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Autorama / Novità, fatti ed eventi Dealer / La realtà dell’assistenza nel Sud Italia

IL MONDO

Da marzo a dicembre il venerdì alle ore 20.30

DEI TRASPORTI

Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI

Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XIX - N. 184 - NOVEMBRE 2009

€ 5,00

ANFIA / Torna di attualità il progetto “Diciotto” per i semirimorchi

Ma in Italia “non s’ha da fare” L’introduzione di semirimorchi più lunghi potrebbe fare un gran piacere ai clienti del trasporto, che potranno, senza aumentare le tariffe, movimentare più merce. Ma questa “rivoluzione” andrà a presunto vantaggio delle poche grandi, grandissime aziende di trasporto, e a discapito di tutte le altre. Era proprio necessario farlo ora? Oppure si pensa che dal periodo difficile si esca giusto in tempo per quando la sperimentazione sarà finita, cioè verso la metà del prossimo decennio? Siamo proprio sicuri che per i trasportatori la questione del Diciotto metri sia prioritaria? Parlando con alcuni di loro ci sembra proprio di no. Mauro Zola a pag. 6

Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano

IVECO / LA CRISI DEL MERCATO DEI VEICOLI INDUSTRIALI “LETTA” DA PAOLO MONFERINO

“No alle norme dagli effetti devastanti” MILANO - Rinviare la proposta di regolamento della Commissione Europea sulle emissioni di CO2 dei veicoli commerciali leggeri. Prendere atto della difficoltà per l’industria di sostenere oggi gli ingenti investimenti necessari per i nuovi standard Euro VI. Riconoscere che sarebbe più efficace un progressivo rinnovo del parco circolante, anche attraverso l’estensione della “Tremonti-ter” ai veicoli commerciali e industriali. Sono questi i temi principali affrontati dall’Amministratore Delegato di Iveco, Paolo Monferino, nel corso del suo intervento a un convegno sugli “Stati Generali dell’Autotrasporto”, tenutosi nell’ambito del recente Transpotec 2.0 alla Fiera di Milano. Dopo aver rimarcato che l’industria dei veicoli industriali sta affrontando la prova più dura della sua storia, con un crollo della domanda nei primi otto mesi dell’anno di circa il 40 per cento in Europa Occidentale e addirittura di oltre il 70 per cento in Europa Orientale, l’AD di Iveco ha ribadito che le prospettive del prossimo anno sono ancora incerte. “In questo contesto di mercato - ha ricordato Monferino - Iveco ha continuato a investire e a crede-

Paolo Altieri

Secondo l’Ad del gruppo torinese vanno fermate le nuove proposte europee sull’impatto ambientale, che di certo obbligheranno l’industria europea a investire nei prossimi anni una cifra fra i sei e gli otto miliardi di euro, non compatibile con l’andamento dei mercati internazionali. re nella ripresa, anticipando le scadenze e seguendo l’imperativo di correre avanti e veloci, testimoniato dal lancio di dodici nuovi prodotti negli ultimi tre anni. Anche nel 2009 Iveco ha portato avanti le proprie iniziative di prodotto e di globalizzazione, riuscendo a mantenere un sostanziale equilibrio finanziario, in linea con le aspettative di inizio anno”. Monferino ha poi voluto

pubblicamente ringraziare tutte le persone di Iveco che hanno contribuito al raggiungimento di questi risultati, anche a costo di sacrifici. L’Amministratore Delegato di Iveco ha quindi affermato che per superare la crisi ognuno deve impegnarsi a fare la sua parte. “Ma è innanzitutto necessario evitare - ha proseguito Paolo Monferino - il varo di norme il cui effetto è di mettere il settore definitivamente fuori gioco, come ad esempio la nuova proposta europea per il CO2 dei veicoli commerciali leggeri, e rivedere le tempistiche di norme già approvate come Euro VI, che obbligherà l’industria europea ad investire nei prossimi anni una cifra fra i sei e gli otto miliardi di Euro, assolutamente incompatibile con l’andamento dei nostri mercati”. A rivitalizzare il mercato contribuirebbe senz’altro, ha concluso Monferino, l’estensione delle misure per la defiscalizzazione degli utili reinvestiti della “Tremonti-ter” ai veicoli commerciali leggeri, medi e pesanti, per garantire una boccata d’ossigeno non solo per l’industria dell’autotrasporto ma anche per tutte le persone e le aziende

Mercedes-Benz

Fiat Professional

Lo Sprinter propone Ecotraining

Il Fiorino a metano a 3.990 euro Italscania

È un componente fondamentale del pacchetto BlueEfficiency, con cui si completa il quadro relativo alle nuove motorizzazioni dello Sprinter. Il Training sarà disponibile in Italia a partire dalla fine dell’anno, prima per le flotte di corrieri, quelle che più hanno da guadagnare dall’iniziativa, e in un secondo tempo a tutti gli utilizzatori dello Sprinter.

Mauro Zola a pagina 26

Collection Black Diamond Ancora una collezione speciale, questa volta di respiro europeo, firmata dal costruttore svedese Scania. È la Black Diamond, realizzata sulla base della nuova Serie R e di cui per l’Italia sono disponibili solo tredici esemplari. Il primo consegnato alla Co.Tra.R. di Buonabitacolo (SA).

Grazie agli incentivi governativi, all’eventuale rottamazione e allo speciale contributo di Fiat Professional, il nuovo commerciale leggero torinese vanta un prezzo di lancio assolutamente clamoroso. Grazie anche al Fiorino Metano, completata l’offerta di veicoli commerciali di primo impianto a metano, oggi la più ampia del mercato.

Mattia Eccheli a pagina 16

Paolo Altieri a pagina 24


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IVECO / PER IL MIGLIORAMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ DEL TRASPORTO

Miniero: “Ecologia ed economia del trasporto” Paolo Altieri

R OTTERDAM - Ecologia ed economia sono i punti di riferimento ben precisi di Iveco per il raggiungimento di una mobilità sempre più sostenibile e per il miglioramento della produttività dell’industria del trasporto. Questo quanto emerso dall’intervento di Franco Miniero, Senior Vice President Sales e Marketing di Iveco, a Rotterdam, in occasione della Conferenza annuale della ECG (l’Associazione europea della logistica del trasporto veicoli), tenutasi il mese scorso sul tema “La Logistica Automotive tra incentivi per la rottamazione e incertezze future - La prossima sfida”.

E in casa Iveco, infatti, si agisce da tempo sul versante dell’offerta sviluppando veicoli a basse emissioni che offrono ai clienti anche vantaggi concreti in termini di minori costi di gestione ed efficienza del trasporto.

MENO EMISSIONI E BASSI COSTI Nel suo discorso Franco Miniero ha fatto rilevare come Ive co agisca sul versante dell’offerta sviluppando veicoli a basse emissioni che offrono ai clienti anche vantaggi concreti in termini di minori costi di gestione ed efficienza del trasporto. È stato messo in evidenza poi come l’azienda abbia una posizione di eccellenza sul mercato, offrendo una vasta gamma di veicoli alimentati da combustibili alternativi e a trazione alternativa, come la propulsione a gas naturale, elettrica e quella ibrida Diesel-elettrica. Miniero ha anche sottoli-

Franco Miniero, Senior Vice President Sales e Marketing di Iveco

neato che il raggiungimento dello standard Euro VI richiederà investimenti enormi, proponendo una comune strategia europea volta a incentivare il rinnovo del parco circolante, quale misura più efficace per il miglioramento della qualità dell’aria. A proposito di ecologia e rispetto per l’ambiente Iveco ha contribuito, con una gamma che soddisfa gli standard più severi in termini di emissioni inquinanti, in largo anticipo rispetto alle scadenze

di legge, e con molte altre iniziative per la sostenibilità ambientale e per il miglioramento della sicurezza stra dale, all’accesso del Gruppo Fiat ai prestigiosi indici borsistici Dow Jones Sustainability World (DJSI) e Dow Jones Sustainability STOXX, ai quali so no ammesse solo le società giudicate migliori per la gestione del proprio business secondo criteri di sostenibilità. Miniero ha poi concluso il suo intervento parlando di

progetti per migliorare l’efficienza e le attività del trasporto. È il caso del “Progetto Diciotto”, un importante programma di sperimentazione, promosso dall’Anfia, che riguarda nuovi autoarticolati con lunghezza sino a 18 metri nato per valutare una nuova soluzione di trasporto atta a ridurre il livello di congestione del traffico sulle reti stradali e quindi i consumi e le emissioni di CO2. Per muoversi verso una futura mobilità veramente soste-

nibile è necessario risolvere il problema dell’inevitabile aumento della massa di riferimento dei veicoli alternativi, a causa dei serbatoi per i carburanti gassosi (principalmente il metano) e di batterie per veicoli elettrici e ibridi. INTERVENIRE CON LE LEGGI A questo proposito Miniero ha indicato la necessità di interventi sulla normativa del trasporto che consentano di

non penalizzare la portata utile di questi veicoli, come una delle soluzioni per andare incontro al le esigenze del cliente e di una mobilità più efficiente, sicura e sostenibile dal punto di vista dell’ambiente. In conclusione, il futuro del traporto che immagina l’alto manager Iveco è fatto di mezzi (veicoli commerciali e industriali) in grado di rispondere alle esigenze di trasporto, ma anche di essere rispettosi della natura e il meno onerosi possibile per il trasportatore.

IL MONDO DEI TRASPORTI Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto Direttore responsabile Paolo Altieri Direzione, redazione e amministrazione Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza tel. 039/493101 - 493103 - fax 039/493102 e-mail: info@vegaeditrice.it Sede Legale Via Stresa 15 - 20125 Milano Editore Vega Editrice Presidente Luisella Crobu Direttore editoriale Cristina Altieri Condirettore editoriale Vincenzo Lasalvia Pubblicità Co.Prom: Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza tel. 039/493101-2 - fax 039/493102 Promozione Piero Ferrari Art Director Renato Montino Impaginazione e Fotocomposizione Varano, Busto Garolfo (Milano) Stampa Graphicscalve, Vilminore di Scalve (BG) Il Mondo dei Trasporti è registrato presso il Tribunale di Milano numero 327 del 4/5/1991 - Abbonamento annuo: Italia Euro 50,00, estero: Euro 100,00 - Versamento sul c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl, Milano - Poste Italiane Spa - Sped. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano - Distribuzione MA-FA: Cologno M.se (MI).

Un trasporto rispettoso della natura è quanto immagina Miniero nel futuro dei veicoli commerciali e industriali: mezzi in grado di rispondere alle esigenze di trasporto con il minimo di emissioni e costi di gestione. Verso questo obiettivo Iveco ha già compiuto passi avanti.


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IVECO / ECODAILY SUL MERCATO DA PROTAGONISTA DEL TRASPORTO PROFESSIONALE Massimiliano Campanella TORINO - Arriva sul mercato già da leader. Dopo la presentazione alla stampa internazionale dello scorso mese di giugno, l’EcoDaily ha già conquistato la fiducia di molti clienti. Ancor prima che fossero completate tutte le operazioni commerciali per il lancio ufficiale del nuovo prodotto in tutti i mercati, l’EcoDaily ha raccolto oltre 12mila ordini da tutta Europa, a testimonianza del grande interesse che il veicolo ha destato nel mondo del trasporto professionale. Sarà per quella sua aria da “grintoso ma leggero”, per l’azzeccatissima accoppiata con Braccio di Ferro, per le idee innovative che come prodotto è riuscito a concretizzare, quel che è certo è che ora il veicolo fa il suo ingresso ufficiale sul mercato da protagonista. E lo fa naturalmente con l’aiuto dell’eroe storico dei cartoni animati, di quel Popeye che ha accompagnato sin dall’inizio il lancio del veicolo all’insegna della forza positiva, della naturalezza e della semplicità. Valori che ben coincidono con quelli di EcoDaily: design, modernità, evoluzione e intelligenza. Diverse le iniziative in tutti i mercati europei, organizzate per consentire al pubblico di conoscere da vicino e di provare questo rinnovato veicolo che fa di “Economia ed Ecologia”, ma anche di “Forza e Rispetto” le parole chiave di un prodotto che propone risposte concrete a chi va alla ricerca di innovazione tecnologica e rispetto per l’ambiente, senza però rinunciare alle prestazioni, all’affidabilità e alla robustezza. Doti e valori che EcoDaily conferma con la gamma più ampia della sua classe di veicoli, che garantisce il massimo della produttività e della versatilità con allestimenti

Leader assoluto “

Già raccolti oltre 12mila ordini e dopo il “Porte Aperte” si moltiplicano in tutt’Europa le iniziative per farlo conoscere al pubblico e consentire agli autisti di metterlo alla prova. Intanto la gamma Daily miete successi di mercato ovunque e ottiene prestigiosi riconoscimenti.

per ogni impiego (furgone, cabinato, doppia cabina, minibus, semivetrato), con la novità assoluta per la categoria di 7 t per le versioni Van e Cab e soprattutto con la possibilità di scegliere tra numerose alternative di potenza, passo, lunghezza, altezza e rapporti al pon te. Ma anche con nuove mo torizzazioni diesel omologate EEV, superiore non solo alla norma Euro 5, ma a tutte le attuali normative europee più severe sulle emissioni di gas di scarico, oltre alla versio-

ne elettrica e a quella Natural Power bifuel dotata di motore superecologico EEV ottimizzata per il funzionamento a metano, con un piccolo serbatoio di benzina da utilizzare in caso d’emergenza. EcoDaily offre inoltre il Blue&Me Fleet, la soluzione telematica sviluppata su una piattaforma Fiat-Microsoft e nata dalla collaborazione con Qualcomm, leader mondiale nelle soluzioni di gestione delle flotte, che proprio recentemente è

stata premiata con il trofeo “Innovazione nel Trasporto dell’anno”. Innovazione che Iveco impiega anche per garantire il mas simo della sicurezza: su Eco Daily Iveco ha deciso di rendere disponibile di serie su tutte le versioni il sistema ESP, con funzione supplementare Load adaptive Control (LaC) che lo ottimizza in funzione della distribuzione del carico tra gli assali. EcoDaily è stato inoltre il grande protagonista nelle con-

cessionarie Iveco del “Porte Aperte” in Francia e in Italia, dove il mese scorso il pubblico ha avuto la possibilità di provare il veicolo nei punti vendita. Sarà poi la volta della Germania e della Spagna, in cui si organizzano dei road show, del Portogallo e via via di tutti gli altri Paesi europei. Sono previste altre iniziative promozionali e pubblicitarie con differenti modalità a seconda dei mercati. Ma intanto la gamma Daily si conferma pro-

tagonista a tutti i livelli. Sia che si tratti di affrontare gli impervi tratti stradali di paesi colpiti dal terremoto, sia che si tratti di rappresentare un valido alleato per i corrieri tedeschi, sia che si tratti di distribuire acqua, Daily è sempre in prima linea. Ed è per questo che gli vengono riconosciuti prestigiosi riconoscimenti in campo internazionale, dalla Germania alla Gran Bretagna, dove il leggero italiano viene elogiato della stampa specializzata.

Una bella iniziativa di Iveco, AICI e Fassi Gru ha portato alla consegna di un Daily 4x4

Al fianco della Protezione Civile abruzzese L’AQUILA - Il Dipartimento di Protezione Civile di Coppito, frazione dell’Aquila devastata dal terremoto che lo scorso 6 aprile ha distrutto numerose città dell’Abruzzo, tra i suoi mezzi ha ora anche un Iveco Daily 4x4 55S18W. La cerimonia di consegna si è svolta presso la Caserma della Guardia di Finanza della piccola frazione. La fornitura è stata curata dalla Salaria Carri, concessionaria Iveco di Roma e Lazio. Iveco, AICI (Associazione Italiana Concessionari Iveco) e Fassi Gru hanno deciso di unirsi alcuni mesi fa per aderire a questa donazione a favore di una regione duramente colpita dal terremoto. Il Daily 4x4 servirà alla Protezione Civile per operare in terreni impervi e condizioni di asfalto poco agibili, essendo in grado di superare pendenze massime del 45 per cento e di guadare corsi d’acqua sino a una profondità di 66 cm. Ha quattro ruote motrici, motore turbo intercooler common rail 16 valvole e turbina a geometria variabile cc 2998 176 cv Euro 4 con filtro FAP antiparticolato. Le sospensioni anteriori e posteriori sono a balestre paraboliche con ammortizzatori telescopici idraulici a doppio effetto. La cabina è di tipo semiavanzato, dispone fra l’altro di maniglie di appiglio su ambo i lati, fascia paracolpi laterali in plastica, paraurti anteriore integrato con fari fendinebbia e di profondità. COINVOLTO ANCHE IL CENTRO VENDITA FASSI L’allestimento è stato curato dalla Bachetti di Maltignano, in provincia di Ascoli Piceno, centro vendita e assistenza Fassi. Il veicolo, attrezzato con cassone ribaltabile trilaterale, è dotato di gru modello F38A23 in grado di sollevare più di tre quintali a oltre sette metri di distanza. “La gru F38A - ci ha spiegato Silvio Chiapusso, Responsabile Marketing della Fassi - offre il vantaggio di poter essere allestita su veicoli commerciali leggeri, pick-up e mezzi speciali, per circolare nei centri storici o nelle strade di montagna, per l’uso ad esempio su campi sterrati. L’ampia gamma di accessori d’origine, quali verricello idraulico, comando supplementare per attivazione accessori idraulici, comandi a distanza, limitatore di momento idraulico, rende particolarmente versatile ed interessante l’utilizzo della gru in ogni tipo d’impiego per carico e scarico di piccoli mezzi da lavoro, materiali e anche per il sollevamento di un operatore tramite un cestello monoposto”. La Salaria Carri è stata inaugurata nel 1976, ma la sua storia coincide, si può dire, con la storia della Fiat Auto prima e dell’Iveco poi. All’inizio dello scorso secolo, intorno agli anni venti, inizia l’attività una delle prime concessionarie Fiat italiane: la Ranchi Umberto, per la commercializzazione di vettu-

quota tra gli associati. È stata un’adesione spontanea e tutti hanno dato il proprio contributo. Una volta messe insieme le risorse, anche Iveco ha dato la sua disponibilità, mettendo a disposizione il veicolo a condizioni particolari di assoluto favore”. La scelta è caduta sulla versione 4x4 pensando a quella che sarebbe poi stata la mission del veicolo. “Dovrà - ha precisato Tentori - attraversare le tendopoli, raggiungere paesi e frazioni passando lungo terreni impervi: quale mezzo meglio del Daily 4x4 poteva rappresentare un valore aggiunto? Inoltre abbiamo considerato la portata, che in questa versione è decisamente importante: 55 t. Si tratta del mezzo più robusto e importante di tutta la gamma Daily e come tale può essere utilizzato e andare laddove altri veicoli non possono muoversi”. Quel che sta particolarmente a cuore a Tentori è inoltre l’aspetto che sia proprio un Daily, oggi, a favorire la ricostruzione, a rappresentare il compagno di lavoro di chi dovrà ricostruire case ed edifici distrutti dalla furia del sisma di aprile. re, autobus e veicoli industriali. Consolidata la presenza sul mercato romano, nel 1975, a seguito della nascita del marchio Iveco, l’azienda viene chiamata dal Gruppo Fiat per essere inserita nel settore dei veicoli industriali, realizzando un’entità autonoma. Nel 1976 viene quindi inaugurata, nella zona nord della capitale, la Salaria Carri, facente capo alla famiglia Capezzuoli Ranchi, già allora rappresentata come amministratore unico da Roberto Capezzuoli Ranchi. I numerosi investimenti, in termini di apparecchiature e di personale, hanno condotto la Salaria Carri a posizioni di primo piano nell’arco di un breve periodo, consentendole di rafforzare la sua competitività sul mercato. I risultati conseguiti, per valore e volumi, portano l’azienda a realizzare un nuovo impianto, con il trasferimento dall’iniziale sede di via Salaria all’attuale struttura situata sul Grande Raccordo Anulare, tratto Aurelia-Pisana al civico 6.809. La nuova sede, inaugurata nel 1996, sviluppata su un’area di circa 25mila mq, può contare su dimensioni maggiori e su macchinari all’avanguardia, consentendole un’ulteriore crescita qualitativa. Nel tempo abbraccia progetti innovativi della tecnica del trasporto e, nel 2005, forte delle esperienze maturate, inizia un rapporto di collaborazione professionale con l’azienda Fassi. È stato proprio Roberto Capezzuoli di Salaria Carri a farsi portavoce dell’iniziativa, subito accolta dall’AICI. “Il terremoto - ci ha detto Massimo Tentori, presidente dell’AICI - ha mosso le sensibilità di ciascuno di noi. Quando il collega Capezzuoli ha avanzato la proposta l’ho subito accolta e deciso di portarla avanti. Ma non abbiamo imposto alcuna contribuzione fissa, nessuna

DAILY GRANDE PROTAGONISTA NEI CANTIERI “Negli ultimi trent’anni - ha proseguito il presidente dell’AICI - non c’è casa che non sia stata costruita con l’aiuto di un Daily. Oggi, è ancora un Daily a dare il suo aiuto per tornare a costruire case che anche grazie al Daily erano state edificate. Insomma, ci troviamo nell’arco temporale di un secolo in cui il Daily è certamente assoluto protagonista”. La versione fuoristrada del commerciale italiano più famoso in assoluto nasce come veicolo militare, per poi passare anche a utilizzi professionali. “Tra i veicoli guidati con la sola patente B - ha sottolineato Massimo Tentori - non ce n’è di uguali in termini di robustezza, dimensioni e capacità, oltre a una meccanica che lo rende versatile, per l’utilizzo in strada e fuoristrada”. Di recente costituzione quale associazione autonoma, AICI finora ha rappresentato un gruppo in seno all’UCIF (Unione dei concessionari italiani Fiat). Oggi quasi tutti i concessionari Iveco aderiscono a un sodalizio che ha, come suo obiettivo, il rappresentare un’interfaccia con la Casa Madre. “Stante la nostra peculiarità - ha spiegato Tentori, titolare dell’omonima concessionaria lombarda - abbiamo voluto costituire un’associazione a sé. Del resto, per tipologia di cliente e di prodotto, la realtà del veicolo industriale e commerciale è qualcosa di autonomo nel mondo del trasporto. La nostra mission è dare concretezza a un rapporto di partnership con Iveco che c’è sempre stato, occorre proseguire lungo questa strada”.


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IVECO / UFFICIALIZZATO UN ACCORDO CON L’AZIENDA PETROLIFERA ENI

Trasporto è energia Ai trasportatori che entro fine anno sceglieranno EcoDaily un bonus fino a mille euro di carburante. “Ma questo - ha assicurato Franco Miniero - è solo l’inizio. Nel 2010 estenderemo le iniziative al resto della gamma per offrire ai clienti servizi ad alto valore aggiunto. Ci riusciremo grazie alla capillarità delle due reti”. Viola d’Irsi TORINO - “Iveco: transport is Energy”. Questo il concept che guida tutte le iniziative di comunicazione del costruttore italiano, che il mese scorso ha ufficializzato un accordo di collaborazione commerciale con un’altra grande azienda italiana, leader nel suo settore merceologico: Eni. Per l’occasione, al Lingotto ha voluto essere presente lo stato maggiore delle due aziende. Primo tra tutti Fran co Miniero, Iveco senior vice-president sales & marketing, che ha illustrato gli obiettivi e le premesse da cui sono partiti i vertici aziendali per andare ad operare congiuntamente. “Iveco ed Eni - ha spiegato Mi niero - condividono valori comuni, primo l’orientamento al cliente, nel massimo rispetto e tutela dell’ambiente. Partendo da tale prospettiva, sono stati individuati alcuni ambiti commerciali in cui opereranno fianco a fianco, seguendo una filosofia che consta di tre concept: il trasporto è energia, l’energia è contagiosa, l’energia crea un circolo virtuoso in cui tutti ricevono di più e danno di più”. IMPORTANZA DELLE SINERGIE Il manager italiano è partito dalla partita del cuore del 18 maggio scorso quando, a Torino, debuttarono in anteprima l’EcoDaily e il suo logo. “La strategia Iveco - ha proseguito Miniero - ha due punti di riferimento forti: l’ecologia e l’economia. Iveco agisce sul versante dell’offerta sviluppando veicoli e tecnologie a basse emis-

Da sinistra: Marco Monticelli, Vice-President External Relations & Communication Iveco, Franco Miniero, Senior Vice-President Sales & Marketing Iveco, Angelo Fanelli, Executive Vice President Refining & Marketing Eni, Francesco Caria, Direttore Commerciale Business Gas & Power Eni. sioni, che offrono al cliente anche vantaggi concreti in termini di minori costi di gestione e miglioramento del trasporto. È un risultato cui siamo giunti sviluppando sinergie con altri centri di eccellenza del Gruppo Fiat, come il Crf per la ricerca di base e applicata, Fiat Powertrain Technologies per motori e cambi e Magneti Marelli per la parte elettronica”. A seguire, Miniero è entrato nel merito della partnership con Eni. “Essa - ha precisato - si basa sul primato tecnologico che Iveco ed Eni esprimono in busi-

ness fra loro complementari e sulla capillarità delle reti distributive. Sommando Iveco ed Eni, siamo ad oltre 5mila punti di vendita e assistenza in Italia”. La partnership sarà sviluppata sul piano dei prodotti, dei servizi e delle iniziative commerciali. “L’obiettivo - ha aggiunto Miniero - è offrire maggiori vantaggi al cliente. La prima occasione per mettere a frutto la partnership è il lancio del nuovo EcoDaily e l’Open Day. Si tratta di un’azione forte su tutta la gamma: ai clienti che entro fine anno sceglieranno

Protagonisti nel programma “Industria 2015”

Fil-rouge: mobilità sostenibile TORINO - Le iniziative sviluprodinamico, l’uso di tecnolopate in partnership tra Iveco gie all’avanguardia per la sied Eni sono legate da un filo curezza attiva e i sistemi inconduttore preciso: tutte si telligenti del trasporto. Molti muovono nella direzione di questi contenuti sono stati della mobilità sostenibile. integrati in concept vehicles A sottolineare il valore di come Stralis Engage e il bus questo “fil rouge” è Marco innovativo Hynovis e alcuni Monticelli, Iveco senior vicefanno già parte della nostra president external relations. offerta commerciale. Per noi “L’impegno ecologico di mobilità sostenibile significa Iveco ed Eni - ha dichiarato soddisfare le esigenze della Monticelli - è a largo raggio e mobilità di oggi senza comMarco Monticelli, va dalla ricerca di base su tecpromettere la mobilità di doIveco senior vice-president nologie e combustibili fino mani. In questa logica, Iveco external relations. allo sviluppo, alla distribuzioed Eni sono coinvolte nel prone e alla promozione di programma “Industria 2015”, dotti a basso impatto ambientale. Su molti di un’iniziativa del Ministero dello Sviluppo ecoquesti terreni l’impegno è comune”. nomico che finanzia lo sviluppo di prodotti e Iveco dispone di una gamma di prodotti ecoservizi”. Nell’ambito di “Industria 2015”, la logici completa. “La nostra ricerca - ha prosepartnership Iveco-Eni ha presentato tre progetti: guito Monticelli - copre uno spettro amplissimo Live (veicoli leggeri eco-compatibili ottimizzadi soluzioni tecnologiche, dall’eco-diesel al meti), che ha come oggetto lo studio di mezzi per tano, dall’elettrico all’ibrido fino all’uso di il trasporto di persone on-demand; Vector 2015, combustibili rinnovabili di seconda generazioveicolo eco-compatibile per il trasporto urbano ne. Ma la ricerca e sviluppo Iveco sta esploranottimizzato e multi-ruolo; e un autobus ottimizdo anche altri temi, come il miglioramento aezato a basso impatto ambientale.

EcoDaily, Iveco ed Eni offrono un bonus fino a mille euro di car burante. Inoltre, gli acquirenti EcoDaily otterranno immediatamente lo status ‘Gold’, che consente un accumulo di punti e sconti più rapido, e avranno diritto, anche con un solo EcoDaily, alla Multicard, una carta normalmente riservata alle grandi flotte, che offre uno sconto sul carburante, oltre che il pagamento dilazionato tipico di una carta di credito. Da questi vantaggi deriva un ulteriore risparmio per il cliente EcoDaily: fino a 300 euro l’anno per un chilometraggio commerciale medio”. Più precisamente, la promozione riguarda un’offerta distintiva di carte carburante e carte di fidelizzazione chiamate ‘You&Agip’. “Ai clienti EcoDaily - ha chiarito Angelo Fanelli, Eni vice president Refining & Marketing - verranno riconosciuti tre vantaggi: un importante bonus punti ‘You&Agip’ convertibili sia in carburante omaggio sia nei premi da catalogo; lo status di cliente ‘Gold’, che consente di beneficiare di una serie di vantaggi esclusivi (bonus punti extra ad

ogni rifornimento, servizio soccorso stradale, accesso privilegiato al call center, sconti e convenzioni negli oltre venti partner commerciali del programma); la possibilità di ottenere una carta Multicard a condizioni di favore”. GRANDI VANTAGGI PER I CLIENTI Questo per quanto riguarda Eco Daily. Ma l’accordo con Eni prevede anche altri vantaggi nel futuro per i clienti di tutta la gamma Iveco. “L’obiettivo ha continuato Franco Miniero è mettere carburante nel motore della ripresa. Per questo stiamo costruendo un sistema di servizi modellato non solo sulle esigenze delle grandi flotte, ma anche delle piccole imprese e del mondo delle partite Iva, che sono la spina dorsale del sistema economico italiano. La partnership con Eni è finalizzata a fornire servizi esclusivi a tutti i professionisti del trasporto e quella di oggi è solamente una prima tappa. Nel 2010 è nostra intenzione estendere le iniziative con Eni al resto della gamma, per poter offrire ai clienti

servizi ad alto valore aggiunto. Ci riusciremo grazie alla capillarità delle due reti”. Sui punti vendita Eni della rete Italia ha aggiunto qualche dato lo stesso vice president Refining & Marketing. “Attualmente - ha dichiarato Angelo Fanelli - siamo presenti pressoché in ogni comune italiano con 4.400 stazioni di servizio, la maggior parte delle quali integrate con una o più attività nonoil. Stante tale numerosità, prevediamo un’estensione della rete solo per quel che riguarda la sostenibilità energetica: le unità dotate di Gpl, che già oggi sono circa 600, e i punti vendita che erogano metano, che sono 90. Mentre lavoriamo quotidianamente per aumentare l’efficienza di tutta la rete”. Quanto alla quota di mercato, Eni mantiene un’assoluta leadership con una quota del 32 per cento in Italia. “All’estero ha proseguito Fanelli - siamo presenti in nove Paesi europei con un totale di 1.500 punti vendita e puntiamo ad aumentare la nostra presenza, in funzione delle opportunità che si andranno a sviluppare sui vari mercati. Ad esempio, abbiamo recentemente acquisito la rete Esso in Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia, mercati nei quali abbiamo superato una quota del 10 per cento. Intendiamo rafforzarci ulteriormente anche in Austria, Germania e Svizzera e se ci sarà qualche spazio di crescita lo coglieremo an che nei Paesi dell’Europa dell’Est e del Mediterraneo. In Italia, di fronte ad uno scenario di mercato che ha visto una contrazione dei consumi, la rete delle nostre stazioni di servizio ha risposto egregiamente, aumentando le vendite e la quota di mercato. Grazie a una maggiore fidelizzazione dei clienti, abbiamo accresciuto il livello di competitività verso i nostri concorrenti”. Leader che abbraccia leader, dunque. Tant’è che anche Miniero ha poi voluto parlare di come sta vivendo il costruttore nazionale la situazione di mercato. “In Europa - ha dichiarato il manager Iveco - nei primi due quadrimestri 2009 il totale delle immatricolazioni è sceso di un impressionante 38 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In que sto contesto difficile, la nostra quota in Europa si è mantenuta intorno al 14 per cento e il dato dell’ultimo trimestre ci mostra come da giugno la nostra quota cresca ancora di più: un segnale positivo che intendiamo confermare nei prossimi mesi”. In Italia il calo del mercato è stato in media con il resto d’Europa, ovvero in riduzione del 38 per cento. I veicoli sopra le 3,5 t immatricolati fino a fine agosto sono stati circa 44mila, contro i 71mila dell’anno scorso. “Per contro - ha ribattuto Franco Miniero - la nostra quota complessiva sul mercato Italia è cresciuta di 1,8 punti. Un buon risultato che deriva da un andamento positivo in tutti i segmenti. Siamo stabili nei pesanti, dove rappresentiamo un terzo del mercato. Cresciamo in modo importante nei medi, dove abbiamo superato il 61 per cento. E siamo in salita anche nei leggeri, con una punta di quasi il 28 per cento nel sottosegmento chiave dei 3,5 t, dove con EcoDaily puntiamo ora ad arrivare al 30 per cento. Iveco ha scelto di affrontare da leader questa situazione difficile a livello europeo e mondiale e, in Italia, ci siamo rivolti a Eni per unire le forze e offrire di più ai nostri clienti”.


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N° 184 / Novembre 2009 Il Mondo dei Trasporti

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ANFIA / TORNA D’ATTUALITÀ IL PROGETTO DICIOTTO METRI PER I SEMIRIMORCHI

Ma in Italia “non s’ha da fare” Mauro Zola ROMA - A volte si fa fatica a capire i ragionamenti che stanno dietro all’evoluzione del trasporto. Un esempio perfetto in questo senso è l’enfasi legata all’avvio della seconda fase sperimentale del progetto 18 metri, che si propone di portare la lunghezza complessiva della combinazione trattore più semirimorchio appunto a 18 metri, 1,5 in più dell’attuale configurazione. Si tratta di un’innovazione tecnica, ma soprattutto normativa, di cui si parla da tempo, che vede la luce nei Paesi del Nord Europa, in cui si sta già testando anche una variante da 25 metri, e su cui oggi lavora a pieno ritmo l’Anfia, cioè l’associazione che riunisce i costruttori nazionali di veicoli ma anche di semirimorchi. Prima di entrare nel dettaglio tecnico e soprattutto in quello delle perplessità che accompagnano la questione, vale la pena di esaminare a fondo le motivazioni che hanno spinto Anfia a questa discesa in campo. Il Progetto Diciotto nasce al fine di sperimentare in Italia l’effetto, in termini di migliore efficienza del trasporto, derivante come già detto dall’allungamento a 18 metri degli autoarticolati, dall’attuale valore standard di 16,50 metri. L’allungamento del semirimorchio di circa 1,5 metri è l’unica variante prevista rispetto ai veicoli standard, in quanto tutte le altre caratteristiche di base rimangono invariate. Il programma, autorizzato nel luglio 2008 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, prevede complessivamente 30 autoarticolati lunghi fino a 18 metri in circolazione sperimentale per un periodo di tre anni, al termine dei quali sarà possibile avere una proroga di ulteriori due anni. I primi 14 veicoli sperimentali sono stati immessi su strada nel corso della primavera-

L’introduzione di semirimorchi più lunghi potrebbe fare un gran piacere ai clienti del trasporto, che potranno, senza aumentare le tariffe, movimentare più merce. Era proprio necessario farlo ora? Oppure si pensa che dal periodo difficile si esca giusto in tempo per quando la sperimentazione sarà finita, cioè verso la metà del prossimo decennio? Siamo proprio sicuri che per i trasportatori la questione del Diciotto metri sia prioritaria? Parlando con alcuni di loro ci sembra proprio di no.

Uno dei semirimorchi sperimentali inseriti nel Progetto Diciotto impegnato nell’area test durante l’edizione 2009 del Transpotec. estate 2009. Scopo della sperimentazione è verificare sul campo, in missioni reali di trasporto, la riduzione del costo medio di trasporto per unità di merce trasportata, l’effettiva compatibilità degli autoarticolati da 18 metri con le infrastrutture stradali (ponti, svincoli, ecc.) e la manovrabilità in fase di parcheggio. I risultati del test consentiranno al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di partecipare attivamente alla discussione in sede comunitaria

relativa all’evoluzione della normativa su masse e dimensioni, al pari di altri Paesi dell’Unione Europea che hanno già lanciato analoghi programmi di sperimentazione con la stessa finalità. Che questo possa rappresentare in un prossimo futuro una risorsa effettiva per il mondo dell’autotrasporto non va escluso a priori; quel che stupisce è che si sia lanciata la sperimentazione proprio in questi anni di grande trasformazione del settore. Da un lato è facile capire i perché

dell’adesione totale dell’Anfia. Il segmento dei semirimorchi è ormai da anni immerso in una crisi profonda di cui non si vede la fine, causata dal crollo dei prezzi e quindi della redditività, che ha allontanato molti concessionari e rafforzata dalla concorrenza dei costruttori stranieri, più strutturati e quindi più competitivi a livello di costi, oltre che dalla crisi generale in cui da più di un anno è immerso l’intero pianeta. Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare proprio dal Progetto Di-

ciotto, che in effetti potrebbe invogliare le aziende di trasporto, quelle più grandi, le uniche potenzialmente interessate, ad acquistare nuovi semirimorchi. Se ciò avverrà in tempo per impedire o almeno rallentare il declino di quella che era la florida attività di carrozzeria italica è tutto da verificare. Se c’è chi costruisce, c’è anche chi deve comprare, e proprio qui sta il maggiore inghippo per i fautori del Progetto Diciotto, perché questo è di sicuro il peggior momento sto-

rico in cui proporre una simile evoluzione. Con tante aziende, la maggior parte, costretta a tenere fermi i propri camion, proporre di introdurre una novità che consenta di ridurre ulteriormente il parco circolante non può che far arrabbiare chi sui camion deve lavorare. Certo, l’introduzione di semirimorchi più lunghi farà un gran piacere ai clienti del trasporto, che potranno, senza aumentare le tariffe, movimentare più merce. In effetti lo si vede chiaramente dalla scelta dei tester: questa “rivoluzione” andrà a presunto vantaggio delle poche grandi, grandissime aziende di trasporto, e a discapito di tutte le altre. Era proprio necessario farlo ora? Oppure si pensa che dal periodo difficile (iniziato, ricordiamolo, ben prima della crisi globale che oggi ci avvolge), si esca giusto in tempo per quando la sperimentazione sarà finita, cioè verso la metà del prossimo decennio? Siamo proprio sicuri che per i trasportatori la questione del Diciotto metri sia prioritaria? Parlando con alcuni di loro ci sembra proprio di no. Anche perché bisogna tenere conto di problemi pratici, reali. Partito nel Nord Europa che ha impianti viari ben differenti, il Progetto Diciotto si propone oggi in quest’Italia ormai invasa da rotonde minuscole, in cui già si fa fatica a girare con un normale semirimorchio, figuriamoci con un Diciotto metri. Con questo non vogliamo dire che sia impossibile usarli in tutta Italia. Se si percorre quotidianamente la Torino-Milano non ci sono grossi problemi, in altri casi invece sì e belli grossi. In sintesi, il Progetto Diciotto per ora somiglia più a un’iniziativa commerciale in favore dei carrozzieri o al limite delle industrie che potranno far trasportare i propri prodotti a prezzi ridotti che a quell’innovazione rivoluzionaria che ci viene descritta.

Le caratteristiche del Progetto Diciotto Metri spiegate da Eugenio Razelli

“Per un trasporto più efficiente” Massimiliano Campanella R OMA - Nel progetto “Diciotto Long Vehicle Test”, ovvero nella sperimentazione in Italia di autoarticolati con lunghezza fino a 18 metri, sono stati coinvolti innanzitutto i costruttori di veicoli, così come i componentisti, i costruttori di rimorchi, carrozzerie per veicoli industriali e container. Ovvero le oltre 280 aziende associate ad Anfia, per circa 130.000 addetti e un fatturato di 60 miliardi di euro Ma in che modo sarà possibile quantificare i vantaggi del Progetto Diciotto? “Quel che agli attori del mondo dei trasporti interessa - ci ha risposto il presidente dell’Anfia Eugenio Razelli - è ovviamente che il progetto porti come risultato una migliore efficienza nel trasporto. Se l’attuale autoarticolato standard di 16,50 metri può trasportare fino a 33 euro-pallet, l’obiettivo deve essere raggiungere i 38 euro-pallet, che attualmente possono essere trasportati unicamente da un autotreno

da 18,75 metri. Col Progetto Diciotto, la configurazione sperimentale di 18 metri consente di trasportare 37 euro-pallet, cioè la trasportabilità con un autoarticolato è, in termini di numero di euro-pallet, quasi coincidente con la quantità trasportabile con l’autotreno, si avvicina al massimo a quest’ultimo a fronte però della sua maggiore lunghezza”. Un altro vantaggio del Progetto Diciotto è dato dall’intermodalità. “Se ipotizziamo – ha proseguito il presidente Razelli – di superare la lunghezza di 15 metri, è possibile il trasporto di container da 14 e 18 piedi, che in metri sono rispettivamente 13,7 e 14,6, o anche di due casse mobili da 7,45 metri”. Il programma di sperimentazione ha previsto inizialmente di portare sulla strada 15 combinazioni per un periodo di tre anni, incrementabile di ulteriori due: prevalentemente centinati e alcuni rimorchi isotermici. Di queste, 14 combinazioni sono già in strada e chiunque potrà vederle circolare: autoarticolati lunghi 18 metri con sovrimpressa la scritta Progetto Diciotto di certo non passeranno inosservati. Il mese

scorso l’Anfia ha ricevuto l’autorizzazione ad immettere in circolazione altre 15 unità, che quindi a breve potremo vedere sulle strade italiane. Del resto, la circolazione è autorizzata solo sul territorio nazionale, quindi, almeno per ora, i veicoli di 18 metri non possono varcare i confini italiani. Ma chi sono i soggetti coinvolti nel Progetto Diciotto? “Innanzitutto – ci ha spiegato il presidente Eugenio Razelli - il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha rilasciato l’autorizzazione. L’Anfia è titolare del progetto. Il costruttore nazionale Iveco è responsabile della definizione dei requisiti principali della sperimentazione e quindi è suo il ruolo di coordinamento, realizzazione e monitoraggio, che avviene tramite la società Csst”. Sono inoltre coinvolti i costruttori di rimorchi associati ad Anfia: AcerbiViberti, Cardi, Merker (Gruppo Margaritelli), Omar e Rolfo. “Costoro – ha precisato Razelli – sono responsabili della progettazione e realizzazione, oltre che detentori delle autorizzazioni all’immatricolazione”. Infine, sono coinvolte le

Eugenio Razelli, presidente dell’Anfia società di autotrasporto: Arcese, Brivio & Viganò, Conserva, CTA, FAS, Koiné e Number 1. Principale scopo del Progetto Diciotto è raccogliere dati che serviranno per documentare e verificare sul campo i vantaggi dell’utilizzo di combinazioni da circa 18 metri rispetto a quelle standard. Ma non solo. “Intanto tale verifica - ha precisato Eugenio Razelli - si effettuerà mediante l’utilizzo in parallelo, sulle stesse missioni operative, di veicoli lunghi e veicoli standard. La valutazione finale si effettuerà in base a tutta una serie di variabili, dalla cui risposta si otterranno numerosi elementi utili”.

Prima variabile sarà quella ovviamente della convenienza economica. “In quest’ambito – ha puntualizzato il presidente dell’Anfia – andrà quantificata la riduzione del costo medio per unità di merce trasportata. Poi c’è l’aspetto tutt’altro che secondario della guidabilità: occorrerà verificare che le nuove soluzioni non manifestino incompatibilità di sorta con le attuali infrastrutture, penso ad esempio a ponti, strade, traghetti, officine, piattaforme… Insomma, occorrerà raggiungere tutte le località italiane, arrivare laddove oggi arrivano gli autoarticolati standard”. Infine, le due variabili che più stanno a cuore ad un autista: manovrabilità e sicurezza stradale. “Nel primo caso - ha concluso il presidente Razelli - bisognerà verificare in concreto la capacità del veicolo di effettuare le tipiche manovre di parcheggio, piuttosto che di accesso e posizionamento nei piazzali di carico, nei dock eccetera. Quanto alla sicurezza, bisognerà verificare l’assenza di difficoltà di sorpasso per gli altri utenti della strada”. La “road map” prevedeva per l’anno in

corso la progettazione, costruzione e approvazione dei semirimorchi, seguite dalla successiva consegna dei veicoli ai trasportatori. In questa parte finale dell’anno si procederà alla prova su strada, che andrà di pari passo con la presentazione pubblica del Progetto alla stampa specializzata e alle autorità, con l’esposizione e la prova dei veicoli nei saloni del trasporto. Inoltre, a metà 2010 è già previsto un convegno pubblico, per analizzare i risultati a un anno dall’avvio della sperimentazione. Alla metà del 2012 si deciderà, a quel punto, se sarà preferibile prorogare la sperimentazione, verosimilmente di due anni. “La necessità di ridurre i consumi, le emissioni di CO2 e il livello di congestione delle strade – ha concluso il presidente dell’ANFIA Eugenio Razelli – rende molto attuale il tema dell’incremento della produttività del trasporto. In numerosi Paesi europei sono già stati avviati programmi di sperimentazione relativi a complessi veicolari con capacità di carico più elevata rispetto alle combinazioni attualmente previste”.


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DAF TRUCKS / INAUGURATA LA RINNOVATA SEDE DELLA BRIANZADIESEL A INVERIGO

Sempre più “customer oriented” Fabio Basilico INVERIGO - Una tradizione di successi e professionalità che oggi viene premiata con l’inaugurazione della rinnovata sede di Inverigo, in provincia di Como. Brianzadiesel, concessionaria Daf Trucks dagli anni Ottanta, è un solido punto di riferimento del marchio olandese nel produttivo territorio della Brianza comasca. Una presenza che si concretizza non solo nell’ampia sede di Inverigo ma anche nelle filiali di Grandate (Co) e Berbenno (So), tutte in grado di fornire un’assistenza personalizzata e un servizio a 360 gradi, 24 ore su 24. Alla cerimonia del taglio del nastro, proprio di fronte all’ingresso della grande officina di Inverigo, ha partecipato l’Ammini stratore delegato di Daf Veicoli Industriali, Roberto Giorgi, giustamente orgoglioso di tenere a battesimo la nuova sede di uno dei dealer più rappresentativi di Casa Daf in Italia. Al suo fianco c’era Arturo Pozzoli, titolare insieme al fratello Alessandro della concessionaria comasca. “Quella di Brianzadiesel - ha detto il numero uno di Daf in Italia - è una storia imprenditoriale che fonda il suo successo sulle capacità professionali dei

Alla presenza di Roberto Giorgi, Amministratore delegato di Daf Veicoli Industriali, la direzione della storica concessionaria brianzola ha aperto le porte della sua nuova sede centrale. Edifici moderni e funzionali, ampi spazi e personale specializzato garantiscono un servizio efficiente nella vendita e nell’assistenza. Al quartier generale di Inverigo si uniscono le filiali di Grandate e Berbenno.

Roberto Giorgi (primo da sinistra) Amministratore delegato di Daf Veicoli Industriali ha partecipato insieme al team della concessionaria BrianzaDiesel all’inaugurazione della sede rinnovata di Inverigo, in provincia di Como. suoi artefici e sulla costante attenzione riservata al progresso tecnologico che da sempre caratterizza i prodotti Daf e i servizi che riserviamo alla nostra clientela. (La concessionaria di Inverigo, unitamente alle sue due filiali lombarde.) Tra meccanici, allestitori, carrozzieri, elettrauto, venditori e altre figure specializzate, Brianzadiesel è una realtà che oggi conta 24 dipendenti in grado di offrire un completo pacchetto di servizi per la clientela professionale. La direzione della concessionaria ha del resto scelto di rafforzare ulteriormente la sua poli tica “customer oriented”. “L’ambizione è, - ha spiegato Arturo Pozzoli - quella di poter offrire a ogni cliente prodotti e servizi che garantiscano la migliore soluzione per la specificità del proprio lavoro. In particolare, attraverso l’utilizzo di alcuni sistemi informatici forniti da Daf, il personale della concessionaria è in grado di configurare il veicolo ideale per le esigenze di trasporto del proprio committente”. Inoltre, grazie a servizi quali il programma MultiSupport per i contratti di riparazione e manutenzione programmata, l’assistenza ITS/ NTS (International /National Truck Service) e l’offerta di una vasta gamma di ricambi originali Daf e compatibili TRP (con la stessa qualità e le stesse garanzie dei componenti originali Daf, ma a un minor costo), il cliente Brianzadiesel è assistito nel modo più completo, sia per i propri mezzi Daf che per i veicoli rimorchiati e gli allestimenti. Brianzadiesel è anche attiva per quanto riguarda le procedure di revisione di veicoli industriali di tutte le marche con peso superiore ai 35 quintali. Il Daf MultiSupport è un pro gramma di riparazione e manutenzione, che consente di ottenere il massimo rendimento

dagli investimenti effettuati per la flotta dei veicoli. Tre i pacchetti di servizi, che vengono proposti con lo stesso sistema a incastro che siamo soliti vedere applicato nelle proposte di acquisto di allestimenti automobilistici: il primo si chiama Care+ ed è un programma di mantenimento dei veicoli in condizioni ottimali; consiste in attività pe-

riodiche di manutenzione preventiva che riguardano anche le cinghie trapezoidali e la spazzole tergiscristalli, nonché l’uso di ricambi originali Daf. Il secondo pacchetto, Xtra Care riguarda la protezione contro i rischi elevati, offerta a un prezzo competitivo: oltre al pacchetto Care+, prevede riparazioni della catena cinematica nei casi di

avaria e la copertura dei costi di recupero e trasporto all’officina più vicina in caso di avaria. Infine, il pacchetto Full Care per la massimizzazione della redditività: in pratica, è la somma dei due pacchetti precedenti. L’assistenza internazionale ITS è disponibile in tutta Europa. Prevede un supporto multilingua (15 lingue), operatori

esperti nelle questioni tecniche, organizzative e nei prodotti, un unico numero telefonico per tutto il continente (+31 40 214 30 00), il supporto tramite il concessionario più vicino, l’azione di risposta rapida con la rimessa in strada del 70 per cento dei veicoli entro le 6 ore successive alla chiamata, l’assistenza nazionale al cliente 24 ore su 24, 7 giorni su 7. “Brianzadiesel - ha continuato Arturo Pozzoli - punta sulla costruzione di uno stretto rapporto con la clientela, con spiegazioni riguardo al funzionamento del veicolo, la presenza costante e con orari flessibili nelle tre sedi, l’assistenza tempestiva e veloce, i tempi di consegna rapidi, i servizi di ritiro del mezzo e riconsegna, la possibilità di effettuare diagnosi sul posto. Siamo a disposizione della clientela nella personalizzazione dei veicoli, a garanzia dell’esecuzione di tutte le pratiche e le attività necessarie in un pacchetto “chiavi in mano” e sen za necessità di ricorrere a terzi. Importante - ha detto ancora Arturo Pozzoli - è anche il servizio di assistenza finanziaria che consente di usufruire di condizioni particolarmente agevolate e di individuare soluzioni specifiche per il cliente. Senza dimenticare che Brianzadiesel gestisce il ritiro e la vendita di veicoli usati di tutte le marche: così come avviene per la vendita dei veicoli nuovi, proponiamo personalizzazioni del mezzo e un’assistenza qualificata anche nella fase post vendita”. Il dealer brianzolo è dunque testimonial d’eccezione della qualità del network di vendita e assistenza di Daf Trucks in Italia. Ne è prova anche il fatto che la professionalità e l’aggiornamento costante del team è garantita tra l’altro dalla puntuale partecipazione a corsi di aggiornamento. “Come Daf Veicoli Industriali - ha concluso Roberto Giorgi - crediamo molto nella strategia di crescita e miglioramento qualitativo della nostra rete di vendita e assistenza. È un ambizioso progetto che ci vede pienamente coinvolti e che sta dando i suoi frutti. Brianzadiesel dimostra con i fatti il livello di efficienza e le ulteriori potenzialità di sviluppo che caratterizzerà sempre più il network dei dealer italiani del marchio Daf”.

Alla Brianzadiesel operosità e professionalità fin dagli anni Trenta

Sempre sulla cresta dell’onda INVERIGO - Tre sedi in Lombardia, una posizione raggiunta lavorando sodo e senza paura di affrontare le sfide del mercato. Oggi, Brianzadiesel è una realtà affermata nel settore della vendita e dell’assistenza di veicoli industriali. Lo dimostrano i grandi edifici e i vasti capannoni della rinnovata sede di Inverigo, l’ampio piazzale dove sostano i camion, lo spazio complessivo di estensione della concessionaria, lungo la statale che porta fino a Bergamo. Non c’è nulla di strano in tutta questa “grandezza”: la realtà odierna di Brianzadiesel ha radici profonde ed è frutto di una tradizione decennale che ha accompagnato una crescita progressiva e costante. Brianzadiesel nasce negli anni Trenta del secolo scorso, quando Francesco Pozzoli e la sua famiglia si dedicano alla costruzione di telai per biciclette a Cremnago, una frazione di Inverigo. Un’attività che muta dopo la Seconda guerra mondiale, quando l’azienda esegue le prime riparazioni di camion abbandonati in

paese durante il tragico conflitto. Dopo qualche anno, a lavorare in quella che ormai è un’officina a tutti gli effetti, arrivano anche i figli di Francesco, Alessandro e Arturo, attuali titolari della concessionaria. Seguono anni di espansione e la sede si trasferisce in quella attuale di Inverigo, in via Magni 115, lungo la statale che taglia in due la Brianza e che collega Como a Bergamo. Una sede che si estende su ben 55mila metri quadrati, di cui 8mila coperti. Ulteriore trasformazione nel 1978, quando la V.A.I.B. - questa la ragione sociale di quel periodo - acquisisce il mandato di Sales Dealer Daf e successivamente aggiunge anche quello di assistenza per i marchi Daf e Volvo. Seguono nel 1996 l’inaugurazione della sede valtellinese di Berbenno, in via Nazionale Est, e, nel 2004, l’apertura di quella di Grandate, in via Tornese 6. Dal 2000, Brianzadiesel è certificata Iso 9001:2000 ed è focalizzata sulla vendita di autoveicoli Daf e sull’assistenza per i marchi Daf e Volvo.


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DAIMLER / IN RUSSIA LA STELLA HA CONCRETI PROGETTI D’INVESTIMENTO Massimiliano Campanella STOCCARDA - Si fa sempre più stretta e ricca di prospettive per entrambi la collaborazione tra Daimler Trucks e il costruttore russo di mezzi pesanti Kamaz. Alla base di tutti gli accordi è sempre la partnership strategica siglata nel dicembre 2008 da Daimler Trucks con lo stesso Kamaz, con Russian Technologies e con la banca d’affari Troi ka Dialog, nell’ambito della quale Daimler ha acquisito una partecipazione in Kamaz del 10 per cento. MFTBC (Mitsubishi Fuso Truck and Bus Corporation) e Kamaz hanno sottoscritto una dichiarazione d’intenti per la formazione di una joint venture finalizzata all’importazione, produzione e distribuzione di Mitsubishi Fuso nel territorio mo scovita. Mercedes-Benz Trucks e Kamaz sono, inoltre, giunte alla firma di una dichiarazione d’intenti per la formazione di un’altra joint venture, volta alla produzione, insieme a Kamaz, di truck MercedesBenz e alla distribuzione di truck e autobus da turismo dei marchi Mercedes-Benz e Setra. “L’impegno e l’attuazione di entrambi i progetti della joint venture tra Kamaz e MFTBC, nonché di quella tra Kamaz e Mercedes-Benz Trucks - ha dichiarato Andreas Renschler, membro del Board of Management di Daimler e responsabile di Daimler Trucks - sono e spressione di una coerente attuazione della nostra partner-

Partnership strategica Dopo aver già sottoscritto con Kamaz nel luglio scorso una dichiarazione d’intenti per la formazione di una joint venture con Mitsubishi Fuso Truck and Bus Corporation, il costruttore russo ha sottoscritto un accordo anche con Mercedes-Benz Trucks.

I manager Daimler Trucks e Kamaz si stringono la mano dopo l’ufficializzazione della nuova partnership tra l’azienda russa e le divisioni Daimler Mitusbishi Fuso e Mercedes-Benz Trucks. ship strategica nell’ottica di crescita di Daimler Trucks nei mercati Bric, come stabilito nell’ambito del nostro programma Global Excellence Programm. Questa partnership ci ha permesso di compiere un

fondamentale passo avanti nel con solidamento della nostra presenza sul mercato russo. Entrambi i progetti di cooperazione potranno contare poi su un importante contributo di knowhow da parte di tutte le aziende

coinvolte sul fronte dello sviluppo, della produzione e distribuzione”. Scopo della joint venture al 50 per cento “Fuso Kamaz Trucks Rus” è di promuovere la vendita dei veicoli industriali

Mit subishi Fuso sul mercato russo. La produzione del veicolo avverrà negli stabilimenti Kamaz di Naberezhnye Chelny, mentre la direzione e l’organizzazione vendite della joint venture avranno sede a Kazan, entrambe in Russia. La joint venture gestirà inizialmente produzione e vendita della versione leggera del Mitsubishi Fuso Canter in Russia. Con il passare del tempo la percentuale di componenti e parti destinate al montaggio del veicolo in Russia è comunque destinata a salire. “La firma di quest’accordo - ha affermato Albert Kirchmann, Presidente e Ceo della MFTBC - porterà a un rafforzamento reciproco di Kamaz e Mitsubishi Fuso. Kamaz è azienda leader nella produzione di veicoli industriali in Russia e Mitsubishi Fuso è uno dei maggiori produttori di veicoli commerciali in Asia. La conoscenza del mercato e il forte posizionamento di Kamaz, uniti alla notevole competitività di

Mitsubishi Fuso, rappresentano una base iniziale estremamente promettente per il futuro. È per me un piacere poter annunciare che la produzione in serie dei primi Mitsubishi Fuso a Naberezhnye Chelny verrà completata entro la fine dell’anno”. Per favorire il rafforzamento della posizione di mercato di Mercedes-Benz Trucks in Russia, la futura “Mercedes-Benz Trucks Vostok” avvierà a breve nel Paese la produzione di veicoli industriali Mercedes-Benz gestendo inoltre, in joint venture con Kamaz, la commercializzazione di truck MercedesBenz insieme ad autobus Mercedes-Benz e Setra. I concessionari Mercedes-Benz e i partner service in Russia verranno quindi gestiti attraverso la joint venture comune “MercedesBenz Trucks Vostok”. Inoltre, la rete di vendita e assistenza verrà progressivamente ampliata fino a includere concessionari Kamaz selezionati. “La futura joint venture al 50 per cento Mercedes-Benz Trucks Vostok ha dichiarato Hubertus Troska, Responsabile Mercedes-Benz Trucks - rappresenta un passo significativo per rafforzare sensibilmente il nostro posizionamento in Russia. Kamaz vanta una pluriennale esperienza sul mercato russo e come leader indiscusso nel segmento dei veicoli pesanti è sicuramente il partner ideale. La MercedesBenz Trucks Vostok mira a essere una partnership a lungo termine, in cui unire le nostre forze e imparare molto gli uni dagli altri”.

CNH E KAMAZ / Stretto accordo commerciale e di distribuzione

CNH e Kamaz grandi gruppi industriali

Trattori italiani in Russia

Forza d’urto impressionante

Le due società costituiranno una joint venture industriale con l’obiettivo iniziale di produrre localmente mietitrebbiatrici, trattori, attrezzature e specifici modelli di macchine per le costruzioni dei marchi CNH. Le attività produttive saranno situate a Naberezhnye Chelny, nel Tatarstan, sede storica di Kamaz. Stefan Zonev MOSCA - CNH, società del Gruppo Fiat e leader mondiale nel campo delle macchine per l’agricoltura e le costruzioni, e Kamaz JSC, uno dei maggiori produttori di veicoli industriali pesanti a livello globale, stanno sviluppando un’alleanza industriale e commerciale per rafforzare ulteriormente la posizione di leadership che CNH detiene in Russia nei settori dei mezzi agricoli e movimento terra. Una lettera d’intenti è stata firmata alla presenza del Primo Ministro della Federazione Russa, Vladimir Putin, del Direttore Generale di Rostechnologii, Sergey Chemezov, del Direttore Generale di Kamaz, Sergej Kogogin; dell’Amministratore Delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, del responsabile di CNH International, Franco Fusignani, e del responsabile dello Sviluppo Business di CNH, Alessandro Nasi. Gli accordi definitivi saranno completati dalle parti nei prossimi mesi. Secondo l’intesa, le due società costituiranno una joint venture industriale con l’obiettivo iniziale di produrre localmente mietitrebbiatrici, trattori, attrezzature e specifici modelli di macchine per

le costruzioni dei marchi CNH. Le attività produttive saranno situate a Naberezhnye Chelny, nel Tatarstan, sede storica di Kamaz. L’avvio della produzione è programmato per il 2010. Questa attività servirà anche come base produttiva per l’assemblaggio locale di altri prodotti, in aggiunta a quelli appena citati. Inoltre, in base all’accordo definitivo, CNH e Kamaz integreranno le rispettive reti commer-

ciali allo scopo di vendere nella Federazione Russa l’intera gamma dei prodotti CNH, sia quelli prodotti localmente sia quelli importati, di entrambe le linee di business, per l’agricoltura e le costruzioni. La joint venture commerciale trarrà benefici della rete di concessionari di Kamaz in Russia, oltre che dalla forza dei prodotti, dalla riconoscibilità dei marchi e dalla presenza commerciale di CNH nel

mercato russo, sfruttando le sue risorse e un’organizzazione di tipo globale. Questa partnership porterà ad aumentare le opportunità di lavoro e migliorerà il livello di meccanizzazione dell’agricoltura e delle costruzioni in Russia, potendo contare su alcuni dei mezzi più tecnologicamente avanzati disponibili nel settore. CNH e Kamaz stanno lavorando in stretta collaborazione con i

CNH e Kamaz uniscono le forze nel settore dei mezzi agricoli.

MOSCA - Case New Holland (CNH) è tra i leader mondiali nel campo delle macchine per l’agricoltura e le costruzioni. Con una rete di circa 11.300 concessionari in 170 Paesi, CNH unisce alle conoscenze e al patrimonio storico dei marchi Case e New Holland la forza e le risorse della propria organizzazione commerciale, industriale, di supporto ai prodotti e di finanziamento alle vendite presente a livello globale. CNH Global N.V., società quotata al New York Stock Exchange (NYSE:CNH), è una controllata di Fiat SpA. (FIA.MI). In Russia, le attività di CNH risalgono al 1907, quando fu consegnato nel Paese il primo trattore Case. Da allora, la società ha continuato a rafforzare la propria presenza, con l’apertura dei primi uffici a Mosca nel 1998, e sviluppare un’ampia rete di distribuzione. All’inizio del 2009, CNH ha aperto un nuovo magazzino ricambi vicino a Mosca. CNH detiene una storica posizione di leadership nel segmento delle mietitrebbiatrici in Russia, che conserva tutt’oggi. Di recente, è anche entrata in altri segmenti del mercato delle macchine per l’agricoltura e le costruzioni. Quanto a Kamaz, si tratta del più grande produttore di veicoli industriali pesanti della Russia. È all’undicesimo posto nella classifica mondiale dei costruttori di veicoli industriali (ptt di 14 tonnellate) e all’ottavo in quella dei principali produttori di motori diesel. Il Gruppo Kamaz comprende 96 società. L’organico è di circa 59mila dipendenti. La rete di distribuzione e di assistenza Kamaz copre tutte le regioni della Russia e del CIS. Dispone di 127 concessionari e di oltre cento centri di assistenza. I principali prodotti di Kamaz sono i veicoli industriali con ppt da 14 a 40 tonnellate, i motori diesel e i motori benzina. I veicoli industriali Kamaz sono diffusi nel CIS, in Europa, Asia, Africa e America Latina (oltre 80 Paesi).

Ministeri per l’Agricoltura, l’Industria e il Commercio della Federazione Russa, per garantire le basi più adeguate sulle quali sviluppare questa alleanza industriale e commerciale. “Questo accordo è un segnale forte del nostro impegno a lungo termine in Russia. CNH apporterà a queste joint venture il proprio know-how tecnologico, una rete di distribuzione già esistente, soluzioni di finanziamento alle vendite e leasing per i clienti, l’accesso a una vasta rete di fornitori con le relative economie di scala. CNH ha una forte presenza nel mercato russo grazie a marchi la cui lea-

dership è riconosciuta e la cui gamma di prodotti è molto ampia” ha commentato Sergio Marchionne, Amministratore Delegato di Fiat S.p.A. e Presidente del Consiglio di Amministrazione di CNH Global N.V. “Kamaz sviluppa partnership su grande scala con i principali costruttori globali nel campo automotive e dei macchinari per l’agricoltura. Questo ci permetterà di usufruire delle più avanzate competenze produttive e di fornire ai clienti russi macchinari all’avanguardia” ha detto Sergey Chemezov, Direttore Generale di Rostechnologii.


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ON THE ROAD

VOLVO FL 42R 4x2 BL

Cambio I-Synch e motore di dimensioni generose per l’entry level nella gamma del costruttore svedese, che si rivela un’eccellente alternativa per la distribuzione urbana, dotata inoltre da qualche mese della nuova generazione di propulsori Euro 5. Tra le caratteristiche vincenti, tanta attenzione per la sicurezza.

FL, il piccolo genio Questi i concorrenti del Volvo FL 42R 4x2 BL

Mauro Zola

M

ezzo interessante questo FL, alternativa valida in un segmento che ha un solo dominatore, l’Eurocargo, e che fino a qualche tempo fa è stato sottovalutato da alcuni grandi costruttori, che invece si trovano in mano carte da giocare decisamente interessanti. Come ad esempio il più piccolo della gamma del costruttore svedese, in particolare in questa configurazione che racchiude molte idee e tecnologie valide per il settore della distribuzione.

Daf LF 45.250 FA 4x2 Cabina: Day Motore: GR 184, 6 cilindri in li nea, 6.700 cc, potenza 184 kW/250 cv da 1.900 giri/min., coppia 950 Nm da 1.200 a 1.700 giri/min. Cambio: automatizzato As Tronic 6 marce. MTT: 12.000 kg.

IL CAMBIO È AUTOMATIZZATO Mancherà da questa prova su strada il rilievo dei consumi (che è stato comunque effettuato) perché il modello messoci a disposizione montava un propulsore della precedente generazione, sostituito proprio in questi mesi. Nonostante ciò resta da segnalare che uno dei punti a favore dell’FL è la cilindrata, un po’ più elevata di gran parte dei concorrenti (e che è rimasta la stessa, mentre sono cambiati potenza e coppia), il che dà qualche vantaggio in termini di elasticità. E tra i punti di forza va annoverato anche il cambio automatizzato I-Synch, che in particolare nei percorsi urbani, che per questo tipo di veicolo sono piuttosto comuni, permette al conducente di concentrarsi sul volante con vantaggi anche per la sicurezza. Per il resto l’I-Synch guadagna in peso rispetto al cambio tradizionale e con la possibilità di essere utilizzato in modalità totalmente automatica oppure manuale garantisce la massima libertà al trasportatore. A questi due elementi, che possono considerarsi determinanti, l’FL aggiunge tutta una serie di accessori tutt’altro che trascurabili, come l’EBS MED, il sistema antibloccaggio dei freni a disco controllato elettronicamente, e perfino una

Iveco Eurocargo 120E28 4x2 Cabina: MLC Motore: Tector E28, 6 cilindri in linea, 5.880 cc, potenza 205 kW/279 cv a 2.500 giri/min., coppia 950 Nm da 1.250 a 2.100 giri/min. Cambio: Eurotronic a 6 marce. MTT: 11.500 kg.

Mercedes-Benz Atego 1222 BlueTec 4x2 Cabina: S Motore: OM906 LA, 6 cilindri in linea, 6.374 cc, potenza 210 kW/286 cv a 2.200 giri/min., coppia 1.120 Nm da 1.200 a 1.600 giri/min. Cambio: Telligent 6 marce. MTT: 11.500 kg.

Renault Trucks Midlum 270.12 Light 4x2 Cabina: Corta Motore: DXi 7, 6 cilindri in linea, 7.150 cc, potenza 194 kW/270 cv da 2.000 a 2.300 giri/min., coppia 1.010 Nm da 1.200 a 1.800 giri/min. Cambio: Allison 6 marce. MTT: 11.500 kg. Il posto guida del Volvo FL ricalca a grandi linee quello della gamma a lunga distanza, di cui il piccolo camion svedese riprende anche l’impostazione generale ed eredita le novità tecnologiche.

La carta d’identità Cabina: L2H1 Comfort Motore: D7E280; carburante: gasolio; cilindri: 6 in linea; alimentazione: sistema d’iniezione ad alta pressione Common Rail, turbocompressore con intercooler, convertitore catalitico SCR; distribuzione: 4 valvole per cilindro, alberi a camme in testa; livello ecologico: Euro 5; cilindrata: 7.145 cc; potenza max CE: 206 kW/280 cv a 2.500 g/min; coppia max CE: 1.040 Nm da 1.200 a 1.700 g/min. Cambio: ATO1056 I-Sync. Pneumatici: 265/70 R19,5 (anteriori), 265/70 R22,5 (posteriori). Telaio: Longheroni in acciaio a U a sezione costante. Sospensioni: Anteriore meccanica, posteriore pneumatica. Freni: A disco, con EBS-MED. Dimensioni: Passo 3.800 mm. Masse: MTT 11.990 kg, peso max ammesso asse anteriore 5.000 kg, peso max ammesso asse posteriore 8.480 kg. Serbatoio carburante: 130 l (AdBlue 20 l)

doppia telecamera che fornisce una visione posteriore e laterale su di un pratico display inserito nel cruscotto, evitando punti ciechi tanto pericolosi per pedoni e ciclisti, ancora una volta un particolare che cambia la prospettiva della guida cittadina. Vista la particolarità del mezzo abbiamo variato leggermente il percorso del nostro test, aggiungendo una parte nel pieno centro cittadino di Biella, città sì piccola ma comunque ben dotata di traffico, in cui l’FL ha potuto confermare tutto il buono che ci aspettavamo. E in effetti per chi decidesse di rivolgersi a questa alternativa per la distribuzione, il consiglio è, budget permettendo, di non le-

Man TGL 12.250 BB 4x2 Cabina: C Motore: D0836LFL63, 6 cilindri in linea, 6.871 cc, potenza 184 kW/250 cv a 2.400 giri/ min., coppia 925 Nm da 1.200 a 1.800 giri/min. Cambio: TipMatic 6 marce. MTT: 11.990 kg.

sinare sui componenti, primo fra tutti naturalmente il cambio automatizzato, che migliora di molto la vita dell’autista (e produce pure qualche gradito risparmio nei consumi), che anche in presenza di un traffico intenso può tenere meglio sotto controllo il mezzo. UNA TELECAMERA CONTRO GLI INCIDENTI Lo stesso si può dire per le telecamere di sicurezza, se si spulciano i rapporti della polizia urbana si trovano più incidenti di quel che ci si aspetta, in cui oltre naturalmente alle vittime, in qualche caso sfortunato ferite anche gravemente, vanno di mezzo anche i trasportatori.

Possono sembrare un acquisto futile invece non lo sono. Per il resto l’FL è davvero un piccolo gioiello, estremamente curato nella parte meccanica (il ponte posteriore è stato progettato espressamente per il traffico locale eregionale), come è del resto tradizione per Volvo e che ripropone in piccolo tutte le qualità che fanno del “fratello

maggiore” FH uno dei preferiti dai camionisti di tutta Europa. Ultime note per la cabina, più che comoda anche se si devono affrontare percorrenze medio lunghe, con un cruscotto che è un concentrato di funzionalità, con tutte le informazioni ne cessarie ben visibili a una prima occhiatae tanti spazi per i documenti di viaggio.


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DAIMLER / CONSEGNATO L’ACTIVE BRAKE ASSIST NUMERO 10.000

Sicurezza al primo posto Massimiliano Campamella

STOCCARDA - Daimler ha consegnato il 10.000esimo veicolo industriale Mercedes-Benz dotato del sistema di assistenza per le frenate d’emergenza Active Brake Assist. Hubertus Troska, Responsabile Divisione Trucks Mercedes-Benz, ha consegnato il veicolo anniversario, un Actros 1841 LS, a Robert Gammisch, Managing Director della società di trasporti Log-In, una delle più importanti aziende ceche nel settore logistico. “Con ogni Safety Truck - ha dichiarato al momento della consegna del veicolo Andreas Renschler, membro del Board of Management di Daimler e Responsabile Trucks e Daimler Buses facciamo un passo importante nella realizzazione della nostra vision tesa a garantire l’assenza d’incidenti durante la guida. È dimostrato che i sistemi di sicurezza contribuiscono a ridurre il numero di incidenti”.

REALTÀ ITALIANA

MENO INCIDENTI MENO COSTI “Sono convinto - ha aggiunto Gammisch - che l’adozione dei sistemi di sicurezza risulti vincente anche dal punto di vista economico. Ogni incidente mette a repentaglio la vita di persone e comporta esborsi in denaro, i quali a loro volta si traducono in perdite economiche. Pertanto ogni qual volta verranno acquistati veicoli nuovi continueremo a puntare sull’impiego di tecnologie al servizio della sicurezza”. Il sistema di assistenza alla frenata Active Brake Assist è stato introdotto sul mercato nel 2006 e ha dimostrato la sua efficacia su veicoli che hanno percorso oltre un miliardo di chilometri sulle strade. Il sistema, fino a oggi unico nel suo genere sul mercato, viene offerto per i veicoli industriali Mercedes-Benz e ultimamente anche per gli autobus da turismo dei marchi MercedesBenz e Setra. Questo sistema di sicurezza è in grado di salvare vite umane, poiché in caso di reale pericolo come, ad esempio, nel caso in cui il veicolo che precede viaggi a velocità estremamente ridotta, se il conducente non reagisce tempestivamente l’Active Bra ke Assist provvede automaticamente a una frenata d’emergenza. A oggi gli autisti di veicoli industriali hanno potuto testimoniare come in diverse situazioni il sistema Active Brake Assist sia intervenuto evitando il verificarsi di incidenti. Al momento dell’introduzione sul mercato, il successo dell’Active Brake Assist e la sua efficacia su strada non erano affatto scontati, visto che la domanda di sistemi di assistenza alla guida negli anni 1998/1999 - quali, ad esempio, sistema antiribaltamento e antisbandamento, controllo della stabilità (ESP) e Tempomat con regolazione della distanza - era in un primo momento piuttosto contenuta. La svolta si ebbe nel 2006, con un’iniziativa che prevedeva l’offerta di un pacchetto completo com-

d’acquisto dei clienti, oggi più che mai orientati a dotare il proprio veicolo con dispositivi che ne aumentino l’efficienza e l’economicità, piuttosto che equipaggiamenti di sicurezza che, infatti, hanno registrato una lieve flessione”. In che modo è possibile incentivarne l’acquisto in Italia? “Ritengo indispensabile - ha dichiarato Ferrari Aggradi - agire su due leve principali: accessibilità e conoscenza della tecnologia. Relativamente al pri mo punto Mercedes-Benz ha studiato particolari pacchetti modulari che contengono le principali dotazioni di sicurezza e che vengono offerti al mercato a un prezzo di listino vantaggioso, circa il 30 per cen to in meno rispetto alla somma dei singoli componenti. Non meno importante è la conoscenza della tecnologia che Mercedes-Benz promuove attraverso azioni di marketing e comunicazione e, soprattutto, attraverso i nostri corsi di guida sicura e l’utilizzo dei sistemi in condizioni estreme”.

In Germania i casi di veicoli di trasporto merci coinvolti in incidenti stradali con lesioni alle persone sono diminuiti del 17 per cento. In un test di 12 mesi su mille trattori stradali, la metà dei quali equipaggiati con sistemi di sicurezza, il totale dei danni è risultato inferiore del 90 per cento

prendente diversi sistemi di sicurezza: in occasione di un road show dedicato a Safety Truck, Safety Coach e Safety Van che toccò una dozzina di Paesi europei, Daimler dimostrò inequivocabilmente l’efficacia di tali sistemi a clienti, media, compagnie assicuratrici, associazioni di categoria ed e sponenti politici. Alcune compagnie assicuratrici ed alcune associazioni di categoria offrono oggi riduzioni sui premi previsti per i veicoli industriali dotati di questi sistemi. Allianz, Daimler e Dekra si sono impegnate ulteriormente a promuovere l’adozione di queste tecnologie con l’iniziativa “Safety Plus”. LA DOMANDA È IN AUMENTO A partire dal 2006 si è quindi registrato un sensibile aumento della domanda. Fino a og gi la divisione Trucks di Mercedes-Benz ha venduto i cinque sistemi di assistenza attiva proposti in più di 90mila esemplari (a fine 2006 erano la metà). Inoltre, 20mila sistemi d’assistenza sono stati installati sugli autobus a marchio Mercedes-Benz e Setra. Nonostante l’immensa pressione sui costi dovuta all’attuale crisi economica, la percentuale di veicoli dotati del sistema Active Brake Assist rispetto allo scorso anno è aumentata del 32 per cento, mentre per gli

autobus turistici si sfiora addirittura il 70 per cento. Questa cre scente domanda interessa principalmente Germania e Svizzera. Mercedes-Benz tenderà pertanto ora, in modo mirato, ad acquisire clienti in qualità di Road Safety Partner in altri Paesi europei, e a offrire i sistemi di sicurezza a prezzi particolarmente vantaggiosi. “Nonostante gli indici di crescita siano di tutto rispetto - ha dichiarato Andreas Renschler non è il caso di lasciarsi prendere dall’euforia. Se vogliamo rendere ulteriormente sicuro il traffico sulle strade, dobbiamo favorire una diffusione ancora più capillare di questi sistemi di sicurezza. Queste tecnologie funzionano. A partire dalla loro introduzione nel 2000, in Germania i casi di veicoli di trasporto merci coinvolti in incidenti stradali con lesioni alle persone sono diminuiti del 17 per cento”. Ma qual è la sensibilità del mercato italiano nei confronti dei sistemi di sicurezza oggi disponibili? “Il tema della sicurezza stradale - ci ha risposto Mario Ferrari Aggradi, Responsabile Marketing Truck Mercedes-Benz Italia - è un obiettivo non solo nazionale ma europeo. Il “libro bianco” fissa ambiziosi obiettivi per tutti i paesi dell’Unione che dovranno assumere un approccio integrato tenendo conto della dimensione umana, tecnica e infrastrutturale. I buoni,

anche se non del tutto soddisfacenti risultati in Europa e in Italia si sono ottenuti grazie all’impegno delle Case nello sviluppo di sistemi di sicurezza attiva e passiva, interventi infrastrutturali e normativi non ché grazie a politiche di sensibilizzazione dei cittadini. Tali interventi hanno certamente accresciuto l’interesse da parte dei trasportatori che, nel corso degli ultimi anni, hanno compreso l’efficacia di tali sistemi e l’enorme beneficio che questi possono apportare non solo in termini di sicurezza stradale ma anche in termini di efficienza nella gestione del business”. TAGLIARE I COSTI DI FERMO MACCHINA Del resto, evitare un incidente significa anche tagliare i costi di fermo macchina, ripristino o perdita del carico. “Mer cedes-Benz - ha proseguito Ferrari Aggradi - ha sempre equipaggiato i propri veicoli industriali con sistemi di sicurezza attiva e passiva all’avanguardia, a partire dal 1981 con l’introduzione dell’ABS, fino alla commercializzazione dell’Active Brake Assist. Quest’ultimo è l’unico sistema in commercio in grado di portare il veicolo al completo arresto in presenza di un osta colo e senza l’intervento del l’autista. Solo per fornire alcuni dati sull’efficacia dei

Andreas Renschler, membro del Board of Management di Daimler e Responsabile Trucks e Daimler Buses

nostri sistemi, Mercedes-Benz ha effettuato, nel 2008, un test di 12 mesi che ha coinvolto mille trattori stradali, 500 dei quali equipaggiati con sistemi di sicurezza. Il risultato di tale test ha evidenziato come il 50 per cento degli incidenti stradali sia evitabile utilizzando i sistemi di sicurezza oggi a disposizione per i clienti e comunque, in caso d’incidente, il totale dei danni è risultato inferiore del 90 per cento”. È già disponibile qualche dato di vendita sul mercato italiano? “A partire dal 2000 - ha risposto l’alto manager Mercedes-Benz - il numero dei sistemi di sicurezza che hanno equipaggiato i veicoli industriali Mercedes-Benz è cresciuto costantemente del 30 per cento annuo; dati che testimoniano una maggiore sensibilità al tema da parte degli operatori del settore. Mercedes-Benz ha inoltre attivato in Italia una forte sensibilizzazione, comunicativa e commerciale, circa l’adozione dei sistemi di sicurezza, tanto da rappresentare nel 2008 il secondo paese europeo, dopo la Germania, con la più alta percentuale di sistemi di sicurezza venduti. Nell’attuale momento di crisi del settore, si sono inevitabilmente mo dificati i comportamenti

È possibile ipotizzare un incremento, una maggiore diffusione anche sul mercato italiano? “La diffusione dei sistemi di sicurezza attiva e passiva vive negli ultimi anni un trend positivo, conducenti e aziende sono sempre più attenti alla tematica. Nel prossimo futuro, inoltre, la richiesta di equipaggiamenti per la sicurezza sarà sostenuta da un mercato veicoli industriali che inizia a dare qualche timido segnale di ripresa. Un intervento delle istituzioni, attraverso l’introduzione di specifici incentivi all’acquisto dei sistemi di sicurezza, garantirebbe un’ulteriore diffusione degli stessi”. Ma anche l’autista e il suo comportamento di guida sono al centro del tema sicurezza. “È proprio per questo - ha concluso Mario Ferrari Aggradi che Mercedes-Benz ha avviato, dal 1993 in Germania e dal 2002 in Italia, corsi di guida sicura che hanno visto la partecipazione di circa 800 autisti ogni anno. Il corso, patrocinato dal Comitato centrale dell’Albo dei trasportatori, illustra come meglio utilizzare i sistemi di sicurezza disponibili sui nostri veicoli e ha l’obiettivo di migliorare le reazioni del conducente in situazioni d’emergenza estreme, simili a quelle che si possono verificare nel lavoro quotidiano. Ad oggi, circa 5mila autisti hanno frequentato i corsi della Stella”. La valenza delle strumentazioni di sicurezza è stata confermata anche da esponenti del mondo politico, del ramo assicurativo, delle associazioni di categoria e delle imprese di trasporti che hanno preso parte al simposio sulla sicurezza stradale tenutosi in occasione della consegna del 10.000esimo sistema Active Brake Assist. “Non potrei essere qui con voi oggi - ha dichiarato Marcus Dobberke, autista - se non fosse intervenuto il sistema Active Brake Assist a ridurre a 15 km/h la velocità d’impatto durante un incidente in cui è rimasto coinvolto il veicolo che guidavo. In caso contrario, la collisione con un’autovettura che improvvisamente mi sono trovato davanti, senza un’adeguata frenata, avrebbe provocato non solo danni al veicolo stesso, ma la morte del bambino che sedeva sul sedile posteriore”.


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DAIMLER / FLEETBOARD DRIVERS’ LEAGUE, VINCE REINHOLD KUNZE

È... Truckermania Quindici conducenti di camion provenienti da sei nazioni hanno lottato per la vittoria. La finale si è disputata nello stabilimento Mercedes-Benz di Wörth. I finalisti, tra i quali conducenti di truck con guida a destra provenienti dall’Inghilterra, hanno dimostrato grande abilità. WÖRTH - Grandi emozioni alla finale della settima FleetBoard Drivers’ League, alla ricerca del migliore conducente di camion d’Europa. Quindici partecipanti da sei nazioni si sono ritrovati a Wörth dopo essersi im posti nei loro Paesi come campioni nazionali, superando i 5.400 colleghi iscritti. La finale live, ospitata nella cittadina tedesca, ha decretato il vincitore europeo che è stato in grado di battere i concorrenti grazie a una guida sicura, abile ed economica. Quest’anno il titolo è andato a Reinhold Kunze, del team Doego Fruchthandel & Import. L’azienda utilizza FleetBoard dal 2007 ed è riuscita ad abbattere i costi del carburante dell’8-10 per cento. Kunze ha brillato in cinque discipline con prestazioni da campione, riuscendo ad affermarsi di misura rispetto al secondo classificato, Constantin Scorupschi di 8Tim. Con un breve scarto, Karsten Krüger di Doego Fruchthandel & Import si è assicurato il terzo posto. Impressionati dallo stabilimento Mercedes-Benz di Wörth, i finalisti della Drivers’ League - provenienti da Germania, Austria, Italia, Benelux, Gran Bretagna e Romania - si sono guadagnati l’accesso alla

I quindici partecipanti alla Drivers’ League, rappresentano i migliori autisti provenienti da sei Paesi europei. Al centro il vincitore Reinhold Kunze del team Doego Fruchthandel & Import. finale dopo aver superato 5.400 conducenti professionisti e hanno svolto le prove con orgoglio e ambizione. I punteggi di valutazione dello stile di guida economico sono stati assegnati sulla base dell’analisi d’impiego FleetBoard. Questa, a sua volta, prende in considerazione criteri rilevanti per i consumi e l’usura nel le esigenti condizioni dei trasporti quotidiani. Anche in Italia si è dunque

sentita la Truckermania. “La Drivers’ League - ha raccontato il conducente Vincenzo Stigliano di Stb - mi ha spinto verso livelli di prestazione che non credevo avrei mai potuto raggiungere. Ora posso dire di aver acquisito un nuovo stile di guida estremamente efficiente, che mi pone come punto di riferimento per i miei colleghi. La mattina, a ogni aggiornamento della classifica, mia figlia mi te-

lefonava per comunicarmi la posizione nella graduatoria”. “Sono diventato un eroe per i miei figli - ha aggiunto Ivan Bertoni, anch’egli di Stb - e anche mia moglie è molto orgogliosa della mia prestazione, condividendo con me le tensioni e le emozioni fino alla pubblicazione della classifica finale. Il coinvolgimento era tale che tutta la famiglia verificava i punteggi rispetto ai diretti inse-

guitori e mi incitava a fare sempre meglio”. Le prove comprendevano un itinerario di 56 km, durante il quale lo stile di guida economico è stato misurato live tramite l’analisi d’impiego FleetBoard. Con punteggi dello stile di guida tra 8,71 e 9.64, i conducenti sono stati capaci, senza eccezioni, di prestazioni ottimali costanti, dimostrando ancora una volta di appartenere al gruppo dei migliori conducenti d’Europa. Inoltre, i finalisti hanno dovuto effettuare una prova di manovra, superare un percorso di abilità e consumare meno gasolio possibile su un tragitto di 1 km esatto. Chapeau anche ai conducenti dei veicoli con guida a destra, provenienti dalla Gran Bretagna, per il loro valore e, in particolare, per aver svolto le prove previste per chi invece la guida l’ha a sinistra. Nel corso di un’altra prova, il Mercedes-Benz Global Service & Parts Quiz, i conducenti hanno poi dimostrato di conoscere a fondo i veicoli industriali. Il premio per il vincitore: biglietti Vip per la gara finale Dtm all’autodromo di Hockenheim, incluso pernottamento per due persone, offerti da Mercedes-Benz Global Service & Parts. Grazie alla straordinaria prestazione, inoltre, l’azienda

del vincitore ha conquistato tre me si di “utilizzo gratuito” di una motrice con semirimorchio e quipaggiata con la gestione vei coli FleetBoard offerti da Mercedes-Benz CharterWay. Il secondo classificato Constantin Scorupschi si è aggiudicato due biglietti per un fine settimana Truck GrandPrix incluso pernottamento per due persone offerti da Shell. Per la prestazione che gli è valsa il bronzo, Karsten Krüger ha ricevuto invece un set regalo della Trucker-Selection offerto dalla MercedesBenz Accessories. Gli altri finalisti hanno vinto oggetti per ufficio Allianz per i loro truck offerti da Allianz Versicherungs. “È sensazionale - ha dichiarato Markus Lipinsky, Direttore generale di Daimler FleetBoard, nel congratularsi con i vincitori - osservare come i conducenti possano gestire in modo professionale ed economico i loro camion. Ogni singolo finalista è un vincitore e può essere molto orgoglioso del traguardo raggiunto. La DriversLeague è la dimostrazione che FleetBoard non solo aiuta aziende con parco veicoli a raggiungere i propri obiettivi di efficienza, ma che viene anche percepito positivamente dai con ducenti stessi”. Durante l’evento è stato possibile riconoscere come le differenti realtà europee si siano “avvicinate”, superando lingue e confini. I conducenti dei diversi Paesi si sono ritrovati a parlare tra loro, confrontandosi sul proprio lavoro durante delle giornate certamente entusiasmanti. I partner della FleetBoard DriversLeague 2009 sono stati: Mercedes-Benz CharterWay, Mercedes-Benz Global Service & Parts, Mercedes-Benz Accessories, Shell, Allianz Versicherungs, Fernfahrer Club e Logistik Akademie.

In Irlanda premio all’Iveco Daily CNG per l’ecologia

Iveco leader anche in Germania

Encomio anche al modello a gas naturale

Deutsche Post Daily: pronto al lavoro

T ORINO - Dopo esser stato premiato a Londra come miglior furgone ecologico, il Daily a gas naturale ha ottenuto un altro successo, questa vol ta in Irlanda. Il veicolo della gamma leggera Iveco è stato eletto “Green Commercial of the Year 2009” in occasione del “Fleet Transport Awards”, manifestazione che si è svolta a Enfield, piccola cit tadina della Contea di Meath, a nord di Dublino. Il Daily a gas naturale ha battuto la concorrenza dello Sprinter NGT della Mercedes e del Caddy Ecofuel della Volkswagen, aggiudicandosi il prestigioso riconoscimento perché con la possibilità di usare il bio-metano è in grado di garantire una riduzione del 62 per cento delle emissioni di CO2, rispetto a un modello diesel equivalente e rappresenta “un’offerta molto verde per le flotte”, come ha commentato il direttore della rivista “Fleet Transport” Jarlath Sweeney. Il Daily a gas naturale offre agli operatori delle flotte una valida alternativa a basso impatto ambientale per applica-

zioni in ambito urbano. La gamma leggera Iveco alimentata a gas naturale nel Regno Unito vanta 28 differenti combinazioni tra le 3,5 e le 6,5 t e comprende furgoni e cabinati disponibili in differenti passi. I cabinati prevedono un ampio ventaglio di allestimenti. Tutti i modelli sono equipaggiati con il motore FPT 3 litri da 136 cv (100 kW) che vanta una coppia massima di 350 Nm da 1.500 giri/min a 2.730 gi ri/min.

Dal 1999 sono stati venduti in Europa Occidentale oltre 4mi la veicoli commerciali leggeri alimentati a metano, tra furgoni e cabinati, che hanno così consentito a Iveco di diventare leader europeo nello sviluppo e produzione di questi veicoli ecologici. È la testimonianza della grande attenzione che l’azienda rivolge all’innovazione tecnologica, dando un valido contributo per una mobilità più efficiente e sostenibile per l’ambiente. HANNOVER - Iveco Daily è un mezzo già noto ed adoperato in Germania. Con cambio automatizzato, viene utilizzato da Deutsche Post come parte di una soluzione di trasporto appositamente sviluppata per la consegna celere di pacchi. Il cambio completamente automatizzato per tutta la durata del viaggio risulta molto più efficace ed efficiente rispetto ai cambi automatici idrodinamici. Con le specifiche di base di un catalizzatore ossidante, il motore di cilindrata da 2,3 litri è già estremamente eco-compatibile e conforme alla normativa Euro 4. Il veicolo è inoltre dotato di una trappola per i particolati diesel che lo rende il modello più ecologico attualmente disponibile sul mercato in questo settore. La trappola per i particolati serve a ridurre le emissioni di particelle molto al di sotto dei limiti attualmente in vigore. Per Deutsche

Post l’uso di questa tipologia di veicoli è un passo importante nel programma GoGreen, contribuendo a migliorare l’efficienza di CO2 del 10 per cento entro il 2012. Sulla scelta di Deutsche Post hanno inciso soprattutto le caratteristiche di estrema robustezza del Daily, che contribuiscono a incrementare la durata nel tempo. Rispetto ad un normale furgone, si tratta di un veicolo particolarmente ergonomico, studiato per soddisfare le esigenze del trasporto celere dei corrieri postali. L’ampio passaggio dal sedile conducente al vano di carico è ben proporzionato ed immette direttamente in un sistema di scaffalature posizionate su entrambi i lati e realizzate nel rispetto dei requisiti di sicurezza del carico. Il portellone scorrevole laterale per la salita e la discesa facilita le attività degli addetti ai lavori grazie alla sua ergonomicità.


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RENAULT TRUCKS / NUOVA CONCESSIONARIA PER LE PROVINCE DI SALERNO, AVELLINO E BENEVENTO

Lalpemuno nuova grande sfida Mauro Zola BELLIZZI - È una sfida quella lanciata dalla Lalpemuno, la nuova concessionaria Renault Trucks per le province di Salerno, Avellino e Benevento. E non soltanto perché oggi più di ieri lasciare un marchio per un altro è di sicuro un azzardo, ma anche perché la struttura guidata da Antonio Di Cunzolo ha obiettivi ben precisi. “Come concessionaria Iveco facevamo sui 400 pezzi l’anno - spiega l’imprenditore - con quote medie del 50 per cento in ogni segmento, e con punte del 70 per cento sul cava cantiere e del 90 sui minibus. Ritengo che la maggior parte dei miei clienti mi seguiranno in questa nuova avventura. È il momento di capire se la nostra proposta è valida o se funzionava soltanto grazie al marchio che avevamo alle spalle”. Per Di Cunzolo dopo il necessario periodo di rodaggio, l’obiettivo dichiarato è di portare Renault Trucks al 20 per cento, cioè molto al di sopra delle attuali quote in Campania. “Il partner giusto l’abbiamo scelto. Re nault Trucks ha quote di mercato irrisorie in queste zone, ma se guardiamo al livello globale sono importanti, quindi il risultato è colpa della rete locale”. Tra i mezzi per riuscire nell’intento va annoverata la nuova sede di Bellizzi, che ospita an-

Il team che guida la Lalpemuno al gran completo. Da sinistra: Vincenzo Todaro, amministratore delegato, il titolare Antonio Di Cunzolo, il responsabile post vendita Lucio Di Cunzolo e il direttore commerciale Giacomo Anzuoni.

Passando dal marchio Iveco a quello della Losanga, l’imprenditore salernitano è convinto della bontà della scelta. “Ed ora - dice - è il momento di capire se la nostra nuova proposta è valida o se il successo del passato era dovuto solo al marchio che rappresentavamo”.

che un magazzino ricambi multimarche (attività primaria del Gruppo Ormib, di cui Lalpemuno fa parte), una sede per la vendita di commerciali Piaggio e soprattutto un’officina che oc-

camion lavoriamo sui due turni, o presso i clienti, come abbiamo imparato a fare con gli autobus”. A ciò si aggiunge una sottorete di officine, indipendenti ma

Lo stesso schema oltre che in Campania verrà esportato anche in Sardegna, dove la Ormib è già presente. “Ho creato lì una rete, in dodici anni di lavoro. La nostra è l’officina più grande

della Sardegna, e partecipiamo alla S.A.R.V.I. che è la seconda per importanza”. Tanta attenzione non è legata soltanto alla vendita dei veicoli. “Uno dei progetti in corso, riguarda il no-

leggio a lungo termine per chi si occupa di piccola distribuzione”. Dobbiamo aggiungere che la forza del gruppo Ormib sta anche nella qualità delle proprie strutture. A partire da quella di Bellizzi, in cui trova posto la concessionaria Lalpemuno, oltre allo stoccaggio di veicoli industriali e autobus, e che conta complessivamente su 40mila mq, di cui 8.400 coperti. Sempre in provincia di Salerno, a Battipaglia, si trovano il magazzino ricambi e lo show room minibus, in questo caso lo spazio è di 2.950 mq di cui 2.400 coperti. L’attività commerciale legata ai veicoli industriali trova posto anche ad Avellino, dove è stata impiantata anche un’officina, con magazzino, in 2.500 mq coperti su di un totale di 4mila. Completa l’area campana la sede di Napoli, in cui sono ospitati lo show room Piaggio e il magazzino ricambi. In tutto mille mq coperti. A tutto questo si aggiunge la sede di San Sperato, in provincia di Cagliari, un impianto di 10mila mq di cui 4mila coperti (2.400 destinati all’officina, 2.500 al magazzino e 750 per uffici), mentre a Sassari l’Ormib partecipa con una quota alla S.A.R.V.I, una delle maggiori officine dell’isola, che sta completando un nuovo impianto a Truncu Reale, per complessivi 5mila mq, di cui ben 3.500 coperti.

Anche il marchio Piaggio tra le attività del Gruppo di Antonio Di Cunzolo

Il Porter è in ottime mani BELLIZZI - È da poco più di un anno che l’Ormib, con il marchio S.P.A.M., commercializza i piccoli commerciali della Piaggio e con ottimi risultati, potendo già contare su più di quattrocento vendite. Le due sedi deputate sono quella di Napoli, in cui trova posto anche uno show room, oltre all’officina dedicata, e quella di Bellizzi dove invece staranno gran parte dei ricambi e i veicoli in attesa di essere consegnati. Anche in questo caso il gruppo guidato da Antonio Di Cunzolo ha puntato molto sull’assistenza. “Abbiamo cercato di creare una rete su tutto il territorio - spiega il direttore commerciale Giacomo Anzuoni - che

Il logo della famiglia Di Cunzolo campeggia all’ingresso della nuova concessionaria Renault Trucks, a ribadire la continuità con le precedenti attività del gruppo, tutte in qualche modo legate al trasporto.

cupa gran parte dei 1.600 mq del magazzino principale. L’assistenza è infatti il punto di forza della Lalpemuno (nome particolare ricavato dalle iniziali dei sei figli di Di Cunzolo) grazie a un’esperienza collaudata, non soltanto sui veicoli industriali ma anche sugli autobus. “La Di Cunzolo spa è socia al 40 per cento con il CTP, il Consorzio Trasporti Pubblici di Napoli - chiarisce Di Cunzolo in un’azienda che si chiama NaMet, che si occupa della manutenzione di 140 autobus a metano. Un’officina che lavora tutta la notte preparando i mezzi per il giorno dopo, che non può scendere sotto il 95 per cento d’efficienza altrimenti si paga penale, che lavora su tre turni 365 giorni l’anno. Grazie a que sto so esattamente quanto vale 1 km percorso. Anche per i

molto legate all’Ormib. “Disponiamo già di una nostra rete, che abbiamo intenzione di implementare. Si tratta di aziende che ci hanno seguito in tutti i nostri trent’anni di attività e che tra sferiremo sul marchio Renault Trucks quando potremo garantirgli lavoro a sufficienza”. La sicurezza messa in mostra da Di Cunzolo deriva dalla stretta collaborazione con i partner esterni. “Avevamo realizzato un consorzio di officine che ne comprendeva 52. Coprivano quattro regioni, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna. Li favoriamo nella formazione o aiutandoli a ottenere finanziamenti agevolati sull’attrezzatura, intervenendo direttamente con degli extra sconto sui ricambi acquistati, o cedendo loro lavori in Na-Met”.

per Piaggio è indispensabile. Se si guasta un Porter è impensabile che il proprietario faccia trenta km per portarlo a riparare”. Un problema risolto andando a pescare alleati direttamente sul territorio. “Dove abbiamo inviato due persone - prosegue Anzuoni - che hanno girato tutte le officine, anche quelle più piccole, scegliendone e nominandone otto, da Salerno a Valle della Lucania. Abbiamo scelto aziende che nonostante le ridotte dimensioni mettessero sul campo voglia di lavorare e una buona posizione. Adesso verranno formate attraverso i corsi per meccanici della Piaggio. Del resto si tratta di macchine facili da riparare”.

Una grande tradizione anche con il Gruppo Ormib

Servizio professionale per le aziende di trasporto B ELLIZZI - È piuttosto articolata l’attività del Gruppo Ormib, che comprende svariate società, che fanno tutte capo alla Ormib di Lucio Di Cunzolo srl, fondata nel 1961 dal padre dell’attuale titolare come officina meccanica e rettifica motori. A questa, che si dedica al service per veicoli industriali e forniture di ricambi, si aggiunge l’Ormib Service sas, con sede a Bellizzi, che si occupa della manutenzione di autobus e della fornitura di ricambi per società pubbliche. L’Ormib Commercale srl si occupa invece si consulenza logistica, commerciale e gestionale, sia per le aziende del gruppo che per i soggetti pubblici e privati, tra cui altre concessionarie. Lalpemuno srl è la concessionaria Renault Trucks, che ha iniziato l’attività nel settembre

scorso, mentre la S.P.A.M. srl è sia una concessionaria Piaggio sia un rivenditore di pezzi di ricambio per veicoli industriali, di tutti i marchi principali, e semirimorchi. A rifornirla è l’Ormib Trade srl, che si occupa appunto di import export di ricambi, così come la Parts Company srl è specializzata nella vendita di parti di ricambio per camion e bus la cui produzione è ormai cessata. Completa il quadro la Di Cunzolo spa, con sede a Cagliari e Sassari, che si occupa di service per camion e bus, di ricambi, e partecipa tramite la consociata Viaggiare Domani al 40 per cento del capitale sociale della Na-Met, il cui restante 60 per cento è detenuto dal Consorzio Trasporto Provinciale di Napoli.


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ITALSCANIA / UN GRANDE EVENTO PER CELEBRARE NUMEROSI TRAGUARDI

Così a Trento si combatte la crisi Paolo Altieri

T RENTO - Quanti, ed erano tantissimi e moltissimi clienti, il 3 ottobre scorso si sono dati appuntamento presso la moderna sede di Italscania alle porte di Trento almeno per un giorno hanno avuto la sensazione pie na che la crisi del settore dell’autotrasporto fosse definitivamente alle spalle. Vivere una giornata in casa di un costruttore di camion toccando con ma no e sotto vari aspetti una vitalità da tempi di vacche grasse, è stato per quanti vivono il settore dell’autotrasporto una iniezione di fiducia assolutamente salutare. L’intero team di Italscania, guidato dal suo pimpante amministratore delegato Christian Levin, ce l’ha messa proprio tut ta per far vivere agli ospiti una giornata di grande festa e respirare un’atmosfera di grandissima positività. Non mancavano gli elementi con i quali catturare l’interesse dei presenti. In primo luogo si festeggiavano i ruggenti 40 anni del leggendario motore V8, sintesi perfetta, grazie alla sua costante evoluzione, di eccellente parsimonia nei consumi, re-

Una giornata di grande festa nella sede trentina di Italscania con la partecipazione di un gran numero di clienti per ricordare grandi traguardi che sono anche nuovi ambiziosi punti di partenza. In primo piano l’ormai mitico motore V8 al suo 40esimo compleanno, ma anche la consegna del 70millesimo Scania consegnato in Italia e il debutto della nuova collezione “Black Diamond” con 13 esemplari per l’Italia.

lativamente al proprio segmento di appartenenza, di assoluta robustezza, di ottimo valore di permuta, di superiori prestazioni. Che, poi, “sono gli aspetti - sottolinea Christian Levin - che i clienti V8 di Scania considerano nei loro calcoli al momento dell’acquisto. Pensate che in alcuni casi, una revisione generale dopo circa 2 milioni di km è sufficiente a garantire al motore V8 nuove prospettive di vita”. È IL RE DELLA STRADA

Christian Levin, amministratore delegato Italscania, alle prese con la torta che festeggia i quarant’anni di vita del glorioso Scania V8.

Il V8 da 350 cavalli e 14 litri di cilindrata presentato da Scania nel 1969 era il motore per veicoli industriali più potente d’Europa e mantenne questo titolo per molti anni, facendo dello Scania V8 il Re della Strada. Fra il 1969 e il 2001 so no stati consegnati circa 170mi la motori V8 da 14 litri. Nel 2000 debuttava il V8 da 16 litri con un design completamente nuovo, basato sul concetto di cilindro modulare che viene applicato per tutti i motori Scania da 9, 12 e 16 litri. Da allora il V8 da 16 litri è stato ottimizzato per conformarsi alle norme Euro 4 e 5, mentre la versione più

Ancora una nuova limitatissima collezione firmata Scania

Il diamante nero sulle strade d’Italia Soltanto 13 unità sono destinate al nostro mercato su una serie di 100 esemplari disponibili in tutta Europa. Una vera e propria “ostrica” in cui sono racchiuse tutte le novità, e molto di più, della nuova Serie R. Mattia Eccheli TRENTO - Il diamante nero. È il nuovo gioiello “non per tutti” della collezione Scania. Black Diamond, “battezzato” nella sede di Italscania a Trento lo scorso ottobre, è una nuova edizione limitata. Limitatissima per il Belpaese al quale ne sono destinati appena 13 unità, anche se potranno lievitare in caso di richieste specifiche. Il diamante nero è una specie “ostrica” in cui sono racchiuse tutte le novità della nuova Serie R, lanciata da poco sul mercato. Si tratta di una motrice destinata al lungo raggio equipaggiata con un’unità R 620 LA 4x2, naturalmente Euro 5, con passo d 3,7 metri. Le dotazioni sono numerose (oltre al cambio overdirve, cabina Cr19 Topline Platinum, rallentatore, opticruiser, cerchi in lega Durabrite, fari allo xenon, sistema hill-hold, luce per insegna frontale, estensione dello spoiler, nuovi serbatoi 950+ 550), mentre le finiture specifiche sono la verniciatura completa della cabina e plastiche in colore carbo/blue metallizzato e finiture in nero lucido, decorazioni esclusive esterno cabina e minigonne, specchi retrovisori e frontali con vernici sempre in nero lucido, decorazioni dei cerchi e del mozzo centrale con il grifone, profilature cromate con logo V8 sulle maniglie del-

le portiere, sedili in pelle in colore nero con marchio Scania, volante in pelle nera, tappeto centrale in moquette nera, sempre con l’insegna Scania, pannello posteriore interno con personalizzazione Dark Diamond,

barra luci superiori in nero lucido, parasole con fari allo xenon, led di segnalazione frenata sul retro dello spoiler, led di sicurezza delle portiere, terminale di scarico cromato, pannello cromato retro cabina con logo

Scania, profilo cromato dei gradini di accesso cabina e minigonne, grande pedana centrala cromata e kit multimediale (tv da 32” e altoparlanti potenziati e subwoofer). Anche con questa edizione

Cinzia Caserotti, direttore marketing di Italscania, precede il “debutto in società” dello Scania Black Diamond, ennesima serie speciale questa volta realizzata sulla base della nuova Serie R, appena introdotta sui mercati di tutta Europa.

esclusiva (100 esemplari per tutta Europa), Scania ha optato per la collaborazione con Sven Erik Bergendahl, più noto come Svempa, il “mitico” carrozziere svedese che ha già griffato numerose serie del costruttore scandinavo. Svempa - che nel 2008 era venuto a Trento per consegnare personalmente i primi mezzi Blue Shark - ha ormai settant’anni oltre a una spropositata passione per ogni sorta di veicolo (oltre che per i pesci: ha un enorme acquario in casa). Che, aveva ammesso, gli era anche costata un periodo in riformatorio per essere stato ripetutamente pizzicato a guidare senza patente. Nella sua vita di allestitore ha personalizzato ormai quasi 700 veicoli, più di quattrocento dei quali sono approdati in Italia, dove le edizioni limitate “tirano” parecchio. E lui sembra intenzionato a non appendere i ferri del mestiere al chiodo: “Lavoro anche quindici ore al giorno”, aveva confidato. “Il nostro è un lavoro di semplice cosmesi - spiegava Svempa - perché non interveniamo in alcun modo sullo chassis. Ci occupiamo esclusivamente dell’estetica”. La nuova serie limitata non è specifica per il Belpaese, ma è stata pensata da Scania per il mercato europeo. Blue Shark, ad esempio, era stata la quarta edizione italiana, preceduta da

Top Class (nel 2002), da The King (2003) e da The Griffin (2006). Dei tredici esemplari italiani di Black Diamond, due sono stati “assegnati” (la consegna è avvenuta successivamente) nel corso della festa di Italscania. Il primo veicolo (in assoluto, non solo per l’Italia, perché la distribuzione è cominciata con il Belpaese) è andato alla società cooperativa Co.tra.r di Buonabitacolo, nel salernitano. Giuseppe Russo, 38 anni, è il responsabile dell’impresa familiare i cui soci sono il padre, Antonio, la madre, Rosa, e la sorella, Biagina. L’azienda, che si occupa di trasporti nazionali, ha una flotta di 8 veicoli, di cui 5 sono Scania. Il Black Diamond è il sesto: “Come è arrivata la decisione? - risponde Russo - Dovrebbe chiederlo al concessionario, Spolzino. L’idea è stata sua”. Se è così semplice, avrei anch’io qualcosa da venderle... “Ne parli prima con Spolzino - sorride Russo, che sta allo scherzo - e se lui è d’accor do...”. Seriamente: perché? Aveva già altri veicoli appartenenti a serie speciali? “No, questo è il primo. I nostri mezzi sono rossi e, secondo Spolzino, questo veicolo nero ci stava proprio bene”. Nessuna altra spiegazione? “Tra noi e il concessionario


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N° 184 / Novembre 2009 Il Mondo dei Trasporti

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Un momento della giornata di festa organizzata nella sede trentina di Italscania. In primo piano, il veicolo numero 70mila consegnato in Italia. A destra, il nuovo Serie R.

potente veniva portata successivamente a ben 620 cv. Fino a oggi la produzione complessiva del V8 in 40 anni ha raggiunto le 250mila unità dei quali almeno 100mila sono tutt’ora in regolare esercizio sulle strade. Il secondo grande evento del la giornata Italscania a

Trento ha visto la consegna del 70millesimo Scania in Italia, un traguardo che parte da lontano, precisamente dal 1973, anno di fondazione della Italscania Autocarri e che è stato preceduto da una serie di tappe: 2.000 Scania consegnati nel 1976, 10.000 nel 1984, 20.000 nel 1990,

30.000 nel 1995, 40.000 nel 1999, 50.000 nel 2002, 60.000 nel 2006. “Questo è il frutto - sottolinea Christian Levin - di un lavoro capillare e corale svolto dalla rete di vendita e assistenza Scania in stretta collaborazione con l’importatore e la Casa madre. La struttura commerciale si

caratterizza per l’elevato tasso di fedelta, basti pensare che il 70 per cento delle Concessionarie Scania in Italia fa parte dell’organizzazione da almeno 20 anni e il dato è ancora più rilevante se si considera che la rete di vendita è composta da 26 concessionarie, 25 delle quali sono società in-

dipendenti con l’unica eccezione rappresentata dalla Concessionaria di proprietà, la Scania Commerciale di Trento. Non va poi dimenticato che la rete di assistenza conta 16 officine autorizzate ben distribuite sul territorio nazionale”. Lo splendido esemplare della nuova Serie R, “targato”

70.000, è stato consegnato al cliente Gerardo Napoli della Frigo Trans. Del terzo grande evento, il lancio della nuova collezione “Black Diamond” ne riferiamo a parte, così come anche dei campioni V8 che hanno scritto la storia di questo leggendario propulsore.

In bella mostra numerosi esemplari che hanno fatto la storia del celebre motore

Gli amici appassionati dello Scania V8

A Giuseppe Russo, responsabile dell’impresa di trasporti Co.tra.r di Buonabitacolo, in provincia di Salerno, è stato consegnato il primo Scania Black Diamond. Entrerà a far parte della sua flotta, unico veicolo nero, tutti gli altri sono rossi. c’è un rapporto di fiducia. Lui conosce le nostre esigenze e sa i nostri gusti. E sapeva che non gli avremmo detto di no. E così è stato”. Chi guiderà il Black Diamond? “Sta scherzando? Io, naturalmente”. Russo è il responsabile di un’impresa fondata nel 1971 e che conta 7 autisti: la ditta si occupa di trasporti in diversi settori merceologici, anche se in prevalenza si tratta di materiale destinato all’edilizia. Anche il secondo dei Black Diamond è finito in Campania. È andato a consolidare la flotta

della Trasporti Acconcia Rocco di Mercato San Severino (Salerno). Gli Scania (equipaggiati con motori “importanti”: tra i 480 e i 620 cavalli) sono poco più della metà dei 13 mezzi di cui dispone l’azienda specializzata nel recupero e nel trasporto di materiale ferroso che finisce nelle fonderie del paese. A dirigere le operazioni è Rocco che, assieme ai fratelli Domenico e Gerardo, in caso di necessità si mette al volante per lavorare assieme ai dieci autisti in organico alla ditta. Anche Acconcia ha come riferimento il concessionario Diesel Tecnica Spolzino.

TRENTO - Le “ciliegine” sulla torta della festa di Italscania a Trento sono parecchie. Tra queste, anche diversi gloriosi mezzi della generazione V8. Alcuni dei quali con oltre 2 milioni di chilometri nelle cinghie. I loro proprietari (anche se in diversi casi non si tratta degli stessi che li avevano acquistati nuovi) sono stati salutati e “premiati”. Il più antico mezzo in servizio fra quelli citati è l’LB 140 S34 immatricolato nel 1977 ed è attualmente guidato da Aldo Nicolini, dell’omonima ditta di autotrasporti di Daone, in provincia di Trento. Il V8 esordì proprio sul 140. Nicolini, in realtà, ha acquistato il mezzo “solo” nel 2006. In precedenza era stato in servizio presso la Trasport 2000 e, prima ancora, alla Sap dei fratelli Mantovani di Lucca. Ha percorso 2,8 milioni di chilometri: e tutti con lo stesso originale motore. Ha raggiunto “solo” quota 2,51 milioni l’LB 141 S34 della Ats di Ponte di Piave, nel trevigiano. Il motore è stato sostituito nel 1995 e la frizione nel 2000, ma gli altri componenti sono originali. Agli albori aveva solcato le strade d’Europa con la Zamboni Autotrasporti di Udine, prima di venire ceduto alla Zamuner snc di Salgareda (Tv) per la quale aveva percorso 1,5 milioni di chilometri prima di venire comprato dalla società che ne è proprietaria ancora oggi. Il veicolo ha esattamente 30 anni. Ha “lavorato” molto l’R 142 4x2LA 420: acquistato nel 1987 e due anni dopo passato alla F.lli Dissegna che lo gestisce ancora oggi, questo veicolo si è già sciroppato 2,5 milioni di chilometri. Davvero parecchi. Questo modello è uno dei 5 Scania (su 29 mezzi) che costituiscono la flotta dell’impresa. Sono invece 420mila i chilometri percorsi dall’R 143 ML6x2LA 450 del 1992 che oggi è nella disponibilità della Ideal Trasporti di Fondi, in provincia di Latina. Questo Scania è quasi un “figliol prodigo” dato che la ditta laziale l’aveva acquistato di seconda mano e l’aveva poi rivendu-

to. Ma, dopo 4 anni, Loris Tullio, figlio di uno dei due titolari, lo volle riprendere: e così, dal 2008, è il suo unico conducente. L’ultimo mezzo “storico” immatricolato nello scorso millennio è l’R 144 La6x2 4NA 460. Finora ha avuto due proprietari: il secondo dei quali è la Mainoldi Autotrasporti di La Spezia che lo utilizza in particolare nei trasporti eccezionali (di veicoli agricoli in particolare) ma anche per gli spostamenti di altra merce sfusa e, perfino, di imbarcazioni. Il quadro dei V8 in esposizione a Trento è completato dai “giovanissimi” R 164 LB 6x2 4NA 480 dl 2002 (900mila chilometri in 7 anni) di proprietà della Autotrasporti Riccardo Turradi Este (Padova) - che su 38 mezzi della flotta ha ben 31 Scania - e l’R 580 LB 6x2 4 MNB del 2009 della Trasporti Rocco di Battipaglia che ha già all’attivo 8mila chilometri. Per l’azienda salernitana si tratta del 23esimo veicolo Scania sui 33 della flotta.


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ON THE ROAD

RENAULT TRUCKS MAGNUM 520.18 T EURO 5

Con la nuova gamma di motori Euro 5, il pesante per eccellenza Renault Trucks riceve venti cavalli in più e il cambio robotizzato Optidriver + di serie, il tutto abbinato a un’ulteriore riduzione dei consumi, ottenuta ottimizzando i vari componenti del propulsore. Su strada la potenza in più si sente ma senza inutili esagerazioni. Mauro Zola

Oltre il muro dei 500 cavalli U

n po’ per scelta un po’ per tradizione Renault Trucks ha sempre adottato una politica piuttosto parca riguardo alle potenze massime. Fino a qualche mese fa infatti il propulsore più performante poteva contare su 500 cv, che per gli autisti transalpini (sulla cui esperienza si basa spesso la progettazione del marchio francese) è un valore più che accettabile, ma che per gli italiani, soprattutto per

quelli del le regioni del Sud possono rivelarsi troppo pochi. La situazione è cambiata con l’ingresso in listino delle nuove motorizzazioni che rappresentano la definitiva evoluzione del concetto Euro 5. Oltre a una ennesima e sostanziale riduzione delle emissioni nocive (non a caso tutte le versioni sono disponibili anche in configurazione EEV, cioè il trait d’union tra l’Euro 5 e

l’Euro 6 che verrà) l’ottimizzazione a cui è stato sottoposto il DXi 13 che equipaggia il Magnum (ma an che gli altri motori del costrut tore) ha anche permesso l’aumento della potenza massima, 20 cv soltanto, ma sufficienti a far sfondare al pesante per eccellenza il muro dei 500. 20 cv che si sentono e che non hanno provocato nessun incremento dei consumi il che fa sempre piacere, soprattutto di

questi tempi. Altra innovazione importante è che il cambio robotizzato Optidriver + è ora montato di serie sulle versioni con 480 e 520 cv, garantendo un ulteriore riduzione dei costi. Rispetto al cambio manuale si può prevedere un 3 per cento in meno, il che, secondo i calcoli resi noti da Re nault Trucks, vuol dire un risparmio di 1.500 euro a veicolo per una percorrenza an nua di

150mila km. Di altre novità su questa versione del Magnum rispetto a quella che abbiamo provato qualche mese fa non ce ne sono, ma si tratta di componenti così importanti da rendere necessario un nuovo approccio su strada, per verificare quanto influiscano sull’uso quotidiano del veicolo. Per questo ci ritroviamo sul nostro solito percorso a bordo del nuovo Magnum da 520 cv,

per verificare l’effetto pratico delle evoluzioni apportate al propulsore, che riguardano l’introduzione di nuovi pistoni, di schermi termici, del freno EPG sullo scarico abbinato a palette di chiusura controllate, di un nuovo silenziatore, a cui si aggiunge il software Soft Cruise Control, proposto ora di serie, che gestisce in maniera economica una serie di componenti accessori, come il funzionamento del

Autostrada A4 Arluno - Carisio

Km 57,74

Litri 16,859

Media 3,42 km/l

S.S. 230/S.S. 143 Crocicchio - Biella - Cavaglià

Km 36,94

Litri 16,053

Media 2,3 km/l

Autostrada E25 Santhià - Vercelli Ovest

Km 26,64

Litri 6,601

Media 4,03 km/l

Litri 10,711

Media 2,4 km/l

S.S. 11 Vercelli - Santhià

Km 25,79

Il cambio robotizzato Optidriver +, che può essere utilizzato sia in modalità automatica che manuale, è diventato di serie sui Magnum da 480 e 520 cv così come il rallentatore Optibrake +.


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Questi i concorrenti del Renault Trucks Magnum 520.18 T Euro 5 Daf XF 105.510

Man TGX 18.540

Scania LA500MLA

Cabina: Super Space Motore: 6 cilindri in linea, 12.902 cc, potenza 375 kW/ 510 cv da 1.500 giri/min., coppia 2.500 Nm da 1.000 a 1.410 giri/min.

Cabina: XXL Motore: 6 cilindri in linea, 12.419 cc, potenza 397 kW/ 540 cv a 1.900 giri/min., coppia 2.500 Nm da 1.050 a 1.350 giri/min.

Cabina: CR19 Topline Motore: 8 cilindri a V, 15.600 cc, potenza 368 kW/500 cv a 1.900 giri/min., coppia 2.400 Nm da 1.100 a 1.350 giri/min.

Iveco Stralis AS 440S50

Mercedes-Benz Actros 1851 LS

Volvo Trucks FH 520

Cabina: Active Space Motore: 6 cilindri in linea, 12.880, potenza 368 kW/500 cv a 1.900 giri/min., coppia 2.300 Nm da 1.050 a 1.550 giri/min.

ventilatore. Passando ai risultati del test, possiamo dire che in effetti i consumi del nuovo motore, 20 cv in più compresi, sono sostanzialmente simili a quelli della versione da 500 cv da noi già testata, pur avendo migliorato, di poco, i tempi di percorrenza. Quindi possiamo confermare che questa iniezione di potenza in più che si avverte al momento di schiaccia-

re l’acceleratore è stata ben compensata dal l’evoluzione messa in pratica dal re parto studi di Renault Trucks. Una notizia che, ne siamo certi, farà felici gli appassionati del Magnum, che in Italia sono tanti e molto affezionati al gigante del trasporto a cui que sta ennesima evoluzione non ha fatto che bene. Per il resto siamo di fronte al l’ul tima incarnazione del

Cabina: Globetrotter LXL Motore: 6 cilindri in linea, 12.800 cc, potenza 380 kW/ 520 cv a 1.450 giri/min., coppia 2.600 Nm da 1.000 a 1.400 giri/min.

Cabina: LH Motore: 6 cilindri a V, 15.928 cc, potenza 375 kW/510 cv a 1.800 giri/min., coppia 2.400 Nm a 1.080 giri/min.

Magnum, a quel restyling che ha donato alla cabina, già unica per dimensioni e abitabilità, 20 cm in più. Sarebbe però riduttivo fermarsi alle dimensioni, pur impressionanti, tutto lo spazio interno è stato pensato per il massimo comfort dell’autista, ricavando nello spazio interno due zone ben distinte, una riservata alla guida, al lavoro, e un’altra al relax, trasformata in una vera secon-

da casa, dove si può non soltanto dormire, si può mangiare comodamente seduti a tavola, sollevando la brandina e ricavando una piccola stanza, in cui appare con poche semplici manovre un pratico tavolino, abbinato alle poltroncine che sorreggono il lettino, oppure ci si può rilassare comodamente sul sedile del passeggero che può essere regolate sull’altezza del conducente e

può ruotare, diventando una poltrona per il relax o una pratica sedia da ufficio. A questo si aggiunge un gran numero di vani, in cui posizionare sia gli effetti personale che gli strumenti di lavoro, do cumenti compresi. Nella parte anteriore sono stati ricavati 221 litri di spazio, suddivisi in più scomparti, tra cui ne spicca uno di grandi dimensioni, dotato di serratura,

La carta d’identità Nome: Magnum 520.18 T Euro 5 Cognome: Renault Trucks Cabina: Excellence Motore: Renault Trucks DXi 13, Euro 5, 12.800 cc, 6 cilindri in linea, 24 valvole, diesel ad iniezione ad alta pressione (2.000 bar), iniettori pompa di seconda generazione, turbocompressore sullo scarico con valvola Wastegate e sistema di post trattamento dei gas di scarico SCR, potenza 382 kW (520 cv) da 1.450 a 1.900 giri/min., coppia 2.550 Nm da 1.050 a 1.400 giri/min. Cambio: Automatico Optidriver a 12 marce + 2 retromarce, con Optibrake. Pneumatici: 315/70 R22,5. Sospensioni: Anteriori a lame paraboliche con ammortizzatori telescopici, posteriori pneumatiche a gestione elettronica, a due cuscini d’aria e ammortizzatori telescopici. Freni: A disco sulle quattro ruote, con ABS, EBS Full. Dimensioni: Passo 4.120 mm. Altezza interna cabina 2.054 mm, larghezza interna cabina 2.060 mm. Equipaggiamento: APM. Serbatoio carburante: 710 l (adBlue 60l). Il posto guida non è cambiato e rimane uno dei più comodi, grazie al sedile regolabile introdotto l’anno scorso, così come alla posizione del volante. Anche il cruscotto, facilmente leggibile, è rimasto lo stesso.

oltre a un secondo da 42 litri refrigerato. Nella parte posteriore della cabina si trova un pratico scomparto da 95 litri che sfrutta lo stesso principio delle cappelliere degli aerei. Di livello naturalmente anche la cuccetta, che nel caso del mezzo messoci a disposizione, è doppia, con quella inferiore divisa in tre parti, con una lunghezza massima di 1.948 mm, mentre quella superiore arriva a superare i due metri di lunghezza e i 695 cm di larghezza. Passando al test vero e proprio, la potenza in più si avverte, ma non stravolge certo le sensazioni rassicuranti che da sempre il Magnum trasmette (e che tanto sono apprezzate dai suoi fedeli appassionati). L’obiettivo resta sempre quello di viaggiare veloci ma anche comodi e sicuri. In questo molto aiuta il cambio robotizzato, che, anche quando le Statali si fanno strette e si devono affrontare una rotonda dopo l’altra, permette all’autista di ridurre lo stress della guida, incrementando quindi il livello di sicurezza. Se le cose si fanno difficili c’è poi a vegliare l’accoppiata EBS-ESP, che riduce ulteriormente i rischi. Insomma viaggiare sul Magnum è sempre un piacere, sia che si debbano trascorrere a bordo poche ore che giorni intensi di lavoro.

Il motore Renault DXi 13 è disponibile in tre livelli di potenza: 440, 480 e 520 cavalli

Più potenti ma meno assetati S

ono tre i livelli di potenza della nuova generazione del propulsore DXi13. Si parte con una versione da 440 cv, che dispone di una coppia di 2.200 Nm da 1.020 a 1.400 giri/min, a cui fa seguito la versione più diffusa, quella da 480 cv, disponibili già dai bassi regimi (il 90 per cento della potenza arriva già a 1.100 giri/min), con una coppia di 2.400 Nm da 1.030 a 1.400 giri/min. Completa il quadro la versione da noi provata, con 520 cv, la più potente della gamma e in effetti per chi si deve muovere sulle rotte europee,oppure deve affrontare gli Appennini, la più adatta alla stazza del Magnum. In questo caso la coppia arriva a 2.550 Nm nell’arco di utilizzo compreso tra i 1.050 a 1.430 giri/min. Si tratta di un moderno sei cilindri turbocompresso con valvola wastegate e iniezione elettronica, abbinato al più potente freno di compressione oggi sul mercato, con potenza di rallentamento di 193 kW, con di serie il rallentatori Optibrake +, abbinato al cambio robotizzato con potenza di rallentamento di 381 kW. Completa il quadro tecnico il cambio Opridriver +, il cui selettore provvede a inserire il miglior rapporto tenendo conto del regime del motore, evitando il rischio di fuori giri. Naturalmente è prevista la possibilità di poterlo utilizzare in configurazione manuale.


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Fiat Profess

FIORINO A 3

IL NUOVO MIRACOLO ECONO

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ATTUALITÀ

N° 184 / Novembre 2009 Il Mondo dei Trasporti

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IVECO / INAUGURATA LA NUOVA SEDE DEL DEALER EVICARRI A SAN CESAREO

La famiglia Pinelli a presidio del modenese Lino Sinari S AN C ESAREO SUL PANARO Una grande festa ha voluto organizzare la famiglia di Luigi Pinelli, da un anno nuovo partner di Iveco in quel di Modena, per l’inaugurazione della nuova struttura di Evicarri realizzata, con un investimento vicino ai 5 milioni di euro, nella zona industriale “La Graziosa” tra i comuni di San Cesareo sul Panaro e Castelfranco. Personaggio di grande sensibilità e di profonda umanità, non è un caso che da sempre si diletti a scrivere poesie in dialetto modenese, Giuseppe Pinelli, che oggi è affiancato nella gestione della concessionaria dai figli Matteo (responsabile commerciale) e Giovanni (responsabile dopo vendita) in attesa che entri in squadra anche Federico ancora alle prese con gli studi universitari. Imprenditore all’antica ma con una visione moderna della realtà nella quale è coinvolto, Giuseppe Pinelli vanta una lunga esperienza maturata sotto le in segne di Man e Daf con la Evicarri, azienda che opera fin dal 1982 e che dal 1992 è passata sotto il controllo della famiglia Pinelli e che appunto sul finire dello scorso anno ha chiuso la collaborazione con i due marchi esteri (non del tutto in verità, visto che per contratto deve garantire l’assistenza ancora per due anni) per iniziare la nuova importante sfida sotto la bandiera di Iveco. “I tempi sono ancora difficili - ha sottolineato Giuseppe Pinelli - ma abbiamo la consapevolezza di aver unito il nostro destino con un’azienda, l’Iveco, che oggi ha tutte le risorse per garantirci una crescita sicura. I prodotti Iveco, dal Daily all’Eurocargo, dallo Stralis al Trakker sono oggi sempre di più apprezzati dalla clientela e noi nel nostro piccolo faremo in modo che questa considerazione aumenti sempre di più anche nella nostra zona. Altrettanto fondamentale per la nostra attività è la certezza di poter contare in casa Iveco su uomini che sanno

La nuova sede della Evicarri sorge a San Cesareo sul Panaro, all’interno dell’area industriale “La Graziosa”. Occupa un’area di 14.700 mq, di cui 1.090 coperti, suddivisi tra officina, show room e uffici. relazionarsi con professionalità e sensibilità, sempre pronti a metterti in condizione di poter accelerare e risolvere la soluzione di eventuali problemi. La crisi morde ancora ma noi dobbiamo pensare alla ripresa quan do sarà sempre più indispensabile camminare a stretto contatto con i clienti, che vanno considerati come i nostri migliori e massimi collaboratori e quando sarà fondamentale per il nostro successo saper dare risposte sempre più rapide, risolutive e trasparenti”. Mentre Giuseppe Pinelli parla di fronte a una nutrita platea di autorità locali, il sindaco di San Cesareo, il vicesindaco di Castelfranco, il parroco e amico di famiglia don Giordano, giornalisti, dipendenti, clienti, in un angolo della vasta officina addobbata per la cerimonia di inaugurazione c’è anche il papà Giovanni, 98 anni, ancor ben presente e lucido, che forse con la mente va a quando ragazzo faceva il trasportatore con l’au-

silio di un carretto e di un bue mentre i suoi occhi spaziano perplessi e ammirati sulle moderne strutture e attrezzature dell’officina. Che è stata organizzata con ben 13 postazioni per garantire rapidi e professionali interventi. L’intera nuova struttura di Evi carri sorge su un’area di 14.700 metri quadrati e annovera un modernissimo show room, uffici commerciali e amministrativi e sala d’attesa che insieme all’officina sono distribuiti su 1.090 metri quadrati. Prevista anche un’ampia area dedicata al merchandising per autisti e trasportatori e una grande sala congressi destinata a eventi e incontri periodici. Non solo, ma per autisti o proprietari di veicoli che arrivano in concessionaria per un intervento di assistenza, c’è anche la possibilità di controllare, comodamente seduti in un salottino, attraverso un televisore, la fase dei lavori al proprio veicolo. E si è pensato anche a realizzare un piccolo ambiente con 2 letti a castello nell’eventualità che

Giuseppe Pinelli, con in braccio il nipotino Cesare, figlio di Matteo, responsabile commerciale della Evicarri. In basso l’imprenditore viene premiato dalla responsabile della rete Iveco Barbara Barbieri.

Dopo le esperienze sotto le bandiere di Daf e Man, la Evicarri da un anno ha deciso di sposare la causa del costruttore nazionale, nella convinzione di poter sfruttare al meglio le grandi opportunità rappresentate dal marchio Iveco. La nuova sede si affianca a quella storica di Villa Bagno.

un autista debba trascorrere la notte in attesa del veicolo riparato. Un’altra vera e propria chic ca della nuova sede della Evicarri è la “tettoia Righetti“ (dal cognome del dipendente che l’ha realizzata) sotto la quale è stato montato un moderno banco prova per il collaudo dei motori dopo gli interventi di assistenza. L’attivazione della nuova sede di San Cesareo non annulla l’attività nella sede storica di Villa Bagno nel comprensorio di Reggio Emilia, realizzata nel 2001 e che sorge su un’area di 9.200 metri quadrati con un’officina con 12 postazioni di lavoro, show room e centro revisioni. “Oggi - commenta ancora Giuseppe Pinelli con in braccio il nipotino Cesare ma ulteriormente felice per la nascita di Irene, sorellina di Cesare e entrambi figli di Matteo - comincia per la Evicarri un nuovo importante capitolo della sua storia. Ci siamo organizzati per poter venire incontro le esigenze dei clienti nel migliore dei modi, contiamo su 27 collaboratori tutti estremamente entusiasti di portare il proprio contributo alla crescita dell’a zienda”.

Matteo Pinelli, responsabile commerciale Evicarri, ha idee precise

La nuova relazione con i clienti SAN CESAREO - Nei tempi più recenti e lo sarà sempre di più per il futuro, la Evicarri ha modificato radicalmente il proprio modo di approcciare il mercato in ambito commerciale. Ce lo spiega Matteo Pinelli, responsabile commerciale di Evicarri. “Le crescenti difficoltà del settore - osserva - ci hanno spinto in effetti a creare un reparto vendite giovane, composto da venditori preparati, costantemente formati e attivi in maniera capillare sul mercato, a casa del cliente, tanto che ognuno ha come riferimento 40 visite settimanali a clienti acquisiti o potenziali. Ogni venditore opera con ampi poteri decisionali con l’obiettivo di concludere affari reciprocamente vantaggiosi con la clientela e dunque preparato sul calcolo economico della commessa”.

“I venditori - prosegue - compongono un team che si suddivide in zone l’area di influenza dell’azienda e possono contare sul reparto di back office che si dedica allo sviluppo delle pratiche e al contatto con il cliente durante la consegna dei veicoli. Ogni settimana, normalmente il lunedì mattina, i venditori si riuniscono nella sala conferenze per discutere delle tendenze del mercato e confrontarsi sull’operato della settimana precedente. A queste riunioni solitamente partecipano a turno i capi officina in modo da sensibilizzarli sulle indicazioni ricevute dai clienti durante la settimana. In questo modo crediamo di poter realmente proporci come veri e proprio partner dei clienti, conoscendo al meglio i loro problemi, le loro necessità”.


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LIGHT COMMERCIAL VEHICLES

FIAT PROFESSIONAL / INCONTRO CON ROBERTO FUMAROLA DIRETTORE MERCATO ITALIA

Il Fiorino a metano con soli 3.990 euro Grazie agli incentivi governativi, all’eventuale rottamazione e allo speciale contributo di Fiat Professional, il nuovo veicolo commerciale leggero torinese vanta un prezzo di lancio assolutamente clamoroso. La Casa torinese, con il nuovo Fiorino Metano completa la propria gamma di veicoli commerciali di primo impianto a metano, oggi la più ampia del mercato con ben sette modelli: oltre al Fiorino, anche Panda Van 1.2, Punto Van 1.2, Grande Punto Van 1.4, Multipla Van 1.6, Doblò Cargo 1.6 e Ducato 3.0. Paolo Altieri

T ORINO - L’andamento del mercato dei veicoli commerciali in Italia continua a registrare una sensibile sofferenza anche se in questa piccola frazione che manca alla conclusione dell’anno si comincia a intravvedere qualche spiraglio di ripresa. In Fiat Professional si segue l’andamento del mercato con molta attenzione, ma intanto ci si adopera in tutte le maniere per venire incontro alle attese della clientela nel migliore dei modi per metterla in condizione di poter ugualmente soddisfare le esigenze legate al possibile rinnovo dei loro strumenti di lavoro, fondamentali per poter dare continuità alla loro attività. Il recente lancio del Nuovo Fiorino Metano è una delle tante risposte intelligenti di Fiat Professional, inserito oltretutto in un segmento di mer cato, quello dei veicoli commerciali alimentati a metano, che le difficoltà economiche degli operatori del piccolo trasporto stanno sensibilmente privilegiando in quanto capaci di garantire contenuti costi di

acquisto e di esercizio oltre che consumi ridotti e basse emissioni. Di questo e di molto altro abbiamo parlato con Roberto Fumarola, direttore Mercato Italia di Fiat Professional nel corso di un incontro nel suo ufficio a Torino in Corso Giovanni Agnelli. Fumarola, alla guida delle attività di Fiat Professional sul mercato italiano dal maggio scorso, è un manager di collaudata esperienza maturata tutta sotto le insegne del Gruppo torinese. Fumarola entra in Fiat nel 1987 come re sponsabile delle vendite presso la succursale di Pavia. Nel 1996 il primo approccio con il mondo dei veicoli commerciali con la nomina a zone manager di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Seguiranno altri numerosi e sempre più importanti incarichi in Italia e all’estero che consentiranno a Roberto Fumarola di conoscere in maniera approfondita le mille problematiche legate alla vendita, al marketing, alla pianificazione, alla logistica del nuovo e dell’usato. Tra il 2007 e il 2009 Fumarola ha anche modo di aggiungere un’esperienza presso la New

Roberto Fumarola, direttore Mercato Italia di Fiat Professional

Holland Agricoltura. È questo il manager che oggi regge il timone delle attività di Fiat Professional in Italia e che dunque deve studiare le strategie opportune sia per far fronte alle difficoltà del mercato sia per rafforzare nello stesso tempo la leadership assoluta che Fiat Professional detiene sul mercato. “Il compito - sottolinea - è sicuramente impegnativo perché di solito è più facile migliorare i piccoli numeri che non difendere quelli grandi. Ma noi in Fiat Professional abbiamo le migliori risorse di uomini e prodotti per continuare a fare il nostro lavoro con piena soddisfazione”. E allora entriamo in argomento, il Nuovo Fiorino Metano. “È disponibile - precisa - in due varianti, furgone e Combi, e in due allestimenti, base ed SX. È dotato di un propulsore 1.4 Fire da 70 cv Euro5 e senza dubbio rappresenta nel pro prio segmento di riferimento l’unico veicolo a metano di primo impianto. Le versioni furgone usufruiscono del massimo degli incentivi statali in vigore fino al 31 dicembre 2009, ovvero 4.000 eu ro per l’acquisto del

veicolo a metano cui, in caso di rottamazione, si sommano altri 2.500 euro di bonus. Per confermare ancor di più la propria politica di attenzione alle tematiche ambientali ed alla mobilità sostenibile, Fiat Professional, insieme alla propria rete di concessionari, ha deciso di aggiungere un ulteriore contributo, offrendo Fiorino Metano ad un prezzo di lancio sensazionale: 3.990 euro. E sul fronte del prezzo non è tutto, perché i clienti lombardi hanno inoltre un’ulteriore opportunità, dal momento che la Regione Lombardia ha deciso di mettere a disposizione altri 2.000 euro per l’acquisto di un veicolo come il Fiorino a metano, che a questo punto raggiunge un prezzo veramente incredibile: addirittura 1.990 euro, sempre Iva e Mss escluse”. Quella del metano è una strada sulla quale Fiat si è incamminata già da molto tempo nella convinzione che avrebbe avuto un sicuro sviluppo, come puntualmente è avvenuto. “Sì, siamo pionieri di questa tecnologia da oltre 10 anni e oggi Fiat Professional con l’introduzione del Nuovo Fiorino Meta-


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