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MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEL MONDO DEI MOTORI Autorama e il Mondo dei Trasporti presentano

YELLOW settimanale televisivo su Odeon TV Direttore responsabile: Paolo Altieri

SsangYong/Dopo il Rexton e il Kyron

VEGA EDITRICE - ANNO 49 - N. 475 - DICEMBRE 2006 - Euro 2,00

Smart/Pronta la nuova generazione

Arrivato anche Cambiato tutto l’Actyon con Fortwo (a pag. 16)

(a pag. 20)

Honda/Il CR-V sensibilmente rinnovato

Un cavallo di razza (a pag. 12)

䡵 ALFA ROMEO / Sui modelli 147 e GT un’importante innovazione tecnologica

Si chiama Q2,

si legge sicurezza in più

POSTE ITALIANE SPA -SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART.1, COMMA 1, DCB MILANO

Le due trazioni anteriori, già apprezzate per la loro eccellenza in termini di qualità dinamiche, grazie al dispositivo Q2 fanno un ulteriore salto in avanti in termini di tenuta di strada e soprattutto di sicurezza, quasi a livello di una trazione integrale BALOCCO - Tecnici e progettisti dell’Alfa Romeo un certo giorno si sono posti una precisa domanda: c’è la possibilità di inventarsi una soluzione che potesse migliorare le prestazioni dinamiche di vetture a trazione anteriore come l’Alfa 147 e l’Alfa GT per conferire loro il comportamento e la sicurezza molto vicini a una trazione integrale? A questa domanda hanno trovato una risposta affermativa. Di qui la nascita del sistema Q2, che si basa sulla presenza di un differenziale a slittamento limitato, di tipo meccanico Torsen. In particolare, questo differenziale ha il compito di ripartire la coppia tra le ruote motrici anteriori in modo dinamico e continuo secondo le condizioni di guida e del fondo stradale. Abbinato all’esclusiva so-

䡵 VOLVO C30

Le ambizioni della piccola svedese

䡵 MAZDA 3 / Al traguardo di un milione di unità prodotte

Nuovo modello al vertice della gamma

(a pag. 10)

䡵 KIA / Anche il Carens si rinnova sensibilmente

La nuova generazione di un Suv di successo

(a pag. 8)

spensione anteriore a quadrilatero, il sistema permette un tuning particolarmente efficace del veicolo. Alfa Romeo, infatti, è partita dall’ottima reputazione che la trazione anteriore vanta tra i clienti (non a caso è la soluzione scelta dalla maggioranza delle Case automobilistiche). Basti dire che, al di là di benefici complessivi di questo tipo di architettura (peso, abitabilità, ecc.), nelle condizioni al limite il comportamento sottosterzante di una trazione anteriore permette al guidatore di rispondere alle sollecitazioni del veicolo in modo più intuitivo: da qui la sensazione che la trazione anteriore sia “più sincera” di una trazione posteriore. “Per esaltare questi be-

nefici - ha spiegato Philippe Krief - Alfa Romeo ha messo a punto il sistema Q2 che fa propri tutti i punti di forza della trazione anteriore aumentando sensibilmente la tenuta di strada, la trazione e la stabilità in rilascio e, allo stesso tempo, attenuando il sottosterzo in accelerazione, gli interventi dei controlli elettronici e le vibrazioni sul volante”. Per meglio far comprendere le potenzialità tecniche del sistema Q2, il tecnico dell’Alfa Romeo, prima che ai giornalisti fosse data la possibilità di verificare direttamente sulla pista di Balocco le qualità della soluzione Q2, ha voluto spiegare il tutto con due

Bella, comoda e prestazionale, la nuova C30 sembra possedere tutti i requisiti per poter diventare una grande protagonista del segmento C Premium (a pag. 6)

Paolo Altieri

(segue a pag. 2)


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Si chiama Q2, si legge sicurezza in più (segue dalla prima pagina) esempi. Il primo: percorrendo una curva in condizioni di scarsa aderenza (strada bagnata, innevata, fango, ecc.) o guidando in modo sportivo, spesso ci si trova nella condizione di perdita di aderenza della ruota interna. Nel momento in cui, a causa dell’alleggerimento della sospensione dovuto al trasferimento di carico laterale, sulla ruota interna si riduce la coppia a terra, il differenziale tradizionale (che ripartisce lo stesso valore di coppia su entrambe le ruote) trasferisce sulla ruota esterna un eguale valore di coppia che risulta essere insufficiente per una buona trazione. In questa situazione si possono avere due risposte diverse a seconda dell’equipaggiamento della vettura. Infatti, su un modello privo di ASR - VDC, il risultato percepito è un pattinamento della ruota interna, una perdita di controllo del veicolo (forte sottosterzo) e la mancanza di accelerazione all’uscita della curva. Se invece la vettura è dotata di ASR VDC, l’intervento dei sistemi di assistenza alla guida toglie potenza al motore, intervenendo sulla valvola a farfalla, e agendo sul sistema frenante rende di fatto impossibile la modulazione dell’acceleratore, dando una spiacevole sensazione di calo di potenza. In entrambi i casi il risultato è che all’uscita di una curva si ha la sensazione di essere “fer mi”. Cosa succede, invece, in pre senza del sistema Q2? “Nel momento in cui la ruota interna inizia a perdere aderenza - ha spiegato Krief - la coppia viene parzialmente trasferita verso la ruota esterna garantendo un minore sottosterzo, una maggiore stabilità, una più alta

za, spesso succede di avere le ruote motrici in condizioni di diversa aderenza. Per esempio, percorrendo una strada innevata o bagnata, le due ruote potrebbero trovarsi in condizioni di aderenza differenti. In queste particolari condizioni, una partenza o una forte accelerazione potrebbero comportare uno slittamento della ruota con condizioni critiche di attrito, con forti reazioni sul volante, uno spunto inadeguato e la necessità di effettuare continue correzioni con il volante per mantenere la traiettoria. Invece, in presenza del sistema Q2, gli effetti negativi vengono contrastati grazie al trasferimento progressivo di coppia verso la ruota che può sfruttare il maggiore coefficiente di attrito, rendendo più semplice, ad esempio, una partenza in salita o più sicura e con fortevole la marcia su tratti di strada con mutevoli condizioni del manto stradale. Paolo Altieri

Il sistema Q2, di cui dispongono le nuove 147 e GT, fa propri tutti i punti di forza della trazione anteriore aumentando sensibilmente tenuta di strada, stabilità e sicurezza.

velocità di percorrenza della curva. Il migliore rendimento meccanico della trasmissione Q2 ritarda l’intervento dei sistemi di controllo del veicolo garantendo una migliore trazione in uscita di curva. Tutto ciò va a vantaggio del piacere di guida e del pieno controllo del veicolo”. Il secondo esempio tiene conto della guida sui terreni a scarsa aderenza. Ebbene, nella marcia su terreni con condizioni di bassa aderen-

AUTORAMA Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori fondato nel 1958 Direttore Responsabile: Paolo Altieri Comitato di Direzione: Paolo Altieri, Raffaello Barbaresi, Valerio Oliveto Art Director: Renato Montino Relazioni Pubbliche: Luisella Crobu Direzione e redazione: Via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza Parco (MI) Tel. 039/49.31.01/49.31.02 - Fax 039/49.31.02 Amministrazione: Vega Editrice srl, via Ramazzotti 20, 20052 Monza Parco - Italy, tel. 039-49.31.01/49.31.02, fax 039-49.31.02. PUBBLICITÀ: Co.Prom., via Ramazzotti, 20 - 20052 Monza tel. 039-493101/493103 - fax 039-493102 DIFFUSIONE ABBONAMENTI: Cellofanedit, Cologno Monzese (MI) COMPOSIZIONE E FOTOLITO: Varano Fotocomposizione snc, Busto Garolfo (Milano) STAMPA E LEGATORIA: Ottavio Capriolo spa, Milano Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Milano n. 133 del 3/4/1969. Una copia Euro 2,00; arretrati il doppio. ABBONAMENTO: annuo Euro 20,00, estero Euro 40,00. Versamento su c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl (MI). Per eventuale cambiamento d’indirizzo degli abbonati, accludere 0,50 Euro in francobolli. Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano Manoscritti e fotografie non richiesti non si restituiscono. Tutti i diritti riservati © by AUTORAMA.

LE AMBIZIONI DELLA CASA DEL QUADRIFOGLIO PER I PROSSIMI QUATTRO ANNI

Baravalle: “L’Alfa Romeo sta ritornando grande” BALOCCO - Porta la sigla Q2 ed è la nuova conquista tecnologica firmata Alfa Romeo. Si tratta di un differenziale autobloccante anteriore che migliora tutti i punti di forza di una trazione anteriore, in termini di sicurezza attiva, incrementando il piacere e il controllo di guida. L’innovativo sistema assicura alcuni vantaggi tipici di una trazione integrale, ma con un peso e un costo decisamente inferiori. Il prezzo sarà infatti nell’ordine degli 800 euro. Il sistema è abbinato in esclusiva alla motorizzazione JTDM di 150 cv dei modelli Alfa GT e Alfa 147, e verrà successivamente esteso ad altre vetture della gamma Alfa Romeo. Si tratta di una scelta che tiene conto dell’attuale scenario tecnologico dei turbodiesel che dal 1997, anno di debutto dell’Alfa 156 JTD (prima vettura al mondo a disporre della tecnologia Common Rail), ha visto un notevole incremento della coppia da trasmettere alle ruote anche su vetture compatte. Alfa Romeo ha sviluppato il sofisticato sistema Q2 proprio per garantire il massimo controllo e motricità in tutte le condizioni di guida. Oltre alla nuova trasmissione, l’Alfa 147 Q2 si contraddistingue, all’esterno, per alcuni dettagli stilistici: baffi, calandra e calotte degli specchi sono satinati, cerchi in lega specifici da 17”, spoiler posteriore, codino di scarico cromato, assetto ribassato e, sul posteriore, spicca la sigla specifica Q2. All’interno questa versione offre una caratterizzazione sportiva sottolineata dallo strumento con fondo scala rossa ed illuminazione bianca, dal rivestimento in pelle con cuciture rosse per volante, cuffie cambio e freno a mano, dalle mostrine volante e mobiletto centrale grigio antracite, dai batticalcagni specifici Q2 e dalla pedaliera in alluminio. Completano la dotazione dell’Alfa 147 Q2 i comandi radio al volante, il cruise control, il sistema VDC, i 6 airbag e l’impianto Hi-Fi Bose. Per quanto concerne l’Alfa GT versione Q2, il modello è caratterizzato da un cerchio specifico da 18”, doppio terminale di scarico cromato, calandra, baffi e calotte specchi satinati, assetto ribassato e sigla specifica Q2 sul portellone posteriore. Gli interni sono stati ideati e realizzati per sottolineare il carattere sportivo di questa versione: quadro strumenti con sfondo rosso e illuminazione bianca, sedili in pelle nera con cuciture rosse e logo Alfa Romeo, volante, cuffia cambio e cuffia del freno a mano in pelle nera con cuciture rosse, batticalcagno specifico Q2, mostrine plancia grigio antracite e pedaliera in alluminio. Infine sono di serie: comandi radio al volante, autoradio con lettore CD MP3, impianto Hi-Fi Bose con sub-woofer. “L’introduzione delle versioni Q2 di Alfa 147 e Alfa GT - ha sottolineato Antonio Baravalle, responsabile del brand Alfa Romeo nell’ambito di Fiat Auto - amplia la gamma di due modelli che hanno riscosso un grande successo di pubblico e di critica, non solo raggiungendo gli obiettivi prefissati ma superandoli al di là di ogni

aspettativa. Per esempio, in quasi tre anni di commercializzazione l’Alfa GT ha conquistato oltre 55.000 clienti europei dei quali 14mila nel 2006, dimostrando come il modello abbia saputo guadagnarsi uno spazio importante all’interno di una combattuta fascia di mercato. Lo stesso è accaduto ad Alfa 147 che dal 2000 è stata acquistata da più di 500mila automobilisti europei Antonio Baravalle, responsabile di cui 65mila quedel brand Alfa Romeo st’anno. Senza dimennell’ambito di Fiat Auto ticare gli apprezzamenti della stampa specializzata che, fino a oggi, le ha assegnato ben 32 premi, riconoscendole così la capacità di esprimere una concezione inedita di sportività, nella quale convergono eleganza, comfort, sicurezza e tecnologia raffinata. Tra questi ricordiamo i riconoscimenti della critica: dal titolo di “Auto dell’Anno 2001” al “Volante d’Oro”, dal “Trophées du design 2000” al “Auto Importado del Año en Brasil 2002”. Poi quelli dei lettori: “Auto Europa” nel 2001 e “L’auto che preferisco” nel 2001, nel 2003, nel 2004 e nel 2005”. Alfa 147 e Alfa GT hanno saputo mantenere le promesse e conquistare importanti traguardi. Il merito va senz’altro alle solide basi su cui si fondano i due modelli: dai migliori tratti dello stile “Made in Italy” alla meccanica più sofisticata e alla varietà di combinazioni tra propulsori e cambi che sono state aggiornate e arricchite con continue novità, mantenendo sempre alta l’attenzione del pubblico, come dimostra oggi il debutto della versione Q2. Antonio Baravalle ha voluto anche ricordare il piano di sviluppo Alfa Romeo annunciata di recente da Sergio Marchionne che prevede il raggiungimento del traguardo delle 300mila vetture vendute entro il 2010. “Ciò sarà possibile - ha puntualizzato - con tutta una serie di iniziative nei prossimi quattro anni, ovvero l’introduzione di nuovi modelli anche in segmenti dove oggi non siamo presenti, con un deciso rafforzamento della struttura commerciale in Europa e nel mondo e con l’offerta di innovazioni tecnologiche puntate sul cliente e sulle sue aspettative”.



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Sul mercato dal 1980, Panda continua a collezionare successi. La nuova gamma MY 2007 propone tante versioni per tutti i gusti e due novità interessanti: la Panda 100 HP dall’anima sportiva e la Panda Panda caratterizzata da una forte attenzione all’ambiente

䡵 FIAT / Importanti novità nella famiglia della best-seller di segmento A

La “piattaforma” Panda TORINO - Non semplicemente una super-compatta di segmento A che ha assunto con disinvoltura il ruolo di bestseller, ma una vera e propria “piattaforma” sulla quale Fiat sta creando un’intera famiglia di automobili con tecnologia e cura del dettaglio da categoria superiore. Panda è sempre più punto di riferimento di una precisa tipologia di automobili e forte di questa “investitura”, non manca di soddisfare le aspettative. Ne è testimone la nuova gamma Model Year 2007 che ha al suo interno due novità

di assoluto interesse, che offrono, rispettivamente, maggiore sportività e più attenzione all’ambiente: Panda 100 HP e Panda Panda. La nuova gamma introduce quattro nuovi colori di carrozzeria: Azzurro Settimo Cielo (Surf Azure), Arancio Egocentrico (Samba Orange), Blu Magnetico (New Orleans Blue) e Beige Spumeggiante (Cumbia Beige). Non si tratta solo di una questione estetica, dal momento che da sempre per il modello Panda il colore è parte integrante di una filosofia di prodotto che ha tra i

suoi elementi costitutivi personalità, estro e stile. Invariata, invece, la linea originale e dinamica, quasi si trattasse di un piccolo SUV, tanto apprezzata dal pubblico mondiale. Alla quale Pan da Model Year 2007 aggiunge un’elegante plancia grigia scura e nuovi interni contraddistinti da inediti colori e tessuti.

to che ha saputo dare vita a una vettura dalle dimensioni esterne contenute, dotata del comfort al quale le auto più grandi ci hanno ormai abituati. Progettata per consumare poco, ma non per que sto meno brillante, ideale nel traffico cittadino e nel lo stesso tempo perfetta nei

tragitti più lunghi: tutte queste caratteristiche fanno di Panda MY 2007 una “piccola-grande” vettura che, tra l’altro, ha un altissimo controvalore grazie alla combinazione di contenuti, costo d’esercizio e valore residuo. Merito anche dei contenuti all’avanguardia e delle sofisticate soluzioni tecnolo-

e un giunto viscoso. L’abitacolo propone qualità e sostanza ed è dominato da una tonalità chiara dei rivestimenti che conferisce maggiore luminosità alla vettura; il tutto esaltato dai toni scuri dei comandi e dal design armonico delle superfici. La percezione finale è di grande raffinatezza ed

Una “piccola-grande” vettura Assemblata a Tychy, nel sud della Polonia, Panda MY 2007 nasce da un proget-

PANDA SEMPRE IN TESTA ALLE CLASSIFICHE DI VENDITA

Il giro del mondo di una “ever green” TORINO - Design innovativo, tecnologia avanzata resa accessibile a tutti, soluzioni intelligenti che semplificano e migliorano la vita a bordo. Sono queste le qualità vincenti del modello che, da quando è stata introdotta sul mercato, ha rapidamente scalato la classifica del segmento A, arrivando al primo posto sia nella top ten italiana sia in quella europea. Seppure destinate principalmente ai mercati europei, le diverse versioni della Panda sono vendute anche in Paesi come la Malesia, Taiwan o l’isola di Martinica. In dettaglio, dal lancio dell’ultima generazione a oggi sono state immatricolate, in Europa, oltre 650.000 unità (a trazione anteriore e integrale), un risultato che ne fa il modello più venduto nella propria fascia di mercato. Se si considera soltanto il 2005, Fiat Panda ha raggiunto, in Europa, la quota del 32 per cento nel segmento delle supercompatte con 200.000 immatricolazioni (in Italia supera la quota del 45 per cento del segmento A con circa 130.000 unità consegnate). E ancora: sempre nel 2005 il mix di vendite in Europa vede in vantaggio l’allestimento Dynamic (39,5 per cento con motore 1.2 Fire e 11 per cento con il 1.3 Multijet), seguito dall’Active (22 per cento) e dalla ricchissima Emotion (9 per cento a benzina e 5 per cento in versione diesel). Tra le versioni 4x4 spicca quella più equipaggiata (1.2 4x4 Climbing) che tocca

quasi il 13 per cento delle preferenze totali del modello. Senza contare che con 75.000 unità è il fuoristrada più venduto in Italia. E per il 2006 i dati confermano un continuo interesse da parte della clientela con una quota pressoché invariata rispetto all’anno precedente. Inoltre, le ottime performance commerciali trovano conferma anche nei 18 premi ricevuti dalla stampa internazionale di settore, tra i quali i prestigiosi “Car of The Year 2004” e “Auto Europa 2004”. Panda 100 HP per i giovani amanti delle prestazioni, Panda Panda per i clienti attenti alle problematiche dell’ambiente, sono le novità che distinguono la popolare city car torinese.

giche che adotta. Del resto, nu merosi dispositivi sono stati introdotti per la prima volta in questa fascia di mercato proprio dal modello Panda: per e sempio, è stata la prima del segmento a proporre il rivoluzionario 1.3 16V Multijet da 70 cavalli, il cambio manuale sequenziale robotizzato (Dualogic), il sofisticato sistema ESP, il dispositivo DPF e l’innovativo sistema di trazione integrale permanente con due differenziali

eleganza, caratteristiche da segmento superiore. Nuova Panda è l’unica vettura della sua categoria ad avere il 99 per cento della superficie interna ricoperta da rivestimenti, proprio come ci si aspetta da un modello di fascia superiore.

Panda 100 HP: voglia di sportività Nella gamma MY 2007 viene introdotta una versione davvero sportiva, Panda


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Dicembre 2006 100 HP, che adotta un inedito propulsore 1.4 16V che sviluppa una potenza di 73,5 kW/100 cv a 6.000 giri/min e una coppia massima di 131 Nm a 4.250 giri/min. Così equipaggiata, Panda 100 HP tocca i 185 km/h di velocità massima, accelera da 0 a 100 km/h in appena 9,5 secondi e consuma 6,5 li tri/100 km nel ciclo combinato. Performance di assoluto interesse, quin di, che sapranno soddisfare un cliente giovane e alla continua ricerca di prestazioni ma anche di distintività. Per questo Panda 100 HP (prezzo di listino a 13.400 euro) all’e sterno si dimostra una vettura dalla vera vocazione sportiva, come dimostrano lo spoiler e lo scarico cromato, i paraurti specifici con griglia sportiva e i nuovi cerchi in lega da 15”. La stessa impronta “aggressiva” si ritrova nell’abitacolo do ve spiccano il volante in pelle, i nuovi interni sportivi e la plancia nera con particolari cromati. Inoltre, alla ricchissima dotazione di serie della versione Emotion da cui deriva, la nuova Panda 100 HP aggiunge fendinebbia, freni posteriori a disco, sospensioni specifiche, pneumatici 195/ 45-15”, cambio manuale a 6 marce, sedili sdoppiati e kit estetico specifico. Tra l’altro, attraverso un tasto Sport presente sulla plancia, il cliente può scegliere la taratura dello sterzo e la prontezza di risposta dell’acceleratore per godere appieno di una guida sportiva ai massimi livelli. È anche disponibile un pack speciale denominato “Pandemonio” che accentua ancora di più la sportività della nuova versione grazie a sticker laterali cromati (rossi

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I MILLE VOLTI DI PANDA

Una famiglia numerosa

nel caso la carrozzeria fosse bianca), pinze dei freni rossi, specchi esterni e cerchi in lega da 15” con trattamento color argento.

Panda Panda: l’ambientalista Nel solco della tutela dell’ambiente, che costituisce per Fiat Auto una direttrice fondamentale nello sviluppo dei suoi modelli, si inserisce anche Panda Panda, in commercio a partire dal gennaio 2007. Da oltre 10 anni Fiat è leader mondiale nelle motorizzazioni alternative benzina/metano ed è il primo costruttore a offrire una linea ecologica Natural Power con un’ampia gamma di veicoli rispettosi dell’ambiente. Intelligente, pratica, simpatica ed ecologica: ecco le peculiarità che contraddistinguono Panda Panda, vettura a basso impatto ambientale equipaggiata con il motore 1.2 8V con doppia alimentazione benzina/metano, tecnologia in cui Fiat si distin-

gue già da anni. In particolare, l’originale versione Natural Po wer si pone l’obiettivo di essere il nuovo punto di riferimento nel panorama delle vetture per la mobilità urbana sostenibile. Senza contare che Panda Panda è ancora più innovativa perché supera i compromessi tipici delle auto a metano. Infatti, nel pianale, derivato dalla versione 4x4, sono stati integrati due serbatoi separati di metano, con una capacità totale di 72 litri. I due serbatoi così inseriti offrono la medesima abitabilità della vettura originale, sia per quanto riguarda lo spazio dedicato ai passeggeri sia per quello destinato ai bagagli (circa 200 litri con i sedili posteriori in posizione normale). Inoltre, la posizione scelta per i due serbatoi sotto il pianale risulta essere la migliore scelta nel campo della sicurezza. La capacità di 72 litri consente un’autonomia di percorrenza da classe superiore che si attesta sui 300

chilometri impiegando solo il metano. Non ul timo, la capacità del serbatoio a benzina rimane invariata rispetto alla versione a benzina (30 litri), offrendo così un “pieno di tranquillità” anche nelle zone dove non è capillare la diffusione dei distributori a metano. I veicoli alimentati a metano riducono di circa il 23 per cento le emissioni di CO2 rispetto alle equivalenti vetture alimentate a benzina e riducono praticamente a zero le emissioni di particolato (PM). Panda Pan da (prezzo di listino di 13.400 euro, come la sorella 100 HP) sarà disponibile con allestimento Dynamic, in modo di offrire un’auto ricca di contenuti e che il cliente può personalizzare sulla base delle sue esigenze. L’intera gamma Panda MY 2007 ha un listino compreso tra 8.600 e 14.100 euro, all’interno del quale la scelta della clientela può essere fatta tra una ricca gamma di versioni. Fabio Basilico

In arrivo la nuova Bravo che sfoggia il nuovo marchio del brand

Sulla strada del futuro TORINO - Il 29 gennaio, a Roma, sarà presentata alla stampa internazionale la nuova Fiat Bravo che verrà commercializzata nelle settimane successive in tutta Europa. Prodotto nello stabilimento di Piedimonte S. Germano (Fr), il modello si pone l’obiettivo di divenire un punto di riferimento nel più importante segmento del mercato europeo. Bravo si contraddistingue per l’inconfondibile “italianità” del design esterno, un altro passo nella costruzione della nuova identità del brand Fiat. Il modello coniuga una linea esterna compatta a “5 porte” con una straordinaria abitabilità interna: è lungo 434 cm, largo 179, alto 149 e il passo è di 2,60 m; la capacità di carico di 400 litri è ai vertici del segmento. Ricca la dotazione di contenuti tecnologici. La gamma motori comprende i noti turbodiesel Multijet 1.9 8V da 120 e 150 cv e il 1.4 16V da 90 cv nonché i debuttanti benzina sovralimentati TJET 1.4 Turbo da 120 e 150 cv. Per l’Euro 5 Multijet di 1.6 litri e 120 cv bisognerà attendere la fine del 2007. Su Fiat Bravo, il cui listino partirà presumibilmente da 16.000 euro, debutterà il nuovo marchio del brand Fiat, che da alcuni mesi ha intrapreso un nuovo corso come dimostrano le numerose novità di prodotto presentate, dalla Croma alla Grande Punto, dalla Panda alla Se-

dici e, appunto, la nuova Bravo. “In questo contesto così dinamico e significativo - dice Luca De Meo, responsabile Brand Fiat - abbiamo deciso di porre un sigillo al percorso finora compiuto rinnovando anche il nostro marchio, un segno tangibile del rilancio che ci proietta nelle sfide future. Ecco perché il nuovo logo farà il suo esordio proprio sul frontale della nuova Bravo e poi, gradualmente, sarà adotLuca De Meo, dinamico tato da tutti i modelli Fiat”. responsabile Brand Fiat. Realizzato da RobilantAssociati (agenzia specializzata in Brand Advisors & Strategic design) in collaborazione con il Centro Stile Fiat, il nuovo simbolo prende spunto dal celebre scudo che campeggiava sul frontale delle vetture Fiat dal 1931 al 1968, con fondo rosso rubino dove, al centro, spiccano i caratteri allungati verticalmente della scritta “Fiat”. Il tutto incastonato all’interno di una cornice tonda cromata dall’effetto tridimensionale che evoca un’idea di tecnologia, design italiano, dinamismo e spiccata individualità, oltre a rendere omaggio al marchio rotondo con alloro (scritta bianca su campo rosso) che per molti anni ha contraddistinto le vetture Fiat di grandi prestazioni e potenza. Un “cambiamento nella continuità” dunque, un segno del passato riletto in chiave moderna che bene esprime la Fiat di oggi, un brand proiettato nelle sfide del futuro ma, al tempo stesso, orgoglioso della propria identità storica. In particolare, grazie ai due elementi principali del nuovo logo (forma a scudo e colore rosso), il ricordo va subito alla Fiat 524 del 1931, la prima a fregiarsi di un logo rettangolare che bene si integrava nell’inedita calandra concepita in funzione non solo estetica ma anche aerodinamica, a forma di scudo e con elementi verticali.

TORINO - Un’intera famiglia di automobili con tecnologia e cura del dettaglio da categoria superiore. Fiat Panda propone una gamma di veicoli in grado di soddisfare più esigenze di mobilità. La serie Panda 4x4 è un vero e proprio fuoristrada, capace di disimpegnarsi quando serve. Ma, al tempo stesso, una vettura agile che affronta con disinvoltura gli slalom imposti dal traffico metropolitano. Una proposta che, dal lancio a oggi, è stata commercializzata in 75.000 esemplari (è il fuoristrada più venduto in Italia!). Oggi l’offerta si compone degli allestimenti Panda 4x4 (la versione che punta soprattutto a un impiego pratico della vettura), Panda 4x4 Climbing (il piccolo ed elegante “fuoristrada”, capace di affrontare qualsiasi situazione con un tocco di raffinatezza in più negli interni e nella linea esterna) e, infine, della nuova Panda Cross che aggiunge alla gamma Panda 4x4 quel tocco di sportività ed eleganza stilistica che la rende “una vettura alla moda” e destinata a un pubblico giovane e dinamico. Panda 4x4 adotta un sistema di trazione integrale permanente con giunto viscoso e due differenziali che entra in funzione automaticamente quando occorre, permettendo di superare con disinvoltura qualunque situazione. Uniche nel segmento, Panda 4x4 e Panda 4x4 Climbing offrono, a richiesta, il blocco differenziale elettronico con la funzione LD (Locking Differential). Derivata dalla versione 4x4 e destinata a un cliente giovane ed esclusivo, Panda Monster è il frutto della collaborazione tra due firme, espressione dell’italianità e dell’esperienza motoristica italiana nel mondo: Fiat e Ducati. Si tratta di una Serie Speciale disponibile in edizione limitata e numerata (695 esemplari) e caratterizzata da un design ispirato alla nuova motocicletta Ducati Monster 695 presentata in anteprima mondiale al Motor Show di Parigi. La ver-

sione speciale è equipaggiata con il brillante 1.3 Multijet da 70 cv e dotata di una ricchissima dotazione di serie: dal climatizzatore automatico al sistema vivavoce Bluetooth alla radio con lettore Cd e file MP3. Espressione del “made in Italy” è anche la Panda Alessi, derivata dalla concept car che ha debuttato al Salone di Parigi 2004. Anche in questo caso c’è la collaborazione di due marchi famosi nel mondo per aver contribuito allo sviluppo del design industriale italiano: Fiat e Alessi. Panda Alessi mantiene inalterata la grande personalità del modello, proponendo alcuni interventi estetici e cromatici. Disponibile con l’affidabile motore Fire di 1.242 cc, la nuova versione Alessi propone un ricco equipaggiamento di serie. L’incredibile flessibilità del modello Panda ha anche stimolato la creatività di designer e stilisti che hanno realizzato numerosi prototipi e show car su base Panda: dalla simpatica e chic Jolly disegnata dal Centro Stile Fiat e realizzata dalla ditta Stola del gruppo RGZ, trae ispirazione dal mondo della nautica e dall’interior design - alla straordinaria Terramare - veicolo anfibio sperimentale progettato e realizzato da Maurizio Zanisi, ingegnere milanese che ha acquistato e trasformato in proprio una Panda 4x4 - dalla preziosa Luxury - esemplare unico derivato dalla 4x4 alla sofisticata Hydrogen, motorizzata da un sistema di propulsione a fuel cell alimentate a idrogeno e che, contrariamente ai prototipi di vettura a fuel cell presentati nel passato, presenta un’architettura di tipo “Full Power” caratterizzata dall’assenza di batterie di trazione per l’accumulo dell’energia elettrica. Il nuovo Fuel Cell System (generatore di potenza elettrica) è in grado di erogare tutta la potenza necessaria al motore elettrico di trazione garantendo una elevata guidabilità della vettura. Infine, un cenno alla nuova edizione della Fiat Panda Rally Cup 2006, che ripropone una formula di grande “appeal” apprezzata soprattutto dai giovani. Indetta da Fiat Auto, la Fiat Panda Rally Cup 2006 prevede 10 appuntamenti con la grande novità della gara finale all’estero. Le vetture ammesse al campionato sono le Fiat Panda 1.2 in versione Gruppo A Kit allestite e gestite dalla Supergara. L’agile vettura raggiunge la considerevole potenza di 130 cv a 7.800 giri/min pienamente sfruttabile grazie anche al cambio a sei rapporti con innesti frontali.


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Ha tutte le qualità per poter diventare una grande protagonista: è bella nel suo look esterno, è comoda e ricca all’interno del suo abitacolo, è prestazionale qualunque sia la scelta del motore, diesel o benzina, è divertente da guidare, è sicura come le sue sorelle maggiori. L’abbiamo provata a lungo sulle strade di Palma de Majorca prima e su quelle siciliane dopo

䡵 VOLVO / Con la C30 iniziata una nuova epoca per il marchio di Göteborg

La sfida della piccola svedese SIRACUSA - Un fatto è certo. Osservando e guidando a lungo la nuova C30 della Volvo, si matura immediatamente la consapevolezza che la Casa svedese, da sempre considerata “maestra” in fatto di grandi automobili sicure e affidabili, ha imparato velocemente a fare anche automobili “piccole”. Probabilmente l’apprendistato è stato favorito dall’appartenenza da qualche anno al Gruppo Ford, ma la C30 è in tutto e per tutto un prodotto frutto delle menti di Gö teborg ai quali il compito di realizzare per la prima volta una “piccola” Volvo è pienamente riuscito. Era l’ottobre del 2001 quando il giovane stilista canadese Simon Lamarre, 38 anni, una precedente esperienza in Saab prima di approdare una decina di anni fa in Volvo Car, cominciò a tracciare i primi schizzi di quella che sarebbe stata la C30, la vettura con la quale la Casa svedese avrebbe portato l’attacco in un segmento di mercato, quello detto C Premium, presidiato da importanti competitor come Bmw, Mini, Audi, Alfa Romeo, nel quale Volvo Car avrebbe mes so piede per la prima vol ta. Simon Lamarre aveva ricevuto dei precisi input. La “piccola” Volvo doveva piacere soprattutto al pubblico

dei Paesi dell’Europa meridionale, Italia in primo luogo. E lui ci si mise di buzzo buono, dando il là a una vettura dal design sportivo a due porte e quattro posti con portellone posteriore in vetro, il tutto pensato per dare a un gruppo di clienti giovani e dinamici una Volvo su misura. Durante la fase di sviluppo del progetto C30, vennero organizzati gruppi d’indagine tra i clienti in vari Paesi europei. Persone che vivono in aree urbane, con una carriera in ascesa e uno stile di vita intenso, furono invitate a giudicare il design e le caratteristiche tecniche dell’auto e le loro osservazioni furono tenute in debito conto dai progettisti.

Nuova clientela Che si concentrarono principalmente sui single e sulle coppie senza figli per i quali l’auto è uno strumento d’intrattenimento per reggere i ritmi della propria vita, clienti cioè che si spostano dalla casa al lavoro, dalle riunioni alla palestra, che girano per la cit tà a gran ritmo e che privilegiano un design elegante e una guida divertente. I gruppi d’indagine tra i clienti a livello internazio-

nale confermavano che il progetto si trovava sul binario giusto. A gennaio 2006, in occasione del Motor Show di Detroit, Volvo offriva una anteprima del modello di produzione esponendo la C30 Design Concept. Che successivamente veniva esposta in numerosi saloni dell’auto, fino ad arrivare al debutto ufficiale lo scorso settembre al Salone di Parigi, dove la vettura registrava pieni consensi di pubblico e di critica, come a dire che le ambizioni dei “vertici” di Volvo Car di conquistare con la C30 nuovi clienti erano pienamente giustificate. Abbiamo avuto due occasioni per verificare in diretta le qualità della nuova C30. Una prima volta sulle strade di Palma de Majorca e una seconda sulle altrettanto belle strade della Sicilia sul tratto che va da Catania a Siracusa con digressioni verso Noto e Ragusa. Il design della C30 è quello ammirato sulla Volvo C30 Design Concept con il frontale che mantiene un carattere dinamico sottolineato dai fari inclinati e dalla griglia bassa e ampia. Visti lateralmente, i distinti passaruota con materiali a contrasto e il tetto inclinato donano alla nuova C30 una silhouette agile, esaltata ulteriormente dalla forma in stile nautico dei fi-

nestrini. Sul retro, le spalle sono energicamente arrotondate e accentuate dai fa ri posteriori “a ferro di cavallo” e dal portellone in vetro. Lo spoiler è disponibile in due versioni. La possibilità di adattare l’auto secondo i propri gusti è molto ambita dai potenziali acquirenti. Ed è per questo che sono disponibili kit carrozzeria appositamente disegnati, con tubi di scarico più grandi, in tinta o a doppia tonalità. Per

personalizzare ulteriormente l’auto, il kit carrozzeria in vari colori può essere abbinato a un telaio sportivo ribassato e ai cerchi da 18”. Gli elementi di stile per gli interni, disegnati in modo funzionale e intelligente per offrire un comfort e una flessibilità sorprendentemente elevati anche per i sedili posteriori, sono il volante sportivo, la leva del cambio con inserti in alluminio, i pedali in alluminio satina-

to e i tappetini realizzati appositamente per la C30. Che può ospitare quattro adulti grazie ai due sedili posteriori separati con ampio spazio per la testa e le gambe. I sedili posteriori sono leggermente centrati per garantire un senso di spaziosità e una buona visuale. Inoltre, agevolano la comunicazione tra i passeggeri anteriori e posteriori. Grazie all’ampio spazio tra i sedili, la plancia sottile e visivamente flut-

Era l’ottobre del 2001 quando il giovane stilista canadese Simon Lamarre cominciò a tracciare i primi schizzi della C30, con la quale Volvo apre un nuovo capitolo della sua storia.


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Michele Crisci spiega le ambizioni di Volvo Italia con la nuova C30

“Inizia una nuova epoca per Volvo” SIRACUSA - “L’Italia è il primo merclientela Volvo, il che giustifica anche le nostre previcato nel mondo a lanciare la sioni di poter raggiungere nel 2007 un volume di vennuova C30”, questo l’esordio signidite Volvo complessive di almeno 27mila unità contro ficativo di Michele Crisci, presile 18mila del 2006”. dente e amministratore delegato Tenuto conto che la produzione di C30 per il 2007 di Volvo Italia oltre che presidente è prevista sulle 65mila unità complessive (come a dire Volvo per le Regioni Italia e Greche la strada verso il traguardo delle 600mila Volvo cia. Nell’affermazione c’è tutta la prodotte entro il 2009 è tutta in discesa) delle quali il soddisfazione del numero uno 75 per cento destinate all’Europa (il resto negli Usa), della filiale Volvo di Bologna per la quota prevista per il mercato italiano è sicuramenl’arrivo della nuova “piccola” svete la più importante. Quali i motivi di questa scelta dese che certamente rappresenta strategica? “Intanto il mercato italiano continua a una formidabile arma per consenessere uno dei più importanti in Europa e sicuramentire a Volvo Italia di fare un imte Volvo non può non tenerne conto. Inoltre, la C30 portante salto in avanti in fatto di ha proseguito Michele Crisci - ha tutte le caratteristivendite e quota di mercato. “Con che per rispondere ai gusti della clientela italiana, la C30 - ha proseguito - entriamo sotto il profilo dello stile, degli interni, della piacevoper la prima volta nell’importante lezza di guida, delle prestazioni dei propulsori, e dunMichele Crisci, presidente e amministratore segmento C Premium, laddove que è una opportunità che va sfruttata fino in fondo. delegato di Volvo Italia oltre che presidente oggi sono protagoniste vetture Con la C30 abbiamo per la prima volta l’opportunità Volvo per le Regioni Italia e Grecia. come Audi A3, Alfa 147 o Bmw di cambiare letteralmente l’immagine del nostro marSerie 1. È un mercato che in Italia chio, soprattutto dal punto di vista del dinamismo registra circa 100mila immatricolazioni su un totale di 400mila dell’integiovane. E infatti questa è una vettura che ci consentirà un approccio ro segmento C. Ebbene, noi contiamo nel 2007 di vendere almeno 9.600 con un pubblico molto più giovane di quanto non è avvenuto finora con unità della C30, il che significa conquistare una quota di circa il 10 per gli altri modelli, un pubblico nell’ordine dei 25-35 anni, attento al design, cento di questo particolare segmento. In linea di massima prevediamo alla sportività, alla personalizzazione. È un pubblico fatto di single ma che il 75 per cento delle C30 vendute saranno acquistate da una nuova anche di coppie senza figli, che vedono l’auto come uno strumento d’in-

tuante è chiaramente visibile dall’esterno anche dal portellone posteriore in vetro. La plancia centrale è disponibile in quattro versioni. Assolutamente nuovo è l’inserto in bianco Virtuale, ispirato alle superfici lucide e moderne nel mondo dello sport e dei computer. Lo stesso materiale viene anche utilizzato per le porte. Gli interni so no stati disegnati per esaudire i desideri di personalizzazione espressi dal target group. Anche in allestimento base, per esempio, la tappezzeria è disponibile in rosso e blu. Esiste inoltre la possibilità di una tappezzeria nera, da accentuare con i tappetini rossi. Per una climatizzazione gradevole nell’abitacolo, il condizionatore e il filtro antipollini sono di serie. In alternativa, la Volvo C30 può essere equipaggiata con ECC (Electronic Climate Control), un sistema controllato in modo completamente automatico: nell’abitacolo, la temperatura desiderata viene mantenuta costante, indipendentemente da quella esterna. Inoltre, è possibile regolarla separatamente per il lato guida e passegge-

ro. Come dotazione supplementare, l’impianto ECC può essere equipaggiato con il sistema IAQS (Interior Air Quality System), che controlla costantemente il livello di monossido di carbonio dell’aria in entrata. Se è troppo elevato, i bocchettoni di aerazione vengono chiusi, garantendo una climatizzazione ottimale e la salute dei passeggeri. Il sistema include anche un filtro ai carboni attivi per prevenire l’ingresso di polveri, particelle di scarico, pollini e odori sgradevoli tramite l’impianto di ventilazione.

Livelli di sicurezza Volvo Per permettere al conducente di rilevare la presenza di veicoli nell’angolo cieco, la Volvo C30 può essere dotata di BLIS (Blind Spot Information System). Il sistema, disponibile come optional, utilizza telecamere montate sui retrovisori e sterni e rileva la presenza di veicoli che sopraggiungono. In caso di rilevamento, un indicatore in prossimità dello specchietto si accende e avvisa il conducente, aiutan-

dolo a prendere la decisione più giusta. Per cercare di ridurre i rischi provocati dall’arrivo di informazioni inopportune per il conducente in situazioni critiche, la Volvo C30 è dotata del sistema IDIS (Intelligent Driver Information System) di serie. IDIS è un sistema elettronico d’informazione che controlla costantemente alcune funzioni dell’auto, come i movimenti dello sterzo e del pedale dell’acceleratore, i comandi degli indicatori di direzione e i freni. Queste informazioni vengono elaborate e, se non pertinenti per la sicurezza (esempio messaggi di testo o chiamate entranti sul telefono integrato), vengono ritardate fino al momento in cui il guidatore sia meno impegnato. Le situazioni critiche che il sistema IDIS riesce a interpretare, per esempio, sono il sorpasso o la frenata. Se il conducente lo desidera, IDIS può essere impostato per consentire che tutte le chiamate GSM vengano inoltrate indipendentemente dalla situazione di guida. Questa opzione viene configurata nel menu delle impostazioni dell’auto.

Grazie a una solida carrozzeria, al telaio sportivo e ai motori potenti, che garantiscono una guida altamente dinamica, la nuova “piccola” Volvo è stata progettata per garantire i tradizionali elevati livelli di sicurezza Vol vo. E infatti la forma compatta non ha impedito ai progettisti di integrare buona parte delle dotazioni delle Volvo più grandi, in modo che la C30 potesse assicurare la giusta sensazione “da premium”, non solo per l’estetica e la qualità, ma anche per la guida e l’utilizzo quotidiano. Grazie alle dimensioni ridotte e al design ben studiato, la Volvo C30 è molto agile da guidare, anche negli spazi limitati. Realizzata secondo i principi comuni a tutte le Volvo, la C30 vanta una carrozzeria compatta e solida, la carreggiata ampia e il passo relativamente lungo che contribuiscono ad una guida stimolante e stabile. Il telaio, con sospensioni anteriori MacPherson e asse posteriore Multilink, è ottimizzato per aumentare il piacere di guida. Un alto livello di controllo e una precisa risposta sono qualità chiave. Co me

SULLA C30 AMPIA SCELTA DI MOTORI EFFICIENTI

Cavalli generosi ma attenti ai consumi SIRACUSA - La Volvo C30 può essere dotata di motore a quattro o cinque cilindri, diesel e benzina, con cilindrata da 1,6 a 2,5 litri. Tutti i motori dispongono della tecnologia a quattro valvole e doppio albero a camme in testa, che contribuiscono a una pronta risposta e al raggiungimento di velocità elevate. Il motore a benzina più potente (T5) è un turbo con una coppia elevata e costante, dai regimi più bassi a quelli più alti (320 Nm da 1.500 a 4.800 giri/min). Questa caratteristica rende la Volvo C30 molto reattiva e pronta all’accelerazione. Nel complesso per la C30 sono disponibili per il mercato italiano quattro propulsori benzina e 3 Diesel. I primi sono rappresentati dal 5 cilindri di 2,5 litri T5 sovralimentato da 220 cv a 5.000 giri e con una coppia di 320 Nm tra 1.500 e 4.800 giri, con il quale la C30 si rivela sulla strada uno straordinario purosangue (240 km orari la velocità massima, 6”7 per raggiungere da 0 i 100 kmh, 9,4 il consumo medio combinato), e dai quattro cilindri di 2 litri (145 cv, 185 Nm, 210 kmh, 7,3 il consumo medio combinato) di 1,8 litri (125 cv, 165 Nm, 200 kmh, 7,3 litri per 100 km il consumo combinato) e 1,6 litri (100 cv, 150 Nm, 185 kmh, 7 litri il consumo combinato).

Al vertice dell’offerta dei Diesel, tutti sovralimentati, c’è il 5 cilindri di 2,4 litri D5 che sviluppa una potenza di 180 cv a 4.000 giri e che vanta una coppia di 350 Nm tra 1.750 e 3.250 giri (220 km orari la velocità massima con un consumo combinato di 6,9 litri per 100 km), ma estremamente apprezzabili, soprattutto per l’economia dei consumi, sono anche il 2 litri da 136 cv a 4.000 giri (320 Nm a 2.000 giri la coppia massima) e da 210 km orari ((5,7 litri per 100 km il consumo combinato) e il 1.560 cc d 109 cv (240 Nm la coppia massima a 1.750 giri), che spinge la C30 fino a 190 km orari con un consumo combinato di appena 4,9 litri per 100 km. Da ricordare che tutti i motori sono estremamente compatti e montati trasversalmente nel vano motore, per offrire la massima sicurezza e il massimo spazio nell’abitacolo, che la tecnologia turbo viene utilizzata per il motore T5 e per tutti i motori diesel, per assicurare le migliori prestazioni possibili, che il cambio manuale a sei rapporti viene utilizzato per i motori T5 e 2.0D, che il cambio automatico Geartronic a cinque rapporti è disponibile per i motori a cinque cilindri diesel e benzina, che infine il filtro antiparticolato è disponibile per tutti i motori diesel.

trattenimento per reggere i ritmi della propria vita. Nell’acquisto di abbigliamento, mobili o dispositivi elettronici, il design e il marchio sono fattori molto importanti, e l’auto viene scelta allo stesso modo. È importante sottolineare che si tratta di una questione di stile di vita più che di età. Quando i figli crescono e se ne vanno di casa, rimangono tempo e denaro per una vita a pieno ritmo. Per questo, crediamo che oltre a una buona parte di giovani clienti, una fetta considerevole della produzione della C30 sarà destinata ai genitori che non hanno più figli a carico. Naturalmente, un’altra piacevole possibilità è che la C30 diventi la seconda auto per le famiglie con figli. Non solo, ma la C30 sarà interessante anche per quel pubblico femminile che finora non ha mai preso in considerazione Volvo al momento dell’acquisto di una vettura”. “È importante sottolineare - ha aggiunto - che la C30 è offerta in una ricca gamma di modelli e motorizzazioni, con tre tipi di allestimenti, Kinetic, Momentum e Summum, tutti riccamente equipaggiati. Anche i prezzi ci sembrano estremamente competitivi. Per i modelli benzina si va dai 20.950 euro della versione 1.6 Kinetic ai 33.450 della C30 T5 Summum, mentre per i modelli Diesel si parte dai 22.950 euro della versione 1.6 D Kinetic e si arriva ai 33.150 della C30 D5 Automatica Summum. Voglio anche sottolineare che la C30 sarà accompagnata da un nuovo tipo di comunicazione. Finora la pubblicità Volvo ha usato sempre un tono assertivo, nel senso che abbiamo cercato di convincere la clientela sottolineando nei messaggi pubblicitari la bontà e la validità dei prodotti. Con la C30 abbiamo scelto di stimolare la possibile clientela. Con frasi come “O la ami, o la odi, ma non puoi rimanere indifferente”. Insomma per lanciare la C30 sul mercato, Volvo vuole coinvlgere attivamente il pubblico e i clienti per celebrare con loro la vita e la sua linfa: la libertà”.

optional è disponibile un telaio sportivo ribassato. Il DSTC (Dynamic Stability and Traction Control) è di serie per la maggior parte dei mercati di destinazione. Lo sterzo è elettroidraulico (idraulico per la versione benzina da 1.6 litri), per una manovra decisa e controllata. Tra i vari optional, anche

che un adattatore per collegare iPod o un flash drive USB. Con il Volvo USB/iPod Music Player, collegare e scegliere la propria musica preferita sarà estremamente facile utilizzando i comandi della radio, per una maggiore sicurezza e praticità. Con questo gioiello di vet tura non c’è voluto molto per ca-

una gamma di cerchi in lega da 15 a 18 pollici. Vettura giovane, la C30, per gente giovane. E dunque non poteva mancare all’interno dell’abitacolo uno dei migliori impianti audio al mondo, come per le Volvo più grandi. Gli allestimenti stereo sono addirittura tre: Performance con amplificatore 4x20 W e quattro altoparlanti, High Performance con amplificatore 4x40 W e otto altoparlanti e Premium Sound con amplificatore digitale classe D con tecnologia ICE Power di Alpine, potenza di 5x130 W, Dolby Pro Logic II Surround e 10 altoparlanti della danese Dynaudio. I due impianti più prestigiosi, High Performance e Premium Sound, sono in grado di riprodurre CD in formato MP3 e WMA. In sostanza, il caricatore CD può archiviare centinaia di tracce musicali. Inoltre, gli impianti High Performance e Premium Sound sono dotati di connettore AUX per collegare dispositivi ausiliari, per esempio un lettore MP3 portatile. A partire dalla primavera del 2007, sarà disponibile come optional an-

pire che ancora una vol ta Volvo sembra aver fatto davvero centro. In qualunque situazione di guida e di traffico, la C30 sembra qua si voler dimostrare che la sua vera missione è quella di divertire chi siede al volante, ma anche di assicurare una grande qualità della vita a chiunque si trovi a bor do. Silenziosa, potente, sicura (i quattro freni a di sco autoventilati sono assistiti anche dai dispositivi Abs, Ebd e Eba), ben incollata alla strada, risponde con assoluta precisione alle sollecitazioni del conducente per il quale si rivela particolarmente comodo il po sto di guida, estremamente funzionale la plancia con tutti gli strumenti ben visibili e i comandi ben a portata di mano. Le ambizioni che i vertici di Volvo Car pongono sulla loro nuova “picco-la” non saranno deluse. La C30, che viene prodotta nello stabilimento Volvo di Gend in Belgio, lo stesso dove nascono le S40 e V50, è fatta per piacere a gente giovane e dinamica. In Italia troverà sicuramente terreno fertile. Paolo Altieri


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䡵 KIA / Con il nuovo Carens un cavallo di battaglia ancora più competitivo

Due anime da scoprire SENAGO - Più lungo, più largo e più alto del modello precedente, il nuovo Carens registra progressi significativi in termini di abitabilità e capacità di trasporto, oltre che di funzionale versatilità, dal momento che può comodamente ospitare passeggeri di ogni taglia mentre la versione da 7 posti, nella terza fila di sedili, può accogliere confortevolmente perfino due adulti alti fino a 1,80 metri. Per la gamma offerta in Italia si è scelto di privilegiare la configurazione di carrozzeria a cinque posti con due file di sedili, ma all’atto del-

l’acquisto tutti i mo delli e tutte le versioni (a eccezione della “Family”) possono essere richiesti in configurazione “7 posti” con un supplemento di 600 euro. È stato nel maggio scorso, al Salone di Madrid, che la Casa coreana ha sollevato il sipario sulla seconda generazione del Carens, non soltanto totalmente rinnovato nello stile e nella meccanica, ma anche nello spirito e nella vocazione. Infatti, anticipando i gusti degli automobilisti europei e gli orientamenti del mercato, progettisti e tecnici Kia han no

dato vita a un diverso concetto di automobile, che possiamo identificare come punto ideale d’incontro funzionale tra station wagon e monovolume, con un look e una versatilità che richiamano lo spirito dei Suv. La ciliegina sulla torta, come si è accennato, l’offerta della configurazione a sette posti. Abbiamo provato il nuovo Carens nell’hinterland di Milano, trovando tutte le conferme che un sommario esame lasciano intuire. Diciamo che ci troviamo nelle mani una vettura che ha la grinta sportiveggiante di un

Suv e che consente la guida morbida e confortevole di un monovolume, il che alla fine ci fa pensare che il nuovo Carens è un’ottima risposta per una famiglia che fa della vita sportiva il suo modo di essere. La motorizzazione che sarà nettamente nelle preferenze della clientela è il turbodiesel 2.0 CRDI VGT con filtro antiparticolato di serie da 140 cv, 305 Nm di coppia, 187 km l’ora di velocità massima, 6,1 litri per 100 km il consumo medio, abbinato a un ottimo cambio manuale a 6 marce (a richiesta è disponibile il

OTTIMISTA L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI KIA MOTORS ITALIA

Bitti: “Ora il gioco si fa appassionante” SENAGO - Sono due le automobili che in casa Kia hanno svolto un ruolo da veri e propri pionieri in due allora emergenti segmenti di mercato: lo Sportage a partire dal 1996 nel segmento dei Suv compatti e il Carens in quello dei monovolume compatti. Quest’ultimo, in cinque anni, ha trovato nel mondo più di 440mila estimatori, dei quali 72mila in Europa e 9.500 in Italia. Modello, dunque, di grande successo che ora si ripresenta sul mercato in una edizione sensibilmente rinnovata e tale da far prevedere a Giuseppe Bitti, amministratore delegato di Kia Italia, un’accoglienza da parte del pubblico ancora più sostenuta, nonostante le fibrillazioni della legge finanziaria. “Nel 2007 - ha dichiarato - contiamo di venderne almeno 6mila unità alle quali sono da aggiungere non meno di 3mila Carnival, il grande monovolume, per raggiungere un volume complessivo di 40mila Kia”. Si può ben dire che il Carens della seconda generazione esprime molto bene l’evoluzione stilistica che negli ultimi tempi ha accompagnato lo sviluppo dei prodotti Kia, soprattutto da quando con l’inaugurazione del Centro Stile di Francoforte e con la successiva guida di Peter Schreyer, già con una grande esperienza in fatto di stile maturata negli anni che ha “servito” Audi e Volkswagen, i “vertici” di Kia e caratterizzandola fortemente secondo i gusti europei. Il tutto ulteriormente potenziato dalla realizzazione della fabbrica di Zilina in Slovacchia, dove dalla fine dell’anno parte la produzione della nuova Cee’d presentata a Parigi cui si aggiungerà nel corso del 2007 anche la produzione dello Sportage e nel 2008 di un nuovo Crossover. “Con la nuova Carens - ha aggiunto Giuseppe Bitti - in pratica si chiude un ciclo iniziato nel 2004 con il lancio della Picanto,

il modello che ci ha consentito di entrare con successo in un segmento di volume come quello delle citycar. In questo modo abbiamo potuto allargare il nostro raggio di azione passando da una copertura del mercato nell’ordine del 25 per cento fino all’85 per cento che raggiungeremo già nel 2007 con l’introduzione della Giuseppe Bitti, nuova gamma Cee’d”. Nel amministratore delegato frattempo il mercato sta predi Kia Motors Italia. miando il marchio Kia sotto ogni profilo. Nel periodo gennaio-settembre, le esportazioni nel mondo hanno raggiunto le 630mila unità delle quali 249mila in Europa e 245mila nel Nord America. Quanto all’Europa i mercati più reattivi per Kia si sono dimostrati, nei primi tre trimestri, la Spagna con 35mila immatricolazioni, Germania con 31mila, Regno Unito con 30mila, Italia con 27mila, Russia con 23mila. “In Italia il 2006 va considerato come anno di transizione- ha sottolineato Bitti - in quanto abbiamo inevitabilmente sofferto del cambio generazione di due modelli importanti come il Carnival e soprattutto il Carens, ma già l’anno prossimo ci attendiamo un recupero importante e non solo grazie alla disponibilità della nuova Cee’d con la quale saremo della partita per la prima volta nell’importante segmento C. Sì, ora con una gamma di modelli così importante, il gioco si fa molto più appassionante”.

cambio automatico sequenziale che costa 2.200 euro). L’al ternativa a benzina è rappresentata dal 2.0 CVVt da 144 cv, 189 Nm, 190 kmh, 8,1 litri per 100 km il consumo, gestito da un cambio manuale 5 marce o a richiesta dal cambio automatico sequenziale. Tutte le versioni, Diesel o benzina, offrono di serie sei airbag (anteriori, laterali e a tendina), Abs con Ebd e, tranne che sulla versione d’accesso Family, anche l’Esp. Tre i livelli di equipaggiamento: Family, Harmony e Class. Già sul primo

È una vettura con la grinta sportiveggiante di un SUV e che consente la guida morbida e confortevole di un monovolume, il che alla fine ci fa pensare che il nuovo Carens sia un’ottima risposta per una famiglia che fa della vita sportiva il suo modo di essere sono di serie cinture di sicurezza anteriori pretensionate e regolabili in altezza, climatizzatore manuale con filtro dell’aria immessa nell’abitacolo, alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata di porte e portellone con telecomando, antiavviamento con immobilizzatore, volante e sedile di guida regolabili in altezza, retrovisori e sterni a regolazione elettrica. A questi elementi sulla versione Harmony si aggiungono, tra l’altro, l’Esp e il dispositivo di traction control, parabrezza a controllo termico, computer di bordo, vo-


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䡵 CHRYSLER / Importante traguardo in Europa

Un milione di auto a Graz Nello stabilimento austriaco oggi vengono prodotti ben sei modelli distribuiti su tutti i mercati tranne che negli Usa

L’elegante e ricca plancia del Carens, un Suv che nella nuova edizione appare ancora più elegante e competitivo.

lante e pomello del cambio rivestiti in pelle, mentre nell’allestimento Class vengono offerti di serie anche cerchi in lega da 17 pollici, retrovisore interno fotocromatico, selleria parzialmente in pelle e con la motorizzazione turbodiesel il regolatore automatico della velo-

cità di crociera. Se lo si osserva attentamente, il nuovo Carens si conferma vettura polivalente e superfunzionale, ancora più attraente grazie alla nuova linea moderna e ricca di personalità. Un’auto che si rivolge a utenti dinamici e razionali, ma dotati di estro

e fantasia per apprezzare un modello che alla tradizionale convenienza e all’imbattibile controvalore di tutte le Kia, offre in aggiunta un tocco di classe e la qualità che fa la differenza. Pensato e sviluppato in Corea, Usa e Germania, maturato grazie alle indicazioni della clientela del modello che va a sostituire, Carens 2 non ha conservato neppure un lamierato del modello precedente. In più sui mercati europei è caratterizzato dall’esclusivo doppio profilo cromato sulla mascherina, con presa d’aria centrale più bassa e paraurti anteriore con prese d’aria e fendinebbia integrati. Ricordiamo anche che per l’Italia, come per tutte le Kia, il nuovo Carens (prodotto in Corea nello stabilimento di Gwangju rinnovato di recente per produrre fino a 150mila Carens l’anno) go drà della consueta garanzia triennale, senza limiti di chilometraggio, accompagnata da tre anni di assistenza stradale e sei anni sulla corrosione passante. I prezzi: da 18.900 a 22.100 euro i modelli benzina, da 20.900 a 24.300 euro i modelli Diesel. Assolutamente competitivi, rispetto alla numerosa concorrenza fatta di Zafira, C4 Picasso, Grand Scénic, Touran, Honda FR-V, Mazda 5 e l’ultima arrivata Dodge Caliber.

STOCCARDA - A quasi 15 anni dall’uscita del primo veicolo Chrysler Voyager dalla catena di assemblaggio di Graz in Austria nel 1991, il gruppo Chrysler ha appena festeggiato un traguardo importante nella sua storia: la produzione del primo milione di veicoli dei marchi Chrysler e Jeep “Made in Europe”. Il milionesimo veicolo uscito dalla catena di montaggio è stato un Jeep Grand Cherokee, il modello del gruppo Chrysler più venduto al di fuori del Nord America. Immaginando di allineare i veicoli Chrysler e Jeep prodotti a Graz, si potrebbe formare una fila che si estende per circa 5.000 km da Capo Nord al punto più a sud dell’Italia. “Questo - ha affermato Thomas Hausch, Executive Director of International Sales and Marketing - è un momento importante per il gruppo Chrysler. Stiamo registrando un successo di vendita senza precedenti al di fuori del Nord America, con 17 mesi consecutivi d’incremento delle vendite. I nostri impianti produttivi a Graz rappresentano un elemento chiave di questo successo. Grazie all’efficienza e alla flessibilità dello stabilimento austriaco, il gruppo Chrysler è il marchio automobilistico che nel periodo da giugno a settembre 2006 ha registrato la crescita in termini di vendite più rapida in tutta l’Europa Occidentale”. La produzione di veicoli a Graz ha avuto inizio con la co stituzione di Eurostar nel 1990, una joint venture tra Chrysler e SteyrDaimler-Puch Fahrzeugtechnik, ora Magna Steyr Fahrzeugtechnik (Msf). Eurostar, venduta a Magna Steyr nel 2002, ha prodotto tre generazioni di minivan Chrysler e, per un breve periodo, anche Chrysler PT Cruiser. La produzione di Jeep Grand Cherokee è iniziata alla Steyr-Daimler-Puch nel 1994 su licenza di DaimlerChrysler Management Austria (Dcma). Da allora, sono state costruite a Graz tre generazioni di Jeep Grand Cherokee. Oggi Msf assembla sei veicoli del gruppo Chrysler distribuiti in quasi tutti i mercati al di fuori del Nord America in cui è presente Chrysler Group. Si tratta di Chrysler Voyager, Chrysler Grand Voyager, Chrysler 300C Sedan, Chrysler 300C Touring, Jeep Commander e Jeep Grand Cherokee. Nello stabilimento vengono assemblati anche i modelli ad alte prestazioni Chrysler 300C SRT8 e Jeep Grand Cherokee SRT8. Oltre alla produzione realizzata presso lo stabilimento di Graz in Austria, il gruppo Chrysler produce il modello Chrysler Crossfire a Osnabrueck in Germania. “Stiamo dando un contributo fondamentale - ha aggiunto Brenda Muellner, Managing Director di Dcma - all’offensiva di prodotto sui mercati internazionali del gruppo Chrysler. Disponiamo di una straordinaria espe-

rienza e competenza nel campo, e conosciamo i bisogni dei Clienti di tutto il mondo. Produciamo veicoli con le prestazioni e il livello di qualità richiesto sia dal mercato europeo, che da altri importanti mercati al di fuori del Nord America”. Sebbene la maggior parte dei componenti in comune con i modelli del Nord America provengano dagli USA, Dcma acquista componenti al di fuori del Nafta per un ammontare pari a circa il 50 per cento dei costi di materiale per ciascuna unità. Con i suoi 70 dipendenti, Dcma mantiene il controllo dei ricambi e del magazzino, supervisiona Msf nelle attività di assemblaggio e di consegna dei veicoli e assicura che tutti i componenti montati siano conformi ai severi standard di qualità del gruppo Chrysler.

Adattamento rapido alle esigenze di mercato Aperto cinque giorni alla settimana, con un lavoro diviso su tre turni nelle 24 ore, lo stabilimento di Graz ha una produzione annua compresa tra gli 80.000 e i 90.000 veicoli Chrysler Group grazie alla flessibilità delle tecniche produttive. L’impianto Msf dispone di due reparti carrozzeria responsabili della prima fase di costruzione della scocca, e di una sola linea di produzione. Nello stabilimento vengono assemblati veicoli a benzina, diesel, con guida a destra e a sinistra destinati ai mercati mondiali. “Il sistema di produzione completamente flessibile - ha ulteriormente sottolineato Muellner - consente di far uscire dalla catena di montaggio un veicolo Chrysler Voyager dopo un veicolo Jeep Grand Cherokee, seguito da un Jeep Commander e poi da una Chrysler 300C. Questo ci consente di adattarci rapidamente alle richieste dei vari mercati. La mano d’opera qualificata e ben addestrata e la collaborazione tra diversi gruppi ha consentito allo stabilimento di raggiungere questo traguardo di un milione di unità”. Il gruppo Chrysler vende veicoli e offre assistenza in oltre 125 Paesi in tutto il mondo. Attualmente le vendite di Chrysler Group al di fuori del Nord America ammontano a circa il 7 per cento delle vendite complessive della Società. I veicoli disponibili coprono tutti e tre i marchi del gruppo Chrysler, a eccezione di alcuni veicoli commerciali e Suv venduti esclusivamente nel mercato domestico. Dal 2004 le vendite al di fuori del Nord America registrano un continuo incremento ed entro il 2007 aumenterà il numero di modelli, motorizzazioni e la disponibilità di veicoli con guida a destra in Europa.


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䡵 MAZDA / Nuovo ingresso nel segmento delle compatte ad alte prestazioni

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Arriva la top class della gamma Mazda3, il modello attualmente di maggior successo della Casa giapponese. La sportiva MPS si inserisce in un segmento piccolo ma esclusivo che in Europa ha numerose concorrenti prestigiose

, numero magico

ROMA - Oltre un milione di unità prodotte a livello mondiale valgono bene l’introduzione di novità di gamma. Mazda ribadisce il successo della sua Mazda3 introducendo sul mercato quella che viene definita l’ammiraglia della gamma: la Mazda 3 MPS, che, proposta a 27.500 euro, va a posizionarsi nel segmento delle compatte ad alte prestazioni, che in Europa vede già darsi battaglia vetture come Volkswagen Golf GTI/R32, Alfa Romeo 147 GTA, Ford Focus ST, Opel Astra OPC e Renault Mégane RS. Lanciata come compatta dinamica e sportiva nell’estate del 2003, Mazda3 ha visto accrescere con il tempo la sua popolarità, al punto che è diventata il modello attualmente di maggior successo della Casa giapponese.

Carattere altamente prestazionale Proprio come per Mazda6 MPS, i progettisti degli e sterni di Mazda3 MPS avevano come obiettivo quello di comunicare il carattere altamente prestazionale della vettura, con un design che fosse elegante e sportivo. Anche se la vettura resta fedele alla forma di base del modello di serie, è presente una chiara enfatizzazione della sua natura sportiva

grazie ai parafanghi anteriori più grandi e alle modanature più marcate sul cofano e in altre zone degli esterni. Il paraurti anteriore ottimizzato a livello aerodinamico e l’apertura della presa d’aria inferiore più grande, con una griglia a nido d’ape, garantiscono l’afflusso di un’imponente qualità d’aria fresca per il radiatore. L’intercooler del turbocompressore della vettura è stato montato orizzontalmente sulla parte superiore del motore e prende l’aria attraverso la caratteristica mascherina a cinque punte di Mazda. I fari antinebbia di forma rettangolare “floating image” sottolineano ulteriormente il design individualistico degli esterni della MPS. Posteriormente sono presenti un paraurti concepito in modo specifico, in parte di colore opaco, un terminale di scarico del diametro di 102 mm e un grande spoiler montato sul tetto con luci di stop a LED integrate. Mazda3 MPS monta cerchi in lega da 18x7J con un design a 10 raggi che a dottano pneumatici da 215/45 R18. Il posto di guida è una sintesi armoniosa di sportività funzionale e comfort elegante. Il colore nero di base degli interni viene gradevolmente contrastato da impunture rosse nelle cuciture

dei sedili, parzialmente in pelle, sul rivestimento in pelle del volante e sulla manopola del cambio. Oltre al pomello del cambio in pelle, tra gli ulteriori tocchi sportivi negli interni di Mazda3 MPS si annoverano i pedali in alluminio a elevata aderenza con rivestimento in gomma, il battitacco in acciaio inossidabile e i sedili

sportivi semiavvolgenti con un logo MPS sugli schienali. Come modello al vertice della linea di Mazda3, Mazda3 MPS viene offerta con innumerevoli dotazioni che ne migliorano il comfort e ne rendono l’utilizzo quotidiano pratico e semplice, proprio come quello di Mazda3. Tra esse si annoverano dotazioni di serie come i co-

mandi radio al volante, gli ancoraggi Isofix per il seggiolino per bambini, gli specchietti retrovisori riscaldati a comando elettrico, un immobilizer e un allarme antifurto. Sono disponibili un sistema tergicristallo a sensore di pioggia, un sistema di autoaccensione delle luci, fari anteriori allo xenon con lavafari e re-

A rafforzare la struttura della carrozzeria, gli ingegneri giapponesi hanno conferito a Mazda3 MPS una messa a punto più sportiva delle sospensioni senza penalizzare il comfort.

golazione automatica del l’assetto, Smart Card, chiusura centralizzata dei finestrini e cruise control. Di particolare rilievo la dotazione infotelematica di Mazda3 MPS, con impianto stereo Bose, caricatore CD da 6 dischi, sistema di navigazione a DVD. L’iniezione diretta della benzina e il turbocompressore sono le principali fonti di potenza per il quattro cilindri da 2.3 litri della famiglia di motori MZR. Il costruttore giapponese ha già installato questa motorizzazione su Mazda MP6 e un’altra unità, derivata dal 2.3, sul nuovo Suv sportivo CX-7 e sul nuovo MPV in Giappone. La potenza massima di 191 kW/260 cv del 2.3 MZR DISI (Direct Injection Spark Ignition) viene raggiunta a 5.500 giri/min e la coppia massima, di 380 Nm, al regime relativamente basso di 3.000 giri/min. Una valvola a farfalla elettronica e un controllo elettronico della pressione di sovralimentazione garantiscono l’accelerazione del turbo senza ritardi e una vivace risposta del pedale dell’acceleratore. Di conseguenza, Mazda3 MPS accelera da 0 a 100 km/h in soli 6,1 secondi. Con una velocità massima limitata elettronicamente a 250 km/h. Mazda3 MPS è una delle vetture a trazione anteriore più veloci. Il motore è anche dotato di fasatura sequenziale delle valvole (SVT) che ottimizza l’apertura e la chiusura delle valvole di aspirazione in conformità con le effettive condizioni di funzionamento. Ciò assicura un’efficienza operativa a tutte le velocità per una buona guidabilità. Nel percorso misto i consumi sono di 9,7 litri/100 km. Un cambio manuale a sei velocità rende ancora più divertente guidare questa vettura.

Una messa a punto sportiva Oltre a rafforzare la struttura della carrozzeria, gli ingegneri hanno conferito a Mazda3 MPS una messa a punto più sportiva delle sospensioni, senza che ciò vada a discapito del comfort di marcia. Sia la sospensione anteriore MacPherson che la sospensione posteriore multilink presentano una maggiore flessibilità, barre degli stabilizzatori più grandi e ammortizzatori a prestazioni più elevate. Quello che è stato ottenuto è una riduzione del rollio pari al 60 per cento. Inoltre, la sofisticata messa a punto aerodinamica ha consentito di ridurre a 0,31 il coefficiente aerodinamico della vettura. I freni a disco anteriori di Mazda3 MPS, dal diametro di 320 mm, sono ventilati mentre quelli posteriori hanno un diametro di 280 mm. La vettura è equipaggiata con ABS a quattro canali, ripartizione elettronica della forza frenante (EBD), assistenza alla frenata d’emergenza, sistema di controllo della trazione (TCS), controllo dinamico della sta bilità (DSC), airbag frontali e laterali per i passeggeri anteriori, airbag a tendina per tutti i passeggeri. Fabio Basilico


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䡵 OPEL / Disponibile anche in Italia la Zafira 1.6 ecoM

Convertirsi al metano La nuova versione della Zafira consuma solo 5,2 kg di metano ogni 100 chilometri. I serbatoi alloggiati sotto il pavimento non riducono la capacità di carico. Crash test dell’Automobile club tedesco confermano l’eccezionale sicurezza della nuova proposta Opel

ROMA - La nuova Opel Zafira è ora disponibile in una versione a metano che si affianca a quelle già disponibili in Italia con alimentazione a benzina, gasolio e GPL. Come la versione precedente (prodotta in circa 20.000 esemplari), anche la nuova Zafira ecoM a metano dispone del sistema brevettato Flex7, che permette di trasformarla rapidamente da una vettura a 7 posti in una a soli 2 posti, senza dovere smontare o sistemare da qualche parte i sedili che non servono. L’intelligente alloggiamento delle quattro bombole di metano sotto il pavimento della vettura, nei pressi dell’assale posteriore, fa sì che anche questa nuova versione mantenga tutta la versatilità e l’abitabilità della versione originale. La nuova Opel Zafira dispone del più ampio bagagliaio fra tutte le monovolume compatte a 7 posti (da 645 a 1.820 litri secondo il numero dei sedili utilizzati). Il punto forte di Opel Zafira 1.6 ecoM è però la sua straordinaria efficienza. Il consumo medio di metano (circa 5,2 kg ogni 100 chilometri) e il prezzo di questo carburante sensibilmente inferiore a quello di benzina e gasolio, rendono possibili importanti economie d’esercizio. Il motore 1.600 a metano da 94 cv (69 kW) è stato sviluppato da GM Powertrain in stretta collaborazione con OSV (Opel Special Vehicles), la società che provvede all’installazione dei sistemi a gas sui veicoli Opel, e si segnala anche per la sua eccezionale compatibilità ambientale: le emissioni di ossido di azoto

sono inferiori del 80 per cento rispetto a quelle di un motore Diesel e quelle di CO2 inferiori di circa il 20 per cento rispetto a uno a benzina (15 per cento rispetto al Diesel); per di più i gas esausti non contengono particelle fini. La soluzione monovalent plus, che Opel utilizza dal 2001 sui suoi veicoli a metano CNG (Compressed Natural Gas), è qualcosa di unico sul mercato e presenta molti vantaggi pratici ed economici che si traducono in eccezionali benefici in fatto di costi chilometrici e d’impatto ambientale. Assicura inoltre un’autonomia di 380 chilometri con l’alimentazione a metano e uno sfruttamento senza limiti dell’abitacolo e del bagagliaio. Il motore offre praticamente le stesse prestazioni del propulsore a benzina, mentre la presenza di un serbatoio contenente una riserva di ben zina au-

menta di ulteriori 170 chilometri l’autonomia, garantendone la massima fruibilità nell’uso quotidiano. Va anche sottolineato che le automobili Opel a metano godono della stessa garanzia offerta sugli altri autoveicoli della Casa tedesca del gruppo General Motors. In Germania, Opel ha oltre il 50 per cento del mercato dei veicoli a metano ed è di conseguenza “leader” indiscussa nel segmento. Al momento attuale la gamma dei veicoli Opel a metano comprende la nuova Zafira 1.6 ecoM e il veicolo commerciale Combo 1.6 CNG. In Italia il metano è sempre più attuale. Alle 552 stazioni di servizio già in funzione (76 in costruzione) se ne aggiungeranno infatti altre 100 a partire dal 2007, grazie al Progetto Metano del Ministero dell’Ambiente, e altre 78 nella sola Lombardia, per un accordo tra Regione,

compagnie petrolifere e associazioni di settore. Opel Zafira ecoM è bene attrezzata anche dal punto di vista della sicurezza: le bombole in acciaio ad alta resistenza e i condotti in acciaio inossidabile sono alloggiati in posizioni sicure, distanti da potenziali aree d’impatto. Questo fatto ha trovato conferma nel crash test effettuato nella primavera 2005 dall’Automobile club tedesco (ADAC) con la prima versione di Zafira ecoM. “Le bombole del me-

tano - dicono gli esperti dell’Automobile club, riassumendo i risultati delle prove effettuate - sono sistemate in uno scomparto di metallo che, nonostante la deformazione subita dalla carrozzeria, è rimasto intatto durante gli impatti frontali e laterali. Sono quindi molto ben protette contro ogni possibile danno. L’intero impianto del metano è ben sigillato, grazie anche a una serie di valvole di sicurezza che chiudono automaticamente le bombole”.

I risultati indicano chiaramente che il rischio che autoveicoli a metano possano prendere fuoco non è superiore al normale. Ciò è dovuto al fatto che il metano è molto meno infiammabile della benzina e del gasolio e che, in caso di eventuale perdita, si disperde immediatamente: Zafira ecoM può essere parcheggiata senza problemi in garage sotterranei e, come le altre versioni, dispone anche del completo sistema di sicurezza Safetec che è parte integrante della cellula abitativa e che è stato rinforzato tramite piastre metalliche ultraresistenti. Questa soluzione ha avuto un ruolo fondamentale nell’assegnazione alla nuova Zafira delle famose “cinque stelle” in fatto di protezione di passeggeri adulti nel corso dei crash test Euro NCAP (European New Car Assessment Programme). L’elevata efficienza e l’adattabilità senza limiti all’uso quotidiano di questa versione sono garantite dall’innovativa soluzione monovalent plus adottata per il suo propulsore. Il motore 1.6 ecoM ha un rapporto di compressione superiore a quello del benzina, cosa che ne migliora l’efficienza, è stato progettato appositamente per funzionare a metano e ha una gestione elettronica ottimizzata per l’uso di questo combustibile. Ha pistoni, valvole e sedi valvole speciali, nonché bancate d’i niettori separate per benzina e metano. Il passaggio da un sistema di alimentazione all’altro può avvenire manualmente, premendo un pulsante sulla console centrale, oppure automaticamente quando il livello del carburante è troppo basso. I ridotti consumi del propulsore, abbinati alla presenza di quattro bombole da 21 kg, garantiscono a Opel Zafira ecoM un’autonomia di circa 530 chilometri. Nel novembre 2005 un esemplare di pre-produzione della nuova Opel Zafira a metano ha dimostrato la sua adattabilità all’impiego quotidiano e sulle lunghe distanze nel corso di “Eurotour 2005”. La vettura ha percorso 2.326 chilometri sulle strade di Germania, Austria, Italia, Francia e Svizzera dimostrando non solo l’affidabilità di questa monovolume compatta a basso impatto ambientale, ma anche l’adeguatezza della rete distributiva europea del metano, che oggi è decisamente più ampia rispetto a qualche anno fa.

L’EVOLUZIONE DEL METANO IN CASA OPEL 2001: Opel presenta il prototipo del suo primo veicolo a metano dotato dell’innovativa tecnologia monovalent plus.

2002: commercializzazione della prima edizione di Zafira 1.6 ecoM; oltre 19.000 esemplari prodotti

2003: commercializzazione

della prima edizione di Astra Station Wagon 1.6 ecoM; oltre 3.600 esemplari prodotti

2005: commercializzazione di Combo 1.6 CNG 2005: in settembre viene presentata in anteprima al Salone di Francoforte la nuova Zafira 1.6 ecoM con motore da 94 cv (69 kW)


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䡵 HONDA / Ulteriore offensiva del CR-V nel mercato dei Suv compatti

Un cavallo di razza

BARCELLONA - Era già uno dei più apprezzati Suv presenti sul mercato, ma ora nella veste della sua terza generazione il CR-V firmato Honda è diventato un “oggetto” an cor più stuzzicante per quella schiera sempre più numerosa di appassionati di vetture che sanno essere nello stes so tempo comode e funzionali, prestazionali e pratiche, capaci cioè di dare risposte intelligenti qualunque sia il tipo di utilizzo cui vengono chiamate ad assolvere. E del resto ci sarà pure una ragione se negli ultimi anni i cosiddetti Suv, ovvero sport utility vehicles hanno fatto registrare in Europa un incremento di immatricolazioni, che se non arriva ancora ai volumi americani, è certo che tra qualche anno saranno una ve ra valanga con buona pa ce delle fregole della Legge Finanziaria made in Italy. Abbiamo avuto modo di guidare in anteprima il nuovo CR-V sulle strade nei dintorni di Barcellona in Spagna. Già a guardarlo, si vede subito che non ha proprio più nulla a che fare con il precedente modello. È una vettura completamente rinnovata nello stile sia esterno che interno e dobbiamo di re che i progettisti Honda, sia quelli che operano in Giap pone e negli Usa, sia quelli che lavorano in Europa, hanno saputo conferire al nuovo CR-V una personalità decisamente

forte, pur conservando quella identità che finora è stata alla base del suo straordinario successo. Il design più sportivo del nuovo CR-V si caratterizza per l’abitacolo avanzato e per il profilo dei finestrini laterali più affusolato, come nelle coupé, il che accentua ulteriormente la dinamicità della vettura. Il design del frontale è reso più audace dal cofano aggressivo e dal la peculiare doppia calandra fiancheggiata dai fari a proiettore. Le muscolose proporzioni ribassate, l’ampia carreggiata e i cerchi standard da 17” sottolineano il carattere da Suv del nuovo CR-V. La bombatura del vetro del portellone posteriore ad apertura verticale e le linee scolpite del pannello sottostante forniscono ulteriori elementi di distinzione. La ruota di scorta ora si trova sotto il pavimento del vano di carico mentre il portellone è ad apertura verticale. La costruzione e la geometria ben studiata delle cerniere, insieme ai componenti leggeri, permettono di abbassare agevolmente il portellone fino al punto (alto) dove si chiude automaticamente, o di sollevarlo fino al punto (basso) di apertura. La nuova posizione della ruota di scorta ha permesso di ridurre la lunghezza di CR-V di circa 105 mm (4.530 mm) rispetto alla versione preceden-

te. La larghezza è aumentata di 35 mm (1.820 mm) e l’altezza si è ridotta di 30 mm (1.810 mm, compresa l’antenna sul tetto). L’interasse è stato ridotto da 2.630 a 2.620 mm e le carreggiate anteriore e posteriore sono, con 1.565 mm di ampiezza, più larghe rispettivamente di 25 e 5 mm. Lo spazio di carico si è “allungato” posteriormente venendo a comprendere lo spazio occupato in precedenza dalla ruota di scorta montata sul portellone ed è aumentata anche la capacità del bagagliaio che ora contiene 556 litri con i sedili posteriori in posizione e fino a 955 litri con i sedili abbassati (fino alla linea dei finestrini).

Architettura sofisticata Il nuovo abitacolo unisce all’eccellente ergonomia e all’intelligente utilizzo dello spazio un’architettura sofisticata, moderna ed efficiente. Il nuovo, elegante design si caratterizza per le finiture metalliche applicate al cruscotto e alle porte, che fanno da contrasto ai morbidi rivestimenti in tessuto nero. I sedili anteriori sono più ampi e confortevoli, mentre il volante è regolabile in altezza e inclinazione. La leva del cambio, manuale o automatico, è ora alla base della consolle centrale, più vicina al volante, e lascia

più spazio libero sul pavimento. Il freno a mano, dal la forma originale e compatta, si trova invece sul bordo anteriore della consolle centrale. Il quadro strumenti sul cruscotto comprende un contagiri a sinistra e un tachimetro a destra con illuminazione a LED bianchi e retroilluminazione blu per un tocco di particolare raffinatezza. Tra il contagiri e il tachimetro si trovano gli indicatori di temperatura dell’acqua e livello del carburante con segmenti digitali che si illuminano progressivamente. Sopra di questi, vengono visualizzate l’ico-

na di chiusura porte e l’indicazione della temperatura esterna, oltre a una serie di informazioni selezionabili mediante l’apposito pulsante posto sul volante: consumo istantaneo di carburante, consumo medio, autonomia del veicolo, velocità media, tempo di viaggio, contachilometri parziale. Il display dell’eventuale cambio automatico è contenuto nel contagiri. I modelli Executive sono dotati di un display informativo ancora più completo, che fornisce anche lo stato del regolatore di velocità adattativo (Acc). Il sedile del conducente

regolabile elettricamente in 8 posizioni, la tappezzeria in pelle, i cerchi in lega da 18 pollici, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori e una videocamera di retrovisione sono alcune delle dotazioni opzionali disponibili per CRV. La videocamera di retrovisione si trova al di sopra della targa e fornisce una visuale laterale a 138° e una visuale verticale a 91°, con visualizzazione delle immagini a colori sullo schermo del navigatore satellitare (se presente). Il gruppo dei sensori di parcheggio comprende sensori d’angolo anteriori e posteriori più

Profondamente rinnovato nel design della carrozzeria e negli interni, la terza generazione del CR-V firmato Honda fa anche un importante passo in avanti sul terreno della sicurezza, essendo ora disponibile con i più avanzati sistemi di sicurezza attiva e passiva. La garanzia delle prestazioni affidata allo straordinario 2,2 litri turbodiesel e alle soluzioni che distinguono l’intera vettura, compresa l’intelligente trazione integrale


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Dicembre 2006 due sensori posteriori interni che rimandano le informazioni al display posto al centro del quadro strumenti. L’avvicinamento a un oggetto è segnalato da un simbolo lampeggiante sull’immagine grafica della vet tura e dalla frequenza crescente di un cicalino. I sensori posteriori si attivano solo quando è inserita la retromarcia. Il sistema di navigazione satellitare Honda di ultima generazione, opzionale per i modelli Elegance ed Executive, offre un display tattile da 6,5 pollici, connettività bluetooth e riconoscimento vocale. Comprende inoltre un lettore audio digitale per auto, in grado di riprodurre file MP3 e WMA da schede di memoria SD, CompactFlash e Flash ATA. Il pacchetto include

sedile posteriore ren dendo l’abitacolo particolarmente luminoso e arioso. Dall’interno dell’abitacolo, il rivestimento del tetto suddivide il vetro in due pannelli di uguale misura. Questo elemento di divisione nasconde due tendine e lettriche indipendenti, realizzate nello stesso tessuto di qualità del rivestimento del tetto, che possono essere estratte all’occorrenza per oscurare il vetro.

Flessibilità nel trasporto Il nuovo CR-V introduce anche una caratteristica molto pratica del bagagliaio: la nuova area di carico “Double Deck”. Di serie per i modelli Elegance ed Executive e opzionale per la versione Com-

è incernierato per la larghezza per maggiore comodità. Quando non si utilizza, può essere tolto o riposto in una rientranza sul pavimento. Questo componente svolge ovviamente la funzione di nascondere gli oggetti da sguardi indiscreti, ma permette anche un’organizzazione e suddivisione del carico molto più razionali. Il doppio divisorio retrattile aumenta ulteriormente la sicurezza. Per il nuovo CR-V sono disponibili due motorizzazioni. La prima è rappresentata dal pluridecorato turbodiesel 2,2 litri i-CTDi da 140 cv che il grande pubblico ha già apprezzato sui modelli Accord, FR-V e naturalmente sulla nuova Civic edizione 2006. In linea di principio, il motore diesel non ha subito cambia-

testandosi a 6,5 litri per 100 km, corrispondenti ai 15 km/litro e 173 g/km di CO2 nel ciclo combinato. Un filtro antiparticolato Honda, denominato DPF (Diesel Particulate Filter), è inoltre disponibile come opzione di fabbrica e ha come obbiettivo quello di ridurre quasi completamente la quantità di particolato. Quanto all’alternativa a benzina, si tratta di un’unità che si avvale dell’ultima versione della tecnologia Intelligent -VTEC con fasatura e alzata variabile delle valvole, utilizzata per la prima volta sul propulsore 1.8 L della nuova Civic 06. In questa versione, la gestione variabile della fasatura va a coinvolgere solo le valvole di aspirazione che, in fase di compressione e sino a 3.500 giri, restano

Civic, l’unità a benzina da 2.0 c.c. presenta un collettore di aspirazione a geometria variabile che consente di ottenere in camera di combustione un miglior coefficiente di riempimento a tutti i regimi e quindi una combustione più efficiente e meno inquinante. Le varie modifiche hanno in ogni caso consentito di migliorare sensibilmente consumi ed emissioni. E infatti il consumo di carburante è pari ad appena 8,1 litri per 100 km per la versione con cambio manuale, corrispondenti ai 12 km/litro, che salgono leggermente a 8,2 litri per 100 km con il cambio automatico. Da tener presente che il 2 litri benzina è abbinabile al cambio automatico a 5 rapporti o a quello manuale a 6 rapporti, mentre per la versione 2,2 litri turbodiesel è disponibile solamente l’opzione manuale a 6 rapporti. Ricordiamo anche che il nuovo CR-V è dotato della già apprezzata trazione integrale ad inserimento automatico Real Time 4WD a dop pia pompa idraulica. Rispetto alla versione precedente, sono stati apportati alcuni cambiamenti, come, per esempio, l’aumento della pressione generale d’esercizio dell’impianto idraulico che ora permette il trasferimento del 20 per cento in più della coppia motrice.

Sicurezza a piene mani

Autorevole nel look esterno e interno, divertente da guidare, sicuro su ogni tipo di strada, il Suv compatto nipponico ha davvero tutte le qualità per andare incontro a un successo ancora più consistente di quello già notevole ottenuto finora. anche un impianto audio ad alta potenza con quattro canali di uscita a 43 W e un canale di uscita a 80 W verso un subwoofer. Co me per la gamma Civic, anche CR-V offre un tettuccio panoramico in vetro atermico stratificato, di serie per i modelli Executive e opzionale per la versione Elegance. Il vetro si estende dal parabrezza fino al disopra del

fort, questa caratteristica innovativa offre livelli inediti di flessibilità nel trasporto del carico. Un robusto pianale rimovibile è montato a 330 mm di altezza dal piano di carico, uno spazio sufficiente per riporre un normale passeggino. Il carico può essere quindi suddiviso su due livelli, con il livello inferiore più agevolmente accessibile. Il pianale

menti rilevanti e vie ne presentato con una potenza di 140 cv a 4.000 giri il minuto e una ragguardevole coppia di 340 Nm a soli 2.000 giri. La disposizione di alcuni elementi ausiliari del propulsore è stata rivista per consentire l’installazione dell’unità in un diverso vano motore. Rispetto al CR-V precedente, il consumo di carburante è diminuito, at-

aperte per un intervallo superiore rispetto al consueto, facendo sì che la miscela a ria/carburante sia spinta nuovamente nel collettore di aspirazione. Questa tecnica di fasatura porta a variare il rapporto di compressione del motore e quindi diminuire la resistenza del moto del pistone durante la sua fase di risalita. Come l’i-VTEC di 1.8 c.c. della

Per quanto riguarda il grado di sicurezza nelle collisioni, Honda ha utilizzato nel nuovo CR-V un telaio costruito secondo la tecnologia Ace, acronimo di Advanced Compatibility Engineering. Questo acronimo condensa in tre lettere una filosofia costruttiva della scocca introdotta per la prima volta in Europa sulle versioni 2006 della Civic 5 porte e della Legend e che ora distingue anche il nuovo CRV. Tale tecnologia fa sì che, attraverso una struttura poligonale anteriore, si riduca, in caso di collisione, il potenziale disallineamento fra i veicoli, condizione pressoché sicura in caso d’impatto frontale

di due veicoli in fase di frenata. Inoltre, le linee superiori e inferiori dei longheroni ottimizzano la di stribuzione e l’assorbimento delle forze d’impatto, diminuendo di conseguenza il valore di decelerazione sca ricato sul corpo degli occupanti. Oltre alla sicurezza passiva della struttura Ace, il CR-V possiede molte altre tecnologie mirate alla sicurezza degli occupanti quali l’Abs, l’Ebd e il Vsa che si trovano appunto installate di serie su tutte le versioni. Il CR-V è inoltre dotato di alcuni equipaggiamenti di sicurezza che non sono mai stati installati prima in questo segmento. Si tratta dei sistemi Cmbs (Collision Mi tigation Brake System), del l’Acc (Adaptive Cruise Control), Tsa (Trailer Stability Assist system) e dell’Afs (Adaptive Front Lighting System). Il sistema di previsione degli impatti, denominato Collision Mitigation Brake System, è in grado di prevedere potenziali tamponamenti e di attivare automaticamente la procedura di frenata per ridurre le lesioni degli occupanti e limitare i danni al veicolo. Inoltre, in aggiunta a un segnale acustico e visivo presente nel cruscotto, i pretensionatori anteriori segnalano fisicamente il rischio di collisione allertando il guidatore tramite una vibrazione delle cinture di sicurezza che possono arrivare, in caso d’impatto imminente, a tensionare saldamente al sedile gli occupanti dei sedili anteriori. Dietro l’emblema Honda della calandra anteriore, si cela un radar che ha il compito di misurare la distanza e la velocità relativa del veicolo che precede. Con questo ricco biglietto da visita, il nuovo Honda CR-V non delude minimamente le attese alla prova della strada. Autorevole nel suo nuovo look esterno e interno, divertente da guidare, sicuro nell’affrontare qualsiasi tipo di strada, il Suv compatto nipponico ha davvero tutte le qualità per andare incontro a un successo ancora più consistente di quello già notevole ottenuto finora. Paolo Altieri

La terza generazione del CR-V chiude un anno di grande dinamismo

Skerl: “Da protagonisti nel settore dei Suv compatti” BARCELLONA - Un vero è proprio happening di giornalisti di tutta Europa in quel di Barcellona per fare la prima esperienza al volante del nuovo Honda CR-V che ha fatto il suo debutto internazionale al Salone di Parigi, che in dicembre si propone come uno dei protagonisti per il pubblico del Motor Show di Bologna e che sarà disponibile nelle concessionarie Honda a partire dalla metà del prossimo gennaio. “A partire dal 1996, quando Alessandro Skerl, direttore venne lanciato per la prima generale di Honda Italia volta sul mercato italiano con la sola motorizzazione benzina, il CR-V ha visto progressivamente il favore del mercato, tanto che finora - ha dichiarato Alessandro Skerl, direttore generale di Honda Italia - si contano ben 28mila estimatori sia della prima che della seconda generazione di questo modello lanciata nel 2002. La terza generazione del CR-V, che ci apprestiamo a proporre sul mercato, mantiene le doti di praticità di un Suv compatto unendole alla qualità di guida dinamica e allo stile di una berlina superiore”.

“Con questo nuovo modello - ha aggiunto Skerl - ci rivolgiamo a un target di persone dal carattere forte e deciso, dallo spirito particolarmente indipendente e pieni di iniziative. Si tratta di un cliente prevalentemente maschio, ma non escludiamo una discreta percentuale di donne almeno nella misura del 25 per cento; è un cliente sposato, con figli, con una buona capacità di reddito ed un elevato grado di istruzione, prevalentemente libero professionista e giovane manager. I prezzi, che saranno definitivi al momento del lancio del modello sul mercato, dovrebbero racchiudersi in una forbice tra i 27mila euro del CR-V benzina e i 39mila euro del CR-V turbodiesel dotato dell’intero pacchetto di sistemi sia di sicurezza che di comfort. Nel 2007 contiamo di vendere almeno 7mila CR-V grazie ai quali Honda Italia potrà superare il traguardo delle 30mila immatricolazioni rispetto alle 26mila con le quali chiuderemo il 2006”. Presentato per la prima volta al Motor Show di Tokyo nel 1995, Honda CR-V è stato uno dei primi esponenti della moderna generazione di “soft roader” ed è divenuto il modello di riferimento per questo segmento in rapida crescita, grazie alle dimensioni compatte e all’eccellente praticità. Progettata principalmente per l’uso su strada, la prima versione si caratterizzava tuttavia per il tipico stile Suv e le consuete prerogative di qualità, buon rapporto qualità/prezzo e generose dotazioni Honda. Le vendite in Europa sono iniziate nel 1997 e CR-V si è presto affermato come uno dei modelli più apprezzati dai consumatori. Più tardi, il successo ottenuto dalla vettura ha richiesto il trasferimento della produ-

zione europea nello stabilimento Honda di Swindon in Gran Bretagna e in questo modo anche CR-V ha contribuito in modo decisivo al successo di Honda in Europa. La seconda generazione di CR-V ha mantenuto le caratteristiche che avevano decretato il successo della prima versione, compreso il solido stile 4X4 e la trazione integrale “on demand” con il sistema Dual Pump. L’adozione del motore benzina i-VTEC 2.0 litri Honda ha significato prestazioni migliori e consumi ridotti, mentre la nuova struttura della carrozzeria ha permesso di migliorare l’abitacolo e offrire livelli di sicurezza superiori per gli occupanti e i pedoni. Sebbene CR-V abbia costantemente mantenuto uno dei migliori livelli di vendite tra i SUV a benzina nel mercato europeo, un sensibile incremento delle vendite si è registrato nel 2005 con l’introduzione dell’apprezzatissimo motore diesel iCTDi Honda. Perfettamente complementare al propulsore a benzina, questo potente motore, abbinato alle prestazioni generali e allo stile accattivante di CR-V, ha decretato l’ingresso di un formidabile concorrente nel segmento altamente competitivo dei Suv di medie dimensioni. Design rinnovato, anteriormente e posteriormente, interni più curati e dotazioni più ricche hanno coinciso con l’introduzione del nuovo motore. CR-V è per Honda un prodotto realmente globale. Dal 1996, sono stati venduti quasi 2,5 milioni di CR-V in 160 paesi. Il volume di vendite nel 2005 è stato di 59.000 unità in Europa e 334.000 unità in tutto il mondo. E quest’anno questi numeri registreranno un ulteriore incremento.


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Dicembre 2006

䡵 VOLKSWAGEN / Dopo quattro anni la Touran si rinnova

Alla conquista di nuovi clienti La grande novità, oltre ai miglioramenti estetici sia all’esterno della carrozzeria che negli interni, sta nella dotazione del Park Assist che per la prima volta appare su una monovolume e che le consente di parcheggiare da sola... VERONA - Sono molti i motivi che fanno della rinnovata Volkswagen un’automobile di grande interesse per i clienti. Intanto è la prima monovolume al mondo che parcheggia da sola: con il sistema automatico Park Assist, intuitivo e facile da usare, parcheggiare diventa un gioco da ragazzi. Inoltre, nella primavera 2007 la nuova Touran diventerà anche la prima monovolume con motore TSI 170 cv. Il motore benzina a iniezione diretta, dotato di compressore meccanico e turbocompressore, si distingue per le grandi riserve di potenza accompagnate da consumi molto bassi. L’altra motorizzazione TSI subito disponibile è il 140 cv di medesima concezione tecnica. In questa fase di lancio sul mercato, dunque, per la Touran si può sce gliere tra due motori benzina, quattro Turbodiesel e un motore a metano EcoFuel. Tutti i motori TSI e TDI (a eccezione del TDI da 90 cv) possono essere combinati con il cambio automatico “DSG. TSI, TDI, DSG, EcoFuel: nessun’altra monovolume - fanno osservare in Volkswagen - dispone attualmente di motorizzazioni dalla tecnologia più innovativa”. La Touran rinnovata si riconosce al primo sguardo dalla calandra cromata a V con il marchio Volkswagen, dal nuovo paraurti e dai fanali dal taglio originale. I proiettori sono disponibili a richiesta nella versione bixeno con luce direzionale dinamica Advanced Frontlight System/15° di oscillazione e luce di svolta statica. La storia del successo del la Touran iniziò nel l’a prile 2003. Da subito questo versatile modello ha conquistato il primo posto nelle immatricolazioni delle monovolume tedesche. E questa classifica non è cambiata fino all’attuale passaggio di consegne alla nuova generazione. Ancora nel mese di settembre 2006 in Germania

La Touran rinnovata si riconosce al primo sguardo dalla calandra cromata a V con il marchio Volkswagen, dal nuovo paraurti e dai fanali dal taglio originale. Come sempre, disponibile una ricca gamma di motorizzazioni Diesel e benzina.

sono state immatricolate 5.843 nuove Touran, il migliore risultato della categoria, sebbene la nuova versione del modello fosse già ai blocchi di partenza. Nel periodo gennaio/settembre 2006, in Germania la Touran è stata scelta complessivamente da 54.625 nuovi acquirenti con una quota di segmento pari al 18,3 per cento e ha dunque superato ogni altra monovolume.

Storia di successi E non è tutto: la Touran ha conquistato un posto sul podio fra le top five anche in Europa. Già nel dicembre 2005 la Touran ha superato il mezzo milione di unità. Oltre il 60 per cento degli acquirenti ha più di un figlio e un’età media tra i 28 e i 49 anni. Ol tre il 50 per cento possiede una seconda automobile. E quasi tutti sono stati conquistati dall’immagine da fuoriclasse della Volkswagen: un fattore di successo decisivo. Un assoluto highlight tec-

nologico, unico al mondo, co me si è accennato, della nuova Touran è l’assistente di parcheggio optional, denominato Park Assist che include il Parkpilot, segnalatore della distanza anteriore e posteriore. Il Park Assist sviluppato dalla Volkswagen permette di parcheggiare automaticamente. Il sistema, intuitivo e facile da usare, si attiva premendo un pulsante, che si trova davanti alla leva del cambio. Procedendo senza superare i 30 km/h a una distanza da 0,5 a 1,5 metri dagli altri veicoli parcheggiati, un sistema di sensori a ultrasuoni rileva su entrambi i lati della carreggiata tutti gli spazi - paralleli alla corsia stradale - in cui è possibile parcheggiare; una centralina calcola la manovra ideale. Il Park Assist segnala al conducente la posizione di partenza sia acusticamente, sia sul display multifunzione, quindi direttamente nel campo visivo del conducente; a questo punto il conducente inserisce la retromarcia. Nel display compare l’avviso “Ma-

novra in corso! Osservare l’area circostante”. Durante l’intera operazione il conducente si limita ad accelerare e frenare, lasciando la gestione dello sterzo completamente alla Touran. Quando il Parkpilot, che in questo caso è di serie, emette il segnale continuo, significa che è stata raggiunta la distanza ideale dal veicolo più vicino (circa 20 centimetri). Il Park Assist si disattiva immediatamente se la velocità è troppo alta e/o non appena il conducente interviene sullo sterzo. Da quando si inserisce la retromarcia, per l’intera manovra di parcheggio ci vogliono solo 15 secondi. La nuova Touran è disponibile nelle tre linee di allestimento: Conceptline, Trendline e Highline. Non esiste un allestimento base nel senso classico del termine, poiché già la Conceptline identifica un allestimento standard molto accessoriato. Die tro la denominazione Trendline si cela un allestimento particolarmente sportivo, mentre Highline definisce l’allestimento più esclu-

sivo, come già avviene per altri modelli della Volkswagen. Sul piano della sicurezza, che la Touran sia un’automobile sicura è confermato, tra le altre voci indipendenti, dalle cinque stelle ottenute nei crash test Euro NCAP. Per rendersene conto basta comunque un’occhiata alla lunga lista di dispositivi di sicurezza attivi e passivi. L’equipaggiamento per la sicurezza passiva della monovolume Volkswagen comprende tra l’alto, oltre a una carrozzeria estremamente robusta, un frontale appositamente ottimizzato per la protezione dei pedoni, airbag laterali per la testa nella prima e nella seconda fila di sedili, airbag frontali e laterali anteriori, la disattivazione dell’airbag passeggero. La sicurezza attiva è perfezionata da un potente impianto frenante (freni a disco, anteriori autoventilanti) e dal programma di stabilizzazione elettronico ESP, completo di ABS, EDS, ASR e assistente di frenata. Inol-

tre in caso di frenata brusca si attivano automaticamente i lampeggiatori d’emergenza. Parte integrante dell’ESP è un dispositivo di assistenza alla controsterzata; nessun’altra monovolume al mondo dispone di questa funzione, che può essere realizzata esclusivamente con un servosterzo elettromeccanico. È di serie anche la stabilizzazione del rimorchio.

Al top il 1400 cc da 170 cavalli A partire dalla primavera 2007 la nuova motorizzazione top a benzina della Touran sarà il twincharger 1.4 TSI 170 cv, utilizzato per la prima volta nella Golf GT. Anche nella motorizzazione più piccola - analogamente a quanto avveniva nel modello precedente - si utilizza un twincharger, che sviluppa 140 cv (velocità max 200 kmh, 9,8 secondi da 0 a 100 km/h, 7,4 litri per 100 km il consumo medio nel ciclo combinato). Il nuovo TSI sostituisce il quattro cilindri FSI 150 cv. Alla base dell’offerta dei motori benzina della Touran c’è un 1.6 litri da 102 cv (velocità massima 179 km/h, 12,9 secondi per raggiungere i 100 km/h, 8,1 litri per ogni 100 km il consumo combinato). Le motorizzazioni Diesel raggiungono l’apice con un motore TDI 170 cv (velocità max 214 kmh, 9,0 secondi per passare da 0 a 100 km/h, 6,6 litri il consumo medio combinato). La versione di partenza è rappresentata dal TDI 90 cv (velocità massima 171 km/h; 14,9 secondi da 0 a 100 km/h, 6 litri per 100 km il consumo combinato), i successivi livelli di potenza proposti dalla Volkswagen sulla nuo va Touran comprendono un TDI 105 cv (velocità massima 179 km/h, 13.2 secondi da 0 a 100 km/h, 6 litri di gasolio ogni 100 km nel ciclo combinato) e un 140 cv (200 km/h, 10,2 secondi da 0 a 100 km/h, 6,1 litri per 100 km il consumo medio combinato). Per risparmiare senza rinunciare al piacere della guida esiste anche un’altra innovativa opportunità: l’EcoFuel, la versione alimentata a metano della Touran che eroga una potenza di 109 cv (velocità massima 180 km/h, il consumo solo 5,8 kg per 100 km). Come novità assoluta nel settore delle monovolume, tutti i motori TDI (a eccezione del 90 cv) e TSI possono essere combinati con il cambio DSG a doppia frizione, di serie con il TSI 170 cv. Viola Frescobaldi

DA FINE NOVEMBRE NELLE CONCESSIONARIE VOLKSWAGEN

Così la Touran in Italia VERONA - La rinnovata Touran è disponibile nelle concessionarie Volkswagen già dalla fine dello scorso mese di novembre. I prezzi vanno da un minimo di 19.975 euro per la Touran 1.6 102 cv Conceptline a un massimo di 31.300 per la Touran 2.0 TDI DPF DSG 170 cv Highline). Rispetto al modello precedente, il listino prezzi è stato ridotto in media di 700 euro. Inoltre, la nuova Touran viene fornita di serie con 7 posti. Sei le motorizzazioni al momento dell’introduzione sul mercato: 1.6 102 cv, 1.4 TSI 140 cv, 2.0 EcoFuel 109 cv, 1.9 TDI 105 cv (anche

con DPF, DSG o entrambi), 2.0 TDI 140 cv (anche con DPF, DSG o entrambi), 2.0 TDI 170 cv DPF (anche con DSG). Nella primavera del prossimo anno si aggiungerà anche la motorizzazione 1.4 TSI 170 cv DSG. Nelle previsioni di vendita, le versioni Diesel saranno preferite dall’80 per cento della clientela, quelle a metano dal 13 per cento, quelle a benzina dal 7 per cento. Quanto agli allestimenti, si prevede il 25 per cento di Conceptline, il 45 per cento di Trendline e il 30 per cento di Highline. Su tutte le nuove Touran l’allestimento a 7 posti è incluso nel prezzo.


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䡵 SSANGYONG / Dopo Rexton, Rodius e Kyron ecco ora Actyon

Il quarto moschettiere

Dopo il debutto al Salone di Parigi, anche il mercato italiano ha visto nello scorso novembre l’introduzione del nuovo Actyon con il quale già il prossimo anno l’azienda del Gruppo Koelliker conta di fare un ulteriore sensibile passo sulla strada di una crescita che sembra inarrestabile

BAGNO A RIPOLI - In un angolo delle meravigliose colline a sud di Firenze, in quel di Bagno a Ripoli, nella cornice dell’elegante relais “Villa Olmi”, è stato dato il via all’introduzione sul mercato italiano del quarto importante modello, l’Actyon, su cui d’ora in poi sarà declinata l’offerta SsangYong che ha già i suoi capisaldo nei modelli Rexton, Rodius e Ky ron, dopo che il Korando e il Musso Sport sono stati del tutto “pensionati”. A fare gli onori di casa Galdino Colombo, l’amministratore delegato di Symi, la società del Gruppo Koelliker che importa e distribuisce sul nostro mercato i prodotti della casa

coreana SsangYong. “Siamo qui per parlare - ha voluto sottolineare - di prodotti, di risultati e di prospettive, ma voglio subito dire che per la Symi le cose continuano ad andare bene, nonostante alcune difficoltà che hanno rallentato in qualche modo l’attività più recente. Sapete infatti che in Corea, nel corso dell’estate, si è consumato uno scontro sindacale molto du ro, andato avanti per quasi due mesi, che ha interessato l’intero comparto automobilistico e che ha messo in discussione forniture e programmi. Ora che questi problemi sono alle spalle, ci pia ce parlarne come di una congiuntura

spiacevole, nul la di più. Semmai abbiamo potuto verificare che i coreani sono altrettanto scrupolosi sia quando costruiscono le automobili sia quando decidono di non costruirle!”.

Ulteriore crescita “Le conseguenze di questa prolungata sospensione della produzione - ha proseguito Colombo - per fortuna non ci hanno impedito di crescere ulteriormente nelle vendite, anche se ci hanno costretti a modificare in qualche modo i nostri programmi. Avremmo voluto, per esempio, presentare Galdino Colombo, amministratore delegato di Symi, la società del gruppo Koelliker che importa e distribuisce i prodotti SsangYong. Spettacolare l’escalation delle vendite sul nostro mercato arrivate quest’anno a ben 9.500 unità

l’Actyon alla stampa in anteprima, anticipando il Salone di Parigi, ma la non disponibilità delle vetture non ci ha consentito di farlo. Poco male. Per il mondo dell’automobile, intanto, questo inizio dell’inverno è un periodo cruciale e SsangYong lo affronta con un fitto calendario di appuntamenti importanti come la prova e la commercializzazione per la stampa del nuovo Actyon, cui seguirà l’introduzione dell’intera gamma con motorizzazione Euro 4 per arrivare al Motor Show di Bologna ancora una volta da protagonisti. Voglio anche dire che le turbolenze del mercato di Suv e fuoristrada nate dalle prime indicazioni della Legge Finanziaria ci hanno toccato direttamente visto il tipo di offerta che caratterizza

SsangYong. Nonostante tutto, per il terzo anno consecutivo Symi può mettere in bilancio numeri importanti sia dal punto di vista del volume di vetture vendute, sia dal punto di vista della crescita”. Vediamoli questi numeri, che confermano la bontà delle dichiarazioni di Galdino Colombo. Nel periodo gennaio-ottobre, in un mercato totale di 1.987.632 immatricolazioni (+3,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2005) il segmento dei Suv ha contato per 128.130 unità che significano una crescita del 10 per cento rispetto ai primi 10 mesi del 2005 e una quota di mercato che sale dal 6 al 6,38 per cento. Ebbene, in questo scenario SsangYong ha registrato 7.715 immatricolazioni con una crescita del 35 per cento


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Dicembre 2006 rispetto alle 5.733 unità dello stesso periodo del 2005, il che significa anche un incremento della quota nel segmento dei Suv dal 4,80 al 6,42 per cento e sul mercato totale dallo 0,30 allo 0,38 per cento.“Questo risultato - ha precisato Colombo - lo si deve essenzialmente alle performance di Kyron e Rexton, rispettivamente con 4.709 e 2.675 immatricolazioni. A ottobre il Kyron risultava nel suo segmento immediatamente alle spalle del leader del sottosegmento T2, la X3 della Bmw ,e nettamente davanti al Kia Sorento, al Jeep Cherokee, al Nissan X-Trail, all’Honda CR-V”.

Un’opportunità fondamentale Il nuovo Actyon consente invece a SsangYong di portare la sfida a modelli come To yota Rav4, nettamente leader del sottosegmento T1, Suzuki Grand Vitara, Hyundai Tucson, Land Rover Freelander, Kia Sportage. “Il nuovo crossover Actyon ha aggiunto l’amministratore delegato di Symi - rappresenta per noi un’opportunità fondamentale perché com-

pleta la nostra gamma rispetto all’offerta di molti concorrenti e soprattutto significa per SsangYong entrare in un nuovo settore che in questo momento è e mergente con un rinnovato interesse da parte del pubblico. Contiamo di consegnare entro la fine dell’anno circa 1.000 esemplari dell’Actyon, il che contribuirà a farci chiudere l’anno con ol tre 9.500 immatricolazioni”. Un’escalation irresistibile, quella della SsangYong e della Symi, che è iniziata nel 2004 con 4.498 immatricolazioni, proseguita nel 2005 con 7.006 unità pari a un incremento del 55 per cento e che sarà consolidata nel 2006 con le citate 9.500 immatricolazioni che significheranno un incremento del 35 per cento rispetto all’anno precedente. Per il 2007 Galdino Colombo prevede un altro importante passo in avanti anche grazie all’offerta del nuovo Actyon. “Sì, contiamo - ha affermato - di raggiungere il traguardo delle 11.610 immatricolazioni, fat te soprattutto di 5.900 Ac tyon (comprendente anche la versione Actyon Sports in arri-

vo), 3.500 Kyron, 2.000 Rexton e un paio di centinaia di Rodius. In effetti, in soli tre anni di attività abbiamo ot-

tenuto risultati straordinari mentre la presenza del marchio si è continuamente rinforzata. Le prospettive futu-

re sono altrettanto positive, tenuto conto che possiamo contare su un importante piano industriale e di pro-

dotto che è stato impostato a seguito dell’accordo di SsangYong con i partner cinesi del Gruppo Saic”.

Al volante del nuovo SsangYong Actyon

Il vero camaleonte BAGNO A RIPOLI - L’avevamo ammirato sotto i riflettori del Salone di Parigi. Non che abbia un design e uno stile di carrozzeria che faccia impazzire, ma certo, quando te lo trovi lì, pronto per essere cavalcato, il nuovo SsangYong Actyon sembra proprio che ti voglia dire “dai, ormai sei qui, non perdere l’occasione per scoprire di cosa sono capace. Vedo le tue perplessità. Ti sfido a metterti al volante, percorrere un po’ di chilometri su qualunque tipo di strada, e poi sono pronto ad ascoltare tutte le tue eventuali critiche. Non avrò modo di ascoltare molto. Sono sicuro che solo con la prova dei fatti, ti renderai conto che le tue perplessità non avevano ragione di esistere. Naturalmente, nel giudicarmi, tieni conto di quanto costo e di cosa offro in cambio”. Con questi pensieri in testa, ci siamo fermati un attimo a osservare l’Actyon prima di metterci al volante della versione equipaggiata con il quattro cilindri turbodiesel da 141 cavalli e con il cambio automatico a quattro rapporti, entrambi di derivazione Mercedes-Benz (l’alternativa è rappresentata dalla motorizzazione benzina di 2,3 litri con potenza di 150 cavalli). In effetti, lo stile della carrozzeria sembra “parlare da solo”. Non bellissimo, ma sicuramente con una personalità tutta sua che alla fine è anche simpatica. È stato il Centro Stile SsangYong a elaborare questa linea originale che fonde il colpo d’occhio di un Suv compatto con lo slancio di un coupé. Il nocciolo dell’insieme sta nell’architettura a passo lungo (2.740 millimetri) dove le grandi ruote, con cerchi in lega da 16 pollici, sono disposte molto vicine alle estremità del veicolo, mantenendo sbalzi, sia davanti sia dietro, eccezionalmente ridotti.

Con una lunghezza massima di 4.455 millimetri, Actyon offre l’immediata sensazione che può competere in agilità con le berline di classe media nei percorsi tortuosi come nel traffico cittadino, come nella semplice ricerca di un parcheggio. Quando ti siedi al volante e anche eventuali passeggeri si sono accomodati al loro posto, hai la percezione immediata di essere in una vettura di grande solidità e soprattutto rassicurante. La posizione di guida rialzata rispetto alle normali automobili consente il perfetto dominio della strada, puoi guardare gli altri quasi dall’alto in basso mentre anche la vista del panorama circostante è molto più ampia. Gli interni dell’Actyon evidenziano comunque uno spirito sportivo ma anche molto flessibile. La plancia risulta comunque gradevole nel suo design e sono tanti i vani piccoli e grandi per poter riporre gli oggetti più diversi. Un punto forte è anche la capacità di carico. Cinque persone ci stanno davvero comode mentre il volume del bagagliaio va da un minimo di 661 a oltre 1.600 litri quando sono abbattute en-

trambe le sezioni della panchetta posteriore. In quest’ultima configurazione è possibile, per esempio, alloggiare la bicicletta intera senza smontare la ruota anteriore come spesso è necessario. Meccanicamente Actyon è fedele alla tradizione SsangYong e questo ha semplificato il progetto consentendo oltretutto importanti sinergie e giocando anche a favore dell’affidabilità e della facilità di manutenzione. L’utilizzo di una struttura analoga a quella dei fuoristrada ha permesso di avere indifferentemente sullo stesso veicolo la soluzione a due ruote motrici e quella a quattro ruote motrici. Nel primo caso la trazione è posteriore, nel secondo la trazione è sulle ruote posteriori o integrale a seconda delle necessità. Il passaggio avviene semplicemente con un pulsante che aziona, mediante un servocomando, l’innesto della trazione posteriore. Questa impostazione garantisce la stessa robustezza e la stessa attitudine ai percorsi difficili di Rexton e Kyron, inoltre la disponibilità delle quattro ruote motrici aumenta in modo consistente la capacità di carico. Una chicca importante è il sistema Hill Descent Control, disponibile di serie, il che fa della Actyon la prima vettura a due ruote motrici a disporre di questo sofisticato sistema di sicurezza, che non agisce solo in fuoristrada ma anche in situazioni particolari, come per esempio durante l’inverno sulle rampe ripide di certi garage. Con queste credenziali, il SsangYong Actyon non ha fatto fatica a sorprenderci positivamente man mano che i chilometri si sommavano, un po’ in autostrada, un po’ nell’attraversamento di centri urbani, un po’ sul misto anche veloce delle colline fiorentine. La potenza di 141 cavalli del 2 litri turbodiesel si è rivelata più che sufficiente per garantire all’Actyon un comportamento stradale brillante, ben interpretato dalla trasmissione automatica a 4 rapporti a controllo elettronico, un automatismo che ha tre modalità di funzionamento: normale, sportiva e specifica per i fondi a bassa aderenza o innevati. Alle buone prestazioni, cui contribuisce anche l’ottima coppia di 310 Nm già a partire da 1.800 giri, si aggiunge la sicura tenuta di strada, la buona silenziosità sia meccanica che aerodinamica, la tenuta confortevole dei sedili. Alla fine, non possiamo che essere d’accordo sulle convinzioni dell’Actyon, il quarto moschettiere di casa SsangYong. Sì, è un crossover interessante, a suo modo sorprendente. Ha i “numeri” per consentire a Galdino Colombo di aggiungere altro fieno al successo della Symi.


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䡵 JEEP / Il Suv compatto Compass disponibile al pubblico

La nuova dimensione urbana È partita lo scorso novembre la commercializzazione del nuovo Jeep Compass con la motorizzazione benzina di 2,4 litri da 170 cavalli. Dotato di trazione integrale e del dispositivo Esp di terza generazione, è disponibile con gli allestimenti Sport e Limited. Prezzi a partire da 24.840 euro ROMA - Gli show-room Jeep si sono arricchiti il mese scorso di un nuovo modello. Si tratta di un nuovo Urban Recreational Vehicle: il Compass, un Compact SUV che coniuga la funzionalità off-road con le dimensioni, l’agilità e le prestazioni di una vettura di segmento C in una nuova dimensione urbana. È disponibile inizialmente con il nuovo propulsore benzina 2,4 litri negli allestimenti Sport e Limited, mentre da fine gennaio si aggiungerà la motorizzazione 2,0 litri turbodiesel a iniezione diretta. Il nuovo 2,4 litri è un propulsore della famiglia World Engine a doppia fasatura variabile (VVT) che eroga 170 cv di potenza, 220 Nm di coppia ed è abbinato a un cambio ma nuale a cinque marce o, sulla versione Limited, al sistema di trasmissione variabile continua di seconda generazione (CVT2) con funzione AutoStick per la selezione manuale delle sei marce simulate. Il sistema CVT2 contribuisce a ridurre i consumi del 6-8 per cento ri spetto a un tradizionale cambio automatico a 4 marce.

Trazione integrale permanente Tutte le versioni di Jeep Compass sono equipaggiate con l’innovativo sistema di trazione integrale “Active Full-time Freedom Drive I”che permette di ottenere la massima trazione, in ogni condizione di utilizzo. Il sistema di trazione integrale “Freedom Drive I” presenta un ripartitore gestito elettronicamente, a doppia frizione (ECC) integrato nel differenziale posteriore, che si attiva automaticamente, in caso di necessità, trasferendo la coppia sull’assale posteriore. Il nuovo sistema di trazione integrale permanente ad inserimento automatico è ideale nell’uso quotidiano e, grazie al bloccag-

Oltre alla dotazione di serie di Jeep Compass Sport, la versione Limited presenta sedili avvolgenti con inserti in pelle; sedili anteriori riscaldabili; volante rivestito in pelle con comandi radio; paraurti e modanature laterali in argento satinato; vetri atermici oscurati; climatizzatore manuale e cerchi in lega di alluminio da 18”.

Una ricca dotazione di serie

Il Compass è il primo modello Jeep dotato di sospensioni indipendenti sulle quattro ruote che garantiscono elevati livelli di comfort e maneggevolezza su strada. Previsto subito un motore benzina di 2,4 litri da 170 cv. Seguirà il 2 litri turbodiesel.

Sono disponibili a richiesta sulla versione Limited i tre pacchetti speciali Luxury Pack, Sound Pack e Technology Pack che comprendono: Luxury Pack (retrovisore interno con dispositivo antiabbagliamento automatico, tetto apribile e monitoraggio pressione pneumatici; Sound Pack (impianto stereo AM/FM CD RDS, caricatore a 6 CD e sofisticato sistema di amplificazione Sound System Boston Acoustics a nove altoparlanti da 458 Watt con subwoofer e due altoparlanti montati nel portellone posteriore. A prendo il portellone, è pos-

gio manuale del differenziale “Lock”, consente di inserire la trazione integrale quando la vettura deve attraversare superfici a scarsa aderenza. Compass è anche il primo modello Jeep dotato di sospensioni indipendenti sulle quattro ruote che garantiscono elevati livelli di comfort e maneggevolezza su strada. Il nuovo Jeep dimostra come si possano combinare prestazioni off-road e affidabilità, grazie a un’ampia dotazione per la sicurezza che comprende: airbag frontali multistadio; airbag laterali a tendina; sistema antiribaltamento ERM (Electronic Roll Mitigation) e sistema di controllo elettronico di stabilità ESP “3 Mode” che presenta la possibilità di scegliere tre modalità d’intervento in base alle condizioni di utilizzo, su strada, fondi stradali a scarsa aderenza o fuoristrada; Brake Assist System (nelle frenate di emergenza, misura la velocità applicata dal conducente nella pressione del pedale del fre no fornendo la massima coppia frenante per diminuire il più possibile lo spazio di arresto); ABS e sistema di controllo della trazione (Traction Control System). La dotazione di serie della versione Sport comprende un impianto HI-FI AM/ FM RDS con lettore CD e quattro altoparlanti; fendinebbia anteriori e posteriori; rivestimenti dei sedili in tessuto; mascherina, paraurti e modanature laterali in

tinta con la carrozzeria; maniglie esterne delle portiere e retrovisori di colore nero; cristalli atermici; Immobilizer Sentry Key e antifurto volumetrico Premium Security Alarm; sedile anteriore ripiegabile per creare una superficie piana; sedili posteriori frazionabili 60/40 totalmente ripiegabili e reclinabili; rivestimento del vano di carico posteriore in vinile “UltraFloor” lavabile e amovibile; sistema Isofix, computer di bordo; lampada ricaricabile multiuso montata sopra il vano di carico, estraibile e utilizzabile come torcia elettrica; bracciolo centrale scorrevole con vano portaoggetti e cerchi in lega di alluminio da 17”.

sibile e strarre gli altoparlanti e orientarli verso la parte posteriore della vettura); Technology Pack (Sound System Boston Acoustics con 9 altoparlanti da 458 Watt e MusicGate Power, navigatore satellitare cartografico con caricatore CD da 6 dischi). Jeep Compass è disponibile nelle tonalità Jeep Green Metallic Clear Coat, Steel Blue Metallic Clear Coat, Bright Silver Metallic, Inferno Red Crystal Pearl Coat e Black Clear Coat. Gli interni presentano rivestimenti in pelle bicolore nella combinazione Dark Slate Gray/Pastel Slate Gray o in tessuto nella colorazione Medium Slate Gray.


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Dicembre 2006 Roma - Chevrolet Automatiz, la versione con cambio automatico della city car Matiz, è un’auto unica per praticità e rapporto qualità/prezzo. E in questo periodo, questo rapporto già di per sé eccezionale, è stato ulteriormente esaltato dalla possibilità di usufruire dell’esenzione della tassa di circolazione per tre anni, se si sostituisce un’auto omologata Euro 1 o non catalizzata da rottamare. Automatiz, come peraltro tutte le versioni di Matiz, risponde infatti ai requisiti richiesti per poter accedere a questa detassazione: emette meno di 140 g/km di CO2 e con i suoi 796 cc rientra di gran lunga nel limite dei 1.300 cc richiesto per portare da due a tre anni l’esenzione, il che equivale a un risparmio complessivo di 296,12 euro. Questo vale attualmente per gli acquisti effettuati fino al 2 dicembre, sempre ipotizzando la conversione in legge del provvedimento di cui al decreto 262/2006 (al momento di andare in stampa non c’era ancora una decisione definitiva in merito). In ogni caso, è possibile un’economia ancora maggiore ed un livello di emissioni inferiore, che solitamente permette di circolare in caso di blocco del traffico causa inquinamento. Questi ulteriori vantaggi sono offerti dalla Automatiz con doppia alimentazione benzina-gpl. I costi d’uso, ulteriormente abbassati dopo la recente diminuzione delle accise sul gpl, scendono a poco più della metà rispetto al funzionamento a benzina. L’opzione bi-fuel, disponibile con sovrapprezzo di 1.750 euro, rende Automatiz ancora più unica. La caratteristica della doppia alimentazione si associa infatti all’e sclusività di avere un motore di così piccola cilindrata accoppiato ad un cambio automatico a 4 marce.

Sicurezza e comfort Il prezzo più basso rispetto a tutte le concorrenti non significa affatto che l’allestimento di Automatiz rinunci ad elementi di sicurezza e comfort: oltre ad Abs e doppio airbag anteriore, offre di serie servosterzo, climatizzatore, alzacristallli elettrici anteriori, chiusura centralizzata, sedile posteriore sdoppiato. Nell’uso come auto da famiglia, Automatiz vanta cinque posti e anche la predisposizione per i seggiolini dei bambini Isofix. A Matiz va accreditato anche il record di capacità del bagagliaio per le autovetture con cambio automatico e lunghezza inferiore a 3,5 metri. Automatiz è una delle offerte più interessanti sia nel settore delle auto da città sia nella parte inferiore del sempre più apprezzato mercato delle auto con cambio automatico. Una soluzione che rende decisamente meno stressante la guida negli affollati centri urbani, il tipo di utilizzo a cui le piccole utilitarie come Matiz sono destinate abitualmente. E a vantaggio della soluzione con convertitore di coppia idraulico, offerta dalla piccola Chevrolet, va la dotazione di un raffinato controllo

䡵 CHEVROLET / La Matiz diventa anche Automatiz

Ancora più divertente nella guida in città La city car in versione automatica viene incontro a una domanda sempre più sostenuta di vetture con cambio automatico, che certamente sono più comode e maneggevoli da usare soprattutto nella guida urbana. Disponibile anche la Matiz in versione benzina/Gpl elettronico che riduce al massimo esitazioni e “vuoti” di trazione, al tempo stesso ottimizzando l’efficienza del gruppo motore-trasmissione. La guida con Automatiz risulta particolarmente rilassante nella marcia in colonna - basta modulare la pressione sul pedale del freno per avanzare lentamente o arrestarsi - e nelle partenze in salita: in questo caso il leggero “tiro” della trasmissione ad auto ferma consente, su pendenze non troppo

elevate, di tenere l’auto saldamente stabile senza dover utilizzare il freno di stazionamento o, come nel caso di trasmissioni tradizionali o robotizzate, “maltrattare” la frizione, che si usura e surriscalda se è utilizzata per impedire l’arretramento del veicolo. Il cambio automatico offre anche vantaggi di sicurezza. In caso d’emergenza, la massima potenza è rapidamente disponibile sen za dover ricorrere a manovre

di tipo sportivo. Le minori distrazioni nella caotica guida nelle metropoli favoriscono la concentrazione, ulteriormente aiutata, in Automatiz, dalla presenza di un efficace impianto di climatizzazione che crea le condizioni ideali per il relax degli occupanti.

Auto cittadina per antonomasia La versione Automatiz non fa che enfatizzare le ec-

cellenti qualità antistress di auto cittadina della Matiz. Il cambio automatico è una dotazione a cui molti non pensano, ma a cui è difficile rinunciare dopo averla provata. La leva del cambio, una volta avviata l’auto, si utilizza in pratica solo per inserire la retromarcia, quando si posteggia: una notevole semplificazione che consente di dedicarsi completamente alla guida. Automatiz, con un prezzo di acquisto, chiavi in mano,

di 9.950 euro, va ad abbassare decisamente la soglia di ingresso nel settore delle automatiche. E, con la sua ricca dotazione di serie, non fa che confermare uno dei principali punti di forza di Chevrolet: l’elevato rapporto qualità/prezzo delle proprie autovetture. Un valore che si aggiunge alla tranquillità offerta dalla garanzia di 3 anni o 100.000 km di cui beneficia tutta la gamma Chevrolet. Cristina Altieri

L’elegante consolle che ospita la leva del cambio automatico della city car prodotta da Chevrolet negli impianti in Corea.


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䡵 SMART / Dopo 8 anni e 750mila vetture vendute, dal prossimo aprile un nuovo capitolo

La nuova Fortwo pronta Dimensioni accresciute di quasi 20 centimetri, più spazio anche per il bagagliaio, nuove motorizzazioni più potenti ed economiche, la nuova generazione dell’ormai popolare city car sembra avere tutti i numeri per riservare a DaimlerChrysler le migliori soddisfazioni

“parterre de roi”: accanto ai massimi vertici del Gruppo DaimlerChrysler, ecco il tre volte campione del mondo di Formula Uno Niki Lauda, che darà a nolo le nuove Smart ai passeggeri che viaggiano sui suoi aerei, al prezzo simbolico di un euro al giorno. Un Lauda in gran forma e in vena di battute, che si è lamentato con i manager tedeschi per il fatto che sulla vecchia Smart, troppo bassa per lui, gli volasse via il suo ormai inseparabile cappellino, ovviamente sempre sponsorizzato. Accanto a Lauda, ecco un altro nome sacro del motoriGian Leonardo Fea, direttore generale DaimlerChrysler Italia.

S TOCCARDA - “Ma chi non li vorrebbe, venti centimetri in più?”. È stata senza dubbio questa la battuta più divertente, autore manco a dirsi un giornalista italiano, a commento del lancio della nuova Smart Fortwo, il cui arrivo nelle concessionarie è previsto per il prossimo aprile. Già perché la “piccolina” tedesca è cresciuta di circa 20 centimetri (19,5 per la precisione) e ora offre finalmente un bagagliaio degno di tal nome e non solo lo spazio per i due passeggeri. Insomma, dopo 8 anni e 750mila immatricolazioni con l’Italia nell’inatteso ruolo di mercato principale - la

Smart si rinnova e prepara lo “sbarco” negli Stati Uniti: per l’anteprima mondiale si è realizzato un simpatico happening sul tetto di un garage multipiano a Stoccarda, sede storica della Mercedes. Lungo il percorso, tanti giovani figuranti e tante auto, disposte nel parcheggio, a esaltare la funzionalità della Smart. Particolarmente significativo un accostamento: un posto auto ospitava tranquillamente due Smart, mentre accanto due vetture “normali”, per fare altrettanto, erano state letteralmente sistemate l’una sul l’altra. E notevole era anche il

smo: Roger Penske, papà delle auto da corsa americane che portano il suo nome: l’uomo che gestirà in prima persona la commercializzazione della Smart nel Paese a stelle e strisce, dove i continui rincari della benzina potrebbero far innamorare gli yankee di queste “macchinette” e indurli a “tradire i “bestioni” sui quali sono abituati da sempre a viag giare.

Antidoto contro il traffico Insomma, in casa Smart si guarda con ottimismo al

futuro: cancellata definitivamente l’esperienza negativa della versione a quattro porte, la Forfour (“ma ci manca - ci ha detto amaramente Gian Leonardo Fea, direttore generale di DaimlerChrysler Italia - e manca a quanti l’hanno provata. Forse abbiamo voluto fare troppe cose in poco tempo”), ora si punta tutto sulla Fortwo. “Sono state create le premesse - ha aggiunto Fea perché si possano scrivere cifre nere sul bilancio Smart”. Ma in che modo si è evoluta l’auto che da oggetto misterioso è riuscita a diventa-


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Dicembre 2006 re la city car per antonomasia, l’unico antidoto contro il traffico caos delle grandi città, l’unica soluzione per trovare un parcheggio senza farsi venire l’esaurimento nervoso? Come abbiamo già detto, la prima co sa che balza agli occhi sono le dimensioni accresciute della vettura, anche se rimane sempre più corta di 73 centimetri rispetto alla concorrente più piccola disponibile sul mercato. Ingrandito anche il bagagliaio, ora con una capienza di 220 litri, 70 in più rispetto alla versione precedente. Se poi si utilizza lo spazio fino all’altezza del padiglione, ecco che si arriva a 340 litri (+80 in confronto con la Smart attualmente in commercio). Con fermato invece il portellone posteriore suddiviso in due sezioni: la parte inferiore si ribalta verso il basso, in modo da permettere il carico e lo scarico di bagagli pesanti.

Quattro motorizzazioni Il rinnovamento esterno della Smart non riguarda però solo le dimensione: ecco quindi i nuovi gruppi ottici anteriori, caratterizzati dalla tecnica di proiezione del fascio luminoso. Il design dell’abitacolo è contrassegnato dalle ampie bocchette di ventilazione e dagli ormai classici orologio e contagiri, dalla forma circolare, posizionati in mezzo al cruscotto, ma anche dalle superfici di portiere e plancia rivestite di tessuto, dai

carburante fino al 13 per cento, la qual cosa, visti i prezzi odierni alla pompa, non è certo di poco conto. Tutte le Fortwo adottano un nuovo cambio automatizzato Getrag a cinque marce, caratterizzato dai tempi di innesto dimezzati rispetto a quello precedente. Un elemento questo che, unito alla coppia maggiorata, assicura un maggiore comfort di guida. Tutte le versioni raggiungono la velocità massima di 145 km/h, con un incremento di 10 km/h.

km, grazie anche al filtro antiparticolato di serie, vera e propria esclusiva nel segmento di appartenenza. Anche le Fortwo a benzina sono decisamente “sobrie”: 5 litri per 100 km per le versioni aspirate e mezzo litro in più per quella sovralimentata. Alla fine del prossimo anno sarà inoltre disponibile la versione con alternatore-starter, che spegne automaticamente il motore quando la vettura è ferma (al semaforo o in mezzo al traffico). Per riavviarlo, basterà premere il pedale dell’acceleratore. Questo marchingegno, oltre a ridurre le emissioni inquinanti, assicurerà un risparmio di

Un’altra significativa novità riguarda la versione cabrio: la capote elettrica, ad azionamento integralmente automatico, che può essere bloccata in qualsiasi grado di apertura, senza soluzione di continuità. Basterà poi premere un pulsante per portare la capote in posizione di totale apertura per poi richiuderla totalmente, sempre con un’analoga manovra. Le operazioni di apertura e chiusura sono effettuabili anche in marcia, a qualsiasi velocità. È inoltre possibile rimuovere i montanti del tetto, che possono trovare “ospitalità” nell’apposito alloggiamento creato all’interno del portellone. Il nuovo lunotto posteriore è in cristallo: una maggiore garanzia di comfort e sicurezza. Tre le versioni previste, con gli stessi nomi della prima serie: Pure, Pulse e Passion. La prima ha il tetto in materiale sintetico, mentre

sulle altre due il tetto è trasparente, in policarbonato ad alta resistenza. La Brabus, versione più sportiva, in arrivo nell’autunno del 2007, sarà ovviamente caratterizzata da un motore più prestazionale. Ampia la dotazione di serie: oltre alle strumentazioni già citate, le nuove Fortwo offrono climatizzatore, airbag frontali, cinture di sicurezza con pretensionatori e limitatori della forza di ritenuta, chiusura centralizzata con telecomando, schienale del sedile passeggero ribaltabile e regolabile con leva di arresto, indicatore della temperatura esterna. Tra gli optional, segnaliamo il servosterzo elettrico, i sedili riscaldabili, i cerchi in lega, i rivestimenti in pelle, il sistema di fissaggio del seggiolino per bambini Isofix, l’impianto hi-fi con Cd-changer a sei dischi e Sound System con subwoofer e capacità di “lettura” di file musicali MP3, il navigatore satellitare portatile integrabile nella vettura, i cui messaggi vocali sono ascoltabili tramite gli altoparlanti dell’hi-fi, i sensori crepuscolari e pioggia e i retrovisori elettrici termici e riscaldabili elettricamente. La nuova Fortwo arriverà, come già detto, nel prossimo aprile: solo vaghe indicazioni, ovviamente, sui prezzi, che dovrebbero essere in linea con quelli della versione precedente. “I prezzi non si conoscono ancora - ha detto Fea - ma non costituiranno una sorpresa spiacevole”. E se lo dice lui... Amerigo De Peppo

Nel febbraio 2000 arriva la versione turbodiesel Cdi e in contemporanea parte lo Smart continental project: 40mila km da percorrere con la Cdi attraverso tre continenti. Un mese dopo ecco la cabrio, mentre nel giugno 2001 è la volta della limited edition Tim, realizzata in 1.000 esemplari, ri-

servati ai dipendenti della compagnia telefonica. Nell’aprile 2002 vede la luce la versione “corsaiola” Brabus, nell’estate la Cross blade diventa l’attrazione sulle spiagge italiane e nell’ottobre la Q8 regala carburante gratis per 10.000 km a chi acquista una Smart con il logo

della compagnia petrolifera. Nel luglio del 2004 la Smart “adotta” il lettore MP3 Apple “iPod”. Nel novembre del 2005 arrivano i prototipi alimentati in modo alternativo: Hybrid, Mild Hybrid, CNG (gas naturale compresso) ed Electric. E la storia non è certo finita qui...

Una cabrio ancora più stuzzicante

La nuova Fortwo, disponibile dal prossimo aprile, non si distingue solo per il rinnovamento esterno ma anche per il grosso lavoro che i progettisti hanno realizzato all’interno dell’abitacolo per garantire agli occupanti una migliore vivibilità ma anche tanta sicurezza in più.

sedili integrali e dal blocchetto dell’accensione, posto dietro alla leva del cambio. Una vettura dalle dimensioni così ridotte deve però soprattutto dimostrare di avere uno standard di sicurezza adeguato: i progettisti tedeschi hanno quindi rivisto la cellula di sopravvivenza tridion e ora, in base ai crash test, la nuova Fortwo può ambire a quattro stelle nella valutazione Euro NCAP e, cosa non meno importante, a superare i severissimi test americani. Sempre in ottica sicurezza, il frontale è stato ridisegnato per garantire maggiore protezione ai pedoni in caso d’investimento. La dotazione

di serie comprende Abs con Brake Assist integrato e Esp, mentre sono optional i nuovi sidebag (gli airbag laterali) per proteggere testa e torace in caso d’impatto laterale. Quanto ai motori, la Fortwo adotterà nuovi tre cilindri in alluminio, più potenti e tecnologicamente più dotati dei predecessori. Tre i motori a benzina, da 0,7 a 1 litro di cilindrata: 2 aspirati, rispettivamente da 61 e 72 cavalli e uno sovralimentato da 84 cavalli. Unico invece il propulsore turbodiesel, da 45 cavalli (+10 per cento) e con un consumo medio inferiore ai 3,5 litri di gasolio per 100 km e emissioni di CO2 pari a 90 grammi per

a stupirvi ERA IL 1990 QUANDO NICOLAS HAYEK...

Una storia movimentata STOCCARDA - “Ma è una macchina che si guida senza patente?” Questa domanda, rivoltaci da una donna mentre eravamo al volante di una delle prime Smart sta a dimostrare come questa vettura si sia trasformata, in pochi anni, da oggetto misterioso, e comunque catalizzatore di curiosità, in oggetto di culto, strumento indispensabile per vincere il traffico cittadino. Era il 1990 quando lo svizzero Nicolas Hayek, padre padrone del Gruppo Swatch, si mette in testa di produrre una vettura sul modello degli orologi che produceva, ovvero un prodotto iperstandardizzato, personalizzabile facilmente, poco costoso e sostenuto da metodi di distribuzione assolutamente innovativi. Hayek, che doveva fare comunque i conti con i problemi di omologazione propri dell’automobile e con dei costi di sviluppo che superavano largamente le sue previsioni, tenta di coinvolgere Volkswagen per produrre quella che allora veniva chiamata la Swatchmobile.

La casa di Wolfsburg si ritira dal progetto nel 1993 e l’anno dopo è Mercedes-Benz a creare, nell’aprile del 1994, la Mcc AG (Micro Compact Car AG), detenuta al 51 per cento dall’allora Daimler-Benz e al 49 per cento da Smh (Società Svizzera di Micromeccanica e Orologeria). Lo stabilimento di produzione a Hambach nella Lorena viene inaugurato il 27 ottobre 1997 e il lancio commerciale europeo avviene il 3 ottobre 1998. Da allora molta strada è stata fatta tra alti e bassi. Le cifre, d’altronde, parlano chiaro: in otto anni di “onorata esistenza”, la Smart è stata venduta in 750mila esemplari e l’Italia, con 207mila immatricolazioni è il primo mercato mondiale di questa vettura, più importante addirittura della stessa Germania, patria dell’auto in questione. L’aspetto più rilevante è però che la Smart affascina una fascia di automobilisti la cui età media è la più bassa in assoluto: l’80 per cento delle persone che l’hanno acquista-

ta ha meno di 40 anni. I single raggiungono invece una quota pari al 40 per cento, che è la stessa, badate bene, destinata alle donne. Tornando all’Italia, c’è da dire che il 2002 è stato l’anno nel quale si è registrato il record di vendite di Fortwo (31.383) e che la città più “popolata” da queste vetture è, manco a dirsi, Roma (50.000), mentre nel 2006 la maggiore percentuale di Smart vendute rispetto all’immatricolato complessivo nelle rispettive province si è avuta a Bergamo (9,46 per cento), Milano (8,94 per cento) e Padova (8,05 per cento) e la regione in testa alle vendite di Fortwo è il Lazio (5.218), mentre le città in cima alla graduatoria sono Roma, Milano, Firenze, Napoli e Torino Ripercorriamo ora alcune tra le tappe più significative della storia di quest’auto. Nell’ottobre 1998 nasce la Smart City Coupé e nel giugno la si può acquistare con una formula innovativa nei 1.200 sportelli della Banca di Roma.


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䡵 RENAULT / Firmato con Mahindra un importante accordo

䡵 PIRELLI / Primi nei test

Ghosn: “Strategico Nessun timore il mercato indiano” per l’inverno Nell’ambito di questa intesa, Mahindra e Renault creerebbero, nei prossimi cinque anni, un nuovo insediamento industriale con una capacità di produzione annua di 500mila unità, permettendo di offrire ai clienti indiani prodotti assolutamente innovativi

Come tradizione anche quest’anno le gomme della famiglia Winter di Pirelli hanno superato brillantemente i severi e autorevoli esami degli Automobilclub e delle riviste tedesche e austriache

Renault Contrat 2009 prevede infatti tre impegni cardine sul terreno della qualità (posizionare la futura Laguna, che sarà lanciata nel 2007, tra i primi tre modelli del suo segmento in qualità di prodotto e servizio), della redditività (raggiungere un margine operativo del 6 per cento nel 2009) e della crescita (vendere, nel 2009, 800mila veicoli in più rispetto al 2005). Il raggiungimento dell’obiettivo di crescita internazionale è uno degli imperativi di Renault Contrat 2009.

MILANO - I pneumatici invernali Pirelli non hanno rivali quando si tratta di affrontare neve e ghiaccio. A confermarlo, ancora una volta, sono stati i test più severi e autorevoli d’Europa: quelli degli Automobilclub e delle riviste specializzate tedesche e austriache che hanno messo alla prova la si curezza di un’ampia selezione di pneumatici Winter in condizioni d’impiego tipiche della stagione fredda. I prodotti di tutta la gamma invernale Pirelli, auto (Winter Sottozero, Winter Snow Sport, Winter Snow Control), SUV (Scorpion Ice&Snow) e camper (Citynet Winter Plus), si sono sempre classificati ai primi posti, sia per sicurezza sia per comfort, e su ogni fondo stradale. “I pneumatici Pirelli”, ha commentato Maurizio Boiocchi, responsabile dell’R&D di Pirelli Tyre, “sono il frutto di una continua evoluzione, sia nelle mescole che nella struttura del pneumatico, che punta ad anticipare e soddisfare le esigenze dei consumatori e delle Case automobilistiche non solo sul piano delle prestazioni, ma anche della sicurezza, tema questo sempre più sentito dagli automobilisti”. Per Pirelli è ormai un’abitudine vincere i test stagionali in Germania e Austria, a conferma della propria capacità di coniugare spirito latino e affidabilità tedesca. Un connubio tradizionalmente apprezzato in tutto il mondo e in particolare negli Stati Uniti, dove i pneumatici Pirelli del segmento Mass Market Non Luxury sono risultati i più apprezzati dagli automobilisti americani in uno studio basato sulle risposte di 23.000 consumatori elaborato dal prestigioso istituto J.D. Power and Associates. Il Pirelli Winter 190 Snowcontrol ha tenuto fede alla sua fama nei test ADAC (pubblicati nel numero 10/2006 della rivista ADAC motorwelt, dell’Allgemeiner Deutscher Automobilclub). Con prestazioni superiori su neve e risultati al top in tutti gli altri test - dalla sicurezza e il comfort al rumore - è stato giudicato tra i migliori come “altamente raccomandabile”. L’ÖAMTC, l’automobile club austriaco, ha provato i pneumatici Winter (articolo apparso sul numero 10/2006 della rivista “auto touring”) con simili risultati. Il “re della neve della classe standard” Pirelli Winter 190 Snowcontrol ha ottenuto quattro stelle e la valutazione “altamente raccomandabile”. Anche il Pirelli Winter 210 Sottozero ha ricevuto punteggi elevati per le sue prestazioni su strade innevate e bagnate, la bassa rumorosità e resistenza al rotolamento. Un test della rivista di off-road “Auto Bild Alles Allrad” (numero 11) ha valutato il Pirelli Scorpion Ice & Snow come “eccellente”. Il commento: “Un pneumatico da neve con eccellenti caratteristiche di handling e la minor distanza di frenata sia su bagnato sia su asciutto”. Nel test dedicato ai pneumatici Winter dalla rivista “auto motor und sport” (numero 21/2006) lo Scorpion Ice & Snow è risultato ai vertici della categoria 255/55R18 - la misura più diffusa sui SUV negli impieghi on e off-road - con un punteggio di 279 su 300. La rivista ha commentato che il pneumatico Pirelli ha “un handling estremamente ben bilanciato, un’eccellente trazione su neve, prestazioni superbe in frenata sia su bagnato sia su asciutto, precisione di sterzo e comportamento progressivo in curva in tutte le condizioni”. Nella seconda fase dei test (205/55 R 16 H), il Pirelli Winter 210 Sottozero ha ricevuto la valutazione “raccomandabile”. Il pneumatico ha ricevuto punteggi elevati per il suo “eccellente handling con superiore precisione di sterzo su asciutto, eccellente trazione su neve, sicurezza nel controllo del veicolo e frenata su bagnato”. I test drivers della rivista “Auto Bild” (numero 40/2006) hanno classificato il Pirelli Winter 210 Sottozero al top. Il primo posto e la valutazione “eccellente” sono dovute alle eccezionali prestazioni del pneumatico con notevole precisione di sterzo, convincenti caratteristiche di handling su neve compatta e distanze brevi di frenata su tutte le superifici stradali”. Il Winter 210 Sottozero ha ricevuto la valutazione “eccellente” anche sul numero 11/2006 della rivista “Auto Bild Sportscars”. I test drivers hanno apprezzato le “superbe caratteristiche di guida invernale del pneumatico con eccellente trazione, controllo di direzionalità e distanze brevi di frenata”. Secondo i risultati riportati nel numero 20/2006 della rivista specializzata tedesca “Auto Zeitung”, il Sottozero (Winter 210) si piazza ai vertici per precisione sportiva

Un gruppo in espansione Carlos Ghosn, Presidente di Renault insieme ad Anand Mahindra, Vice Presidente e Amministratore Delegato M&M.

PARIGI - Renault e Mahindra Ltd hanno firmato un Protocollo di Intenti per stabilire un partenariato strategico di lungo termine in India. Nell’ambito di questo accordo, Mahindra e Renault creerebbero, nei prossimi 5 anni, un nuovo insediamento industriale con una capacità di produzione annua di 500.000 unità, permettendo di offrire ai clienti indiani prodotti innovativi. Capitalizzando il successo della joint venture esistente tra Renault e Mahindra per com mercializzare Logan in India nel primo semestre 2007, questo partenariato stra tegico “win-win” porterà benefici sia ai due gruppi che ai clienti indiani. “Sono molto felice di annunciare - ha dichiarato Carlos Ghosn, Presidente di Renault - che il nostro partenariato con Mahindra si rafforza e si ampia e considero que sta, un’ottima opportunità per lo sviluppo di Renault in India. La nostra crescita costante su uno dei mercati automobilistici più dinamici del mondo è essenziale per il nostro impegno di sviluppo all’internazionale”.

Crescita costante “Il successo di questo partenariato - ha ribattuto Anand Mahindra, Vice Presidente e Amministratore Delegato M&M - si inscrive nella storia dello sviluppo dell’India e Mahindra e Renault condividono una visione comune dei loro clienti. È un’alchimia che abbiamo scoperto in occasione della creazione della joint ventu-

re Mahindra-Renault. Inoltre, i punti di forza di Ma hindra e Renault contribuiranno a fare dell’India un attore chiave del mercato automobilistico mondiale”. Una gamma di prodotti Mahindra e Mahindra-Renault, adattata alle esigenze della clientela indiana sarà prodotta nel nuovo sito, sotto la direzione di Renault e Mahindra. Il sito comprenderà uno stabilimento di assemblaggio dei veicoli, comune ai due partner. Renault prevede, inoltre, di costruire uno stabilimento di meccanica. La produzione dovrebbe iniziare a metà 2009. Le capacità iniziali installate saranno di 300 000 veicoli all’anno. La scelta del luogo d’insediamento di questi stabilimenti sarà annunciata prossimamente. La gamma di prodotti sarà commercializzata da MahindraRenault e venduta nella rete dei concessionari Mahindra presente su tutto il territorio indiano. I due partner ottimizzeranno i costi di produzione con economie di scala, grazie al loro investimento congiunto per lo stabilimento e le infrastrutture e grazie alle sinergie prodotte dalla messa in comune degli acquisti. In particolare, Renault apporterà il proprio know-how in ingegneria e produzione nonché la sua capacità di adattamento ai bisogni dei clienti, mentre Mahindra apporterà la propria conoscenza profonda del mercato e del tessuto di fornitori indiani, risultato di lunghi anni di leadership in India. I due gruppi condividono una visione comune della

strategia, dell’innovazione prodotto e della qualità del servizio puntando a un livello di competitività mondiale. “La visione comune di Mahindra e Renault - ha aggiunto Anand Mahindra - è centrata sulla nostra volontà di crescita e si realizzerà attraverso un’offerta prodotti rispondente ai bisogni dei clienti nel mondo”. “Sono convinto che la nostra cooperazione equilibrata e fruttuosa permetterà di offrire ai clienti indiani il meglio di Renault e di Mahindra”, ha concluso Carlos. Ghosn.

Auto innovative amiche dell’ambiente Con una presenza industriale e commerciale in 118 Paesi, Renault progetta, produce e commercializza auto innovative, sicure e amiche dell’ambiente nel mondo intero. Nel 2005, Renault ha venduto 2 533 428 veicoli nel mondo per un fatturato di 41,3 miliardi di euro. Unico costruttore automobilistico a possedere otto modelli premiati con le cinque stelle ai crash-test Euro NCAP (voto massimo), Renault è anche Campione del Mondo Costruttori e Piloti di Formula 1 nel 2005 e nel 2006. Il gruppo accelera il suo sviluppo all’internazionale grazie a Logan e prosegue la sua alleanza con Nissan. I suoi 126.436 dipendenti contribuiscono al Renault Contrat 2009, un piano di crescita redditizio che definisce la strategia di Renault per i prossimi 4 anni. L’ambizione è posizionare durevolmente Renault come il costruttore europeo generalista più redditizio.

Con un fatturato di 3 miliardi di dollari, il Gruppo Mahindra, invece, figura tra i primi 10 gruppi industriali in India. Mahindra & Mahindra è l’unica Società indiana a essere tra i primi cinque stabilimenti di trattori al mondo ed è leader dei SUV in India. Il gruppo è presente in alcuni settori chiave dell’economia indiana, come i servizi finanziari e commerciali (Mahindra Intertrade, Mahindra & Ma hindra Financial Services Ltd.), i componenti automobilistici, le tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni (Tech Mahindra, Bristlecone) nonché lo sviluppo delle infrastrutture (Mahindra GESCO, Mahindra Holidays & Resorts India Ltd., Mahindra World City). Forte di oltre 60 anni di esperienza industriale, il gruppo Ma hindra si è costruito una forte reputazione in tecnologia, ingegneria, marketing e distribuzione. Il Gruppo occupa circa 30.000 persone e dispone di diversi siti di punta in India e all’estero. Il Gruppo Mahindra ha ambizioni mondiali ed è presente nei cinque continenti. I prodotti Mahindra sono attualmente disponibili in ogni continente, a eccezione dell’Antartico. M&M ha realizzato acquisizioni strategiche di stabilimenti in Cina, Regno Unito ed Europa e dispone di stabilimenti di montaggio di trattori negli Stati Uniti. Tra le sue filiali internazionali citiamo Mahindra Europe Srl situata in Italia, Mahindra Usa Inc. e Mahindra South Africa. M&M ha concluso partenariati con aziende internazionali come Renault in Francia e International trucks and Engine corporation negli Usa.


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䡵 I.CAR-IDENTICAR / Un’idea geniale alla base del successo di un marchio leader nei servizi antifurto e assicurativi

Auto chiavi in mano... per davvero! Dal 1978, la “marchiatura” dei veicoli è diventata sinonimo di sicurezza antifurto non solo in Italia ma in tutto il mondo. Nelle parole del suo inventore, Roberto Muriana, Presidente del gruppo I.Car-Identicar, i segreti del successo di una società oggi all’avanguardia nel proporre completi e competitivi servizi assicurativi automobilistici BOLOGNA - Intuito e passione. È questa la formula vincente che ha consentito a Roberto Muriana, Presidente e Direttore Generale del gruppo I.Car-Identicar, di creare e far crescere una società leader nei servizi assicurativi automobilistici. Nato a Padova, classe 1937, Roberto Muriana, da sempre cittadino bolognese, sposato con Angela Cassanelli e padre di due figlie, Manuela ed Elisabetta, entrambe valide collaboratrici nell’azienda. Nel 1956, appena diplomato, inizia la sua attività con l’incarico di Ispettore Commerciale alla British Petrolium, nella quale rimarrà fino al 1978, da ultimo con l’incarico di Direttore Commerciale. In quell’anno fonda l’I denticar Systems Srl, una società che propone sul mercato un’invenzione di matrice inglese: la “marchiatura” dei veicoli tramite l’incisione dei codici identificativi sui cristalli dell’auto. Un’idea geniale, un antifurto diventato famoso con il nome di “Identicar”. Integrare l’identificazione permanente dei cristalli ai prodotti assicurativi è diventato ben presto l’obiettivo strategico di Muriana, che nel 1996 costituisce la I.Car Srl-Insurance Car, con sede a Bologna, società specializzata nella commercializzazione di prodotti assicurativi per auto, messi a punto direttamente con le Case automobilistiche. I.Car intende affermare il concetto di sicurezza, abbinando all’antifurto una polizza furto/incendio e altri prodotti assicurativi (kasko, polizza vita, mobilità, etc.).

Gli inizi dell’avventura “La mia avventura è iniziata davanti a un drink in un pub inglese, nel 1976, quando mi trovai per caso a parlare con due ladri professionisti, appena usciti di galera dopo numerosi furti di automobili, messi a segno con le più incredibili imprese. Di segreti ne hanno svelati in quella curiosa chiacchierata: mi dissero chiaramente che l’unico sistema in grado di spaventare qualsiasi ladro intento a rubare un’auto, sarebbe incidere il numero di targa sui vetri. Proprio come i cowboy face-

Roberto Muriana, Presidente e Direttore Generale del gruppo I.Car-Identicar.

vano nel Far West con i capi di bestiame. Un sistema di protezione eccellente. Una volta tornato in Italia, ho incominciato a studiare il sistema migliore per sviluppare e immettere sul mercato questa idea, investendo anima e corpo in un progetto nel quale ho sempre creduto. Così ho costruito il primo prototipo di attrezzatura e l’ho brevettato. Questo mi è valso l’essere annoverato nella lista degli inventori italiani”. In pratica, Roberto Muriana crea dal nulla una pistola in acciaio ad aria compressa e corindone, minerale durissimo che ha la proprietà della pietra abrasiva di incidere una superficie dura, collegata a un aspiratore. Con un kit di caratteri viene marchiato, in modo indelebile, il numero di targa o di telaio dell’auto su tutti i vetri. Un vero e proprio deterrente preventivo, visto che sarebbe molto rischioso immettere sul mercato, dopo averlo rubato, un veicolo contrassegnato e identificato. Inoltre, la sostituzione dei vetri sarebbe troppo costosa, per manodopera e numero di cristalli, e sospetta, perché potrebbe mettere le forze dell’ordine sulle tracce dell’incauto acquirente. Da oltre 12 anni il prezzo non è cambiato: 180 euro per rendere “unica e inconfondibile” la propria automobile. Muriana elabora poi un programma da sottoporre alle principali compagnie di assicurazione italiane. Dieci di queste aderiscono subito

all’iniziativa, applicando uno sconto del 20 per cento ai clienti che avessero deciso di identificare la loro vettura. Dopo due anni, ben 44 compagnie di assicurazione aderiscono all’iniziativa, dopo aver scoperto l’efficacia e la validità del deterrente. “Dal 1984 - continua Roberto Muriana - il gruppo I.Car-Identicar è stata la prima società a proporre servizi assicurativi attraverso le reti delle Case costruttrici, offrendo all’automobilista prodotti altamente competitivi, completi e disponibili direttamente in concessionaria, divulgando il concetto dell’autoassicurazione. Oggi le auto nascono già assicurate con I.CarIdenticar. Il cliente ritira chiavi in mano un prodotto e tutte le sue garanzie, senza la necessità di acquistare l’auto in un luogo e fare le pratiche assicurative altrove. Ho voluto prolungare il momento emotivo dell’utente, che inizia con la scelta dell’auto e deve continuare con quella dell’assicurazione abbinata al sistema antifurto, non più vissuta come un obbligo, un pensiero negativo, un’incombenza, ma un dovere che si trasforma in piacere. Sconvolgendo il sistema assicurativo, ho offerto una serie di polizze a copertura globale, di prodotti assicurativi completi, trasparenti, fidelizzati al servizio vendita, per creare un rapporto continuativo tra l’utente e il venditore, anche con sistemi di rinnovo vantaggiosi, successivi al perio-

do di acquisto, sempre da stipulare in concessionaria”. Citroën Italia è stata la prima Casa ad applicare il concetto dell’autoassicurazione. Dal 1996 a oggi, tutte le vetture del Double Chevron vendute sul mercato italiano sono allestite, chiavi in mano, con un prodotto assicurativo personalizzato denominato “Azzurro” realizzato da I.Car in collaborazione con Fondiaria-Sai Spa, partner assicurativo di I.Car insieme a HDI Assicurazioni Spa. L’ultimo “colpo” messo a segno da Muriana sono due importanti accordi con le società finanziarie Banque PSA Finance S.A.-Succursale d’Italia e Sava Spa (Sava è la più grande finanziaria di auto in Italia), che danno la possibilità all’automobilista di sottoscrivere in concessionaria un contratto di finanziamento e ottenere, fino a 72 mesi, i prodotti assicurativi I.Car a “tasso zero” con una piccola rata mensile. “Il gruppo I.Car-Identicar, attraverso una rete di ben 2.713 concessionarie auto, vende annualmente circa 650.000 polizze furto-incendio e kasko e 150.000 antifur-

ti Identicar. Siamo la più grande struttura esistente in Italia e in Europa. La penetrazione dei nostri prodotti rappresenta oggi oltre il 30 per cento rispetto ai volumi dell’immatricolato Italia”. Risultati ottenuti grazie alla diffusione di prodotti assicurativi a copertura globale.

Partner dei dealers “La nostra capacità di proporre sul mercato prodotti che rispondano il più efficacemente possibile alle esigenze degli automobilisti, è testimoniata proprio dal fatto che di recente abbiamo lanciato sul mercato prodotti assicurativi integrabili al finanziamento auto - continua Roberto Muriana - che consentono all’automobilista di diluire il costo della copertura furto-incendiorapina-kasko lungo tutto il periodo del finanziamento, ottenendo così una sicurezza in più e un’incombenza in meno. La forza delle polizze I.Car è la completezza della garanzia, la rapidità dell’intervento e la reale competitività”.

In Italia, dal 1978 a oggi sono state identificate con il sistema Identicar ben 10 milioni di vetture. La percentuale di ritrovamento delle vetture rubate provviste di antifurto Identicar è dell’80 per cento contro il dato nazionale che nel 2003 era pari al 55 per cento delle vetture non marchiate. Programmi assicurativi sono stati realizzati in base a numerose partnership con importanti Case costruttrici e altre società, tra cui Citroën Italia, Banque PSA Finance (succursale d’Italia), Toyota Motor Italia, Fiat Mercato Italia, Fiat Center Italia, Alfa Romeo, Lancia Mercato Italia, Ucif-Acil (Unione concessionari Fiat Italia e Associazione concessionari Lancia Italia), Sava, Mitsubishi Motors Automobili Italia, Kia Motors Italia, Renault. Ma la geniale idea di Roberto Muriana non è rimasta confinata al nostro Paese. Come spesso accade al “made in Italy” più rappresentativo della nostra capacità imprenditoriale e del nostro estro creativo, Identicar ha fatto successo anche all’e stero: sono infatti oltre 50 milioni le vetture in tutto il mondo che circolano con la sigla Identicar. E ammontano a 17 i Paesi in cui il marchio è presente, tra cui Francia, Gran Bretagna, Spagna, Olanda, Messico, tutti quelli del Sud America nonché la California. La società bolognese si sta avvicinando anche al mercato delle auto di grossa cilindrata, come Mercedes-Benz e Porsche, di cui esistono già veicoli marchiati. “Ho semrpe creduto - conclude Roberto Muriana - in un concetto: il difficile deve diventare abitudine, l’abitudine facile, il facile sublime. In azienda lavorano oggi una sessantina di persone, oltre 20 venditori, tre direttori area, un direttore marketing e un direttore commerciale. Ho portato avanti l’idea con tutto me stesso”. Fabio Basilico

UN’AMPIA GAMMA DI PRODOTTI ASSICURATIVI I.CAR-IDENTICAR

La copertura globale BOLOGNA - Il successo del gruppo I.Car-Identicar è stato raggiunto grazie all’offerta di prodotti assicurativi a copertura globale. Ecco, nel dettaglio, l’elenco: - polizza auto furto-incendio-rapina (danno totale e parziale); - in caso di danno totale, rimborso a valore a nuovo per i primi 12 mesi dalla prima immatricolazione, senza scoperto e senza franchigia; - in caso di danno parziale, rimborso a valore a nuovo delle parti sostituite o danneggiate fino a 72 mesi; - eventi naturali (grandine, uragani, bufere, tempeste, trombe d’aria, inondazioni, frane, valanghe, slavine e alluvioni); - eventi socio-politici (atti vandalici e dolosi in genere, scioperi, sommosse, tumulti popolari, terrorismo e sabotaggio); - rottura cristalli; - supergaranzie furto (rimborso contrassegno e tasse di circolazione, rimborso spese custodia-trainoparcheggio, rimborso spese per documenti a seguito del furto totale); - supergaranzie danni (esplosione e scoppio, rimborso perdita chiavi, rimborso danni ai bagagli trasportati); - garanzia kasko (collisione con altro veicolo, urto contro ostacoli fissi o mobili, ribaltamento o uscita di strada);

- polizza vita-infortuni del conducente; - antifurto Identicar; - Banca Dati a disposizione delle autorità di Pubblica Sicurezza per la identificazione immediata dei veicoli; I.Car offre anche la garanzia di non fermarsi, con la disponibilità di una vettura sostitutiva gratuita, fino a 90 giorni, a chilometraggio illimitato, in caso di danno totale e parziale, conseguente a incendiofurto-rapina-kasko, e con il rimborso delle spese del taxi. La validità dell’antifurto Identicar e della sua Banca Dati è stata segnalata a tutte le forze dell’ordine, con una circolare diramata dal Ministero degli Interni alle Questure della Repubblica - agli Uffici della Polizia di frontiera terrestre, marittima, aerea ai Centri Interprovinciali Criminalpol e ai Comandi compartimentali della Polizia Stradale. La marchiatura dei cristalli del veicolo è inoltre caldamente consigliata dalla Polizia di Stato, attraverso il sito www.poliziadistato.it. A seguito della marchiatura del veicolo viene rilasciato a ogni automobilista un attestato di iscrizione alla Banca Dati che riporta il proprio codice personale di identificazione. In caso di furto totale tutti i dati identificativi del veicolo vengono inseriti gratuitamente on line sul sito www.icar-web.it per tre mesi, per facilitare le operazioni di ricerca e ritrovamento del veicolo da parte delle forze dell’ordine.



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