luton, Regno Unito. Opel Vivaro è disponibile anche in versione furgone, pianale cabinato e combi.

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MERCEDES-BENZ VANS / ARRIVANO I NUOVI VITO ED EVITO TOURER

Upgrade di una Stella AL CENTRO DELL’ATTENZIONE NON C’È SOLO IL RINNOVATO VITO MA ANCHE IL NUOVO EVITO TOURER, CARATTERIZZATO DA UN MOTORE ELETTRICO DALL’ECCELLENTE EROGAZIONE DI COPPIA E DA UN’AUTONOMIA DI BEN 421 CHILOMETRI. GLI HIGHLIGHTS DELL’UPGRADE COMPRENDONO ANCHE LA NUOVA GENERAZIONE DI MOTORI DIESEL QUATTRO CILINDRI, POTENTI ED EFFICIENTI, DELLA FAMIGLIA

OM 654. IL RESTYLING È COMPLETATO DA NOVITÀ NEL CAMPO DELL’INFOTAINMENT E DEI SISTEMI DI ASSISTENZA NONCHÉ DA VALORIZZAZIONI RIGUARDANTI IL DESIGN.

FABIO BASILICO STOCCARDA

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alla città spagnola di Vitoria, dove viene prodotto, Mercedes-Benz Vito ha saputo sin dalla sua introduzione sul mercato configurarsi come van rappresentativo della categoria media. L’attuale terza generazione ha venduto, dal 2014 a oggi, circa 530mila esemplari in tutto il mondo. Vito è un affermato partner affidabile per i piccoli e medi imprenditori, in particolare per aziende medio-piccole che utilizzano fino a cinque veicoli. Più del 70 per cento di tutti i Vito è impiegato in questo settore. Ebbene, la Casa tedesca inserisce nel programma di sviluppo del Vito un interessante upgrade che apre un nuovo capitolo nella storia del van della Stella. Al centro dell’attenzione non c’è solo il rinnovato Vito ma anche il nuovo eVito Tourer, caratterizzato da un motore elettrico dalla valida erogazione di coppia (362 Nm) e da un’autonomia di ben 421 chilometri. Gli highlights dell’upgrade comprendono anche la nuova generazione di motori diesel quattro cilindri, potenti ed efficienti, della famiglia OM 654, incluso il propulsore top da 176 kW nel caso di immatricolazione come autovettura. Il restyling è completato da novità nel campo dell’infotainment e dei sistemi di assistenza nonché da valorizzazioni riguardanti il design. Il nuovo Vito può già essere ordinato a partire da un prezzo base di 22.598,10 Euro (IVA inclusa) relativo al Furgone in versione Worker. L’elettrico eVito Tourer arriverà in estate. Con eVito nel 2018 ed eSprinter nel 2019, Mercedes-Benz Vans ha precorso i tempi nel segmento premium per un trasporto merci commerciale a zero emissioni locali in aree urbane. Il nuovo eVito Tourer apre una nuova dimensione nel trasporto persone grazie a un’autonomia e a prestazioni di marcia all’altezza di qualsiasi compito: che si tratti di navetta alberghiera, taxi di grandi dimensioni o veicolo per ser-

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vizi di ride sharing. La catena cinematica elettrica (eATS) aziona le ruote anteriori con una potenza di picco massima di 150 kW (204 cv). Il motore elettrico, il cambio con rapporto di trasmissione fisso, l’impianto di raffreddamento e l’elettronica di potenza formano un’unità compatta. L’energia viene accumulata in una batteria agli ioni di litio montata nel sottoscocca del veicolo, in una posizione bassa e centrale che influisce positivamente sul comportamento di marcia del veicolo. Le velocità massime di 140 km/h e 160 km/h, rispettivamente della versione di serie e della versione disponibile a richiesta, assicurano la rapidità anche al di fuori del traffico urbano. Il van elettrico è equipaggiato con un caricabatteria di bordo (OBL) a corrente alternata da 11 kW raffreddato ad acqua, quindi è predisposto per la ricarica in corrente alternata (CA) a casa o presso stazioni di ricarica pubbliche. La presa di carica CCS, situata sul lato sinistro del paraurti anteriore, permette anche la ricarica in corrente continua (CC). In questo modo, grazie alla potenza di carica massima di 110 kW, la batteria di eVito Tourer può essere ricaricata dal 10 all’80 per cento presso una stazione di ricarica rapida in meno di 45 minuti. La batteria, con

una capacità utilizzabile di 90 kWh, permette un’autonomia di oltre 400 km. Grazie alla strategia di funzionamento intelligente, la batteria di eVito Tourer si ricarica anche durante la marcia. In fase di rilascio o di frenata, il movimento rotatorio meccanico viene trasformato in energia elettrica utilizzata per ricaricare la batteria ad alto voltaggio (recupero di energia). In questo processo svolge un ruolo fondamentale il conducente, che all’occorrenza può variare l’intensità del recupero di energia utilizzando gli interruttori basculanti dietro il volante. Inoltre, durante la marcia il driver può scegliere, premendo un pulsante, se privilegiare il comfort o l’autonomia selezionando uno dei tre programmi di marcia disponibili. Oltre al servizio di analisi e consulenza, Mercedes-Benz Vans offre anche soluzioni hardware per l’infrastruttura di ricarica sia che si tratti di clienti con un singolo veicolo oppure flotte. Senza contare le soluzioni di connettività offerte da Mercedes PRO connect. Il van a zero emissioni locali è disponibile in due diverse varianti di lunghezza: la versione con una lunghezza complessiva di 5.140 millimetri e la versione Extralong che arriva a 5.370 millimetri.

Con il restyling, per tutte le varianti di Mercedes-Benz Vito a trazione posteriore è disponibile il motore diesel quattro cilindri 2.0 OM 654, ottimizzato dal punto di vista dell’efficienza e del livello di emissioni, già noto dalla gamma di propulsori di Mercedes-Benz Cars. Finora la nuova generazione di motori era disponibile solo per Vito Tourer. Chi acquista un veicolo commerciale può scegliere fra le seguenti quattro varianti di potenza, qui nell’esempio di Vito Furgone: 75 kW/102 cv (270 Nm di coppia), 100 kW/136 cv (330 Nm), 120 kW/163 cv (380 Nm), 140 kW/190 cv (440 Nm). Inoltre, Vito Tourer e Vito Mixto con immatricolazione come autovettura si pongono ai vertici della categoria nella versione Vito 124 CDI con nuovo propulsore top di gamma da 176 kW/239 cv e 500 Nm di coppia. In fase di accelerazione, ai 500 Nm di coppia se ne aggiungono per breve tempo altri 30 (“overtorque”). Per la prima volta il cambio automatico 9G-TRONIC è disponibile senza limitazioni anche per tutte le varianti Vito con trazione posteriore. Il cambio, finora riservato a Vito Tourer, sostituisce il 7G-TRONIC. In combinazione con la nuova famiglia di propulsori OM 654, Vito è equipaggiato di serie con trazione

posteriore, in via opzionale con trazione integrale permanente 4x4, che consente al veicolo di muoversi con disinvoltura su qualsiasi terreno. Nella variante con trazione anteriore, Vito è disponibile con il propulsore di accesso della famiglia OM 622: questi compatti quattro cilindri con cilindrata di 1.7 litri da 75 kW/102 cv e 100 kW/136 cv sono montati in posizione trasversale e abbinati a un cambio manuale a sei rapporti. Vito è l’unico modello della sua classe disponibile in tre lunghezze, con due passi e tre sistemi di trazione. Vito Tourer è il veicolo per il trasporto di persone e beni mentre Vito Mixto rappresenta l’anello di congiunzione tra Furgone e Tourer ed è particolarmente adatto per gli spostamenti di squadre di artigiani. I clienti possono scegliere tra svariati pacchetti di equipaggiamento. Per la prima volta, a partire da ottobre 2020, Vito ed eVito Tourer potranno avvalersi del sistema di sospensioni pneumatiche Airmatic, che adatta l’assetto alle circostanze di guida. Per il nuovo Vito, il sistema sarà disponibile per tutte le varianti con immatricolazione come autovettura in combinazione con il motore OM 654. Brake Assist attivo, Distronic (sistema di assistenza attivo alla regolazione della distanza) e specchietto retrovisore interno digitale portano da 10 a 13 i sistemi di assistenza e di sicurezza disponibili per il nuovo Vito. I designer hanno modificato il caratteristico look dinamico di Vito. Ora il van si riconosce dalla griglia del radiatore riconfigurata. La Stella Mercedes è posizionata al centro della griglia del radiatore e circondata da tre lamelle zigrinate di colore nero. Inoltre, per tutti i Vito è disponibile a richiesta una griglia del radiatore cromata, nella quale risultano cromate anche le lamelle. È stato rinnovato anche l’abitacolo con l’inserimento di eleganti elementi di design e nuove funzionalità.

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MERCEDES-BENZ VANS / IL NUOVO MARCO POLO ACTIVITY SEGUE IL RINNOVAMENTO DEL VITO

Funzionalità illimitata FABIO BASILICO

SI RINNOVA IL MODELLO D’INGRESSO DELLA GAMMA

MARCO POLO, CHE COMPRENDE TRE MODELLI ACTIVITY, HORIZON E IL VEICOLO BASATO SU CLASSE V - DISTRIBUITI IN OLTRE 20

ROMA

MERCATI IN TUTTO IL

A

nche nel settore dei veicoli multifunzionali, Mercedes-Benz Vans implementa il rinnovamento della gamma Vito. Il nuovo Marco Polo Activity è il veicolo ideale per l’utilizzo quotidiano in città e la gita fuori porta del fine settimana. Il veicolo compatto per il tem po libero della Stella è per la prima volta offerto nella ver sione da 176 kW/239 cv, nuova motorizzazione top di gamma che eroga una coppia massima di 500 Nm, mentre in fase di accelerazione sono temporaneamente disponibili ulteriori 30 Nm (overtorque). Con il restyling, vengono man tenute le seguenti varianti di potenza: 250d da 140 kW/190 cv, 220d da 120 kW/163 cv, 200d da 100 kW/136 cv e 170d da 75 kW/ 102 cv. La motorizzazione di ingresso 170d, dotata del diesel quattro cilindri OM622, è disponibile in combinazione con la trazione anteriore e il cambio manuale a 6 marce. Le altre motorizzazione sono offerte con cambio automatico 9GTRONIC e trazione posteriore; disponibile anche la trazione integrale. Il motore diesel quattro cilindri OM654 risulta particolarmente efficiente nei consumi e con emissioni bassissime. Come quello montato sulla Classe E e sulle ultime vetture della Stella, è il miglior motore diesel sul mercato, con camera di combustione e pistoni di nuova concezione, ricircolo dei gas di scarico dinamico a più vie e post-trattamento dei gas di scarico in prossimità del motore. Da ottobre 2020 sarà disponibile il sistema di sospensioni pneumatiche Airmatic, una peculiarità nel segmento. Airmatic non solo porta con sé ulteriori vantaggi a livello di consumi, ma aumenta anche il comfort di marcia sia su strade extraurbane irregolari sia su autostrade lineari. Tramite l’in-

MONDO. DA OTTOBRE 2020 SARÀ DISPONIBILE IL SISTEMA DI SOSPENSIONI PNEUMATICHE AIRMATIC E LO SPECCHIETTO RETROVISORE INTERNO DIGITALE. IL COMPATTO ACTITVITY È PER LA PRIMA VOLTA OFFERTO NELLA VERSIONE DA 176 KW/239 CV, NUOVA MOTORIZZAZIONE TOP DI GAMMA CHE EROGA UNA COPPIA MASSIMA DI

500 NM. terruttore Dynamic Select nella consolle centrale, il conducente può scegliere velocemente tre diversi programmi di marcia. Con un programma, il veicolo si solleva fino a 35 millimetri, a una velocità fino a 30 km/h. Con la nuova generazione di Marco Polo Activity, il numero dei sistemi di sicurezza e assistenza a bordo aumenta, passando dagli attuali 10 a 13. Per la prima volta, è disponibile il Brake Assist attivo, il dispositivo che riconosce l’eventuale pericolo di una collisione con il veicolo che precede, emettendo innanzitutto un segnale di avvertimento visivo e acustico. Se il conducente reagisce, il sistema di assistenza genera una pressione frenante adeguata alla specifica situazione; se, al contrario, il guidatore non reagisce, il sistema resta attivo per supportare eventuali manovre improvvise finalizzate a evitare un impatto o le frenate. Nel traffico urbano, il Brake Assist attivo è in grado di reagire in presenza di veicoli fermi o di

pedoni che attraversano la strada. Un’altra novità è rappresentata dal Distronic, il sistema di assistenza attivo alla regolazione della distanza, in grado di mantenere quella impostata dal conducente rispetto al veicolo che precede, rendendo per esempio meno gravoso il traffico stop-and-go. Il sistema accelera autonomamente e frena con la metà della potenza frenante per rispettare la distanza di sicurezza. Se il sistema riconosce che occorre una frenata più forte, il conducente viene avvisato con segnali visivi e acustici, in modo che possa frenare il veicolo in caso di necessità. Sempre a partire da ottobre sarà disponibile un’altra novità: lo specchietto retrovisore interno digitale. Una telecamera HDR nel lunotto trasmette quanto accade dietro il veicolo al display dello specchietto. In questo modo, si garantisce una visuale senza limiti anche quando il bagagliaio è carico fin sotto il tetto. Tramite il consueto interruttore a bilico antiabbaglia-

mento, lo specchietto retrovisore interno digitale passa dall’immagine della telecamera alla vista analogica, consentendo al conducente di guardare all’interno dell’abitacolo. All’esterno, la nuova generazione è riconoscibile, tra l’altro, per la griglia del radiatore dal nuovo design, combinata con i paraurti verniciati. La Stella Mercedes è sistemata al centro della griglia del radiatore ed è incorniciata da tre lamelle zigrinate di colore nero. La mascherina del radiatore è disponibile a richiesta in look cromato. Il modello offre la ricezione radio digitale (DAB+) e i sistemi infotainment Audio 30 e Audio 40 offrono un touchscreen da 7 pollici con integrazione per smartphone tramite Apple CarPlay e Android Auto. Altri preziosi dettagli all’interno sono le nuove bocchette di aerazione in uno sportivo look a turbina. Disponibile dal 2017, la famiglia Marco Polo comprende tre modelli, distribuiti in oltre 20

mercati in tutto il mondo: Marco Polo Activity, basato su Vito, è il modello d’accesso nella famiglia Marco Polo e si contraddistingue soprattutto per l’elevata molteplicità di varianti a livello di motore e trazione e per la massima variabilità all’interno. Per quanto riguarda la dotazione di sedili, si va dai cinque posti di serie ai sette. Per la notte si può ricorrere al letto integrato nel tetto sollevabile o al sedile tre posti/divanetto. Marco Polo Horizon, anch’esso basato su Vito, è versatile per quanto riguarda la configurazione dei sedili e offre fino a cinque posti letto. Il modello di punta, il Marco Polo basato su Classe V, si è già rinnovato da qualche mese e completa la famiglia degli autocaravan e veicoli compatti per il tempo libero di Mercedes-Benz. Il modello offre di serie spazio per quattro persone ed è dotato di blocco cucina e armadietto portabiti, oltre al sedile/divanetto. Tutto quello che serve per vivere le emozioni del leisure time.

Nuovo record di vendita con oltre 438mila veicoli commeriali venduti, il 4 per cento in più

I VAN DELLA STELLA VINCONO LE SFIDE DEL MERCATO I

n un contesto difficile, nel 2019 Mercedes-Benz Vans ha raggiunto un nuovo record a livello di Gruppo, registrando la vendita di 438.400 veicoli commerciali (+4 per cento). Il fatturato ha avuto un andamento positivo, arrivando a quota 14,8 miliardi di euro. L’anno scorso la direzione operativa ha preso decisioni determinanti per garantire in futuro il successo sostenibile di Mercedes-Benz Vans. “Per noi, il 2019 è stato un anno ricco di sfide - ha dichiarato Marcus Breitschwerdt, Direttore di Mercedes-Benz Vans (nella foto) Sono quindi ancora più contento che, con i nostri straordinari prodotti, abbiamo registrato un aumento delle vendite per il settimo anno consecutivo. Lo scorso anno non solo abbiamo lanciato sul mercato con successo la nuova Classe V e presentato la EQV, ovvero la nostra prima monovolume full electric, ma abbiamo anche festeggiato l’inizio della produzione di eSprinter e potenziato ulteriormente l’offerta dei nostri servizi legati alla connettività. Abbiamo inoltre preso deci-

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sioni determinati per riprendere la strada del successo. Tra queste, la rielaborazione della gamma dei nostri prodotti, oltre alla creazione di una squadra dedicata alla nostra trasformazione (Boost Transformation Office), che insieme al management darà una forte spinta al cambiamento”. Con l’iniziativa Boost legata all’efficienza e alla trasformazione, che ha preso il via a inizio 2019 in Mercedes-Benz Vans, sono già stati fatti i primi importanti passi. Per radicare ancora di più l’iniziativa, con il Boost Transformation Office è stata creata, a inizio febbraio 2020, un’organizzazione specifica con tre colonne portanti: Performance, Strategy e Transformation (ovvero prestazioni, strategia e trasformazione). In Boost Performance, l’attenzione è concentrata sull’ottimizzazione dei costi, mentre Boost Strategy ruota intorno al nuovo orientamento di Mercedes-Benz Vans in relazione alla strategia per prodotti, sostenibilità e settore operativo. Boost Transformation si concentra invece nel cambiamento culturale.

Sono appena sta ti presentati al pubblico i modelli rielaborati Mercedes-Benz Vito ed eVito Tourer. Dall’introduzione dell’attuale modello a settembre 2014, sono già stati venduti oltre 508.000 esemplari di Vito a livello globale, in oltre 100 Paesi in tutto il mondo. Vengono prodotti a Vitoria (Spagna) e, per il mercato cinese, presso la joint venture cinese Fujian Benz Automotive Co. Ltd. (FBAC) a Fu zhou. Per il mercato statunitense, Vito viene realizzato con il nome Metris a Charleston (Carolina del Sud). Citan, usato per i servizi di distribuzione nelle aree urbane e prodotto a partire dal 2012, si colloca nel segmento degli small van. Mercedes-Benz Vans rinnova il suo impegno in questo segmento insieme alla proficua alleanza con Renault-Nissan-Mitsubishi che proseguirà con il successore di Citan, che sarà offerto anche nella variante elettrica. Con eDrive@VANs, Mercedes-Benz Vans accelera l’elettrificazione della sua gamma di prodotti con una serie di motori elettrici a zero emis sioni locali, dando così un importante contributo alla mobilità sostenibile nella distribuzione delle merci e nella circolazione delle persone.

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SU STRADA / RENAULT TRAFIC MY19 SPACECLASS L2

Al lavoro nella suite privata

IL BUSINESS LOUNGE DEL MARCHIO FRANCESE È SBARCATO SUL MERCATO NEL 2018 ALL’INSEGNA D’INTERNI RAFFINATI, SPAZIO, COMFORT E MASSIMA MODULARITÀ. DALL’ANNO SCORSO SI PROPONE A LISTINO CON IL NUOVO PROPULSORE DI MASSIMA POTENZA ABBINATO AL CAMBIO AUTOMATICO EDC. NELLA VERSIONE PASSO LUNGO OSPITA OTTO PERSONE COMPRESO IL CONDUCENTE E ABBONDANTE SPAZIO (6 MC) PER I BAGAGLI. AUTENTICA CHICCA IL TAVOLINO CENTRALE. MAX CAMPANELLA BORSO DEL GRAPPA

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n produzione sin dal 1981, erede del mitico Renault Estafette, rimasto nel listino dei commerciali con la losanga per quasi 22 anni, Trafic è il veicolo medio del costruttore francese, posizionato com’è tra Kangoo, entry level della gamma dei furgoni, e il fratello maggiore Master. Nell’aprile dell’anno scorso in Francia, al Technocenter di Guyancourt, nei pressi di Parigi, Renault ha presentato la quarta generazione dei suoi veicoli professionali, avviando un’autentica rivoluzione che, partendo dal restyling del pickup Alaskan e passando dal rinnovo del medio e del grande della famiglia, porterà quest’anno nel segmento dei piccoli allo sbarco sul mercato del nuovo Kangoo, le cui linee e innovazioni abbiamo visto in anteprima a Guyancourt con l’esposi-

zione del Kangoo Z.E. Concept. Quella che abbiamo messo alla prova nel percorso da Monza alla provincia di Treviso è la versione SpaceClass del Trafic, arrivata sulle strade italiane nel 2018, dopo la presentazione ufficiale a fine 2017, rinnovata nella gamma di motori l’anno scorso con la variante My19. Già declinato nelle versioni passenger, SpaceClass si colloca al top della gamma media, come veicolo capace di trasportare fino a otto persone, dal design esclusivo (esterno e interno) e dotato di tutti i comfort che richiedono oggi aziende di noleggio con conducente, hotel e agenzie turistiche per il loro servizio di navette vip. Il nostro compagno di viaggio dalla Brianza a Borso del Grappa è il veicolo L2 da 5.399 mm di lunghezza, alto di gamma rispetto al fratello minore L1 da 4.999 mm. I propulsori disponibili appartengono alla collaudata fami-

CARTA D’IDENTITÀ Cognome: Renault. Nome: Trafic My19 SpaceClass. Carrozzeria: monovolume per trasporto persone, otto posti (compreso il conducente), porta laterale scorrevole in vetro lato sinistro, radar di prossimità anteriore e posteriore con camera, pack R-Link. Motore: Blue dCi 170 quattro cilindri in linea, EDC S&S. Carburante: gasolio. Coppia: 380 Nm. Cilindrata: 1.997 cc. Velocità max: 175 km/h. Accelerazione 0-100 km: 12,4 sec. Livello ecologico: Euro 6d. Cambio: manuale a 6 marce. Dimensioni (mm): lunghezza 5.399; larghezza 1.956; altezza 2.460; passo 3.500. Massa a vuoto: 2.247 kg. Dotazioni: chiusura centralizzata selettiva con chiave e touch per chiusura-apertura, specchietti retrovisori esterni regolabili elettricamente e riscaldabili, climatizzatore automatico anteriore, climatizzatore e riscaldamento manuale posteriore, computer di bordo, sterzo elettroidraulico, controllo della velocità di crociera, sistema di assistenza al parcheggio “park assist”, fari full led. Consumi: 7,0 l/100 km (ciclo misto). Emissioni di CO2: 142 g/km. Sito produttivo: stabilimento di Kocaeli, in Turchia.

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distingue dal resto della famiglia Trafic per la firma luminosa (day running light led) a forma di L e per il badge personalizzato SpaceClass. A bordo vetri oscurati e esclusivi dettagli in nero lucido, che ritroviamo nei retrovisori esterni, nelle maniglie delle porte, nelle protezioni laterali inferiori, nella maniglia del portellone posteriore e nella fascia porta-targa, fanno respirare un’atmosfera d’indubbio comfort, accentuata da particolari che, per chi viaggia tanto e nel lungo raggio, sono tutt’altro che secondari. Un esempio? Il bracciolo al sedile di conducente e passeggero. La posizione di guida è quella nota del Trafic: rialzata per dominare la strada e agevolare la guida, ci consente l’accesso agevole al display integrato da 7” per l’utilizzo del sistema multimediale R-Link Evolution, con connettività bluetooth e mp3, e del navigatore satellitare. L’abitacolo si dimostra funzionale e raffinato, con dotazioni tecnologiche e di facile utilizzo: due offerte di sistemi multimediali e di navigazione, retrocamera di parcheggio, compatibilità con Android auto sul nuovo R-Link Evolution, connettività Bluetooth e MP3, due porte USB che consentono di ricaricare tutti gli apparecchi elettronici, climatizzazione

Design elegante, Renault Trafic MY19 Spaceclass è navetta ideale per chi viaggia per affari.

glia di motori diesel twin-turbo della Losanga: Energy 1.6 dci da 125 cv o da 145 cv, Euro VI, abbinati a un cambio manuale a sei marce. L’anno scorso, con l’edizione My19, al suo debutto l’ultimo arrivato: il potente 170 cv con cambio automatico EDC e Start & Stop. È lui ad accompagnarci nel percorso di prova, in tragitto autostradale e parte statale e cittadino. PER LE CITTÀ INTASATE Con fari full led, calandra con inserti cromati, cerchi in lega da 17” Cyclade diamantati e quel colore grigio cometa certamente questo Trafic non passa inosservato. Nell’elegante variante SpaceClass è dedicato innanzitutto a chi viaggia per affari: nei tragitti, spesso frequenti e caratterizzati

dalle lunghe attese del traffico urbano, dalla sede di lavoro all’aeroporto e ritorno, rappresenta un vero e proprio ufficio viaggiante, per mettere a frutto quei momenti di “perdite di tempo” dovuti agli spostamenti nelle aree delle città più intasate. Grazie al tavolino centrale rotondo estraibile, in qualche minuto di pausa trasformiamo la cabina in una sala riunioni attrezzata, con prese usb e luci a led: una vera e propria suite privata, che consente di lavorare riparati dai vetri oscurati, in un ambiente con ottimo comfort termico grazie al climatizzatore e al riscaldamento, regolabili dallo spazio passeggeri. Tra divanetti e sedili scorrevoli e girevoli le configurazioni possibili sono oltre cinquanta, dall’ufficio mobile al mezzo d’avventura con posto letto per due. All’esterno il nuovo veicolo si

automatica anteriore. Nel vano adibito ai passeggeri, Trafic SpaceClass è dotato di divanetti ergonomici con molteplici regolazioni (schienale, braccioli, ecc.) per offrire il massimo comfort. Tra le molteplici novità, equipaggiamenti personalizzati con sei luci di lettura a LED e prese da 220V300W e 12 V rendono questo Trafic un vero e proprio ufficio viaggiante. Oltre a consentire il viaggio di otto passeggeri, Trafic offre un bagagliaio molto spazioso: abbassando tutti i sedili, SpaceClass L2 dispone di uno spazio per i bagagli pari a 6 mc. Viene prodotto a Sandouville, sito dalle cui linee nasce anche Fiat Talento e che rappresenta la piattaforma produttiva per il nuovo medio Mitsubishi per i mercati di Austria e Nuova Zelanda e per il Nissan NV 300.

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GROUPE PSA / ENEL X PARTNER IN ITALIA PER L’INSTALLAZIONE DEI TERMINALI DI RICARICA

Più facile l’accesso all’energia ENEL X, LA BUSINESS LINE INNOVATIVA DEL GRUPPO ENEL, DIVENTA PARTNER STRATEGICO DI GROUPE PSA ITALIA PER L’INSTALLAZIONE DEI TERMINALI DI RICARICA DEI VEICOLI ELETTRICI DELLA GAMMA FRANCESE E QUINDI PER FACILITARNE L’ACQUISTO E L’INSTALLAZIONE DA PARTE DEI CLIENTI. CON BUSINESS LINE DEL GRUPPO ENEL X SONO STATE STUDIATE TRE SOLUZIONI DI RICARICA PERSONALIZZATE: IL PACCHETTO HOME IN AMBITO PRIVATO, QUELLO STREET IN AMBITO PUBBLICO E IL FULL RECHARGE COMPRENSIVO DI TUTTE E DUE I SERVIZI. VALENTINA MASSA MILANO

È

Enel X il partner consigliato per l’Italia scelto da Groupe PSA per l’installazione dei terminali di ricarica dei veicoli elettrici della gamma francese e quindi facilitarne l’acquisto e l’installazione da parte dei clienti. Altri partner sono stati selezionati in altri Paesi europei. “Una delle grandi priorità di Groupe PSA è offrire un’esperienza unificata senza ostacoli a tutti i nostri clienti B2B e B2C interessati ai veicoli elettrici o ibridi ricaricabili - dichiara Alexandre Guignard, Direttore della Business Unit Low Emission Vehicles di Groupe PSA Grazie a questi partenariati, i nostri clienti potranno accedere a un servizio dedicato per l’acquisto e l’installazione dei loro terminali di ricarica, nonché le relative formalità amministrative e richieste di sovvenzioni”. Groupe PSA e i suoi partner consigliati propongono le seguenti soluzioni complete: soluzioni di ricarica autorizzate da PSA disponibili come accessori; un punto di contatto unico per tutti i clienti di Groupe PSA; la possibilità per i clienti di effettuare una revisione online al fine di confermare la fattibilità dell’installazio-

ne; l’installazione di terminali di ricarica da parte di esperti qualificati; un call centre e un servizio assistenza. Rendere la mobilità elettrica accessibile e vantaggiosa per tutti. È l’obiettivo della partnership tra

Groupe PSA Italia ed Enel X, grazie alla quale chi sceglie un veicolo elettrico o ibrido potrà usufruire di soluzioni di ricarica personalizzate in base alle proprie esigenze di guida. Enel X, la business line innovati-

va del Gruppo Enel, diventa quindi un partner strategico di Groupe PSA Italia mettendo a disposizione tutto il suo know how tecnologico per sfruttare al meglio gli enormi vantaggi che le vetture elettrificate di nuova generazione dei brand Peugeot, Citroën, DS Automobiles e Opel portano allo sviluppo del mercato dell’elettrico in Italia. Gaetano Thorel, Direttore Generale di Groupe PSA Italia, esprime la sua piena soddisfazione per l’accordo: “Grazie alla collaborazione con Enel X, offriamo ai clienti italiani di Groupe PSA un servizio completo, trasparente ‘chiavi in mano’ con piani di ricarica che rendono ancora più facile abbracciare la mobilità a zero emissioni. Ancora una volta Groupe PSA si conferma leader nella declinazione di una mobilità elettrificata, sostenibile e accessibile”. Alessio Torelli, Responsabile di Enel X Italia, commenta: “La mobilità elettrica sta entrando in una fase di grande diffusione e già oggi rappresenta l’unica alternativa per muoversi su quattro o due ruote nel pieno rispetto dell’ambiente. Grazie alla partnership con PSA proponiamo a tutte le persone che sceglieranno di guidare elettrico le migliori so-

CITROËN / BERLINGO SUPERA IL TETTO DELLE DUECENTOMILA UNITÀ

Traguardo davvero eloquente

luzioni su misura per la ricarica in ambito domestico e pubblico”. Con Enel X sono state studiate tre soluzioni di ricarica personalizzate: il pacchetto Home in ambito privato, quello Street in ambito pubblico e il Full Recharge comprensivo di tutte e due i servizi. L’accordo prevede inoltre l’installazione di 800 punti di ricarica presso la rete dei dealer di Groupe PSA Italia, la prima a livello europeo a essere interamente elettrificata, e l’integrazione del servizio Free2Move di Groupe PSA all’interno del network e-Mobility di Enel X. Tale sinergia è stata resa possibile grazie all’abilitazione tecnologica fornita della piattaforma Hubject, che consentirà ai clienti di accedere facilmente alle colonnine di ricarica pubblica di Enel X attraverso l’app di Free2Move. La diffusione degli ultimi modelli 100 per cento elettrici dei differenti marchi di Groupe PSA, unitamente alle versioni ibride plug-in, è legata al numero di punti di carica disponibili. Ad oggi, sono circa 9.300 quelli pubblici installati da Enel X su tutto il territorio italiano e il numero è destinato a crescere grazie al piano di investimenti per la realizzazione di una infrastruttura capillare e tecnologicamente avanzata.

LA TERZA GENERAZIONE DEL VEICOLO D’ACCESSO ALLA GAMMA DI FURGONI, LANCIATO NEANCHE UN ANNO E MEZZO FA, REGISTRA GIÀ OLTRE 200MILA VENDITE A LIVELLO MONDIALE. NEL

LINO SINARI MILANO

2019 IN EUROPA HA

D

al suo lancio, avvenuto a settembre 2018, la terza generazione di Berlingo totalizza già oltre 200mila vendite (di cui quasi 150mila nel 2019) tra Berlingo Van, furgone di minori dimensioni della gamma di veicoli commerciali del Double Chevron, e Berlingo vettura. Dati che lo portano al secondo posto tra i modelli più venduti da Citroën nel mondo dopo C3. Veicolo di riferimento in Europa per la Casa francese, nel 2019 rappresenta il 16 per cento di quota nel suo segmento, con i due terzi delle immatricolazioni nella versione commerciale e un terzo in versione autovettura. Il successo commerciale di questa generazione di Berlingo contribuisce ampiamente alla dinamica di Citroën, che registra la maggiore cre-

CONQUISTATO LA QUOTA DEL

16 PER CENTO NEL SUO SEGMENTO ( VETTURE E VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI), CONTRIBUENDO ALLA DINAMICA DEL

DOUBLE CHEVRON CHE, SULL’ANNO, HA SIGLATO LA CRESCITA MAGGIORE ALL’INTERNO DELLA TOP 12 DEI COSTRUTTORI.

scita nella top 12 dei costruttori in Europa nel 2019. Forte del comfort di bordo, di una progettazione intelligente e tecnologie di assistenza alla guida, la terza generazione di Berlingo conferma il suo successo attraverso un ricco mix di vendite. Per Berlingo Van quasi una vendita su quattro riguarda le versioni più equipaggiate Driver e Worker; circa l’80 per cento dei modelli dispone di Cabina Extenso (tre posti anteriori); quasi un modello su quattro è dotato di Surround Rear Vision (sistema di sorveglianza dell’ambiente esterno posteriore e laterale del veicolo, lato passeggero, con riproduzione su un display 5” al posto del retrovisore interno). Da sempre simbolo di versatilità e praticità, Citroën Berlingo resta un modello di riferimento per spazio a bordo e funzionalità. Modularità, capacità di carico, accessibilità sono alcune delle ca-

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ratteristiche che lo rendono veicolo ideale per professionisti, famiglie e sportivi che devono trasportare attrezzature molto voluminose. La gamma motori di Citroën Berlingo, rispettosa della normativa Euro 6.2, offre prestazioni e nel contempo consumi ed emissioni ridotte. Accanto alle due versioni diesel, rappresentate dai motori BlueHDi S&S da 100 e da 130 cv, quest’ultima anche con cambio automatico a otto rapporti, la gamma benzina è composta dal PureTech 110 S&S e dal PureTech 130 S&S, abbinato al cambio automatico EAT8, disponibile su tutte le versioni. Un motore moderno, a iniezione diretta, dotato di filtro antiparticolato GPF (per quattro anni consecutivi vincitore dell’ambito premio Engine of the Year), dal carattere molto vivace, capace di offrire ottime prestazioni, consumi ridotti e una grande fluidità di guida.

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MAN / IL COMPETITIVO PREZZO DELL’ETGE RIDUCE LA DISTANZA DALL’EQUIVALENTE DIESEL

Il furgone elettrico diventa conveniente AUMENTARE LA COMPETITIVITÀ DELLE SOLUZIONI ELETTRICHE VUOL DIRE ANCHE RENDERE MENO ONEROSO L’ACQUISTO DI UN VEICOLO ZERO EMISSION. E’ QUELLO CHE HA FATTO MAN TRUCK & BUS ITALIA CHE PROPONE SUL MERCATO L’ETGE AL PREZZO DI 53.990 EURO RIDUCENDO SENSIBILMENTE LA DISTANZA, IN TERMINI DI TOTAL COST OF OWNERSHIP, DALL’EQUIVALENTE MODELLO CON MOTORE DIESEL. A DISPOSIZIONE DEI CLIENTI ANCHE L’INTERESSANTE SOLUZIONE DEL NOLEGGIO. MICHELE S. ALTIERI DOSSOBUONO

A

umentare la competitività delle soluzioni elettriche vuol dire an che rendere meno oneroso l’acquisto di un veicolo zero emission. È quello che ha fatto MAN Truck & Bus Italia che propone sul mercato l’eTGE al prezzo di 53.990 euro riducendo sensibilmente la distanza, in termini di Total Cost of Ownership, dall’equivalente modello con motore diesel. Ogni volta che si parla dei propulsori elettrici e della loro redditività futura, viene spesso sottolineato che i prezzi unitari delle batterie diventeranno più economici con l’aumento delle quantità prodotte. Lo stesso dovrebbe valere per i prezzi dei veicoli. Tuttavia, affinché le quantità prodotte aumentino, al cliente deve essere offerto un veicolo in grado di poter essere paragonato alla sua controparte a gasolio in termini di redditività. Per favorire questo processo, MAN Truck & Bus ha reso più competitivo il prezzo del suo furgone elettrico eTGE. Un prezzo più vantaggioso, costi operativi più bassi in particolare in termini di ricarica e manutenzione, rendono eTGE una valida alternativa al modello equiva-

lente con motore diesel. Il nuovo prezzo di listino del TGE 3.140 elettrico è di 53.990 euro. MAN Truck & Bus Italia propone ai propri clienti sia la possibili-

tà di acquistare il veicolo a un prezzo concorrenziale sia l’interessante soluzione del noleggio. Il MAN eTGE si rivolge ai clienti che operano prevalentemente in ambito urba-

no, come corrieri, commercianti, rivenditori e operatori per la gestione dei servizi municipali. Per tutte queste applicazioni urbane, MAN propone al mercato il proprio furgone

elettrico come valido partner per svolgere il lavoro senza emissioni nocive e in modo silenzioso. La versione 100 per cento elettrica del furgone TGE è disponibile nella configurazione da 3,5 tonnellate con tetto alto (L3) e un volume di carico di 10,7 mc. La ricarica viene effettuata tramite wallbox a CA da 7,2 kW e richiede circa cinque ore e mezzo. Se il punto di ricarica è a corrente continua, con presa di carica combinata e potenza di 40 kW, la ricarica dell’80 per cento della batteria richiede 45 minuti al massimo. Con un’adeguata manutenzione la perdita di capacità della batteria, dopo circa duemila cicli di ricarica, è soltanto del 15 per cento. Il vantaggioso prezzo d’acquisto, un equipaggiamento ricco e una garanzia di 8 anni per la batteria sono argomenti importanti per aiutare i clienti a compiere un primo importante passo nel mondo della mobilità elettrica. Per dare supporto e accompagnare i clienti nel passaggio a questa tecnologia MAN Truck & Bus ha costituito un team di consulenti specializzati, denominato Transport Solutions, il cui compito è quello di trovare soluzioni di trasporto personalizzate e altamente redditizie per le aziende.

MAN / LA RETE SI PREPARA A GESTIRE I VEICOLI ELETTRICI SULLA GAMMA TGE

Porte aperte alle zero emission

PER RISPONDERE ALLE FUTURE ESIGENZE DI MANUTENZIONE E RIPARAZIONE DEI VEICOLI ELETTRICI, LA RETE DI

PIETRO VINCI DOSSOBUONO

ASSISTENZA MAN HA

I

tecnici della Rete MAN sono pronti a gestire i veicoli elettrici. MAN Truck & Bus Italia ha iniziato, lo scorso novembre, la commercializzazione del furgone elettrico eTGE. Il veicolo è stato accolto positivamente dai clienti, interessati a intraprendere un’attività di consegna senza e missioni nocive all’interno dei centri urbani. L’impegno del Leone nei confronti dei propri clienti non si limita alla vendita del veicolo elettrico ma comprende il proporsi come valido partner di ciascuna azienda attraverso il supporto e la consulenza tecnica nell’assistenza e nella manutenzione di questa nuova tipologia di prodotto. Per rispondere alle future esigenze di manutenzione e riparazione dei veicoli elettrici, la Rete di assistenza MAN ha iniziato un processo di adeguamento delle

INIZIATO UN PROCESSO DI ADEGUAMENTO DELLE PROPRIE OFFICINE AGLI STANDARD STRUTTURALI RICHIESTI DALLA NORMATIVA E ANCHE UNA ATTIVITÀ DI FORMAZIONE SPECIFICA PER IL PROPRIO PERSONALE TECNICO. LA CONCESSIONARIA

NORD DIESEL DI TAVAGNACCO, IN PROVINCIA DI UDINE, HA DA POCO OTTENUTO LA CERTIFICAZIONE E-MOBILITY.

pro prie officine agli standard strutturali richiesti dalla normativa e anche una attività di formazione specifica per il proprio personale tecnico. La concessionaria MAN Nord Diesel di Tavagnacco, in provincia di Udine, ha da poco ottenuto la certificazione e-Mobility che le consente di poter gestire, nell’apposita area dedicata dell’officina, dove è presente anche una strumentazione tecnica specifica, la manutenzione e la riparazione del prodotto elettrico MAN. In officina sono autorizzati a intervenire sul prodotto elettrico solo i mec-

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MAN

canici che hanno svolto una formazione tecnica sul veicolo eTGE e sulla manutenzione con alto voltaggio e che hanno ottenuto una certificazione di idoneità. Gli sforzi intrapresi dalla Rete MAN per adattare le officine agli standard necessari per gestire il prodotto elettrico sono un’ulteriore dimostrazione dell’impegno e dell’approccio responsabile del costruttore tedesco nei confronti dell’ambiente e dell’impegno profuso per proporre al mercato nuove soluzioni di trasporto efficienti e senza emissioni in piena sintonia con le esigenze dei clienti.

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GEMA / L’AMMINISTRATORE DELEGATO ALESSANDRO

Progetto Gravity: “Diamo

MAX CAMPANELLA CAMPI BISENZIO

A

l volante di un furgone di piccole dimensioni, l’autista si ferma una volta raggiunta la destinazione. È un corriere, o co munque effettua consegne: il vano di carico è stipato di articoli da consegnare per l’intera giornata. Dovrebbe scendere dal veicolo, aprire la portiera laterale o quelle posteriori, mettersi alla ricerca dell’articolo giusto per quella destinazione, entrare nel vano per quanto possibile - piegandosi o allungandosi per raggiungere il pacco da consegnare. Richiudere portiere e veicolo ed effettuare la consegna. Con lo scaffale Gravity di GEMA lo scenario è completamente diverso: l’autista resta nella cabina; dietro di sé, sul lato destro, trova uno spor tellino, lo apre e uno scaf fale gli “porge” un contenitore, dal quale il corriere preleva l’articolo da consegnare. Una volta prelevato, certo di aver preso quello giusto, richiude lo sportellino ed effettua la consegna. Geniale, no? È il “progetto Gravity” che la toscana GEMA sta presentando alle aziende maggiormente interessate a questo tipo di attività, da Poste Italiane ad Amazon passando per tutti i corrieri che effettuano consegne last mile. “Abbiamo incrociato - spiega Alessandro Lulli, Amministratore delegato GEMA - la mia esperienza nelle linee dell’industria automotive con la competenza del nostro responsabile tecnico Giancarlo Camellini, al quale ho affidato le mie idee contando sulla sua estrema capacità di renderle concrete”. Nell’industria automotive gli scaffali a gravità sono una realtà consolidata: l’operatore non deve andare a prendere ciò che gli occorre, ma assembla prodotti e utilizza attrezzi che arrivano in cassette a gravità. “Abbiamo trasferito questo know-how - aggiunge Lulli - al mondo del trasporto professionale. Abbiamo pensato al driver, che unisce in sé le mansioni di consegnatario, con l’obiettivo che debba muoversi il meno possibile e

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che si muova in sicurezza: non dovendo uscire dall’abitacolo riduce il rischio di essere investito, con meno problemi per lui e meno costi per la sua azienda e per l’intera collettività. Le aree più difficili del vano di carico sono quelle posizionate alle spalle delle guidatore per la difficoltà di accedervi: che si entri dalla porta laterale o usando le porte posteriori, l’accesso è difficoltoso. Se invece è l’oggetto da consegnare a raggiungere il guidatore il problema è risolto in partenza”. Il “progetto Gravity” è qualcosa di più che un prodotto in fase di test. GEMA l’ha presentato a Vallelunga nel corso di un evento organizzato da Poste Italiane per scoprire le novità sul mercato in fatto di allestimenti. Gravity era montato su Fiat Fiorino, Volkswagen Caddy, Mercedes-Benz Citan ma anche sul medio Ford Tran-

sit Custom. “Gravity - precisa Lulli dà il meglio di sé in termini di sicurezza e comfort nei veicoli di minori dimensioni, il cui vano di carico non consente all’operatore di entrare comodamente, ad esempio di starvi in piedi come avviene in un furgone grande”. Il feedback dei costruttori di veicoli è stato immediatamente positivo, perché Gravity viene installato senza compromettere in alcun modo il veicolo. “Non occorre praticare alcun foro - afferma il Ceo - e non incide sull’aerodinamica né sulle caratteristiche di efficienza: il veicolo resta integro, Gravity viene installato lungo i filetti originali del mezzo. Una volta esaurita la sua mission nelle consegne l’allestimento può essere smontato e il veicolo dedicarsi ad altri lavori”. Gravity non sfrutta tutta la lunghezza del mezzo: lo scaffale alloggia GEMA sta presentando il “progetto Gravity” alle aziende del settore distribuzione e ai corrieri delle consegne last mile.

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LULLI ANNUNCIA UNA NOVITÀ RIVOLUZIONARIA

peso a sicurezza e comfort” L’ALLESTITORE TOSCANO TRASFERISCE AL TRASPORTO PROFESSIONALE UN KNOWHOW GIÀ IN USO NELLE LINEE PRODUTTIVE DEL SETTORE AUTOMOTIVE, DOVE L’OPERATORE ATTENDE CHE ARRIVI UNO “SCAFFALE A GRAVITÀ” A PORTARGLI L’ATTREZZATURA OCCORRENTE PER IL SUO LAVORO. GRAVITY FUNZIONA ALLO STESSO MODO: L’AUTISTA APRE UNO SPORTELLINO DA CUI FUORIESCE UN CONTENITORE CON LA BUSTA O IL PACCO DA CONSEGNARE: NON USCENDO DAL MEZZO,

Giancarlo Camellini, Responsabile tecnico di GEMA.

Alessandro Lulli, Amministratore delegato di GEMA.

IL DRIVER NON RISCHIA DI ESSERE INVESTITO E NON È COSTRETTO A INFILARSI NEL VANO DI CARICO ALLA RICERCA DELL’ARTICOLO.

colo, senza essere costretto ad allungarsi nel vano di carico per trovarlo e prelevarlo”. Lavorare in modo ergonomico è la mission cui ha puntato GEMA, raggiungendo con Gravity altri risultati. “L’operatore - afferma Lulli - è più produttivo: lavora sempre in sicurezza e va in consegna più rapidamente”. L’aspettativa di GEMA è decisamente importante per lo sbarco sul mercato del Gravity: solo Poste Italiane intende rinnovare il parco con l’acquisizione di 5mila nuovi veicoli, tutti da allestire. “Da un’analisi effettuata con i costruttori - aggiunge l’Amministratore delegato - prevediamo in Europa un potenziale di centomila unità e, per GEMA, una quota di mercato di circa il cinque per cento: su centomila unità in tutta Europa, nel nostro Paese solo Poste Italiane ha in progetto l’allestimento di 15mila van derivati da

contenitori plastici e la sua lunghezza è un multiplo dei contenitori plastici. “In questo modo - spiega Lulli - può essere montato su veicoli di ogni tipo e dimensione, dal Fiat Talento al Volkswagen Transporter al MercedesBenz Vito: la misura è unica e uguale per tutti i mezzi”. Il vantaggio principale del Gravity sta tutto nella sua capacità di raggiungere l’operatore, piuttosto che il contrario. “Gravity - continua l’Amministratore delegato - abbina una paratia divisoria che presenta un accesso, attraverso il quale lo scaffale porta il contenitore fino al sedile del passeggero, in cabina. In alternativa, per chi non vuole la paratia e preferisce che l’operatore raggiunga la portiera laterale o quelle posteriori, viene modificata la pendenza dello scaffale verso le porte posteriori: l’operatore apre le portiere e si trova davanti il suo arti-

vetture e 4mila furgoni piccoli. Altri Paesi europei viaggiano con la medesima esigenza e gli stessi numeri”. Molto dipenderà dalle scelte dei principali operatori della distribuzione come Amazon. “Queste aziende di grosse dimensioni - prosegue Lulli per la distribuzione utilizzano furgoni piccoli per le consegne nei centri urbani, per contenere i costi per consumi e manutenzione e gestione dei veicoli. Oggi, proprio per la difficoltà degli autisti a operare con veicoli piccoli, si stanno spostando sull’utilizzo di veicoli medi: con una soluzione come Gravity potrebbero tornare sui piccoli e facilitare la vita agli autisti per andare dove necessario”. Gravity sarà esposto a settembre, al Salone IAA di Hannover, dove GEMA effettuerà il lancio ufficiale con cataloghi e documentazione, schede tecniche, istruzioni di montaggio ecc.

Dietro le quinte l’opera di un autentico genio: il tecnico di GEMA Giancarlo Camellini

“SE MAOMETTO NON VA ALLA MONTAGNA...”: È LA NUOVA LOGICA DEL CARICO S e Maometto non va alla montagna... È il ragionamento che ha ispirato Giancarlo Camellini, autentico “Ar chimede” della toscana GEMA. Personaggio di grande creatività, come tutti i geni che si rispettino Camellini preferisce stare dietro le quinte. E in un’intervista utilizza parole semplici, che dimostrano tutta la passione che mette nel suo lavoro. “Il pensiero da cui siamo partiti -spiega il Responsabile tecnico di GEMA - è quello di un autista che da un furgone grande come il Fiat Ducato passa in uno piccolo come il Fio rino: come fa a entrare nel l’abitacolo? Gravity dà una soluzione semplice e pratica”. Come nasce il progetto sul piano tecnico? “Gravity - ri-

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sponde Camellini - utilizza scaffalature del tutto simili a quelle tradizionali, modificate con pattini di scorrimento sui quali le cassette utilizzate possono scivolare. Abbiamo applicato al furgone la logica del magazzino industriale, dove l’operatore è seduto e viene raggiunto dai materiali da utilizzare”. Come funziona in pratica Gravity quando l’autista entra nel mezzo? “Il driver spiega Camellini - ribalta i sedili, trova un portellino che apre e dal quale riceve una cassetta: continuando a restare in posizione comoda, la prende, chiude il portello per evitare accessi estranei al vano di carico e salvaguardare la merce trasportata. Dopo aver svuotato la cassetta un secondo scaffale riceve il

contenitore vuoto. In alternativa l’operatore ha questa possibilità dalla porta posteriore o da quella laterale, trovando le cassette alle porte posteriori”. In sostanza, sia furgone medio o piccolo, l’operatore non è costretto a “infilarsi” nel vano di carico. “Gravity afferma Camellini - rivoluziona il modo di ragionare nelle consegne porta-a-porta: il progetto genera una nuova logica di gestire il carico, salvaguardando la struttura originaria del veicolo, che mantiene intatta per l’88 per cento l’originaria capacità di carico. Oggi c’è una crescente richiesta di allestimento di furgoni, nella logistica si punta sulle nuove tecnologie ma salvaguardando il valore del veicolo”.

Proprio per non incidere sulla tara del veicolo, GEMA ha ottenuto per il “progetto Gravity” un secondo brevetto: l’autista ribalta il sedile del passeggero e trova un piccolo telaio che si appoggia al sedile di guida. “In questo modo - spiega Camellini - viene sfruttato l’ancoraggio previsto per un sedile da bambino, con carico omologato fino a 18 kg”. Quali sono le categorie professionali che più riceveranno benefici dall’utilizzo del Gravity? “Tutti coloro risponde il Responsabile Tecnico - che hanno bisogno di velocizzare le operazioni di consegna (pacchetti, borsoni, materiale farmaceutico ecc.) di materiali che possono essere messi in contenitori quali scatole, borsoni o rac-

coglitori: aperto lo sportellino o la portiera, il contenitore che raggiunge il conducente deve essere di plastica o altro materiale per poter scivolare sui pattini di scorrimento. In prevalenza a utilizzarlo saranno le grosse multinazionali come Amazon e le aziende del settore postale, italiane e non: il problema delle buste da consegnare per le stradine tortuose dei centri urbani è questione globale. Non da ultimo, sa rà molto utile nel settore della sicurezza: con Gravity gli agenti di polizia non devono necessariamente passare dall’abitacolo al vano di carico per prendere quello che gli occorre prima di uscire dal veicolo”. Prima dell’avvio del “progetto Gravity” lo stesso Ca-

mellini si è recato presso gli uffici postali per sincerarsi di persona delle modalità di lavoro degli addetti alle consegne. “La sintesi di questa analisi e dei risultati delle ricerche condotte con i costruttori di veicoli - aggiunge il manager GEMA - è stata la piattaforma da cui siamo partiti con il progetto. Lo step successivo è stato trascrivere le esigenze che emergevano dal mercato e dalle situazioni contingenti cui abbiamo assistito per proporre diverse soluzioni. A seguire, la squadra GEMA ha analizzato i progetti e siamo passati prima alla prototipazione, poi alla pre serie e infine al veicolo in prova che, apportate eventuali modifiche, esce dalla linea nella sua veste definitiva”.

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FORD / TECNOLOGIE INNOVATIVE PER IL BIG VAN CHE ELIMINA LO STRESS DA PARCHEGGIO

Le dimensioni non sono un problema

L’ACTIVE PARK ASSIST AGEVOLA IL PARCHEGGIO, IDENTIFICANDO, NELLE AREE CIRCOSTANTI, SPAZI IDONEI PER IL VEICOLO INDIRIZZANDOLO AUTOMATICAMENTE, MENTRE IL CONDUCENTE CONTROLLA L’ACCELERATORE E I FRENI. ULTERIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI A BORDO DI TRANSIT PER SUPPORTARE GLI UTENTI NELLE MANOVRE DI USCITA DAI PARCHEGGI O NELLE PERCORRENZE IN AREE URBANE MOLTO AFFOLLATE INCLUDONO IL PARK-OUT

ASSIST, IL CROSS TRAFFIC ALERT, IL SIDE SENSING SYSTEM E I FRONT E REAR WIDE-VIEW CAMERA.

LINO SINARI COLONIA

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a bene ottimizzare le prestazioni di carico e le perfomance in movimento. Ma un van, specie di grandi dimensioni, deve anche essere parcheggiato in modo semplice, efficiente e confortevole. È quanto promette il big van Ford Transit, grazie a tecnologie innovative che eliminano lo stress da parcheggio e aiuta a evitare gli eventuali piccoli ma costosi imprevisti, specialmente su strade affollate o aree di carico e scarico. L’Active Park Assist di Transit agevola il parcheggio, identificando, nelle aree circostanti, spazi idonei per il veicolo indirizzandolo automaticamente, mentre il conducente controlla l’acceleratore e i freni. Il sistema contribuisce a rendere più semplici le manovre di parcheggio, sia in serie, come quelle necessarie nelle aree di carico e scarico, sia in parallelo, necessi-

tando di uno spazio di soli 0,80 cm maggiore rispetto alla lunghezza del veicolo. Ulteriori tecnologie disponibili a bordo di Transit per supportare gli utenti nelle manovre di uscita dai parcheggi o nelle percorrenze in aree urbane molto affollate includono il Park-Out Assist, il Cross Traffic Alert, il Side Sensing System e i Front e Rear Wide-View Camera. Disponibile sull’ultima generazione di Transit e Transit Custom introdotta nel 2019, la tecnologia Active Park Assist funziona utilizzando 12 sensori a ultrasuoni posizionati attorno al veicolo. Il sistema può parcheggiare in scenari in cui non è presente alcun marciapiede, allineandosi con un altro veicolo in sosta e funziona anche nel caso di parcheggio in pendenza. L’Active Park Assist include il Park-Out Assist, che esegue automaticamente la manovra di uscita da un parcheggio in parallelo, mentre il guidatore agisce su freno e acceleratore.

Il Traffic Cross Alert avverte i conducenti che escono da un parcheggio della presenza di pedoni e ciclisti sulla strada o che potrebbero attraversare nella traiettoria posteriore del veicolo. Inoltre, il Side Sensing System fornisce avvisi visivi e acustici in caso rilevi ostacoli nelle vicinanze del veicolo, per aiutare i

conducenti nelle manovre alle basse velocità. Front Wide-View Camera e Rear Wide-View Camera consentono ai conducenti di visualizzare il traffico in arrivo: veicoli, pedoni o ciclisti, quando si esce da un parcheggio o da un garage, anche in retromarcia. La telecamera posteriore è posizionata in alto per offrire una

migliore visibilità durante la retromarcia, in particolare con le porte posteriori aperte. Il nuovo Transit da 2 tonnellate è il più intelligente, efficiente e operativo mai sviluppato. La nuova gamma di propulsori diesel EcoBlue dell’Ovale Blu, tra cui la prima applicazione, nel segmento di appartenenza, della tecnologia EcoBlue Hybrid, abbinata a tecnologie di assistenza alla guida innovative, contribuisce a rendere il Transit un punto di riferimento in termini di utilizzo, consumi e driving dynamics. Transit Custom offre le motorizzazioni EcoBlue Ford e i nuovi propulsori EcoBlue Hybrid, insieme a tecnologie innovative tra cui il modem integrato FordPass Connect che aiuta gli operatori a massimizzare l’efficienza e l’utilizzo del veicolo. La gamma elettrificata Transit Custom Hybrid compresi Transit Custom Plug-In Hybrid ed EcoBlue Hybrid - è “International Van of the Year 2020”.

FORD GO ELECTRIC, ROADSHOW EUROPEO SULL'ELETTRIFICAZIONE

La trazione elettrica è anche occasione di cultura F

ord Go Electric, l’installazione dell’Ovale Blu con sessioni interattive ed esperienze immersive per approfondire i vantaggi e i vari livelli di elettrificazione, toccherà, nel corso del 2020, le principali capitali europee, entrando in contatto con un pubblico stimato di oltre 4 milioni di persone. Partito da Londra, all’ombra del famoso Marble Arch, il roadshow ha l’obiettivo di raccontare il percorso di evoluzione che Ford ha intrapreso e affiancare i consumatori nella scelta della motorizzazione più adatta al proprio stile di vita, continuando a offrire soluzioni accessibili che aiutino a risolvere le sfide della mobilità. In Europa, i consumatori potranno scegliere tra 18 veicoli elettrificati Ford entro la fine

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del 2021, di cui 14 previsti entro la fine di quest’anno, grazie a un investimento, a livello globale di 11 miliardi di dollari. I veicoli elettrificati Ford utilizzano una gamma di tecnologie di propulsione, tra cui l’EcoBoost Hybrid da 48 volt, l’Hybrid, il Plug-In Hybrid e il Full Electric, offrendo soluzioni innovative per soddisfare ogni stile di vita. L’Ovale Blu ha stimato che l’elettrificazione dei modelli più apprezzati farà risparmiare, ogni anno, ai clienti europei, oltre 30 milioni di euro di carburante. La lista dei 18 veicoli elettrificati che Ford ha annunciato include: Transit Custom EcoBlue Hybrid, Tourneo Custom EcoBlue Hybrid e Transit EcoBlue Hybrid con tecnologia ibrida leggera, a 48 volt,

per ridurre le emissioni di CO2 e ottimizzare l’efficienza nei consumi, offrendo un’esperienza di guida ancora più reattiva e gratificante; Transit Custom Plug-In Hybrid e Tourneo Custom Plug-In Hybrid con modalità di guida puramente elettrica insieme alla libertà di guida offerta da un motore tradizionale a combustione; All Electric Transit Van che offre una guida elettrica a emissioni zero. Tra l’altro, un nuovo veicolo commerciale leggero sarà annunciato entro la fine del 2020. Ford ha anche annunciato l’intenzione di introdurre 1.000 stazioni di ricarica presso le proprie strutture in Europa, nell’arco dei prossimi tre anni, per rendere la ricarica semplice e con veniente per i suoi dipendenti.

N° 287 / Marzo 2020


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DOMETIC / TELECAMERE PER ANGOLO CIECO E PER PORTABICI

Visione sempre perfetta CAM1000 È UN

LINO SINARI FORLÌ

INTELLIGENTE SISTEMA

C

VISIVO PER CONTRASTARE GLI

hi è solito montare il portabici sul veicolo co nosce bene il problema: i portabici ostruiscono la vista posteriore bloccando il cam po della telecamera e que st’ultima finisce per fornire un’immagine molto limitata. Per risolvere questo problema Dometic, produttore con sede a Stoccolma, operativo sul piano globale in ambito climatizzazione, servizi igienici e food & beverage con prodotti anche per veicoli industriali e commerciali, ha pensato di installare la telecamera sulla parte inferiore del portabici. Situata in un alloggiamento compatto, in questo modo assicura una visuale libera da ostacoli e consente a chi guida di valutare correttamente la profondità del portabici. Impermeabile e antipolvere, Dometic CAM200 vanta un montaggio facile e senza fori sulla maggior parte dei veicoli in commercio. Basta serrare le viti integrate perché l’alloggiamento della telecamera scorra nel binario esterno del portabici. Questo dispositivo compatto è dotato di due telecamere regolabili separatamente, per la massima visibilità possibile. Il sistema elettronico di CAM200 passa automaticamente da una telecamera all’altra anche quando le biciclette sono fissate sul retro del veicolo. Il cavo di sistema è rimovibile per smontare il portabici senza sforzo.

INCIDENTI MORTALI CAUSATI DAGLI ANGOLI CIECHI: GRAZIE A UN APPOSITO SOFTWARE, PREPOSTO ALL’ELABORAZIONE DELLE IMMAGINI, DISTINGUE PEDONI E CICLISTI DA OGGETTI NON RILEVANTI, COME I PALI DEI SEMAFORI.

“IN GERMANIA VIENE MONTATO UN MONITOR INDIPENDENTE IN ALTO A DESTRA NELLA CABINA, IN

ITALIA IN ASSENZA DI NORMATIVE SI PUÒ UTILIZZARE QUELLO GIÀ PRESENTE SUL CRUSCOTTO”, SPIEGA

POTENZA ARTIFICIALE Il numero di ciclisti vittime di incidenti da angolo cieco è in costante aumento. Per interrompere questa tendenza allarmante, in Germania sono stati ridefiniti i requisiti tecnici dei veicoli ed è stato lanciato un programma di incentivi. Per sostenere queste iniziative, Dometic ha sviluppato un sistema di assistenza al la guida intelligente e facile da montare. La telecamera per angolo cieco CAM1000 è progettata per attirare rapidamente l’attenzione del conducente, spesso distratto dai tanti allarmi provenienti dal pannello di comando del veicolo. Per non distrarre inutilmente i conducenti, CAM1000 emette un segnale di allarme solo in caso di vero pericolo, distinguendo ciclisti e pedoni da oggetti verticali come semafori e lampioni tramite un apposito software preposto all’elaborazione delle immagini. In questo modo il rischio di falsi allarmi è ridotto al minimo: quando il sistema emette un segnale, il conducente saprà che c’è un reale pericolo di collisione nell’angolo cieco. Progettata come soluzione universale, CAM1000 può essere montata a

Paolo Gilli, Sales Manager Commercial & Passenger Vehicles Dometic Italy.

CAM1000 attrae rapidamente l’attenzione di chi guida in presenza di allarmi reali.

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bordo di qualsiasi veicolo professionale e si adatta ai monitor della gamma Dometic 2019. I LED a infrarossi integrati garantiscono immagini di ottima qualità anche di notte. Dometic ha apportato innovazioni anche nel montaggio. “Al contrario di altri sistemi presenti sul mercato - spiega Paolo Gilli, Sales Manager Commercial & Passenger Vehicles Dometic Italy - il montaggio di CAM1000 è rapido e semplice: tutti i componenti (fra cui sensore GPS, LED a infrarossi e pannello di comando) sono integrati nell’alloggiamento compatto della telecamera. Basta collegare la fonte di alimentazione, senza connettere sistemi aggiuntivi, e ripetere la calibrazione. Gli indicatori di distanza visualizzati sul monitor facilitano l’allineamento della telecamera nella messa in funzione”. Nella maggior parte dei casi, possono essere riutilizzati i monitor già presenti. “In Germania - precisa Gilli - viene richiesto un monitor indipendente collocato in alto a destra della cabina. In assenza di normative, in Italia si può utilizzare il monitor già presente sul cruscotto”. Nel 2018 il Ministero Tedesco dei Trasporti e delle Infrastrutture Digitali ha stanziato per la prevenzione degli incidenti causati dall’angolo cieco un sussidio di 1.500 euro per

PAOLO GILLI.

ogni veicolo professionale: dopo aver effettuato diverse prove su strada, Dometic CAM1000 ha superato le ispezioni richieste ed è risultata idonea a ricevere i sussidi governativi. “Il sussidio in Germania - spiega Gilli - vale sia per i veicoli nuovi sia per quelli già immatricolati. Si tratta di un prodotto estremamente interessante anche per il mercato italiano: lo stiamo presentando alle Case costruttrici ed è già omologato DAF e MAN per il primo equipaggiamento; a breve lo presenteremo a Iveco e Ford Trucks per poi proseguire con Scania, Mercedes-Benz, Renault Trucks e Volvo Trucks. In aftermarket si abbina a camion di tutti i brand e non occorre installazione personalizzata né taratura”. Nell’ambito della campagna informativa Dometic Italia lo presenterà al la sua Rete, costituita da una ventina di ricambisti specializzati, e alle Concessionarie di truck e bus. Con un fatturato globale nel 2019 pari a tre miliardi di euro (27 milioni quello di Dometic Italia), headquarter in Svezia, stabilimento e uffici commerciali in Germania e un sito produttivo in Cina, oltre dieci anni fa Dometic ha acquisito Waeco, il cui brand, stabilimenti, personale e magazzini sono entrati tutti nell’orbita del produttore svedese.

La telecamera portabici CAM200 si monta facilmente e senza fori sul furgone.

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