IL MONDO DEI TRASPORTI
Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI
€ 4,00
Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XVII - N. 156 - APRILE 2007
STRALIS CON LE NUOVE CABINE PRONTO PER L’ATTACCO DECISIVO
Iveco non scherza
Nero e aggressivo come gli All Blacks, il campione torinese dei pesanti sfodera una grinta e una determinazione certamente mutuata dalla nazionale neozelandese di rugby ma anche sostenuta da contenuti innovativi, tali da consentire al nuovo corso di Iveco di realizzare i suoi ambiziosi programmi. Altieri da pag. 2
Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano
Il settore veicoli industriali di DaimlerChrysler in forza al Bauma
La Stella illumina anche i cantieri
MOBILITÀ
a cura di Vincenzo Lasalvia
VOLVO BUS ITALIA
SCANIA BUS ITALIA
Radaelli: “Superata Rasmusen: “Abbiamo la fase di transizione” belle carte da giocare” Volvo Bus già da qualche anno opera in Italia direttamente e con prodotti originali quali i modelli 9900 e 9700 nel segmento dei turistici, 8700 in quello degli interurbani e 7700, appena omologato, in quello degli urbani. I buoni risultati conseguiti nel 2006 e l’ambizioso traguardo per il 2009. Di questo e altro abbiamo parlato con il direttore generale Paolo Radaelli.
Da due anni alla guida del settore au tobus di Scania in Italia, Bengt Rasmusen fa il punto sull’andamento di un’attività che va sempre più consolidandosi, grazie all’offerta di prodotti e servizi di qualità, e che, secondo il manager svedese, ha ampi margini di crescita soprattutto nel segmento di mercato degli autobus interurbani.
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Dalla gamma Transporter al trio formato da Atego, Axor e Actros, fino ai modelli Unimog, tutti magnifici campioni del lavoro nella polvere. ROMA - L’appuntamento del Bauma giunge puntuale per esaltare l’eccezionale offerta DaimlerChrysler anche per quanto riguarda i mezzi chiamati a lavorare nel mondo polveroso dei cantieri edili. Con tre serie di veicoli commerciali, tre gamme di autocarri e in futuro tre serie di modelli Unimog, il gruppo DaimlerChrysler offre infatti la
scelta più ampia di veicoli per il settore del cava/cantiere e dell’edilizia secondaria. Lo spettro delle categorie di peso disponibili spazia da una tonnellata del Vito MercedesBenz, con un peso complessivo inferiore a 2,8 tonnellate, fino alle 250 tonnellate del veicolo pesante a quattro assi Sinari da pag. 6 Actros.
Paolo Radaelli
Bengt Rasmusen
Prestigioso riconoscimento all’ammiraglia Scania
MAN NUTZFAHRZEUGE
PEUGEOT EXPERT TEPEE
The Griffin campione di bellezza
Per il secondo anno consecutivo numeri record
Per la prima volta la magia stilistica di Pininfarina negli interni di un commerciale
Il camion più bello del mondo è uno Scania. La motrice della serie limitata “The Griffin” è stata premiata il 9 marzo a Torino, presso il Museo dell’Automobile “Carlo Biscaretti di Ruffia” in occasione del Car Design Eccheli a pag. 20 Day.
Basilico a pag. 10
Cristina Altieri a pag. 33
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ATTUALITÀ
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2007
IVECO / IL NUOVO STRALIS PRONTO PER L’ATTACCO DECISIVO
Nero e aggressivo come gli All Blacks, il campione torinese dei pesanti sfodera una grinta e una determinazione certamente mutuata dalla nazionale neozelandese di rugby ma anche sostenuta da contenuti innovativi sotto ogni punto di vista e tali da consentire al nuovo corso di Iveco di realizzare i suoi ambiziosi programmi.
Ambizioni senza limiti
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ALESSANDRO CICCHETTI, Marketing Managing Director Iveco Sales & Marketing
GIULIANO GIOVANNINI, Product Director Iveco Sales & Marketing
“Conquistare nuovi clienti su tutti i mercati” “Migliori soluzioni di trasporto a 360 gradi” ROMA - È spettato ad Alessandro Cicchetti, Marketing Managing Director nell’ambito di Iveco Sales & Marketing, aprire la conferenza stampa per la presentazione del Nuovo Stralis, e lo ha fatto non certo con meno grinta di un pilone degli All Blacks. “Il Nuovo Stralis - ha esordito - rappresenta oggi l’eccellenza nel campo dei veicoli industriali pesanti, e naturalmente meritava un lancio all’altezza delle sue ambizioni. Lo sviluppo della conoscenza del brand e del prodotto è infatti uno degli obiettivi strategici di Iveco per il 2007 e gli anni successivi: in questo modo puntiamo a rafforzarci per conquistare nuovi clienti in tutti i mercati. I primi riscontri sembrano premiare questa strategia”. E infatti, dalla campagna pubblicitaria istituzionale “Built the same way”, che ha lanciato la sponsorizzazione degli All Blacks, Iveco è passata alla comunicazione di prodotto “Tribute to excellence”, dedicata al nuovo Stralis. “Un claim forte e una immagine forte - ha sottolineato Cicchetti - per lanciare il nostro nuovo mezzo pesante con una campagna di comunicazione senza precedenti per Iveco che, per la prima volta, andrà in televisione con uno spot che passerà durante i Grand Prix di Formula 1, quindi in un momento di grande attenzione per il nostro target. Abbiamo poi realizzato un sito dedicato al lancio Stralis, on-line in 22 lingue, che presenta i contenuti di prodotto in base ai valori a cui si riferiscono. Ogni valore è spiegato con un’analogia riferita agli All Blacks, ma anche con una puntuale descrizione dei principali contenuti di prodotto. Il sito offre inoltre la possibilità di navigare in 3D nella cabina Stralis Active Space Cube”. Non è tutto, perché nel corso del 2007 Iveco sarà presente a tutti i principali saloni dedicati ai veicoli commerciali, come il Bauma di Monaco, il Truck Show di Birmingham, il Transpotec di Milano e il RAI di Amsterdam. Ma l’aspetto più innovativo della comunicazione sarà un grande tour europeo dedicato a Stralis. Lo Stralis-All Blacks Road Show rappresenta una operazione di visibilità internazionale, ma soprattutto un grande impegno di tutta l’organizzazione Iveco per raggiungere un obiettivo strategico: far provare lo Stralis ai potenziali clienti, dimostrando con i fatti l’eccellenza del prodotto. Stralis andrà letteralmente incontro ai nostri clienti, viaggiando per
Alessandro Cicchetti, Marketing Managing Director Iveco Sales & Marketing. otto mesi lungo tutte le più importanti strade d’Europa. “Del resto - ha aggiunto Cicchetti - al centro della progettazione del nuovo Stralis c’è proprio il cliente con i suoi bisogni e i suoi desideri. Per analizzarli, nel corso del ciclo di vita dello Stralis, abbiamo sviluppato a livello europeo diverse ricerche sulla percezione del cliente, l’ultima delle quali si è svolta nello scorso settembre. Ebbene, abbiamo rilevato che il grado di soddisfazione di chi possiede e guida uno Stralis risulta almeno allineato a quello dichiarato dai proprietari di prodotti della migliore concorrenza. E questo vale per tutti i parametri-chiave del trasporto professionale, ovvero affidabilità nel tempo, adattabilità alle varie missioni, rapporto favorevole tra velocità commerciale e consumi. E sempre attraverso la ricerca abbiamo identificato le aree di miglioramento più importanti per i clienti, in primo luogo la nuova cabina per offrire più spazio e più comfort. In sostanza abbiamo confermato le caratteristiche dello Stralis che erano già apprezzate, come potenza, affidabilità e prestazioni con centrando il nostro impegno sull’ambiente di lavoro e sulla qualità della vita dell’autista. In questo modo ancora una volta abbiamo fatto squadra con il cliente, costruendo insieme a lui la soluzione di trasporto ideale”.
ROMA - A Giuliano Giovannini, Product Director nell’ambito di Iveco Sales & Marketing, il compito di ricordare come “Iveco non offre soltanto hardware, una cabina, un telaio con il motore e le ruote, ma soluzioni di trasporto a 360° gradi”. “C’è la squadra Iveco, fatta dall’azienda, dalla sua capacità progettuale, produttiva e commerciale - ha spiegato Giovannini - e c’è la squadra della rete Iveco: 800 concessionari in Europa con 3mi la punti di servizio, 50mila tecnici specializzati e cinque (presto sei) hub per la distribuzione dei ricambi, collocati in posizioni strategiche in Europa e fra loro collegati. Iveco e la sua rete fanno squadra con il cliente offrendogli non solo un prodotto di eccellenza, ma anche tutti i servizi che rispondono alle sue esigenze”. La missione del customer service è consentire al cliente l’utilizzo massimo del bene-veicolo. Per questo Iveco ha un Customer Center direttamente gestito che risponde in più lingue, tutto l’anno, 24 ore al giorno, un servizio di assistenza non-stop che opera in 25 Paesi (europei e non), con una performance estremamente positiva: 50 per cento dei casi risolti entro 3 ore e oltre 80 per cento entro 7 ore. Per questo, in occasione del lancio del Nuovo Stralis, Iveco ha sviluppato il programma “Top Assistance Service”. “L’obiettivo - ha sottolineato
Giuliano Giovannini, Product Director Iveco Sales & Marketing.
Giovannini - è quello di garantire, in ogni strada internazionale d’Europa, un centro di servizio Iveco altamente specializzato in grado di intervenire in non di più di 45 minuti. Siamo abbastanza vicini a questo traguardo. Abbiamo analizzato le principali direttici del traffico merci stradale in Western Europe, per un’estensione complessiva pari a 33mila km. Il 90 per cento, pari a circa 30mila km, risulta già raggiungibile da un nostro Service Point entro i 45 minuti. E anche nelle aree rimanenti il tempo massimo previsto non va oltre i 90 minuti. Le aree da migliorare sono solo 28, a fronte di oltre 2mila punti di Assistenza Autorizzati Iveco in Europa Occidentale. Stiamo lavorando - e contiamo di raggiungere l’obiettivo entro l’anno in corso”. Lo Stralis di oggi è un vero primatista in termini di performance complessiva, e rappresenta la migliore risposta alle aspettative e alle esigenze dei clienti. Questi i numeri e i dati che lo esaltano: tre cilindrate con potenza da 310 a 560 cv, cambi manuali, automatici e automatizzati, trattori e rigidi in configurazione 4x2, 6x2, 6x4, sospensioni meccaniche, pneumatiche e full pneumatic con soluzioni “grandi volumi” e “casse mobili”. E inoltre: tre cabine, Active Day, Active Time e la nuova Active Space Cube, quattro altezze di tetto, flat, low, medium e ora anche high. E nei prossimi mesi saranno presentati anche una versione CNG del motore Cursor e, finalmente, una configurazione 8x2 stradale. Se teniamo conto anche dell’offerta di diversi passi, tutte queste variabili offrono un numero teorico di combinazioni praticamente infinito ma gli stabilimenti Iveco sono predisposti per produrre Stralis in ben 6.500 configurazioni diverse, quasi 1.000 in più di quanto fosse programmato per il modello precedente. “Dunque, l’operazione Nuovo Stralis va considerata- ha concluso Giovannini - prima di tutto una profonda operazione di qualità . Lo sviluppo del Nuovo Stralis non era strettamente “necessario” in termini di ciclo di vita del prodotto o di risposta al mercato. Avevamo infatti per le mani un veicolo di indiscutibile successo. Il processo di sviluppo è stato guidato solo dalla volontà di raggiungere l’eccellenza e chiudere gli ultimi “gap” (reali o percepiti) rispetto ai nostri competitor. Il nuovo Stralis punta a farsi riconoscere come la migliore offerta nel mondo del trasporto pesante stradale”.
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di Paolo Altieri R OMA - Indossa giacca e cravatta quando prende la parola Stefano Sterpone, Iveco Senior Vice President Sales & Marketing, ma sotto, immaginiamo, nasconda la nera divisa degli All Blacks tanta è la grinta che sfodera. Non fa la danza maori ma elenca una serie di numeri e di dati che immagi-
niamo vogliano avere lo stesso effetto sui diretti competitor. “Raramente un nuovo veicolo è stato accolto dalla nostra rete con tanto entusiasmo come il Nuovo Stralis”, attacca deciso Sterpone. “Lo abbiamo potuto vedere durante l’incontro di Montecarlo in gennaio e an che durante le riunioni di lancio commerciale a cui abbiamo partecipato in tutta Europa nelle settimane successive. Ma, paradossalmente, poche volte un nuovo veicolo è stato così poco sollecitato. C’è una ragione per questo, ed è che il vecchio Stralis andava benissimo”. VOTATO AL SUCCESSO FIN DAL SUO DEBUTTO Lanciato nel 2002, “Truck Of the Year” nel 2003, lo Stralis ha avuto, infatti, subito un’accoglienza positiva da parte della stampa e del pubblico. E poi, il lancio delle motorizzazioni ecologiche Euro 5 due anni fa ha consentito di gestire molto bene il suo ciclo di vita. Anzi: di solito un prodotto raggiunge il suo massimo subito dopo il lancio, e nella maturità scende, invece lo Stralis è stato sempre in crescita. Detto in altre parole: il lancio del Nuovo Stralis non era strettamente “necessario” per sostenere le vendite. Come questi dati confermano, il modello precedente non aveva ancora sfruttato tutto il suo potenziale commerciale. Era ancora un prodotto in crescita, che raggiungeva e superava gli obiettivi. “E allora, per quale motivo abbiamo deciso di cambiarlo?” Si è quindi chiesto Sterpone. “Perché puntavamo a fare ancora meglio”, è la risposta. “Il processo di sviluppo è stato guidato solo dalla volontà di raggiungere l’eccellenza o, detto con linguaggio commerciale, di incalzare i nostri concorrenti. La rete ha colto perfettamente questo spirito e lo sta dimostrando con una partenza molto sostenuta: a oggi, abbiamo già venduto 3mila Nuovi Stralis. Un numero al di là delle nostre previsioni,
Stefano Sterpone, Senior Vice President Iveco Sales & Marketing.
MARCO CARIGNANO, Cabs Engineering Manager Iveco Medium and Heavy Platform
“La nuova cabina per vivere e lavorare al meglio” ROMA - “Il “commitment”, l’impegno di Iveco nei confronti del cliente, è alla base delle azioni di miglioramento intraprese su Stralis e ha guidato tutte le fasi di progettazione della nuova cabina”, ha spiegato il “papà” della nuova cabina Stralis, Marco Carignano, Cabs Engineering Manager di Iveco Medium and Heavy Platform. “Commitment significa puntare al benessere di chi sul camion passa gran parte del suo tempo, sapendo che migliore qualità della vita a bordo significa anche maggiore produttività. Mentre un discorso a parte merita il design, che va considerato un fattore di ritorno economico in quanto migliora l’immagine del cliente e la percezione di qualità del suo servizio”. “La prima richiesta dei clienti - ha proseguito Carignano era più spazio in cabina e per farlo abbiamo creato una nuova cabina a tetto alto, aumentando anche la volumetria della zona posteriore. L’abbiamo chiamata Active Space Cube per le sue dimensioni interne quasi cubiche. Del resto, la prima cosa che si nota entrando in cabina è lo spazio a disposizione, ebbene, la nuova cabina Active Space Cube offre una volumetria superiore del 20 per cento rispetto al modello precedente. Una serie di vani (ora illuminati) migliora la possibilità di usufruire dello spazio. La corsa dei sedili è stata allungata rendendo più confortevole la posizione di guida per le persone di alta statura. Non solo, ma la migliorata ergonomia del posto guida permette di azionare i comandi del freno a decompressione, del rallentatore idraulico, del cruise control, del selettore EuroTronic e della radio in tutta sicurezza, senza staccare le mani dal volante. E, sempre in tema di ergonomia, è stata anche migliorata la leggibilità del cluster multifunzione. Numerose e importanti le innovazioni anche nell’allestimento interno: le dimensioni e la comodità dei letti (il nuovo letto inferiore è disponibile anche in pezzo unico) diventano un nuovo punto di riferimento, il sistema di ripiegamento del letto superiore ne consente la completa scomparsa, il pavimento è rivestito con materiale lavabile e, in generale, la qualità dei materiali avvicina il livello dei nuovi interni a quello del precedente allestimento Executive. Sul nuovo Stralis sono stati adottati tessuti in cotone e microfibra più gradevoli a garanzia anche di una maggiore durata nel tempo; la superficie della plancia è stata arricchita con l’uso di un nuovo tipo di finitura antiriflesso e le plastiche sono trattate con rivestimenti soft-touch”. La maggior parte dei miglioramenti introdotti sulla cabina Active Space Cube sono stati estesi alle altre cabine della gamma. Questo fa del nuovo Stralis, in tutte le sue versioni, l’ambiente ideale per ogni tipo di mission a breve, medio e lungo raggio. In questo modo Iveco offre oggi ai suoi clienti cabine altamente ergonomiche, standard di viaggio di altissimo livello e un’esperienza di vita a bordo ottimale.
Marco Carignano, Cabs Engineering Manager Iveco Medium and Heavy Platform. “Non solo, ma con l’evoluzione estetica, curata dal Centro Stile Iveco, lo Stralis - ha proseguito Carignano - si presenta ora con un frontale che accentua ulteriormente la sua personalità. Sì, Stralis è un camion bello da vedere. Mentre marcia sulle strade. La griglia è di dimensione maggiore, ma lascia spazio alla possibilità di inserire il logo del cliente sopra la calandra. Il nuovo paraurti incorpora i gruppi ottici, una soluzione elegante e che facilita anche l’accesso per la manutenzione. La fiancata è stata ridisegnata integrando su entrambi i lati sportelli a comando elettrico di dimensioni maggiori. È stato inoltre creato un secondo vano sottocabina, che porta a quasi 500 litri la capacità totale di stivaggio. Da notare infine che il CX è migliorato del 2 per cento grazie anche al nuovo kit aerodinamico”. Marco Carignano ha anche ricordato che l’affidabilità di un veicolo industriale, come lo Stralis, è il risultato di uno sforzo progettuale per ridurre l’usura e assicurare la regolarità di funzionamento di ogni sottosistema. In casa Iveco la tradizionale robustezza meccanica dei telai e dei componenti va di pari passo con la robusta progettazione dell’impianto elettrico ed elettronico. “Ebbene, la tecnologia Multiplex ha aggiunto - si integra perfettamente con l’architettura CAN-Bus di Stralis: consente infatti di ridurre il numero di cablaggi e di migliorare la serviceability dell’impianto elettrico. Con il Nuovo Stralis abbiamo fatto un salto di generazione, passando al Body Computer 2, una centralina di controllo molto più potente, che apre prospettive di sviluppo su cui stiamo lavorando”.
e che cresce giorno per giorno a un ritmo importante, anche perché non abbiamo praticamente più vecchi modelli disponibili”. PARTENZA VELOCISSIMA Il Nuovo Stralis, è stato fatto osservare dal manager dell’Iveco, ha trascinato tutto il segmento dei pesanti - portando il risultato di gennaio e febbraio a 9.025 ordini: del 23 per cento circa sopra i valori del primo bimestre 2006. È significativo che questo avvenga con un prezzo medio reale superiore al precedente, come a dire che il mercato “vede” il cambiamento e lo riconosce a Iveco anche in termini di valore. Ma i pesanti non sono i soli ad aver tratto vantaggio dalla nuova situazione. Gli ordini totali nei due mesi sono andati veramente bene: gennaio 2007 è stato il migliore gennaio da sempre per Iveco, e nel bimestre gennaio-febbraio gli ordini hanno raggiunto le 32.460 unità, ovvero il 9,7 per cento in più rispetto all’anno precedente. “Questa partenza velocissima - ha sottolineato Sterpone - ci conferma nella nostra convinzione che raggiungeremo a fine anno gli obiettivi estremamente ambiziosi che ci siamo dati. Ci riusciremo anche grazie a un investimento di marketing e pubblicità inedito nella storia Iveco: per la prima volta andremo anche in tv con un nostro spot nelle trasmissioni dedicate ai Gran Premi di Formula 1 ma, se devo trovare un simbolo del nostro “salto di qualità”, credo veramente che vada cercato nello Stralis-All Blacks Road Show: 100 Stralis in tour attraverso 26 Paesi europei”. Dunque, per Iveco un nuovo modo di fare comunicazione di prodotto, un nuovo modo di promuovere la awareness e l’immagine di Stralis. “Siamo noi oggi - ha aggiunto Stefano Sterpone con molta convinzione - a cercare il confronto con la concorrenza, perché non abbiamo nulla da temere. I clienti europei proveranno lo Stralis in numeri mai visti prima, e scopriranno un nuovo leader”. Stefano Sterpone prosegue annunciando per il prossimo Bauma di Mo-
naco il lancio del nuovo Trakker, l’occasione per ribadire il “nuovo corso” di Iveco. “È un altro anello della catena di novità che Iveco sta presentando alla stampa e ai clienti con l’obiettivo di diventare il produttore di veicoli commerciali - ribadisce Sterpone - con la gamma più giovane, più efficiente, più in linea con l’evoluzione del mercato. Per questo stiamo lavorando in due direzioni: da un lato, rinnoviamo e miglioriamo i nostri prodotti, come abbiamo fatto l’anno scorso con Daily, ora con Stralis e fra poco con Trakker; dall’altro, entreremo in modo aggressivo in aree di mercato dove vediamo nuove opportunità o bisogni insoddisfatti. È il caso del Daily 4x4, che pure porteremo al Bauma di Monaco. Ed è il caso dell’Iveco Massif, un off-road dedicato ai professionisti, che segna anche il ritorno del Gruppo Fiat in questa categoria di mercato, segnato in passato dalla mi-
tica “Campagnola”. Questo moltiplicarsi di iniziative dà la misura di una azienda, l’Iveco, che punta in alto, e che ha i mezzi per farlo. Le anticipazioni di bilancio fatte da Pao lo Monferino a Montecarlo sono state confermate, e in qualche caso i numeri sono addirittura migliorati. I ricavi hanno superato la soglia dei 9,1 miliardi di euro, con un aumento del 7,7 per cento rispetto al 2005. La crescita di fatturato è stata la conseguenza sia dell’aumento dei volumi, sia del miglioramento della qualità della vendita. Ancora meglio è andato il risultato operativo, che è aumentato di quasi il 70 per cento, arrivando a 546 milioni, in percentuale il 6 per cento. Questo trend ci incoraggia nel nostro percorso verso l’obiettivo strategico Iveco: una redditività a due cifre entro il 2010. ANCHE IN GERMANIA RISULTATI POSITIVI Anche le vendite sono state superiori rispetto a quanto annunciato. A consuntivo sono risultate infatti essere di 181.500 unità, ovvero il 5,2 per cento in più rispetto all’anno precedente. Di queste vendite, 135mila circa sono state realizzate in Europa Occidentale, con performance particolarmente positive in Germania e Spagna oltre che in Italia. La quota europea di Iveco si è mantenuta sostanzialmente stabile, e questo nonostante un prezzo medio più elevato, certamente più in linea con la qualità dei nostri prodotti. Anche questo è un segnale di rinnovata forza del brand. “Una citazione particolare - ha concluso Stefano Sterpone - va fatta per ricordare il grande successo del Nuovo Daily, lanciato a maggio dello scorso anno. Ha raccolto oltre 60.000 ordini in sei mesi, trascinando il segmento dei commerciali leggeri Iveco al record di 100 mila ordini in un anno. Nel 2006 il Daily è stato il fulcro della nostra offensiva commerciale, un ruolo che quest’anno vogliamo venga preso dal Nuovo Stralis che pensiamo di consegnare in 25mila unità e che rappresenta il contributo Iveco all’evoluzione del mondo del trasporto”.
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IVECO / SU STRADA E IN PISTA ALLA GUIDA DEL NUOVO STRALIS
L’esuberanza di un campione VALLELUNGA - Il colpo d’occhio offerto dai 10 Stralis personalizzati All Blacks è imponente. Per l’occasione sono stati allestiti i modelli di maggiore interesse per il mercato, con potenze varianti da 420 a 560 cv, e con cabine Active Space Cube e Active Day. Ovviamente l’attenzione si concentra sull’am miraglia, la nuovissima cabina Active Space Cube in versione a tetto alto che proviamo, metro alla mano, a confrontare con la precedente. Grazie al profilo del tetto e della parete posteriore, offre 95 mm di altezza e 90 mm di profondità in più, per un incremento totale di 1,8 metri cubi di volume. Più spazio per muoversi ma anche più spazio per riposare. I letti adesso so no a doghe e sono stati ingranditi (746x2020 mm per quello inferiore, 784x1940 per il superiore). Il loro comfort è migliorato grazie all’uso di nuovi materiali, e il sistema di ribaltamento del letto superiore (con molle ad aria) ne consente un’apertura rapida e agevole. Il letto è accessibile con una nuova scaletta di alluminio. Per quanto riguarda il letto inferiore, sono tre le possibili configurazioni. Letto in tre moduli, con tavolino integrato nel modulo centrale, per un relax da ambiente domestico. Tre moduli con integrazione del sedile passeggero, con notevole miglioramento del comfort rispetto alla soluzione finora disponibile su Stralis AS. Letto in unico modulo, per ottenere il massimo comfort notturno in accoppiamento con un contenitore scorrevole (capacità 100 litri) posizionato a fianco del frigorifero. Il tavolino pieghevole ha dimensioni maggiorate (+30 per cento di superficie d’appoggio: 580x545 mm). Il volume utilizzabile dei vani portaoggetti è stato ulteriormente aumentato del 15 per cento; il vano centrale del nuovo Stralis misura 450x780 mm contro i
no i principali candidati a sostituire il precedente Curosor 13 480 hp Euro 3 che è stato certamente il modello più gettonato dalle flotte. L’esuberanza e la coppia del nuovo 450 lo sottopongono all’attenzione di tutti gli autotrasportatori che devono essere attenti, non solo ai consumi e alle prestazioni, ma anche alla tara. Infatti il più piccolo Cursor 10 offre interessanti vantaggi sotto questo aspetto e la sua combinazione con le cabine Day o Time si può rivelare come la soluzione ottimale soprattutto per alcune mission, come il trasporto petrolifero, dove la tara del veicolo ricopre un’importanza sempre più basilare. Al contrario il 500 cavalli si conferma la soluzione ideale per chi è impegnato sulle rotte a lungo tragitto, e l’abbinamento con la cabina AS Cube è praticamente d’obbligo. Il cambio manuale è molto morbido negli innesti ma la nostra preferenza è tutta per l’automatizzato che, con l’ESP e i suoi accessori, garantisce una tranquillità di marcia totale. Infatti, in abbinamento al l’ESP, è possibile dotare il nuovo Stralis dell’Hill Holder, che aiuta l’autista nelle partenze in salita impedendo per alcuni secondi l’arretramento spontaneo del veicolo. Molto utile si rivela an che l’Adaptive Cruise Control 220x595 del modello precedente. Nella versione con cambio automatizzato, l’eliminazione della leva sul pavimento (soluzione già adottata dagli Stralis Euro 5 precedenti) aumenta ulteriormente la facilità di movimento in cabina. Nella scelta delle motorizzazioni in prova è stato trascurato il Cursor 8 da 8 litri che è proposto in tre declinazioni di potenza da 310, 330 e 350 cavalli. Spazio invece al Cursor 10, di 10 litri, nelle potenze di 420 e 450 hp e al Cur-
sor 13, di 13 litri, nelle tarature di 500 e 560 hp. Nel corso della prova, che si svolge su un percorso di una ventina di chilometri per la maggior parte sulla superstrada verso Viterbo, incontriamo condizioni di marcia molto diverse, con brusche salite e altrettanto impegnative discese. Quindi, nonostante la brevità del percorso, possiamo mettere a dura prova i modelli a nostra disposizione. L’attenzione principale si concentra sul 450 e sul 500 cavalli. Entrambi so-
Sia sulle strade statali sia nel corso di prove tecniche effettuate sul circuito di Vallelunga, la nuova ammiraglia dei pesanti Iveco ha confermato di possedere armi molto più efficaci per confrontarsi con la migliore concorrenza.
Stralis & All Blacks Road Show per raggiungere direttamente i clienti
Attraverso le strade d’Italia e d’Europa ROMA - In occasione del lancio del nuovo Stralis, numerose le iniziative messe in atto dall’Iveco non solo per promuovere l’immagine della nuova ammiraglia della produzione ma anche per valorizzare l’abbinamento con i colori degli All Blacks, i campioni della nazionale neozelandese di rugby. Tra queste il più spettacolare è lo “Stralis-All Blacks Road Show”, non solo una operazione di visibilità internazionale, ma soprattutto un grande impegno di tutta l’organizzazione Iveco per raggiungere un obiettivo strategico: far provare lo Stralis ai potenziali clienti, dimostrando con i fatti l’eccellenza del prodotto. Con il “Road Show” il nuovo Stralis andrà letteralmente incontro ai suoi clienti, viaggiando per 8 mesi lungo tutte le più importanti strade d’Europa. La prima carovana è partita lungo le strade d’Italia. Seguiranno quelle attraverso la Germania, l’Austria, la Svizzera, il Portogallo, i Paesi scandinavi, la Francia, la Spagna, la Gran Bretagna, i Paesi dell’Europa Centrale e Orientale. In tutto 10 carovane, ognuna composta da 10 veicoli per un totale di 100 nuovi Stralis dei quali 10 allestiti come unità multimediali per meeting e presentazioni, 90 a disposizione per le prove dei clienti. Un “Road Show” che nel complesso ospiterà 350 meeting con aziende, autisti, venditori, e darà l’opportunità ai nostri futuri clienti di fare 30 mila vere e approfondite prove prodotto. Un road show, che si avvale anche del sostegno di sponsor eccellenti come Schmitz Cargobull, Bridgestone, Alcoa e Sony, estremamente spettacolare che durerà oltre 200 giorni, da marzo a ottobre, e percorrerà oltre 2 milioni di km su tutte le più importanti strade d’Europa. Iveco va incontro ai suoi clienti, viaggia al loro fianco, porta loro in casa i veicoli per le prove. In Italia il “Road Show” è partito dal circuito di Balocco per affrontare un percorso articolato su oltre 60 tappe per un totale di circa 12.000 Km. “L’obiettivo di questa iniziativa - ha dichiarato Sergio Perini, general manager del Mercato Italia Iveco - è quello di presentare e far provare al maggior numero possibile di autotrasportatori il nuovo Stralis su tutto il territorio nazionale, in condizioni di utilizzo reali nelle tre tipologie di location definite: autodromi, aree di sosta e presso i maggiori Clienti Iveco”. L’attività è svolta in collaborazione con il gruppo Autogrill con il quale è stato stretto un accordo di co-marketing che impegna le due aziende in iniziative dirette agli autisti. Dopo la partenza da Balocco e le prime tappe in Piemonte e Liguria, la carovana scenderà nel Sud raggiungendo la Toscana, il Lazio e la Campania. Quindi trasferimento a Salerno per l’imbarco verso la Sicilia dove i veicoli saranno presenti nella prima decade di maggio. Dalla Sicilia la carovana risalirà la Penisola ripercorrendo la Calabria, la Puglia e il Molise fino all’Emilia Romagna. Da qui trasferimento a Livorno e imbarco per la Sardegna. Giugno segna il ritorno nuovamente sulla Penisola con altre tappe in Toscana, in Veneto e in Trentino. La chiusura del tour è fissata presso lo stabilimento Iveco di Brescia a inizio luglio. Gli Stralis sono tutti di colore nero, nella livrea legata alla recente sponsorizzazione con la nazionale neozelandese di rugby: gli All Blacks. I veicoli sono equamente divisi tra versioni a cambio meccanico e automatizzato, in tre declinazioni di po-
tenze, da 450 cv a 560 cv, e vari allestimenti di cabina e dotazioni, offrendo una panoramica completa della nuova e ancora più ricca offerta prodotto. Nello specifico i nuovi modelli Stralis partecipanti al Tour sono due AS440S50T/P cambio meccanico, due AS440S50T/P cambio Eurotronic, due AS440S56T/P cambio meccanico, due AS440S56T/P cambio Eurotronic, un AT440S45T/P cambio meccanico, un AT440S45T/P cambio Eurotronic. A completamento della configurazione la Cargo Bull Schmitz ha fornito nove semirimorchi decorati con grafiche in onore alla sponsorship Iveco-All Blacks e lo “showtrailer”, allestito con video al plasma e grafiche per le sessioni di presentazione multimediale. Il programma della Carovana seguirà un format diverso a seconda della location e se la tappa avverrà nei giorni feriali o festivi. Nei giorni feriali si punterà a coinvolgere gli autisti che si incontrano nelle aree di servizio, negli interporti e lungo i percorsi autostradali. Sempre nei giorni feriali sono state pianificate visite a clienti Iveco definiti dalle diverse Concessionarie. Nei giorni festivi le tappe si svolgeranno invece presso i diversi autodromi italiani, per vivere una giornata di festa con i clienti e gli ospiti delle Concessionarie e delle Officine Autorizzate della rete Iveco. Sarà quindi un’ulteriore occasione per effettuare altri test e far apprezzare tutti i “plus” del nuovo Stralis.
(ACC), un sistema che assiste il conducente nel mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che lo precede, azionando automaticamente in sequenza il Turbo Brake, l’Intarder e infine il freno di servizio. Utile è anche il Lane Departure Warning System che segnala quando il veicolo esce dalla traiettoria delimitata dalla linea di mezzeria senza che siano stati azionati gli indicatori di direzione. Conclusa con piena soddisfazione la prova su strada la pista di Vallelunga ci riserva un’ulteriore sorpresa. Infatti utilizzando la struttura dei corsi di guida sicura dell’Automobile Club d’Italia è possibile mettere alla prova due bianchi trattori Stralis per verificare l’efficienza dell’impianto ESP in condizioni di emergenza e con bassa aderenza. Pista bagnata con prove di sottosterzo e sovrasterzo consentono di verificare che anche gli imprevisti possono essere un po’ meno tali con il nuovo Stralis.
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ATTUALITÀ
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2007
DAIMLERCHRYSLER / IL MARCHIO MERCEDES-BENZ PROTAGONISTA AL BAUMA
Le stelle che illuminano i cantieri Anche per le missioni legate al settore edile e ai servizi municipali l’offerta Mercedes-Benz è tale da rispondere al meglio con veicoli non solo robusti e prestazionali ma anche e soprattutto caratterizzati da soluzioni d’avanguardia per garantire comfort, sicurezza e difesa dell’ambiente. Atego, Axor e Actros il trio che sfida il lavoro nella polvere di Lino Sinari R OMA - L’appuntamento del Bauma giunge puntuale per esaltare l’eccezionale offerta DaimlerChrysler anche per quanto riguarda i mezzi chiamati a lavorare nel mondo polveroso dei cantieri edili. Con tre serie di veicoli commerciali, tre gamme di autocarri e in futuro tre serie di modelli Unimog, il
gruppo DaimlerChrysler offre infatti la scelta più ampia di veicoli per il settore del cava/cantiere e dell’edilizia secondaria. Lo spettro delle categorie di peso disponibili spazia da una tonnellata del Vito Mercedes-Benz, con un peso complessivo inferiore a 2,8 tonnellate, fino alle 250 tonnellate del veicolo pesante a quattro assi Actros. Dal mondo dei Transporter Mercedes-Benz, e proprio dal nuovo Sprinter, provengono sia so-
luzioni in grande serie che offerte personalizzate con doppia cabina e cassone ribaltabile, proposte come alternative di trasporto su misura per il settore dell’edilizia. Al centro dell’offerta di veicoli DaimlerChrysler per il settore edile spicca la gamma di autocarri prodotti nella fabbrica di Wörth. Qui vengono realizzate le tre serie di modelli Atego, Axor e Actros Mercedes-Benz. Inoltre, la gamma di veicoli Mercedes-
Benz per il settore edile e dell’approvvigionamento energetico è completata dai versatili e non meno affidabili portattrezzi Unimog, anch’essi provenienti dalla catena di montaggio della fabbrica DaimlerChrysler di Wörth. L’offerta di veicoli da cantiere della Casa di Stoccarda è corredata da motori estremamente ecologici: ricircolo dei gas di scarico con filtro antiparticolato per i Transporter Vito e Sprinter, e tec-
nologia diesel Blue-Tec per Vario, come pure per tutti gli autocarri e i modelli Unimog. Alle soluzioni tecniche specializzate per i diversi tipi d’impiego in cantiere si aggiungono offerte di servizi su misura, come il pacchetto Mercedes-Benz CharterWay e i finanziamenti della DaimlerChrysler Bank, che si estendono fino alla rivendita dell’usato tramite TruckStore e TGC.
ACTROS CAMPIONE DI POTENZA ED ECOLOGIA
Per l’Actros da cantiere disponibili propulsori V6 e V8
La tecnologia BlueTec anche in off-road ROMA - L’Actros da cantiere viene proposto nelle categorie da 18 a 40 tonnellate di peso totale a terra. Queste versioni sono state configurate specificamente per il mercato italiano, unico a livello europeo a concedere una deroga per massa rispetto ai limiti previsti dall’articolo 62 del C.d.S. I veicoli mezzo d’opera nazionali, infatti, sono dotati di una struttura tecnica molto robusta come per esempio assali anteriori da 9 t, sospensioni sovradimensionate (posteriormente da 13/15/16 t a seconda dei modelli), frizione bidisco che nel tempo hanno fatto guadagnare all’Actros Mercedes-Benz il titolo di principale costruttore estero nel segmento cava-cantiere con un marketshare di oltre 17 per cento e una solida immagine di veicolo affidabile, robusto e dall’elevata redditività. I modelli ribaltabile, ribaltabile a trazione integrale, betoniera, trattore stradale e autotelaio speciale sono disponibili nelle versioni a due, tre e quattro assi in otto livelli di potenza da 235 kW (320 cv) a 405 kW (551 cv). La cabina S di serie offre dimensioni esterne compatte per garantire la massima lunghezza di carico e al tempo stesso ampio spazio all’interno. Sulla plancia sono raggruppati tutti i comandi secondo gruppi funzionali e in base alla frequenza di utilizzo. Inoltre, è possibile variare la disposizione dei comandi a proprio piacimento. Naturalmente, anche qui è previsto un gran numero di pratici scomparti e vani portaoggetti: sulla plancia e nei pannelli delle porte, sopra il parabrezza e lungo la parete poste-
duta alle proprie esigenze grazie ad una vasta gamma di possibilità di regolazione. I rivestimenti dei sedili sono realizzati in un tessuto antimacchia (in velluto per la cabina L) estremamente resistente all’usura. Gli interni sono facili da pulire e lavabili. Il volante multifunzione è regolabile pneumaticamente tramite pulsante, e precisamente di 66 mm in altezza e da 10 a 42 gradi in inclinazione, per consentire il miglior adattamento possibile alle esigenze dell’autista. Con il volante multifunzione si possono comandare le funzioni dell’autoradio, del lettore CD e del telefono, senza mai allontanare le mani dal volante. Inoltre, tramite i tasti sul volante è possibile non solo richiamare una serie di informazioni sulle condizioni d’esercizio e di manutenzione del veicolo, ma anche svolgere diverse funzioni di diagnosi e impostazione in modo semplice e rapido tramite il display antiriflesso del quadro strumenti: dal controllo del livello dell’olio fino alla programmazione del sistema di riscaldamento supplementare (a richiesta). Nei pannelli sulle porte sono raggruppati in modo chiaro e funzionale tutti i classici comandi per alzacristalli elettrici, regolazione specchietti, riscaldamento retrovisori esterni, eccetera. Un altro dettaglio particolarmente confortevole è il comando del cambio Telligent, disponibile a richiesta senza sovrapprezzo, integrato nel bracciolo del sedile di guida a sospensioni pneumatiche, che consente innesti più comodi con un semplice movimento del polso. UN VERO E PROPRIO PROGRAMMA DA CANTIERE Per le motorizzazioni dell’Actros da cantiere è disponibile una vasta scelta di propulsori V6 e V8. La coppia massima dei modelli V6 arriva fino a 2.300 Nm, mentre i motori V8 mettono a disposizione addirittura fino a 2.600 Nm, mantenendo tuttavia sempre la massima capacità di ripresa ai bassi regimi per contenere i consumi. Alla trasmissione della forza provvedono i cambi a 16 marce, che tra l’altro offrono il vantaggio di un’elevata capacità di superamento delle pendenze e di una bassa velocità di manovra, che per i veicoli a trazione integrale è garantita attraverso l’inserimento di un rapporto ridotto nel ripartitore di coppia. Su tutti i modelli, il comando del cambio Telligent è disponibile a richiesta senza sovrapprezzo. Con il bloccaggio del differenziale inserito viene attivato uno speciale “Programma da cantiere” che cambia più rapidamente le marce nelle situazioni di disimpegno da un fondo stradale accidentato, anche in abbinamento con il comando automatico del cambio Telligent, disponibile a richiesta. Un ulteriore vantaggio per la sicurezza attiva è rappresentato dalla compensazione del carico assiale anteriore per i veicoli a quattro assi. Questo di-
riore. La cabina media M, disponibile a richiesta, offre ancora di più sotto ogni aspetto: più spazio, una libertà di movimento ancora maggiore e un numero ancora più elevato di vani portaoggetti. I grandi scomparti dietro ai sedili offrono ampio spazio per riporre equipaggiamenti ed attrezzi. A richiesta, è disponibile anche un letto ribaltabile fissato alla parete posteriore. E per gli impieghi che richiedono un maggior numero di operatori è possibile installare un sedile centrale a richiesta, che oltre a disporre di una cintura di sicurezza è dotato anche di poggiatesta e braccioli integrati. GARANZIA DELLA MASSIMA LUNGHEZZA DI CARICO La cabina L, più grande e spaziosa, è disponibile a richiesta per i veicoli a 2 e 3 assi, e a partire da metà 2007 anche per quelli a 4 assi. Questa cabina risulta particolarmente indicata per i lunghi percorsi ed offre tutto il necessario in questi casi: ad esempio un letto inferiore di serie Standard largo 70 cm con materasso a molle insacchettate, e a richiesta un secondo letto superiore Comfort, largo 80 cm. Oltre ad essere equipaggiata con un climatizzatore a regolazione manuale di serie, la cabina L offre anche due grandi box portaoggetti da 180 litri ciascuno, nonché scomparti esterni accessibili dall’interno in grado di contenere anche una cassetta di bibite. E il ripiano sulla plancia è perfettamente equipaggiato per soddisfare qualsiasi esigenza, con accessori che vanno dal portabicchieri al portapenne. In cantiere, lavorare bene significa anche stare seduti comodamente. Per questo l’Actros è dotato del confortevole ed ergonomico sedile di guida a sospensioni pneumatiche, che offre un eccellente comfort di molleggio anche in cantiere, consentendo al conducente di adeguare la posizione di se-
spositivo assicura che le ruote di entrambi gli assali anteriori rimangano aderenti a terra anche in caso di dislivelli e irregolarità del terreno, per assicurare la trazione necessaria sia in fase di avanzamento che in frenata. L’impianto freni dell’Actros da cantiere è armonizzato a seconda dei vari tipi di impiego. I trattori per semirimorchio ribaltabile a trazione parziale e le betoniere 3 assi sono dotati di freni a disco su tutti gli assi, mentre i restanti veicoli sono equipaggiati con freni a tamburo su tutti gli assi. Quelli a trazione integrale utilizzati prevalentemente nell’impiego da cantiere gravoso e i ribaltabili a due assi adottano freni a tamburo su tutte le ruote. Il sistema frenante Telligent con regolazione elettronica e tempi di risposta più brevi è fornito di serie. Le guarnizioni dei freni sono state configurate in modo da consentire un’usura omogenea, riducendo così il numero delle soste in officina. I VANTAGGI DEL SISTEMA DI MANUTENZIONE TELLIGENT I vantaggi del sistema di manutenzione Telligent montato su tutti gli autocarri Actros si rivelano particolarmente interessanti soprattutto per i veicoli da cantiere, tanto da ottimizzare gli intervalli di manutenzione finora necessari. Le scadenze di manutenzione possono essere stabilite seguendo tre diversi criteri: in base alla cosiddetta “riserva di usura” di ogni voce di manutenzione, raggruppate secondo diversi criteri o secondo la tempistica ottimale per il parco veicoli. I supporti esenti da manutenzione su sospensioni e assali consentono anche di ridurre l’entità delle riparazioni necessarie. Sotto l’aspetto del peso, i veicoli da cantiere Actros offrono una vasta scelta di modelli, dal due assi da 18 tonnellate fino al quattro assi da 40 tonnellate. Tra i due estremi da 18 e 40 tonnellate si collocano i tre assi 6x4, anch’essi disponibili in diverse versioni sovraccaricabili da 33 t. A tutto ciò si aggiungono i trattori per semirimorchio a due assi a trazione integrale e tre assi 6x2/4. Il primo trattore stradale pesante con tecnologia diesel Euro 5 è l’Actros SLT Blue-Tec 5. DaimlerChrysler ha progettato il trattore stradale pesante Actros SLT sulla base dell’Actros Mercedes-Benz 2655 LS 6x4, un tre assi a sospensioni pneumatiche con due assali motori posteriori. Aggiungendo un asse centrale a sospensioni pneumatiche si è così ottenuto un trattore stradale a quattro assi (8x4/4), la cui denominazione SLT sta per “Schwerlast-Transporter” (“Transporter per carichi pesanti”). Questa motrice pesante è in grado di trainare 120 tonnellate, mentre altre versioni del modello SLT sono in grado di trasportare un peso totale rimorchiabile fino a 250 tonnellate. L’Actros viene proposto come trattore stradale pesante con la motorizzazione V8 OM 502 LA da 405 kW (551 cv) con tecnologia diesel Blue-Tec. Una torre di raffreddamento supplementare installata dietro la cabina offre spazio per 900 litri di gasolio, un impianto idraulico, batterie e un serbatoio dell’aria, come pure per uno spazioso armadietto per attrezzi. Tra le trasformazioni esteriori più evidenti di questa versione rispetto al veicolo di serie, oltre al quarto asse, figura soprattutto un telaio portante rivestito dietro la spaziosa cabina Megaspace. L’assale supplementare, trattandosi di un’asse centrale sterzante da 7,5 tonnellate, è collocato direttamente davanti ai due assali motori, aumentando così il carico del semirimorchio fino a 27,5 t.
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AXOR CAMPIONE DI EFFICIENZA
Modello di congiunzione tra Atego e Actros
Grande sensibilità per il carico utile ROMA - Strettamente affine dal punto di vista estetico e tecnico alla gamma Actros, in qualità di veicolo specializzato nei trasporti del cantiere a portata utile ottimizzata e con un’elevata percentuale di percorrenza stradale, l’Axor Mercedes-Benz costituisce l’anello di congiunzione tra l’Atego e l’Actros. Oltre ai trattori stradali a due assi con sospensioni pneumatiche (4x2), la gamma offre veicoli singoli a due assi con un peso totale a terra pari a 18 tonnellate. Grazie al sistema modulare Mercedes-Benz è quindi nata una famiglia di autocarri pesanti a sé stante, al disotto della gamma Actros, particolarmente indicata per i trasporti edili. INTERESSANTE VANTAGGIO IN FATTO DI PORTATA
Gli Axor a due assi per il settore edile si inseriscono in una categoria di portata diversa rispetto ai modelli paragonabili della famiglia Actros. I nuovi Axor da cantiere sono, infatti, concepiti per un impiego nel segmento cantiere particolarmente sensibile al ca-
rico utile e con un’elevata percentuale di percorrenza su strada. Ad esempio, rispetto a un Actros di tipo paragonabile, più dotato in termini di maggiore trazione, capacità di sovraccarico e doti fuoristradistiche, l’Axor offre un interessante vantaggio di portata. I ribaltabili leggeri rappresentano per i clienti del settore edile un notevole risparmio, in quanto il carico acquistato, e con esso il carico utile, rivestono un ruolo sempre più importante per le imprese di trasporto di materiale sfuso, come anche nel settore della fornitura di cemento, a causa della crescente pressione dei costi. Gli Axor per impieghi leggeri nel cantiere dispongono di un impianto frenante ad aria compressa con una pressione costante di 10 bar: un presupposto eccellente per garantire brevi spazi di frenata e un fading ridotto a fronte di un’elevata sollecitazione dei freni. Una novità assoluta per i veicoli off-road è rappresentata dai freni a disco, utilizzati per la prima volta in questo ambito. Insieme all’impianto frenante Telligent a gestione elettronica (a richiesta), l’Axor rappresenta quindi un modello di riferimento anche in termini di si-
curezza frenante. La cabina dell’Axor è uguale per tutti i modelli. Grazie al prolungamento della cabina S (disponibile a richiesta), dietro ai sedili è possibile ricavare ulteriore spazio di stivaggio. Sotto la cabina dell’Axor si celano due motori base Euro 4 a sei cilindri in due versioni di cilindrata, tutti equipaggiati con la tecnologia diesel Blue-Tec Mercedes-Benz. Il propulsore a sei cilindri OM 906 LA viene proposto nel livello di potenza da 210 kW (286 cv) che sviluppa una coppia massima di 1.120 Nm. La versione maggiorata del sei cilindri, il tipo OM 926 LA con una cilindrata di 7,2 litri, raggiunge una potenza di 240 kW (326 cv) e mette a disposizione una coppia massima di 1.300 Nm. Il motore OM 926 LA rappresenta invece un’evoluzione del collaudato turbodiesel OM 906 LA. Aumentando l’alesaggio dei cilindri da 102 a 106 millimetri e montando un nuovo albero motore con una corsa di 136 mm invece di 130, è stato possibile ottenere una cilindrata pari a 7,2 litri. Il propulsore raggiunge la sua potenza nominale a 2.200 giri/min e mantiene la sua coppia massima costante tra 1.200 e 1.600 giri/min, come il motore base più compatto. UN NUOVO CAMBIO A NOVE MARCE
In funzione della taratura di potenza scelta, la trasmissione del nuovo Axor è affidata a cambi meccanici a nove e 16 marce di produzione Mercedes-Benz. Per la gamma è stato sviluppato ex novo un cambio a nove marce con gruppo riduttore, destinato a sostituire la precedente versione a dodici rapporti con divisore integrato, più pesante di una trentina di chili. Nelle sue caratteristiche tecniche fondamentali (cambio di base a quattro marce + gruppo riduttore + Crawler, alloggiato in una scatola compatta in lega leggera), il gruppo di trasmissione, contrassegnato dalla sigla G 1319, è basato sul collaudato cambio G 221-9 a presa diretta con gruppo riduttore ed è stato studiato come soluzione particolarmente economica per il traino di rimorchi o semirimorchi leggeri. Nel G 131 i cambi marcia sono manuali ma assistiti da un servocomando idropneumatico. Tale sistema, anch’esso lanciato in occasione dell’esordio dell’Axor, offre i pregi di un comando oleodinamico unitamente a una notevole riduzione dello sforzo necessario per innestare le mar ce. Con un gruppo Splitter, un cambio a otto/nove marce si trasforma in uno a 16 rapporti. Nel nuovo Axor con motore OM 906 LA o OM 926 LA il cambio G 211-16 è disponibile sia in versione manuale che in quella semiautomatica Telligent, già nota e molto apprezzata sull’Actros. Grazie alla selezione computerizzata delle marce, chiunque è in grado di gestire in maniera appropriata e senza errori anche più di otto rapporti principali. L’ampia gamma di cambi, unitamente ai potenti e robusti ponti posteriori, permette di adattare al meglio la catena cinematica alle esigenze di utilizzo del veicolo.
ATEGO CAMPIONE DI AGILITÀ
Una varietà di gamma per ogni utilizzo
La maneggevolezza è la sua virtù ROMA - La gamma Atego, concepita per soddisfare le più svariate esigenze dei clienti nel settore edile, comprende veicoli leggeri e medi da 6,0 t fino a 16 t di peso totale a terra. La vasta scelta di modelli e tipologie sembra concepita appositamente per le particolari esigenze dell’edilizia secondaria. La varietà della gamma, del resto, coincide perfettamente con la varietà dei compiti da svolgere in cantiere. I suoi motori a quattro e sei cilindri in linea coprono un ampio spettro di potenza, che spazia da 115 kW (156 cv) a 210 kW (286 cv). La sua struttura complessiva risponde perfettamente alle esigenze di un uso cantieristico leggero, ad esempio, con diversi spessori di telaio adeguati alla gravosità del tipo d’impiego. Tutte le versioni a trazione integrale con una maggiore altezza libera da terra possono essere dotate di un gradino mobile sul lato guida e passeggero, che durante la marcia sullo sterrato si ribalta all’eventuale contatto con il pietrisco, evitando possibili danni. La maneggevolezza è uno dei principali pregi dell’Atego: per questo motivo il veicolo è equipaggiato di serie con una cabina che con le sue dimensioni esterne compatte tiene conto dei tipici settori d’impiego dell’Atego. A richiesta, la cabina S è disponibile anche con parete posteriore arretrata, che permette di ottenere un ulteriore spazio di stivaggio di 180 mm dietro i sedili. Gli interni della cabina di guida dell’Atego si distinguono tra l’altro anche per i numerosi pratici vani portaoggetti. Inoltre, tutti gli elementi essenziali sono a portata di mano e disposti in modo funzionale attorno al sedile di guida. POTENZE DA 156 A 286 CAVALLI Sotto la cabina dell’Atego pulsano tre motori base Euro 4 con tecnologia diesel Blue-Tec. I propulsori a quattro e sei cilindri sono disponibili in tre versioni di cilindrata. Lo spettro di potenza dei collaudati motori a quattro cilindri (denominati OM 904 LA, cilindrata 4,3 l) spazia da 115 kW (156 cv) e 500 Nm fino a 130 kW (177 cv, 675 Nm). La versione maggiorata del propulsore a quattro cilindri, l’OM 924 LA con una cilindrata di 4,8 l, raggiunge una potenza nominale di 160 kW (218 cv) a 2.200 giri/min e mette a disposizione una coppia massima compresa fra 810 Nm e 1200 Nm fino a 1.600 giri/min. Il motore OM 924 LA rappresenta un’evoluzione del collaudato turbodiesel OM 904 LA. Aumentando l’alesaggio dei cilindri da 102 a 106 millimetri e montando un nuovo albero motore con una corsa di 136 mm invece di 130, è stato possibile ottenere una cilindrata pari a 4,8 litri. Rispetto al motore base più compatto, questo propulsore presenta vari componenti modificati come pistoni, bielle e basamento, oltre a un albero motore di tipo diverso. L’adeguamento degli iniettori, la lieve riduzione del rapporto di compressione, un turbocompressore più grande e un’aspirazione dell’aria adeguata rappresentano le principali caratteristiche di questo propulsore maggiorato. Il motore a sei cilindri OM 906 LA da 6,4 litri viene invece proposto nei livelli di potenza da 175 kW (238 cv) e 210 kW (286 cv) che sviluppano rispettivamente una coppia massima di 850 e 1120 Nm.
Armonizzati in base alla rispettiva motorizzazione, per l’Atego sono disponibili diversi tipi di cambi Mercedes-Benz a sei e nove marce. Un cambio a gruppi Range a nove marce ha preso il posto della precedente versione a dodici rapporti con gruppo Splitter. Nelle sue caratteristiche tecniche principali, il cambio G 131-9 si basa sul collaudato cambio Range-Split G 221-9 a presa diretta e rappresenta una soluzione particolarmente conveniente per gli impieghi gravosi dei modelli più grandi del nuovo Atego. Il cambio marcia nel gruppo G 131 viene effettuato manualmente, mediante un comando idraulico a servoassistenza pneumatica. Questo sistema, un’altra novità introdotta con la première dell’Atego, offre gli stessi vantaggi di un cambio idraulico riducendo al tempo stesso notevolmente lo sforzo d’innesto per il conducente. Per la prima volta nella categoria degli autocarri leggeri viene proposto anche il cambio automatico Telligent disponibile per il nuovo Atego fino a 12 t e 240 cv. Questa tecnica di trasmissione, con caratteristiche di fondo prevalentemente simili, si è già affermata con successo sui veicoli pesanti della gamma Actros Mercedes-Benz, ottenendo grandi consensi sia fra le im-
prese di trasporto che tra gli autisti. La vasta gamma di cambi, unita a un’ampia scelta di assali posteriori robusti con diversi rapporti di trasmissione accuratamente graduati, offre la possibilità di configurare la catena cinematica del veicolo nel miglior modo possibile, tenendo sempre conto delle esigenze del rispettivo profilo di impiego, anche nelle versioni a trazione integrale con peso totale a terra da 10 o 15 tonnellate. L’Atego è equipaggiato con freni a disco su tutte le ruote, controllati da un impianto pneumatico a doppio circuito con una pressione costante di 10 bar. Sulle versioni a trazione integrale vengono montati freni a tamburo su tutti gli assi, mentre le versioni da cantiere a partire dalle 12 tonnellate sono equipaggiate con freni a tamburo unicamente sull’asse posteriore. LUNGHI INTERVALLI DI MANUTENZIONE La tecnica moderna della gamma Atego assicura intervalli di manutenzione estremamente lunghi: 60.000 km per l’esercizio a breve raggio e 30.000 km in caso di utilizzo intensivo sono i parametri di serie. Grazie anche a un’elevata percentuale di componenti che richiedono poca o nessuna manutenzione, e quindi alla riduzione al minimo dei tempi di manodopera, i costi di manutenzione dell’Atego risultano adesso ridotti del 15 per cento rispetto alla serie precedente. Su tutti i modelli il conducente può eseguire la maggior parte dei controlli di routine restando comodamente seduto al volante. Basta premere un tasto e il check panel visualizza il livello dell’olio motore, la pressione dell’olio e l’eventuale quantità da rabboccare, i livelli dei liquidi nonché l’usura delle pastiglie dei freni.
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ATTUALITÀ
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DAIMLERCHRYSLER / TECNOLOGIA BLUETEC ANCHE PER VEICOLI DA CANTIERE
Lotta ai consumi e alle emissioni È questo il contributo fondamentale che caratterizza la tecnologia BlueTec, collaudata con successo su oltre 40mila veicoli industriali pesanti stradali. massima da 180 a 190 bar. La centralina della gestione del motore Telligent comanda l’iniezione selettiva di gasolio in funzione del carico tramite nuovi polverizzatori a nove fori. Per garantire la resistenza strutturale richiesta da questo processo di combustione molto più efficiente dal punto di vista energetico, gli ingegneri hanno riprogettato ex novo numerosi particolari della serie 900. Ad esempio, si è scelto di utilizzare un nuovo materiale e modificare alcuni componenti: fasce dei pistoni ottimizzate, nuovi cuscinetti dell’albero motore e di biella, come pure guarnizioni più resistenti fanno parte del pacchetto evolutivo dei motori BlueTec della serie 900.
di Fabio Basilico WOERTH - DaimlerChrysler insiste. E ne ha tutti i motivi. Dopo il successo del lancio dell’Actros per i trasporti di linea con tecnologia BlueTec, all’inizio del 2005, nel 2006 DaimlerChrysler ha già introdotto sul mercato i modelli diesel BlueTec delle serie di autocarri Atego e Axor, nonché dei veicoli da cantiere Actros. Per rispettare con sicurezza i severi valori limite delle future normative sulle emissioni, e al tempo stesso ottenere un evidente vantaggio nei consumi di carburante, la Casa di Stoccarda ha deciso di adottare in modo sistematico la tecnologia SCR su tutta la sua gamma di veicoli industriali europei. Con una riduzione fino all’80 per cento delle sostanze nocive nei gas di scarico e parallelamente un abbattimento misurabile dei consumi di carburante, gli autocarri Mercedes-Benz con tecnologia BlueTec rappresentano una soluzione di trasporto unica nel suo genere, ecologica e contemporaneamente economica, per la distribuzione di merci a lungo raggio del futuro. Fin dall’avvio delle consegne, all’inizio del 2005, la domanda di veicoli per i trasporti di linea particolarmente ecologici della serie Actros è risultata decisamente elevata. Inoltre, la promessa della tecnologia SCR di ridurre sensibilmente i consumi di gasolio, finora dimostrata soltanto dalle misurazioni interne dei tecnici della Casa, è stata confermata pubblicamente dall’uso pratico dei veicoli. Infatti, numerose riviste specializzate europee hanno potuto dimostrare con i loro test comparativi, notoriamente molto severi, che i trat tori stradali Actros consumano meno gasolio rispetto ai motori con sistema di ricircolo dei gas di scarico (EGR) e ai motori Euro3. TECNOLOGIA SUPER COLLAUDATA Per i motori a quattro e sei cilindri in linea dei veicoli Atego e Axor viene adottata una tecnologia di base totalmente identica a quella che si è affermata sui modelli Actros con motorizzazioni V6 e V8, già in circolazione sulle strade in oltre 40.000 esemplari. Come avvenuto in precedenza per le versioni Euro 3 della serie di motori 900, anche per il suo successivo stadio evolutivo, la gamma OM 900 BlueTec, è stata adot tata una tecnologia completa per tutti i propulsori, che spazia dalla cilindrata più piccola a quella più grande. La tecnologia BlueTec sviluppata da DaimlerChrysler adotta un processo di combustione ottimizzato per contenere l’emissione di particolato e ridurre al tempo stesso anche il consumo di gasolio. Il post-trattamento dei gas di scarico su base SCR assicura la necessaria riduzione degli ossidi d’azoto e contribuisce a un notevole abbattimento delle emissioni di particolato. I severi valori limite imposti dalle normative Euro 4 ed Euro 5 vanno così di pari passo con un consumo di gasolio minore rispetto a Euro 3. Il riducente necessario per neutralizzare gli ossidi di azoto viene commercializzato con il nome di “AdBlue”. Il consumo di AdBlue secondo la normativa Euro 4 si aggira sul 3-5 per cento
La promessa della tecnologia SCR di ridurre sensibilmente i consumi di gasolio è stata confermata dall’uso pratico di migliaia di pesanti stradali Mercedes-Benz. del consumo di gasolio. Per un Atego da 7,5 tonnellate, questo significa meno di un litro ogni 100 km. Ad esempio, con un serbatoio di AdBlue da 25 litri, questo corrisponde a un’autonomia di ben 3000 km. In passato, per ottemperare alle normative antinquinamento da Euro 1 ad Euro 3, è sempre sta to necessario scendere a compromessi, poiché una combustione con emissioni di particolato e consumi ridotti significa automaticamente una maggiore quantità di ossidi d’azoto e viceversa. Con l’eliminazione di questo problema legato alle leggi della termodinamica, grazie al sistema SCR ester-
no di post-trattamento dei gas di scarico è stato possibile raggiungere la fase successiva nell’evoluzione della serie di motori 900, e cioè puntare tanto su emissioni di particolato che su consumi ridotti, abbattendo al tempo stesso i valori di ossidi d’azoto entro i limiti previsti dalla normativa antinquinamento. Tra i principali interventi apportati al motore base per ridurre le emissioni a monte del sistema di depurazione e al tempo stesso contenere ulteriormente il consumo di gasolio va annoverato l’incremento del rapporto di compressione finora a 18,5:1, a cui si accompagna l’aumento della pressione d’accensione
MIGLIORATA ANCHE L’AFFIDABILITÀ Grazie a questi e a numerosi altri interventi, la nuova generazione BlueTec di motori a quattro e sei cilindri in linea con emissioni e consumi particolarmente ridotti è stata ottimizzata ulteriormente in termini di affidabilità e durata nel tempo. La tecnologia diesel BlueTec non richiede né la disponibilità di gasolio a basso tenore di zolfo né intervalli di manutenzione e di sostituzione dell’olio ravvicinati, per cui il raggio d’azione dei veicoli BlueTec non risulta minimamente limitato. Inoltre, il sistema consente l’utilizzo dei lubrificanti comunemente in commercio. Complessivamente, quindi, nell’uso quotidiano un veicolo industriale equi-
paggiato con BlueTec non si comporta in modo diverso da un veicolo Euro 3. Questi in sintesi i componenti del sistema BlueTec adottato sui veicoli industriali e commerciali del Gruppo DaimlerChrysler: serbatoio AdBlue con rilevamento del livello e riscaldamento, tubazione di aspirazione AdBlue (riscaldata), unità di alimentazione AdBlue (riscaldata), tubazione di mandata AdBlue (riscaldata), unità di dosaggio AdBlue (riscaldata), modulo di controllo dell’aria compressa, linea di dosaggio, sistema di iniezione, centralina (integrata nel controllo motore Telligent), modulo base SCR, catalizzatore. L’unità di alimentazione provvede ad aspirare l’additivo AdBlue dal serbatoio e a convogliarlo all’unità di do saggio attraverso la tubazione di mandata riscaldata. L’unità di alimentazione è sistemata sul telaio, in prossimità del serbatoio, mentre l’unità di dosaggio è montata sul motore. Il modulo di controllo dell’aria compressa fornisce l’aria compressa all’unità di dosaggio nella quantità sufficiente e con la pressione ottimale per il trasporto di AdBlue. Con l’ausilio dell’aria compressa, la valvola dosatrice nell’unità di dosaggio provvede ad iniettare una quantità adeguata di AdBlue nei gas di scarico caldi, in modo tale che sia garantita una distribuzione o mo genea di AdBlue nel gas di scarico. La distribuzione omogenea è d’importanza decisiva per l’idrolisi di AdBlue e quindi per l’efficienza del catalizzatore.
UNIMOG / Scalpitano tre serie di modelli nella fabbrica di Wörth
Arriva il peso piuma off-road Si tratta del compatto U 20 con un peso totale a terra fra 7,5 e 8,5 tonnellate, dalla spiccata maneggevolezza e che verrà offerto con motore da 150 cavalli con tecnologia BlueTec. WÖRTH - Il settore dell’edilizia e dell’approvvigionamento energetico richiede veicoli in grado di marciare e soprattutto lavorare anche sui terreni difficili, lontano da qualsiasi strada o sentiero di campagna. Ad esempio, per effettuare la posa di linee e condutture, o per svolgere la manutenzione di pali della luce. A questo scopo occorrono veicoli portattrezzi con un’altezza libera da terra particolarmente elevata e la massima escursione possibile delle sospensioni. Grazie agli assali a portale e alle molle elicoidali, tutte e tre le serie di modelli Unimog sono in grado di soddisfare perfettamente questi requisiti. Il nuovo Unimog U 20 con un peso totale a terra compreso fra 7,5 e 8,5 tonnellate offre
L’Unimog U 20 dispone di una nuova cabina in acciaio a guida avanzata.
l’eccellente meccanica Unimog a un prezzo conveniente unitamente a un peso contenuto e a una spiccata maneggevolezza. Questo modello compatto si avvale dell’autotelaio e dello schema di trazione dell’Unimog classico, ma con un passo accorciato a 2.700 millimetri. L’Unimog U 20 adotta un turbodiesel a quattro cilindri Mercedes-Benz OM 904 LA, in grado di sviluppare 110 kW (150 cv) da 4,25 l di cilindrata. Il motore con tecnologia diesel BlueTec è conforme alla normativa antinquinamento Euro 4. La trasmissione è affidata al cambio meccanico UG 100/8 a otto marce cui si possono aggiungere otto marce di lavoro. A differenza dell’U 300, il nuovo Unimog U 20 dispone di una nuova cabina a guida avanzata completamente in acciaio, comodamente accessibile grazie alle portiere ad ampio angolo d’apertura e in grado di ospitare fino a tre persone. Pesi totali a terra da 9,5 a 16 tonnellate, rispettivamente due versioni di passo e due gamme di potenza: è questa la piattaforma della serie di modelli Unimog U 300, U 400 e U 500. La trazione integrale permanente, i ponti a portale con ampia luce libera da terra e molle elicoidali, le ruote singole, i differenziali anteriore, posteriore e centrale bloccabili, i cambi con fino a 24 rapporti e l’invertitore elettropneumatico sono per gli intenditori solo alcune delle particolarità tecniche della famiglia di porta-attrezzi Unimog. Nella gamma Unimog U 300 U 500 sono nuovi i propulsori conformi alla normativa antinquinamento Euro 4, entrata in vigore nell’autunno 2006, e dotati della tecnologia diesel BlueTec. Le potenze erogate dai motori a quattro e a sei cilindri in linea delle serie OM 904 LA e OM 906 LA spaziano dai 115 kW (156 cv) dell’U 300 ai 210 kW (286 cv) dell’U 500 più potente. Per gli impieghi gravosi lontano dalle strade asfaltate, Mercedes-Benz ha sviluppato la gamma di fuoristrada Unimog con i modelli U 3000, U 4000 e U 5000. Grazie alle loro eccellenti doti fuoristradistiche, questi Unimog sono particolarmente indicati per l’impiego su terreni estremamente difficili o per servizi di sicurezza internazionale. Tutti i modelli di questa speciale serie Unimog sono disponibili nelle due versioni di passo da 3.250 mm e 3.850 mm. I motori di questa linea di prodotto sono dotati della tecnologia diesel BlueTec e soddisfano appieno i requisiti della normativa antinquinamento Euro 4. Per i mercati extra-UE i motori continuano a essere disponibili in versione Euro 3. La gamma di potenze dei turbodiesel Euro 4 a quattro cilindri delle serie OM 904 LA e 924 LA spazia da 115 kW (156 cv) con 610 Nm di coppia a 160 kW (218 cv) e 810 Nm di coppia.
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ATTUALITÀ
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2007
MAN / RISULTATO RECORD PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO
Avanti a tutta forza! Nel 2006, il gruppo tedesco ha registrato un incremento del 43 per cento del risultato operativo e del 18 per cento del fatturato. L’aumento consistente delle vendite fa ben sperare sul raggiungimento di un ambizioso obiettivo: 100.000 autocarri e 10.000 autobus nel 2010
le proprie capacità produttive con un nuovo stabilimento a Cracovia (Polonia), nel quale, a partire dalla metà del 2007, verrà prodotto prevalentemente il TGA WorldWide (autocarro oltre le 16 tonnellate) sulla base delle collaudate tecnologie della serie Trucknology Generation. Nell’ambito della joint venture con la società indiana Force Motors, Man produce, da ottobre 2006, autocarri pesanti della gamma CLA da 16 a 49 tonnellate per il mercato indiano. Entro quest’anno l’impresa comune Man Force Trucks Private Limited darà il via alla produzione di autocarri per l’esportazione in alti Paesi dell’Asia. LE SFIDE DEL FUTURO
di Fabio Basilico MONACO - Risultato record per il secondo anno consecutivo. È questa la positiva performance realizzata dal gruppo Man nel 2006. Il risultato operativo è cresciuto del 43 per cento a 670 milioni di euro e il fatturato ha registrato un aumento del 18 per cento toccando la quota di 8,7 miliardi di euro, il quarto valore record di seguito. Entrando più nel dettaglio del bilancio presentato da Man alla conferenza stampa annuale di Monaco di Baviera, il settore autocarri, con 79.822 veicoli venduti (nel 2005 erano stati 68.209), ha contribuito con 7,2 miliardi di euro (+16 per cento) al fatturato, mentre il dato corrispondente del settore autobus è pari a 1,5 miliardi di euro e quindi del 26 per cento migliore di quello dell’esercizio precedente. Con complessivamente 7.338 unità, le consegne di autobus e chassis per autobus crescono del 22 per cento rispetto all’esercizio precedente (6.009 unità). Forte di que-
sti successi, l’obiettivo di vendita espresso in almeno 100.000 autocarri e 10.000 autobus nel 2010 è per Man davvero a portata di mano. L’andamento dell’esercizio 2006 conferma la validità della strategia di crescita internazionale adottata da Man: le vendite di veicoli in Europa sono cresciute del 10 per cento mentre fuori dall’Unione Europea l’aumento è stato del 52 per cento. In Europa, Man è cresciuta più del complessivo mercato in espansione. Nel segmento degli autocarri con oltre 6 tonnellate di massa complessiva, la quota di mercato è salita al 15,9 per cento (+0,2 per cento), come anche nel settore degli autobus, in cui Man ha registrato una quota del 15,4 per cento, nettamente superiore a quella dell’esercizio precedente (12,8 per cento). L’acquisizione di ordini ha fatto registrare un nuovo livello record raggiungendo il valore complessivo di 10,1 miliardi di euro (+7 per cento), di cui 8,6 miliardi sono dovuti al settore autocarri (+8 per cento) e 1,5 miliardi al settore autobus (+7 per cento). Nel
2006 sono stati dunque richiesti 97.000 veicoli, che corrispondono a una crescita del 20 per cento rispetto al 2005. La forte tendenza alla crescita reggerà anche nel 2007: alla fine dello scorso anno, il valore degli ordini si era attestato su 4,2 miliardi di euro, cioè il 31 per cento in più del valore corrispondente dell’esercizio 2005. ORDINI IN FORTE CRESCITA Questa previsione ha trovato conferma anche nei dati dei primi mesi dell’esercizio 2007, con l’acquisizione ordini che alla fine di febbraio ha raggiunto quota 2,2 miliardi di euro, ponendosi quindi del 38 per cento al di sopra del periodo corrispondente dell’esercizio 2006 (1,6 miliardi di euro). A questo risultato hanno contribuito alcune grosse commesse, come quella del gruppo francese della logistica e dei trasporti Transalliance, siglata a febbraio e comprendente 2.100 autocarri della gamma pesante TGA.
Oltre alla focalizzazione sull‘importante mercato europeo, Man si impegna sui mercati in crescita dell’Europa orientale, della Russia e dell’Asia con pro dotti conformi ai mercati, con la creazione di una produzione congiunta e con investimenti nelle reti di vendita e assistenza. Il fabbisogno di autocarri pesanti sui mercati dell’Europa orientale di Polonia, Repubblica Ceca, Romania e Bulgaria nel 2006 è stato molto for te. In Polonia, per esempio, sono stati immatricolati l’anno scorso 3.472 autocarri Man nuovi (+17,8 per cento), corrispondenti a una quota di mercato del 23,7 per cento. Anche sui mercati dei Paesi a est dell’Unione Europea come Russia, Ucraina e Bielorussia, il fabbisogno di autocarri pesanti si mantiene costantemente alto. Man ha consegnato nel 2006 un totale di 1.829 unità, cioè quasi il 280 per cento in più del 2005. L’acquisizione ordini è salita del 344 per cento quasi a quota 2.900 unità. Per poter far fronte alla richiesta di autocarri Man in Europa orientale e in Russia, il costruttore tedesco amplia
L’innovazione tecnologica e il buon posizionamento della gamma di prodotto Man assicurano una crescita continua e sostenibile. Con l’inizio della produzione in Polonia e in India, con un settore commerciale più efficiente nelle aree fuori Europa e un mirato ampliamento della rete di assistenza, Man porterà coerentemente avanti la propria strategia di crescita internazionale. Il principale incremento delle vendite si prevede in Europa orientale e in Asia, ma anche sul “core-market” in Europa si prevede una crescita della quota di mercato del settore autocarri dall’attuale 15,9 per cento al 18 per cento entro il 2010. A questo scopo si effettueranno precisi investimenti nei settori della ricerca e dello sviluppo. Con la soluzione EGR, abbinata al filtro PM-KAT, Man è tecnologicamente in testa al mercato e su tale base adempierà anche alla futura norma Euro 6. Nel frattempo, la soluzione EGR Euro 5 verrà presentata al salone del veicolo industriale IAA 2008 e sarà puntualmente disponibile nel 2009, quando entreranno in vigore i corrispondenti limiti. Già da oggi è però possibile acquistare un autocarro Man con motore Euro 5 sulla base della tecnologia SCR e l’aggiunta di Man AdBlue, particolarmente adatto al servizio di linea sulle grandi distanze. Ecologici veicoli ibridi sono in fase di sviluppo in vista della maturità del prodotto di serie per il mercato. Insieme alle altre società del gruppo, il costruttore bavarese è in grado di esplorare le possibilità di utilizzo di carburanti alternativi della seconda generazione come i sintetici BTL, CTL e GTL. Man risolverà così in modo ottimale anche le complesse sfi de del futuro, volte a proporre soluzioni di trasporto ecologiche e a misura del cliente. Tra l’altro, in occasione del Sa lone SEP Pollution dedicato alle tecnologie ambientali, in programma al Quartiere fieristico di Padova dal 18 al 21 aprile, la Divisione motori di Man Italia esporrà due soluzioni motoristiche alimentate a gas per cogenerazione. Infine, l’introduzione delle due nuove gamme TGS e TGX prevista per il prossimo autunno, consentirà a Man di conquistare ulteriori clienti nel segmento di mercato oltre le 16 tonnellate.
IN AUTUNNO AL SALONE DI AMSTERDAM IL LANCIO DEI DUE NUOVI TGS E TGX
Scalpitano gli eredi del TGA
L’andamento dell’esercizio 2006 conferma la validità della strategia di crescita internazionale adottata da Man. Nella foto, il TGA, attuale ammiraglia Man.
MONACO - TGS e TGX sono le nuove denominazioni commerciali sotto le quali Man lancerà, in occasione del Salone del Veicolo Industriale di Amsterdam di ottobre due nuove gamme di autocarri pesanti, destinate a ottimizzare il portafoglio prodotti del segmento pesante, con l’obiettivo di offrire soluzioni di trasporto “su misura” per ogni impiego e per ogni esigenza del cliente. I nuovi Man TGS e TGX si distinguono per una linea più progressiva rispetto al loro predecessore, il TGA, e stabiliscono nuovi criteri di paragone in termini di ergonomia e abitabilità. I dati raccolti nelle indagini “Cab Clinics” e le informazioni ottenute tramite il simulatore di guida dinamico per autocarri gestito da Man e dal politecnico di Monaco “Technische Universität München”, hanno avuto ottimi riscontri nel nuovo progetto. Oltre a questo, sono l’innovazione tecnologica e la ricerca di soluzioni orientate alle esigenze del cliente a caratterizzare l’impegno della seconda generazione Trucknology di far segnare nuovi riferimenti in termini di affidabilità, redditività e sicurezza. TGS e TGX portano avanti ciò che Man ha iniziato con il TGA, prodotto complessivamente in 230.000 esemplari, e sottoposto dalla sua presentazione all’inizio del millennio a un continuo processo di rinnovo tecnologico. Con la presentazione delle
due nuove gamme, la Casa tedesca procede a un riposizionamento della struttura del suo portafoglio prodotti nel segmento autocarri pesanti: TGS e TGX sono state sviluppati con l’attenzione rivolta ai diversi requisiti posti dai clienti e ai diversi settori di impiego e sono corredati di chiari criteri di differenziazione. TGS risponde al meglio alle specificità del trasporto locale, della distribuzione e degli impieghi cantieristici. Con le tre cabine M, L e LX proposte, questo autocarro vanta dimensioni esterne compatte che consentono la massima lunghezza carrozzabile e conferiscono un’estrema agilità nelle manovre in spazi limitati. L’impostazione funzionale all’impiego pratico dell’arredamento fa del TGS un nuovo “standard del lavoro“. TGX è l’autocarro per il trasporto di linea nazionale e internazionale. Quando guidare vuol dire anche abitare e vivere sul mezzo, TGX convince con la possibilità di scelta tra le cabine XL, XLX e XXL. La più razionale ripartizione degli spazi offre al driver la massima libertà di movimento all’interno dell’abitacolo. Nuove funzionalità dei particolari e nuove soluzioni motivano il conducente e elevano il TGX a un livello di comfort e sicurezza da autovettura.
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ATTUALITÀ
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2007
di Fabio Basilico
DAF / FESTEGGIATO ALLA TRIENNALE DI MILANO L’XF 105 EXECUTIVE
MILANO - Sul piazzale antistante il monumentale ingresso della Triennale di Milano, tempio dell’arte contemporanea e del design, posa per i fotografi il Daf XF105 eXecutive Limited Edition, il nuovo status symbol nel settore dei veicoli industriali che Daf Veicoli Industriali, promotrice del progetto truck, dedica a tutti gli estimatori del marchio di Eindhoven. Una versione “Orange” limitata a 99 esemplari numerati che vuole rappresentare lo stato dell’arte del trasporto in Italia. “Dopo 10 anni di successi - ha detto Roberto Giorgi, Amministratore Delegato di Daf Veicoli Industriali - e il raggiungimento del 13 per cento nel segmento dei trattori in Italia, con l’eXecutive Daf si pro pone alla clientela più esigente con una versione unica ed esclusiva del camion che è già sta to nominato “Truck of the Year 2007”. In Europa occidentale Daf Trucks ha una quota del 14,5 per cento nella classe di veicolo superiore alle 15 tonnellate. Lo scorso anno ha registrato ordini per 58.000 veicoli nel mercato europeo ed extraeuropeo diventando secondo brand dopo Mercedes-Benz. “L’XF105 - ha continuato il dottor Giorgi - è ormai conosciuto in tutta Europa come un veicolo capace di soddisfare i più eccellenti standard di comfort, prestazioni e consumi ridotti. Con l’eXecutive Limited Edition abbiamo invece voluto puntare sull’unicità: la sua dotazione è infatti la più completa ed esclusiva di tutta la gamma Daf”. Daf XF 105 eXecutive Limited Edition prova in modo concreto che anche un veicolo industriale può diventare un oggetto esclusivo e ricercato, come accade per un’automobile, una motocicletta o un particolare oggetto. Il lifeStyle declinato a un truck dà vita al lifeTruck, un nuovo modo di vivere e di considerare il mondo del trasporto pesante. I 99 esemplari XF105 eXecutive Limited Edition, tutti numerati in progressione, si rivolgono a quei professionisti del trasporto che oltre alle riconosciute doti di qualità, prestazioni e affidabilità tipiche dell’XF105, sanno apprezzare l’eleganza del dettaglio, la raffinatezza del particolare, il piacere del bello a 360 gradi e la possibilità di distinguersi.
Esclusività in formato truck
CABINA SOFISTICATA I due elementi distintivi per ciascun cliente sono la griglia sul fronte cabina con il logo “XF105 eXecutive” in nero su sfondo arancio, per rendere subito riconoscibile il veicolo agli altri mezzi, e la targhetta con il numero seriale del veicolo, che va da 01 a 99. Esteticamente, questa serie limitata, che è stata pensata e realizzata in esclusiva per il mercato italiano, si caratterizza per la cabina Super Space con sospensione pneumatica nella raffinata e originale tinta Orange Exclusive, skylight e fari combinati nei paraurti, cerchi in alluminio Alcoa lucido da 22”, spoiler, fender e minigonne, protezione specchi in tinta con la cabina, preparazione per Maut e fari xenon con lavafari, chiusura centralizzata con telecomando. A bordo, finitura e allestimento di lusso: volante in pelle e plancia con effetto alluminio, sedile del conducente super air, lettino inferiore con cassetto, frigorifero, controllo automatico della temperatura. Completano la dotazione anche una serie di dispositivi per i palati fini della musica e dell’hi-tech come l’impianto hi-fi con radio lettore CD luxury VDO con 6 altoparlanti e il kit te-
Roberto Giorgi, Amministratore Delegato di Daf Veicoli Industriali.
“
L’XF105 è ormai conosciuto in tutta Europa come un veicolo capace di soddisfare elevati standard di comfort, prestazioni e consumi ridotti. Con l’eXecutive Limited Edition, offerta in esclusiva per l’Italia, Daf Veicoli Industriali ha voluto puntare sull’unicità: la sua dotazione è infatti la più completa ed esclusiva di tutta la gamma Daf.
lefono veicolare. Tutti elementi che si abbinano alla perfezione con le caratteristiche dell’abitacolo della generale gamma XF105 che si propone ancora una volta come leader del settore in termini ergonomia e stile, colori e materiali utilizzati, utilizzo degli spazi, allestimenti, finiture e qualità complessiva. Quando ci si siede dietro al nuovo volante, disponibile anche con airbag, è subito evidente che comfort, sicurezza ed ergonomia hanno avuto la massima priorità nella fase di progettazione. Il nuovo volante dispone ora di comandi integrati per varie funzioni, quali la velocità di crociera, il controllo della velocità in discesa e il telefono cellulare, mentre altre importanti funzioni, incluse quelle del cambio automatizzato ASTronic, possono essere comodamente controllate tramite comandi situati sul piantone dello sterzo. Il nuovo XF105 eXecutive Limited Edition non esprime la sua esclusività solo in termini di eleganza. Questa serie limitata possiede la più completa dotazione di sistemi di sicurezza mai vista su un veicolo Daf: Abs, Asr antislittamento ruote, Vsc controllo di stabilità del veicolo e brake assistant. L’Asr limita la perdita di aderenza in presenza di una superficie scivolosa o di utilizzo improprio della potenza e aumenta la sicurezza su terreni sconnessi. Il brake assistant è un sistema in grado di leggere l’intensità della frenata e di conseguenza adeguarla. Il sistema Vsc controlla la stabilità del veicolo, agisce in situazioni di guida critiche, decrementa la frenata o la potenza sulla ruota, aiutando a mantenere in traiettoria il veicolo. XF105 eXecutive Limited Edition è dotato della versione più potente del nuovo motore Paccar MX da 12,9 litri,
quella da 375 kW/510 cv, con coppia massima di 2.500 Nm e con un ampio intervallo di giri da 1.000 a 1.500 giri/min. Questo propulsore è sviluppato e prodotto da Daf Trucks nello stabilimento di Eindhoven. La configurazione del motore a 6 cilindri in linea offre ottimi livelli di prestazioni e flessibilità, oltre che una notevole efficienza nei consumi. Affidabilità e durata sono stati altri
elementi decisivi nello sviluppo del nuovo propulsore, per il quale in fase di progettazione è stato previsto un chilometraggio complessivo di 1,6 milioni di chilometri, il doppio della percorrenza media normalmente coperta da questi veicoli. Il Paccar MX è caratterizzato da una combinazione di consolidate tecnologie all’avanguardia e numerose innovazioni tecnologiche, utilizzo di materiali hi-tech, come il Compact Gra-
phite Iron (Cgi), e massima integrazione delle funzioni. Nella progettazione del monoblocco e della testata, ad esempio, sono stati integrati dei condotti per mantenere quanto più possibile pulito l’esterno del motore e ridurre al minimo il numero di componenti. Anche il sistema Smart d’iniezione del carburante ad alta pressione è completamente integrato nel monoblocco. Il nuovo freno a decompressione tipo Jacobs raddoppia le prestazioni di frenata del motore, soprattutto nella fascia di giri tra 1.000 e 1.500. Per garantire la conformità ai requisiti di emissione Eu ro 5, Daf XF105 eXecutive Limited Edition è dotato di SCR DeNox. Chi ordina uno dei 99 esemplari dell’XF105 eXectuive Limited Edition riceverà un cronografo altrettanto eXecutive: un Longines Tre Sfere Crono, elegante ed esclusivo orologio hi-tech realizzato da Longines per Daf in serie limitata a 99 pezzi, proprio come il veicolo. Ogni cronografo, numerato da 01 a 99, è personalizzato sul fondello con il brand Daf, con il logo eXecutive Limited Edition e con il numero seriale corrispondente a quello del veicolo.
Daf sponsor del Team ciclistico Lpr
In bici sulle strade d’Europa MILANO - Durante l’evento di lancio alla Triennale di Milano del nuovo Daf XF105 eXecutive, Daf Veicoli Industriali ha annunciato alla stampa di aver siglato un accordo di sponsorizzazione triennale con il famoso team ciclistico professionistico Lpr, presieduto da Luciano Arici e di cui è Team Manager Davide Boifava, prima eccellente ciclista professionista e ora stimato Team Manager e imprenditore del settore biciclette. Grazie a questa sponsorizzazione, il marchio Daf sarà presente sulla maglia ufficiale da gara e sul cappellino da podio del team. La Casa olandese ambisce a inserirsi sempre più diffusamente nel tessuto connettivo italiano, legandosi a una squadra vincente e a uno sport che coinvolge ed entusiasma tutto il Paese. Inoltre, il legame con il team Lpr porterà anche alla creazione della prima bicicletta marcata Daf, una CityBike nera realizzata da Carrera Podium, azienda produttrice delle famose biciclette Carrera, nata nel 1989 per iniziativa di Davide Boifava, Luciano Bracchi e Francesco Boifava e che ha al suo attivo oltre 500 vittorie in competizioni nazionali e internazionali. Nato nel 2004 dopo una lunga esperienza nel mondo dilettantistico, il team Lpr si è subito distinto per l’immagine giovane e innovativa. Quest’anno ha ingaggiato alcuni tra i più forti ciclisti in circolazione e ha insediato un uomo di lunga esperienza ciclistica come Davide Boifava come
Team Manager. Tra i corridori più importanti che da quest’anno vestono la maglia del team figurano Daniele Nardello (32 vittorie in carriera, campione italiano nel 2000, tre volte tra i primi dieci al Tour de France, quinto ai mondiali di Lugano 1996 a cronometro), Enrique Gutierrez Cataluna (maglia rosa nell’ottava tappa al Giro d’Italia del 2000, secondo classificato al Giro 2006 alle spalle di Ivan Basso) e Raffaele Ferrara (riserva azzurra ai mondiali di Salisburgo 2006). Il calendario di gare a cui la squadra nero-verde prenderà parte è quello che l’Uci, Unione Ciclistica Internazionale, ha denominato Continental Europa, ovvero la massima espressione del ciclismo moderno eccezion fatta per i grandi giri. Il logo Daf seguirà la formazione in Italia, Spagna, Francia e sulle strade di tutta Europa. “La sponsorizzazione del team ciclistico professionistico Lpr avvicina Daf a uno sport che rappresenta resistenza, spirito di sacrificio e adattamento a ogni situazione - ha dichiarato Roberto Giorgi, Amministratore Delegato di Daf Veicoli Industriali - valori epici che da sempre ci hanno affascinato e che vogliamo contribuire a consolidare”. Evicarri srl, concessionaria Daf situata in provincia di Reggio Emilia (sede principale a Villa Bagno, Service Dealer a Vignola), è partner assieme a Daf Veicoli Industriali di questa sponsorizzazione. Evicarri, operante nel settore dei veicoli industriali dal 1982, è concessionaria di vendita e assistenza Daf dal novembre 2005. Negli ultimi due anni ha consuntivato oltre 200 veicoli venduti. Alla sua guida c’è Luigi Pinelli, affiancato dai figli Matteo e Giovanni. Il legame tra Daf e il mondo del ciclismo si concretizza anche nella produzione della prima bicicletta marchiata con logo del costruttore di Eindhoven. La CityBike Daf, di cui abbiamo potuto ammirare un esemplare alla Triennale, è un modello prestigioso e unico, progettato insieme a Carrera Podium. CityBike Daf rappresenta il connubio tra la raffinata tradizione artigianale e l’impiego delle più avanzate tecnologie Carrera. L’avventura ciclistica Daf prosegue dunque oltre le gesta professionistiche del team Lpr per soddisfare i desideri dei ciclisti più esigenti che non vogliono rinunciare a performance e qualità anche nel loro tempo libero.
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INTERVISTA
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2007
RENAULT TRUCKS ITALIA / SQUADRA E PRODOTTI VOTATI A UN UNICO OBIETTIVO
Garin: “La conquista continua...” di PaoloAltieri MILANO - Luciano Patrini, l’uomo dell’immagine e della comunicazione di Renault Trucks Italia, è stato sempre un vulcano di iniziative finalizzate a richiamare l’attenzione ora del Master o del Mascott, ora del Maxity o del Midlum, ora del Premium o del Magnum come pure del Kerax. Nei tempi più recenti, che possiamo far partire dal momento in cui al vertice di Renault Trucks è stato chiamato un altro “carro armato con grandissime competenze, l’italiano Stefano Chmielewski, l’infaticabile “Luciano da Lodi” (anche se i natali a Patrini glieli ha dati la città di Crema) si è scatenato ancora di più in operazioni di comunicazione, obbedendo a una vera e propria missione, quella di sostenere da par suo le ambizioni dell’intera Renault Trucks proiettata nella conquista di un duplice traguardo: diventare il primo importatore in Italia ed essere percepita dalla clientela come la marca leader in termini di qualità e offerta di servizi. Così, alla fine di marzo, ecco un nuovo appuntamento, in un ristorante di Milano, con Yves Garin, direttore generale, Giovanni Bruno, direttore commerciale, Gilles La Roche, direttore tecnico, Roberto Sterza, direttore marketing e prodotto, ancora una volta “armati” di numeri e di programmi da porre all’attenzione della stampa specializzata quasi a voler sottolineare che in quel di Arluno, dove ha sede Renault Trucks, non si fanno chiacchiere né si inseguono vani sogni di gloria, e che invece ogni giorno si aggiunge un solido mattone alla costruzione di un successo perseguito con estrema determinazione. NELLE MANI DELLA RETE UNA GAMMA TUTTA NUOVA “Siamo reduci - ha sottolineato Yves Garin - da un 2006 estremamente significativo per la realizzazione dei nostri programmi. Infatti, lo scorso anno abbiamo completato il rinnovamento dei nostri prodotti con i nuovi Midlum e Premium nel segmento della distribuzione, con i nuovi Lander e Kerax in quello dell’edilizia, con i nuovi Premium Strada e Magnum nel mercato dei veicoli per la lunga distanza. Al rinnovamento della
PIANETA RENAULT TRUCKS IL PREMIUM EURO 4 ASSEMBLATO A TAIWAN LIONE - Renault Trucks ha iniziato ad assemblare i primi veicoli di nuova generazione nella zona Asiatica a seguito del passaggio di Taiwan all’Euro 4. Si tratta di Renault Premium 450.26 T 6x2, nello stabilimento del distributore associato Arcadia Motor. Nel corso di una missione durata cinque settimane e dopo alcuni mesi di preparazione del progetto, i tecnici CKD e DIOI hanno messo a punto le nuove attrezzature necessarie all’assemblaggio di questi nuovi modelli, hanno contribuito all’assemblaggio delle prime unità conformi al processo qualità dell’azienda e hanno formato le equipe del distributore locale alla realizzazione di questi nuovi modelli. Arcadia Motor ha firmato un contratto di distribuzione con Renault Trucks nell’ottobre 2005 e sta realizzando un primo anno d’attività molto promettente con 245 veicoli fatturati nel 2006. PIÙ FORZA NEL NOLEGGIO INSIEME A CLOVIS LOCATION
Da sinistra, Yves Garin, direttore generale di Renault Trucks Italia, e Giovanni Bruno, direttore commerciale. linea dei veicoli industriali si è affiancato all’inizio di quest’anno quello dei veicoli commerciali con i nuovi Maxity e Mascott che insieme al Master formano un trio di assoluto valore nel proprio settore di com petenza. Il 2006 è stato anche l’anno in cui abbiamo completato l’offerta della nuova generazione di motori Euro 4 e Euro 5 con le quattro famiglie DXI 5, DXI 7, DXI 11 e DXI 13. In questo modo oggi Renault Trucks dispone della gamma più moderna di veicoli, ognuno pronto a fare la sua parte per consentirci di raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo proposto”. L’offensiva di prodotto ha già dato nel 2006 i primi importanti risultati. “Gli ordini - ha spiegato Garin - sono cresciuti del 12 per cento rispetto al 2005 con punte del 25 per cento per il Premium Strada, del 21 per il Premium Distribuzione e del 15 per cento per il Magnum. In aumento anche i veicoli fatturati, del 7 per cento i commerciali, con una punta del 16 per cento per il Mascott, e del 6 per cento gli industriali tra i quali il Premium Strada è risultato in crescita addirittura del 40 per cento. Mi piace anche sottolineare che nel mercato dei veicoli oltre le 16 tonnellate con un volume di 2.305 veicoli venduti, contro i 2.018 del 2005, abbiamo registrato un incremento del 14,2 per cento, che è la più alta crescita rispetto a tutti i concorrenti, il che
ci ha consentito di migliorare la nostra quota dall’8 all’8,7 per cento. Se poi consideriamo la sola gamma pesante, la quota dei trattori Renault è passata dall’8,9 al 9,6 per cento e quella delle motrici dall’8,8 al 10,4 per cento”. Sul fronte dei servizi offerti alla clientela identico dinamismo con tutta una serie di nuovi servizi lanciati anch’essi lo scorso anno, come “Go 24” per le gamme Premium Strada e Magnum all’insegna del motto “riparato in meno di 12 ore o rimborsato”, o come l’innovativa offerta di noleggio con la formula “Clovis Rent”, ma anche i pacchetti “service” Expandys e Start&Drive hanno ottenuto ampi consensi tra la clientela, il primo in crescita del 53 per cento con 900 contratti, il secondo del 28 per cento con 147 contratti, come a dire che su tre Renault pesanti venduti uno è stato accompagnato da un pacchetto “service”. “Voglio anche ricordare - ha aggiunto Garin - che nel 2006 siamo ritornati, dopo un lungo periodo di assenza durato 15 anni, con una forte presenza a Roma con l’apertura della filiale di Fiano Romano, una moderna struttura distribuita su 15mila metri quadrati, che accoglie gli uffici per la vendita del nuovo, magazzino ricambi, officina, un’area per l’esposizione del nuovo e il nostro secondo centro nazionale dell’usato TruckOne, dopo quello di Milano. A quest’ultimo
Dopo un 2006, che ha segnato una crescita importante sia nel fatturato che nella quota di mercato, la filiale italiana della marca francese punta a consolidare ancor più la sua offensiva grazie a una gamma di veicoli super competitiva e a una organizzazione di vendita e assistenza di assoluta qualità.
Anche il Kerax partecipa con successo alla escalation di vendite di Renault Trucks Italia.
proposito, TruckOne è un marchio ormai presente sull’intera rete Renault Trucks, prevede la disponibilità di una Borsa di scambio dell’usato Renault in Italia e in Europa, con una speciale garanzia Expandys e con finanziamenti dedicati. L’obiettivo è migliorare il valore e l’immagine dell’usato Renault sul mercato”. Giovanni Bruno ha voluto scendere ancora più nel dettaglio della performance Renault Trucks nel corso del 2006, “anno nel quale abbiamo consegnato alla nostra clientela 6.753 veicoli, contro i 6.348 del 2005 con un incremento quindi del 6 per cento, e in particolare 3.958 industriali leggeri contro i 3.713 del 2005 e 2.795 industriali pesanti contro i 2.635 dell’anno precedente, con un incremento del 6 per cento nel primo caso e del 7 per cento nel secondo”. “Ancora più significativa - ha proseguito - è la performance di Renault Trucks se consideriamo la segmentazione oltre le 6 tonnellate dove con 3.048 veicoli fatturati abbiamo registrato un incremento del 4,7 per cento in un mercato totale di 33.814 unità migliorato solo del 2,6 per cento. E ancor più positivo è il risultato Renault Trucks nel segmento oltre le 16 tonnellate dove abbiamo fatturato 2.305 veicoli con un incremento del 14,2 per cento in un mercato totale che è stato di 26.473 unità pari a una crescita del 4,5 per cento”. OBIETTIVI ANCORA PIÙ AMBIZIOSI Numeri, dunque che confermano la bontà della strategia di attacco di Renault Trucks, destinata a traguardi ancora più ambiziosi già a partire da quest’anno. “Il nostro obiettivo per il 2007 - ha infatti sottolineato Giovanni Bruno - è di chiudere con un volume di 8.200 veicoli dei quali 3.500 pesanti e 4.700 leggeri. La partenza dell’anno è già stata parecchio soddisfacente. Gli ordini quasi alla fine di marzo, con 1.357 unità di veicoli industriali contro le 824 dello stesso periodo del 2006, sono cresciuti del 64 per cento, con punte del 65 per cento con il Midlum, del 107 per cento con il Premium Strada e del 225 per cento con il Kerax. Anche le fatturazioni nello stesso periodo sono risultate in crescita del 18 per cento con 573 veicoli, con punte del 24 per cento del Premium Strada, del 23 per cento con il Magnum, del 45 per cento con il Kerax. Questi risultati rappresentano uno stimolo a impegnarci ogni giorno sempre di più su tutti i fronti della nostra attività. In particolare quest’anno saremo ancora più vicini ai nostri clienti per far loro provare i nostri veicoli, potenzieremo ulteriormente la forza vendita e i punti di assistenza, ci impegneremo a sviluppare e misurare l’attività di prospezione sul mercato per poter meglio rispondere all’evoluzione delle esigenze della clientela e magari anticiparle”. Intanto, l’arrivo del Maxity e del nuovo Mascott ha letteralmente elettrizzato l’organizzazione Renault Trucks.
LIONE - Renault Trucks ha deciso di prendere una partecipazione nel capitale di Clovis Location SAS per rafforzare il suo impegno nello sviluppo dell’attività di noleggio della sua rete di Distributori. Subentra quindi a quanto detenuto attualmente da RTCE (Renault Trucks Commercial Europe). Clovis Location è l’entità di noleggio di veicoli esclusivamente Renault, creata nel 1984 dai concessionari francesi di Renault Trucks e rafforzata nel 1993 dalle succursali dirette France V.I. (oggi RTCE France). Clovis Location, in questi 23 anni, è diventata la seconda azienda francese di noleggio con un parco di oltre 16.500 veicoli e una rete di 147 affiliati. Il parco Clovis Location si rinnova in ragione di 2000/3000 veicoli nuovi all’anno, ha un’età media di 3,5 anni e viene assistito dalla rete Renault Trucks con ricambi esclusivamente originali. Renault Trucks, oltre al suo ruolo d’azionista, è anche titolare di una Master franchigia che gli consente di sviluppare il concetto Clovis Location nelle altre filiali europee del gruppo sotto il marchio Clovis Rent. BUONE PROSPETTIVE CON IL GRUPPO CINESE DATUHE LIONE - Renault Trucks ha accolto una delegazione del gruppo industriale Shanxi Datuhe & Chemicals Co Ltd. capeggiata dal Vice Presidente Guojin Feng. L’occasione è stata di concludere un contratto di 40 Renault Premium Lander e di porre le basi per una lunga e fruttuosa collaborazione. “Il nostro primo contratto nel 2006 - ha affermato Guojin Feng - era basato sulla fornitura di 20 Renault Premium 6x2 seguito, nel mese nel mese di marzo di quest’anno, da 40 Renault Premium Lander 440 6x4. Entro la fine dell’anno dovremo ordinare altri 60 Renault Trucks per il trasporto di prodotti chimici ed altri 100 nuovi veicoli nel 2008. La nostra ambizione è di realizzare una cooperazione strategica, sul lungo termine con Renault Trucks che può aiutarci a sviluppare i nostri mercati in Europa”. Sollecitato sulla percezione di Renault Trucks, Guojin Feng ha così risposto: “Renault Trucks è un marchio conosciuto e apprezzato nel mondo intero. La qualità dei prodotti è molto apprezzata anche dai nostri autisti che sono fieri di guidarli. Il nostro Presidente, Jiating Liang, ha molto apprezzato i consigli degli specialisti di Renault Trucks che consentono utilizzi ottimizzati dei mezzi con dei consumi contenuti. I nostri obiettivi principali sono di raggiungere rapidamente una cifra d’affari di circa 1 miliardo di Euro ed essere quotati in borsa prima del 2008, sul mercato di Hong Kong naturalmente. Abbiamo in progetto quattro nuovi stabilimenti e quindi avremo bisogno di altri camion”. Il gruppo Shanxi Datuhe Coke & Chemicals Co Ltd., in poco più di venti anni, si è specializzato nello sfruttamento delle miniere, la trasformazione del carbone, la produzione dell’elettricità, il trasporto di metalli e di prodotti chimici. La compagnia, oggi, estrae 4 milioni di tonnellate di car bo ne/anno a partire dai 26 giacimenti minerari e esporta il 10 per cento della produzione cinese di carbone in Europa, Asia e America. Certificata ISO 14001, Datuhe associa sviluppo economico e sociale. A LvLiang, nella provincia di Shanxi, Datuhe conta 10.000 dipendenti.
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ATTUALITÀ
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2007
“ LE 2000 abbandona il ring MAN / FINE DELLA PRODUZIONE IN AUSTRIA PER PROSEGUIRE IN INDIA
In quindici anni prodotti e venduti circa 200mila esemplari di Fabio Basilico
ALL’INIZIO PRODUZIONE A SALZGITTER Nel 1993 Man Nutzfahrzeuge presentò l’allora nuova gamma leggera da 6 a 12 tonnellate di massa complessiva,
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STEYR - Ha fatto interamente il suo dovere e in qualche modo continuerà a farlo anche se non più in Europa ma nella lontana India. Sì, dopo 14 anni costellati di successi, Man Nutzfahrzeuge ha chiuso il capitolo della serie LE 2000 con la quale la casa di Monaco di Baviera ha consolidato in questo lungo periodo la sua presenza nel segmento degli autocarri leggeri e medi. Il mese scorso l’ultimo rappresentante della famiglia ha lasciato la catena di montaggio dello stabilimento di Steyr. Dall’inizio della produzione, che risale al 1993, sono stati commercializzati complessivamente 199.000 autocarri Man della serie leggera e media. L’ultimo della stirpe è stato un LE 18.220 in versione autotelaio per ribaltabile con motore da 220 cavalli destinato ad un cliente in un Paese africano. Per quasi due anni i dipendenti dello stabilimento Man in Austria hanno alternato l’assemblaggio dei modelli LE 2000 e ME2000 con quello dei loro successori TGL e TGM fino a completare l’avvicendamento in tutte le varianti.
L’ultimo della stirpe è stato un LE 18.220 in versione autotelaio per ribaltabile con motore da 220 cavalli destinato a un cliente in un Paese africano. Oggi nel segmento dei leggeri e medi Man combatte con il TGL e il TGM.
Era il 1993 quando Man Nutzfahrzeuge presentava per la prima volta la gamma leggera da 6 a 12 tonnellate di massa complessiva un mercato all’interno del quale si sarebbe posizionata con un buon successo. posizionandosi con successo in questo segmento di mercato. Nei primi 5 anni la gamma leggera venne assemblata nello stabilimento Man di Salzgitter. In seguito, nel 1999, la produzione fu trasfe-
rita in Austria. La cabina veniva prodotta negli stabilimenti del costruttore di veicoli industriali austriaco Steyr, che Man aveva acquisito cinque anni prima. Il nuovo modello ebbe subito i suoi fan
L’azienda veronese partner all’insegna della qualità
TrasCar allestitore qualificato Man DOSSOBUONO - Con l’introduzione della certificazione delle attività di allestimento in Europa, a partire dalla seconda metà del 2006, Man Nutzfahrzeuge ha intrapreso nuove strade. Obiettivo: assicurare in futuro anche per gli allestitori di autotelai un’elevata qualità unitaria. Di qui l’istitutuzione di un processo di qualifica delle aziende. In Italia è stata l’azienda veronese TrasCar, che possiede un’esperienza pluriennale di allestimenti e trasformazioni di ogni tipo su autotelai Man, a ricevere per prima la certificazione di qualità come partner Man negli allestimenti. La cerimonia si è svolta lo scorso febbraio presso il Trucknology Forum di Monaco di Baviera, alla presenza di alcuni rappresentanti di Man Nutzfahrzeuge, Man Italia e dei titolari di TrasCar.
tra i clienti, grazie alla bassa altezza di accesso, l’ottima visuale dal posto di guida e una tara contenuta. La cabina prodotta a Steyr era disponibile in tre versioni: compatta, mediolunga e doppia, anche sui modelli della serie media da 12 a 18 tonnellate e nei modelli a tre assali fino a 26 tonnellate. Chi desiderava caratteristiche da servizio su lunghe distanze poteva, nella gamma media, scegliere anche la cabina della serie pesante FE 2000. A seconda della cabina richiesta il Man lasciava la catena di montaggio con la sigla commerciale LE o ME. L’ultimo Man ME 2000 era stato prodotto nell’estate del 2005. La cabina LE 2000 si allineava talmente bene nel panorama dei veicoli industriali che è stato necessario solo un facelift, presentato in occasione del Salone di Francoforte del 2000. Lo stesso anno seguì un piccolo intervento, in adeguamento al design della gamma TGA, con l’eliminazione della cornice cromata attorno alla griglia del radiatore. Eleganti paraurti con frecce e fari fendinebbia integrati contrassegnavano i veicoli denominati L 2000 Evolution e in seguito LE 2000.
Alla metà del decennio, l’introduzione del pedaggio autostradale in Germania per veicoli oltre le 12 tonnellate riportava la serie leggera Man al centro dell’attenzione dei clienti. Il Man LE 2000 vinceva con una massa di 11,99 tonnellate perché poteva viaggiare al di sotto della soglia del pedaggio. L’ultima delle 6.291 cabine doppie prodotte ha lasciato lo stabilimento Man di Steyr nel 2006. La cabina doppia, che nasce direttamente nello stabilimento Man insieme agli altri modelli, ha avuto ottimi consensi di mercato da parte dei clienti dei settori dell’edilizia e dei servizi comunali che Man la propone anche nelle attuali serie TLG e TGM. La serie leggera fu commercializzata sia sotto il marchio Steyr che sotto quello Man. A partire dal 2000 un nuovo viso ha arricchito la famiglia. L’ACQUISIZIONE DELLA POLACCA STAR Con l’acquisizione del costruttore di veicoli industriali polacco Star, Man ha poi allargato la sua presenza internazionale. Al posto dei precedenti prodotti tecnologicamente superati, Star ha proposto i leggeri Man sotto la sigla S 2000, in seguito SE 2000. Anche nel Regno Unito il Man LE 2000 viaggiava sotto il marchio nazionale Erf, sempre facente parte del gruppo Man, con la sigla commerciale ECL. Ma se è vero che a Steyr sulla catena di montaggio è scomparso l’LE 2000, non significa che questo Man sia andato definitivamente nelle stanze di un museo. Infatti, la cabina della gamma LE 2000 leggermente modificata continua la sua carriera in India sulla serie Man CLA (CargoLine), in produzione dall’anno scorso nell’ambito del joint venture Man Force Trucks Pvt.
MAN / DEBUTTO DELL’AUTOTELAIO SX PER SERVIZI ANTINCENDIO
Il gigante d’acciaio che sfida il fuoco DRESDA - Un vero e proprio “mostro” il nuovo autotelaio Man SX 43.1000 8x8 alla sua “prima”europea presso l’aeroporto di Dresda dove è entrato in servizio. Spettacolare mezzo antincendio, allestito dal carrozziere austriaco Rosenbauer, il “Panther”, questo il suo nome, è equipaggiato con un motore da 1.000 cavalli e trasporta 12.500 litri d’acqua, 1.500 litri di schiumogeno e 1.000 chilogrammi di polvere antincendio. La portata della pompa è pari 8.000 litri al minuto. Man Nutzfahrzeuge ha sviluppato il nuovo autotelaio Man SX 43.1000 8x8 proprio in vista dell’impiego nel servizio antincendio aeroportuale. Il telaio antitorsione, le molle elicoidali e i quattro assali rigidi consentono al mezzo ad alta mobilità fuoristrada di raggiungere con estrema rapidità ogni luogo d’intervento. Il propulsore a 12 cilindri a “V” da 1.000 cv (735 kW) si trova in coda. Al momento della fornitura lo chassis è corredato solo di pedana della cabina, l’allestitore provvede a montare la pompa, i serbatoi per le sostanze antincendio e la cabina. La carlinga di un aereo non resiste molto tempo agli effetti del fuoco e quindi i servizi antincendio devono essere in grado di intervenire entro tempi brevissimi sul luogo del sinistro, scegliendo il percorso diretto, che non sempre segue strade e piste asfaltate. Ecco perché per questi impieghi sono richiesti telai speciali, come quello del Man SX. Essi sono impostati per offrire un alto grado di mobilità fuoristrada e una notevole portata per le sostanze estinguenti. Nella fase di sviluppo dell’SX 43.1000 8x8, i tecnici Man si sono orientati ai requisiti internazionali dei servizi antincendio aeroportuali. In caso di chiamata sono richieste sia una forte accelerazione che un’alta velo-
cità massima da realizzare anche in curva e sullo sterrato. Il Man sotto le spoglie del “Panther” accelera in meno di 25 secondi da 0 a 100 km/h e raggiunge i 135 km/h. Negli ultimi 30 anni il telaio ha dato prova delle sue qualità. La combinazione di molle a spirale e assali rigidi permette un forte incrocio degli assali. Il vantaggio di tale soluzione è che le sospensioni di ogni assale sono indipendenti e che quindi le ruote conservano più a lungo il contatto con il terreno e assicurano così la trazione in qualsiasi condizione. Gli allestitori impostano le attrezzature da montare sul telaio a carreggiata superlarga in modo tale da ottenere un baricentro possibilmente basso. Insieme alla taratura delle sospensioni scelta da Man questo fattore è determinante per la tenuta di strada del veicolo. Il motore a 12 cilindri a “V” di 21.920 cc montato in coda, gestito dal cambio automatico Allison 6610 con convertitore di coppia e Retarder, è l’artefice delle prestazioni del veicolo. Nel 2006 l’aeroporto della capitale sassone, alla quale è destinato il primo dei veicoli di questo modello, ha segnato un ulteriore record di passeggeri raggiungendo quota 1,8 milioni. L’aeroporto di Dresda dispone di regolari collegamenti con 9 città tedesche e oltre 40 estere e vanta un parco veicoli antincendio modernissimo con 5 veicoli d’intervento e uno per attrezzature, tutti su meccanica Man. Il nuovo mezzo, che vanta tre tipi di estinguenti, acqua, schiuma e polvere e che quindi è universalmente impiegabile, sostituisce un veicolo con attrezzatura a polvere antincendio su meccanica Man a tre assali e aumenta così sensibilmente la capacità d’intervento dei servizi.
Dal 9 febbraio1969, quando il Boeing Jumbo Jet 747 decollò per il suo primo volo, la crescente dimensione degli aeromobili e quindi il crescente numero di passeggeri determina la necessità di servizi antincendio aeroportuali sempre più performanti. Maxi-aeromobili come il nuovo Airbus A 380 oppure il Boeing 777, che possono trasportare fino a 850 passeggeri, sono una nuova sfida per i servizi antincendio aeroportuali. Per questo motivo sempre più amministrazioni di aeroscali si interessano di veicoli antincendio particolarmente performanti che siano in grado di trasportare grossi quantitativi di sostanze estinguenti anche su tratti fuoristrada. Nel settore del mercato Man Nutzfahrzeuge assume una posizione leader con il suo autotelaio a carreggiata extralarga 8x8 KAT IA1, derivato dalla gamma per impieghi di difesa SX, diffusa in tutto il mondo. La serie precedente, introdotta nel 1991, è stata venduta in circa 165 unità che prestano servizio in Europa, Africa e Asia.
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ATTUALITÀ
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2007
VOLVO TRUCKS
Nuova sede per la Concessionaria Volvo Nord Diesel a Settimo Torinese
Un investimento dedicato alla clientela SETTIMO TORINESE - Nel weekend del 24 e 25 marzo è stata inaugurata ufficialmente la nuova sede di Settimo Torinese del gruppo Nord Diesel, da oltre trent’anni concessionaria Volvo Trucks. L’azienda monregalese possedeva già una filiale nell’area di Settimo, ma ora, con la creazione di una nuova sede di grandi dimensioni, intende testimoniare in modo più forte la propria presenza in un’area dalla fortissima vocazione al trasporto pesante. Nella serata del 24, per celebrare l’evento, sono stati invitati clienti storici e nuovi, oltre alle principali aziende che operano nel settore dei trasporti e dei servizi collegati. Oltre alla famiglia Filippi, titolare del gruppo Nord Diesel, erano presenti Marco Lazzoni, Amministratore Delegato Volvo Trucks Italia, autorità e un folto gruppo di giornalisti. Dopo la cena, la serata è proseguita con l’esibizione, in esclusiva, dello showman Ezio Greggio in una puntata straordinaria della popolare trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”, ripresa dal vivo nella nuova sede di Settimo. Greggio era accompagnato dal comico Dario Ballantini, che si è aggirato tra gli ospiti nei panni di alcuni dei suoi esilaranti personaggi, da Valentino Rossi a Vasco Rossi e Gianni Morandi, e da Patrick Ray Pugliese (uno dei protagonisti del Grande Fratello), che ha consegnato alla Nord Diesel il premio “Gongolo d’Oro”. La Bravo Orchestra di Augusto Righetti ha intrattenuto gli ospiti con una proposta musicale che ha spaziato dagli anni Sessanta a oggi attraverso i più grandi successi del pop. La mattinata del 25 marzo è stata invece dedicata ai clienti che hanno avuto la possibilità
di scoprire gli elevati contenuti tecnologici dei veicoli industriali Volvo, tra cui la nuova gamma FL e FE, e di provare i mezzi direttamente su strada. La nuova sede di Settimo Torinese sorge accanto all’autostrada A4 Torino-Milano. Usufruisce di ben 4.000 metri quadrati di esposizione esterna, sul tetto del capannone e nelle aree antistanti, nonché di altri 4.000 metri quadrati per l’officina interna, lo show room e gli uffici. Gli addetti sono 23 e i servizi offerti riguardano, oltre ai veicoli industriali Volvo, la vendita e l’assistenza dei veicoli commerciali Isuzu e dei semirimorchi Schmitz, le sessioni di revisione mensili, i servizi di finanziamento, i noleggi, la vendita dell’usato e il lavaggio automatico di nuova generazione. Con la nuova sede di Settimo, destinata a servire un’area, quella torinese, da sempre classificatasi come uno dei poli industriali di punta in Italia, il gruppo Nord Diesel attesta a livello nazionale un ruolo di primo piano per la vendita di veicoli industriali e commerciali con servizi connessi. Il gruppo vanta, per quanto riguarda le regioni Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, 12.000 metri quadrati di esposizione veicoli, oltre 9.000 metri quadrati di officine attrezzate, una media di 500 veicoli Volvo nuovi venduti all’anno, oltre 700 veicoli d’occasione, 400 veicoli commerciali e 200 semirimorchi. “Una forte presenza nell’area del torinese è senza dubbio una mossa dalla grande rilevanza strategica - dice Pierfelice Filippi, Amministratore Delegato di Nord Diesel - e riteniamo che l’investimento di risorse desti-
nato alla sede di Settimo serva a potenziare una rete di servizi che intendiamo rivolgere alla clientela grande e piccola già esistente nell’area, e ad aprire la strada a nuove aree di mercato potenziale”. La tecnologia è l’altro punto di forza della sede di Settimo, sia in termini di attrezzature per l’assistenza dei mezzi dei clienti, sia per quanto riguarda le nuove strategie di prodotto di Volvo che, con la nuova gamma FL e FE, ha deciso di puntare sempre di più sull’elevato valore aggiunto tecnologico. Il gruppo Nord Diesel, costituito cinquant’anni fa grazie all’attività di Giorgio Filippi, attuale Presidente, conta oggi su due sedi, Mondovì e Settimo Torinese, quattro filiali - una in Piemonte (Tortona), due in Liguria (Genova e Imperia), e una in Valle d’Aosta (Issogne) - e un Centro Specializzato per la vendita dei veicoli d’occasione, a Torino. Fa parte del gruppo Nord Diesel anche Acar, con sede a Mondovì, società specializzata nell’allestimento di veicoli eccezionali, speciali, ribaltabili, cassoni etc. Complessivamente, nel gruppo Nord Diesel sono impiegati oltre 135 addetti.
VOLVO TRUCKS / IL NUOVO DYNAFLEET AUMENTA I LIVELLI DI SICUREZZA E PROTEZIONE DELLE MERCI TRASPORTATE
Informare di più per trasportare meglio di Cristina Altieri Z INGONIA - Il Dynafleet di Volvo Trucks fa un importante passo avanti nel processo di miglioramento dei suoi servizi. L’avanzato sistema informativo per il trasporto è stato ulteriormente potenziato grazie all’introduzione di una vasta gamma di servizi e funzioni. Inoltre è ancora più semplice da utilizzare. Grazie a questo sistema, è possibile monitorare in tempo reale la posizione dei veicoli, il loro consumo di carburante, i messaggi, i tempi di guida del conducente, gli intervalli di assistenza e molto altro ancora. L’ultima generazione, più potente che mai, viene proposta in tre pacchetti diversi per soddisfare qualsiasi esigenza: “Perform”, “Perform & Locate” e “Operate”.
aggiornato da remota, con un conseguente risparmio di tempo in officina. Il conducente può essere identificato automaticamente tramite il tachigrafo digitale. Negli autocarri dotati di tachigrafo analogico, l’accesso è reso più semplice e rapido dall’uso di un codice PIN. Con Dynafleet c’è maggiore efficienza. Il sistema fornisce importanti informazioni a tutte le persone coinvolte nel trasporto. A sua volta, questo permette di fornire un quadro più completo dell’intera operazione e di evitare malintesi che possono arrecare perdite economiche. Le operazioni di trasporto possono essere portate a termine in
modo più efficiente e la pianificazione risulta semplificata. Dynafleet è uno strumento basato su Internet. Questo significa che garantisce sempre il pieno controllo delle operazioni dei soggetti coinvolti nell’attività di trasporto, in qualsiasi parte del mondo si trovino. Tutto ciò che occorre in ufficio è un normale PC dotato di collegamento a Internet. All’interno del veicolo vengono installate una potente u nità hardware e un’antenna GPS/ GSM combinata. A seconda del pacchetto prescelto, possono essere inoltre presenti un display e una tastiera. L’ufficio e il conducente possono comunicare in qualsiasi momento tramite mes-
saggi di testo. Le informazioni relative al veicolo e al conducente vengono inviate al database di Dynafleet, all’interno del quale vengono analizzate e presentate all’utente come rapporti di vario tipo in formato testo. Dynafleet può offrire considerevoli vantaggi a qualsiasi azienda, indipendentemente dal numero di veicoli che compongono la flotta. Dal momento però che le esigenze differiscano a seconda del tipo e delle dimensioni delle operazioni, Volvo Trucks mette a disposizione Dynafleet in tre diversi pacchetti. Il pacchetto “Perform” consente infatti di accedere a rapporti dettagliati su consumo di carburante, tempi di
Il nuovo sistema Dynafleet è un servizio offerto esclusivamente da Volvo per rendere ancora più sicure le operazioni di trasporto.
TUTTO SOTTO CONTROLLO Sono molte le novità di Dynafleet. Il nuovo sistema include una funzione, unica sul mercato europeo, che aumenta i livelli di sicurezza e protezione. Dynafleet è infatti ora disponibile anche con Security Service, un servizio offerto esclusivamente da Volvo Trucks per rendere ancora più sicure le operazioni di trasporto. Se si verifica una situazione d’emergenza, il conducente può contattare uno speciale centro di pronto intervento premendo un pulsante di allarme presente nell’autocarro o utilizzando il proprio telefono cellulare. Il centro per le emergenze tiene costantemente sotto controllo la posizione del veicolo ed è in grado di comunicarla immediatamente alle forze dell’ordine. “Geofencing” è una nuova funzione che permette di individuare automaticamente la posizione di un veicolo in una determinata area geografica. “Driver time justification” permette al conducente di segnalare il tempo non trascorso alla guida. L’azienda di trasporti può quindi tenere traccia di tutte le attività compiute dal conducente. Inoltre, l’hardware a bordo del veicolo è nuovo e si basa su una piattaforma approvata ADR. Questo rende Dynafleet utilizzabile anche dalle aziende che trasportano merci pericolose. Il sistema può connettersi a Internet, oltre che a unità esterne quali laptop o palmari. Dynafleet può anche essere
guida del conducente e distanze percorse. Contiene inoltre un programma di assistenza individuale per ogni veicolo e una funzione per la verifica dell’attività del conducente (con tachigrafo digitale). “Perform & Locate” offre lo stesso contenuto di “Perform”, con l’ag giunta di mappe dettagliate fino alla visualizzazione dei nomi delle vie. “Operate” offre lo stesso contenuto del pacchetto precedente, con in più una funzione per le comunicazioni tra il conducente e l’ufficio mediante messaggi di testo. Oltre all’hadware necessario, ogni pacchetto include anche: scheda GPRS-SIM per comunicazioni illimitate tra veicolo e ufficio in tutta Europa; registrazione a Dynafleet Online; pulsante assistenza; corso di formazione Dynafleet; formazione per il conducente basata sul web; supporto Dynafleet fornito da Volvo Action Service, che dispone di uno speciale reparto in grado di rispondere a tutte le domande, siano esse di natura tecnica o generica. LA PAROLA D’ORDINE È SEMPLIFICARE
L’avanzato sistema informativo per il trasporto è stato ulteriormente potenziato grazie all’introduzione di una vasta gamma di servizi e funzioni e all’ulteriore facilità di utilizzo. Dynafleet viene proposto in tre pacchetti diversi per soddisfare qualsiasi esigenza della clientela.
Anche i sistemi già esistenti nell’azienda di trasporti, quali elaborazione degli ordini, gestione delle retribuzioni e sistemi di assistenza, possono essere integrati con Dynafleet, in modo da semplificare ulteriormente le attività di amministrazione. Questo significa che le informazioni vengono gestite un’unica volta e quindi rese disponibili per altri sistemi, consentendo così di risparmiare tempo e di ridurre al minimo il rischio di fornire informazioni errate. Di particolare importanza è il corso di e-learning gratuito per tutti gli utenti Dynafleet. Al termine del corso, usufruire dei numerosi vantaggi garantiti dall’avveniristico sistema messo a punto da Volvo Trucks sarà ancora più semplice. L’e-learning consente di risparmiare tempo e agevola l’implementazione di Dynafleet. Il corso viene infatti offerto a tutti i conducenti, i pianificatori del traffico, i responsabili dei veicoli e gli amministratori di sistema. È sufficiente disporre di un Pc dotato di connessione a internet. Tutti i corsi di e-learning sono personalizzati in base ai vari ruoli operativi presenti nelle aziende di trasporto e l’estrema varietà dei moduli di lezione è in grado di soddisfare le esigenze di apprendimento dei singoli partecipanti.
660 Voglio un camion Volvo con un motore da 16 litri e un’incredibile
potenza di 660 Hp. Estremamente
affidabile e con un’eccezionale coppia massima
di 3100 Nm. Ma lo voglio anche intelligente, dotato di
caratteristiche tecniche innovative, come l’ingegnoso sistema di cambio I-Shift e il fenomenale VEB+, il freno motore con un effetto frenante massimo di 578 Hp a 2200 g/m. Percorro chilometri su strada, per questo desidero comfort e sicurezza, in tutte le situazioni. So bene cosa voglio e anche Volvo lo sa. Volvo FH16: un’esperienza incredibile.
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VEICOLI
DOPOVENDITA
FINANZIAMENTO
GESTIONE DEL TRASPORTO
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2007
SCANIA / PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO PER L’AMMIRAGLIA SVEDESE
The Griffin campione di bellezza
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di Mattia Eccheli TORINO - Il camion più bello del mondo è uno Scania. La motrice della serie limitata “The Griffin” R 620 LA4x2MNA è stata premiata il 9 marzo a Torino, presso il Museo dell’Automobile “Carlo Biscaretti di Ruffia” in occasione del Car Design Day. La giuria presieduta da Bruno Alfieri ha deciso all’unanimità con questa motivazione: “Per l’efficace personalizzazione dell’allestimento e degli spazi a bordo che mettono in risalto le caratteristiche ergonomiche di un ambiente di lavoro progettato per risultare funzionale, confortevole, ed esteticamente più che appagante”. Un giudizio che non lascia dubbi e che, con 10 pun ti, ha consentito al “grifone” di precedere di due lunghezze il secondo classificato, il Daf XF 105. “È un premio che ci rende orgogliosi - commenta la direttrice marketing di Italscania, Cinzia Caserotti - ma ancora di più siamo soddisfatti nel vedere le espressioni dei nostri clienti: contenti del loro acquisto”.
Soddisfazione in casa Italscania per la conquista del premio “Camion più bello del mondo” assegnato all’edizione limitata “Griffin”, opera del designer Jan Richter della famosa carrozzeria svedese Svempas, e realizzata in 32 esemplari tutti già venduti.
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UNA SERIE SPECIALE PROGETTATA A TRENTO Perché, in effetti, “The Griffin” è una serie limitata, la quarta della storia italiana di Scania e la terza progettata proprio a Trento, dove ha sede la filiale del colosso scandinavo: “Il progetto è nostro, la realizzazione svedese” conferma Caserotti. Delle edizioni limited solo la prima, quella del 2000, è stata anche pensata in Svezia: le successive tre sono state espressamente richieste dall’Italia. Tanto è vero che solo in pochi altri Paesi sono in circolazione questi mezzi. E anche in Italia, per precisa scelta degli strateghi del marketing, le serie limitate devono restare una vera esclusiva, praticamente una motrice per ogni concessionario del Belpaese: “Tutti e 32 i mezzi Griffin erano già stati venduti prima che si sapesse del premio - spiega Cinzia Caserotti - anche se a noi sono pervenute almeno una sessantina di richieste e più”. Invece, come le altre serie, anche questa rimane un’operazione selettiva, da collezionisti: il meglio delle motorizzazioni disponibili in casa Scania
Da sinistra, Christian Levin si complimenta con Jan Richter, il designer svedese che ha curato la serie The Griffin. Accanto a Levin, Claudio Zizzi, proprietario del camion premiato. Ultimo a destra, James Rossi, socio della concessionaria Scania di Orio al Serio.
abbinato agli allestimenti più prestigiosi. “Dal punto di vista estetico continua la responsabile marketing oltre alla verniciatura esterna, è piaciuta molto la decorazione con il grifone. È lo stemma di Scania, ma è la prima volta che lo proponiamo in una versione così aggressiva”. Ai giurati del premio il rapace svedese è dunque piaciuto. In realtà, sono parametri fondamentali per la valutazione anche gli interni: “Guardare e valutare esteticamente una motrice è un esercizio molto diverso rispetto all’auto - sintetizza l’ideatore del premio, Bruno Alfieri - perché si può parlare di un’estetica sui generis che si limita al frontale quadrangolare mentre il disegno è il banco di prova per le capacità artistiche del designer e lo scudo diventa forma araldica e scultorea, ostentazione e simbolo della mar-
ca. La composizione è molto spesso un capolavoro di armonia ed equilibrio”. “Questi colossi della strada - insiste - marciano superbi, inalberando la loro identità che è anche garanzia di grandi qualità meccaniche. La cabina è il secondo palcoscenico dove il designer gioca le sue carte non solo formali, ma anche funzionali e psicologiche nel continuo tentativo di capire e interpretare le necessità degli autisti”. PER I CULTORI DELLO STATUS SYMBOL Il premio è nato per le automobili nel 1993, mentre per i camion è appena alla seconda edizione. Quella inaugurale del 2005 è stata vinta dal Renault Magnum 480 T. Nell’albo d’oro il secondo nome è quello di Scania: la
Per Claudio e Ivan Zizzi autentica passione per il marchio Scania
I “collezionisti” del Grifone BERGAMO - Quasi dei collezionisti. I fratelli Claudio e Ivan Zizzi le serie limitate Scania non se le vogliono proprio perdere. E così “The Griffin” R 620 LA4x2MNA è il quarto esemplare di una di queste versioni di prestigio che si sono assicurati nel corso degli anni. Quattro su quattro! Il “grifone”: “Ci piacciono i colori esterni e l’interno della cabina” sorride Claudio, 37 anni. Parla dal camion: “Noi guidiamo ancora, sì - confessa - anche se io un po’ meno di Ivan che, adesso, è a bordo del nuovo Scania. È lui che si gode il computer, internet, il televisore, il dvd e tutte le altre comodità del Griffin”. È quasi un peccato non dormirci dentro? “Lo dico anch’io!”, risponde ridendo. Su 24 camion, 21 sono Scania: “Vanno bene e ci troviamo bene con il nostro concessionario (Rossi Veicoli Industriali di Bergamo, ndr), con l’officina, con l’assistenza... con tutti insomma. E poi siamo un po’ patiti di camion: anche per questo continuiamo a guidarli e ci piacciono quelli belli. Come il Griffin e le altre serie limitate”. La loro azienda ha ormai 40 anni di storia alle spalle e venne fondata dal padre: oggi la mandano avanti loro due (gli amministratori che guidano) assieme ad altri parenti. Lavorano nell’impresa di famiglia da quando sono giovanissimi. Si occupano soprattutto di trasporti internazionali, verso la Francia e la Spagna in particolare: “Guido ancora - chiarisce Claudio - perché così visito anche i clienti e un po’ vedo cosa fanno i nostri autisti”. E guida eccome, anche se meno del 43enne fratello Ivan: una trentina di viaggio l’anno almeno. Quasi uno la settimana. Quando il concessionario l’ha chiamato per dirgli che il
Griffin aveva vinto il premio riservato al più bel camion del mondo è stato contento. Naturalmente: “E poi ci è stato chiesto di metterlo a disposizione”, precisa. E, ancora naturalmente, i fratelli Zizzi hanno accettato: “Ce ne siamo separati per un giorno e mezzo”, confessa. Una separazione sopportabile. “Hanno voluto il nostro perché è ancora originale, nel Ivan Zizzi e il figlio Omar. senso che non ha subito modifiche esterne”, puntualizza l’amministratore. Acquistato lo scorso novembre, il grifone bergamasco è così come era uscito dalle officine Svempas, in Svezia. A luglio “The Griffin” sarà uno dei fiori all’occhiello in esposizione all’annuale festa di beneficenza che la Trasporti Zizzi organizza a Medolago: “Raccogliamo fondi per i bambini africani - conclude Claudio anche a nome del fratello - e vogliamo sostenere delle iniziative in Malawi”.
decisione è stata presa in autunno anche se la consegna del riconoscimento è avvenuta il 9 marzo alla presenza del nuovo amministratore delegato di Italscania, Christian Levin. Fra i membri della giuria c’erano anche il crea tore di moda Elio Fiorucci, l’ex di rettore del centro stile Mercedes Bruno Sacco, l’ex amministratore delegato di Pininfarina Ricerca e Sviluppo (incarico lasciato nel 2005) Lorenzo Ramaciotti e il pittore americano Kenneth Noland. Con il 2007, la rassegna viene estesa anche ai veicoli commerciali. “The Griffin” è l’erede delle serie precedenti: del primo Millennium del 2000, del Top Class del 2002 e del King del 2003: “Ci siamo fermati per due anni - ammette Caserotti - perché nel 2004 è uscita la nostra nuova serie e nel 2005 abbiamo lanciato il progetto tutto italiano per la personalizzazione dei veicoli: atelier”. Adesso, la direttrice marketing sembra volersi concedere un po’ di “riposo”: “Certamente non proporremo una nuova serie limitata quest’anno - assicura - e poi valuteremo se pensarne una per il 2008 o per il 2009”. Vista la crescente richiesta è quasi meglio cominciare a “mettersi in coda”: “Rispetto ad altri Paesi - spiega sempre Caserotti - in Italia c’è più sensibilità verso questi mezzi esclusivi. Non da parte di tutti, certo, ma alcuni sono dei veri cultori per i quali rappresentano quasi uno status symbol”. Le versioni limitate costituiscono il meglio del meglio, da ogni punto di vi sta e non costano nemmeno poco: circa il 30 per cento in più del listino normale. Le ragioni del sovrapprezzo si spiegano facilmente. Perché oltre al le caratteristiche tecniche (passo 3.700, rapporto al ponte 3.27, cambio con overdrive e nuova catena cinematica di serie, cabina CR19 TOPLINE Platinum, versione Strong-Softair, rallentatore, opticruise, pedana doppia, minigonne, gomme 385/65 + 315/80, serbatoio 600L + 400L, cerchi in lega, protezione frizione, dispositivo di sollevamento asse rimorchio, sistema hill hold, batterie 225 ah, luce per insegna frontale, luci parasole, luci imbarco, grandangolo autista + passeggero, specchio frontale, 2° letto - tendine, braccioli lato autista e passeggero, predisposizione CB, predisposizione
telefono, cicalino retromarcia, martelletto d’emergenza, modulo cucina e Interactor 600) ci sono le finiture esclusive. Che comprendono verniciatura completa cabina e plastiche in rosso speciale metallizzato, decorazioni esclusive esterno cabina e minigonne, decorazioni cerchi e mozzo centrale ruote con grifone, scritte cromate R620 e V8 sulla griglia frontale, sedili bicolore in pelle colore rosso/nero e logo Scania, pannelli porte in pelle colore rosso e logo V8, volante in pelle nera e fibra di carbonio Silver, profilo colore rosso su cruscotto, tappeti in moquette nera con profili colore rosso e logo Griffin, tappeto centrale pelle e alluminio spazzolato con logo V8, specchi retrovisori verniciati argento metallizzato, griglia frontale argento metallizzato, barra luci superiore cromata, parasole con fari allo xenon, led segnalazione frenata su retro spoiler, terminale di scarico cromato, pannello cromato retro cabina con logo V8 e listelli antiscivolo in alluminio in entrata cabina. IL BINOMIO RICHTER-SVEMPAS Jan Richter è il designer svedese che ha curato la serie “The Griffin” mentre il carrozziere, ormai un mito per gli amanti delle versioni limitate, è noto come “Mr. Svempas” con sede nel la cittadina di Skogas in Svezia. Dalla sua azienda/officina in realtà escono non solo le serie esclusive ma anche dei prototipi: cura anche gli aspetti estetici degli esterni e soluzioni interne di rivestimenti particolari, cromature, equipaggiamenti tecnologici. “È il miglior veicolo che io abbia avuto la possibilità di vendere: il miglior Scania mai costruito” garantisce Ja mes Rossi, trentenne socio della concessionaria Scania di Orio al Serio che ha venduto lo Scania ai fratelli Zizzi. “Veramente - prosegue - perché noi ci abbiamo creduto ancora prima dei nostri clienti: ne abbiamo chiesti quattro e li abbiamo venduti tutti. E se ne aves simo avuto un quinto, avremmo ven duto anche quello”. Alla Rossi Veicoli Industriali sanno il fatto loro: sono concessionari monomarca Scania e hanno un giro d’affari che gravita sui 150 mezzi pesanti l’anno (“noi ci occupiamo solo di questi”, sottolinea sempre Rossi) con una trentina di addetti, inclusi i 19 dell’officina.
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AZIENDE ALLA RIBALTA
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2007
LAVAGETTI TRASPORTI / UNA LUNGA TRADIZIONE AL SERVIZIO DEL TRASPORTO MERCI
“Così costruiamo il futuro” di Mattia Eccheli NOVI LIGURE - In principio era il cavallo. La prima impresa di trasporti che porta il nome di Lavagetti, a Novi Ligure, in provincia di Alessandria, si occupava del servizio postale e ferroviario. Solo che tutto viaggiava a bordo di carri trinati da cavalli. L’intuizione fu di Alfredo Lavagetti cui subentrò successivamente il figlio Francesco che, oggi, a 75 anni, segue ancora l’officina. Le nuove responsabilità se le sono assunte quelli della terza generazione: Claudia e Roberto. Entrambi sono ragionieri e sono in azienda dalla metà degli anni Ottanta. Lei, la presidente della società che si occupa prevalentemente della parte amministrativa, ha 42 anni. Lui, l’amministratore delegato che segue il settore commerciale, è di un anno... meno giovane e ha 12 mesi di anzianità di servizio in più. Le nomine risalgono al 1998, quando è stata uf-
Claudia e Roberto Lavagetti sono oggi la terza generazione di una dinastia di trasportatori che ha saputo trovare sempre le migliori risorse per una crescita sicura e solida. Le ambizioni di un’azienda che ha in Scania un partner di sicuro affidamento. ficializzata la trasformazione da società in nome collettivo in società a responsabilità limitata. Hanno inaugurato da poco la nuova sede, tra lo stabilimento della Campari e quello dell’Ilva, ad appena mezzo chilometro dal casello autostradale di Novi Ligure. Per capire che il trasferimento è avvenuto da poco non ci vuole molto: gli interni odorano ancora di intonaco. Attorno alla costruzione che ospita gli uffici c’è lo spazio destinato al verde ma le piante non ci sono ancora: “Arriveranno tra non molto”. UNA QUESTIONE DI STILE L’ufficio dell’amministratore delegato ha un’ampia finestra che si affaccia sull’enorme salone vetrato che ospi ta metà dell’ala operativa. Pochi me tri quadrati appena, senza i lussi che, in genere, si concedono i dirigenti. Roberto Lavagetti sorride: “Non ci devo stare molto: gran parte del mio lavoro è fuori di qui”. Ma si capisce che è soprattutto una questione di “stile”, di sobrietà: “La nostra è un’azienda familiare - spiega - e vogliamo che resti così. Siamo cresciuti, certo, ma vogliamo restare un’azienda familiare”. Però vogliono crescere ancora. Lo si intuisce da questi uffici open space enormi destinati a meno di una decina di addetti. E lo si percepisce anche dall’altra costruzione che ospita l’officina al pian terreno e la sala formazione a quello superiore: un’ottantina di metri quadrati. “Di solito svolgevamo fuori dall’azienda i nostri corsi - chiarisce la presidente, Claudia Lavagetti, alta, bella e sorridente che preferisce parlare poco - adesso li possiamo fare qui”. L’investimento per la sede di viale dell’Unione Europea è stato massiccio: circa 3,5 milioni di euro. L’area, controllata da un sistema di allarmi e vi-
deosorveglianza, è di circa 30mila metri quadrati, 1.500 dei quali riservati all’officina e altri 500 agli uffici. Un bell’ampliamento: tre volte tanto il parcheggio precedente e quasi due volte le superfici coperte. Il 90 per cento dell’attività di autotrasporto riguarda il mercato nazionale: “Qualcosa facciamo anche all’estero precisano i due fratelli - ma non è molto. Le commesse che abbiamo riguardano Spagna e Svizzera”. Gran parte del lavoro è strettamente legato al “distretto” territoriale: la vocazione siderurgica, con escursioni nel settore ferroviario e qualche trasporto eccezionale che giustifica la scelta strategica di vettori versatili. “Le tratte sono frazionate e impegnative”, conferma l’amministratore. Frazionate eccome: ogni anno vengono effettuate mediamente 22mila spedizioni con una percorrenza di circa 400 chilometri per veicolo al giorno. Non sono poche anche se i percorsi sono ormai noti e toccano le regioni più ricche del Paese: dal Piemonte alla Lombardia fino al Veneto con “sortite” anche in Emilia Romagna e Toscana. I conti tornano e, anzi, malgrado la crisi degli anni scorsi, l’amministratore non si lamenta: “Il mercato nazionale ha un andamento differente da quello internazionale. Noi abbiamo continuato come prima. Semmai noto un buon avvio di questo 2007, anche se non vedo tutta questa euforia di cui sento parlare. Il futuro? Per fare valutazioni su quel che succederà, ci vorrebbe la sfera di cristallo: e io non ce l’ho”. I margini sono un tema delicato (“sono frutto di una combinazione di elementi”), soprattutto perché i rincari degli ultimi anni non sono stati compensati da adeguamenti sulle tariffe: “Carburante, pedaggi autostradali e rinnovi contrattuali hanno portato ad aumento dei costi - lamenta - ma scarica-
re tutto sui clienti è una soluzione parziale. Occorre organizzare bene il lavoro e strutturare in maniera adeguata l’impresa”. Oppure approfittare delle opportunità offerte da associazioni e consorzi nel campo degli acquisti: nel settore autostradale, gli interlocutori sono ormai quasi esclusivamente i grossi gruppi che rifatturano gran parte dei volumi. E qualche vantaggio viene incamerato an che dalle aziende. Soprattutto da quelle grandi: “Certo, se tutti si mettessero d’accordo, sarebbe più facile, ma sappiamo qual è la situazione”. Roberto Lavagetti questi meccanismi li conosce perché ha già fatto parte del consiglio nazionale di Conftrasporti (adesso è uno dei probiviri) ed è vice presidente della Fai di Tortona: “Siamo sinceri taglia corto - in Italia esiste una chiara volontà di tenere le tariffe basse”.
Secondo le migliori tradizioni delle aziende di famiglia, anche la Lavagetti è cresciuta gradualmente fino a raggiungere la sessantina di addetti e la cinquantina di trattori (un centinaio sono i semirimorchi Acerbi e Viberti). Il bilancio 2006 è stato chiuso con un volume d’affari di 6,5 milioni di euro, frutto di questa espansione misurata che, negli ultimi 10 anni, ha portato all’aumento della flotta nell’ordine di due nuovi mezzi pesanti l’anno. LE RAGIONI DELLA SCELTA SCANIA I veicoli, però, non sono tutto: “Non è sempre facile trovare personale preparato”, aggiunge Roberto Lavagetti. Anche per questo il basso turn over è una filosofia aziendale: “La maggior parte di quelli che se ne vanno - com-
Claudia Lavagetti, presidente dell’omonima società di trasporti, e sopra il fratello Roberto, amministratore delegato dell’azienda alessandrina, che dispone di una cinquantina di trattori tutti rigorosamente Scania.
menta la presidente - è perché raggiungono l’età della pensione. Con noi lavorano in gran parte italiani e fra gli stranieri abbiamo un nucleo di argentini e uno di marocchini”. In pratica due famiglie allargate provenienti dal sud America e dal nord Africa: “Noi provvediamo alla formazione - prosegue l’ad - mediamente con una trentina di ore l’anno per addetto”. Gli autisti hanno ancora un peso significativo nella gestione razionale dei mezzi, soprattutto (ma non solo) sul fronte dei consumi: “Siamo su livelli buoni - assicura l’amministratore - perché la media aziendale oscilla fra i 2,9 e i 3,1 litri per chilometro”. E se chi guida fa la sua parte, anche la tecnologia deve fare la propria perché le spese per i carburanti incidono praticamente per un terzo sui costi aziendali. La scelta compiuta dalla Lavagetti è stata quella di privilegiare e premiare il lavoro degli ingegneri scandinavi: “Su 50 mezzi, quaranta sono Scania. Poi abbiamo degli Iveco e dei Renault”. Tutti i moderni Scania R 420 sono dotati di opticruiser per ottimizzare i consumi. Il rapporto con Scania è datato: “A me pare che la nostra sia stata la prima azienda della provincia di Alessandria ad acquistare uno Scania”, ricorda Roberto Lavagetti. I trattori del colosso svedese si sono dimostrati affidabili: “Siamo rimasti soddisfatti della serie R: mezzi semplici, efficienti e che danno pochi problemi. Al contrario, forse come un po’ tutti, siamo rimasti delusi dalla prima serie di Iveco Eurotech. Per questo ci siamo avvicinati sempre di più a Scania”, puntualizza. Un “avvicinamento” importante che ha portato nell’ultimo lustro a un significativo rinnovo del parco veicoli, praticamente cambiato due volte tanto che oggi l’anzianità media è estremamente bassa: tra uno e due anni. “È stato instaurato un buon rapporto sia con Italscania sia con il concessionario - continua Roberto Lavagetti - e per i tagliandi in garanzia ci avvaliamo sempre della loro rete di assistenza. Valuteremo se affidarci alla rete anche per l’assistenza programmata: questo è un passo che non abbiamo ancora deciso di compiere”. Per il momento, infatti, la manutenzione ordinaria resta di competenza del l’officina interna dove, grazie ad una rotazione dei mezzi, si riesce a limitare i giorni di “fermo”. In genere si lavora al sabato anche sulle revisioni più “complesse”, peraltro facilitate dai supporti elettronici forniti da Italscania. Così, i mezzi pesanti grigi e rossi (le tinte della livrea ufficiale) continuano a percorrere le strade del nord Italia a una media di circa 80-100mila chilometri l’anno ciascuno. E non più del 15-20 per cento sono percorsi a vuoto.
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ATTUALITÀ
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2007
YARA / CON AIR1 TUTTO L’ADBLUE CHE SERVE ALLA TECNOLOGIA SCR
Guerra agli ossidi di azoto Air1 è prodotto da Yara e distribuito in Europa da Brenntag di Fabio Basilico MILANO - Gli attori protagonisti sono cinque: un prodotto a base d’urea (AdBlue), un sistema catalizzatore all’avanguardia (SCR), una denominazione commerciale (Air1), una società produttrice (Yara) e una distributrice (Brenntag). La lotta contro le emissioni inquinanti dei gas di scarico si combatte a colpi di preziose e utili innovazioni. Soprattutto da quando, il 1° ottobre, sono entrati in vigore gli standard Euro IV e tenendo conto della prossima scadenza, quella dell’ottobre 2009, quando entreranno in vigore gli standard Euro V. AdBlue viene utilizzato da numerosi veicoli pesanti equipaggiati con sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR). Air1 è la denominazione commerciale di questa soluzione chimica di elevata purezza, commercializzata da Yara, il maggior produttore al mondo di AbBlue nonché il maggior fornitore mondiale di fertilizzanti, in particolare azotati. Della distribuzione si occupa Brenntag, il più importante distributore europeo di prodotti chimici. Con oltre 120 centri di distribuzione Air1 presenti sul territorio continentale, Brenntag offre consegne efficienti presso depositi interni e rete di distribuzione entro 2 giorni lavorativi dall’effettuazione dell’ordine. I VANTAGGI DELL’ADBLUE AdBlue è un innovativo prodotto il cui utilizzo è necessario su numerosi nuovi autocarri e autobus diesel in Europa per eliminare gli agenti inquinanti dei gas di scarico. È una soluzione acquosa di urea (32,5 per cento) atossica, sicura da maneggiare e non nociva per l’ambiente. La sostanza chimica chiamata urea (conosciuta anche come carbammide) è dissolta in acqua pura. L’urea è un prodotto sintetico, generalmente ottenuto da gas naturali, e utilizzato in fertilizzanti chimici, materie plastiche e cosmetici. AdBlue, che non contiene prodotti agricoli riciclati, viene immagazzinato in un contenitore situato accanto al serbatoio del gasolio, con cui non viene miscelato. Dallo scorso ottobre, ogni produttore europeo
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Air1 è la denominazione commerciale dell’AdBlue, prodotto a base d’urea che viene utilizzato nel sistema catalizzatore SCR al fine di ottemperare alle severe normative sulle emissioni inquinanti dei gas di scarico.
dotto offerto è conforme alle prescrizioni delle industrie costruttrici di automezzi pesanti (DIN 70070) e alle raccomandazioni qualitative dell’associazione dei produttori di prodotti chimici, CEFIC. Il prodotto viene fornito in contenitori da 10 litri, oppure in contenitori IBC da 1.000 litri corredati da specifico sistema di erogazione (pompa e pistola erogatrice). AdBlue può anche essere reso disponibile sfuso per il riempimento di unità Minibulk posizionate presso la clientela. Yara ha messo a punto una gamma di sistemi di stoccaggio e di erogazione per poter far fron te a ogni esigenza di utilizzo di Air1, indipendentemente dai volumi utilizzati e dalla taglia del cliente finale. AD ASSAGO IL PRIMO IMPIANTO
Yara è fornitrice di AdBlue a importanti gruppi come Iveco, Volvo, DaimlerChrylser e, per assicurare la disponibilità di AdBlue, vanta numerose collaborazioni con le più importanti compagnie petrolifere. di autobus e autocarri produrrà modelli che richiedono l’utilizzo di AdBlue. AdBlue viene utilizzato dalla tecnologia SCR (Selective Catalytic Reduction), un’avanzata tecnologia di controllo dell’inquinamento che viene installata nei sistemi di scarico. I sistemi SCR fanno reagire AdBlue con i nocivi gas di scarico NOx, trasformandoli in sostanze innocue come acqua e azoto. NOx è l’abbreviazione di ossidi di azoto, gas che vengono creati durante il pro cesso di combustione dei motori die sel e che rappresentano uno dei prin cipali componenti dell’inquinamento atmosferico. “Il costo di AdBlue - ci dice Maria Ni coletta Capucciati, Marketing and Branding Communication di Yara Italia - varia a seconda del punto vendita e delle modalità di acquisto. Non viene tassato come il gasolio (sebbene preveda l’Iva) e costa all’incirca la metà del gasolio. Nella maggior parte delle condizioni di guida, il costo di AdBlue viene largamente compensato dal minore consumo di gasolio. In media, il consumo medio di AdBlue corrisponde al 5 per cento del gasolio utilizzato (circa il 4 per cento per i motori Euro IV e circa
il 6 per l’Euro V). Quindi, in caso di viaggi in autostrada, il consumo è di circa 1,5 litri per 100 km. Va an che detto che AdBlue può essere utilizzato in quasi tutte le condizioni climatiche riscontrabili in Europa. Tuttavia, si congela se la temperatura scende al di sotto degli 11 gradi centigradi. In caso di congelamento, AdBlue non viene danneggiato e può essere utilizzato non appena si scongela”. LE DIMENSIONI DI YARA INTERNATIONAL La norvegese Yara International utilizza una tecnologia di produzione di AdBlue che genera un prodotto particolarmente puro. La produzione di AdBlue avviene in due impianti situati strategicamente all’interno del territorio europeo: Brunsbüttel (Germania) e Slui skil (Olanda). Quest’ultimo è il maggior impianto di produzione di AdBlue, con una capacità annuale di 200mila tonnellate. Yara International, di cui fa parte Yara Italia, con sede a Milano, in viale Corsica 7, è annoverato tra i più grandi gruppi chimici mondiali ed è specializzato nella produzio-
ne di fertilizzanti per l’agricoltura. Tra i prodotti venduti rientrano gas industriali e N-chemicals (derivati dell’azoto). Anche se la commercializzazione dei prodotti Yara è a livello mondiale, il mercato di più forte rappresentanza per il marchio è l’Europa. Yara è già fornitrice di AdBlue di importanti gruppi come Iveco, Volvo e DaimlerChrysler; inoltre, per assicurare la disponibilità pubblica di AdBlue, sono state instaurate numerose collaborazioni con note compagnie petrolifere come Aral, Avia, BP, ENI (Agip), HydroTexaco, OK Benzin, Norsk Hydro, Preem, Shell, Statoil, Tamoil e Texaco. “Alla fine di novembre 2006 - continua Maria Nicoletta Capucciati - Yara International e International Diesel Service (IDS), divisione operativa di Kuwait Petroleum (Q8), hanno siglato un contratto per la distribuzione di AdBlue in Europa. AdBlue con marchio Air1 viene offerto 24 ore su 24, sette giorni la settimana, in stazione di rifornimento IDS situate in luoghi strategici di diciotto Paesi europei. Va ricordato che IDS ha all’attivo ben 640 stazioni di rifornimento sull’intero continente, dal Nord della Svezia al Sud Italia”. Il pro-
In Italia, AdBlue è reperibile presso i maggiori grossisti e presso concessionarie e officine delle più note Case costruttrici. Ma non solo. Ad Assago, nella stazione di servizio Agip situata lungo la tangenziale ovest, è stato inaugurato un importante impianto attrezzato per erogare l’AdBlue. Con questa inaugurazione, Eni testimonia il grande impegno verso il “miglioramento continuo” della qualità dei servizi e dei prodotti offerti sulla rete Agip per rispondere alle esigenze di tutti i motori e di tutti i veicoli. Un impegno che rappresenta un nuovo importante traguardo per Agip, prima in Italia a distribuire ben zina senza piombo sin dal 1987, prima a produrre gasolio a basso tenore di zolfo negli anni ’90 ma soprattutto prima a offrire BluDiesel e BluSuper, i gasoli e le benzine senza zolfo, in anticipo sulle normative previste per il 2009, che coniugano elevate prestazioni e riduzione dei consumi e delle emissioni. Un impegno basato sul binomio Tecnologia e Ambiente che Eni ritiene vincente per il futuro della rete Agip. Costruire e avviare l’impianto AdBlue nella stazione di servizio Agip di Assago non è stato semplice e ha costituito un importante test per poter procedere alla distribuzione del nuovo prodotto all’interno della rete Agip, sia in Italia che all’estero. Nei prossimi anni, impianti per erogare AdBlue saranno operativi in ben 300 stazioni di servizio Agip in Italia e in oltre 50 della rete europea. Inoltre, nel novembre scorso è stata inaugurata presso la stazione di servizio Dalla Bernardina a Caselle di Sommacampagna (Vr) il primo erogatore pub blico di AdBlue con il marchio Air1. “L’installazione di un erogatore di uso pubblico di capacità di 4.000 litri, funzionante come una normale colonnina di erogazione gasolio con analogo sistema di lettura carta carburante - spiega la dottoressa Capucciati - rappresenta un grande passo in avanti per la reperibilità del prodotto. Il locale Truck Center è un vero e proprio centro polifunzionale per autotrasportatori, situato su un’area di 45.000 metri quadrati e con una capacità di stoccaggio di 125.000 litri di gasolio per autotrazione. Il Truck Center è situato in un punto nevralgico del trasporto su gomma: a pochi chilometri dall’Interporto Quadrante Europa situato all’incrocio delle autostrade del Brennero e Serenissima. Ciò che caratterizza quest’area di servizio è il progetto di prossima realizzazione per un’area di sosta con annesso hotel a 55 stanze, lavanderia a gettoni, docce e spazi per uffici: un supporto concreto alle esigenze pratiche degli autotrasportatori. Sempre in Italia, Yara rende noto che Air1 è stato scelto da diverse realtà aziendali, come Autamarocchi Spa, società leader nel settore del trasporto container, del trasporto internazionale e della logistica. Per ora sono quattro le sedi dell’azienda in Italia dove verranno installate le cisterne per l’AdBlue: Trieste, Padova, Genova e Livorno. Il contratto riguarda la fornitura di prodotto sfuso che verrà stoccato in Minibulk Titan di capienza pari a 5.000 litri. Autamarocchi si avvale di un parco mezzi tra i più importanti e più moderni del Paese, composto da circa 500 trattori stradali e circa 900 semirimorchi che effettuano importanti tratte nazionali e internazionali.
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