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ON THE ROAD
SCANIA
R620 LA4X2MNA EURO 5 Mauro Zola
L
a si riconosce fin dalla prima occhiata la nuova Serie R. A patto naturalmente di essere “Scanisti”, razza di appassionati che nel nostro Paese conta su un buon numero di rappresentanti. Loro sono i primi a strabuzzare gli occhi davanti al top della nuova gamma, equipaggiato con l’ormai mitico e mai abbastanza celebrato 8 cilindri a V, qui inoltre nella sua configurazione massima, quella da 620 cv. Per gli altri questo resta soltanto un gran bel camion, anche se perfino i me no esperti possono notare quel tocco di modernità che ha aggiunto alla caratteristica linea degli stradisti svedesi la più recente evoluzione della specie. All’atto pratico ciò si traduce, per quel che riguarda l’e sterno della cabina, in una nuova mascherina, di taglio contemporaneo, che aggiunge grinta e negli spoiler laterali in tinta, che non hanno però soltanto un fine estetico, ma agiscono anche sull’aerodinamica, riducendo fino all’1 per cento i consumi. A questo si aggiungono calandra, paraurti e un logo più grande, a rafforzare l’identità
La novità sta tutta nella cabina con una nuova mascherina, di taglio contemporaneo, che aggiunge grinta, e con spoiler laterali in tinta, che non hanno soltanto un fine estetico, ma agiscono anche sull’aerodinamica, riducendo fino all’1 per cento i consumi. A questo si aggiungono calandra, paraurti e un logo più grande, a rafforzare l’identità che per Scania è da sempre elemento portante.
che per Scania è da sempre tema portante. Può non sembrare molto per una serie così tanto attesa e in effetti la maggior rivoluzione ci attende nella cabina. Questa sì nuova quasi per intero. LA SCELTA ALL’AUTISTA Nuovo è infatti il design del cruscotto e nuovi sono i materiali in cui è stato allestito (così co me nuove sono le possibili combinazioni di colore), il resto dell’abitacolo è perfino difficile da descrivere tante sono le possibilità di personalizzarlo, seguendo le richieste di una clientela che non è soltanto la più affezionata e fedele ma anche la più esigente per quel che riguarda comfort e funzionalità. L’allestimento del modello di cui disponiamo è comunque uno dei più completi, che comprende particolari molto utili, come il pratico tavolinetto che sbuca fuori davanti al posto del passeggero e che lo trasforma in zona pranzo o zona lavoro (ci sta sopra giusto un lap top di nuova generazione), o la penisola, sistemata tra i due sedili, utile per riporre oggetti e completata da un pratico cassetto
Una bella livrea per il purosangue
L’allestimento del modello oggetto della nostra prova è uno dei più completi. In senso orario, il pratico tavolinetto che sbuca fuori davanti al posto del passeggero, il ricco ed ergonomico cruscotto, il funzionale vano portaoggetti a lato del posto guida, le rinnovate prese d’aria sul frontale rese più pratiche e inserite nel moderno design. Scania Serie R non rinuncia agli elementi che ne caratterizzano l’appeal estetico così particolare che lo ha reso uno dei favoriti per il popolo dei camionisti.
con chiusura a serranda. La cura dei particolari da par te del reparto progetti del costruttore svedese è stata quasi maniacale, tanto che è difficile poterli scovare tutti. Si va dalle tasche delle portiere ampliate in modo da poter contenere due bottiglie d’acqua da 1,5 litri, al sedile del passeggero completamente reclinabile a tavolino, alla scaletta estraibile necessaria per raggiungere comodamente la cuccetta superiore. Proprio nello spazio destinato al riposo si trova una delle esclusive della nuova serie R. Il lettino inferiore infatti è dotato di una maniglia, che a veicolo fermo permette di allargarlo di 17 cm, portandolo a un totale di
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Questi i concorrenti dello Scania R620 LA4X2MNA Euro 5 Man TGX 18.680 BLS
Mercedes-Benz Actros 1860 LS
Cabina: XXL Motore: 8 cilindri a V, 16.160 cc, potenza 500 kW/680 cv a 1.800 giri/min., coppia 3.000 Nm da 1.100 a 1.500 giri/min.
Litri 18,47
Media 3,61 km/l
S.S. 230/S.S. 143 Crocicchio - Biella - Cavaglià
Km 36,61
Litri 16,80
Media 2,17 km/l
Autostrada A4 Carosio - Barriera Milano
Km 66,70
Litri 15,99
Cabina: Globetrotter LXL Motore: 6 cilindri in linea, 16.100 cc, potenza 441 kW/600 cv da 1.500 a 1.900 giri/min., coppia 2.800 Nm da 1.000 a 1.500 giri/min.
Cabina: LH Motore: 8 cilindri a V, 15.928 cc, potenza 440 kW/598 cv a 1.800 giri/min., coppia 2.800 Nm a 1.080 giri/min.
Autostrada A4 Barriera Milano
Km 66,68
Volvo Trucks FH16 42T
Media 4,17 km/l
con l’uso di AdBlue, invece dell’EGR utilizzata normalmente sulle versioni a sei cilindri, qualcosa è cambiato anche nello stile della conduzione, per l’ingresso del nuovo Opticruise, abbinato al cambio in versione totalmente automatizzata, senza pedale della frizione (che è comunque disponibile come optional). In questo modo il 12 marce autoctono (come la gran parte della componentistica Sca nia, unico costruttore che ancora sviluppa in casa le proprie dotazioni), pur mantenendo i concetti di base di un cambio manuale, aggiunge la facilità di guida propria di un automatizzato e contribuisce a sua volta a calmierare il consumo di gasolio, dando una buona mano per il risultato finale che, considerando il mezzo utilizzato, ha quasi dell’incredibile: 2,17 km con un litro su di una S.S. con
abbiamo usato e che andrebbe mes sa in funzione soltanto quando ce n’è davvero bisogno) e una dedicata alle manovre. Ma come già detto, in questo caso più che sulla tecnica o sulle prestazioni di questo eccezionale motore, vogliamo concentrarci sulla vita a bordo. NEI PANNI DI CHI VIAGGIA E allora cerchiamo di metterci nei panni di chi sullo Scania deve lavorare e anche vivere per giorni interi. Fin da subito la cabina da un’idea di spazio. Anche se a differenza di qualche concorrente il pavimento non è completamente piatto, ci si trova subito a proprio agio, circondati da colori caldi e rassicuranti. È facile sistemare tutte le proprie cose giusto dove dovrebbero stare, approfittando
di sportelli e sportellini, con in più il grande box accessibile anche dall’esterno, posizionato a lato della cabina. Il letto naturalmente lo abbiamo provato soltanto di giorno per pochi minuti ma si tratta davvero di un’innovazione riuscita, che soprattutto a camionisti di stazza “importante” permetterà riposi perfetti. E non sembri strano che dedichiamo tanto tempo a quelli che sono optional e che quindi vanno a gravare sul prezzo finale del mezzo. L’u ten te Scania in questo campo è un po’ speciale, ama il suo camion e vuole trascorrere a bor do un tempo di qualità, quindi è più propenso a spendere qualcosa in più per avere qualcosa in più. Non fosse altro che per godere degli sguardi ammirati dei colleghi che ci han no accompagnato lungo l’intero test.
La carta d’identità
Il pratico portabicchieri è un altro dettaglio delle dotazioni dello Scania R620 che eccellono per praticità e funzionalità. 90 cm, cioè la maggior dimensione oggi disponibile sul mercato, abbinata al già noto materasso da 155mm, con tanto di molle, già presente nella serie precedente. Eguale attenzione è stata riservata al posto guida, che è completamente personalizzabile. Si può infatti regolare di 52° l’inclinazione del volante, che
può anche essere spostato avanti o indietro di 60 mm. Stesso discorso per il comodo sedile di guida, nel nostro caso rivestito di pelle d’ottima qualità, che sovrasta il quadro strumenti, che come vuole la recente regola Scania è dominato da un ampio display centrale, in cui scorrono le informazioni indispensabili, comprese quelle relative
Comandi al volante: l’autista ha tutto sotto controllo per una guida confortevole e improntata ai massimi requisiti di sicurezza. alle dotazioni opzionali. Per i comandi, invece, possiamo definire comodi e intuitivi quelli al volante. Se poi il propulsore è lo stesso di sempre, un 8 cilindri potente e dalla coppia incredibile, che per gli aficionados Scania ha un’unica pecca, il ricorso alla tecnologia SCR per la riduzione dei gas di scarico, quindi
Un nuovo sistema informatico sulla Serie R
L’aiuto elettronico alla guida S
i chiama Drive Support l’aiuto elettronico che Scania mette a disposizione degli acquirenti della nuova serie R. Di cosa si tratti è presto detto: un sistema informatico fornisce consigli sullo stile di guida in base a parametri prestabiliti, proponendo alla fine del viaggio una sorta di giudizio sulla performance del camionista. I parametri presi in esame sono sostanzialmente quattro: la marcia in salita e il relativo utilizzo dell’acceleratore, la capacità di previsione con relative frenate e ripartenze più o meno brusche, l’uso del freno con valutazione della
frequenza e della forza sul pedale impiegate, oltre che integrazione con il retarder, e per ultimo la scelta dei rapporti in base ai giri del motore. In sintesi di tratta di una sorta di training continuo, con cui l’autista può mettersi costantemente alla prova cercando di ottenere il maggior punteggio, che vuol dire un risparmio di carburante che può arrivare fino al dieci per cen to. Altra caratteristica fondamentale del Drive Support è che verrà fornito di serie su tutti i modelli destinati al lungo raggio ed equipaggiati con il retarder.
semafori, rotonde, strettoie e un traffico fluido ma intenso, con un 8 cilindri a V di questa potenza sono davvero tanti. Basta per raggiungere tali livelli di efficienza affidarsi molto alla nuova serie R, sfruttarne le caratteristiche senza farsi prendere dalla smania di avere a disposizione una simile cavalleria, perché certo i 620 cv sono una risorsa, che va però usata soltanto quando serve realmente, altrimenti si rischia di portare a casa un risultato modesto. Tornando al cambio, proposto in abbinamento con il sistema hill hold di assistenza per le partenze in pendenza, è stato rivisto soprattutto nella fluidità degli innesti e nella precisione di questi quando si viaggia in salita e quindi bisogna saper bilanciare regime di giri e consumi. Sempre nell’ottica di privilegiare sempre e comunque l’autista, è anche possibile regolare i vari parametri sulle pro prie esigenze. Di base il soft ware del cambio Scania pro pone tre diverse funzioni: ol tre alla normale anche una Power (che noi in effetti non
Nome: R 620 LA4X2MNA Euro 5 Cognome: Scania Cabina: Top Line Motore: Scania DC 16 17, Euro 5, 15.600 cc, 8 cilindri a V, 32 valvole, diesel a iniezione diretta Scania PDE, turbocompressore con intercooler, iniettori pompanti e sistema di post trattamento dei gas di scarico SCR, potenza 456 kW (620 cv) a 1.900 giri/min., coppia 3.000 Nm da 1.100 a 1.400 giri/min. Cambio: Scania GRSO905r a 12 marce + 2 retromarce, con Scania Retarder e Scania Opticruise. Pneumatici: 315/80 R22,5. Sospensioni: Anteriori a balestre paraboliche con ammortizzatori e barra stabilizzatrice, posteriori pneumatiche con ammortizzatori. Freni: A disco sulle quattro ruote, con EBS. Dimensioni: Passo 3.700 mm. Pesi: MTT 18 ton, tara 7.425 kg, peso max ammesso asse anteriore 7.500 kg, peso max ammesso asse posteriore 11.500 kg. Dotazioni: Lane Departure Warning, Adaptive Cruise Control, Tyre Pressure Monitor Serbatoio carburante: 570 l (adBlue 70 l).
ATTUALITÀ
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MAN / RADUNO INTERNAZIONALE DEI FORMATORI MAN PROFIDRIVE
L’autista al centro dell’attenzione Europea. La nuova direttiva comunitaria prescrive che il personale di guida frequenti ogni cinque anni un corso di formazione articolato in cinque moduli di almeno sette ore per la durata complessiva di 35 ore. La partecipazione è obbligatoria e verrà attestata nella patente di guida dal numero chiave 95. In caso di violazione della normativa il conducente verrà punito con una sanzione amministrativa fino a 5.000 euro e il titolare dell’azienda fino a 20.000 euro.
Lino Sinari
MONACO DI BAVIERA - Un’economia forte si basa su una mobilità che funziona senza problemi. I supermercati vengono riforniti con frutta matura “just in time”. I giornali raggiungono i loro lettori il mattino presto. Gli addetti alla logistica spediscono quotidianamente centinaia di migliaia di pacchetti. Gli au tobus di linea tessono una fitta rete di collegamenti nel trasporto pubblico locale. Il volume dei trasporti è destinato ad aumentare ulteriormente in futuro e le risorse energetiche sono invece limitate.
FORMAZIONE OBBLIGATORIA
LE REGOLE DEL TRASPORTO MODERNO È quindi necessario massimizzare l’efficienza del trasporto di merci caratterizzato oggi da flessibilità, velocità e affidabilità. Per quanto riguarda gli autobus, si tratta di ridurre ulteriormente il fabbisogno energetico per persona e chilometro. Man Nutzfahrzeuge, uno dei costruttori leader a livello mondiale di veicoli industriali, fornisce un sostanziale contributo al continuo aumento dell’efficienza nel trasporto. Vediamo come, ma facendo una ulteriore specifica premessa. Il conducente è l’elemento chiave per un trasporto merci su strada sicuro ed efficiente. Anche la più moderna tecnologia dei veicoli industriali non servirebbe a molto se il conducente non ne fosse padrone assoluto e responsabile e nell’autocarro essa non ve-
“
I formatori hanno discusso sui concetti e sui contenuti dell’ampio programma di training di Man ProfiDrive - oltre ai corsi di redditività e di sicurezza vengono offerti anche corsi di formazione intensiva, di guida off-road e di perfezionamento per istruttori di guida e periti - e in particolare sul tema focale del settore, ovvero la nuova normativa sulla Carta di qualifica del conducente.
nisse gestita correttamente. I corsi di formazione e di specializzazione per driver di autobus e autocarri sono l’ABC per una maggior sicurezza ed efficienza nel traffico stradale. Ebbene, questa filosofia accomuna gli oltre 40 trainers di guida Man ProfiDrive provenienti da 16 Paesi europei che il mese scorso si sono ritrovati
nel nuovo Man Forum a Monaco di Baviera per il raduno internazionale. I formatori hanno discusso sui concetti e sui contenuti dell’ampio programma di training di Man ProfiDrive -ol tre ai corsi di redditività e di sicurezza vengono offerti anche corsi di formazione intensiva, di guida off-road e di perfezionamento
per istruttori di guida e periti e in particolare sul tema focale del settore: la nuova normativa sulla Carta di qualifica del conducente (CqC) o Patente Professionale. La nuova direttiva comunitaria 2003/59/Ce prescrive che chi per mestiere guida veicoli adibiti al trasporto di persone o merci, deve fre-
quentare appositi corsi di aggiornamento periodici entro il 2013 (autotrasporto di persone) e 2014 (autotrasporto di merci). In tal modo si intende aumentare la sicurezza nella circolazione stradale, ridurre l’impatto ambientale e contrastare le condizioni concorrenziali dissimili nell’autotrasporto all’interno dell’Unione
Man ProfiDrive è già riconosciuto in Germania e in alcuni Stati europei come ente di formazione in conformità alla normativa comunitaria sulla Carta di qualifica del conducente (CqC) e offre la possibilità di acquisire tutte le nozioni riguardanti l’attività del conducente nel suo complesso prescritte dal legislatore. Dall’inizio del 2009 più di 2.300 conducenti e autotrasportatori hanno già assolto l’aggiornamento a norma comunitaria con Man ProfiDrive. Dal 1981 Man Nutzfahrzeuge offre seminari formativi con taglio pratico-operativo per conducenti di autocarri e autobus e con la sua offerta riscuote un consenso sempre crescente da parte dei clienti. Attualmente tra 3mila e 4mila conducenti frequentano ogni anno i corsi offerti in Germania. Man ProfiDrive offre il suo programma in più di 25 Paesi e si avvale di 69 istruttori.
CONTINENTAL / Le proposte VDO per l’anno che sta per iniziare
Man in tour per le città della Germania
Avanti verso il digitale
Camion di Natale
Dtco 1381, Mix Drivetime, Remote Download e Tis-Web consentono di rispondere ai requisiti imposti da un Regolamento europeo del 2006 ma danno anche numerosi vantaggi. N OVATE M ILANESE - Affidabile e facile da usare, risponde anche all’obbligo entrato in vigore da maggio 2006, ovvero al Regolamento europeo che impone la dotazione di un tachigrafo digitale su tutti i veicoli adibiti a trasporto merci con massa ammissibile superiore alle 3,5 t e su tutti i mezzi adibiti a trasporto passeggeri con più di nove persone a bordo incluso il conducente. Nell’anno che sta per iniziare VDO, marchio del Gruppo Continental, continuerà a puntare sul tachigrafo digitale Dtco 1381 Rel. 1.3, in particolare per i gestori delle flotte. Ma quali sono i vantaggi che derivano dall’utilizzare il tachigrafo digitale? Intanto è uno stimolo a cambiamenti organizzativi e un investimento per l’azienda. Il tachigrafo rappresenta un’adeguata soluzione per gestire i dati ed estrarre preziose informazioni. Insomma, non solo i dati vengono archiviati nel pieno rispetto della legge, ma si risparmia tempo nel controllo dei tempi di guida e di riposo e delle infrazioni, si ottimizza l’utilizzo dei propri veicoli, si migliora la pianificazione delle attività del personale, si riducono le ore di inattività degli autisti, si automatizzano le operazioni di manutenzione, si evitano inutili costi e incidenti. Anche i veicoli più vecchi possono essere equipaggiati con tachigrafi digitali, anche se il Dtco 1381 è nato per integrarsi senza problemi con le ultime tecnologie. Una delle funzioni più avanzate è ad esempio il trasferimento wireless dei dati, dalla memoria di massa e dalla carta conducente, tramite il download device. Nel 2010 troveremo inoltre nella gamma VDO l’innovativa funzione Mix Drivetime, che di fatto implementa ulteriormente quelle disponibili col Dtco 1381. Si tratta di un unico sistema che consente ai gestori delle flotte di scaricare facilmente i dati dal tachigrafo digitale in modalità remota per garantire il rispetto della legge beneficiando sempre delle funzionalità di ge-
stione del conducente e del veicolo, oltre che delle funzioni di localizzazione, navigazione, controllo del consumo di carburante e reportistica. Quanto alla gestione dei dati dal tachigrafo on line per le flotte, nel 2010 da VDO troveremo anche Tis-Web, la soluzione del “tutto incluso”, particolarmente adatta alle flotte di ogni dimensione, dai “padroncini” alle grandi flotte, a maggior ragione se dislocate in più sedi. Tis-Web è un marchio che include una gamma di soluzioni per l’archiviazione e la gestione dei dati, ovviamente tutte conformi alle leggi. Soluzioni che offrono ad esempio numerosi report per la valutazione dei dati e danno supporto nell’ottimizzazione della gestione aziendale. In Tis-Web i dati possono essere importati mediante diverse modalità e, grazie all’ampia gamma di report disponibili, si possono estrarre informazioni importanti: verificare subito se le norme di legge sono rispettate, controllare il comportamento di guida dei propri autisti, ottimizzare l’uso dei veicoli, migliorare la pianificazione del personale, gestire l’anagrafica. Infine, per il trasferimento wireless tramite Wlan/Gprs c’è Remote Download, soluzione comoda per lo scarico sicuro dei dati dalla memoria di massa e dalla carta conducente e la trasmissione dei dati criptati al computer in sede. Un esempio? Se il veicolo si trova sul piazzale dell’azienda, il Dld Short Range trasmette i dati al computer dell’ufficio tramite una rete wireless locale (Wlan). Nel software di configurazione è possibile definire l’intervallo di tempo secondo cui far eseguire automaticamente uno scarico. Il veicolo si trova in una piazzola di sosta in autostrada? Col Dld Wide Range i dati sono trasferiti al server remoto VDO tramite una rete wireless mobile (Gprs), con un accesso al server via internet protetto e sicuro. In questo modo i dati possono essere scaricati e trasmessi direttamente all’archivio in qualsiasi momento e da tutta Europa.
MONACO DI BAVIERA - Quest’anno sulle strade della Germania viaggeranno per tutto il periodo dell’avvento sino alla vigilia di Natale, due nuovi Man TGX con decori natalizi per portare gioia e felicità ai bambini degli asili tedeschi. I due autoarticolati da 16 metri illuminati a festa viaggeranno lungo tutta la Germania, attraversando città come Berlino, Leipzig, Dresda, Zwickau, Plauen, Grünberg, Coburg, Salzgitter, Augsburg, Monaco di Baviera e Regensburg. In programma visite al Villaggo S.O.S. Bambini e agli asili tedeschi, portando come doni ai piccoli ospiti modellini di camion di cioccolato o sagome di biscotto. I due TGX di Natale visiteranno anche gli stabilimenti, le filiali e le officine Man, così come i tipici mercatini di Natale tedeschi. Sono stati gli apprendisti della Man Nutzfahrzeuge AG di Monaco di Baviera a trasformare i due trattori di colore rosso con motore da 540 CV in veri camion di Natale: 200 metri di filo luminoso, resistente alle intemperie è stato montato su ognuno dei due trattori e i rispettivi semirimorchi decorati con motivi invernali. E come tocco finale: centinaia e centinaia di luci a LED per incorniciare le griglie del radiatore.
29 GRAVINA IN PUGLIA - Un dispositivo di localizzazione satellitare Gps piccolo quanto un mouse, studiato e progettato ad hoc per la sicurezza stradale e per il controllo delle flotte. Si chiama Remote Angel ed è la novità di fine anno in casa Mac&Nil, azienda d’informatica, elettronica e telecomunicazioni che progetta sistemi integrati wireless/web e di telecontrollo, interfacciati con le reti di te lefonia mobile Gsm, Gprs, Edge e Umts. Remote Angel consente di controllare e gestire i veicoli aziendali in movimento attraverso un computer, un palmare o un telefono cellulare. Si tratta di un vero e proprio “angelo della strada” che permette, in maniera semplice e immediata, di ricevere direttamente sul proprio cellulare o tramite web le informazioni sul veicolo monitorato. Vediamo qualche esempio pratico. Inviando un semplice sms al dispositivo è possibile conoscere in tempo reale, sempre via sms, la localizzazione esatta del veicolo e la velocità alla quale procede. Attraverso un apposito sito internet, si può localizzare e visionare il veicolo su mappe cartografiche satellitari, registrare giornalmente le velocità di marcia, i percorsi e le eventuali soste. In questo modo l’utente ha a disposizione un’autentica scatola nera del veicolo utile ad esempio per monitorare neo-patentati - che accompagna il guidatore 24 ore al giorno e allo stesso tempo supporta la direzione dell’azienda nel monitoraggio della propria flotta. Il dispositivo s’installa direttamente sul mezzo in maniera molto semplice e veloce: il tem po massimo calcolato per il montaggio è di 15 minuti. “Da sempre quando si parla di veicoli e flotte
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ATTUALITÀ
MAC&NIL / UN NUOVO DISPOSITIVO PER CONTROLLARE E GESTIRE I VEICOLI
L’angelo delle flotte Attraverso un computer, un palmare o un telefono cellulare Remote Angel consente il controllo delle flotte aziendali facendo risparmiare tempo e risorse a chi vi è a capo. - ci ha detto Giacinto Fiore, direttore commerciale dell’azienda, ubicata a Gravina in Puglia, in provincia di Bari - l’attenzione si rivolge a due que stioni: quella della sicurezza, dettata dal rispetto degli orari lavorativi da parte dei trasportatori, e quella dei costi, derivati dalla puntualità degli autotrasportatori nelle consegne e più in particolare alle scelte che questi operano nell’organizzazione degli itinerari. Proprio per rispondere a queste esigenze Mac&Nil ha sviluppato Remote Angel in partnership con Tim e Telecom Italia, che distribuiscono il prodotto su tutto il territorio nazionale”. Remote Angel è piccolo quanto un mouse, quindi poco ingombrante e di facile posizionamento. Due le versioni disponibili: per veicolo e per cellulare di ultima generazione. “Le applicazioni del prodotto - ha proseguito Fiore possono essere molteplici, con importanti risvolti sulla sicurezza stradale: basti pensare alla funzione “Allarme”. Grazie a essa, si allerta automaticamente via sms il titolare, il responsabile della logistica o una centrale operativa nel caso in cui il veicolo sul quale il dispositivo è situato superi una soglia di velocità pre impostata o
fuoriesca da un’area territoriale pre-stabilita”. Remote Angel è dedicato a tutte le aziende che abbiano almeno un mezzo aziendale. Dalle aziende di autotrasporti alle società d’installazione, gli impianti tecnologici, la manutenzione estintori, la manutenzione ascensori sino al noleggio autoveicoli, rappresenta un dispositivo utilis-
simo per ottimizzare il controllo e la gestione dei veicoli aziendali. “L’obiettivo - ha aggiunto il direttore commerciale di Mac&Nil - è aumentare sul territorio nazionale la rete di rivenditori autorizzati e diffondere, tramite loro, l’intera filosofia aziendale Mac&Nil, da sempre sensibile alla prevenzione stradale”. Mac&Nil dal 2000 opera nel
settore elettronico, informatico e delle telecomunicazioni offrendo alle aziende servizi ad hoc di messaggistica, mobile office, localizzazione satellitare e telecontrollo. L’approccio dell’azienda è finalizzato alla ricerca di soluzioni, alternative a quelle già esistenti, sempre più performanti e in grado di dare un valore aggiunto al business delle aziende clienti.
Il team di esperti che sta ai vertici dell’azienda è composto da ingegneri, informatici e specialisti altamente qualificati, con esperienze pluriennali nel settore, che uniscono le proprie esperienze per trovare soluzioni sempre all’avanguardia. “La volontà dei fondatori di Mac&Nil - ha aggiunto Giacinto Fiore - è stata, sin dalla nascita, di realizzare un polo tecnologico altamente qualificato nel sud Italia, in grado di competere a livello nazionale e internazionale e arginare il flusso migratorio delle menti più brillanti del settore verso le realtà più affermate situate nel nord del paese. Da qui la scelta di mantenere la sede operativa a Gravina in Puglia”. Ancora oggi Mac&Nil opera in piena sede del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, nella città tanto amata da Federico II del Sacro Romano Impero. Seppure lontana dai poli tecnologici del nord, è caratterizzata da un forte dinamismo che le consente di partecipare a fiere e convegni e di distribuire i suoi prodotti e servizi su tutto il territorio nazionale e non, consapevole del fatto che in un settore così rapidamente in evoluzione diventa fondamentale il confronto e l’aggiornamento. Da sempre il Politecnico di Ba ri e gli Istituti tecnici locali han no sfornato laureati e periti con un’alta formazione tecnica, pronti a emigrare nelle aziende del Nord Italia o addirittura in altri Paesi del mondo industrializzato. Il team Mac&Nil nasce con l’obiettivo di un’inversione di tendenza: è questa la scommessa.
ATTUALITÀ
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EMILIANA SERBATOI / ARRIVA EMILCUBE, SERBATOIO METALLICO A CONTENIMENTO TOTALE
Carburante sotto controllo Guido Prina CAMPOGALLIANO - Un serbatoio metallico a contenimento totale, sovrapponibile, omologato per il trasporto carburante a norme Adr. È la novità del 2010 in casa di Emiliana Serbatoi, azienda specializzata nella produzione di serbatoi e sistemi di erogazione per lo stoccaggio, il rifornimento e il trasporto di carburante. Professionalità e affidabilità tecnico-organizzativa sono le caratteristiche salienti dell’a zienda, ubicata a Campogalliano, un comune di 9mila abitanti della provincia di Modena che fa parte dei quattro comuni dell’Unione Terre d’Argine. Attraversiamo il ponte della Barchetta e ci troviamo dinanzi a quella che dal 2000 è la sede di Emiliana Serbatoi. Quella precedente si trovava in città, a Modena, dove l’azienda è nata quarant’anni fa. Ma quella struttura è diventata ben presto inadeguata e insufficiente per il rapido sviluppo aziendale, avvenuto in tempi piuttosto brevi. Emiliana Serbatoi ha iniziato nel luglio 2000 la costruzione del nuovo stabilimento che, con una superficie coperta di 4mila mq, su un’area di oltre 9mila mq, è destinato a ospitare gli addetti e, grazie alla maggiore capienza, a permettere l’aumento della gamma di servizi offerti alla clientela. Cura e attenzione hanno permesso di organizzare al meglio
i nuovi spazi a disposizione, ottimizzandoli attraverso una progettazione altamente dettagliata della struttura da costruire. Gli spazi sono stati distribuiti in maniera razionale e l’area del magazzino è completamente computerizzata. Emiliana Serbatoi si affaccia al 2010 con una novità che eccelle nel panorama dei serbatoi metallici. Si chiama Emilcube ed è un serbatoio a contenimento totale, sovrapponibile a pieno carico. Omologato dal Ministero dei Trasporti per carburanti liquidi classe III, norme Adr, Emilcube è di forma - come ricorda il nome - cubica e contiene fino a 950 litri. Costruito in acciaio al carbonio, è saldato a tenuta, verniciato a polveri previo trattamento di sabbiatura, corredato di paratia interna flangi flutti e contenuto in un contenitore metallico con funzione di bacino di contenimento al 110 per cento a doppia chiusura lucchettabile. All’esterno, Emilcube si caratterizza per gli occhielli per il sollevamento dall’alto, ricavati sui montanti d’angolo, per le tasche di presa per carrelli elevatori posizionate sui quattro lati per il sollevamento dal basso e per le apposite feritoie di ancoraggio per il fissaggio durante il trasporto. A un’occhiata più “tecnica”, si nota il tubo di scarico totale del contenitore esterno, munito di apposito tappo. È possibile inoltre collegare i gruppi elettrogeni anche mediante coper-
Volkswagen Veicoli Commerciali fornitore ufficiale della A.S.O.
“
Sovrapponibile a pieno carico, è omologato dal Ministero dei Trasporti. Altra novità del 2010 è Emiltouch, sistema di controllo dei rifornimenti.
Serbatoio a contenimento totale, sovrapponibile e omologato per il trasporto carburante a norme Adr, Emilcube è la grande novità proposta dalla Emiliana Serbatoi, azienda specializzata emiliana. chio chiuso. Il vano di carico per il riempimento di carburante ha boccaporto di diametro pari a 300 mm, completo di guarnizione di tenuta e coperchio imbullonato, bocca di carico in ottone con attacco rapido da 3”, valvola di sicurezza a tre effetti omologata, pompa manuale di riserva in caso di emergenza ed estintore (optional). Il vano di rifornimento è dotato di gruppo pompa con conta litri digitale modello K24 e filtro per acqua, tubo flessibile lungo 6 m completo di pistola
di rifornimento ad arresto automatico con relativo alloggiamento, attacchi rapidi di alimentazione e ritorno per il collegamento contemporaneo di due gruppi elettrogeni e indicatore di livello. Altra novità del 2010 è Emiltouch, un nuovo sistema gestionale di controllo e monitoraggio delle erogazioni di rifornimento interamente progettato e sviluppato dall’azienda modenese. Basato su sistema operativo Windows, è essenzialmente costituito da un modulo integrato di tipo touch-screen con di-
splay da 8”, lettore di prossimità Tag, modulo Gprs, scheda I/0 e modulo di alimentazione. Il sistema è già predisposto per i collegamenti via Lan, Gprs, oltre che scarico dati via Tag. Le funzioni principali sono: riconoscimento automatico e attivazione all’erogazione solo a personale munito di apposito Tag pre-programmato; gestione dell’impianto in modo autonomo senza necessità del presidio di personale dedicato e senza vincoli di tempo; registrazione di tutte le operazioni su database. E ancora: possibilità d’integra-
zione con sistemi gestionali aziendali; effettuazione delle statistiche e calcolo medie dei consumi; monitoraggio e gestione delle giacenze delle cisterne; possibilità di attivare blocchi per ogni singolo Tag basati sul numero massimo di rifornimenti, quantità prelevabile, orario di prelievo consentito e altri parametri; possibilità di attivare doppia chiave di accesso ovvero Tag mezzo più password autista; aggiornamento configurazione del sistema mediante Tag, Lan, dispositivo Usb oppure Sms; gestione completamente indipendente e autonoma del proprio sistema aziendale di rifornimento.
EFFER / Arriva la gru ad altissima resistenza e con il miglior rapporto peso-potenza
Amarok al Dakar Rally
Leggera e all’avanguardia
Il nuovo pick-up debutterà durante la competizione in Sud America, dove verrà inizialmente commercializzato. A seguire il lancio in Europa.
La novità del 2010 del produttore bolognese si chiama Effer 655 e si posiziona nella fascia delle 60 txm. Altra novità la Effer 45, nel segmento dei 35/65 quintali.
VERONA - È resistente, robusto e può affrontare qualsiasi strada: da gennaio il pick-up Amarok dovrà dimostrare queste doti durante il rally più impegnativo del mondo. La Volkswagen Veicoli Commerciali sarà infatti Fornitore Ufficiale al prossimo Dakar Rally e partner dell’organizzatore, Amaury Sport Organisation (A.S.O.). Il nuovo pick-up della Casa tedesca sarà di supporto alla gara: verranno utilizzati 35 Amarok, 20 per l’organizzazione e 15 per stampa e servizio shuttle. Al Dakar Rally 2010, in programma in Argentina e Cile dall’1 al 17 gennaio, Amarok sarà sottoposto a una prova di resistenza davvero unica, e dovrà far fronte a tutti i tipi di scenari che gli si presenteranno: sia come mezzo di ricognizione durante le tappe del Rally, sia come vettura di supporto per la stampa, così come navetta per i team della Volkswagen Motorsport, che quest’anno difenderà il successo ottenuto nella scorsa edizione. Stephan Schaller, Presidente della Volkswagen Veicoli Commerciali, aggiunge: “Amarok è la risposta della Volkswagen al mondo dei pick-up e nel Dakar Rally - una delle ultime grandi avventure per l’uomo - avrà la possibilità di far vedere di che pasta è fatto, dimostrando la sua versatilità e solidità. Amarok è costruito in Argentina e, poiché il mercato sudamericano è uno dei più importanti per questo tipo di vettura, non potevamo certo mancare al Dakar Rally 2010”. ll nuovo pick-up farà il suo debutto durante la competizione in Sud America, dove verrà inizialmente commercializzato. Successivamente sarà lanciato anche in Europa.
CASTEL MAGGIORE - Tutte le migliori caratteristiche tecniche e funzionali delle gru di ultima generazione le possiede la nuova gru Effer 655, tra le novità del 2010 del produttore di Castel Maggiore. La Effer 655 si posiziona nella fascia delle 60 txm, sarà disponibile fino a 9 sfili idraulici con oltre 26 m di sbraccio verticale e con jib supplementare fino a 6 Sfili. In questa macchina sono stati utilizzati acciai ad altissimo limite di snervamento all’avanguardia in termini di resistenza, leggerezza e con il miglior rapporto peso potenza della categoria. È stato introdotto il sistema di controllo elettronico della gru Dmu 3000 Plus, che tanto successo ha ottenuto sui modelli 470, 1155 e 1355. Il Dmu 3000 Plus si avvale del sistema di comunicazione Can-Bus e assicura maggiori prestazioni e rendimenti non ché maggiore sicurezza e affidabilità. Altra novità sarà rappresentata dalla nuova Effer 45, che va ad aumentare la presenza Effer nel segmento dei 35/65 quintali. Tra le altre macchine sulle quali punterà il costruttore bolognese nel corso dell’anno venturo la
Effer 1155 con falso telaio integrale compatto, al Saie di Bologna esposta su un particolare allestimento caratterizzato da un’altezza molto ridotta.
Effer produce gru per autocarro e marine di capacità da 2 a 300 t/m. Nata nel 1965, è leader nel settore delle gru di grande capacità e d’impiego ferro-
viario, sottoponti e militare. Il gruppo ha una rete di distributori in oltre 40 Paesi. La sede è ubicata a Castel Maggiore, inprovincia di Bologna.
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ATTUALITÀ
CONTINENTAL / INAUGURATO IL PRIMO AUTOPARCO ITALIANO DI LIVELLO INTERNAZIONALE
“
La struttura, che copre una superficie di 173mila mq, è pensata per essere qualcosa di più che una semplice area di sosta. Altamente rispettosa dell’ambiente, rappresenta un luogo sicuro, protetto e di “crescita culturale” per il trasportatore e il suo truck. Massimiliano Campanella BRESCIA - Sicurezza. Rispetto per l’ambiente. Rispetto per gli operatori dell’autotrasporto. Efficienza economica. All’Autoparco Brescia Est ogni elemento corrobora lo slogan col quale Continental ha annunciato l’inaugurazione della struttura, prima di livello internazionale
L’oasi dell’autista
in Italia: “Da oggi l’Italia dell’eccellenza è facilmente raggiungibile”. E che la novità sia di rilievo, che rappresenti un fiore all’occhiello per il nostro paese se ne sono accorti anche i vertici istituzionali, tant’è che al giorno inaugurale, quest’inverno, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli non ha voluto mancare all’evento.
L’Autoparco Brescia Est realizzato dalla Fai (Federazione Autotrasportatori Italiani) in collaborazione con la società Autostrada Brescia-Padova con un progetto durato oltre tre anni - è la più moderna area di sosta attrezzata per truck esistente in tutt’Europa: con una superficie di 173mila mq, si configura come un’area assolutamente unica per dimensioni e caratteristiche.
Tant’è che è stata subito ribattezzata “l’oasi del conducente”. A dare un significativo supporto all’iniziativa è intervenuto il fornitore dell’industria del trasporto Continental Truck “riconoscendo - ha spiegato Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT - nella fornitura dei servizi dell’Autoparco gli stessi principi che caratterizzano la propria offerta”.
E vediamoli declinati tali principi. L’Autoparco è situato all’uscita del casello autostradale di Brescia Est, in un’area fra le più industrializzate d’Europa, sull’asse autostradale TorinoTrieste (il cosiddetto corridoio 5). Oltre a fornire l’assistenza e la sicurezza necessaria per la sosta dei veicoli adibiti al trasporto di qualsiasi tipo di mer-
rende quindi possibile un consistente risparmio economico, rappresentando allo stesso tempo anche un segno di grande attenzione nei confronti dell’ambiente e di crescita culturale per l’autista. “L’Autoparco - ha dichiarato Paolo Uggè presidente della Fai Nazionale - nasce da un progetto che mette al centro l’uomo che viaggia e la sua dignità. La Fai e la sua dirigenza, con l’intervento di Autostrade, hanno saputo tradurre quest’iniziativa in concreto, fornendo una risposta a un problema reale e sociale. È dunque partita un’avventura che ci auguriamo sia seguita da altri esempi da attuarsi con lo stesso spirito”. Insomma, l’obiettivo è andare oltre, è fare in modo che l’impianto inaugurato quest’inverno sia solo il primo di una serie di iniziative tese a rendere la pausa da lavoro un’occasione unica. Il camionista che si fermerà in uno degli Autoparchi come quello di Brescia Est lo farà con la consapevolezza che quella sosta è un’occasione per viaggiare meglio, più rilassati ma anche a bordo di un truck più sicuro. Nella struttura potrà trovare consigli, suggerimenti, illustrazioni e spiegazioni delle più moderne tecnologie oggi disponibili per garantire un viaggio il più sicuro possibile per sé e per gli altri utenti della strada. Si fermerà inoltre con la certezza di essere protetto, di trovarsi in un posto vigilato, senza rischi per sé e per il truck. E, infine, si fermerà con la consapevolezza che quella struttura vive rispettando l’ambiente, che l’energia utilizzata non sfrutta le risorse scarse disponibili sul pianeta. Insomma, qui si tratta non solo e non tanto di fermarsi
Ma siamo ancora lontani dai Paesi del Nord Europa
Quasi triplicata in Italia la vendita di pneumatici invernali MILANO - Dal 2004 al 2008 in Italia le vendite di pneumatici invernali sono cresciute mediamente del 35 per cento l’anno. Nonostante quest’andamento, la percentuale di pneumatici invernali sul totale dei pneumatici venduti ogni anno in Italia è inferiore al 5 per cento, ed è quindi ancora lontana da quella dei Paesi Scandinavi, che è superiore al 40 per cento. È quanto emerge da uno studio del Centro Ricerche Continental Autocarro. “Il dato dei Paesi del Nord Europa - precisa il Centro in una nota stampa diramata per illustrare le modalità di ricerca applicate - è certamente influenzato dalle condizioni climatiche, dati gli inverni più rigidi rispetto all’Italia e le strade spesso coperte di neve o ghiacciate. Non bastano però questi elementi a giustificare la differenza tra il dato italiano e quello dei Paesi del Nord Europa. Nei Paesi nordici vi è una maggiore attenzione alla sicurezza della circolazione e quindi anche all’uso di pneumatici più appropriati per la stagione invernale. In effetti è doveroso sottolineare che l’utilizzo di pneumatici invernali è di fondamentale importanza per la sicurezza della circolazione nella brutta stagione. Numerosi studi ufficiali hanno dimostrato che molti gravi incidenti avvenuti durante l’inverno avrebbero potuto essere evitati se gli automezzi coinvolti avessero usato pneumatici invernali”. Per questo motivo in Germania e in Austria sono state promosse nuove regolamentazioni per autobus e truck che stabiliscono quando si devono usare i pneumatici invernali e sanzionano il loro mancato utilizzo. In Germania, ad esempio, se le coperture del veicolo non risultano idonee per il periodo invernale possono essere applicate sanzioni amministrative fino ad arrivare al fermo del veicolo. In Austria è in vigore l’obbligo di montare i pneumatici invernali, omologati “M+S”, almeno sull’asse di trazione nel periodo che va dal 15 novembre al 15 marzo. Lo spessore minimo del battistrada richiesto è di 4 mm. “I pneumatici invernali Continental Truck - ha sottolineato Daniel Gainza, direttore commerciale di Continental CVT, leader europeo nel segmento dei pneumatici invernali - rispondono pienamente a tali requisiti di legge. In particolare, i pneumatici invernali Continental offrono un’alta aderenza sulla neve e sul bagnato grazie alla presenza di lamelle continue, performance di frenata ottimizzate grazie alla speciale scolpitura del battistrada e agli spigoli inclinati dei tasselli, un maggior chilometraggio e minore rumorosità anche su strade non innevate grazie all’elevata densità dei tasselli. I pneumatici Conti-
nental garantiscono inoltre minori consumi, grazie alla minore resistenza al rotolamento e all’uso di materiali ad alta efficienza, e la possibilità di essere ricostruiti. Il tutto in grande sicurezza e nel completo rispetto di tutte le normative europee più recenti. Da sempre in Continental - ha aggiunto l’alto manager del fornitore dell’industria del trasporto - lavoriamo per migliorare la gestione del business che viaggia su strada. La nostra filosofia si basa sul concetto dei più bassi costi di guida, guarda l’insieme dei fattori che, a partire dai pneumatici, influenzano il risultato di bilancio delle aziende di trasporto. Si tratta di un risparmio intelligente perché mette insieme vantaggio economico, maggior sicurezza e protezione dell’ambiente”. Massimo esempio sono le soluzioni Continental Winter, pneumatici che rappresentano il perno attorno al quale ruotano tutte le performance di un truck: trazione, stabilità, frenata, sicurezza. Per l’asse trattivo la gamma Winter propone l’HDW Scan, con lamelle continue per la massima aderenza sulla neve e sul bagnato, speciale scolpitura del battistrada e spigoli inclinati dei tasselli per eccezionali performance di frenata, elevata densità di tasselli per maggior chilometraggio e minor rumorosità anche su strade non innevate.
In alto, l’ingresso dell’Autoparco Brescia Est. Sopra, il moderno e capiente bar a disposizione degli autisti in sosta. ce, l’Autoparco offre una vasta gamma di servizi: rifornimento carburante; zona parcheggio attrezzata anche per i mezzi refrigerati; servizio pneumatici; officine meccaniche, carrozzerie, elettrauto, sistemi di climatizzazione, manutenzione e scarico dati tachigrafo; servizi agli autisti con ristorante, bar, sale relax, market, docce, lavanderia, palestra e info-point con personale multilingue aperto 365 giorni l’anno. L’Area Parcheggio comprende ben 400 stalli, di cui cento dotati di attacco per l’energia elettrica. Quanto alla sicurezza, il sistema di controllo e di gestione degli ingressi e delle uscite fa uso delle più avanzate tecnologie e garantisce un servizio di sorveglianza 24 ore su 24. L’accesso è controllato con procedure telematiche e tutto il complesso è videosorvegliato anche con un sistema di monitoraggio dell’area per mezzo di sensori e telecamere. Rispetto per l’ambiente? All’interno dell’Autoparco è installato un impianto fotovoltaico che copre il fabbisogno d’illuminazione dell’intero parco e
a riposare, ma di compiere un vero e proprio salto di qualità, un salto verso l’eccellenza, appunto. Se ne sono accorti anche i manager di Continental, che hanno voluto sostenere fortemente la nascita dell’Autoparco e far sì che il marchio sia presente in modo capillare in tutto il parco. “L’Autoparco Brescia Est ha dichiarato il direttore commerciale Gainza - rispecchia e contiene in modo eccellente l’offerta Continental. Ci interessano le persone e anche il loro business. Per questo riteniamo che un’iniziativa di questa portata meriti tutto il nostro supporto”. All’interno dell’Autoparco il trasportatore che vi si fermi troverà tutta la gamma dell’offerta Continental Truck: pneumatici nuovi, ricostruiti, assistenza, accessori per tachigrafo e gestione dei dati. Con un fatturato di oltre 24 miliardi di euro riferito al 2008, il Gruppo Continental è uno dei primi fornitori dell’industria automobilistica nel mondo e occupa attualmente oltre 130mila dipendenti in 190 stabilimenti siti in 35 Paesi.
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LIGHT COMMERCIAL VEHICLES Fabio Basilico T ORINO - La nuova famiglia Doblò è pronta ai nastri di partenza. Il lancio commerciale della vettura e del Cargo avverrà a partire da metà del prossimo mese di gennaio, ma è già possibile ordinare i modelli sia in Italia che negli altri mercati europei. Nuovo Doblò è la vettura Fiat che fa dello spazio il suo punto di forza. Un ambiente da condividere con la famiglia e con gli amici, uno spazio tutto da vivere per chi viaggia e chi ama stare in compagnia, per chi sceglie Doblò come partner del tempo libero o del lavoro. Doblò, progettato per rispondere alle esigenze di funzionalità e comfort, sfrutta lo spazio interno al meglio, con la possibilità di ospitare fino a sette persone. Un vero e proprio “family space” che può contare su contenuti di sicurezza, economia e rispetto dell’ambiente ai vertici della categoria. Il nuovo modello, rispetto a chi lo ha preceduto che ha venduto circa un milione di unità, si rinnova totalmente nello stile, nei motori e nelle caratteristiche tecniche, diventando punto di riferimento anche per quanto riguarda la riduzione delle emissioni. Tutto questo grazie all’impiego di una nuova piattaforma, alla mag giore abitabilità (con un passo di 2.755 mm, il più ampio nel suo segmento), alla capienza del bagagliaio di 790 li-
ottici trasparenti e brillanti e l’ampia vetratura danno un tocco di eleganza. Anche gli interni sono stati progettati per offrire funzionalità e creare ambientazioni piacevoli e accoglienti grazie agli abbinamenti di colorazioni, materiali e rivestimenti. Fiat Doblò propone al lancio quattro propulsori: un benzina da 95 cv e tre Diesel Multijet da 90, 105 e 135 cv, ai quali si aggiungeranno più avanti un Natural Power con doppia alimentazione (benzina e metano) e un ulteriore Diesel con cambio robotiz-
sta con differenti tarature dei suoi componenti in funzione dell’impiego del veicolo. La tenuta di strada di Doblò è assicurata anche dall’adozione dei più
FIAT PROFESSIONAL / DEBUTTA A GENNAIO IL NUOVO DOBLÒ
Più elegante, funzionale e competitivo Il nuovo Doblò Cargo presenta un vano di carico più spazioso rispetto al modello precedente ed è punto di riferimento per ottimizzazione e contenimento dei costi di gestione. Come vettura può contare su contenuti di sicurezza, economia e rispetto dell’ambiente ai vertici della categoria. tri, alle ridotte emissioni di CO2 (129 g/km col motore 1.3 Multijet 90 cv, le più basse della categoria), ai contenuti di sicurezza di serie e alla grande modularità degli interni con sedili ripiegabili e ribaltabili. Il design appare particolarmente innovativo. Il frontale, con lo scudo centrale e i paracolpi laterali ben integrati con la carrozzeria, coniuga protezione e raffinatezza mentre il passaruota pronunciato insieme alla spalla inclinata contribuisce a dare forza e agilità al veicolo. Le linee essenziali del portellone posteriore mettono in risalto l’accessibilità e le dimensioni dell’ampio vano baule; i gruppi
zato Dualogic. Brillanti e progressivi nell’erogazione di coppia, questi propulsori di caratterizzano per piacere di gui da, prestazioni ottimali, silenziosità, bassi costi operativi (con sumi e manutenzione) oltre che per affidabilità e rispetto dell’ambiente. La gamma è disponibile con versioni Euro 4 ed Euro 5 e offre di serie il dispositivo Start&Stop, che gestisce lo spegnimento temporaneo del motore nei momenti di sosta garantendo la riduzione dei consumi e delle emissioni. Il veicolo è stato dotato di soluzioni meccaniche innovative tra le quali spicca la sospensione posteriore bi-link, propo-
avanzati dispositivi elettronici per il controllo della stabilità quali Abs con correttore elettronico della frenata Ebd ed ESP completo del sistema Hillholder che assiste il guidatore nelle partenze in salita ed è di se rie. Doblò propone airbag frontali e laterali anteriori; questi ultimi svolgono la funzione protettiva sia per la testa che per il torace. Dispone inoltre di soluzioni tecniche e dotazioni tecnologiche che creano condizioni ottimali di comfort e favoriscono l’attenzione alla guida: dal climatizzatore automatico con distribuzione posteriore al Cruise Control e ai sensori di parcheggio, dal sistema viva
voce integrato Blue&Me al navigatore “Blue&Me TomTom”. Insieme al nuovo Fiat Doblò nasce anche il nuovo Doblò Cargo che presenta un vano di carico più spazioso rispetto al modello precedente: squadrato, regolare, pienamente sfruttabile, dotato di porte laterali scorrevoli e posteriori di grandi dimensioni, che agevolano le operazioni di carico e scarico. Grazie ai
suoi primati (lunghezza interna fino a 2,2 metri, larghezza tra passaruote di 1,23 metri, volumetria da 3,4 a 4,2 metri cubi, portata da 750 a 1000 kg, consumo combinato di 4,8 litri/100 km e autonomia di 1.250 km con il motore 1.3 Multijet), il nuovo commerciale assicura sostanziali benefici in termini di ottimizzazione e contenimento dei costi di gestione. La gamma
Da un decennio sulla cresta dell’onda
Il successo del modello con due anime TORINO - “Si chiama Fiat Doblò. È giovane, informale, anticonformista e ha in sé due anime: automobile da un lato, veicolo commerciale dall’altro”. Così, nel novembre 2000, esordiva il comunicato stampa di lancio di un nuovo modello che in un decennio avrebbe contribuito a rafforzare il brand Fiat in due segmenti chiave: quello delle vetture multifunzione nel caso del Doblò vettura - segmento nato alla fine del 1996 e cresciuto prepotentemente negli anni seguenti sia in Italia che in Europa - e quello dei veicoli commerciali con portata fino a 800 chilogrammi nel caso del Doblò Cargo. Dopo cinque anni di commercializzazione, Doblò è Doblò Cargo si rinnovano proponendo ai nastri di partenza una nuova generazione di veicoli che beneficia degli importanti risultati conseguiti a partire dal 2000: oltre 460mila clienti europei. Di questi, 150mila sono appannaggio della versione automobilistica, modello che ha acquisito grande popolarità giocando sulle ottime caratteristiche di pro-
Gli interni del nuovo Doblò sono stati progettati per offrire un’ambientazione piacevole e accogliente.
è articolata su sette differenti tipologie di scocca, tra cui furgone passo corto e lungo, furgone tetto alto, combi cinque posti passo corto e lungo. Di particolare interesse le inedite versioni “pianalate“ corte e lunghe, che rendono particolarmente facile ed economica la trasformazione per specifiche attività professionali, come celle frigorifero e cassoni fissi e ribaltabili.
dotto e la migliore abitabilità della categoria. Lo stesso discorso vale per Doblò Cargo nel suo ambito operativo: nella sua ascesa sui mercati internazionali è diventato punto di riferimento della gamma veicoli commerciali Fiat Professional, contribuendo al successo del brand. Nel 2005, è proprio Doblò Cargo il veicolo che segna l’inizio del rinnovamento dell’intera gamma dei veicoli commerciali Fiat che, entro la fine dell’anno successivo, renderà ancora più competitiva una delle offerte già più complete e articolate del mercato e che da sempre interpreta le concrete esigenze dei clienti, rinnovandosi in sintonia con le loro aspettative. Proprio come si propone di fare adesso l’ennesima nuova generazione di Doblò Cargo, insieme alla sorella vettura Doblò. L’arrivo dei nuovi modelli coincide con un nuovo importante record: il raggiungimento del traguardo di quasi un milione di unità vendute. Doblò viene prodotto nello stabilimento della Tofas in Turchia.
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PEUGEOT / IL PARTNER 4X4 SECONDO AUTOMOBILES DANGEL
Mauro Zola SENTHEIM - È quasi un fuoristrada il Partner 4x4 allestito da Automobiles Dangel e venduto direttamente in Italia dalla rete Peugeot. La trasformazione operata dal noto specialista francese è infatti riuscita a ricavare dalla multispazio originale un veicolo estremamente versatile, che senza nulla perdere della sua vocazione lavorativa (o familiare nella versione Tepee) è in grado di cavarsela egregiamente in condizioni che spaventerebbero a morte qualsiasi Suv. È costato 18 mesi, e circa 25mila ore, di lavoro di sviluppo della trasmissione 4x4 sul Partner, che però ha raggiunto risultati eccellenti, a partire dal peso, ridotto a 85 kg, il 30 per cento in meno rispetto a quella montata sul vecchio Ranch, pro seguendo con le tre tipologie di personalizzazione (Endurance, Performance ed Extreme) e con la possibilità di scollegare la trasmissione posteriore tramite la modalità Eco 2WD, riducendo quindi i consumi quando si affrontano lunghi tratti su asfalto asciutto. Come nella sua tradizione Dangel per il Partner ha scelto una soluzione semplice ma efficace, tramite l’adozione di un giunto viscoso, che in automatico trasferisce, quando necessario, parte della motricità sull’asse posteriore, che invece su asfalto viene lasciato in folle. Questo senza necessità di interventi da parte dell’autista che può così restare concentrato sulla guida. Si tratta di un sistema già ampiamente collau-
“ Duro e puro
La recente trasformazione operata dal noto specialista francese è infatti riuscita a ricavare dalla multispazio originale un veicolo estremamente versatile, che senza nulla perdere della sua vocazione lavorativa (o familiare nella versione Tepee) è in grado di cavarsela egregiamente in condizioni che spaventerebbero a morte qualsiasi Suv.
Veicolo estremamente versatile il Partner 4x4 allestito da Automobiles Dangel è in grado di affrontare ogni tipo di terreno.
dato, di cui tutti i componenti sono stati sviluppati dal reparto ricerche Dangel. Questa è la configurazione base, la Endurance, che ha un costo di 5mila euro (più naturalmente il prezzo del veicolo) a cui vanno aggiunti 500 euro per le spese logistiche. Il passo successivo, cioè la versione Performance, comporta l’adozione di un differenziale a slittamento limitato, altro particolare già collaudato dall’allestitore francese. In questo caso se si verifica la perdita di aderenza su uno degli assi, questa vie ne riequilibrata attraverso una ripartizione meccanica, ottenuta tramite una frizione a co ni. Si tratta di un’aggiunta importante se si affrontano terreni sabbiosi, fangosi o innevati, in cui altrimenti si rischia di rimanere bloccati nonostante la trazione integrale.
Nascita e profilo della Automobiles Dangel
Henry Dangel, il predestinato SENTHEIM - Chissà se Henry Dangel immaginava che, quando nel 1980 strinse il primo accordo con Peugeot, trasformando due 504 station wagon in vetture a 4 ruote motrici, avrebbe inventato di fatto i Suv. Probabilmente no, ma che il fondatore della Automobiles Dangel fosse destinato a lasciare una traccia nella storia della trazione integrale era praticamente scritto. Infatti, dopo un decennio di attività nel settore dell’automobilismo sportivo, alla fine degli anni Settanta si mise a rincorrere il sogno di trasformare le tranquille Peugeot 504, prima attraverso un kit e poi, dopo aver fondato l’azienda che porta il suo nome, strutturando il proprio business proprio sull’aggiunta delle 4 ruote motrici su vari modelli. I risultati furono da subito esaltanti, con le leggendarie 504 Pickup che quasi vinsero la Parigi/Dakar (la sfortuna le bloccò all’ultima tappa) e conquistarono il rally raid de l’Atlas. Oggi quel modello è un oggetto di culto, che
conta su un attento club di collezionisti, e che ha aperto la strada della Dangel verso il mondo dei veicoli commerciali, sul cui sviluppo l’allestitore ha focalizzato gran parte degli sforzi (anche se, restando in tema sportivo, nell’89 la Dangel ha partecipato allo sviluppo della 309 GTI 16 S e di una versione molto performante della 205 GTI mai entrata in produzione), presentando nel 1987 il J5 4x4, nel 1991 il C15 a 4 ruote motrici, seguito nel’95 dal Boxer e poi da Ranch ed Expert. Oggi l’azienda, diretta da Pascal Buzon, già direttore tecnico, è una struttura moderna, con 105 dipendenti e due linee di produzione a Sentheim, in Alsazia. Gran parte della produzione è legata a Peugeot, con la quale è in atto una partnership ufficiale. Inoltre, la Automobils Dangel, contando su un know how unico, con il suo ufficio Ricerca e Sviluppo fornisce consulenze e progetti mirati a diversi marchi dell’industria automobilistica.
Al volante del Peugeot Partner 4x4
Semplicemente straordinario SENTHEIM - Un grande divertimento. È questo che si prova alla guida dei Partner allestiti da Dangel, che non sono certo dei fuoristrada ma che si comportano proprio come tali. Dimenticate i Suv, dimenticate le crossover; non saprebbero affrontare neppure la metà delle difficoltà a cui abbiamo sottoposto le Partner 4x4, prima sul breve ma impegnativo percorso che fiancheggia lo stabilimento Dangel e poi negli splendidi boschi che circondano la cittadina alsaziana di Sentheim. A nostra disposizione tre veicoli, due Partner Tepee con propulsore diesel 1.6 HDi da 90 cv in versione Extreme, cioè con blocco del differenziale e primino, e una con lo stesso motore ma nella versione da 110 cv (disponibile soltanto per i modelli Tepee) in versione Performance, quindi con il solo differenziale a slittamento limitato. In entrambi i casi si possono affrontare in tutta sicurezza salite più che impegnative, avendo soltanto l’accortezza di tenere su di giri il motore. Soprattutto nella versione da 90 cv, il che limita un po’ le qualità fuori-
stradistiche, ma del resto è difficile che qualcuno scelga la Partner per cimentarsi in vere e proprie manovre di trial. Se poi si inserisce la ridotta, operazione che può essere effettuata soltanto da fermi, si aggiunge sicurezza e si percorrono discese verticali in pieno controllo. Bisogna soltanto stare attenti, perché è facile invece inserire per sbaglio la seconda marcia e ritrovarsi quindi con il motore spento. Le stesse sensazioni esaltanti sono state confermate dal percorso nel bosco, reso difficile dalle foglie bagnate e da qualche tratto fangoso. I Partner Dangel si controllano senza bisogno di essere esperti di guida in fuoristrada e ci si può anche divertire, permettendosi qualche passaggio ardito, approfittando della buona altezza da terra e di una piastra di protezione davvero efficace (cosa che invece manca su molti Suv più blasonati). Su strada poi, basta mettere in modalità due ruote motrici e il comportamento ritorna a essere quello della multispazio di serie, neutro e affidabile anche a velocità elevate.
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35 Erede del Ranch di prima generazione
Più grande e funzionale Degna erede della prima generazione di Ranch, la vettura che ha inventato il settore delle multi spazio, la Partner si presenta oggi più grande, ma anche più funzionale. Due sono le lunghezze della versione furgone (4,38 e 4,63 m), con un volume di carico rispettivamente di 3,3 e 3,7 mc, che permette alla vettura francese di andare a erodere il segmento superiore, quello dei furgoni superleggeri come l’Expert, abbinato alla capacità di trasportare fino a 851 kg e a una lunghezza utile che raggiunge i 3 m nella versione “corta” e i 3,25 in quella “lunga”. Inoltre la larghezza del vano di carico tra i passaruota è di 1,23 m, il che permette il carico di un euro pallet. Alle buone doti di base si aggiungono i tanti accorgimenti studiati da Peugeot per migliorarne le doti lavorative, come il sedile anteriore Plan Facile, che può essere chiuso a tavolino, regalando altro spazio per il carico e portando i volumi massimi a 3,7 o 4,1 mc. Per ottimizzarne le capacità di carico è stata anche aggiunta la possibilità di disporre di una seconda porta laterale scorrevole, sempre con una larghezza utile di 640 mm e un’altezza utile di 1.100. Ultima considerazione per la gamma, davvero completa, comprende anche una versione a 5 posti, con la seconda fila di sedili che può essere completamente ripiegata, portando il piano di carico utile a una lunghezza di 1.750 mm, e un pianale cabinato, dotato di serie di alternatore rinforzato e centralina di trasformazione carrozzieri. I Partner Van sono disponibili con il motore 1.6 a benzina da 90 cv e con il 1.6 diesel Hdi da 75 e 90 cv, quest’ultimo anche con Filtro Antiparticolato. Per le versioni autovettura si aggiunge il diesel, sempre 1.6 HDi, da 110 cv (anche con FAP) e il benzina 1.6 VTI da 120 cv. Il terzo livello, l’Extreme, prevede anche l’introduzione del bloccaggio del differenziale posteriore, molto utile quando ci si trova in situazione di twist, l’incubo peggiore per ogni appassionato di fuoristrada. Lo stesso differenziale a slittamento limitato della versione Performance può essere in questo caso bloccato completamente tra mite la manopola presente sulla plancia. In questo modo vie ne mantenuta la motricità
delle ruote posteriori anche con una ruota completamente sollevata da terra. Le dotazioni della Extreme comprendono inoltre l’aggiunta al cambio meccanico della Partner di una prima marcia molto corta, in pratica una vera e propria ridotta, utile sia su salite particolarmente ripide che in discese accidentate. Per questa versione servono 8mila euro in più del costo della Partner prescelta, oltre ai soliti 500 euro per la logistica; scartando
Intervista a Gianmarco Ottolini, Direttore Vendite Speciali Peugeot Italia
“In arrivo anche l’Expert 4x4” SENTHEIM - Sull’impatto in Italia dei prodotti Dangel, abbiamo invece chiesto lumi a Gianmarco Ottolini della direzione vendite speciali di Peugeot Italia. “Al momento abbiamo venduto una ventina di Boxer, destinati a incarichi particolari, come quello di ambulanza. Si tratta di piccoli numeri ma che possono rivelarsi la chiave d’accesso per forniture più importanti. Adesso tocca al Partner e tra breve arriverà in Italia anche l’ExGianmarco Ottolini pert a quattro ruote motrici”. Come sta andando la vendita del Partner? “Lanciato soltanto da un anno e mezzo il Partner può già contare su un buon successo, che lo pone subito dietro ai big della categoria in Italia, come Doblò o Fiorino. Un successo dovuto secondo noi a un’offerta molto flessibile, capace di adattarsi alle esigenze della
la prima ridotta si risparmiano 1.300 euro. La trasmissione è naturalmente soltanto una delle modifiche apportate alla Partner, per consentirle di affrontare veri e propri percorsi fuoristrada. Per questo è stata aumentata l’altezza da terra, aggiungendo un rial zo da 60 mm alle sospensioni, che basta a far raggiungere al Partner Dangel un’altezza dell’anteriore di 200 mm e di 215 sotto la traversa poste-
riore. In particolare la geometria delle sospensioni posteriori è stata studiata in modo che sulle versioni furgone, anche a pieno carico, l’abbassamento del posteriore non superi mai i 200 mm da terra. Gli ammortizzatori restano quelli originali, per conservare il comfort nei percorsi su strada, mentre le molle sono un po’ più dure e abbinate a una barra antirollio che mitiga i movimenti della scocca.
A sinistra, il Partner 4x4 durante la prova e, a destra, un Expert prototipo in versione pick-up 4x4. Sotto, Igor Verbrugghe, Direttore Commerciale di Dangel.
Intervista a Igor Verbrugghe, Direttore Commerciale di Dangel
Grandi ambizioni di crescita SENTHEIM - Igor Verbrugghe, l’attuale direttore commerciale di Dangel, parla molto bene l’italiano, retaggio di una lunga esperienza lavorativa con Iveco, prima a Torino e poi in Inghilterra. Qual è il segreto del vostro costante successo? “Uno dei punti di forza della Dangel, oggi guidata dalle due figlie del fondatore, è di aver investito ogni anno il 15 per cento degli utili in ricerca e sviluppo. Il che ci permette di guardare al futuro con ottimismo, preparandoci a produrre nel 2010 circa 3 mila unità, che poi erano i numeri realizzati con il vecchio Ranch. A pieno regime contiamo di arrivare a produrre nel prossimo futuro dai 2.500 ai 3mila Partner, mille Boxer e 1.500 Expert”. Tutti in Alsazia? “Per ora la produzione è concentrata a Sentheim, ma siamo in procinto di aprire due altri stabilimenti, uno in Italia, nelle Marche, vicino alla sede della Sevel, che sarà operativo già nel 2010 e poi, l’anno dopo, un secondo in Spagna, vicino agli impianti di produzione del Partner. Questo servirà a ridurre i costi logistici. Attualmente lavoriamo su due linee di produzione, che ci permetteranno da gennaio di completare dai 12 ai 14 veicoli al giorno. Le potenzialità di quest’impianto, se utilizzato su più turni di lavoro, arrivano invece fino ai 60 pezzi giornalieri”. Quali sono i vostri mercati principali?
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“Commercialmente il 70 per cento della nostra produzione viene esportata fuori dalla Francia, al primo posto tra i Paesi clienti c’è la Norvegia, seguita da Italia, Germania, Svizzera e Svezia”. Continuerete la vostra intesa con Peugeot? “La nostra collaborazione con Peugeot è molto stretta, ma gli investimenti per lo sviluppo sono totalmente a carico della Dangel, per il Partner 4x4 abbiamo speso 2,5 milioni di euro. I prodotti sono comunque omologati da Peugeot e la garanzia rimane quindi valida anche se vengono effettuati interventi strutturali. L’allestimento non è presente sul listino del costruttore, ma può essere ordinato direttamente dal concessionario. In questo modo il veicolo nuovo arriva a Dangel direttamente dalla fabbrica e poi noi provvediamo a rispedirlo in Italia. Ci vogliono cinque settimane per la trasformazione e uno o due giorni per la logistica”. Avete in cantiere altre novità? “Tra i progetti futuri c’è quello, praticamente già completato, per un veicolo ibrido con un motore a benzina che muove l’asse anteriore e uno elettrico sul posteriore, e quello per un fuoristrada puro che verrà presentato nel 2011”.
clientela. Non a caso lo proponiamo con due passi, con i tre posti anteriori, con la doppia cabina, in versione pianale cabinato. La versione 4x4 va a coprire un’altra nicchia, adatta a chi opera in montagna, per chi fa manutenzione in campo telefonico o energetico o semplicemente per gli appassionati della vita all’aria aperta. Più in generale stiamo raccogliendo i frutti dell’iniziativa Business center. Con un mercato in calo del 20 per cento, Peugeot è cresciuta del 13 per cento, arrivando a una quota del 7,2. Un ottimo risultato, dato che partivamo dal 4,74. La chiusura di ottobre è poi stata eccezionale, abbiamo sfiorato il 10 per cento di quota, con 1.375 immatricolazioni su un mercato nazionale di 15.300 veicoli, mentre a livello di contratti abbiamo chiuso a quota 1.800”. Quali sono i vostri best seller? “In generale tutta la gamma è andata bene. A partire dal Boxer, che a ottobre ha fatto segnare 393 ordini, il doppio rispetto a un mese normale. Oltre che con il Partner, che ha raggiunto quota 450, abbiamo realizzato buoni numeri anche con il vecchio Ranch, che nonostante sia un veicolo un po’ datato, grazie all’alimentazione a metano ha raccolto 180 ordini. Adesso vogliamo continuare a crescere, la nostra rete lavora in maniera ottimale e possiamo concentrarci su nicchie particolarmente interessanti, come i commerciali a quattro ruote motrici”.
La cura messa da Dangel nella progettazione del Partner si esprime anche con alcuni par ticolari solo all’apparenza minori, come la piastra di protezione montata sull’anteriore o la possibilità di scegliere una dotazione di pneumatici alternativa a quella di serie, più adatta a percorsi misti oppure a un uso fuoristradistico più intenso. Non può invece essere considerata soltanto un accessorio
la funzione ECO 2WD, che permette tramite la manopola girevole sistemata sulla plancia (la stessa cui si attiva il blocco del differenziale) e tramite un innesto a denti sincronizzato con comando elettropneumatico, di disinserire, o na turalmente reinserire, le quattro ruote motrici. Una manovra che può essere compiuta in ogni momento e a ogni velocità e che assicura una riduzione dei consumi del 5 per cento.
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RENAULT / KANGOO E KANGOO EXPRESS CON IMPIANTO GPL DI PRIMO MONTAGGIO Massimiliano Campanella ROMA - Il moltiplicarsi delle restrizioni legate alla circolazione dei veicoli più inquinanti, dettate dall’attuale legislazione europea, nonché gli incentivi fiscali previsti dalla legge italiana, sono all’origine del sensibile incremento della richiesta di veicoli alimentati a Gpl. Nel 2009, il mercato del Gpl è triplicato rispetto al 2008, passando dal 3 al 23 per cento negli ultimi mesi, e si prevede che questa alimentazione chiuda l’anno con un peso del 16 per cento sul mercato. Renault è tra i primi costruttori automobilistici ad aver profuso grande impegno, negli ultimi anni, per la significativa riduzione delle emissioni di biossido di carbonio. Questo costante lavoro ha consentito alla Losanga, alla fine del 2008, di posizionarsi tra i tre costruttori più efficaci in Europa in termini di emissioni di CO2: nel 2008 il 60 per cento dei modelli venduti dal Gruppo (Renault e Dacia) in Europa, emetteva meno di 140 g/km di CO2 (contro il 48 per cento nel 2007); oggi, il 20 per cento dei modelli venduti dal Gruppo, in Europa, emette meno di 120 g/km di CO2. Nell’ottica di soddisfare al meglio le esigenze dei professionisti del trasporto, che si confrontano quotidianamente con l’aumento del costo del carburante, Renault lavora costantemente all’offerta di auto dai bassi costi d’esercizio. S’inserisce in questo contesto l’offerta, unica sul mercato nel segmento di appartenenza, di New Kangoo e Kangoo Express con l’im pianto Gpl di primo montaggio. Tale offerta consentirà di usufruire degli incentivi statali previsti per l’acquisto di vei coli alimentati a Gpl (1.500 euro) che, per quanto riguarda i veicoli commerciali, è cumulabile con l’incentivo previsto per la rottamazione di un veicolo Euro 0, Euro 1 o Euro 2 (2.500 euro), per immatricolazioni entro il 31 marzo 2010. La scelta del Gpl consente un risparmio non solo all’acquisto, quindi, ma anche in fase di utilizzo, in quanto un pieno costa al trasportatore solo 16 euro. DIRETTAMENTE DALLA FABBRICA Il Gpl di primo montaggio è disponibile sulla motorizzazione 1.6 da 105 cv. L’impianto Gpl Omegas è a iniezione sequenziale multipoint con elettro iniettori, omologato Euro 4. Un impianto direttamente sviluppato e prodotto in fabbrica e non, quindi, un kit di secondo montaggio. Ma qual è il cliente tipo di un Kangoo a Gpl? Lo abbiamo chiesto a Giovanni Portanova, brand manager veicoli commerciali di Renault Italia. “Il profilo del cliente - ci ha risposto Portanova - corrisponde alla ditta individuale o società che cerca costi d’esercizio bassi, prestazioni inalterate, libertà di circolazione nel caso di divieti comunali, ampia rete di distributori sul territorio nazionale”. A questo punto l’intera gamma Kangoo possiamo così ricapitolarla: due passi, due livelli di equipaggiamento (Generique e Ice), tre motori diesel 1,5 litri di ultima generazione da 70, 90 e 105 cv anche con filtro antiparticolato, due motorizzazioni benzina 1,6 litri da 90 e 105 cv e la motorizzazione Gpl 1,6 da 105 cv. È prevista qualche ulteriore novità nel prossimo futuro? “Nel mese di maggio 2010 - ci ha anticipato Giovanni Portanova - introdurremo il passo lungo nelle varie declinazioni”. Gamma di successo, nei primi nove mesi dell’anno che sta per chiudersi sono state immatricolate
La nuova sfida
Gamma di successo, con una crescita delle vendite nel 2009 dell’80 per cento rispetto al 2008, la Losanga punta nel 2010 a un ulteriore incremento del 12 per cento delle vendite di Kangoo, grazie alla motorizzazione ecologica e al passo lungo, che arriverà nella tarda primavera.
2.500 unità di Kangoo Express, contro le 1.400 realizzate nello stesso periodo del 2008. Una crescita dell’80 per cento che ha un valore ancora più elevato se si tiene conto del la difficile congiuntura che ha caratterizzato l’intero comparto dei veicoli commerciali leg-
geri nel periodo considerato. Quali sono, a questo punto, le prospettive di vendita per il 2010? “Prevediamo - ha aggiunto il brand manager veicoli commerciali di Renault Italia - una crescita delle vendite del 12 per cento circa anche grazie a un anno pieno della motorizzazione
Gpl. Attualmente siamo soddisfatti degli ordini che stiamo raccogliendo. È anche vero che nel corso del 2008, anno di lancio, non avevamo tutta la gamma completa, soprattutto per quanto riguarda le motorizzazioni a disposizione”. “Cavallo di battaglia” della
gamma Kangoo è sicuramente la versione Ice. “È il nostro cuore di gamma - ci ha confermato il dottor Portanova - in quanto offre un contenuto prodotto in termini di opzioni di serie assolutamente centrato con le esigenze del cliente professionale: climatizzatore, alzacristalli
e retrovisori elettrici, radio e porta laterale scorrevole sono presenti sul livello Ice ad un prezzo estremamente vantaggioso. Quanto alle motorizzazioni, il 1,5 dCi è quello più venduto ma il nuovo motore Gpl sta rapidamente crescendo come mix di vendita”. ESCALATION FURGONETTE In Italia, il segmento delle furgonette ha un peso importante sul totale del mercato dei “Vehicules utilitaires”. Rappresenta oltre il 33 per cento di cui il 38 per cento costituito da ditte individuali e il 48 per cento da società. La restante parte è rappresentata dal mercato del noleggio. In tale segmento altamente competitivo qual’è la strategia di marketing di Renault per il 2010? “Puntare sempre sulla validità del nostro prodotto - ci ha risposto Portanova - non rinunciando alla competitività commerciale. Utilizzare i media tradizionali in maniera più efficace e continuativa. Puntare sulla professionalità della nostra rete di vendita, elemento importante anche su questo segmento. Essere vicino al cliente facilitando il ricorso al credito attraverso soluzioni finanziarie vantaggiose”. Ma perché un professionista dovrebbe scegliere Kangoo rispetto ai competitor? “Costruito sulla piattaforma di Scénic - ha concluso l’alto manager del costruttore francese Kangoo Express presenta un comportamento stradale paragonabile a quello di una vettura di segmento medio: guidabilità, comfort e tenuta di strada sono le caratteristiche principali, cui si aggiungono le proverbiali qualità tecniche e di affidabilità che ne fanno un vero compagno di lavoro. I consumi, poi, sono tra i migliori del segmento”.
TATA / Autotelai cassonati e allestimenti speciali per pick-up Xenon 4x2 e 4x4
Come ti unisco le generazioni Concepito per dare un supporto sul lavoro, Xenon si presenta con un’estetica morbida e rotonda che piace anche ai più giovani e si adatta per l’uso nel tempo libero. SALORNO - “Un pick-up tuttofare? Sì, ma non un mezzo senza fascino né stile”. Quante volte il papà professionista del trasporto o che per il suo lavoro necessita di un veicolo si è così sentito rispondere dal figlio, suo naturale delfino nell’attività. E il botta e risposta con papà continua, lo si può facilmente immaginare: “Ma se il mezzo ti serve per lavorare, che importa se è moderno o retrogrado?”. E di rimando: “E se volessi usarlo anche nel tempo libero?” Insomma, le istanze possono essere diverse, ma siamo sicuri che siano poi così distanti? Che funzionalità e versatilità non siano coniugabili con un’interpretazione moderna? Se lo sono chiesti in casa Melian Italia, importatore per l’Italia dei mezzi Tata. Nel dare vita alla gamma Xenon, i progettisti hanno risposto a una duplice esigenza: quella della generazione attuale di professionisti, che vede nel veicolo commerciale un alleato per il lavoro, e che da esso si aspetta il massimo in termini di efficienza; e quella della prossima generazione, quella dei figli, che desidera un mezzo utilizzabile anche dopo il lavoro, magari per un weekend in campagna. La risposta arriva da un mezzo che,
all’esterno, presenta linee morbide ed equilibrate. Xe non nella parte anteriore ha un design che dà subito l’idea della rotondità, linee che esprimono non minacciosa irruenza ma semmai prontezza ed eleganza. Un’occhiata dietro e il piano di carico si presenta subito pratico e di dimensioni generose. Nella versione pick-up, poi, la sponda ribaltabile dà l’impressione di un aiuto valido nel momento della necessità. Due le alternative di trazione: solo posteriore (4x2) oppure integrale inseribile elettricamente (4x4), entrambi a 2 o 5 posti, nelle versioni cabina singola e doppia cabina. Per tutti i modelli, il motore è un diesel Dicor da 16 valvole e 2.2 litri a iniezione diretta common rail. La potenza massima è di 103 kW (140 cv) a 4mila giri, con una coppia motrice di 320 Nm, disponibile in maniera costante dai 1.700 sino ai 2.700 giri/minuto. In sostanza, complessivamente sono quattro le versioni dello Xenon pick-up 2.2 Dicor: Xenon 4x2 cabina singola (2 posti), lunghezza 4.800 mm, passo 2.825 mm, piano di carico 1.414 x 1.880 mm, portata utile 1.125 kg; Xenon 4x2 cabina doppia (5 posti), lunghezza 5.125 mm, passo 3.150 mm, piano di cari-
Una delle proposte della gamma Xenon: la versione 4x2 cabina singola, ribaltabile trilaterale. co 1.414 x 1.429 mm, portata utile 1.015 kg; Xenon 4x4 cabina singola (2 posti), lunghezza 4.800 mm, passo 2.825 mm, piano di carico 1.414 x 1.880 mm, portata utile 1.035 kg; Xenon 4x4 cabina doppia (5 posti), lunghezza 5.125 mm, passo 3.150 mm, piano di carico 1.414 x 1.429 mm, portata utile 925 kg. Ma la versatilità d’uso dei pickup Tata si esprime anche in una ben articolata gamma di proposte in speciali versioni cassonate. Sono 12 le possibilità tra le quali scegliere, suddivisibili nelle tre versioni cassone fisso, cassone ribaltabile (posteriore e trilaterale) e centina. Cominciamo dalla prima, a cassone fisso, disponibile sulle versioni Xenon 4x2 e Xenon 4x4, cabina
singola e doppia e Xenon 4x2 autotelaio cabina singola passo lungo. Il cassone ha struttura in acciaio, piano di appoggio in multistrato marino, sponde in alluminio anodizzato alte 400 mm, apribili sui due lati e posteriormente, ganci tendifune laterali e paracabina portapali in lamiera forata di serie, cassetta attrezzi e portapali posteriore sfilabile a richiesta. Il cassone ribaltabile posteriore è disponibile sulle versioni Xenon 4x2 e Xenon 4x4 cabina singola e doppia, quello ribaltabile trilaterale invece sulle versioni Xenon 4x2 e 4x4 cabina singola e Xenon 4x2 autotelaio cabina singola passo lungo. I cassoni hanno tutti struttura in acciaio fosfato e verniciato a polvere
e sponde in alluminio, apribili sui tre lati ed asportabili. Concepiti per un uso gravoso, assicurano eccezionali doti di robustezza con il massimo della portata utile. La centina, infine, è disponibile per tutte le versioni a cassone fisso e ribaltabile. La struttura in acciaio è di facile montaggio e smontaggio, senza l’aiuto di particolari attrezzature e non necessita di collaudi Mctc. Xenon 4x2 autotelaio cabina singola passo lungo viene proposto anche in versione cabinata senza cassone. Secondo le esigenze, si presta egregiamente alla realizzazione di allestimenti e versioni speciali da lavoro, dalle scale automontanti ai mezzi operativi stradali e antincendio.
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FORD / RIDUZIONE DI CONSUMI ED EMISSIONI PRIORITÀ ANCHE CON IL TRANSIT
La tecnologia ECOnetic dall’auto ai veicoli da lavoro “
La filosofia che sta alla base del concetto ECOnetic è particolarmente interessante, perché abbina a risultati rilevanti in termini di risparmio la precisa volontà di utilizzare tecnologie a basso costo, in modo da non incidere troppo su quello del prodotto finito.
Lino Sinari ROMA - Ridurre le emissioni nocive e il consumo di carburante sono diventati obiettivi primari per i costruttori di veicoli commerciali. Un compito piuttosto impegnativo che ogni Casa ha svolto a suo modo. Ford ad esempio ha deciso di traslare sul suo mezzo da lavoro di maggior successo, il Transit, la tecnologia ECOnetic già applicata su autovetture di larga diffusione come Fiesta, Focus e Mondeo. La filosofia che sta al la base al concetto ECOnetic è particolarmente interessante, perché abbina a risultati rilevanti in termini di risparmio la precisa volontà di utilizzare tecnologie a basso costo, in modo da non incidere troppo su quello del prodotto finito. A essere stata sottoposta al processo di trasformazione è per ora una sola versione del Transit, la Van 280 a trazione anteriore e passo corto, equipaggiata con il propulsore Duratorq TDCi 2,2 litri, in grado di sviluppare una potenza massima di 115 cv a 3.500 g/min, abbinata a una coppia di 300 Nm nell’arco di utilizzo compreso tra i 1.800 e i 2.000
Doppia alimentazione con il motore a benzina di 2,3 litri
Ford Transit anche in versione Gpl ROMA - Ford ha scelto il GPL per adottare sul proprio modello di punta, cioè il Transit, una alimentazione alternativa, più ecologica del normale gasolio. La novità è entrata in listino soltanto un paio di mesi fa affiancando il propulsore a benzina da 2,3 litri, che rappresenta la base su cui è stato innestato l’impianto a GPL. Detta così sembra piuttosto semplice, in realtà lo sviluppo della versione a doppia alimentazione è stato affidato a CNG Technik, azienda che fa parte del gruppo Ford e che fornisce al costruttore tutte le soluzione legate all’uso di GPL o di Metano, soluzioni ormai piuttosto comuni soprattutto nella gamma delle sue autovetture. Ad affiancare la CNG Technik nello sviluppo del Transit GPL è stata la BRC Equipment, già fornitore abituale per Ford e una delle aziende leader nel settore. Sono state due le soluzioni studiate e adottate sul più famoso furgone di tutti i tempi, che si differenziano per forma e capienza dei serbatoi di gas. Questo può essere di forma toroidale, posizionato nell’allog-
giamento della ruota di scorta, in questo caso con capacità effettiva di 76 litri (nominale di 95), oppure cilindrico, piazzato lateralmente, in questo caso la capacità è leggermente minore: 72 litri effettivi (90 nominali). Dal punto di vista tecnico, quello scelto da Ford è un impianto all’avanguardia, con sistema di sicurezza a tripla valvola, che isola completamente i serbatoi in caso di incidente. La prima valvola serve a bloccare eventuali fuoriuscite di gas a motore spento, la seconda provvede a mantenere costante la pressione del serbatoio, mentre la terza permette lo svuotamento controllato della bombola in caso di incendio, evitando che il calore ne faccia aumentare la pressione. Per quanto riguarda invece le prestazioni, anche se con l’alimentazione a GPL i Cv passano da 145 a 140, le sensazioni sono sempre positive, grazie alla centralina che controlla il flusso ottimale del combustibile, garantendo in questo modo una fluidità che non rende percepibile il passaggio da benzina a gas o viceversa. Passaggio che avviene in maniera del tutto automatica, grazie a un sistema di commutazione molto efficace; questo utilizza il gas fino al completo esaurimento, per poi trasferire senza necessità di intervento da parte dell’autista, l’alimentazione all’iniezione elettronica Multipoint che comanda l’afflusso della benzina. Per quel che riguarda i dati principali, da segnalare che in modalità GPL il 2.3 litri Ford oltre a perdere appena 5 Cv, riduce la propria coppia massima da 210 a 195 Nm sempre a 2.100 giri al minuto. Le emissioni di CO2 calano invece da 276 a 247 g/km, mentre il consumo medio passa dagli 11,6 litri per 100 km a benzina ai 15,3 litri del GPL. L’autonomia, sommando gli 80 litri di benzina ai 76 del serbatoio toroidale, arriva a superare i 1.100 km. Disponendo dell’omologazione Ford in fase II il Transit a GPL accede al contributo statale; il costo del veicolo, disponibile sia nella versione van che in quella pianale cabinato, per il modello furgone a passo corto è di 24mila euro, naturalmente Iva esclusa.
39 g/min. Si tratta del più moderno tra i propulsori che equipaggiano il Transit, introdotto nel 2008 ha sostituito la precedente versione da 110 cv, ed è stato da subito abbinato al cambio a sei rapporti, una novità per i modelli a trazione anteriore. La cura ECOnetic a cui è stato sottoposto, ha preso il via con l’aggiunta prima di tutto di un filtro antiparticolato a ciclo chiuso con catalizzatore ossidante, che permette al Transit di soddisfare i criteri Euro 5. Il secondo passo ha previsto inve-
tribuisce a fare del Transit ECOnetic un campione di economia, è il già citato cambio manuale Durashift a sei rapporti. Si tratta di un modello decisamente evoluto rispetto al precedente cinque marce, il cui design ad albero triplo garantisce un incremento delle prestazioni abbinato a un risparmio di carburante a tutte le velocità. Rispetto alla precedente versione, la prima marcia è stata accorciata, per favorire le partenze in condizioni limite, mentre le marce più alte sono state allun-
ce l’attivazione di un limitatore di velocità standard, preimpostato per impedire eventuali manipolazioni; questo è tarato per consentire una velocità massima di 110 km/h. A qualche trasportatore, penso in particolare ai corrieri, potrà non fare piacere il dover limitare le proprie prestazioni. Basta però confrontare quanto ciò influisca sui consumi e sui costi di gestione per trovarsi d’accordo con il centro ricerche Ford, che ha individuato nei 110 km/h un ottimo compromesso tra la necessità di ottenere buone prestazioni e quella di contenere i consumi. Sempre per ottimizzare le prestazioni del veicolo, ma in un’ottica di risparmio, su tutti i mo delli TDCi è stata inserita nel tachimetro una spia collegata al cambio, che segnala il momento ottimale per innestare la marcia, calcolato non soltanto per raggiungere il miglior risultato in termini di consumo ma anche di fluidità di marcia. L’ultimo elemento, che con-
gate, arrivando a una coppia finale di 4,36, per raggiungere, soprattutto nelle tratte autostradali, una velocità maggiore a un numero di giri ridotto. Questo solo intervento consente una diminuzione del 10 per cento del consumo sulle tratte extraurbane. Per raggiungere lo scopo prefissato è stata messa molta cura anche in particolari minori (ma nemmeno poi tanto minori), i pneumatici utilizzati sono ad esempio di misura 215/75 R16, il cui diametro maggiore comporta una riduzione dei giri motore, abbinati a cerchi in acciaio da 16”, con copricerchi studiati per aumentare l’aerodinamica. L’obiettivo di ridurre i pesi ha invece comportato la rinuncia ad alcune delle dotazioni di serie, come il secondo portellone laterale scorrevole, ma si tratta di particolari, gli equipaggiamenti sostanziali per sicurezza e comfort sono stati man tenuti integralmente. Ad esempio un Esp molto completo, che comprende il controllo
Per Transit ECOnetic più prestazioni e meno consumi a tutte le velocità: merito anche del cambio manuale Durashift a sei rapporti, decisamente evoluto rispetto al precedente cinque marce.
attivo dell’imbarcata, quello del rollio, il sistema di ausilio alla frenata, l’Abs e l’assistenza alle partenze in salita, è presente di serie. E’ rimasta inalterata anche la capacità di carico, che è di 1.172 kg, così come il volume disponibile, di 6,5 mc. Quel che invece è cambiato è ovviamente il consumo, passato da 7,2 a 6, 3 litri per 100 km in percorso misto e così anche le emissioni, che dai 189 g/km della versione standard sono calate di 24 g/km.
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Due le modalità d’uso, normale e manuale
Trazione integrale intelligente ROMA - Tra le novità presentate da Ford per il Transit, spicca la seconda generazione della trazione integrale. Pur mantenendo un’impostazione di base simile a quella della generazione precedente, con le quattro ruote motrici che entrato in
funzione soltanto quando si verifica uno slittamento delle ruote posteriori, mentre il resto del tempo si viaggia con la sola trazione sull’asse posteriore, la meccanica utilizzata è molto diversa. Da un sistema piuttosto semplice, basato sulla chiusura delle valvole, che permetteva ai pistoni idraulici di agganciare gli innesti della frizione nella trasmissione, passando l’impulso anche alle ruote anteriori, si è passati a una versione più evoluta con due modalità di utilizzo: normale e manuale. Nel primo caso il funzionamento rimane lo stesso della prima generazione, mentre in caso di attivazione manuale il sistema prepara in anticipo le valvole sulla trasmissione, permettendo l’innesto istantaneo a richiesta delle quattro ruote motrici. L’attivazione può essere ottenuta in modalità manuale semplicemente premendo il pulsante inserito nel quadro strumenti. Le quattro ruote motrici possono essere inserite in qualsiasi momento, anche se è consigliabile farlo in occasione di partenze da fermo su terreni difficili o particolarmente scivolosi. Una volta raggiunti i 100 km/h la funzione manuale si disinserisce automaticamente e si ritorna alla funzione normale. Tra gli altri vantaggi garantiti dalla seconda generazione del componente Ford, la rilevazione per l’attivazione della trazione integrale effettuata tramite controllo elettronico, l’innesto più fluido della trazione sulle ruote anteriori, una maggior velocità di attivazione delle quattro ruote motrici. La trazione integrale è prevista come optional sul Transit a trazione posteriore con ruote singole, in configurazione Van, Chassis cabina singola e doppia e Combi.
Ford Transit Connect reso ancora più attraente per la clientela
Un rinnovamento ben riuscito ROMA - L’obiettivo era quello di armonizzare le forme della multispazio Transit Connect sia in versione furgone che Tourneo per il trasporto passeggeri, con quelle della gamma più recente delle autovetture Ford, che basano il proprio successo anche sulle virtù del kinetic design. Un’operazione perfettamente riuscita applicando una serie di ritocchi sicuramente originali, come ad esempio la sostituzione di paraurti e griglia anteriori, che hanno acquistato la forma triangolare che distingue i prodotti di Ford per l’Europa. Allo stesso modo è stato rivista la batteria di fanali, sia anteriori che posteriori, che con il nuovo design regalano un aspetto più contemporaneo al piccolo commerciale, dotato oggi anche di dettagli fin troppo raffinati, come le modanature laterali, i cerchi in lega e il retrovisore esterno più filante, che ne fanno uno dei più riusciti esempi di veicoli adatti sì al lavoro ma anche al tempo libero. La stessa voglia di rinnovamento è stata applicata anche agli interni, che riprendono ancora una volta il modello riuscito delle autovetture del costruttore. Così il cruscotto si ispira a quello della S MAX, mentre quadro strumenti e sterzo sono prelevati dalla più recente incarnazione della Fiesta. Completano il rinnovamento il nuovo design dei sedili e l’aggiunta di nuovi vani portaoggetti, disseminati tra cruscotto e consolle centrale e dominati dal ripiano superiore che si estende per tutta la larghezza del mezzo. Nel rinfrescare il Transit Connect, Ford non poteva tralasciare la sicurezza, il cui incremento è rappresentato dalla disponibilità, come optional,
di un sistema Esp piuttosto completo, che oltre alle consuete funzioni antiribaltamento, comprende anche il dispositivo per il controllo dell’imbarcata (Active Yaw Control), il TCS, L’EBA. l’EDC che si occupa della coppia motrice e l’aiuto per le partenze in salita (Hill Launch Assistant), che da un lato utilizza l’impianto frenante per evitare il rollio quando il veicolo si trova inclinato su di un pendio, dall’altro mantiene la pressione sul freno per due secondi e mezzo anche a pedale libero, in modo da dare al conducente il tempo per un agevole spunto. Di serie è invece il nuovo hardware dei freni a disco e l’aggiunta delle luci di emergenza che si attivano in automatico in caso di frenate particolarmente brusche. Per il resto Transit Connect conserva intatte le sue caratteristiche, a partire dalle dimensioni, che vanno dai 4,275 m della versione a passo corto, che di partenza dispone di uno spazio di 2,8 mc per il carico, che può essere aumentato fino a 3,4 mc scegliendo tra gli optional il sedile del passeggero completamente reclinabile. La versione a passo lungo, l’incremento è di 25 cm, arriva invece rispettivamente fino a 3,7 e 4,3 mc, il che la rende un concorrente temibile non soltanto per le altre multispazio ma pure per i furgoni di gamma superiore. Anche la motorizzazione è rimasta la stessa, il ben collaudato Duratorq TDCi da 1.800 cc, in tre livelli di potenza: 75 (con coppia di 175 Nm), 90 (220 Nm) e 110 cv (coppia di 250 Nm in modalità normale, di 280 in sovrapressione temporanea), le ultime due possono, a richiesta, essere dotate di Filtro Antiparticolato con catalizzatore ossidante.
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NISSAN / IL NUOVO COMPATTO NV200 È INTERNATIONAL VAN OF THE YEAR 2010 Paolo Altieri ROLLE - Un veicolo che si adatta perfettamente alle richieste di una precisa categoria di professionisti e di uomini e donne che per lavoro hanno bisogno di un veicolo leggero ma forte e capiente. La scelta di Nissan in relazione all’NV200 è stata una scelta azzeccatissima. Se ne sono accorti i clienti prima giapponesi, poi europei, pure quelli italiani: cento ordini nelle sole prime due settimane dal lancio, senza neanche la pubblicità a fare da “spalla”. E se ne sono accorti i giurati - 23 giornalisti europei della stampa specializzata, in rappresentanza di oltre mezzo milione di lettori e proprietari di veicoli commerciali che a Rolle, un comune svizzero del Canton Vaud, affacciato sul lago di Ginevra, ha assegnato all’NV200, il nuovo van compatto di Nissan per il mercato mondiale, il prestigioso titolo di “International Van of the Year 2010”.
Votato al successo
UNA SFIDA IMPORTANTE
OLTRE OGNI ASPETTATIVA “La giuria è rimasta colpita, in particolare, dal fatto che Nissan ha realizzato un veicolo commerciale leggero che fissa nuovi standard in termini di com pattezza, nel rapporto tra spazio interno e dimensioni ester ne”, recita la motivazione ufficiale per l’attribuzione del premio. “Siamo lieti - ha dichiarato Andy Palmer, Senior Vice President di Nissan Motor - di ricevere l’International Van of the Year 2010 in riconoscimento dell’impegno di Nissan nello sviluppo di veicoli commerciali innovativi che sanno andare oltre le aspettative del cliente. NV200 è un prodotto globale che unisce straordinari livelli di funzionalità a un design esclusivo e accattivante”. NV200 rivoluziona il segmento dei light van grazie a dimensioni esterne analoghe a quelle di un CDV (Car-Derived Van), abbinate a una capacità di carico di livello superiore. È lungo 4,4 m, alto 1,86 m e largo 1,69 m, e ha un’area di carico eccezionalmente spaziosa e pratica. La configurazione intelligente gli permette di vantare un pianale di carico lungo oltre 2
va in origine anche qualche rischio, e che in principio ha sollevato anche qualche dubbio all’interno e all’esterno del settore del trasporto. “La strategia di certo - ha proseguito Cavallo non avrebbe potuto sbagliare nell’essere sincera col cliente, nell’affidargli un veicolo che andasse a rispondere alle sue effettive necessità quotidiane senza proporsi per quel che non può dare. Consapevole dei suoi limiti semplicemente perché è nato per dare una risposta a domande precise che precisamente sono state raccolte. Secondo me l’aspetto più innovativo sta nella relazione che l’NV200 instaura col suo autista, che è la stessa che, grazie all’NV200, Nissan riesce ora a instaurare col suo cliente”.
“
La giuria, composta da 23 giornalisti della stampa specializzata, ha premiato il leggero che fissa nuovi standard. Il target? “In condizioni normali puntiamo a vendere 35mila unità l’anno”, dichiara Giuseppe Cavallo, Direttore comunicazione veicoli commerciali di Nissan Europa.
m, capace di contenere due Europallet 100x120 cm. Il pianale è anche il più basso della categoria - solo 524 mm da terra - e questo consente di avere un volume di carico di 4,2 m3, circa il 25 per cento in più (1 m3) rispetto alla concorrenza. NV200 è disponibile in Europa nelle versioni Van e Combi e nel 2010 sarà introdotta anche una versione monovolume per il trasporto passeggeri. In Giappone, dove è già in commercio, NV200 è diventato immediatamente leader di segmento, con una quota di mercato che viaggia attorno al 50 per cento. In Europa le vendite sono cominciate il mese scorso. In Italia, a
sole due settimane dal lancio, si era già a quota cento unità ordinate. “Non disponiamo ancora ha precisato Giuseppe George Alesci, Responsabile della comunicazione di Nissan Italia di dati mensili sui quali poter ragionare per fa re previsioni anche nel nostro Paese. Ma l’attenzione è evidente dai primi risultati. Tanto per citare un elemento secondo me significativo, prima ancora che venissero ufficializzati i prezzi in Italia erano già arrivati degli ordinativi: in sostanza di clienti che, al buio rispetto al costo definitivo del mezzo, avevano già deciso di acquistarlo. Questo corrobora ancora una volta la conside-
Dalle dimensioni esterne compatte, NV200 è decisamente innovativo quanto a configurazione: solo una volta all’interno se ne scopre la robustezza e la capacità di carico. “È questa - ci ha interrotto il Responsabile della comunicazione della Casa nipponica - la chiave del suo successo. E se ne stanno accorgendo i professionisti e gli artigiani di ogni Paese nel quale è stato lanciato. Certo, in Giappone giocavamo in casa. Ma nel suo segmento la competizione non mancava. C’erano quattro o cinque marche: all’arrivo dell’NV200 siamo subito diventati leader. Le vendite ci stanno dando grosse soddisfazioni”. In Europa come andrà?
razione che Nissan ha fatto la scelta giusta: prima individuare il cliente, seguirne le indicazioni e recepirne le esigenze, poi realizzare il veicolo”. Nel 2010 l’NV200 sarà lanciato in Cina, ma sono in fase di studio avanzata le strategie di vendita per l’introduzione in altri mercati, tipo India, Indonesia e Stati Uniti. Anche la produzione di NV200 sarà globale. Viene già costruito in Giappone, mentre la produzione europea è cominciata il mese scorso, la fornitura iniziale per l’Europa è in arrivo dal Giappone. Il via alla produzione in Cina è previsto per il 2010. “Il premio ricevuto in Svizzera - ha commentato Giuseppe Cavallo, Direttore comunicazione di Nissan Europa
Nissan NV200 è disponibile in Europa nelle versioni Van e Combi; nel 2010 sarà introdotta anche una versione monovolume per il trasporto passeggeri. In Italia sono stati racccolti 100 ordini nelle sole prime due settimane dal lancio.
Giuseppe Cavallo, Direttore comunicazione di Nissan Europa corona uno sforzo incredibile messo in campo da Nissan per realizzare un veicolo fatto innanzitutto per il cliente. L’idea iniziale è stata sviluppata meno di tre anni fa, partendo dal presupposto contrario a quello in uso dalle Case costruttrici di veicoli commerciali leggeri. Anziché analizzare il segmento, verificarne l’andamento e scoprire eventuali lacune, partire dal cliente, dall’utilizzatore, da colui o colei che ogni giorno per affrontare la sua giornata di lavoro dovrà avere il mezzo come compagno, un valido aiuto che faciliti il suo lavoro, che rappresenti il massimo del supporto possibile sotto ogni aspetto, da quello del comfort a quello della capacità e facilità di carico. Ne è emerso un veicolo che difatti non corrisponde alla perfezione a nessun segmento, che piuttosto ne va a formare uno nuovo, al confine dei light van”. Un premio al prodotto, dunque, ma come elemento finale di un percorso strategico certamente innovativo, che presenta-
“Certo, non possiamo pretendere - ci ha risposto Giuseppe Cavallo - di avere la stessa forza del Giappone. Ma la sfida è salire in un segmento dove finora siamo la Cenerentola. Del resto per noi il panorama cambia totalmente con l’NV200: prima, col Cubistar, di provenienza Renault, ci si difendeva, si cercava di restare, di non abbandonare il mercato dei piccoli. Oggi la proposta è tutta Nissan e vo gliamo giocarcela fino in fondo. L’obiettivo è aumentare la nostra quota in tutti i mercati europei. Il target? Pensiamo di vendere in Europa 35mila unità in un anno da considerarsi “normale”. Ovvero, la congiuntura economica attuale rende estremamente difficile fare previsioni. Diciamo piuttosto che il ritmo naturale, che i volumi che ci prefiggiamo in condizioni di stabilità sono questi”. E non è finita. Ciliegina sulla torta dei festeggiamenti per l’International Van of the Year, Nissan ha recentemente annunciato che il secondo veicolo elettrico della sua gamma sarà un LCV basato proprio sull’NV200.
LCV
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DACIA / PROVA SU STRADA DEL COMMERCIALE LOGAN FURGOVAN
Il professionista discreto
Semplicità, robustezza, capacità di carico e un ottimale rapporto prezzo/prestazioni: sono queste le caratteristiche vincenti di Logan furgovan, versione da lavoro della gamma Logan, commercializzato in Italia da quest’anno insieme al fratello Logan pick-up. Fabio Basilico MONZA - Dacia Logan furgovan non inganna. Da come appare si capisce immediatamente la funzione che questo veicolo commerciale della gamma Logan è chiamato a svolgere. Un veicolo da lavoro robusto e versatile, con un vano di carico ampio e ben sfruttabile. Un van con la capacità di un furgone ma con gli ingombri di una vettura. Da quest’anno, dunque, Dacia ha esteso la sua proposta in Italia con l’arrivo dei veicoli commerciali della gamma Logan: accanto al furgovan c’è infatti anche il pick-up. Entrambi beneficiano di tutta l’esperienza Renault in materia di veicoli com merciali ed ereditano lo spi rito di semplicità, la robustezza e il favorevole rapporto prezzo/prestazioni che caratterizzano la gamma Dacia. Logan furgovan seduce artigiani, commercianti e professionisti interessati a un veicolo commerciale semplice e pratico, con una soddisfacente capacità di carico e tutta l’agilità che serve per muoversi comodamente in mezzo al traffico delle nostre aree urbane. Il furgovan è equipaggiato con porte laterali posteriori tipo autovettura che consentono un ampio accesso al vano di carico da entrambe le fiancate, destra e sini-
stra. È questa una soluzione che garantisce una grande versatilità rispetto all’unica porta laterale scorrevole. I pannelli interni delle porte presentano rivestimenti protettivi in plastica. Posteriormente, il modello adotta due sportelli 1/3-2/3 che, come sul veicolo trasporto passeggeri Logan MCV, possono aprirsi con tre angolazioni differenti, di 40°, 90° o 180°, in funzione delle esigenze e della natura del carico. L’angolo di 40° risulta particolarmente utile per caricare il veicolo in spazi ristretti, in un garage o con un’auto parcheggiata dietro il furgovan. Per carichi più voluminosi, si può utilizzare l’apertura a 180°, più comoda. In coerenza con la sua natura di veicolo commerciale, Logan furgovan ha una vetratura posteriore (porte laterali, sportelli posteriori e terzi finestrini laterali) lamierata, per sottrarre a sguardi indiscreti la zona di carico. VALORE DI RIFERIMENTO La struttura della scocca consente un carico utile di 800 kg, un valore di riferimento per il segmento delle furgonette. La lunghezza fuori tutto, incrementata di 200 mm (4.450 mm) rispetto alla berlina Logan, consente a furgovan di proporre
una lunghezza di carico di 1,94 m, un valore inedito per veicoli commerciali di questa categoria. Il furgovan è largo 1.740 mm e alto 1.640 mm. Il passo è di 2.905 mm. Con una lunghezza e un’altezza rispettivamente di 1,02 e 1,04 m, Logan furgovan propone uno spazio di carico di 2,5 metri cubi. La soglia di carico è stata ribassata a 576 mm, garantendo un valido comfort di utilizzo, specialmente in presenza di ravvicinate operazioni di carico/scarico. All’interno del veicolo, la semplicità si sposa alla perfezione alla robustezza dei materiali utilizzati: plancia, pannelli delle controporte, sellerie dei due posti disponibili sono stati scelti per la loro solidità e durabilità, cosa che è richiesta da quanti utilizzano il loro mezzo specificamente per lavorare. Logan furgovan è disponibile con motorizzazione benzina 1.6 MPI da 64 kW/90 cv e 1.5 dCi Diesel da 50 kW/70 cv. Quest’ultimo equipaggia il veicolo oggetto della nostra prova, rivelandosi un propulsore al top della tecnologia, grazie a un sistema d’iniezione diretta common rail di seconda generazione che garantisce nello stesso tempo comfort, flessibilità di utilizzo e riduzione dei consumi. In ciclo urbano, Logan furgovan richiede 6,2 litri/100 km, che scendono a 4,8 litri/100 km
in ambito extraurbano e a 5,3 litri/100 km in ciclo combinato. Le emissioni di CO2 sono limitate a 140 g/km. I consumi ridotti, associati al serbatoio da 50 litri, offrono al furgovan una grande autonomia, che arriva a circa 1.000 km. Compatto, il 1.5 è caratterizzato anche dal peso ridotto (127 kg in ordine di marcia). Con una potenza di 70 cv a 4.000 giri/min, la coppia massima di 160 Nm è raggiunta da 1.700 giri/min, con l’85 per cento disponibile da 1.500 a 3.500 giri/min. Logan furgovan 1.5 dCi accelera da 0 a 100 km/h in 18 secondi e registra una velocità
Logan furgovan esprime il meglio di sé in termini di accesso al vano di carico da entrambe le fiancate e di protezione del carico stesso da sguardi indiscreti. La plancia (in centro) è semplice e robusta, ben adeguata a un intensivo utilizzo professionale.
massima di 150 km/h. Logan furgovan 1.5 dCi fa parte della gamma Dacia eco2 che certifica che le sue emissioni di CO2 sono inferiori o u gua li a 140 g/km, che viene prodotto in un sito industriale certificato Iso 14001 (lo stabilimento Dacia di Pitesti, in Romania) e che la sua massa è valorizzabile al 95 per cento a fine ciclo e comprende almeno il 5 per cento di materie plastiche riciclate. Si tratta di una valida dimostrazione della possibilità per un’auto economica, in termini di consumi e di prezzi, di rivelarsi anche ecologica durante tutte le tappe del suo ciclo di
vita (progettazione, fabbricazione, utilizzo e rottamazione). La trasmissione meccanica a cinque rapporti è lubrificata a vita e beneficia di uno sviluppo spe cifico, con una spaziatura che consente di sfruttare pienamente la coppia del motore, garantendo partenze e riprese energiche anche a veicolo carico. Su strade urbane, dove abbiamo avuto modo di testare maggiormente il veicolo, il cambio di Logan furgovan si è dimostrato flessibile e sufficientemente pronto alla risposta di fronte alle più differenti sollecitazioni del traffico. Va anche sottolineato il ruolo dello sterzo, maneggevole e sicuro. Rispetto a Logan MCV, il furgovan dispone di un pianale specifico in due parti, montate su un profilo saldato al pianale originario: una soluzione che consente di creare una zona di carico totalmente piatta, lavabi-
le con un getto d’acqua, grazie ai canali di scarico predisposti nella struttura del sottoscocca. L’abitacolo e la zona di carico sono separati da una paratia integrale in Smc (Sheet Moulding Compound) che garantisce un ottimale isolamento e una protezione totale della cabina. Sempre allo scopo di ottenere un pianale piatto, la ruota di scorta è stata disposta in un alloggiamento accessibile esclusivamente dall’esterno. L’avantreno, comune a tutta la gamma Logan e in generale Dacia, deriva da quello di Renault Clio II ed è di tipo pseudo MacPherson con braccio triangolare e culla del telaio non filtrata. Il retrotreno rinforzato, che riprende il concetto di assale ad H con profilo deformabile e geometria programmata, è associato a molle elicoidali e ammortizzatori verticali con corsa delle sospensioni maggiorata, per permettere all’auto di adattarsi a ogni tipo di fondo stradale. Il telaio comprende, inoltre, una barra antirollio anteriore di serie. L’impianto frenante è stato adattato all’incremento della massa e del carico utile dell’au to. Logan furgovan monta dischi ventilati anteriori e tamburi da 9” al posteriore ed è equipaggiata di serie di Abs Bosch 8.1 di ultima generazione, con ripartitore elettronico della frenata Ebd. SICUREZZA SOTTO OGNI ASPETTO Per quanto riguarda la sicurezza passiva, Logan furgovan è dotato di un airbag frontale conducente di serie con l’opzione dell’airbag frontale passeggero. Il sistema di ritenuta comprende cinture di sicurezza a tre punti di ancoraggio regolabili in altezza così come i poggiatesta. Il furgovan beneficia della riconosciuta competenza dell’ingegneria Renault in materia
di resistenza agli urti e dissipazione dell’energia cinetica. Nell’urto frontale, l’allestimento del vano motore favorisce l’impilaggio degli elementi meccanici. La plancia costituisce, a sua volta, un elemento importante del sistema di protezione, grazie alla struttura a nido d’ape in polipropilene, un materiale molto assorbente che riduce le conseguenze dell’impatto sulle ginocchia in caso d’urto. I padding sotto i piedi dal lato conducente e passeggero proteggono gli arti inferiori. In caso di urto laterale, la protezione del bacino è demandata alla struttura del montante centrale, al sedile (che presenta una struttura laterale rinforzata) e ai padding delle porte. Il listino prezzi di Dacia Logan furgovan 1.5 dCi è in linea con il Business Model Low Cost che ha reso celebre la gamma Logan: 8.990 euro.
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IRIZAR / LA FILIALE ITALIANA PER IL 2010 PUNTA SULLA GAMMA SCANIA EURO 5 Massimiliano Campanella
R IMINI - Nessuna novità dal punto di vista dell’allestimento, ma una gamma Scania Euro 5 che si contraddistingue per l’assenza dell’urea, per i motori “common rail”, per i nuovi cambi Scania Opticruise a 8 e 12 rapporti con overdrive. Così Irizar Italia, la filiale romagnola nata nel 1993, oggi affermata nel mercato italiano del bus e divenuta in pochissimo tem po uno dei principali competitor a livello nazionale, si prepara ad affrontare il 2010. Motori innovativi, dunque, tra l’altro particolarmente elastici, con una coppia massima a bassi regimi, in grado di garantire ottime prestazioni e consumi contenuti. Motori che hanno catturato l’attenzione alla Fiera di Rimini “Bus&Turismo”, manifestazione che nel 2007 è iniziata come tentativo, vedendo protagonista la sola Irizar Italia. L’anno scorso, poi, ci hanno cre duto altre aziende, fino a riempire quasi un padiglione. E quest’anno è andata ancora meglio. “Siamo passati da un’e di zio ne 2008 comunque positiva - ci ha confermato Antonio Bornacci, general manager di Irizar Italia che ha fatto da traino a quella di quest’anno. Tante aziende in più ci hanno creduto e hanno aderito all’iniziativa, tant’è che nonostante il periodo di crisi i padiglioni dedicati al bus sono stati due”.
Il bus è più elastico Si scaldano i muscoli sulla scorta della Fiera “Bus&Turismo” che, giunta alla terza edizione, sta diventando un appuntamento consolidato per il settore. Ma si archivia un 2009 avaro di risultati.
SOTTO I RIFLETTORI Irizar ha esposto i suoi cavalli di battaglia: Century 13.37 HDH, 3 assi, 13 metri, superaccessoriato, meccanica Scania KEB 480 6x2; Century 12.37 HDH, 2 assi, Top Euro 5, meccanica Scania KEB 440; IPB 14.37 HDH, 3 assi, 14 metri, superaccessoriato, meccanica Scania KEB 480 6x2; i4 12.32, lunghezza 12.20, meccanica Scania KEB 320. Uno spazio, risultato particolarmente apprezzato dai visitatori, è stato riservato anche agli autobus usati. “Durante la manifestazione - ha aggiunto Bornacci, che si è profuso in prima persona prima nell’ideazione poi nella concretizzazione della Fiera riminese - sono stati sottoscritti contratti per
L’area espositiva di Irizar alla Fiera “Bus&Turismo” di Rimini. Il costruttore ha esposto il meglio della sua produzione. Il 2009 è stato un anno avaro di risultati ma per la filiale romagnola del marchio spagnolo non sono mancati importanti segnali in controtendenza.
nuovi bus ma anche per mezzi usati”. La Fiera è stata organizzata parallelamente alla Ttg/Tti, la più importante manifestazione nel settore del turismo in Italia, fatto che ha certamente contribuito a un’elevata partecipazione. Del resto, gli stand sono stati in grado di accontentare ogni esigenza o segmento di attività: costruttori e importatori di autobus e minibus ma anche produttori e commercianti di accessori quali impianti di lavaggio, poltrone e tessuti, ad esempio. “È stata e continuerà a essere - ha proseguito Bornacci - una grande occasione, anche per la facilità
con cui è possibile raggiungere la sede: una fermata del treno è ubicata proprio davanti all’ingresso. Si tratta di un nuovo appuntamento che va consolidandosi per il bus e il suo mondo, a detta non solo mia ma di tutti gli espositori, che hanno avuto parole di apprezzamento e soddisfazione”. DEBOLI CENNI DI RIPRESA La prossima edizione sarà ovviamente nell’inverno 2010. E come si prepara Irizar Italia ad affrontare il nuovo anno? “Il 2009 - ci ha detto l’alto manager dell’azienda romagnola - è
stato davvero avaro di risultati, tanto nel comparto turistico quanto in quello della linea. Le nubi economiche che si presentavano all’orizzonte un anno fa, insieme alla stretta creditizia operata dalle banche, che ha comportato una grande scrematura delle poche operazioni in itinere, hanno comportato che l’immatricolato sia crollato, tanto nel comparto turistico quanto in quello della linea, dove i contributi statali/regionali per il rinnovo del parco veicoli sono stati davvero esigui. Per quanto ci riguarda, il comparto della linea, in termini di immatricolato, è stato soddisfacente, in quanto
circa il 50 per cento della grossa commessa commissionataci a fine 2007 dall’Arst di Cagliari è stato immatricolato nel corso del 2009, ma esigui sono stati gli ordinativi nel l’anno che sta per finire. Solo in autunno ci siamo aggiudicati una commessa di 35+15 interurbani dalla Sita, mentre nei mesi precedenti sono stati sottoscritti contratti solo per pochi interurbani ad aziende private”. Le nubi per il 2010 continuano dunque a solcare i cieli del mercato e non si vedono particolari prospettive per il comparto di linea. Mentre qualche timido segnale di ripresa lo si nota nel comparto turistico,
complice il fatto che per i bus operator, in generale, la stagione 2009 è andata benino. “Questo - ha precisato Antonio Bornacci - grazie al prezzo del gasolio, che rispetto al 2008 è sce so di circa 50 centesimi. Certamente è andata meglio del 2008 e se durante la peggiore crisi che a memoria d’uomo si ricordi avviene un miglioramento questo riscalda un poco i cuori”. FORZA CONCORRENZIALE Oggi Irizar può vantare ottime quote di mercato sia per l’autobus interurbano che per quello turistico. Un successo di questo tipo non avviene per caso. Quali sono i punti di forza? “Qualità del prodotto, prezzo accessibile, grande affidabilità, consumi bassi e manutenzione economica - ha commentato il general manager - rappresentano da sempre i nostri punti di forza. Perché un autobus deve essere bello, comodo ma soprattutto economico nella gestione complessiva. Non da ultimo l’assistenza, che si dimostra efficiente, rapida e con grande sensibilità verso le problematiche del cliente. Senza dimenticare i costi di manutenzione e dei prezzi di ricambio, ai minimi del mercato, e l’eccezionale tenuta del valore del nostro usato. Tutto ciò non può che tradursi in un risultato: la redditività del nostro prodotto, a totale beneficio delle aziende clienti”. La forza vendita è un altro fiore all’occhiello dell’azienda riminese. “Un team di professionisti preparato e determinato - ha concluso Antonio Bornacci - copre in modo capillare tutto il territorio nazionale, raccogliendo con il proprio lavoro il consenso della clientela. I nominativi, le zone di competenza e i recapiti telefonici dei vari venditori sono sempre disponibili 24 ore su 24”. La gamma, ampia e versatile, spazia dal top di gamma PB, autobus dell’anno 2004, che ha riscosso un successo insperato in tutta Europa, fino al rinnovato Century, vero e proprio “instant classic” dell’autobus a livello mondiale, per arrivare all’i4, che incarna il concetto di interurbano di livello superiore e di turistico per il medio-corto raggio.
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IRISBUS IVECO / MAGELYS VINCE IL PREMIO TOP BUS SLOVAKIA 2009
Fabio Basilico TORINO - La rivista specialistica slovacca “Transport” ha assegnato al Magelys, autobus top della gamma Gran Turismo Irisbus Iveco, il premio Top Bus Slovakia 2009, giunto quest’anno alla decima edizione. Il riconoscimento è stato consegnato a Irisbus nell’ambito della Nitra Fair, da Viliam Bujna, redattore capo della rivista, e da Miloslav Pisar, direttore della fiera. Il vincitore è stato proclamato sulla base delle votazioni fornite dai lettori di “Transport”: Magelys è arrivato primo con 511 voti, Mercedes Benz ha ottenuto il secondo posto con 314 preferenze mentre Volvo 9700 si è classificato terzo con 257 voti.La vincita di questo premio rappresenta un’ulteriore conferma della grande popolarità di cui gode Iribus nel mercato slovacco, dove è leader di settore con il 59 per cento della quota di mercato alla fine del 2008; quota ulteriormente cresciuta nel corso del 2009 fino al 61,1 per cento dello scorso settembre. La gamma Gran Turismo Magelys è stata di recente ampliata grazie all’arrivo del tre assi HDH, che si è aggiunto alla versione HD presentata nell’ottobre 2007. L’elegante Magelys HDH - 13,80 metri di lunghezza, 2,55 m di larghezza e 3,81 m di altezza - rende ancora più appetibile l’offerta Magelys che complessivamente viene proposto in tre diverse lunghezze (12,20 m, 12,76 m e 13,80 m) e in due diverse altezze (3,62 m e 3,81 m). L’asse posteriore supplementare dell’HDH permette di portare la massa totale a terra del veicolo a 24.600 kg, di migliorare il comfort grazie alla migliore stabilità e di ridurre il
La grande corsa “
raggio di curvatura rendendolo più simile a quello della versione da 12,20 m a due assi (11,091 m contro 11,025 m). Questo terzo asse a ruote indipendenti con pneumatici singoli è configurato sulla base della dinamica di sterzata delle ruote anteriori e, allo scopo di aumen tare la sicurezza alle alte velocità, entra in azione esclusivamente quando l’angolo di sterzata delle ruote anteriori è superiore a 5 gradi. Con l’introduzione della fa-
miglia Magelys, Irisbus ha inteso operare una rivisitazione del viaggio alla luce di tutti quei parametri e di tutte quelle caratteristiche che fanno dell’autobus il mezzo più adatto alla scoperta e alla visita. Le caratteristiche distintive di Magelys sono abilmente espresse in un design esclusivo, elemento chiave di differenziazione per rafforzare la vocazione premium di questo autobus. Leit motiv è il concetto di rotondità, fluidità e trasparenza. All’inter-
no, ciò che più colpisce sono innanzitutto la luminosità e le a perture verso l’esterno. La grande sensazione di spaziosità e trasparenza che regna a bordo del Magelys è certamente una delle sue caratteristiche più originali. Il viaggiatore trova ad accoglierlo uno spazio di dimensioni generose, che sfrutta appieno un’altezza interna di 2,10 metri e una larghezza massima complessiva di 2,55 metri. Magelys si dimostra particolarmente rispettoso dell’ambiente
grazie alle motorizzazioni Euro 5 (EEV in optional) con tecnologia SCR di riduzione catalitica selettiva. Il motore dell’HDH è il potente Iveco Cursor 10 a 6 cilindri da 450 cv di potenza e 2.100 Nm di coppia, che assicura ottime medie orarie sulle lunghe distanze. Lo stesso propulsore è disponibile per il Magelys HD che ha in do tazione anche il Cursor 10 da 380 cv e 1.600 Nm. Magelys HD e HDH sono prodotti nello stabilimento Irisbus di Annonay, in Francia.
Importante riconoscimento per l’autobus premium della gamma Gran Turismo di Irisbus. Un’ulteriore conferma non solo della qualità del progetto Magelys ma anche della grandissima popolarità di cui gode il brand nel mercato slovacco, dove è leader con il 61 per cento di quota.
FIAT PROFESSIONAL / Da protagonista al Salone Internazinale dell’Accoglienza
Ducato e Scudo secondo Olmedo e Rolfi R I M I NI - Si chiama “Sia Guest” ed è il Salone Internazionale dell’Accoglienza tenutosi a Rimini lo scorso novembre e al quale hanno partecipato i protagonisti del turismo, un settore strategico che nel nostro Paese occupa oltre il 5 per cento della forza lavoro del nostro Paese. Poteva mancare Fiat Professional? No, e infatti i visitatori della rassegna riminese hanno potuto ammirare due importanti novità come un Ducato Flex-Floor e uno Scudo tetto standard, trasformati rispettivamente dalle ditte Olmedo e Rolfi, partner consolidati di Fiat Professional ma anche due dei tanti allestitori che collaborano con Fiat Group Automobiles – Programma Autonomy nel settore delle attrezzature speciali per la mobilità assistita.
I due allestitori hanno interpretato i veicoli commerciali torinesi in modo intelligente e funzionale anche per venire incontro alle esigenze della cosiddetta mobilità assistita. pavimento, unita ai sedili con cinture imbarcate, fanno del nuovo Ducato Flex-Floor un vero alleato del servizio trasporto persone consentendo, con grande facilità e in completa sicurezza, di ottimizzare la disposizione dei posti a seconda del tipo di servizio o al personale trasportato. Per questa versione di Ducato è disponibile, in after sales, una lunga serie di accessori de-
dicati, sia in ottica “turistica” sia per inquadramenti specifici del trasporto disabili sviluppata dalla Olmedo, azienda specializzata nell’allestimento di veicoli trasporto persone da oltre mezzo secolo e scelta da Fiat Professional come azienda partner per il Sia Guest 2009. Tra l’altro, proprio per i suoi contenuti tecnici e la modularità degli spazi interni, il nuovo Ducato Flex-Floor si presta parti-
colarmente bene ad essere dotato di attrezzature speciali per la mobilità assistita come ancoraggi carrozzelle, selleria con cinture specifiche, sistemi di risalita delle carrozzelle, rivestimenti lavabili del vano passeggeri eccetera. Disponibile sia nella versione “Panorama” (passo medio di 3.450 mm) sia “Combinato” (passo lungo di 4.035 mm), il nuovo Ducato Flex-Floor vuole
SOLUZIONI AVVENIRISTICHE Il nuovo Ducato Flex-Floor (trasporto persone 9 posti) prende spunto dalla tecnologia applicata nel campo dell’aereonautica dove le peculiarità costruttive sono elevata resistenza e massima leggerezza. Lo dimostra la speciale pavimentazione del vano passeggeri realizzata con una lega di alluminio, composta da binari integrati per l’ancoraggio della selleria monoposto scorrevole e a sganciamento rapido (contenuto di serie). Da sottolineare che questa versatilità “modulare” del
Il nuovo Ducato Flex-Floor è in grado di trasportare nove passeggeri. Consente di ottimizzare la disposizione dei posti a seconda del tipo di servizio o al personale trasportato.
giocare un ruolo da protagonista nel segmento del trasporto persone fino a 9 posti, rispondendo con contenuti innovati ed esclusivi alle esigenze dei professionisti del settore: dai taxisti ai noleggiatori, dagli addetti al trasporto pubblico alle associazioni. LE POTENZIALITÀ DELLO SCUDO Quanto allo Scudo, l’esemplare esposto all’esterno è identico al veicolo di normale produzione mentre, all’interno, propone quanto di meglio oggi disponibile nel campo dei dispositivi di imbarco/disimbarco delle carrozzelle. La realizzazione di questa particolare versione è stata affidata alla ditta Rolfi, un’azienda partner di Fiat Professional che opera nel settore degli allestimenti di veicoli dal 1964, specializzata nella mobilità agevolata per persone diversamente abili o anziane, in particolar modo progettando e realizzando allestimenti specifici per imbarco di carrozzelle a bordo di autoveicoli. Peculiarità del veicolo è l’impiego di un doppio sistema di abbassamento delle sospensioni posteriori, frutto dell’adattamento della tecnologia sviluppata da Rolfi (dispositivo brevettato ed unico in Italia nella
sua tipologia) e già utilizzata su alcune vetture destinate a persone con ridotte capacità motorie che necessitano di una carrozzella per gli spostamenti. Grazie a questa applicazione il nuovo Scudo assicura vantaggi importanti: dalla sicurezza alla grande altezza interna, dalla facilità di imbarco/disimbarco all’elevato numero di posti disponibili (6/7 passeggeri + 1 carrozzella). Rispetto alla versione di normale produzione, questo Scudo propone un’altezza interna maggiorata (circa 150 centimetri) che assicura sia un’ottima visibilità esterna sia possibilità di mantenere la testa eretta anche nella fase di imbarco della carrozzella. Inoltre, l’assenza di dispositivi di sollevamento interni garantisce un’ottima silenziosità nell’abitacolo e facilita un’eventuale uscita di emergenza. Il dispositivo funziona (carico e scarico ripetuto) anche in assenza di energia elettrica grazie anche ad un sistema supplementare di emergenza manuale. Disponibile in due versioni (con rampa elettrica, completamente automatizzata, e nella speciale versione taxi reversibile), il nuovo Scudo allestito dalla società Rolfi conferma tutte le doti del veicolo di base: prestazioni, maneggevolezza e comfort di tipo automobilistico, oltre ad affidabilità e redditività tipici di un veicolo commerciale.
Irizar PB
Century
Il futuro è adesso Nasce una nuova tipologia di autobus. Irizar i4 è il rivoluzionario interurbano che completa la gamma Irizar, ed è il primo sul mercato a rispettare la normativa per la sicurezza R.66/01. Chi è alla ricerca di un autobus che garantisca la massima sicurezza, affidabilità e redditività, troverà in Irizar il prodotto adatto alle proprie esigenze.
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VOITH TURBO / CON PAKELO NELLO STAND DEL BUS & BUS
La ricetta della qualità Il Salone internazionale dedicato al settore autobus ha messo in luce la pesante crisi in cui versa tutto il comparto. Non mancano tuttavia segnali in controtendenza da parte delle aziende protagoniste: Voith Turbo rilancia la sfida al mercato puntando come sempre sulla componentistica di alto livello. Fabio Basilico
SFRUTTARE LE POTENZIALITÀ
VERONA - Non è stato certo il Sa lone dei grandi numeri. La crisi ha toccato anche il “Bus & Bus Mobility Business” di Verona. L’edizione 2009 del tradizionale appuntamento del comparto autobus ha dimostrato a tutti quanto paralizzante sia la recessione mondiale in corso, ma non solo. Più evidenti sono le difficoltà che da anni continua ad attraversare il settore del trasporto passeggeri, indipendentemente dalla odierna congiuntura internazionale negativa. Nonostante tutto, va dato atto agli espositori del “Bus&Bus 2009” di avere avuto il coraggio della presenza: nei soli due padiglioni adibiti alla kermesse veronese, le aziende non hanno fatto mancare il loro contributo in qualità di espositori, dando un potente segnale in controtendenza rispetto al pessimo clima imperante. Tra le aziende c’era anche Voith Turbo, nome di punta della componentistica del settore Lo stand Voith-Pakelo allestito all’interno del padiglione 4 del Bus & Bus Mobility Business 2009 tenutosi a Veronafiere.
Armin Rieck, Direttore Divisione Strada di Voith Turbo Italia strada (cambi automatici, retarder e sospensioni), che ha allestito lo stand insieme al suo partner tecnico Pakelo, leader internazionale sul mercato dei lubrificanti. “Abbiamo voluto essere presenti - racconta Armin Rieck, Direttore Divisione Strada di Voith Turbo Italia - per una serie di validi motivi: testimoniare l’importanza strategica che per Voith ha il mercato italiano e il comparto autobus, dare un messaggio positivo contro lo stato negativo attuale in cui versa il mercato e ribadire la qualità dei nostri prodotti, pensati in chiave di un costante miglioramento dei veicoli e dell’offerta del trasporto passeggeri”. Nel consuntivo Anfia relativo ai primi dieci mesi del 2009, risulta che il mercato autobus italiano è in calo del 26,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008. Le immatricolazioni complessive ammontano a 2.753 unità. Analizzando l’andamento dei singoli segmenti, si consolida l’ingente flessione del finanziato: -19,8 per cento per gli urbani classe I, che ri-
ai componenti di qualità e al servizio ottimizzato, ma anche in questo caso non mancano gli ostacoli: può succedere che le operazioni di assistenza, revisione, manutenzione e reperimento ricambi per il parco circolante non siano improntate a criteri di qualità, ma a criteri di esclusiva economicità. È un circolo viziato che parte dal non acquisto di autobus nuovi, passa dal costante impiego di autobus vecchi a causa della mancanza di soldi e di investimenti pubblici per il rinnovo del parco e arriva alla non efficiente assistenza dei mezzi datati”.
mangono in calo ma recuperano rispetto a fine settembre, e 42,5 per cento per gli interurbani classe II, dunque con un calo complessivo del 33,7 per cento sullo stesso periodo dello scorso anno. Decrescita marcata anche nel segmento dei turistici (-33,8 per cento) che fa sì che gli interurbani registrino nel complesso una contrazione del 39 per cento. Sensibile, infine, la flessione per i minibus e derivati (-12,8 per cento). Considerando gli andamenti del mix, invece, i minibus turistici sono in lieve crescita (+1,9 per cento) e gli urbani ancora in crescita (+3,2 per cento), mentre calano gli scuolabus e i minibus di linea (rispettivamente -23,3 per cento e -33,9 per cento). IL FUTURO DEL MERCATO AUTOBUS Il calo delle immatricolazioni registrata nei primi dieci mesi del 2009 riflette una situazione critica, stando alla quale l’An fia prevede una chiusura d’anno poco sopra le 3.000 unità, pari a una flessione del 22 per cento rispetto al 2008. E le prospettive per il 2010 non sono certo incoraggianti, anche perché la profonda insicurezza che caratterizza questa fase dell’economia probabilmente ci accompagnerà ancora nei prossimi mesi. A ciò si aggiunge un ulteriore elemento di difficoltà specifico del comparto, dal momento che agli ingenti investimenti dei costruttori per l’ammodernamento dei veicoli in chiave ecologica e tecnologica non corrisponde un investimento da parte delle aziende di trasporto in direzione di un effettivo svecchiamento del parco mezzi. È il cosiddetto “paradosso autobus”: su un parco circolante
nazionale che sfiora le 100mila unità, circa il 40 per cento è rappresentato da veicoli Euro 0 ed Euro 1, una percentuale che contribuisce non poco all’innalzamento delle emissioni di inquinanti e di CO2 vanificando così gli sforzi dei costruttori.
“Tutti i costruttori e fornitori - aggiunge il Direttore Divisione Strada di Voith Turbo Italia investono ingenti risorse per migliorare il trasporto pubblico e contribuire così a una più efficiente e più sicura mobilità dei cittadini. Ma non c’è un reale
rendimento a fronte di questi con sistenti sforzi in ricerca e sviluppo, dal momento che non si vendono autobus tecnologicamente avanzati e circolano autobus vecchi, la cui età media è ormai di 13 anni. Notevoli investimenti sono anche destinati
Quali dunque le soluzioni? “È necessario sfruttare appieno tutte le potenzialità italiane - dice con convinzione Armin Rieck - per ampliare il ruolo del trasporto pubblico. Per uscire dalla crisi occorre che sia incoraggiato il lavoro di tutti coloro, che con passione e professionalità, operano per giungere a un trasporto pubblico al top della qualità e a una gestione ottimale della mobilità. Bisogna far sì che i cittadini si trovino nella condizione di avere a disposizione una reale e funzionale alternativa al trasporto individuale automobilistico. Migliorare il servizio autobus con provvedimenti soprattutto indirizzati alle congestionate aree urbane vuol dire aumentare il numero di persone che viaggiano in bus, incrementare gli introiti delle aziende di trasporto e ottenere una mobilità più vicina ai cittadini”. Voith è da decenni in prima linea nel proporre efficienti soluzioni di trasporto: “I nostri prodotti (sia nel primo equipaggiamento che nel post-vendita) - conclude il dottor Rieck - offrono sempre un elevato valore aggiunto e rispondono a requisiti prioritari come la qualità e l’adeguamento alle reali esigenze dei costruttori, ai quali vogliamo offrire componenti di alto livello”.
Partnership Voith Turbo-Pakelo nata in Italia ma con ambiziosi obiettivi internazionali
Voglia di crescere VERONA - Retarder, cambi automatici... Il meglio dell’eccellenza produttiva made in Voith ha bisogno di partner tecnologici di alto livello. In Italia tutto questo è realtà, grazie alla partnership che Voith Turbo Italia ha stretto con Pakelo, storico marchio del settore lubrificanti a elevate prestazioni. Proprio come quelli che vengono progettati e realizzati per Voith, frutto della ricerca e dello sviluppo messi in piedi dalla dinamica collaborazione tra i team tedeschi e italiani. Pakelo è un’azienda dal forte respiro internazionale e un’aggressiva quanto lungimirante politica di allargamento della sfera d’influenza sui mercati. Non solo Italia, dunque... Al “Bus & Bus” di Verona, Voith e Pakelo hanno voluto dimostrare concretamente il valore della loro collaborazione progettuale e industriale, allestendo uno stand comune all’interno del padiglione 4. “Nel 2009 - spiega Aldo Polacco, Corporate Sales Manager di Pakelo - il rapporto con Voith Turbo è notevolmente cresciuto, tenuto conto che siamo ufficialmente partiti nel maggio 2008, anno di rodaggio che ci ha permesso di affinare obiettivi e strategia in vista del definitivo consolidamento delle attività quest’anno. Abbiamo triplicato le quantità nonostante un anno pesantemente caratterizzato dalla crisi: il settore di nostra competenza, quello dei lubrificanti, ha registrato un calo generale del 40 per cento”. Pakelo non fornisce un prodotto ma un servizio completo, di cui il lubrificante è parte integrante. Il suo ambito d’intervento privilegiato è quello della stretta collaborazione con costruttori e fornitori: “I nostri prodotti - continua il dottor Polacco - sono ritagliati sulle esigenze del cliente. Sia le fasi di ricerca che quelle di sviluppo, testing e produzione sono gestite affiancando il cliente: il nostro obiettivo è sempre quello di offrire un prodotto personalizzato che contempli un servizio di prim’ordine. E ciò vale anche per quanto riguarda il marketing e la politica di distribuzione del lubrificante. Così abbiamo fatto con Voith e i risultati non mancano”. La collaborazione con la Casa tedesca ha in serbo altre sorprese. Nel primo semestre del 2010 verrà presentato un nuovo lubrificante per retarder che allunga notevolmente la durata delle pre-
stazioni dell’olio durante l’impiego, consentendo agli utilizzatori un decisivo beneficio economico unitamente alla garanzia della massima efficienza. “Sì, confermo che il progetto sta proseguendo con successo il suo iter - ammette Aldo Polacco - Da cinque mesi, con Voith, abbiamo avviato i field test, le prove sul Aldo Polacco, Corporate Sales campo del prodotto, dopo le Manager di Pakelo complesse operazioni di laboratorio e le altrettanto impegnative prove al banco che hanno dato risultati più che soddisfacenti”. Ulteriori progetti, anche con altri fornitori e costruttori, sono in corso, a dimostrazione della vitalità dell’azienda veronese, che ha chiuso il 2008 con un fatturato di 20 milioni di euro e il 2009 con un leggero calo a 18 milioni. “Come ho già detto - è il commento di Aldo Polacco - il 2009 è stato per tutti un anno difficile. Tuttavia, ci sentiamo di fare previsioni ottimistiche per il 2010, con la stima di un ritorno almeno ai livelli di fatturato del 2008. Stiamo concludendo nuovi importanti contratti con costruttori e fornitori e questo è un segnale positivo”. Il 2010 sarà anche un anno caratterizzato dalla strategia di incremento della già consistente presenza all’estero di Pakelo, che nel 2009 ha registrato il 30 per cento del fatturato proprio sui mercati oltre confine. Chiare a questo proposito le parole del dottor Polacco: “La collaborazione con Voith, per esempio, è nata in Italia ma ha forti potenzialità da esprimere anche all’estero. In generale, siamo sempre pronti a fare la nostra parte anche a livello internazionale. Abbiamo considerevolmente aumentato la quota delle esportazioni. All’estero, operiamo sia con distributori locali che attraverso joint venture con costruttori e fornitori”.
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