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IL MONDO DEI TRASPORTI

Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI

€ 4,00

Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XVII - N. 155 - MARZO 2007

Francesco Oriolo Marketing Manager Iveco Market Italy

Il metodo trasformato in passione

Vent’anni al servizio della bandiera Iveco ma sempre animato da una profonda passione per un lavoro che sembra disegnato sulla sua sensibilità, quella di un uomo che ha trasformato la determinazione derivante dalle sue origini calabresi in un razionale impegno professionale.

VOLVO AB / OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO DELLA GIAPPONESE NISSAN DIESEL

Truck dal fascino “orientale” TOKYO - Volvo AB, gruppo comprendente i marchi Volvo, Renault Trucks e Mack, ha avanzato un’offerta pubblica di acquisto del 100 per cento del costruttore giapponese del settore truck medio-pesanti, Nissan Diesel. L’offerta in contanti è quantizzata in circa 3,40 euro per azione mentre il valore totale dell’operazione ammonta a oltre 807 milioni di euro. L’iniziativa è stata approvata dal Board di Nissan Diesel. Già nel marzo dello scorso anno Volvo aveva acquisito 40 milioni di azioni di Nissan Diesel, corrispondenti al 13 per cento dell’intero capitale. Nel settembre successivo, la Casa svedese ha incrementato la sua quota di proprietà a 58,2 milioni di azioni, pari al 19 per cento del totale. “Con Volvo come proprietario - ha dichiarato in conferenza stampa Leif Johansson, Presidente e CEO del Gruppo Volvo - Nissan Diesel trae immediati benefici in termini di risorse e stabilità finanziaria, premesse necessarie per arrivare a una

Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano

Altieri a pag. 4

Fabio Basilico (segue a pag. 2)

MITSUBISHI CANTER

INTERVISTA A JEAN PLENAT, PRESIDENTE IRISBUS IVECO

Zaccaria: “Nuovo Canter sempre più apprezzato”

Il Delfino senza confini Già con un ruolo di protagonista nei principali mercati europei così come nel Vecchio Continente allargato all’est, il costruttore con il marchio del Delfino punta ora a una decisa espansione sulle piazze internazionali, forte del completamento della razionalizzazione degli impianti produttivi e dell’ammodernamento di un’articolata gamma di prodotti cui quest’anno si aggiungerà il nuovo Gran Turismo con il quale puntare alla leadership anche nel mercato dei turistici.

M.S. Altieri a pag. 8

DAF TRUCKS

XF105 un camion a cinque stelle a pag. 14

Jean Plenat (a sinistra) con Danilo Martelli, neo direttore commerciale e marketing.

COLPO GROSSO DEL COSTRUTTORE DI MONACO DI BAVIERA

Ben 2.100 trattori Man TGA per il Gruppo Transalliance MONACO DI BAVIERA - Colpo grosso di Man Nutzfahrzeuge in questo inizio del 2007 con un ordine di ben 2.100 trattori della gamma TGA da parte del gruppo europeo del settore trasporti e logistica Transalliance. I veicoli saranno dotati della tecnolo-

gia EGR di ricircolo dei gas di scarico, secondo la normativa Euro 4 e con specifica Man che non prevede additivi e manutenzione ma contempla il filtro antiparticolato Man PMKAT. Negli anni 2005 e 2006 Transa-

liance ha messo in servizio complessivamente 800 veicoli Man e, con la recente commessa, attua coerentemente la decisione di adottare la conveniente soluzione Euro 4 della Casa

RENAULT TRUCKS

Yves Garin: “Alla conquista delle città” G ENOVA - Non poteva essere scelta una location migliore di Genova per il lancio in Italia del nuovo Maxity il veicolo commerciale che in casa Renault Trucks si aggiunge, prendendoli quasi a braccetto, al Master e al Mascott, formando con essi un formidabile trio d’assalto con il quale conquistare nuovi spazi in un segmento di mercato, quello della distribuzione urbana e suburbana delle merci, che registra una crescita sempre più sostenuta con l’evolversi dei bisogni della gente.

a pag. 16

Altieri a pag. 32

NEW HOLLAND / SULLA STRADA DEL MARCHIO GLOBALE

Sui mercati mondiali con una gamma sempre più ampia Dallò a pag. 26

(segue a pagina 2)

Leif Johansson, Ceo Volvo AB.


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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

VOLVO AB / OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO DELLA GIAPPONESE NISSAN DIESEL

Truck dal fascino “orientale” (segue dalla prima pagina) piena capitalizzazione delle opportunità che una stretta cooperazione offre a entrambi le parti”. Alla fine di tutte le operazioni legali e finanziarie, se l’offerta verrà implementata, Volvo Group avrà versato complessivamente 13 miliardi di corone svedesi (circa 1,4 miliardi di euro) per il totale delle quote azionarie, corrispondenti a 469 yen (circa 3 euro) per azione. UN ACCORDO RICCO DI ASPETTATIVE “I prodotti e il know-how Nissan Diesel - ha detto ancora Leif Johansson - rappresentano un prezioso complemento per il business di Volvo Group. La società giapponese mantiene una solida posizione all’interno del mercato domestico e nel resto del continente asiatico, dove il gruppo Volvo prevede un forte potenziale di crescita. Inoltre, Volvo introdurrà Nissan Diesel in mercati dove la Casa giapponese non è al momento operativa e Nissan Diesel contribuirà a rafforzare la gestione delle attività Volvo Group in Giappone. La fusione permette anche a entrambi i partner di valutare più significative e importanti possibilità di conoscere e quindi beneficiare dei vantaggi che le risorse e il know-how di ciascuno è in grado di apportare”. Opinione fortemente condivisa anche da parte della stessa Nissan Diesel, il cui Presidente, Iwao Nakamura, ha dichiarato: “Durante lo studio effettuato sulle sinergie di entrambi i partner, la fiducia è cresciuta progressivamente tra le due società e credo che la fusione sia la miglior alternativa per il futuro di Nissan Diesel”. Intanto, il delegato CEO di Volvo, Jorma Halonen, è stato nominato Vice Presidente all’interno del Board di Nissan Diesel. Lo stesso Halonen si è detto convinto delle potenzialità di ottenere ancora maggiori vantaggi comuni con una più stretta cooperazione. “Non solo Nissan Diesel - ha affermato il manager svedese - può attingere benefici dalle risorse e dal know-how Volvo, ma lo stesso Volvo Group può trarre grandi input dall’esperienza Nissan Diesel nel segmento dei truck medio-pesanti e in altri settori, come ad esempio, la tecnologia ibrida. Quello della tutela ambientale e delle strategie messe in atto per arrivare a una tecnologia sempre più pulita nel settore industriale in cui operiamo, è un terreno di confronto dove Volvo è uno dei maggiori protagonisti a livello mon-

Leif Johansson, Presidente e CEO del Gruppo Volvo. A destra, Jorma Halonen, delegato CEO di Volvo nominato Vice Presidente all’interno del Board di Nissan Diesel.

diale”. Del resto, in quest’ultimo ambito, Nissan Diesel è all’avanguardia con un’offerta di prodotti competitivi e tecnologicamente avanzati come il Capacitor Hybrid CNG Bus, alimentato a gas naturale, e il Capacitor Hybrid Medium-Duty Truck, lanciato nel giugno del 2002. Nel 2005, Nissan Diesel ha venduto circa 42.000 truck e autobus. Nel dettaglio, sono stati venduti 16.500 truck pesanti, 19.200 medium truck, 4.500 light truck e 1.600 autobus. Il 64 per cento delle vendite sono state registrate in Giappone, il 18 per cento sui mercati esteri (+ di 5.500 truck pesanti, quasi 11.000 truck medi e poco più di 3.700 light truck), mentre un altro 18 per cento hanno avuto come destinatario Nis-

LE STRATEGIE DI VOLVO AB

L’acquisizione da parte del gruppo svedese dell’importante costruttore nipponico del segmento truck medio-pesanti permetterà a entrambi i partner di sviluppare significative sinergie in termini di risorse e know-how e di aumentare la penetrazione nei mercati mondiali, a cominciare dal continente asiatico. san Motors. Osservando i dati relativi alle esportazioni, si nota come Nissan Diesel operi praticamente in buona parte dei mercati mondiali, con una netta prevalenza per quello asiatico, dove nel 2005 sono stati commercializzati quasi 10.000 veicoli. Nella classifica dei

IL MONDO DEI TRASPORTI Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto Direttore responsabile Paolo Altieri Direzione, redazione e amministrazione Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza - tel. 039/493101 - 493103 - fax 039/493102 e-mail: info@vegaeditrice.it Sede Legale Viale E. Stefini 2 - 20125 Milano Editore Vega Editrice Presidente Luisella Crobu Direttore editoriale Cristina Altieri Condirettore editoriale Vincenzo Lasalvia Pubblicità Co.Prom: Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza - tel. 039/493101-2 - fax 039/493102 Promozione Piero Ferrari Art Director Renato Montino Impaginazione e Fotocomposizione Varano, Busto Garolfo (Milano) Il Mondo dei Trasporti è registrato presso il Tribunale di Milano numero 327 del 4/5/1991 - Abbonamento annuo: Italia Euro 40,00, estero: Euro 77,44 Versamento sul c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl, Milano Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano - Distribuzione Cellofanedit: Cologno Monzese (MI) - Stampa: Ottavio Capriolo spa, Milano.

esempio, un veicolo denominato Quon, mentre nel segmento medio si segnala il Condor. Nel segmento autobus, Nissan Diesel commercializza Spacearrow. In Giappone, sono attivi tre stabilimenti Nissan Diesel, situati nell’area di Tokyo. La rete di vendita nazionale conta su 10 dealer di proprietà della Casa e 6 dealer indipendenti. Il 90 per cento delle vendite avviene attraverso la rete di vendita direttamente facente capo alla Casa, a testimonianza dell’attenzione che Nissan Diesel riserva al rispetto degli standard qualitativi e di efficienza operativa delle strategiche attività di vendita e assistenza.

mercati, al secondo posto si posiziona l’Africa con oltre 4.500 unità, quindi il Nord America con poco più di 2.600 unità, il Medio Oriente con circa 1.500 unità, l’Oceania con meno di 1.500 unità e, infine, altri mercati con circa 500 unità.

In Giappone, il costruttore detiene una quota di mercato di circa il 24 per cento nel segmento dei truck pesanti e del 15 per cento nel segmento truck medi. In cifre, le vendite del 2005 ammontano a circa 32,5 miliardi di corone (circa 3,5 miliardi di euro), con un profitto operativo di 2,2 miliardi di corone svedesi (poco meno di 240 milioni di euro) e un margine operativo del 6,9 per cento. I ricavi netti ammontano a quasi 2 miliardi di corone svedesi (circa 215 milioni di euro). Nissan Diesel ha all’attivo 8.900 dipendenti. Il mercato truck giapponese registra nell’anno fiscale 2006 vendite pari a 46.000 veicoli del segmento medio (da 7,5 a 16 t) e 57.000 veicoli del segmento pesante (oltre le 16 t). Nel segmento medio, Hino detiene il 33 per cento del mercato, seguita a brevissima distanza da Isuzu con il 32 per cento, quindi da Fuso con il 20 per cento e Nissan Diesel con il già ricordato 15 per cento. Nel segmento truck pesanti, Hino ha la leadership con il 32 per cento di quota mercato, seguita da Isuzu con il 25 per cento, quindi da Nissan Diesel con il 24 per cento e da Fuso con il 19 per cento. La gamma prodotti di Nissan Diesel è articolata. Nel segmento Heavy Duty la Casa del Sol Levante propone, per

Nissan Diesel sarà parte integrante della struttura di uno dei più grandi gruppi costruttori di heavy truck al mondo. Il Volvo Group è attualmente formato dalle seguenti business area: Volvo Trucks, Renault Trucks, Mack Trucks, Volvo Buses, Volvo CE, Volvo Penta, Volvo Aero e Financial Services. Nella classifica 2005 del mercato globale del segmento heavy truck, Volvo Group è seconda solo a DaimlerChrysler. Quest’ultima ha venduto 245.000 veicoli, mentre Volvo 174.000, a cui vanno aggiunte le circa 17.000 unità di Nissan Diesel. Nel dettaglio, il marchio Volvo Trucks ha venduto 102.000 veicoli mentre Renault Trucks e Mack hanno consuntivato 36.000 unità ciascuno. In terza posizione troviamo Paccar con 125.000 unità. Nel mercato mon diale dei medium truck, Volvo Group ha una posizione più arretrata, avendo registrato nel 2005 vendite per 19.000 unità (+ circa 19.000 unità di Nissan Diesel).In testa alla classifica c’è ancora DaimlerChrysler con un totale di 125.000 unità. “Gli studi effettuati sulla coordinazione delle opportunità derivanti dall’accordo di Nissan Diesel con Volvo AB - ha aggiunto Leif Johansson - mostrano sinergie nell’arco di cinque anni del valore di circa 200 milioni di euro all’anno, di poco superiori a 1,8 miliardi di corone svedesi. La maggior parte dei guadagni derivanti dall’integrazione risulterà dall’incremento dei volumi di acquisto, ma positivi effetti saranno ottenuti anche sul fronte dello sviluppo prodotto, dei motori e della componentistica. Altri introiti deriveranno dal fatto che le due società avranno accesso alle reciproche reti vendita e assistenza, soprattutto in Asia ma anche in altre parti del mondo”. Fabio Basilico

Ben 2.100 trattori Man TGA per il Gruppo Transalliance (segue dalla prima pagina) di Monaco di Baviera. Con la sua scelta Transalliance dimostra di aver trovato in Man un affidabile partner

per la sua espansione internazionale. La consegna all’importante cliente dei nuovi trattori, modello Man TGA 18.440, che saranno impiegati in Francia, Ungheria, Polonia, Roma-

nia, Slovacchia, Spagna, Belgio e Lussemburgo, si svolgerà nel periodo che va da quest’anno al 2009. Con un fatturato di circa 530 milioni di euro, Transalliance è una delle aziende internazionali leader del settore trasporti e logistica. In oltre 100 filiali in tutt’Europa, il gruppo di servizi di trasporto e logistica dà lavoro a 4.500 dipendenti. “In casa Transalliance si sottolinea che la preferenza data a Man Nutzfahrzeuge è dovuta anche all’ottima copertura del la rete di assistenza nei Paesi d’impiego. Siamo orgogliosi - ha dichiarato dal canto suo Josef Sindl, Direttore Business Center Key Account alla Man Nutzfahrzeuge, in occasione della firma del contratto - di aver potuto consegnare complessivamente quasi 3.000 veicoli Man a un cliente importante come Transalliance, il che è un’ulteriore conferma del riconoscimento della qualità oltre che dei nostri prodotti anche della rete di assistenza”.


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Mercedes-Benz è un marchio DaimlerChrysler.

Actros. Dove gli altri non arrivano. Actros si conferma il vertice assoluto dei veicoli industriali. Una continua e straordinaria evoluzione che culmina oggi nella tecnologia dei motori BlueTec, all’avanguardia per prestazioni, affidabilità, consumi e rispetto dell’ambiente. Nelle dotazioni di sicurezza sempre più innovative, come l’Active Brake System. Nella nuova generazione di cambi automatizzati dalle performance superiori. Actros. Una lunga storia di successi.


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PRIMO PIANO

IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

FRANCESCO ORIOLO MARKETING MANAGER IVECO MARKET ITALY

Il metodo trasformato in passione di Paolo Altieri TORINO – Lo conosciamo da molti anni, l’abbiamo seguito attraverso i suoi progressivi e sempre più importanti incarichi all’interno dell’azienda Iveco, ma non avevamo mai trovato l’occasione giusta, forse perché nel frattempo eravamo diventati anche amici, perché io potessi trasformare la conoscenza di un uomo nel ritratto di un manager. L’occasione è arrivata nel momento mi gliore, ovvero poche settimane dopo che il “nostro” ha potuto emozionarsi, per la nascita di Camilla, il più bel regalo che sua moglie Sabrina gli poteva fare per il nuovo anno. L’avete capito, in “primo piano” su questo fascicolo de Il Mondo dei Trasporti è Francesco Oriolo, Marketing Manager di Iveco Market Italy a partire dal primo gennaio 2006. Nato il 2 aprile 1959 (giorno in cui si festeggia S. Francesco da Pao la, protettore della Calabria e dei naviganti) a Trebisacce, provincia di Cosenza, in piena Magna Grecia, a soli due anni Francesco Oriolo si trova catapultato nel nord dell’Italia, in provincia di Asti, a Castelnuovo Belbo dove papà Giovanni, che fa il capostazione, viene trasferito dall’amministrazione ferroviaria. È qui che il piccolo Oriolo frequenterà le scuole elementari e non andrà molto lontano, a Nizza Monferrato, per proseguire gli studi prima alla scuola media, poi al liceo Scientifico, quindi all’Università, un po’ più lontano, a Torino, dove nel 1985 si laurea in Giurisprudenza discutendo una tesi dal titolo “Problematiche giuridiche del turismo nell’ordinamento regionale italiano”. Non farà mai l’avvocato, né mai aveva immaginato di frequentare le aule di tribunale. “Avevo scelto la facoltà di giurisprudenza - confessa - semplicemente perché mi appassionavano gli studi giuridici, attraverso i quali sentivo di poter meglio approfondire e incanalare la mia innata curiosità per l’evoluzione storica e culturale della società. La mia vera passione è stata quella dello scrivere fin da bambino. Una esigenza che poi non ho mai più perduto”. Già prima di iniziare le elementari, infatti, il “frugoletto” Francesco impara a scrivere prima che a leggere, seguendo con attenzione, sotto gli occhi di mamma Vincenzina, il programma televisivo “Non è mai troppo tardi” condotto dal maestro Manzi. “Da bambino, però, sognavo - racconta - di fare il capitano di lungo corso. Questa immagine si era radicata in me a Taranto, dove andavamo spesso a trovare i nonni e dove restavo letteralmente affascinato alla vista del ponte che si apriva per far passare le navi”. Poi, da studente universitario, il primogenito del capostazione (il secondo è Antonio, oggi capo di gabinetto del Prefetto di Biella) sente riaffiorare prepotente la passione per lo scrivere e infatti già prima di laurearsi comincia a collaborare con la Gazzetta del Popolo di Torino e con “La Nuova Provincia” di Asti, diventando nel 1981 giornalista pubblicista (“ma non ho mai pensato di fare dello scrivere la mia professione”). Del segno dell’ariete, fermo nelle decisioni (“mi piace arrivare al fondo di qualunque situazione”), una bellissima infanzia legata alle splendide colline astigiane ma anche alle meravigliose spiagge calabresi (“anche per questo mi sento una persona fortunata”), la prima auto a 18 anni (“era una 127 rossa acquistata dallo zio che lavorava in Fiat”), un debole per le moto (“sono passato da una Beta da cross a una Cagiva 250 per approdare a una Yamaha 300”), una grande ammirazione per

Vent’anni al servizio della bandiera Iveco ma sempre animato da una profonda passione per un lavoro che sembra disegnato sulla sua sensibilità, quella di un uomo che ha trasformato la determinazione derivante dalle sue origini calabresi in un razionale impegno professionale.

In alto, Francesco Oriolo, Marketing Manager Iveco Market Italy, e qui sopra, l’Iveco Eurocargo Euro 5, una delle proposte all’avanguardia che il costruttore torinese propone sul mercato nazionale e internazionale dei truck. Gabriel Garcia Marquez (“non mi stanco mai di rileggere “Cent’anni di solitudine”, un libro straordinario”), sposato dal 5 settembre 1992 con Sabrina (“conosciuta a Castelnuovo Belbo”), Francesco Oriolo coltiva anche un’altra grande passione, la gastronomia, “intesa - sottolinea - come fatto culturale, perché è anche attraverso la gastronomia, i piatti locali, il modo di mangiare che si misura l’evoluzione dei popoli, della gente nelle varie aree del Paese, del mondo”. Ed è questa passione che l’ha spinto a pubblicare negli anni ’90 una serie di racconti ambientati nel mondo gastronomico per il mensile “Barolo & C.”, ai quali è seguito nel 1997 “Castelli e Barbatelle” per la Iniziative Editoriali di Moncalieri (“una serie di paesi dell’astigiano rac contati attraverso le viti e la vita quotidiana), nonché nel 2005 “L’edu-

cazione di Maradona” per Daniela Piazza Editore di Torino (“la storia di un cane da tartufo che diventa il campione della specialità”). Ecco, è questo Francesco Oriolo quando, dottore in giurisprudenza da pochi mesi, un giorno nel leggere La Stampa nota un’inserzione con la quale la Isvor del Gruppo Fiat cercava neo laureati. “Mi venne naturale rispondere - ricorda - e dopo qualche colloquio mi ritrovai a frequentare un corso di sei mesi per poi essere assunto in Iveco il 1° agosto 1986, inserito nel settore commerciale e marketing”. È l’inizio di un’avventura professionale, che Francesco Oriolo giudica positivamente e che si è sviluppata in più di 20 anni attraverso tutta un serie di incarichi. Il debutto professionale del giovane laureato avviene a Milano presso la direzione regionale, all’epoca punto di

riferimento per una quarantina di concessionarie, e dove per due anni il “nostro” comincia a “masticare” le problematiche commerciali e di marketing, che diventeranno in seguito il suo pane quotidiano (“oltremodo gustoso perché ricco di una molteplicità di sapori”). L’ex studente di giurisprudenza dimostra di saperci fare, fa capire di avere una naturale inclinazione per gli studi e le analisi di mercato, dell’evoluzione delle vendite, delle strategie da mettere in atto per il miglior posizionamento dei prodotti sul mercato, delle attese della clientela, soprattutto è animato da quella particolare “rabbia”, che è proprio dei giovani con radici del sud e che molto spesso è l’arma decisiva per conquistare spazi importanti nel mondo del lavoro. Così, Francesco Oriolo viene richiamato a Torino ma solo per apprendere che la sua

nuova destinazione è la Francia, tra Trappes e Lio ne, dove per circa un anno troverà il modo di maturare ulteriore esperienza sempre alle prese con problematiche legate all’attività commerciale e di marketing delle concessionarie Iveco. Ormai Francesco Oriolo è un giovane sul quale i vertici di Torino e del Mercato Italia sanno di poter fare affidamento. Così, nel 1990 viene nominato responsabile di zona a Bologna, l’anno dopo è a Torino nel settore pubblicità all’epoca diretto da Alessandra Celesia, quindi torna ad occuparsi ancora di commerciale e marketing fino al 1996 quando diventa responsabile marketing e supporto vendite per l’Eurocargo nella squadra di Stefano Sterpone. “Saranno tre anni di grande lavoro ma anche di grandi soddisfazioni - racconta - per il piacere di inventare iniziative e eventi per un grande cavallo di battaglia nel suo segmento”. Nel 2000 ancora un nuovo incarico per Francesco Oriolo. Gli viene affidata la responsabilità dell’immagine e della comunicazione commerciale, “un lavoro - afferma - che in qualche modo mi riporta a quel mondo al quale mi ero avvicinato nel periodo universitario”. Anche in questa nuova veste, il “nostro” non delude le attese. Sa come trasferire all’interno e all’esterno di Ive co la competenza maturata nelle problematiche dell’azienda e dei suoi prodotti, in questo aiutato anche dal suo carattere gioviale, dalla facilità con la quale sa instaurare i rapporti con i suoi interlocutori, dalla chiarezza dei suoi comportamenti, da quella naturale fiducia che traspare dal suo sguardo limpido e che cattura il prossimo. Quattro anni dopo, nel 2004, ritorna sul campo con la responsabilità della Business Unit Light, facendo del Daily il centro dei suoi pensieri e delle sue ambizioni. “Un veicolo eccezionale - dice - con il quale è stato davvero fantastico, per un anno e mezzo, alzarsi la mattina e sapere che il mio impegno e quello della mia squadra era uno solo: tenere alta l’immagine del campione riconosciuto dei leggeri con tutta una serie di attività tese ad esaltarlo ancora di più per rendere la clientela continuamente consapevole delle sue straordinarie qualità”. A metà 2005, ancora una nuova esperienza con la responsabilità commerciale della gamma media e pesante, come a dire un ritorno alle cure del l’EuroCargo e un nuovo approccio con il principe della gamma Iveco, lo Stralis. Con il primo gennaio del 2006 e con la scomparsa delle business unit, Francesco Oriolo assume l’attuale incarico di Marketing Manager per tutte le gamme di prodotto in quel Mercato Italia che l’ha visto crescere e “che finora - afferma - mi ha dato tante soddisfazioni”. Nella sua nuova funzione, Francesco Oriolo è a capo di una squadra, formata da una ventina di persone, “un bel mix di competenze consolidate e con tanta voglia di fare”. “È un’attività, quella del marketing, che - aggiunge - mi ha sempre appassionato. Il marketing è il motore che alimenta la vendita, è lo strumento per costruire occasioni che mettano chi si occupa di vendita nelle migliori condizioni per conseguire gli obiettivi”. Insomma “un marketing che pensa e che fa nello stesso tempo” all’insegna di un dinamismo e di un entusiasmo che coinvolge l’intera squadra di Oriolo, un po’ “orso” per alcuni, “cardinale” per la stampa specializzata, un tantino “permaloso” come lo sono spesso i calabresi, ma soprattutto ricco di tanta umanità oggi resa ancor più appariscente non appena gli chiedi della piccola Camilla.



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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

COLLABORAZIONI / PER IVECO E FIAT NUOVI IMPORTANTI ACCORDI CON TATA

Un legame sempre più stretto

Mentre Iveco ha firmato con Tata Motors un memorandum d’intesa per una cooperazione nel settore dei veicoli commerciali e industriali, Fiat ha definito un ulteriore accordo con il gruppo indiano per produrre insieme un nuovo pick-up nella fabbrica di Cordoba in Argentina.

TORINO - I legami tra i gruppi Fiat e Tata si fanno sempre più stretti, andando al di là di puri e semplici accordi commerciali. Evidentemente il feeling che si è creato tra i vertici di Torino e quelli di Mumbai ha trovato e sta trovando conferme di grande interesse per i due partner. Come quelle che sono state messe a punto lo scorso mese di febbraio. La prima riguarda l’Iveco che ha firmato con Tata Motors un memorandum di intesa, per valutare la fattibilità di una cooperazione, estesa a vari mercati, nel settore dei veicoli commerciali e industriali. Il Memorandum of understanding menziona una serie di possibili sviluppi in ambito ingegneristico, produttivo, negli approvvigionamenti e distribuzione di prodotti, gruppi e componenti. La firma del memorandum tra Iveco e Tata Motors porterà alla creazione di un Comitato di Controllo congiunto che avrà il compito di determinare la fattibilità di detta cooperazione, sia nel breve

Paolo Monferino, Amministratore Delegato di Iveco.

che nel lungo termine. Qualora saranno valutati fattibili, le due società stipuleranno accordi definitivi nei prossimi mesi. “Il possibile accordo strategico per una collaborazione con Tata Motors - ha dichiarato Paolo Monferino, CEO di Iveco, che già nel recente incontro di Montecarlo per la presentazione della sponsorizzazione degli All Blacks aveva anticipato future possibili alleanze commerciali e industriali - rappresenta un nuovo passo nella nostra strategia che si avvale delle partnership eccellenti del Gruppo Fiat attraverso la catena del va-

Ratan Tata, Presidente del Gruppo Tata e di Tata Motors.

COLLABORAZIONE STRATEGICA

zione dei motori e cambi Fiat e con il recente accordo per la produzione dei cambi per PSA Peugeot-Citroën. Il pick-up, derivato dal pick-up Tata di nuova generazione, verrà venduto in Sud e Centro America e su mercati europei selezionati attraverso la rete di dealer e importatori di Fiat Automobiles. Questo consentirà al marchio Fiat di entrare con forza nel settore dei pick-up medi, grazie allo specifico know-how di Tata Motors. Il nuovo pick-up Fiat, dotato di motore FPT (Fiat Powertrain Technologies), si differenzierà per stile e posizionamento rispetto al pick-up Tata.

La seconda recente operazione, in questo caso definitiva, riguarda Fiat e Tata Motors che hanno deciso di estendere la loro collaborazione strategica con l’avvio di un progetto industriale al di fuori dell’India. Questo è un ulteriore significativo passo verso una strategia integrata il cui obiettivo è quello di indirizzarsi verso mercati e segmenti specifici. Questo accordo, che fa seguito a uno studio di fattibilità iniziato nel luglio 2006, prevede la produzione su licenza Tata di un pick-up con il marchio Fiat presso lo stabilimento Fiat Group Automobiles di Cordoba in Argentina. I primi modelli usciranno dalle linee di montaggio di Cordoba nel 2008. È prevista una produzione annua di circa 20mila unità. Il progetto prevede investimenti per circa 80 milioni di dollari Usa. Con la produzione del pick-up, il complesso Fiat di Cordoba riprenderà l’attività di tutte le sue unità produttive, in buona misura riavviata con la produ-

Ravi Kant, Amministratore Delegato di Tata Motors.

lore del settore automotive. Stiamo dispiegando notevoli sforzi e risorse per esplorare quest’opportunità di cooperazione, nel percorso di cambiamento ed espansione di Iveco nei prossimi anni”. “Siamo sinceramente entusiasti - gli ha fatto eco l’Amministratore Delegato di Tata Motors, Ravi Kant - delle possibilità rappresentate da questa potenziale collaborazione che offrirebbe l’opportunità di sfruttare i nostri punti di forza complementari per prodotti e mercati”.

Sarà disponibile nelle versioni 4x4, 4x2, cabina doppia e singola e con motore diesel Jtd di 2,3 litri, 134 cavalli, Euro 4, prodotto nello stabilimento Fiat Powertrain Technologies di Sete Lagoas in Brasile. Tata Motors ritiene l’America Latina un mercato importante e sta esaminando la possibilità di offrire i suoi prodotti in questa regione, anche attraverso collaborazioni con Fiat e Iveco per quanto riguarda produzione e distribuzione. “Questo accordo - ha dichiarato Sergio Marchionne, Amministratore Delegato del Gruppo Fiat e di Fiat Group Automobiles - è un ulteriore passo verso la creazione di una vasta e ben focalizzata partnership con Tata e permetterà a Fiat l’ingresso in un segmento di mercato specifico con un prodotto molto competitivo. Crediamo che lo scambio di know-how con il nostro partner indiano sia molto proficuo per entrambi”. “Sono molto lieto - ha sottolineato dal suo canto Ratan Tata, Presidente del Gruppo Tata e di Tata Motors - di questo primo passo compiuto insieme dai gruppi Fiat e Tata al di fuori dell’India. Spero che ciò sia di buon augurio per una vera partnership globale sui diversi mercati e segmenti di business”. Tata Motors è la più grande società automobilistica indiana, con ricavi pari a circa 5,5 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2005-2006. Con oltre 4 milioni di veicoli circolanti in India, Tata è leader del mercato indiano dei veicoli commerciali e industriali e al secondo posto nel settore delle autovetture. È il quinto costruttore al mondo di veicoli industriali medi e pesanti e il secondo produttore di autobus pesanti. Auto, bus e camion con marchio Tata sono commercializzati in diversi Paesi in Europa, Africa, Medio Oriente, Asia meridionale e Sud-est asiatico e Australia. Tata Motors e Fiat hanno annunciato già nel recente passato la creazione di una joint venture industriale in India per la produzione di autovetture, motori e cambi destinati al mercato indiano e per l’esportazione. Tata Motors già commercializza automobili con marchio Fiat in India. La compagine societaria internazionale della società indiana comprende Tata Daewoo Commercial Vehicle Co. Ltd. Nella Corea del Sud, Hispano Carrocera, il rinomato produttore spagnolo di autobus e pullman granturismo nel quale Tata detiene una partecipazione del 21 per cento, una joint venture con Marcopolo, il costruttore di telai per autobus e pullman con sede in Brasile, un’altra joint venture con Thonburi Automotive Assembly Plant Company of Thailand per la produzione e la commercializzazione di pick-up in Tailandia. Infine, Tata Motors dispone di centri di ricerca in India, nel Regno Unito e, nell’ambito delle sue controllate e collegate, nella Corea del Sud e in Spagna. m.s.a.

Sergio Marchionne, Amministratore Delegato del Gruppo Fiat e di Fiat Group Automobiles.



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IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

MAURIZIO ZACCARIA RESPONSABILE MITSUBISHI CANTER DAIMLERCHRYSLER ITALIA

“Il nuovo Canter sempre più apprezzato” Sono stati incrementati nel 2006 tutti i parametri di rilevazione come gli ordini e le fatturazioni a concessionari al pari dei contratti al cliente finale unitamente a una riduzione dello stock. Per il 2007 l’obiettivo è di consegnarne 1.000 esemplari.

di M.S. Altieri ROMA - Ha debuttato lo scorso anno e la clientela non ci ha messo molto a capire che i contenuti del nuovo Mitsubishi Canter si erano fatti molto più interessanti rispetto al precedente modello. Un nuovo motore, nuovi accessori e un nuovo look ma anche un piccolo camion più potente, più versatile e meglio equipaggiato, con una gamma capace di soddisfare al meglio varie esigenze di trasporto. Sempre più apprezzate le versioni da 3,5 tonnellate, grazie al nuovo motore, che si adattano perfettamente a un utilizzo cittadino ma anche a veloci spostamenti in autostrada, così come valutate positivamente le versioni da 7,5, 6,3 e 6,0 tonnellate, grazie alla loro tara ridotta e alla grande manegevolezza, e quindi ben rispondenti al trasporto anche di pesanti carichi industriali sulle medie distanze. Abbiamo rivolto alcune domande a Maurizio Zaccaria, il giovane manager che nell’ambito di DaimlerChrysler Italia ha la responsabilità del Mitsubishi Canter per un bilancio del primo anno di commercializzazione del nuovo veicolo e per le sue immediate prospettive. A un anno dal lancio del nuovo Mitsubishi Canter, quale è stata finora l’accoglienza da parte della clientela e quali gli aspetti del nuovo veicolo maggiormente apprezzati rispetto al vecchio modello? “Il riscontro da parte della clientela, è estremamente positivo. Il grado di soddisfazione degli utilizzatori del nuovo Canter è l’elemento di forza del nostro lavoro. Il percorso di crescita nei volumi in un mercato così difficile e competitivo come quello in cui il Canter opera risulta facilitato dal riconoscimento che i clienti danno alle sue doti “storiche”, quali affidabilità e robustezza, al pari del sensibile miglioramento in termini di comfort e sicurezza”. In particolare quali sono stati i risultati ottenuti con il Canter nel 2006 in termini di immatricolazioni e di fatturato? “L’analisi dei dati in nostro possesso fornisce un quadro, seppur ancora non paragonabile a quello dei nostri più diretti concorrenti, di grande interesse. Ri-

spetto al 2005 abbiamo incrementato tutti i parametri di rilevazione come gli ordini e le fatturazioni a concessionari al pari dei contratti a cliente finale unitamente a una riduzione dello stock. Il risultato finale ci parla di circa 700 unità vendute con un trend crescente negli ultimi mesi dell’anno 2006, il che ci lascia ben sperare per l’immediato futuro”. Quale è oggi la sua offerta di gamma in termini di Ptt e di motorizzazioni? “La gamma Canter si è arricchita negli ultimi due anni in modo sensibile. Circa le fasce di peso, i telai cabinati Canter sono offerti in versioni con patente B (3,5 t) e C. In questa fascia poi riusciamo a coprire i segmenti da 5,5 t, 6,5 t e 7,5 t (comprendendo poi i sottosegmenti da 6,0 e 7,0 t). I motori, con l’avvento dell’Euro 4, raggiunto su tutta la gamma con sistema EGR e filtro antiparticolato e catalizzatore antiossidante, sono stati completamente rinnovati. Un propulsore di 3.000 cc e un 5.000 cc di cilindrata entrambi common rail garantiscono differenti livelli di potenza, da 110 a 145 cavalli per le versioni da 3,5 t di Ptt e da 145 a 180 cavalli per quelle

con masse superiori”. Quali sono le missioni di trasporto alle quali il Canter risponde al meglio? “Il rinnovo della gamma Canter ha permesso al veicolo di trovare utilizzi e “missioni” diverse rispetto a quelle che da sempre lo identificano. Oltre quindi alla cantieristica, numerosi target sono ora alla portata del Canter come la distribuzione urbana e a corto/medio raggio, il trasporto refrigerato, carri soccorso ad esempio, settori nei quali riscontriamo un sempre maggiore interesse da parte della clientela”. Può definire il tipo di clientela maggiormente interessata a questo tipo di veicolo? “Tutti coloro che hanno bisogno di uno strumento di lavoro robusto, affidabile, con un rapporto qualità prezzo elevatissimo trovano in Mitsubishi Canter il loro partner ideale”. Quale è l’attenzione che i dealer Mercedes-Benz di veicoli industriali danno anche al prodotto Canter in termini di specializzazione della ven-

dita e dell’assistenza? “Ogni buon risultato commerciale non è ipotizzabile senza il supporto di una buona rete di vendita ed assistenza. Punto di forza della gamma Mitsubishi Canter è il poter essere abbinato alla rete Mercedes-Benz. Qualità e prestigio del marchio abbinato alla capillarità della presenza sul territorio forniscono al Canter un vantaggio importante”.

riamente debbono essere equipaggiati, per questo il rapporto con gli allestitori, importante per tutti, diventa nel nostro caso fondamentale. La predisposizione di veicoli in pronta consegna con allestimenti più facilmente standardizzabili è stata una scelta molto apprezzata dalla rete di vendita che ha potuto contare su tempi di consegna immediati, spesso arma vincente della trattativa”.

Quali sono i margini per conquistare nuova clientela? “Sicuramente il nostro primo compito è quello di aumentare la visibilità del Canter, far conoscere ai potenziali clienti le caratteristiche e i punti di forza della nostra gamma. Chi ha la possibilità di provare o “toccare con mano” il nostro veicolo, ne percepisce immediatamente le caratteristiche. La presenza di veicoli Test Drive presso la rete di vendita è stata studiata proprio per questo scopo”.

Sono previsti nel corso dell’anno innovazioni nella gamma Canter? “In funzione del fatto che negli ultimi due anni il veicolo è stato completamente rinnovato per cabina e catena cinematica non prevediamo alcuna variazione. Il 2007 quindi sarà un anno importante per consolidare e incrementare la nostra presenza sul mercato”.

Avete messo in atto delle specifiche iniziative tese ad una maggiore collaborazione da parte degli allestitori? “La gamma Canter è costituita esclusivamente da telai cabinati, che necessa-

Quali sono gli obiettivi commerciali che DaimlerChrysler Italia si è posta con il Canter per il 2007? “L’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere i 1.000 pezzi. Riteniamo, infatti, di avere tutte le carte in regola in termini di prodotto, prezzo e rete distributiva tali da assicurarci questo risultato da considerare però ancora intermedio”.

In alto, Maurizio Zaccaria, responsabile Mitsubishi Canter DaimlerChrysler Italia. I contenuti del nuovo Canter, che ha debuttato lo scorso anno, sono molto più interessanti rispetto al precedente modello.


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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

RENAULT TRUCKS / CONVENTION A GENOVA PER IL LANCIO DEL MAXITY

Garin: “Sì, conquistiamo le città”

Con il nuovo commerciale che si aggiunge alle performance di Master e Mascott, il numero uno della filiale di Arluno ritiene di poter sensibilmente incrementare le vendite, così come è avvenuto con i truck, dei veicoli destinati alla consegna delle merci in città e fuori.

“ RENAULT TRUCKS ITALIA

Roberto Sterza spiega la nuova gamma Maxity per il mercato italiano

Vero componente della famiglia Renault GENOVA - Abbiamo già avuto modo di spiegare che il Maxity è frutto di un accordo di collaborazione industriale tra Renault Trucks e Nissan Motors. Il veicolo, infatti, è il gemello del Nissan Cabstar ed entrambi vengono prodotti nello stabilimento della Casa nipponica ad Avila nei pressi di Madrid in Spagna. Ma, attenzione - lo ha voluto rimarcare lo stesso presidente di Renault Trucks, Stefano Chmielewski - il Maxity è stato concepito e realizzato con un’intesa, tra le due équipes francese e nipponica preposte al progetto e sviluppato in tre anni, tale che il veicolo alla fine risultasse in tutto e per tutto un Renault, non solo quindi sotto il profilo dell’immagine e del family feeling con tutti gli altri modelli della gamma che porta la losanga, ma anche e soprattutto per quanto riguarda la qualità, l’affidabilità, i contenuti tecnici e funzionali, i costi d’esercizio. Ne parliamo con Roberto Sterza, direttore marketing e prodotto di Renault Trucks Italia, che sottolinea subito un altro importante aspetto. “Il Maxity - ha dichiarato - non è solo un Renault in tutto e per tutto, ma è anche un veicolo che ha la fortuna di completare l’offerta di veicoli commerciali Renault, finora rappresentata da Master e Mascott, e come questi sarà affidato per la vendita e l’assistenza alla rete di professionisti di Renault Trucks, godendo quindi di tutti i vantaggi che un grande costruttore di veicoli industriali può mettere in campo per rispondere alle esigenze, altrettanto professionali, di chi opera nel mondo dell’autotrasporto. Sotto questo profilo, chi sceglierà Maxity avrà le più ampie garanzie, non solo dal punto di vista della qualità del prodotto, ma anche in fatto di prossimità e accessibilità della rete, di contenimento dei costi di utilizzo, di semplicità e tranquillità di gestione”. Ma vediamo come Roberto Sterza ci accompagna, quasi con mano, a scoprire l’identità del nuovo Maxity. “Anzitutto - ha esordito - il veicolo è stato realizzato attraverso quattro linee guida, ov-

Roberto Sterza, direttore marketing e prodotto di Renault Trucks Italia. vero design, compattezza, affidabilità e redditività. Quanto al design, fondamentale perché il veicolo alla fine deve rappresentare il biglietto da visita nei confronti del clienti del trasportatore, esso è stato tradotto in una linea moderna ed espressiva, con forme morbide, con ampio parabrezza e grandi deflettori laterali che accentuano la linea orizzontale, conferendo alla cabina un aspetto forte e imponente, ma dandogli anche un’immediata sensazione di agilità. Una chicca è rappresentata dalla firma Maxity sulle portiere quale segno di ulteriore distinzione. Anche all’interno della cabina, dove stanno comodamente sedute tre persone, la sensazione immediata è di un ambiente piacevole da vivere, con ogni particolare studiato nei minimi dettagli per garantire il miglior accesso ai comandi, il massimo comfort di guida, quasi si trattasse di un’automobile”. Veniamo a questo punto alla compattezza. “Basta guardarlo ha risposto Sterza - per capire subito che il Maxity è un piccolo camion capace di destreggiarsi senza problemi su ogni tipo di strada e nel traffico più caotico. Pur con una cabina avanzata, che però è un vantaggio per la tara, il Maxity con 1,87 metri di larghezza e 1,70 di lunghezza non teme confronti con la concorrenza, quasi un metro in più a disposizione nel momento in cui deve essere carrozzato. Non solo, ma con 4,8 metri di raggio di sterzata, il Maxity è lì a confermarci che anche dal punto di vista della maneggevolezza è pronto a dare dei punti a chi vuole sfidarlo”. Anche sul terreno dell’affidabilità non mancano gli argomenti a Roberto Sterza per esaltare il nuovo campione della “consegna”. “Infatti, Maxity vanta un telaio con longheroni di 4 millimetri di spessore, come a dire robustezza garantita ma anche nessun limite alla carrozzabilità. E poi le motorizzazioni, il 2,5 litri da 110 o 130

cv e il 3 litri da 150 cavalli, propulsori in linea con la normativa Euro 4 e dotati di tecnologia Egr, ovvero ricircolo dei gas di scarico, quindi senza alcuna necessità di filtro antiparticolato, ma anche propulsori con un’ottima coppia, il che significa comportamento brillante ma anche tanta elasticità a tutto beneficio dei bassi consumi. Due i tipi di cambio, a 5 e 6 marce, quest’ultimo con la prima corta, particolarmente adatta per un utilizzo nel traffico lento o nel cantiere. Non va poi dimenticato che Maxity dispone di un ponte posteriore ad alta capacità di carico e tale da garantire precisione di guida e ottima tenuta di strada anche nel caso di terreni scivolosi, come pure importanti sono le sospensioni paraboliche rinforzate con una barra stabilizzatrice di 25 mm di diametro per la stabilità del veicolo, la batteria rinforzata per assicurare la migliore alimentazione elettrica, i quattro freni a disco con Abs di nuova generazione accoppiato al sistema Ebd per gestire la frenata ottimale su ogni ruota e in ogni istante, la posizione rialzata del sedile di guida e l’ampio parabrezza a garanzia della migliore visibilità e del totale controllo della strada, mentre in tema di sicurezza passiva va anche ricordato che Maxity dispone di barra paraincastro anteriore, di barre di protezione laterali, di airbag, di cinture di sicurezza con pretensionatore”. Ed eccoci, infine, alla redditività, un argomento che sta molto a cuore alla clientela. “Certo, ogni centesimo di euro guadagnato con l’utilizzo del veicolo contribuisce positivamente al bilancio dell’azienda. Ma anche sotto questo profilo, il Maxity non delude le aspettative, potendo mettere sul piatto della bilancia anzitutto il carico utile, che con 1.820 kg, è il migliore della propria categoria. E poi il consumo: intorno agli 11 litri ogni 100 km, un piccolo camion che consuma come un’automobile e che, con un serbatoio di 90 litri, garantisce un’autonomia record per la categoria. Non è tutto, bisogna accennare agli intervalli di servizio estesi a 30mila km, alla sostituzione dei filtri ogni 60mila km, alla facilità di accesso al motore per effettuare eventuali lavorazioni grazie alla cabina ribaltabile, alla facile reperibilità dei ricambi Renault, insomma alla garanzia che, grazie a Renault Trucks, il Maxity potrà sempre lavorare”. Ma come è articolata la gamma Maxity per il mercato italiano? “Viene proposta nelle versioni con un Ptt da 32, 34, 35 e 45 quintali, le ultime due con le ruote gemellate, e con potenze da 110 e 130 cavalli con il 2,5 litri e da 150 cv con il 3 litri, mentre gli allestimenti sono chiamati Eco, con un equipaggiamento standard, Dynamic, che in aggiunta offre dotazioni come l’Abs, e Advantage, che prevede anche il computer di bordo e il dispositivo Ehs per le partenze difficili. In aggiunta, i veicoli possono essere personalizzati grazie a una vasta offerta di pacchetti di opzioni finalizzati alla sicurezza, al comfort e alla robustezza. E va anche detto che la gamma Maxity si completa con l’offerta di veicoli con carrozzerie di serie, cassoni e ribaltabili, per rispondere immediatamente alle esigenze di clienti tipici di questo settore. Infine i prezzi: si va dai 18.200 euro del Maxity 110.32 ai 24.700 euro del Maxity 150.45”.


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

di Paolo Altieri G ENOVA - Non poteva essere scelta una location migliore di Genova per il lancio in Italia del nuovo Maxity, il veicolo commerciale che in casa Renault Trucks si aggiunge, prendendoli quasi a braccetto, al Master e al Mascott, formando con essi un formidabile trio d’assalto con il quale conquistare nuovi spazi in un segmento di mercato, quello della distribuzione urbana e suburbana delle merci, che registra una crescita sempre più sostenuta con l’evolversi dei bisogni della gente. Genova, con le sue vie strette, i suoi vicoli, i suoi carrugi è stata ritenuta il palcoscenico ideale per sottolineare la vocazione del nuovo Maxity ad assolvere egregiamente la missione per la quale è stato progettato e costruito, ovvero uno strumento agile e compatto per consegnare con tutta facilità merci di ogni tipo ai negozi in attesa di rifornimento. E a Genova i vertici di Renault Trucks Italia al completo, da Yves Garin, direttore generale, a Giovanni Bruno, direttore commerciale, da Gilles La Roche, direttore post vendita a Roberto Sterza, direttore marketing e prodotto, con il vulcanico direttore della comunicazione, Luciano Patrini, a dirigere le intere operazioni, il tutto sotto lo sguardo soddisfatto dell’invitato d’onore, quel Jean Marc Lange che in quel di Lione sovrintende all’intero settore dei vei coli commerciali Renault Trucks, hanno saputo creare il clima favorevole per entusiasmare uomini e donne della rete di vendita e assistenza italiana, già euforica per i brillanti risultati che il marchio Renault Trucks ha conseguito

Yves Garin (a sinistra), direttore generale di Renault Trucks Italia con Jean Marc Lange, direttore del settore veicoli commerciali Renault Trucks. nel corso del 2006. “Conquistiamo la città”, è questo quasi il grido che Yves Garin ha lanciato come un guanto di sfida nel presentare il nuovo Maxity e con esso la nuova gamma dei veicoli commerciali che va a completare il rinnovamento dell’intera offerta Renault Trucks. “Meno di un anno fa - ha sottolineato - lanciavamo in prima mondiale le nuove gamme di camion Euro 4 e Euro 5. Dal Midlum al Magnum, passando per il Premium Distribuzione, il Premium

Strada e il Premium Lander senza dimenticare il Kerax, abbiamo allora proposto delle gamme di veicoli industriali completamente nuove, non solo per i propulsori ma anche per le cabine, gli interni, i telai”. “Ebbene, questi nuovi prodotti - ha proseguito - performanti specialmente per quanto riguarda l’affidabilità, il consumo e la qualità, hanno permesso a Renault Trucks Italia di progredire fortemente sul mercato con un aumento dei volumi di vendita, nel segmento dei

veicoli industriali oltre le 16 tonnellate di Ptt, del 14 per cento rispetto al risultato conseguito nel 2005. Non solo, ma Renault Trucks è la marca che ha realizzato la più forte crescita sul mercato italiano per quanto riguarda i veicoli pesanti. Tutto questo è stato possibile, oltre che per la qualità dei prodotti, anche per la presenza, la capillarità, la professionalità della rete di vendita e di assistenza. Per quest’anno, continueremo a impegnarci al massimo nel segmento dei pesanti, ma vogliamo fare un

PER RENAULT TRUCKS ITALIA NUOVO FOCUS SUI VEICOLI COMMERCIALI

Bruno: “Attacco frontale firmato M” M come Master, come Maxity, come Mascott, la nuova gamma di veicoli commerciali con la quale quest’anno la filiale italiana di Renault Trucks ritiene di poter realizzare un grande risultato per puntare al traguardo delle 8.000 unità programmate entro il 2010 GENOVA - Giovanni Bruno, un giovane lucano approdato da qualche anno alla testa della direzione commerciale di Renault Trucks Italia, è anche lui piuttosto galvanizzato nella serata genovese per il lancio del nuovo Maxity. Tocca a lui inquadrare il posizionamento del nuovo veicolo nell’ambito dell’offerta di veicoli commerciali Renault Trucks, ma questo è solo un aspetto di un più generale programma che è stato già concordato con i vertici di Lione e che prevede che Renault Trucks Italia partecipi in maniera determinante all’obiettivo della Casa francese, che è quello di vendere entro il 2010 almeno 50mila veicoli commerciali. Giovanni Bruno l’ha presa un po’ alla larga. Ha ricordato che negli ultimi cinque anni il mercato dei veicoli commerciali con un Ptt da 2,8 a 6,5 tonnellate è passato dalle 90mila unità del 2000 alle 94.548 del 2005 con un incremento del 5 per cento. Nello stesso periodo il sottosegmento da 2,8 a 3,49 tonnellate di Ptt, quello dove opera il Master, si è mantenuto praticamente costante (57.479 immatricolazioni nel 2000, 57.468 nel 2005 con un picco di quasi 70mila unità nel 2002). In crescita, invece, il sottosegmento delle 3,5 tonnellate, dove viene a inserirsi il nuovo Maxity, con le immatricolazioni passate da 29.252 unità del 2000 alle 34.986 del 2005. In flessione il sottosegmento da 3,51 a 6,5 tonnellate, dove opera il Mascott, che ha visto le immatricolazioni ridursi dalle 4.268 u nità del 2000 alle 2.094 del 2005. In questo scenario, e nello stesso periodo preso in considerazione, Renault Trucks Italia ha visto incrementare le ven dite di Master e Mascott dalle

cora carico utile, sospensioni, compattezza e maneggevolezza per gli specialisti dei servizi ambientali, maneggevolezza, carico utile, visibilità per il conducente, facile accesso in cabina, compattezza per le aziende dedicate alla rac colta rifiuti, affidabilità, carico utile, buona velocità commerciale per chi trasporta merci a temperatura controllata, carico utile, telaio robusto, capacità di carico sugli assali, compattezza, impianto elettrico ottimizzato per chi opera con le piattaforme aeree, infine, potenza e coppia, velocità commerciale, buon rapporto volume-dimensioni, bas si consumi e contenuti Giovanni Bruno, direttore commerciale di Renault Trucks Italia. 2.688 del 2000 alle 4.002 del 2005 (risultato che poi è stato confermato anche nel 2006), con un incremento quindi del 50 per cento. Da sottolineare che vendite e incrementi sono divisi in parti quasi uguali tra Master e Mascott. “Ora arriva il Maxity e il gioco ha detto Giovanni Bruno - si fa ancora più divertente. A cominciare da subito, da quest’anno che nelle nostre intenzioni e nelle ambizioni deve poter rappresentare una crescita importante proprio con la gamma dei veicoli commerciali, esattamente come il 2006 è stato l’anno dei grandi risultati ottenuti con la gamma pesante”. “Il posizionamento del Maxity - ha proseguito - è assolutamente preciso. Con il Master ci rivolgiamo ai clienti che chiedono il carico utile e in questo dando battaglia anche a un concorrente pericoloso come il Ford Transit. Con il Mascott e veniamo incontro ai clienti che chiedono al veicolo soprattutto robustezza e qui l’avversario ingombran-

te è soprattutto l’Iveco Daily. Con il Maxity andiamo a posizionarci esattamente al centro di questi due terreni di battaglia. È un terreno fatto di artigiani dell’edilizia, di operatori del trasporto a temperatura controllata, di aziende che operano nei servizi, nelle attività legate all’ambiente, nel soccorso stradale, nella raccolta rifiuti, nelle piattaforme aeree, ma anche nel collettame e nelle consegne express”. COMPATTEZZA E MANEGGEVOLEZZA Del Maxity, che intanto appare come una star sul palco del centro congressi dei Magazzini del Cotone, dove si svolge l’evento, Giovanni Bruno elenca tutte le caratteristiche che possono soddisfare le aspettative di questa variegata clientela, ovvero carico utile, robustezza, comfort di guida, agilità, semplicità di manutenzione per chi opera nell’edilizia, potenza motore, an-

salto di qualità importante con la nuova gamma di veicoli commerciali”. Yves Garin ha poi ricordato come finora Renault Trucks ha operato nel settore dei veicoli commerciali con una doppia offerta di prodotto. Si tratta del nuovo Master, lanciato sul mercato nel settembre dello scorso anno, un veicolo utilizzato principalmente come furgone nella parte inferiore del segmento e apprezzato per il carico utile elevato e per le doti di comfort e sicurezza, e del nuovo Mascott, posizionato nella fascia superiore del segmento dei commerciali, veicolo confortevole, potente e robusto che ha conquistato i professionisti della costruzione e della distribuzione. Dei due veicoli sono stati venduti complessivamente lo scorso anno 26mila unità delle quali 4mila in Italia. “Ma è importante - ha spiegato Garin - sottolineare l’evoluzione delle loro vendite, passate dalle 12.500 unità del 1999 alle 26mila dello scorso anno”. “È chiaro che l’arrivo del Maxity, al fianco del Master e del Mascott, dà una nuova dimensione alla strategia di Renault Trucks riferita al veicolo commerciale, ma soprattutto consente all’azienda nuove ambizioni. Lo ha detto chiaramente il presidente di Renault Trucks, Stefano Chmielewski: l’obiettivo è di passare dagli attuali 26mila a 50mila veicoli commerciali venduti nel mondo entro il 2010. È un obiettivo ambizioso, ma possiamo raggiungerlo perché, al di là delle qualità del prodotto, vantiamo una delle reti più capillari e tra le più collaudate con professionisti della vendita e dell’assistenza di veicoli commerciali e industriale, un’estesa offerta di servizi e di garanzie, una rinnovata qualità sotto ogni profilo”.

costi di gestione per gli operatori delle consegne express. “Abbiamo la consapevolezza - conclude il direttore commerciale di Renault Trucks Italia - di avere in mano, con il Master, il Maxity e il Mascott, tre formidabili veicoli, che si propongono come altrettanti validissimi strumenti di lavoro per una miriade di aziende, enti, artigiani e commercianti. So no veicoli progettati, studiati e realizzati tenendo presente le molteplici missioni cui sono destinati. Sta a noi, a tutti i collaboratori della rete di vendita e di assistenza saper proporre e spiegare le loro virtù per poter conquistare una clientela sempre più vasta. Entro il 2010 abbiamo preso l’impegno di venderne 8.000 unità, ma già quest’anno contiamo di andare almeno oltre le 5.000 unità rispetto alle 4.000 dell’anno che si è appena chiuso. L’impegno è quello di stare a stretto contatto con clienti vecchi e nuovi per i quali la scelta di Master, Maxity, Mascott non sarà solo l’acquisto di un veicolo, ma significherà soprattutto affidarsi agli uomini e alle donne di un grande costruttore come Renault Trucks, capaci di seguirlo, consigliarlo, assisterlo con assoluta professionalità”.


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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

DAF / LE IMPRESSIONI DI GUIDA CON “LF45.220 EURO 4 12T”

Missione... distribuzione merci La serie LF ha tutte le carte in regola per essere protagonista nel comparto della distribuzione locale e regionale di Fabio Basilico T REZZANO SUL N AVIGLIO - Eletta “Truck of the Year” nel 2002, la serie Daf LF si è dimostrata fin da subito idonea a svolgere il compito che le è stato assegnato: quello di rappresentare una valida soluzione di trasporto nel comparto della distribuzione. L’arrivo della nuova serie, che rappresenta un ulteriore passo in avanti rispetto a quella che l’ha preceduta, dimostra che la strada imboccata da Daf è quella giusta. Abbiamo voluto testare sul campo le doti del nuovo LF in una di prova di 327 chilometri lungo tratti autostradali e strade statali, cioè proprio in quel tipo di percorrenza che contraddistingue i veicoli quotidianamente adibiti alla distribuzione delle merci. La prova su strada ha preso il via dalla sede Daf Veicoli Industriali di Trezzano sul Naviglio (Mi): a bordo di un modello LF45.220 Euro 4 12t, in compagnia del demo driver Leon Dieker, abbiamo percorso l’A7 fino a Genova, quindi l’A26 in direzione Alessandria e Gravellona Toce fino all’uscita di Vercelli Est; infine, la statale in direzione di Milano con destinazione finale Trezzano sul Naviglio. NEL SEGNO DELL’EFFICIENZA Nel dettaglio, sono stati percorsi 274 chilometri di autostrada, a un’andatura abbastanza sostenuta e comunque nel pieno rispetto dei limiti di velocità, con un consumo di 43 litri di carburante e 53 chilometri di strada statale con un consumo di 8 litri di carburante. Il consumo medio complessivo, tenendo con-

allo spostamento del pedale dell’acceleratore, garantendo il massimo controllo. AS Tronic viene generalmente utilizzato in modalità di guida automatica. Se però si seleziona la modalità di guida manuale, l’aumento/scalo delle marce viene realizzato con il secondo interruttore sulla consolle. Le informazioni relative alla guida (modalità, marcia effettiva) vengono visualizzate sul display Lcd del quadro degli strumenti. La nuova gamma LF offre nel complesso un’ampia scelta di cambi manuali e automatici, in grado di soddisfare ogni richiesta. I nuovi modelli Euro 4 LF sono dotati della tecnologia SCR (Selective Catalytic Reduction, riduzione catalitica degli ossidi di azoto) per ottenere la conformità ai requisiti della normativa sulle emissioni. Daf ha scelto la tecnologia Scr invece della EGR (Exhaust Gas Recirculation, ricircolo di gas di scarico) perché presenta numerosi vantaggi. L’ottimizzazione della combustione consente una riduzione del consumo di carburante e del livello di particelle; pertanto non è necessario installare un filtro Pm (filtro di particelle) costoso. Gli intervalli di manutenzione, inoltre, sono più lunghi, con una riduzione dei costi di riparazione e manutenzione. DURATA E AFFIDABILITÀ

La cabina è spaziosa e confortevole, il telaio con peso ridotto garantisce massima capacità di carico, le caratteristiche di guida sono paragonabili a quelle di un’autovettura e i motori sono più potenti. to sia dei tratti autostradali che quelli statali, è risultato pari a 15,7 litri/100 km, ovvero un litro ogni 6,36 km, un valore che testimonia delle qualità pre-

stazionali e di efficienza nei consumi dell’LF, che si dimostra dunque un partner perfetto per la distribuzione, a suo agio sia in città che fuori città.

Funzionale per i frequenti stop per il carico e scarico

Una cabina di facile accesso TREZZANO SUL NAVIGLIO - La gamma Daf LF è stata progettata principalmente per la distribuzione locale e regionale e le consegne nelle aree urbane. Per questo tipo di attività, caratterizzato da fermate e partenze frequenti per il carico e lo scarico delle merci, si richiede facile accesso alla cabina e un agevole accesso trasversale. A bordo dell’LF ci si rende presto conto che la cabina soddisfa pienamente questi requisiti. Il nuovo LF dispone di una sospensione della cabina a 4 punti per aumentare al massimo il comfort di guida. L’entrata e l’uscita frequenti sono più agevoli che mai: il gradino di accesso alla cabina è basso, ampio, ben posizionato e illuminato. Le maniglie della portiera sono ergonomiche e le portiere si aprono a 90°. L’abitacolo ergonomico è stato progettato per soddisfare le esigenze del conducente. I sedili, alti e regolabili, garantiscono buoni livelli di comfort. Tutti i comandi sono disposti intorno alla posizione di guida e la plancia è stata progettata in base agli stessi principi dei veicoli passeggeri. L’inclinazione del volante è regolabile e, mediante un comando pneumatico opzionale, è inoltre possibile regolarne la distanza. Il conducente è pertanto in grado di posizionare il volante in base alle proprie esigenze. Una delle principali caratteristiche dell’abitacolo del nuovo LF è il posizionamento degli interruttori sul volante a quattro raggi. L’allestimento standard prevede quattro interruttori per il cruise control, per il freno motore allo scarico e per le funzioni regolabili del limitatore di velocità. È disponibile un’opzione a sei interruttori per il funzionamento del vivavoce. L’ergonomia è migliorata mediante il posizionamento del tachigrafo sulla mensola. Il connettore OBD (On Board Diagnostics, sistema diagnostico a bordo) è installato sulla plancia. Il comando pneumatico opzionale del piantone dello sterzo si trova ora sul piantone stesso. Questo spostamento, oltre a quello del connettore Obd sulla plancia, libera il pianale e amplia lo spazio a disposizione del conducente. Il pannello di controllo AS-Tronic si trova sulla consolle accanto al sedile del conducente. Il modello Sleeper Cab è dotato di cuccetta singola incernierata, fissata sulla parete posteriore in posizione di guida tramite una cinghia regolabile. Il materassino è

lungo 2.000 mm, ha una larghezza di 600 mm dietro i sedili e di 700 mm al centro; lo spessore è di 120 mm. Al di sotto della cuccetta sono disponibili tre comode cassette portaoggetti alle quali è possibile accedere inclinandone i coperchi. Le luci dell’abitacolo con l’interruttore integrale sono collocati al di sopra della cuccetta di entrambi i lati, mentre una lampada di lettura con braccio flessibile è montata dietro la posizione del conducente. Le impercettibili modifiche degli esterni conferiscono alla serie LF un aspetto più robusto. La griglia fronte cabina superiore e inferiore più pronunciata con la fascia di alluminio, i retrovisori più larghi per ampliare il campo visivo e i gruppi luce con catarifrangenti (su richiesta) danno alla serie un aspetto più moderno. Il durevole paraurti in acciaio, una sperimentata caratteristica Daf, è uno degli esempi della filosofia funzionale del design, come pure le protezioni in Lexan, praticamente infrangibili, sui fanali a elevata luminosità e sui gruppi luce catarifrangenti, che contribuiscono a ridurre al minimo i danni conseguenti agli incidenti.

Il veicolo della serie LF45 oggetto del nostro test drive ha una cabina del tipo Sleeper Cab lunga 2 metri, con zona di riposo dietro i sedili (la gamma LF45-55 prevede anche la cabina Day Cab). Il motore è il sei cilindri Paccar GR165 Euro 4 da 6,7 litri con potenza di 165 kW/220 cv a 1.900-2.500 giri/min e coppia massima di 850 Nm a 1.200-1.700 giri/min. Particolarmente efficienti le sospensioni, paraboliche all’anteriore e pneumatiche a controllo elettronico al posteriore. Il cambio automatico AS-Tronic a 6 marce utilizza un sistema elettronico per selezionare la marcia giusta in ogni situazione, dando come risultato una riduzione dei consumi di carburante e un maggiore comfort per il conducente. Poiché egli può concentrarsi completamente sul traffico, il cambio AS-Tronic migliora anche la sicurezza. Se poi il conducente decide di assumere il controllo, il cambio può passare nella modalità manuale senza usare la frizione. Il selettore di modalità dispone di cinque posizioni per scegliere la direzione e la modalità di guida: manovra in avanti, guida, folle, retromarcia, manovra indietro. La modalità manovra funziona solo con la marcia più bassa. Se si seleziona questa modalità, la marcia viene inserita gradualmente e proporzionalmente

La tecnologia SCR Daf è applicata sul l’intera gamma di motori Paccar, con ottimi risultati in termini di ottimizzazione della combustione per classi di veicoli con la più alta efficienza nei consumi, nelle prestazioni, in durata e affidabilità: caratteristica fondamentale per avere bassi costi di gestione e alto valore residuo del veicolo. Di base il sistema di trattamento a valle dei gas di scarico consiste in un catalizzatore dotato di un’unità di dosaggio e di un serbatoio di AdBlue (prodotto a base d’urea) con sufficiente capacità e rapportata all’autonomia offerta dal serbatoio del carburante. Il consumo di AdBlue è tra 0,5 e 1,5 litri per 100 km. In generale, la serie LF offre un’ampia gamma di potenze, per adattarsi a qualunque applicazione nel modo più efficiente. Il motore GR da 6,7 litri e sei cilindri eroga non solo una potenza massima di 220 cv ma anche 250 e 280 cv, con corrispondenti valori di coppia massima di 950 e 1.020 Nm. Il motore FR da 4,5 litri e quattro cilindri è disponibile nelle versioni da 140, 160 e 180 cv, con coppie di 550, 600 e 700 Nm. Tutti questi propulsori non offrono soltanto prestazioni migliori (i valori di coppia e potenza sono del 20 per cento più alti), ma anche intervalli di assistenza più prolungati, fino a 55.000 km, a seconda del tipo di veicolo e di utilizzo. È anche importante sottolineare che, per tutti i motori il valore di coppia massimo, unitamente alle più al te prestazioni, sono mantenuti per un’ampia gamma di giri, consentendo un’ottima elasticità di marcia e un minor uso del cambio. Inoltre, i propulsori sono ancora più economici, garantendo un risparmio di carburante del 4 per cento in meno rispetto alla precedente versione. La serie LF prevede veicoli con svariati ptt, passi e opzioni di potenza del motore, e offre la possibilità di scegliere fra la cabina corta e la cabina lunga. La serie LF45 è disponibile in ptt compresi fra 6,5 e 12 tonnellate, mentre la serie LF55 comprende ptt che vanno da 12 a 18 tonnellate, con pesi massimi della combinazione fino a 28 tonnellate. In tutte le versioni, il peso a vuoto ridotto garantisce una ottimale capacità di carico, per la massima produttività. Il telaio 4x2 dell’LF45 nelle versioni da trasporto e ribaltabile è totalmente piatto, così il lavoro per gli allestitori è più semplice. La disposizione dei componenti sul telaio ottimizza al meglio lo spazio disponibile e predispone il telaio per una completa tipologia di allestimenti. I veicoli LF55 sono disponibili nelle versioni con telaio da trasporto e ribaltabile 4x2 e 6x2 e con telaio motrice 4x2. È anche disponibile un telaio speciale con MMT da 13 e 15 tonnellate per usi particolari, come quello di spazzatrice stradale.


ATTUALITÀ 13

IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

RENAULT TRUCKS

MERCEDES-BENZ / PRESTIGIOSI RICONOSCIMENTI PER ACTROS SAFETY TRUCK

I valori dell’usato Truckone

La Stella ai vertici della sicurezza

di Paul Deschner MONACO - Si chiamano “Yellow Angels”, ovvero “Angeli Gialli” e sono i premi che ogni anno vengono assegnati dall’Automobil Club Tedesco (Adac) a riconoscimento di meriti speciali nel campo della sicurezza. Sono tra i premi più ambiti nell’industria automotive europea e vengono considerati dai consumatori un prezioso strumento di orientamento tra marchi e innovazioni nel settore della mobilità. Nella categoria “Innovazione”, l’autorevole giuria, composta da membri del consiglio direttivo dell’Adac e da rappresentanti di associazioni, ha deciso in favore del sistema Active Brake Assist, con cui Mercedes-Benz ha stabilito nuovi parametri di riferimento in termini di sicurezza per i veicoli industriali. Andreas Renschler, membro del Consiglio Direttivo DaimlerChrysler e responsabile della divisione Truck Group and Buses, in occasione della cerimonia di conferimento del premio a Monaco, ha sottolineato: “Quest’anno, assegnando il premio all’Active Brake Assist, è stato scelto di premiare una tecnologia di sicurezza per i veicoli industriali in grado di salvare molte vite umane. Al momento, l’Active Brake Assist rappresenta l’apice di una serie di sistemi di sicurezza che sono stati introdotti negli ultimi anni a bordo dei nostri veicoli industriali, quali il sistema antisbandamento Lane Assistant, la re golazione antirollio, il sensore di prossimità e il controllo elettronico della stabilità Esp”. Un altro importante premio del settore è rappresentato dal Safety Award che viene conferito ogni due anni, in occasione del Salone del Veicolo Industriale di Bruxelles, dall’associazione bel ga della stampa specializzata dei veicoli commerciali e industriali. Il riconoscimento è destinato al produttore di veicoli industriali che ha conseguito i maggiori progressi nel campo della sicurezza stradale. Per il 2007, il Safety Award è stato conferito al sistema Mercedes-Benz Active Brake Assist e all’autocarro Mercedes-Benz Actros Safety Truck. Il sistema Active Brake Assist, sviluppato da Mercedes-Benz con la denominazione operativa di sistema di as-

Si tratta di “Yellow Angels” e di “Safety Award”, il primo conferito da parte dell’Automobile Club Tedesco, il secondo dalla stampa specializzata belga, per i quali la grande innovazione è rappresentata dall’introduzione del sistema Active Brake Assist.

ARLUNO - Nel mondo del veicolo commerciale e industriale appare un nuovo marchio: Truckone. È la proposta per l’usato di Renault Trucks, che si estenderà progressivamente lungo l’intera rete di vendita italiana ed europea. I distributori autorizzati che aderiscono all’iniziativa mettono a disposizione di Truckone la loro offerta di usato e la lo ro competenza, mentre Renault Trucks offre una visibilità europea attraverso un sito Internet dedicato, standard omogenei di qualità e un pacchetto di servizi progettato appositamente per l’acquirente del veicolo d’occasione. Il primo valore di Truckone è la grande visibilità dell’offerta. I piazzali si riconoscono facilmente grazie alle grandi insegne, che riportano il logo e la scritta “veicoli d’occasione”. I clienti vi trovano consulenti commerciali competenti e la certezza di una gamma completa di modelli e allestimenti. Inoltre Truckone crea una vetrina su Internet, che comprende l’offerta dell’usato dell’intera Europa. Il cliente può scegliere così tra oltre cinquemila veicoli d’occasione e trovare quello più adatto alle sue necessità grazie a un semplice e potente strumento di ricerca. L’acquisto avviene in modo tradizionale, prendendo contatto con la struttura di vendita indicata in ciascuna offerta. Truckone assicura anche la massima trasparenza nell’informazione: ogni veicolo espone una scheda che riporta i principali dati tecnici e ne indica l’anzianità. Il secondo valore è la garanzia. Renault Trucks ha predisposto uno specifico contratto di estensione di garanzia, denominato Expandys VO, che consente al cliente di ottimizzare i costi di gestione del veicolo acquistato da Truckone attraverso una copertura sulla mano d’opera e sui ricambi. Tale garanzia vale in tutta la rete europea di Renault Trucks, formata da 1.200 punti d’assistenza. L’intervento è assicurato tutti i giorni dell’anno dal servizio 24/24 attraverso la piattaforma europea dedicata. Expandys VO comprende una garanzia di sei mesi o un anno della catena cinematica, che può essere attivata sui veicoli usati di marca Renault che hanno meno di cinque anni di vita. Prima della consegna, questi veicoli vengono sottoposti a oltre sessanta controlli tecnici, che certificano l’affidabilità degli organi più importanti e il livello di qualità globale del veicolo; questa, a oggi, è la migliore offerta disponibile nel mercato dell’usato in Italia. Il terzo valore di Truckone è la possibilità di accedere ad una formula di finanziamento anche per l’acquisto di un veicolo commerciale e industriale usato. Esso viene erogato da Renault Trucks Servizi Finanziari con la massima trasparenza e a condizioni vantaggiose.

Andreas Renschler, membro del Consiglio Direttivo DaimlerChrysler e responsabile della divisione Truck Group and Buses. sistenza alla frenata d’emergenza, è in grado di prevenire con un’elevata percentuale eventuali tamponamenti. Questo dispositivo attiva immediatamente una frenata d’emergenza in situazioni di possibili tamponamenti, evitando l’impatto o riducendo notevolmente la gravità delle conseguenze. Il dispositivo Active Brake Assist è basato sul sistema del sensore di prossimità Telligent. Diversamente da quest’ultimo, che mantiene automaticamente una distanza di sicurezza preimpostata dal veicolo che precede, il sistema Active

Bra ke Assist interviene automaticamente attivando una frenata d’emergenza nei casi in cui viene rilevato un alto rischio di tamponamento. A tale scopo, il dispositivo utilizza i tre coni radar del sistema di controllo della distanza di sicurezza, che rilevano gli ostacoli davanti all’autocarro, e calcola costantemente la differenza di velocità rispetto al veicolo che precede. Qualora un incidente sia inevitabile, a meno di cambiamenti nella situazione stradale, il conducente viene avvertito con segnali ottici e acustici. Se il ri-

FERCAM / UN PREMIO PER LA GRANDE ATTENZIONE ALL’AMBIENTE

Baumgartner: “Veri pionieri in materia” di Mattia Eccheli BOLZANO - Fercam, gruppo altoatesino di trasporti e logistica, ha ricevuto da parte della Ökombi Gmbh, società austriaca che opera nell’ambito del trasporto combinato accompagnato da, per e attraverso l’Austria, un importan-

te riconoscimento per aver contribuito sensibilmente a far aumentare il volume dei trasporti combinati. Questo riconoscimento conferma l’attenzione di Fercam in materia ambientale. L’Austria ha deciso di sovvenzionare massicciamente l’autostrada viaggiante (Rola) tra il Brennero e Wörgl e di renderla utilizzabile dai trasportatori.

Già a partire dagli anni Settanta il gruppo trentino ha realizzato i primi investimenti nel settore del trasporto intermodale, fondamentale per ridurre l’inquinamento sulle strade. Fercam aveva richiesto un prolungamento del tratto fino a Bolzano ma, mancando le sovvenzioni da parte altoatesina, questo non sarà possibile. Nonostante ciò, nel solo 2006, Ökombi Gmbh ha trasportato sul tratto Brennero-Wörgl oltre 4.000 camion Fercam, aumentando così del 38 per cento il volume dei suoi trasporti, superando ampiamente il budget previsto. Anche in futuro Fercam intende utilizzare il tra-

Thomas Baumgartner, Amministratore Delegato di Fercam. sporto ferroviario combinato accompagnato, a condizione che rimangano in atto le sovvenzioni in vigore. Questo ulteriore riconoscimento attribuito da Ökombi Gmbh conferma che l’attenzione all’ambiente è senza dubbio una caratteristica fondamentale di Fercam, che già a partire dagli anni

schio di collisione aumenta, il veicolo viene rallentato applicando il 30 per cento della forza frenante. Se il guidatore non interviene ancora, a questo punto il sistema attiva automaticamente la frenata d’emergenza. Pur non essendo sempre in grado di prevenire attivamente gli incidenti, con la frenata a fondo il sistema Active Brake Assist consente sempre di ridurre notevolmente la velocità di collisione e quindi la gravità delle conseguenze di un incidente. Già lo scorso anno, DaimlerChrysler aveva vinto il premio nella categoria “Innovazione” con la sua tecnologia BlueTec che contribuisce a ridurre le emissioni dei motori diesel. Settanta ha realizzato i primi investimenti nel settore del trasporto intermodale. Fercam punta soprattutto sul trasporto ferroviario combinato non accompagnato - nel solo 2006 sono stati effettuati più di 20.000 trasporti di questo tipo attraverso le Alpi - in quanto si tratta di una soluzione molto più economica rispetto al trasporto tramite l’autostrada viaggiante (Rola). Anche in futuro Fercam intende utilizzare il più possibile il trasporto combinato non accompagnato, tanto che si è recentemente dotata di 200 nuove unità di trasporto di questo tipo. “Sempre di più lo sviluppo sostenibile e l’attenzione all’ambiente - ha commentato Thomas Baumgartner, Amministratore Delegato di Fercam - vengono considerati dagli osservatori più attenti veri e propri vantaggi competitivi di un’azienda all’avanguardia. Non possiamo quindi che essere orgogliosi di avere iniziato da tempo a percorrere questa strada e che oggi Società come Ökombi ne riconoscano l’importanza nella valorizzazione dei propri business”. Ricordiamo che Fercam S.p.A., gruppo altoatesino attivo nel settore dei trasporti e della logistica, opera su tutto il territorio nazionale con 34 filiali ed è presente in Europa con 13 filiali proprie e una fitta rete di corrispondenti e partner. Complessivamente il gruppo Fercam occupa oltre 1.250 collaboratori e nel 2005 ha realizzato un fatturato di 315 milioni di euro.


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INTERVISTA

IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

DAF / IL MEGLIO DELLA TECNOLOGIA CON XF105 EXECUTIVE LIMITED EDITION di Fabio Basilico TREZZANO SUL NAVIGLIO - Il non plus ultra della tecnologia Daf in esclusiva per l’Italia. 99 trattori in versione limitata e numerata dell’XF105 dedicati a tutti gli estimatori del marchio olandese. Un Club formato da esclusivi eXecutive Limited Edition dell’XF105, veicolo che ha riscosso un grande successo in Italia e in Europa fin dal suo debutto nel 2005 e recentemente eletto Truck of the Year 2007 (Daf è l’unica Casa a essere stata insignita di questo riconoscimento per tre volte nel corso degli ultimi dieci anni); una versione in

Camion a cinque stelle In esclusiva per l’Italia, il costruttore olandese mette a disposizione 99 esemplari in versione limitata e numerata dell’XF105. Un veicolo con carrozzeria Orange caratterizzato dalla dotazione più completa ed esclusiva di tutta la gamma Daf. Una vera e propria limousine vestita da trattore.

mo il numero di componenti. Persino il sistema Smart di iniezione del carburante ad alta pressione è completamente integrato nel monoblocco. Tra le altre caratteristiche tecniche innovative, vanno segnalate la cinghia trapezoidale multipla per l’alternatore e l’impianto di climatizzazione, il coprivalvole in materiale composito con tubo di spurgo della coppa dell’olio integrato, il carter della distribuzione sul retro del motore, i pistoni in acciaio, la pompa di controllo e la pompa di alimentazione carburante combinate e la scatola coprivolano in alluminio. Il nuovo freno a decompressione tipo Jacobs raddoppia le prestazioni di frenata del motore, soprattutto nella fascia di giri tra 1.000 e 1.500. Per garantire la conformità ai requisiti di emissione Euro 5, Daf XF105 eXecutive Limited Edition è dotato di un convertitore catalitico DeNOx. NUOVI STANDARD DI RIFERIMENTO “Il nuovo veicolo Daf XF105 eXecutive Limited Edition - aggiunge il dottor Giorgi - è un esempio della volontà Daf di definire nuovi standard in termini di qualità, efficienza e prestazioni di trasporto, nonché di design dell’abitacolo, comfort, ergonomia e maneggevolezza di guida. La creazione di questa serie limitata, dedicata in esclusiva al pubblico italiano, permetterà a Daf di consolidare la sua reputazione nella costruzione di prestigiosi veicoli per il trasporto su lunghe percorrenze”. Daf Trucks, azienda leader nella produzione di veicoli industriali leggeri, medio e pesanti, vanta in Europa Occidentale una quota del 15 per cento nella classe di veicolo superiore alle 15 tonnellate. Lo scorso anno ha registrato ordini per 58.000 unità nel mercato europeo ed extra europeo diventando secondo brand dopo Mercedes-Benz.

Roberto Giorgi, Amministratore Delegato di Daf Veicoli Industriali. A destra, l’XF105 eXecutive Limited Edition. colore di carrozzeria Orange che vuole rappresentare lo stato dell’arte del trasporto in Italia, con motore da 510 cv progettato per percorrere 1,6 milioni di chilometri e l’equipaggiamento più lussuoso e completo disponibile su un veicolo Daf. Ormai è assoldato che anche un veicolo industriale può diventare un oggetto esclusivo e ricercato come accade per un’automobile o una motocicletta. L’eXecutive Limited Edition di Daf ne è la dimostrazione, l’esempio di come il lifeStyle possa essere declinato anche a un truck creando così il lifeTruck, un nuovo modo di vivere il mondo del trasporto pesante. “I 99 esemplari dell’eXecutive Limited Edition - ci dice Roberto Giorgi, Amministratore Delegato di Daf Veicoli Industriali - sono dedicati ai professionisti del trasporto che sanno riconoscere la qualità e ricercano in un veicolo industriale l’affidabilità, la robustezza e la versatilità, ma che sanno anche apprezzare l’eleganza del dettaglio, la raffinatezza del particolare, il piacere del bello a 360 gradi e, perché no, la possibilità di distinguersi”. L’eXecutive Limited Edition è il veicolo con la dotazione più completa ed esclusiva dell’intera gamma Daf. I due elementi distintivi per ciascun cliente sono la griglia sul fronte cabina con il logo “XF105 eXecutive” in nero su sfondo arancio, e la targhetta con il numero seriale del veicolo, che va da 01 a 99. Esteticamente, questa serie limitata, che è stata pensata e realizzata in esclusiva per il mercato italiano, si caratterizza per la cabina Super Space con sospensione pneumatica nella raffinata e originale tinta Orange Exclusive, skylight e fari combinati nei paraurti, cerchi in alluminio Alcoa lucido da 32”, spoiler, fender e minigonne, protezione specchi in tinta con la cabina, preparazione per Maut e fari Xenon con lavafari, chiusura centralizzata con telecomando. A bordo, finitura e allestimento di classe caratterizzano un abitacolo che non ha nulla da invidiare a una limousine: volante in pelle e plancia con effetto alluminio, sedile del conducente super air, lettino inferiore con cassetto, frigorifero, controllo automatico della temperatura. Completano la dotazione anche una serie di dispositivi per gli amanti della musica e dell’hi-tech come l’impianto hi-fi con

radio lettore CD luxury VDO con 6 altoparlanti e il kit telefono veicolare. Appartenere al Club dei 99 ha i suoi privilegi. Chi ordinerà uno dei 99 esemplari dell’XF105 eXecutive Limited Edition riceverà alla consegna un cronografo altrettanto eXecutive, un Longines Tre Sfere Crono, elegante ed esclusivo orologio hi-tech realizzato da Longines per Daf in serie limitata a 99 pezzi come il veicolo. Ogni cronografo, numerato da 0 a 99, è personalizzato sul fondello con il brand Daf, con il logo eXecutive Limited Edition e con il numero seriale corrispondente a quello del veicolo. Una liason, quella tra Daf e Longines, che corre lungo la strada della precisione, dell’affidabilità e dell’esclusività. PERFORMANCE DI CLASSE Il Daf XF105 eXecutive Limited Edition è dotato della versione più potente del nuovo motore Paccar MX da 12,9 litri, quella da 375 kW/510 cv, con coppia massima di 2.500 Nm e con un ampio intervallo di giri da 1.000 a 1.500 giri al minuto. Questo propulsore è sviluppato e prodotto da Daf Trucks nello stabilimento di Eindhoven. La configurazione del motore a 6 cilindri in linea offre buoni livelli di prestazioni e flessibilità, oltre che una notevole efficienza nei consumi. Affidabilità e durata sono stati altri elementi decisivi nello sviluppo del nuovo motore MX, per il quale in fase di progettazione è stato previsto un chilometraggio complessivo di 1,6 milioni di chilometri, il doppio della percorrenza media normalmente coperta da questi veicoli. Il Paccar MX è caratterizzato da una combinazione di consolidate tecnologie all’avanguardia e numerose innovazioni tecnologiche, utilizzo di materiali hitech, come il Compact Graphite Iron (CGI), e massima integrazione delle funzioni. Nella progettazione del monoblocco e della testata, ad esempio, so no stati integrati dei condotti per mantenere quanto più possibile pulito l’esterno del motore e ridurre al mini-

Il Daf XF105 grande protagonista del mercato

Modernità in ogni dettaglio TREZZANO SUL NAVIGLIO (Mi) - Il Daf XF105 per il trasporto di carichi pesanti su lunghe percorrenze è caratterizzato da un restyling degli esterni, un design dell’abitacolo interamente rinnovato, un nuovo assetto del telaio e dall’innovativo motore Paccar MX da 12,9 litri, disponibile in entrambe le versioni Euro 4 ed Euro 5. I principali criteri di sviluppo per l’XF105 sono stati durata e affidabilità senza confronti, costi minimi di esercizio, prestazioni elevate ed efficienza nei consumi con livelli di emissione Euro 4 ed Euro 5, comfort superiore e un ottimale ambiente di lavoro per il conducente. Il Centro di design interno di DAF ha conferito al nuovo XF105 un look d’impatto, pur mantenendo gli elementi stilistici propri dell’apprezzato modello precedente XF95. Il nuovissimo tetto della Super Space Cab, con il frontale superiore completamente ridisegnato e una nuova griglia inferiore integrata con il paraurti anteriore in acciaio di nuova progettazione, sono gli elementi che caratterizzano il design robusto e al tempo stesso accattivante dell’XF105. I fari Xenon, disponibili come optional, con vetro Lexan trasparente, i fanali combinati cat-eye inseriti nel paraurti e gli originali fari di profondità montati sul tetto della Super Space Cab, sono gli elementi stilistici chiave del modello. Il precedente modello XF95 aveva già definito nuovi standard dal punto di vista dello spazio e del design dell’abitacolo. Con XF105, Daf si propone ancora una volta come leader del settore in termini di ergonomia e stile dell’abitacolo, colori e materiali utilizzati, utilizzo degli spazi, allestimenti, finiture e qualità complessiva. Dai nuovi pannelli delle portiere rivestiti con tessuti eleganti e dotati di vani portaoggetti più capienti fino al nuovo quadro degli strumenti e alla disposizione della plancia o alla nuova zona notte, il nuovo modello di classe superiore della Casa di Eindhoven offre qualità in ogni singolo dettaglio. Quando ci si siede dietro al nuovo volante, disponibile anche con airbag, è subito evidente che comfort, sicurezza ed ergonomia hanno avuto la massima priorità nella fase di progettazione. Il nuovo volante dispone ora di comandi integrati per varie funzioni, quali la velocità di crociera, il controllo della velocità in discesa e il telefono cellulare, mentre altre importanti funzioni, incluse quelle del cambio automatizzato AS-Tronic, possono essere comodamente controllate tramite comandi situati sul piantone dello sterzo. La manopola del freno di stazionamento è ora integrata nella plancia in modo da poterla raggiungere più facilmente e liberare al tempo stesso spazio sul pianale. La plancia configurata come una cabina di pilotaggio dispone di tre slot DIN che consentono di installare sistemi telematici o di navigazione con ampio display e apparecchiature

audio. I quattro specchietti elettrici e il comando degli alzacristalli elettrici per i finestrini del lato conducente e passeggero sono ora integrati in un unico pannello di controllo montato sulla portiera. XF105 fornisce un ambiente di lavoro ottimale e offre al conducente una cabina dotata di ogni comfort. Materiali e colori coordinati ed eleganti sono corredati da un sistema di illuminazione dell’abitacolo attentamente studiato che include luci di cortesia di colore ambra per offrire un ambiente rilassante ed efficiente. Il tunnel del motore è stato abbassato a 15 cm per ottenere un pianale semipiatto. In questo modo, si assicura un agevole accesso trasversale alla cabina e un’altezza elevata dell’abitacolo sul tunnel del motore sia nella Space Cab (1,75 m) che nella Super Space Cab (2,10 m). Nei veicoli dotati di cambio automatizzato AS-Tronic, il pianale della cabina è completamente libero per garantire un’abitabilità ottimale. Nei modelli con trasmissione manuale, la leva del cambio è reclinabile per consentire un accesso trasversale alla cabina senza impedimenti. Il tunnel del motore abbassato consente inoltre di disporre di vani portaoggetti più ampi sotto la cuccetta. Daf offre la possibilità di scegliere tra un allestimento con vani portaoggetti fissi oppure con uno o due ampi cassetti posizionati sotto la cuccetta. Uno dei cassetti può contenere un frigorifero da 45 litri nel quale è possibile riporre in posizione verticale persino le bottiglie di grandi dimensioni. È inoltre disponibile un supporto per bottiglie facilmente raggiungibile, collocato accanto al sedile del conducente. La zona notte riprogettata conferma la tradizionale attenzione di Daf nei confronti delle esigenze dei conducenti ed è dotata di due ampi letti. La cuccetta inferiore ha una lunghezza totale di 210 cm e una larghezza di 81 cm, mentre il materasso singolo ha uno spessore di 15 cm. Anche la cuccetta superiore, raggiungibile attraverso un’ergonomica scaletta in alluminio, è ampia e spaziosa (205 x 70 x 10 cm). Grazie alla progettazione dei serbatoi dell’aria e di altri componenti all’interno del telaio, è stato creato uno spazio aggiuntivo per garantire la massima capacità del serbatoio del carburante. Tutto questo, insieme al sistema di gestione dell’apparato SCR DeNOx e al serbatoio AdBlue da 50 o 75 litri, ha consentito di inserire un serbatoio del carburante con una capacità massima di 1.500 litri, ovvero esattamente il volume massimo legalmente consentito in Europa. Come il modello XF95, XF105 è dotato di freni a disco controllati elettronicamente, mentre i sistemi ABS, ASR, di controllo della stabilità del veicolo (VCS) e Brake Assist garantiscono un maggior livello di sicurezza e comfort al conducente.


DAF XF105: Camion dell’Anno 2007 DAF XF105. Il nuovo riferimento per qualità, affidabilità e prestazioni. Dalle caratteristiche di guida eccezionali, con una cabina spaziosa, elegante e confortevole. Ed un nuovo motore Paccar MX da 12.9 litri, Euro 4 ed Euro 5, capace di esprimere prestazioni elevatissime e consumi ridotti. DAF XF105: la soluzione ai costi di trasporto per ogni operatore. Il sogno di ogni conducente. Per questo, e per molto altro, premiato come "Camion dell'anno 2007"

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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

DAF / AUTOVEICOLI BAROLO LANCIA IL CONTRATTO A CANONE FISSO CON XF105

Il Camion dell’Anno... a noleggio Uno dei più importanti dealer Daf in Italia lancia un nuovo business: l’attività di noleggio a lungo termine per convogliare più aria e migliorare le prestazioni. Il nuovo motore Paccar MX da 12,9 litri, progettato e prodotto da DAF, offre ottime prestazioni unite a un ridotto consumo di carburante. Il modello disponibile per il noleggio ha una potenza di 340 kW/460 cv a 1.500 giri/min e una coppia di 2.300 Nm a 1.000-1.400 gi ri/min. La gamma XF105 prevede anche versioni da 300 kW/410 cv a 1.500 gi ri/min e 375 kW/510 cv a 1.500 giri/min con coppia elevata rispettivamente di 2.000 Nm a 1.000-1.400 gi ri/min e 2.500 Nm a 1.050-1.410 giri/min.

di Mirno Altogrado MILANO - Un contratto a canone fisso per un minimo di tre anni. È la risposta concreta e immediatamente realizzabile al momento difficile che sta vivendo l’autotrasporto. L’idea porta la firma di uno dei più importanti concessionari Daf in Italia, Autoveicoli Barolo Spa, con sede a Corbetta (MI). Un nuovo filone di business che si affianca a quello di vendita, che resta e resterà l’asse portante dell’attività della concessionaria milanese. Daf Veicoli Industriali ha dato il suo totale appoggio a un’iniziativa di noleggio a lungo termine, riservato alle imprese di autotrasporto di merci in conto terzi (come previsto dall’attuale normativa), il cui protagonista è il Camion dell’Anno 2007, il Daf XF105, di cui sono già a disposizione i primi 150 di colore bianco, che i responsabili della Autoveicoli Barolo contano di noleggiare in meno di un anno. L’area di penetrazione dell’azione di noleggio è quella che coincide con il “territorio” di riferimento del dealer milanese: le province di Milano, Novara, Vercelli, Verbania e Biella.

CAMPIONE DELLA LUNGA PERCORRENZA

CANONE PER 36 MESI Il canone mensile fisso è di 2.250 euro più Iva per 36 mesi, con percorrenza massima di 110.000 km/anno. Alla scadenza dei tre anni, c’è la possibilità di riscattare il mezzo o di accendere un altro contratto di noleggio a lungo termine. “La nostra società - precisano Luca e Mirko Barolo, rispettivamente Presidente e Direttore commerciale della Autoveicoli Barolo - garantisce un servizio di controllo delle scadenze (assicurative e ministeriali), insieme a una linea diretta per la soluzione di ogni problema (emergenza o sinistro) e per la programmazione della manutenzione dei veicoli. Personale qualificato è allertato per il recupero del mezzo in avaria, con l’utilizzo di uno specifico carro soccorso. Il pacchetto prevede anche veicoli in sostituzione nel caso l’emergenza non possa essere risolta in breve periodo. Il contratto di noleggio prevede anche, al raggiungimento dei 150.000 chilometri, un cambio completo di pneumatici Michelin”. Altro punto di forza, la possibilità di effettuare i controlli di manutenzione programmata non soltanto presso le officine collegate all’Autoveicoli Barolo, ma in tutti i centri di assistenza Daf in Italia. L’offerta è stata studiata a tavolino in collaborazione con Milano Rent (società fondata dagli stessi soci di Autoveicoli Barolo che si occupa di noleggio a medio/lungo termine di veicoli industriali destinati alle imprese di trasporto merci in conto terzi), Co.L.Se.A. e Apogeo Broker. Autoveicoli Barolo, presente nel settore dei veicoli industriali dal 1972, è concessionaria di vendita e assistenza Daf dal 1988. Ottimi i risultati conseguiti negli ultimi 2 anni: 608 veicoli venduti nel 2005, 500 nel 2006. All’interno dell’Autoveicoli Barolo, un’altra società, Duomo Consulting, fornisce supporto finanziario ai clienti offrendo possibilità di leasing e altre forme di finanziamento. Il must di Autoveicoli Barolo è “Cura globale” ovvero “24 ore su 24 al servizio dell’autotrasportatore”. Co.L.Se.A., con sede operativa e amministrativa a Sesto San Giovanni, è invece il Consorzio Lombardo di Servizio all’autotrasporto fondato nel 1996 dal gruppo dirigente della Fita-Cna Lombardia. Conta circa 3.000 associati. Il Consorzio eroga servizi alle imprese italiane e della Ue, proponendo card per il pagamento di

Danilo Cerri (a sinistra), direttore di Co.L.Se.A., e Luca Barolo, presidente dell’Autoveicoli Barolo. pedaggi autostradali in Italia, Francia, Spagna, Inghilterra, che garantiscono all’autotrasportatore il massimo sconto previsto per legge, tessere per l’attraversamento dei Trafori del Frejus e del Monte Bianco, agevolazioni per l’imbarco su traghetti, treni ed Eurotunnel; carte carburante. “Il cliente perfetto per questa formula di noleggio a lungo termine - ha aggiunto Luca Barolo - è quello che si comporta come un “buon padre di famiglia”, avendo cura del camion come

dimostrato dai soci del Co.L.Se.A., credo che i primi 150 camion messi a disposizione da Autoveicoli Barolo saranno noleggiati in meno di un anno. Siamo nati con l’obiettivo di far risparmiare l’autotrasportatore. Per riuscirci, dobbiamo avere potere contrattuale, quello che si ottiene con i grandi numeri. La partnership con Autoveicoli Barolo va proprio in questa direzione: Barolo mette i camion e la sua esperienza, il Co.L.Se.A. una struttura da 3.000 soci e 30.000 veicoli. La richiesta, inizia-

le, di 150 DAF ci permette di orientare risultati economici indubbiamente vantaggiosi”. Creato per la lunga percorrenza, il nuovo Daf XF105 offre una cabina con spaziosità ai vertici della categoria e garantisce un livello di comfort superiore nonché un reddito per chilometro più elevato per l’operatore. L’XF105 presenta numerosi miglioramenti aerodinamici e nel design, tra cui una nuova griglia inferiore, di nuova generazione, estesa fino al paraurti, più pronunciata

Garantito un canone fisso di poco più di 2.000 euro per un minimo di tre anni, con possibilità di riscatto successivo. La società assicura un servizio di controllo delle scadenze (assicurative e ministeriali), insieme a una linea diretta per la soluzione di ogni problema e per la programmazione della manutenzione dei veicoli.

se fosse suo: ad esempio, prestando la dovuta attenzione alle scadenze programmate degli interventi di manutenzione, peraltro previsti dal contratto di noleggio. Dare un senso al noleggio voleva dire trasformare un servizio del nostro gruppo in un’attività con un valore di business. La struttura già esisteva ed è Milano Rent. Oggi l’abbiamo potenziata anche sotto il profilo economico”. L’XF105 immatricolato è dato in noleggio completo di un’ampia copertura assicurativa: RC, incendio e furto, kasko, kasko con possibilità di estensione a qualunque semirimorchio di proprietà della dita noleggiante, copertura garanzia rottura cristalli, copertura eventi atmosferici ed eventi sociopolitici, copertura scasso o primo furto. “Le imprese dell’autotrasporto- ha sottolineato Danilo Cerri, direttore di Co.L.Se.A - devono fare i conti con normative che non aiutano e parametri bancari sempre più restrittivi. Il noleggio a lungo termine è un modo vantaggioso per acquisire il veicolo senza necessariamente disporre di un grande patrimonio. A giudicare dall’interesse

La tecnologia del nuovo motore MX consente di effettuare gli interventi di manutenzione a intervalli più lunghi, a partire da 90.000 km. Inoltre, con un filtro centrifugo e l’utilizzo di olio sintetico, è possibile eseguire i controlli ogni 150.000 km, assicurando costi di esercizio inferiori e una maggiore disponibilità del veicolo. XF105 è dotato di tecnologia SCR in conformità ai severi requisiti sulle emissioni dello standard Euro 5. La coppia del motore Paccar MX è notevolmente più alta dei motori XEC di generazione precedente. È in grado quindi di assicurare le medesime prestazioni con sforzo minore e un minor numero di giri. Ciò consente di creare trasmissioni “più veloci” con un numero di giri inferiore a velocità di crociera mantenendo allo stesso tempo prestazioni elevate. L’X105 noleggiabile è disponibile con cambio manuale a 16 marce, servoassistito, che assicura un cambio marcia facile e senza sforzo. La gamma offre anche l’automatico ASTronic, da 12 o 16 marce, che offre un innovativo sistema di cambio marcia. Il Daf XF105 è stato progettato pensando principalmente alle esigenze del conducente. Ciò trova riscontro nell’eleganza dei rivestimenti delle portiere, nel moderno quadro degli strumenti, nel posizionamento funzionale degli interruttori, nelle leve, nel volante, che rende più confortevole la guida, fino alla leva del cambio ripiegabile. L’attenzione al conducente, inoltre, si ritrova nei numerosi, pratici vani portaoggetti, ma soprattutto nella piena vivibilità di un ambiente che è destinato al lavoro, e che quindi richiede una grande funzionalità, ma che deve garantire anche la più assoluta comodità anche nei momenti in cui l’autista si ferma per poter riposare prima di riprendere la sua “corsa” verso la propria destinazione.


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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

A COLLOQUIO CON...

Claudio Gallerani, direttore commerciale Volvo Trucks

“Un binomio con grandi ambizioni” ZINGONIA - Per avere un quadro preciso del debutto dei nuovi FL e FE sul nostro mercato, abbiamo rivolto a Claudio Gallerani, direttore commerciale Volvo Trucks Italia alcune domande. Ecco, quanto ci è stato risposto. La gamma Volvo FL/FE ha completato verso il basso l’offerta Volvo in sostituzione del precedente FL di concezione ormai decisamente superata per poter competere con l’attuale concorrenza. Quale è stata finora l’accoglienza da parte della clientela? “Un’eccellente accoglienza anche dovuta al fatto che è stato fatto un forte lavoro sul brand cosa che ha reso possibile fin dall’inizio una totale identificazione del nuovo FL e FE con la tradizione Volvo”. Con un Ptt da 12 a 18 tonnellate con l’FL e da 18 a 26 tonnellate con l’FE e con un propulsore, il nuovo 6 cilindri da 7.2 litri, con potenze da 240 o 280 cv nel primo caso e anche di 320 cv nel secondo, quali sono le specifiche missioni cui i veicoli sono destinati? “La missione della nuova gamma è di soddisfare le richieste degli operatori nella cosiddetta gamma “medium duty” in particolare dedicati ai trasporti regionali e cittadini (distribuzione), raccolta rifiuti, mezzi di soccorso e recupero. Si tratta di un set-

tore di mercato importante che richiede veicoli affidabili, facili da guidare, attenti ai consumi e con un’ottima capacità di carico, caratteristiche che distinguono i nuovi FL e FE”. Quali sono gli obiettivi commerciali che vi ponete con questi veicoli per il 2007? “Desideriamo recuperare visibilità e quote in un segmento dove ultimamente avevano perso lustro, data la vetustà dei modelli precedenti e la mancanza di veicoli per alcuni impieghi. Le nuove gamme FL e FE sono molto più complete e dunque in grado di rispondere alle esigenze di una clientela mol to più vasta”. In che modo vi diversificate da Renault Trucks che propone sul mercato prodotti identici anche se con nome differente? “La differenza sul veicolo è data da due fattori: l’adeguamento della cabina agli standard di sicurezza e comfort tipici di Volvo, la cura negli interni, i controlli di qualità specifici Volvo. Inoltre, i clienti Volvo possono contare sulla vastisissima gamma di servizi post vendita, dai contratti di servizio, i pacchetti Volvo Action Service, il 24 ore e la elevatissima professionalità e disponibilità oraria della rete di assistenza”. Chi pensate di sedurre con i vostri argomenti?

“Quanti credono, come noi, che la forza di una marchio stia nell’insieme dell’offerta: il prodotto, i servizi e le persone che vi si dedicano e sotto questo profilo Volvo Trucks Italia è in grado di rispondere alle aspettative della clientela nel migliore dei modi anche con la nuova gamma FL-FE”.

VOLVO TRUCKS / I NUOVI FL E FE NELLA MIGLIORE TRADIZIONE DELLA CASA SVEDESE

Il mercato lo ha già capito di Lino Sinari ZINGONIA - Arriva un momento, anche nel settore dei veicoli industriali, in cui un modello, carico o no di gloria deve essere messo da parte per fare largo al suo successore che, evidentemente, arriva sul mercato con le giuste ambizioni per poter dare un’immediata scossa alle vendite. Il che non è una regola, ma se il nuovo veicolo è frutto di tutta una serie di approfondite verifiche delle reali esigenze del mercato, di solito le aspettative della Casa costruttrice non vengono deluse.

mercato con maggiore efficacia di quanto non abbia potuto fare il precedente FL anche nel suo periodo di maggiore fulgore. Per entrambi i veicoli è disponibile

il nuovo 6 cilindri che sul modello FL è disponibile con potenze da 240 o 280 cavalli e che sul nuovo FE viene proposto anche con una potenza di 320 cavalli. Estremamente silenzioso ai bassi

regimi, questo propulsore di concezione Deutz manifesta bruscamente la sua presenza quando sale nel numero dei giri. Ma le ottime coppie da 1.200 a 1.700 giri (rispettivamente di 920,

destinati a “lavorare” soprattutto nei territori urbani, mentre sono impegnati nella consegna delle merci, e quindi sempre a dover fare i conti con le difficoltà del traffico, significa anche un consumo estremamente contenuto. UN’AMPIA SCELTA DI CAMBI

DUE PROTAGONISTI DEL MERCATO È il caso dei nuovi FL e FE che Volvo Trucks ha appena lanciato anche sul mercato italiano in sostituzione del vecchio FL che ormai aveva le armi spuntate per poter con trobattere una concorrenza diventata ancora più aggressiva con il lancio di tutta una serie di nuovi modelli. Con il nuovo FL, nella categoria di Ptt da 12 a 18 tonnellate, e il nuovo FE, in quella da 18 a 26 tonnellate, Volvo Trucks ha messo nelle mani della sua rete di vendita due formidabili veicoli che hanno tutti i requisiti non solo per tener testa alla concorrenza, ma anche per incidere sul In alto, Claudio Gallerani, direttore commerciale Volvo Trucks Italia. Qui sopra, il nuovo Volvo FL e a sinistra, il nuovo FE. 1.050 e 1.200 Nm per le varie potenze) facilitano una condotta di guida estremamente docile ed elastica, soprattutto in città, limitando sensibilmente la necessità di dover cambiare spesso il rapporto del cambio il che, per dei veicoli

Qualche perplessità suscita il cambio a sei marce, inserito sulla plancia, non molto preciso Molto più interessante il secondo cambio a nove rapporti, situato questa volta sulla plancia e oltretutto estremamente dolce e preciso negli innesti. Non solo, ma nella guida urbana ha un comportamento ottimale con il quinto o con rapporti superiori, contribuendo in modo sensibile ad un ulteriore contenimento dei consumi di carburante oltre che a una guida meno faticosa. Volvo Trucks dispone anche di un cambio automatico a sei rapporti disponibile a richiesta sia per l’FL che per l’FE. Va anche precisato che il cambio a sei marce è standard sull’FL per il quale comunque sono disponibili anche il 9 marce e l’automatico, mentre sull’FE con potenze da 280 e 320 cavalli la trasmissione standard è evidentemente il 9 marce. Il disegno riuscito della calandra, dei paraurti e dei fari conferiscono all’FL come all’FE una precisa personalità. Tre i tipi di cabina, corta, lunga o doppia, quest’ultima non disponibile sul modello FE che però prevede una versione con lettino. In ogni caso, i due veicoli medi Volvo, che hanno i loro “cloni” nei Renault Midlum e Premium Distribuzione, vantano una personalità decisamente accentuata, anche se alla fine è la politica commerciale e la qualità della rete di vendita e di assistenza a spingere la clientela nella scelta degli uni piuttosto che degli altri veicoli.

La nuova gamma “medium duty” da poco lanciata sul mercato italiano sta ottenendo consensi molto favorevoli in un settore dove Volvo Trucks Italia aveva perso terreno a causa della vetustità della precedente gamma.


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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

AZIENDE ALLA RIBALTA / SAR TRASPORTI

Poco più di dieci anni fa tre aziende di trasporti decidono di unire le proprie forze per formare una dinamica società in grado di rispondere alle moderne esigenze dell’autotrasporto. Gli obiettivi dei soci sono stati finora pienamente raggiunti, trovando anche nei veicoli Scania strumenti di lavoro affidabili e di alta redditività.

L’unione fa la forza... se aggiungi Scania... Paolo Cerrone, presidente della Sar Trasporti. Nel 2007 la flotta aziendale arriverà a 181 veicoli.

di Mattia Eccheli BROCCOSTELLA - Uniti è meglio. Eccome! Lo conferma l’esperienza di quella che oggi si chiama Sar Trasporti, una società per azioni costituita a Frosinone nel 1994 (operativa con il primo gennaio dell’anno successivo), nata dalla fusione di Cerrone, Sar Srl e Sardellitti. L’autotrasporto è un’attività di servizio importante per le cartiere della zona, la Burgo in particolare: i fiumi Liri e Fibreno rendono quest’area della provincia particolarmente adatta alla lavorazione della cellulosa e alla produzione del la carta. Ognuna delle imprese fiorite attorno alla cartiera e al suo indotto porta in dote un certo numero di mezzi. Complessivamente sono 76: la Sardellitti mette i suoi 35 Scania, mentre Cerrone e Sar portano il resto della flotta, vale a dire Iveco e Daf. La sfida è importante, anche perché Sar Trasporti è fra le poche in Italia a beneficiare delle agevolazioni statali previste per le aggregazioni. Lungo lo Stivale si discute animatamente dell’eccessiva frammentazione del comparto: il futuro non è dei piccoli, troppo esposti alla concorrenza delle grandi aziende straniere e decisamente più in difficoltà dell’adeguare parco mezzi e strategie. Solo che quasi nessuno vuole ritirarsi e non molti sembrano disposti a tornare a lavorare sotto un “padrone”. Oggi, a 43 anni, Paolo Cerrone, figlio di uno dei fondatori della società, può raccontare la storia di un successo:

“A 23 anni - ricorda - mi sono trovato a dover raccogliere il testimone di mio pa dre”. Mario Cerrone, purtroppo, muore ma l’impresa di famiglia deve sopravvivere. Così Paolo lascia l’università (era iscritto alla facoltà di economia e commercio) e, assieme al cugino Antonio e al fratello Giorgio, si dedica a tempo pieno all’azienda. Anche Emilio Sardellitti, il capostipite, coinvolge i figli Romeo (che oggi è l’amministratore delegato di Sar Trasporti) e Flavio, mentre Sar Srl, in parte controllata da Eleuterio Arcese (uno dei big dell’autotrasporto nazionale), delega nel Consiglio di Amministrazione Leonardo Arcese (figlio del “patron”). L’esecutivo è snello, ma efficiente. E i risultati non tardano ad arrivare. In 12 anni, la flotta cresce: 161 mezzi nel 2006 che diventeranno 181 que st’anno. “Con aprile - conferma Paolo Cerrone - entreranno in servizio 20 nuovi Scania”. Con gli anni, la Sar ha operato una scelta di campo, influenzata solo in parte dal fatto che uno dei soci (Sardellitti) è concessionario della Casa svedese: “Abbiamo razionalizzato la nostra attività. Oggi siamo autosufficienti al 99 per cento. Avere mezzi di diverse Case avrebbe comportato specializzazioni diverse, magazzini con ricambi differenti e via dicendo. In sintesi: maggiori costi”, spiega il presidente. Così la scelta è gradualmente caduta su Scania: “Siamo completamente monomarca dallo scorso anno. Italscania ci fornisce anche l’assistenza per la formazione dei nostri meccanici e la parte infor-

matica necessaria per la gestione dell’elettronica” aggiunge Cerrone. Ma nell’opzione dei motori e delle trasmissioni, Sar Trasporti dimostra di apprezzare la “tradizione” scandinava: “Abbiamo seguito l’evoluzione del mercato - argomenta il presidente - e ci siamo decisi per i rodati 8 cilindri a V e per il cambio manuale che abbiamo preferito a quello elettronico. Si tratta di un abbinamento che riteniamo più affidabile e quindi limita i rischi di fermo del veicolo. Infatti, la politica aziendale è quella di svolgere i servizi direttamente, avvalendoci il meno possibile di vettori esterni”. La potenza prescelta, sempre per ragioni di affidabilità, è quella da 500 cavalli. E per carrozzeria, officina ed elettronica, Sar Trasporti gestisce tutto all’interno. Del resto nell’area industriale di Broccostella, dove ha la propria sede operativa (quella legale è a Fr osinone), dispone di un’area di 70mila metri quadrati: 3mila sono di magazzino, 1.600 sono destinati all’officina specializzata e altri 400 sono riservati agli uffici. Il resto è par-

cheggio dove si trova anche una parte del patrimonio di oltre 300 semirimorchi. Su que sti ultimi, i soci si sono concessi più “libertà” e le marche sono diverse: Schmidt, Trailor, Merker e Rolfo. All’epoca dell’aggregazione, il volume d’affari era di 16 miliardi di lire (8,5 milioni di euro circa) sviluppato grazie a 76 mezzi e con l’aiuto di un centinaio di dipendenti. Cerrone è presidente dal 1998 e oggi, con il cda, presenta un bilancio florido: 26 milioni di euro di fatturato, e oltre 200 addetti che diventeranno 230 con l’imminente ampliamento della flotta. “Non sappiamo ancora quanto incideranno sui volumi i 20 nuovi mezzi Scania” osserva. Il 70 per cento dell’attività riguarda i trasporti internazionali anche perché Sar Trasporti è il primo utilizzatore intermodale del grande porto internazionale di Barcellona. Ecco perché l’a zienda naviga in buone acque. Perché ha puntato sulle autostrade del mare con tratte che coinvolgono anche la Francia: le rotte sono CivitavecchiaBarcellona, Civitavecchia-Tolone e Sa-

lerno-Valencia. Nel solo 2006, a bordo delle navi Grimaldi, la Sar Trasporti ha viaggiato con 7.162 carichi. Solo su strada, invece, i 161 mezzi dell’azienda laziale hanno percorso quasi 25 milioni di chilometri, vale a dire circa 620 volte la circonferenza della terra. È come se ogni camion l’avesse percorsa poco meno di 3 volte. Italia a parte, Sar Trasporti copre soprattutto i mercati della Spagna, della Francia e della Gran Bretagna. I suoi Scania spostano carta e cartoncini, ma anche capsule metalliche e, per un clien te che si chiama Indesit, anche elettrodomestici come frigoriferi e lavatrici. Insomma: il made in Italy che sfonda in Europa. Fra gli autisti, meno di un terzo sono gli stranieri e quasi tutti provenienti dai Paesi dell’Europa dell’est e già inseriti nell’organico da anni. Al contrario, il turn over dei mezzi è elevatissimo: “L’età media dei nostri veicoli - dice Paolo Cerrone - è di circa 6 anni. Forse un po’ meno”. Insomma: solo mezzi praticamente nuovi che riducono i (costosi) rischi di fermo, già ridotti con l’opzione del cambio manuale. Circa i consumi aziendali, Sar Trasporti si assesta su una media di 2,85 litri per chilometro. Quello del costo dei carburanti pende come una spada di Damocle su chi gestisce un’impresa di autotrasporto. Tuttavia, la crisi nera che il comparto ha attraversato nel 2004 e nel 2005 in particolare, ha modificato il mercato. Chi prevedeva che non tutte le aziende sarebbero sopravvissute è stato un buon profeta: “La realtà è - conclude Paolo Cerrone - che le difficoltà degli ultimi anni hanno spazzato via diverse aziende piccole e monoveicolari. Sono rimaste le imprese più strutturate per effetto, come dire, di una sorta di selezione naturale. Per questo, già nel 2006, abbiamo registrato spiragli di ripresa che adesso si stanno consolidando. Solo che chi è rimasto deve fare i conti con una concorrenza diminuita. La scelta vincente resta quella della qualità del servizio: anche per questo abbiamo scelto di svolgere direttamente i servizi. E questo accade nel 99 per cento dei casi. È una garanzia in più per i clienti”.

IMPORTANTI INVESTIMENTI NELLA PRODUZIONE MOTORI

Aumento di potenza in Scania SÖDERTÄLJE - La Casa svedese Scania investe nel settore strategico della produzione motori, con l’obiettivo di incrementare la sua attuale capacità costruttiva. “Abbiamo siglato un memorandum d’intesa con GM Powertrain per acquisire il suo stabilimento di produzione situato a Södertälje”, ha dichiarato Per Hallberg, Responsabile Produzione e Acquisizione nonché membro dell’Esecutivo di Scania. L’acquisizione consentirà a Scania di incrementare la sua capacità di produzione di componenti motore e di avviare la produzione di sistemi di iniezione per propulsori. “È un importante step sulla strada che porterà Scania - ha continuato il dottor Hallberg - a una produzione totale di 100.000 veicoli entro il 2010.Un altro vantaggio è che potremo gestire produzione e sviluppo prodotto in contemporanea”. Scania ha offerto a tutti i lavoratori impiegati nell’impianto produttivo di GM Powertrain l’impiego all’interno della propria azienda, garantendosi così un evidente vantaggio nell’utilizzare le conoscenze e il know-how di personale altamente specializzato e con una lunga esperienza nell’ambito della produzione motori.

“In accordo con la nostra programmazione - ha aggiunto Per Hallberg - nel 2009 inizieremo la produzione in quelle aree del sito che GM renderà operative. Questa produzione includerà la lavorazione di componenti motore e una nuova generazione di iniettori ad altissima pressione (XPI)”. Dal 1992, Scania intrattiene una positiva alleanza con il costruttore di motori americano Cummins con l’obiettivo di sviluppare e produrre sistemi di iniezione per motori. Da questa alleanza è nato lo Scania HPI, il sistema di iniezione utilizzato attualmente a bordo dei veicoli del costruttore svedese, che verrà appunto sostituito dal più avanzato XPI. La produzione completa dei sistemi XPI sarà gestita da una joint venture che si occuperà della costruzione non solo in Svezia (nel prossimo futuro), ma anche in impianti situati negli Stati Uniti e in Messico. “Con il sistema XPI – ha concluso Per Hallberg – noi possiamo offrire i nostri truck e i nostri autobus con la miglior soluzione in termini di efficienza per i nostri clienti, in totale abbinamento con un alto livello di tutela ambientale, dal momento che siamo in grado di rispettare le normative antiemissioni Euro 5 ed Euro 6”.


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INTERVISTA

IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

STEPHANE FICARELLI DIRETTORE GENERALE DELEGATO IVECO FRANCE

“Anche in Francia Stralis gioca all’attacco” Dopo i buoni risultati conseguiti nel 2006, la filiale Iveco francese punta per quest’anno a un altro sensibile balzo in avanti non solo con Daily e Eurocargo ma anche e soprattutto con Stralis e Trakker i cui ordini già in gennaio sono stati quattro volte superiori a quelli del gennaio 2006.

di Paolo Altieri PARIGI - L’offensiva Iveco che Paolo Mon ferino ha annunciato il mese scorso a Montecarlo è stata fatta propria da tutti gli uomini che presidiano i mercati nel mondo, decisi come i mitici “All Blacks” a far valere i diritti di una classe che non riguarda più solo il glorioso Daily e l’altrettanto irriducibile EuroCargo, ma anche e soprattutto i giganti della formazione torinese, ovvero Stralis e Trakker. Tutti i mercati sono importanti, ma ce n’è sempre qualcuno che è più importante degli altri. Uno di questi è quello francese, guidato da cin que anni da Stéphane Ficarelli per il quale la battaglia quotidiana non significa solo confrontarsi con il costruttore nazionale Renault Trucks e il parente prossimo Volvo Trucks, ma anche fare i conti con gli altri quattro grandi avversari che si chiamano Daf, Man, Mercedes-Benz e Scania. E proprio a Stéphane Ficarelli abbiamo rivolto alcune domande per fare il punto sull’andamento Iveco in Francia e quali sono le prospettive per il 2007. Lei è da cinque anni alla guida di Iveco France. Può fare un bilancio di questi anni, sottolineando in che modo si è evoluta la presenza Iveco in Francia anche sotto il profilo della rete di vendita e di assistenza? territorio francese”. “Sì, cinque anni passati velocemente, con il lancio di numerosi prodotti di qualità e una gamma interamente rinnovata. In linea generale, in questi cinque anni, la posizione Iveco sul mercato Francia si è consolidata. Nella gamma dei LCV, abbiamo tenuto la posizione di secondo costruttore, subito dopo la Renault, nel segmento dai 3,4 a 6 ton, mentre il mercato continuava a crescere pian piano, soprattutto grazie alla spinta dei camper, la cui quota aumenta ogni anno del 10/15 per cento! Per quanto riguarda la gamma media, fino alla fine 2005 abbiamo tenuto una quota del 23/24 per cento, sempre al 2° posto dopo la Renault, però su un mercato che conosceva un calo importante, circa il 20 per cento, passando da 10.000 a 8.000 unità. Nel 2006, come vedremo più tardi, Iveco France ha perso qualche punto di penetrazione, chiudendo comunque con una quota del 20 per cento del mercato. Quanto al segmento dei pesanti, sappiamo che questo è sempre stato difficile per Ive co in Francia. Anche negli anni più recenti, nonostante la disponibilità di prodotti di alta qualità ed affidabilità. Iveco France non è riuscita a guadagnare la posizione che merita nel settore dei pesanti, siano veicoli stradali o per cava-cantiere. Però da metà 2006, abbiamo cominciato a guadagnare quote di mercato, per posizionarci al quinto posto e siamo convinti che, con i nuovi prodotti che lanceremo prossimamente, il nuovo Stralis e il nuovo Trakker, confermeremo la nostra progressione. In ogni caso, nel 2006 Iveco France ha fatturato 22.779 veicoli dei quali 17.255 Daily, 1.550 “medium” e 3.974 pesanti. Questo livello di vendite è stato raggiunto da una Rete di distributori che coprono in un modo giudiziosamente calcolato le regioni di grandi assi di trasporto, come anche i settori più piccoli e lontani. Questa Rete, in cinque anni, si è “concentrata”, con raggruppamenti di punti di vendita, per passare da 44 distributori nel 2002 a 36 og gi, pur mantenendo una capillarità importante con oltre 250 punti di assistenza sul

I risultati del 2006 per Iveco in Francia sono risultati abbastanza positivi, pur con una piccola flessione, rispetto al calo molto più pesante accusato dalle altre Case estere. Quali i motivi che hanno determinato tale risultato in un mercato oltre le 5 tonnellate che ha rappresentato con 53.125 immatricolazioni pur sempre la quinta miglior crescita della storia? “Non sono d’accordo sulla definizione dei risultati che ho appena illustrato “abbastanza” positivi. Direi piuttosto che sono risultati molto buoni. Nel 2006 abbiamo raccolto oltre 21.000 ordini di Daily, ovvero un 15 per cento in più rispetto al 2005, e ciò grazie all’arrivo decisivo del nuovo modello. Nel segmento dell’EuroCargo abbiamo realizzato una contro performance, non accettando di concretizzare un affare Grands Comptes (Key Accounts) di qualche centinaia di veicoli, il che ci ha fatto perdere alcuni punti di penetrazione su un mercato sempre più in calo. Per

quanto riguarda i pesanti, abbiamo registrato 4.219 ordini tra stra dali e cava-cantiere. Ormai possiamo dire, utilizzando parole che si usano nello sport, che la classificazione è molto stretta in questo segmento!”. In particolare quale è stato il risultato complessivo registrato con il Daily nel confronto con il 2005? “Torniamo in dettaglio sul segmento dei veicolo leggeri, il settore A come si dice in Francia. Nel 2006, da 3,4 a 6 tonnellate abbiamo consolidato con il Daily la quota al 19,2 per cento del mercato, quel che significa una bella “performance” se consideriamo la fase di passaggio dal vecchio al Nuovo Daily, in un mercato di oltre 81.300 veicoli, con una crescita del 4,66 per cento rispetto al 2005, fra i quali i camper hanno rappresentato il 25,8 per cento con ben 22.000 unità! Non tenendo conto dei camper, che hanno “inquinato” il mercato francese, la nostra quota si porta al 26 per cento, subito dopo la Renault”. E quale il bilancio della gamma

media e di quella pesante? “In Francia nel 2006 il mercato totale nel settore della gamma media ha perso il 2,32 per cento con 8.294 immatricolazioni contro le 8.491 dell’an no precedente, mentre Iveco ha conosciuto una contro performance, dalle 1.954 unità fatturate nel 2005 a 1.641 nel 2006, registrando un calo del 16 per cento su un mercato già molto ristretto, dove la nostra quota di mercato è però scesa dal 23 al 20 per cento nel settore delle vendite Key Accounts, ma non in quelle delle vendite fatte tramite la Rete. Per quanto riguarda il mercato dei veicoli pesanti, esso ha conosciuto un calo del 4,02 per cento, da 46.369 a 44.506 unità, mentre Iveco con 4.000 immatricolazioni ha registrato una crescita del 6,07 per cento per raggiungere un quota di mercato del 9 per cento contro l’8,1 del 2005. Questa crescita rappresenta un risultato molto buono su un mercato dove solo due costruttori, Re nault e Volvo, hanno avuto una piccola progressione, mentre tutti gli altri hanno accusato un calo della loro quota. Iveco France deve l’incre-

In alto, Stéphane Ficarelli, direttore generale delegato Iveco France. Qui sopra, lo Stralis su strada. La filiale Iveco francese si affida quest’anno anche sul famoso “pesante” per incrementare i già buoni risultati conseguiti nel 2006.

mento della sua quota di mercato nel segmento dei pesanti a tre significative circostanze, ovvero ai rigidi Stralis 16/19 tonnellate in progressione dall’8,2 al 9,5 per cento, i rigidi Stralis oltre 20 tonnellate dove abbiamo guadagnato addirittura 2 punti di quota e, soprattutto, la splendida progressione registrata sulla gamma Trakker dove siamo passati dal 10,2 al 13,9 per cento con un successo particolare nel segmento delle betoniere. Per quanto riguarda il settore dei trattori stradali, constatiamo che la posizione Iveco in Francia comincia a “muoversi”; nel secondo semestre del 2006, infatti, la nostra quota di mercato è passata dal 7,1 al 8,4 per cento. Ritengo che la crescita del mercato dei pesanti in Francia è dovuta parzialmente alle anticipazioni negli acquisti, nello scorso maggio, per l’entrata in vigore del cronotachigrafo e, in settembre, al l’evoluzione delle norme da Euro 3 a Euro 4/5”. “L’offerta Iveco France, come dimostrano le cifre, è già posizionata sulle norme Euro 5 che portano dei risultati di consumo molto buoni. Nel settore dei pesanti, offriamo veicoli Euro 5 fin dal giugno scorso. Inutile sot tolineare che le motorizzazioni Euro 5 sono particolarmente interessanti sulla gamma dei trattori pesanti; ma sono disponibili anche sulle gamme EuroCargo, Stralis e Trakker. Questa strategia corrisponde esattamente alla domanda di veicoli fatta sul mercato francese dove la nostra progressione è anche dovuta alla qualità dei prodotti Iveco e alla forte implicazione della Rete di distribuzione. Infine, tra i risultati positivi ottenuti da Iveco France, non vanno dimenticati quelli raggiunti dai veicoli Order’n Drive (“veicoli pronti a partire”), tutti Daily e Trakker messi a disposizione dei principali carrozzieri per ridurre i tempi di consegna e, in tal modo, rispondere più rapidamente alle domande della clientela. A titolo d’esempio, la crescita delle fatturazioni di Trakker Order’n Drive, nel settore dei ribaltabili, è passata da 170 unità nel 2003, a 450 nel 2006, mentre aspettiamo di vendere oltre 500 veicoli di questo tipo nel 2007”. Nella prospettiva del 2007 quali sono gli obiettivi che si pone Iveco? “L’anno 2007 sarà senz’altro quello della progressione delle vendite Gamma Leggeri, così come quella generale delle vendite fatte attraverso la Rete di distribuzione. Nella gamma media, auspichiamo la riconquista della nostra quota tradizionale. Nella gamma cava-cantiere contiamo sulla continuità dei risultati ottenuti con il Trakker, mentre ci aspettiamo una presa di posizione più favorevole nel segmento dei trattori, grazie al nuovo Stralis che nel mese di gennaio, da quando si è reso disponibile sul mercato francese, ha registrato ordini quattro volte superiori a quelli del gennaio 2006. Sarà in aprile, in occasione del Salone Solutrans di Lione, che presenteremo ufficialmente il nuovo Stralis e approfitteremo di questo importante evento per organizzare il lancio di una carovana New Stralis con semirimorchi All Blacks che attraverserà l’intero territorio francese, da aprile a ottobre. Per il 2007 i nostri obiettivi nel 2007 sono i seguenti: 17.000 veicoli della gamma leggera, 1.800 della gamma media e 4.400 della gamma pesante. Sono obiettivi ambiziosi, ma assolutamente realisti se si prende in considerazione la qualità dei prodotti Iveco dei quali assicuriamo la commercializzazione in Francia”.


MOVIMENTO TERRA 25

IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

NEW HOLLAND / ORMAI SULLA STRADA DEL MARCHIO GLOBALE FULL LINER

TORINO - New Holland annuncia i fuochi d’artificio al Bauma di Monaco (23-29 aprile). Ben dieci modelli completamente nuovi sui venti che affolleranno il grande stand e l’area prove esterna. Il dinamico marchio del gruppo CNH ha innestato la sesta marcia mostrando ancora una volta la ferrea volontà e la capacità di perseguire il continuo rinnovamento delle gamme per il movimento terra, e contemporaneamente l’espansione della rete commerciale su tutti i cinque continenti. Dopo le novità mondiali presentate al recente Saie di Bologna, New Holland, dunque, non riposa sugli allori. L’imperativo che il giovane management si è dato è quello di far diventare l’azienda il nuovo protagonista nel settore. E per questo è necessario prima di tutto saper dare risposte efficaci a tutte le realtà che operano nelle costruzioni. Con “l’aggravante” che tale ruolo lo si vuole raggiungere a livello mondiale. Sulla strada del marchio globale “full liner”, New Holland ha già diverse frecce al suo arco: 235 anni di storia, esperienza e notorietà dei marchi confluiti nel 2005 (Fiat Kobelco, Kobelko, O&K, New Holland Construction, Fiat Allis); 11 stabilimenti in tutto il mondo di cui 3 in Italia (a San Mauro Torinese, Imola e Lecce); una rete di 2.400 punti di distribuzione in 100 Paesi; una gamma di 12 linee di prodotto, divise tra Heavy e Compact, per un totale di 80 modelli e 600 versioni. A ciò si aggiungono la forza della ricerca d’avanguardia, l’alto livello di qualità dei prodotti che va ben oltre lo standard normativo grazie alle metodologie produttive adottate, e non ultima l’attenzione su più fronti alla “customer satisfaction” pre e post vendita. Adesso arriva anche la messe di novità del salone bavarese. Dozer, pale, escavatori, movimentatori telescopici: in quasi tutte le categorie d’impiego New Holland propone almeno un nuovo modello che innova, detta nuovi punti di riferimento o perlomeno migliora l’esistente. Vediamone qualcuno. EFFICIENZA E RISPARMIO Si parte con... l’apripista: il dozer D150B idrostatico da 16 tonnellate. Sarà posto in vendita in autunno con tre diverse cingolature: cingoli lunghi standard, extralunghi, e cingoli con bassa pressione al suolo. Sui cingolati New Holland vanta tradizioni ed esperienza di quasi sessant’anni, cominciate con il marchio Allis-Chalmers e proseguita poi, dopo l’acquisizione, da Fiat-Allis. Storia e fama che ai giorni nostri continuano con una famiglia di 10 diversi modelli - costruiti in tre diversi stabilimenti di altrettanti Paesi con motori che coprono un range di potenza da 75 a 350 cv. In Europa la maggior parte del mercato è coperta da macchine nella fascia da 130 a 190 cv.

Eccellenza made in Italy

In espansione sui mercati mondiali con una gamma sempre più ampia, New Holland presenta 10 nuovi modelli in anteprima al Bauma di Monaco. Per una leadership sempre più solida nel settore del movimento terra.

Qui sopra e in basso, due veicoli New Holland al lavoro. La società del gruppo CNH mira alla leadership nel movimento terra. Qui New Holland presidia la domanda con due modelli: il D150 da 140 cv e il D180 da 186 cv lanciato sul mercato lo scorso anno. La nuova versione in regola con la normativa antinquinamento Tier III, il D150B in vendita quest’anno, si avvale ovviamente dei benefici introdotti con il D180 e in particolare di una base già ridotta del 10 per cento sul fronte dei consumi carburante, determinante nelle applicazioni gravose quando un dozer può consumare fino a 30 litri di gasolio in un’ora. Monta lo stesso motore T3 del D180, il 6.7 litri turbodiesel common rail a regolazione elettronica, ma con potenza di 145 cavalli. Secondo i dati, permetterà un risparmio carburante comparabile a quello del D180, ulteriormente aumentato dall’adozione della trasmissione idrostatica i cui vantaggi sono ben testimoniati dagli oltre 2.000 dozer sotto i 100 cv usciti dallo stabilimento di Calhoun in Georgia e la cui affidabilità è stata ampiamente dimostrata sul campo. Il gruppo idrostatico, inoltre, per la sua semplicità facilita le manovre e aiuta ad abbattere i costi d’esercizio. Una semplicità che non ha certo penalizzato la potenza e tanto meno le prestazioni che si pongono ai vertici della categoria. Produttività e redditività sono invece le caratteristiche principali della nuova minipala compatta L175, che va

a completare idealmente il segmento in più rapida ascesa: le pale con carico utile da 900 kg. Come nella tradizione New Holland, la L175 presenta un rapporto tra peso operativo (soli 2826 kg) e capacità di sollevamento ai vertici del mercato. Lo stesso vale per la forza di strappo alla benna di 1956 kg. Alla stre gua degli altri sei modelli della gamma, la nuova minipala compatta si avvale del brevettato braccio Super Boom a sollevamento verticale che garantisce uno sbraccio e un’altezza di scarico maggiori rispetto a qualsiasi concorrente di analoghe dimensioni. In cifre, tutto ciò si traduce in ben 304 cm di altezza di sollevamento e 74 cm di distanza di scarico alla massima altezza. INNOVAZIONE A 360 GRADI Caratteristiche che associate al passo lungo per la massima stabilità e all’elevata velocità di traslazione, rendono la L175 decisamente più efficiente e dunque altamente produttiva e redditiva. Mosso da un motore turbocompresso New Holland da 56 cv di potenza lorda, il nuovo caricatore sarà proposto anche nella versione con cabina deluxe dotata di aria condizionata e la disponibilità, in opzione, della doppia velocità. Prestazioni eccezionali e produttivi-

tà al top promette anche il nuovo escavatore cingolato “a raggio corto” E235B SR. Viene proposto con due diversi tipi di sottocarro (NLC e LC) accomunati dalla stessa distanza di 3.850 mm tra la ruota tendicingolo e la ruota motrice, ma con passi differenziati: rispettivamente, 2.390 e 2.590 mm. A richiesta, l’E235B SR può essere anche dotato di lama dozer, offerta in opzione. Secondo New Holland è la macchina da 25 tonnellate più innovativa del mercato, in grado di rispondere in modo ottimale alle esigenze di una clientela sempre più orientata verso escavatori compatti ad alte prestazioni. Grazie alla tecnologia INDR sviluppata in e sclu siva da New Holland, l’E235B SR è un mezzo estremamente silenzioso. Inoltre, il filtro dell’aria insito nel sistema, oltre ad abbattere la rumorosità, mantiene pulito il motore e ne prolunga la durata. Questo è un quattro cilindri HINO turbodiesel di 5,1 litri che eroga 160 cv di potenza a soli 2.000 giri/min, omologato T3A conforme all’attuale normativa sulle emissioni allo scarico. Il combinato tra nuovo motore e nuovo impianto idraulico (due pompe con portata maggiorata a 220 litri/min, funzionanti con pressione di 34,3 MPa aumentabile a quasi 38 con il Power Boost) a gestione elettronica attiva

di Rossella Dallò

HAOA, esalta le doti di efficienza della macchina e l’alto rendimento del carburante, il cui consumo risulta così ridotto del 20 per cento. Tra le caratteristiche innovative del sistema Hydrotronic Active Operation Aid c’è infatti quella di tenere sotto controllo tutte le funzioni della macchina e di assecondarle alle necessità del momento e dell’operatore. In sintesi, l’HAOA interviene a bilanciare automaticamente tutte le caratteristiche di efficienza, velocità e precisione, calibrandole sulle reali esigenze operative richieste. E, quindi, dà l’imput per sviluppare tutta la potenza necessaria soltanto quando serve davvero. PER IL COMFORT DELL’OPERATORE New Holland non ha mai trascurato neppure il comfort dell’operatore. La cabina “full size” dell’E235B SR ne è l’ennesima conferma. È spaziosa, confortevole, climatizzata e offre un’eccellente visibilità. Il quadro strumenti posizionato nell’angolo in alto a destra ha il doppio effetto di disturbare la visuale e di avere tutti i comandi in posizione ergonomia, a portata di mano. Oltre al tettuccio apribile, la cabina prevede anche un parabrezza incernierato, che può essere completamente aperto e fatto rientrare sotto il tetto.

Il Bauma del 23 al 29 aprile a Monaco di Baviera

La fiera dei record TORINO - Tutto esaurito alla Fiera di Monaco per l’edizione 2007 del Bauma, la più importante esposizione mondiale dedicata alle macchine, attrezzature e veicoli per l’edilizia, le costruzioni, l’industria mineraria. In attesa che si aprano i cancelli, dal 23 al 29 aprile prossimo, si contano i record di questa ventottesima rassegna a cadenza triennale. I mercati si espandono, sull’onda della crescita economica asiatica entrano massicciamente in gioco nuove realtà industriali. Il primo risultato è l’affollamento degli espositori che ha raggiunto quasi quota 3.000, circa duecento in più rispetto alla precedente edizione. Il mondo si fa piccolo e la provenienza geografica supera i 47 Paesi del 2004. A fronte di tutto ciò anche l’area espositiva è cresciuta di 30.000 mq a complessivi 530.000 metri quadrati. Le richieste di maggior spazio sono arrivate in particolare proprio da quei Paesi dell’Oriente a più veloce sviluppo quali Cina e India che hanno quintuplicato la superficie espositiva dei loro stand. Per quanto riguarda l’Italia, sono oltre 350 le aziende iscritte all’evento. New Holland è il fiore all’occhiello, l’eccellenza del “made in Italy”.



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IL MONDO DEI TRASPORTI IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

di Fabio Basilico MONZA - Sul mercato da pochi mesi, il nuovo Fiat Scudo è l’erede di un modello di successo, che dal 1995 è stato venduto in ben 350.000 unità. Chiamato a rispondere alle più moderne esigenze del trasporto merci e persone urbano e intercity, Scudo conferma la propria attitudine a conciliare prestazioni, maneggevolezza e comfort di tipo automobilistico con capacità e facilità di carico, oltre che affidabilità e redditività, tipici di un veicolo commerciale. Lo abbiamo verificato direttamente nel corso di un test drive di circa 150 chilometri lungo strade statali, provinciali e urbane nell’hinterland di Milano, a bordo della versione furgone 2.0 Multijet 16V da 120 cv, passo lungo (3,12 metri). Immediatamente visibile fin dal primo contatto con il veicolo, l’architettura del nuovo Scudo accentua alcuni elementi distintivi che ne fanno un veicolo più simile a un monovolume che a un mezzo di lavoro. Il frontale esprime la sensazione di robustezza e solidità, grazie anche al paraurti avvolgente che può accogliere i proiettori fendinebbia e che può essere verniciato nella stessa tinta di carrozzeria. I proiettori anteriori sono a vetro terso, integrano gli indicatori di direzione e, grazie alla loro for ma allungata, conferiscono una maggiore dinamicità al veicolo. La parte posteriore è contraddistinta da linee squadrate che trasmettono immediatamente l’impressione di una grande facilità e capacità di carico. Da notare gli originali fanali posteriori che enfatizzano la modernità dello stile e presentano un family feeling con quelli del Nuovo Ducato. All’interno, Scudo propone uno stile che trasmette modernità, comfort, qualità e funzionalità, proprio come ci si aspetterebbe da un’automobile. La plancia è caratterizzata da un trattamento bicolore che conferisce bellezza e ricchezza estetica, più simile a una berlina che a un mezzo da lavoro. La funzionalità della cabina è resa ancora più interessante grazie ai numerosi vani portaoggetti. Per esempio, la mensola “capucine” (ripiano sottopadiglione), il cassetto della plancia con chiusura a chiave, i pannelli delle porte, il mobiletto portaoggetti, gli sportelli portabicchieri sulla plancia. Il posto di guida privilegia funzionalità e benessere e crea una sensazione di grande sicurezza. Infatti, il conducente ha sua disposizione una consolle, posta al centro della plancia, che raggruppa tutti i comandi e le informazioni necessarie per la guida. Il nuovo quadro strumenti assicura una lettura facile e immediata delle informazioni in ogni condizione di luce. I cuscini dei sedili anteriori assicurano una buona tenuta longitudinale (effetto antisubmarining) e contenimento laterale; mentre, associando le regolazioni del sedile guida (longitudinale, dello schienale e in altezza) con quella del volante (altezza e profondità da 40 mm), Scudo garantisce un’ottima postura ergonomica e un grande comfort per tutte le taglie di clienti. Dotati di appoggiatesta sellati e regolabili in altezza, i sedili anteriori hanno due possibili configurazioni: la prima prevede sedili singoli per conducente e passeggero; la seconda, invece, il sedile per conducente e panchetta biposto per passeggeri. Delle motorizzazioni riferiamo a parte, quanto ai contenuti tecnici, le sospensioni anteriori di Scudo sono di tipo McPherson con bracci inferiori triangolari e barra stabilizzatrice. In particolare, l’adozione di un sistema a ruote indipendenti consente un rigoroso controllo della geometria che assicura un buon comportamento su strada, comfort e una sensibile riduzione dell’usura degli pneumatici. Le sospensioni posteriori sono “a ponte torcente”, ossia con un asse posteriore semideformabile con barra Panhard. Utilizzata nel settore dei monovolume, questo schema di architettura è stato adattato, nel caso del nuovo Scudo, alle condizioni più severe di carico e di utilizzo proprie di un veicolo commercia-

FIAT VEICOLI COMMERCIALI / PROVA SU STRADA DEL NUOVO SCUDO

Comodo il trasporto... Il nuovo Scudo conferma la propria attitudine a conciliare prestazioni, maneggevolezza e comfort di tipo automobilistico con capacità e facilità di carico, affidabilità e redditività, tipici di un veicolo commerciale. le: il risultato finale è un buon livello di prestazioni in termini di dinamica su strada, sicurezza attiva e comfort. Sul furgone 120 Multijet Scudo propone un servosterzo di tipo elettroidraulico, oggetto di tarature specifiche per dare centratura e maggiore precisione di guida, garantendo allo stesso tempo livelli di sforzo adeguati alle varie situazioni di utilizzo, in particolare in città (manovre di parcheggio facili anche nelle versioni più pesanti). In dettaglio, la servoassistenza elettroidraulica è assicurata da un gruppo elettropompa sviluppato specificatamente per il nuovo Scudo e comandato dalla velocità del veicolo e dalla velocità di rotazione del volante. La servoassistenza è quindi indipendente dal regime del motore. Oltre al piacere di guida che ne deriva rispetto a un servosterzo idraulico classico, un sistema di questo tipo contribuisce a diminuire i consumi di carburante. Indipendentemente dal sistema di servosterzo utilizzato e dai pneumatici montati, il nuovo Scudo ha un diametro di sterzata tra marciapiedi di 12,59 metri nella versione passo lungo. L’impianto frenante si dimostra particolarmente efficace assicurando una frenata pronta e progressiva, oltre che spazi di arresto ridotti. Le ruote anteriori impiegano dischi autoventilanti In alto, due versioni del nuovo Scudo furgone, erede di un modello di successo venduto in ben 350mila unità. Sotto, una panoramica degli interni moderni ed ergonomici.

304x28 mm e dischi posteriori con diametro di 290x14 mm. Di serie, il nuovo Scudo è dotato di ABS completo di EBD, che ripartisce l’azione frenante sulle quattro ruote in modo da impedirne il blocco e garantire in ogni condizione il pieno controllo del veicolo, sistema HBA (Hydraulic Brake Assistance), l’assistenza elettroidraulica di frenata che incrementa automaticamente la pressione del circuito frenante in situazioni di panico, ESP con ASR (Anti Slip Regulation), il sistema antislittamento che provvede, con l’ausilio di

freni e del controllo motore, a ottimizzare la trazione a qualsiasi velocità. Tra gli optional figura il regolatore di velocità a comando elettronico (Cruise Control), il sensore pioggia e crepuscolare (per l’accensione automatica dei proiettori) nonché gli utilissimi sensori posteriori di parcheggio. Il nuovo Scudo è l’ulteriore tassello nella fase di rinnovamento della gamma Fiat Veicoli Commerciali. I numeri ci dicono che il modello Scudo è sempre in cima alle scelte degli europei in un segmento che, con oltre 450.000 u-

nità vendute nel 2006, rappresenta il 23 per cento del mercato europeo dei veicoli commerciali leggeri. La continua crescita del brand Fiat in tutti i segmenti è testimoniata dai dati sui primi nove mesi del 2006, quando Fiat Veicoli Commerciali ha raggiunto la quota dell’11,1 per cento in Europa Occidentale con circa 168.000 immatricolazioni. Senza contare che il marchio è leader indiscusso in Italia (con il 45,2 per cento di quota) e in Polonia (con il 21,2), oltre a essere primo importatore in Francia e in Germania.

Sotto il cofano motorizzazioni brillanti ed economiche

Multijet sempre inimitabile MONZA - Le maggiori dimensioni del furgone rispondono all’evoluzione del mercato in termini di volume e di carico utile. Lo Scudo oggetto del nostro test drive ha una lunghezza esterna di 5,13 metri e una portata di circa 1.200 kg. Il potente 2.0 Multijet da 88 kW/120 cv fa parte di un gruppo di unità Multijet che si contraddistinguono per il piacere di guida (soprattutto l’elasticità di marcia), le ottime prestazioni e i ridotti costi operativi (consumi e manutenzione), oltre che per l’affidabilità e il rispetto dell’ambiente. Il 2.0 120 è abbinato a un cambio meccanico a sei marce, al pari del 2.0 Multijet Power da 100 kW/136 cv; per il 1.6 da 66 kW/90 cv c’è a disposizione un cambio a cinque marce. Entrambi i propulsori da due litri con geometria variabile sono caratterizzati da un buon livello di performance: il 2.0 120 eroga 88 kW/120 cv a 4.000 giri/min e la coppia massima è di 300 Nm a 2.000

giri/min. La velocità massima è di 160 km/h e il consumo nel ciclo combinato segna un valore di 7,2 litri/100 km. I valori corrispondenti del 140 Multijet sono 170 km/h e 7,4 litri/100 km. Perfetta sintesi tra prestazioni e consumi in ogni tipo di missione e condizione di carico, Scudo equipaggiato con il 90 Multijet fa registrare 145 km/h di velocità massima e 7,2 litri/100 km di consumo nel ciclo combinato. Segreto dei tre turbodiesel è il sistema Multijet dei Common Rail di seconda generazione. Si tratta della soluzione tecnologicamente più evoluta al fine di controllare elevate pressioni d’iniezione (fino a 1.600 bar) svincolandosi dal regime di rotazione del motore e dalle quantità di combustibile iniettate. La compressione non è legata soltanto al regime di rotazione del motore, ma a diversi parametri segnalati alla centralina attraverso specifici sensori (temperatura aria e gasolio, giri motore, posizione pedali acceleratore, freno e frizione, velocità del veicolo, pressione aria e gasolio). L’elemento chiave di questo sistema, è la centralina elettronica, che può far eseguire una serie di iniezioni anche molto vicine tra loro (da qui il termine “Multijet”). Durante ogni ciclo motore, le iniezioni possono essere addirittura 5, invece delle due tradizionali. All’interno del cilindro, quindi, la quantità di gasolio bruciata è la stessa ma viene suddivisa in più parti, ottenendo una combustione più graduale. Ciò garantisce un funzionamento “morbido” in tutte le situazioni di utilizzo, grande elasticità di marcia e prontezza di risposta che rende questi propulsori sempre più simili a quelli alimentati a benzina. Tra gli altri vantaggi, una maggiore silenziosità di funzionamento, una riduzione delle emissioni e un incremento delle prestazioni, accompagnato da una resa motoristica che migliora ancora la guidabilità del veicolo.


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

FIAT / PANDA PANDA VAN A DOPPIA ALIMENTAZIONE METANO E BENZINA

Il porta a porta ecologico ed economico di Giorgio Rosato TORINO - Si inserisce nell’ambito della tutela dell’ambiente, che costituisce per Fiat Automobiles un asse strategico nello sviluppo dei suoi modelli, la nuova “Panda Panda Van” in vendita dallo scorso mese di febbraio con un prezzo di listino di 10.150 euro (detax). L’offerta diventa ancora più interessante se si considera che il nuovo veicolo commerciale beneficia degli incentivi statali (2.000 euro per un veicolo con e missioni a metano inferiori a 120 g/km, la Panda Panda Van fa registrare114), cumulabili con l’incentivo di rottamazione di 2.000 euro per chi sostituisce un veicolo commerciale Euro 0 o Euro 1. Intelligente, pratico, simpatico ed ecologico: ecco le peculiarità che contraddistinguono Panda Panda Van, il nuovo veicolo commerciale a basso impatto ambientale equipaggiato con il motore 1.2 8v con doppia alimentazione benzina/metano. Con l’obiettivo di essere punto di riferimento nel panorama dei veicoli per la mobilità urbana sostenibile, Panda Panda Van è ancora più innovativa perché supera i compromessi tipici dei veicoli a metano. Infatti, nel pianale, derivato dalla versione 4x4, sono stati integrati due serbatoi separati di metano, con una capacità totale di 72 litri: così inseriti i serbatoi offrono lo stesso vano di carico del veicolo d’origine (1.000 litri di volumetria). Inoltre, la posizione scelta per i due serbatoi sotto il pianale risulta es-

Il nuovo veicolo commerciale a basso impatto ambientale si propone come punto di riferimento nel panorama dei veicoli per la mobilità urbana sostenibile.

sere la migliore scelta nel campo della sicurezza. La capacità di 72 litri consente un’autonomia di circa 310 chilometri (ciclo extraurbano) impiegando la sola trazione a metano. La capacità del serbatoio a benzina rimane invariata rispetto alla versione a benzina (30 litri), offrendo così un “pieno di tranquillità” anche nelle zone dove non è capillare la diffusione dei distributori a metano. Con la Panda Panda Van, quindi, Fiat Automobiles conferma la sua leadership nel metano e la sua continua ricerca al fine di trovare soluzioni che coniughino le esigenze dei clienti e il maggiore rispetto dell’ambiente. Infatti, da oltre 10 anni è leader mondiale nelle motorizzazioni alternative benzina/metano ed è il primo costruttore a offrire una linea ecologica “Natural Power” con un’ampia gamma di veicoli rispettosi dell’ambiente. Inoltre, i veicoli alimentati a metano riducono di cir ca il 23 per cento le emissioni di CO2 rispetto ai mezzi equivalenti alimentati a benzina e riducono praticamente a 0 le emissioni di particolato (PM). In particolare, la modalità a metano fa registrare 114g di CO2/Km (ciclo combinato). La Panda Panda Van è la risposta ideale per piccole flotte aziendali tali da poter circolare liberamente in qualunque centro cittadino e rappresenta un “equilibrio naturale” dove si fondono piaceri di guida e rispetto dell’ambiente, elevata autonomia e consumi ridotti. Una duplice energia per un movimento unico.

MERCATO VEICOLI COMMERCIALI / L’INIZIO DELL’ANNO FA BEN SPERARE PER I PROSSIMI MESI

Fiat e Iveco partono con il piede giusto Fra i costruttori esteri in crescita soprattutto Ford, Mercedes, Citroën e Volkswagen TORINO - Inizio d’anno positivo per il mercato italiano dei veicoli commerciali fino alle 3,5 tonnellate di portata. Con quasi 17 mila veicoli consegnati, nel primo mese dell’anno si registra una crescita del 7,2 per cento sullo stesso periodo dell’anno passato. Sulla base di questo primo risultato, su cui ha inciso però, anche un giorno lavorativo in più rispetto a gennaio 2006, e al la luce dell’approvazione degli eco-incentivi per il rinnovo del parco avvenuta lo scorso dicembre, e considerate le previsioni di crescita economica del panorama nazionale, Anfia conferma le aspettative di forte crescita per la domanda dell’intero anno 2007. Comunque, per poter esprimere una valutazione attendibile sull’entità dell’incremento dei volumi è necessario attendere un las so di tempo più ampio, in grado di evidenziare l’atteso consolidamento positivo del trend.

In questo contesto le marche nazionali mettono a segno un importante risultato: con quasi 8.500 veicoli, realizzano un incremento dell’11 per cento, circa 800 consegne in più sul pari periodo del 2006. La quota di mercato ottenuta si attesta così al 49,5 per cento, superiore di 1,7 punti rispetto a quella realizzata nel gennaio dell’anno passato. Ottima la partenza d’anno per i veicoli commerciali Fiat che, con poco più di 6.700 consegne (in crescita del 10,4 per cento sul risultato del 2006), migliora ancora l’indiscussa posizione di leader di mercato, portando la quota al 40 per cento (38,8 per cento nel 2006). Segnali positivi arrivano da tutti i segmenti di prodotto, tra i quali va segnalato l’ottimo avvio di Scudo, che a soli pochi giorni dal lancio commerciale, ha registrato nel mese una crescita superiore al 20 per cento sui volumi dell’anno scorso.

In alto, l’avveniristica Fiat Panda Panda Van a doppia alimentazione metano e benzina. Sopra, il Fiat Ducato e, a destra, l’Iveco Daily.

Anche Iveco inizia il 2007 con un risultato di grande soddisfazione, con oltre 1.300 consegne. La variazione rispetto al pari periodo dell’anno precedente è del 26,9 per cento in più: il successo del mese di gennaio segna il culmine di un percorso avviatosi nella seconda metà del 2006. Pur riconoscendo che il consuntivo del gennaio 2006, base di riferimento della crescita, non era stato particolarmente brillante, la primaria motivazione dell’eccezionale incremento è il successo riconosciuto dal mercato alla nuova gamma Daily, lanciata a metà dello scorso anno, ricca di versioni e che consente a Iveco di presentarsi, da sempre, come leader consolidato nella fascia alta dei veicoli commerciali. Quanto alle marche estere, in gennaio hanno consuntivato 8.519 nuove immatricolazioni segnando una crescita del 3 per cento ma vedendo ridurre la loro quota di mercato dal 52,2 al 50,5 per cento. Ford con 1.629 veicoli venduti segna una crescita del 36 per cento rafforzando la sua leadership con una quota del 9,7 per cento contro

il 7,6 del gennaio 2006. In seconda posizione Mercedes-Benz con 1.297 nuove immatricolazioni pari a un aumento del 12,5 per cento e a una quota del 7,7 per cento (7,3 nello stesso mese dell’anno precedente). Scende al terzo posto Renault (era al primo nel gennaio 2006), con 1.176 veicoli venduti che significano un calo del 12,1 per cento e una quota ridotta al 7 per cento. In quarta posizione Peugeot con 730 immatricolazioni (in calo del 10 per cento) con una quota che passa dal 5,2 al 4,3 per cento. Quindi Nissan (690 veicoli venduti pari a un calo del 31 per cento e quota in flessione dal 6,4 al 4,1 per cento). Anche Opel in flessione del 15,6 per cento con 665 veicoli pari ad una quota del 3,9 per cento (era del 5 per cento nel gennaio 2006). In crescita del 21,6 per cento Citroën con un volume di 659 veicoli pari a una quota che sale dal 3,4 al 3,9 per cento. Si riprende bene anche Volkswagen che, con 393 immatricolazioni (più 52,2 per cento) migliora la sua quota dall’1,6 al 2,3 per cento.


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di Fabio Basilico

VOLKSWAGEN / AL VOLANTE DEL CRAFTER FURGONE 2.5 TDI 136 CV

MONZA - Crafter si inserisce nel panorama dei veicoli commerciali leggeri quale successore dello storico Volkswagen LT. Abbiamo testato in un percorso di prova di un centinaio di chilometri nel territorio a nord di Milano, la versione furgone passo lungo tetto alto 2.5 Tdi 136 cv (prezzo di listino: 32.729 euro, chiavi in mano). La lunghezza è di 6.940 mm, la larghezza di 2.426 mm e l’altezza di 2.705 mm. Il passo misura 4.325 mm. Già al primo sguardo, Crafter appare come un veicolo di una certa “imponenza” che unisce abilmente la tipica identità di stile Volkswagen ai robusti elementi dei veicoli commerciali. Le forme della calandra e dei proiettori, da un lato sono tipici di Volkswagen, dall’altro sono particolarmente longevi e, rispetto alle automobili, anche molto più robusti per quanto riguarda il materiale e l’estetica. L’elemento predominante nelle fiancate è la dinamicità. Infatti, il montante centrale è inclinato e segue l’andamento della cornice del vetro che, a sua volta termina in una nervatura che si estende sul parafango. E per quanto ri guarda la parte posteriore, anch’essa pre senta particolari interessanti. Le fiancate al di sotto del piano di carico sono nettamente arretrate, senza però ridurre le capacità di carico. Le grandi luci posteriori e il marchio disposto tra le ante rendono Crafter davvero incon fon dibile.

Il trasporto maturo Il successore del popolare LT si dimostra all’altezza delle aspettative Nella sua categoria di peso, questo garantisce un notevole aumento di trazione, soprattutto a veicolo carico. Anche in questo caso, il commerciale della Volkswagen è in grado di adattarsi alle esigenze dei clienti. In totale, per l’intera gamma di modelli, sono disponibili sei diverse trasmissioni assiali. L’efficienza del Crafter conta anche sui lunghi intervalli di manutenzione. Se usato normalmente, il veicolo deve essere sottoposto a ispezione solo ogni 80.000 chilometri. Nel frattempo, è richiesto un cambio olio dopo 40.000 chilometri oppure ogni due anni. TRAZIONE EFFICIENTE CON QUALUNQUE CARICO

FUNZIONALITÀ DEL LAVORO La cabina di Crafter appare spaziosa e funzionale, come ci si aspetta da un veicolo da lavoro. Il concetto chiave che contraddistingue i prodotti di Volkswagen Veicoli Commerciali è: massima priorità per la funzionalità in cabina e semplicità d’uso che non trascura il comfort. Le robuste maniglie delle por-

Panoramica esterna ed interna del Volkswagen Crafter furgone oggetto del nostro test drive. Alla dinamicità delle forme esterne si unisce la funzionalità della cabina, come si conviene a un moderno veicolo da lavoro.

La costruzione del telaio corrisponde a quella, di comprovata validità, del modello precedente: sull’avantreno, sospensioni a ruote indipendenti con braccio triangolare inferiore, balestra trasversale e ammortizzatori; posteriormente, asse rigido con molle a balestra parabolica integrale. Lo sterzo è caratterizzato da una trasmissione variabile e dipendente dalla velocità. La leggerezza di movimento del volante aiuta nelle manovre, mentre alle alte velocità, il comando permette una guida stabile e precisa. Le ruote da 16 pollici rappresentano il prerequisito ideale per un impianto frenante a elevate prestazioni. Gli spazi di frenata, sia a impianto caldo che freddo, sono allo stesso livello di quelli delle autovetture. Sull’a-

La gamma Crafter propone quattro unità 2.5 da 89 a 164 cavalli

L’avanzata del Tdi

tiere, l’apertura della portiera ampliata di 12 cm grazie alla cabina più grande, offrono comfort già nel momento della salita a bordo. L’ampio angolo di apertura della portiera, rispetto al modello precedente, è stato appositamente ridotto di quel tanto che basta per permettere a tutti i guidatori di raggiungere comodamente la maniglia dall’interno, anche quando la portiera è completamente spalancata. L’aumento di 6 cm in larghezza della carrozzeria va a vantaggio dello spazio. Stesso discorso per l’incremento della lunghezza della cabina che permette una maggiore regolazione in lunghezza del sedile verso la parte posteriore. La regolazione continua in altezza del sedile conducente fa parte dell’equipaggiamento di serie. Si aziona tramite una leva a sinistra del sedile e funziona senza fatica anche quando si è già seduti. In optional, il sedile del passeggero può essere regolabile ed è disponibile il sedile doppio. Avvicinandosi allo standard automobilistico, la posizione di seduta del conducente u-

sufruisce della funzionalità di un volante a quattro razze che a richiesta può essere regolabile in altezza e in profondità ed è nettamente più verticale con un angolo di 32 gradi, al posto dei 47 del predecessore. Gli strumenti grandi, ben visibili e finemente disegnati, sono tipici per tutti i veicoli della Volkswagen, come lo sono per Crafter. Per quanto riguarda gli spazi dove deporre oggetti, Crafter mette a disposizioni diversi vani e contenitori distribuiti in diversi punti della cabina. Tra l’altro, sono particolarmente utili i capienti vani sotto al tetto. In fatto di varietà, Crafter ricopre una posizione di spicco, e non solo per le dieci versioni supplementari rispetto al suo predecessore. Le tre masse complessive ammesse di 3, 3,5 e 5 tonnellate dei modelli Crafter 30, Crafter 35 (oggetto del nostro test drive) e Crafter 50 nonché i tre interassi allungati a partire da 3.250 mm, passando per 3.665 fino a 4.325 mm, formano la base di un sistema di combinazione di modelli, al cui interno gli interessati dei settori più

MONZA - Complessivamente, sono quattro i motori 2.5 Tdi della gamma Crafter: 65 kW/89 cv, 80 kW/109 cv, 100 kW/136 cv e 120 kW/164 cv. La sigla Tdi è sinonimo di tecnica all’avanguardia. I nuovi motori sono puliti, longevi e grazie ai lunghi intervalli di manutenzione consentono notevoli risparmi. I Tdi di Crafter sono dotati di un sistema a iniezione diretta common rail di terza generazione, la più recente. L’intero sistema porta a una perfetta miscelazione del mix di combustibile e aria all’interno della camera di combustione, a un corrispondente aumento della pressione nel cilindro e, di conseguenza, a una maggiore silenziosità del motore, oltre a un funzionamento più efficiente e a una minore produzione di inquinanti. Tutti i motori dispongono di compressore VTG, ossia di un turbocompressore con turbina a geometria variabile. Le unità convincono grazie al notevole aumento di prestazioni e potenza già ai regimi bassi. La compatibilità con la normativa Euro 4 è data da un sofisticato sistema per la depurazione dei gas di scarico: tutti i propulsori sono dotati di serie di un filtro antiparticolato posizionato nei pressi del motore, direttamente sul collettore di scarico. Grazie alle elevate temperature dei gas di scarico in quell’area, funziona senza additivi. È inoltre autorigenerante e non richiede manutenzione. La depurazione dei gas di scarico inizia però molto prima. Il filtro vari troveranno il veicolo che fa per loro. I 14 metri cubi del vano di carico del furgone oggetto della prova, dimostrano la grande potenzialità del veicolo tedesco. In moto Crafter è generoso nel mettere in mostra la potenza delle sue motorizzazioni TDI. I motori a cinque cilindri da 2.5 litri di cilindrata hanno già svelato le proprie capacità nel modello precedente, ma sono stati così ampia-

Dalla cabina spaziosa e strutturata all’insegna del comfort e dell’ergonomia, alle prestazioni motoristiche e alle capacità di carico, Crafter si qualifica come mezzo di lavoro dalle caratteristiche vincenti.

all’interno del sistema di ventilazione del basamento funge da separatore dell’olio, impedendo che quantità significative di lubrificante arrivino nella camera di combustione attraverso l’aspirazione. Inoltre, in tutte le motorizzazioni, contribuiscono alla depurazione dei gas di scarico anche un ricircolo di tali gas con ulteriore raffreddamento e un catalizzatore ossidante. La trasmissione di serie, in tutte le varianti del Crafter, prevede un cambio manuale a sei marce, comandato tramite una comoda leva posizionata nella consolle centrale. Abbiamo potuto direttamente constatare che i vantaggi di questo cambio sono diversi: in termini di posizionamento, la mano destra del conducente si posa in modo quasi automatico sulla leva del cambio e il corridoio laterale all’interno della cabina conducente resta libero. Grazie al comando a cavo flessibile, le marce vengono inserite in modo estremamente preciso. La sincronizzazione multipla nelle marce inferiori e la sincronizzazione della retromarcia consentono un cambio di marcia rapido e fluido anche in situazioni di guida critiche. La cambiata si effettua premendo brevemente la leva del cambio in direzione del simbolo “+” (marcia superiore) o del segno “-” (marcia inferiore). In alternativa al cambio manuale, per le motorizzazioni da 136 e 109 cavalli è disponibile un cambio automatico, anch’esso dotato di sei marce, oltre che delle modalità automatica e manuale.

mente perfezionati che è possibile parlare di veri e propri motori nuovi. I cinque cilindri significano innanzitutto un’elevata regolarità di marcia. Sono una caratteristica unica di Crafter, che va a evidente beneficio di conducente e passeggeri. Il propulsore da 100 kW/136 cv, con coppia massima di 300 Nm a 2.000 giri/min, è pronto a convincere sia coloro che percorrono tragitti brevi a carichi ridotti e cercano soprattutto l’efficienza, sia coloro che sono prevalentemente interessati alle prestazioni e viaggiano con grossi carichi, percorrendo ogni anno centinaia di migliaia di chilometri in autostrada. La velocità massima è di 146 km/h e il consumo in ciclo combinato è di 8,1 litri/100 km. La trazione del Crafter è posteriore.

vantreno sono utilizzati freni a disco autoventilanti con un diametro pari a 300 mm. Dietro, sono invece impiegati di schi pieni con un diametro di 298 mm (fino a 3,88 tonnellate di peso totale) e 303 mm (a partire da 4,6 tonnellate). L’allestimento di serie di Crafter prevede Abs, sistema di regolazione dello slittamento in accelerazione con blocco elettronico del differenziale Eds, Esp, appoggiatesta regolabili in altezza e in larghezza, cinture di sicurezza a tre punti di aggancio con pretensionatore e limitatori della forza di ritenuta per tutti i sedili, airbag full-size per il conducente; a richiesta sono disponibili un airbag full-size per il passeggero nonché airbag laterali e per la testa anteriori.


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OPEL / NUOVE PROPOSTE SPECIALIZZATE CON LA GAMMA DEI VEICOLI DA LAVORO

Missioni specializzate Tre gioielli della gamma veicoli commerciali Opel: sopra, il Movano; a sinistra, il Vivaro e, in basso, il Combo. Sono caratterizzati da un’elevata specializzazione e sono in grado di soddisfare le esigenze di tutti i professionisti. Opel. Infatti, oltre a guidare con prudenza, è molto importante poter contare su una moderna ed efficace dotazione di sicurezza oltre che su una telaistica molto sofisticata, a tutto vantaggio del comfort di marcia degli occupanti e del controllo del mezzo.

La Casa automobilistica tedesca del gruppo GM guarda con sempre maggiore interesse all’allestimento di veicoli commerciali per le diverse esigenze professionali. Nuove proposte realizzate in collaborazione con gli allestitori Car Fibreglass, Eutec, Novaplast e Wm System. ROMA - Specializzazione nella specializzazione. È quanto caratterizza l’offerta di veicoli commerciali da parte di Opel, che guarda con sempre maggiore interesse alle esigenze di tutte quelle aziende che cercano veicoli specializzati per le loro esigenze di lavoro. Per questo motivo la Casa tedesca ha intensificato da tempo la sua collaborazione con quegli allestitori che lavorano sui suoi veicoli commerciali e sta avviando nuovi rapporti con altri carrozzieri “leader” del settore per poter sempre meglio rispondere a qualsiasi missione del trasporto leggero. In questo contesto si inquadra la presenza della Casa automobilistica tedesca del gruppo General Motors alla rassegna “Food & Beverage Logistic”, tenutasi lo scorso febbraio

alla Fiera di Rimini, dove, accanto ad alcuni modelli di serie, ha offerto all’attenzione dei visitatori una serie di interessanti proposte realizzate in collaborazione con carrozzerie italiane specializzate. SODDISFARE TUTTE LE RICHIESTE Si va da un Vivaro Doppia Cabina, cui Wm System ha aggiunto una pratica pedana di carico, a veicoli per trasporto di surgelati e merci a temperatura controllata come uno speciale Movano realizzato da Eutec nel rispetto della normativa Atp e un Vivaro Furgone con coibentazione isotermica di Novaplast. Molto interessanti anche un Combo a

metano e un Vivaro turbodiesel che Car Fiberglass ha sviluppato specificamente per le esigenze di panettieri e pasticcieri. Per portare avanti questo progetto, General Motors Italia ha creato nei mesi scorsi un vero e proprio Catalogo Allestimenti Speciali, la maggior parte dei quali è certificata da Opel a livello europeo. Il logo “Opel Certified Conversion”, che accompagna questi prodotti, attesta che il Centro Internazionale di Sviluppo Tecnico della Casa tedesca ha verificato che allestimento e allestitore rispettano determinati requisiti tecnicoqualitativi. Il catalogo è continuamente aggiornato con nuove tipologie di allestimento. La sicurezza attiva e passiva sono al vertice delle priorità dei progettisti

UNA LUNGA LISTA DI DOTAZIONI Movano, Vivaro e Combo sono equipaggiati di se rie con quattro freni a disco (anteriori ventilati), Abs a quattro canali di ultima generazione e ripartitore elettronico frenata. Il controllo elettronico della stabilità ESP Plus di ultima generazione con controllo di trazione TC Plus è ottenibile a richiesta su tutte le versioni di Vivaro. Un’ampia gamma di dotazioni di sicurezza passiva - come le scocche a elevata rigidità strutturale di Combo, Vivaro e Movano con zone a deformazione programmata, moderni sistemi di ritenzione e, a seconda del modello e della versione, fino a 8 airbag -

completano l’equipaggiamento dei veicoli commerciali Opel. I concessionari di veicoli commerciali e le officine autorizzate Opel offrono un servizio post-vendita che ha come principale obiettivo quello di minimizzare i tempi di fermo macchina. In tale ottica, effettuano, in genere senza appuntamento, la diagnosi immediata e i piccoli interventi di manutenzione e di riparazione. a sostituzione delle più comuni parti soggette a usura avviene normalmente in giornata (o entro il giorno successivo se il veicolo arriva in officina nel pomeriggio). Se invece il problema tecnico è serio e il fermo macchina in officina è prolungato, ove possibile è offerto il veicolo sostitutivo. Durante i primi due anni di utilizzo del mezzo, il programma Opel Assistance Premium prevede in caso di guasto il trasporto gratuito del veicolo presso un’officina autorizzata e il veicolo sostitutivo fino a un massimo di tre giorni (in ben 30 Paesi europei). cris. alt.

IL CHI È CHI DEI PARTNER ALLESTITORI PER OPEL

Aziende di grande trazione WM SYSTEM - L’esperienza WM System, con sede a Rolo in provincia di Reggio Emilia, inizia nel 1991 con la produzione di rampe per veicoli commerciali. Grazie agli anni di esperienza accompagnati da un costante miglioramento dei prodotti, la WM System oggi è in grado di offrire una gamma completa. L’azienda dispone di uno staff di persone che si occupano di progettazione, controllo di qualità, gestione ordini, gestione delle vendite e analisi di mercato. Oggi la WM System produce 7 versioni di rampe: PC, ME, PM, PE, PC-R, ME-R, WM LIGHT. Questi modelli, che vengono realizzati su misura in base all’esigenza del cliente, possono essere adattate a qualsiasi esigenza di carico e scarico variando larghezze e lunghezze e portate al fine di sfruttare al massimo tutte le capacità di carico dei veicoli. La WM System ha cercato nel tempo di migliorare i prodotti e i servizi, sviluppando soluzioni innovative per risolvere le varie esigenze dei clienti, non dimenticando il principio fondamentale: “migliore qualità del prodotto = migliore qualità del lavoro”. Questo slogan è sempre stato alla base degli sviluppi dei prodotti WM System. Infatti, proprio per le diverse richieste pervenute negli anni, è stata allargata la produzione introducendo nuove soluzioni quali il sistema modulare per le imprese di pulizia, il sistema d’ancoraggio, copri passaruota e supporto per verricello amovibile. Naturalmente per soddisfare le esigenze del cliente, tecnici specializzati nei montaggi e nelle riparazioni sono a disposizione tempestivamente in caso di bisogno. Grazie alla qualità del prodotto, ma soprattutto al miglioramento della qualità di lavoro, il marchio WM System è ormai noto in tutta Europa. Già da parecchi anni l’azienda emiliana è certificata TUV. così come la produzione in ogni suo passaggio viene controllata attentamente soprattutto per quanto riguarda le fasi di saldatura. CAR FIBREGLASS - La storia della Car Fibreglass, con sede

a Ravenna, iniziata nel 1974 è caratterizzata da una costante: la ricerca di soluzioni innovative atte a soddisfare il cliente in conformità ai requisiti ed alle leggi vigenti. È con quest’ottica che nel 1998 è stato introdotto un Sistema di Gestione per la qualità ISO 9001, ed è con quest’obiettivo che il sistema allora introdotto si evolve in continuazione. La soddisfazione del cliente è certo l’obiettivo primario di tutte le aziende, ma è affiancato da altre necessità, ovvero definire inequivocabilmente i requisiti del cliente e individuare quelli inespressi, creare la redditività necessaria all’azienda per garantire la durata di questa nel tempo, ottenere e migliorare la qualità del prodotto attraverso il miglioramento continuo dei processi interni. “Per raggiungere, ridefinire e migliorare tali obiettivi - sottolinea Franco Barboni, presidente di Car Fibreglass - occorre chiarezza nel senso che tutto il personale che tratta con il cliente deve individuare i requisiti fornire a egli la fattibilità, le caratteristiche, i tempi di realizzazione, e il prezzo, inoltre visibilità per garantirsi la redditività e per questo occorre aumentare il numero di clienti attraverso gli strumenti più opportuni (visite, mailing pubblicità, fiere) e fare in modo che quelli già acquisiti restino fedeli, infine pianificazione della qualità del prodotto ed il miglioramento continuo, che si ottiene attraverso un’adeguata programmazione di tutti i processi svolti all’interno dell’azienda”. L’azienda ravennate è specializzata nella produzione di accessori per auto, per autocaravan, veicoli commerciali e industriali nonché in allestimenti speciali per furgoni isotermici e frigoriferi oltre che in pannelli per allestimenti e in spoiler. NOVAPLAST - La Novaplast nasce nel 1980, dalla collaborazione di 3 soci con alle spalle una comprovata esperienza pluriennale nel settore della lavorazione della vetroresina. La sede iniziale della società, era situata a Ponte San Giovanni, in pro-

vincia di Perugia, in via Mercalli, in un capannone di circa 700 metri quadrati, ma, con la continua crescita, la società si è trasferita nel 2002 in uno stabilimento di circa 2.000 mq, situato in Località Ferriera di Torgiano sempre nella provincia perugina, necessario per mantenere attivi i propri standard. Nella fase iniziale del suo sviluppo, la Novaplast ha indirizzato la propria attività prevalentemente nella produzione per conto terzi (stampaggio pezzi), dedicandosi solo marginalmente alla produzione autonoma (coibentazioni per trasporti alimentari); dopo questa fase iniziale, e durante gli ultimi 16 anni, la Novaplast ha invertito la propria logica produttiva. Oggi produce, infatti, coibentazioni nel rispetto delle norme Atp, adatte al trasporto di derrate alimentari in regime di temperatura controllata, oltre a coibentazioni per trasporti generici (fiori, pane, medicinali ecc.). Inoltre, grazie all’esperienza accumulata nel settore, attestata dalla vasta serie di omologazioni ottenute sia per 0°C che per -20°C, è in grado di allestire qualsiasi modello commerciale. Parte della gamma di prodotti è denominata Polar Line. È questo il nome dato alla nuova linea di produzione dei pannelli isotermici ottenuti su stampi da noi stessi progettati e costruiti. Il kit Polar Line risulta essere un metodo innovativo rispetto alla produzione tradizionale fino a oggi adottata, in quanto offre numerosi vantaggi all’utenza tra cui una maggiore cubatura del vano di carico, una maggior tenuta isotermica derivata dall’applicazione di una seconda guarnizione di tenuta, il pavimento antiscivolo fatto a vasca che, avendo gli angoli perfettamente arrotondati non permette infiltrazioni di liquidi nella carrozzeria originale. Tutti gli allestimenti a norme Atp. destinati al trasporto di derrate alimentari in regime di temperatura controllata, rispettano la normativa italiana ed internazionale, oltre che le prescrizioni e le regolamentazioni sanitarie e igieniche vigenti.


Una scelta ecologica. Una protezione completa.

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Un unico sitema di sicurezza. TEQ SA. Prima in Europa, presenta un sistema protettivo di controllo per veicoli a gas

GPD controlla in modo continuo le elettrovalvole che gestiscono il sistema di alimentazione. GPD fiuta eventuali perdite tramite sensori (nel vano motore, nel vano bombole, nelle ubicazioni sensibili del sistema). GPD in caso di avaria chiude le elettrovalvole, avverte il conducente e, tramite luci e suoni, anche le persone all’esterno del veicolo. GPD può avvertire la centrale operativa, i VVFF o la Protezione Civile tramite TEQMonitoring.

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IL MONDO DEI TRASPORTI

MOBILITÀ IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

JEAN PLENAT PRESIDENTE IRISBUS IVECO

Il Delfino senza confini di Paolo Altieri LIONE - L’anno appena iniziato può essere considerato in casa Irisbus Iveco una sorta di nuovo capitolo nella storia di un’azienda giovane nella sua ragione sociale, essendo Irisbus nata soltanto nel 1999, ma che affonda le sue radici fin agli inizi del secolo scorso quando le due società, Iveco del Gruppo Fiat e l’allora Renault Véhicules Industriels del Gruppo Renault, che l’hanno costituita, già producevano veicoli per il trasporto passeggeri. E si tratta di un nuovo capitolo firmato interamente da Irisbus Iveco, dopo che nel 2003 il gruppo torinese ha acquisito il 100 per cento di Irisbus alla cui guida, nelle vesti di pre-

Già con un ruolo di protagonista nei principali mercati europei così come nel Vecchio Continente allargato all’est, il costruttore con il marchio del Delfino punta ora a una decisa espansione sui mercati internazionali, forte del completamento e della razionalizzazione degli impianti produttivi, nonché dell’ammodernamento di un’articolata gamma di prodotti cui quest’anno si aggiungerà il nuovo Gran Turismo con il quale puntare alla leadership anche nel mercato dei turistici. sottolinea - Irisbus Iveco è alla sua vera svolta dopo quattro anni nel corso dei qua li, con la completa acquisizione della società da parte di Iveco, abbiamo potuto mettere a punto tutte le strategie atte a garantire il pieno decollo dell’azien da. Con il 2007 siamo ora nella condizione di poter consolidare la nostra presenza nei mercati tradizionali, soprattutto in Europa, e affrontare con maggiore dinamismo la nostra espansione su tutti gli altri mercati”. Buona parte della squadra, che oggi affianca Jean Plenat al timone di Irisbus Iveco, è stata rinnovata tra lo scorso anno e l’inizio di questo. Essa è formata da Fabrizio Salvatico (direttore finanze), Guido Moscheni (risorse umane), Federico Bianchi (acquisti), Jean Marie François (sviluppo prodotto), Josep Roura (gestione prodotto e operazioni internazionali), Florencio Gallejo (operazioni industriali), Giorgio Bonnet (tecnologie e sistemi informatici), Alberto Salvoni (servizio clienti), Danilo Martelli (attività commerciali e marketing), Jean-Luc Molhérat (qualità) mentre Régine Debernis è responsabile

sidente, fin dall’aprile di quell’anno siede Jean Plenat, 62 anni, tre figli, un percorso professionale iniziato nel 1970 in Mercedes-Benz, quindi dal 1982 in Iveco dove ha svolto importanti incarichi passando dalla responsabilità del marketing centrale (1988) a quella della direzione generale di Iveco France (1991), per diventare in seguito amministratore delegato di Iveco Pegaso in Spagna (1993), quindi vicepresidente con la responsabilità della Business Unit Heavy, infine responsabile della Direzione Strategica e Sviluppo prima di essere chiamato quattro anni fa alla guida del settore autobus. UNA SVOLTA STORICA Lo abbiamo incontrato il mese scorso nel quartiere generale di Irisbus Iveco, in quel di Saint Priest alle porte di Lione, proprio per poter fare il punto sulla realtà di oggi dell’azienda e sulle prospettive che l’attendono. “Sì, oggi -

delle relazioni pubbliche e Marion Jeauneau delle questioni giuridiche. “Si tratta di un team - osserva Plenat - ben assortito, con manager tutti di grande esperienza, provenienti da culture e nazionalità diverse ma che hanno saputo mettere al servizio dell’azienda il meglio delle loro competenze con l’unico obiettivo di fare di Irisbus Iveco un’azienda internazionale di grande successo”. Non è stato un lavoro facile, dopo la creazione dell’Irisbus, integrare gli uomini e soprattutto fabbriche e prodotti che fino al 1999 rappresentavano precise ma distinte realtà all’interno di Iveco e di Renault. “Non è stato facile sottolinea Plenat - ma ora possiamo dire che il processo d’integrazione e razionalizzazione è stato ormai completato. E che quindi siamo pronti per sfruttarne tutte le opportunità sia sul piano della redditività dell’azienda sia sotto il profilo della risposta dei nostri prodotti alla domanda dei mercati. Il lavoro di ricerca e sviluppo dei prodotti ha la testa qui a Lione e base operative in Italia, a Torino e Valle Ufita, nella Repubblica Céca a Vysoké Myto e in Spa gna a Barcellona. Si tratta di un gruppo complessivo di 450 tecnici e ingegneri che soprattutto negli ultimi quattro anni hanno fatto un lavoro determinante, rinnovando completamente la gamma dei nostri prodotti all’insegna della massima razionalizzazione. Gli ultimi risultati di questo lavoro si vedranno proprio quest’anno, in maggio in occasione dell’Uitp a Helsinki con il debutto del nuovo interurbano Low Entry, realizzato sulla base del Crossway e che sarà destinato soprattutto ai mercati dell’Europa Centrale e Orientale, e in autunno con il lancio, prima in Belgio al Salone di Courtrai, subito dopo in Italia al Salone dell’Autobus di Verona, del nuovo Gran Turismo che affiancherà in alto l’offerta Irisbus dei turistici e grazie al quale contiamo di migliorare sensibilmente la nostra presenza nel settore dei turistici di lusso”. IL NUOVO ALFIERE TRA I PULLMAN TURISTICI Jean Plenat non si sbilancia troppo, ma noi sappiamo per averlo già ammirato in qualche foto rubata che il nuovo Gran Turismo rappresenta davvero una magica carta per l’annunciata offensiva nel selettivo mondo dei pullman turistici. Elegante e raffinato nel suo design esterno, al quale hanno lavorato gli stilisti Irisbus in collaborazione con quelli di una prestigiosa carrozzeria esterna, interni studiati per offrire davvero il massimo del comfort per un turismo itinerante di lusso, il nuovo Gran Turismo è l’interpretazione più vera e avanzata dello stile italiano abbinato alla migliore tecnologia oggi disponibile. Ma seguiamo Jean Plenat nei suoi ragionamenti. “Determinante - dice - per poter oggi operare con profitto sui mercati, sotto ogni punto di vista, è stata l’opera di completamento della razionalizzazione delle fabbriche. All’inizio dell’attività del l’Irisbus, in pratica ogni fabbrica produceva per il mercato locale, così era per l’impianto nella Repubblica Céca, così per quelli in Francia, così per quelli in Italia. Oggi invece per quanto riguarda l’Europa abbiamo concentrato


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

Jean Plenat, presidente di Irisbus Iveco, insieme a Danilo Martelli (a destra) il responsabile delle attività commerciali e marketing. Nell’altra pagina il New Domino (sopra) e il Citelis. la produzione degli interurbani Crossway, Arway e il nuovo Low En try oltre che lo scuolabus New Recreo a Vysoké Myto, quella degli urbani Citelis in sostituzione del CityClass e del turistico New Domino a Valle Ufita, quella dell’Evadys e di un’altra metà di Citelis oltre al nuovo Gran Turismo nel l’impianto di Annonay mentre la fabbrica Heuliezbus di Rorthais produce urbani essenzialmente per il mercato francese e con piccole quantità destinate a clienti affezionati in Belgio, Germania e Spagna. Non va poi dimenticato che a Barcellona nascono i telai EuroRider, a Brescia i telai EuroCargo per i bus medi e a Suzzara scocca e telai Daily per i minibus, così come non vanno trascurati i veicoli alternativi al tradizionale trasporto urbano come il Civis e il Cristalis e il primato di Irisbus in fatto di motorizzazioni ecologiche con alimentazioni che vanno dal diesel al metano, all’ibrido, all’elettrico fino ad arrivare alla fuel cell”. UNA GRANDE FIDUCIA “Abbiamo investito molto in questi ultimi anni - prosegue Plenat - sia per lo sviluppo dei prodotti sia per l’ammodernamento degli impianti perseguendo la strada della qualità, della sicurezza e della difesa dell’ambiente co me una priorità assoluta. In Italia dove, la crisi del mercato non accenna ad alcuna inversione di tendenza per la cronica povertà di finanziamenti nel settore del trasporto pubblico, nonostante le mille promesse fatte nel passato, e dove il parco degli autobus circolanti continua a essere il più vetusto d’Europa con pesanti conseguenze sia sotto il profilo dei costi d’esercizio per le aziende di trasporto sia dal punto di vista dell’inquinamento, abbiamo dimostrato, con gli investimenti destinati a Valle Ufita e al rinnovamento della gamma di prodotti, la fiducia che Irisbus Iveco ha in questo importante settore dell’economia anche per non mettere a repentaglio tanti posti di lavoro. Purtroppo il 2007 in Italia non potrà por tare grandi risultati a causa delle poche gare indette lo scorso anno. Se ripresa ci sarà, vedremo la luce soltanto nel 2008. Intanto noi siamo pronti con i nostri prodotti a sfruttare tutte le opportunità che potranno manifestarsi. Non solo, ma disponiamo di un management che negli anni più recenti ha saputo controbattere al meglio l’offensiva degli importatori e che con l’auspicata ripresa del mercato non potrà che rafforzare ulteriormente le nostre ottime posizioni in tutti i segmenti di mercato”. Dunque, un’attenzione particolare, quella di Irisbus Iveco, ai mercati della grande Europa, ma anche un rinnovato dinamismo sui mercati extraeuropei, laddove già è presente come in Cina attraverso la Naveco, che nel 2006 ha pro dotto 14.500 minibus Daily, e la joint venture con il Gruppo Yue Jin Motors con il quale sono stati sviluppa-

ti e prodotti 8.000 chassis, o come in Sud America con gli impianti di Sete Lagos in Brasile e di Cordoba in Argentina per la produzione di minibus su telaio Daily nel primo caso e EuroCargo nel secondo. “La nostra strategia sui mercati extraeuropei è quella di individuare partner con i quali produrre localmente specifiche gamme di prodotti in linea con le realtà e le esigenze dei vari Paesi. È un po’ quello che, oltre che in Cina e Sud America, abbiamo già realizzato in Marocco e in altre zone della fascia nordafricana. Anche in Turchia stiamo analizzando la vecchia collaborazione con Otoyol per vedere come proseguire e soprattutto come far valere al meglio le potenzialità dei telai Daily e EuroCargo. Così come stiamo riflettendo insieme ai vertici di Tata Motors per trovare delle sinergie da poter sfruttare con profitto per entrambi i partner. E non nascondo che quella di Tata Motors è una gran bella opportunità”. Sicuramente l’offensiva lanciata da Irisbus sui mercati internazionali viaggia in parallelo con quella altrettanto determinata di Iveco. I due marchi si muovono e si muoveranno con sempre maggiore sintonia per sfruttare al meglio le tante sinergie possibili sia dal punto di vista produttivo, sia da quello commerciale. “Da quando nel 2003, Irisbus è diventata di completa proprietà Iveco - spiega Jean Plenat - è diventata obbligata la comune strada da percorrere. Le sinergie sono tante, a livello di acquisti, di componentistica, di ricambi ma è anche fondamentale per noi poter utilizzare parte dell’organizzazione commerciale Iveco così come le strutture dedicate al service. Sotto questo profilo è facile immaginare le grandi opportunità che ne derivano per il potenziamento delle nostre attività in qualunque angolo del mondo e soprattutto laddove lo sviluppo economico viaggia già a ritmo sostenuto”.

Ma veniamo ai numeri e all’esame del posizionamento che Irisbus Iveco ha realizzato nel 2006 nella grande Europa, zoccolo duro della sua attività. Esaminiamo intanto i cinque più importanti mercati europei, Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Spagna, che da soli, con 27.154 veicoli oltre le 3,5 tonnellate immatricolati nel 2006, realizzano l’80 per cento dell’intero mercato europeo. POSITIVI RISULTATI DI MERCATO In questo mercato, cresciuto solo dello 0,3 per cento, hanno chiuso in flessione la Gran Bretagna del 2,6 per cento con 6.924 veicoli, l’Italia del 3,9 per cento con 4.874 veicoli, la Spagna del 7,4 per cento con 3.820, e in crescita la Francia del 7,5 per cento con 5.843 veicoli e la Germania del 6,9 per cento con 5.693 veicoli immatricolati. “Il risultato di Irisbus Iveco in questi cinque più importanti mercati è stato sottolinea Plenat - più che positivo con 6.593 veicoli venduti pari a una quota del 24,3 per cento, immediatamente

alle spalle di Evobus al 25,7 per cento e con 6.971 veicoli”. Se poi si scompone il mercato per segmenti, si rileva che nel settore dei minibus con oltre 7.500 unità vendute, Irisbus Iveco è risultata leader assoluto con il 27,7 per cento e con un volume di 2.085 unità davanti a Evobus al 26,7 per cento, Ford al 20 per cento, Renault al 9,8. Primato assoluto di Irisbus Iveco anche nel segmento degli urbani (8.800 unità il mercato) con una quota del 23,9 per cento e 2.103 veicoli venduti contro il 20,7 e 1.824 veicoli di Evobus e il 12,1 e 1.067 veicoli di Neo man. Piazza d’onore invece per Irisbus Iveco nel segmento degli interurbani (10.817 veicoli il mercato con pesante flessione del 13,3 per cento in Italia e del 15,6 in Spagna) con il 22,2 per cento di quota e 2.405 veicoli dietro a Evobus che ha chiuso con una quota del 29 per cento e con un volume di 3.136 veicoli. La situazione cambia di poco se si prende in esame l’Europa allargata dei 24 Paesi, dove su un volume di bus immatricolati di 39.578 unità (più 3,2 per cento rispetto al 2005), Evobus ha chiuso con una quota del 25,6 per cen-

Dall’alto in basso nell’ordine: il Crossway, il Cristalis e il Civis. Irisbus ha investito molto negli ultimi anni sia per lo sviluppo dei prodotti sia per l’ammodernamento degli impianti.

to e 10.142 veicoli davanti a Irisbus Iveco con il 21,3 e 8.452 veicoli mentre molto staccati risultano tutti gli altri costruttori con Neoman all’11 per cento, volvo all’8,1, Scania al 5,6, Ford al 4,5. Quanto ai segmenti, Evobus è risultata al primo posto nei minibus con il 29 per cento davanti a Iveco con il 26,4, negli urbani con il 21,6 sempre davanti a Irisbus Iveco con il 19,4 e negli interurbani con il 26,6 ancora davanti a Irisbus Iveco con il 19,6 per cento. UOMINI E PRODOTTI PER LA COMPETITIVITÀ “In ogni caso - precisa Jean Plenat nel corso del 2006 abbiamo accumulato ordini per 10.300 unità con un incremento dell’11 per cento rispetto all’anno precedente mentre le fatturazioni sono state 9.400 anche queste in aumento dell’11 per cento. Sui cinque maggiori mercati abbiamo portato la nostra quota dal 23,9 al 24,3 per cento mentre Evobus ha visto ridurre la propria penetrazione dal 27,7 al 25,7 per cento. Anche sui mercati dell’Europa allargata abbiamo guadagnato quota, pas sando dal 20,4 al 21,3 per cento mentre il nostro antagonista è sceso dal 26,8 al 25,6 per cento. La battaglia sui mercati è comunque fino alla consegna anche di un solo autobus e noi abbiamo uomini e prodotti per poter difendere e conquistare ulteriori posizioni. È questo l’obiettivo che ci siamo posto per il 2007 e per gli anni a venire. Già quest’anno contiamo di migliorare il nostro fatturato almeno del 10 per cento, ma soprattutto contiamo di far sentire forte la nostra voce anche nel mercato dei turistici. Con l’Evadys, il New Domino e il nuovo Gran Turismo pronto al debutto disponiamo di tre cavalli di razza, capaci di sfidare la migliore concorrenza. Con questi prodotti siamo certi di mettere nelle mani delle aziende private di trasporto passeggeri veicoli di assoluta avanguardia, capaci di garantire viaggi comodi e sicuri per i passeggeri, grande redditività alle stesse aziende di trasporto e una forte immagine di qualità e personalità al marchio del Delfino”.


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Febbraio 2007

TRASPORTO PUBBLICO / È IL PRIMO ESPERIMENTO NELLA PROVINCIA DI NAPOLI di Marco Carmine Foti NAPOLI - L’Istituto Nazionale di Statistica segna, per il 2005, una notevole crescita della domanda di mobilità per la quale si passa dai 120 milioni di spostamenti quotidiani del 2004 ai 128 milioni dell’anno dopo. Il 50 per cento degli spostamenti sono effettuati per motivi di studio o di lavoro con una ripartizione pari al 64 per cento per motivi di lavoro e 36 per cento per motivi di studio; il resto degli spostamenti sono effettuati per motivi occasionali. La maggioranza della popolazione residente, pari all’83 per cento, raggiunge il luogo di studio o di lavoro utilizzando uno o più mezzi di trasporto; la restante quota (17 per cento) si sposta a piedi. L’assenza di una politica dedicata all’utilizzo del mezzo pubblico comporta una supremazia dell’utilizzo dell’automobile (sei persone su dieci si spostano con il mezzo privato) a discapito del trasporto collettivo, con una quota pari solo al 13 per cento. Il dato più allarmante si riferisce alle città con più di centomila abitanti nelle quali il numero dei passeggeri che utilizzano il bus è calato, in un anno, di un punto percentuale (dal 23 al 22 per cento), mentre la quota degli spostamenti urbani effettuati in automobile è cresciuta di tre punti percentuale (dal 79 all’82 per cento). IL RUOLO DEL TRASPORTO PUBBLICO Nei 13 comuni italiani di maggiore dimensione, ovvero quelli che contano una popolazione di oltre 250mila residenti, il 47 per cento della popolazione effettua spostamenti quotidiani sistematici. A differenza del dato medio nazionale, nei grandi Comuni i trasporti pubblici sono usati in maggior misura con una quota di ripartizione modale pari al 22 per cento, e l’automobile, anche se è il mezzo maggiormente utilizzato, assume minor rilevanza. A tutto ciò bisogna aggiungere i cambiamenti degli stili di vita, di lavoro, di accessibilità e dislocazione dei servizi, in atto nelle aree urbane, metropolitane e rurali, uniti alla sostanziale modifica dei principali indicatori di mobilità. Tali fattori determinano una varietà di bisogni ed esigenze di mobilità a cui il trasporto pubblico deve dare necessariamente una adeguata risposta. Il trasporto pubblico tradizionale, nonostante nei Comuni di grandi dimensioni viene utilizzato da un quarto della popolazione che si muove, però non riesce a soddisfare determinate esigenze: aree e periodi temporali a domanda debole, destinazioni diffuse, relazioni città-periferie non sistematiche, categorie di utenza differenziate, etc. Accanto a questa generale tendenza di diffusione della mobilità, caratteristica delle organizzazioni territoriali più mature, si rileva una “specializza-

ChiAMA O Bus

Lo sviluppo veloce delle tecnologie supporta nuove soluzioni nella gestione del trasporto collettivo tramite la realizzazione di “servizi flessibili” meglio adattabili alle specifiche esigenze degli utenti. Una rete in grado di coprire quella rilevante parte di domanda di mobilità che giudica non conveniente il servizio tradizionale. zione” del trasporto pubblico verso le componenti più sistematiche della mobilità, generalmente espresse da quella quota di popolazione che non sempre può disporre di mezzi di trasporto propri (per esempio gli studenti o gli anziani). Il veloce e consolidato sviluppo delle tecnologie, inoltre, consente e supporta nuove soluzioni nella gestione del trasporto collettivo tramite la realizzazione di “servizi flessibili” di trasporto: questi servizi si possono adattare alle specifiche esigenze degli utenti e possono coprire quella rilevante parte di domanda di mobilità a cui il servizio “tradizionale” e per la quale anche il mezzo personale (autovettura, moto, motorino, bicicletta ecc.) può dimostrarsi non conveniente. Il servizio a chiamata è un servizio flessibile innovativo che deriva dall’acronimo DRTS (Demand Responsive Transport System) e soddisfa a pieno le richieste delle esigenze di mobilità espresse dalle diverse categorie di utenti. È un modo per estendere il servizio

di trasporto pubblico locale in aree nuove, decentrate, dove il servizio di linea convenzionale è scarsamente percepibile per l’insufficiente numero di corse o perché non è mai arrivato. La corsa viene effettuata solo quando serve e al tempo previsto, evitando all’utente le attese alle fermate. Il servizio a chiamata è una soluzione per le aree a domanda debole o non omogenee, aree periferiche, aree rurali, aree montane, aree dove, in alcune fasce orarie, il servizio non esiste (servizio notturno, servizio festivo, corse in orari di fascia morbida). NUOVE OPPORTUNITÀ PER MUOVERSI È dunque una filosofia operativa da cui si possono trarre grossi vantaggi quando il servizio tradizionale risulta essere contemporaneamente poco attraente per l’utente e non economico per chi lo fornisce. Il servizio flessibile può, quindi, potenzialmente aumentare

ANFIA

Vassallo Presidente del Gruppo Autobus TORINO - L’Assemblea del Gruppo Autobus dell’Anfia ha nominato Enrico Vassallo, Direttore Generale di Irisbus Iveco Mercato Italia, nuovo Presidente di Gruppo per il prossimo triennio, in sostituzione di Giuseppe Amaturo, che lascerà l’Irisbus nei prossimi mesi. Al Gruppo Autobus di Anfia aderiscono otto aziende, che complessivamente occupano circa 2.000 dipendenti con un fatturato dell’ordine di 500 milioni di euro. Nell’occasione, l’Assemblea ha discusso la situazione del mercato dell’autobus in Italia, fortemente penalizzato dalla evoluzione normativa del trasporto pubblico locale e aggravato da una cronica carenza di risorse finanziarie, che ostacola un rinnovo del parco circolante obsoleto. Enrico Vassallo, 38 anni, entrato nel gruppo Iveco nel 1996, ha maturato esperienze significative in Italia e all’estero in ambito acquisti, sviluppo prodotto e sales & marketing , in varie società del gruppo Fiat, da Astra a Iveco, a CNH . Dal 2004 al 2006 ha avuto in Irisbus la responsabilità dell’area Middle East & Africa.

l’occupazione media dei veicoli e ridurre la congestione e il consumo di energia diminuendo i viaggi con i veicoli privati; può aumentare l’equità sociale migliorando l’accessibilità del servizio di trasporto per le persone che non possono permettersi mezzi di trasporto privato o per persone con ridotta capacità motoria (dovuta all’età o perché diversamente abili). La Compagnia Trasporti Pubblici (CTP) di Napoli è partner principale del progetto “Agata” inserito nel Programma Comunitario INTERREG IIIB MEDOCC, Asse 3, Misura 4. Cogliendo questa importante occasione europea, CTP ha investito importanti risorse economiche per la prima sperimentazione di un servizio a chiamata nella provincia di Napoli, in Regione Campania e nell’intero territorio meridionale: tale esperimento, di natura innovativo e pionieristico, vuole essere d’esempio per tutte le realtà aziendali regionali che intendono dare una svolta significativa alla gestione tradizionale del Trasporto Pubblico Locale. La sperimentazione del servizio è stata avviata nel Comune di Giugliano in Campania nel mese di marzo 2006: nono Comune della Provincia per taglia demografica nel Censimento Istat del 1991, oggi occupa la seconda posizione nella classifica provinciale confermandosi come area in fase di sviluppo (è il secondo Comune anche per il volume di traffico), dato che risulta essere in controtendenza rispetto alle dinamiche demografiche rilevate per i Co muni della costiera napoletana o rien tale. Nelle aree dove è in atto il pro cesso di crescita demografica, la densità abitativa raggiunge valori piuttosto elevati compresi tra i 3.000 e i 5.000 abitanti per kmq: nel Comune di Giugliano, grazie a una superficie territoriale molto vasta, la densità della popolazione è inferiore a quella rilevata nei Comuni in fase di sviluppo, e pari a circa 1.000 ab/kmq. Nella fase di sperimentazione dell’Azione Pilota del Progetto Agata si è utilizzata una sottorete del bacino “giuglianese”, ricadente nella zona costiera della città. Il grafico di rete, composto da 41 nodi e 41 archi percorribili da

mezzi pubblici di piccola dimensione, ha una lunghezza pari a 22,5 km di cui 13 sono riconducibili al percorso principale e il resto alle due deviazioni del tragitto. Il tempo massimo di percorrenza a bordo (percorso principale più le deviazioni) è pari a 47 minuti mentre il tempo minimo (solo percorso principale) corrisponde a “soli” 30 minuti. Il servizio a chiamata “a percorsi e orari fissi, con deviazioni di tracciato su prenotazione” rappresenta la soluzione più idonea per la sperimentazione nel bacino giuglianese, caratterizzato da una concentrazione degli insediamenti lungo le direttrici principali del Comune. Il servizio, erogato su percorso e orario fisso con prenotazione, prevede che la linea, e le conseguenti corse, siano prestabiliti (orari fissi) secondo un programma d’esercizio iniziale in cui la corsa si effettua soltanto in caso di prenotazione, anche soltanto limitatamente al tratto di corsa richiesto. Il servizio è identificato da un percorso principale (fisso) mentre le fermate secondarie, svincolate dall’itinerario fisso, vengono servite soltanto in caso di prenotazione: questo sistema permette di limitare la lunghezza della linea in funzione dell’aleatorietà della domanda di mobilità. UNA GRANDE ORGANIZZAZIONE La linea base, rispetto alla quale si prefigura la direttrice principale, è definita in termini di percorso mentre per quanto riguarda l’orario del le corse, fissata la partenza, l’ora di arrivo presenta un certo grado di flessibilità (scostamento orario) dovuta all’eventuale esecuzione delle deviazioni a richiesta dell’utente. La copertura del territorio è garantita da 41 nodi di raccolta ai quali corrispondono 64 fermate nelle due direzioni di transito. La centrale operativa del servizio è l’elemento fondamentale per una corretta organizzazione del servizio a chiamata. Per esigenze di carattere logistico-organizzativo la centrale operativa è localizzata nello stesso luogo in cui si trova il Centro Operativo Esercizio di Arzano, struttura nella quale hanno sede le attività di centro prenotazioni e centro programmazione: a ogni richiesta pervenuta, l’operatore media le esigenze del l’azienda con quelle del cliente, identificando le caratteristiche della corsa-mezzo che meglio si adattano alle esigenze di viaggio e formula più proposte da contrattare. La gestione delle chiamate è in modalità “Off Line”: in questo caso il sistema prevede che tutte le richieste debbano giungere alla centrale operativa prima che venga organizzato il viaggio. Si tratta, quindi, di un servizio di ti po statico che consente di creare i viaggi (percorsi) e predisporre la tabella di marcia (programma di servizio) per i conducenti in back office (nella sede della centrale operativa), evitando di fatto il collegamento autista-centro operativo. La prenotazione del viaggio da parte della clientela avviene mediante un numero dedicato al servizio: agli utenti è stata distribuita una fidelity card che ha consentito la loro identificazione e l’accesso alla linea telefonica per la prenotazione della corsa. La prenotazione del viaggio da parte del cliente avviene dalle ore 8.30 alle ore 13.00 del giorno precedente all’effettuazione del viaggio. A supporto delle attività legate alla gestione delle prenotazioni è stato realizzato uno strumento sviluppato dalla società T Bridge all’interno di un ambiente user friendly (MS Excel): il tool assolve le funzioni di gestione dell’acquisizione delle prenotazioni giornaliere e calcolo del programma di esercizio. Per informare la popolazione residente circa le specifiche del nuovo servizio a chiamata, e stimolare una consistente adesione allo stesso, si sono studiati meccanismi di comunicazione semplici ed efficaci, alla portata di tutti. È stato perciò realizzato uno slogan d’impatto che richiamasse il doppio concetto, di “amore” verso il TPL e di “chiamata” del servizio: da ciò ne è derivato il nome del progetto, “ChiAMA ‘O Bus”.


È più facile essere autonomo quando tutto è accessibile. Pensando ogni giorno al benessere di tutti, siamo diventati uno dei primi costruttori europei di veicoli per il trasporto persone. Dal passeggero all’autista, dalla hostess all’operatore turistico, dal gestore del servizio all’autorità dei trasporti; ogni nostro autobus è progettato per rendere il viaggio sempre più comodo e piacevole. Sicurezza, accessibilità, comfort del passeggero, facilità di guida, riduzione delle emissioni acustiche e gassose sono, per noi, tante opportunità di progresso e d’innovazione per andare sempre più lontano… Sempre più lontano sulla strada della libertà.

Fotografie : Didier Michalet

Verso una vita più libera.


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

DAIMLERCHRYSLER / SI CONFERMA PROTAGONISTA MONDIALE ANCHE NEL SETTORE DEGLI AUTOBUS

Landmann: “Premiata l’offensiva di prodotto”

Con oltre 36mila unità tra autobus completi e telai, la Divisione DaimlerChrysler Autobus è riuscita a tener testa brillantemente all’agguerrita concorrenza su tutti i mercati.

di Paolo Altieri STOCCARDA - Con la vendita in tutto il mondo di circa 36 200 veicoli dei marchi Mercedes-Benz, Setra e Orion, nel 2006 la Divisione DaimlerChrysler Autobus ha raggiunto il livello straordinariamente elevato dell’anno precedente (36.200 unità vendute). Le vendite di telai sono salite a circa 24.300 unità, rispetto alle 24mila del 2005, mentre il segmento degli autobus completi ha registrato una lieve flessione, con 11.900 unità vendute contro le 12.200 dell’anno precedente. Nel complesso, il dato relativo alle vendite del 2006 è una nuova conferma della leadership della Divisione DaimlerChrysler Autobus nel mercato mondiale. Harald Landmann, Responsabile della Divisione DaimlerChrysler Autobus: “Dopo che per parecchi anni le nostre vendite sono cresciute in misura più che proporzionale rispetto al mercato, nel 2006, malgrado una concorrenza più agguerrita nel segmento degli autobus interurbani e da turismo, siamo riusciti a ripetere l’ottimo risultato dell’anno precedente. Vogliamo continuare a rimanere il numero uno del settore anche in futuro.” Continua Landmann: “Pertanto da un lato siamo impegnati a ottimizzare continuamente la produttività e i processi, sempre tenendo presenti le esigenze dei clienti. Dall’altro intendiamo crescere per consolidare la nostra posizione

sul mercato”. Sulle vendite dell’anno scorso ha influito positivamente l’offensiva di prodotti partita nel 2005: alla fiera IAA 2006 di Hannover sono stati presentati per la prima volta il “piccolo” Mercedes-Benz Citaro K, lungo 10,5 m, l’autobus da noleggio a pianale rialzato Mercedes-Benz Tourismo e il nuovo autobus interurbano a pianale ribassato Setra MultiClass 400. Inoltre il Mercedes-Benz Citaro Low Entry, nella versione destinata al trasporto interurbano, è stato dichiarato “Bus of the Year 2007”, il massimo riconoscimento previsto in Europa per gli autobus. Nei mercati dell’America Latina la Divisione DaimlerChrysler Autobus ha presentato l’O 500, un rivoluzionario telaio articolato lungo 18 metri, in grado di trasportare molti passeggeri. La Divisione DaimlerChrysler Autobus è leader non solo nelle vendite, ma anche nelle avveniristiche tecnologie utilizzate. I primi autobus dotati della tecnologia Blue Tech a basso impatto ambientale, già conformi alla normativa Euro 5 sulle emissioni di gas di scarico, sono stati accolti molto positivamente dal mercato. Nei mercati nordamericani è continuato il successo degli autobus ibridi Orion: nel 2006 sono stati ordinati altri 420 esemplari dell’autobus urbano ibrido Orion VII dalle aziende di trasporto pubblico locale di New York, Toronto, San Francisco ed Edmonton. Anche nel 2006 la Divisione DaimlerChrysler Autobus si è dunque conferma-

I nuovi responsabili di Evobus e Divisione Bus Daimlerchrysler

Landmann e Suffel ai vertici STOCCARDA - Si chiamano Harald Landmann e Holger Suffel gli uomini chiamati di recente alla responsabilità di EvoBus e della Divisione Bus di DaimlerChrysler, il primo nella veste di Presidente del Consiglio di Amministrazione di EvoBus e capo della direzione mondiale di DaimlerChrysler Buses, il secondo Direttore Commerciale nonché il Responsabile Commerciale a livello mondiale di DaimlerChrysler Buses. Harald Landmann, 62 anni, già nel novembre del 2006 aveva assunto la presidenza della società in qualità di commissario ad interim. Egli opera in DaimlerChrysler AG dal 1980 e ha assolto a diverse funzioni all’interno del gruppo intervenendo, fra l’altro, a livello di progettazione nello stabilimento di Gaggenau e dirigendo altresì lo stabilimento di Kassel. Con la fondazione di EvoBus GmbH nel 1995, Harald Landmann ha ottenuto la carica di Direttore del Settore Produzione di Setra mentre nel 1999 è diventato Responsabile

Harald Landmann

Holger Suffel

Generale di produzione. Dal 2003 è Responsabile a livello mondiale della produzione di DaimlerChrysler Buses. Holger Suffel, 47 anni, nominato Direttore Commerciale dal Collegio Sindacale di EvoBus lo scorso primo dicembre, successivamente alla specializzazione nell’ambito delle attrezzature dell’allora Daimler-Benz

AG, ha terminato gli studi di ingegnere in economia presso l’Accademia Tecnica di Esslingen. In forza in azienda fin dal 1977, ha svolto varie funzioni a partire dal 1985 nell’ambito dei veicoli commerciali, dal loro sviluppo alla prevendita, al marketing fino all’assistenza. Dal 2003 in poi ha diretto il settore di Post-Vendita di EvoBus GmbH.

Sopra e in alto due versioni della gamma Citaro: il Low Entry (sopra) e il Citaro K. Citaro è una delle punte di diamante della gamma DaimlerChrysler Autobus.

ta il maggiore fornitore nel mercato mondiale di autobus ibridi, con un totale di 1 500 ordini dopo le prime consegne nel 2003. Un ulteriore esempio della leadership della Divisione DaimlerChrysler Autobus sul piano tecnologico è il Travego, presentato nell’estate 2006 ai media e al mondo politico come “Mercedes-Benz Safety Coach”; il modello è provvisto di tutti i sistemi di assistenza alla guida e sicurezza attualmente disponibili nella dotazione di serie dei veicoli. Quest’anno la Divisione DaimlerChrysler Autobus si attende una minore spinta nei mercati principali. In Germania i finanziamenti del trasporto pubblico locale saranno ulteriormente ridotti. Inoltre la Divisione DaimlerChrysler Autobus prevede un nuovo inasprimento della concorrenza mondiale. Quanto all’Italia, la Evobus, pur con un volume di autobus venduti inferiore al 2005, ha ulteriormente migliorato la sua quota di penetrazione e, grazie ai nuovi prodotti, prevede per il 2007 di realizzare ancora un passo in avanti.



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IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2007

CACCIAMALI / UNA PRODUZIONE PER SPECIFICHE NICCHIE DI MERCATO

Laddove gli altri non osano Non è per niente vero che l’attività dell’azienda bresciana sia ancora e soltanto limitata alla produzione di scuolabus, che oggi rappresenta meno del 20 per cento del suo fatturato di Paolo Altieri MAIRANO - C’è ancora chi associa il no me Cacciamali semplicemente al mondo degli scuolabus, un settore nel quale sicuramente l’azienda bresciana è cresciuta fino a diventarne leader assoluto, posizione che tuttora mantiene, ma oggi, e ormai già da molti anni, l’azienda fondata agli inizi degli anni Settanta dai fratelli Sergio e Angelo Cacciamali ha sensibilmente allargato il campo di attività, tanto che nel proprio listino figurano più di una ventina di modelli e oltre una cinquantina di versioni, tra scuolabus, urbani, interurbani e turistici, ognuno dei quali studiato, pro gettato e realizzato per andare a soddisfare le esigenze di precise nicchie di mercato, laddove i grandi costruttori non osano non perché non ne sono capaci, ma semplicemente perché trattandosi di piccoli “numeri” non ne vedono la convenienza. Ed è una produzione, quella della Carrozzeria Cacciamali, destinata non solo al mercato italiano ma anche all’estero, tanto nei Paesi in via di sviluppo, dove si guarda a un prodotto essenziale, che in quelli più evoluti, che sono quanto mai attenti alle sofisticazioni del trasporto come contenuti fondamentali per il comfort e la sicurezza dei passeggeri ma anche per l’immagine della stessa azienda di trasporto. Dell’attuale realtà produttiva della Cacciamali ne parliamo con il direttore generale, Gianluigi Tabellini, bresciano, 44 anni, maturità scientifica prima di laurearsi in ingegneria, cui ha aggiunto anche un approfondito master in economia, dal 15 gennaio 1997 in Cacciamali dove nel 2003 assumeva l’attuale incarico. “In effetti - sottolinea - attraverso un’attenta e progressiva selezione delle problematiche del trasporto persone, in Italia e all’estero, Cacciamali ha via via perfezionato il proprio intervento in ricerche di mercato e in settori del trasporto dove maggiormente e più efficacemente gli studi effettuati e gli allestimenti approntati potevano portare a un risultato positivo. In pratica abbiamo capito l’importanza della specializzazione fin dall’inizio dell’attività, orientando la nostra offerta di autobus a precise nicchie di mercato le cui esigenze potevano essere soddisfatte grazie soprattutto alla flessibilità progettuale e produttiva che ci caratterizza. Così è stato all’inizio per il mondo degli scuolabus, dove abbiamo guadagnato rapidamente una leadership assoluta soprattutto sul mercato interno, così già da un po’ di anni avviene per il mercato degli urbani, interurbani e dei turistici cui rispondiamo con prodotti con lunghezze comprese tra i 6,70 e 10,5 metri, capaci di affrontare con agilità e in tutta sicurezza itinerari e strade sui quali gli autobus più grandi si trovano a mal partito”. “Il nostro grande segreto - prosegue sta nella flessibilità e nella specializzazione dei nostri collaboratori, gente molto giovane, con un’età media intorno ai 35-40 anni, altamente qualificata, animata da un grande spirito di corpo, in grado di saltare nel corso della giornata da una lavorazione all’altra e sempre con il massimo impegno e con la più assoluta competenza, il che alla fine ci consente di poter consegnare un veicolo nel giro massimo di 60 giorni se si tratta di un autobus carrozzato su telaio e al massimo di 100 giorni in caso di autobus con struttura autoportante. Ecco, la tipologia della nostra produzione si divide, appunto, in autoportante, su telai fatti in casa e con motorizzazio-

ni Iveco e cambi ZF, e carrozzata, esclusivamente su telai e motorizzazioni sempre Iveco. Sia con la prima tipologia, sia con la seconda, produciamo urbani, interurbani e turistici. Quanto agli urbani autoportanti buona parte della produzione è rappresentata dall’Europolis, che costruiamo in esclusiva per Irisbus Iveco nei tipi 7.40 elettrico o ibrido, 7.96 e 8.20 (il primo per il mercato italiano, il secondo per l’estero), 9.20, 9.40 a metano e 10.50. Firmati Cacciamali sono gli autoportanti urbani 6.85 e 6.70 elettrico, interurbani 7.75, 8.40, 9.72 e 10.5 Sigma nonché l’autoportante turistico 840 GT. Complessivamente si tratta di una produzione annuale intorno alle 250 unità”. Per quanto riguarda gli autobus carrozzati, tutti firmati Cacciamali, ci si avvicina a una produzione annuale vicino alle 500 unità. “Si tratta - spiega Gianluigi Tabellini - del Thesi, a metano e diesel, realizzato su telaio Iveco Daily 65 e nelle versioni scuolabus, interurbano e turistico, dell’Urby, an ch’esso su telaio Daily 65 e con alimentazione a metano e a gasolio, nelle versioni urbana e suburbana con pianale completamente ribassato, modificato da noi in fabbrica, infine del Thema su telaio EuroCargo 100 e con motorizzazione Diesel nelle versioni scuolabus, interurbano e turistico. Tutti e tre i modelli vengono prodotti sia a Mirano sia in Polonia. Quest’ultima produzione è destinata oltre che al mercato polacco anche a quelli dell’Europa Centrale e Orientale. Per i soli mercati dell’esportazione, produciamo anche i modelli Tour da 11,80 metri su telaio EuroCargo 150, nella versione interurbana con 50 posti a sedere, Vega da 12 metri su telaio Iveco EuroRider nella versione interurbana-turistica con 55-60 posti, infine gli interurbani 395 (9,5 metri di lunghezza) e 397 (10,5 metri), realizzati rispettivamente sui telai MiniRider e MidiRider, commercializzati direttamente da Irisbus Iveco. Tutta la produzione si avvale delle motorizzazioni Iveco, ovvero Sofim, il 2,8 litri turbodiesel con potenze da 150-160 cavalli, il Tector, il 6 litri disponibile con potenze da 240 a 290 cavalli, e il modernissimo Cursor 8 litri con potenze comprese tra i 280 e 350 cavalli”. L’intera produzione, come si accennava, avviene nei due impianti di Mairano e in Polonia, dove i vari modelli nascono quasi integralmente, soprattutto per quanto riguarda i tipi con struttura autoportante per i quali le forniture esterne riguardano solamente porte, finestre, cappelliere, sedili, cruscotto, parti in vetroresina, impianto elettrico, che però vengono realizzati su progettazione e specifiche Cacciamali. “In tempi più recenti - aggiunge Tabellini per garantirci la qualità assoluta abbiamo portato al nostro interno tutte le lavorazioni meccaniche, eseguite dalla

consociata Cacciamali Carpenteria, dotata delle più moderne e avveniristiche attrezzature. Ecco, è proprio l’introduzione di tecnologie d’avanguardia e dell’informatica di processo che ha caratterizzato l’evoluzione più recente della Cacciamali e che ha consentito alla produzione di raggiungere un livello di qualità che la clientela oggi percepisce, soprattutto nelle parti dell’autobus che sono nascoste alla vista, e ci riconosce con estrema onestà e con nostra grande soddisfazione. Vero è proprio vanto della Cacciamali è poi l’Europolis che produciamo per conto di Irisbus Iveco, unico veicolo sul mercato con l’intera scocca in acciaio inox rivestita lateralmente in vetroresina e con tetto in alluminio”. Ma quali in ultima analisi i punti for ti della produzione Cacciamali? “Anzitutto, l’idea tutta Cacciamali che Piccolo è Bello, nel senso che è stata la nostra azienda ad aprire la strada agli autobus con lunghezze 9.20, 8.40, 7.80 e 7.75 metri espressamente votati a importanti nicchie di mercato. Inoltre, sce gliere Cacciamali significa per il cliente la possibilità di partecipare attivamente, presso la nostra sede, alla realizzazione del suo autobus, dalla fase di progettazione fino all’allestimento finale, un coinvolgimento diretto che alla fine vede completamente soddisfatto il cliente e assolutamente tranquilli noi, perché il risultato finale è

Gianluigi Tabellini, direttore generale della Carrozzeria Cacciamali. quello che il cliente si aspetta. Un altro punto forte della produzione Cacciamali sta nell’introduzione di tutte le più innovative tecnologie che il mercato mette a disposizione e nella strettissima collaborazione con le più qualificate aziende di componentistica. Siamo stati tra i primi, per esempio, già dieci anni fa, a offrire di serie sui nostri veicoli i dispositivi Abs e Asr. Voglio anche aggiungere che Cacciamali è rimasta tra le pochissime aziende che tengono alta la bandiera del made in Italy e che infine tutti i nostri veicoli sono caratterizzati da una grande originalità nel design”. La conferma della vitalità della Carrozzeria Cacciamali viene dai risultati conseguiti nel 2006, un anno che ancora una volta ha visto sofferente soprattutto il mercato italiano, ma che non ha impedito a Cacciamali di risultare il terzo costruttore in classifica con 480 veicoli in Italia su una produzione di 570 veicoli,comprensivi degli Irisbus Europolis. “Tra le forniture più importanti - ricorda Gianluigi Tabellini - 15 interurbani per il Consorzio Apuano Trasporti di Massa Carrara, altri 15 interurbani per la Stps di Sondrio, 8 Urby a metano e con pianale ribassato all’Atac di Cosenza, 10 interurbani 8.40 al Copit di Pistoia, 12 Thema per la

DVD di Bolzano destinati all’Esercito, e 111 Europolis, che verranno consegnati entro quest’anno, e che sono parte della quota che Irisbus Iveco si è aggiudicata nella gara dell’Ente Autonomo Volturno di Napoli. Quanto all’esportazione, di grande soddisfazione è la fornitura di una ventina di veicoli tra Thesi e gli interurbani 8.40 e Sigma 9.72 per la prima volta alle Poste Svizzere, presso le quali ora risultiamo certificati, di 20 interurbani Tour per il trasporto locale in Nigeria, di 50 Thesi, tra urbani e interurbani con 34 posti a sedere, in Tunisia le cui consegne saranno ultimate entro la fine di aprile, infine di 13 Europolis 9.20 che Irisbus Iveco consegnerà a Pola in Croazia e a Quenca in Spagna”. “Ma per noi di Cacciamali - conclude Gianluigi Tabellini - il presente fa già parte del passato. Siamo abituati a guardare avanti, a scrutare il mercato, a interpretare la sua evoluzione per poter offrire i prodotti giusti nel momento giusto. La pattuglia del giovane team preposto all’ufficio tecnico è costantemente al lavoro per far evolvere la nostra produzione in linea con le rinnovate esigenze della clientela, ma anche per rendere i nostri prodotti sempre più attraenti, più competitivi, veri protagonisti del mercato. Il frutto di questo lavoro sarà visibile in autunno al Salone dell’Autobus a Verona dove presenteremo il nuovo Thesi, profondamente rinnovato nel design esterno della carrozzeria e negli interni, oltre che caratterizzato da un nuovo concetto di costruzione, il Thema turistico di concezione completamente nuova, i nuovi interurbani TCI 7.75 e 8.40, anch’essi completamente rivisti nel design esterno e interno, mentre novità anch’essa molto importante sarà, infine, l’intera gamma dei veicoli Cacciamali in linea con le normative antinquinamento Euro 4 e Euro 5”. L’azienda guidata da Sergio Cacciamali - lo incontriamo brevemente al termine della nostra visita e ci racconta di essere appena rientrato da un viaggio in Bielorussia per verificare una qualche possibile estensione dell’attività produttiva per trasformarla in una freccia puntata verso le enormi potenzialità del mercato russo - è decisamente lanciata a far emergere la sua forte identità per troppo tempo tenuta in una specie di limbo, quasi non avesse ancora raggiunta la piena consapevolezza di essere ormai un costruttore di autobus in piena regola, con la doppia “C” maiuscola. “Per quest’anno - ha ancora un pensiero da manifestare il direttore generale mentre ci saluta - contiamo di migliorare la nostra performance sul mercato di almeno un 15 per cento. Ci sono tutti i presupposti perché questo avvenga, anche se ci aspettiamo risultati ancora più consistenti nel prossimo anno”.

Oggi dalla carrozzeria di Mairano e dal sito in terra polacca escono una ventina di modelli in più di 50 versioni, tra scuolabus, urbani, interurbani e ora anche turistici capaci di soddisfare particolari esigenze di trasporto persone. Tante novità al debutto nel prossimo autunno.


CACCIAMALI TCT 8.40 GT AUTOBUS GRAN TURISMO CON MOTORE IVECO TECTOR EURO 4

POSTI: 35+1 LUNGHEZZA: 8.450 mm POTENZA: 270 Cv BAGAGLIERA: 5 mc OPTIONAL: Toilette

Via IV Novembre, 28 - 25030 Mairano (Brescia) Italy Tel. 030 9750711 - Fax 030 9750803 E-mail: comita@cacciamali.it - www.cacciamali.it


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