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MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEL MONDO DEI MOTORI Autorama e il Mondo dei Trasporti presentano

YELLOW settimanale televisivo su Odeon TV Direttore responsabile: Paolo Altieri

Peugeot/Un nuovo numero sacro: 8

Nuovi clienti per il Leone (a pag. 6)

VEGA EDITRICE - ANNO

N. 482 - SETTEMBRE 2007 - Euro 3,00

䡵 FIAT / La nuova 500 è un fenomeno fin dal debutto

Piccola e già grande

䡵 NISSAN / Si rinnova il crossover X-Trail

POSTE ITALIANE SPA -SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART.1, COMMA 1, DCB MILANO

Missione confermata

Squadra che vince non si cambia. È il caso del modello X-Trail, sport utility vehicle compatto di successo che nella nuova generazione ripropone gli elementi vincenti della vettura originale, aggiungendo preziose novità stilistiche e di contenuto. (a pag. 26)

Introdotta sul mercato come una vera star hollywoodiana, la nuova piccola torinese batte subito tutti i record in fatto di prenotazioni e si avvia a dare un contributo fondamentale al definitivo rilancio della Casa torinese. (Basilico da pag. 2)

Renault/La New Laguna torna protagonista

Ecco in quale maniera

(a pag. 24)

Takeo Fukui: “È questa la nostra sfida per l’immediato futuro”

(a pag. 20)

Volvo alla riconquista della leadership con le grandi wagon

Il punto di riferimento è la V70 (a pag. 16)

Un samurai vestito da Suv

(a pag. 12)

䡵 HONDA / Il punto sullo stato dell’arte dell’azienda nipponica

Il nuovo modello dimostra che le station wagon di segmento superiore stanno diventando, al pari delle berline, prodotti sempre più specializzati. Massima priorità ad aspetti come piacere di guida, versatilità funzionale e maggior comfort possibile.

Mazda/Il CX-7 pronto alla sfida in Italia

䡵 CITROËN / Il nuovo modello prodotto nella fabbrica argentina di Palomar

In autunno anche la berlina tre volumi nella gamma C4 Stile elegante, grande abitabilità e prestazioni MILANO - Arriverà sul mercato in autunno, è la classica versione 4 porte a 3 volumi della Citroën C4, finora disponibile nelle configurazioni di carrozzeria 5 porte e coupé, che sin dal lancio ha venduto oltre 547 000 esemplari. La nuova berlina, prodotta nella fabbrica argentina di Palomar, vicino Buenos Aires, e quindi destinata a rifornire soprattutto i mercati dell’America Latina, beneficia di un passo allungato, che favorisce la spaziosità per i posti posteriori, e di un bagagliaio di grandi dimensioni.

(Cristina Altieri a pag. 11)


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FOCUS FIAT

Settembre 2007

La nuova 500 irrompe sul mercato come una grande star

Piccola e già grande Alcuni degli oggetti scaturiti dalla creatività dell’industria italiana del dopoguerra, come la 500 o la Vespa, non rappresentano solamente un buon esercizio ingegneristico in cui la forma serve la funzione. Sono invece delle potenti alchimie, rivoluzionarie nel design e nel concetto che ridefiniscono i comuni punti di riferimento e di paragone. Quando ciò avviene nascono dei capolavori essenziali nella storia dell’industria. La Fiat 500 è uno di questi. Ora il mito ritorna in veste nuova, per raccogliere ancora entusiasmanti consensi TORINO - “Inusitata e tanto più encomiabile iniziativa di dare un nuovo soffio di vita e prestigio alla Fiat 500”. Così Dante Giocosa, il papà della 500 storica, si complimentava per l’organizzazione del primo raduno delle 500 a opera del Fiat 500 Club Italia. Era il 15 luglio del 1984 e da nove anni, la 500 aveva cessato la produzione entrando definitivamente nel novero dei miti inossidabili del ’900. Dimostrando ancora una volta lungimiranza e intelligenza, l’ingegner Giacosa sembra in quelle parole anticipare un destino di “vitalità eterna” per la creatura. Vita e prestigio non sono mai mancati alla 500 che adesso rinasce a cinquant’anni esatti dalla presentazione del primo modello. Per Fiat è riduttivo “imprigionare” il fenomeno della nuova 500 nei confini di un semplice, nostalgico esercizio di re-interpretazione. L’obiettivo della Casa torinese non è stato quello di progettare un’automobile che “sembrasse” una 500, ma che “fosse” di nuovo la 500. La nuova generazione, infatti, suggerisce e dà il via a un processo d’innovazione in alcuni ambiti, molto rilevanti per i clienti di oggi, esplicitando chiaramente le ambizioni relative al futuro posizionamento del marchio Fiat. Fiat 500 rispetta il concetto originario nella forma e nella funzione per evocare tutte quelle emozioni, quei ricordi, quei valori che rendono tutti gli oggetti “icona” eterni, elevandoli oltre la dimensione limitante della categoria. L’accento deve marcare soprattutto le innovazioni che il nuovo modello sarà capace di portare per la prima volta a questo livello di prodotto. Come l’approccio partecipativo allo sviluppo del modello e del piano di marketing con il coinvolgimento di

a cura di FABIO BASILICO

oltre 3 milioni di appassionati che hanno contribuito al progetto con le loro idee nell’ambito della piattaforma www.500wantsyou.com. Poi, è la prima volta che un’automobile si propone con tutta la gamma di motorizzazioni -

In alto, la nuova 500. Qui sopra, dettaglio del moderno volante multifunzione: tecnologia e gusto retrò.

1.2 69 cavalli, 1.3 Multijet 75 cavalli con DPF e 1.4 16V 100 cavalli - pronta a rispettare i limiti di emissioni Euro 5. È la prima volta che una vettura compatta (3,55 m) è stata costruita per raggiungere le 5 stelle nelle prove d’urto Eu roNCAP ed è addirittura pronta alla sfida delle 6 stelle quando il nuovo rating dovesse divenire operativo. Sette airbag di serie - compreso il kneebag, unico caso tra le compatte - e disponibilità di serie o in optional dell’Esp su tutte le motorizzazioni sono una première assoluta nel segmento. È anche la prima volta che una “piccola” è così ricca di contenuti, con i suoi 4 livelli di allestimento (3 in Italia), 3 motorizzazioni, 12 colori, 15 tipi di interni, 9 tipi di cerchi, 19 tipi di stickers, per un totale di oltre 500.000 varianti. Senza contare i 100 accessori originali disegnati appositamente. Fiat 500 supera tutte le concorrenti nel processo d’integrazione delle tecnologie e lettroniche nell’abitacolo (Plug In). E per quanto riguarda il pagamento della nuova vettura, Fiat Group Automobiles Financial Services ha predisposto le formule “500 Cents” e “50to50”, con le quali il cliente ha la possibilità di acquistare qualunque versione di 500 incluse le personalizzazioni rispettivamente con 5 euro al giorno e anticipo 0 oppure pagando il 50 per cento dell’importo e il restante 50 per cento dopo 2 anni. Il cliente che decise di acquistare uno dei suddetti finanziamenti, può be neficiare di una garanzia 5 an ni/500.000 km del costruttore, e alcuni servizi, anche questi per la prima volta in Fiat, che prevedono un’assistenza stradale 24/24 completa.


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Cinquant’anni dopo la storia si ripete

Tre porte dal fascino leggendario ◆

Esattamente mezzo secolo dopo il lancio della prima edizione del modello, icona della motorizzazione italiana e di un intero periodo storico, Fiat propone sul mercato la nuova Fiat 500, non un’automobile che “sembra” una 500 ma che “è” di nuovo la 500 ◆ TORINO - Diciotto anni per entrare nella leggenda. Tanto è durata la carriera della 500 storica, prodotta dal 1957 al 1975 in 3.893.294 unità. Ora la palla passa alla nuova 500, che pur potendosi qualificare come una sorta di moderna e tecnologica re-interpretazione del mito, afferma con forza la sua identità di vettura originale, in perfetta sintonia con i nostri tempi.

Linea seducente e interni di nuova concezione Realizzata dal Centro Stile Fiat e prodotta nello stabilimento polacco di Tichy, la nuova 500 è una tre porte dalle dimensioni contenute: è lunga 355 cm, larga 163 cm, alta 149 cm e con un passo di 230 cm. Automobile compatta che suscita subito simpatia per la sua linea morbida e arrotondata. La vettura propone una spiccata luminosità nella vista laterale, sbalzi oltre le ruote ridotti al minimo e un cofano molto corto. Il frontale coniuga l’attuale family feeling degli ultimi modelli Fiat con gli elementi distintivi della prima Fiat 500. La parte posteriore si contraddistingue per un maniglione sagomato e cromato che riprende il tema del porta luci targa, a forma di “sella da bici”, della prima 500. Gli interni di nuova concezione rendono “autentica” l’impressione di grande qualità che il modello trasmette a un primo sguardo. Infatti, grazie all’ampio anello che delimita l’intero spazio interno, l’abitacolo è avvolgente e protettivo, oltre che curato nei più piccoli dettagli, ricco di richiami al passato ma riletti in chiave moderna e impreziosito da materiali esclusivi, come dimostra la raffinata selleria in Pelle Frau proposta per la prima volta nel segmento. Elementi cromati, sedili bicolore, plancia abbinata sempre alla tinta di carrozzeria e numerosi vani porta oggetti completano un abitacolo elegante e funzionale capace di accogliere comodamente

quattro persone. La nuova 500 adotta tre motori brillanti nelle prestazioni, ma decisamente parchi nei consumi e rispettosi dell’ambiente, abbinati a cambi meccanici a 5 o 6 marce. Successivamente, per i motori a benzina sarà disponibile un cambio sequenziale robotizzato Dualogic a 5 marce. Due propulsori sono a benzina, il 1.2 da 69 cv e il 1.4 da 100 cv, appartenenti alla famiglia Fire che vanta oltre dieci milioni di unità prodotte fino a oggi. Il terzo è il 1.3 16v Multijet da 75 cv con DPF (trappola per il particolato), quanto di meglio possa offrire l’ingegneria motoristica nel campo dei piccoli turbodiesel e fino a oggi prodotto in oltre due milioni di unità. Tutti i motori soddisfano la normativa Euro 4 e sono già predisposti ad adempiere alle più severe restrizioni delle futura normativa Euro 5, di cui già rispettano i limiti di emissioni.

Un’auto sicura con sette airbag a disposizione Fiat 500 è una delle vetture più sicure del suo segmento. Può adottare fino a 7 airbag di serie (due anteriori, due window-bag, due airbag laterali e uno per la protezione delle ginocchia): è un primato in questa categoria di vetture. Il nuovo modello, inoltre, propone soluzioni tecniche sofisticate per garantire un perfetto controllo della vettura da parte del guidatore: dall’Abs completo di sistema Ebd (Electronic Brake Distribution) al sofisticato Esp, dal sistema antislittamento Asr (Anti Slip Regulation) ai dispositivi Hill Holder, che assiste il guidatore nelle partenze in salita, e HBA (Hydraulic Brake Assistance) che aiuta nelle frenate d’emergenza. Questo lo schema delle sospensioni: quella anteriore è a ruote indipendenti del tipo McPherson, mentre quella posteriore è “a ruote interconnesse” (semindipendenti) con

Nell’immagie qui sopra e in alto, altri particolari degli interni della nuova Fiat 500: l’abitacolo è curato nei più piccoli dettagli con richiami al passato ma riletti in chiave moderna. Impreziosiscono il tutto materiali e contenuti esclusivi.

assale torcente. In Italia, Fiat 500 è proposta in tre allestimenti (Pop, Sport e Lounge) mentre in altri mercati europei la gamma propone in aggiunta anche l’allestimento Naked. Dodici sono i colori di carrozzeria, 9 i tipi di cerchi, dei quali 7 in lega da 15” e da 16”. Se poi si sommano gli altri numerosi accessori e dispositivi disponibili, Fiat 500 raggiunge un livello di personalizzazione assolutamente unico nel panorama automobilistico: sono ben 500.000 gli abbinamenti possibili.

Contenuti da prima della classe Il cliente, ad esempio, può decidere di rendere ancora più unica la propria vettura con alcuni originali sticker sulle fiancate, sul tetto o sul cofano scegliendo tra diverse grafiche: dalla bandiera a scacchi a quella italiana, dal “codice a barre” alla striscia sportiva. In più, sono disponibili alcuni elementi cromati come le calotte degli specchi retrovisori, le modanature sul cofano o l’Abar sul paraurti anteriore. Sul nostro mercato i prezzi di listino della nuova 500 sono compresi tra 10.500 e 14.500 euro. Fiat 500 introduce numerose novità nel segmento con il preciso obiettivo di rendere accessibile a tutti quei contenuti esclusivi finora riservati ai clienti di vetture di fascia superiore. Il cliente può scegliere sia il primo livello del Blue&Me (che include vivavoce con interfaccia Bluetooth e con riconoscimento vocale evoluto, porta USB, lettore MP3 e SMS interpreter) sia l’ultima evoluzione del dispositivo (disponibile successivamente al lancio): il Blue&Me Nav che, rispetto alla precedente soluzione, aggiunge la funzionalità della navigazione a un prezzo davvero competitivo. Inoltre, il Blue&Me Nav è già predisposto per poter abilitare in futuro una serie di servizi telematici come SOS Emergency, Info Service e servizi assicurativi. Sempre all’insegna della tecnologia più sofisticata resa accessibile a tutti, debutta su 500 il Blue&Me MAP 500, un navigatore portatile multifunzionale sviluppato da Magneti Marelli che apre una nuova frontiera nel mercato dei sistemi portatili di navigazione (sarà disponibile successivamente al lancio). Inoltre, Fiat 500 introduce, per la prima volta nel segmento, un sofisticato sistema Hi-Fi denominato “Interscope Sound Sistem”. Disponibile a richiesta, il sistema è stato studiato e realizzato appositamente per Fiat 500 ed è abbinato a una radio completa di lettore CD e file MP3. La peculiarità dell’Interscope Sound Sistem è data dall’impiego simultaneo di tre diversi metodi di processamento del segnale capaci di rendere davvero unica la fruibilità del suono a bordo della vettura. Oltre al tradizionale riscaldatore e al climatizzatore manuale, per Fiat 500 è stato scelto un climatizzatore sofisticato, che controlla automaticamente, attraverso una centralina elettronica, la temperatura, la portata dell’aria, la sua distribuzione, l’inserimento del compressore e il ricircolo. Concludono il ricco equipaggiamento della nuova vettura i proiettori anteriori con funzione luce diurna DRL (Day Running Light), il tettuccio in vetro di grandi dimensioni (disponibile sia nella versione fissa sia quella apribile tramite comando elettrico) che accentua la luminosità interna e rende omaggio alla famosa capote in tela della 500 degli anni 60, e, infine, lo specchio elettrocromico che evita il fastidioso effetto “abbagliamento” causato dalle vetture che seguono.


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Completa radiografia della nuova city-car torinese

500 dalla A alla Zeta ◆

Tutti i segreti e le caratteristiche fondamentali del modello sul quale la Fiat ha puntato carte importanti perché possa riconquistare il primato assoluto nel segmento delle vetture da città. Il terremoto di prenotazioni già prima del suo debutto conferma che Sergio Marchionne e il suo team hanno realizzato un vero miracolo. ◆ A COME ABITACOLO - Su una lunghezza totale di soli 3,5 metri, i designer hanno allungato l’abitacolo, ottenendo una forma piacevole caratterizzata da una spiccata luminosità nella vista laterale, da un cofano molto corto e da sbalzi oltre le ruote ridotti al minimo. B COME BLUE&ME - Il sistema Blue&Me è richiesto dal 20 per cento degli acquirenti dei modelli di Fiat Group Automobiles. Su Fiat 500 sono disponibile sia il primo livello Blue&Me, che include Vivavoce con interfaccia Bluetooth e con riconoscimento vocale evoluto, porta usb, lettore Mp3 e Sms interpreter, sia l’ultima evoluzione del dispositivo, Blue&Me Nav che aggiunge la funzionalità della navigazione a un prezzo davvero competitivo. Disponibile successivamente al lancio, Blue&Me Nav è già predisposto per poter abilitare una serie di servizi telematici come Sos Emergency, Info Service e servizi assicurativi. È anche disponibile un’ulteriore evoluzione della piattaforma Blue&Me, che Fiat ha progettato in collaborazione con Microsoft: si tratta di Map 500, un navigatore portatile multifunzionale dal design originale sviluppato per Fiat 500 con un’innovativa tecnologia di integrazione vettura. Map 500 è stato sviluppato con Magneti Marelli, che ha già supportato il progetto Blue&Me.

C COME CLIMATIZZAZIONE - Oltre al tradizionale riscaldatore e al climatizzatore manuale, per Fiat 500 è stato scelto un climatizzatore sofisticato, che controlla automaticamente, attraverso una centralina elettronica, la temperatura, la portata dell’aria, la sua distribuzione, l’inserimento del compressore e il ricircolo. L’impianto attua una strategia di controllo del clima “a temperatura equivalente”. Attraverso alcuni sensori, registra la temperatura interna ed esterna e valuta la sensazione di benessere termico provata dal passeggero, cioè lo scambio energetico tra il corpo umano e l’abitacolo, sul quale influiscono l’umidità, la temperatura e la portata dell’aria trattata.

19.000 dipendenti, 17 stabilimenti e 10 centri di ricerca in otto diverse nazioni, il settore è una delle realtà più significative nell’ambito dei motopropulsori a livello mondiale. In FPT circa 3.000 tecnici altamente specializzati si dedicano allo sviluppo e all’ingegnerizzazione di tecnologie innovative. Più di 40 brevetti depositati ogni anno confermano la qualità e la serietà di questo impegno, facendo di FPT un grande polo di eccellenza tecnologica e continua innovazione.

G COME GUIDOSIMPLEX - Fiat 500 può essere allestita con alcuni dispositivi speciali secondo i principi del Programma Autonomy, l’iniziativa con la quale Fiat opera da oltre undici anni per realizzare servizi e mezzi di trasporto individuali e collettivi destinati a chi ha ridotte capacità motorie. Allestita dalla società Guidosimplex di Roma, la nuova vettura adotta un nuovo acceleratore elettronico a cerchietto sotto il volante con la leva del freno di servizio verticale. Inoltre, per agevolare il posizionamento della carrozzina sul sedile posteriore e rendere completamente autonomo il conducente, è stato reso girevole di 90° il sedile del guidatore. H COME HILL HOLDER - È un sistema che assiste il guidatore nelle partenze in salita. Funziona quando la centralina Esp percepisce la variazione d’inclinazione della vettura attraverso un sensore di accelerazione longitudinale posto sul pavimento sotto il sedile del passeggero. In fase di spunto in salita, dunque, la centralina si predispone all’intervento in presenza della prima marcia inserita e dei pedali del freno e della frizione premuti. Così la pressione alle pinze anteriori viene mantenuta per circa 2 secondi dopo aver lasciato il pedale del freno consentendo al guidatore di partire con facilità. In caso di partenze in discesa con la prima marcia inserita la funzione Hill Holder non si attiva. Lo stesso comportamento si ha con la

retromarcia inserita: nelle partenze in discesa il sistema è attivo, mentre nelle partenze in salita è disattivato.

I COME INTERSCOPE SOUND SISTEM - Uno dei due sistemi audio disponibili è denominato Interscope Sound Sistem. Una novità assoluta nel segmento che si contraddistingue per una tecnica raffinata, l’ideale per chi vuole un sofisticato sistema ad alta fedeltà, in quanto è stato studiato e tarato sull’abitacolo della 500. È composto da sei altoparlanti, da un sub-woofer da 100 W e da un amplificatore da 30 W. Inoltre, è costituito dall’impiego simultaneo di tre diversi metodi di processamento del segnale e dei relativi effetti acustici. J COME JIVE BLUE - Blu m’ama non m’ama o Jive Blue. Un tocco di poesia e di romanticismo per denominare uno dei tanti colori a disposizione della Fiat 500. K COME KIT - Kit Cromo e kit Sport. Il primo caratterizza la versione Lounge e include eleganti inserti cromati sulla guarnizione dei vetri laterali, sul terminale dello scarico, sulla mostrina della maniglia di apertura porte interna, sulla leva del cambio e sui paraurti anteriore e posteriore. Il kit Sport com prende sedili sportivi con schiuma specifica, spoiler posteriore, interni con colori e tessuti esclusivi, terminale di scarico cromato e inserto cromato sul brancardo porta.

L COME LINEA - Nel rispetto della tradizione, Fiat 500 propone una linea “simpatica” che comunica subito l’idea di compattezza per merito della sezione laterale a più strati sovrapposti e per il suo padiglione “a guscio” dalla dimensione, in pianta, decisamente inferiore a quella della fiancata. M

COME MOTORIZZAZIONI - È la prima volta che un’au-

D COME DUALOGIC - Vero e proprio gioiello della meccanica, il sistema è la migliore soluzione per coloro che prediligono la guida con cambio automatico ma non rinunciano al piacere e al divertimento della trasmissione manuale. Disponibile dopo il lancio, Dualogic è abbinato al cambio meccanico che equipaggia le versioni 1.2 8V e 1.4 16V ed è caratterizzato da un innovativo sistema di trasmissione. Attraverso un asservimento di tipo elettroidraulico, quest’ultimo automatizza i comandi della frizione (ma non c’è nessun pedale) e della leva delle marce, mantenendo tutti i pregi della frizione a secco e del cambio meccanico. Due le modalità di funzionamento: semiautomatica e automatica. E COME ESP - Allo scopo di garantire una maggiore padronanza della vettura, la nuova 500 offre, di serie sulla motorizzazione 1.4 e a richiesta per le altre due, il sofisticato Electronic Stability Program che interviene nelle condizioni prossime al limite, quando è a rischio la stabilità della vettura, e aiuta il guidatore a controllare l’auto. F COME FPT - Tutti i propulsori di Fiat 500 sono prodotti da Fiat Powertrain Technologies, nuovo settore del gruppo dove sono presenti tutte le attività di innovazione, ricerca, progettazione e produzione dei motori e cambi per ogni tipo di applicazione: dalle automobili ai veicoli industriali, dalle imbarcazioni ai mezzi agricoli. Con circa

In alto, a sinistra, la consolle centrale della nuova 500 con pratici portaoggetti e scomparti. A destra, una funzionale soluzione per il comfort dei viaggiatori. Qui sopra, un’altra bella immagine della city-car torinese.


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L’intervento di Sergio Marchionne, Amministratore Delegato Fiat Group Automobiles

“Abbiamo un sogno: far crescere la Fiat in tutto il mondo” TORINO - “Le persone che guidano oggi la Fiat hanno conservato un entusiasmo puro, hanno grandi progetti e sono capaci di sognare. Il sogno al quale stiamo lavorando adesso è quello di far crescere la Fiat e portarla sempre più nel mondo”. Così si è espresso Sergio Marchionne, Amministratore Delegato Fiat alla conferenza stampa internazionale di presentazione della Fiat 500, il primo tassello del sogno. “Dentro questa macchina - ha detto Sergio Marchionne - abbiamo messo il meglio delle competenze industriali presenti nel gruppo torinese e abbiamo raggiunto livelli di qualità superiori a quelli giapponesi, che oggi sono il punto di riferimento mondiale per chiunque faccia automobili. Era una cosa che avevamo promesso e che abbiamo fatto. Ma ci abbiamo messo anche i nostri progetti, le nostre ambizioni e la nostra voglia di futuro. In

questo senso, la 500 è la nuova Fiat”. Un impegno serio e ambizioso quello di Fiat, che richiede, secondo il suo Amministratore delegato, tre elementi fondamentali: la solidità della struttura finanziaria, delle performance economiche e del posizionamento sul mercato; la capacità di proiettarsi nel futuro; i valori aziendali. “Fiat - ha continuato l’Ad di Fiat - ha fatto molto in questi tre anni per dotarsi di radici forti. A cominciare dalla drastica riduzione del livello di indebitamento industriale, che è stato abbattuto da circa 10 miliardi di euro a poco più di un miliardo alla fine del primo trimestre di quest’anno. Abbiamo lavorato per riportare questo gruppo in utile, per tornare a distribuire dividendi ai nostri azionisti, per riconquistare le quote di mercato perse in tutti i settori durante gli ultimi dieci

tomobile si propone sul mercato con tutta la gamma di motorizzazioni - 1.2 69 cv, 1.3 Multijet 75 cv con DPF e 1.4 16V 100 cv - pronta a rispettare i limiti di emissioni fissati dallo standard Euro 5. Fiat vuole così riaffermare il suo ruolo nell’ambito della tutela ambientale.

N

COME

NAKED - In Italia, la 500 viene proposta in tre

allestimenti - Pop, Sport e Lounge - mentre in altri mercati europei gli allestimenti sono quattro, contando anche quello denominato Naked. Comunque, già dalla versione Pop, Fiat 500 prevede una dotazione di serie di assoluto interesse: due airbag anteriori, due window-bag, due airbag laterali e uno per la protezione delle ginocchia, Abs completo di Ebd, proiettori anteriori con funzione Drl (luci diurne), interni specifici con la possibilità di scegliere elementi di colore avorio o nero, servosterzo elettrico Dualdrive, specchi retrovisori esterni elettrici di colore nero, volante regolabile in altezza, chiusura centralizzata e alzacristalli elettrici, ruote in lamiera 175/65 R14 con coppe integrate.

O

COME OPTIONAL - Di serie o in optional, Fiat 500 è un’auto ricca di contenuti. Tra l’altro, il programma di personalizzazione offre a tutti i clienti, anche ai più esigenti, l’opportunità di scegliere tra oltre 100 oggetti capaci di adattarsi perfettamente alle caratteristiche dell’auto, sottolineandone i pregi e l’impressione di simpatia che suscita a prima vista. Si tratta di accessori destinati ad aumentare il comfort di bordo, a godere con serenità del tempo libero, a migliorare la qualità della vita.

P

COME PARTECIPATIVO - Per realizzare una vettura così speciale, Fiat ha deciso di ricorrere a un approccio rivoluzionario che ha posto al centro del processo di sviluppo il concetto di “partecipazione”. Per la prima volta in campo automobilistico, sono stati coinvolti direttamente i tantissimi appassionati sparsi nel mondo che, attraverso la piattaforma “500 wants you”, hanno espresso i loro desideri sulla futura vettura. Successivamente questi suggerimenti sono stati accolti dai designer e dagli ingegneri di Fiat trasformandoli in obiettivi da raggiungere con soluzioni e dotazioni il più possibile vicine alla aspettative dei potenziali clienti.

Sergio Marchionne, Amministratore Delegato Fiat Group Automobiles. anni. E abbiamo più che quadruplicato la capitalizzazione in Borsa dal 2004”. Di recente, un’agenzia di rating ha deciso di alzare di due gradini il giudizio su Fiat e riportarlo al livello “investment grade”: un giudizio che riconosce questo profondo cambiamento e la velocità con cui è stato realizzato. Per quanto riguarda il futu-

ro, Marchionne ha spiegato che Fiat ha disegnato un piano molto dettagliato, che abbraccia un arco di quattro anni, da qui al 2010, e che trasformerà l’azienda in un grande gruppo industriale internazionale: “Stiamo rafforzando la nostra capacità competitiva per raggiungere, nel 2010, un fatturato di circa 70 miliardi di euro e un risultato della gestione ordinaria di 5 miliardi, pari a 100 volte quello ottenuto nel 2004”. Grazie a un processo di sviluppo e di espansione internazionale, il settore Auto potrà beneficiare di un aumento progressivo dei volumi di vendita che porterà Fiat a guadagnare almeno due posizioni nella classifica dei costruttori europei e altrettante in quella dei costruttori mondiali. Dal punto di vista tecnologico, la facoltà di guardare avanti si misura sulla capacità di innovazione dell’azienda. Non solo innova-

gnati appositamente per 500.

S COME SKY DOME - Fiat 500 ha a disposizione due tipi di tetto; quello in vetro è offerto sia nella versione fissa sia in quella apribile con comando elettrico. Il tetto apribile è di tipo Sky Dome, costituito da un pannello in vetro mobile e da un pannello anteriore, di tipo fisso, realizzato in lamiera nero lucido per garantire la continuità estetica con il parabrezza. T

COME TORQUE BASE - Sulle motorizzazioni 1.2 8V da 69 cv e 1.4 16V Fire da 100 cv viene adottato un sistema di controllo della valvola farfalla di tipo elettronico denominato “drive by wire”, ovvero senza collegamento meccanico tra acceleratore e corpo farfallato, che demanda alla centralina elettronica il compito di erogare la coppia in base alle richieste del guidatore (torque based).

U COME UNCINO - I pannelli porta propongono il contrasto tra la parte rivestita in abbinamento ai sedili e la struttura in plastica che integra un’ampia tasca portaoggetti e gli altoparlanti. Invece, la maniglia apri-porta è realizzata con una forma “a uncino” cromata che richiama l’elemento più ricordato della portiera della 500 storica. V COME VARIATORE DI FASE CONTINUO - L’ottimizzazione della termofluidodinamica del motore 1.2 8V da 69 cv è stata ottenuta con l’impiego di una nuova camera di combustione a elevata turbolenza associata a un “variatore di fase continuo” (Continuos Variable Cam Phaser), che, comandato dalla centralina elettronica, consente il ricircolo di parte dei gas di scarico (25 per cento) in camera di combustione e favorisce in modo sensibile la riduzione dei consumi e delle emissioni allo scarico nella guida a carico parziale.

W

COME WINDOW BAG - Fiat 500 è la prima vettura di

zione di prodotti ma anche di sistemi di produzione. “In quest’ottica - ha ribadito il dottor Marchionne - va letta l’iniziativa di World Class Manufacturing avviata in tutti i nostri impianti, che ci permetterà di avere un sistema produttivo all’avanguardia nel mondo, con standard di eccellenza lungo l’intero processo per arrivare a eliminare gli scarti, le rotture, gli inventari e per produrre automobili e tutti gli altri prodotti di questo gruppo, dai camion ai trattori, con zero difetti”. Fiat si impegna a raggiungere, entro il 2012, il più basso livello medio ponderato di emissioni di anidride carbonica per le auto che produce rispetto ai concorrenti. E ancora in termini di sviluppo, dopo lo scioglimento dell’alleanza con General Motors, Fiat ha concluso 22 accordi, di cui oltre la metà raggiunti nel 2006 e 3 in questo ultimo periodo. Riguar-

dano tutte le aree di attività e ogni parte del mondo, dalla Russia alla Cina, dalla Turchia all’India. Il discorso sulla cultura aziendale e sui valori aziendali, sia quelli che la governano dall’interno sia quelli che trasmette all’esterno, è stato da Marchionne incentrato sul fatto che Fiat intende ottenere i propri risultati in maniera trasparente e onesta, con senso di responsabilità e rispetto. “Dobbiamo essere consapevoli - ha detto - che non bastano gli investimenti in macchinari e impianti a spiegare i risultati di un’a zienda. Le performance economiche dipendono in gran parte dalla qualità delle persone e dalla qualità della loro vita lavorativa. Intendiamo avere nei confronti della società gli stessi valori di responsabilità e rispetto. Lo sviluppo della Fiat seguirà principi morali e sociali ben definiti”.

questa categoria a offrire fino a 7 airbag, tra cui due window bag. Della dotazione fanno parte anche due airbag anteriori, due airbag laterali e uno per la protezione delle ginocchia.

X COME XVIII - Sono diciotto gli anni di carriera della 500 storica, dal 1957 al 1975, anno in cui alla SicilFiat di Termini Imerese (Pa) viene prodotto l’ultimo dei 3.893.294 esemplari totali. Grandissimo è invece il numero di proprietari, appassionati ed entusiasti che hanno promesso l’immagine della 500 come automobile affidabile ed economica e che l’hanno elevata a espressione di una parte importante della loro vita, che evoca allegria e spensieratezza. La nuova 500 nasce con una “pesante” eredità sulle spalle, ma ha tutte le carte in regola per regalare a tutti i suoi potenziali estimatori la sensazione concreta di un nuovo modo di “essere 500”. Y COME YOUNG - Un mito non invecchia. La nuova 500 è un’auto particolarmente adatta a soddisfare le esigenze di mobilità e d’immagine della clientela giovanile, che nell’ultima nata di Casa Fiat potrà trovare un’auto non solo dall’estetica accattivante, capace, come la sua illustre sorella maggiore, di creare tendenza, ma anche ricca di moderni contenuti tecnologici per quanto riguarda l’intrattenimento e la comunicazione. Z COME ZIGZAGARE - Non è difficile immaginare la nuova 500 che, brillante e sbarazzina, si infila nel caotico traffico cittadino, zigzagando tra vie strette e piene di macchine. La vocazione da city-car è comunque per la 500 uno dei tanti modi di esprimere le sue qualità. A suo agio anche nei lunghi tragitti, la “piccola” tre porte è una valida alternativa per chi “vive” l’automobile in completa libertà, ne apprezza l’impiego di tutti i giorni e, al tempo stesso, desidera guidare una vettura divertente e funzionale.

Q COME QUADRO STRUMENTI - Il quadro strumenti rappresenta un connubio ideale tra estetica retrò e modernità tecnologica, che ben si concilia con l’abitacolo della vettura. Un quadrante singolo racchiude tachimetro, contagiri e trip computer, tutti concentrici e percepibili immediatamente e in simultanea. Il quadro strumenti è realizzato da Magneti Marelli e viene proposto in due versioni: Comfort e Matrix, quest’ultimo rispetto al primo aggiunge un display a matrice di punti posto al centro del quadro che fornisce i pittogrammi relativi alla navigazione satellitare realizzata mediante il Blue&Me Nav.

R COME RICCHEZZA - È la prima volta che una “piccola” è così ricca di contenuti: 4 livelli di allestimento, 3 motorizzazioni al lancio, 12 colori, tra cui i 6 vintage che riportano la memoria agli anni ’50 e ’60, e il bianco tri-strato frutto di un processo di lavorazione solitamente adottato solo sulle supercar, 15 tipi di interni compresi i pregiati Cordura e la Pelle Frau, 9 tipi di cerchi, 19 tipi di stickers, per un totale di più di 500mila varianti (549.936 per l’esattezza). Senza contare i 100 accessori originali dise-

L’obiettivo di Fiat non è stato quello di progettare un’automobile che “sembrasse” una 500, ma che “fosse” di nuovo la 500. La nuova vettura è stata realizzata dal Centro Stile Fiat e viene prodotta nello stabilimento polacco di Tichy.


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䡵 PEUGEOT / L’offerta del marchio del Leone si arricchisce di un nuovo modello

La magia del numero 8 “

Nuova proposta nel segmento delle vetture medie, la 308 riprende la piattaforma tecnica della 307 e la migliora per soddisfare in modo efficace le elevate ambizioni del progetto: stile deciso, maggiori prestazioni, qualità di alto livello

M ULHOUSE (Francia) - È il primo modello di serie di Peugeot a inaugurare la denominazione con la cifra “8” finale. Nasce con una carta d’identità ben definita la 308, sul mercato da questo mese. Vettura della nuova generazione, capitalizza i punti forti di colei che l’ha preceduta, la 307, venduta in oltre tre milioni di unità in sei anni, grazie al suo concetto basato su un’architettura semi-alta, a un’estetica, un’abitabilità, una luminosità e un comportamento ampiamente riconosciuti. Per conoscerla più da vicino, in una presentazione statica internazionale, sia mo andati nella suggestiva Abbaye de Guebwiller, a nord di Mulhouse, in Alsazia. Peugeot, che nella prima parte del 2007 ha regi-

strato una quota di mercato del 7,5 per cento in Europa Occidentale, ha preventivato di vendere almeno 350.000 unità della 308 il primo anno di commercializzazione. La nuova berlina media del Leone sarà lanciata in Italia in versione cinque porte il penultimo week-end di settembre. Per la 3 porte bisognerà attendere la fine dell’anno.

Dna felino La 308 riprende la piattaforma tecnica della 307 e la migliora per soddisfare in modo efficace le elevate ambizioni del progetto: stile deciso, maggiori prestazioni, qualità di alto livello. A partire dal blasone del marchio, si crea un susseguirsi

di linee stilistiche che risalgono sul cofano e poi sui montanti anteriori. Questo tracciato a “V”, dotato di grande fluidità, scolpisce tutto il veicolo e dà un’impressione di movimento, anche quando la vettura è ferma. Impressione che viene accentuata se il veicolo dispone del tetto panoramico in vetro, che assicura una perfetta continuità visiva con il grande parabrezza. I gruppi ottici anteriori, dalla forma decisamente felina, si allungano in modo armonioso lungo la linea del cofano. I fendinebbia sono posizionati alle estremità del paraurti anteriore: la loro forma ricorda quelli della 907, la concept-car svelata al Salone dell’Auto di Parigi del 2004. Nel posteriore, le linee orizzontali “allungano” visi-

vamente il veicolo; quest’effetto stilistico è stato voluto per dare l’impressione che la 308 affronti con disinvoltura la strada, anzi faccia corpo con essa. I gruppi ottici hanno un aspetto interno ricco e tecnologico con riflessi diamantati che formano strisce in diagonale. Questi, soprattutto quando sono illuminati, ricordano i fari della 307CC e, dunque, an che quelli delle 504 coupé e cabriolet del 1969. Per gli interni, i progettisti Peugeot hanno voluto innanzitutto evidenziare e sfruttare al massimo lo spazio disponibile con l’architettura semi-alta. Uno degli obiettivi era conferire a questi interni, attraverso il disegno e i materiali utilizzati, un aspetto davvero alto di gamma. La plancia si pre-

Grande luminosità per l’abitacolo della nuova 308, caratterizzato da una plancia elegante e funzionale e da dettagli raffinati.

senta come un elemento puro, elegante e fluido, con una visione particolarmente ampia verso l’esterno, grazie alla sua inclinazione pronunciata, quasi simmetrica ai montanti anteriori. La lunghezza della 308 è di 4,276 m, cioè 74 mm in più rispetto alla 307, la larghezza di 1,815 m, aumentata di 85 mm rispetto a quella della 307, il passo di 2,61 m, identico a quello della 307, e l’altezza di 1,498 m, 12 mm in meno della 307. L’architettura semi-alta della 308 consente di avere un’organizzazione dell’abitacolo orientata ai passeggeri. Se la plancia aperta a corolla propone tutto il necessario per una guida disinvolta, i sedili anteriori dalla foggia moderna esprimono un’idea di comfort e contenimento sen za monopolizzare lo spazio interno; la loro armatura specifica lascia un ampio spazio libero per le gambe e i piedi dei passeggeri posteriori. I sedili posteriori in posizione alta ben si associano alla compattezza dei sedili anteriori, per presentare un effetto “ad anfiteatro” che favorisce il comfort visivo anteriore e migliora lo spazio disponibile per le ginocchia. Il volume del bagagliaio è di 348 decimetri cubi sotto il ripiano posteriore, oppure di 368 decimetri cubi sopra gli schienali. I vani portaoggetti sono numerosi e pra tici e raggiungono un volume complessivo di quasi 42 litri. La climatizzazione, particolarmente curata, contribuisce al comfort a bordo grazie a un’efficace diffusione dell’aria, attraverso i cinque aeratori frontali, i condotti del riscaldamento sotto

la plancia rivolti verso i piedi e due bocchette ad alette orientabili per i passeggeri posteriori. Un nuovo gruppo di climatizzazione an cora più potente è proposto in due versioni: una climatizzazione manuale e una climatizzazione automatica dualzone; quest’ultima può an che funzionare in modo mono-zona, con un unico comando, se il guidatore è solo a bordo. L’offerta di autoradio e telematica è di qualità, con la proposta, per esempio, del kit mani libere Bluetooth e del sistema di navigazione GPS con la cartografia di tutta l’Europa. La tecnologia al servizio di chi guida prevede, tra l’altro, il limitatore di velocità variabile abbinato al regolatore di velocità, un sensore di perdita di pressione dei pneumatici con individuazione diretta della ruota coinvolta tramite due livelli di allarme (uno per il pneumatico sgonfio e l’altro per la foratura), un sistema di allarme di superamento involontario della carreggiata, proiettori a superficie complessa bi-Xeno direzionali, parcheggio assistito posteriore o anteriore/posteriore.

Avanguardia motoristica La 308 è disponibile sul mercato italiano in 4 allestimenti - Comfort, Premium, Tecno e Feline - proposti progressivamente da qui a dicembre combinati con carrozzeria a tre e cinque porte e una carrellata di motori che saranno in grado di soddisfare tutti i gusti: tre unità a benzina - 1.4 VTi benzina


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Settembre 2007 da 70 kW/95 cv, 1.6 VTi da 88 kW/120 cv e 1.6 THP da 110 kW/150 cv - e tre Diesel - 1.6 HDi 66 kW/90 cv, 1.6 HDi 80 kW/110 cv FAP, 2.0 HDi 100 kW/136 cv FAP. Ultimo nato della recente famiglia di motori “EP”, il 1.4 benzina riprende tutti gli elementi tecnologici adottati sul 1.6 VTi, come i due VVT (Variable Valve Timing, ovvero sistema di distribuzione a fasatura variabile continua) su ciascun albero a camme, e il sistema di alzata variabile delle valvole di aspirazione, derivata dal concetto Valvetronic di BMW Group. Il 1.6 litri VTi (Variable Valve Lift and Timing injection) da 120 cv è un motore aspirato a iniezione diretta. Questo motore conferisce alla 308 un apprezzabile dinamismo, con consumi di soli 6,7 litri per 100 km nel ciclo misto (pari a una riduzione dei consumi di oltre il 10 per cento rispetto alla 307 dotata del vecchio 1.6 litri 110 cv). Va ricordato che il gruppo PSA Peugeot Citroën è il leader europeo dei veicoli a bassi consumi con una penetrazione, nel 2006, del 38 per cento del mercato dei veicoli con emissioni inferiori a 120 g di CO2 al km. Il motore 1.6 litri THP (Turbo High Pressure) si accoppia perfettamente al telaio della 308 e le conferisce una grande versatilità di utilizzo. La soddisfacente sintesi tra prestazioni e consumi è testimoniata dalle ci fre: bastano solo 8,8 secondi per passare da 0 a 100 km/h con il solo guidatore a bordo. La STOCCARDA - In occasione del Salone di Francoforte, Porsche presenta, non senza una punta d’orgoglio, la più potente 911 da strada costruita finora. Il design strabiliante, le due grandi prese d’aria frontali e il caratteristico spoiler di questa versione speciale, rendono la nuova 911 GT2, anche da ferma, la massima espressione di potenza e prestazioni di guida della più potente 911 mai prodotta da Porsche. Disponibile esclusivamente a trazione posteriore e con cambio manuale a sei marce, questa purosangue accelera da 0-100 km/h in appena 3,7 secondi e raggiunge una velocità massima di 329 km/h, con un consumo medio di soli 12.5 litri/100 km secondo il New European Driving Cycle (NEDC), offrendo una riduzione dei consumi fino a pochi anni fa pressoché impossibile nelle vetture di questo segmento.

passeggeri anteriori e posteriori, due laterali per il torace dei passeggeri posteriori (per la cinque porte). Peugeot ha previsto un ricco programma nel nome della 308. Numerosi sono i progetti in cantiere. Innanzitutto, diverse varianti saranno presentate nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Per quanto riguarda i motori e le trasmissioni, il 2008 sarà un anno ricco di eventi, soprattutto grazie al lancio di un’offerta benzina “BioFlex”.

Un ricco programma

Tratti sapienti che confluiscono in un posteriore aerodinamico, disegnano la silhouette della nuova berlina media del Leone.

velocità massima è di 213 km/h e i consumi di 7,1 li tri/100 km nel ciclo misto. Passando ai propulsori Diesel, il 1.6 HDi da 90 cv è derivato dal monoblocco 1.6 litri da 110 cv ed è dotato di un turbocompressore a geometria fissa e sfrutta la stessa tecnologia di iniezione diretta. Questa versione di ingresso della gamma a gasolio assicura un buon comfort di utilizzo nel quotidiano, con vantaggi in termini di consumi estremamente contenuti in questo segmento: 4,5 litri/100 km nel ciclo misto. Il 1.6 HDi da 110 cv con filtro attivo antiparticolato FAP è caratterizzato da notevole brio e versatilità. La coppia massima di 240 Nm a 1.750 giri/min può es-

sere aumentata temporaneamente fino a 260 Nm grazie alla funzione “overboost”. Questo propulsore, che costituisce il “cuore” della gamma diesel della 308, offre un valido compromesso tra prestazioni e costi di utilizzo (4,7 litri consumati per 100 km nel ciclo misto, pari a 0,2 litri in meno di una 307 con motore equivalente). Infine, il 2.0 HDi da 136 cv: anche in questo caso, la generosa coppia massima di 320 Nm a 2.000 giri/min può raggiungere i 340 Nm grazie all’overboost. Questa unità conferisce alla 308 un dinamismo che esalta il suo comportamento su strada. Con il solo guidatore a bordo, copre i 0-100 km/h in 10,1 secondi. I consumi sono conte-

nuti in 5,5 litri/100 km nel ciclo misto. Variegata è anche la proposta riguardante le trasmissioni: c’è un cambio manuale a cinque marce (sei per la motorizzazione 2 litri HDi), un cambio automatico a comando sequenziale “Tip tronic system Porsche” a quattro rapporti oppure a sei e il cambio manuale robotizzato a sei marce. La 308 riprende le sospensioni che hanno contribuito alle note qualità della 307. Ha un avantreno di tipo pseudo McPherson invertito con barra antirollio disaccoppiata, la cui tecnologia assicura un rigido mantenimento del controllo e un buon livello di filtraggio. Il retrotreno, composto da una traversa deforma-

bile, da due bracci e da una barra antirollio integrata, ha un ingombro ridotto e un’elevata rigidità, garanzia di un buon assorbimento delle vibrazioni e di una buona stabilizzazione della carrozzeria. L’impianto frenante comprende dischi ventilati. La 308 è dotata di serie di Abs, ripartitore elettronico di frenata (Ref), assistenza alla frenata di emergenza (Afu). L’Esp, di serie o in opzione, aggiunge l’antipattinamento (Asr) e il controllo di stabilità Cds. Ben nove gli airbag a disposizione degli acquirenti del la 308: due frontali adattativi, uno del piantone dello sterzo, due laterali per il torace dei passeggeri anteriori, due a tendina per la testa dei

䡵 PORSCHE / Nuova 911 GT2 con 530 cavalli sotto il cofano

Ed è subito record nuova 911 GT2 è stata dotata di turbine a flusso ottimizzato e giranti maggiorate in entrambi i turbocompressori, con un decisivo aumento della pressione di alimenta-

zione. Per la prima volta, gli ingegneri Porsche hanno combinato il motore turbo con un impianto di aspirazione a espansione, sviluppato completamente ex no-

vo, che rappresenta un’autentica rivoluzione dei principi finora adottati per i motori turbo. Questo impianto di aspirazione a espansione utilizza il principio delle vi-

brazioni dell’aria nell’impianto di aspirazione durante la fase di espansione, mantenendo la temperatura della miscela aria-carburante inferiore rispetto a quella

Strabiliante motorizzazione Il propulsore della nuova 911 GT2 riprende il motore boxer a sei cilindri della 911 Turbo, sovralimentato con compressore biturbo e turbine a geometria variabile (VTG). Il motore boxer da 3,6 litri eroga una potenza massima di 530 cv (390 kW) a 6.500 giri/min e una coppia massima di 680 Nm (501 lbft) disponibile fra 2.200 e 4.500 giri/min. Il peso a vuoto è di 1.440 kg, con un rapporto peso-potenza di appena 2,72 kg per cv. Per incrementare la potenza del motore di circa 50 cv rispetto al propulsore “regular”, la

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Disponibile esclusivamente a trazione posteriore e con cambio manuale a sei marce, questa purosangue accelera da 0-100 km/h in appena 3,7 secondi e raggiunge una velocità massima di 329 km/h, con un consumo medio di soli 12,5 litri/100 km secondo il New European Driving Cycle. Ciò significa una riduzione dei consumi fino a pochi anni fa impossibile nelle vetture di questo segmento.

Peugeot desidera in tal modo accompagnare lo sviluppo del mercato dei biocarburanti. Questa proposta permetterà di utilizzare un carburante composto fi no all’85 per cento da etanolo. Tra l’altro, tutti i motori Diesel HDi della gamma Peugeot possono sin d’ora funzionare, senza nessun a dattamento, con il 30 per cento di biodiesel. Nell’ambito dei lavori di ricerca e sviluppo sulla tecnologia Ibrida HDi, la 308 è il primo veicolo che un giorno potrebbe beneficiare di questa tecnologia se il suo bilancio costo/economia di utilizzo si rivelasse favorevole per la clientela. Questa tecnologia, che somma i vantaggi termodinamici dei motori diesel HDi a quelli di un motore elettrico aggiuntivo che subentra alle basse velocità, consentirebbe un risparmio di consumi dell’ordine del 30 per cento. della 911 Turbo. Ciò comporta, a sua volta, un incremento sensibile dell’efficienza generale a fronte di consumi ridotti fino al 15 per cento con carichi elevati e ai regimi più alti.

Da 190mila euro La 911 GT2 offre prestazioni elevate anche in termini di gestione e controllo delle emissioni: si tratta, infatti, della prima Porsche da strada dotata, di serie, di silenziatore e terminali di scarico in titanio leggero. L’utilizzo di questo materiale pregiato riduce il peso di circa il 50 per cento rispetto agli stessi componenti in acciaio legato fino a 9 kg. Nella nuova 911 GT2 è impiegato, di serie, l’impianto frenante in ceramica PCCB, con dischi dei freni in ceramica realizzati in fibre di carbonio, che garantisce la massima performance frenante in ogni situazione. Un altro vantaggio decisivo di questo impianto frenante è la riduzione di circa 20 kg delle masse rotanti non sospese rispetto ai dischi di dimensioni simili in fusioni di ghisa grigia. Un’altra dotazione di serie è il sistema di regolazione elettronica applicato agli ammortizzatori Porsche Active Suspension Management. (PASM). La GT2 monta cerchi in lega leggera da 19 pollici con pneumatici sportivi anteriori 235/35 ZR 19 e posteriori 325/30 ZR 19. La nuova 911 GT2 sarà disponibile presso i concessionari a Novembre 2007. In Italia il prezzo base è di 191.815,00 euro.




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䡵 ALFA ROMEO / Profuma di mare e di regate la nuova 147 firmata Murphy&Nye

Trionfo della sportività e dell’hi-tech dell’Alfa 147 Murphy&Nye i fendinebbia, il climatizzatore automatico bi-zona, il cruise control, il trip computer, il Vdc, l’Asr, i 6 airbag e l’autoradio completo di lettore CD e 6 altoparlanti.

Comunanza di valori Disponibile nella versione a 5 porte e con un prezzo di listino di 24.690 euro (chiavi in mano), l’Alfa 147 Murphy&Nye è la sintesi perfetta dei valori condivisi dalle due aziende: la passione per la competizione sportiva, la sfida e la libertà. Infatti, da sempre i modelli Alfa Romeo coniugano uno stile unico e spiccatamente italiano con un elevato contenuto tecnologico, al top per prestazioni e capaci di ga-

TORINO - Un numero, “147”, e una firma, “Murphy&Nye”, insieme per definire la nuova versione del modello più popolare dell’Alfa Romeo, nata dalla collaborazione tra l’antica Casa del Portello e l’azienda che produce e realizza abbigliamento per la nautica e per lo sports-

degli interni, i sedili sportivi in pelle con fasciame blu e seduta tinta panna e il logo Alfa ricamato in rosso sul poggiatesta. La coulisse rossa che chiude le cuffie del cambio e del fre no a mano e la tasca portadocumenti dei sedili impreziosiscono l’abitacolo. I battical-

cagni con logo M&N e i sovratappeti con cordino e alamaro sottolineano il legame tra questa 147 e il mon do della vela. Ricco il kit di accessori M&N, che include anche il borsone, il portachiavi e il portadocumenti con il logo dell’azienda. Completano la dotazione

rantire grandi emozioni, piacere di guida e sicurezza totale. Allo stesso modo Murphy&Nye vanta una lun ga tradizione nel settore velico, con un’esperienza che parte dalla produzione di vele per essere poi applicata nella realizzazione di abbigliamento tecnico pensato e ideato per il mondo della competizione con una continua sperimentazione di nuovi tessuti hi-tech. Elegante e sofisticata, metropolitana e sportiva, l’Alfa 147 Murphy&Nye è dunque dedicata a chi ama vivere in movimento, a chi ricerca la bellezza unita alla funzionalità e alla praticità. Insomma il mondo dell’auto e quello della vela si incontrano a bordo di Alfa 147 per esprimere un fascino senza precedenti.

Disponibile nella versione a 5 porte e con un prezzo di listino di 24.690 euro (chiavi in mano), l’Alfa 147 Murphy&Nye è la sintesi perfetta dei valori condivisi dalle due aziende: la passione per la competizione sportiva, la sfida e la libertà. LO STILE MADE IN ITALY DI MURPHY&NYE

Dagli Usa al Belpaese TORINO - Murphy&Nye, azienda di punta dello sportswear made in Italy e protagonista indiscussa della scena internazionale, è oggi italiana al 100 per cento, anche se la sua storia ha avuto origine nel 1933 negli Stati Uniti. Ne sono stati fondatori Jim Murphy ed Harry Nye, che diedero il loro nome alla veleria di Chicago dove realizzavano vele per grandi scows. In breve tempo divennero leader del settore e la loro attività crebbe velocemente. Dalle vele all’abbigliamento il passo non sembra facile, ma in realtà già nel corso degli anni 30 si iniziò a realizzare le divise degli equipaggi con lo stesso tessuto con cui si faceAlcune immagini della nuova 147 Murphy&Nye.

wear, ideato per il mondo della competizione. Equipaggiata con il brillante 1.9 JTDM da 120 cavalli, la vettura si contraddistingue all’esterno per l’esclusiva vernice Azzurro Cristallo, i cerchi in lega da 17” e il terminale di scarico cromato. L’effetto satinato domina calandra, baffi e specchietti, mentre il logo Murphy&Nye, inconfondibile firma del mondo dello yachting, impreziosisce montante e posteriore.

Con la classe degli yacht Dentro la sportività si fa ancora più ricercata, disegnata da un originale fil rouge che unisce il mondo delle automobili a quello delle regate. Ecco allora l’accostamento dei colori blu e crema che aumenta la luminosità

vano le vele e se ne faceva omaggio agli armatori. A metà degli anni 70 venne istituita la sede europea della veleria Murphy&Nye in Italia (a La Spezia), la cui attività fu talmente proficua che nel 1980 il loft italiano acquistò quello americano. Da allora la svolta: nel 1985 fu realizzata la prima linea di abbigliamento, Murphy&Nye Sailwear, che ben presto varcò i confini del piccolo store annesso alla veleria. I capi si fecero subito notare per essere robusti e funzionali, comodi e pratici. Il boom coincise con l’avventura del Moro di Venezia in Coppa America, la barca che fece sognare tutti gli italiani (e non solo) nel 1993. Di lì a poco Murphy&Nye fu attratta dall’orbita del Gruppo Sixty, che in breve tempo si sarebbe affermato come uno dei colossi dell’abbigliamento sportswear a livello mondiale. In quegli anni prese forma la struttura attuale dell’azienda: il quartier generale ha sede a Chieti, in un distretto produttivo molto attivo del Centro Italia, ma l’Ufficio Stile e il Centro Ricerche si trovano a Padova, nel Nord-Est cuore pulsante dell’Italia in cui proliferano anche altri brand di riferimento del settore. Oggi M&N produce collezioni total look per uomo, donna e bambino; nel settore della nautica è leader internazionale incontrastato, posizione che ha recentemente rafforzato grazie all’acquisizione della licenza in esclusiva mondiale per realizzare le Collezioni ufficiali della 32ma America’s Cup, uno degli eventi sportivi più importanti al mondo. La crescita dell’azienda in questi anni è stata costante e progressiva, mirata all’espansione internazionale sui mercati di riferimento del fashion system: le insegne di boutiques monomarca si accendono nelle vie più importanti del mondo in rapida successione, da Roma a Madrid, da Parigi ad Amburgo, da Mosca a Dubai, da Venezia a Copenhagen, da Santo Domingo a Capri. Attualmente il business è focalizzato sulla Cina, dove sono in previsione varie aperture a partire dalla fine del 2007.


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bilizzatrice. Il retrotreno dispone di traversa deformabile, abbinata a una barra stabilizzatrice. Il livello di assistenza del servosterzo cosiddetto variabile è legato alla velocità e all’angolo volante, per prestazioni adattate a tutte le condizioni. Più rigido ad alta velocità, per potenziare la sicurezza, più leggero a bassa velocità per facilitare le manovre. L’impianto frenante prevede dischi davanti e dietro, abbinati a un sistema Abs con ripartitore elettronico di frenata (Ref). Per migliorare ulteriormente la sicurezza di frenata, è previsto anche l’aiuto alla frenata d’emergenza (Afu) , l’accensione automatica del segnale d’emergenza e il controllo dinamico della stabilità (Esp).

Imprescindibile la sicurezza Tra gli equipaggiamenti più esclusivi di serie, il limitatore e il regolatore di velocità, i fari bi-Xeno a orientamento intelligente, l’assistenza anteriore e posterio-

䡵 CITROËN / In autunno si arricchisce la gamma C4 con la berlina tre volumi e quattro porte MILANO - Arriverà sul mercato in autunno, è la classica versione 4 porte a 3 volumi della Citroën C4, finora disponibile nelle configurazioni di carrozzeria 5 porte e coupé, che sin dal lancio ha venduto oltre 547 000 esemplari. La nuova berlina, prodotta nella fabbrica argentina di Palomar, vicino Buenos Aires, e quindi destinata a rifornire soprattutto i mercati dell’America Latina, beneficia di un passo allungato, che favorisce la spaziosità per i posti posteriori, e di un bagagliaio di grandi dimensioni. È pur vero che le berline 3 volumi e 4 porte da tempo non hanno più un grande appeal tra la clientela, ma questa C4 sembra avere contenuti formali e funzionali tali da suscitare l’apprezzamento di quella che possiamo considerare la classica clientela tradizionale.

Berlina dentro Il suo stile, infatti, la colloca innegabilmente nella categoria delle berline di status, con un frontale che enfatizza la sua appartenenza alla marca Citroën, gli chevron di grandi dimensioni che si prolungano con profili cromati dal centro della calandra fino ai fari a forma di “boomerang”, una silhouette slanciata che lascia immaginare subito il comfort dello spazio e della luminosità all’interno, una parte posteriore che valorizza l’assetto su strada e rafforza la sensazione di stabilità. Grazie alle sue dimensioni (4,77 m di lunghezza, 1,77 m di larghezza e 1,51 m d’altezza) C4 Sedan dispone di un’abitabilità di riferimento nella sua categoria, e riprende una delle caratteristiche che hanno decretato il successo delle grandi berline Citroën: il passo esemplare di 2,71 metri, vera e propria garanzia per gli occupanti di viaggiare nelle

Tango argentino Il nuovo modello con il marchio del Double Chevron nasce nella fabbrica Citroën di Palomar, vicino Buenos Aires e si aggiungerà alle C4 con carrozzeria 5 porte e coupé, finora vendute in oltre 547mila unità. Eleganza nello stile, grande abitabilità e due valide motorizzazioni. migliori condizioni. Che potranno apprezzare anche l’efficacia di un diffusore integrato di fragranze, in perfetta armonia con lo stile del cruscotto. Posto sull’aeratore centrale, assicura, grazie al sistema di climatizzazione, una diffusione omogenea di una piacevole profumazione nell’abitacolo. Si regola con un comando a rullo, per chiudere o dosare la quantità di aria profumata. Le varie profumazioni (Lavande dolce, Fleur de Lotus, Agrume Passion, Men the Musc, Jasmin Mimosa, Nénuphar, Fleur de vanille, Ambre Santal) sono presentate sotto forma di cartucce singole, assolutamente ermetiche, per variare profumazione in qualunque momento. Il comportamento su strada ineccepibile e le motorizzazioni mirate offrono un apprezzabile comfort di guida. Sin dal lancio C4 Sedan propone una motorizzazione benzina e una motorizzazione Diesel HDi, dotata di filtro antiparticolato (FAP). Ambedue rispondono alla norma Euro 4 e sono equipaggiate di cambio manuale cinque rapporti. Il motore benzina 1.6i 16V da 110 cv DIN sviluppa una potenza di 80 kW e una coppia di 147 Nm a 4.000 giri/min. Mostra grande disponibilità sin dai regimi più bassi e dispone di 132 Nm, pari al 90 per cento della coppia massima sin da 2000 giri/min. Il moto-

re HDi 110 è equipaggiato di serie di filtro antiparticolato (FAP). Con 1.560 cm3 di cilindrata, è dotato di testata a 16 valvole, sviluppa an ch’esso 80 kW (110 cv DIN) e raggiunge una coppia di 240 Nm sin dai 1.750 giri/min. Con i tre rapporti superiori, quest’ultima può arrivare a 260 Nm a 1750 giri/min grazie alla funzione “overboost”. La reattività del motore è infatti amplificata in caso di forti accelerazioni, durante le quali la funzione

“overboost” fornisce fino a 20 Nm di coppia supplementare, aumentando il flusso d’iniezione del carburante. La grande abitabilità non penalizza il volume del bagagliaio, anch’esso punto di riferimento nella categoria con ben 513 litri di capacità.

Al volante comfort assoluto Il piacere di guida è direttamente correlato alla sensazione di serenità al vo-

lante; il conducente della C4 Sedan può contare su un comportamento su strada ineccepibile, portato ai massimi livelli grazie in particolare ad un efficace collegamento al suolo e a un sistema di frenata performante. Il collegamento al suolo di C4 Sedan assicura un comportamento su strada preciso e contribuisce il modo efficace alla sicurezza attiva. L’avantreno è di tipo pseudo McPherson, con bracci inferiori a triangoli e barra sta-

re al parcheggio, l’accensione automatica dei tergicristalli e degli anabbaglianti. Quanto infine alla sicurezza passiva, sulla C4 Sedan sono presenti airbag frontali e laterali per il conducente e il passeggero anteriore, airbag “a tendina” per i passeggeri anteriori e posteriori, cinture a tre punti d’aggancio, fissaggi Isofix nei posti laterali posteriori, una struttura rinforzata per una protezione ottimizzata. Eccellente anche la protezione contro il furto e l’effrazione mediante antiavviamento elettronico con transponder, allarme volumetrico e perimetrale, serratura elettrica del bagagliaio non forzabile, chiusura centralizzata automatica del veicolo nei 30 secondi che seguono un’apertura centralizzata, se non è stata aperta nessuna delle porte, chiusura centralizzata automatica delle porte e del bagagliaio quando il veicolo raggiunge la velocità di 10 km orari. Cristina Altieri

Una tre volumi come si deve, caratterizzata da dimensioni importanti e soprattutto da un ampio passo, sempre garanzia di un’accoglienza a bordo di alta qualità per il conducente e tutti gli occupanti. Un vero salotto in movimento.


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䡵 RENAULT / Debutto questo mese al Salone di Francoforte

New Laguna, eccomi!

PARIGI - Al Salone di Francoforte sarà cer tamente una delle vedette. Lei, la New Laguna progettata con l’o biettivo di inserirsi nel top 3 del segmento per la qualità del prodotto e del servizio. Per ottenere questo risultato New Laguna è stata oggetto di una particolare cura durante le quattro fasi del suo sviluppo. Intanto la progettazione. I test funzionali, che avevano già dimostrato la loro efficacia su Modus e Clio, sono stati moltiplicati per New Laguna.

Un grande lavoro alle spalle Tre piattaforme d’in tegrazione elettronica, che riproducono l’architettura elettrica ed elettronica dell’auto, hanno permesso di simulare l’insieme delle possibili combinazioni e di garantire un funzionamento ineccepibile. È stata anche capitalizzata l’esperienza in tema di risoluzione dei problemi riscontrati sui modelli precedenti e, in particolare, su Laguna, nel periodo di garanzia o in occasione dei controlli tecnici. New Lagu-

Con un design dettato dalla ricerca di una linea dinamica, fluida ed elegante, la nuova generazione della Laguna si colloca ancora meglio del modello precedente nell’universo delle grandi stradiste. CON LA NEW LAGUNA

Massimo comfort e grande facilità di utilizzo

L’eleganza delle grandi stradiste PARIGI - Il design della New Laguna evoca dinamismo e piacere di guida. Il frontale, con i gruppi ottici profilati, il lungo cofano spiovente e l’ampia presa d’aria, suggerisce la presenza di motorizzazioni potenti. Con una lunghezza di 4,69 metri, eredita proporzioni equilibrate per un’espressione dinamica. Lungo le fiancate, la linea di spalla spiovente contribuisce alla personalità e all’eleganza. I profili cromati dei vetri laterali rafforzano la dimensione statutaria dell’auto. La parte inferiore, con le marcate carenature, consolida l’assetto dell’auto sui cerchi da 16 a 18 pollici. Sulla berlina, la linea di spalla si prolunga fin sul cofano bagagli e si conclude sotto le luci posteriori a diodi elettroluminescenti che garantiscono all’auto un’identificazione luminosa notturna. Associati alle motorizzazioni superiori, due terminali di scarico cromati offrono al modello un aspetto ricercato. Dinamica e moderna, la station wagon si distingue per la forte inclinazione del lunotto. Con una superficie vetrata allungata, la forma del terzo finestrino laterale accentua la linea dinamica di New Laguna. Il modello privilegia gli aspetti pratici e funzionali proponendo numerose innovazioni in tema di vani portaoggetti e dispositivi che rafforzano una qualità di vita a

bordo ed un comfort già fuori dall’ordinario, quali la leva che consente, all’apertura del portellone, di accedere a tutto lo spazio di carico disponibile con un pianale perfettamente piatto. In linea con l’esterno, il design dell’abitacolo di New Laguna riconosce un ruolo predominante alle finiture, all’aspetto dei materiali e alla qualità percepita, per favorire un’armonia che procuri un reale senso di benessere a tutti i passeggeri. La plancia, che occupa tutta la larghezza dell’auto, partecipa all’atmosfera alto di gamma, con comandi e display progettati e posizionati per ottimizzare l’ergonomia per il conducente. In funzione del livello di equipaggiamento, la console centrale raggruppa il comando del freno di stazionamento assistito, quello del regolatore/ limitatore di velocità e i comandi del navigatore e del telefono di Carminat Navigazione e Comunicazione. Legno e pelle sono presenti, come sempre, sul livello di equipaggiamento Initiale, con armonia chiara o grigio scuro, per coincidere con le esigenze di una clientela più ampia. New Laguna dispone di un’ampia gamma di motorizzazioni, tutte associate a trasmissioni a 6 rapporti, ciascuna ai massimi livelli della rispettiva categoria, per assicurare un eccellente

All’interno le finiture in alcantara sono associate all’ambiente metallizzato specifico della versione Dynamique.

piacere di guida e livelli di consumo ridotti. La gamma benzina sarà commercializzata in modo progressivo, a cominciare dal propulsore 2 litri 16 valvole benzina da 140 cv (103 kW), dinamico e silenzioso (M4R). Brio e coppia fin dai bassi regimi, grinta agli alti regimi, acustica ovattata a tutti i regimi di utilizzo: questa motorizzazione, frutto di uno sviluppo congiunto Renault-Nissan, offre un piacere di guida e prestazioni acustiche rilevanti. La proposta benzina è completata dal propulsore 2 litri turbo 16 valvole da 170 cv (125 KW), associato alla tramissione automatica Proactive a 6 rapporti. La gamma diesel mette in campo due motori di riferimento sul mercato: il 1.5 dCi, che disporrà di 110 cv (81 kW) e del miglior compromesso performance/ consumi del segmento, con un posizionamento di leader ecologico (136g CO2/ km), e il propulsore 2.0 dCi, declinato in due diverse potenze (150 e 175 cv/ 110 e 127 kW), associato fin dalla commercializzazione alla trasmissione automatica Proactive a 6 rapporti nella versione 150 cv (110 kW). Grazie a un turbo a geometria variabile a inerzia ridotta e a valvole di preriscaldamento a effetto rapido, questo propulsore si esprime al meglio su New Laguna. Anche il telaio è al miglior livello del segmento. Sviluppato per superare le qualità dinamiche unanimemente riconosciute di Laguna, il telaio sarà apprezzato per la precisione dello sterzo e la sua capacità di sterzata in piano. Gli ingegneri di Renault hanno particolarmente curato la precisione della traiettoria e la qualità della stabilità della scocca. Anche in materia di sicurezza nessuno sconto. New Laguna dispone di prestazioni di frenata al miglior livello della categoria, in particolare per quanto riguarda il test di resistenza nella frenata a caldo (distanza finale misurata dopo 10 frenate consecutive da 100 a 0 km/h). Una nuova generazione di Abs con Esp e Afe elettronica è associata ad un nuovo gruppo centralina/blocco idraulico. Per la sicurezza passiva, Renault ha sviluppato soluzioni che prendono in considerazione l’incidentologia e i comportamenti reali, in un approccio più globale e più efficace per la sicurezza dei passeggeri. In questa prospettiva, il capitolato d’oneri di New Laguna è stato reso più severo con la presenza, in particolare, di dispositivi di sicurezza di ultima generazione, con airbag a doppia camera d’aria e doppia pressione, associati a cinture di sicurezza a doppio pretensionatore. Il passo avanti più spettacolare è stato realizzato, tuttavia, sulla protezione contro gli urti laterali, causa importante di mortalità.


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䡵 Debutto della Jaguar XK in edizione 2008

C’è anche una nuova convertibile

La cellula di New Laguna è un trionfo di dettagli alto di gamma predisposti allo scopo di regalare un’atmosfera di benessere a tutti gli occupanti, i veri protagonisti del viaggio.

na è la prima auto ad aver beneficiato, in occasione del suo sviluppo, del polo CEM (Compatibilità Elettromagnetica), inaugurato all’inizio del 2006 presso il Centro Tecnico di Aubevoye. Questa progettazione robusta prende in considerazione le esigenze di manutenzione e riparazione. Inoltre, per verificare che la qualità della vettura fosse al top fin dal suo debutto, oltre 120 New Laguna, con i test effettuati ai banchi di prova, su pista o su strada, hanno percorso complessivamente l’equivalente di 6 milioni di chilometri di convalida. Come a dire che New Laguna ha già solcato le strade del mondo intero, in assoluta discrezione, per valutare il proprio comportamento in condizioni estreme: Argentina, Russia, Malesia e Australia. In occasione di questo specifico programma di convalida, l’auto ha affrontato condizioni climatiche e di utilizzo particolarmente esigenti: caldo torrido, umidità, polvere, fango, freddo intenso, altissima velocità, altitudine, strade particolarmente dissestate. O gni chilometro percorso corrisponde al triplo, rispetto alle condizioni abituali di funzionamento. Sul piano della fabbricazione, poi, a monte dell’industrializzazione sono stati effettuati scambi delle migliori prassi, tra gli stabilimenti Renault e Nissan, che hanno permesso di introdurre controlli più accurati e una maggiore efficacia nelle operazioni di assem-

blaggio durante tutto il processo di fabbricazione nello stabilimento di Sandouville (Francia): ottimizzazione delle postazioni operative e riconfigurazione dei flussi, controlli più severi, migliore protezione delle auto e, per ogni unità prodotta, test individuali statici, dinamici e di diagnostica elettronica all’uscita dello stabilimento.

L’importanza del service Infine, grande attenzione al servizio. L’impegno profuso per New Laguna non si interrompe all’uscita dallo stabilimento. Fin dai primi modelli digitali, sono state prese in considerazione la manutenzione e la riparabilità dell’auto, con la definizione e la verifica di officine prototipo, volte a testare gli strumenti di diagnostica e le metodologie di intervento e con la predisposizione di diversi programmi di formazione del personale, attualmente già in corso, tra cui un training relativo all’utilizzo della valigia Clip Alliance che sarà estesa a tutta la Rete mondo, o ancora una formazione commerciale specifica, più tecnica, assicurata con metodologia “elearning”. La qualità del servizio è già migliorata nel 2006, passando dal 71 al 75 per cento di clienti che si dichiarano soddisfatti o molto soddisfatti. New Laguna beneficierà dell’attuazione del piano Eccellenza Qualità Renault PER4, teso a garan-

tire la soddisfazione del cliente per vendita e postvendita. E non è tutto. C’era anche la promessa di costi di esercizio ridotti da rispettare. E infatti i progettisti e gli ingegneri Renault hanno dovuto tener conto del vincolo imposto, volto a ottenere costi di acquisto, di utilizzo e di manutenzione attraenti per tutti i tipi di clientela. La nozione adottata è quella di Costo Totale per il Cliente (Total Cost of Ownership), considerata pertinente perché prende in considerazione gli aspetti finanziari inerenti al possesso dell’auto (deprezzamento o valore residuo), al suo utilizzo (ad esempio, tasse sul consumo di benzina,) e infine alla manutenzione programmata (usura dei pneumatici, revisioni). In materia di valore residuo, correlato alla qualità del prodotto e alla sua immagine, New Laguna dispone di validi argomenti, in termini di qualità intrinseca e percepita, e di prestazioni dinamiche. Per quanto concerne i costi di utilizzo, è stato annunciato che la nuova generazione della Laguna sarà molto competitiva: oltre al 2.0 dCi 150 cv (110 kW), la versione diesel 110 cv si rivelerà particolarmente attraente per la clientela, per un uso privato o professionale. Anche la manutenzione e i costi di riparazione sono stati particolarmente curati, a livello sia della periodicità che della durata d’intervento. m.s.a.

Il design di Renault New Laguna evoca dinamismo e piacere di guida. Sulla berlina, la linea di spalla si prolunga fin sul cofano bagagli e si conclude sotto le luci posteriori.

ROMA - Con l’estate i fedelissimi del marchio del Giaguaro trovano importanti novità nelle vetrine delle eleganti concessionarie Jaguar. Si tratta dei modelli 2008 dell’aggressiva XK che per l’occasione si arricchisce di una versione con motore V8 3,5 litri nella sola proposta di carrozzeria Convertibile. “La decisione di introdurre una XK 3.5 V8 Convertibile - sottolineano in Jaguar Italia - è stata determinata dalle richieste di una parte del pubblico europeo. Oltre al mercato italiano, infatti, la XK 3.5 V8 Convertibile sarà commercializzata in Germania, Belgio, Svizzera, Austria e Portogallo. Alla fine dell’anno si aggiungerà anche la versione Coupè”. Esteriormente la nuova versione 3.5 V8 non presenta alcuna differenza rispetto alla XK 4.2 V8. Il motore 3.5 litri è lo stesso che equipaggia l’ammiraglia XJ, a cui, però, sono state apportate modifiche ai sistemi di aspirazione dell'aria e dello scarico, per ottenere una perfetta combinazione dell'erogazio-

ne della coppia, simile al carattere della XK 4.2, ma differente dalla XJ. Le prestazioni sono a dir poco entusiasmanti: 7”6 per accelerare da 0 a 100 km/h, 258 cv (188 kW) la potenza massima, 334 Nm a 4.200 giri/minuto la coppia massima, 238 km orari la velocità massima, con un consumo nel ciclo combinato di 11.3 litri/100 km e emissioni di CO2 contenute in 269 g/km.Rispetto alla XK 4.2, la versione 3.5 non include nella sua dotazione di serie il navigatore satellitare, le sospensioni Cats e il sistema telefonico Bluetooth. È stata posta in vendita al prezzo di 83.800 euro “chiavi in mano”, Iva e messa su strada incluse (IPT esclusa). Ma entriamo più nel merito dell’edizione 2008 della Jaguar XK e quindi anche della 3.5 V8 Convertibile. Su tutti i modelli è stata montata una nuova antenna radio integrata nello spoiler posteriore, al posto dell'attuale antenna telescopica alloggiata nel parafango posteriore destro. Inoltre sono presenti nuovi cerchi in lega da 20” Cremona, con finiture in vernice lucida, per la XKR, nuovo colore della capote Dark Grey (in sostituzione del Dark Beige). nuovi colori verde metallizzato “Green Botanical” (che sostituisce il British Racing Green) e “Pearl Grey” metallizzato che sostituisce lo Slate. I prezzi van no dagli 83.800 euro della XK convertibile ai 108.150 della XKR convertibile con motore V8 di 4,2 litri.

䡵 5 anni di Sorento e un motore da 247 cv Euro 4

Carta vincente per Kia MILANO - Kia Sorento doppia il giro di boa gio posteriori, l’accensione automatica dei fari, il climatizzatore bizona a controllo audei primi cinque anni di commercializzaziotomatico con filtro dell’aria immessa nelne - era stato introdotto in Italia alla vigilia l’abitacolo, i poggiatesta anteriori attivi e redell’estate 2002 - con una serie di invidiabili golabili in inclinazione, la sospensione porisultati postivi, a cominciare dalle oltre steriore autolivellante, il navigatore carto25.300 unità immatricolate (in larghissima grafico full screen con Dvd, i cerchi in lega parte con motorizzazione turbodiesel), ma da 18” e uno specifico kit protettivo anterioanche con la conquista di un prestigio e un re e posteriore, ancorato alla base dei paapprezzamento da parte del grande pubblico raurti, disponibile tanto in grigio chiaro che che ne hanno fatto, a livello mondiale, uno scuro, in base alle colorazioni esterne. dei modelli di riferimento nel panorama dei Due le tinte di carrozzeria entrambe moSuv di dimensioni medio/grandi. nocolore: Clear Silver ed Ebony Black dispoPer celebrare degnamente questo tranibili con un sovrapprezzo di 600 euro. La guardo, la versione di prestigio della gamnuova Sorento, che viene proposta a 39.500 ma, che adotta un nuovo propulsore V6 a euro con dotazioni di serie supercomplete e benzina, è stata profondamente rivisitata. contenuti di assoluta eccellenza, si affianca Cominciando con l’adozione della generosa alle due proposte turbodiesel - 2,5 litri, 125 unità Euro 4: in sostituzione del V6 di 3,5 likW/170 cv, Euro 4 - commercializzate a 30.500 tri da 143 kW/195 cv a 5.500 giri, viene introeuro in configurazione “Active” e 33.300 in dotto un nuovo motore - solo 3,3 litri, esattaversione “Active Class”. mente 3.342 cc., sempre V6 - più potente e generoso: 182 kW/247 cv, 52 cv in più rispetto alla versione precedente (+26 per cento!), con 304 Nm di coppia massima a 3.550 giri. Brillanti prestazioni e consumi interessanti (mediamente 9,3 km con un litro di benzina, grazie anche a una trasmissione automatica-sequenziale a cinque rapporti, che ottimizza la gestione del motore, a vantaggio di performance e rendimento) - fanno del Sorento 3,3 uno dei Suv a benzina più omogenei e redditizi in termini di controvalore e costi di gestione. Particolarmente ricchi gli equipaggiamenti di serie che prevedono, tra l’altro, La versione di punta della Kia Sorento è stata profondamente l’ESP, il traction control (TCS), i sensori di parchegrivisitata e propone un nuovo motore 3.3 litri V6 da 247 cv.


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䡵 SAAB / Con la 9-3 SportHatch attacco alle station wagon di categoria medio-superiore ROMA - Desideri da soddisfare ed esigenze alle quali rispondere? Saab è convinta di avere la giusta soluzione. La proposta si chiama 9-3 SportHatch, un modello che nasce già ambizioso, dal momento che si tratta dell’apripista della Casa svedese nel segmento delle station wagon di categoria medio-superiore. La 9-3 Sport-Hatch è una vettura caratterizzata da un’estetica personale e da un comportamento su strada decisamente sportivo che rappresenta un’alternativa alle station wagon convenzionali. Automobile dalle dimensioni compatte - lunghezza di 4.654 mm, larghezza di 2.038 mm e altezza di 1.507 mm - la 9-3 Sport Hatch ha una linea che richiama quella di una berlina 5 porte e un aspetto imponente che le conferisce un’i dentità distinta all’interno della gamma 9-3 dalle ver sioni Sport Sedan e Cabriolet. Al vertice di una com pleta gamma di versioni, c’è la 9-3 SportHatch Aero, l’unica vettura del segmento ottenibile con un 6 cilindri turbo benzina, il 2.8 V6 interamente in alluminio che sviluppa 184 kW/250 cv.

Versatilità in veste sportiva La nuova 9-3 SportHatch si rivolge in modo particolare a quelle persone che cercano la versatilità di una station wagon, ma non vogliono rinunciare al piacere di guida. La carrozzeria è completamente inedita, dal secondo montante del tetto all’indietro, ma conserva il frontale e l’allestimento interno della versione Sport Sedan, così come il passo e l’ottimo comportamento su strada della berlina. Le dimensioni raccolte, il lunotto inclinato, i ridotti sbalzi posteriori e il piccolo finestrino dietro al terzo montante del tetto la differenziano dalle tradizionali station wagon. Il profilo cuneiforme è caratterizzato dalla linea di cintura che sale all’indietro, dal quarto montante del tetto a forma di “bastone da hockey”, dall’andamento del finestrino laterale con il secondo e il quarto montante del tetto “nascosti” e dalla

I sogni sono desideri

sore VNT e filtro del particolato privo di manutenzione. L’elenco prosegue con il 1.8 benzina ad aspirazione atmosferica da 90 kW/122 cv, con collettore d’aspirazione di lunghezza variabile. Il cambio manuale a 6 marce è di serie abbinato ai motori 2.8-V6, 2.0 turbo da 210 cv e 175 cv e con i 1.9 turbodiesel. La trasmissione automatica con azionamento manuale sequenziale Saab Sentronic (comandi al volante a richiesta) e offerta in versione 6 marce per le vetture equipaggiate con i motori 2.8V6 e 1.9 TiD da 150 cv, in versione 5+2 con due marce intermedie sul kickdown per il motore 2.0 benzina da 210 cv.

Meccanica di forte impatto

Vettura caratterizzata da un’estetica personale e da un comportamento su strada decisamente sportivo, 9-3 SportHatch è una valida alternativa alle station wagon convenzionali. Cinque le motorizzazioni a benzina disponibili, a cui si aggiungono due potenti turbodiesel. forma ovale delle maniglie esterne delle porte. Sopra al portellone è integrato uno spoiler che prolunga e abbassa otticamente il profilo del tetto fin sopra i gruppi ottici posteriori. La leggera curvatura del frontale, che comprende la tipica mascherina Saab e il gruppo fari/indicatori di direzione, s’armonizza perfettamente con la classica forma arrotondata del parabrezza. Per quanto riguarda gli interni, la 9-3 SportHatch riprende soluzioni viste la prima volta su 9-3 Sport Sedan e altre destinate ad accrescere la versatilità d’uso come il bagagliaio spazioso che favorisce il trasporto di attrezzature per lo sport e il tempo libero. Il vano di cari-

co è flessibile, grazie all’ampio portellone posteriore, al piano di carico basso, ai sedili posteriori ripiegabili rapidamente in due sezioni di diversa lunghezza (60/40) e all’apertura nello schienale per il trasporto di oggetti lunghi all’interno dell’abitacolo, al sedile passeggero anteriore con schienale ripiegabile (in optional). Con i sedili posteriori occupati, la Saab 9-3 Sporthatch ha una capacità di 419 litri, che diventano 1.273 con i sedili posteriori abbassati. La sezione centrale del pavimento si solleva di traverso e scompare dopo aver tirato la maniglia di forma tipicamente aeronautica (un richiamo alla tradizione Saab). È l’innovativo scomparto TwinFloor,

utile per sistemare in modo pratico borse della spesa e altro. Saab 9-3 SportHatch propone una gamma di motoriz-

Assolutamente inedita la linea della carrozzeria della nuova Saab 9-3 Sporthatch, che confluisce in un posteriore dal lunotto inclinato e impreziosito da uno spoiler che prolunga il profilo del tetto. Il tutto per un sicuro effetto dinamico.

zazioni e trasmissioni di elevato livello: cinque motori a benzina (tra cui il nuovo 2.8 V6 Turbo), due turbodiesel, cambi manuali e automatici a 5 e 6 marce. L’elevata coppia motrice ai bassi e medi regimi è una caratteristica di tutti i propulsori turbo. All’allestimento Aero è riservato il 2.8 V6 Turbo benzina interamente in alluminio di 184 kW/250 cv. Si tratta di un 24 valvole con fasatura variabile delle valvole, turbocompressore a doppia girante. Con il cambio automatico a sei marce la Saab 9-3 Sporthatch 2.8 V6 Turbo raggiunge una velocità massima di 240 km/h, mentre si spinge un poco più in là (245 km/h) con il cambio manuale a sei marce. Il 2.0 turbo benzina in alluminio a quattro cilindri in linea è disponibile nelle tre versioni di 110 kW/150 cv, 129 kW/175 cv e 155 kW/210 cv. C’è poi il 1.9 turbodiesel common rail in versione a 8 valvole da 88 kW/120 cv e 16 valvole da 110 kW/150 cv. Questo propulsore è dotato di turbocompres-

Saab 9-3 SportHatch è dotata di efficaci sistemi d’assistenza elettronica al guidatore che comprendono l’ESP Plus (di serie con il motore 2.8-V6 Turbo benzina) con assistenza per la partenze in salita prevista per le vetture con cambio manuale. Ci sono anche l’ABS a quattro canali, il controllo di trazione (TCS), l’assistenza meccanica alla frenata (MBA), il controllo della frenata in curva (CBC) e la ripartizione elettronica della pressione frenante (EBD). Ancora in tema di sicurezza, la Saab 9-3 SportHatch è dotata di poggiatesta anteriori attivi (SAHR) che aiutano a prevenire le-

sioni al collo derivanti da tamponamenti. Airbag a tendina a protezione della testa degli occupanti sono attivi per l’intera sequenza del l’impatto, potenziali ribaltamenti inclusi. Inoltre, sono presenti airbag laterali a protezione del torace. Il sofisticato sistema di sensori per l’attivazione di airbag e cinture di sicurezza comprende airbag frontali adattabili bifase, pretensionatori delle cinture di sicurezza e sistema che ricorda agli occupanti di allacciare le cinture. Le sospensioni posteriori indipendenti a quattro punti di attacco garantiscono un’alta resistenza alle forze laterali che migliora la tenuta di strada e l’aderenza senza ridurre il comfort di marcia. Inoltre, le dimensioni contenute lasciano ampio spazio all’interno del bagagliaio. Le sospensioni anteriori sono a puntoni Mac Pherson con braccio inferiore a forma di A fissato a un semitelaio idroformato. Fabio Basilico


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䡵 RENAULT / Dopo 14 anni debutta la seconda generazione della Twingo

Non più costruita in Francia, ma in Slovenia nell’impianto di Novo Mesto, dove nasce anche la Clio II, la citycar con la Losanga ha acquistato piena maturità distinguendosi per una maggiore abitabilità, più contenuti tecnici e soprattutto per un comportamento stradale assolutamente piacevole.

LUBIANA - Era il 1992 quando nella storia di Renault si aprì il capitolo firmato “Twingo”, vera e propria antesignana delle city car, che nei 14 anni successivi sarebbe diventata la fedele compagna di ben 2,4 milioni di automobilisti dei quali un milione in Francia, 500mila in Germania e 300mila in Italia. In questi lunghi anni il mercato delle “piccole” si è arricchito progressivamente di una tante protagoniste, alcune firmate anche dai cosiddetti costruttori specialistici, e per la “francesina” la vita si era fatta quanto mai difficile, tanto da richiedere una radicale svolta se voleva affrontare la sfida degli anni 2000 con una rinnovata competitività. A partire dalle prossime settimane i saloni di Renault, in Italia come in Europa, presenteranno alla propria clientela la New Twingo, completamente ripensata e rimodellata dai progettisti transalpini, utilizzando il pianale della sorellina Clio, e dunque con le carte in regola per giocarsela con concorrenti di nome Panda, C1, Aygo, 107 e modelli similari. L’abbiamo provata sulle strade nei dintorni di Lubia-

La francesina con passaporto europeo na, la capitale della Slovenia, vera e propria “svizzera dei balcani” per la bellezza della natura e per la cura di ogni dettaglio urbanistico, laddove la vettura viene costruita insieme alla Clio. Sì, perché la New Twingo nasce nell’antico stabilimento Renault di Novo Mesto, completamente rinnovato con un investimento di 400 milioni di euro, comprensivi anche dei costi di sviluppo del la vettura, lo stesso impianto dal quale nel passato sono usciti modelli come la R4, la R21, la R5 e appunto la Clio. Cofano allungato, larghi parafanghi posteriori, fiancate snelle, disponibile solo con carrozzeria 3 porte, New Twingo fa un passo decisamente avanti rispetto al vecchio modello, esprimendo molto più dinamismo già al primo colpo d’occhio e garantendo all’interno più spazio, più comfort, una migliore abitabilità e soprattutto un ambiente molto più vivibile per la qualità dei materiali, le eccellenti rifiniture.

Un ambiente tutto da vivere La New Twingo si fa apprezzare anche per quanto riguarda il ricco equipaggiamento finalizzato anche al divertimento, grazie alla disponibilità di tutti i più recenti ritrovati multimediali come l’audio connection box, utilizzabile tramite i comandi al volante, che consente di portare a bordo la propria audioteca personale in formato MP3, su chiave Ubs, walkman o iPod. Presente anche un comando “vivavoce” per il telefono Bluetooth, con funzione di “messa in attesa” dell’interlocutore per motivi di sicurezza. Inoltre, nello spirito “my Twingo” è disponibile anche un’ampia offerta di personalizzazione, sotto forma di rivestimenti decorativi esterni o di accessori interni, come l’“organizer-box”, il “lightbox” o il “make-up box”. Quanto alle motorizzazioni, ampia scelta tra i benzina 1.2 8 valvole da 60 cv, 1.2 16 valvole da 75 cv e il nuovissimo 1.2 Tce da 100 cv e il

Diesel 1.5 dCi da 65 cv, motorizzazioni non solo parecchio attente ai consumi (il Diesel non va oltre i 4,3 litri di gasolio per 100 km) ma anche dai costi di esercizio contenuti e soprattutto rispettose dell’ambiente, con valori addirittura inferiori a quelli previsti dalla normativa Euro 4. Sì, perchè fin dalla progettazione, New Twingo porta nel DNA il rispetto dell’ambiente, in particolare per le emissioni di CO2 (tutti i motori sono al di sotto della soglia di 140 g/km e beneficiano, pertanto, degli incentivi fiscali alla rottamazione), la progettazione ecologica, con il 9 per cento di materiali plastici riciclati, e la produzione nello stabilimento di Novo Mesto che

ha ricevuto la certificazione ISO 14001. Come a dire che tutte le versioni di New Twingo, senza distinzioni di motorizzazione, hanno ottenuto la nuova classificazione “Renault eco2”. Non solo, ma grazie alla progettazione curata fin nei minimi dettagli, che le assicura co sti d’esercizio contenuti ed elevata durabilità, la nuova citycar della Renault si rivela molto accessibile all’acquisto ed economica nel l’utilizzo. Su strada la New Twingo conferma le superiori qualità dinamiche e di comfort rispetto al modello precedente. Il comportamento, sano e brillante in città, si rivela rassicurante su strade statali e autostrade grazie all’ef-

ficacia dei collegamenti al suolo. Le specifiche regolazioni del telaio e il nuo vo propulsore benzina TCE 100 cv esprimono il carattere dinamico di New Twingo GT che fruisce del miglior compromesso performance/consumi della categoria. Insomma, ora è una vera auto, senza compromessi in materia di sicurezza, capace di garantire una protezione ottimale a tutti i passeggeri grazie a moderni dispositivi di assistenza alla guida, quali il regolatore/limitatore di velocità o l’accensione automatica dei fari, non disponibili sulla precedente Twingo e caratteristici, per la maggior parte, dei modelli del segmento superiore. Comodi e ergonomica i sedili, design

ricco di personalità per la plancia e il cruscotto, grande visibilità favorita dalle ampie superfici vetrate, buona silenziosità anche quando il motore sale di giri, la New Twingo sa essere davvero sorprendente sia con il motore benzina che con quello Diesel.

Una vera automobile Sì, la “francesina” è diventata un’automobile vera, capace di stuzzicare sempre l’interesse del pubblico femminile, che con il vecchio modello rappresentava la quasi totalità dei clienti, ma di attrarre ora anche le simpatie di quello maschile, soprattutto giovani. Sei gli allestimenti previsti per l’Italia: Twingo, Confort, Dynamique, Privilegi, GT e Iniziale, ognuno capace di privilegiare una particolare domanda della clientela. I prezzi: si va dagli 8.500 euro della versione base Twingo, che però non dispone nemmeno del servosterzo, ai 15.100 della Twingo Iniziale 1.5 dCi. “Insieme alla Clio Storia, alla Modus e alla New Clio, la New Twingo - ha dichiarato Philippe Dauger, direttore generale di Renault Italia viene a formare un quartetto di citycar con il quale Renault punta a incrementare sensibilmente le proprie vendite nei segmenti A e B. Quest’anno dovremmo raggiungere con queste vetture un volume com plessivo di vendite di 75mila unità delle quali 10mila rappresentate dalla New Twingo. Dalla quale ci attendiamo una performance di 18mila unità vendute il prossimo anno, quando oltretutto si aggiungerà anche una intrigante New Twingo Renault Sport con una bella dose di cavalli sotto il cofano”. Paolo Altieri

I TRE CRITERI ALLA BASE DEL PROGRAMMA “RENAULT ECO2”

La sfida ambientale PARIGI - Nell’ambito del piano Renault Contrat 2009, Renault si è pubblicamente prefissa, fin dal 2006, ambiziosi obiettivi in tema ambientale, in linea con la politica applicata da oltre un decennio, volta a ridurre l’impatto ambientale della sua attività in tutte le fasi del ciclo di vita delle vetture (fabbricazione, utilizzo e fine vita). Tali obiettivi rispondono, inoltre, alla volontà dell’azienda di far fronte alle grandi sfide ambientali, proponendo fin d’ora ai suoi clienti tecnologie economicamente accessibili ed applicabili al numero più elevato possibile di modelli. Dal punto di vista di Renault, è proprio rendendo accessibili le auto ecologiche che si otterranno i maggiori vantaggi per l’ambiente. Di qui la label “Renault eco2” che illustra l’impostazione ambientale seguita da Renault con la certificazione delle vetture che rispettano alcuni criteri ecologici, in quanto tali auto minimizzano l’impatto sull’ambiente durante le fasi di progettazione, di produzione in fabbrica, di utilizzo da parte del cliente e di fine ciclo, ed economici poiché esse si rivelano finanziariamente accessibili e consumano poco carburante. Questa label esprime, di conseguenza, l’impegno di Renault nel proporre una gamma di vetture rispettose dell’ambiente ed economicamente abbordabili per i clienti. Per Renault, la label “Renault eco2” fa riferimento a tre criteri, che corrispondono a determinate certificazioni (ISO 14001), oppure a caratteristiche oggettivamente misurabili (emissioni di CO2 o quantità di materie plastiche riciclate). In questa fase, in mancanza di una normativa mondiale, non è stato selezionato come criterio discriminante la rumorosità, che pure può essere assimilata a sua volta a un inquinamento sonoro. Renault dispone, tuttavia, di una reale leadership in materia, con numerosi modelli le cui emissioni si rivelano inferiori di 3 decibel alla norma europea (che prevede 74 dB), pari a un dimezzamento dell’inquinamento sonoro. Una vettura è contrassegnata “Renault eco2” quando rispetta conte-

stualmente tre precisi criteri. Il primo prevede che la produzione è realizzata in uno stabilimento certificato ISO 14001. Tale certificato, attribuito da un organismo di certificazione indipendente (Organizzazione internazionale di normalizzazione), attesta l’impegno dispiegato nel ridurre l’impatto dell’attività produttiva sull’ambiente naturale. Esso concerne, ad esempio, la riduzione del consumo di risorse idriche o energetiche, ma anche dell’inquinamento visivo e sonoro, delle emissioni nell’atmosfera e delle acque reflue. In 7 anni, Renault ha diviso per 3, ad esempio, il consumo idrico dello stabilimento di Sandouville (Francia). Nel 2006, 39 siti industriali, che rappresentano oltre 90 per cento dell’attività di Renault nel mondo, erano certificati ISO 14001. Le pratiche di certificazione sono in corso per gli altri siti del Gruppo (Russia e Marocco). Il secondo prevede che le sue emissioni di CO2 siano inferiori a 140 g/km, oppure l’auto può funzionare con bioetanolo E85 o biodiesel B30. Le vetture “Renault eco2” sono modelli che emettono una quantità limitata di CO2, principale gas responsabile del riscaldamento climatico. La soglia dei 140 g/km di CO2 (equivalente a un consumo di 5,3 l/100 km per le motorizzazioni diesel e di 5,9 l/100 km per quelle benzina) può essere raggiunta mediante il ricorso a tecnologie specifiche (come il downsizing), oppure attraverso l’uso dei biocarburanti. Le piante utilizzate per la fabbricazione dei biocarburanti assorbono il CO2 presente nell’atmosfera durante la fase di crescita (fotosintesi). Nella valutazione del ciclo denominato “dal pozzo alla ruota”, il guadagno in termini di CO2 può toccare il 70 per cento per il bioetanolo E85 rispetto allo stesso modello benzina, e il 20 per cento circa per il biodiesel B30 rispetto allo stesso modello diesel. Infine, il terzo criterio prevede che almeno il 5 per cento delle materie plastiche contenute nella vettura derivi dal riciclaggio. Oltre ad essere progettata in modo da consentire la valorizzazione del 95 per cento della sua massa a fine ciclo (riciclaggio e valorizzazione energetica), la vettura “Renault eco2” deve integrare oltre il 5 per cento di materie plastiche riciclate. New Clio ne contiene già circa 10 per cento (20 kg) e New Twingo 9 per cento (15 kg). Questa quantità continuerà ad aumentare nei futuri modelli della gamma.


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䡵 VOLVO / Più lusso e più dinamicità per la nuova V70

“ Categoria superiore

Con la rinnovata V70, la Casa svedese intende ribadire con più forza la sua leadership nel segmento premium. V70 dimostra che le station wagon di segmento superiore stanno diventando, al pari delle berline, prodotti sempre più specializzati. Massima priorità ad aspetti come piacere di guida, versatilità funzionale e maggior comfort possibile.

BOLOGNA - Nell’ideare e sviluppare l’erede della V70, la sfida di Volvo Cars era quella di dare più enfasi al lusso e alla dinamicità e nel contempo rendere il modello ancora più versatile e funzionale. La nuova V70 ha richiesto tutto questo e il risultato è sotto gli occhi di tutti: raffinato design scandinavo per una qualità ancora più elevata. Le station wa gon Volvo sono strettamente legate allo sviluppo del marchio svedese. Fin dal 1953, anno in cui Volvo lanciò la PV 445, sono stati apportati continui miglioramenti. Quella che all’inizio era meramente un’auto spaziosa e pratica è stata continuamente sviluppata e ora vanta un comfort esclusivo e proprietà di guida dinamiche tali da collocarla sullo stesso piano delle grandi berline di lusso. Inoltre, la nuova Volvo V70 fa un notevole passo avanti in materia di funzionalità intelligente. Se la precedente V70 aveva dimensioni ben bilanciate e una doppia personalità particolarmente accattivante - dato che vantava una spaziosa versatilità abbinata a un dinamismo sportivo - Volvo ha enfatizzato entrambi questi elementi e allo stesso tempo ha dotato la nuova V70 di una generosa dose di lusso, per renderla ancora di più un’auto di livello premium. Il segmento delle station wagon sta crescendo, dato che sempre più proprietari di berline necessitano della versatilità aggiunta che questo tipo di auto, ben più spaziosa, è in grado di offrire; senza dovere per forza rinunciare al design, al comfort o alla dinamica di gui-

da. La nuova V70 è contemporaneamente lussuosa e funzionale, non solo per famiglie con bambini piccoli ma anche per persone attive che pretendono molto dalle proprie auto. Infatti, Volvo si aspetta che la metà degli acquirenti della V70 non saranno famiglie con figli. L’obiettivo di produzione della Casa svedese per la nuova V70 è una media di 75.000 auto all’anno. Il 75 per cento delle vetture sarà destinato all’Europa: il mercato nazionale svedese sarà senza dubbio quello principale, con un terzo del volume totale, insieme a Germania, Giap pone e Gran Bretagna.

Fare le cose in grande “In Italia- dice Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Auto Italia - il nostro obiettivo è consuntivare 1.200 unità V70 nel 2007 e 4.000 unità nel 2008. Dal lancio avvenuto nel 2000 allo scorso a prile, in Italia Volvo V70 ha venduto 28.000 unità. Il mix delle motorizzazioni ha visto un incidenza delle motorizzazioni diesel pari all’85 per cento. Complessivamente, Vol vo Auto Italia stima di immatricolare in tutto il 2007 un totale di 24.000 vetture, il 35 per cento in più rispetto al 2006”. Il listino prevede per la versione entry level (2.5 T benzina Kinetic) un prezzo di 37.600 euro. La versione top di gamma (3.0 T6 benzina aut. AWD Summum) viene offerta a 53.850 euro. La parte anteriore della nuova V70 è caratterizzata da un innovativo muso “morbido”, con una griglia nera

egg-crate con barre verticali cromate. Questo dona alla lussuosa familiare un frontale diverso, più sportivo. La linea slanciata delle fiancate contribuisce anch’essa a dare all’auto un andamento dinamico, ulteriormente sottolineato grazie ai montanti neri tra i finestrini laterali. Vista di lato, la parte superiore del portellone ha un aspetto più sportivo e inclinato in avanti. Ma non è stato compromesso nulla della funzionalità che caratterizza le station wagon Volvo. Quando il nuovo portellone sovrapposto si apre, la parte superiore dei fanalini di coda lo seguono, rendendo l’apertura del vano ancora più ampia. In questo modo lo

spazio dietro il portellone è maggiore rispetto a prima, ed è più facile caricare. Il volume del bagagliaio è aumentato di 60 litri in confronto all’attuale V70. Visto da dietro, il portellone ricorda molto quello della nuova C30. Tutte le luci di stop nella parte alta, sia quelle laterali che quella centrale, sono LED. Le luci di posizione fisse sui lati della carrozzeria svolgono un ulteriore ruolo di luci di stop supplementari nel caso in cui si debba trasportare un carico particolarmente grande che costringa a tenere parzialmente aperto il portellone posteriore. Un altro dettaglio innovativo è il vetro del portellone stesso, che si al-

Dall’alto: il dinamico frontale della nuova Volvo V70, un’immagine di Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Auto Italia, e qui sopra, il profilo della station wagon, ancora una volta espressione del raffinato design svedese.


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Settembre 2007 lunga lateralmente per offrire al conducente una maggiore visibilità posteriore. Gli interni della nuova V70 sono un esempio azzeccato di design scandinavo. Ogni piccolo dettaglio è stato progettato con un’attenzione totale sia alla pulizia delle forme, sia alla funzionalità intelligente. Il sedile posteriore, diviso in 40/20/40, ha cinture di sicurezza integrate.

Gamma motori per tutti i gusti “Per garantire ai passeggeri più sensibili un migliore ambiente all’interno dell’abitacolo - aggiunge Michele Crisci - la nuova V70 può essere dotata di Clean Zone Interior Package, un sistema che combina il funzionamento dell’ECC (Electronic Climate Control) e dell’IAQS (Interior Air Quality System). Quando si apre l’auto usando il telecomando, l’abitacolo viene aerato per circa un minuto se la temperatura esterna supera i 10 gradi. Va anche detto che chi guida una V70 ha la possibilità di scegliere fra una vasta gamma di opzioni per regolare le funzioni di comfort a seconda delle proprie esigenze e preferenze. Queste impostazioni possono essere modificate attraverso il sistema informativo dell’automobile. Il menu include sedili, specchietti retrovisori, climatizzatore, stereo, sistema di navigazione e, in una certa misura, le proprietà di guida dell’auto”.

È particolarmente ampia l’apertura del portellone, con la parte superiore dei gruppi ottici che lo segue: in questo modo le operazioni di carico sono facilitate al massimo. Sotto, due immagini della nuova XC70, il crossover di casa Volvo.

Ovviamente la V70 è un concentrato di sistemi all’avanguardia per la sicurezza attiva e passiva: dalla novità mondiale del cuscino integrato rialzato per bambini che viaggiano sui sedili posteriori al sistema Volvo per evitare le lesioni al collo (WHIPS di seconda generazione) e al sistema di allarme di collisione con supporto alla frenata e luci di fre-

nata d’emergenza. Particolarmente interessante è il PCC (Personal Car Communicator), un centro di controllo tascabile che fornisce informazioni che possono essere di cruciale importanza per la sicurezza e l’incolumità del proprietario dell’auto. Il PCC è simile a un telecomando ma è in grado di fare ben più che attivare la serratura e l’allarme. Pre-

mendo un pulsante, in pochi minuti il proprietario del l’auto può sapere se l’auto è aperta o chiusa, se è scattato l’allarme, se è scattato l’allarme è c’è una persona nascosta all’interno dell’auto, la cui presenza può essere rilavata grazie a un sensibilissimo sensore del battito cardiaco e a un procedimento di calcolo avanzato. La gamma motori della

LA NUOVA E PIÙ ELEGANTE XC70 NON RINUNCIA ALLO SPIRITO AVVENTURIERO BOLOGNA - Elegante si, e molto raffinata... Ma senza rinunciare alla sana voglia di avventura che la contraddistingue da sempre. La XC70 si è rifatta il look mantenendo intatto il suo appeal. Quando il primo modello XC di Volvo Cars solcò le strade nel 1996, non fu soltanto un successo immediato; fu anche la nascita di un segmento di fuoristrada completamente nuovo. Ora scende in pista la terza generazione di Volvo XC70. Al debutto della XC proprio dieci anni fa, Volvo Cars prevedeva una vendita di 15.000 vetture. Si arrivò a 17.500 quando gli acquirenti, soprattutto americani, scoprirono che potevano ottenere tutti i vantaggi di un SUV con un’auto premium dalle inconfondibili caratteristiche Volvo. Era nato il termine “crossover”. Da allora, la Volvo XC70 ha mantenuto il proprio potere di attrazione e l’attuale generazione ha raggiunto picchi annuali di 40.000 esemplari venduti. La XC70 continuerà a fare innamorare soprattutto il Nord America. Quasi la metà del volume totale di vendita verrà destinato al Nord America, dove gli Stati Uniti sono naturalmente il mercato maggiore. Tuttavia, il modello crossover sta prendendo piede in Europa, dove le vendite rappresenteranno il 40 per cento del totale. La Svezia sarà il mercato nazionale principale, seguito da Regno Unito e Germania. Volvo sta anche progettando di lanciare la nuova XC70 in Cina, che secondo le statistiche raggiungerà il terzo posto nella classifica delle vendite di questo modello di auto. La gamma XC presto sarà ampliata grazie all’arrivo della nuova XC60. I grandi pannelli di plastica scura del precedente modello XC70 sono stati sostituiti in gran parte da superfici in tinta. Questo, in abbinamento con linee e contorni raffinati, e ad una sezione posteriore più dinamica, donano alla nuova XC70 un nuovo aspetto, più elegante e più lussuoso. Davanti è stato abbandonato il caratteristico anteriore scuro dell’attuale XC70, sostituito da un nuovo, esclusivo anteriore “morbido”. I proiettori e la griglia sono più grandi e ora hanno la stessa forma trapezoidale che è stato possibile ammirare per la prima volta sulla XC60 Concept a Detroit, all’inizio del 2007. Il posteriore della nuova XC70 ha un aspetto più dinamico e scolpito, con il design esagonale ereditato dal portellone in vetro della nuova Volvo C30. Anche il lunotto posteriore si allunga oltre i finestrini laterali per fornire una migliore visuale. Come sulla nuova V70, anche il nuovo modello XC70 rappresenta al meglio il design scandinavo: ogni più piccolo dettaglio è stato studiato concentrandosi al cento per cento sulle linee pulite e la funzionalità intelligente. E anche la XC70, al pari della V70, è equipaggiata con l’utile Clean Zone Interior Package, così come di altri importantissimi sistemi, compresi quelli di sicurezza attiva e passiva. Persino per quanto riguarda la gamma motorizzazioni, la nuova XC70 ha importanti elementi in comune con la station wagon di casa Volvo. Anche in questo caso per la prima volta c’è il motore aspirato sei cilindri 3.2 litri da 238 cavalli. In alternativa, troviamo il Diesel D5 cinque cilindri di seconda generazione, di 185 cavalli. I due motori sono abbinati a un cambio a se rapporti, manuale o automatico con Geartronic. XC70 è dotata del sistema All Wheel Drive di Volvo provvisto di Instant Traction. Alcune fuoristrada hanno una marcia ridotta per viaggiare a velocità

Raffinatezza off-road molto basse; Volvo ha adottato una soluzione più sofisticata che meglio si adatta al suo concetto di XC. Si chiama Hill Descendent Control (HDC) e rende più semplice percorrere le discese particolarmente ripide utilizzando il rapporto più basso. “In Italia - spiega Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Auto Italia - dal lancio avvenuto nel 2002 ad aprile 2007, sono state commercializzate 6.000 XC70, di cui ben il 90% con motorizzazione Diesel. A regime, la produzione annuale di questo modello si aggirerà sulle 38.000 unità, di cui il 50 per cento sarà riservato al mercato statunitense. Altri mercati importanti saranno Svezia, Gran Bretagna, Germania e Cina. L’obiettivo di vendita nel nostro Paese per il 2007 è di 500 unità, che saliranno di colpo a 2.000 nel 2008”. Il listino della gamma XC70 prevede come entry level la versione D5 Kinetic da 185 cv, proposta a 43.250 euro. Al top della gamma la 3.2 aut. Summum da 238 cavalli, offerta a 52.000 euro.

nuova V70 comprende tre unità a benzina e due Diesel. I benzina sono il 2.5 T cinque cilindri da 147 kW/200 cv, il 3.2 sei cilindri da 175 kW/238 cv e il 3.0 T6 sei cilindri da 210 kW/285 cv. I propulsori a gasolio sono il 2.4D cinque cilindri da 120 kW/163 cv e il D5 cinque cilindri seconda generazione da 136 kW/185 cv. Per la prima volta la V70 è disponibi-

le anche con un motore a sei cilindri, basato sul compattissimo motore in linea in alluminio da 3.2 litri lanciato per la prima volta con la nuova S80 nella primavera del 2006. Installato ora sulla V70, è disponibile non solo nella normale versione aspirata da 3.2 litri ma anche in un’inedita versione turbo con una cilindrata da 3.0 litri e 285 cv di potenza. I motori cinque e sei cilindri possono essere abbinati al cambio automatico Geartronic a sei rapporti. Per il motore T6 il Geartronic a sei rapporti è fornito di una modalità Sport, che offre un passaggio da una marcia all’altra leggermente più rapido e la scelta di un rapporto più basso rispetto alla modalità Drive. Inoltre, il modello T6 è dotato di All Wheel Drive Volvo: grazie all’utilizzo della frizione controllata idraulicamente, il sistema AWD distribuisce la trazione tra le ruote anteriori e quelle posteriori per garantire la migliore tenuta di strada in tutte le situazioni. Il sistema è provvisto di funzione Instant Traction, che distribuisce la trazione dalle ruote anteriori a quelle posteriori in caso di partenza in salita o su superfici sdrucciolevoli. A fine 2007 la gamma V70 verrà ampliata con la versione D5 AWD con cambio manuale sei rapporti e automatico Geartronic e con la versione 3.2 AWD da 238 cavalli con cambio automatico Geartronic. Lino Sinari


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Il nuovo modello di classe media è la prima tappa di un grande rinnovamento della Casa coreana

Una lettera, “i”, e un numero, “30” per identificare la nuova vettura di classe media che Hyundai ha lanciato sul mercato con ambizioni di successo ampiamente giustificate. La “i30”, cugina stretta della Kia cee’d, si fa apprezzare per i brillanti ed economici propulsori ma anche per l’eleganza della carrozzeria e la ricchezza dell’abitacolo.

Con la i30 Hyundai dà SANTA MARGHERITA LIGURE - Si chiama “i30” - e in altra parte del servizio ne spieghiamo il significato - la nuova vettura con la quale Hyundai ritiene di poter dire la “sua” nel mercato europeo delle “medie” che costituiscono un bacino di 3,3 milioni di immatricolazioni (nel 2006) pari a oltre il 21 per cento del totale, un segmento che in Italia con il 15 per cento del totale delle immatricolazioni, e che quest’anno dovrebbe raggiungere le 367mila unità, è il terzo per importanza dopo i segmento B e A. È questo dunque il “teatro” sul quale la Hyundai i30 si accinge a recitare la sua parte, inizialmente nella sola configurazione “cinque porte” e dalla fine dell’anno anche con il modello wagon, vetture che sembrano rispondere molto bene alle motivazioni di acquisto dei clienti delle “medie” che sono principalmente il rapporto qualità/prezzo e l’economia di utilizzo della vettura, la linea esterna accattivante, lo spazio interno, la manutenzione economica, l’affidabilità del marchio. Abbiamo avuto modo di guidare per un buon numero di chilometri la “i30” sulle strade disegnate nei dintorni di Santa Margherita Ligure, ricavandone immediatamente sensazioni estremamente po-

sitive. La i30 è una vettura dalle linee esterne moderne, sportive ma equilibrate, con una forte caratterizzazione della fiancata che dona importanza e classe a tutto l’in-

categoria come prestazioni ma in grado di primeggiare anche per quanto riguarda il contenimento dei consumi e delle emissioni nocive. Lo spazio interno, oltre a distinguersi per dimensioni, comfort e design, è impreziosito dall’utilizzo del colore blu per l’illuminazione del la strumentazione e dalla scelta di offrire materiali di alta qualità, molto piacevoli al tatto (soft touch), assemblati con particolare cura per assicurare così anche il miglior comfort acustico. Il volante dispone, su tutte le versioni, dei comandi “remoti” per

controllare in tutta sicurezza l’impianto audio. Le dimensioni fondamentali di i30, 4.245 mm di lunghezza, 1.775 di larghezza, 1.480 di altezza e 2.650 di passo, sono perfettamente in linea con quelle delle vetture di segmento C, ma spicca immediatamente il valore del passo, superiore alla media dei concorrenti, con evidenti vantaggi in termini di comfort per tutti i passeggeri. La Hyundai i30 si distingue subito anche per l’elevato valore offerto, grazie anche a importanti e qualificanti dotazioni quali, ABS +

EBD + TCS + ESP, come a dire che tutte le funzioni dinamiche possono essere controllate elettronicamente, al fine di garantire la massima sicurezza attiva in ogni condizione di guida (il sistema ESP + TCS è offerto con tecnologia Bosch di ultima generazione) Non vanno dimenticati poi gli airbags (frontali, laterali e a tendina sia anteriori sia posteriori), il servosterzo (di tipo elettrico, con controllo elettronico comandato da un’apposita centralina che permette di ottimizzare la sensibilità dello sterzo), il climatizzatore

Sergio Mantica, amministratore delegato di Hyundai Automobili Italia.

sieme. Spicca anche il posteriore, con i fari trapezioidali che si integrano perfettamente con il paraurti posteriore ed il portellone che è dotato di un piccolo ed elegante spoiler. Il frontale è un esempio di modernità e pulizia delle linee, con quel tocco di sportività in più offerto dalla presa d’aria inferiore con di segno a nido d’ape. Sotto questo bel vestito, assai affascinante, si cela una vettura dai contenuti tecnologici importanti, come la possibilità di scegliere fra ben 4 propulsori, 2 a benzina e 2 a gasolio, ai vertici della

Su strada, la nuova e brillante Hyundai i30 vanta un comportamento piacevole e sicuro.


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A partire dal 2009 la i30 sarà prodotta nella nuova fabbrica Hyundai in Cechia

Dinamismo sempre più accentato per il gruppo coreano SANTA MARGHERITA LIGURE - La cornice delle grandi occasioni, l’Hotel Imperiale di Santa Margherita Ligure, per il debutto del modello che segna una svolta importante nella storia della Hyundai Motor Company e di conseguenza anche per la società che, nell’ambito del Gruppo Koelliker, ne cura in Italia la commercializzazione e l’assistenza. Il nuovo modello si chiama “i30” e quella “i” seguita da un numero d’ora in avanti sarà il nuovo modo di chiamare le automobili Hyundai conservando il nome di città americane per i modelli a trazione integrale. La presentazione alla stampa della “i30” è stata anche la prima “uscita” ufficiale del neo amministratore delegato di Hyundai Automobili Italia, Sergio Mantica, milanese di 51 anni, due figli, che dagli inizi di luglio ha sostituito Giulio Del Pietro che ha lasciato il Gruppo di Luigi Koelliker. Mantica, che nell’occasione si è limitato alla parte di osservatore, ha vissuto la sua crescita professionale all’interno della struttura guidata da Luigi Koelliker fin dal 1977, quando ha iniziato operando nell’ufficio logistica, facendo poi importanti esperienze nello sviluppo rete di Seat, Mitsubishi e Hyundai. Con questo ultimo marchio ha affrontato un percorso professionale che lo ha portato dal 2002 alla carica di vice direttore generale di Hyundai. Ma torniamo alla i30 “raccontata” sotto il profilo strategico da Gianni Cocchi, direttore della comunicazione, non nuovo a un compito così delicato. “Inserita perfettamente - ha esordito - nel segmento C europeo. i30 è l’ideale per i clienti alla ricerca di qualcosa di diverso, ma con qualità e affidabilità provate ed indiscusse. Il significato della lettera “i” è “ispirazione”, che è una delle tre parole chiave, qualità, affidabilità, ispirazione, su cui si basa ciò che promette il marchio Hyundai in Europa. Ma “i” significa anche intelligenza e integrità, ovvero ciò che i clienti si aspettano da Hyundai. Ma “i” sta anche per innovazione, che è appunto il principale parametro di riferimento per la debuttante i30. E, come naturale conseguenza di ciò, la “i” sarà il prefisso di ogni sigla che contraddistinguerà le nuove vetture Hyundai”. “Il nome alfanumerico i30, non è quindi solo una primizia per la nuova strategia dei nomi, lo è essenzialmente - ha aggiunto - perché con l’adozione di questo modo di battezzare le nuove vetture Hyundai, la Casa coreana ha voluto richiamare l’attenzione sulla strategia mondiale, imprimendo velocità alla diffusione dei suoi nuovi prodotti, che oggi sono all’altezza della migliore concorrenza come qualità, motorizzazioni, comportamento su strada, con un piano produttivo destinato a collocare la Hyundai Motor Company entro il decennio in una posizione più elevata rispetto alla già ottima collocazione nella graduatoria mondiale dei grandi produttori, dove, occupa la sesta posizione, con 3.763.332

unità vendute”. Bisogna convenire che Hyundai non da oggi occupa un ruolo di primo piano nello scenario automotive mondiale. Produce infatti in molti Paesi, secondo una filosofia che la vuole presente sui mercati in espansione anche con un proprio centro produttivo. In Cina, per esempio, si producono già oggi, 300mila Hyundai l’anno fra Sonica, Elantra e Tucson con la prospettiva di raddoppiare la produzione grazie all’apertura di Gianni Cocchi, direttore un nuovo sito. Anche in India la della comunicazione produzione attuale viaggia sulle Hyundai Automobili Italia. 300mila unità all’anno fra Atos/Santro, Accent e Getz, ma anche per questo sito sono iniziati i lavori per raddoppiare la capacità produttiva, mentre negli Stati Uniti le vendite di Sonata, Azera/ Grandeur, Santa Fe e Tucson hanno superato le 300mila unità l’anno. E non va dimenticata la Turchia dove vengono costruite 70mila Hyundai fra Matrix, Accent e H1, che dal prossimo marzo passeranno a 100mila. Al momento la i30 viene prodotta solo in Corea del Sud (Ulsan factory), ma già fervono i lavori per la realizzazione del primo e nuovo impianto produttivo europeo, dislocato a Nosovice nella Repubblica Ceca, dove a partire dal 2009 verrà prodotta la i30 al ritmo di 200mila unità l’anno, con la prospettiva di salire a 300mila unità nel 2011, quando si aggiungerà la i30 Wagon e un ulteriore nuovo modello, sempre all’interno della gamma i30. “Hyundai - ha aggiunto Gianni Cocchi - ha tutte le carte in regola per muoversi in un ruolo di primo piano nello scacchiere mondiale dell’auto, dove nel 2006

ha rappresentato una produzione di 2.663.000 unità, che sommate a quelle della Kia portano il totale del Gruppo, sempre per il 2006, a 3.763.332 unità, risultando così il sesto gruppo mondiale. E forse è opportuno ricordarvi che Hyundai dispone da vari anni dell’insediamento costruttivo più grande al mondo. È quello di Ulsan, che ha una capacità produttiva di oltre 1.700.000 veicoli l’anno. Tutto questo, senza dimenticare che in tempi recenti le classifiche internazionali della qualità hanno premiato Hyundai, confermando quanto la Casa coreana sta facendo sul fronte della qualità e dell’ambiente”. “Voglio anche ricordare - ha concluso il direttore della Comunicazione di Hyundai Automobili Italia - che il segmento del mercato, in cui si va a inserire la i30, è il più frequentato ed è quello che esprime il maggior numero di vendite in Europa: oltre 950.000 nei primi 4 mesi dell’anno, di cui oltre 135.000 in Italia, dove il segmento C è terzo dopo i primi due segmenti A e B, che però sono sostenuti quest’anno dagli incentivi alla rottamazione. Un altro dato importante è rappresentato dalle oltre 500mila Hyundai vendute a tutt’oggi in Italia, delle quali oltre 160mila Atos, circa 78mila Accent, oltre 57mila Getz, 32mila Santa Fe, 21mila Tucson, circa 44mila Coupe. A conferma della vivacità del Gruppo coreano, dopo i30 in versione 5 porte arriveranno sul nostro mercato, fra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, i30 in versione Wagon e una nuova edizione del commerciale H1, mentre nella parte iniziale del 2008 vedremo anche la nuova piccola Hyundai, i10, che si andrà ad affiancare alla Atos Prime”.

il via a una grande svolta L’elegante e ricca plancia della i30, nuova media del costruttore coreano Hyundai.

(manuale o automatico, a seconda delle versioni). Il sistema audio integrato con lettore CD/MP3 e prese AUX e USB/I-Pod (con la possibilità di gestione da remoto tramite gli utili e pratici comandi al volante), antifurto con chiusura porte a distanza (e chiave di tipo retrattile), computer di bordo, vano portaoggetti refrigerato, specchi retrovisori elettrici e riscaldabili. Per quanto riguarda la parte dinamica e meccanica i motori disponibili sono quattro, due a benzina, 1.4 e 1.6 litri e due diesel CRDi VGT 1,6 litri. I propulsori a benzina appartengono alla nuova famiglia “gamma”, sono dei 4 cilindri in linea

completamente in alluminio, con sistema di fasatura variabile e 4 valvole per cilindro. Si tratta del 1.396 cc da 109 cv, 137 Nm per 187 kmh (6,1 litri per 100 km il consumo medio) e del 1.591 cc da 122 cv, 153 Nm per una velocità massima di 192 kmh e un consumo medio di 6,2 li tri per 100 km, unità assai performanti ma, grazie alla moderna tecnologia applicata, assai parche nei consumi e nelle emissioni. I propulsori a gasolio appartengono alla famiglia di motori “U”, sono dei 4 cilindri in linea con blocco in ghisa e testata in alluminio, sono dotati si sistema di alimentazione common rail di ultima generazione con turbina a geometria

variabile VGT e 4 valvole per cilindro. Le prestazioni sono assai interessanti. Entrambi con cilindrata di 1.582 cc sono declinati con le potenze di 90 cv (235 Nm la coppia, 172 kmh la velocità massima, 4,7 litri il consumo medio) e di 115 cv (255 Nm di coppia, 188 kmh, 4,7 il consumo medio) con le emissioni contenute in appena 125 g/km. Anche in questo caso le elevate prestazioni offerte sono raggiungibili con una bassissima richiesta di carburante, infatti consumi ed emissioni sono a livelli da record (125 g/km di CO2 permettono di rientrare senza alcun problema nella soglia limite dei 140g/km. Su strada, tutte le motorizzazioni consentono

alla “i30” di denunciare un comportamento piacevolmente sorprendente. All’eleganza della linea esterna e alla ricchezza dell’ambiente interno si associa infatti una guida assolutamente piacevole, morbida, silenziosa con un cambio dagli inserimenti precisi, un volante leggero eppur diretto, una tenuta di strada in tutta sicurezza anche sui percorsi stradali più impegnativi. Addirittura stupefacente la brillantezza dei motori, sia benzina, sia diesel, sia il 1.400 sia il 1.600 cc. Ricordiamo che il motore CRDi VGT da 115 CV è dota-

to di serie anche del filtro antiparticolato, del tipo autorigenerante, che non necessita di quindi di onerose sostituzioni programmate. Oltre al lato ecologico, un altro aspetto è stato particolarmente curato nel corso dello sviluppo di i30: la sicurezza. Infatti i30 ha raggiunto, nel corso di simulazioni effettuate nei centri R&D, le 5 stelle nelle prove di crashtest su base Euro-Ncap. Al raggiungimento di questo ottimo risultato hanno contribuito una serie di dotazioni di altissimo livello: struttura rinforzata con cellula abita-

tiva, airbag frontali - laterali - a tendina anteriori e posteriori, poggiatesta attivi, segnalatori cinture slacciate, attacchi isofix per i seggiolini bambini. Sarà pur vero che la “i30” è cugina diretta della Kia cee’d, ma questo è solo un titolo di merito perché le due vetture, in mano alle due distinte organizzazioni di Hyundai Italia e Kia Italia sembra proprio che si strizzino l’occhio per far a gara a chi conquista più clienti. Ed è certo che ne conquisteranno molti, senza problemi di gelosia.

Sia nella parte posteriore che in quella anteriore la “i30” denuncia una forte personalità.


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䡵 HONDA MOTOR COMPANY / Il punto sullo stato dell’arte dell’azienda nipponica

Takeo Fukui: “È questa la nostra sfida” TOKYO - Nel corso del terzo mid-term plan, iniziato nella primavera del 2005, Honda ha implementato diversi progetti e iniziative per favorire un rafforzamento e crescita dell’azienda su scala globale e lo sviluppo di prodotti e tecnologie a vanzate in grado di creare valore aggiunto per contribuire alla soddisfazione dei clienti. Honda continuerà ad accelerare il proprio impegno per rafforzare le caratteristiche principali che la rendono unica in ogni area di business e progredire nelle seguenti aree che costituiscono i punti principali per proseguire con successo nel futuro: rafforzare le basi per la crescita a livello globale; accelerare lo sforzo in Giappone per rafforzare le caratteristiche che rendono Honda unica; intensificare l’impegno per ridurre l’impatto ambientale dell’azienda.

Crescita a livello globale Nel giugno 2007, Civic è stata classificata come vettura compatta best seller negli Stati Uniti. I volumi di vendita negli Stati Uniti stanno costantemente crescendo, grazie al successo di modelli come CR-V e Jazz (Fit per

Takeo Fukui, Presidente di Honda Motor Company.

di automobili Honda in Turchia aumenterà la propria capacità annua dalle attuali 30.000 unità a 50.000 unità all’anno dall’inizio del 2008, aumentando così la produzione annua di veicoli in Europa a 300.000 unità.

Espansione nel settore dell’auto

questo mercato). Nell’autunno del 2008 è pianificata la produzione di un nuovo stabilimento di auto in Indiana e di una nuova fabbrica di motori in Canada. Nell’autunno del 2007, la fabbrica di auto in Messico inizierà la produzione di CR-V. La capacità produttiva annuale sarà aumentata dalle attuali 30.000 unità a 50.000 unità. In conseguenza di queste espansioni produttive nell’autunno del 2008 la capaci-

tà produttiva annua di automobili in Nord America raggiungerà 1,62 milioni di unità. Nel settore R&D, un centro Acura Design Studio è stato inaugurato in California nel maggio 2007. Nel novembre 2007, Honda celebrerà il 25mo anniversario di produzione di auto negli Stati Uniti. Honda è stato il primo costruttore giapponese a produrre localmente le vetture in America nel 1982. Al giorno d’oggi, la produ-

zione Honda del Nord America rappresenta quasi l’80 per cento delle vendite Honda negli Stati Uniti. Honda continuerà su questa strada per aprire una struttura in grado di rispondere pienamente alle aspettative dei clienti. L’aumento dei volumi di vendita di Honda in Europa nei primi sei mesi dell’anno (gennaio-giugno 2007) ha sorpassato i maggiori costruttori grazie soprattutto alla po-

polarità di Civic e CR-V. Grazie all’aumento della domanda di questi modelli di costruzione britannica la fabbrica di Honda Swindon in Gran Bretagna ha raggiunto il livello massimo di produzione fino a 250.000 unità annue all’inizio di febbraio 2007. Per soddisfare l’aumentata richiesta di motori diesel, la fabbrica inglese di motori ha aumentato le operazioni di assemblaggio di motori diesel. La fabbrica

La capacità produttiva annuale dello stabilimento Honda in India aumenterà dalle attuali 50.000 unità a 100.000 unità entro la fine del 2007. Alla fine del 2009 è pianificata l’apertura di un secondo stabilimento di auto in India con una capacità produttiva annua pari a circa 60.000 unità (l’investimento sarà circa di 230 milioni di dollari). Di conseguenza la capacità produttiva annua di Honda in India raggiungerà le 150.000 unità en tro il 2010. Inoltre, nell’aprile 2007, è stata inaugurata una fabbrica di parti di ricambio di motori in Thailandia. Oltre al mercato domestico tailandese queste componenti prodotte in Thailandia saranno fornite anche ad altri Paesi, come Asia/Oceania, per rafforzare il business Honda nell’area della qualità e logistica. Guardando all’espansione delle vendite domestiche e all’espor-

AUTORAMA Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori fondato nel 1958 Direttore Responsabile: Paolo Altieri Comitato di Direzione: Paolo Altieri, Raffaello Barbaresi, Valerio Oliveto Art Director: Renato Montino Direzione e redazione: Via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza Parco (MI) Tel. 039/49.31.01/49.31.02 - Fax 039/49.31.02 Presidente: Luisella Crobu Direttore Editoriale: Cristina Altieri Amministrazione: Vega Editrice srl, via Ramazzotti 20, 20052 Monza Parco - Italy, tel. 039-49.31.01/49.31.02, fax 039-49.31.02. PUBBLICITÀ: Co.Prom., via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza tel. 039-493101/493103 - fax 039-493102 DIFFUSIONE ABBONAMENTI: Cellofanedit, Cologno Monzese (MI) COMPOSIZIONE E FOTOLITO: Varano Fotocomposizione snc, Busto Garolfo (Milano) STAMPA E LEGATORIA: Ottavio Capriolo spa, Milano Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano n. 133 del 3/4/1969. Una copia Euro 3,00; arretrati il doppio. ABBONAMENTO: annuo Euro 30,00, estero Euro 60,00. Versamento su c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl (MI). Per eventuale cambiamento d’indirizzo degli abbonati, accludere 0,50 Euro in francobolli. Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano Manoscritti e fotografie non richiesti non si restituiscono. Tutti i diritti riservati © by AUTORAMA.

Due modelli Honda di grande popolarità presso gli automobilisti europei: CR-V (in alto) e Civic (qui sopra e nella pagina a fianco).


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Due milioni di Jazz

Già vendute nel mondo VERONA - Honda ha annunciato di aver raggiunto a livello mondiale 2 milioni di Jazz vendute alla fine di giugno 2007. Fin dal suo lancio nel giugno 2001 in Giappone, Jazz (o Fit per il mercato giapponese, Nord e Sud America e Cina) ha conquistato i clienti per le sue doti di flessibilità interna, efficienza nei consumi e stile distintivo. Nel 2002 è stata l’auto più venduta in Giappone e sebbene sia al suo settimo anno mantiene alta la sua posizione tra le auto più vendute in Giappone. Lanciata in Europa nel dicembre del 2001, Jazz/Fit è attualmente venduta in 115 Paesi, viene fabbricata in 6 stabilimenti di 5 diverse nazioni e raggiunge i 400.000 clienti annuali.

Honda ha implementato diversi progetti e iniziative per favorire un rafforzamento e una crescita dell’azienda su scala globale nonché lo sviluppo di prodotti e tecnologie avanzate in grado di creare valore aggiunto per contribuire alla sempre migliore soddisfazione dei clienti. Ecco le future prospettive.

tazione, Honda ha iniziato la costruzione di un secondo stabilimento di auto in Tailandia. Con un investimento di circa 6,2 miliardi di bath (circa 23 miliardi di yen), il nuovo stabilimento diventerà operativo nella seconda metà del 2008 con una capacità produttiva annua di 120.000 unità (a pieno regime). Di conseguenza, la capacità produttiva annuale di automobili Honda in Tailandia raddoppierà dalle attuali 120.000 a 240.000 unità. Quanto al Sud America, la capacità produttiva annua della fabbrica di auto Honda in Brasile aumenterà a 100.000 unità entro la fine di luglio 2007. Inoltre, Honda investirà circa 100 milioni di dollari per costruire un nuovo stabilimento produttivo di auto in Argentina con una capacità annuale di 30.000 unità, che dovrà essere operative nella seconda metà del 2009. La nuova fabbrica inizierà anche l’esportazione di prodotti in altri Paesi in Sud America e avrà un ruolo importante nella rete produttiva di Honda in Sud America, unitamente allo stabilimento del Brasile. E veniamo alla Cina. Nell’aprile 2007, Honda Automobile (China), la fabbrica che produce prodotti di esportazione per i mercati europei ha iniziato la piena capacità produttiva annuale di 50.000 unità. Quando anche la seconda fabbrica di auto Guangzhou Honda è diventata operativa nel settembre 2006 la capacità produttiva di auto Honda in Cina ha rag giunto le 530.000 unità. Inoltre, una nuova azienda che produce

trasmissioni e altre componenti del motore, è diventata operativa nel marzo 2007 contribuendo all’impegno di Honda di promuovere la localizzazione e il miglioramento nella competitività dei costi. E ancora: le vendite di Acura MDX e del nuovo CRV, che è stato introdotto in aprile 2007 ed è prodotto da Dongfeng Hon da, sono aumentate notevolmente. Honda sta e spandendo costantemente il proprio business e sta raf forzando la propria presenza in Cina. Guangzhou Honda Automobile Co., Ltd., una joint venture Honda in Cina, aprirà una propria filiale di Ricerca e Sviluppo nel settore automobilistico, Guang zhou Honda Automobile Research & Development Co., Ltd. Con un investimento di circa 30 miliardi di yen, la nuova azienda avrà anche un centro test e svilupperà un prodotto che sarà commercializzato con un marchio originale di Guangzhou Honda con l’obiettivo di iniziare le vendite nel 2010. Infine, Guangzhou Honda ha ricevuto l’approvazione del Governo per iniziare la produzione di motori.

L’impegno in Giappone Oltre alla riorganizzazione della struttura R&D (ricerca e sviluppo) di Honda effettuata nell’aprile 2006, Honda realizzerà un nuovo centro R&D giapponese a Sakura, Tochigi, il cui inizio delle attività è previsto per il 2009. Honda ritiene che il ruolo del Giappone, in grado

di sostenere lo sviluppo delle attività locali, diventerà sempre più importante. Il nuovo stabilimento automobilistico di Yorii (il cui inizio delle attività è previsto per il 2010) vanterà un sistema di produzione di qualità ed efficienza elevate mediante l’applicazione di tecnologie avanzatissime e innescherà l’evoluzione di tali sistemi di produzione a livello paritario rispetto alle altre attività Honda di tutto il mondo. La nuova fabbrica di motori di Ogawa (il cui inizio delle attività è previsto per l’estate 2009) produrrà motori avanzati con cui Honda potrà rispondere alla crescente domanda di veicoli a basso consumo di carburante e svilupperà ulteriormente le proprie tecnologie di produzione. La fabbrica di Kumamoto verrà ottimizzata e diventerà la massima fonte di competenza su cui si baseranno le attività Honda di produzione di motocicli a livello mondiale per realizzare prodotti di alta qualità e gestire tecnologie avanzate. La produzione di trasmissioni automatiche della fabbrica di Hamamatsu verrà incrementata, mentre la fabbrica verrà sviluppata in modo da conquistare la leadership globale nel settore della tecnologia per la produzione di trasmissioni automatiche. Yachiyo Industry Co., Ltd., una consociata consolidata di Honda, ha deciso di rilevare il terreno adiacente alla fabbrica di Yokkaichi al fine di realizzare un sistema di produzione ottimale di motori e componenti per minivetture e migliorare ulte-

riormente la competitività nella produzione di minivetture. Sebbene i dettagli del progetto siano ancora da definire, la società intende iniziare con la creazione di uno stabilimento di assemblaggio dei motori con cui potrà realizzare la produzione sincrona di automobili, dal motore al veicolo completo, e di conseguenza migliorare l’efficienza della produzione e della logistica. Sulla base della convinzione secondo cui occorre prestare attenzione al punto di vi sta del cliente, i canali di vendita nazionale di Honda so no stati integrati in un u nico canale Honda Cars a partire dal marzo 2006. In fa se di consolidamento i canali di vendita attraverso numerose iniziative quali l’ulteriore sviluppo di una rete di vendita ottimale idonea a un approccio a canale unico, in modo da estendere la collocazione dei punti di rivendita nelle aree metropolitane e da aprire nuovi punti di rivendita che integrano la nuova concezione di Honda Cars, ecc.. Quanto ai prodotti, il modello Fit (Jazz per l’Europa) ampiamente apprezzato, che è stato il veicolo più venduto tra le nuove immatricolazioni del 2002 e ha raggiunto una quota di vendite cumulativa mondiale di 2 milioni di unità (a fine giugno 2007), verrà sottoposto a una riprogettazione completa a partire dal prossimo autunno. Contemporaneamente all’introduzione del rinnovato modello Fit, Honda si accingerà a completare il passag-

gio di consegne dalla rete integrata di rivenditori alla nuova identità di Honda Cars e la ricollocazione della rete di vendita nelle aree metropolitane entro il prossimo autunno.

Rafforzare il marchio Honda si impegnerà a rafforzare il marchio Honda e dedicherà enormi energie all’espansione delle vendite. Al termine di una valutazione completa delle condizioni attuali del mercato, Honda intende rivedere il proprio progetto iniziale e posticipare di due anni l’introduzione del marchio Acura in Giappone rispetto alla scadenza dell’autunno 2008 inizialmente prevista. Honda offrirà anche un nuo vo veicolo ibrido nel 2009 a un prezzo inferiore a quello di Civic Hybrid. Infine, Honda ha aggiunto una variazione FFV alla linea di prodotti di Civic e Fit fabbricata e venduta in Brasile e ha iniziato la vendita di questi modelli alla fine dello scorso anno. Le vendite cumulative di Civic FFV e Fit FFV hanno già superato le 10.000 unità, mentre il rapporto tra la versione FFV e le vendite globali di Civic in Brasile ha superato il 50 per cento a giugno di quest’anno. In conclusione l’impegno per la crescita della Casa giapponese nel mondo risponde a una strategia ben studiata che testimonia alto grado di efficienza raggiunto dall’azienda così come la competenza del suo management.

䡵 Arriverà il prossimo anno

Debutta Ford Kuga COLONIA - Nel 2008, un nuovo veicolo entrerà a far parte della gamma di modelli proposti da Ford Europa, la Ford Kuga. Un’anteprima del nuovo prodotto sarà presentata alla stampa e al pubblico al prossimo Salone di Francoforte che apre i battenti il 13 settembre 2007. “Con il lancio della Ford Kuga, manterremo la promessa fatta in occasione del Salone dell’Auto di Parigi del 2006: costruire in meno di due anni un veicolo innovativo e alla moda sulla base della meravigliosa concept car Ford Iosis X”, ha dichiarato John Fleming, Presidente e Amministratore Delegato di Ford Europa. Il gruppo europeo di Design Ford ha applicato l’emozionante linguaggio stilistico del “Kinetic design” con l’obiettivo di arricchire la gamma Ford con un nuovo crossover 4X4 compatto e unico. “Abbiamo preso coscienza del fatto che i clienti attenti all’immagine desiderano un’auto che riesca a distinguersi e in cui una notevole capacità di tenuta di strada e una sostanziale abilità fuori strada riescano a fondersi con armonia”. È quanto ha detto Martin Smith, Responsabile Executive Design in Ford Europa. “Il tratto distintivo della Kuga sarà l'entusiasmo visivo dato dal “Kinetic design” e la qualità di guida su strada che i nostri clienti di Ford Focus, di S-MAX e di nuova Mondeo si aspettano da noi”, ha aggiunto Smith. Il team design di Ford si appresta anche a render noto il primo disegno ufficiale del nuovo modello. “La Kuga è unica e avventurosa e volevamo porre l’accento su questi tratti distintivi” ha commentato Stefan Lamm, Responsabile del design esterno dei veicoli Ford. “Crediamo che ci sia posto per un veicolo sportivo e carismatico che rappresenti un distacco dalle regole, allo stesso modo in cui la pluri premiata S-Max ha aperto una nuova strada per l’MPV”. La nuova Ford Kuga sarà in produzione a partire dall’inizio del 2008 presso lo stabilimento Ford di Saarlouis, in Germania. Il lancio in Europa è previsto a partire dalla primavera del 2008. “Sono veramente entusiasta del fatto che la Ford Kuga vada ad arricchire la crescente gamma di veicoli Ford in Europa”, ha detto John Fleming. “Tutto ciò testimonia la continua attenzione al design allo scopo di aggiungere alle nostre auto tratti emozionali e renderle maggiormente desiderabili. Ci aspettiamo che ciò conduca all’acquisizione di nuovi clienti in concomitanza con una continua trasformazione del prodotto”.


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䡵 SEAT / Arriva anche il crossover spagnolo, il Freetrack

Nel mirino la famiglia SANTIAGO DE COMPOSTELA - Sorella praticamente gemella di Altea XL, Freetrack è il primo modello crossover di Seat. In Italia debutta a settembre dopo aver già esordito in altri mercati del vecchio continente: due delle tre motorizzazioni sono disponibili sin dal lancio mentre la terza (il 2.0 benzina da 140 cavalli a trazione anteriore) arriverà un paio di settimane più tardi. Seat aggiunge una marcia in più alla propria gamma già sbilanciata sul versante sportivo. Ma, appunto perché è parente stretta della familiare XL, Freetrack non dimentica un target a lei caro: quello dei giovani nuclei familiari, con figli e possibilità economiche interessanti. Non potrebbe essere diversamente considerato il prezzo di questo nuovo modello: 29.850 per la versione a benzina con la trazione integrale elettronica. Una somma non indifferente che Seat auspica di guadagnarsi anche attraverso dotazioni di serie piuttosto generose e, per certi versi, decisamente accattivanti. Una di queste è lo schermo TFT da 7 pollici inserito nel cassetto posteriore del tunnel al tetto (che è disponibile come optional a 410 euro sulla versione da 140 cavalli). Ad arricchire e completare l’offerta ci sono anche cerchi in lega da 17”, gli pneumatici allargati da 225/50 R17, i vetri posteriori oscurati, i lavafari, i sensori pioggia, 6 airbag (quelli laterali per i sedili posteriori costano 255 euro in più), Abs, Tcs ed Esp, regolatore di velocità, sensori di parcheggio posteriori e altro ancora. I numeri prospettati dai vertici di Seat sono tutt’altro che esagerati, ma il presidio di questa nicchia di mercato è importante, anche per l’immagine. In Europa Altea XL vale 40mila vetture l’anno e Freetrack dovrebbe

rappresentare il 10 per cento di questo volume. La stima per l’Italia (per niente ufficiale: Autogerma non si sbilancia mai volentieri) è di 4/500 vetture l’anno. Il rischio di confondere questa potenziale off-road con la XL è difficile da correre. Perché l’estetica è caratterizzata dalle classiche protezioni nere in materiale plastico tipiche del segmento. Ma, precisano nella capitale della Galizia, a Santiago de Compostela, i manager di Seat, “le funzioni non sono esclusivamente decorative”. E spiegano: “Evitano il contatto tra la carrozzeria e le asperità dei fondi stradali sconnessi”. Ha personalità questa vettura che segna il debutto di Seat nel crossover. Perché abbina le linee disinvolte di Altea alla consistenza che deve avere una vettura che aspira a muoversi senza incertezze (quasi) su ogni fondo. Solida e aggressiva, Free-

track non passa inosservata, anche perché nella gamma dei colori spicca un appariscente “giallo taxi” che è difficile non notare. La vera novità di questa vettura è la trazione integrale con frizione Haldex di seconda generazione (Total Traction 4) disponibile sui due motori 2.0 più potenti: il diesel Tdi da 170 cavalli e il benzina Fsi da 200. La frizione - per far posto alla quale è stata adattata la struttura dell’automobile - trasmette la coppia motrice alle ruote posteriori (fino al 50 per cento) quando le condizioni d’impiego ne consigliano l’uso sulla base dei parametri dinamici rilevati da vari sensori (differenza di regimi, segnali dai sensori Abs/Esp, coppia e altro). Insomma, se il guidatore cerca un qualsiasi pulsante per modificare il tipo di trazione, lo fa inutilmente: non c’è. La gestione è elettronica. Freetrack non si distin-

gue da XL solo per i suoi paracolpi neri, ma anche per il pianale posteriore (più piatto per alloggiare nella parte inferiore la frizione Haldex) e per il diverso “disegno” dei paraurti: in quello anteriore è stata ricavata una presa d’aria maggiorata, ricoperta da una mascherina con trama a nido d’ape mentre per i fendinebbia sono stati recuperati alloggiamenti più grandi mentre in quello posteriore spicca un doppio terminale di scarico, rigorosamente cromato. Per effetto della struttura maggiorata dei paraurti, Freetrack è più lunga di 2,6 centimetri rispetto ad XL e raggiunge i 4,493 metri. Non è, questa, l’unica misura che la differenzia dalla sorella familiare perché è inevitabilmente più alta da terra (16 centimetri): di 4 centimetri per la precinse (1,622 metri complessivamente). Le revisioni “ingegneristiche” (tra l’altro anche l’incremen-

to della lunghezza delle molle delle sospensioni e dei tamponi di gomma) operate da Seat consentono a questa crossover di superare serenamente ostacoli fino a 22,5 centimetri sull’assale anteriore e di 23,3 su quello posteriore. E l’angolo di ingresso è di 17,6 gradi mentre quello di uscita arriva quasi a 23. In realtà, le modifiche hanno comportato anche un aumento della capacità del serbatoio, salito a 60 litri (5 in più rispetto ad XL). La capienza dal bagagliaio oscilla fra i 490 ed i 1.562 litri, a seconda della disposizione dei sedili. Gli interni sono lineari con un inedito abbinamento dei colori marrone e nero. Dei tre motori destinati ad approdare in Italia, solo due hanno la trazione integrale. Il diesel 2.0 da 140 cavalli, infatti, ha solo quella anteriore e per questo Freetrack è offerta in questa ver-

sione (che non dovrebbe valere più del 5 per cento delle vendite) a 25.390 euro, garantendo tuttavia costi di gestione assai contenuti (si parla di 6,1 litri per 100 chilometri nel combinato). L’attenzione si concentra sui due “esclusivi” 2.0 da 170 (gasolio) e 200 (benzina) cavalli. Il primo - già montato sotto i cofani di vetture come Leon, Toledo e la stessa Altea - raggiunge i 204 all’ora con un’accelerazione di 8,7 secondi (da 0 a 100) e una percorrenza media di 14,7 chilometri per litro di gasolio. Meno “ecologico” ma più scattante il propulsore benzina: 214 di velocità massima, 7,5 secondi di accelerazione e 10,6 chilometri per litro di verde. I due motori diesel dispongono del filtroantiparticolato mentre tutti e tre i propulsori sono abbinati al cambio manuale a sei marce. Al volante di Freetrack è facile restare impressionati dalla silenziosità del motore diesel. Quello benzina è brillante ma entrambi sono validi e sufficientemente elastici. La visibilità è penalizzata dalla scelta aerodinamica del parabrezza così inclinato che, inevitabilmente, aumentano l’ingombro dei montanti che si nota soprattutto nelle curve a sinistra. Freetrack è prima di tutto e soprattutto una vettura da strada che, per esigenze di mercato, Seat ha adattato anche al fuori strada: “È il miglior compromesso possibile”, rispondono i tecnici a chi “contesta” loro la vocazione all’asfalto più che allo sterrato. In sintesi: nel fuori strada è bene usare comunque qualche attenzione in più. Perché Freetrack non è un Suv anche se costa praticamente come un Suv. Però è maledettamente divertente da guidare e, almeno su strada, decisamente equilibrata e sicura. Per l’avventura smodata è forse ancora troppo “leggera”: 1.571 kg di peso massimo in ordine di marcia. Seat Altea Freetrack deve piacere, perché il listino non è esattamente “po polare”: 25.390 per la 140 cavalli, 29.850 per la 200 cavalli benzina e 30.350 per la 170 cavalli a gasolio. Fabio Basilico

IL PIANO DECENNALE DI SEAT

In crescita esplosiva come la Spagna

Proprio perché è parente stretta della familiare Altea XL, Freetrack non dimentica un target a lei caro, quello dei giovani nuclei familiari, con figli e possibilità economiche interessanti.

SANTIAGO DE COMPOSTELA - Seat ha già varato un piano di mediolungo termine con scadenza nel 2018. Sono previsti investimenti colossali pari a 4,5 miliardi di euro: praticamente una manovra finanziaria. Ne parla il vicepresidente Frank Bekemeier che annuncia l’intenzione del marchio spagnolo di andare a occupare anche nuovi segmenti. E pure nuovi mercati. Solo nel 2007 i concessionari del vecchio continente dovrebbero lievitare di 120 unità, con una grande attenzione ai paesi dell’est Europa. Ma l’ambizioso programma di tre punti anticipato da Bekemeier punta ad altro, non certo “dettagli” come la rete di vendita: “Vogliamo diventare il datore di lavoro più allettante di tutta la Spagna”, assicura sornione. Perché la Spagna cresce ancora molto. E in fretta. Diventare un punto di riferimento nella penisola iberica significa parecchio e non soltanto dal punto di vista della credibilità e dell’immagine che Seat insegue anche con importanti operazioni di solidarietà: verso i Paesi africani e non solo. Gli altri obiettivi sono le 800mila unità di produzione annua e una redditività sostenuta. Come perseguire questi traguardi, naturalmente, lo stratega di Seat si è ben guardato dal dirlo.


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䡵 OPEL / La nuova Agila dopo il debutto a Francoforte, attesa per la primavera prossima

Simpatia e dinamismo le carte vincenti

Già vettura di grande successo, la “piccola” di casa Opel sta scaldando i muscoli per ripresentarsi sul mercato con ulteriori ambizioni. Più lunga, larga e bassa della precedente, migliora la praticità che l’ha resa popolare

RÜSSELSHEIM - La nuova Opel Agila non ha solo la praticità del modello precedente, ma anche un aspetto molto più dinamico. Questa piccola e versatile automobile a 5 porte/5 posti debutta in settembre al Salone dell’Automobile di Francoforte, per essere poi disponibile al pubblico nella primavera del prossimo anno. Esternamente si impone all’attenzione per l’equilibrio delle proporzioni, la fluidità della linea e l’originalità del profilo. Al suo interno guidatore e passeggeri siedono in alto con la schiena diritta, mentre il tetto, scendendo verso la parte posteriore, rende la linea particolarmente slanciata e ne caratterizza il profilo con una specie di arco. Ciò contribuisce a conferire alla vettura un ottimo coefficiente di penetrazione aerodinamica (Cx 0,35), decisamente basso per un’automobile di questo tipo. Rispetto alla serie precedente (di cui Opel ha venduto oltre 440.000 esemplari), la nuova Agila è 20 cm più lunga, 6 cm più larga, ma 7 cm più bassa. Il frontale riprende la tipica immagine degli attuali modelli Opel. Come nel caso della nuova Corsa, ad esempio, i grandi fari circolari sono inseriti in elementi che sembrano grandi occhi a mandorla con i quali Agila guarda il mondo circostante. I paraurti anteriori e posteriori, che si assottigliano progressivamente, e il rialzo al centro del cofano motore sono altri tipici elementi stilistici Opel. Nella parte posteriore della carrozzeria ci sono parecchi elementi di forma circolare. I sottili gruppi ottici verticali con luci di forma sferica sono disposti in modo da consentire la realizzazione di un ampio portellone che

facilita l’accesso al vano di carico. Lo stesso discorso vale per gli interni: un’ampia gamma di colori vivaci e di moderne stilizzazioni crea un’atmosfera speciale che è ulteriormente valorizzata dalla maggiore spaziosità dell’abitacolo. La posizione elevata dei sedili assicura una buona visibilità dell’esterno. Il selettore del cambio sistemato in alto, il volante regolabile in altezza e i comandi sul volante per la regolazione dell’impianto audio sono tutti facilmente raggiungibili. Il contagiri è separato dagli altri strumenti e tutte le altre informazioni sono rappresentate su grande strumenti. Come si richiede a un’automobile destinata a un uso prevalentemente urbano, la nuova Agila ha molti vani e scomparti dove i suoi occupanti possono riporre i loro oggetti. La nuova Opel non si limita però a trasportare fa-

cilmente lo stretto indispensabile: nonostante le sue contenute dimensioni esterne, ha un vano di carico incredibilmente spazioso. Nella sua configurazione minima, ha una capacità di 225 litri (quanto basta, ad esempio, per ospitare un passeggino); abbassando però lo schienale dei sedili posteriori si arriva a 1.050 litri, che rappresentano il massimo per un’automobile di questo segmento. Il fatto che il piano e lo schienale dei sedili posteriori siano divisi asimmetricamente (60:40) aumenta la flessibilità. La nuova Agila si presenta con un’ampia dotazione di serie che comprende ABS, doppi airbag frontali e laterali, disattivazione degli airbag lato passeggero e attacchi ISOFIX per seggiolini (le cinque porte permettono di assicurare rapidamente i bambini ai loro seggiolini di sicurezza). La dotazione di serie comprende anche ser-

vosterzo a effetto proporzionale alla velocità della vettura, sedili anteriori regolabili in altezza, lava-tergilunotto con intermittenza regolabile e chiusura elettrica del portellone a “sfioramento”. Ancora più ampia è poi

La nuova Opel Agila si impone per l’equilibrio delle proporzioni e l’originalità del profilo. All’interno il cambio sistemato in alto e il volante regolabile in altezza con comandi per l’impianto audio sono tutti facilmente raggiungibili.

la dotazione di serie della versione Enjoy. Sulla nuova Opel Agila debuttano due motori a benzina, con testata e monoblocco in alluminio e distribuzione a due assi a camme in testa, frutto della collabora-

Astra. La versione montata sulla nuova Agila sviluppa 75 cv (55 kW) e permette alla vettura di raggiungere una velocità di 162 km/h e di raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo in appena 13.5 secondi. La coppia

zione con Suzuki. Il primo è un 3 cilindri di quasi un litro di cilindrata a 4 valvole per cilindro che sviluppa 65 cv (48 kW) e consente alla vettura di raggiungere una velocità di 160 km/h. Il secondo è un 4 cilindri di 1.200 cc da 86 cv (63 kW) con il quale la nuova Agila raggiunge i 100 km/h con partenza da fermo in meno di 12 secondi e una velocità di 174 km/h. Queste prestazioni sono ottenibili dalla versione con cambio manuale a 5 marce. A richiesta, la nuova Opel Agila 1.2 sarà infatti disponibile anche con una trasmissione automatica a 4 marce, particolarmente a datta all’uso urbano. Il 1.300 turbodiesel common-rail montato su Opel Agila si segnala per il suo ridottissimo consumi di gasolio. Sviluppato da GM Powertrain, è stato già utilizzato con successo sulle più recenti edizioni di Corsa e

motrice ha un valore massimo di 19,3 kgm (190 Nm) e contribuisce a una gestione molto economica della vettura che percorre 100 chilometri con meno di 5 litri di gasolio, cosa che si traduce in un’emissione di 130 grammi di CO2 al chilometro (da to ancora provvisorio). Una maneggevolezza superiore perfino a quella della serie precedente è stato uno dei principali obiettivi di sviluppo della nuova Agila, il cui aspetto dinamico riflette il comportamento su strada della vettura. Le sospensioni anteriori utilizzano bracci oscillanti a forma di “A” e puntoni McPherson, mentre quelle posteriori sono del tipo ad assale torcente. A seconda del mercato e della versione, la nuova Opel Agila può essere dotata di controllo elettronico della tenuta di strada (ESP). Viola Frescobaldi


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䡵 MAZDA / Il crossover compatto CX-7 pronto alla sfida in Italia

Un samurai nell’arena dei Suv R OMA - Anche Mazda entra nel segmento europeo dei SUV e lo fa con la CX-7; un crossover che abbina, in un’unica vettura divertente da guidare, potenza a prestazioni elevate, design sportivo, funzionalità e comfort da Suv. Sviluppato dalla concept-car MX-Crossport, presentata al Salone del l’Automobile di Detroit del 2005, CX-7 è stato lanciato lo scorso anno, in primavera, negli Stati Uniti e lo scorso dicembre in Giappone. A desso arriva anche in Europa e si inserisce nel segmento in grande crescita dei SUV compatti, che ha riscontrato un incremento nelle vendite del 108 per cento dal 2001. Mazda CX-7 ha un temperamento sportivo con una grande griglia anteriore a 5 punte incorniciata da linee muscolose che risalgono verso l’alto per conferirgli un aspetto atletico ed elegante. Il profilo è caratterizzato da un’aggressiva angolazione del montante anteriore che con 66° è più inclinato di quello di molte vetture sportive. In questo modo è stata creata una linea del tetto fluida, seguita da una linea di cintura che risale verso l’alto con passaruota allargati, che ospitano cerchi in lega da

Gli avversari sono tanti e agguerriti, ma il nuovo CX-7 firmato da Mazda ha tutte le migliori carte per confrontarsi senza tanti timori, con l’obiettivo di conquistarsi un suo spazio su un mercato oltretutto in sensibile crescita già da numerosi anni.

Qui sopra, e in alto, due immagini del crossover compatto Mazda CX-7, sviluppato a partire dalla concept-car MX-Crossport presentata al Salone di Detroit nel gennaio del 2005.

18” per un’aggressiva presenza su strada. La parte posteriore, in cui si riconosce il tipico DNA Mazda, presenta un paraurti pronunciato con due grandi terminali di scarico, gruppi ottici rotondi e uno spoiler. Fra gli elementi specifici del design esterno introdotti nella versione europea si annoverano il paraurti anteriore, il lavafari anteriore, le luci fendinebbia e retronebbia e i paraspruzzi posteriori. Un design esterno sportivo e atletico offre anche eccezionali prestazioni aerodinamiche, che contribuiscono a garantire stabilità e a limitare la rumorosità dovuta al vento. Il paraurti anteriore e posteriore, il montante anteriore, gli specchietti retrovisori laterali e lo spoiler, sono stati sagoma-

ti per ridurre il coefficiente di resistenza del vento e per controllare i flus si d’aria lungo le fiancate e nella parte posteriore del veicolo. È stato ottimizzato anche il flusso dell’aria nel sottoscocca, con uno spoiler sul bordo anteriore, deflettori sui pneumatici anteriori e posteriori, un’ampia calotta sotto il pianale del motore, un raccordo laterale sul battitacco e un posizionamento ottimizzato del terminale di scarico posteriore. All’interno, Mazda CX-7 è una miscela di sportività e spaziosità, comfort e praticità da SUV. I sedili ampi di nuova concezione e la configurazione flessibile della fi la posteriore e del bagagliaio conferiscono al SUV com fort e praticità unici. La posizione di guida

elevata e la leva del cambio a sei rapporti montata sulla consolle centrale rendono la guida facile e divertente, capace di sfruttare le potenzialità del motore DISI turbo a benzina. La sportività viene trasmessa da vari elementi di design tra cui: una linea fluente degli esterni ripresa visivamente anche negli interni, un design del quadro strumenti a doppia cupola, un tachimetro con fondo sca la a 240 km/h, volante di guida e leva del cambio in pelle. Mazda CX-7 presenta il comfort e la funzionalità tipici di un SUV, con una po sizione di seduta elevata per tutti i passeggeri. Il bagagliaio ha un volume di 455 litri e i sedili posteriori a ripartizione 60:40 possono essere ripiegati utilizzando l’esclusivo si-

stema Karakuri di Mazda semplicemente spin gendo una levetta di sgancio ubicata nel rivestimento posteriore. Con la seconda fila di sedili abbattuta il piano di carico arriva a 774 litri di spazio fino alla linea di cintura, e 1348 litri fino al tetto. È addirittura presente un rivestimento del bagagliaio reversibile, u tile quando si trasportano oggetti sporchi, in abbinamento a una grande quantità di vani portaoggetti interni posizionati in tutto l’abitacolo. Entrambe le versioni presentano un lungo elenco di dotazioni di serie. Per i veicoli di gamma media sono inclusi gli alzacristalli elettrici “one touch”, la chiusura centralizzata con telecomando, il cruise control, l’autoradio con lettore CD MP3 e i co-

mandi audio al volante. Per i veicoli top di gamma sono inclusi anche il rivestimento delle porte e i sedili in pelle, con sedili anteriori riscaldati. Inoltre, sono disponibili a seconda dei mercati: l’impianto stereo Bose di alta qualità, dotato di nove altoparlanti, un lettore a sei CD e un impianto surround Centerpoint, i fa ri allo Xenon con sensore luce e pioggia e il Sistema Avanzato di Accesso e di Avviamento Senza Chiavi “Smart Card”. Sotto il cofano di Mazda CX-7 è presente il motore benzina ad alte prestazioni MZR turbo da 2,3 litri a iniezione diretta con intercooler, lo stesso utilizzato dai modelli sportivi Mazda6 MPS e Mazda3 MPS. Eroga 260 cv di potenza massima a 5.500 giri/min e 380 Nm di

coppia massima a soli 3.000 giri/min, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 8,0 secondi, e una velocità massima di 210 km/h. Grazie alla struttura della carrozzeria leggera e rigida al tempo stesso, al sistema Mazda di trazione integrale a ripartizione attiva della coppia e al cambio manuale a sei rapporti adattato specificamente per l’Europa, Mazda CX-7 offre un grande divertimento alla guida. Mazda CX-7 è basato su un nuovo pianale, lungo 4.675 mm e con un passo di 2.750 mm. La carrozzeria, resa più rigida e robusta soprattutto nelle zone chiave, contribuisce a offrire caratteristiche fondamentali come la precisione dello sterzo, la stabilità e il controllo. La versione europea è ancora più rigida del le altre vendute nel mon do grazie a un intenso lavoro di sviluppo da parte del gruppo di Ricerca e Sviluppo di Mazda Motor Europe (centro situato nelle vicinanze di Francoforte). Maz da CX-7 utilizza sospensioni anteriori a schema McPherson e sospensioni posteriori multilink messe a punto al fine di offrire una rigidità elevata, per una maneggevolezza sportiva e agile, una rumorosità minima e un alto comfort di guida. L’esclusivo sistema Mazda di trazione integrale a ripartizione attiva della coppia garantisce che la coppia massima di 380 Nm di CX-7 venga applicata in modo sapiente e controllato. Il sistema ripartisce automaticamente la coppia, in un range che va da 100:0 a 50:50. In questo modo Mazda CX-7 è perfettamente guidabile, in ogni condizione atmosferica e di fondo stradale. Alcuni sistemi di sicurezza attiva e passiva all’avanguardia vanno ad arricchire l’eccezionale pacchetto di dotazioni del nuovo Mazda CX-7: grandi freni a disco anteriori e posteriori ventilati da 320 mm e 302 mm permettono una decelerazione affidabile, con ABS, EBD, servofreno, DSC e TCS di serie su entrambe le versioni.

All’interno della Mazda CX-7 la posizione di guida elevata e la leva del cambio a sei rapporti rendono la guida facile e divertente, capace di sfruttare le potezialità del motore DISI turbo a benzina.


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䡵 PEUGEOT / È arrivata anche sulle strade italiane la 207 SW

Al Leone dona l’abito lungo 1.433 litri. Eccezion fatta per la entry level, la 1.4 da 75 cv, le altre motorizzazioni benzina sono frutto della cooperazione con Bmw: non a caso il sistema di gestione delle valvole è ispirato al famoso Valvetronic della Casa bavarese, con il conseguente risparmio di carburante che comporta. Si tratta del 1.4 16 V VTi da 95 cv e del 1.6 16V VTi da 120 cv, quest’ultimo associabile, oltre che al cambio manuale a cinque marce di serie, anche a un automatico con comando “Tiptronic System Porsche”. Quanto ai propulsori diesel, il millesei da 16 valvole con iniezione diretta common rail e iniettori dell’ultima generazione è proposto in due versioni, una da 90 cv e una da 110, dotata di FAP.

PARIGI - Peugeot cala sul tavolo l’ultima carta e si mette al sicuro con un poker di tutto riguardo. Dopo la berlina 207, presentata un anno fa e da subito protagonista di un forte riscontro emotivo da parte del pubblico, la 207 CC, variante coupé-cabriolet della medesima, anch’essa accolta con calore dal mercato europeo, e la 207 Gti, la versione sprintosa per gli amanti delle prestazioni, ecco in arrivo 207 SW, la seria di casa, la familiare. Si tratta di un petalo, come piace chiamarlo ai francesi, che va ad aggiungersi ad un fiore di indiscusso gradimento. “In poco più di un anno racconta Patrizia Sala, direttore relazioni esterne di Peugeot Italia - sono state ben 567.900 le 207 prodotte, con circa 2.420 unità sfornate al giorno. In Italia in dodici mesi di commercializzazione sono state vendute 60.000 207. Cifre che hanno spedito la nostra piccola berlina in vetta alla top ten del segmento di riferimento, con una quota dell’11,4 per cento nei primi cinque mesi del 2007”. D’altra parte il nostro paese ha un debole per le piccole francesi, infatti siamo il terzo mercato mondiale per questa famiglia con la erre arrotata, subito dopo Francia e Regno Unito. E il capitolo della versione essevù parte sotto i migliori auspici. Anche se i fan delle familiari non sono più così numerosi come una volta, che il pubblico gradisca l’abito allungato sulle compatte d’Oltralpe è argomento noto. Il suo predecessore, la 206 SW, in quattro anni è stato clonato più di 370.000 volte, quando l’intera gamma di riferimento ha sparpagliato per il mondo una cifra che supera i sei milioni di unità. E comunque, sia pur ultimamente non a ritmi vertiginosi, il mercato dello spazio è sempre in ascesa: il segmento monovolume e station è cresciuto dal 4,7 per

cento dei volumi totali del 2002 al ben 17 per cento del 2007. Ma chi comprerà la 207 SW secondo le previsioni del management Peugeot? A entrare in concessionaria sarà prevalentemente un cliente uomo, sui 50 anni, padre di famiglia, e naturalmente, visti i prezzi non proprio inaccessibili, probabilmente con un contratto da impiegato nel cassetto. A proposito di listini, per calcolare il prezzo della SW occorre aggiungere 600 euro al costo della berlina a 5 porte, che diventano 1.100 nel caso in cui non si sappia rinunciare al panoramico tetto Ciel. In altre parole, si parte dai 12.900 euro richiesti per la One Line 1.4 benzina.

Ricca personalità Se il frontale della 207 SW è difficilmente distinguibile da quello della berlina, tutta la forza caratterizzante della versione in abito lungo sta nell’ultima parte della vista laterale e nel posteriore, dove il Centro Stile Peugeot ha optato per un lunotto spazioso ed enormi grup-

pi ottici rossi che avvolgono in un premuroso abbraccio la coda, andando a chiudere il loro gioco dinamico sulla fiancata. Da ciò nasce una energica movimentazione della silhouette, che parte con un muso affusolato e sfuggente, e va a confluire in una rassicurante ma non per questo monotona chiusura delle linee nell’estremità posteriore. Le misure di 207 SW parlano di 4,15 m di lunghezza, 1,748 m di larghezza e 1,510 m di altezza: la “giardinetta” è di 119 mm più lunga e 38 mm più alta rispetto alla sorellina senza sigla. L’aumento delle dimensioni va naturalmente a tutto vantaggio dell’abitabilità interna, con un piacevole effetto “anfiteatro” per i passeggeri posteriori che godono di una posizione rialzata rispetto a coloro che siedono in prima fila. A incrementare la sensazione di benessere, che su un’auto, si sa, è data principalmente da spazio e visibilità, il tetto panoramico “Ciel” in cristallo oscurato garantisce un’efficace luminosità dell’abitacolo, atte-

renziate, il sistema permette di frenare con più incisività nella zona a maggiore aderenza, applicando la coppia ottimale sullo sterzo per un’angolazione ottimale del volante. Ma anche senza considerare l’orpello tecnologico, la protezione degli occupanti è priorità assoluta su 207 SW: doppia linea di ripartizione degli urti sul frontale, stabilizzatori a contenere l’arretramento dei longheroni, impattatore che limita lo spostamento del gruppo motopropulsore, piantone dello sterzo retrattile, inserimento di elementi di assorbimento. E poi l’usuale schieramento di airbag, cinture di sicurezza con limitatori di sforzo, attacchi Isofix e appoggiatesta intelligenti. Che l’esperienza di guida

Cinque motorizzazioni, di cui due scattanti benzina realizzati in collaborazione con il Bmw Group, e tre ricchi allestimenti. Per un modo di vivere l'auto all'insegna dello spazio, del comfort e della tecnologia. I prezzi a partire da 12.900 euro. nuabile o escludibile secondo i desideri grazie a una tendina elettrica a sipario. Altra particolarità di 207 SW, di serie sui modelli destinati all’Italia, le barre al tetto longitudinali in alluminio ricurvo, studiate per sopportare un carico di 75 kg. Il portellone, a seconda delle versioni, offre l’apertura indipendente del lunotto e una volta schiuso, permette l’accesso all’ampio vano di carico, della capienza di 428 litri. I sedili posteriori, frazionabili 2/3 e 1/3, permettono di ribaltare con una sola mano lo schienale sulla seduta, andando a configurare il cosiddetto “plan facile”, ovverosia una superficie d’appoggio piatta, al filo con il pavimento del vano bagagli, per caricare di tutto e di più in un volume utile di

Messa alla prova lungo le strade della campagna parigina, la 207 SW si è dimostrata all’altezza del suo ruolo in ogni occasione, il comfort interno è di ottimo livello, e le forze dinamiche

su 207 SW sia estremamente piacevole, è una sicurezza confermata da altri importanti dettagli: circolazione dell’aria di elevata qualità grazie alla climatizzazione dual-zone, cassetto portaog-

che agiscono sull’abitacolo durante la guida, le curve, le frenate, sono ben ripartite. D’altronde si parla di un modello dalla carreggiate larghe, la cui struttura originaria, derivata dalla berlina, è stata magistralmente adattata al generoso sbalzo posteriore, armonizzando il comportamento di avantreno e retrotreno, ammortizzatore e servosterzo elettrico.

getti con bocchetta dell’aria per mantenere fresco qualunque oggetto, cibo o bevanda si voglia riporre al suo interno, profumatore di ambiente con diffusore innovativo e brevettato, comfort acustico al top. A completare la dotazione di un modello al quale manca davvero poco, sistema di navigazione GPS, autoradio tri-tuner con inedita funzione Juke-box, caricatore cd, sistema Hi-Fi JBL con otto altoparlanti e sub-woofer, telefono GSM, accesso ai servizi telematici tramite il tasto “Leone”. Gli allestimenti proposti dalla gamma italiana sono tre: One Line, X Line e XS, quest’ultima caratterizzata da un frontale tipo “sport”, volante in pelle e sedili sportivi. Cristina Altieri

Dotazioni da grande star

Un lunotto posteriore spazioso e grandi gruppi ottici qualificano la versione SW della Peugeot 207. All’interno dominano lo spazio e la visibilità, grazie anche al tetto panoramico.

Tra i vari dispositivi elettronici di assistenza alla guida, il top della gamma Diesel offre l’SSP, una funzione innovativa che mette in comunicazione ESP e servosterzo elettrico: in caso di frenata su rettilineo su superfici ad aderenze diffe-


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䡵 NISSAN / Il nuovo X-Trail non tradisce la sua impostazione di successo

Trazione integrale, una vera missione! P RAGELATO (To) - Entusiasmante durante i mesi invernali, non meno affascinante d’estate, il territorio alpino intorno a Pragelato e Sestriere ha ospitato l’edizione 2007 del Nissan 4x4 Day, ricco di novità e di interessanti proposte per il mercato italiano. A cominciare dal nuovo X-Trail e quindi i model year 08 di Pathfinder e Navara. Abbiamo potuto provare i modelli sia in un avvincente fuoristrada a ridosso delle vette assolate sia in un percorso predisposto ad hoc dagli organzzatori. “Il primo X-Trail - ha detto in conferenza stampa Giuseppe George Alesci, Direttore comunicazione di Nissan Italia - è stato un successo straordinario per Nissan. Il veicolo è stato venduto in 170 Paesi e 5 continenti. Dal lancio mondiale, avvenuto nel 2000, sono state vendute oltre 800.000 unità, con elevate cifre di vendita registrate in Paesi molto diversi tra loro come Taiwan, Messico, Australia e, ovviamente, Giappone ed Europa. Nel Vec chio Continente, oltre 300.000 veicoli sono stati venduti dal 2001, anno della commercializzazione, rendendo la regione la principale area di vendita a livello internazionale con volumi annui medi attorno alle 55.000 unità. X-Trail è stato venduto in Italia in circa 30.000 esemplari e ha conquistato mediamente una quota di 7,5 per cento all’internmo del sub-segmento Suv compatti”. Del resto, il futuro dei 4x4 sul mercato europeo è positivo, dal momento che rappresenteranno la maggior parte della crescita totale nei prossimi cinque anni, soprattutto grazie ai Suv compatti. La previsione ve-

Squadra che vince non si cambia. È il caso dell’X-Trail, Suv compatto di successo che nella nuova generazione ripropone gli elementi vincenti della vettura originale, aggiungendo preziose novità stilistiche e di contenuto. de i 4x4 raggiungere 1,8 milioni di unità (10 per cento del totale), con gli sport utility vehicle a costituire il 90 per cento della crescita del segmento. “Anche in Italia ha aggiunto il dottor Alesci il settore 4x4 continua a crescere e nel 2007 rappresenterà, con un volume annuo di 170.000 unità vendute, il 7,8 per cento del totale mercato. Nel 1996, questo segmento contava meno di 36.000 vendite annue, con un

market share di appena il 2 per cento”. Nissan Italia prevede di vendere entro la fine del 2007 un totale di 3.000 unità del nuovo X-Trail. La gamma prevede due allestimenti, SE e LE. I prezzi per la gamma diesel partono dai 30.300 euro della versione 2.0 dCi SE da 150 cv fino ai 34.500 euro della 2.0 dCi LE da 173 cv; per la gamma benzina, il prezzo della 2.0 SE da 141 cv è di euro 28.100,

mentre la 2.5 LE con cambio CVT di serie costa 37.050 euro.

Gli elementi vincenti Il comportamento su strada di X-Trail è migliorato grazie all’adozione della piattaforma C realizzata dall’Alleanza Nissan-Renault e adottata di recente su Qashqai. Sono migliorate anche le prestazioni nell’off-

road grazie al sistema di trazione integrale intelligente All Mo de 4x4-i a controllo elettronico, che ora opera in parallelo con i dispositivi di assistenza per le partenze in salita e le discese (due importanti novità per X-Trail). Il nuovo modello ripropone il look, la versatilità e le prestazioni della vettura originale, ma si presenta con diverse novità che riguardano carrozzeria, telaio, motorizzazioni, dotazioni ancora

più ricche e livelli superiori di comfort e abitabilità. Le dimensioni rimangono quelle di un SUV compatto, benché lievemente incrementate rispetto al passato: se la lunghezza è aumentata di 175 mm, arrivando a 4.630 mm, il passo ha raggiunto i 2.630 mm, con un aumento di 5 mm. Rispetto a prima XTrail è anche un po’ più alto (10 mm in più, per un totale di 1.685 mm) e 20 mm più largo (1.785 mm). Nonostante l’aumento generale delle dimensioni, X-Trail rimane a tutti gli effetti un fuoristrada, dotato di una generosa altezza da terra, pari a 200 mm, e di corti sbalzi anteriori e posteriori. Un elemento estetico centrale, comune alla prima e alla nuova generazione di X-Trail, è la linea del tetto. Quest’ultimo, rinforzato da nervature, ora integra le barre longitudinali, disponibili su richiesta anche in versione Hyper con luci anteriori integrate per un tocco di praticità e presenza scenica. Le luci di coda sono tuttora disposte intorno al lunotto, ma sono state sottoposte a un radicale restyling che ha eliminato la luce di retromarcia, ora spostata più in basso, nel gruppo paraurti, insieme al retronebbia ad alta intensità. Anche il terzo stop è stato spostato e la nuova collocazione, alla sommità del portellone, sopra il lunotto, consente ora di installare un vetro posteriore oscurato, possibilità preclusa in passato poiché avrebbe reso poco visibile la luce di stop montata dietro il lunotto stesso. I fari anteriori sono stati completamente rivisitati e per un look più tecnico è possibile richiedere lampade allo xeno. I paraurti, anteriore e

SU X-TRAIL LA TRAZIONE INTEGRALE È ANCORA PIÙ INTELLIGENTE

Il segreto dell’All Mode 4x4-i PRAGELATO (To) - X-Trail ha fama di essere un vero fuoristrada, con capacità e qualità off road ben affermate. Lo step successivo è stato quello di renderlo ancora più efficiente e prestazionale, segnando un nuovo punto di differenziazione rispetto alla concorrenza. Il cuore del nuovo X-Trail è l’intelligente sistema di trazione integrale a controllo elettronico denominato All Mode 4x4-i. Si tratta dell’ultima versione del sistema All Mode sviluppato da Nissan. Il principale miglioramento è l’integrazione di sensori preposti al monitoraggio delle forze G laterali, anteriori e posteriori, dei valori di imbardata e degli angoli di sterzata. Oltre a migliorare la stabilità, questi sensori garantiscono un migliore comportamento del veicolo nelle situazioni difficili inviando la forza motrice alla ruota che ha più aderenza, e non soltanto in fuoristrada, ma anche in condizioni stradali normali per ridurre sottosterzo e sovrasterzo. Il sistema All Mode 4x4-i di X-Trail opera in sinergia con gli altri avanzati sistemi di bordo, quali il programma di stabilità elettronico (Esp), ormai giunto all’ottava generazione, il sistema di controllo trazione (Tcs), l’Abs e il ripartitore elettronico della forza frenante (Ebd). Ma il dispositivo funziona in parallelo anche con due altri sistemi elettronici, studiati per garantire maggiore controllo nelle discese ripide (Downhill Drive Support o Dds) o nelle partenze in salita (Uphill Start Support, Uss). All Mode 4x4-i si gestisce con un’ampia manopola rotante a tre modalità e due posizioni situata dietro la leva del cambio, sulla console centrale, e consente di selezionare le due ruote motrici (anteriori) o la trazione integrale totalmente automati-

ca. Grazie ai miglioramenti tecnologici apportati, la modalità “Auto” è l’impostazione modalità predefinita. La modalità di blocco (“Lock”) serve invece per la guida in fuoristrada. In modalità automatica, il sistema si occupa di monitorare costantemente tutti i sensori e utilizza i valori d’imbardata rilevati per garantire la distribuzione ideale della coppia motore tra gli assali anteriore e posteriore, con la capacità di trasferire, all’occorrenza, fino al 50 per cento della coppia disponibile alle ruote posteriori. C’è poi una modalità predittiva, che prevede il rischio di slittamento delle ruote in base alla posizione dell’acceleratore e alla coppia motore e che trasferisce la coppia al retrotreno prima che le ruote anteriori comincino a perdere aderenza. X-Trail è uno dei pochissimi SUV compatti a poter contare sui vantaggi di questa funzionalità predittiva. In condizioni di guida normali in modalità “Auto”, la coppia motore è trasferita alla trasmissione e al ripartitore anteriore. Il dispositivo Dds si inserisce manualmente con il sistema in modalità di blocco “Lock” e utilizza l’Abs per mantenere una velocità in discesa di 7 km/h, consentendo così al guidatore di concentrarsi sullo sterzo. Il dispositivo Dds funziona nelle manovre in discesa non soltanto in prima ma anche in retromarcia. L’Uss, invece, è un sistema automatico che interviene, sia su strada che in fuoristrada, quando X-Trail parte da fermo in qualsiasi marcia su pendenze superiori al 10 per cento, impedendo al veicolo di retrocedere in quel paio di secondi che occorrono al conducente per spostare il piede dal freno all’acceleratore. Il sistema funziona anche nelle manovre in retromarcia in salita.

Eleganza e funzionalità per il nuovo Nissan X-Trail, Suv compatto capace di regalare autentiche emozioni off-road.


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Settembre 2007 posteriore, hanno assunto contorni più marcati, a beneficio dell’impatto estetico. All’interno, X-Trail propone materiali di qualità superiore e un abitacolo dalla configurazione più sofisticata. Il nuovo modello possiede un bagagliaio molto più ampio e più versatile di prima, completato da un intelligente scomparto portaoggetti, il sistema fleXiload, che scorre al di sotto del falso pavimento del bagagliaio. Rimuovendo il doppio pianale, X-Trail offre ora una capacità di 603 litri, un incremento di quasi il 50 per cento. Il volume di carico supera quello del predecessore persino con il doppio pianale in posizione. Con i sedili posteriori abbattuti e il falso pavimento rimosso, la capacità di carico è da primato nella categoria: 1.773 litri. Grazie all’ampia vetratura e al grande tettuccio apribile (di serie sulla versione di punta LE), l’atmosfera è luminosa e spaziosa. Con una superficie di 0,59 metri quadrati, il tettuccio apribile elettrico è lungo circa 80 cm e si estende al di sopra dell’abitacolo posteriore. Nuova è la posizione del quadro strumenti, che non si trova più nella consolle centrale, ma dietro il volante multifunzione. Riposizionando i quadranti di fronte al conducente, è possibile installare il display del navigatore o della videocamera per la retromarcia, nonché l’autoradio, a favore di una più facile lettura dei dati forniti.

Diesel con cambio automatico Con due unità diesel e due benzina, il nuovo XTrail offre una gamma di motorizzazioni più ampia rispetto al modello precedente. Di questi quattro motori, tre sono completamente nuovi, mentre il quarto è stato rivisitato e ottimizzato per il nuovo modello. Le vendite europee evidenziano non solo che i motori diesel rappresentano la tipologia di alimentazione preferita in questo segmento di mercato, ma anche che la loro diffusione è in continua crescita. Nel 1999, il Diesel rappresentava circa il 28 per cento delle vendite dei SUV compatti, percentuale raddoppiata nel giro di cinque anni. A fine 2006, i motori diesel costituivano più del 60 per cento del mercato, ma la proporzione Diesel/benzina per il modello X-Trail si aggirava più attorno a un rapporto di 80 a 20. La base di entrambe le motorizzazioni diesel è un turbocompresso common rail a iniezione diretta da 2.0 litri, 16 valvole e quattro cilindri. L’unità è stata sviluppata in collaborazione con l’alleata Renault (che nell’ambito dell’Alleanza è specializzata nello sviluppo dei propulsori a gasolio mentre Nissan provvede a quelli a benzina) e su XTrail è disponibile in due livelli di potenza: la versione 110 kW/150 cv a 4.000 gi ri/min e la versione con intercooler da 127 kW/173 cv a 3.750 giri/min. I dati sulla coppia sono altrettanto prodigiosi: rispettivamente 320

Qui sopra, altre immagini del nuovo X-Trail, che ripropone il look, la versatilità e le prestazioni della vettura originale, ma si presenta con diverse novità su carrozzeria, telaio, motori, dotazioni e abitabilità. In basso, il Suv Pathfinder (a sinistra) e il pick up Navara.

e 360 Nm erogati a un regime di soli 2.000 giri/min, con il 90 per cento disponibile già a partire da 1.750 gi ri/min. Entrambe le versioni del motore dCi 2.0 montano di serie un filtro DPF autorigenerante. Le velocità massime raggiungono i 188 km/h e i 200 km/h, con un’accelerazione 0-100 km/h effettuata, rispettivamente, in 11,2 e 10 secondi. I consumi su ciclo combinato sono pari a 7,1 litri/100 km per la versione da 150 cv e a 7,4 litri/100 km per quella da 173 cv. I due propulsori a gasolio montano di serie una trasmissione manuale a sei marce, ma il modello da 150 cv è disponibile su richiesta anche con un nuovo cambio automatico a sei rapporti, una novità assoluta per un X-Trail Diesel. L’unità benzina 2.0 di base è un nuovo motore compatto e leggero sviluppato da Nissan. Ha recentemente debuttato in Europa sul modello Qashqai. Con una configurazione bialbero a camme 16 valvole interamente in alluminio, eroga 104 kW/141 cv a 6.000 giri/min e 196 Nm di coppia a 4.400 giri/min. Circa il 90 per cento della coppia erogata è disponibile già a partire dai 2.000 giri, fornendo quella “spinta” accelerativa caratteristica dei motori di maggiore cilindrata. La velocità massima è di 184 km/h, con un’accelerazione 0-100 km/h raggiungibile in 11,1 secondi. Il consumo di carburante su ciclo combinato si attesta sugli 8,7 litri/100 km. L’ultima motorizzazione è

un propulsore Nissan ben noto, già montato sul primo X-Trail e ora ulteriormente perfezionato per il nuovo modello. Questo quattro cilindri da 2.488 cc di cilindrata sviluppa attualmente 124 kW/169 cv a 6.000 giri/min e 233 Nm di coppia a 4.400 giri/min, con un aumento di 3 kW e 3 Nm, rispettivamente. Con doppio albero a camme in testa, 16 valvole e CVTC (variatore continuo di fase), vanta i valori di coppia ai regimi medio-bassi migliori della categoria, rivelandosi estremamente indicato per il traino. La velocità massima è ora aumentata a 194 km/h, mentre l’accelerazione 0-100 km/h è scesa a 9,8 secondi. Il consumo di carburante su ciclo combinato è di 9,6 litri/100km. La versione 2.0 benzina monta un cambio manuale a sei marce, mentre l’unità da 2.5 litri è equipaggiata di serie con trasmissione automatica a sei marce a variazione continua (CVT), con la possibilità di selezionare il funzionamento manuale. Le sospensioni sono completamente indipendenti, di tipo MacPherson nell’avantreno e multi-link nel retrotreno. I freni a disco sulle quattro ruote con ABS di serie si avvalgono dei dispositivi Brake Assist ed EBD (ripartitore elettronico della forza frenante). Sei gli airbag di serie su tutte le versioni (anteriori a doppio stadio lato conducente e passeggero, laterali per torace e a tendina). Fabio Basilico

Nuove dotazioni e miglioramenti di qualità per Pathfinder e Navara

Voglia di nuove sfide PRAGELATO (To) - In tutta Europa, il SUV Pathfinder e il pickup Navara sono tra i veicoli più venduti nei rispettivi segmenti, ed è proprio per continuare a garantire tale leadership che Nissan ha deciso di introdurre alcune significative migliorie. Tra le novità degli esterni, spiccano il nuovo design dei cerchi in lega da 17” a sei razze e gli specchietti retrovisori in tinta su Pathfinder SE e LE e in versione cromata sulla versione LE di Navara. Nei retrovisori sono, inoltre, stati integrati degli indicatori di direzione e una luce diretta verso il basso per illuminare il terreno attorno alla portiera (versioni SE e LE di entrambi i modelli). Migliora anche la vita a bordo, con novità che interessano l’abitacolo, la dotazione e il vano di carico. Innanzitutto, all’apertura delle porte anteriori e del portellone, non si potrà non notare l’adozione di battitacco in alluminio sulle varianti LE sia di Pathfinder che di Navara e sull’allestimento SE di Pathfinder, a valorizzare la percezione di elevata qualità. Su questi stessi allestimenti fanno la loro comparsa anche le luci a pavimento, altra caratteristica tipica dei veicoli di fascia alta. Integrato nell’impianto audio, il sistema di connettività Bluetooth più avanzato rende ancora più pratico l’uso in vivavoce del telefono cellulare e riduce al minimo le distrazioni alla guida. Da oggi Pathfinder offre in opzione un impianto audio Bose appositamente sviluppato. Pathfinder viene migliorato con l’introduzione del sistema di assistenza alla discesa e il sistema anti-arretramento in salita, disponibili il primo su tutti gli allestimenti, il secondo sulle versioni SE ed LE con cambio automatico. I prez-

zi della gamma Pathfinder partono da 37.750 euro fino a un massimo di 45.100 euro; per la gamma Navara la variazione è tra 26.950 e 34.500 euro. Sette posti, allestimenti generosi e un motore Nissan turbodiesel da 2,5 litri (che equipaggia anche Navara) altamente efficiente, ma che non scende a compromessi sui livelli di potenza (126 kW/171 cv): Pathfinder ha tutta la versatilità di un MPV, unita a buone prestazioni su strada e grandi capacità nell’impiego off-road. Il sistema di trazione All-Mode 4X4 di Pathfinder prevede anche una modalità a bassi rapporti per le condizioni più dure dell’off-road. Il sistema permette al guidatore di selezionare uno dei quattro modi di funzionamento agendo su un semplice comando a cruscotto. Navara è stato progettato in coppia con il Pathfinder. È logico, quindi, ritrovare in esso gli stessi livelli di comfort che è possibile apprezzare sull’altro modello. È il pick-up che ha registrato il maggior numero di vendite in Europa nel 2006, con una quota del 25 per cento dell’intero segmento di questa tipologia di veicoli. Sempre nel 2006, sommando alle vendite di Navara le 13.000 immatricolazioni di Nissan Pickup, la quota di mercato di Nissan è stata del 32 per cento. Dal lancio del prodotto, avvenuto nel Giugno 2005, Navara ha conquistato oltre 60.000 clienti in Europa. Navara è disponibile in due versioni: King Cab e Double Cab. Il modello impiega la trazione integrale part-time di Nissan: in condizioni normali, la coppia motrice è assegnata alle ruote posteriori; inserendo la modalità 4WD la ripartizione è del 50/50 tra i due assali.


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䡵 SSANGYONG / Un’inedita formula di veicolo polifunzionale

Oltre la logica dei SUV e dei fuoristrada tradizionali, Actyon propone un concetto di flessibilità d’uso a tutto campo che prevale sulle categorie tradizionali. La gamma comprende modelli a due e a quattro ruote motrici, con motori 2.0 Diesel da 141 cv e 2.3 benzina da 150 cavalli.

Crossover in Actyon dili posteriori. Actyon è dotata dei più moderni e sofisticati dispositivi di sicurezza attiva, come l’impianto frenante con ABS e BAS, i controlli elettronici di trazione, di stabilità e di prevenzione del ribaltamento. Nell’equipaggiamento standard si trovano poi una serie di accorgimenti dedicati a incrementare ulteriormente i livelli di sicurezza, ridurre la possibilità di incidenti e limitare le eventuali conseguenze sotto tutti i punti di vista, fra cui i poggiatesta regolabili e orientabili, il controllo automatico della velocità nelle discese ripide (HDC), il dispositivo di sghiacciamento delle spazzole tergicristallo (che evita il bloccaggio anche alle basse temperature).

Garanzie di affidabilità

MILANO - Proporre nuove formule, concretizzare idee frutto di creatività, fa parte del dna dell’industria automobilistica, da sempre alla ricerca di nuove soluzioni in grado di aggredire e condizionare il mercato. La categoria delle automobili crossover ben rappresentano questa innata tendenza alla “sperimentazione”. Lo sa be ne SsangYong che presentando la sua Actyon, “crossover senza compromessi”, ha ben chiarito il suo punto di vista: oltre la logica dei SUV e dei fuoristrada tradizionali, proporre un’inedita formula di veicolo polifunzionale che integra e amplia in modo significativo l’offerta di prodotti firmati dal costruttore coreano. Nelle intenzioni dei progettisti e dei creativi di SsangYong, Actyon è un’originale estensione della cul-

tura e dei contenuti tecnici di marca applicati alle nuove frontiere dell’automobile, dove il concetto di flessibilità d’uso a tutto campo prevale sulle categorie tradizionali, conservando un livello di qualità e un rapporto prezzo/contenuti estremamente competitivi (sul mercato italiano, Actyon ha un listino prezzi che oscilla tra circa 22.000 e cir ca 28.000 euro).

Originale fin dal primo sguardo Actyon si fa notare immediatamente. Lo stile e l’architettura della carrozzeria sono gli elementi che caratterizzano da subito il suo aspetto. Questa autentica crossover esprime un’inedita estensione del concetto di sportività a 360 gradi, adeguata a tutte le circostanze:

dalla città al viaggio, fino alle escursioni fuoristrada. La lunghezza è contenuta sotto i 4 metri e mezzo (4.455 mm) e gli sbalzi anteriore e posteriore sono estremamente ridotti per offrire il massimo di manovrabilità e di agilità. Actyon è larga 1.880 mm e alta 1.735 mm. Il passo è di 2.740 mm. Cinque le porte e grande la flessibilità interna per adattarsi a qualsiasi esigenza di carico. Per un crossover non convenzionale come Actyon, il Centro Stile SsangYong ha elaborato una linea originale che fonde il colpo d’occhio di un SUV compatto e lo slancio di una coupè; questo obiettivo ha comportato una sostanziale evoluzione del tradizionale design di marca che contribuisce a dare a questo modello una sua identità distintiva. L’elemento di partenza è

l’architettura a passo lungo dove le grandi ruote, con cerchi in lega da 16 pollici, sono disposte molto vicine alle estremità del veicolo, mantenendo sbalzi anteriore e posteriore eccezionalmente ridotti; in questo modo si sono potuti conciliare i vantaggi in fatto di spazio interno sfruttabile con ingombri esterni proporzionalmente compatti. Il profilo arcuato del padiglione e l’ampio portellone vetrato configurano una originale impostazione “hatchback”, che richiama sia le classiche coupé a due volumi sia le moderne station wagon di impronta sportiva, impressione ulteriormente accentuata dall’andamento a cuneo della linea di cintura che parte dal muso basso e spiovente per terminare alla base del lunotto, formando due robuste “spalle” esalta-

SangYong Actyon si fa notare immediatamente: stile e architettura della carrozzeria caratterizzano il suo aspetto. La crossover coreana esprime sportività a tutto tondo, dimostrandosi adeguata a tutte le circostanze, dalla città dl fuoristrada.

te dai gruppi ottici posteriori. Il design del frontale è fedele al family feeling SsangYong che è immediatamente riconoscibile dalla mascherina a V percorsa delle tre barre cromate e dai proiettori compositi sapientemente inseriti fra il cofano e l’ampio scudo paraurti. Nella parte posteriore la linea alta del paraurti, nel quale è inserita la sede della targa, esprime contemporaneamente una sensazione di robustezza e di protezione, mentre la coda bassa e tronca, con in evidenza il bordo lucido del portellone e la larga scritta di identificazione, accentuano la sensazione di larghezza e fanno apparire la vettura sportivamente “ben piazzata” a terra. Il posto guida di Actyon ha le caratteristiche tipiche di un’auto sportiva, a partire dalla parte centrale della plancia rivolta verso il pilota. I sedili anteriori sono adeguatamente avvolgenti e con ampie possibilità di regolazione (in 8 direzioni nel caso del posto guida); quelli posteriori sono strutturati in modo da accogliere comodamente tre persone, oppure due con posti nettamente separati da un ampio bracciolo centrale retraibile. Il volume del bagagliaio parte da un minimo disponibile (in configurazione 5 posti e con copertura superiore chiusa) di 321 litri, che sono facilmente e integralmente sfruttabili grazie alla forma regolare dello spazio e all’altezza del vano di 47 cm. Sfruttando interamente lo spazio fino al tetto del padiglione la capacità di carico sale a 661 litri e arriva a oltre 1.600 litri quando sono abbattute entrambe le sezioni dei se-

Il punto di partenza per lo sviluppo del progetto Actyon sono state le tradizioni di robustezza e affidabilità di tutte le SsangYong. La gamma Actyon comprende modelli a due e a quattro ruote motrici (nel primo caso la trazione è posteriore, nel secondo si ha la possibilità di avere la trazione sulle sole ruote posteriori o integrale, a seconda delle necessità), con motori quattro cilindri 2.0 Diesel sovralimentato con turbina a geometria varibiale e sistema d’iniezione common rail di terza generazione, con potenza di 104 kW/141 cv a 4.000 giri/min e coppia massima di ben 310 Nm disponibili già a 1800 giri/min., e quattro cilindri 2.3 benzina da 110 kW/150 cv a 5.500 giri/min con coppia massima di 214 Nm a 3.500 giri/min. Il 2.0 diesel è lo stesso che equipaggia la Kyron e il 2.3 benzina è diffuso su modelli finora non importati in Italia. Le sospensioni hanno schema a quadrilatero (con doppio triangolo sovrapposto) sulle ruote anteriori, mentre quelle posteriori sfruttano un assale rigido con ancoraggio multilink (a cinque bracci). Sia l’avantreno che il retrotreno utilizzano molle elicoidali e ammortizzatori telescopici con tarature specifiche che tengono conto della possibilità di affrontare condizioni di marcia molto differenti. Tutte le versioni sono omologate per trainare rimorchi fino a 2.100 kg per le versioni con cambio manuale e fi no a 2.300 Kg per le versioni con cambio automatico. Il cambio manuale a cinque rapporti è di serie mentre a richiesta è disponibile la trasmissione automatica a 4 rapporti a controllo elettronico con tre modalità di funzionamento: normale, sportiva (Power) e per fondi particolarmente sdrucciolevoli (Winter). Pietro Vinci


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Settembre 2007 MISANO ADRIATICO - Il vento nei capelli a oltre un quarto di Mach 1, la velocità del suono. È l’esclusiva esperienza (che più esclusiva non si può) che si vive a bordo della Mercedes SLR McLaren, lanciata anche nella sua versione roadster: un missile scoperto. Una variante di questo bolide è la 722 Edition, un allestimento squisitamente da pista che nel 2007 verrà consegnato in Italia in appena 2 esemplari. Roba da collezionisti, insomma. Nella sua anteprima mondiale - sul circuito di Santa Monica a Misano A driatico sulla riviera romagnola - che precede la vernice ufficiale del salone internazionale dell’auto di Francoforte, in settembre, ha attirato anche uno dei pochissimi prossimi proprietari: un giovane e misterioso imprenditore che si è presentato in pista per “prendere contatto” con la nuova perla della sua raccolta di gioielli a quattro ruote. Niente nomi, però. E nemmeno rami di attività. Solo una possibile stima sul volume d’affari rispetto alla quale è possibile sbizzarrirsi con la fantasia. Perché la 722 Edition è una versione intermedia (si fa per dire) fra la roadster da 513mila euro e la coupé che ne costa circa sessantamila in meno. Una informazione, questa, di interesse solo per pochi fortunati. Questo limitatissimo modello è studiato espressamente per la pista (l’assetto è più rigido ed è ribassato di 1 centimetro rispetto a quello della SLR “convenzionale”) e si differenzia per dettagli non solo estetici dal resto di questa famiglia di “gran lusso”. Il nome è un omaggio alla leggendaria vittoria di Moss e Jenkinson nella Mille Miglia del 1955: la partenza venne data alle sette e ventidue del mattino. Il motore è un MercedesAmg da 5,5 litri che sviluppa 650 cavalli di potenza capace di spingere i 1.700 chili della vettura a 337 all’ora (3 in più rispetto alla SLR) con un’accelerazione che la porta ai cento orari in 3,6 secondi e ai duecento in 10,2. Nelle linee, oltre ai cerchi in lega da 19 pollici, vanta anche uno spoiler frontale integrato da un airsplitter e un diffusore posteriore ottimizzato. All’interno si prende posto su uno dei due sedili avvolgenti rivestiti in pelle/Alcantara. La nuova versione SLR roadster non è meno esclusiva, non fosse altro che per il prezzo. I dettagli sul marketing che riguardano questa gran turismo filtrano con il contagocce, ma è certa una produzione inferiore al mezzo migliaio di esemplari. La quota italiana è di una mezza dozzina di unità che, tuttavia, potrebbe non bastare per soddisfare l’intera richiesta. Perché i collezionisti amanti del genere dal conto in banca con molti zeri evidentemente non mancano. E perché, evidentemente, a differenza di chi acquista una “normale” coupé che il giorno dopo averla immatricolata sa di perdere una buona parte del suo valore, chi si assicura un modello esclusivo come questo è conscio del suo quasi certo

䡵 MERCEDES-BENZ / Al volante della SLR McLaren

Il cuore in gola apprezzamento. Digressioni economiche a parte, Roadster è solo un pizzico meno potente della 722 Edition anche se probabilmente più suggestiva grazie al... vento nei capelli. Sfrecciare - dove è consenti-

fanno sentire e incidono sulle prestazioni. Il comfort, invece, è interamente Mercedes. E anche quello si sente. Un esempio? A fianco del l’ex pilota di Formula Uno Gianni Morbidelli (che guida) si può serenamente di-

tecnologico, per contenuti e materiali, preparato non solo insieme alla scuderia delle frecce d’argento ma anche all’Amg, la ormai ex azienda artigianale (fondata da alcuni ingegneri del grup po e dal 2005 passata interamen-

Al box di Santa Monica pronti a partire per l’emozionante esperienza con la SLR McLaren.

to farlo o sfidando i sistemi di controllo (sarebbe meglio evitare...) - con il tetto scoperto a oltre 330 all’ora è un’emozione rara. E soprattutto godibile a bordo di un bolide come questo che resta incollato all’asfalto. Tecnologia e materiali mutuati dalla scuderia McLaren si

scorrere del più e del meno (o quasi) senza avvertire troppo fruscii e turbolenze e senza dimenticare che si viaggia anche a 250 all’ora. In effetti, raggiungere la soglia dei 300 è decisamente impegnativo sui non troppo lunghi rettilinei di Misano. Roadster è un gioiello

te sotto il controllo della casa con la Stella) specializzata negli allestimenti sportivi. SLR Roadster è un missile alimentato da un pro pulsore da 5,5 litri, il V8 Kompressor targato da Amg che eroga 626 cavalli di potenza. Vale a dire che, sempre dove è consentito (prati-

Sul circuito romagnolo di Santa Monica un’esperienza indimenticabile prima sulla SLR Mclaren 722 Edition e poi sulla appena più “umana” SLR roadster. Abbiamo toccato con mano quella che è una vera e propria esaltazione del concetto di automobile. Il prezzo? Nemmeno il caso di sottolinearlo.

camente solo in pista), arriva fino ai 332 chilometri all’ora con uno scatto da 0 a 100 in 3,8 secondi. Dei consumi è meglio non parlare ma, del resto, uno che si può permettere di staccare praticamente senza battere ciglio un assegno da 513mila (cinquecentotredici) euro non può mica mettersi a fare lo schizzinoso alla stazione di servizio: un normale operaio dovrebbe lavorare per una quarantina di anni senza mai spendere un centesimo per mettere assieme questa cifra. Per un pieno (il serbatoio ha una capacità di 97 litri) serve un sesto dello stipendio di un apprendista. Con un litro di verde non si percorrono 7 chilometri nel ciclo combinato: figuriamoci quando si vuole provare l’ebbrezza dell’altissima velocità. Praticamente consuma con un trattore! Ma vuoi mettere la differenza? Inconfessabile passione di molti, questa SLR Roadster è un sogno a quattro ruote. Parafrasando una celebre frase del senatore a vita Giulio Andreotti, questa Mercedes “logora chi non ce l’ha”! È una “freccia d’argento” scoperta la cui leggera capote sparisce completamente e si armonizza nelle linee filanti. Il materiale in cui è realizzata è di nuova concezione e disponibile in tre diversi colori. La capote si chiude con un meccanismo semiautomatico in meno di dieci secondi. Per aprirla, è sufficiente sbloccarla dal telaio del parabrezza e sollevarla leggermente, dopo di che si ripiega autonomamente ed elettricamente. Nella sezione frontale è integrata una copertura di alluminio che cela elegantemente la capote una volta abbassata. La due posti tedesca è equipaggiata con sospensioni messe a punto in pista e con un sistema frenante efficientissimo. Il meccanismo d’ar-

resto è elettroidraulico con freni a disco in carbonio-ceramica, resistenti alle più severe sollecitazioni, anche termiche e di lunga durata (300mila chilometri) ai quali si somma l’Airbrake, ovvero un meccanismo fondato sull’alettone mobile posteriore che si alza di 65 gradi (opponendo quindi maggiore resistenza) in caso di forte pressione sul pedale del freno. Come la coupè, anche questa versione vanta una scocca ad altissime prestazioni realizzata, al pari di altre componenti (frontale e coda, cellula dell’abitacolo, porte e cofano), in materiale sintetico in fibra di carbonio. Una soluzione “leggera” ed efficace che ha già trovato felici applicazioni non solo nell’industria aeronautica ma anche sulle monoposto da Gran Premio. Rispetto all’acciaio, il materiale hightech consente un risparmio di peso di circa il 50 per cento. L’apertura delle porte è ad ali di gabbiano: spettacolare l’effetto con un angolo a 107 gradi che si aggiunge ai terminali di scarico laterali che ricordano i modelli degli anni ‘50. Il cambio è l’efficiente Speedshift Mercedes-Amg automatico a 5 rapporti con programma d’innesto manuale, in tre modalità: manuale (tasti al volante), comfort e sport (questi ultimi automatici, distribuiti su 3 livelli di reazione che accorciano progressivamente i tempi d’innesto). Roadster pesa oltre 1.700 chilogrammi e misura 4,656 metri lunghezza, 1,908 di larghezza e appena 1,251 di altezza: entrare e uscire richiede qualche acrobazia. È il pegno da pagare al volutamente esasperato coefficiente di penetrazione. C’è di peggio, naturalmente! Al volante e anche solo vicino al volante, non serve essere degli sfegatati fans di Michael Schumacher o Fernando Alonso (o Lewis Hamilton, se preferite) per innamorarsene. Perché è “docile” da ammaestrare grazie alle impressionanti dotazioni di sicurezza e all’elettronica che ne facilita l’utilizzo. Ovviamente impressionano (e non poco) la terrificante accelerazione che fa capire perché tutti i piloti hanno un collo grande come una co scia (Coultahard un po’ di più...) e la mostruosa frenata. Su entrambi i pedali basta agire anche senza troppo impegno per ritrovarsi spianati sul sedile oppure proiettati verso il parabrezza. La vera difficoltà è nell’imparare a dosare l’energia all’altezza della caviglia. Il volante trasferisce l’insano piacere di una guida, per una volta, davvero oltre ogni limite. Purtroppo, questo gustoso (e costoso) capriccio è per palati fini e portafogli gonfi. Anche il cronista deve cedere - a malincuore - il proprio posto su questi modelli e sclusivi dopo pochi (troppo pochi) minuti. Solo un avviso: casomai capitasse di vedere una SLR Roadster in circolazione, beh, segnatevi la data sul calendario. Gli orsi in Trentino o i leoni nella savana sono più facile da avvistare. Mattia Eccheli


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䡵 SAAB / Festeggiato a Trollhättan il 60esimo della Casa svedese

“Queste le sei automobili più significative”

La scelta di Carlsson: Saab 92 (1950) Saab 96 (1960) Saab 99 Turbo (1977) Saab 900 Turbo Cabriolet (1986) Saab 9000CS Aero (1993) Saab Aero X Concept (2006)

nali al volante della sua Saab 92 impressionarono favorevolmente la Casa svedese che lo assunse a tempo pieno come collaudatore e pilota ufficiale della squadra rally. La sua “Saab degli Anni Sessanta” è la famosa “96” con cui ottenne una serie di affermazioni a livello internazionale. Venduta in oltre 500.000 esemplari, restò in produzione per quasi 20 anni. “Oltre a disporre di un motore più potente, la 96 - ricorda - poteva contare su buone sospensioni, freni a disco e su ottima tenuta di strada. Non avevamo una gabbia interna di sicurezza che ci proteggeva in caso di ribaltamento, ma con questa vettura non ne avevamo bisogno, come ebbi modo di apprezzare in alcune circostanze. Anche se mi guadagnai il soprannome di “Carlsson a gambe all’aria”, non credo di essermi poi ribaltato tante volte. Nondimeno ricordo quando finii dentro a un fosso e l’acqua cominciò a entrare all’interno dell’abitacolo. Era come stare seduti dentro alla vasca dei pesci. I montanti del tetto erano però molto robusti: per questo motivo non annegai né mi feci male”.

Automobili robuste e leggere Le conoscenze aeronautiche dei progettisti Saab permettevano loro di realizzare automobili che erano al tempo stesso robuste e leggere. Ciò contribuì a rendere famosa la Saab 96 e permise a Carlsson di essere protago-

“Mr. Saab”, il famoso rallyman Eric Carlsson, è stato invitato a indicare le sei Saab da lui preferite, una per ogni decennio. Ecco come le ricorda e le racconta. TROLLHÄTTAN - La carriera di Eric Carlsson, rallyman di fama internazionale noto come “Mr. Saab”, copre sei decenni: dalle prime esperienze come collaudatore a Trollhättan al trionfo nel Rallye di Monte Carlo, fino all’attività di ambasciatore del marchio Saab in tutte le parti del mondo. Erik ha scelto sei modelli Saab, uno per

ciascun decennio. I suoi ricordi e le automobili stesse raccontano come gli interessi automobilistici di un costruttore di aeroplani hanno preso il volo.

Al volante delle “piccole rosse svedesi” Da giovane Erik Carlsson era solito soffermarsi lungo

il perimetro dell’aeroporto di Trollhättan a seguire le acrobazie degli aerei Saab sopra la sua testa. Mai avrebbe immaginato che un giorno Saab avrebbe iniziato a costruire automobili e che lui stesso avrebbe avuto un ruolo chiave nella sua crescita in questo settore. I successi di Erik al volante delle “piccole rosse svedesi” com-

In alto, l’avveniristico prototipo Saab Aero X, presentato lo scorso anno al Salone di Ginevra. In centro, la 9000CS Aero che per Erik Carlsson è la “Saab degli anni ’90”. Qui sopra, un’immagine della 900 Cabriolet, un’auto bella da vedere sia con la capote chiusa che abbassata.

prendono due vittorie consecutive al Rallye di Monte Carlo e tre nel RAC Rally. Le sue vittorie all’inizio degli Anni Sessanta fecero conoscere Saab in tutto il mondo. Ancora oggi, all’età di 78 anni, Erik Carlsson ha un ruolo attivo nell’attività della marca svedese del gruppo General Motors. In occasione del 60esimo anniversario della Casa svedese in campo automobilistico, festeggiato il mese scorso a Trollhättan, Carlsson è stato invitato a indicare sei modelli Saab da lui preferiti, uno per ogni decennio. Si parte con gli anni ’50. “Penso - dice - che tutti abbiamo un posto speciale nel cuore per la nostra prima automobile. Nel mio caso si tratta di una Saab 92 di colore verde che acquistai di seconda mano da un agricoltore di Trollhättan. Era il 1952, avevo 23 anni e avevo cominciato a lavorare in un garage cittadino. Saab era la gran-

de azienda locale e a veva appena cominciato a costruire automobili. Era un momento di grande entusiasmo. Il modello 92 era molto differente dalle altre automobili dell’epoca: aveva una carrozzeria slanciata ed era costruito con tecniche aeronautiche. All’epoca la maggior parte delle automobili aveva ancora la carrozzeria separata dal telaio al quale era imbullonata. Al contrario, Saab 92 aveva già una carrozzeria a scocca portante, proprio come la maggior parte delle automobili di oggigiorno. Era leggera, ma anche molto robusta, come ho avuto modo di scoprire nei rally. La trazione anteriore la rendeva inoltre molto maneggevole. Pur avendo un motore di piccola cilindrata, ciò mi consentiva di andare più forte di automobili più grandi e potenti”. Si prosegue con gli anni ’60. Le prime vittorie di Carlsson in alcuni rally nazio-

nista di ottime prestazioni su fondo innevato e ghiacciato, sfruttando la tenuta di strada della vettura. Una bella pubblicità, anche per la versione station wagon, il modello 95 che da essa derivava. “La gente spalancò gli occhi quando, nel 1961, mi presentai al via del Rally di Monte Carlo al volante di una Saab 95. Era insolito vedere una station wagon impegnata in una competizione, ma il modello 95 si comportava bene quanto la 96. E infatti quell’anno si classificò al quarto posto. Utilizzammo questo modello, caratterizzato dall’appendice aerodinamica sul tetto, perché montava un cambio a 4 marce che ci aiutava ad affrontare i passi alpini”. Ed eccoci agli anni ’70. “L’i cona Saab degli Anni Settanta - sottolinea - è una Saab 99 Turbo di colore nero. A quell’epoca molte persone dicevano che il turbocompressore non era adatto


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Settembre 2007 ai modelli di serie. La storia ha dimostrato che avevano torto”. All’epoca la parola “turbocompressore” e la parola “Saab” erano strettamente collegate come “pesche” e “crema” oppure “uova” e “pancetta”. Quando nel 1977, ovvero esattamente trent’anni fa, Saab presentò la 99 Turbo, la Casa svedese stupì il mondo dell’automobile affermando che aveva “addomesticato il turbo”. “L’ottimo assetto di Saab 99 commenta Eric - permise al turbocompressore di esprimere appieno tutto il suo potenziale. Abbiamo lavorato sodo per controllare la pressione di sovralimentazione, per contenere l’esplosiva potenza del propulsore e metterla a terra. Alla fine però abbiamo dimostrato che la cosa era realizzabile e oggi quasi tutti utilizzano senza problemi il turbocompressore”. Ai giorni nostri l’idea di ricavare un’“elevata potenza da un motore di piccola cilindrata” o di “contenere la cilindrata”, come dice Saab, è ancora più interessante in quanto oggi sentiamo l’esigenza di contenere il peso dei motori, ridurne l’ingombro e migliorare i loro consumi. “Il nostro ingegnerecapo Pelle Gillbrand - prosegue - era solito spiegare la cosa in modo molto semplice. Avrebbe detto, ad esempio, che tutti i motori hanno una pompa per la benzina, una per l’acqua e una per il lubrificante - perché allora non dovrebbero averne anche una per l’aria? Questo è in pratica un turbocompressore. Gillbrand trovava strano che tutti i motori non ne avessero uno”. Il parabrezza avvolgente, il cofano bombato e i paraurti ad assorbimento d’urto conferivano a Saab 99 quell’aspetto forte e personale che fece entrare Saab nella fascia superiore del mercato, un processo proseguito con la sua evoluzione, la famosa Saab 900, venduta oltre 900.000 esemplari.

Il successo della 900 Cabriolet “I primi esemplari prodotti in serie - aggiunge - avevano ruote in lega Inca di colore Jet Black e Cardinal

mosa come Carlsson Edition (Erik aveva già legato il suo nome a una speciale versione del modello 900). Queste versioni ad alte prestazioni trovarono nel 1993 la loro espressione fi nale nel modello Saab 9000CS Aero che per Erik è la “Saab degli Anni ’90”. Questa vettura è anche la prima Saab Aero, denominazione che ancora oggi indica i modelli al vertice della produzione Saab.

Le esigenze del nuovo secolo

Red che con il loro disegno ricordavano le alette della turbina del turbocompressore. Era - ed è ancora oggi un’automobile piena di personalità. Il fatto che il dispositivo di avviamento fosse inserito sul pavimento tra i sedili anteriori stupì sempre il pubblico. Eppure la scelta aveva valide ragioni che avevano a che fare con l’ergonomia e la sicurezza in caso di collisione. È come la “cloche” degli aeroplani, posta tra i sedili e la plancia. Ancora oggi è lì ed è un’altra soluzione che penso abbia convinto anche gli scettici che avevano torto!”. E veniamo agli anni ’80. Come automobile Saab degli Anni Ottanta, Carlsson indica la Saab 900 Cabriolet, un modello che stupì il mondo dell’automobile quando venne presentata in anteprima al Salone di Francoforte, nell’autunno del 1983. “Non penso che qualcuno si aspettasse che Saab - ricorda - potesse tirare fuori una cabriolet. Dopo tutto non è certo il genere di automobile che ci si può aspettare realizzi una Casa scandinava. Eppure ha avuto uno straordinario successo”. Ne gli Anni Ottanta le cabriolet non erano diffuse come lo sono oggi. Saab precorse i tempi riproponendo le automobili scoperte come funzionali mezzi di trasporto utilizzabili in tutti i mesi dell’anno. “Abbiamo sempre avuto vetture dotate di robuste capote, completamente automatiche, rapide e facili da usare. Questo era un requisito essenziale. In

questo modo abbiamo potuto mostrare al pubblico quanto fosse bello possedere e guidare la nostra automobile d’estate come d’inverno”.

1986, la famosa prova di velocità e durata sul circuito americano di Talledega ci volevano però automobili con il tetto di metallo. In

“Saab 9000 - ricorda il campione dei rally - era un’ottima automobile, molto spaziosa e confortevole, dotata di un grande portellone posteriore che le conferiva la versatilità di una station wagon. Una volta ripiegati in avanti i sedili posteriori, poteva trasportare una gran

Saab” per il primo decennio del nuovo millennio. Ad entrambe ha preferito il prototipo Saab Aero X, presentato lo scorso anno al Salone dell’Automobile di Ginevra. Dotato di un tetto che si solleva come quello della cabina di un aereo da caccia e di un motore V6 BioPower turbo, che può funzionare a bioetanolo puro (e quindi senza alcuna emissione di CO2 di origine fossile), Aero X è studiata per rispondere alle esigenze del nuovo secolo. “In Svezia - sottolinea c’è una grande tradizione in tema di protezione ambientale. Saab è stata la prima Casa automobilistica ad a dottare pastiglie dei freni senza amianto e condizionatori senza gas CFC. Questo prototipo porta avanti questa tradizione senza condizionare le prestazioni del motore turbo. Se osserviamo

Record di velocità e percorrenza Riservata inizialmente al mercato statunitense, la prima 900 Cabriolet fu presto disponibile a livello mondiale. “Era un’automobile bella da vedere, sia con la capote chiusa che abbassata, ma soprattutto appariva come un modello del tutto a sé stante e non come una semplice versione scoperta della 900 berlina a 3 porte. “Ancora oggi guido una Saab Cabriolet in vari periodi dell’anno. D’inverno, quando fa freddo potete, abbassare la capote e guidarla in modo molto confortevole con il riscaldamento acceso”. Nel corso degli anni Saab ha organizzato una serie di importanti eventi che hanno avuto come protagoniste le sue cabriolet. È questo il caso, ad esempio, di un viaggio nella Terra del Sole a Mezzanotte, un’escursione di 1.500 chilometri attraverso la Svezia fino a Capo Nord, il “tetto d’Europa”, nel Circolo Polare Artico. Saab ha venduto più di 250.000 Cabriolet di tre generazioni differenti. In molti Paesi europei sono risultate spesso le automobili scoperte più vendute della loro categoria. Si arriva così agli anni anni ’90. Per effettuare, nel

quell’occasione Erik fu a capo del gruppo di collaudatori che guidarono le tre Saab 9000 Turbo protagoniste della prova. Correndo senza interruzione per quasi 20 giorni (fermandosi solo per rifornirsi di carburante, cambiare le gomme ed effettuare la normale manutenzione), stabilirono una serie di nuovi record di velocità e di percorrenza per le automobili prodotte in serie. Una di queste Saab 9000 percorse 100.000 chilometri al la media 213,299 km/h. Per celebrare questo risultato venne realizzata una serie speciale chiamata 9000 Talladega che in Gran Bretagna divenne fa-

In alto, la Saab 99 Turbo con la quale la Casa svedese stupì il mondo dell’automobile affermando che aveva “addomesticato il turbo”. In centro, la famosa 96 con la quale Erik Carlsson ottenne una serie di importanti affermazioni nei rallies internazionali. Qui sopra, l’elegante Saab 92, automobile dalla carrozzeria slanciata costruita con tecniche aeronautiche.

quantità di cose; con i sedili posteriori in posizione era come una berlina”. Saab presentò anche il nuovo sistema di gestione elettronica del motore Saab Trionic, che aveva una capacità di elaborazione superiore a quella dei computer che portarono l’Uomo sulla Luna. Saab Trionic era la piattaforma ideale per la più potente versione Aero. “Il nuovo turbo benzina di 2.300 cc prosegue - aveva una coppia fantastica. La versione Aero era la più veloce automobile che avevamo prodotto fino a quel momento. Il motore, dotato di contralberi di equilibratura, aveva un funzionamento molto fluido ed erogava molta potenza an che a bassissimi regimi di rotazione. Qualunque fosse la marcia inserita, bastava premere l’acceleratore per avere una risposta pressoché immediata. Pur essendo un’automobile di grandi dimensioni, era molto maneggevole. Di essa tutti apprezzarono anche il comfort dei sedili. Questa però era una cosa per cui le automobili Saab sono state sempre famose; anche i sedili della mia prima Saab 92 erano molto comodi”. Le due versioni a 4 e a 5 porte di Saab 9000 fecero entrare la marca svedese nel segmento delle automobili di classe premium. Ne furono venduti oltre 500.000 fino a quando nel 1998 la produzione non venne interrotta. All’alba del XXI Secolo. Quando non guida una Saab Cabriolet, Erik è al volante di una Saab 9-5 Wagon Aero. Nessuna di queste due automobili è però la sua “scelta

Saab Aero X, vediamo subito come siano cambiate le nostre automobili nel corso di questi 60 anni. Penso però che questo sia un buon momento per guardare al futuro e apprezzare al tempo stesso le automobili del passato. Saab Aero X è un’automobile modernissima che indica che nel prossimo futuro Saab saprà realizzare automobili molto affascinanti. Era dal 1985 che non presentavamo un prototipo. Negli ultimi tempi ne abbiamo realizzati parecchi: questo vuol dire che lo spirito Saab è ancora forte”.

Vetture in oltre 60 Paesi “Il parabrezza avvolgente - aggiunge - è una tipica espressione del design Saab. Si tratta evidentemente di una proposta stilistica, ma non sono certo che lo sia anche il tetto che si solleva e l’assenza delle porte; d’altra parte, la prima Saab era priva del cofano del bagagliaio e aveva porte che si aprivano da davanti!”. Parlando più seriamente, Erik concorda sul fatto che, quando iniziò la sua carriera in Saab, le automobili della Casa svedese erano praticamente sconosciute al di fuori della Scandinavia. Ed è anche troppo modesto per sottolineare che le sue vittorie nei rally ebbero un ruolo molto importante nel far conoscere il nome Saab al di fuori del Paese. Oggi la marca, che fa parte del Gruppo General Motors, è conosciuta a livello mondiale e vende automobili di classe premium in oltre 60 Paesi del mondo.



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