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TRUCK E DINTORNI
IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2007
FASSI GRU / CONTINUA EVOLUZIONE TECNOLOGICA
Un primato indiscusso L’azienda di Albino intende perseguire, anche attraverso le due novità presentate in autunno al Saie, la missione di rispondere alle esigenze della propria clientela, offrendo soluzioni originali, capaci di rendere più semplice, comodo e sicuro il lavoro sulle gru Le gru F155A nella gamma medio-leggera e F455AXP nella gamma pesante sono le due novità più importanti che Fassi ha presentato al recente Saie di Bologna.
di Daniela Uva ALBINO - Efficacia e sicurezza nel lavoro. Sono gli obiettivi che da sempre si prefigge Fassi, azienda leader mondiale nella realizzazione di gru. Sono due le novità del 2006, presentate in occasione del Saie, il salone internazionale dell’industrializzazione edilizia che si svolge a Bologna. La gru F155A (nella gamma medio-leggera) e la F455AXP (nella gamma pesante). L’azienda di Albino intende perseguire, anche attraverso questi due nuovi prodotti, la missione di rispondere alle esigenze della propria clientela, offrendo soluzioni originali, capaci di rendere più semplice, comodo e sicuro il lavoro sulle gru. Tale obiettivo è raggiunto attraverso l’utilizzazione dei processi elettronici più avanzati. Sono tre i principi sui quali si basa la filosofia di Fassi: tutto quello che serve è visualizzato sul dispaly, l’intero repertorio delle funzioni della gru è, infatti, facilmente disponibile attraverso una grafica semplice e chiara presente sia sul display del radiocomando sia su quello della centrale di controllo della macchina; fluidità e precisione a portata di mano, visto che tutti i comandi della gru sono facilmente attivabili con un dito attraverso un comando posto sulla consolle del radiocomando; numerosi sensori per rendere più facile l’uso della macchina, la gru è infatti provvista di un vero e proprio cervello elettronico integrato a una rete capillare di sensori. La macchina è così in grado di compiere un costante automonitoraggio, riuscendo anche a prevenire le situazioni problematiche e a fornire all’operatore informazioni utili per assicurare il controllo della gru. I modelli di Fassi nascono da un costante sforzo di progettazione, compiuto utilizzando i sistemi informatici più avanzati. Così, già durante le prime fasi del ciclo produttivo, il lavoro delle gru viene simulato virtualmente, in modo da prevedere cosa potrà accadere nella realtà. Inoltre, tutti i modelli sono sottoposti a severe prove a fatica, per testarne le reali potenzialità durante il normale impiego. Particolare attenzione è inoltre riservata alla scelta dei materiali, dagli acciai alla verniciatura ecologica. È però la tecnologia l’arma vincente di questa azienda. L’elettronica avanzata, adottata per la costruzione delle gru, consente infatti di razionalizzare la componentistica idraulica, meccanica ed elettronica. Inoltre, una rete di sensori e dispositivi, collegata a una sorta di computer, lavora in perfetta simbiosi, assicurando un costante miglioramento delle funzioni di controllo della macchina. Un esempio di questo progresso è la crea-
zione del sistema che permette di visualizzare le funzioni della gru su un display grafico che, fornendo informazioni sullo stato di utilizzo della macchina, riesce a migliorare sia la gestione da parte dell’operatore sia la sicurezza. Inoltre, le stesse funzioni della gru sono attivabili direttamente dal display, possibilità che semplifica di molto il suo utilizzo. La tecnologia applicata alla realizzazione di queste macchine permette anche di migliorare costantemente il livello dei comandi che gestiscono l’insieme delle funzioni operative del prodotto. Pezzo forte del sistema è l’adozione della trasmissione dati “canbus”. Lo scambio di informazioni fra le diverse parti operative della gru e la centrale di controllo e radiocomando avviene ora in digitale e, soprattutto, a una velocità assolutamente inedita per una gru idraulica. Inedito è anche il sistema di controllo della macchina, basato sull’RX, un selettore di funzioni a movimento rotatorio. Questo permette di accedere ai diversi menù di controllo delle funzioni della gru, identificati da icone presenti sul display, di richiamare dati e di intervenire sulla programmazione utilizzando un solo dito. Fra le innovazioni introdotte da Fassi bisogna annoverare anche la collaborazione fra il controllo integrato della macchina (Imc), con il controllo automatico della dinamica (Adc) e con quello del flusso (flow sharing). Il sistema è realizzato attraverso un modello elettronico digitale. Tutti i dati sono indirizzati verso una nuova scheda del processore, che raccoglie le informazioni provenienti da tutti i sensori presenti nella gru. L’unità operativa è così in grado di rilevare la situazione della macchina, scegliere le migliori condizioni di lavoro, captare eventuali problemi di funzionamento, assicurando le prestazioni ottimali in base a ogni situazione di carico o movimento. In questo modo, anche le gru potenzialmente più pericolose o difficili da gestire diventano strumenti comodi e assolutamente sicuri. È con questo spirito che Fassi propone sul mercato due importanti novità. La prima è F155A, una gru medio-leggera presentata insieme a modelli simili: F135A ed F165AXP. La gamma è caratterizzata dalla presenza di doppio biellismo, del sistema prolink, di un distributore idraulico con elevate caratteristiche multifunzione e di un nuovo limitatore di momento elettronico FX800. Tutti i modelli possono essere allestiti in versione “Evolution”, ovvero con l’aggiun-
ta del radiocomando Rch Evolution con display grafico, del distributore idraulico digitale e del sistema Imc comprensivo di Adc (automatic dynamic control). Fiore all’occhiello della serie è proprio la F155A, una gru di gamma medio-piccola, ma dotata dei sistemi tecnologici più innovativi, fra i quali spicca il distributore Danfoss. Questo modello è presente sul mercato anche nella versione XP - la F165AXP - dotata di tutte le tecnologie “Evolution”. I modelli disponibili sono da due a sei sfili idraulici. Lo sbraccio massimo è di 16,95 metri, la capacità di sollevamento raggiunge le 14,6 tonnellate. Innovativo è il sistema di doppio biellismo del quale la gru è dotata.
Nell’ambito della gamma pesante la novità più significativa è rappresentata dalla F455AXP, che si aggiunge agli altri nuovi modelli: F415A, F380B, F420BXP, F385A, F425AXP, F410B, ed F450BXP. Tutte queste gru sono dotate dei più innovativi dispositivi meccanici, idraulici ed elettronici e completano la gamma “Evolution” proposta da Fassi. Il prodotto di punta è la F455AXP, una macchina in grado di coniugare potenza, agilità e facilità di utilizzo. La gru è inoltre dotata dei più avanzati sistemi di controllo. Sul mercato sono disponibili due versioni, da due a otto sfili idraulici, oltre al modello C a braccio corto. Lo sbraccio massimo è di 20,95 metri,
mentre il momento massimo di sollevamento è di 40,7 tonnellate. Fra le altre caratteristiche della gru anche il nuovo limitatore elettronico “Evolution” FX800, il dispositivo Imc, la possibilità di montare il comando stabilizzatori via radio, il sistema prolink e il distributore idraulico D900, dotato della tecnologia flow sharing (antisaturazione). Le novità non finiscono qui perché l’azienda di Albino tornerà presto sul mercato con una se rie di gru nuova di zecca: la Gamma T. Nelle intenzioni di Fassi, queste macchine dovrebbero essere dedicate al soccorso e recupero dei mezzi. Le nuove gru avranno, oltre alla colonna senza principale, un solo braccio provvisto di più sfilamenti.
PALFINGER / INNOVAZIONE NELLA PRODUZIONE
Qualità denominatore comune Al recente salone internazionale dell’industrializzazione edilizia tenutosi a Bologna l’azienda emiliana ha proposto tutta una serie di novità nel settore delle gru, ma anche una nuova serie “piccola” delle piattaforme aeree Bison e l’inedita gamma dei caricatori da legname, da riciclaggio e per l’ecologia Epsilon plus REGGIO EMILIA - Palfinger, azienda leader mondiale nella costruzione di gru idrauliche, ha presentato i suoi nuovi prodotti in occasione del Saie, il salone internazionale dell’industrializzazione edilizia che si è svolto a Bologna dal 25 al 29 ottobre scorsi. Si tratta dei nuovi modelli PK 5001, PK 6501, PK 60002 e PK 85002, che fanno parte della linea top Performance. L’azienda ha inoltre proposto la nuova serie “piccola” delle piattaforme aeree Bison e l’inedita gamma dei caricatori da legname, da riciclaggio e per l’ecologia Epsilon plus. Palfinger, la cui sede italiana di trova a Reggio Emilia, costruisce le sue gru dal 1932 cercando di coniugare sicurezza, efficienza e innovazione tecnologica. Sono infatti questi i requisiti che contraddistinguono tutte le linee, dai modelli top a quelli delle categorie inferiori. Tutta la produzione è garantita dal certificato Iso 9001, che assicura le massime performance delle
gru anche nelle condizioni di lavoro più dure. L’azienda, realtà mondiale che cresce a ritmi sostenuti potendo contare su numerosi stabilimenti in Europa, nord America, sud America e Asia, fattura 400 milioni di euro l’anno e occupa cir ca 3.500 dipendenti. La mission di Palfinger, che vanta 150 modelli e una quota di mercato di circa il 30 per cento, si può sintetizzare nelle parole innovazione, internazionalizzazione, diversificazione. Obiettivi possibili grazie al lavoro di uno staff motivato e dalla volontà di dar vita a prodotti di sicuro successo. Pezzo forte dell’organizzazione dell’azienda è la sezione Ricerca e Sviluppo, alla quale Palfinger destina una parte rilevante delle proprie risorse e nella quale sono impiegate 210 persone altamente specializzate. Fra loro almeno sessanta ingegneri sono coinvolti nella progettazione di nuovi prodotti e nuovi processi. Durante tutte le fasi della produzio-
ne è pertanto costante l’attenzione rivolta verso la ricerca e lo sviluppo di nuove macchine, ma soprattutto verso la qualità, che caratterizza tutte le gru della Palfinger. ANTEPRIME PER L’ITALIA E proprio sulla qualità l’azienda ha puntato ancora una volta in occasione del lancio delle ultime novità. Alcune di queste, come i modelli PK 5001, PK 6501, PK 60002 e PK 85002, sono state presentate per la prima volta in Italia proprio in occasione della fiera di Bologna. I primi due modelli, PK 5001 e PK 6501, hanno in comune un ridotto peso morto e un lungo sbraccio. Altre caratteristiche degne di nota sono l’enorme capacità di prestazioni e una vasta serie di accessori standard. Inoltre, le due gru coniugano alla perfezione funzionalità, design e tecnologia HPLS (High power
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PM GROUP / GIÀ CONSOLIDATA LA NUOVA GESTIONE DEL GRUPPO MODENESE
Prospettive ancora più ambiziose La conferma si è avuta in occasione del Saie dell’autunno scorso con la società modenese in veste di grande protagonista MODENA - Sei serie di gru completamente nuove e quattro modelli ridisegnati. Sono stati presentati dalla PM Group nel corso del Saie, il salone internazionale dell’industrializzazione edilizia che si è svolto a Bologna. L’azienda di Modena ha esposto le 33SP, 65SP e 85SP, novità nell’ambito della linea top Platinum, la 22SP nella linea media Gold, e le 18S e 20.5S nella linea Silver. I visitatori hanno inoltre potuto ammirare il restyling di quattro modelli della linea Gold: 25SP, 30SP, 40SP e 50SP. PM Group è un’azienda leader nella costruzione di gru idrauliche per autocarri, piattaforme aeree e ponteggi. Nata a Modena nel 1959, è sta ta la prima in Italia a realizzare gru oleodinamiche. La sua espansione è cominciata negli anni Settanta. Da allora è proseguita a ritmi elevati fino ad arrivare all’attuale produzione di 40 serie e oltre 350 modelli di gru. Una del le chiavi del successo di questa azienda è rappresentata dalla grande attenzione rivolta alla ricerca e all’aggiornamento tecnologico, che hanno consentito una costante ottimizzazione delle fasi produttive e, soprattutto, la definizione di prodotti di qualità certificata. Nel 2002 il 100 per cento del capitale sociale di Autogru PM è stato acquisito da un gruppo di imprenditori capeggiati da Marco Milesi, con l’obiettivo di far crescere sempre di più l’azienda e di supportarne il progetto di sviluppo. L’operazione è stata perfezionata nel luglio del 2003 con l’acquisizione di Oil&Steel, ditta specializzata nella
lifting system). La seconda grande novità presentata a Bologna è il modello PK 60002 Performance. Si tratta di una gru assolutamente unica nel panorama delle macchine da lavoro pesante. La gru è dotata della tecnologia HPLS. È una macchina che consente prestazioni superiori rispetto alla media, grazie alla sua possibilità di sollevare il 12 per cento in più rispetto al modello precedente, pur avendo lo stesso peso morto. Altro fiore all’occhiello della nuova gamma è la PK 85002 Performance, una macchina equipaggiata con Powerlink plus e E-HPLS, un sistema che consente di ridurre, se necessario, la velocità di lavoro in modo da poter aumentare la capacità di sollevamento. Questa gru permette di utilizzare fino a nove sfili idraulici, con un momento di sollevamento di 80 Tm. L’estensione idraulica è invece di 22.5 metri. Questa gru risponde perfettamente all’esigenza di disporre di una macchina alta. Se usata in combinazione con l’antenna, infatti, consente uno sbraccio che può superare i 32 metri e raggiunge un’altezza di ben 36 metri. La macchina è inoltre dotata del sistema AOS (Active oscillation suppression system), che migliora in modo decisivo le prestazioni del prodotto. Questo sistema è in grado di compensare vibrazioni e oscillazioni. Il materiale può essere pertanto caricato e scaricato più velocemente e in modo più accurato. La PK 85002 è disponibile con due basamenti: standard o integrale. Le novità di Palfinger non finiscono qui, perché l’azienda ha presentato anche la nuova serie “piccola” delle piattaforme aeree: Bison. Si tratta di un
costruzione di piattaforme per il lavoro aereo. Nel corso del 2004 il gruppo ha raggiunto un fatturato di 90 milioni di euro. L’azienda occupa attualmente 380 persone, dispone di quattro unità produttive (tre in Italia, una in Romania) e di altrettante filiali (Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Spagna). Circa il 70 per cento della produzione è esportata in oltre cento Paesi del mondo. Questi numeri testimoniano il successo di PM Group sul mercato internazionale. Che apprezza, in particolare, la capacità di sviluppare modelli innovativi, mirati a specifiche esigenze di allestimento e impiego. Uno degli obiettivi principali del gruppo è garantire la sicurezza delle sue gru. Per questo ogni macchina, sia durante le fasi produttive dei componenti sia a conclusione del ciclo di assemblaggio, viene sottoposta a severi test di verifica. Ogni gru è progettata secondo
le norme DIN 15018 e risponde ai requisiti di sicurezza richiesti dalla direttiva Macchine 89/392 Ce e dalla più recente EN 12999. Questo è accaduto anche per i nuovi modelli presentati a Bologna. Come la serie 33SP, pezzo forte della linea top di PM Group, Platinum. Come tutte le gru appartenenti a questa fascia, la macchina è dotata di rotazione continua su ralla a 360°, che permette di migliorare la precisione di posizionamento. Il modello è dotato di tutte le innovazioni introdotte sugli altri prodotti della linea Platinum. Fra questi lo scambiatore integrato in colonna - un brevetto internazionale della PM - grazie al quale lo scambiatore viene protetto da possibili danni causati dal sollevamento durante la marcia di detriti. La gru presenta anche un sistema di bypass che evita, in caso d’intasamento, possibili rotture. Un secondo gioiello della tecnologia
è il sistema di stabilizzazione MCS, che permette di rendere stabile la gru attraverso una tastiera a membrana bilaterale allestita sul braccio stabilizzatore della macchina. Il sistema consente di stabilizzare la gru anche a distanza, attraverso il radiocomando. Non mancano anche il PM Power Tronic (sistema di gestione elettronica della gru) e il serbatoio integrato negli ingombri. Quest’ultimo può essere installato facilmente grazie alla sua compattezza e rimane negli ingombri totali della gru. Da segnalare anche il distributore idraulico proporzionale e il radiocomando multifunzionale con schermo Lcd integrato, che visualizza in tempo reale le informazioni provenienti dal PM Power Tronic. La gru può essere infine equipaggiata con verricelli e antenne a gestione elettronica con un angolo negativo di 20 gradi. Fra le novità della linea Platinum, anche le 65SP e 85SP. Questi modelli, nei quali sono state sensibilmente incrementate le prestazioni, sono già presenti sul mercato. Sono dotati di sistema di stabilizzazione elettroidraulico MCS a pulsantiera bilaterale e dei nuovi verricelli Rotzler a gestione elettronica. Nel l’ambito della linea Gold la vera novità è rappresentata dalla serie 22SP, che sarà disponibile sul mercato a partire da giugno. Fra le caratteristiche principali di questa gru spicca la capacità del braccio principale di effettuare un angolo negativo di 12° oltre l’orizzontale. La macchina è dotata inoltre del sistema di gestione elettronica PM Power Tronic (come quelle della linea Platinum). Da segnalare anche l’inserimento del sistema di stabilizzazione tramite distributore idraulico a leve, che facilita e velocizza l’operazione di stabilizzazione della gru; la presenza di un nuovo serbatoio dell’olio con scambiatore integrato, che riduce gli ingombri totali della macchina e permette un miglior raffreddamento dell’olio; la dotazione del nuovo sistema CDS (Controlled downstroke system). Composto da nuove valvole di controllo in bassa
pressione, questo sistema garantisce un movimento di discesa controllato e privo di oscillazioni. Molte le novità anche sotto l’aspetto opzionale. Su queste gru è infatti possibile installare antenne idrauliche capaci di un angolo negativo di 20 gradi oltre l’orizzontale del braccio principale. È disponibile anche il nuovo verricello a gestione e let tronica Rotzler, presente anche nelle gru della linea Platinum. Questi veri e propri verricelli intelligenti sono programmati per evitare che l’operatore possa compiere un’operazione di sollevamento con carico troppo elevato e previene, quindi, possibili danni alla macchina. Fra le altre opzioni sono da segnalare il controllo in tempo reale del carico sollevato, il segnale di allerta quando si raggiungono la soglia di sovraccarico e gli ultimi tre strati di cavo e, infine, la compensazione delle oscillazioni della gru. Nella linea Gold l’azienda di Modena ha presentato il restyiling di quattro modelli: 25SP, 30SP, 40SP, e 50SP. Tutti sono dotati delle novità che caratterizzano la loro serie. Grande attenzione è stata rivolta anche alla linea Silver, nella quale spiccano due nuovi modelli: 18S e 20.5S. Entrambi sono dotati di doppie bielle sulle articolazioni, ma si differenziano per alcuni particolari che riguardano equipaggiamento e prestazioni. Sui due modelli è presente il sistema di controllo PM Power Tronic Compact, che aiuta l’operatore nel sollevamento. Solo la 20.5S è però dotata di distributore idraulico proporzionale, che riduce le oscillazioni di carico. Entrambi i modelli sono disponibili fino a sei estensioni idrauliche, ma solo la 20.5S offre anche il radiocomando multifunzionale e lo scambiatore di calore (integrato nel serbatoio dell’olio). Le due gru permettono di allestire un’antenna idraulica da due e tre sfili sulle versioni a quattro e cinque estensioni idrauliche e da due sfili su modelli versione sei sfili. Sia la serie 18S sia la 20.5S possono essere allestite su autocarri a due assi, con Ptt da 18 tonnellate.
macchine raggiungono standard qualitativi che precedentemente erano riservati al sistema automobilistico. Caratteristica principale di questa linea è la flessibilità. La vasta gamma di prodotti e il diverso sistema dei bracci consente, infatti, di rispondere a tutte le esigenze dell’utilizzatore finale, anche in presenza di richieste specifiche. Le gru della linea Epsilon plus hanno, di serie, la possibilità di essere attrezzate con due accessori: benna/polipo e rotatore. PER USO FORESTALE E AGRICOLO
modello particolarmente leggero (grazie ai particolari materiali utilizzati nella costruzione), ma che assicura comunque la massima stabilità. Caratteristica importante di questa linea è la sua capacità di lavorare in spazi ridotti grazie al piccolo spazio di apertura degli stabiliz-
zatori. Senza dimenticare la sua versatilità, che rende le piattaforme Bi son adatte per ogni tipo di lavoro. Tutte queste macchine possono essere montate su piccoli mezzi da lavoro di 3.5 tonnellate, e sono pertanto ideali anche per i noleggiatori. Oltre ai modelli top delle
gru idrauliche per autocarri, alla fiera di Bologna c’è stato spazio anche per la nuova gamma di caricatori da legname, da riciclaggio e per l’ecologia Epsilon plus. Tutte le gru appartenenti a questa serie sono verniciate con il sistema KTL. Grazie a questo trattamento le
Nell’ambito del riciclaggio, raccolta, trasporto e sollevamento, Palfinger ha in serbo ancora una novità. Le nuove macchine Palfinger Steindl, progettate per l’uso forestale e agricolo. Che gli sforzi dell’azienda siano concentrati nella ricerca tecnologica e nella progettazione di modelli che riescano a coniugare sicurezza, efficienza e versatilità delle sue gru lo dimostra la realizzazione di accessori assolutamente innovativi. Una delle branche della società, il “Palfinger Equipment Center”, sta infatti realizzando una serie di nuovi accessori, alcuni dei quali sono stati presentati proprio in occasione dell’appuntamento bolognese. Si tratta di accessori e attrezzature che promettono di aumentare ulteriormente le prestazioni delle macchine sulle quali sono montati. E di renderle adattabili a qualunque condizione di lavoro, una caratteristica indispensabile per macchine destinate a essere utilizzate in diversi settori e per diversi scopi.
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SOCAGE / MOLTE NOVITÀ DA PARTE DELL’AZIENDA DEL GRUPPO FASSI
La carica degli “indiani” La chiave del successo di Socage risiede, dunque, proprio nella fase di progettazione delle piattaforme, nella quale vengono utilizzati sistemi di disegno “Cad tridimensionale”, programmi che permettono di analizzare gli elementi finiti dei particolari maggiormente sollecitati, e software che svolgono simulazioni virtuali di tutte le condizioni di carico e di lavoro di Daniela Uva BOLOGNA - Socage, azienda leader nella costruzione di piattaforme per lavoro aereo, torna sul mercato con cinque novità. Presentate in occasione del Saie, il salone internazionale dell’industrializzazione edilizia che si svolge a Bologna. Si tratta di Asl, un innovativo sistema automatico di livellamento, e di quattro modelli di piattaforme mobili per autocarri: Apache T 23, Cheyenne DA 26, Navaho DA 17 e Sioux TJ 50. Gli obiettivi sono sempre quelli che animano l’azienda dal 1974, anno della sua fondazione: offrire agli utilizzatori piattaforme mirate alle proprie necessità d’impiego, integrare il processo dell’elettronica con la migliore componentistica meccanica ed elettroidraulica, assicurare i più alti livelli di affidabilità, sicurezza e durata nel tempo. Socage, nata nelle vicinanze di Modena trentadue anni fa, fa parte del gruppo Fassi, leader mondiale nel campo delle gru per autocarro. Quest’anno risale il venticinquesimo anniversario del suo impegno nella costruzione di attrezzature per lavoro aereo. Impegno premiato dai giudizi lusinghieri dei clienti, che apprezzano, innanzitutto, i risultati ottenuti in campo di progettazione e ricerca, settori che impegnano grandi risorse professionali e avanzati sistemi informatici (questi ultimi fanno parte del Centro progetti Fassi group). La chiave del successo di Socage risiede, dunque, proprio nella fase di progettazione delle piattaforme, nella quale vengono utilizzati sistemi di disegno “Cad tridimensionale”, programmi che permettono di analizzare gli elementi finiti dei particolari maggiormente sollecitati, e software che svolgono simulazioni virtuali di tutte le condizioni di carico e di lavoro: sbraccio, velocità, equilibri strutturali e dinamici. L’affidabilità di questi mezzi è sempre garantità perché, prima di entrare nella fase di produzione, tutte le piattaforme vengono testate con prove di fatica che, nel caso di alcuni modelli, raggiungono i centomila cicli. Socage si distingue, inoltre, per la costante ricerca di nuovi materiali ad al ta resistenza e di componentistica idraulica ed elettronica di massimo livello, che assicuri ai prodotti finiti ottime prestazioni. Ultimo tassello di questo imponente sistema di progettazione, un archivio che racchiude tutte le informazioni raccolte negli ultimi venti anni di attività, avvalendosi dell’esperienza maturata all’interno del gruppo Fassi. Il sistema fornisce un repertorio di case history al quale i tecnici dell’azienda possono fare riferimento per sviluppare costantemente nuove idee e soluzioni. Molto avanzato è anche il sistema di produzione, che si avvale di materiali di alto livello, grazie agli accordi che So cage ha concluso con i principali fornitori di componentistica. L’attività, all’interno dell’azienda, si svolge secondo i più moderni processi di organizzazione del lavoro, integrati da sistemi automatizzati. Il processo è seguito in ogni sua parte. Materiali e componenti sono controllati nel corso dell’intero ciclo produttivo. Alla fine del quale è previsto il collaudo della piattaforma, che arriva sul mercato solo dopo aver superato tutti i test e aver quindi ottenuto una speciale doppia garanzia. Tutto questo permette a Socage di produrre piattaforme di alto livello, in grado di rispondere alle esigenze di ogni cliente. Che, nella fase successiva
all’acquisto del prodotto, può contare sull’assistenza qualificata in ogni parte del mondo. La prima delle novità che Socage ha presentato a Bologna è Asl, un sistema
automatico di livellamento che rende i cestelli portapersone installati sulle gru conformi alla normativa europea EN 280. Asl si può applicare a tutti i cestelli con livellamento a gravità. Attraver-
so un sofisticato sensore, il sistema è in grado di rilevare la posizione del cesto rispetto al piano orizzontale, in modo da poter intervenire, attraverso un sistema di valvole, per riportare e bloccare il cestello nella posizione corretta. Qualora, quindi, il cestello dovesse raggiungere un’inclinazione superiore ai livelli consentiti, Asl interverrebbe immediatamente, bloccando il suo bilanciamento intorno all’asse di incernieramento e fermando i movimenti della gru. Il sistema è dotato di alimentazione autonoma e può essere caricato dalla batteria dell’automezzo a 12 o 24 Volt. L’obiettivo di Socage è proporre Asl come optional dei suoi cestelli. Seconda importante novità proposta dall’azienda emiliana al Saie è Apache T 23, la nuova piattaforma telescopica a tre sfili. Caratteristiche principali sono la pre senza di tubazioni all’interno del braccio, l’ingombro di trasporto particolarmente ridotto e la dotazione di comandi idraulici proporzionali, che permettono l’installazione di Apache sui nuovi modelli di autocarro recentemente arrivati sul mercato. Questo modello può essere montato su mezzi fino a 3,5 tonnellate. È dinamico, veloce e facile da gestire sia durante sia dopo l’utilizzo, e permette di raggiungere un’altezza di lavoro di 22,50 metri. La portata massima è di 200 chilogrammi (due persone più gli attrezzi). La rotazione della torretta è continua, quella del ce-
stello può raggiungere i 60 gradi. Fra le new entry c’è anche Cheyenne DA 26, piattaforma aerea doppio articolata, con braccio telescopico a due sfili. Questa linea può essere installata su autocarri da 7,5 tonnellate - in questo caso fornisce la massima prestazione -, ma anche su veicoli da sei tonnellate. Il modello, pensato per unire praticità e prestazioni professionali, può raggiungere un’altezza di lavoro di 25,40 metri. La sua portata massima è di 200 chilogrammi, l’equivalente di due persone più gli attrezzi. Questo modello è particolarmente apprezzato dalle squadre d’intervento e manutenzione nei settori elettrico, telefonico, edile e della cura del verde, per la sua capacità di essere allo stesso tempo pratico, flessibile e sicuro. Nuovo di zecca è anche Navaho DA 17. Si tratta di una piattaforma su cingolo in gomma unica nella sua categoria. È fornita di doppia articolazione con braccio telescopico a due sfili e jib. La portata massima è 200 chilogrammi. Questa linea permette prestazioni di sbraccio ai vertici del settore, è dotata di comandi elettroidraulici proporzionali, è autocaricante e, inoltre, può agevolmente essere trasformata in mini-crane, con argano da 300 chilogrammi. Infine l’ultimo fiore all’occhiello di Socage: Sioux TJ 50. Si tratta di una piattaforma che può essere allestita su autocarri da 32 o 26 tonnellate ed è composta da un braccio telescopico a tre sfili e jib a due sfili. Fra le sue caratteristiche principali, l’assenza di qua lunque cavo, tubo o catena al di fuori del braccio e del jib. Il modello si distingue per la sua lunghezza in ordine di marcia, che può raggiungere i dieci metri. Questa piattaforma è ideale nel caso di interventi particolarmente impegnativi, nel corso dei quali potrebbero essere necessari i suoi lunghi bracci telescopici e i suoi jib articolati. Inoltre, Sioux assicura velocità di movimento e sensibilità nelle manovre. La portata massima è di 300 chilogrammi. A partire da questo modello i tecnici Socage stanno già progettando una nuova piattaforma da 42 metri, installabile su veicoli da 18 tonnellate.
EFFER / UNA GAMMA COMPLETA PER LA MOVIMENTAZIONE MATERIALI
Le gru competenti
CASTELMAGGIORE (Bo) - Il 2007 inizia sotto i migliori auspici per Effer. Il costruttore di gru emiliano propone sul mercato una ricca gamma di modelli in grado di soddisfare tutte le esigenze de gli operatori di un settore ad alta specializzazione come quello della movimentazione materiali. Tra le più recenti novità di Effer va segnalato il modello 585, con l’angolo di apertura del braccio articolato che cabra fino a 190°. Questa nuova 55 t/m è ideale per montaggio su autocarri o trattori a tre assi. Anche la 585, come tutte le grandi gru Effer di nuova generazione, prevede un gruppo braccio-sfili-jib di sezione decagonale (esclusiva Effer dal 2002), che nella versione a nove sfili raggiunge lo sbraccio massimo di 23,10 metri. Il modello 165 presenta una versione restyling, con angolo di apertura del braccio articolato fino a 195°. Questa gru da 16 t/m si adatta specialmente ad automezzi che operano nel settore dell’edilizia. Effer propone anche la 1550 J-Power, anch’essa con gruppo braccio-sfili-jib di sezione decagonale. All’ultima edizione del Saie, il Salone internazionale dell’edilizia di Bologna, Effer ha esposto una versione della 1550 J-Power con otto sfili oleodinamici e un jib a sei sfili, il tutto per un’altezza massima da terra di 40 metri. Degna di nota anche la 850, uno dei modelli di punta tra le gru di alta gamma della produzione attuale Effer, che ha conosciuto un rilevante successo di vendita in tutta Europa. Il carico massimo sollevabile da questa gru è di 27 tonnellate fino a un’altezza di 8 metri dal suolo. Con il jib a sei sfili, l’850 consente di sollevare 6 tonnellate fino a un’altezza massima di 33 metri da terra. Un’altra gru di grande interesse è la nuova 305 Effer, lanciata in occasione del
Saie 2005. Questa gru, sviluppata secondo il noto concetto progettuale “Effer-Octopus”, prevede versioni modulari che consentono di offrire la massima varietà nell’offerta di configurazioni di braccio (corto per carichi pesanti ravvicinati, oppure lungo, grazie ai tanti jib disponibili, e altro ancora). Il modello 145 è invece una 13 T/m realizzata anche in questo caso secondo la filosofia “Effer-Octopus, che la rende disponibile con 4 diverse varianti di braccio (con o senza bielle d’articolazione, e con bracci corti per carichi ravvicinati). Un’ampia offerta per soddisfare clienti dalle esigenze più diverse in termini di peso, prestazioni o sbraccio. Dall’ottobre 2005, CTE - marchio da vent’anni sinonimo di qualità nella produzione e commercializzazione di attrezzature per la movimentazione di materiali su scale, attrezzature per traslocatori, piattaforme aeree ed elevatori per edilizia - ha rilevato tramite la consociata Sol.Ge. Spa (oltre 44 milioni di euro di fatturato nel 2006, un portafoglio ordini di oltre 20 milioni di euro) le attività di Effer Holding, nata nel 2000 per consolidare le diverse attività industriali e commerciali sviluppate fin dal 1965 da Giancarlo Monti, fondatore di Effer. La specificità e l’alto livello di personalizzazione delle gru Effer, spesso tagliate su misura del singolo cliente, sono garantite da una produzione articolata su cinque stabilimenti, che coprono l’intero ciclo produttivo della gru, dall’ingresso delle lamiere fino al montaggio su autocarro per le gru più complesse.
Continua l’offensiva dell’azienda emiliana che propone sul mercato modelli in grado di soddisfare tutte le esigenze degli operatori professionali del settore. Tra le più recenti novità la gru 585, ideale per montaggio su autocarri o trattori a tre assi
QUATTRO STABILIMENTI PER UN’ARTICOLATA PRODUZIONE Ogni anno escono dagli stabilimenti Effer oltre 2.000 gru di capacità variabile. All’interno di Effer operano quattro Divisioni: Tecnico/Progettuale, Marketing e Vendite; Gru Terrestri; Gru Marine; Applicazioni speciali e Ricambi. Questo tipo di struttura consente un ascolto più attento delle esigenze del mercato e una particolare comprensione di tutte le richieste del cliente. Del gruppo Effer fa parte la Bizzocchi Srl di Bertinoro (Fc), società nata nel 1975 dalla trasformazione di una precedente azienda che operava nel settore delle autoscale, grazie all’intuizione di Mario Bizzocchi che trent’anni fa aveva intravisto opportunità di mercato favorevoli alla produzione di piattaforme per lavoro aereo a funzionamento oleodinamico. Per quanto riguarda CTE, il gruppo ha una presenza territoriale capillare, sia in Italia che in Europa. A partire da Rovereto (Tn), sede legale dell’azienda, CTE si articola in una serie di filiali, punti vendita e officine convenzionate che assicurano un servizio di assistenza e supporto tecnico tempestivo. Nei primi nove mesi del 2006 il gruppo CTE ha registrato ricavi per 95 milioni di euro (poco meno di 86 milioni in tutto il 2005).
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IL MONDO DEI TRASPORTI IL MONDO DEI TRASPORTI • Gennaio 2007
di Fabio Basilico TORINO - Rispondere alle più moderne esigenze del trasporto merci urbano e intercity e della mobilità delle persone. A questi ambiziosi compiti è stato chiamato il nuovo Scudo. Commercializzato da Fiat Veicoli Commerciali a partire da questo mese, nato nell’ambito della storica cooperazione industriale tra Fiat e PSA Peugeot Citroën, il nuovo Scudo eredita una storia di successi - il modello che l’ha preceduto è stato venduto dal 1995 a oggi in 350.000 unità - confermando la propria attitudine a conciliare prestazioni, maneggevolezza e comfort di tipo automobilistico con capacità e facilità di carico, oltre che affidabilità e redditività, tipici di un veicolo commerciale. Risposta giusta per molteplici missioni e impieghi operativi, Scudo propone una gamma molto ampia che si compone di: versioni trasporto merci, veicoli trasporto persone e basi per trasformazioni e allestimenti; due passi - corto da 3 m e lungo da 3,12 m; due lunghezze esterne - 4,80 e 5,13 m; due altezze esterne - standard, di 1,89 m con sospensioni pneumatiche (1,94 m con sospensioni metalliche) e alta, di 2,20 m con sospensioni pneumatiche (2,28 m con quelle metalliche); due lunghezze utili di 2,25 e 2,58 m; una larghezza interna di 1,60 m; due altezze interne di 1,45 e 1,75 m; tre volumetrie di 5, 6 e 7 metri cubi; soglia di carico da 49 a 56 cm; portate da 1.000 a 1.200 kg (compreso conducente). Oltre alle versioni Furgone e Cabinato con pianale, la gamma del nuovo Scudo propone un’offerta completa di veicoli trasporto persone (Combi e Panorama) articolata su tre diversi allestimenti destinati a impieghi e clienti specifici. IDEALI COMPAGNI DI LAVORO Affidabile e compatto, il nuovo Scudo è il compagno di lavoro ideale che propone ben 9 carrozzerie distinte per soddisfare le più svariate necessità professionali. Le maggiori dimensioni del Furgone rispondono all’evoluzione del mercato in termini di volume e di carico utile. Il vano di carico è funzionale e ben protetto, grazie alla forma squadrata e alle comode e ampie porte laterali/posteriori, ed è dotato di 8 anelli robusti e pratici per il trattenimento del carico. Il nuovo Scudo è disponibile anche nella versione cabinato con pianale passo lungo (3,12 m), peso totale a terra fino a 3.000 kg e carichi ammessi di 1.400 kg su asse anteriore e 1.700 kg su asse posteriore. Dunque, si tratta della soluzione ideale per essere trasformato nei diversi allestimenti: cella frigorifera, pick-up, officina mobile, piccolo negozio mobile, camper, e altro ancora. Questa base semplifica le trasformazioni dei carrozzieri grazie alla presenza di punti d’attacco e di punti selezionati a pavimento e sui passaruote che facilitano il fissaggio della carrozzeria specifica. Inoltre, ogni veicolo di questo tipo è dotato di un Box Tecnico Carrozzieri (BTC) che, con una logica “Plug and Play”, consente una connessione agevole di circuiti elettrici della base veicolo con la trasformazione. A richiesta, è disponibile un kit di estensione della larghezza carrozzabile fino a 2,10 m che consente di ottimizzare le trasformazioni, tenuto conto delle caratteristiche dimensionali del veicolo (in particolare celle isotermiche e camper).
FIAT VEICOLI COMMERCIALI / L’AMPIA GAMMA DEL NUOVO MODELLO
Uno Scudo per tutti “
Il commerciale della Casa torinese propone una gamma molto ampia che si compone di versioni trasporto merci (Furgone e Cabinato con pianale), veicoli trasporto persone (Combi e Panorama) e basi per trasformazioni e allestimenti.
eterogenea per professione e utilizzo del proprio mezzo: dagli artigiani ai manutentori, dalle agenzie di viaggio ai retailer, dai corrieri alle società di servizio. Ma anche liberi professionisti e privati che desiderano vivere al meglio il loro tempo libero potendo contare sempre su un veicolo compatto negli ingombri esterni, agile nel traffico, maneggevole nelle manovre di parcheggio, confortevole come una
vettura ma al tempo stesso robusto, economico e affidabile come un veicolo da lavoro. In dettaglio, la gamma del nuovo Scudo dedicato al trasporto persone si com pone di tre diversi allestimenti: Combi Standard, Panorama Family e Panorama Executive. Il primo allestimento è l’ideale per il trasporto di squadre di operai con i loro strumenti di lavoro grazie anche alle ottime fini-
SINONIMO DI “EFFICIENZA E PRODUTTIVITÀ”
MONOVOLUMI CONFORTEVOLI Il nuovo Scudo presenta un’ampia gamma dedicata al trasporto delle persone, sia per un impiego professionale sia per l’utilizzo privato, declinata in versioni vetrato o semivetrato, configurazioni da 5 a 9 posti, a passo corto o lungo. Il nuovo modello si rivolge a una fascia di mercato esigente e attenta che raccoglie una clientela assai
ture e alla grande flessibilità e modularità del vano posteriore. Panorama Family si rivolge alle famiglie numerose che desiderano il comfort e lo stile tipici dei monovolume mentre Panorama Executive è adatto ai trasferimenti di clientela business (shuttle hotel/aeroporto). Questi ultimi due allestimenti, si contraddistinguono per l’eleganza dei rivestimenti interni, per la ricchezza delle dotazioni e per la particolare cura in termini di comfort acustico e climatico. Come dimostrano il padiglione specifico con l’illuminazione della seconda e terza fila passeggeri e le bocchette per la circolazione dell’aria nelle versioni dotate di climatizzatore aggiuntivo posteriore; oppure, la possibilità di personalizzare il comfort climatico per ciascuna fila di sedili e la distribuzione delle file posteriori nella configurazione “ad anfiteatro” che migliora la visibilità dei passeggeri (i punti H posteriori sono più alti rispetto ai posti in cabina).
Il nuovo Scudo è sinonimo di “efficienza e produttività” che per l’utente si traducono in costi di gestione particolarmente contenuti e in buone doti di ripresa ed elasticità a bassi regimi anche a veicolo carico.
Il nuovo Scudo è anche sinonimo di “efficienza e produttività” che per l’utente si traducono in costi di gestione (consumi di carburante, intervalli di manutenzione e costi di riparazione) particolarmente contenuti e in buone doti di ripresa ed elasticità a bassi regimi anche a veicolo carico. Merito anche dei tre propulsori Multijet elastici e progressivi, tutti Euro 4, che si contraddistinguono per elevata poten-
za e coppia: 1.6 Multijet 16V da 90 cv; 2.0 Multijet 16V da 120 cv e 2.0 Multijet 16V da 136 cv Power (con DPF). Anche per quanto concerne la sicurezza e il comfort il nuovo Scudo si pone ai vertici della sua categoria. Come dimostrano, per esempio, la scocca a rigidità differenziata, i nuovi impianti frenanti con quattro freni a disco, l’ABS completo di EBD e l’airbag del guidatore (di serie sull’intera gamma). Inoltre, a seconda dei mercati e delle versioni, sono disponibili come dotazioni standard o a richiesta l’ESP completo di ASR, l’airbag del passeggero anteriore, i sidebag e i windowbag, oltre che i dispositivi destinati alla protezione contro il furto del veicolo e del carico. Il nuovo Scudo è l’ulteriore tassello nella fase di rinnovamento della gamma di Fiat Veicoli Commerciali con la quale il brand punta a conquistare importanti traguardi nei prossimi anni, ov vero 505mila unità vendute nel mon do contro le 355mila del 2006. Fiat Veicoli Commerciali è passata dalle 276mila unità del 2003 alle 302mila del 2004, alle 327mila del 2005 fino al risultato dello scorso anno. L’incremento è dunque di quasi il 30 per cento in quattro anni. Quello dei veicoli commerciali è un business solido per il costruttore italiano, con una posizione di leadership che i vertici di Fiat Veicoli Commerciali vogliono sviluppare nel prossimo futuro, raggiungendo appunto un volume di vendite nel mondo di oltre mezzo milione di unità nel 2010.
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RÜSSELSHEIM - Sull’onda del recente successo riscosso dallo studio Corsa van Concept, presentato in anteprima allo scorso Salone di Parigi, Opel si prepara a lanciare sul mercato la versione definitiva di questa derivata, in occasione del prossimo Salone di Bruxelles, in programma dal 13 al 21 gennaio 2007. Realizzato sulla base della nuova Opel Corsa 3 porte, questo agile veicolo per le consegne urbane, che uni sce il comfort e le prestazioni di un’autovettura alla capacità di trasporto di un furgone, può essere già prenotato e le consegne inizieranno con il mese di marzo. La nuova Opel Corsa van ha tutto quello che serve per diventare la prima scelta per quanti cercano un piccolo vei colo da lavoro. I progettisti sono riusciti infatti a conciliare l’impostazione sportiva della nuova Corsa con una portata che è superiore del 30 per cento rispetto a quella del modello precedente. La gamma delle motorizzazioni è ancora più ampia che in passato e comprende tre economici e potenti propulsori: il 1.000 Twinport a benzina da 60 cv (44 kW), il 1.2 Twinport Easytronic da 80 cv (59 KW) e il 1.300 turbodiesel common-rail da 75 cv (66 kW).
OPEL / ANCORA PIÙ COMPETITIVA LA CORSA VAN
Reginetta del porta a porta
TUTTE LE QUALITÀ DI UNA VETTURA “Opel - ha dichiarato Jamal N. ElHout, vice-presidente di GM Europe responsabile Programmazione Prodotto e Veicoli Commerciali, parlando del nuovo modello - dispone di un’ampia gamma di veicoli commerciali che si prestano alle esigenze di ogni cliente. Con il suo aspetto e la sua grande funzionalità, la nuova Corsa van rappresenta un importante arricchimento della nostra gamma di veicoli commerciali e contribuirà certamente al successo della marca”. Esternamente, la nuova Corsa van ha poco del veicolo commerciale. Ha infatti lo stesso aspetto dinamico della nuova Corsa e si inserisce facilmente in spazi di parcheggio anche ristretti, sfruttando le contenute dimensioni esterne (lunghezza 3.999 mm, larghezza 1.944 mm retrovisori esterni compresi, altezza 1.488 mm), il ridotto diametro di sterzata (10,1 metri) e il servosterzo a effetto progressivo. La grande superficie di carico piana e l’altezza interna (924 mm) superiore a quella del modello precedente si traducono in un volume di carico di 919 litri e in una portata massima di 475 kg. Per quanto riguarda la sicurezza Opel
Con una portata superiore del 30 per cento rispetto a quella del modello precedente, la nuova Opel Corsa Van, al debutto al Salone di Bruxelles in gennaio, sarà disponibile dal prossimo marzo in un’ampia gamma di motorizzazioni, da un 1.000 a benzina da 60 cv a un 1.300 turbodiesel common-rail da 75 cv, e soprattutto con l’aspetto dinamico di una vera auto. Corsa van trae grande vantaggio dalla stretta parentela con la nuova generazione Corsa: al termine delle prove Euro Ncap la nuova Corsa ha ottenuto il massimo punteggio (le famose 5 stelle)
per la protezione degli adulti a bordo. La nuova Corsa van si annuncia anche economicamente conveniente grazie a un prezzo di vendita contenuto, motori che consumano poco e lunghi intervalli
tra i tagliandi di manutenzione. Il primo controllo generale è fissato so lo dopo 60.000 chilometri oppure due anni, mentre la facilità d’intervento in caso di incidenti contribuisce a sua
volta a contenere i costi chilometrici e i premi assicurativi. I clienti potranno inoltre contare sul pacchetto di servizi Opel Road Plus valido in tutta Europa e su due anni di garanzia.
Esternamente, la nuova Corsa van ha poco del veicolo commerciale. Ha infatti lo stesso aspetto dinamico della nuova Corsa berlina. Particolarmente funzionale il portellone posteriore.
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TUNISIA / IMPEGNO IVECO NEL PROMUOVERE IL TRASPORTO CON MOTORI A GAS NEL NORD AFRICA
CityClass CNG a Tunisi “ di Paolo Altieri
CNG è stato solo il momento clou di una mattinata che ha visto un importante forum sui vantaggi dell’utilizzazione del gas naturale nel trasporto passeggeri sia sul piano della difesa dell’ambiente, sia su quello della riduzione della dipendenza dal petrolio, sia su quello del comfort e del
contenimento dei consumi. “Uno degli aspetti della collaborazione - ci ha spiegato Enrico Vassallo - tra il Governo italiano e quello tunisino, e che naturalmente ve de coinvolta Iveco Irisbus, è rappresentato proprio dalla promozione della tecnologia della trazione a gas naturale per il
trasporto passeggeri. È un progetto che è già partito con l’Egitto e che ora cerchiamo di sviluppare anche in Tunisia. Già da due anni tecnici dell’azienda di trasporti tunisina hanno seguito corsi di formazione nella nostra sede di Lione per familiarizzare con le problematiche legate
Due autobus torinesi alimentati a gas naturale, prima tappa di un programma finalizzato alla difesa dell’ambiente utilizzando la risorsa del gas in alternativa al gasolio. Così come era già avvenuto in Egitto, anche in Tunisia il costruttore italiano ha organizzato un forum per spiegare tutti vantaggi della trazione a gas.
“
TUNISI - Un grande costruttore come Iveco al servizio del trasporto sostenibile nei Paesi dallo sviluppo prepotente come quelli dell’Africa del Nord. Lo scorso mese, poco prima di Natale, è stato celebrato in Tunisia un importante evento con la consegna di due CityClass alimentati a gas naturale alla STT, la società di trasporti tunisina, che per l’occasione era rappresentata dal suo presidente e direttore generale Chedly Hadjeri. L’operazione si inquadra in una più generale collaborazione del Ministero degli Esteri Italiano, che ha voluto donare i due autobus al Ministero dei Trasporti Tunisino, che a sua volta li ha messi a disposizione della STT. Sicuro regista dell’intera cerimonia, alla quale sono intervenuti, tra gli altri, Arturo Olivieri, ambasciatore d’Italia a Tunisi, Benaissa Ayadi, direttore generale dell’Anme (Agence Nationale pour la Maitrise dell’Energie) del Ministero dell’Industria tunisino, Mariano Foti, direttore dell’ufficio di cooperazione dell’Ambasciata d’Italia, Mahmoud Benfadhl, direttore generale del trasporto terrestre tunisino, Afif Khefacha, presidente della Stia (Società Tunisina Industria Automobilistica) e il già citato Chedly Hadjeri, è stato Enrico Vassallo, per l’ultima volta nella veste di responsabile vendite e marketing Iveco Irisbus per l’Africa e il Middle East prima di assumere con il nuovo anno la carica di direttore generale di Iveco Irisbus Italia. La consegna dei due CityClass
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Afif Khefacha, Chairman e General Manager della Stia, la società che produce veicoli e autobus Iveco. Sopra, Mahmoud Benfadhl, direttore generale del trasporto terrestre riceve le chiavi dei due CityClass da Mariano Foti, direttore dell’ufficio di cooperazione dell’Ambasciata d’Italia.
alla tecnologia del gas naturale. I primi due CityClass CNG consegnati alla STT saranno seguiti, secondo il programma, da almeno altri 100 veicoli costruiti negli stabilimenti della Stia che già produce veicoli e autobus Iveco e Irisbus. Certo, si tratta di un programma che è ancora agli inizi, che andrà sviluppato con la creazione di una rete di distribuzione del gas e anche sotto questo profilo, co me è stato illustrato nel forum, si po trà contare sulla collaborazione della società Safe CNG Technology del Gruppo Iveco, specializzata nella realizzazione di impianti di distribuzione del gas”. “Il settore autobus, minibus e pullman - ha proseguito Vassallo - rappresenta nell’ambito dell’intera attività Iveco il 14 per cento del fatturato, ma è particolarmente significativo il fatto che oggi Iveco è leader assoluto in fatto di veicoli a gas circolanti nel mondo. Si tratta di una flotta di ben 6.408 veicoli dei quali 580 Daily, 860 pesanti, 2.698 autobus e ben 2.000 motori. Nel 2006 la flotta completa di autobus Iveco a gas naturale (400 unità nella sola Ro ma) hanno percorso in più di 70 città nel mondo ben 600 milioni di km, come a dire che la tecnologia e l’esperienza Iveco in questo genere di alimentazione non sono secondi a nessun altro costruttore. I CityClass CNG consegnati alla STT di Tunisi sono dei 12 metri con una capacità di 103 posti equipaggiati con il Cursor 8 da 242 cv e con una coppia massima di 1.100 Nm a 1.100 giri, in linea con la norma tiva antinquinamento Euro, e spres samente pro gettato per essere alimentato a gas naturale”. “Con il progetto che punta all’uso generalizzato del gas naturale - ha sottolineato Benaissa Ayadi - non solo per gli autobus ma anche per la flotta dei 3.000 taxi che circolano a Tunisi, avremo modo di sfruttare al meglio una delle risorse nazionali più
importanti. Abbiamo la consapevolezza che la tecnologia CNG apre prospettive importanti in un Paese che vuole crescere e svilupparsi in maniera moderna. Siamo riconoscenti al Governo Italiano e all’Iveco Irisbus per la collaborazione che hanno deciso di darci, un’iniziativa che segna una nuova tappa della storica amicizia che lega la Tunisia all’Italia. I due CityClass CNG che entrano a titolo sperimentale nella flotta della STT permetteranno di verificare il consumo reale, di vedere in maniera concreta i vantaggi che la trazione a gas naturale si accompagna e anche di come verranno accolti dai cittadini di Tunisi”. LA COLLABORAZIONE CON LA STIA “Nei piani di sviluppo della Stia ha aggiunto Afif Kefacha - c’è la volontà di potenziare la produzione di autobus a gas con carrozzeria di nostra realizzazione sulla base del telaio Iveco EuroRider. La Stia, che ha sede nella città di Scusse, vanta più di 45 anni di esperienza, essendo stata fondata il 30 marzo del 1961. Oggi occupa 550 dipendenti, è specializzata nella carrozzeria di autobus e pullman, in gran parte Iveco Irisbus ma anche Mercedes-Benz e nell’assemblaggio di veicoli industriali leggeri, medi e pesanti, anche in questo caso per oltre metà della produzione rappresentati da Daily, EuroCargo, EuroTech cui nel 2007 si aggiungerà anche il Trakker. La produzione nel 2006 è stata di 270 autobus e di 2.000 veicoli industriali. Con la nuova produzione di autobus alimentati a gas naturale daremo un contributo importante sul piano del risparmio di energia, del rispetto dell’ambiente e di un maggior comfort per i passeggeri”. “Per noi della STT - ha sottolineato Chedly Hadjeri - è fondamentale rinnovare gradualmente la flotta dei
circa 2.500 mezzi, dei quali almeno 1.500 sono Iveco Irisbus, inserendo veicoli moderni, che sappiano interpretare al meglio l’esigenza dei nostri clienti passeggeri da una parte e quella di dare un concreto aiuto alla difesa dell’ambiente. La trazione a gas naturale è la risposta migliore che la tecnologia di oggi può dare a queste esigenze. Grazie all’esperienza e alla disponibilità degli uomini Iveco Irisbus possiamo qualificare i nostri tecnici per il miglior sfruttamento di una tecnologia così utile per migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città, ma anche per offrire ai nostri passeggeri un miglior comfort di viaggio”. “Il 2006 - ha concluso Enrico Vassallo - si è chiuso in maniera sicuramente positiva per i colori di Iveco Iris bus in questa zona dell’Africa come nel Middle East. Oltre all’operazione Tunisia, mi piace ricordare gli ottimi risultati conseguiti in Israele dove per la prima volta abbiamo consegnato 2 Citelis, 60 minibus e un Arway tutti per aziende di trasporto pubbliche e private di Tel Aviv, inoltre l’ordine in Iran per 200 EuroRider che verranno allestiti dalla carrozzeria Zamyad, la stessa che produce in Ckd EuroCargo ed EuroTech, 25 Ares e 25 minibus Daily per la Qatar Petroleum e ancora 25 telai EuroRider e un buon lotto di minibus Dai ly a Cipro, mercati quasi tutti completamente nuovi per il marchio del delfino. Naturalmente abbiamo sfruttato anche le opportunità che si sono presentate in alcuni Paesi dell’Africa Nera, come i 2 Ares da 12 metri utilizzati a Gibuti in occasione del summit degli ambasciatori africani. Per il 2007 Iveco Irisbus conta di consolidarsi sui mercati appena conquistati, concentrandosi soprattutto sull’Iran, dove le potenzialità sono enormi, ma mettendo in atto anche una strategia di crescita in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi dove ormai c’è molta attenzione per i prodotti europei”.
Apprezzato dalla clientela soprattutto il servizio
Iveco protagonista nel mercato tunisino TUNISI - Iveco è leader assoluto del mercato tunisino con una quota di oltre il 40 per cento e con i diretti concorrenti staccati di almeno 20 punti. Ne abbiamo parlato con due collaboratori dell’Iveco che in questa area hanno messo letteralmente le radici e che, occupandosi di assistenza, vivono a stretto contatto con la fabbrica Stia, dove vengono prodotti veicoli e autobus Iveco con Ckd e in Cbu, e naturalmente con la clientela. Si tratta di Sergio Fortuna, 54 anni, originario di Caserta, sposato, 2 figli (Cristina di 28 anni e Enrico di 25), in Iveco fin dal 1970 ma con esperienze a partire dal 1985 di due anni in Libia, due in Egitto, quattro in Tunisia, ancora sei anni in Libia e negli ultimi 4 anni di nuovo in Tunisia. L’altro è Giuseppe Barbaro, 52 anni, originario di Lucera in provincia di Foggia, sposato, due figlie (Eleonora di 26 anni e Francesca di 22), in Iveco dal 1973, il quale dopo un’esperienza nel settore assistenza degli autobus sul mercato italiano, a partire dal 1980 è stato due anni in Algeria, quattro in Libia, due in Arabia Saudita, tre in Etiopia, un anno a Taiwan, tre in Egitto, 3 in Etiopia e da quattro anni è ora in Tunisia. “Il segreto del successo Iveco - ci dicono - sta oltre che nella lunga tradizione di collaborazione con il costruttore locale Stia, anche e so-
prattutto nella grande competenza commerciale abbinata ad un supporto tecnico importante. In Tunisia tutti sanno che scegliere Iveco significa poter contare oltre che sulla qualità dei prodotti, siano essi di origine europea o assemblati in Ckd, anche su un’assistenza puntuale ed efficiente. Oggi circolano in Tunisia almeno 20mila veicoli Iveco, marchio che è presente nelle flotte di importanti società come la General Beton, che dispone di 30 EuroTrakker e Trakker, la Danone Delizia, che vanta 60 Daily, la AST che ha comprato 16 Stralis, l’Agepro che ha affiancato 4 Stralis alla trentina di Scania, la Soatram che per le sue attività nel settore petrolifero utilizza un bel lotto di Trakker”. L’ufficio Iveco, guidato da Emanuele Burnelli e che conta 14 collaboratori, è il punto di riferimento importante dei tre dealer, ovvero Le Moteur, Le Moteur Diesel e Sotradies, tutti con sede per la vendita e l’assistenza a Tunisi, cui si aggiungono tre subdealer, anch’essi con servizio di assistenza nelle città di Jerba, Scusse e Sfax. Dealer e subdealer garantiscono un servizio post vendita di assoluta professionalità che viene alimentata costantemente dai corsi di formazione tecnica organizzati da Iveco e che il personale di officina segue periodicamente, talvolta anche con l’ausilio del carro scuola portato a Tunisi direttamente da Torino.
Da sinistra, Sascha Kaehne, Giuseppe Barbaro, Sergio De Fortuna ed Enrico Vassallo di Iveco Irisbus, che hanno seguito la consegna dei due CityClass CNG alla Stt di Tunisi. Sopra, l’ambasciatore d’Italia Arturo Olivieri, intervenuto alla cerimonia e al forum sulla difesa dell’ambiente.
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di Fabio Basilico
SETRA / UN 2006 ALL’INSEGNA DEI GRANDI RISULTATI
SORBARA DI BOMPORTO (Mo) - È un anno da ricordare, il 2006, per Setra. EvoBus Italia ha archiviato dodici mesi contrassegnati da importanti affermazioni sul mercato autobus nazionale. L’ultimo periodo dell’anno appena concluso hanno visto il marchio Setra affermarsi ulteriormente grazie alla fornitura di veicoli appartenenti alle gamme MultiClass 400 e TopClass 400 a tre importanti operatori italiani del trasporto pubblico. La più grande fornitura di Setra in Italia dal 1979 è stata portata a termine nei confronti della società Sad di Bolzano. Un grande successo per EvoBus Italia che ha ricevuto l’ordine di 50 MultiClass S 415 UL da parte di un cliente storico come l’a zienda altoatesina. Gli autobus sono tutti dotati di motore MB OM 457 hLA da 260 kW/354 cv rispondente alla normativa Euro 5. L’allestimento prevede il climatizzatore, la nuova selleria modello Transit e la predisposizione per l’installazione del sollevatore per disabili. Di particolare rilievo è la presa diagnostica BUS FMS, alla quale il cliente si interfaccia in tempo reale per avere tutti i dati di diagnostica di ogni singolo veicolo.
Passeggeri di prima classe
DIECI AUTOBUS ANCHE PER MAROZZI Dieci autobus S 431 DT della gamma TopClass 400 sono stati consegnati alla ditta Viaggi e Turismo Marozzi. In totale nel 2006, Setra ha venduto in Italia 20 unità della nuova serie S 431 DT. Gli autobus riservati alla Marozzi sono stati consegnati in settembre. Sono tutti equipaggiati con motore MB OM 502 LA, 8 cilindri a V, con potenza di 370 kW/503 Cv; montano selleria TOP Nimbus per 80 posti a sedere ciascuno e sono tutti dotati di toilette di bordo. La Viaggi e Turismo Marozzi è presente nel settore del trasporto su gomma sin dagli anni ’50, dapprima solo con autolinee a carattere locale nel territorio pugliese; poi, dagli inizi degli anni ’80, ha esteso il suo raggio d’azione alla Basilicata e alla Campania con linee nazionali a lungo raggio soprattutto verso Roma e la Toscana. Da allora Marozzi è sinonimo di trasporto interregionale lungo l’asse Puglia-LazioToscana, tanto che molte città situate in queste regioni sono tra loro collegate solo grazie ai servizi offerti dalla società barese. Viaggi e Turismo Marozzi è presente con le proprie autolinee statali e regionali in 8 regioni italiane: Basili-
La più grande fornitura di Setra in Italia dal 1979 è stata portata a termine nei confronti della società Sad di Bolzano. Un grande successo per EvoBus Italia che ha ricevuto l’ordine di ben cinquanta MultiClass S 415 UL da parte di un cliente storico come l’azienda altoatesina. cata, Campania, Lazio, Puglia, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte. Le autolinee statali esercitate direttamente da Marozzi sono 14 con una percorrenza annua totale di circa 7.210.000 chilometri. Le autolinee regionali sono 2 con una percorrenza di circa 663.000 chilometri sempre su base annuale. Inoltre, sempre nel trasporto nazionale a lungo raggio, attraverso associazioni temporanee di imprese con altre aziende leader, Marozzi è cointestataria di 3 autolinee statali. Infine, sul versante del trasporto in-
ternazionale su gomma, la società è titolare dell’autolinea Taranto-Braila tra Italia e Romania in accordo con un’azienda di rumena di primaria importanza. Agli inizi dello scorso mese di dicembre sono stati consegnati 10 Setra S 415 UL alla società Larivera, con sede a Campobasso e filiali a Termoli e Isernia. Larivera Spa svolge attività di trasporto pubblico di linea regionale e interregionale, servizio di noleggio autobus con conducente, trasporto marittimo internazionale Italia-Croazia, servizio di biglietteria e ufficio informa-
Le gamme TopClass 400 e MultiClass 400 sono state protagoniste negli ultimi mesi di importanti consegne di autobus Setra a tre primarie aziende italiane di trasporto pubblico. EvoBus Italia chiude così un anno contrassegnato dal successo sul nostro mercato per il marchio del gruppo DaimlerChrysler.
zioni, officina meccanica e carrozzeria. Nasce nel 1972 e dopo la fusione con la società SAM nel 1988 e le successive acquisizioni di aziende locali, raggiunge nel 2006 un totale di 126 dipendenti e un parco mezzi di oltre 100 unità. Il Setra S 415 UL a due assi, lungo 12,2 metri, fa parte della gamma MultiClass 400, il terzo segmento di produzione di Setra, accanto alle gamme TopClass 400 con esclusivi autobus gran turismo e ComfortClass 400 con veicoli interessanti sotto l’aspetto economico. Con quattro versioni di lunghezza e un ampio ventaglio di versioni di allestimento, la gamma MultiClass 400 rappresenta la soluzione ideale per il servizio di linea interurbano in combinazione con il servizio di noleggio da rimessa. Per la gamma MultiClass 400 è stato sviluppato un nuovo cruscotto con leva del cambio a joystick, che rappresenta una novità assoluta nel comparto degli interurbani di linea. Forme più morbide negli esterni e negli interni conferiscono agli autobus un’impronta turistica, oltre a sottolineare il carattere individuale della gamma in seno ai segmenti di produzione Setra. I veicoli MultiClass 400 sostituiscono i modelli della precedente Serie 300, che sin dal lancio commerciale nel 1994 sono in servizio presso numerose aziende di trasporto private e pubbliche di tutta Europa. Per la gamma MultiClass 400, Setra ha puntato sulla crescita. Come per la ComfortClass 400, anche per la nuova gamma di interurbani di linea sono state introdotte nuove versioni di lunghezza che hanno permesso di estendere di 200 mm il frontale dei modelli S 415 UL e S 417 UL. Un accorgimento che crea più spazio all’interno dell’autobus e aumenta quindi sensibilmente il comfort per i passeggeri, soprattutto nei lunghi tragitti interurbani. Da sempre i progettisti Setra si occupano dell’ergonomia del posto di guida. Anche in fase di concezione del nuovo cruscotto MultiClass 400 con display centrale digitale hanno focalizzato l’attenzione sulle richieste e sulle esigenze specifiche dei conducenti di autobus. L’ambiente di lavoro creato è funziona-
le e omogeneo, con un aspetto moderno. A bordo i passeggeri si sentono sempre a proprio agio. Con un’opportuna configurazione degli interni, Setra ha creato per la prima volta anche in un autobus interurbano di linea la sensazione di viaggiare all’insegna del comfort. Transit è un sedile dal peso ridotto ma robusto, che grazie alla sua forma ergonomicamente raffinata e alla gamba incurvata verso il davanti agevola il passaggio dei passeggeri da e verso il corridoio centrale. Transit è disponibile in più varianti. Gli schienali possono essere ordinati in due altezze differenti, i sedili sono disponibili con scocca interna in materiale sintetico o con monoscocca antivandalismo. I veicoli MultiClass 400 possono essere equipaggiati a richiesta anche con le poltrone Traffic, Top, Tourist e Travel, che fanno parte dell’allestimento interno degli autobus da turismo delle gamme TopClass 400 e ComfortClass 400. TOPCLASS 400: UN VERO GRAN TURISMO Con la presentazione della gamma TopClass 400 nel 2001, Setra ha segnato l’inizio di una nuova era nella costruzione di autobus da turismo, che ha permesso a passeggeri e autista di viaggiare ai massimi livelli. Questo grazie a dotazioni comfort innovative, come le pol trone salvaschiena e gli impianti multimediali. Il cruscotto progettato secondo criteri ergonomici coniuga in maniera elegante funzionalità ed estetica. L’ampliamento del campo di regolazione del sedile di guida, la disposizione e l’ergonomia ottimizzate di strumenti, interruttori e leve permettono all’autista di concentrarsi sul proprio lavoro, aumentando quindi la sicurezza dei passeggeri. La generazione TopClass 400 comprende il club bus S 411 HD lungo 10,1 metri, l’S 415 HD lungo 12 m, il gran turismo super rialzato a tre assi S 415 HDH, l’S 416 HDH a tre assi lungo 12,99 metri e il gran turismo super rialzato S 417 HDH lungo 13,85 m. L’ammiraglia della gamma premium di Casa Setra è il gran turismo a due piani S 431 DT lungo 13,89 metri.
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no i t n e r o Fi 56 & a c s Maredi fondazliboenreto: 1Fe9ilooreMnatirneosca
A g o Ann idente: nte: An si s e e ro Pr presid na e Je di eu i n o Vice i: Bolog : 80 i mil Sed endenti 06: 80 0 p 2 i D urato Fatt
IRISBUS IVECO / MARESCA & FIORENTINO AL TRAGUARDO DEI 50 ANNI
Ambizioso anche il futuro “
Nell’intento di fornire un servizio all’insegna di una assoluta efficienza, l’antica concessionaria bolognese ha inaugurato una nuova sede nella zona di S. Donato espressamente dedicata all’autobus, mantenendo nella storica sede di Borgo Panigale, completamente rinnovata per l’occasione, le attività per la vendita e l’assistenza delle vetture Fiat. di Paolo Altieri
BOLOGNA - Un doppio evento, il traguardo dei 50 anni di attività della Concessionaria “Maresca & Fiorentino” e l’inaugurazione della nuova sede nella zona di S. Donato, il primo di sapore romantico, il secondo a sottolineare le grandi capacità manageriali dei titolari dell’azienda felsinea, sono stati festeggiati il mese scorso in quel di Bologna. Due nomi, Maresca e Fiorentino, che richiamano due famiglie che da mezzo secolo hanno fatto della loro unità il segreto per creare, sviluppare e proiettare nel futuro una realtà imprenditoriale che a Bologna viene additata come esempio. È importante sintetizzare la realtà che si nasconde dietro i nomi Maresca e Fiorentino per poter comprendere immediatamente l’importanza che i due eventi hanno segnato nella storia della Città delle Due Torri. Le famiglie Maresca e Fiorentino sono da cinquant’anni concessionari della marca Fiat, sono loro che hanno cominciato nel dopoguerra a motorizzare i cittadini bolognesi, ma sono anche da
Angelo Maresca, uno dei titolari della concessionaria Iveco Irisbus di Bologna e, a destra, Alberto Fiorentino, uno dei fondatori dell’azienda, e sua figlia Maria, responsabile delle vendite nel settore pubblico.
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35 anni i concessionari di quello che oggi è il marchio Irisbus Iveco, come a dire che sono ancora loro che hanno partecipato da protagonisti a far crescere, anche dal punto di vista della qualità degli autobus, il trasporto pubblico bolognese da decenni punto di riferimento per molte città italiane. Ed è stata proprio la consapevolezza di offrire un servizio ancora più efficiente al settore del trasporto passeggeri, che ha spinto i titolari della “Maresca & Fiorentino” a creare una struttura interamente dedicata all’autobus, lasciando nella storica sede di Borgo Panigale, per altro completamente rinnovata secondo gli attuali standard imposti dalla Fiat, le attività legate alla vendita e all’assistenza delle vetture torinesi. MEZZO SECOLO DI ATTIVITÀ La storia della Maresca & Fiorentino parte nel 1956 quando gli ingegneri Pietro Maresca e Alberto Fiorentino, intuendo che lo sviluppo della motorizzazione era ormai alle porte e che quella era la strada che avrebbero potuto seguire con successo, danno vita a una concessionaria auto Fiat. Successivamente, a metà degli anni ’70, la concessionaria bolognese estende la sua attività anche ai veicoli industriali e nel 1976 assieme ad altri partner, fra i quali i fratelli Menarini, creano una seconda azienda, chiamata Emilbus, con il mandato esclusivo di Iveco e della sua Bus Division, con competenza sull’intera regione Emilia Romagna. Anche questa attività si sviluppa in maniera prepotente, grazie alla professionalità dei tre partner coinvolti. Nel 1990, con l’acquisizione della Menarini da parte di Breda, si scioglie la società Emilbus, le cui attività vengono rilevate interamente da “Maresca & Fiorentino”. Che prosegue per un paio di anni a occuparsi sia di truck che di autobus per poi operare la scelta definitiva a favore solo degli autobus. Un altro capitolo importante viene “scritto” a metà degli anni ’90 con l’acquisizione del mandato per la vendita e l’assistenza degli autobus nelle Marche. È, questo, il momento che segna il pieno rilancio dell’attività di “Maresca & Fio rentino” nel settore del trasporto passeggeri con una sede a Bologna e una a Iesi, ma soprattutto con l’organizzazione di una rete di officine auto-
rizzate preposte a garantire un’assistenza professionale, puntuale, in linea con le esigenze di una clientela difficile e complessa come lo possono essere le aziende di trasporto pubblico. All’alba del nuovo secolo, la “Maresca & Fiorentino” è un’azienda solida, ben guidata, con un fatturato che sfiora i 70 milioni di euro, con una settantina di dipendenti, tutti a formare un’unica famiglia insieme ai Maresca e ai Fiorentino, e tutti consapevoli che la fortuna dell’azienda e loro sta nel senso di responsabilità sul posto di lavoro, nella professionalità, nell’impegno a garantire la migliore soddisfazione alla numerosa clientela. L’azienda oggi conta le sedi di Bologna, al numero 6 di via Marco Emilio Lepido per le attività delle auto Fiat e al numero 12 di via del Commercio As sociato per quelle legate all’autobus, e di Jesi al numero 4 di via Giuseppe di Vittorio, anche questa dedicata all’autobus. I dipendenti complessivamente sono 80 mentre il fatturato dell’intero gruppo supererà quest’anno gli 80 milioni di euro. Da sottolineare che per l’assistenza nel settore degli au tobus, “Maresca & Fiorentino” dispongono di una rete di ben 15 efficienti officine autorizzate delle quali 9 in Emilia Romagna e 6 nelle Marche. Fra i principali clienti del settore autobus da segnalare Atc di Bologna, Tem pi di Piacenza, Tep di Parma, Act di Reggio Emilia, Atcm di Modena, Acft di Ferrara, Atm di Ravenna, Atr di Forlì e Cesena, Tram di Rimini, Ferrovie Emilia-Romagna di Bologna, Conerobus di Ancona, Ami di Urbino, Start di Ascoli Piceno, Atac di Civitanova Marche, Contram di Camerino, Apm di Macerata, Assm di Tolentino, Steat di Fermo, Assm di San Marino nonché i Comuni di Emilia-Romagna e Marche. La nuova sede di via del Commercio Associato, per la quale sono stati investiti due milioni e mezzo di euro, si sviluppa su 3.500 metri quadrati coperti e altrettanti scoperti utilizzati come piazzali. Vero e proprio fiore all’occhiello della nuova struttura è il magazzino ricambi, disposto su due livelli per una superficie di 2mila metri quadrati, con 18mila articoli e una movimentazione di 58mila pezzi l’anno per un valore di 12 milioni di euro, al servizio delle aziende di trasporto pubblico, delle flotte di privati, delle officine autorizzate e
degli operatori finali. “Con questa nuova sede - ha voluto sottolineare Angelo Maresca - vogliamo dare una risposta concreta alle esigenze di efficienza e rapidità di cui il trasporto pubblico necessita sempre di più, privilegiando anche il rispetto dell’ambiente. In un momento in cui le problematiche legate al traffico sono ai primi posti per l’attenzione loro dedicata da istituzioni e opinione pubblica, l’efficienza e l’effettiva fruibilità di autobus e mezzi di trasporto collettivi moderni e innovativi rappresentano un punto cardine della nostra attività”. OTTIMA RISPOSTA ALLE MODERNE ESIGENZE “Proprio sulla base di queste considerazioni - ha proseguito Angelo Maresca - abbiamo deciso di razionalizzare ancor meglio la nostra attività, sviluppando servizi fondamentali come l’assistenza sulle 24 ore e gli accordi che garantiscono la fornitura di ricambi con un sofisticato sistema informatico, che riceve gli ordini on line e ne garantisce l’evasione nelle ore successive. In pratica il cliente “legge “ il nostro stock ricambi, ma è come se fosse collegato sia con il nostro magazzino centrale di Torino sia con quello dei nostri colleghi e può prenotare quanto necessario al la sua officina interna in qualsiasi momento della giornata e riceverli il giorno successivo. È certo, in ogni caso, che con la nuova struttura dedicata, saremo in grado di offrire una serie di importanti servizi post vendita e di assistenza a 360 gradi che minimizzeranno i tempi di attesa per gli interventi, da sempre obiettivi alla base delle nostre attività. Abbiamo, insomma, gettato le basi per rispondere in maniera moderna alle rinnovate esigenze di un settore, quello del trasporto passeggeri, pubblico e privato, sempre più determinante nella vita delle nostre città. Abbiamo anche la fortuna di rappresentare un marchio, Irisbus Iveco, che oggi vanta una gamma di autobus tra le più moderne d’Europa, con motorizzazioni all’avanguardia, in linea con le più severe norme antinquinamento, a gasolio, a metano, ibride, a energia elettrica fino al sistema a pile a combustibile, veicoli tecnologicamente avanzati anche per quanto riguarda telai e trasmissioni, capaci di garantire ai passeggeri spostamenti e viaggi comodi e sicuri. I mi-
Le officine autorizzate Iveco Maresca & Fiorentino EMILIA ROMAGNA
Tel. 0543/722147
PIACENZA BUS Via Dell’Artigiano 21 29019 San Giorgio Piacentino (PC) Tel. 0523/371437 Fax 0523/370617
C.E.R.M. (specifica per autobus elettrici e ibridi) Via S. Trenti 35 44100 Ferrara Tel. 0532/599471
BOLZONI Via La Spezia 183 43100 Parma Tel. 0521/985666 Fax 0521/982034 REGGIO DIESEL Viale dei Gonzaga 52 42100 Reggio Emilia Tel. 0522/511016 Fax 0522/276427 CENTRO DIESEL CAR Via Mozart 55/D 41100 Modena Tel. 059/281863 Fax 059/281420 BONDIOLI & SOLA Via Abitazione 11 40050 Monteveglio (BO) Tel. 051/831020 Fax 051/831250 OSMA Via Arla Vecchia 685 47023 Cesena Tel. 0547/347139 Fax 0547/347399 COOP. SER. S.C. Via Marconi 234 44100 Ferrara Tel. 0532/779603 Fax 0532/779650 CARROZZERIA NUOVA LUCI & CALLEGATI & C. Via Ugo Buli - Zona Ind.le 47100 Forlì nibus, scuolabus, urbani, interurbani, turistici che portano il simbolo del delfino non hanno nulla da invidiare alla più qualificata concorrenza abbiamo le armi giuste per affrontare la sfida del mercato da sicuri protagonisti”. PARCO AUTOBUS DA RINNOVARE
La nuova sede di via del Commercio Associato, per la quale sono stati investiti due milioni e mezzo di euro, si sviluppa su 3.500 metri quadrati coperti e altrettanti scoperti utilizzati come piazzali. Vero e proprio fiore all’occhiello della nuova struttura è il magazzino ricambi, disposto su due livelli per una superficie di 2mila metri quadrati.
“Purtroppo, per quanto riguarda, il mondo dell’autobus e in particolare il settore del finanziato - rimarca Maria Fiorentino - l’Italia è ancora in una situazione di “cenerentola” d’Europa. Il parco veicoli nazionale vanta ancora il record negativo di un’anzianità di 10 anni contro la media europea di 7 anni. “Anche la legge finanziaria 2007 - ha sottolineato Giuseppe Amaturo, amministratore delegato di Irisbus Iveco Italia nel corso del suo intervento - non tiene conto di una realtà che penalizza in maniera grave sia le aziende di trasporto, costrette a fare i conti con gli elevati costi di manutenzione e dei continui fermi macchina causati da un parco obsoleto, sia gli stessi clienti passeggeri sotto il profilo del comfort e della sicurezza, sia l’ambiente che viene offeso ogni giorno dall’inquinamento provocato dai tanti autobus con vecchie motorizzazioni. Per poter rimediare a una situazione così critica sarebbe necessario mettere in circolazione almeno 500 nuovi autobus l’anno per i prossimi cinque anni. Ma le risorse per svecchiare il parco autobus nazionale continuano a latitare, il che va a penalizzare anche le aziende costruttrici come Irisbus Iveco, che certo in una situazione del genere si trovano nell’impossibilità di programmare la produzione, con pesanti ricadute sull’occupazione nelle fabbriche”. “Ma noi - ha aggiunto Angelo Maresca - siamo fiduciosi di poter guardare al futuro con un ragionevole ottimismo. Che è lo stesso che ha confortato la nostra azione in questi cinque decenni. Abbiamo le migliori risorse umane
MARCHE NUOVA DIESEL Via dei Canonici 138 Pesaro PU Tel. 0721/283254 Fax 0721/283261 BRUTTI ENRICO & C. Viale Don Battistoni 24 60035 Jesi (AN) Tel. 0731/212973 Fax 0731/212972 CARROZZERIA RISTÈ ERALDO & FIGLI Via Di Vittorio 18 60035 Jesi (AN) Tel. 0731/59637 Fax 0731/64303 F.LLI MANDOLINI Via Corinaldese 10 Brugnetto di Senigallia (AN) Tel. 071/6620005 Fax 071/6620259 MONTECCHIARINI ADELELMO Via G. Deledda 1 62010 Monteccassiano (MC) Tel. 0733/599015 Fax 0733/298182 BALACCO DINO & FIGLI Via Consorzio San Filippo 25 Porto S. Elpidio (AP) Tel. 0734/993238 Fax 0734/900146
e tecniche per continuare a godere della fiducia della clientela, che da sempre sa di trovare in “Maresca & Fiorentino” un partner affidabile più che un fornitore interessato. E questo nuovo importante investimento con la nuova sede di via del Commercio Associato è la piena conferma della nostra determinazione nel voler sempre meglio garantire la piena soddisfazione ai nostri clienti, che giudichiamo il nostro miglior patrimonio. Non è un caso che Irisbus Iveco sia rimasto l’unico costruttore che opera attraverso una rete di dealer, come siamo noi, dealer però che devono rispondere con le loro strutture a precisi e severi standard di qualità sotto il profilo della solidità finanziaria, delle strutture, delle attrezzature di diagnosi, della professionalità degli addetti alla vendita e all’assistenza. E noi di “Maresca & Fiorentino” possiamo dire con un certo orgoglio che rappresentiamo un esempio per l’intera rete di vendita e assistenza di Irisbus Iveco”. L’UNIONE FA LA FORZA “Oggi - ha concluso Alberto Fiorentino - è una giornata di grande festa, per il traguardo dei 50 anni di attività e per l’inaugurazione della nuova sede. Sembra ieri quando abbiamo cominciato, quando vendevo una Fiat 500 per 500mila lire, non avrei mai pensato che un giorno avrei venduto un autobus da 500 milioni di lire. Siamo arrivati a questo traguardo lavorando sempre con grande entusiasmo, con uno spirito di corpo che ha coinvolto tutti i collaboratori, con un impegno fatto di sacrifici e con l’unico obiettivo di non deludere mai il cliente. Proseguiremo su questa strada con immutato entusiasmo, certo non mancheranno le difficoltà, ma l’unione della mia famiglia e di quella di Angelo Maresca continuerà a essere il collante decisivo per ulteriori e più consistenti successi”.
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IRIZAR ITALIA / STORICO TRAGUARDO CON LA CONSEGNA DI UN PB 14.37 EURO 4 di Fabio Basilico RIMINI - Irizar a quota mille! Il mese scorso si è svolta, presso la sede di Irizar Italia a Rimini, la consegna delle chiavi del millesimo autobus del marchio spagnolo circolante nel nostro Paese. Il modello PB 14.37 con gruppo meccanico Scania è stato consegnato a Gerardo Smurra della Simet Spa di Rossano (Cs), una delle società più importanti operanti nel panorama nazionale del trasporto persone. Fondata oltre 40 anni fa, Simet Spa ha un parco veicoli di 60 unità che percorrono ogni anno 10 milioni di chilometri. Con un’unità acquistata all’inizio del 2006, Simet ha voluto provare e testare per la prima volta il prodotto Irizar. I risultati positivi hanno indotto la famiglia Smurra a rinnovare la fiducia nella Casa spagnola con l’acquisto del nuovo modello PB. “Tredici anni fa - ha dichiarato Carlo Benedettini, amministratore delegato della Irizar Italia, durante la cerimonia di consegna delle chiavi - quando Irizar Italia è stata fondata, non penso fossimo in molti, noi compresi, a credere che in un lasso di tempo così relativamente breve ci sarebbero stati 1.000 autobus con il nostro marchio circolanti per la strade italiane”. Nel dettaglio, l’autobus consegnato è lungo 13.870 mm, largo 2.550 mm e alto 3.876 mm (HDH), ha a disposizione 59+1+1 posti a sedere ed è equipaggiato con il nuovo motore Scania 6 cilindri in linea DT da 11.705 cc con turbocompound, Euro 4 con EGR; la potenza è di 470 cavalli 1.900 giri/min e la coppia massima è di 2.200 Nm a 1.100-1.450 giri/min; il cambio automatizzato è lo Scania GRS 895 R a 12 velocità con comando Opticruise. “Il risultato che abbiamo raggiunto ha continuato il dottor Benedettini - è frutto di anni di sacrifici e abnegazione, ma anche di una forte collaborazione con i quasi 500 clienti che hanno reso realizzabile tutto ciò. Negli anni si è sempre più diffusa la presenza dei nostri autobus a servizio del turismo ma anche del trasporto pubblico interurbano, e nel contempo c’è stata una capillarizzazione costante dei punti di assistenza autorizzati e uno sviluppo dei servizi post-vendita. Tutto ciò, oltre alla riconosciuta qualità del prodotto e all’economicità della gestione, ha contribuito a rendere gli autobus usati Irizar tra i più apprezzati nel panorama dei bus d’occasione; ne consegue che è molto facile venderli e soprattutto realizzare bene, perché scontano pochissimo la svalutazione che altri prodotti analoghi hanno. Il motto “un autobus Irizar usato equivale a un assegno circolare” non l’abbiamo coniato noi, ma qualche nostro concorrente di chiara fama: ciò ci gratifica ma soprattutto dà ai nostri clienti grande tranquillità per l’aspetto qualitativo dell’investimento”. Benedettini ha anche posto in risalto il legame di Irizar con Scania: “I gruppi meccanici Scania - ha detto ancora il numero uno di Irizar Italia - equipaggiano oltre l’80 per cento del circolante Irizar in Italia, e l’indiscussa qualità del telaio, la parsimonia nei consumi e la raffinatezza tecnologica dei gruppi meccanici svedesi non fanno che esaltare la bontà del prodotto globale Irizar”.
La spedizione dei Mille
blasonato Century, l’Intercentury risulta essere particolarmente gradito ad aziende e passeggeri. A sette anni dall’introduzione sul mercato, e dopo circa 200 unità vendute in Italia, la gamma si è arricchita di una versione di 13,70 metri su meccanica Scania, con cambio automatico ZF o automatizzato Opticruise, da 64 posti, e di una versione”corta” di 10,70 metri, anche con allestimento speciale per disabili, su telaio Scania, con cambio automatico ZF o automatizzato Opticruise. Il veicolo può essere dotato di pedana sollevamento disabili inserita all’interno dei gradini all’accesso centrale. Ben accessibile e abitabile, InterCentury presenta da un lato un design innovativo e un’avanzata tecnologia, dall’altro un’ampia scelta di optional e di abbinamenti di materiali e colori in grado di soddisfare le esigenze e i gusti degli utenti. L’EREDE DEL PIONIERE IRIZAR IN ITALIA
“
Grandi festeggiamenti hanno accompagnato la consegna delle chiavi del 1000° autobus Irizar commercializzato in Italia. Un risultato importante raggiunto in tredici anni di costante impegno per sostenere le sfide di un mercato complesso come quello italiano. Il modello della gamma PB è stato consegnato alla società Simet di Rossano in provincia di Cosenza.
to nella categoria. In più, tutti gli organi meccanici e della carrozzeria sono facilmente raggiungibili dall’esterno, perché la manutenzione e l’assistenza siano economiche e pratiche. A 3 anni dalla sua presentazione sul mercato nazionale, PB ha già raccolto tanti consensi, sia di critica che di pubblico. Al Salone di Courtrai del 2004, una giuria internazionale lo ha votato “Autobus dell’Anno”.
Commercializzato nelle versioni da 12, 12.9, 13.9 e 15 metri, è in grado di soddisfare le necessità di passeggeri e bus operator d’elite. A bordo di PB, autista e guida dispongono di più spazio. La plancia è perfettamente ergonomica e tutti i comandi sono facilmente raggiungibili e disposti razionalmente. Gli accessi sono ampi, perché salita e discesa siano agevoli per tutti. Nel progettare il
nuovo veicolo, i tecnici Irizar hanno dato la massima importanza anche alla climatizzazione e all’isolamento acustico, ottenendo risultati di rilievo. La qualità delle finiture, dei tessuti, degli accostamenti, dei materiali creano un’atmosfera di benessere e comodità. Pur progettato espressamente per utilizzo interurbano, grazie alla linea, recentemente ristilizzata, che ricorda il più
Dopo circa 800 unità commercializzate nel solo mercato italiano, il Century della Irizar, pioniere per il marchio spagnolo sul mercato italiano, ha ceduto il testimone al suo successore, il nuovo Century, che da una parte mantiene inalterate le caratteristiche che hanno decretato il successo del predecessore (bassi consumi, meccanica raffinata, grande capacità di carico, buon rapporto qualità/prezzo) e dall’altra si migliora nel comfort, nella ricerca di materiali sempre più raffinati, nel design ricercato tanto esternamente quanto all’interno, nella dotazione di accessori, ora veramente completa, nel posto guida ancor più confortevole e lussuoso. Nuovo Century si propone con un look più aerodinamico, dove spiccano le sezioni anteriori e posteriori della carrozzeria affusolate: una soluzione che contribuisce all’abbattimento dei consumi. Cambiano anche i gruppi ottici anteriori, uguali a quelli del modello PB, e posteriori, ora tondi, inseriti all’interno di grandi triangoli rossi. Il rinnovamento ha interessato anche l’abitacolo. La zona riservata al conducente è stata ampliata e riprogettata nell’ottica di fornire un ambiente di lavoro ideale. Tutti i comandi sistemati sulla plancia ricurva sono facilmente raggiungibili per un livello di ergonomia ulteriormente migliorato. Il nuovo parabrezza di generose dimensioni, insieme ai più sottili montanti anteriori, offre al driver una visibilità più ampia a tutto vantaggio della sicurezza. I passeggeri possono, poi, godere dell’originale design ergonomico dei sedili e di un predellino più incassato e ribassato sul lato anteriore per un semplice accesso. Complessivamente, nella precedente versione il Century è stato venduto in 65 Paesi in oltre 15.000 unità.
MODELLI DI RIFERIMENTO La produzione annua della Casa spagnola è arrivata a sfiorare le 3.000 unità, che riguardano modelli di respiro internazionale: PB, InterCentury e nuovo Century. Irizar PB è il pullman Gran Turismo per eccellenza. I valori chiave di cui si fa portavoce sono: lusso, forte presenza, forme solide, design accattivante, robustezza, fluidità e movimento. Gli interni sono spaziosi e confortevoli, gli accessori agevoli, l’ergonomia è portata ai massimi livelli, così come l’insonorizzazione: tutto è stato studiato perché ogni viaggio sia un piacere assoluto sia per l’autista che per i passeggeri. Il nuovo PB ha un coefficiente aerodinamico bassissimo, studiato anche contro le correnti laterali, per ridurre al minimo il consumo, che è il più basso in assolu-
La produzione annua della Casa spagnola è arrivata oggi a sfiorare le 3.000 unità l’anno, che riguardano modelli di respiro internazionale. Si tratta degli Irizar PB, InterCentury e nuovo Century. Il modello PB è il pullman Gran Turismo per eccellenza. I valori chiave di cui si fa portavoce sono lusso, forte presenza, forme solide, design accattivante, robustezza, fluidità e movimento.
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NEOMAN / CONSEGNATI IN GERMANIA I PRIMI AUTOBUS CON MOTORI DIESEL EEV
Il superecologico Lion’s City MONACO DI BAVIERA - I primi autobus Man dotati di motore diesel con omologazione degli scarichi Eev (Enhanced Environmentally friendly Vehicle) hanno appena cominciato a circolare sulle strade della Germania. La consegna dei due innovativi veicoli, campioni dell’ecologia, è stata fatta a una delle aziende del settore del trasporto pubblico di avanguardia proprio sotto l’aspetto ecologico, la Wernigeröder Verkehrsbetriebe, il cui amministratore, Eckhard Nitschke, ha ritirato i nuovi mezzi dal direttore Key Account “Autobus di linea” della Neoman Bus Vertrieb, Jens Ludwigkeit, nel corso di una cerimonia avvenuta presso lo stabilimento Man di Salzgitter. “Siamo orgogliosi - ha sottolineato Eckhard Nitschke, in occasione della consegna dei mezzi - di essere titolari, oltre che di una delle maggiori flotte a metano della Germania, dei primi diesel Eev Man. Con il recente acquisto abbiamo 50 autobus Man impiegati nell’area del parco naturale dello Harz”. L’ampio programma di sperimentazione pratica di questo tipo di motorizzazione, svoltosi in cinque città della Germania e della Svizzera, ebbe inizio nel settembre del 2006 con gruppi Eev delle serie Man D 08 e D20. Oltre a i quattro Man Lion’s City Ü (versione regionale) con motore a metano, la fornitura all’azienda di Wernigerode prevede due Man Lion’s City M dotati del nuovo motore Man D08 Common Rail Eev. Ciò che già da tempo e migliaia di unità consegnate è vanto dei motori a metano Man, ora è anche il fiore all’occhiello dei motori diesel a sei cilindri in linea verticali da 260 cv con ricircolo esterno e raffreddato dei gas di scarico e turbocompressione a due stadi: l’omologazione volontaria secondo la rigorosa norma Eev, la quale impone limiti ancor più severi della norma Euro 5, che entrerà in vigore il 2009.
La fornitura è stata fatta all’azienda di trasporto pubblico di Wernigerode, nella regione dello Harz, e comprende anche quattro nuovi autobus a metano che ampliano ulteriormente la flotta di Man posseduta dalla WVB. Per ottenere questi valori come primo costruttore ed evitando gli svantaggi del sistema Scr (sostanzialmente la complessità del sistema e il peso a scapito della portata) con l’additivo AdBlue, Neoman ha puntato, oltre che sulle misure interne al motore, anche sull’impiego del filtro per particolato a regolazione elettronica a scarsa manutenzione CRTec, che fino a oggi era disponibile su richiesta e ora viene montato di serie. Questo filtro a tecnologia chiusa trattiene fino al 99 per cento
Tecnologia ZF per i gran turismo Irisbus
della massa del particolato e quindi i veicoli praticamente non emettono più particolato.I midibus diesel Eev modello Man Lion’s City M lunghi 10,5 metri hanno fatto la loro prima comparsa in pubblico in occasione del salone Iaa Nutzfahrzeuge lo scorso anno e offrono un interessante “extra” esclusivo Man: grazie al motore verticale ed all’assale con ruote singole superlarghe, si ottiene infatti una larghezza del corridoio centrale di ben 900 mm, che determina un’eccezionale libertà di movi-
Iveco Irisbus
mento dei passeggeri all’interno. Tutti i veicoli vantano il nuovo cambio automatizzato a sei marce ZF 6 HP 504, che contribuisce a un basso consumo. Uno dei midibus è dotato dei nuovi specchietti ottimizzati, anch’essi presentati al passato salone di Hannover e del posto di guida di serie Neoman, il quale è stato sviluppato specificamente per applicazioni su autobus di linea e che riscontra sempre più successo presso i driver e i gestori. Il cruscotto dispone di tutte le indicazioni necessarie
e di un contagiri, oltre a vantare una particolare ergonomicità del design. Gli autobus a metano da 12 metri so no spinti da un motore turbocompresso certificato a norma Eev Man E 2.876 da 310 cv. Forte di un serbatoio per il metano con una capienza di 1.330 litri di metano compresso, il mezzo vanta un’autonomia di circa 500 km. Anche questi veicoli vantano cambi automatizzati a sei marce, la sorveglianza digitale della zona circostante il veicolo e un registratore dei dati d’incidente. La decisione a favore dei mezzi a metano Man è stata presa nel 1997 ed è riconducibile alla tecnologia matura e collaudata ed al buon servizio di assistenza offerto da Man. L’acquisto di autobus a metano Man della WVB (nel frattempo le unità del parco a metano sono 29) è avvenuto nel contesto del “Progetto autobus a metano” del Ministero federale dell’ecologia nel quale la KVG di Braunschweig e la WVB di Wernigerode hanno avuto la meglio in una gara svoltasi su tutto il territorio nazionale. La Wernigeröder Verkehrsbetriebe è stata fondata nel 1992 ed i suoi 136 dipendenti gestiscono 66 autobus di cui (compresa la nuova fornitura) oltre 50 Man. La rete servita comprende 31 linee, di cui sei interurbane tra Wernigerode e Blankenburg sulle quali la WVB percorre circa 3,5 milioni di chilometri all’anno con 4,4 milioni di passeggeri trasportati. Il bacino servito comprende la provincia di Wernigerode e confina con i comuni limitrofi di Goslar, Halberstadt e Quedlinburg. La principale attività, oltre al servizio scuolabus, sono le linee turistiche comprendenti anche il parco naturale dello Harz e il servizio urbano principalmente incentrato su Wernigerode. Il primo autobus del marchio Man è stato un SL 202, acquistato nel 1991 dall’azienda precedente, la KVG Wernigerode.
Grazie al centro ingegneristico di Shanghai
Ora sospensioni indipendenti Valzer di poltrone ZF in presa diretta sulla Cina
PASSAU - Prosegue sempre più stretta la collaborazione tra ZF e Irisbus Iveco che ora disporrà della comprovata qualità della tecnologia del gruppo tedesco anche per il il nuovo telaio EuroRider 3 di Irisbus Iveco. Si tratta dell’avantreno a ruote indipendenti ZF RL 75 E che conferirà anche alla nuova generazione di autobus da turismo Irisbus Iveco un comfort ottimale e un’agilità impressionante. Il nuovo chassis per autobus con una lunghezza di 13,2 metri è stato presentato al grande pubblico in occasione della recente Fiaa di Madrid e troverà applicazione con diverse carrozzerie soprattutto su autobus da turismo di costruttori spagnoli, italiani, portoghesi, britannici e dei paesi Benelux. L’avantreno viene fornito pronto per il montaggio dallo stabilimento della Divisione ZF “Trasmissioni per macchine operatrici e sistemi assale” di Passau alla Irisbus Iveco di Barcellona, dove appunto viene prodotto il telaio EuroRider, ed equipaggerà prima la versione a due assi e in un secondo tem po la versione a tre assi del
nuovo telaio EuroRider. La sospensione a ruote indipendenti ZF RL 75 E è concepita con quadrilatero trasversale a bracci oscillanti e offre un comfort ottimale sia per i passeggeri che per il conducente. L’ampio angolo di sterzata che può arrivare fino a 56° offre enormi vantaggi, perché soprattutto sulle strade strettissime di città e su percorsi montagnosi ricchi di curve ottimizza significativamente l’agilità e la manovrabilità del veicolo. Le caratteristiche cinematiche dell’asse che ottimizzano la precisione di manovra del veicolo sono il risultato di calcoli della dinamica di marcia e di prove su strada estremamente impegnativi, e contribuiscono in modo determinante ad aumentare la sicurezza attiva di guida degli autobus Gran Turismo. Inoltre, a seconda del campo d’impiego, ZF equipaggia gli autobus da turismo Irisbus Iveco con il sistema di trasmissione automatizzato AS Tronic, il cambio automatico a 6 marce Ecomat o un cambio manuale a 6 marce.
TORINO - Anno nuovo, nuovi incarichi in casa Iveco Irisbus dove la geografia degli uomini preposti alle varie responsabilità risulta completamente cambiata con l’arrivo del 2007. Braccio destro di Jean Plenat, presidente e amministratore delegato di Iveco Irisbus non è più Franco Miniero, chiamato da Fiat Auto alla guida del settore Veicoli Commerciali, in sostituzione di Lorenzo Sestino cui è stato affidato un nuovo incarico negli Usa presso la New Holland, ma Danilo Martelli, uomo che ha maturato una grandissima esperienza in Iveco prima in Europa e poi per lunghi anni in Sud America. Lo stesso Danilo Martelli assume anche l’incarico, al posto di Giuseppe Amaturo, di amministratore delegato di Iveco Irisbus Italia dove è stato chiamato in qualità di direttore generale anche Enrico Vassallo, che ha lasciato la carica di responsabile vendite e marketing nei Paesi dell’Africa e del Middle East, sostituito da Raffaele Di Donfrancesco, 37 anni, di origine leccese.
Enrico Vassallo
SHANGHAI - ZF sta portando avanti con decisione precisi piani di ampliamento del centro ingegneristico aperto a Shanghai due anni orsono. Entro il 2010 il numero di dipendenti della filiale orientale salirà dagli attuali 22 a circa 70. L’obiettivo principale è quello di creare un centro che faciliti il dialogo tra il settore ricerca e sviluppo di ZF in Germania e gli impianti produttivi in Cina. E l’apertura della base di Shanghai nel novembre 2004 si è rivelato un passo di fondamentale importanza per l’organizzazione delle operazioni del gruppo tedesco in Cina. “Il nostro compito va oltre quello di dare le direttive tecniche per l’organizzazione della piazza cinese”, spiega Rolf Gall, responsabile dello stabilimento di Shanghai, un manager che lavora in stretta collaborazione con i 18 siti produttivi dislocati in Cina, ognuno con i propri settori di ingegneria e test. Numerosi i compiti del team di Shanghai. Per aumentare il numero di fornitori locali, il centro ha ricevuto l’incarico di ispezionare i materiali made in China. E un primo obiettivo è già stato raggiunto. Un impianto produttivo cinese di acciaio ha ottenuto il via libera per fornire questo materiale; è stato il centro ingegneristico a riscontrare nel prodotto gli speciali requisiti ZF 7B stabiliti dal gruppo proprio per l’acciaio. Attualmente l’attenzione è focalizzata su come ottimizzare l’architettura di delega del lavoro, inclusi i test di laboratorio sui software e i dispositivi automatizzati. Frank Ott, responsabile del settore ingegneria elettrica in Cina, sta lavorando allo sviluppo di contatti diretti con i clienti OEM. Lo scopo è quello di sviluppare prodotti direttamente in Cina o meglio adattare i prodotti esistenti al mercato cinese e ai suoi consumatori. Contemporaneamente a queste linee di sviluppo, il centro ingegneristico ZF sta lavorando intensamente con tecnici reclutati direttamente dalle università cinesi. Rolf Gall mantiene i contatti con i docenti delle università di Shanghai dove sono previsti piani di studio ad hoc cino-tedeschi realizzati in collaborazione con istituti tedeschi. In questo modo i giovani laureati cinesi vengono a costituire un flusso di nuovi talenti pronto da utilizzare in loco, formati proprio per rispondere alle necessità del gruppo. Si tratta di tecnici specializzati in materie quali elettronica e scienza dei materiali, analisi e design.
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Mercedes-Benz è un marchio DaimlerChrysler.
Actros. Dove gli altri non arrivano. Actros si conferma il vertice assoluto dei veicoli industriali. Una continua e straordinaria evoluzione che culmina oggi nella tecnologia dei motori BlueTec, all’avanguardia per prestazioni, affidabilità, consumi e rispetto dell’ambiente. Nelle dotazioni di sicurezza sempre più innovative, come l’Active Brake System. Nella nuova generazione di cambi automatizzati dalle performance superiori. Actros. Una lunga storia di successi.