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IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2008
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EVA KATHARINA ZIMMER MANAGING DIRECTOR VOITH TURBO
“La novità nella continuità” di Paolo Altieri
Forte di una grande esperienza maturata in numerose società, la manager di origini tedesche ma ormai italiana d’adozione, affronta una nuova stimolante sfida professionale che raccoglie l’eredità lasciata nell’azienda da Alessandro Giaconi. REGGIO EMILIA - Sono sempre di più - e giustamente - le donne manager alle quali viene affidato il timone di aziende in tut ti i settori di attività. Non sfugge naturalmente quello motoristico, all’interno del quale proprio con l’inizio di quest’anno Voith Turbo, la società italiana che fa parte del colosso tedesco Voith con una storia di oltre 140 anni e che oggi opera in quattro settori di attività, quello delle macchine per la produzione di carta (un terzo della carta consumata nel mon do viene preparata con macchinari Voith, con la divisione Voith Paper, quello delle turbine idroelettriche con la divisione Voith Siemens Hydro, quello delle manutenzioni industriali mediante la Divisione Voith Industrial Services e quello della componentistica per veicoli e impianti industriali, appunto con Voith Turbo. Ecco, dallo scorso 1° gennaio, a capo della filiale italiana di Voith Turbo è stata chiamata Eva Katharina Zimmer, che ha preso il posto di Alessandro Giaconi, l’uomo che ne ha gestito i destini negli ultimi 11 anni, e che ha fatto parte di questa realtà reggiana per quasi 40 anni, insieme a Learco Coccolini, mitico direttore della società Greco che per prima aveva introdotto sul nostro mercato i prodotti Voith. ESPERIENZA IN GESTIONE AZIENDALE Eva Katharina Zimmer, splendido esemplare di “woman manager”, vanta una profonda esperienza in problematiche di gestione aziendale maturata in numerose società e nei campi più diversi. Nata a Francoforte il 1° aprile 1953 (è del segno dell’ariete e la forte determinazione è proprio del suo carattere), in una famiglia dove papà
Klaus-Peter, prima di darsi alla professione di avvocato, lavora attivamente alla fase di costruzione della Comunità Europea, la giovane Eva Katharina trascorre il periodo dai 5 ai 13 anni in Lussemburgo, in un clima dove respira la visione internazionale dei problemi. A 14 anni lascia il Lussemburgo per seguire la famiglia, che intanto ha visto l’arrivo anche del fratellino Daniel (oggi professore di diritto all’Università di Bonn), trasferita prima a Duesseldorf e tre anni dopo a Wiesbaden dove, da studentessa modello del Liceo Gutenberg, consegue la maturità. Nel 1971 la giovane Zimmer si trasferisce a Berlino dove si iscrive ai corsi universitari di Economia e Matematica. Ma la “vacanza italiana”, proprio nell’estate di quell’anno, in quel di Palinuro accende il cuore della 18enne Zimmer per un giovane studente di architettura di Massa Carrara, al punto da farla decidere di trasferirsi in Italia, a Firenze, dove prosegue l’Università e nel 1978 consegue brillantemente la laurea in Matematica con il voto di 110 e lode, discutendo una tesi sulle “Applicazioni matematiche nella pianificazione territoriale”. Intanto, già da un anno la Zimmer ha cominciato a lavorare con uno studio di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, occupandosi soprattutto di processi informatici. Nel 1979, presso la sede centrale di Reggio Emilia, il Credito Emiliano le affida lo sviluppo di sistemi informativi bancari con particolare applicazione al controllo di gestione, all’epoca ancora tutti da sviluppare. Il 1979 è anche l’anno in cui Eva Ka tharina Zimmer sposa il “suo” architetto Ugo Baldini, oggi presidente di CAIRE Urbanistica, con attività in tutta
Italia. Insieme a lui avrà due figli: Lorenzo, oggi 26enne, laureato naturalmente in architettura al Politecnico di Milano, e Leonardo, 23 anni, iscritto allo Iuav di Venezia ma anche con una grande passione per il mondo del cinema. Dieci anni dopo, nel 1989, troviamo Eva Katharina Zimmer alla Coopsette di Reggio Emilia, una delle più grandi imprese di costruzione nazionali, dove resta fino al 2000 e dove mette al servizio dell’azienda la sua ormai collaudata esperienza in fatto di pianificazione di sistemi informatici per diventare poi responsabile della pianificazione e del controllo, entrando anche nel Consiglio di amministrazione. UNA CONTINUA ESCALATION Il 2000 segna la tap pa di concreto avvicinamento al mondo del quale oggi fa parte. Viene, infatti, chiamata come re sponsabile del controllo di gestione dall’Azienda Consorziale Trasporti di Reggio Emilia (Act), allora guidata dal direttore generale Paolo Rodighiero (oggi amministratore delegato di Dolomitibus di Belluno ndr.). L’Act all’epoca è un’a zienda con 650 dipendenti, una flotta di 300 autobus urbani e interurbani con attività anche nel trasporto ferroviario. “Siamo nel periodo della riforma del Trasporto Pubblico Locale - ricorda la Zimmer - con problemi di riorganizzazione in società di capitali. Fu una esperienza bellissima e coinvolgente dal punto di vista professionale, culminata nel 2004 con l’organizzazione della prima gara di appalto e l’affidamento dell’esercizio ad Autolinee dell’Emilia”. Pur oberata di impegni di lavoro, Eva Katharina Zimmer,
alla quale la volontà non fa certo difetto, trova il modo, studiando di sabato e domenica, di seguire a partire dal 1999 anche il corso di laurea in Economia Aziendale presso l’Università Modena e Reggio Emilia. E così, nell’aprile 2005, arriva la seconda laurea, ancora con 110 e lode, al termine di una brillante tesi sulla Finanza pubblica. Sarà comunque la sua collaborazione con l’Act, che la propone anche nel Consiglio di amministrazione delle sue nuove società, che porta Eva Katharina Zimmer sulla strada di Voith Turbo. “Sì, l’Act - spiega l’ex studentessa di matematica aveva rapporti con Voith per l’acquisto sia di locomotori, sia di cambi per la sua flotta di autobus. Ed è stato proprio questo rapporto a far conoscere il mio nome all’interno di Voith. Al punto che venni contattata dalla sede centrale per sentirmi dire se ero disponibile ad assumere la guida della filiale italiana di Voith Turbo”. Dove mette piede il 15 settembre dello scorso anno, tre mesi prima che Alessandro Giaconi abbandoni l’azienda definitivamente e in tempo quindi per un passaggio di consegne quanto mai utile per le nuove responsabilità della manager tedesca naturalizzata ormai italiana. L’azienda, Voith Turbo, che rappresenta la sua nuova sfida professionale è una realtà di 50 dipendenti, un fatturato di 13 milioni di euro relativo all’attività diretta che sale a 40 milioni se si considera anche l’attività di intermediazione sulla vendita in Italia di nuovi veicoli e impianti con componentistica Voith. “Anche in Italia - ricorda - Voith Turbo è impegnata in quattro settori operativi, ovvero industria, strada, ferrovia e marina. Ma in ogni settore di attività il comune denominatore è
il preciso spirito Voith, che è il suo modo di essere e presentarsi come azienda di grande affidabilità sia sul piano dei prodotti sia su quello dei rapporti con i clienti. Più in particolare Voith Turbo è un’azienda che ci tiene a essere affidabile nella sostanza, nel senso che vuole essere un partner di lunga durata per i propri clienti, capace di risolvere i problemi dei clienti con rapidità, con un grande spirito di collaborazione, con grande professionalità”. “Voith Turbo - prosegue - ha costruito una rete di assistenza a livello nazionale di assoluta qualità, che viene continuamente aggiornata e migliorata in modo da dare ai propri clienti tutte le migliori garanzie. A questo proposito, mi piace segnalare che stiamo lanciando nuovi metodi finalizzati a garantire ai clienti, sia aziende di trasporto passeggeri che utilizzano i nostri cambi che aziende di autotrasporto merci che montano i nostri retarder, il miglior utilizzo dei loro veicoli e quindi garantirsi la migliore redditività. È questa professionalità, a tutti i livelli, che mi ha convinto ad affrontare la sfida Voith, marchio che oggi nel settore de gli autobus di linea nel mondo van ta con i suoi cambi la leadership con una quota del 45 per cento e che deve rappresentare uno stimolo per conquistare spazi sempre più importanti anche in Italia in tutti i settori nei quali Voith Turbo opera”. CON VOITH VERSO IL FUTURO Ecco, è questa la manager che ha preso in mano le redini di Voith Turbo, che ha appena festeggiato, in occasione del Bus & Bus dello scorso autunno a Verona, i suoi primi 25 an-
ni di attività in Italia. “È sicuramente una bella sfida - dice che affronto con lo stesso entusiasmo e la stessa passione che mi hanno sempre animato nelle mie precedenti esperienze lavorative, che mi saranno utilissime anche qui in Voith Turbo. Do ve ho trovato una ottima squadra, altamente professionale e che in queste prime settimane mi ha fatto capire che ha voglia di assumersi responsabilità ancora maggiori. Certo, il mio predecessore Alessandro Giaconi era una istituzione per Voith Turbo, era cresciuto in azienda, ne conosceva tutti i segreti. Mi lascia comunque una bella eredità. Io, che provengo dal mondo esterno, devo prima conoscere questa nuova realtà, ma con la mia esperienza sono cer ta di poter dare subito un contributo importante soprattutto in termini di gestione aziendale. “La novità nella continuità” è questo il motto che probabilmente troveremo nel suo ufficio quando dovessimo incontrarla di nuovo. Ambiziosa, determinata, dinamica, ma anche con una costante espressione di femminile dolcezza, un sorriso accattivante, quattro lingue (tedesco, inglese, francese e italiano) parlate perfettamente, appassionata del mare più che della montagna, pronta ad apprezzare la casa e la cucina italiana appena smessi i panni da donna manager, di Eva Katharina scopriamo anche che da bambina giocava con le bambole ma non disdegnava assolutamente i giocattoli dei bambini, che da ragazzina pensava, chissà, di fare da grande l’ingegnere meccanico, che la sua prima automobile è stata una Fiat 127 di un improbabile colore rosso, che quando viaggia in aereo passa lun ghi momenti a guardare il mondo dal finestrino.