Fraikin / Gariboldi: “Trasporto settore strategico che guadagna punti” SIFÀ / Ghinolfi: “Crisi sanitaria opportunità per ridisegnare la mobilità” Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XXX - N. 289 / MAGGIO 2020 - Euro 5,00
IDLE I M ONDO T R A S P O RT I Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto - FONDATO
E DIRETTO DA
PAOLO ALTIERI
I GRANDI MANAGER DEI COSTRUTTORI DI TRUCK COMMENTANO LE CONSEGUENZE DEL PESANTE CONTAGIO
LA RINASCITA DELL’ITALIA POGGIA SULL’AUTOTRASPORTO
Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano
I NUMERI UNO DEGLI OTTO COSTRUTTORI DI TRUCK SONO STATI INVITATI A SOTTOLINEARE COME HANNO AFFRONTATO L’INVISIBILE E IMPROVVISO NEMICO CHE HA COMPROMESSO LE NORMALI ATTIVITÀ E QUALE DEVE ESSERE L’ATTEGGIAMENTO PROPOSITIVO PER CERCARE DI LIMITARE I DANNI E GETTARE LE BASI PER RENDERE POSSIBILE IL RITORNO ALLA RIPRESA DELLA VITA DA OGNI PUNTO DI VISTA. CON LA CONSAPEVOLEZZA DEL VALORE STRATEGICO DELL’AUTOTRASPORTO PER IL PAESE, TESTIMONIATO PROPRIO NELL’EMERGENZA CORONAVIRUS DALLE ININTERROTTE ATTIVITÀ DI APPROVVIGIONAMENTO DI MERCI E MATERIALE SANITARIO ASSICURATO DAGLI UOMINI E DALLE DONNE AL VOLANTE.
Mihai Daderlat
Marco Lazzoni
Maurizio Pompei
Franco Fenoglio
IVECO
MAN TRUCK & BUS ITALIA
MERCEDES-BENZ TRUCKS ITALIA
ITALSCANIA
Paolo Starace
Pierre Sirolli
Massimiliano Calcinai
Giovanni Dattoli
DAF TRUCKS ITALIA
RENAULT TRUCKS ITALIA
F-TRUCKS ITALIA
VOLVO TRUCKS ITALIA
SCANIA / Daniel Dusatti
TN SERVICE / Assistenza eccellente
“Una squadra giovane pronta per il futuro”
Il servizio è una missione a 360 gradi
Servizio da pagina 26
Basilico a pagina 48
CONSERVA / L’azienda si racconta
FUSO / Su strada con il Canter
Grinta e passione sulla I prodigi del light truck strada del successo versatile ed efficiente
Altieri da pagina 52
Campanella da pagina 44
DAIMLER / Mercedes-Benz e Setra
Brand premium uniti da 25 anni
Servizio a pagina 55
Allegato inserto sul mondo dei veicoli commerciali
Una forza intelligente nel cantiere. Il nuovo Arocs convince per la sua forza e per la sua intelligenza. Anche in un contesto complesso i dettagli fanno la differenza. Per questa ragione l’Arocs, oltre che per la sua robustezza, attrae per le sue nuove e intelligenti caratteristiche, come le innovative MirrorCam e l’avveniristico Multimedia Cockpit. Caratteristiche, queste, destinate a rendere più efficiente e confortevole il lavoro. Maggiori informazioni sono disponibili nel sito www.mercedes-benz-trucks.com
IL MONDO DEI TRASPORTI
N° 289 / Maggio 2020
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EDITORIALE / L’EREDITÀ DEL CORONAVIRUS
Il mondo non è più lo stesso, ma dobbiamo reinventarci la vita
I
nevitabilmente, di fronte alle terribili macerie che ci sta lasciando il pesantissimo contagio, nell’impostare il fascicolo di maggio de Il Mon do dei Trasporti abbiamo pensato di dar voce agli uomini e donne che guidano le aziende del settore dei trasporti e della logistica, chiamati a sottolineare come hanno affrontato l’invisibile e improvviso nemico che ha compromesso le normali attività e quale deve essere l’atteggiamento propositivo per cer care di limitare i danni e gettare le basi per rendere possibile il ritorno alla ripresa della vita da ogni punto di vista. Ringraziamo quanti hanno aderito a interloquire con noi consentendoci, come potete leggere nelle pagine che seguono, di tracciare un quadro quanto mai vasto della difficile situazione che stiamo vivendo e che purtroppo vivremo nei prossimi mesi. Scrivo questa nota in piena notte. Non riesco a dormire come mi capita da più di un mese e mezzo, da quando sono chiuso in casa per tentare di sfuggire al contagio. È già una fortuna che finora non sono stato attaccato dal subdolo nemico come purtroppo è capitato a migliaia di italiani, molti dei quali hanno perso la vita nelle condizioni più penose. Mi guardo attorno,
di PAOLO ALTIERI
rifletto e ho la sensazione di tro varmi in un mondo che non è più quello che conoscevo. Il silenzio della notte è rotto solo da qualche sirena di ambulanza che corre verso il vicino ospedale. Ancora più irreale è la mancanza dei rumori abituali del giorno. Mi affaccio dal mio terrazzo e os servo le strade deserte. L’abituale traffico automobilistico è scomparso. Solo qualche furgone o camion impegnato nella consegna di merci, qualche raro autobus vuoto per il trasporto locale passeggeri. La città
completamente paralizzata come ovunque in Italia e purtroppo in tanta parte del mondo. Vorrei tanto che fosse un brutto sogno. No, è la realtà terribile nella quale miliardi di persone sono precipitate dalla sera alla mattina. Penso a due particolari esperienze fatte a metà degli anni Ottanta, favorite da altrettante due iniziative promosse dal compianto William Dozza, impareggiabile direttore della comunicazione di Peugeot Italia. Si era nell’epoca del ferreo comunismo, oltre che in Unione Sovietica, anche
nei Paesi dell’Est Europa oltre che in Jugoslavia e in Albania. Ebbene, una prima volta Dozza organizzò per i giornalisti un test con vetture Peugeot da Milano a Berlino, consentendoci di visitare Berlino Est nella morsa del comunismo. Per noi abituati alla Milano da bere, la vista dell’immensa Alexanderplazt e altre parti della città completamente deserte e quasi spettrali fu un vero shock. Ancora più irreale fu quanto potemmo vedere in un secondo test da Milano a Tirana, percorrendo il povero litorale della Jugoslavia con arrivo
Un sentito grazie a tutte le aziende che ci stanno vicino in questo difficile periodo.
in Albania, dove tutti avemmo la sensazione di essere precipitati nel Medio Evo, tale era l’arretratezza del Paese sull’altra sponda dell’Adriatico. Se oggi le mie sensazioni sono queste, c’è anche la consapevolezza che abbiamo tutti la forza e le capacità per poterci rimettere in sesto e ripartire. Per quanto ci riguarda direttamente, sappiamo che il settore del trasporto e della logistica è l’arteria fondamentale che deve funzionare per poter consentire a tutte le altre attività di potersi riprendere. Purtroppo il contagio ha
messo in ginocchio molte aziende di trasporto, soprattutto le piccole e medie, che oggi devono fare i conti soprattutto con la mancanza di liquidità. Ci rendiamo conto che tutte le altre categorie di attività hanno identici problemi, ma quanto avvenuto nel periodo dell’emergenza sia di monito per le autorità di governo: il trasporto ha permesso il costante rifornimento di materie di prima necessità, dagli alimentari ai farmaci, senza contare le forniture ospedaliere. Vogliamo capire che senza il trasporto il sistema Paese rischia di fermarsi nel giro di pochi giorni? Vogliamo fare tesoro del sacrificio dei tanti uomini e donne che si sono messi al volante nonostante tutto: nonostante l’assenza quasi totale di servizi e l’assurda precarietà dei dispositivi di sicurezza disponibili? È indispensabile un piano gigantesco di investimenti, cui deve necessariamente intervenire l’Unione Europea, per poter consentire al Paese di riprendere il cammino e di tornare a guardare il futuro con ottimismo. Non sarà facile. Ma è certo che ci dobbiamo tutti reinventare una nuova vita. Fatta di maggiore responsabilità, di maggiore impegno, di maggiore creatività, di maggiore solidarietà.
IL MONDO DEI TRASPORTI
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N° 289 / Maggio 2020
INTERVISTA
MIHAI RADU DADERLAT GENERAL MANAGER IVECO MERCATO ITALIA
“Più inventiva, flessibilità e reattività per ricominciare” IN QUALITÀ DI COSTRUTTORE NAZIONALE E LEADER ASSOLUTO DEL MERCATO CON IL PESANTE S-WAY, IL MEDIO EUROCARGO E IL LEGGERO DAILY, IVECO È L’AZIENDA CHE È STATA COINVOLTA IN MANIERA IMPORTANTE NEL TERREMOTO DEL CORONAVIRUS, DOVENDO GARANTIRE AI SUOI TANTI CLIENTI TRASPORTATORI, COMUNQUE IMPEGNATI NELL’IMPORTANTE SERVIZIO DI CONSEGNA DELLE MERCI, IL MASSIMO DELL’ASSISTENZA. MIHAI RADU DADERLAT È L’UOMO CHE GUIDA IL MERCATO ITALIA IVECO ASSISTITO DA UNA OTTIMA SQUADRA. ECCO COME COMMENTA L’ATTIVITÀ IVECO NELLE FASI PIÙ CALDE DEL CONTAGIO E COME RITIENE CHE SI DEBBA RIPARTIRE.
Mdt - Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Quale è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? Daderlat - È innegabile che da ormai diverse settimane ci troviamo a vivere una situazione che si presume nessuno di noi avrebbe mai pensato di dover affrontare, non solo a livello professionale ma anche personale. Dopo la naturale preoccupazione per famigliari e amici il mio pensiero è andato ai trasportatori e alle misure di assistenza da mettere in atto a supporto di chi oggi ricopre un ruolo cruciale, continuando a lavorare per garantire che il paese non si fermi.
Mdt - In qualità di responsabile delle attività commerciali e assistenziali Iveco in Italia, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? Daderlat - Prima ancora che uscisse il DPCM dell’11 marzo 2020, che prevedeva misure estremamente restritti-
ve, Iveco aveva già iniziato a garantire la sicurezza dello staff attivando la soluzione del lavoro agile su base volontaria per i suoi dipendenti. Contestualmente abbiamo chiesto all’intera rete di adottare nelle le loro sedi, anche in quelle all’inizio meno esposte, tutte le misure di precauzione sanitaria per salvaguardare la salute dei nostri team. Tutto questo doveva essere bilanciato con l’implementazione di soluzioni operative, adattate alle condizioni locali di ciascun concessionario e atte a mantenere aperte le nostre strutture di servizio rivolte ai trasportatori. In effetti, in tutto questo periodo la rete Iveco di officine e i loro magazzini non si sono mai fermati garantendo un servizio all’insegna della massima efficienza.
Mdt - Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dai vertici di Iveco? Daderlat - Fin da subito la struttura di comando si è messa “Allert Mode” e dai primi giorni è stato organizzato un Comitato di Crisi Iveco per affrontare e gestire
in tempo reale tutte le situazioni, ogni giorno sempre più complesse. Tutte le attività quotidiane che fino a pochi giorni prima erano ingranaggi di un sistema ben rodato si sono complicate e trasformate in un vortice di criticità, analisi, soluzioni e azioni. Abbiamo dovuto affrontare tutto, dalla messa in sicurezza delle nostre persone all’attuazione di un piano di supporto dei concessionari e dei clienti, la gestione della logistica e dei nostri siti produttivi e infine all’elaborazione di vari scenari plausibili per la futura ripartenza. Siamo in continuo movimento e viaggiamo come si dice “a vista” di fronte ad una realtà particolarmente mutevole ma siamo pronti a ripartire compatti e allineati una volta migliorate le condizioni.
Mdt - Quale è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? Daderlat - Tutti quanti i trasportatori, a prescindere della loro dimensione, hanno accusato il colpo della crisi Covid19. Se da un lato è vero
che abbiamo alcune eccezioni legate a quei trasportatori maggiormente coinvolti nel trasporto del settore agroalimentare e della distribuzione di beni di prima necessità, dall’altra molti altri hanno dovuto fare i conti con un calo drastico dei volumi trasportati, con la mobilità limitata dettata dalle norme di sicurezza sanitaria, con la minore disponibilità del personale conducente di fronte ai rischi di esporsi a contatti potenzialmente contagiosi e infine con la crisi di liquidità, ogni giorno più acuta.
Mdt - Quali sono le azioni che Iveco intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per cercare di recuperare la competitività dell’azienda ma anche per sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? Daderlat - Difficile pensare, in tempi brevissimi, ad una ripresa delle attività di trasporto ai livelli pre-COVID19, che pensavamo “scontati” e chiamavamo “normali”. Dovremmo quindi puntare su azioni commerciali che, oltre
a proporre i nostri migliori prodotti e servizi in termini di resa economica, possano agevolare la ripartenza, facilitando l’accesso al finanziamento, il pagamento rateale con inizio posticipato, contratti di manutenzione e riparazione modulari, in somma tutto quello che potrà in qualche modo aiutare il bilancio di cassa dei nostri clienti.
Mdt - Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? Daderlat - Sono certo che ne usciremmo tutti più forti e mi auguro con nuove consapevolezze e capacità. Stiamo imparando a pensare alle nostre aziende e attività con un approccio diverso, sicuramente avremo maggiore inventiva ma anche flessibilità e reattività e, non per ultimo, coinvolgendo e valorizzando di più tutte le persone che in questi momenti, mi sento di dire, hanno fatto veramente la differenza.
Mdt - Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determi-
nante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? Daderlat - Il trasporto ci sta accompagnando fedelmente verso una tanto augurata fine di questa crisi, mantenendo vivo il tessuto economico e produttivo del paese e rendendo tutto più supportabile durante la lunga permanenza nelle nostre case. I meriti di tutti gli operatori del trasporto e della logistica sono innegabili e riconosciuti ora ancor meglio a tutti i livelli. Ma una volta tornati alla normalità, tutti quanti, società civile, associazioni, costruttori, committenti e governanti dovremmo continuare a supportare fattivamente e con maggiore consapevolezza la crescita e il rinnovamento di questo settore tanto strategico per il paese. E non per ultimo si dovrà riconoscere agli autisti dei truck che fanno un lavoro di grandissima responsabilità e che proprio per questo vanno aiutati nel loro lavoro e rispettati sulle strade.
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INTERVISTA
MARCO LAZZONI MANAGING DIRECTOR MAN TRUCK & BUS ITALIA
“La sfida più grande sta nelle dinamiche finanziarie” CON GLI OSPEDALI IN PIENA E DRAMMATICA ATTIVITÀ E CON LA POPOLAZIONE COSTRETTA A STARE IN CASA PER LIMITARE AL MASSIMO IL PROPAGARSI DEL CONTAGIO, È APPARSA SUBITO EVIDENTE L’IMPORTANZA E L’ESSENZIALITÀ DEL SETTORE DEI TRASPORTI PER POTER GARANTIRE L’APPROVVIGIONAMENTO DI SUPERMERCATI, FARMACIE, OSPEDALI. IN QUESTO QUADRO L’ATTIVITÀ DEI COSTRUTTORI DI VEICOLI È STATA TOCCATA DIRETTAMENTE. ECCO IL PUNTO DI VISTA DI MAN SUL CORONAVIRUS E SULLE PROSPETTIVE POST CONTAGIO ATTRAVERSO LE PAROLE DI MARCO LAZZONI, TIMONIERE DELLA FILIALE ITALIANA DELLA MARCA DI MONACO DI BAVIERA.
Mdt - Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Quale è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? Lazzoni - Fin dai primi giorni di quel fatidico 21 febbraio abbiamo istituito in MAN Italia un tavolo di lavoro per monitorare l’evolversi della situazione. Sinceramente, nel corso della prima settimana, pensavamo di poter mantenere una certa normalità ma compresa la portata dell’evento abbiamo immediatamente messo in atto tutta una serie di misure per tutelare la salute dei nostri collaboratori e mantenere operativi i servizi essenziali.
Mdt - In qualità di responsabile del settore del trasporto e della logistica della sua azienda, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? Lazzoni - Abbiamo imme-
diatamente messo in pratica tutte le misure richieste dai vari decreti governativi partendo dallo smart working (tutti i collaboratori MAN sono dotati di computer portatile), fornendo le dotazioni di protezione personale ai dipendenti esposti al pubblico, introducendo misure adeguate a mantenere le distanze di sicurezza negli ambienti di lavoro.
Mdt - Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? MAN è parte di un grande Gruppo Industriale.
Lazzoni - La propagazione del virus in Europa è stata, ed è, caratterizzata da diverse velocità e impatti nazionali. Di conseguenza, diverse sono le misure e la tempestività con le quali le aziende internazionali si sono mosse. A oggi abbiamo un allineamento totale a livello di Gruppo anche se ovviamente restano valide le indicazioni specifiche per ogni nazione.
Mdt - Quale è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno
affrontato? Lazzoni - Lo stop completo o la riduzione drastica di molte attività hanno comportato una forte sofferenza dei ricavi delle aziende con conseguente difficoltà nella copertura dei costi. Oggi gli operatori si trovano di fronte alla necessità di sospendere o posticipare i pagamenti onde poter garantire un minimo equilibrio finanziario delle proprie imprese.
Mdt - Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per cercare di recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? Lazzoni - Non è ancora possibile avere un’idea chiara e precisa delle dimensioni e della portata delle conseguenze che si paventeranno concretamente non appena saremo in grado di uscire da questa emergenza. Anche dal punto di vista governativo, diversi e scadenzati nel
tempo saranno gli interventi previsti a sostegno delle imprese e dell’economica. È palese che le dinamiche finanziarie rappresenteranno la più grande sfida che dovremo affrontare - rate in scadenza, contratti in essere, stock in giacenza - e nessuna avrà la capacità di assorbire da solo e integralmente l’impatto di tale crisi. Servirà una concertazione a più mani con un giusto mix tra intervento pubblico e supporto privato e, fatto salvo i principi generali, molte situazioni richiederanno una gestione ad hoc.
Mdt - Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? Lazzoni - Non sono sicuro si possa rispondere a questa domanda in modo generico. Probabilmente ogni singolo individuo “metabolizzerà” in modo diverso quanto successo. Lascio agli esperti valutare se e come si modificheranno i modelli di business che hanno caratterizzato le ultime decadi. Personalmente, quello che mi fa riflettere di più in
questo periodo è l’apparente paradosso tra la nostra necessità di “fermarci” e l’inesorabile procedere della natura intorno a noi.
Mdt - Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? Lazzoni - Quello che mi ha più colpito in queste settimane è il senso di gratitudine e riconoscenza che le persone comuni provano oggi per i camionisti. Penso che sia un buon punto di partenza per rivalutare in senso più ampio l’immagine dell’autotrasporto. Dal punto di vista sistemico, mi auguro che venga creato un tavolo di lavoro permanente tra le parti interessate per valutare seriamente le esigenze e le richieste di un settore fondamentale dell’economia italiana.
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INTERVISTA
MAURIZIO POMPEI CHIEF EXECUTIVE OFFICER MERCEDES-BENZ TRUCKS ITALIA
“Essere innovativi ed efficaci per uscire con forza dall’emergenza” QUESTA LA SINTESI DEL MESSAGGIO CHE MAURIZIO POMPEI, BRILLANTE TIMONIERE DELLE ATTIVITÀ TRUCK NELL’AMBITO DI MERCEDES-BENZ ITALIA, RIVOLGE AGLI OPERATORI DELL’AUTOTRASPORTO ATTRAVERSO QUESTA INTERVISTA ESCLUSIVA AL NOSTRO GIORNALE. “FINITA L’EMERGENZA - DICHIARA - IL SETTORE DEL TRASPORTO E DELLA LOGISTICA NE USCIRÀ SICURAMENTE MOLTO INDEBOLITO FINANZIARIAMENTE, MA PIÙ FORTE PERCHÉ MAGGIORMENTE CONSAPEVOLE DI QUANTO COSTITUISCA UN’IMPALCATURA FONDAMENTALE SULLA QUALE SI REGGONO L’INDUSTRIA, L’EXPORT, MA ANCHE LA VITA QUOTIDIANA DEI CITTADINI. MA ANCHE QUANTO SIA INDISPENSABILE FAVORIRE CON OGNI MEZZO IL RINNOVO DEL PARCO VEICOLI OBSOLETO. Mdt - Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Quale è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? Pompei - La prima riflessione che ho fatto è stata: come possiamo aiutare il nostro paese in questa situazione di emergenza? Sicuramente continuando ad assicurare tutti i nostri servizi ai Clienti nel rispetto di tutte le misure di sicurezza per salvaguardare la salute del nostro personale e delle loro famiglie. In questo momento e più che mai, i settori del trasporto e della logistica delle merci hanno finalmente ricevuto il riconoscimento giusto: sono fondamentali per garantire l’approvvigionamento di beni di prima necessità e delle attrezzature mediche. È importante sottolinearlo perché hanno necessità di misure di supporto concrete ed immediate da parte delle istituzioni, per salvaguardarne la solidità finanziaria e quindi il personale dipendente. Tutti i collaboratori Mercedes-Benz Trucks Italia sono attivi in modalità smart
working supportando Concessionarie ed Officine affinché non si fermino. Siamo un Team unico che continua a operare nel rispetto delle disposizioni del Governo Italiano e delle regole sulla salute e la sicurezza sul lavoro imposte dall’emergenza Covid-19. Stiamo quindi garantendo tutti i servizi di officina e l’approvvigionamento dei ricambi necessari per le riparazioni urgenti grazie al Centro logistico Europeo di Capena, i servizi di assistenza stradale 24h. Anche la logistica, il trasferimento e la consegna dei nostri veicoli continuano ad essere operativi grazie all’apertura straordinaria dei nostri piazzali di Vittuone e di Livorno.
Mdt - In qualità di timoniere di Mercedes-Benz Trucks Italia, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? Pompei - La nostra priorità in questo momento è tutelare la salute e il benessere di tutti i nostri collaboratori, della no-
stra Rete di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz Trucks Italia e dei nostri Clienti. Ma abbiamo anche il dovere di supportare il trasporto e la logistica. Per questo motivo la mia prima raccomandazione è stata quella di rispettare tutte le direttive di sicurezza comunicate dal Governo. Nei servizi di assistenza ai clienti abbiamo poi studiato delle apposite procedure di accettazione “a distanza”, sanificazione e presa in carico del veicolo a de guate a questo contesto di emergenza. Per i tutti i Clienti, incluse le Flotte, abbiamo trasmesso il messaggio che “Noi ci siamo e siamo con Voi, al vostro fianco, come meglio possiamo”. Da oltre un anno siamo tutti dotati degli strumenti tecnologici per lavorare a distanza, e questo ci ha consentito di svolgere il nostro lavoro di coordinamento a distanza, senza perdere in efficienza. Abbiamo sempre mantenuto contatti quotidiani con tutte le nostre Concessionarie e Officine, valutando ogni specifica esigenza dei Clie nti e della Rete Distributiva. Abbiamo
continuato anche ad erogare i servizi di formazione al personale della Rete, nell’ottica di continuare a imparare, anche in questo difficile contesto. L’emergenza finirà, ci auguriamo tutti presto, e dovremo avere già predisposto le soluzioni necessarie per ripartire, per recuperare i mesi di attività ridotta per noi, per i nostri Partner e per i nostri Clien ti. Dobbiamo attivarci fin da subito per poter lavorare in un’ottica di rilancio e di ricostruzione. Non basta ripetere che #andratuttobene ma ci vogliono tanto impegno e creatività per sostenere tutti gli operatori che gravitano intorno al trasporto e alla logistica, per migliorarci, rafforzarci e crescere insieme. Il motto è uno solo: #iostocoltrasporto Mdt - Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? Pompei - Casa Madre sta monitorando la diffusione del Coronavirus in modo permanente, per poter reagire in qualsiasi momento ai cambiamenti dinamici della situazio-
ne. Fin da subito ci hanno sottolineato che la salute e la sicurezza dei propri collaboratori rappresenta una priorità assoluta. Daimler da anni ha sempre adottato misure precauzionali nell’affrontare casi di virus o malattie aggressive e di rapida diffusione in qualsiasi parte del mondo. Questi processi sono costantemente adattati, aggiornati e guidati dagli alerts e dalle informazioni dell’Organizzazione Mon diale della Sanità (OMS), del l’Istituto Robert Koch, del Ministero degli Esteri, delle autorità sanitarie pubbliche statali e locali e di altre istituzioni. In questi contesti, Daimler istituisce un comitato di “emergenza” internazionale che informa tutti i paesi e i rispettivi team nazionali di “emergenza” che solitamente è composto dal settore del PR che riceve regolarmente degli aggiornamenti sulle misure che vengono messe in atto a livello globale. Siamo sempre infatti a stretto contatto con i nostri referenti per condividere le informazioni e le raccomandazioni che ci vengono co -
municate quasi in tempo reale. A tal proposito anche Casa Madre ha deciso di mettere in sicurezza tutti i collaboratori mettendoli in smart working ma non si sono fermate le attività di assistenza tecnica ai nostri Clienti impegnati giorno dopo giorno sulla strada e con la missione di consegnare i beni di estrema necessità. Così come hanno continuato a operare i Centri Logistici per la distribuzione dei ricambi necessari a effettuare le riparazioni dei mezzi.
Mdt - Quale è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? Pompei - Abbiamo tutti potuto apprezzare la grande energia che il settore dell’autotrasporto ha messo in campo durante questo periodo estremamente difficile. Nessuno si è tirato indietro, nonostante il picco di contagi, garantendo a tutta la Nazione l’approvvigionamento dei beni di prima necessità e non solo. All’inizio c’è stata tanta tensione
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per il reperimento dei dispositivi di sicurezza come mascherine e disinfettanti. Inoltre, i conducenti italiani destinati all’estero hanno trovato tante difficoltà a entrare negli hub logistici in quanto provenienti da zone ad alto contagio.
Mdt - Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per cercare di recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? Pompei - Anche in questo mo mento di “assenza” dall’ufficio siamo sempre operativi e vicini ai nostri clienti. Molte aziende di trasporto sono infatti in piena attività e noi siamo al loro fianco per garantire che il loro business possa svolgersi in modo efficiente. I nostri Key Account sono in contatto giornaliero per supportare i Clienti sotto tutti gli aspetti dalla logistica alle eventuali difficoltà legate al trasporto su tratte estere. Questo è un periodo in cui ci stia mo concentrando molto anche sui lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per mettere i trasportatori nelle condizioni di essere pronti alla ripartenza, che ci auspichiamo possa avvenire molto presto.
Mdt - Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? Pompei - Tutto quello che stiamo vivendo in questi giorni è per certi versi un apprendimento e una palestra d’innovazione sociale e tecnologica che sta potenziando le nostre capacità e le nostre competenze acquisite. Ognuno di noi è chiamato a ripensare all’importanza delle cose e a dare delle priorità. Stiamo imparando che il Bene Comune è al primo posto per la sopravvivenza di tutti. Stiamo capendo anche l’importanza e la bellezza della socialità, della vicinanza fisica con le persone di cui ora siamo privati per ché in fin dei conti l’uomo è un animale sociale come disse Aristotele, e che tende ad aggregarsi con altri
individui. Apprezzeremo quindi ancora di più la libertà di potersi riunire e di potersi ab bracciare. Stiamo finalmente percependo la positività e il valore abilitante della tecnologia che ci permette di lavorare da casa in smart working, continuando a essere operativi portando avanti il business, come per esempio stiamo facendo con la formazione commerciale a distanza per la nostra rete di vendita. Stiamo realizzando, fortunatamente ancora di più, quanto sia fondamentale il settore del trasporto e delle merci in questo periodo che ci permette di usufruire di beni di prima necessità e per questo va incentivato da parte delle Istituzioni. L’86 per cento delle merci viaggia su gomma e i camionisti sono da considerarsi degli eroi che si muovono lungo l’Italia in questo momento di pandemia. Cambia lo scenario con lo stop degli stabilimenti produttivi, si evolve la domanda che oggi è maggiormente incentrata sul boom dell’e-commerce e la logistica e il trasporto si stanno prontamente adattando a questa fase di cambiamento dando il loro massimo contribu-
to. Le case costruttrici dovranno farsi trovare pronte e flessibili per mettere in piedi velocemente un piano di ricostruzione appena sarà finita l’emergenza. Come dico sempre al mio team, impariamo sempre a reinventarci, non seguiamo sempre gli stessi processi quando facciamo le cose: cambiano criteri, contesti e persone di riferimento. Ora più che mai è il momento di farlo, di essere innovativi ed efficaci per uscire da questa emergenza con forza avendo ben chiaro l’obiettivo da raggiungere ovvero la crescita del nostro paese.
Mdt - Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? Pompei - Finita l’emergenza, il settore del trasporto e della logistica ne uscirà sicuramente molto indebolito finanziariamente, ma più forte in
quanto riconosciuto servizio di pubblica utilità, con l’Italia consapevole di quanto costituisca un’impalcatura fondamentale sulla quale si reggono l’industria, l’export, ma anche la vita quotidiana dei cittadini. Spero vivamente che il governo e le Istituzioni stiano già pensando ad un piano d’azione a lungo termine per il post emergenza, al fine di avere un settore più competitivo, riportando in Italia tante Aziende che da anni ormai hanno deciso di delocalizzarsi e produrre all’estero. Ciò sarebbe possibile solo con un cambio di mentalità, strategia e politica fiscale importanti. Ce lo auguriamo veramente perché potrebbe essere un punto di svolta per il nostro meraviglioso Paese. Se pensiamo a che progressi in termini di digitalizzazione di attività abbiamo fatto in questo ultimo mese, per necessità, anche questo apre a nuove semplificazioni ed ottimizzazioni, come quelle che potrebbero avvenire nei flussi documentali, per agevolare gli scambi tra magazzinieri e autisti. In alcuni casi, anche un aumento del ricorso all’automazione per ridurre la den-
sità delle persone negli spazi produttivi non sarebbe male. Non dobbiamo distogliere l’at tenzione però da alcuni punti per cui abbiamo già più volte richiesto l’intervento del governo. Mi riferisco all’anzianità del nostro parco circolante e all’incentivazione dell’efficienza dei nuovi veicoli. Fa impressione constatare che l’età media dei truck che trasportano le nostre merci in Italia sia superiore ai 13 anni, ma ancora più impressionante è che, con l’attuale ritmo di rinnovo per avere un parco circolante in Euro 6d, e quindi meno inquinante e più sicuro, occorreranno circa 17 anni secondo le ultime analisi rilasciate da UNRAE. Se dopo 5 anni pieni di obbligatoria immatricolazione di veicoli Euro 6 la loro quota sul circolante è ancora così irrisoria probabilmente bisogna rendere più importante la quota di incentivi destinati al rinnovo dei motori diesel in Euro 6d. E si dovrà tenere conto anche delle enormi difficoltà delle Aziende dopo aver passato questo periodo di attività ridotta o addirittura fermo totale. Occorrono dunque supporti importanti alle
imprese di trasporto, per la ripresa, la loro competitività e per i nuovi investimenti a rinnovo del parco. Ci si dovrebbe concentrare di più per premiare i veicoli più virtuosi in termini di emissioni inquinanti rispetto ai truck ante Euro 6d. A tale riguardo giova una considerazione: ci siamo posti il target di abbattere le emissioni di CO2 entro il 2025 del 15 per cento secondo la normativa europea 2017/2400 mediante l’adozione delle migliori tecnologie ed al ricorso a carburanti alternativi; tale obiettivo sfidante sarebbe raggiunto quasi per intero se si aggiornasse l’attuale parco circolante con i livelli di emissioni garantiti dalle attuali tecnologie diesel Euro 6d, con benefici per l’ambiente che tutti possiamo immaginare e con beneficio economico degli operatori per i quali gli acquisti sarebbero ben più sostenibili. E la sostenibilità dell’acquisto è parte fondamentale per la competitività di un’azienda di trasporto. È chiaro quindi che occorre incentivare lo svecchiamento del parco veicolare intervenendo sugli strumenti fiscali destinati all’autotrasporto, rendendo le aziende più competitive e redditizie, ma anche facilitandone l’accesso al credito che, dopo questo ennesimo colpo dovuto all’emergenza sanitaria, potrebbe risultare un vero e proprio ostacolo all’investimento in nuovi mezzi. Perché dunque non convertire il rimborso delle accise per i veicoli ante Euro 5 in virtuosi incentivi /crediti d’imposta per l’acquisto di mezzi di ultima generazione, favorendo dunque la sostituzione dei veicoli più inquinanti con veicoli nuovi o usati Euro 6d. Si potrebbero così agevolare i veicoli più “green”, inclusi i diesel di ultima generazione, far bene all’ambiente, alle aziende di trasporto, alla filiera dei veicoli industriali, ma anche al gettito fiscale e all’occupazione. Spero che questa crisi possa contribuire a dare un’ac celerazione in questo senso al nostro settore ma anche a tutte le attività produttive in Italia.
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INTERVISTA
FRANCO FENOGLIO Mdt - Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? Fenoglio - Il primo pensiero è stato per i dipendenti: occorreva fornire loro tutte le do tazioni possibili. Non è sta to facile, ma abbiamo consentito a tutti di lavorare in regime di massima sicurezza, con l’utilizzo di mascherine e termometri e utilizzando il telelavoro. La riflessione successiva ha riguardato il settore: da anni porto avanti istanze perché sia riconosciuto il trasporto come settore vitale per l’economia. Nei giorni dell’emergenza l’abbiamo vi sto: accanto al preziosissimo lavoro di medici e sanitari, quanti trasportatori e meccanici non hanno smesso di dare un servizio ai clienti? Affrontando i rischi del caso e per di più ritrovandosi a passare notti in area di servizio senza neanche la possibilità di lavarsi o ristorarsi. Purtroppo abbiamo visto scene che vorremmo mai più rivedere, come i camionisti bloccati al Brennero. Quanto accaduto sia di monito: senza trasporto dopo cinque
PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO ITALSCANIA
potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività dell’azienda ma anche per sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? Fenoglio - In questa fase stiamo ponendo attenzione a ciascun cliente e ciascun dealer nella sua individualità: ogni azienda di trasporto e ogni Concessionaria è un caso a sé. Da parte nostra le possibilità di dare un sostegno sono veramente poche: Scania investe sul prodotto e sulle possibilità di finanziamento, compete all’autorità di governo mettere i trasportatori che vorrebbero acquistare in condizioni di sostituire veicoli Euro IV con mezzi a gas o Eu ro VI. Si ponga subito il problema di cassa: quando riprenderemo a pieno ritmo ci ritroveremo con un parco veicoli obsoleto, il più vecchio d’Europa, e trasportatori impossibilitati a investire pur volendo.
Mdt - Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? Fenoglio - Occorre che nelle famiglie si torni a sottolineare il valore del lavoro, che non vuol dire scorciatoie, scalate, arroganza, supponenza... Com petenza
“Subito misure per sostenere chi è pronto a ripartire” NEL SUO RUOLO DI NUMERO UNO DELLA FILIALE ITALIANA DEL COSTRUTTORE DI SÖDERTÄLJE, NONCHÉ PRESIDENTE DELLA SEZIONE VEICOLI INDUSTRIALI DELL’UNRAE, FRANCO FENOGLIO PROSEGUE LA SUA BATTAGLIA AFFINCHÉ SIA ASSEGNATO AL TRASPORTO SU GOMMA IL VALORE CHE MERITA UN SETTORE VITALE PER LA NOSTRA ECONOMIA: “TRASPORTATORI E MECCANICI HANNO AFFRONTATO OGNI RISCHIO PER ASSICURARE IL LORO SERVIZIO INDISPENSABILE, SENZA ALCUN SUPPORTO, ANZI, SPESSO COSTRETTI A NOTTATE IN AREA DI SERVIZIO SENZA RISTORO. QUESTA ESPERIENZA SIA L’OCCASIONE PER RICORDARLO: SENZA L’AUTOTRASPORTO IL PAESE SI FERMA ENTRO CINQUE GIORNI”. giorni il Paese si ferma. Vogliamo mettere nel novero dei servizi di pubblica utilità i mestieri di trasportatore e meccanico e tornare a dargli il giusto valore?
Mdt - In qualità di responsabile delle attività commerciali e assistenziali Scania in Italia, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? Fenoglio - I miei collaboratori e chi mi conosce sa che sono persona di grande ottimismo, ma dopo quanto stava accadendo in Cina ho percepito la gravità di una situazione sottovalutata da noi in Europa. Molto prima dei decreti governativi abbiamo assunto provvedimenti di distanziamento, come turnazioni in mensa e riunioni via skype. Non è stato facile far comprendere ai fornitori e alla Rete la necessità di queste decisioni: abbiamo fornito tute speciali al personale d’officina, proceduto con la sanificazione delle ca-
bine, l’u tilizzo di coprivolante e coprisedile, l’assoluto divieto d’accesso nelle officine; agli autisti abbiamo fornito aree relax attrezzate e ovunque dispenser d’igienizzante e regole esposte da rispettare. L’obiettivo era consentire alle circa 120 officine Scania di erogare il loro servizio indispensabile: preservare le persone, prima di tutto, e l’azienda, e vitando ogni possibile propagazione. Nonostante il distanziamento mai è venuto meno il contatto con i clienti, ascoltati dai nostri venditori per ogni tipo di preoccupazione”.
Mdt - Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dai vertici di Scania? Fenoglio - Purtroppo siamo stati i primi a essere investiti dal problema, ma ancora una volta gli svedesi di Scania hanno dimostrato la loro attenzione alle persone, prima che ai risultati: ci chiedevano, si informavano, fino a quando il virus ha valicato i confini e hanno deciso di tenere fermi tutti gli stabili-
menti europei fino al 20 aprile.
Mdt - Lei è anche Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE: qual è stata la reazione dei trasportatori piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? Fenoglio - La battaglia che stiamo combattendo è su più fronti: incentivi, ricambio del parco, fondo rottamazione, formazione agli autisti ecc. Occorre essere chiari: già prima della pandemia il
trend dei veicoli industriali era negativo, tra sostegni mai pervenuti se non parziali e condizioni di scarsa liquidità. Oggi il problema è fortemente più accentuato: se le nostre aziende si basano su capitali importanti, investiti sul futuro, nelle nuove tecnologie, per molte aziende di trasporto sarà difficile superare i prossimi mesi. Rate del camion, gasolio, autisti rappresentato spese immediate, non rinviabili. Se prima si prevedeva un trend negativo di circa il 15-20 per cento, oggi si parte dal 20 e
si potrebbe arrivare al 40 per cento in meno. Nel breve periodo il provvedimento di moratoria per sei mesi dà un po’ di respiro: ma come la mettiamo tra sei mesi quando ci sarà da pagare l’intero debito pregresso e affrontare le nuove spese? Il governo intervenga per allungare il debito semestrale spalmandolo a lungo termine, per dare modo ai trasportatori di lavorare e fare fatturato. Senza contare che queste condizioni mettono il trasportatore di fronte all’impossibilità di acquistare veicoli nuovi, più sicuri e meno inquinanti: scadenzare i termini o stabilire fondi di garanzia per rendere le aziende di trasporto finanziabili è una scelta da attuare subito. Consideriamo che nell’emergenza, a fronte di qualche settore con performance maggiori, altri settori sono stati completamente fermi: costruzioni, acciaierie, carburanti ecc. Mdt - Quali sono le azioni che Italscania intende mettere in atto non appena si
può voler dire partire da zero, riscoprire il lavoro per il suo valore intrinseco: insegniamo ai giovani che svegliarsi al mattino presto per recarsi a fare quello che serve per sé, per la famiglia e per il Paese è motivo d’orgoglio. Purtroppo finora alcune tipologie di lavori sono state solo martellate dalle tasse. Anche nelle scuole si torni a far riscoprire questi valori non più di moda: non sprechiamo l’amore per la Nazione che abbiamo riscoperto nel periodo buio. Questo vuol dire portare nelle industrie e nelle banche una nuova visione del mondo, che consente il sostegno a chi porta nuove idee, a chi vuole andare avanti e ha bisogno di un supporto, com’è il caso dei trasportatori. Non da ultimo, questa esperienza ci insegna ad avere rispetto per la popolazione anziana, che ha pagato un prezzo elevatissimo, ridimensionata dalla pandemia: gli anziani hanno un tesoro di esperienza, per favore non dimentichiamolo più”.
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PAOLO STARACE Mdt - Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? Starace - Chi mi conosce sa che sono per natura un inguaribile ottimista, ma mi sono reso conto subito della gravità di quanto stava avvenendo: memore di crisi pregresse vissute, mi è parso chiaro che stavamo per conoscere una situazione difficile da descrivere. Ho usato la metafora di un terremoto in mare: dopo la devastazione del sisma avrem mo conosciuto l’onda anomala. Ed è quanto mi sono preferifigurato: dopo l’immane e devastante problema unamo e sanitario, è in arrivo l’onda della devastazione economica”.
AMMINISTRATORE DELEGATO DAF TRUCKS ITALIA
avremo affrontato il sacrificio in maniera non inutile. Il mio auspicio è che si affrontino i problemi tutti insieme: trovo inaccettabile che qualcuno si svegli un giorno e, speculando sulle disgrazie altrui, brevetti un vaccino in vendita a caro prezzo o acquisti aziende valide pagandole a saldo per il crollo del mercato borsistico. Se questo accadrà vuol dire che non avremo imparato nulla”.
Mdt - Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? Starace - L’auspicio è che le circostanze aiutino a riscattare l’immagine del settore e del camionista, visto come mestiere che crea problemi, che usa veicoli ingombranti che provocano disastri: rispetto al retaggio dell’uomo della strada abbiamo invece visto professionisti che con abnegazione si sono dedicati al loro lavoro, garantendo scaffali pieni pur con po-
Mdt - In qualità di responsabile delle attività commerciali e assistenziali DAF in Italia, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? Starace - Sia per mia caratteristica manageriale sia per far parte di un’azienda di estrazione olandese-america-
“Trasporto sia messo al centro o non avremo capito nulla” IL NUMERO UNO DELLA FILIALE ITALIANA DEL COSTRUTTORE OLANDESE-AMERICANO È RIMASTO PER L’INTERO PERIODO AL SUO POSTO IN UFFICIO, CONSENTENDO AI DIPENDENTI L’UTILIZZO DI STRUMENTI ADEGUATI PER PROSEGUIRE AL CENTO PER CENTO IL LORO LAVORO IN SMART WORKING. “LA FILIERA DEL TRASPORTO È STATA RITENUTA DI PUBBLICA UTILITÀ, ORA SI DIANO AL SETTORE LE RISPOSTE CHE ESSO ATTENDE DA ANNI: NON SIA VANO LO SPIRITO DI SACRIFICIO DEI CAMIONISTI, CHE HANNO GARANTITO SCAFFALI PIENI LAVORANDO CON POCHISSIME PROTEZIONI”. na, sono abituato a scendere nell’essenza delle questioni, arrivando al nocciolo senza fronzoli: abbiamo dato subito consigli semplici, concreti e specifici; bisognava dare risposte su come affrontare la questione ogni giorno. Sono state date indicazioni pratiche alle risposte su come comportarsi seguendo due assi di riferimento: la tutela della salute e l’attività di azienda come filiale italiana DAF. Pur con tutte le cautele, la filiera del trasporto è stata ritenuta di pubblica utilità, essenziale per soddisfare esigenze primarie come la fornitura ai supermercati, che viene effettuata al cento per cento da trasporto su gomma. Sin dall’inizio abbiamo avuto chiara la necessità che il veicolo industriale doveva continuare a viaggiare: le nostre officine hanno continuato a fornire assistenza tecnica e ricambi per mantenere la continuità del servizio”.
Mdt - Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dai vertici di DAF?
Starace - Per nostra sfortuna siamo stati il primo Pae se europeo ad aver a che fare con questa calamità: dal la sede centrale di DAF sono arrivate parole di vicinanza e solidarietà, ma anche grandi rassicurazioni. Per noi è stato importante sapere di avere il loro supporto: essendo la nostra sede ad Assago, in Lombardia, territorio più colpito dal virus, le prime preoccupazioni sono state per i colleghi, la loro salute. Da Amministratore delegato ho anticipato le misure restrittive governative per la tutela dei dipendenti e l’utilizzo dello smart working: mentre io sono rimasto in ufficio, tutti gli altri hanno ricevuto strumenti con i quali poter accedere all’azienda e proseguire il loro lavoro a distanza. Nessuno è rimasto indietro”.
Mdt - Qual è stata la reazione dei trasportatori piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? Starace - In generale in una prima fase si è registrata la
sottovalutazione del pro blema, che poi abbiamo pagato; dopodiché sono subentrati panico e sconcerto. Del resto si tratta di una situazione che il nostro Paese non ha mai vissuto, nessuna memoria storica poteva essere d’aiuto: la peste la conosciamo per averla letta nei romanzi manzoniani. Il fatto di vivere una situazione non appartenente al nostro bagaglio di conoscenza è stato foriero di incertezza e paura, con effetto nefasto sull’economia e non solo. Ad esempio inizialmente un cliente nel Piacentino aveva importanti richieste di lavoro ma gli autisti avevano timore del virus e non facevano muovere i mezzi. Adesso occorre gestire l’impatto sulla liquidità: i proveddimenti di moratoria e cassa integrazione sono sacrosanti per aiutare le aziende, speriamo solo che la burocrazia non rappresenti, ancora una volta, il fardello che impedisce di rendere fruibili strumenti importanti. Altrimenti diventa difficile sostenere le aziende”.
Mdt - Quali sono le azioni che DAF Trucks Italia intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività dell’azienda ma anche per sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? Starace - Abbiamo iniziato da subito a lavorare su questo, con un approccio graduale. Abbiamo approfittato della fase di blocco per realizzare due azioni: svolgere presso i dealer attività sempre rimandate nei picchi di lavoro, come formazione e gestione del magazzino; mantenere attive le risorse laddove alcune attività, come la vendita, erano venute meno. Questa piattaforma di lavoro ha consentito di stabilire iniziative e attività da lanciare quando l’attività sarà ripresa a pieno ritmo. Inevitabilmente l’apertura sarà graduale, sarà avviata con cautela: alcune attività non potranno essere svolte come prima e occorre attrezzarsi di conseguenza”. Mdt - Quale insegnamento
ci potrà lasciare questa terribile esperienza? Starace - Tanti e nessuno: è un’esperienza di vita lavorativa e personale che ci se gnerà, ce la ricorderemo per sempre. La crisi ha posto in evidenza lacune nella sanità, in Ricerca & Sviluppo, all’interno dell’Unione Europea divisa tra nazionalismi e campanilismi. Occorre essere pronti, domani, ad affrontare nuovamente crisi di questo tipo che non possono essere escluse: se la voriamo nel rivedere i fondamentali,
chissime tutele e senza alcun presidio. È ora che l’opinione pubblica cambi la percezione relativa alla categoria. Se poi questa disponibilità degli autisti servirà a mantenere il faro istiruzionale sulle esigenze del settore lo spero davvero: da anni si attendono risposte. Possiamo pensare che, visto che è parte dell’ossatura portante del sistema produttivo nazionale, il trasporto debba finalmente essere messo al centro e supportato come si deve”.
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INTERVISTA
PIERRE SIROLLI AMMINISTRATORE DELEGATO RENAULT TRUCKS ITALIA
“La crisi è anche un’opportunità per la crescita del trasporto” RENAULT TRUCKS ITALIA, CHE HA SEDE A ZINGONIA NEL BERGAMASCO, SI È TROVATA PROPRIO NEL CUORE DEL CONTAGIO MA HA SAPUTO ORGANIZZARSI AL MEGLIO PER FAR FRONTE ALLE TANTE DIFFICOLTÀ.
SULLE PROSPETTIVE FUTURE, PIERRE SIROLLI SI DIMOSTRA FIDUCIOSO E RITIENE ANCHE CHE LA DRAMMATICA SITUAZIONE POSSA TRASFORMARSI IN UNA OPPORTUNITÀ DI CRESCITA Mdt - Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Quale è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? Sirolli - Ho subito pensato a come preservare la salute dei dipendenti e il futuro di Renault Trucks Italia.
Mdt - In qualità di amministratore delegato di Renault Trucks Italia e dunque responsabile delle attività dell’a zienda nel nostro Paese, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? Sirolli - La salute dei nostri dipendenti e dei nostri partner è la cosa più importante. Da parte nostra, stiamo seguendo strettamente tutti i provvedimenti delle autorità e tutti i dipendenti della market company italiana stanno lavorando in modalità smart working. A livello globale, al fine di proteggere i propri dipendenti e contribuire alle misure richieste dal governo francese per limitare la diffusione del-
SIA PER LA RETE DI VENDITA E ASSISTENZA SIA PIÙ IN GENERALE PER TRASPORTO E LOGISTICA.
l’epidemia di COVID-19, Renault Trucks ha provveduto alla chiusura straordinaria dei suoi quattro siti produttivi (a Lio ne, Bourg-en-Bresse, Blainville-sur-Orne e Limoges) fino a nuovo avviso. Inoltre, nel rispetto totale delle norme igienico-sanitarie, gran parte delle officine della rete Renault Trucks Italia stanno garantendo il servizio di assistenza e riparazione Renault Trucks 24/7 per dare supporto al trasporto su territorio nazionale in questo momento così delicato.
Mdt - Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? Sirolli - Casa madre, nel pieno rispetto delle misure richieste dal governo francese per limitare la diffusione dell’epidemia di COVID-19, come le dicevo, ha provveduto alla chiusura straordinaria dei suoi quattro siti produttivi (a Lione, Bourg-en-Bresse, Blainville-sur-Orne e Limoges) fino a nuovo avviso. Casa madre ha inoltre divulgato a tutti i dipendenti le indicazioni sanitarie e igieniche su come contrastare il coronavi-
rus, con costanti aggiornamenti settimanali.
Mdt - Quale è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? Sirolli - Sappiamo bene i disagi che questa situazione stia provocando nelle consegne dei veicoli, tuttavia i nostri clienti hanno compreso la gravità dell’emergenza sanitaria in corso. Nonostante il periodo delicato, alcune delle nostre concessionarie sono state in grado di portare a termine le consegne ai clienti ri-
spettando le tempistiche concordate.
Mdt - Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per cercare di recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? Sirolli - Lavoreremo a stretto contatto con la nostra rete di concessionari e cercheremo di stare ancora più vicino ai nostri clienti, per minimizzare l’impatto di questo evento dram matico. Il governo sta mettendo in piedi una serie di
misure di tutela verso le a ziende e i cittadini, ci muoveremo di pari passo dando il massimo del supporto ai nostri concessionari. Continueremo a garantire qualità, efficienza e preparazione tecnica per essere sempre al fianco del cliente.
Mdt - Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? Sirolli - In questo periodo di emergenza sanitaria il settore dei trasporti si sta rivelando uno dei più importanti e ci auguriamo tutti che la categoria dei trasportatori sia ancora più tutelata da parte del governo. La crisi sanitaria ci darà inoltre l’opportunità di considerare le tecnologie digitali un fattore chiave per le società contemporanee per poter garantire il lavoro da remoto. Anche se siamo distanti, la tecnologia permette a tutti i lavoratori di essere uniti e di continuare a collaborare insieme.
Mdt - Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e deter-
minante nell’economia del Pae se. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? Sirolli - Esattamente, in questa situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, le disposizioni non prevedono restrizioni al trasporto delle merci su strada e in Italia l’86 per cento delle merci viaggia su gomma. Questo testimonia ancora di più l’importanza del settore degli autotrasporti per la sostenibilità del nostro Paese. La crisi sanitaria in corso rischia di provocare un ritardo nel rinnovo del Parco circolante, già tra i più vecchi in Europa. Questa crisi potrebbe tuttavia essere un’opportunità per aiutare l’industria dell’autotrasporto italiano. Una delle categorie che non si è mai fermata in questo periodo è proprio quella dei trasportatori e a loro va il mio sentito grazie, perché stanno garantendo le consegne dei beni necessari a tutte le famiglie italiane, agli ospedali e alle farmacie.
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MASSIMILIANO CALCINAI Mdt - Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? Calcinai - Il coronavirus è letteralmente esploso all’interno delle nostre vite, delle nostre aziende e delle nostre famiglie senza che avessimo modo di poterci preparare, sebbene tutti fossimo stati passivi spettatori di ciò che stava drammaticamente interessando la Cina. Io ricevevo aggiornamenti costanti da alcuni miei contatti di Hong Kong e mi aveva alquanto turbato la loro decisone di limitare fortemente i festeggiamenti per la celebrazione del Capodanno cinese, festività profondamente radicata nella loro cultura che richiama in Patria i tanti cinesi dislocati in tutto il mondo. Abbiamo assistito a una vera paralisi del le attività commerciali, produttive e sociali che ha investito la Cina per poi propagarsi, come sappiamo, all’ Italia prima e all’intero pianeta poi, con conseguente dichiarazione di pandemia resa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in data 11 Marzo. Vivendo in Lombardia, regione fortemente colpita da
AMMINISTRATORE DELEGATO F-TRUCKS ITALIA
esperienza? Calcinai - La storia ci insegna che viviamo fasi cicliche in cui l’alternanza tra alti e bassi è assolutamente fisiologica, per cui dobbiamo vivere questa fase con la fiducia che ne usciremo, con forza e vigore. Tuttavia questo è anche un momento di riflessione e di responsabilità: sarà stupendo tornare a salutarci con un bacio ed a stringerci le mani ma il percorso che ci ha portato fin qui non deve essere di menticato, altrimenti non sapremo coglierne l’insegnamento. Dovremo continuare a dare il giusto valore ai vari aspetti della vita, mettendo al centro del nostro sistema le persone e il benessere sociale. La realtà che stiamo vivendo ha imposto una modifica ai nostri ritmi frenetici, ai quali evidentemente il mondo e l’intero ecosistema si sono ribellati in modo così violento. Il mio augurio per il futuro è che non dovremo aver più bisogno di uno shock, così forte come il coronavirus, per guardare di nuovo al senso della vita.
Mdt - Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del
“Trasporto in primo piano nelle scelte governative europee” LA SOCIETÀ CHE IMPORTA SUL NOSTRO MERCATO IL MARCHIO FORD TRUCK HA LANCIATO CAMPAGNE DI SOSTEGNO E DI SENSIBILIZZAZIONE SULLE NORME IGIENICO-SANITARIE DA RISPETTARE. ORA È PRONTA A RIPARTIRE, SEPPURE GRADUALMENTE, MANTENENDO UN RITMO COSTANTE DI CRESCITA, ANTICIPANDO LE RICHIESTE DEL MERCATO E MANTENENDO SEMPRE ALTA L’ATTENZIONE SULLE ESIGENZE DELLA CLIENTELA. “NE USCIREMO CON FORZA E VIGORE DOPO AVER VISSUTO MOMENTI DI RIFLESSIONE E DI RESPONSABILITÀ”, AFFERMA MASSIMILIANO CALCINAI.
questa emergenza sanitaria, non ho avuto il tempo di fermarmi ad analizzare l’evoluzione della situazione; ho subito sentito il dovere morale di adottare tutte le misure necessarie per preservare il bene più prezioso che abbiamo, la nostra salute. È in questi momenti che si avverte prepotente la necessità di tutelare le persone che fanno parte della nostra vita sia personale sia professionale: i legami sociali sono la linfa vitale di ciascuna azienda, soprattutto la mia.
Mdt - Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? Calcinai - Purtroppo l’Italia è stato il precursore a livello Oc cidentale, siamo stati il pri mo Paese della famiglia Ford ad aver affrontato la crisi sanitaria ed a fornire continui aggiornamenti alla Casamadre Ford Otosan su uno sce nario in rapido divenire; Casa madre si è mostrata sempre attenta alle nostre richieste fornendoci un supporto continuo a 360 gradi. Poiché il 95 per cento circa della produzione Ford avviene in Europa, Casamadre ha risen-
tito poco delle restrizioni e dei ritardi che provenivano dai mercati orientali. Tuttavia, a distanza di due settimane dall’inizio del contagio in Italia, anche la Turchia ne è stata colpita e la sede centrale ha attivato tutte le misure poste a salvaguardia delle proprie risorse, tra le quali il blocco dell’attività produttiva. Sin dall’inizio della nostra avventura marchiata Ford, come dichiarai già alla Press Launch, il rapporto con casamadre è stato improntato alla condivisone di valori, principi e obiettivi: anche in questo mo mento ci siamo allineati per far fronte all’emergenza, partendo dalla consapevolezza che la priorità attuale è salvaguardare il benessere di ogni singolo individuo. E laddove non è stato possibile fermare l’ attività, come nel caso degli autotrasportatori, abbiamo voluto supportare gli operatori promuovendo campagne di sostegno e di sensibilizzazione sulle norme igienico-sanitarie da rispettare.
Mdt - Qual è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi
maggiori che hanno affrontato? Calcinai - La pandemia sta generando pesanti conseguenze sull’economia di tutto il pianeta; i lockdown stabiliti dalle autorità governative han no fatto drasticamente crollare la propensione al consumo, ad eccezione di farmaci e beni alimentari. Le ripercussioni sono fortissime an che per gli operatori del trasporto, a causa delle limitazioni giustificate da motivi sanitari che si traducono però in maggiori tempi di attesa nel le fasi di carico-scarico, code interminabili alle frontiere, viaggi non efficienti dove all’andata con il carico segue un ritorno a vuoto, sbilanciamento dei flussi di carico e tante altre difficoltà legate agli orari ridotti di apertura di molte aziende.
Mdt - Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? Calcinai - Siamo tutti consa-
pevoli che usciremo gradualmente da questa situazione di chiusura e stallo dell’economia e ciò che potrà fare la differenza, a mio parere, sarà la capacità di ripartire mantenendo un ritmo costante di crescita, anticipando le richieste del mercato e mantenendo sempre alta l’attenzione sulle esigenze della clientela. La mia azienda vive ancora la fase di start up nonché di inserimento nel mercato italiano, e ha mantenuto quella flessibilità organizzativa che ci consente di mutare per essere operativi e performanti. Poiché
stiamo vivendo una pandemia che non ha eguali nella storia, non possiamo delineare lo scenario che ci troveremo ad affrontare post epidemia: tuttavia, sono allo studio misure a supporto della clientela ed azioni commerciali specifiche sui veicoli legacy. Tra tante incertezze, l’unica cosa certa di Ford Trucks Italia, della sua rete Sales e After- Sales è la voglia di tornare a mostrare il nostro valore direttamente sul campo. Mdt - Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile
Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? Calcinai - A oggi i trasportatori hanno ricevuto encomi dalle più alte cariche dello Stato e da quelle Ecclesiastiche ma, quando la situazione volgerà alla normalità, questa categoria non dovrà essere posta in secondo piano, perché senza un sostegno reale il futuro di molti di loro diventa estremamente incerto. La centralità della logistica e del trasporto dovranno ispirare, nella fase successiva a questa, scelte normative volte a fornire supporto a questa categoria che opera 365 giorni l’anno in condizioni precarie, vivendo una vita fatta di sacrifici e lontananza dagli affetti. Dovrà essere ribadita l’importanza della logistica anche a livello europeo, agevolando una maggiore integrazione tra le catene del valore dei diversi Paesi e dei diversi Produttori al fine di aumentarne l’efficienza e ridurre le emissioni ambientali.
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GIOVANNI DATTOLI Mdt - Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Quale è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? Dattoli - La prima riflessione è stata per le nostre persone: abbiamo immediatamente applicato lo smart working per tutta l’organizzazione. La nostra sede è a Bergamo, purtroppo la città più toccata dal contagio. Abbiamo sentito l’emergenza molto vicina dal pri mo istante e questo ci ha aiutato a prendere una serie di decisioni. Nello stesso tempo abbiamo iniziato immediatamente a mettere in sicurezza la nostra rete e le nostre persone, abbiamo subito intuito l’esigenza di supportare i trasporti. Poi, inutile negare che inizialmente tutti abbiamo pensato, e forse sperato, che l’effetto fosse inferiore di quello che si è verificato nelle settimane successive.
MANAGING DIRECTOR VOLVO TRUCKS ITALIA
cercheremo di essergli vicino e decidere insieme a lui cosa fare. Poi, appena ci sarà possibile riaccelerare, riprenderemo le azioni che avevamo pianificato: abbiamo una catena cinematica I-Save - che ci sta dando grandissime soddisfazioni da far definitivamente conoscere ai clienti e nel prossimo futuro una gamma completa di veicoli da introdurre sul mercato.
Mdt - Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? Dattoli - Sicuramente ci ha insegnato a lavorare in maniera diversa, ci ha insegnato l’importanza di cercarci e delle relazioni. Ci ha insegnato quanta energia dia lavorare insieme ai colleghi. Ma ci ha anche insegnato che ogni tanto è importante fermarsi, mantenere la calma, ragionare e dare valore a quello che abbiamo intorno a noi.
Mdt - Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisa-
Mdt - In qualità di responsabile della sua azienda, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di
“Colleghi, clienti e fornitori uniti per vincere e ripartire” NON È STATO SEMPLICE PER UN’AZIENDA COME VOLVO TRUCKS ITALIA, CHE HA SEDE A ZINGONIA, NEL BERGAMASCO, DOVE HA PIÙ INFURIATO IL CONTAGIO, AFFRONTARE LE MILLE DIFFICOLTÀ SCATENATE DAL CORONAVIRUS. GIOVANNI DATTOLI, NUMERO UNO DELLA FILIALE ITALIANA DELLA CASA SVEDESE, PUNTA SULL’AUSPICABILE RIPRESA PER LANCIARE IL SUO MESSAGGIO AGLI STAKEHOLDER DEL TRASPORTO: “RIPARTIREMO DA UN MONDO DEI TRASPORTI CHE NEI GIORNI PIÙ DIFFICILI È RIUSCITO A MANTENERE UN PO’ DI NORMALITÀ”. flotte? Dattoli - Per noi le persone vengono sempre prima di tutto: quello che abbiamo fatto è stato agevolare il lavoro in smart working per tutto il personale di ufficio e avviare politiche di sicurezza per la rete di assistenza. Abbiamo introdotto immediatamente l’utilizzo di mascherine, guanti e igienizzanti per tutti, con non poche difficoltà nella reperibilità; abbiamo implementato procedure specifiche di comportamento e gestione dei contatti con colleghi, clienti e fornitori sia all’interno dell’officina che in occasione di soccorsi. Es sendo stati i primi in Europa, le nostre procedure sono poi state condivise e a dottate in tutta Europa. Inoltre, tramite i nostri canali social abbia fornito maggiori informazioni possibili ai nostri driver sia in tema di sicurezza e norme da rispettare per la loro salute e per quella di tutti i loro cari, sia in tema di praticità quotidiana - dove possibile mangiare, lavarsi, ecc. - relati-
vamente ai vari paesi europei, condividendo le difficoltà del momento. Io stesso mi sono messo in contatto con i titolari delle flotte per concordare insieme la gestione delle consegne dei prossimi mesi. La vicinanza ai clienti si deve dimostrare anche attraverso il dialogo aperto, soprattutto fornendo supporto in momenti difficili come quello che tutti insieme abbiamo affrontato.
Mdt - Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? Dattoli - Essendo stato il primo paese europeo colpito, con un anticipo temporale di circa due settimane rispetto agli altri, Casa madre - spiega Dattoli - ha da subito espresso la sua massima vicinanza. Abbiamo concordato insieme di bloccare immediatamente i diversi viaggi pianificati e introdurre per tutta l’organizzazione lo smart working unitamente ad altre procedure di messa in sicurezza delle persone. Per noi il lavoro delle officine è crucia-
le, per garantire il servizio di assistenza di cui i mezzi pesanti necessitano: loro non si fermano e non possiamo fermarci nemmeno noi. La sicurezza dell’approvvigionamento dei ricambi, il servizio VAS di supporto stradale 24/24 sono alcuni esempi di servizio per cui Casa madre ha da subito garantito massimo supporto”. Mdt - Qual è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i pro-
blemi maggiori che hanno affrontato? Dattoli - A fine marzo il calo dei trasporti che stiamo osservando è di circa un 25 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un numero importante sì, ma che dimostra che il settore è cruciale per l’economia e la so pravvivenza delle persone, e che quindi non si può fermare. Ovviamente questi numeri subiranno un calo importante nei prossimi mesi. I clienti devono gesti-
re i flussi di cassa, ma anche la sicurezza delle loro persone, che sono in giro per tutta Europa, spesso sole. L’evidente problema che stiamo riscontrando è la mancanza di liquidità: questo è assolutamente il problema più rilevante, a prescindere dalla dimensione del cliente.
Mdt - Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? Dattoli - Quello che stiamo facendo è continuare a essere vicini ai nostri clienti, ove non possibile fisicamente, via telefono o via mail. I contatti sono fondamentali e non vanno dimenticati in queste settimane. Con la nostra finanziaria stiamo lavorando per identificare misure di supporto ad hoc sia nei confronti della nostra rete che dei nostri clienti. Ogni cliente avrà una storia particolare e noi
mente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? Dattoli - Ovviamente ci spero. Chi come noi vi lavora dentro sa che il nostro è un mondo fatto di passione e sacrifici. Ma temo anche che la memoria delle persone possa essere molto corta. Le modifiche alle nostre vite saranno molte; molti settori si dovranno reinventare, molti settori necessiteranno di forti supporti da parte dello Stato e-o dell’Europa per riprendersi. Staremo a vedere: in tutto questo scenario negativo è bello poter sperare che il risultato possano essere cambiamenti positivi e incisivi, non solo per il nostro mondo, ma per tutti. Tutto questo comunque ha finalmente rivalutato il mon do dei trasporti: non siamo più brutti, sporchi e cattivi, ma siamo quelli che, insieme ai nostri clienti e alla nostra rete, hanno permesso di mantenere un po’ di normalità in giorni difficili. E da qui ripartiremo!
IL MONDO DEI TRASPORTI
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INTERVISTA
S
CLAUDIO GARIBOLDI
torica, radicata azienda francese, leader in Europa nel noleggio di veicoli professionali, nel periodo dell’emergenza Fraikin ha di fatto considerato la filiale italiana un po’ come suo riferimento in una gestione il più efficace possibile dell’emergenza stessa, al fine di evitare il contagio al suo interno e contribuire a limitarne la propagazione all’esterno. Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? “Potrà sembrare una banalizzazione - afferma Claudio Gariboldi, Amministratore delegato Fraikin Italia - ma il primo pensiero è andato a quanto si fosse propagata l’epidemia tra Paesi così distanti tra loro: per eclatante effetto, in questo caso negativo, della glo balizzazione, da una città lontanissima il virus è arrivato in Italia. Altro contestuale pensiero ha riguardato l’aspetto personale e professionale: quanto accaduto ha dimostrato, in tutta la sua evidenza, quanto sia importante avere un “emergency planning” per affrontare nel migliore dei modi le situazioni difficili, almeno sul piano economico”.
AMMINISTRATORE DELEGATO FRAIKIN ITALIA
re una diversificazione nelle vendite nelle diverse tipologie di settore, ma nel lungo periodo non ci sarà alcun impatto sul nostro lavoro: superato ogni scossone, per quanto brutale, l’approccio sul mercato di Fraikin non cambia affatto”. Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? “Il processo di globalizzazione - il pensiero di Gariboldi - non può essere fermato né tantomeno demonizzato, ma è pur vero che oltre a essere portatore di grandi opportunità è foriero di eventi negativi: occorre identificare le nostre priorità e i settori strategici del Paese e sulla base di questi procedere con un piano di difesa dello sviluppo di questi in ambito nazionale. L’emergenza ha dimostrato che il sistema Italia ha dei punti deboli: reti di comunicazione inefficienti, smart working non a tutti i livelli, sistema sanitario da rafforzare. Non da ultimo, occorre rendere il nostro sistema produttivo maggiormente flessibile, per permettere la rapida conversione in attività che diventano necessarie, e ridurre l’effetto nefasto della burocrazia, che ci trasciniamo dietro da decenni: i moduli cambiati a ritmo quotidiano
“Noi modello per il Gruppo: trasporto è settore strategico” PRIMA FILIALE A ESSERE TRAVOLTA DALLO “TSUNAMI”, QUELLA ITALIANA HA FATTO DA APRIPISTA NELLA SCELTA, GRADUALE MA INCISIVA, DI MODALITÀ DI LAVORO ALTERNATIVE: IN FRAIKIN ITALIA LO SMART WORKING È STATO ADOTTATO ANCOR PRIMA DEI PROVVEDIMENTI GOVERNATIVI. “QUANTO AVVENUTO COSTRINGE A RIPENSARE IL SISTEMA ITALIA, A INDIVIDUARE PUNTI DI FORZA E DEBOLEZZA. IL NOSTRO SETTORE HA GUADAGNATO PUNTI, ORA SPETTA A CHI DI DOVERE SOTTOLINEARNE L’ASSOLUTA NECESSITÀ PER LO SVILUPPO DEL PAESE”, AFFERMA GARIBOLDI.
In qualità di responsabile della sua azienda, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto? “Per quanto riguarda l’aspetto sanitario della vicenda - spiega Gariboldi - abbiamo avuto purtroppo la sventura di essere, come filiale italiana, la prima del gruppo a essere investita dall’autentico “tsunami” della pandemia, che molto presto ha raggiunto altre filiali. Fraikin Italia ha adottato subito modalità di lavoro precauzionale, ben pri ma dei provvedimenti governativi e in questo è stata seguita a ruota dalle altre filiali, con le quali c’è stato un costante confronto. Al fine di salvaguardare la salute del personale e dei nostri partner, abbiamo utilizzato lo smart working anche quando sarebbe stato possibile lavorare in ufficio”. Quali le raccomandazioni fatte agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? “La forza vendita - prosegue Gariboldi - ha operato fino al bloc co totale, tenendo fede agli impegni e agli incontri stabiliti. Quanto all’assistenza, Fraikin in Italia non ha
una rete diretta ma si basa su un sistema multirete di imprenditori indipendenti. Per quanto riguarda invece i clienti titolari di flotte, abbiamo ricevuto un feedback molto differenziato per settori di appartenenza: il segmento delle consegne “home delivery” ha registrato una forte crescita, così come il canale retail; altri settori si sono fortemente ridimensionati, in particolare quelli che ruotano attorno alla ristorazione e al catering. Il feedback ha dimostrato ancora una volta che le aziende sane e strutturate resistono meglio nei contesti difficili: abbiamo ricevuto molte richieste da grandi aziende che a loro volta operano per clienti di grosse dimensioni, che vedono così au mentare le loro quote di mercato, seguendo una selezione oserei dire darwiniana”. Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Ca sa madre? “Nel caso di Fraikin - precisa l’Amministratore delegato - è avvenuto un po’ il processo inverso: la filiale italiana è stata la prima a dover affrontare l’emergenza e per prima ha avviato mo-
dalità appropriate, con tre settimane di anticipo rispetto al resto d’Europa. Gradualmente l’intero gruppo si è uniformato, prendendo coscienza della necessità: modalità operative specifiche hanno riguardato Paesi, come la Francia, dov’è presente una Rete diretta. Il supporto del Gruppo non è mai mancato e questo fa la differenza quando occorre mettere in atto piani d’azione validi per il momento presente e per il futuro: hanno dimostrato la loro efficacia nel minimizzare l’impatto del virus, serviranno a reagire in modo incisivo quando dovesse nuovamente rivelarsi necessario”. Qual è stata la reazione dei
clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? “Le differenze più rilevanti - afferma Gariboldi - derivano dall’appartenenza a settori, travolti o favoriti dall’emergenza. Oggi il nostro parco veicoli varia molto: registriamo tassi di sottoutilizzo o sovrautilizzo; se da settori come il farmaceutico e l’alimentare abbiamo richiesta di mezzi addizionali, nel catering e forniture ai ristoranti avviene l’esatto opposto; in mezzo vi sono situazioni a macchia di leopardo, con settori o aziende che lavorano molto bene e altre no; clienti in difficoltà perché lavorano di più li abbiamo un po’ ovunque al
Nord, al Centro e al Sud. È davvero difficile farsi oggi un’idea precisa degli effetti di quanto accaduto, certamente saranno molto diversificati: abbiamo casi inaspettati di trasportatori a lungo raggio, non in settori strategici, che stanno lavorando molto, altri sono in difficoltà. Certamente nei prossimi mesi mi aspetto un impatto sull’attività delle aziende, accomunate da iniziali difficoltà di gestione della liquidità”. Quali sono le azioni che in tende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? “Continueremo dichiara Gariboldi - a implementare la strategia di lungo termine con i focus che hanno caratterizzato l’affermazione di Fraikin in Italia negli ultimi anni: concetto di servizio e noleggio premium specifico per tutte le gamme, marche e allestimenti, ovvero ciò che fa parte del dna di Fraikin da 75 anni. In base ai trend che registreremo nelle prossime settimane potremmo registra-
costringono a recepire la necessità di tale cambiamento”. Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “Oggi con clude l’Amministratore de legato di Fraikin Italia l’im magine del trasporto è rafforzata: anche nei giorni difficili, quando quasi tutti ab biamo vissuto da reclusi, siamo riusciti a vivere la nostra vita normale solo grazie all’esistenza di un settore efficiente e funzionante. Sicuramente nell’immaginario collettivo un po’ di punti il trasporto li ha guadagnati nella fase difficile, ora l’emergenza sia l’occasione per inserire il settore, in maniera chiara e definitiva, in quelli strategici, affinché si possa avere un sistema di trasporto moderno, non più arretrato in alcune delle sue caratteristiche che rischiano di minarne la competitività”.
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MICHELE VALIANTE, AMMINISTRATORE DELEGATO SOCOM NUOVA
“Mai mancato il supporto ai clienti”
L
LINO SINARI NAPOLI
a rete Iveco nel pieno dell’emergenza è rimasta operativa, per quanto possibile, per garantire un riferimento ai trasportatori che per l’intero periodo hanno continuato a lavorare. A Napoli, la Concessionaria Socom Nuova ha proseguito l’attività di officina, assicurando anche e soprattutto il servizio mobile h 24, rafforzato durante la fase di espansione del virus con l’inserimento di un’altra unità di Iveco Daily per assistenza su strada. Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus: qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? “Ci siamo ritrovati - afferma Michele Valiante, Amministratore delegato Socom Nuova - più fragili di prima, quasi storditi da qualcosa che era impensabile. In anni passati guardavamo film che parlavano di pandemie e pensavamo che fosse solo cinema, che mai sarebbe successo. Ricordo nel 2015 un intervento di Bill Gates: parlò del grande rischio che il mondo correva e ci parlò della pandemia; sembrava impossibile...”. In qualità di responsabile della sua azienda, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? “Non appena mi sono reso conto dell’emergenza sin dai primi giorni di Marzo - prosegue Valiante - abbiamo attivato immediatamente tutte le procedure necessarie aggiornando il Duvri aziendale, abbiamo riunito tutti i dipendenti dell’azienda informandoli sulla situazione e su tutte le azioni messe in cam po a tutela della salute, con l’obbligo sin da subito di indossare mascherine protettive e guanti da lavoro, eliminando gli assembramenti e restando a minimo un metro dal l’intelocutore. Dal 12 Marzo abbiamo sospeso tutte le attività di vendita tradizionali (visite clienti e ricezione clienti in concessionaria) e lasciato aperto reparti officina e ricambi per continuare a dare un servizio ai clienti. Abbiamo ulteriormente aumentato il grado di attenzione, effettuando una sanificazione di tutti gli ambienti ogni 15 giorni e gestendo il flusso in officina in modo ancora più attento: ogni veicolo che entra in officina viene consegnato dal cliente fuori l’azienda, viene preventivamente sanificato e poi portato in lavorazione. Il commerciale si è reinventato e ha adottato metodi di comunicazione tra clienti e azienda sfruttando la tecnologia con videocall, what’s up, mail ecc. al fine di continuare a seguite i clienti a distanza ma... vicini. Lo stesso processo è stato seguito dalla rete delle nostre
officine autorizzate che sono in prima linea insieme a noi”. Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? “Iveco - spiega l’Amministratore delegato di Socom Nuova - ci ha convocati in conference call dopo il 12 marzo al fine di condividere le tematiche relative a come affrontare insieme la situazione d’emergenza. Abbiamo avuto e stiamo continuando ad avere come associazione dealer AICI un continuo contatto con i vertici e seguiamo insieme attentamente l’evoluzione. Il messaggio passato è che i dealer non sono soli ad affrontare emergenza: insieme a Iveco la supereremo più forti di prima”. Qual è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? “I clienti che non operano nei settori di prima necessità sia piccoli che medi che grandi illustra Valiante - hanno dovuto fermare le attività per seguire le disposizioni governative. I clienti invece che operano nel settore alimentare, farmaceutico, soccorso stradale e sanitario, oltre che tutti i clienti che sono nei loro indotti, stanno lavorando normalmente, anzi con un incremento sensibile. Il problema per tutti è stato il blocco delle
NEL PIENO DELL’EMERGENZA LA
CONCESSIONARIA IVECO DI NAPOLI HA RAFFORZATO L’ASSISTENZA MOBILE H
24. E HA SOSTENUTO I PROFESSIONISTI CHE UTILIZZANO IL
DAILY
NELL’ALIMENTARE E FARMACEUTICO CON UN TAGLIANDO OMAGGIO: “UN PICCOLO SEGNO DI RICONOSCENZA A CHI STA CONTRIBUENDO IN MODO IMPORTANTE A SUPERARE QUESTO MOMENTO, UN AIUTO A COLORO CHE CON IL LORO LAVORO AIUTANO NOI TUTTI”.
attività industriali, che ha inevitabilmente fermato l’attività di moltissimi clienti attualmente fermi”. Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pan demia? “Socom Nuova non si è mai fermata e - afferma Valiante - crediamo fortemente nel fatto che dobbiamo
adeguare il nostro modo di lavorare ai temi cambiati: tutto non sarà come prima, questo è il nostro “karma”. Seguiamo i nostri clienti costantemente sfruttando le tecnologie sia da un punto di vista commerciale che di assistenza. Vogliamo farci trovare pronti alla ripartenza e dimostrare con i fatti il nostro attaccamento al Paese e a coloro che lo muovono. Crediamo che sia necessario un for te impegno nello sviluppo digi-
tale delle nostre attività anche in un settore tradizionale come quello di appartenenza. Per questo ritengo che tutti gli sforzi in termini di investimenti saranno dirottati sulla digitalizzazione dei dealer che hanno ampi margini di miglioramento”. Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? “Questa esperienza - aggiunge Michele Valiante - ci fa capire sempre più quanto sia importante la velo-
“I camionisti non si sono mai fermati - dice Michele Valiante - E noi dealer Iveco diamo loro il massimo supporto operativo”.
cità di reazione agli eventi e la proattività: dobbiamo nelle nostre aziende avere sempre pronti piani per affrontare “disaster scenario” che possano supportare il business in casi simili. La solidarietà dev’essere un valore sempre e non solo quando succedono queste cose: esiste una responsabilità sociale di chi fa impresa che non deve mai essere coperta dall’idea del profitto come unico obiettivo. Se domani saremo tutti capaci di capitalizzare questa bruttissima esperienza, mettendo a disposizione dei clien ti non solo un prezzo ma soprattutto un servizio equo-solidale che non ha mai smesso di essere servito, forse inizierà un nuovo mondo più ve ro. Ad esempio in questo momento abbiamo deciso di offrire ai clienti che operano nel l’alimentare e farmaceutico che utilizzano il Daily un tagliando omaggio per il mese di Aprile: un piccolo segno di riconoscenza a chi sta contribuendo in modo importante a superare l’emergenza, un aiuto ai nostri clienti che a loro volta aiutano noi tutti”. Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “Ritengo il settore del trasporto e della logistica fondamentale per il nostro paese in tutte le sue forme: si è dimostrato con i fatti che - afferma in conclusione il numero uno di Socom Nuova durante questa emergenza, tutti si sono dati da fare per non far mancare merce a nessuno, partendo dall’alimentare per finire al farmaceutico. I camionisti non si sono mai fermati. E noi dealer Iveco abbiamo dato e stiamo dando supporto operativo costante ai clienti per riparare i veicoli, assisterli, supportarli anche in tutte quelle attività relative alla gestione dell’emergenza”.
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ELISA PIGOZZI, AMMINISTRATRICE REALTRAILER
“Lavoratori instancabili, è il Dna di chi trasporta” LA SOCIETÀ CHE IMPORTA IN ESCLUSIVA I SEMIRIMORCHI DELLA TEDESCA KRONE E I PIANI MOBILI DELLA BELGA STAS HA SEMPRE GARANTITO LA PIENA DISPONIBILITÀ PER LA CLIENTELA. “SENZA MAI ESSERE INVADENTI, SIAMO RIMASTI IN CONTATTO CON I CLIENTI PER DARE LORO IL NOSTRO SUPPORTO IN OGNI NECESSITÀ”. SUL FUTURO ELISA PIGOZZI ANNUNCIA “PROMOZIONI E AGEVOLAZIONI FINANZIARIE PER CHI INTENDE RIPRENDERE IL LAVORO MA SI TROVA IN DIFFICOLTÀ A INVESTIRE”.
N
MAX CAMPANELLA SUZZARA
el periodo dell’emergenza, Realtrailer - società di Suzzara importatore e sclusivo dei semirimorchi Krone e di quelli a piano mobile STAS rientra nel novero delle aziende che, pur utilizzando tutte le protezioni necessarie, ha garantito ogni servizio di assistenza alla clientela. Fino a quando è stato possibile, Realtrailer ha inoltre garantito le consegne dei veicoli, sfruttando adeguatamente gli investimenti attuati sull’arrivo dei mezzi su rotaia. Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? “Ho pensato - afferma Elisa Pigozzi, seconda generazione al timone della società mantovana accanto al padre Antenore - che uno degli aspetti legati ai processi di globalizzazione è la velocità con cui si è diffuso il virus, che non sarebbe stata uguale all’inizio del secolo scorso, ad esempio in occasione della cosiddetta febbre spagnola: nel mondo oggi le persone si muovono, si incontrano molto rapidamente, con le conseguenze negative che questo ha comportato
in merito ai contagi. Inoltre è stato surreale, giorno dopo giorno, percepire che la realtà era somigliante a quei film catastrofici che erano in voga alcuni anni fa. Purtroppo abbiamo appreso gradualmente che i media non esageravano, non c’erano fake news, ma accadeva veramente e, nonostante l’evoluzione della scienza e delle tecnologie, quasi tutto il mondo si è trovato impreparato: le immagini da Bergamo con i camion militari per trasportare i feretri credo che rimarranno nella memoria collettiva per anni”. In qualità di responsabile della sua azienda, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? “Da subito - illustra la manager Realtrailer - abbiamo diradato le presenze sul posto di lavoro, tramite lo strumento del lavoro agile, cercando comunque di mantenere un clima rassicurante, evitando il panico e attenendoci alle buone regole sanitarie che ci sono state inviate dalla nostra Re gione. La rete di vendita ha sempre mantenuto i contatti continui con l’azienda e con i propri clienti. È innegabile che, a seconda delle zone d’Italia, ognuno ha cercato di gestire la situazione in base alla diffusione dei contagi. In
Lombardia e Veneto le relazioni con la clientela sono state mantenute solo a livello telefonico e con i social, mentre in altre parti d’Italia, fino a quando non è stato imposto il blocco delle attività, i clienti ci ricevevano normalmente. Non credo esistano ricette precise da seguire: l’approccio da tenere e far tenere alla rete commerciale è far sapere ai clienti che ci siamo, con le modalità che ogni agente, ogni rivenditore ritiene che i propri clienti prediligano e apprezzino di più. Non si deve essere invadenti né retorici, ma non si può essere assenti: i rapporti con la clientela devono essere visti nel lungo periodo e così vanno coltivati, con piccoli gesti o messaggi. I nostri clienti devono sapere che siamo qui e, in caso di bisogno, vogliamo dare il nostro supporto”. Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? “Noi siamo importatori di due costruttori, uno si trova in Germania e l’altro si trova in Belgio e le modalità adottate - precisa Elisa Pigozzi - sono state un po’ diverse. In Germania hanno adottato un approccio più graduale: la produzione nei vari stabilimenti prosegue, seppur con qualche rallentamento. In Belgio hanno deciso di chiudere ufficialmente la produzione fino al 20 aprile. Natu-
ralmente l’assistenza e il supporto commerciale da casa viene garantito”. Qual è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Qua li i problemi maggiori che hanno affrontato? “La panoramica è piuttosto diversificata: qualcuno - afferma Pigozzi - all’improvviso si è trovato senza lavoro perché le aziende produttive hanno dovuto chiudere, qualcuno ha solo il viaggio in andata e non il ritorno o viceversa. Alcune aziende hanno chiesto di anticipare la consegna dei veicoli ordinati, altre hanno preferito posticipare l’investimento. In situazioni dettate dall’incertezza del futuro, la paura gioca un ruolo importante: bisogna cercare di guardare un po’ più avanti ed evitare scelte frettolose. Quando la domanda di lavoro cala, il rischio è anche quello di dover giocare al ribasso e accettare condizioni economiche disastrose, pur di non fermare i mezzi: ma purtroppo a volte è necessario essere coraggiosi, tenere alta la guardia e non svendere il proprio lavoro. Quando un camion è fermo almeno sai quanto ti costa, quando lo fai lavorare in perdita è un’incognita maggiore”. Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività
Elisa Pigozzi
della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? “Sicuramente - spiega l’Amministratrice di Realtrailer metteremo in campo delle promozioni, delle agevolazioni finanziarie per i clienti meritevoli di fiducia che vogliono riprendere il lavoro, ma che si trovano in difficoltà a investire, oppure che hanno bisogno di noleggiare veicoli per periodi di tempo flessibili, in aggiunta ai provvedimenti che speriamo il governo confermi per tutte le aziende. Intensificheremo il personale addetto al post vendita al fine di ampliare il settore ricambi e le collaborazioni con officine
autorizzate all’assistenza Krone e STAS su tutto il territorio nazionale”. Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? “Il valore impagabile delle cose normali, quelle che davamo per scontate e all’improvviso ci mancano, come la libertà di muoversi, incontrarsi; per noi Italiani darsi la mano, abbracciarsi rientra nella gestualità quotidiana”. Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “Spero che nelle prossime settimane - l’auspicio di Elisa Pigozzi - le varie categorie di trasportatori sappiano tenere una posizione coesa e unitaria durante la fase di ripresa delle attività produttive. Il problema dei trasportatori italiani è sempre stato il rimanere uniti per acquisire maggior potere come categoria, poi la voglia di fare, investire e rischiare non è mai mancata: anche in questo frangente a grave rischio sanitario, in pochi si sono tirati indietro e hanno incrociato le braccia; non è nel Dna di questa categoria”.
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più
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ALLTRUCKS / GIANLUCA ANNUNZIATA MARKET MANAGER ITALY
“Aiutiamo le nostre officine a tornare velocemente all’efficienza”
E
“FONDAMENTALE È IL CONTATTO DIRETTO E COSTANTE CON I PARTNER - SPIEGA IL RESPONSABILE DI ALLTRUCKS ITALIA SIAMO QUOTIDIANAMENTE IN CONTATTO CON LE NOSTRE OFFICINE AFFILIATE E ABBIAMO RIORGANIZZATO IL LAVORO DEL TEAM IN MODO DA FORNIRE, IN REMOTO, LA MAGGIOR PARTE DI TUTTI I NOSTRI SERVIZI. ANCHE IN UNA SITUAZIONE DI EMERGENZA COME QUELLA DEL CORONAVIRUS, LA RETE ALLTRUCKS C’È ED È ATTIVA. PIÙ DEL 90 PER CENTO DELLE OFFICINE DEL NETWORK STANNO INFATTI REGOLARMENTE OPERANDO SUL TERRITORIO NAZIONALE”.
FABIO BASILICO MILANO
ssere professionisti specialisti vuol dire saper affrontare anche le emergenze più dure continuando a operare in condizioni difficili, pronti a ripartire con ancora più grinta ed entusiasmo non appena la situazione torna alla normalità. Ai tempi dell’emergenza Coronavirus, emergono i ritratti di aziende del settore trasporti e logistica determinate e risolute, non solo nel rispettare le rigide indicazioni governative per il contenimento del terribile contagio, ma anche nel garantire la loro presenza e il loro prezioso lavoro a vantaggio dell’intera comunità. Una di queste è Alltrucks, leader internazionale e italiano nel fornire alle officine del network servizi di assistenza completi, inerenti la manutenzione e riparazione multimarca di veicoli industriali. In questa intervista Gianluca Annunziata, Market Manager Italy, responsabile della società con sede a Milano, ci spiega in che modo Alltrucks ha affrontato la pandemia da Covid-19 e quali sono le prospettive future quando, si spera presto, l’emergenza sarà finita. “Come tutti, di fronte al primo propagarsi del contagio siamo rimasti inizialmente sorpresi e attoniti di fronte alla velocità di propagazione del virus - dice Annunziata - Siamo stupiti della situazione irreale ma nel contempo molto reale in
cui ci troviamo. Però, immeditamente dopo, e già nella prima metà di febbraio, in concomitanza con le prime avvisaglie del pericolo imminente, sia noi che le nostre officine, occupandoci di assitenza truck, abbiamo subito compreso l’importanza del trasporto anche in momenti così difficili. Il trasporto gioca un ruolo fondamentale, imprescindibile”. In qualità di responsabile della sua azienda, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori e ai clienti? “Devo dire che come responsabile dell’azienda Alltrucks Italia mi sono immediatamente mosso alla prima avvisaglia di quelle che poi si sono concretizzate come le indicazioni governative, dando per tempo tutte le informazioni necessarie ai collaboratori di adeguarsi scrupolosamente alle norme di sicurezza - risponde Gianluca Annunziata - Ci siamo subito adeguati perchè la sicurezza dei collaboratori è una priorità assoluta. In italia, il network Alltrucks conta attualmente 85 officine affiliate. La prima azione che abbiamo concretizzato riguarda il contatto diretto e costante con i Partner: non solo scriviamo e contattiamo le nostre officine regolarmente e quotidianamente, ma abbiamo anche riorganizzato il lavoro del team in modo da fornire, in remoto, la maggior parte di tutti i nostri servizi. Oltre a ciò, per le nostre officine abbiamo preparato, sulla base di
Gianluca Annunziata, Market Manager Italy di Alltrucks.
quelle che sono le indicazioni governative e le informative dei consulenti esterni che abbiamo coinvolto, un documento che riassume alcune regole fondamentali nella gestione in sicurezza del cliente che si rivolge all’officina, al fine di poter mantenere operativa l’attività pur nel rispetto delle necessarie limitazioni ai contatti sociali. Non da ultimo, abbiamo fatto un’azione comunicativa rivolta al mercato per dare evidenza del fatto che la rete Alltrucks c’è ed è attiva. Più del 90 per cento delle officine stanno infatti regolarmente operando sul territorio nazionale”. “È un dato di fatto che
l’Italia sia stato il primo paese in Europa a essere colpito dalla pandemia - aggiunge Annunziata - Per una volta siamo stati noi, purtroppo, a fare da modello di riferimento esperienziale per le azioni di contenimento del contagio che poi gli altri paesi hanno adottato. Dal confronto con la Casa madre è emerso il totale coordinamento delle azioni per il rispetto delle indicazioni governative, per esempio con l’adozione di provvedimento di limitazione dei viag gi e l’attuazione dello smart working”. Qual è stata la reazione dei clienti? Quali i problemi maggiori che hanno affronta-
to? “Le reazioni sono state sotto alcuni aspetti simili e per altri aspetti diverse spiega Gianluca Annunziata È chiaro che c’è da parte di tutti preoccupazione per il futuro, soprattutto per quegli operatori che lavorano nei settori maggiormente colpiti dalla crisi emergenziale. Crisi che viene sentita un po’ meno dalle aziende che lavorano nella grande distribuzione alimentare e nel settore farmaceutico e sanitario, settori che non hanno cessato l’attività per ovvie ragioni. Poi sicuramente vanno considerate le difficoltà che inizialmente le officine hanno dovuto affrontare nel riorganizzare il lavoro e la gestione dell’attività quotidiana a serguito delle limitazioni: amministrazione da remoto, riorganizzazione del personale, fare in modo che i clienti si fermino fuori dall’officina e non entrino negli spazi comuni. Tutte quelle regole che consentono all’officina di continuare a lavorare senza problemi di sicurezza. Poi bisogna vedere cosa il futuro ci riserverà e quali saranno le eventuali problematiche che qualche operatore potrebbe dover affrontare”. Quali le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per cercare di recuperare la competitività e sostenere la clientela nella difficile fase post-pandemia? “Il contributo che possiamo dare è riassunto nel fatto che non abbiamo mai smesso
di fornire alle officine la maggior parte dei servizi in remoto - dice ancora Annunziata - L’obiettivo per il prossimo futuro, quando le condizioni lo permettranno, è tornare a fornire tutti i servizi che davamo in normali condizioni operative fino a febbraio. Dal momento che le officine utilizzano i nostri servizi per fare al meglio l’assistenza necessaria ai loro clienti, vogliamo tornare a erogare il 100 per cento dei servizi per recuperare la competitività il prima possibile. Il nostro compito è preciso: aiutare le nostre officine affiliate a tornare a essere efficienti e operative per la parte di nostra competenza nel minor tempo possibile”. Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? “Dobbiamo sempre cercare l’elemento positivo in cio che ci accade - commenta il manager di Alltrucks Italia - Sicuramente questa esperienza ci ha fatto capire che siamo in grado di far fronte alle difficoltà, perchè malgrado le enormi sfide e problematiche in corso le aziende sono e devono essere in grado di riorganizzarsi in modo da minimizzare l’impatto della crisi emergenziale. E ci ha insegnato nuovi modi di lavorare: le impellenti necessità e limitazioni ci hanno permesso di scoprire la possibilità di implementare modalità operative più efficienti che in situazioni normali non avremmo attuato per semplice comodità. Infine, dal punto di vista strettamente personale, questa esperienza ci insegnerà a essere un po’ più umani: chiediamo a noi stessi l’impossibile e quando un evento esterno ci costringe a ridurre le velocità, si torna con i piedi per terra e ci si accorge di non essere dei superuomini e che ci sono valori umani assolutamente imprescindibili”. Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del paese. Ritiene che, al termine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano suo moderno sviluppo? “Credo di sì e me lo auguro - conclude Gianluca Annunziata - È però fondamentale che anche il trasporto giochi la sua parte. Talvolta, all’interno del nostro settore, si vedono situazioni in cui non tutti sono coesi. Ci vorrebbe la maggiore coesione che si vede in altri Paesi, dove le varie associazioni di categoria lavorano più compatte. Dunque, le istituzioni riconoscano il ruolo del trasporto ma facciamo in modo che il trasporto sfrutti questa situazione difficile per comprendere che la maggiore coesione delle forze in campo è di sicuro aiuto per rafforzare e sviluppare ulteriormente il settore”.
IL MONDO DEI TRASPORTI
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PAOLO GHINOLFI, AMMINISTRATORE DELEGATO SIFÀ
“La crisi sanitaria occasione per ridisegnare la mobilità” NEL PERIODO DELL’EMERGENZA SIFÀ HA ASSICURATO L’OPERATIVITÀ DI TUTTI I SERVIZI AI CLIENTI GARANTENDO, AL CONTEMPO, LA TUTELA DEI COLLABORATORI CON L’ATTIVAZIONE DELLO SMART WORKING E LA SOTTOSCRIZIONE DI UNA COPERTURA SANITARIA AD HOC. OGGI, L’INVITO DELL’AD PAOLO GHINOLFI A “RIORGANIZZARE IL SETTORE CON NUOVI CRITERI DI MODERNITÀ E SOSTENIBILITÀ” PERCHÉ SIA PRONTO AD AFFRONTARE IL DOPO CRISI.
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distingue, per trovare le soluzioni migliori”. Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? “Manteniamo il dialogo costante con i clienti - conferma Ghinolfi - e andremo a valutare le azioni necessarie caso per caso, pronti a intraprendere qualunque tipo di iniziativa per stargli vicino e aiutarli a recuperare la massima competitività una volta che l’economia torni a ripartire. Nella fattispecie, sul la base delle loro esigenze attuali, stiamo già sviluppando nuovi prodotti consulenziali e servizi orientati alla flessibilità”.
MAX CAMPANELLA MILANO
ssistenza garantita ai clienti per tutto il periodo dell’emergenza, riorganizzazione aziendale con “smart working” e dialogo continuo con la clientela per trovare insieme, con un’analisi peculiare caso per caso, il percorso migliore, il più efficiente e sostenibile per supportare la loro attività e star lo ro vicini durante e dopo la crisi. È seguendo queste linee di indirizzo che SIFÀ (Società Italiana Flotte Aziendali), player di riferimento nel Noleggio a Lungo Termine con soluzioni dedicate anche ai veicoli professionali, ha proseguito la sua operatività per l’intero periodo della diffusione del contagio. Per farlo, l’Azienda (partecipata al 51 per cento da BPER Banca) ha lavorato da un lato sull’implementazione di piani di business continuity, dall’altro sul mantenimento dell’operatività nell’erogazione dei servizi ai clienti. IL VALORE DEL NOLEGGIO
Figura autorevole del settore, già presidente di ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici), Ghinolfi non ha mai mancato di difendere la categoria, promuovendo iniziative di sensibilizzazione e di supporto alle esigenze del comparto. Oggi, il numero uno di SIFÀ sottolinea come anche nel periodo difficile dell’emergenza il Noleggio a Lungo Termine abbia dimostrato tutto il suo valore a sostegno delle imprese italiane. Partiamo dall’inizio.
Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus: qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? “Il primo pensiero - afferma Ghinolfi - è stato riorganizzare l’azienda per assicurare continuità a tut ti gli stakeholder. L’obiettivo era duplice: tutelare i collaboratori promuovendo il lavoro in modalità smart working; assicurare al contempo la prosecuzione del servizio ai clienti. SIFÀ si è fatta conoscere sul mercato come player che mette al pri mo posto la relazione con il cliente e la “sartorialità” del servizio: ebbene, nel contesto dell’emergenza sanitaria, pur con le difficoltà del caso, abbiamo mantenuto vivo il confronto con il cliente, sempre con il valore aggiunto del nostro ap-
proccio consulenziale”. Sul piano operativo quali so no state le decisioni assunte? “Abbiamo adottato tutte le misure ragionevolmente possibili per prevenire, evitare e/o attenuare possibili ritardi nell’erogazione dei servizi di fornitura e anche consegna delle vetture - illustra Ghinolfi. Per quanto riguarda la rete assistenza, abbiamo avviato una mappatura precisa del network per verificare quali centri fossero operativi e quali, invece, fossero chiusi a seguito delle restrizioni governative, in modo da dare risposte immediate ai clienti che ne avessero necessità. La map patura dei centri assistenza disponibili è in costante aggiornamento e visibile sul nostro sito (www.sifa.it ndr) alla voce Rete Assistenza. Con testualmente, abbiamo deciso di continuare a pagare
in modo puntuale i nostri fornitori, con l’aspettativa che ci sia la stessa attenzione e cura nei nostri confronti da parte dei clienti. Naturalmente valuteremo uno per uno, con l’attenzione del caso, eventuali casi di difficoltà che dovessero palesarsi, per capire come essere vicini ai clienti in questo difficile momento”.
lo venisse assistito nella maniera più efficiente e accurata nei suoi spostamenti, per ragioni lavorative o di salute. La stessa cura è stata dedicata ai gestori flotte, con i quali og gi è aperto un confronto per comprenderne aspettative e necessità nella gestione del la situazione attuale. Come ha giustamente sottolineato ANIASA, il Noleggio a Lun go Termine è parte essenziale della filiera della mobilità e non può fermarsi perché i suoi servizi sostengono il lavoro di corrieri, operatori della logistica dell’ultimo miglio, fornitori della GDO, ecommerce, farmaceutica... È evidente il valore aggiunto della nostra categoria, e come Azienda sentiamo forte questa responsabilità”. Qual è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi alla crisi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? “In questa fase - prosegue Ghinolfi - il cliente di minori dimensioni è portato a chiedere dilazioni di pagamento per avere un momentaneo “sollievo”. Il rischio però, e l’esperienza lo dimostra, è quello di trovarsi, tra qualche mese, ad accumulare un debito cui difficilmente si riesce a far fronte. Il mio suggerimento è quello di rispettare, per quanto possibile, gli impegni assunti, proprio per evitare que sta eventualità. Quanto ai gestori di flotte, la loro aspettativa è un’estensione dei contratti in essere: lavoreremo con loro singolarmente per dare una consulenza specifica, con l’approccio tailor made che ci contrad-
Paolo Ghinolfi, Amministratore delegato SIFÀ, Società di noleggio partecipata al 51 per cento dall'italiana BPER Banca.
SIFÀ ha lavorato sui piani di business continuity e sul mantenimento dei servizi ai clienti.
ASSISTENZA ACCURATA
In qualità di Amministratore delegato della sua azienda, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotta? “Ho invitato spiega Ghinolfi - il nostro servizio clienti alla massima attenzione nei confronti dei singoli professionisti e dei driver, affinché il singo-
PRONTI ALL’EVENIENZA
Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? “La situazione vissuta - afferma l’Amministratore delegato di SIFÀ - ci insegna che anche le trame dei film più incredibili possono diventare realtà: l’importante è non abbassare mai la guardia, avere sempre piani di prevenzione. BPER Banca ha attivato con molto anticipo appositi piani di business continuity, e il contesto attuale dimostra che questa è la strada giusta. Oggi abbiamo la maturità per dire che è assolutamente indispensabile prepararsi per tempo a ogni ti po di evenienza. Più in generale, quanto accaduto dimostra quanto sia importante mettere a fattor comune le e sperienze di tutti, in ambito italiano, europeo e internazionale, per affrontare le situazioni difficili nel miglior modo possibile, forti di un patrimonio condiviso di conoscenze e competenze”. Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “Certamente sì, noi stessi afferma Paolo Ghinolfi - ci siamo sentiti molto coinvolti. L’intero settore non deve perdere l’occasione di analizzare meglio ciò che ha funzionato e ciò che non ha funzionato: la fase storica vissuta può dare, a emergenza passata, l’opportunità per ridisegnare i criteri di sviluppo di una mobilità più moderna e sostenibile”.
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ALESSANDRO LULLI, AMMINISTRATORE DELEGATO GEMA
“Strade e sicurezza, è il momento di pensarci” I
L’AZIENDA DI ALLESTIMENTI “CUSTOM MADE” DI CAMPI BISENZIO HA AVVIATO SUBITO UNA LINEA PROFESSIONALE MIRATA A GARANTIRE LA CONTINUITÀ PRODUTTIVA IN ASSOLUTA SICUREZZA. “LA NOSTRA STRATEGIA È SEMPRE STATA ONORARE OGNI TIPOLOGIA DI CLIENTELA, SIA PICCOLA CHE GRANDE: QUESTO NOSTRO CREDO CI HA PERMESSO DI RICEVERE IL FAVORE DEI CLIENTI ANCHE NELLO STATO DI CALAMITÀ”, AFFERMA ALESSANDRO LULLI.
MAX CAMPANELLA CAMPI BISENZIO
l trasporto si è dimostrato, ancora una volta, prezioso e indispensabile: ora si dedichi attenzione ai professionisti che, nell’emergenza, hanno garantito viveri, farmaci, attrezzature mediche ecc. L’invito, unito a un genuino desiderio di tornare presto alla normalità con passeggiate tra le stupende colline toscane, arriva da GEMA, azienda di allestimenti di veicoli commerciali con sede a Campi Bisenzio, alle porte di Firenze. PLAUSO AGLI EROI
Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? “L’e levata gra vità della circostanza risponde Alessandro Lulli, Amministratore delegato di GEMA - determinatasi forse nella maniera più subdola e cruenta possibile, per la quale ancora oggi degli Eroi quali Medici, Infermieri, Personale Sanitario, tutti i volontari che prestano il loro aiuto per combattere tale evento, tutto il personale che continua a garantire produttività e servizi, purtroppo anche a costo
della loro vita, non ha dato adito a nessuna pausa di riflessione ma bensì a un intervento drastico e immediato. La risolutezza nell’agire in maniera decisa è sicuramente scaturito dal desiderio di voler tutelare i nostri cari e gli affetti a noi più prossimi quali i nostri fi gli, adottando comportamenti a de guati all’evento, a vendo ben chiara però l’impossibilità di fermarsi: assicurare la continuità lavorativa risulta altrettanto fondamentale per i nostri clien ti e per il nostro be nessere psicofisico e socioeconomico. Davanti a pandemie simili, di cui la mia generazione non ha ricordanza, la difficoltà più grossa è stata far recepire a tutti noi il messaggio di necessità e importanza dell’atteggiamento da adottare per evitare in primis il diffondersi e il propagarsi del virus, vista la sua letalità, ma soprattutto per evitare il collasso dell’indotto sanitario, senza il quale ogni a zione di prevenzione e cura non sarebbero possibili”. In qualità di responsabile della sua azienda, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di ven dita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? “Forti della consapevolezza di quanto sta accadendo e accertato il prosieguo dell’operatività aziendale nel
rispetto delle nuove disposizioni emanate dal Governo - afferma Lulli - ci siamo attivati con il nostro staff aziendale per condividere una linea professionale da seguire, mirata a garantire continuità pro duttiva in sicurezza, basata su semplici e chiari punti: adottare tutte le precauzioni igienico-sanitarie per evitare possibili contagi; un nuovo protocollo interno del flusso di lavoro, mirato ancora di più a rafforzare le
competenze dei nostri operatori e evitare che gli stessi abbiano contatti fisici tra loro, portandoci a un nuovo layout aziendale; nessun obbligo da parte del lavoratore a dover svolgere la sua attività professionale all’interno dell’azienda, ma il prosieguo della stessa per coloro che ne confermassero la disponibilità, oltreché averne le condizioni; impegno da parte del comparto commerciale e del Post Ven dita nel prosieguo del
Alessandro Lulli, Amministratore delegato GEMA.
“La determinazione di GEMA è e sarà sempre quella di prestare attenzione alla clientela”, afferma Lulli.
lo ro lavoro in mo dalità Smart Working; constante aggiornamento da parte del l’azienda verso quei Key Clients particolarmente sensibili per la categoria professionale di appartenenza, come ad esempio le flotte aziendali”. Qual è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? “La nostra Business Policy - precisa Alessandro Lulli - è sempre stata onorare ogni tipologia di clientela, sia piccola che grande, e questo nostro credo ci ha permesso di ricevere il favore dei clienti anche nello stato di calamità. Il delicato mo mento che tutti stiamo attraversando ci porta purtroppo ad affrontare situazioni improvvise e inaspettate, che GEMA risolve nel far sentire ai clienti la propria presenza nel contattarli e poter trovare soluzioni comuni, laddove altri possono non tenere in considerazione un rapporto creatosi negli anni”. RICHIESTE SODDISFATTE
Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? “Una volta percepita la reale gravità della circostanza venutasi a creare - spiega l’Amministratore delegato - da subito si è dovuti intervenire nella messa in sicurezza del nostro staff, nella verifica dei processi produttivi interni, se potessero essere validi anche in situazioni di emergenza come queste, ma si è anche iniziato a pianificare il post emergenza. Questa lungimiranza ci ha permesso di pianificare ordini di acquisto di materie prime in quantità importanti, una scelta questa dovuta sì al non dover interrompere il processo produttivo interno, oltreché pianificare lo stesso per il post pandemia, ma soprattutto per non venir meno alle richieste che arriveranno dalla clientela che negli anni ha riposto in GEMA la sua fiducia”. Quale insegnamento ci lascia questa terribile esperienza? “L’insegnamento che ci rimane - afferma il manager toscano - è prestare sempre una minima attenzione all’essere guardinghi o previdenti verso la possibilità che si determinino eventi socioeconomici che possano compromettere l’andamento di una Nazio-
ne, cosa non facile per la molteplicità e complessità dei segnali e dei fattori da valutare, ma peculiarità questa di cui un imprenditore non deve mai venir meno. E poi mi piacerebbe continuare a desiderare una spensierata passeggiata in campagna, specialmente nel le nostre dolci e verdi col line toscane, e non dar tutto per scontato”. LA SPINA DORSALE
Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “Il settore dei trasporti, e nello specifico quello su gomma, ha dimostrato - l’opinione di Lulli - ancora una volta la sua importanza come autentica spi na dorsale del Paese, evidenziando come, in un momento di grave difficoltà sociale, sia stato fondamentale e lo sia tuttora per la movimentazione di beni di prima necessità come alimenti ma anche di beni materiali quali macchinari e protezioni sanitarie, fondamentali per la gestione della pandemia. Indubbiamente l’immagine del settore ne uscirà rafforzata e, in quanto tale, tutte le parti coinvolte dovranno far sì che l’indotto logistico su gomma ottenga migliori infrastrutture per lo svolgimento dell’attività in sicurezza ma anche una migliore viabilità, sempre più importante per la sostenibilità ambientale. Altra parentesi da non sottovalutare per il settore del trasporto su gomma è la sempre più crescente presenza degli acquisti on line, per i quali coloro che ne effettuano la consegna devono presentare accorgimenti basilari per l’ottimizzazione di un servizio in sicurezza, celere e rispettoso delle vigenti norme in materia ambientale. La nostra azienda ha fatto tesoro di queste particolarità, facendo sì che le stesse contribuissero a farle creare una tipologia di allestimento “custom made” proprio per il settore e-commerce. La determinazione di GEMA è e sarà sempre quella di prestare attenzione alle esigenze della clientela, per perseguire un miglioramento nella ricerca e sviluppo di prodotti con l’eccellente binomio di affidabilità e semplicità”.
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MARCO GAGLIARDONE, AMMINISTRATORE DELEGATO CARRIER TRANSICOLD ITALIA
“Plauso a chi ha garantito beni necessari e farmaci”
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MATTEO GALIMBERTI ALESSANDRIA
urante l’intero periodo dell’emergenza, come produttore di gruppi frigoriferi la rete Carrier Transicold Italia è rimasta operativa, per garantire la continuità al lavoro dei trasportatori di generi alimentari, farmaci e della catena del freddo. Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus: qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? “Que sto tsunami - afferma l’ingegner Marco Gagliardone, Amministratore delegato Carrier Transicold Italia - è giunto in modo progressivo e continuativo, con un aumento della forza d’urto imprevedibile. Ancora dopo parecchie settimane, siamo nella situazione in cui fare previsioni è azzardato. Tutte queste vittime e tutte queste persone contagiate lasceranno in tutti noi un segno indelebile”. In qualità di responsabile della sua azienda, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e
assistenza e ai clienti titolari di flotte? “Il primo pensiero dichiara Gagliardone - è andato ai nostri dipendenti e ai nostri partner: abbiamo messo a punto un piano di sicurezza nel quale, in osservanza alle indicazioni del Ministero della Salute, identifichiamo le regole da seguire quando si accede ai locali e gli atteggiamenti più idonei da osservare quando si è in ambienti con più persone. Anche noi, come molte altre aziende, abbiamo sospeso gli incontri con clienti e fornitori e utilizzato lo smart working per i nostri dipendenti”. Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? “L’headquarter di Carrier Transicold - precisa l’ingegner Gagliardone - è ubicato a nord della Francia, in un’area che è stata interessata dal contagio un po’ di tempo dopo rispetto all’Italia. Ma da subito i nostri colleghi si sono attivati e preoccupati per la nostra salute e la nostra incolumità. Abbiamo collaborato sin dall’inizio alla preparazione del piano di sicurezza, poi impiegato nel resto delle nazioni colpite dal contagio”. Qual è stata la reazione dei
clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? “La chiusura delle attività previste dai vari decreti governativi -il pensiero dell’Amministratore delegato - ha toccato parzialmente i nostri clienti: noi tutti siamo parte fondamentale nel mantenimento della catena del freddo; aziende produttrici di alimentare e farmaceutico, aziende di logistica, trasporto e distribuzione, offici-
ne di riparazione gruppi refrigeranti, aziende distributrici di ricambi sono tutte attività necessarie e che sono rimaste sempre operative. L’operatività si è ridotta nel periodo dell’emergenza, ma mai annullata”. Quali sono le azioni che in tende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la cliente-
la nella difficile fase post pandemia? “Questo periodo afferma Gagliardone - sta creando problemi a molte aziende del settore e non. La ripresa, che tutti auspichiamo, dipende molto dalle condizioni di mercato che si avranno e dagli aiuti che il Governo deciderà di stanziare. Al momento stiamo valutando diverse azioni tutte rivolte a supportare i nostri clienti, per consentire loro un’agevole ripresa, ma ribadisco: tanto dipende da come il Governo intenderà supportarci”. Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “Tutti noi - conclude Gagliardone - auspichiamo fortemente che que sta esperienza faccia riflettere su molti aspetti: a partire dall’organizzazione e sostegno della nostra sanità per arrivare al settore della logistica e dei trasporti refrigerati e non, spesso dimenticati o
PROTAGONISTA DELLA CATENA DEL FREDDO, LA RETE CARRIER È RIMASTA OPERATIVA PER ASSICURARE ADEGUATA ASSISTENZA AI TRASPORTATORI DI ALIMENTARI, MEDICINALI ECC. IL NUMERO UNO DELLA FILIALE ITALIANA RIVOLGE IL SUO APPELLO ALL’AUTORITÀ DI GOVERNO:
“OCCORRONO MISURE ADEGUATE DI SOSTEGNO AL TRASPORTO E ALLA LOGISTICA, SPESSO DIMENTICATI: QUANDO E COME CI SARÀ LA RIPRESA DIPENDE DAL TIPO DI DECISIONI CHE INTENDERANNO ASSUMERE”. non adeguatamente supportati. Un grande apprezzamento a questi operatori che ci hanno permesso di continuare a ricevere quotidianamente i prodotti alimentari e i farmaci nei punti di distribuzione”.
DOMENICO DE ROSA, AMMINISTRATORE DELEGATO GRUPPO SMET
“Basta speculare sui trasportatori” IL NUMERO UNO DELL’AZIENDA DI TRASPORTO E LOGISTICA EUROPEA PLAUDE ALLA MAGGIOR PARTE DELLA CLIENTELA “CHE CON SERIETÀ E CORRETTEZZA NON HA RITARDATO IMMOTIVATAMENTE LE SCADENZE, COME HA FATTO UNA PARTE MINORITARIA”. PERSONAGGIO DI GRANDE DETERMINAZIONE E IMPRONTATO ALL’OTTIMISMO, DE ROSA PROSEGUE TUTTI I SUOI PROGETTI DI ESPANSIONE E SVILUPPO (“LI ABBIAMO SOLO POSTICIPATI DI 120 GIORNI”) E CHIEDE UN ADEGUATO RICONOSCIMENTO PER LA CATEGORIA “QUANDO TUTTA QUESTA TRISTE EMERGENZA RAPPRESENTERÀ UNA BRUTTA PAGINA DELLA NOSTRA STORIA”.
I
LINO SINARI ROMA
n prima linea nel periodo dell’emergenza, il Gruppo SMET ha sostenuto gli ospedali italiani, gli operatori sanitari e i volontari della protezione civile. Attraverso il suo network logistico internazionale, il gruppo ha ritirato i materiali, i respiratori e i supporti sanitari necessari in qualsiasi punto d’Europa per consegnarli, gratuitamente, presso le strutture ospedaliere che ne abbiano fatta richiesta. Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus: qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? “Questo fenomeno epidemico - afferma Domenico De Rosa, Amministratore delegato del Gruppo SMET - è certamente molto serio e va affrontato con la più ferrea disciplina da parte di tutti. È chiaramente una triste esperienza del tutto nuova per tutti noi che va affrontata in maniera molto lucida e razionale. Secondo il principio di Lavosier che nulla si crea né si distrugge ma che tutto si trasforma, siamo curiosi di immaginare come sarà la prospettiva nel futuro di ciascuno di noi”. In qualità di responsabile della sua azienda, quali sono
state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti? “Naturalmente - spiega De Rosa - i riflessi aziendali della diffusione del virus hanno comportato la adozione di complessi protocolli di sicurezza che sono stati immediatamente applicati e hanno integrato il Duvri aggiornandolo di tutti i rischi da danno biologico. La misura più importante ha riguardato il personale viaggiante, che ha continuato ad essere esposto all’esterno, seppure con tutte le precauzioni previste dai pro-
tocolli aggiunti di sicurezza. Per il personale impiegatizio, invece, abbiamo applicato quasi per la totalità di esso in tutta Europa, lo Smart Working”. Qual è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? “Devo essere onesto quando dico - dichiara De Rosa - che abbiamo avuto modo di apprezzare da parte della clientela un doppio tipo di approccio. In effetti, con grande piacere abbiamo scoperto la serietà e cor rettezza di molti nostri clienti,
i quali hanno gestito le fasi della fermata produttiva e non hanno speculato sui pagamenti ritardando immotivatamente le scadenze. Cosa, purtroppo, che non possiamo dire per un’altra parte minoritaria che, invece, ha pensato che fosse il momento opportuno di speculare sui trasportatori: un’altra volta aggiungo io”. Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? “La ripartenza sarà lenta e graduale e - precisa il numero uno del Gruppo SMET - lascerà a ciascuno di noi di controllare
la effettiva tenuta dell’apparato aziendale per potersi rilanciare e rimettersi in pista. Noi restiamo ottimisti, per cui a oggi nessun progetto pianificato in Europa dal nostro Gruppo è stato cancellato, ma solo posticipato di 120 giorni”. Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? “Speriamo davvero che questo momento buio possa portare ciascuno ad agire nelle proprie attività sempre ispirato dalla ragione e dal giudizio”, l’opinione di De Rosa. Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del con-
tagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “La responsabilità manifestata ancora una volta dall’intera categoria del trasporto - dichiara in conclusione De Rosa - è stata senza dubbio ammirevole. Nessuno è potuto rimanere insensibile all’opera di questi migliaia di eroi, che sono gli autisti, che hanno garantito che, attraverso il loro incessante lavoro, l’intero mondo continuasse a muoversi. Per cui, ci aspettiamo un adeguato riconoscimento soprattutto quando tutta questa triste emergenza sarà finita e rappresenterà una brutta pagina della nostra storia”.
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GRUPPO TORELLO / UMBERTO TORELLO, RESPONSABILE COMMERCIALE E OPERATIVO
“Fondamentale il lavoro di squadra”
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FABIO BASILICO MONTORO
lla guida di uno degli attori più importanti dei trasporti e della logistica, in particolare della filiera alimentare in ambito nazionale e internazionale, dal lungo raggio alla distribuzione last mile e alla gestione del magazzino, i fratelli Umberto, Antonio e Concetta Torello hanno affrontato con decisione e determinazione la complessa sfida del Coronavirus, consapevoli della preziosa attività svolta dal Gruppo di Montoro nel garantire l’approvvigionamento di prodotti per la collettività colpita dal contagio da Covid-19. Abbiamo chiesto a Umberto Torello, Responsabile commerciale e operativo del Gruppo Torello, un commento sulla difficile esperienza emergenziale e una valutazione sulle prospettive future, in fase post-pandemia. Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Quale è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? “La prima riflessione è stata quella di dover far fronte a una sfida più importante di quanto era possibile prevedere - esordisce Umberto Torello - La potenza di questa pandemia si è scagliata sul nostro Paese senza dare scampo e possibilità. Ci definiamo una famiglia e il pensiero è andato a tutti i nostri dipendenti negli uffici, agli autisti del trasporto internazionale e a quelli della distribuzione nazionale, ai magazzinieri, agli operatori di piazzale e di conseguenza al business. Abbiamo posto come assoluta priorità la sicurezza dei dipendenti, per la garanzia di continuità. Inoltre, abbiamo subito sentito la necessità di stabilire un ‘comitato di gestione crisi interno’ per far fronte alle necessità operative e alla relazione con i clienti e gli stakeholder”. Quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori e ai clienti? “Responsabilità, prudenza e rispetto delle indicazioni delle autorità (distanza fi sica, mascherine, guanti, etc.) sono state le ‘regole auree’ sin da subito comunicate e imposte in modo trasversale a clienti, azienda e fornitori risponde con fermezza Umberto Torello - Eravamo consapevoli di non poterci fermare per l’importanza strategica che la nostra categoria ricopre per il Paese e perché non è possibile fare smart-working nei magazzini; i veicoli non si guidano da soli e se è necessario verificare la sicurezza dei mezzi è altrettanto necessario che una persona ci metta le mani. I dipendenti amministrativi stanno invece lavorando da casa”. Qual è stata la reazione dei clienti? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? “Abbiamo iniziato a stabilire una comunicazione univoca e continua con la committenza in data 24 febbraio spiega Torello - In prima i stan za, i clienti chiedevano chiarimenti sulla continuità o-
“ERAVAMO CONSAPEVOLI DI NON POTERCI FERMARE PER L’IMPORTANZA STRATEGICA CHE LA NOSTRA CATEGORIA RICOPRE PER IL PAESE SPIEGA L’IMPRENDITORE CAMPANO -
ABBIAMO
POSTO COME ASSOLUTA PRIORITÀ LA SICUREZZA DEI DIPENDENTI, PER LA GARANZIA DI CONTINUITÀ. L’ESPERIENZA DEL
CORONAVIRUS CI HA INSEGNATO CHE SE TUTTI IMPARIAMO A
‘FARE SQUADRA’ SICURAMENTE AVREMO UN FUTURO MIGLIORE, PIÙ SOSTENIBILE E RESPONSABILE”. perativa, che abbiamo assicurato sin dal primo momento, in particolare per tutta la filiera dell’alimentare. Poi, i clienti hanno richiesto garanzie sull’uso dei dpi, i dispositivi di protezione individuale, in particolare per il corpo autisti: ci siamo mossi abbastanza bene, perché siamo stati reattivi e abbiamo reperito i dpi - certamente con qualche difficoltà - ma a strettissimo giro. Alcuni clienti, soprattutto nell’industriale, hanno chiuso gli stabilimenti e sospeso la produzione. L’import è calato in modo sostanziale”. Umberto Torello riflette anche attentamente sulle prospettive future, a emergenza Covid-19 speriamo velocemente conclusa. La domanda
fondamentale è: quali le azioni che un responsabile aziendale intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività, nell’ottica di cercare di recuperare la competitività dell’azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post-pandemia? “La competitività non può essere demandata al futuro, va mantenuta - nei limiti della contingenza - e coltivata oggi - precisa Umberto Torello Ma per fare questo è necessario collaborare con le istituzioni e la committenza, la catena logistica si avvale di molti attori e molte risorse: de cision maker, istituzioni, aziende logistiche e dipendenti, associazioni di categoria, committenza e produzio-
ne. Ora dobbiamo aiutarci l’un l’altro, ognuno deve fare il suo, per una ‘ripartenza lanciata’ e non ‘da fermo’. Noi assicuriamo la nostra disponibilità e se possibile vorremmo fare anche di più, da subito”. Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? “Innanzitutto, che non bisogna dare nulla per scontato, un momento di crisi come questo acutizza i pregi e i difetti di ciascuno, persona o azienda che sia - dice ancora l’imprenditore campano Avere una vision chiara, procedure e meccanismi ben oleati aiutano a non perdere ‘la bussola’ in questi momenti di incertezza. Aiutano a restare coerenti. Ora abbiamo davve-
ro capito cosa significa vivere in un mondo globalizzato, sia mo tutti minacciati dallo stesso nemico e siamo quindi tutti legati in modo indissolubile. Se partiamo da questa debolezza comune e impariamo a ‘fare squadra’ sicuramente avremo un futuro migliore, più sostenibile e responsabile. Anche nelle relazioni di business”. Anche in una situazione difficilissima come quella determinata dall’estendersi del contagio, ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine
“In questo particolare momento, il concetto di ‘supply chain’ acquisisce nuovi e più alti significati”, spiega Umberto Torello.
di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “I settori dell’autotrasporto e della logistica in senso ampio stanno mostrando quanto siano necessari al sistema Paese - conferma Umberto Torello - In questo momento, il concetto di ‘supply chain’ acquisisce nuovi e più alti significati, mette al centro la reale collaborazione verso obiettivi e valori comuni. Anche il governo italiano ha sottolineato, nei fatti, quanto la logistica sia di fondamentale importanza, oggi più che mai. Questa pandemia lascerà un segno indelebile in tutti noi. Anche la logistica lascerà un segno ci auguriamo indelebile, ma certamente positivo”.
IL MONDO DEI TRASPORTI
N° 289 / Maggio 2020
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TMT TANKS & TRAILERS / ALFREDO SPINOZZI, CEO DELL’AZIENDA MARCHIGIANA
“Nuove strategie per essere più forti di prima” C
“I NOSTRI CLIENTI SONO TRASPORTATORI CHE HANNO CONTINUATO A FARE IL LORO MESTIERE CON PASSIONE E CORAGGIO SENZA FERMARSI MAI, ALFREDO SPINOZZI - NOI SIAMO SEMPRE STATI AL LORO FIANCO DANDO SUPPORTO CON OGNI MEZZO POSSIBILE. ABBIAMO APPROFITTATO DI QUESTO PERIODO PER STUDIARE NUOVE STRATEGIE. CI SARANNO GRANDISSIME NOVITÀ E SIAMO SICURI CHE RIUSCIREMO A RIENTRARE SUL MERCATO PIÙ FORTI DI PRIMA”.
PER FORNIRE PRODOTTI DI PRIMA NECESSITÀ, MERCI E MATERIALI INDISPENSABILI - AFFERMA
FABIO BASILICO
S. BENEDETTO DEL TRONTO
’è anche TMT Tanks & Trailers, rinomato produttore marchigiano di piani mobili, cisterne e container, nella lunga lista di operatori del settore trasporti e logistica che hanno continuato a svolgere il loro prezioso lavoro ai tempi del coronavirus, quando la necessità di garantire gli indispensabili approvvigionamenti quotidiani alla collettività ha messo chiaramente in luce il ruolo fondamentale del trasporto nel far fronte ai disagi provocati dal Covid19. In questa intervista il CEO di TMT, Alfredo Spinozzi, testimonia la drammaticità dell’emergenza e traccia un quadro di quello che sarà il dopo-pandemia, nella speranza che l’attuale crisi sanitaria si risolva nel migliore dei modi. “Il nostro primo pensiero di fronte al propagarsi del contagio è andato a tutti gli amici e clienti che vivono in Lombardia, primo focolaio italiano - esordisce
l’ingegner Spinozzi - Eravamo preoccupati per loro e le loro famiglie”. Quali sono state le raccomandazioni fatte dall’azienda al team, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti? “Inizialmente siamo riusciti a continuare la produzione applicando le norme di sicurezza e salute dettate dal DPCM – risponde il CEO di TMT - Dopodiché, quando il rischio è diventato maggiore, abbiamo iniziato la fase di smart working, dando a tutti i nostri collaboratori gli strumenti utili per poter essere costantemente a disposizione dei nostri clienti. Abbiamo trasformato il nostro modo di lavorare mantenendo l’efficienza di sempre. Ad ogni modo in produzione siamo rimasti disponibili per le riparazioni”. Qual è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? “I nostri clienti sono trasportatori che hanno continuato a fare il loro mestiere con passione e co-
raggio senza fermarsi mai, per fornire prodotti di prima necessità, merci e materiali indispensabili afferma Alfredo Spinozzi Noi siamo sempre stati al loro fianco dando supporto con ogni mezzo possibile”. Quali sono le azioni che l’azienda intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per cercare di recuperare la competitività e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? “Abbiamo approfittato di questo periodo per studiare nuove strategie - dice ancora Spinozzi - Ci saranno grandissime novità e siamo sicuri che riusciremo a rientrare sul mercato più forti di prima”. “A livello umano - prosegue il numero uno di TMT - è difficile descrivere quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza, in quanto in ognuno di noi potrà lasciare sensazioni differenti e contrastanti molto personalizzate; a livello lavorativo, invece, ci dovrà far capire che tutto può cambiare
Alfredo Spinozzi, CEO di TMT Tanks & Trailers.
da un momento all’altro e che le nostre aziende dobbiamo concepirle per essere rimodulate in poche settimane e adattarle a nuove situazioni contingenti senza subirle passivamente”. Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Assicurando gli approvvigionamenti di merci per l’intera collettività e di prezioso materiale sanitario per gli ospedali e i presidi medici. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “Per noi che siamo del settore non è una novità - conclude il CEO - L’impegno e l’abnegazione al lavoro, i trasportatori, lo hanno sempre dimostrato e lo dimostreranno. D’altronde, è intrinseco nel loro stesso ruolo il soddisfare le esigenze altrui e lo fanno assiduamente con tenacia e volontà ferrea”.
TIP TRAILERS / GIORGIO GIUSSANI, BRANCH MANAGER DELLA FILIALE DI LISCATE
“Sempre presenti a supporto dei trasporatori” A
“ABBIAMO VOLUTO PRESIDIARE IL TERRITORIO ANCHE DURANTE LA CRISI DELL’EMERGENZA CORONAVIRUS, CONFERMANDO AI TRASPORTATORI TUTTO IL NOSTRO SUPPORTO IN UNA FASE NON CERTO FACILE PER IL LORO FONDAMENTALE LAVORO - AFFERMA GIUSSANI - IL SETTORE DEL TRASPORTO E DELLA LOGISTICA HA UN RUOLO FONDAMENTALE E DETERMINANTE. MI AUGURO CHE QUESTA TERRIBILE ESPERIENZA CONTRIBUISCA A RAFFORZARE L’IMMAGINE DEL SETTORE E SIA DA STIMOLO PER LA RISOLUZIONE DEI MOLTI PROBLEMI CHE RALLENTANO IL SUO MODERNO SVILUPPO”.
FABIO BASILICO LISCATE
Liscate (Mi) ha sede uno dei cinque avamposti territoriali di TIP Trailers Italia. La filiale milanese è parte integrante di un network dinamico e proattivo che consente alla multinazionale leader europeo nel noleggio di semirimorchi e negli annessi servizi di manutenzione e assistenza di essere sempre più vicina alla clientela. Liscate, al pari degli altri presidii della rete diretta TIP in Italia, sta svolgendo un prezioso servizio per le aziende di trasporto e logistica del territorio alle prese con l’emergenza Coronavirus e con le difficoltà di dare continuità alle attività di trasporto, diventate di fondamentale importanza per assicurare l’approvvigionamento di merci per la collettività e di materiale sanitario per gli ospedali e i presidii medici. Ne abbiamo parlato con Giorgio Giussani, Branch Manager di Liscate, da tempo conoscitore del mondo truck. “Ho iniziato a lavorare nel settore nel 2006 in Italscania, come responsabile grandi flotte per l’area nord-ovest dell’Italia - racconta Giussani - Nel 2011 sono entrato in Mercedes-Benz Italia sempre
come responsabile truck del nord-ovest e dopo tre anni sono passato in Continental occupandomi di pneumatici truck. Dal settembre 2018 sono in Tip Italia. La filiale di Liscate è parte di un network di avamposti TIP Italia che comprende anche le sedi di Castelnuovo Scrivia (Al), Fagnano Olona (Va), Parma e Frosinone - continua Giorgio Giussani - Abbiamo voluto presidiare il territorio anche durante la crisi dell’emergenza Coronavirus, confermando ai trasportatori tutto il nostro supporto in una fase non certo facile per il loro fondamentale lavoro”. Qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propa-
garsi del contagio e quali sono state le raccomandazioni fat te al suo team? “Umanamente, come tutti, sono rimasto profondamente colpito dall’evolversi del contagio e dal numero delle vittime - risponde Giussani - Così come mi ha colpito la dedizione e lo spirito di sacrificio dei trasportatori che hanno continuato a lavorare per assicurare la fornitura di viveri e di materiale sanitario e dei tanti medici e infermieri impegnati nelle corsie degli ospedali. Abbiamo seguito scrupolosamente le direttive impartite sulle procedure di sicurezza e di contenimento del contagio, uniformandoci alle indicazioni fornite da TIP. Abbiamo at-
tivato lo smart working e nel contempo abbiamo messo in sicurezza l’attività dell’officina, che è rimasta sempre aperta per far fronte alle esigenze dei trasportatori”. La sede TIP di Liscate comprende 1.500 metri quadrati di officina, 2.500 di piazzale e le aree adibite a uffici. I dipendenti sono una decina. “Normalmente, possiamo contare su almeno 4-5 interventi giornalieri programmati in officina, a cui si aggiungono quelli non preventivati - dice ancora Giorgio Giussani - Tra i nostri clienti annoveriamo aziende di tutti i tipi, all’interno di un territorio molto attivo dal punto di vista dei trasporti e della logistica. Serviamo anche colossi come la brianzola Brivio & Viganò, Arcese, Italtrans. In queste settimane di emergenza sanitaria, abbiamo assicurato ai nostri clienti tutto il supporto possibile per far fronte alle oggettive difficoltà operative causate dalla crisi. Abbiamo constatato che le aziende del settore trasporti a temperatura controllata hanno subito meno le conseguenze della serrata generale, visto che occorre assicurare la continuità dell’approvvigionamento di alimenti e medicinali, mentre i trasportatori del settore industriale sono stati
Giorgio Giussani, Branch Manager TIP Trailers di Liscate.
fortemente penalizzati dalla sospensione dell’attività produttiva. La crisi del Covid-19 amplierà il raggio d’azione di una tendenza in atto da diversi anni, cioé la polarizzazione del mercato tra una componente costituita dai piccoli trasportatori, anche monoveicolari, da una parte e le grandi flotte dall’altra, sempre più ampie in virtù dell’acquisizione delle fette di mercato lasciate vacanti dagli operatori di medio livello, pesantamente colpiti negli anni della crisi economica e oggi fortemente indeboliti dalle conseguenze della pandemia da Coronavirus”.
“È chiaramente evidente a tutti ciò che noi operatori sapevamo da sempre, ovvero che il settore del trasporto e del la logistica ha un ruolo fondamentale e determinante conclude Giussani - I trasportatori non possono fermarsi per ovviare alle indicazioni di sicurezza anti-contagio, devono lavorare perché senza di loro le merci di prima necessità non vengono consegnate e il Paese muore. Mi auguro che questa terribile esperienza contribuisca a rafforzare l’immagine del settore e sia da stimolo per la risoluzione dei molti problemi che rallentano il suo moderno sviluppo”.
IL MONDO DEI TRASPORTI
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MATTEO GOLO, TIMONIERE DELLA CARROZZERIA GOLO SRL
“Trasporto linfa vitale: se non c’è muore tutto” CONCESSIONARIA LAMBERET PER IL TRIVENETO E STORICO RIFERIMENTO NEL NORD EST PER VENDITA E ASSISTENZA DI VEICOLI CON UNO STUDIO TECNICO DEDICATO, GOLO HA SEMPRE GARANTITO AI CLIENTI L’OPERATIVITÀ, PUR ASSUMENDO OGNI DECISIONE PER LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE DEL PERSONALE. PER IL FUTURO MATTEO GOLO LANCIA IL SUO MESSAGGIO: “CONFRONTO E DIALOGO SONO L’UNICO ANTIDOTO: OCCORRE ANTEPORRE ALLA FURBIZIA LO SPIRITO DI COLLABORAZIONE”.
G
MAX CAMPANELLA MALO
arantire l’assistenza è la mission di ogni carrozziere italiano, che si è ritrovato a fare i conti con la necessità di misure di sicurezza rigorose ma anche con la richiesta della clientela di servizi necessari. A maggior ragione provenienti dai clienti operativi nel trasporto refrigerato, in primis alimentare. Golo Srl, Concessionaria Lamberet per il Triveneto e storico carrozziere veneto, con uno studio tecnico di progettazione dedicato, non ha mai fermato la sua attività, ridimensionandola e calibrandola sulla base della domanda dei clienti. “CI SIAMO SUBITO ATTIVATI”
Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi
N° 289 / Maggio 2020 retto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? “Da subito - sottolinea Matteo Golo - ci siamo attivati per procurare ai nostri dipendenti tutti i dispositivi per garantire la loro sicurezza e tranquillità per quanto possibile. Sono stati approvati in azienda protocolli di comportamento per chi ci lavora e per chi viene in visita, ci sia mo riorganizzati nei vari reparti per fare in modo che le persone siano il più lontano possibile l’uno dall’altro. In ufficio abbiamo attivato lo smartworking per quanto possibile e comunque ci siamo alternati sempre per evitare di essere in troppi. Per quanto riguarda la parte commerciale, ovviamente il telefono è l’unica soluzione in questi tempi e con Lamberet ogni giorno si sono organizzati cor si in call conference”. Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? “In ogni caso e per qualsiasi problema o informazione Lamberet ha sempre garantito la sua disponibilità”. PRESENZA INDISPENSABILE
del contagio? “La prima reazione - afferma l’ingegner Matteo Golo, quarta generazione al timone dell’azienda con sede a San Tomio di Malo, in provin-
cia di Vicenza - è stata dettata dalla preoccupazione per la salute e tanta incertezza, non sapendo e non capendo bene le informazioni che arrivavano, a
volte molto in contrasto tra loro”. In qualità di responsabile della sua azienda, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team di-
Qual è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? “La reazione è stata penso uguale per tutti, noi precisa l’ingegner Golo non abbiamo mai chiuso, essendo considerata a zienda essenziale: anche se in forma ridotta, abbiamo sem pre dato assistenza ai clien ti e per qualsiasi esigenza al telefono potevano sempre contare sulla nostra presenza”. Quali sono le azioni che
intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pan demia? “Penso che la cosa più importante di questo periodo l’opinione dell’imprenditore vicentino - sia quella di “parlarsi”, confrontarsi: se ci sono problemi di qualsiasi natura, se ci si parla si può risolvere qualsiasi cosa. Questo è il messaggio da lanciare: siamo tutti sulla stessa barca, se collaboriamo tutti le cose si risolvono più semplicemente”. Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? “Si potrebbe scrivere un libro di cose che dobbiamo imparare, io mi auguro che tutto questo - dichiara l’ingegner Golo serva a capire quanto importante sia la relazione umana tra le persone: arrabbiarsi, aggredire, sfruttare il tuo fornitore o cliente perché ti ritieni più furbo spero, mi auguro che venga meno, anche se immagino sia un’utopia”. Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “Io considero il trasporto - conclude Golo - al pari del sangue in un corpo umano: se non c’è, il corpo muore. Spero tutti si siano resi conto della sua importanza e del suo ruolo fondamentale per garantire lo sviluppo dell’intero Paese”.
ANTEO / INIZIATIVE IMMEDIATE PER LA COSIDDETTA “FASE DUE”
Screening per riprendere in sicurezza “
LINO SINARI MOLINELLA
Ci prendiamo cura di tutti: sicurezza e salvaguardia della salute prima di tutto”. Così Ilmer Maietti, Amministratore delegato di Anteo, azienda italiana leader nella produzione di sponde caricatrici, commenta le iniziative intraprese presso il sito produttivo di Molinella, alle porte di Bologna, che ha ripreso gradualmente la piena operatività a partire dal 20 aprile. Una “fase due”, quella di Anteo, basata su un investimento aziendale per la sicurezza dei dipendenti e dei loro familiari. “Tutti i dipendenti e il personale in somministrazione - spiega Maietti - attraverso il prelievo di qualche goccia di sangue possono scoprire in poche ore se sono potenzialmente affetti da coronavirus oppure se l’han no contratto in passato sviluppando anticorpi”. Nel pieno rispetto della legge sulla privacy, il piano di Anteo è strutturato in due fasi. In primis screening dei dipendenti in a zienda su base volontaria, con un test sierologico eseguito dal medico competente aziendale del poliam-
bulatorio bolognese “Gratia et Salus” (dottor Giacomo Garagnani). A seguire, in caso di positività recente, che potrebbe indicare la presenza del virus ancora attivo, il medico del lavoro
si mette in contatto diretto con il dipendente e, sempre seguendo le normative della privacy, mette in contatto la persona con l’ASL di zona per un successivo tampone. Tampone molecolare
che confermerà o meno definitivamente la presenza del la malattia. “I test con prelievo ematico in azienda - precisa Ilmer Maietti - sono iniziati il 21 e 22 aprile e verranno ripetuti ogni tre
settimane fino a data da destinarsi, in funzione dell’emergenza sanitaria e/o eventuali disposizioni delle autorità su questa materia tuttora non regolamentata”. A questo proposito Anteo ha stretto un accordo con le rappresentanze sindacali. Nel corso dell’emergenza Anteo e la famiglia Maietti sono stati protagonisti di un carico di 500 mascherine, provenienti dall’agente importatore di Taiwan, consegnate presso lo stabilimento per un’iniziativa be nefica in memoria del compianto Elvise Maietti e di tutte le vittime di Molinella causate dal virus. “Le mascherine omologate N95 - spiega Maietti - sono state consegnate alle principali Organizzazioni Comunali seguendo le indicazioni e l’elenco fornito dal Sindaco di Molinella Dario Mantovani. Le restanti mascherine sono state distribuite a tutti i dipendenti il giorno della riapertura della produzione: sono strumenti importanti, necessari per rispettare le procedure messe in atto dall’azienda al fine di produrre sempre in massima sicurezza e nel pieno rispetto delle regole contro la diffusione del virus. Sarà dura, ma insieme vinceremo!”.
IL PRODUTTORE ITALIANO DI SPONDE CARICATRICI HA RIPRESO GRADUALMENTE L’OPERATIVITÀ PROPONENDO AI DIPENDENTI SU BASE VOLONTARIA UN TEST SIEROLOGICO, AL QUALE FA SEGUITO IL TAMPONE IN CASO DI PRESENZA DEL VIRUS.
NEL PERIODO DELL’EMERGENZA L’AZIENDA E LA FAMIGLIA MAIETTI SONO STATE PROTAGONISTE DI UN CARICO DI
500
MASCHERINE PROVENIENTI DA
TAIWAN, INIZIATIVA IN MEMORIA DI ELVISE MAIETTI E DELLE VITTIME DI MOLINELLA CAUSATE DAL VIRUS.
IL MONDO DEI TRASPORTI
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LOMBARDIA TRUCK / STEFANO LAGGETTA, GENERAL MANAGER MILANO INDUSTRIAL
“È ora di fare sistema sostenendo con forza il Made in Italy”
I
MAX CAMPANELLA MILANO
l gruppo Lombardia Truck è formato da un pool di aziende (ATL, Milano Industrial e Tentori), tutte concessionarie per i marchi Iveco, Fiat Professional e Piaggio, che operano nelle provincie di Sondrio, Lecco, Como, Varese, Milano e Pavia. Le attività del Gruppo sono il commercio di veicoli, rimorchi e semirimorchi sia nuovi che usati, il commercio dei ricambi originali e equivalenti, la riparazione, l’allestimento e il noleggio. Oltre a un network di 40 officine autorizzate, il Gruppo opera sul territorio con sei sedi dirette, impiegando 250 dipendenti per un fatturato di Gruppo di oltre 200 milioni di euro. Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? “All’inizio - spiega Stefano Laggetta, General Manager Milano Industrial - fedeli allo spirito imprenditoriale che da sempre anima le iniziative del Gruppo e in perfetta sintonia con la cultura del territorio nel quale viviamo, seppur attivando fin da subito tutte le tutele possibili, volte alla salvaguardia della salute dei nostri lavoratori e dei nostri clienti, abbiamo cercato di mantenere lucidità, proseguendo la pressoché normale attività. In un secondo tempo, quando ci siamo tutti quanti resi conto che la situazione alla quale ci trovavamo di fronte era di ben più ampia portata, abbiamo immediatamente intrapreso misure precauzionali più severe, ristrutturando l’attività secondo un severo protocollo di emergenza, che avevamo nel frattempo predisposto. Fin da subito, seppur nella consapevolezza di dover svolgere comunque un importante ruolo di servizio per tutte quelle attività che, anche in momenti come quelli che stiamo vivendo, devono proseguire a svolgere la loro attività, nell’interesse della collegialità, il principale pensiero è sempre stato quello di tutelare il nostro patrimonio aziendale: la salute dei nostri collaboratori e dei nostri clienti”. In qualità di responsabile della sua azienda, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? “Tutte le aziende del Gruppo, seppur con una visione industriale del business e del futuro, sono gestite con una fortissima impronta familiare. È stato pertanto automatico - prosegue Laggetta -
fare, a tutti quanti, le stesse raccomandazioni che si fanno ad amici e congiunti quando l’argomento in questione è la salute: per noi la sicurezza sul luogo di lavoro e la salute dei nostri lavoratori sono sempre venuti al primo posto. La condivisione delle problematiche e delle soluzioni, con loro e con i nostri principali clienti, ha portato a un severissimo protocollo di sicurezza che ci ha consentito, al momento e seppur in regime di emergenza, di proseguire l’attività senza ricadute sulla salute delle persone coinvolte”. Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? “Fin dall’inizio della pandemia, Iveco, nostra Casa Madre principale, ci ha sostenuto e supportato - afferma il manager di Lombardia Truck - nell’acquisizione delle informazioni e nell’elaborazione delle possibili soluzioni da adottare; questo al fine di continuare a erogare il servizio in regime di emergenza sanitaria. Il continuo confronto con il management del Mercato Italia e le forti relazioni del nostro Gruppo con i massimi vertici di Iveco hanno certamente prodotto, anche in questa difficile situazione, il miglior risultato possibile. Non dimentichiamoci che nel nostro Paese, contrariamente a quanto ha fatto Iveco in tutta Europa, molte organizzazioni di vendita e assistenza dei marchi concorrenti hanno deciso di cessare ogni e qualsiasi attività, abbandonando di fatto la clientela al suo destino”. Qual è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? “Le problematiche cha ha dovuto affrontare la clientela - illustra Laggetta - sono state svariate e, al di là di quelle gene-
rali, strettamente legate al tipo di attività specifica di trasporto che svolgevano. Possiamo immaginare che tipo di “disastro” si siano trovati ad affrontare tutti coloro che lavoravano nella distribuzione nel settore dei servizi, del commercio, del terziario e del food&beverage per la ristorazione. Qui le dimensioni delle aziende sono state direttamente proporzionali al danno e, spesso, anche inversamente proporzionali alla capacità di sopravvivenza perché meno flessibili. Non dimentichiamoci di ciò che concerne il mondo dell’edilizia: dopo la precedente crisi, che aveva pressoché distrutto l’intero settore, lo stop completo di tutti i cantieri, per un tempo troppo prolungato, rischia di produrre un danno irreparabile. Diverso discorso si può fare per l’attività di logistica e distribuzione dei
prodotti farmaceutici, del food per la grande distribuzione e, anche se in misura differente, per le consegne a domicilio di acquisti on line. La grandissima richiesta, per non dire isterica, costringe le aziende del settore a lavorare sotto un fortissimo stress. Non dimentichiamo poi il settore dell’igiene urbana: paradossalmente, anche per quest’ambito la modalità di lavoro si è certamente complicata, a causa di un incremento della produzione della spazzatura domestica, dovuto alla permanenza forzata delle persone nelle proprie abitazioni”. Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? “Dopo l’esperienza maturata durante la recente crisi finanziaria, che ha afflitto il mondo pochi anni or sono, il nostro Gruppo ha imparato la lezione! A questo riguardo - afferma Laggetta anche grazie al fattivo supporto di Iveco stiamo mettendo a punto tutta una serie d’iniziative, volte a sostenere la clientela, nel difficile momento che stiamo vivendo, preparando così il terreno per la ripartenza del sistema paese. Il profondo inserimento nel tessuto sociale e il radicato legame con le aziende del territorio, nel quale operiamo da oltre 60 anni, ci impone questo ruolo. Gli italiani hanno molti difetti ma anche qualche virtù. Quando ci sono le difficoltà, sanno tirare fuori il meglio. E noi, in quanto italiani, sapremo fare altrettanto!” Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile
esperienza? “Sono tanti gli aspetti che una tragedia come questa può portare in evidenza. Soprassedendo su questioni filosofiche, morali e spirituali, che pure tanta rilevanza hanno quando si parla della salute delle persone, e che comunque lascerei a chi è certamente più preparato di me a muoversi nell’ambito dei sentimenti primordiali dell’uomo, mi soffermerei - aggiunge Laggetta - su quelle economiche e politiche, certamente più attinenti alla nostra dimensione “terrena”. Da questa tragica esperienza, ancor più che dalla precedente crisi finanziaria degli scorsi anni, è emersa con tutta evidenza la fragilità del “mondo globalizzato”. Soprattutto per un paese come l’Italia. La politica della delocalizzazione di alcune tipologie di prodotti, in paesi dove la manodopera era a basso costo, o, ancor peggio, aver completamente abbandonato la produzione di alcuni prodotti, perché ritenuti a bassa marginalità, ha certamente amplificato il disastro cui stiamo assistendo. Sperare nella solidarietà (o meglio compassione) dell’Unione Europea, francamente, lo trovo patetico. Il mio auspicio è che, quando l’emergenza sarà finita, la popolazione italiana si ricordi di quello che è successo. Spero che finalmente un popolo particolarmente “esterofilo” come quello italiano cominci a orientare le proprie preferenze di acquisto su prodotti “made in Italy”. Durante e dopo queste situazioni di difficoltà, fare sistema dando sostegno alle aziende italiane diventa una vera e propria priorità. Volendo “Trumpizzare” questo concetto, bisognerebbe dire: Italia First!” Ancora una volta il settore
Uno stand allestito con le insegne della concessionaria Milano Industrial.
IL POOL DI CONCESSIONARIE IVECO (ATL, MILANO INDUSTRIAL E TENTORI) CHE OPERANO NELLE PROVINCIE DI
SONDRIO, LECCO, COMO, VARESE, MILANO E PAVIA, PUR CON UN SEVERO PROTOCOLLO DI EMERGENZA NON HA MAI CESSATO L’ATTIVITÀ. “NON ABBANDONIAMO I CLIENTI AL LORO DESTINO”, AFFERMA
STEFANO LAGGETTA, CHE SUL FUTURO INVITA A SUPPORTARE
“CON PROVVEDIMENTI AD HOC A MEDIO E LUNGO TERMINE” LA NECESSARIA MODERNIZZAZIONE DEL TRASPORTO SU GOMMA.
del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “Per parte nostra - conclude Laggetta abbiamo da sempre, nei confronti dei clienti e dei loro collaboratori, massima stima e riconoscenza per ciò che fanno tutti i giorni. Ancor più per l’importante ruolo che stanno svolgendo, a supporto del sistema paese, in questo difficile momento. Non dimentichiamo che in Italia oltre il 90 per cento del valore della merce trasportata viaggia su gomma. Senza di loro, non avremmo potuto avere approvvigionamenti di beni di prima necessità per proseguire a vivere con la dovuta serenità. Lavoro che hanno svolto, come tutti coloro che hanno dovuto fornire prestazioni lavorative “essenziali”, con grande dignità, mettendo a repentaglio la propria salute, quella delle loro famiglie e in condizioni di fortissimo disagio economico e sociale. Finita l’emergenza, il ruolo che dovranno svolgere le aziende di trasporto nazionali, necessario per la ripartenza di tutto il sistema paese, sarà ancora più importante! Per questo motivo, voglio sperare che la “politica” capisca che il trasporto su gomma va considerato alla stessa stregua del trasporto aereo, di quello navale e di quello su rotaia; in quanto infrastrutturale e pertanto egualmente strategico per il nostro paese. La modernizzazione del settore, certamente il più importante di tutti, deve essere supportata con provvedimenti ad hoc a medio e lungo termine”.
IL MONDO DEI TRASPORTI
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LA SEDE ITALIANA DEL NETWORK FRANCESE, UTILIZZANDO LO SMART-WORKING, PER L'INTERO PERIODO DELLA PANDEMIA SI È TENUTA IN STRETTO CONTATTO CON TUTTI I
CENTRI DI ASSISTENZA: “ABBIAMO GARANTITO UNA SANA OPERATIVITÀ NELL'INTERESSE DEI TRASPORTATORI”,
OLIVIERO, CHE PER QUEST'ESTATE AFFERMA
ANNUNCIA UNA SERIE DI NOVITÀ STUDIATE AD HOC PER IL SETTORE AUTOCARRO. “L'OBIETTIVO È PROPORRE SOLUZIONI CHE VADANO INCONTRO ALLA GESTIONE DEI COSTI”, PRECISA IL NUMERO UNO.
CRISTIANO OLIVIERO, AMMINISTRATORE DELEGATO EUROMASTER ITALIA
“Pronti a fare la nostra parte”
S
MAX CAMPANELLA MILANO
ede italiana del network di assistenza con headquarter a Clermont-Ferrand, in Francia, Euromaster Italia ha affrontato sin dall’inizio il propagarsi del contagio adottando lo smart-working, modalità di fatto già utilizzata dall’azienda per alcune funzioni e in alcune attività. In stretto contatto con i Centri di assistenza aderenti al network, nel corso della pandemia Euromaster rete al cento per cento di proprietà Michelin - ha garantito la costante disponibilità di mezzi per il servizio mobile h 24 in tutta Europa, pur dovendo affrontare le inevitabili chiusure di alcune officine, in funzione di restrizioni e istituzione di “zone rosse”. Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? “Avendo vissuto lunghe esperienze di lavoro in Cina e avendo dei contatti ancora attivi - spiega Cristiano Oliviero, Amministratore delegato Euromaster Italia - mi sono reso conto subito che stavamo per affrontare una situazione tutt’altro che di breve durata. L’azione successiva
è stata mettere in sicurezza i dipendenti, della sede e dell’intero network, assicurando il proseguimento dell’attività. Lo abbiamo fatto adoperando modalità alternative di lavoro”. NETWORK E ZONE ROSSE
In qualità di responsabile della sua azienda, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? “Il confronto - spiega Oliviero - è stato avviato sui tre livelli della nostra attività: le circa 40 persone che operano per Euromaster Italia, i Centri di assistenza e le flotte cui prestiamo i nostri servizi attraverso il network. Per i dipendenti la scelta è stata l’utilizzo dello smart-working, per dare sostegno ai Centri senza correre rischi. Il network è stato pienamente operativo fin quando è stato possibile, per poi gradualmente fermarsi dapprima nelle “zone rosse” poi in tutto il Paese. Le flotte hanno potuto sempre contare sulla reperibilità in caso di emergenza: anche in caso di chiusura dei Centri o di riduzione delle attività abbiamo aiutato il trasporto a proseguire la sua attività”. Quali informazioni e in-
dicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? “Purtroppo - illustra il manager Euromaster - l’Italia è stato il primo Paese europeo a essere colpito, quindi la nostra sede ha fatto da precursore ad azioni che si sono poi diffuse nel resto d’Europa: l’esperienza di Michelin, che possiede stabilimenti in Cina, da questo pun to di vista è stata preziosa nel ricevere indicazioni su comportamenti da adottare, come distanziamento e norme igieniche. Da Francia e Spagna abbiamo ricevuto richieste di informazioni su come c’eravamo organizzati per affrontare la pandemia”. Qual è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? “Il settore del trasporto - prosegue Oliviero - è rimasto attivo per tutto il tempo per garantire la libera circolazione delle merci: Euromaster segue molte aziende di trasporto che operano nella vendita on line, nella distribuzione farmaceutica e nella filiera alimentare. Soprattutto nel mese di marzo, che ha fatto registrare il drastico calo del business retail del mercato vettura, il segmento autocarro ha invece registrato un’importante crescita della domanda di servizi di manutenzione. Le flotte
hanno dovuto fare i conti con la necessità di garantire continuità e la preoccupazione per gli autisti: i nostri Centri sono stati gestiti con le necessarie precauzioni per assicurare una presenza sicura, all’insegna della sana operatività”. Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? “Il problema principale - afferma Cristiano Oliviero - sarà legato alla liquidità: il trasporto non ha mai smesso di operare, ma le difficoltà con gli incassi purtroppo non mancano. La filiera del trasporto sarà messa a dura prova: confidiamo che gli interventi governativi diano ossigeno alle aziende, perché è evidente che da solo il rapporto cliente-fornitore non basta. Occorre un intervento strutturale dello Sta to. Da parte nostra teniamo fede all'impegno di assicurare la continuità, sostenendo il trasporto nella sua operatività h 24: dal semplice cambio gomme a qualunque problema operativo e nell'offerta di tutto quello che serve a far andare avanti il trasporto il nostro network è assolutamente pronto: la presenza sul piazzale è più che mai
strategica per consentire alle aziende di trasporto la piena operatività. Nel contempo stiamo approfittando di questo periodo per rinnovare le offerte di servizio e assistenza ai trasportatori con soluzioni più adatte all'attuale congiuntura: proporremo un ventaglio di soluzioni che andranno incontro alla gestione dei costi. Ci stiamo lavorando e saremo pronti all’inizio di quest’estate con una serie di novità studiate appositamente per il settore”. AVANTI CON IL DIGITALE
Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? “Negli anni a venire - l’opinione di Oliviero - dovremo fare sempre più i conti con questo tipo di problematiche: occorre ragionare in una nuova ottica della mobilità di mezzi, persone e lavoro. Alcune aziende hanno dimostrato di essere pronte e strutturate per lo smartworking, altre hanno avuto difficoltà con connessioni non sufficienti: mobilità delle persone e smart-working sono concetti sui quali dovremo lavorare anche in seguito. Questa situazione ci ha dimostrato che l’utilizzo degli strumenti digitali per supportare il lavoro possono sicuramente avere
la loro efficacia anche in tempi normali, risparmiando trasferimenti onerosi e tempo”. Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fi ne del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “Spero derivi un impatto positivo per il settore: in queste occasioni - conclude il numero uno di Euromaster Italia - ci si rende davvero conto di elementi indispensabili spesso dati per scontati: il trasporto è uno di questi. In settimane trascorse chiusi in casa, sapere di poter ricevere a casa un pacco o di poterci recare al supermercato o in farmacia è un aspetto tutt’altro che secondario. Oggi ci accorgiamo dell’importanza del trasporto e della logistica e anche in questo caso si notano le differenze tra aziende strutturate, che garantiscono ad esempio la tracciabilità del bene richiesto, e altre meno organizzate. Il mio auspicio è che quest’esperienza consenta di valorizzare e assegnare il giusto valore e la giusta importanza al settore del trasporto e della logistica”.
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TRUCK ITALIA / MATTEO TAVERNI, CEO DELLA CONCESSIONARIA VAN & TRUCK MERCEDES-BENZ
“Abbiamo imparato l’arte della resilienza”
C
“LA RISPOSTA DI MERCEDES-BENZ È STATA PRONTA, ANCHE GRAZIE AL RUOLO CENTRALE DELL’ASSOCIAZIONE DEI MATTEO TAVERNI - ABBIAMO CREATO UNA TASK FORCE PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA CHE SI RIUNISCE IN CALL OGNI LUNEDÌ MATTINA. QUESTO CI HA PERMESSO DI REAGIRE A UN QUADRO CHE MUTAVA COSTANTEMENTE, SIA IN TERMINI DELLA GRAVITÀ DELLA SITUAZIONE SANITARIA, SIA IN TERMINI NORMATIVI”.
CONCESSIONARI - DICE
FABIO BASILICO
MONTELUPO FIORENTINO
ome ha affrontato la crisi da Coronavirus un dealer delle dimensioni di Truck Italia, concessionario Van & Truck Mercedes-Benz, a vamposto della Stella in Toscana, Emilia-Romagna e parte della Liguria? Quali sono stati i principi operativi messi in atto per sostenere l’emergenza tenendo conto di avere come riferimento operativo un territorio assai vasto e interrregionale? Domande che abbiamo rivolto a Matteo Taverni, CEO di Truck Italia, e figlio di Giuliano, Presidente. Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Quale è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? “Ricordo di aver pensato: ci siamo! af ferma Matteo Taverni Ovviamente, nessuno poteva pensare alle conseguenze e alla gravità della situazione che poi abbiamo vissuto. L’altra cosa, che mi sembrava veramente strana nei primi momenti, era la concentrazione, non solo in italia, ma nel nord-est”. In qualità di responsabile della sua azienda, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti? “Ci siamo mossi in tre direzioni - risponde Taverni - Come prima cosa,
abbiamo iniziato a cercare dispositivi di protezione, come mascherine, guanti e gel disinfettanti per tutto il nostro personale, e abbiamo modificato le regole di accettazione dei clienti e dei loro veicoli nel postvendita. Successivamente, abbiamo cercato di aumentare la distanza fisica sia tra noi colleghi, sia con i nostri clienti (ad esempio, installando una specifica segnaletica verticale e orizzontale, limitando il numero di colleghi che potevano partecipare fisicamente a incontri e riunioni)”. Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? “Devo
dire che la risposta di Mercedes-Benz è stata pronta, anche grazie al ruolo centrale dell'associazione dei concessionari - dice ancora Matteo Taverni - Abbiamo creato una task force per la gestione dell’emergenza che si riunisce in call ogni lunedì mattina. Questo ci ha permesso di reagire a un quadro che mutava costantemente, sia in termini della gravità della situazione sanitaria, sia in termini normativi. Ovviamente, il primo pensiero che abbiamo avuto è stata la tutela dei flussi di cassa delle nostre aziende. A tal proposito abbiamo richiesto e, successivamente messo in
campo, di concerto con la casa e con la Mercedes Financial Services una serie di misure immediate che dessero supporto in questo senso. Successivamente, abbiamo iniziato ad approfondire tematiche operative perché, anche in questo con testo, era necessario continuare a mantenere attivi i servizi di officina, non foss’altro per garantire l’assistenza a tutti i trasportatori che hanno permesso a tutti noi di affrontare al meglio questa situazione”. Quale è stata la reazione dei clienti? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? “Problemi diversi in funzione sia delle dimen-
Il piazzale e l’ingresso del quartier generale di Truck Italia a Montelupo Fiorentino.
sione dei clienti che del loro settore di appartenenza precisa Taverni - Ovviamente, tutti i settori hanno a vuto un forte impatto in termini di operational, tuttavia mentre alcuni, la maggior parte per la verità, hanno avuto anche un forte impatto economico e finanziario, questo non vale per altri. Nel nostro caso, il primo settore che ha percepito la gravità della situazione è stato quello degli NCC che hanno sperimentato da subito il blocco delle loro attività, non per normativa, ma perché tutto il settore turistico si era completamente bloccato da subito. Parallelamente ci trovava-
mo a parlare con clienti che percepivano necessità di aumentare la loro flotta per poter far fronte a picchi temporanei, ai quali abbiamo offerto soluzioni di noleggio”. Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per cercare di recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? “Difficile da dire ammette Taverni - Ci riuniamo costantemente con tutta la nostra prima linea in conference call. Abbiamo fatto diverse ipotesi e scenari ma, ovviamente, tut to dipenderà da quanto durerà il lockdown, da come potremo ripartire, da eventuali ricadute o limiti che dovremo affrontare e da quanti e quali strumenti a tutela del comparto economico saranno messi in atto. Posto che gli strumenti messi in atto non credo siano sufficienti considerando lo tsunami che ci ha colpito. Sto dicendo ai miei che dobbiamo prepararci ad affrontare una maratona e non una gara dei 100 metri perché credo sia un percorso lungo e duro”. Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? “A livello individuale ci ha insegnato a essere resilienti, obbligandoci ad adattarci a una situazione cui non eravamo abituati, la stessa cosa dovrà verificarsi in azienda risponde il CEO di Truck Italia - Dovremo adattarci, per alcuni mesi, a un modo di operare diverso rispetto a quello cui siamo abituati”. Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “Adesso tutti hanno l’esatta percezione del ruolo del trasporto e della logistica in genere - conclude Matteo Taverni - In molti hanno sperimentato la spesa a domicilio, tutti hanno apprezzato la capacità di rifornire velocemente gli scaffali dei generi di prima necessità che erano stati presi d’assalto nelle prime fasi, tuttavia credo anche che la gran parte di noi abbia la ‘memoria corta’ e che molti stereotipi torneranno come prima. Mi auguro di sbagliarmi. L’altro elemento su cui tutti dobbiamo lavorare in modo corale è sul miglioramento della struttura delle aziende di trasporto, l’ammodernamento della flotta e il rispetto delle regole”.
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PRIMO PIANO
DANIEL DUSATTI DIRETTORE VENDITE ITALSCANIA
“Un giovane team incontro al futuro” CLASSE 1975, DAL 2002 IN FORZA ALLA SEDE ITALIANA DEL COSTRUTTORE DI SÖDERTÄLJE, DOPO TRE ANNI DEDICATI DELLO SVILUPPO RETE DANIEL DUSATTI HA ASSUNTO IL TIMONE DELLA DIREZIONE COMMERCIALE. CON UNA SQUADRA DI CINQUE AREA MANAGER, AFFIANCATI DALL’EQUIPE GUIDATA DA SABRINA LONER, DEDICATA ALLE NICCHIE PIÙ O MENO GRANDI, IL MANAGER TRENTINO È PRONTO ALLE SFIDE CHE DERIVANO DAL MERCATO IN COSTANTE CAMBIAMENTO: “NEL RISPETTO DEI COMPETITOR, VOGLIAMO RAPPRESENTARE LA MIGLIORE SCELTA POSSIBILE PER QUALITÀ E OPERATIVITÀ DEI VEICOLI”.
D
aniel Dusatti l’avevamo conosciuto negli anni da Direttore Sviluppo Rete Italscania quando, puntando su un’indubbia capacità empatica e dimostrando una naturale vocazione alle relazioni, si confrontava su base quotidiana con le Concessionarie del Grifone, dal Sud al Centro al Nord del Bel paese isole comprese. Classe 1975, originario di Bressanone, Dusatti cresce a Trento pur in una famiglia dalla forte connotazione culturale tirolese, che gli consente tra l’altro di essere bilingue italiano-tedesco. Conseguita la laurea in Economia Politica e un MBA (Master Business Administration) all’Università di Trento, frequentando un anno in Austria, la sua preparazione nel settore finanziario lo vede per la prima esperienza in un istituto bancario svizzero. In realtà si tratta di una piccola parentesi, perché quando, nel 2002, a 27 anni, Dusatti incontra Scania, l’ingresso è subito nella Direzione vendite, anche se inizialmente si occupa di formazione, poi di project management nello sviluppo di sistemi informatici
di MAX CAMPANELLA TRENTO
applicati al team commerciale, per proseguire con le vendite dirette. Per alcuni anni è Area Manager grandi flotte nazionali e internazionali fino a quando, nel 2015, assume l’incarico di Direttore Sviluppo rete e Vendita ricambi. Per tre anni Dusatti è “l’uomo” della Casa di Södertälje presso Concessionarie e officine di tutta Italia: per lui è il completamento di un’esperienza professionale che, dopo la vendita, lo porta alla comprensione delle esigenze del mondo dei servizi, affrontando la sfida del connubio costruttore-dealer, del tracciare una strada comune su cui operare. “Occuparsi di Rete - afferma Dusatti - vuol dire seguire a ziende, ovvero Concessionarie e officine, ma soprattutto confrontarsi con le persone, che rappresentano il vero know-how di un gruppo. Da sempre Scania investe sulle persone e le sue scelte strategiche hanno al centro la persona, perché ogni progetto parte dalle donne e uomini che ne sono protagonisti. Per noi le persone sono il punto di partenza per ogni decisione di carattere strategico: gli aspetti finanziari
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La cerimonia di premiazione delle cinque Concessionarie Scania Market Leader per il 2019 tenutasi a Lazise.
sono secondari”. È su questi valori condivisi, sui quali punta da sempre l’Amministratore delegato Franco Fenoglio, al vertice di Italscania da giugno 2012, che nel novembre 2018 Dusatti viene scelto come Direttore Vendite Italia, nel succedere a Cinzia Caserotti. Oggi il manager trentino è alla guida di un team di cinque Area Manager, che si oc cupano delle grandi flotte e della gestione dei rapporti con le Concessionarie, affiancando i dealer nelle trattative e operazioni più complesse o di maggiori dimensioni. Accanto a questa squa dra opera, all’interno della medesima Direzione, il team di Sabrina Loner, costituito da quattro manager che si occupano dello sviluppo di segmenti specifici, dal ca vacantiere alle applicazioni urbane. “Queste nicchie più o meno grandi - precisa Dusatti - rappresentano aree che Scania intende presidiare in maniera più incisiva, con un reparto strutturato, per affermare la sua presenza da leader come avviene nel lungo raggio. Il nostro compito è fare squadra con dealer e officine, che coinvolgiamo attivamente e costantemente nell’attività commerciale sul territorio: i nostri interlocutori sono trasportatori, operatori logistici e sempre più la committenza. L’orientamento al mercato è basato su uno spirito di squadra concreto, al nostro fianco abbiamo la presenza di colleghi specializzati nei servizi finanziari e assicurativi: abbiamo il dovere di operare sul mercato per convincere i clienti a scegliere Scania non in termini di persuasione ma intendendo convincere nel significato di
vincere insieme, creare valore per e con i clienti”. Veniamo alla presenza sul mercato: qual è il trend di Scania negli ultimi anni? “A partire dal 2012 in coincidenza con l’avvio di una nuova strategia - illustra Dusatti - il trend è in continua crescita. L’obiettivo è proseguire lungo questo percorso con un’affermazione in tutti i segmenti di mercato: non abbiamo focus su aree specifiche, non tralasciamo alcun segmento. Con una punta d’orgoglio, trattandosi del primo anno pieno della mia attività come Responsabile Vendite, sottolineo il risultato del 2019, che abbiamo chiuso con la quota record del 16,7 per cento: mai Scania è arrivata così in alto. Il dato consolida la leadership di Scania come primo brand straniero e soprattutto, entrando nel dettaglio, la crescita è bilanciata, ovvero frutto del lungo raggio, che riguarda la fetta più importante del mercato, ma deriva anche dai risultati straordinari ottenuti nel segmento cava-cantiere, nei mezzi d’opera e nella distribuzione urbana”. Un risultato che premia il valore del marchio e il lavoro di squadra. “Il team - precisa Dusatti - ha dato il massimo, dimostrando passione, competenza e soprattutto affiatamento: si tratta di una squadra giovane che ha dimostrato di avere tutte le caratteristiche per farsi spazio nei prossimi anni. Al nostro fianco abbiamo sempre il Presidente Fenoglio, pronto a entrare in campo con la squadra con passione, energia e disponibilità, pur nel rispetto dei reciproci ruoli. Su queste basi andremo a consolidare la leadership, consapevoli che affrontiamo
un mercato in continuo cambiamento, che richiede ogni giorno adattamenti: nel pieno rispetto dei competitor vogliamo rappresentare una scelta praticabile per clienti e committenti, un’opzione percorribile per tutti, la migliore sul mercato per qualità e operatività dei veicoli”. A proposito di committenti, proseguirà la strategia che vede Scania protagonista di un approccio ad ampio raggio, lungo l’intera filiera? “Il confronto con la committenza prosegue perché in questa fase storica - continua Dusatti - è determinante interfacciarsi con tutti i player della filiera del trasporto, al fine di un allineamento proficuo tra la proposta dei costruttori e le singole esigenze operative di committenti e operatori logistici. Sarà fondamentale ragionare sugli investimenti e sul ritorno degli investimenti degli operatori del trasporto e della logistica. In questo contesto è quanto mai opportuno che Scania ragioni sull’ecosistema: il focus sarà la sostenibilità, ambientale ed economica, e la continua innovazione tecnologica. Questi temi sono il focus delle imprese di tutti i settori: alcuni più di altri stanno dimostrando una forte spinta evolutiva, ma a regime nessun settore potrà esimersi dal confronto con i costruttori, per lavorare nell’ottica dell’ecosistema. È solo questione di tempo ma tutti i settori saranno coinvolti in queste dinamiche”. Purtroppo il 2020 verrà ricordato per l’evidente scompiglio che ha portato la pandemia nei trend economici, oltreché nella capacità produttiva dell’intero settore: come affronterà la ripresa e le sue difficoltà? “Da soli
non si fa nulla: il passaggio più importante - risponde Dusatti - è consolidare la squadra. Abbiamo un team giovane, con persone che hanno un bagaglio importante d’esperienza e altre con una mentalità predisposta al cambiamento, che il futuro giocoforza impone”. Come sta cambiando la strategia nelle vendite con il suo arrivo? “Per mia cultura personale - afferma Dusatti sono abituato a costruire, giammai a distruggere: siamo partiti dalla piattaforma di base di chi mi ha preceduto nella consapevolezza che il mercato impone cambiamenti importanti. I nostri sforzi sono tesi a interpretare al meglio le dinamiche di oggi e di domani: così come nelle azioni di marketing e comunicazione alla storica, forte attenzione alle interazioni personali abbiamo af-
Pagina 27 fiancato importanti attività nei canali social, allo stesso modo nelle vendite ai rapporti di partnership con gli imprenditori del trasporto abbiamo affiancato il confronto con i committenti. Siamo passati dalla vendita del prodotto alla proposta di soluzioni valide e vincenti per l’intero ecosistema, al cui interno Scania vuol essere protagonista con innovazione, flessibilità e esperienza”. Storicamente in Italia Scania ha sempre avuto un appeal particolare sui clienti di piccole dimensioni: questo concetto esiste ancora? “Siamo orgogliosi - afferma Dusatti - di essere il brand in grado di coinvolgere, più di ogni altro, dal punto di vista emotivo, della passione per i camion: su questo continueremo a investire, perché il concetto “leadership è cuore e passione” vale anche nel trasporto, sono elementi da tenere presente. Ma con le aziende di logistica abbiamo intrapreso un percorso che ci ha portato, oggi, ad avere quo te di mercato più alte nelle flotte di grandi dimensioni piuttosto che in quelle piccole. Il cambiamento è iniziato qualche anno fa e oggi è compiuto: se analizziamo la suddivisione delle quote di mercato, Scania è più forte nelle aziende più strutturate. L’obiettivo è continuare questo percorso, senza perdere di vista i clienti molto legati al marchio, più tradizionali, che rappresentano tuttora la maggior parte del mercato nazionale. Nella segmentazione della domanda complessiva di veicoli le aziende piccole rappresentano tra il 60 e 70 per cento, anche se il
trend va nella direzione di un bilanciamento con le flotte strutturate”. Com’è costituita oggi la “geografia” delle Concessionarie? È previsto un cambiamento? “Oggi Scania in Italia - illustra il Direttore Vendite - conta 18 Concessionarie, delle quali due a gestione diretta e le restanti di imprenditori privati, con 25 punti vendita e 80 venditori. Si tratta di una Rete solida, che Italscania considera un assoluto riferimento per oggi e per il futuro: l’adozione di un modello, tipicamente italiano, che coniuga la visione di una multinazionale con l’intraprendenza e il dinamismo tipici dell’imprenditoria italiana ha dimostrato nei fatti tutta la sua lungimiranza. Si tratta di un modello di successo, che garantisce quote importanti sul piano nazionale e, soprattutto, il necessario dinamismo per affrontare con successo i prossimi anni”. “Negli ultimi anni la Rete è stata oggetto di riorganizzazione - conclude Daniel Dusatti - non già per problematiche da affrontare ma sulla base di scelte emerse nel confronto con le realtà imprenditoriali con cui si collaborava, che sono uscite sempre a testa alta dal rapporto con Scania. Oggi la Rete è strutturata nel modo corretto e ci consente, in alcune aree di forte eccellenza, persino di superare il costruttore nazionale, tant’è che abbiamo assegnato a cinque Concessionarie il premio per aver raggiunto la market leadership nel rispettivo distretto: Scania Commerciale di Trento, Scandipadova, Leiballi & Cuzzuol, Mantella e Italcar”.
CONSOLIDAMENTO DELLA LEADERSHIP NON SOLO NELLE TRAZIONI ALTERNATIVE
IN ARRIVO IMPORTANTI NOVITÀ SU TUTTA LA GAMMA DI PROPULSORI N ella sua funzione Daniel Dusatti si confronta con direttori vendite degli altri mercati europei: quali sono le peculiarità del “sistema Italia”? Quali i punti di forza e debolezza? “All’interno del Mercato Italia - afferma il Direttore Vendite di Italscania - vi sono differenze anche sostanziali tra regione e regione. Certamente come elemento comune quello italiano è un mercato caratterizzato da un’imprenditoria capace e dinamica, che opera a elevati livelli nel trasporto e nella logistica in un contesto in cui i costi sono superiori a quelli di quasi tutti gli altri Paesi europei: questo frena le enormi possibilità di sviluppo che potrebbe avere il settore. Per Scania l’Italia è importante non solo per volumi e mix di prodotti richiesto: il nostro è
un mercato molto ricettivo ad esempio per il V8, che continua a rappresentare un’opzione idonea per alcune tipologie di attività, e per la diffusione dei veicoli a metano, segmento nel quale l’Italia è pioniera in Europa. Scania ha la giusta flessibilità per gestire al meglio queste peculiarità manifestando la massima fiducia nel management italiano. Nel confronto europeo prendiamo spunto e siamo noi stessi da stimolo per evitare errori: in mercati molto orientati ai volumi nel breve periodo, modelli organizzativi diversi da quello italiano hanno dimostrato che il focus sui risultati nel breve periodo rischiano di non favorire lo sviluppo di partnership durevoli tra fornitori e clienti; in Italia modelli molto focalizzati sul buy back hanno dimo-
strato di non essere gestibili nel medio-lungo termine”. Parliamo di trazioni alternative: come si posiziona Scania in Italia e quanto valgono nel complesso oggi i motori alternativi al diesel? “Sul mercato italiano - illustra Dusatti - Scania ha una quota di circa il 10 per cento nelle trazioni alternative al diesel. Nel 2019 sui volumi totali dei veicoli Scania venduti circa il 25 per cento sono a trazione alternativa, dato che sarà confermato nel 2020. Siamo all’inizio di una fase storica di grande cambiamento: nei prossimi mesi e anni arriveranno importanti novità, dal mondo Scania ma non solo. Scania investe e ha tutte le intenzioni di mantenere la leadership di premium brand nella nuova era caratterizzata
dalle trazioni alternative, ma senz’affatto dimenticare il diesel, assolutamente strategico per Scania, i cui motori diesel rappresentano il fiore all’occhiello, validissima soluzione in fatto di consumi, emissioni e efficienza: non dimentichiamo che nei prossimi anni il diesel continuerà a coprire il 90 per cento del mercato e continuerà a rispondere alla maggior parte della domanda di mezzi di trasporto per il ricambio del parco italiano ed europeo. Abbiamo appena lanciato il nuovo motore da 13 litri, che si attesta come propulsore leader in performance, ottima risposta alle esigenze del trasporto moderno: Scania si farà sentire con continue innovazioni su tutta la gamma, compreso il V8, per mantenere la leadership nelle emissioni di CO2 anche nel diesel”.
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LE INTERVISTE IMPOSSIBILI S-Way guida l’offensiva Iveco sulla strada della continua innovazione
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“Il mio impegno per la mobilità sostenibile”
FABIO BASILICO TORINO
-Way ha scelto un circuito per il suo primo viag gio inaugurale. Lo scorso luglio, a Madrid, esattamente a San Sebastián de los Reyes, il circuito di Jarama ci ha consentito di provare su strada la nuova ammiraglia pesante di Iveco, erede dello Stralis, arrivato sul mercato nel 2002. La nuova cabina si è presentata in pompa magna sfoggiando il suo stile dinamico e trainando centinati Kögel. “La mia è una cabina completamente nuova - esordisce l’S-Way in questa in tervista impossibile - che ridefinisce gli standard con uno stile dinamico, contraddistinto dalla combinazione tra estetica e funzionalità. Il design innalza le prestazioni aerodinamiche, aumentando l’efficienza dei consumi, stimata da Iveco fino al 4 per cento. Le caratteristiche aerodinamiche riducono il coefficiente di resistenza aerodinamica fino al 12 per cento. I progettisti hanno sfruttato ogni occasione per aumentare il mio livello di efficienza economica e produttività, riducendo nel contempo il TCO (Costo Totale d’Esercizio)”. Vanto di Iveco è l’aver messo l’autista al centro della riprogettazione del nuovo pesante stradale, con un forte fo cus sulla sicurezza grazie alla cabina rinforzata e all’ottimizzazione della visibilità. “Quando salgono a bordo, gli autisti sono colpiti dalla visibilità diretta, nettamente migliorata - continua S-Way Il layout della cabina offre un ambiente spazioso, con scomparti portaoggetti capienti e organizzati e una comoda area notte. I miei progettisti non hanno lasciato nulla d’intentato per soddisfare le esigenze di chi mi guida. L’obiettivo era fornire il meglio in assoluto in termini di com fort di guida e qualità della vita a bordo, con un’ergonomia straordinaria e un ambiente gradevole e accogliente in cui guidare, lavorare e riposare: una vera e propria casa lontano da casa”. Quali sono le caratteristiche della po sizione di guida? “L’altezza del sedile regolabile è stata abbassata e ciò ha permesso di aumentare lo spessore del cuscino di seduta e la corsa del sedile stesso, garantendo a tutti gli autisti comodità di guida e visibilità ottimizzata - spiega S-Way Il volante sagomato con la parte inferiore piatta garantisce comodità di guida e libertà di movimento. Il layout dei comandi fa in modo che tutte le funzioni siano a portata di mano, permettendo agli autisti di lavorare agevolmente. Il volante multifunzione dotato di 22 comandi mette tutte le funzio-
“LA MIA È UNA CABINA COMPLETAMENTE NUOVA - SPIEGA S-WAY - CHE RIDEFINISCE GLI STANDARD CON UNO STILE DINAMICO, CONTRADDISTINTO DALLA COMBINAZIONE TRA ESTETICA E FUNZIONALITÀ. IL DESIGN INNALZA LE PRESTAZIONI AERODINAMICHE, AUMENTANDO L’EFFICIENZA DEI CONSUMI, STIMATA FINO AL 4 PER CENTO. I PROGETTISTI HANNO SFRUTTATO OGNI OCCASIONE PER AUMENTARE IL MIO LIVELLO DI EFFICIENZA ECONOMICA E PRODUTTIVITÀ, RIDUCENDO NEL CONTEMPO IL TCO”. ni necessarie a portata di mano, compresi i sistemi di assistenza alla guida. Questa disposizione elimina ogni eventuale distrazione per l’autista, che può tenere sempre salde le mani sul volante, aumentando il livello di sicurezza”. Non mancano le soluzioni per il moderno infotainment. “Certamente - aggiunge SWay - Il touch-screen da 7 pollici fornisce accesso al nuo vo sistema d’infotainment, che permette agli autisti di portare a bordo i propri contenuti digitali grazie alla funzione di mirroring con Apple CarPlay. Inoltre, offre la funzione Bluetooth per le chiamate in vivavoce e lo streaming di contenuti audio, la radio Dab, il riconoscimento vocale e un navigatore con
mappe specifiche per i camion, oltre che una serie di miglioramenti hardware e software che includono funzioni di sicurezza informatica”. La riprogettazione della cabina rappresenta il culmine dell’evoluzione della gamma pesante di Iveco, un processo iniziato con la catena cinematica ottimizzata, introdotta nel 2016, che offre prestazioni incredibili in termini di TCO, in combinazione con motori a elevata efficienza, trasmissioni leader della categoria e tecnologie all’avanguardia. “Tutti gli elementi del design contribuiscono a raggiungere prestazioni aerodinamiche superiori, per fornire risparmi che vanno ad aggiungersi all’efficienza dei
consumi, che ha storicamente contraddistinto la famiglia del mio predecessore Stralis - dice ancora S-Way - Giusto per fare un esempio: osservate il paraurti, diviso in più parti; in caso di danni, permette di sostituire unicamente il pezzo coinvolto anziché l’intero componente. Secondo le statistiche di Iveco, questo rappresenta un importante vantaggio per le flotte, riducendo i costi di riparazione”. Con la presentazione del nuovo pesante stradale, Iverco ha potenziato la proposta di gamma Way che, avviata con il lancio dell’X-Way, stradale in grado di affrontare anche missioni off-road, rappresenta la transizione verso la fornitura di soluzioni di trasporto integrate, caratteriz-
zate da sostenibilità, economica e ambientale. “Sulla scia del mio storico predecessore Stralis, unisco un TCO ridotto a emissioni limitate prosegue la nuova ammiraglia Iveco - Ci riesco grazie al sistema di post-trattamento HI-SCR e all’efficienza dei consumi derivante dall’avanzata tecnologia del motore e della trasmissione Hi-Tronix, oltre che mediante soluzioni per il risparmio di carburante come il sistema Smart EGR. Per gli operatori logistici che mirano a una flotta sostenibile, con me hanno conferma delle scelte pionieristiche di Iveco nel gas naturale attuate sullo Stralis. Proponendomi in versione NP (Natural Power), continuo come Stralis a essere l’unico camion a LNG da 460 cv a offrire un’autonomia fino a 1.600 km per missioni a lungo raggio”. L’intero Gruppo CNH Industrial è fortemente impegnato nella transizione veloce verso l’impiego del metano come passo fondamentale per la riduzione dell’impatto ambientale. Iveco è leader europeo nel gas naturale per truck, van e bus con oltre venti anni di lavoro assiduo sulle trazioni alternative e in particolare sul metano gassoso e liquido. “Sulle strade del continente ci sono più di 35mila veicoli alimentati a gas naturale - spiega S-Way - In Italia, i truck alimentati a metano immatricolati negli ultimi due anni sono circa 2.300. E mentre, in generale, il segmento dei camion pesanti vede un anda-
mento non proprio brioso, il mercato dei veicoli a metano liquido e gassoso registra una crescita del 50 per cento; all’interno del comparto, Iveco è leader in Italia con il 70 per cento del totale e in Europa con il 50 per cento. E non ci si ferma qui, dal momento che Iveco sta lavorando per ribaltare e portare il concetto di totale decarbonizzazione dei trasporti attraverso l’impiego del biometano, già disponibile per tutta la gamma di proposte del costruttore”. Oltre che per il metano, Iveco e l’intera CNH Industrial sono molto attive sul fronte dell’elettrificazione. Ci parli del progetto Nikola, che lei ha tenuto a battesimo. “Nel dicembre 2019 - risponde S-Way - Iveco, FPT Industrial e l’americana Nikola hanno ufficializzato l’ambito e i piani della loro joint venture e dell’accordo di collaborazione finalizzato ad accelerare la transizione del settore verso le emissioni zero per i camion per applicazioni pesanti di Classe 8 in Nord America e in Europa, grazie all’adozione della tecnologia elettrica e a fuel cell. Il 2021 è l’anno in cui verranno avviate le prime consegne del camion elettrico nato dalla convergenza del know-how tra le due sponde dell’Atlantico. E nel 2023 arriverà il camion alimentato a idrogeno. Il primo frutto della collaborazione internazionale è Nikola Tre, truck a cabina avanzata alimentato a batterie elettriche basato sulla mia piattaforma e che integra la tecnologia, i sistemi di controllo e l’infotainment made in Nikola. I test operativi inizieranno a metà di quest’anno, prima del lancio ufficiale europeo allo IAA 2020 di Hannover. La consegna dei primi esemplari ai clienti sarà avviata nel 2021. Le vendite e le attività post-vendita di Nikola Tre saranno assicurate dalla vasta rete europea Iveco”. Con Nikola Tre prende corpo il trasporto regionale a emissioni zero. Il veicolo presentato per la prima volta in via ufficiale a Torino era una motrice 4x2 per missioni regionali, con un’autonomia fino a 400 km e prestazioni dinamiche pari o superiori rispetto a un modello diesel equivalente. Il Nikola Tre che andrà sul mercato presenterà un sistema di batteria modulare con capacità totale fino a 720 kWh, che può essere personalizzato per adattarsi alle diverse mission dei clienti. Il motore elettrico erogherà 480 kW di potenza continua con una coppia di picco di 1.800 Nm. Nikola Tre sarà anche disponibile nelle versioni a 2 e 3 assi rigidi, con Massa Totale a Terra da 18 a 26 tonnellate per la distribuzione urbana e missioni all’interno del comune.
IL CORA O GGIO È IL M MOTORE E DI CHII NON PUÒ FE ERMARS SI.
A te che non resti a casa e te ne stai fuor i per gior ni. A te che ti sposti nelle altre città, regioni e nazioni. A te che vai ovunque , dal mare , alla montagnaa. A te che non eviti gli assembr amenti. A te che he non ti ffer er mi, noi vogliamo dire grazie. Perchè se non ti fer mi tu, tu non si fer mano i super mercati, mercati le far macie , gli ospedali. ospedali Se non ti fer mi tu, il mondo non si fer ma. ma Grazie per essere inarrestabile.
IVECO. L’ IT TALIA CHE VINCE. Uniti #WeAreUnstoppable
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LE INTERVISTE IMPOSSIBILI Serie S guida l’efficiente ed eco-friendly plotone Scania
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“Sono l’ammiraglia della sostenibilità”
FABIO BASILICO TRENTO
a nuova ammiraglia Sca nia, l’esuberante Serie S, non poteva esimirsi dal compito principale che il Grifone si è assunto nei confronti del mondo dei trasporti e della logistica: essere il centro propulsore della rivoluzione sostenibile, ecologica ed economica, della moderna mobilità delle merci su gomma. Il costruttore svedese è attivo a 360 gradi e lo dimostra non solo il miglioramento continuo delle tradizionali motorizzazioni diesel ma anche la massiccia implementazione di truck e bus a trazione alternativa, dal metano all’elettrico e all’ibrido. Nell’ambito della new generation Scania, la Serie S è indubbiamente un concentrato di efficienza, sostenibilità, versatilità e performance racchiuso nella cornice di un’estetica vincente e modernissima. “Sono molte le novità che ho portato sul mercato -di ce in questa intervista Serie S - Dal design di esterni e interni all’ampia gamma di servizi per la profittabilità delle aziende clienti fino agli strumenti per la connettività”. Fin dal primo sguardo, l’inedita cabina della Serie S spicca per un layout moderno ed elegante, che alla robustezza funzionale coniuga una forte dose di dinamismo. L’estetica, poi, gioca un ruolo di primo piano, perché l’estetica di un truck è oggi un valore aggiunto per aziende e trasportatori, non un semplice dettaglio di secondo piano. “Scania ha assegnato la massima priorità agli aspetti legati all’aerodinamica e, di conseguenza, al consumo di carburante - aggiunge Serie S - Ogni superficie, sia frontale che laterale e persino la parte inferiore del veicolo, è stata ottimizzata in modo da ridurre al minimo la resistenza aerodinamica. Anche componenti quali ad esempio i tergicristalli, gli specchi retrovisori e tutte le luci, sono stati progettati sulla base di questo principio”. La cabina offre una visibilità decisamente superiore grazie a una superficie vetrata più ampia, al cruscotto più basso, ai pannelli delle portiere più sottili e ai montanti anteriori ottimizzati. “Lavorare e vivere a bordo deve essere un’esprienza positiva in termini di comfort, ergonomia, spaziosità - afferma con orgoglio l’ammiraglia svedese Per esempio, gli specchi possiedono una funzione grandangolare, sono elettricamente regolabili e riscaldati e sono in grado di smorzare efficacemente le vibrazioni. In generale, gli interni sono stati progettati per assicurare ai con ducenti uno spazio ottimale per la guida e il riposo.
NELL’AMBITO DELLA NEW GENERATION SCANIA, LA SERIE S È INDUBBIAMENTE UN CONCENTRATO DI EFFICIENZA, SOSTENIBILITÀ, VERSATILITÀ E PERFORMANCE RACCHIUSO NELLA CORNICE DI UN’ESTETICA VINCENTE E MODERNISSIMA. “SONO MOLTE LE NOVITÀ CHE HO PORTATO SUL MERCATO - DICE IN QUESTA INTERVISTA SERIE S - DAL DESIGN DI ESTERNI E INTERNI ALL’AMPIA GAMMA DI SERVIZI PER LA PROFITTABILITÀ DELLE AZIENDE CLIENTI FINO AGLI STRUMENTI PER LA CONNETTIVITÀ”. La gamma di opzioni di regolazione del sedile del conducente è ancora più ampia e permette a tutti i conducenti di altezza compresa tra 150 e 200 cm di trovare una posizione di guida ottimale. La postazione di guida, più vicina al parabrezza e leggermente spostata verso sinistra, aumenta inoltre la visibilità frontale e laterale”. “Rispetto ai modelli che mi hanno preceduto - dice ancora Serie S -
l’intero cruscotto è stato leggermente abbassato, con un conseguente e notevole aumento della visibilità verso la parte anteriore del veicolo. Particolare attenzione è stata dedicata allo spazio per piedi e ginocchia. Il cruscotto riprogettato semplifica inoltre i movimenti verso i lati della cabina quando il veicolo è par cheggiato. Inoltre, il design del cruscotto è caratterizzato da accessibilità e funzio-
nalità, combinate con linee precise e pulite che aiutano gli occhi, e anche le mani, a trovare rapidamente ciò che cercano, suscitando nel conducente una sensazione di maggiore sicurezza”. Nelle nuove cabine della Serie S anche il cruscotto è modulare, in modo da facilitare la personalizzazione sulla base delle esigenze dei clienti in termini di design ergonomico, pulsanti, controlli e va-
ni portaoggetti con diversi livelli di prestazioni. È possibile montare due letti od optare per la soluzione a letto singolo. La Serie S ha una profonda affinità con il V8, storico simbolo della tecnologia Scania. “Sono un testimonial d’eccezione del profondo legame di Scania con il suo V8, il leggendario motore che nel 2019 ha compiuto 50 anni sottolinea Serie S - Gli appassionati lo sanno molto bene, il V8 del Grifone rappresenta il connubio perfetto di emozione e logica: l’incredibile e sperienza di guida, il comfort e l’eleganza coesistono infatti con prestazioni eccezionali e un’ineguagliabile economia operativa. Nato nel 1969, il V8 ha saputo negli anni diventare una vera e propria icona tecnologica, un brand nel brand di cui sono molto orgogliosa”. Su strada, Serie S si dimostra all’altezza delle sfide, qualificandosi come un’autentica stradista. Alleato dell’ottimizzazione di guida è il sistema Scania Active Prediction che sfrutta i dati delle mappe topografiche e la tecnologia GPS per determinare lo sviluppo della strada nei 3 km che il veicolo si appresta ad affrontare, scegliendo la marcia e la velocità ottimali per minimizzare il consumo di carburante. “L’ultima versione del sistema offre agli autisti nuove funzionalità e algoritmi ulteriormente affinati per sfruttare al meglio sistemi come l’Eco-roll (quando il veicolo procede in folle)
e il funzionamento al regime più basso possibile - spiega Serie S - Le migliorie apportate utilizzano in modo ancora più efficiente l’energia cinetica del veicolo sulle strade collinari. La maggiore intelligenza del sistema si traduce in una precisione di calcolo ancora più elevata e di conseguenza il veicolo riesce a sfruttare la propria massa e i dislivelli della strada in un maggior numero di situazioni. Un ulteriore sviluppo risiede nella migliore strategia per affrontare una discesa. Lo Scania Active Prediction, conoscendo esattamente la topografia, calcola la riduzione della velocità necessaria durante la fase antecedente e iniziale della discesa per poter sfruttare al massimo l’inerzia del veicolo al termine della stessa senza superare la velocità massima impostata nel limitatore. Ovviamente, l’autista non deve minimamente preoccuparsi di queste scelte strategiche, in quanto sono io a gestirle con precisione estrema”. La potenza e il basso consumo di carburante dei veicoli Scania sono un punto di riferimento del mercato e la serie S ne è un’ulteriore dimostrazione. “L’intera gamma di motori da 13 litri è dotata di tecnologia SCR per ridurre l’impatto ambientale e il consumo di carburante senza compromettere la potenza - commenta la diretta interessata - Il cambio è più fluido e veloce nella gamma da 13 litri e nel celebre motore V8. I motori a sei cilindri da 13 litri offrono potenze da 370, 410, 450, 500 e 540 cv. I motori 16 litri V8 di Scania sono disponibili con potenze da 520, 580, 650 e 730 cv”. Importante novità introdotta nel 2019 è il nuovo propulsore da 13 litri e 540 cv. Il nuovo propulsore è stato concepito soprattutto per applicazioni e clienti che richiedono potenze elevate e un’ottima guidabilità combinate con la sensibilità al carico utile o a limitazioni del peso sull’assale anteriore. Scania offre ora 5 livelli di potenza del noto motore da 6 cilindri in linea. Il nuovo 540 cv condivide gran parte della tecnologia con il gemello da 500 cv, a partire dal turbocompressore a geometria fissa con cuscinetti a sfera invece di bronzine. “Quello che accomuna tutti i motori Scania da 13 litri - conclude Serie S - sono le prestazioni in termini di consumo di carburante e l’utilizzo della tecnologia pura SCR per il trattamento delle emissioni. L’innata solidità, unitamente alla manutenzione Scania con piano flessibile portano a risultati ottimali sia in termini di costi che di uptime, garantendo una valida economia operativa totale”.
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LE INTERVISTE IMPOSSIBILI La nuova generazione di autocarri MAN TG per l’evoluzione dei trasporti
“La modernità è iscritta nel nostro Dna”
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GUIDO PRINA MONACO
a nuova generazione di autocarri MAN TG segna indubbiamente una tappa fondamentale nella storia del trasporto anche solo considerando che il costruttore tedesco ha presentato le sue novità di gamma a distanza di vent’anni dall’ultimo importante capitolo evolutivo. Logico dunque che alla nuova famiglia TG sia stata data una mission ambiziosa: raccogliere tutte le preziose esperienze e le fondamentali conoscenze acquisite in due decenni per determinare il nuovo corso dei trasporti, basato sulle stringenti esigenze dell’attuale mercato. “Una scelta coerente con le mutevoli esigenze del settore che impone nuovi parametri, in particolare per sistemi di assistenza alla guida, orientamento del conducente e interconnessione digitale - spiegano in questa intervista i protagonisti della nuova generazione TG, i nuovi TGX, TGS, TGM e TGL - Con noi MAN evolve da semplice costruttore di veicoli a fornitore avanzato di soluzioni di trasporto intelligenti e sostenibili”. Quattro i punti di riferimento della rivoluzione del Leone: guidatore e posto di lavoro, efficienza e affidabilità del veicolo, capacità operative e infine la qualifica di partner competente per i clienti. “Il costruttore ha nettamente privilegiato la sostanza e i contenuti, ponendo al centro della sua rivoluzione l’autista e le esigenze del business - afferma l’ammiraglia TGX - Le nuove cabine sono un concentrato di soluzioni e funzioni che migliorano il lavoro del driver e in generale la qualità della vita a bordo del camion. Il tutto incorniciato da un design esterno e interno accattivante e moderno, ottimizzato ed evoluto per venire incontro alle nuove esi genze e aspettative anche dal punto di vista estetico”. Nel concreto, cosa è stato fatto per migliorare il luogo di lavoro dell’autista? “Come nuova generazione di autocarri imponiamo ulteriori standard in fatto di maggiore facilità d’uso, ergonomia ottimale, connessione con i dispositivi digitali e le applicazioni e soprattutto disponibilità di spazio e comfort per lavoro e ore di sonno - continua TGX - In particolare, il funzionamento intuitivo e sicuro è costantemente orientato alle esigenze della vita quotidiana del conducente. Inoltre, la famiglia di motori Euro 6d già presentata nel 2019 dispiega il suo grande potenziale di efficienza. Grazie alla perfetta interazione dei gruppi meccanici con componenti software e la catena cinematica per la
ALLA NUOVA FAMIGLIA TG È STATA DATA UNA MISSION AMBIZIOSA: RACCOGLIERE TUTTE LE PREZIOSE ESPERIENZE E LE FONDAMENTALI CONOSCENZE ACQUISITE IN DUE DECENNI PER DETERMINARE IL NUOVO CORSO DEI TRASPORTI. “UNA SCELTA COERENTE CON LE MUTEVOLI ESIGENZE DEL SETTORE CHE IMPONE NUOVI PARAMETRI, IN PARTICOLARE PER SISTEMI DI ASSISTENZA ALLA GUIDA, ORIENTAMENTO DEL CONDUCENTE E INTERCONNESSIONE DIGITALE - SPIEGANO I PROTAGONISTI DELLA NUOVA GENERAZIONE TG
- CON NOI MAN EVOLVE DA SEMPLICE COSTRUTTORE DI VEICOLI A FORNITORE
AVANZATO DI SOLUZIONI DI TRASPORTO INTELLIGENTI E SOSTENIBILI”. riduzione dei consumi di nuova concezione, come nuo va gamma vantiamo un livello di economicità davvero rivoluzionario”. “Nel classico trasporto a lungo raggio, in cui sono specialista, il risparmio di carburante arriva fino all’8 per cento rispetto alla versione precedente, l’Euro 6c, e di conseguenza le emissioni di CO2 sono ulteriormente ridotte”, dice TGX. Nel dettaglio, per il TGL (7,5-12 t) sono disponibili l’unità D08 quattro cilindri e 4,6 litri da 160, 190 e 220 cv e l’unità D08 sei cilindri e 6,9 litri da 250 cv; per il TGM (12-26 t) la proposta del D08 sei cilindri viene declinata nelle tre potenze 250, 290 e 320 cv; per TGS (18-41 t), il D15 sei cilindri e 9 litri eroga 330, 360 e 400 cv mentre il D26 sei cilindri e 12,4 litri sviluppa una potenza massima di 430, 470 e 510 cv; infine l’ammiraglia TGX (18-41 t)
con tre proposte: D15 sei cilindri da 330, 360 e 400 cv, D26 sei cilindri da 430, 470 e 510 cv e D38 sei cilindri da 15,2 litri da 540, 580 e 640 cv. “Se un camion lavora bene dipende soprattutto dal livello di economicità e dalla facilità con cui porta a termine le attività di trasporto - commenta TGS - In tal senso l’affidabilità gioca un ruolo importante. Grazie a un’architettura elettronica completamente ripensata e semplificata, nonché resa più potente e orientata alle esigenze future, è stato possibile migliorare e ampliare in modo significativo le funzionalità del veicolo. Inoltre, un sistema digitalizzato e perfezionato di gestione della manutenzione riduce i costi d’esercizio e garantisce la massima disponibilità dei nuovi veicoli. Numerose funzionalità e servizi digitali supportano infatti sia la direzione del parco veicoli che il condu-
cente. MAN introduce anche un rivoluzionario sistema di consulenza e servizi completamente orientato alle esigenze del cliente. Ne consegue una logica di prodotto incentrata sul profilo di applicazione: consente di creare direttamente un autocarro perfetto per la propria attività di trasporto partendo da un nuovo modello TGX, TGS, TGM o TGL grazie a moltissime possibilità di configurazione, flessibili e adattabili”. TGM interviene per illustrare i nuovi standard di riferimento per postazione di lavoro e spazio vitale: “L’abitacolo della nuova generazione di autocarri è suddiviso in due livelli e offre distanze di presa e di lettura ideali dal punto di vista ergonomico. Tut ti gli elementi di comando necessari durante il viaggio so no a portata di mano, organizzati in modo ottimale per essere comodamente raggiungibili
dalla posizione di guida. Nel complesso, ora gli elementi di comando sono più orientati verso il conducente rispetto alla gamma precedente, senza però limitare l’ac cesso alla zona dell’accompagnatore e a quella di riposo”. MAN ha anche riprogettato e riposizionato il comando del cambio MAN TipMatic con un commutatore a leva sulla colonna dello sterzo a destra del volante. “Il nuovo commutatore a leva sulla colonna dello sterzo com prende anche il comando del freno continuo precisa TGM - E nelle immediate vicinanze, a destra accanto al display principale del cruscotto, si trova anche l’interruttore per l’attivazione del nuovo freno di stazionamento elettrico che, quando il veicolo è fermo o quando è necessario il rilascio alla partenza, in determinate condizioni può avvenire anche automaticamente”.
La chiave del successo per un’impresa di trasporti è offrire la migliore redditività possibile. Con un consumo di carburante ridotto fino all’8 per cento, costi del ciclo di vita più bassi e un carico utile più elevato, la nuova generazione di autocarri MAN fa la sua parte. “La famiglia di motori Euro 6d è stata presentata da MAN per la prima volta nella primavera del 2019 spiega TGL - Il costruttore ha completamente rivisto il modello top-seller preferito per il segmento del trasporto a lungo raggio e di trazione, il MAN D26. Il sei cilindri D15 di nuovissima concezione è straordinariamente potente, ma grazie alla sua struttura compatta e semplificata è anche molto leggero e robusto. Rappresenta il mezzo di propulsione ideale per le applicazioni nel settore edile sensibili al peso, per il servizio di distribuzione di carichi medi e pesanti, nonché per il trasporto leggero a lungo raggio. Per richieste di potenza superiori, come ad esempio nel segmento dei trasporti eccezionali, il MAN D38 è disponibile con una motorizzazione d’eccellenza della famiglia di motori Euro 6. Per la nuova serie leggera, cioé per il sottoscritto e il TGM, viene impiegato il motore MAN D08 di nuovissima concezione e presentato per la prima volta nel 2018, disponibile nelle varianti a 4 o 6 cilindri”. Una novità presente in tutti i nuovi modelli della generazione di autocarri MAN è l’allestimento slanciato e finalizzato all’impiego dell’architettura elettronica. Vengono dunque semplificate le operazioni di montaggio e manutenzione. “È quanto offre la gestione proattiva della manutenzione MAN ServiceCare - commenta TGS - Il punto di assistenza esegue un’analisi del mezzo sulla base dei dati relativi alla manutenzione trasmessi dal RIO Box installato nel veicolo e coordina di conseguenza i vari tagliandi da eseguire. In questo modo è possibile garantire che il veicolo venga chia mato in officina prima che si verifichi un guasto. La gestione proattiva della manutenzione non risponde solo a un problema imminente, ma tiene in considerazione anche tutti gli aspetti legati rispettivamente ad autocarro, conducente, proprietario e officina al fine di programmare in anticipo la manutenzione e le riparazioni e raggrupparle in modo intelligente”. In definitiva, MAN punta a essere un partner affidabile e presente per le aziende clienti. “MAN non pensa più in termini di semplici gamme bensì di soluzioni specifiche per i suoi clienti - conclude TGX L’obiettivo è realizzare un’offerta integrata da un unico produttore”.
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LE INTERVISTE IMPOSSIBILI Il nuovo Mercedes-Benz Actros svela i segreti della sua maturità tecnica
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“Sono abituato a fare le cose in grande”
GIANCARLO TOSCANO STOCCARDA
on la conquista del l’“International Truck of the Year 2020”, sono ben cinque le vittorie di Mercedes-Benz Actros nella prestigiosa competizione internazionale. Si tratta di un evidentissimo riconoscimento della validità del progetto industriale che, di innovazione in innovazione, ha accompagnato la storia dell’ammiraglia di Stoccarda, oggi giunta alla quinta generazione, che ha debuttato nel 2018 allo IAA di Hannover e nel 2019, in Italia, al Transpotec di Verona. In questa intervista impossibile, il pesante stradale della Stella svela i segreti della sua maturità tecnica, conquistata negli anni grazie a uno sviluppo continuo. “Sono da sempre abituato a fare le cose in grande - esordisce Actros - Lo dimostra l’elevata qualità che ha caratterizzato ogni mia generazione proposta sul mercato, fino ad arrivare all’attuale, che sintetizza lo stato dell’arte del trasporto pesante stradale secondo Mercedes-Benz”. Il debutto di Mercedes-Benz Actros risale al 1997. “Negli anni mi sono evoluto a tal punto che ciascuna delle successive generazioni è stata vincitrice del l’“International Truck of the Year”: nel 2004, nel 2009, nel 2012 e ora nel 2020”, commenta il big truck tedesco. “Oltre all’Active Drive Assist che assicura una guida parzialmente automatizzata aggiunge con orgoglio l’ammiraglia di Mercedes-Benz Trucks - la nuova generazione è un concentrato di soluzioni all’avanguardia, da innovazioni come il sistema di controllo ampliato del Tempomat e del comando del cambio Predictive Powertrain Control, alla Human Machine Interface completamente digitale, implementata come nuova plancia multimediale, fino ai sistemi di sicurezza all’avanguardia, tra i quali spicca il sistema di assistenza alla frenata d’emergenza ottimizzato Active Brake Assist 5 e l’ulteriormente migliorato Sideguard Assist. La maggior parte delle innovazioni sono state sviluppate con il preciso obiettivo di fornire un progresso tangibile agli autisti, ai clienti e alla società nel suo complesso”. Una delle innovazioni che ha più fatto discutere sono le telecamere MirrorCam che sostituiscono i tradizionali specchietti retrovisori esterni. Ce ne vuole parlare? “Su strada è facile riconoscermi a prima vista proprio grazie alla mancanza dei tradizionali specchietti retrovisori e grandangolari - risponde Actros I vantaggi del nuovo sistema, basato su telecamere montate sul telaio del tetto e display
“L’ELEVATA QUALITÀ HA CARATTERIZZATO OGNI MIA GENERAZIONE PROPOSTA SUL MERCATO, FINO AD ARRIVARE ALL’ATTUALE, CHE SINTETIZZA LO STATO DELL’ARTE DEL TRASPORTO PESANTE STRADALE SECONDO MERCEDES-BENZ” - DICE IL NUOVO PESANTE STRADALE DELLA STELLA - DAL 1997 IN POI MI SONO EVOLUTO A TAL PUNTO CHE CIASCUNA DELLE SUCCESSIVE GENERAZIONI È STATA VINCITRICE DELL’’INTERNATIONAL TRUCK OF THE YEAR’: NEL 2004, NEL posizionati ai montanti A, sono evidenti: minori consumi grazie a una migliore aerodinamica e maggiore sicurezza nel traffico grazie a una migliore visibilità. La resistenza al vento ottimizzata gra zie alle MirrorCam può portare fino all’1,5 per cento di carburante consumato in meno”. Nel corso degli ultimi decenni, i consumi di Actros si sono costantemente ridotti. Nel caso del trasporto a lungo raggio, ad esempio, dal 2011 fino all’introduzione del nuovo Actros nel 2019 è stata registrata una riduzione anche del 15 per cento. Il nuovo Actros prosegue su questa stessa strada, facendo registrare consumi ancora più bassi rispetto al modello precedente: fino al 3 per cento in meno in autostrada e addirittura fino al
5 per cento nel trasporto extraurbano. A chi va il merito di simili risultati? “Il merito di questi consumi più contenuti va attribuito non solo alla gestione ottimizzata del Tempomat e del cambio da parte del Predictive Powertrain Control (PPC) e ai nuovi rapporti al ponte, ma anche ai sostanziali miglioramenti a livello aerodinamico apportati alla cabina di guida - precisa il pesante tedesco - Non dimentichiamo che l’aerodinamica è una delle principali leve per ridurre i consumi. Basta un solo dato a dare evidenza dell’importanza della componente aerodinamica: nel caso di uno degli attuali truck dotato di cabina avanzata e impiegato nel trasporto a lungo raggio sul territorio europeo, circa un terzo dell’energia meccanica disponi-
2009, NEL 2012 E ORA NEL 2020”.
bile viene utilizzata per vincere la resistenza aerodinamica. E nel mio caso ciò equivale a dire che le MirrorCam contribuiscono da sole a ridurre i consumi totali fino all’1,5 per cento. Un contributo analogo è dato anche dai nuovi deflettori di forma concava della cabina di guida”. Miglioramenti che sono anche il frutto di test intensivi eseguiti nella galleria del vento della Daimler a Untertürkheim... “Esattamente - dice ancora Actros - In quella struttura gli ingegneri hanno simulato le condizioni dei flussi dell’aria su di me con l’o biettivo di ottimizzare il coefficiente Cx, cioè il coefficiente di resistenza aerodinamica, e di conseguenza, i con sumi. Le prove eseguite nella galleria del vento hanno fornito importanti indicazioni
soprattutto per quanto riguarda le MirrorCam: da un lato ai fini della forma aerodinamica dei due bracci delle telecamere e dall’altro relativamente al posizionamento degli stessi sul lato destro e sinistro della cabina di guida. Contrariamente agli specchi tradizionali, infatti, i bracci sono fissati sul telaio del tetto”. Oltre che nello stabilimento modello di Wörth, l’Actros viene prodotto anche in altre fabbriche presenti sul territorio mondiale, tra cui, in primis, quella turca di Aksaray. “La Casa madre ha sviluppato soluzioni appositamente concepite per rendermi più sicuro, più efficiente e più collegato in rete di qualunque altro truck - commenta Actros - E sono proprio queste le qualità che dimostro su strada, grazie alle straordinarie competenze dello stabilimento di produzione globale di MercedesBenz Trucks. Wörth è stato il primo sito impegnato nella costruzione e punto di riferimento nella gestione degli ulteriori avvii della produzione a livello mondiale come Competence Center. In questo modo, lo stabilimento del Palatinato meridionale svolge un ruolo particolarmente importante nel network produttivo internazionale”. In oltre mezzo secolo d’attività, il personale dello stabilimento di Wörth ha consolidato un know-how che non teme confronti: sa perfettamente come costruire truck conformi ai massimi standard
qualitativi. “Di recente, poi, è stato inaugurato il nuovo Centro di Ricerca e Sviluppo destinato allo sviluppo dei truck - dice ancora Actros Sono stati investiti circa 50 milioni di euro: una parte dell’investimento è stata destinata a un nuovo padiglione che ospita i banchi di prova per i test sui singoli sistemi e sui veicoli complessivi, mentre un’altra quota è confluita nella realizzazione di un edificio riservato a uffici e officina. Ulteriori 20 milioni di euro sono confluiti in un modernissimo banco di prova a rulli per truck, che consentirà a Mercedes-Benz Trucks di eseguire approfonditi test in tempo reale”. Le nuove possibilità offerte dal Centro di Ricerca e Sviluppo integrano perfettamente le attività della produzione di truck nella sede di Wörth. Nello stabilimento di montaggio autocarri più grande del mondo, ovviamente il più grande impianto del network produttivo Mercedes-Benz Trucks, vengono assemblati tutti i truck della Stella, da Actros ad Antos, da Arocs ad Axor e Atego. E sul telaio dell’Actros nasce anche l’eActros, ovvero al proposta elettrica del pesante stradale. “Il fratello eActros è una soluzione sostenibile per il servizio di distribuzione nelle aree urbane - spiega Actros L’intera architettura del veicolo è concepita in funzione della trazione elettrica e presenta un’elevata percentuale di componenti specifici. Due motori elettrici vicini ai mozzi ruota dell’asse posteriore provvedono alla forza di trazione, sviluppando 126 kW di potenza e 485 Nm di coppia ciascuno, che il rapporto di trasmissione converte in 11.000 Nm. Si tratta di una potenza pari a quella di un truck convenzionale. L’energia dell’eActros viene prelevata da batterie agli ioni di litio da 240 kWh che, a seconda della potenza di ricarica disponibile, possono essere ricaricate completamente in due ore (a 150 kW)”. Inoltre, con eEconic, un autocarro pesante elettrico a batteria a pianale ribassato, Mercedes-Benz Trucks compie un ulteriore importante passo in avanti nell’elettrificazione. Nel 2021 verrà avviata la sperimentazione concreta dell’eEconic mediante l’impiego per servizi municipali. Clienti selezionati testeranno i veicoli nell’impiego reale al fine di verificarne l’adattabilità all’uso quotidiano. Le esperienze così raccolte verranno implementate direttamente nella produzione di serie dell’eEconic, che inizierà a partire dal 2022. “L’eEconic è un altro membro della famiglia - conclude Actros - visto che si basa sull’eActros che, ricordo, verrà costruito in serie già dal 2021”.
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LE INTERVISTE IMPOSSIBILI Con Renault Trucks T e T High 2020 più comfort e meno consumi
C
“La lunga distanza è la nostra missione”
FABIO BASILICO ZINGONIA
on quasi 55mila veicoli fatturati, Renault Trucks ha mantenuto la sua posizione nel 2019, in un mercato dei veicoli industriali caratterizzato da contrasti tra un primo semestre molto dinamico e un secondo semestre rallentato. Il costruttore francese ha una quota di mercato stabile in Europa (8,5 per cento). Nella strategia che la Losanga ha messo a punto per il 2020 rientra a pieno titolo l’offensiva che ha per protagonisti gli autotelai per lunghe distanze T e T High, ora più efficienti dal punto di vista dei consumi e con in dote la conferma delle migliori caratteristiche per il benessere del conducente. “All’interno dell’abitacolo - dichiara il Renault Trucks T sono dotato di un nuovo allestimento di alta gamma: sedile interamente in tessuto, due braccioli per il conducente e volante in pelle. Per un perfetto comfort di guida, il piantone dello sterzo è regolabile di serie in tre posizioni. Sono inoltre equipaggiato con un cruscotto color carbone, maniglie in alluminio e pedane delle porte in metallo. Senza contare i nuovi vani portaoggetti estremamente capienti con capacità totale di 221 litri”. All’esterno, la personalizzazione della calandra e dei retrovisori in due colori (nero lucido e arancione) rimane disponibile come opzione. “E sempre in opzione - aggiunge T - possiamo essere equipaggiati con il Roadpad+, un vero e proprio assistente di bordo che permette al conducente di ascoltare musica, utilizzare il telefono tenendo le mani libere e manovrare in sicurezza grazie alla telecamera posteriore. Il Roadpad+ assiste inoltre il conducente nel suo itinerario grazie al sistema specifico di navigazione per veicoli pesanti”. I veicoli della gamma Long Distance di Renault Trucks sono equipaggiati con motori DTI 11 e DTI 13 Euro 6 step D, a basso consumo di carburante e rispettosi dell’ambiente, che consentono di ridurre del 3 per cento il consumo di carburante e le emissioni di CO2 rispetto alla generazione precedente. Nella versione 2020, i Renault Trucks T e T High sono dotati di un nuovo ponte motore ad alta efficienza e di dischi freno più leggeri che riducono ulteriormente i consumi. In opzione, possono essere attivati nuovi parametri fuel saving supplementati per un risparmio aggiuntivo del 3 per cento. I motori dei Renault Trucks T e T High sono compatibili con il carburante sintetico XTL e il biodiesel. Lo scorso anno Renault
GLI AUTOTELAI PER LUNGHE DISTANZE ILLUSTRANO LE CARATTERISTICHE DEI MODEL YEAR 2020, ORA PIÙ EFFICIENTI DAL PUNTO DI VISTA DEI CONSUMI E CON IN DOTE LA CONFERMA DELLE MIGLIORI CARATTERISTICHE PER IL BENESSERE DEL CONDUCENTE. T E T
HIGH 2020 RIENTRANO A PIENO TITOLO
NELLA STRATEGIA ESPANSIVA DELLA LOSANGA CHE HA ARCHIVIATO IL 2019 CON QUASI 55MILA VEICOLI FATTURATI E UNA QUOTA DI MERCATO EUROPEA STABILE ALL’8,5 PER CENTO. Trucks ha festeggiato 125 anni di storia con la nuova serie limitata T High 1894 Edition. Un truck, di cui sono commercializzati in Europa solo 125 esemplari, che associa le storiche caratteristiche del costruttore a uno stile risolutamente moderno. “La carrozzeria ha un’esclusiva verniciatura blu notte mentre alcune parti del veicolo, come la calandra, sono sottolineate dal colore giallo oro e altri elementi, come i cerchioni, sono rossi - racconta con orgoglio Renault Trucks T - Il mio speciale fratello T High 1894 è equipaggiato anche di trombe e di una barra di luci sul tetto di colore giallo oro. Inoltre, diversi elementi grafici sulla carrozzeria esaltano le linee e la dinamicità del veicolo, come la firma ‘Edition 1894’ sulle due fiancate e sul retro della cabina. Le carena-
ture laterali presentano un logo disegnato per l’occasione con le sagome degli iconici camion del marchio utilizzate nella trama, che formano il diamante del logo di Renault Trucks, e con una locomotiva al centro, che rappresenta il logo di Berliet”. L’abitacolo del veicolo riprende gli stessi colori. Il cruscotto e il volante sono in blu notte e gli interni delle porte sono dotati di finiture rosse e blu. Gli aeratori, profilati in ros so, vanno a completare l’armonia interna del veicolo. La selleria in pelle nera Recaro è impunturata in rosso e il poggiatesta è ricamato con la firma dorata “Edition 1894”. Il T High 1894 è dotato anche di tappetini impunturati in rosso e tendine oscuranti giallo oro. L’edizione limitata include anche attrezzature di alta gamma che migliorano il
comfort del conducente, come il cruscotto panoramico con schermo LCD “Edition 1894” e lo schermo aggiuntivo ROADPAD+ con videocamera posteriore. Il T High 1894 monta un motore da 13 litri con potenza di 520 cv. E la gamma T ha molto da dire anche sul fronte dell’usato. Con l’arrivo del motore da 13 litri e 480 cv nella gamma di autocarri di occasione, la Losanga ha presentato al pubblico il T 01 Racing, la nuova serie speciale ridisegnata dalla Halle du Design che si ispira al mondo delle corse automobilistiche. “Il Renault Trucks T 01 Racing, interamente ricondizionato nella Used Trucks Factory, è proposto con un anno di garanzia del costruttore - spiega T - Le linee di questo truck d’occasione Euro 6 di ultima generazione sono state valorizzate
dai progettisti della Halle du Design, struttura dedicata di Renault Trucks, ispirandosi al mondo delle corse per creare un design moderno e dinamico, che riflette perfettamente le prestazioni tecniche del veicolo”. La verniciatura esterna del T 01 Racing combina tre tonalità su fondo bianco EKLA: nero scintillante, rosso acceso e giallo acido. L’interno dei deflettori dei fari è rosso acceso. Sul veicolo sono presenti adesivi retroriflettenti esclusivi che richiamano il mondo delle corse. Le finiture sono completate dalla verniciatura della visiera, dei cerchi, della calandra del radiatore e della scocca dei retrovisori. L’interno della cabina presenta lo stesso stile, con le barre rifinite in rosso acceso e giallo acido. Il conducente si trova in un abitacolo dalle tonalità avvolgenti grigio scuro e antracite mentre i portaoggetti sono dotati di maniglie rosse. Sono disponibili in optional ulteriori elementi in grigio, barre a Led e trombe nonché la verniciatura specifica su richiesta. “La metamorfosi del Renault Trucks 01 Racing viene effettuata all’interno della Used Trucks Factory, l’unità di trasformazione e adattamento dei veicoli usati di Renault Trucks, presente all’interno del sito industriale di Bourg en Bresse, che si avvale degli stessi processi utilizzati per i veicoli nuovi - continua Renault Trucks T - Il T 01 Racing è un veicolo d’occasione
recente, selezionato, preparato e trasformato dagli esperti della rete Renault Trucks secondo gli standard del costruttore e con ricambi originali certificati. Ha un basso chilometraggio e una garanzia del costruttore di 12 mesi o 120mila km. Il marchio Used Trucks by Renault Trucks comprende tutte le attività relative al settore dei veicoli usati. Used Trucks by Renault Trucks si basa su tre punti fondamentali: l’impegno per la qualità nella selezione e la preparazione di veicoli garantiti, l’ampia offerta di veicoli e servizi su misura e la rete di professionisti al servizio dei clienti”. Nel 2019 la fatturazione dei veicoli usati da parte di Renault Trucks è aumentata dell’11 per cento superando le 9mila unità. In un contesto difficile, con un’offerta molto alta di veicoli usati sul mercato, la Casa francese ha mantenuto un basso livello di scorte, grazie in particolare a offerte specifiche e uniche: T Selection, che raggruppa i veicoli usati controllati su 200 punti, selezionati in base all’età e al chilometraggio e che godono della garanzia del costruttore; i modelli su misura della Used Trucks Factory di Bourg en Bresse, come il Renault Trucks T X-Road o il T P-Road, motrici trasformate in autotelai in base a rigidi processi industriali e perfettamente rispondenti alle esigenze del cliente; le serie speciali come il T 01 Racing. Sempre nel 2019, 23 siti sono stati insigniti del marchio “Used Trucks by Renault Trucks”. Questa etichetta garantisce ai clienti la selezione e la preparazione accurata dei veicoli usati, oltre a una vasta gamma di veicoli e servizi. Il costruttore intende raggiungere 70 siti con questo marchio entro il 2020. Nel 2019 Renault Trucks ha commercializzato quasi 36mila veicoli delle gamme pe santi e intermedie e oltre 18mila veicoli commerciali. Sul mercato europeo dei veicoli superiori a 6 tonnellate, Renault Trucks ha registrato una quota dell’8,5 per cento, del tutto stabile rispetto al 2018, con un leggero calo di 0,1 punti percentuali, mentre la quota di mercato è cresciuta di 0,3 punti percentuali sulle gamme intermedie da 6 a 16 tonnellate. A livello internazionale, i volumi sono aumentati del 10 per cento con circa 5mila autocarri fatturati. In un contesto difficile, Renault Trucks ha guadagnato quote di mercato in tutti i pae si. In particolare, il costruttore francese ha ottenuto una performance storica sul mercato turco nel segmento dei veicoli superiori a 16 tonnellate con una quota di mercato in crescita di 3 punti pari all’8,8 per cento.
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LE INTERVISTE IMPOSSIBILI Ford Trucks entra nell’arena dei pesanti con il trattore F-Max
“Sono l’ultimo arrivato, ma imparo in fretta”
A
GIANCARLO TOSCANO ASSAGO
lui il merito di aver iniziato l’era delle otto sorelle del mondo truck. F-Max, trattore stradale specializzato nel lungo raggio e ammiraglia Ford Trucks, ha sbaragliato le carte del mercato e imposto nuovi livelli di competitività a tutti i costrtuttori. Lanciato allo IAA 2018 di Hannover, premiato come “International Truck of the Year 2019”, F-Max eredita il nome dalla leggendaria Serie F Ford e si distingue per elevato livello di innovazione tecnologica, comfort, sicurezza, maneggevolezza, consumo di carburante, impronta ecologica e TCO. Come ci confida lo stesso F-Max in questa intervista impossibile, “sono l’ultimo arrivato, ma imparo in fretta e mi farò valere sul mercato”. La cabina del nuovo Ford Trucks F-Max è alta ben 2,5 metri e offre un’altezza interna di 2.160 mm dal pavimento (completamene piatto) al soffitto. In configurazione trattore 4x2, con cabina Mega Cab da 2,5 m di altezza, FMax è equipaggiato con motore Ecotorq 12.7 litri (12.740 cc) Euro 6d che eroga una potenza massima di 368 kW/ 500 cv a 1.800 giri/min e una coppia massima di 2.500 Nm a 1.000-1.400 giri/min. La trasmissione automatica è la ZF 12 TX 2620. In Italia, il progetto F-Max viene gestito da F-Trucks Italia, Spa scelta dalla turca Ford Otosan per commercializzare nel nostro Paese i mezzi pesanti firmati dall’Ovale Blu. La start-up riunisce azionisti italiani di grande esperienza nei vari rami della filiera del trasporto. La società, guidata da Massimiliano Calcinai, in qualità di Amministratore delegato, e da Giacomo Maurelli, Amministratore unico del Gruppo Maurelli, come Presidente del CdA, mira a conquistarsi uno spazio di rilievo nel mercato italiano dei mezzi pesanti. Il primo obiettivo di F-Trucks Italia è conquistare una quota di mercato del 6 per cento nel giro di tre anni. Lo sviluppo passerà certamente attraverso il presidio territoriale: già per il 2020 tenderà alla copertura dell’85 per cento delle aree aventi una maggiore concentrazione in termini di potenziali clienti, come Lombardia, Emilia, Veneto, Trentino, Toscana, Umbria, Campania. La percentuale salirà fino al 95 per cento nell’arco di tre anni, andando a interessare l’intera Penisola italiana. “Ford Otosan è la filiale turca del costruttore americano che coordina l’espansione in Europa dell’Ovale Blu oltre a produrre i veicoli per tutto il mercato europeo dal 1960 - continua il trattore FMax - L’esigenza di selezio-
LANCIATO ALLO IAA 2018 DI HANNOVER, PREMIATO “INTERNATIONAL TRUCK OF THE YEAR 2019”, F-MAX EREDITA IL NOME DALLA MITICA SERIE F FORD E SI DISTINGUE PER INNOVAZIONE TECNOLOGICA, COMFORT, SICUREZZA, MANEGGEVOLEZZA, CONSUMO DI CARBURANTE, IMPRONTA ECOLOGICA E TCO. “IN PROGRAMMA NON CI SONO SOLO IO - DICE F-MAX - F-TRUCKS ITALIA COMMERCIALIZZERÀ ALTRI MEZZI PESANTI: CONSTRUCTION TRUCK, URBAN TRANSPORTATION, DISTRIBUTION TRUCK, MUNICIPAL & SPECIAL TRUCK”. nare il partner più adeguato per partire alla conquista del mercato tricolore ha portato, dopo un’analisi rigorosa e approfondita, alla scelta della cordata composta da Maurelli Group, VFM Company e Storti Group, che hanno poi dato il via a Ford Trucks Italia, il cui capitale è distribuito in quattro parti: le prime tre, tutte al 31 per cento, sono sottoscritte rispettivamente da Maurelli Group, da VFM Company e da Storti Group; la quarta, pari al 7 per cento, è detenuta da Edoardo Gorlero, CEO di VRent. Si tratta di figure e nomi noti nel mondo del trasporto, che hanno unito
forze e competenze, nei rispettivi settori di appartenenza, per dare vita a questo ambizioso progetto”. Maurelli Group è un’azienda leader nel settore. Core business dell’offerta Maurelli è la vendita di ricambi originali e aftermarket disponibili h24. L’offerta si arricchisce con i ricambi GAM Technic che il Gruppo vende in esclusiva. Gli ulteriori servizi che il Gruppo può offrire variano dalla formazione specialistica e all’avanguardia, all’assistenza post-vendita, realizzata da tecnici dotati dei più sofisticati strumenti diagnostici, dalla gestione professionale
della manutenzione che permette di ridurre al minimo i costi e i tempi di fermo del veicolo, al servizio di assistenza stradale attivo h24. VFM Company è la holding che controlla le società che fanno capo all’imprenditore Fabio Telese. Nata nel 2013, oggi controlla la VRent, affermata società leader nel segmento del noleggio di veicoli industriali e commerciali, e la VFM Technik, la holding del Gruppo, avente lo scopo di ottimizzare il reparto delle manutenzioni della flotta VRent. Il Gruppo Storti, invece, gestito dalla seconda e terza generazione della famiglia Storti, rappresenta un insieme articolato di società che spaziano dal trasporto siderurgico a quello fluviale, dal servizio di logistica ferroviaria alla manutenzione tramite officina e alla concessionaria. Alla copertura capillare del territorio garantita da Maurelli Group con il suo network di officine di eccellenza MTruck e agli oltre 30 punti vendita di ricambi originali e aftermarket dislocati su tutto il territorio nazionale e non solo, si sono aggiunte le competenze del Gruppo Storti in materia di trasporto eccezionale e logistica intermodale e l’esperienza nel campo del noleggio di veicoli industriali e commerciali di VFM Company. “In programma non ci sono solo io - aggiunge F-Max - FTrucks Italia commercializzerà anche altri mezzi pesanti Ford, tutti prodotti negli stabilimenti turchi. L’ampia
gam ma Ford Trucks comprende construction truck, urban transportation, distribution truck, Municipal & Special Truck. Tutti i modelli sono Euro 6, step D. Io rappresento indubbiamente il top di gamma per innovazione e qualità progettuale. Sono infatti dotato del nuovissimo motore Ford Ecotorq e di un nuovo prestazionale cambio realizzato in Turchia con un investimento milionario. Sono anche caratterizzato da una nuova cabina con dotazioni tecnologiche all’avanguardia e realizzata con il contributo di diverse aziende italiane. Senza contare il sistema ConnectTruck che offre molteplici vantaggi, tra i quali la possibilità di monitorare il veicolo da remoto utilizzando un apposito software per la diagnostica, e una speciale mappa topografica che consente al truck di analizzare le condizioni stradali e muoversi a velocità ottimali riducendo il consumo di carburante fino al 4 per cento”. F-Max offre al guidatore un’assistenza importante sulla strada. “È vero - conferma il diretto interessato - E ciò grazie a dispositivi come Adaptive Cruise Control, Predictive Cruise Control con scelte di ve locità ottimali, Advanced Emergency Brake System, Hill Launch Assist, Lane Departure Warning, Adjustable Speed Limiter Device ed Electronic Stability Control”. L’idea di Ford Trucks di entrare in Europa nel settore truck è partita qualche anno
fa dalle aree Baltiche e da allora è proseguita senza sosta in tutta Europa, fino a giungere, appena qualche mese fa, in Spagna e Portogallo con il chiaro intento di realizzare una copertura europea quasi completa. Tassello fondamentale in questo progetto di sviluppo è sicuramente il nostro Paese, il quale da anni non vede l’ingresso sul mercato di nuovi competitor. “L’offerta F-Trucks ha ovviamente me come veicolo di punta - spiega F-Max - Ma in realtà la gamma completa comprende anche la versione pre-restyling di me stesso, quella che potremmo definire la vecchia cabina abbinata però alla mia motorizzazione e alla mia trasmissione. Questa versione verrà proposta alla rete e ai clienti con un prezzo diverso. Inoltre, c’è tutta la gamma dei carri 6x2, 6x4 e 8x4 di cui sono in fase di progettazione le nuove cabine: bisogna infatti considerare che la mia cabina è troppo grande per essere adattata al carro. Quindi in Casa madre stanno riprogettando la cabina dei carri che sarà pronta probabilmente tra un anno e mezzo. Gli italiani stanno lavorando attivamente con la Casa madre per accorciare il passo dei modelli per il cavacantiere 6x4 e 8x4 che hanno un passo troppo lungo per il mercato della Penisola. Insomma, l’obiettivo è approntare un’offerta particolarmente interessante per un settore decisivo. La macchina pensata per il cava-cantiere è infatti molto resistente ed efficiente e a livello europeo sta riscuotendo un grande successo”. Il 2020 è il primo anno intero di presenza di F-Max sul mercato. Il “Truck of the Year 2019” è stato infatti presentato l’anno scorso. Quest’anno Ford Trucks Italia si sta impagnando a fondo per far conoscere e apprezzare il trattore stradale. In programma c’è il passo adeguato sul cava-cantiere, il terzo asse sollevabile sul 6x2, previsto tra dicembre 2020 e gennaio 2021, nonché il passo più lungo per F-Max che andrà in produzione a dicembre di quest’anno. “Sono equipaggiato con mot ore Ecotorq Euro 6d da 12.740 cc - conclude il trattore stradale F-Max - Questo propulsore, sulla versione con vecchia cabina, è proposto nelle configurazioni da 420, 480 e 500 cv. Per i carri, è prevista sia la motorizzazione 12.7 litri da 420, 480 e 500 cv nonché un 9 litri da 330 cv. La qualità complessiva abbinata a un prezzo corretto è ciò che mi rende un’alternativa vincente per le specificità del mercato italiano. Sono una macchina realmente trasversale in grado di soddisfare le esigenze sia del flottista che del padroncino, ovviamente con allestimenti diversi”.
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LE INTERVISTE IMPOSSIBILI La nuova generazione XF al centro della proposta vincente DAF
“Ho conquistato sul campo la mia reputazione”
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CRISTINA ALTIERI EINDHOVEN
uando nel 2017, in compagnia del fratello minore CF, l’ammiraglia di Casa DAF Trucks, l’XF, si è presentata al pubblico nella veste della nuova ge nerazione, è stato subito chiaro che i tecnici olandesi puntavano a stabilire un nuovo standard in termini di efficienza di trasporto e comfort di guida. Il mercato ha dato ragione a DAF, che in Europa ha chiuso il 2019 con una quota del 16,7 per cento nel comparto dei pesanti oltre le 16 tonnellate e del 20 per cento nel segmento dei trattori, dove tradizionalmente il costruttore di Eindhoven è molto forte. “Motori innovativi, nuove trasmissioni e ottimizzazioni aerodinamiche sono gli elementi che mi qualificano in termini di efficienza e che determinano una riduzione del consumo di carburante fino al 7 per cento -esor disce DAF XF - Con la possibilità di ottenere vantaggi ancora maggiori, sempre in termini di risparmio carburante, grazie al nuovo sistema di gestione delle flotte DAF Connect. Sono inoltre caratterizzato da peso ridotto per l’aumento del carico utile e da un design dell’abitacolo e degli interni aggiornato che, oltre a migliorare l’estetica, offre il massimo comfort di chi mi guida”. “Partendo dall’eccellente reputazione in termini di efficienza dei consumi, affidabilità e comfort di guida che l’attuale gamma di prodotti Euro 6 si è guadagnata in Europa e nel resto del mondo, DAF ha sviluppato una nuova generazione di veicoli offrendo le migliori soluzioni possibili sia per il cliente che per il conducente”, aveva affermato all’epoca Preston Feight, Presidente di DAF Trucks. “Sono pienamente d’accordo - commenta il nuovo XF Vanno aggiunti servizi leader nel settore e un’organizzazione di concessionari altamente professionali”.
“MOTORI INNOVATIVI, NUOVE TRASMISSIONI E OTTIMIZZAZIONI AERODINAMICHE SONO GLI ELEMENTI CHE MI QUALIFICANO IN TERMINI DI EFFICIENZA E CHE DETERMINANO UNA RIDUZIONE DEL CONSUMO DI CARBURANTE FINO AL 7 PER CENTO
– SPIEGA IN QUESTA INTERVISTA IMPOSSIBILE DAF XF - CON LA
POSSIBILITÀ DI OTTENERE VANTAGGI ANCORA MAGGIORI, SEMPRE IN TERMINI DI RISPARMIO CARBURANTE, GRAZIE AL NUOVO SISTEMA DI GESTIONE DELLE FLOTTE DAF Per sottolineare le moltissime innovazioni apportate ai nuovi veicoli della gamma XF, DAF ha arricchito lo stile esterno con elementi sottili ed eleganti, come la targhetta di identificazione sul gradino che dà il benvenuto al conducente all’interno della lussuosa cabina. “Resto un modello di riferimento in termini di comfort di guida grazie all’ottima accessibilità, alla spaziosità dell’abitacolo e a molte innovazioni per migliorare comfort, facilità d’uso, fascino e sicurezza - precisa l’ammiraglia olandese - Ricordo che con la Super Space Cab resto la cabina più spaziosa disponibile sul mercato con un volume totale di oltre 12,6 mc. In cabina, l’autista può constatare immediatamente il livello di qualità e
comfort. I nuovi colori caldi e raffinati di cruscotto, sedili, tende, materassi e pareti posteriori e laterali rendono l’abitacolo molto gradevole e fanno sentire il conducente in un ambiente ricco e lussuoso. In più, le mie decorazioni Piano Black del cruscotto e della parete posteriore conferiscono all’abitacolo un tocco speciale”. L’efficienza dei consumi deriva, tra l’altro, dalla trasmissione innovativa e completamente integrata che consente di ottenere la giusta interazione tra motore, impianto di post-trattamento, trasmissione e assali posteriori. “L’impegno è stato massimo per ottenere le migliori prestazioni da ogni singola goccia di carburante allo scopo di contenere il costo totale di
pro prietà, perfettamente in linea con la filosofia DAF Transport Efficiency”, aggiunge XF. Al top della gamma troviamo il motore 390 kW/530 cv Paccar MX-13, che offre 2.500/2.600 Nm di coppia massima a 1.000 giri/min. “Di serie c’è l’ultimissima generazione di cambi automatizzati TraXon, con il modello standard a 12 e il modello opzionale a 16 marce - prosegue XF - La riduzione delle perdite di attrito, i passaggi ancora più rapidi alle marce superiori e l’ampio uso dell’EcoRoll contribuiscono a ridurre al minimo il consumo di carburante, aumentando il comfort di guida grazie a fluidità, silenziosità e innesti precisi della frizione. La maggiore estensione della trasmissione
CONNECT”.
conferisce eccellente manovrabilità, anche con l’applicazione di trasmissioni più veloci”. È vero dunque che vanti un’architettura elettrica ed elet tronica completamente nuova? “Certamente - risponde l’ammiraglia - Questa introduce una nuova unità di controllo del veicolo per l’integrazione della trasmissione dedicata, dotata delle funzionalità avanzate EcoRoll e regolatore di velocità come il Dynamic Cruise. Questa nuova funzione adatta il carattere del regolatore di velocità alle diverse condizioni di guida. Grazie a un’ulteriore integrazione del Predictive Cruise Control (Regolatore di velocità predittivo) e dell’EcoRoll durante la guida in salita, il PCC può ora attivare l’Eco-
Roll in anticipo, nel momento in cui entrambe le tecnologie hanno calcolato che la massa e la velocità del veicolo sono sufficienti a ‘spingermi” in cima alla salita (cambio in folle) entro la tolleranza impostata sul PCC correlata alla riduzione della velocità”. Ci parli allora del DAF Connect. “È un innovativo sistema di gestione delle flotte che fornisce all’operatore informazioni in tempo reale sulle prestazioni di veicoli e conducenti - spiega XF - Le informazioni relative a posizione del veicolo, consumo di carburante, chilometraggio, livelli di utilizzo della flotta e tempi di inattività vengono visualizzate in modo chiaro su un cruscotto online, personalizzato in base alle esigenze dei clienti. Questo intuitivo cruscotto può essere inoltre configurato in modo da fornire report completi sul consumo di carburante, con dati vecchi e nuovi, permettendo di confrontare le prestazioni di veicoli e conducenti. DAF Connect ottimizza la disponibilità del veicolo, riduce i costi operativi e migliora l’efficienza logistica. Consente inoltre all’operatore di pianificare con efficienza gli interventi di riparazione e manutenzione e di beneficiare della consulenza personalizzata di DAF”. Intanto, nello stabilimento DAF Trucks di Eindhoven, nei primi giorni di settembre 2019 è uscito dalla linea di produzione il 100.000esimo esemplare dei nuovi DAF CF e XF. Mai nella storia dell’azienda questo obiettivo è stato raggiunto così in fretta. “Il primo veicolo dell’ultima generazione è stato prodotto nel luglio 2017. Da allora, non meno di 100mila unità sono state prodotte complessivamente negli stabilimenti DAF di Eindhoven e Layland Trucks nel Regno Unito conclude XF - L’aver raggiunto così velocemente questo traguardo è certo indice della qualità e dell’efficienza della nuova generazione di camion a cui appartengo”.
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LE INTERVISTE IMPOSSIBILI Volvo Trucks fa la differenza con le nuove generazioni FH e FH16
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“Il nostro compito è la cura dell’autista”
GUIDO PRINA GÖTEBORG
roduttività e massima at tenzione al lavoro e al la vita a bordo dell’autista. Volvo Trucks punta in alto con la nuova generazione dell’ammiraglia FH e del veicolo premium di punta FH16. Per comprendere meglio i dettagli della nuova ambiziosa offerta, abbiamo intervisto i due diretti interessati. “In estrema sintesi - esordisce FH16 - ciò che mi caratterizza è l’abbinamento riu scito tra nuove funzionalità di sicurezza, un ambiente di lavoro incentrato sul conducente e le ultime tecnologie per offrire ai clienti una maggiore produttività. Sono in grado di gestire tutte le applicazioni più complesse e impegnative nel lungo raggio e non scendo a compromessi tra potenza ed efficienza nei consumi, comfort e stile”. Concetti ribaditi dal nuovo FH: “Con la cabina riprogettata, dotazioni di sicurezza innovative e un ambiente di lavoro ancora più incentrato sul conducente posso garantire al conducente maggiore produttività, sicurezza e comfort nella vita a bordo e in viaggio”. All’esterno, il nuovo FH16 è caratterizzato dai fari a forma di V, che presentano un effetto simile al cristallo per riflettere la tecnologia intelligente su cui si basano i veicoli. Il carattere deciso e la grande tradizione dell’FH16, modello di punta di Volvo Trucks, sono esaltati dalla gri glia con tema a cascata, mentre i pannelli dei fari sono stati riposizionati leggermente verso l’esterno per conferire al veicolo una migliore aerodinamica e un piglio determinato. All’interno, la nuova generazione dell’ammiraglia svedese punta alla modernità con colori e rivestimenti che irradiano qualità ed esclusività. “Il cruscotto riprogettato include nuovi pratici vani portaoggetti e un quadro strumenti da 12 pollici completamente digitale ad alta risoluzione - specifica FH16 - Il conducente può scegliere tra quattro diverse viste, a seconda della situazione di guida e delle informazioni che preferisce visualizzare. L’area di guida può essere dotata di un display laterale da 9 pollici che garantisce le funzioni di infotainment, assistenza alla navigazione, informazioni sul trasporto e monitoraggio tramite telecamera. Il display è facilmente raggiungibile dalla posizione del conducente. L’interazione può avvenire in diversi modi: tramite controllo vocale, direttamente tramite il touchscreen e il pannello di controllo del display o tramite i pulsanti al volante, posizionati in modo intuitivo”. La leva del cambio I-Shift è
PRODUTTIVITÀ E MASSIMA ATTENZIONE AL LAVORO E ALLA VITA A BORDO DELL’AUTISTA. VOLVO TRUCKS PUNTA IN ALTO CON LA NUOVA GENERAZIONE DELL’AMMIRAGLIA FH E DEL VEICOLO PREMIUM DI PUNTA FH16. “IN ESTREMA SINTESI - DICONO FH E FH16 - CIÒ CHE MI CARATTERIZZA È L’ABBINAMENTO RIUSCITO TRA NUOVE FUNZIONALITÀ DI SICUREZZA, UN AMBIENTE DI LAVORO INCENTRATO SUL CONDUCENTE E LE ULTIME TECNOLOGIE PER OFFRIRE AI CLIENTI UNA MAGGIORE PRODUTTIVITÀ”. stata riprogettata secondo uno standard premium e include simboli illuminati per la selezione delle marce e nuove modalità di guida per prestazioni ottimizzate. “Grazie alla maggiore capacità di carico sul l’asse anteriore e ai migliori angoli di sterzata degli assi pusher e trainati, offro manovrabilità e produttività superiori - aggiunge FH16 Per operazioni particolarmente impegnative, è disponibile anche un nuovo tandem da 38 tonnellate”. Nelle dotazioni del veicolo rientrano anche gli abbaglianti adattivi, che migliorano la
sicurezza per tutti gli utenti della strada, perché disattivano automaticamente sezioni specifiche dell’abbagliante a Led quando il veicolo incontra traffico proveniente in senso opposto o un altro veicolo da dietro. Il fascio di luce viene regolato quando la telecamera e il radar rilevano altri veicoli o quando la telecamera rileva cambiamenti nella quantità di luce intorno al veicolo. Altre dotazioni che aumentano la sicurezza sono il cruise control in discesa, che imposta una velocità massima per prevenire accelerazioni indesiderate durante
la marcia in discesa, e il Cruise Control Adattivo (ACC) migliorato, che funziona a tutte le velocità, anche fino a 0 km/h. L’impianto freni a controllo elettronico (EBS), necessario per dotazioni di sicurezza quali l’Avviso di collisione con frenata di emergenza e l’ESP (Controllo elettronico della stabilità), è ora disponibile di serie su tutte le versioni. Come optional è disponibile anche il Volvo Dynamic Steering con i sistemi di sicurezza Controllo attivo della corsia e Controllo del sovrasterzo. “Grazie alla combinazione di un potente
motore da 16 litri fino a 750 cv di potenza massima, una migliore manovrabilità, le più recenti tecnologie per la sicurezza e un maggiore supporto per il conducente, garantisco una produttività superiore per le attività di trasporto più impegnative”, commenta FH16. Il veicolo è proposto con cabine corta, lunga, Globetrotter, Globetrotter XL e Globetrotter XXL, motori diesel con diversi standard di emissioni (l’unità D16K conforme a Euro 6 Step D è disponibile con potenze da 550 cv/2.800 Nm, 650 cv/3.150 Nm e 750 cv/3.550 Nm) e cambio IShift con pacchetti software per diverse aree di applicazione. Il quadro strumento da 12 pollici ad alta risoluzione e completamente digitale, unitamente al display laterale da 9 pollici opzionale, sono tra gli elementi qualificanti anche degli interni rinnovati dell’FH. “L’autista al volante ha un accesso facile a tutta una serie di informazioni e ciò lo aiuta a ottenere maggiore efficienza, sicurezza e comfort - precisa FH - Con i nuovi display la presentazione delle informazioni è notevolmente migliorata. Le interazioni complesse sono ora concentrate sul display laterale, che è facilmente raggiungibile dal sedile di guida. Le distrazioni sono quindi ridotte al minimo, perché le informazioni chiave sulla guida sono presentate chiaramente sul quadro strumenti, intuitivo e ben visibile”. Le funzioni sia
del display del quadro strumenti, sia del display laterale sono disponibili in numerose lingue. “Spostarsi all’interno della mia nuova elegante cabina è più facile che mai, grazie al nuovo selettore di marcia I-Shift dal design più sottile ed ergonomico - continua FH - Se il consumo di energia a bordo è elevato, è disponibile un sistema intelligente a doppia batteria, che garantisce sempre una riserva di energia per avviare il motore. È anche disponibile una vasta gamma di opzioni di personalizzazione con nuovi tessuti e colori”. Ovviamente, anche FH presenta un design sofisticato e un insieme di tecnologie intelligenti, come i già citati abbaglianti adattivi. “Con varie configurazioni di telaio e catena cinematica, posso essere personalizzato per adattarmi a una vasta gamma di applicazioni e consentire significativi risparmi in termini di carburante ed emissioni di CO2”, dice ancora FH. In molti mercati, il Volvo FH è disponibile con motore LNG alimentato a gas naturale liquido conforme allo standard Euro 6, che offre efficienza e prestazioni nei consumi allo stesso livello delle controparti diesel Volvo, ma con un impatto molto inferiore sul clima. Il motore a gas può funzionare a biogas, con una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 100 per cento. “Nella mia dotazione rientra la trasmissione I-Shift Dual Clutch, che consente di cambiare marcia senza interruzioni nell’erogazione di potenza - aggiunge FH - La trasmissione a doppia frizione è particolarmente utile durante le operazioni più impegnative, come il trasporto di merci liquide, in quanto riduce al minimo il movimento del carico durante i cambi marcia. Un’altra importante priorità per il cliente è la produttività, ulteriormente ottimizzata grazie alla mia capacità di trasportare carichi maggiori sull’asse anteriore, mentre gli assi pusher e trainati con angoli di sterzata maggiori riducono l’usura degli pneumatici e migliorano la manovrabilità. Sono inoltre disponibile con la funzione Sollevamento asse in tandem, che consente di disinnestare e sollevare l’as se posteriore a veicolo sca rico per ridurre i consumi”. Volvo FH viene proposto con cabine corta, lunga, Globetrotter, Globetrotter XL e Globetrotter XXL, motori diesel con diversi standard di emissioni e motori a metano, configurazione Volvo FH con pacchetto carburante lungo raggio I-Save per Euro 6, cambio I-Shift/I-Shift Dual Clutch con pacchetti software per diversi ambiti di applicazione.
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SU STRADA / FUSO CANTER 7C15 A50 CV
Il diesel che facilita la vita
C
MAX CAMPANELLA
MONTELUPO FIORENTINO
on circa 150mila unità vendute l’anno, Fuso Canter è un vero bestseller: il merito va attribuito in primis alle sue doti di robustezza e massima efficienza in termini di consumi, cui si aggiungono l’elevato carico utile e la varietà delle versioni: cassone, gru o ribaltabile, cabina singola o doppia. Brand di Daimler Trucks, Fuso è sinonimo di veicoli industriali tecnologici, sicuri e sostenibili. Per gentile concessione di Truck Italia, Concessionaria Mercedes-Benz e Fuso con headquarter a Montelupo Fiorentino, mettiamo alla prova due veicoli omologati Euro 6d: entrambi Canter 7C15 con guida a sinistra e con cabina singola, uno presenta la lunghezza base di
cinque metri (esattamente 5,135), il secondo quella massima da sette (7,185). Li guidiamo lungo un percorso urbano che, da Montelupo, raggiunge Empoli per poi tornare effettuando un tratto extraurbano. Al servizio di un trasporto innovativo e all’avanguardia della compatibilità ambientale (è disponibile anche con motore ibrido e in versione to talmente elettrica), Fuso Canter si propone come veicolo per il mondo delle municipalità, del Recycling e del trasporto di linea, all’insegna di un trasporto tecnologico, sicuro e sostenibile. Progettato in Giappone, viene costruito in Europa nello stabilimento di Tramagal, 150 km a nord-ovest di Lisbona, che conta oltre 300 dipendenti e produce, su un’area di 39.900 mq, il Canter per circa 30
UNO DELLA LUNGHEZZA BASE DI CINQUE METRI, L’ALTRO DI QUELLA MASSIMA DA SETTE, GRAZIE ALLA
CONCESSIONARIA TRUCK ITALIA EFFETTUIAMO DUE BREVI TEST DRIVE DI ALTRETTANTI AUTOCARRI LEGGERI DEL BRAND DI
DAIMLER TRUCKS: DA MONTELUPO FIORENTINO A EMPOLI FINO A UNA CAVA IN
CAMPI BISENZIO, CANTER DIMOSTRA LE SUE CAPACITÀ DI
La carta d’identità
Cognome: Fuso. Nome: Canter 7C15. Carrozzeria: Autotelaio per trasporto cose, trazione integrale inseribile, con riduttore di coppia e bloccaggio del differenziale sull’asse posteriore; tre posti (compreso il conducente), radar di prossimità anteriore e posteriore con camera. Motore: Diesel 4 tempi turbocompresso raffreddato ad acqua con filtro antiparticolato e sistema SCR + FDP, iniezione diretta con intercooler. Carburante: gasolio. Coppia max: 370 Nm/1.320 gpm. Cilindrata: 2.998 cc. Potenza max: 110 kW/150 cv a 3.500 g/m. Velocità max: 130 km/h. Diametro di volta: 15,2 m tra marciapiedi, 16,8 m tra muri. Livello ecologico: Euro 6d. Cambio: Manuale a 5 marce. Dimensioni (mm): lunghezza 7.185; larghezza 1.995; altezza 2.210; passo 4.300. Tara anteriore (kg): 1.650. Tara posteriore (kg): 935. Portata utile su telaio (kg): 4.915. Dotazioni: chiusura centralizzata selettiva con chiave e touch per chiusura-apertura, specchietti retrovisori esterni regolabili elettricamente e riscaldabili, climatizzatore automatico, sterzo elettroidraulico. Sito produttivo: Stabilimento di Tramagal, in Portogallo.
VEICOLO MANEGGEVOLE MA NEL CONTEMPO AFFIDABILE ANCHE NELLE CONDIZIONI DI LAVORO PIÙ DURE.
Paesi europei e Israele. Quasi la metà dei componenti del Canter proviene da oltre 90 fornitori europei, mentre sono costruiti in Giappone i componenti per cabina e telaio, che richiedono un’intensa lavorazione su macchine utensili, nonché componenti degli
assi, volante, impianto di riscaldamento, climatizzatore e il cambio Duonic 2.0, primo cambio a doppia frizione al mondo progettato per un autocarro leggero. In attesa di sperimentare il Duonic 2.0, saliamo a bordo del Canter 7C15 più compat-
to. Come questo, il 90 per cento dei Canter sono bianchi: è il colore più amato, per quanto siano disponibili ben 86 tonalità per la verniciatura. Alla base dell’elevata qualità della vernice del Canter l’impianto KTL (verniciatura cataforetica a immersione), la
pallinatura e la successiva ver niciatura a polvere cui è sottoposto il telaio. Soluzione ideale per i servizi di distribuzione, le attività legate al giardinaggio e all’agricoltura, i servizi municipali o il settore dell’edilizia, grazie agli allestimenti di pri-
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Canter è un veicolo altamente versatile in grado di supportare diversi allestimenti.
mo equipaggiamento Fuso Canter rappresenta un veicolo completo, che si è guadagnato un’eccellente reputazione tra i truck della classe leggera, come strumento di lavoro indistruttibile. Un importante contributo è offerto anche dall’elevato carico utile, dalla grande maneggevolezza e dalla struttura robusta. Al volante il mezzo è leggero e si guida con estrema semplicità. Il cambio manuale è morbido e interviene in nostro supporto quando occorre coppia, ad esempio prima di affrontare la breve salita prima del ponte per Empoli. Per l’impiego in fuoristrada, il Fuso Canter può essere ordinato con trazione integrale inseribile, riduttore di coppia e bloccaggio del differenziale sull’asse posteriore. Ed è l’equipaggiamento che troviamo sul secondo veicolo in prova. All’avvio prestiamo maggiore attenzione: la differenza di due metri di lunghezza tra i due mezzi la avvertiamo subito. Ma è quando raggiungiamo una cava, operativa in Campi Bisenzio, alle porte di Firenze, che questo Canter dà il meglio di sé: nelle durissime condizioni di lavoro in cantiere, inseriamo la
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La carta d’identità
Cognome: Fuso. Nome: Canter 7C15. Carrozzeria: Autotelaio per trasporto cose, trazione anteriore, tre posti (compreso il conducente), radar di prossimità anteriore e posteriore con camera. Motore: Diesel 4 tempi turbocompresso raffreddato ad acqua con filtro antiparticolato e sistema SCR + FDP, iniezione diretta con intercooler. Carburante: gasolio. Coppia max: 370 Nm/1.320 gpm. Cilindrata: 2.998 cc. Potenza max: 110 kW/150 cv a 3.500 g/m. Velocità max: 130 km/h. Diametro di volta: 10,4 m tra marciapiedi, 11,8 m tra muri. Livello ecologico: Euro 6d. Cambio: Manuale a 5 marce. Dimensioni (mm): lunghezza 5.135; larghezza 1.995; altezza 2.200; passo 2.800. Tara anteriore (kg): 1.625. Tara posteriore (kg): 865. Portata utile su telaio (kg): 5.010. Dotazioni: chiusura centralizzata selettiva con chiave e touch per chiusura-apertura, specchietti retrovisori esterni regolabili elettricamente e riscaldabili, climatizzatore automatico, sterzo elettroidraulico. Sito produttivo: Stabilimento di Tramagal, in Portogallo.
trazione integrale e Canter met te in luce le sue qualità migliori. Con il robusto telaio trasporta fino a 6 t alla volta, sempre affidabile e senza mai dare cenni di stanchezza, mal grado le avverse condizioni del terreno. Della sua capacità di trazione dà prova
con un carico rimorchiabile di 3,5 t. Pur con tutta la sua forza, Canter è e resta un veicolo maneggevole, che conquista con un comfort di marcia sorprendente e che certamente facilita la vita a chi lavora in situazioni impegnative.
FUSO / ECANTER SBARCA NELLA REGIONE EUROPEA PIÙ IMPEGNATA NELLA SOSTENIBILITÀ
Distribuzione zero emission a Copenaghen DUE ESEMPLARI DELLA GAMMA DEL LIGHT TRUCK ELETTRICO OPERANO ALL’INTERNO DI COPENAGHEN, CAPITALE DELLA DANIMARCA. CON QUESTA CONSEGNA, ECANTER INCREMENTA IL NUMERO DELLE CITTÀ EUROPEE IN CUI È PRESENTE E ARRIVANO A TOCCARE QUOTA 150 GLI ESEMPLARI OPERANTI ANCHE NEGLI STATI UNITI E IN GIAPPONE. ECANTER È IL PRIMO LIGHT TRUCK ELETTRICO A LIVELLO MONDIALE PRODOTTO IN PICCOLA SERIE.
L
FABIO BASILICO COPENHAGEN
a Scandinavia, la regione europea più all’avanguardia in materia di sostenibilità. Apre le porte a Fuso eCanter, il truck leggero a zero emissioni di Daim ler Truck. Due esemplari della gamma operano all’interno di Copenaghen, capitale della Danimarca. Il Ministro dei Trasporti danese Benny Engelbrecht ha personalmente accompagnato i due eCanter fino lungo un percorso che si è concluso in due luoghi emblematici della capitale danese, “Citylogistik” e “Aarstiderne”. Con eCanter Copenaghen garantisce una sostanziale riduzione delle emissioni inquinanti implementando un sostanziale cam biamento delle impostazioni della logistica dei trasporti. A beneficiarne sono ov viamente i cittadini e l’ambiente. Christoph Fitz, Direttore Vendite e Marketing di Fuso Europe, sottolinea l’importanza di questa rivoluzione: “L’urbanizzazione è un grande trend globale che richiede un sempre maggiore incremento della domanda di merci in ambi-
to urbano. I camion sono e rimarranno un indispensabile strumento di movimentazione delle merci. In ogni nuova metropoli europea dove viene introdotto l’eCanter, noi contribuiamo non solo a visualizzare il futuro della logistica urbana ma anche a determinar-
ne lo sviluppo”. Fuso eCanter è una valida risposta alle stringenti esigenze che oggi le città hanno di ridurre le emissioni inquinanti e la rumorosità dei mezzi in circolazione. Con la consegna ef fettuata in Danimarca, eCanter incrementa il nu-
In ambito cittadino, Fuso eCanter si dimostra una scelta ideale per la distribuzione efficiente, ecologica ed economica.
mero delle città europee in cui è pre sente, che attualmente sono ben nove, localizzate in Ger mania, Gran Bretagna, Francia, Portogallo, Olanda e appunto Danimarca. Con un’autonomia di 100 chilometri, il vei colo da 7,49 tonnellate è perfettamente in grado di soddisfare le esigenze degli operatori della distribuzione in ambito urbano e nel corto raggio. eCanter, inoltre, è il primo light truck elettrico a livello mondiale prodotto in piccola serie. Lo scorso gennaio, Fuso ha consegnato ben 4 eCanter a due clienti giapponesi. Ciò significa che circa 150 vei coli stanno attualmente o perando in Giappone, Stati Uniti ed Europa. Altre consegne saranno effettuate nel prossimo futuro. Il leggero Fuso è al centro della strategia per l’elettrificazione a livello globale di Daimler Trucks.
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SCANIA / PRESENZA DI QUALITÀ ALL’INTERNO DELLA FLOTTA DELLA FRATELLI BARDI
Pochi ma buoni per la cava PARLA ANDREA BARDI, RESPONSABILE, INSIEME A STEFANO, DELLA FRATELLI BARDI. NEL 1987 I FIGLI DI NERIO RACCOGLIEVANO L’EREDITÀ DEL PADRE NEL SETTORE CAVACANTIERE AMPLIANDO NEL TEMPO IL LORO RAGGIO D’AZIONE GRAZIE ANCHE A UN PARCO VEICOLI COSTITUITO AL
60 PER
CENTO DA MEZZI DEL
GRIFONE.
L
CRISTINA ALTIERI
FIORENZUOLA D’ARDA
’azienda è piccola ma le idee sono chiare: a lavorare per la Fratelli Bardi, realtà di Fiorenzuola d’Arda, nel piacentino, sono solo cinque persone. Ma tre di loro guidano veicoli che nel cava-cantiere sono considerati l’eccellenza. E se un tempo nella provincia questi mezzi facevano letteralmente girare la testa ad appassionati e addetti ai lavori, ancora oggi si può dire che rappresentino un vero e proprio piacere per gli occhi e un avvertimento sulla qualità che verrà garantita nell’esecuzione del lavoro. Parliamo dei veicoli Scania: è anche grazie a loro se il nome Bardi nel settore scavi e movimento terra è divenuto nel tempo garanzia di serietà e professionalità. Oggi la Fratelli Bardi fornisce una varietà di servizi: scavo e mo vimento terra appunto, ma anche demolizioni, fornitura e posa di materiali inerti, lavaggio a terra di pan nelli fotovoltaici e sgombero neve. Una realtà specializzata che opera prevalentemente sul territorio
della provincia piacentina e a favore di una clientela al 95 per cento privata. In zona i lavori più importanti sono stati realizzati dai Bardi: dalla sede della Alberti e Santi, operante nel settore della logistica, a quella della farmaceutica ACEF, dalla TVMP con la sua carpenteria pesante alla Zambonini, conosciuta a livello internazionale per i serramenti. Ma partiamo dall’inizio. Fratelli Bardi nasce alla fine del 1987: Stefano, il socio più giovane, è da poco divenuto maggiorenne e si associa al fratello Andrea, che già da alcuni anni lavora a fianco del padre. I due raccolgono così l’eredità professionale della ditta Bardi Nerio, quella creata dal capostipite che, ormai prossimo alla pensione, da lì a pochi anni cessa l’attività dopo aver dedicato una vita intera a camion ed escavatori. Facendo tesoro del patrimonio di conoscenze tecniche, professionali e commerciali acquisito dalla Bardi Nerio, la Fratelli Bardi inizia la sua crescita. Una crescita che negli anni vede progredire in parallelo fatturati e investimenti, e tra que-
sti ultimi sicuramente quelli necessari all’organizzazione di un parco mezzi all’avanguardia che facilitasse il lavoro e fosse garanzia di qualità esecutiva. “Abbiamo sempre tenuto aggiornato il parco - ci racconta Andrea Bardi - con gli ultimi arrivi nel settore degli escavatori. Siamo stati noi a portare lo Scania da cava nella nostra zona, prima non se ne erano mai visti. E questo è successo nel 1982, quindi parliamo di quasi quarant’anni fa”. Un incontro fortunato che forse non sarebbe accaduto, o non così presto, senza la O.R.V.I. dei Fratelli Cattadori di Fiorenzuola, officina autorizzata Scania dal 1975. “Siamo in ottimi rapporti da sempre con i titolari, ed è stato naturale lasciarsi convincere dalla loro offerta precisa Andrea - Da quando ho testato il mio primo Scania sono diventato un grande estimatore del marchio e ho sempre conservato una quota importante per i veicoli di Södertälje nella flotta della mia azienda. Il primo acquisto è stato un 141 V8 6x4. Rispetto ai veicoli concorrenti in uso all’epoca, il “141” si è dimostrato subito
un mezzo completamente diverso: con l’esuberanza del suo motore V8 da 375 cv e il cambio a 10 rapporti, riusciva a districarsi con disinvoltura in tutte le situazioni, anche quelle più gravose e impervie. E con una facilità di guida davvero fuo ri dal comune. Senza parlare della sinfonia del suo V8: il 141 dava soddisfazione solo a metterlo in
moto”, sorride Andrea Bardi. La grande affidabilità del mezzo conferma ai Bardi la correttezza della loro scelta; così a distanza di qualche anno seguono un 112 E 6x4 e un 113 E 6x4. Nel 1997 arriva un 124 C 8x4, e anche qui l’azienda appende un nuovo primato in bacheca introducendo nel parco macchine, fatto al quale mai
È anche grazie ai versatili veicoli Scania se il nome Bardi nel settore scavi e movimento terra è divenuto nel tempo garanzia di serietà e professionalità.
si era assistito in precedenza nella loro zona, un “8x4”. Poi arrivarono un P420 8x4, un P380 6x4, un G480 8x4 fino all’ultimo ingresso in gamma: un XT 650 V8 8x4 allestito al top che sta già dando grandi soddisfazioni. “Oggi utilizziamo cinque veicoli - prosegue Bardi tre sono Scania, poi abbiamo un Volvo e un Iveco Eurocargo: puntiamo solo al meglio. L’ultimo acquisto che abbiamo affrontato, parlo dell’XT 650, è una chicca che ci siamo voluti regalare per soddisfazione personale. Dopo tanti anni di lavoro, è un piacere poterlo fare nelle migliori condizioni”. Per spiegare quanto gli Scania costituiscano il biglietto da visita della sua azienda ad Andrea Bardi piace raccontare di quando un collega, parlando di loro, ebbe a dire, presumibilmente con ammirazione: “La F.lli Bardi si presenta sempre in cantiere con quegli Scania aggressivi...”. Già, aggressivi e impossibili da non notare, ma anche affidabili, dai consumi contenuti, le ottime prestazioni e soprattutto il comfort ad altissimi livelli. “D’altra parte se si investe un motivo c’è”, chiosa Andrea. Ora anche in ambito piacentino molti operatori del settore cava-cantiere hanno seguito la scelta della F.lli Bardi e i mezzi Scania sono sempre più diffusi e confermano le elevate aspettative della loro clientela. E per il futuro? La Bardi ha una flotta giovane, quindi non sono previsti investimenti a breve sul parco mezzi. “Nei prossimi anni ci spiega ancora Andrea Bardi - saremo impegnati economicamente su altri fronti, quale quello del trasferimento della sede aziendale. Sotto l’aspetto dei veicoli per il momento possiamo stare tranquilli, tanto abbiamo il meglio”.
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TN SERVICE / PUNTI DI FORZA DELLA STRUTTURA CAMPANA ALL’AVANGUARDIA NELL’ASSISTENZA
Molto più di una semplice officina
F
OFFICINA MECCANICA PER VEICOLI INDUSTRIALI E COMMERCIALI CON SEDE CENTRALE A MONTORO (AV ), TN SERVICE È DAL 2009 UN PUNTO DI RIFERIMENTO DEL NUOVO MODO DI FARE ASSISTENZA: NON SOLO PERSONALE SPECIALIZZATO E TECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA MA ANCHE UN’AMPIA GAMMA DI SERVIZI CHE VANNO OLTRE LA TRADIZIONALE OFFICINA: GESTIONE DI PRATICHE AMMINISTRATIVE, REVISIONI, VENDITA E NOLEGGIO VEICOLI E UN VASTO ASSORTIMENTO DI RICAMBI NUOVI E USATI, ANCHE ONLINE SU WWW.TNSERVICE.SHOP.
FABIO BASILICO MONTORO
are assistenza è stare al centro del trasporto, nel cuore del complesso e articolato organismo che consente la distribuzione delle merci alla collettività attraverso un’intelligente ed efficiente logistica. Sono finiti i tempi in cui l’officina era una semplice officina. Oggi, i riferimenti dell’assistenza truck sono strutture operative in grado di fornire un’ampia gamma di servizi che vanno ben oltre le tradizionali pratiche assistenziale e manutentive sui mezzi. Un esempio vincente di officina moderna è TN Service, da sempre “al servizio del cliente, alleata dei trasporti”. TN Service, nata nel 2009, è un’officina meccanica per veicoli industriali e commerciali. La sede di Montoro (Av) è officina autorizzata Mercedes-Benz e multibrand; nella vicina Mercato San Severino (Sa) c’è il reparto dedicato alla carrozzeria mentre una seconda officina multimarca si trova a Piacenza. TN Service vuol dire personale specializzato e tecnologie all’avanguardia e anche un’ampia gamma di servizi che vanno oltre l’officina: gestione di pratiche amministrative, revisioni, vendita e noleggio veicoli e un vasto assortimento di ricambi nuovi e usati, anche online su www.tnservice.shop. In questa intervista evidenziamo i punti di forza della dinamica struttura campana all’avan-
guardia nell’assistenza a 360 gradi. Quali sono a oggi le caratteristiche salienti del servizio di Assistenza H24 di TN Service? “Il punto di forza del servizio di Assistenza H24 è il personale - risponde Gennaro Del Regno, Responsabile Aftersales - In TN Service è il motore umano che fa la differenza! Abbiamo uno staff altamente specializzato e multilingua, capace di gestire le chiamate provenienti da tutta Italia e da parte dell’Europa. Con le due sedi di Montoro e Piacenza riusciamo a coprire tutto il territorio italiano e parte d’Europa con in-
terventi sul posto tempestivi e professionali: contiamo su 4 officine mobili e 2 carrelloni per il recupero del veicolo. In particolare, a Montoro siamo officina autorizzata Mercedes-Benz per veicoli commerciali e industriali. Tuttavia, è importante sottolineare che siamo anche un service multibrand: le officine e i nostri magazzini ricambi sono pronti a prestare supporto a qualsiasi veicolo ne abbia bisogno”. In cosa consiste la specificità del servizio di assistenza per il territorio italiano? “L’assistenza sul posto è totale - spiega Claudiu Moldo-
van, Responsabile Assistenza H24 - Siamo attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Gestiamo in media 1.000 casi al mese, con professionalità e in tempi utili. Il centro operativo riceve le chiamate di assistenza al numero +39 347 0913009 e le smista all’operatore dedicato: in prima battuta cerchiamo di capire con l’autista qual è il problema e se può essere risolto con un intervento da remoto, guidandolo passo passo su ciò che deve fare. Se, invece, è necessario l’intervento dei tecnici, parte l’officina mobile che raggiunge il veicolo direttamente sul posto. Riparato il guasto, il cliente è
Il portale di TN Service Shop ha una ricca sezione dedicata alla ricambistica.
pronto a ripartire. Con i casi più complicati, interveniamo con il carrellone e trasportiamo il veicolo danneggiato in officina”. “La clientela - prosegue Moldovan - ha solo una richiesta: risolvere presto il problema. Ogni fermo macchina incide non poco sul viaggio e sulla commessa dell’autotrasportatore. Ecco perché entriamo in azione su vari livelli: vogliamo ottimizzare i tempi del cliente! Ad esempio, nel caso in cui il veicolo sia costretto a rientrare in officina, abbiamo una flotta di Courtesy Truck pronti a partire come ‘veicoli sostitutivi’; in questo modo il cliente potrà proseguire il suo viaggio. Inoltre, abbiamo un reparto dedicato alla gestione dei sinistri: in caso d’incidente, il cliente si può affidare a noi per la gestione delle pratiche assicurative e amministrative”. TN Service opera anche all’estero? Con quali modalità in confronto alla situazione italiana? “Dalla sede di Piacenza e grazie alle partnership con officine convenzionate, riusciamo a raggiungere buona parte dell’Europa precisa Claudiu Moldovan Sono all’ordine del giorno interventi nei Paesi Bassi, in Francia, in Belgio, Germania o UK, tutte pratiche che vengono gestite e monitorate dall’Italia. Da poco, inoltre, con la sede di Montoro, siamo diventati partner Top Truck, importante network di officine specializzate che ci ha consentito di allargare ancora di più i nostri orizzonti in Europa. Top Truck è tra i network multibrand più importanti sia per l’assistenza che come rete distributiva di ricambi”. A proposito di ricambi, quali sono le caratteristiche relative a questo servizio e le sue specificità? “A Montoro, ad esempio, abbiamo ben 2 magazzini dedicati alla ricambistica, di cui uno interamente dedicato ai prodotti Mercedes-Benz - risponde Antonio Masi, l’esperto ricambi di TN Service - Essendo officina autorizzata, infatti, gestiamo tutti i prodotti e le linee della Stella: Fuso, Unimog e Trucks, in tutte le varie specifiche: ricambi originali, i rigenerati Reman e le linee speciali come quelle TruckParts. Ma non solo. Abbiamo un magazzino dedicato all’aftermarket: prodotti multimarca per un mix perfetto di qualità e risparmio, sicurezza e affidabilità, attenzione e rispetto delle caratteristiche tecniche del veicolo”. Ed è ancora Antonio Masi a spiegarci come sia strategicamente strutturata TN Service per riuscire a coprire le esigenze dei clienti: “La nostra vision parla chiaro: ‘Al servizio del cliente, alleata dei trasporti’. Siamo una potente macchina sempre attiva pronta a offrire presenza e sup porto. Ad esempio: sappiamo bene come può essere complicato reperire un ricambio in piena urgenza. Per questo motivo, abbiamo realizzato TN Service Shop (www.tnservice.shop), un portale dedicato alla vendita e al noleggio di veicoli da lavoro con una ricca sezione dedicata alla ricambistica. Qui sono disponibili prodotti nuovi e usati con un vasto assortimento di occasioni, sempre dalla qualità garantita. Inoltre, riusciamo a spedire in tutta Italia, ma non solo! Proprio di recente ho concluso
un ordine con un cliente in Cile”. Dal punto di vista strategico, quali sono i vantaggi per la clientela di interfacciarsi con una solida struttura di professionisti come TN Service anche per quel che riguarda i ricambi? “Sicuramente la possibilità di contare su una rete specializzata, capace di seguire il cliente in tutti i suoi aspetti - continua Masi - Mi interfaccio quotidianamente con il servizio di Assistenza H24, lavoriamo costantemente in base alle emergenze ma non solo: abbiamo un knowhow che ci permette di anticipare le richieste e ottimizzare la gestione del nostro magazzino. Inoltre, contando su un team di professionisti, il nostro lavoro non si limita alla ‘semplice’ vendita del ricambio, ma al montaggio, alla manutenzione, all’assistenza: è il service che fa la differenza”. Alla luce delle complesse problematiche derivate dall’emergenza Coronavirus, quali sono state le ripercussioni sull’attività di TN Service sia sul fronte assistenziale che dei ricambi? Quali strumenti sono stati messi in atto per fronteggiare l’emergenza? “Dal punto di vista dei ricambi c’è stato qualche rallentamento, alcuni magazzini sono stati costretti a chiudere seppur momentaneamente o a diminuire i flussi di consegna dice ancora Antonio Masi - In questo caso, però, la nostra esperienza ci ha permesso di risolvere la situazione in maniera efficace con un magazzino rifornito in termini di prodotti per qualsiasi tipologia di veicolo. I nostri clienti non hanno avvertito alcun disagio”. “Siamo quella parte del Paese che non si è fermata, abbiamo prestato soccorso agli autotrasportatori nel loro nobile compito di approvvigionamento - aggiunge Claudiu Moldovan - Proprio per questo motivo il nostro ruolo ha assunto anche un valore morale. Un esempio verificatosi lo scorso marzo: erano passate da poco le 23 e riceviamo una chiamata d’assistenza dal territorio francese, il truck è in direzione Milano e ha avuto un guasto al motore. Il semirimorchio frigorifero trasportava medicinali e materiale sanitario e doveva giungere a destinazione prima possibile. L’intervento è stato immediato e la nostra officina mobile ha risolto il problema in tempi record. Una soddisfazione professionale e umana”. Sperando in un prossimo veloce ritorno alla normalità, quali azioni si prevede saranno messe in campo da TN Service per la fase post-Coronavirus? “Le idee per il futuro sono chiare: dal punto di vista dell’operatività sicuramente amplieremo ancora di più la nostra rete di servizi su tutte le nostre sedi - conclude Gennaro Del Regno - Porteremo avanti i nostri percorsi dedicati ai giovani con progetti Erasmus o partnership con gli istituti tecnici del territorio (sia a Montoro che a Piacenza, ndr) per mettere a disposizione la nostra passione per il settore e creare occasioni preziose per agevolare la transizione degli studenti verso il mondo del lavoro. Siamo molto più di una semplice officina proprio per questo, perché vediamo oltre e serviamo il trasporto in tutti i suoi aspetti”.
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CONTINENTAL / IL REGIONALE CONTI HYBRID HT3 WR HA MARCATURA 3PMSF
Rimorchi a prova di inverno IL NUOVO CONTI HYBRID HT3 WR È DISPONIBILE NELLA DIMENSIONE 385/65 R 22.5 E FORNISCE PERFORMANCE DI RILIEVO IN TERMINI CONTI HYBRID HT3 WR APPARTIENE A UNA NUOVA SERIE DI PNEUMATICI PER RIMORCHI CHE CONTINENTAL HA SVILUPPATO COME ESTENSIONE DELLA GAMMA CONTI HYBRID HT3 PER ADATTARSI AGLI STANDARD RICHIESTI DAI DIVERSI MERCATI DI EUROPA, MEDIO ORIENTE E AFRICA (REGIONE EMEA).
DI TRAZIONE, ROBUSTEZZA E ALTO CHILOMETRAGGIO, NEI TRASPORTI REGIONALI COSÌ COME IN QUELLI A LUNGA DISTANZA.
A
MICHELE S. ALTIERI MILANO
nche i rimorchi devono affrontare in totale sicurezza le insidie delle strade invernali. Con il nuovo pneumatico Conti Hybrid HT3 WR (Winter Regional), Continental lancia un prodotto regionale sviluppato per rimorchi autocarro e che soddisfa i requisiti necessari per circolare in condizioni invernali. Il nuovo Conti Hybrid HT3 WR è disponibile nella dimensione 385/65 R 22.5 e fornisce performance di rilievo in termini di trazione, robustezza e alto chilometraggio, nei trasporti regionali così come in quelli a lunga di stanza. Lo pneumatico ha sul fianco il pittogramma alpino della montagna a tre picchi con il fiocco di neve che i dentifica la classificazione high-performance invernale 3PMSF. Gli pneumatici con questa certificazione devono superare un test definito dal
regolamento UN 117 e dimostrare di essere adatti all’uso nella stagione invernale su strade innevate in una prova comparativa di trazione e frenata. Conti Hybrid HT3 WR appartiene a una nuova serie di pneumatici per rimorchi che Continental ha sviluppato come estensione della gamma Conti Hybrid HT3 per adattarsi agli standard richiesti dai diversi mercati di Europa, Medio Oriente e Africa (regione EMEA). Questi pneumatici, denominati Conti Hybrid HT3 SR (Severe Regional) per Europa del Sud, Europa Occidentale e Sud Africa e Conti Hybrid HT3 ED (Extra Duty) per Turchia e Nord Africa, saranno lanciati sul mercato quest’anno. Inoltre, lo pneumatico della misura 385/65 R 22.5 HTR2 XL sta per essere rilanciato come 385/65 R 22.5 Conti Hybrid HT3 HL (High Load) e avrà una nuova marcatura sul fianco con le lettere “HL” e l’iscrizione “High Load”. Il
suffisso “HL” sostituisce quello precedente “XL” e fa riferimento a un indice di carico (LI) maggiore - pari a 164 -che vuol dire 5 tonnellate per pneumatico. Secondo i valori dell’etichetta europa per gli pneumatici, il Conti Hybrid HT3 WR è stato valutato con una “C” per l’efficienza nel consumo di carburante e con due onde sonore per ciò che riguarda la rumorosità. Conti Hybrid HT3 HL è stato valutato con una “B” per l’efficienza nel consumo di carburante e con una onda sonora per ciò che riguarda la rumorosità. Entrambi gli pneumatici sono stati valutati
con una “B” per l’aderenza sul bagnato. “Vogliamo offrire ai nostri consumatori le gomme giuste per soddisfare le richieste particolari delle applicazioni e dei mercati in cui si trovano ad operare”, ha spiegato Benjamin Bartsch, Product Manager & Field Specialist per gli pneumatici per autocarri di Continental EMEA. Oltre al pneumatico Conti Hybrid HT3 WR, Continental offre anche speciali pneumatici MPT (Multi Purpose Tires) per uso su veicoli agricoli e locali, che sono anche adatti all’uso su strada in condizioni invernali in Germania.
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IL MONDO DEI TRASPORTI
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DIESEL TECHNIC / SUPPORTO DEI PARTNER DISTRIBUTIVI IN TUTTI I PROCESSI OPERATIVI
Servizio alla pari
PER UN FORNITORE DI LIVELLO GLOBALE DI RICAMBI E ACCESSORI AUTOMOTIVE LA RELAZIONE CON I PARTNER DISTRIBUTIVI È DI FONDAMENTALE IMPORTANZA.
ECCO
PERCHÉ UN PLAYER GLOBALE COME DIESEL
TECHNIC SUPPORTA I PROPRI PARTNER DISTRIBUTIVI CON UN SERVIZIO A
360° CHE
IMPLEMENTA UNA PARTNERSHIP ALLA PARI IN TUTTI I PROCESSI OPERATIVI: PRIMA,
P
LINO SINARI MILANO
er un fornitore di livello globale di ricambi e accessori automotive la relazione con i propri partner distributivi è di fondamentale im portanza. Ecco perché un player globale come Diesel Technic supporta i propri partner distributivi con un ser vizio a 360° che implementa una partnership alla pari in tutti i processi operativi. I partner distributivi di Diesel Technic sono consapevoli del
DURANTE E DOPO L’ACQUISTO. fatto che i servizi della società vadano ben al di là del l’acquisto dei prodotti. Con un servizio completo per la propria clientela, Diesel Technic fornisce supporto in tutti i processi operativi, cioé prima, durante e dopo l’acquisto. L’azienda utilizza diversi canali di comunicazione per fornire ai propri partner distributivi le informazioni più complete possibili sui suoi 41.000 prodotti. Oltre che nei cataloghi, disponibili sia in versione cartacea sia scaricabili online, tutte le in -
formazioni sui prodotti vengono aggiornate quotidianamente sul Partner Portal. I clienti possono accedere al portale con le proprie credenziali per ordinare velocemente i ricambi di cui hanno bisogno, in qualsiasi momento della giornata. La newsletter mensile “Business info”, inoltre, tiene aggiornati i lettori sulle ultime novità relative a Diesel Technic e ai suoi marchi, consentendo così alla clientela di mantenere il proprio vantaggio competitivo. “Riteniamo sia di fonda-
mentale importanza affiancare i nostri partner distributivi in tutti i processi operativi e lavorare in partnership con loro - spiega Volker Brinkmann, Direttore Communications di Diesel Technic SE - I nostri dipendenti di oltre 30 nazioni assicurano un supporto attivo alle vendite e con attività di marketing che, quando è possibile, sono nella stessa lingua dei nostri partner”. Analisi su richieste individuali aiutano i partner distributivi a ottimizzare la pianificazione sugli acquisti, solo per citare un esem-
pio. Oltre a questo supporto individuale, tutte le informazioni e i moduli importanti sono disponibili nel Service Centre, accessibile attraverso il Partner Portal, assicurando così elaborazioni rapide. Anche le visite reciproche individuali hanno un impatto positivo sul la cooperazione. Chiunque voglia visitare l’headquarter Diesel Technic di Kirchdorf, nella Bassa Sassonia (Germania), può manifestare il proprio interesse utilizzando il modulo di contatto. I prodotti offerti con i mar-
chi di riferimento di Diesel Technic sono coperti da una garanzia di 24 mesi (DT Spare Parts) o di 12 mesi (Siegel Automotive), che decorre dal momento in cui l’utilizzatore finale ne acquista uno. Per consentire installazioni senza problemi, molti dei prodotti vengono forniti completi di istruzioni di montaggio. Sono disponibili anche training specifici su alcuni prodotti e video a cura dei Parts Specialists, nei quali vengono offerti consigli pratici da esperti meccanici.
LOGISTICA
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CONSERVA PIETRO & FIGLI / DONATO CONSERVA RACCONTA LE TAPPE CHE HANNO SCANDITO
“Passione e buon senso ci guidano
I
l Sud che fa impresa nel settore dei trasporti e della logistica ha la mente e il cuore di imprenditori illuminati con la passione innata per il loro lavoro e la voglia in contenibile di fare sempre di più e meglio. Ennesimo esempio vincente per capacità e lungimiranza è la Conserva Pietro & Figli Srl, denominazione che delinea il percorso di un’azienda di rilievo nazionale fondata da Pietro Conserva all’inizio degli anni Sessanta e oggi guidata dai figli Donato, Damiano e Angela. È Donato a introdurci nel mondo di Conserva e a raccontarci in questa intervista esclusiva le tappe che hanno scandito la crescita e il successo della società con quartier generale a Bitonto (Ba). “L’azienda nasce per iniziativa di mio padre Pietro che inizia l’attività di padroncino monoveicolare nel 1961, all’età di 21 anni - esordisce Donato Conserva - La prima sede storica di Bitonto è oggi occupata da una struttura che si occupa della manutenzione interna della nostra flotta. Il primo camion di mio padre fu un Fiat 650 motrice con il quale effettuava trasporti di prodotti ortofrutticoli da Bari ai mercati di Emilia-Romagna e Lombardia. Mio padre si sposa nel 1964 con Angela e dalla loro unione nascono quattro figli: oltre al sottoscritto, Maria, che purtroppo è deceduta, Damiano e Angela. Damiano e Angela sono come me titolari della Conserva, Damiano è responsabile amministrativo mentre Angela, avvocato, gestisce l’ufficio legale. Io sono responsabile operativo e commerciale”. La prima svolta di Pietro Conserva avviene nel biennio 1972-74 quando l’appassionato trasportatore pugliese rileva da un’azienda di trasporti milanese - la Fratelli Biraghi una flotta di circa 15 bilici autoarticolati OM e Fiat. “Oltre all’acquisto dei mezzi mio padre arriva a gestire in subappalto i trasporti per conto della Standa, che a Bitonto possedeva un centro di distribuzione per i prodotti freschi e secchi diretti a tutti i supermercati di Puglia, Basilicata e Calabria - continua Donato Conser-
LA RICETTA DEL SUCCESSO DI CONSERVA È EFFICACEMENTE SINTETIZZATA DAL SUO TITOLARE: “LAVORARE 14 ORE AL GIORNO, CURARE OGNI MINIMO DETTAGLIO RELATIVO ALLA QUALITÀ DEL SERVIZIO, ESSERE PRESENTI E CONSERVARE UN OTTIMO E PROFICUO RAPPORTO CON I PROPRI DIPENDENTI. SONO UNA PERSONA MOLTO ESIGENTE MA ALLO STESSO TEMPO CHE AMA DARE FIDUCIA E DELEGARE MOLTO. STIMO MOLTO I MIEI COLLABORATORI E POSSO DIRE CON LA MASSIMA SINCERITÀ CHE NELLA MIA CATENA DEI VALORI, DOPO LA FAMIGLIA METTO L’AZIENDA E LE DONNE E GLI UOMINI CHE LE DANNO VITA”. va - Negli anni ’70 nel Centro Sud d’Italia la tipologia di veicolo autoarticolato era praticamente sconosciuta; sulle strade circolavano solo motrici e autotreni. Fu abbastanza difficoltoso reperire e formare autisti locali in grado di guidare autoarticolati. Un altro fondamentale step risale al 1986, quando ho festeggiato vent’anni e ho deciso di impegnarmi con determinazione in un mondo che avevo imparato a conoscere e ad amare fin dalla prima infanzia, quando mio padre o i suoi autisti mi portavano con loro sul camion - prosegue emozionato Donato Conserva Nel maggio del 1986 comprai i miei primi tre veicoli ricorrendo a un prestito; erano i primi Iveco 190 Turbostar sul mercato. Ricordo con piacere il rapporto che instaurai all’epoca con Franco Fenoglio, allora punto di riferimento dell’organizzazione italiana di Ive co”. Donato Conserva inizia così a mettere a frutto la sua passione e a misurarsi sul campo sfruttando anche le conoscenze acquisiste con gli studi universitari di Economia e commercio. “Negli anni Novanta la flotta cresce con continuità e di diverse unità ogni anno, così come cresce il fatturato - dice ancora Conserva - Nel 1994 inauguriamo la prima piazza logistica a Bitonto e nel 1996 viene costituita la Futura Enterprise Srl con il focus di sviluppare la visione strategica corrispondente alle nuove esigenze del mercato, le attività di trasporto e logistica quale sistema che integra le esigenze delle dinamiche del committente e le capacità
PAOLO ALTIERI BITONTO
Originaria di Modugno, la famiglia Conserva guida un'azienda oggi riferimento in ambito nazionale, nota per affidabilità e qualità del servizio offerto.
flessibili di adeguamento del servizio dell’appaltatore. Gli anni Duemila iniziano con una flotta di circa 120 veicoli e un fatturato di circa 20 miliardi di lire. Oggi la Conserva vanta un parco mezzi di 450 veicoli tra trattori e motrici a cui si aggiungono 800 semirimorchi centinati, box e frigoriferi. Il 2019 si è chiuso con un fatturato di circa 70 milioni di euro e un margine operativo lordo di circa 5 milioni. La sede principale di Conserva è a Bitonto, nonostante la mia famiglia sia originaria di Modugno. A Bitonto occupiamo un’area di100mila metri quadrati coperti. Di-
sponiamo poi di strutture logistiche in Molise (Campochiaro, in provincia di Campobasso), a Pomezia e Santa Palomba, in provincia di Roma, a Campegine (Re) e ad Arese (Mi), nell’ex polo Alfa Romeo”. Il servizio chiavi in mano per il cliente è la mission operativa di Conserva, che oltre al trasporto primario, handling e secondario si affianca ai clienti con le attività di logistica e distribuzione. “I semirimorchi sono per la stragrande maggioranza a marchio Schmitz Cargobull e Krone - precisa Donato Conserva - Per i trattori e le motrici sfruttiamo l’otti-
ma partnership instaurata con Scania: abbiamo più di 200 mezzi del Grifone, affiancati da veicoli Mercedes-Benz, Iveco e Daf. Abbiamo in programma di uniformare tutta la gamma sotto le insegne Scania che ci convince non solo per l’affidabilità del prodotto ma anche per ciò che riguarda la gestione del veicolo e il service. Abbiamo di recente acquisito altri 15 veicoli nuovi Scania con potenza di 450 cv. L’assistenza con contratti full service viene gestita in toto attraverso l’outsourcing e le officine del network del costruttore si occupano sia degli interventi ordinari che straordinari”. Conserva è attiva soprattutto in ambito nazionale, dove rappresenta una delle realtà di punta per affidabilità e qualità del servizio. “In passato ci siamo anche concentrati sui mercati internazionali europei - aggiunge Donato Conserva - ma oggi non li riteniamo più strategici dal momento che il mercato del trasporto internazionale è condizionato dalla presenza sia di imprese di trasporto comunitarie che hanno costi più bassi dei nostri di almeno il 30 per cento sia di imprese italiane che si sono delocalizzate all’estero in Paesi con costi più competitivi. In sintesi, si tratta di una lotta impari”. Con circa 500 dipendenti, Conserva è una realtà consolidata che guarda al futuro con ottimismo.
dati e cifre
Sede Bitonto (Bari)
Basi logistiche Arese (Milano) Campegine (Reggio Emilia) Pomezia (Roma) Campochiaro (Campobasso) 1961 - Anno di nascita 70 - Milioni di fatturato 500 - Dipendenti 450 - Trattori e motrici 800 - Semirimorchi
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LA CRESCITA E IL SUCCESSO DELL’AZIENDA PUGLIESE DI TRASPORTI E LOGISTICA
nel lavoro di tutti i giorni”
“Nel 2020 puntiamo innanzitutto a consolidare i positivi dati del 2019 ammette Donato Conserva - E ovviamente vogliamo crescere ulteriormente, grazie all’acquisizione di due nuovi importanti clienti per i quali inaugureremo nuove strutture logistiche. Dei clienti che già annoveriamo segnalo Amazon, per il quale abbiamo lavorato per il tutto il 2019 all’apertura presso la no stra sede di un nuovo impianto logistico distributivo lo scorso gennaio. Van-
tiamo una lunga e solida partnership con altre multinazionali di riferimento del mercato, come Michelin, Procter & Gamble, Continental, Hankook, Fiat e altri”. La ricetta del successo di Conserva è efficacemente sintetizzata dal suo titolare: “lavorare 14 ore al giorno, cu rare ogni minimo dettaglio relativo alla qualità del servizio, essere presenti e conservare un ottimo e proficuo rapporto con i propri dipendenti. Sono una persona molto esigente ma allo stes-
so tempo che ama dare fiducia e delegare molto. Stimo molto i miei collaboratori e posso di re con la massima sincerità che nella mia catena dei valori, dopo la famiglia metto l’azienda e le donne e gli uomini che le danno vita”. Sposato dal 1992 con la signora Giovanna, Donato Conserva ama a tal punto i suoi cari da non riuscire a separare il cammino dell’azienda da quello dei membri della famiglia. Sono infatti in procinto di entrare
nella compagine aziendale anche i due figli di Donato e Giovanna. Lavorare con passione e determinazione: è la strada che Donato Conserva ha imparato a seguire e che non intende abbandonare. “La qualità del servizio è essenziale per instaurare un rapporto duraturo con clienti giustamente esigenti. Come Conserva sappiamo che le differenti esigenze in termini di movimentazione e trasporto possono richiedere di volta in volta prestazioni più o meno articolate e complesse e, quindi, differenti infrastrutture di appoggio e veicoli utilizzati. Ebbene, siamo in grado di ottimizzare questi elementi rispetto alle scelte strategiche del cliente, offrendo soluzioni diversificate, tempestive e flessibili. La qualità si persegue in tutti i dettagli. Nonostante ci sia crisi nel reperire autisti professionali, noi oggi siamo un’azienda all’avanguardia che assume autisti in tutta Italia. Questo perché osserviamo scrupolosamente il contratto nazionale di lavoro e i tempi di guida previsti dal codice. L’autista che lavora in Conserva deve proteggere la propria professione e la propria sicurezza e deve rispettare tutti i regolamenti”. Di fronte a un problema Donato Conserva agisce da vero pragmatico, cercando di ragionare e affrontare la difficoltà con il buon senso. “La vita non è fatta di mille anni, il lavoro va fatto impegnandosi e divertendosi allo stesso tempo. I problemi sono tutti risolvibili con il buon senso. Se manca il buon senso manca tutto. Se avessi ancora vent’anni rifarei tutto da capo. Amo questo lavoro, sono un vero appassionato. Arrivo in azienda alle 7 del mattino e me ne vado a casa non prima delle 22, sabati compresi. Sono stato fortunato nell’aver trovato un’ottima famiglia e collaboratori bravissimi. Alla sera
però, quando torno in famiglia, lascio fuori il lavoro e mi dedico anima e corpo ai miei cari. Ogni tanto riesco anche a praticare i miei hobby: caccia e pesca”. Dal punto di vista strategico, Conserva ha in programma un piano di ulteriore efficientamento delle strutture aziendali, di ridimensionamento dei costi e di ulteriori investimenti. Con un occhio sempre puntato al futuro e all’evoluzione del settore. “Credo che l’alternativa del camion elettrico sia una strada praticabile anche nel settore dei trasporti e della logistica - ammette senza reticenze Donato Conserva - In tempi non troppo lunghi potremo avere a disposizione sia le alternative a idrogeno sia quelle ibride diesel-elettriche per arrivare a concretizzare soluzioni di trasporto completamente sostenibili. Noi facciamo la nostra parte: la nostra flotta è costituita da veicoli Euro 6 e investiamo molte risorse nel l’ammodernamento dei veicoli, che hanno un’età media di 6 anni. Annualmente ne cambiamo circa 30”. “Sul gas naturale - continua Conserva - posso dire che abbiamo organizzato diversi test su vei coli a LNG, con ottimi risultati in termini di performance complessive. Non abbiamo però investito sul metano liquido perché preferiamo puntare sull’ormai prossima alternativa dell’ibrido diesel-elettrico. Un grosso problema legato all’LNG è la mancanza di una capillare rete di distribuzione, soprattutto al Sud. Il veicolo alimentato a metano liquido resta comunque una valida soluzione per i vettori che coprono tratte medio-corte. Se poi vogliamo parlare di trasporto ecologico a zero emissioni allora non si può fare a meno di tenere in considerazione l’elettrico”.
UTLC ERA / IL TRASPORTO EUROASIATICO DI CONTAINER SU ROTAIA NELL’EMERGENZA
Voglia di ritorno alla normalità ASSE STRATEGICO DI RILEVANZA GLOBALE, IL TRASPORTO CONTAINER SU ROTAIA TRA ASIA ED EUROPA STA TORNANDO ALLA NORMALITÀ E CONTRIBUISCE A PREVENIRE I RALLENTAMENTI NELLE FORNITURE AI MERCATI EUROPEI COLPITI DA
N
CORONAVIRUS. LA MULTINAZIONALE FERROVIARIA UTLC ERA, SPECIALIZZATA NEL TRASPORTO DI CONTAINER MERCI
SU ROTAIA, STA ADDIRITTURA REGISTRANDO UN AUMENTO DELLE PRENOTAZIONI, NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ DEL PERIODO.
MICHELE S. ALTIERI MILANO
el pieno dell’emergenza Coronavirus era difficile anche solo im maginare un ritorno alla normalità del lavoro e della vita quotidiana. Eppure, i segnali positivi non sono mancati. È il caso del trasporto eurasiatico di container su rotaia che ha visto limitare i rallentamenti nelle forniture verso i mercati europei nonostante la tremenda pandemia. Il trasporto container su rotaia tra Asia ed Europa sta dunque tornando alla normalità e contribuisce a prevenire i rallentamenti nelle forniture ai mercati europei colpiti da Coronavirus. La multinazionale ferroviaria UTLC ERA, specializzata nel trasporto di container merci su rotaia, sta addirittura registrando un aumento delle prenotazioni. Con la stabilizzazione della situazione in Cina rispetto alla diffusione di COVID-19 e il graduale ritorno alla normalità dell’economia
cinese, anche il trasporto merci tra Cina ed Europa sta tornando a funzionare normalmente. Lo spiega Alexey Grom, CEO di UTLC ERA: “Il trasporto ferroviario continua a fornire un collegamento sicuro e affidabile tra le economie, i Paesi e le aziende. I treni container dell’UTLC sono tutti in funzione. E il trasporto merci su rotaia funziona senza problemi, anche se COVID-19 ci costringe a ridurre il livello di contatto umano diretto”. La società per azioni UTLC ERA (United Transport and Logistics Company - Eurasian Rail Alliance) gestisce il trasporto delle merci su treni container di linea sulla ferrovia a scartamento largo 1.520 mm lungo la Nuova Via della Seta. La velocità di trasporto è di circa 1.100 km al giorno. Ciò significa che i treni container coprono il percorso dalla Cina al confine europeo in meno di cinque giorni. L’intero processo di movimentazione delle merci e le procedure di prassi per i treni container ai posti di
controllo delle frontiere sono parte garantita del pacchetto di trasporto. “I nostri partner europei lavorano a stretto contatto con noi, il che evita rallentamenti nella catena di fornitura”, osserva ancora Grom. Nei mesi di gennaio e febbraio si è registrato un aumento del 12 per cento dei volumi di trasporto raggiunti dall’UTLC ERA rispetto allo stesso periodo del 2019. Il volume dei container a pieno carico verso l’Europa è
cresciuto del 22 per cento, raggiungendo 27.400 TEU (container standard), mentre il volume dei container a pieno carico dall’Europa alla Cina è aumentato di ben 12.300 TEU, con un incremento del 63 per cento. Ciò significa che non sono stati rispediti in Cina contenitori vuoti. Secondo la società, dall’inizio del 2020 più di 550 treni container gestiti da UTLC ERA hanno viaggiato sulla tratta tra Europa e Cina. E dalla fine di febbraio/inizio
marzo il numero di prenotazioni è di nuovo in aumento. Il tempo medio di trasporto via mare dalla Cina all’Europa è di sei settimane. In treno, lungo la Nuova Via della Seta, questo tempo si riduce a undici giorni. Secondo l’UTLC ERA, questi tempi di consegna ridotti sono il vantaggio più importante in questa crisi da Coronavirus e potrebbero contribuire in questo momento a prevenire i rallentamenti nelle forniture verso i mercati europei. Potrebbero anche concorrere a contenere in Cina gli effetti della crisi e a favorire una ripresa delle forniture alle aziende manifatturiere e più in generale al commercio in Europa. UTLC ERA prevede inoltre di trasportare le merci sanzionate a partire da aprile 2020 attraverso il territorio della Federazione Russa, cosa resa possibile dalla nuova legislazione russa. “Siamo certi che questo risponda alle richieste dei nostri clienti in Europa e in Cina, che sono interessati a nuove aree di crescita e a nuovi flussi di merci”, commenta Alexey Grom. La United Transport and Logistics Company - Eurasian Rail Alliance (UTLC ERA) è una joint venture delle Ferrovie Russe (RZhD), le Ferrovie Bielorusse e le Ferrovie del Kazakistan, ciascuna con un’eguale partecipazione azionaria del 33,33 per cento. Nel 2019, il volume di merci trasportate da UTLC ERA ammontava a 333.021 TEU (un aumento del 19 per cento rispetto al 2018).
IL MONDO DEI TRASPORTI
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GRUPPO PALLETWAYS / COLLABORAZIONE CON IL PROVIDER LOGISTICO ZIEGLER FRANCE
Per un servizio ancora più efficiente LA SOCIETÀ INTERNAZIONALE SPECIALIZZATA NELLA DISTRIBUZIONE ESPRESSO DI MERCE PALLETTIZZATA HA STRETTO UN ACCORDO CON ZIEGLER FRANCE, UNO DEI PRINCIPALI PROVIDER LOGISTICI FRANCESI CHE VANTA PIÙ DI 60 FILIALI IN TUTTO IL PAESE, PER GARANTIRE AI CONCESSIONARI DEL NETWORK FRANCESE UN LIVELLO DI SERVIZIO ANCORA PIÙ EFFICIENTE E LO SVILUPPO ULTERIORE DEL BUSINESS EUROPEO.
U
CRISTINA ALTIERI BOLOGNA
n livello di servizio sempre più efficiente e sviluppo ulteriore del business in Europa. È quanto intende garantire il Gruppo Palletways ai suoi concessionari francesi con il potenziamento del network. La società internazionale specializzata nella distribuzione espresso di merce pallettizzata ha stretto un accordo con Ziegler France, uno dei principali provider logistici francesi che vanta più di 60 filiali in tutto il Paese, compresi i due hub principali con sede a Parigi e nel centro della città di Clermont Ferrand, coprendo gran parte della distribuzione nazionale e internazionale. Michael Sterk, Responsabile Commerciale del Gruppo Palletways, ha commentato: “Il nostro business è in continua espansione e siamo costantemente alla ricerca di nuove opportunità per aumentare le aree servite dai nostri concessionari. Il settore della logistica francese è dominato dalle multinazionali. Il nostro obiettivo è
stato quello di fornire alle aziende di trasporto del Gruppo Palletways un unico partner per l’accesso al mer-
cato francese. La Francia è un paese molto importante e strategico per la nostra operatività dal momento che i
principali mercati che serviamo - Spagna, Italia, Germania, Benelux e Regno Unito - sono tutti paesi con-
finanti”. Francis Castelin, Direttore generale di Ziegler France, ha aggiunto: “Ziegler France
ha una comprovata esperienza nella pianificazione, progettazione e costruzione di net work competitivi per il trasporto a livello mondiale. La società si occupa anche dello stoccaggio e della movimentazione di merci per via aerea, marittima e stradale in maniera affidabile. Conosciamo le condizioni del territorio e supportiamo ciascuno dei nostri clienti per assicurarci operino con successo. Ci sono molte sinergie tra Palletways e Ziegler, come l’impegno comune per fornire un servizio eccellente e tempi di transito sempre migliori. Noi e i nostri partner non vediamo l’ora di essere pienamente integrati nella rete di Palletways”. La società Ziegler France fa parte del Gruppo Ziegler, fondato nel 1908 e con sede a Bruxelles. Provider internazionale di servizi logistici e di trasporto multimodale per via aerea, marittima e stradale, i suoi uffici sono in tutta Europa, in Cina e in Africa. Il Gruppo è tra i leader europei nel settore dei trasporti e della logistica e offre una gamma di servizi completamente integrati.
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MOBILITÀ
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DAIMLER BUSES / 25 ANNI FA L’AVVIO DELLA COOPERAZIONE TRA MERCEDES-BENZ E SETRA
L’intesa è premium
NEL 1995, I DUE BRAND CREARONO UN’ALLEANZA STRATEGICA CHE HA SEGNATO L’INIZIO DEL BUSINESS DI SUCCESSO FIRMATO DAIMLER BUSES E HA APERTO LA STRADA ALLA NASCITA E ALLO SVILUPPO DI EVOBUS. OGGI, IL COLOSSO TEDESCO È RAPPRESENTATO IN EUROPA E AL DI FUORI DEL VECCHIO CONTINENTE, RINOMATO PER LE SUE SOLUZIONI DI MOBILITÀ EFFICIENTE E SOSTENIBILE E PER L’OFFERTA DI SERVIZI DI VENDITA E POST-VENDITA COMPLETI.
U
FABIO BASILICO MANNHEIM-ULM
n quarto di secolo di proficuo sodalizio all’insegna della filosofia premium. Nel 2020 Daimler Buses festeggia l’unione, all’interno dello stesso Gruppo, dei brand Mercedes-Benz e Setra, punti di riferimento premium nel settore autobus. Nel 1995, i due brand crearono un’alleanza strategica che ha segnato l’inizio del business di successo firmato Daimler Buses. Oggi, il colosso tedesco è rappresentato in Europa e al di fuori del vecchio continente, rinomato per le sue soluzioni di mobilità efficiente e sostenibile e per l’offerta di servizi di vendita e post-vendita completi. “Sono convinto che gli eventi di 25 anni fa ci hanno permesso di scrivere un capitolo importante nella storia dell’industria dell’autobus e ci permette oggi di continuare su questa strada per il futuro - dichiara Till Oberwörder, Direttore di Daimler Buses - Abbiamo una visione chiara: in qualità di fornitore leader, desideriamo offrire ai nostri clienti in tutto il mondo i migliori autobus e le migliori soluzioni di mobilità”. L’intesa partiva dalla realtà di due marchi ben consolidati: da una parte Mercedes-Benz Buses e dall’altra il brand Setra bus della Karl Kässbohrer Fahrzeugwerke GmbH. La Stella Mercedes-Benz e la “K” di Kässbohrer uniscono le loro forze e danno vita a EvoBus GmbH. Il nuovo brand vanta 14 filiali in Paesi come Francia, Spagna, Italia e Belgio, ciascuna responsabile delle operazioni nazionali di Daimler Buses. Non solo, perché dietro EvoBus c’è un numero consistente di impianti produttivi e organizzazioni di vendita nazionali in tutto il mondo fa-
centi parte della business area Daimler Buses. “Oggi, possiamo dire con certezza che siamo riusciti ad amalgamare il meglio di entrambi i marchi - sottolinea Till Oberwörder - Siamo cresciuti insieme e ci siamo strutturati per affrontare al meglio le sfide del futuro. EvoBus è la parte più importante del business bus internazionale di Daimler Buses. Siamo market leader nei nostri mercati di riferimento in Europa, in Brasile, Argentina e Messico. Inoltre, con i continui miglioramenti apportati ai siti produttivi di Mannheim e Neu-Ulm, siamo gli unici produttori di autobus a operare in Germania. Siamo molto orgogliosi di questo e pienamente consapevoli della responsabilità che questo comporta”. La forte capacità innovativa di Daimler Buses e dei suoi marchi di riferimento (nell’elenco c’è anche Bharat Benz) è testimoniata dal costante impegno sui requisiti futuri della mobilità: nello svilup-
po di veicoli connessi e sistemi per la mobilità locale a emissioni zero, Daimler Buses sta fattivamente contribuendo a rendere il traffico urbano e interurbano non solo più effciente ma anche più eco-friendly. La leadership tecnologica e innovativa del Gruppo non è testimoniata solo dallo sviluppo e dalla produzione in serie (a Mannheim) dell’autobus urbano totalmente elettrico MercedesBenz eCitaro, ma anche dal fatto che questi veicoli sono già pronti per la piena operatività in tutta Europa. Le soluzioni adattate alle esigenze locali di ogni operatore, i prodotti all’avanguardia Mercedes-Benz, Setra e Bharat Benz, la prossimità al cliente del network di vendita e assistenza: tutto garantisce ulteriori possibilità di crescita, specie nei mercati emergenti. E proprio per creare le basi per una crescita sostenibile e profittevole, il network produttivo è stato continuamente migliorato nel corso degli ultimi anni.
Un Setra 300 e un Mercedes-Benz O 440 nel 1994.
Già nel momento in cui nasce EvoBus, la strategia prevede di uniformare il lavoro di tutti i siti produttivi europei in un’unica visione altamente flessibile ed efficiente. Una pietra miliare di questo programma è la fondazione di un network produttivo tra gli stabilimenti di Mannheim, Ligny-enBarrois (Francia) e Ulm/NeuUlm. Costruito per l’approvvigionamento di componenti, l’impianto spagnolo di Sámano viene aggiunto al network EvoBus nel 1998; l’anno successivo tocca al sito di Holysov (Repubblica Ceca). Il network europeo è supportato dagli impianti localizzati in America Latina, India, Indonesia e Sud Africa. Altrettanti importanti membri del network sono gli impianti per i minibus di Dortmund e Hosdere (Turchia); quest’ultimo è parte dell’organizzazione di Mercedes-Benz Türk A.S. Nei primi anni dell’intesa, i brand Mercedes-Benz e Setra vendevano meno di 6mila autobus all’anno e contavano su una forza lavoro di meno di 10mila persone. Alla fine del 2019, gli impiegati Daimler Buses ammontavano a circa 17.960 persone in tutto il mondo mentre le vendite assommavano a circa 32.600 unità (compresi gli chassis). Già nel 1996, un anno dopo la fusione, venne creato il brand del service Omniplus, con la responsabilità di fornire tutte le necessarie attività aftersales relative a MercedesBenz e Setra. La base di Omniplus era costituita dalla preesistenti reti di vendita e assistenza di entrambi i marchi. Oggi, Omniplus si avvale di un network di oltre 650 officine in 42 Paesi in tutta Europa e fornisce specifici servizi per il mondo bus, parti di ricambio originali, corsi di guida efficiente e
una vasta gamma di innovativi servizi digitali da un’unica sorgente. Il quarto e più giovane brand che si è unito alla compagine EvoBus nel settembre 2013 è BusStore, che comprende tutte le attività relative all’usato. Con un parco mezzi di circa 2mila veicoli, EvoBus è diventata il più grande fornitore di autobus d’occasione in Europa. BusStore è attualmente presente in 24 location, le stesse che ospitano le strutture Omniplus. I 25 di unione tra MercedesBenz e Setra sono incredibilmente collegati ai 125 anni di storia della produzione autobus. Nel marzo del 1895, Carl Benz rese pubblico il primo bus motorizzato della storia, il Benz Patent-MotorwagenOmnibus con un totale di 8 sedili. Per Karl Kässbohrer, la cui attività nel settore autobus era iniziata due anni prima, quegli storici sviluppi formarono la base per la sua idea di business: costruire veicoli di lusso. Quindici anni dopo, Karl Kässbohrer iniziò a fornire Daimler di coach e carrozzerie landaulet, tra le altre cose. La relazione tra Mercedes-Benz e Kässbohrer parecchi decenni prima della fusione di fine Novecento gettò le basi per la successiva storia di successo. Il brand Kässbohrer crebbe con importanti innovazioni come il design della carrozzeria auto-portante, denominato in tedesco “selbsttragende Bauweise” (da cui deriva il nome Setra). Nel contempo, i bus Mercedes-Benz beneficiarono molto dall’accesso alle tecnologie messe a punto dal dipartimento di ricerca di Daimler. Ancora oggi, lo spirito innovativo e la grande esperienza dei team dei due marchi continua ad avere un effetto positivo sullo sviluppo del business.
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IDLE I M ONDO T R A S P O RT I Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI
VEICOLI COMMERCIALI L’AZIENDA DI PARRE, LEADER NELLA PRODUZIONE DI SISTEMI DI RICARICA PER VEICOLI ELETTRICI, È CARATTERIZZATA DA UNA FORZA PRODUTTIVA ORGANIZZATISSIMA, AL SERVIZIO DI UNA GAMMA ARTICOLATA E COMPLETA DI STAZIONI DI RICARICA PER VEICOLI A BATTERIA NELLE VERSIONI WALL BOX E COLONNINE.
NUMEROSA LA
CLIENTELA, FATTA PRINCIPALMENTE DI AZIENDE ATTIVE NEI SETTORI APPROVVIGIONAMENTO, PRODUZIONE E VENDITA DI ENERGIA ELETTRICA, ACQUA, GAS E ALTRI SERVIZI AMBIENTALI.
Potenza di fuoco straordinaria al servizio della mobilità elettrica
SCAME, UNA GARANZIA PER LE STAZIONI DI RICARICA Cristina Altieri da pagina XIV
PEUGEOT / Nuove furgonature Onnicar in abbinamento al motore BlueHDi 140
VOLKSWAGEN / Il prototipo elettrico high-tech sarà presto sul mercato
BOXER SEMPRE PIÙ VERSATILE
E-BULLI, PULMINO DELLE MERAVIGLIE
B
oxer, l’ammiraglia dei commerciali Peugeot, è da sempre all’avanguardia. Il mercato riconosce al large van del Leone il ruolo da protagonista in un segmento da sempre molto competitivo. Non è quindi un caso che Boxer sia da tempo il veicolo commerciale Peugeot più venduto sul territorio italiano, con quasi 5mila unità consegnate nel 2019. L’esigenza di seguire scrupolosamente la strada del l’innovazione viene soddisfatta anche nel campo degli allestimenti, sempre più specializzati. Oggi la gamma Boxer si amplia con le furgonature Onnicar ottenibili con la motorizzazione BlueHDi 140 S&S.
S
altata la presentazione pubblica per le restrizioni internazionali imposte dall’emergenza Coronavirus, Volkswagen Veicoli Commerciali ha comunque voluto presentare, virtualmente, il nuovo e-Bulli, crossover nato dalla fusione di un’icona fra le auto d’epoca (il pulmino Samba T1 prodotto nel 1966) con un veicolo elettrico high-tech. Il modello sarà prossimamente disponibile per la vendita: eClassics, partner di Volkswagen Veicoli Commerciali, prevede, infatti, di offrire allestimenti T1 e una gamma di veicoli completi T1 ispirati allo stile del nuovo eBulli.
Lino Sinari a pagina X
Fabio Basilico da pagina VIII
MERCEDES-BENZ VANS / Dario Albano
RENAULT / Francesco Fontana Giusti
MALDARIZZI / Cav. Francesco Maldarizzi
FORD / Marco Buraglio
“Veicoli commerciali in prima linea per l’emergenza”
“Tanti strumenti per il contatto tra rete e clienti”
“Settore vitale per il Paese, occorre un sostegno serio”
“L’e-commerce sarà la leva per tornare a crescere”
Servizio a pagina II
N° 289 / Maggio 2020
Servizio a pagina VI
Campanella a pagina IV
Servizio a pagina III
MERCEDES-BENZ VANS / Focus sulla ricarica
eVito parte integrante di un ecosistema
Basilico a pagina VII
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VEICOLI COMMERCIALI
IDLE I M ONDO TRASPORTI INTERVISTA
DARIO ALBANO MANAGING DIRECTOR MERCEDES-BENZ ITALIA VANS
“Ora più che mai più stretti ai clienti per aiutarli nella ripresa” IN PIENA FASE DEL CONTAGIO TUTTI HANNO POTUTO APPREZZARE L’IMPORTANZA DEI VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI PER GARANTIRE LA DISTRIBUZIONE DELLE MERCI INDISPENSABILI PER IL VIVERE QUOTIDIANO MA ANCHE PER FAR FUNZIONARE I SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ.
ECCO COME HA AFFRONTATO LA GRAVE EMERGENZA MERCEDES-BENZ ITALIA IN QUESTO IMPORTANTE SETTORE DARIO ALBANO, MANAGING DIRECTOR VANS, CHE RIFLETTE ANCHE SULLE PROSPETTIVE FUTURE.
ATTRAVERSO LE RIFLESSIONI DI
Mdt - Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Quale è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? Albano - Ci siamo trovati di fronte ad una situazione completamente inaspettata e dirompente che ha avuto, e che ha, un impatto forte su ciascuno di noi. Abbiamo dovuto imparare a convivere in tempi molto brevi con regole nuove studiate per la nostra sicurezza e quella degli altri.
Mdt - In qualità di responsabile delle attività di Mercedes-Benz Italia nel settore dei van, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? Albano - C’è un’emergenza globale e la salute e la sicurezza dei nostri dipendenti, clienti, impiegati e business partner rappresentano una priorità assoluta. Siamo impegnati in tutti i settori della nostra azienda per cercare di minimizzare i rischi di ognuno. Monitoriamo costantemente la diffusione del
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virus in modo da essere sempre pronti a reagire ai cambiamenti di scenario e adottare le conseguenti misure.
Mdt - Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? Albano - Lavoriamo a stretto contatto con i nostri dealer per gestire insieme questa impegnativa sfida e garantire ai nostri clienti il miglior servizio possibile in questo momento. In linea con Casa Madre le nostre concessionarie hanno sospeso le attività, rispettando il decreto delle autorità come misura di controllo della diffusione del virus, ma allo stesso tempo le nostre officine sul territorio effettuano riparazioni urgenti di veicoli di trasporto, veicoli di emergenza e altri veicoli necessari nella gestione delle crisi assicurando ai nostri clienti servizi di primo soccorso come l’assistenza stradale. Siamo convinti che agire oggi per la solidarietà e l’integrità sia un buon investimento per il futuro.
Mdt - Quale è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi?
Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? Albano - Il mondo del trasporto, impiegato nella gestione della crisi, con veicoli che assicurano servizi di primo soccorso, assistenza stradale, o quelli impiegati nella catena di distribuzione di beni di prima necessità, di farmaci, ha continuato ad operare in linea con le direttive del governo, e ha dimostrato essere un asset fondamentale per il Paese. Tutti i clienti piccoli, medi e grandi impiegati in altri settori come il turismo, il trasporto persone o l’edilizia e molti altri sono attualmente penalizzati con ovvie ripercussioni sul proprio business.
Mdt - Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per cercare di recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? Albano - Stiamo lavorando sul presente e sul futuro. Si tratta di una progressiva strategia che coinvolge clienti e i nostri dealer. Stiamo dando il nostro sostegno dal
punto di vista finanziario con operazioni ad hoc lavorando a stretto contatto con la nostra rete di vendita e post-vendita. Stiamo sostenendo i nostri clienti, soprattutto coloro che stanno lavorando a pieno ritmo in questo momento di emergenza. Abbiamo consulenti di vendita sempre a disposizione online che supportano e mantengono contatti costanti con i nostri clienti per ogni tipo di esigenza.
Mdt - Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? Albano - Il ventesimo secolo è stato il secolo delle guerre mondiali, pandemie, crisi economiche, ma è stato anche il secolo che ha visto la realizzazione di inimmaginabili innovazioni in tutti i campi. Sono certo che questa immane crisi, come allora, rappresenterà un’opportunità per l’ulteriore miglioramento della vita di tutti noi, al netto deIle sfide che l’economia certamente ci presenterà. In questo periodo abbiamo imparato rapidamente ad adeguarci nel tempo e nello spazio cambiando le nostre prospettive. Questo fenomeno è
stato un acceleratore di processi già in atto con i nostri clienti, come connettività, digitalizzazione, virtualizzazione.
Mdt - Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? Albano - Il settore del trasporto e della logistica hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nelle filiere produttive. La crisi ha dimostrato l’efficienza del settore nelle catene della distribuzione di beni di prima necessità e di farmaci, continuando a garantire consegne e servizi anche in situazioni di particolare complessità. L’immagine che ne risulterà confermerà il suo ruolo centrale nella ripresa dei consumi e dell’economia in generale. Sono convinto che unire le forze sia la chiave per superare questo difficile momento, da cui sono certo ripartiremo più forti di prima.
N° 289 / Maggio 2020
VEICOLI COMMERCIALI
IDLE I M ONDO TRASPORTI INTERVISTA
MARCO BURAGLIO Mdt - Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus. Quale è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? Buraglio - Partiamo con il dire che quella che stiamo vivendo è una situazione a cui nessuno era preparato. La nostra prima preoccupazione riguarda, quindi, l’immediato o se vogliamo il breve e il medio periodo. Prima di tutto stiamo cercando di bilanciare quelle che sono le esigenze di un’azienda che non produce fatturato e, quindi, utili con quelle dei dipendenti che hanno degli impegni economici da mantenere. È un balance molto complesso da gestire ma questa è la nostra top priority oggi. Inoltre, la salvaguardia della salute dei nostri dipendenti è stato il primo elemento che abbiamo considerato quando abbiamo scelto di far lavorare da remoto il maggior numero di persone possibile, già prima che arrivassero indicazioni in questo senso da parte del governo. Parallelamente c’è l’esigenza di monitorare la nostra Re te di Vendita per supportarla in ogni modo possibile per quello che ci compete, anche qui, per sostenere la loro finanza a breve termine e cercare di alleviare il peso di costi che oggi non trovano riscontro in ricavi. È un impegno anche questo che ci assorbe tantissimo visto anche lo storico legame che abbiamo con i nostri Ford Partners. Contemporaneamente assistiamo a un cambiamento nel nostro rapporto con i clienti che è l’al-
DIRETTORE VEICOLI COMMERCIALI FORD ITALIA
to, mutui, tasse, stipendi e così via. Immagino anche un periodo in cui ci sarà una certa diffidenza a recarsi in luoghi affollati e questo potrebbe penalizzare i trasporti collettivi rispetto a quello privato. Ci saranno anche aziende che, purtroppo, non saranno in grado di riprendere l’attività. Non sarà, quindi, facile: sarà un momento per certi versi di liberazione ma per altri di grande preoccupazione. Ma almeno saremo ripartiti. Sarà una ripresa lenta su cui ci auguriamo lo Stato voglia fare la sua parte.
Mdt - Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? Buraglio - Questa situazione senza precedenti, oltre a lasciarci molti insegnamenti, modificherà alcune nostre abitudini. Pensiamo all’e-commerce che già si stava diffondendo ma che, oggi, ha subito un’accelerazione evidente, soprattutto nell’acquisto di generi alimentari on line. Molti si stanno abituando a “fare la spesa” attraverso app dedicate o sui siti internet ed è presumibile che continueranno a farlo anche quando sarà passata l’emergenza del coronovirus. Questa modifica di modalità di acquisto ha già avuto come diretta conseguenza l’aumento della richiesta di trasporto alimentare a domicilio che, nel tempo, inciderà anche sulla vendita e l’assistenza dei veicoli commerciali. Mdt - Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimo-
“I volumi torneranno a crescere anche grazie al commercio on line” MARCO BURAGLIO, RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ DI FORD ITALIA NEL SETTORE DEI VEICOLI COMMERCIALI, ANALIZZA IN MANIERA APPROFONDITA IL PERIODO DI GRANDI DIFFICOLTÀ PROVOCATE DAL PESANTE CONTAGIO E QUALI SONO LE PROSPETTIVE DI UNA AUSPICATA RIPRESA DEL TRASPORTO LEGGERO CHE DOVREBBE ESSERE SOSTENUTA ANCHE DALLA CRESCITA tra faccia della medaglia di quanto dicevamo sulla Rete. Il cliente, che oggi è costretto a stare a casa, ha comunque voglia di informarsi, ricevere risposte e anche supporto tecnico. Sicuramente da questa crisi usciremo con una maggiore consapevolezza del ruolo del le “connessioni video attraverso smart phone” e “web” nel day by day, delle sue potenzialità e probabilmente questo cambierà per sempre sia pure in modo graduale il modo di gestire la parte commerciale delle aziende. Fin dal primo momento in cui è scoppiata l’emergenza, ho avuto la consapevolezza che avevamo di fronte un periodo di grandi difficoltà sia per le persone sia per la tenuta del business e che avremmo dovuto unire le forze e prendere decisioni rapide e decise, a volte impopolari, al fine di creare le condizioni per continuare a garantire la sostenibilità del business, anche nel periodo successivo alla diffusione del coronavirus.
Mdt - In qualità di responsabile delle attività di Ford Italia nel settore dei veicoli commerciali, quali sono state le raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di
N° 288 / Aprile 2020
DELLA DISTRIBUZIONE URBANA DELLE MERCI SOPRATTUTTO NEL SETTORE ALIMENTARE.
vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? Buraglio - Innanzitutto, l’indicazione è stata di quella di prendere qualsiasi decisione avendo in mente, come massima priorità, la tutela della salute dei nostri dipendenti e di quella di coloro che lavorano presso la rete dei concessionari Ford. Inoltre, abbiamo fatto in modo di garantire il servizio di assistenza con la massima capillarità sul territorio nazionale, per intervenire a supporto di tutti gli utenti di veicoli commerciali che continuano a operare per il bene del nostro Paese in condizioni di estrema difficoltà e con rischio per la salute. In aggiunta, per andare incontro alle eventuali necessità di acquisto urgente di un veicolo commerciale, abbiamo attivato la vendita online di tutta la nostra gamma prodotti. A tutti i trasportatori che, in questo periodo così complesso e incerto, stanno distribuendo generi alimentari, beni di prima necessità e farmaci va il nostro più caloroso ringraziamento.
Mdt - Quali informazioni e indicazioni le sono arrivate dalla Casa madre? Buraglio - Al momento Ford Europa
ha confermato che la sospensione temporanea della produzione di veicoli e motori, nella maggior parte dei suoi siti di produzione europei, dovrebbe continuare almeno fino al 4 maggio. Speriamo che il contesto possa migliorare anche prima in modo da poter iniziare subito i nostri piani di ripresa delle attività che saranno, comunque, subordinati alle condizioni e alle misure introdotte dai governi nazionali. I piani di ripresa della produzione dipenderanno dalla situazione relativa alla diffusione della pandemia nelle settimane a venire, dalle restrizioni nazionali in vigore al momento e dalle problematiche afferenti i fornitori e alla capacità della rete dell’Ovale Blue di operare. Il piano Ford di ritorno al lavoro comprenderà anche l’introduzione di misure adeguate in materia di distanziamento sociale e altri protocolli di salute e sicurezza, per proteggere la forza lavoro.
Mdt - Quale è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? Buraglio - L’impatto che la diffusione del coronavirus ha avuto sull’eco-
nomia italiana è diverso a seconda dei settori merceologici che si prendono in considerazione. È evidente che attività legate al settore alimentare e farmaceutico stanno riuscendo a contenere i danni mentre la ristorazione e il turismo stanno subendo un durissimo contraccolpo dovuto alle restrizioni di circolazione, imposte a tutela della salute dei cittadini. In generale, la crisi finanziaria causata dal la diffusione del coronavirus e dalle conseguenti misure che i Paesi, in tutto il mondo, hanno dovuto adottare per arginarne gli effetti devastanti, porterà a una riduzione della domanda in numerosi settori, determinando una ripresa estremamente graduale.
Mdt - Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per cercare di recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la clientela nella difficile fase post pandemia? Buraglio - Alla ripresa immaginiamo ci sarà un momento in cui le persone dovranno sistemare tante cose lasciate in sospeso, inclusi pagamenti arretrati: immagino rate di finanziamen-
strato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? Buraglio - Il ruolo del settore del trasporto e della logistica sarà, ancora per molto tempo, al centro dell’attenzione dei media. Forse per la prima volta, sia l’opinione pubblica sia la filiera politica e amministrativa hanno capito il ruolo cardine che questo tipo di attività svolge per il Paese. Questa potrebbe, quindi, essere l’occasione per rilanciare alcuni interventi strutturali, attesi da anni, per fornire le giuste risposte a un mondo, quello della logistica e del trasporto, che subirà un’accelerazione importante e potrebbe rappresentare il vero motore della ripartenza dell’economia dell’Italia. In questo senso, come già evidenziato prima, lo sviluppo ulteriore dell’e-commerce avrà un impatto importante sul dimensionamento della logistica dell’ultimo miglio che dovrà necessariamente far fronte a una domanda in grande crescita e dovrà, quindi, farsi carico di forme di investimento adeguate”.
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VEICOLI COMMERCIALI
IDLE I M ONDO TRASPORTI CAVALIER FRANCESCO MALDARIZZI, PRESIDENTE GRUPPO MALDARIZZI
“Iniziative di rilancio con un valido supporto statale” RIFERIMENTO IN PUGLIA E BASILICATA, L’AZIENDA CON SEDE PRINCIPALE A BARI HA ANTEPOSTO AL BUSINESS E ALLA VENDITA L’INCOLUMITÀ DEI COLLABORATORI, PUR DOVENDO FAR FRONTE ALLE RICHIESTE DI ASSISTENZA (E NON SOLO) PROVENIENTI DAI CLIENTI, COME LA FORNITURA DI DIECI FURGONI PER LE CONSEGNE ALLA
GRANDE DISTRIBUZIONE. SULLA
BASE DELLA SUA ESPERIENZA MANAGERIALE, IL NUMERO UNO DEL GRUPPO CHE PORTA IL SUO NOME LANCIA UN APPELLO: “IL NOSTRO SETTORE È VITALE PER L’ECONOMIA, HA BISOGNO DI
R
SOSTEGNO PER RIPARTIRE NELL’INTERESSE NAZIONALE”, AFFERMA IL CAVALIER MALDARIZZI.
MAX CAMPANELLA BARI
iferimento nella vendita e assistenza di veicoli per il territorio di Puglia e Basilicata, con la rappresentanza dei marchi Fiat, Fiat Professional, Alfa Romeo, Jeep, Lancia, A barth, Mercedes (AMG, V e Vans), BMW e MINI, il Gruppo Maldarizzi nel periodo del l’e mergenza ha continuato a garantire i servizi essenziali alla clientela: ridimensionata la componente vendita, il focus dell’azienda barese è stato sulla parte di officina. Nessuno poteva prevedere il tunnel nel quale è precipitato il mondo a causa del Coronavirus: qual è stata la sua prima riflessione di fronte al propagarsi del contagio? “Inizialmente - afferma Francesco Maldarizzi, da giugno 2017 Cavaliere del Lavoro su nomina del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella - quando lo scenario era lontano non c’è sta ta immediata percezione di quanto stava per accadere da noi: ai primi segnali della diffusione del contagio mi sono reso conto che eravamo di fronte a qualcosa
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di straordinario e molto grave. Sin dall’inizio abbiamo adottato misure rigorose, io mi sono dedicato in prima persona a comprendere, da un’analisi di budget, quale fosse lo stato di robustezza dell’azienda per far fronte alla crisi che si stava avvicinando. Proprio questa consapevolezza ci ha consentito, per primi, di stipulare accordi con le
organizzazioni sindacali per garantire, attraverso la Cassa Integrazione, un sostegno a tutti i collaboratori: aver anticipato i tempi rispetto alle risoluzioni governative ha permesso di stringere accordi in tempi tecnici rapidi, nell’interesse di tutti i dipendenti”. In qualità di responsabile della sua azienda, quali sono state le
“Mi auguro - dice Maldarizzi - che tutto il clamore, i timori e il senso civico dimostrato non finiscano il giorno dopo”.
raccomandazioni fatte al suo team diretto, agli operatori della rete di vendita e assistenza e ai clienti titolari di flotte? “Sono state - afferma il cavalier Maldarizzi - raccomandazioni più di ordine sanitario, improntate a senso civico e moralità: in questo momento è ingiusto parlare di business e di lavoro. Certo, anche nel periodo del la pandemia alcune persone non hanno mai smesso di lavorare, anzi, si sono impegnate più del solito per tutta una serie di attività da gestire e per fare previsioni utili a quando torneremo alla piena operatività. Nella prima fase abbiamo garantito i servizi di assistenza, che poi abbiamo chiuso per assenza di richieste: dopo la prima settimana alcune delle dieci sedi sono state riaperte e io stesso ero presente in ufficio. Se sul piano imprenditoriale mi hanno colpito positivamente le richieste di lavoro, d’altra parte non posso nascondere il disappunto per la pericolosa fretta di ricominciare a uscire di casa manifestata da troppe persone. Nel periodo dell’e mergenza è stata sospesa ogni iniziativa commerciale, per ovvi motivi di natura etica: l’ufficio marketing si è tenuto in stretto contatto con la clientela, sfruttando i canali social con messaggi di vicinanza e incoraggiamento, con l’invito a tenere alta l’attenzione e che presto avremmo ripreso le attività tradizionali”. Qual è stata la reazione dei clienti piccoli, medi e grandi? Quali i problemi maggiori che hanno affrontato? “Pur in una maggioranza di clienti fermi - il ricordo del Presidente Maldarizzi abbiamo ricevuto il contatto di flotte che avevano la necessità di veicoli: alcuni settori, come le consegne per la GDO e la filiera alimentare, hanno visto aumentare il lavoro del 300 per cento. Abbiamo effettuato consegne e cercato di soddisfare le richieste, approntando fino a dieci furgoni in pochi giorni”. Quali sono le azioni che intende mettere in atto non appena si potrà riprendere la normale attività per recuperare la competitività della sua azienda e sostenere la
clientela nella difficile fase post pandemia? “Io sono tutt’altro che persona pessimista - afferma il cavalier Maldarizzi - ma ammesso che continui a ridursi il numero di contagiati, questa pandemia è iniziata a date differenziate e si concluderà a date differenziate. Il grande rischio è che si riaccendano focolai sui quali non mi pare vi siano capacità di previsione. Certamente cambieranno le abitudini di tutti noi: l’estate è dietro l’angolo e favorirà la permanenza in spazi aperti, ma a settembre dovremo tornare in spazi chiusi”. Quale insegnamento ci potrà lasciare questa terribile esperienza? “Mi auguro - il pensiero del Presidente del Gruppo Maldarizzi - che tutto il clamore dei giorni dell’emergenza, i timori e il senso civico dimostrato da parte di tanta gente non finiscano il giorno dopo, che si porti a casa qualcosa di morale, di etico, di rispetto delle regole: impariamo a fare gruppo, a essere uniti, mettiamo da parte la furbizia e comportiamoci in maniera più intelligente; con la furbizia non si risolve nulla”. Ancora una volta il settore del trasporto e della logistica ha dimostrato il suo ruolo fondamentale e determinante nell’economia del Paese. Ritiene che, dopo la fine del contagio, la sua immagine risulterà decisamente rafforzata al fine di risolvere molti dei problemi che rallentano il suo moderno sviluppo? “Molto dipenderà conclude il cavalier Francesco Maldarizzi - dal supporto che le autorità di governo decideranno di dare al settore. Da parte nostra posso assicurare quanto rappresenti per noi un fondamento il rapporto con il cliente, ma dalle autorità di governo mi aspetto attenzione e consapevolezza: il nostro settore rappresenta 50 miliardi di fatturato, 120mila addetti dipendenti e 500mila indiretti; versa alle casse dello Stato l’otto per cento delle entrate erariali nazionali. Se ci saranno iniziative a sostegno di questo importantissimo settore, potremo pensare a iniziative presso i clienti, che altrimenti non potranno che essere giocoforza iniziative limitate”.
N° 289 / Maggio 2020
VEICOLI COMMERCIALI
IDLE I M ONDO TRASPORTI RENAULT ITALIA / RIFLESSIONI SULL’EMERGENZA SANITARIA
Fontana Giusti: “Rete ancora più vicina ai clienti” “
LA FILIALE ITALIANA DELLA MARCA DELLO LOSANGA, COME TUTTE LE CASE AUTOMOBILISTICHE, FA I CONTI CON LE PESANTI CONSEGUENZE DEL CORONAVIRUS, CHE INTANTO HA FATTO PRECIPITARE IN MARZO IL MERCATO DELLE AUTO DI OLTRE L’85 PER CENTO, PORTANDOLO AI LIVELLI DEI PRIMI ANNI SESSANTA. FRANCESCO FONTANA GIUSTI, DIRETTORE DELLA COMUNICAZIONE DI RENAULT ITALIA, FA UN ESAME DELLA SITUAZIONE, SOTTOLINEANDO SOPRATTUTTO I PESANTISSIMI I PROBLEMI CHE DEVONO AFFRONTARE GLI OPERATORI DELLE RETI DI VENDITA.
L’emergenza Corona Virus, da emergenza sanitaria è diventata rapidamente emergenza economica. Il mercato automobilistico è crollato; Mercato ai privati azzerato, per le flotte soffre so prattutto il corto termine, con ripresa stimata a settembre mettendo in ginocchio il turismo (Pasqua/estate) mentre il lungo termine fatto di grandi aziende resiste, mantenendo il proprio parco o sostituendolo per esigenze contrattuali. Anche l’usato soffre ma sarà sicuramente il primo mercato a riprendersi visto la riduzione di potere d’acquisto dei privati. Questo potrebbe essere un’opportunità per Dacia i cui prezzi si avvicinano all’usato. Anche il post-vendita soffre; in questo campo lavorano bene le carrozzerie che portano avanti il loro lavoro arretrato”, così l’esordio di Francesco Fontana Giusti, Direttore della Comunicazione di Renault Italia. Quale la valutazione sulle proposte avanzate dall’Unione che rappresenta i costruttori esteri che operano in Italia? “Le misure proposte dall’Unrae - risponde - sono buone, ma con i nuovi incentivi il gap tra “full electric” e ibrido si è ridotto, a svantaggio del 100 per cento elettrico che oggi è la miglior soluzione per raggiungere i target CAFE, mante-
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nuti malgrado la richiesta di posticiparli vista l’emergenza. Altro punto: limitare gli incentivi a 95g di CO2 beneficia solo il 15/20 per cento del mercato. In questo modo si rallenta ancora di molto il rinnovo del parco circolante che sappiamo essere il più vecchio d’Europa con pesanti conseguenze sia sotto il profilo delle
emissioni nocive, sia sia per quanto riguarda la sicurezza e i costi di manutenzione e riparazione”. Ma non ci si può fermare qui. “I nostri concessionari - prosegue Fontana Giusti - sono tutti chiusi mentre le officine sono disponibili per assicurare la mobilità, specialmente al personale medico (la lista di tutti i
nostri centri di assistenza è sul nostro sito). Sarà importante nei prossimi mesi proteggere la liquidità dei concessionari (costi alti/bassa marginalità) rimandando spese e consigliandoli nel gestire al meglio i loro costi fissi (personale, affitti, costi generali), con il ricorso a tutte le risorse disponibili per evitare lo spet-
“Sarà importante nei prossimi mesi proteggere la liquidità dei concessionari”, dice Francesco Fontana Giusti, Direttore Comunicazione di Renault Italia.
tro della chiusura definitiva dell’attività”. Come affrontare questa drammatica emergenza e come lavorare per sperare nel ritorno ad un minimo e poi graduale normalità? “Durante questa emergenza Covid, all’insegna del ‘tutti a casa’, oggi più che mai il nostro obiettivo è quello di essere vicino ai nostri clienti accelerando la digitalizzazione e mettendo a disposizione vari strumenti per massimizzare i punti di contatto tra la rete e i suoi clienti. Le vendite online sono ancora basse (il cliente italiano deve vedere e toccare il prodotto prima di acquistarlo; peraltro il suo potere di acquisto sta diminuendo) ma abbiamo appena lanciato una video chat live tra clienti e venditori per iniziare trattative, si possono fare preventivi online e tanto altro. Contestualmente al lancio di video live chat, per andare incontro ulteriormente alle difficoltà del momento, nel mese di aprile è stata introdotta anche una nuova offerta che prevede la manutenzione ordinaria inclusa per tutte le vetture Renault e Dacia in caso di finanziamento FinRenault e Dacia Fin con RCI Banque S.A. Offriamo cosi una “customer journey” sempre più rapida e semplice riducendo i contatti fisici con i concessionari (emergenza non ancora finita) ma aumentando quelli digitali, riducendo al massimo la burocrazia”. “Stiamo anche lavorando - conclude Francesco Fontana Giusti - su offerte commerciali che prendano in conto la riduzione del potere d’acquisto: sconti o offerta di servizi essenziali come manutenzione, estensione della garanzia, e altro (lavorando anche con la nostra captive bank RCI). Questo è un grande cambiamento rispetto a quanto fatto fino ad oggi (più equipaggiamento al miglior prezzo). Come comunicazione interna abbiamo chiesto ai nostri dipendenti di inviarci un video nel quale mostravano nel #iorestoacasa le attività fatte a casa nel tempo a disposizione, quali consigli dare ai colleghi; stiamo avendo tante belle idee. Abbiamo così creato una ‘casa Renault virtuale’ dove i dipendenti posso ritrovarsi, commentare i video e proporre le loro visioni nel vivere la quarantena. Per quanto riguarda le attività di aiuto ovvero responsabilità sociale di impresa, abbiamo messo a disposizione delle vetture al servizio della Croce Rossa sul territorio di Roma e castelli romani mentre i concessionari sono molto attivi su tutto il territorio nazionale. Naturalmente tutte le considerazioni fatte riguardano anche l’attività di Renault nel settore dei veicoli commerciali, un business di grande importanza per la marca e ancora di più per la rete di vendita e assistenza. Che è quanto mai consapevole dell’importanza dei veicoli leggeri da lavoro per assicurare la distribuzione urbana delle merci e per il funzionamento delle attività di tanti artigiani e di molteplici servizi di pubblica utilità”.
N° 289 / Maggio 2020
VEICOLI COMMERCIALI
IDLE I M ONDO TRASPORTI
MERCEDES-BENZ VANS / IL MONITORAGGIO AMPLIA LE CONOSCENZE PER LA GESTIONE
eVito alla prova delle aziende MERCEDES-BENZ VANS NON AGISCE SOLO IN QUALITÀ DI COSTRUTTORE, MA CONSIDERA ANCHE L’ECOSISTEMA INTORNO AL VEICOLO, COME AD ESEMPIO LE NECESSARIE INFRASTRUTTURE DI RICARICA E TUTTE LE MISURE DI ASSISTENZA. INSIEME AI CLIENTI, È STATA TESTATA L’IDONEITÀ DELLE MISURE E DEI PROCESSI DEL SERVIZIO ASSISTENZA RISPETTO ALLE SPECIFICHE ESIGENZE DEI POSSESSORI DI FURGONI PER UN PERIODO DI PROVA DI TRE MESI, IN COLLABORAZIONE CON LA SEDE MERCEDES-BENZ VANS DI STOCCARDA E IL SETTORE ASSISTENZA DI MERCEDES-BENZ VANS SALES GERMANIA.
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FABIO BASILICO STOCCARDA
a mobilità elettrica incontra gli utilizzatori finali. Mercedes-Benz Vans non agisce solo in qualità di costruttore, ma considera anche l’ecosistema intorno al veicolo, come ad esempio le necessarie infrastrutture di ricarica e tutte le misure di assistenza. Insieme ai clienti, è stata testata l’idoneità delle misure e dei processi del servizio assistenza rispetto alle specifiche esigenze dei possessori di furgoni per un periodo di prova di tre mesi, in collaborazione con la sede Mercedes-Benz Vans di Stoccarda e il settore Assistenza di Mercedes-Benz Vans Sales Germania. Alle aziende e alle imprese di vari settori, come DHL e Deutsche Bahn, e alle società di smaltimento rifiuti della città di Ulm è stato fornito per un certo periodo di tempo un eVito. Il veicolo è stato dotato di un apposito dispositivo che registrava i dati necessari per poter effettuare una rapida valutazione. È stata prestata particolare attenzione agli effetti del comportamento di guida sull’uso ottimale della batteria, al fine di ottimizzare l’autonomia dei veicoli
nell’attività quotidiana. Presso la sede del cliente è stata effettuata una valutazione dell’infrastruttura di ricarica esistente, fornita una consulenza in merito all’installazione e alla potenza di allaccio necessarie e valutata la predisposizione di una wallbox. In questo caso, l’attenzione si è concentrata sulla gestione ottimale dell’autonomia, che grazie a un sistema di ricarica intelligente, ha aiutato a evitare i picchi di carico, a individuare l’infrastruttura di ricarica e la potenza di allaccio effettivamente necessarie per le dimensioni della flotta. Oltre alla valutazione dei risultati tecnici, è stata effettuata un’ampia indagine tra i clienti. Ai conducenti sono state chieste informazioni sulle loro esperienze con eVito nell’uso quotidiano, mentre ai collaboratori delle officine, ai gestori delle flotte e agli acquirenti sono state poste domande sulle infrastrutture di ricarica e sulla pianificazione delle flotte. I clienti hanno potuto utilizzare i risultati ottenuti per adattare in modo adeguato la propria flotta di veicoli elettrici, l’infrastruttura di ricarica e le necessarie misure di assistenza. Per Mercedes-Benz Vans, le informazioni raccolte sono servite per l’ulteriore
sviluppo di offerte di assistenza speciali e per l’orientamento futuro dei servizi di mobilità elettrica. I test sono stati completati in tutte le aziende e la risposta è stata del tutto positiva. Le prime valutazioni hanno dimostrato che è stato possibile integrare i veicoli nei processi aziendali esistenti senza difficoltà e non è stata necessaria alcuna conversione nella gestione dei veicoli ri-
spetto al modello Vito con propulsione convenzionale. Dopo le incertezze iniziali, i conducenti hanno acquisito sempre più esperienza nella gestione dell’autonomia della batteria e del veicolo in generale. Il comportamento di guida è stato descritto come addirittura migliore rispetto alla guida con un motore a combustione. Questo è merito principalmente della posizione del baricentro
del veicolo più vicina al suolo, dovuta alla batteria installata nel sottoscocca. L’infrastruttura di ricarica esistente è stata sufficiente in tutti i casi grazie a un’efficiente gestione della ricarica. Il passo successivo sarà valutare i risultati pilota e convogliarli nello sviluppo dei veicoli, nel servizio di assistenza delle officine e, se necessario, nello sviluppo di futuri prodotti di vendita. La nuova mobilità sta già avendo un impatto considerevole sul traffico urbano. Per garantire anche in futuro il traffico fino all’ultimo miglio, la logica conseguenza è la trazione puramente elettrica nel settore dei veicoli commerciali: con eVito nel 2018 ed eSprinter nel 2019, Mercedes-Benz Vans ha assunto un ruolo pionieristico nel segmento premium per il trasporto merci commerciale a zero emissioni locali nelle aree urbane. L’installazione della batteria nel sottoscocca di eVito ha consentito di realizzare interni particolarmente spaziosi, senza alcuna limitazione per quanto riguarda il volume di carico. Con il nuovo Mercedes-Benz eVito Tourer con un motore elettrico dalla coppia elevata e un’autonomia di ben 421 chilometri, nonché con la monovolume completamente elettrica EQV, anche il trasporto elettrico dei passeggeri soddisfa i requisiti della mobilità elettrica, che si tratti di navette per hotel, taxi con grande capacità o di veicoli per servizi di ride sharing. Anche la prossima generazione di Citan sarà disponibile con trazione a batteria elettrica, completando così il portafoglio di prodotti elettrici offerti da Mercedes-Benz Vans.
Il primo Showroom Online di Mercedes-Benz Italia soddisfa le aspettative dei clienti dell’era digitale
LA RETE DI VENDITA CAMBIA IDENTITÀ E SI ADEGUA AL MONDO IN EVOLUZIONE U n ponte digitale che unisce reale e virtuale. È questa la mission dello Showroom Online di MercedesBenz Italia. Oggi, i clienti desiderano rimanere in contatto con i propri marchi preferiti, ovunque e in qualsiasi momento. La Stella sta quindi rivoluzionando la rete di la vendita per rispondere a questa esigenza, continuando a soddisfare, anche nell’era digitale, le aspettative riposte da sempre nel marchio tede-
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sco. Con l’apertura del primo Showroom Online della Stella, la “Best Customer Experience 4.0” si arricchisce di un nuovo, importante strumento nell’ambito della strategia di vendita globale. Lo Showroom Online è il primo step di un nuovo approccio del brand e rappresenta un ponte digitale che unisce reale e virtuale rendendo il contatto tra cliente e concessionario più facile, diretto e immediato.
Grazie alla sinergia con la rete dei dealer sul territorio, lo store online garantisce nuove opportunità di business, offrendo una vetrina privilegiata su tutte le vetture disponibili in pronta consegna all’interno della rete di concessionarie sul territorio. Mercedes-Benz Italia scelta come mercato-pilota è il primo mercato a tenere a battesimo questo nuovo canale di vendita, che si integra con quelli tradizionali. La nuova
piattaforma è già online, all’indirizzo https://shop.mercedes-benz.com/it-it/shop/veicoli. Un canale che, in questi giorni in cui le concessionarie sono impegnate esclusivamente in attività di officina per riparazioni urgenti, con priorità ai veicoli dedicati al trasporto di merci e a tutti quelli necessari nella gestione della crisi da Coronavirus, ha visto un incremento delle visite fino al 100 per cento in più rispetto ai
primi due mesi del 2020. “Sia mo molto orgogliosi di essere front runner di questo progetto che porta la ‘Best Customer Experience’ a un livello ancora superiore ha dichiarato Radek Jelinek, Presidente e CEO di Mercedes-Benz Italia - La dimostrazione che anche nell’era della digitalizzazione - che cambia il modo in cui viviamo e facciamo business - la sinergia con i nostri dealer sul territorio continua a rap-
presentare un valore fondamentale per i nostri marchi. Lo Showroom Online rappresenta, infatti, una grande opportunità sia per la Rete che per i nostri clienti. I concessionari hanno la possibilità di rendere visibile tutto il proprio stock nuovo, su scala nazionale, tramite il sito ufficiale Mercedes-Benz.it, e i clienti di trovare online la loro vettura in pronta consegna, ovunque e in qualsiasi momento”.
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VEICOLI COMMERCIALI
IDLE I M ONDO TRASPORTI VOLKSWAGEN VC / IL PROTOTIPO HIGH-TECH SI BASA SULLO STORICO PULMINO
e-Bulli, alter ego elettrico del T1 CROSSOVER NATO DALLA FUSIONE DI UN’ICONA FRA LE AUTO D’EPOCA CON UN VEICOLO ELETTRICO HIGH-TECH, L’AVVENIRISTICO E INSIEME VINTAGE E-BULLI SARÀ PROSSIMAMENTE DISPONIBILE PER LA VENDITA: ECLASSICS, PARTNER DI VOLKSWAGEN VEICOLI COMMERCIALI, PREVEDE, INFATTI, DI OFFRIRE ALLESTIMENTI T1 E UNA GAMMA DI VEICOLI COMPLETI T1 ISPIRATI ALLO STILE DEL NUOVO MODELLO. SULL’E-BULLI LO STORICO MOTORE BOXER A QUATTRO CILINDRI DA 32 KW/44 CV HA CEDUTO IL POSTO A UN SILENZIOSO MOTORE ELETTRICO VOLKSWAGEN DA 61 KW/83 CAVALLI.
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FABIO BASILICO WOLFSBURG
altata la presentazione pubblica per le restrizioni internazionali imposte dall’emergenza Coronavirus, Volkswagen Veicoli Commerciali ha comunque voluto presentare, virtualmente, il nuovo eBulli, crossover nato dalla fusione di un’icona fra le auto d’epoca (il pulmino Samba T1 prodotto nel 1966) con un veicolo elettrico high-tech. Il modello sarà prossimamente disponibile per la vendita: eClassics, partner di Volkswagen Veicoli Commerciali, prevede, infatti, di offrire allestimenti T1 e una gamma di veicoli completi T1 ispirati allo stile del nuovo e-Bulli. Tutto è scaturito dall’audace idea di convertire un Bulli storico in una versione a zero emissioni, con l’obiettivo di renderlo idoneo per affrontare le sfide legate a una nuova era. A tal fine, gli ingegneri e i designer di Volkswagen Veicoli Commerciali hanno formato un team con gli esperti in sistemi di trazione di Volkswagen Group Components e di eClassics, azienda specializzata nella conversione di auto elettriche. Come base per realizzare e-Bulli, il team ha puntato sul pulmino Samba T1 prodotto ad Hannover, che ha circolato sulle strade della California per mezzo secolo prima di essere convertito. Un punto era chiaro fin dal principio: l’e-Bulli doveva essere progettato per essere un T1 su cui poter utilizzare gli attuali componenti di propulsione elettrica del Gruppo Volkswagen.
evidente che il prototipo presenta caratteristiche propulsive completamente inedite, in quanto il motore elettrico sviluppa una potenza quasi doppia rispetto al boxer. Ma non è tutto. Grazie alla coppia massima pari a 212 Nm, il nuovo propulsore eroga una potenza più che doppia rispetto al motore originale del T1 (102 Nm). Inoltre, la coppia massima è disponibile da subito: una peculiarità comune a tutti i motori elettrici, che rivoluziona completamente lo scenario. Mai prima d’’ora, un T1 “ufficiale” era stato in grado di sviluppare una potenza pari a questo eBulli. Nasce così un nuovo veicolo da turismo silenzioso, capace di coniugare il fascino della guida a emissioni zero con lo stile ineguagliabile di un Bulli storico. La trasmissione è affidata a un cambio monomarcia. Il
sistema di trazione è accoppiato a una leva del cambio posizionata tra il sedile lato conducente e quello del passeggero anteriore. Le posizioni del cambio automatico (P, R, N, D, B) sono visualizzate accanto alla leva selettrice. Impostando la posizione B, il conducente ha la possibilità di modificare il livello di recupero dell’energia (recupero dell’energia in fase di frenata). La velocità massima (limitata elettronicamente) si attesta su 130 km/h. Equipaggiato con il motore originale, il T1 raggiungeva una velocità massima di 105 km/h. Analogamente al motore boxer montato sul T1 del 1966, la combinazione di cambio e motore elettrico integrati nel posteriore dell’e-Bulli del 2020 scarica la propria potenza sull’asse posteriore. Il motore elettri-
co viene alimentato da una batteria agli ioni di litio con capacità pari a 45 kWh. L’elettronica di potenza, posizionata nel posteriore e appositamente messa a punto per l’e-Bulli in collaborazione con eClassics, gestisce il flusso di energia ad alta tensione tra il motore elettrico e la batteria e converte la corrente continua immagazzinata (DC) in corrente alternata (AC). Un convertitore alimenta anche l’elettronica di bordo a 12 volt. Tutti i componenti di serie del motore elettrico sono prodotti da Volkswagen Group Components a Kassel, cui si aggiungono i moduli agli ioni di litio progettati e prodotti nello stabilimento di Braunschweig dedicato ai componenti, che eClassics provvede poi a trasferire in un sistema di batterie idoneo per il T1. Analogamente alla nuova ID.3 e al
LOOK ESPRESSIVO
SILENZIO SI GUIDA
Il prototipo fornisce una dimostrazione esemplare dell’enorme potenziale di questa architettura. Sull’e-Bulli il motore boxer a quattro cilindri da 32 kW/44 cv ha ceduto il posto a un silenzioso motore elettrico Volkswagen da 61 kW/83 cv. Mettendo semplicemente a confronto la potenza dei due motori, risulta
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futuro ID.BUZZ, la batteria ad alta tensione è integrata centralmente nel pianale del veicolo: questo tipo di configurazione ha permesso di abbassare il baricentro dell’e-Bulli, migliorandone così le caratteristiche di marcia. La batteria viene caricata mediante una presa di ricarica CCS (Combined Charging System), che consente di utilizzare sia corrente alternata che continua. In corrente alternata, la batteria viene caricata, tramite un caricabatterie rapido AC, con una potenza di carica compresa tra 2,3 e 22 kW a seconda della fonte di energia elettrica. In corrente continua, grazie alla presa di ricarica CCS di cui è dotato l’e-Bulli, la batteria ad alta tensione può anche essere ricaricata fino all’80 per cento della capacità in soli 40 minuti, utilizzando le stazioni di ricarica rapida DC che dispongono di una potenza di carica fino a 50 kW. Con la batteria completamente carica, è possibile percorrere oltre 200 chilometri.
Il fascino del Volkswagen Bulli resta intatto negli interni, che ricordano il mitico pulmino Samba T1.
Il telaio, anch’esso di nuova concezione, ha permesso di perfezionare ulteriormente la sensazione di guida a bordo dell’e-Bulli, che si differenzia completamente da quella del T1: gli assali anteriore e posteriore multilink con ammortizzatori regolabili e molle filettate, nonché un nuovo sterzo a pignone e cremagliera e quattro freni a disco autoventilanti consentono alle rinnovate doti di dinamica di esprimersi magistralmente su strada. Parallelamente al nuovo motore elettrico, per l’e-Bulli è stato realizzato un concept per gli esterni e gli interni altrettanto innovativo e raffinato. Il nuovo look e le relative soluzioni tecniche sono stati sviluppati dal Design Center di Volkswagen Veicoli Commerciali in collaborazione con il relativo Settore Oldtimer e il reparto Comunicazione. I designer hanno sapientemente e minuziosamente modernizzato gli
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VEICOLI COMMERCIALI
IDLE I M ONDO TRASPORTI
Se il design esterno ricorda tutte le caratteristiche del Bulli, al momento del “pieno” si manifesta la differenza evolutiva.
esterni di questo veicolo iconico, che sono ora verniciati nella nuova tinta bicolore Energetic Orange Metallic / Golden Sand Metallic Matte. Esternamente, la trasformazione in un modello contemporaneo emerge da una serie di dettagli, come i nuovi fari a Led rotondi con luci diurne. Sulla parte esterna del posteriore sono stati inseriti anche degli indicatori di carica a Led, che segnalano al conducente la quantità di energia ancora disponibile nella batteria agli ioni di litio, non appena si avvicina all’e-Bulli. Solo guardando attraverso i finestrini dell’abitacolo, che offre 8 posti a sedere, ci si rende
conto che alcune caratteristiche non corrispondono a quelle che ci si aspetterebbe di trovare a bordo di un T1. I designer di Volkswagen Veicoli Commerciali hanno progettato ex novo numerosi elementi degli interni senza, tuttavia, perdere di vista l’esempio originale neanche per un istante. Tra le nuove dotazioni figurano i sedili con rivestimento bicolore Saint-Tropez / Saffrano Orange, in abbinamento con il colore carrozzeria. La leva selettrice del cambio automatico è stata montata tra il sedile lato conducente e quello del passeggero anteriore all’interno di una consolle, che ospita anche il
tasto start/stop per il motore elettrico. Per realizzare l’intero pavimento si è fatto ricorso al legno massiccio in “stile yacht”, che, in abbinamento con i colori chiari e delicati della pelle, conferisce a questo pulmino Samba elettrico un carattere marinaresco. L’impatto visivo viene accentuato dall’ampio tetto panoramico ripiegabile. Anche la plancia è stata accuratamente modificata. Il nuovo tachimetro, ispirato all’originale, integra ora un display a due righe, che rappresenta l’anello di congiunzione con l’era moderna. Il display digitale nel tachimetro, che è invece analogico,
fornisce al conducente una serie di informazioni, per esempio l’autonomia. I Led indicano anche se il freno di stazionamento è inserito o se la spina di ricarica è collegata. Molteplici informazioni supplementari vengono visualizzate su un tablet, integrato nella consolle sul padiglione. Tramite Volkswagen We Connect, il conducente dell’e-Bulli può anche richiamare online una serie di informazioni, relative per esesempio a tempo di ricarica residuo, autonomia attuale, chilometri percorsi e tempi di guida o consumo di energia incluso recupero dell’energia (rigenera-
zione), utilizzando un’app per smartphone o un PC e un portale web corrispondente. La musica a bordo proviene da una radio in autentico stile retrò, ma corredata con tecnologie di ultima generazione, come DAB +, Bluetooth e USB. La radio è accoppiata a un sound system con componenti invisibili, incluso un subwoofer attivo. La conversione del T1 viene proposta con prezzi a partire da 64.900 euro. eClassics offre anche conversioni basate sui modelli T2 e T3. Inoltre, eClassics propone un set di componenti pronto per essere installato, destinato a concessionari autorizzati.
THERMO KING / TESCO ADOTTA LE UNITÀ DI REFRIGERAZIONE ELETTRICHE NEL REGNO UNITO
Più flessibilità operativa con E-200
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GUIDO PRINA BRUXELLES
ono 52 i nuovi furgoni per le consegne entrati di recente nella flotta di Tesco, la più grande catena di negozi di generi alimentari del Regno Unito e una delle maggiori a livello internazionale. La particolarità di questi furgoni è che sono tutti dotati di E-200, le unità di refrigerazione completamente elettriche e azionate da inverter di Thermo King. Tesco voleva aumentare la sostenibilità e la flessibilità dei suoi veicoli utilizzati per diversi servizi di consegne a domicilio, rurali e click-and-collect. L’azienda aveva bisogno di una soluzione di refrigerazione per il trasporto tutto in uno per mantenere la catena del freddo ininterrotta durante i numerosi viaggi gior nalieri dai loro dark store fino alla porta di casa dei clienti. La protezione costante del carico, anche a motore del furgone spento, è stato uno dei più importanti requisiti soddisfatti dall’unità E-200. A differenza delle tipiche soluzioni a trasmissione diretta progettate per i motori a combustione diesel, E-200 offre una capacità costante indipendentemente dal numero di giri del motore del veicolo. La capacità di compensazione delle unità E-200 è garantita dalla batteria ausiliaria del furgone, che consente anche la funzionalità Start/Stop per risparmiare carburante, ridurre la rumorosità e le emissioni del veicolo. La funzionalità di compensazione mantiene l’unità di refrigerazione in funzione sen za emissioni mentre il conducente si ferma per la consegna, fa una pausa o deve spegnere il veicolo più a lungo. Questo dà al conducente la flessibilità di potersi fermare senza dover tenere il veicolo acceso
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con il motore al minimo per mantenere le merci trasportate al fresco. “La tecnologia della E-200 offre ai nostri clienti un mix unico di controllo, comodità, utilizzo e affidabilità che li aiuta a migliorare le loro operazioni di trasporto - dichiara Steve Williams, Responsabile vendite di zona di Thermo King - La E-200 rappresenta l’ultima generazione di unità di refrigerazione completamente elettriche e sta ottenendo un feedback molto positivo da parte dei nostri clienti, che beneficiano di un’efficiente gestione della temperatura, emissioni zero, bassa rumorosità e possono movimentare alimenti e merci con la massima comodità per le persone nelle aree urbane”. Essendo azionata da inverter, a differenza delle tipiche soluzioni a trasmissione diretta abbinate ai motori a combustione diesel, E-200 offre una capacità costante indipendentemente dal motore del veicolo e può funzionare sia con veicoli elettrici che a motore. La soluzione plug-and-play E-200 non richiede alcun kit di trasmissione né compressore principale e nessuna modifica del veicolo. È dotata di gestione della potenza brevettata, che contribuisce a ridurre il consumo di energia e ad aumentare l’autonomia del veicolo, l’efficienza e l’affidabilità. Variando il flusso di elettricità all’unità di refrigerazione, l’inverter può fornire più potenza quando necessario, con conseguente riduzione rapida della temperatura durante il pre-raffreddamento. Controllando attentamente l’alimentazione elettrica, l’inverter fornisce un controllo accurato della velocità del motore e dell’esatta capacità di raffreddamento o di riscaldamento necessaria per controllare la temperatura. Essendo totalmente elettrica, l’unità E-200 consente ai veicoli di adeguarsi
SONO 52 I NUOVI FURGONI PER LE CONSEGNE ENTRATI DI RECENTE NELLA FLOTTA DI TESCO, LA PIÙ GRANDE CATENA DI NEGOZI DI GENERI ALIMENTARI DEL
REGNO UNITO E UNA DELLE MAGGIORI A LIVELLO INTERNAZIONALE.
LA
PARTICOLARITÀ DI QUESTI FURGONI È CHE SONO TUTTI DOTATI DI
E-200, LE UNITÀ
DI REFRIGERAZIONE COMPLETAMENTE ELETTRICHE E AZIONATE DA INVERTER DI THERMO
KING.
agli standard PIEK e alle normative sull’accesso alle aree urbane (UVAR) per i livelli sonori in città, di accedere alle zone a basse emissioni e di funzionare in modo silenzioso durante le consegne notturne. Lo sviluppo di E-200 è in linea con le aspirazioni di sostenibilità di Trane Technologies (cui appartiene il marchio Thermo King) per il 2030 e con l’impegno a ridurre le emissioni di anidride carbonica dei clienti di un gigaton CO2e, equivalente alle emissioni annue complessive di Italia, Francia e Regno Unito, attraverso i prodotti e servizi HVAC (riscaldamento, ventilazione e climatizzazione) e per il trasporto refrigerato.
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VEICOLI COMMERCIALI
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PEUGEOT / CON LA MOTORIZZAZIONE BLUEHDI 140 DISPONIBILI NUOVE FURGONATURE ONNICAR
Boxer sceglie la specializzazione
B
LINO SINARI MILANO
DISPONIBILE IN DUE DIVERSE LUNGHEZZE, LA NUOVA VERSIONE DEL LARGE VAN DEL LEONE ALLESTITA
ONNICAR PUÒ ESSERE SCELTA IN TRE DIVERSE CONFIGURAZIONI (L3 E
L4) E DUE VERSIONI (335 E 435): FURGONATURA SQUADRATA, FURGONATURA SQUADRATA CON PORTA
oxer, l’ammiraglia dei commerciali Peugeot, è da sempre all’avanguardia. Il mercato riconosce al large van del Leone il ruolo da protagonista in un segmento da sempre molto competitivo. Non è quindi un caso che Boxer sia da tempo il veicolo commerciale Peugeot più venduto sul territorio italiano, con quasi 5mila unità consegnate nel 2019. L’esigenza di seguire scrupolosamente la strada dell’innovazione viene soddisfatta anche nel campo degli allestimenti, sempre più specializzati. Ecco perché oggi la gamma Boxer si amplia con le furgonature Onnicar ottenibili con la motorizzazione BlueHDi 140 S&S. Disponibile in due diverse lunghezze, questa nuova versione di Boxer allestita Onnicar può essere scelta in tre diverse configurazioni (L3 e L4) e due versioni (335 e 435): furgonatura squadrata, furgonatura squadrata con porta laterale destra, furgonatura squadrata con porta laterale e sponda caricatrice. Boxer può già contare su una gamma versioni alquanto completa che spazia fra quattro diverse lunghezze, tre diverse altezze, versioni furgone, furgone vetrato, furgone doppia cabina, telai cabinati a cabina singola o doppia, a cui si aggiungono le versioni allestite Onnicar: cassone fisso o ribaltabile, in acciaio o alluminio, con cassone fisso e centina e telone, furgone con sponda caricatrice e anche furgonatura. Proprio in que st’ultimo ambito, il carnet delle proposte si allarga includendo la versione dotata di motore BlueHDi 140 S&S abbinata alle furgonature Onnicar. Una soluzione che consente di ampliare l’offerta per i professionisti che necessitano di un veicolo affidabile e robusto, con potenza intermedia della gamma motori Boxer, ma con esigenze di trasporto che richiedono un allestimento dedicato. Nata nel 1969, Onnicar è diventata negli anni un punto di riferimento nella progettazione e produzione di allestimenti per veicoli commerciali. Dal 2017 fa parte della transalpina
LATERALE DESTRA, FURGONATURA SQUADRATA CON PORTA LATERALE E SPONDA CARICATRICE.
UNA
SOLUZIONE CHE CONSENTE DI AMPLIARE L’OFFERTA PER I PROFESSIONISTI CHE NECESSITANO DI UN VEICOLO AFFIDABILE E ROBUSTO, CON POTENZA INTERMEDIA DELLA GAMMA MOTORI
BOXER, MA
CON ESIGENZE DI TRASPORTO CHE RICHIEDONO UN ALLESTIMENTO DEDICATO.
Gruau, gruppo francese leader nelle trasformazioni dei veicoli commerciali. Peculiarità dell’allestimento Boxer è il volume di carico utile da 18 a 20 mc e il basamento pannelli e struttura interamente in lega leggera di alluminio. L’allestimento prevede inoltre di serie la doppia porta a battente posteriore con apertura 270°, il rivestimento interno con zoccolo paracolpi, il piano di carico in multistrato fenolico con superficie antiscivolo, l’illuminazione vano di carico con luce a Led e la maniglia, il gradino di salita e il tassello paracolpi posteriore. Nello specifico, con porta laterale prevede che quest’ultima sia a libro pallettizzabile e con fermaporta laterale. Nella versione con sponda caricatrice, invece, la portata baricentrica è di 750 kg, la profondità del piatto è di 1.600 mm e si aziona con comando a piede. Inoltre, sono presenti i fermaroll automatici e i piedini stabilizzatori idraulici. I prezzi delle nuove versioni
vanno dai 35.120 euro (Iva esclusa) dell’allestimento con furgonatura squadrata semplice, lunghezza L4 in versione 335 fino ai 43.060 euro (Iva esclusa) dell’allestimento con porta laterale e sponda caricatrice, lunghezza L4 e versione 435. Boxer è anche indiscusso protagonista dell’ambiziosa strategia di elettrificazione messa in atto da Peugeot e dall’intero Groupe PSA. Attualmente, in ambito veicoli commerciali, Peugeot ha in programma di affiancare al Partner Electric, l’eExpert (commercializzato nel secondo semestre 2020) e il futuro eBoxer. Inoltre, con l’obiettivo di rendere la mobilità elettrica accessibile e vantaggiosa per tutti, Groupe PSA Italia ha stretto una partnership con Enel X, grazie alla quale chi sceglie un veicolo elettrico o ibrido potrà usufruire di soluzioni di ricarica personalizzate in base alle proprie esigenze di guida. Enel X, la business line innovativa del Gruppo Enel, diventa quindi un partner strategico di
Groupe PSA Italia mettendo a disposizione tutto il suo know-how tecnologico per sfruttare al meglio gli enormi vantaggi che le vetture e i veicoli commerciali elettrificati di nuova generazione dei brand PSA portano allo sviluppo del mercato dell’elettrico in Italia. “Grazie alla collaborazione con Enel X, offriamo ai clienti italiani di Groupe PSA un servizio completo, trasparente ‘chiavi in mano’ con piani di ricarica che rendono ancora più facile abbracciare la mobilità a zero emissioni - ha dichiarato Gaetano Thorel, Direttore Generale di Groupe PSA Italia - Ancora una volta Groupe PSA si conferma leader nella declinazione di una mobilità elettrificata, sostenibile e accessibile”. Con Enel X sono state studiate tre soluzioni di ricarica personalizzate: il pacchetto Home in ambito privato, quello Street in ambito pubblico e il Full Recharge comprensivo di tutte e due i servizi. Chi sceglie il pacchetto Home ha la possibilità di installare
nel proprio garage una JuiceBox di Enel X da 3,7 kW o da 7,4 kW per ricaricare comodamente il proprio veicolo, ad esempio durante le soste notturne. Con il pacchetto Street il cliente può acquistare un bonus per l’utilizzo delle infrastrutture di ricarica della rete di Enel X; il pacchetto Full Recharge infine integra le soluzioni domestiche e pubbliche consentendo un’esperienza di ricarica completa. L’accordo prevede inoltre l’installazione di 800 punti di ricarica presso la rete dei dealer di Gruppo PSA Italia, la prima a livello europeo a essere interamente elettrificata, e l’integrazione del servizio Free2Move di Groupe PSA all’interno del network e-Mobility di Enel X. Tale sinergia è stata resa possibile grazie all’abilitazione tecnologica fornita della piattaforma Hubject, che consente ai clienti di accedere facilmente alle colonnine di ricarica pubblica di Enel X attraverso l’app di Free2Move.
DS 7 CROSSBACK E-TENSE / Trazione elettrica e tecnologia all’avanguardia
CONTROLLO TOTALE CON IL QUADRO STRUMENTI FULL DIGITAL A ll’interno delle innovative proposte di Groupe PSA, DS 7 Crossback E-Tense 4x4 rappresenta un passo verso il futuro della mobilità, dal momento che il progresso tecnologico non riguarda solo la trazione a zero emissioni della modalità EV ma anche le differenti dotazioni di questo modello futurista, come il quadro strumenti interamente digitale, compagno perfetto dell’ampio display centrale che completa il design del moderno abitacolo. Il grande vantaggio della digitalizzazione del quadro strumenti risulta evidente osservando la visualizzazione delle informazioni in base alla priorità del momento. Un’enfasi che
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si rivela ancora più importante trattandosi di una vettura ibrida plug-in. DS 7 Crossback E-Tense 4x4 propone differenti modalità di visualizzazione, facilmente selezionabili dalla manopola presente sul lato sinistro del volante, quindi senza distogliere lo sguardo dalla strada. Alle modalità Quadranti, Navigazione, Guida e Minimal si somma la possibilità di personalizzare selezionando i singoli indicatori preferiti. Visione Notturna è invece una specifica modalità legata all’esclusivo sistema DS Night Vision, che propone una visualizzazione minima per lasciare spazio all’immagine proveniente dalla teleca-
mera a infrarossi. La trazione ibrida plug-in di DS 7 Crossback E-Tense 4x4 propone inoltre la modalità Energia, con cui vengono rappresentati i flussi di energia del veicolo. Tre zone sul quadro strumenti hanno poi il compito di evidenziare la fase relativa alla potenza sfruttata, tra Power, Eco e Charge. Una fondamentale indicazione per gestire al meglio l’utilizzo di preziosa energia elettrica, il cui livello viene sottolineato da una apposita informazione che riguarda la percorrenza residua a zero emissioni, in base alla carica della batteria di trazione. Con la velocità che raggiunge 135 km/h in modalità elettrica, DS 7
Crossback E-tense 4x4 conferma il proprio esuberante carattere anche a zero emissioni, esaltando il confort di viaggio all’insegna delle sue esclusive prerogative premium. DS 7 Crossback E-Tense 4x4 raggiunge i 58 km di autonomia in modalità solo elettrica. Grazie alla presenza di un motore endotermico e 2 motori elettrici, il modello DS regala un’entusiasmante potenza complessiva di 300 cv, unita a un’imponente coppia di 520 Nm. La batteria di trazione da 13,2 kWh, viste le sue compatte dimensioni, garantisce tempi di ricarica rapidi, sia in ambito privato sia in quello pubblico.
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E-MOBILITY
VEICOLI COMMERCIALI
DOMESTICO
FEDEX / PIONIERISTICA INFRASTRUTTURA
Elettrificazione: lavori in corso SULLA BASE DI UN ACCORDO CON CHANJE ENERGY, IL FORNITORE LOGISTICO GLOBALE INTENDE ELETTRIFICARE 42 FILIALI FEDEX IN CALIFORNIA, REALIZZANDO COSÌ UNO DEI PIÙ GRANDI SVILUPPI MESSI IN ATTO FINO A OGGI DA UNA FLOTTA DI VEICOLI COMMERCIALI. “SIAMO DI FRONTE A UN PUNTO DI SVOLTA”, AFFERMA MITCH JACKSON.
Scame Parre S.p.A. - Via Costa Erta, 15 24020 Parre (BG) ITALY www.scame.com - Follow us on:
D
LINO SINARI
ATMOSFERE ESPLOSIVE
INDUSTRIA
CANTIERE
MEMPHIS
opo l’inizio dei lavori di costruzione delle stazioni di ricarica DC (a corrente continua) all’inizio di quest’anno, FedEx Corporation ha avviato la fase successiva di un massiccio piano d’incremento dei veicoli elettrici nella flotta. Sulla base di un accordo con Chanje Energy, il fornitore logistico globale, con un fatturato annuo di 69 miliardi di dollari e oltre 490mila dipendenti, intende elettrificare 42 filiali FedEx in California, realizzando così uno dei più grandi sviluppi messi in atto fino ad a oggi da una flotta di veicoli commerciali. A novembre 2019, FedEx aveva annunciato l’introduzione di mille veicoli elettrici Chanje V8100 nella flotta con cento unità acquistate da Chanje Energy e 900 concesse in leasing da Ryder System. L’accordo avrà un ruolo fondamentale nel fornire un’infrastruttura innovativa a supporto dell’incremento costante del numero di veicoli elettrici. “FedEx - ha dichiarato Mitch Jackson, Chief Sustainability Officer di FedEx Corporation - è orgogliosa di essere un’azienda leader del settore con visioni pionieristiche nell’ambito dei veicoli elettrici. I veicoli e l’infrastruttura di ricarica DC ci permetteranno di raggiungere i nostri obiettivi di sostenibilità ed efficienza operativa, ma anche di offrire nuove conoscenze ed esperienze nonché un esempio di scalabilità a tutti coloro che intendono intraprendere un percorso simile. Siamo di fronte a un punto di svolta”.
Il nuovo sistema di ricarica DC è stato studiato appositamente per FedEx. Si tratta di un progetto innovativo, che contribuirà alla ricarica quotidiana di oltre mille veicoli elettrici noleggiati da FedEx. Tra le caratteristiche principali: massima potenza di uscita superiore ai caricatori di livello 2 standard; tecnologia a quantità variabile, per adattare proattivamente la velocità di ricarica o ridistribuire il consumo di energia dalle ore di punta, in modo da ridurre al minimo le bollette delle utenze elettriche; hardware di ricarica DC (a corrente continua) con un’efficienza superiore del 10 per cento rispetto ai sistemi di ricarica AC (a corrente alternata); piattaforma di software per il monitoraggio da remoto e il controllo dei caricatori in tempo reale. Chanje Energy avvierà la produzione dei veicoli elettrici nei prossimi mesi. I nuovi furgoni saranno prodotti da FDG Electric Vehicles a Hangzhou, in Cina, e saranno acquistate tramite Chanje Energy, società controllata dell’azienda per il business globale. La consegna avverrà in maniera continuativa nel corso del prossimo anno. Ryder System si occuperà dei servizi di supporto relativi alla manutenzione e alla distribuzione dei veicoli. FedEx ha iniziato a introdurre veicoli elettrici nella flotta di ritiro e consegna nel 2009. La convinzione è che un più ampio ricorso a mezzi di trasporto a combustibile alternativo, elettrici e ibridi-elettrici, avrà un ruolo chiave nella riduzione delle emissioni globali e permetterà di diversificare e espandere le soluzioni legate alle energie rinnovabili.
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VEICOLI COMMERCIALI
IDLE I M ONDO TRASPORTI ribAltAbile trilAterAle “eurokipper3 speCiAl”
C
onforme alla direttiva macchine, alle normative nazionali di omologazione dei veicoli e alle norme EMC (compatibilità elettromagnetica), questo allestimento è pensato per l’edilizia, il movimento terra, i servizi alla comunità, il trasporto di rifiuti ingombranti e per i servizi di giardinaggio. Propone: cassa ribaltabile, controtelaio e sponda anteriore interamente in lega leggera di alluminio; piano di carico autoportante in alluminio verniciato grigio chiaro; bussole di ancoraggio certificate secondo la norma DIN EN 12640; sovrasponde piene in alluminio o in rete zincata a caldo disponibili in opzione. Veicolo di base: Transit telaio cabina singola L1, L2, L3 e cabina doppia L3 e L4. Lunghezza utile cassa: cabina singola: 2.900 mm (L1), 3.200 mm (L2), 3.590 mm (L3); cabina doppia: 2.900 mm (L3), 3.200 mm (L4). Lunghezza max veicolo allestito: cabina singola: 5.465 mm (L1), 5.765 mm (L2), 6.155 mm (L3); cabina doppia: 6.238 mm (L3), 6.538 mm (L4).
FurgonAturA “onnispAzio” (AnChe Con portA lAterAle)
C
onforme alla direttiva macchine, alle normative nazionali di omologazione dei veicoli e alle norme EMC (compatibilità elettromagnetica), quest’allestimento è pensato per tutte le imprese di trasporto e consegna merci, corrieri, servizi postali, traslochi, depositi e negozi di elettrodomestici, aziende di allestimenti fieristici. Propone: furgone squadrato con pannelli in alluminio lisci e verniciati e doppia porta posteriore a battente con apertura a 270° e chiusura in acciaio inox; disponibilità di porta laterale con larghezza utile di 1.200 mm, idonea per carico e scarico Europallet; spoiler sopra la cabina di serie per migliorare l’aerodinamicità del veicolo; rivestimento interno in nobilitato e zoccolatura paracolpi in acciaio di protezione alla base. Il vano di carico è illuminato da una luce interna a Led. Veicolo di base: Transit telaio cabina singola L3 e L4. Lunghezza max veicolo allestito: cabina singola: 6.630 mm (L3), 6.980 mm (L4). Lunghezza esterna (interna utile) allestimento: cabina singola: 3.950 mm (3.830) per L3, 4.300 mm (4.180) per L4.
FurgonAturA “onnispAzio”
P
Con spondA CAriCAtriCe
er gestire al meglio il carico e lo scarico delle merci, la Furgonatura “Onnispazio” è disponibile anche con sponda caricatrice idraulica posteriore da 750 kg di portata utile. Nel dettaglio: sponda caricatrice con portata baricentrica 750 kg e profondità del piatto di 1.600 mm; sicurezza in fase di carico e scarico: piedini stabilizzatori idraulici di serie; sponda caricatrice azionabile mediante comandi a piede sulla piattaforma di serie; alette fermaroll di serie per agevolare le operazioni di carico e scarico e binari interni per legare il carico. Veicolo di base: Transit telaio cabina singola L3 e L4. Lunghezza max veicolo allestito: cabina singola: 6.630 mm (L3), 6.980 mm (L4). Lunghezza esterna (interna utile) allestimento: cabina singola: 3.950 mm (3.830) per L3, 4.300 mm (4.180) per L4.
ONNICAR / L’AZIENDA PIEMONTESE DIVENTA PARTNER ACCREDITATO FORD
L’abito nuovo del Transit L’OVALE BLU HA RICONOSCIUTO GLI STANDARD DI QUALITÀ CHE CARATTERIZZANO GLI ALLESTIMENTI E LE TRASFORMAZIONI IN LEGA LEGGERA DI ALLUMINIO DEL CARROZZIERE DI
CORNELIANO D’ALBA. GLI ALLESTIMENTI A LISTINO SONO STATI PENSATI PER IL
TRANSIT TELAIO CABINA SINGOLA O CABINA DOPPIA E PER TUTTE LE VERSIONI DEI VEICOLO.
SONO TRE LE
SOLUZIONI PROPOSTE: RIBALTABILE TRILATERALE
“EUROKIPPER3 SPECIAL”; FURGONATURA “ONNISPAZIO” (DISPONIBILE ANCHE CON PORTA LATERALE); FURGONATURA
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FABIO BASILICO
CORNELIANO D’ALBA
oppio colpo per Onnicar. L’azienda piemontese, specialista nella progettazione e produzione di allestimenti per veicoli commerciali interamente realizzati in lega leggera d’alluminio, diventa partner accreditato Ford e presenta gli allestimenti disponibili a listino per il veicolo commerciale di punta dell’Ovale Blu: il Transit. Onnicar-iTuttoinLega ha ricevuto l’accreditamento di Ford nell’ambito del programma QVM (Qualified Vehicle Modifier). Il costruttore ha
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“ONNISPAZIO” CON SPONDA CARICATRICE. riconosciuto gli standard di qualità che caratterizzano gli allestimenti e le trasformazioni in lega leggera di alluminio del carrozziere di Corneliano d’Alba che ha superato a pieni voti l’audit del colosso americano. Onnicar viene così riconosciuta come azienda qualificata ed entra a far parte del gruppo selezionato degli allestitori certificati Ford. Il programma QVM di Ford è un accreditamento che garantisce che la progettazione, la produzione e i controlli di qualità dei veicoli allestiti siano rigorosamente eseguiti nel rispetto degli standard di sicu-
rezza e di processo previsti da Ford, che tutte le modifiche apportate al veicolo siano conformi alle linee guida della Casa costruttrice e che presentino requisiti tali da garantire la sicurezza del veicolo, del conducente e dei passeggeri. “Siamo onorati del riconoscimento di Ford che accredita la nostra azienda quale allestitore certificato per le trasformazioni dei loro veicoli commerciali a listino - dice Dario Bianchi, Direttore Generale Onnicar - Questa partnership è il frutto di un lungo lavoro di squadra che abbiamo avviato da qualche anno con la Casa dell’Ovale Blu e
quest’ultimo importante riconoscimento ci fornisce la giusta spinta a proseguire nel nostro lavoro e la conferma di essere sulla strada giusta con la squadra migliore”. Progettato per soddisfare ogni esigenza dei professionisti del trasporto, Transit è uno dei veicoli più rappresentativi di Ford presenti sul mercato. Rinomato fin dalla sua introduzione nel 1965 per la sua capacità, affidabilità, efficienza e comfort, il large van è disponibile a listino con speciali allestimenti Onnicar iTuttoinLega interamente realizzati in lega leggera di alluminio che garantiscono grandi vantaggi
tra i quali: portata utile più alta nella categoria di riferimento; riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 grazie al peso ridotto; garanzia a vita contro la ruggine. Gli allestimenti a listino sono stati pensati per il Ford Transit telaio cabina singola o cabina doppia e per tutte le versioni dei veicolo, compresa la trazione integrale, automatica e ibrida. Sono tre le soluzioni proposte: ribaltabile trilaterale “Eurokipper3 Special”; Furgonatura “Onnispazio” (disponibile anche con porta laterale); Furgonatura “Onnispazio” con sponda caricatrice.
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VEICOLI COMMERCIALI
IDLE I M ONDO TRASPORTI
SCAME PARRE / POTENZA DI FUOCO STRAORDINARIA AL SERVIZIO DELLA MOBILITÀ ELETTRICA
Carichi a mille L’AZIENDA DI PARRE, IN PROVINCIA DI BERGAMO, È TRA I LEADER NELLA PRODUZIONE DI SISTEMI DI RICARICA PER VEICOLI ELETTRICI: UNA COMPETENZA INTESSUTA IN VENT’ANNI DI ATTIVITÀ NEL SETTORE, OGGI PORTATA AVANTI DA UNA BUSINESS UNIT DEDICATA. ERA IL 1999 QUANDO SBARCAVA SUL MERCATO IL PRIMO PRODOTTO: IL CONNETTORE TIPO 3A. DALLA VALLE SERIANA SI LEVA UN’AUTOREVOLE VOCE DI RILANCIO DELLA TRAZIONE ELETTRICA, PERCHÉ LA PANDEMIA NON DIVENTI UN PRETESTO PER TORNARE INDIETRO.
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CRISTINA ALTIERI PARRE
on si diventa leader del proprio settore inventandosi da un giorno all’altro. Occorrono anni di lavoro, ricerca, intuizioni e la capacità di tradurre questo percorso in prodotti qualitativamente eccellenti. Ecco quella che potrebbe essere la sintesi di vent’anni di attività nella mobilità elettrica di Scame: il primo prodotto, il connettore Tipo 3A per la ricarica di veicoli elettrici leggeri, risale infatti al 1999. Da allora l’azienda della Valle Seriana ha acquisito sempre più competenza, introducendo tecnologie innovative, alcune delle quali coperte da brevetti internazionali, e ampliando sempre più la famiglia di prodotti. Scame è oggi in grado di fornire una vasta gamma di stazioni di ricarica in corrente alternata per veicoli a batteria nelle versioni wall box e colonnine,
con caratteristiche adatte alle necessità attuali e future in termini di potenza erogata, riconoscimento utilizzatore, interfaccia utente, comunicazione con piattaforme di gestione e interoperabilità. Senza dimenticare le nuove tendenze per facilitare l’utilizzo del punto di ricarica. FORNITORE RICONOSCIUTO
Ma ancora: Scame è riconosciuta come fornitore di componentistica di alta qualità e affidabilità. I cavi di ricarica, le prese lato infrastruttura e gli accessori infatti, oltre che alimentare la produzione a marchio dell’azienda, vengono forniti a costruttori di veicoli elettrici e di stazioni di ricarica. Il tutto nel rispetto più assoluto del Made in Italy: i dispositivi Scame per la mobilità elettrica sono prodotti, assemblati e collaudati in Valle Seriana. “In
Scame - spiega Roberto Rossi, direttore commerciale E-Mobility abbiamo una divisione che si occupa esclusivamente del mercato della mobilità elettrica. Questa business unit è in grado di sviluppare e progettare i nostri dispositivi E-mobility, gestire la certificazione dei prodotti, formare il personale, assicurare l’assistenza tecnica in caso di necessità, sviluppare piani di marketing e comunicazione specifici, supportare a livello tecnico-commerciale le esigenze dei clienti”. Da quando è stata istituita, questa divisione ha più che duplicato il personale che, al momento, è di 25 persone, con un piano di sviluppo per il futuro. A questa organizzazione vanno aggiunte la linee di produzione che oggi occupano una forza lavoro di circa 20-30 persone a seconda del carico di lavoro. “C’è poi l’organizzazione di vendita - prosegue Rossi - sia per il territorio italiano
che all’estero, direttamente o tramite le nostre agenzie di rappresentanza e le nostre filiali. I risultati sin qui ottenuti ci posizionano tra le prime aziende specializzate nella mobilità elettrica, con quote di mercato e previsioni di crescita che motivano i grossi investimenti che la proprietà ha deciso di dedicare al settore”. L’intero processo di produzione dei dispositivi per la ricarica di veicoli a batteria di Scame è dunque centralizzato nelle mani di un’unica Business unit. “La progettazione - interviene Giorgio Gamba, responsabile sviluppo elettromeccanico E-Mobility - è affidata al nostro ufficio tecnico che ne segue anche la fase di prototipazione. Tutti i test sono svolti all’interno del nostro laboratorio, in cui si verifica la soddisfazione dei requisiti richiesti dalle normative di riferimento”. Per quanto riguarda i sistemi elettronici e informatici che popo-
lano le stazioni, la progettazione invece è realizzata dal reparto Ricerca e Sviluppo che si avvale anche della collaborazione di altre aziende italiane specializzate nel settore. “Alla fine del procedimento tutte le soluzioni - precisa Gamba - sono poi testate caricando fisicamente in laboratorio i veicoli elettrici presenti sul mercato”. PUNTO DI RIFERIMENTO
Una forza produttiva organizzatissima, al servizio di una gamma prodotti articolata e completa. “L’ampiezza della nostra gamma - interviene Alex Prizio, Responsabile Vendite Italia EMobility - ci permette di essere identificati come uno dei migliori fornitori da parte di numerose tipologie di clienti. Le principali aziende attive nei settori dell’approvvigionamento, produzione,
Una normativa complessa garantisce la sicurezza dell’impianto
DECISIVO AFFIDARE L’INSTALLAZIONE A PROFESSIONISTI ABILITATI ALLA CERTIFICAZIONE L e stazioni di ricarica per i veicoli elettrici devono rispettare i requisiti della norma CEI EN 61851-1, sia per quanto riguarda le caratteristiche elettromeccaniche e di comunicazione sia per le modalità di ricarica. “Parliamo essenzialmente di stazioni fisse - illustra Claudio Biella, Responsabile certificazione e formazione E-Mobility montate a pavimento (colonnine) o a parete (wall box) permanentemente collegate alla rete elettrica e che ricaricano i veicoli in modo 3 o modo 4”. I modi di carica 3 e 4 dei veicoli elettrici richiedono un’alimentazione dedicata e
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un’apparecchiatura di carica che incorpori i circuiti di controllo e di comunicazione e sono le modalità che garantiscono le maggiori prestazioni con le massime condizioni di sicurezza in tutti gli ambienti di ricarica. “La modalità detta Modo 3 - precisa Biella - consiste nel fornire energia elettrica (monofase o trifase) al caricabatteria a bordo del veicolo; la modalità detta Modo 4 consiste invece nel ricaricare direttamente la batteria del veicolo in corrente continua (DC) tramite un caricabatteria esterno, rendendo possibile la ricarica ad alta potenza, detta anche rapida o ultra-rapida”. La ricarica avviene tramite
connettori specifici e dedicati, conformi alla norma CEI EN 62196-2 se destinati alla ricarica AC (modo 3), alla norma CEI EN 62196-3 se destinati alla ricarica DC (modo 4). Di fondamentale importanza la messa in opera dell’infrastruttura per cui l’installazione dovrà essere conforme alle prescrizioni di sicurezza generali e specifiche secondo norma CEI 64-8; V5 Sezione 722. Naturalmente è poi importantissimo affidare l’installazione a un professionista regolarmente iscritto all’albo e che quindi sia abilitato a rilasciare il certificato dell’impianto.
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VEICOLI COMMERCIALI
IDLE I M ONDO TRASPORTI vendita di energia elettrica, acqua, gas e altri servizi ambientali acquistano le nostre colonnine e le nostre wall box per realizzare infrastrutture di ricarica con accesso pubblico. La nostra proposta spesso comprende l’installazione, la messa in servizio, la formazione, la manutenzione preventiva e l’assistenza tecnica”. Altra categoria importantissima di destinatari dei prodotti Scame è quella degli installatori elettrici che, a loro volta, realizzano impianti di ricarica ovunque sia richiesto: centri commerciali, supermercati, aziende, pubblica amministrazione, hotel, ristoranti, utilizzatori privati. “Da tempo poi - continua Prizio - Scame è uno dei fornitori di riferimento nel settore automotive: le nostre stazioni di ricarica sono installate negli stabilimenti di produzione dei principali costruttori di veicoli
elettrici e nei concessionari di vendita, le nostre wall box e i cavi per la ricarica sono spesso offerti all’utilizzatore dell’auto elettrica. Inoltre la parte componentistica ci permette di fornire molti costruttori di stazioni di ricarica, nazionali e internazionali”. ASSISTENZA AL TOP
Senza dimenticare l’assistenza: in Scame il servizio post vendita è considerato fondamentale per la completa soddisfazione del cliente. “La nostra azienda - spiega Luca Noris, Responsabile assistenza tecnica E-Mobility - garantisce un servizio di assistenza del prodotto di 24 mesi dalla data di vendita o dalla data della messa in servizio. Tutti gli interventi vengono effettuati on-site da
parte di personale qualificato, senza spese per il cliente se la problematica rientra nei parametri previsti dal periodo di garanzia. Per interventi al di fuori della garanzia viene elaborato un preventivo ad hoc a seconda della tipologia d’intervento. A tutto questo si aggiunge la possibilità di acquistare piani di manutenzione ordinaria e straordinaria e di e stendere la garanzia del prodotto oltre i 24 mesi. Inoltre, a supporto della clientela, è attivo anche un numero verde dedicato al quale si può far riferimento per richieste commerciali o tecniche o per avere delucidazioni per quanto riguarda il mondo della ricarica dei veicoli elettrici”. L’attenzione per il cliente è quindi a 360 gradi, con l’obiettivo dichiarato di venire incontro a tutte le specifiche esigenze degli utilizzatori finali.
Pronti a ripartire e a scommettere ancora sulla mobilità elettrica
SULL’AUTOMOTIVE LA SCURE DELLA PANDEMIA, MA L’ELETTRICO CONTINUA A CRESCERE S came Parre si trova geograficamente al centro di una delle zone italiane più colpite dalla pandemia di Covid-19: la Valle Seriana. E per una realtà così fortemente legata al territorio nel quale nasceva nel 1963 e nel quale ha sempre orgogliosamente mantenuto il centro nevralgico della propria attività, sono mesi difficili. Molto difficili. Ma Scame ha tutte le risorse per guardare serenamente e con decisione al futuro. “L’e mergenza epidemiologica Covid-19 - commenta Ro-
berto Rossi - sta creando impatti sociali ed economici non trascurabili. Sono toccate molte realtà industriali, e inevitabilmente anche il comparto dei trasporti risente della situazione con flessioni importanti”. Due le ipotesi che possono essere formulate alla stato attuale dei fatti: “I grandi produttori di veicoli a basso impatto ambientale e le principali società nel settore energetico che hanno da tempo investito nella mobilità elettrica - precisa Rossi - potrebbero ritardare
i loro progetti o per contro potrebbero accelerare per una conversione alla mobilità sostenibile ancor più veloce. Sino a questo momento il mercato della mobilità elettrica è caratterizzato da un’effervescenza che sembra non aver subito così tanto gli effetti dell’attuale emergenza, ed è un mercato che offrirà sempre interessanti opportunità di crescita che ci prepariamo a servire potenziando la nostra capacità produttiva per far fronte a una domanda che, ci auguriamo, sarà sempre signifi-
cativa e consistente”. “Gli eventi delle ultime settimane dovuti alla pandemia da Covid19 - interviene concordando con il collega Omar Imberti, Responsabile Marketing E-Mobility hanno portato caos nei vari settori economici mondiali, e uno dei più toccati è proprio il settore automotive. Fabbriche ferme e concessionarie chiuse hanno fatto registrare nel nostro paese, a marzo, una frenata impressionante, aggravando ulteriormente i dati già negativi del mese precedente. L’uni-
ca nota positiva rimane il settore dell’elettrico che invece ha totalizzato un incremento delle vendite pari al 47 per cento, rispetto allo stesso mese del 2019, passando da 622 a oltre 900 mezzi venduti in Italia. Ora c’è però chi chiede uno stanziamento di incentivi per l’acquisto di veicoli tradizionali per rilanciare il settore, con il rischio di fare un pericoloso passo indietro dal punto di vista della lotta ai cambiamenti climatici. L’obiet tivo cui tendere è non quel lo di sostituire veicoli
ATHLON / VARCATO IL DECENNIO DI PRESENZA IN ITALIA
Più forti con la Stella
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LINO SINARI ROMA
a scelta del noleggio come alternativa all’acquisto di un veicolo è oggi realtà consolidata nel nostro Paese: dalle vetture per utilizzo privato ai veicoli professionali, si è arrivati oggi all’opzione noleggio anche nei segmenti del trasporto di maggiori dimensioni, fino a camion e semirimorchi. Tra i player che si sono costruiti una fetta di mercato nei veicoli leggeri, puntando sulla qualità del prodotto e servizio offerto, Athlon, realtà internazionale nel noleggio a lungo termine, sbarca in Italia nel 2009 e dal 1° dicembre 2016 è parte del Gruppo Daimler, che ha acquistato l’intero gruppo Athlon Car Lease International. Le origini di Athlon risalgono al 1916, quando l’azienda era conosciuta come RIVA (Reparatie Inrichting Van Automobielen). Negli anni ha investito su innovazione tecnologica e iniziative legate a efficienza e sostenibilità nel settore della mobilità e noleggio a lungo termine in tutta Europa. Lo scorso dicembre il gruppo ha compiuto i primi dieci anni di attività in Italia. “Dal 2009 a oggi, compresi gli ultimi tre anni sotto la guida Daimler illustra Matthias Micke, Ceo Athlon Italy - abbiamo progressivamente ampliato il nostro portafoglio clienti con un prodotto di noleggio a lungo termine ben strutturato, andando a coprire tutto il territorio nazionale. Questi ultimi tre anni ci hanno visti impegnati nell’integrazione e nel consolidare le sinergie con il mondo Daimler che saranno importanti per la crescita del prossimo triennio”.
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Com’è costituita oggi l’organizzazione di Athlon in Europa e in Italia? “Athlon International - spiega Micke - è presente in 20 paesi europei, di cui 11 gestiti direttamente dalla sede centrale, senza intermediari, come l’Italia. Il ruolo di Athlon International, con sede a Schiphol Amsterdam, è di coordinare e supportare tutti i paesi sia da un lato organizzativo transnazionale sia circa lo sviluppo di nuovi sinergie e programmi. Athlon Italy ha due sedi in Italia: una su Roma e una su Milano che fungono da centrali di gestione di tutto il team commerciale diretto e per la rete Partner, dislocata sull’intero territorio nazionale”. In Italia in particolare com’è costituita la flotta di veicoli professionali? “Il segmento CommercialeVan - afferma il CEO - ha sempre richiesto un’attenzione particolare e un know-how specifico che possa seguire in ogni sua fase il cliente per la creazione e customizzazione del veicolo, con tutte le specifiche tecniche necessarie al suo business. Per questo, in Italia, abbiamo formato già da tempo un team competente e specializzato in veicoli commerciali, Van e allestimenti speciali che lavora trasversalmente con i nostri canali di vendita, diretti e indiretti. L’acquisizione di Daimler ci ha permesso in pochi anni di aumentare progressivamente la nostra flotta con una vasta quota di veicoli Mercedes-Benz: Sprinter, Vito, Viano e il resto della gamma”. Per il mercato italiano com’è strutturata Athlon in termini di presenza di filiali e punti di assistenza? “L’operatività sul territorio italiano - risponde Matthias Micke - è gestita dalle due sedi di Roma e Milano
tradizionali con quelli elettrici, ma quello di implementare un modello di mobilità sostenibile per le nostre città e per il nostro territorio. Queste scelte politiche saranno strategiche per il futuro tecnologico del nostro paese, anche per non perdere il passo con le altre nazioni. Ma soprattutto perché dobbiamo renderci conto che il mondo deve migliorare dal punto di vista ambientale, la pandemia non dovrebbe frenare le politiche di decarbonizzazione, ma anzi dovrebbe ripensarle e rilanciarle”.
DAL 2016 PARTE DEL GRUPPO DAIMLER, CHE HA ACQUISTATO L’INTERO GRUPPO CON SEDE A
SCHIPHOL AMSTERDAM, ATHLON ITALY È PRESENTE CON LE DUE SEDI DI ROMA E MILANO, CHE SVOLGONO IL RUOLO DI CENTRALI DI GESTIONE DEL TEAM COMMERCIALE DIRETTO E PER LA RETE PARTNER, DISLOCATA SULL’INTERO TERRITORIO NAZIONALE. “PER IL 2020 LA STRATEGIA PREVEDE UN INCREMENTO DI MEZZI NEL SEGMENTO VEICOLI COMMERCIALI”,
MATTHIAS MICKE, CEO ATHLON ITALY.
AFFERMA
Matthias Micke, Ceo Athlon Italy.
con una equa distribuzione dei reparti, per coprire tutte le esigenze dell’intero territorio. Il servizio di assistenza viene fornito principalmente attraverso la rete di officine dirette, le “Athlon Service Partner” che garantiscono un servizio assistenza e manutenzione a 360 gradi sul veicolo”. Per l’allestimento dei veicoli professionali qual è la strategia di Athlon in Italia? Quali sono i partner per gli allestimenti? “Sul tutto il territorio - spiega il numero uno di Athlon Italy - ci avvaliamo dei massimi esperti nel settore della customizzazione dei veicoli commerciali, che sono i contatti diretti e fidelizzati della nostra rete dealer.
Nulla viene lasciato al caso, ci avvaliamo solo ed esclusivamente dei leader del settore: dai refrigerati agli allestimenti meccanici (pedane, sponde a battuta, sponde elevatrici, sponde ripieghevoli) garantiamo sempre applicazioni di primissima qualità. Punto di forza è l’assistenza che forniamo al cliente, anche dopo la consegna dei mezzi, tramite i nostri partner scelti”. Quali sono i numeri di chiusura del 2019 e qual è il target per il 2020? “Il 2019 - afferma Micke - si è chiuso secondo le aspettative pianificate, per il 2020 la strategia prevede un incremento di mezzi nel segmento veicoli commerciali, grazie anche ad una consolidata colla-
borazione con Daimler. La nostra “chiave di differenza” che ci distingue sul mercato è rappresentata da velocità nella risposta, trasversalità dei reparti, attenzione al cliente e alle sue esigenze. Questo è possibile grazie allo stretto legame e collaborazione che Athlon Italy ha con i suoi partner, su tutto il territorio italiano. Saper soddisfare i nostri clienti ci rende vincenti e avere dei clienti soddisfatti vuol dire avere fidelizzazione degli stessi. La storicità di clienti che negli anni si affidano alla nostra azienda è per noi motivo di orgoglio e di crescita: più conosciamo il nostro cliente, più siamo proattivi e preparati alle sue esigenze”.
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FRED DDO INTEG GRAT GRA TO O EAS SYFIT IL RISVEGLIO O DELLA FFORZA
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