IL MONDO DEI TRASPORTI
Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI
€ 4,00
Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XIX - N. 175 - GENNAIO 2009
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Stoccarda mette le mani in Russia sulla Kamaz
Acquisita Volkswagen Trucks & Bus do Brasil
Servizio a pag. 6
Da sempre la sicurezza priorità assoluta per il marchio di Göteborg Campanella a pag. 5
Servizio a pag. 4
EDITORIALE
Iveco / Ottavio Gioglio parla delle sfide del 2009
La quiete dopo la tempesta
L’anno che verrà...
di Paolo Altieri
S
Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano
VOLVO TRUCKS
e è vero che dopo la tempesta di solito arriva la quiete, dobbiamo sperare che la regola venga rispettata ancora di più circa le vicende economiche e finanziarie che nei mesi finali del 2008 hanno letteralmente sconvolto il mondo intero, provocando una recessione che allarma tutti settori produttivi e commerciali. È un fatto che il 2009 non sarà un anno facile. Sono troppe e gravi le conseguenze che ha provocato la crisi economica e finanziaria mondiale, prima fra tutte la sfiducia che si è creata nei consumatori, milioni dei quali nel mondo vedono a rischio anche il posto di lavoro. In queste condizioni il 2009 si apre all’insegna della massima incertezza di fronte alla quale non è facile impostare programmi, fare previsioni. L’unica certezza, per il momento, e che la crisi sembra avere un percorso lungo, il che rappresenterà per un po’ un freno alla spesa e soprattutto agli investimenti e che dunque bisogna attrezzarsi e organizzarsi per poter resistere alla tempesta nel migliore dei modi possibile e con i minori danni possibili. Per quanto riguarda il settore dei trasporti, che rappresenta pur sempre l’arteria principale attraverso cui scorre l’economia di tutti i Paesi, industrializzati ed emergenti, le difficoltà sono le stesse. Bisognerà attendere il decorso del primo trimestre dell’anno per vedere come si evolve la situazione. Il problema che sta più a cuore dei costruttori e delle aziende di trasporto è quello dell’accesso al credito, l’unico che consente la programmazione degli investimenti. Vogliamo credere che le politiche di sostegno alle Banche che un po’ tutti i Governi hanno immediatamente impostato, portino a un ritrovato consolidamento della situazione finanziaria in modo che le Banche possano venire incontro alle esigenze delle aziende senza rischi per nessuno. In questo contesto prevedere l’andamento del mercato dei veicoli industriali e commerciali nel 2009 non è facile. L’Unrae, l’associazione dei costruttori esteri che operano in Italia, nella sua tradizionale conferenza di fine anno, ha dato qualche indicazione, arrischiando per il nuovo anno un volume di 25mila nuove immatricolazioni di veicoli industriali e di 200mila nuove immatricolazioni di veicoli commerciali, contro rispettivamente i 32mila e 220mila del 2008. Sono numeri già importanti ma che - è l’auspicio di tutti - potrebbero migliorare sensibilmente se l’economia si rimette in cammino. Il Mondo dei Trasporti, alla vigilia del suo 20esimo anno di attività, che festeggeremo nel 2010 con un’edizione speciale, continuerà nel 2009 a monitorare il settore in tutti i suoi aspetti con servizi di approfondimento di tutte le problematiche con le quali ogni giorno si confrontano da una parte i costruttori di veicoli industriali e commerciali e le proprie reti di vendita e assistenza, dall’altra le aziende di trasporto e i clienti in genere per i quali i veicoli industriali e commerciali sono gli strumenti di lavoro. Come da sempre è nello stile della nostra pubblicazione, daremo ancor più la parola ai protagonisti del settore per spiegare come si evolvono le loro attività, i programmi, le ambizioni. Ma per il Nuovo Anno, il Mondo dei Trasporti ha voluto aggiungere una nuova importante iniziativa, con la creazione di un Annuario contenente le schede tecniche di tutti i veicoli industriali e commerciali, nonché dei van e dei veicoli da lavoro derivati da vetture presenti sul mercato italiano. Il volume, alla prima edizione, verrà presentato in febbraio nel corso di una cerimonia in cui verranno assegnati anche gli “Awards” de Il Mondo dei Trasporti a personaggi del settore. È anche questo un segno del dinamismo che caratterizza la nostra “testata” all’alba ormai dei suoi 20 anni di vita.
Reduce da un 2008 sicuramente positivo, Iveco per il prossimo futuro non nasconde le difficoltà. “Siamo come la Campagnola - dice il General Manager di Mercato Italia - che osserva il percorso difficile e accidentato, ma ha tutte le qualità per farcela al meglio”. TORINO - Iveco, produttore full-range di veicoli industriali e commerciali, nel corso degli ultimi due anni ha completamente rinnovato la propria gamma prodotto. Dal nuovo Daily, veicolo leggero per eccellenza, lanciato nel 2006 e completato
l’anno successivo con la presentazione del Daily CNG e del Daily 4x4, al pesante stradale Stralis e al Trakker quest’ultimo destinato al settore cava-cantiere, presentati nel 2007, al nuovo Eurocargo che ha visto il suo debutto nel 2008 per il segmento
Nuova e originale iniziativa di Fiat Professional
stradale e off-road. Sempre nel 2008 Iveco ha introdotto sul mercato il Massif, fuoristrada leggero di nuova concezione, che nella versione trasporto persone ha portato alla ribalta la nuova Campagnola. Sicurezza, rispetto dell’ambiente e redditività
sono i punti cardine delle scelte strategiche che hanno guidato questa grande offensiva di prodotto ed eccezionale performance progettuale e di valorizzazione del Brand Iveco Altieri a pagina 2
I vincitori delle competizioni Scania Olympics
Il bello del “Van Sharing” Orgoglio della rete Scania Campanella a pag. 14
Sinari a pag. 11
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
IVECO / SARA’ UN 2009 DIFFICILE MA LE ARMI SONO ANCOR PIU’ AFFILATE
Pronti alla sfida Reduce da un 2008 sicuramente positivo, Iveco per il nuovo anno non nasconde le difficoltà. Afferma Ottavio Gioglio, General Manager di Mercato Italia: “Siamo come la Campagnola che osserva il pendio che ha davanti a sé: è un percorso difficile e accidentato, ma ha tutte le qualità per farcela al meglio”. Intanto un team di manager giovani e rampanti è pronto a dimostrare la competitività Iveco su tutti i fronti
Ottavio Gioglio, General Manager di Iveco Mercato Italia con i suoi nuovi collaboratori. malgrado tutto, in casa Iveco guardano con fiducia e ottimismo. Fiducia e ottimismo dettati principalmente dai numeri dai quali si parte: quelli del 2008 rappresentano indubbiamente un successo. Dati che, in occasione dell’incontro a Bologna nell’ambito del Motor Show dove grande entusia-
La nuova squadra di Iveco Mercato Italia Ottavio Gioglio Elisa Piano Alessandra Nardini Federico Gaiazzi Luca Sra Marta Nappo Bruno Gianolla Massimo Revetria Barbara Barbieri Sergio Perini Luigi Casetta Monica Bertolino Giovanni Mellano Silvia Becchelli di Paolo Altieri TORINO - Iveco, produttore fullrange di veicoli industriali e commerciali, nel corso degli ultimi due anni ha completamente rinnovato la propria gamma prodotto. Dal nuovo Daily, veicolo leggero per eccellenza, lanciato nel 2006 e completato l’anno successivo con la presentazione del Daily CNG e del Daily 4x4, al pesante stradale Stralis e al Trakker quest’ultimo destinato al settore cava-cantiere, presentati nel 2007, al nuovo Euro-
cargo che ha visto il suo debutto nel 2008 per il segmento stradale e off-road. Sempre nel 2008 Iveco ha introdotto sul mercato il Massif, fuoristrada leggero di nuova concezione, che nella versione trasporto persone ha portato alla ribalta la nuova Campagnola. Sicurezza, rispetto dell’ambiente e redditività sono i punti cardine delle scelte strategiche che hanno guidato questa grande offensiva di prodotto ed eccezionale performance progettuale e di valorizzazione del Brand Iveco. Per un costruttore puntare sulla versatilità e comple-
IL MONDO DEI TRASPORTI Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto Direttore responsabile Paolo Altieri Direzione, redazione e amministrazione Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza tel. 039/493101 - 493103 - fax 039/493102 e-mail: info@vegaeditrice.it Sede Legale Via Stresa 15 - 20125 Milano Editore Vega Editrice Presidente Luisella Crobu Direttore editoriale Cristina Altieri Condirettore editoriale Vincenzo Lasalvia Pubblicità Co.Prom: Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza tel. 039/493101-2 - fax 039/493102 Promozione Piero Ferrari Art Director Renato Montino Impaginazione e Fotocomposizione Varano, Busto Garolfo (Milano) Stampa Graphicscalve, Vilminore di Scalve (BG) Il Mondo dei Trasporti è registrato presso il Tribunale di Milano numero 327 del 4/5/1991 - Abbonamento annuo: Italia Euro 40,00, estero: Euro 77,44 - Versamento sul c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl, Milano Poste Italiane Spa - Sped. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano - Distribuzione MA-FA: Cologno M.se (MI).
tezza dell’offerta costituisce una sfida che impone ingenti investimenti che in termini progettuali sia produttivi. Un impegno che punta all’ottimizzazione della già ampia gamma, ampliando l’offerta a fronte delle esigenze espresse dal mercato. Veicoli con l’obiettivo di massimizzare la produttività per l’autotrasportatore grazie alla flessibilità delle soluzioni tecniche e che propongono Iveco come protagonista in nuovi settori merceologici. Le principali novità con le quali il costruttore nazionale si avvia ad
un 2009 che da tutti gli economisti viene definito un anno difficile per l’economia mondiale, sono state illustrate dal team di Ottavio Gioglio nel corso dell’annuale press meeting con la stampa specializzata. Un team oltretutto rinnovato, con figure giovani e di alta competenza. Rampanti manager pronti a dare il massimo. Ed è probabilmente quello che ci vuole per affrontare un 2009 che continuerà ad essere caratterizzato dalla fase di stagnazione produttiva e recessione economica iniziata subito dopo l’estate 2008. Un anno al quale,
General Manager Finance Human Resources Marketing Manager Direttore Vendite Logistics Manager Product Manager Used Vehicles Network Manager Owned Dealer Customer Service General Manager Iveco Capital Pubblicità Ufficio stampa smo ha suscitato la Campagnola, ha snocciolato proprio il General Manager Gioglio, dopo aver mostrato ai presenti una slide oltremodo significativa. Una vignetta nella quale due individui si scambiano una sola battuta a testa: “La terra va verso il disastro!”. E l’altro: “Peccato: era un pianeta così competitivo!”. “La competitività - ha dichiarato Ottavio Gioglio - è la nostra variabile principale. Abbiamo dalla nostra una gamma giovane, motorizzazioni ecologiche con Cng su tutta la gamma, 851 punti di vendi-
ta e assistenza, una rete forte, capillare e molto legata al brand, 8.000 persone dedicate e tutte altamente professionalizzate, offerte commerciali aggressive. Tutto ciò fa parte del background di casa Iveco, di una consapevolezza diffusa in tutti i nostri dipendenti, che quindi si preparano ad un anno duro, difficile. Ma con la consapevolezza di essere parte di un’azienda robusta, che può già vantare un successo: aver superato un 2008 con dati di tutto rispetto. La quota Iveco ha registrato una crescita nel terzo trimestre 2008. A contribuire è stata tutta la gamma: in totale, dai dati relativi all’immatricolato, le previsioni a fine 2008 fanno registrare un mercato Italia di veicoli commerciali pari a 116.800 unità, 95.000 leggeri, 6.800 medi, 25.000 pesanti”. A seguire il General Manager è entrato nel dettaglio delle quote segmento per segmento, a cominciare dal Daily, campione dei leggeri in assoluto. “Nel terzo trimestre - ha proseguito Gioglio, illustrando apposite slide - il totale dei leggeri ha fatto registrare un incremento: da una quota del 21,7 per cento registrata nel primo trimestre siamo passati al 22,3 per cento. Nel segmento al di sotto delle 3,5 t Daily deteneva una quota del 6,7 per cento, che nel secondo e terzo trimestre si è consolidata a quota 7,8 per cento. Il segmento delle 3,5 t è l’unico che ha fatto registrare un lieve calo, passando dal 27,1 per cento del primo trimestre al 24,4 del secondo per risalire al 26,6 per cento del terzo trimestre. Nel segmento dalle 3,5 alle 6 t, Iveco Daily è passato da
Trakker, il pesante che non conosce limiti
Al debutto un nuovo mezzo d’opera TORINO - Trakker è pensato per ogni tipo di missione estrema fuoristrada su ruote in una gamma compresa fra le 18 e le 72 tonnellate. La cabina del nuovo Trakker riprende il modello Stralis. Il Trakker è stato progettato per rispondere alle esigenze e alle aspettative del cliente. Una miscela perFuori strada fetta di forza, resistenza e affidabilità, unite al comfort no problem: delle nuove cabine Stralis Active Day e Active Time. La affidabilità e gamma Trakker è molto ampia vantando una varietà di prestazioni con modelli che consentono ai clienti di trovare il prodotto la gamma ideale per la propria missione specifica. L’offerta comIveco Trakker. prende due motori (FPT Cursor 8 e FPT Cursor 13) e due cabine (AD e AT). I cabinati sono disponibili nelle configurazioni 4x2, 4x4, 6x4, 6x6, 8x4 e 8x8, con potenze da 360 a 500 cv. Le versioni trattore sono proposte nelle configurazioni 4x2, 4x4, 6x4 e 6x6, con potenze da 410 a 500 cv. Anche in questo caso l’introduzione a listino del nuovo Trakker è stata una tempestiva risposta a una precisa richiesta del
mercato. Si tratta dell’omologazione come mezzo d’opera, quindi con 49 t di MTC, del trattore Trakker AD/AT 400T41-45WT che era già presente nell’offerta Iveco a peso legale di 44 t di MTC. L’impiego dei trattori mezzi d’opera si va sempre più diffondendo in Italia per l’esigenza di servire, non solo le cave, ma anche i cantieri edili e le grandi opere infrastrutturali. Mission che richiedono trasferte sulla viabilità ordinaria sempre più lunghe. Sono quindi richiesti veicoli che garantiscano un’elevata portata complessiva, ma al contempo mantengano la manovrabilità e il comfort di marcia tipici dei trattori stradali. Finora per questa tipologia di veicoli la scelta era legata al Trakker 6x4 AT/AD 720T45 oppure 50 a seconda del motore montato: si tratta del FPT Cursor 13 nella taratura da 450 o 500 cv. La richiesta del mercato vuole invece un veicolo più compatto, simile al trattore stradale, ma in grado di essere immatricolato come mezzo d’opera quando le esigenze del cliente lo richiedano, per particolari lavori in cava e nei cantieri, ai trasporti misti su strada. L’allestimento del nuovo Trakker AD/AT 400T41-45WT come mezzo d’opera necessita del montaggio di tutte le dotazioni obbligatorie per questa tipologia di veicoli, a cominciare dai fari rotanti gialli sul tetto cabina e dalla ralla da 3,5”. L’offerta prevede tre soluzioni di cabina, AD/AT a cabina corta e media con la variante per quest’ultima del tetto alto, motore FPT Cursor 13 da 410 o 450 cv, cambio automatizzato ZF Eurotronic 2 a 12 rapporti in alterativa al manuale ZF 16S2220 TD a 16 rapporti.
Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
una quota del 50,4 per cento del primo trimestre al 48,9 del secondo e ancora al 51,4 per cento del terzo trimestre”. Subito dopo Gioglio ha passato in rassegna i dati relativi alla gamma medio pesante. “Per quanto riguarda la quota Iveco Eurocargo - ha proseguito Gioglio - il totale dei medi è passato dal 56,7 per cento del primo trimestre al 55,6 del secondo per risalire al 59,8 per cento nel terzo trimestre. Decisamente positive le performance della quota Iveco Stralis e Trakker. Il totale dei pesanti ha fatto registrare una quota del 30,8 per cento nel primo trimestre, che è passata al 32 nel secondo e addirittura al 34,3 per cento nel terzo trimestre. Quanto ai sottosegmenti, i trattori sono passati dal 24,9 per cento del primo trimestre al 25,4 del secondo e fino al 26,6 per cento nel terzo trimestre. Ottima la performance dei cabinati: dal 37,8 per cento del primo trimestre siamo passati a quota 41,8 nel terzo, dopo la conferma nel secondo trimestre col 37,5 per cento. È andata decisamente bene nel cava-cantiere, dove la quota del primo trimestre era del 38,3 per cento ed è passata al 40,9 nel secondo, più o meno confermandosi col 40,3 per cento nel terzo trimestre”. Insomma, anche in una configurazione economica tutt’altro che florida, la quota Iveco in totale è più che soddisfacente. “In un mercato in calo - ha affermato Ottavio Gioglio - la nostra quota è cresciuta, passando dal 24,4 per cento del primo trimestre 2008 al 24,5 nel secondo e svettando al 27,1 per cento nel terzo trimestre. Un dato che ci lusinga, che dimostra come l’apprezzamento dei clienti resti elemento forte e stabile. Ma che non ci spinge ad abbassare la guardia, tant’è che nel mese di dicembre 2008 abbiamo dato il via ad una raffica di novità, continuando l’offensiva di prodotto Iveco su tutti i fronti, con nuovi prodotti per nuovi clienti: Trakker 49 t mezzo d’opera, Stralis 8x2x6, Stralis AD/AT da 480 cv, Stralis AD/AT Super Light, senza dimenticare la recente introduzione dell’Eurocargo 4x4”. Novità che non finiscono qui. Proprio sulla scorta di una strategia di successo, a dicembre Iveco ha inserito due nuove punte di diamante nel segmento dei mini/midi Daily: MiniCab e MidiCab. “Sono stati i risultati di vendita di MiniVan e MidiVan da febbraio 2007 a luglio 2008 - ha precisato il General Manager - a darci l’ulteriore spinta verso questo nuovo investimento. La gamma Mini e Midi ha ottenuto un volume pari a 1.402 unità nel 2007 e 1.704 nel 2008 nella versione Ytd. L’offerta viene ora ampliata e completata, per offrire un’intera gamma, Daily Mini/Midi, di veicoli per impieghi ad elevata flessibilità: MiniVan e MiniCab e MidiVan e MidiCab”. “Iveco in Italia - ha concluso Ottavio Gioglio - ha le responsabilità di un leader che, a maggior ragione nel periodo storico che stiamo vivendo, deve lavorare duro, creare spazi, guadagnare terreno. Ma anche dare fiducia e sostenere il mercato, in un momento in cui il termine crisi è divenuto ormai d’uso quotidiano e popolare. Occorre allora favorire l’ingresso in campo di nuovi clienti. Abbiamo dalla nostra tutte le chance per svolgere appieno e nel migliore dei modi il compito al quale siamo chiamati. Ora siamo come la Campagnola che, in un’immagine della nostra campagna pubblicitaria, si sporge, affacciandosi al pendio che sta per affrontare. È come se chi è al volante si accorge di quanto sia irto di pericoli il percorso. Ma egli ha anche la consapevolezza di essere alla guida di un mezzo che ha tutte le potenzialità, gli strumenti, le qualità e la preparazione per farcela nel migliore dei modi.
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La famiglia dello Stralis continua ad arricchirsi per essere sempre più competitiva
Una nuova risposta per la distribuzione
TORINO - Stralis è uno strumento di lavoro studiato per rispondere a qualunque esigenza di trasporto pesante su ruote nella gamma dalle 19 alle 44 tonnellate. La vera innovazione di Stralis consiste principalmente nella cabina, risultato del lavoro svolto con grande determinazione insieme ai concessionari e ai clienti, che hanno contribuito alla progettazione, per migliorarne il comfort di guida e la permanenza a bordo. La gamma Stralis è in grado di rispondere alle esigenze legate a diverse tipologie di missione. Esistono migliaia di soluzioni possibili, con un’ampia scelta di passo per una massima adattabilità del veicolo; cambi manuali, automatizzati e automatici; rapporti dell’asse posteriore selezionati per un compromesso ideale fra velocità e trazione. La gamma comprende tre motori (da 8, 10 e 13 litri), tre cabine (Active Day, Active Time, Active Space) e tre altezze (tetto basso, tetto medio e tetto alto). Tutte le versioni Stralis si possono abbinare a diversi tipi di sospensione, comprese le sospensioni pneumatiche integrali che adattano l’altezza del veicolo in base alle missioni di distribuzione o alle esigenze del trasporto intermodale. Stralis è stato progettato per garantire bassi costi di esercizio grazie alla riduzione dei principali fattori di costo, ovvero manutenzione e consumi. Un veicolo di gamma pesante ad alta redditività. Questo nuovo modello nasce da una precisa richiesta di quei trasportatori che, pur non essendo impegnati su rotte a lungo raggio, sentono la necessità di avere una potenza più elevata che solo il motore FPT Cursor 13 poteva garantire. Quindi, pur non avendo l’esigenza dello spazio garantito dalla cabi-
na Active Space, vogliono poter disporre dei cavalli di un propulsore di 13 litri. L’Italia è un Paese con gran parte del territorio montagnoso e collinare. Anche chi compie mission giornaliere può trovarsi spesso a superare passi alpini e appenninici che, soprattutto se si viaggia a pieno carico, possono far sentire la necessità di un motore più esuberante in termini cavalli e di coppia. In casa Iveco hanno avvertito la necessità di aumentare la flessibilità dell’offerta per quei clienti che, impegnati su rotte diurne e di breve e medio raggio, quindi senza l’esigenza di disporre dello spazio della cabina AS, avevano però la necessità di avere una riserva di potenza per i trasporti a pieno carico e su percorsi impegnativi. La gamma AD/AT, Active Day e Active Time, rispettivamente a cabina corta e media con la variante per quest’ultima del tetto alto, era finora offerta con motorizzazioni Fiat Powertrain (FPT) Cursor 8 e FPT Cursor 10 per una potenza massima di 450 cv. Il nuovo modello ben si inserisce in questo segmento per soddisfare certe esigenze specifiche. Per il nuovo Stralis AD/AT 480 è stato allestita una particolare versione del motore FPT Cursor 13, Euro 5 con sistema SCR, dotato di turbina a geometria fissa e valvola Westgate, e questo spiega la differenza di potenza rispetto al 500 cv montato sullo Stralis AS che prevede una turbina a geometria variabile. Il nuovo motore eroga una potenza massima di 353 kW (480 cv) a 1.900 giri/min con una coppia massima di 2.200 Nm da 1.000 a 1.500 giri/min. L’intervento dei progettisti ha portato alla sistemazione di un motore più voluminoso all’interno di un vano più stretto per la minore altezza della cabina. Una sfida che i tecnici Iveco hanno risolto brillantemente come hanno dimostrato tutti i test svolti prima dell’avvio della produzione. Il nuovo Stralis AT/AD 480 è offerto in versione cabinato 6x2 e trattore 4x2 con le tre soluzioni di cabina citate in precedenza, la possibilità di scegliere tra il cambio automatizzato ZF Eurotronic 2 a 12 rapporti e il manuale ZF 16S2220 TD a 16 rapporti, sospensione anteriore parabolica o pneumatica e quella posteriore pneumatica. Per il cabinato a tre assi è prevista una configurazione con l’asse posteriore sterzante, una per la distribuzione e anche una per il trasporto di casse mobili; comune a tutte la massa totale a terra di 26 t. Il trattore a due assi è invece proposto in versione standard e ribassata,
quest’ultima solo con la cabina AT. Il peso ridotto è la caratteristica fondamentale del trattore Stralis SuperLight, che è stato lanciato a fine 2008 e si propone di massimizzare il carico utile per rispondere alla domanda degli operatori che trasportano carburanti. Un’esigenza nata dalle richieste di alcune Compagnie petrolifere che hanno adottato le nuove cisterne da 43 mila litri, in sostituzione delle precedenti da 39 mila, con la conseguente necessità di ottimizzare la tara dei veicoli per rientrare nei limiti di portata totale. Il nuovo Stralis, che è identificato dalla sigla SL, è allestito sulla base della cabina AT/AD con una serie di accorgimenti ideati per ottimizzarlo nella distribuzione petrolifera, quindi in ambito giornaliero e sul medio raggio, e per ridurre la tara. Lo Stralis SL è offerto di serie con cerchi di alluminio, serbatoio del gasolio di plastica da 200 litri, serbatoio di AdBlue da 40 litri, batteria da 170 Ah (anziché 220 Ah), ESP, il sistema di monitoraggio della pressione dei pneumatici (TPMS), freno di stazionamento sull’assale anteriore, fornitura sciolta del gancio di manovra, eliminazione della ruota di scorta, del relativo supporto e della scaletta di salita retro cabina. Tutto questo contribuisce a ottenere una riduzione del peso, rendendo lo Stralis SL il veicolo più leggero della sua categoria. La tara di omologazione è di 6.150 kg nella versione a ruote gemellate e di 6.100 kg con pneumatici singoli maggiorati SuperSingle 495/45 R22,5 sull’assale motore. Il veicolo è equipaggiato con cambio automatizzato ZF Eurotronic 2 a 12 rapporti. Per i motori si può scegliere fra FPT Cursor 8 e FPT Cursor 10, con potenze da 360 a 450 cv. Lo Stralis AD320S45Y/PS a quattro assi viene commercializzato da inizio 2008. Pensato un utilizzo stradale nella distribuzione di materiale edilizio, collettame ferroso, cisterne, e per gli allestimenti con gru retro cabina, soddisfa tutte le mission che richiedono un veicolo pronto ad affrontare impegni gravosi. Lo Stralis nella configurazione 4 assi (8x2x6) è dotato di sospensioni paraboliche anteriori e pneumatiche posteriore, il passo è di 6050 mm, MTT 32.000 kg, MTC 44.000 kg per una tara di 9.080 kg. Il veicolo è offerto con tutte le tre cabine AD, AT e AS e con le motorizzazioni FPT Cursor 10 e FPT Cursor 13 da 420 cv a 500 cv. Anche per i cambi si può scegliere tra il manuale a 16 marce e l’automatizzato ZF Eurotronic a 12 rapporti.
Importanti novità nella gamma Daily, leader dei veicoli commerciali leggeri
Largo ai giovani
Ora anche MiniCab e MidiCab Dopo il successo delle serie MiniVan e MidiVan, la stessa tipologia di proposta si estende ai cabinati 29L e 35S per venire incontro in maniera ancora più completa alle esigenze del mercato
TORINO - Dall’artigiano al flottista della distribuzione, il Daily è il veicolo commerciale leggero che più di ogni altro offre soluzioni adatte a ogni esigenza di trasporto e di lavoro. L’ampio ventaglio di soluzioni consente di trovare il mezzo ideale per ogni singolo allestimento, andando a coprire tutte le varie esigenze e sfruttando le innumerevoli possibilità di dotazione del veicolo. Sono più di 20.000 le versioni offerte da Iveco e questo spiega perché in Italia nessun veicolo di questo segmento ha venduto tanto quanto il Daily: 600.000 unità, che diventano più di 2 milioni nel mondo. I furgoni hanno volumi di carico da 7 a 17 m3, massa totale a terra da 3,3 a 6,5 t, motori da 100 a 180 cv. I cabinati hanno la stessa driveline e massa totale a terra con portate da 14 a 42 quintali. Il Daily CNG è in assoluto il veicolo in pronta consegna più rispettoso dell’ambiente, mentre il Daily 4x4 è la soluzione ideale per gli impieghi off-road. Dunque Daily è e resta leader dei veicoli commerciali e ora l’offerta si amplia ulteriormente. Dopo il successo delle serie MiniVan e MidiVan, la stessa tipologia di proposta si estende ai cabinati 29L e 35S che possono così presentarsi al mercato con un’offerta semplificata e un rapporto qualità/prezzo assolutamente competitivo. I Daily MiniCab e MidiCab sono cabinati agili e robusti, ideali per molte categorie di artigiani, professionisti della distribuzione e per le imprese edili alla ricerca di partner affidabili e redditizi. Come già realizzato con successo con i Daily MiniVan e MidiVan, l’obiettivo dei nuovi modelli è quello di raggiungere ulteriori settori merceologici attraverso un’offerta semplificata che, riducendo le personalizzazioni, punta a standardizzare i contenuti in base al valore percepito. Trasferire al cliente i vantaggi in termini di controvalore con un veicolo che si fa apprezzare per la sua maneggevolezza, semplicità di guida, affidabilità e prestazioni. Un campione di flessibilità che consente anche un nuovo approccio commerciale al mercato. I Daily MiniCab e MidiCab, entrambi a ruota singola, si possono condurre con patente B e si propon-
gono prevalentemente per l’allestimento con cassone fisso o con box di lega leggera. Si tratta quindi di veicoli estremamente flessibili, ideali per imprese edili e varie categorie di artigiani, in particolare quelli che operano all’interno dei centri storici per lavori di ristrutturazione e manutenzione degli immobili e hanno la necessità di disporre di un veicolo dalle dimensioni contenute, robusto e autorizzato ad accedere anche nelle zone a traffico limitato. Allestiti con box di lega leggera, i due nuovi Daily sono invece la soluzione ideale per gli operatori della distribuzione urbana. L’obiettivo è quello di offrire un cabinato con un eccezionale rapporto prezzo/contenuti e una particolare attenzione all’ambiente, rispondendo così a una reale esigenza dei clienti, che vogliono contenere i costi senza rinunciare alla robustezza, alla durata e al valore di un Daily. Con questo eccezionale posizionamento, chi deve cambiare veicolo ha l’opportunità di passare a un Daily MiniCab o MidiCab nuovo con due vantaggi: abbattere i costi di gestione grazie all’offerta, alla tenuta del prezzo nel tempo e alle sue ottime performance; ridurre in modo significativo le emissioni di CO2 e di sostanze inquinanti. Il Daily MiniCab presenta un’offerta semplificata che si basa su due motorizzazioni con tre diverse opzioni di accessoristica. Esteriormente tutte sono caratterizzate dal logo MiniCab. L’offerta di prodotto si concentra quindi sui modelli 29L10, 29L12 e 29L14 con due passi di 3000 e 3450 mm. Per il cambio si può scegliere tra il manuale a cinque marce e l’automatizzato Agile a sei. È anche disponibile, per i modelli 29L12 e 29L14, la sospensione pneumatica. Per quanto riguarda le motorizzazioni, le versioni proposte montano i motori quattro cilindri a quattro valvole per cilindro a iniezione diretta di 2300 CC da 100 cv e 120 cv, in versione Euro 4 con dispositivo EGR e la possibilità di montare, come optional, il filtro antiparticolato, che consente la circolazione anche nei giorni di blocco del traffico. Sulla base del modello 35S, il Daily MidiCab è proposto con una vasta offerta declinata su quattro motorizzazioni (2.3 litri da 96, 116 e 136 cv e 3.0 litri da 176 cv), tre soluzioni di passo (3000 mm, 3450 mm e 3750 mm), cambi manuali a cinque e sei rapporti e cambio automatizzato Agile. Per le versioni .12, .14 e .18 è disponibile la sospensione pneumatica posteriore che consente di abbassare il piano di carico. Il Daily MidiCab è la soluzione ideale per ogni mission che richieda un veicolo maneggevole in città, ma adatto anche a impieghi più gravosi dove il carico utile è importante. Quindi non solo utilizzo urbano con alta densità di traffico e manovrabilità nei centri storici, ma anche un vero campione di produttività e versatilità. Ogni versione del Daily MidiCab è altamente personalizzabile, ma si è deciso comunque di semplificare la vendita creando dei pacchetti opzionali. Esteriormente tutte sono caratterizzate dal logo MidiCab.
Elisa Piano, 34 anni, laurea in Economia e Commercio, in Iveco dal 2002, è la nuova Responsabile Finance di Iveco Mercato Italia.
Luca Sra, 37 anni, laurea in Economia, in Iveco dal 1997, è il nuovo responsabile Vendite Mercato Italia.
Marta Nappo, 31 anni, laurea in Economia e Commercio. in Iveco nel 2002, è la nuova responsabile Logistica Mercato Italia.
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
di Massimiliano Campanella
VOLVO TRUCKS / L’ESCALATION DELLA RUFCAR DI COSENZA
R ENDE - Toccare con mano i nuovi Volvo FM11, FH e l’ammiraglia FH16 approfittando, tra una prova e l’altra, di un ricco buffet e persino della possibilità di vincere simpatici premi. Il tutto condito dalla tipica simpatia e goliardia calabrese. Più che un invito una vera e propria attrazione, alla quale, pur in un’uggiosa giornata invernale, il cronista de “Il Mondo dei Trasporti” non può proprio mancare. È questa consapevolezza che ci porta e ci trattiene a lungo in quel di Rende, centro dinamico dell’area urbana cosentina di 35.000 abitanti, famoso per il castello normanno, costruito nell’attuale sito nel 1095. Prima dell’attuale esplosione edilizia era un comune a prevalente economia agricola: si produceva tantissimo grano, olive, fichi, castagne, frutta, ortaggi e gelsi per l’industria della seta. Rende, oggi, è una ridente cittadina della Calabria Citra, terra di transiti e di contaminazioni. E in questa terra che vuole guardare al futuro e svilupparsi trova sede Rufcar. La voglia di crescere e migliorare è il ritratto della storia del paese così come dell’azienda, nata nel 1996 ma le cui origini risalgono ai primi anni Cinquanta. Una storia d’indubbio fascino, che ha inizio quando l’azienda di trasporti di Orlano Ruffolo, classe 1931, negli anni del dopoguerra viaggia sulla cresta dell’onda. In Calabria l’esigenza è il trasporto di agrumi in estate, di generi casalinghi (tovaglioli, carta igienica ecc.) nel resto dell’anno. A tutte le esigenze Ruffolo sa dare una risposta, con una flotta mista di truck nei quali facevano capolino anche quelli del Costruttore svedese. Riesce a trasportare di tutto e per ogni destinazione. Da segnalare la collaborazione con le Ferrovie dello Stato: Ruffolo è stato tra i primi a offrire il servizio di carico di interi vagoni sui carrelli per essere trasportati ai clienti sia prima sia dopo l’arrivo dell’intermodale. Negli anni del boom economico arrivano gli altri due protagonisti, i fratelli Mario e Walter Ruffolo, figli di Orlando, rispettivamente classe 1960 e 1964. Entrambi si mettono al servizio del-
In Calabria si cresce La concessionaria per Cosenza e l’intera regione è sorta nel 1996, “quasi per scherzo”, per usare le parole di Mario Ruffolo. Suo padre Orlando nel dopoguerra era autotrasportatore e aveva una flotta mista. Con i due figli la svolta decisiva: da acquirenti a venditori l’azienda di famiglia, che intanto sta servendo le nuove esigenze di trasporto, legate all’invasione della grande distribuzione. Nel 1996 la grande svolta, con una parola quasi “buttata lì”. Ce la racconta Mario, la svolta, l’attuale amministratore societario, ruolo che ricopre col fratello ma, sempre, sotto la vigilanza di Orlando, che in azienda non manca mai. La sua presenza è una costante d’ogni mattina. “In quegli anni ci ha detto Mario Ruffolo - a causa di vicissitudini era venuta meno l’unica concessionaria Volvo Trucks della Calabria. Con la Casa avevamo un rapporto consolidato, essendo buoni clienti. Una volta, in un incontro con un loro commerciale, quasi per scherzo venne lanciata l’idea: “e se fossimo noi ad aprire una concessionaria?” E da quella frase nacque un’idea presa sul serio dal nostro interlocutore, più ancora dal nostro attuale venditore senior Luciano Samà. E alla fine ci
credemmo anche noi, mettendo nel progetto tutto il nostro impegno e la passione di autotrasportatori, la competenza di chi nel campo c’era stato, il giorno prima, nel ruolo dell’acquirente. Questo modus operandi rappresenta tuttora una nostra caratteristica”. Da quell’anno in avanti Rufcar consolida a Cosenza, e in tutta la Calabria, la presenza del marchio Volvo Veicoli industriali, cui negli anni si aggiungono i marchi Isuzu, Schmitz e Merker, rappresentando nel contempo un’importante realtà anche per Volvo Auto. Continua così lo sviluppo di un’azienda che, con entusiasmo e passione, vuole offrire ai clienti il meglio, diversificando e differenziando i suoi servizi. “Professionalità ed efficienza ha dichiarato Luciano Samà, oggi Responsabile area vendite veicoli industriali - distinguono i nostri collaboratori, pronti a seguire e a consigliare il cliente nella scelta, nell’acquisto e nell’assistenza del
proprio veicolo. Riteniamo di soddisfare tutte le esigenze, dalla vendita all’assistenza, dall’officina ai ricambi, dal servizio pneumatici alla carrozzeria e revisione. I nostri processi di lavoro e le nostre attività sono certificati Iso 9001 per garantire l’efficacia e l’efficienza di tutti i servizi offerti e Iso 14001, che significa rispetto per l’ambiente, minori consumi energetici, minore inquinamento e recupero di tutto quello che viene prodotto nella nostra azienda. In base ai desideri e alle realtà di chi si rivolge al nostro personale, studiamo la soluzione che più corrisponde alle proprie esigenze, restando a completa disposizione per fornire qualunque genere di supporto. Perché il nostro obiettivo è uno solo: la soddisfazione del cliente”. Oggi il dealer Volvo Trucks viaggia su una vendita di 115 unità l’anno di truck (cui si aggiungono circa una cinquantina di rimorchi), dato del 2007 confermato per il 2008. Pur in un
In campo tutti i “cavalli di battaglia”
Anteprima per i pesanti svedesi
La Rufcar espone l’intera gamma Volvo Trucks. Il dealer di Rende è un punto di riferimento per il marchio scandinavo.
RENDE - La Rufcar ha presentato in anteprima per la Calabria la nuova gamma Volvo Trucks. Punta di diamante il Volvo FM con motorizzazione da 11 litri, novità del 2008, a Rende proposto nella versione trattore. La sua capacità di carico lo rende una soluzione ideale per le applicazioni in cui il peso è un fattore fondamentale, come autocisterne e trasporto gran volume. È progettato per attirare i clienti in un nuovo segmento di mercato nel quale il management Volvo intravede un potenziale di crescita. “La versione da 11 litri del Volvo FM - ha spiegato Mario Ruffolo - deve essere percepita come il veicolo ideale per i segmenti in cui il peso è un fattore fondamentale. Questa soluzione abbina una potente catena cinematica, comfort elevato per il conducente e capacità di carico ottimale. Il nuovo motore da 11 litri ha un peso di circa 140 kg inferiore rispetto al motore più grande D13. Ciò consente di sfruttare una capacità di carico maggiore. Il motore D11, inoltre, offre inoltre prestazioni elevate ed efficienza dei consumi. I test Volvo mostrano risultati eccellenti in termini di consumo di carburante e prestazioni. Il motore D11 è progettato per soddisfare sia l’attuale standard Euro 4, sia l’imminente Euro 5, grazie al sistema di trattamento dei gas di scarico SCR. È caratterizzato dal medesimo design dell’intera gamma FM. Gli esterni sono migliorati grazie a
nuovi fari, parasole e insegna Globetrotter. Gli interni della cabina offrono condizioni ottimali di guida sicura e flessibilità dei vani portaoggetti. Inoltre, i gradini d’ingresso ribassati di Volvo offrono maggiore praticità ai conducenti che salgono e scendono dal veicolo molte volte al giorno”. Ma i numerosi ospiti intervenuti alla due giorni in Calabria, che si è svolta alla fine dell’anno scorso, hanno potuto toccare con mano e provare anche l’FH, scelta ideale per il trasporto su lunghe distanze. “È il nostro cavallo di battaglia ha precisato Ruffolo - essendo l’ideale per una regione montagnosa come la nostra. Caratterizzato da un’elevata potenza, un ridotto consumo di carburante e un’eccellente guidabilità, l’FH è in grado di adattarsi alle singole esigenze in modo rapido, efficiente e conveniente”. Equipaggiato con motore diesel da 12,8 litri a sei cilindri in linea, con turbocompressore e intercooler, a Rende era esposta la versione trattore con motore diesel da 12,8 litri a sei cilindri in linea, con turbocompressore e intercooler da 480 cv. Infine, nel piazzale della Rufcar era possibile esplorare e provare l’ammiraglia della Casa svedese: l’FH16. “È il vero fiore all’occhiello di casa Volvo. L’FH16 - ha concluso l’amministratore societario della Rufcar - è un veicolo di qualità superiore per le operazioni di trasporto più lunghe e complesse con potenza, comfort, sicurezza, guidabilità e durata maggiori rispetto a qualsiasi altro veicolo sulla strada. Il motore D16E offre una coppia e una potenza formidabili e sancisce la supremazia di FH16 nel settore del trasporto pesante. Anche qui da noi devo dire che sta andando decisamente bene e viene sempre più apprezzato dalla clientela”. Equipaggiato con motore diesel da 16,1 litri, a Rende era esposta la versione da 580 cv con motore diesel da 16,1 litri e 2800 Nm di coppia.
momento economico sfavorevole, gli sforzi sono concentrati a sottolineare i punti di forza Volvo Trucks, anche se evidentemente le previsioni per il 2009 non possono essere rosee. “Il 2008 - ha proseguito Mario Ruffolo - lo abbiamo chiuso confermando tutto sommato il dato del 2007 anche in termini di fatturato, ovvero 20 milioni di euro. Ma per l’anno in corso abbiamo messo in conto una flessione di
circa il 30 per cento. Del resto il rallentamento è evidente e colpisce noi e la nostra Regione così come sta colpendo il resto del mondo. Per quanto ci riguarda si cerca di tenere duro, ma occorre anche essere realisti di fronte ad un andamento recessivo”. I risultati ragguardevoli finora ottenuti rappresentano il risultato di una relazione col cliente che va al di là del rapporto commerciale, che risente delle origini “sul campo” della concessionaria. Oggi Rufcar ha tra i clienti nomi del calibro di Trasporti Musolino, che nel corso dell’anno passato ha acquistato un buon numero di mezzi. Poi troviamo la Spi, che non fa trasporti, ma è un’azienda che realizza infissi e esegue le consegne direttamente, servendosi di una propria flotta che, manco a dirlo, è completamente composta di unità Volvo Trucks, tutte provenienti da casa Rufcar. Tra gli altri nomi di grossi clienti troviamo Argento Group, trasportatore di notevoli dimensioni, e Mannini, trasportatore specializzato nel trasporto legname, che nel solo 2008 ha acquistato cinque unità dell’FH16 Anniversary, la versione speciale super accessoriata. Quindi, crisi a parte, alla Rufcar hanno di che sperare e pensare positivo, se si guarda ai clienti e ai colossi che compongono la gamma Volvo Trucks, ma anche al futuro. Di recente ad affiancare Mario è arrivato in azienda Orlando junior, il primogenito dell’attuale amministratore societario. Studia all’Università ma, buon sangue non mente, se il nonno lo si vede al mattino, il nipote cerca di esserci il più possibile. Del resto, la concessionaria un giorno sarà nelle mani della sua generazione.
Man acquisisce Volkswagen Truck & Bus Brasile
Il marchio del Leone si espande in Sudamerica Nella fabbrica di Resende una produzione di 50mila veicoli l’anno RESENDE - Man AG ha acquisito da Volkswagen AG la società VW Truck & Bus di Resende (Brasile). Il passaggio dell’azienda (le approvazioni da parte degli organi di Man e Volkswagen sono già state concesse), con il valore di mercato di 1.175 milioni di euro, avviene con il 1° gennaio del nuovo anno. Volkswagen Truck & Bus, che fin dal 1996 produce trucks e autobus nell’impianto di Resende, è il principale produttore di autocarri del Brasile, dove detiene la leadership di mercato per gli autocarri con una massa complessiva consentita maggiore di cinque tonnellate. Questi veicoli sono venduti in particolare in America Latina e Sudafrica. Nel 2007 sono stati forniti circa 47.000 autocarri e autobus. La società è dotata di un rete di vendita e di service estesa in Brasile e nei paesi confinanti. Nello stabilimento di Resende (città nello Stato di Rio de Janeiro, a metà strada tra Rio e San Paolo e dove sorge anche un impianto del Gruppo Psa Peugeot-Citroën), uno dei più moderni per la produzione di autocarri, lavorano complessivamente circa 5.000 dipendenti per VW Truck & Bus e per i fornitori partner. Con l’acquisizione della società brasiliana e del suo forte marchio, Man si espande nel mercato sudamericano, una delle regioni in più forte crescita, rafforzando il suo business nei veicoli commerciali. Il Presidente del Consiglio direttivo di Man AG, Håkan Samuelsson, valuta l’acquisizione della società come un passo significativo per l’ulteriore sviluppo del Gruppo Man: “Dopo esserci concentrati sui nostri settori chiave, proseguiremo la nostra politica di espansione in tutti gli ambiti commerciali. Con l’acquisizione di VW Truck & Bus in Brasile poniamo un’altra pietra miliare nel nostro percorso di crescita internazionale nel settore degli autocarri e degli autobus. Con il nuovo sottogruppo e la sua forte posizione sul mercato in Brasile, Man approda all’importante mercato latino americano. Nello stesso tempo, da questa strategia potrà scaturire un considerevole potenziale di sinergie per la nostra rete produttiva. VW Truck & Bus dispone di una fitta rete di vendita regionale e, con la sede di Resende, di uno degli stabilimenti di autocarri e autobus più moderni. Ci auguriamo insieme al presidente della società, Roberto Cortes, al suo Management Team e ai dipendenti di ampliare ulteriormente questa posizione di mercato”.
Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
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di Massimiliano Campanella
VOLVO TRUCKS / IMPORTANTE STUDIO SUGLI INCIDENTI CHE COINVOLGONO TRUCK
MILANO - Un’intera mattinata dedicata alla sicurezza stradale dei veicoli industriali. Perché si cominci, finalmente, a parlare di sicurezza. Perché si formi una cultura della sicurezza e perché, per usare le parole di Marco Lazzoni, Amministratore Delegato Volvo Trucks Italia, “la sicurezza è il tema che abbiamo scelto come leit motiv per il 2009”. La mattinata di studio si è svolta a Milano e ha coinvolto i rappresentanti della stampa specializzata e quattro illustri relatori. Oltre a Lazzoni: Alessandra Marinoni, direttore del Cirss (Centro interdipartimentale di studi e ricerche sulla sicurezza stradale); Antonio Bufano, dirigente superiore della Polizia di Stato; Carl Johan Almqvist, manager di Volvo Truck Corporation. Un dibattito moderato dal giornalista di settore Lorenzo Raffo, che si è concluso con l’illustrazione tecnica dei sistemi di sicurezza montati di serie sui truck del Costruttore svedese della gamma FH (Lss, Lcs, Esp e Das) e, in ultima analisi, sull’importanza della tecnologia. Quest’ultimo aspetto, l’aiuto che alla sicurezza può arrivare dalla tecnologia, ha rappresentato una sorta di “fil rouge” di tutti gli interventi. A cominciare da quello di Marco Lazzoni, che ha spiegato motivi e obiettivi della campagna per il 2009 di Volvo Trucks. “Si continua a parlare di sostenibilità - ha dichiarato l’Ad di Volvo Trucks Italia - come se questa attenesse esclusivamente all’ambiente. Così non è. Innanzitutto perché occuparsi di sicu-
Perché la vita è preziosa La sicurezza è il leit motiv del costruttore svedese per il 2009. Per dimostrarlo, oltre ad illustrare le moderne tecnologie di sicurezza attiva e passiva a disposizione dei clienti, l’Ad Marco Lazzoni ha voluto commentare con la stampa specializzata i dati statistici del Cirss e i sistemi utilizzati dalla Polizia di Stato per cercare di ridurre sensibilmente l’impressionante numero di morti
Marco Lazzoni Amm. Delegato Volvo Trucks
Alessandra Marinoni Direttore del Cirss
Antonio Bufano Dirigente Polizia di Stato
Lorenzo Raffo Giornalista opinionista
Carl Johan Almqvist Manager Volvo Truck Co.
nal “ma l’opinione pubblica ha sottolineato Raffo, profondo conoscitore del settore dei trasporti - non la pensa così. Mi ha molto colpito uno slogan che ho letto sul sito Volvo: “La cosa più preziosa che trasporto è la mia vita”. Ebbene dovremmo arrivare a tale consapevolezza, basterebbe questo per convincerci a investire sulla sicurezza, sia in termini di risorse sia in termini di comportamento. Come se non bastasse, stando a
Le “armi” a disposizione della Polizia Stradale per affermare la sicurezza stradale
Contro i sinistri, Sicve Tutor e videocamere MILANO - Tecnologia, legislazione, educazione, repressione. In queste quattro variabili viene declinata la sicurezza in casa della Polizia di Stato. “Sempre più spesso - ha ammesso Antonio Bufano, dirigente superiore della Polizia - è l’ultima variabile quella che viene fatta eguagliare al senso di sicurezza. Come a dire: basta reprimere, basta aumentare le multe e la severità e il risultato lo si ottiene. Non è vero. O almeno non lo è più. Se fino a tutti gli anni Ottanta, quando il traffico veicolare era decisamente di minori dimensioni, si poteva contare solo sulla repressione, è già dai Novanta che si è iniziato a operare sulle altre tre variabili. Io in particolare propendo per la prima: a mio avviso, solo con le più moderne tecnologie, se adeguatamente utilizzate, riusciamo ad abbassare il tasso d’incidentalità”. Un esempio più volte sottolineato nel suo intervento quello del Sicve Tutor, il nuovo “controllore” di velocità in funzione ad esempio sull’A4, che misura la velocità media dei veicoli. “Funziona, visto che ha continuato il dottor Bufano - nell’anno 2008 l’incidentalità in autostrada risulterà ridotta del 50 per cento”. Il punto, però, è che gli incidenti mortali si verificano più in città (dove i truck entrano limitatamente) che in autostrada. “Da gennaio a novembre 2008 - ha aggiunto l’alto
rezza vuol dire occuparsi di 1.200.000 morti l’anno in Europa, 5.000 in Italia. Dall’apparato pubblico finora non si è visto alcuno sforzo che vada nella direzione di un incentivo a investire sulla sicurezza. Per quanto ci riguarda intendiamo fare la nostra parte: i più moderni dispositivi per la sicurezza sono disponibili per i trasportatori ad un costo il più possibile basso. Abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra la necessità di venire incontro alle esigenze dei trasportatori e alla necessità di far fronte agli investimenti intrapresi. La nostra parte l’abbiamo fatta e i trasportatori faranno la loro, nello scegliere truck più sicuri a un prezzo leggermente superiore. Ma occorre che anche l’apparato pubblico faccia la sua. Il dibattito sulla rottamazione è ampio e variegato, ma d’incentivi alla sicurezza non se ne sente proprio parlare. Mi auguro che qualcuno ci
rappresentante delle forze dell’ordine - si sono verificati in autostrada 4.274 incidenti, di questi 853 hanno coinvolto mezzi con portata superiore alle 3,5 tonnellate, 20 hanno coinvolto autobus. Sempre a proposito di veicoli industriali, nel primo semestre 2007 le infrazioni di conducenti di truck sono state 343.510, nello stesso periodo del 2008 sono state 334.561”. Un netto calo, dunque. Segno che i trasportatori non sono poi quei burberi indifferenti che vengono spesso descritti. Ma quali sono le “armi” a disposizione della Polizia per “scovare” le mele marce? “Purtroppo - ha ammesso il dottor Bufano - gli italiani sono in grado di aggirare ogni strumento che viene ideato dalla tecnologia, vedi il cronotachigrafo digitale. A mio avviso non resta che puntare sulla videosorveglianza, sul sistema tutor così come sulle telecamere agli incroci semaforici, purché ben utilizzate. Eppoi sull’educazione, dei giovani così come degli adulti. Ci capita di frequente che gli utenti non sappiano cosa rischiano effettivamente con un comportamento che viola le norme del codice della strada. Ad esempio, se si guida in stato d’ebbrezza con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, oltre all’arresto c’è la confisca del mezzo. Cioè l’auto o il truck, se guidato dal proprietario, viene messo all’asta”.
calcoli approssimativi, oggi assomma al 2 per cento del Pil la spesa dovuta al costo sociale della mortalità e morbilità dell’incidentalità stradale. Ciò nonostante in Europa dal 2000 al 2007 la mortalità negli incidenti sia in calo del 25 per cen to. Stiamo parlando comunque di 43.000 morti: una cittadina di medie dimensioni”. Per questo dunque Volvo Trucks ha scelto questo tema come leit motiv per il 2009. E di risorse da mettere in campo il costruttore svedese ne ha, eccome. “Parlare di sicurezza in Volvo Trucks - ha spiegato Carl Johan Almqvist - vuol dire parlare di qualcosa che è ben noto, perché la nostra filosofia è imparare da ciò che accade: dagli incidenti”. Sul video scorrono le immagini disastrose di truck ribaltati, o che stanno per ribaltarsi, o che si schiantano. O, ancora, articoli di cronaca che rendono conto di incidenti mortali nei quali è coinvolto un truck. “Sin dal 1969 - ha proseguito il manager Almqvist - è operativo un team di ricerca Volvo Trucks sugli incidenti stradali. Fino ad oggi, sono stati accuratamente analizzati oltre 1.500 sinistri, 24 ore su 24, sette giorni su sette. Questo consente di avere una conoscenza generale della sicurezza stradale e degli incidenti (tipologia d’incidente, cause, comportamento del veicolo) ma anche una conoscenza specifica dei sistemi di Volvo Trucks: funzionano come dovrebbero? Come possono essere migliorati? Ogni anno in Europa circa 9.000 persone perdono la vita e 300.000 riportano ferite in incidenti con mezzi pesanti. L’agenda Volvo Trucks distingue i sistemi in sicurezza attiva, ovvero evitare gli incidenti, e sicurezza passiva, ovvero prevenzione dai ferimenti. Cominciando dalla prima, nel caso degli incidenti correlati alla visibilità la proposta è l’Lcs, ovvero l’assistenza al cambio di
corsia. Un sensore radar sul lato passeggero individua altri veicoli nella zona cieca, principalmente sul lato del veicolo, e in parte nella zona anteriore. Il sistema è attivato dall’indicatore di direzione e allerta il conducente se c’è un veicolo accanto al truck”. Altro elemento relativo alla sicurezza attiva è la stabilità. “In questo caso - ha proseguito Carl Johan Almqvist - abbiamo l’Esp, il controllo elettronico della stabilità, che frena il truck se il conducente sottovaluta la velocità d’ingresso in curva e sia rilevato il rischio di ribaltamento in curve strette, chiusura a libro o slittamento”. Una delle cause principali d’incidente è il mancato rispetto della distanza di sicurezza. In tal caso in aiuto viene l’Acc (Adaptive cruise control) che “seleziona l’intervallo di tempo rispetto al veicolo che precede”. Molti incidenti sono correlati al cambio di corsia. In questo caso è di aiuto vitale l’Lks (Lane keeping support) che “verifica la posizione del truck nella corsia di marcia e avvisa il conducente se rileva un cambio di corsia involontario”. Molti incidenti sono correlati all’attenzione del conducente: circa il 10 o 20 per cento sono causati dalla stanchezza. In questo caso Volvo Trucks propone il Das (Driver alert support) che “verifica lo stato di attenzione dell’autista sulla base del modo in cui mantiene il veicolo nella corsia di marcia”. Infine, nel sistema elettrico del truck è integrato un etilometro. Quanto alla sicurezza passiva, questa rimane una priorità di Volvo Trucks, poiché “non tutti gli incidenti possono essere evitati”. Il Fup (Frontal under protection) è una barra paraincastro ad assorbimento di energia che limita i danni della collisione frontale tra un truck e un’auto. La resistenza delle cabine e la barriera vengono inoltre sottoposte a rigidi test svedesi.
Ma siamo lontani dal dimezzamento
Mortalità in calo, anche in Italia
pensi: si parla molto di tutela dell’ambiente e di riduzione delle emissioni di CO2. Abbiamo davanti a noi una lunga marcia che porterà all’Euro 6 e
Volvo Trucks e altri costruttori stanno lavorando su questo terreno. Ma sulla sicurezza perché non s’investe?”. La sicurezza non è un optio-
MILANO - Una vera e propria ricerca scientifica sui fattori di rischio degli incidenti stradali. È quella presentata da Alessandra Marinoni, docente di Metodologia epidemiologica clinica all’Università degli studi di Pavia, che è intervenuta alla conferenza di Volvo Trucks nelle vesti di direttore del Cirss. “Nel corso del 2007 - ha detto la professoressa illustrando apposite slide - nei 25 paesi dell’Unione Europea si sono verificati circa 1,3 milioni d’incidenti, con 1,7 milioni di feriti, 42.000 decessi. L’incidente è la prima causa di morte per la popolazione maschile al di sotto dei 40 anni. Un costo per la società di circa 160 miliardi di euro l’anno”. Fin qui lo scenario. Per capire l’importanza del fenomeno l’Unione Europea ha avviato nel 2001 un libro bianco. “L’obiettivo - ha spiegato Marinoni - era dimezzare il numero dei morti e dei feriti causati da incidenti stradali entro il 2010. Da una proiezione della mortalità in questi Paesi notiamo che, pur registrando un calo, l’obiettivo non verrà raggiunto. A fronte di Paesi, come
Portogallo, Lussemburgo, Francia e Germania, dove dal 2000 al 2007 si sono registrate le maggiori variazioni negative di morti per incidente stradale, in altri, come Lituania, Romania e Ungheria, si sono registrati degli aumenti. L’Italia è in una posizione al di sopra della media: da noi il trend degli incidenti stradali è in continua discesa dal 2002, quando si sono superati i 260.000 incidenti, a oggi, che siamo scesi sotto i 230.000. Anche i feriti per incidente stradale negli stessi anni sono scesi dai quasi 380.000 del 2002 a sotto i 320.000 del 2008. Stesso di casi per i morti: dai 7.096 del 2001 siamo passati ai 5.131 del 2007”. Di particolare significato la suddivisione in fasce della popolazione coinvolta in incidente: la mortalità è più diffusa nei maschi e nelle fasce compresa tra i 14 e i 29 anni e oltre i 75. Nel caso dei feriti, è più alto il numero dei maschi e della fascia giovanile (14-29) ma non di quella anziana.
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
DAIMLER TRUCKS / ACQUISITO IL 10 PER CENTO DEL PRODUTTORE DI VEICOLI PESANTI KAMAZ
Mercedes-Benz avanza nella steppa A Mosca è stata ufficializzata la storica partnership tra Daimler Trucks e Kamaz, produttore russo leader del settore truck. Le due società potranno abbinare le proprie competenze sul fronte dello sviluppo, della produzione e delle vendite. Per il costruttore di Stoccarda si aprono le porte dell’importante mercato della Federazione, mentre la controparte beneficerà dell’elevato know-how della Casa tedesca MOSCA - Lo scorso 12 dicembre, a Mosca, è stato firmato un importante accordo. Daimler, Kamaz, la corporation statale Rostechnology e la società di investimenti Troika Dialog hanno dato il via a un’esclusiva partnership strategica e delineato i più importanti principi e metodi della cooperazione tra gli azionisti del produttore russo di veicoli pesanti Kamaz. Daimler ha infatti acquisito una partecipazione azionaria del 10 per cento del capitale Kamaz dalla Troika Dialog. Il valore dell’operazione è di svariati milioni di dollari, di cui 250 versati in dicembre. Un’altra tranche di pagamento di 50 milioni sarà versata nel 2012 dietro valutazione delle performance commerciali di Kamaz. Daimler occuperà un posto nel consiglio direttivo del più grande produttore russo di truck, unitamente ad altri vantaggi connessi al suo ruolo di azionista e al riconosciuto status di esclusivo partner strategico. L’interesse di Daimler per la Russia poggia su solide basi. Con il suo elevato potenziale di crescita, il mercato russo dei veicoli pesanti è unanimemente considerato uno dei principali mercati del prossimo futuro. La Russia rappresenta già oggi il più importante mercato europeo per i truck, se si considera che nel 2007 ha assorbito oltre 154mila mezzi di categoria superiore alle 6 tonnellate. A dispetto dell’attuale crisi finanziaria ed economica, si prevede che le vendite di nuovi truck in Russia aumenteranno nell’ordine del 20 per cento nel corso del prossimo biennio, spinte in particolare dalla domanda di mezzi pesanti.
La firma dell’accordo tra Daimler e Kamaz. Da sinistra: Edgar Krökel di Daimler AG, Andreas Renschler, Responsabile della divisione Daimler Trucks, Sergei Skvortsov di Troika e Sergei Chemezov, Presidente del consiglio direttivo di Kamaz. Kamaz è produttore truck leader in Russia, con 53mila mezzi venduti nel 2007 e un fatturato di 3,8 miliardi di dollari, a fronte di una quota di mercato del 30 per cento. Kamaz è diventata una società per azioni nel 1990. I suoi veicoli so no largamente utilizzati in tutto il territorio della Confederazione degli stati indipendenti e sono esportati in 30 Paesi (circa il 25 per cento della sua produzione è destinato all’export, principalmente verso Kazakistan, Ucraina e Asia). Daimler Trucks ha venduto 1.300 nuovi veicoli in Russia nel 2007, facendo registrare un aumento del 58 per cento rispetto al 2006. Con una quota di mercato del 25 per cento, i marchi Mercedes-Benz, Fuso e
Freightliner di Daimler Trucks sono già leader nel segmento dei mezzi pesanti usati d’importazione. Per fare in modo che questa ottima tendenza prosegua, la divisione truck di Daimler sta attualmente lavorando a una massiccia espansione della propria rete di vendita e assistenza in Russia, dove, ad esempio, le officine MercedesBenz passeranno da 30 a 48 entro il 2010. La cooperazione con Kamaz va vista nell’ottica della strategia di crescita nei Paesi dell’area Bric. Questo ulteriore step accresce il livello di implementazione della strategia Global Excellence, che Daimler Trucks sta perseguendo da almeno quattro anni. I quattro pilastri del la strategia sono: gestione
dei cicli di mercato, efficienza operativa, sfruttamento delle potenzialità di mercato e dei nuovi mercati (in modo particolare quelli emergenti come la Russia) e nuove generazioni di prodotti e tecnologie. Accanto all’opzione di costruire un nuovo stabilimento destinato all’assemblaggio locale di Daimler Trucks, la divisione ha appunto preso in considerazione la possibilità di acquisire una partecipazione in Kamaz, che consente alle due realtà di abbinare le proprie competenze sul fronte dello sviluppo, della produzione e delle vendite. Daimler apporta il know-how tecnologico del leader globale del settore, mentre Kamaz dispone delle strutture di produzione e vendita, oltre a
Fornitura di un’importante flotta di truck a gas Sterling negli Usa
Operazione “porti verdi” PORTLAND - Se il buon giorno si vede dal mattino, c’è da sperare che le cose si possano rimettere in qualche modo in sesto. Così sicuramente la pensano in Daimler Trucks North America (Dtna) che poco prima della fine dell’anno, in un “Paese” in piena crisi economica e finanziaria, hanno potuto mettere a segno una importante fornitura: oltre 230 nuovi trattori per semirimorchio alimentati a gas per l’impresa di trasporti California Cartage nello Stato americano della California. La cerimonia per la consegna dei primi 132 veicoli si è tenuta nel porto di Long Beach, cui ne è seguita un’altra per la consegna del resto della fornitura gli autisti dell’impresa di trasporti California Cartage hanno preso in consegna 132 autocarri a gas; altri veicoli saranno consegnati nei porti di Los Angeles e ancora Long Beach. La fornitura di questa flotta di veicoli industriali a bassissime emissioni rappresenta un passo importante nell’ambito del “Clean Truck Program”, un’iniziativa ambientale sovvenzionata con fondi pubblici che mira all’esclusione dagli impianti portuali degli autocarri più vecchi ed inquinanti. Con l’utilizzo degli autocarri a gas metano di Daimler Trucks North America, la qualità dell’aria nei porti risulterà immediatamente migliore, assicurando contemporaneamente il rispetto di alcuni dei limiti di emissione più severi al mondo e fissando così nuovi parametri di riferimento nel settore degli autotrasporti portuali. L’iniziativa dimostra che i porti di Los Angeles e Long Beach hanno obiettivi di emissioni estremamente ambiziosi e mirano a diventare i porti più “verdi” degli Stati Uniti. Questo impegno si basa su una partnership che coinvolge diverse autorità pubbliche, ovvero l’Environmental Protection Agency (Epa), il California Air Resources Board (Carb) e il Southern California Air Quality Management District (Scaqmd), insieme con l’azienda
privata di trasporti California Cartage. Questa impresa logistica si è impegnata a costituire una flotta a basse emissioni. In cambio, da questa iniziativa ci si aspetta che i veicoli industriali ecocompatibili diventino più accessibili e convenienti, a vantaggio degli oltre 1.200 “padroncini” che lavorano per California Cartage in tutta la nazione. Gli autocarri sono del modello Sterling Set-Back 113 e sono stati equipaggiati di fabbrica dalla Dtna per l’alimentazione con gas metano. I veicoli a gas sono stati ordinati da California Cartage per conto delle autorità portuali.
una valida rete sul territorio russo. Kamaz e Daimler sono infatti intenzionate a una reciproca collaborazione nell’ambito dei trasferimenti delle conoscenze tecnologiche e in una serie di progetti comuni. Come partner strategico, Daimler fornirà a Kamaz un importante contributo tecnologico, con riferimento a vari componenti, inclusa la cabina della seconda generazione dell’Actros. Kamaz ha siti produttivi, strutture di vendita e un network diffuso in tutta la Russia: questo apporta significativi vantaggi per le operazioni di vendita e di assistenza dei prodotti di Mitsubishi Fuso e per il rafforzamento della strategia d’ingresso nel mercato di quest’ultima. Sono anche plausibili progetti in joint venture che coinvolgano i bus Mercedes-Benz. In previsione di un incremento dei dazi sulle importazioni di veicoli, la partecipazione Daimler nell’azionariato Kamaz darà al gruppo tedesco un indubbio vantaggio strategico. “Il coinvolgimento strategico di Daimler - ha dichiarato Sergei Kogogin, Direttore generale di Kamaz - ci rafforza e rende la nostra compagnia competitiva a livello internazionale”. Dal canto suo, Andreas Renschler, membro del Board of Management di Daimler AG e Responsabile della divisione Daimler Trucks, ha detto: “Sono molto felice della conclusione di questo importante accordo con Kamaz, specialmente alla luce della difficile congiuntura economica che stiamo affrontando. Ciò ci consente di fare il primo passo verso la creazione di una possibile più ampia partnership
nella quale le due società possano condividere esperienze nell’ambito dello sviluppo, della produzione e delle vendite”. Pareri positivi sull’accordo sono stati espressi anche da Sergei Chemezov, Direttore generale della corporation statale Rostechnology e Presidente del consiglio direttivo di Kamaz: “Questo accordo - ha detto Che mezov - raggiunto in una condizione di crisi internazionale, ha un importante valore strategico per la Russia e per l’industria russa dei truck. Testimonia dell’elevata fiducia verso l’industria russa e l’economia in generale, così come della buona volontà delle aziende occidentali che, nonostante la stagnazione globale e la non favorevole situazione in cui versa il business, decidono di investire nella Federazione Russa”. Infine, l’opinione di Ruben Vardanian, Presidente del consiglio di amministrazione e Ceo di Troika Dialog: “Non c’è bisogno di dire che questa è una transizione storica per tutte le parti coinvolte, Daimler, Rostechnology, Kamaz e Troika Dialog, al pari dei Paesi che esse rappresentano, Russia e Germania. Siamo molto contenti che a dispetto delle attuali condizioni di mercato le parti siano state capaci di concludere l’accordo. Questa partnership consentirà a Kamaz di portare il suo business a un nuovo livello utilizzando l’esperienza, la tecnologia e il know-how di un partner esclusivo come Daimler AG, così come di incrementare il valore delle azioni di Kamaz in una prospettiva di lungo termine”.
“Questa - ha dichiarato il Sindaco di Long Beach, Bob Foster - è una giornata veramente speciale per Long Beach. Con il nostro impegno per garantire un’aria più pulita, stiamo scrivendo la storia. Si tratta di una vera e importante pietra miliare sulla strada verso un ambiente più sano e una maggiore produttività in questo porto. L’utilizzo del gas metano al posto di altri carburanti contribuisce alla riduzione di diversi problemi ambientali. I veicoli industriali alimentati a gas abbassano i livelli di emissioni nocive di oltre il 90 per cento. Inoltre, la tecnologia è stata notevolmente perfezionata. I nostri autobus circolano da anni con il metano, ma questi autocarri, che sono equipaggiati con motori a gas di prossima generazione, sono ancora più efficienti e puliti.” “Con l’introduzione del modello Set-Back 113 a gas metano - ha sottolineato Chris Patterson, Presidente e CEO di Daimler Trucks North America offriamo ai nostri clienti un autocarro robusto ed efficiente, in grado di ridurre sia i costi che le emissioni ambientali. Attraverso lo sviluppo di questo nuovo autocarro stiamo contribuendo a delineare il futuro di una tecnologia pulita. E con una scelta di modelli ulteriormente ampliata che comprende le categorie 3-8, tra cui i nuovi veicoli ibridi diesel Freightliner, i veicoli di gamma media M2 con trazione a gas e inoltre, a partire dal 2010, i nuovi modelli con tecnologia SCR BlueTec di Detroit Diesel, potremo dare ai nostri clienti la possibilità di trovare l’autocarro che si adatta perfettamente alle loro esigenze”. Questo infine il commento di Robert Curry Jr., Amministratore Delegato di California Cartage: “I nostri test dimostrano che la nuova tecnologia a gas metano è in grado di ridurre i costi del carburante e di esercizio annui per autocarro di migliaia di dollari. Questo aiuterà i padroncini e le società che collaborano con Cartage anche a risparmiare denaro nelle spese sanitarie, offrendo tra l’altro il vantaggio di ridurre i livelli di emissioni. I nostri autisti e partner industriali negli Stati federali americani come la California potranno, inoltre, approfittare delle agevolazioni fiscali previste per i veicoli dotati di sistemi di propulsione alternativi. Gli stessi incentivi valgono anche per i fornitori di carburanti, il che significa che nel prossimo futuro la disponibilità di gas metano è destinata ad aumentare rapidamente.” Secondo i dati di California Cartage, i nuovi truck sono stati assegnati a piccole flotte e “padroncini”.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
VOITH TURBO/ LA CONCESSIONARIA VOLVO TRUCKS FIMI SPA PUNTO DI RIFERIMENTO PER LE STRATEGIE DI ESPANSIONE NEL CENTRO-SUD D’ITALIA
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Da un’esperienza ventennale un prezioso sostegno alla diffusione del retarder Voith, scelto dal 90 per cento dei clienti della gamma pesante Volvo che fanno capo alla società di Porto d’Ascoli. La sicurezza al centro della strategia commerciale di Fimi di Fabio Basilico PORTO D’ASCOLI - Dici Fimi e sai subito a chi e a cosa ti riferisci. La concessionaria di Porto d’Ascoli, fondata nel 1982 da Giuseppe Milazzo e Adriano Filesi e operativa dall’anno successivo, ha così ben operato nel corso di questi decenni da diventare un punto di riferimento non solo nella provincia di
Questione di sicurezza Ascoli, nelle Marche e in Abruzzo ma nell’intero centrosud Italia. Fimi rappresenta diversi marchi: i veicoli industriali Volvo Trucks (officina e concessionaria), le autogru Grove (importazione e distribuzione) e le piattaforme aree Multitel (concessionaria). Un’azienda caratterizzata da una gestione imprenditoriale attenta e da personale di vendita e assistenza altamente qualificato e particolarmente attento a intercettare le esigenze della clientela. Per Voith Turbo, che ha fatto dell’eccellenza il baricentro della sua strategia di espansione sui mercati, Italia compresa, il rapporto che si è venuto a creare con Fimi ha molti vantaggi, non ultimo quello di avere a che fare con persone che vivono quotidianamente il mondo dei trasporti e sono in contatto diretto con i suoi operatori. Fimi nasce venticinque anni fa coincidenza vuole nello stesso periodo in cui la tedesca Voith Turbo arriva sul nostro mercato - per iniziativa di due professionisti con un già solido bagaglio di esperienze alle spalle. Giuseppe Milazzo, originario di Marsala, 54 anni, laurea in ingegneria meccanica, conosce l’amico e socio Adriano Filesi, 68 anni, originario di Ascoli Piceno, alla fine degli anni Settanta presso la Cerioli, azienda del settore autogru e macchine movimento terra con sede cen-
trale a Bologna e filiale a Porto d’Ascoli. Milazzo è direttore post-vendita nazionale, Filesi ha lo stesso incarico all’interno della filiale ascolana. Il feeling che si crea tra i due coinvolge anche gli aspetti professionali e non solo quelli personali, al punto che insieme decidono di intraprendere l’avventura im-
prenditoriale che porterà alla nascita della Fimi come società operante nel settore autogru, macchine movimento terra e veicoli industriali. Della Fimi Spa, Milazzo è attualmente presidente, direttore generale e responsabile commerciale del l’area truck, mentre Filesi è consigliere delegato e responsa-
bile commerciale settore gru e piattaforme aeree. “Fin dall’inizio - racconta l’ingegner Milazzo - la nostra mission è stata quella di proporre alla clientela un adeguato e sempre aggiornato servizio di vendita e assistenza per macchine e veicoli industriali. La tenacia e la determinazione ci hanno
permesso di superare anche momenti di crisi che, a metà degli anni Novanta, hanno portato a una ristrutturazione commerciale e alla decisione di concentrare le attività nei settori dei veicoli industriali e delle autogru abbandonando quello del movimento terra. La difficile scelta è stata poi ripagata dal raggiungimento di un significativo volume d’affari e di considerevoli quote di mercato”. Man, Grove, Case e Multitel sono le marche di cui Fimi si è occupata nel corso degli anni come distribuzione nel centro-sud Italia. Oggi, invece, la società di Porto d’Ascoli è operativa in ambito Volvo Trucks (dal 2004), Grove e Multitel. La rappresentanza Man si è chiusa nel 2003 ed oggi il legame con la Casa tedesca è unicamente sotto forma di officina autorizzata. SPAZI IMPORTANTI
Uno sguardo all’interno dell’ampia e attrezzata officina della concessionaria Fimi di Porto d’Ascoli, punto di riferimento del marchio Volvo Trucks nel centro-sud d’Italia.
Fimi Spa si estende su una superficie di 12mila metri quadrati con uffici dislocati su tre piani, ampi piazzali, un’attrezzata officina di 800 mq, un capannone di 1.200 mq, una seconda palazzina di 1.000 mq. Vi lavorano più di venti persone, suddivise tra venditori, meccanici, personale amministrativo e addetti al servizio ricambi. Nel 2008 ha fatturato 33 milioni di euro, esattamente di-
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
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Un prodotto Voith Turbo sempre all’avanguardia per efficienza e prestazioni
Niente frena l’avanzata del Retarder
Pino Trevisani (a sinistra) e il Presidente della concessionaria Fimi Spa Giuseppe Milazzo. visi tra i due rami del business: veicoli industriali e autogru. Per il 2009, l’obiettivo è di raggiungere il “break even point” con il portafoglio ordini in possesso. Per il settore delle autogru, le previsioni sono di un andamento tutto sommato buono, mentre per quanto riguarda i veicoli industriali inciderà maggiormente l’attuale crisi congiunturale. “Il nostro punto di forza dice Giuseppe Milazzo - è il servizio assistenza con officina specializzata e magazzino ricambi per tutti i marchi rappresentati e con officine mobili con cui vengono effettuati interventi esterni. Ma non solo: oltre alla vendita del nuovo, Fimi garantisce un ottimo parco usato e il noleggio a freddo di autogru e piattaforme aeree”. Nel piazzale antistante l’ingresso principale della Fimi, lungo la trafficata Via Pasubio, fa bella mostra di sé un gruppo di truck Volvo pronti per essere consegnati. Il rapporto di Fimi con il costruttore svedese è sempre stato improntato alla reciproca soddisfazione. Di Volvo, il management Fimi apprezza non solo la qualità dei veicoli ma anche la particolare importanza che viene riservata, fin nei minimi dettagli, alla sicurezza. “Insieme all’ambiente e alla qualità, la sicurezza è un valore strategico che testimonia la nostra perfetta sintonia con la filosofia costruttiva di Volvo Trucks - spiega Giuseppe Milazzo - il marchio svedese è conosciuto in tutto il mondo per l’alto standard di sicurezza dei suoi veicoli, con criteri di progettazione ancora più restrittivi rispetto alle normative comunitarie. Basti pensare alle cabine, ma non solo. Sono diversi e tutti altamente utili i sistemi di cui Volvo equipaggia i suoi truck per garantire la guida corretta, la prevenzione degli incidenti e la riduzione dei danni in seguito a un incidente”. Ed è con l’occhio puntato alla sicurezza che Fimi ha voluto accanto a sé Voith e in particolare uno dei prodotti che meglio identificano la società tedesca nel panorama mondiale dei trasporti: il retarder. I rapporti con Voith Turbo si sono intensificati proprio con l’arrivo della concessione Volvo Trucks. Infatti, i veicoli Volvo montano il retarder Voith. Fimi è così diventata un punto di riferimento “obbligato” dell’offensiva Voith Turbo in Italia. I numeri parlano chiaro: oltre il 90 per cento dei Volvo FH venduti, la Fimi li ordina equipaggiati con il retarder Voith. Un dato impressionante, che non ha eguali in Italia. Come è riuscita la Fimi a far apprezzare dalla sua esigente clientela i benefici del prodotto Voith? Ce lo spiega un venditore d’eccezione: Pino Trevisani, uno degli artefici dell’attuale successo della Fimi. Cinquantenne originario di San Benedetto del Tronto, Pino Trevisani
è tra i primi venditori Volvo in Italia: secondo classificato nel 2005, terzo nel 2007. Un addetto commerciale esemplare non solo per Volvo ma anche per Voith, visto che nel 2008 ha venduto un centinaio di truck tutti equipaggiati con il retarder Voith. “All’inizio il mercato non era abituato a sentir parlare di uno strumento così importante come il retarder perché era molto forte la consuetudine di utilizzare unicamente il freno motore. - afferma Pino Trevisani, che ha iniziato la sua attuale professione all’età di 24 anni, per 16 anni ha lavorato con Volvo, poi una breve parentesi in Iveco e quindi dal 2000 in Fimi con Man e di nuovo con Volvo Trucks dal 2003 - Poi le cose hanno cominciato a cambiare. Se il trucco è quello di essere sempre presenti, vicini al cliente e alle sue esigenze, la regola non poteva non risultare vincente anche per quanto riguarda il retarder: avendo a cuore l’interesse dell’autotrasportatore, è stato spontaneo illustrare i benefici che si possono trarre dal retarder e il modo migliore di utilizzarlo per migliorare la sicurezza del trasporto ma anche la redditività dell’azienda di trasporti. Così ci siamo impegnati per far capire ai nostri clienti che Volvo non aveva solo il freno motore Veb (Volvo engine brake) ma anche il freno idraulico Voith, che è tra l’altro perfettamente integrabile con il Veb”. CLIENTI SODDISFATTI Alla fine, le qualità del retarder Voith sono state comprese e verificate sul campo dai trasportatori-clienti della Fimi. Al punto che oggi sembra proprio che non ne possano fare a meno
REGGIO EMILIA - Oltre 45 anni di fortunata storia del Voith retarder dimostrano lo stato dell’arte della tecnologia di frenatura, sempre più efficiente nel garantire performance dinamiche in termini di sicurezza, riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti, ed economia di esercizio. Il retarder è parte integrante della filosofia aziendale di Voith Turbo, basata sull’impostazione innovativa e tecnologica che consente di proporre sul mercato prodotti di qualità, duraturi, funzionali, unitamente a un servizio di assistenza improntato a criteri di alto livello. Punto nevralgico della strategia commerciale dell’azienda tedesca è il creare soluzioni che sappiano intercettare le necessità della clientela. I retarder che vengono montati sugli FH e FM del costruttore svedese si integrano perfettamente con la configurazione tecnica del veicolo, consentendo l’ottimizzazione di tutte le funzioni relative alla dinamica di marcia. Sul mercato internazionale dei truck, il retarder ha ormai acquisito un ruolo di primo piano. La sua diffusione va di pari passo con la consapevolezza della sua efficienza, testimoniata dall’insieme di vantaggi concretamente oggetto di verifica da parte di ogni trasportatore: sicurezza, comfort, minori tempi di fermo macchina, minore rumorosità, velocità medie superiori, minori emissioni di particelle inquinanti del sistema di frenatura (circa l’80 per cento in meno), maggiore durata e minor usura del pneumatico, minor usura del freno di servizio, minori per i loro giganti della strada. “Abbiamo cercato di far loro capire - continua Pino Trevisani - i vantaggi in termini di riduzione dei costi di manutenzione del veicolo, ottenuti grazie alla preservazione dell’integrità dell’impianto frenante, e soprattutto gli indubbi benefici in termini di sicurezza, comfort, prestazioni, riduzione delle emissioni inquinanti e dei consumi di carburante. Il freno idraulico Voith è un compagno di viaggio sempre affidabile e sempre pronto a garantire prestazioni frenanti senza compromessi. Più potente del freno motore Veb, è una garanzia per la sicurezza di chi è tutto il giorno sulla strada. A listino il retarder Voith è offerto a circa 5.000 euro, mentre per il Veb ne occorrono circa 2.000: va però tenuto in considerazione che il costo del retarder è ammortizzabile nel giro di soli due anni. dimostrandosi una scelta davvero lungimirante, se si pensa ai maggiori vantaggi che se ne ottengono nel breve e lungo periodo rispetto al solo utilizzo del freno motore. Se poi viene applicata una tariffa scontata, la differenza di prezzo tra Veb e retarder Voith si riduce davvero molto, con quest’ultimo che viene a costare circa 3.500 euro. Inoltre, il valore dell’usato dato in permuta, che noi constatiamo aumentare considerevolmente se il veicolo è equipaggiato con il freno idraulico Voith”.
Il retarder come valore aggiunto non indifferente, in grado di intercettare le necessità di diverse tipologie di utilizzatori. “Per chi lavora sulle lunghe distanze - precisa Pino Trevisani - il Voith retarder dà un concreto contributo in termini di riduzione del consumo dei freni, a tutto vantaggio della riduzione dei costi di manutenzione del veicolo e della maggiore redditività aziendale. Il 90 per cento della clientela della gamma pesante Volvo che opera sulle lunghe distanze, opta per il Voith. Un valore molto più alto rispetto al 30 per cento della media italiana di pesanti Volvo equipaggiati Voith. Ci sono poi clienti che si occupano di trasporto locale che necessitano del retarder perché spesso percorrono strade con forte alternanza tra pendenze e tratti pianeggianti e necessitano di un sistema di frenatura efficace e nel contempo in grado di evitare all’impianto frenante un’eccessiva usura. Qualche cliente che apprezza la funzionalità del retarder Voith viene dal settore cava/cantiere. La fama del prodotto Voith Turbo è ormai un dato di fatto: oggi, quando il cliente chiama per acquistare un trattore ci chiede se c’è il retarder. Se la risposta è affermativa, allora compra il veicolo”. Nel corso degli anni, il management della Fimi ha imparato a conoscere la clientela e le
Il fornito magazzino ricambi all’interno della sede Fimi. La concessionaria ascolana è in grado di garantire un servizio efficiente e tempestivo a tutta la sua clientela professionale.
consumi di carburante, maggiore durata del motore. Di recente, Voith Turbo ha esteso il programma retarder anche ai veicoli del segmento tra 7,5 e 16 tonnellate. Non solo dunque i giganti della strada possono usufruire dei vantaggi del freno idraulico, ma anche i loro fratelli minori. La soluzione di frenatura ausiliaria per loro si chiama Magnatarder. Voith Turbo è in grado di produrre un freno completamente nuovo che incorpora il principio del freno elettromagnetico ma non richiede alcuna energia ausiliaria. A questo scopo, lo statore contiene un numero di potenti magneti permanenti che sono disposti in modo che i poli opposti siano posizionati uno di fronte all’altro. Quando il Magnatarder è disinserito, i magneti sono collegati e la forza magnetica fluisce attraverso i poli. Quando invece è inserito, i magneti sono posizionati in modo che le forze fluiscano attraverso i poli al rotore. Durante il processo, il forte elettromagnetismo generato frena il rotore. Oltre che per il peso, il Magnatarder si distingue per i bassi livelli di calore generati. Per questo, il dispositivo rappresenta una soluzione valida nel segmento dei veicoli alimentati a metano. Va anche detto che Magnatarder può essere facilmente installato e ha costi operativi ridotti. Nel primo trimestre del 2010, sarà immesso sul mercato il primo Magnatarder prodotto da Voith Turbo in Germania. molte sfaccettature del mercato, cercando di trovare sempre il giusto equilibrio con la sua mission. “E’ chiaro che per convincere il cliente del valore del retarder Voith, insistiamo sulla sicurezza, che è e rimane un valore fondamentale - dice ancora Giuseppe Milazzo - Non ci interessa il business selvaggio. Lo dico chiaramente: meglio vendere veicoli in meno ma vendere quelli giusti, che realmente si adattino nel modo migliore alle esigenze dei singoli trasportatori. Non vogliamo perdere l’occasione di parlare di sicurezza e magari ritrovarci ad avere clienti a cui sono stati venduti dei camion giusto per venderne di più ma che non sono informati sull’indispensabilità dio determinati equipaggiamenti”. SOLUZIONI DI TRASPORTO Fimi lavora sia con i padroncini che con le grandi flotte. “In entrambi i casi - afferma sorridendo l’ingegner Milazzo - il metodo di lavoro è lo stesso: i truck non sono come le auto, esposte in uno showroom dove i clienti si recano direttamente a vederle e toccarle con mano. I camion sono mezzi per cui è necessario muoversi, intercettare i clienti sul campo, andare loro incontro per illustrare le caratteristiche di un prodotto che è strumento di lavoro. L’approccio con il cliente è particolare: noi non vendiamo camion ma soluzioni di trasporto che oltre al mezzo prevedono tutta una serie di servizi, da quelli finanziari a quelli inerenti la gestione della mobilità, dall’assistenza post-vendita ai corsi di formazione. Il tutto nell’ottica di fidelizzare al meglio la clientela”. In un periodo di crisi economica, con la congiuntura negativa che non ha mancato di far sentire i propri effetti negativi anche sul comparto dell’autotrasporto, viene spontaneo chiedere come appaia il mercato dall’osservatorio privilegiato della Fimi: “Bisogna innanzitutto dire che il settore si è evoluto - spiega Giuseppe Milazzo - Negli anni Ottanta la situazione era ben diversa. Oggi, il trasportatore ha esigenze che prima non aveva. Nel momento in cui è stata introdotta la liberalizzazione delle licenze, si è verificata la svolta. Le piccole aziende di trasporto hanno aumentato i veicoli del loro parco senza più vincoli di licenza. Questo ha comportato un diverso approccio al trasporto anche
da parte del venditore, perché c’è differenza tra il cliente con un solo veicolo e quello che ha una grande flotta. Noi abbiamo fatto di tutto per stare al passo con questa evoluzione. Detto questo, occorre valutare la portata dell’attuale crisi proprio in rapporto alle specifiche caratteristiche del mercato. Oggi abbiamo a che fare con una clientela composta soprattutto da padronicini (più del 50 per cento) o aziende con piccole flotte. Si tratta di soggetti molto più esposti alla crisi, che risentono molto più pesantemente del rallentamento della crescita economica. L’atteggiamento di Fimi - continua l’ingegner Milazzo - è in linea con quello di Volvo Trucks. In tempi di crisi, non occorre forzare il mercato ma prestare attenzione a tutte le sue dinamiche adattandosi al meglio alle condizioni operative. Abbiamo chiuso il 2008 secondo le aspettative e per l’anno appena iniziato prevediamo un calo del portafoglio ordini. Il vantaggio è che Fimi lavora in assenza di stock: non abbiamo veicoli fermi sui piazzali in attesa di compratori”. E se il bicchiere è mezzo pieno anziché mezzo vuoto, anche una crisi può riservare delle opportunità da cogliere: un’azienda solida come la Fimi può ricavarne, per esempio, l’occasione per reagire e stare meglio sul mercato, sfruttando le proprie competenze. “Il nostro impegno nel 2009 - conclude Giuseppe Milazzo - sarà concentrato sul brand Fimi nell’ottica di far conoscere di più le migliori caratteristiche della nostra azienda, in rapporto a Volvo Trucks e a Voith Turbo. Di certo, continueremo il nostro lavoro sulla sicurezza, potendo contare su partner particolarmente attenti a questo aspetto”. Da questo punto di vista, si aprono interessanti prospettive: Fimi ha deciso di diventare nel 2009 officina autorizzata Voith Turbo per l’area territoriale ascolana, le Marche e l’Abruzzo. Per Voith Turbo, che ha già all’attivo una ventina di officine in tutta Italia, è una preziosa opportunità. Questa decisione permetterà alle due realtà aziendali di consolidare il loro rapporto, grazie al miglioramento del servizio reso alla clientela e all’aumento delle competenze tecniche apportato dai corsi di formazione organizzati da Voith. Infine, l’officina autorizzata permetterà a Fimi di aumentare la clientela anche di altri marchi di costruttori truck.
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Attualità di Fabio Basilico
STOCCARDA - Uno slogan chiaro per un’iniezione di fiducia in un prodotto di qualità. In tempi di crisi economica e finanziaria, occorre guardare al futuro con la convinzione di essere in grado di proporre al mercato, “con dizionato” dalla negativa congiuntura internazionale, prodotti e servizi che sappiano intercettare le esigenze di consumatori divenuti per forza di cose molto più prudenti. È quanto si propone Mercedes-Benz con lo slogan che ultimamente accompagna la sua gamma autocarri: “Trucks you can trust”, che potremmo tradurre con “Ca mion in cui aver fiducia”. Questa promessa nasce dalla provata qualità dei veicoli industriali con la Stella e rappresenta uno stimolo per gli oltre 40mila collaboratori Mercedes-Benz che operano nel settore degli autocarri a livello mondiale. Circa 600mila Actros in circolazione in più di 100 Paesi meritano questa fiducia e la rinnovano ogni giorno grazie alle loro doti di affidabilità e qualità. Senza dimenticare Atego e Axor, veicoli che si riallacciano direttamente ai leggendari autocarri che, nel corso degli oltre 110 anni di storia del marchio, hanno posto le basi dell’ottima reputazione di MercedesBenz nel settore. SEMPRE MENO RECLAMI I risultati di diverse ricerche di mercato condotte in Europa confermano la validità dello slogan “Trucks you can trust”: ad esempio, l’Actros rappresenta il modello di autocarro che registra il minor numero di guasti, detti anche “casi d’immobilità”. Inoltre, gli autocarri Mercedes-Benz vantano ottimi risultati anche in termini di disponibilità del veicolo. Le valutazioni interne confermano le affermazioni dei clienti: dalla metà degli anni Novanta, ad esempio, il numero dei reclami in termini di qualità è sceso a meno della metà, addirittura meno dei leggendari livelli qualitativi raggiunti dalla gamma di veicoli pesanti SK. Qualità e affidabilità sono criteri fondamentali per MercedesBenz. Nell’ambito di un’i ni ziativa senza precedenti sull’affidabilità, tutti i reclami relativi alla tecnologia dei veicoli sono stati valutati da un apposito team tecnico della divisione MercedesBenz Trucks, allo scopo di intraprendere i necessari interventi tecnici e monitorarne l’efficacia a lungo termine. L’obiettivo è continuare ad assicurare ai clienti la massima disponibilità e il più elevato livello di utilizzo dei veicoli. “Trucks you can trust” è il princi-
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
MERCEDES-BENZ / CON LO SLOGAN “TRUCKS YOU CAN TRUST” INCONTRO ALLE ODIERNE SFIDE DEL MERCATO
Piena fiducia nella Stella
Trucks North America prevede di poter offrire un programma di innovazioni ancora più interessante in termini di sicurezza, compatibilità ambientale e vantaggio per il cliente. Ciò consentirà a Daimler Trucks di consolidare ulteriormente la propria leadership nel mercato nordamericano dei veicoli industriali. Con l’uscita dal mercato del marchio Sterling, la produzione di autocarri nella fabbrica di St. Thomas, in Ontario (Canada), da marzo cesserà. Daimler chiuderà anche la fabbrica di autocarri a Portland, in Oregon. La produzione di veicoli industriali del marchio Western Star verrà trasferita nello stabilimento di Santiago, in Messico. Dal 2010 si avvierà la produzione di veicoli Freightliner presso un altro importante stabilimento nella Carolina del Nord e del Sud. Intanto, dal prossimo mese, verrà avviata la produzione presso la nuova fabbrica di Saltillo (Messico), dove in futuro verrà prodotto il modello Cascadia, la nuova ammiraglia del marchio Freightliner. In seguito a queste misure, tra due anni si prevedono miglioramenti del risultato economico annuo che potranno concretizzarsi in una cifra pari a 900 milioni di dollari. AMPIE DOTI STRATEGICHE
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In una fase caratterizzata dalla recessione, il costruttore tedesco lancia ai mercati internazionali un messaggio di ottimismo che si fonda sulla qualità dei propri prodotti e servizi. Autocarri che meritano fiducia: è il principio guida alla base dell’orientamento al cliente adottato in tutti i settori di attività, dallo sviluppo alla produzione, dalla vendita al servizio di assistenza nelle officine
pio guida alla base dell’orientamento al cliente adottato in tutti i settori di attività, dallo sviluppo alla produzione, alla vendita, fino ad arrivare al servizio di assistenza nelle officine. In definitiva, con lo slogan “Trucks you can trust”, Mercedes-Benz si impegna senza com promessi a garantire qualità e affidabilità dei propri prodotti e servizi, nonché a stabilire un rapporto sempre più stretto con la propria clientela. Poter contare su veicoli e partner affidabili in qualsiasi situazione, costituisce la base stessa del settore degli autotrasporti. I numeri dicono che la strategia Mercedes-Benz funziona, anche in tempi di recessione. Nel 2008, il costruttore tedesco ha consuntivato un anno record per quanto riguarda le vendite, con 105mila truck sopra le sei tonnellate commercializzati in Europa. Le previ-
sioni Mercedes-Benz per il 2009, l’anno in cui, secondo le previsioni degli esperti, dovrebbe con solidarsi l’andamento congiunturale negativo dell’economia internazionale, indicano un ritorno dei volumi di vendita ai livelli normali visti negli anni 2005 e 2006. La piena dell’ondata di crisi finanziaria sta ora facendosi pesantemente sentire nell’industria del veicolo commerciale in Europa Occidentale, dove ha già sortito come effetti il sostanzioso declino della domanda e una serie di cambiamenti strutturali. Le prospettive relative alle tre più importanti aree di mercato mondiali non sono positive: l’Europa Occidentale sta affrontando la fine della sua fase boom e un periodo di ciclico ribasso; per quanto riguarda gli Stati Uniti, le speranze per risalire la china dopo il rapido declino continuano ad essere rin-
viate; la domanda in Giappone continua a essere debole. Daimler Trucks North America ha annunciato l’avvio di un piano globale mirato ad ottimizzare e reindirizzare le proprie attività operative. Con questa decisione, l’azienda intende reagire alla continua contrazione della domanda nel settore e ai cambiamenti strutturali in atto all’interno dei mercati chiave. “Uno dei principi fondamentali della nostra strategia di Global Excellence mira al benchmark in termini di redditività per rispondere ai cambiamenti strutturali del mercato in modo tempestivo e coerente - ha detto Andreas Renschler, membro del Board of Management di Daimler AG e responsabile della divisione Daimler Trucks - Siamo fiduciosi che con questa strategia sapremo rispondere adeguatamente alle sfide del mercato nor-
damericano”. Tre i settori chiave su cui si concentrano le misure previste dal programma di ristrutturazione, che costerà 600 milioni di dollari: impegno su una strategia a due marchi e uscita di produzione della gamma Sterling Trucks; consolidamento della rete di stabilimenti di produzione e adeguamento delle capacità produttive alla domanda; miglioramenti sul risultato economico annuo pari a 900 milioni di dollari a partire dal 2011. Dal prossimo mese di marzo, la produzione della gamma Sterling Trucks verrà interrotta e in futuro, i veicoli Freightliner e Western Star andranno a coprire quei segmenti di mercato in precedenza serviti esclusivamente da Sterling. Concentrando le notevoli risorse tecniche e di marketing dell’azienda su una gamma di modelli più mirata, Daimler
Nella situazione complessiva dei mercati internazionali, la sostanziale flessione prevista per l’anno appena iniziato impone a Daimler Trucks scelte mirate e ampie doti strategiche. “Sebbene noi non possiamo ancora dire con sicurezza quali scenari emergeranno nel prossimo futuro - ha dichiarato Andreas Renschler - il programma Global Excellence insieme a tutte le iniziative per gestire questa fase ciclica e a tutti i nostri prodotti innovativi e affidabili ci consentono di poter utilizzare i giusti strumenti e meccanismi per contrastare efficacemente gli effetti di questa profonda recessione”. In accordo con il suo responsabile, tutto il management della divisione Daimler Trucks è convinto che la perseveranza, la leadership e la determinazione siano i criteri guida per affrontare le sfide odierne del mercato. Lo testimoniano anche sia il piano di ristrutturazione nordamericano che la rapida implementazione delle misure adottate per incrementare la flessibilità del personale negli impianti di produzione tedeschi. “La base di tutte le nostre strategie - ha detto ancora Andreas Renschler è l’ottimale ed efficiente sviluppo di prodotti che conquistino la fiducia dei nostri clienti. Questa è la cosa più importante”.
Uscito dalla fabbrica di Tramagal il Canter numero 150.000
Una generazione di fenomeni Il veicolo del record destinato ai servizi di protezione antincendio di Abrantes TRAMAGAL - Dalla catena di montaggio dello stabilimento Mitsubishi di Tramagal, in Portogallo, è uscito il Fuso Canter numero 150.000. Un evento che in casa Mercedes-Benz Italia hanno festeggiato come meglio non si poteva, con autorità d’eccellenza. Per l’occasione erano presenti il primo ministro portoghese José Socrates e Andreas Renschler, Membro del Daimler AG Board of Management e Responsabile della divisione Daimler Trucks. Il Canter, lanciato nel 1963, è arrivato alla settima generazione ed è l’autocarro Mitsubishi Fuso più venduto di sempre. Tramagal è un centro agricolo che sorge a 150 chilometri da Lisbona. La fabbrica che produce veicoli Mitsubishi lì ha iniziato la sua attività nel 1980. Dal 1996 a Tramagal viene prodotto esclusivamente l’autocarro leggero Fuso Canter, destinato al mercato europeo. Il successo di Fuso Canter in Europa è in continua crescita: l’espansione delle vendite dal Portogallo a tutto il territorio europeo e l’adattamento ai continui cambiamenti del mercato testimoniano
l’importanza di questa sede di produzione. “Canter - ha dichiarato Andreas Renschler - è un successo in tutta Europa. Per questo motivo a Tramagal produrremo anche il successore dell’attuale generazione ed investiremo circa 20 milioni di euro nello sviluppo del nuovo modello e della sede”. A partire dal 1980 sono stati investiti nello stabilimento produttivo, complessivamente, quasi 100 milioni di euro. Renschler ha sottolineato l’importanza di questa sede produttiva per la divisione Daimler Trucks: “La produzione del 150.000esimo Fuso Canter a Tramagal è un grande traguardo per Daimler Trucks in termini di business e di ecocompatibilità. Fuso Canter - ha aggiunto Renschler - completa la gamma Daimler Trucks nel segmento degli autocarri leggeri”. “Sono quasi trent’anni - ha affermato Jorge Rosa, responsabile della fabbrica Tramagal di Mitsubishi Fuso Truck Europe (MFTE) che costruiamo il Canter in questo stabilimento, aumentando costantemente i volumi di produzione. Nel 1980 producevamo solo
2.000 unità, mentre nel 2007 siamo arrivati a oltre 10.000. Nel 2007 a Tramagal più di 450 dipendenti hanno prodotto oltre 10.000 Fuso Canter. Ogni giorno i nostri Canter escono dalla fabbrica per partire alla volta di più di 30 Paesi europei. Da Tramagal all’Europa: questo è il nostro motto!”. MFTE donerà il 150.000esimo Fuso Canter ai servizi di protezione antincendio del municipio portoghese Abrantes, bianca cittadina fiorita della regione detta Ribategosu, nel distretto di Santarém.
Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
Best CSI: da sinistra, Filippo Giove, Michele Spolzino e Antonio Arrigoni.
Pole Position Concessionarie: da sinistra, Paolo Affini, Salvatore Perna ed Emiliano Dealessi
Pole Position Officine: da sinistra, Roberto Masi, Francesco Macrì e Fabio Scarpa.
ITALSCANIA / A ROVERETO FESTEGGIATI I VINCITORI DELLE COMPETIZIONI SCANIA OLYMPICS
Campioni olimpionici
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Top Communications: Paolo Rossi della Halley V. I. con la moglie Mariacristina Rebecchi.
Top Seller: da sinistra, Bruno Castellotti, Luigi Leiballi e Claudio Leoni in rappresentanza della Scandicar.
Sul podio chi si è distinto nella vendita, nei lavori di officina, nella gestione ricambi, tra le concessionarie e anche il dealer che ha messo a segno la più efficace campagna promozionale dell’anno. “Quest’iniziativa - ha promesso l’Ad Christian Levin - continuerà e sarà perfezionata, perché il miglioramento continuo è uno dei capisaldi della nostra filosofia” di Lino Sinari ROVERETO - Risoluzione dei problemi, service e ricambi, aggiornamento professionale ma anche creatività nella comunicazione. Se è vero com’è vero che un po’ tutte le Case costruttrici oggi pongono la massima attenzione ai servizi, a tutta una serie di proposte che accompagnano l’acquisto di un truck, in Scania quest’aspetto è quasi radicalizzato. A tal punto che al l’interno della rete vengono organizzate vere e proprie competizioni, tanto da definirsi Scania Olympics. Ovviamente, vince chi è più bravo, chi dà il massimo dei servizi al cliente, il dealer che sa meglio vendere ma anche quello che quanto a disponibilità nei confronti del cliente non lo batte nessuno. E anche quello che più riesce a promuoversi verso il cliente. E in palio, oltretutto, c’è un premio mica da ridere: anzitutto la soddisfazione di aver fatto al meglio il proprio lavoro e in aggiunta un bel viaggio in Grecia, la patria delle Olimpiadi e delle discipline agonistiche. In Grecia insieme, in compagnia con tutti gli altri vincitori, a rinforzare ulteriormente lo spirito di corpo. Perché stare insieme fa squadra, se si sta insieme in vacanza si condividono momenti indimenticabili, e la squadra diventa più forte. A fine anno, nella sede di Rovereto del Mart (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto), si sono svolte le premiazioni relative alla prima edizione di Scania Olympics che raggruppa competizioni che erano in essere singolarmente già da alcuni an ni. Coinvolto nell’evento l’intero management di Italscania, dal presidente Sten Fagerdhal all’amministratore delegato Christian Levin, dal direttore vendite Giancarlo Roseo al direttore postvendita Stefano Fedel,
dal direttore finanziario Dino Cecconi al direttore prodotto Gianmarco Betti, al direttore marketing Cinzia Caserotti, nonché le responsabili della comunicazione Cecilia Fagerdhal e Daniela Crescini. “Tutte le competizioni interne rivolte alla rete Scania in Italia - ha spiegato Christian Levin, 41 anni, dal 2006 al timone del mercato italiano di Scania - sono state riunite in un’unica attività che abbiamo denominato Scania Olympics”. In sostanza, sono entrate a far parte di Scania Olympics le “discipline” legate a tutte le importanti aree di attività in cui giornalmente opera la rete Scania: area Vendite veicoli (gara Top Seller), area Ricambi e Officina (Pole Position concessionarie e Pole Position officine), area Concessionari (Best Csi) e area Marketing (Top Communications). INIZIATIVA MOTIVANTE “Sempre più il coordinamento, la competenza, la professionalità, l’affiatamento e la collaborazione tra tutta la rete Scania - ha aggiunto Cinzia Caserotti - rappresentano il fondamento per accrescere la soddisfazione del cliente. Il successo del marchio Scania in Italia è frutto del forte lavoro di ogni giorno di tutte le persone operanti nei diversi settori di attività. Scania Olympics focalizza l’attenzione sulle attività promosse da Italscania nel corso del l’anno ed è uno strumento per spronare la forza vendita e il personale dell’officina e dei magazzini ricambi a partecipare a competizioni la cui finalità consiste in un miglioramento costante dei servizi offerti ai clienti. I parametri presi in considerazione sono diversi a seconda della competizione ma, in generale, prendono in considerazione molteplici aspetti che riguardano ambiti
strettamente commerciali, come l’aumento del fatturato e dei volumi di vendita, e altri che mettono in risalto la capacità del personale nel fidelizzare la clientela, attraverso significative attività di marketing o semplicemente dimostrando una propensione all’ascolto del cliente e alle sue problematiche. Italscania, forte dei risultati fin qui ottenuti, intende procedere e perfezionare ulteriormente questa iniziativa, che s’inserisce pienamente nella logica del miglioramento continuo, uno dei capisaldi della filosofia Scania”. Una a una si sono svolte le varie premiazioni, delle quali lo stesso Levin ha illustrato il fondamento. “Top Seller - ha spiegato - è da tanti anni un’avvincente, coinvolgente e motivante iniziativa dedicata a tutti i venditori della rete concessionari Italscania. Per essere sempre più preparati, compatti ed attenti alle evoluzioni e ai fabbisogni degli attori protagonisti, che sono le aziende, di ogni tipologia di trasporto, che acquistano mezzi e servizi Scania”. I vincitori della Top Seller 2008 sono 15. Venditori “magnifici - per usare la definizione di Levin - che si sono distinti per completezza di proposizione ai clienti di tutta la gamma Scania di veicoli, servizi ed iniziative per la massima soddisfazione nel lungo periodo dei nostri partner, per capacità di comprensione e innovazione nella risoluzione dei problemi partendo sempre dal punto di vista prioritario del cliente, per preparazione ed aggiornamento professionale per offrire sempre le ottimali e complete soluzioni integrate di trasporto”. In vetta alla classifica 2008 si è posizionato Luigi Leiballi, della concessionaria Leiballi e Cuzzuol di San Fior, in provincia di Treviso. Medaglia d’argento Bruno Castelletti del dealer Autoveicoli Erzelli di Genova. Terzo classificato Livia-
no Carini della Scandicar di Parma. E veniamo alla Pole Position 2008, una competizione che interessa tutto il post-vendita Scania. “Gli obiettivi - ha precisato Christian Levin - sono aumentare la quota di mercato nel service e nei ricambi, intensificare le attività commerciali sul territorio, migliorare le relazioni tra officine e concessionari”. Due le gare (ricambi e officine) ma con medesime motivazioni. I vincitori sono “i migliori concessionari che si sono distinti per aumento di contratti di vendita, implementazione del nuovo progetto Olio Scania, incremento di attività commerciali sul territorio, aumento della quota di mercato ricambi”. Nel caso delle officine, in più la variabile del miglioramento della conoscenza tecnica dei veicoli. Al primo posto nella gara ricambi si è classificato Diesel Tecnica, concessionaria di Atena Lucana, in provincia di Salerno. Subito dopo Officine Affini sede di Castegnato, in provincia di Brescia. Medaglia di bronzo alla Nws di Leinì, in provincia di Torino. Per quanto riguarda le officine, svetta la Team Service Car di Concorezzo, in provincia di Milano. Secondo in classifica Battilani Ferri di Spilamberto, in provincia di Modena. Medaglia di bronzo Orvi Due di Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia. CUSTOMER SATISFACTION Subito dopo si è passati alla classifica Best Csi, ovvero Customer Satisfaction Index. “Si tratta - ha spiegato l’Ad Levin - di un’indagine di mercato che si pone l’obiettivo di misurare la soddisfazione dei clienti. In Italia viene effettuata su base annua in collaborazione con la Casa madre ed è rivolta a un campione di circa 1.000 clienti. Sostanzial-
mente dall’analisi dei dati raccolti si evince che tutte le concessionarie Scania Italia lavorano con l’obiettivo di soddisfare a 360° i propri clienti. Ma siamo riusciti a individuare le “Best 3”, che andiamo a premiare per l’assoluta dedizione rivolta ai propri clienti in ogni ambito, anticipando le loro richieste, bisogni e aspettative. Perché è su questo che punta Scania per rafforzare il proprio successo: oltre alla robustezza dei suoi prodotti, ad un servizio alla clientela che renda il cliente, al momento dell’acquisto, massimamente consapevole che ha fatto l’investimento giusto sul suo lavoro”. Al primo posto della Best 3 si è piazzata la concessionaria Diesel Tecnica, che dunque porta a casa ben due premi, aggiudicandosi evidentemente qualche posto in più sul viaggio in Grecia. Al secondo posto il dealer Gabutti di Leinì, in provincia di Torino, secondo premio per il Piemonte. Medaglia di bronzo la concessionaria Varom di Lodi. Per concludere, prima di dare l’arrivederci ai vincitori al viaggio in Grecia, che faranno quest’anno, si è avuta la premiazione della Top Communications 2008. “È un’iniziativa - ha spiegato prima di procedere all’incoronazione - rivolta a tutte le concessionarie Scania in Italia per stimolare, valorizzare e condividere tutti i laboratori di idee e creatività che contraddistinguono la nostra rete di vendita. Tante sono le valide forme di comunicazione organizzate a livello locale, con l’o biettivo di raggiungere in modo efficiente ed efficace i propri clienti, tramite l’utilizzo di diversi canali. Non stiamo parlando semplicemente di slogan o spazi pubblicitari, ma di come un’idea creativa viene partorita e trova concretezza”. È il caso del vincitore di quest’anno, la concessionaria Halley di Padova, che si è aggiudicata il premio con il cd
“Questa notte si parte”, distribuito in omaggio presso le concessionarie Scania e prodotto dallo stesso dealer di Padova. Il video, visionabile sul sito web youtube, è cantato da Marco Anzovino, autore anche del testo, ricco di fantasia e di buongusto. Anzovino si è esibito su palchi importanti come il Palavobis e l’Idroscalo di Milano, l’auditorium Parco della Mu sica di Roma, facendo da spal la ad artisti come Niccolò Fabi, Antonella Ruggero, Samuele Bersani, Gatto Panceri, Max Gazzè, Massimo Bubola, Umberto Tozzi, Niky Nicolai e Stefano Di Battista, Claudio Lolli, Gino Paoli. SERENITÀ ALLA GUIDA Nel video in questione, che dà anche il titolo al cd, il suo brano viene intervallato a tratti da automobili impazzite: il traffico di una città europea di grosse dimensioni visto da lontano, in modo accelerato. Una raffica di luci che corrono su e giù come impazzite. In altri momenti, l’intervallo è rappresentato da un autista che sale a bordo di uno Scania. In tutta tranquillità il conducente si guarda intorno, osserva la consolle, mette in moto, beve una bibita. Poi si mette alla gui da. Una guida dolce, lenta, al l’op posto del traffico impazzito. E la guida si fa ancora più dolce in autostrada, quando dei cartelli luminosi segnalano che è meglio andar piano: sono in corso lavori su un “cantiere lento”. E così il piacere di mettersi alla guida di uno Scania, apprezzandone tutte le qualità e potendo mettere in pratica la buona formazione professionale ottenuta come conducente, fanno da contraltare a qualcosa che di preziosa risorsa invece non ha proprio nulla: il traffico impazzito della sera in una città europea di grosse dimensioni.
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LE NOSTRE PROVE
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
SCANIA
R480 LA 4X2 MNA EURO 5
Compromesso ideale È quello che rappresenta il trattore svedese con i suoi 480 cavalli per chi deve muovere con urgenza le 40 tonnellate di un pieno carico e chi deve a fine mese far quadrare bilanci sempre più difficili. Le carte vincenti, l’efficiente propulsore 6 cilindri e la comoda cabina Highline di Mauro Zola È sempre più difficile interpretare i desideri del trasporto moderno e di conseguenza scegliere un veicolo che ne soddisfi la maggior parte. Se dovessimo però azzardare una soluzione, non voglio dire di compromesso ma piuttosto di buon senso, lo Scania R480 LA 4x2 MNA, una delle versioni del trattore principe della Casa svedese, si avvicinerebbe parecchio a trasformarla in realtà. Per due caratteristiche fondamentali. La prima, probabilmente la più importante, riguarda il propulsore, un Euro 5 da 480 cv che, se nel resto d’Europa è considerata potenza perfino eccessiva, qui in Italia, in particolare se la si utilizza sulle tratte internazionali, che comportano la traversata di Alpi e Appennini, è oggi la normalità. E sì che fino a qualche anno fa veniva guardata con una certa sufficienza, poi, visti i rincari del gasolio e le successive difficoltà finanziarie per gran parte delle imprese, è stata gradualmente rivalutata (giustamente aggiungiamo noi), perché in effetti rappresenta il giusto compromesso tra chi deve muovere con urgenza le 40 tonnellate di un pieno carico e chi deve a fine mese far quadrare bilanci sempre più difficili. Seconda componente di una certa importanza è la cabina, una Highline, che se pure non avvicina il gigantismo della serie Topline (ne trovate una prova su uno dei numero di Ottobre de Il Mondo dei Trasporti), si presenta ampia a sufficienza anche per trascorrervi qualche notte, e comoda di conseguenza, il tutto a costi più contenuti e con un impatto aerodinamico migliore.
I numeri della prova
215,63
I chilometri percorsi con partenza e arrivo ad Arluno, lungo l’Autostrada A4 e passando per Carisio, Biella e Santhià
riguardo al consumo di urea, mol to contenuto, ma che comunque aggravi monetari restano e vanno dunque adeguatamente segnalati. Come il fatto che Scania per il prossimo futuro ricorrerà, come praticamente tutti i concorrenti, per raggiungere i severi standard Euro 6, alla soluzione EEV, già segna-
lata nelle schede prodotto, che prevede un mix tra le due tecnologie e che appare oggi come l’unica realistica possibilità di ridurre sensibilmente le emissioni. Detto del propulsore passiamo alla cabina, che nella giornata cupa in cui si svolge la prova appare un nido davvero
confortevole. Si tratta come già detto della configurazione Highline, con altezza quindi ridotta rispetto al Top della serie, ma comunque in grado di ospitare alla bisogna una doppia cuccetta, con il letto inferiore dotato di un apprezzato (dagli autisti) materasso a molle e abbinato a un riscaldatore cabina aria-aria
elettronico integrato, elemento oggi indispensabile per i viaggi invernali (sul condizionatore per l’estate molti flottisti ancora non ci sentono). All’interno ci si muove bene, con facilità, senza troppo patire il pavimento non perfettamente piatto o l’altezza ridotta. Particolari, insomma, che si
64,61
I litri di gasolio consumati
3,33
I chilometri percorsi in media con 1 litro di gasolio
Insomma questo modello del classico serie L in versione trattore può essere considerata il best seller del marchio svedese, così come i suoi diretti concorrenti lo sono per gli altri costruttori. E la sua tendenza al giusto compromesso è confermata dalla scelta operata per le sospensioni che sono a balestre sull’anteriore e pneumatiche dietro. EGR E POI EEV Prima di illustrare nel dettaglio la nostra presa di contatto con il truck, resta da dire qualcosa sul propulsore, che come gran parte della produzione Scania non utilizza il sistema SCR (con tanto di AdBlue) preferendo il catalizzatore EGR, una soluzione che pare ben funzionare in abbinata ai motori svedesi, che permette un certo risparmio sul costo e anche quello sull’AdBlue che naturalmente in questo caso è superflua; si tratta, è bene precisarlo, di valori ridotti, in particolare
La sosta nelle aree di servizio con lo Scania R480 non riserva mai brutte sorprese, lo confermano i risultati del nostro test.
LE NOSTRE PROVE
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
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Questi i concorrenti sulle strade Daf XF 105.460 Cabina Space Motore 6 cilindri in linea, 12.902 cc, potenza 340 kW/462 Cv da 1.500 giri/min., coppia 2.300 Nm da 1.000 a 1.410 giri/min.
Iveco Stralis AS 440S50 Cabina Active Space Motore 6 cilindri in linea, 12.880 cc, potenza 368 kW/500 Cv a 1.900 giri/min., coppia 2.300 Nm da 1.050 a 1.550 giri/min.
Ergonomia e regolazioni sono i punti di forza dei sedili Deluxe.
Il cruscotto resta lo stesso, gli strumenti sono invece cambiati. perdono in un quadro generale di grande respiro, con dimensioni adeguate e spazi utili per tutto quello che serve. Sparsi nell’abitacolo si possono infatti trovare un ampio cassetto sul lato del passeggero, utile per documenti va ri, un mobiletto posteriore che sembra creato apposta per un capiente frigori-
fero, una serie di vani con serratura sopra il cruscotto; porta bicchiere, portabottiglia e le tasche delle portiere completano la dotazione. Per quanto riguarda i sedili, quelli del veicolo in prova erano in versione deluxe, ergonomicamente corretti, comodi anche nel caso di viaggi piuttosto
Carta d’identità NOME - R480 LA 4X2 MNA Euro 5 COGNOME - Scania CABINA - CR19H MOTORE - DC 13 07, Euro 5, 12.700 cc, 6 cilindri in linea, 24 valvole, diesel ad iniezione diretta, turbocompressore con intercooler, turbina a geometria variabile VGT, sistema di iniezione ad alta pressione Scania XPI, sistema di ricircolo dei gas di scarico EGR, potenza 353 kW (480 Cv) a 1.900 giri/min., coppia 2.500 Nm da 1.100 a 1.300 giri/min. CAMBIO - automatico Scania GRS905R a 12 marce + 2 retromarce, con Scania Retarder integrato. PNEUMATICI - 315/80 R22,5. SOSPENSIONI - anteriori a balestre paraboliche con ammortizzatori e barra stabilizzatrice, posteriori pneumatiche con ammortizzatori. FRENI - a disco sulle quattro ruote, con ABS, EBS, ESP. DIMENSIONI - passo 3.700 mm. altezza interna cabina 1.930 mm, larghezza interna cabina 2.120 mm. SERBATOIO CARBURANTE - 400 litri.
La cabina Highline ben si presta anche alle trasferte internazionali. lunghi e facili da regolare, almeno quanto il volante che, forte di un sistema pneumatico, può essere posizionato correttamente per autisti di tutte le taglie. Una volta seduti si scopre uno degli elementi a nostro parere più riusciti della nuova generazione Scania, e cioè il quadro strumenti, che ha sì una linea piuttosto tradizionale ma una volta acceso porta in evidenza il quadro centrale, in cui vengono raccolte tutte le informazioni più importanti, un buon modo per favorire la concentrazione dell’autista, a cui basta un’occhiata per rilevare eventuali anomalie. NECESSARIO E SUFFICIENTE Il cambio è naturalmente l’automatico autarchico del costruttore svedese (quella di sviluppare in proprio i principali componenti, tra cui l’iniezione ad alta pressione, la turbina a geometria variabile, perfino il Retarder, è come abbiamo già rimarcato in occasioni passate una buona abitudine che rende i prodotti Scania unici sul mercato e forse rappresenta un motivo in più per il loro costante successo). Si tratta di un dodici marce puntuale negli innesti e che di molto contribuisce a contenere i consumi e può all’occorrenza essere “girato” sul sequenziale per affrontare situazioni particolari che richiedano una gestione manuale. In generale comunque la scelta elettronica si rivela azzeccata e anche un autista esperto ci si può affidare senza troppi patemi. Come accade spesso per i veicoli utilizzati per i test, anche in questo caso alle dotazioni abituali si aggiungono particolari come il Lane Guard System che segnala acusticamente eventuali cambi di corsia, non voluti, in autostrada, l’Adaptive Cruise Control che regola in automatico la velocità su quella del veicolo che prevede, e soprattutto l’ESP, con funzioni di antiribaltamento, elementi utilissimi in chiave sicurezza, che purtroppo, come non ci stancheremo mai di dire, vengono quasi sempre trascurati dagli acquirenti nostrani, più interessati al prezzo finale. Ma è arrivato il momento di accendere il propulsore e inizia-
re il viaggio. Il sei cilindri come già detto sviluppa 480 cv, che sono abbastanza perché ci si muova agili in autostrada, con in più una carta importante da giocare. I motori Scania infatti possono contare su di una coppia sensibilmente più favorevole rispetto ai pari categoria, il che magari non si sente nelle tratte autostradali, ma nella seconda parte del percorso, fatta di continui stop e ripartenze, il che favorisce i parziali relativi ai consumi che in questo caso avvicinano molto a quelli della versione da 440 cv, per un eccellente risultato finale che vede lo Scania R480 superare i 3,3 km al litro (cifre a cui, per i concorrenti di altri marchi, bisogna ulteriormente aggiungere i litri di AdBlue, spesso dimenticati). Scendendo nel dettaglio, in autostrada, o almeno su di un tratto come quello dell’A4, piuttosto piatto, la cavalleria a disposizione appare addirittura sovradimensionata, almeno se si rispettano i limiti (e i controlli attuali suggeriscono di farlo, sempre), nè il percorso base del nostro test prevede salite troppo impegnative, sostituite dal tratto che va dal casello di Carisio fino alle porte di Biella, in leggero costante pendio, che solitamente incide più di quanto si possa pensare sui consumi. Il 480 cv Scania invece approfitta di questa porzione del test per avvantaggiarsi sul fratello minore, risparmiando qualche cambio di marcia e mantenendo il motore a un basso numero di giri, grazie a una coppia che supera di molto quella dei concorrenti. Anche per quel che riguarda l’agilità, se così si può dire di un tir, la precisione dello sterzo permette manovre in estrema scioltezza, anche in presenza delle numerose rotonde che sono diventate la norma praticamente in tutta Italia e che qualche volta sembrano delle vere e proprie trappole per semirimorchi. In sintesi anche alla prova dei fatti, questa a oggi è la categoria di mezzi che meglio si adatta alle esigenze del trasporto sia nazionale che internazionale, perché 480 cv possono in realtà bastare in quasi tutte le situazioni e le poche occasioni in cui potrebbero rivelarsi insufficienti non giustificano superiori costi d’acquisto e consumi più elevati.
Man TGX 18.480 Cabina XLX Motore 6 cilindri in linea, 12.400 cc, potenza 353 kW/480 Cv a 1.900 giri/min., coppia 2.300 Nm da 1.050 a 1.400 giri/min.
Renault Magnum 460 18T Cabina Magnum Motore 6 cilindri in linea, 12.800 cc, potenza 339 kW/460 Cv da 1.400 giri/min., coppia 2.300 Nm da 1.050 a 1.400 giri/min.
Mercedes Actros 1848 LS Cabina LH Motore 6 cilindri a V, 11.948 cc, potenza 350 kW/476 Cv a 1.800 giri/min., coppia 2.300 Nm a 1.080 giri/min.
Renault Premium 450 18T Cabina Global Motore 6 cilindri in linea, 10.800 cc, potenza 331 kW/450 Cv a 1.900 giri/min., coppia 2.140 Nm da 1.100 a 1.300 giri/min.
Volvo Trucks FH 42T Volvo Trucks FH 42T Cabina Globetrotter Motore 6 cilindri in linea, 12.800 cc, potenza 353 kW/480 Cv da 1.400 giri/min., coppia 2.200 Nm da 1.050 a 1.400 giri/min.
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Light & Minitruck
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
FIAT PROFESSIONAL / A SOSTEGNO DEL PROGETTO “VAN SHARING” DI TORINO
Doblò a tempo Una mini flotta di otto Fiat Doblò Cargo e (entro febbraio) di quattro Fiorino sarà a disposizione di commercianti ed operatori che necessitano di un veicolo commerciale per qualche ora. È il Van Sharing e in casa Fiat Professional ci credono. Per mille motivi: “Serve - ha dichiarato Flavio Castelli - per far conoscere le qualità di un leggero a chi non ancora non ce l’ha, serve all’ambiente e serve ai sempre più intasati centri cittadini” di Massimiliano Campanella
La tutela dell’ambiente è un valore strategico T ORINO - Dopo il “Car Sharing” arriva il “Van Sharing”. Ovviamente siamo a Torino, patria dell'automotive italiano. E altrettanto ovviamente protagonisti sono i veicoli commerciali di Fiat Professional. L'Amministrazione comunale del capoluogo piemontese, insieme alle associazioni dei commercianti ed a CarCityClub, ha promosso un'indagine per identificare un servizio che favorisca il trasporto merci utilizzando veicoli commerciali a basso impatto ambientale. Ne è nato il progetto “Van Sharing” che consente di utilizzare un veicolo commerciale, come se fosse il proprio, per il tempo che si desidera (anche poche ore) e per andare ovunque, in città o fuori città. UNA MODALITÀ IN VIA DI SVILUPPO “Siamo partiti - ci ha spiegato Flavio Castelli, Responsabile Mercato Italia di Fiat Professional - da un'esperienza consolidata e diversificata, quale quella accumulata da CarCityClub a Torino”. Sin dal 2002 e in diverse città italiane, da Milano a Genova, da Roma a Firenze a Rimini, diverse società operano col car sharing, una modalità che si sta sempre più sviluppando. Ciò vuol dire che chi lavora e ha esigenze di mobilità presta attenzione all'esistenza di tale servizio, tant'è che anche gli organi amministrativi e la pubblica amministrazione, laddove vi è sensibilità al rispetto dell'ambiente e ad una mobilità sostenibile, promuove il Car Sharing. In molti casi il Comune o un ente municipalizzato partecipa alla costituzione della società di car sharing. Car-sharing che vuol dire letteralmente “auto condivisa” o “condivisio-
Fiat Professional punta da tempo sul metano
Fiat Doblò Cargo è il primo modello coinvolto nell’innovativo progetto “Van Sharing”. ne dell'automobile”. È un servizio che permette di utilizzare un'automobile su prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio vicino al proprio domicilio, e pagando in ragione dell'utilizzo fatto. Tipicamente si tratta di un servizio commerciale di grande utilità erogato da apposite aziende, spesso con l'appoggio di associazioni ambientaliste ed enti
locali. “Considerato il successo avuto con l'auto e la tipologia di utente - ha proseguito Castelli sempre più spesso costituita da professionisti, abbiamo aderito alla medesima iniziativa coi veicoli commerciali iniziando dalla gamma più leggera, il Fiat Doblò Cargo, e adoperando la stessa logica del car sharing. Noi riteniamo che sia giunto il
momento, che possa emergere effettivamente l'esigenza di avere a disposizione, per un breve lasso di tempo, un veicolo commerciale. In questo pensiero siamo supportati dall'Amministrazione comunale di Torino, che ha dato il patrocinio all'iniziativa e con la quale abbiamo dato inizio a quest'esperimento. Partiamo da qui perché “giochiamo in casa”, per la vi-
La plancia del Doblò Cargo, veicolo commerciale di punta dell’offerta Fiat Professional.
TORINO - La tutela dell'ambiente costituisce per Fiat Professional - insieme a tutti i marchi di Fiat Group Automobiles - una direttrice fondamentale nello sviluppo dei propri modelli, nel costante miglioramento delle tecnologie motoristiche tradizionali (benzina e diesel), nella ricerca continua di soluzioni alternative (dalla trazione elettrica all'alimentazione con gas naturale). Senza contare le numerose iniziative di mobilità sostenibile portate avanti in collaborazione con la Pubblica Amministrazione. In questa prospettiva si inserisce anche il progetto “Van Sharing” che prevede l'impiego dei modelli Fiat Doblò Cargo Natural Power e Fiat Fiorino 1.3 Multijet 75 CV con filtro anti-particolato. Innanzitutto, il Gruppo ritiene che la propulsione a metano sia oggi la scelta tecnologica più appropriata e immediatamente disponibile per risolvere i problemi di inquinamento nelle aree urbane. Ciò perché l'uso del metano presenta una valenza positiva sul piano dei benefici ambientali (riduzione di circa il 23 per cento delle emissioni di CO2 e praticamente nulle le emissioni del particolato). Anche sotto l'aspetto economico, la scelta del metano si conferma una valida alternativa ai combustibili tradizionali (gasolio e benzina). Per il cliente ciò significa la possibilità di circolare in tutte le aree urbane soggette a limitazioni di traffico (legate all'eccessiva presenza di emissioni inquinanti), oltre che poter parcheggiare il veicolo anche in autorimessa in assoluta sicurezza. Inoltre, le reti di distribuzione del metano diventano sempre più capillari: in Italia, per esempio, attualmente si contano oltre 600 impianti con una previsione di circa 100 nuovi distributori di prossima apertura. Leader in questa tecnologia, Fiat Group Automobiles è il primo costruttore a offrire nella sua linea ecologica "Natural Power" un'ampia gamma di veicoli con doppia alimentazione, metano-benzina, capace di rispondere alle esigenze di mobilità di una vasta categoria di utenti, compreso il settore professionale: dal commercio all'artigianato, dalla piccola/media industria al settore pubblico. Inoltre, grazie alla recente presentazione delle nuove versioni Natural Power di Ducato e Fiorino, Fiat Group Automobiles punta a rafforzare ulteriormente la propria posizione nel campo dei veicoli Oem a metano: da gennaio a ottobre 2008, in Italia, il solo brand Fiat Professional ha fatto registrare il 78 per cento delle immatricolazioni di veicoli commerciali a metano con un incremento, rispetto allo stesso periodo del 2007, di oltre il 51 per cento delle vendite.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
Le caratteristiche dei mezzi della flotta a basso impatto ambientale
Agilità, stile e capacità di carico TORINO - Best seller in Italia con oltre 2.100 unità vendute da gennaio a ottobre 2008, Doblò Cargo Natural Power è la versione a metano del versatile modello nominato “International Van of the Year 2006”. Dotato di un sistema di alimentazione benzina e metano, il Doblò Cargo Natural Power adotta un motore 1.6 Torque 16 valvole che sviluppa, in configurazione metano, 92 CV e 130 Nm di coppia mentre eroga 103 CV e 145 Nm quando funziona a benzina. Il veicolo commerciale di Fiat Professional ha tre bombole, contenenti metano allo stato gassoso, poste sotto il pianale in modo da consentire il pieno sfruttamento del vano di carico (volumetria fino a 4,0 m3 e portata utile, con conducente, di 700 kg). La loro capacità è di 111 litri (equivalenti a circa 19 kg) che assicura un'autonomia di oltre 300 chilometri cui si aggiungono circa 330 km di autonomia con funzionamento a benzina (serbatoio da 30 litri) nel ciclo combinato. Doblò Cargo Natural Power garantisce bassi consumi (9,0 m3/100 km pari a 5,7 kg/100km nel ciclo combinato) e minime emissioni in assoluta sicurezza offrendo in questo modo al cliente la possibilità di circolare in tutte le aree urbane soggette a limitazioni di traffico. Da sottolineare che per coprire 100 km sono sufficienti circa 5 euro di gas naturale. A settembre Fiat Fiorino è stato nominato “International Van of the Year 2009” da una giuria composta da giornalisti, di 20 Paesi
cinanza e la più immediata collaborazione con l'organo politico del comune dove opera l'azienda. Ma non escludiamo in futuro, se come speriamo, l'iniziativa avrà successo, di espanderla ad altre città. Avvieremo a quel punto contatti con le altre società che già stanno operando col Car Sharing, in modo da partire da una medesima piattaforma”. UNA RICCA POTENZIALE UTENZA Il Van Sharing ha subito ottenuto l'interesse dell'Amministrazione torinese, che in occasione della presentazione ufficiale era rappresentata da diversi esponenti della Giunta municipale, accanto al management di Fiat Professional e quello di CarCityClub. Ma chi sono i potenziali utenti del Van Sharing? ”Riteniamo che i principali utilizzatori facciano parte di quel vasto segmento di professionisti che non possiedono un veicolo commerciale, che ritengono non serva se non in determinate, circostanziate ed eccezionali situazioni. Ecco che, a queste ultime, può dare una risposta il Van Sharing. Penso a commercianti, titolari di un ristorante o di un esercizio di abbigliamen-
to, o anche ad un professionista che debba dover spostare delle scatole o del materiale ingombrante o voluminoso. O anche ad un operatore che, per eseguire questi lavori, fa uso abitualmente solo dell'auto. Ecco, per tutti loro il Van Sharing, avere a disposizione per qualche ora un Fiat Doblò Cargo, rappresenta la soluzione ottimale”. Il responsabile Mercato Italia di Fiat Professional sottolinea un altro obiettivo che rappresenta più una variabile di marketing. “Evidentemente - ha aggiunto Flavio Castelli - il Van Sharing diventa un'ulteriore opportunità per far conoscere un veicolo commerciale, per dimostrarne l'estrema importanza in certi casi. Mettersi al volante di un Fiat Doblò Cargo, per chi non l'ha mai fatto (e sono pochi, visto che si tratta di un mezzo abbondantemente utilizzato e conosciuto) è un'esperienza che non si dimentica. Chi lo utilizzerà per il Van Sharing, se non l'ha mai guidato prima, si renderà conto che forse è il mezzo giusto per il suo lavoro: tutto sommato acquistarlo è un buon investimento perché è versatile, si guida come un'auto, consuma poco e non inquina. Occorre anche superare alcuni luoghi comuni: ad
europei, specializzati nel settore dei veicoli commerciali. Si tratta di un veicolo unico e innovativo per dimensioni, stile, contenuti di sicurezza e rispetto per l'ambiente. Del resto nasce per soddisfare le necessità di chi cerca un furgone compatto, economico nei costi di gestione, agile nel traffico e maneggevole nelle manovre di parcheggio. Contraddistinto da uno stile originale, Fiat Fiorino è lungo 3,86 metri, alto 1,72 e largo 1,71 metri: dimensioni esterne compatte, quindi, che gli consentono di affrontare con disinvoltura qualunque centro cittadino, grazie anche ad un diametro di sterzata di appena 9,95 metri. In più, il nuovo veicolo commerciale offre portate di 610 e 660 kg, un volume di 2,5 m3 e una lunghezza interna di 1,5 metri (che diventano rispettivamente 2,8 m3 e 2,5 metri abbattendo il sedile del passeggero). Inoltre, nel campo delle motorizzazioni, Fiat Fiorino non conosce paragoni. Merito dei due propulsori - il benzina 1.4 da 73 CV e il turbodiesel 1.3 Multijet da 75 CV (disponibile anche con filtro anti-particolato) - che si contraddistinguono per piacere di guida, affidabilità, rispetto per l'ambiente, oltre che per prestazioni eccellenti e ridotti costi operativi (consumi e manutenzione). In particolare, il 1,3 Multijet assicura un'autonomia di 1.000 km con un pieno di gasolio (4,5 l/100 km nel ciclo combinato), emissioni di CO2 pari a solo 119 g/km (valore best in class nel segmento) e ridotti costi di gestione (30.000 km o 24 mesi per il primo tagliando).
esempio il Doblò a metano: è un veicolo già molto diffuso. Ma quanti ancora pensano che le bombole nel vano di carico tolgano spazio al carico? Non è assolutamente vero: allora il Van Sharing diventa una delle modalità del “provare per credere” quanto già affermano molti clienti di Fiat Professional”.
to ambientale - ha aggiunto il manager Castelli - è uno degli aspetti che abbiamo tenuto in stretta considerazione: costituire una mini flotta di veicoli commerciali che siano tutti a basse emissioni”. PER UN TRASPORTO SOSTENIBILE Fiat Professional in prima linea, dunque, per un trasporto sostenibile. “Fiat Professional ha spiegato Flavio Castelli - ha dato il suo supporto per l'acquisto agevolato di questi veicoli, proposti a condizioni favorevoli proprio per incentivare l'avvio di un progetto in cui crede fortemente. L'importante è cominciare, iniziare con uno stock di veicoli. Il professionista che non deve fare molte corse in una settimana, i commercianti del centro saranno sicuramente
attratti da questa possibilità. E il giorno in cui dovranno usare un veicolo commerciale con maggiore frequenza saranno clienti che acquisteranno con maggiore consapevolezza. E, soprattutto, saranno abituati ad essere al volante e ad utilizzare strumenti ecologici, quindi da quella parte sarà indirizzato il loro acquisto. Sia di Fiorino che di Doblò se ne vendono tanti, anche a metano. Ma il Van Sharing è sicuramente una possibilità in più per poterli provare e questo è un aspetto decisamente positivo per tutti: per il costruttore, per l'utilizzatore che acquista con maggiore consapevolezza, per l'ambiente e per l'alleggerimento del traffico cittadino”. Ancora una volta Fiat Professional si conferma un’azienda dalle scelte strategiche di assoluta avanguardia.
A disposizione degli utenti anche altri furgoni Fiat Professional
Si comincia con Doblò Cargo Natural Power
All’interno della gamma Fiat Doblò Cargo, una delle versioni più apprezzate è la Natural Power alimentata a metano e benzina.
La versatilità è una delle caratteristiche vincenti di Doblò Cargo.
Si parte quindi da Torino, con otto Fiat Doblò Cargo Natural Power, che si muoveranno principalmente nelle zone urbane del capoluogo piemontese. “L'idea - ha proseguito Castelli - è che vadano a rappresentare punto di riferimento per chi deve operare nelle vie del centro, dovendo coprire distanze non lunghissime. Entro febbraio andremo ad implementare la gamma, inserendo quattro unità del Fiat Fiorino a basse emissioni. Avremo quindi un totale di dodici mezzi che si muovono bene nei centri urbani, nelle vie strette. Se poi l'iniziativa avrà successo ed emergerà l'esigenza di veicoli di maggiore capacità di carico, valuteremo con CarCityClub l'inserimento di Fiat Scudo e Fiat Ducato”. Insomma, l'iniziativa si pone obiettivi di diverso tipo e tutti di grande ambizione. “L'impat-
TORINO - Il progetto prevede la disponibilità di una flotta di veicoli eco-compatibili posizionati inizialmente in cinque parcheggi nel centro di Torino, precisamente nelle piazze Castello, Cln, Bodoni, Carlina ed Albarello, per poi estendersi fuori dall'area centrale nelle principali vie e piazze commerciali della città. E il primo veicolo scelto dal Comune per questo innovativo servizio - con il contributo delle associazioni dei commercianti - è Fiat Doblò Cargo Natural Power alimentato a metano e benzina: emissioni di CO2 ridotte (praticamente nulle quelle del particolato) e lo stesso volume di carico utile del furgone ad alimentazione tradizionale (dai 3,2 m3 del furgone passo corto ai 4 m3 del furgone Maxi passo lungo). Inoltre, presto grazie al patrocinio di Fiat Professional saranno messi a disposizione degli utenti anche altri furgoni Fiorino per trasporto merci: il veicolo - eletto recentemente “International Van of the Year 2009” - si ca-
ratterizza per le sue doti di maneggevolezza, compattezza e capienza (è lungo solo 3,86 m, ma ha un volume di carico utile di ben 2,5 m3). Da sottolineare anche l'economicità di esercizio (1.000 km con un pieno), oltre alle basse emissioni di CO2 (solo 119 g/km) e di polveri sottili (grazie al suo filtro anti-particolato). Il “Van Sharing” si basa sul medesimo concetto del “Car Sharing”, ovvero il servizio di auto in condivisione che si è rilevato essere l'esperienza più importante a livello nazionale di questo genere. Funziona come un semplice noleggio: gli abbonati possono prenotare via internet o telefonicamente il veicolo nel parcheggio più comodo, precisando ora di partenza ed ora di arrivo. In dettaglio, per gli abbonati (il costo è di 200 euro l'anno con tessera utilizzabile dal titolare dell'azienda e dai suoi dipendenti) per ogni corsa il costo è di 2,50 euro l'ora, ai quali si sommano 65 centesimi a chilometro (dopo le 22 il costo orario si riduce ad un euro). Per una corsa in città, due ore per 15 km di percorrenza, si spendono meno di 15 euro compresa Iva e carburante. In più il “Van Sharing” offre ai suoi abbonati anche vantaggi economici e pratici quali la sosta gratuita nelle zone blu e nei parcheggi Gtt, il libero accesso alla Ztl ed alle corsie e vie riservate e la libera circolazione in caso di targhe alterne. Inoltre, senza costi aggiuntivi l'iscrizione al “Van Sharing” consente anche l'utilizzo del “Car Sharing”, che ora mette a disposizione degli abbonati anche tariffe speciali per utilizzare l'auto nei fine settimana o per più lunghi periodi di vacanza, con prezzi particolarmente vantaggiosi. Per iscriversi è sufficiente che il titolare si presenti, munito di patente, carta di identità, codice fiscale e partita Iva presso gli uffici (a Torino in corso Turati 15/H) aperti con orario continuato dalle 8.30 alle 17.30 dal lunedì al giovedì e dalle 8,30 alle 17 il venerdì, o presso i centri autorizzati di CarCityClub elencati sul sito Internet.
I MIGLIORI ARRIVANO DOVE
PA R T N E R UFFICIALE
GLI ALTRI NON ARRIVANO.
2009
fiat Fiorino. Van of the year 2009.
Compatto, capiente, economico: per le sue qualità, Fiorino è stato eletto Van Of The Year da una giuria di giornalisti specializzati di 20 paesi europei. Fiat Professional arriva così a quota quattro titoli Van Of The Year, di cui tre vinti negli ultimi quattro anni: Ducato 1994, Doblò Cargo 2006, Scudo 2008 e oggi Fiorino 2009. Una nuova vittoria, ma soprattutto un grande riconoscimento al suo impegno costante nel migliorare il lavoro dei professionisti.
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FIAT PROFESSIONAL / “GUIDA SICURA PROFESSIONAL”: IL NUOVO CORSO PER IL CONTROLLO DELLA STRADA E DEL BUSINESS
Al volante in economia e sicurezza Coinvolti ben 500 venditori. “Avremo - ha spiegato Ernesto Rossi, Responsabile Marketing di Fiat Professional - una forza vendita in grado dare la propria consulenza alla clientela anche sul piano della guida”. I corsi, deducibili in base alla nuova legge, saranno disponibili anche per i clienti nel corso dei prossimi mesi
“
di Massimiliano Campanella
TORINO - “Guida Sicura Professional”, ovvero il primo corso pensato e dedicato in via esclusiva ai clienti di veicoli commerciali. Obiettivo dell’iniziativa, realizzata da Fiat Professional e ASC (Automotive Safety Centre): insegnare tecniche di guida sicura e di guida “eco” (economica ed ecologica) a coloro che per lavoro passano mol te ore al volante di un veicolo commerciale. I professionisti del
ficata di veicoli estremamente versatili, anche una gamma di servizi specifici e adatti ai professionisti, che presentano istanze ed esigenze diverse da chi guida un’auto o un mezzo pesante. Il corso di guida sicura è quindi un valore aggiunto sia per la nostra clientela, sia per la nostra forza vendita, nonché un elemento di differenziazione del nostro brand”. Il corso si articola in diversi moduli, spaziando dall’aspetto prettamente pratico (efficienza di guida, corretta distribuzione del carico, ottimizzazione
dei consumi) a quello più legato alla sicurezza (guida sicura ed ecocompatibile). “L’obiettivo - ha continuato Rossi - è giungere alla professionalizzazione del cliente, così come dei nostri venditori, che per primi seguiranno il corso. Alla fine dell’anno scorso il numero di coloro che l’avranno seguito sarà superiore alle cento unità. Contiamo, entro i primi sei mesi del 2009, di arrivare a quota 500. Avremo così 500 venditori specializzati che potranno dare il massimo della consulenza al cliente. Inoltre alle concessionarie da sempre richiediamo requisiti specifici, come spazi a de guati per l’esposizione dei mezzi, veicoli demo per i clienti e una forza vendita professionale. Oggi andiamo a rafforzare quest’ultimo aspetto, con il regolare svolgimento di corsi “su misura”. Per il momento l’iniziativa e’ destinata alla rete italiana, ma contiamo presto di estenderla, in modo che vi sia omogeneità delle concessionarie in tutta la rete di Fiat Professional”. UN’ESPERINZA SIGNIFICATIVA
Ernesto Rossi, Responsabile Marketing di Fiat Professional.
settore sanno bene quanto sia importante affrontare gli imprevisti della strada in modo tempestivo. Senza dimenticare che una guida responsabile significa anche un risparmio economico sia per i consumi (fino al 15 per cento di carburante in meno) sia per i costi di manutenzione e di riparazione. “Si tratta - ha spiegato Ernesto Rossi, Responsabile Marketing di Fiat Professional, incarico al quale è approdato dopo un’esperienza consolidata in Iveco - di un’esigenza che abbiamo riscontrato negli utilizzatori di veicoli commerciali. Del resto, come brand puntiamo molto a fornire, oltre a una gamma diversi-
Come sta andando il programma di apprendimento tra i primi venditori? “Sono stato proprio io insieme ad altri colleghi a testarlo in anteprima ci ha risposto Rossi - e devo
dove viene prodotto il Ducato. Presso Sevel Sud i venditori vengono invitati a provare veicoli allestiti, proprio per testarne caratteristiche e affidabilità e abbiamo riscontrato che questa location dello stabilimento è stata molto apprezzata. Nel caso di un veicolo leggero molta importanza assume lo stile di guida. “Per Fiat Group Automobiles che dimostra coi fatti di avere a cuore la sostenibilità ambientale, un corretto stile di guida è fondamentale. A maggior ragione lo è nel caso dei veicoli commerciali, che per loro natura circolano nei centri storici, effettuano frequenti trasferte, e spesso viaggiano nelle città intasate dal traffico. Saper guidare risparmiando carburante è fondamentale, per le tasche dei nostri clienti così come per l’ambiente. Ma penso anche all’usura del mezzo. La guida “eco” è uno degli obiettivi primari che si prefigge il corso”. CONOSCERE IL PROPRIO MEZZO
dire che è stata un’esperienza significativa, ricca di elementi utili, che non si dimentica. Impari a guidare un veicolo commerciale, che non è poca cosa per chi è magari abituato solo all’auto. Il veicolo commerciale richiede una certa attenzione, modalità di manovra specifiche ma anche prontezza di reazione nel ca so di un ostacolo improvviso. Sapere come ci si deve comportare in circostanze impreviste, è di vitale importanza. Avere la consapevolezza dei sistemi a propria disposizione, del comportamento che in quel preciso istante assume il veicolo commerciale è determinante per evitare incidenti che purtroppo possono essere dietro l’angolo in qualsiasi momento”. A questo riguardo è fonda-
mentale per un professionista la conseguente riduzione dei tempi di fermo macchina. I corsi fanno quindi parte di un’attività formativa dei venditori che è già molto intensa in casa Fiat Professional. “Tutti i venditori - ha precisato Rossi - almeno una volta all’anno seguono un corso di aggiornamento cui si aggiungono corsi on-line ed incontri nelle occasioni speciali, quali, ad esempio, il lancio di nuovi modelli o novità da presentare ad un salone espositivo. Ai temi tradizionali riguardanti il prodotto Fiat Professional e concorrenza si affiancano focus specifici su fiscalità e gestione dell’usato. I corsi si svolgono anche ne gli impianti produttivi di Sevel Sud in Val di Sangro, ad Atessa, in provincia di Chieti,
L’iniziativa ha anche l’obiettivo di far conoscere i veicoli commerciali, magari a chi finora non ne ha mai acquistato uno? “Innanzitutto si rivolgono alla nostra clientela - ha proseguito - che deve poter essere messa a conoscenza di come si carica adeguatamente il proprio mezzo, o sapere qual è lo spazio di frenata a propria disposizione, soprattutto in condizioni non ottimali di aderenza e a pieno carico. Con i nostri corsi s’impara a intervenire con tempestività, a utilizzare al meglio gli strumenti di sicurezza disponibili a bordo. Certo, chi si recherà da ASC troverà tutti i veicoli della gamma Fiat Professional: Fiorino, Doblò, Scudo e Ducato, quindi questa può diventare una modalità ulteriore di approccio ai mezzi Fiat Professional, per poterli conoscere ed apprezzare. Per concludere, prima di tutto i corsi vogliono rap presentare un contributo utile al settore, e d’altra parte “chi guida sicuro, sicuro che risparmia”.
In collaborazione con il Centro Sicurezza Stradale
I corsi di guida sulla pista di Vairano TORINO - Il corso “Guida Sicura Professional” si svolge in uno splendido scenario rurale, ma con l’avanguardia tecnologica del mondo dei motori, presso il Centro di Sicurezza Stradale ASC a Vairano di Vidigulfo, in provincia di Pavia, e sul Circuito di Anagni, in provincia di Frosinone, e sarà proponibile ai clienti dalla rete di vendita Fiat Professional nei prossimi mesi. Da sottolineare che i costi dell’iniziativa sono integralmente deducibili come corso di formazione ed aggiornamento aziendale finalizzato
alle norme relative alla sicurezza sul lavoro, sulla base del nuovo Testo Unico sulla Sicurezza, approvato nel 2008. Diviso in parte teorica e pratica, il corso dura un giorno e vengono illustrate le tecniche di stivaggio delle merci e la corretta distribuzione del carico. A seguire i 24 partecipanti di ciascuna sessione sono gli istruttori di “ASC GuidaSicura Quattroruote” esperti in dinamica del trasporto che, a termine della giornata, rilasciano un attestato di partecipazione agli iscritti. Ovviamente le prove dinamiche sono eseguite a bordo dei veicoli commerciali Fiat Professional, una gamma tra le più giovani e complete sul mercato: dal nuovo Fiorino al potente Ducato Maxi. In particolare, i partecipanti di ciascun corso devono affrontare slalom lento e veloce; guida simulata su strada bagnata, ghiacciata o con poca aderenza; frenata d’emergenza in curva con o senza ABS; curve a “S” e tornanti stretti; e, infine, circuito di handling con prova finale su pista tecnica che accomuna tutte le prove specifiche e permette di valutare il livello di miglioramento del cliente. Il trasportatore sarà invitato ad affrontare esercizi mirati, da quale posizione assumere sul sedile fino a come sfruttare il trasferimento dinamico del veicolo, da come controllare il bloccaggio delle ruote in caso di frenata d’emergenza a come correggere una sbandata, da come impostare curva e controcurva a come affrontarle a pieno carico e correggendo la perdita d’aderenza.
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PEUGEOT / IDENTIKIT DI UN PROTAGONISTA: IL NUOVO EXPERT DALLA A ALLA Z
Per lavoro e tanto altro pert hanno posto molta attenzione alla sua riduzione. Attenti studi hanno consentito di approntare un’architettura del veicolo che consente una maggiore resistenza agli urti o una maggiore facilità di sostituzione di pezzi. Inoltre, sono stati allungati gli intervalli tra le operazioni di manutenzione, portati a 30mila km con un utilizzo normale del veicolo oppure a due anni.
di Fabio Basilico MILANO - La terza generazione di Expert ha già dimostrato il suo valore e le sue potenzialità, conquistando il titolo di “Van of the Year” 2008 insieme ai gemelli Citroën Jumpy e Fiat Scudo, con i quali condivide i frutti della proficua e ormai storica collaborazione nel campo dei veicoli commerciali tra Psa Peugeot Citroën e Fiat. Sia come furgone che in versione Combi (comprendendo anche la versione Tepee), Expert è punto di riferimento per capacità di carico, versatilità e comfort. Di seguito, presentiamo il nuovo Expert nel dettaglio.
V
A
COME ABITACOLO . L’abitacolo di Expert offre grande visibilità e luminosità, esaltate dalla posizione avanzata del parabrezza. La cabina è stata sviluppata con un intento di modernità, comfort e funzionalità. La plancia, per forma e tonalità, è simile a quella dell’universo dell’automobile. Nella zona anteriore si può optare tra due con figurazioni possibili: due posti con sedili singoli per guidatore e passeggero o tre posti con panchetta passeggeri a due posti.
B
COME BENESSERE.
Vivere sensazioni di benessere a bordo di Expert: numerosi gli e quipaggiamenti di serie o in optional per il comfort e la facilità di guida, riservati solitamente alle berline: alzacristalli anteriori elettrici, chiusura centralizzata, accensione automatica dei proiettori e sensore di pioggia e fari fendinebbia. Il comfort termico è stato particolarmente curato così come il comfort acustico, grazie a interventi come l’inserimento di schermature e isolanti nel vano motore.
C
COMFORT . Com fort degli occupanti e funzionalità descrivono lo stile interno del nuovo Expert. Il veicolo è stato progettato per una clientela esigente, che desidera un interno robusto ma anche comodo e funzionale. L’accesso a bordo avviene in modo molto agevole, perché il posto di guida è stato studiato come quello di una monovolume. Le sedute sono state progettate per garantire il comfort e il contenimento laterale, con diverse possibilità di regolazione. COME
D
COME D URISOTT i. Expert Pick Up Durisotti è una riuscita integrazione tra veicolo base e allestimento. Un’interessante interpretazione del veicolo commerciale utilizzabile nel tempo libero. L’originale allestimento ha trasformato l’Expert in un pick up per il trasporto di attrezzature sportive. Durisotti, con quattro siti industriali in Francia, è uno dei più importanti gruppi europei nel settore della trasformazione di veicoli leggeri.
E
COME EFFICACE .
È la frenata assicurata da Expert, dotato di dischi anteriori ventilati di
304x28 mm (280x28 mm sulla versione furgone 1.6 HDi lunga 4.805 mm e alta 1.942 mm) equipaggiati con doppi pistoni di 45 e 48 mm. I dischi posteriori hanno una dimensione di 290x14 mm e sono azionati da un pistone singolo di 41 mm. La versione furgone 1.6 HDi lunga 4.805 mm e alta 1.942 mm è invece equipaggiata posteriormente con tamburi da 10”.
F
COME FURGONE.
Expert furgone crea nuovi punti di riferimento nel segmento dei furgoni compatti. E’ disponibile in 2 lunghezze e 2 altezze che definiscono 3 versioni. Le 2 lunghezze disponibili sono di 4.805 mm e 5.135 mm, pari a un aumento di 283 mm sulla versione corta e di 213 mm su quella lunga rispetto alla generazione precedente. Le 2 altezze raggiungono 1.942 mm e 2.276 mm.
G
l’utilizzo al quale viene destinato. Come furgone, per soddisfare le esigenze di una clientela che impiega il veicolo per gli utilizzi più svariati, Expert ha aumentato notevolmente le sue capacità di trasporto, sia in termini di volume che di carico. Come Combi e in versione Tepee, Expert si trasforma in un veicolo che dà ancora più risalto alle sue innate caratteristiche automobilistiche, con in più tanto spazio riservato ai passeggeri e alle loro cose.
J
COME TRAFFIC JAM .
Un ingorgo nel traffico, un fastidioso traffic jam, non fa piacere a nessuno. Grazie alle sue doti di maneggevolezza e alle sue dimensioni compatte, Expert è in grado di sbrogliare la matassa con facilità. Sulla maggior parte delle versioni è disponibile lo sterzo ad assistenza variabile: un valido contributo alla manovrabilità e al piacere di guida.
Expert viene proposto con due tipi di carrozzeria: per il trasporto merci sono disponibili il furgone lamierato e il furgone vetrato; per il trasporto persone e merci il Combi Mix 6 posti e il Combi 8/9 posti. C’è poi l’Expert Tepee, un Combi per il trasporto familiare e professionale disponibile in due lunghezze (4.805 e 5.135 mm), per cinque-nove posti.
K
H
L
COME GAMMA .
COME HIGH SECURI TY. Expert ha di serie
l‘airbag conducente. C’è la possibilità dell’airbag passeggero, che ha la particolarità di adattarsi sia alla configurazione sedile singolo che a quella della panchetta a due posti. Sul furgone e sul Combi dotati di due sedili anteriori singoli, è disponibile anche l’opzione airbag laterali testa/torace. In opzione, l’Esp con Asr (antipattinamento) e antiribaltamento Rom. Di serie, l’Abs abbinato all’assistenza alla frenata di emergenza Afu.
I
COME
INTELLIGENTE.
Oggi a un veicolo commerciale si chiede anche di essere intelligente. Ed Expert lo è, perché si adatta al-
COME KIT MANI LI B E R E B L U E TO O T H .
Permette, attraverso lo schermo multifunzione, di gestire le chiamate telefoniche in entrata e in uscita al fine di poter utilizzare la telefonia mobile in totale sicurezza e legalità. Altrettanto utile per un utilizzo professionale il sistema RT3 che consente la navigazione Gps attraverso uno schermo a colori 16/9. COME LUMINOSITÀ . A bordo di Expert Tepee trionfa la luminosità, grazie a una superficie vetrata di 5,50 metri quadrati sulla versione corta e 5,84 metri quadrati su quella lunga. Il parabrezza di ben 1,68 metri quadrati assicura grande visibilità verso l’esterno e “inonda” di luce l’abitacolo. I vetri delle porte anteriori, di quella laterale scorrevole e dei pannelli laterali posteriori hanno una superficie complessiva molto ampia. Il lunotto vetrato ha una dimensione di 0,76 mq.
M
COME MOTORIZZAZIONI . Per Expert
sono disponibili tre motori Diesel e un motore benzina. Quest’ultimo ha una cilindrata di 2.0 litri e
una potenza di 103 kW/140 Cv ed associato a un cambio manuale a cinque marce. Anche per il 1.6 HDi da 66 kW/90 cv c’è un cambio manuale a cinque marce. L’unità 2.0 litri HDi dell’ultima generazione è disponibile in due diverse potenze: 88 kW/120 cv e 100 kW/136 cv Fap, entrambe abbinate a un cambio manuale a sei marce.
N
La versione alta (2.276 mm) costituisce una novità della gamma Expert furgone. Risponde alle aspettative della clientela sia in termini di volume che di carico. Questa versione, realizzata in fase di post-assemblaggio, è stata sviluppata in collaborazione con il Gruau, gruppo francese specializzato nell’allestimento di veicoli commerciali.
O
COME NOVITÀ.
Di serie o in optional, la gamma Peugeot Expert propone equipaggiamenti e contenuti tecnologici d’avanguardia. Particolarmente interessanti sono gli aiuti alla guida elettronici, offerti in optional, come il regolatore e il limitatore di velocità che contribuiscono alla sicurezza e al comfort di guida. Il catalogo equipaggiamenti propone il dispositivo di rilevazione ostacoli posteriore, che comprende un sistema con quattro sensori integrati nel paraurti.
P
COME OPTIONA l.
COME
P N E U M AT I C a.
Expert mette a disposizione una sospensione posteriore a compensazione pneumatica appositamente studiata per questo modello. L’altezza totale costante inferiore a 1,90 metri nella versione bassa e 2,20 metri in quella alta, permette di entrare nei parcheggi sotterranei e garantisce un assetto costante del veicolo in tutte le condizioni di carico. C’è la possibilità di regolare manualmente la soglia di carico.
Q
COME QUALIT à.
Nonostante la presenza sul mercato di numerosi e agguerriti concorrenti, Peugeot Expert ha sa-
puto conservare un ruolo di primo piano sul mercato, grazie a un insieme di caratteristiche che ne definiscono dal punto di vista qualitativo l’identità forte di veicolo versatile, sia per l’utilizzo esclusivamente professionale che per il tempo libero. Garanzia della qualità Expert è il continuo apporto di aggiornamenti stilistici, funzionali e tecnologici assicurato da Peugeot.
R
COME RETROTRENO .
Il retrotreno si compone di un assale semideformabile con barra Panhard sfalsata, molle elicoidali e ammortizzatori idraulici inclinati. Per le versioni con sospensione pneumatica, le molle elicoidali lasciano il posto a molle pneumatiche ad altezza costante mentre gli ammortizzatori hanno supporti specifici. L’avantreno è a ruote indipendenti con una sospensione tipo pseudo Mc Pherson con braccio inferiore triangolato e barra antirollio.
S
come stile. Ispirandosi al suo predecessore, il nuovo Expert riprende il posizionamento originale di furgone/monovolume con uno stile moderno. Il frontale propone una calandra specifica sulla quale trova posto il leone simbolo della Casa francese mentre la parte posteriore di forma squadrata suggerisce una capacità di una facilità di carico importanti.
T
COME TRASFORMAZIONI . Una versione pia-
nale cabinato completa la gamma dei furgoni Expert. Costituisce la base, nella maggior parte dei casi, per le trasformazioni dei carrozzieri ed è stata realizzata sulla versione lunga con passo di 3.122 mm. Un kit di estensione per una larghezza carrozzabile portata a 2,10 metri è disponibile in opzione per permettere di ottimizzare le trasformazioni, tenuto conto delle caratteristiche dimensionali del veicolo.
U
come utilizzo. Il costo di utilizzo del veicolo è un elemento fondamentale per i professionisti: i progettisti Ex-
C O M E VA L E N C I E N NES. Expert è fabbri-
cato a Valenciennes, nel centro di produzione francese Sevel Nord che fa capo alla cooperazione fra Psa Peugeot Citroën e Fiat. La partnership tra i due grandi gruppi automobilistici ha prodotto in questi anni almeno tre serie di veicoli gemelli: i piccoli Peugeot Bipper, Citroën Nemo e Fiat Fiorino, quindi Peugeot Expert, Citroën Jumpy e Fiat Scudo e infine Peugeot Boxer, Citroën Jumper e Fiat Ducato.
W
C O M E W ay. Expert Tepee incarna la voglia di mettersi in strada, seguire la via gustando il piacere di viaggiare. E’ destinato sia alle famiglie che desiderano spazio per la loro mobilità o per trasportare i loro oggetti per il tempo libero, sia ai professionisti del trasporto passeggeri, alla ricerca di un veicolo elegante e raffinato. Tepee propone fino a un massimo di sei airbag (frontali, laterali, a tendina) ed è disponibile in tre livelli di allestimento.
X
COME M IX . Combi Mix è una delle proposte Expert per il trasporto persone e merci. Si tratta di una versione con un massimo di 6 posti a disposizione. La linea Mix è trasversale alla gamma Peugeot ed è caratterizzata da volumi di carico elevati e accessibili, posti di guida da vere vetture e resistenza da veicoli da lavoro.
Y
COME YOUTHFU l. La gamma Expert, come tutti i veicoli commerciali del Leone, ha un’indole giovanile, grazie al continuo processo di rinnovamento che in questi anni ne ha caratterizzato l’evoluzione fino alla terza generazione. Introdotto la prima volta nel 1995, Expert è stato uno dei precursori del segmento dei furgoni compatti, con volume compreso tra 4 e 7 metri cubi.
Z
COME ZONA DI CAR I C O . La facilità di
utilizzo dello spazio di carico è stata una delle priorità nella progettazione del veicolo. La zona di carico dispone di ben otto ganci di fissaggio merce che consentono uno stivaggio sicuro e pratico. Le due porte posteriori a battente - vetrate o lamierate consentono la massima apertura, da 90° a 180°, grazie a un sistema di tiranti retrattili. Si può accedere allo spazio di carico anche attraverso una porta laterale scorrevole vetrata o lamierata, disposta sul lato destro del veicolo.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
NISSAN / ASSO NELLA MANICA SARA’ IL MODELLO DERIVATO DAL CONCEPT NV2500
Partita l’offensiva in Nord America “Ufficio mobile” e molte altre configurazioni possibili per il nuovo van del Costruttore giapponese, che prosegue l’aggressione al mercato dei veicoli commerciali, più volte annunciata dal vice presidente corporate e responsabile del segmento Andy Palmer. Il Concept Nissan NV2500 è uno dei prototipi più grandi che l’azienda abbia mai realizzato Anche all’interno, NV2500 Concept stupisce con un’innovativa suddivisione in tre spazi che accosta soluzioni organiche a elementi di sofisticata tecnologia. NV2500 Concept si allontana dall’idea tradizionale di modello ‘da vetrina’, tanto nelle dimensioni quanto nel suo approccio alla tecnologia. Difatti, accanto a funzionalità tecnologiche d’avanguardia (monitor RearView, navigatore e PC wireless) sono state utilizzate anche soluzioni più semplici, come il sedile multi posizione del passeggero e della postazione di lavoro, regolabile manualmente, e il tavolo double-face che si converte - sempre manualmente - da scrivania interna a piano d’appoggio esterno.
di Massimiliano Campanella CAPENA - Continua l’offensiva di Nissan sul mercato dei veicoli commerciali. Una vera e propria aggressione quella della Casa nipponica e Andy Palmer, 45 anni, responsabile del segmento nonché vice presidente corporate, non perde occasione sia per dirsi orgoglioso dei risultati già raggiunti (oltre mezzo milione di unità vendute nel 2007 in tutto il mondo), sia per ribadire che l’avanzata è solo agli inizi: la promessa di dare nuovo slancio al settore dei veicoli commerciali leggeri è tutta basata su un potenziale da concretizzare appieno. “Desideriamo - ha detto più volte Palmer espandere ulteriormente il nostro business lanciando nuovi prodotti e servizi in grado di rispondere con intelligenza alle esigenze della clientela in Europa e nel mondo”. La riprova è giunta il mese scorso, quando Nissan North America Inc. ha ufficializzato il suo ingresso nel mercato dei veicoli commerciali con un cospicuo investimento in Nord America che si inquadra nel l’ambito di un impegno globale più vasto nel segmento. Nissan lancerà tre nuovi prodotti, sviluppati specificamente per il Nord America e fabbricati nello stabilimento aziendale di Canton, in Mississippi, che andranno a formare una gamma altamente diversificata, fino alla Classe 5 GVWR (Gross Vehicle Weight Rating, ossia peso totale a terra). Nissan ha già varato un investimento di 118 milioni di dollari per l’espansione della sede di Canton in vista della produzione dei nuovi veicoli commerciali. Il via alle vendite dei veicoli commerciali Nissan in Nord America è fissato per la prima metà del 2010. In particolare, il Concept Nissan NV2500 si rivela, nelle dimensioni, un vero e proprio camion. È uno dei prototipi più grandi che l’azienda abbia mai realizzato: altamente flessibile e versatile, si distingue per l’impostazione innovativa del design e degli interni. Fra le caratteristiche di spicco, l’abitacolo suddiviso in tre zone e le innumerevoli soluzioni di carico. Oltre a esprimere un nuovo punto di vista sul concetto di veicolo commerciale, NV2500 svela in anteprima quelle che saranno le strategie di Nissan nel mercato dei veicoli commerciali in Nord America. Attualmente, Nissan vende i suoi veicoli commerciali nel 73 per cento dei mercati mondiali, tra cui Giappone, Cina, Messico, Europa, Sud America, Australia e Medio Oriente e dal 2010 comincerà la commercializzazione anche negli Usa. La gamma comprenderà tre prodotti interamente nuovi da lanciare nell’arco di un triennio, oltre ai modelli già affermati. Nel medio termine, quindi, Nissan avrà un’offerta commerciale altamente diversificata, fino alla Classe 5 GVWR secondo le leggi statunitensi. “Nissan NV2500 - ha dichiarato Bruce
Andy Palmer, vice presidente corporate di Nissan Motor C.
L’INTERNO È A TRE ZONE
Bruce Campbell, vicepresidente del design di Nissan Design America, Inc. Campbell, vicepresidente del design di Nissan Design America, Inc., che ha firmato il concept di NV2500 - è un laboratorio su ruote, che offre una prospettiva inedita sul segmento dei modelli commerciali. Con NV2500 Concept studiamo l’evoluzione di questi veicoli, perché siano molto più che una semplice scatola su ruote. Il nostro obiettivo è di massimizzare l’utilità attraverso soluzioni progettuali creative, costruendo una piattaforma adattabile a molteplici applicazioni professionali.” In questa configurazione, Nissan NV2500 è destinato all’impiego nell’edilizia. Porta il logo di Habitat for Humanity per ricordare che Nissan è partner di questa associazione no-profit, che sostiene con donazioni di veicoli e di denaro (3 milioni di dollari negli ultimi tre anni), migliaia di ore di volontariato dei suoi dipendenti e iniziative di sponsorizzazione per la costruzione di case.
lavoro. La struttura portante è il telaio a longheroni interamente in acciaio del pickup full-size Titan, appositamente modificato, e la scelta dei motori è operata nel segno della potenza e dell’efficienza dei consumi. La trasmissione è automatica e l’assale posteriore è di tipo pieno. Le ruote sono speciali, in alluminio da 20 pollici, e gli pneumatici Michelin hanno un battistrada fatto apposta per sopportare la generosa capacità di carico del veicolo, ottimizzando i consumi. Le dimensioni di NV2500 Concept sono: passo 3750 mm, lunghezza 4987 mm da paraurti a paraurti, altezza 2442 mm e larghezza 2023 mm. All’interno, spostando il sedile del passeggero anteriore, c’è spazio per trasportare oggetti lunghi fino a 3.2 m. Le linee esterne di NV2500 sono enfatizzate dall’ampia griglia, da passaruota imponenti e parafanghi ben definiti, e dall’originalissimo disegno dei finestrini e del tetto “a gradino”. Il para-
brezza è avvolgente e fa tutt’uno con i finestrini anteriori; in basso sulle portiere si aprono delle finestre che migliorano la visibilità, mentre l’ampio tetto in vetro (fisso) parte alle spalle dei montanti B e arriva fino al portellone posteriore, per alleggerire la mole e dare luminosità agli interni. Nel tetto sono inseriti dei pannelli solari che generano energia pulita per alimentare dotazioni interne, luci e accessori. Esternamente si notano i grandi retrovisori ripiegabili; le soglie delle porte a scomparsa comandate elettricamente, di AMP Research, sui lati e in coda; i gruppi ottici a LED; e i ganci di traino sulla griglia che svolgono la doppia funzione di “gradino” per accedere più facilmente al vano motore. L’aspetto più stupefacente dell’esterno, tuttavia, sono le porte multiuso. Sul lato di guida, l’ampia apertura consente al pilota di accomodarsi senza problemi al volante. Integrati nella portiera ci sono vari
comparti dove riporre utensili, giubbotto catarifrangente, cuffie di protezione e kit di pronto soccorso. Sul retro di NV2500 Concept si trova un portellone ad apertura verticale, frazionato 60/40, con altri vani portaoggetti e gradino motorizzato per agevolare la salita. La fiancata dietro la portiera del passeggero ha una porzione verticale che si apre a 90° e un pannello rigido incernierato in alto che si alza come una sorta di tettoia e si blocca creando un piano di lavoro coperto, proteso verso l’esterno, e una “finestra con vista” per chi siede al tavolo interno. La portiera del passeggero ha utili scomparti per seghetti elettrici, trapani, cacciaviti e strumenti da disegno. “Tutta la parete di NV2500 - ha spiegato Campbell - si apre: così, ad esempio, il capocantiere può sorvegliare i lavori e parlare con gli operai senza alzarsi dalla scrivania. E, all’occorrenza, funge anche da piano di lavoro, riparato dalle intemperie.”
UN GRANDE LAVORATORE NV2500 Concept si propone come ufficio mobile/area di lavoro “open space”, con una postazione per il computer, un tavolo pieghevole per le riunioni, numerosi comparti portaoggetti, ingegnose soluzioni per assicurare il carico, quasi 1,80 m di altezza interna e un sorprendente panello laterale che si apre verso l’esterno per creare un comodo piano di lavoro con tettoia. “Ma NV2500 Concept - ha detto Campbell - non si usa solo in cantiere: la sua esclusiva configurazione e le ricche funzionalità gli permettono di trasformarsi secondo le esigenze degli utenti. Le possibilità sono davvero infinite: furgone-bancarella, veicolo d’appoggio o di supporto per un lancio di palloni aerostatici, una scuola di surf sulla spiaggia, o altro ancora”. NV2500 è innanzitutto un robusto e versatile veicolo da
Non solo un robusto veicolo da lavoro: il Nissan NV2500 Concept è un vero e proprio “Ufficio mobile” open space con postazione Pc, tavolo pieghevole e numerosi vani portaoggetti.
NV2500 Concept ha un grande cruscotto con display personalizzabile per navigazione/audio/clima, presa di corrente per accessori e cavo elettrico avvolgibile. In alto, c’è una console a soffitto e un ventilatore che può essere alimentato dalle celle solari del tetto. Dietro il sedile del pilota è stato ricavato un ripostiglio illuminato e personalizzabile per contenere caschi, torce e calzature da lavoro - con il fondo a grata per facilitare la pulizia quando le suole sono sporche di fango. Il sedile del passeggero, ampio e confortevole, ruota all’indietro su un braccio snodabile, si sposta manualmente e si blocca davanti alla postazione di lavoro alle spalle del guidatore o alla scrivania. La postazione di lavoro è composta da computer e monitor di grandi dimensioni con tastiera laser virtuale. Come si addice a un veicolo professionale, il fulcro di NV2500 Concept è la terza zona, la sala riunioni/area di carico. Nella configurazione per l’edilizia, questa zona include un tavolo da lavoro pieghevole interno/esterno. Con la fiancata laterale sollevata, il tavolo ruota di 180° per diventare una superficie di lavoro sfruttabile dall’esterno, restando in piedi, e illuminata dalle luci della tettoia. Montata nel soffitto sopra il pannello laterale c’è una stampante laser per i disegni tecnici. Nella parete sono integrate anche delle prese di corrente da 110/220 V. La parete opposta è rivestita in legno da foreste sostenibili, dove legare o assicurare il carico. Il pavimento, anch’esso in legno sostenibile, ripropone il celebre sistema Utili-track di Titan con i binari dove si possono fissare gli agganci per il carico che corrono per l’intera lunghezza del veicolo. Da non dimenticare, infine, i ganci integrati multi posizione e l’illuminazione mirata “funzionale” negli interni e nell’area di carico. “Negli interni di NV2500 Concept - ha concluso Campbell - le parole chiave sono ingegnosità e innovazione. Ogni elemento soddisfa le esigenze pratiche degli utenti in un’infinità di settori”.
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DAIMLER AG / LO STABILIMENTO DI VITORIA AL TRAGUARDO DEI 500MILA VEICOLI
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È stato un Viano a tagliare il prestigioso traguardo della fabbrica spagnola. L’impianto con una storia di oltre 50 anni è stato radicalmente rinnovato dal 2003 con strutture e dotazioni d’avanguardia, tra cui il modernissimo reparto verniciatura VITORIA - Un elegante Viano 3.0 CDI di colore nero ha avuto il privilegio di segnare nello stabilimento Daimler di Vitoria nel nord della Spagna il traguardo produttivo delle 500.000 unità della serie di modelli Vito/Viano. Il Viano 3.0 CDI ha lasciato la linea di montaggio della fabbrica spagnola il mese scorso per essere conseTORINO - Le consegne di veicoli commerciali leggeri nel mese di novembre ammontano a poco più di 16.600 unità, risultato che si porta sui livelli di 10 anni fa (circa 17.500 unità a novembre 1998). La flessione registrata rispetto a novembre 2007 è del 31,8 per cento, dunque ancora più marcata rispetto a quella del mese precedente (20,2 per cento in meno). Il bilancio di 11 mesi del 2008 sfiora le 211.300 consegne, con una contrazione del 7 per cento sui volumi dello stesso periodo del 2007, aggravando il saldo negativo di fine ottobre del 4 per cento. Il forte rallentamento della domanda si spiega, in buona parte, con il notevole calo di fiducia degli operatori economici. Secondo l’indagine condotta dall’Isae (Istituto di Studi e Analisi Economica) nel mese di novembre, l’indice di fiducia delle imprese manifatturiere ed estrattive è sceso a 72,2 dal 76,9 del mese di ottobre, portandosi ai minimi dall’agosto ‘93. Inoltre, per la prima volta da quando l’Isae ha inserito nuove domande su possibili restrizioni di credito collegate alla crisi in atto, è aumentata la quota di imprese che segnala un peggioramento delle condizioni di accesso ai finanziamenti. Segnali fortemente negativi giungono anche dalle previsioni delle imprese sulle principali variabili aziendali e sullo stato di salute generale dell’economia nazionale, con un forte peggioramento rispetto al mese di ottobre. Se a dicembre il calo delle consegne si manterrà sugli stessi livelli di novembre, si stima una chiusura d’anno attorno alle 229.000 unità, ovvero il 9 per cento in meno rispetto al 2007. Di fronte a questo pesante rallentamento, Anfia ha ribadito
La splendida casa di Vito e Viano
Il Mercedes-Benz Vito, prodotto insieme al fratello Viano in circa 100mila esemplari all’anno presso lo stabilimento di Vitoria, continua la sua escalation su tutti i mercati europei. gnato ad un cliente MercedesBenz di Utrecht nei Paesi Bassi. “La produzione della seconda generazione di Vito e di Viano ha ricordato Emilio Titos Leyva, direttore della fabbrica di Vitoria - ha preso il via nella primavera 2003. L’impianto ha una storia che risale a 54 anni fa e rappresenta oggi uno dei centri di produzione di veicoli commerciali leggeri all’avanguardia in Europa”. “Fu proprio nel 2003 - ha ag-
giunto Leyva - con l’avvio della produzione della seconda generazione di Mercedes-Benz Vito e Viano, che la fabbrica, nella quale sono occupate oltre 3.000 persone e che dunque è di fondamentale importanza per la regione basca, venne completamente ristrutturata, diventando così la più sofisticata nel suo genere. L’intera struttura rappresenta oggi un esempio unico di impianto all’avanguardia per la produzione di van e MPV”.
L’attività della fabbrica, dove vengono prodotti circa 100mila esemplari l’anno di Vito e Viano, viene svolta all’insegna della massima razionalizzazione. Circa l’80 per cento dei ricambi necessari arriva secondo il principio del just in time o del just in sequence, secondo l’ordine esatto in cui i veicoli vengono montati. L’Industry Park (IPark) di sei aziende fornitrici, che si trova nel terreno dell’impianto, svolge un ruolo chiave
in tutto ciò. Qui i moduli fondamentali vengono dapprima montati per poi essere trasportati lungo la breve distanza che li separa dalla corrispondente stazione di produzione. Il reparto carrozzeria che produce Vito e Viano è automatizzato al 93 per cento e impiega metodi all’avanguardia e tecnologie laser per taglio e saldatura. La carrozzeria di un Vito o di un Viano è composta da oltre 400 elementi diversi, il cui montaggio impone la massima precisione: i robot di produzione operano con un’accuratezza di ripetizione che presenta una deviazione massima di 0,2 mm. Moltiplicando le varianti di Vito e Viano per tutti gli elementi che costituiscono gli allestimenti, è facile rendersi conto che esistono milioni di possibili combinazioni. Il montaggio finale è in grado di gestire tale varietà grazie ad un sistema di fornitura che opera con una precisione incredibile. Un telaio viene trasformato in un veicolo, dapprima con gli allestimenti, mentre le trasmissioni vengono montate in più fasi successive. Il lavoro manuale è indispensabile, ma talvolta i robot sono in grado di lavorare meglio, ad esempio inserendo il cruscotto premontato nel veicolo con precisione millimetrica, per poi procedere al fissaggio del parabrezza.
Vito e Viano sono disponibili con cinque diverse motorizzazioni, tre lunghezze, due altezze di tetto e la possibilità di trazione integrale. Ai clienti viene proposta anche la versione Viano Marco Polo, un van con tetto a soffietto, posti letto e piccola cucina. Gli standard di sicurezza di serie su Vito e Viano sono esemplari. Si va dal dispositivo ESP con funzioni integrate aggiuntive, quali il Brake Assist (sistema di assistenza alla frenata) e la stabilizzazione elettronica del carico (in abbinamento ad un gancio di traino o alla preinstallazione di un gancio), al telaio di sicurezza con cellula passeggeri di straordinaria solidità ed airbag, per garantire tranquillità sulla strada e sicurezza ai passeggeri. Sta anche in questo il segreto del successo di Vito e Viano su tutti i mercati europei, compreso quello italiano dove i due veicoli godono da sempre di grande considerazione insieme allo Sprinter la cui produzione nel mondo vola ormai verso le 200mila unità l’anno, come a dire che complessivamente Daimler Ag produce circa 300mila Mercedes-Benz vans l’anno nelle sue fabbriche in Germania, Spagna, Argentina, Usa, Vietnam e Cina dove sno occupate oltre 16mila persone, il tutto sotto la responsabilità di Wilfried Porth.
MERCATO COMMERCIALI / Il 2008 si è chiuso con un calo nell’ordine del 9 per cento
Piaggio in netta controtendenza La Casa di Pontedera, che ha appena festeggiato i 60 anni dell’Ape, ha visto crescere le vendite dei veicoli commerciali di oltre il 14 per cento soprattutto grazie all’ottima performance della gamma ecologica. Risultati positivi anche per Citroën, Peugeot, Renault Trucks, Volkswagen l’opportunità di interventi economici volti a sostenere gli investimenti e ha riaffermato la già avanzata proposta di reintrodurre la cosiddetta Legge Tremonti sulla detassazione del reddito di impresa reinvestito in beni strumentali e in formazione; una sorta di ‘’Tremonti-ter’’ con un’articolazione su più anni, che non troverebbe controindicazioni a livello europeo e avrebbe il merito di far ripartire l’economia premiando la fiducia degli imprenditori ad investire maggiormente. Passando all’analisi delle marche nazionali, le consegne nel mese di novembre sono state poco meno di 9.200, con una flessione del 31,3 per cento rispetto a novembre 2007, dunque inferiore a quella dell’intero mercato. Confermata la leadership, con una quota di mercato pari al 54,9 per cento (contro il 54,5 di ottobre 2007). Ha fatto ancora una volta eccezione Piaggio Veicoli Commerciali, che ha visto crescere i propri volumi del 14,2 per cento nel mese soprattutto grazie all’ottima performance della gamma ecologica, che ha visto, proprio a novembre, la presentazione sul mercato del nuovo Porter Maxxi Eco-power, caratterizzato da massimo rispetto dell’ambiente, grande economicità di
esercizio e grande capacità di carico. Più del 50 per cento delle consegne della casa di Pon tedera a novembre sono state realizzate con Porter Ecosolution e con il nuovo Porter Maxxi Eco-solution, caratterizzati entrambi dalle motorizzazioni a basso impatto ambientale Eco-power bi-fuel GPL e benzina, ideali per l’impiego urbano e cittadino. Il risultato di Fiat Professional nei primi 11 mesi del 2007 con oltre 91.500 consegne ha portato ad un ulteriore miglioramento della quota di mercato di quasi un punto (43,3 contro
42,4), merito, in gran parte, della buona performance del Nuovo Fiorino. Iveco, presente solo nella fascia di gamma alta (che rappresenta circa il 40 per cento del mercato totale e sta subendo una contrazione più marcata rispetto ad altri segmenti) ha registrato nel solo mese di novembre una flessione del 41,7 per cento, con un calo del 14,7 per cento sugli undici mesi. Tale caduta deriva sia da un consuntivo 2007 particolarmente favorevole, sia dal perdurare della crisi nel settore dell’edilizia, nel quale Iveco ha una presenza tradizionalmente
molto importante. Per Piaggio, invece, prosegue la crescita anche nel cumulato (13 per cento in più) per un totale di oltre 4.600 consegne in 11 mesi e una quota assoluta del 2,2 per cento. Quanto ai costruttori esteri, il loro bilancio nel mese di novembre è stato di 7.504 immatricolazioni pari ad un calo del 32,5 per cento. In flessione, più o meno sensibile, quasi tutti i costruttori. L’eccezione è stata firmata dalla sola Mahindra in crescita del 4,8 per cento. Citroen, pur accusando un calo dell’11 per cento, per
la prima volta è risultata nel mese il primo marchio estero con una quota del 6,5 per cento relegando al secondo posto la Ford che ha visto ridursi la sua quota dal 9,4 del novembre 2007 al 6,3 per cento. Con quote in crescita, pur con meno immatricolazioni rispetto al novembre 2007, anche Mercedes-Benz, Nissan, Peugeot e Volkswagen. Il bilancio dei costruttori esteri sugli undici mesi è stato di 97.539 immatricolazioni con una flessione del 7,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2007. In controtendenza solo poche Case, ovvero Citroen che, con un incremento del 10,3 per cento ha visto salire la sua quota dal 4,8 al 5,7 per cento, Hyundai in crescita del 22,7 per cento, Land Rover del 12,9, Mahindra del 39,7, Peugeot e Renault Trucks entrambe del 7,7, Tata del 19,8, Volkswagen del 18,4. In fatto di quote assolute, al primo posto fra le Case estere si è confermata Ford con l’8 per cento davanti a Citroen con il 5,7, Renault con il 5,6, Peugeot con il 5, Mercedes-Benz con il 4,6, Volkswagen con il 4,1, Opel con il 3,8, Nissan con il 3,6, Mitsubishi con l’1,4, Renault Trucks con l’1,2, Tata e Toyota entrambe con lo 0,6 per cento.
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VOLKSWAGEN
a cura di Mauro Zola Non se lo ricorda quasi nessuno il primo Caddy, furgone cubo ricavato dal pianale della Polo. Eppure pur non essendo un simulacro di eleganza (del resto posizionare un cubo di metallo sulla “schiena” di un’autovettura e far risultare il tutto gradevole è oggettivamente impossibile), il vecchio Caddy aveva forme arrotondate che ne ingentilivano la linea. Con quella configurazione l’attuale non ha nessuna parentela. Al momento di decidere il rinnovo del modello, Volkswagen ha puntato sul segmento di maggior sviluppo nel piccolo trasporto, quello delle multispazio, trovando comunque una formula originale, in particolare nella linea, che riprende forme arrotondate ed eleganti e che ricorda più quella di un furgone vero e proprio rispetto alle pari categoria, soprattutto nella versione Maxi, quella introdotta più di recente per seguire un’altra indicazione del mercato che vuole multispazio sempre più grandi e capienti, quasi a cannibalizzare i furgoni leggeri a cui in effetti fanno oggi concorren-
I numeri della prova
230
I chilometri percorsi
23,46
I litri consumati
9,8
I chilometri percorsi con 1 litro di gasolio
za. Decisione senza dubbio azzeccata sotto il profilo della concretezza, andata però a scapito della linea, che dopo la “cura ingrassante” è diventata un po’ più anonima. Due sono le caratteristiche che subito colpiscono nel Caddy Maxi. La prima riguarda le già citate dimensioni, la furgonetta Volkswagen è più grande di tutte le dirette concorrenti, tra cui poche possono rivaleggiare con la sua capacità di carico, che arriva ai 4,2 m3, inarrivabili se non si passa ai furgoni. L’altra fa riferimento all’al-
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CADDY MAXI
Un lavoratore puro Se gli interni sono da vettura di classe, in tutto il resto il VW Caddy Maxi si rivela un lavoratore puro, senza troppi compromessi, anzi si avvicina più a un furgone che a un’autovettura, sia per le dimensioni importanti, che sfiorano i cinque metri di lunghezza, sia per l’allestimento curato del vano di carico, il più capiente della categoria: la sua vera carta vincente lestimento, che è di livello superiore non soltanto per un mezzo da lavoro ma anche per molte vetture di classe media. Computer di bordo, specchietti regolabili dall’interno, sono tanti i particolari, a volte piccoli a volte grandi, che aumentano il comfort, già garantito dai sedili, che sono comodi e avvolgenti anche nel caso si debbano compiere manovre d’emergenza. L’unica pecca forse riguarda proprio quest’allestimento di qualità superiore: possiamo ipotizzare, senza troppo sforzare l’immaginazione, che sia quasi
un peccato per un imbianchino o per un idraulico, due professioni a cui il Caddy Maxi potrebbe fare gola, salire a bordo dopo una giornata di duro lavoro e macchiare quegli interni davvero belli ed eleganti. In realtà si tratta di un falso problema, perché i materiali con cui è stato rivestito l’abitacolo sono di buona qualità, il che vuol dire anche robusti a sufficienza per sopportare qualche strapazzo inevitabile quando con un mezzo si deve lavorare. E per quel che riguarda i vari accessori non rappresentano certo un
problema se non fosse che incidono un po’ sul prezzo finale. Del resto anche nelle dichiarazioni della Casa costruttrice, l’intenzione è quella di porre il Caddy Maxi al top della gamma delle multi spazio e quindi un costo adeguato va previsto. Se gli interni sono da vettura di una certa classe, in tutto il resto il Caddy Maxi si rivela un lavoratore puro, senza troppi compromessi, anzi si avvicina più a un furgone che a un’autovettura, sia per le dimensioni, che sono importanti, sfiorando i cinque metri di lunghezza, sia
La furgonetta Volkswagen Caddy Maxi è per dimensioni più grande di tutte le dirette concorrenti, tra cui poche possono rivaleggiare con la sua capacità di carico, che arriva ai 4,2 metri cubi, inarrivabili se non si passa ai furgoni.
VOLKSWAGEN CADDY MAXI
Carta d’identità
NOME - Caddy Maxi Van 1.9 Tdi COGNOME - Volkswagen MOTORE - Euro 4, 1.896 cc, 4 cilindri in linea, turbocompressore con iniezione diretta sistema pompa-iniettore, filtro antiparticolato, potenza 77 kW (105 cv) a 4.000 giri/min., coppia 250 Nm a 1.900 giri/min. CAMBIO - Manuale a 5 marce. PNEUMATICI - 195/65 R15. SOSPENSIONI - Anteriori con supporti triangolari McPherson, barra antirollio e ammortizzatori telescopici. Posteriori con balestra a uno strato, ammortizzatori e barra stabilizzatrice. FRENI - A disco sulle quattro ruote, anteriori autoventilanti, con ABS. DIMENSIONI - Passo 3.002 mm, lunghezza 4.875 mm, larghezza 1.544 mm, altezza 1.841 mm. VANO DI CARICO - Lunghezza 2.250 mm, larghezza 1.558 mm, larghezza tra i passaruota 1.170 mm, altezza 1.116 mm, altezza soglia di carico 594 mm. VOLUME DI CARICO - 4,2 m3. PESI - P.T.T. 2.315 kg, tara (escluso conducente) 1.370, portata (compreso conducente) 800 kg. DIAMETRO MINIMO DI VOLTA - 12,2 m.
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per l’allestimento curato del vano di carico, che come già dicevamo è il più capiente della categoria. Una delle, poche, caratteristiche mantenute dalla versione precedente sono le porte posteriori asimmetriche, un particolare ormai caduto quasi in disuso e che invece in più situazioni può rivelarsi utile, mentre invece manca la seconda porta laterale scorrevole. D’accordo, la si può aggiungere pescando nel sostanzioso catalogo optional, ma quella di prevederla nel primo equipaggiamento sembrava quasi di-
ventata una, buona, norma. Comunque il vano posteriore può essere raggiunto facilmente, anche per la corretta altezza da terra, e l’interno si presenta come quello di un furgone, senza protezioni antigraffio particolari ma con numerosi punti di attacco per i tiranti del carico, utili dato che nelle potenzialità del Caddy Maxi c’è anche quella di ausilio per un corriere espresso che debba infilarsi in percorsi urbani vietati o sconsigliati a furgoni più ingombranti. Ma la sua specificità, almeno a nostro parere, resta quella di
di alzare un po’ il ritmo. Il motore è un’altro classico di Casa VW, un 1,9 di cilindrata che senza troppe spinte arriva ai 105 cv di questa versione, ben sfruttabili e con una coppia molto favorevole, il che consente una guida rilassata senza dover troppo lavorare di cambio e acceleratore, il che aiuta a mantenere bassi i consumi, importante quando tutto il resto, peso, dimensioni, carico, si impegna per fare il contrario. In questa occasione disponeva del filtro antiparticolato (che non è ancora nel catalogo di qualche
La porta laterale scorrevole si schiude su un vano di carico posteriore che offre tutta la funzionalità propria di uno spazio attrezzato con numerosi e pratici punti d’attacco.
concorrente), diventato importante se si lavora in zone come quella milanese, perché apre le porte della città. Al momento di salire a bordo per dare il via alla prova, il Caddy mette in mostra il suo doppio volto, fuori è quasi un furgone, ne ha le dimensioni e in parte anche l’aspetto, ma basta aprire la portiera per rientrare nel mondo dei van derivati da autovetture di serie. Dell’allestimento interno curato fin oltre alle necessità di un van medio, resta soltanto da rimarcare come le molti componenti a partire dal pratico computer di bordo abbiano un funzionamento intuitivo e sia quindi semplice utilizzarle al meglio fin dai primi km. Sotto una pioggia battente affrontiamo l’autostrada mettendo alla prova la cavalleria del propulsore, che si presta senza difficoltà e senza salire troppo di giri a viaggiare ai limiti del regolamento, come fanno praticamente tutti i possessori di veicoli commerciali, impegnati in una continua e frenetica corsa contro il tempo. Il rumore che si avverte dal posto di guida è lieve, soltanto una delle caratteristiche che consentono di viaggiare decisamente comodi, al resto pensano il volante regolabile in altezza e profondità e la strumentazione che può essere tenuta sotto controllo senza distrarsi. Finito il tratto autostradale prende il via anche il balletto di cambio e acceleratore per superare semafori e rotonde, anche in questo caso il Caddy scivola veloce senza incertezze, il già citato impianto frenante regala sicurezza e le dimensioni in fondo sono quelle di una monovolume di media stazza e quindi anche eventuali manovre in spazi ristretti non provocano particolari patemi. In particolare è da notare la buona visibilità assicurata dagli specchietti retrovisori di generose dimensioni, regolabili elettricamente dal sedile di guida, e aiutano anche le forme arrotondate che permettono manovre in retromarcia precise e veloci. Naturalmente se si spinge un po’ i consumi (il motore ricordiamolo è un 1.9) tendono a crescere, mai però sopra il livello di guardia per un veicolo di queste dimensioni. In sostanza la strada corre via senza che ce ne accorgiamo il che per un mezzo su cui si devono passare per lavoro un bel po’ di ora è un bel biglietto da visita. E anche la prova di carico viene superata senza patemi, la soglia di carico è bassa, e lo scalino creato giusto dietro il portellone laterale aiuta ulteriormente a introdurre nel vano posteriore oggetti pesanti o ingombranti.
Questi i concorrenti Peugeot Partner 1.6 HDi Motore 1.6 HDi 16V, 1.560 cc, potenza 66,2 kW/90 Cv a 4.000 giri/min., coppia 215 Nm a 1.750 giri/min. Lunghezza 4.380 mm, volume di carico 3,3 m3, portata 626 kg.
Renault Kangoo 1.5 dCi Motore 1.5 dCI, 1.461 cc, potenza 78 kW/105 Cv a 3.750 giri/min., coppia 240 Nm a 1.750 giri/min. Lunghezza 4.360 mm, volume di carico 3,25 m3, portata 650 kg.
Citroën Berlingo 1.6 HDi Motore 1.6 HDi 16V, 1.560 cc, potenza 66,2 kW/90 Cv a 4.000 giri/min., coppia 215 Nm a 1.750 giri/min. Lunghezza 4.380 mm, volume di carico 3,3 m3, portata 624 kg.
Opel Combo Van 1.7 Motore 1.7 CDTI Ecotec, 1.686 cc, potenza 74 kW/101 Cv a 4.400 giri/min., coppia 240 Nm a 2.300 giri/min. Lunghezza 4.322 mm, volume di carico 2,39 m3, portata 735 kg.
Fiat Doblò Maxi Motore 1.9, 1.910 cc, , potenza 77 kW/105 Cv a 4.000 giri/min., coppia 200 Nm a 1.750 giri/min. Lunghezza 4.633 mm, volume di carico 4 m3, portata 850 kg.
Ford Connect 200L Motore 1.8 TDCI, 1.753 cc, , potenza 81 kW/110 Cv a 3.500 giri/min., coppia 250 Nm a 1.50 0 giri/min. Lunghezza 4.545 mm, volume di carico 3,7 m3, portata 760 kg.
Caddy Maxi è dotato di porte posteriori asimmetriche con un’apertura che facilita le operazioni di carico e scarico. supporto ad attività artigianali di vario genere, un po’ perché la sua comodità può essere meglio apprezzata se a guidarlo è direttamente il titolare dell’azienda, e poi per il nutrito catalogo specifico disposto dal costruttore tedesco, con allestimenti in grado di soddisfare tutte le esigenze. Passando ala meccanica, quella del Caddy rispecchia la norma in casa VW, con sospensioni robuste in grado di affrontare anche qualche strada difficile, freni a disco di dimensioni
adeguate (l’EBS resta naturalmente nel catalogo degli optional ma deve essere il primo sulla lista per chi abbia qualche euro in più da investire in sicurezza) che anche a pieno carico garantiscono stop in spazi adeguati, qualunque siano le condizioni atmosferiche (la prova si è svolta sotto una pioggia battente). Il cambio è il classico 5 marce che tutti i possessori di un’automobile del marchio hanno imparato ormai a conoscere bene, preciso negli innesti e affidabile anche se si decide
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L’ergonomia del posto guida consente all’utilizzatore di Volkswagen Caddy Maxi di avere tutti i comandi a portata di mano.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
di Cristina Altieri
IVECO/ IL DAILY ELETTO “CAMION DELL’ANNO” IN BRASILE
TORINO - Iveco Daily si è aggiudicato il premio “Camion dell’anno” in Brasile, bissando così il successo già ottenuto con lo Stralis nel 2007. Il prestigioso riconoscimento, che equivale al titolo di “Van of the year”, è stato attribuito al Daily dalla rivista AutoData, la più importante del settore automotive in Brasile. La scelta a favore del vei colo della gamma leggera Iveco è avvenuta al termine di una votazione che ha coinvolto gli oltre 12.000 lettori della rivista.Questo premio molto importante si aggiunge a quelli già conquistati nel corso di quest’anno dal Daily, che è stato giudicato come “miglior veicolo leggero” dalla testata “Estradas” e “miglior furgone del Brasile” dalla rivista Intralogistica di San Paolo. Il Daily, introdotto nel mercato brasiliano nella nuova versione nell’autunno del 2007, ha conquistato anche la fiducia dei clienti ottenendo ottimi risultati commerciali, passando dal 10 al 25 per cento di quota di mercato nel segmento dalle 3,5 alle 6 t alla fine di ottobre 2008.
Ovunque pronto al lavoro
UN BRAND VINCENTE A conferma di questi successi commerciali, oltre che dei trofei conquistati dal Daily, Iveco si è aggiudicata anche il titolo per la “Migliore strategia di Marketing”, per la promozione del brand e dei prodotti, anche grazie all’iniziativa che ha visto Felipe Massa, pilota della Scuderia Ferrari, come testimonial principale di Iveco in Brasile. Anche in Brasile sta avendo riscontro il veicolo che, sin dal 1978, anno del suo debutto come uno degli eredi dei vecchi Fiat 241 e Fiat 238, è nato per unire la produttività di un veicolo commerciale all’agilità e al comfort di un’autovettura. Tre classi (L, S e C), a seconda della massa totale a terra, otto modelli e otto passi, cinque potenze motori e tre cambi di velocità, circa 3.000 versioni, Daily riceve l’apprezzamento della clientela grazie alle sue doti di robustezza, ma anche per gli svariati allestimenti disponibili, dai furgoni ai cabinati. Agile e
sia per continuità dell’offerta. Sei i differenti passi offerti, da 3.000 mm a 4.750 mm, in versione ruota singola o gemellata, che si moltiplicano per le motorizzazioni, la gamma di assali e le sospensioni disponibili. Inoltre, è disponibile anche una versione a doppia cabina: c’è posto per sei passeggeri più l’autista, con una comoda accessibilità grazie alle quattro porte e alla chiusura centralizzata di serie. ANCHE IN VERSIONE CNG
“
Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito da oltre 12.000 lettori della rivista AutoData e corrobora l’immagine aziendale del Costruttore italiano, che nel 2007 ha ottenuto il medesimo premio con lo Stralis. Tant’è che Iveco si è aggiudicata anche il titolo per la “Migliore strategia di Marketing”, anche grazie all’iniziativa che ha visto come testimonial Felipe Massa, pilota della Scuderia Ferrari.
robusto, assolutamente affidabile e confortevole come un’auto, è il prodotto Iveco che esalta tutte le caratteristiche di un veicolo industriale leggero. Proposto sia con assale posteriore a ruota singola sia a ruota gemellata, è disponibile in tre classi diverse di Mtt (L/S/C, da 3.300 ai 6.500 Kg). Grazie all’ampia offerta di passi, sospensioni, motorizzazioni e svariate configurazioni, consente di soddisfare qualsiasi esigenza dell’utente. Il Daily Cabinato si guida con la patente B (fino a Mtt 3.500 Kg). Decisamente ampia la gamma, sia per lunghezza massima carrozzabile
Premiata la campagna pubblicitaria “Iveco All Blacks”
Il “duro” dell’Iveco pronto per qualunque missione
A Iveco il MediaEye 2008 TORINO - Iveco si è aggiudicata il premio MediaEye per la comunicazione, nella categoria per la migliore comunicazione per contenuto, per l’utilizzo di testimonial. A Iveco è stata riconosciuta la perfetta sinergia tra i propri valori e quelli del testimonial scelto, gli All Blacks. Il costruttore nazionale si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento grazie alla campagna pubblicitaria “Iveco All Blacks”, realizzata per promuovere il nuovo Daily, sullo stesso filone della prima campagna pubblicitaria realizzata con il mondo del rugby e che era dedicata allo Stralis. Oltre agli indiscussi effetti positivi sull’immagine dell’azienda, la scelta degli All Blacks come testimonial, è stata premiata anche perché ha contribuito al successo della strategia commerciale dell’azienda. A ritirare il premio per Iveco, nell’ambito della cerimonia che si è svolta il mese scorso a Milano davanti a numerose personalità del mondo della comunicazione e del marketing, oltre che dello spettacolo e della televisione, è stato Alessandro Cicchetti, Direttore Generale Marketing di Iveco. Questa è la prima edizione del premio MediaEye, organizzato e ideato dalla rivista Adv-Strategie di comunicazione, con lo scopo di promuovere la cultura e l’innovazione della comunicazione italiana nelle sue differenti espressioni e incentivare il genio ed il talento degli operatori. Una formula innovativa per dare il giusto risalto alla creatività e all’efficacia della comunicazione nei diversi media.
Daily adotta motorizzazioni turbodiesel a iniezione diretta Common-Rail e sovralimentazione con aftercooler, per un totale di sei livelli di potenza. Frutto della tecnologia Iveco, tutti i motori Daily sono a norma Euro 4 e sono caratterizzati da velocità commerciali elevate e bassi consumi. Ideali per il trasporto urbano e suburbano, i motori da 96, 116 e 136 cv abbinano elasticità, brillantezza di erogazione e bassi consumi. Stesse caratteristiche di base, ma ancora più coppia e più potenza per i motori tre litri: il 3.0 HPI offre ora 146 cv, con una coppia di 350 Nm; il 3.0 HPT offre addirittura 176 cv con 400 Nm di coppia massima. Si tratta del valore più alto della categoria. La disponibilità di coppia è costante da 1.250 a 3.000 giri: un range d’utilizzo decisamente ampio, che non teme concorrenti. All’esigenza di ridurre l’impatto ambientale dei gas di scarico, Iveco risponde con Daily CNG. È il propulsore a metano derivato dalla tecnologia diesel che garantisce alta affidabilità, grande sicurezza, bassi costi di esercizio. Silenzioso, disponibile in versione Furgone e Cabinato, si distingue per un elevato comfort di guida e di viaggio e per la possibilità di circolare liberamente tutto l’anno nei centri urbani.
Dieci Massif per la Protezione Civile
Un momento della cerimonia di consegna dei dieci Massif.
TORINO - Iveco ha consegnato il mese scorso a Roma dieci Iveco Massif alla Protezione Civile. La consegna è avvenuta a margine della conferenza stampa tenuta dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, per presentare il programma del G8, i cui eventi avranno
luogo in Italia nell’arco del 2009. I dieci Iveco Massif saranno impiegati per le attività logistiche del G8. Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini e il Capo del Dipartimento per la Protezione Civile e Commissario delegato per l’organizzazione del G8, Guido Bertolaso. Proprio a quest’ultimo sono stati consegnati i veicoli dall’Amministratore Delegato di Iveco Paolo Monferino. L’Iveco Massif è l’ultimo veicolo nato in casa Iveco ed è il veicolo con il quale Iveco entra, per la prima volta, a pieno titolo, nel segmento dei fuoristrada leggeri a due volumi. Il Massif è il veicolo ideale per le difficili attività che ogni giorno la Protezione Civile deve affrontare, essendo un veicolo concepito proprio per missioni ardue, per applicazioni fuoristrada professionali, in grado di affrontare con disinvoltura percorsi di off-road estremo. Lo vedremo dunque all’azione nelle imprese più difficili, legate alle calamità naturali: laddove le giubbe della Protezione Civile intervengono per salvare vite umane e soccorrere popolazioni in un momento di estrema necessità. Laddove, per concludere, serve la massima celerità nel raggiungere località, in alcuni casi seguendo percorsi impervi, per poter prestare assistenza e organizzare i soccorsi il più in fretta possibile.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
di Lino Sinari CESENATICO - Un programma di sostenibilità che prevede la progressiva estensione dell’utilizzo del metano nella flotta aziendale. Lo ha avviato Italgas, azienda che fa parte del gruppo Eni, che in vista di quest’obiettivo ha stretto un importante accordo quadro con Iveco ed EniServizi relativo ai veicoli commerciali Daily ed esteso a tutte le società del l’Eni. Nell’ambito di tale accordo quadro rientra la fornitura di 77 Daily destinati ai servizi di manutenzione delle reti di distribuzione del gas. La cerimonia di consegna della prima parte della fornitura è avvenuta a Cesenatico, in provincia di Forlì, presso la sede dell’azienda “Fratelli Gentili” che ha curato l’allestimento dei mezzi, alla presenza del management di Iveco e Italgas. Articolata la composizione del lotto di veicoli, costituito prevalentemente da furgoni. Sono 68 i Daily 35S12 van a tetto medio H2, 16 dei quali dotati di cambio automatizzato Agile. Completano la flotta quattro cabinati 35C12 e cinque furgoni 35S14 alimentati a metano. La scelta di Italgas ha privilegiato veicoli con motore turbodiesel di 2.3 litri per una potenza di 116 cv, ma l’attenzione è andata anche verso quelli alimentati a metano che adottano il brillante propulsore da 3.0 litri e 140 cv comune a tutta la gamma Daily CNG. “La scelta dei veicoli a metano - ha spiegato Remo Rossi, Responsabile progetti speciali di Italgas - si inserisce nell’ambito del programma di sostenibilità avviato da Italgas che prevede la progressiva estensione dell’utilizzo del metano per la flotta aziendale”. Iveco, iniziando proprio dal Daily, dispone da tempo di una gamma completa di veicoli alimentati a gas naturale nella sua vasta offerta di prodotto, mentre Italgas contribuisce, attraverso l’utilizzo di questa versione, a un trasporto ecologicamente più sostenibile. OPERATIVITÀ IN TUTTA ITALIA Italgas, leader in Italia nel settore della distribuzione gas in ambito urbano, opera direttamente e tramite consociate nelle principali città italiane. Complessivamente gestisce il servizio in 1.582 Comuni. Nel 2007 ha distribuito 9 miliardi di metri cubi di gas attraverso 58.500 chilometri di tubazioni, gestendo 7,3 milioni di contatori installati. La “F.lli Gentili” è un’azienda specializzata nella progettazione e produzione di componenti modulari per la conversione di veicoli commerciali. Fondata nel 1973 dai fratelli Aldo e Ernesto Gentili, è ora diventata uno dei principali punti di riferimento per chi opera nel settore degli allestimenti e trasformazioni di veicoli industriali. L’azienda, nella sua nuova sede di Cesenatico (ubicata precisamente in frazione Bagnarola), dispone di una superficie coperta di circa 1.500 mq per uso officina, uffici e magazzino, mentre un’ampia area scoperta, di circa 4.000 m, garantisce lo spa zio necessario per il parcheggio degli automezzi da allestire. “Negli ultimi anni - ha spiegato il direttore generale Ernesto Gentili - l’azienda si è più volte contraddistinta per il suo carattere innovativo, proponendo al mercato soluzioni al l’a van guardia come il porta scala G2000 o la centralina poli gene-
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mento è inoltre dettato dal fatto che questi mezzi vengono adoperati da multi utility e società che realizzano conduzioni. Quindi si recano sul posto di lavoro, senza che sia necessario prendere un modulo distaccato. Risultato: basso impatto ambientale e anche acustico. Su questi dispositivi abbiamo puntato molto quanto a investimento e innovazione e abbiamo ricevuto gli elogi, ad esempio, proprio di Italgas. Iin questo momento non abbiamo competitor, siamo l’unica azienda che le produce”. ALLESTIMENTI SPECIALI
IVECO / A ITALGAS UNA FORNITURA DI 77 DAILY A BASSO IMPATTO
Il gas che non inquina Articolata la composizione del lotto: in maggioranza veicoli a motore turbodiesel di 2.3 litri e 116 cv, ma molti quelli alimentati a metano che adottano il propulsore da 3.0 litri e 140 cv. L’allestimento è stato curato dall’azienda “F.lli Gentili”, nata come carrozzeria nel 1973. Oggi la guidano i due fratelli fondatori, Ernesto e Aldo, supportati dalla nuova generazione ratrice ALS, versione 1 e 2”. L’azienda è tuttora guidata dai due fondatori: Ernesto, 62 anni, si occupa di tutte le ramificazioni dell’attività commerciale; Aldo, 60, è un progettista e vigila sulle procedure relative alla qualità del prodotto. “Siamo nati come carrozzieri ha raccontato il fratello maggiore - poi abbiamo inserito la progettazione, cominciando dagli allestimenti più semplici, come portapacchi e porta scala. E devo dire che abbiamo registrato un’ottima evoluzione. Oggi abbiamo una consolidata fetta di mercato e un nostro ufficio tecnico che si occupa di progettazione e realizzazione”. Oggi in azienda opera anche la generazione successiva: Benedetta e Chiara, figlie di Ernesto, si occupano di amministrazione. Il geometra Giada, figlia di Aldo (quando si dice buon sangue non mente), è responsabile dell’ufficio tecnico. Anche i generi sono entrati in azienda a pieno titolo e ritmo di lavoro: Mirko Amadori è responsabile della produzione, Luca Vandi responsabile amministrativo. Consolidato il rapporto con Iveco, che nel 2001 ha scelto l’azienda di Bagnarola come produttore di allestimenti “Pronto lavoro”. “In sostanza ha spiegato Ernesto Gentili - i Daily passano da noi prima di arrivare al cliente finale, in modo che sui veicoli vengano installati tutti i dispositivi necessari per la sua destinazione: officine mobili, furgoni per idraulici o elettricisti. È un lavoro che richiede precisione e, spesso, anche sollecitudine. Ma il risultato a mio modo di vedere è appassionante: questi furgoni allestiti sono secondo me anche belli da vedere, alla fine diventano come dei capolavori, dei pezzi unici”. Insomma, Gentili parla dei Daily trasfor-
mati manco fossero opere d’arte. A ragion veduta, visto che di passione si tratta quando i due fratelli decidono, dopo essersi consolidati in Italia, di sbarcare all’estero. UNA FORZA ALL’ESTERO “Oggi - ha proseguito il direttore generale - il 15 per cento del nostro fatturato viene realizzato all’estero, dal Regno Unito alla Francia, dalla Spagna al nord Europa, soprattutto Svezia e Polonia. Abbiamo inoltre un ufficio estero con sede in Scozia”. I dipendenti interni assommano a 39 unità. Il fatturato fa
registrare, a dispetto della crisi, un volume che quest’anno arriverà a sfiorare i cinque milioni e mezzo di euro. Del resto, alla Gentili hanno chiuso un 2007 con un incremento del 20 per cento rispetto al 2006. “Anche il 2008 - ha aggiunto Ernesto Gentili - è stato per noi un anno magico, abbiamo registrato un incremento del 23 per cento. Certo le previsioni per il 2009 non possono prescindere dalla recessione economica, ma da noi non c’è panico, che è l’elemento peggiore per un’azienda. Contiamo di mantenere gli obiettivi che ci siamo prefissi, ovvero confermare il risultato del 2008”. Il che non è poco,
visti i tempi che corrono. E veniamo alla produzione. La “F.lli Gentili” opera sul territorio nazionale attraverso una rete di allestitori autorizzati in grado di offrire proposte personalizzate a seconda della propria attività professionale. I prodotti più recenti riguardano quelli che consentono il risparmio e rispettano l’ambiente. “Produciamo - ha precisato il direttore Gentili - centraline polifunzionali che, installate sui mezzi Iveco, producono energia grazie ai motori del veicolo. Si tratta quindi di energia pulita, che inquina poco visto che vengono montate su veicoli Euro 4 ed Euro 5. Il minor inquina-
Foto di gruppo del management Iveco e Italgas davanti ad alcuni dei 77 Daily a basso impatto ambientale forniti alla società del gruppo Eni e allestiti dall’azienda F.lli Gentili, specializzata nella progettazione e produzione di componenti modulari per la conversione di veicoli commerciali.
Di particolare interesse gli allestimenti speciali, dai cassoni su misura ai cassoni officina mobile per multi utility, dall’allestimento tipo Telecom ai furgoni per società autostrade. I cassoni Gentili sono realizzati interamente in lega leggera anodizzata. Le sponde sono ribaltabili su tutti e tre i lati e il pianale viene realizzato in compensato fenolico con uno spessore di 18 mm. Utilizzando la lega leggera si ottiene una riduzione di peso di circa il 30 per cento rispetto ad analoghi cassoni in acciaio. Una delle particolarità principali è il sistema di assemblaggio del telaio base, costituito da longheroni e traverse non saldate, ma giuntate mediante opportuni raccordi in acciaio inox. Questo metodo garantisce ottima rigidità e resistenza alle sollecitazioni dinamiche. Le gru, quando presenti, vengono fissate direttamente sul telaio facendo arretrare il cassone, che resta così libero per il carico. Nel caso dei cassoni officina mobile per multi utility, sui telai base vengono montati contenitori a box in lega leggera anodizzata, dotati di portelli a scorrimento verticale. Apposite molle a gas controllano la corsa dei portelli in ogni momento della discesa. Questo sistema consente all’operatore di fermare e mantenere i portelli in una determinata posizione senza il rischio che questi cadano verso il basso. I vani interni possono essere attrezzati con scaffali, morse, banchi ribaltabili, macchine utensili, sistemi di ancoraggio del carico ecc. In coda al veicolo possono essere montati due armadi che, per facilitare il carico e scarico di bombole pesanti, sono dotati di ascensore. Il dispositivo ascensore viene comandato manualmente. Nel tunnel longitudinale centrale è stata ricavata una sede per alloggiare tubi dalla lunghezza massima di 6 m. Sotto il telaio si ricava un vano longitudinale per vanghe, zappe, e altri attrezzi da scavo. Quando il contenimento dei costi diventa una priorità, si studiano soluzioni a basso costo che permettono al cliente di soddisfare, comunque, le più alte aspettative in termini di praticità e robustezza del prodotto. Gli scaffali reclinabili, per facilitare il prelievo di oggetti ingombranti, sono un classico esempio di questa praticità. Questo tipo di allestimento può essere adottato con successo anche da elettricisti, idraulici e operatori similari in funzione del suo ottimo rapporto qualità/prezzo. Infine, nella gamma proposta per allestimenti speciali Gentili vanta ad esempio installazioni per veicoli di pronto intervento e assistenza stradale, veicoli ad uso regolazione viabilità, luci di emergenza, pannelli a messaggio variabile, steli telescopici per lampade esterne.
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PIAGGIO / I 60 ANNI DI UN MITO DELLA MOBILITÀ URBANA E COMMERCIALE
Ape regina dell’ultimo miglio
Franco Fenoglio, direttore generale di Piaggio Veicoli Commerciali.
di Paolo Altieri PONTEDERA - Di miti italiani ce ne sono tanti, tutti meritatamente capaci di calamitare le attenzioni del pubblico internazionale sul cosiddetto italian style. Uno di questo è senza dubbio l’Ape Piaggio, mitico “tre ruote” dal carattere inossidabile, protagonista d’eccezione della mobilità urbana e commerciale, agile, leggero, versatile e maneggevole al punto da battere qualsiasi altro veicolo commerciale leggero nel raggiungere facilmente un piccolo centro storico, una strada particolarmente impervia, un luogo apparentemente irraggiungibile. Ape è robusto e affidabile ed è in gra do di trasportare più di quanto pesa. Piaggio ha celebra to nel quartier generale di Pontedera i sessant’anni del l’Ape, dieci decadi di successi e di fama mondiale. Piaggio ha festeggiato lo storico anniversario, rinnovando la fiducia in un modello che ha fatto la storia dello sviluppo economico italiano ma che oggi ha tanto ancora da dire e non solo in Italia: grazie alla produzione di oltre 170mila esemplari l’anno negli stabilimenti di Pontedera e di Baramati (India), la vasta e articolata gamma Ape conosce grande diffusione a livello internazionale, sia nei Pae si europei sia nei mercati emergenti dell’Asia. Dopo due milioni di unità vendute solo in Europa, Ape costituisce ancora uno dei prodotti di riferimento per il gruppo Piaggio. Entrato in produzione nel 1948, due anni dopo la Vespa, Ape fa oggi parte della famiglia Piaggio Veicoli Commerciali, nuova divisione del gruppo toscano guidata da Franco Fenoglio, che dal 1° gennaio 2008 opera a livello worldwide nel settore del trasporto commerciale a tre e quattro ruote con le linee di prodotto Ape, Porter e Quargo. Nei primi nove mesi del 2008, Piaggio Veicoli Commerciali ha registrato complessivamente vendite per 140mila unità, l’8,7 per cento in più rispetto alle unità commercializ-
zate nello stesso periodo del 2007. Il fatturato è stato di 299 milioni di euro, il 5,8 per cento in più. Le vendite di Ape hanno raggiunto nel periodo gennaiosettembre 2008 le 124.900 unità, in crescita del 4,1 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2007. “Il positivo trend del gruppo Piaggio nel campo dei veicoli commerciali - ha spiegato Franco Fenoglio si è confermato anche nel mese di ottobre, in netta controtendenza rispetto al calo che il settore sta mostrando in Italia ed Europa: nei primi dieci mesi del 2008, Piaggio ha infatti registrato importanti risultati anche nei veicoli commerciali a quattro ruote, con la gamma Porter che il gruppo produce a Pontedera. Sono infatti 4.200 i minivan Porter venduti in Italia nel periodo suddetto, per una crescita del 12,9 per cento”.
zazione bifuel benzina e Gpl, con una portata straordinaria di ben 1.100 kg”. Dimensioni compatte, estrema maneggevolezza, basso costo d’acquisto e di esercizio, grande capacità di carico e una robustezza leggendaria sono oggi come sessant’anni fa - i punti forza della gamma Ape. Il 1948 è un anno importante per la storia. In Italia, entra in vigore la Costituzione della Repubblica e l’11 maggio Luigi Einaudi viene eletto Presidente. Gino Bartali vince per la seconda volta il Tour de France, il Torino conquista lo scudetto, le Olimpiadi di Londra vedono le vittorie di Zatopek e Consolini, il cinema premia con l’Oscar “Ladri di biciclette” di De Sica e l’”Amleto” di Laurence Olivier. Vengono pubblicati “Menzogna e sortilegio” di Elsa Morante, “Don Camillo” di Guareschi, “Il nudo e il morto” di
Il celebre “tre ruote”, mezzo unico nel suo genere, dalla sagoma inconfondibile e dalla proverbiale maneggevolezza e agilità, ha festeggiato sei decadi di inossidabile presenza sui mercati. Una lunga storia che partita nel secondo dopoguerra continua oggi con un’ampia e articolata gamma di modelli Norman Mailer, “I giovani leoni” di Irwin Shaw. Nascono il disco a 33 giri, il transistor, la cibernetica. Il reddito pro-capite annuo degli italiani è di 139.152 lire. Per le strade del nostro Paese e d’Europa si vedono sempre più scooter Vespa: Piaggio arriva a produrne 19.822, un deciso balzo in avanti rispetto ai 2.464 costruiti nel 1946, l’anno del lancio della mitica due ruote. L’economia italiana si sta faticosamente rimettendo in moto e con essa l’industria, i commerci, le attività artigianali. Il trasporto merci è affidato a grandi auto-
carri, ancora di chiara derivazione militare, a costosi veicoli commerciali di tipo automobilistico o a pesanti e lenti motofurgoni. Nelle città si incrociano soprattutto tricicli a pedali o carretti a mano. Come nel caso di Vespa, dall’osservazione della realtà quotidiana con le sue esigenze nasce un’intuizione di prodotto di Enrico Piaggio e Corradino D’Ascanio. E proprio da una costola della Vespa nasce un altro brillante “insetto a motore”, l’Ape, che inizia a essere commercializzata proprio nel 1948. Il primo Ape del 1948
UN MARCHIO IN CRESCITA Ancora con riferimento al periodo gennaio-ottobre, Piaggio Veicoli Commerciali ha significativamente espanso la propria presenza anche sui mercati europei, con una performance complessiva del +10,1 per cento rispetto ai primi dieci mesi del 2007. Risultati positivi sono stati registrati in tutti i principali mercati, in particolare in Germania e Francia. Ammontano a 4.750 i veicoli commerciali a tre e quattro ruote venduti al di fuori dell’Italia. “Si sta dimostrando vincente - ha detto ancora il dottor Fenoglio - la nostra missione: offrire soluzioni efficienti ai bisogni di mobilità commerciale di corto raggio, attraverso una gamma di veicoli compatti, maneggevo li, con una grande portata, ide ali per l’impiego intracity grazie anche a un’offerta profondamente rinnovata anche in termini di eco-compatibilità. Nel 2008 abbiamo infatti presentato due importanti novità: Porter Eco-power bifuel e Gpl, caratterizzato da una grande attenzione al contenimento delle emissioni, e il nuovo Porter Maxxi, anch’esso con motoriz-
Versatile, originale e anche trendy: l’Ape Piaggio compie 60 anni di vita ma non li dimostra. Il celebre “tre ruote” continua a testimoniare sui mercati internazionali la qualità del made in Italy.
conserva della Vespa - pur nella sua struttura a tre ruote - tutte le caratteristiche fondamentali, oltre naturalmente alla parte anteriore e al motore 125 cc che, proprio nel 1948, iniziava a equipaggiare lo scooter Piaggio, originariamente presentato nella cilindrata 98 cc. Il primo Ape costa 170mila lire. “Si trattava - raccontava Corradino D’Ascanio, progettista aeronautico inventore sia della Vespa che dell’Ape - di colmare una lacuna nei mezzi di locomozione utilitaria del dopoguerra, portando sul mercato un motofurgone di piccola cilindrata, di limitato consumo e di modesto prezzo di acquisto e di manutenzione, facile alla guida, manovrabile nel più intenso traffico cittadino, e soprattutto adatto e sollecito e pronto al trasporto a domicilio della merce acquistata nei negozi”. I primi e diretti beneficiari, in questa fase, sono i piccoli e medi commercianti e la promozione del motofurgone a tre ruote si rivolge proprio a loro. L’Ape contribuisce ad accelerare il ritmo del commercio e delle vendite, sviluppa in estensione il traffico di un negozio e crea con il cliente un collegamento quanto mai gradito. Il risultato è che sciami di Ape iniziano a scorazzare in Italia portando sul cassone la scritta della ditta servita. Nell’estate del 1952 viene aumentata la potenza e la cilindrata da 125 a 150 cc; aumenta anche la portata, che fino ad allora era stata di solo 200 chili. Successivamente, viene cambiato anche il pianale, che nel 1954 è realizzato in acciaio. Nasce un nuovo modello, Ape C, un minuscolo autocarro capace di caricare fino a 350 chili. Nel 1958 nasce Ape D: dimensioni ancora maggiori, cabina completa di porte, proiettore anteriore montato sullo scudo
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della cabina anziché sul parafango, cilindrata di 170 cc. L’evoluzione tecnica continua: nel 1961 Ape compie addirittura il “salto” a cinque ruote con il modello Pentarò, un originale veicolo di grande portata (700 kg) sviluppato sull’esempio dei più grandi autoarticolati. Del 1966 è invece Ape MP, la cui cabina intende offrire al conducente (e all’eventuale passeggero) una migliore abitabilità e un comfort paragonabile ai furgoni di tipo automobilistico. Cresce la cilindrata del motore a due tempi che tocca i 190 cc, ma soprattutto cambiano le soluzioni tecniche e progettuali che rendono il veicolo ancor più razionale. Il motore è installato posteriormente su una struttura a “slitta”, la trasmissione non è più a catena ma diretta sulle ruote posteriori con semiassi, bracci oscillanti in lamiera, molle in gomma e ammortizzatori idraulici. Nel 1968, con il modello Ape MPV, debutta il volante offerto in opzione rispetto alla guida a manubrio di tipo scooteristico. Passa solo un anno ed ecco l’Ape 50, il primo modello della gamma Ape appartenente alla categoria ciclomotori. Ape 50 nasce per replicare nel campo del trasporto leggero il successo incontrato tra le due ruote dalla Vespa 50, lanciata nel 1964 a seguito delle nuove normative del Codice della Strada italiano, che impongono la targa ai veicoli di cilindrata superiore. Nel 1971 viene lanciato Ape Car, un modello che si pone in concorrenza con gli autocarri leggeri ed è caratterizzato dal design estremamente moderno per l’epoca. Ape Car si distingue per una scocca di
sono anche disponibili antifurto elettronico e autoradio stereo con altoparlanti. Dagli anni Cinquanta, Ape ha costruito il suo fascino senza tempo legando anche la sua immagine ai fotogrammi dei divi di Hollywood in villeggiatura nelle isole del Mediterraneo, dove spesso venivano raggiunti dai paparazzi e fotografati sull’Ape usato per muoversi nelle località di vacanza. Ape entra così da protagonista nella vita mondana di località mito come la Versilia, Capri, Ischia, Portofino. Nel 2007, Piaggio ha introdotto sul mercato una serie limitata di 999 pezzi numerati: Ape Calessino, un omaggio alla storia del veicolo e, nel contempo, una proposta per la mobilità personale in ambiti esclusivi. La richiesta di Ape è sempre alta: se ne producono oltre150mila in India e più di 10mila nell’impianto di Pontedera. maggiori dimensioni, per la cabina più grande e confortevole. La guida è a volante, il motore due tempi da 220 cc è installato sempre posteriormente su una specifica struttura a slitta. La comunicazione pubblicitaria di Piaggio insiste sulla “contiguità” di questo nuovo modello con i veicoli commerciali strettamente derivanti dall’auto. PROGETTO INNOVATIVO Ape Car è un successo enorme: per un nuovo cambiamento tecnico-progettuale di tale portata occorre attendere più di dieci anni, più precisamente il 1982, quando arriva sul mercato l’Ape TM, veicolo completamente nuovo con design opera di Giorgetto Giugiaro. Le di-
mensioni della cabina, la guida con volante e il cruscotto di tipo automobilistico sono tutti elementi che accentuano le doti di comfort e abitabilità del veicolo. Nuove anche le sospensioni, indipendenti a bracci oscillanti, con tamburi freno in lega leggera, e le ruote da 12 pollici. Il primo Ape con motore a gasolio: Ape Car Diesel, del 1984, è equipaggiato con una nuova motorizzazione diesel 422 cc con cambio a cinque marce. Un propulsore rivoluzionario visto che è il più piccolo Diesel a iniezione diretta del mondo. Due anni dopo, siamo nel 1986, Ape conquista il record di portata con la versione Max che può trasportare fino a 9 quintali di merce. Arriviamo a metà degli anni Novanta: nel 1994 viene lanciata la
fortunata serie speciale Ape Cross. Derivato da Ape 50, Ape Cross si rivolge ai numerosi ragazzi che utilizzano l’Alpino come veicolo alternativo alle due ruote. E’ equipaggiato con un roll-bar, dietro la cabina trova posto un comodo e capiente bagagliaio, i colori giovani e brillanti sono “fuori serie” rispetto alla gamma dei veicoli commerciali Piaggio e
Ape Calessino ha reinterpretato il mitico design degli anni Sessanta (inserti in legno, cromature, elegante livrea blu vintage) che richiama tutti i valori della solarità tipica del Mediterraneo. Ape, pur mantenendo immutata la sua filosofia costruttiva, si è modificato continuamente per rispondere sempre meglio ai mutati bisogni di mobilità professionale. Ogni anno, oltre
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10mila Ape escono dagli stabilimenti Piaggio di Pontedera per lavorare sulle strade di tutta Europa, dove è proposta una gamma costituita da Ape 50 benzina, Ape TM 220 cc benzina e 422 cc Diesel e le due serie speciali Classic e Calessino. Dal 1999, Ape è prodotto nelle versioni Diesel 501 cc e 601 cc - anche nello stabilimento indiano di Piaggio Vehicles Private Limited (controllata al 100 per cento dal gruppo Piaggio) di Baramati, nello Stato del Maharashtra. Ogni anno, sono prodotti per il mercato indiano ed asiatico oltre 150mila Ape e Piaggio - che ha registrato una straordinaria crescita della propria produzione indiana che era pari a 35mila unità/anno cinque anni fa - è leader assoluto del mercato indiano delle tre ruote. “Tutte le nuove motorizzazioni - ha aggiunto Franco Fenoglio - sono perfettamente in linea con le più severe normative europee in termini di emissioni ma l’Ape di oggi è anche caratterizzato da nuovi allestimenti, nuove versioni e nuove modalità di impiego che non si limitano al solo scopo lavorativo. Ape è infatti sempre più utilizzato da numerose aziende che, per pubblicizzare i loro prodotti, utilizzano il tre ruote di Pontedera come sinonimo di simpatia, solarità e “made in Italy” all’interno di spot televisivi o delle campagne stampa. Ape è stato inoltre impiegato anche nei modi più raffinati ed esclusivi: da punti di distribuzione mobile per curiosi apertivi e assaggi legati al mondo “slow food” a mezzo originale e alternativo per la presentazione “on the road” di prestigiose collezioni di abbigliamento”.
Con l’Ape Piaggio ogni tipo di merce su ogni tipo di strada
Tre ruote magiche
PONTEDERA - Hanno calcato le strade di tutto il mondo e assicurato il trasporto di ogni tipo di merce. Le tre ruote di Piaggio Ape hanno impresso un segno indelebile nella storia del trasporto. A partire dal secondo Dopoguerra, Ape ha scritto una delle pagine più importanti della mobilità urbana e commerciale. Un mezzo unico nel suo genere e, con la sua sagoma inconfondibile, un’icona tra i mezzi di trasporto. Creato dalla genialità del progettista aeronautico Corradino D’Ascanio e dalla lungimiranza di Enrico Piaggio, leggero, agile e versatile, nel corso degli anni Ape si è evoluto senza perdere la propria familiare fisionomia. Dall’Ape A, nato in piena fase di ricostruzione post-bellica che ha accompagnato l’Italia nel boom economico, all’avveniristico Ape Pentarò a cinque ruote dei primi anni ‘60, all’Ape Car, regina degli anni ’70. Per arrivare all’Ape TM progettato nel 1982 da Giorgetto Giugiaro, fino alle versioni dei giorni nostri come Ape Cross, dedicato ai giovani. Le sue dimensioni compatte, unite a un raggio di sterzata di soli 3,4 metri, permettono ad Ape di raggiungere facilmente centri storici, strade anguste e luoghi inaccessibili a qualsiasi altro veicolo commerciale, senza rinunciare a una capacità di carico record che può arrivare a 800 kg. Affidabile ed economico nei consumi, grazie ai suoi motori benzina e diesel con cilindrate tra i 50 e i 422 cc, nella gamma Ape trovano spazio versioni con guida a manubrio o a volante, adatte a ogni esigenza professionale. L’attuale gamma Ape è composta dai modelli Ape 50 benzina, Ape TM 220 cc benzina e 422 cc Diesel e Ape Classic. APE 50 - Rappresenta la gamma di veicoli commerciali più piccoli e versatili oggi in commercio. Non conosce problemi di parcheggio e di transito anche nelle strade più tortuose dei centri cittadini. Si può guidare, con il solo patentino, a partire da 14 anni. La sua capacità di trasporto, rapportata a dimensioni e consumi, non ha rivali (fino a 200 kg di peso e fino a 1,5 metri cubi di volume). Pianale di facile accesso, spazioso come nella versione furgone o giovane come nella versione Cross, Ape 50 offre una gran quantità di soluzioni. Ape 50 è dotata di motore 50 cc due tempi a benzina in grado di erogare 1.8 kW a 5.500 giri/min. La velocità massima è di 38 km/h. Più nel dettaglio, Ape 50 pianale è ideale per il piccolo trasporto in zone rurali e urbane. È l’Ape più diffu-
so dell’intera gamma del commerciale Piaggio. Percorre oltre 300 km con un pieno e ha tra i suoi punti di forza le piccole dimensioni (2.660 mm di lunghezza la versione pianale lungo e 2.490 mm quello corto, larghezza di 1.260 mm, altezza di 1.550 mm e passo di 1.590 mm), la maneggevolezza e i consumi contenuti. La portata utile è di 205 kg. Ape 50 furgone è indicato per le piccole e frequenti consegne in città. È agile nel traffico e risolve il problema del parcheggio grazie alle dimensioni contenute: 2,5 m di lunghezza, 1.260 mm di larghezza e 1.590 mm di altezza. Il passo è sempre di 1.590 mm. Può trasportare 175 kg di carico, completamente riparato e protetto nel suo vano posteriore con capienza di 1,5 metri cubi, facile da caricare e interamente sfruttabile. Infine, Ape 50 Cross Country, il “pick up” giovane con un design grintoso e colorazioni attuali. Utilissime dotazioni lo rendono particolarmente attraente: roll-bar, paraurti anteriore e posteriore e ampi specchi retrovisori. Non manca la predisposizione per autoradio. Ape 50 Cross Country è lungo 2.530 mm, largo 1.260 mm e alto 1.550 mm. Il passo è lo stesso delle altre versioni Ape 50. La portata utile arriva a 185 kg. Ape 50 viene offerto con listino prezzi intorno ai 5.000 euro: si parte dai 4.860 euro chiavi in mano del pianale standard per arrivare ai 5.120 euro del furgone. APE TM - È la versione più diffusa e polivalente. Le dimensioni compatte nascondono una capacità di carico notevole: Ape TM può infatti contenere, nella versione pianale, oltre 7 quintali di portata garantendo la massima affidabilità grazie alle moderne motorizzazioni benzina e diesel a basso consumo. Lo si può guidare con patente A o B, ed è disponibile anche in versione chassis per allestimenti speciali. Ape TM è disponibile con motore benzina da 220 cc due tempi e potenza di 7,5
kW a 5.000 giri/min oppure con motore 422 cc quattro tempi Diesel con potenza di 9 kW a 4.500 giri/min. La velocità massima è praticamente la stessa: 64 km/h nel primo caso, 65 nel secondo. In versione pianale, Ape TM ha una lunghezza di 3.175 mm, una larghezza di 1.480 mm e un’altezza di 1.630 mm. Disponibile con motorizzazione a benzina, ha una portata utile di 805 kg. Come pianale lungo, Ape TM misura in lunghezza 3.390 mm, in larghezza 1.500 mm e in altezza 1.630 mm. La portata utile è di 805 kg con motorizzazione benzina e 755 kg con alimentazione a gasolio. La versione ribaltabile è lunga 3.225 mm se abbinata a motore a benzina e 3.335 se abbinata a motore Diesel; la larghezza misura 1.530 mm e l’altezza 1.630 mm. La portata utile è di 765 kg (benzina) oppure 715 kg (diesel). Infine, l’Ape TM furgone con motorizzazione benzina: volume di carico di 2,5 metri cubi, portata utile di 765 kg, lunghezza di 3.210 mm, larghezza di 1.480 mm, altezza di 1.780 mm. Diversi sono i valori per il passo: il pianale, il pianale lungo e il ribaltabile propongono 2.170 mm con guida a manubrio e 2.130 mm con guida a volante. Per il furgone, disponibile con guida a volante, il passo misura 2.130 mm. Ape TM manubrio è disponibile a partire dai 7.430 euro del pianale standard con sponde in lega leggera e motorizzazione benzina fino a un massimo di 8.990 euro del pianale standard con sponde in lega e motore Diesel. Ape TM volante ha un listino che parte dai 7.550 euro del pianale standard sponde in lega con motorizzazione benzina e arriva ai 9.590 euro del pianale ribaltabile con motore Diesel. APE CLASSIC - Ritorna un mito su tre ruote, testimone dell’italian style. L’affascinante design retrò si abbina con le vincenti caratteristiche tecniche: dimensioni contenute, come si conviene alla famiglia Ape, e una capacità di carico di 700 kg. Ape Classic è dotato di pianale con sponde apribili sui tre lati per agevolare le operazioni di movimentazione della merce, e adotta una motorizzazione Diesel di ultima generazione, in linea con le normative europee in tema di salvaguardia ambientale: un’unità 422 cc quattro tempi da 7,8 kW a 4.500 giri/min, capace di spingere il piccolo commerciale fino a una velocità massima di 55 km/h. Ape Classic è lungo 3.400 mm, largo 1.490 mm e alto 1.680 mm. Il passo è di 2.390 mm. Ape Classic è proposto a 6.520 euro.
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Mobilità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
EVOBUS / CONSEGNATO IL PRIMO DI 80 MERCEDES-BENZ CITARO G DA 18 MT
modità per i portatori di handicap, elemento quest’ultimo al quale abbiamo attribuito un’alta valenza. Se quindi da un lato, con l’Ecopass, abbiamo avviato una politica di dissuasione dell’uso del mezzo privato, dall’altro vogliamo incentivare l’utilizzo di quello pubblico”. L’alta accessibilità per i disabili è garantita dal sistema di sospensioni che inclina il mezzo e permette alla rampa meccanica garanzia di un costante funzionamento nel tempo - di uscire dal pianale con maggiore facilità. Quanto al comfort di viaggio, Citaro dispone di un sistema automatico di climatizzazione che mantiene costante la temperatura impostata. Dunque un “tassello” di un vasto piano di rinnovo, avviato da
Atm di concerto con l’Amministrazione comunale. “Questi Citaro - ha sottolineato Catania fanno parte del Piano industriale pluriennale avviato da circa un anno. Per il solo rinnovo del parco mezzi abbiamo stanziato circa 650 milioni di euro. Gran parte delle forniture sono concentrate in questi primi due anni. Oltre 300 nuovi mezzi saranno consegnati entro i prossimi 15 mesi: 27 nuovi treni per la metropolitana, 36 tram, 30 filobus e 250 autobus. Una valanga di mezzi nuovi che invaderà Milano”. A seguire, Elio Catania ha illustrato la fornitura dei mezzi Evobus. “Questo che viene consegnato - ha spiegato l’Ad di Atm Milano - è il primo di 60 mezzi da 18 metri per il servizio urbano, con allestimento a quattro porte, ai quali se ne affiancheranno 20 a tre porte per il servizio interurbano. Si tratta di quello che noi all’Atm definiamo jumbo bus, ovvero un mezzo capace di destreggiarsi nel traffico cittadino e nelle vie affollate di pedoni del nostro centro”. I Citaro - equipaggiati con motore OM 457LA da 354 cv e 260 kW e cambio automatico con rallentatore incorporato - gireranno sulle linee 94 e 73. Ovvero, nel primo caso faranno la circonvallazione “stretta” della città, da Porta Volta a piazza Cadorna, un percorso a tratti caratterizzato da traffico intenso, a tratti da rettilinei a lunga percorrenza. Nel secondo caso, faranno la tratta da Linate a piazza San Babila, in pieno centro, ovvero trasporteranno i passeggeri delle linee aree e coloro (molti pendolari) che sono avvezzi a raggiungere l’aeroporto servendosi dei mezzi pubblici. “Nel contempo - ha aggiunto Elio Catania - rappresenteranno il bi-
glietto da visita del trasporto pubblico per i tanti viaggiatori che utilizzano i nodi di scambio e l’aeroporto di prossimità per entrare nella nostra città”. Comfort, adattabilità per i disabili e rispetto per l’ambiente. Ma non è tutto. Nella configurazione scelta da Atm, il Citaro è dotato di novità anche all’interno della vettura. I sedili passeggeri risultano confortevoli, pur mantenendo delle caratteristiche spiccatamente “anti vandalo”. È riservato uno spazio appositamente attrezzato per il trasporto di persone in carrozzella o passeggini per bambini. “Mediante dei nuovi dispostivi - ha aggiunto Catania salendo sul bus, per un breve “tour” intorno a piazza Della Scala seguito, oltre che dai cronisti, dall’assessore e dai manager Evobus - il passeggero viene messo a conoscenza delle coincidenze con altri bus, con la metropolitana o anche con il servizio di trasporto pubblico interurbano e coi posteggi Atm”. Altra novità la livrea. Si passa al verde con fascia argentata, che andrà a sostituire l’arancione, che ha finora caratterizzato i mezzi pubblici milanesi. “Resteranno ha aggiunto l’Ad di Atm Milano i primi tram carretto del 1928 in giallo crema. Viene conservata una memoria storica, ma non possiamo che proseguire verso l’obiettivo che ci siamo preposti: avere tutti i mezzi Euro 3 entro il 2009. Al momento di Euro 0 ne abbiamo pochi, operano sul ciclo interurbano e sono dotati di filtro antiparticolato”. Citaro ancora una volta protagonista, dunque. In Europa ne circolano circa 23.000 unità, tutte riconoscibili dalla stella a tre punte della Casa di Stoccarda: 18 metri di sicurezza, comfort, affidabilità e attenzione all’ambiente e alla qualità dell’aria, essendo a bassissima emissione di inquinanti: 0,033 grammi per kilowattora di CO (ossido di carbonio) contro l’1,5 di limite Eev; 0,001 di HC (idrocarburi) contro lo 0,25 dell’Eev; 1,872 di NOx (ossidi di azoto) contro il 2 di limite Eev; 0,004 di polveri totali contro lo 0,02 consentito dall’Eev. “L’utilizzo della tecnologa diesel BlueTec - ha spiegato Robalino - per soddisfare le norme presenti e future in materia ha dimostrato di essere la strada giusta. Esso combina in modo unico le esigenze ecologiche con gli aspetti di natura economica”.
l’odierna generazione del Mercedes-Benz Sprinter a fine 2006 dà il via al più imponente impegno per singolo modello mai assunto presso lo stabilimento di Dortmund. In soli 18 mesi, una gamma di ben 12 minibus di base viene crea ta e raggruppata in quattro nuove serie di modelli, con capacità passeggeri da 8 a 28 persone: Sprinter Transfer, Sprinter Travel, Sprinter City e Sprinter Mobility. I due modelli a pianale ribassato Sprinter City 35 e 65 sono protagonisti di un successo europeo che permette a MercedesBenz di acquisire la leadership del mercato. Si segnala anche lo Sprinter Travel 65 che ha una struttura del telaio con larghezza confortevole degli interni, sistema di sospensione pneumatica e un vero e proprio equipaggiamento da autobus da turismo: comodi sedili TravelStar Xtra, scomparti bagagli ben accessibili con set di servizio, tendine, moquette, parabrezza panoramico a doppi vetri, un impianto di climatizzazione efficiente e un volume bagagliaio di 2 metri cubi. La gamma minibus con il marchio della Stella è basata su una solida tecnologia produttiva, nella quale vengono incorporate tutte le più recenti innovazioni che provengono dai settori bus e van di Merce-
des-Benz. La configurazione base dei minibus, le carrozzerie e l’impiantistica interna sono prodotti completamente sotto la direzione progettuale e gestionale di Mercedes-Benz: ciò significa che un cliente minibus ottiene un veicolo completo che è stato progettato da un’unica fonte. Inoltre, beneficia di tutti i vantaggi che derivano dal brand di riferimento, dalla leadership tecnologica e dal know-how concernente lo sviluppo al service post vendita in tutta Europa che Evobus garantisce con OmniPlus. La presenza sul mercato di gamme ampie ed articolate come quella a nome Mercedes-Benz necessita di un’altrettanto completa gamma di servizi in grado di soddisfare tutte le esigenze egli operatori del settore. Per questo EvoBus ha creato il marchio OmniPlus, che raccoglie tutti i servizi per gli autobus Mercedes-Benz e Setra in Europa. OmniPlus è presente in 33 nazioni europee, Turchia compresa, con Service Center, Service Partner e Bus Point. Anche in Italia la rete è in continua evoluzione per soddisfare ed essere più vicina alle esigenze dei clienti. La rete di assistenza OmniPlus è in grado di offrire un servizio specifico per le esigenze degli autobus: le officine au-
torizzate, che dispongono del lo stesso know-how sempre aggiornato del costruttore, sono specializzate e qualificate per effettuare interventi su autobus con attrezzature specifiche e personale opportunamente addestrato e certificato. La gamma di servizi è particolarmente ampia: dai servizi di assistenza e manutenzione generali all’approvvigionamento completo di ricambi originali, riparazioni e orari di apertura prolungati, fino alle riparazioni in caso d’incidente, verniciatura compresa. Grande attenzione al cliente anche sul versante della formazione. Anche in Italia, nel corso del 2008, sono stati disponibili corsi di guida sicura ed economica per gli autisti di autobus, ai quali si sono aggiunti anche training sulla comunicazione per migliorare il comportamento nei confronti dei passeggeri. Ovviamente OmniPlus si preoccupa anche di organizzare corsi speciali per il perfezionamento del personale di officina. Infine, va segnalato l’importante contributo del nuovo Centro Logistico Ricambi di Neu-Ulm/Schwaighofen. Con più di 100.000 ricambi e 200 dipendenti, il nuovo Centro è predisposto per gestire in media 6.000 ordini al giorno.
Valanga di verde su Milano “Una giornata importante” l’ha definita Roman Biondi, Ad di Evobus Italia, che ha affiancato Elio Catania, Ad di Atm Milano, e Edoardo Croci, Assessore a Mobilità, Trasporti e Ambiente del Comune di Milano, in un breve tour all’ombra della Madonnina a bordo del nuovo bus ecologico di Massimiliano Campanella MILANO - “Una valanga di verde invaderà Milano”. In quest’espressione di Elio Catania, Presidente e Ad di Atm Milano, è sintetizzata la forte ventata di novità che, a fine anno, ha preso avvio all’ombra della Madonnina. Sono già 30 i Mercedes-Benz Citaro G da 18 mt in servizio da inizio 2009 nel capoluogo meneghino e altrettanti ne arriveranno entro i prossimi sei mesi, nell’ambito di una consegna che terminerà nel 2011. Autobus ecologici e, assoluta novità per Milano, caratterizzati dalla livrea verde che, nelle intenzioni di Catania, andrà a sostituire il “vecchio” color arancione, al quale pure i cittadini del capoluogo lombardo sono affezionati. La novità è stata presentata dallo stesso ad di Atm, in una conferenza con la stampa specializzata cui ha preso parte anche l’Assessore a Mobilità, Trasporti e Ambiente del Comune di Milano Edoardo Croci. L’occasione era la consegna ufficiale del primo dei nuovi Citaro. E non hanno voluto mancare, in prima fila, le massime autorità di casa Evobus Italia: l’Ad Roman Biondi, il Direttore commerciale Telmo Robalino, il product manager Daniele Fogli. “È una giornata importante - ci ha detto Biondi - per Evobus e per Atm Milano, che sta avviando un rinnovo importante della sua flotta, ma anche sviluppando un servizio che tiene in massimo conto il punto di vista ecologico. A Citaro è stata riconosciuta la massima affidabilità, né credo che, dal punto di vista della robustezza e del rispetto dell’ambiente, vi sia altro mezzo migliore del Citaro, che va ben oltre l’Euro 5. In que-
Da sinistra Daniele Fogli, Roman Biondi e Telmo Robalino. sta specifica configurazione, inoltre, rispetta ampiamente le istanze di comfort. Mezzi come questo non li si vede in deposito né tantomeno in officina, ma sulla strada, dove devono essere. Cosa che non sempre accade nelle flotte e nelle aziende di trasporto. Per questi motivi riteniamo di poter contribuire allo sviluppo che intende realizzare Atm Milano”. L’Assessore Croci ha sottolineato l’aspetto programmatico della sua Amministrazione in tema di trasporti pubblici. “La flotta di Milano - ha sottolineato l’esponente della Giunta di Letizia Moratti - è la più giovane d’Italia. Ma quest’aspetto non ci ha fermato nel proposito di avviarne il rinnovo, con mezzi ad alta tecnologia e rispetto dell’ambiente. Del resto, registriamo in
città un calo delle immatricolazioni auto secondo me dovuto anche al minore uso dell’auto privata, imputabile all’Ecopass. Per contro, intendiamo offrire ai cittadini un sistema di trasporto pubblico efficiente e rinnovato. Abbiamo cominciato con l’inserimento di 50 Iveco Irisbus Citelis, 36 consegnati e già in esercizio, di 30 filobus Van Hool, il primo dei quali è stato consegnato a novembre e ha effettuato i test di messa a punto. Per il trasporto su ferro, dei 68 tram Sirio da 36 metri già 38 sono consegnati e in esercizio, mentre a fine novembre è entrato nei depositi Atm il secondo dei 27 treni Meneghino. Proseguiamo oggi coi Citaro, che presentano caratteristiche interessanti: sono ecologici ma anche confortevoli e adatti in tutta co-
Dieci anni dei minibus firmati Mercedes-Benz
Piccoli bus crescono STOCCARDA - Dieci anni di minibus Mercedes-Benz. Un traguardo importante. EvoBus è entrata per la prima volta nel segmento minibus nel 1998 e attualmente produce 1.200 veicoli di questo tipo all’anno, presso l’impianto di Dortmund di proprietà della Mercedes-Benz MiniBus GmbH. Si tratta di veicoli che combinano la moderna organizzazione industriale della produzione di serie con i vantaggi garantiti da un alto contenuto di know-how artigianale. EvoBus ha circa il 7 per cento di quota all’interno del mercato europeo dei bus compresi tra 3,5 e 5 tonnellate. La chiave dell’affermazione del marchio tedesco a livello internazionale è rappresentata dalle soluzioni personalizzate che dal punto di vista della qualità Mercedes-Benz è in grado di fornire alla clientela di minibus. Nel 1998, EvoBus acquisisce il 49 per cento di quota della società di assemblaggio carrozzerie Karl Koch. Daimler lavorava già da oltre
30 anni con questo specialista di lungo corso. Il sito produttivo Koch situato a Mudersbach, nella Renania-Palatinato, diventa il quar tier generale della società, mentre la produzione a Dortmund parte nel 2000 sotto la direzione di EvoBus. Nel 2004, il business nel settore minibus passa nella sua totalità sotto la responsabilità di EvoBus. Per documentare l’integrazione all’interno
del brand Mercedes-Benz, la società viene registrata come MercedesBenz Minibus. È il 1° febbraio 2004. Nello stesso anno, il quartier generale si trasferisce a Dortmund. A partire dal 2005, la capacità produttiva della location di Dortmund incomincia ad essere consolidata e incrementata di oltre il 50 per cento, in accordo con la crescita del business. Il lancio sul mercato del-
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IRISBUS / L’AUTOBUS E’ STATO CONSEGNATO ALLA FINE DELL’ANNO SCORSO
Il Metz viaggia in Magelys di Lino Sinari ANNONAY - Il miglior risultato in campionato è il secondo posto ottenuto in massima divisione nel 1997-1998 alle spalle del Lens. Ha vinto per due volte la Coppa di Francia, nel 1984 e nel 1988. La prima di queste vittorie fu conseguita in uno dei periodi migliori nella storia della squadra. Vanta anche due successi nella Coppa di Lega francese, nel 1986 e nel 1996. Conta dieci presenze nelle competizioni europee. Una squadra di campioni quella del Football Club de Metz, società di calcio francese della città di Metz che attualmente milita nella Ligue 2. I colori ufficiali sono il granata e il bianco, dai quali deriva il soprannome dei calciatori: i Granata. che da quest’anno viaggiano in Magelys. IL PIACERE DI VIAGGIARE Il veicolo, fiore all’occhiello della gamma Gran Turismo Irisbus Iveco, è gestito dalla società Autocars Dupasquier, partner di lunga data dell’FC Metz, con sede a Belleville-surMeuse. Il bus dispone di 40 posti per i passeggeri più due per l’autista e la guida, di un salotto nella parte posteriore con tavolini da gioco, di un sofisticato impianto audio-video, toilette centrali e distributore di bevande calde. Presentato nel giugno 2007 per il premio “Coach of the Year 2008”, l’Irisbus Magelys è disponibile con 4 diverse lunghezze e in versione HD a due assi (12 e 12,80 metri) o HDH a tre assi (13 e 13,80 metri). La motorizzazione Iveco Cursor 10 è conforme alle future norme anti-inquinamento Euro 5 ed EEV e sviluppa potenze di 380 o 450 cv. A bordo del bus fanno premio la luminosità e le aperture verso l’esterno, quindi l’armonia dei materiali e dei colori che, in modo non aggressivo, rispecchiano il relax e il benessere di un salotto dove si va, tra amici, a trascorrere qualche
momento in buona compagnia. Il sedile dà una sensazione di comfort e relax. Una particolare attenzione è prestata allo spazio di chi accompagna, per consentire di svolgere fino in fondo e nelle migliori condizioni il suo ruolo di guida e punto di riferimento per i passeggeri. Il suo sedile e il suo ambiente sono particolarmente curati, in modo che possa lavorare normalmente senza dover scrivere appoggiandosi alle ginocchia o senza doversi contorcere per rivolgersi ai passeggeri. Irisbus Iveco ha dedicato al Nuovo Gran Turismo tre anni e mezzo di studi, 322.000 ore di studi interni, ha compiuto numerosissime prove al banco, ha fatto marciare i prototipi per due anni e ha investito 23 milioni di euro. Magelys è per sua natura un veicolo granturismo destinato ai clienti più esigenti, che intendono offrire ai loro passeggeri un nuovo sguardo sul mondo. Nulla è stato lasciato al caso. Per il design esterno del veicolo, via qualunque grafismo decorativo. Il design di Magelys annulla i confini tra l’interno e l’esterno del veicolo con il massimo di superficie vetrata, anche là dove nessuno se l’aspetta. Il concetto di trasparenza sostituisce l’aspetto “techno”. Con 2,1 m di altezza libera interna, nel Magelys il passeggero che si trova sul lato finestrino può stare comodamente in piedi. Il nuovo design del portabagagli permette di riporre un bagaglio delle dimensioni regolamentari “cabina d’aereo”. Con una cabina toilette ripensata, di facile accesso e con uno spazio interno ottimizzato (altezza cabina 1,9 m), Magelys garantisce al passeggero un maggiore comfort. Un vano portaoggetti nella parte superiore di questa cabina permette di sistemarvi facilmente una macchina per il caffè o un frigorifero supplementare. Con 3 schermi LCD da 15” o 19” disposti in modo ideale nel veicolo, tutti i passeggeri potranno usufruire del video. L’opzione video sul sedile consente una personaliz-
zazione ancora più spinta del servizio al passeggero. Irisbus ha potuto stabilire che il sedile è un elemento essenziale del comfort del passeggero. Magelys dispone di un tipo di sedile di nuova concezione, collaudato da specialisti dell’ergonomia e da numerosi viaggiatori regolari su autobus. In un design e un’armonia di colori perfettamente intonati con il resto del veicolo, il sedile offre anche nuove opzioni al servizio del comfort. E ancora: la luce di lettura, generalmente difficile da raggiungere perché obbliga a sollevare il braccio verso il tetto, sul Magelys è stata collocata in maniera funzionale sullo schienale del passeggero davanti, insieme al pulsante di chiamata dell’accompagnatore.
La zona riservata al conducente è suddivisa in tre parti. Sul lato sinistro si trovano le funzioni di soccorso, a destra i controlli degli elementi di comfort dei passeggeri (sonorizzazione audio-video, riscaldamento, climatizzazione e navigazio-
ne) e un alloggiamento per telefono cellulare con una presa 12 V. Al centro, il volante con comandi integrati. La leva di controllo del cambio automatico ASTronic è posta immediatamente sotto il volante. Un nuovo, ampio schermo LCD
La consegna delle chiavi del nuovo elegante e confortevole Irisbus Magelys ai dirigenti della squadra di calcio francese FC Metz.
I campioni della squadra granata d’ora in avanti si sposteranno, sia in Francia che all’estero, in condizioni di massimo comfort. Appositamente allestito, il bus dispone di 40 posti per i passeggeri più due per l’autista e la guida, di un salotto nella parte posteriore, toilette centrali e distributore di bevande calde collegato al computer di bordo facilita il controllo da parte del conducente della maggior parte delle funzioni del veicolo. Con questo schermo, il conducente controlla le telecamere di retromarcia e di sorveglianza delle porte. Il posto di guida è inoltre dotato di un vano portaoggetti refrigerato. I retrovisori elettrici sono detraibili per facilitare il lavaggio e il passaggio ai caselli. Il mister Yvon Pouliquen, l’attaccante senegalese Babacar M’Baye Gueye e gli altri giocatori del Metz hanno quindi la garanzia di potersi spostare, sia in Francia che all’estero, in condizioni di massimo comfort, che favoriscono il rilassamento e la concentrazione prima degli incontri e il riposo e il recupero nel dopo-partita.
Importante riconoscimento per Iveco Irisbus
Magelys premiato in Spagna
Per Magelys l’importante riconoscimento apre le porte a una promettente carriera iberica
LIONE - L’autobus Granturismo Magelys ha saputo sedurre la giuria con le sue qualità e si è aggiudicato il premio “Autobus turistico dell’anno 2009” davanti al Temsa Safari HD e al Beulas Glory. La rivista spagnola “Viajeros” organizza ogni anno il premio per il miglior veicolo trasporto merci ed il miglior veicolo trasporto persone. Quest’ultimo premio è suddiviso in quattro categorie : autobus di linea, autobus
turistici, midibus e minibus. Nelle categorie “Autobus di linea dell’anno” e “Autobus turistico dell’anno”, Irisbus Iveco quest’anno ha presentato ai membri della giuria, composta da 30 professionisti del settore trasporto persone, rispettivamente il Crossway L.E. (Low Entry) e il Magelys. Tenuti segreti fino al giorno della consegna ufficiale del premio, il mese scorso i risultati sono stati resi pubblici durante una cerimonia svoltasi presso l’Hotel Husa Princesa di Madrid alla presenza di Juan Miguel Sánchez, Direttore Generale dei Trasporti presso il Ministero dei Lavori Pubblici e delle Infrastrutture, e di 253 invitati. Irisbus Iveco è stata proclamata vincitrice. È la prima volta che un veicolo completo (e non solo un telaio carrozzato) viene premiato in Spagna, lasciando così presagire una promettente carriera iberica per il Magelys, che ha conquistato soprattutto per l’affascinante design esterno ed interno, l’impareggiabile comfort, la moderna tecnologia e i sistemi di sicurezza, senza dimenticare gli importanti investimenti di Irisbus Iveco per lo sviluppo e la produzione di questo nuovo veicolo, fiore all’occhiello della propria gamma. Il premio “Autobus di linea 2009” è stato consegnato a Castrosua per l’autobus ibrido Tempus, equipaggiato con motore Iveco, che è arrivato in finale con il Crossway LE. In questa categoria concorrevano anche Sunsundegui con il modello Astral Via, Unvi con il Cittadino e Urbis 2.5 e il Volvo B9TL.
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Mobilità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
L’azienda verso il traguardo dei 60 anni
Nord Diesel fiore all’occhiello di Volvo Trucks
OTOKAR / NORD DIESEL IMPEGNATA NELLA COMMERCIALIZZAZIONE DEGLI AUTOBUS TURCHI
Versatilità a medio e lungo raggio
Inizia ufficialmente l’avventura degli autobus della società di Istanbul sul nostro mercato. Per garantirne vendita e assistenza post-vendita, Nord Diesel ha creato un’apposita divisione interna, la Nord Diesel Mobility, impegnata nel lancio dei modelli Navigo e Vectio, per linea e turismo
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di Fabio Basilico SETTIMO TORINESE - Per Otokar è giunto il momento di misurarsi a tu per tu con il difficile mercato europeo e italiano. Gli autobus della Casa turca iniziano adesso ad essere distribuiti in tutto il vecchio continente, con importatori ufficiali a seconda dei diversi Paesi e un’attrezzata rete di assistenza. In Italia, il compito di diffondere i prodotti Otokar e di farne apprezzare le caratteristiche qualitative, spetta alla Nord Diesel, storica concessionaria del nordovest, che per l’occasione ha fatto le cose in grande, rendendo operativa una specifica divisione che avrà il compito di seguire passo passo la penetrazione del marchio di Istanbul nel nostro Paese. LA NUOVA SFIDA DI NORD DIESEL “Attiva dagli inizi di settembre 2008, Nord Diesel Mobility, divisione della Nord Diesel, è ubicata presso la sede Nord Diesel di Settimo Torinese spiega l’ingegner Pietro Occhio, responsabile del progetto Otokar presso Nord Diesel L’organizzazione italiana ha avviato a fine 2008 la rete commerciale e di assistenza Otokar, con 7 punti vendita e 10 punti di assistenza. Funzioneranno quale complemento e supporto strutturato alle officine specialistiche dei vari componenti principali degli autobus turchi, ad esempio driveline e climatizzazione, con le quali Nord Diesel sta concludendo la definizione dei rapporti di collaborazione”. L’obiettivo è che il cliente Otokar trovi un servizio 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. Lo stesso discorso vale per il resto d’Europa, dove si sta operando per consentire agli utenti Oto-
SETTIMO TORINESE - Il gruppo Nord Diesel, concessionaria Volvo Trucks and Buses tra le prime dieci in Europa, Isuzu e Schmitz Cargobull, nasce nel 1950 come azienda di Giorgio Filippi, tutt’ora presente nella dirigenza aziendale. Si trasforma in società per azioni nel 1980. Di proprietà della famiglia Filippi, Nord Diesel è attivo in tre regioni del nord-ovest italiano, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Ha due sedi - Mondovì (Cn) e Settimo Torinese - quattro filiali - Pontedecimo (Ge), Imperia, Tortona (Al) e Issogne (Ao) un centro veicoli d’occasione a Torino, otto officine. Ogni struttura è localizzata in punti strategici, come la sede di Settimo Torinese, a poche centinaia di metri dalla Torino-Milano parte integrante del costruendo Corridoio V. Il bagaglio di esperienze acquisite, reso particolarmente evidente dal fatto di essere uno dei pochi concessionari ad avere un proprio sistema autonomo di gestione dell’usato, unito alla capillare presenza territoriale nell’area geografica di competenza, è la prima garanzia di affidabilità che permette alla Nord Diesel di offrire una totale consulenza e una vasta gamma di servizi e prodotti tecnicamente all’avanguardia. Assicurando così la soluzione più adatta ad ogni singola esigenza. È su queste basi che il gruppo ha soddisfatto l’esigenza di Otokar Otobüs Karoseri San. A.S. di avere un importatore in Italia, avviando un importante progetto di espansione su tutto il territorio europeo, come confermato dalla presenza ad importanti saloni dedicati ai trasporti. Nord Diesel impiega attualmente oltre 150 collaboratori. Il fatturato 2007 è stato di circa 70 milioni di euro. Di rilievo i volumi di vendita del 2008: 450 veicoli Volvo, 330 Isuzu, 150 semirimorchi e 400 veicoli usati. Gli autobus Otokar previsti per il mercato italiano sono inizialmente pari a 25 unità. Vista la congiuntura del mercato in generale e quella dell’autobus in particolare, soprattutto in Italia, fanno sapere alla Nord Diesel, “è di fatto impossibile dare valutazioni precise sulla dimensione del mercato italiano per il 2009 che comunque stimiamo in crescita per il nostro marchio”.
Pietro Occhio, responsabile del progetto Otokar presso Nord Diesel. kar di disporre di centri di assistenza qualificati ad una distanza ragionevole dal luogo dell’imprevisto. Otokar sta anche approntando la rete distributiva europea, collaborando prevalentemente con aziende importatrici locali nei diversi Paesi. “La gamma di cui parte ora l’importazione in Italia - continua il dottor Occhio - è frutto di una scelta maturata e condivisa con Otokar nel segmento dei veicoli di medio-lungo raggio con il minimo rapporto tra dimensioni veicolo e numero passeggeri. Si tratta di bus granturismo: ai passeggeri vengono garantiti soddisfacenti livelli di comfort e sicurezza in svariate condizioni di utilizzo, come autostrade, strade statali, strade di montagne e centri storici. Abbiamo quindi ritenuto indispensabile approntare una gamma adatta al mercato italiano e alle sue caratteristiche. Nel corso del 2009 è previsto l’incremento della gamma con altri modelli. Complessivamente possiamo descrivere così la gamma Otokar per il mercato italiano: Navigo, con lunghezza massima di 7.100 mm, motore Cummins 4.640 cc quattro cilindri in linea
da 160 o 185 cv; Navigo con lunghezza massima di 7.700 mm, motore Cummins 4.640 cc da 160 o 185 cv; Vectio con lunghezza massima di 9.175 mm, motore Man 6.870 cc sei cilindri in linea da 240 cv e
Deutz 4.764 cc quattro cilindri in linea da 215 cv”. Navigo è proposto come modello altamente versatile, disponibile in diverse configurazioni di pasti. Lungo 7.100 mm, largo 2.265 mm e alto 3.275 mm, propone un’altezza interna di quasi due metri (1.950 mm). Viene offerto in versione linea e
turismo, cambio a sei marce, Abs, Asr e retarder di serie. Entrando ancora più nel dettaglio, i Navigo con motorizzazione da 160 cv a 2.500 giri/min e coppia massima di 600 Nm a 1.500 giri/min vengono proposti in allestimento S e SE. In versione linea, Navigo 160 S ha a disposizione 27 posti a sedere, 8 po-
sti in piedi e un ulteriore posto; in optional c’è la possibilità di un’ulteriore sistemazione. In versione turismo, i posti a sedere sono 27+1+1. Navigo 160 SE propone in versione linea posti a sedere secondo la combinazione 31+1+1 (optional) e in versione turismo 31+1+1. Il Navigo con motorizzazione da 185 cv a 2.500 giri/min e coppia massima di 700 Nm a 1.500 giri/min è disponibile in allestimento S, SE, SH e LX. In allestimento S riprende le configurazioni di posti del Navigo 160 S, e lo stesso succede per l’SE in rapporto al Navigo 160 SE. Diverse le soluzioni di Navigo 185 SH: la prima opzione posti è la seguente: 29 seduti + 6 in piedi + 1 posto per carrozzella + 1 posto; la seconda è 33 seduti +6 in piedi +1. La combinazione di Navigo 185 LX è unica: i posti a sedere sono 17 +1 + 1. L’equipaggiamento di Navigo, sia in versione linea
Una gamma per tutte le esigenze della moderna mobilità quella che il marchio turco Otokar lancia sul mercato italiano: in alto, l’elegante turistico Vectio, sopra un esemplare della famiglia Navigo, proposta in versione linea e turismo.
Mobilità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2009
che in quella turismo è ricco di elementi, come si conviene a un autobus moderno. Le bagagliere hanno una capacità di 2,7 metri cubi totali e i sedili dei passeggeri sono reclinabili e provvisti di tavolino di servizio e cinture di sicurezza con attacchi a tre punti oppure, in abbinamento con l’allestimento 185 SH, con braccioli e cinture con attacchi a due punti o ancora, per l’allestimento LX, in pelle con poggiapiedi regolabili, braccioli pieghevoli e cinture con attacchi a due punti. Il sedile dell’autista è a regolazione pneumatica, con poggiatesta e cinture con attacchi a tre punti.
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MAN NUTZFAHRZEUGE / SI ESTENDE LA FLOTTA DI AUTOBUS MAN E NEOPLAN IN BUNDESLIGA
Il Wolfsburg di Magath in GT Lion’s
ALL’INSEGNA DELLA VERSATILITÀ Anche l’elegante Vectio ha molto da dire. Proposto nel l’esclusiva versione turismo, è lungo poco meno di 9,2 metri, largo 2.410 mm (2.350 mm in versione 215 LE) e alto 3.155 mm. L’altezza interna varia a seconda delle versioni: 1.985 mm totali per il Vectio 240 S, 2.100 mm per il 240 U e 2.480 mm per il 215 LE. Diverse anche le opzioni cambio, con l’automatico a disposizione del Vectio 215 LE e il manuale a sei marce per le altre due versioni. Vectio 215 LE propone questa combinazione posti: 25 a sedere + 40 in piedi + 1. Il motore eroga 215 cv a 2.300 giri/min e una coppia massima di 800 Nm tra 1.200 e 1.700 giri/min. Tra le dotazioni standard del veicolo troviamo Abs e Asr. Vectio 240 S e Vectio 240 U propongono la stessa motorizzazione da 240 cv a 2.300 giri/min e coppia massima di 925 Nm tra 1.200 e 1.800 giri/min. Entrambi sono dotati di serie di Abs, Asr e retarder Telma. Il 240 S ha questa configurazione posti: 35 +1 + 1; il 240 U propone invece ben tre opzioni: 29 posti a sedere +12 in piedi + 1 posto per carrozzella + 1; 33 posti a sedere +8 in piedi +1; 29 posti a sedere +14 in piedi +1. Anche la gamma Vectio non vuole essere da meno nella proposta di soluzioni ottimali per il viaggio, come il sedile autista a regolazione pneumatica, con poggiatesta e cintura di sicurezza con attacchi a tre punti, sedile hostess, sedili passeggeri reclinabili con maniglie, tavolino di servizio e cinture con attacchi a due punti. Otokar fa parte del KOÇ Group of Companies, una delle più grandi conglomerate turche, composta da oltre 120 imprese che impiegano circa 89mila collaboratori per un fatturato di circa 51 milioni di dollari. La specializzazione nel settore autobus della Otokar prende il via nel 1963. Attualmente, la società occupa 1.300 persone e dispone di uno stabilimento di oltre 55 ettari di superficie complessiva, ubicato a Sakarya, tra Istanbul e Ankara, con proprie strutture di R&D e di testing. La Turchia, con una produzione di 16.251 autobus nel 2007, è il principale produttore di autobus nell’area doganale europea, seguita dalla Germania con 9.085 unità. La forza dell’industria turca (cresciuta del 16 per cento nel 2006) è segnata da una notevole capacità locale e dalla forte presenza più che decennale delle principali aziende europee. Otokar, presente con sua una rete commerciale in 30 Paesi, è nota per la produzione non solo di autobus ma anche di mezzi militari, tattici e di semirimorchi. La produzione nel 2007 ha toccato quota 3.933 veicoli, mentre ne sono stati venduti 4.121. Il fatturato è stato di 243 milioni di euro.
di Sean Z. Harper
W OLFSBURG - Un esclusivo GT Man Lion’s Coach L Supreme al servizio della squadra di calcio VfL Wolfsburg per le trasferte in tutta sicurezza e in pie no relax. Alla consegna dell’autobus, avvenuta lo scorso dicembre davanti alla Volkswagen Arena, Anton Weinmann, presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Man, ha dichiarato: “Siamo particolarmente fieri di consegnare a VfL Wolfsburg, società calcistica sponsorizzata dal Gruppo Volkswagen, un prestigioso autobus di squadra. Entrambi i marchi, VfL Wolfsburg e Man, sono per tradizione garanti di alta qualità e affidabilità e questa loro peculiarità viene sottolineata in modo particolare dal nuovo autobus”.
“Siamo particolarmente fieri - ha dichiarato Anton Weinmann, presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Man - di consegnare alla società sponsorizzata dal Gruppo Volkswagen, un prestigioso autobus di squadra. Entrambi i marchi, VfL Wolfsburg e Man, sono per tradizione garanzia di alta qualità ed affidabilità, esattamente come il GT Man Lion’s Coach L Supreme con il quale d’ora in avanti viaggerà il team”
SULLA CRESTA DELL’ONDA Tra gli altri erano presenti Hans-Dieter Pötsch, membro del Consiglio di Amministrazione di Volkswagen AG a capo della Divisione Finanze e membro del Consiglio di Vigilanza di VfL, Felix Magath, amministratore e capo-trainer di VfL Wolfsburg, e di Josef Eichkorn, co-trainer della squadra. “Sono assai lieto - ha aggiunto Felix Magath - che la nostra squadra avrà modo di raggiungere le località per le partite fuori casa a bordo di un modernissimo autobus in tutta comodità e sicurezza. I nostri giocatori potranno infatti dare il meglio di sé sul campo arrivando a destinazione del tutto rilassati”. Attualmente con dieci autobus Man e Neoplan, la Casa di Monaco di Baviera vanta una delle
Anton Weinmann (a sinistra) consegna le chiavi del GT Man Lion’s Coach L Supreme a Felix Magath del VfL Wolfsburg.
maggiori flotte di autobus per squadre impegnate nella Bundesliga. Infatti, con Man viaggiano gli atleti di FC Bayern Monaco, Amburgo SV, Borussia Dortmund e FC Norimberga, mentre con Neoplan quelli di FC Colonia, TSV 1860 Monaco, VfL Bochum, e Hansa Rostock. TURISTICO AL TOP Il modello Lion’s Coach Supreme è disponibile sul mercato dal 2006 ed è uno degli autobus turistici di maggior successo della storia Man. Finora è stato prodotto in oltre 3.000 esemplari. La versione di alta gamma “Supreme” in livrea verde-bianco metallico con soffitto chiuso e preziosi dettagli estetici in alluminio si adatta perfettamente all’immagine del club. L’autobus è equipaggiato con un esuberante motore Man Common Rail da 480 cv che si avvale della tecnologia Man Pure Diesel per il rispetto dei limiti allo scarico prescritti senza ricorrere all’utilizzo dell’additivo AdBlue. La dotazione dell’interno, realizzata in gran parte con il partner Frenzel, va oltre il già ricco equipaggiamento di serie e soddisfa tutte le esigenze dei giocatori sul piano del comfort e della sicurezza. Fanno parte dell’allestimento tre tavolini abbassabili con appoggiagambe a regolazione elettrica, 32 esclusivi sedili in pelle e un ricco equipaggiamento multimediale comprensivo, tra l’altro, di tre schermi TFT da 15”, di un impianto audio a otto canali di frequenza a ogni sedile, d’impianto DVD e predisposizione W-LAN con Internet Hotspot, TV satellitare e rice-
zione DVB T. La spaziosa cucinetta al centro del veicolo dotata di frigorifero da 85 litri, lavello in inox e forno a microonde consente di soddisfare le esigenze anche più sofisticate. Un gruppo elettrogeno d’emergenza ubicato nella bagagliera assicura la continua utilizzabilità del pregiato equipaggiamento. Anche per la sicurezza a bordo non è stato tralasciato nulla. Oltre ai dispositivi di sicurezza, già da anni standard alla Man, come ABS (sistema antibloccaggio ruota in fase di frenata), e alla carrozzeria rinforzata, il nuovo Man Lion’s Coach Supreme si avvale anche dell’ESP (Electronic Stability Programme) e del sistema di sorveglianza della carreggiata LGS (Lane Guard System) che allerta il conducente in modo efficace e affidabile in caso di abbandono involontario della corsia. I fari allo xeno di alta qualità e la telecamera per la retromarcia e l’area di manovra frontale, offrono la perfetta visuale in qualsiasi condizione. La manutenzione del veicolo è affidata alla società Wolfsburger Verkehrsgesellschaft, che finora si è occupata della cura dei mezzi del club e che mette a disposizione anche il conducente. È Guido Vicinotti che siede da alcuni anni al volante dell’autobus della squadra, che viene impiegato esclusivamente per la società calcistica e non viene messo a disposizione di altre imprese di trasporto, come altrimenti di consueto. Le prime trasferte del nuovo GT Man Lion’s Coach L Supreme a Brema per l’incontro con il Weser e a Milano per la sfida di Coppa Uefa contro il Milan.
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