Protagonisti
IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2008
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EVA KATHARINA ZIMMER MANAGING DIRECTOR VOITH TURBO
“La novità nella continuità” di Paolo Altieri
Forte di una grande esperienza maturata in numerose società, la manager di origini tedesche ma ormai italiana d’adozione, affronta una nuova stimolante sfida professionale che raccoglie l’eredità lasciata nell’azienda da Alessandro Giaconi. REGGIO EMILIA - Sono sempre di più - e giustamente - le donne manager alle quali viene affidato il timone di aziende in tut ti i settori di attività. Non sfugge naturalmente quello motoristico, all’interno del quale proprio con l’inizio di quest’anno Voith Turbo, la società italiana che fa parte del colosso tedesco Voith con una storia di oltre 140 anni e che oggi opera in quattro settori di attività, quello delle macchine per la produzione di carta (un terzo della carta consumata nel mon do viene preparata con macchinari Voith, con la divisione Voith Paper, quello delle turbine idroelettriche con la divisione Voith Siemens Hydro, quello delle manutenzioni industriali mediante la Divisione Voith Industrial Services e quello della componentistica per veicoli e impianti industriali, appunto con Voith Turbo. Ecco, dallo scorso 1° gennaio, a capo della filiale italiana di Voith Turbo è stata chiamata Eva Katharina Zimmer, che ha preso il posto di Alessandro Giaconi, l’uomo che ne ha gestito i destini negli ultimi 11 anni, e che ha fatto parte di questa realtà reggiana per quasi 40 anni, insieme a Learco Coccolini, mitico direttore della società Greco che per prima aveva introdotto sul nostro mercato i prodotti Voith. ESPERIENZA IN GESTIONE AZIENDALE Eva Katharina Zimmer, splendido esemplare di “woman manager”, vanta una profonda esperienza in problematiche di gestione aziendale maturata in numerose società e nei campi più diversi. Nata a Francoforte il 1° aprile 1953 (è del segno dell’ariete e la forte determinazione è proprio del suo carattere), in una famiglia dove papà
Klaus-Peter, prima di darsi alla professione di avvocato, lavora attivamente alla fase di costruzione della Comunità Europea, la giovane Eva Katharina trascorre il periodo dai 5 ai 13 anni in Lussemburgo, in un clima dove respira la visione internazionale dei problemi. A 14 anni lascia il Lussemburgo per seguire la famiglia, che intanto ha visto l’arrivo anche del fratellino Daniel (oggi professore di diritto all’Università di Bonn), trasferita prima a Duesseldorf e tre anni dopo a Wiesbaden dove, da studentessa modello del Liceo Gutenberg, consegue la maturità. Nel 1971 la giovane Zimmer si trasferisce a Berlino dove si iscrive ai corsi universitari di Economia e Matematica. Ma la “vacanza italiana”, proprio nell’estate di quell’anno, in quel di Palinuro accende il cuore della 18enne Zimmer per un giovane studente di architettura di Massa Carrara, al punto da farla decidere di trasferirsi in Italia, a Firenze, dove prosegue l’Università e nel 1978 consegue brillantemente la laurea in Matematica con il voto di 110 e lode, discutendo una tesi sulle “Applicazioni matematiche nella pianificazione territoriale”. Intanto, già da un anno la Zimmer ha cominciato a lavorare con uno studio di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, occupandosi soprattutto di processi informatici. Nel 1979, presso la sede centrale di Reggio Emilia, il Credito Emiliano le affida lo sviluppo di sistemi informativi bancari con particolare applicazione al controllo di gestione, all’epoca ancora tutti da sviluppare. Il 1979 è anche l’anno in cui Eva Ka tharina Zimmer sposa il “suo” architetto Ugo Baldini, oggi presidente di CAIRE Urbanistica, con attività in tutta
Italia. Insieme a lui avrà due figli: Lorenzo, oggi 26enne, laureato naturalmente in architettura al Politecnico di Milano, e Leonardo, 23 anni, iscritto allo Iuav di Venezia ma anche con una grande passione per il mondo del cinema. Dieci anni dopo, nel 1989, troviamo Eva Katharina Zimmer alla Coopsette di Reggio Emilia, una delle più grandi imprese di costruzione nazionali, dove resta fino al 2000 e dove mette al servizio dell’azienda la sua ormai collaudata esperienza in fatto di pianificazione di sistemi informatici per diventare poi responsabile della pianificazione e del controllo, entrando anche nel Consiglio di amministrazione. UNA CONTINUA ESCALATION Il 2000 segna la tap pa di concreto avvicinamento al mondo del quale oggi fa parte. Viene, infatti, chiamata come re sponsabile del controllo di gestione dall’Azienda Consorziale Trasporti di Reggio Emilia (Act), allora guidata dal direttore generale Paolo Rodighiero (oggi amministratore delegato di Dolomitibus di Belluno ndr.). L’Act all’epoca è un’a zienda con 650 dipendenti, una flotta di 300 autobus urbani e interurbani con attività anche nel trasporto ferroviario. “Siamo nel periodo della riforma del Trasporto Pubblico Locale - ricorda la Zimmer - con problemi di riorganizzazione in società di capitali. Fu una esperienza bellissima e coinvolgente dal punto di vista professionale, culminata nel 2004 con l’organizzazione della prima gara di appalto e l’affidamento dell’esercizio ad Autolinee dell’Emilia”. Pur oberata di impegni di lavoro, Eva Katharina Zimmer,
alla quale la volontà non fa certo difetto, trova il modo, studiando di sabato e domenica, di seguire a partire dal 1999 anche il corso di laurea in Economia Aziendale presso l’Università Modena e Reggio Emilia. E così, nell’aprile 2005, arriva la seconda laurea, ancora con 110 e lode, al termine di una brillante tesi sulla Finanza pubblica. Sarà comunque la sua collaborazione con l’Act, che la propone anche nel Consiglio di amministrazione delle sue nuove società, che porta Eva Katharina Zimmer sulla strada di Voith Turbo. “Sì, l’Act - spiega l’ex studentessa di matematica aveva rapporti con Voith per l’acquisto sia di locomotori, sia di cambi per la sua flotta di autobus. Ed è stato proprio questo rapporto a far conoscere il mio nome all’interno di Voith. Al punto che venni contattata dalla sede centrale per sentirmi dire se ero disponibile ad assumere la guida della filiale italiana di Voith Turbo”. Dove mette piede il 15 settembre dello scorso anno, tre mesi prima che Alessandro Giaconi abbandoni l’azienda definitivamente e in tempo quindi per un passaggio di consegne quanto mai utile per le nuove responsabilità della manager tedesca naturalizzata ormai italiana. L’azienda, Voith Turbo, che rappresenta la sua nuova sfida professionale è una realtà di 50 dipendenti, un fatturato di 13 milioni di euro relativo all’attività diretta che sale a 40 milioni se si considera anche l’attività di intermediazione sulla vendita in Italia di nuovi veicoli e impianti con componentistica Voith. “Anche in Italia - ricorda - Voith Turbo è impegnata in quattro settori operativi, ovvero industria, strada, ferrovia e marina. Ma in ogni settore di attività il comune denominatore è
il preciso spirito Voith, che è il suo modo di essere e presentarsi come azienda di grande affidabilità sia sul piano dei prodotti sia su quello dei rapporti con i clienti. Più in particolare Voith Turbo è un’azienda che ci tiene a essere affidabile nella sostanza, nel senso che vuole essere un partner di lunga durata per i propri clienti, capace di risolvere i problemi dei clienti con rapidità, con un grande spirito di collaborazione, con grande professionalità”. “Voith Turbo - prosegue - ha costruito una rete di assistenza a livello nazionale di assoluta qualità, che viene continuamente aggiornata e migliorata in modo da dare ai propri clienti tutte le migliori garanzie. A questo proposito, mi piace segnalare che stiamo lanciando nuovi metodi finalizzati a garantire ai clienti, sia aziende di trasporto passeggeri che utilizzano i nostri cambi che aziende di autotrasporto merci che montano i nostri retarder, il miglior utilizzo dei loro veicoli e quindi garantirsi la migliore redditività. È questa professionalità, a tutti i livelli, che mi ha convinto ad affrontare la sfida Voith, marchio che oggi nel settore de gli autobus di linea nel mondo van ta con i suoi cambi la leadership con una quota del 45 per cento e che deve rappresentare uno stimolo per conquistare spazi sempre più importanti anche in Italia in tutti i settori nei quali Voith Turbo opera”. CON VOITH VERSO IL FUTURO Ecco, è questa la manager che ha preso in mano le redini di Voith Turbo, che ha appena festeggiato, in occasione del Bus & Bus dello scorso autunno a Verona, i suoi primi 25 an-
ni di attività in Italia. “È sicuramente una bella sfida - dice che affronto con lo stesso entusiasmo e la stessa passione che mi hanno sempre animato nelle mie precedenti esperienze lavorative, che mi saranno utilissime anche qui in Voith Turbo. Do ve ho trovato una ottima squadra, altamente professionale e che in queste prime settimane mi ha fatto capire che ha voglia di assumersi responsabilità ancora maggiori. Certo, il mio predecessore Alessandro Giaconi era una istituzione per Voith Turbo, era cresciuto in azienda, ne conosceva tutti i segreti. Mi lascia comunque una bella eredità. Io, che provengo dal mondo esterno, devo prima conoscere questa nuova realtà, ma con la mia esperienza sono cer ta di poter dare subito un contributo importante soprattutto in termini di gestione aziendale. “La novità nella continuità” è questo il motto che probabilmente troveremo nel suo ufficio quando dovessimo incontrarla di nuovo. Ambiziosa, determinata, dinamica, ma anche con una costante espressione di femminile dolcezza, un sorriso accattivante, quattro lingue (tedesco, inglese, francese e italiano) parlate perfettamente, appassionata del mare più che della montagna, pronta ad apprezzare la casa e la cucina italiana appena smessi i panni da donna manager, di Eva Katharina scopriamo anche che da bambina giocava con le bambole ma non disdegnava assolutamente i giocattoli dei bambini, che da ragazzina pensava, chissà, di fare da grande l’ingegnere meccanico, che la sua prima automobile è stata una Fiat 127 di un improbabile colore rosso, che quando viaggia in aereo passa lun ghi momenti a guardare il mondo dal finestrino.
Marzo
26-02-2008
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Attualità
MONTICHIARI - Montichiari è un comune sviluppato su una serie di colline moreniche servito da un aeroporto civile, dedicato a Gabriele D’Annunzio. In questa cornice tra il poetico, il produttivo e l’infrastrutturale fu fondata, nel 1965, la Cormach. Artefice dell’avventura imprenditoriale fu Ernesto Comensoli. In quegli anni la Cormach produceva fresatrici per erba, caricatori semoventi da piazzale, escavatori da montagna, caricatori agricoli, tagliaerba idraulici, caricatori semoventi per rottami d’acciaio. Nel 1975 iniziava la produzione di gru per autocarro, che rimane l’u nica attività della società. Nel 1977 la produzione di escavatori da montagna passava ad altra società e sono ora prodotti sotto il nome Euromach. Nel 1981 la produzione di falsi telai, applicazioni speciali e il reparto montaggi passava al Centro gru. La politica di decentramento della produzione continuava nel 1982 con la creazione di una società denominata Mac Tre, che si occupa della produzione di parti tornite in generale e di cilindri idraulici e collettori speciali. La Cormach produce gru per autocarro, gru da soccorso, gru da montaggio, gru marine e gru per applicazioni speciali ed è tuttora di proprietà della famiglia Comensoli. Il 2007 si è chiuso con un fatturato di circa 22 milioni di euro, 1 in più rispetto al 2006. “Ormai da qualche anno - ci ha detto il responsabile vendite estero Giulio De Luca, 53 anni, sposato con una figlia di 17 anni, Anna, che studia marketing e immagine - le unità vendute si attestato sulle 800 l’anno. Ma quel che conta è che il fatturato continui a crescere. Del resto, il mercato delle gru si è andato modificando non poco - ha proseguito De Luca, che alla Cormach opera da ben 27 anni - e anche gli utilizzatori che fino a quindici o
IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2008
CORMACH / FONDATA NEL 1965, PUNTA AGLI USA E ALL’EST EUROPA
Dalle fresatrici alle gru speciali La gamma comprende gru per autocarro dalla 4 t/m alla nuovissima 230 t/m. A queste si affiancano le gru da recupero leggero e le gru da recupero pesante, gru impiegate nel sollevamento di mezzi incidentati o nella rimozione di autoveicoli.
Giulio De Luca, responsabile vendite estero della Cormach. vent’anni fa si fermavano al massimo alla gru da 24 t/m oggi sono decisamente al di sopra”. E anche la Cormach si è adeguata alle istanze della clientela. L’ultima novità, d’inizio anno, è la 230 t/m, più che una gru un colosso: può manipolare fino a 38 t, da sola la struttura ne pesa 24, per 50 metri d’altezza e 45 in orizzontale. “Rappresenta - ha aggiunto De Luca - l’apice della nostra produzione dopo la 180 t/m. Una produzione che però è estremamente diversificata, anche perché il nostro mercato, che è prevalentemente estero, è esso stesso diversificato. Da una parte richiedono prevalentemente il braccio corto, dall’altra il braccio lungo”. Le gru prodotte dalla Cormach sono dunque di vario tipo
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La Cormach vanta una storia quasi cinquantennale. e si differenziano per il settore produttivo nel quale vengono impiegate. La gru Cormach si differenzia, da altri prodotti simili, per l’uso generalizzato della ralla sul sistema di rotazione, per l’impiego di una colonna doppia e per il fatto che i due bracci che compongono la struttura sono in linea con l’asse di rotazione, insieme unico di specificità costruttive. La gamma Cormach comprende le tradizionali gru per autocarro che si richiudono su se stesse, in modo da occupare il minor spazio possibile. Le capacità vanno dalla 4 t/m alla 230 t/m, a queste si affiancano le gru da recupero leggero e le gru da recupero pesante, gru impiegate nel sol-
levamento di mezzi incidentati o, come nel caso delle gru da recupero leggero, nella rimozione di autoveicoli parcheggiati in zone di divieto. Le gru da recupero leggero sono una 12 e una 16 t/m, mentre le gru da recupero pesante vanno dalla 50 alla 160 t/m. Le gru da montaggio formano un’altra classe di macchine, dotate di bracci telescopici e da jib mobili. Sono impiegate nei lavori di copertura sia nel settore della carpenteria che in quello della copertura vera e propria. Le gru di questo tipo sono dotate di bracci che arrivano fino a quasi 60 metri di altezza, la gamma spazia dalla 23000 Tech per arrivare alla 120000 Tech, ogni gru è
stata studiata per sfruttare al massimo le capacità dell’automezzo sul quale è installata. A tutto ciò si aggiungono anche altri modelli e soluzioni con i quali si cerca di venire incontro alle esigenze più diverse, come le gru della gamma WB (fatte per gli Stati Uniti, le gru della gamma HD, le gru marine e a base fissa). Tra i clienti italiani figurano grossi nomi: Ministero degli Interni, Vigili del fuoco, Esercito Italiano. “Lavoriamo molto nel campo militare - ha precisato il responsabile vendite estero del la Cormach - con Iveco e altre Case produttrici. Il mercato italiano è certamente importante. Ma il nostro punto di forza è rappresentato dall’export, dal Canada al Belgio, dalla Germania all’Inghilterra e soprattutto agli Usa, laddove la tecnologia per l’industria petrolifera e in formatica necessita evidentemente di mezzi di sollevamento idonei. Se riusciremo a ben inserirci in quel segmento, l’aspettativa per il 2008 è di un’ulteriore crescita del fatturato. Ovviamente stiamo puntando anche ai mercati emergenti, in particolare all’est Europa, Russia compresa”. Tutte le gru Cormach si basano sul medesimo concetto costruttivo: colonna con doppio montante, ralla di grandi dimensioni con motore di
rotazione esterno e riduttore, ralla mon tata sul basamento del la gru. “Le nostre gru - ha aggiunto Giulio De Luca - si basano su un concetto costruttivo “giusto”. Il design Cormach porta alla distribuzione degli sforzi e non alla loro concentrazione. La struttura Cantilever della doppia colonna distribuisce in modo uguale gli sforzi e gli shock sulla ralla di grandi dimensioni e, attraverso di essa, sugli stabilizzatori e quindi nel terreno, con il telaio che agisce da contrappeso”. La struttura a doppio sandwich della doppia colonna è calcolata per resistere a sforzi torsionali creati dalla rotazione e assorbe shock dovuti a movimenti repentini. “La struttura con ralla a colonna - ha spiegato il manager Cormach - è usata dalla maggioranza dei produttori di gru per autocarro solo sulle macchine di grande capacità, e soltanto Cormach adopera tale sistema su tutta la gamma”. Da questo con cetto de rivano molti altri vantaggi: simmetria rispetto all’asse di rotazione, non esistendo bracci o colonne disassati, tutto ciò porta a una distribuzione uguale dei carichi su perni e boccole; basso centro di gravità, visto che tutti i componenti pesanti sono a livello del basamento; rotazione continua, standard dalla serie 28000 E (gru marine) in su e opzionale sulle gru più piccole; braccio con due cilindri di sollevamento che donano un’ottima distribuzione degli sforzi; peso della gru che è normalmente inferiore ad altre gru del la stessa classe; lo spazio necessario all’installazione è minore di gru concorrenti della stessa classe; le ispezioni ai componenti sono facili dato che tutte le parti sono facilmente raggiungibili; manutenzione semplificata dato che le parti sono tutte visibili, tutti i consumi misurabili e tutte le perdite subito rintracciabili.
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2008
“ Dall’Emilia tredici “colossi” EMILCAMION / GRANDE SPIEGAMENTO DI FORZE AL SAMOTER
di Lino Sinari ARGELATO - Al Samoter di Verona tredici veicoli al lestiti e una gran voglia di dimostrare che, sì, dalle terre emiliane può arrivare un forte im pulso al mercato del movimento terra. Del resto la storia di Emilcamion ha radici salde, che risalgono agli anni Settanta. La fondazione dell’azienda emiliana risale al 1977, quando a Bentivoglio, un comune di circa cinquemila abitanti situato a NordEst di Bologna, ebbe inizio la storia di un’azienda specializzata nel settore delle elaborazioni e allestimenti dei veicoli industriali. Un’azienda che, oggi, nella sua sede di Argelato, occupa una struttura snella ed efficiente, uno stabilimento di 5.000 metri quadrati inaugurato nel novembre 2000 che attualmente ha 30 uomini alle sue dipendenze. Nel 1984 l’azienda ha iniziato un rapporto di collaborazione tecnico-commerciale con la Meiller di Monaco, leader in Europa nella produzione di ribaltabili, scarrabili e multibenne nonché componentistica i draulica. Dal 1986 importa in esclusiva per l’Italia, le catene automatiche da neve Onspot prodotte dalla Wbg svedese; le uniche catene da neve azionabili dal posto di guida con veicolo in movimento. Nel 1993, ha brevettato, progettato, costruito e commercializzato Retronic, un dispositivo elettro idraulico a controllo elettronico per comandare e guidare le ruote di un assale autosterzante in retromarcia, applicabile su autocarri, rimorchi e semirimorchi. Attualmente il kit è montato su veicoli Mercedes-Benz, Volvo, Renault, Man. Nel 1994, ha progettato e rea lizzato Roll-stop system, uno stabilizzatore elettronico di sicurezza per controllare e bilanciare automaticamente il cassone durante la fase di scarico. Nel 2000 sigla con Meiller un contratto di rappresentanza per l’Italia e presenta un nuovo progetto denominato Mediterraneo di ribaltabile trilaterale con l’utilizzo di entrambe le sinergie. Nel 2001 in occasione della Bau ma 2001 il Mediterraneo viene presentato ufficialmente in Europa. Nel settembre 2001
Emilcamion, società fondata nel 1977 e oggi presieduta da Marco Bettini, è associata ad Anfia e Api di Bologna. inizia la commercializzazione in Italia. Dello stesso anno l’aggiudicazione di un importante progetto pilota del valore di oltre 7 milioni di euro con il commissario straordinario per l’emergenza rifiuti della Regione Campania e l’ingresso ufficiale dell’azienda nel settore servizi ed ecologia. Nel 2003 entra decisamente nel settore veicoli ribaltabili pesanti e presenta con successo il nuovo ribaltabile posteriore a vasca denominato S4. Nel 2004 partecipa attivamente alla realizzazione e messa a punto del sistema elettronico di controllo del carico denominato Sicurcarico, che alla fine del 2004 è installato di serie sul nuovo ribaltabile posteriore a vasca denominato commercialmente S5. Emilcamion oggi si occupa particolarmente di costruzione di sovrastrutture ribaltabili pesanti e dumper per autocarri di
tutte le marche di veicoli industriali (Mercedes Benz - Iveco Daf - Volvo - Scania - Man Astra - Renault). Altro elemento fondamentale che caratterizza l’attività sono la produzione e il montaggio del dispositivo di sterzatura elettronico Retronic. Nel capannone, inoltre, vengono modificati i telai con allungamento del passo e forniti gli allestimenti speciali quali multibenne. L’azienda, oggi presieduta da Marco Bettini, è associata ad Anfia e Api di Bologna. La sede è ubicata in un’area particolarmente importante sia dal punto di vista delle infrastrutture e dei siti aziendali, sia quale importante crocevia di tipo commerciale. Nella frazione di Funo, infatti, sorgono importanti stabilimenti industriali - come la Guaber, Gruppo che produce integratori dietetici e alimentari, per l’igiene della persona e
Emilcamion è specializzata nella costruzione di sovrastrutture ribaltabili pesanti e dumper per autocarri di tutte le marche di veicoli industriali.
della casa, la cura delle piante e degli animali - e vi trova posto anche una delle più grandi cittadelle di vendita all’ingrosso d’Europa (CenterGross - centro per il commercio all’ingrosso di Bologna), superata in Italia solo dal Cis di Nola. A partire dall’inizio di quest’an no, Emilcamion ha reso operativa anche una nuova sede produttiva a Cento, cittadina posta al centro delle province di Ferrara, Bologna e Modena. La nuova sede ferrarese è immersa in un territorio totalmente pianeggiante, agricolo, ricco di corsi d’acqua e di maceri (piccoli stagni, retaggio della coltivazione della canapa) e si insinua come un cuneo tra le province di Bologna e Ferrara. Immersa nel verde, dunque, ma anche in una posizione invidiabile dal punto di vista strategico: dista infatti solo 32 km da Ferrara, 28 da Bologna e 38 da Modena. Grande lo spiegamento di forze di Emilcamion al Samoter 2008, fiera del settore movimento terra. Tredici i veicoli allestiti dalla ditta emiliana. Forte degli ottimi risultati del 2007, con una crescita del fatturato del 20 per cento e un incremento della produzione altrettanto importante, grazie anche all’apertura della sede di Cento, Emilcamion ha messo in budget per il 2008 di raggiungere la produzione di 500 unità. Al Samoter di Verona due gli stand degli emiliani. Proposti all’attenzione de gli operatori del settore allestimenti su veicoli di tutte le Case costruttrici presenti sul mercato italiano nel settore mezzo d’opera escluso Astra, comunque rappresentata da Iveco. In primo piano il Nuovo Renault Kerax 500, un mezzo che apporta l’eccellenza nei segmenti prediletti della cava, dei lavori pubblici, dei cantieri duri
e del trasporto del cemento su terreni difficili. La versione presentata è un’anteprima mondiale nell’allestimento con ribaltabile posteriore a vasca modello S5. Accanto al Kerax il nuovo cava-cantiere Daf Fad 85 8x4, allestito con ribaltabile posteriore a vasca modello M5 nel la versione con chiusura mec canica (new), una nuova soluzione realizzata per una importante commessa di 70 unità. Per la semplicità dell’apertura a sponda posteriore solo basculante, quest’allestimento viene offerto anche per i mercati stranieri. Esposto accanto ai due cava -cantiere il New ribaltabile S5 in kit, una sovrastruttura ribaltabile completa fornita in kit per montaggi presso aziende terze destinato in particolare al mercato export, una soluzione tecnica che consente il trasporto di 5 kit su semirimorchio, contro i 2 possibili nella soluzione tradizionale. Di grande interesse anche il nuovo ribaltabile P6 Rock-Camaleonte destinato agli impieghi gravosi nel trasporto inerti di roccia e blocchi di granito, con un allestimento montato su veicolo MB 4151/K 8x4 nonché il nuovo ribaltabile M5 Ice Land, un ribaltabile posteriore a vasca mod. M5, equipaggiato
L’azienda di Argelato porta al Salone di Verona le punte di diamante con le quali quest’anno ha messo in budget una produzione di 500 unità. Nell’esposizione interna spazio per il Nuovo Renault Kerax 500, il Daf Fad 85 8x4 e il nuovo ribaltabile S5 in kit. All’esterno esposti altri 5 veicoli, per gli impieghi gravosi, per il trasporto d’inerti e un ribaltabile trilaterale.
con un sistema di raccolta e convogliamento dei fumi di scarico per il riscaldamento della cassa, destinato al trasporto di inerti nei paesi particolarmente freddi. Questo allestimento è montato su veicolo Iveco Trakker AD410T50 8x4. Non vanno dimenticati, poi, il nuovo ribaltabile T5, un ribaltabile trilaterale con alcune soluzioni funzionali quali l’automatico posteriore a comando i drau lico e le pareti arcate di nuo va generazione (l’allestimento è montato su un veicolo Scania R480 8x4), il nuovo ribaltabile S5 con il sistema di copricarico Spinnaker, che oltre ad avere i cavi di trascinamento ribassati permette l’apertura automatica del telo all’inserimento della presa di forza prima del ribaltamento (il complesso è pre sentato su veicolo Volvo FM480 8x4), infine, il nuovo ribaltabile P6, un ribaltabile posteriore con cilindro frontale di nuova generazione, montato su Man TGA 4144 8x4. Inoltre, per l’occasione, Emilcamion collabora con Scania, Volvo, Mercedes Benz, Renault, Daf mettendo a disposizione propri allestimenti per i veicoli in accordo con alcune Case Costruttrici, da impiegare nel campo prove.
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Attualità
Renault Trucks
IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2008
Iveco Customer Service
Renault Trucks
Nuovo direttore “Keep it Moving” con Vanessa relazioni esterne
Sherpa 5 e Kerax 4x2 per l’esercito francese
LIONE - Con il primo febbraio la direzione delle Relazioni Esterne di Renault Trucks è stata affidata a Christophe Dwernicki in sostituzione di Daniel Sudour. Christophe Dwernicki, 42 anni, sposato, due figli, studi all’Institut d’Etudes Politiques a Aix-en-Provence, entra in Renault Trucks nel 2003, come Responsabile Export per l’area del Medio Oriente. Dal 1995 al 2005, Christophe Dwernicki ha anche insegnato presso l’Università di Paris-Est Marne-la-Vallée come Professore Associato in Scienze Politiche. Nel suo nuovo incarico risponde a Véronique Adnet, Segretario Generale di Renault Trucks.
LIONE - L’esercito francese ha notificato a Renault Trucks Defense l’ordinazione di 200 Renault Sherpa 5 per rispondere alle necessità di trasporto tattico di munizioni leggere. Questi veicoli saranno fabbricati al CPVM di Limoges, a partire da metà 2008. L’ordinazione se gna una tappa importante nel gradimento di questo mezzo da par te delle autorità militari francesi. Inoltre, Renault Trucks Defense ha vinto anche una gara d’appalto lanciata dal Servizio dei Carburanti degli Eserciti per la
TORINO - Vanessa Ferrari, la pluricampionessa di Ginnastica Artistica e favorita alle Olimpiadi di Pechino 2008 di cui Iveco è sponsor, presta la sua im magine per la campagna “Keep it Moving”, sviluppata in partnership con Bosch, dedicata ad alcune componenti del sistema d’iniezione. Keep it Moving, ovvero continua senza fermarti, parte domani e sottolinea la costante innovazione che caratterizza i prodotti Iveco. L’immagine di Vanessa Ferrari, ritratta in un particolare gesto atletico, rappresenta il movimento continuo che gli iniettori Iveco innescano e garantiscono all’interno del motore. Dopo le campagne del 2007
dedicate ai filtri e ai freni, Keep it Moving è il seguito del ciclo di iniziative di Iveco Customer Service, nell’ambito del proget-
to “Origin 100%” destinate a promuovere la qualità del ricambio originale e del servizio al cliente. In questo modo Iveco Customer Service vuole rafforzare il concetto di Ricambio Originale come garanzia di qualità eccellente e informare il cliente finale che Iveco offre pro dotti originali, affidabili e realizzati con tecnologie avanzate. L’iniziativa Keep it Moving, che avrà la durata di sei mesi, coinvolgerà 2.000 punti di assistenza della rete Iveco in tutta Europa presso i quali saranno posizionati appositi espositori con il materiale tecnico/promozionale relativo ai prodotti in campagna.
ZF / A PROPOSITO DEL SISTEMA AUTOTELAIO
La qualità fa la differenza Nel settore dei veicoli industriali, i sistemi di ammortizzazione elettronici variabili CDC e PDC di ZF Sachs, la Divisione Componenti per trasmissioni e sistemi autotelaio del Gruppo di Friedrichshafen, contribuiscono in modo significativo ad alleviare il lavoro dei camionisti e ad aumentare soprattutto la sicurezza nel trasporto merci. E inoltre, minimizzano i rischi per i trasportatori. FRIEDRICHSHAFEN - In Germania, il trasporto merci con mezzi pesanti va a gonfie vele. Infatti, attualmente, tre quarti di tutte le merci vengono trasportate su strada. A subire le conseguenze di questa situazione non sono soltanto gli automobilisti, ma anche le aziende di trasporto, i fornitori di servizi logistici e i camionisti. I sistemi di tecnologia avanzata ZF, in effetti, offrono un importante contributo al miglioramento di questa situazione precaria. Nel settore dei veicoli industriali, ad esempio, i sistemi di ammortizzazio-
ne elettronici variabili Continuous Damping Con trol e Pneumatic Damping Control di ZF Sachs - la Divisione Componenti per trasmissioni e sistemi autotelaio del Gruppo ZF Friedrichshafen AG - contribuiscono in modo significativo ad alleviare il lavoro dei camionisti e ad aumentare soprattutto la sicurezza nel trasporto merci. E inoltre, minimizzano i rischi per i trasportatori. Grazie all’integrazione dei sistemi di ammortizzazione variabili CDC e PDC, l’effetto di rollio della motrice e del semiri-
morchio, difficilmente controllabile, viene considerevolmente ridotto, limitando nel contempo i danni al carico e riducendo la sollecitazione dei componenti della catena cinematica. Questi sono dei pregi evidenti che vengono apprezzati soprattutto dalle aziende di trasporto. “I sistemi CDC e PDC contribuiscono in modo considerevole ad aumentare la sicurezza in situazioni di pericolo”, spiega Wolfgang Thoma, amministratore dell’azienda di trasporto Ansorge GmbH & Co. KG. Perché sugli autocarri dotati dei sistemi
ZF, anche in caso di manovre di frenata estreme o rapidi cambi di corsia, non si avverte praticamente nessun rollio. “Un aspetto particolarmente apprezzato dai nostri conducenti, perché rende il loro posto di lavoro più sicuro, confortevole e attraente”, aggiunge Thoma. La differenza - in termini di comportamento e guidabilità - tra i veicoli dotati dei sistemi CDC e PDC e quelli che ne sono sprovvisti è molto grande e addirittura evidente anche per i non esperti del settore. Dal punto di vista tecnologi-
co, queste prestazioni sono rese possibili dal fatto che i sistemi CDC e PDC adattano la durezza degli ammortizzatori e la taratura delle sospensioni in frazioni di secondo ed in modo ottimale al peso del veicolo e alla rispettiva situazione di guida. Per quanto riguarda il sistema CDC, le informazioni necessarie per la taratura degli ammortizzatori sono fornite da sensori integrati negli assi. Questi trasmettono in continuazione i dati relativi al comportamento del conducente e del veicolo a una centralina di comando elettroni-
fornitura di 31 Renault Kerax 4x2, con una opzione per altri 27 veicoli supplementari. A termine, potrebbe essere lanciata un’operazione complementare per l’integrazione del dispositivo di protezione balistica.
ca. Il sistema PDC, invece, è particolarmente indicato per l’ammortizzazione di rimorchi e semirimorchi perché funziona senza centralina di regolazione elettronica. Ormai anche i costruttori di veicoli, le compagnie assicurative e le società di leasing valorizzano i vantaggi che offrono questi sistemi di ammortizzazione elettronici. Infatti, già oggi, sia le compagnie assicurative che le agenzie di leasing considerano nell’ambito delle analisi dei rischi nei confronti dei loro clienti anche l’impiego di questi sistemi. “Coloro che equipaggiano i loro veicoli con i sistemi CDC e PDC possono effettivamente usufruire di agevolazioni assicurative”, dichiara Wolfgang Thoma. “Ma, la cosa più importante per noi come datore di lavoro è il fatto che ciò ci permette di adempiere in modo migliore al nostro obbligo di custodia nei confronti dei nostri conducenti. I sistemi di ammortizzazione, in effetti, sono parte integrante del concetto di sicurezza globale della nostra a zienda e contribuiscono considerevolmente a ottimizzare la sicurezza sia del conducente al posto di guida sia degli altri utenti della strada”.
Nata ZF Services per una migliore assistenza ai clienti
Accorpate le attività mondiali post vendita
Il sistema CDC di ZF Sachs adegua in modo ottimale la forza di ammortizzazione dei veicoli industriali allo stato di carico. Nelle foto, manovra di evitamento con CDC (in alto) e manovra di evitamento senza CDC
FRIEDRICHSHAFEN - Il gruppo ZF Friedrichshafen AG, attivo nel campo delle subforniture all’industria automobilistica, ristruttura la propria rete commerciale e di servizi. A partire dall’inizio dell’anno ZF Trading, che si occupa a livello mondiale dei pezzi di ricambio, e l’organizzazione di vendita e assistenza sono stati accorpati nel nuovo settore ZF Services. Questa integrazione interna ha lo scopo di ampliare le attività internazionali post-vendita. La fusione di organizzazioni che finora agivano separatamente offre al gruppo ZF vasti potenziali di crescita e sinergie. Con una migliore presenza sul mercato la clientela può essere gestita dal nuovo settore in modo più efficiente. A questo scopo viene utilizzata la rete di vendita e servizi estremamente ramificata e presente in tutto il mondo con 650 centri di assistenza. Le attività commerciali e dei servizi sono già state accorpate in Australia, Cina e Singapore. L’obiettivo è la realizzazione di una strategia unificata per quanto concerne il mercato e le attività post-vendita. Anche i reparti d’assistenza clienti delle Divisioni del gruppo ZF saranno collegati ancora più strettamente in queste attività. Il presidente del cda di ZF Hans-Georg Härter riassume così l’impulso strategico della nuova impostazione organizzativa: “Con ZF Services vogliamo apportare il massimo contributo al valore dell’impresa”. Il nuovo settore ZF Services riunisce i marchi Sachs, Lemförder, Boge e ZF Parts e i servizi
dell’organizzazione di vendita e assistenza e si prevede che realizzerà nel 2008 un fatturato di 1,2 miliardi di euro con circa 2500 dipendenti e 40 sedi in tutto il mondo. Questa società, con sede a Schweinfurt e Friedrichshafen, è diretta da Alois Ludwig, l’attuale amministratore di ZF Trading, che in veste di presidente del cda di ZF Services, oltre alle attività commerciali preesistenti, è responsabile per i settori marketing, comunicazione e risorse umane. Matthias Benz, anche egli nominato amministratore di ZF Services, è responsabile nella nuova società per l’organizzazione di vendita e assistenza a livello mondiale, con sede a Friedrichshafen, per lo sviluppo imprenditoriale, l’organizzazione e il settore legale. Finanze, controlling, IT, acquisti e logistica sono affidati all’amministratore Christian Haedge. La priorità è ora la fusione dei due settori secondo un progetto d’integrazione, che mira a creare nuove potenzialità di cross-selling, accorpare varie sedi ed elaborare nuove attività imprenditoriali. “L’obiettivo è quello di applicare con successo le potenzialità sinergiche nell’ambito della logistica, delle infrastrutture e dell’apertura di nuovi mercati.” sottolinea Ludwig. In futuro i singoli canali di vendita verranno gestiti con maggiore efficacia nella nuova struttura. Il nuovo settore dovrà crescere con l’ampliamento della gamma di pezzi di ricambio e l’utilizzo più intenso della rete internazionale di servizi.
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di Massimiliano Campanella TORINO - Quattro Best performer premiati, tante ambizioni e, soprattutto, una squadra di rampanti manager che la sfida l’hanno lanciata sul serio. E in grande stile. È la sfida che Fiat Professional sta portando con estrema determinazione nei Paesi in via di sviluppo. Ne parliamo con Salvatore Ferrari, 59 anni, dal 1986 in Fiat Auto come responsabile di Zona del Mercato Italia, poi direttore Marketing di Fiat Belgio e, successivamente Area manager su diversi mercati. Da aprile 2004 responsabile vendite nei mercati Extra Europei per Fiat Professional. Un incarico e un gruppo fortemente voluto da Franco Miniero Ad di Fiat Professional, ma che oggi ha una connotazione differente e più ampia. Come ci ha spiegato infatti Ferrari “la nostra presenza è estesa non solo ai Paesi Extraeuropei ma anche a tutti quelli che nel frattempo sono entrati nella UE. Siamo presenti laddove non vi siano affiliazioni e quindi dove occorre la presenza d’importatori”. In buona sintesi, è possibile affermare che uno dei quattro manager che compongono il team di Ferrari abbia come fine quello di cercare importatori nei Paesi a lui assegnati? “Sì - ci ha risposto il manager di Fiat Professional - ma non è cosa da poco conto. Oltre all’utilizzo di strategie precise, di linee d’indirizzo di Fiat Professional, è evidente che operiamo in mercati talmente differenziati, quanto a cultura, necessità, tipo di clientela, infrastrutture, che per forza di cose non può esistere un cliché fisso su come muoversi in ciascun Paese. Occorre cominciare da un’analisi del fabbisogno, dell’andamento del mercato, delle strutture esistenti e dei competitor. Avviando parallelamente un’indagine sul tipo di cultura e sulla rete viaria. Dopodiché si cercano potenziali importatori, tra imprenditori privati preferibilmente già operativi nel settore del trasporto o addirittura dei veicoli commerciali. Che abbiano già maturato un’esperienza e che abbiano possibilità d’investimento. E non basta”. Già, perché a quel punto entra in gioco la strategia Fiat Professional o, meglio, la filosofia aziendale della Divisione Light Commercial Vehicles del costruttore italiano. “Uno dei nostri punti di forza - ha infatti aggiunto subito dopo Ferrari - è l’assistenza e il servizio alla clientela, che deve essere impeccabile. Non ci basta sapere che un importatore è in grado di vendere. Certo è importante sapere della sua solidità aziendale, della capacità di fare business, della sua specifica competenza nel mondo dei trasporti, ma questi devono essere elementi di base dai quali partire per avviare un dialogo teso alla possibile collaborazione. Costui deve poi anche sapersi ben relazionare con la clientela, disporre di adeguate strutture per l’assistenza e garantire il reperimento rapido dei pezzi di ricambio. Il servizio è essenziale, non possiamo permetterci di dare un’immagine aziendale diversa da quella che è Fiat Professional. Senza contare che in molti mercati arriviamo dopo i concorrenti e dobbiamo dare il meglio di noi stessi. Quindi, oltre a offrire un ottimo e concorrenziale pro dotto, dobbiamo dimostrare anche di essere in grado di seguire la clientela nel migliore dei modi, da Tahiti al Sudafrica. Per questo, ad esempio, investiamo nella formazione, nel training: la credibilità di Fiat Professional deve essere basata su fatti concreti”. Chiusa la doverosa parentesi sulla strategia aziendale, veniamo alla composizione del mercato su cui opera il “Ferrari Group” di Fiat Professional. I quattro manager che lo compongono sono Alessio Castelli, incaricato per l’est Europa, Pierre Martin Bos, che si occupa di Africa
FIAT PROFESSIONAL / LA SFIDA SUI MERCATI EXTRAEUROPEI
Ducato e i suoi fratellini sulle rotte internazionali Chiuso il 2007 con 30.000 veicoli venduti. Il risultato migliore è stato registrato in Romania con 7.000 unità, ma la Divisione Light Vehicles della Casa italiana guarda al futuro: l’obiettivo è raggiungere le 60.000 unità entro il 2010. Come? Ce lo spiega Salvatore Ferrari, Responsabile vendite Fiat Professional per i mercati extraeuropei. e Medio Oriente, Sergio Vera, a cui compete centro e sud America, Oceania e varie isole sparse nel mondo, Karina Sibona, recente acquisto, incaricata di occuparsi dei Paesi nordici, scandinavi e baltici. “Stiamo lavorando in particolare su Cile e Messico - ha aggiunto il leader del gruppo - ma anche per incrementare le attuali quote detenute in Russia e Medio Oriente, soprattutto in quest’ultimo caso per introdurci nei Paesi nei quali non siamo ancora presenti. Ma penso anche a Taiwan, Corea del Sud e Hong Kong, altri tre inquilini che presto saliranno a bordo. Infine all’Australia, dove già siamo presenti, ma dove sono certo che il Ducato con cambio automatico è destinato a darci ulteriori buone possibilità di successo. Dunque Ferrari guarda al futuro con ottimismo. Del resto, a dargli ragione sono anche i numeri. Quelli del 2007 e, più in generale, l’andamento dal 2004 a oggi. 30.000 le unità vendute l’anno scorso, con una crescita esponenziale rispetto al 2004, quando si erano fermate a quota 13.000. Risultati più che confortanti che Ferrari e i suoi hanno portato, il mese scorso, all’attenzione di circa 50 rappresentanti di altrettanti Paesi, invitati a una convention durante la quale sono stati premiati i 4 Best performer. “Abbiamo voluto premiarli - ha precisato Ferrari - basandoci sulle eccellenze, sulla capacità, dimostrata sul campo, di intraprendere nuove strade, di essere riusciti a realizzare un balzo in avan-
ti difficilmente ipotizzabile in principio. Un modo come un altro per stimolare ulteriormente il lavoro degli importatori, ma anche per dimostrare ai rappresentanti degli altri Paesi presenti, come sia possibile ottenere risultati eccellenti con un costante lavoro di squadra. E veniamo alle premiazioni. Primo Best performer la Romania, mercato nel quale nel 2007 Fiat Professional ha realizzato una vendita di circa 7.000 unità. “La parte del leone - ci ha detto Salvatore Ferrari - l’hanno fatta il Ducato e il Doblò, segmento nel quale in Romania siamo forti, andando a coprire diverse necessità di operatori registrate in quel Paese”. Secondo piazzamento per Singapore. “Ci vuol poco - ha commentato il responsabile vendite della Casa italiana - a dire che è un piccolo Stato: in tre anni sia mo passati al primo posto nel mercato, con 1.330 unità vendute nel 2007. In questo caso ci aiuta la presenza di un importatore che già vendeva, al momento della nomina, veicoli commerciali. Si tratta di una società che apparteneva a un gruppo già noto nel settore e che aveva le competenze per raggiungere questo risultato in breve tempo”. Al terzo posto Israele, con 1.750 unità vendute nel 2007. “Un balzo in avanti - ha commentato Ferrari davvero imponente, in un mercato dove è molto importante il segmento delle flotte. Abbiamo chiuso l’anno scorso col 300 per cento in più rispetto al 2006”. La quarta medaglia è andata all’Algeria, che ha chiuso
l’anno 2007 con circa un migliaio di unità vendute. “Il mercato del Maghreb - ha continuato il dirigente di Fiat Professional - ha una forte potenzialità. Questi risultati sono la base dalla quale partiamo per lanciarci verso il futuro, per andare al di là di quelle che erano le nostre previsioni”. Proprio di previsioni, per l’anno in corso, chiediamo infine a Salvatore Ferrari. Che nel risponderci, ancora una volta, “va al di là”, dimostrando al cronista che la sua filosofia non è solo aziendale, ma anche caratteristica personale. “Preferisco ci ha detto a conclusione dell’inter-
vista - pensare non solo al 2008, per il quale le opportunità, mi auguro, siano maggiori delle mie aspettative. Certo, noi vogliamo migliorare rispetto al 2007 e le potenzialità ci sono tutte: nell’incremento nei Paesi dove siamo presenti, alcuni dei quali abbiamo anche citato, e nell’accesso a quei mercati che non vedono ancora i nostri prodotti. Io però preferisco pormi obiettivi a lungo termine. Anzi, più che un obiettivo il mio è un percorso: vendere 60.000 unità entro il 2010. Mattone su mattone abbiamo costituito il gruppo e registrato ri sultati più che considerevoli, e mattone su mattone riusciremo nel
raggiungere la meta prefissata. Abbiamo dalla nostra tutti i punti di forza: un team giovane e volenteroso, un mercato diversificato e che ha tante e diverse potenzialità, una gamma di prodotti, dal Ducato allo Scudo, dal Doblò al Fiorino, di assoluta avanguardia e idonei a rispondere alle istanze più disparate, abbiamo inoltre organizzato quasi ovunque un servizio eccellente che ben garantisce l’acquirente finale. Ce la faremo, ne sono certo. Mattone su mattone...”. Del resto, da quando, nel 1903, nasceva il primo veicolo commerciale Fiat, il business dei veicoli commerciali è divenuto via via sempre più importante all’interno delle attività del Gruppo Fiat prima e di Fiat Auto poi, in Italia come all’estero. Il marchio Fiat Veicoli Commerciali, nato a metà degli anni Settanta, è oggi Fiat Professional, società controllata al cento per cento da Fiat Group Automobiles. Grazie alla sua gamma ampia, articolata e capace di rispondere alle più diverse esigenze di trasporto, e all’esperienza di oltre cento anni, ha acquisito un ruolo di leadership nel proprio settore. Le ottime performance dei principali modelli si sono tradotte in una crescita continua che ha visto il brand passare dalle 263.000 vendite nel 2000, a 310.000 unità nel 2004, 339.000 unità nel 2005, fino a 369.000 unità nel 2006 e addirittura 432.500 l’anno scorso. Un successo che si commenta da solo. In particolare, per il raggiungimento di questi risultati è stato strategico Fiat Ducato, il modello di punta della gamma, da sempre in cima alle scelte degli europei e al primo posto in quelle degli italiani. Nel nostro Paese l’anno scorso ne sono state vendute 38.644 unità, con una quota del 36 per cento, aumentata di due punti rispetto al 2006, allorché le unità vendute erano state 32.940. Non solo. Nel settore dei veicoli da trasformazione per il tempo libero, Fiat Ducato ha assunto negli ultimi anni una posizione di leadership europea: due autocaravan camper su tre sono allestiti su base Ducato, percentuale che in Germania, nel 2004, ha superato il 72 per cento. Non esiste in Europa un grande carrozziere che non abbia in gamma un veicolo allestito su base Ducato. I mercati vengono alimentati da 8 stabilimenti nel mondo, tra cui spicca la fabbrica Sevel, in Val di Sangro, dove viene prodotto Ducato. È il più grande stabilimento di veicoli commerciali leggeri d’Europa: sorge su un’area di oltre un milione e 200mila metri quadrati, di cui 344.000 coperti, e a fine 2007 la produzione ha raggiunto quota 3,5 milioni di unità. Forte di questi successi, Fiat Professional continua oggi a lavorare per consolidare la propria leadership. L’obiettivo di raggiungere nel 2010 quota 500mila veicoli venduti nel mondo. Un traguardo da perseguire anche attraverso lo sviluppo della già capillare rete di vendita: a oggi so no 1.440 i dealers in Europa, di cui 760 specialisti in veicoli commerciali.
Il Doblò, modello di grande successo di Fiat Professional. In alto, Salvatore Ferrari.
Situazione simulata. Eseguita solo a fini pubblicitari. Non imitare.
COMPATTO. CAPIENTE. ECONOMICO. Nuovo Fiorino porta il tuo business dove non era mai arrivato prima. È lungo meno di un’utilitaria e ha il diametro di sterzata minore di tutta la categoria. Ma quando lo carichi scopri che è un vero furgone: fino a 610 kg di portata. Percorre fino a 1000 km con un pieno di gasolio e ha motori Euro 4 a bassissime emissioni (CO2 = 119 g/km). Con Nuovo Fiorino il lavoro torna in centro.
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Lunghezza: 3,86 m - Diametro di sterzata: 9,95 m Vano di carico lungo fino a 2,5 m - Volume: fino a 2,8 m 3 Motori Euro 4: 1.4 Benzina 73 CV - 1.3 Multijet 75 CV
VEICOLI COMMERCIALI DA SEMPRE.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2008
LE INTERVISTE IMPOSSIBILI di Mattia Eccheli
“Io, Fiorino, pronto a stupire il mondo” sausto, un pizzico tirato ma tutto sommato soddisfatto. Il nuovo Fiorino, ultimo nato della squadra Fiat Professional si è “concesso” per questa intervista sul set fotografico della nuova campagna pubblicitaria che lo vede protagonista.
E
esterne?”
Lo confessi, sia sincero: questo abbinamento con Gigi Buffon, il numero 1 campione del mondo, un po’ la mette in soggezione... “Dipende. A chi non fa piacere stare vicino a uno come lui? Mai una parola fuori posto, sempre serio e diligente. Un vincente simpatico: dove lo trova uno così? Però, me lo lasci di re, magari anche a costo di sembrare presuntoso, io ho avuto la sensazione che anche a un
E per i prezzi? “Pensavo fosse maleducazione parlare del vile denaro ...”.
E se dico che no, non mi bastano... “Allora sappia che, per clienti specifici, c’è anche una serie di colori extra. Per questi dettagli, però, non deve rivolgersi a me”.
Ci mancherebbe: con quello che costa la manutenzione oggi, tra benzina, assicurazione, bolli, ecopass e tutto il resto, i conti vanno fatti bene... “Allora Le dico che sono disponibile anche con la formula del noleggio a lungo termine Savarent: per i titolari di partita Iva e per le società, di persone
la destra. A me risulta che sia un primato in questo segmento. Infatti, deve considerare che stiamo parlando di un veicolo commerciale di meno di 3,9 metri”.
fuoriclasse come lui facesse piacere stare al mio fianco”. Si sente anche Lei un “numero uno”? “La verità?” Sì, grazie. “Mi segua. Lo slogan è ‘arriva dove gli altri non arrivano’. Lo trovo azzeccato anche se, lo ammetto, l’idea non è mia ma è dell’agenzia Leo Burnett...”. Non divaghiamo: venga al sodo. Non siamo mica a Porta a Porta! “Mi scusi. Volevo prendermi una pausa. Con tutti i chilometri che mi aspettano volevo rilassarmi. Comunque... Lo slogan vale per lui come per me. Calcisticamente parlando Buffon ha pochi rivali: in molti gli invidiano il successo, il talento e, da qualche tempo, anche la compagna”. Non facciamo i maschilisti. “Ha ragione. Del resto anche lui piace alle signore: lo dico per la par condicio”. Veniamo a lei, signor Fiorino: dove arriva? “È quello che stavo per dirLe. Lui vola fra i pali io, se me lo permette, volo metaforicamente nel traffico cittadino. E Le assicuro che sono estremamente flessibile e duttile”. Sono tutt’orecchi. “Non mi piace sbafare. Le darò una cifra soltanto, rilevata in modo ufficiale: il raggio di sterzata è inferiore ai 10 metri, 9,95 per essere precisi. Perché Lei mi sembra uno puntiglioso”. Mi prende in giro? “Non mi permetterei mai. Ci mancherebbe. Sa cosa vuole dire quel numero? Significa che mi posso districare in situazioni di estremo di disagio, con manovre piuttosto disinvolte. Città
grandi e piccole hanno ormai gli stessi problemi di congestione: insomma, spostarsi non è semplice. E quando capita di sbagliare strada, perché capita, è meglio sapere di poter contare su un mezzo agile. Come me”. Cosa le fa credere di essere così valido? “Mi costringe a darLe degli altri numeri. Mi fa sentire come Padoa Schioppa da Vespa... Ho dimensioni decisamente compatte. Stiamo parlando di 3,86 di lunghezza, 1,72 di altezza e 1,71 di lunghezza. Praticamente come un’utilitaria”. Non me ne vanterei: uno co me Buffon non riuscirà nemmeno a salire a bordo! “Questo lo dice Lei. Forse non ha idea dello spazio che c’è a bordo. Non se lo immagina nemmeno”. In effetti, no. “Chi mi conosce, e sono già in parecchi, può garantire che l’assetto di guida è praticamente automobilistico. E questo vuol dire che si può affrontare la strada nelle migliori condizioni psico-fisiche con parecchio spazio a disposizione. E mi riferisco anche a cassetti, ripiani e sportelli”. Ha parlato di spazio: mi fornisca qualche altro dato concreto. “Si decida. Pensavo che trovasse noiose le cifre”. Se dice di essere spazioso, voglio solo che lo confermi con i dati: i lettori vogliono questo. “E sia. Stiamo parlando di una volumetria di 2,5 metri cubi che, se si abbatte il sedile del passeggero, diventano 2,8. La lunghezza interna è centocinquanta centimetri che possono diventare duecentocinquanta sempre sacrificando il posto sul-
Con queste misure non può che essere disagevole accedere al vano posteriore. “Non ho idea di come sia abituato Lei, tuttavia Le ricordo che la soglia di carico è terribilmente bassa, poco meno di 53 centimetri. Voglio dire: non rischia di massacrarsi la schiena. E poi ci sono le porte scorrevoli laterali e posteriori a due battenti molto ampie. Può scegliere la soluzione che preferisce. Mi consenta di ricordarLe, e mi perdoni se ricorro a questa espressione malgrado la campagna elettorale, che la capacità complessiva di carico è di 610 chilogrammi, conducente incluso”. Non deve comunque essere semplice stivare le merci. “Ci vuole attenzione, questo sì. Ma credo che anche nel Suo armadio di casa non butti tutto dentro a casaccio. Per agevolarLa, però, Fiorino adotta sei robusti e pratici anelli di fissaggio, oltre che paratie di separazione per la protezione del conducente dalle possibili intrusioni del carico in cabina”. Ha pensato proprio a tutto, eh? “Più che altro ho pensato ai potenziali clienti, vale a dire a chi effettua consegne, cioè ai pony express. Ma anche agli artigiani, a chi svolge manutenzioni, a società di servizio”. Alcuni dei suoi concorrenti, però, sono andati oltre. “Quanta fretta. Il mio debutto è appena avvenuto con il vestito e la sostanza da veicolo commerciale, ma presto avrò anche un fratellino che avrà il compito di trasportare persone, con una omologazione per cinque passeggeri, quasi un Suv super compatto. Vedrà che resterà sorpreso”. Mi sorprenda comunque. “Potrei dirle dei motori”.
Mi dica dei motori. La ascolto. “Praticamente è come se avessi due cuori. Sta a Lei o ai miei ammiratori scegliere. Ovviamente super ecologici. E se non ha capito, voglio dire che rispettano la normativa Euro 4. Un benzina da 1400 cc da 73 cv e un 1.3 turbodiesel multijet da 75. Ma se pensa di conoscerli già, beh, temo che si sbagli. Perché il multijet rappresenta una sorta di balzo tecnologico...”. Perché si è interrotto? “Speravo che apprezzasse la battuta”. Quale battuta? “Ma dai. Il riferimento al balzo... sa Buffon che si tuffa, io che balzo”. Ma mi faccia il favore. Vada avanti! “È sempre di questo umore? Il multijet in questione è un’evo luzione tecnologica che, in termini pratici, si traduce in minori costi di gestione. Cioè percorrenze, nel ciclo misto naturalmente, attorno ai 20 chilometri per litro di gasolio. Cioè un’autonomia attorno ai mille chilometri con un pieno”. Adesso sì che è spiritoso: devo ridere? “Così mi offende. È la verità. Le verifiche mica le faccio io. Poi dipende dal piede che ha, ma con un pizzico di attenzione e di riguardo questi sono consumi nel mio Dna”. Come la mettiamo con le emissioni? “Mi pareva di averglielo già detto. Sono in regola con le normative Euro 4, quindi nessun problema anche con i blocchi più restrittivi. E avrò anche il filtro antiparticolato”. Ci sono aree dove nemmeno tutto questo è sufficiente per poter circolare. “Ma Lei c’era al Transpotec di Milano o dov’era? Perché lì è stata presentata anche un’unità a trazione elettrica realizzata da Micro-Vett. Se non intende sfidare Schumacher, Le consi-
glio di prendere seriamente in considerazione questa versione che, in 7 secondi, arriva fino ai 50 chilometri all’ora. È una bella accelerazione per un propulsore elettrico. La velocità massima è attorno agli ottanta orari e l’autonomia è di un centinaio di chilometri”. E quanto occorre per ricaricare le pile, perché avrà le pile, giusto? “Le batterie, sì. Sono al litio e con 6-8 ore da rete se la cava. Ma se dispone di una rete da 9 kW Le bastano 180 minuti. Aggiungo solamente che è in grado di superare pendenze del 20 per cento e che ha una portata massima di 400 kg”. Non vorrei sembrarle eccessivamente impiccione, ma cosa mi dice della sicurezza? Con tutti i furti che ci sono, i timori sono fondati. “Si tratta di paure legittime. Per questo, per tutelare i clienti, c’è la chiusura separata delle porte anteriori e posteriori. Significa che è possibile utilizzare il vano di carico quando la cabina è chiusa e che il cosiddetto “dead-lock”, il bloccaporte centralizzato che lo protegge dai tentativi di effrazione, mette in “folle” la maniglia della porta e tutti i meccanismi connessi con la serratura”. Mi dica: Fiorino è proprio così versatile? “Sì, nessun dubbio in proposito. Grazie alle carrozzerie specializzate e convenzionate, posso essere allestito praticamente in ogni modo, dalla cella frigorifera all’officina mobile e via dicendo. Le anticipo già che debutteranno altre versioni, fra le quali la Adventure. Ma ne riparleremo”. Colori? “La soddisfano dieci tinte
o capitali, è un’opzione finanziariamente interessante. Per il resto si parte da 9.100 euro, ma si tratta di un prezzo indicativo al quale vanno aggiunte altre voci. Lo accetta un consiglio?”. Certo che sì. “Si rivolga a un concessionario. Sono sicuro che si troverà meglio a fare affari con lui che con me”. A proposito di concessionario, mi dica ma è proprio sicuro che dal concessionario Fiat Professional troverò gente capace di assistermi al meglio per entrare in possesso di un Fiorino? “Non mi aspettavo una domanda del genere. Evidentemente non è informato. Per Sua conoscenza e La prego di verificare direttamente, tutta la rete di vendita e assistenza Fiat Professional, in Italia come in Europa, sì in tutta Europa anche in quella allargata ai Paesi del l’Est, è stata profondamente rinnovata ed è fatta di gente assolutamente professionale, capace di consigliare, aiutare il clien te al meglio al momento del l’acquisto non solo di un Fiorino come me, ma anche dei miei fratelli Doblò, Scudo, Ducato. Quando poi dovessi avere dei problemi di assistenza, sappia che nelle officine Fiat Professional troverà personale ugualmente specializzato e pronto a risolvere qualunque problema in tempi rapidissimi. Sappiamo bene di essere strumenti di lavoro e dunque non possiamo rischiare che i nostri ‘padroni’ passino delle giornate con le mani in mano. Ma, adesso che mi ha torturato con tutti questi quesiti, avrei io una domanda per lei. In confidenza...”. Dica pure. “Non riesce mica a procurarmi il numero della Seredova?”.
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VOLKSWAGEN VEICOLI COMMERCIALI ANDREA PERDERZOLI SCOMMETTE SU UN 2008 IN CRESCITA
Un tuffo nella versatilità
“
L’anno in corso si caratterizzerà per una serie di interessanti novità sia per quanto riguarda i prodotti che le iniziative per la clientela messe a punto dalla rete di vendita e assistenza. Debuttano intanto il Caddy Maxi Life, il Caddy Maxi Van e Kombi e la nuova motorizzazione 2.0 TDI con Dpf da 140 cavalli. Andrea Pederzoli, responsabile della divisione Veicoli Commerciali di Volkswagen Group Italia.
di Paolo Altieri S IVIGLIA - L’incremento del 37,71 per cento delle immatricolazioni registrate nel 2007 rispetto al 2006 (8.227 unità contro 5.974), a fronte di un progresso del 7,8 per cento del mer cato nel suo complesso, rap presenta per Volkswagen un’attendibile dimostrazione della validità della gamma proposta sul competitivo mercato italiano dei veicoli commerciali. Con una quota salita dal 2,55 al 3,25 per cento, il marchio tedesco può puntare decisamente verso altri più significativi traguardi. “L’andamento di Volkswagen Veicoli Commerciali nel 2007 - spiega Andrea Pederzoli, responsabile della divisione Veicoli Commerciali di Volkswagen Group Italia - ha evidenziato performance in netta crescita rispetto al 2006. Il Tran-
sporter, da sempre nostro modello di punta in termini di volumi, ha rappresentato il 32 per cento sul totale del 2007, seguito dal Caddy Van con il 30 per cento, dal Crafter con il 21 per cento. Il restante 27 per cento è stato ottenuto dai modelli per trasporto persone e precisamente Caddy Life, Multivan e California”. NUOVI STANDARD GRAZIE A CRAFTER
Il nuovo Volkswagen Caddy Maxi Kombi si presenta con una linea estremamente elegante.
Crafter, per quanto riguarda tecnologia, sicurezza, economicità e individualità, ha imposto nuo vi standard e si è inserito nel panorama dei veicoli commerciali leggeri proponendosi con due caratteristiche peculiari: la varietà e la versatilità. Ri-
Al volante del Caddy Maxi Van
Non solo 47 centimetri in più SIVIGLIA - È in prevendita già da febbraio, ma il Caddy Maxy nelle versioni Van e Kombi sarà disponibile presso la rete Volkswagen con il mese di aprile. In attesa che la clientela possa esprimersi sulle sue qualità, possiamo anticipare le nostre impressioni dopo che abbiamo avuto l’opportunità di guidarlo in un breve test organizzato dalla marca di Wolfsburg sulle strade nei dintorni di Siviglia in Spagna. Dove sono stati delineati anche i caratteri del nuovo modello in termini di motorizzazioni, di equipaggiamenti e di indicazione di prezzo. Qui è stato anche ricordato, da Hans-Heinez Tüting, responsabile vendite per l’Europa di Volkswagen Commercial Vehicles, che la marca di Wolfsburg nel 2007 ha conseguito risultati assolutamente strepitosi con i veicoli commerciali. Infatti, con 488.700 unità consegnate tra veicoli per il trasporto persone e ricreazionali, veicoli commerciali leggeri, autocarri e autobus, la Volkswagen Veicoli Commerciali ha stabilito anche nel 2007 un nuovo record di vendita. Rispetto alle 441.500 consegne del 2006, il progresso è del 10,7 per cento. Il Caddy, il T5 e il Crafter prodotti in Europa hanno migliorato le consegne a livello mondiale del 6,8 per cento, per un totale di 384.500 veicoli (360.252 nel 2006). In particolare, Caddy migliora la sua performance del 7,7 per cento con 147.250 veicoli
(136.660 l’anno precedente); la Gamma T5 (Transporter, Caravelle, Multivan e California) del 5,2 per cento con 191.250 veicoli (181.750 nel 2006); il Crafter del 10,4 per cento con 46.200 veicoli consegnati (41.800 nel 2006). Anche i veicoli commerciali leggeri prodotti in Brasile hanno registrato una crescita nelle vendite, il T2 con un incremento del 28,8 per cento ha totalizzato 24.500 unità contro le 19.000 del 2006, mentre il Saveiro ha visto un aumento del 30,7 per cento con 32.950 mezzi consegnati contro i 25.200 dell’anno precedente. In crescita anche le consegne di autocarri e autobus prodotti in Brasile, Messico e Sud Africa che hanno raggiunto quota 46.500 unità con un aumento del 25,8 per cento rispetto alle 37.000 consegnate nel 2006. Gli autocarri sono stati 38.600 con una crescita del 27 per cento (30.420 nel 2006), gli autobus invece 7.900 facendo registrare un aumento del 20,5 per cento (6.563 nel 2006). Nell’Europa Occidentale, le consegne della Volkswagen Veicoli Commerciali sono aumentate del 6,6 per cento con 288.400 veicoli rispetto ai 270.700 dell’anno precedente, mentre le consegne in Europa Centrale e dell’Est hanno registrato un progressione del 31,8 per cento con 40.300 veicoli contro i 30.600 del 2006). I numeri relativi alla Germania sono rimasti in linea con quelli del-
l’anno precedente, con 122.048 rispetto a 123.032 del 2006. In Gran Bretagna e Olanda, principali mercati europei d’esportazione per la marca di Wolfsburg, le vendite si sono attestate rispettivamente a 30.400 (26.800 nel 2006, quindi incremento del 13,4 per cento) e 25.000 veicoli (19.800 del 2006 con un aumento del 26,5 per cento), mentre in Italia la Volkswagen Veicoli Commerciali ha fatto segnare una crescita del 31,9 per cento con 7.957 veicoli consegnati. Il mercato sudamericano ha registrato vendite di veicoli commerciali leggeri e pesanti pari a 100.300, con un aumento del 28,8 per cento rispetto al 2006 (77.800 veicoli venduti). E veniamo al nuovo Caddy Maxy nelle versioni Van e Kombi (ma c’è anche la versione Life per il trasporto persone) per il quale saranno disponibili una motorizzazione benzina 1.6 da 102 cavalli e due propulsori Diesel, ovvero l’1.9 TDI, declinato nella potenza da 105 cv, anche in versione con cambio automatico DGS a 6 marce e filtro antiparticolato, e il nuovo 2.0 TDI da 140 cavalli con filtro antiparticolato e cambio manuale a sei rapporti. Basta scorrere l’elenco dei principali equipaggiamenti disponibili di serie per comprendere quale tipo di sfida il nuovo Caddy Maxy porta ai suoi più diretti concorrenti, che si chiamano Fiat Doblò Cargo Maxi, Ford Transit Connect passo lungo e presto anche Renault Kangoo Express passo lungo. Si va dagli airbag conducente (sul Kombi anche gli airbag anteriori con lato passeggero disattivabile) ai sistemi Abs, Asr e Msr, dai freni anteriori e posteriori a disco alla paratia con griglia in plastica, dai cerchi da 15” (per 2.0 TDI di serie da 16”) al climatizzatore semi-automatico, dalle porte a battenti posteriori alla predisposizione radio, dal volante regolabile in altezza e in profondità alla porta scorrevole a sinistra. Al momento in cui andiamo in stampa il prezzo non è stato ancora definito, ma indicativamente si partirà dai 13.700 euro Iva esclusa. Concepito per tutti gli artigiani, i corrieri e i fornitori di servizi che necessitano in primo luogo di una elevata capacità di carico, il Caddy Maxy Van con 800 kg di portata e 4.200 litri di volume di carico nono solo ricorda i dati del suo leggendario progenitore “Bulli”, ma non lascia spazio ad alcun dubbio sulle sue potenzialità soprattutto se poi si sceglie la motorizzazione di 2 litri da 140 cavalli frutto della più moderna tecnologia Diesel. Elegante nell’aspetto, una linea assolutamente armoniosa nonostante i 47 centimetri in più di lunghezza rispetto al Caddy più piccolo, il Caddy Maxy offre una guida assolutamente automobilistica. Lo spazio riservato alla guida e all’eventuale passeggero è stato studiato per garantire il massimo della funzionalità abbinata a comfort e sicurezza. Il sedile del guidatore è regolabile in altezza e, per offrire una visuale ottimale sulla strumentazione, anche il volante è regolabile in altezza e profondità. È anche disponibile un volante multifunzione che consente di comandare autoradio, sistema di navigazione e telefono senza allontanare le mani dalla corona. A questo si aggiunge la concezione razionale dei vani portaoggetti sopra il parabrezza, nella consolle centrale e nei rivestimenti interni delle portiere. In marcia si apprezzano facilmente la buona insonorizzazione, la grande visibilità, l’ottima disposizione di comandi e strumenti, mentre sul piano dinamico il Caddy Maxy conferma le doti di tenuta di strada, di frenata efficace in tutte le situazioni.
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una seconda porta scorrevole fornibile a richiesta. Potenti e parsimoniosi i motori: 2.0 SDI da 70 cv, 1.9 TDI da 105 cv, 1.4 da 80 cv, 1.6 da 102 cv e 2.0 Eco Fuel da 109 cv. La gamma motori definita per il Cad dy Maxi rivela un’importante novità, con il debutto del potente 2.0 TDI 140 cv che mette a disposizione delle tre versioni del Caddy Maxi la sostanziosa coppia di 320 Nm. IL PIÙ CAPIENTE NELLA CATEGORIA “Questo mese - prosegue il dottor Pederzoli - sarà commercializzato il Caddy Maxi Life e dopo qualche settimana verranno lanciati il Caddy Maxi Van e spetto al suo predecessore, presenta infatti ben dieci versioni sup plementari. Le tre masse complessive ammesse di 3, 3,5 e 5 tonnellate e i tre interassi allungati a partire da 3.250 mm, passando per 3.665 mm fino a 4.325 mm, formano la base di un sistema di combinazioni di modelli, al cui interno gli interessati dei settori più vari troveranno davvero il Crafter che fa per loro. Le motorizzazioni TDI, completamente rinnovate e tutte Euro 4, sono 2.5 litri cinque cilindri common rail da 89 cv, 109 cv, 136 cv e 164 cv. Crafter vuol dire anche tre passi con quattro lunghezze e tre altezze del vano di carico, un volume di carico fino a 17 metri cubi, autotelai cabina singola e doppia disponibili con tutti e tre i passi. Il furgone ha una portata utile di circa 2.670 kg. Erede di uno storico modello che da oltre 50 anni è protagonista sul mercato dei veicoli commerciali, la nuova generazione del Transporter si propone con una gamma davvero vasta, in grado di abbracciare le esigenze dei diversi utilizzatori professionali. Per le versioni furgonate è possibile scegliere fra tre altezze diverse del tetto su passi da 3.000 e 3.400 mm. Il carico utile è compreso tra
795 e 1.245 chili, a seconda del passo. Il vano di carico ha un vo lume che va da circa 5,9 a 8,4 metri cubi. Il Kombi è disponibile con un massimo di nove sedili dotati di cinture di sicurezza a tre punti. Ci sono poi le versioni camioncino cabina singola o doppia e l’autotelaio. Transporter viene proposto con un’ampia gamma di motorizzazioni: 1.9 TDI da 102 cv e 84 cv, 2.0 benzina da 116 cv, 2.5 TDI da 131 cv e 174 cv, 3.2 benzina da 235 cv. UNA CRESCITA A DUE CIFRE “La nostra previsione per il 2008 - continua Andrea Pederzoli - è di avere un mercato che, anche in virtù degli incentivi statali, si assesterà intorno alle 260mila consegne, quindi in cre scita rispetto al 2007. Per quanto riguarda invece i volumi della nostra marca, ipotizziamo di crescere ancora con una percentuale a due cifre, grazie anche all’introduzione del nuovo Caddy Maxi nelle due versioni disponibili: trasporto merci e trasporto persone. Di questo incremento beneficerà anche la nostra quota di mercato: l’o biettivo è attestarsi intorno al 4 per cento. Come per il 2007, anche per il 2008 i modelli sui
quali verrà posta maggiore attenzione saranno, nell’ordine, Transporter, Caddy Van e Crafter”. Dopo aver celebrato il Caddy Maxi in versione Life, il van trasporto passeggeri che ha esor dito all’ultimo Salone di Francoforte, Volkswagen Veicoli Commerciali ha presentato le versioni furgone e Kombi del Caddy “maggiorato”. Se nel Life lo sfruttamento dello spazio è finalizzato a garantire ai sette passeggeri il più elevato livello di comfort, nella versione furgone l’obiettivo primario è il mas simo volume di carico e con 4.200 litri, ovvero 4,2 metri cubi di capacità del vano (un record nel suo segmento). In generale, il modello Caddy si è dimostrato adatto a ogni tipo d’impiego, come per esempio per consegna merce o per servizi di corriere come officina viaggiante o per il trasporto di persone. Con un carico utile di circa 730 kg, una massa complessiva fino a 2,2 tonnellate e una massa rimorchiabile fino a 1.500 kg, Caddy può accogliere una notevole quantità di merce. Il vano di carico del Van, con un volume di 3,2 metri cubi, è spazioso e accessibile con grande comodità: lo garantiscono la porta scorrevole sul lato passeggero con apertura di 70 cm e
più capiente nella propria categoria. Sempre nella primavera 2008 verrà introdotta anche in Italia la motorizzazione 2.0 TDI con Dpf 140 cv per Caddy Van, Caddy Kombi e Caddy Life. Infine, sarà introdotta la nuova versione di entrata della gamma Multivan denominata “Startline””. Ma non si parla solo di prodotto... “Nell’ambito della rete di vendita e assistenza - aggiunge Andrea Pederzoli - la novità eclatante del 2008 è rappresentata dall’introduzione dei cosiddetti pacchetti di manutenzione. Ora anche la rete dei concessionari Volkswagen Veicoli Commerciali, grazie a una collaborazione con Volkswagen Bank, potrà offrire ai propri clienti va-
la versione Kombi. Il Caddy Maxi dispone di ben 47 cm di lun ghezza in più rispetto alla versione passo corto. La portata che raggiunge gli 800 kg e la su perficie di carico con lunghezza massima di 2.360 mm, rendono Caddy Maxi il veicolo
rie possibilità per poter pianificare i costi di manutenzione. Inoltre, una serie di attività dedicate alla clientela professionale e non, per esempio l’estensione dell’orario di apertura delle officine, è attualmente in fase di studio e di prossima implemen-
Sugli scudi Fiat Professional e Iveco Tra le case estere ottima performance soprattutto di Citroën e Peugeot mentre Nissan e Renault segnano una rinnovata crescita. risultato del 2007. La Casa torinese mantiene e migliora la propria leadership di mercato, salendo a quota 42,1 per cento, ov vero 2,4 punti superiore a quella del gennaio 2007. I risultati positivi arrivano da tutti i segmenti di prodotto: dal nuovo Fiorino al pluri-titolato Scudo “Van of the Year 2008”, al Ducato che rimane il veicolo commerciale più venduto in Italia con oltre 3.000 consegne, sino ad arrivare alla gamma dei Van. Anche Iveco inizia il 2008 con un risultato di grande soddisfazione con 1.570 consegne e una variazione positiva, rispetto a gennaio 2007, pari al 18,8 per cento. Ancora una volta l’elevata qualità della gamma Daily, che posiziona Iveco nella fascia alta del comparto, ha trovato il giusto apprezzamento da parte della clientela, garantendo una quota di mercato nel mese pari al 7,9 per cento, 0,1 punti superiore a quella ottenuta nel gennaio dell’anno scorso. Quanto ai costruttori esteri, il consuntivo del primo mese dell’anno è stato di 9.690 immatricolazioni con un incremento del
Tra i piccoli furgoni il Doblò di Fiat Professional continua a mietere successi. 12,2 per cento rispetto al gennaio 2007, con una quota che scende dal 50,8 al 48,6 per cento. Una crescita, dunque, inferiore a quella del mercato e soprattutto dei costruttori nazio-
tazione. In aggiunta, è già stata introdotta anche una interessante forma di finanziamento legata all’assistenza. Grazie a un prodotto finanziario denominato “contovivo Mekkano”, i clienti Volkswagen Veicoli Commerciali potranno finanziare le riparazioni rateizzando gli importi da un minimo di 500 a un massimo di 2.000 euro, con durata fino a 24 mesi”. La rete di vendita di Volkswagen oggi si compone di 68 concessionarie e 332 Service Part ner. “Numeri che sono in costante crescita da 2 anni e per il futuro è previsto di mantenere questo trend - precisa Andrea Pederzoli - Continua anche per il 2008 la strategia finalizzata a una maggiore copertura territo-
Con 488.700 veicoli commerciali leggeri, autocarri e autobus, Volkswagen ha stabilito nel 2007 un nuovo record di vendita. Sopra, il Crafter prodotto in 46.200 unità, in alto la gamma T5 prodotta in oltre 190mila esemplari.
MERCATO / IN GENNAIO È GIÀ RECORD PER I VEICOLI COMMERCIALI
TORINO - Inizio d’anno da record per il mercato italiano dei veicoli commerciali leggeri con Ptt fino a 3,5 tonnellate. Nel primo mese del 2008 sono stati infatti consegnati 19.940 veicoli, registrando una crescita pari al 17,3 per cento sullo stesso periodo dell’anno passato quando ne furono immatricolati 16.995 unità. Questo notevole risultato, ottenuto anche grazie agli incentivi statali introdotti nel 2007, segna un nuovo primato di vendita per il mese di gennaio. In questo contesto le marche nazionali hanno realizzato un importante risultato mai raggiunto sinora nel mese di gennaio: 10.250 veicoli con un incremento del 22,6 per cento, circa 1.900 consegne in più, rispetto a gennaio 2007. È una performance che ha permesso di ottenere una quota di penetrazione sul mercato pari al 51,4 per cento, guadagnando 2,2 punti sul risultato dell’anno scorso. Ottima la partenza d’anno per Fiat Professional con circa 8.400 consegne, in crescita del 24,5 per cento rispetto al primo
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nali, ma all’interno della quale spiccano soprattutto le performance fatte registrare dai due marchi del Gruppo Psa. Citroen con 1.332 nuove immatricolazioni ha migliorato il suo bilan-
cio, rispetto al gennaio 2007, del 102,1 per cento raddoppiando quasi anche la quota di penetrazione, passata dal 3,9 addirittura al 6,7 per cento e conquistando la seconda “piazza” die-
riale sia per la vendita sia per l’assistenza. Inoltre, prosegue nel 2008 il programma dedicato alla forza vendita della rete che mira a migliorare sia l’aspetto quantitativo che qualitativo, fon damentali per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati”. tro Ford che, però, con 1.575 immatricolazioni si è vista ridurre la propria quota dal 9,6 al 7,9 per cento. Ottima anche la perfomance di Peugeot, che ha consuntivato 1.099 nuove immatricolazioni, con un incremento del 50,5 per cento, il che gli ha consentito di migliorare la quota dal 4,3 al 5,5 per cento e di conquistare la quinta Guadagna il terzo posto Renault, con 1.164 veicoli immatricolati, anche se la sua quota, 5,8 per cento, risulta inferiore di un punto rispetto a quella del gennaio 2007. La Casa francese scalza dal terzo posto Mercedes-Benz, che retrocede in quar ta posizione e che, con 1.134 immatricolazioni pari ad una flessione del 13,9 per cento, riduce la sua quota dal 7,7 al 5,7 per cento. Migliora la performance anche di Nissan che, con 884 immatricolazioni pari a un incremento del 28,1 per cento, vede passare la sua quota dal 4,1 al 4,4 per cento. In crescita del 17,3 per cento anche le vendite dei veicoli commerciali Opel (780 unità contro le 665 del gennaio 2007) ma con una quota ferma al 3,9 per cento. In grande spolvero anche Volks wagen con 551 nuove immatricolazioni, pari ad un incremento del 40,2 per cento, che le con segna una quota del 2,8 per cento contro il 2,3 del gennaio 2007. Opel, dal suo canto, resiste nella terza posizione nella classifica delle Case estere.
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NISSAN / ANCHE L’ITALIA GIOCA UN RUOLO IMPORTANTE
Primato a portata di mano di Fabio Basilico C APENA (Roma) - Sono stati centrati gli obiettivi del ValueUp, il piano triennale che Nissan ha annunciato per gli anni fiscali 2004-2007 e che ha nel settore dei veicoli commerciali leggeri (LCV) uno dei suoi pilastri e una delle aree di crescita in cui il costruttore giapponese intende espandere il suo business. Ce lo conferma Giuseppe Cavallo, Global Manager Communication di Nissan LCV Business Unit: “Il termine ultimo di riferimento per l’attuazione del piano è marzo, e possiamo dire con soddisfazione che abbiamo già da tempo centrato i nostri obiettivi. Il primo, quello di aumentare le vendite di veicoli commerciali del 40 per cen to fino a 434mila unità, è stato archiviato con il raggiungimento della cifra di 490mila nell’anno fiscale 2006, di cui 50mila nella sola Europa; il secondo obiettivo, quello di raddoppiare il margine di profitto operativo all’8 per cento, è stato raggiunto superando quella stessa percentuale. Per l’anno fiscale 2007-2008 la previsione era di consolidare i risultati e di arrivare a superare il tetto delle 500mila immatricolazioni”. UN OBIETTIVO AMBIZIOSO Se gli auspici, e soprattutto i risultati, sono questi, è più che giustificato l’ottimismo di Giu-
Giuseppe Cavallo, Global Manager Communication di Nissan LCV Business Unit. per quanto riguarda il prodotto che il processo di produzione e di relazione con il cliente; il terzo punto è l’accesso a nuovi ter ritori: l’abbiamo chiamata stra tegia URIC, acronimo di Usa, Russia, India e Cina. In Cina, il primo mercato mondiale per Nissan, vogliamo raffor-
Negli obiettivi della Casa giapponese a livello globale, il 2010 dovrebbe rappresentare il raggiungimento di un importante traguardo: la leadership mondiale nel mercato dei veicoli commerciali. Un obiettivo ambizioso, in cui anche il nostro Paese gioca un ruolo di primo piano.
ghezze possibili, cinque motorizzazioni e non meno di otto proposte di massa complessiva per soddisfare ogni richiesta. Ma non solo. La nuova generazione di Atleon si presenta con un nuovo look, nuovi equipaggiamenti e, soprattutto, con un ventaglio di nuove motorizzazioni sviluppate dal leader del settore Cummins, da anni all’avanguardia nella progettazione di motori per autocarri. Il modello base di Atleon presenta però una versione del motore die sel Nissan ZD30 a quattro cilindri da 3 litri (150 cv), montato sul modello di punta della
gamma Cabstar. La famiglia di motori ISBe di Cummins è composta da quattro varianti: due propulsori a quattro cilindri e due a sei cilindri, tutti con turbocompressore e quattro valvole per cilindro, con potenza compresa tra 140 e 250 cv. Il sistema integrato di gestione delle emissioni Cummins abbinato al sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR), che prevede l’utilizzo di AdBlue, assicura la conformità alla normativa Euro 4. La gamma si apre con la versione 140 cv del 4.5
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Cambio della guardia al vertice di Nissan Italia
Bernard Loire al posto di Stephane Cottin
Il nuovo Cabstar sta dando un decisivo contributo alla crescita delle vendite di veicoli commerciali Nissan in Europa. seppe Cavallo, che dal suo punto di osservazione globale, annuncia quello che è il grande e ambizioso obiettivo di Nissan: il raggiungimento nel 2010 della leadership mondiale sul mercato dei veicoli commerciali. “Ciò vuol dire - specifica il dottor Cavallo - aumento dei volumi con il contemporaneo mantenimento della profittabilità. Una condizione fondamentale per Nissan. Sono quattro i punti che delineano la nostra strategia: il primo riguarda i nuovi pro dotti: abbiamo in serbo un’ampia serie di novità; il secondo concerne la qualità, sia
zare la nostra presenza: attualmente operiamo in partnership con la DongFeng. In India, stiamo rendendo operativi gli accordi con Ashok Leyland per la produzione di motori, trasmissioni e veicoli. Il primo prodotto sarà sul mercato nel 2010”. “Il quarto punto - continua Giuseppe Cavallo - sono le partnership strategiche. Nissan ne ha con Renault Trucks e con Volvo Trucks. Il modello Cabstar viene venduto a Renault Trucks che lo commercializza con il proprio marchio e il nome Maxity. Inoltre, Nissan si appoggia in alcuni casi a con-
cessionarie Volvo Trucks per la vendita di Interstar, Cabstar e Atleon, con spazi appositamente dedicati all’interno delle strutture che fanno capo al marchio svedese. Nella maggioranza dei casi, però, c’è a disposizione la rete di vendita e assistenza Nissan, sottoposta proprio in questo momento a un piano che punta a potenziare le specializzazioni e le competenze dei dealer, in particolare per ciò che riguarda le strategie di vendita della gamma dei van, i commerciali leggeri. Nissan, infatti, intende creare speciali Van Competency Centres (Vcc)
presso i concessionari per assicurare che tutti gli acquirenti siano assistiti da personale altamente specializzato nelle fasi di vendita e post-vendita”. I “GRANDI” DI FAMIGLIA CABSTAR E ATLEON Atleon copre la fascia più ampia del mercato, con un mix di autocarri light duty e medi di massa complessiva compresa tra 3,5 e 15 tonnellate. Modello a cabina avanzata, disponibile in diverse varianti di passo, da 2.800 a 5.700 mm, Atleon offre una cabina in due diverse lun-
TRAPPES - Cambio della guardia al vertice di Nissan Italia. Dal primo aprile nuovo amministratore delegato della società con sede a Capena diventa Bernard Loire, attualmente direttore e responsabile del progetto per la ristrutturazione della rete distributiva Nissan in Europa. Prende il posto di Stéphane Cottin che, dalla stessa data assume la carica di vice presidente marketing di Nissan Europe in sostituzione di Paul Willcox, che andrà a ricoprire l’incarico di amministratore delegato di Nissan Motor GB (Gran Bretagna). Loire è entrato a far parte del management di Nissan Europe nel 2002, nella direzione vendite, quale responsabile del passaggio da importatore privato a filiale della Nissan in Portogallo. In seguito, Loire ha guidato il progetto di creazione delle Regional Business Unit (RBU), ovvero le nuove organizzazioni europee che operano secondo standard comuni. In passato, Loire ha trascorso 11 anni nella Ford francese, svolgendo diverse funzioni (vendite, marketing, post vendita, veicoli commerciali e flotte) e 2 anni in Fiat Auto a Torino, nella divisione vendite e marketing. Entrambe le posizioni che saranno assunte da Stéphane Cottin e Bernard Loire risponderanno al senior vice president vendite e marketing di Nissan Europe, Brian Carolin. Cottin ha una lunga esperienza internazionale nell’area vendite e marketing. Ha iniziato a lavorare in Renault nel 1988, dove ha maturato esperienze sia nell’ambito della rete che a livello regionale. Nel 2000 è entrato in Nissan Europe, all’epoca con base ad Amsterdam, dove è stato direttore della pianificazione di medio termine per le vendite e il marketing. Successivamente, ha passato due anni tra Trappes (attuale sede della Nissan Europe, nei pressi di Parigi) e Tokyo in qualità di responsabile del lancio del programma “Value-Up” in Europa. Successivamente, Cottin ha ricoperto l’incarico di direttore generale della filiale svizzera della Nissan. Dal 2005 è a capo della Nissan Italia nel ruolo di amministratore delegato. In Europa, Nissan conta circa 12.000 persone nelle operazioni di design, ricerca e sviluppo, produzione, logistica, vendite e marketing. Nel 2007, l’azienda ha prodotto un totale di 576.632 veicoli negli stabilimenti spagnoli e britannici e ha venduto 570.513 veicoli in Europa. Il quartier generale di Nissan Europe si trova a Trappes (Parigi), in Francia.
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Tre tipologie di mandato per auto, van e truck
Nissan sceglie la specializzazione CAPENA DI ROMA - Una delle leve su cui Nissan punta per ottenere i risultati prefissati è costituita dall’espansione del business dei Veicoli Commerciali Leggeri (LCV) a livello globale. Per gestire al meglio questa area di attività, Nissan Motor Co. Ltd ha creato, nel 2005, una specifica unità operativa, la LCV Business Unit (LCV BU), incaricata di sviluppare e implementare sul mercato globale le strategie per la crescita Nissan in questo ambito. L’operato della LCV BU centrale si è concretizzato con la realizzazione di una struttura organizzativa che, attraverso la creazione di LCV BU locali, consente, ora, a Nissan di gestire al meglio lo specifico settore nei vari Paesi. In Italia, la direzione della struttura locale dedicata al mercato degli LCV, è stata affidata lo scorso anno a Paolo Gagliardi ed ha inglobato al suo interno le funzioni responsabili di Vendita e Marketing, dotandosi anche di un personale dedicato esclusivamente alla supervisone dell’attività dei concessionari nel settore dei veicoli commerciali. È, ora, il momento di fare un importante e ulteriore passo per il futuro sviluppo del business dei veicoli commerciali in Italia. Infatti, la filiale del marchio ha recentemente presentato a tutta la propria rete di vendita le tre nuove e differenti tipologie di mandato di concessione, mirate ad offrire al cliente finale maggiore professionalità e specializzazione, attraverso i criteri
di selezione minimi di qualità fissati. Entro la fine del prossimo aprile, infatti, la rete opererà in funzione di tre (in sostituzione delle precedenti due) tipologie di mandato. In sostanza dalle precedenti Gamma A (vetture & van) con Micra, C+C, Note, 350Z, Qashqai, Murano, XTrail, Pathfinder, Navara, Kubistar, Primastar e Interstar, e Gamma B ( truck) con Cabstar, Atleon, è stata decisa la creazione di una terza gamma contrattuale (Gamma C) con specifici criteri di selettività. Quindi ora si avranno la Gamma A (vetture) comprendente Micra, C+C, Note, 350Z, Qashqai, Murano, X-Trail, Pathfinder e Navara, la Gamma B (truck) con Cabstar e Atleon e la Gamma C (van) con Kubistar, Primastar, Interstar e Pick Up. Viene creata quindi una Rete dedicata alla vendita ed assistenza della gamma Van (gamma C) che affianca le attuali Reti Vetture (Gamma A) e Truck (Gamma B). Attraverso questa operazione, Nissan Italia ha voluto creare una Rete di vendita selezionata e altamente professionale, capace di offrire a ogni cliente prodotti e servizi di qualità. La rete specializzata nel settore dei veicoli commerciali sarà anche identificata da una precisa “Brand Identity” e contraddistinta da un proprio logo. Per la crescita futura di tale rete, Nissan lancerà nuovi prodotti nel medio termine e creerà specifici programmi di marketing, vendita e post-vendita.
Sono più di 15mila le unità di Primastar che Nissan ha venduto in Europa nel 2007.
segue da pag. 46 litri a quattro cilindri. Segue il quattro cilindri 4.5 litri da 185 cv e quindi i due motori sei cilindri da 6.7 litri che erogano rispettivamente 224 cv e 250 cv. Su tutti i modelli con motore a quattro cilindri sono disponibili cambi manuali a cinque o sei marce, mentre sulle versioni sei cilindri da 224 cv è di serie un cambio a sei rapporti e sulle versioni da 250 cv è possibile richiedere un nuovo tipo di trasmissione a nove marce. CABINA DOPPIA O SINGOLA “Di tutta la gamma Nissan aggiunge ancora Giuseppe Ca-
vallo - il nuovo Cabstar è il modello di maggior successo. Il 2007 è stato l’anno in cui si è fatto apprezzare in tutte le sue potenzialità. Cabstar è un veicolo globale, dal momento che la piattaforma su cui è fondato il progetto viene utilizzata per tutti i truck di Nissan prodotti a livello mondiale sia attualmente che nel futuro”. Grazie al concetto costruttivo della cabina avanzata, Cabstar garantisce la maggiore lunghezza di carico della sua categoria. Senza contare la capacità di carico: 1.775 kg per la versione da 130 cv e 3,5 t di Mtt con ruote gemellate. Cabstar è offerto sia con cabina singola in grado di ospitare fino a 3 persone, che in quella doppia per 6 persone. Oltre al 3
litri da 150 cv, Cabstar è equipaggiato con altre due motorizzazioni common rail ad iniezione diretta di seconda generazione, capaci di garantire consumi ridotti, comfort acustico ed elevati livelli di coppia: si tratta del 2.5 litri in versione 110 cv e 130 cv. Con Cabstar è assicurata un’ampia scelta per la clientela, con tre passi, quattro classi di massa totale a terra, ruote singole o gemellate sull’assale posteriore. PRIMASTAR È IL RE DEI VAN Nissan ha obiettivi di vendita ambiziosi anche per la sua gamma di veicoli commerciali leggeri. “Primastar - continua Giu-
seppe Cavallo - è il re dei tre van firmati Nissan. Ne vendiamo 15.000 unità all’anno in Europa. Munito di motori conformi alla normativa Euro 4, nuovo cambio, nuovo look, interni migliorati e uno stile molto più automobilistico, Primastar è uno dei tre modelli che dominano il segmento dei furgoni leggeri (da 2,5 a 2,8 tonnellate di peso lordo) del mercato europeo dei LCV”. Disponibile nelle versioni van, combi e minibus da sette e otto posti, l’offerta prevede due varianti di passo e due diverse altezze. Quattro motorizzazioni - tre diesel e un benzina - completano il quadro. La versione più piccola di Primastar ha un volume di carico di 5 metri cubi ma si arriva an-
che a 8 metri cubi. Interstar agisce nel segmento competitivo dei furgoni pesanti (da 2,8 a 3,5 tonnellate di massa complessiva). Mirando a una sensibile crescita delle vendite, il restyling del modello ha previsto una serie di importanti miglioramenti. La nuova gamma di motori è basata sul propulsore dCi 2.5 montato anche su Primastar. Ci sono tre varianti di passo, tre lunghezze massime del veicolo, tre altezze per il tetto e quattro tipi di allestimento: furgone chiuso, cabina a piattaforma, combi a sei o nove posti e un minibus a nove o sedici posti. I volumi di carico nelle versioni furgone variano da 8 a circa 14 metri cubi. Kubistar rappresenta il punto
di partenza della vasta linea di LCV Nissan. Kubistar è un furgone pratico, user-friendly ed elegante, con caratteristiche simili a una vettura. L’ampia scelta di motori include tre diesel common rail a consumo contenuto e un’opzione benzina 16 valvole, mentre le due diverse varianti di lunghezza della car rozzeria conferiscono la massima praticità di trasporto dei carichi. Un vano di carico con capacità fino a 2,75 metri cu bi (3,5 per la variante più lunga) significa poter soddisfare le esigenze di una vasta gamma di piccole imprese. Il carico utile varia da 620 kg per i modelli standard a 800 kg per l’opzione a carico maggiorato.
In Italia risultati più che soddisfacenti con i truck e i vans
Gagliardi: “Ma i nostri traguardi sono più ambiziosi” CAPENA - Anche in Italia, uno dei mercati chiave per Nissan nel vecchio continente, è forte l’attenzione posta sulla gamma van. Ce lo conferma Paolo Gagliardi, direttore della Business Unit Veicoli Commerciali di Nissan Italia: “Nel 2008 lavoreremo molto sulla struttura della nostra rete di vendita e assistenza. In un’ottica di potenziamento delle iniziative riguardanti soprattutto la gamma van, l’obiettivo è arrivare a una razionalizzazione del numero degli operatori abbinata a una loro maggiore specializzazione. Attualmente, la rete è composta da circa 105 concessionari,che vendono vetture e van. Ci sono poi 35 dealer che vendono la gamma truck. Nel prossimo futuro, contiamo di mantenere le 35 concessionarie dedicate alla vendita dei nostri truck e di aver un’ottantina di dealer che vendono i van. Questo appunto per andare incontro alla duplice esigenza di maggiore specializzazione e capillarità sul territorio. Con questa nuova struttura del la rete dobbiamo arrivare all’obiettivo di vendere almeno 2.000 van nel corso di quest’anno”. Nell’anno fiscale 2007-2008 che si conclude con questo me-
gue Paolo Gagliardi - prevediamo di consolidare l’ottimo andamento del mercato truck e ci aspettiamo, anche a fronte del nostro impegno a livello di rete, una crescita nel segmento van per superare le 2.000 unità. Va detto a questo proposito che i piani aziendali di Nissan hanno in programma il lancio (un’ipotesi è nel 2009) del sostituto del Kubistar”. Quella del rinnovo costante
Paolo Gagliardi, direttore della Business Unit Veicoli Commerciali di Nissan Italia. A fianco, il Nissan Interstar. se di marzo (anche l’Italia ha adottato il sistema contabile della Casa madre), risulta che Nissan ha venduto complessivamente 7.300 unità di veicoli commerciali, il 9 per cento in più rispetto all’anno fiscale precedente. “Abbiamo registrato una grossa crescita della gamma truck - precisa l’ingegner Gagliardi - con Atleon e Cabstar che hanno saputo conquistarsi i favori della clientela.
Ben 5.600 delle 7.300 unità complessive sono truck, 900 in più rispetto all’anno precedente. Ottimo il successo del Cabstar, consegnato in 4.600 unità, mentre Atleon ha totalizzato le rimanenti 1.000 unità. La gamma commerciali leggeri con Primastar, Interstar e Kubistar ha registrato una leggera flessione totalizzando 1.700 unità su 7.300”. “Per l’anno in corso - prose-
del prodotto è un asse strategico basilare nel piano di sviluppo del marchio Nissan nel settore dei veicoli commerciali. “Cabstar e Atleon - spiega Paolo Gagliardi - sono stati di recente interessati da importanti novità. A fine 2006, Cabstar è stato rinnovato a livello di cabina e di motorizzazioni con l’introduzione di unità Euro 4; propulsori in linea con le normative antinquinamento hanno interessa-
to anche l’Atleon. E il mese prossimo tornerà sul mercato il modello pick-up equipaggiato con motore Euro 4, che l’anno scorso non era in gamma”. Il pick-up Nissan in versione veicolo da lavoro fa infatti parte, insieme ai truck Cabstar e Atleon e alla famiglia dei van Primastar Interstar e Kubistar, delle linee prodotto gestite dalla Business Unit Veicoli Commerciali di Nissan Italia.
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Mobilità ROMAN BIONDI
di Paolo Altieri SORBARA DI BOMPORTO - Mostra di avere le idee chiare, forte di un bagaglio di esperienze e competenze che peraltro trovano origine in una passione e un’attenzione ai motori che deve essere genetica. Già perché Roman Biondi, neo Amministratore delegato di Evobus Italia è cresciuto giovane ragazzo sotto l’egida di un padre, Mario, che ha sempre operato in aziende del settore motoristico. E se l’attenzione per il mondo dei trasporti ha avuto lì la sua origine, al cronista vien da pensare che il sorriso, la simpatia e la passione messi nel lavoro abbiano anch’essi origine genetica. Magari da quel nonno di origini romagnole... Roman Biondi nasce però, il 2 marzo di quarant’anni fa, a Kassel, una città situata sul fiu me Fulda, nell’Assia settentrionale, nella Germania centro-occidentale. È il capoluogo del distretto governativo di Kassel (Regierungsbezirk) e del circondario rurale (Kreis) dallo stesso nome. La città conta circa 195.000 abitanti ed è nota tra l’altro per ospitare la rassegna d’arte moderna “Documenta”. La mamma, Hildegard, è tedesca di Heilbronn mentre papà Ma rio è nato in Svizzera e cresciuto in Germania. Il fratello Gino è anch’egli attivo nel mondo dei motori: fa parte del board del la Deutz azienda che oggi ha come azionista di maggioranza la Same. “Nel 1974 - ci racconta nel suo ufficio nella sede Evobus di Sorbara di Bomporto, lo stesso che nel passato hanno occupato i suoi predecessori Oliver Moeckesh, Antonio Sacristan Millan e Narkissos Georgiadis - ci siamo trasferiti a Roma, dove siamo rimasti per numerosi anni. Tornati in Germania, il giovane Biondi copleta gli studi secondari per poi iscriversi all’Università di Karlsruhe, dove nel 1993 consegue la laurea in Ingegneria Meccanica, cui fa seguire un Master in Business Administration in Francia a Fontainebleau. Lo stes so anno, nel 1994 entra in Mer cedes-Benz come management trainee. La vita professionale dell’ingegner Biondi cambia nel 1995, allorché nasce Evobus. Viene, infatti, “cooptato” nello staff di Johann Graff, con il quale farà una preziosa esperienza nei campi del controlling, degli acquisti, della finanza, delle filiali. Da quel momento l’ingegner Biondi non lascerà più il mondo degli autobus. Nel 1998 è direttore amministrativo di Evobus Belgio e nel 2001 torna nel Belpaese, mantenendo lo stesso incarico ma in Evobus Italia. Nel 2003 di nuovo a Stoccarda, ma stavolta per occuparsi di pianificazione strategica a livello mondiale dell’allora Gruppo DaimlerChrysler Buses. Anni nei quali l’attuale AD si occupa anche del controllo delle attività legate alla produzione di chassis oltre che della gestione di progetti strategici di Evobus nel mondo, in primis quello relativo all’entrata nel mercato indiano. Dal 1° luglio 2007 Roman Biondi assume la massima carica in Evobus Italia, prendendo il posto di Narkissos Georgiadis, che il 1° gen naio 2006 aveva sostituito Antonio Sacristàn Millàn. Quale è la realtà di Evobus Italia nel momento in cui il suo timone passa nelle esperte mani di Roman Biondi? L’azienda modenese già da tempo rappresenta una solida realtà del settore, sottolineata da 240 dipendenti, un volume di circa 800 vei coli nuovi tra Mercedes-Benz e Setra venduti nel 2007, importanti quote di mercato sia nei segmen-
IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2008
AMMINISTRATORE DELEGATO EVOBUS ITALIA
“Puntiamo sull’eccellenza” Al vertice della società modenese, responsabile per il mercato italiano degli autobus Mercedes-Benz e Setra, un ingegnere di quarant’anni che ha le idee chiare sul futuro: “Forte di una gamma di prodotti Premium, continueremo nello sviluppo di una rete altrettanto Premium, specificatamente dedicata alla clientela del bus.”. ti della linea che in quello dei turistici, una efficiente organizzazione e soprattutto solide e professionali strutture per il servizio post vendita. “Og gi quello che più ci distingue dalla concorrenza - sottolinea l’ingegnere quarantenne - è il servizio di assistenza e post vendita, che è specifico per la clientela dei bus e che consente di poterla servire nel migliore dei modi. Il lavoro di potenziamento e di assoluta qualificazione della rete di assistenza Evobus in Italia è stato accelerato soprattutto negli ultimi cinque anni e ci vede oggi operare, oltre che con la sede principale di Bomporto, anche con tre Service Center, dislocati a Bressanone, Milano e Roma, e con oltre quaranta Service Part ner Autorizzati. E questo consente ad un nostro cliente di avere sempre, nel raggio di cento chilometri, un punto di riferimento per il servizio di assistenza dedicato agli autobus, quindi composto di personale altamente qualificato e dotato della più moderna tecnologia. In questi cinque anni il massimo dello sforzo è stato fatto in questa direzione: sviluppo della rete in parallelo a una realtà
in crescita anche dal punto di vista commerciale. Nel 2007, in un mercato ancora afflitto da una profonda crisi, con gare ridotte al lumicino, abbiamo venduto più di 800 mezzi, di cui oltre 220 Setra e 600 Mercedes Benz tra veicoli superiori le 8 tonnelate e minibus. Un risultato che prevediamo di mantenere an che per l’anno in corso, anche se la crisi che attanaglia il settore dovesse continuare e purtroppo non c’è alcun elemento che lascia intuire un’inversione di tendenza”. In che modo mantenere il risultato? Pure su questo il nuovo Amministratore Delegato mostra di avere le idee chiare e precisa le strategie a breve termine. “Innanzitutto - osserva - occorre proseguiremo lungo la via dello sviluppo di una rete in grado di soddisfare la clientela. Penso ad esempio a quelle zone in cui è ancora necessario creare un Service Partner, ma anche alle zone remote, dove l’obiettivo è potenziare i cosiddetti Bus Point, punti di assistenza capaci di intervenire con identica puntualità quando un cliente si trova in difficoltà e che offrono un’assistenza professionale, disponibilità immediata
dei ricambi originali, service 24 ore su 24. Vogliamo anche sviluppare meglio le attività legate ai minibus, un segmento che offre delle buone potenzialità, soprattutto per sopperire ai tempi di magra del trasporto urbano. Ma sa, non è che quest’a situazione ci deve creare angoscia. Evobus fa parte di un gran de gruppo come Daimler, che ha tutte le risorse per affrontare i momenti di stasi o di flessione del mercato. Un fatto è certo: non saremo mai coinvolti nella guerra dei prezzi. La qualità dei prodotti e la qualità del service firmate Evobus non possono essere svendute. Piuttosto cercheremo di migliorare sia l’una che l’altra per dare ai nostri clienti un valore aggiunto ancora più consistente”. Poniamo all’amministratore delegato di Evobus una domanda che richiama una metafora calcistica, del tipo: un nuovo allenatore di solito si pone immediatamente l’obiettivo di modellare la squadra secondo un proprio schema. Lei come ha organizzato il suo team? “Il calcio - la risposta è senza mezze misure - non fa parte delle mie passioni, semmai mi diverte molto seguire la For-
mula 1. Ma restiamo sul tema squadra di lavoro in Evobus: se hai un prodotto Premium, devi avere un team Premium, che sappia trovare la giusta strada per la realizzazione degli obiettivi, che creda nel raggiungimento di questi e li condivida in pieno, consapevole delle proprie capacità. L’importante è sentire il senso di appartenenza alla squadra, non solo come mero spirito di corpo: essere consapevoli di avere in sé le capacità per procedere verso gli obiettivi”. Dunque il nuovo AD non è un accentratore? “Dipende - ci ha risposto - dalla situazione: se ci troviamo di fronte a un collaboratore che sta crescendo, che ha un potenziale ma è all’inizio, occorre stargli accanto, per evitare che egli cada in errore, ma anche perché possa imparare dagli errori. Se invece si tratta di persone già pronte, è giusto che proseguano da sole lungo una strada nota. Da un punto di vista organizzativo Evobus go de di un buon livello di professionalità, semmai occorre snellire le procedure interne, il che si tradurrebbe in sensibili benefici anche per i clienti”.
In che modo l’ingegner Biondi affronta e risolve un problema? “Di sicuro non partendo in quarta, magari sull’onda dell’impulso a voler risolvere la questione in fretta. Occorre prendere atto del problema, coinvolgere I collaboratori più esperti e interessati alla questione, in grado di offrire suggerimenti tecnici. Una valutazione dunque a tutto tondo prima di prendere una decisione che deve non solo essere ponderata, ma anche definitiva: non si deve poi tornare indietro sui propri passi. Ma lo si può fare a patto di essere sicuri di quello che si sta facendo. Il che non vuol dire tardare i tempi d’azione, ma agire sulla base di una consapevolezza che deriva dal l’e sperienza e dalla praticità”. Essere un manager nel mondo dei bus porta al contatto con imprenditori e tecnici ma anche con politici. Meglio essere l’uno o l’altro? “Più che politico, direi che occorre essere diplomatico”. Ma intanto come si muoverà Evobus nel medio termine? “Torno e resto sull’obiettivo di poc’anzi, che ritengo valido anche per una strategia di più lungo periodo: il rafforzamento della rete post-vendita. Certo, su questo partiamo in vantaggio rispetto ai concorrenti perché tale strategia fa parte della filosofia genetica di Evobus. Ma è essenziale, per un costruttore come Evobus, che ha negli autobus Mercedes-Benz e Setra prodotti di altissima qualità, essere in grado di offrire un alto livello professionale anche nel servizio. Siamo fieri di offrire ai nostri clienti un supporto altamente affidabile basato su una rete globale di siti produttivi e sulla più fitta rete di vendita e assistenza presente in Europa. Siamo dunque in grado di offrire al cliente l’uno e l’altro, prodotto Premium e servizio Premium: questa è e sarà la nostra forza”.
DAIMLER BUS / Nel 2007 superato dell’8 per cento il fatturato 2006
La Stella leader mondiale nel mercato degli autobus STOCCARDA - Daimler Buses ha venduto nel 2007 un totale di 39.000 veicoli in tutto il mondo suddivisi tra i marchi Mercedes-Benz, Setra e Orion superando dell’8 per cento il fatturato dell’anno precedente. La divisione telai ha aumentato il suo fatturato del 9,5 per cento raggiungendo i 26.600 veicoli venduti (rispetto ai 24.300 del 2006); mentre la Divisone veicoli completi ha registrato un aumento delle vendite del 4 per cento, raggiungendo i 12.400 veicoli (rispetto agli 11.900 dell’anno precedente). “Anche nel 2007 - ha dichiarato Harald Landmann, responsabile di Daimler Buses - abbiamo registrato un fatturato record. Abbiamo difeso la nostra posizione di leader mondiale nel settore degli autobus che superano le otto tonnellate come pure la nostra posizione di primo piano su tutti i mercati chiave. Questo eccezionale aumento di fatturato è dovuto in misura fondamentale ai nuovi modelli introdotti”. Sullo stabile mercato europeo degli autobus Daimler Buses ha aumentato il fatturato del 5 per cento raggiungendo i 9.100 veicoli (rispetto agli 8.700 del 2006) incrementando quindi anche la sua quota di mercato che è passata dal 21 al 22 per cento. Sul mercato tedesco, caratterizzato da una recessione generalizzata, Daimler Buses ha rafforzato la sua posizione di leader di mercato raggiungendo una quota di mercato del 55 per cento (in precedenza 52 per cento). L’incremento di fatturato ha toccato l’8 per cento con ben 2.800 veicoli venduti (2.600 nell’anno precedente). Anche il mercato dell’America Latina ha registrato una crescita estremamente positiva del 23,5 per cento. Su questo importante mercato Daimler Buses ha conseguito un aumento di oltre il 20 per
cento raggiungendo i 20.100 veicoli (rispetto ai 16.700 dello scorso anno). La quota di mercato ha subito una leggera flessione sulla base del generale sviluppo del mercato passando al 47 per cento (rispetto al precedente 49). Nell’area Nafta, mercato particolarmente stabile per gli autobus, Daimler Buses North America ha venduto 6.100 veicoli (rispetto ai 6.300 dello scorso anno), con una quota di mercato del 34 per cento (in precedenza 35). Daimler Buses North America è leader di mercato nel campo degli autobus ibridi e ha ottenuto nel dicembre 2007 da due delle principali aziende di trasporto nord americane delle commesse per un totale di 1.052 autobus urbani ibridi modello Orion VII Next Generation. Gli autobus presentano la tecnica di propulsione ibrida diesel/elettrica marcata BAE System, HybriDrive, e la loro consegna è prevista entro il 2010. Nell’anno appena concluso Daimler Buses ha presentato per la prima volta i nuovi autobus Setra TopClass 400 e le nuove varianti dei modelli Setra ComfortClass 400. Il marchio Mercedes-Benz ha presentato il nuovo programma di autobus completamente rinnovato, che comprende tra gli altri il nuovo modello Mercedes-Benz Sprinter Travel 65 dalla famiglia dei minibus. Tutti i veicoli sono dotati di tecnologia BlueTec nel rispetto delle direttive sulle emissioni di scarico Euro-4 e Euro-5; alcuni modelli soddisfano inoltre la norma EEV (Enhanced Environmentally friendly Vehicle). Tutti questi veicoli rappresentano sviluppi innovativi per il settore del trasporto di persone su autobus nel rispetto dell’ambiente. Nell’autunno 2007 Daimler Buses ha presentato nel-
l’ambito della campagna “Shaping Future Transportation” per un ambiente più pulito il primo prototipo dell’autobus urbano Mercedes-Benz Citaro con trasmissione ibrida (diesel-elettrica). Harald Landmann ha dichiarato in proposito: “Con oltre 1500 autobus ibridi Orion sulle strade e ben oltre 1.100 autobus Orion ordinati, noi siamo da anni leader in questo settore tecnologico per i veicoli urbani. Con il nuovo modello MercedesBenz Citaro BlueTec Hybrid proponiamo ora una soluzione innovativa per il mercato europeo. Questa trasmissione ibrida dall’elevato contenuto tecnologico permette di viaggiare per una tratta del percorso senza rilasciare emissioni funzionando solo a batteria”. Nel 2008 avrà inizio l’impiego sperimentale del modello Mercedes-Benz Citaro BlueTec Hybrid presso l’azienda tranviaria SSB di Stoccarda, la produzione di serie di questo modello è prevista per il 2009. Con l’intento di rafforzare ulteriormente la posizione di leader mondiale nel settore degli autobus di oltre 8 t, Daimler Buses ha investito sul mercato indiano annunciando lo scorso settembre l’avvio di una cooperazione con l’azienda indiana Sutlej Motors Ltd. Già da quest’anno verranno costruiti sul mercato indiano autobus di lusso su telai Mercedes-Benz, in collaborazione con il nuovo partner. “Al fine - ha precisato Landmann - di mantenere la nostra solida posizione sui nostri mercati chiave e sfruttare coerentemente le chance di crescita su nuovi mercati dobbiamo sviluppare ulteriormente la nostra attività sui mercati in forte crescita. Ovviamente, senza rinunciare a un posizionamento d’alta gamma”.
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Mobilità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2008
FIAT PROFESSIONAL / IL FIORINO ANCHE PER IL TRASPORTO PERSONE
Un “free space” per la mobilità individuale di Cristina Altieri GINEVRA - Annunciato fin dalla presentazione del Fiorino per trasporto merci, a distanza di pochi mesi ecco ora il debutto, nella splendida cornice internazionale del Salone di Ginevra, anche del Fiorino per trasporto persone. Con identiche ambizioni di successo. E sono tanti gli elementi sui quali queste ambizioni poggiano. Essenziale e razionale, il suo stile esterno si contraddistingue anche per specifici trattamenti della fiancata e della parte posteriore che gli conferiscono un’impronta sofisticata. Allo stesso modo, il frontale grintoso e robusto non pregiudica l’impressione generale di un veicolo “anticonformista e simpatico”, così il suo aspetto di vettura solida e ben “piantata a terra” viene controbilanciato da linee fluide e nette che richiamano il dinamismo. A queste peculiarità estetiche corrispondono dimensioni esterne compatte - è lungo 3,96 metri, al to 1,72 e largo 1,71 metri che, unite a un diametro di sterzata di appena 10,15 metri, consentono al nuovo Fiat Fiorino di affrontare con disinvoltura tanto le strette vie di un centro cittadino quanto gli slalom imposti dal traffico metropolitano. In dettaglio, il paraurti anteriore nero (può anche essere verniciato in colore carrozzeria) è molto avvolgente e robusto tanto da proteggere in modo eccellente le zone più delicate proiettori, cofano e radiatore specialmente negli urti a bassa velocità. La stessa “sicurezza” è data sia dalle fasce paracolpi che permettono di effettuare, in completa tranquillità, manovre in luoghi stretti o poco accessibili; sia dagli specchi retrovisori esterni (neri o in tinta carrozzeria) che garantiscono un’eccellente visibilità riducendo le zone di “angolo morto”. Inoltre, sempre all’insegna della massima visibilità, la nuova vettura propone ampie superfici vetrate come dimostrano le porte laterali anteriori e il grande parabrezza (in più i montanti anteriori sono ridotti). Anche le ve-
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Concepito per andare al di là di un normale MPV, il nuovo Fiorino, che si aggiunge al modello furgone, si distingue per compattezza e agilità, che gli garantiscono una libertà di movimento, oltre che per i nuovi interni che assicurano dimensioni generose e flessibilità di utilizzo.
trature laterali creano un’originale “saetta” che, combinandosi con le importanti scalfature in corrispondenza dei parafanghi, ren dono ancora più dinamica l’intera fiancata. Molto caratterizzante è il portellone posteriore basculante che, con il ricercato trattamento dell’incastonatura del logo ed il gioco stilistico del vetro, si propone con un’originale impostazione “a forziere” tanto distintiva e ricercata che si distacca completamente dall’impostazione tipica dei furgoni (le porte posteriori asimmetriche a 2 battenti sono offerte come optional). Completano lo stile esterno di Fiat Fiorino gli eleganti gruppi ottici anteriori e posteriori caratterizzati da trasparenze e cromature, oltre che da una posizione alta e ben protetta da eventuali urti - e le porte anteriori e posteriori (quest’ultime
sempre scorrevoli) con ampia superficie vetrata e dotate di pratiche maniglie a valigia. Infine, il cliente può scegliere tra dieci colori di carrozzeria e due tipologie di rivestimenti. Ma è all’interno che davvero il nuovo Fiorino si dimostra una vettura unica nel suo segmento. Merito di un originale concept denominato “free space” - che combina diverse configurazioni dei sedili (sono almeno sei quelle più immediate) con la razionalità e la regolarità delle forme degli interni. Si ottiene in questo modo uno spazio fruibile eccezionale per volumetria e flessibilità: per esempio, con i sedili in posizione normale, il bagagliaio è di 330 litri (sino all’altezza della cappelliera) e di 650 litri se misurato fino al tetto. Invece, nel caso fossero rimossi i sedili del passeggero anteriore e quelli posteriori, si raggiunge la volumetria di 2.800 litri e un
bagagliaio capace di accogliere oggetti lunghi quasi 2,5 metri (un vero record, se si considera che la vettura è lunga solo 3,9 metri). Tanto spazio e flessibilità, quindi, ma Fiat Fiorino è una vettura confortevole a tutti gli effetti come dimostra una plancia simmetrica e modulare - a forma di “T” - che consente al conducente di avere a portata di mano tutti i comandi e una ricca strumentazione. Ma comfort a bordo significa anche avere tanto spazio a portata di mano: ecco allora che sopra la consolle centrale è possibile avere dei capienti vani a giorno o, in alternativa, una pratica tavoletta con pinza per gli appunti. Tanto spazio anche alla base del comando cambio e sulla plancia grazie al cassetto di ampie dimensioni e capacità. Anche i pannelli porta sono studiati per offrire grande capienza oltre ad
una confortevole funzione appoggiabraccia. In più, in corrispondenza del tunnel centrale, è stato ricavato un pratico mobiletto. Contribuiscono al benessere a bordo anche i sedili anteriori che sono molto confortevoli e dotati di tutte le funzioni di regolazione. In alternativa al sedile passeggero standard sarà possibile avere uno speciale sedile che, se ripiegato mediante una semplice operazione, può “scomparire” posizionandosi a livello del piano del bagagliaio (in posizione intermedia può svolgere invece la funzione di comodo tavolino). Disponibili nelle configurazioni 1/3 e 2/3, i sedili posteriori possono essere impacchettati “a libro” oppure asportati (completamente o in parte) offrendo così sorprendenti capacità di carico e flessibilità di utilizzo. Infine, il bagagliaio è spazioso e molto regolare
mentre la cappelliera rigida si fa apprezzare perché può qua si “scomparire” se viene riposta in uno spazio ricavato tra lo schienale del sedile e il passaruota. Fiat Fiorino offre una gamma ampia e articolata, nella quale ognuno può trovare la risposta ideale ai propri stili di vita e modi di usare l’automobile. Disponibile nella configurazione a “5 posti”, la vettura propone due allestimenti: il primo più essenziale e informale, il secondo più ricco e convenzionale. Inoltre, l’offerta si completa con un terzo allestimento speciale - denominato “Adventure” - che consente alla vettura di Fiat Professional di giocare un ruolo da protagonista nel “tempo libero”. Merito di un assetto rialzato di due centimetri, del riparo sottomotore integrato nel paraurti anteriore e delle protezioni più estese della carrozzeria. Un look distintivo, quindi, che si esprime anche in “funzionalità oggettiva” nell’uso in contesti montani o rurali dove il manto stradale può essere talvolta non asfaltato o accidentato. Qualunque sia la scelta, il cliente potrà sempre contare su un equipaggiamento di grande interesse. Infatti, a seconda dei mercati e delle versioni, saranno disponibili contenuti importanti: per esempio, nel campo della sicurezza, l’ABS completo di EBD, le cinture a 3 punti con pretensionatore e limitatore di carico, il servosterzo idraulico, airbag anteriori e laterali. Inoltre, sono offerti il climatizzatore manuale con filtro antipolline e gli alzacristalli a comando elettrico. Tra l’altro, non prevedendo pack precostituiti, il cliente può “personalizzare” il proprio Fiorino scegliendo liberamente tra i numerosi optional: dal volante e comando cambio in pelle alle porte posteriori a 2 battenti, dal sistema Blue&Me al bloccaporte “dead-lock”, fino ai cerchi in lega da 16” dal design elegante. Infine, il Fiorino per trasporto persone potrà essere richiesto anche con omologazione N1 (4 persone + 278 kg) per beneficiare di particolari agevolazioni fiscali previste in alcuni Paesi.
Sotto il cofano i due propulsori FPT diesel 1.3 Multijet e benzina 1.4
Cuori generosi ed ecologici
Dopo il lancio del Fiorino in versione cargo, avvenuto in ottobre al Transpotec di Milano, il piccolo “turco” prodotto negli impianti di Bursa è ora disponibile anche per il trasporto persone.
GINEVRA - Per il nuovo Fiorino votato al trasporto persone sono disponibili propulsori brillanti e progressivi e in linea con la normativa Euro 4, abbinati a cambi robusti e affidabili. Si tratta del brillante 1.3 Multijet e dell’affidabile 1.4 benzina, che si contraddistinguono per il piacere di guida, le ottime prestazioni e i ridotti costi operativi, oltre che per l’affidabilità e il rispetto dell’ambiente. I 1.3 16v Multijet, il più piccolo e avanzato tra i diesel a iniezione diretta “Common Rail” di seconda generazione, prodotto da FPT - Fiat Powertrain Technologies nello stabilimento polacco di Bielsko Biala, è abbinato a un cambio manuale a 5 marce o a un cambio robotizzato a 6 marce, eroga una potenza di 75 cv a 4.000 giri/min e una coppia di 19,4 kgm (190 Nm a 1.750 giri/min), garantendo performance eccellenti e i consumi migliori del segmento: la velocità massima è di 155 chilometri l’ora mentre, nel ciclo combinato, fa registrare un consumo di 4,6 litri per 100 km (4,5 l/100 km con cambio robotizzato), che si traducono in mille chilometri di autonomia con un pieno di gasolio di 45 litri. Inoltre, con questo propulsore, il Fiorino si conferma una vettura rispettosa dell’ambiente - alcune versioni hanno valori di CO2 inferiore a 120 g/km - e con filtro antiparticolato (optional) raggiunge livelli di emissione del particolato
pari a 0,005 g/km (in conformità con i limiti Euro 5). Ottime anche le performance del benzina 1.4 8v che, tra l’altro, potrà sicuramente essere una base ideale per trasformazioni CNG e LPG. Sviluppato con particolare attenzione alle prestazioni e ai consumi, il propulsore eroga una potenza di 73 cv a 5.200 giri/min e una coppia di 12 kgm (118 Nm) a 2.600 giri/min. Abbinato a un cambio meccanico a cinque marce, consente una velocità massima è di 155 km/h e al tempo stesso si dimostra quanto mai parsimoniosa con un consumo, nel ciclo combinato, di 7,0 litri per 100 km. A conferma della sua vocazione “ecologica”, Fiat Fiorino sarà disponibile anche in versione elettrica a emissioni 0, realizzata in collaborazione commerciale con Microvett, lo specialista italiano delle trasformazioni elettriche. L’autonomia garantita si attesta sui 100 km, il tempo di ricarica è di circa 3 ore con presa da 9 Kw (6-8 ore con presa da 3 Kw) e le prestazioni di ripresa e velocità sono di tutto rispetto: 0-50 km/h in 7 secondi e 80 km/h. Non è una novità assoluta, in quanto, lo scorso ottobre ai Saloni internazionali di Milano e Amsterdam, sono stati presentati in anteprima mondiale due prototipi di questo tipo su base del Fiorino Cargo.
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Mobilità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Marzo 2008
LONDRA / IN VIGORE LA LOW EMISSION ZONE
Norme severe per i veicoli pesanti Dal 4 febbraio, sono interessati dal provvedimento i veicoli con portata superiore alle 12 tonnellate. I camion, gli autobus e i pullman con portata oltre le 3,5 tonnellate dovranno adeguarsi alla norma dal prossimo 7 luglio. LONDRA - Dallo scorso febbraio è entrata in vigore a Londra e circondario la Low Emission Zone (zona a bassa emissione). La Zona mira a ridurre le emissioni dannose dei camion, pullman e autobus più inquinanti e sarà operativa 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ogni giorno dell’anno. Gli operatori italiani che intendono circolare a Londra sono invitati a verificare che i propri veicoli soddisfino la norma Euro 3 sui particolati, onde evitare di pagare un elevato pedaggio giornaliero o rischiare una grossa multa. Dal 4 febbraio, sono interessati dal provvedimento i veicoli con portata superiore alle 12 tonnellate. I camion, gli autobus e i pullman con portata oltre le 3,5 tonnellate dovranno adeguarsi alla norma dal 7 luglio 2008. Transport for London conferma sin da ora il corretto funzionamento di tutti i sistemi di verifica e ha già predisposto i vari metodi di pagamento del pedaggio giornaliero, che potrà essere effettuato via internet, per telefono o per posta ordinaria. Gli operatori di camion immatricolati fuori dalla Gran Bretagna che soddisfano gli standard della Low Emission Zone o che hanno diritto a un’e senzione o uno sconto del 100 per cento, devono registrarsi presso la Transport for London. La
registrazione è gratuita. Un opuscolo informativo e i moduli di registrazione sono reperibili dal sito www.tfl.gov.uk/lezlondon o chiamando il numero + 44 (0) 207 310 8998. I moduli di registrazione completati, insieme alle necessarie documentazioni copiate elettronicamente, possono essere inviati per email a lezregistrations@tfl.gov.uk. UN PEDAGGIO DA 200 STERLINE AL GIORNO Tutti i veicoli italiani interessati che non soddisfano gli standard sulle emissioni della Low Emission Zone, e che intendono circolare nella Lez, saranno soggetti a un pedaggio giornaliero di 200 sterline. Se non viene corrisposto questo pedaggio e il veicolo non soddisfa gli standard, verrà applicata un’ammenda di 1.000 sterline. Tutte le ammende eventualmente incorse saranno amministrate da un’agenzia europea di recupero crediti appositamente costituita. Nick Fairholme, Direttore responsabile della London Low Emission Zone, ha dichiarato: “La ‘zona a bassa e missione’ di Londra è già entrata in vigore. Gli operatori italiani devono assicurarsi che i propri veicoli soddisfino gli standard sulle emissioni per evitare
di pagare un elevato pedaggio giornaliero o di incorrere in ammende. I veicoli immatricolati fuori dalla Gran Bretagna che soddisfano gli standard, o che hanno diritto a esenzione o a uno sconto del 100 per cento, de vono registrarsi con la Transport for London prima di poter circolare nella Lez. Poiché la procedura di registrazione può richiedere fino a due settimane di tempo, invitiamo gli operatori europei a provvedere alla registrazione dei propri veicoli con molto anticipo rispetto alla data in cui intendono circolare a Londra.” I veicoli immatricolati fuori dalla Gran Bretagna ma che sono registrati con la TfL, e che possono dimostrare di essere con formi allo standard Euro 3 sui particolati, non saranno soggetti alla tariffa della Low Emission Zone. Gli operatori di veicoli non ancora in regola possono adottare diversi provvedimenti: dotare i propri mezzi di dispositivi antinquinamento, modificare opportunamente il motore o convertirlo per l’alimentazione con carburanti alternativi autorizzati, come il gas naturale compresso, oppure ancora riorganizzare il proprio parco vetture o acquistare veicoli di recente produzione. La Low Emission Zone è ammi-
nistrata tramite l’uso di telecamere in grado di identificare le targhe dei veicoli circolanti a Londra e circondario. La Lez non includerà l’autostrada anulare M25, anche laddove questa attraversi i confini della zona. La M25 può essere usata dagli automobilisti come percorso alternativo qualora desiderino evitare la Lez. Il provvedimento riguarda talune autostrade e arterie principali. Si può visionare una mappa con i confini e le strade interessate visitando il sito www.tfl.gov.uk/lezlondon. Gli opuscoli informativi e i moduli di registrazione sono disponibili dal sito www.tfl.gov.uk/lezlondon. Per ulteriori informazioni sulla Low Emission Zone, gli operatori europei possono anche visitare il sito web di Euro Parking Collection (www.epcplc.com), disponibile in 25 lingue europee. Dal febbrario 2008, lo standard sulle emissioni richiesto per la Low Emission Zone è rappresentato dalla norma Euro 3 sui particolati (PM). La norma Euro 3 è diventata vincolante per tutti i nuovi camion, autobus e pullman venduti nella Ue dall’ottobre 2001 e per tutti i nuovi furgoni e pulmini venduti nella Ue dal gennaio 2002. Transport for London presume che un camion, autobus o pullman sia a norma Euro
3 se risulta immatricolato dal 1° ottobre 2001, o dal 1° gennaio 2002 nel caso di furgoni e pulmini. La norma Euro 4 è diventata vincolante per tutti i nuovi camion, autobus e pullman venduti nella Ue dall’ottobre 2006. Transport for London presume che un camion, autobus o pullman sia a norma Euro 4 se è immatricolato dal 1° ottobre 2006. LE NUOVE REGOLE ANCHE PER GLI AUTOBUS Taluni veicoli a norma Euro 2 e alcuni a norma Euro 1, che siano stati immatricolati prima del 1° ottobre 2001, possono produrre emissioni di particolati sufficientemente basse da soddisfare gli standard Lez sulle emissioni del 2008, senza necessità di modifiche alla vettura. Rientrano in questa categoria solo alcuni specifici modelli di motore. Le prove che tali veicoli soddisfano i necessari standard sulle emissioni dovranno essere presentate alla TfL. Per i veicoli immatricolati nel Regno Unito, tale prova sarà costituita da un Low Emission Certificate rilasciato dalla Vosa (Vehicle and Operator Service Agency) dopo che il veicolo interessato è stato sottoposto a un apposito test. Per i veicoli non immatricolati nel Regno
Unito, la conformità è attestata da una certificazione del motore. I mezzi interessati dalla London Low Emission Zone includono non solo veicoli commerciali, ma anche autobus, pullman, autocaravan, furgoni per trasporto di cavalli da corsa e altri veicoli per usi speciali. La Low Emission Zone sarà introdotta gradualmente nel seguente modo. Dal 4 febbraio 2008, i camion con motore diesel sopra le 12 tonnellate di portata dovranno soddisfare la norma Euro 3 sui particolati. Saranno interessati i veicoli pesanti con motore diesel con portata lorda superiore a 12 tonnellate. Quanto a autobus, pullman e camion più leggeri, dal 7 luglio 2008, la norma Euro 3 sui particolati sarà applicabile anche a tutti i veicoli a motore diesel, con portata lorda compresa tra 3,5 e 12 tonnellate, compresi veicoli commerciali, autocaravan, furgoni per trasporto di cavalli da corsa e altri veicoli per usi speciali. Questo standard sarà applicabile anche ad autobus e pullman a motore diesel, definiti come veicoli per passeggeri con più di 8 posti, oltre al posto conducente, con portata lorda superiore a 5 tonnellate. Dall’ottobre 2010, la norma Euro 3 sui particolati sarà applicabile anche ai veicoli con motore diesel con portate comprese tra 1,205 tonnellate senza carico e 3,5 tonnellate lorde e agli autocaravan con portate comprese tra 2,5 tonnellate e 3,5 tonnellate lorde. Saranno inoltre interessati i pulmini con motore diesel, definiti come veicoli per passeggeri con più di otto posti, oltre al posto conducente, con portata lorda inferiore a 5 tonnellate. Infine, dal gennaio 2012 tutti i camion, gli autobus e i pullman con motore diesel dovranno soddisfare la norma Euro 4 sui particolati per poter circolare gratuitamente nella Low Emission Zone.
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