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AUTORAMA Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori
hUbcOmUNIcazIONe
in onDA tutti i VenerDÌ ALLe 20.45 su oDeon24 Digitale terrestre: canale 177 satellite: canale 864 sky
asapress.net LA primA AgenziA stAmpA AutomobiListicA itALiAnA
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Nº 520/GIUGNO 2011- € 3,00
classe M serie 1
stanno per tornare e vogliono fare sul serio ‹ La suv Mercedes ha uno stile totalmente nuovo e motori molto efficienti, a cominciare da un nuovo “piccolo” quattro cilindri biturbodiesel
‹ La berlina compatta della BMW, unica della categoria con la trazione posteriore, guadagna in abitabilità e bagagliaio e ha linee più morbide
Sembra più imponente di prima, in realtà le dimensioni cambiano poco e all’insegna del “due”: due centimetri in più in lunghezza e larghezza, due in meno in altezza. è stata sviluppata nell’ottica del contenimento dei consumi e delle emissioni, ma la gamma delle potenze va da 204 a 306 CV e, entro l’anno prossimo, arriveranno anche
Non rinuncia alla linea da coupé né, tantomeno, alla trazione posteriore, una prerogativa che nessun’altra vettura della sua categoria può vantare e che tanto piace al pubblico sportivo. Però è stata leggermente allungata per offrire maggiore spazio per passeggeri e bagagli e ha un muso ispirato a quelle delle ammiraglie BMW. I motori,
due otto cilindri che supereranno largamente i 400 e i 500 CV. Promette un comportamento stradale e un comfort da ammiraglia, ma dedica ai fuoristradisti un “pacchetto” di accessori specifici che promette di farne una regina anche quando si abbandona l’asfalto. Prezzi a partire da 58.500 euro. segue a pag. 3
MINI COUPÉ
Due posti ed effetto go-kart assicurato
segue a pag. 2
TROFEO MASERATI
abbiamo guidato il mostro in gara
LE PROVE
LA GUIDA ALL’ACQUISTO
citroën Ds4 la berlina che sfida le regole
alla ricerca della Megane giusta tra più di sessanta versioni a pag. 11
sovralimentati e ad iniezione diretta, sono tutti ad alto contenuto tecnologico e hanno potenze comprese - per ora - tra 116 e 184 CV. Un altra “chicca” fuori portata per tutte le avversarie dirette è la possibilità di montare un cambio automatico con ben otto rapporti. I prezzi partono da 26.800 euro.
a pag. 15
lancia Ypsilon concentrato di ammiraglia a pag. 2
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N E W S BMW SERIE 1
Diventa grande per farsi capire meglio
Giugno 2011
Anno 54 N° 520
AUTORAMA 2
E LA REPUTAZIONE DELLA BMW VA ALLE STELLE
"MW 6OLKSWAGEN -ERCEDES 4OYOTA &ORD 0IAGGIO 0EUGEOT #ITROEN 'ENERAL -OTORS &IAT
Secondo un’indagine condotta da Reputation Institute e Doxa, la BMW è la casa automobilistica che nel 2011 ha la migliore reputazione in Italia. Lo studio ha preso in esame oltre 120 aziende operanti nel nostro Paese e ha stilato una classifica con un punteggio in una scala da 1 a 100. Rispetto alla stessa indagine condotta nel 2010, però, solo General Motors ha ottenuto un miglioramento, passando da 62,08 a 65,99 punti.
AUTORAMA
Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori fondato nel 1958 n.520/Giugno 2011 DIReTTORe ReSPOnSaBILe Cristina Altieri cristina.altieri@hubcomunicazione.it DIReTTORe eDITORIaLe Saverio Villa saverio.villa@hubcomunicazione.it HannO COLLaBORaTO Michele Orfino (grafica e impaginazione), Marco Coletto, Adriano Tosi, Mattia Eccheli, Renato Gallo, Massimiliano Campanella COnSuLenTe DI DIRezIOne Paolo Altieri
Stile piĂš morbido, abitacolo e bagagliaio piĂš spaziosi: i punti deboli della prima edizione sono stati corretti e adesso riparte all’attacco La prima Serie 1, nata nel 2004, doveva “sfondareâ€?, specie tra gli sportivi, per il fatto di essere l’unica della categoria con la “nobileâ€? trazione posteriore. Però è stata frenata da uno stile che non è piaciuto a tutti, dall’abitabilitĂ posteriore non eccezionale e dal bagagliaio bisognoso di maggior volume. Anche i prezzi erano alti ma questa caratteristica è rimasta: la vecchia Serie 1 partiva da circa 25 mila euro (poco meno per la 3 porte, poco piĂš per la 5), ora si comincia da 26.800 euro per la 5 porte, in attesa della 3 porte che vedremo tra un anno. L’“effetto coupĂŠâ€? è ancora dato da cofano lunghissimo, abitacolo arretrato e tetto spiovente. Il muso, anzi, è diventa-
to ancora piÚ importante per rispettare le normative di sicurezza per i pedoni e per seguire la tendenza stilistica recente della Casa bavarese, cosicchÊ, nella vista laterale, la vettura pare ancora piÚ concentrata verso il posteriore. I 3 cm in piÚ nel passo si traducono in 2 cm in piÚ per le gambe di chi siede dietro e 30 litri in piÚ per i bagagli. Gli arredi sono piÚ moderni (lo schermo del navigatore, ad esempio, è fisso e non piÚ a scomparsa) e avvolgenti, ma mantengono un’impostazione sportiva, con la plancia ancora piÚ orientata verso chi guida. Per migliorare la versatilità è disponibile a richiesta lo schienale posteriore abbattibile in tre parti (40/20/40).
I motori sono tutti a quattro cilindri e con iniezione diretta. I due benzina di 1,6 litri (136 CV per la 116i, 170 per la 118i) hanno la sovralimentazione twin-scroll, la fasatura variabile delle valvole di aspirazione e scarico e l’alzata variabile di quelle di aspirazione; i tre diesel 2 litri (116 CV per la 116d, 143 CV per la 118d e 184 CV per la 120d) dispongono di turbo a geometria variabile e iniezione common rail. Il cambio è manuale a sei marce ma, per la prima volta nella categoria, è disponibile a richiesta un automatico a 8 rapporti, anche con comandi al volante. Tre gli allestimenti: base, Urban e Sport. Questi ultimi due hanno lo stesso prezzo (superiore del 7-8% a quello del base) ma soluzioni diverse per paraurti, cerchi, assetto e finiture interne: eleganti nel primo caso, vistose e aggressive nel secondo. A richiesta sono disponibili tutti i moderni sistemi elettronici di ausilio alla guida. La presentazione della Serie 1 avverrà al Salone di Francoforte a settembre e le consegne inizieranno subito dopo. Saverio Villa
MINI COUPÉ
calano i posti ma aumenta la famiglia La BMW ha rivelato l’aspetto definitivo della nuova Mini CoupÊ e ne ha anche comunicato i prezzi, che vanno da 23.400 a 33.150 euro. Gli affezionati piÚ indomiti del Marchio potranno cosÏ già cominciare a prenotarla, anche se la vettura verrà presentata al grande pubblico solo al Salone di Francoforte (15/25 settembre). Le dimensioni della CoupÊ sono sostanzialmente le stesse della berlina, salvo l’altezza, che è stata ridotta di 3 cm per sottolineare la sportività . La coda ha un andamento molto
spiovente, perchÊ all’interno i posti sono solo due, inoltre sfoggia un alettone estraibile che fuoriesce automaticamente quando si superano gli 80 km/h. Lo spazio offerto agli occupanti, però, è ampio, cosÏ come il bagagliaio, al quale si accede tramite il portellone. I motori sono il 1.600 a benzina in versione aspirata da 122 CV (Cooper) o turbo da 184 CV (Cooper S) e 211 CV (John Cooper Works), oltre al 2.000 turbodiesel da 143 CV (Cooper SD). Alla CoupÊ seguirà in autunno
la Roadster, sempre a due soli posti, ma la famiglia Mini continuerà ad aumentare grazie a una variante semi coupÊ della Countryman, alla versione accorciata derivata dal concept Rocketman e ad altri nuovi modelli, perchÊ, secondo il presidente della BMW Norbert Reithofer, l’obiettivo finale è quello di arrivare a 10 linee di prodotto. PiÚ che una berlina a tre porte, la GTC è una vera e propria coupÊ, anche se la Opel promette cinque posti veri e un buon comfort
OPEL ASTRA GTC ReDazIOne e aMMInISTRazIOne Viale dei Partigiani, 118/c 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.22472162 - Fax 02.700430623 redazione@hubcomunicazione.it SeDe LeGaLe Via Stresa, 15 20125 Milano DIffuSIOne aBBOnaMenTI GE.MA srl - Cologno Monzese (MI) STaMPa e LeGaTORIa Graphicscalve S.p.A. Vilminore di Scalve (BG) Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano n. 133 del 3/4/1969. Una copia Euro 3,00; arretrati Euro 6,00. ABBONAMENTO: annuo Euro 30,00, estero Euro 60,00. Versamento su c/c bancario IBAN IT74 I030 6920 7051 0000 0001 415 intestato a Hub Comunicazione Srl. Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art.1, comma 1, DCB-Milano. Manoscritti e fotografie non richiesti non si restituiscono. Tutti i diritti riservati Š by AUTORAMA.
è ambiziosa e ne ha motivo Verrà presentata a Francoforte ma, secondo quella che ormai è una prassi, l’Astra GTC può già essere ordinata alla cieca, a prezzi che vanno da 19.600 a 26.100 euro, ovvero 1.350 euro in piÚ rispetto alle berline corrispondenti per motore e allestimento. Sono cifre simili a quelle della Renault Megane CoupÊ, con la quale la GTC si misurerà direttamente, ma nel suo mirino potrebbe entrare anche la piÚ costosa VW Scirocco, visto che la nuova Opel, oltre ad avere un aspetto molto intrigante, si preannuncia an-
che ricca di contenuti, specialmente per quanto riguarda l’elettronica di ausilio alla guida. L’impostazione meccanica è finalizzata alla guidabilità , grazie all’assetto ribassato di 15 mm rispetto alla berlina, e gli aumenti di 10 mm del passo, di 40 mm della carreggiata anteriore e di 30 mm di quella posteriore che giocheranno a favore della stabilità . Tra gli optional ci sono le sospensioni a controllo elettronico, ma su tutte le versioni l’avantreno propone il nuovo schema HiPer Strut, con angoli caratteristici specifici
e diversi portamozzi per aumentare il controllo delle ruote e l’aderenza, migliorare l’inserimento in curva e ridurre le reazioni sul volante. Inizialmente saranno disponibili i turbo benzina 1.400 da 120 o 140 CV e 1.600 da 180, oltre ai turbodiesel 1.700 da 110 o 130 CV e 2000 da 165 CV. Per la cattivissima OPC da 300 cv bisognerà invece attendere l’anno prossimo. L’Astra GTC è omologata per 5 occupanti e il bagagliaio ha una capienza al vertice del segmento (370/1.235 litri).
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E LA REPUTAZIONE DELLA BMW VA ALLE STELLE
"MW 6OLKSWAGEN -ERCEDES 4OYOTA &ORD 0IAGGIO 0EUGEOT #ITROEN 'ENERAL -OTORS &IAT
Secondo un’indagine condotta da Reputation Institute e Doxa, la BMW è la casa automobilistica che nel 2011 ha la migliore reputazione in Italia. Lo studio ha preso in esame oltre 120 aziende operanti nel nostro Paese e ha stilato una classifica con un punteggio in una scala da 1 a 100. Rispetto alla stessa indagine condotta nel 2010, però, solo General Motors ha ottenuto un miglioramento, passando da 62,08 a 65,99 punti.
AUTORAMA
Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori fondato nel 1958 n.520/Giugno 2011 DIReTTORe ReSPOnSaBILe Cristina Altieri cristina.altieri@hubcomunicazione.it DIReTTORe eDITORIaLe Saverio Villa saverio.villa@hubcomunicazione.it HannO COLLaBORaTO Michele Orfino (grafica e impaginazione), Marco Coletto, Adriano Tosi, Mattia Eccheli, Renato Gallo, Massimiliano Campanella COnSuLenTe DI DIRezIOne Paolo Altieri
Stile piĂš morbido, abitacolo e bagagliaio piĂš spaziosi: i punti deboli della prima edizione sono stati corretti e adesso riparte all’attacco La prima Serie 1, nata nel 2004, doveva “sfondareâ€?, specie tra gli sportivi, per il fatto di essere l’unica della categoria con la “nobileâ€? trazione posteriore. Però è stata frenata da uno stile che non è piaciuto a tutti, dall’abitabilitĂ posteriore non eccezionale e dal bagagliaio bisognoso di maggior volume. Anche i prezzi erano alti ma questa caratteristica è rimasta: la vecchia Serie 1 partiva da circa 25 mila euro (poco meno per la 3 porte, poco piĂš per la 5), ora si comincia da 26.800 euro per la 5 porte, in attesa della 3 porte che vedremo tra un anno. L’“effetto coupĂŠâ€? è ancora dato da cofano lunghissimo, abitacolo arretrato e tetto spiovente. Il muso, anzi, è diventa-
to ancora piÚ importante per rispettare le normative di sicurezza per i pedoni e per seguire la tendenza stilistica recente della Casa bavarese, cosicchÊ, nella vista laterale, la vettura pare ancora piÚ concentrata verso il posteriore. I 3 cm in piÚ nel passo si traducono in 2 cm in piÚ per le gambe di chi siede dietro e 30 litri in piÚ per i bagagli. Gli arredi sono piÚ moderni (lo schermo del navigatore, ad esempio, è fisso e non piÚ a scomparsa) e avvolgenti, ma mantengono un’impostazione sportiva, con la plancia ancora piÚ orientata verso chi guida. Per migliorare la versatilità è disponibile a richiesta lo schienale posteriore abbattibile in tre parti (40/20/40).
I motori sono tutti a quattro cilindri e con iniezione diretta. I due benzina di 1,6 litri (136 CV per la 116i, 170 per la 118i) hanno la sovralimentazione twin-scroll, la fasatura variabile delle valvole di aspirazione e scarico e l’alzata variabile di quelle di aspirazione; i tre diesel 2 litri (116 CV per la 116d, 143 CV per la 118d e 184 CV per la 120d) dispongono di turbo a geometria variabile e iniezione common rail. Il cambio è manuale a sei marce ma, per la prima volta nella categoria, è disponibile a richiesta un automatico a 8 rapporti, anche con comandi al volante. Tre gli allestimenti: base, Urban e Sport. Questi ultimi due hanno lo stesso prezzo (superiore del 7-8% a quello del base) ma soluzioni diverse per paraurti, cerchi, assetto e finiture interne: eleganti nel primo caso, vistose e aggressive nel secondo. A richiesta sono disponibili tutti i moderni sistemi elettronici di ausilio alla guida. La presentazione della Serie 1 avverrà al Salone di Francoforte a settembre e le consegne inizieranno subito dopo. Saverio Villa
MINI COUPÉ
THULE-KĂ–NIG
calano i posti ma aumenta la famiglia
Due nomi sono meglio di uno
La BMW ha rivelato la nuova Mini CoupÊ, seppure con la carrozzeria parzialmente camuffata nella zona posteriore, e ne ha anche comunicato i prezzi, che vanno da 23.400 a 33.150 euro. Gli affezionati del Marchio potranno cosÏ cominciare a prenotarla, anche se la vettura verrà presentata al grande pubblico solo al Salone di Francoforte (15/25 settembre). Le dimensioni della CoupÊ sono sostanzialmente le stesse della berlina, salvo l’altezza ridotta di 3 cm. La coda, però, ha un andamento
Ieri era KĂśnig, oggi è Thule-KĂśnig. KĂśnig, marchio storico e rigorosamente “made in Italyâ€? del settore catene da neve, è nato a Molteno (LC) nel 1966 e nel 2004 è confluito nel gruppo svedese Thule, leader mondiale nel settore box da tetto, portabiciclette, portapacchi, sistemi di traino, ecc. Da quest’anno, quindi, le catene del segmento consumer, ovvero quello del settore auto, portano il doppio logo, ma entro due anni resterĂ solo Thule, mentre per il settore professional (camion, autobus, veicoli agricoli e cosĂŹ via) resterĂ la firma KĂśnig. “Una novità – precisa l’AD Alberto Guidotti – che non scalfisce la qualitĂ dei nostri prodotti. Anzi, chi si occupa della distribuzione delle nostre catene ci apprezzerĂ ancora di piĂš. è un cambiamento che valorizza uomini e strutture esistentiâ€?. L’intera produzione delle catene proviene dallo stabilimento di Molteno: 230 dipendenti, 11 mila km di catene prodotti all’anno e 2.800 anelli saldati al minuto, con una quota di mercato mondiale del 20 %, del 50% in Italia, del 35% in Europa. Questa azienda tiene alto il nome italiano in un gruppo internazionale con 3.100 dipendenti e 50 siti produttivi, che nel 2010 ha fatturato 615 milioni di euro.
molto spiovente, perchÊ all’interno i posti sono solo due, e monta un alettone estraibile che fuoriesce quando si superano gli 80 km/h. Lo spazio offerto dall’abitacolo agli occupanti, però, è ampio, cosÏ come il bagagliaio, al quale si accede tramite il portellone. I motori sono il 1.600 a benzina in versione aspirata da 122 CV (Cooper) o turbo da 184 CV (Cooper S) e 211 CV (John Cooper Works), oltre al 2.000 turbodiesel da 143 CV (Cooper SD). Alla CoupÊ seguirà in autunno la
Roadster, sempre a due soli posti, ma la famiglia Mini continuerà ad aumentare grazie a una variante semi coupÊ della Countryman, alla versione accorciata derivata dal concept Rocketman e ad altri nuovi modelli, perchÊ, secondo il presidente della BMW Norbert Reithofer, l’obiettivo finale è quello di arrivare a 10 linee di prodotto. PiÚ che una berlina a tre porte, la GTC è una vera e propria coupÊ, anche se la Opel promette cinque posti veri e un buon comfort
OPEL ASTRA GTC ReDazIOne e aMMInISTRazIOne Viale dei Partigiani, 118/c 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.22472162 - Fax 02.700430623 redazione@hubcomunicazione.it SeDe LeGaLe Via Stresa, 15 20125 Milano DIffuSIOne aBBOnaMenTI GE.MA srl - Cologno Monzese (MI) STaMPa e LeGaTORIa Graphicscalve S.p.A. Vilminore di Scalve (BG) Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano n. 133 del 3/4/1969. Una copia Euro 3,00; arretrati Euro 6,00. ABBONAMENTO: annuo Euro 30,00, estero Euro 60,00. Versamento su c/c bancario IBAN IT74 I030 6920 7051 0000 0001 415 intestato a Hub Comunicazione Srl. Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art.1, comma 1, DCB-Milano. Manoscritti e fotografie non richiesti non si restituiscono. Tutti i diritti riservati Š by AUTORAMA.
Alla presentazione (statica) della nuova Classe M i vertici Mercedes non hanno risparmiato iperboli per la loro suv, che dovrà conquistare i pochi e angusti spazi ancora disponibili in Europa e Usa, ma anche quelli sconfinati della Cina e degli altri mercati emergenti. Il pubblico potrà vederla e toccarla solo al prossimo Salone di Francoforte, ma in Italia le consegne inizieranno a fine novembre. Però la vettura è prenotabile già da luglio, a prezzi che vanno da 58.500 euro (cioè 2 mila in piÚ rispetto all’entry level attuale) a 66.000 euro. La linea è nuova ma non innovativa, con un muso ispirato alla CLS e una coda piÚ convenzionale. Le dimensioni sono quasi invariate (2 cm in piÚ in lunghezza e larghezza, 2 in meno in altezza), nel complesso, però, la nuova M sembra piÚ slanciata. Una grande attenzione è stata riservata all’abitacolo, che ricorda quello della Classe S, trasmette la sensazione di lusso a piene mani e si presta a possibilità di personalizzazione sconfinate per ricreare ambienti che vanno dallo sportivo all’iperclassico. Meccanicamente, la novità è rappresentata dall’adozione, per la prima volta nella storia della M, di un 4 cilindri sulla 250 CDI BlueTec: si tratta del 2,2 litri biturbodiesel da 204 CV già utilizzato dalle Classe C, E, S e GLK. Le prestazioni dichiarate sono analoghe a quelle dell’attuale 300 CDI a sei cilindri, ma con un consumo combinato di soli 16,6 km/litro e, soprattutto, emissioni di CO2 contenute in 158 g/km. Fin da subito saranno disponibili anche il V6 3.0 turbodiesel da 258 CV per la 350 CDI BlueTec e il V6
è ambiziosa e ne ha motivo Verrà presentata a Francoforte ma, secondo quella che ormai è una prassi, l’Astra GTC può già essere ordinata alla cieca, a prezzi che vanno da 19.600 a 26.100 euro, ovvero 1.350 euro in piÚ rispetto alle berline corrispondenti per motore e allestimento. Sono cifre simili a quelle della Renault Megane CoupÊ, con la quale la GTC si misurerà direttamente, ma nel suo mirino potrebbe entrare anche la piÚ costosa VW Scirocco, visto che la nuova Opel, oltre ad avere un aspetto molto intrigante, si preannuncia an-
che ricca di contenuti, specialmente per quanto riguarda l’elettronica di ausilio alla guida. L’impostazione meccanica è finalizzata alla guidabilità , grazie all’assetto ribassato di 15 mm rispetto alla berlina, e gli aumenti di 10 mm del passo, di 40 mm della carreggiata anteriore e di 30 mm di quella posteriore che giocheranno a favore della stabilità . Tra gli optional ci sono le sospensioni a controllo elettronico, ma su tutte le versioni l’avantreno propone il nuovo schema HiPer Strut, con angoli caratteristici specifici
e diversi portamozzi per aumentare il controllo delle ruote e l’aderenza, migliorare l’inserimento in curva e ridurre le reazioni sul volante. Inizialmente saranno disponibili i turbo benzina 1.400 da 120 o 140 CV e 1.600 da 180, oltre ai turbodiesel 1.700 da 110 o 130 CV e 2000 da 165 CV. Per la cattivissima OPC da 300 cv bisognerà invece attendere l’anno prossimo. L’Astra GTC è omologata per 5 occupanti e il bagagliaio ha una capienza al vertice del segmento (370/1.235 litri).
il downsizing si abbatte anche sui giganti Per la prima volta la M monta anche un quattro cilindri: è un 2,2 turbodiesel che permette al SUV tedesco di consumare e inquinare meno di ogni concorrente Le dimensioni sono quasi immutate ma la vettura sembra piÚ imponente che in passato
3.5 a benzina da 306 CV per la 350 BlueEfficiency. Tutti i motori saranno abbinati al cambio automatico 7G-Tronic Plus ed alla trazione integrale 4Matic. Ai fuoristradisti puri sarĂ invece offerto il pacchetto optional “On&Offroadâ€? con riduttore, sei programmi di marcia, sospensioni Airmatic regolabili in altezza e protezioni sottoscocca. Entro il 2012, poi, arriveranno le versioni 500 e 63 AMG con i V8 bi-tur-
bobenzina da 408 e 525 CV. La Mercedes ha ammesso di avere in preparazione anche una versione ibrida con motore diesel, ma senza fretta, visti i risultati ottenuti dalla ML 250 CDI in termini di consumo ed emissioni. In Italia saranno disponibili gli allestimenti Sport, Premium e, per il primo anno, la versione speciale Edition 1 full optional, che costerĂ circa 10 mila euro in piĂš.
PEUGEOT/1
nel centro di milano è spuntato un orto Lo scorso 24 maggio, la Peugeot ha inaugurato in L.go Bersaglieri a Milano, l'Orto di iOn (a destra), dove i passanti possono ammirare la crescita di ortaggi e frutta nel corso delle stagioni. Durante l’estate, poi, nel momento di massima raccolta, la struttura verrĂ trasferita al Parco Indro Montanelli di via Palestro. Nel “green boxâ€?, ideato dall’architetto Silvio De Ponte, l’irrigazione è gestita da una centralina in funzione del tipo di coltivazione. L’impegno di Peugeot per una Milano piĂš “ecoâ€? è poi proseguito il 5 giugno (Giornata Mondiale dell’Ambiente)
SHELL
BUON COMPLEANNO V-POWER Il primo “supercarburanteâ€? al mondo festeggia i dieci anni di presenza sul mercato italiano. Questa benzina - sviluppata in collaborazione con Ferrari - ha 100 ottani anzichĂŠ 95, basso tenore di zolfo, limita gli attriti tra pistone e cilindro e accorcia i tempi di combustione. Senza dimenticare l'additivo che riduce la formazione di depositi e rimuove quelli giĂ presenti. Il tutto, naturalmente, ha un costo e il prezzo della V-Power è superiore del 9% a quello della “verdeâ€? normale. Nel 2012, poi, si festeggerĂ il decennale del V-Power Diesel (6% di sovrapprezzo): il suo punto di forza è il componente sintetico GTL (Gas-to-Liquid), che ottimizza il comportamento dei propulsori di ultima generazione.
FORD
ARRIVANO UN TRE CILINDRI E IL CAMBIO PER LE IBRIDE
in Corso di Porta Ticinese e in Via San Marco, dove sono stati presentati i Muri Verdi di iOn, ovvero siepi che abbassano la temperatura dell’aria, incrementano l’umidità , assorbono CO2, producono ossigeno, filtrano i rumori, migliorano l’isolamento termico degli edifici ai quali sono
PEUGEOT/2 UN’ELETTRICA ALLA CONQUISTA DEL ‘RING
Alla fine di aprile la concept car elettrica Peugeot Ex1 ha stabilito un nuovo record di velocitĂ per auto a emissioni zero. Il pilota e tecnico StĂŠphane Caillet, ha guidato il prototipo sui 20,832 km sul circuito del vecchio NĂźrburgring, che con le sue 73 curve e i suoi
addossate e ne ostacolano l’imbrattamento. In piÚ, ci sarà la manifestazione itinerante Parco in Comune, con concerti, incontri e la possibilità per i partecipanti di provare la citycar elettrica iOn. Appuntamento al Parco delle Cave il 10/11 settembre e al Parco Lambro il 24/25.
La Ford ha annunciato la realizzazione del suo motore piÚ compatto di sempre: un 1.000 a tre cilindri a benzina che verrà montato inizialmente sulla nuova monovolume B-Max (debutto nel 2012) e poi su altri modelli venduti in tutto il mondo. Questo propulsore, dotato di turbocompressore, iniezione diretta e assi a camme a fasatura variabile, è stato studiato in funzione della massima efficienza termica e, secondo la Casa, erogherà una potenza analoga a quella di un 1.600 aspirato, vale a dire circa 100 CV. La Ford ha anche dichiarato che nei prossimi mesi presenterà una trasmissione automatica CVT a variazione continua di rapporto e con controllo elettronico pensata appositamente per vetture a propulsione ibrida.
300 metri di dislivello, è considerato tra i piÚ impegnativi del mondo. In questa cornice storica per l’automobilismo, nonostante le condizioni meteo sfavorevoli, la Ex1 ha percorso un giro record in 9’01�338 alla velocità media di 138,324 km/h. Il tempo è stato registrato da WIGE Performance, cronometrista ufficiale del circuito.
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cresce per farsi capire meglio
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a cura di Marco Coletto e Saverio Villa
MERCEDES CLASSE M
BMW SERIE 1 Giugno 2011
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persone le Grandi manovre della kia in italia
Giugno 2011
Coreani al galoppo
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DATA DI NASCITA 20/12/1960 PROVENIENZA torinese ma milanese d’adozione SPOSATO con Gabriella
Ma perché proprio in un momento di crisi come quello attuale? Stiamo lanciando due modelli importanti come Picanto e, a settembre, Rio nei segmenti A e B, che costituiscono il 60% del mercato. In questi settori però la marginalità è ridotta e per supportare i piani di crescita con investimenti a medio e lungo termine era necessaria la presenza diretta della Casa madre, a prescindere dalla situazione di mercato: un’operazione fuori dalla portata di un imprenditore privato.
A destra, la KCV-III, una roadster presentata nel 2003 al Salone di Francoforte. Era una concept e non ebbe seguito, ma ora la Casa coreana sta pensando di proporre un nuovo modello convertibile
Ma quali sono stati i limiti dell’assetto precedente? In Europa la Kia vale il 2% del mercato e in Italia dovrebbe essere lo stesso, invece siamo all’1%, perché abbiamo avuto problemi di risorse, anche dal punto di vista del marketing, e di supporto nella guerra dei prezzi e delle promozioni che nel nostro Paese è in atto ormai da 4-5 anni. Ora avete le spalle più coperte? Sì. A livello mondiale la Kia ha un bilancio consolidato con utili piuttosto importanti da 6 o 7 anni e questo permette di assorbire eventuali perdite che ci possono essere in alcuni mercati legate a investimenti strategici proiettati su un periodo medio lungo. Dal punto di vista organizzativo questo cosa comporta? Un grande salto di qualità e quantità. A breve dovremo avere una struttura arti-
FIGLI Michele (15 anni), Elena (13 e mezzo) SPORT sci alpino (tutti i weekend invernali) HOBBY legge romanzi (d’estate), ascolta rock anni ’70 e ’80 (frequenta anche i concerti), ama le barche a vela e a motore (ma per ora ha sospeso la navigazione) AUTO Kia Sorento ma aspetta una Picanto a tre porte automatica per la città MOTO Honda 350 bicilindrica del ’72 restaurata personalmente
colata e totalmente autonoma. Dai 40 impiegati attuali, arriveremo a 70 alla fine dell’anno e a 110 a trasformazione ultimata, alla fine del 2013. Dopo Picanto e Rio cosa accadrà? Affronteremo una crescita importante. Già oggi il nostro prodotto più vecchio è la Soul, che ha due anni di vita, e d’ora in poi avremo ogni anno due lanci di prodotti totalmente nuovi e l’aggiornamento di altri due o tre. La credibilità della Kia si è già consolidata molto in questi anni… L’offerta dei sette anni di garanzia non è stata un espediente commerciale e
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d’immagine, ma un’operazione soste- Non vi interessano i tradizionali nibile, che non ha creato problemi dal segmenti di lusso? punto di vista finanziario e ha dato un In Corea la gamma c’è già, ma bisogna messaggio molto forte. Da quando vedere se le condizioni del mercato ne abbiamo cominciato con la c’eed, alla permetteranno il lancio. Nel segmento fine del 2006, la gente si è convinta D abbiamo la Optima, che verrà vendella bontà del nostro prodotto. Poi alla duta in Europa a fine anno e, molto guida del team di design mondiale è probabilmente, in Italia nel 2012, ma è arrivato Peter Schreyer, che ha disegna- difficile combattere i cosiddetti “preto la New Beetle e la prima TT per il mium brand”. Abbiamo anche una Gruppo Audi Volkswagen, e anche que- nuova berlina di segmento E (la Masto è stato un passo strategico importan- gentis, n.d.r.), ma probabilmente non te. La Sportage di oggi ha dimostrato la arriverà da noi. Però credo che le regobontà della scelta. Anche troppo: le le del gioco cambieranno: parlando, ad richieste sono così tante che occorre esempio, di “company car”, le aziende circa un anno di attesa per averla. Il cominceranno a guardare i costi e smetterzo passo è stato il totale rinnovamen- teranno di comprare auto da 80 o 90 to della gamma motori, partito con la mila euro se si accorgeranno che la quanuova Picanto. Il 1.100 turbodiesel a 3 lità si può trovare anche a a 35 mila cilindri della nuova Rio, ad esempio, euro. ha 75 CV ed emetCome sono gli equite solo 85 g/km di Dopo Picanto e Rio libri all’interno CO2. Se con un motore convenzio- lanceremo ogni del gruppo? nale si riescono a anno due prodotti La Kia vale il 35-40%, raggiungere certi nuovi oltre all’agla Hyundai il resto. Nel risultati, anche l’ila Kia ha prodotto giornamento di due 2010 brido non è più così più di 2 milioni di auto o tre modelli già a urgente. e siamo in crescita. Ma, nonostante ciò, abbialistino Quali sono gli mo poca capacità proobiettivi a breve? duttiva a livello globale: se avessimo più Kia ha avuto un triennio d’oro in Italia Sportage, come dicevo prima, potremdal 2003 al 2005 con una crescita del mo venderne 1.500/2.000 al mese e 40% all’anno che ci ha portato da invece ce ne arrivano solo 400. Ma in 14.000 auto alla fine del 2002, a 40 Corea stanno pensando di raddoppiare mila nel 2005. Poi c’è stata una flessio- questa capacità. ne, ma dall’1% di oggi contiamo di tornare al 2% già l’anno prossimo proprio C’è un modello al quale si sente grazie a Picanto e Rio. particolarmente affezionato? La Sportage del 1996, con la quale la Non pensate di entrare in segmen- Kia ha debuttato in Italia. Potevamo ti più prestigiosi? farne una specie di Lada Niva e invece C’è sul tavolo da tempo il progetto di l’abbiamo posizionata come terza auto una sportiva e adesso, per qualità e tec- per famiglie di un certo livello. E abbianologia, saremmo pronti ad allargare la mo creato qualcosa dal nulla. gamma in tempi abbastanza brevi con un modello d’immagine, che sarà pro- E un’auto che non ha avuto il sucbabilmente una convertibile. cesso sperato? Sicuramente la Carens del 2007. Aveva Derivata da un pianale Hyundai? caratteristiche straordinarie ma le Hyundai e Kia insieme formano il motorizzazioni erano troppo grosse per quarto gruppo mondiale e se vogliamo la clientela di riferimento in Italia, percontinuare a crescere dobbiamo mini- ché doveva essere una world car vendumizzare il rischio di sovrapposizione e ta anche in Usa, e questo l’ha messa ancannibalizzazione tra i nostri prodotti che fuori prezzo. ma, ovviamente, una condivisione progettuale deve esserci. Se potesse chiedere un modello apposito per l’Italia, fuori da logiche mondiali, cosa vorrebbe? I prodotti giusti per il nostro mercato li abbiamo già, ma certo una vettura più d’immagine e di design ci farebbe comodo. E poi, per ogni gamma, vorrei avere una versione sportiva, identificabile al primo colpo d’occhio, magari con un unico colore distintivo. Comunque l’ho già chiesto, speriamo che mi diano retta.
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LA SCHEDA
Certo una vettura più di immagine e di design ci farebbe comodo. E poi un modello sportivo per ogni gamma
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Come mai questo passaggio sotto il controllo di Kia Europe? È il completamento di un progetto strategico che Kia ha varato qualche anno fa, per avere filiali dirette nei cinque mercati più importanti, che insieme fanno circa il 40% delle vendite. Questo passaggio era già avvenuto in Germania, Francia, Inghilterra e Spagna.
Giuseppe Bitti
All’inizio di giugno la Kia Motors Italia è diventata Kia Motors Company Italy, uscendo dall’orbita del Gruppo Koelliker per passare sotto il controllo diretto della Casa madre. Abbiamo intervistato Giuseppe Bitti, che dal 2002 è Amministratore Delegato dell’Azienda
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Come si lavora con coreani? Ormai frequento i coreani da vent’anni e mi trovo bene con loro. Sono molto rigorosi, hanno grandi aspettative e bisogna adeguarsi ai loro standard molto elevati. Ma neanche io riesco a modulare il mio impegno sul lavoro, quindi va bene così. Saverio Villa
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michelin challenGe BiBendum 2011
Grande festa di “eco-pazzi”
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I grandi costruttori hanno partecipato in massa ad uno degli eventi più importanti dedicati alla mobilità sostenibile, ma sono stati i “piccoli” a proporre le idee più creative e spettacolari BERLINO - 300.000 metri quadrati (di cui 50.000 dedicati alle esibizioni), 15 chilometri destinati ai test track e 6.000 visitatori: questi i numeri del Michelin Challenge Bibendum 2011 di Berlino, svoltosi dal 18 al 22 maggio scorsi. Questo evento incentrato sulla mobilità sostenibile, giunto all’11° edizione (negli anni scor-
si si è tenuto in Brasile, Cina, Francia, Giappone e USA), ha radunato rappresentanti politici, professionisti, operatori dell’industria e delle scienze e giornalisti di tutto il mondo che hanno discusso delle sfide “verdi” che attendono il mondo dell’automobile. Ma, com’è giusto, le vere protagoniste 8
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sono state le vetture: diversi modelli ecologici hanno partecipato a tre “rally” che riproducevano condizioni reali: uno lungo 300 km (denominato “Inter-city”), uno di 125 km riservato ai veicoli elettrici e uno “urbano” di 30 chilometri che simula le condizioni di guida in città. In quest’ultima prova l’ADAC (l’Automobile Club tedesco) ha valutato l’accelerazione, la tenuta di strada in frenata, i livelli acustici e i consumi di carburante. La prova più lunga ha visto quattro modelli vincitori: l’Audi A3 TCNG a metano tra i prototipi con motore a combustione interna, la Porsche Panamera S Hybrid tra le vetture di serie alimentate da carburanti tradizionali, la Toyota FCHV tra le concept a batteria e la Renault Fluence Z.E. (che ha dovuto cambiare gli accumulatori a metà percorso, vista la ridotta autonomia) tra le elettriche.. Nella prova destinata ai veicoli ad emissioni zero ci sono state diverse vittorie ex aequo. Nei prototipi hanno dominato la Lupo EL dell’Università tecnologica di Eindhoven e la E-RA - RaceAbout dell’Università Metropolia di Scienze Applicate di Helsinki, mentre tra i veicoli “standard” hanno prevalso l’Audi A3 etron, la Mercedes Classe A E-CELL e la Volvo C30 Electric. La categoria “urbana” è stata invece vinta dalla HR2 ID Bike della EnBWEnergie Baden-Württemberg AG-HR2 (due ruote elettriche), dalla Microcar New M.Go (quadricicli leggeri), dalla MEGA Multitruck (quadricicli pesanti) e dalla Nissan LEAF. Marco Coletto 5
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1. La Twike può essere ricaricata anche pedalando 2. La supercar elettrica Citroën Survolt 3. La VIPA sembra un ascensore ma è un’auto a batterie 4. I due motori elettrici della Peugeot EX1 generano 340 CV! 5. I tedeschi amano l’energia solare 6. La Venturi Volage a emisioni zero ha quasi 300 CV 7. Il camion del futuro secondo il designer tedesco Colani 8. La Monotracer è una moto chiusa: ha il motore delle BMW K e piega in curva
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EVENTI
trofeo maseratI GraNtUrIsmo mC Giugno 2011
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Reportage a ruote fumanti
Il nostro “inviato” Sabino de Castro ha partecipato a una gara del Trofeo Maserati per i colori di Autorama. Vi raccontiamo come è andata
Sabino de Castro, 26 anni, ha iniziato a correre in kart nel 2002 e nel 2008 è passato alle auto. Nel 2009 e 2010 è stato campione italiano della categoria Fun Cup. Nel 2011 partecipa ai campionati Italiano ed Europeo 500 Abarth e Superstars GT Sprint
Tutto inizia con una mail: “Ti andrebbe di andare a correre in Ungheria con la Maserati MC Trofeo?”. Il mio cervello va quasi in tilt. Penso a dove sono tuta e licenza. Subito prima di riprendermi e schiacciare i tre tasti fatidici: s, ì, enter. E così, sabato 4 giugno, un’ora e 40 minuti dopo la partenza da Malpensa, eccomi a Budapest, destinazione finale: Hungaroring. Il tracciato è stretto, le reti di protezione sono a pochi metri dall’asfalto, il paddock è circa un ottavo di quello di Monza, eppure il circuito ha un grande fascino perché è tecnico, pieno di contropendenze e selettivo. Dopo essermi cambiato, corro come un bambino sotto “il tendone dei sogni” dove sono disposte le auto e vedo la mia numero 18 con gli adesivi di AUTORAMA, pronta per partire.
Con il meccanico Pasquale Crispino, simpatico e disponibile, troviamo la posizione più corretta del sedile di guida. Tutto pronto, quindi semaforo verde! Come d’abitudine, compio quattro giri ad andatura piuttosto lenta per memorizzare il tracciato, i punti di corda e di frenata, le irregolarità dell’asfalto. La MC ha 490 CV e il cambio sequenziale con comandi al volante e innesti molto rapidi. I freni permettono decelerazioni ottimali e, a differenza di altri monomarca, non hanno Abs né servofreno. Non posso chiedere modifiche all’assetto, perché le regolazioni devono essere le stesseper tutti i piloti e non è consentito modificare neanche la pressione dei pneumatici. Nonostante le gomme larghissime bisogna fare molta attenzione a spalancare il gas, perché l’assetto è regolato per impegnare i piloti ed evidenziarne le capacità. La MC Trofeo, comunque, permette qualche errore - in gergo corsaiolo si dice che è sincera - e ha un rollio che ti avvisa prima di “scappare”. Prima le prove libere, poi le qualifiche: riesco a piazzarmi all’11° e al 9° posto (su 18 partenti) rispettivamente per gara 1 e 2. La domenica mattina all’Hungaroring ci sono 55 mila persone entusiaste: uno spettacolo incredibile! Prima della partenza, sullo schieramento, sento il mio cuore battere come quello di Steve McQueen nel film “Le Mans”... Tutti in fila e poi si accendono le 4 luci verdi. Mi butto subito sulla destra, attaccato al muro dei box,
superando chi mi precede e alla staccata passo un altro concorrente, ma vedo nello specchietto un’auto che a ruote bloccate sta per “centrarmi”, quindi allargo e la lascio sfilare. Da lì in poi rimonto dall’11° al 5° posto e arrivo a lottare per la quarta posizione, ma chi mi sta davanti è bravo a rispondere agli attacchi e, a quattro curve dal traguardo, arrivo leggermente lungo, sbaglio marcia e perdo l’occasione per la stoccata definitiva. Alla fine sono 5° assoluto. Fra gara 1 e 2 arriva una perturbazione che allaga la pista, ma l’asfalto ancora caldo per il sole del mattino, fa evaporare l’acqua quasi completamente. Alla seconda partenza “chiudo” bene e sfilo 5°, attaccato al gruppo di testa. Per più di metà gara combatto con il leader del Trofeo David Baldi, ma siccome sono ospite decido di alzare più volte il piede. A dieci minuti dalla fine cerco l’attacco al termine del rettilineo ma allungo troppo la staccata e vado a scivolare sull’unica zona umida rimasta sulla pista: la MC parte in testacoda e si spegne. Perdo secondi preziosi e riparto 12°, ma l’auto a quel punto è inguidabile perché ho “spiattellato” tutte e quattro le ruote. Nonostante questo riesco a superare altri due concorrenti e termino la seconda manche in 10° posizione. Un attimo di amaro in bocca per il risultato non eccellente lascia subito il posto alla soddisfazione di aver combattuto fino agli ultimi secondi: aspetto solo di mettermi ancora alla prova! Sabino de Castro
La mC trofeo potenza in più e una bella dieta La GranTurismo da corsa utilizza un V8 di 4.691 cc che eroga 488 CV contro i 450 del modello di serie. Sistema frenante e aerodinamica sono stati adeguati all’uso in pista, mentre la scocca è in fibra di carbonio e la sostituzione dei cristalli con componenti in materiale sintetico (Lexan) ha permesso di ridurre il peso da 1.695 a circa 1.400 kg. Partecipare al Trofeo costa 155 mila euro + Iva per l’affitto dell’auto, comprensivo anche di assistenza. Se invece si vuole acquistare la vettura, il prezzo è di 135 mila euro + Iva, ai quali occorre aggiungere 55 mila euro + Iva per l’iscrizione.
La vettura utilizzata nel Trofeo è preparata in base alle specifiche della categoria GT4 dalla stessa Maserati
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anni in fuoristrada Nel luglio del 1940, l’Esercito degli Stati Uniti informò i costruttori di automobili che aveva bisogno di un “veicolo leggero da ricognizione” che potesse prendere il posto delle motociclette e delle Ford T modificate impiegate fino ad allora. Vennero così invitati 135 costruttori a sviluppare un mezzo che rispondesse ad una lunga lista di specifiche, tra le quali: capacità di carico di 272 kg, passo inferiore a 190 cm, altezza inferiore a 91 cm, motore in grado di assicurare una velocità massima di 80 km/h, carrozzeria di forma squadrata, trazione integrale, riduttore a 2 rapporti, parabrezza ripiegabile, tre sedili, fari oscurabili, massa complessiva inferiore a 590 kg. All’inizio, Willys-Overland e American Bantam Car Manufacturing Company furono le uniche due società che si dimostrarono interessate al progetto. Ad esse, si aggiunse presto anche Ford Motor Company. Le tre aziende entrarono così
Ripercorriamo la storia della più famosa Casa costruttrice di vetture offroad attraverso i suoi modelli più famosi in competizione per aggiudicarsi il redditizio incarico governativo e costruirono i prototipi per le prove a tempo di record. Il capo ingegnere di Bantam, insieme ad un gruppo di dirigenti della società, sviluppò un progetto che l’azienda realizzò in soli 49 giorni. Delmar G. Roos, Vice President of Engineering di WillysOverland, fece progettare il modello Willys Quad, mentre Ford realizzò il Model GP (General Purpose), sopranno-
Willys MA/MB: 1941-43 Con una serie di modifiche e di migliorie, Willys Quad divenne il modello MA e più avanti il modello MB. Per l’Esercito americano e per il mondo intero divenne invece noto come Jeep. Secondo alcuni, questo nome deriva dalla sigla “GP”, che nel gergo militare era l’abbreviazione di “General Purpose”. Altri sostengono invece che il veicolo prendeva nome da “Eugene the Jeep”, un personaggio dei fumetti di Braccio di Ferro. Qualunque sia la sua vera origine, la parola Jeep è entrata nel vocabolario internazionale ed identifica in genere tutte le vetture off-road. La stessa Jeep è poi divenuta uno dei simboli della Seconda Guerra Mondiale. Willys MA (foto a sinistra in alto) aveva il cambio sul piantone dello sterzo, aperture nella parte inferiore delle fiancate, due strumenti circolari sul cruscotto e la leva del freno a mano sulla sinistra. WillysOverland dovette impegnarsi a fondo per abbassare il peso fino alle nuove specifiche dell’Esercito di 980 kg. I pezzi eliminati dal modello MA per raggiungere questo obiettivo furono montati sulla successiva generazione MB (foto a sinistra in basso) che pesava circa 181 kg in più. Willys-Overland produsse per l’Esercito USA oltre 368.000 veicoli ai quali si aggiunsero altri 277.000 veicoli prodotti su licenza da Ford. Questo spartano veicolo di colore verde chiaro sarebbe diventato famoso per il suo contributo alla vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. Al termine del conflitto, Willys-Overland registrò il nome Jeep e decise di utilizzarlo per un fuoristrada adatto all’impiego nelle aziende agricole: nacque così la Universal Jeep ad uso civile. All’epoca, una delle campagne pubblicitarie Willys diceva, “Il sole non tramonta mai sulla forte Jeep” e l’azienda fece in modo che il mondo sapesse che questo veicolo era stato creato da Willys-Overland.
minato Pygmy, equipaggiato con un motore modificato Ford/Ferguson per uso agricolo. Ogni azienda consegnò il suo prototipo all’Esercito nell’estate del 1940 e fu autorizzata a costruire 70 esemplari di prova. L’Esercito prese possesso di questi veicoli nel novembre 1940 a Camp Holabird, nel Maryland. Ognuno di questi tre progetti superava il limite dei 590 kg richiesti, ma ben presto l’Esercito si rese conto che questo limite era troppo basso e lo alzò per la successiva fornitura di veicoli. Nel marzo del 1941 l’Esercito passò alla fase successiva. Bantam doveva costruire 1.500 esemplari del Model 40 BCR, Ford altri 1.500 di una versione modificata e migliorata del Pygmy GP, Willys-Overland 1.500 del suo Quad. Successive prove e valutazioni, tuttavia, portarono gli organi competenti dell’Esercito a scegliere Willys-Overland come produttore principale.
Successivamente, la maggior parte delle Bantam e delle Ford GP prodotte fu inviata in Gran Bretagna e in Russia nell’ambito del programma “lend-lease”. In Gran Bretagna, il modello Ford divenne famoso come “Blitz Buggy”. Jeep CJ-2A: 1945-49 Nel 1945 fu prodotta la prima Jeep per uso civile. Venne dotata di ribaltina posteriore, ruota di scorta montata lateralmente, fari di maggiori dimensioni, tappo del serbatoio esterno e di altri accessori non presenti sulla versione militare. Molti componenti della CJ-2A come il motore di 2.196 cc, la trasmissione, il riduttore e gli assali rigidi, furono usati su altre Jeep successive. La CJ-2A fu prodotta per quattro anni.
Jeep Jeepster: 1948-51 La Jeepster fu l'ultimo veicolo in stile Phaeton con carrozzeria aperta prodotto da una casa automobilistica americana su cui vennero montate tendine laterali di protezione anziché finestrini. Il motore “Go-Devil” inizialmente montato sul modello Jeepster fu poi sostituito dal motore “Hurricane” da 2.638 cc a sei cilindri. Questo modello non fu mai prodotto con la trazione integrale. Jeep CJ-3A: 1949-53 Introdotto nel 1948, il modello CJ-3A era molto simile al suo predecessore, ma il cristallo del parabrezza era in un unico pezzo e l’assale posteriore era più robusto. Su questo modello era montato il motore originale a 4 cilindri tipo L-Head.
Jeep CJ-3B: 1953-68 La serie CJ fu aggiornata nel 1953 con l’arrivo del modello CJ-3B, che aveva la mascherina ed il cofano motore più alti rispetto alla precedente versione militare per accogliere il nuovo motore Hurricane a 4 cilindri di tipo F-Head. La versione CJ-3B restò in produzione fino al 1968 e fu prodotta complessivamente in 155.494 esemplari negli Stati Uniti. Sempre nel 1953, la società Willys-Overland fu venduta a Henry J. Kaiser per 60 milioni di dollari. La Kaiser Company avviò un intenso programma di ricerca e sviluppo che aveva lo scopo di ampliare la gamma Jeep. Jeep CJ-5: 1955-83 Nel 1955, la Kaiser presentò il modello CJ-5, realizzato sulla base del modello M-38A1 impiegato nel 1951 nella Guerra di Corea, e caratterizzato dai paraurti anteriori arrotondati. Era leggermente più grande del modello CJ-3B, rispetto al quale aveva un passo più lungo e una maggiore lunghezza complessiva. Migliorie al motore, agli assali, agli organi di trasmissione e al comfort dei sedili fecero di CJ-5 il mezzo ideale per tutti coloro che erano interessati ad un fuoristrada. Il modello CJ-5 aveva linee più morbide e profili più arrotondati. Questa Jeep fu prodotta in più di 600.000 esemplari in oltre 30 anni.
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EVENTI
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Jeep Pickup: 1947-65 Un pickup con passo di 300 cm che non presentava modifiche di prodotto particolarmente significative. Però rappresentò il primo tentativo di diversificare il marchio Jeep dalla serie CJ.
Jeep Willys Wagon: 1946-65 Una station wagon con passo di 265 cm che rimase per molto tempo il modello preferito dagli appassionati. La trazione integrale divenne disponibile solo nel 1949.
Jeep Wagoneer/Grand Wagoneer/Cherokee: 1963-91 Nel 1962, Jeep presentò il primo veicolo a trazione integrale dotato di trasmissione automatica: era un modello della gamma Wagoneer (predecessore di Jeep Cherokee). Il modello Jeep Wagoneer del 1963 fu anche il primo veicolo a trazione integrale con sospensioni anteriori indipendenti. Nel 1973, Jeep introdusse il Quadra-Trac, il primo sistema automatico di trazione integrale permanente che poi sarebbe diventato disponibile anche sui grandi truck e sulle station wagon Jeep, così come sul modello CJ-7.
Jeep FC 150/170 Pickup: 1957-65 I veicoli della serie Forward-Control erano camioncini da lavoro con cabina avanzata: il modello FC 150 aveva un passo di 206 cm, l’FC 170 di 263 cm. Questi modelli non subirono modifiche sostanziali nel periodo in cui furono prodotti. Nel 1959 e nel 1960, però, alcuni modelli furono equipaggiati con assali rigidi anteriori e posteriori. Alcuni modelli del 1959 erano anche disponibili con doppie ruote posteriori e cambio manuale a quattro velocità.
Jeep Commando: 1967-73 Veicolo con passo di 256 cm su cui erano montati il motore “Dauntless” V6 ed assali rigidi anteriori e posteriori. Nel 1971 furono prodotti meno di 100 esemplari dell'edizione Commando Hurst Special. Questo modello divenne così uno dei veicoli Jeep preferiti e più ricercati dai collezionisti. Il 5 febbraio 1970, l’American Motors Corporation acquisì la Kaiser Jeep Corporation. Il cambio di proprietà diede inizio ad un decennio di crescita ed espansione senza precedenti per il Marchio americano.
Jeep Gladiator/Pickup: 1963-87 Come la Wagoneer, Jeep Gladiator fece il suo ingresso sul mercato nel 1963 nelle versioni con passo da 305 cm (J-200) e 320 cm (J-300) con riduttore Dana 20 ed assali anteriori e posteriori Dana 44. Il nome Gladiator fu abbandonato nel 1972.
Jeep CJ-7: 1976-86 Presentato nel 1976 da AMC, il modello CJ-7 rappresentò per Jeep il primo importante cambiamento progettuale degli ultimi 20 anni. Aveva un passo leggermente più lungo di quello del modello CJ-5 per poter accogliere un cambio automatico. Per la prima volta erano inoltre disponibili a richiesta un tetto in materiale plastico stampato e le portiere in acciaio. I due modelli, CJ-7 con passo di 237 cm e CJ-5 con passo di 212 cm, furono prodotti fino al 1983 quando il calo della domanda non lasciò ad AMC altra scelta che interrompere dopo 30 anni la produzione del modello CJ.
Jeep Cherokee: 1984-2001 Costruito con carrozzeria monoscocca, Cherokee XJ era un modello più piccolo, ma molto più moderno del Cherokee SJ. Tra le innovazioni di punta di questo veicolo figuravano il sistema di trazione integrale Jeep Command-Trac e le sospensioni anteriori a molla elicoidale Quadra-Link. Nel 1988 venne introdotta sul mercato la versione Cherokee Limited, mentre la variante con propulsore da quattro litri fu lanciata l’anno seguente, nel 1989. Jeep Wrangler: 1987-96 Nel 1983, per rispondere alla maggiore richiesta di veicoli compatti a trazione integrale di una clientela che, se da un lato cercava ancora la praticità della serie CJ, dall'altro voleva anche tutti i “comfort” delle berline, l’AMC interruppe la produzione del modello CJ e presentò nel 1987 il Wrangler (YJ). Pur avendo una carrozzeria scoperta simile a quella del CJ-7, la nuova Jeep Wrangler aveva pochi componenti in comune con la famosa progenitrice. Dal punto di vista meccanico, Wrangler aveva più parti in comune con la Cherokee che con la CJ-7. La Wrangler YJ presentava fari dalla forma quadrata, utilizzati per la prima (e ultima) volta su questo modello. Il modello YJ fu costruito in oltre 630.000 esemplari. Il 5 agosto 1987, dopo circa un anno dall’introduzione della Wrangler, la società American Motors Corporation fu venduta alla Chrysler Corporation ed il famoso marchio Jeep entrò a fare parte della divisione Jeep/Eagle di Chrysler.
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Jeep CJ-6: 1956-75 Il modello CJ-5 fu affiancato da un modello a passo lungo (50,8 cm in più) denominato CJ-6 che, passo a parte, era praticamente identico alla versione CJ-5, ma con un maggiore spazio di carico. Nel 1956 Jeep introdusse anche una variazione a cabina avanzata della serie CJ. L’American Motors Corporation dotò inoltre i modelli CJ-5 e CJ-6 di assali rinforzati, freni potenziati e battistrada più largo. Nel 1965 fu presentato il nuovo motore V6 “Dauntless” che poteva essere montato a richiesta sui modelli CJ-5 con passo da 206 cm e sui modelli CJ-6 con passo di 256 cm. Questo motore aveva una potenza di 157 CV DIN (155 kW), quasi il doppio rispetto a quella del normale 4 cilindri: per la prima volta il modello CJ era disponibile anche con un motore V6. A partire dal 1973, tutti i modelli Jeep CJ furono dotati di motore V8 da 4.982 o 5.899 cc di produzione AMC.
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Jeep CJ-8 Scrambler: 1981-85 Nel 1981 fu presentato il modello Scrambler: simile al modello CJ-7, ma con un passo più lungo. Noto a livello internazionale come CJ-8, era disponibile nelle versioni con tetto rigido o con capote in tela. Complessivamente, la produzione di Scrambler si fermò sotto le 30.000 unità, anche in questo caso si tratta di uno dei modelli attualmente più apprezzati dai collezionisti.
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EVENTI Jeep Comanche: 1986-92 Costruito sulla stessa piattaforma di Cherokee e con un allestimento molto simile, questo pickup fu dotato nel 1987 di pianale da 1,8 m. Sui modelli successivi fu montata la trazione integrale Selec-Trac o Command-Trac.
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Jeep Grand Cherokee: 1993-2004 Il lancio di Grand Cherokee entrò negli annali della storia del marchio per un eclatante ingresso attraverso il vetro del centro congressi del North American International Auto Show a Detroit il 7 gennaio 1992. Come primo SUV dotato di airbag sul lato conducente, segnò l’inizio di una nuova era per la categoria, introducendo anche nuovi standard di maneggevolezza e comfort di guida su strada.
Jeep Wrangler: 1997-2006 La versione 1997 di Jeep Wrangler (TJ) era molto simile al modello CJ-7. La linea era volutamente “retrò”, ma c'erano molte differenze dal punto di vista meccanico. Quasi l’80% delle componenti del veicolo era stata completamente riprogettata. Il modello TJ aveva sospensioni a quattro punti di attacco con molle elicoidali, simili a quelle di Jeep Grand Cherokee, e interni rinnovati, con airbag lato guidatore e lato passeggero. Il modello TJ aveva conservato diverse caratteristiche classiche della produzione Jeep, come i fari circolari, il parabrezza ripiegabile (adottato per la prima volta nel 1940) e le portiere smontabili, oltre alla possibilità di avere una capote in tela oppure un tetto rigido rimovibile. Era inoltre disponibile di serie una sport bar montata in fabbrica. Nel 2003 debuttò il modello Wrangler Rubicon, col miglior allestimento mai realizzato in quegli anni. Questa versione si guadagnò il diritto di portare questo nome leggendario poiché era dotata di un pulsante che permetteva al conducente di bloccare gli assali anteriori e posteriori Dana 44, di un riduttore 4:1, di pneumatici da 32 pollici e di molti altri equipaggiamenti che non erano disponibili su nessuna Jeep prodotta fino ad allora. Nel 2004 venne introdotta la nuova Wrangler Unlimited. Questa versione a passo lungo assicurava 33 cm di lun ghezza in più nel vano di carico e 5 cm in più di spazio per le gambe dei passeggeri posteriori. Pur conservando tutto il divertimento della guida open air dell’originale Wrangler e le sue capacità off-road, la versione Unlimited garantiva maggior comfort nella guida su strada ed una versatilità ancora più elevata.
Jeep Cherokee: 2001- 2007 Jeep Cherokee (nota come Jeep Liberty in Nord America) divenne il nuovo Medium SUV Jeep ed è stato il primo modello del marchio americano a montare sospensioni anteriori indipendenti.
Jeep Commander: 2006-2010 Questo veicolo a sette posti è costruito sul pianale del WK allungato di 5 cm ed è reso unico dalla configurazione dei sedili su tre file, ciascuna posta più in alto rispetto a quella precedente.
Jeep Cherokee: dal 2008 Jeep introduce la terza generazione di Jeep Cherokee equipaggiandola con l’esclusivo tetto apribile Sky-Slider, il sistema di trazione integrale Selec-Trac II ed i nuovi dispositivi Hill Descent Control e Hill Start Assist.
Jeep Grand Cherokee: 2005-2010 Completamente ridisegnato sulla base dei modelli ZJ/WJ, questo modello presentava un migliorato comportamento di guida su strada ed un’elevata maneggevolezza, motore Hemi V8 da 5,7 litri e allestimenti di classe superiore degni di una vettura di gran lusso.
Jeep Wrangler e Wrangler Unlimited: dal 2007 Aggiungendo all’originale formula Jeep un nuovo telaio, un nuovo design degli esterni e degli interni, nuove motorizzazioni, nuovi equipaggiamenti e dotazioni per la sicurezza, il modello JK si presenta ulteriormente migliorato in termini di prestazioni fuoristradistiche, fluidità di marcia, abitabilità, comfort, piacere di guida open-air, potenza, consumi e protezione degli occupanti. E la Wrangler Unlimited è la nuova dimensione da esplorare: quattro porte e tanto spazio per vivere un’esperienza di guida diversa. L’abitacolo può ospitare cinque passeggeri - una novità per la gamma - e lo spazio di carico è il più ampio mai offerto su una Wrangler.
Jeep Compass e Patriot: dal 2008 Il marchio Jeep fa il suo ingresso nel segmento dei SUV compatti con la Compass (a destra la versione restyling del 2011) e la Patriot (sotto) due modelli in grado di garantire capacità on ed off-road e consumi ridotti.
Jeep Grand Cherokee: dal 2011 Dopo oltre 4 milioni di esemplari venduti, Jeep ha perfezionato la formula cancellando con la nuova generazione di Grand Cherokee qualsiasi compromesso tra capacità stradali e fuoristradistiche. La nuova WK offre elevate prestazioni su strada, le tradizionali capacità offroad della Jeep, consumi ragionevoli, nuovo design degli esterni, qualità della vita di bordo di livello superiore, una completa dotazione per sicurezza ed avanzati sistemi per il comfort.
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LAGUIDA
Giugno 2011
Anno 54 N° 520
AUTORAMA 11
RENAULT MEGANE:UNA FAMIGLIA ALLARGATA
TuTTe insieme appassionaTamenTe Berlina a cinque porte, station wagon, coupé, cabriolet e monovolume (a cinque e a sette posti): difficile trovare in commercio una famiglia di vetture più completa. Dal 1995 la Renault offre ai propri clienti una vasta scelta di modelli realizzati sulla stessa base, con l’innovazione della Scenic del 1996, che è stata la prima monovolume compatta europea, nonché la prima MPV ad aggiudicarsi - l'anno seguente - il prestigioso premio di Auto dell'Anno. Un riconoscimento conquistato anche nel 2003 dall'originale seconda generazione, che è stata la prima compatta della storia a ricevere cinque stelle nei crash test Euro NCAP. L’attuale generazione - la terza - è stata presentata nell’estate del 2008. La sicurezza e la versatilità non sono però le uniche peculiarità della "segmento C" della Renault: la RS è diventata un punto di riferimento per gli amanti delle prestazioni pur non avendo avuto una carriera sportiva straordinaria; la versione station wagon (ribattezzata in seguito prima Grandtour e poi SporTour) ha fatto breccia nei cuori dei padri di famiglia grazie ad un bagagliaio addirittura più grande di quello della sorella maggiore Laguna; la prima Scenic RX4 a trazione integrale (presentata nel 1999 ma non riproposta nelle serie successive) ha offerto un'alternativa originale agli amanti delle sport utility,
la “media” della renault è disponibile in mille varianti: dalla berlina alla station, passando per le sportive, fino alla scenic, una monovolume che ha fatto epoca a cura di Marco Coletto e Saverio Villa
mentre la versione scoperta C-C è riuscita a coniugare il piacere di guidare con il vento nei capelli con un rassicurante tetto rigido ripiegabile in vetro. Ultima, ma non meno importante, la versione berlina a quattro porte: nonostante non abbia avuto un grosso successo nel nostro Paese nelle generazioni precedenti (l'ultima non è nemmeno arrivata in listino e, per ora, viene commercializzata solo fuori dall’Europa come Samsung SM3) tornerà alla fine dell'anno nell'inedita variante elettrica, battezzata Fluence Z.E., con 160 chilometri di autonomia. L'ideale per aumentare il numero di componenti (già considerevole) della famiglia Megane. Potremmo addirittura aggiungere che anche la multispazio Kangoo è realizzata sul pianale della Scenic ma questa è un'altra storia…
La seconda generazione della C-C, presentata nel 2010, è la novità più recente della famiglia
LE VENDITE IN ITALIA •Scenic •Megane
80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0
1996
1997
1998
1999
2000
LA SUA FORZA SONIO I DIESEL
il bestseller e la novità hi-tech La gamma dei propulsori della Megane si è recentemente arricchita del 1.600 dCi turbodiesel da 130 CV (foto a destra), che per ora viene montato solo sulle Scenic ma che, nel 2012, arriverà anche sotto il cofano delle “sorelle”. L’ottimo connubio tra prestazioni (la MPV accelera da 0 a 100 km/h in soli 10,3 secondi) e consumi (4,4 l/100 km) è dovuto ad una serie di tecnologie prese in prestito dalla F1 (la Casa transalpina fornisce i motori a diversi team tra cui la Red Bull), come l’architettura “quadra” (la corsa del pistone è uguale all’alesaggio) e altre soluzioni per ridurre il dispendio energetico e gli attriti. In attesa che questo motore venga esteso a tutti i modelli, però, il propulsore di maggior richiamo resta il 1.500 dCi (foto a sinistra), disponibile nelle varianti da 90 e 110 cavalli, che viene apprezzato indistintamente in tutte le configurazioni della Megane sia per la brillantezza che per il rendimento.
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
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2009
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2011*
* gennaio/maggio
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LAGUIDA
BERLINA Giugno 2011
Anno 54 N° 520
AUTORAMA La tradizione al potere
La terza generazione della Megane ha abbandonato le forme provocatorie della versione del 2002 e dal 2008 è presente sul mercato con uno stile piÚ rassicurante. L’anti-Golf in salsa transalpina punta ad attirare un cliente che cerca la razionalità delle cinque porte ma non vuole rinunciare al piacere di guida (sui percorsi misti è una delle vetture piÚ agili della sua categoria) e al comfort (le sospensioni assorbono senza problemi le sconnessioni piÚ dure). La capacità del bagagliaio va da 405 a 1.162 litri e la gamma motori comprende due unità a benzina (1.6 da 110 CV e 1.4 TCE da 131 CV) e
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tre turbodiesel dCi (1.5 da 90 e 110 CV, 1.9 da 130 CV), che soddisfano qualsiasi esigenza. Due, invece, gli allestimenti: i piĂš attenti alla sostanza opteranno per l’Attractive e chi desidera un pizzico di vivacitĂ con 2.700 euro in piĂš (su tutte le motorizzazioni tranne quelle base a benzina e a gasolio) può portarsi a casa la piĂš grintosa GT Line. Questa versione è caratterizzata da diversi dettagli “racingâ€? in tinta Dark Metal: le mascherine dei fendinebbia, i retrovisori e le maniglie delle portiere. Senza dimenticare i cerchi in alluminio da 17â€?, il diffusore posteriore e le parabole dei fari scuri.
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La pReFeRiTa Di
AUTORAMA
1.5 DCI 90 CV ATTRACTIVE BERLINA
Escludiamo immediatamente l’allestimento GT Line: per il cliente tipo della Megane a cinque porte la sportivitĂ spesso è l’ultimo dei pensieri. La versione obbligata è quindi la Attractive, con una dotazione completa di tutto il necessario: airbag frontali e a tendina, quattro alzacristalli elettrici, attacchi Isofix, climatizzatore manuale, ESP, fendinebbia, poggiatesta anteriori anti colpo di frusta, retrovisori esterni elettrici e volante in pelle. Passiamo al motore: il 1.5 turbodiesel dCi è talmente elastico ai bassi regimi che con una vettura cosĂŹ compatta può bastare la variante da 90 CV (19.500 euro). Le prestazioni sono sufficienti al tipo di vettura (“0-100â€? in 12,5 secondi) e i consumi (4,4 litri ogni 100 chilometri) sono decisamente bassi. Chi viaggia spesso a pieno carico o in montagna, però, può anche pensare di spendere 1.000 euro in piĂš e passare allo step successivo da 110 CV, con gli stessi consumi ma il cambio a sei marce anzichĂŠ cinque.
Nel realizzare la plancia della Megane i tecnici della Renault hanno puntato sulla qualitĂ dei materiali (plastiche morbide) e sulla precisione degli assemblaggi
COUPÉ
Vado al massimo
Considerarla solo come la versione a tre porte della famiglia Megane sarebbe riduttivo. Nonostante sia anche lei omologata per cinque persone (ma in quattro si viaggia decisamente meglio) e abbia un bagagliaio ampio (da 377 a 1.024 litri) ha un assetto ribassato e una gamma propulsori arricchita da tre potenti unitĂ da due litri: due turbo a benzina (TCE da 180 CV e RS da 250, di cui parliamo nel box sotto) e un turbodiesel dCi da 160 CV, che consuma solo 5,9 litri di gasolio ogni cento chilometri pur acceleran-
do da 0 a 100 km/h solamente in 8,5 secondi. Anche le possibilitĂ di personalizzazione sono piĂš vaste: all’allestimento GT Line si affiancano il Wave Edition (che non è altro che un Attractive con l’aggiunta dei vetri posteriori e del lunotto oscurati) e l’aggressivo Monaco GP. L’interessante cambio robotizzato a doppia frizione EDC (disponibile a pagamento, 1.250 euro, ma solo in abbinamento al propulsore 1.5 dCi da 110 cavalli) garantisce passaggi marcia rapidi ed è un ottimo abbinamento per chi cerca il divertimento alla guida ma non vuole rinunciare in alcun modo al comfort. Perfetta per i single “under 30â€? o anche per giovani famiglie, a patto che non abbiano figli troppo alti (perchĂŠ chi siede dietro può anche toccare il tetto con la testa).
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La pReFeRiTa Di
AUTORAMA
1.4 TCE MONACO GP COUPÉ
CoupĂŠ Rs
Quando si acquista una sportiva non si può scendere a compromessi, soprattutto dal punto di vista estetico. Per questo motivo la scelta della versione si riduce alla GT Line e alla Monaco GP. Optiamo per quest’ultima: senza alcun sovrapprezzo aggiunge alla dotazione di serie i cerchi in lega da 17â€? neri e le finiture nero lucido (secondo noi piĂš adeguate al tipo di vettura di quelle cromate) per gli specchietti retrovisori esterni. Il motore che consigliamo, rigorosamente a benzina, è il 1.4 TCE da 130 CV (22.600 euro): costa 1.400 euro meno del 2.0 da 180 CV (che è abbinato ai cerchi da 18â€?) ma è piĂš facile da rivendere sul mercato dell’usato per via degli interessanti costi di gestione. la RS? Intrigante ma non per tutti. La variante piĂš estrema della Megane ha 250 CV ed è l’ennesima conferma dell’eccellente lavoro degli ingegneri di Renault Sport, capaci di trasformare auto tranquille in veri e propri mostri. Con 29.000 euro ci si porta a casa un’auto capace di raggiungere i 250 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in 6,1 secondi. Non vi basta? Da pochi giorni è possibile ordinare la versione Trophy (nella foto): 500 esemplari che costeranno poco piĂš di 34.000 euro ma con 265 CV, uno “0-100â€? da sei secondi e consumi addirittura migliorati: 8,2 litri/100 km invece di 8,4). La Trophy ha recentemente stabilito un nuovo primato per la categoria girando in 8’08â€? sul vecchio e terribile circuito del NĂźrburgring
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LAGUIDA
La pReFeRiTa Di
AUTORAMA
1.5 DCI 110 CV ATTRACTIVE SPORTOUR
Bastano 600 euro in piÚ rispetto alla Megane berlina per passare alla corrispondente versione station wagon, che alla Renault preferiscono definire SporTour. I ventisei centimetri di lunghezza supplementare (4,56 metri anzichÊ 4,30) hanno permesso di ottenere un bagagliaio addirittura piÚ grande rispetto a quello della sorella maggiore Laguna (524/1.600 litri anzichÊ 450/1.377) e una linea piÚ filante e originale nella parte posteriore (basta dare un’occhiata ai gruppi ottici per rendersene conto). Ma non è tutto: a differenza di alcune rivali che conservano lo stesso pianale della versione berlina, qui il passo (cioè la distanza tra le ruote anteriori e quelle posteriori) è aumentato di sei centimetri (da 2,64 a 2,70 metri), a tutto vantaggio delle gambe di chi si accomoda dietro e della stabilità , oltre che, naturalmente, della capacità di carico. Insomma, sotto molti aspetti (soprattutto alla luce del sovrapprezzo minimo precedentemente citato) la familiare transal-
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pina è anche piÚ intrigante della berlina. La gamma motori e gli allestimenti sono identici, cosÏ come la dotazione di serie: l’unica differenza riguarda la presenza delle barre sul tetto, che impongono un sovrapprezzo di 250 euro sulla Attractive mentre sono comprese nel prezzo della piÚ accessoriata e costosa GT Line.
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La Renault Megane SporTour ha ben poco da invidiare alla piÚ costosa monovolume Scenic X-Mod: lo spazio per i passeggeri è identico e il bagagliaio è piÚ grande. Il vano, però, è meno capiente quando si abbattono i sedili posteriori e i 22 cm in piÚ di lunghezza si sentono durante le manovre di parcheggio
Lasciamo l’allestimento GT Line ai clienti della CoupĂŠ e concentriamoci sulla piĂš “familiareâ€? versione Attractive. Come per la variante a cinque porte il motore consigliato è l’eccellente 1.5 turbodiesel dCi ma questa volta vi suggeriamo subito la versione piĂš potente da 110 cavalli (21.100 euro). Anche se il nome può trarre in inganno, la Megane SporTour è un’auto nata per percorrere tanti chilometri in autostrada nel massimo comfort e anche in questi frangenti il cambio a sei marce è fondamentale. Dopotutto la station wagon ha anche un peso superiore e 90 CV potrebbero non bastare nei sorpassi a pieno carico. In listino c’è ancora il 1.9 dCi da 130 CV, che è scattante (“0-100â€? in meno di 10 secondi), parco (5,1 litri ogni cento chilometri) e perfettamente in linea con lo spirito della SporTour, però è destinato ad essere pensionato a breve per lasciare spazio al piĂš moderno (e conveniente nei costi di gestione e sotto il profilo dei consumi di carburante) 1.6 dCi di pari potenza.
C-C
una bella scoperta
Fin dalla prima generazione, la Megane C-C ha come elemento distintivo il tetto in vetro ad apertura elettrica, che offre all’abitacolo una luminositĂ eccezionale anche in configurazione chiusa, oltre a un riparo molto maggiore rispetto a una convenzionale capote in tela. L’attuale serie, che ha debuttato l’anno scorso, è migliorata sotto molti aspetti, ma ciò che salta maggiormente all’occhio è lo stile piĂš proporzionato e raffinato (sia dentro che fuori). Il suo punto di forza è indubbiamente il comfort: le sospensioni morbide come cuscini amplificano il piacere di guidare con il vento nei capelli e l’aerodinamica particolarmente curata ha consentito di ottenere un abitacolo insonorizzato. Inizialmente il listino della C-C era un po’ impegnativo, ma la situazione ora è cambiata e bastano 24.400 euro per portarsi a casa l’unica motorizzazione a benzina (1.6 da 110 CV) nell’allestimento “baseâ€? Wave Edition (l’altro si chiama Floride), mentre ce ne vogliono 2.000 in piĂš per passare al 1.5 dCi da 110 CV e altri 1.000 per il 1.9 dCi da 130 CV.
La pReFeRiTa Di
AUTORAMA
1.5 DCI C-C FLORIDE
I 1.000 euro di sovrapprezzo della versione Floride (disponibile esclusivamente con il motore 1.500 turbodiesel dCi da 110 CV a 27.400 euro) sono piÚ che giustificati dalla dotazione di serie ricca. Il climatizzatore automatico bizona è standard, cosÏ come il cruise control, il navigatore satellitare e i sensori di parcheggio posteriori. L’allestimento Floride non passa certo inosservato, ma l’understatement di solito non rappresenta una priorità per chi acquista una cabrio: i cerchi in lega da 17� diamantati hanno lo stesso colore della carrozzeria per la quale l’unica tinta disponibile è lo sfolgorante beige avorio perlato. Gli interni, poi, sono rossi.
Giugno 2011
La versatilitĂ incontra il design
Anno 54 N° 520
SPORTOUR
AUTORAMA
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Da chiusa, la C.C ha l’aspetto filante di una coupÊ. Quando si decide di viaggiare aperti, il tetto si ripiega all’interno del bagagliaio e il volume utile da 417 a 211 litri
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LAGUIDA LA GAMMA
Giugno 2011
Anno 54 N° 520
AUTORAMA 14
Modello
Prezzo (euro)
1.6 110cv Attractive 1.4 TCe 130cv Dynamique 1.4 TCe 130cv Luxe 1.5 dCi 110cv Attractive 1.5 dCi 110cv Dynamique 1.5 dCi 110cv EDC Dynamique 1.5 dCi 110cv Luxe 1.5 dCi 110cv EDC Luxe 1.6 dCi 130cv Dynamique 1.6 dCi 130cv Luxe 2.0 dCi 150cv Proactive Luxe 2.0 dCi 160cv Luxe In rosso le motorizzazioni diesel
20.000 110/81 22.500 130/96 24.000 130/96 22.000 110/81 23.500 110/81 24.750 110/81 25.000 110/81 26.250 110/81 25.000 130/96 26.500 130/96 29.500 150/110 28.000 160/118
SCENIC X-MOD
Potenza CV/kW
Velocità (km/h) 185 190 190 180 180 180 180 180 195 195 200 205
Accelerazione da 0 a 100 km/h (secondi) 11,7 10,5 10,5 12,3 12,3 13,4 12,3 13,4 10,3 10,3 9,7 9,1
Consumo combinato (l/100 km) 7,4 7,3 7,3 5,1 5,1 5,0 5,1 5,0 4,5 4,5 7,0 6,6
Emissioni CO2 (g/km) 174 168 168 128 128 130 128 130 117 117 184 173
Compatta e sportiva
Per una scelta di marketing il nome Megane non compare più sulle Scenic, a differenza di quanto accadeva inizialmente, ma la monovolume appartiene a tutti gli effetti a questa grande famiglia. La versione X-Mod è la vera erede della prima Scenic, che inventò il segmento delle monovolume compatte. Ai cinque posti e alla versatilità di sempre (bagagliaio di 437/1.837 litri), la terza generazione della MPV aggiunge un lato sportivo, percepibile sia nel design (il frontale è parecchio aggressivo) che nella guida (le sospensioni irrigidite favoriscono il divertimento). Insieme alla sorella
lunga ha lanciato il nuovo turbodiesel 1.6 dCi e occupa stabilmente uno dei primi cinque posti nella classifica delle automobili più vendute della categoria. La gamma dei propulsori è la stessa della Megane berlina, integrata dal nuovo “millesei” a gasolio e dal 2.0 dCi nelle configurazioni da 150 e 160 CV, mentre gli allestimenti sono tre: Attractive, Dynamique (a 1.500 euro in più offre cerchi in lega, climatizzatore bizona e navigatore) e Luxe: quest’ultimo, in cambio di un sovrapprezzo di altri 1.500 euro, si presenta con il sistema di accesso senza chiave e un listino degli optional più ricco.
SCENIC
Lunga e conviviale
Ventidue centimetri di lunghezza in più, un design diverso (specialmente nella zona del portellone) e un sovrapprezzo di 1.500 euro a parità di motore e allestimento. Questi sono gli elementi che fanno la differenza tra la Scenic a sette posti e la sorella minore X-Mod a cinque. L’auto della famiglia Megane più versatile di sempre (il bagagliaio va da 564 a 2.063 litri) è maggiormente orientata al comfort rispetto alla variante corta, ma le sospensioni sono sufficientemente “tenaci” per permettere un certo divertimento. La gamma motori è sostanzialmente la stessa della X-Mod, rispetto alla quale manca solo il 2.000 dCi da 160 CV, forse per sottolineare la vocazione più tran-
quilla della “sette posti”. L’habitat più idoneo alla Scenic è lo stesso della SporTour: le lunghe “tirate” autostradali. Rispetto alla station wagon, a parità di motore, i consumi sono leggermente più elevati per via della maggiore superficie frontale (la Scenic è più alta di 5 centimetri) e lo scatto risente un po’ del maggior peso, ma ci sono molti altri vantaggi: la possibilità di infilare grandi carichi (persone e borse) in ingombri esterni contenuti, il piacere di guidare in posizione rialzata, quasi come su una Sport Utility e, naturalmente, la presenza della terza fila di sedili ripiegabili, pienamente sfruttabili da due bambini e ragionevolmente ospitale anche per due adulti.
Non è semplice fare accomodare sette persone in poco più di quattro metri e mezzo, ma sulla Scenic i posti della terza fila sono discretamente sfruttabili
LA GAMMA Modello
Se l’aspetto esterno cambia in modo abbastanza evidente tra la Scenic X-Mod e la versione a passo lungo, la plancia è praticamente identica
La pReFeRiTa Di
AUTORAMA
1.6 110cv Attractive 1.4 TCE 130cv Dynamique 1.4 TCE 130cv Luxe 1.5 dCi 110cv Attractive 1.5 dCi 110cv Dynamique 1.5 dCi 110cv EDC Dynamique 1.5 dCi 110cv Luxe 1.5 dCi 110cv EDC Luxe 1.6 dCi 130cv Dynamique 1.6 dCi 130cv Luxe 2.0 dCi 150cv Proactive Luxe In rosso le motorizzazioni diesel
Prezzo (euro) 21.500 24.000 25.500 23.500 25.000 26.250 26.500 27.750 26.500 28.000 31.000
Potenza CV/kW 110/81 130/96 130/96 110/81 110/81 110/81 110/81 110/81 130/96 130/96 150/110
Velocità (km/h) 185 190 190 180 180 180 180 180 195 195 200
Accelerazione da 0 a 100 km/h (secondi) 12,6 11,5 11,5 13,3 13,3 14,3 13,3 14,3 11,1 11,1 10,1
Consumo combinato (l/100 km) 7,5 7,4 7,4 5,1 5,1 5,0 5,1 5,0 4,1 4,1 7,0
Emissioni CO2 (g/km) 178 170 170 128 128 130 128 130 117 117 184
SCENIC 1.6 DCI DYNAMIQUE X-MOD
SCENIC 1.5 DCI DYNAMIQUE EDC Avremmo potuto scegliere, come nel caso della X-Mod, il 1.600 turbodiesel dCi da 130 CV, ma per un’auto in grado di accogliere sette persone e più adatta ai lunghi viaggi affrontati in tranquillità preferiamo consigliare il bestseller 1.5 dCi da 110 cavalli (oltrettutto più economico quando si tratta di stipulare una polizza assicurativa) perché può essere abbinato alla comodissima trasmissione automatica a doppia frizione EDC (Efficient Dual Clutch). L’allestimento intermedio Dynamique (che costa 25.250 euro) è quello che ci vuole e si può fare serenamente a meno della variante Luxe, soprattutto se si considera che quasi tutti gli accessori presenti nella dotazione di serie della versione più ricca (come ad esempio i sensori di parcheggio) possono essere acquistati singolarmente partendo da un prezzo d’acquisto sensibilmente inferiore della vettura.
Ci vogliono 25.000 euro giusti giusti - la cifra necessaria per acquistare la nuovissima 1.6 dCi Dynamique - per mettere d’accordo tutta la famiglia: il padre (che ha a disposizione un mezzo vivace e divertente da guidare e che, oltretutto, consuma poco), la madre (che non può non apprezzare lo stile della carrozzeria e degli interni realizzato dai designer) e i figli, che sono coccolati dai sedili posteriori singoli e da un abitacolo che filtra egregiamente i rumori provenienti dall’esterno. La 1.5 dCi è da preferire se desiderate a tutti i costi il cambio automatico EDC a doppia frizione, ma tutto il resto gioca a favore del nuovo 1.600. Tra gli optional da non perdere segnaliamo il sedile del passeggero ripiegabile a tavolino (50 euro), i sensori di parcheggio (160 euro) e, per chi vuole dare alla propria vettura un tocco di eleganza, i vetri posteriori e il lunotto oscurati (150 euro).
15.Autorama305 Citroen DS4 Cri:Layout 1 18/06/11 15:52 Pagina 2
INPROVA
pErcHé VALE LA pEnA di pEnsArci
è inusuale e si distacca dalla normalità delle berline. Poi è ben rifinita e divertente da guidare
citroËn ds4 2.0 Hdi sport cHic
DS, atto secondo: la coupé crossover
La linea sportiveggiante e muscolosa e le sospensioni rialzate ma irrigidite definiscono un mix curioso, completato da un allestimento che, negli allestimenti top di gamma, ha un aspetto sontuoso BARCELLONA - La DS4 , come la sorella minore DS3, nasce dalla rivisitazione di un modello standard - la C4 - per ottenere una connotazione diversa che attiri una clientela non conformista. Rispetto alla C4 è leggermente più corta (6 cm) e larga (2 cm), ma è invece più alta (2 cm) a causa dell’assetto rialzato, quasi da crossover. La regolazione di sospensioni e sterzo, però, è più dinamica, per riproporre quella guidabilità che la Citroën indica come caratteristca imprescindibile della classe DS. La linea esterna, sfuggente, aggressiva e con i parafanghi muscolosi, è piuttosto distante da quella della C4. Di quest’ultima, però, sono stati conservati alcuni elementi fondamentali della plancia (strumentazione, console, volante); cambiano invece i sedili (opulenti, profilati e molto comodi) e la cura dei dettagli (maniglie, leva del cambio, appoggiabraccia) ma, soprattutto, ci sono rivestimenti in pelle di ottima qualità che, a richiesta, possono estendersi fino alla plancia e ai pannelli delle portiere. Il tutto dà una sensazione di consistenza ancora superiore a quella conferita dalla C4. In più c’è il parabrezza panoramico, che non arriva fin sopra la testa dei passeggeri anteriori come lo Zenith dellla C3 ma che, comunque, aumenta luminosità e visibilità. Purtroppo, però - forse per accentuare l’idea della berlina-coupé, tanto di moda oggi - i cristalli posteriori sono fissi. Per quanto riguarda l’assetto, la flessibilità delle molle anteriori è stata ridotta del 10% davanti e del 7-10% (secondo le motoriz-
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citroËn ds4 2.0 Hdi sport cHic
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PREZZO: 28.700 € i nUMEri MOTORE: turbodiesel common rail, 4 cilindri CILINDRATA: 1.997 cc POTENZA: 120 kW/163 CV COPPIA: 340 Nm CAMBIO: manuale a 6 marce TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,27/1,81/1,52 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 359/1.021 litri 0-100 KM/H: 8,6 secondi VELOCITÀ: 212 km/h CONSUMO COMBINATO: 5,2 l/100 km EMISSIONI CO2: 136 g/km cosA c'È E cosA si pAGA AIRBAG ANTERIORI, ALTERALI, ALTI di serie CERCHI IN LEGA DA 18” di serie CLIMATIZZATORE AUTOMATICO BIZONA di serie ESP di serie NAVIGATORE E SIST. INTRATTENIMENTO 900 € RADIO CON LETTORE CD/MP3 di serie SEDILI ANT. CON FUNZIONE MASSAGGIO di serie SELLERIA IN PELLE BICOLORE di serie SELLERIA IN PELLE ESTESA da 1.100 € SORVEGLIANZA ANGOLO CIECO di serie con cHi sE LA GiocA Alfa Giulietta 2.0 JTDm Exclusive 29.050 € Audi A3 Sportback 2.0 TDI Ambition da 30.850 € VW Golf 2.0 GTD 5p 29.800 € A sinistra due viste degli interni in pelle nella configurazione più lussuosa Club integrale. Sotto un dettaglio dei sedili standard Sport Chic
zazioni) dietro, gli ammortizzatori sono specifici, la barra antirollio anteriore è aumentata di diametro (da 23 a 23,5 mm), mentre la traversa delle retrotreno a ruote interconnesse è più rigida del 25%. L’assistenza del servosterzo elettroidraulico, poi, è più stemperata e il rapporto di demoltiplicazione è piuttosto diretto. Tutto questo diventa apprezzabile soprattutto con le motorizzazioni al top della gamma, vale a dire il 2 litri turbodiesel da 163 CV e l’1,6 litri turbobenzina da 200 CV. Il primo è proposto sia in combinazione con l’allestimento intermedio So Chic che con quello top Sport Chic; il secondo solo con lo Sport Chic. Il turbodiesel è potente ma anche un po’ rumoroso se lo si sfrutta al meglio delle sue possibilità, però imprime prestazioni molto interessanti, con un corposo picco di erogazione tra i 2.000 e i 3.000 giri e capacità di accelerazione che, sul breve, non sono
così distanti da quelle del 200 CV a benzina (8”6 e 16”2 sullo 0-100 km/h e lo 0-400 m, contro 7”9 e 15”8). Lo sforzo da applicare al volante è consistente, quasi sportivo; le reazioni che ne conseguono sono rapide e la sensazione viene amplificata dall’altezza da terra superiore alla norma, che fa percepire di più le accelerazioni laterali.
Giugno 2011
AUTORAMA
Il motore da 200 CV, cugino di quello della Mini Cooper S, si distingue per il maggiore allungo e per una sonorità resa aggressiva anche da una valvola sullo scarico. Qui lo sterzo sembra ancora più reattivo e lievemente più leggero, grazie anche agli 80 kg in meno che gravano sull’avantreno. Saverio Villa
GEMELLE diVErsE COSA CAMBIA RISPETTO ALLA C4
Considerate le caratteristiche della DS4, qualche sovrapposizione con la C4 è inevitabile. Per evitare, nei limiti del possibile, la concorrenza tra i due modelli, la Citroën ha predisposto alcune differenze importanti a livello meccanico. I motori di vertice (1.600 turbobenzina da 200 CV e 2.000 turbodiesel da 163 CV) non sono disponibili sulla C4, mentre il 1.600 a gasolio e-HDi da 112 CV, con il sistema Start&Stop di ultima generazione, è abbinato anche al cambio manuale, mentre sulla C4 si combina solo con la trasmissione elettroattuata. Le soluzioni meccaniche comuni alle due vetture sono il 1.600 aspirato a benzina da 120 CV con cambio a 5 marce e i 1.600 turbobenzina da 156 CV e turbodiesel e-HDI da 112 CV con cambi robotizzati a sei rapporti. Parlando di prezzi, a parità di motore e cambio le DS4 in allestimento base Chic costano circa 1.000 euro in meno rispetto alle C4 nella versione top Exclusive. Ma è con l’allestimento So Chic che la DS4 comincia a mostrare contenuti realmente lussuosi (climatizzatore bizona, selleria in pelle/tessuto e sedili elettrici anteriori con funzione massaggio), mentre il livello superiore Sport Chic prevede cerchi da 18” e selleria completamente in pelle.
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INPROVA
PEUGEOT 308 1.6 E-HDi ACTiVE
La principessa della città
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Grazie ad un’evoluzione del sistema start/stop, la compatta del Leone, recentemente ristilizzata, diventa interessante per chi ha a cuore il risparmio di carburante in città
PERCHé VALE LA PENA Di PENSARCi
Per il motore parco e pronto ai bassi regimi, per il prezzo contenuto e per il grande spazio a disposizione dei passeggeri
MILANO - La novità più importante della Peugeot 308 restyling non è il frontale (benché decisamente migliorato rispetto a prima) e nemmeno la striscia cromata orizzontale posizionata sul portellone posteriore. Quello che secondo noi farà apprezzare la compatta transalpina sul nostro mercato è il sistema e-HDi: un dispositivo per lo Start/Stop evoluto che consente di abbattere drasticamente i consumi, soprattutto in città. Grazie all’e-HDi - già adottato dalla sorella maggiore 508 e da diversi modelli della gamma Citroën, ma abbinato per la prima volta ad una trasmissione manuale - la “segmento C” francese dichiara consumi eccellenti (5,3 litri di gasolio ogni 100 chilometri) nel ciclo urbano: un risultato che ne fa uno dei modelli più parchi della categoria. La 308 resta comunque un’auto adatta ai lunghi viaggi: l’abitacolo è rifinito in modo esemplare, la dotazione di serie dell’allesti-
Il turbodiesel con lo Start/Stop è ovviamente disponibile anche sulle altre versioni della Peugeot 308. I prezzi della SW e-HDi vanno da 21.390 a 24.340 euro secondo l’allestimento. Quelli della coupé-cabriolet, la CC, da 28.000 a 29.600 euro.
mento Active da noi provato (quello che dovrebbe attirare il maggior numero di clienti) è completo di tutto il necessario e dietro anche tre persone stanno comode. Il bagagliaio potrebbe essere più capiente ma basta abbattere il divano per ricavare un vano parecchio grande. Il comfort, poi, merita il massimo dei voti: oltre all’eccellente insonorizzazione e alle sospensioni morbide, segnaliamo un posto guida ampiamente regolabile, al quale si può rimproverare solo l’eccessivo addensamento di pulsanti sulla plancia. Il motore 1.6 turbodiesel da 111 CV predilige i bassi regimi: la spinta si fa interessante intorno ai 1.500 giri e continua corposa fino ai 4.000, dopodiché si ammorbidisce. Il comportamento stradale è più turi-
PEUGEOT 308 1.6 e-HDi ACTiVE
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AUTORAMA
PREZZO: 21.740 € i NUMERi MOTORE: turbodiesel, 4 cilindri CILINDRATA: 1.560 cc POTENZA: 82 kW/111 CV COPPIA: 270 Nm CAMBIO: manuale a sei marce TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,28/1,82/1,50 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 348/1.398 litri 0-100 KM/H: 12,4 secondi VELOCITÀ: 181 km/h CONSUMO COMBINATO: 4,4 l/100 km EMISSIONI CO2: 118 g/km COSA C'È E COSA Si PAGA AIRBAG FRONTALI, LATERALI E A TENDINA di serie ALZACRISTALLI ELETTRICI POSTERIORI di serie ANTIFURTO 350 € BLUETOOTH E PRESA USB di serie CERCHI IN LEGA DA 16" di serie CRUISE CONTROL di serie ESP di serie NAVIGATORE SATELLITARE 700 € PACK URBAN (RETROVISORI RIPIEGABILI E SENSORI DI PARCHEGGIO POSTERIORI) 400 € VERNICE METALLIZZATA 520 € CON CHi SE LA GiOCA Alfa Giulietta 1.6 JTDm-2 Progression 21.800 € Opel Astra 1.7 CDTI 110 CV Cosmo 22.500 € VW Golf 1.6 TDI BlueMotion 5p 22.250 €
stico che sportivo, complice un pacchetto cambio/sterzo pensato per chi percorre molti chilometri al volante. Le prestazioni sono nella media del segmento (181 km/h di velocità massima e 12,4 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h); la tenuta di strada rassicura e la frenata è buona. La dotazione di sicurezza comprende sei airbag e dal controllo di stabilità ESP. Rispetto alle rivali, la 308 1.6 e-HDi Active appare piuttosto conveniente: bastano infatti meno di 22.000 euro (21.740, per l’esattezza) per portarsi a casa un’auto parca come poche altre (4,4 litri ogni 100 km). La garanzia è di due anni, come accade per la stragrande maggioranza delle rivali europee, mentre la tenuta sul mercato dell'usato dovrebbe essere alta proprio grazie alla presenza di questo propulsore particolarmente efficiente. Marco Coletto
Il restyling della 308 ha coinvolto soprattutto il muso e, in misura minore, la coda. La 1.6 e-HDi berlina ha prezzi che oscillano tra 20.490 e 22.740 euro
cOMe fUnziOnA il sisTeMA e-hdi Lo chiamano micro-ibrido ed è uno start/stop di nuova generazione. L’unione tra il motore 1.6 turbodiesel HDi da 111 CV, un alternatore reversibile (integrato da un sistema di controllo che recupera l’energia in fase di decelerazione) e una batteria ibrida per stoccare ed erogare un’energia supplementare in partenza (e-booster) 1 e-Booster 1a Elettronica di potenza permette di ridurre del 15% i consumi 1b Supercondensatore 5V 2 Batteria 12 V 70Ah urbani e di 5 g/km le emissioni di 3 Centralina Start&Stop Alternatore reversibile anidride carbonica. Ma non solo: grazie 45 Motore HDi all’e-HDi, il motore si riavvia in soli 400 -- Linea di controllo -- Linea di potenza ms (40% più velocemente rispetto ad uno start/stop tradizionale) e si mette in stand-by appena l’auto scende sotto i 20 km/h (8 km/h con la trasmissione robotizzata).
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INPROVA
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Mercedes e 200 ngt
è a metano e non va piano
Ha prestazioni elevate grazie alla sovralimentazione e costi di gestione bassi. L’assetto leggermento irrigidito rende anche divertente la guida
La versione a gas naturale della Classe E è identificabile solo per la sigla NGT in coda. Il cambio automatico è a cinque marce, mentre il resto della gamma passa al sette marce
Renato Gallo
Una Mercedes tutta da guidare
SIVIGLIA - Le Classe C berlina e SW sono state
recentemente ristilizzate, ma la Coupé è nuova e con quest’auto la Mercedes vuole stuzzicare una clientela più giovane rispetto a quella che solitamente frequenta le sue concessionarie. Esternamente ricorda la sorella maggiore Classe E Coupé, però il tetto più ribassato, gli sbalzi anteriore e posteriore molto corti, il parabrezza con un’inclinazione elevata e l’andamento a cuneo della fiancata le danno un aspetto maggiormente equilibrato, che riesce ad essere elegante e sportivo insieme. L’interno è curato e in linea con gli standard della
percHé vALe LA penA dI pensArcI
Pur essendo una coupé è molto sfruttabile e ha il comfort tipico delle Mercedes. Il turbodiesel da 204 CV è brillante e molto divertente “Stella”, a partire dal volante multifunzione a tre razze, che ricorda quello della grossa CLS, passando per la plancia hi-tech, per finire ai quattro sedili singoli avvolgenti. L’abitabilità e l’accessibilità posteriori, però, sono un po’ sacrificate, a differenza del baule, che è degno di una berlina. Non mancano l’offerta di un sistema raffinato di
La linea a cuneo e gli sbalzi ridotti regalano una buona dose di grinta. Certo maggiore di quella della sorella maggiore E Coupé
intrattenimento (che permette anche di collegarsi col web e di utilizzare il servizio Google Maps con visione tridimensionale) e dei più evoluti sistemi elettronici di ausilio alla guida, che aumentano la sicurezza attiva (avviso cambio corsia, riconoscimento segnaletica stradale, mantenimento distanza dall’auto che precede, sorveglianza dell’angolo cieco e del livello di attenzione di chi guida). Tutto questo, però, può far lievitare sensibilmente il prezzo. Il biturbodiesel da 204 CV è il motore più in linea con le esigenze del nostro mercato. È un po’ rumoroso se lo si sfrutta a fondo, ma ha una potenza e un progressione che sorprendono, e garantisce prestazioni quasi sportive, che sono ben supportate da un assetto basato su ammortizzatori autoregolanti in funzione del tipo di guida. Di serie c’è il cambio manuale a sei marce, ma è quasi doverosa l’adozione dell’ottimo automatico a 7 marce (2.163 euro). R.G.
Mercedes c250 coupé cdI AvAntgArde
Mercedes c250 coupé cdI AvAntgArde
Giugno 2011
DUDENHOFEN - La Mercedes Classe E ha subito alcuni aggiornamenti meccanici finalizzati all’aumento dell’efficienza e alla riduzione di consumi ed emissioni. Cominciando dalle versioni più interessanti per l’Italia, va seganalato l’arrivo del sistema Start&Stop di serie sui quattro cilindri a benzina e diesel, mentre sulla E 220 CDI (30% delle vendite di Classe E in Italia) percHé vALe LA penA è disponibile in opzione dI pensArcI l’automatico a 7 rapporti è l’unica berlina business 7G-Tronic Plus, in sostiufficiale offerta a metano tuzione del vecchio 5 marce. Sulla E 250 CDI (20% delle richieste) questa trasmissione è invece di serie. Mercedes e 200 ngt BLue eFFIcIencY eLegAnce Passando all’alto di gamma, le E 350 ed E 500 ricevono i motori V6 e V8 già adottati su CLS e Classe S e così anche Classe E può vantare una gamma composta solo da motori a iniezione diretta. Ma da poco è tornata in listino anche la E 200 NGT, unico modello “business class” offerto di serie con alimentazione a gas PREZZO: 52.039 € naturale, ovvero metano. Il suo 1.800 quattro cilindri con compressore volumetrico I nuMerI sviluppa 163 CV e nel funzionamento a MOTORE: benzina/metano, 4 cilindri CILINDRATA: 1.796 cc gas mantiene la vivacità di quando lo si aliPOTENZA: 120 kW/163 CV menta a benzina. Nonostante sia l’unica COPPIA: 240 Nm versione della Classe E a proporre ancora CAMBIO: automatico a cinque marce l’automatico a 5 marce, la NGT è piutto- Questa versione, disponibile solo come 100 km costano 4,9 euro di metano, conTRAZIONE: posteriore sto divertente, soprattutto grazie all’assetto berlina, costa 7.200 euro più della E 200 tro gli 11,3 euro della sorella. E, tra gas e LUNG./LARG./ALT.: 4,87/1,85/1,47 mt leggermente irrigidito per compensare CGI a benzina, rispetto a quest’ultima, benzina, l’autonomia è di oltre 1.100 km. CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 532 litri l’aumento di peso dovuto alle bombole. però, dimezza le spese per il carburante: Tutte le Classe E sono equipaggiate con il 0-100 KM/H: 10,4 secondi pacchetto BlueEFFICIENCY che comVELOCITÀ: 224 km/h prende la pompa dell’olio con due livelli di CONSUMO (METANO): 5,5 kg/100 km pressione (secondo il carico del motore), la EMISSIONI CO2 (METANO): 149 g/km pompa dell’acqua che si attiva solo al raggiungimento della temperatura ottimale, l’alternatore con recupero di energia in frenata, le regolazioni a risparmio energetico di pompa di alimentazione, compressore del climatizzatore e servosterzo, oltre alla griglia che dosa l’afflusso dell’aria nel vano motore in funzione delle effettive necessità. Unica novità visibile all’interno: il display “full color 3D” in sostituzione di quello monocromatico utilizzato finora.
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PREZZO: 46.484 € I nuMerI MOTORE: turbodiesel, 4 cilindri CILINDRATA: 2.143 cc POTENZA: 150 kW/204 CV COPPIA: 500 Nm CAMBIO: manuale a 6 marce TRAZIONE: posteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,59/1,77/1,41 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 450 litri 0-100 KM/H: 7,0 secondi VELOCITÀ: 240 km/h CONSUMO COMBINATO: 4,9 l/100 km EMISSIONI CO2: 128 g/km
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INPROVA Lancia YpsiLon 1.2 siLver
Finalmente si è convertita alle 5 porte
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TORINO - La nuova Ypsilon adesso sembra proprio una “Deltina”, ma la grande novità sta nelle cinque porte, che compaiono per la prima volta sulla serie piccola della Lancia. Nonostante questo, la perché vaLe La pena lunghezza è aumentaDi pensarci ta solo di 3 centimetri Con le 5 porte diventa molto rispetto al vecchio più sfruttabile e mantiene un’immagine più elitaria rispetto modello, che rimane in produzione. La a quella delle altre vetture colorazione nera del del segmento cofano in tinta col tetto e i montanti anteriori è offerta a richiesta. Il navigatore portatile, Una volta a bordo si apprezzano i sediofferto a richiesta, si interfaccia li ben conformati e poco cedevoli, oltre col sistema Blue&Me, alla posizione di guida sopraelevata, a che gestisce vantaggio della visibilità in marcia e in telefono, lettore CD e manovra, ma il volante regolabile solo raccoglie anche in altezza e non in profondità può alcuni parametri di impedire di trovare la postura perfetta, guida. Il display specialmente a chi non è alto di statura. è touchscreen Plancia e pannelli delle portiere hanno il rivestimento soffice e gradevole al tatto, mentre la massiccia console centrale è in plastica lucida, di aspetto molto moderno. La strumentazione è raccolta sotto una grande palpebra che si erge al centro della plancia, con una forma squadrata un po' in contrasto con le linee morbide del resto dell'abitacolo. I livello di finitura si dimostra buono, pur con qualche imperfezione di stampaggio a accoppiamento delle plastiche. Lo spazio interno è aumentato rispetto alla Ypsilon precedente e in quattro si viaggia piuttosto bene, anche se i passeggeri di alta statura che siedono dietro toccano il tetto con la testa. Si tratta comunque di un buon risultato visto che, a sostanziale parità di dimensioni esterne rispetto al vecchio modello, è aumentata anche la capacità del baga-
Pur essendo poco più lunga della versione precedente è molto più funzionale e offre maggiore spazio per passeggeri e bagagli. L’aspetto è lussuoso, ma se si vuole un allestimento completo i prezzi salgono parecchio
chevroLet aveo 1.4 LtZ
Fa la cattiva, ma ha il cuore tenero Tra le compatte sul mercato, l’Aveo è quella col piglio più aggressivo. Almeno per quanto riguarda il design
ZURIGO - La nuova Aveo è più lunga (12 cm) e accogliente per passeggeri e bagagli (70 litri in più nel bagagliaio), ha un muso decisamente aggressivo, grazie ai doppi fari tondi e all'ampia calandra divisa orizzontalmente, e una fiancata muscolosa. Ospita a bordo quattro adulti piuttosto comodamente, con la possibilità di accogliere un quinto passeggero a condizioni accettabili. Il posto di guida permette di trovare facilmente la posizione corretta perché il volante si regola anche in profondità e il sedile ha la registrazione in altezza. Un’altra inie-
zione di aggressività viene dal cruscotto di sapore motociclistico, con il grande contagiri analogico abbinato a un display digitale che visualizza la velocità e i dati del computer di bordo. I vani portaoggetti sono numerosi (il passeggero anteriore ne ha addirittura due davanti a sé più un cassettino sotto il sedile), le plastiche sono rigide, quindi soggette a graffi, ma solide e abbastanza gradevoli al tatto. Abbiamo provato la versione col 1.400 a benzina da 101 CV, offerto solo con cambio automatico a 6 rapporti (in
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INPROVA Lancia YpsiLon 1.2 siLver gliaio (da 215 a 245 litri). Peccato solo che non sia prevista, neppure a richiesta, la possibilità di montare un divano scorrevole, che avrebbe ottimizzato le possibilità di carico. I tessuti di rivestimento dei sedili sono robusti e piacevoli sia alla vista che al tatto, mentre la dotazione standard dell'allestimento base Silver (salendo ci sono il Gold e, poi, il Platinum) non è generosa. Non tanto quella di sicurezza (di serie ci sono ESP, sistema antiarretramento in salita, airbag frontali e windowbag; airbag laterali e appoggiatesta posteriori a richiesta), quanto quella legata al comfort (climatizzatore manuale e radio si pagano a parte, così come i cerchi in lega, i fendinebbia e i comandi al volante).
ritratto Di famigLia Ypsilon 1.2 Silver Ypsilon 1.2 Gold Ypsilon 1.2 Platinum Ypsilon 0.9 Twinair Silver Ypsilon 0.9 Twinair Gold Ypsilon 0.9 Twinair Platinum Ypsilon 1.3 Multijet Silver Ypsilon 1.3 Multijet Gold Ypsilon 1.3 Multijet Platinum
12.400 € 13.700 € 15.000 € 13.600 € 14.900 € 16.200 € 14.700 € 16.000 € 17.300 €
Il 1.200 a benzina, che rappresenta il livello d'ingresso alla gamma, compie onestamente il suo dovere, grazie anche al peso contenuto dell'auto, e già ai bas-
si regimi spinge con convinzione e senza strepiti. Se invece si vuole un po' di brillantezza occorre maltrattare l'acceleratore, naturalmente a discapito dei consumi. L'economia d'esercizio, però, viene aiutata dal sistema Start&Stop (efficace e delicato, sia in fase di spegnimento che di riavvio) e dall'indicatore di cambiata inserito nella strumentazione (se si ha voglia di seguirne i consigli). La leva del cambio fuoriesce alta dalla plancia ed è molto pratica, nonostante la corsa un po' lunga, e nel traffico si apprezza la leggerezza della frizione, così come quella del servosterzo, dotato della funzione City che diminuisce ulteriormente lo sforzo alle basse velocità. Le sospensioni sono morbide per assorbire bene le irregolarità della strada, specie in città, ma il rollio non è affatto esagerato.
PREZZO: 12.400 €
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i nUmeri MOTORE: benzina, 4 cilindri CILINDRATA: 1.242 cc POTENZA: 51 kW/69 CV COPPIA: 102 Nm CAMBIO: manuale a 5 marce TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 3,84/1,68/1,52 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 245/950 litri 0-100 KM/H: 14,5 secondi VELOCITÀ: 165 km/h CONSUMO COMBINATO: 4,9 km/l EMISSIONI CO2: 115g/km cosa c'È e cosa si paga ABS/ESP di serie CERCHI IN LEGA DA 15” 500 € CLIMATIZZATORE MANUALE 900 € CLIMATIZZATORE AUT. BIZONA 1.400 € OMOLOGAZIONE 5 POSTI 100 € RADIO/CD MP3 450 € RETROVISORI ELETTRICI 150 € TETTO APRIBILE ELETTRICO 900 € VERNICE BICOLORE 900 € VERNICE METALLIZZATA 450 € con chi se La gioca Citroën C3 1.1 da 12.200 € Toyota Yaris 1.0 VVT-i 5p da 11.500 € VW Polo 1.2 5p da 12.600 €
L’allestimento Silver è il più economico tra i tre previsti dalla gamma. La lista degli optional, però, è ampia e offre molte opportunità interessanti per rendere la vettura più accogliente se non addirittura lussuosa
Il prezzo è interessante, anche in rapporto alla dotazione, e la linea è probabilmente la più grintosa della sua categoria
alternativa c’è un 1.200, sempre a benzina, da 70 o 86 CV ma, in autunno, arriverà anche un 1.300 turbodiesel). Tutte le Aveo offrono di serie sei airbag, ESP, cruise control e radio/cd con lettore mp3 ma l’allestimento più lussuoso LTZ ha anche climatizzatore manuale, sensori di parcheggio, cerchi in lega di 16’’, prese Usb e Aux e volante in pelle con comandi per radio, cruise e Bluetooth. Il motore, nonostante sia il più potente della gamma, si dimostra piuttosto tranquillo (13”1 dichiarati dalla Casa per lo 0-100) e non gioca a suo favore neppure la placidità del cambio, piuttosto lento anche se si sceglie di selezionare manualmente le marce. In linea con
il look grintoso dell’Aveo sono invece lo sterzo preciso e diretto e i freni piuttosto potenti. Per contro, le sospensioni morbide e la silenziosità esaltano il comfort. P.A.
La strumentazione un po’ analogica e un po’ digitale ha un sapore decisamente motociclistico
chevroLet aveo 1.4 LtZ
Paolo Altieri
perché vaLe La pena Di pensarci
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Anno 54 N° 520
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PREZZO: € 14.750 i nUmeri MOTORE: benzina, 4 cilindri CILINDRATA: 1.389 cc POTENZA: 74 kW/101 CV COPPIA: 130 Nm CAMBIO: automatico a 6 marce TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,04/1,73/1,52 m CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 293/653 litri 0-100 KM/H: 13,1 secondi VELOCITÀ: 175 km/h CONSUMO COMBINATO: 6,8 l/100 km EMISSIONI CO2: 159 g/km
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La station che mancava
La berlina è in commercio ormai da qualche mese e, finalmente, ora debutta la versione station wagon che, da sempre, ha un ruolo determinante nelle vendite Focus in Italia. Resta il carattere divertente, aumenta lo spazio ROMA - La nuova Focus Wagon mantiene lo stesso approccio stilistico sportiveggiante della berlina, rispetto alla quale è più lunga di ben 20 cm, che vanno tutti a favore della capacità di carico. L’interno ha la stessa impostazione della cinque porte: stile hi-tech, illuminazione a led e un grande addensamento (quasi eccessivo in certe zone della plancia) di comandi, spie e display. L’abitabilità posteriore non è eccezionale quanto a larghezza e spazio per le gambe: sul divano posteriore si sta bene in due, mentre l’eventuale passeggero centrale resta piuttosto sacrificato. Il tetto meno spiovente, però, ha permesso di guadagnare qualche centimetro in altezza, quindi è più difficile che le persone alte tocchino il rivestimento con la testa. La capacità del baule è di 490 litri (1.516
Anche con questa soluzione di carrozzeria la Focus mantiene l’aspetto filante che contraddistingue la berlina. Motorizzazioni e allestimenti non cambiano rispetto alla 5 porte e, a parità di contenuti, il sovrapprezzo per la station wagon è di soli 750 euro
col divano reclinato): non male ma, come avevamo già rilevato sulla berlina, leggermente inferiore a quella del corrispondente vecchio modello. La forma, però, è regolare e la soglia d’accesso bassa (circa 60 cm da terra) facilita le operazioni di carico. Per ottenere un piano perfettamente regolare occorre ribaltare in avanti i cuscini orizzontali prima di reclinare gli schienali, perché non c’è l’automatismo come su altre vetture di ultima generazione. La guida mantiene la brillantezza della 5 porte, perché il 1600 turbobenzina da 150 CV ha una spinta ai bassi regimi degna di un diesel ma può allungare fino a oltre 6.000 giri. Per contenere consumi ed emissioni (che
FORD FOCUS 1.6 ECOBOOST TITANIUM WAGON
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FORD FOCUS 1.6 ECOBOOST TITANIUM WAGON Giugno 2011
Anno 54 N° 520
AUTORAMA
PREZZO: 22.250 € I NUMERI MOTORE: turbobenzina, 4 cilindri CILINDRATA: 1.596 cc POTENZA: 110 kW/150 CV COPPIA: 240 Nm CAMBIO: manuale a 6 marce TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,56/1,82/1,51 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 490/1.516 litri 0-100 KM/H: 8,8 secondi VELOCITÀ: 210 km/h CONSUMO COMBINATO: 6,0 l/100 km EMISSIONI CO2: 139 g/km COSA C'È E COSA SI PAGA ABS/ESP di serie BARRE PORTAPACCHI 250 € CERCHI IN LEGA DA 16” di serie CERCHI IN LEGA** DA 17” 750 € CLIMATIZZATORE BIZONA di serie DRIVER ASSISTANT PACK* 1.250 € NAVIGATION SYSTEM 750 € PARCHEGGIO SEMIAUTOMATICO 500 € RADIO CD/MP3 di serie VERNICE METALLIZZATA 250/750 € * Frenata automatica in città, monitoraggio angolo cieco, assistente mantenimento carreggiata, riconoscimento segnali stradali, abbaglianti automatici, controllo attenzione conducente ** Compresi retrovisori elettrici e avviamento senza chiave CON CHI SE LA GIOCA Opel Astra Sports Tourer 1.4 Turbo da 19.850 € Renault Megane Sportour 1.4 TCE da 20.100 € VW Golf Variant 1.4 TSI da 21.700 €
PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI
Ha un motore molto brillante che spinge come un diesel ai bassi regimi, un carattere stradale sportiveggiante e un prezzo ragionevole rispetto alla dotazione possono aumentare sensibilmente rispetto a quelli dichiarati se ci si fa coinvolgere dalla grande generosità del motore) c’è comunque lo start&stop di serie. Il cambio a sei marce richiede un certo sforzo negli innesti ma si dimostra piacevolmente preciso, lo sterzo è rapido quasi quanto quello di una sportiva e le sospensioni sono piuttosto rigide, a vantaggio del divertimento di guida, ma la capacità di assorbimento è inferiore a quella della media delle vetture da famiglia. Come per la berlina, a richiesta c’è un’elettronica evolutissima: sistema di parcheggio semiautomatico, frenata automatica in città (entro i 30 km/h), radar che monitorano l’angolo cieco dei retrovisori, segnalazione dell’abbandono involontario della carreggiata, telecamera che legge i segnali stradali, rilevatore di stanchezza del conducente e altro ancora. Per avere tutto questo, però, occorre aggiungere altri 1.750 euro. Il ventaglio di motorizzazioni e allestimenti è esattamente lo stesso della berlina e i prezzi ufficiali partono dai 18.500 euro della 1600 a benzina da 105 CV, ma ci sono in atto promozioni da parte della Ford che permettono di risparmiare anche 2.000 euro. C.A.
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INPROVA
Anno 54 N° 520
OPEL CORSA OPC NÜRBURGRING EDITION
Specialissima, cattivissima
OPEL CORSA OPC
LAUSITZ - La versione Nürburgring Edition della Corsa OPC, così chiamata perché per la sua messa a punto sono stati percorsi circa 10 mila km sulla pista più dura del mondo, ha 17 CV in più e sarà realizzata in tiratura limitata di soli 500 esemplari per tutta Europa. Costa 24.000 euro e non prevede accessori a pagamento, perché l'allestimento è full optional. Si differenzia dalla OPC normale per il diverso spoiler anteriore e i due scarichi laterali al posto di quello triangolare centrale. Sono stati aggiunti anche alcuni loghi riproducenti il circuito che dà il nome all'auto e l'assetto è stato abbassato di altri 20 mm per l'adozione di nuovi gruppi molla/ammortizzatore Forniti dalla Bilstein. L’impianto frenante, infine, è della Brembo, con dischi maggiorati e pinze anteriori alleggerite a quattro pistoncini. I grossi cerchi da 18 pollici completano un
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PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI
Rispetto alla OPC “normale” guadagna 18 CV e raggiunge prestazioni al vertice assoluto della categoria. Dotazione “full optional” ma tiratura limitata
Il fatto di essere disponibile in pochi esemplari ne fa quasi un’auto da collezione e, comunque, è meno costosa di altre piccole bombe a tiratura limitata La Nürburgring Edition è riconoscibile dalla OPC standard per il doppio scarico posteriore e l’assetto ulteriormente ribassato
PREZZO: 24.000 € I NUMERI MOTORE: turbobenzina, 4 cilindri CILINDRATA: 1.598 cc POTENZA: 154 kW/210 CV COPPIA: 280 Nm CAMBIO: manuale a 6 marce TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,00/1,71/1,49 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 285/1.100 litri 0-100 KM/H: 6,8 secondi VELOCITÀ: 230 km/h CONSUMO COMBINATO: 7,6 l/100 km EMISSIONI CO2: 178 g/km
quadro davvero aggressivo. Il 1.600 turbo passa da 192 a 210 CV – tra i valori più elevati della categoria – grazie ad interventi eseguiti sul turbocompresso-
re, sullo scarico e sul sistema di gestione elettronica del motore. Il cambio ha sei marce e c'è un vero differenziale autobloccante (non un emulatore elettronico). Le prestazioni dichiarate dalla Opel sono davvero notevoli: 6”8 da 0 a 100 km/h e ben 230 km/h dichiarati, con il motore che spinge forte fin dai 3.000 giri, inchiodando al sedile, e diventa davvero cattivo a 4.000 giri, quando assume anche una sonorità imperiosa. L'assetto è molto equilibrato: non rigidissimo ma composto, controllato e omogeneo nei cambi di traiettoria. Sorprendono la rapidità dell’inserimento in curva e la motricità nella fase di uscita, grazie al lavoro dell'autobloccante che trasferisce la coppia tra le ruote anteriori, riduce il sottosterzo e permette di sfruttare tutta la potenza disponibile senza troppe cautele. M.C.
INFINITI M35H GT
L’ibrida giapponese che spinge più della Porsche PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI
La berlinona della Infiniti è grande e pesante ma ha uno scatto bruciante
Perché le prestazioni sono molto elevate, la dotazione è ricchissima, il comfort è totale e la scelta ibrida si rivela sempre pagante
utilizzata la sola propulsione elettrica. Il motore elettrico ha una potenza nominale di 68 CV e una coppia massima di 270 Nm, che vanno ad abbinarsi ai 306 CV e 350 Nm del sei cilindri a benzina di 3,5 litri.
Il cambio automatico ha sette marce e le batterie sono agli ioni di litio, costose ma poco ingombranti in rapporto all’energia che contengono, e questo ha permesso di ottenere un bagagliaio di tutto rispetto (350 litri). Secondo quanto dichiarato dalla Nissan, la M35h accelera da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi, quindi è perfino più scattante della concorrente Porsche Panamera Hybrid. La versione base GT, che è comunque molto ben accessoriata, costa 59.250 euro, mentre per l’ancora più ricca Premium ne occorrono 65.350. La vedremo nelle concessionarie italiane dopo l’estate. C.A.
INFINITI M35H GT
STOCCARDA - La Nissan ha fatto un buon lavoro con la sua grande berlina ibrida M35h, commercializzata tramite il brand di lusso Infiniti e sviluppata interamente in casa, a differenza degli episodi precedenti che sfruttavano la tecnologia acquistata dalla concorrente Toyota. La guida della vettura è molto gradevole e morbida, con un passaggio praticamente inavvertibile dalla trazione elettrica a quella combinata. Nel primo caso, tra l’altro, si può contare su un’autonomia di circa 20 km e una velocità massima che può arrivare a circa 100 km/h, mentre se si seleziona la modalità di guida Eco, lo sforzo da applicare al pedale dell’acceleratore addirittura aumenta per rendere meno agevole l’uso di grandi quantità di potenza. Tra le altre particolarità della M35h c’è il VSP (Vehicle Sound for Pedestrians), un avvisatore acustico che al di sotto dei 30 km/h emette un sibilo (più un segnale intermittente quando si seleziona la retromarcia) in modo che i pedoni possano rendersi conto del sopraggiungere di questa silenziosissima berlinona quando viene
Giugno 2011
AUTORAMA
PREZZO: 59.250 € I NUMERI MOTORE TERMICO: benzina, 6 cilindri CILINDRATA: 3.498 cc POTENZA: 225 kW/306 CV COPPIA: 350 Nm MOTORE ELETTRICO: 50 kW/68 CV CAMBIO: automatico a 7 marce TRAZIONE: posteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,94/1,84/1,50 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 500 litri 0-100 KM/H: 5,5 secondi VELOCITÀ: 250 km/h CONSUMO COMBINATO: 7 km/l EMISSIONI CO2: 162 g/km
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bmw serie 1 m coupé Giugno 2011
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Ma quanti CV ci stanno in 4 metri e mezzo? La coupé della BMW è molto compatta ma sotto il cofano c’è un motore biturbo strapotente che permette di mettere paura ad auto sportive di ben altre dimensioni e prezzi INVERNESS - Serie 1M coupé: da non confondere con la storica e mitica M1 del 1978. Messi al proprio posto lettere e numeri, i numeri veri e più impressionanti dell’ultima creatura by Motorsport sono quelli del motore: 340 cavalli e 450 Nm di coppia, che diventano 500 - in overboost premendo il pulsante M sulla razza destra del volante. Spinta supplementare o no, basta sfiorare il pedale destro che la tedesca si proietta in avanti con impeto, da 1.000 a 7.000 giri e con qualsiasi marcia innestata. Prestazioni monstre
La linea originaria della Serie 1 Coupé è insolitamente tradizionale anche per la BMW, ma con la caratterizzazione M assume un piglio che piace anche ai giovani
che da sole, però, non bastano a fare di una BMW una “M”. Ci vogliono anche handling superiore e piacere di guida in quantità. Argomenti forti della due porte bavarese: il reparto Motorsport ha allargato le carreggiate, ha messo mano all’assetto e all’elettronica, per un risultato che potrebbe persino impensierire l’ “intoccabile” M3. Già, perché le sospensioni sono rigidissime ma lavorano quel che basta per assicurare il contatto costante fra pneumatici e terreno, mentre i pneumatici da 265 mm montati al retrotreno non ne vogliono sapere di
percHé VALe LA peNA Di peNsArci
Il modo più accessibile per entrare nel mondo M
bmw serie 1 m coupé
Anno 54 N° 520
autoRama
PREZZO: 53.650 € i Numeri MOTORE: benzina, 6 cilindri, biturbo CILINDRATA: 2.979 cc POTENZA: 550 kW/340 CV COPPIA: 450 Nm (500 con overboost) CAMBIO: manuale a 6 marce TRAZIONE: posteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,38/1,80/1,42 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 370 litri 0-100 KM/H: 4,9 secondi VELOCITÀ: 250 km/h CONSUMO COMBINATO: 10,4 km/l EMISSIONI CO2: 224 g/km cosA c’È e cosA si pAGA ASSETTO SPORTIVO M di serie AUTORADIO CON CD MP3 di serie CAMBIO AUTOMATICO n.d. CERCHI IN LEGA 19” di serie DIFFERENZIALE AUTOBLOCCANTE MECCANICO di serie ESP di serie SPECCHIETTI ELETTRICI E RISCALDABILI di serie NAVIGATORE SATELLITARE 2.600 € REGOLAZIONE ELETTRICA SEDILI 1.300 € VERNICE METALLIZZATA 650 € coN cHi se LA GiocA AUDI TT RS Coupé 2.5 TFSI quattro 58.470 € NISSAN 370Z Coupé 3.7 V6 Lev 1 41.070 € PORSCHE CAYMAN 2.9 53.242 €
L’abitacolo è molto ben realizzato, come sempre sulle BMW, e la “sportivizzazione” è stata piuttosto discreta: si sono sedili più contenitivi, cuciture rosse per la pelle dei rivestimenti e rosso/azzurre (i colori della Motrorsoport) per il volante
mollare la presa con l’asfalto intanto che quelli anteriori da 245 offrono la direzionalità necessaria. Gli interventi dell’ESP risultano molto sporadici, oltre che poco invasivi: non ci si ritrova cioè a “litigare” con l’elettronica, se non quando le ruote incontrano sconnessioni particolarmente secche (come cambi di asfalto o buche) e la 1M tende a scartare dalla traiettoria impostata. Inoltre, fra le mani si ha uno sterzo che è tornato agli standard di comunicatività delle M di qualche anno fa: la scatola guida informa dettagliatamente il guidatore su quello che sta accadendo sotto le ruote. Capitolo cambio: è previsto solo un sei marce manuale, preciso e morbido negli innesti, con la corsa lunga come unica, veniale pecca. Per il resto, le differenze tra la M e le “altre” consistono in un’estetica molto più “marcata”, con tanto di passaruota bombati, 4 terminali di scarico, paraurti e bandelle sottoporta fascianti e cerchi da 19”. Dentro, inserti in Alcantara e cuciture arancioni creano un’atmosfera racing.
Non ci sono differenze, invece, alla voce abitabilità: lo spazio a bordo non è mai stato il punto forte della serie 1 (coupé o due volumi fa poca differenza): dietro, i più alti devono fare i conti con lo schienale dei sedili anteriori. Adriano Tosi
iL motore
buon (vecchio) sangue non mente Cuore pulsante della serie 1M Coupé è il 3.000 6 cilindri in linea biturbo che, poi, è il propulsore della 335i: vale a dire, quello col doppio turbo e non il più recente Twin Powe Turbo (turbina singola ma condotti di scarico che entrano a coppie separate nella turbina). Questa scelta, giurano gli ingegneri del reparto M, dipende dal fatto che due giranti di piccole dimensioni assicurano una reattività superiore. E, dopo aver provato la più “piccola” delle BMW M, non ci sentiamo assolutamente di dargli torto.
22-23.Autorama305 Bmw-VW Sav:Layout 1 21/06/11 17:26 Pagina 2
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Anno 54 N° 520
VOLKSWAGEN GOLF CABRIOLET 1.2 TSI
La cabrio è tornata: era ora! La versione scoperta della Golf mancava dal listino Volkswagen ormai da qualche anno. Si ripresenta con una linea elegante, motori efficienti e una sfruttabilità degna di una berlina
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PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI
è una cabrio da usare tutti i giorni con, in più, il valore aggiunto del “marchio” Golf
SAINT TROPEZ - Volkswagen torna alle origini. Dopo la “scappatella” con il tetto metallico retrattile, leggi EOS (cabriocoupé lanciata nel 2006, che continua a essere commercializzata), per la nuova cabriolet di dimensioni compatte i tedeschi tirnano ad affidarsi al più “romantico” tetto in tela e alla base della Golf VI. Dal punto di vista meccanico, i primi due motori disponibili in Italia (la vettura è già ordinabile ma il weekend del “porte aperte” è programmato il 21 settembre) saranno il TSI 1.2 da 105 cavalli e il TDI 1.6 di pari potenza: 23.900 euro per il primo, 26.750 per il secondo. Salvo percorrenze chilometriche davvero sostenute (oltre i 3540.000 km annui), i 105 cavalli del TSI sono senza dubbio da preferire: 2.850 euro sono infatti difficili da recuperare, anche perché i consumi dei due motori non si discostano di molto. Al di là dell’aspetto economico, inoltre, la sonorità del benzina è certamente più appagante e indicata per viaggiare en plein air, mentre la cilindrata ridotta non deve spaventare. La sovralimentazione assicura “pienezza” di erogazione a tutti i regimi e anzi, rispetto alla 1.6 TDI con cambio a 5 marce, il sei marce della 1.2 offre una scalatura dei rapporti più ravvicinata, a tutto vantaggio della fluidità di guida. E proprio la fluidità è il punto forte della Cabriolet. La “scoperta” di Wolfsburg non è e non vuole essere una sportiva. Guidata fra le curve è precisa e affidabile, ma di sicuro non particolarmente reattiva. L’assetto infatti è messo a punto nell’ottica del comfort e lo sterzo predilige
la sicurezza: anche forzando la mano, la Golf rimane composta, quasi del tutto insensibile al rilascio del gas e ai bruschi cambi di direzione. Abbandonate le curve e chiusa la capote con un tasto (bastano 9 secondi), la Cabriolet diventa una Golf “come un’altra”. Il tetto in tela rimane perfettamente teso anche a velocità sostenute, assicurando un comfort acustico simile a quello della berlina. Unica, inevitabile, differenza è nello smorzamento delle asperità: come tutte le scoperte, anche la Golf è soggetta a qualche scuotimento dopo il passaggio nelle buche, pur assorbendo senza indecisioni gli avvallamenti e le sconnessioni più secche. Quanto all’abitabilità, quattro adulti di statura medio/alta siedono senza bisogno di giocare a “incastro” con ginocchia e gomiti. Il tutto, con un bagagliaio
VOLKSWAGEN GOLF CABRIOLET 1.2 TSI
A capote aperta, la linea è molto pulita. Per ora sono disponibili solo due motori ma la gamma si amplierà presto: a novembre arriveranno il 1.4 TSI da 122 CV e il 2.0 TDI da 140 CV
A differenza della berlina, la Golf cabriolet è omologata per quattro posti
PREZZO: 23.900 € I NUMERI MOTORE: : benzina a iniezione diretta, 4 cilindri, con turbo CILINDRATA: 1.197 cc POTENZA: 77 kW/105 CV COPPIA: 175 Nm CAMBIO: manuale a 6 marce TRAZIONE: anteriore LUNG./LARG./ALT.: 4,25/1,78/1,42 mt CAPACITÀ BAGAGLIAIO: 250 litri 0-100 KM/H: 11,7 secondi VELOCITÀ: 188 km/h CONSUMO COMBINATO: 17,5 km/l EMISSIONI CO2: 132 g/km
che non perde un litro di capacità rispetto a quello della Golf a 5 porte (250 litri), mentre gli schienali posteriori abbattibili separatamente danno quella flessibilità di volumi che permette di caricare anche due paia di sci. La stagione più indicata per la Cabriolet, comunque, è l’estate, con le temperature giuste per godersi la buona protezione aerodinamica offerta agli occupanti e il frangivento che, viaggiando in due, azzera le turbolenze. Adriano Tosi
COSA C’È E COSA SI PAGA CAMBIO AUTOMATICO n.d. CAPOTE AD AZIONAMENTO ELETTRICO di serie ESP di serie CERCHI IN LEGA 16” di serie FRANGIVENTO di serie CRUISE CONTROL di serie SPECCHIETTI ELETTRICI E RISCALDABILI di serie IMPIANTO STEREO CON CD MP3 di serie COMANDI AL VOLANTE di serie GRUPPI OTTICI POSTERIORI A LED di serie CON CHI SE LA GIOCA AUDI A3 Cabriolet 1.2 TFSI Young Edition 25.400 € PEUGEOT 308 CC Active 1.6 16v VTi 120cv 25.800 € RENAULT MEGANE CC 1.4 TCE Wave 24.400 €
Giugno 2011
aUtoraMa
cabrio a intervalli regolari La Golf Cabriolet mancava nei listini Volkswagen dal 2002: un’assenza apparentemente strana, se si tiene conto che, in 23 anni di commercializzazione, ben 680.000 automobilisti nel mondo l’hanno scelta. Nella storia della Golf Cabriolet, la scoperta ha quasi sempre saltato una generazione, rispetto alla berlina. La prima Cabrio (nella foto) prodotta dal 1979 al1993, si basava sulla Golf I, la seconda scoperta (1993-1998) fu sviluppata a partire dalla Golf III, ristilizzata poi con il muso della Golf IV nel 1998 . La base meccanica del modello attuale è quella della Golf VI e il travaso tecnologico è totale: motori, trasmissioni e infotainment sono gli stessi della berlina.