VEGA EDITRICE - ANNO 53 - N. 510 - Supplemento al N° 190 Giugno 2010 Il Mondo dei Trasporti
Da marzo a dicembre il venerdì alle ore 20.30
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Da marzo a dicembre il venerdì alle ore 20.30
Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori Presentata in anteprima mondiale all’ultimo Salone di Ginevra e caratterizzata da alcune importanti novità estetiche e di prodotto, la Delta Hard Black è disponibile con le motorizzazioni 1.8 Di TurboJet da 200 cv Sportronic e 1.9 Twin Turbo 190 cv. Il prezzo di listino, per entrambe le versioni, è di 31.300 euro.
LANCIA / SUL MERCATO EUROPEO LA SERIE SPECIALE “HARD BLACK”
Eleganza sofisticata Nils Ricky T ORINO - Si chiama “Hard Black” la nuova serie speciale della Lancia Delta, disponibile sul mercato europeo già a partire dalla prima decade di maggio. Presentata in anteprima mondia-
le al recente Salone di Ginevra e caratterizzata da alcune importanti novità estetiche e di prodotto, in Italia l’originale serie speciale è disponibile con le motorizzazioni 1.8 Di TurboJet da 200 cv Sportronic e 1.9 Twin Turbo 190 cv e il prezzo di listino, per entrambe le versioni, è di
31.300 euro (chiavi in mano). All’esterno, la nuova “Hard Black” si contraddistingue per una particolare carrozzeria nero con trattamento opaco: è la prima vettura, prodotta in serie non limitata, a vantare questa verniciatura esclusiva che prevede un lungo processo di lavorazione
(oltre 4 ore per auto). Del resto, da sempre per il modello Delta il colore è non solo una questione estetica, ma è parte integrante di una filosofia di prodotto che ha tra i suoi elementi costitutivi eleganza, glamour, personalità, stile e la massima possibilità di personalizzazione.
La nuova tinta di carrozzeria è abbinata al tetto nero lucido e impreziosita dalle calotte degli specchi cromate, dal doppio terminale di scarico cromato e dai cerchi in lega da 18” (a richiesta è possibile scegliere gli inediti cerchi in lega da 18” “Hard Black” in tinta carrozzeria). Al-
l’interno, invece, spicca la preziosa selleria in pelle e Alcantara Starlite di colore nero. Inoltre, la nuova versione di Delta propone di serie alcuni dispositivi innovativi al servizio del comfort e del piacere di guida come le sospen-
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PEUGEOT / La 3008 nuova carta vincente del Leone
Nel 2011 anche ibrida In Europa la 3008 ha surclassato tutte le sue dirette concorrenti con la sola eccezione della Nissan Qashqai. Anche in Italia è stata accolta con grande successo. VARESE - I numeri sono tutti dal la sua parte. In appena un anno di commercializzazione Peugeot 3008 ha già superato in Eu ropa il traguardo delle 100mila unità vendute e “vista la continua richiesta - ha sottolineato Patrizia Sala, Direttore della Comunicazione di Peugeot Italia, nel corso di un incontro a Varese, dove tra l’altro è stata proprio la 3008 a suggellare l’accordo tra la marca del Leone e il Fai, una delle tante iniziative per celebrare il duecentesimo compleanno di Peugeot - si cerca di spingere la produzione del nostro crossover nello stabilimento di Sochaux, segue a pagina 2
MAZDA / Alla guida della MX5 Roadster Coupé a tetto rigido
Con il vento in faccia Michele S. Altieri M ONZA - Tutto il piacere di guidare una roadster, silenziosa e comoda. Mazda MX-5 Roadster Coupé, ovvero la versione
con tetto rigido retrattile, monoscocca, ha un aspetto dinamico e aerodinamico, aggressivo grazie al paraurti anteriore e alla griglia a cinque punte. Design ma non solo: i gruppi ottici anteriori con lenti di colore bianco
Seat / Arriva la ST variante familiare della popolare gamma Ibiza Dacia / Duster Sport Utility Vehicle funzionale ed economico
per gli indicatori di direzione consentono un’ottima funzionalità. La vettura che proviamo è Metropolitan Grey Mica, uno dei sette colori disponibili per
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Anno 53 N° 510 - Abbinato al N° 190 Giugno 2010 Il Mondo dei Trasporti
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Eleganza sofisticata segue dalla prima pagina sioni elettroniche a smorzamento variabile “Reactive Suspension System”, il climatizzatore automatico bizona e il sistema Blue&Me. La serie speciale di Delta può essere equipaggiata sia con il 1.8 Di TurboJet da 200 cv sia con 1.9 Twin Turbo 190 cv. In dettaglio, il primo propulsore eroga una potenza massima di 200 cv (147 kw) a 5.000 g/min e una coppia massima di 320 Nm (32,6 Kgm) a 1.400 g/min. Si tratta di un innovativo motore “ad iniezione diretta di benzina”, dotato di turbocompressore e doppio variatore di fase continuo, che conferma la vocazione sportiva di Lancia e, al tempo stesso, il proprio impegno nel campo del rispetto ambientale sia in termini di contenimento delle emissioni sia nella riduzione dei consumi. Il tutto esaltando ancora di più la brillantezza, l’elasticità e il piacere di guida che da sempre contraddistinguono il modello. Il 1.8 Di TurboJet da 200 cv, abbinato a un moderno cambio automatico a 6 marce denominato Sportronic, consente a Lancia Delta di aggiungere una velocità massima di 230 km/h e di passare da 0 a 100 km/h in soli 7,4 secondi; allo stesso tempo, la vettura si distingue per i bassi consumi (7,8 litri per 100 km), per le ridotte emissioni di CO2 (185 g/km) e per l’o mologazione Euro 5. In alternativa, la Delta “Hard Black” può essere equipaggiata con il 1.9 Twin Turbo MultiJet, il
propulsore più potente della sua categoria con una potenza massima di 190 cv e una coppia massima di 400 Nm a 2.000 giri/min. Da qui nascono prestazioni da primato come la velocità massima di 222 km/h e i 7,9 secondi di accelerazione da 0 a 100 km/h. Performance eccellenti, quindi, grazie alle importanti novità tecniche e prestazionali, a iniziare dall’adozione di due turbocompressori (da qui la denominazione Twin Turbo): uno compatto e a bassa inerzia per garantire una risposta pronta e vigorosa sin dai regimi più bassi, e uno di maggiori dimensioni per fornire una potenza molto elevata. Da sottolineare che proprio l’elevata erogazione della potenza (circa 100 cv/litro) è un valore finora riservato ai motori a benzina di spiccata vocazione sportiva. Ma ancora più interessante è la disponibilità di ben 300 Nm di coppia già a 1.250 giri/min: ciò si traduce in una risposta prontissima del 1.9 Twin Turbo MultiJet a ogni richiesta del cliente e permette una guida veramente appagante in ogni condizione. Una vettura originale ed e sclusiva, dunque, che sarà protagonista di numerose iniziative tra le quali spicca un’operazione benefica a favore del Mandela Day, importante appuntamento della Mandela Foundation), organizzazione internazionale che ogni anno promuove eventi in tutto il mondo per far crescere la consapevolezza e combattere problematiche come le limitazioni dei diritti civili e le malattie. Tra i progetti più famosi si segnala il
All’interno della Lancia Delta “Hard Black” spicca la preziosa selleria in pelle e Alcantara Starlite di colore nero. Inoltre, la nuova versione propone di serie il climatizzatore automatico bizona e il Blue&Me.
che si è svolta il 15 maggio a Montecarlo nell’ambito della settimana del Festival cinematografico di Cannes. Infine, in vista del Porte Aperte in programma il 12 e 13 giugno, il web diventa protagonista nel la fase di pre-lancio della Delta “Hard Black” sia attraverso una campagna banner sui principali siti motoristici e di news, sia con un’operazione pianificata sul sito www.lancianewdelta.it che svelerà alcuni dei dettagli più preziosi della nuova vettura. Successivamente, a ridosso del lancio commerciale, partirà un’affascinante campagna pubblicitaria - declinata su stampa, internet e televisione che accompagnerà la Delta “Hard Black” fino al mese di luglio. Il tutto all’insegna del claim: “Nuova Lancia Delta Hard Black la potenza s’illumina di nero”.
“Mandela day/46664” che ogni 18 luglio celebra il compleanno del leader sudafricano incarcerato per decenni, con la matricola 46664, per aver lottato contro il regime segregazionista del suo Paese. Dal 2010 questa ricorrenza, grazie a una risoluzione dell’ONU, è ufficialmente una data riconosciuta a livello mondiale. Que st’anno il “Mandela day/46664” si svolgerà a Madrid e vedrà Lancia - insieme alla Delta “Hard Black” - coinvolta in prima linea a testimonianza del suo costante impegno sociale. Maggiori dettagli sono stati resi noti in occasione del “Black Moon benefit gala” - una serata speciale offerta da Lancia e Mandela Foundation Day sotto l’alto patrocinio di sua Maestà il Principe Alberto II di Monaco -
Con il vento in faccia Il marchio nipponico ha fatto di tutto per donare alla vettura ogni caratteristica sportiva possibile. A tetto chiuso l’abitacolo è silenzioso persino su strade dissestate. segue dalla prima pagina
Peugeot 3008: nel 2011 anche ibrida segue dalla prima pagina dove il ritmo è di 630 auto al giorno e dove la 3008 deve sostenere la concorrenza interna della 5008, anch’essa sulle ali del successo e prodotta sulla stessa linea”. In Europa la 3008 ha surclassato tutte le sue dirette concorrenti con la sola eccezione della Nissan Qashqai, che continua nel segmento delle cross over compatte a fare da battistrada. Anche in Italia la 3008 è stata accolta con successo. A tutto aprile ne erano state consegnate più di 9mila unità mentre i contratti superavano le 11mila unità. Sul totale delle vendite 3008 il 93 per cento è rappresentato dalle motorizzazioni diesel di cui il 50 per cento con il 1.6
Hdi Fap 110 cavalli, cui bisogna aggiungere il 33 per cento della versione con cambio robotizzato che nel 2009 ha ricevuto impulso anche dagli incentivi statali ai quali questa versione permetteva di accedere grazie alle sue emissioni di CO2 contenute a 130g/km. Dei tre livelli di allestimento, il preferito dalla clientela, con il 68 per cento, è quel lo centrale Tecno (gli altri sono Premium e Outdoor). Particolare interessante: il dispositivo Grip Control, che consente di venir fuori da qualunque situazione di fondo stradale, abbinato ai pneumatici Michelin Mud&Snow è stato acquistato da più di un cliente su quattro. Quale il profilo della clientela della 3008? Uomini compresi
tra i 40 e i 50 anni ma anche le donne (22 per cento delle vendite) non disdegnano il crossover compatto del Leone. Merita un cenno anche la messe di Trofei conquistati dalla 3008, come Auto Europa in Italia, Auto dell’Anno in Polonia, Gran Bretagna e in Cechia. Intanto è stato annunciato che all’inizio del 2011 sarà sul mercato la 3008 Hybrid4, la prima ibrido diesel di serie al mondo. Ricordiamo che la tecnologia Hybrid4 è una proposta di rottura in quanto prevede una riduzione di circa il 35 per cento dei consumi e delle emissioni di CO2 rispetto a un motore di potenza equivalente, una modalità “zero emissioni”, prestazioni migliorate (fino a 200 cv) e la motricità delle quattro ruote.
la carrozzeria. Una volta a bordo lo standard di qualità e comfort all’interno dell’abitacolo sono decisamente elevati: rivestimento del cruscotto dal piano black argento scuro, strumentazione altamente visibile, display LCD a retroilluminazione di colore rosso per il computer di bordo, comandi del sistema di climatizzazione dalla ghiera argentata, innovativo impianto stereo dal look delineato. Prima di partire diamo un’occhiata al propulsore. La nostra MX-5 monta un benzina MZR da 2.0 litri con cambio manuale, in grado di erogare una potenza di 118 kW/160 cv a 7.000 giri/min e 188 Nm di coppia massima a 5.000 gi ri/min. L’innesto delle marce del cambio manuale a sei rapporti è dolce, facile e intuitivo. Il sistema ISE (Intensificatore Sonoro dell’Induzione) dà un rombo al motore decisamente sportivo. Il consumo è di 7,6 litri ogni 100 km. Intanto le sospensioni consentono una risposta della vettura precisa ai comandi dello sterzo. L’abitacolo della MX-5 Roadster è silenzioso. Grazie all’inserimento di uretano nelle sospensioni anteriori e di materiali fonoassorbenti nella sezione frontale del tetto il rumore è ridotto al minimo.
Su strada Mazda MX-5 Coupé consente di vivere al massimo la passione per una roadster. Conveniente nel prezzo, dal peso leggero e maneggevole grazie all’applicazione della filosofia Jinba Ittai “unione tra uomo e macchina”, la terza generazione lanciata nel 2005 è stata sviluppata puntando sulla “strategia del grammo”, che ha consentito di mantenere il peso totale della vettura inalterato, pur offrendo una carrozzeria rigida e un maggior numero di dotazioni. Il tetto rigido pesa solo 37 kg, compreso il meccanismo di ripiegamento, e non sottrae ulteriore spazio al vano bagagli, garantendo la stessa ripartizione ideale del peso di 50:50 e lo stesso volume del bagagliaio (150 litri) della Soft Top. Il tetto si apre e si chiude in soli 12 secondi, fra i più veloci del segmento. Quanto alle prestazioni, l’albero motore garantisce rigidezza alle velocità più elevate. Anche i pistoni completamente flottanti con spinotti danno alta affidabilità, le molle a valvola sono in grado di attutire il “rimbalzo” delle valvole a un regime di giri elevato e sono stati utilizzati materiali duraturi per le bronzine di biella. Assieme all’aumento del massimo regime di giri, tali caratteristiche conferiscono al motore MZR da 2.0 litri prestazioni di tutto riguar-
do. La sincronizzazione del cambio manuale a sei rapporti consente di cambiare le marce rapidamente e armoniosamente: in 7,6 secondi acceleriamo da 0 a 100 km/h; la velocità massima è di 218 km/h. I progettisti Mazda hanno rielaborato tutti quegli elementi in grado di creare sonorità, come la camera di risonanza, i condotti di aspirazione e il sistema di scarico, per conferire una sonorità sportiva e distinguibile, in grado di variare notevolmente in funzione delle situazioni di guida e della pressione imposta dal piede sul pedale. Per il 2.0 litri benzina è stato adottato un Amplificatore del Rumore di Aspirazione (ISE), di nuova concezione, per una sensazione di guida ancora più sportiva. Tale componente offre una risposta sonora vigorosa, con maggiore varietà in termini di tonalità, amplificando le pulsazioni che vengono a crearsi quando si apre la valvola a farfalla e viene aspirata l’aria. Il suono viene trasmesso per mezzo dell’aria alla plancia, al cruscotto, alla parte superiore esterna della plancia e alla cornice del parabrezza attraverso un condotto specifico. La trasmissione del suono alla parte superiore esterna della plancia crea una sonorità ancora più intensa quando il tetto è aperto.
E’ nata Venga, l’auto che racchiude i più alti livelli di comfort, spazio, tecnologia e dotazioni di sicurezza. Di serie su tutte le versioni ESC, 6 airbag, climatizzatore, sinto CD MP3. Kia Venga è disponibile con motori benzina, diesel e GPL. Tutti Euro 5.
Garanzia: per le versioni Bi-Fuel 3 anni/100.000 km, per le versioni benzina e diesel 7 anni/150.000 km. Dettagli e condizioni sul sito www.kia-auto.it e nei concessionari. Consumo combinato (l x 100 km): da 4,7 a 7,0. Emissioni CO2 (g/km): da 124 a 164. La foto è inserita a titolo di riferimento.
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BMW / PIÙ DINAMISMO, EFFICIENZA E LUSSO: NESSUN LIMITE PER LA NUOVA X5
Ambizioni senza confini
Una serie di modifiche apportate al design ne accentuano con autenticità la maggiore sportività, mentre una gamma di motorizzazioni completamente rinnovata combina il massimo piacere di guida con un’efficienza unica. La trazione integrale intelligente xDrive dalla taratura ottimizzata assicura una dinamica esemplare sia su strada che su sterrato. Senza dimenticare la selezione ampliata di sistemi di assistenza del guidatore e di servizi di Bmw ConnectedDrive. Fabio Basilico MIAMI - Bmw ha scelto il glamour esotico di Miami per la pre sentazione ufficiale della nuova gamma X5, che arriva sul mercato italiano da questo mese con un listino prezzi che parte da poco meno di 58.000 euro. Il test drive condotto nella celebre metropoli e nel suo territorio circostante ci ha permesso di verificare con mano la sostanza dell’evoluzione del concetto di Sports Activity Vehicle, di cui abbiamo sentito parlare a
partire dal 1999 con la prima generazione della X5. In estrema sintesi, il nuovo Sav Bmw si caratterizza per un concreto aumento della dinamica e dell’efficienza nonché per un sostanziale incremento del lusso. Insomma: una X5 che rafforza la propria posizione di punta rispetto alla concorrenza nel segmento delle vetture premium a trazione integrale. In I ta lia, sono state vendute nel 2009 un totale di 4.700 X5, che diventano 27mila sommando le vendite a partire dal 2000, anno di lancio del modello nel nostro
Paese. Una serie di modifiche apportate al design ne accentuano con autenticità la maggiore sportività, mentre una gamma di motorizzazioni completamente rinnovata combina il massimo piacere di guida con un’efficienza unica. La trazione integrale intelligente xDrive dalla taratura ottimizzata assicura una dinamica esemplare sia su strada che su sterrato. Senza dimenticare la selezione ampliata di sistemi di assistenza del guidatore e di servizi di Bmw ConnectedDrive.
Il design della scocca della nuova X5 è caratterizzato da proporzioni armoniche che accentuano sia l’eleganza atletica che l’agilità della vettura. Lo si nota fin dalla prima occhiata. La nuova interpretazione del linguaggio di design caratteristico per i modelli Bmw della Serie X comprende in particolare l’architettura della minigonna anteriore e la posizione delle luci fendinebbia di serie, così come il nuovo spoiler posteriore che si ispira alla forma della sezione anteriore. Una numero maggiore di superfici verniciate
Avanguardia della produzione: lo stabilimento di Spartanburg
Dal South Carolina al resto del mondo SPARTANBURG - Analogamente alla Bmw X6 e all’ActiveHybrid X6 nonché alla futura X3, anche la nuova X5 viene prodotta nello stabilimento Bmw di Spartanburg e distribuita da qui in tutti i mercati del mondo. L’impianto americano, costruito nel 1994 in South Carolina (Usa), conferma così nuovamente la propria posizione di “competence-center” per i modelli Bmw della Serie X. Grazie alla modernissima tecnica di produzione, a Spartanburg è possibile realizzare diverse Serie di modelli su una linea di produzione unica, in modo flessibile ed efficiente, seguendo le richieste del cliente. La precisione e la qualità sono garantite, perché lo stabilimento lavora secondo i severi standard del Bmw Group, validi in tutto il mondo. La storia di successo della X5 e del sito di Spartanburg sono strettamente legate una all’altra. Nel settembre del 1999 a Spartanburg viene costruita la prima X5. Già nel giugno del 2005, lo stabilimento consegna la X5 numero 500mila e attualmente lo Sports Activity Vehicle tedesco viene esportato in oltre 120 Paesi. Per la costruzione della scocca della X5 vengono utilizzati più di 350 robot. La X5 viene fabbricata in un impianto con certificazione ambientale ISO 14001 che copre oltre il 60 per cento del proprio fabbisogno energetico in modo sostenibile con il metano che si forma nel corso della decomposizione biologica di rifiuti in una discarica a 16 chilometri di distanza. Nel 2009 è stata potenziata la produzione di energia dal gas metano: due nuovi generatori a turbine a gas ad alta efficienza che erogano una potenza di 11.000 kW assicurano adesso quasi il 30 per cento dell’approvvigionamento di corrente del sito produttivo. Calcoli dell’Ente americano per l’ambiente EPA (Environmental Protection Agency) dimostrano che la riduzione delle emissioni di CO2 conseguenti
nel colore della carrozzeria nella sezione frontale e posteriore sottolinea l’orientamento verso la strada, esaltando così anche l’aumento di sportività del modello. A bordo, oltre alla posizione di guida rialzata, la caratteristica esperienza di guida della X5 viene assicurata anche dal suo ambiente di lusso. Piccoli e grandi dettagli si impongono in termini di raffinatezza ed eleganza. Materiali e rifiniture, spazi utilizzabili, comandi e strumentazione: tutto concorre a garantire un elevato standard in termini di comfort e versatilità. Il volume del bagagliaio è ampliabile da 620 a 1.750 litri e quando viene dotata di una terza fila di sedili, la X5 offre spazio a un massimo di sette persone. La gamma completamente rinnovata di motori Euro 5 e
ULEV II (Usa) consente allo Sports Activity Vehicle bavarese di rafforzare il proprio ruolo leader nel segmento di appartenenza. Il motto è: maggiore potenza, meno emissioni. Una contraddizione solo apparente, nella realtà possibilissima grazie alle prodezze dell’ingegneria Bmw EfficientDynamics. Il motore V8 della nuova X5 xDrive50i e quipaggiato con tecnologia Bmw TwinPower Turbo e iniezione diretta di benzina High Precision Injection offre una potenza incrementata di 39 kW rispetto al modello precedente. L’unità eroga da una cilindrata di 4.4 litri una potenza di 300 kW/407 cv. La X5 xDrive50i accelera da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi e raggiunge una velocità massima di 250 km/h. Il consumo medio di carburante è di 12,5 litri per 100 chilometri, il valore di CO2 emessa di 292 g/km. Un netto aumento della potenza e un’efficienza esemplare caratterizzano anche il secondo motore a benzina della nuova X5. La xDrive35i è equipaggiata con il primo sei cilindri in linea in cui sono stati com binati Bmw TwinPower Turbo, High Precision Injection e comando variabile delle valvole Valvetronic. Il 3 litri eroga una potenza di 225 kW/306 cv (+25 kW) e lancia la X5 a 235 km/h, con sprint 0100 km/h in 6,8 secondi. L’aumento di sportività viene combinato con un consumo medio ridotto a 10,1 litri/100 km ed emissioni di CO2 di 236 g/km. Anche i propulsori diesel fanno parte di una generazione di motori nuova. La costruzione interamente in alluminio, l’iniezione diretta Common-Rail più moderna con iniettori piezoelettrici e la sovralimentazione turbo conferiscono alle due unità sei cilindri in linea da 3 litri un’elasticità da primato, elevata silenziosità di funzionamento ed efficienza. Il propulsore della X5 xDrive40d, presentato per la prima volta sull’ammiraglia di lusso 740d, è dotato della tecnologia Bmw TwinPower Turbo oltre che dell’iniezione diretta di carburante CommonRail: eroga 225 kW/306 cv. Il sistema di sovralimentazione del nuovo motore diesel funziona secondo il principio Variable Twin Turbo. A un livello leggermente superiore al numero di giri minimo entra in azione il piccolo tur bocompressore; quando viene richiesto un carico maggiore, si attiva anche il grande compressore. La X5 xDrive40d accelera da 0 a 100 km/h in 6,6 secondi; la velocità
dalla produzione sostenibile di energia corrisponde alla coltivazione di più di 9.300 ettari di bosco, una superficie circa trenta volte superiore a quella del Central Park di New York. Grazie a questa iniziativa di tutela dell’ambiente, lo stabilimento Bmw di Spartanburg ha ottenuto numerosi premi a livello nazionale e federale, tra i quali il premio “Green Power”. Il successo costante dei modelli Bmw della Serie X ha determinato una crescita permanente del sito di Spartanburg: attualmente viene ampliato con un volume d’investimento di 750 milioni di dollari. L’obiettivo del quinto intervento di ampliamento dall’inizio della produzione è l’aumento della capacità produttiva da 160mila a circa 200mila unità entro il 2012. Gli interventi d’ingrandimento faranno crescere lo stabilimento da un’area attuale di 232mila metri quadrati a un totale di 370mila mq. Fino a oggi, il Gruppo Bmw ha investito nel South Carolina circa tre miliardi di euro.
Il design della scocca della nuova X5 è caratterizzato da proporzioni armoniche che accentuano sia l’eleganza atletica che l’agilità della vettura. Lo si nota fin dalla prima occhiata.
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Le X5 per usi speciali e per la sicurezza
Prova di coraggio
La caratteristica dinamica di guida on e off road della Bmw X5 vengono garantite dal sistema di trazione integrale intelligente xDrive. Grazie alla ripartizione ottimizzata delle coppie motrici, nella nuova vettura l’xDrive supporta ancora meglio il conducente. massima è di 236 km/h. Il consumo medio di carburante è di 7,5 litri/100 km e le emissioni di CO2 sono di 198 g/km. La seconda variante diesel è quella della nuova X5 xDrive30d. Questa unità dotata di un sistema di sovralimentazione con geometria variabile della turbina eroga una potenza massima di 180 kW/245 cv. La X5 xDrive30d accelera da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi e raggiunge una velocità massima di 222 km/h. Mentre la potenza è aumentata di 7 kW rispetto al mo-
dello precedente, il consumo medio è calato del 10 per cento a 7,4 litri/100 km. Il valore di CO2 è di 195 g/km. In ogni modello X5 viene montata di serie una combinazione su misura degli interventi di Bmw EfficientDynamics, come la Break Energy Regeneration, la gestione dei gruppi secondari in dipendenza del fabbisogno effettivo, il compressore del climatizzatore separabile così come un ripartitore di coppia a rendimento ottimizzato, il lightweight design intelligente,
i pneumatici dalla resistenza al rotolamento ridotta e un’aerodinamica ottimizzata. Il cambio automatico a otto rapporti di serie non lascia spazio ai dubbi sui progressi compiutiti. Aumenta il comfort di cambiata, la sportività e l’efficienza, in nome di quella flessibilità positiva che contribuisce anche ad abbattere il consumo di carburante e le emissioni a valori inferiori a quelli realizzati nella precedente X5 equipaggiata con l’automatico a sei rapporti. La caratteristica dinamica
di guida on e off road della X5 vengono garantite dal sistema di trazione integrale intelligente xDrive. Grazie alla ripartizione ottimizzata delle coppie motrici, nella nuova vettura l’xDrive supporta ancora meglio il conducente. Come optional, per la X5 sono disponibili l’Active Steering e il sistema Adaptive Dri ve con ammortizzatori a controllo elettronico e stabilizzazione antirollio. La gamma X5 è completata dalla X5 M, proposta a un prezzo di listino di 113.500 euro.
MIAMI - La X5 è anche all’altezza di assolvere dei compiti più complessi e impegnativi che vanno al di là della guida giornaliera. Le versioni per usi speciali e per la sicurezza combinano la tipica versatilità, qualità e piacere di guida del marchio tedesco con un equipaggiamento specifico adattato su misura al modello. Da oltre 50 anni Bmw produce moderne vetture per usi speciali. Sviluppata sulla base della versione xDrive30d, la nuova X5 è la vettura per usi speciali più grande offerta da Bmw e dispone sia della massima spaziosità per i passeggeri che del più generoso bagagliaio per caricare degli equipaggiamenti supplementari. Ci sono anche i modelli X5 Security e Security Plus che garantiscono una protezione su misura contro attacchi criminali o simili. Entrambe le vetture si distinguono nelle loro classi balistiche per essere dotate di componenti di sicurezza particolarmente efficienti e tecnologicamente innovativi. La X5 Security è l’unica vettura di sicurezza della classe balistica VR4 a offrire uno spazio di sicurezza per cinque persone e il rispettivo bagaglio. La X5 Security Plus definisce dei benchmark nella classe balistica 6 (APR 2006) che tiene conto anche della protezione contro attacchi perpetrati con armi da fuoco automatiche del tipo AK 47, ampiamente diffuse in tutto il mondo. La fonte di propulsione delle due vetture di sicurezza costruite sulla base della X5 è un motore a benzina a otto cilindri che è stato combinato con il sistema di trazione integrale intelligente Bmw xDrive. Per lei è stato sviluppato un nuo vo propulsore V8 ad alte prestazioni: l’otto cilindri con M TwinPower Turbo e iniezione diretta di benzina eroga da una cilindrata di 4.395 cc una potenza di 408 kW/555 cv. La X5 M accelera da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi, la sua velocità di punta è di 250 km/h (275 km/h con M Driver’s Package offerto in optional), il consumo medio di 13,9 litri/100 km, con emissioni di CO2 di 325 g/km. Il cambio automatico a sei rapporti utilizzato per la prima volta in
un modello Bmw M supporta il carattere high performance della X5 M. Viene azionato attraverso un selettore di marcia elettronico montato nella consolle centrale. Per eseguire i cambi marcia manualmente, dietro al volante sono montati i pratici e divertenti paddles in alluminio M. La X5 M è dotata di un assetto specifico M completo di sistema Adaptive Drive. Il dispositivo xDrive comprende di serie anche il Dynamic Performance Control.
Bmw ConnectedDrive: com’è divertente guidare
Sistemi e servizi per viaggi premium MIAMI - Bmw ConnectedDrive è uno dei gioielli tecnologici di cui Bmw può giustamente vantarsi. Chi sale a bordo della nuova X5 ha a disposizione una varietà unica su scala mondiale di sistemi di assistenza del guidatore, di servizi di ottimizzazione del comfort e di utilizzo delle funzioni d’infotainment e di sicurezza. Chi coordina lo scambio d’informazioni tra gli occupanti, la vettura e l’ambiente esterno è appunto il Bmw ConnectedDrive. Beninteso: il compito di selezionare e di agire resta nelle mani del conducente che è sempre al centro di qualsiasi attività. Grazie a Bmw ConnectedDrive e agli innovativi sistemi di assistenza del guidatore, aumenta però la competenza, la sicurezza e il controllo nelle più svariate situazioni di guida. Top View: vista perfetta nei parcheggi. Per parcheggiare in modo confortevole, la nuova X5 può essere ordinata con Park Distance Control anteriore e posteriore e con una telecamera di retromarcia le cui immagini vengono visualizzate a colori al Control Display, in una prospettiva ottimizzata. La telecamera di retromarcia viene combinata con il sistema Top View. In aggiunta alla telecamera di retromarcia e ai sensori del PDC, il sistema utilizza due telecamere integrate nei retrovisori. I dati relativi alla vettura e al suo ambiente circostante vengono elaborati da un calcolatore centrale che genera un’immagine completa, visualizzata al Control Display, che rappresenta la vettura nella prospettiva a volo d’uccello. Questo sistema consente di manovrare l’automobile con la massima precisione anche negli spazi estremamente stretti. Un altro optional disponibile è la funzione Side View che lavora con due telecamere integrate nei parafanghi anteriori che osservano il traffico trasversale. Le immagini vengono visualizzate sempre al Control Display e non aumentano solo il comfort durante le manovre di parcheggio ma consentono soprattutto di verificare la situazione del traffico a destra e a sinistra in uscita da un passo carrabile stretto, da una strada a bassa visibilità o da un autosilo. Head-Up-Display: sempre in primo piano. Con l’Head-Up-Display le informazioni importanti per la guida, come velocità, eventuali avvertimenti dei sistemi di assistenza di guida o indicazioni di navigazione, vengono proiettate sul parabrezza, nel campo visivo diretto del guidatore, in una posizione particolarmente ergonomica. Il guidatore può leggere le informazioni senza dover distogliere lo sguardo dalla strada. L’intensità della proiezione si adatta automaticamente alle condizioni di luce esterne e la regolazione della luminosità è configurabile attraverso il menu di iDrive. Active Cruise Control con funzione di Stop & Go: maggiore sicurezza. Di serie la nuova X5 monta l’Active Cruise Control con funzione frenante che interviene sulla gestione motore e sui freni in modo da mantenere costante la velocità impostata dal guidatore. Un aiuto ancora più completo lo offre al guidatore l’Active Cruise Control con funzione di Stop & Go, disponibile a richiesta. Il sistema comprende anche la Regolazione automatica della distanza e permette di viaggiare rilassati in autostrada o sulle strade extraurbane; in più, nel traffico lento viene rispettata la distanza adeguata rispetto al veicolo che precede. Quando viene superata la distanza definita rispetto alla vettura che precede, il sistema adatta la velocità intervenendo sulla gestione motore e generando la pressione necessaria dei freni. Qualora
necessario, la vettura viene decelerata fino all’arresto e mantenuta ferma. Quando la velocità di crociera è elevata e il sistema non è più in grado di compensare la situazione in modo confortevole, si rende necessario un intervento del guidatore. Il guidatore viene invitato a intervenire attraverso dei segnali acustici e ottici. A velocità di crociera relativamente critiche, i freni vengono predisposti anche quando il sistema è disattivato: contemporaneamente vengono abbassate le soglie d’intervento dell’Assistente idraulico dei freni, così da intensificare l’effetto dell’intervento frenante del conducente. Segnalatore di sorpasso pericoloso: un prezioso optional. Il Segnalatore di sorpasso pericoloso riconosce delle variazioni accidentali di rotta a partire da una velocità minima di 70 km/h. Il sistema è composto da una videocamera montata nel retrovisore interno del parabrezza, da una centralina per il confronto dei dati e da un sensore che attiva le vibrazioni del volante. Il Segnalatore di sorpasso pericoloso funziona in dipendenza della velocità. Ad alte velocità il sistema reagisce immediatamente quando la vettura si avvicina al limite della carreggiata. Quando il guidatore ha segnalato attraverso il lampeggiatore direzionale la propria intenzione di cambiare corsia o direzione, il sistema resta inattivo. La telecamera del sistema rileva la segnaletica orizzontale di almeno un lato della carreggiata. Una centralina calcola la posizione della vettura in relazione alla segnaletica orizzontale. Speed Limit Info: attenti alla velocità massima. La telecamera montata nel retrovisore interno crea le premesse per la realizzazione di un altro sistema di assistenza del guidatore che incrementa il comfort di guida. In combinazione con il sistema di navigazione Professional, l’optional Speed Limit Info informa il guidatore in qualsiasi momento sulla velocità massima della strada momentaneamente percorsa. La telecamera riconosce la segnaletica verticale lungo il margine della strada, così come la segnaletica verticale dinamica delle autostrade. I dati ottenuti da questi segnali stradali vengono comparati ai dati memorizzati nel sistema di navigazione. Servizi innovativi per tutti i gusti. A richiesta, Bmw ConnectedDrive mette a disposizione del cliente della nuova X5 un’ampia e pratica assistenza in numerose situazioni, sia prima della partenza che durante il viaggio e nel luogo di destinazione; per esempio, con il servizio Bmw Assist che comprende la chiamata di soccorso avanzata con localizzazione automatica della vettura, informazioni sul traffico ampliate, un dettagliato servizio d’informazioni e il canale di comunicazione interattiva “Le mie Informazioni”, inclusa la funzione Google “Send to Car”. Attraverso i Bmw TeleServices è possibile concordare automaticamente un appuntamento per il tagliando. I dati rilevati dal sistema di diagnosi di bordo Condition Based Service sullo stato dei componenti soggetti a usura vengono trasmessi attraverso la linea telefonica al partner di servizio Bmw. Le nuove funzioni a distanza di Bmw ConnectedDrive comprendono l’apertura e la chiusura delle porte via telefono e una localizzazione della vettura alla precisione di un metro. I clienti del servizio di mobilità Bmw Assist possono utilizzare a bordo la ricerca settoriale di Google. La posizione e la destinazione della vettura vengono riconosciute automaticamente e i risultati locali vengono visualizzati con indirizzo, numero telefonico e distanza. L’utilizzo ottimizzato dei sistemi di telecomuni-
cazione e di entertainment viene assicurato anche attraverso l’integrazione completa dei telefoni cellulari esterni e dei music player nella rete di bordo. Chiamata di soccorso con localizzazione automatica: in caso di emergenza. Un componente del sistema telematico Bmw Assist, disponibile come optional, è la chiamata di soccorso avanzata di Bmw ConnectedDrive che consente alle squadre di soccorso di raccogliere delle informazioni dettagliate sul tipo di collisione e sul rischio di lesione già prima di raggiungere il luogo dell’infortunio, così da avviare tempestivamente il soccorso medico per le persone coinvolte nell’incidente. I dati trasmessi al Bmw Call Center attraverso la chiamata di soccorso avanzata con localizzazione automatica comprendono, oltre alla posizione esatta della vettura e al numero del telefono mobile, anche il numero di telaio, il tipo di vettura, il colore della vernice e i dati raccolti dai sensori della vettura. Il sistema registra l’attivazione o la non attivazione di tutti i sistemi di ritenuta della vettura, l’occupazione dei sedili e lo stato delle cinture dei sedili anteriori. Inoltre, è possibile riconoscere delle collisioni frontali, posteriori, laterali o multiple e distinguerne le varie tipologie. Il sistema rileva e trasmette anche un eventuale capottamento della vettura. In aggiunta all’attivazione automatica, il guidatore o il passeggero anteriore possono eseguire la chiamata di soccorso anche manualmente e collegarsi immediatamente con il Bmw Call Center.
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CITROËN / I 40 ANNI DI GS E SM CAPOSALDI DELLA STORIA DEL DOUBLE CHEVRON
Il 1970 è un anno importante nella storia di Citroën. Vengono presentate sul mercato la GS e la SM, due auto che per design e contenuti contribuiranno non poco a consolidare il prestigio della Casa francese nel progettare e costruire automobili innovative e capaci di lasciare il segno nei gusti del pubblico.
Brillanti star del glamour
La SM ha saputo abbinare prestazioni di livello elevato alle caratteristiche tipiche delle Citroën di alta gamma. Oltre che in patria, la SM, acronimo di Spécial Maserati, ha avuto grande successo anche in Italia, Germania e Stati Uniti. Diverse personalità celebri furono proprietarie di una SM; tra queste ricordiamo il potente ex leader dell’Unione Sovietica Leonid Brezhnev, l’imperatore d’Etiopia Haile Selassie I e i musicisti Keith Richards, Bill Wyman e Mick Jagger dei Rolling Stones.
Guido Prina
MILANO - Sul circuito belga di Zol der erano in tanti, in un weekend di primavera, a celebrare due icone della storia automobilistica del XX secolo e in particolare di quella di Citroën: la GS e la SM. Entrambe le signore a quattro ruote compiono quarant’anni e l’anniversario è di quelli che certo non può passare inosservato. La GS, mitica berlina media dotata di sospensioni idropneumatiche, presentata nel 1970 e rimasta in produzione fino al 1986, ha rappresentato con o no re i valori
della marca Citroën ottenendo un grande successo internazionale che le ha consentito di chiudere la sua carriera con una produzione di quasi 2,5 milioni di esemplari. FAVOLOSA GRANTURISMO La SM, favolosa GT, ha saputo abbinare prestazioni di livello elevato alle caratteristiche tipiche delle Citroën di alta gam ma, distinguendosi soprattutto per lo sterzo Diravi e la facilità nel coprire grandi
distanze nel massimo comfort di conducente e passeggeri. Durante tutti gli an ni ’60, nella gamma Citroën l’offerta era costituita alla base dalla 2CV e dalle sue derivate meno spartane Ami, mentre il mercato delle auto di segmento superiore era saldamente presidiato dalla DS e dalle versioni semplificate ID, ma pur sempre con dimensioni importanti e cilindrate vicine ai due litri. Nella seconda metà del decennio il settore del mercato in più rapido sviluppo in Europa era quello delle medie in-
torno al litro di cilindrata, dove Citroën era assente. Nel gennaio 1968 viene avviato il progetto G, con l’obiettivo di creare una vettura in grado di trasportare nel massimo comfort cinque persone e il relativo bagaglio a una velocità di punta prevista in 150 km/h, al prezzo più contenuto possibile. Il motore quattro cilindri boxer prevale sulle altre possibilità prese in considerazione dai tec nici Citroën e viene scelta dapprima una cilindrata di 950 cc che poi in produzio-
ne diventerà 1.015 cc per restare nella fascia francese di potenza fiscale di sei cavalli fiscali. IL PRINCIPIO DELL’AERODINAMICA Essendo previsto il raffreddamento ad aria per la sua semplicità, particolare studio viene dedicato al contenimento della rumorosità e all’ottimizzazione del raffreddamento. Il progetto GS prendeva dunque forma, iniziando a
muovere i primi passi non solo sul mercato ma anche nell’immagi na rio collettivo. La GS si presenta come una berlina quattro porte, la cui linea bassa e fluida deriva da un attento studio aerodinamico. La sua scocca è tra le prime a dover sostenere una prova di crash contro una barriera in cemento per essere omologata. Nonostante il grande impegno a cui vengono sottoposti i tecnici responsabili del progetto, che nel frattempo stanno sviluppando in contemporanea anche la SM,
GS: le tappe di un’avventura lunga 16 anni
Nel nome della berlina MILANO - Al momento ufficiale del lancio, il 24 agosto 1970, la Citroën GS si posiziona come una vettura dai contenuti tecnici e stilistici a un livello decisamente superiore rispetto alla concorrenza dell’epoca. Punti di forza sono i nuovi standard di comfort e sicurezza di guida. Una novità, quella della GS, che subito calamita le attenzioni della stampa internazionale, che la elegge immediatamente “Auto dell’Anno 1971”. Il pubblico segue a ruota e la GS diventa la vettura più venduta di Francia nel primo semestre ’71. L’anno successivo, Citroën inizia ad ampliare la gamma introducendo la versione Break, disponibile nei due allestimenti Comfort e Club. Contemporaneamente, vengono presentate le versioni da lavoro da essa derivate, la Commerciale, ovvero una Break cinque porte priva del divano posteriore, e le Break Service. Queste ultime sono veicoli a tre sole porte con la parte posteriore delle fiancate chiusa in lamiera per la versione “tolè”, o con un lunghissimo vetro posteriore per la versione cosiddetta “vitrée”. Nel 1973, il motore mille viene affiancato da una nuova versione del boxer con cilindrata di 1.220 cc. Questa sarebbe diventata la motorizzazione chiave per la GS, che può usufruire di una maggiore potenza e di più coppia. Nel 1974 la GS Special cambia denominazione in GSpecial, unificando così i nomi dei modelli base con quello della DS, la DSpecial. Citroen si preoccupa anche dei giovani e al salone di Parigi del 1975 debuttano due nuove versioni sportiveggianti: la GS X e la GS X2. La prima è dotata di motore 1.015 cc, la seconda con una versione potenziata a 65 cavalli del boxer di 1.220 cc. Ma la gamma GS si estende anche verso l’alto, riprendendo la classica denominazione Pallas: equipaggiamento e design più ricercato. Nel 1977, la GS viene sottoposta a un leggero restyling: all’esterno, compaiono nuovi fanalini posteriori senza cornici cro-
mate, e sopra di essi una nuova fascia posteriore in alluminio con serigrafati marchio e sigla del modello. All’interno la caratteristica strumentazione viene sostituita da un più convenzionale cruscotto a tre quadranti circolari. Nel 1978 scompare dalla gamma il boxer nella cilindrata originale di 1.015, sostituito da un 1.129 cc montato sulle versioni GSpecial e GS X. La novità dell’anno 1979 è la versione X3, che sostituisce la X2 come modello sportivo. Sotto il suo cofano debutta il boxer 1.299 cc destinato negli anni successivi a rimpiazzare quello da 1.220 cc. L’anno successivo arriva sul mercato la rinnovata GSA mentre prosegue la produzione del modello originale con la GS Special di 1.129 cc, intesa come modello economico di accesso alla gamma. La GSA è il risultato del profondo restyling della GS, arrivato dopo dieci anni di fruttuosa carriera. L’intera parte posteriore della berlina viene ridisegnata per accogliere il portellone posteriore, mentre all’anteriore compare una nuova calandra. Gli interni vengono ridefiniti con una nuova plancia più squadrata e imponente, in cui viene ripreso il concetto dei satelliti per i comandi secondari inaugurato dalla Visa. Anche il quadro strumenti diventa più importante. A livello tecnico vengono ripresi i due boxer di 1.129 e 1.299 cc. Nel 1981 scompaiono definitivamente dalla gamma le ultime versioni della GS originale con i paraurti inox, quindi la nuova gamma GSA si arricchisce della versione Special alla base della gamma e della furgonetta Entreprise. Nella gamma GSA vengono dunque riproposti i consueti livelli di allestimento Special, Club, Pallas e X3. L’anno successivo Citroen immette sul mercato una nuova versione base chiamata semplicemente GSA, che rimane l’unica con motore da 1.129 cc e si posiziona al di sotto della Special, che diviene disponibile, come il resto della gamma, solo con il 1.3. Il 1982 è l’anno in cui esce dalla catena
di montaggio la duemilionesima GS. Nel 1983 viene presentata la BX: la gamma GSA viene ridimensionata in conseguenza all’arrivo della nuova nata. Nell’autunno di quell’anno, la linea di produzione della GS a Rennes la Janais si ferma dopo tredici anni di attività, mentre la produzione prosegue nello stabilimento spagnolo di Vigo fino al gennaio 1986. Non tutto però è stato scritto: un ultimo lotto di circa 300 Entreprise vengono fabbricate in Indonesia nel 1987. Il totale della Serie “G” si ferma così alla considerevole cifra di oltre 2,4 milioni di esemplari prodotti, che la qualificano come la vettura Citroën più venduta in assoluto dopo la 2CV. Nella storia della GS vanno anche citate alcune versioni speciali che hanno lasciato un segno importante del loro passaggio: la Birotor del 1973, i modelli cosiddetti “Bandiere” (qualche dozzina di esemplari della GS realizzati alla fine del 1971, verniciati con le bandiere degli Stati europei e utilizzati a scopi promozionali) e la Bertone Camargue Prototipo del 1972, primo caso di collaborazione tra Bertone e Citroën.
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SM: cinque anni di autentica passione
Un lustro da regina delle strade MILANO - Come si conviene a tutti i miti, anche la nascita della coupé SM è densa di aneddoti e fatti curiosi. Alla fine degli anni Sessanta, Citroen acquisisce il pacchetto di maggioranza della Maserati. Sfruttando l’occasione, il costruttore francese vuole realizzare una GT ad alte prestazioni. Una coupé per la precisione. Alla fine del 1968, la direzione Citroën dà indicazioni alla Maserati di approntare un nuovo motore, in un tempo massimo di sei mesi, capace di un’erogazione morbida e continua che fosse in grado di esprimere una potenza superiore ai 150 cavalli. Il progettista e direttore tecnico della Casa modenese, Giulio Alfieri, risponde che per un simile compito sarebbero bastate sei settimane. Tanta sicurezza è basata sul fatto che Alfieri aveva già sviluppato il progetto di un motore V8 di 3.000 cc, derivato da quello della “Indy”. Quando il progetto viene
SM è una coupé a quattro posti veri. Nonostante i due posti posteriori risultino inevitabilmente più piccoli di quelli anteriori, riescono comunque ad assicurare un discreto margine di comodità anche per persone di una certa corporatura, purché non eccessivamente robuste. La SM è caratterizzata da grandi gruppi ottici suddivisi ognuno in tre sezioni. I gruppi sono divisi in anabbaglianti (i due esterni) e abbaglianti (i quattro centrali): di questi, i due più interni erano orientabili con lo sterzo, come sulle ultime DS. Inoltre, tutto il gruppo ottico dei sei fari è anche autolivellabile in funzione del carico dell’auto. Le fiancate della vettura sono lisce, le ruote posteriori carenate. La coda, molto sfuggente, è caratterizzata da ampie cromature intorno ai fari posteriori, rettangolari e spigolosi. L’ampio portellone prevede un’ampia superficie vetrata che assicura un buon livello di
Importante evoluzione stilistica
Mazda6 si rifà il trucco Nell’anno che celebra il 60esimo anniversario del marchio nipponico, a segnare un ulteriore passo sulla strada della modernità delle vetture Mazda è quella “6” che a partire dal 2002, anno del debutto, ha conquistato nel mondo oltre 300mila clienti dei quali più di 150mila in Europa. presentato ai vertici aziendali, nessuno si aspetta tanta esuberanza e, benché ottimale al progetto, Citroën è costretta a scartare il propulsore in quanto non corrisponde, per cilindrata e potenza, ai parametri fissati dalla normativa francese per rientrare nei 16 cavalli fiscali, limite massimo oltre il quale sono previsti proibitivi aggravi d’imposta. L’imprevisto non scoraggia Giulio Alfieri che dispone ai suoi uomini di segare, letteralmente, una coppia di cilindri, modificando l’alesaggio e la corsa dei rimanenti sei. Nel tempo record di due mesi viene approntato un motore particolarmente compatto e leggero, della lunghezza di soli 31 cm e un peso di 140 kg. L’architettura V6 non è particolarmente gradita al tecnico, in ragione della sua difficoltà di equilibratura, specialmente se resa più ardua da manovellismi studiati per un V8, ma la scelta è dettata dal poco tempo a disposizione. È questa, dicono i tecnici, l’origine della percettibile irregolarità nella sequenza di scoppio di questo motore, destinato a equipaggiare molti altri modelli, che diverrà una delle sue caratteristiche più apprezzate dai suoi estimatori. Nei primi mesi del 1969 vengono effettuate prove su strada con telai sperimentali, dotati di carrozzerie trasformate a due porte della “DS”, mentre il responsabile del centro stile Citroën, Robert Opron, che occupa la prestigiosa poltrona del prematuramente scomparso Flaminio Bertoni, è all’opera per definire le linee della futura granturismo. Nasce così la Citroën SM , coupé alto di gamma presentata al Salone di Ginevra del 1970. Con la “SM”, acronimo di Spécial Maserati, Citroën vuole dimostrare come la trazione anteriore possa adeguatamente funzionare anche per una granturismo di classe e prestazioni elevate. Per oltre 15 anni, fino all’avvento della Lancia Thema Ferrari nel 1986, la “SM” mantiene il primato della più veloce automobile a trazione anteriore mai prodotta in serie. Imponente (è lunga ben 4,89 metri) ma filante allo stesso tempo, la SM ha una linea definita futuristica, grazie al suo profilo “a goccia” che suggerisce un senso di aerodinamicità da qualunque punto la si osservi. L’unica auto che le si può avvicinare stilisticamente nel 1970 è la Citroën GS, che mostra molte similitudini nell’impostazione della linea del corpo vettura. La
il programma viene completato a tempo di record e la vettura raggiunge la produzione nel mese di luglio del 1970. Per sedici anni la GS rappresenterà al meglio le qualità progettuali e la filosofia costruttiva di Citroën nel mondo, contribuendo a fare del Double Chevron un punto di riferimento in quanto a modernità e capacità innovative. La SM, ben conosciuta in Italia anche come Citroën-Maserati, è un’autovettura prodotta per cinque anni, dal 1970 al 1975. Anche nella sua genesi gli
ingredienti passione e competenza tecnica si mischiano in modo mirabile per dar vita a una vettura indimenticabile. ACCOLTA CON FAVORE Nel 1968, dopo aver acquisito il pacchetto di maggioranza della Maserati dalla famiglia Orsi, Citroën può disporre di adeguate motorizzazioni per realizzare una vettura GT ad alte prestazioni, combinando le sue sofisticate sospensioni idropneumatiche con la potenza di propulsori sportivi.
visibilità. Per il propulsore Citroën attinge alla grande esperienza della Maserati in fatto di motori ad alte prestazioni. La Casa italiana progetta e realizza un V6 da 2,7 litri che eroga 170 cv e spinge la vettura a 220 km/h. Prestazioni notevoli per l’epoca, degne di una granturismo di razza. Tra il 1973 e il 1975 la gamma SM si sdoppia: il 2.7 diviene a iniezione elettronica, mentre viene posta in commercio la nuova motorizzazione da 3 litri, sempre ricavata prendendo come base di partenza il V6 Maserati da 2.7 litri. In questo modo, il 2.7 a iniezione arriva a erogare 178 cv, mentre il 3 litri tocca i 180. La SM è stata impiegata anche nei rally: nella sua carriera si è aggiudicata il rally del Marocco del 1971. Il vertiginoso aumento della benzina in Europa, determinato dalla chiusura del Canale di Suez, che in Italia culmina con il periodo dell’austerity, segna un rapido calo nel mercato europeo delle automobili di alta cilindrata a partire dal 1972. Negli Stati Uniti, dove la crisi energetica non ha effetti, la SM viene omologata “sub iudice”, in attesa del responso da parte dell’ente nazionale per la sicurezza del traffico che deve pronunciarsi sulla deroga all’altezza minima dei paraurti. La richiesta deroga viene definitivamente negata nel 1974. Senza l’unico sfogo rimasto del mercato statunitense, il progetto SM viene dapprima decentrato, affidando il montaggio alla Ligier e, in seguito all’acquisizione della Citroën da parte della Peugeot, viene definitivamente chiuso. La produzione totale della SM ammonta a quasi 13mila esemplari. Sono pochissime le SM fuoriserie realizzate, anche perché le particolari linee studiate da Robert Opron rendono assai ardua la possibilità di migliorarle. Le uniche due SM fuoriserie con carrozzeria completamente originale vengono realizzate in Italia. La prima dall’architetto Mario Bellini che, nel 1971, su autotelaio SM fa costruire la Car-a-sutra, una concept car monovolume che, nel decennio successivo, ispira il modello Renault Espace. La seconda viene approntata nel 1972 da Pietro Frua che riusce a nascondere l’imponente meccanica della SM sotto la carrozzeria di una sportiva granturismo all’italiana.
L’idea è quella di una vettura in grado di surclassare le già affermate coupé turistiche tedesche, prodotte da Bmw e Mercedes, che iniziavano a riscuotere discreto successo anche sul florido mercato statunitense. La coupé al to di gamma Citroën SM viene presentata al Salone di Ginevra del 1970: la stampa la accoglie subito con favore, sottolineandone le straordinarie doti di tenuta di strada. Alcuni giornalisti, dopo aver provato la vettura su pista a 200 chilometri orari per diverse ore, rimasero impressionati anche
dallo straordinario comfort che si aveva guidando la vettura a simili velocità e per un tempo così prolungato. Merito anche della linea affusolata della SM, che riduceva l’attrito aerodinamico. Oltre che in patria, la SM ha avuto grande successo anche in Italia, Germania e Stati Uniti. Diverse personalità celebri furono proprietarie di una SM tra cui l’ex leader sovietico Leonid Brezhnev, l’imperatore d’Etiopia Haile Selassie I e i musicisti Keith Richards, Bill Wyman e Mick Jagger dei Rolling Stones.
Paolo Altieri
BARCELLONA - Non è solo l’ammiraglia della produzione Mazda, ma la Mazda6 è anche il modello che, rispetto a tutti gli altri modelli della Casa di Hiroshima, esprime in maniera compiuta la filosofia “zoom zoom” fin dal 2002, anno del suo debutto, e l’attuale evoluzione di questo concetto che è alla base del successo che il marchio nipponico ha saputo conquistare in questi ultimi 8 anni. Non poteva, dunque, che essere la rinnovata Mazda6, proprio nell’anno che celebra il 60esimo anniversario del marchio nipponico, a segnare un ulteriore passo sulla strada della modernità delle vetture Mazda, quella stessa “6” che a partire dal 2002 ha conquistato nel mondo oltre 300mila clienti dei quali più di 150mila in Europa, mettendo in carniere anche 32 premi internazionali. Tre i valori chiave che l’hanno imposta sui mercati: sportività, emozione ed esperienza esclusiva di guida, tecnologie d’avanguardia sotto il profilo della sicurezza, della riduzione dei consumi e del contenimento delle emissioni. DOTAZIONE PIÙ COMPLETA Caratteristiche ulteriormente evolute ora “per offrire - sottolinea Minoru Takata, responsabile del Programma Mazda6 - una dotazione complessiva più completa per consolidare la competitività della nostra ammiraglia ma anche l’attrattività del marchio”. Tenuto conto che il design esterno, in abbinamento a interni spaziosi e funzionali, è stato finora uno dei maggiori punti di forza di Mazda6, è proprio sull’estetica che si è lavorato di più con l’adozione del nuovo frontale, che accentua dinamicità e sportività e che consente una migliore percezione della solida qualità costruttiva. Numerose le modifiche agli interni per rendere l’abitacolo sempre più sofisticato. Presenti nuove finiture per la plancia e per il volante, nuova tappezzeria e nuove combinazioni di colori. Al vertice della gamma, si pone una versione in allestimento Sportivo che è l’ideale per coloro che desiderano esprimersi in modo ancor più dinamico. Motori briosi e ricercati, maneggevolezza tale da sentirsi “un tutt’uno con la vettura” e qualità di marcia rendono Mazda6 Facelift, in Italia disponibile solo con carrozzeria wagon, parecchio appetibile nel suo segmento. Numerose e significative le modifiche apportate all’impianto sterzante ed alle sospensioni per perfezionare ulteriormente la qualità di guida e di marcia della vettura. Alleggerito anche il peso a tutto vantaggio della dinamicità e dell’efficienza nel risparmio di carburante. Quanto alle motorizzazioni, sono stati adottati per la prima volta un nuovo e più efficiente motore benzina MRZ 2.0 DISI da 155 cv (con cambio manuale a sei marce o con cambio automatico Activematic migliorato), un rinnovato turbodiesel MZR 2.2 in tre versioni derivate (da 140, 163 e 180 cv) e catalizzatori a nanotecnologia singola su tutti i motori a benzina. Con l’aggiunta di altri due benzina MZR ripresi dal modello precedente, la gamma di motori è ora in grado di soddisfare le esigenze di ogni tipo di cliente. Il listino prezzi è compreso tra 22mila e 32mila euro.
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VOLKSWAGEN / NUOVO DESIGN E NUOVE TECNOLOGIE PER LA PHAETON
Ammiraglia in evoluzione Anteprima al Salone Auto China per la nuova prestigiosa berlina di Casa Volkswagen, che presenta importanti modifiche allo stile esterno e interno e introduce avveniristiche tecnologie che migliorano il comfort, l’ergonomia e la dinamica di guida. Pietro Vinci
DRESDA - Nuovo design e nuove tecnologie. La Phaeton intende ribadire il suo ruolo di ammiraglia di prestigio Volkswagen, stando al passo con i tempi e proponendo una serie di interessanti innovazioni. Phaeton è prodotta nell’avveniristica Gläserne Manufaktur di Dresda, la ormai celebre Fabbrica di Vetro. Gli standard qualitativi di questa berlina e il comfort offerto (la trazione integrale e le sospensioni pneumatiche sono di serie) già definiscono una classe a sé. Ma Volkswagen non si è accontentata e ha preferito migliorare ulteriormente la sua vettura premium. La nuova Phaeton è stata presentata in anteprima non in Europa ma al Salone Auto China 2010 di Pechino, tra fine aprile e i primi di maggio. A sottolineare la posizione centrale che la Cina ha ormai assunto nel mercato mondiale dell’automobile e nel contempo a ribadire il ruolo di Volkswagen come costruttore leader di quello sterminato mercato. La nuova linea della vettura è caratterizzata dallo stile di design del Dna Volkswagen creato dall’italiano Walter de’ Silva, Responsabile del Design di tutto il Gruppo Volkswagen. Iniziamo con il dire che l’ultima evoluzione della Phaeton, a seconda del passo, ha una lunghezza di 5,06 metri e 5,18 metri. Il frontale è stato completamente rinnovato. La Phaeton ora appare più grande e più imponente, con linee che seguono i principi stilistici dello sviluppo orizzontale. Diversamente da tutte le altre Volkswagen realizzate finora in base a questo nuovo stile, sulla Phaeton non è stata adottata la copertura della calandra del radiatore di colore nero scintillante, bensì un inedito elemento cromato. Questo particolare, assieme ai gruppi ottici ridisegnati, ha un ruolo fondamentale nel definire il design della nuova Phaeton, sottolineandone il carattere unico e forte da berlina senza compromessi. La nuova calandra ha un’immagine più netta e marcata e si fa notare per la finitura opaca in luogo della precedente che al contrario era lucida. Lo sviluppo orizzontale della calandra e dei gruppi ottici è allineato alla nuova filosofia stilistica di Volkswagen e sottolinea in modo evidente la larghezza della vettura. Il classico logo integra ora i sensori radar della regolazione automatica del la distanza (Acc) e contribuisce a definire il nuovo aspetto del frontale. Sui lati destro e sinistro si trovano i fari bixeno con funzione luci di svolta integrata, anch’essi completamente rinnovati grazie all’adozione di proiet tori di ultima generazione, all’avanguardia non soltanto dal punto di vista estetico ma anche dal punto di vista tecnologico.
Importante novità tecnologica a bordo della Phaeton: il Dynamic Light Assist
Abbaglianti sicuri e sempre accesi DRESDA - Proponendo per la Phaeton il Dynamic Light Assist, sistema di nuova concezione per la regolazione dinamica degli abbaglianti basato su telecamera, Volkswagen offre una soluzione tecnologica innovativa e importantissima sul fronte della sicurezza passiva. In collegamento con una telecamera integrata dietro al parabrezza, i moduli dei fari abbaglianti bixeno di serie restano accesi in modo permanente; l’intensità del fascio luminoso diminuisce solo quando il sistema riconosce un eventuale pericolo di abbagliamento per i conducenti dei veicoli provenienti in direzione opposta. Il guidatore può così contare su una maggiore illuminazione della carreggiata e quindi su sicurezza e comfort di guida di livello superiore. La funzione sfrutta l’inserimento di un ulteriore diaframma tra il riflettore con accenditore dello xeno e la Gli indicatori di direzione e le luci di svolta hanno tecnologia a Led e sono caratterizzanti anche dal punto di vista del design. Inoltre, dopo la nuova Toua reg, anche la Phaeton è disponibile con il sistema di regolazione dinamica degli abbaglianti (Dynamic Light Assist), la cui complessa tecnologia, grazie a una telecamera integrata nello specchietto retrovisore interno, “riconosce” i veicoli provenienti in senso contrario e adatta di conseguenza il fascio luminoso sulla carreggiata. Così come la calandra del radiatore e i fari, anche i paraurti sono stati rielaborati con linee orizzontali. I fendinebbia a Led si presentano a loro volta come sottili linee orizzontali. Va poi detto che ora anche la parte inferiore del paraurti è verniciata in tinta con la carrozzeria. Sul posteriore, il team di designer ha deciso di non modificare le linee classiche che da sempre contraddistinguono la vettura quanto piuttosto di abbinarvi comunque i nuovi gruppi ottici a Led, in cui i diodi formano una “M”. Un’altra novità
è il logo VW sul cofano bagagliaio, ora anch’esso tridimensionale. Il paraurti posteriore, analogamente a quello anteriore, è stato totalmente rielaborato con l’introduzione di un listello cromato a tre elementi; inoltre, anche qui la sezione più bas sa della copertura del paraurti posteriore è realizzata in
lente. Insieme all’orientamento laterale intelligente dell’intero modulo (mediante la funzione luce svolta) e al comando dei singoli proiettori sinistro e destro, questa ulteriore geometria a diaframma consente di smorzare la fonte luminosa solo in quei casi in cui potrebbe causare l’abbagliamento dei conducenti di altri veicoli. Grazie alla telecamera frontale, la centralina delle luci rileva la posizione esatta del veicolo che precede e, a partire da una velocità di 60 km/h, “sposta” il cono di luce fino alla sua parte posteriore, lateralmente rispetto alla vettura, per evitare l’abbagliamento del conducente. Volkswagen valuta che l’aumento di sicurezza e di comfort offerto dall’utilizzo del Dynamic Light Assist sia elevato quanto quello offerto a suo tempo dall’introduzione della tecnologia allo xeno. tinta con la carrozzeria, al pari della parte inferiore dei listelli sottoporta. Phaeton monta nuovi cerchi da 18 pollici (modello “Experience”) ed è dotata di indicatori di direzione a Led dalle dimensioni più discrete negli specchietti retrovisori esterni. Gli interni della berlina tedesca sono eleganti, pregiati e
confortevoli, da classe superiore. Il climatizzatore a 4 zone garantisce il mantenimento delle condizioni ottimali di viaggio e i sedili con 18 diverse regolazioni elettriche sono un punto di riferimento sotto il profilo ergonomico. Tutte le funzioni relative agli interni della Phaeton sono utilizzabili
Gli interni della berlina tedesca sono eleganti, pregiati e confortevoli, veramente di classe superiore. Il climatizzatore a quattro zone garantisce il mantenimento delle condizioni ottimali di viaggio.
in modo intuitivo. Oltre alla versione con tre posti posteriori, la berlina può essere ordinata anche con due sedili posteriori singoli regolabili elettricamente. Gli interni si prestano a infinite possibilità di personalizzazione scegliendo tra diversi inserti in pelle, in Alcantara o in legno e tra varie do tazioni quali il frigo box o i sistemi multimediali della linea Exclusive di Volkswagen. Il volante multifunzione è stato completamente rinnovato e può essere richiesto rivestito in pel le o in una delle combinazioni legnopelle da coordinare ai vari inserti in legno. I comandi intuitivi della Phaeton sono stati estesi anche all’attuale generazione dei sistemi audio e di navigazione. I sistemi, con schermo touchscreen da 8 pollici, formano un’unica unità funzionale con il comando climatizzatore e multimedia. Sulla nuova Phaeton, per il sistema di radio-navigazione RNS 810 con disco fisso da 30 GB, Volkswagen propone per la prima volta una funzione Google basata su Internet che integra la visualizzazione mappe. I dati relativi vengono caricati nel sistema online a mezzo telefono cellulare, mediante un server proxy dedicato. La visualizzazione sul display del touchscreen riprende la grafica di Google Maps “Satellite” già convenzionalmente utilizzata su Internet, o rispettivamente quella della visualizzazione mappe Google “Hybrid” dell’iPhone. Anche il sistema infotainment ed entertainment della Phaeton di nuova generazione è stato potenziato. Grazie alla telecamera integrata nello specchietto retrovisore, la Phaeton riconosce la segnaletica stradale e visualizza le relative informazioni sullo schermo touchscreen del sistema e/o sul display dell’indicatore multifunzione (nel cruscotto), indicando non solo la ve locità massima consentita, ma anche altre indicazioni supplementari importanti che corredano la segnaletica. La Phaeton è inoltre la prima vettura a disporre di un sistema in grado di fornire segnalazioni relative al divieto di sorpasso. Il sistema di radio-navigazione RNS 810 può inoltre essere ampliato a richiesta. Oltre a un sistema d’intrattenimento multimediale per i sedili posteriori (Sistema Multimedia High-End) è disponibile anche il sistema Hi-Fi Dynaudio da 1.000 Watt con amplificatore digitale a 12 canali. I dispositivi di assistenza elettronici comprendono i già citati regolazione dinamica degli abbaglianti (Dynamic Light Assist) e regolazione automatica della distanza (Acc), il controllo perimetrale (Front Assist) e quello di assistenza al cambio di corsia (Side Assist). Il sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici offre inoltre uno standard di sicurezza ancora più elevato. Phaeton è disponibile con quattro motorizzazioni (un turbodiesel e tre motori benzina). I motori a sei, otto e dodici cilindri vantano potenze che vanno da 240 a 450 cv. Il modello che “apre” la gamma monta un motore benzina V6 da 280 cv. A livelli di potenza superiori a quelli del V6 FSI sono disponibili un motore benzina V8 e un motore benzina W12, che sviluppano rispettivamente 335 e 450 cv. Per quanto riguarda la versione diesel, nell’ottica dell’ottimizzazione dei consumi, Volkswagen offre il prestazionale V6 TDI: la motorizzazione più amata in Europa per la Phaeton. L’unità a iniezione diretta common rail eroga 240 cv.
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AUTORAMA ni di CO2 sono ridotte a 119 g/km (124 g/km nel caso della ver sione dotata di cambio DSG). Il 1.2 TSI Ecomotive Technology è più parco nei consumi grazie al sistema Start/Stop. Per quanto riguarda le versioni a gasolio, il 1.2 TDI eroga 55 kW/75 cv. Con questo tre cilindri, Ibiza ST passa da 0 a 100 km/h in 14,5 secondi raggiungendo la velocità massima di 168 km/h. Il modello registra un consumo di soli 3,9 litri/100 km a fronte di emissioni di CO2 che si attestano sui 102 g/km. Il 1.6 TDI è disponibile in due varianti: la prima, da 66 kW/90 cv, permette all’Ibiza ST di accelerare da 0 a 100 km/h in 12,2 secondi, con una velocità massima di 178 km/h, un consumo di 4,2 litri/100 km ed emissioni di CO2 pari a 109 g/km; la seconda, da 77 kW/105 cv, consente un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 10,9 secondi e una velocità di
Lino Sinari BARCELLONA - Seat amplia la gamma Ibiza - il suo modello di maggior successo - con l’introduzione sul mercato della familiare ST, terza variante dopo Ibiza e Ibiza SC. In Italia, Ibiza ST viene commercializzata da questo mese con un listino prezzi concorrenziale che parte da 12.600 euro per le versioni a benzina e 14.600 euro per quelle diesel. Quattro gli allestimenti: Reference, Ecomotive, Style e Sport. Anche la versione familiare appartiene al segmento B, la cui previsione di vendita per il 2010 è di circa 770mila uni tà, pari al 42 per cento del mercato totale. La Ibiza ST si colloca all’interno del sottosegmento station wagon che, secondo le previsioni, registrerà quest’anno un immatricolato di circa 20mila unità. Ibiza ST riunisce tutte le qua lità positive del marchio
SEAT / DA QUESTO MESE SUL MERCATO LA ST, TERZA VARIANTE DELLA GAMMA IBIZA spagnolo, rappresentando la vettura ideale per clienti dallo spirito giovane e dallo stile di vita attivo. I designer Seat hanno accettato una sfida molto particolare: legare il carattere giovane e sportivo della Ibiza al concetto di una vettura familiare, dotata di un grande vano di carico. Ne è scaturita un’automobile funzionale e nel contempo fedele all’estetica delle vet ture della Casa. L’“Arrow Design”, elemento stilistico ricorrente e tipico di Seat, caratterizza il frontale della Ibiza ST. Sui paraurti spiccano grandi prese d’aria mentre la calandra trapezoidale, incorniciata da un listello cromato con il logo Seat applicato, le nervature a forma di V sul cofano e la posizione ribassata dei fari si uniscono a creare la peculiare forma a freccia. EQUIPAGGIAMENTI AL VERTICE A partire dalla versione Style, il livello medio di equipaggiamento, Ibiza ST include di serie fari a doppia ottica inseriti in una cornice cromata estremamente elegante. Le prese d’aria inferiori alloggiano i fendinebbia, che fungono anche da luce statica di svolta fino a una velocità di 40 km/h. Inoltre, per la versione Sport sono disponibili a richiesta i fari bi-xeno con tecnologia Afs (luce adattiva) che migliorano il sistema d’illuminazione della vettura con due funzioni: luce direzionabile per le curve o “cornering” e luce diurna. Le estremità superiori dei fari sono “disegnate” dalla “linea dinamica” laterale, che forma una sorta di piegatura acuta e si prolunga fino al retro lungo la parte superiore delle portiere, per poi scendere nella parte posteriore. All’altezza della maniglia della portiera anteriore parte una seconda linea in rilievo, che giunge fino al gruppo ottico posteriore, con andamento a scendente a sottolineare la parte retrostante della vettura. Posteriormente, il deflettore posto all’estremità del tetto, in cui è integrata la terza luce stop, sporge dall’ampio lunotto. Il design dei proiettori, larghi alle estremità esterne e appuntiti nella parte interna, sottolinea lo sviluppo orizzontale del posteriore. Il logo Seat che come sempre funge da maniglia del portellone del bagagliaio, è posto sul prolungamento della linea delle luci.
Moderna familiare
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Ibiza ST viene commercializzata con un listino prezzi particolarmente competitivo che parte da 12.600 euro per le versioni a benzina e 14.600 euro per quelle diesel. Quattro gli allestimenti: Reference, Ecomotive, Style e Sport. Cinque le motorizzazioni al momento disponibili, la sesta (benzina 1.2 TSI) arriverà a settembre.
Ibiza ST è lunga 4,22 metri, più della cinque porte Ibiza. Le altre misure - il passo (2,46 m), la larghezza (1,69 m) e l’altezza (1,44 m) - sono identiche per entrambi i modelli. All’interno i tecnici Seat han no prestato particolare attenzione ai minimi dettagli, crean do soluzioni che risultano funzionali, pratiche e accattivanti. I sedili sono avvolgenti ed ergonomici, sportivi e ribassati, sebbene sia possibile regolarli comodamente in altezza. La stessa possibilità viene garantita dal volante che è anche regolabile in profondità. Un’autentica familiare non può non preoccuparsi dello spazio e del comfort di viaggio dei suoi passeggeri anteriori e posteriori. L’abitacolo è inoltre dotato di svariati vani portaoggetti. Il portellone di grandi dimensioni è dotato di ammortizzatori telescopici pneumatici, che consentono di aprire e chiudere il bagagliaio in tutta comodità. Il portellone ha un notevole angolo di apertura, in modo da consentire anche alle persone di alta statura di non essere costrette a chinarsi durante le operazioni di carico. L’ampio bagagliaio ha un volume di 430 litri e il piano di carico si trova a soli 587 millimetri da terra. Il volume di carico può essere facilmente aumentato in due modi. Il metodo più rapido consiste nello sbloccare lo schienale del divano posteriore e abbatterlo sopra la seduta. L’altra alternativa consiste nel posizionare la seduta in verticale e conseguentemente abbattere lo schienale. A partire dalla versione Style, lo schienale può essere ab battuto con un rapporto 60:40. Sfruttando tutto lo spazio disponibile fino al tetto, il va no di carico della Ibiza ST può raggiungere i 1.164 litri. Ciò significa che è possibile trasportare due biciclette smon-
L’“Arrow Design”, elemento stilistico ricorrente e tipico di Seat, caratterizza il frontale della Ibiza ST (in alto). Dietro, il deflettore con integrata la terza luce stop sporge dall’ampio lunotto (sopra). tandone solamente le ruote anteriori. Il carico massimo consentito è di 515 chilogrammi. Va anche detto che Ibiza ST è in grado di trainare fino a un peso massimo di 1.200 kg (frenato, con pendenza dell’8 per cento). L’insieme dei sistemi di ritenuta è estremamente completo comprendendo, di serie, due airbag frontali, airbag torace e testa e, sui sedili posteriori, pretensionatori e limitatori della forza di ritenuta delle cinture. La forma degli appoggiatesta anteriori è stata studiata per ridurre il pericolo di lesioni a livello cervicale in caso di tamponamento. La dotazione è completata da tre appoggiatesta per i sedili posteriori e dal sistema di fissaggio per i seggiolini per bambini Isofix. La gamma di motorizzazioni comprende due unità a benzina e tre unità turbodiesel TDI. Da settembre il totale salirà a sei con l’introduzione del benzina 1.2 TSI da 105 cv. Per quanto
riguarda le versioni benzina, solamente il 1.2 12V da 70 cv è a tre cilindri, mentre le altre unità sono a quattro cilindri. Anche tra i TDI si distinguono una versione tre cilindri, il 1.2 75 cv, e due versioni quattro cilindri. Il motore base è il benzina 1.2 da 51 kW/70 cv: con esso Ibiza ST è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 14,6 secondi, ha una velocità di punta di 163 km/h e vanta consumi me di di soli 5,5 litri/100 km con emissioni di CO2 di 128 g/km. La trasmissione è dotata di un leggero ed efficiente cambio manuale a cinque marce. Il motore a benzina di cilindrata intermedia è il 1.4 16 valvole da 63 kW/85 cv che consente alla Ibiza ST di passare da 0 a 100 km/h in 12,4 secondi e di raggiungere una velocità massima di 177 km/h. I consumi medi sono di 5,9 litri/100 km e le emissioni di CO2 non superano i 139 g/km. Il motore a benzina più potente è il nuovo 1.2 TSI che di-
spone di sistema d’iniezione diretta ed è sovralimentato grazie a un turbo tecnologicamente avanzato con intercooler. Ha due valvole per cilindro ed è stato ideato per ridurre il livello di attrito, il tempo di riscaldamento e il peso (solo 89,5 kg). La strategia di “downsizing” applicata al 1.2 TSI si esprime in una straordinaria potenza unita a un livello di consumi minimo. Il piccolo motore turbo eroga ben 77 kW7105 cv ed è disponibile sia in abbinamento con il cambio DSG a doppia frizione a sette rapporti (il conducente può scegliere tra due modalità di funzionamento automatico, Sport e Drive, e una sequenziale) o in versione Ecomotive Technology con cambio manuale a cinque rapporti. La Ibiza ST che monta questo propulsore è in grado di passare da 0 a 100 km/h in soli 10,2 secondi (10 secondi con cambio DSG), con una velocità punta di 190 km/h e consumi di soli 5,1 litri/100 km (5,3 con DSG). Le emissio-
punta di 188 km/h. Prestazioni di rilievo che però si abbinano a consumi di carburante ridotti a 4,2 litri/100 km, con emissioni CO2 di 109 g/km. Sul mercato italiano, come sugli altri principali mercati europei, Ibiza ST monta di serie Abs, Esp, Eba (assistenza alla frenata) e Hill Hold (partenza facilitata in salita). Il sistema Xds - differenziale autobloccante elettronico - è abbinato ai motori oltre i 100 cavalli. ESTREMA CURA DELLE SOSPENSIONI Le sospensioni anteriori di ti po McPherson conferiscono un comportamento dinamico più confortevole. Il gruppo è fissato a un telaio ausiliario monopezzo. In questo modo, sospensioni e motore restano indipendenti dalla carrozzeria, riducendo così sensibilmente vibrazioni e rumorosità. Il diametro di svolta della Ibiza ST è di soli 10,48 metri: ciò semplifica le operazioni di parcheggio e manovra. Le sospensioni posteriori con bracci oscillanti dispongono di un asse a forma di “U” che funge da barra stabilizzatrice, aumentando la capacità di carico della Ibiza ST. Il secondo vantaggio consiste nel fatto che tale configurazione consente di ridurre l’ingombro, motivo per cui il piano di carico del bagagliaio può essere molto basso. Sospensioni e ammortizzatori sono separati tra loro: in questo modo gli ingegneri incaricati dello sviluppo hanno avu to a disposizione un margine maggiore per la regolazione. Il sistema frenante prevede all’anteriore dischi autoventilati da 256 mm, mentre le ruote posteriori montano freni a tamburo o dischi pieni, a seconda della motorizzazione. Quest’anno Seat festeggia 60 anni di attività, nel corso dei quali ha prodotto oltre 15 milioni di vetture, all’inizio nello storico impianto di Zona Franca a Barcellona e poi nel nuovo moderno stabilimento di Martorell. La prima Ibiza venne lanciata nel 1984. Oggi a Martorell si producono mezzo milione di vetture, articolate su quattro piattaforme e dieci modelli. La Ibiza con circa 200mila unità è l’asse portante della produzione. Il parco circolante Seat in Italia, riferito agli ultimi dieci an ni, consta di 538mila unità (da to riferito al 31 dicembre 2009), di cui oltre 250mila sono Ibiza.
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DACIA / CON DUSTER LA FILOSOFIA LOW-COST ENTRA ANCHE NEL SEGMENTO DEI SUV Fabio Basilico
MARRAKECH - Un Suv a partire da 11.900 è un’occasione da non perdere. Ne è convinta Dacia che ha fatto della filosofia low-cost la sua bendiera. La gamma del costruttore romeno del gruppo Renault si arricchisce infatti dello Sport Utility Duster, sesto modello Dacia che arriva sul mercato. La presentazione ufficiale del nuovo modello è avvenuta in Marocco, a Marrakech. Non certo per pu ra formalità, la scelta del nord Africa è chiaramente indicativa della mission di Duster: low-cost non significa affatto low-quality. Duster è un vero 4x4, robusto, dalla grande abitabilità, di facile utilizzo e veramente alla portata di tutti visto il prezzo di listino a cui viene offerto. Dunque, Duster resta fedele alla filosofia e ai valori della marca romena, proponendo un vantaggioso rapporto abitabilità/prezzo, costi di esercizio ridotti, grazie a consumi contenuti e a una manutenzione semplificata, un livello di sicurezza di standard elevato e affidabilità.
Unico in tutti i sensi
DIMENSIONI COMPATTE Il primo e per ora unico Suv low-cost, con una lunghezza di 4,3 m, una larghezza di 1,8 m e un’altezza di meno di 1,7 m (il passo è di 2,6 m), presenta dimensioni compatte ed è perfettamente a suo agio sia in ambiente urbano che in offroad. Pur affermando la sua appartenenza al mondo dei fuoristrada, Duster propone linee seducenti senza ostentazione. Il frontale si distingue per il suo aspetto robusto: parafanghi allargati, fascia cromata sulla calandra, fari a doppia ottica, ro buste barre da tetto e paraurti di protezione non lasciano dubbi sul Dna da 4X4. Di profilo, l’altezza dal suolo rialzata (210 mm in versione 4x4, 205 mm in versione 4x2), le ruote da 16”, i passaruota ben marcati e le modanature di protezione della car rozzeria invitano il conducente a partire alla conquista di nuovi percorsi. All’interno, si apprezza immediatamente la posizione di gui da rialzata. Duster può ospitare fino a 5 adulti, offren-
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Sesto modello della gamma romena, Duster ripropone in chiave Sport Utility i valori chiave che hanno contribuito a far diffondere l’immagine positiva di Dacia nel mondo: un veicolo moderno, affidabile ed economicamente accessibile. Come dimostra il listino prezzi che parte da appena 11.900 euro.
do ai passeggeri dei sedili anteriori e posteriori un livello di abitabilità pressoché identico a quello delle monovolume di segmento C. Anche il volume del vano bagagli è particolarmente competitivo, tenuto conto della com pattezza del modello: 475 decimetri cubi. Con il divano posteriore ripiegato, Duster offre fino a 1.636 decimetri cubi. La plancia è moderna, sem-
plice e funzionale. I progettisti hanno particolarmente curato l’ergonomia dei comandi e la leggibilità delle informazioni, in particolare con un comando 4x4 ben posizionato e intuitivo, situato com’è nella parte inferiore della parte centrale della plancia: Tre le modalità di selezione; in modalità “Auto”, la ripartizione della coppia tra avantreno e retrotreno avviene automaticamente in
funzione del le condizioni di aderenza. Que sta modalità è stata progettata per garantire un compromesso ideale tra tenuta di strada e motricità, con qualunque aderenza. In condizioni normali, la coppia è trasmessa esclusivamente alle ruote anteriori, in caso di perdita di motricità o in condizioni di aderenza precaria, una parte della coppia viene trasferita al retrotreno. Questa distri-
buzione è garantita da un giunto elettromagnetico di origine Nissan. In modalità “Lock”, il conducente blocca elettronicamente la trasmissione 4X4. La gestione elettronica del motore e della frenata è adattata, a sua volta, a un utilizzo 4X4. In modalità 2WD, la trasmissione è bloccata in configurazione 2 ruote motrici. Questo utilizzo è adatto a una guida con buone condizioni di aderenza e con-
sente di ridurre il consumo di carburante e, di conseguenza, le emissioni di CO2. Duster è disponibile in versione 4x4 e 4x2, quest’ultima rivolta ai clienti che cercano un look da Suv, posizione di guida rialzata e versatilità ma senza un reale bisogno di quattro ruote motrici. Il sottoscocca rinforzato di Duster è adatto a un utilizzo con trazione anteriore e integrale, grazie all’altezza da terra, agli sbalzi corti (822 mm anteriormente e 820 mm al posteriore), ai valori significativi per gli angoli di superamento ostacoli (30° per l’angolo di attacco, 36° per l’angolo di uscita). A vantaggio del nuovo Suv Dacia c’è la facilità di utilizzo e la particolare agilità, grazie al peso limitato (1.160 kg in versione 4x2 e 1.250 kg in versione 4x4), particolarmente contenuto rispetto agli ingombri, e alle dimensioni compatte. L’avan treno è di tipo pseudo Mac Pherson a bracci triangolari; ripreso da Dacia Logan e Sandero, è stato rinforzato per adattarsi all’uso in fuoristrada. Il retrotreno, in versione 4x4, è multibracci ed è stato specificamente sviluppato per Duster. In versione 4x2, l’assale posteriore a H a profilo deformabile e geometria programmata risponde perfettamente all’esigenza di robustezza offrendo, al tempo stesso, un maggior volume per il vano bagagli, elemento indispensabile per i clienti Dacia e in genere di questa tipologia di veicoli. Entrambe le soluzioni favoriscono l’altezza libera dal suolo e il comfort. EFFICIENTI TRASMISSIONI Come abbiamo potuto verificare durante il test drive, la nuova trasmissione a 6 rapporti ha il primo rapporto particolarmente corto (5,79 km/h per 1.000 g/min) che consente di avanzare a velocità molto ridotta su terreni accidentati e migliora le partenze sotto carico o con forte pendenza. Una soluzione semplice, efficace ed economica. La trasmissione siglata TL8 deriva dalla trasmissione TL4, a forte volume di produzione nell’Alleanza Renault-Nissan. È prodotta nello stabilimento Dacia di Pitesti, in Romania, lo stesso dove viene assemblato Duster.
La grande capacità di adattarsi ai diversi mercati
Dacia l’internazionale MARRAKECH - Diffusa ormai in tutto il mondo, Dacia ha dimostrato la sua versatilità anche attraverso la capacità di adattamento ai diversi mercati di commercializzazione: marca low-cost nei mercati maturi come l’Europa occidentale e aspirazionale nei mercati emergenti. Duster viene lanciata progressivamente con marchio Dacia in Europa, Turchia, Africa e Maghreb (Algeria e Marocco), andando a completare la gamma Dacia, in crescita sulla maggior parte di tali mercati. Oltre ai tre modelli Logan, Logan MCV e Sandero, Dacia si è imposta anche nel segmento dei veicoli commerciali con Logan furgovan e Logan pick-up. Il nuovo Suv arriverà poi, con label Renault, in Ucraina, Medio Oriente (Giordania, Siria, Libano, Egitto) e in altri Paesi dell’Africa. Lo stabilimento romeno di Pitesti rifornirà l’insieme di tali mercati con veicoli a marchio Dacia e Renault. Grazie a una capacità di 350mila unità/anno, Pitesti continuerà a produrre anche gli altri modelli della gamma Dacia. Nel 2011, Renault Duster sarà poi prodotta, accanto a Logan, Sandero e Sandero Stepway, nel sito brasiliano di Curitiba e distribuita in Brasile, Argentina, Messico e Cile. Duster sarà successivamente industrializzata e prodotta in Russia, nello stabilimento di Avtoframos (Mosca). Il progetto Duster nasce da una semplice constatazione: l’esistenza di un reale fabbisogno di Suv abitabili, robusti e accessibili. Nei Paesi emergenti, le classi medie aspirano ad acquistare auto moderne, come espressione del loro successo sociale. Parallelamente, esse hanno bisogno di un’auto robusta, affidabile e polivalente, per resistere a condizioni climatiche e di utilizzo severe e diversificate. Le proposte esistenti, costituite da Suv essenzialmente d’importazione, si rivelano spesso inaccessibili per tali classi medie. In Europa, il successo di Dacia ha dimostrato l’esistenza di una clientela alla ricerca di auto moderne, affidabili ma anche economicamente accessibili. Con il progetto Duster, Renault Technologies Romania (RTR) ha superato una nuova tappa nella condivisione dei compiti con il Losange Renault (nuovo nome del Technocentre) in Francia. È al Losange, infatti, che è iniziata la progettazione ma RTR ha messo al servizio del progetto Duster le sue équipe d’ingegneri fin dall’ini-
zio: Losange e RTR hanno quindi lavorato in stretta collaborazione per assicurare l’industrializzazione del modello. Dalla seconda fase prototipale (un anno prima del lancio di Duster), il baricentro del progetto si è spostato in Romania, per garantire la prossimità rispetto al sito produttivo. Complessivamente, sono stati investiti 290 milioni di euro per lo sviluppo e l’industrializzazione del progetto Duster nell’impianto di Pitesti, compresa la nuova trasmissione meccanica a 6 rapporti e tutte le nuove motorizzazioni.
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filtro dell’aria è passata a 90mila km/4 anni per la versione benzina; quella del filtro del gasolio a 60mila km. La motorizzazione diesel prevede una periodicità di manutenzione di 30mila km/2 anni con sistema OCS (Oil Control System), novità nella gamma Dacia: informa il conducente, in funzione del suo utilizzo specifico, della necessità di effettuare il cambio dell’olio prima della scadenza teorica, attraverso un’apposita spia luminosa di allarme per il cambio dell’olio. Inoltre, Duster è disponibile, come il resto della gamma Dacia, con una garanzia 3 anni o 100mila km. Tutta la gamma Duster mon ta Abs Bosch 8.1, equipaggiato con ripartitore elettronico della frenata (Ebv) e assistenza alla frenata di emer-
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genza (Afe). Duster è il primo modello Dacia a beneficiare, in opzione, dell’Esp, con controllo del sottosterzo (Csv) e antipattinamento (Asr). Questa opzione consente, inoltre, di ottenere un trasferimento della coppia quando una ruota slitta in modalità 4x4, migliorando, in tal modo, la mo tricità nel twist. AUTO GLOBALE Di serie, Duster monta due airbag frontali e cinture di sicurezza a tre punti di ancoraggio con limitatori di carico per i posti anteriori, che possono essere completati da pretensionatori pirotecnici. Gli airbag passeggero e conducente possono essere completati da due airbag laterali tipo testa/torace.
Dacia Duster è un’auto globale, progressivamente commercializzata in Europa, Turchia, Africa e Medio Oriente. Sul mercato italiano, Duster è proposto in tre allestimenti Duster, Ambiance e Laureate e diversi pacchetti opzionali: dall’Adventure (parafanghi allargati, ampie modanature protettive sulle porte, barre laterali di protezione delle minigonne) al Modularità (funzionalità panca posteriore 1/3-2/3, sedile conducente, volante e cinture di sicurezza anteriori regolabili in altezza), di serie per l’al le sti men to Laureate, dal Look (cerchi in lega da 16”, carenature anteriori e posteriori, pedane laterali, barre tetto e specchietti cro mo-satinati, vetri scuri) al Cuoio (sedili, volante e pomello della leva del cambio)
A vantaggio del nuovo Suv Dacia c’è la facilità di utilizzo e la particolare agilità, grazie al peso complessivo limitato di 1.160 chili per la versione 4x2 e 1.250 chili per la versione 4x4.
Il capitolo motorizzazioni comprende il diesel 1.5 dCi da 80 kW/110 cv e il benzina 1.6 16V da 77 kW/110 cv, che hanno dato prova della loro efficacia su numerosi modelli del gruppo Renault. Propulsori che dimostrano ideale corrispondenza con i criteri di costo, robustezza e facilità di manutenzione che caratterizzano la marca Dacia. Duster dCi 110, in versione 4x2, emette soltanto 139 g/km di CO2 - di conseguenza si può fregiare della firma Dacia eco? - pari a un consumo contenuto di 5,3 litri/100 km in ciclo misto. La velocità massima è di 171 km/h e l’accelerazione 0-100 km/h avviene in 11,8 secondi.
Anche in versione 4x4, questa motorizzazione garantisce un rapporto consumo/emissioni di rilievo: 145 g/km di CO2, con un consumo limitato di 5,6 litri/100 km in ciclo misto. In questo caso, la velocità massima scende a 168 km/h e lo sprint 0-100 km/h si effettua in 12,5 secondi. La motorizzazione dCi 110 è conforme al la normativa Euro 5 ed è equipaggiata con filtro antiparticolato. Duster 1.6 16V 4x2 (Euro 4), che è equipaggiata con trasmissione manuale a cinque rapporti, registra un consumo in ciclo misto di 7,5 litri/100 km, con emissioni di CO2 pari a 177 g/km. La velocità massi-
VERONA - Audi ha reso la Q7, il suo Suv ad alte prestazioni, ancora più potente ed efficiente offrendo tre nuovi motori V6 e il cambio tiptronic a otto rapporti. Sia i propulsori a benzina, due 3.0 V6 di diversa potenza (200 kW/272 cv e 245 kW/333 cv), sia il 3.0 V6 TDI di seconda generazione (176 kW/240 cv) sono di nuova concezione. La gamma è completata dal poderoso V8 4.2 TDI da 250 kW/340 cv e dal dodici cilindri 6.0 V12 TDI da 368 kW/500 cv che fa della Q7 il Suv diesel più potente al mondo: con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 5,5 secondi e una velocità massima, limitata elettronicamente, di 250 km/h. I consumi medi si aggirano sugli 11,3 litri di carburante ogni 100 km. GESTIONE EFFICIENTE DELL’ENERGIA Tutti i motori della Q7 si avvalgono di sovralimentazione e iniezione diretta; l’efficiente sistema di recupero dell’energia, che trasforma in corrente elettrica l’energia cinetica prodotta in fase di frenata, è disponibile di serie per tutte le versioni a sei e a otto cilindri. Il nuovo 3.0 TFSI a benzina è stato messo a punto, come vuole la filosofia Audi del downsizing, compensando la riduzione della cilindrata con la sovralimentazione. Nella versione base da 272 cv, la Q7 scatta da 0 a 100 km/h in 7,9 se-
ma è di 165 km/h e l’accelerazione 0-100 km/h avviene in 11,5 secondi. Sulla versione 4x4, il benzina 1.6 16V (Euro 5) limita i consumi a 8 litri/100 km in ciclo misto. Le emissioni sono di 185 g/km. Velocità massima e accelerazione 0-100 km/h sono rispettivamente 160 km/h e 12,8 secondi. MANUTENZIONE COMPETITIVA I costi di manutenzione sono particolarmente competitivi su Dacia Duster, grazie all’allungamento della periodicità della manutenzione programmata. La sostituzione del
Nuovi motori e tiptronic a otto rapporti per la Q7
Il signore degli Anelli condi e raggiunge la velocità massima di 222 km/h (con “adaptive air suspension” 225 km/h). La versione più potente da 333 cv lancia lo Sport utility dei Quattro Anelli da 0 a 100 km/h in appena 6,9 secondi e lo spinge alla velocità massima di 243 km/h (con “adaptive air suspension” 245 km/h). Entrambe le versioni del 3.0 TFSI si contraddistinguono per la loro efficienza: nel ciclo di marcia europeo si accontentano di appena 10,7 litri di carburante ogni 100 km. Rispetto alle motorizzazioni precedenti (3.6 FSI e 4.2 FSI), il consumo di carburante è sceso rispettivamente di 1,4 e 2,0 litri ogni 100 km, ossia del 12 e del 16 per cento. L’innovativo 3.0 TDI di seconda generazione non ha praticamente nulla in comune con le versioni precedenti, eccetto la po-
tenza di 240 cv. Spinge la Q7 in 7,9 secondi da 0 a 100 km/h e le fa toccare la velocità massima di 215 km/h (con “adaptive air suspension” 218 km/h). I consumi, in media 7,4 litri ogni 100 km, sono estremamente contenuti. Le emissioni di CO2 non superano i 195 grammi per chilometro. Il consumo si è ridotto di 1,7 litri ogni 100 km, ossia del 19 per cento. Il sistema Start & Stop, nuovo nella Q7, spegne il motore a vettura ferma. Audi offre anche una seconda versione del V6 TDI, ovvero il 3.0 TDI clean diesel, già conforme ai valori limite per le emissioni fissati dalla normativa Euro 6, che entrerà in vigore nel 2014, e alle severe norme sulle emissioni vigenti negli Usa. Anche il 3.0 TDI clean diesel eroga una potenza di 176 kW/240 cv e accelera la Q7 in 8,1 secondi da 0 a 100 km/h fino alla velocità massima 215 km/h (con “adaptive air suspension” 218 km/h). In media consuma 8,4 litri di carburante ogni 100 km. Audi è riuscita a ridurre anche i consumi del 4.2 TDI portandoli da 9,9 a 9,2 litri ogni 100 chilometri. Allo stesso tempo il V8 diesel, con una potenza invariata di 340 cv, ha incrementato ulteriormente la coppia e scarica ora sull’albero motore ben 800 Nm tra i 1.750 e i 2.750 giri. Il possente TDI conferisce alla Q7 le prestazioni di marcia di una vettura sportiva: scatta da 0 a 100 km/h in soli 6,4 secondi e arriva alla velocità massima di 242 km/h. SI CAMBIA IN MEGLIO Importante novità il cambio automatico tiptronic a otto rapporti, abbinato tutti i modelli a sei e a otto cilindri della Q7. Questo cambio, che riduce il consumo di carburante del 5 per cento circa, è costruito sulla base di quello a sei rapporti, ma è dotato di un elemento di frizione supplementare. Gli otto rapporti mantengono ridotte le variazioni di regime in fase di cambio marcia, con il motore che continua a funzionare pressoché al suo punto d’esercizio ideale. Tutti i cambi di marcia sono spontanei, flessibili, rapidi e confortevoli. È possibile scegliere tra i programmi D e S, oppure procedere al cambio marcia manuale, tramite leva o bilancieri opzionali al volante. Q7 appartiene al segmento dei Suv Premium. Con una quota di mercato in crescita in Italia dal 2000, il segmento dei Suv si attesta, nel primo trimestre 2010, su una quota di circa il 9 per cento del totale immatricolato. Fra le marche Premium, Audi mostra mostra una quota in costante crescita, pari al 25,8 per cento nel primo trimestre 2010, che la pone fra i leader del sottosegmento Suv Premium. Per la Q7 Model Year 2011, escluso il 6.0 V12 TDI) sono confermate le versioni Advanced e Advanced Plus, in aggiunta all’allestimento base Q7.
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AUDI / STRUTTURA LEGGERA E PRESTAZIONI AL TOP PER LA NUOVA R8 GT Pietro Vinci VERONA - Stupire. Non può essere che questo il leit motiv che sta dietro la presentazione di un bolide come la R8 GT, versione di produzione limitata della già supersportiva R8. Basti dire che Audi ha voluto creare una vettura ancora più potente, leggera e veloce. La R8 GT è equipaggiata con il V10 5.2 la cui potenza è stata portata a ben 412 kW/560 cv mentre il peso è stato ridotto di circa 100 kg. Struttura estremamente leggera e prestazioni al top, dunque: la R8 GT passa da 0 a 100 km/h in soli 3,6 secondi e raggiunge la velocità massima di 320 km/h. La sportiva a elevate prestazioni R8 ha dimostrato il proprio carattere vincente fin dall’inizio. È stata infatti insignita del premio “World Performance Car” nel 2008 (R8) e nel 2010 (R8 V10), mentre la versione da competizione, la R8 LMS non è mai sazia di trionfi in giro per il mondo. I geni del l’au to da corsa arrivano ora in una versione stradale che è una serie esclusiva limitata a 333 esemplari. Ciascuna R8 GT è identificata da un numero riportato sulla targhetta posta sopra la leva del cambio.
“ Voglia di primato
COSTRUZIONE AVVENIRISTICA La produzione della R8 5.2 FSI quattro è un valido esempio della filosofia Audi in materia di costruzione leggera. Il telaio in alluminio Audi Space Frame (Asf) pesa solo 210 kg. I pannelli in alluminio sono collegati al telaio, costituito da profilati e strusi e nodi pressofusi mediante collegamenti positivi e ad attrito. Il telaio motore è in magnesio ultraleggero. Grazie alla struttura Asf, R8 5.2 FSI quattro pesa solo 1.625 kg, con trazione integrale permanente quattro e cambio R tronic opzionale. Ciò ha reso ancor più difficile per
Ciascun Audi R8 GT prodotta è identificata da un numero riportato sulla targhetta posta sopra la leva del cambio. Si tratta dunque di un autentico modello esclusivo destinato agli amanti delle prestazioni sportive pure e delle entusiasmanti sensazioni di guida. gli ingegneri ridurre in modo significativo il peso della vettura. Essi hanno così adottato un approccio innovativo, intervenendo su tutti i componenti della R8 GT fino a raggiungere il peso forma di 1.525 kg. Il parabrezza è in vetro sottile, la paratia tra l’abitacolo e il vano motore e il lunotto sono realizzati in policarbonato, un
materiale con ottime doti di resistenza e al tempo stesso notevolmente leggero. Queste tre modifiche hanno permesso una ri duzione di 9 kg. Lo spoiler posteriore fisso vale altri 1,2 kg mentre l’adozione di lamiere più sottili e altri accorgimenti han no portato a un alleggerimento di 2,6 kg del cofano in alluminio che svela il vano ba-
gagli da ben 100 litri posto nella parte anteriore della vettura. La copertura del vano capote è in fibra di carbonio rinforzata (Cfrp) che assicura un risparmio di 6,6 kg. Il paraurti posteriore e le prese d’aria laterali dello stesso materiale permettono un’ulteriore riduzione del peso: rispettivamente 5,2 e 1,5 kg. Gli ingegneri si sono inoltre
Sportività Coupé e Roadster: la nuova gamma TT da luglio sul mercato
Sempre più affascinanti VERONA - Grazie a un design dinamico, performance soddisfacenti ed efficienza, TT Coupé e Roadster sono autentiche sportive. Ora Audi ha reso queste compatte ancora più affascinanti. Il design degli interni e delle carrozzerie, leggere e prevalentemente realizzate in alluminio, è stato accuratamente rivisto in numerosi dettagli. Una novità è rappresentata dal quattro cilindri 2.0 TFSI che pur generando una potenza di 155 kW/211 cv consuma in media, per esempio nel caso della TT Coupé, solo 6,6 litri ogni 100 km. Il due litri spinge la Coupé con cambio manuale in 6,1 secondi da 0 a 100 km/h, la velocità massima è di 245 km/h. A disposizione c’è anche il cambio S tronic a sei rapporti. Sul frontale delle TT Coupé e Roadster risalta soprattutto il paraurti che avvolge le prese d’aria allargate, disegnando bordi pronunciati. I fendinebbia sono incastonati in anelli cromati. Sono parte integrante del nuovo look anche la griglia della calandra single-frame in nero lucido e i fari xeno plus opzionali). Sul bordo inferiore di questi ultimi sono disposte le luci diurne composte da dodici Led bianchi in linea retta. Caratteristici anche i grandi terminali di scarico, doppi nel 2.0 TFSI, e il diffusore maggiorato, color nero opaco. La Coupé e la Roadster sono ora più lunghe di due centimetri e misurano 4.187 mm. Immutate invece la larghezza di 1.842 mm e l’altezza di 1.352 mm per la Coupé e di 1.357 mm per la Roadster. Come previsto dai principi Audi sulla costruzione leggera, la TT Roadster monta la classica capote in tela che contribuisce ad abbassare il baricentro dell’auto, si integra armoniosamente nel design della vettura e, una volta ripiegata, ha un ingombro minimo. Il soft top è disponibile in due versioni, ad azionamento manuale o completamente automatico (opzionale). Gli interni dei modelli hanno un taglio sportivo e sono contraddistinti da un’eleganza dinamica e da una lavorazione curata nei dettagli. La gamma motorizzazioni comprende, oltre alla novità del 2.0 TFSI da 211 cv, il 1.8 TFSI da 118 kW/160 cv e il 2.0 TDI da 125 kW/170 cv con trazione integrale permanente quattro. Tutti sono accumunati da performance sportive e consumi diminuiti fino al 14 per cento.
Sul mercato italiano, TT Coupé e Roadster si posizionano nei relativi sottosegmenti Premium del segmento D, all’interno dei quali occupano le prime posizioni, attestandosi a una quota complessiva del 37,4 per cento nel primo trimestre 2010. Il lancio commerciale della nuova gamma TT avverrà il prossimo mese. Tre gli allestimenti disponibili: TT, Advanced e Advanced Plus. La gamma TT comprende anche le TTS Coupé e Roadster con motorizzazione 2.0 TFSI da 200 kW/272 cv e trazione integrale per-
impegnati per ridurre al minimo il peso dei componenti tecnici della R8. Anche gli interni offrono un potenziale notevole in tal senso: l’adozione di rivestimenti nuovi e leggeri hanno contribuito alla riduzione complessiva del peso di 7,9 kg. Il design della R8 GT mette in luce una possente scultura di 4,43 metri di lunghezza, 1,93
Più potente, leggera e veloce: la Casa dei Quattro Anelli vuole stupire tutti con una versione di serie limitata (333 esemplari) della supersportiva R8: la R8 GT. La potenza del propulsore V10 5.2 è stata portata a ben 412 kW/560 cv mentre il peso è stato ridotto di circa 100 kg. Il bolide passa da 0 a 100 km/h in soli 3,6 secondi e raggiunge la velocità massima di 320 km/h. metri di larghezza e solo 1,23 me tri di altezza. Gli esterni hanno subito profonde modifiche per valorizzarne al meglio le linee. La R8 GT garantisce una maggiore tenuta di strada anche alle alte velocità rispetto alla versione di serie, senza alcun aumento del coefficiente Cd (0,36) o della superficie del frontale (1,99 metri quadrati).
manente quattro. La TTS Coupé con cambio S tronic a sei rapporti (opzionale) passa da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi e raggiunge la velocità massima di 250 km/h. Consuma in media solo 7,7 litri di carburante ogni 100 km. La punta di diamante della gamma TT è costituita dalla TT RS, disponibile anch’essa nelle versioni Coupé e Roadster. Il suo cinque cilindri in linea sovralimentato da 2.5 litri di cilindrata eroga 250 kW/340 cv di potenza. I consumi medi si limitano a 9,2 litri di carburante ogni 100 km. Anche in questo caso dà il suo prezioso contributo all’equilibrio generale dei modelli la trazione integrale quattro. Con cambio manuale sportivo a sei marce la TT RS Coupé scatta in 4,6 secondi da 0 a 100 km/h. A richiesta la quattro GmbH può aumentare la velocità massima portandola da 250 a 280 km/h. A partire dal prossimo autunno a richiesta sarà disponibile una nuova versione a sette rapporti del cambio S tronic.
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Uno sviluppo tecnologico coerente e costante
L’evoluzione della specie VERONA - Il programma d’introduzione di soluzioni tecnologiche sempre più avanzate prosegue a ritmo serrato in casa Audi. Motori e trasmissioni costantemente all’avanguardia concorrono ad aumentare considerevolmente il fascino e l’attrattiva delle vetture del costruttore tedesco. Il programma delle motorizzazioni per la TT è stato ampliato e comprende ora anche il brillante 2.0 TFSI da 155 kW/211 cv. Il quattro cilindri, con valvole di scarico a comando variabile, grazie all’“Audi valvelift system” imprime sull’albero a gomiti una coppia di 350 Nm a un regime compreso tra 1.600 e 4.200 giri. Il 2.0 TFSI è da ogni punto di vista superiore al motore della TT precedente da cui deriva e, dal 2005, è stato eletto più volte “Engine of the Year” da una giuria internazionale di giornalisti. Fa parte della serie 888, creata dalla Audi nel 2007. I motori della nuova famiglia, rispondente al nome collettivo di “Global Engine”, sono molto versatili e possono venir montati su tutti i marchi del Gruppo Volkswagen a livello mondiale. I motori vengono realizzati in Ungheria (a Györ), in Cina (a Shangai e a Dalian) e anche in altri Paesi. La gamma di appli-
Elementi distintivi della R8 GT sono i fari a Led, che sfruttano questa tecnologia per tutte le funzioni d’illuminazione. I gruppi ottici vantano anch’essi linee accattivanti e un aspetto caratteristico. Le luci diurne si compongono di 24 Led, disposti orizzontalmente uno accanto all’altro. I riflettori ricordano nella loro disposizione la forma di una conchiglia aperta. I cerchi da 19” presentano un esclusivo design a 5 razze doppie a Y con look titanio. Le modifiche apportate al posteriore sono particolarmente evidenti, a partire dallo spoiler fisso in carbonio opaco. Le griglie di ventilazione su entrambi i lati della copertura della capote e il paraurti in Cfrp con ampi terminali di scarico tondi e bocchette per il vano ruota integrati sono stati ridisegnati. I fari posteriori, anche qui con tecnologia Led, presentano l’alloggiamento scuro e ottica in vetro chiaro. Il rinnovato V10, con coper-
chi della testata cilindri verniciati in rosso, regala alla R8 GT prestazioni da primato: da 0 a 100 km/h in soli 3,6 secondi ma anche i 200 km/h in 10,8 secondi. Le modifiche all’elettronica hanno reso possibile un aumento di 35 cv della potenza del dieci cilindri, che raggiunge i 560 cv da una cilindrata di 5.204 cc. La coppia massima erogata è pari a 540 Nm a 6.500 giri, superiore di 10 Nm alla versione di serie. Il motore raggiunge il regime massimo di 8.700 giri. Il motore aspirato consuma in media 13,7 litri di carburante per percorrere 100 km: un rendimento ragguardevole, tenendo conto dell’eccezionale potenza sviluppata. Il sistema di iniezione diretta della benzina FSI inietta il carburante nella camera di combustione raggiungendo una pressione massima di 120 bar. Il collettore di aspirazione a geometria variabile e la regolazione continua degli alberi a camme
cazioni risulta molto articolata e si estende dalle compatte fino alle berline di lusso. Anche il prototipo Audi A8 hybrid, che offre uno scorcio sulla futura Q5 hybrid, nasconde sotto il cofano un motore elettrico che dialoga con il 2.0 TFSI montato attualmente sulla serie TT. Audi TT Coupé e Roadster sono vetture sportive che sfruttano con sapienza anche la potenza di un motore diesel. Il 2.0 TDI da 125 kW/170 cv si presenta ora in una versione nuova e ampiamente rielaborata. Dal lancio sul mercato, la sua percentuale tra le motorizzazioni della TT è costantemente aumentata ed è attualmente dell’11 per cento. Questo diesel da 1.968 cc migliora ulteriormente i punti di forza del propulsore precedente. Audi equipaggia ora la Q7 con il motore V6 più potente della Casa. Un propulsore forte, agile ed estremamente efficiente. Il 3.0 TFSI coniuga l’iniezione diretta di benzina con la sovralimentazione meccanica mediante compressore. Il V6 così sovralimentato è disponibile in due versioni (200 kW/272 cv e 245 kW/333 cv), entrambe accomunate da un unico denominatore: il consumo, estremamente ridotto, di 10,7 litri di carburante per 100 chilometri. I motori sovralimentati vantano una lunga tradizione in casa Audi. Già negli anni Trenta i compressori venivano impiegati nelle leggendarie macchine da corsa della Auto Union, dove alimentavano i motori a 12 e 16 cilindri facendo loro raggiungere livelli di potenza fino a 440 kW/600 cv. Oggi il compressore meccanico viene nuovamente impiegato e costituisce a tutti gli effetti un perfetto sistema di sovralimentazione per il tre litri a benzina. Il nuovo 3.0 TDI, che Audi impiega sulla A8 e ora anche sulla Q7, porta il tre litri turbocompresso a un nuovo stadio evolutivo. Della versione precedente del propulsore sono rimasti solo l’angolo a V di 90 gradi, la distanza tra i cilindri di 90 millimetri e la cilindrata di 2.967 cc. Tutti i principali componenti sono di nuova concezione, dal blocco cilindri all’albero motore, dalle bielle fucinate e i pistoni in alluminio fino alle testate. Il V6 diesel eroga nella Q7 176 kW/240 cv. Un aspetto di primaria importanza nella nuova progettazione ha riguardato la riduzione del peso. Il nuovo V6, lungo appena 44 centimetri, pesa solo 193 chilogrammi, ben 25 in meno del suo predecessore. Il 3.0 TDI è abbinato di serie a un sistema Start & Stop. Quando la vettura si ferma al semaforo o a un incrocio e il conducente tiene premuto il freno, la centralina disattiva il motore. Un potente motorino di avviamento riavvia con rapidità e comfort il motore non appena con trasmissione a catena garantiscono l’accurato riempimento delle camere di combustione. RAPIDO INNESTO L’innesto delle marce nella R8 GT è gestito dal cambio manuale sequenziale R tronic. La frizione e l’unità di azionamento elettroidrauliche sono controllate elettronicamente. Il passaggio da un rapporto all’altro risulta così molto più rapido, anche di quanto possa fare un pilota esperto: un decimo di secondo, anche con carico e velocità elevati. Il sistema di gestione elettronica offre due modalità automatiche, Sport e Normal, e due leve per la cambiata manuale. Essa è controllata dal joystick nella consolle centrale o tramite i paddle al volante. La trazione integrale permanente quattro è la tecnologia ideale per una sportiva a elevate
prestazioni. Il giunto viscoso centrale posto sul differenziale anteriore trasmette il 15 per cento della potenza all’asse anteriore e l’85 per cento all’asse posteriore in condizioni di guida normali. Se necessario, il giunto trasmette il 30 per cento della potenza alle ruote anteriori in pochi millesimi di secondo. Un sistema di bloccaggio meccanico del differenziale sull’asse posteriore aumenta ulteriormente la trazione. Esso fornisce fino al 25 per cento di forza bloccante in fase di accelerazione e fino al 40 per cento in rilascio. Il telaio riprende il tradizionale design delle monoposto, con sospensioni a doppio braccio oscillante in alluminio a controllare le ruote. Le sospensioni a regolazione manuale, che abbassa la carrozzeria fino a 10 millimetri, sono di serie. L’impianto frenante di serie è composto da freni a disco autoventilanti carboceramici.
il conducente rilascia il freno. Nel ciclo europeo, l’impianto riduce il consumo di circa 0,3 litri ogni 100 km. Il 3.0 TDI clean diesel sfrutta la tecnologia diesel più pulita al mondo ed è così in grado di rispettare i limiti alle emissioni previsti in tutti gli stati Usa e, già ora, anche i valori Euro 6 annunciati per il 2014. Inoltre, il motore diesel V6, disponibile per la Q7 e la A4, lavora con un elevato grado di efficienza. Il pacchetto tecnologico del 3.0 TDI clean diesel con trazione integrale permanente quattro comprende il trattamento dei gas di scarico. Nella parte finale dell’impianto di scarico si trova un catalizzatore DeNox la cui funzione è quella di ridurre gli ossidi di azoto con un procedimento chimico. Immediatamente a monte del catalizzatore, una pompa inietta l’additivo acquoso AdBlue che, nel flusso caldo dei gas di scarico, si trasforma in ammoniaca. Questa, a sua volta, scompone gli ossidi di azoto in azoto e acqua. In tema di trasmissioni, si segnala il cambio a doppia frizione S tronic a sette rapporti della TT RS Coupé e Roadster e il tiptronic a otto rapporti utilizzato per la prima volta nella Audi A8 e ora montato anche sulla Q7. Si è parlato di trazione integrale permanente quattro, da 30 anni all’avanguardia della tecnica Audi. Dal 1980 fino alla fine del 2009 la Casa dei Quattro Anelli ha prodotto circa 3,3 milioni di auto con trazione quattro. Oggi il marchio tedesco è il produttore leader del segmento premium di autovetture con trazione integrale permanente. Nel 2009, con oltre 316mila autovetture a trazione integrale vendute, Audi ha nuovamente ribadito la propria leadership in questo settore. L’attuale gamma di modelli annovera oltre 120 varianti a trazione quattro e una serie di modelli è disponibile esclusivamente con la trazione integrale. Accanto alle vetture prodotte in grande serie, sono di grande importanza le versioni S e RS. La ricerca Audi è necessariamente proiettata in avanti, verso la mobilità del futuro, più ecosostenibile perché più attenta all’ambiente in cui viviamo. Audi ha sviluppato una concezione diversificata per la mobilità sostenibile del futuro basata su robusti pilastri: potenziamento della leadership nel settore dei motori TDI e TFSI, strategia per i carburanti sostenibili (biocarburanti), elettromobilità e veicoli ibridi. All’inizio del 2011, Audi commercializzerà la Q5 hybrid; la A8 hybrid, esposta recentemente al Salone dell’Automobile di Ginevra come veicolo dimostrativo, ha già mostrato, almeno in parte, quale sarà la tecnica impiegata. Un 2.0 TFSI, un motore elettrico e una batteria a ioni di litio danno vita a un’efficace cooperazione.
Partita la produzione dell’Audi A1
Prima della classe
BRUXELLES - È ufficialmente partita la produzione della A1, portabandiera Audi nel segmento delle compatte. L’assemblaggio della A1 avviene nello stabilimento Audi di Bruxelles. Grazie al doppio turno di lavoro, la produzione è stata fissata in 500 vetture al giorno: un quantitativo necessario per raggiungere gli elevati target previsti per questa vettura Premium. La produzione stimata per il 2010 è di 50mila unità, che diventeranno 80mila nel 2011 con l’obiettivo di portarsi, nel breve periodo, a 100mila esemplari l’anno. Il sito di Bruxelles è stato fondato nel 1949 e, da quando è passato sotto il controllo di Audi nel 2007, è stato scelto per la produzione della A3 Sportback. Fino alla fine del 2009, inoltre, vi veniva assemblata anche la Volkswagen Polo. Nella moderna struttura, che è stata oggetto di un investimento complessivo di oltre 300 milioni di euro, lavorano attualmente più di 2.200 addetti, che possono contare sui più moderni sistemi di produzione e assistenza. Il lancio in Italia della A1 è previsto a partire dal prossimo settembre. Intanto è partita la prevendita. La A1 sarà disponibile nelle seguenti motorizzazioni Euro 5: 1.4 TFSI 90 kW/122 cv, abbinata esclusivamente al cambio S tronic a 7 velocità, in vendita a 21.650 euro in allestimento Attraction e 22.900 euro in quello Ambition; 1.6 TDI 77 kW/105 cv, con cambio manuale a 5 rapporti, proposta a 20.800 euro in allestimento Attraction e 22.050 euro in allestimento Ambition. Dalla seconda metà giugno, come versione d’accesso alla gamma, sarà introdotta anche la 1.2 TFSI 63 kW/86 cv, con cambio manuale a 5 rapporti, a un prezzo di 16.800 euro per l’allestimento Attraction e 18.250 euro per quello Ambition.
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RENAULT / AL VIA LE PREONOTAZIONI PER FLUENCE Z.E. E KANGOO EXPRESS Z.E.
L’elettrico a portata di mano Saranno commercializzate nel 2011 ma già da ora è possibile prenotare il proprio veicolo elettrico collegandosi al sito dedicato www.renault-ze.com. La Casa francese prosegue nel suo impegno sul fronte della mobilità ecosostenibile anche in collaborazione con il partner Nissan. L’Alleanza investe ben 4 miliardi di euro nel programma zero emissioni. Nils Ricky
ROMA - Renault presenta il design definitivo di Renault Fluence Z.E. e Renault Kangoo Express Z.E. I clienti interessati a essere tra i primi a disporre di uno di questi veicoli elettrici possono prenotarlo da subito col legandosi al sito web www.renaultze.com. È sufficiente registrarsi on line per scegliere il proprio modello e acquisire la priorità al veicolo elettrico fin dal lancio. Questi pri mi clienti saranno contattati in anteprima da Renault per con fermare l’ordine poco prima della commercializzazione effettiva dei veicoli. CICLO COMPLETO Consapevole dell’impatto complessivo che un’auto può produrre sull’ambiente durante tutto il suo ciclo di vita, Renault lavora da tempo per ridurre l’impatto ambientale a ogni tap pa della vita del veicolo (produzione, utilizzo, riciclaggio). In linea con la politica di eco-sostenibilità “eco?”, Renault considera essenziale proporre al maggior numero di clienti le tecnologie più efficaci a un prez zo accessibile. Il veicolo elettrico rappresenta la soluzione di svolta che consente di proporre a tutti una mobilità a zero emissioni di CO2 in fase di utilizzo, parti di usura escluse. La casa francese persegue due strategie per collocarsi al vertice dei costruttori automobilistici europei in tema di e mis sioni di CO2: introduzione di nuove tecnologie su motorizzazioni termiche e trasmissioni; impegno senza precedenti nei veicoli integralmente elettrici. Quest’ultimo è il campo d’a zio ne dove agiscono Fluence Z.E. e Kangoo Express Z.E. Renault stima che, entro il 2020, i veicoli elettrici rappresenteranno il 10 per cento del mercato mondiale. L’Alleanza Renault-Nissan investe 4 miliardi di euro nel programma zero emissioni, con un’équipe di 2.000 persone (1.000 di Renault e 1.000 di Nissan) che lavorano sul veicolo elettrico. Dopo il reveal di Fluence Z.E Concept al Salone dell’Au to di Francoforte 2009, Renault presenta la versione definitiva di Fluence Z.E., che sarà commercializzata nel primo semestre 2011 in Israele e in Europa. Fluence Z.E., primo modello a tre volumi del segmento C a essere prodotto in serie con una trazione 100 per cento elettrica, è dedicata a clienti privati o flotte, a chi è alla ricerca di un’auto al tempo stesso economica ed ecologica. Dopo la presentazione, nel dicembre scorso, del prototi-
Fluence Z.E. sarà in vendita dalla prima metà del prossimo anno in Europa e Israele. Primo modello a tre volumi del segmento C a essere prodotto in serie con una trazione completamente elettrica, Fluence Z.E. è dedicata a clienti privati o flotte, a chi è alla ricerca di un’auto al tempo stesso economica ed ecologica.
Fluence Z.E.: una compatta tre volumi capace di distinguersi
Comfort e spazio in stile eco-friendly ROMA - Prima tre volumi elettrica sul segmento delle compatte, Renault Fluence Z.E. si distingue dalla versione con motore termico (non commercializzata in Italia) perché adotta un insieme di elementi caratteristici e distintivi dei veicoli elettrici della gamma Renault. Con una lunghezza di 4,75 m, la versione elettrica di Fluence è più lunga di 13 cm rispetto a Fluence con motore termico, per permettere l’integrazione delle batterie dietro i sedili posteriori. Le fiancate sono state ridisegnate per preservare l’equilibrio generale della versione originaria. Fluence Z.E. presenta due sportelli di ricarica situati sui parafanghi anteriori. Renault Fluence Z.E. dimostra che un’auto elettrica non è obbligatoriamente una piccola city car, stretta e scomoda, con capacità stradali limitate. Di larghezza analoga alla versione con motore termico (1,8 m), l’abitacolo di Renault Fluence Z.E. è degno di una berlina del segmento superiore, con una larghezza ai gomiti anteriore e posteriore “best in class”. Gli interni riprendono l’insieme degli elementi già presenti sulla versione termica, tranne il contagiri, sostituito da uno strumento dedicato alle informazioni relative all’autonomia e alla ricarica. Fluence Z.E. dispone di un’ampia gamma di tecnologie utili, quali il navigatore integrato Carminat TomTom, la telepo Kangoo Express Z.E. in occasione del COP 15, la Conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici tenutasi a Copenaghen, Renault presenta anche la versione definitiva del Kangoo Express Z.E. che sarà anch’essa commercializzata nel primo semestre 2011 e offrirà 160 km di autonomia. Questa versione e let trica del Kangoo Express conserva le stesse qualità funzionali della versione termica: stesso volume di carico, compreso tra 3 e 3,5 metri cubi, stesso carico utile di 650 kg e com fort identico. Il modello propone, inoltre, una guida silenziosa e agile, caratterizzata da una
coppia elevata erogata fin dall’avviamento, dall’assenza di passaggio di rapporti e da costi di esercizio ridotti, cui si aggiunge la soddisfazione di viaggiare con zero emissioni. COLLABORAZIONI IN TUTTO IL MONDO Nell’ambito della strategia ze ro emissioni, l’Alleanza Renault-Nissan collabora con governi, amministrazioni ed enti locali, società energetiche e altri partner di tutto il mondo. Inoltre, ha firmato, a tutt’oggi, oltre 50 accordi nel mondo, destinati a preparare i mercati e le infrastrutture a
fonia Bluetooth, il climatizzatore automatico bi-zona, l’accensione automatica delle luci e l’avviamento automatico dei tergicristalli. Il motore elettrico è di tipo sincrono con rotore a bobina. La potenza massima di 70 kW è ottenuta al regime di 11.000 giri/min e la coppia massima raggiunge i 226 Nm. Con una massa di 160 kg, il propulsore elettrico garantisce accelerazioni decise e lineari, con una coppia massima disponibile sin dal regime minimo. La batteria agli ioni di litio dispone di una capacità energetica di 22 kWh. Sul modello di serie, la batteria, di 250 kg, è montata dietro lo schienale dei sedili posteriori, preservando, così, un volume del bagagliaio di 300 dmc. Un sistema di recupero dell’energia in decelerazione consente di ricaricare la batteria. Le batterie di Fluence Z.E possono essere ricaricate con tre modalità diverse: su una presa domestica 220 V 10A o 16 A, in un tempo compreso tra 6 e 8 ore; su colonnine di ricarica rapida 400 V 32 A, che consentono una ricarica in 30 min circa (disponibile a partire dal 2012); con il sistema di sostituzione della batteria Quickdrop, che consentirà di sostituire la batteria del veicolo in 3 minuti circa, in stazioni dedicate. L’autonomia è di 160 km. Fluence Z.E. sarà commercializzata nel primo semestre del prossimo anno. una commercializzazione di massa dei veicoli elettrici fin dal 2011. Tali impegni, assunti da soggetti pubblici e privati, si pongono l’obiettivo di rendere le infrastrutture e le soluzioni di ricarica disponibili al momento della commercializzazione dei veicoli elettrici. Gli utenti di veicoli elettrici potranno, quindi, disporre di soluzioni semplici e pratiche per ricaricare le loro auto sia a domicilio che sulla rete stradale pubblica. Nella maggior parte dei Paesi europei, sono stati annunciati piani di supporto allo sviluppo delle infrastrutture. Fin da quest’anno, l’Alleanza Renault-Nissan collabo-
ra a progetti pilota che permetteranno di testare l’intero dispositivo di mobilità elettrica su scala rea le. Ad esempio: il progetto SAVE (Seine Aval Véhicules Electrique) con EDF, Schneider Electric e altri partner, nel dipartimento Yvelines, in Francia; il progetto con la società energetica RWE in Germania (Regione Renania Nord Westfalia); il progetto con l’utility A2A in Lombardia; il progetto VERT sull’Isola della Riunione, che consentirà un test per il caso particolare della mobilità sulle isole. L’obiettivo dichiarato di Renault è democratizzare la tecnologia dei veicoli elettri-
ci e renderla accessibile a tutti. In questa prospettiva, Renault proporrà formule di acquisto innovative. È la prima volta che la proprietà del veicolo e della bat teria saranno separate. I consumatori potranno acquistare o noleggiare l’auto e sottoscriveranno un abbonamento che comprenderà il noleggio della batteria e nuovi servizi di mobilità che faciliteranno la vita degli utenti. L’intenzione di Renault è proporre il veicolo elettrico a un prezzo paragonabile a quello di un veicolo termico con motore diesel, equivalente per dimensioni e livello di equipaggiamento. I veicoli elettrici offriranno, fin dal lancio, un Tco (Total Cost of Ownership o Costo Totale di Esercizio) simile a quello di una versione termica. LOGISTICA INTELLIGENTE Renault produrrà i suoi primi quattro veicoli a zero emissioni in quattro stabilimenti diversi, a partire dal 2011. In Francia, il veicolo prefigurato da Zoe Z.E. Concept sarà prodotto nel sito di Flins, nella regione di Parigi, e le versioni elettriche di Kangoo Express a Maubeuge, nel Nord del Paese. Il veicolo preannunciato da Twizy Z.E. Concept verrà costruito a Valladolid, in Spagna mentre le Fluence elettriche saranno prodotte a Bursa, in Turchia. Queste scelte logistiche consentiranno a Renault di effettuare una distribuzione di massa in Europa occidentale dei veicoli, grazie alla localizzazione dei siti in prossimità del mercato di
15 destinazione, nonché di beneficiare del know-how di tali stabilimenti in termini di produttività e qualità. Anche la produzione di batterie è strategica. Diventerà una delle attività core business dell’Al lean za RenaultNissan. Renault e Nissan produrranno batterie agli ioni di litio in tre continenti, America, Asia ed Europa, per alimentare localmente i siti produttivi di carrozzeria-assemblaggio in cui saranno prodotti i futuri veicoli elettrici.
Inizialmente importate dal Giappone, le batterie acquistate da AESC, la joint venture Nissan-NEC, saranno progressivamente fabbricate nelle immediate vicinanze dei siti di montaggio. So no attualmente in fase di sviluppo alcuni siti di produzione di batterie: Flins (Francia), Sunderland (Gran Bretagna), Cacia (Portogallo), Smyrna (Tennessee, Usa) e Zama (Giappone). L’Alleanza sarà in grado di produrre, a lungo termine, 475mila batterie l’anno.
Anno 53 N° 510 - Abbinato al N° 190 Giugno 2010 Il Mondo dei Trasporti
AUTORAMA
Kangoo Express Z.E.: il commerciale amante della natura
Un trasporto sempre più pulito ROMA - Autonomia di 160 chilometri per la versione elettrica di Kangoo Express, che conserva le stesse funzionalità della versione termica: stesso volume di carico, compreso tra 3 e 3,5 metri cubi, stesso carico utile di 650 kg e comfort identico. Kangoo Express Z.E è un veicolo commerciale che si rivolge alla clientela professionale. A partire dal primo semestre 2011, sarà proposto in via prioritaria per un utilizzo urbano e peri-urbano. Il veicolo è stato progettato per garantire un’affidabilità e una durabilità elevate;
grazie all’ottimale strategia Tco (Total Cost of Ownership o Costo Totale di Utilizzo), costituirà una proposta attraente per i piccoli imprenditori e le flotte. Il modello beneficerà della riconosciuta esperienza di Renault nel settore dei veicoli commerciali. Ecco perché il costruttore francese ha deciso di produrre la futura versione elettrica del suo veicolo commerciale Kangoo Express nello stabilimento M.C.A. (Maubeuge Construction Automobile), nel nord della Francia, dal primo semestre 2011. Renault produrrà il veicolo sulla stessa linea di assemblaggio delle versioni termiche, permettendogli così di beneficiare del know-how, della rete dei fornitori e della logistica dell’attuale Kangoo. Con una lunghezza di 4,21 m, Kangoo Express Z.E ha le batterie posizionate centralmente sotto il pianale: ciò consente di preservare integralmente la capacità di carico di Kangoo. Inoltre, le porte battenti posteriori asimmetriche e la porta laterale scorrevole facilitano l’accesso allo spazio di carico. Elemento distintivo del veicolo elettrico è lo sportello di ricarica, situato sulla parte anteriore dell’auto, accanto al fanale destro. La presa di ricarica è stata posizionata dal lato passeggero, per adattarsi alle abitudini di parcheggio degli utenti. Il motore elettrico eroga una potenza di 44 kW e presenta un rendimento energetico particolarmente elevato, pari al 90 per cento, nettamente superiore al rendimento del 25 per cento dei motori termici (rendimento ridotto a causa delle dispersioni energetiche): con un veicolo elettrico, per un consumo di 10 kWh, 9 kWh saranno trasmessi alla strada, contro i 2,5 kWh di un motore termico. Il regime massimo raggiunge 10.500 giri/min. Il motore elettrico sviluppa, fin dall’avviamento, una coppia massima di 226 Nm, permettendo riprese e accelerazioni vivaci ai bassi regimi e distinguendosi per un funzionamento particolarmente silenzioso. Il motore è alimentato da una batteria agli ioni di litio di una capacità energetica di 22 kWh. La batteria si ricarica durante le fasi di decelerazione: rilasciando il pedale dell’acceleratore, l’energia cinetica dell’auto viene recuperata dal motore che la converte in corrente elettrica, utilizzata per ricaricare la batteria. Tra le modalità di ricarica, quella tradizionale, su una presa domestica 220V 16A, consente di ricaricare il veicolo in un tempo compreso tra 6 e 8 ore. Questo tipo di ricarica si adatta particolarmente a veicoli che restano fermi di notte o durante la giornata.
SKODA / ANCHE LA FABIA IN VERSIONE SR
Sportività secondo tradizione Oggi, in casa Skoda, la caratterizzazione sportiva dei suoi modelli è definita dalla sigla “SR” che a partire da luglio spiccherà anche sulla Fabia berlina a due volumi e wagon, entrambe dotate del propulsore 1.4 TSI da 180 cv (132 kW) gestito dall’ottimo cambio DSG a sette rapporti. Marco Chinicò
PRAGA - Le case automobilistiche ne sono convinte. E non da oggi. La sportività paga. Ed è, questa, una consapevolezza assoluta anche dei “vertici” del marchio céco Skoda che del resto già agli albori della propria storia, oltre 100 anni fa, aveva subito puntato su modelli sportivi impegnati spesso con successo nelle corse, per
affermare la sua immagine presso la clientela. Oggi, in casa Skoda, la caratterizzazione sportiva dei suoi modelli è definita dalla sigla “SR” che a partire da luglio spic cherà anche sulla Fabia berlina a due volumi e wagon, entrambe dotate del propulsore 1.4 TSI da 180 cv (132 kW) gestito dall’ottimo cambio DSG a sette rapporti, in grado di fornire notevoli prestazioni, senza per questo
dover rinunciare a un’elevata efficienza nei consumi e a una spiccata sostenibilità ambientale. Le due versioni sportive sono riconoscibili, oltre che per il lo go RS che campeggia sulla calandra con bordo cromato, anche grazie a nuovi paraurti anteriori, luci diurne a Led integrate, cerchi in alluminio dietro ai quali sono visibili le pinze dei freni verniciate in rosso, nuovo paraurti po-
RS, autoradio Swing. Stimolante all’esame statico, la Fabia RS diventa quanto mai godibile appena si accende il motore e si parte, come abbiamo fatto nel test sulle strade nei dintorni di Praga. La velocità massima di 224 km/h (226 km/h per la Wagon) e l’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 7,3 secondi garantiscono la massima sportività. Per la prima volta la Skoda impiega un motore benzina quattro cilindri con doppia sovralimentazione, in grado di
steriore e doppio terminale di scarico. Disponibili. a richiesta, il tetto e lo spoiler nelle tonalità nero, bianco o argento. Lo spoiler al tetto incrementa la pressione sull’asse posteriore a velocità elevate, mentre il telaio sportivo, in combinazione con i sistemi di sicurezza Esp, Abs e Asr, appositamente tarati per le elevate prestazioni della vettura, assicura alla Fabia RS agilità e sicurezza.
Le due versioni sportive della Skoda Fabia sono riconoscibili, oltre che per il logo RS che campeggia sulla calandra con bordo cromato, anche grazie ai nuovi paraurti anteriori, alle luci diurne a Led integrate e ai cerchi in alluminio.
Per un piacere di guida ancora maggiore è presente sull’asse anteriore il differenziale elettronico Xds che frena leggermente la ruota interna durante l’accelerazione in curva, facilitando così la tenuta di strada e il mantenimento della traiettoria. Non mancano, inoltre, il dispositivo per il monitoraggio della pressione degli pneumatici e quello per l’assistenza alla partenza in salita. Gli interni sono caratterizzati da sedili sportivi, sui cui schienali spicca il logo RS (quelli anteriori sono regolabili in altezza), sterzo regolabile in altezza e profondità, volante in pelle a tre razze, plancia in colore Onyx, superfici dei pedali in acciaio, climatizzatore Climatic, strumentazione speciale
sviluppare, con una cilindrata di soli 1.400 cc, ben 180 cv e una coppia massima di 250 Nm, valore sempre disponibile tra 2.000 e 4.500 giri. Nonostante le notevoli prestazioni offerte, il consumo nel ciclo combinato è particolarmente ridotto e, per entrambe le versioni RS della Fabia, si attesta a soli 6,2 litri per 100 km (148 g/km le emissioni di CO2). Ma attenzione, le Fabia RS, godibili al massimo nella guida sportiva, sanno essere anche elastiche e confortevoli nell’uso quotidiano. Ciò è possibile grazie al funzionamento armonico dei componenti del motore, alla versatilità e alla disponibilità di carico. Prezzi: 20.700 la Fabia RS berlina, 21.330 la Fabia RS wagon.