Autorama - Settembre 2010

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VEGA EDITRICE - ANNO 53 - N. 512 - Supplemento al N° 192 Settembre 2010 Il Mondo dei Trasporti

Da marzo a dicembre il venerdì alle ore 20.30

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Da marzo a dicembre il venerdì alle ore 20.30

Mensile di informazione e cultura del mondo dei motori

FIAT / SETTEMBRE SEGNA IL DEBUTTO DELLA 500 TWINAIR

Ancora una svolta con la city car torinese Paolo Altieri

TORINO - La nuova 500 compie 3 anni ed ecco bello e pronto il regalo di compleanno: l’innovativo bicilindrico benzina Twin Air che, come ha ricordato Alfredo Altavilla, Ad di Fiat Powertrain Technologies, l’azienda che ha progettato anche il nuo vo gioiellino, “apre un nuo vo capitolo nella storia dell’automobile per il livello tecnologico e per lo straordinario rapporto tra prestazioni e consumi”. Era il luglio del 2007 quan do la 500 debuttò, era ancora luglio nel 2008 quando venne lanciata la 500 Abarth, ed era sempre lo stesso mese di luglio nel segue a pagina 2

Volkswagen / Con la nuova Sharan spazio a un’abitabilità superiore Audi / A1 introduce i Quattro Anelli nel segmento delle compatte

Dopo il lancio nel 2007 della nuova 500, il successivo debutto l’anno dopo della 500 Abarth e nel 2009 della 500 Cabriolet, ecco il quarto modello insieme al quale si affaccia sul mercato il rivoluzionario bicilindrico di 900 cc e 85 cv, realizzato da Fiat Powertrain Technologies e contraddistinto oltre che da un alto livello tecnologico anche da consumi ed emissioni da Guinness dei primati.

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Anno 53 N° 512 - Abbinato al N° 192 Settembre 2010 Il Mondo dei Trasporti

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Ancora una svolta con la city car torinese segue dalla prima pagina

2009 quando venne presentata la 500 Cabriolet. “Ora con la 500 TwinAir ha sottolineato Lorenzo Sistino, Ad di Fiat Automobiles siamo al quarto capitolo dell’evo lu zio ne della nostra sbarazzina city car, che finora ha incontrato i consensi di oltre 500mila clienti dei quali la maggior parte nelle grandi città italiane e straniere come Londra, Parigi, Berlino, Amsterdam, Tokyo. La nuova 500 TwinAir non potrà che rafforzare ulteriormente questo successo”. Il bicilindrico Twin Air è un motore completamente nuovo e sviluppa soluzioni progettuali allo stato dell’arte. Con una cilindrata di 900 cc e una potenza di 85 cv consente prestazioni brillanti (173 km orari la velocità massima) mentre sul piano dei consumi e delle emissioni

Lorenzo Sistino, Amministratore delegato di Fiat Automobiles

vanta valori ancora più stuzzicanti: solo 92 g/km di CO2 allo scarico e appena 3,6 litri per 100 km il consumo nel ciclo extra urbano. Grazie alle sue performance è facile immaginare che saranno soprattutto i giovani a innamorarsi della 500 TwinAir che oltretutto è programmata per offrire due diversi profili di funzionamento, ottenuti premendo o rilasciando il tasto “Eco”. Che quando è premuto garantisce una sincera guida ecologica cui dà una mano anche il “Gear Shift Indicator” posto nel quadro di bordo, che comunica il momento migliore per il cambio di marcia. Nella breve prova che abbiamo effettuato per le strade di Torino, abbiamo avuto piena conferma delle straordinarie qualità dinamiche della TwinAir, ben sapendo che nello stesso tempo consumi ed emissioni erano da

Guinness dei primati. La 500 TwinAir è disponibile nelle con cessionarie Fiat proprio con il mese di settembre. La versione TwinAir Start&Stop con cambio manuale è offerta a partire da 13.250 euro, prezzo identico alla 500 1.3 Multijet da 75 cv e inferiore di 800 euro alla 500 1.3 Multijet II da 95 cv. “Prevediamo - ha concluso

Lorenzo Sistino - che la Twin Air andrà a rappresentare oltre il 25 per cento del totale delle vendite della 500”. Sicuramente in Casa Fiat la “piccola” sta crescendo come una “grande” vettura, capace di garantire divertimento nella guida ma anche di dare del “tu” alle esigenze legate ai bassi consumi e alle emissioni super contenute.

Le storiche conquiste tecnologiche del Gruppo Fiat

Dal variatore di fase al TwinAir TORINO - Con la messa a punto del sistema TwinAir, il Gruppo Fiat conquista un nuovo importante primato nel campo dei motori. Risultato reso possibile dal grande know how accumulato dall’azienda in oltre un secolo di vita e concretizzato in alcuni dei più importanti sviluppi tecnologici per l’automobilismo mondiale. La tecnologia, infatti, è l’unica soluzione possibile ai problemi dell’ambiente e della mobilità. Come dimostrano i progressi che, nel corso degli anni, hanno consentito di ridurre drasticamente le emissioni allo scarico, i consumi di combustibile, la rumorosità degli autoveicoli. Si tratta di tappe significative che danno valore al concetto di mobilità sostenibile e dove il Gruppo Fiat ha contribuito firmando alcuni dei più importanti “breakthrough” tecnologici degli ultimi decenni. 1980 - Il primo variatore di fase (VVT) al mondo Alfa Romeo è stata la prima casa costruttrice a introdurre il variatore di fase nelle auto di serie: l’Alfa Romeo Spider da 2.0 litri nel 1980. Il sistema Alfa Romeo consente una variazione della fasatura dell’albero a camme di aspirazione in due fasi. L’apertura ritardata della valvola di aspirazione ai bassi regimi del motore migliora la stabilità al minimo e la guidabilità, mentre l’apertura anticipata della valvola di aspirazione ai regimi medio-alti del motore migliora la coppia motore con la farfalla completamente aperta e riduce le emissioni di idrocarburi e ossidi di azoto a carico parziale, aumentando la velocità di ricircolo dei gas di scarico interna (EGR). Negli anni successivi la tecnologia del variatore di fase è stata adottata da quasi tutte le case costruttrici al mondo. 1985 - Motore FIRE (Fully Integrated and Robotized Engine) Il motore FIRE, sviluppato nei primi anni ’80, adottava le più avanzate tecnologie di combustione e di fluidodinamica disponibili all’epoca. La struttura del motore era essenziale e progettata per una fabbricazione efficiente su linee di produzione altamente automatizzate e robotizzate. Il motore FIRE è ancora oggi il migliore della sua classe ed è continuamente e facilmente aggiornato con tecnologie più avanzate (Turbocompressore e MultiAir) grazie al suo concetto di architettura moderna e flessibile. 1987 - Il primo diesel a iniezione diretta per auto al mondo Nella seconda metà degli anni ’70 i motori diesel a precamera furono introdotti nel mercato delle autovetture mentre lo sforzo della ricerca si concentrava sulla più efficiente tecnologia a iniezione diretta con turbocompressore, usata da allora in poi per applicazioni marine commerciali e industriali. Nel 1987 Fiat Group introdusse sulla Croma il primo motore diesel al mondo a iniezione diretta con turbocompressore a geometria variabile, con eccellenti vantaggi nell’economia dei consumi: 15 per cento rispetto ai diesel a precamera della generazione precedente, 30 per cento rispetto ai benzina. 1990 - Panda Elettra, il primo veicolo elettrico prodotto in serie La Panda Elettra, la cui produzione in serie iniziò nel 1990, era equipaggiata con un motore a corrente continua e una batteria agli acidi di piombo in grado di garantire un’autonomia di 70 km nel ciclo urbano e una velocità massima di 75 km/h. Dopo questa esperienza, nel 1998 Fiat iniziò a pro-

durre un’altra auto elettrica di serie (600 Elettra) dalle prestazioni migliorate grazie a un motore a induzione a corrente alternata ad alta tensione. 1997 - L’affermazione della tecnologia Common Rail Durante lo sviluppo del diesel a iniezione diretta con turbocompressore per autovetture (Fiat Croma - 1987) si scoprì che, per migliorare ulteriormente le prestazioni del motore e ridurre drasticamente rumore ed emissioni, era necessaria una rivoluzione fondamentale nella tecnologia dell’iniezione diretta del diesel. Nel 1987 Fiat Group avviò pertanto un progetto di ricerca strategica (denominato UNIJET) per mettere a punto un sistema d’iniezione del diesel a controllo elettronico. Nel 1993 la fattibilità industriale del Common Rail venne ampiamente dimostrata e nel 1994 Fiat e Bosch firmarono un accordo per l’impiego a livello industriale di questa tecnologia. Nel 1997 il primo motore diesel a iniezione diretta Common Rail al mondo fu introdotto sulla Alfa Romeo 156. 1999 - La prima trasmissione manuale automatizzata al mondo In una trasmissione manuale automatizzata il cambio di marcia e la frizione, normalmente gestiti dal conducente, sono controllati da un servosistema elettroidraulico che disinserisce automaticamente la frizione, seleziona la marcia ottimale e innesta la frizione in modo estremamente fluido. Lo sviluppo della tecnologia della trasmissione manuale automatizzata (Selespeed) ebbe inizio nel 1992, sulla base della precedente esperienza con la Ferrari F1. Nel 1999 la prima trasmissione manuale automatizzata al mondo prodotta in serie fu introdotta sulla Alfa Romeo 156 Selespeed. 2003 - Tecnologia Multijet e motori Sde Nel 2003 Fiat creò il Multijet, il Common Rail di seconda generazione con iniezione multipla: fino a 5 iniezioni durante la stessa fase di combustione, grazie a una servovalvola migliorata. In particolare, l’introduzione della pre-iniezione permise un’ulteriore riduzione del rumore di combustione mentre la post-iniezione permetteva una considerevole riduzione della fuliggine e la rigenerazione del filtro antiparticolato. Il Multijet è stato messo a punto insieme al nuovissimo SDE (Small Diesel Engine) da 1.3 litri, il più piccolo diesel a iniezione diretta mai prodotto. Grazie ai suoi bassi consumi e alla garanzia di un eccellente piacere di guida, l’SDE Multijet equipaggia i veicoli medi e compatti. 2003 - Flex Fuel In Brasile FPT - Fiat Powertrain ha diffuso la tecnologia Flex Fuel, in grado di utilizzare due carburanti differenti come la benzina e l’etanolo miscelati nello stesso serbatoio. FPT inizialmente ha applicato questa tecnologia ai motori da 1.0 litri, una gamma che rappresenta il 51,33 per cento delle vendite in Brasile (secondo il report di maggio 2010 della Federação Nacional da Distribuição de Veículos Automotores). Dal 2003, anno del primo lancio, a ora, la linea dei motori Flex di FPT si è virtualmente diffusa all’intera gamma di autovetture Fiat in Brasile, incluse la famiglia Palio, Idea, la versione 1.9 della Linea e la Uno lanciata di recente. Attualmente, FPT sta preparando il lancio della famiglia di motori E.torQ nelle versioni da 1.6 litri e 1.8 litri, anche con opzioni Flex. Con una serie di evoluzioni tecnologiche, i nuovi motori rappresenteranno l’ingresso nel segmento medio del-

l’azienda, che offrirà così soluzioni per l’intera gamma di vetture, dotate o meno di tecnologia Flex Fuel. 2006 - Tetra Fuel L’azienda andò oltre, dimostrando la sua capacità di innovare il segmento dei veicoli alimentati con carburanti alternativi, con il lancio del motore Tetra Fuel nel 2006. Applicato al modello Fiat Siena, il motore è in grado di funzionare a etanolo e benzina, puri o in qualsiasi rapporto di miscelazione tra i due carburanti, e anche a metano. 2009 - La tecnologia Multijet II Pur mantenendo il consolidato concetto degli iniettori elettroidraulici, la tecnologia Multijet II raggiunge una flessibilità eccezionale: fino a 8 iniezioni durante la stessa fase di combustione. L’innovativa servovalvola a bilanciamento idraulico permette una programmazione più rapida e flessibile degli eventi di iniezione, che costituisce la base per strategie di controllo della combustione sempre più avanzate. Con una corretta gestione del tempo di pausa tra due iniezioni consecutive (Injection Rate Shaping), il Multijet II è in grado di modulare l’alimentazione della camera di combustione, riducendo ulteriormente emissioni, consumo di combustibile e rumore di combustione. 2009 - L’avvento della tecnologia MultiAir Un’altra anteprima mondiale di Fiat: la tecnologia MultiAir, lanciata sul motore a benzina FIRE da 1.4 litri, è un rivoluzionario sistema elettroidraulico di controllo elettronico delle valvole per una gestione dinamica e diretta dell’aria e della combustione, cilindro per cilindro e colpo a colpo. Grazie al controllo diretto dell’aria attraverso le valvole di aspirazione del motore senza l’uso della farfalla, MultiAir permette una drastica riduzione del consumo di carburante. Attraverso il controllo della combustione si riducono anche le emissioni inquinanti, inoltre la guidabilità del veicolo migliora considerevolmente grazie all’eccezionale prontezza di risposta. 2010 - La tecnologia TCT Fiat Group Automobiles lancia la nuova trasmissione C635 a 6 rapporti con tecnologia TCT (trasmissione a doppia frizione a secco) che permette un comfort di guida equivalente o addirittura migliore di quello delle trasmissioni automatiche convenzionali, a costi inferiori e con un’economia dei consumi superiore. Il TCT da 350 Nm assicura la più alta capacità di coppia di qualsiasi altro cambio a doppia frizione a secco sul mercato. Il TCT è stato lanciato per la prima volta su Alfa Romeo MiTo abbinato al motore Fire MultiAir turbocompresso, con un’integrazione ottimale dell’intero controllo della catena cinematica. 2010 - TwinAir: il primo bicilindrico high-tech al mondo Il TwinAir, un motore a benzina bicilindrico high-tech con una cilindrata di 0.9 litri, rappresenta un esempio di radicale “downsizing” per raggiungere bassissimi livelli di emissioni di CO2 e di consumi di carburante nei veicoli dei segmenti A e B. Ciò è reso possibile grazie all’integrazione della tecnologia MultiAir e del Turbocompressore, le cui sinergie intrinseche massimizzano i vantaggi dell’economia nei consumi. Per migliorare il comportamento NVH (rumorosità, vibrazioni e rigidezza) sono state adottate soluzioni tecniche avanzate mentre l’eccellente guidabilità è assicurata da una specifica messa a punto dei parametri integrati di controllo della catena cinematica. Ancora una volta Fiat dimostra di essere all’avanguardia e di non considerare un risultato raggiunto come meta finale ma come stimolo a fare sempre di più.


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Progettato e realizzato da Fiat Powertrain Technologies

TwinAir, il nuovo piccolo gioiello motoristico TORINO - Porta il nome TwinAir la nuova famiglia di propulsori bicilindrici di FPT (Fiat Powertrain Technologies), la società del gruppo torinese che sovraintende alla progettazione e alla produzione di tutte le motorizzazioni. Si tratta di una novità assoluta nello scenario motoristico mondiale che conferma la leadership del Gruppo Fiat in questo campo. Fiat Powertrain Technologies è un vero e proprio fiore all’occhiello per Fiat. Specializzata e dedicata alla ricerca, sviluppo, produzione e vendita di motori e cambi per applicazioni automotive, industriali, marine, power generation e ferroviarie, la società vanta una produzione annuale di oltre 2,5 milioni di motori e circa 2,5 milioni di cambi e assali. I dipendenti sono 20mila, 22 gli stabilimenti e 14 i centri di ricerca e sviluppo in 11 Paesi. FPT ha dunque tutte le credenziali per proporre sul mercato prodotti innovativi ed efficienti. Nato grazie all’impiego delle tecnologie più avanzate, il nuovo propulsore impiega il rivoluzionario sistema Multiair abbinato a una fluidodinamica specifica e ottimizzata per il massimo rendimento di combustione. Inoltre, frutto dell’estremizzazione del concetto di “downsizing” e di una sapiente messa a punto della meccanica di base, la nuova famiglia - con prestazioni comprese tra 65 e 105 cv - assicura un calo fino al 30 per cento di CO2 rispetto a un motore di pari prestazioni. La 500 è il primo modello Fiat ad adottare il capostipite di questa nuova famiglia di motori: un bicilindrico Turbo di 900 cc e da 85 cv che vanta il miglior livello di CO2 per un propulsore a benzina (a partire da 92 g/km con cambio robotizzato Dualogic e 95 g/km con cambio meccanico) senza penalizzare le prestazioni e la piacevolezza di guida. Merito delle piccole dimensioni della turbina che, abbinate a strategie di gestione valvole dedicate, consentono di minimizzare i tempi di risposta nei transitori e contemporaneamente di mantenere elevati valori di potenza massima. In questo modo, pur con una cilindrata molto contenuta, il propulsore assicura ottime performance a fronte di una sensibile riduzione dei consumi: infatti, se confrontato con il 1.2 8V, il nuovo motore Turbo da 85 cv fa registrare un incremento del 23 per cento di potenza e del 30 per cento sull’indice di prestazione. Invece, rispetto al 1.4 16V, non solo le prestazioni del bicilindrico sono equivalenti ma i consumi scendono addirittura al 30 per cento. AMICA DELLA CITTÀ Così equipaggiata la Fiat 500 raggiunge la velocità massima di 173 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in appena 11 secondi. A queste performance di assoluto interesse corrisponde una significativa riduzione dei consumi e delle emissioni: nel ciclo combinato si registrano rispettivamente 4,1 litri/100 km e 95 g/km (con cambio meccanico) che diventano 4 litri/100 km e 92 g/km con cambio Dualogic. Inoltre, sulle Fiat 500 con TwinAir da 85 cv è disponibile il tasto Eco - posizionato sulla plancia - che permette di ridurre ulteriormente i consumi in città e garantisce una guida davvero “amica dell’ambiente”. Due le modalità di guida attivabili: Normale ed Eco. Nel primo caso il tasto Eco è disattivato e il motopropulsore eroga la massima coppia disponibile (145 Nm) garantendo brillantezza e risposta immediata per una guida quindi più “sportiva”.

Anche la servoassistenza dello sterzo è tarata appositamente e segue la modalità Normale (non è inserito il City) mentre sul quadro strumenti non compare alcuna indicazione specifica. Dunque, questa configurazione è consigliata per chi necessita di massima prontezza e vuole godere appieno della coppia motore. Invece, con la seconda modalità (Eco) viene privilegiato l’aspetto “ecologico” del propulsore: infatti, la coppia erogata viene “tagliata” a 100 Nm a 1.750 giri per garantire minimi consumi e privilegiare una guida più cittadina. Anche lo sforzo sul volante è più leggero (in automatico si entra in modalità City). Per attivare la funzione Eco è necessario premere il tasto specifico sulla plancia. In questo modo sul quadro di bordo comparirà la relativa dicitura Eco (nel caso di cambio robotizzato Dualogic la dicitura sul quadro sarà “E”). Inoltre, in presenza del cambio Dualogic anche la strategia di cambiata entra in modalità Eco per ottimizzare ulteriormente la riduzione consumi. Inoltre, rispetto a un 4 cilindri di pari prestazioni e media cilindrata, il nuovo propulsore offre una significativa riduzione di dimensioni longitudinali (-23 per cento) e peso (-10 per cento) aprendo così la strada a ulteriori sviluppi, come l’alimentazione a metano o l’abbinamento con tecnologie ibride, sempre all’insegna della maggiore attenzione ambientale. In particolare, nel prossimo futuro, sarà disponibile una versione del TwinAir a metano che garantirà un’ulteriore riduzione di emissione di CO2, merito dell’adozione di una coppia di iniettori aggiuntivi a quelli per l’alimentazione a benzina sui rami dei condotti del collettore di aspirazione. Difficilmente si potrà fare di meglio in termini di riduzione dei consumi con i motori a combustione interna e bisognerà quindi sviluppare tecnologie alternative come, tra le più promettenti, giocherà un ruolo di rilievo la combinazione di motori tradizionali con motori elettrici: per le sue dimensioni ridotte, il TwinAir ben si presta a essere accoppiato a un motore elettrico e in generale a un dispositivo che, frapposto tra motore e cambio, possa recuperare e immagazzinare l’energia che normalmente viene dissipata durante le frenate. UN “CO-PILOTA” INTELLIGENTE Da sottolineare che sul TwinAir da 85 cv è di serie lo “Start&Stop”, il dispositivo che gestisce lo spegnimento temporaneo del motore e il suo successivo riavvio garantendo riduzione dei consumi e silenziosità nell’abitacolo nei momenti in cui il dispositivo agisce. Associato allo “Start&Stop” vi è il dispositivo Gear Shift Indicator (GSI), una vero e proprio “copilota” che suggerisce in modo discreto al guidatore di effettuare un cambio marcia, portando all’utilizzo più efficiente del propulsore in termini di consumi. Ad esempio, attraverso un’apposita indicazione sul quadro di bordo, il GSI può suggerire di innestare una marcia superiore per permettere al motore di garantire una combustione con miscela più magra e quindi meno ricca di combustibile oppure di scalare marcia per sfruttare al meglio la coppia disponibile. Vero e proprio gioiello motoristico, dunque, il bicilindrico

La 500 è il primo modello Fiat ad adottare il capostipite di questa nuova famiglia di motori bicilindrici denominati TwinAir. Si tratta di una novità assoluta nello scenario motoristico mondiale che conferma la leadership del Gruppo Fiat in questo campo.

impiega la rivoluzionaria tecnologia Multiair sviluppata e brevettata da FPT che ha fatto il suo debutto lo scorso anno sui motori FIRE. Cuore del Multiair è il nuovo sistema elettroidraulico di gestione delle valvole che permette di ridurre i consumi (grazie a un controllo diretto dell’aria mediante le valvole di aspirazione del motore, senza l’utilizzo della farfalla) e le emissioni inquinanti (merito del controllo della combustione), oltre a un sensibile miglioramento delle prestazioni e della guidabilità rispetto a un tradizionale motore a benzina di pari cilindrata. In sintesi, i vantaggi della tecnologia Multiair applicata ai motori benzina sono un aumento della potenza massima del 10 per cento rispetto a un motore tradizionale di pari cilindrata; miglioramento della coppia a basso regime e nei transitori del 15 per cento mediante strategie di chiusura anticipata della valvola di aspirazione, che massimizza l’aria immessa nei cilindri; riduzione dei consumi, e quindi di emissione di CO2, pari al 10 per cento grazie all’eliminazione delle perdite di pompaggio e alla precisa calibrazione dei parametri che ottimizzano la combustione; riduzione delle emissioni inquinanti del motore grazie all’ottimizzazione delle strategie di controllo delle valvole in fase di aspirazione del motore; maggiore prontezza ai comandi dell’acceleratore, grazie alla pressione costante dell’aria a monte dei cilindri, abbinata al controllo estremamente rapido della valvole di aspirazione. LE PRODEZZE DEL “DOWNSIZING”

Con la 500 TwinAir, Fiat taglia il quarto traguardo nello sviluppo della brillante city car. Finora, 500 ha conquistato i favori di oltre mezzo milione di clienti, la maggior parte dei quali nelle grandi città italiane e straniere come Londra, Parigi, Berlino, Amsterdam e Tokyo.

Inoltre, il nuovo propulsore TwinAir rappresenta l’estremizzazione del concetto di “downsizing”: l’abbinamento di un motore di cilindrata ridotta con un turbocompressore di nuova generazione al fine di ottenere prestazioni confrontabili o migliori a propulsori di cilindrata superiore, ma con consumi ed emissioni inferiori. Non solo: la presenza del turbo aumenta sensibilmente la coppia massima rendendola disponibile a un regime di giri molto basso, con il risultato di offrire grande elasticità e una prontezza di risposta senza confronti rispetto ai tradizionali motori aspirati. Il tutto con una fondamentale semplicità costruttiva che va a beneficio della robustezza e dell’affidabilità. Non ultimo, il nuovo motore è stato oggetto di numerosi interventi a livello di ottimizzazione e messa a punto del design. Ad esempio, l’architettura di base a due cilindri - unitamente al basso attrito degli organi interni - consente a questo bicilindrico di essere “best in class” nel panorama motoristico mondiale per quanto riguarda l’ambito “friction”. Inoltre, le simulazioni a calcolo hanno consentito sia di individuare la miglior cilindrata unitaria possibile, in termini di resa termodinamica, sia la migliore configurazione fluidodinamica per ottimizzare al massimo l’utilizzo del Multiar. Infine, l’aspetto NVH (comfort acustico-vibrazionale) è stato particolarmente curato per garantire prestazioni vibrazionali almeno equivalenti a un motore “4 cilindri” di pari prestazioni ma con una timbrica caratteristica. A tal fine è stato utilizzato un contralbero di equilibratura che mantiene ottimi livelli vibrazionali in tutte le condizioni di funzionamento del motore: dal minimo al regime di potenza massima.


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BMW / AL VOLANTE DELLA NUOVA X5, IL SUV PER ECCELLENZA OGGI ANCORA PIÙ PERFORMANTE Massimiliano Campanella CORRUBBIO DI NEGARINE - Che X5 abbia rappresentato e continui a rappresentare un riferimento nel settore dei Suv è più che scontato. Per quanto i competitor si affannino - proponendo per la verità anche vetture egregie, di tutto rispetto - Bmw X5 continua a proporsi come car ta vincente sul mercato. A piacere. Piace perché è robusta, perché è grintosa, perché è spaziosa e sicura. Insomma, le carte in regola ce le ha tutte. Sennò come si spiegherebbe il milione di esemplari prodotti dal 1999 a oggi? Un successo che prosegue e che il management Bmw ritiene nel futuro avrà un ulteriore seguito. Tant’è che a Spartanburg, nel South Carolina, lo stabilimento è oggetto di una vasta opera di ampliamento, per rimodernare gli impianti di produzione col risultato di una mag giore rapidità. Cioè si a spet tano tempi rosei, per far fronte ai quali meglio pensarci adesso e potenziare l’impianto. E dire che quello di Spartanburg è sorto, tre lustri fa, per la produzione della Z3. Oggi da quelle catene escono X5, X6 e entro l’anno da lì arriverà la nuova X3, il Suv compatto. Ma fermiamoci ai rosei tempi della X5, in vista dei quali oggi Bmw ne propone la nuova generazione. La scopriamo nel design al nostro arrivo a Corrubbio di Negarine, in provincia di Verona. Terra di buon vino, ma anche di stradine a ridosso del Mincio, che ben si presteranno alla prova di guida. Intan-

Questione di stile Dal 1999 prodotta in un milione di esemplari nello stabilimento di Spartanburg, nel South Carolina, rispetto all’originale propone nel design una presenza più elegante. L’esperienza di guida conferma la bontà della scelta dei propulsori, che garantiscono maggiore potenza e meno emissioni grazie a Bmw EfficientDynamics.

AMBIENTE DI LUSSO

La nuova interpretazione del linguaggio di design caratteristico per modelli della Serie X5 comprende diversi particolari stilistici che accentuano il dinamismo e l’eleganza tipici del marchio Bmw. to un’occhiata agli esterni. Il design della scocca della nuova Bmw X5 viene caratterizzato da proporzioni armoniche che accentuano l’eleganza atletica e l’agilità. La nuova interpretazione del linguaggio di design caratteristico per i modelli della Serie X comprende in particolare l’architettura della minigonna anteriore e la posizione delle luci fendinebbia di serie, che forse cedono un tantino in sportività ma ne accentuano decisamente l’eleganza. Un numero maggiore di superfici verniciate nel colore della carrozzeria nella sezione frontale e posteriore della nuova Bmw X5 sottolinea l’orientamento verso la strada, ed è la parte che esalta la sportività del modello. Sportività che fa rima con aggressività quando ci si mette alla guida e si scoprono i nuovi propulsori. La gamma completamente rinnovata di motori consente alla Bmw X5 di rafforzare il proprio ruolo di leader come vettura più dinamica e aggressiva del segmento. L’offerta di motorizzazioni a benzina comprende un V8 e un propulsore sei cilindri in linea: en-

Bmw xDrive dalla taratura ottimizzata assicura una dinamica impeccabile sia sulla strada che sullo sterrato, che percorriamo per raggiungere le colline del Garda, precisamente a Volta Mantovana, costeggiando il fiume Mincio. Grazie alla ripartizione ottimizzata delle coppie motrici, nella nuova Bmw X5 il sistema xDrive ci supporta alla perfezione nella guida dinamica. Sulla nostra vettura sono montati l’Active Steering e il sistema Adaptive Drive con ammortizzatori a controllo elettronico e stabilizzazione antirollio, che però sono a richiesta.

trambi sono dotati della tecnologia Bmw TwinPower Turbo e dell’iniezione diretta. Inoltre, vengono introdotti due rappresentanti della nuova generazione di motori sei cilindri diesel di Bmw. Lo spettro di potenza varia da 180 kW/245 cv a 300 kW/ 407 cv. Grazie alle ampie misure di Bmw EfficientDynamics, l’aumento delle prestazioni di guida viene accompagnato da un calo di consumo di carburante e di emissioni fino al 10 per cento rispetto al modello precedente. UN CONTRIBUTO IMPORTANTE Il cambio automatico di serie a otto rapporti - ereditato dalla Serie 7 e “a cascata” proposto sull’intera gamma X - apporta un contributo importante all’ottimizzazione della dinamica e del comfort di gui da della nuova Bmw X5. La gamma di modelli viene completata dalla Bmw X5 M, il modello ad alte prestazioni che occupa un posto di eccezione nel segmento. Tutte le varianti del la nuova Bmw X5 soddisfano in Europa

la norma Euro 5. Ci mettiamo alla guida del modello di base, la X5 xDrive 30d, quella più alla portata, visto che costa 57.950 euro. Del resto il 97 per cento delle X5 ven dute in Italia sono diesel, ben poco resta al benzina, per quanto la xDrive 50i ne abbia di potenzialità, col suo motore V8 con Bmw TwinPower Tur bo, iniezione diretta High Precision Injection, 4 395 cc di cilindrata, una potenza di 300 kW/407 cv a 5.500-6.400 giri/min. Accelera da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi e raggiunge i 250 km/h, con un consumo medio di carburante pari a 12,5 litri /100 km ed emissioni di CO2 pari a 292 g/km. Insomma, sulla carta ne avrebbe di chance. Ma il mercato chiede altro, per questo scegliamo il modello che sarà prediletto in Italia. La Bmw X5 xDrive30d, motore diesel sei cilindri in linea con basamento in alluminio, turbocompressore con geometria variabile della turbina e iniezione diretta Common-Rail (iniettori piezoelettrici, pressione massima d’iniezione 1.800 bar), ha cilindrata pari a 2.993

cc, sviluppa una potenza di 180 kW/245 cv a 4.000 giri/min, accelera da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi, raggiunge una velocità massima di 222 km/h ed emette 195 g/km di CO2, mentre il

consumo medio di carburante è pari a 7,4 li tri/100 km. Sarà pure la versione base, ma tali caratteristiche consentono il massimo piacere di guida. La trazione integrale intelligente

Oltre alla posizione di guida rialzata, la caratteristica esperienza di guida della nuova Bmw X5 viene assicurata anche dal suo ambiente di lusso. L’architettura degli interni offre un alto livello di versatilità. Il volume del bagagliaio è ampliabile da 620 a 1.750 litri. Quando viene dotata di una terza fila di sedili, Bmw X5 offre spazio a un massimo di sette persone. Nella nuova Bmw X5 l’offerta di Bmw ConnectedDrive viene completata dai sistemi di assistenza del guidatore Active Cruise Control con funzione di Stop & Go, segnalatore di sorpasso pericoloso, Speed Limit Info e Side View. Inoltre, vengono offerti l’Head-Up Display, l’Adaptive Light Control con luce di svolta, l’High Beam Assistant, il Park Distance Control e la telecamera di retromarcia con Top View. L’innovativa configurazione degli ingranaggi e lo slittamento minimizzato del convertitore di coppia producono un’apprezzabilissima dinamica di cambiata, un rendimento ottimizzato e ottime caratteristiche di comfort. Anche il cambio automatico a otto rapporti contribuisce al potenziamento sia delle prestazioni di guida che dell’efficienza. Grazie dunque alla nuova gam ma di motorizzazioni, a una serie di aggiornamenti del design e agli innovativi sistemi di assistenza di guida, la nuova Bmw X5 intende rafforzare nuovamente la propria posizione rispetto alla concorrenza. La nuova Bmw X5 trasmette il caratteristico piacere di guidare in uno Sports Activity Vehicle di lusso, elevandolo a un livello ancora più alto e rafforzando così la propria posizione di benchmark in un segmento automobilistico fondato dalla prima generazione nel 1999.

Un modello high-performance non per tutti

X5 M, per chi vuole il massimo C ORRUBBIO DI N EGARINE - La Bmw X5 M e un’offerta dedicata agli automobilisti orientati soprattutto alla performance. Il modello ad alte prestazioni a trazione integrale di Bmw viene alimentato da un potente motore V8 con M TwinPower Turbo e iniezione diretta di benzina e accelera da 0 a 100 km/h in soli 4,7 secondi. Ha una cilindrata pari a 4.395 cc, sviluppa una potenza di 408 kW/555 cv a 6.000 giri/min e raggiunge una velocità massima limitata a 250 km/h, che diventano 275 km/h con M Driver’s Package (optional). Il consumo medio di carburante è pari a 13,9 litri/100 km, le emissioni di CO2 a 325 g/km. Nel segmento dei modelli Bmw della Serie X, la Bmw X5 M definisce dei benchmark nuovi in numerose discipline dinamiche. La trasmissione di potenza avviene attraverso il cambio automatico sportivo M a sei rapporti. Sia i componenti del-

l’assetto che lo sterzo Servotronic e il sistema di trazione integrale xDrive con Dynamic Performance Control hanno una taratura M. L’equipaggiamento di serie comprende l’ammortizzazione pneumatica con regolazione del livello nell’asse posteriore, così come il sistema di Adaptive Drive con ammortizzatori a regolazione elettronica (Edc) e stabilizzazione attiva antirollio. La Bmw X5 M si distingue per una serie di elementi di design esclusivi che ne accentuano la linea sportiva e il carattere high-performance. La sezione frontale con le grandi prese d’aria è identica a quella della Bmw X6 M; inoltre, nelle fiancate anteriori il modello ad alte prestazioni è dotato di branchie; nella coda un muscoloso spoiler avvolge i tipici doppi terminali di scarico M. Se si vuole il massimo occorre però essere disposti a pagarlo: 113.500 euro.


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Debutto nel traffico trendy di Brooklyn

smart electric pronta per gli Usa NEW YORK - Già impegnata in programmi sperimentali nelle metropoli di mezza Europa, smart electric drive sbarca anche negli Stati Uniti, dove la vedremo circolare a partire da questo autunno. Oltreoceano, la piccola di Hambach è piaciuta parecchio, dato che in versione tradizionale è stata consegnata a oltre 42mila clienti. Ora tocca alla zero emissioni. Il piano di diffusione è quello già seguito anche in Italia, dove le biposto elettriche sono state affidate a cento clienti nelle città di Milano, Pisa e Roma. Negli Usa saranno 250 le persone che potranno entrarne in possesso pagando un anticipo di 2.550 dollari e un canone mensile di 599. Anche qui la mossa strategica imprescindibile è stata quella di realizzare vari accordi con i produttori locali di energia per la messa a punto delle famose colonnine di ricarica. Quella attualmente in circolazione è la seconda generazione di smart fortwo ed: a equipaggiarla un’efficiente batteria agli ioni di litio e un motore elettrico da 41 cv di potenza e 120 Nm di coppia. smart

fortwo electric drive garantisce un’autonomia di circa 135 chilometri, 100 km/h di velocità massima, e secondo le dichiarazioni del gruppo tedesco, dovrebbe essere messa in produzione nel 2012. Per quanto riguarda l’Italia, l’ultima città ad aver accolto il progetto smart elettrica è stata Pisa: l’amministrazione della città toscana provvederà a installare una rete di 56 punti di ricarica intelligente in 22 luoghi pubblici, mentre in seguito saranno realizzate altre 20 stazioni. Enel in totale installerà tra Pisa, Roma e Milano oltre 400 colonnine per garantire ai veicoli zero emissioni una concreta libertà di movimento. In Italia, le smart electric drive saranno disponibili con un canone mensile di 480 euro (Iva compresa) che comprende noleggio, manutenzione ordinaria, vettura sostitutiva e garanzia per 48 mesi, Rca, furto e incendio incluse. È prevista anche una tariffa “flat” di 25 euro al mese che comprende tutte le ricariche necessarie.

MERCEDES-BENZ / LA SVOLTA ECOLOGISTA, ANCHE CON LA NUOVA CLASSE R Marco Chinicò NEW YORK - I due volti di Mercedes-Benz si guardano negli occhi, e per farlo scelgono gli Stati Uniti, dove spirano i freschi venti della politica ambientalista del Presidente O ba ma. Proprio a New York la Stel la riesce a conciliare interpretazioni apparentemente mol to distanti del concetto mobilità: quella proposta dalla city car per eccellenza, economica, ecologica e scattante, a maggior ragione oggi che si presenta in veste zero emissioni, e quella di fesa dall’ultima versione di un Suv tutto immagine e lusso. La soluzione della dicotomia è presto trovata: se smart elettrica è destinata a colonizzare presto anche le avenues di Manhattan, Classe R non vuole più fare la parte della viziosa, e comincia a essere congedata dallo stabilimento di Tuscaloosa, Alabama, provvista del suo bravo passaporto verde.

Semaforo verde “

La Stella per presentare la nuova Classe R sceglie gli Stati Uniti, dove tra l’altro si sta preparando a lanciare anche la smart elettrica. Un accostamento non casuale tra le due vetture: l’ultima generazione del Suv sfoggia una gamma motori ripulita che le vale nella versione BlueTec la qualifica Euro 6.

MOTORI MENO ASSETATI Sì perché la versione 2010 del mastodontico Suv da cinque metri e quindici si presenta all’appuntamento con il mercato, anche quello europeo dove arriva questo mese a 53.800 euro, forte di una gamma motori purificata, che riconosce nella versione 350 BlueTEC 4MATIC la sua esponente di spicco: 211 cv, consumi pari a 8,4 litri per 100 chilometri, e l’ambitissima qualifica Euro 6. Il merito di tanta diligenza è dell’efficientissimo sistema di depurazione dei gas di scarico AdBlue. A tagliare i

costi ci pensa anche l’ultima generazione del cambio automatico a sette marce 7G-TRO-

NIC: rendimento incrementato e disponibilità su tutte le versioni. Tra le altre motorizzazioni

segnaliamo anche la R 300 CDI BlueEfficiency che contiene i consumi a 7,6 litri/100 km,

circa il 7 per cento in meno rispetto al modello precedente. Esteriormente, Classe R cambia soprattutto nel frontale, dove i designer hanno voluto accentuare l’impressione di larghezza del veicolo. Se il profilo regala suggestioni coupé, il posteriore appare anch’esso maggiormente piazzato sull’asfalto, con paraurti e gruppi ottici ridisegnati e terminale di scarico integrato. TANTE POSSIBILI CONFIGURAZIONI

Esteriormente Classe R cambia soprattutto nel frontale (in alto), dove viene accentuata l’impressione di larghezza del veicolo. Il posteriore appare anch’esso maggiormente piazzato sull’asfalto, con paraurti e gruppi ottici ridisegnati e terminale di scarico integrato.

All’interno, segnaliamo le numerose possibilità di configurazione perché MercedesBenz Classe R è disponibile in allestimento normale a cinque posti ma anche a passo lungo, con accoglienza garantita a sette persone. Spazio per tutti dunque, e anche per i bagagli, che beneficiano di un volume di carico ec cezionale, fino ai 2.385 litri della versione allungata. Come sempre, anzi, sempre di più man mano che pro-

grediscono le generazioni, in casa Mercedes-Benz sicurezza attiva e passiva sono al top. Sulla nuova Classe R si va dal sistema di protezione preventiva dei passeggeri agli otto airbag, ai poggiatesta attivi. E ancora: regolatore di di stanza e Blind Spot Assist, per manovre di cambio corsia senza rischi. Sicura dunque, ma anche confortevole in tutto e per tutto, nel comportamento su strada, grazie alle raffinate sospensioni pneumatiche adattive, ma pure nella vita di bordo con i comandi vocali e la telecamera per la retromarcia. A questo proposito, di serie Classe R offre l’Audio 20 CD con CD Changer, display a colori da 5 pollici, regolazione del volume in funzione della velocità. Per i passeggeri posteriori è invece disponibile a richiesta un sistema di intrattenimento con due schermi a colori da 8 pollici, let tore dvd e cuffie radio senza ca vi. Insomma, sono garantiti viaggi all’insegna della praticità e della comodità.


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AUDI / CON L’A1 ESORDIO IN POMPA MAGNA NEL SEGMENTO DELLE COMPATTE

Quando piccolo è solo premium

Si rivolge a una clientela giovane, dinamica, urbana, di tendenza e strizza l’occhio al pubblico femminile. In meno di quattro metri di lunghezza, la nuova piccola rimane in tutto e per tutto un’Audi. Due gli allestimenti e tre le motorizzazioni per il mercato italiano. Listino prezzi concorrenziale a partire da 16.800 euro.

Fabio Basilico BERLINO - Per i grandi viali di Ber lino, dove siamo andati a conoscerla e testarla, non passa inosservata l’A1, la prima proposta Audi nel segmento delle compatte. Una novità di rilievo per la Casa dei Quattro Anelli: è vero che per la prima volta si trova a listino una piccola, ma ciò avviene senza troppi “scossoni” rispetto a quella che è da sempre la filosofia costruttiva del marchio tedesco. In meno di quattro metri (3.954 mm) l’A1 integra infatti tutti i pregi che solitamente siamo abituati a tro vare sulle auto firmate Audi: equipaggiamenti di livello, prestazioni, design moderno e accattivante. Insomma, una compatta premium in tutto e per tutto. In Italia viene proposta dalla metà di questo mese (la prevendita è però già iniziata da qualche settimana) a un prezzo base di 16.800 euro. Due gli allestimenti, Attraction e Ambition, tre le motorizzazioni a quattro cilindri: 1.2 TFSI da 63 kW/86 cv con cambio manuale a cinque rapporti, 1.4 TFSI da 90 kW/122 cv con cambio S tronic a sette rapporti e 1.6 TDI da 77 kW/105 cv con cambio manuale a cinque rapporti. In seguito alla 1.4 TFSI sarà possibile abbinare anche il cambio manuale a cinque rapporti. Nel mix di allestimento, la previsione è nettamente orientata al top di gamma con il 70 per cento per Ambition e 30 per cento per Attraction. Per quanto riguarda le motorizzazioni, il 15 per cento del le preferenze dovrebbero orientarsi verso il 1.2 TFSI, il 25 per cento verso il 1.4 TFSI e il 60 per cento verso il 1.6 TDI. Sul nostro mercato l’A1 si

posiziona come il nuovo benchmark del segmento B premium, con diretti competitor in Mini e Alfa Romeo MiTo. Queste ultime, nei primi cinque mesi del 2010, hanno totalizzato vendite per oltre 20.600 unità, di cui la maggior parte appannaggio del modello del Biscione. GIOVANE NELL’ANIMA A1 si rivolge in modo esplicito a una clientela giovane, dinamica, urbana, di tendenza. E strizza l’occhio al pubblico femminile: il management Audi ritiene infatti che tra il pubblico che rimarrà affascinato dalla nuova compatta, il 50 per cento sarà costituito da donne. Il design riprende i canoni della famiglia Audi ed è sottolineato dalla grande calandra singleframe, dalla linea laterale con tetto arcuato, dai montanti posteriori che riprendono gli stilemi di una coupé e dai passaruota maggiorati. Osservando la vettura, si nota che il cofano motore e il cofano bagagliaio confluiscono nella carrozzeria e i gruppi ottici posteriori dalla struttura tridimensionale creano un bell’effetto immediatamente riconoscibile. Per la prima parte del test track che ci porterà fino a Postdam, saliamo a bordo della 1.4 TFSI Ambition S line con pack media style, che pone l’accento in particolare sull’infotainment, cavallo di battaglia del resto di tutta la gamma A1. Il tragitto di ritorno con tappa finale nel centro della capitale tedesca ci ve de invece impegnati a bordo della 1.6 TDI. Gli interni dell’A1 appaiono subito spaziosi e luminosi. La plancia degli strumenti propone

quattro bocchette d’aerazione circolari collocate al posto delle turbine. È un tocco elegante che piacerà agli amanti delle riuscite simmetrie. La configurazione pulita e ordinata dei comandi è un classico punto di forza di Au di, così come la qualità dei materiali impiegati e la cura dei dettagli. Il carattere giovane dell’A1 è messo in evidenza dalla scelta dei colori. Le bocchette colorate, le luci interne in tecnologia Led, le tonalità intense dei rivestimenti si uniscono al programma degli equipaggiamenti che offre numerose possibilità di adattare lo stile dell’A1 ai pro pri gusti personali. Anche l’arco del tetto può essere scelto in diverse tonalità. In molti casi è possibile ordinare questi elementi anche in un momento successivo all’acquisto, così da poter assecondare le tendenze

della moda o le proprie preferenze del momento. Larga 1.740 mm, alta 1.416 mm e con un passo di 2.469 mm, A1 ha un bagagliaio ampliabile da 270 a 920 litri. Si è detto dei sistemi d’infotainment, a cui va aggiunta la multimedialità. In questo ambito A1 si dimostra alquanto generosa, potendo contare su una gamma di soluzioni veramente da classe superiore. La punta di diamante è rappresentata dal sistema MMI Navigation plus, una centrale multimediale che definisce nuovi parametri di riferimento nel segmento. Si orienta al sistema montato niente meno che sull’ammiraglia Audi A8, sia per quanto riguarda la logica di comando MMI che lo schermo basculante che fuoriesce dalla plancia. Il pacchetto Connectivity, anch’esso una no vità, si basa sull’autoradio

Con cert ed è predisposto per l’installazione a posteriori di un sistema di navigazione con visualizzazione grafica della mappa. Non va poi dimenticato il sistema Bose Surround Sound da 465 Watt di potenza. Il telaio sportivo e agile dei modelli A1 testati non manca di far sentire la sua presenza. Grazie alla taratura sportiva, alla ripartizione ottimale dei pesi sugli assi e allo sterzo molto diretto e preciso, A1 diverte sia in città che nei percorsi extraurbani e in quelli più veloci in autostrada. L’Esp con bloccaggio trasversale elettronico, di serie su tutte le motorizzazioni, aumenta la precisione di guida e la sicurezza nei tratti dove alla vettura si chiede il giusto impegno prestazionale. C’è anche da dire che tutti i propulsori, anche quelli che direttamente non abbiamo prova-

to, seguono il principio del downsizing, ormai entrato a far parte del vocabolario Audi. Optano dunque per una sovralimentazione turbo al posto di cilindrate maggiorate, e sono alimentati per iniezione diretta. Il 1.4 TFSI consente all’A1 di raggiungere una velocità massima di 203 km/h e di accelerare da 0 a 100 km/h in 8,9 secondi. Il consumo in ciclo misto è pari a 5.2 litri/100 km mentre le emissioni di CO2 si fermano a 119 g/km. Con il 1.6 TDI sotto il cofano, A1 continua a mantenere le promesse di sportività e a gilità: lo sprint da 0 a 100 km/h avviene in 10,5 secondi e la velocità di punta è di 190 km/h. Grazie alle prodezze tecnologiche delle moderne motorizzazioni a gasolio, i consumi in ciclo combinato si mantengono a 3,9 litri/100 km mentre le emissioni riducono la loro incidenza a 103 g/km. Infine, il secondo benzina 1.2 TFSI registra valori di velocità massima e accelerazione 0-100 km/h di tutto rispetto, rispettivamente di 180 km/h e 11,7 secondi. Il consumo in ciclo misto non supera i 5,1 litri/100 km e le emissioni sono pari a 118 g/km. GAMMA TUTTA ECOLOGICA

La plancia degli strumenti della nuova Audi A1 propone quattro bocchette d’aerazione circolari. Queste possono essere diversamente colorate per dare un tocco di eleganza in più.

Su tutte le A1 è in funzione il sistema Start&Stop e il sistema di recupero dell’energia in fase di frenata. Inoltre, a bordo della 1.2 TFSI un nuovo sistema di gestione della temperatura contribuisce a limitare il consumo di benzina. Insomma, Audi ha lavorato in profondità per esordire in grande stile nel segmento delle compatte. Non solo per quanto riguarda dinamismo ed efficienza ma anche per ciò che concerne la riduzione di consumi ed emissioni. Merita un discorso a parte il cambio S tronic a sette rapporti che abbiamo avuto mo do di apprezzare a bordo della 1.4 TFSI. Il cambio a doppia frizione si caratterizza per il rapido e preciso innesto delle mer ce, per il comfort e per un’interruzione del flusso di trasmissione in fase di cambio marcia davvero inavvertibile. La cambiata può essere effettuata sia manualmente sia in automatico, e su richiesta è anche possibile usufruire degli appositi bilancieri al volante. Divertimento assicurato dunque, con in più la soddisfazione di poter contribuire all’abbattimento dei consumi.


E’ nata Venga, l’auto che racchiude i più alti livelli di comfort, spazio, tecnologia e dotazioni di sicurezza. Di serie su tutte le versioni ESC, 6 airbag, climatizzatore, sinto CD MP3. Kia Venga è disponibile con motori benzina, diesel e GPL. Tutti Euro 5.

Garanzia: per le versioni Bi-Fuel 3 anni/100.000 km, per le versioni benzina e diesel 7 anni/150.000 km. Dettagli e condizioni sul sito www.kia-auto.it e nei concessionari. Consumo combinato (l x 100 km): da 4,7 a 7,0. Emissioni CO2 (g/km): da 124 a 164. La foto è inserita a titolo di riferimento.


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8 zoelettrici e la Multi Spark Igni tion, in grado di generare fino a quattro scintille di accensione in un millisecondo. Dall’azione congiunta di questi due sistemi scaturisce un nuovo processo di combustione, molto più omogeneo, detto “split omo geneo”. Il pacchetto comprende anche la funzione Eco start/stop e la gestione dell’alternatore in funzione della situazione di marcia e della tensione di bordo, con recupero dell’energia cinetica in fase di rilascio. Il modello di punta della gamma CL continua a essere la CL 600 da 380 kW/517 cv dotata del potente motore a dodici cilindri Biturbo ora Euro 5: la Coupé accelera da 0 a 100 km/h in soli 4,6 secondi. Non solo prestazioni di altissima qualità sportiva; la Classe CL assicura emozioni nel massimo controllo da parte del conducente, grazie ai suoi avanzati sistemi di protezione e di assi-

Pietro Vinci STOCCARDA - Si può desiderare di più quando si è già al massimo? Per Mercedes-Benz evidentemente sì. La Casa tedesca non è nuova a operazioni che puntano ad aumentare steo by step in modo consistente il prestigio delle sue automobili. Lo ha fatto ora con la Classe CL, coupé di prestigio che si presenta nella sua seconda generazione con un design ulteriormente perfezionato, interni eleganti, finiture di rilievo, equipaggiamenti esclusivi e una dotazione tecnologica all’avanguardia. Come si conviene a un’automobile che fa dell’estetica un valore cardine della sua proposta sul mercato, non si può non cominciare a par lare della nuova Classe CL dal design. Lo stile esterno è caratterizzato dalle linee tese del cofano motore, il look dinamico della mascherina del radiatore e

MERCEDES-BENZ / ESCLUSIVITÀ SENZA LIMITI PER LA NUOVA GENERAZIONE DELLA CLASSE CL il taglio arcuato dei gruppi ottici. Cambia il paraurti anteriore che ora è dotato di una modanatura cromata e tre aperture; nelle prese d’aria laterali per il raffreddamento dei freni è armonicamente integrato un listello luminoso con cornice cromata che accoglie le luci diurne. La nuovissima tecnologia Led adottata per gli indicatori di direzione e le luci di posizione conferisce alla vettura un’indubbia immagine moderna. Qui si presenta una prima importante innovazione tecnologica: i gruppi ottici offrono l’Intelligent Light System (Ils) e il sistema di assistenza abbaglianti adattivi. Servendosi di una telecamera, quest’ultimo sistema è in grado di riconoscere i veicoli illuminati che transitano in senso inverso o che precedono la vettura e regola i proiettori in modo tale da garantire sempre la migliore illuminazione possibile, senza abbagliare gli altri utenti della strada. Per la Classe

Equipaggiamenti di prim’ordine e un concentrato di tecnologie che lascia senza respiro. La nuova coupé di prestigio della Stella è fascinosa quanto basta per accontentare i palati più esigenti. Entra in gamma il nuovo V8 Biturbo con tecnologia BlueDIRECT: un otto cilindri di 4.663 cc che eroga ben 320 kW/435 cv.

I sogni son desideri Tra modernità e tradizione, la grande tradizione delle coupé firmate Mercedes-Benz

La prima fu la leggendaria Kompressor STOCCARDA - La nuova Classe CL è l’ultima di una grande serie di coupé Mercedes-Benz. La Casa della Stella vanta in questo settore una lunga e gloriosa tradizione, che risale agli anni ’20 e ’30, quando compare la leggendaria Mercedes Kompressor. È però soprattutto a partire dal 1950 che Mercedes-Benz inizia a lanciare sul mercato una serie ininterrotta di modelli esclusivi a due porte che coniugano l’eleganza del design con la tecnologia più avanzata. Ognuno di questi modelli è diventato un “classico”. La 300 S Coupé della Serie W188, prodotta a partire dal 1952, è stata definita niente meno che un “punto di riferimento assoluto in campo automobilistico”. Le Coupè della Stella sono sempre state un centro di attrazione gravitazionale per eleganza, sportività e innovazione tecnologica, tutte cose che ritroviamo oggi nella Classe CL della Serie C216. Accanto a un design “senza tempo” e al massiCL, Mercedes-Benz offre inoltre il sistema di visione notturna Nightview Plus per il rilevamento dei pedoni mediante una speciale telecamera a infrarossi. Non appena il sistema identifica un pedone sulla strada, ne contrassegna la posizione sul display per richiamare maggiormente l’attenzione del guidatore. Le immagini riprese dalla telecamera sul parabrezza sono utilizzate anche dallo Speed Limit Assist (a richiesta) per rilevare al passaggio dell’auto i limiti di velocità segnalati dai cartelli stradali e per visualizzarli sul display della strumentazione e nella rappresentazione cartografica del sistema di navigazione.

frassino nero e in pregiato pioppo lucido marrone (per CL 600). In linea con la politica di sostenibilità di Mercedes-Benz viene utilizzato esclusivamente legno europeo prodotto secondo i criteri di gestione forestale sostenibile. Sono disponibili due diversi tipi di rivestimenti in pelle che grazie all’effetto “stropicciato”, ottenuto evitando di tendere troppo il rivestimento, si rivelano particolarmente morbidi e confortevoli già al primo sguardo. Il volante multifunzione: la corona e il modulo airbag sono rivestiti in morbida pelle Nappa su tutte le versioni. Il nuovo

mo comfort, le esclusive Coupé Mercedes-Benz hanno sempre offerto anche innovazioni tecnologiche avveniristiche. La 220 SE Coupé del 1961 è stata, ad esempio, il primo modello MercedesBenz di serie a montare i freni a disco. Nel 1995, sull’S 600 Coupé della Serie C140 viene invece presentato in anteprima mondiale l’Electronic Stability Program ESP e nel 1999 viene inaugurato sulla Classe CL della Serie C215 il nuovo sistema di sospensioni attive Active Body Control. Con il sistema frenante Pre-Safe, presentato in anteprima nel 2006 sulla C216, fa il proprio debutto a bordo di una grande Coupé Mercedes-Benz un’altra innovazione tecnologica. Va anche segnalato che sulla Classe CL di nuova generazione troviamo l’Active Lane Keeping Assist e l’Active Blind Spot Assist, due utilissime innovazioni che contribuiscono a evitare gli incidenti o a limitarne la gravità. modulo airbag piatto conferisce inoltre un carattere sportivo al volante multifunzione, impreziosito dalle cuciture a doppio punto. Sotto il cofano trionfa l’ultima tecnologia motoristica “made in Mercedes”. La CL 500 BlueEFFICIENCY e la CL 500 4MATIC BlueEFFICIENCY sono equipaggiate con il nuovo V8 Biturbo con tecnologia BlueDIRECT. Si tratta di un otto cilindri di 4.663 cc che eroga 320 kW/435 cv e si dimostra, nonostante gli 0,8 litri di cilindrata in meno, di circa il 12 per cento più potente del modello precedente, che poteva

vantare 285 kW/388 cv. Nel contempo, la coppia è salita da 530 a 700 Nm, con un incremento del 32 per cento. Il consumo combinato è invece sceso, nella versione a trazione posteriore, del 23 per cento portandosi a 9,5 litri/ 100 km. Le emissioni di CO2 sono passate da 288 a 224 g/km. Per accelerare da 0 a 100 km/h la CL 500 BlueEFFICIENCY impiega appena 4,9 secondi (5,4 secondi sul modello precedente). Il pacchetto tecnologico BlueDIRECT comprende innovazioni inedite come l’iniezione diretta a getto guidato di terza generazione con iniettori pie-

DETTAGLI DI SICUREZZA E come se non bastasse - ma in tema di sicurezza, non bisogna mai abbassare la guardia Mercedes-Benz ha ottimizzato il radar a lungo e medio raggio utilizzato dal Brake Assist Plus (Bas Plus) e dal Distronic Plus (Tempomat con regolazione della distanza). All’interno, domina la grande cura per i dettagli. Quattro diversi tipi di legno permettono di realizzare abbinamenti cromatici e di materiali secondo il proprio gusto personale. Gli inserti in legno sono disponibili, oltre che in radica di noce lucida, chiara o scura, anche in

Quattro diversi tipi di legno (radica di noce lucida, chiara o scura, frassino nero e pioppo lucido marrone) permettono di realizzare abbinamenti cromatici e di materiali secondo il proprio gusto.

stenza alla guida. Viene presentato in anteprima sulla nuova generazione di Classe CL (e contemporaneamente sulla Classe S) l’Active Lane Keeping Assist che, quando la vettura sta per oltrepassare una striscia discontinua di demarcazione della carreggiata, attiva un motorino elettrico che, installato nel volante, provvede a farlo vibrare per alcuni istanti, fornendo così al guidatore un invito discreto ma assolutamente efficace a controsterzare immediatamente. Il sistema attivo entra anche direttamente in azione quando la Coupé interseca involontariamente una striscia continua sul lato destro o sinistro della carreggiata. In questo caso il sistema interviene frenando le ruote sul lato della vettura opposto a quello della striscia di demarcazione interessata, aiutando così il conducente a rimanere in corsia. L’Active Lane Keeping Assist non emette nessun segnale di avvertimento se, per esempio, il guidatore accelera prima di eseguire un sorpasso o di immettersi in autostrada, se frena con decisione o se sterza per percorrere una curva. UN DISPLAY INNOVATIVO Nell’elenco delle “diavolerie” tecnologiche a disposizione della Classe CL figurano anche l’Active Blind Spot Assist (contro il cambio di corsia troppo pericoloso), il sistema frenante Pre-Safe (contro il rischio di tamponamento e l’eventuale riduzione del danno), l’Attention Assist (riconosce i segni di affaticamento del guidatore e lo avverte prima del “colpo di sonno”), l’au to te la io con sospensioni attive modificato Active Body Control che riduce l’azione del vento laterale e il Torque Vectoring Bra ke, che consiste in un intervento mirato e unilaterale sul freno della ruota posteriore che in curva descrive la traiettoria interna. La nuova generazione di Mer cedes-Benz Classe CL è dotata, infine, di una tecnologia multimediale ultra-moderna, al vertice del segmento. Ad esempio, per il sistema di comando e visualizzazione Comand o Comand Aps c’è a disposizione la nuova tecnologia Splitview, un display innovativo che permette a guidatore e passeggero anteriore di visualizzare contemporaneamente contenuti diversi sul medesimo schermo.


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VOLKSWAGEN / LA TERZA GENERAZIONE CRESCE IN ABITABILITÀ E PIACERE DI GUIDA Fabio Basilico MONACO/TEGERNSEE - Da Monaco di Baviera alla suggestiva cornice del lago Tegernsee, passando per i Bavaria Film Studios dove è stato allestito uno spazio a lei dedicato con tanto di set allestito per l’oc ca sione. Il test drive della nuova Volkswagen Sharan ha riservato non poche piacevoli sorprese. A cominciare dalla straordinaria abitabilità di questa monovolume giunta alla sua terza generazione (la prima ha debuttato nel 1995, la seconda nel 2000 con restyling nel 2003). Do po oltre 600mila unità vendute dalle prime due serie, Volks wagen rinnova profondamente la sua monovolume, ampliando il raggio d’azione dei suoi tradizionali elementi caratteristici e aggiungendo la necessaria dose di modernità. “In Italia - ha dichiarato in conferenza stampa Massimo Nordio, da gennaio 2010 Direttore Volkswagen per l’Italia - dal lancio a oggi Sharan ha venduto 30mila unità. Il nuovo modello sarà lanciato in un weekend porte aperte previsto per il 2 e 3 ottobre. Ampia l’offerta per il nostro mercato. Al lancio saranno disponibili tre mo torizzazioni performanti Euro 5, accomunate dalla BlueMotion Technology con sistema start/stop e sistema di recupero dell’energia in decelerazione e frenata, e dal fatto che abbattono i consumi fino al 21 per cento: il benzina 1.4 TSI da 110 kW/150 cv, con cambio a sei marce, allestimenti Trendline e Comfortline, prezzo rispettivamente di 30.150 e 31.925 euro; Il diesel 2.0 TDI da 103 kW/140 cv, cambio a sei marce o DSG sei marce, DPF di serie, allestimenti Trendline, Comfortline o Highline, prezzi da 32.250 a 37.975 euro; infine, il 2.0 TDI da 125 kW/170 cv, cambio DSG sei marce, DPF, allestimento Highline e prezzo di 39.250 euro. A gennaio il 1.4 sarà disponibile anche con cambio DSG a sei marce e il 2.0 TDI da 170 cv potrà essere accoppiato al manuale sempre a sei marce. Nel giugno 2011 sarà la volta della versione a trazione integrale 4Motion 2.0 TDI 140 cv con cambio manuale a sei marce”. Nel mix di vendita, Volks wagen Group Italia prevede di piazzare ben l’86 per cento di vetture con motorizzazione 2.0 TDI 140 cv, l’11 per cento di 2.0 TDI 170 cv e il 3 per cento di 1.4 TSI. Per quanto riguarda gli allestimenti, la parte del leone è per il Comfortline con il 54 per cento delle preferenze, seguito dall’Highline con il 30 per cento e infine dal Trendline con il 16 per cento. Il segmento B-Mpv a cui appartiene

Sharan la perfezionista

ta di azionamento di strumenti oggi sempre più complessi. Il climatizzatore di serie per tutta la gamma commercializzata in Italia è il Climatronic, automatico a tre zone (lato guida, lato passeggero e vano posteriore).

GRANDE STRADISTA

Cresciuta di 22 cm in lunghezza rispetto al modello precedente, la nuova Sharan è assai generosa in quanto a spazio e comfort di utilizzo. Disponibile in configurazione a 5, 6 o 7 posti è proposta con tre motori BlueMotion Technology e allestimenti Trendline, Comfortline e Highline.

la Sharan nel 2009 ha rappresentato il 40 per cento del totale. Innanzitutto bisogna dire che la nuova Sharan è più lunga di 22 cm rispetto al modello precedente. Arrivando a 4,85 metri, la monovolume appare fin dal primo sguardo come una vettura assai spaziosa e confortevole, perfettamente adatta alla famiglia. Può infatti disporre fino a sette posti, disposti su tre file e fino a 2.430 litri di volume di carico giocando sulle disposizioni dei sedili. È cresciuta anche la larghezza, di 9,2 cm a 1,9 metri, mentre l’altezza si è ridotta di 1,2 cm a 1,72 m. In configurazione normale, la monovolume dispone di cinque posti (2+3) e per la massima flessibilità i sedili singoli della seconda fila non devono più essere smontati: con la nuova funzione EasyFold, si ripiegano con una pratica operazione di ribaltamento. A richiesta è possibile ordinare la propria Sharan con l’allestimento a sei e sette posti. Nel primo caso, sia la seconda che la terza

fila sono dotate di due sedili singoli. Se si opta per la sette posti, la seconda fila presenta tre sedili singoli, come nella configurazione a cinque po sti, oltre a due sedili nella terza fila.

PORTE APERTE ALLA PRATICITA’ La Sharan 2010 ha una concezione completamente nuova. A cominciare dalle porte scorrevoli elettriche, disponibili a richiesta. Basta azionare con un normale tocco la maniglia o il pulsante posizionato sul montante interno ed ecco che le porte si muovono automaticamente, aprendosi e chiudendosi con un meccanismo semplice e silenzioso. Il volto della nuova Sharan si deve a Walter de’ Silva, Responsabile del Design del Gruppo Volkswagen, e a Klaus Bischoff, titolare dello stesso incarico per il marchio Volkswagen. L’impronta è quella del nuovo Dna stilistico Volkswagen. Il design della car-

rozzeria, moderno e funzionale, è definito da chiare linee orizzontali. Davanti, di particolare impatto sono i listelli della calandra finiti in nero lucido, con fermi cromati e il logo VW anch’esso cromato. I doppi proiettori integrati nel bordo a V del cofano possono essere ordinati sia in versione H7 che bixeno. Nella prima soluzione, i proiettori all’interno sono suddivisi da un listello cromato in una zona superiore di grandi dimensioni, con anabbaglianti e abbaglianti, e una zona inferiore più sottile, con luci diurne e indicatori di direzione. Con l’opzione bixeno, Sharan adotta anche le luci diurne e di posizione a Led integrate nel modulo proiettore composto da 15 Led singoli. Dietro, Sharan mette bene in mostra il marcato spoiler sul tetto, il portellone che si spinge verso il basso (l’altezza del piano di carico è di 67 cm) e i gruppi ottici che richiamano stilisticamente quelli anteriori: hanno la doppia ottica come nella Sharan precedente ma

sono ora più grandi e mostrano un design notturno inconfondibile, dalla forma di una M stilizzata. Il portellone è disponibile con apertura e chiusura elettriche. Va anche detto che l’ultima generazione della Sharan vanta un’aerodinamica consistente, con un coefficiente Cx di soli 0,299, il 5 per cento di miglioramento rispetto a prima. A bordo ci si accorge immediatamente che lo spazio non è un optional. Non solo per quanto riguarda l’abitabilità nelle diverse configurazioni ma anche per le 33 possibili soluzioni portaoggetti. L’ambiente è elegante grazie ai materiali impiegati e a piccoli e grandi dettagli. Anche se gli elementi di comando più importanti si trovano pressoché nelle precedenti posizioni abituali, sono ora più visibili e funzionali. La consolle centrale è facilmente gestibile sia dal guidatore che dal passeggero anteriore; ospita i vari sistemi audio, video e di navigazione, con indicazioni chiare e un’intuitiva facili-

Durante la prova effettuata a bordo delle versioni equipaggiate con il 2.0 TDI da 140 cv a 4.200 giri/min sia con cambio manuale che DGS, Sharan ha un comportamento da grande stradista, confortevole e nel contempo dotata di una dinamica performante. Questo TDI eroga una coppia massima di 320 Nm già a partire da 1.750 giri e fino a 2.500 giri. Con cambio manuale a sei marce, lo sprint da 0 a 100 km/h avviene in soli 10,9 secondi e la velocità massima è di 194 km/h. In media, il consumo è pari a 5,5 litri/100 km, le emissioni di 143 g/km. Con cambio DSG, mentre l’accelerazione 0-100 km/h è la stessa, la velocità massima scende di poco, a 191 km/h, e variano di poco anche i dati su consumo medio (5,7 litri/100 km) ed emissioni di CO2 (149 g/km). Interessante, riportare anche i dati relativi alle altre due motorizzazioni. Il TDI da 170 cv, fin dal suo impiego nell’attuale Golf GTD, si è fatto apprezzare per il suo potenziale. Eroga i suoi cavalli a 4.200 giri/min e coppia massima di 350 Nm tra 1.750 e 2.500 giri/min. Un potenziale che consente a Sharan equipaggiata con cambio DSG una velocità di punta di oltre 200 km/h e un consumo medio di 5,8 litri/100km. Il 1.4 sovralimentato e a iniezione diretta da 150 cv a 5.800 giri/min e coppia massima di 240 Nm tra 1.750 e 4.000 giri/min, abbinato al cambio meccanico a sei rapporti, impiega 10,7 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h e ha una velocità massima di 197 km/h. Il consumo in ciclo combinato è pari a 7,2 litri/100 km e le emissioni di CO2 si fermano a 167 g/km. La nuova Sharan presenta un asse anteriore McPherson con braccio trasversale triangolare inferiore e sospensioni a ruote indipendenti. Posteriormente è montato un asse multilink a quattro bracci. L’impianto frenante è composto da freni a disco autoventilanti: quelli anteriori dal diametro di 314 mm, quelli posteriori di 282 mm. Di livello l’equipaggiamento di sicurezza: la versione d’accesso è già dotata di sette airbag ma c’è la possibilità di arrivare a un totale di ben nove unità. Va anche detto che Sharan è la quinta Volkswagen che può disporre di tetto panoramico scorrevole dopo Golf Variant, Tiguan, Touran e Touareg.

Equipaggiamenti tecnologici da prima della classe per la nuova Sharan

La monovolume che ama viaggiare MONACO/TEGERNSEE - In quanto auto moderna e tecnologicamente avanzata, la nuova Volkswagen Sharan è un concentrato di innovazioni per il comfort, la dinamica di guida e la sicurezza. Tra i tanti sistemi a disposizione della clientela italiana e internazionale, meritano degli accenni alcuni degli intelligenti dispositivi che Sharan propone sul mercato. Il Light Assist, ovvero la regolazione automatica delle luci abbaglianti basata su una telecamera che, a seconda delle fonti luminose presenti, riconosce le più diverse situazioni del traffico, attivando di conseguenza gli anabbaglianti o gli abbaglianti. Le luci abbaglianti vengono quindi accese o spente automaticamente a partire da velocità pari a 60 km/h. Il Dynamic Light Assist, sviluppato per i fari bixeno con funzioni luci di svolta e antiabbagliamento integrate, consente di ottenere un’illuminazione migliore della carreggiata e dei suoi margini. Grazie a una telecamera, integrata anche in questo caso dietro il parabrezza, i moduli abbaglianti dei fari bixeno sono sempre attivi e vengono schermati solo nel momento in cui l’analisi effettuata dal sistema rileva la possibilità di abbagliamento di altri utenti della strada. Sharan propone anche il Park As-

sist di nuova generazione. Al contrario dei sistemi precedenti, che facilitavano esclusivamente il parcheggio parallelo alla carreggiata, questo permette di effettuare anche il parcheggio “a pettine” assistito, ovvero in posizione trasversale rispetto alla carreggiata. Il guidatore inserisce la retromarcia e deve solo accelerare e frenare: la Sharan provvede a sterzare. La regolazione adattiva dell’assetto Dcc regola l’assetto in modo continuo e specifico per ciascuna ruota in funzione delle caratteristiche del fondo stradale, sulla base dei segnali provenienti da sensori presenti sulle ruote e sulla carrozzeria. In caso di accelerazione, frenata o sterzata, la rigidità degli ammortizzatori aumenta nel giro di frazioni di secondi, per soddisfare i requisiti di dinamica di guida e ridurre eventuali beccheggi e oscillazioni. A tal fine, il Dcc valuta i segnali provenienti da servosterzo elettromeccanico, motore, cambio e sistemi di assistenza alla guida, impostando sulla base di questi le regolazioni dell’assetto più adatte. Sharan offre anche il Keyless Access per apertura/chiusura delle porte e avviamento che funziona anche senza serratura delle porte e blocchetto di accensione.

Se si opta per la Sharan a sette posti, la seconda fila presenta tre sedili singoli oltre ai due della terza fila. La monovolume è disponibile anche in configurazione cinque e sei posti.


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Fiat Bravo con il 1.4 Multiair Turbo 140 cv Start&Stop Euro 5

In commercio uno dei migliori propulsori a benzina TORINO - È ufficialmente iniziata la commercializzazione delle nuove versioni di Fiat Bravo equipaggiate con il 1.4 Multiair Turbo 140 cv Euro 5 e sistema Start&Stop di serie. Una sigla imponente per denominare uno degli attuali migliori motori benzina al mondo nel rapporto emissioni/potenza (solo 132 g/km nel ciclo combinato) nonché “best in class” in termini di consumi e disponibilità di coppia nella relativa fascia di potenza: 5,7 litri/100 km nel ciclo combinato e 230 Nm a 1.750 giri/min. In Italia, Bravo con il nuovo motore Multiair è disponibile negli allestimenti Dynamic, Emotion e Sport con un prezzo di listino rispettivamente di 20.700 e 21.700 euro (Emotion o Sport). È anche possibile personalizzare la vettura con i Pack Blue offerti a 800 euro che includono contenuti diversi per ogni allestimento che aumentano funzionalità e comfort a bordo: tutti prevedono comunque il Blue&Me, il sistema di “infomobility” che offre connettività Bluetooth, USB e un kit telefonico vivavoce controllato con comandi vocali e al volante, per telefonare in completa sicurezza. La tecnologia Multiair ha segnato un vero e proprio salto generazionale nelle motorizzazioni a benzina paragonabile a quello avvenuto con l’introduzione del Multijet sui motori diesel. Confrontato con un tradizionale motore a benzina di pari cilindrata, il propulsore Multiair assicura un incremento di potenza fino al 10 per cento e coppia fino al 15 per cento, oltre a una sensibile riduzione di consumi ed emissioni di CO2, anche in questo caso fino al 10 per cento. Il vero spirito Multiair è racchiuso nel nuovo sistema elettro-idraulico di gestione delle valvole. Grazie a un controllo diretto dell’aria mediante le valvole di aspirazione del motore, senza l’utilizzo della farfalla, si riescono a ridurre i consumi e le emissioni inquinanti. Il 1.4 Multiair Turbo 140 cv di Bravo assicura

quindi sia un aumento di potenza e coppia ai bassi regimi sia una riduzione di consumi ed emissioni, grazie anche all’adozione del sistema Start&Stop che gestisce lo spegnimento temporaneo del motore in caso di sosta. Inoltre, il 1.4 Multiair è abbinato a un nuovo cambio a sei marce manuale che offre un maggiore piacere di guida, grazie a innesti fluidi, più veloci e precisi. Il nuovo motore garantisce rispetto ambientale (è infatti omologato secondo la normativa Euro 5) senza penalizzare prestazioni e piacevolezza di guida. E se proprio si vuole approfittare di una guida ancora più dinamica, è possibile attivare la funzione Sport tramite un pulsante esclusivo dell’allestimento omonimo che incide sulla risposta dell’acceleratore e sul settaggio del volante. In concomitanza con il debutto della nuova motorizzazione Multiair, la gamma Fiat Bravo presenta un’ulteriore novità: l’introduzione del 1.4 T-Jet 120 cv Euro 5 che, rispetto al corrispondente propulsore Euro 4, fa registrare una diminuzione delle emissioni di CO2 da 149 a 146 g/km. Disponibile negli

allestimenti Dynamic ed Emotion, Fiat Bravo così equipaggiata ha un prezzo di listino rispettivamente di 19.700 e 20.700 euro. In definitiva, con l’introduzione del 1.4 Multiair 140 cv e del 1.4 T-Jet 120 cv, la gamma benzina di Fiat Bravo è oggi interamente costituita da motori Euro 5 (a eccezione del 1-4 T-Jet 120 cv Dualogic). Un traguardo importante che testimonia tutta la modernità del modello Fiat.

FIAT / AL PASSO CON I TEMPI LA GAMMA 2010 DELLA MONOVOLUME COMPATTA

Proprio una bella Idea

Nils Ricky

TORINO - Che fosse versatile lo si sapeva già. Che fosse in grado di migliorarsi ulteriormente per offrire ancora di più era nelle previsioni. Ecco dunque la gam ma 2010 di Fiat Idea, fin dall’inizio del suo ingresso sul mercato apprezzata per le buone capacità di carico e la possibilità di configurare in molteplici modi lo spazio interno (fino a ben 32 combinazioni possibili). Da oggi dunque la monovolume compatta torinese rinnova la propria offerta con una gamma razionale e semplificata che si allinea alle logiche che già interessano altri modelli di Casa Fiat. Idea diventa ancora di più un’auto adatta a clienti razionali che apprezzano tutte le sue caratteristiche e che ogni giorno devono far convivere impegni di ogni tipo in compagnia della propria vettura: che si tratti di lavoro o di sport, di tempo libero o di molto altro ancora. Senza dimenticare che il cliente tipo di Idea è molto attento ai costi, Fiat ha saggiamento pensato che il rinnovo del la gamma dovesse tener in debito conto il listino prezzi: quelli delle versioni d’attacco non sono cambiati (si va dai 14.750 euro dell’Active 1.2 16V fino ai 22.250 euro della Emotion 1.6 Multijet 16V 120 cv con Start&Stop e filtro antiparticolato DPF), ma nel contempo sono stati introdotti alcuni cambiamenti che rendono la vettura ancora più appetibile. Le novità riguardano gli allestimenti e due pack in grado di personalizzare ancora meglio l’offerta. Gli alle-

Idea rinnova la sua offerta proponendo alla clientela una nuova gamma razionale e ancora più appetibile. Il tutto con un listino prezzi più favorevole, che parte da 14.750 euro. Al centro dell’operazione gli allestimenti e l’introduzione di due pacchetti con dotazioni di sicuro interesse.

stimenti sono tre (Active, Dynamic ed Emotion) con una differenza di prezzo costante di 1.500 euro tra ciascuno di loro. Inoltre, so no ora disponibili le versioni Dynamic 1.6 Multijet 120 cv Euro 5 con Start&Stop, Emotion 1.4 95 cv Euro 5 con Start&Stop ed Emotion 1.3 Multijet 95 cv Euro 5 con Start&Stop. Alla nuova gamma è stata associata un’offerta di pacchetti che

consente di mantenere basso il prezzo di listino, ridurre e semplificare l’offerta. Sull’allestimento Active (già dotato di trip computer, Abs con Ebd, airbag guidatore e passeggero, servosterzo Dualdrive, ruote da 15”) sono disponibili i pack Active (che comprende autoradio con lettore CD, sedile scorrevole e multi configurabile, agganci Isofix) e Active Plus (con autoradio Blau punkt

con lettore CD e MP3, comandi al volante, sedile scorrevole e multi configurabile, agganci Isofix). In entrambi i casi, il costo dei pack è inferiore al prezzo dei singoli optional. L’allestimento Dynamic ha di serie - oltre alle dotazioni dell’Active - maniglie e modanature verniciate, specchi esterni elettrici e fendinebbia, window bag a tendina, radio CD e MP3 con comandi al

volante, sedile scorrevole e multiconfigurabile e agganci Isofix. Infine, sulla Emotion sono standard anche il bracciolo e la regolazione lombare dei sedili anteriori, il portaoggetti sul padiglione, l’alzacristalli elettrico posteriore, i sensori parcheggio, i vetri oscurati, il climatizzatore automatico bi-zona, il volante in pelle e l’Esp. Come tutte le vetture della gamma Fiat, Idea è dotata di

motori che forniscono prestazioni brillanti con consumi contenuti, come il vivace 1.4 95 cv con Start&Stop e cambio a sei marce o il dinamico e parsimonioso 1.3 Multijet 95 cv con Start&Stop e DPF, il 1.6 Multijet 120 cv con Start&Stop e DPF per prestazioni più elevate e ancora il 1.4 77 cv GPL, dedicato a chi percorre tanti chilometri ed è interessato all’alternativa gas di petrolio liquefatto.


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INFINITI / ARRIVA IN EUROPA LA PRIMA MOTORIZZAZIONE A GASOLIO DEL MARCHIO Fabio Basilico BARCELLONA - Barcellona non è stata scelta a caso per la presentazione ufficiale della nuova FX30d, il primo modello diesel della storia di Infiniti. Nella capitale catalana esiste infatti un grande e moderno Infiniti Center, uno dei 35 inaugurati in 16 Paesi europei in meno di due anni. Una grande offensiva quel la portata avanti dal marchio di lusso di Nissan, che non accenna minimamente a fermarsi: secondo le previsioni, ben l’85 per cento delle vendite del modello FX sarà rappresentato proprio dalla nuova variante diesel 30d. Per l’anno fiscale 2010-2011, Infiniti prevede di vendere in Europa 5.500 vetture, di cui 3.300 diesel, compresa la prossima versione a gasolio del crossover EX. In Italia, la stima è di consuntivare almeno un migliaio di unità, in prevalenza con motorizzazione diesel. Nel nostro Paese sono cinque i Centri Infiniti distribuiti sul territorio a Milano, Roma, Padova, Bologna e Firenze; presto ne verrà inaugurato un altro a Torino. Tutti sono di proprietà della Fassina Spa, distributore esclusivo del marchio in Italia. Alla presentazione di Barcellona, accanto a Gabriella De Paolis, Communications Manager di Infiniti Europe, era presente proprio l’Amministratore delegato di Fassina Spa, Ado Fassina, che nel suo intervento ha precisato: “In Italia, abbiamo già riscontrato un grande interesse per l’FX30d. I nostri cinque Centri Infiniti sono pronti per accogliere i nuovi clienti all’insegna della Total Ownership Experience, ovvero un’esperienza di acquisto e possesso decisamente differente”.. NEL CUORE DEL MERCATO SUV FX30d esprime tutti i valori della Casa di lusso giapponese. La capacità di risposta del nuovo motore V6 da 175 kW/230 cv sono del tutto simili a quelli di un motore a benzina sportivo. FX30d dunque entra con il piede giusto nel cuore del mercato europeo degli Sport utility di tendenza, inaugurando la seconda fase della conquista dell’Europa da parte di Infiniti dopo la generosa offerta di modelli a benzina. FX è già il best-seller della gamma Infiniti, visto che i modelli a benzina (FX37 V6 e FX50 V8) determinano ben il 55 per cento di tutto il fatturato europeo del marchio. L’aggiunta del diesel completa l’offerta e rilancia la

Benvenuta FX30d

La nuova versione del Suv FX, che si aggiunge alle sorelle a benzina FX37 e FX50, conferma i valori fondanti l’identità Infiniti: piacere di guida, prestazioni esaltanti, stile raffinato ed elegante, equipaggiamenti al top. Il nuovo motore 3 litri V6 eroga 175 kW/230 cv. Due le versioni, GT e S, disponibili anche nella soluzione Premium. Prezzi a partire da 59.700 euro.

sfida a concorrenti prestigiosi come Bmw X5 e X6 e Porsche Cayenne. “Nel Vecchio Continente - ha spiegato Ado Fassina - il mercato più vasto per gli Sport utility di grandi dimensioni è quello tedesco, seguito da Regno Unito, Italia, Spagna, Francia e Belgio. Dopo un calo registrato negli ultimi anni, si stima che il mercato dei grandi Suv rimarrà stabile fino al 2012, per poi tornare a crescere. In questo ambito, il potenziale di vendita dell’FX, con l’arrivo della tanto attesa propulsione diesel, si moltiplica per cinque, permettendo al prodotto di risultare appetibile al 76 per cento del segmento dei Suv a gasolio”. L’FX30d è proposta in due allestimenti: la GT che pone più enfasi sul lusso e la S dallo spirito più sportivo. Entrambe sono disponibili anche nel nuovo grado di specifiche d’alta tecnologia Premium che si prevede sarà il

più venduto. Le versioni Premium sono dotate di serie di tutte le caratteristiche disponibili nella gamma Infiniti. Oltre alla suite di tecnologie di sicurezza attiva, Premium include il monitor di visione 360° (Avm, Around View Monitor) e un navigatore satellitare con hard disk da 30 GB completo di consigli Michelin, elemento chiave della celebre piattaforma di informazione e intrattenimento Infiniti. Per quanto riguarda i prezzi, si parte dai 59.700 euro della GT (65.400 euro la Premium) per finire con i 62.200 euro della S (67.900 euro la Premium). Dal loro lancio, il 98 per cento di tutte le FX vendute in Europa sono state dotate del sistema Connectiviti+, uno tra i più completi e fruibili sistemi multimediali esistenti. Di serie su tutti i modelli Premium, è previsto come equipaggiamento standard sui modelli GT e S con la maggior parte di queste funzionalità a

eccezione del navigatore satellitare. FX misura in lunghezza 4.865 mm, è larga poco meno di due metri e alta 1.680 mm; il passo è di 2.885 mm. Imponente sì, ma senza strafare. Il Suv di lusso è innanzitutto bella da guardare, prima ancora di poterne apprezzare le ulteriori doti una volta che ci si mette al volante. FX30d eredita l’aspetto atletico delle colleghe a benzina. Il look è decisamente sportivo. FX non è il crossover più lungo o più alto della sua categoria: ciò conferisce alle sue caratteristiche visive - il cofano allungato, la muscolosa linea delle spalle, il profilo da coupé dei vetri - una dote di armonia piacevole allo sguardo. Sono montati cerchi in lega da 20 pollici sulla versione GT o 21 pollici sulla S. Grande attenzione è stata posta all’aerodinamica: i lati dei paraurti frontali, lo spoiler sulla parte posteriore del tetto e anche le luci Led di coda sono

Il diesel V6 Common Rail da 3 litri è nato all’interno dell’Alleanza Renault-Nissan

Senza scendere a compromessi BARCELLONA - Uno storico primato lo ha raggiunto prima ancora di mettersi a macinare chilometri. Il nuovo V6 siglato V9X è il primo motore diesel della storia Infiniti. Quando venne presa la decisione di lanciare Infiniti in Europa, un motore diesel fu ritenuto da subito indispensabile per compiacere con intelligenza i gusti dell’esigente clientela continentale. Durante la fase di studio, l’Alleanza Renault-Nissan decise di sviluppare un proprio motore, il V9X appunto, un sei cilindri Common Rail da 3 litri con piezoiniettori e alta pressione d’iniezione (1.800 bar). Sin dal primo momento, Infiniti ha svolto un ruolo centrale nello sviluppo del progetto, ponendosi alla sua guida: sue sono state, infatti, scelte decisive come quella di realizzare il blocco in ghisa a grafite compatta (Cgi), con l’obiettivo di far risaltare caratteristiche fondamentali della Casa: leggerezza e raffinatezza, più tipicamente associati ai motori a benzina. A monte, c’era la precisa volontà di non scendere a compromessi in termini di piacere di guida, così come già dimostrato dai modelli a benzina della gamma del marchio di lusso di Nissan. Sebbene il V9X sia abbastanza flessibile da adattarsi a svariati modelli dell’Alleanza - a trazione anteriore, posteriore o integrale - sono significative le modifiche apportate al V6 su specifiche di Infiniti. Il propulsore ha un angolo di 65 gradi, con il turbocompressore montato all’interno della

V. Le teste sono in alluminio, mentre il blocco in Cgi assicura solidità a un peso ridotto. Il Cgi è, infatti, fino al 75 per cento più rigido del ferro ma, nel caso dell’FX30d, pesa il 22 per cento in meno. L’intrinseca rigidità del blocco è un fattore essenziale per soddisfare i severi criteri di raffinatezza dell’FX30d senza dover ricorrere ad altre tecnologie, come costolature o aste di bilanciamento, che inciderebbero negativamente sul peso. Il V6 è fluido e impercettibile dall’interno quando è in folle e sotto carico costante, mentre il rombo che emette in piena accelerazione è il puro suono di un V6 sportivo. Un turbocompressore a geometria variabile eroga una potenza di ben 175 kW/238 cv a 3.750 giri/min. Gli ingegneri hanno raggiunto gli obiettivi di prestazioni anche dopo aver depotenziato l’unità di 20 cavalli per incrementare la capacità di risposta e ridurre le emissioni. La coppia da 550 Nm, ottenibile ad appena 1.750 giri/min, è di alto livello e dona all’FX un’ottimale capacità di ripresa che abbiamo potuto constatare durante il test drive. Abbinato al cambio automatico a sette marce controllato elettronicamente (Asc, Adaptive Shift), di serie, il motore della FX30d raggiunge una velocità massima di 212 km/h e accelera da 0 a 100 km in appena 8,3 secondi. Il consumo in ciclo misto è di 9 litri/100 km e le emissioni di CO2 segnano 238 g/km.

stati tutti progettati a dovere. Il coefficiente di resistenza aerodinamica è di 0,36. All’interno, ci accoglie un’atmosfera elegante e spaziosa, quella che ci si aspetta di trovare a bordo di un’auto di questa categoria. L’appeal da auto sportiva si unisce al comfort di una berlina di lusso. I sedili sono in pelle trapuntata, quelli anteriori regolabili in svariati modi (10 per la GT e 14 sulla S) e provvisti di riscaldamento e ventilazione. Anche il sedile del passeggero anteriore è dotato di 8 regolazioni elettriche. DOCILE E DIVERTENTE Le sospensioni anteriori a doppio braccio oscillante e quelle posteriori a collegamento multiplo introdotte sull’FX nel 2008 sono state adottate anche per il diesel, incluse le versioni S con ammortizzatori Cdc (Continuous Damping Control) e sterzo attivo sulle ruote posteriori. A differenza dei sistemi di sterzo posteriore passivi, questo sistema è dotato di un controllo preciso con motore elettrico che ruota l’asse posteriore fino a un grado, incrementando la prontezza di risposta alla sterzata alle basse velocità e la stabilità a quelle alte. Come abbiamo potuto verificare nel percorso di prova, FX30d è docile e divertente da guidare, lo sterzo è sensibile alla velocità del veicolo e ottimizzato per fornire un buon feedback e risposte lineari. Il V6 è generoso e flessibile, ben si adatta al cambio automatico a sette marce. L’unità di controllo Asc (Adaptive Shift Control) è stata del resto regolata in modo da adattarsi con efficienza alle caratteristiche del diesel e offrire prestazioni e consumi ottimali. L’FX30d è dotata di un intelligente sistema di trazione integrale, denominato Attesa E-TS, acronimo di Advanced Total Traction Engineering System for

Ado Fassina, Amministratore delegato della Fassina Spa All Electronic Torque Split (sistema di trazione integrale avanzato con ripartizione totalmente elettronica della coppia motrice). In pratica, il dispositivo di gestione della coppia controlla una frizione centrale in modo da distribuire la coppia dall’asse anteriore a quello posteriore a seconda dei requisiti di trazione. La potenza è regolata costantemente e il sistema può trasmetterne fino al 50 per cento all’assale anteriore e fino al 100 per cento a quello posteriore. FX30d è equipaggiata con freni a disco ventilati anteriori e posteriori con pinze contrapposte (4 pistoncini anteriori, 2 pistoncini posteriori). FX30d introduce un’importante novità con il sistema di prevenzione d’invasione di corsia (Ldp, Lane Departure Prevention), disponibile in esclusiva su questo modello. “A differenza dei sistemi concorrenti che si limitano ad avvisare il conducente quando la vettura devia dalla corsia prestabilita - ha continuato Ado Fassina - il sistema Ldp interviene attivamente se gli avvisi vengono ignorati. Parte integrante del l’In telligent Cruise Control, l’Ldp rileva le strisce della carreggiata mediante una telecamera situata all’interno dell’al log giamento dello specchietto retrovisore sul parabrezza. Una volta ‘registrate’ le strisce, se l’Ldp rileva uno spostamento del veicolo al di fuori di esse lo segnala al conducente mediante avvisi acustici e visivi, salvo na turalmente in caso di sterzata o di attivazione degli indicatori di direzione, fattori che inibiscono il sistema. Se gli avvisi vengono ignorati, un attuatore che funziona unitamente al sistema di controllo elettronico della stabilità applica una leggera forza frenante su un lato del veicolo riportandolo all’interno della corsia. È la prima volta che questa tecnologia unica di Infiniti è disponibile su un modello venduto in Europa. È installata di serie sui modelli GT Premium e S Premium, ma non ancora su quelli a benzina”. FX è dotata di sei airbag, di cui i due anteriori a doppia fase, sensori per le cinture di sicurezza e un sensore che rileva la presenza di un passeggero sul sedile anteriore. I sedili frontali includono airbag per bacino e torace, mentre airbag a tenda anteriori e posteriori forniscono protezione in caso di impatto laterale. FX30d, costruita nell’impianto giapponese di Tochigi, apre la strada ad altri modelli Infiniti: con il procedere del processo di europeizzazione della gamma, versioni diesel della coupé crossover EX e della nuovissima linea M di berline arriveranno in questo ultimo scorcio del 2010. La lussuosa gamma internazionale della giapponese Infiniti include le versioni berlina, cabrio, coupé della serie G, la berlina M, i crossover EX, FX e il nuovo QX. Attualmente Infiniti ha oltre 250 punti vendita in tutto il mondo.


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Tante le novità all’insegna della tecnologia e dello stile che arricchiscono la gamma tedesca

Autunno pieno di sorprese in casa Bmw SAN DONATO MILANESE - Da questo mese, Bmw mette a disposizione della nuova Serie 5 Touring (così come per la nuova Serie 5 berlina) il Pacchetto sportivo M. Ideato da Bmw M GmbH, comprende componenti specificamente modificati per adattarsi alle sospensioni, all’aerodinamica, agli esterni e agli interni del modello. Le sospensioni sportive M, il pacchetto aerodinamico M e i cerchi in lega leggera da 18 pollici con design a razze sdoppiate migliorano la dinamica di guida e conferiscono al veicolo una presenza imponente. Inoltre, tra le opzioni disponibili sono anche disponibili cerchi in lega leggera M da 19 pollici e uno spoiler posteriore M (per la berlina). I sedili sportivi, realizzati nella combinazione alcantara/stoffa appositamente per il pacchetto sportivo M, regalano agli interni un carattere particolarmente dinamico. L’esclusività dei rivestimenti è sottolineata dall’utilizzo di materiali pregiati, dalle impunture a contrasto e dall’emblema M applicato alla seduta. Tra le altre caratteristiche per gli interni incluse nel pacchetto sportivo rientrano componenti rigorosamente firmati M:

Cristina Altieri S AN D ONATO M ILANESE - La quarta generazione della Serie 5 Touring porta in dote il “peso” dell’esperienza dei modelli precedenti e la carica creativa dell’innovazione più spinta. Concetti come piacere di guidare ed efficienza, versatilità ed eleganza sportiva raggiungono livelli mai toccati prima. La nuova Touring tedesca affascina con un design fortemente espressivo, funzionalità moderne a livello premium e una dinamica di guida che racchiude il meglio del know-how Bmw. Senza contare le numerose misure a livello di comfort e sicurezza che includono sistemi di assistenza del guidatore offerti in esclusiva da Bmw. Autentica automobile da viaggio di indubbia classe medio/alta, il design della nuova Serie 5 Touring è caratterizzato da uno stile indipendente che si riflette nelle proporzioni e nella configurazione delle superfici. Il risultato è un’immagine dinamica e atletica. Il cofano motore allungato, gli sbalzi tenuti corti, il passo più lungo del segmento (2.968 mm), il profilo dall’andamento filante e la linea del tetto che scende dolcemente verso la coda conferiscono alla vettura eleganza e raffinatezza stilistica. Analogamente alla nuova Serie 5 berlina, la sezione anteriore verticale e il doppio rene Bmw leggermente inclinato in avanti, i doppi proiettori e la grossa presa d’aria inferiore formano insieme un’immagine di sicuro impatto. La coda muscolosa e i passaruota fortemente bombati accentuano la presenza della Touring e insieme la sua sportività. INTERNI DEDICATI A CHI VIAGGIA All’interno, l’orientamento orizzontale delle superfici e la tensione delle linee creano un ambiente spazioso (ricordiamo che la nuova 5 Touring è lunga 4.907 mm, larga 1.860 mm e alta 1.462 mm), come si conviene a un’automobile di questa categoria. Il cockpit ha una configurazione ordinata che supporta l’orientamento verso il guidatore. Come ci ha abituati Bmw, i materiali pregiati e la loro lavorazione esaltano il carattere premium della nuova Serie 5 Touring che è in grado di soddisfare le più svariate esigenze professionali, di tempo libero e di semplice viaggio. Il volume del bagagliaio è ampliabile gradualmente da 560 litri a 1 670 litri. Lo schienale del divanetto posteriore è estremamente versatile: è infatti regolabile di complessivamente 11 gradi in ben sette posizioni

volante in pelle, manopola della leva del cambio, poggiapiede, padiglione Bmw Individual in colore antracite e finiture esagonali in alluminio. L’autunno di Bmw è all’insegna delle molte novità. Quelle introdotte nella gamma motori e nelle dotazioni di un vasto numero di modelli contribuiranno a diversificare ulteriormente l’offerta del marchio bavarese. La nuova Serie 5 berlina viene equipaggiata per la prima volta con l’intelligente tecnologia di trazione integrale Bmw xDrive che sarà installato sulla 550i xDrive berlina, alimentata da un motore otto cilindri. Il modello 535d berlina offre, invece, una più ampia gamma di motorizzazioni: la nuova versione diesel top di gamma monta il sei cilindri in linea da 220 kW/300 cv con tecnologia Bmw TwinPower Turbo, disponibile anche per la BMW Serie 5 Touring. Viene ampliata anche la gamma di modelli della Serie 7 a trazione integrale con l’introduzione della 740d xDrive. E sempre da questo mese, vengono lanciati altri modelli della gamma Serie 5 Gran Turismo a trazione integrale: 535i xDrive Gran Turismo e 535d xDrive Gran Turismo.

La roadster Z4 con il pacchetto Design Pure Impulse. Autunno caldo anche per la Z4, a cui verrà associato il pacchetto Design Pure Impulse, che conferisce alla carismatica roadster un aspetto particolarmente sportivo ed esteticamente piacevole. La Bmw 116d, modello entry-level della gamma Serie 1, è ora conforme alla normativa Euro 5, mentre il modello X1 xDrive23d è disponibile con cambio manuale a sei rapporti. Ulteriori innovazioni sono previste per l’equipaggiamento opzionale di Serie 3, Serie 1, X1 e Z4, a tutto vantaggio di comfort, intrattenimento e comunicazione.

BMW / LA QUARTA GENERAZIONE DELLA SERIE 5 TOURING PUNTA SULLE MASSIME SENSAZIONI DI GUIDA

Il piacere dell’onestà differenti, è diviso nel rapporto 40:20:40 ed è ripiegabile. Due leve di comando integrate nel bagagliaio consentono di ribaltare separatamente i singoli elementi dello schienale posteriore nel rapporto 60:40. E non è finita: la tendina di copertura del vano di carico si avvolge o allunga automaticamente al momento di apertura o chiusura del portellone posteriore. E premendo un pulsante, il lunotto ad azionamento separato si apre

nuova Serie 5 Touring è equipaggiata di serie delle ormai celeberrime misure Bmw EfficientDynamics: a seconda del modello, queste consistono nel recupero dell’energia in frenata (Brake Energy Regeneration), la funzione Start Stop automatico (per la versione 520d), indicatore del punto ottimale di cambiata, comando dei gruppi secondari in base al fabbisogno e regolazione attiva delle prese d’aria. Il lightweight design in-

km con l’automatico, mentre le emissioni di CO2 sono rispettivamente di 135 e 139 g/km. La 530d monta il sei cilindri diesel Common Rail da 180 kW/245 cv. La velocità massima è di 243 km/h (242) e l’accelerazione 0-100 km/h avviene in 6,4 secondi. Il consumo medio segna 6,4 litri/100 km (6,3) e le emissioni di CO2 169 g/km (165). Questo propulsore soddisfa con la tecnologia Bmw BluePerformance, disponibile

come optional, la norma antinquinamento Euro 6. La 535i monta il sei cilindri a benzina con TwinPower Turbo, iniezione diretta High Precision Injection e Valvetronic. La potenza erogata è di 225 kW/306 cv che consentono una velocità di punta di 250 km/h e uno sprint 0-100 km/h in 6 secondi con cambio manuale e 6,1 secondi con l’automatico. Il consumo medio è di 8,6 litri/100 km (8,5) e le emissioni

segnano 201 g/km (197). La seconda versione a benzina è la 523i sei cilindri con High Precision Injection nell’esercizio a miscela magra: la potenza è di 150 kW/204 cv, con dati di velocità massima e accelerazione 0-100 km/h rispettivamente di 231 km/h (227) e 8,2 secondi (8,4). Il consumo medio è pari a 7,9 litri/100 km (7,8) e le emissioni non superano i 185 g/km (182). A partire da questo mese, sono disponibili anche due nuovi propulsori diesel e un terzo motore benzina a sei cilindri. Il modello diesel più potente è la sei cilindri 535d Touring da 220 kW/300 cv con tecnologia Bmw TwinPower Turbo e iniezione diretta Common Rail. La 525d completa la gamma di modelli diesel disponibili. Anche in questo caso, sotto il cofano pulsa un sei cilindri di 3 litri, dotato di turbocompressore con aspirazione a geometria variabile e iniezione diretta Common Rail. La potenza è di 150 kW/204 cv. Il sei cilindri di 3 litri a iniezione diretta ad alta precisione (High Precision Injection) montato sulla 528i Touring sviluppa una potenza massima di 190 kW/258 cv a 6.600 giri/min in combustione magra. TANTA MODERNITÀ A DISPOSIZIONE

Continua indisturbata la marcia trionfale della Serie 5 Touring. Di generazione in generazione nuovi contenuti all’avanguardia contribuiscono a elevare ulteriormente la qualità complessiva del modello tedesco, che oggi offre un livello di performance, comfort ed efficienza che testimonia lo stato dell’arte della produzione alto di gamma di Bmw.

automaticamente. Bmw Serie 5 Touring propone una gamma motori Euro 5 articolata. A richiesta, per tutte le versioni in gamma è ordinabile un cambio automatico a otto rapporti con Steptronic che così si affianca al manuale a sei rapporti di serie. Per la 5 Touring è anche disponibile l’automatico Sport con paddle al volante. Analogamente al servosterzo elettromeccanico EPS utilizzato in tutte le varianti di modello, anche il cambio automatico contribuisce a migliorare ulteriormente l’efficienza della 5 Touring. Non solo. La

telligente è stato applicato ad esempio alle porte, al cofano motore, ai parafanghi anteriori e ai componenti dello chassis realizzati in alluminio. La 520d Touring è equipaggiata con il quattro cilindri turbodiesel da 135 kW/184 cv Common Rail. I dati sull’accelerazione 0-100 km/h so no equivalenti sia con cambio manuale che automatico (8,3 secondi), mentre varia veramente di poco la velocità massima, 222 km/h nel primo caso, 220 nel secondo. Il consumo medio è pari a 5,1 litri/100 km con cambio manuale e 5,3 litri/100

La nuova Serie 5 Touring, vettura dal forte carattere premium.

Le soluzioni più moderne offerte dalla tecnica di propulsione e dell’assetto assicurano la giusta dose di sportività e un comfort ulteriormente ottimizzato. Ad esempio, il Driving Dynamic Control, disponibile come optional, consente di tarare l’assetto secondo le preferenze personali. Non poteva mancare l’offerta Bmw ConnectedDrive, che comprende una lunga serie di sistemi di comfort, di sicurezza e d’infotainment. Ci sono anche i dispositivi di assistenza del guidatore, come il Park Assistant, l’Avverti mento di cambio accidentale di corsia di marcia, il Segnalatore di sorpasso pericoloso, il Bmw Night Vision con riconoscimento delle persone e l’Head-UpDisplay (le informazioni importanti per la guida vengono proiettate sul parabrezza, nel campo visivo diretto del guidatore, in una posizione particolarmente ergonomica). Nella nuova Serie 5 Touring, il comando di tutte le informazioni di serie e opzionali di entertainment, d’informazione, di navigazione e di telecomunicazione avviene di serie attraverso il sistema di comando iDrive. Il Controller inserito in una posizione ottimale consente di selezionare e attivare in modo intuitivo le funzioni attraverso dei movimenti d’inclinazione, di pressione e di rotazione.


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MINI / CON LA COUNTRYMAN, AMPIO PORTELLONE POSTERIORE, SPAZIO PER CINQUE PASSEGGERI E TUTTI I VANTAGGI DELLE QUATTRO RUOTE MOTRICI Paolo Altieri A MBURGO - Mini entra nella sua quarta dimensione, rivoluzionando di nuovo sé stessa e mettendo in mostra per l’ennesima volta la carica innovativa e la creatività che fanno parte del Dna dell’anglo-tedesca, ormai trasformatasi da vetturetta di tendenza in un’intera gamma di prodotti. Prima la berlina, poi la familiare Clubman, quindi la cabrio, ora il Suv. Per la prima volta, Mini è dotata di quattro porte, di un ampio portellone posteriore e di spazio a bordo per cinque passeggeri. All’appello mancherebbe solo una versione coupé, che, gli appassionati ne prendano nota, arriverà pure quella. Un modello per tutte le esigenze? Non proprio, altrimenti l’idea originaria, che tanto successo ha avuto - 1,7 milioni di unità vendute in dieci anni - ne risulterebbe irrimediabilmente snaturata. La novità si chiama Countryman, che più che uno Sport Utility è un piccolo crossover, il risultato di una leggera concessione del concetto Mini a quello di spazio. Countryman è la prima Mini lunga più di quattro metri (4,097 per l’esattezza) e la prima disponibile anche a quattro ruote motrici. La posizione di guida rialzata è sicuramente un elemento che va a suo vantaggio. Il modulo frontale montato verticalmente esprime presenza ed è parte integrante del sistema ottimizzato di protezione dei pedoni. La spaziosità estesa è sottolineata dalle ampie superfici vetrate, dalle quattro porte e dalla forma originale del tetto. Le fasce particolarmente ampie nella parte inferiore della scocca e i passaruota bombati fanno riferimento alla robustezza della vettura e alla opzionabile trazione integrale Mini ALL4, disponibile per le versioni Cooper S e Cooper D. Con reazioni veloci e precise alle condizioni mutate, la trazione integrale permanente dà della tipica maneggevolezza Mini un’interpretazione nuova che valorizza soprattutto la trazione. Un differenziale centrale elettromagnetico montato direttamente dietro al differenziale posteriore ripartisce in modo continuo la coppia motrice tra l’asse anteriore e quello posteriore. In condizioni di marcia normali fino al 50 per cento della coppia motrice viene trasmesso alle ruote anteriori, in condizioni estreme la quota sale fino al 100 per cento. Alla base c’è una sofisticata tecnica dell’assetto, composta tra l’altro da una sospensione anteriore McPherson a bracci trasversali fucinati, un assale posteriore multilink e il servosterzo elet-

La quarta dimensione

dato dal fatto che il consumo medio è uguale a quello della versione da 98 cv ed è praticamente simile anche il dato sulle emissioni: 140 g/km. SI PARTE CON 90 CAVALLI

Crossover con l’opzione trazione integrale, la nuova declinazione Mini è un omaggio, come sempre innovativo, allo spazio e alla versatilità. Tre le motorizzazioni a benzina e due quelle diesel, con un range di potenze che varia da 90 a 184 cavalli. Il listino prezzi è invece compreso tra i 21.000 euro della One e i 28.950 della Cooper S ALL4.

tromeccanico Eps. Di serie la Countryman mette a disposizione anche la regolazione della stabilità di guida Dynamic Stability Control Dsc mentre a richiesta sono disponibili il Dtc (controllo dinamico di trazione, di serie però sulla Cooper S sia a trazione anteriore che integrale sia sulla Cooper D con ALL4) nonché una funzione elettronica di bloccaggio del differenziale dell’asse anteriore. Vista da dietro, il tetto con labbro aerodinamico integrato della Countryman poggia sulla superficie vetrata anche se visivamente distaccato. Un sottile nastro cromato tra la superficie vetrata e la scocca forma un’ulteriore linea orizzontale che avvolge la vettura senza soluzione di continuità. Come in tutti i modelli Mini, anche nella Mini Countryman le luci posteriori sono montate verticalmente nella coda, così da creare un netto contrasto con il restante andamento orizzontale delle

Il volume del bagagliaio è ampliabile da 350 a 1.170 litri.

La prima unità a gasolio è quella che equipaggia la One D ed è la motorizzazione base dell’intera gamma motori Countryman: eroga 66 kW/90 cv con performance che, accanto ai consumi medi contenuti a 4,4 litri/100 km (emissioni di 115 g/km), registra una velocità massima di 170 km/h e effettua lo sprint 0-100 km/h in 12,9 secondi. Infine la Cooper D con potenza di 82 kW/112 cv. In questo caso, la velocità massima sale a 185 km/h e l’accelerazione 0-100 km/h scende a 10,9 secondi. I consumi e le emissioni rimangono invece invariati. Per le varianti di modello a benzina in alternativa al cambio manuale a sei rapporti è disponibile un automatico a sei marce con funzione Steptronic dotato di comandi al volante. . Le innumerevoli possibilità di personalizzazione dell’esterno e degli interni sono completate da nuovi allestimenti specifici per ogni modello Countryman. Di serie è previsto il Mini Center Rail, che sostituisce la consolle centrale tradizionale e offre nuove possibilità di integrare portaoggetti, porta bevande, vari dispositivi e altri elementi di comfort. Di particolare attrattiva l’offerta Mini Connected, che mette a disposizione una forma di In-Car-Entertainment che si realizza nella vettura grazie a una tecnologia sviluppata specialmente per Mini per l’integrazione delle funzioni

linee. Le luci sono inserite in una cornice cromata e sporgono tridimensionalmente dalla scocca. Per la prima volta il logo Mini posizionato sulla coda assolve a una funzione pratica. Premendo il cerchio interno del logo si sblocca il portellone posteriore che si apre verso l’alto. L‘aspetto estetico della Mini Countryman è caratterizzato anche dalle ampie ruote di serie da 16 o da 17 pollici (Cooper S). Sia il carattere sportivo che robusto della vettura possono essere messi più in risalto grazie ai cerchi in lega disponibili come optional. Vengono proposti in diversi design e grandezze comprese tra 16 e 18 pollici. QUATTRO SEDILI O UN DIVANETTO All’interno, Mini Countryman è dotata di serie di quattro sedili, ma c’è la disponibilità di un divanetto posteriore a tre posti offerto in optional senza sovrapprezzo. Sono quindi due le configurazioni possibili, a quattro o cinque posti, quella a quattro con le due poltrone separate dal binario portaoggetti. I sedili posteriori sono spostabili singolarmente in direzione longitudinale oppure nel rapporto 60:40 per quanto riguarda il divanetto a tre posti. Anche per quanto riguarda gli schienali è possibile variare l’inclinazione e ribaltarli separatamente o nel rapporto 40:20:40 (sempre per quanto riguarda il divanetto) portando il volume del bagagliaio da 350 a 1.170 litri. Fra i tre benzina e i due turbodiesel che compongono la famiglia motori da 1.598 cc, a in-

Mini Countryman è la prima della gamma a essere disponibile con le quattro porte. Continua dunque l’evoluzione di una famiglia di modelli da sempre al passo con i tempi. teressare la nostra prova è la versione top di gamma, la Cooper S ALL4, quella a trazione integrale. I 135 kW/184 cv del motore, unico benzina a iniezione diretta della gamma, si fanno sentire ed eseguono il loro compito con dovizia, ma non si può nascondere come il tipico go kart feeling che ha reso celebre il marchio risenta della linea appesantita del modello. Sia chiaro però: siamo in presenza del giusto compromesso. Con una mole così, non si poteva chiedere di meglio. L’auto rimane scattante e reattiva, è gestita da uno sterzo che più vigile non si può, e ammorbidita da sospensioni decisamente più confortevoli, almeno se paragonate a quelle delle altre Mini. Inoltre il propulsore, rimaneggiato e come tutti gli

altri della gamma rispondente alle normative Euro 5 e ULEV II, è diventato assai efficiente e combina prestazioni interessanti (velocità massima 215 km/h, 0-100 km/h in 7,6 secondi) a consumi medi piuttosto ridotti, 6,1 litri per percorrere 100 km, ed emissioni di CO2 che non superano i 143 g/km. Per quanto riguarda i due altri propulsori benzina, la One da 72 kW/98 cv costituisce un entry level di tutto rispetto, con velocità massima di 173 km/h, accelerazione 0-100 km/h in 11,9 secondi, consumi medi di 6 litri/100 km ed emissioni di 139 g/km. Abbiamo poi la Cooper da 90 kW/122 cv, che si avvicina maggiormente alla top di gamma con una velocità massima di 190 km/h e sprint 0-100 in 10,5 secondi. Un pregio è

di telecomunicazione, di intrattenimento e online dell’Apple iPhone. Si può così beneficiare di funzioni come la Webradio e il Dynamic Music che comprende una gamma di pezzi musicali composti in esclusiva che possono essere riprodotti dal sistema audio della Mini e il cui ritmo e dinamica cambiano a seconda dello stile di guida del momento. Dunque, con l’aiuto di acceleratore e volante il guidatore può creare a piacimento la sua colonna sonora personalizzata. Infine, Mini Countryman offre i componenti del kit tuning John Cooper Works. Non resta che dare una veloce occhiata ai prezzi: il listino della Countryman va dai 21.000 euro della One ai 28.950 della Cooper S ALL4.


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FIAT / PANDA CELEBRA TRENT’ANNI DI STORIA CON UNA SERIE SPECIALE ANNIVERSARY Massimiliano Campanella TORINO - Panda, si sa, appartiene di diritto alla storia dell’automobile. Quella con la S maiuscola. La piccola utilitaria festeggia quest’anno i trent’anni di blasonata carriera e Fiat ha deciso di celebrarne i fasti con una serie speciale denominata, per l’appunto, Anniversary. Panda Anniversary è una serie speciale e come tale ha contenuti specifici ed esclusivi. Realizzata sulla base della versione Active 1.1, è caratterizzata dai interni in elegante tessuto in jeans nero - finora disponibili solamente sulla Panda 4x4 Glam - e da uno stile esterno contraddistinto dall’applicazione, sui montanti centrali e posteriori, di “liner” opachi. Tre i colori della carrozzeria disponibili, tutti inevitabilmente originali e curiosi visto il carattere “sbarazzino” della citycar torinese: il rosso Sfrontato, il bianco Bianco e il giallo Ottimista. Il prezzo della nuova versione celebrativa è però identico a quello della versione Active da cui deriva: 9.950 eu ro, che comprende di serie gli interni più eleganti e la vernice extraserie. Panda Anniversary è l’ultima nata nella lunga storia di uno dei modelli più importanti per Fiat. Bastano pochi numeri per rendersene conto: dal lancio a og gi sono oltre 6 milioni le Pan da vendute e, nonostante l’e tà, le immatricolazioni del modello non conoscono cedimenti. Panda è sempre la citycar più venduta in Italia (con una quota del 33,1 per cento del mercato registrato in giugno) ed è stabilmente la vettura del segmento A più venduta in Europa, con una quota intorno al 18 per cento. Merito di un progetto geniale e vincente e di un’offerta veramente ampia di modelli e motorizzazioni: basti ricordare che Panda è disponibile sia a due ruote motrici sia 4x4, con motori a benzina, diesel, Gpl e metano. NASCE IL MITO PANDA La prima generazione Panda viene prodotta dal 1980 al 2003. La presentazione avviene al Salone di Ginevra del febbraio 1980. All’interno della prima generazione, la prima serie occupa cinque anni, dal 1980 al 1985. Equipaggiata con un bicilindrico raffreddato ad aria da 652 cc derivato dalla Fiat 126 (Panda 30) o con un quattro cilindri raffreddato ad acqua da 903 cc, già utilizzato dalla Fiat 127 (Panda 45), Panda è destinata a inserirsi proprio fra la 126 e la 127. Nel 1982 si aggiunge la Panda 34 da 843 cc e 34 cv con motore derivato dalla Fiat 850, destinata però alla sola esportazione nei paesi dove il bicilindrico della 30 era giudicato insufficiente. Caratteristica vincente della Panda sono gli interni, con la strumentazione raccolta, i molti vani portaoggetti, l’assenza di finiture pretenziose: una perfetta auto per i giovani. Punti di forza i sedili anteriori a sdraio e l’amaca posteriore che possono essere abbattuti orizzontalmente, formando un’unica superficie dal volante al portellone del bagagliaio. Un’opportunità geniale: per la nuova generazione dell’epoca significava la possibilità di trasformare l’automobile in un letto di fortuna. Nel

Formula vincente “

Oltre 6 milioni le unità vendute di quella che a ragione viene considerato un autentico punto di riferimento nel segmento delle piccole. Panda è sempre la citycar più venduta in Italia (con una quota del 33,1 per cento in giugno) ed è stabilmente la vettura del segmento A più venduta in Europa.

settembre 1981 debutta la Panda 45 Tetto Apribile e al Salone di Parigi di fine ’82 viene presentata la Panda 45 Super, con cambio a cinque marce e la nuova calandra di plastica nera che distingueva l’allestimento Super dai modelli iniziali con la griglia metallica. Nel 1983 la versione 30 Super viene aggiunta agli allestimenti già presenti. In quell’anno esce la Panda 4x4, equipaggiata con un 965 cc da 48 cv derivato da quello presente nell’Autobianchi A112. Conosciuta come Panda 4x4, questo modello è il primo esempio di piccola vettura a motore trasversale a presentare un sistema 4WD. La milionesima Panda viene prodotta nel luglio del 1984 e alla fine del 1985 ne vengono costruite 1.400.000. La seconda serie va da 1986 al 2003. Nel gennaio 1986 arriva la Panda Supernova: il motore 652 cc viene sostituito con un 769 cc da 34 cv e il 903 cc con un 999 cc da 45 cv o 50 cv per la 4x4. Entrambi i nuovi propulsori appartengono alla nuova famiglia FIRE con 4 cilindri e raffreddamento a liquido, con un albero a camme in testa. L’intera gamma italiana prevede cinque versioni, di cui tre 750 (L, CL, S), una 1000 Super e la 4x4. La gamma completa, se si includono anche le versioni per il mercato estero, è costituita da Panda 750 L, 750 CL, 750 S, 1000 L, 1000 L i.e., 1000 CL, 1000 CL i.e., 1000 S, 1000 S i.e., 4x4, 4x4 i.e., 1300 Diesel. Infatti, nell’aprile 1986 Fiat introduce una versione 1.301 cc diesel con 37 cv, nata per sostituire la 127 D. Equipaggiato normalmente con un cambio a 5 marce è disponibile nel solo allestimento “L” fino alla fine del 1988 quando viene proposta soltanto con l’allestimento che ricalca la versione CL. La versione Van viene introdotta sempre nell’aprile 1986, con motori benzina e diesel e capacità di carico di

750/810 decimetri cubi. Nel 1987 arriva sul mercato la Panda Young, dotata di motore 769 cc e potenza di 34 cv, la stessa della nuova versione FIRE. Il risultato è un minor costo di produzione e un relativo minor costo d’acquisto, a tutto vantaggio dei giovani acquirenti. Nel 1988 viene superata la soglia dei 2 milioni di esemplari prodotti e due anni dopo, nel 1990, la gamma viene arricchita dalla Panda Elettra, versione con motore elettrico. Nel 1997 Panda ritorna al Salone di Ginevra per festeggiare il suo diciassettesimo compleanno e gli oltre tre milioni e mezzo di unità vendute nel corso degli anni. ONORATA CARRIERA La prima generazione di Panda termina la sua produzione nel 2003 con la presentazione e sostituzione nel listino di quell’anno della Nuova Panda. Nei suoi ultimi mesi di onorata carriera, la prima Panda è ancora in testa alle vendite nel settore delle citycar. Va ricordato che dal 1980 al 1986 Panda viene costruita, su licenza commerciale, in Spagna dalla Seat e messa in vendita con il nome di Seat Panda. Come nel caso di Fiat Ritmo, ripresentata Seat Ronda, e Fiat 127 terza serie, ristilizzata con denominazione

Seat Fura, al decadere dell’accordo di collaborazione tra Fiat e Seat, Panda viene modificata il minimo indispensabile per evitare problemi di licenza e messa in vendita con il nome di Seat Marbella, rimasta in produzione fino al 1998. La prima osservazione da fare in merito alla seconda generazione della Panda uscita nel 2003 è che il nuovo modello abbandona la carrozzeria berlina a due volumi tre porte per adottare uno schema da monovolume a cinque porte, con numerosi accessori e optional per la personalizzazione di interni ed esterni. Il modello dispone dei più moderni e diffusi dispositivi di sicurezza e di comfort. La linea è frutto del centro stile Bertone che sviluppa una lunghezza di 3,54 metri, ideale per affrontare le strade cittadine, grazie anche al ridotto raggio di sterzata e all’aiuto del servsterzo elettrico (che è dotato della funzione City per una maggiore efficacia durante le manovre più delicate). Se poi si aggiungono i consumi contenuti, l’abitabilità per quattro persone e prezzi di listino altamente concorrenziali, ne scaturisce il ritratto di un’auto di successo. Panda viene nominata “Auto dell’Anno 2004” ed è una delle poche city car che si sono aggiudicate l’importante riconoscimento. Un leggero facelift viene

proposto nel novembre 2006, in concomitanza con l’uscita delle nuove versioni Natural Power (alimentate a benzina/metano) e 100 HP. L’ottobre scorso Fiat ha presentato un ulteriore facelift di Panda con ritocchi sia alla carrozzeria che agli interni. Per quanto riguarda i motori, arriva il 1.2 benzina da 69 cavalli Euro 5 con soli 113 g/km di CO2 emessa. UNA FAMIGLIA NUMEROSA In Italia, Panda è attualmente proposta in quattro allestimenti principali denominati Actual, Active, Dynamic ed Emotion. Le 4x4 sono disponibili nei livelli di allestimento base, Climbing, Adventure, Glam e Cross. La gamma motorizzazioni comprende i benzina della famiglia Fire 1.1 da 40 kW/54 cv, 1.2 da 44 kW/60 cv, 1.2 da 51 kW/69 cv Euro 5, 1.4 16V da 74 kW/101 cv (versione 100 HP), 1.2 da 44 kW/60 cv benzi na/Gpl, 1.2 da 44 kW/60 cv Natural Power (benzina/metano) nonché i diesel 1.3 Multijet 16V da 51 kW/69 cv e 1.3 Multijet 16V DPF da 55 kW/75 cv. Il listino prezzi parte da 9mila euro. Una delle caratteristiche del progetto Panda è la sua estrema versatilità che si è espressa nella produzione di diverse versioni. Nel corso degli anni sono

state presentate numerose versioni a basso impatto ambientale, come la Panda Natural Power con doppia alimentazione benzina/metano, la Panda Elettrica e la Panda Gpl, a listino con allestimento Dynamic e motore 1.2 da 60 cv bifuel (benzina/gas di petrolio liquefatto). A fine 2006 risale invece l’arrivo della Panda 100 HP, una piccola sportiva che rievoca la tradizione italiana sportiva applicata alle piccole autovetture. È una versione dotata di motore 1.4 16V da 101 cv, ribassata nel telaio, modificata nella carrozzeria, nelle sospensioni, nella taratura dello sterzo e nell’aerodinamica. Esteticamente ha una grande griglia anteriore a nido d’ape, codolini laterali, minigonne, un esclusivo paraurti posteriore, terminale di scarico cromato. L’abitacolo è contraddistinto da sedili e strumenti di nuovo disegno. L’auto è equipaggiata con quattro freni a disco, cambio a sei marce e monta cerchi in lega da 15 pollici. L’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 9,5 secondi e la velocità massima è di 185 km/h. La nuova Panda 4x4 è stata presentata nel 2004. Essa utilizza un pianale rialzato e irrobustito rispetto alla Panda normale, caratterizzato dalla presenza della trazione integrale permanente con giunto viscoso.

In alto, la Panda Anniversary che celebra il trentennale della compatta Fiat. A sinistra, una Panda della prima generazione e sopra la Panda 4x4, autentico punto di riferimento della gamma.


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Anno 53 N° 512 - Abbinato al N° 192 Settembre 2010 Il Mondo dei Trasporti

SUBARU ITALIA / ARMANDO PACHERA, DIRETTORE COMMERCIALE

Massima competitività Trend positivo per il marchio delle Pleiadi che mette a segno risultati positivi nel primo semestre del 2010, con vendite aumentate dell’1,86 per cento a circa 3.000 unità. L’arrivo sul mercato della nuova Impreza XV arricchisce la gamma con un modello dal forte appeal e dalle elevate doti tecnologiche. Vincenzo Bajardi CORTE FRANCIA - Subaru Italia, in barba alla sfavorevole congiuntura, naviga in acque tranquille e questo non può fare che piacere alla Fuji Heavy Industries che ha rilevato il 100 per cento della filiale di Ala di Trento. “Nel 2009 la nostra società - ha detto Armando Pachera, Direttore Commerciale di Subaru Italia, veronese con trascorsi importanti in Honda Automobili Italia - ha immatricolato 5.583 unità, comprese quelle destinate alla pubblica amministrazione; circa 300 in più rispetto al bilancio precedente”. Cosa ha riservato finora il 2010? Nel primo semestre, le vendite sono cresciute dell’1,86 per cento a 2.800 esemplari, con una quota di mercato dello 0,37 per cento, una cifra record mai raggiunta sino a oggi; si tratta di un trend in crescita non solo sul nostro mercato - dove abbiamo registrato un 2,9 per

cento in più delle vendite nei primi sei mesi dell’anno - ma anche in quelli mondiali dove, nello scorso anno, sono state vendute 394mila vetture, in evidente ascesa rispetto all’anno precedente. Il nostro marchio, inoltre, non ha minimamente sofferto del tracollo americano, mercato che assorbe il 28,1 per cento delle vendite totali: 216mila unità pari a un aumento del 15 per cento. E se in Giappone abbiamo registrato un aumento del 30,6 per cento, questo la dice lunga sulla qualità dei nostri prodotti. Discorso diverso per l’Europa, dove si registra una chiara difficoltà con cali fino al 4,6 per cento, mentre va a gonfie vele la Cina, con una performance straordinaria: +86 per cento. Nell’elenco ci mettiamo anche il forte calo in Russia e le buone performance del Canada. Va anche detto che in Europa un nostro propulsore è stato molto apprezzato: si tratta del 2.5 flatflour turbo, classificatosi terzo con 123 punti, dietro ad Audi e Mercedes, nel riconoscimento

internazionale ‘Engine of The Year 2010’”. Come giudica la nuova Impreza XV? È l’auto che mantiene le promesse, come reclamizza il claim della campagna pubblici-

taria che accompagna il debutto italiano sin dallo scorso mese di luglio. Un modello che offre le specifiche caratteristiche del marchio delle Pleiadi, cioè qualità e sicurezza al top: di serie sono previsti Abs con Ebd tarato per il Symmetrical AWD,

La nuova Impreza XV dinamica e dal forte carattere. Un’auto con le specifiche caratteristiche Subaru di qualità e sicurezza al top.

AUTORAMA

controllo di stabilità Vdc, sistema di controllo della trazione con differenziale autobloccante a slittamento limitato e antipattinamento in accelerazione con intervento su motori e freno). Impreza XV è in grado di procedere con disinvoltura su qualsiasi tipo di asfalto e in off road grazie a una super trazione integrale invidiataci nel mondo anche da costruttori super premium. La missione della XV è quella di tornare utile a una famiglia giovane che adora il tempo libero e lo svago e a clienti che effettuano lunghe percorrenze. In tema di propulsori, offriamo un benzina, anche bifuel, 2 litri da 150 cv abbinato a un cambio manuale a 5 rapporti con riduttore Dual Range o un automatico a 4 rapporti ma anche un boxer diesel 2 litri da 150 cv solo con trasmissione a sei rapporti; entrambi sono Euro 5. Con XV quadriamo il cerchio nell’area sportiva. Come definirebbe, in un lancio da agenzia di stampa, la XV? Dinamica, sportiva, massiccia. Quindi, decisamente orientata verso lo sport utility, cioè con una capacità di sapersi muovere con agilità su qualsiasi fondo stradale e in qualsiasi condizioni meteo. Sospensioni rigide, motori brillanti, interni avvolgenti e un design che evidenzia ogni dettaglio della carrozzeria in chiave crossover, con un abito quasi da pista. Una sensazione di maggiore forza, stabilità e grinta. Anche l’abitacolo è completamente diverso da quello delle sorelle della gamma. Materiali, colori e con-

Armando Pachera, Direttore Commerciale di Subaru Italia figurazioni sono specifici per questa versione come ci si aspetta da un crossover urbano. Per questo si è voluto sottolineare la qualità del vivere a bordo con dei toni molto caldi, con un marrone come colore di contrasto al nero nei sedili e nelle cuciture. Di record in record con Impreza? La nuova WRX STI MY 2011 ha superato alla grande i test sull’impegnativo tracciato del Nurburgring con al volante Tommi Mäkinen, quattro volte campione mondiale rally, che ha firmato il nuovo record sul giro per una Subaru in 7’55”. La WRX STI berlina è in commercio in Europa da questo mese affiancandosi alla hatchback; sarà esposta sia a Mosca che a Parigi. L’usato nel mondo soffre? Sì, dovunque, perfino in Giappone dove questo mercato ha registrato il decimo calo consecutivo. Le vendite delle auto d’occasione hanno toccato il livello più basso degli ultimi 26 anni.

RENAULT / RADDOPPIA LA PROPOSTA PER LA BELLA STAGIONE CON L’INEDITA WIND NIZZA - Renault comincia a dettare legge in materia di tetto rigido ripiegabile: la Mégane CC, rinnovata poche settimane orsono e finora unica proposta in gamma ad abbinare la doppia anima coupé-cabriolet, viene adesso affiancata da un altro modello per tutte le stagioni, questo totalmente inedito: la Wind. Una vettura certo indirizzata a un pubblico diverso, più giovane, più attento alle ten denze, rigorosamente senza figli, ma con in mente le stesse immagini dell’acquirente di Mégane CC: estate con il vento tra i capelli e inverno in tutta sicurezza e comfort. La Wind è sportiva e ultracompatta: lunga solo 3,83 metri va, tanto per intenderci sulle dimensioni, a posizionarsi tra le nuove Twingo e Clio. Il segmento delle piccole cabriolet vale in Europa circa 100mila u ni tà all’anno, e Renault amplia la sua famiglia. Wind è una coupé roadster da due posti secchi che, com’è naturale in questo segmento, punta la fiche più alta sul plein dell’estetica, sperando di riuscire a convincere in Italia ogni anno almeno 1.000 clienti.

Caldo vento d’estate Renault introduce per la prima volta in gamma una coupé roadster compatta e dagli accenti più che sportivi. Sulla testa un innovativo e leggerissimo tetto rotativo che scompare in soli 12 secondi lasciando inalterato il volume del bagagliaio.

LA LISTA DELLA SICUREZZA

SI LASCIA GUARDARE Non si rimane certo indifferenti di fronte alla Wind: se il frontale è molto raccolto, un “mu so duro” dagli occhi allungatissimi che quasi sfiorano il montante, è il posteriore la parte sulla quale si è maggiormente concentrata la fantasia dei de signer. Le linee non sono pulitissime e si immolano un po’ troppo sull’altare della sportività a ogni costo: il lunotto spiove sul portellone del bagagliaio, movimentato da un caratteristico motivo a onda e prolungato aerodinamicamente nello

comunque piuttosto contenute: 145 grammi di CO2 al chilometro. L’altro motore è un 1.6 16V aspirato da 133 cv di potenza e 160 Nm di coppia: qui i dati che maggiormente interessano sono quelli relativi all’accelerazione, 9,2 secondi per lo zero-cento, e alla velocità massima, 201 km/h. Parliamo ora di sicurezza, argomento come sempre ottimamente svolto dagli ingegneri Renault, e sulla Wind ancora di più, essendo l’incolumità degli occupanti messa maggiormente a rischio dalla possibilità di viaggiare in assetto cabrio.

spoiler. Anche all’interno si ritrovano numerosi accenti sportivi, dai sedili avvolgenti ai poggiatesta integrati, dal volante sportivo alla pedaliera in alluminio e al cruscotto che ricorda ambientazioni motociclistiche. Dinamismo tanto dunque, ma la Wind offre anche la disponibilità di un vero bagagliaio che, a differenza di molte compagne di segmento, non vede varia-

re il volume di carico a seconda della configurazione scelta: che il tetto copra l’abitacolo o che sia ripiegato, lo spazio riservato alle valige è comunque sempre di 270 decimetri cubi. Tale e quale quello della Nuova Clio. È stato possibile ottenere questo risultato grazie alla scelta di un tetto con movimento a rotazione: la struttura si avvolge sul proprio asse e va a riporsi discretamente dove non

procura alcun fastidio. La manovra viene avviata premendo un apposito pulsante e si completa in soli 12 secondi. C’è da dire che questo meccanismo è innovativo anche sotto l’aspetto del contenimento dei pesi: la struttura non raggiunge neanche i 22 kg, il che significa ben cinque volte in meno di un congegno classico. E questo, lo si intuisce, va a tutto vantaggio della leggerezza della

vettura e quindi dei suoi valori prestazionali. A questo proposito la gamma propulsiva si articola su due benzina, entrambi associati a una trasmissione meccanica a cinque rapporti. Si parte da un piccolo 1.2 da 100 cv di potenza e 152 Nm di coppia: i consumi sono di 6,3 litri ogni 100 km nel ciclo misto, mentre le emissioni non gli valgono la laber eco2, ma sono

Oltre alla lista sconfinata di sistemi di assistenza alla guida Abs con ripartitore elettronico della frenata, assistente alla frenata d’emergenza, Esp con controllo del sottosterzo, accensione automatica fari e tergicristalli, limitatore e regolatore di velocità gli occupanti di Wind sono tutelati da un impianto frenante sovradimensionato, da una scocca rinforzata e soprattutto dal roll bar di sicurezza fisso e integrato nel lunotto, per una protezione assoluta in caso di ribaltamento. In caso di urto frontale invece, la struttura del volante si deforma, mentre il piantone dello sterzo collassa per limitare gli eventuali danni. Quanto alle tecnologie pensate per rendere piacevole la permanenza a bordo, il pacchetto Techno, proposto a 250 euro, prevede la radio CD MP3 con Bluetoth e connessione digitale USB per iPod, iPhone e tutto gli altri lettori MP3 compatibili. Il listino prezzi parte dai 18.000 euro della versione 1.2 da 100 cv in allestimento Blizzard.



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