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MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEL MONDO DEI MOTORI Autorama e il Mondo dei Trasporti presentano

YELLOW settimanale televisivo su Odeon TV Direttore responsabile: Paolo Altieri

Mazda/Debutta il nuovo pick up BT 50

VEGA EDITRICE - ANNO

Daihatsu/Ora è la volta della Materia

Pirelli/Continua la tradizione del Calendario

Protagonista anche la Loren

La tradizione Una vera si rinnova cubo-mania (a pag. 20)

N. 476 - GENNAIO/FEBBRAIO 2007 - Euro 3,00

(a pag. 18)

(a pag. 22)

䡵 Il gruppo Bmw protagonista al centenario dell’Auto Show di Detroit

Design e tecnologia vincente Le nuove generazioni della Serie 3 Cabrio, della X5 e la rivoluzionaria Hydrogen 7 al centro dell’attenzione del pubblico americano

POSTE ITALIANE SPA -SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART.1, COMMA 1, DCB MILANO

DETROIT - Tre grandi novità hanno richiamato l’attenzione del pubblico americano sullo stand Bmw in occasione del North American International Auto Show di Detroit agli inizi di gennaio: anzitutto la nuova Bmw Serie 3 Cabrio, in anteprima mondiale, e poi la seconda generazione della Bmw X5, prodotta oltretutto proprio qui negli Usa nello stabilimento di Spartanburg nel South Carolina, oltre che la Bmw Hydrogen 7, la prima berlina di lusso al mondo con propulsione a idrogeno per l’impiego giornaliero.

uniscono caratteristiche dinamiche che nella nuova Serie 3 Cabrio raggiungono una dimensione del tutto nuova. Con l’assetto più a vanzato del suo segmento e una carrozzeria la cui rigidità torsionale supera tutti i valori finora mai raggiunti da una Bmw Cabrio, la nuova Serie 3 Cabrio si presenta sulla scena con un aspetto

agile e al contempo imponente. Al vertice della gamma di modelli si colloca la nuova Bmw 335i Cabrio, il cui motore a sei cilindri in linea da 3,0 litri, con tecnologia twin turbo, iniezione diretta (High Precision Injection) e basamento in alluminio, eroga una potenza di 225 kW/306 cv. La seconda generazione

dell’iniezione diretta di benzina trova impiego anche in altri motori a quattro e sei cilindri disponibili per la nuova Bmw Serie 3 Cabrio. In questo modo in tut ti gli stadi di potenza si raggiunge una dinamica di impareggiabile efficacia. A un ulteriore incremento del comfort dell’abitacolo anche alle elevate velocità

contribuisce il nuovo hardtop a scomparsa, che si tende automaticamente entro soli 23 secondi sul vano passeggeri. Il tetto, suddiviso in tre segmenti, con struttura leggera in lamiera di acciaio, è dotato di un padiglione interno completamente rivestito e, grazie alla grande finestratura, offre, oltre a una straordinaria insonorizzazione, una visuale su tutti i lati notevolmente ampliata rispetto alle vetture con tetto in tessuto. L’apertura del tetto dura persino un secondo in meno rispetto al procedimento di chiusura.

Open air feeling da 306 cavalli

Versatile e spaziosa

Per la nuova Bmw Serie 3 Cabrio, l’edizione n. 100 dell’Auto Show di Detroit, rappresenta il punto di partenza ideale per un successo globale. Anche la quarta versione della cabrio basata sulla Bmw Serie 3 pone le premesse ideali per conquistare in tutto il mondo fan della guida a cielo aperto. Al singolare “open air feeling”, sottolineato dalla linea di cintura piatta e orizzontale e dal parabrezza in posizione molto avanzata, si

I segmenti del tetto si sovrappongono e vengono così raccolti nella parte posteriore della vettura con un notevole risparmio di spazio, in modo tale che anche durante gli spostamenti open air è disponibile un volume di carico di 210 litri. Un intelligente concetto di carico passante rende inoltre disponibili ulteriori scomparti e alloggiamenti. La zona del divano posteriore può essere utilizzata in modo versatile per alloggiare oggetti ingom-

Michael Ganal, membro del board Bmw AG, presenta a Detroit la nuova Serie 3 Cabrio.

䡵 SAAB / Sono due ora le 9-5 con motorizzazione BioPower

branti, dopo aver ribaltato lo schienale posteriore non sdoppiabile, con l’ausilio di una grande apertura di collegamento con il bagagliaio e dei moduli portasci e con sacche di trasporto disponibili come optional. Se nella nuova Serie 3 Cabrio la versatilità gestita in modo intelligente è un ulteriore tratto caratteristico, singolare nel segmento delle quattro posti aperte, nella nuova Bmw X5 la combinazione di piacere di guida e funzionalità è invece d’obbligo. E infatti la nuova versione del modello SAV offre a guidatore e passeggeri massima spaziosità in un ambiente insolitamente e sclusivo. Con le sue caratteristiche e i numerosi dettagli innovativi di equipaggiamento, la nuova X5 è assimilabile a una berlina di lusso premium. Prima vettura del suo segmento a essere equipaggiata, tra l’altro, con un display head-up. A comprova dell’elevata flessibilità delle cinque porte è possibile integrare dallo stabilimento una terza fila di sedili optional. In questo modo Paolo Altieri

(segue a pag. 2)

FOCUS

Impegno sempre più convinto in difesa dell’ambiente

(a pag. 4)

La Citroën C4 Picasso anche con l’alternativa a cinque posti

Spazio e visibilità: trionfo! Il nuovo modello si affianca alla C4 Picasso da sette posti della quale vanta le identiche grandi caratteristiche sia in termini di spazio che di (a pag.6) vivibilità.

Con la nuova cee’d svolta nella storia di Kia

Nata in e per l’Europa (da pag. 11)


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Gennaio-Febbraio 2007

Design e tecnologia vincente si guadagnano due posti aggiuntivi sui quali possono viaggiare comodamente persone fino a un’altezza di circa 1,70 metri. La nuova Bmw X5 segue la scia di successo di un concetto automobilistico innovativo che ha riscosso grande successo sia in Europa che negli Usa e in numerosi altri mercati. Con il modello precedente Bmw aveva creato un segmento completamente nuovo: il segmento dei SAV. Come veicolo premium spazioso, lussuoso, versatile e, al contempo, robusto, la X5 non solo offre delle ottime prestazioni dinamiche, ma con la trazione integrale a comando elettronico pone anche le premesse ideali per una gita sullo sterrato. Questa universalità aveva procurato alla X5 un successo strepitoso, confermato da oltre 616.867 esemplari costruiti nello stabilimento Bmw di Spartanburg. Con qualità ulteriormente mi gliorate di dinamica di marcia la nuova Bmw X5 prosegue il corso del suo predecessore. Il suo autotelaio garantisce un’eccellente maneggevolezza, all’insegna del comfort e della sicurezza. È l’unico modello nel segmento di appartenenza a offrire la combinazione di un avantreno a quadrilateri

trasversali e un retrotreno Integral-IV. Questa sofisticata struttura consente di realizzare delle accelerazioni trasversali particolarmente sostenute e assicura una guida estremamente stabile in rettilineo e un comfort di rotolamento esemplare. Inoltre, la X5 è ora il primo SAV a montare sterzo attivo e sistema AdaptiveDrive (stabilizzatori antirollio e ammortizzatori adattivi) come optional e pneumatici runflat di serie.

X5: ottimizzate le prestazioni Quanto ai propulsori, assicurano straordinaria potenza e massima rotondità di funzionamento. Soprattutto il motore otto cilindri interamente rinnovato della versione 4.8i raggiunge un nuovo livello di potenza. Da una cilindrata di 4.799 centimetri cubici il modello di punta eroga una potenza di 261 kW/355 cv e una coppia massima di 475 Newtonmetri. Nonostante le prestazioni ottimizzate, il nuovo modello di punta della Serie convince anche per le migliori caratteristiche di redditività. Come il motore otto cilindri, anche il motore a sei cilindri in linea della nuova X5 3.0si (200 kW/272 cv di potenza, 315 Nm di coppia) armonizza l’aumento di potenza con migliori valori

AUTORAMA Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori fondato nel 1958 Direttore Responsabile: Paolo Altieri Comitato di Direzione: Paolo Altieri, Raffaello Barbaresi, Valerio Oliveto Art Director: Renato Montino Relazioni Pubbliche: Luisella Crobu Direzione e redazione: Via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza Parco (MI) Tel. 039/49.31.01/49.31.02 - Fax 039/49.31.02 Amministrazione: Vega Editrice srl, via Ramazzotti 20, 20052 Monza Parco - Italy, tel. 039-49.31.01/49.31.02, fax 039-49.31.02. PUBBLICITÀ: Co.Prom., via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza tel. 039-493101/493103 - fax 039-493102 DIFFUSIONE ABBONAMENTI: Cellofanedit, Cologno Monzese (MI) COMPOSIZIONE E FOTOLITO: Varano Fotocomposizione snc, Busto Garolfo (Milano) STAMPA E LEGATORIA: Ottavio Capriolo spa, Milano Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano n. 133 del 3/4/1969. Una copia Euro 3,00; arretrati il doppio. ABBONAMENTO: annuo Euro 30,00, estero Euro 60,00. Versamento su c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl (MI). Per eventuale cambiamento d’indirizzo degli abbonati, accludere 0,50 Euro in francobolli. Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano Manoscritti e fotografie non richiesti non si restituiscono. Tutti i diritti riservati © by AUTORAMA.

di consumo. Pietra miliare di una nuova era di mobilità è la terza creazione presentata da Bmw al Naias 2007, dopo il suo debutto per il pubblico europeo al Motor Show di Bologna. La Hydrogen 7 è la prima ammiraglia di lusso alimentata a idrogeno adatta alla guida giornaliera. Basata sulla Bmw 760Li, come ogni nuovo modello Bmw ha percorso l’intero processo di sviluppo di serie ed è diventata parte integrante della Serie 7. Il notevole progresso della berlina a idrogeno rispetto ai prototipi ad idrogeno del passato consiste nell’impiego giornaliero. La Hydrogen 7 combina il suo concetto di motorizzazione futurista con una convincente dinamica di marcia e con il massimo comfort. La berlina accelera da 0 a 100 km/h in 9,5 secondi. La velocità massima è stata limitata elettronicamente a 230 km/h. L’e quipaggiamento comprende quasi tutti gli elementi di comfort disponibili per la Serie 7. La Bmw Hydrogen 7 monta un motore endotermico bivalente a 12 cilindri da 6,0 litri che funziona sia a idrogeno che a benzina. Il propulsore eroga una potenza di 191 kW/260 cv. Questo principio bivalente consente alla berlina un’autonomia superiore ai 700 chilometri, adeguata a tutte le situazio-

Tre le novità presentate dal Gruppo Bmw al centenario dell’Auto Show di Detroit: la X5 (qui sopra) parecchio rinnovata rispetto al precedente modello, la Serie 3 Cabrio, che inaugura un nuovo concetto di funzionalità della vettura scoperta, e la Hydrogen 7 (sotto) prima vettura alimentata a idrogeno costruita in serie per l’uso quotidiano.

Per il gruppo automobilistico di Monaco di Baviera la conferma di una strategia di successo anche per il futuro

(segue dalla prima pagina)

ni di guida giornaliera. In uno speciale serbatoio con superisolamento sono contenuti circa 8 chilogrammi d’idrogeno liquido, sufficienti per percorrere oltre 200 chilometri. Con la benzina di un serbatoio tradizionale da 74 litri la berlina può percorrere altri 500 chilometri. La commutazione tra l’esercizio con idrogeno e quello con benzina è possibile in qualsiasi momento, anche durante la marcia, premendo un tasto. Durante la marcia della Hydrogen 7 non si percepisce la commutazione

di modalità d’esercizio. La Bmw Hydrogen 7 è la dimostrazione concreta che il passaggio a forme alternative di energia è compatibile con un elevato livello di dinamica e di comfort. Il piacere di guida rimarrà invariato anche quando l’e nergia convenzionale, basata su combustibili fossili, non sarà più disponibile. Quando funziona a idrogeno, la Hydrogen 7 emette praticamente solo vapore acqueo. Il nuovo modello rappresenta così un importante passo avanti ai fini della drastica riduzione delle emissioni prodotte dal traffico individuale. Se l’idrogeno viene ricavato dalla rigenerazione di energia solare, eolica o idraulica, non vengono prodotte emissioni indesiderate né in fase di produzione né in fase di utilizzo di questo vettore energetico. L’assemblaggio della Hydrogen 7 avviene a condizioni di produzione in serie nello stabilimento di Dingolfing, parallelamente ai modelli delle Serie 7, Serie 6 e Serie 5, mentre il motore, come tutti i 12 cilindri, viene fabbricato nello stabilimento di Mo naco. Al momento sono in produzione 100

esemplari che verranno affidate in prova a clienti che nel mondo sono molto interessati a vivere di persona l’inizio di una nuova era di mobilità individuale, gente del mon do della finanza, dello spettacolo, dell’economia, della cultura, dell’industria, della politica. L’obiettivo è quello di creare un vero e proprio movimento di opinione a favore dell’idrogeno per autotrazione, unica e immediata garanzia per la mobilità del futuro. Anche Mini è ormai un marchio di successo negli Usa, dove finora infatti ne sono state vendute 150mila unità delle quali 40mila nel 2006. Per la vettura costruita da Bmw a Oxford, il mercato americano è il secondo nel mondo dopo la Gran Bretagna, dove nel 2006 le vendite hanno raggiunto le 60mila unità, e davanti a Germania con 36mila e a Italia con 22mila. Il 2007 rappresenterà sicuramente un grande rilancio di questo modello, dopo l’ampliamento e la ristrutturazione dello stabilimento di produzione, e grazie alla nuova generazione che nel corso dell’anno si arricchirà del modello Cooper Diesel e del modello Clubman. Paolo Altieri

QUASI UN MILIONE E QUATTROCENTOMILA VETTURE VENDUTE NEL CORSO DEL 2006

Ancora un anno straordinario per il gruppo Bmw D ETROIT - Inarrestabile l’escalation del Gruppo Bmw sui mercati di tutto il mondo. Anche nell’anno che si è appena chiuso, il gruppo automobilistico di Monaco di Baviera ha incrementato le proprie vendite di un altro 3,5 per cento, consegnando ben 1.373.926 vetture contro 1.327.992 nell’anno precedente. Le vendite del marchio Bmw hanno raggiunto quota 1.185.049 unità, superando del 5,2 per cento il dato dell’anno precedente (1.126.768). Quelle del marchio Mini sono calate invece del 6,2 per cento a 188.072 unità (200.428 nel 2005), una flessione determinata dai lavori di ampliamento dello stabilimento di Oxford destinati ad accrescere la capacità produttiva dell’impianto e a sostenere la produzione della seconda generazione del modello. Rolls-Royce Motor Cars ha venduto 805 Phantom, in crescita dell’1,1 per cento (796 nel 2005). In questo modo, dal lancio sul mercato effettuato dal Bmw Group nel 2003 a oggi, le vendite del marchio Rolls-Royce sono cresciute per la quarta volta di seguito. “Questi risultati straordinari - ha dichiarato Norbert Reithofer, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bmw AG stanno a significare che ciascuno dei tre marchi del Gruppo - Bmw, Mini e Rolls-

Royce - è leader nel proprio segmento di mercato. Vogliamo continuare la nostra storia di successo anche nel 2007. Questo significa che intendiamo raggiungere nuovi record di vendita per ciascun brand”. La Serie 3 resta il modello più venduto all’interno della gamma Bmw, nelle sue 4 varianti, berlina, touring, coupé e cabriolet. Nel 2006 le vendite della Serie 3 sono cresciute del 17,1 per cento a 508.498 unità (434.342 nel 2005). Questo significa che la Serie 3 rappresenta il 43 per cento delle vendite complessive del marchio Bmw. Al secondo posto, in termini di volumi, troviamo la Serie 5 con un totale di 232.162 automobili, +1,7 per cento rispetto al 2005 quando furono vendute 228.389 unità. La Serie 1 occupa la terza posizione con 151.914 unità, in aumento dell’1,6 per cento rispetto alle 149.493 del 2005, seguita dalla X3 con 113.997 unità (+3 per cento rispetto alle 110.719 del 2005). A causa della fine del ciclo di vita della prima generazione, le vendite della X5 sono scese del 25,8 per cento nel 2006 a 75.356 unità (101.537 nel 2005). La Bmw Serie 7 ha confermato ancora una volta la sua posizione di forza nel segmento delle ammiraglie con 50.199 vetture vendute (+0,3 per cento rispetto alle 50.062 del 2005). Con 30.974 vet-

ture vendute, la Z4 ha superato del 7,3 per cento il dato dell’anno precedente (28.874). La Serie 6 ha raggiunto invece le 21.942 unità (in calo del 6 per cento rispetto alle 23.340 del 2005). Il 2006 è stato anche un anno straordinario per la Divisione Motorrad che ha raggiunto le 100.064 unità, in crescita del 2,7 per cento rispetto al 2005 (97.474 unità). Anno record anche per Bmw Group Italia. Per il nono anno di fila infatti, la filiale italiana ha fatto registrare un incremento delle vendite rispetto all’anno precedente. Alla fine dei 12 mesi, sono state consegnate 94.140 vetture dei marchi Bmw e Mini con un incremento dell’1,4 per cento rispetto al 2005. In particolare il marchio Bmw con 75.070 vetture vendute ha fatto segnare un incremento del 6 per cento. Mini, come ribadito a livello mondiale, ha fatto segnare una flessione per mancanza di prodotto. Il 2006 è stato un anno record anche per la Divisione Motorrad che con 13.876 unità, in crescita del 7,7 per cento rispetto al 2005 ha fatto registrare il miglior risultato di sempre nella sua storia. Grazie a queste performance la quota nel segmento oltre 750cc si è attestata al 23,5 per cento, confermando la leadership di Bmw.


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䡵 BMW / Da fine marzo sul mercato la quarta generazione della Serie 3 Cabrio

Orgogliosa della sua bellezza Per la prima volta gli occupanti della Serie 3 Cabrio saranno protetti contro le intemperie da un hard-top a scomparsa DETROIT - Palcoscenico prestigioso, quello dell’Auto Show di Detroit, per il debutto mondiale della nuova Bmw Serie 3 Cabrio. Elegante, dinamica, affascinante, lì nella cornice dello stand tecnologico Bmw sotto le volte del Cobo Center della città americana dell’automobile, la quarta generazione della Serie 3 Cabrio mostrava tutto l’orgoglio della sua bellezza. E da parte del pubblico c’è stata subito la caccia a scoprire i suoi nuo vi segreti. Sì, perché questo modello, secondo i responsabili di Monaco di Baviera, ha l’ambizione di inaugurare una nuova éra nella storia delle cabriolet Bmw. Intanto, per la prima volta gli occupanti della Serie 3 Cabrio saranno protetti contro le intemperie da un hardtop a scomparsa. Il padiglione leggero composto da tre pannelli, infatti, si chiude automaticamente in soli 23 secondi; l’apertura del tetto è ancora più veloce: bastano 22 secondi per fare scomparire il tetto nel modulo posteriore. Non solo aperta ma anche a tetto chiuso la nuova Bmw Serie 3 Cabrio o stenta l’eleganza e singolarità caratteristica del modello. Il cofano motore slanciato, la bassa linea di spalla e il modulo posteriore basso sono fondamentali per la sua linea inconfondibile. Il nuovo hard-top a scomparsa assicura, inoltre, una misura di comfort, solidità e prestigio singolare nel segmento di appartenenza. Innovazioni affascinanti sono nascoste anche sotto il cofano motore. Per la prima volta sono incorporati nuovi propulsori a sei e quattro cilindri a iniezione diretta. Al vertice la Bmw 335i Cabrio con motore a sei cilindri con tecnologia twin turbo che eroga 306 cavalli per una velocità massima di 250 km orari e con un consumo medio di 9,9 litri per 100 km. Quando inizierà la commercializzazione, prevista in Europa per il 24 marzo 2007, sarà nei listini anche la Bmw 330d Cabrio, dotata di un sei cilindri in linea diesel di 3,0 litri, basamento in alluminio e iniezione common rail del la nuovissima generazione, che sviluppa 231 cv di po tenza per una velocità di punta di 245 km orari e con un consumo medio di 6,9 litri di gasolio ogni 100 km. “L’innovativa costruzione del padiglio-

L’elegante profilo della nuova Bmw Serie 3 Cabrio che debutta sul mercato italiano nel prossimo mese di marzo.

Il padiglione leggero, composto da tre pannelli si chiude automaticamente in soli 23 secondi; l’apertura del tetto è ancora più veloce: bastano 22 secondi per fare scomparire il tetto nel modulo posteriore ne - spiega Roberto Olivi, responsabile dell’ufficio stampa Bmw Italia - assicura uno straordinario comfort di silenziosità anche alle alte velocità. La carrozzeria molto rigida alla torsione ha le premesse ottimali per la massima agilità e dinamica. La rigidezza torsionale della nuova Serie 3 Cabrio raggiunge il miglior dato in assoluto delle automobili della Casa”. All’estetica inconfondibile si associa, anche su questo nuovo modello Bmw, l’esperienza di guida unica. Non appena l’hard-top a scomparsa è sistemato nel modulo posteriore, il guidatore e il passeggero godono pienamente dell’impareggiabile atmosfera open air caratterizzata dalla bassa linea di spalla, dalla posizione arretrata dei sedili e dal parabrezza di sviluppo verticale contenuto. La conseguenza di questo progetto è

la massima apertura. La cornice del parabrezza osserva una generosa distanza dalle teste degli occupanti anteriori. In questo modo il sole e il vento affluiscono senza problemi all’abitacolo. Sebbene la posizione seduta sia a un livello sportivo e basso,

anche la spalla è sorprendentemente bassa. La nuova Serie 3 Cabrio è un membro della gamma, sia per le sue dimensioni sia per la sua estetica. Dopo la berlina, la touring e la coupé, la Cabrio è la quarta variante dell’apprezzata Serie 3. Pur mostrando molti stilemi tipici della Casa, la Cabrio resta soprattutto un’individualista. Il design del modulo frontale si differenzia nettamente dall’estetica della berlina e della touring. Le comunanze con la Serie 3 Coupé riguardano solo la parte anteriore fino al primo montante. Linee fluenti, superfici vigorose tese e la combinazione affascinante di forme convesse e concave qualificano l’estetica della carrozzeria e l’arre-

do interno della nuova Serie 3 Cabrio. Sulla plancia portastrumenti predominano linee orizzontali, mentre le superfici morbide della consolle centrale e i pannelli laterali creano un interno leggero e al tempo stesso dinamico. La parte alta della plancia è rivolta al guidatore, mentre i comandi per clima, audio e navigazione sono perfettamente accessibili anche al passeggero. Le superfici dei pannelli laterali mostrano una linea passante che nasce nel cruscotto e si sviluppa senza soluzione di continuità fino ai sedili posteriori. Anche la consolle centrale si sviluppa fino ai sedili posteriori dove funge da cassetto tra i due sedili singoli. Insomma, gli interni della nuova Serie 3 Cabrio

sono caratterizzati da effetti luminosi, accostamenti cromatici e materiali che, insieme, creano un’atmosfera unica. La nuova Serie 3 Cabrio ha di serie e su tutte le varianti di motore, benzina e diesel, il cambio manuale a sei marce. Già la prima cabriolet su base della Bmw Serie 3 è stata sinonimo di dinamismo ed eleganza sportiva. Nel 1986 Bmw, primo costruttore del segmento premium che presentava una quattro posti aperta in questa categoria, è stata ancora una volta precursore, aggiungendo al piacere di guidare un aspetto innovativo. A oggi questo segmento, all’epoca nuovo, annovera numerosi concorrenti. Ciononostante la Serie 3 Cabrio è rimasta singolare. Segue, nel 1993 la seconda edizione del modello. I passaruota maggiorati e i primi montanti più inclinati hanno definito l’estetica ancora più sportiva della seconda Serie 3 Ca brio. E anche la terza edizione, in produzione dal 2000, porta avanti il trend verso più dinamica e superfici più incisive. Chi opta in favore di una Bmw Serie 3 Cabrio segnala di privilegiare l’esperienza di guida. Ciò riguarda sia il godimento di motori potenti e di qualità stradali agili e sportive, che la possibilità di poter godere all’aperto di un’atmosfera di straordinaria generosità. Infatti, anche la trasparenza estetica è un elemento della guida. Nessuno può pensare di viaggiare in Bmw Serie 3 Cabrio senza farsi vedere. “La quarta generazione della Serie 3 Cabrio - conclude Roberto Olivi - propone soluzioni convincenti proprio per questo target. Il comfort e il prestigio del nuovo hard-top a scomparsa soddisfano le crescenti istanze dei clienti del segmento premium. Ma la quattro posti aperta riesce anche a dare una valida prova delle sue qualità come macchina per l’uso di tutti giorni, dodici mesi su dodici”. Paolo Altieri

I punti forti della nuova Bmw Serie 3 Cabrio

Tante innovazioni in ogni direzione Quarta generazione della Bmw Serie 3 open air a due porte, per la prima volta con hard top a scomparsa in acciaio leggero, padiglione formato da tre elementi, apertura-chiusura completamente automatica, apertura del tetto di serie con radiotelecomando. Interpretazione genuina e pulita del classico stile Bmw Serie 3 Cabrio, silhouette dinamica e slanciata, linea di cintura bassa che esalta la macchina aperta, coda bassa. La posizione dei sedili e del parabrezza assicurano un’esperienza unica della guida aperta che è tipica della Bmw Serie 3 Cabrio, visibilità a macchina chiusa ottimizzata nell’arco dei 360°, vista posteriore migliorata del 38 per cento, finestrini laterali aumentati del 30 per cento, padiglione interamente rivestito, idonea alle alte velocità. Carrozzeria in costruzione leggera di peso ridotto, caratteristiche anticrash ottimizzate, nuovo primato di rigidità torsionale per una Bmw Cabrio. Ricche dotazioni di sicurezza, airbag anteriori, per la testa e il torace, tendicintura, limitatori della forza di ritenuta, elettronica di sicurezza monitorata da sensori, compreso il si-

stema antiribaltamento con roll-bar automatici integrati dietro i sedili posteriori. Allestimento interno esclusivo in stile sportivo-elegante, cockpit orientato al guidatore, materiali di pregio, condizionatore speciale progettato per la cabriolet, finiture in pelle con tecnologia SunReflective per ridurre il calore di sedili e poggiabraccia, antenne invisibili per gli impianti audio, tv, navigazione e telecomunicazione. Quattro posti, sedili posteriori individuali separati dalla consolle centrale prolungata, capienza massima bagagliaio 350 litri (con capote aperta 210 litri), variabilità sorprendente del bagagliaio grazie all’opzionale sistema per carichi passanti. Innovativi motori a sei e quattro cilindri, tutti i motori a benzina con iniezione diretta, sei cilindri diesel disponibile già al momento del lancio. Cambio automatico a sei rapporti con dinamica di cambiata migliorata, presa diretta e comfort di cambiata migliorato per assicurare accelerate grintose e consumi sensibilmente ridotti.


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䡵 SAAB / Con la nuova 9-5 2.3t BioPower un aiuto alla difesa dell’ambiente

Lei sì che può bere Il nuovo modello ad alte prestazioni funziona a bioetanolo e scatena 210 cavalli

Roma - In casa Saab la necessità di liberarsi dalla schiavitù dei carburanti fossili ha una chiave di lettura imprescindibile: il bioetanolo, comunissimo alcool etilico, molto simile per composizione chimica agli idrocarburi, ma senza potere lubrificante e con maggiori difficoltà in caso di avviamento a freddo, e per questo prevalentemente utilizzato nella forma dell’E85, una miscela alla quale concorre per il 15

per cento la cara vecchia benzina. Il costruttore scandinavo controllato dalla statunitense GM torna a puntare le sue fiches su questa inebriante forma di propulsione affiancando in gamma alla 9-5 2.0 turbo BioPower, il veicolo a basso impatto ambientale più venduto in Svezia e già disponibile in versione Berlina e Wagon, una versione ad alte prestazioni da 210 cv, la nuova 9-5 2.3 turbo BioPower. Il prin-

Si affianca nella gamma Saab alla 9-5 2.0 turbo BioPower, il veicolo a basso impatto ambientale più venduto in Svezia e già disponibile in versione Berlina e Wagon

Flessibilità assoluta: non trovando un distributore di E85, il conducente di Saab 9-5 2.0 turbo BioPower può fermarsi in una tradizionale stazione di servizio e fare il pieno di benzina.

cipale punto di forza del BioPower è il drastico abbattimento delle emissioni di anidride carbonica, la principale responsabile dell’effetto serra. Le fuoruscite che si verificano durante la guida sono infatti compensate dalla quantità di CO2 rimossa dall’atmosfera tramite la fotosintesi nel corso della crescita delle colture usate per la produzione di bioetanolo. Rispetto a un modello

tradizionale, un’auto che si muove in modalità E85 riduce di più dei quattro quinti i fumi di biossido di carbonio; l’azzeramento non si verifica in quanto la percentuale di benzina presente nel composto continua a inquinare come sempre. Sarebbe una favola felice sprizzante ecologia da ogni dove se non si dovessero fare i conti con l’impietosa realtà del nostro Paese che, parlando di bioetanolo, è fermo al mesozoi-

co. La sorte dei veicoli a propulsione alternativa è infatti legata a doppio filo allo stato delle infrastrutture distributive del carburante prescelto. E così se la vendita è già partita sotto i migliori auspici nei Paesi del Nord Europa, dove un’efficace politica statale incentiva la diffusione dei distributori di bioetanolo (in Svezia sono circa 500 i punti vendita di E85) e la produzione delle flexifuel, e varcherà presto i

confini di Regno Unito e Irlanda, Saab 9-5 2.3 BioPower sarà probabilmente disponibile in Italia se e quando chi governa si deciderà a sostenere la produzione o l’importazione di questi materiali, e la realizzazione di una rete di pompe E85.

Prestazioni superiori Queste auto hanno proprio tutto per piacere: scegliere una propulsione ecologica non significa mettere una pietra sopra prestazioni e piacere di guida. Tutt’altro. Quando la selezione preferisce la propulsione a bioetanolo, entrambi i modelli BioPower premiano la sensibilità ecologica del pilota regalandogli un comportamento su strada ancora più sportivo. Grazie al turbocompressore infatti, che permette di sfruttare il più alto numero di ottani del bioetanolo rispetto alla benzina, la potenza e la coppia massima del 2.3t BioPower sono superiori rispettivamente del 14 e dell’11 per cento quando è alimentato a E85 invece che a benzina. Con la modalità E85 il motore sviluppa una potenza massima di 210 cv per una coppia massima di 310 Nm, mentre i cavalli scendono a 185 e i nanometri a 280 con l’alimentazione a benzina. A dare un’idea delle superiori prestazioni offerte dalla pro pulsione verde, basti di re che una Saab 9-5 Berlina con cambio manuale raggiunge i 100 km/h con partenza da fermo in 7.9 secondi, mentre occorrono alla lancetta del contachilometri 6 decimi di secondo in più se a bruciare è la benzina. Anche il motore 2.0t BioPower offre prestazioni migliori con l’alimentazione a bioetanolo: 180 cv di potenza, 280 Nm di coppia massima e uno spunto zerocento in 8,5 secondi contro i 150 cv, i 240 Nm e i 9,8 secondi di accelerazione 0-100 proposti dall’alimentazione a benzina. La spiegazione di questo entusiasmante risultato è tecnica ma semplice:

L’ULTIMA FRONTIERA È CENTO PER CENTO ALCOOL

I prototipi dicono che è possibile ROMA - E se fosse 100 per cento etanolo? Saab naturalmente ci ha pensato e ha già sviluppato motori che possono funzionare con carburante E100 puro, eliminando del tutto le emissioni provenienti da combustibili fossili. A dimostrarlo i prototipi Aero X e BioPower Hybrid che anticipano possibili futuri scenari, prospettabili quando saranno risolti i numerosi problemi connessi ai costi di produzione e alla diffusione dei carburanti alternativi. Saab Aero X, la coupé sportiva a due posti già presentata allo scorso Salone dell’Auto di Ginevra, un veicolo avveniristico dalla monoscocca in acciaio e scocca in fibra di carbonio, dispone di un motore 2.8 V6 con turbocompressore a doppia girante alimentato a carburante E100: il prototipo, eletto recentemente “Concept of the Year”dalla prestigiosa rivista “Autocar”, sviluppa 400 cavalli e ha una coppia massima di 500 Nm. Nelle simulazioni al computer questa coupé a trazione integrale ha mostrato di avere un potenziale straordinario che le permette di raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo in appena 4,9 secondi. Esposta ai saloni dell’automobile di Stoccolma, Londra e Parigi e riproposta a Bologna, Saab BioPower Hybrid Concept dimostra invece come il bioetanolo e la propulsione elettrica possano essere abbinati per generare risparmi di carburante e di energia e prestazioni superiori. Si tratta del primo veicolo ibrido capace di produrre in ogni momento emissioni di carburante fossile pari a zero. La catena cinematica di questo prototipo, realizzato sulla base di una Saab 9-3 Cabriolet, integra un’evoluzione BioPower

del motore 2.0 turbo in alluminio con distribuzione a 16 valvole e l’innovativa trasmissione ibrida bimodale che il gruppo GM sta sviluppando in collaborazione con DaimlerChrysler e Bmw. Il carburante E100 ha un numero di ottani ancora più alto rispetto all’E85 e consente a questo motore di sviluppare ben 260 cv e una coppia massima di 375 Nm. L’accensione diretta SIDI (Spark Ignited Direct Injection) assicura una combustione ottimale del carburante E100, garantendo lo stesso comportamento di un motore a benzina negli avviamenti a freddo. Pur potendo funzionare a bioetanolo puro, il motore resta “flex-fuel” che può cioè essere alimentato a benzina e a bioetanolo in qualsiasi combinazione. Il BioPower funziona insieme a un sofisticato sistema di propulsione elettrica incluso nella trasmissione ibrida bimodale, ad un gruppo motrice posteriore, a una batteria da 300 Volt e un sofisticato sistema di gestione elettronica. Questo complessivo fornisce, all’occorrenza, la spinta motrice dei tre motori elettrici da 148 kW, fa risparmiare carburante spegnendo/riaccendendo il motore in modo opportuno, recupera l’energia frenante, cambia marcia senza soluzione di continuità e mette a disposizione anche una modalità di funzionamento elettrica “Zero Mode” per i trasferimenti urbani. Si stima che Saab BioPower Hybrid Concept possa raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo in appena 6,8 secondi: un risultato prodigioso rispetto ai 9,5 secondi di un corrispondente motore a benzina da 210 cv con trasmissione automatica di tipo convenzionale.


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Gennaio-Febbraio 2007 gli ottani dell’E85, superiori a quelli della benzina, permettono di sviluppare la pressione di sovralimentazione e di aumentare l’anticipo dell’accensione con conseguente incremento della potenza. Un ulteriore pregio della formula BioPower è rappresentato dal fatto che queste automobili possono funzionare a benzina e/o a E85 in qualsiasi proporzione. A gestire il tutto è deputata una flessibilissima centralina elettronica Saab Trionic che programma con estrema facilità il motore adattandolo alle diverse esigenze della miscela E85/aria. In pratica, dopo ogni ri fornimento, Trionic controlla la qualità del carburante immesso e apporta automaticamente tutte le correzioni del caso, in modo da garantire un ottimale funzionamento con E85 e/o con benzina, qualunque sia la proporzione contenuta nel serbatoio. Ciò significa assoluta comodità di utilizzo e nessun vincolo al calcolo del distributore di bioetanolo più vicino: non trovando un rifornitore di E85, chi utilizza una Saab BioPower può fare an che il pieno di benzina. Insomma, un’auto davvero prodigiosa. Non a caso dal lancio avvenuto nel

luglio 2005, sono già 11.500 gli esemplari venduti in Svezia: la BioPower 2.0t rappresenta oltre l’80 per cento delle vendite della serie 9-5 in madrepatria. Per i primi nove mesi del 2006, le vendite di Saab BioPower si sono attestate at torno a 7.700 unità e, per ri spondere ad una domanda sempre più sostenuta, la Casa svedese del gruppo General Motors porterà a 10.000 u nità la sua previsione di vendite annuali, il doppio cioè rispetto alla stima originaria. Da ultimo, ma non per questo argomento meno importante visto che riguarda le tasche degli automobilisti, l’uso del bioetanolo non crea particolari problemi a livello costi. Il mag gior investimento di produzione per poter consentire il pieno di E85 è di poche centinaia di euro, dovuto ad alcune modifiche strutturali necessarie per utilizzare materiali compatibili con l’etanolo nel sistema di alimentazione del carburante. Quindi il sistema non richiede l’introduzione di nuove tecnologie motoristiche o il montaggio di serbatoi pressurizzati che sono necessari invece per il GPL o il metano, e che fanno lievitare il listino prezzi. cris. al.

LA SVEZIA HA FATTO LA SUA SCELTA

Largo all’utilizzo del bioetanolo ROMA - Il bioetanolo è prodotto mediante un processo di fermentazione di prodotti agricoli ricchi di glucidi quali i cereali, le colture zuccherine, gli amidacei e le vinacce. Al contrario di quanto avviene con la benzina, il suo uso non fa aumentare nell’atmosfera i livelli di biossido di carbonio, grazie a un effetto compensativo tra le emissioni che si verificano durante la guida e la quantità di CO2 rimossa dall’atmosfera durante la crescita delle colture. L’E85 ha già fatto breccia nel mercato scandinavo e in quello di Germania, Regno Unito, Irlanda, Svizzera, Olanda e Belgio; presto altri Paesi si uniranno alla lista, incluse Francia e Spagna il prossimo anno. Queste iniziative sono incoraggiate da una direttiva UE che richiede agli Stati membri di formulare programmi per il consumo di una quota pari al 5,75 per cento di biocarburanti entro la fine del 2010. E gli ordini di Bruxelles vanno oltre: i Venticinque sono anche invitati ad applicare una tassazione ridotta o un’esenzione totale per i veicoli alimentati da biocarburanti. Inoltre la credibilità dell’E85 è stata ulteriormente rafforzata dal lancio del progetto paneuropeo di prova su strada BEST, Bioetanolo per un trasporto sostenibile, finanziato dall’Unione Europea. La Svezia è stato il primo Paese europeo ad adottare l’E85, la cui diffusione è in rapida espansione. L’anno scorso il numero delle stazioni di rifornimento con pompe E85 è raddoppiato, superando quota 300, ovvero il 10 per cento circa della rete di rifornimento nazionale; il Governo svedese intende portarla al 25 per cento entro il 2008. Le difficoltà riscontrate da alcuni paesi del vecchio continente ad adottare politiche incentivanti nei confronti del bioetanolo risiedono anche in problematiche geografiche. I Paesi, soprattutto quelli dell’America del Sud, che ne fanno un uso ormai estremamente diffuso, hanno a disposizione spazi sterminati per produrre i biocarburanti, sostanze tra l’altro molto versatili che lasciano ampia libertà di scelta quanto alla materia prima da utilizzare. Quasi tutto il bioetanolo proviene dalla canna da zucchero brasiliana. Lì costa meno produrre alcool che benzina. Il mid-west degli Stati Uniti

è il secondo produttore. Gli americani preferiscono sfruttare le loro distese di granturco e miscelarlo alla benzina per produrre il carburante E10 (10 per cento di etanolo). In confronto alla percentuale dell’E85 non sembrerà un grande sforzo quello degli statunitensi, ma con il costante aumento dei prezzi del petrolio, la produzione USA è più che raddoppiata negli ultimi quattro anni. In Europa, è la Spagna attualmente ad essere il maggior produttore: il sistema iberico è quello di utilizzare come additivo alla benzina piccole quantità estratte da cereali. Ci sono anche produzioni in Francia, dove com’è prevedibile si usano sottoprodotti della vinificazione, e nel Regno Unito, così come esistono progetti per la creazione di ulteriori stabilimenti in Olanda, Irlanda, Germania, Portogallo e perfino Italia (è ancora appunto un progetto). Da sottolineare come la migliore materia prima per la produzione dell’etanolo resti comunque la biomassa, sotto forma di paglia, ovverosia rifiuti organici, scarti del legno e residui forestali. In questo caso l’etanolo è ricavato dalla cellulosa invece che dall’amido; le produzioni sono superiori e allo stesso tempo richiedono quantità minori di energia. E la Svezia lo sa e non per nulla è il paese europeo più all’avanguardia in materia. Un processo industriale per la produzione dell’etanolo dagli scarti del legno e dai residui forestali è in fase di sviluppo per l’applicazione commerciale su larga scala. Il Governo svedese sostiene attivamente l’introduzione del carburante E85 applicando una tassazione ridotta sul carburante, incentivazioni fiscali e parcheggi gratuiti per gli utenti di autoveicoli “flex-fuel”. Almeno la metà degli autoveicoli utilizzati da enti pubblici devono essere di tipo ecologico. Queste disposizioni mirano a rendere raggiungibile l’obiettivo del governo di eliminare l’uso dei carburanti per autotrazione a base di petrolio entro il 2020. Entro la fine dell’anno, si prevede che oltre 500 stazioni di rifornimento svedesi venderanno il carburante E85. Uno studio dell’Agenzia Internazionale dell’Energia dell’OCSE afferma che esistono risorse globali di biomassa sufficienti per consentire ai biocarburanti di soddisfare due terzi del fabbisogno attuale di energia per autotrazione. Dunque, possiamo farcela.

䡵 OPEL / La Corsa OPC debutterà al Salone di Ginevra

Fatta per stupire R ÜSSELSHEIM - Con la nuova Corsa, si può davvero dire che Opel ha “messo la se sta”. Sulla scia dell’ottima ac coglienza riservata dal pubblico europeo alla quarta generazione di questo modello, la Casa tedesca del gruppo General Motors si pre para oggi a lanciare la versione più sportiva della gamma. L’OPC è la massima espressione del temperamento dinamico di quest’automobile: grande maneggevolezza e controllo assicurano un elevato piacere di guida. Il motore 1.600 turbo benzina da 192 cv (141 kW) permette a questa 3 porte di raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo in appena 7.2 secondi ed una velocità massima di 225 km/h. La coppia massima di 23,5 kgm (230 Nm) può essere portata per alcuni secondi a oltre 26,5 kgm (260 Nm) utilizzando la funzione “overboost”; la trazione è anteriore e il cambio manuale a 6 rapporti (di serie). Le caratteristiche del motore si traducono in prestazioni di altissimo livello in ogni situazione: Corsa OPC è in grado, ad esempio, di riprendere in quinta marcia da 80 a 120 km/h in appena 6,7 secondi, ma al tempo stesso di percorrere 100 chilometri con 7,9 litri di benzina, un valore davvero contenuto per una vettura capace di simili prestazioni. La nuova Opel Corsa OPC sarà presentata in anteprima mondiale, all’inizio del prossimo mese di marzo, al Salone dell’Automobile di Ginevra, all’immediata vigilia della sua commercializzazione. Anche l’aspetto riflette tutta la sportività di questa versione. Lo spoiler posteriore superiore, così come le appendici aerodinamiche inferiori anteriori e posteriori e le aperture per la presa e lo scarico dell’aria, la rendono davvero accattivante. Altri elementi estetici, come il terminale di scarico centrale di forma triangolare e la particolare forma dei retrovisori esterni, sono solo ulteriori esempi dell’attenzione posta nell’esaltare il carattere sportivo della nuova Corsa. Una serie di interventi ha permesso di conferire al suo assetto un’impostazione ancora più sportiva di quella delle altre versioni. Un intenso lavoro di sviluppo sulla mitica Nordschleife del circuito tedesco del Nürburgring ha consentito di ottenere un raffinato equilibrio tra maneggevolezza e controllo della vettura. Tra le principali modifiche troviamo l’adozione di una sospensione posteriore più rigida, una diversa angolazione del braccio posteriore torcente, nuove tarature delle molle e degli ammortizzatori, un assetto ribassato di 10 mm e una barra stabilizzatrice di maggiore diametro. I progettisti sono intervenuti anche sul dispositivo di controllo elettronico della stabilità (ESP) che, di serie, come su tutte le Corsa, è sulla versione OPC anche disattiva-

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Ben 192 cavalli di potenza per una velocità massima di 225 chilometri orari ma soprattutto una piccola sportiva che farà scoprire tutto il vero piacere di guidare

bile per meglio adattarlo al temperamento sportivo. Le ruote sono in lega da 17 pollici con pneumatici 215/45 R17, ma possono essere anche da 18” con pneumatici da 225. I grandi freni a disco (anteriori ventilati da 308 mm, posteriori pieni da 264 mm) con pinze di colore blu garantiscono efficaci decelerazioni. La sportività impera anche all’interno dell’abitacolo. Oltre al battitacco con la sigla OPC, alle cornici cromate degli strumenti con lancette di colore rosso e ai profili di colore blu (oppure argento) delle bocchette della ventilazione, un aspetto molto accattivante è rappresentato senza dubbio dal volante in pelle. Come su alcune automobili da corsa, la corona presenta cuciture di colore blu (oppure argento) che, insieme alla laccatura della consolle centrale e alla pedaliera in alluminio sottolineano, l’alta qualità e la sportività dell’atmosfera interna. Molto particolari sono anche i nuovi sedili avvolgenti Recaro con poggiatesta integrati, simili a quelli delle vetture da corsa, ma dotati di airbag laterali integrati - una soluzione proposta per la prima volta al mondo su sedili di questo tipo - che proteggono il guidatore e il passeggero anteriore. La nuova arrivata amplia ulteriormente la gamma OPC. Accanto alle Vectra OPC berlina e station wagon con motore da 280 cv (206 kW), non disponibili in Italia, ci sono Zafira OPC (che con i suoi 231 km/h è nella sua categoria la più veloce monovolume del mondo) e Astra OPC, equipaggiate entrambe con un 2.000 turbo benzina da 240 cv (177 kW). Opel Meriva OPC monta invece un 1.600 turbo benzina da 180 cv (132 kW), simile a quello della nuova Corsa OPC che permette a questa versatile monovolume a 5 posti di superare i 220 km/h. “Le OPC - ha commentato Alain Visser, direttore esecutivo Marketing Europeo della Casa tedesca - sono espressione di vera sportività e trasmettono emozione e passione al nostro marchio. Per questo motivo la versione OPC si adatta molto bene alla nuova Corsa, una vettura che si propone come modello giovanile e piacevole da guidare”. m.s.a.

OPEL / Nuova forma per una moderna sportiva

La leggendaria GT ROMA - Un’altra prima assoluta per il pubblico italiano è rappresentata dalla nuova Opel GT con la quale trova nuova forma la definizione di moderna sportiva biposto. Come una roadster di tipo classico, ha un potente motore anteriore, trazione posteriore e strumentazione sportiva. La nuova Opel GT è un’automobile che si annuncia particolarmente piacevole da guidare, grazie anche ad un’equilibrata ripartizione dei pesi, al passo lungo (2.415 mm) e al potente motore 2.000 ECOTEC turbo da 264 cv (194 kW) ad iniezione diretta di benzina che le permette di raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo in meno di 6 secondi e di sfiorare i 230 km/h. La nuova Opel GT è un ottimo esempio delle possibilità di collaborazione transcontinentali esistenti all’interno del gruppo General Motors. Il progetto di questa vettura si ispira al prototipo VX Lightning, sviluppato dal GM Advanced Design Studio di Birmingham (Gran Bretagna), nel maggio del 2003 in occasione del centesimo anniversario del marchio Vauxhall. La nuova GT sarà prodotta a Wilmington, nello Stato del Delaware, negli USA, sulla stessa catena di montaggio dei modelli Pontiac Solstice e Saturn Sky. L’inizio della commercializzazione è fissato per Primavera 2007.


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Gennaio-Febbraio 2007

CHEVROLET / Sotto il cofano l’ottimo 2 litri da 121 cavalli

Anche Lacetti e Nubira con il motore Diesel ROMA - Chevrolet sta estendendo rapidamente la sua gamma diesel. Dopo il debutto della propulsione a gasolio con la SUV Captiva e l’anteprima con la berlina media Epica, ora è il turno della Lacetti Diesel e della Nubira station wagon Diesel (quest’ultima presentata in anteprima mondiale al Motor Show di Bologna). L’unità 2.0 common rail da 89 kW/121 cv sarà disponibile in Italia da aprile per i due modelli compatti: Lacetti e Nubira station wagon. “Il fatto di presentare a Bologna i nostri nuovi modelli diesel - ha spiegato l’amministratore delegato di Chevrolet Europe, Wayne Brannon - è stato ideale sotto due aspetti. Prima di tutto, l’Italia è il primo mercato per

Chevrolet nell’Europa occidentale e poi perché il diesel è particolarmente popolare in questo Paese”. Con questo potente turbodiesel (coppia massima 280 Nm a 2.000 giri/min), le Lacetti e le Nubira SW accelerano da 0 a 100 km/h in 9,8 secondi e hanno una velocità massima di 186 km/h. Prestazioni eccellenti che non impediscono di segnare consumi molto contenuti, rispettivamente 5,7 litri/100 km e 6.0 l/100 km nel ciclo combinato. Con una capacità del serbatoio di 60 litri, significa avere circa 1.000 km di autonomia. Il propulsore, a quattro valvole per cilindro, adotta un sistema common rail Bosch di ultima generazione, con pressione

di iniezione di 1.600 bar. Altri aspetti importanti di questo motore, con distribuzione monoalbero in testa, sono la testa in alluminio e un albero di equilibratura che garantisce un funzionamento più fluido. Con la nuova versione diesel, la gamma Nubira è destinata a incontrare un successo ancora maggiore dell’attuale. Dalla data del lancio nel 2002 a ottobre 2006, in Europa sono state vendute in totale oltre 160.000 tra Lacetti e Nubira. La popolarità di un diesel moderno tra la clientela Chevrolet è evidente: la versione a gasolio di Captiva viene scelta da quasi il 70 per cento degli acquirenti.

䡵 CITROËN / La C4 Picasso da 7 posti ora disponibile anche con l’alternativa a 5 posti

Un “visiospace” di temperamento MILANO - Dopo il successo ottenuto dal lancio del “visiospace” Grande C4 Picasso (7 posti), Citroën prosegue l’ampliamento della sua gamma di monovolume, lanciando nel primo trimestre 2007 un secondo “visiospace”, C4 Picasso (5 posti), con una silhouette specifica. Questa nuova monovolume compatta si distingue a colpo d’occhio per lo stile dinamico e seducente. Il look dal forte carattere evoca la promessa del piacere di guida, con le caratteristiche di una monovolume, dall’abitabilità e dal volume del bagagliaio di riferimento, dal posto di guida rialzato, insieme con le prestazioni inedite della concezione di “visiospace”: visibilità periferica e luminosità eccezionali, facile modularità, spaziosità interna ampliata e comfort di vita a bordo ai massimi livelli. Nel mercato dei mo novolume compatti, Citroën è l’unico costruttore che propone tre monovolume, ognuna con una personalità e uno stile propri. La marca del Doppio Chevron crea quindi, come per le ber line, una vera gamma di mo novolume, dallo stile e dalle prestazioni differenziate, con Xsara Picasso, C4 Picasso (5 posti) e Grande C4 Picasso (7 posti), le monovolume compatte e C8, la grande monovolume.

Uno stile dinamico eccezionale visibilità Lo stile di C4 Picasso si distingue nettamente per le linee originali e dinamiche. Volumi pieni, fluidi e slanciati, note stilistiche raffinate: questo nuovo veicolo gioca con la seduzione e il dinamismo da qualunque angolazione. Il frontale conferisce al nuovo “visiospace” un carattere sottolineato, dal paraurti con entrate dell’aria generose, con griglia a maglie nere, che strizzano l’occhio all’universo sportivo. Il parabrezza panoramico grandangolare e l’ampia finestratura ne sottolineano l’appartenenza alla famiglia dei “visiospace” Citroën. I montanti posteriori celati dal vetro laterale posteriore alleggeriscono il tetto, e danno la percezione di una superficie vetrata continua. La protettiva linea di luce

l’HDi 138 FAP, con cambio manuale pilotato a 6 rapporti o cambio automatico 6 rapporti. Il cambio automatico 6 rapporti, flessibile e reattivo, che può essere abbinato all’HDi 138 FAP, equipaggia già le berline C4, C5 e C6. Questo adattamento viene proposto ora anche sul Grande C4 Picasso. Come con cambio manuale pilotato 6 rapporti, i veicoli con cambio automatico beneficiano di un posto di guida innovativo, con i comandi del cambio (selettore e levette) riuniti al volante. Nell’utilizzo quotidiano, il freno di stazionamento elettrico automatico e la partenza assistita su pendenza, equipaggiamenti di serie sul veicolo, semplificano la guida.

della scocca comunica sensazioni di robustezza, mentre lo stacco a forma di onda scandisce la linea di luce laterale posteriore della scocca, conferendo fluidità e leggerezza all’insieme. Inoltre, la linea spiovente del tetto, prolungata dallo spoiler, rende dinamico il profilo slanciato del veicolo. La parte posteriore di C4 Picasso e le luci posteriori, dal design orizzontale e leggermente arcuato, s’ispirano all’universo delle berline e valorizzano l’assetto e la larghezza del veicolo, e lo collocano nell’universo di veicoli dinamici. Il visiospace è il connubio di una visibilità eccezionale (“visio”) e spazi interni generosi (“space”). E infatti C4 Picasso offre un comfort senza limiti sottolineato da

tutta una serie di elementi. Anzitutto una visibilità e una luminosità eccezionali, grazie al parabrezza panoramico grandangolare Wide Angle Screen, all’ampia finestratura anteriore dai montanti sottili, e al tetto panoramico in vetro (disponibile in opzione), poi abitabilità e volumi del bagagliaio di riferimento nella categoria - da 500 litri VDA alla plancia copribagagli, durante l’utilizzo normale del bagagliaio, dietro i sedili della fila 2, fino al volume massimo di 1734 litri VDA fi no alla parte posteriore dei sedili anteriori, quindi tre sedili singoli identici nella fila 2 e un pianale piatto, per ospitare i tre passeggeri posteriori, mantenendo inalterate le condizioni di com fort, infine una modularità

Visibilità periferica e luminosità eccezionali, facile modularità, spaziosità interna ampliata e comfort di vita a bordo ai massimi livelli sono le specificità del nuovo modello che, con la Xsara Picasso e il Grande C4 Picasso, compone un trio di monovolume compatti dalla personalità molto forte facile e veloce da applicare, grazie ai tre sedili posteriori che si ripiegano sul pianale del veicolo. Oltre allo stile dinamico, C4 Picasso mantiene tutte le promesse, offrendo un reale piacere di guida. Sin dal lancio vengono proposte quattro motorizzazioni performanti, sobrie nei consumi e dal buon bilancio ambientale.

Un reale piacere di guida

C4 Picasso, nella nuova versione cinque posti, offre luminosità e un alto livello di abitabilità.

Si tratta dei motori benzina 1.8i 16V da 127 cv DIN, abbinato al cambio meccanico a 5 rapporti e 2.0i 16V da 143 cv DIN, proposto con cambio manuale pilotato 6 rapporti oppure con cambio automatico 4 rapporti. Due anche i motori Diesel dotati di serie di filtro antiparticolato, l’HDi 110 FAP, abbinato al cambio meccanico a 5 rapporti o al cambio manuale pilotato a 6 rapporti, e

C4 Picasso beneficia di un comportamento su strada particolarmente sicuro con qualunque utilizzo. Concepito sulla stessa piattaforma del Grande C4 Picasso, che ha ottenuto 5 stelle nei test EuroNcap, C4 Picasso risponde anche ai criteri più severi in materia di protezione degli occupanti in caso d’urto (7 airbag di serie, tra cui un airbag al ginocchio del conducente, una struttura rinforzata innovativa, 4 sedili con fissaggi Isofix, spie che avvisano che le cinture di sicurezza non sono allacciate disponibili per tutti i posti, ecc). C4 Picasso dispone anche di numerosi equipaggiamenti rari nel segmento, che contribuiscono al comfort della vita a bordo. Infatti, oltre ai vani d’alloggiamento tradizionali, nel veicolo sono disponibili quattro grandi cassettini chiusi sul cruscotto, tra cui un ampio cas-

setto minifrigo, in presenza di cambio manuale pilotato 6 rapporti o cambio automatico. Nel bagagliaio, C4 Picasso può inoltre essere equipaggiata di un nuovo Modubox, carrello amovibile che facilita il frazionamento del bagagliaio o il trasporto di oggetti all’esterno del veicolo. Il comfort delle sospensioni è ai massimi livelli, in particolare con la sospensione pneumatica sul l’assale posteriore disponibile sul livello Exclusive. I vetri laterali stratificati (in opzione), equipaggiamenti molto rari nel segmento, e il parabrezza stratificato di serie contribuiscono a un comfort acustico d’eccellenza. Vengono proposte anche diverse illuminazioni, particolarmente utili durante la notte, come le luci laterali automatiche, poste sotto i retrovisori esterni, una torcia removibile nel bagagliaio, dei faretti di lettura sugli schienali dei sedili anteriori. Delle linee di luce distribuite nell’abitacolo permettono inoltre di creare un ambiente luminoso e accogliente. L’ambiente a bor do è stato reso particolarmente confortevole, con regolazioni individuali del flusso d’aria nella parte posteriore e la possibilità di optare per un gruppo di climatizzazione supplementare (secondo le destinazioni), un captatore di qualità dell’aria e un diffusore integrato di fragranze. Vengono proposti anche un sistema Hi -fi completo e un sistema Car Theatre a scomparsa nello schienale dei sedili anteriori. Particolarmente curata la qualità percepita nell’abitacolo, con l’utilizzo di materiali nobili e piacevoli al tatto (utilizzo di dettagli cromati e di nero lucido, vernici gradevoli al tatto, goffratura leggera a livello del cruscotto e dei pannelli delle porte). Per lo stile unico, dinamico e di temperamento, le dimensioni (4,47 m di lunghezza, 1,83 m di larghezza e 1,66 m d’altezza), il comfort di guida e le prestazioni innovative da “visiospace”, C4 Picasso s’inserisce naturalmente nella gamma delle monovolume compatte Citroën tra Xsara Picasso e Grande C4 Picasso. Con tre monovolume compatte e la grande monovolume C8, Citroën può vantare oggi la più ampia e diversificata gamma di monovolume della sua storia, con quattro veicoli diversi per stile ma complementari per prestazioni. Viola Frescobaldi


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䡵 DACIA / Con la Logan MCV spazio e polivalenza al miglior prezzo

In linea con la berlina, Logan MCV propone, tra le motorizzazioni, il propulsore diesel 1.5 dCi, autentico riferimento in termini di piacere di guida e consumi e, inoltre, beneficia di una garanzia di 3 anni o 100.000 km (nei Paesi dell’UE), con possibilità di estensione

ROMA - Dacia arricchisce la sua gamma con Logan MCV (Multi Convivial Vehicle). Abitabile e con una grande capacità di carico, Logan MCV beneficia di tutti i vantaggi di Logan berlina, a cui si aggiunge la modularità ed una maggior polivalenza di utilizzo. Proponendo fino a sette posti per adulti, Logan MCV rivoluziona il mercato delle station wagon, alla stregua di quanto fatto da Logan rispetto alle berline familiari. Presentata in anteprima al Mondiale di Parigi, Logan MCV è commercializzata in Italia già con il mese di gennaio. In linea con la berlina, Logan MCV propone, tra le motorizzazioni, il propulsore diesel 1.5 dCi, autentico riferimento in termini di piacere di guida e consumi e, inoltre, beneficia di una garanzia di 3 anni o 100.000 km, con possibilità di estensione. I prezzi di listino restano fedeli allo spirito Logan, con un rapporto prezzo/prestazioni ineguagliabile. La vettura viene prodotta nello stabilimento di Pitesti in Romania.

Un superiore livello di protezione Sulla scia della berlina, Logan MCV è stata sviluppata per adattarsi a condizioni di utilizzo estremamente diversificate, spesso estreme. Le scelte tecniche sono state guidate da una volontà di robustezza e funzionalità che ha portato, ad esempio, a riutilizzare la plancia monoblocco della berlina, grazie alle sue capacità di eliminare i giochi di accostamento, di garantire un’eccellente tenuta nel tempo e di adottare pannelli delle porte costi-

Record di abitabilità e convenienza famiglia, Logan MCV si distinguerà anche nella vita quotidiana per la sua grande modularità che consente molteplici utilizzi. Sulla versione 7 posti, il divano posteriore di terza fila può essere ripiegato a portafoglio (con funzionalità 1/1 o 1/2-1/2 secondo la versione). Tutto il divano (seduta + schienale) può anche essere completamente ribaltato contro il divano della seconda fila. In questa posizione, il divano di terza fila può essere anche rimosso con grande facilità, grazie a maniglie ergonomiche e al peso limitato (appena 16,7 kg). La modularità caratterizza anche, evidentemente, il divano di seconda fila, ripiegabile a portafoglio con funzionalità 1/3 2/3, secondo le versioni, e ribaltabile, a sua volta, contro i sedili anteriori, per garantire la massima capacità di carico.

Praticità e funzionalità

Come la berlina, anche la versione MCV di Logan appare molto equilibrata stilisticamente sia nel frontale che nella coda.

tuiti da un elemento singolo. Materiali e tessuti sono stati scelti nella prospettiva di confermare la percezione di qualità e solidità, in linea con Logan berlina. Poiché Logan MCV è destinata a utilizzi ancora più polivalenti e svariati rispetto alla berlina, gli ingegneri di Dacia hanno deciso di offrirle un livello di protezione superiore. Sono state adottate quindi alcune soluzioni: nuo ve modanature di protezione laterali più larghe sulle portiere, un elemento che in fluenza anche il design dell’auto valorizzandone la robustezza, uno scivolo di protezione situato sotto il motopropulsore e un nuovissimo dispositivo di tenuta al la polvere del cambio e della trasmissione. Il budget investito è rimasto contenuto grazie all’applicazione sistematica di principi quali il “carry-over” (riutilizzo di soluzioni tecniche da un progetto all’altro) e il “design to cost” (prevalenza della nozione di valore per il cliente in tutte le scelte tecniche e progettuali). Con tre motorizzazioni benzina (1.4 e 1.6 MPI; 1.6 16v) e un propulsore diesel di riferimento (1.5 dCi), la gamma Logan MCV offre un’ampia scelta meccanica che corrisponde ad aspettative diverse in funzione dei mercati e dei tipi di clientela. La vettura si avvale della riconosciuta competenza di Renault in materia di sicurezza. In linea con Logan, il modello MCV è stato progettato sulla piattaforma B dell’alleanza Renault-Nissan fruisce di tutti gli elementi di sicurezza attiva di tale piattaforma. In termini di sicurezza passiva, Logan MCV è conforme agli standard europei e può essere equipaggiata con quattro airbag in totale. I due airbag frontali, disponibili di serie, sono provvisti di valvole che regolano la pressione interna del cuscino e limitano le for-

ze di ritenuta applicate agli occupanti in caso d’urto. Inoltre, in un secondo momento, saranno disponibili, in opzione, due airbag laterali anteriori. Logan MCV potrebbe ottenere facilmente un punteggio di 3 stelle ai crash-test EuroNcap.

Spazio a volontà Passaruota ben marcati, fiancate dalle linee tese, cofano motore scolpito, il design di Logan MCV esprime qualità e robustezza e non lascia dubbi sul DNA “particolarmente Logan” dell’auto. Si distingue dalla berlina per uno scudo anteriore ridisegnato nella parte inferiore, una presa d’aria più larga e nuove nicchie per i fari fendinebbia che conferiscono all’auto una personalità ancora più spiccata. La fascia perimetrale della scocca è resa più dinamica dalla forma arrotondata dei finestrini laterali posteriori. Il tetto rialzato, completo di

barre portapacchi, lascia intravedere l’eccezionale abitabilità. Con un passo allungato di 27 cm rispetto alla berlina, Logan MCV incrementa ulteriormente l’abitabilità record, già offerta dalla versione berlina. Anteriormente, il raggio alle spalle e ai gomiti è all’altezza di quello delle migliori berline del segmento C (segmento di Renault Mégane). È nella parte posteriore, tuttavia, che Logan MCV offre il meglio di sé. Disponibile in versione 7 posti, Logan MCV permette, in questa configurazione, di far viaggiare comodamente tre adulti in seconda fila e altri due in terza fila. I due posti della terza fila sono perfettamente adatti ad adulti, con una larghezza alle fasce rispettivamente di 1.420 mm e 1.210 mm e un raggio alle ginocchia di 170 mm e 174 mm; i passeggeri di seconda e terza fila saranno seduti comodamente e potranno apprezzare lo spazio in altezza grazie all’eccezionale altez-

za libera a filo padiglione che tocca 946 mm in seconda fila. Conseguenza logica, le superfici vetrate sono di dimensioni generose e lasciano entrare nell’abitacolo una luminosità che favorisce benessere e convivialità. La capacità di carico propone anch’essa valori record, con 700 litri in versione 5 posti e fino a 2.350 litri in configurazione 2 posti, una configurazione consentita dalla grande modularità di Logan MCV. Con 7 persone a bordo di Logan MCV, il bagagliaio conserva ancora una capacità di carico pari a circa 200 litri. È inutile, tuttavia, utilizzare il bagagliaio per riporre oggetti di dimensioni ridotte. Infatti, i diversi vani portaoggetti presenti nell’abitacolo offrono una capacità totale che può arrivare fino a 54 litri. Viaggiare a bordo di Logan MCV garantisce una convivialità e un benessere mai riscontrati prima nella fascia di prezzo di Logan. Conviviale per i viaggi in

L’insieme di queste combinazioni rende Logan MCV estremamente pratica nella vita quotidiana permettendo di passare, in pochi secondi, dal trasporto persone al trasporto di oggetti ingombranti. Il carico di tali oggetti, di bagagli, o dei pacchi della spesa, sarà facilitato dalla soluzione a dottata per le porte posteriori. La ripartizione asimmetrica 1/3-2/3 dei due battenti consente, in funzione delle necessità, di aprire sol tanto una delle porte. Inoltre, ciascuna delle due porte può aprirsi secondo tre diverse angolazioni: 40°, 90° e 180°. Le barre del tetto longitudinali completano tale polivalenza rendendo più accattivante il design di Logan MCV; esse possono sostenere un carico fino a 100 kg (contro 80 kg per lo standard europeo). La modularità di Logan MCV può essere ulteriormente migliorata grazie a un’ampia gamma di accessori. m.s.a.

MASERATI

Grande successo nel debutto a Detroit

La Quattroporte anche Automatica DETROIT - Nell’ottica di poter offrire una gamma prodotto ancora più eterogenea, la Maserati si appresta ad affiancare all’attuale Quattroporte dotata di cambio DuoSelect la nuova Quattroporte Automatica. Il nome Quattroporte Automatica racchiude la principale innovazione: la vettura è infatti dotata di un cambio idraulico a 6 rapporti che privilegia la dolcezza e la fluidità degli innesti senza trascurare la rapidità di cambiata, a vantaggio del comfort di marcia. Il sistema di trasmissione completamente nuovo, prevede un diverso rapporto di bilanciamento dei pesi (49 per cento anteriore, 51 posteriore) che mantiene inalterato il carattere estremamente sportivo della Quattroporte. La nuova trasmissione idraulica esalta la progressione del motore V8 Maserati ai bassi-medi regimi e non ne limita la potenza. La Quattroporte Automatica, presentata in anteprima alla stampa internazionale in occasione del Salone di Detroit, è già disponibile da gennaio sui mercati di tutto il mondo. Presentata nel 2003, la Quattroporte si è imposta subito all’attenzione di stampa e appassionati grazie al design raffinato ed elegante, ai contenuti di prodotto e alla tecnologia che valorizza le prestazioni, al

punto di aver creato un nuovo segmento di mercato, quello delle “luxury sport sedan”, capostipite di una categoria, alla quale si stanno affacciando anche altri marchi automobilistici prestigiosi. Dal 2003 a oggi, la Quattroporte ha ricevuto 28 riconoscimenti dalla stampa di tutto il mondo: segno tangibile dell’apprezzamento da parte di addetti ai lavori e pubblico.


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䡵 RENAULT / Mégane F1 Team R26 per celebrare il titolo mondiale

Profumo di Formula Uno Sviluppata dalla divisione Sport Technologies nello stabilimento francese di Dieppe, la vettura si segnala per il suo propulsore da 230 cavalli ma anche per il suo look da sportiva tutta da godere ROMA - Certamente a Renault non manca un grande entusiasmo autocelebrativo se per la seconda volta ha deciso di festeggiare il duplice trionfo nel Campionato di Formula Uno con il lancio di una serie speciale, la straordinaria, nuovissima Mégane F1 Team R26. Il lungo nome di battesimo che strizza l’occhio direttamente al bolide incoronato campione del mondo a Interlagos, è impreziosito proprio dal la sigla della monoposto, R26, anche per differenziarsi da quella Mégane F1 che dallo scorso gennaio ricorda invece a tutti la vittoria nella stagione 2005. Motivazioni genetiche che portano in dote un

karma di grandi successi dunque, e non per niente già Mégane F1 ha con tribuito negli ultimi mesi al 41 per cento delle vendite totali della serie Renault Sport.

230 cavalli di potenza Una Mégane dunque, che assurge di diritto a portabandiera della gamma Renault Sport, se questo ruolo, com’è giusto, viene dato da interpretare all’esponente della serie che guarda le altre sorelle dall’alto delle migliori performances. Sviluppata dalla divisione Sport Technologies nello stabilimento francese di Dieppe, Méga-

ne F1 Team R26 si segnala innanzitutto per il contenuto del suo cofano, che racchiude un evoluto propulsore 2.0 16 valvole da 230 cv di potenza e 310 Nm di coppia, il 90 per cento della quale, disponibile tra 2.000 e 6.000 g/min, è responsabile di un’accelerazione che si mantiene progressiva e continua. Lo spunto zero cen to si consuma in soli 6,5 secondi, anche grazie alla trasmissione manuale a sei rapporti che consente di sfruttare a pieno tutte le potenzialità del motore. Fiore all’occhiello dell’architettura motopropulsiva del veicolo è senza dubbio il dispositivo di ottimizzazione delle par-

Aggressiva nella linea esterna, Mégane F1 Team R26 è ancora più sportiva all’interno dell’abitacolo con dettagli che esaltano il suo temperamento da regina della pista.

tenze da fermo, il “Po wer Start”. Azionando l’apposito pulsante con auto fer ma e ESP inserito, il sistema dà piena voce alla massima accelerazione, senza rischiare perdite di aderenza. Il tutto condito da un canto roboante che fa venire voglia di varianti, chicane e rettilinei. Gli esterni sono inconfondibili. Le sei tinte carrozzeria, tra le quali spicca la tonalità giallo Sirio, lo stesso del razzo di Fisichella (e Kovalainen, nuova seconda guida), accolgono su padiglione, porte e parte sinistra degli scudi, aggressivi stripping a scacchi bianchi e gri gi. A conferire ancora maggiore personalità a questa tre

porte, sono verniciate di rosso fuoco le pinze a quattro pistoni Brembo, avamposto di un impianto frenante sovradimensionato che garantisce una decelerazione ai massimi livelli. I cerchi in alluminio da 18 pollici prestano il loro stilosissimo color antracite anche agli specchietti retrovisori, mentre in tema di pneumatici la scelta è ricaduta sui Michelin Pilot Sport 2. All’interno gratifica subito la voglia di sentirsi unici la placchetta numerata World Champion F1, gadget perfetto per coloro che non vogliono dimenticare il carattere esclusivo del l’auto che stanno guidando. Gli in-

terni sportivi con sedili a guscio neri firmati Recaro ricordano invece che forse è necessario un tocco di comodità e di sicurezza in più per impugnare il volante di un modello così spregiudicato. E poi, sempre ad arredare l’abitacolo, un bel volante a tre razze, in pel le come il pomello della leva del cambio, studiato per integrare i comandi della radio con lettore mp3 e 4 altoparlanti. Mégane F1 Team R26 non potrebbe esprimere al meglio tutte le proprie potenzialità se non fosse assistita da altri due capolavori dell’ingegneria motoristica. Il telaio Cup, di serie, che prevede un avantreno ad asse


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Gennaio-Febbraio 2007 indipendente e un retrotreno ad assale flessibile e geometria programmata: tutti dispositivi che, unitamente ad ammortizzatori specifici, regalano al modello una tenuta di strada irreprensibile. Il differenziale autobloccante invece, del quale normalmente si narrano le autorevoli gesta scrivendo di auto rally o formula uno, avvicina più che mai questa Mégane alle auto da competizione, ottimizzandone la motricità quali che siano le condizioni di aderenza, il tipo di guida o l’angolo della curva, e promuovendola a pieni voti all’esame di stabilità di frenata.

Sicurezza al top La sicurezza d’altra parte è questione presa a cuore in quel di Dieppe, almeno stando a guardare la lunga lista di equipaggiamenti di serie: ABS, ogni specie di airbag immaginabile, cinture a tre punti con pretensionatori e limitatori di sforzo, ESP, ASR, regolatore e limitatore di velocità, tergicristalli anteriore con sensore di pioggia a cadenza auto, Isofix per i seggiolini dei bambini, per quanto faccia sorridere l’idea di un neonato sui sedili posteriori di un’auto pilotata da un uomo che indossa un casco. Renault Mégane Sport F1 Team R26, già portata al Salone di Parigi e non persa di vista neppure quando si preparavano le valige per Bologna, arriverà comunque in Italia all’inizio del 2007.

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Al debutto anche la Mégane in versione GT

Vivere la sportività tutti i giorni ROMA - La gamma Mégane si dota di una nuova versione dinamica, battezzata Mégane GT. Il design caratterizzante ne sottolinea la personalità sportiva, all’esterno e nell’abitacolo. Disponibile con motorizzazione benzina 2.0 T 165 cv e diesel 2.0 dCi 150 cv, New Mégane GT è dedicata a una clientela sensibile al piacere di guida quotidiano. Il telaio le conferisce un comportamento stradale sportivo, senza tuttavia trascurare l’equilibrio tra comfort ed efficacia. Una gamma completa di motorizzazioni diesel o benzina. New Mégane GT ha un propulsore 2.0 dCi, un diesel performante ed economico equipaggiato con le più recenti tecnologie: iniettori piezoelettrici, Common Rail 1600 bar, turbo a geometria variabile. Con una potenza di 150 cv (110 kW) a 4.000 g/min e una coppia di 340 Nm a 2.000 g/min, associata a una trasmissione manuale a 6

rapporti, la motorizzazione 2.0 dCi 150 cv rende New Mégane GT fruibile su un’estesa gamma di regimi, alla stregua di un motore benzina. Con consumi ridotti a 5,4 l/100 km ed emissioni di CO2 contenute a 144 g /km, New Mégane GT 2.0 dCi si classifica al miglior livello della categoria. Per soddisfare una clientela più incline alle motorizzazioni benzina, New Mégane GT è proposta anche con il propulsore 2.0 T che eroga una potenza di 165 cv (120 kW) a 5.000 g/min e sviluppa una coppia di 270 Nm a 3.250 g/min. Abbinata ad una trasmissione manuale a 6 rapporti, questa motorizzazione consente a New Mégane GT di accelerare da 0 a 100 km/h in 8,3 secondi. Per lo sviluppo del telaio, gli ingegneri di Renault hanno optato per soluzioni tecniche focalizzate su una stabilità ineccepibile della scocca e sul-

䡵 VOLVO / Nuove conquiste sulla strada della sicurezza

Stop alle collisioni in città BOLOGNA - Se il conducente sta per urtare il veicolo davanti a sé e non reagisce in tempo, l’auto frena da sola. Il sistema si chiama City Safety e l’obiettivo che Volvo Cars si prefigge è di aiutare a evitare la metà dei tamponamenti. Volvo Cars ha intenzione di lanciare City Safety sul mercato entro i prossimi due anni. “Il sistema ha affermato Ingrid SkogIngrid Skogsmo, direttrice smo, direttrice del Volvo del Volvo Car Safety Centre. Car Safety Centre - offre vantaggi per tutti. Per i passeggeri dell’auto che precede, si evita o si riduce il rischio di subire un colpo di frusta. Inoltre, il sistema è in grado di ridurre o addirittura eliminare in alcuni casi il costo per le riparazioni di entrambi i veicoli”. Se il veicolo che precede frena improvvisamente e City Safety rileva che è possibile una collisione, prepara i freni per assistere il conducente nel momento in cui dovrà evitare l’incidente, frenando o lasciandolo sterzare. Tuttavia, se il sistema rileva che l’urto è imminente, l’auto frenerà automaticamente attivando la pompa idraulica. Le statistiche rilevano che il 75 per cento di tutti gli incidenti dichiarati avvengono a velocità inferiori ai 30 Km/h. Inoltre, le conseguenze degli impatti di piccola entità sono così limitati che spesso non vengono denunciati alle compagnie assicurative. Tuttavia, anche le conseguenze degli incidenti minori costano tempo e denaro. City Safety funziona fino a una velocità di 30 Km/h. Se la differenza relativa tra la velocità dei due veicoli è inferiore a 15 Km/h il sistema può aiutare il conducente a evitare completamente lo scontro. Tra i 15 e i 30 km/h l’obiettivo è invece ridurre il più possibile la velocità prima dell’impatto. Il sistema mantiene un occhio vigile sul traffico davanti all’auto con l’aiuto di un dispositivo radar ottico inte-

Con il City Safety, inaugurato un innovativo sistema in grado di aiutare il conducente a evitare quelle collisioni a bassa velocità che avvengono frequentemente nel traffico urbano e nelle code lente grato nella parte superiore del parabrezza, all’altezza dello specchietto retrovisore. Può controllare i veicoli che precedono l’auto fino a 6 metri di distanza. City Safety funziona fino a una velocità di 30 Km/h e il sistema è programmato per reagire se il veicolo che precede è fermo o si muove nella stessa direzione dell’auto sulla quale è installato. A seconda della distanza dell’oggetto che si trova di fronte all’auto e della stessa velocità di quest’ultima, il sistema effettua 50 calcoli al secondo per determinare quale velocità di frenata sia necessaria per evitare lo scontro. Se la forza di frenata calcolata supera un determinato livello senza che il conducente dia segni di reazione, il pericolo di una collisione viene considerato im minente. In tal caso, City Safety è utile per ridurre o evitare le conseguenze di una collisione, dato che attiva automaticamente i freni dell’auto o frena automaticamente e disattiva

l’efficacia dell’avantreno, senza sacrificare il comfort verticale. In tale prospettiva, New Mégane GT dispone di ammortizzatori dalla taratura specifica. Rispetto al precedente telaio di Mégane 2.0 T e 2.0 dCi , quello di New Mégane GT fruisce di un irrigidimento antirollio anteriore e posteriore, atto a diminuire l’angolo di inclinazione dell’auto in curva. L’altezza della scocca è stata ridotta di 10 mm, per abbassare il baricentro. La rigidità delle molle anteriori e posteriori aumenta, a sua volta, del 24 per cento. La precisione e la reattività dell’avantreno sono state ottimizzate grazie al servosterzo ad assistenza elettrica e all’irrigidimento dei tasselli filtranti delle sospensioni anteriori. Il dispositivo elettronico di controllo della stabilità ESP, di serie su Mégane GT, è stato calibrato in funzione del telaio sportivo della vettura. L’universo sportivo è sottolineato da: sedili avvolgenti, volante sportivo in pelle con griffe GT, pedaliera e poggiapiedi in alluminio e, in opzione, sellerie in pelle. L’ambiente interno è moderno e dinamico, con vernice acciaio inossidabile translucida sulla superficie centrale della plancia, la modanatura del vano portaoggetti e le maniglie delle porte. Il fondo del quadro strumenti è di colore grigio azzurrato. L’armonia interna è completata da sellerie con impunture e cinghie delle cinture in colore.

l’acceleratore. City Safety presenta le stesse limitazioni di tutti i sistemi radar convenzionali, ovvero la capacità del sistema può essere limitata in ca so di nebbia, foschia, neve o pioggia intensa. È quindi fondamentale mantenere il parabrezza sgombro da polvere, ghiaccio e neve. Se il sensore è bloccato, il conducente viene avvertito tramite il display informativo dell’auto, che gli consiglia di pulire il vetro. Il sistema funziona indifferentemente sia di giorno che di notte. “È importante sottolineare - ha spiegato Ingrid Skosgmo - che il sistema non assolve il conducente dall’obbligo di guidare con prudenza per garantire un adeguato margine di sicurezza utile a evitare incidenti. La funzione di frenata automatica viene attivata solamente quando il sistema valuta che la collisione è imminente. Il sistema interviene, quindi, per limitare - o in alcuni casi evitare del tutto - il possibile impatto”. Volvo Cars ha già presentato sistemi di sicurezza attivi in grado di aiutare il conducente a evitare o ridurre danni e lesioni dovuti a incidente. Il sistema di segnalazione delle collisioni (Collision Warning) e di assistenza alla frenata avvisano il conducente tramite segnali acustici e visivi se lo spazio davanti alla propria auto si sta riducendo rapidamente, e se aumenta quindi il rischio di un impatto. Allo stesso tempo, il sistema di frenata viene preparato in modo da rendere la frenata stessa più sicura possibile in questa situazione d’emergenza. Il sistema è stato introdotto sulla nuova Volvo S80 all’inizio del 2006. m.s.a.


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La scelta innovativa di introdurre il cashmere deriva dalla considerazione che il tessuto racchiude in sé il meglio di quanto la natura possa offrire, con caratteristiche aggiuntive di durata e praticità

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䡵 CITROËN / Nuove serie speciali trasversali all’insegna del Cashmire

Il top di ciascuna gamma della gamma C4 Berlina sulla base dell’allestimento Ele gance a cui aggiunge gli in terni in pelle marrone e cashmere beige oppure pelle nero targa e cashmere beige a seconda della tinta del la carrozzeria. Il differenziale di prezzo di C4 Cashmere rispetto all’allestimento Elegance è di 1.500 euro. La serie speciale C5 Cashmere è disponibile sulle mo torizzazioni 2.0 HDi 138 cv FAP, 2.2 Bi-turbo 16v Hdi 173 cv FAP con cambio manuale o automatico della gamma C5 Berlina e Station Wagon sulla base dell’allestimento Elegance.

Duemila euro di differenza

corpo una sensazione di fresco e d’inverno sviluppa calore. La presenza di fibra poliammide migliora la resistenza all’usura e alle macchie. La pelle, altro materiale naturale, è uno dei prodotti più usati per arredamento grazie alle sue qualità di durata e aderenza. Inoltre, la vera pelle col pasMILANO - Citroën Italia presenta una novità mondiale che riguarda l’introduzione, per la prima volta in ambito automobilistico, di un materiale pregiato e unanimemente apprezzato come il Cashmere. Infatti, al recente Motor Show di Bologna sono state presentate le serie spe ciali trasversali “Cashmire” per C3, C4 e C5 caratterizzate da interni in cashmere e pelle e, per C6 un nuo vo allestimento in “full-cashmere”. Con la commercializzazione di queste serie speciali si concretizza il concetto “alto di gamma” in tutti i segmenti di mercato.

I vantaggi del cashmire La scelta innovativa di introdurre il cashmere deriva dal la considerazione che questo tessuto racchiude in sé il meglio di quanto la natura possa offrire, con caratteristiche aggiuntive di durata e praticità. La sintesi ideale di lusso e comfort, con la garanzia di resistenza e adattabilità agli usi automobilistici. Il cashmere è la fibra più nobile tra le lane pregiate e proviene dalla capra omonima che vive nelle zone del Tibet e sugli altopiani della Mongolia. La morbidezza deriva dalla sottilissima fibra ricavata dal sottopelo di lanugine che ricopre l’animale. Caratteristica importante del cashmere è la termoregolazione definita “l’aria condizionata creata dalla na tura”. D’estate dona al

sare del tempo acquista un aspetto vissuto che la migliora esteticamente. Ecco nel dettaglio le caratterizzazioni della serie speciale “Cashmere”: La serie speciale C3 Cashmere è disponibile su tutte le motorizzazioni della gamma C3 sulla base dell’allestimento Exclusive a cui

aggiunge gli interni in pelle marrone e cashmere beige oppure pelle nero targa e cash mere beige a seconda della tinta della carrozzeria. Il differenziale di prezzo di C3 Cashmere rispetto all’allestimento Exclusive è di 1.300 euro. La serie speciale C4 Cashmere è disponibile su tutte le motorizzazioni

Rispetto a quest’ultimo, si arricchisce di interni in pelle marrone e cashmere beige oppure pelle nero targa e cashmere beige a seconda della tinta della carrozzeria, del pack look (paraurti e profili laterali in tinta carrozzeria) e cerchi in lega. Il differenziale di prezzo di C5 Cashmere rispetto all’allestimento Elegance è di 2.100 euro. Per quanto riguarda C6 gli interni completamente in Cashmere beige sono in opzione a un prezzo (comprensivo di Iva) di 3.500 euro.

RIGUARDANO LE “FAMIGLIE” C2 E C4

Sul mercato anche le serie speciali “By Loeb” MILANO - Una firma, due modelli, le serie speciali “By Loeb” fanno la loro comparsa nelle famiglie C2 e C4 e accompagnano il rientro di Citroën nel Campionato del Mondo rally 2007, permettendo una nuova dimensione a ognuno di questi due prodotti. Diversi per le finiture seducenti, C2 e C4 By Loeb mostrano il loro carattere sportivo, e si differenziano dai modelli originali C2 e C4 Coupé per gli equipaggiamenti specifici e la notorietà della denominazione “By Loeb”. Oltre alla programmazione nell’ambito della politica di rinnovamento della gamma, la commercializzazione delle serie speciali “By Loeb” rappresenta per Citroën la possibilità di tributare un omaggio e un ringraziamento al tre volte campione del Mondo Rally 2004, 2005 e 2006 i cui numerosi successi sportivi contribuiscono a migliorare l’immagine della marca del Double Chevron. Elaborata sulla base di C4 Coupé, C4 By Loeb, dallo stile forte e specifico, risponde alla volontà della marca francese di sviluppare una nuova linea di prodotti dinamici, in sintonia con la sua partecipazione al Campionato del mondo rally. Citroën offre quindi ai suoi clienti l’alleanza tra passione per lo sport automobilistico e piacere di guida nella vita quotidiana. Proposte due tinte di carrozzeria : il rosso Aden, colore ufficiale di Citroën Sport, e il nero Obsidien. Con le linee slanciate e decise, la vettura mostra notevoli qualità aerodinamiche abbinate a un forte carattere sportivo, che s’impone per la presenza di uno spoiler nella parte superiore posteriore. Per potenziare le specificità esterne, C4 By Loeb è dotata di cerchi Resolfen in color bianco (o, a scelta, grigio Métallure), le cui dimensioni generose (17”) garantiscono un comportamento su strada ineguagliabile con qualunque motorizzazione. Oltre ai retrovisori esterni in tinta con la carrozzeria C4 By Loeb è disponibile in esemplari numerati, e quindi esclusivi. Come l’esterno, anche l’interno gioca la carta della sobrietà high-tech, sportiva e dinamica. I sedili, rivestiti in tessuto a maglia rosso e alcantara, sono impunturati. Gli appoggiatesta anteriori in pelle sono abbelliti da chevron rossi ricamati. I pannelli delle porte beneficiano di una finitura speciale, con medaglione in pelle impunturato in rosso. L’appoggiagomito centrale, sempre in pelle, rifinito in rosso come il volante, offre una posizione di guida confortevole e serena. Per sottolineare il carattere sportivo, C4 By Loeb è dotata di pedaliera e pomello della leva delle marce in alluminio. I frontalini degli aeratori, la base della leva delle marce e il posacenere prevedono una decorazione in metallo. In tono con il look interno della vettura, i tappetini in color Mistral con profilo rosso e impunture specifiche Citroën si aggiungono ai numerosi elementi di personalizzazione. Per una guida più serena questo modello beneficia di serie di regolatore e di limitatore di velocità. Inoltre, associa il piacere di guidare un veicolo dallo stile personalizzato ed esclusivo con le qualità apprezzate di C4: comfort, sicurezza e dinamismo. La vettura viene proposta in Italia con le motorizzazioni benzina 2.0i 16 valvole da 180 cv e Diesel Hdi 1.6 16 valvole da 110 cv con FAP e cambio manuale a cinque marce.

La personalità di C2 rappresenta il naturale complemento che accompagna C4 By Loeb. Studiato a partire dalle finiture VTR/VTS, C2 By Loeb è un veicolo di carattere, dalle linee volitive e decise, ma dallo stile elegante ed equilibrato. Elegante e sobria in nero Onyx, attraente e sportiva in rosso Aden, seduce con qualunque colore di carrozzeria. C2 By Loeb, come C4, è equipaggiata di spoiler nel colore della carrozzeria, che contribuisce allo stile e all’aerodinamismo. I retrovisori sono specifici, con gusci in Grigio Alu o rosso Aden, secondo la tinta della carrozzeria. L’aspetto sportivo è confermato dai cerchi in lega Suzuka o Guépard da 16 pollici e i coprimozzo “Trompettes”. C2 prevede un adesivo “By Loeb” sulle porte e sullo sportello del bagagliaio e un adesivo con la numerazione solo sulla porta lato guida. Gli interni high-tech si sposano perfettamente con la linea sportiva. Elementi cromati, alluminio, tessuto nero e tessuto a maglia rosso si abbinano armoniosamente a stile e originalità. I sedili neri e rossi sono abbinati all’appoggiatesta, con chevron rossi ricamati nella parte posteriore. Il volante in pelle è impunturato in rosso. I profili degli aeratori sono cromati. Il pomello della leva del cambio e la pedaliera (in presenza di cambio manuale) in alluminio conferiscono un tocco di sportività aggiuntiva. Il sedile lato guida è regolabile in altezza, per il posizionamento ottimale dell’altezza di guida. C2 By Loeb invece è disponibile con le motorizzazioni benzina 1.6i 16 valvole da 125 cv con cambio manuale a cinque marce e Esp completamente disattivabile.


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FOCUS KIA CEE’D

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La grande offensiva di Kia parte con la cee’d

Passione europea di FABIO BASILICO

Disegnata e sviluppata in Germania, cee’d è il primo modello Kia espressamente costruito per gli automobilisti del vecchio continente. In Italia è stata lanciata in versione berlina hatchback cinque porte con quattro motorizzazioni, due a benzina e due diesel ROMA - Si pronuncia “siid”, si scrive “cee’d”. Tutto in minuscolo, per un’auto che ha una grande ambizione: conquistare il cuore degli automobilisti europei. È arrivata anche in Italia la nuova berlina di segmento C della Kia, nel cui nome è racchiuso il significato profondo del suo rivolgersi e spressamente ai clienti del Vecchio Continente. Le prime due lettere di “cee’d” evocano il marchio “CE” dei prodotti europei e rivolti all’Europa, mentre le seconde due costituiscono l’acronimo di “European Design”, cioè stile e progettazione caratteristiche del Vecchio Continente. Del resto, cee’d è stata disegnata e sviluppata in Germania dal team multinazionale dei designer Kia, con l’assistenza dei progettisti in Corea, ed è stata studiata esclusivamente sulla base delle esigenze europee del segmento C - il più importante del continente e in Italia pari a oltre il 26 per cento delle vendite complessive perché avesse un’immagine “robusta ma non aggressiva”, che coniuga forme solide e decise con linee morbidamente fluenti, dettagli raffinati e una presenza “importante”. Cee’d propone tre tipi di carrozzeria. La prima a comparire nelle concessionarie Kia è la berlina hatchback a cinque porte, a cui seguiranno la sporty wagon cinque porte il prossimo agosto e la tre porte berlina sporty hatch a coda tronca

il prossimo dicembre. Quattro le motorizzazioni che attualmente sono disponibili in Italia, due a benzina (1.4 da 109 cv e 1.6 litri da 122 cv) e due diesel (1.6 CRDI VGT da 90 e 115 cv); i cambi sono manuale a cinque marce oppure, per la sola 1.6 benzina, automatico a quattro marce; tre i livelli di allestimento, il primo dei quali sdoppiato: LX e LX Air, EX e TX. Cee’d, lunga 4.235 mm e con un passo insolitamente generoso (265 cm), offre un’abitabilità interna ai vertici della categoria, così come sono al top i livelli di equipaggiamento e sicurezza, attiva e passiva. L’equipaggiamento di serie per i modelli d’accesso LX comprende ben sei airbag (anteriori, laterali e a tendina) nonché ABS, BAS (assistenza alle frenate d’emergenza), EBD (ripartitore della forza frenante sui due

assi), ESP e TCS (gestione elettronica della trazione). La linea portante di cee’d si protende dal basso all’alto: partendo dallo spoiler frontale passa attorno alla mascherina, sul cofano, sale sino ai montanti anteriori, si sviluppa lungo i lati del tetto e scende poi in corrispondenza dei montanti posteriori, attorno ai gruppi ottici posteriori e sino al paraurti, abbracciando così l’intera vettura. Il tema stilistico che caratterizza l’esterno si ritrova in tutto l’abitacolo. I quattro ambienti interni sono denominati Basic, Rainbow, Classic e Sporty. Tutti i comandi sono stati studiati in funzione della migliore ergonomia, la strumentazione è caratterizzata dall’aspetto hitech. Kia prevede che le richieste per la nuova cee’d arriveranno alle centomila unità nel 2007, per approdare a quota 150mila nel 2008. Mercati principali della nuova Kia sono i cinque tradizionalmente più rilevanti - Germania, Regno Unito, Spagna, Italia e Francia - oltre alla Russia, in rapida espansione. Inoltre, grazie all’ampia disponibilità di modelli, versioni e carrozzerie, Kia realizzerà con cee’d il primo sostanziale ingresso nel mercato delle flotte. Cee’d è prodotta a Zilina, in Slovacchia, in un avanzato stabilimento distribuito su un’area di 16,3 ettari.


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FOCUS KIA CEE’D

Un ideale viaggio attorno e all’interno della nuova media Kia

Un progetto completo ◆

Cee’d costituisce una nuova rivoluzione qualitativa di Kia. Ogni singolo elemento del nuovo modello è stato pensato e realizzato ai massimi livelli in termini di stile, progettazione e qualità ◆ A COME AUDIO. Per la prima volta su una Kia è stato specificamente realizzato un impianto audio Hi-Fi di grande qualità, dotato di autoradio con rds e in grado di offrire prestazioni acustiche effettivamente di livello elevato. Tutte le cee’d sono equipaggiate di comandi al volante per l’impianto stereo. Di serie su tutti i modelli ci sono autoradio rds con lettore di singolo cd, compatibile mp3 e quattro altoparlanti. Le versioni EX e TX dispongono di connessioni Usb e Aux per iPod e altri lettori di files mp3 sulla consolle centrale, a conferma della volontà Kia di stare al passo con la tecnologia più evoluta, puntando sui consumatori più giovani. B COME BERLINA HATCHBACK. Cee’d propone tre tipi di carrozzeria. La prima a comparire nelle concessionarie Kia è la berlina hatchback a cinque porte, a cui seguiranno la sporty wagon cinque porte il prossimo agosto e la tre porte berlina sporty hatch a coda tronca il prossimo dicembre. La sporty wagon sarà più lunga di 23,5 cm e più alta di 1 cm rispetto alla hatchback mentre la sporty hatch a tre porte sarà più lunga di 1,5 cm e 3 cm più bassa della berlina cinque porte. Ecco le dimensioni principali della gamma: per hatchback cinque porte lunghezza di 4.235 mm, larghezza di 1.790 mm e altezza di 1.480 mm, per sporty wagon cinque porte lunghezza di 4.470 mm, larghezza di 1.790 mm e altezza di 1.490 mm, per sporty hatch tre porte lunghezza di 4.250 mm, larghezza di 1.790 mm e altezza di 1.450 mm. C

COME COMANDI. Tutti i comandi sono stati studiati in funzione della migliore ergonomia, perché risultino facilmente a portata di mano di chi guida, mentre la configurazione dell’insieme è improntata all’eleganza. Grande cura è stata rivolta alla funzionalità dei singoli comandi in modo che anche i secondari, facilmente riconoscibili già al tatto, assicurino un funzionamento di qualità.

D COME DESIGN. Disegnata e sviluppata in Germania dal team multinazionale Kia, con l’assistenza dei progettisti in Corea, cee’d è stata studiata esclusivamente sulla base delle

esigenze “europee” del segmento C e di gusti e abitudini degli automobilisti del Vecchio Continente perché avesse un’immagine “robusta ma non aggressiva”. Cee’d coniuga forme solide e decise con linee morbidamente fluenti, dettagli raffinati e una presenza “importante”. Un’architettura che indica gli elementi stilistici a cui tende il linguaggio estetico Kia.

E COME EQUIPAGGIAMENTO. L’equipaggiamento di serie per i modelli d’accesso LX comprende ben sei airbag (anteriori, laterali e a tendina, anche per i sedili posteriori), dotazioni di sicurezza attiva (ABS, BAS, EBD, ESP e TCS), servosterzo, volante regolabile in altezza e profondità, chiusura centralizzata automatica delle portiere, sedili anteriori con poggiatesta attivi e supporto lombare (quello di guida, regolabile anche in altezza), sedile posteriore reclinabile e sdoppiato 40/60, autoradio con rds, cd e mp3 player, con quattro altoparlanti e comandi al volante, trip computer. A partire dall’allestimento di secondo livello (EX) sono dotazioni standard anche i retrovisori esterni autosbrinanti e regolabili elettricamente, in tinta con la carrozzeria, gli antinebbia anteriori, il caricatore a sei dischi del cd player e la porta “Usb2” e “Aux” per collegare memory card, pen e stick e altri dispositivi audio, gli alzacristalli elettrici posteriori, lo spegnimento ritardato delle luci, i rivestimenti in pelle su volante e leva del cambio, la fascia centrale con inserti in “metal grain”, la tappezzeria dei sedili color antracite, il bracciolo centrale posteriore e il climatizzatore automatico con AQS. Infine, sul terzo livello TX si aggiungono i cerchi in lega, i sedili rivestiti in pelle e tessuto, quattro sensori posteriori di parcheggio, i retrovisori esterni ripiegabili elettricamente, la plancia in color alluminio e i vetri oscurati. F

COME FRENI. Cee’d è equipaggiata con un sistema frenante servoassistito a quattro dischi che garantisce potenti decelerazioni ed è assolutamente competitivo nel segmento C. I grandi dischi anteriori da 280 mm sono di tipo ventilato, mentre quelli posteriori, solidi, hanno un diametro di 262 mm. L’intero sistema è supportato da un ABS a quattro cana-

li e quattro sensori con ripartitore elettronico di frenata sui due assi (EBD). Sempre in sintonia con l’ESP c’è il sistema di assistenza alla frenata d’emergenza (BAS).

G

COME GALLERIA DEL VENTO. La linea definitiva di cee’d è stata sviluppata nell’avanzata galleria del vento della Kia - che ospita modelli a dimensioni reali - situata in Corea, nel Centro Ricerca e Sviluppo di Namyang. Cee’d ha una linea molto filante, con dettagli raffinati e senza inutili orpelli, il che ha prodotto una migliore aerodinamica. La berlina a cinque porte, lunga 4.235 mm, ha coefficienti di resistenza aerodinamica e di portanza molto competitivi. Il suo Cd è di 0,33 mentre il valore del coefficiente di portanza (Cl=0,01) è il migliore della categoria e migliora la stabilità in velocità.

H

COME HI - TECH. La strumentazione è caratterizzata dall’aspetto hi-tech, con il grande tachimetro centrale affiancato da contagiri (sulla sinistra) e dagli indicatori di temperatura del liquido refrigerante e del livello del carburante (sulla destra). La grafica degli strumenti è dettagliata, precisa e chiara, mentre il look tecnologico è accentuato dal ricorso a una retroilluminazione arancione per indicatori, impianto audio e interruttori. Sul piantone di guida ci sono levette di layout europeo: quella di destra attiva i tergicristalli, quella di sinistra gli indicatori di direzione.

I COME IDROFORMATURA. Per la cee’d Kia ha adottato l’idroformatura, una tecnica comune ad altri modelli della Casa coreana, per la realizzazione di un sottotelaio anteriore più robusto e più leggero il cui peso è inferiore di 2,5 kg rispetto alle precedenti realizzazioni in acciaio stampato. J COME JOYNESS. Kia cee’d è stata pensata e progettata per colpire gli automobilisti europei. Stile, esecuzione, qualità, montaggio e finitura degli interni sono stati concepiti e sviluppati con gli standard più elevati per fornire agli utenti del Vecchio Continente una dimostrazione compiuta di quanto sia cresciuta la capacità di sorprendere, il “power to surprise” di Kia. Cee’d si presenta agli utenti con materiali più adatti, superfici più morbide e tessuti di grande qualità, prodotti in Europa per risultare aderenti ai loro gusti. I sedili anteriori sono di concezione semiavvolgente, con schienale a inclinazione regolabile. Il supporto lombare regolabile è disponibile su entrambi i sedili anteriori, realizzati e forniti dallo specialista Johnson & Controls. Le sedute e gli schienali posteriori sono sdoppiati 60/40. Alla base delle sedute sono previsti gli alloggiamenti per i poggiatesta a regolazione manuale, staccabili per abbattere i sedili. I poggiatesta integrati “attivi”, di serie per EX e TX su entrambi i sedili anteriori, costituiscono la prima applicazione di questa tecnologia nel segmento C. In caso di tamponamento, questi poggiatesta integrati “attivi” si spostano in avanti per ridurre il rischio di lesioni prodotte dal colpo di frusta su collo o schiena. K COME KIA. La nuova cee’d è destinata a diventare, con una produzione annua a regime di circa 150mila unità, una delle protagoniste dell’affollato segmento C, il più importante del Vecchio Continente e, in Italia, pari a oltre il 26 per cento delle vendite. Anche se gli esperti prevedono nei prossimi quattro anni una modesta contrazione del segmento C in Europa, Kia prevede che le richieste per la nuova cee’d arriveranno alle centomila unità già nel 2007, per approdare a quota 150mila nel 2008. L COME LINEA. La linea portante di cee’d si protende dal basso all’alto: partendo dallo spoiler frontale passa attorno alla mascherina, sul cofano, sale sino ai montanti anteriori,


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con un avanzato immobilizzatore elettronico sviluppato insieme al Thatcham Motor Insurance Repair Research Centre nel Regno Unito e destinato ad avere una valutazione di protezione antifurto di massimo livello. Dispongono inoltre di un dispositivo salvabatteria che provvede a spegnere qualunque luce esterna o interna rimasta accesa, evitando che la batteria si scarichi quando si lascia l’auto.

U COME UNIFORME. Grazie alla maggiore leggerezza e alla presenza di molle coassiali disassate è uniforme il funzionamento dei montanti MacPherson di nuova progettazione montati all’avantreno sopra bracci inferiori a base più larga per la migliore maneggevolezza e stabilità e per un maggior comfort di marcia. Al retrotreno, cee’d impiega un compatto sottotelaio trasversale per sostenere un sistema multilink con doppio braccio trasversale superiore e lunghi bracci inferiori posteriori. Lo studio accurato del progetto ha permesso di alloggiare gran parte dei componenti all’interno di ciascuna ruota o nelle loro immediate vicinanze, da cui la denominazione di “multilink entroruota” adottata per questo sistema. V COME VERSIONI. Della ventina di versioni scaturite dal cocktail di cinque motorizzazioni (solo quattro, almeno inizialmente, per l’Italia), tre livelli di equipaggiamento (LX, EX e TX), quattro formule di interni e stili dell’abitacolo e una dozzina di colori (cinque, in Italia), Kia Motors Italia ha selezionato per il lancio una gamma di sette offerte, adatta ai gusti e alle esigenze del mercato italiano. Evidentemente, dopo l’avvio della commercializzazione, questo range di modelli e versioni potrà essere ulteriormente ottimizzato in funzione delle richieste e degli orientamenti degli acquirenti. W

si sviluppa lungo i lati del tetto e scende poi in corrispondenza dei montanti posteriori, attorno ai gruppi ottici posteriori e sino ai paraurti, abbracciando così l’intera vettura. La linea definitiva di cee’d è stata sviluppata nell’avanzata galleria del vento di Kia situata in Corea, nel Centro Ricerca e Sviluppo di Namyang. Cee’d ha una linea molto filante, con dettagli raffinati e senza inutili orpelli, il che ha prodotto una migliore aerodinamica.

M COME MOTORIZZAZIONI. In Italia cee’d è disponibile al lancio con quattro motorizzazioni, due benzina e due diesel. La gamma benzina è composta dal 1.4 litri da 80,2 kW/109 cv e dal 1.6 da 89,7 kW/122 cv. La gamma a gasolio è formata dal 1.6 CRDI VGT da 66 kW/90 cv e dal 1.6 CRDI VGT da 84,6 kW/115 cv. Da luglio 2007 sarà disponibile anche il 2.0 CRDI VGT da 103 kW/140 cv. La gamma motorizzazioni di cee’d prevede anche un altro propulsore benzina di 2 litri e potenza massima di 105,2 kW/143 cv, non disponibile in Italia almeno per un primo periodo. Il cambio è manuale a cinque marce, mentre l’unità 1.6 può essere richiesta con trasmissione automatica a quattro rapporti. Si prevede che l’inedito 1.6 litri CRDI quattro cilindri sarà la motorizzazione maggiormente richiesta dalla clientela. N COME NVH. Il team di ingegneri Kia che hanno lavorato sulla cee’d nel Centro tedesco di sviluppo e ricerca di Rüsselsheim si sono impegnati a creare nel segmento C un’alternativa che offrisse in questa categoria significative riduzioni nei livelli di rumorosità, vibrazioni e ruvidità di funzionamento, i cosiddetti disturbi NVH (Noise, Vibration, Harshness). La Kia più recente vanta livelli di disturbi NVH equivalenti o migliori rispetto alle concorrenti più competitive del segmento, per merito dei sostanziali miglioramenti introdotti in tutto il veicolo. O COME OPTIONAL. Un’ampia gamma di opzioni caratterizza l’offerta di cee’d che però già di serie mette a disposizione dotazioni notevoli e di grande qualità, offrendo un ottimo controvalore economico per ciascun livello d’allestimento. Kia ha conquistato una solida reputazione come fornitore di vetture che offrono livelli di equipaggiamento molto generosi nell’ambito del proprio segmento di mercato e prezzo. I modelli che costituiscono la gamma della nuova cee’d portano questa ricchezza a livelli ancora più elevati. P

COME POSTO DI GUIDA. Nonostante il segmento C sia fortemente orientato all’utenza familiare, chi guiderà cee’d potrà godere di un posto di guida che assicura una percezione “compatta e sportiva”, con volante a tre razze dalla rassicurante impugnatura, quadro strumenti a tre quadranti, protetti da una superficie leggermente incurvata e una consolle centrale della plancia angolata verso il conducente. Tutti i comandi sono stati studiati in funzione della migliore ergonomia, perché risultino facilmente a portata di mano di chi guida, mentre la configurazione dell’insieme è all’insegna dell’eleganza. Grande cura è stata rivolta alla funzionalità dei singoli comandi in modo che anche i secondari, facilmente riconoscibili già al tatto, assicurano un funzionamento di qualità.

Q COME QUATTRO. Sono gli ambienti interni di cee’d denominati Basic, Rainbow (in tonalità blu o tendente al rosso), Classic e Sporty. La consolle centrale in plancia può essere rifinita in Black, Silver, Blue, Blush o Alluminium. I possibili rivestimenti prevedono: cinque tessuti - Gray, Blue, Blush (con motivo ondulato), Classic (con motivo a losanga), Sporty (con tessuto dal disegno ispirato al battistrada di un pneu-

matico) e due tipi di pelle, grigia o nera.

COME WAGON. Il prossimo agosto Kia commercializzerà la versione sporty wagon cinque porte, che si aggiungerà alla berlina hatchback cinque porte. Lunga 4,47 metri e alta 1,49 metri, la sporty wagon sarà più lunga di 23,5 cm e più alta di 1 cm rispetto alla hatchback.

R COME RAPPORTI. L’equipaggiamento di serie della cee’d

X COME XL. Spazio “extra-large” a bordo di cee’d. Grazie al

prevede il cambio manuale a cinque marce, ma con il 1.6 a benzina è disponibile in opzione il cambio automatico, una moderna trasmissione a quattro rapporti e gestione elettronica, in cui vengono monitorizzati una serie di parametri, compresi accelerazione, decelerazione, regime del motore e velocità della vettura, per assicurare cambiate sicure e particolarmente efficaci. Vengono inoltre adattate le caratteristiche di funzionamento del cambio allo stile di guida di ogni conduttore.

passo generoso e all’ampia larghezza della carrozzeria, la nuova Kia offre spazi interni altamente competitivi. La lunghezza interna è ai vertici della categoria con 1.880 mm dalla base del parabrezza a quella del lunotto posteriore, mentre lo spazio per testa, gambe e spalle è particolarmente generoso.

S

COME SUPERGARANZIA. In aggiunta a uno standard di progettazione e produzione estremamente avanzato, anzi, proprio grazie a queste caratteristiche, cee’d stabilisce un nuovo, rivoluzionario primato, proponendo la miglior garanzia mai offerta in Europa su un’automobile: 7 anni o 150mila chilometri. Una protezione senza precedenti, che segue l’auto, passando anche dal primo proprietario ai successivi. In particolare, la garanzia totale ha una durata di cinque anni, mentre due anni supplementari riguardano il gruppo motopropulsore.

T COME THATCHAM MOTOR INSURANCE REPAIR RESEARCH CENTRE. Tutti i motori di cee’d sono equipaggiati

Y COME YOUNG. Cee’d è giovane non solo perché nata da poco. La sua linea e le sue dotazioni la qualificano come vettura al passo con i tempi. L’obiettivo di Kia è stato chiaro fin dall’inizio: creare una vettura del segmento C moderna, personale ed equilibrata, punto di partenza del DNA del nuovo design Kia. L’attenzione verso il pubblico giovanile è testimoniata anche dalla presenza a bordo di cee’d di un impianto audio hi-fi di grande qualità, in accordo con la tecnologia più evoluta. Z

COME ZILINA. Zilina è la località della Slovacchia dove sorge il nuovissimo stabilimento che produce cee’d. Partendo da un’area di 166 ettari di terreno, è stato progettato e realizzato un avanzatissimo impianto con edifici coperti per 16,3 ettari. La costruzione della struttura è iniziata nel settembre 2004 e in un paio d’anni è stata completata, avviando la produzione proprio nelle ultime settimane del 2006.

KIA / Cee’d sul mercato italiano

Si incomincia dalla berlina ROMA - In Italia, il programma di commercializzazione di cee’d proporrà a lungo termine tre tipi di carrozzeria. La prima a disposizione delle concessionarie Kia è la berlina hatchback a cinque porte, con prezzi che indicativamente potrebbero partire da circa 14.000 euro. Seguiranno la sporty wagon cinque porte il prossimo agosto e la tre porte berlina sporty hatch a coda tronca il prossimo dicembre. La gamma benzina è composta dal 1.4 litri da 80,2 kW/109 cv (in allestimento LX e LX Air e cambio manuale a cinque marce) e dal 1.6 da 89,7 kW/122 cv (in allestimento EX e TX, cambio manuale a cinque marce di serie e cambio automatico a quattro rapporti in optional). La gamma a gasolio è formata dal 1.6 CRDI VGT da 66 kW/90 cv (in allestimento LX Air e cambio manuale a cinque marce) e dal 1.6 CRDI VGT da 84,6 kW/115 cv (in allestimento EX e TX e cambio manuale a cinque marce). Da luglio 2007 sarà disponibile anche il 2.0 CRDI VGT da 103 kW/140 cv.

La gamma motorizzazioni di cee’d prevede anche un altro propulsore benzina di 2 litri e potenza massima di 105,2 kW/143 cv, non disponibile in Italia almeno per un primo periodo. Il primo livello di allestimento è denominato LX, dedicato all’utenza giovane e a chi cerca il miglior controvalore, con dotazioni già complete e motori mirati all’ergonomia. L’LX Air aggiunge il climatizzatore manuale e l’apertura telecomandata delle portiere. Il secondo livello è l’EX, per chi privilegia grande comfort e funzionalità, ma pone attenzione anche al budget e alla concretezza. Infine c’è il terzo livello, TX, il top di gamma, con dotazioni, comfort e prestazioni da berlina executive di alta gamma a elevata piacevolezza di guida. Il target di riferimento è la clientela che vuole una vettura dai forti contenuti sportivi. Tutte le cee’d sono dotate di serie di sei airbag (doppi anteriori, laterali anteriori e a tendina, anche per i sedili posteriori), ABS+

EBD+ESP+TCS+BAS, servosterzo, volante regolabile in altezza e profondità, chiusura centralizzata di porte e portellone, sedili anteriori con poggiatesta attivi e supporto lombare (quello di guida, regolabile anche in altezza), sedile posteriore reclinabile e sdoppiato 40/60, autoradio con rds, cd e mp3 player, con quattro altoparlanti e comandi al volante, trip computer. A partire dall’allestimento EX sono dotazioni standard anche i retrovisori esterni autosbrinanti e regolabili elettricamente, in tinta con la carrozzeria, gli antinebbia anteriori, il caricatore a sei dischi del cd player e la porta “Usb2” e “Aux” per collegare memory card, pen e stick e altri dispositivi audio, gli alzacristalli elettrici posteriori, lo spegnimento ritardato delle luci, i rivestimenti in pelle su volante e leva del cambio, la fascia centrale con inserti in metal grain, la tappezzeria dei sedili color antracite, il bracciolo centrale posteriore e il climatizzatore automatico con AQS. Sul terzo livello TX si aggiun-

gono i cerchi in lega 225/45 R 17 con pneumatici Michelin, i sedili rivestiti in pelle e tessuto, quattro sensori posteriori di parcheggio, i retrovisori esterni ripiegabili elettricamente, la plancia in color alluminio e i vetri oscurati. Kia Italia prevede di commercializzare il 35 per cento di modelli con motorizzazione 1.6 CRDI da 115 cv, il 30 per cento con motorizzazione 1.6 CRDI da 90 cv, il 20 per cento di 1.6 benzina e il 15 per cento di 1.4 benzina. Per quanto riguarda gli allestimenti, si stima un 45 per cento delle preferenze per i modelli LX Air, il 30 per cento per EX, il 23 per TX e il 2 per LX. Cee’d propone la miglior garanzia mai offerta in Europa su un’automobile: 7 anni o 150mila chilometri. Una protezione senza precedenti, che segue l’auto, passando anche dal primo proprietario ai successivi. In particolare, la garanzia totale ha una durata di cinque anni, mentre due anni supplementari riguardano il gruppo motopropulsore.


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Le prime impressioni dopo l’esame della strada

Sportiva per famiglie dinamiche ◆

Nonostante il segmento C sia orientato all’utenza familiare, chi guida la cee’d gode di un posto di guida che assicura una percezione “compatta e sportiva”. La scelta dei motori si orienta su quattro unità prestazionali ed efficienti, 1.4 109 cv e 1.6 122 cv benzina nonchè 1.6 CRDI VGT 90 e 115 cv diesel, a cui si aggiungerà da luglio il 2.0 CRDI VGT 140 cv ◆ ROMA - La nuova Kia “intermedia” rappresenta un giro di boa nella storia industriale del marchio coreano, che per la prima volta viene a produrre in Europa un proprio modello pensato espressamente in funzione dei gusti e delle esigenze degli automobilisti del vecchio continente. Sotto le forme esteticamente attraenti della carrozzeria, cee’d adotta un telaio e sospensioni del tutto inedite. La carrozzeria è stata realizzata in modo da avere un’ottima rigidità torsionale, 42 Hz, che garantisce una serie di benefici in termini di robustezza, raffinatezza, sicurezza, maneggevolezza e qualità di marcia. Le cerniere delle porte anteriori sono dotate di tre “posizioni di blocco”, l’ultima delle quali consente un’apertura di 70 gradi, considerato che uno degli obiettivi di progetto per la nuova Kia del segmento C era quello di garantire grande facilità di ingresso e piena accessibilità tanto ai posti anteriori che a quelli posteriori, oltre a uno spazio per le gambe dei passeggeri posteriori ai vertici della categoria.

Una immediata sensazione di guidare un’auto compatta e sportiva Nonostante il segmento C sia fortemente orientato all’utenza familiare, chi guida la cee’d può godere di un posto di guida che assicura una percezione “compatta e

I tratti di cee’d si protendono dal basso verso l’alto a tratteggiare un design che armonizza forme decise con linee fluenti.

sportiva”, con volante a tre razze dalla rassicurante impugnatura, quadro strumenti a tre quadranti, protetti da una superficie leggermente incurvata e una consolle centrale della plancia angolata verso il conducente. Dietro i sedili posteriori, l’intelligente configurazione dell’insieme ha permesso di realizzare un vano di carico largo e ben sfruttabile. Con i sedili posteriori eretti, la massima capacità è già competitiva con 340 litri, con dimensioni massime al pavimento di 820 mm in lunghezza e di 1.040 mm in larghezza, con un’altezza di 558 mm sino al livello della cappelliera. Con i sedili posteriori abbattuti la capacità del bagagliaio arriva addirittura a 1.300 litri. Per l’esordio della cee’d sul mercato italiano, Kia offre una scelta di quattro motori, naturalmente Euro 4, con potenze comprese tra 90 e 122 cv. Nell’elenco figura anche l’inedito e brillante diesel di 1.6 litri progettato, industrializzato e prodotto in Europa espressamente per questa importante novità. Il 1.6 CRDI VGT, disponibile nelle due varianti di potenza di 66 kW/90 Cv e 84,6 kW/115 cv, è un quattro cilindri con testata a 16 valvole, caratterizzato dal monoblocco in acciaio e testata in alluminio, con sistema di iniezione diretta del gasolio ad alta pressione common rail di seconda generazione. Il propulsore dispone di un avanzato turbocompressore a geometria variabi-

le (VGT) con attuatore elettrico per garantire prestazioni brillanti ed emissioni pulite. Le due unità 1.6 diesel sono abbinate a un cambio manuale a cinque marce e si prevede saranno quelle maggiormente richieste dalla clientela italiana. Per quanto riguarda le motorizzazioni a benzina, cee’d propone in Italia due sperimentate e competitive unità con testata a 16 valvole, ulteriormente affinate per l’impiego su questo nuovo modello e tutte equipaggiate con sistema di fasatura continuamente variabile (CVVT), che aumenta le prestazioni, e di iniezione elettronica della benzina multipoint, ulteriormente evoluta. Il 1.4 eroga 80,2 kW/109 cv e il 1.6 ha una potenza di 89,7 kW/122 cv. Entrambi sono abbinati a un cambio manuale a cinque marce, con l’unità 1.6 che può essere richiesta anche con trasmissione automatica a quattro rapporti.

Ogni soluzione mirata a garantire la migliore guidabilità Cee’d adotta sospensioni indipendenti tanto all’avantreno che al retrotreno, concepite per assicurare prontezza di risposta, maneggevolezza e un’ideale qualità di marcia sulle strade europee. Pur impiegando soluzioni analoghe a quelle di diversi altri modelli Kia, cioè sospensioni anteriori a montante MacPherson installate su un sottotelaio e posteriori ad architettura “multilink entroruota”, tanto il sottotelaio che i sistemi di sospensione sono stati totalmente riprogettati. Per risparmiare carburante e offrire massima maneggevolezza nell’uso quotidiano, cee’d è dotata del più recente sistema Kia di servosterzo elettrico (MDPS, acronimo di Motor Driver Power Steering). Si tratta di un sistema di asservimento elettrico della scatola guida a pignone e cremagliera che ha un rapporto di demoltiplicazione relativamente alto e richiede solo 2,69 giri del volante fra un estremo e l’altro. Gli ingegneri Kia hanno realizzato un sistema particolarmente calibrato che concilia uno sforzo ridotto in manovra, con la prontezza di risposta per chi ama la guida sportiva e maggiore sensibilità in autostrada. Il nuovo sistema consente un risparmio del 3 per cento nei consumi rispetto a un servosterzo idraulico, mentre il diametro di sterzata è di 10,34 metri. Cee’d è equipaggiata con un sistema frenante servoassistito a quattro dischi - che assicura sempre potenti decelerazioni - assolutamente competitivo nel segmento C. I grandi dischi anteriori da 280 mm sono di tipo ventilato, mentre quelli posteriori, solidi, hanno un diametro di 262 mm. L’intero sistema è supportato da un ABS a quattro canali e quattro sensori con ripartitore elettronico di frenata sui due assi (EBD) di serie su tutta la gamma. Inoltre, sempre in sintonia con l’ESP, anch’esso di serie, il sistema di assistenza alla frenata d’emergenza (BAS) rileva se e quando il guidatore è impegnato in una decelerazione d’emergenza e applica immediatamente la massima potenza frenante. Cee’d dispone anche di TCS, ovvero di Traction Control System.


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䡵 MERCEDES-BENZ / Dal 1945 consegnate oltre 25 milioni di vetture

Il sicuro cammino della Stella

È stato un modello della Classe E a conquistare il traguardo dei venticinque milioni di unità vendute. La New Generation è stata consegnata da Klaus Maier (nella foto) a una società di taxi.

STOCCARDA - Lo scorso novembre Mercedes-Benz ha festeggiato un anniversario straordinario: dal 1945, la Casa di Stoccarda ha consegnato ben 25 milioni di autovetture con la Stella ai clien ti di tutto il mondo. “Il trend positivo delle vendite Mercedes-Benz registrato negli ultimi sessant’anni - ha dichiarato Klaus Maier, Executive Vice President Mercedes Car Group, Responsabile Sales & Marketing - dimostra efficacemente il successo a lungo termine della nostra strategia di prodotto. Nessun’altra Casa automobilistica di prestigio vanta un portafoglio di prodotti altrettanto interessante e orientato a soddisfare le richieste della clientela”. L’auto numero 25.000.000, una Classe E New Generation, è stata consegnata al proprietario di una società di taxi di Monaco presso il MercedesBenz Customer Center di Sindelfingen. “La prima autovettura Mercedes-Benz del periodo postbellico - ha ricordato Eberhard Haller, Vicepresidente e Direttore della Fabbrica DaimlerChrysler di Sindelfingen - è uscita dalla catena di montaggio, qui a Sindelfingen, più di sessant’anni fa. Questo veicolo ha se gnato l’inizio dell’ascesa di Mercedes-Benz, destinata a diventare il marchio automobilistico più prestigioso e affermato del mondo.

“Il trend positivo delle vendite Mercedes-Benz registrato negli ultimi sessant’anni - ha dichiarato Klaus Maier, Executive Vice President Mercedes Car Group, Responsabile Sales & Marketing in occasione della consegna della vettura numero 25 milioni - dimostra efficacemente il successo a lungo termine della nostra strategia di prodotto” La consegna della venticinquemilionesima Mercedes rappresenta un’occasione speciale che contribuirà a motivare ulteriormente il personale di Sindelfingen e l’intera organizzazione Mercedes-Benz”. La prima pietra della storia di successi Mercedes-Benz del dopoguerra venne po sta nel 1946, con il lancio del modello Mercedes 170 (serie W 136). Da allora, più di 11,5 milioni di clienti di tutto il mondo hanno scelto di acquistare una vettura di classe superiore Mercedes-Benz. Anche l’attuale settima generazione di Classe E sta riscuotendo grande successo: dal lancio sul mercato nel 2002, questa vettura è già stata consegnata in circa 1,1 milioni di esemplari, risultando così l’auto più venduta nel suo segmento. La Classe S simboleggia il lusso automobilistico fin da

quando è stata lanciata sul mercato, nel 1965. Da allora, l’ammiraglia della gamma Mercedes-Benz ha sempre predominato nel competitivo segmento delle auto di lusso. In particolare, la Classe S continua tuttora a dimostrare il suo ruolo di spicco come trendsetter in termini di sicurezza per l’intera industria automobilistica. Dal 1965, con più di quattro milioni di Classe S, questa vettura si è ormai affermata come l’indiscusso best-seller nel segmento delle auto di lusso. Il lancio della serie 190, soprannominata anche “Ba by Benz”, nel 1983 ha consentito al marchio Mercedes di collo-

care con successo sul mercato la sua prima vettura di lusso nel segmento medio superiore, stabilendo al tempo stesso nuovi parametri di riferimento in campo tecnologico. Al giorno d’oggi, la Classe C rappresenta la gamma di modelli Mercedes-Benz più venduta e costituisce un fattore chiave per il successo del Marchio a livello mondiale. Dal 1983, in tutto il mondo, sono stati venduti circa 6,9 milioni di Classe C. Con Mercedes-Benz Classe M, prodotta nello stabilimento DaimlerChrysler di Tuscaloosa (Alabama) dal 1997, il marchio Mercedes-Benz è riuscito a introdurre con successo un

modello di lusso anche nel segmento dei SUV. La domanda nei confronti della Classe M ha superato ogni aspettativa fin dall’inizio, tanto che la capacità produttiva di Tuscaloosa è stata continuamente ampliata. La stessa fabbrica in Alabama ha avviato anche la produzione della Classe R dal 2005 e della Classe GL dal 2006. Insieme con il classico fuoristrada Classe G, Mercedes-Benz adesso offre la gamma di prodotti più va sta del segmento dei SUV di lusso. Il 1997 ha segnato anche il lancio della Mercedes-Benz Classe A, con un innovativo concept finalizzato a introdurre il marchio con la Stella in un nuovo segmento di mercato. Le innovazioni introdotte con questa vettura, come la struttura a sandwich, tuttora unica nel suo genere, e l’Electronic Stability Program (ESP) di serie, insieme a un nuovo concetto di design e di configurazione dello spazio interno, continuano ancora oggi a rappresentare un modello di riferimento nelle compatte. Nel primo ciclo di produzione del modello, nonostante un difficile avvio, la Classe A ha già raggiunto la soglia di un milione di unità vendute. Anche la Classe B, la seconda serie di modelli in produzione presso la fabbrica DaimlerChrysler di Rastatt introdotta nel 2005, sta seguendo le orme del successo della Classe A: nei primi 15 mesi dal lancio, sono già stati più di 150.000 i clienti che hanno scelto di acquistare questa vettura.

Risultati senza precedenti per DaimlerChrysler Italia

Raggiunto uno storico record ROMA - Il gruppo DaimlerChrysler ha registrato nel 2006 il suo miglior anno di sempre in Italia, raggiungendo per la prima volta le 135.200 vetture immatricolate con una quota di mercato pari al 5,8 per cento. Successo senza precedenti per la Stella del Gruppo che è cresciuta del 10,9 per cento rispetto all’anno precedente, superando per la prima volta le 81.200 unità e raggiungendo la quota di mercato record del 3,5 per cento. Tra i protagonisti di tale risultato brillano Classe A con circa 26.300 vetture immatricolate, Classe B con 12.300 unità, Classe E, la berlina di lusso più venduta in Italia con circa 6.900 unità, Classe M, numero uno nel segmento dei large SUV con circa 8.400 immatricolazioni, CLS, il coupè quattro porte scelto da 2.600 appassionati, Classe S leader indiscusso tra le ammiraglie con circa 2.200 esemplari e SLK, la roadster più venduta in Italia nel 2006 con oltre 3.300 vetture immatricolate. Nell’anno di run-out di Smart Fortwo, il marchio più giova-

ne e glamour del mondo dell’auto ha registrato 33.300 immatricolazioni mantenendosi sui volumi del 2004. La divisione Chrysler Group in Italia ha consuntivato 20.700 unità immatricolate (9.000 Chrysler, 10.600 Jeep e 1.100 Dodge) sviluppando una crescita del 18,4 per cento rispetto al 2005. A confermare l’Italia mercato di maggior successo per i marchi americani al di fuori dell’area NAFTA (Stati Uniti, Canada, Messico), sono Chrysler Voyager, leader assoluto nel segmento dei large MPV con 5.400 unità immatricolate, Chrysler 300C, al suo primo anno pieno di commercializzazione con 1.700 unità immatricolate, Jeep Grand Cherokee, il secondo Large SUV più venduto in Italia con 5.800 immatricolazioni, Jeep Cherokee, sul podio dei medium SUV più apprezzati dal pubblico italiano con 4.400 unità immatricolate e Dodge Caliber che supera le 1.100 immatricolazioni nei suoi primi sei mesi di commercializzazione.

SKODA

È stata una Roomster a raggiungere il traguardo

Prodotte oltre cinquecentomila vetture nel 2006 ROMA - La vettura numero 500.000 ha lasciato il 22 novembre scorso la linea d’assemblaggio: l’auto che ha tagliato questo ambizioso traguardo è un esemplare del l’ultima nata in Casa Skoda, la Roomster. Il 2006 è da considerare sicuramente un anno storico per la Skoda. Infatti, dopo aver superato già a inizio novembre il numero di auto prodotte nell’intero 2005, per la prima volta nella storia della Casa automobilistica è stato conquistato il record di mezzo milione di automobili prodotte in un anno (nel 2005 sono state 494.637 vetture). Questo risultato ha gettato le basi per ottenere alla fine del 2006 il primato assoluto di produzione annua con oltre 530.000 auto. Ciò è stato possibile grazie agli ottimi risultati di vendita che la Skoda ha registrato da gennaio a dicembre 2006 in diversi Paesi tra cui Germania, Francia, Svizzera, Belgio, Irlanda, Danimarca, Finlandia, Lituania, Lettonia, Estonia, Spagna,

Grecia, Arabia Saudita, Romania, Bulgaria, Russia, Ucraina, Kazakistan, India e Taiwan. Comparato con lo stesso periodo del 2005, delle 90 nazioni dove vengono commercializzate le automobili ceche, oltre 35 hanno fatto registrare vendite in crescita. Grazie all’enorme successo di vendita che sta avendo il quarto modello prodotto dalla Casa ceca recentemente introdotto nel mercato - la Roomster - la Skoda ha dovuto programmare dallo scorso ottobre un terzo turno di lavoro nello stabilimento di Kvasiny, dove la MPV viene prodotta. Entro la fine del 2006 si prevede una produzione di oltre 20.000 Roomster. La Skoda, che ha una forza lavoro di 26.000 dipendenti, produce attualmente in cinque Paesi: Repubblica Ceca, Bosnia e Herzegovina, India, Kazakistan e Ucraina. Dal 2007 la produzione di vetture sarà avviata anche in Cina e Russia.


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䡵 SEAT / León Cupra, l’auto di serie più potente prodotta dalla Casa spagnola

Superdotata per tutti i giorni

Equipaggiata con il poderoso 2.0 TFSI da 240 cv, la nuova sportiva Seat è stata sviluppata capitalizzando tutta la positiva esperienza raccolta nelle competizioni. Ma pur essendo una vettura con anima da competizione, León Cupra è stata pensata per la guida di tutti i giorni. Sul mercato italiano è in vendita a 26.000 euro MADRID - Le strade europee sono pronte ad accogliere i 240 cavalli sprigionati dalla nuova León Cupra, la vettura stradale di serie più potente prodotta nella storia Seat. Siamo andati a conoscerla e provarla nella sua terra d’origine, in Spagna, nei dintorni della capitale. Commercializzata in Italia dallo scorso dicembre a 26.000 euro, León Cupra potrà contribuire a consolidare e accrescere l’attuale trend positivo di Seat, che nel nostro Paese ha registrato nel periodo gennaio-ottobre 2006 un aumento delle vendite del 12,4 pe cento che si confronta con il +4,4 per cento europeo. Un successo che premia il marchio Seat e il suo appeal presso la clientela. A questo proposito, i vertici della Casa spagnola hanno annunciato la firma di un accordo di collaborazione con la popolare can -

tante Shakira. La star americana ha scelto proprio Seat come sponsor per l’imminente tournée europea che la vedrà impegnata in oltre 20 concerti.

Quando il bello è anche funzionale León Cupra è stata sviluppata capitalizzando tutta la positiva esperienza raccolta da Seat nelle competizioni. I successi nel Campionato Mondiale Turismo WTCC e nell’italiano Superturismo hanno così trovato un modo in più per essere celebrati e ricordati. Basti dire che la vocazione corsaiola della León Cupra è ben testimoniata dai 247 km/h di velocità massima e dai modesti 6,4 secondi di accelerazione 0-100 km/h. La particolarità di León Cupra è che pur essendo una vettura con anima da competizione, è Sia nella linea esterna della carrozzeria, sia nell’allestimento dell’abitacolo, la León Cupra fa percepire la sua indole sportiva che trova poi la massima esaltazione nelle prestazioni del nuovo propulsore di 2 litri al posto del precedente 1.8 litri.

pensata e sviluppata per essere guidata sulle stra de quotidianamente. Estetica e funzionalità. Entrambi gli elementi si fondono in questa León Cupra. All’esterno moltissimi particolari richiamano l’attenzione. Il frontale anteriore presenta delle grandi pre se d’aria a nido d’ape: non sono solo estetiche, ma permettono l’ingresso di una maggior quantità d’aria necessaria per il raffreddamento del motore e dei dischi freni anteriori. Nella parte posteriore ciò che maggiormente richiama l’attenzione è la modanatura in colore nero si-

tuata nella par te inferiore del paraurti, e che in qualche modo ricorda i diffusori della León WTCC. L’altezza dal suolo è ribassata: sino a 14 mm in meno. In questo profilo ribassato la prima cosa che richiama l’attenzione sono i cerchi da 18” Orion con pneumatici 225/40 di serie. Le cinque razze doppie permettono di vedere i dischi dei freni e le pinze in colore rosso, il che conferisce un’a ria tipicamente sportiva. Altri specifici elementi della famiglia Cupra sono gli specchietti retrovisori e sterni con i gusci di color nero ebano e il carat-

teristico scarico ovale in acciaio lucido. L’interno di León Cupra è confortevole come quello di un’auto di segmento superiore e al contempo d’impatto come il cockpit di una vettura da competizione. Per questo, la Cupra offre in primo luogo i “backets” di una vettura da competizione. Il poggiatesta è integrato nel sedile e la parola Cupra in color rosso domina lo schienale, come rosse sono anche le cuciture di sicurezza. Tutti gli elementi degli interni sono di colore nero, dal tetto al parasole, alle maniglie... Il volante in pelle presenta

inserti che imitano l’alluminio ed è traforato su fondo rosso; la strumentazione è di colore bianco e la pedaliera abbina il metallo dei veicoli ad alte prestazioni con la gomma delle vetture da strada. Perché la León Cupra è un veicolo a due facce.

La vocazione di essere al vertice Il propulsore della León Cupra è stato oggetto di un’attenta messa a punto per sostituire nel punto più alto della gamma Seat il precedente 1.8 225 cv della Cupra R. In questo caso, il 2.0 TFSI


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Gennaio-Febbraio 2007 visto negli altri modelli della gamma riceve le regolazioni necessarie per giungere a sviluppare 177 kW/240 cv. All’interno del gruppo Volkswagen, León Cupra è l’unico modello che con questo livello di potenza mantiene unicamente la trazione anteriore. La messa a punto del telaio fa si che la Cupra non rimpianga un sistema a trazione integrale. Il 2.0 TFSI della Cupra è l’unico nel gruppo Volkswagen a svi-

luppare 240 cv. León Cupra raggiunge i 247 km/h di velocità massima e l’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in soli 6,4 secondi. Di serie è montato un cambio a sei marce. Per quanto riguarda i consumi, León Cu pra registra 8,3 litri/100 km nel ciclo combinato. Un risultato rilevante se si tiene conto che ci troviamo di fron te a una sportiva da 240 cv. Ovviamente, anche León Cupra è provvista del cele-

bre Agile Chassis Seat, su cui sono stati eseguiti vari lavori che hanno portato a una riduzione dei pesi a tutto vantaggio della cinematica. Grazie al comportamento sportivo, all’agilità e alla risposta rapida, il telaio della generazione precedente della León Cupra è stato un riferimento nel proprio segmento. La nuova León Cupra supera le misurazioni dinamiche del modello Cupra R, che peraltro fu il primo della Seat a offrire l’Agile Chassis. Un altro degli aspetti su cui più si è lavorato nella León Cupra è quello dei freni. La maggiore esigenza di frenata di cui può aver bisogno una vettura che sotto il cofano ha 240 cv, fa sì che si montino dei generosi dischi da 17” e 345 x 30 mm anteriori, e 16” e 286 x 12 mm posteriori. Il sistema frenante della León Cupra può contare sull’aiuto di un ABS di ultima generazione con distribuzione elettronica di frenata. La vettura dispone, inoltre, del programma elettronico di stabilizzazione ESP (scollegabile) con sistema di aiuto alla frenata d’emergenza EBA, controllo di trazione TCS e numerose funzioni aggiuntive di aiuto alla guida. Nella nuova León Cupra i passeggeri possono essere protetti da un numero di airbag che può arrivare sino a otto, due frontali, due laterali per i posti anteriori e due a tendina che proteggono la parte superiore dei sedili anteriori e quelli posteriori, tutti di serie, e come optional due airbag laterali posteriori. I cinque po-

sti dispongono di cinture di sicurezza a tre punti di ancoraggio con limitatori di forza, e quelli anteriori possono contare, inoltre, su pretensionatori pirotecnici. Nei sedili laterali posteriori si trovano anche i punti di ancoraggio Isofix per i seggiolini per bambini.

Sportiva che non rinuncia al comfort Guidare León Cupra non è solo un’esperienza di guida sportiva ma anche un viaggio all’insegna del comfort. Sono presenti, di serie o in optional, tutte le ultime novità in fatto di equipaggiamento. Come i fari bixeno con il sistema avanzato d’illuminazione frontale (AFS). L’AFS utilizza diversi sensori di sterzata e velocità che dispone il veicolo, e processa tali informazioni per adattare la direzione della luce che emettono i fa ri, fornendo un’illuminazione ottimale in ogni circostanza. León Cupra dispone inoltre di climatizzatore a due zone, sedili anteriori regolabili in altezza, sedili posteriori con schienale abbattibile a sezioni 60/40, cassetto sotto il se dile del guidatore, alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata con comando a distanza, retrovisori regolabili e ripiegabili elettricamente, computer di viaggio, volante regolabile in altezza e profondità e con comandi per l’impianto audio, radio CD con possibilità di lettura file MP3 e, come novità, l’ingresso audio ausiliario (Aux-in) di serie. Fabio Basilico

AL VOLANTE DELLA NUOVA SEAT LEÓN CUPRA

Dna da vera sportiva MADRID - Come tutti i patrimoni genetici, anche quello sportivo della nuova León Cupra è indiscutibile. La sportività che emerge dalla linea della vettura viene enfatizzata grazie a diversi elementi da considerare autentici tratti distintivi. A cominciare dal terminale di scarico ovale in acciaio lucido o gli specchietti retrovisori di colore nero, l’esclusivo paraurti anteriore, con prese d’aria sovradimensionate per aumentare la portata del raffreddamento, o quello posteriore, che termina in un diffusore nero e ricorda quelli della León protagonista del WTCC. Fanno la loro degna figura anche i cerchi 7,5Jx18’‘ di serie. Per accomodarsi a bordo si prende confidenza con i sedili tipo “backets” da competizione, completamente avvolgenti, con poggiatesta integrato. Per chi non lo avesse ancora capito, l’atmosfera è da “cockpit”. I montanti e il tetto sono rivestiti in colore nero, invece del consueto grigio. In questo modo si crea un ambiente sobrio che permette di concentrarsi sulla guida e che esalta gli altri particolari come il volante in pelle, traforato su fondo rosso, il pomello del cambio, la strumentazione di colore bianco, la pedaliera sportiva in metallo. Lungo le strade che circondano Madrid è facile lasciar andare a briglia sciolta i disinvolti cavalli della León Cupra. Il fatto che sia la vettura stradale di serie più potente prodotta finora nella storia della Seat non è cosa di poco conto: la verifica di questa ambiziosa dichiarazione d’intenti ci viene subito fornita dalle entusiasmanti doti di ripresa della León Cupra, soprattutto nelle partenze da fermo, ma anche da 80 a 120 km/h in quinta marcia (6,4 secondi) e in sesta (8,2 secondi). Ci si accorge che sotto il cofano lavora a pieno ritmo un propulsore di tutto rispetto. L’esclusivo 2.0 TFSI da 240 cv è stato oggetto di un’attenta messa a punto da parte degli ingegneri del costruttore spagnolo. Del resto, questo motore sostituisce nel punto più alto della gamma Seat il precedente 1.8 da 225 cv. Il 2.0 TFSI, già visto negli altri modelli della gamma, riceve le regolazioni necessarie per essere, tramite León Cupra, un punto di riferimento nel segmento grazie a cv da 5.700 a 6.300 giri/min. La coppia massima è di 300 Nm tra 2.200 e 5.500 giri/min. Va anche detto che, all’interno del gruppo Volkswagen, León Cupra è l’unico modello che con questo livello di potenza mantiene unicamente la trazione anteriore. Merito dell’ottimo lavoro effettuato sul telaio se León Cupra può fare a meno di un sistema a trazione integrale. Il consumo in ciclo combinato è di 8,3 litri/100 km contro gli 11,4 litri del ciclo urbano e i 6,5 litri dell’extraurbano. Lo sviluppo specifico che è stato fatto sul 2.0 TFSI fa del motore della Cupra l’unico che all’interno del gruppo Volkswagen sviluppi 240 cv. Il Centro Tecnico Seat ha lavorato soprattutto su due aspetti per arrivare a questo livello di prestazioni: l’iniezione diretta e la sovralimentazione del turbo. Il nuovo turbo raggiunge un’elevata cifra di pressione di carico, grazie alla sua turbina di maggiore dimensione. La pressione di sovralimentazione arriva a 0,8 bar. Grazie a un intercooler si riduce la temperatura

dell’aria compressa in modo significativo aumentando così la massa di aria necessaria per la combustione. Il cambio a sei marce ha una scalatura e rapporti adattati specificamente a questo motore. Allo scopo di far sentire pienamente la sportività della Cupra, sono stati sviluppati dei nuovi sistemi di scarico “Seat Engine Sound”, con la caratteristica principale di rinforzare il suono del motore e la sua sensazione di potenza ai bassi giri, soprattutto nelle partenze da fermo, manovre a bassa velocità e accelerazioni/decelerazioni a pieno carico e bassi giri. I 240 cavalli della nuova León Cupra trovano un fedele alleato nell’agile chassis Seat al momento di trasmettere tutta la loro potenza sull’asfalto. Sull’agile chassis sono stati eseguiti vari lavori di ulteriore perfezionamento. La novità più importante è l’alluminio impiegato al posto della fusione di acciaio nei tubi di raccordo e nella lamiera stampata dei trapezi. Il risultato è una riduzione di 7,5 kg di massa non sospesa nell’assale anteriore. Anche nell’assale anteriore, rispetto alle altre versioni della León, compresa la FR, è stata ridotta la misura della barra stabilizzatrice, portandola a 22,5x3 mm (23,6x3,5 mm per le altre versioni). In questo modo si riesce a migliorare notevolmente la trazione del veicolo. Le sospensioni posteriori utilizzano un assale indipendente Multilink a quattro bracci che permette una separazione quasi totale tra la “dinamica longitudinale” (comfort) e la “dinamica trasversale” (agilità), ottenendo ottimi valori di marcia. L’impianto frenante si avvale di dischi da 17’‘ e 345x30 mm anteriori e 16’‘ e 286x12 mm posteriori. León Cupra può contare sull’aiuto di un ABS di ultima generazione con distribuzione elettronica di frenata. Dispone anche di ESP con sistema di aiuto alla frenata d’emergenza EBA, controllo di trazione TCS e numerose funzioni aggiuntive di aiuto alla guida: overboost, che aumenta la pressione di frenata senza una considerevole variazione della forza esercitata dal guidatore sul pedale del freno nelle frenate quando il sistema supera eccezionalmente le temperature di lavoro abituali; BSW, che pulisce i dischi dei freni quando si attiva il tergicristalli; Driver Steering Recommendation, che in situazioni d’emergenza aiuta a mantenere la traiettoria del veicolo.

Fra un anno la nuova Chevrolet Malibù

A Detroit ha suscitato già molto interesse

DETROIT - Esposta in anteprima al Salone Internazionale dell’Automobile Detroit in gennaio, la nuova Chevrolet Malibù sarà disponibile da fine anno nelle concessionarie americane. Si tratta di un’automobile completamente nuova che offre prestazioni di rilievo, consumi ridotti e raffinate soluzioni tecniche sotto una linea pulita, sviluppata apposta per questo modello, in grado di dare una nuova immagine alla marca di volume del gruppo General Motors. “La versione 2008 di Malibù - ha dichiarato Ed Peper, direttore generale di Chevrolet - riscrive la strategia commerciale Chevrolet nel segmento delle automobili americane di classe media con un insieme di sofisticate soluzioni che la differenziano nettamente dalle più famose concorrenti. Sappiamo perfettamente che la concorrenza è molto agguerrita, ma anche che la nuova Malibù ha le carte in regola per conquistare la leadership del segmento e riaffermare l’impegno Chevrolet nel realizzare automobili cariche di personalità”. In effetti, il modello 2008 è destinato a portare nuova immagine e nuove proporzioni nel segmento delle automobili di classe media. La maggiore lunghezza (+76 mm) e passo (+162 mm) le conferiscono un aspetto più importante, mentre le ruote poste agli angoli della carrozzeria consentono una guida più fluida e diretta. “La nuova Malibù - ha proseguito Peper - è l’automobile che i nostri clienti stanno cercando. Nella nostra vettura c’è maggiore stile e contenuti che in ogni altra diretta concorrente”. La nuova Malibù porta con sé un’estetica assolutamente nuova, caratterizzata fra le altre cose dalla mascherina anteriore sdoppiata, che rappresenta la nuova immagine della produzione americana Chevrolet, e dai doppi fari di forma circolare. All’interno ci sono materiali di pregio ed un design ergonomico che trasmette una sensazione di qualità e di alto contenuto tecnologico, anche attraverso il sottile bordo stampato che circonda la strumentazione. La plancia sdoppiata è caratterizzata da strumenti retroilluminati con luce di colore blu e da inserti in metallo oppure a effetto legno. Negli Stati Uniti, la versione 2008 di Chevrolet Malibù sarà disponibile con due differenti motori bialbero (un 4 cilindri in linea ECOTEC di 2.400 cc e un 6 cilindri a V di 3.600 cc con distribuzione a fasatura variabile) e cambio automatico a 6 marce. La dotazione di serie comprenderà quattro freni a disco con ABS, controllo elettronico di trazione, controllo elettronico della stabilità StabiliTrak con assistenza alla frenata, controllo continuo della pressione dei pneumatici, airbag frontali, laterali ed a tendina. Tutte le nuove Chevrolet Malibù 2008 saranno garantite per cinque anni o 100.000 miglia (oltre 160.000 chilometri)


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PORSCHE / Più potente ed economica la nuova Cayenne

Strano ma consuma meno STOCCARDA - La Cayenne scrive un nuovo capitolo nella storia dei suoi successi: quattro anni dopo il lancio del modello, ecco ora la seconda generazione del la sua celebre SUV sportiva. I nuovi modelli Cayenne, Cayenne S e Cayenne Turbo, dal design rinnovato e più accattivante, utilizzando motori a iniezione diretta ancora più potenti. Conosciuti in Porsche come motori alimentati con la Direct Fuel Injection (DFI), sono in grado di ridurre il consumo di carburante dei singoli modelli di oltre l’otto percento (NEDC). In condizioni di guida reali è possibile risparmiare fino al 15 percento. La nuova Cayenne sarà presente visibile nei saloni dei Concessionari Porsche a partire da febbraio. La versione base della Cayenne vede la potenza aumentare di 40 cv (29 kW) e dispone, ora, di un vigoroso motore a sei cilindri da 290 cv (213 kW), la cui cilindrata è passata da 3.2 a 3.6 litri, mentre la coppia è salita da 310 a 385 Nm. La nuova Cayenne accelera da 0 a 100 km/h in 8.1 secondi, raggiungendo una velocità massima di 227 km/h. I valori del modello precedente erano: 9.1 secondi (0 - 100 km/h) e 214 km/h la velocità massima. Grazie alla nuova iniezione diretta e all’introduzione del sistema di regolazione delle valvole VarioCam Plus, la Cayenne S, ora con motore V8 aspirato da 4.8 litri, ancora più grande, produce una coppia di 500 Nm (precedentemente 420 Nm) e sviluppa una potenza di 385 cv (283 kW), vale a dire un aumento di 45 cv (33 kW). Questi valori più elevati si traducono in un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6.6 secondi ed una velocità massima di 252 km/h (modello precedente: 6.8 secondi e 242 km/h). Anche le prestazioni della nuova Cayenne Turbo sono impressionanti, con una potenza di 50 cv (37 kW) in più rispetto al modello precedente. Il nuovo

motore da 8 cilindri, grazie ai due turbocompressori a gas di scarico, eroga 500 cv (368 kW) e sviluppa 700 Nm (modello precedente 620 Nm). Questa versione Turbo scatta da 0 a 100 km/h in 5.1 secondi e raggiunge una velocità massima di 275 km/h (modello precedente: 5.6 secondi e 266 km/h.). Come sempre, il Porsche Traction Management (PTM) assicura una trasmissione ottimale, ripartendo in condizioni di guida normale la potenza motore per il 62 per cento sull’asse posteriore e per il 38 per cento sull’asse anteriore. Allo stesso tempo, quando sia necessario, il PTM è in grado di trasferire la potenza fino al 100 per cento o sull’asse anteriore o su quello posteriore. La Cayenne Turbo è dotata, di serie, del Porsche Active Suspension Management (PASM) con sospensioni pneumatiche. È ora possibile potenziare ulteriormente il controllo della stabilità con il nuovo sistema di regolazione del telaio Porsche Dynamic Chassis Control (PDCC). Questo sistema di stabilizzazione attiva, disponibile anche per la Cayenne e la Cayenne S, limita i movimenti di rollio della vettura in curve strette riducendoli al minimo in quasi tutte le condizioni di guida. La Cayenne offre, in tal modo, miglioramenti significativi in termini di maneggevolezza, stabilità direzionale e comfort di guida, mentre su fuoristrada il sistema permette la massima articolazione agli assi e migliora la trazione. Tutti i modelli Cayenne sono dotati del Porsche Stability Management (PSM) con assistente di frenata, l’avanzato sistema per stabilizzare il rimorchio e l’ABS per il fuoristrada. Queste funzioni migliorano la velocità di reazione dei freni, riducono sensibilmente l’imbardata che può interessare i veicoli con traino e ottimizzano le prestazioni dei freni sui terreni sconnessi. Inoltre, oltre alle

già esistenti luci statiche che illuminano lateralmente, per la prima volta, sono introdotte le luci orientabili quando si curva che sono in combinazione con i fari bi-xenon (di serie sulla Cayenne Turbo) che aumentano la sicurezza attiva. Il sistema, disponibile su richiesta anche per la Cayenne e la Cayenne S, si attiva non appena viene raggiunta la velocità di tre chilometri orari. Questi i prezzi delle Cayenne in Italia (Iva inclusa): Cayenne 53.132 euro; Cayenne S 68.132 euro; Cayenne Turbo 110.492 euro.

䡵 DAIHATSU / Ecco Materia, un modello dal design rivoluzionario tutto linee rette e originalità BOLOGNA - Come uscito dalle pagine di un manga, a colpire l’immaginazione del pubblico del Salone di Bologna c’era anche il nuovo MPV della giapponese Daihatsu: Materia. Un veicolo compatto per cinque persone, dalle linee squadratissime e dal gusto indubbiamente originale, che non può non stimolare un’associazione di pensiero immediata con il mondo a parte, fantastico, che solo quel pizzico di follia proprio della cultura nipponica può essere capace di concepire. Materia si preannuncia un caso, e ad attenderne questo mese il debutto negli show-room di tutta Italia, dove, si sa, le linee diverse scatenano i più alti entusiasmi, già si scorge un nutritissimo numero di appassionati pronti a fare del la giapponesina la propria inseparabile compagna. Successo prevedibile come quello che da alcuni mesi l’auto sta riscuotendo in madrepatria con il nome di Toyota bB e in Usa come Scion xB, mentre un clone scopiazzato pari-pari dalla solita Great Wall, il Cool Bear (Orso Freddo), è partito dal Salone di Pechino passando per l’Emilia Romagna alla conquista del mondo. Insomma, è cubo-mania.

Angoli retti uguale spazio Durante la fase di progettazione di questo modello, la matita è corsa lungo solchi paralleli e perpendicolari al tratto che simboleggia la strada, ed è stata questa un’opzione vincente per sfruttare tutto lo spazio disponibile, anche quei gradi in più dati da angoli irrinunciabilmente retti. Anche le ruote fanno la loro parte, ritagliandosi un piccolo spazio per svolgere i loro compiti proprio alle quattro estremità del telaio, in modo da lasciare all’interno la più grande abitabilità immaginabile. Materia ispira sim-

Arriva in Italia la cubo-mania

Il nuovo MPV Daihatsu Materia è veicolo compatto dalle linee squadratissime e dal gusto indubbiamente originale.

Forte del successo riscosso in Giappone e negli USA, Materia è pronta ad aggredire il mercato italiano e quello europeo con due motorizzazioni 1.3 e 1.5 benzina. E i diesel? patia ma comunica al tempo stesso grande consapevolezza del proprio ruolo, serio, con quella linea di cintura alta di gran classe. La nuova Daihatsu esprime un chiaro invito alla guida, affascinando con un’ampia superficie vetrata che promette una felice interazione con l’universo fuori dall’abitacolo. Di gran moda le sei tonalità disponibili per una carrozzeria che vuole distinguersi a tutti i costi ed eleganti i cerchi in lega a nove razze o in resina a sei. Si tratta di un design radicalmente diverso

che va a impreziosire quegli ingredienti che hanno reso il marchio famoso nel mondo: dimensioni esterne contenute che non implicano rassegnata rinuncia a un alto grado di abitabilità.

Spaziosa e modulabile E questo lo si comprende non appena si schiudono le cinque vie d’accesso. Lo spazio è abbondante anche per le persone più alte, sia che alloggino sui sedili posteriori, sia che prendano posto su

quelli anteriori. Le poltrone sono tutte abbattibili e reclinabili per realizzare le più diverse esigenze di carico o di trasporto, e il divano posteriore può essere scorrevole. Conseguenza estrema di ciò la configurazione Full Flat che permette di creare un ambiente unico, anche per concedersi un piacevole relax. Numerosi i vani portaoggetti nelle posizioni più logiche e una dotazione completa con climatizzatore, radio CD e MP3 con sei altoparlanti di serie, braccioli illuminati, sedile e volante regolabili in altezza. Ma la voglia di divertire di Daihatsu si tramuta nella serietà più assoluta quando il discorso si sposta sulla sicurezza. Materia è stata sottoposta a severissimi crash test, per mettere a punto una struttura a gabbia rigida con zone a deformazione controllata. In caso d’impatto, un sistema elettronico interrompe il flusso di carburante, per evitare le conse-

guenze più tragiche. Inoltre la vettura dispone di una dotazione completa, con doppio airbag anteriore, air bag laterali e a tendina, e lo stesso design della carrozzeria è stato studiato per minimizzare, qualora siano inevitabili, i danni ai pedoni.

Due benzina, tre allestimenti Materia è sempre sicura delle proprie potenzialità, su tutti i percorsi. Il Vehicle Stability Control combina i vantaggi di sistemi elettronici come l’ABS con EBD, che impedisce il bloccaggio delle ruote nelle frenate improvvise, il Traction Control, che evita lo slittamento in accelerazione, e l’ASC che controlla lo sbandamento laterale in curva. L’auto mantiene la direzionalità anche nei bruschi cambi di direzione, o su fondi scivolosi. Per ora sono due i propulsori disponibili, entrambi a benzina: un 1.3 16 valvo-

le a fasatura variabile da 91 cv di potenza e 120 Nm di coppia, promessa di massima morbidezza soprattutto per chi fa dell’auto un uso cittadino, e un 1.5 con iniezione elettronica da 103 cv e 132 Nm per una guida brillante e dallo scatto notevole. L’ingombrante punto di domanda rimane, com’è comprensibile, la mancata previsione di una gamma diesel. Eppure queste motorizzazioni assicurano grande economia di esercizio e, sia pur accusando l’assenza del la versione a gasolio, sono condite da un rivoluzionario Catalizzatore Intelligente brevettato Daihatsu dalla vita doppia rispetto ad un sistema tradizionale. Tre le versioni disponibili, dalla entry level Sho alla sofisticata Taka, passando per Hi ro, tutte disponibili anche con cambio automatico. I prezzi, come sempre accessibili, partono da 13.770 euro chiavi in mano.


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䡵 SUZUKI / In Italia da febbraio la Swift Sport, lanciata l’anno scorso in Giappone

In Europa la vogliamo così

“ a mandorla Swift Sport west version si differenzia soprattutto per l’aggressivo design che la scaraventa di diritto nell’antro delle cattive purosangue, un look dalle unghie affilate magistralmente bilanciato a una serie di dettagli garanti di un alto livello di confort nell’utilizzo quotidiano. Nella vista frontale questa tre porte è bassa e larga; la sua stabilità è rimarcata dalla linea del paraurti in cui le larghe aperture sono funzionali al raffreddamento del propulsore e le modanature affusolate hanno lo scopo di ridurre la portanza sull’avan-

treno, mentre i fendinebbia risaltano il generale aspetto dinamico dei componenti. Da dietro invece si contraddistingue per la struttura definita e profonda del gruppo luce, e soprattutto per lo spoiler e per il doppio terminale di scarico cromato. Suzuki è consapevole che, per quanto gli aspetti prestazionali siano al vertice delle preferenze di chi sceglie questo tipo di vettura, il piacere di guida dipende anche dalle sensazioni trasmesse dall’abitacolo: da qui una grande cura per la forma degli strumenti, la maneggevolezza dello ster-

ROBASSOMERO - C’era anche un orgoglioso Nobuo Fujita al Motor Show di Bologna a presentare alla stampa la versione sportiva della Swift, la serie Suzuki di maggior successo. Swift Sport: questo il nome impostole a suggellare una promessa di guida dinamica e divertente. E il risultato risponde ad alta voce alle aspettative considerato soprattutto che per la progettazione della versione vitaminizzata si è attinto a pie ne mani dall’esperienza plurivittoriosa della Swift al Campionato Mondiale Junior Rally. Dalla sorella con gli occhi

Caratterizzata da numerose modifiche per rispondere alle esigenze europee. Motore benzina 1.6 16 valvole da 125 cv per un modello che ha proprio tutto per piacere agli amanti di velocità e look cattivi

zo, la precisione del cambio, il piacere tattile dei materiali di alta qualità. I colori degli interni, in rosso e nero, conferiscono un tono coerente con l’atmosfera sportiva generale. La conformazio-

UNA CONTINUA ESCALATION DELLE VENDITE SUZUKI

E nel 2007 ulteriore crescita ROBASSOMERO - La nuova Swift Sport, la grintosa 1.6 da 125 cv e il prototipo “Project Splash”, modello d’impatto che si contraddistingue per il suo stile fresco e moderno sono le più recenti novità di Casa Suzuki. “Suzuki Motor Corporation - ha dichiarato nel suo intervento a Bologna Nobuo Fujita, presidente della filiale italiana - sta attraversando un momento molto positivo. Nel primo semestre dell’anno fiscale cominciato il 1° aprile, Suzuki ha prodotto 1.128.000 unità e a marzo 2007 prevede di arrivare a 2.370.000 unità. Nel mondo abbiamo venduto nei primi sei mesi di quest’anno fiscale oltre 1.050.000 vetture e prevediamo di arrivare a 2.221.000 unità a fine anno fiscale. Grazie a questi brillanti risultati, il nostro titolo è tra i più stabili ed è il terzo, per valore, tra i costruttori giapponesi con molta soddisfazione dei circa 13.000 piccoli risparmiatori che ci hanno dato la loro fiducia. Le collaborazioni internazionali daranno un serio contributo alle attività Suzuki, in particolare ricordiamo gli accordi firmati con Fiat, per produrre sotto licenza i nostri nuovi motori diesel in India. In Europa abbiamo completato l’ampliamento della capacità produttiva del nostro stabilimento ungherese ormai arrivato alle 200.000 unità e proiettato a raggiungere le 240.000 unità nel 2007. E sempre in Europa, sono orgoglioso di annunciare che l’Italia chiuderà l’anno 2006 come primo mercato europeo, dopo aver superato già per diversi mesi Inghilterra e Germania. Infatti, con un obiettivo da 30.000 unità per il 2006, abbiamo già chiuso novembre con 31.000 unità vendute e prevediamo di concludere l’anno con 32.500 unità pari all’ 1,4 per cento di market share”. “Proprio un anno fa - ha ulteriormente sottolineato Romano Valente, Direttore Generale Divisione Automobili Suzuki, in occasione del Motor Show di Bologna, annunciavamo gli obiettivi per il 2006. Parlavamo di 30.000 unità e ci sembrava un traguardo perfino troppo sfidante, ma come si dice, no risk, no fun. E quando a fine ottobre scorso, avevamo già superato il risultato dell’anno precedente, non ci sembrava vero: avevamo ancora due mesi pieni da fare! Come a dire terminare l’anno 2006 con ben 32.500 unità. Dobbiamo dire grazie al successo della Swift, che è il nostro best seller e che rappresenta il 40 per cento delle nostre vendite con 13.000 unità, e al nuovo Grand Vitara che ha confermato il suo successo con il 25 per cento dei volumi con 8.125 esemplari venduti. Dal 1995, anno della costituzione di Suzuki Italia, siamo sempre costantemente cresciuti sia in volumi sia in quota di mercato. Ora, dopo due anni consecutivi in cui siamo cresciuti di almeno il 10 per cento ogni anno, anche per il 2007 pensiamo di poter crescere, ragionevolmente, ancora a due cifre e raggiungere, quindi, l’ambizioso traguardo delle 36.000 unità. Anche nel 2007, Swift giocherà un ruolo determinante con circa 16.000 unità. Saranno invece 8.000 le unità di Grand Vitara e grazie alla maggiore disponibilità di prodotto dalla nostra fabbrica ungherese, anche SX4 dovrebbe poter sviluppare in pieno la sua potenzialità di volumi con circa 5.000 unità. Suzuki è un marchio decisamente in crescita e ha dei bei prodotti in portafoglio

e che verranno alla luce, uno all’anno a partire dal 2008. Pertanto è doveroso porsi l’obiettivo di raggiungere il 2 per cento di quota di mercato entro il 2008/2009. Quante alle novità di prodotto, Swift Sport esprime una divertente potenza da 125 cv in 1.6 cc, prestazioni da vera sportiva in grado di divertire un target giovane, amante delle prestazioni con i suoi 200 km/h di velocità massima. Arriverà sul mercato come regalo di San Valentino il prossimo febbraio con un prezzo molto competitivo rispetto alla concorrenza qualiRomano Valente, Direttore ficata a 15.990 euro! Il potenziaGenerale Divisione le di vendita di questo modello vale circa 1.000 unità in un Automobili Suzuki. anno completo. L’altra novità è il prototipo “Project Splash”. Rappresenta un’operazione di marketing test per valutare l’accettazione del mercato di un prodotto realizzato sulla piattaforma della Swift e reso più compatto per soddisfare l’esigenza di mobilità nei percorsi urbani ad alta congestione. Il suo nome “Splash” vuole proprio richiamare la freschezza di un prodotto compatto, dal design moderno con delle linee anche attente all’aerodinamica e quindi ai consumi. Trattandosi di una concept car a oggi non è ancora stata decisa la sua messa in produzione”.

ne dei sedili anteriori assicura la giusta combinazione tra supporto, ritenuta e comfort, indispensabile per un corpo che deve com pensare e subire i contraccolpi di uno stile di guida esuberante, o comunque minimizzare gli effetti di lunghe ore all’interno dell’abitacolo. Il volante in pelle, gli inserti alluminio, incluse le bordature cromate del quadro strumenti e i pedali in acciaio inox aggiungono sportività ed eleganza. L’abitacolo permette a quattro persone di viaggiare in pieno comfort, mentre la capacità del bagagliaio è di 213 litri, che può essere incrementata fino a 495 reclinando gli schienali del divano posteriore. Swift Sport è equipaggiata con il motore benzina Suzuki 1.6 16 valvole 4 cilindri. Il propulsore esprime 125 cv e una coppia di 148 Nm per una velocità massima di 200 Km/h e accelerazione zero-cento in 8,9 secondi. I condotti di aspirazione e di scarico sono tarati per fornire la massima efficienza agli alti regimi. Nel sistema di scarico, una marmitta ad alta capacità contribuisce all’erogazione di potenza, con il terminale sdoppiato che genera un suono caldo e roboante. Il reparto sospensioni conserva la stessa struttura del modello standard, e cioè McPherson all’anteriore e ponte interconnesso con barra di torsione e tirante al posteriore, ma in aggiunta si avvale di uno spe cifico settaggio sportivo. Degno di nota l’uso

di ammortizzatori Monroe, tarati per un utilizzo dinamico, mentre al fine di minimizzare le deformazioni strutturali dei componenti e di mantenere nei valori ottimali le geometrie delle sospensioni, tutte le singole parti sono state realizzate con materiali ad alta resistenza torsionale. Il servosterzo a gestione elettronica di nuova progettazione consente di mantenere sempre un corretto rapporto tra reattività e precisione, controllo questo di fondamentale importanza nella guida di vetture ad alte prestazioni ma a trazione anteriore. Le ruote in lega da 16” con pneumatici ribassati da 195/50R16, oltre a regalare un’indubbia carica sportiva, assicurano un’elevata trazione in tutte le situazioni. Ottimo il sistema frenante che si avvale di quattro dischi di diametro maggiorato, mentre l’ESP controlla la stabilità della vettura attraverso ABS e EBD, controllo di trazione e di stabilità. In caso di collisione, Swift Sport offre un’in telligente struttura deformabile del pianale con piantone di sterzo, pedale freno e frizione collassabili, tale e quale al modello standard. E poi di serie airbag frontali, laterali e a tendina e, perché no, anche la protezione di un antifurto immobilizer. Swift Sport arriverà sul mercato come regalo di San Valentino il prossimo febbraio a prezzi estremamente competitivi che partiranno da 15.990 euro. Cristina Altieri

OPEL

Tra i propulsori anche un turbodiesel da 150 cv

Presto in vendita la nuova Antara

ROMA - La nuova Opel Antara, esposta al recente Motor Show di Bologna in anteprima per l’Italia, unisce un’immagine dinamica ed elegante alla trazione integrale di serie. Questo moderno crossover punta su un comportamento su strada analogo a quello di un’autovettura, su una grande abitabilità abbinata a contenute dimensioni esterne, su innovative soluzioni per il trasporto come il sistema “Flex-Fix”, su una grande funzionalità e sulla posizione di guida rialzata. Il risultato è un 4x4 assolutamente adatto sia all’utilizzo quotidiano che per il tempo libero. La trazione integrale intelligente di Antara unisce i tipici vantaggi della trazione anteriore (stabilità della trazione in fase di accelerazione, consumi e rumorosità contenuti) a quelli delle quattro ruote motrici permanenti. Dispone di un differenziale elettroidraulico a gestione elettronica che in tutte le situazioni garantisce una ripartizione ottimale della coppia motrice tra asse anteriore e posteriore. Opel Antara è disponibile con tre differenti propulsori, tutti a 4 valvole per cilindro e tutti montati trasversalmente all’interno del vano motore. Il più potente è un V6 a benzina di 3.200 cc che sviluppa 227 cavalli (167 kW). Opel prevede però, che quello più richiesto dal pubblico sarà il 2.000 turbodiesel common-rail da 150 cavalli (110 kW) che nei prossimi mesi sarà disponibile anche in una versione da 127 cavalli (93 kW). Entrambi i propulsori saranno dotati di serie di un filtro anti-particolato che non richiede alcuna manutenzione. La motorizzazione d’ingresso sarà infine un 4 cilindri in linea di 2.400 cc che sviluppa 140 cavalli (103 kW).


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Gennaio-Febbraio 2007

䡵 MAZDA / Il primo pick up zoom-zoom disponibile negli show room europei da marzo 2007

Esegesi nipponica del mito USA La Casa dell’albatros arricchisce la sua offerta con il nuovo BT 50 BOLOGNA - È senza dubbio di quelle che pesano l’esperienza del marchio Mazda quando si tratta di costruire pick-up. E il tempo è maturo per scrivere un nuovo capitolo di questa fortunata saga già magistralmente interpretata dal mitico B 2500, un modello che ha fatto la storia del marchio nel segmento dei cassonati con oltre tre milioni di esemplari consegnati. E se indubbiamente la terra di elezione dei pick up è da sempre quella degli Stati Uniti, non si può certo affermare che il loro fascino e la loro praticità non abbia trovato fortuna anche al di qua dell’Oceano, almeno stando a guardare i dati di vendita del B 2500 che in Europa parlano di 110.000 unità immatricolate. Ora per il marchio giapponese è arrivato il momento di crederci ancora e di lanciare il modello che possa raccogliere la felice eredità: ed ecco così dalle vetrine dei recenti saloni dell’auto, e da ultimo da quello di Bologna, il primo pick up zoom-zoom del mondo, il nuovo BT-50.

Tre versioni proposte Il nome si riferisce nella prima parte alla precedente gamma, mentre il numero 50 significa che questo veicolo one-ton, una tonnellata, si posiziona esattamente al centro di quella linea immaginaria che congiunge i piccoli autocarri leggeri con quelli di di mensioni superiori. La straordinarietà del modello ha una prima importante accezione in un alto livello di versatilità: BT 50 è disponibile in tre diversi tipi di carrozzeria, Single Cab, con due sedili e piano di carico lun go, Freestyle Cab, con quattro sedili e altrettante porte ad apertura a libro, e Double Cab, con tre sedili posteriori a panca. Esternamente la sensazione immediata è quella di grande robustezza, comunicata da un frontale da SUV dove un massiccio fascione unico include la grande mascherina cromata e i paraur-

bodiesel common rail MZRCD DOHC da 2.5 litri e 16 valvole in grado di raggiungere una potenza massima di 143 cv a 3.500 giri/min, e una coppia di 330 Nm a 1.800 giri/min. Il valore di coppia garantisce una ripresa scattante in qualunque marcia e soprattutto, elemento di assolutà priorità se si parla di pick-up, una maggiore potenza di traino: il nuovo BT 50 può rimorchiare fino a un massimo di 3.000 kg. Il consumo di carburante è degno di nota: su percorso misto brucia 8,9 litri di gasolio ogni 100 km, mentre una valvola di controllo del vortice, combinata con un sistema di ricircolo dei gas di scarico EGR, permette al BT 50 di rientrare nei limiti Euro 4.

Assoluto controllo

Il modello raccoglie la gloriosa eredità del B 2500, presentandosi però totalmente rinnovato quanto a look, dotazioni e gruppo propulsivo ti, e da un profilo con parafanghi bombati e imponenti passaruota con inedite guarnizioni di protezione. Nove i colori monocromatici di cui può tingersi la carrozzeria, mentre sono tre le doppie tonalità offerte dal listino prezzi. Internamente l’accortezza per le finiture è massima: il design totalmente inedito del cruscotto crea un quadro strumenti a tre quadranti con cornici Silver, colore poi richiamato dal la consolle centrale e dal pomello della leva del cambio. Il comfort non è certo parametro trascurato nella progettazione del pick up, anzi,

Dettagli curati e finiture eleganti caratterizzano l’abitacolo del nuovo pick up Mazda BT 50.

se ci si attende un ambiente spartano l’aspettativa non potrebbe essere più fallace.

Gli ingegneri Mazda hanno dotato il loro pick up di vari gingilli incaricati di far sentire gli occupanti a loro agio: sedili a elasticità elevata in schiuma di urtano, un controllo della climatizzazione ineccepibile che non teme di trovarsi a compensare un clima particolarmente torrido o una temperatura decisamente rigida, una cabina dalla silenziosità degna di una berlina premium. Completano la dotazione interna

numerosi spazi dove riporre oggetti e be vande, un impianto stereo con lettore CDMP3 dotato del dispositivo che regola automaticamente il livello dell’audio adattandolo alla velocità, specchietti regolabili elettricamente, alzacristalli con funzione one-touch. E naturalmente la freschezza del BT 50 viene interpretata in chiave motoristica sotto il cofano, dove alloggia un inedito motore tur-

Se si considera l’aspetto maneggevolezza, lo sterzo del pick up è stato rivisto per garantire facilità di manovra e l’assoluto controllo del veicolo quali che siano le condizioni di carico. La garanzia di guidare un veicolo di una certa imponenza in tutta sicurezza comincia invece da una seduta alta e un cassone di carico posto in posizione elevata, responsabili di una migliore visibilità complessiva. I grandi freni a disco anteriori con pinze a due pistoni e quelli a tamburo posteriori pensano invece a ottimizzare la decelerazione a pieno carico. In ogni caso gli occupanti sono protetti da una struttura robusta in grado di resistere alla deformazione, e dagli airbag anteriori laterali, cinture di sicurezza a tre punti con pretensionatore e piantone dello sterzo collassabile. BT 50 verrà commercializzata dal prossimo mese di marzo a un prezzo che parte dai 17.450 euro per la entry level version. Cristina Altieri

In preparazione il nuovo modello di segmento B

Sarà prodotto solo in Giappone HIROSHIMA - Mazda Motor Corporation ha annunciato che la nuova vettura compatta del segmento B sarà prodotta per il mercato europeo nello stabilimento di Ujina a Hiroshima, Giappone, per rafforzare l’efficienza dei processi produttivi mondiali. Secondo Hisakazu Imaki, Presidente e CEO di Mazda Motor Corporation, nonché Direttore e Presidente del Consiglio d’Amministrazione. Attualmente Mazda2 (conosciuta in Giappone come Demio) viene fabbricata negli stabilimenti di Valencia (Spagna) e Hiroshima (Giappone). La nostra intenzione è quella di concentrare la produzione della nuova Mazda del segmento B in un unico stabilimento, per rafforzare le efficienze e massimizzare le economie di scala. Dopo aver valutato i rischi e le opportunità, inclusa l’esposizione ai tassi di cambio e la crescita potenziale dell’Asia, la scelta migliore è stata quella di spostare in Giappone il processo produttivo. “La decisione di localizzare e unificare l’assemblaggio della nuova Mazda a Hiroshima - ha proseguito - è stata presa dopo aver consultato il nostro partner, Ford Motor Company. Infatti, Imaki dichiara che: Mazda continua a essere un partner importante di Ford Motor Company; una relazione che si integra nelle nostre strategie. È per questo che continueremo a creare, ovunque sia possibile, delle sinergie”. La produzione di Mazda2 è partita in Europa nel 2003; si è aggiunta alla nuova generazione di prodotti Mazda (cominciata con la Mazda6/Atenza lanciata in Giappone ed oltreoceano nel 2002) che si è fatta strada per affermare lo spirito Zoom-Zoom di Mazda.

Mazda2 ha giocato un ruolo mol to importante nella conquista di quote maggiori nei mercati più importanti, come ad esempio quello europeo, contribuendo inoltre a incrementare la notorietà del brand Mazda. Da quando è iniziata la produzione nello stabilimento di Valencia nel 2003 sono state costruite più di 143.000 Mazda2. In Giappone, la prima generazioHisakazu Imaki, ne di Demio è del 1996, e Presidente e CEO di Mazda nel settembre 2006 la proMotor Corporation. duzione totale di Mazda2 e Demio ha superato la quota di un milione di unità. La linea ed il design accattivante, combinati con un’eccezionale qualità di interni, prestazioni e sicurezza, hanno consentito a questi modelli di guadagnare una forte reputazione nel loro segmento. La produzione della nuova Mazda del segmento B è programmata per l’inizio del 2007. Ford Europa ha confermato che questo spostamento non influenzerà negativamente l’impianto produttivo di Valencia che manterrà alti i volumi di produzione dei restati modelli.


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Gennaio-Febbraio 2007

Da marzo disponibile la nuova Opel Astra

Personalità molto più forte

䡵 PEUGEOT / Al volante della 607 2.2 16V HDi FAP

Un aggettivo: straordinaria Comfort lussuoso e prestazioni da sballo MONZA - Un’auto dalle performance entusiasmanti. Così si presenta la Peugeot 607 equipaggiata con il nuovo motore 2.2 16V HDi FAP che sviluppa 125 kW/170 cv. La commercializzazione della nuova motorizzazione su tutta la gamma 607, iniziata lo scorso ottobre, coincide con l’adozione di nuovi gruppi ottici posteriori che valorizzano ulteriormente l’aspetto posteriore della vettura. Il 2.2 16 valvole HDi FAP è il motore già proposto su 407 berlina e SW. Si tratta di un 4 cilindri con un doppio turbo sequenziale parallelo, abbinato a un cambio manuale 6 rapporti. Costituisce la quarta fase della cooperazione tra PSA Peugeot Citroën e Ford Motor Company, completando la gamma HDi sviluppata insieme con successo, sin dalla firma dell’accordo di cooperazione nel 1998. Il nuovo motore, grazie alla coppia di 370 Nm disponibile già a 1.500 giri/min, consente una guida briosa e piacevole, che concilia livelli di consumo e di emissioni di anidride carbonica con prestazioni ambientali di alto livello, grazie anche al filtro attivo di ultima generazione che elimina il particolato. La tecnologia del bi-turbo sequenziale parallelo è un’anteprima mondiale su un quattro cilindri. Il sistema si compone di due turbocompressori identici, di dimensione ridotta. Il 2.2 si inserisce tra il 2.0 16 valvole HDi FAP da 136 cavalli e il 2.7 V6 24 valvole

HDi FAP da 204 cv - perfezionando l’offerta con un motore di potenza superiore ai 150 cavalli, ma con cilindrata intorno ai due litri, cioè in una fascia di mercato in continua espansione. La 607 con il nuovo motore è proposta con gli equipaggiamenti Ebano e Titanio (al prezzo di cir ca 41.000 euro) oppure Avorio (circa 43.000 euro). Tutti gli allestimenti proposti offrono di serie, tra l’altro, il sistema RT3, che comprende navigatore satellitare GPS con schermo 7” a colori e radiotelefono GSM, l’impianto audio JBL con caricatore 6 CD, il rilevatore di ostacoli anteriore e posteriore, i sedili anteriori elettrici e i fari allo Xeno.

Il biturbo sequenziale parallelo Il quattro cilindri di 2.179 cc ha una testata a sedici valvole con un doppio albero a camme in testa. La coppia e il tempo di risposta ai bassi regimi sono stati particolarmente curati, perché a 1.000 giri/min il motore sviluppa già 200 Nm, poi 280 Nm a 1.250 giri/min. Inoltre, il motore ha una gamma di utilizzo molto vasta con una grande risposta del propulsore a tutti i regimi (più di 355 Nm a 3.000 gi ri/min). Raggiunge la potenza massima di 125 kW a 4.000 giri/min e una coppia massima di 370 Nm a 1.500 giri/min, ossia il 54 per cento in più di quella ottenuta con il 2.2 litri HDi della precedente genera-

zione a questo regime. La tecnologia del bi-turbo sequenziale parallelo è un sistema (brevettato con Honeywell Turbo Technology) che si compone di due turbocompressori identici, di dimensione ridotta. A basso regime, un solo turbo assicura la reattività del motore. Poi viene integrato da un secondo turbo che entra in azione parallelamente tra 2.600 e 3.200 giri/min in base alla carica richiesta e alle condizioni atmosferiche. Così viene coperta tutta la gamma di regimi del motore. La gestione dell’insieme è assicurata completamente dal calcolatore della centralina del motore. Tra l’altro, la bassa inerzia dei turbo, dovuta alla loro dimensione ridotta, elimina il tempo di risposta al momento del loro intervento. Il 2.2 litri HDi ha in ogni pistone una nuova camera di combustione. Rispetto alla generazione precedente, la camera è caratterizzata da un tasso di compressione ridotto (16,6 rispetto al precedente 18) e da un maggiore diametro (+25 per cento), il che contribuisce a ridurre la quantità di carburante non completamente bruciato limitando il quantitativo di carburante a contatto con le pareti. Tale effetto è ottenuto grazie a dei trattamenti particolari della geometria e della progettazione del pistone (realizzato in alluminio ad altissima tenuta meccanica e termica). Questa geometria permette anche di ridurre in modo significativo lo swirl (movimento rotativo dell’aria nella camera di combustione) limitando le perdite termiche contro le pareti. Inoltre, il funzionamento dei due turbocompressori e il sistema di ricircolo dei gas di scarico contribuiscono attivamente alla protezione dell’ambiente e al rispetto della norma Euro 4. L’associazione della nuova camera di combustione a una pressione di 1.800 bar permette di ridurre

le emissioni di circa il 30 per cento rispetto al motore della generazione precedente. Il filtro attivo antiparticolato di terza generazione, di tipo “octosquare”, sul 2.2 litri HDi viene cambiato dopo ben 180.000 km. L’additivo Eolys, la cui maggiore efficacia permette di diminuirne le dosi aggiunte al carburante, riduce la quantità di residui stoccati sulle pareti del filtro. Rispetto al motore della generazione precedente, l’altezza totale del nuovo propulsore è stata ridotta di 4 cm. La sua grande compattezza permette di adattarlo più facilmente ai veicoli e di migliorare la protezione degli utenti (in particolare dei pedoni). La 607 2.2 16V HDi FAP mantiene il cambio meccanico a sei marce che era abbinato al precedente motore 2.2 litri HDi, e che è molto apprezzato per suo piacere di guida, la sua precisione e la sua rapidità. La sua compattezza, una delle principali caratteristiche, permette di conservare lo stesso ingombro di un cambio a cinque marce, mantenendo il raggio di curvatura. Con il solo guidatore a bordo, bastano 30,2 secondi a coprire i 1.000 metri con partenza da fermo e la ripresa da 80 a 120 km/h si effettua in 8,6 secondi in quinta marcia. La velocità massima di 224 km/h si raggiunge in sesta. Grazie alle sue tecnologie e alla disponibilità di coppia ai bassi regimi, i consumi di carburante sono contenuti (6,4 litri nel ciclo misto) e le emissioni di CO2 sono ridotte (170 g/km). Tutte le 607 sono equipaggiate con un sistema di assistenza alla frenata d’emergenza (AFU), che viene attivato in funzione della velocità del veicolo. Un sistema ESP dell’ultima generazione (Bosch di tipo 8.0) garantisce contemporaneamente una sicurezza di alto livello e il piacere di guida. Fabio Basilico

ROMA - Una serie di ritocchi estetici all’esterno e all’interno della vettura e una nuova gamma di motorizzazioni più compatte, potenti ed economiche di quelle già note caratterizzano la gamma 2007 di Opel Astra. Con oltre 1.200.000 esemplari venduti da marzo 2004, la terza generazione della compatta della Casa tedesca del gruppo General Motors riveste un ruolo di primo piano sul mercato automobilistico europeo. La nuova Opel Astra sarà nelle concessionarie a partire da marzo. Quanto prima i clienti potranno scegliere tra 10 differenti motorizzazioni di potenza compresa tra 90 e 240 cv. La gamma dei propulsori ottenibili su Astra si arricchisce, infatti, di due nuovi efficientissimi 1.600 a benzina e di un 1.700 turbodiesel common-rail. Il nuovo 1.6 ECOTEC da 115 cv (85 kW) è un propulsore a distribuzione variabile particolarmente leggero. Abbinato al cambio manuale automatizzato Easytronic a 5 marce, permette alla nuova Opel Astra di percorrere 100 chilometri con solo 6,3 litri di benzina. La regolazione a variazione continua dei due assi a camme in testa è una delle ragioni principali delle sue ottime prestazioni. Il sistema “Cam-Phase” di cui è dotato permette, infatti, di variare la fasatura delle 4 valvole per cilindro, a seconda del regime di rotazione e del carico, ottimizzandone le prestazioni e i consumi. Un nuovo 1.600 turbo benzina da 180 cv (132 kW) sostituisce il 2.000 turbo benzina da 200 cv (147 kW): abbinato a un cambio manuale a 6 marce, consente un ulteriore contenimento dei consumi che, rispetto a quelli del suo predecessore, sono inferiori di oltre il 13 per cento (7,7 litri ogni 100 chilometri). Il nuovo 1.7 CDTI da 125 cv (92 kW) è un turbodiesel ad iniezione diretta common-rail con 4 valvole per cilindro dotato di controllo della turbolenza e di filtro antiparticolato senza manutenzione. Abbinato a un cambio manuale a 6 marce, dalla prossima primavera sostituirà sulla gamma Astra il motore 1.9 CDTI da 120 cv (88 kW) che diventerà disponibile solo con il cambio automatico Active Select a 6 rapporti. La nuova gamma Astra presenta anche molte soluzioni tecnologicamente avanzate che sono ancora rare su vetture dello stesso segmento di mercato. Ad esempio, la nuova Astra GTC è l’unica autovettura prodotta in serie ottenibile con un parabrezza panoramico che si estende sopra ai passeggeri anteriori fino al secondo montante del tetto dando un nuovo senso di spaziosità e di visibilità. Il sistema, a richiesta, IDSPlus con taratura elettronica continua degli ammortizzatori (CDC) offre un’esclusiva dimensione in materia di comfort di marcia e sicurezza. All’interno di questo sistema di controllo integrato dell’autotelaio (finora riservato ad automobili di lusso e ad esclusive granturismo) le centraline e i sensori dei sistemi ESPPlus, ABS e CDC si scambiano continuamente informazioni ottimizzando immediatamente la messa a punto dell’autotelaio in tutte le situazioni di guida. I fari anteriori adattabili AFL bi-xenon, che illuminano le curve in modo dinamico, hanno fatto la loro apparizione su una vettura di questo segmento proprio con Astra. Il sofisticato controllo elettronico della stabilità del traino rileva l’intensità dei movimenti di imbardata del complessivo autovettura-rimorchio e lo stabilizza elettronicamente frenando la ruota anteriore destra oppure sinistra.


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Immagini sobrie e spontanee ritraggono cinque donne di successo del mondo del cinema: Sophia Loren, Penelope Cruz, Hilary Swank, Naomi Watts e Lou Doillon. Cinque storie racchiuse in un calendario che scava nella psiche delle donne. Intellettuale, psicologico e artistico sono gli aggettivi che meglio descrivono la nuova edizione di The Cal 䡵 THE CAL 2007 / Protagoniste alcune tra le più acclamate e desiderate attrici hollywoodiane

Il fascino del grande schermo L ONDRA - La parola d’ordine è: essenzialità. Dopo il glamour che ha caratterizzato le ultime edizioni, il nuovo Ca lendario Pirelli segna un’importante svolta ritornando alla sobrietà dei set cinematografici, delle sceneggiature e della fotografia dei primi anni Sessanta, co sì come ci ha insegnato la filmografia di Pier Paolo Pasolini e Michelangelo Antonioni: prevalenza della personalità del soggetto sull’ambiente in un contesto semplice e rigoroso. Del resto le protagoniste di The Cal 2007 sono cinque tra le più acclamate e desiderate attrici di Hollywood: Sophia Loren, Penelope Cruz, Hilary Swank, Naomi Watts e l’e-

mergente e spregiudicata Lou Doillon. Le cinque star sono state fotografate, in California, dal duo olandese Inez Van Lamsweerde e Vinoodh Matadin. Immagini sobrie e spontanee ritraggono cinque donne diverse. Sono racconti profondi, segreti, che svelano l’animo più intimo e nascosto delle protagoniste. E dalla nudità dell’ambiente emergono prepotentemente le risolute e fiere personalità delle attrici. Al centro di tutto c’è un letto e un lenzuolo: un ambiente semplice ma profondamente evocativo che accoglie cinque donne, cinque storie racchiuse in un calen-

dario che scava nella psiche femminile. Intellettuale, psicologico e artistico sono gli aggettivi che meglio descrivono questa edizione di The Cal. “Siamo in una camera - dice Inez Van Lamsweerde Solo un letto e un lenzuolo. Vo levamo renderlo il più possibile personale e intimo. Come se stessimo scattando fotografie tra amici”. Ne esce un modo del tutto inedito di ritrarre le attrici, che crea un netto contrasto con il modo in cui le cinque star del cinema mondiale sono percepite abitualmente dai media, con tanto di red carpet per le prime

dei film, le fotografie patinate dei giornali glamour, gli scatti rubati dai paparazzi. The Cal 2007 è un potente mix di immagini eclettiche ed essenziali dove la personalità femminile viene esplorata nel profondo. Inez Van Lamsweerde, da grande ritrattista, stabilisce subito un feeling con le protagoniste mettendole a loro agio. Da donna a donna cerca di cogliere gli aspetti nascosti e più intensi delle attrici e co sì Penelope Cruz appare “sanguigna e sensuale”, Hilary Swank “una bellezza americana pura, sportiva e naturale”, Lou Doillon “elegan-

Cinque donne tra

Immagini al L ONDRA - Il cinema ha creato un immaginario popolato di donne dal fascino eterno. Le cinque protagoniste dell’edizione 2007 del Calendario Pirelli ben testimoniano la forza seduttiva che la femminilità riesce a comunicare attraverso il grande schermo. A cominciare da Sophia Loren, mito e leggenda del cinema, una delle più famose attrici italiane di tutti i tempi. Nata a Pozzuoli, in provincia di Napoli, a 14 anni partecipa al suo primo concorso di bellezza, dove risulta una delle 12 reginette. Poco dopo il concorso, la madre la iscrive a corsi di recitazione e Sophia lavora come comparsa nei film di Marvyn LeRoy “Quo Vadis”, “Cuori sul mare”, “Il Voto”, “Le sei mogli di Barbablù” e “Io sono il Capataz”. La svolta arriva grazie all’incontro con il famoso produttore cinematografico Carlo Ponti. Successivamente Vittorio De Sica la vuole per interpretare la parte di una pizzaiola napoletana ne “L’oro di Napoli”. In Sophia, De Sica vede un fuoco, un’originalità e una passione esplosiva che vuole contribuire a tirare fuori. Suo è il ruolo di Nives Mongolini ne “La donna del fiume”. Sophia Loren inizia a prepararsi per ruoli in lingua inglese. Il produttore/regista americano Stanley Kramer è interessato a lei per il ruolo di protagonista nel film in costume “Orgoglio e Passione”. Sophia reciterà al fianco di Cary Grant e Frank Sinatra. Un altro film in lingua inglese è “Il ragazzo sul delfino”. Nel 1957 gira “Timbuctù” con John Wayne e nello stesso anno firma un contratto con la Columbia per altre quattro pellicole, tra cui “Un marito per Cinzia”. Dopo si susseguono film di successo come “La chiave”, “La baia di Napoli” con Clark Gable, “La Miliardaria” con Peter Sellers, “Orchidea nera”, “Il diavolo in calzoncini rosa”. Nel 1960 riceve la Coppa Volpi come Miglior Attrice per “Orchidea nera” al Festival del Cinema di Venezia. Il film successivo è “La ciociara”. È il momento dell’Oscar come Miglior Attrice, la prima della storia che vince la preziosa statuetta per un film straniero. La magica alchimia con De Sica e con Mastroianni, suo partner preferito sullo schermo, continua a produrre collaborazioni di grande successo, come “Ieri, oggi e domani”, “Matrimonio all’italiana”, “La moglie del prete”, “Prêt-à-porter”. Sophia Loren è stata anche premiata con l’Oscar alla carriera. Penelope Cruz nasce a Madrid a metà degli anni Settanta e sin da bambina è la danza a catturare la sua immaginazione e a dominare la sua vita. A 15 anni inizia a lavorare part-time come modella, mentre a 16 arriva la fama a livello nazionale quando viene scelta per presentare programmi televisivi spagnoli. Il film del 2001 “Il mandolino del Capitano Corelli” con Nicolas Cage, la aiuta a diventare una delle attrici più famose al mondo. Nello stesso anno compare al fianco di Tom Cruise in


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Gennaio-Febbraio 2007

INEZ VAN LAMSWEERDE E VINOODH MATADIN

Pionieri del digitale LONDRA - Il Calendario Pirelli 2007 è firmato dal team fotografico composto da Inez Van Lamsweerde e Vinoodh Matadin, due professionisti con una capacità apparentemente infinita di esplorare nuovi territori visuali. All’inizio degli anni Novanta sono stati tra i primi a dimostrare le potenzialità della tecnologia digitale come mezzo creativo di particolare rilevanza. Hanno sviluppato un loro stile inconfondibile, fatto di seduzione visiva abbinata a narrative provocatorie, che ha introdotto nuove idee nella fotografia di moda. Dai primi anni Novanta hanno realizzato rivoluzionari reportage per pubblicazioni come Vogue America, Francia e Italia, V Magazine, Visionaire, The New York Times Magazine e W Magazine. Il loro approccio innovativo è evidente anche nelle campagne realizzate per Balenciaga, Calvin Klein, Louis Vuitton, Yohji Yamamoto, Chloe, Dior Homme, Miu Miu ed Estee Lauder. Parallelamente al lavoro nel campo della moda, Van Lamsweerde e Matadin creano una fotografia che ha ricevuto un’accoglienza positiva nel mondo dell’arte contemporanea. Sono rappresentati dalla Matthew Marks Gallery di New York dove anno esposto The Now People Part Two Life on Earth (2005), The Now People Part One: Paradise (2003-2004), ME (1999) e The Widow (1997). Il loro lavoro è stato anche oggetto di mostre in gallerie e musei di livello internazionale tra cui lo Stedelijk Museum di Amsterdam, la Hayward Gallery di Londra e il Whitney Museum of Contemporary Art di New York.

te e cool”, Naomi Watts “una pulita e sofisticata rappresentante della perfezione inglese”, Sophia Loren “il mito, la leggenda”. Il risultato finale sono 26 scatti in bianco e nero dalla for za inedita, con primi piani di grande can-

dore e semplicità, scatti ravvicinati che han no in termini di luce, com posizione e atmosfera tutte le caratteristiche che ci si aspetta da due grandi fotografi di fama internazionale come Van Lamsweerde e Matadin. Fabio Basilico

mito e realtà

femminile “Vanilla Sky”, remake hollywoodiano di “Apri gli occhi”. Nel 2003 interpreta una malata di mente in “Gothika” con Halle Berry, e poi nel 2005 recita al fianco di Charlize Theron e Matthew McConaughey in “Sahara”. Hilary Swank è al terzo posto tra le donne più giovani della storia che abbiano vinto due Academy Award per la “Miglior attrice protagonista”. Il primo Oscar è arrivato per merito della sua interpretazione di Brandon Teena in “Boys Don’t Cry”. Recentemente, ha recitato con Clint Eastwood e Morgan Freeman nella parte principale di “Million Dollar Baby”, che racconta la storia di una ragazza che cerca di realizzare il suo sogno di diventare un pugile professionista. La sua prova è stata premiata con il secondo Academy Award per la “Migliore attrice protagonista” e le è valsa altri riconoscimenti. L’attrice ha anche interpretato un personaggio minore in “Black Dalia” di Brian De Palma, accanto a Scarlett Johansson e a Josh Hartnett e sarà protagonista di “The Reaping”. Ha anche esordito recentemente nella produzione con “Freedom Writers”, storia vera dell’insegnante Erin Gruwell. Naomi Watts è nata in Inghilterra ma è cresciuta in Australia. È attiva nel mondo del cinema da 15 anni. Il suo grande momento arriva nel 2001 quando ottiene una parte in “Mulholland Drive” di David Lynch. Naomi raggiunge finalmente il successo nel 2002 quando si aggiudica la parte della giornalista investigativa di “The Ring”. È poi la protagonista del sequel “The Ring 2” e nel 2005 interpreta Anne Darrow in uno dei principali remake del nostro tempo, “King Kong”. La sua bellezza e il suo sex appeal sono incontestabili, tanto che nel 2002 viene proclamata una delle 50 donne più belle dalla rivista People, rientrando anche nella classifica delle prime 15 attrici più sexy stilata dalla rivista Australian Empire Magazine, sulla quale compare in copertina nel marzo 2003. Lou Doillon è nata nel 1982 in una famiglia che annovera molti componenti dello show business. Figlia dell’attrice e cantante Jane Birkin, la giovane Lou scopre ben presto che l’attività di famiglia è un destino ineluttabile. Debutta sullo schermo a cinque anni, nei panni della figlia del personaggio interpretato da Jane Birkin in un dramma intitolato “Kung fu master”, ma il suo primo ruolo importante arriva nel 1997 quando interpreta l’adolescente ribelle nella pellicola “Trop peu d’amour”. A 16 anni, inizia un’inaspettata carriera di modella. Negli ultimi anni, Lou Doillon viene spesso identificata con l’immagine di attrice burrascosa e vulcanica, come illustra “Blanche”, film in costume a sfondo romantico e sexy del 2002. Nel 2006 Lou ha concluso le riprese di un film scritto e diretto da Douglas Buck, insieme a Chloé Sévigny e Stephan Rea. “Sisters” è il remake di “Le due sorelle”, diretto nel 1973 da Brian De Palma. Reciterà presto in “Boxes”, diretto dalla madre.


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YELLOW settimanale televisivo curato da Autorama e il Mondo dei Trasporti torna a marzo su Odeon TV


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