IL MONDO DEI TRASPORTI
Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI
Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XVIII - N. 167 - APRILE 2008
RENAULT TRUCKS
Il Midlum in chiave Fideus anticipa la distribuzione del futuro
IVECO
VOLVO GROUP
Il Massif con Per Volvo, Renault e Mack tutti i pregi dei positive prospettive “fratelli maggiori” dopo i successi del 2007
Cristina Altieri a pagina 18
Paolo Altieri a pagina 28
Fabio Basilico a pagina 14
SUCCEDERÀ DOMANI
In arrivo la terza generazione della punta di diamante di Mercedes-Benz
Il truck nel mondo della globalizzazione
Actros incontentabile
A
Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano
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nche se secondario rispetto al colossale turnover del settore automobilistico (la proporzione è 10 a 90 per cento a livello mondiale), il mondo industriale del truck continua a interessare gli investitori di ogni continente, non solo per la presenza di nicchie di mercato in forte espansione - come il cava e cantiere, il militare e in generale il settore dei motori a basso impatto ambientale - ma anche per il ristretto numero dei player mondiali. Grandi gruppi che operano, quasi sempre, su ampie offerte di mercato e che - attraverso alleanze storiche o più recenti - hanno la possibilità di influenzare tutto il comparto e di determinarne la redditività o il declino. Come accade in tanti settori, al cliente finale, poco importa sapere se il veicolo che sta per acquistare è prodotto da un’azienda posseduta da europei, americani, indiani o cinesi. Così come ha poca rilevanza il fatto che motori, cambi, ponti o altra componentistica primaria provengano da vicino o da lontano, da un’azienda del Gruppo che produce il veicolo o magari da un concorrente. La globalizzazione sta procedendo a gran velocità anche nel mondo dei truck e sta determinando radicali cambiamenti. Aree tradizionalmente chiuse (come quella nordamericana) si sono dovute aprire alle proposte di altri continenti per ridurre i costi e migliorare la qualità o alle tecnologie tipicamente europee, per risolvere le problematiche sull’inquinamento e sui consumi. La fase 2 EPA 07 dell’introduzione delle norme sulle emissioni negli Stati Uniti ha comportato sostanziali modifiche tecniche e ha fatto crescere nel 2007 i prezzi dei veicoli (+10.000 dollari per i pesanti, + 3.000 dollari per i medi). E ulteriori incrementi si attendono entro il 2010 quando scatterà la Fase 3 delle normative sulle emissioni. Una situazione di indubbia difficoltà che ha portato a una situazione di criticità la Cummins e che aveva fatto ipotizzare una uscita della Cat da questo settore. Proprio attorno a una questione di motori è in atto in questo momento una battaglia legale miliardaria (la richiesta di danno è di 2.000 milioni di dollari) tra Ford e Navistar. La seconda azienda, che aveva un contratto per la fornitura di motori V6 e V8 da montare sui popolari F-150 della Ford, si è vista tagliare la commessa, in seguito al varo di un programma di produzione in proprio da parte della Ford per un nuovo 4.4 turbodiesel nel proprio stabilimento messicano. A sua volta il colosso di Detroit aveva citato Navistar nei mesi precedenti per una presunta “irregolarità” nel prezzo dei motori acquistati e soprattutto per problemi di affidabilità e qualità. Due grandi gruppi - non dimentichiamo che Navistar significa anche International, IC Corporation e Workhorse - che si sfideranno direttamente anche nel settore dei veicoli medi e medio pesanti, dopo l’acquisizione da parte di Navistar del settore truck della General Motors (Chevrolet e GMC). Non stupisce quindi che due aziende molto attive nelle espansioni internazionali - l’Iveco e la Tata - stiano guardando con interesse alla Navistar. Per la Casa torinese una joint venture con il gruppo di Chicago significherebbe una nuova opportunità di sbarco per i propri furgoni negli Usa - sicuramente al top dal punto di vista della tecnologia, dei consumi e del rispetto ambientale in confronto alla produzione locale - e soprattutto l’apertura alle gare per le forniture dei veicoli militari (non è un segreto che il nostro Lince è ambitissimo dall’esercito statunitense, in quanto molto più sicuro dei mezzi blindati fino a oggi realizzati in quel Paese). Per Tata l’ingresso in Navistar aprirebbe fronti ancora più vasti, anche perché il patto oggi esistente tra il Gruppo americano e l’indiana Mahindra (rivale di Tata) verrebbe automaticamente sciolto in caso di una variazione dell’assetto societario di Navistar. Tata potrebbe così lavorare a 360° con il colosso di Chicago, sia nella produzione di veicoli pesanti che nei leggeri, con grandissime opportunità di espansione nei mercati orientali. Ma non è tutto. Il recente ingresso in Navistar con un 6 per cento del capitale della Owl Creek Asset Management apre uno scenario che vede l’arrivo di un nuovo importantissimo attore: la Caterpillar. Navistar costruisce truck e motori di gamma bassa, Cat produce ottimi motori ed è leader nei mezzi movimento terra. Che cosa potrebbe essere vantaggioso per i due partner? Per Navistar utilizzare in nuovi motori “puliti” di Cat e per Caterpillar vendere ai sui clienti veicoli cava e cantiere con proprio marchio e costruiti da Navistar. La conclusione? Immaginatela voi, visto che Iveco significa anche Astra e CHN e che Tata - con le sue immense risorse economiche e la grande capacità commerciale - può aprire sbocchi preclusi alle aziende yankee. A.J. Forest
Rinnovato nei contenuti formali e tecnici, sulla base anche dei suggerimenti della clientela, il principe dei pesanti della Stella ha tutte le carte in regola per dar seguito al successo delle prime due edizioni, sottolineato da ben 550mila unità vendute nel mondo. STOCCARDA - L’elegante e tecnologica Karl Benz Arena di Stoccarda, città dove ha sede tra l’altro il quartier generale del Gruppo Daimler, ha fatto da sofisticata cornice al “vernissage” per la presentazione della terza generazione dell’Actros, punta di diamante della gamma di veicoli industriali Mercedes-Benz ma anche riconosciuto campione mon diale della categoria. Evento importante in Casa della Stella perché al centro dell’attenzione di un nugolo di giornalisti non solo europei era il veicolo che più di tutti gli altri firmati Mercedes-Benz compendia il meglio che oggi la tecnologia mette a disposizione per esaltare quanto si richiede ad un moderno autocarro in tema di prestazioni, di comfort, di sicurezza, di consumi contenuti, ridotte emissioni, di costi di gestione, in un’ultima analisi di redditività per le aziende di trasporti. Per raccontare cosa è oggi l’Actros, da dove viene, dove sta andando, che cosa ha di nuovo da offrire ai suoi clienti lo abbiamo immaginato dotato anche di “parola”. Ed ecco l’intervista che abbiamo ricavato.
Paolo Altieri a pagina 2
Fiat Professional
Senza avversari il Ducato nel mondo dei camperisti
MOVIMENTO TERRA
NISSAN ITALIA
Le strategie di New Holland Construction nell’intervista a Giuseppe Fano
Paolo Gagliardi spiega il ritorno del Pick-up con chiara vocazione per il mondo del lavoro
TORINO - Anche la nuova generazione del popolare veicolo commerciale torinese è preferita da due camperisti su tre, a conferma dell’eccellenza del modello base. Oggi circolano in Europa circa 500.000 camper realizzati su base Ducato.
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Campanella a pagina 36
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Intervista
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
A tu per tu con la nuova ammiraglia della Stella
ACTROS
PUNTA DI DIAMANTE MERCEDES-BENZ
Sta per arrivare sul mercato la terza generazione del Mercedes-Benz Actros del quale finora sono stati venduti nel mondo più di 550mila esemplari. Già vincente al debutto nel 1996, reso ancora più competitivo nel 2002, è pronto ora con la terza generazione ad affermare ulteriormente i diritti della sua classe. L’abbiamo incontrato a Stoccarda in casa di Daimler Truck. Divertendoci a stuzzicarlo.
“Aspettatevi da me ancora di Paolo Altieri STOCCARDA - L’elegante e tecnologica Karl Benz Arena di Stoccarda, città dove ha sede tra l’altro il quartier generale del Gruppo Daimler, ha fatto da sofisticata cornice al “vernissage” per la presentazione della terza generazione dell’Actros, punta di diamante della gamma di veicoli industriali Mercedes-Benz ma anche riconosciuto campione mon diale della categoria. Evento importante in Casa della Stella perché al centro dell’attenzione di un nugolo di giornalisti non solo europei era il veicolo che più di tutti gli altri firmati Mercedes-Benz compendia il meglio che oggi la tecnologia mette a disposizione per esaltare quanto si richiede ad un moderno autocarro in tema di prestazioni, di comfort, di sicurezza, di consumi contenuti, ridotte emissioni, di costi di gestione, in un’ultima analisi di redditività per le aziende di trasporti. Per raccontare cosa è oggi l’Actros, da dove viene, dove sta andando, che cosa ha di nuovo da offrire ai suoi clienti lo abbiamo immaginato dotato anche di “parola”. Ed ecco l’intervista che abbiamo ricavato. E, allora, emozionato per il debutto? “Non esageriamo. Sono grande e grosso, ho un cuore più che robusto. Non è facile farmi prendere dall’emozione. Piuttosto sono eccitato all’idea che presto potranno scoprire di me una quantità infinita di nuovi valori di cui mi hanno arricchito i progettisti di Daimler Truck”.
Prima di entrare nel merito delle innovazioni che ti contraddistinguono, ci racconti come sei arrivato a questo traguardo? “Sono orgoglioso degli anni che ho vissuto finora per la soddisfazione che sono riuscito a dare a tantissimi clienti. Ho sulle spalle un passato di 12 anni. Ricordo bene il debutto nel lontano 1996 quando in Italia la responsabilità della Divisione Veicoli Commerciali e Industriali era affidata a un ottimo professionista di nome Benito De Filippis coadiuvato da un giovane altrettanto brillante, Marco Lazzoni. Venne organizzata una bella manifestazione sul circuito di Monza ed è da lì che praticamente iniziai la mia grande avventura. Segnata da tutta una serie di tappe nel corso delle quali i progettisti hanno fatto a gara ad arricchirmi di contenuti sempre innovativi. All’inizio mi hanno visto, montavo per la prima volta di serie il cambio Telligent derivato dall’Eps, e probabilmente anche questo contribuì a farmi vincere per il 1997 il titolo di Truck of the Year. Nel 1998 i clienti potevano chiedere come optional, per la prima volta su un veicolo pesante, il cambio automatizzato Telligent, nel 2000 vengo dotato, e sono ancora primizie assolute, di dispositivi elettronici Telligent: il primo mi consente di mantenere una distanza prestabilita da chi mi precede, l’altro per segnalare l’inavvertita invasione di un’altra corsia rispetto a quella di marcia”. A quando risale invece il debutto della tua seconda generazione? “Avvenne nel 2002 quando mi
ripresentai alla clientela con modifiche e interventi importanti, sia nel design della cabina, sia nella definizione degli interni. Si arriva così al 2005 quando i progettisti Mercedes-Benz decidono di far funzionare il mio cuore con la nuova tecnologia BlueTec, che non solo mi metteva in condizione di rispettare la normativa europea sulle emissioni in netto anticipo rispetto all’entrata in vigore, ma soprattutto dava un drastico taglio alle emissioni di particolato, di ossidi di azoto, di biossido di carbonio e questo con ulteriori benefici anche sul consumo di carburante. In pratica, con BlueTec sono diventato un camion ecologico con risultati eccezionali sul fronte della difesa dell’ambiente. Pensa che fino a tutto il 2007 sono stati venduti ben 100mila veicoli con motorizzazione BlueTec. Significa che sono stati risparmiati complessivamente 300 milioni di litri di gasolio, evitando così che nell’atmosfera finissero emissioni di bios-
sido di carbonio nell’ordine delle 700mila tonnellate”. La tua evoluzione passata finisce qui? “Ma vuoi scherzare! Intanto nel 2004 ho la soddisfazione di vincere per la seconda volta il premio di Truck of the Year. Poi, ti è facile im maginare che i progettisti non dormono la notte per studiare nuovi dispositivi finalizzati soprattutto alla sicurezza, alla gestione del veicolo, al comfort di guida, all’ulteriore riduzione di consumi ed emissioni. Sai, per esempio, cosa è l’Active Brake Assist? Una cosa rivoluzionaria. Me l’hanno montato nel 2006. È un dispositivo elettronico, non ti sto a spiegare i dettagli del funzionamento comunque interessante e ne potremo parlare un’altra volta in maniera approfondita - grazie al quale, se mi sto avvicinando troppo al veicolo che mi precede, magari per una imperdonabile distrazione dell’autista, parte imme-
diatamente un avviso sonoro che gli serve da avvertimento. Ma se lui ha perso proprio il ben dell’intelletto e io sto per andare a sbattere sul veicolo o sulla vettura che mi sta precedendo, allora succede il miracolo. Sai quale? Che freno da solo, senza alcun comando dell’autista. Non è detto che non vado ugualmente a toccare in qualche modo chi mi precede, ma le conseguenze saranno decisamente minime rispetto a un tamponamento vero e proprio. Nel frattempo ho avuto modo di far apprezzare l’estrema efficacia, sul piano del comfort, della sicurezza e del la riduzione dei consumi, del cambio automatizzato PowerShift, così come l’anno scorso ho cominciato a far apprezzare alle aziende di trasporto l’utilità del FleetBoard, vera e propria arma assoluta per una moderna gestione dei veicoli e delle spedizioni”. Ma, scusa, dall’inizio a oggi, con queste credenziali quanti
clienti sei riuscito a catturare in questi 12 anni? “Non impressionarti. Siamo un esercito nel mondo, ben 550mila disseminati in più di 100 Paesi e probabilmente quasi tutti ancora in perfetta efficienza. In Italia, se ricordo bene, siamo in oltre 40.000 a circolare”. Ok. Ma con questo curriculum, si sentiva proprio l’esigenza di rifarti vestito e contenuti? “Caro amico, la battaglia sui mercati è sempre più dura. I miei concorrenti non stanno certo con le mani in mano. E poi, io porto un marchio, la Stella, che vuole essere sempre il simbolo dell’eccellenza. È normale che senta l’esigenza di migliorarmi continuamente per mantenere un primato che in ogni caso non consente di dormire sugli allori. Di qui la mia terza importante trasformazione alla quale hanno contribuito in maniera fondamentale i suggerimenti e i consigli di tan-
Intervista
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
tissimi miei clienti”. Vogliamo scendere nel dettaglio? Raccontami tutto quello che hai di nuovo da mettere a disposizione dei clienti della Stella. “Spero che tu abbia tanto spazio da dedicarmi, perché i miei tutors mi hanno rivoltato come un calzino e non perché avessi qualcosa da farmi perdonare, quanto piuttosto la loro ambizione è quella che il Re del Trasporto, quale io sono, ha diritto al meglio di quanto oggi un trasportatore possa desiderare”. Da dove cominciamo? “Beh, intanto ti dico che sono ben 23 gli interventi principali ai quali sono stato sottoposto. E poi ti parlo subito del mio nuovo look esterno. Conosci la frase “Form follows Function”? È il principio del famoso architetto americano Louis Sullivan al quale il designer Raymond Loewy si ispirò successivamente per la progettazione del design delle autovetture. Esso incarna l’idea che la forma debba essere al servizio della funzionalità tecnica di un’opera. Nel design di un veicolo industriale questo principio trova la sua massima espressione in relazione soprattutto alla forma esterna e interna della cabina, tenuto anche conto che le esigenze normative a livello di dimensioni vanno conciliate con soluzioni aerodinamiche, senza per questo trascurare le esigenze del conducente che, all’interno della cabina, spesso vive e lavora 24 ore al giorno”. Ebbene? “Era solo una premessa. Che merita di essere accompagnata da un’altra considerazione. E cioè che io fin dall’inizio mi sono proposto con un design all’avanguardia, sottolineato dalla mascherina a V, poi dall’integrazione dei fari in vetro
comfort, e di questo se me lo chiedi parlerò dopo, ma riesco anche a suscitare straordinarie emozioni. Una volta accesa, penso che non ci sia nulla che possa esprimere al meglio l’identificazione tra il conducente e il marchio Mercedes-Benz”. Tutto qui? “Non corriamo, anche se, lo sai, mi piace correre sulla strada. La nuova mascherina leggermente arcuata a V è armonicamente integrata sul frontale. La linea prosegue con una leggera curvatura fino alla visiera parasole. Inoltre, le lamelle della griglia di fronte al radiatore sono state ridotte nel numero e presentano una forma più incisiva. La potenza e il dinamismo che io esprimo sono accentuate dalla nuova visiera parasole a tre elementi integrata nel frontale a V. La parte centrale in acciaio sottolinea l’impressione di qualità e leggerezza, mentre la parte bassa del frontale gioca su una nuova grembialatura, quasi fosse un discreto spoiler a tre aperture. Molto ben riuscita mi sembra la speciale pannellatura degli angoli con deflettori ottimizzati, che tra l’altro migliorano anche l’aerodinamica. Lo stesso vale per i nuovi retrovisori esterni a due elementi. Nuovi sono anche i fari principali dal design incisivo ma anche funzionali in quanto permettono la sostituzione separata del vetro trasparente in caso di danneggiamenti. Chi vuol spendere di più può avermi con i fari bi-xeno, abbaglianti e anabbaglianti. Nessun altro dei miei avversari offre questa soluzione. Ma, se mi guardi bene, scopri anche che sul frontale ho una nuova targhetta Mercedes-Benz, il bellissimo emblema V8 e naturalmente il mio nome, Actros”. Passiamo all’interno della cabina. Anche sotto questo profilo ti
design con l’impugnatura in materiale sintetico e Stella cromata Mercedes-Benz”. Ho l’impressione che qui facciamo notte. “E la faremo, perché sono solo all’inizio del racconto dello straordinario lavoro portato avanti dai tecnici per rendermi ancora più interessante e appetibile”. E allora andiamo avanti... “Prima ho accennato al cambio Powershift. Ebbene, d’ora in avanti non sarà più a richiesta, ma farà parte del mio equipaggiamento di serie. Non solo, ma si tratta di un’ulteriore evoluzione del cambio automatizzato Powershift votata a tutte le applicazioni on road. Grazie al suo funzionamento completamente automatico, l’autista può concentrarsi meglio sulla strada sempre più congestionata evitando così un eccessivo affaticamento. Inoltre, questa nuova versione adotta una sofisticata logi-
stanti durante tutto l’arco della giornata. Comunque il conducente può intervenire in qualsiasi momento, ma non ci sarà bisogno di un suo intervento per ritornare alla modalità automatica. Provvederà automaticamente il Powershift”. Ma in questo modo i patiti dello “smanettamento” non avranno più gusto nella guida... “Considerazione assolutamente sbagliata. Con questo nuovo cambio la guida risulta ugualmente divertente. Inoltre il nuovo Powershift dispone di numerosi programmi di marcia intelligenti, modalità Power, Eco-Roll, modalità di manovra e di disimpegno dal fondo stradale, che alla fine si traducono in altri vantaggi per i conducenti e le im prese proprietarie dell’Actros. Potrei continuare ricordando che il computer di comando del Powershift edizione 2008 garantisce anche innesti più morbidi e più veloci cambi di marcia, il che si traduce in
della batteria, che consente all’autista di controllarne il suo stato e di provvedere alla sua ricarica attraverso un nuovo accumulatore di energia”. Prosegui. Penso che hai ancora altri argomenti per continuare a stupirmi... “Hai ragione. Ti voglio parlare ora di un’altra evoluzione tecnica, ovvero il sistema di gestione con sospensioni pneumatiche finalizzata a ridurre i consumi. Si tratta del sistema di gestione dell’aria compressa, chiamato E-Apu, ovvero Electronic Air Processing Unit, che viene montato di serie ed è integrato nel bus di dati CAN. Vuoi sapere a cosa serve? Intanto consente di aumentare la pressione accumulata nei circuiti frenanti, il che permette in fase di frenata di mettere a disposizione una pressione supplementare. Non solo, ma con la soppressione del serbatoio dell’aria compressa separato nel circuito frenante, il
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da 375 kW (510 cv) a 440 kW (598 cv). Grazie alla tecnologia BlueTec 5 sono motori che già oggi rispondono ai requisiti prescritti dalla normativa Euro 5 sulle emissioni, che entrerà in vigore a partire dall’autunno del prossimo anno”. Non dirmi che abbiamo finito... “Ma nemmeno per sogno. Ai fini della sicurezza, i clienti che lo volessero potranno chiedere, purtroppo con un sovrapprezzo, i sensori luce e pioggia. In presenza di scarsa visibilità il sensore luce attiva automaticamente le luci anabbaglianti mentre il sensore pioggia, appena riconosce le prime gocce sul parabrezza, attiva automaticamente l’intervento dei tergicristalli. Altre dotazioni a richiesta sono il climatizzatore autonomo, per godere di una temperatura costante all’interno della cabina, la tendina parasole sul lato passeggero, quella sul lato guida è di serie come lo sono anche lo specchio da barba, regolabile a scomparsa sul vano di stivaggio superiore, la pistola ad aria compressa per pulire facilmente la cabina anche negli angoli più nascosti”. C’è altro? “Sì, stavo per dimenticare che molti nuovi accorgimenti sono stati dedicati all’impianto sterzante, con uno sterzo più diretto e dallo straordinario feeling, per un’assoluta maneggevolezza e una migliore stabilità direzionale”.
La terza generazione del Mercedes-Benz Actros, che sarà disponibile sui mercati in autunno, si avvale di importanti interventi, sia stilistici sia funzionali sia tecnici, frutto anche dei suggerimenti di autisti e clienti trasportatori, finalizzati a rendere l’ammiraglia della Stella ancora più competitiva.
Hai anche la pazienza di riassumermi i sistemi di sicurezza attiva che nascondi sotto questo imponente e aggressivo vestito? “Ma vuoi scherzare. È proprio sotto questo profilo che vado fiero come un matto. Sono dispositivi che per moltissimi autisti già da tempo sono un’assoluta garanzia.
più grandi soddisfazioni” trasparente, quindi da talune delle tante innovative soluzioni stilistiche proposte con le mie Special Edition, come l’esclusiva Black Edition, il raffinato Concept Truck Cruiser, la sportiva Edizione Azzurri, di cui mi avete onorato in Italia in occasione del vostro successo ai Mondiali di Calcio, proprio a casa mia, o come l’avveniristico Space Maxx. Oggi, chi mi osserva capisce immediatamente che sono un oggetto ancora più emozionante e funzionale”. Da cosa lo capisce? “Beh, intanto il frontale trasmette una sensazione di assoluto dinamismo. Poi, c’è la novità del marchio della Stella, posto al centro della calandra, che ora, grazie ad una luce a LED, di notte può essere illuminata. Questa chicca verrà offerta a richiesta, ma la Stella illuminata è la prova tangibile che non solo ho raggiunto la perfezione tecnica in termini di redditività e di
sei trasformato? “Come dicono i francesi? Ça va sans dire! È proprio qui che è stato fatto un importante lavoro dai designers e progettisti Mercedes-Benz sulla base anche dei suggerimenti di tanti conducenti. Così, ora ho un letto con rete ortopedica e regolabile, dispongo di un posto dove tenere i portasciugamani, sul cruscotto sono stati inseriti nuovi strumenti circolari con quattro cornici cromate, mentre la strumentazione presenta una mascherina tridimensionale e una scala con nuove cifre e colori. Nuovi sono anche i rivestimenti e le imbottiture dei sedili. Novità assoluta per un autocarro è la possibilità di regolazione continua dell’assetto orizzontale del letto Comfort, quello superiore, che permette di riposare al meglio anche quando sono parcheggiato su terreno sconnesso o su strada in pendenza. Un vero e proprio letto con la bol la di livellamento. Anche la chiave di accensione ha un nuovo
ca di funzionamento attraverso un sistema di sensori integrato, che misura costantemente l’inclinazione del manto stradale e confronta i dati rilevati con la velocità tenuta dal veicolo e la posizione del pedale dell’acceleratore. Ciò permette al Powershift di innestare automaticamente il rapporto più adatto alla situazione di marcia”. Stupefacente. E si accompagnano altri vantaggi? “Certamente. Primo fra tutti, un simile cambio permette di ridurre i consumi di carburante e l’usura eccessiva della catena cinematica. Sì, perché se l’autista è bravo, con il Powershift Mercedes-Benz i vantaggi in termini di consumo e usura sono immediati. Ma anche l’autista più abile, dopo molte ore seduto al volante, accusa inevitabilmente i sintomi della stanchezza. Ma il cambio automatico continua imperterrito a fare il proprio dovere al meglio, assicurando prestazioni co-
un’ulteriore riduzione dei consumi e soprattutto in una formidabile silenziosità di funzionamento. Solo guardando il contagiri, ci si può accorgere che sta avvenendo il cambio di marcia. Inoltre, grazie al miglioramento del comfort d’innesto marce attraverso il sistema di stabilizzazione, è stato possibile ridurre ulteriormente i movimenti di rollio e di beccheggio della cabina”. Ormai mi hai fatto drizzare tutte le antenne della curiosità. Vai avanti... “Con piacere. Sai che noi di Mercedes-Benz abbiamo a cuore la manutenzione preventiva, conditio sine qua non, me la concedi questa frase latina, per massimizzare i tempi d’impiego e ridurre al minimo i tempi di fermo. Per esempio, una delle cause più frequenti della mancata operatività di un autocarro è la batteria obsoleta o facilmente scaricabile. Ebbene, ora sull’Actros è presente un indicatore di carico
mio peso complessivo risulta alleggerito di 20 chili a tutto vantaggio del carico utile. In più, il sistema consente di accelerare del 20 per cento il tempo di sollevamento delle sospensioni pneumatiche”. I tuoi discorsi si stanno facendo piuttosto tecnici. Metterò più attenzione su quanto mi vai illustrando”. “Bravo, non distrarti. È migliorata anche l’efficienza della pompa dell’acqua sempre nell’intento di ridurre ulteriormente i consumi di gasolio. La soluzione viene dall’adozione del cosiddetto “giunto Linnig”, che consente alla pompa di funzionare in regime di carico parziale con un numero ridotto di giri, a fronte di un minore assorbimento di potenza. A pieno carico, il giunto viene saldamente bloccato mediante un elettromagnete e la pompa è in grado di funzionare alla massima potenza. Solo con questo intervento è stato possibile ridurre i consumi dello 0,7 per cento. Ma bisogna aspet tare il 2009 prima di vedere montato questo dispositivo per prima sul V8 da 435 cavalli”. Ecco, siamo arrivati alla gamma motori. Ci sono novità? “Le motorizzazioni sono quelle conosciute che, grazie a tutta la serie di interventi di cui ho parlato finora, risultano ancora più prestazionali, parche nei consumi e rispettose dell’ambiente. Sono gli ormai famosi propulsori BlueTec collaudati da più di 100mila clienti. Sono il V6 da 11,9 litri declinato in sei classi di potenza, da 235 kW (320 cv) a 350 kW (476 cv) e il V8 da 15,9 litri disponibile in tre classi di potenza,
Mi riferisco al sensore di prossimità Telligent abbinabile allo straordinario Active Brake Assist e all’assistente di guida, ovvero il sistema antisbandamento Telligent che avvisa il conducente quando il veicolo oltrepassa involontariamente la corsia di marcia emettendo un segnale acustico. Mi riferisco al Telligent Stability Control per i trattori stradali 4x2, alla regolazione antirollio Telligent per autocarri a due e a tre assi con sospensioni pneumatiche. Non mi pare che altri bisonti della strada possano vantare una dotazione di sicurezza attiva così completa e così all’avanguardia”. Caro Actros, sei stato quanto mai esauriente. Ora so che sei in possesso di armi ancora più convincenti per proseguire sulla strada del successo. A quando il debutto di fronte al grande pubblico? “Ti do appuntamento al Salone dei veicoli industriali di Hannover in settembre. È lì che ci sarà la grande festa in mio onore. Mi raccomando, non devi mancare”. Ciao, simpatico bestione! Non mancherò. Ma chi ha detto che i giganti della strada sono un pericolo pubblico? Se solo ci si soffermasse a considerare il lavoro certosino, puntuale, scrupoloso dei progettisti e la montagna di denaro che le aziende spendono per rendere un gigante come il nuovo Actros sempre più prestazionale, confortevole, sicuro, parsimonioso e pulito, probabilmente si avrebbe maggior rispetto per un “oggetto”, certo ingombrante, ma tanto utile per soddisfare le esigenze della nostra quotidianità.
Attualità
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
BILANCIO 2007 POSITIVO PER DAIMLER TRUCKS IN SUD AMERICA E NELL’EST EUROPA
I nuovi mercati della Stella
“
Andreas Renschler, Membro del Board of Management di Daimler AG e Head della Daimler Trucks, fa il punto sull’azione commerciale nel mondo di Daimler Trucks. “I valori negativi - ha spiegato - riguardano solo l’area Nafta, ma in Brasile e nell’Europa Occidentale restiamo leader di mercato, così come in gran parte del mondo”. E per l’anno in corso prevede una crescita, soprattutto nei Paesi emergenti: India, Russia, Turchia.
STOCCARDA - In crescita il mercato del Brasile e dell’Europa Occidentale, in declino quello dei Paesi dell’area Nafta e del Giappone, ma Daimler Trucks resta leader di mercato in gran parte dei Paesi dove è presente. E guarda ai mercati dei Paesi emergenti. Queste le premesse sulle quali Andreas Renschler, Membro del Board of Management di Daimler AG e Head della Daimler Trucks, fa il punto sull’azione commerciale nel mondo di Daimler Trucks in occasione della presentazione della terza generazione di Actros. In base ai risultati preliminari del bilancio 2007 e del quarto trimestre, Daimler Trucks ha perduto il 9 per cento ed è fermo a 467.700 veicoli, con un fatturato in calo a 28,5 miliardi di euro. “Nel 2007 - ha spiegato Renschler - il mercato del Brasile è cresciuto nel segmento dei pesanti del 43,1 per cento, con 61.000 unità vendute, rispetto alle 42.000 del 2006. Anche nel segmento dei medi il Brasile è andato molto bene: 30.000 unità vendute a fronte delle 26.000 del 2006, con una crescita del 17,8 per cento. In aumento la gamma pesante anche nell’Europa Occidentale: +3,5 per cento nel segmento dei pesanti, con 271.000 unità vendute, rispetto alle 261.000 dell’anno precedente.
Invece nella gamma media si è registrato un lieve decremento: 7,2 per cento, ovvero 67.000 unità rispetto alle 73.000 del 2006. Ma il decremento più significativo riguarda l’area Nafta: -40,7 per cento nei pesanti, -20,8 nei leggeri, rispettivamente con 208.000 e 186.000 unità vendute, mentre nel 2006 erano state 351.000 e 235.000. Segno meno che troviamo anche in Giappone: -28,8 per cento nella gamma leggera (113.000 unità rispetto alle 158.000 del 2006), -22,6 per cen to nel segmento medio (46.000 unità nel 2007, 59.000 nel 2006) e -13,6 per cento nella gamma pesante (43.000 e 50.000 unità). Ma io analizzerei più nel dettaglio questi dati, ovvero scorporandoli per marchio. Se ne evince che siamo su livelli record per le vendite di Mercedes-Benz Trucks e vendite eccellenti per Mitsubishi Fuso, a livello internazionale aumentate del 17 per cento. Decremento, che ci aspettavamo, per Daimler Trucks nel nord America. Ma se si considerano le vendite all’esterno dell’area Nafta, queste sono aumentate del 70 per cento. In Europa Occidentale le vendite di Mercedes-Benz fanno registrare un incremento del 20 per cento nell’Europa dell’est, del 28 in Sud America”. Per riassumere: “È pur vero - ha precisato l’alto manager tedesco - che
Daimler Trucks registra il 9,4 per cento in meno tra 2007 e 2006, ovvero 467.667 unità vendute rispetto alle 516.087 dell’anno prima. Ma il calo è dovuto unicamente a quello registrato nell’area Nafta, con 119.025 unità rispetto alle 187.406 del 2006, quindi un decremento del 36,5 per cento. In Europa e America Latina siamo a +12,5 per cento, con 159.923 unità vendute rispetto alle 142.104 del 2006. Mentre con Trucks Asia, quindi Fuso, siamo a +1,1 per cento e 188.719 unità rispetto alle 186.577 dell’anno prima”. 2008: IL MERCATO SI SFRUTTA IN PIENO Dati dinanzi ai quali Andreas Renschler si mostra più che ottimista. “Siamo il numero uno ha proseguito l’Head della Daimler Trucks - nel settore globale dei truck, i nostri clienti ben conoscono l’alta qualità dei nostri prodotti, che rappresentano per loro sempre strumenti di produzione di lavoro e danno garanzia della massima qualità. Se il focus per il 2007 era d’individuare la strategia mondiale opportuna, nel 2008 prevediamo una crescita e il pieno sfruttamento del mercato. Al momento la nostra presenza nel mondo dimostra che siamo ovunque nella prima posizione del mercato.
Andreas Renschler (a destra), Membro del Board of Management di Daimler AG e Head della Daimler Trucks, con Hubertus Troska, responsabile vendite Daimler Trucks per Europa e Brasile. Deteniamo il 30 per cento in Turchia, a Taiwan Mit subishi Fuso detiene il 60 per cento, e in Indonesia il 67. In Germania la quota è del 40 per cento, nei 29 Paesi dell’Europa occidentale siamo al 21 per cento in media tra gamma pesante e media. Nei Paesi del l’a rea Nafta i nostri brands detengono il 33 per cento, negli Usa il 34 e in Brasile Mercedes-Benz ha il 29 per cento con la sola gamma pesante. Tranne che in Giappone, Mitsubishi Fuso ha registrato una crescita record in 29 Paesi. Qualche esempio: in Vietnam siamo a 3.048 unità, con un aumento del 119 per cento, in Marocco a 4.802 e un incremento dell’81,9, negli Emirati Arabi Uniti a 15.516 e +52,7, in Indonesia a 29.755 e +42,23 per cento, in Oman a 3.843 e +39,4, in Arabia Saudita a 6.024 e +30,1, in Australia a 5.163 e +29,2, in Venezuela a 2.479 e +25,5, in Francia a 1.612 e +25,2, in Thailandia a quota 2.348 unità e +23,7 per cento”. Per quanto concerne Mitsubishi Fuso, quindi, le vendite internazionali hanno compensato, nel 2007, il decremento in Giappone. “Stiamo aumentando - ha proseguito Renschler - la pre-
senza dei servizi post vendita in Asia, nel Medio Oriente e in Europa, visto che dal 2004 in poi la richiesta di parti di ricambio è aumentata del 65 per cento. Nel 2007 il 71 per cento delle vendite di Mitsubishi Fuso sono state realizzate all’estero, in aumento rispetto al 62 del 2006 e al 67 per cento del 2005. I prossimi obiettivi sono ovviamente di ulteriori iniziative nei mercati esteri. Si tratta di un andamento che si registra anche per Daimler Trucks Nord America, la cui vendita all’esterno dell’area Usa-Canada sta diventando sempre più importante. Nel 2006 sono state vendute 2.993 unità in Sud America, l’anno scorso abbiamo raggiunto quota 5.667, con un aumento dell’87,5 per cento. In Australia e nell’area del sud Pacifico l’aumento è stato del 58,1 per cen to, con 3.555 unità vendute, rispetto alle 2.248 del 2006. Va bene anche l’Africa, con 1.171 unità, rispetto alle 901 del 2006 e un aumento del 30 per cento. Va decisamente forte il Messico, con 8.850 unità, rispetto alle 7.180 dell’anno prima e un incremento del 19,5 per cento. In quest’ultimo Paese stiamo avviando un’ulteriore campagna pubblici-
IL MONDO DEI TRASPORTI Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto Direttore responsabile Paolo Altieri Direzione, redazione e amministrazione Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza tel. 039/493101 - 493103 - fax 039/493102 e-mail: info@vegaeditrice.it Sede Legale Via Stresa 15 - 20125 Milano Editore Vega Editrice Presidente Luisella Crobu Direttore editoriale Cristina Altieri Condirettore editoriale Vincenzo Lasalvia Pubblicità Co.Prom: Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza tel. 039/493101-2 - fax 039/493102 Promozione Piero Ferrari Art Director Renato Montino Impaginazione e Fotocomposizione Varano, Busto Garolfo (Milano) Stampa Graphicscalve, Vilminore di Scalve (BG) Il Mondo dei Trasporti è registrato presso il Tribunale di Milano numero 327 del 4/5/1991 - Abbonamento annuo: Italia Euro 40,00, estero: Euro 77,44 - Versamento sul c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl, Milano - Poste Italiane Spa - Sped. in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano - Distribuzione MA-FA: Cologno Monzese (MI).
Al centro della calandra del nuovo Actros spicca la Stella che ora, a richiesta, può essere illuminata di notte conferendo al pesante Mercedes-Benz una personalità assolutamente inimitabile.
taria”. Forte la domanda nei Paesi dell’Est, dove in alcuni casi la crescita registrata da Daimler è due volte e mezzo quella del 2000. “In Polonia - ha continuato l’alto manager del Gruppo Daimler - siamo passati dal le 6.700 unità del 2000 a 22.200 unità, in Romania da 2.900 a 12.200, nella Repubblica Ceca da 5.800 a 11.200, in Ungheria l’unico calo, da 7.700 a 5.200, ma in Slovacchia siamo passati da 1.100 a 5.100 unità, in Lituania da 400 a 4.600, in Bulgaria da 500 a 3.500, in Lettonia da 300 a 2.900, in Slovenia da 1.400 a 2.500, in Estonia da niente a 1.800. Nei Paesi emergenti (Brasile, Russia, India e Cina) siamo cresciuti del 29 per cento. In Brasile siamo leader in entrambi i segmenti, in Russia è in atto un’espansione delle vendite e della rete di servizio e assistenza, in India è stata avviata la produzione dell’Actros e in Cina abbiamo avviato la collaborazione con un produttore cinese di apparecchiature originali. Questi mercati per noi sono in crescita ininterrotta dal 2002 in avanti, con un aumento del 120 per cento in questi anni”. Uno dei mercati chiave resta dunque il Brasile. “Senza dubbio, anche considerando - ha proseguito Renschler mostrando in un grafico l’andamento del mercato brasiliano - che il Paese è reduce da due eventi ravvicinati. Prima il boom dell’agri-business, dal 2000 al 2003, poi la crisi di quest’ultimo, terminata nel 2006. Oggi il mercato brasiliano vale oltre 91.000 veicoli. MercedesBenz è leader nel segmento pesante, nell’intero settore è testa a testa con Volkswagen”. GRANDE ATTENZIONE PER RUSSIA E CINA “Ma anche la Russia - ha aggiunto il manager di Daimler AG - è un Paese che riteniamo in grande sviluppo, con una forte domanda di truck europei, anche se resterà importante l’offerta di produttori locali. In Russia Daimler Trucks ha accresciuto le vendite del 58 per cento tra 2006 e 2007, nel settore dell’usato siamo al primo posto, con uno share del 25 per cento e un totale di mercato pari a 34.000 unità. Tra 2007 e 2008 la rete post vendita vedrà aumentare i workshop da 21 a 31. Altro mercato importante quello indiano, dove da qui al 2018 le aspettative sono di 500.000 unità. Lo sviluppo futuro è molto positivo, sia dal punto di vista delle infrastrutture sia da quello della professionalizzazione e competizione. La crescita nel solo segmento pesante, al di sopra delle 16 t, la prevediamo del 10 per cento l’anno”. Infine la Cina. “Il mercato cinese - ha concluso il manager tedesco - è già cresciuto del 126 per cento dal 2000, con 640.000 unità, al 2006 con 1.450.000. Le previsioni annunciano un’ulteriore crescita. Nel 2003 abbiamo avviato una joint venture con Foton, attualmente il più grosso produttore cinese nel seg mento dei leggeri, il quinto in quello dei pesanti. Dal 2000 al 2006 le vendite sono cresciute del 21 per cento l’anno. Obiettivo è stabilizzare la joint venture e verificare le future e potenziali opportunità di export”.
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
IVECO / DOPO GLI ALL BLACKS, ANCHE IL RUGBY ITALIANO COI COLORI DEL GRUPPO TORINESE
“Un sogno che si avvera” ROMA - Non poteva cominciare nel modo migliore la collaborazione tra Iveco e la Nazionale Italiana di Rugby. Già al secondo incontro, nell’importante Torneo 6 Nazioni, gli “azzurri” della palla ovale hanno ottenuto una storica vittoria contro la nazionale scozzese al termine di un match duro, tiratissimo, che il nostro Andrea Marcato ha risolto a poche manciate di secondi dalla fine, facendo letteralmente impazzire di entusiasmo il pubblico straripante del Flaminio e insieme a loro tutti gli “uomini” dell’Iveco che per l’occasione erano convenuti numerosi. Sì, la decisione del Gruppo Fiat di diventare, per i prossimi due anni Official Global Sponsor, con il marchio Iveco, della Federazione Italiana di Rugby e della Squadra Nazionale è partita proprio con il piede giusto. Nel contempo la sponsorizzazione conferma la strategia del Gruppo Fiat di legare il proprio nome a realtà sportive di assoluta eccellenza, che offrono l’opportunità di promuovere e rafforzare l’identità dei propri marchi a livello internazionale. Coerentemente con la vocazione e le caratteristiche dei singoli brand, Fiat ha scelto di usare il marchio Iveco per le attività di comunicazione legate all’iniziativa. L’accordo con la Federazione Italiana di Rugby, del resto, è una nuova tappa del cammino iniziato nel gennaio 2007 con la sponsorizzazione degli All Blacks, la nazionale neozelandese di Rugby, scelta per la sintonia con i valori dell’Azienda. Il rugby rappresenta il capitolo più recente della lunga storia di partecipazioni sportive targate Iveco, che ha sempre creduto nelle sponsorizzazioni di alto livello per rafforzare la propria identità a livello internazionale. Questa volta, però, l’azienda torinese ha voluto adottare un criterio severo, imponendo come “conditio sine qua non” l’affinità con il mondo Iveco. Il rugby del resto è uno sport ad alto potenziale di visibilità, che dopo i Mondiali di Francia sta vivendo un momento di “boom” anche in Italia, confermati dai dati di audience del Six Nations: la partita IrlandaItalia ha avuto quasi 1.400.000 spettatori, con uno share medio dell’11 per cento e picchi del 14 per cento. La prima partita dello scorso anno, Italia-Francia, aveva avuto un ascolto nettamente inferiore: 6,8 per cento e 890.000 spettatori. “Con la sponsorizzazione del la Nazionale, Iveco - dice Stefano Sterpone, Vice President Sales & Marketing Iveco pro segue il suo cammino nel mondo del rugby. Una scelta in sintonia con i valori Iveco: performance, determinazione, affidabilità e spirito di squadra. Dall’anno scorso siamo Official Global Sponsor della Nazionale Neozelandese di rugby, gli All Blacks. Ora abbiamo coronato un nostro sogno come italiani, ovvero diventare sponsor della Nazionale. L’investimento sul rugby per noi è stato un successo, e per questo abbiamo scelto di rilanciare puntando sul rugby anche in Italia”. L’accordo di sponsorizzazione prevede l’attribuzione al Gruppo Fiat del diritto all’uso
Così Stefano Sterpone, vicepresidente di Iveco, ha commentato l’operazione che ha portato alla sponsorizzazione della Federazione Italiana di Rugby. Un’immagine forte, quella del rugby abbinato a un marchio che è protagonista nel mondo dei veicoli industriali. E intanto è nata anche Iveco Web Radio.
Il nuovo Massif e il Daily con i colori della Nazionale Italiana di Rugby, ennesima sponsorizzazione di Iveco. del l’immagine della Squadra Nazionale, l’esclusiva merceologica, oltre che l’uso del logo nei backdrop e negli spazi pubblicitari a bordo campo per le gare disputate in Italia. In base all’intesa, Fiat fornirà alla Federazione, con la collaborazione tecnica di Europcar Italia, primaria società nell’autonoleggio, una flotta di vetture Alfa Romeo e veicoli Iveco che la Nazionale azzurra utilizzerà per
i trasferimenti in occasione delle partite ufficiali, delle amichevoli e dei ritiri. Il pallone della Federazione porterà il logo Iveco su due lati e sarà utilizzato per i TestMatch internazionali che la Nazionale disputerà nel novembre 2008 contro Australia, Argentina e Selezione Isole Pacifico, e nel novembre 2009 con gli All Blacks, il Sudafrica campione del mondo e il Giappone. La
sponsorizzazione prevede, inoltre, la presenza del logo Iveco sull’uniforme degli arbitri italiani in tutte le partite di carattere nazionale giocate in Italia a qualsiasi livello. E non è tutto perché il pallone Iveco sarà utilizzato nel Campionato di Serie A, nell’attività delle altre selezioni Nazionali, nelle attività e tornei organizzati dalla FIR in ambito federale. In forza dell’accordo
di sponsorizzazione Iveco sta sviluppando articoli di merchandising che saranno commercializzati sul sito internet del Gruppo Fiat e nei concessionari del Gruppo. Ma l’accordo con la Federazione Italiana Rugby va al di là della semplice sponsorizzazione della Nazionale: si tratta di una vera e propria collaborazione volta a promuovere lo sviluppo del rugby in Italia. Per questo Iveco è an-
Stefano Sterpone, vicepresidente di Iveco. che partner del Progetto Accademia, un’iniziativa sostenuta dalla FIR per aumentare la visibilità e la diffusione del rugby. In parallelo alla sponsorizzazione della Federazione Italiana Rugby e della Nazionale italiana, Iveco ha lanciato Iveco Rugby Radio, la prima web radio dedicata al rugby. Una radio che trasmetterà a ciclo continuo programmi musicali intervallati da rubriche dedicate al rugby e da informazioni sui prodotti e le iniziative Iveco. E ciò per capitalizzare l’investimento di Iveco nel rugby, realizzan do con la web radio una ve ra e propria community di appassionati del rugby e di potenziali clienti. Iveco Rugby Radio farà leva sull’ottima visibilità dei siti web Iveco, che con oltre 2 milioni di contatti nel 2007 - e punte di 30.000 contatti al giorno - sono tra i più visitati nel settore automotive. “Le web radio - ha sottolineato Alessandro Cicchetti, Marketing Managing Director stanno avendo una diffusione rapidissima. In Europa 30 milioni di persone ascoltano una web radio, prevalentemente nella fascia di età tra i 18 e i 44 anni. Inoltre, il 20 per cento degli utenti di Internet ascolta musica dal web in audio streaming. Iveco Rugby Radio è nata dunque per presidiare uno tra i nuovi media in più rapida evoluzione”.
IVECO / Il convegno a Torino su “Energia e Trasporti”
Ancora troppi camion inquinanti “Ci sono vari modi - ha osservato Paolo Monferino, amministratore delegato di Iveco - per incoraggiare il rinnovamento del parco circolante per il 50 per cento Euro 0, 1 e 2. Si deve lavorare sulle politiche di incentivazione, sull’adozione di tariffe e accessi differenziati non in base alla tecnologia utilizzata, ma alle effettive prestazioni ambientali del veicolo”. TORINO - I criteri di regolamentazione della mobilità devono essere basati sulle effettive prestazioni ambientali del veicolo e non sulle tecnologie impiegate. Così Paolo Monferino, Amministratore Delegato di Iveco, ha chiuso i lavori del convegno “Energia e trasporti: un approccio integrato per un futuro sostenibile”. Il convegno, organizzato da Iveco e dalla Fondazione Mario Magnetto in collaborazione con la Camera di Com mercio di Torino, il cui Presidente, Alessandro Barberis, ne ha introdotto i contenuti, ha fatto il punto sulle tematiche energetiche e della mobilità di persone e merci. Una serie di interventi da parte di istituzioni e mondo accademico, tra cui quello del Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bres so, ha posto l’accento su progetti di energia rinnovabile e programmi di cooperazione,
Paolo Monferino, Amministratore Delegato di Iveco. formazione e comunicazione. Paolo Monferino ha sottolineato come la mobilità sostenibile passi attraverso azioni
com plementari tra decisore pubblico e industria, con particolare riferimento alle tematiche del dialogo veicolo-infra-
struttura e dell’intermodalità. In particolare, il contributo di Iveco si concentra sul miglioramento della qualità dell’aria: da tempo l’Azienda produce veicoli con livelli di emissioni che anticipano la normativa europea; è leader in Europa nella commercializzazione di veicoli a gas naturale compresso, con li velli di emissioni ben al di sotto degli attuali standard Euro 5; si impegna inoltre nello sviluppo di veicoli commerciali con tecnologie ibride ed elettrica, e sta effettuando attività di spe rimentazione avanzata su strada in collaborazione con operatori del trasporto di livello mondiale. L’Amministratore Delegato di Iveco ha poi affrontato la tematica del rinnovo del parco cir colante, ricordando che in Italia più del 30 per cento dei veicoli commerciali è ancora Euro 0, e un altro 30 per cento è
composto da veicoli a standard Euro 1 ed Euro 2. “I benefici delle prestazioni ambientali dei veicoli “puliti” e ad alta efficienza energetica - ha detto Monferino - sono parzialmente vanificati dalla massa di quelli obsoleti che ancora circolano sulle nostre strade. Quindi, migliorare rapidamente la qualità dell’aria presuppone un rapido rinnovo del parco circolante. Ci sono vari modi per incoraggiarne il rinnovamento, dalle politiche d’incentivazione all’adozione di tariffe e accessi differenziati non in base alla tecnologia utilizzata, ma alle effettive prestazioni ambientali del veicolo. Guardiamo per esempio come per i veicoli commerciali la Commissione Europea si è comportata nel decidere gli standard di emissioni: ha fissato dei limiti, ma ha lasciato ai costruttori la scelta sulle tecnologie per raggiungerli”.
Attualità
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
IVECO / INAUGURATA A BRESCIA LA FORESTERIA “CASA IVECO” PER GIOVANI GINNASTE Iveco e lo sport
Insieme per vincere
Home sweet home
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C’era anche Vanessa Ferrari, campionessa del mondo di ginnastica artistica nel 2006, al taglio del nastro del nuovo edificio che sorge accanto alla grande e moderna palestra di livello mondiale. Nella foresteria verranno anche ospitate le delegazioni di ginnastica artistica provenienti da tutto il mondo in preparazione ai Giochi Olimpici di Pechino 2008.
di Fabio Basilico BRESCIA - Di salto in salto cresce e si espande la ginnastica artistica italiana e con essa il coinvolgimento di Iveco nel mon do dello sport. Non solo rugby e Formula Uno dunque, ma anche una disciplina, la ginnastica artistica, che alla tecnica unisce la grazia del movimento fisico. Una disciplina che ha reso orgogliosa tutta l’Italia nel 2006, quando la giovane Vanessa Ferrari, oggi diciassettenne, ha conquistato ad Aarhus, in Danimarca, il titolo mondiale. E c’era anche Vanessa, insieme ad alcune delle compagne della or mai celebre associazione sportiva Brixia di Brescia - Silvia Zanolo, Monica Bergamelli e Paola Galante - all’inaugurazione di “Casa Iveco”, la nuova foresteria che sorge accanto alla grande e moderna palestra di livello mondiale, il Palalgeco, dove Vanessa e le altre ginnaste si allenano. A quasi un anno dall’annuncio della sponsorizzazione di Vanessa Ferrari, prende dunque corpo questa nuova iniziativa Iveco. In una città, Brescia, le-
gata profondamente al marchio torinese, che proprio qui possiede uno storico stabilimento. Nella foresteria verranno anche ospitate le delegazioni di ginnastica artistica provenienti da tutto il mondo in preparazione ai Giochi Olimpici di Pechino 2008. “Casa Iveco” rappresenta un passo ulteriore nella collaborazione con Brixia, l’associazione sportiva di ginnastica artistica per la quale la pluricampionessa Vanessa Ferrari gareggia. L’edificio sorge in prossimità del terreno che a suo tempo Iveco aveva messo a disposizione per la costruzione della palestra, oggi impiegata a pieno regime. “Casa Iveco - ha detto Roberto Cibrario, Senior Vice President Human Resources e Responsabile dei Veicoli Speciali Iveco durante la cerimonia di inaugurazione - è l’ulteriore conferma del profondo rapporto tra il mondo Iveco e lo sport, fatto di valori condivisi, in assoluta coerenza con le partecipazioni sportive del Gruppo Fiat”. Il progetto sostenuto da Iveco consente alla Brixia - che per i suoi spostamenti ha ora a disposizione un minibus Daily -
Il premio va ogni anno a una società che ha significativamente contribuito all’espansione dei commerci internazionali dello Stato di Washington BELLEVUE - Paccar ha annunciato di essere stata selezionata per l’edizione 2008 del premio “Governor’s Trader of the Year”. Il riconoscimento va ogni anno ad un’attività commerciale dello Stato di Washington, ovvero ad una società che ha significativamente contribuito all’espansione dei commerci internazionali dello Stato. Paccar, fondata
a Seattle nel 1905, ha circa 22.000 persone impiegate nel mondo, di cui oltre 2.500 proprio nello Stato di Washington. “È un onore ricevere questo riconoscimento dallo Stato di Washington - ha dichiarato Jim Cardillo, executive vice president di Paccar - È uno splendido segnale di apprezzamento per ogni persona che
di porsi come riferimento a livello nazionale e internazionale per la ginnastica artistica grazie alla possibilità di ospitare delegazioni di atlete e tecnici. La struttura ha peraltro già ospitato la nazionale finlandese di ginnastica artistica. “Casa Iveco” consentirà, inoltre, alle stesse gin naste brixiane di avere un luogo confortevole in cui riposarsi, studiare, prepararsi alle gare e alla nazionale italiana di effettuare a Brescia il ritiro preolimpico. “Con questa realizzazione -si legge nel comunicato stampa diffuso dalla direzione della Brixia - si rafforza ulteriormente il rapporto tra Iveco e Brixia, già consolidato in questo 2008 dalla cessione a favore del costruttore torinese dei diritti di naming della società, che partecipa all’edizione 2008 del Campionato Nazionale di ginnastica artistica con la denominazione di BrixiaIveco. Un rapporto, quello tra Brixia e Iveco, che quindi trascende i consueti canoni delle sponsorizzazioni sportive per divenire un rapporto basato, “guidato” dalla condivisione di valori e obiettivi comuni di crescita e di successi”.
Dalla Ferrari ai possenti All Blacks e alle tenaci giovanissime protagoniste della ginnastica artistica, senza dimenticare le entusiasmanti avventure della spedizione Overland. Da tempo ormai Iveco accompagna la sua immagine e il suo nome a donne e uomini impegnati in imprese memorabili. Segno tangibile della volontà del costruttore torinese di ribadire il suo ruolo di global player sul palcoscenico mondiale.
BRESCIA - Iveco è giustamente orgogliosa di essere al fianco di Vanessa Ferrari, campionessa europea e mondiale di ginnastica artistica 2006, nota al grande pubblico per i suoi tratti di novità, di freschezza e umiltà di fronte alla notorietà. Vanessa è nata il 10 novembre 1990 a Orzinuovi, in provincia di Brescia, ma risiede attualmente nel cremonese. Madre bulgara e papà italiano, due fratelli gemelli, Vanessa ha esordito nel mondo della ginnastica artistica a 7 anni. Ama ballare e disegnare e il suo più grande obiettivo del prossimo futuro è essere protagonista alle Olimpiadi di Pechino 2008. Da sempre atleta della Brixia Brescia, allenata da Enrico Casella e Michela Francia, Vanessa Ferrari si è distinta fin da giovanissima nelle competizioni a livello nazionale, per poi emergere in Europea con i grandi risultati colti ad Amsterdam nel 2004 e a Valos (Grecia) nel 2006; la notorietà arriva ai Mondiali di Aarhus (Danimarca) sempre del 2006, dove Vanessa conquista un successo storico nell’All-Around e due bronzi a parallele e corpo libero. Nel mondo dello sport Iveco è anche Fornitore Ufficiale della Scuderia Ferrari, per la quale garantisce la logistica di vetture e piloti impegnati nelle competizioni di Formula 1 e serie minori: una flotta di quattro Stralis, due Daily e un Motorhome Irisbus Iveco appositamente allestito per le esigenze abitative dei piloti che accompagnano il Cavallino rampante verso il successo, in tutto il mondo. E poi c’è il capitolo rugby. Con una percentuale di vittorie del 75 per cento, un record assoluto nella storia di questo sport, gli All Blacks sono la nazionale più forte di tutti i tempi. Le simpatie e il livello di attenzione riscossi dai forti atleti neozelandesi sono difficili da spiegare unicamente con le loro prestazioni. Ciò che davvero li rende unici agli occhi del pubblico di tutto il mondo sono la semplicità e la purezza dei loro valori, vissuti in modo coerente sul campo di gioco: la lealtà, l’impegno nel mantenere le promesse, lo spirito di squadra, la determinazione verso il risultato, l’umiltà. “Ci guidano gli stessi valori”, recita uno degli slogan che Iveco ha scelto per celebrare la partnership con gli All Blacks.
Sopra il titolo, da sinistra, Roberto Cibrario Assereto, Senior Vice President Human Resources & Special Vehicles Iveco, Vanessa Ferrari e Luigi Gaffurini, Vice Sindaco del comune di Brescia. Nel 2007 Iveco ha consegnato complessivamente 211.700 veicoli, realizzando una crescita del 16,6 per cento rispetto all’anno precedente. Considerando anche le joint venture cinesi Naveco e Chongquing Hong yan, il totale sale a 295.000 unità. I ricavi hanno raggiunto gli 11.196 milioni di euro, registrando un incremento del 22,5 per cento rispetto al 2006, grazie al forte incremento dei volumi
di vendita e ai migliori prezzi. In Europa Occidentale, sempre nel 2007, il mercato dei veicoli industriali con peso superiore alle 2,8 tonnellate, pari a 1.259.000 unità, è stato caratterizzato da una crescita rispetto al 2006 del 10,9 per cento. Iveco ha totalizzato vendite per 147.500 unità, il 9,1 per cento in più. La quota di mercato di Iveco in Europa Occidentale (Ptt uguale e superiore alle 2,8
tonnellate) si è attestata al 10,3 per cento (-0,3 punti percentuali rispetto al 2006). Positive le performance in Europa Orientale e nel resto del mondo con, rispettivamente, vendite per 31.200 (+58,1 per cento) e 33.000 veicoli (+24,1). La quota di mercato Iveco in Europa Orientale nel segmento superiore alle 2,8 tonnellate si è attestata intorno al 13 per cento contro l’11,8 del 2006. La quota di mercato evidenzia dei miglioramenti in tutti i segmenti e in particolare nel segmento dei veicoli medi. I volumi delle fatturazioni sono risultati in forte crescita nell’Europa dell’Est (+58 per cen to) e in America Latina (+45). In Cina, la Naveco, joint venture al 50 per cento con il gruppo Nac (Nanjing Automotive Corporation), ha venduto lo scorso anno 24.100 veicoli leggeri (+20 per cento circa rispetto al 2006) e circa 35.200 veicoli media della gamma Yuejin. Per quanto riguarda la Chongqing Hongyan Automotive Co., joint venture nel settore dei veicoli industriali pesanti, i veicoli venduti sono stati circa 24.000 (+70 per cento rispetto al 2006).
PACCAR / Importante riconoscimento dallo Stato di Washington
Immagine da global player lavora in Paccar e un rafforzamento della reputazione della nostra azienda come uno dei principali global player”. Paccar ha consuntivato un 2007 positivo, archiviando il suo secondo più alto livello di entrate pari a 15,2 miliardi di dollari e un reddito netto di 1,2 miliardi di dollari. Il merito di questo successo è dovuto alla di-
versificazione attuata da Paccar sui mercati internazionali, alla qualità dei suoi prodotti, all’efficienza dei processi tecnologici e alla crescita del business dei servizi finanziari e della ricambistica nell’aftermarket. La multinazionale americana ha registrato quote record di mercato in Nord America, Australia, Messico e un record per le vendite industriali
per veicoli commerciali sopra le 15 tonnellate in Europa Occidentale e Centrale. Paccar è uno dei più grandi esportatori di beni di produzione in Nord America, con vendite in oltre 100 Paesi. La società di Seattle ha aperto nel 2007 un ufficio vendite e acquisti a Shanghai, che si unisce a quello già esistente a Pechino. Il
nuovo ufficio si concentrerà sull’approvvigionamento di ricambi per le attività industriali e le vendite del comparto aftermarket, così come sulla vendita di componenti Paccar della catena cinematica a clienti asiatici. Paccar agisce attraverso i marchi Kenworth, Peterbilt e Daf nel comparto dei truck leggeri, medi e pesanti.
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
SCANIA / INCONTRO ALLE ESIGENZE DEI TRASPORTATORI CON I SERVICE CONTRACTS
Cinque grandi opportunità
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di Fabio Basilico
Scania ha tracciato un percorso che, partendo dalla base del contratto di manutenzione, conduce a un progressivo arricchimento del servizio post-vendita, che con contenuti sempre più ampi è in grado di soddisfare anche le richieste più singolari.
TRENTO - Uno, due, tre, quattro e cinque... Non stiamo dando i numeri, almeno non come qualcuno potrebbe pensare. Stiamo parlando di qualcosa di estremamente utile e razionale, ovvero degli Scania Service Contracts. Il motto con cui la Casa svedese propone anche in Italia i suoi cinque contratti di servizio è: “scegli l’area di servizio più adatta alle tue esigenze”. La filosofia Scania è che, nel percorso che garantisce la vita ottimale dei mezzi da lavoro, è importante poter contare su un’offerta di servizi corrispondente alle esigenze degli utilizzatori. Con questo obiettivo, Scania ha tracciato un percorso che, partendo dalla base del contratto di manutenzione, conduce a un progressivo arricchimento del servizio post-vendita, che con contenuti sempre più ampi è in grado di soddisfare anche le richieste più singolari. UN SERVIZIO SCRUPOLOSO Un servizio professionale e scrupoloso nelle modalità d’intervento e al tempo stesso altamente personalizzato nei contenuti offerti: potremmo dire, un servizio che si prende cura della gestione tecnica del veicolo, lasciando al cliente la libertà di concentrarsi sul suo lavoro. Tut to que sto è preceduto dal costante impegno del costruttore scandivano per assicurare la più alta affidabilità dei mezzi riducendo la necessità degli in-
I Service Contracts di Scania si dividono in cinque categorie per soddisfare le esigenze dei trasportatori. terventi di riparazione. In definitiva, Scania vuole soddisfare, attraverso la somma che deriva dalla qualità del prodotto e dalla qualità dei servizi, il bisogno di certezze e la richiesta di
competitività degli operatori del trasporto. Il contratto “one” è un contratto di manutenzione, con il quale è possibile mantenere efficiente il mezzo con la profes-
sionalità degli interventi della rete Scania. Il contratto “two” è l’estensione della garanzia sulla catena cinematica, il “three” il contratto di manutenzione e riparazione light e il “four” il
Sul mercato italiano un veicolo Scania nato dalla collaborazione con due importanti allestitori
Partner nel cava-cantiere T RENTO - Scania lancia sul mercato italiano un prodotto per il cava cantiere “chiavi in mano” che nasce dalla collaborazione con due allestitori, Meiller ed Emilcamion, la cui competenza e versatilità tecnica è da tempo apprezzata dai clienti Scania nel nostro Paese e nel resto d’Europa. Il veicolo proposto è un au-
tocarro con cassone ribaltabile posteriore a vasca tonda, in cui la flessibilità del prodotto permette diverse soluzioni. Per quanto riguarda la motorizzazione, è possibile specificare una potenza che va dai 340 ai 620 cavalli, sia Euro 4 che Euro 5, mentre il telaio prevede l’opzione delle sospensioni paraboliche o semiellittiche. Fornito
con passo da 4.100 mm, per un’ottimale manovrabilità grazie al corto interasse e con uno sbalzo posteriore contenuto di 855 mm, per una maggiore stabilità in fase di ribaltamento del cassone, il veicolo monta la presa di forza originale Scania. La scelta in fatto di cabine spazia dalle versioni a cabina corta a quelle medio profonde. Per
garantire al meglio la rapidità dell’allestimento del mezzo e la perfetta compatibilità telaiocassone, viene fornita la predisposizione dell’autotelaio direttamente dalla fabbrica. Il cassone presenta delle specifiche comuni ai due allestitori con diverse opzioni. Fra le caratteristiche più salienti troviamo una vasca tonda ribaltabile
posteriore con una capacità di 18 metri cubi o di 20 metri cubi, protezione barra anti-incastro posteriore snodata, utile nel caso d’impiego con la finitrice per asfalto, una sponda posteriore idraulica, su richiesta, e un telo copricarico manuale o a comando elettrico. Sia Meiller che Emilcamion sono in grado, sulla base delle loro peculiarità di prodotto, di proporre soluzioni specifiche per il cliente. Con questo progetto, Scania può quindi garantire la rapidità e la precisione dell’allestimento, unitamente a un’estrema flessibilità dell’offerta. Meiller è partner Scania a livello europeo. La conoscenza tecnica reciproca, maturata soprattutto nei mercati centro-europei, ha reso agevole lo studio del progetto comune del nuovo veicolo. Di Meiller si conosce l’elevata capacità produttiva e la qualità dei componenti, il 95 per cento dei quali sono sviluppati e prodotti direttamente in fabbrica. Emilcamion, leader indiscusso a livello nazionale, è apprezzato da molti clienti Scania che lo scelgono da anni per la competenza tecnica, il look accattivante, l’organizzazione commerciale oltre che per l’ampia offerta specifica per il mercato italiano. Va anche detto, per concludere, che i due allestitori garantiscono a livello europeo e nazionale un elevato valore dell’usato.
contratto di manutenzione e riparazione integrale. Infine, il con tratto “five”, quello delle opzioni: oltre lo standard più elevato, la massima personalizzazione del servizio. Il contratto di manutenzione programmata “One” prevede una sequenza di tre diversi interventi, a copertura totale del mezzo, con intervalli calcolati in base all’utilizzo del veicolo e al suo chilometraggio: small è la manutenzione ordinaria minima, medium quella ampliata e large quella estesa. Il contratto di manutenzione programmata copre tutti i controlli e interventi di manutenzione preventiva, ingrassaggi, cambio olio e fluidi, compresa la fornitura di materiali e manodopera, secondo quanto previsto dal “programma di manutenzione Scania”. Il contratto è applicabile fino a un massimo di 900mila km o 5 an ni. C’è anche il contratto di manutenzione programmata senior, che prevede la possibilità di estensione del programma di manutenzione per i veicoli Scania usati, che abbiano più di 5 e meno di 9 anni. DAL CONTRATTO ONE AL PROGRAMMA TWO In abbinamento al programma di manutenzione, il contratto “two” prevede l’estensione della garanzia sulla catena cinematica. Le riparazioni incluse nell’estensione della garanzia sulla catena cinematica coinvolgono tutti i componenti a contatto con l’olio motore, cambio e differenziale, a esclusione dell’impianto d’iniezione, le tubazioni e i manicotti. È inclusa l’assistenza su strada ed eventuali spese di traino e riparazio-
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
I nuovi Service Contracts di Scania
Dall’assistenza su strada a livello nazionale e internazionale alla messa a punto prima della revisione: in casa Scania hanno pensato proprio a tutto per venire incontro sempre meglio alle esigenze dei clienti trasportatori e garantirsi la loro piena soddisfazione.
segue da pag. 10 ne. La durata dell’estensione di garanzia sulla catena cinematica è di 3 anni o un massimo di 500mila km. Lo step successivo, il contratto “three”, prevede i princi-
relative parti di ricambio. E anche in questo caso, il contratto decorre dalla data di immatricolazione del veicolo e ha una durata minima di 2 anni e massima di 5 anni o 900mila km. Infine, il contratto “five” dedicato alle opzioni. Come dire:
quando hai già avuto tutto, puoi chiedere ancora di più. Questo contratto offre una serie di servizi accessori che possono essere liberamente abbinati ai contenuti del contratto di manutenzione e riparazione integrale. L’obiettivo è quello di venire
incontro alle particolari esigenze del cliente, con una proposta su misura. È così possibile usufruire di opzioni integrate ai servizi base, con cui personalizzare i contratti Scania e trovare risposta a ogni esigenza. NEL CONTRATTO FIVE C’È PROPRIO TUTTO L’elenco comprende l’assistenza su strada a livello nazionale, incluse eventuali spese di traino e riparazione; l’assistenza su strada a livello internazionale attraverso il servizio Scania Assistance; la taratura e la revisione tachigrafi presso le officine autorizzate Scania; la messa a punto del veicolo prerevisione presso le officine autorizzate Scania; la revisione del veicolo presso le officine autorizzate Scania; l’opportunità di rivolgersi al concessionario per richieste particolari. Per quanto riguarda i compo-
pali interventi di riparazione abbinati al programma di manutenzione e all’estensione della garanzia sulla catena cinematica. Il contratto di manutenzione e riparazione light copre, inoltre, le riparazioni di tutti i componenti della catena cinematica e i principali organi a essa collegati. Sono comprese la manodopera necessaria e le relative parti di ricambio Scania. Il contratto decorre dalla data d’immatricolazione del veicolo e ha una durata minima di 2 anni e massima di 5 anni o 900mila km.
“Scania Time” un filo diretto con la clientela TRENTO - Una nuova pubblicazione è arrivata ad arricchire il panorama dei costumer magazine delle Case costruttrici di veicoli industriali. Si tratta di “Scania Time”, rivista realizzata da Italscania sulla base di un progetto che la Casa madre ha lanciato a livello mondiale e a cui hanno aderito molti paesi, dal Benelux alla Cina, dalla Repubblica Ceca alla Malesia. “Scania Time” è destinata principalmente ai clienti Scania, ma non solo. A beneficiare della pubblicazione sono anche la rete di vendita e di assistenza del marchio svedese, i partner commerciali quali allestitori e fornitori, gli uffici della pubblica amministrazione direttamente coinvolti nella gestione delle problematiche del trasporto, gli operatori del mondo della comunicazione di settore e i molti appassionati e “supporter” Scania. “Scania Time” è edita in 24 pagine con cadenza trimestrale; la tiratura è di circa 60mila copie annuali. “Scania Time nasce dalla filosofia aziendale Scania che ambisce a stabilire un rapporto molto stretto e diretto con i propri clienti e partner - afferma Christian Levin, Amministratore Delegato di Italscania - Una rivista targata Scania può rendere ancora più stretto, proficuo e piacevole questo legame, fornendo ai lettori una serie di notizie e informazioni utili e interessanti. Per essere all’altezza delle aspettative dei destinatari della rivista ci aspettiamo di ricevere molti consigli e suggerimenti”. Nel suo essere strumento di supporto all’attività dei clienti e della forza vendita Scania nonché un mezzo per approfondire la conoscenza del marchio scandinavo in Italia e nel mondo, “Scania Time” tratterà di argomenti che spaziano dal prodotto ai servizi post-vendita, dai temi “caldi” del momento alle problematiche finanziarie, senza dimenticare anche temi più leggeri e divertenti. nenti, sono previste come opzioni la sostituzione delle lampadine, dei fusibili, delle spazzole tergicristallo e i rabbocchi dell’olio; il contratto a copertura pneumatici e quello a copertura Scania Fleet Management. Anche in questo caso, non manca la facoltà di rivolgersi al con cessionario per richieste particolari. A monte di tutto questo c’è naturalmente la preparazione specifica dei tecnici After Sales di Scania, che operano attraverso una rete capillare di assistenza in Italia e in Europa. Elementi che poi si integrano alla perfezione con l’utilizzo sistematico dei ricambi originali Scania, che godono di una garanzia internazionale valida 12 mesi. La loro disponibilità è costantemente assicurata dall’efficiente e moderno sistema di distribuzione esistente tra il magazzino centrale Scania e tutta la rete di concessionarie e offi-
cine autorizzate in Europa. La possibilità di intervenire 24 ore su 24 completa l’offerta dei servizi After Sales al cliente, che può rivolgersi con fiducia alla centrale d’emergenza Scania Assistance, dove troverà sempre un operatore che parla la sua lingua e che potrà organizzare il soccorso tramite i punti di assistenza presente in ogni Paese. TECNICI PREPARATI PER L’AFTER SALES I tempi d’intervento possono inoltre essere ulteriormente ridotti con l’utilizzo della Scania Full Service Card, che consente l’attivazione immediata dell’officina più vicina al veicolo riducendo i tempi di fermo macchina. Scania, dunque, non si vuole proporre alla clientela come un semplice fornitore di autocarri bensì come fornitore di un sistema integrato di trasporto.
Un’altra edizione limitata realizzata da Italscania per il mercato italiano
Un vero squalo blu
DAL THREE AL FOUR SI AMPLIA IL VENTAGLIO Rispetto al precedente, il contratto “four” prevede un più ampio ventaglio di riparazioni, sempre abbinato al programma di manutenzione e all’estensione della garanzia sulla catena cinematica. Il contratto di manutenzione e riparazione integrale include le riparazioni conseguenti a una normale usura e a un utilizzo corretto, secondo quanto previsto dal manuale d’u so e manutenzione del veicolo. Sono anche in questo caso comprese la manodopera necessaria e le
Iniziativa editoriale di Scania
Giangiacomo Roseo, Direttore Vendite di Italscania.
TRENTO - È di nuovo tempo di edizioni limitate per Scania in Italia. Dopo Top Class nel 2002, The King nel 2003 e The Griffin nel 2006, ecco Blue Shark, sempre realizzata in collaborazione con il famoso carrozziere svedese Sven Erik “Svempa” Bergendahl. Disponibile fin da ora in 40 esemplari, in esclusiva per il mercato italiano, Blue Shark è basato sul top di gamma R 620 LA 4x2 Mna Euro 5, trattore stradale che viene equipaggiato con le più esclusive dotazioni tecniche e ulte-
riormente impreziosito con una serie esclusiva di accessori e finiture particolari. Fra le dotazioni, troviamo la cabina CR19 Topline versione Platinum, l’Esp, il sistema hill-hold, i fari allo xenon su paraurti e parasole, la verniciatura completa blu metallizzato della cabina e le finiture nero lucido, le docazioni esclusive dell’esterno della cabina e delle minigonne, il cruscotto fronte volante rivestito in pelle, l’impianto Tv/Dvd 20”. “Le serie limitate - dice Giangiacomo Roseo, Direttore Vendite di Italscania - rispondono a un’esigenza molto precisa e particolare, ovvero il desiderio da parte di alcuni clienti di gratificare se stessi, o i propri collaboratori, con un veicolo Scania che si distingua dagli altri. Per molti clienti il camion non è solo uno strumento di lavoro, ma il simbolo concreto dei loro sacrifici, una vera e propria passione ed è quindi naturale che vogliano il meglio”. Dal canto suo, Cinzia Caserotti, Direttore Marketing di Italscania, spiega come è stata concepita questa nuova serie: “Blue Shark fonde due elementi altrettanto importanti come potenza ed eleganza. La potenza è assicurata dal propulsore di punta della gamma, l’8 cilindri a V da 620 cavalli Euro 5, e l’eleganza da particolari come le verniciature, i rivestimenti in pelle, le cromature, le personalizzazioni. Noi siamo molto soddisfatti del risultato finale e siamo certi di aver colto nel segno anche questa volta, grazie all’esperienza e ai suggerimenti dei nostri clienti più esclusivi”. Il propulsore top di potenza fa parte della famiglia dei propulsori Scania V8. Attualmente, contempla anche i motori da 500 e 560 cavalli, tutti offerti in versione Euro 5 che utilizzano la più avanzata tecnologia Scania SCR (riduzione catalitica selettiva dei gas di scarico) per il rispetto dei limite sulle emissioni. L’SCR, che garantisce il controllo delle emissioni allo scarico e nello stesso tempo, grazie all’elevata temperatura di combustione, è in grado di ridurre i consumi, si è dimostrata una tecnica efficace proprio con motori che operano in determinate condizioni: trasporti su lunghe distanze, carico massimo e velocità di crociera costanti per tempi di marcia prolungati, percorsi con elevate pendenze.
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Attualità di Fabio Basilico
G ÖTEBORG - Il gruppo Volvo ha archiviato un 2007 di risultati positivi e significativi obiettivi raggiunti. “Durante lo scorso anno - ha detto Leif Johansson, Presidente e Ceo di Volvo Group - sono state messe a segno importanti acquisizioni, è sta ta concretizzata una forte presenza in Asia, sono state incrementate le posizioni di mercato in importanti segmenti di prodotto, sono stati lanciati parecchi nuovi prodotti e sono state gestite al meglio le diverse tendenze che hanno caratterizzato i nostri mercati di riferimento, con una crescita continua registrata in Europa e Asia e un notevole calo registrato in Nord America. Dopo le acquisizioni del costruttore Nissan Diesel, di Lingong e della divisione “sviluppo strada” di Ingersoll Rand (queste ultime nell’ambito del settore in cui opera Volvo Construction Equipment), possiamo adesso contare su una solida struttura industriale in Asia, con presenza in Giappone, Cina e - quando sarà attivata la cooperazione con Eicher Motors con la costruzione di una nuova compagnia indiana in joint venture per le attività di vendita di truck e bus della Eicher Motors e di truck del gruppo Volvo - anche in India. Questi che ho elencato sono mercati emergenti del cui processo di crescita vogliamo essere protagonisti”. Le vendite nette globali del gruppo svedese sono aumentate nel 2007 del 10 per cento a 30,6 miliardi di euro. E se il reddito operativo è cresciuto del 9 per cento a 23,8 miliardi di euro, il reddito generale è diminuito dell’8 per cento a 16,1 miliardi di euro.
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
VOLVO GROUP / IL 2007 DEL GRUPPO SVEDESE È STATO CARATTERIZZATO DA UN ANDAMENTO POSITIVO NEI SETTORI TRUCK E BUS
Protagonisti della crescita
NUOVO IMPIANTO BUS A BANGALORE
“
Soddisfacente l’andamento delle vendite dei truck in Europa, con particolare riferimento all’area orientale, e in Asia, mentre il mercato nordamericano registra un calo delle consegne. I risultati di Volvo Trucks, Renault Trucks e Mack Trucks. Il settore bus ha mostrato un trend diversificato a seconda delle regioni: nei mercati dell’Europa Occidentale, l’aumento delle vendite è stato del 10 per cento.
SEGMENTO TRUCK: LE DIVERSE TENDENZE La domanda nel settore truck è risultata nel 2007 su elevati livelli nella maggior parte dei principali mercati mondiali, con l’eccezione del Nord America e del Giappone. Complessivamente, il gruppo Volvo ha venduto in tutto il mondo 236.356 truck, il 7 per cento in più del 2006. “Durante il 2007 - ha spie gato Leif Johansson - il mercato europeo ha continuato a manifestare una crescita sostenuta e il totale degli ordini registrati nell’Unione Europa, in Norvegia e Svizzera, è aumentato del 9 per cento a oltre 328mila unità. L’incremento è risultato particolarmente sostenuto in Europa dell’Est, dove la rapida crescita economica e l’aumento della domanda di trasporto ha stimolato la domanda per i veicoli pesanti. Volvo Group ha venduto in Europa nel 2007 un totale di 128.070 truck, il 12 per cento in più rispetto al 2006. In Europa Occidentale, le vendite hanno raggiunto la quota di 100.106 unità (+3 per cento) e nell’Europa Orientale le 27.964 (+61 per cento)”. Diversa la situazione relativa al Nord America, dove il gruppo Volvo ha chiuso il 2007 con vendite in diminuzione del 53 per cento a 33.280 unità; i mercati sudamericani hanno invece regalato un aumento del 31 per cen to a 15.264 unità. Dopo l’Eu ropa, è risultata l’Asia la seconda area geografica di riferimento per le vendite Volvo Group, con 39.916 unità commercializzate, pari a un aumento addirittura del 211 per cento. Nel Medio Oriente le vendite sono state di 11.109 unità (+30 per cento) e in altri mercati asiatici sono balzate straordinariamente da 4.270 a 28.807 uni-
so il resto dell’Asia sono aumentate così come la competitività tra le aziende del settore. “Per quanto riguarda l’Europa - ha aggiunto Leif Johansson - la situazione è sfaccettata. I mercati di riferimento di Volvo Bus, ovvero le nazioni nordiche, la Gran Bretagna e l’Europa Centrale, hanno registrato un rallentamento, mentre l’Europa del Sud e dell’Est hanno mostrato una crescita”. Analizzando i dati complessivi, si evince che l’anno scorso Volvo Bus ha totalizzato consegne per 9.916 unità, il 4 per cento in meno rispetto al 2006. Le vendite nette hanno generato 1,7 miliardi di euro, il 4 per cento in meno sul 2006; il reddito operativo è risultato pari a 24,7 milioni di euro (contro i precedenti 79,7 milioni) e il margine operativo è stato pari all’1,4 per cento contro il precedente 4,3 per cento.
Leif Johansson, Presidente e Ceo di Volvo Group. tà (+575 per cento). “Entrando più nel dettaglio ha detto ancora il numero uno di Volvo Group - il marchio Volvo Trucks ha totalizzato nel vecchio continente vendite per 100.109 unità, il 5 per cento in meno dell’anno precedente; di queste, 59.465 sono le unità relative al mercato europeo (+21 per cento): 41.009 in Europa Oc cidentale (+5 per cento) e 18.456 in Europa Orientale (+81 per cento). Alla diminuzione delle vendite in Nord America, 16.692 unità (-55 per cento), ha fatto riscontro l’aumento in Sud America, con 10.166 unità e un aumento del 28 per cento. Incremento anche in Asia con un +20 per cento a 9.002 unità (+30 per cento a 4.801 unità nel Medio Oriente, +10 per cento a 4.201 unità in altri mercati). Positivi anche i risultati di Renault Trucks, che ha totalizzato nel 2007 vendite per 79.442 unità, il 2 per cento in più del 2006. In Europa, il marchio francese ha aumentato le consegne del 5 per cento da 65.189 a 68.585 unità: 59.097 in Europa Occidentale (+2 per
cento) e 9.488 in Europa Orientale (+33 per cento). Anche per Renault Trucks, al pari di Volvo Trucks, il mercato nordamericano non è stato molto generoso nel 2007: le vendite sono diminuite dell’8 per cento a 517 unità. Positivo invece l’andamento in Sud A me rica con un aumento del 3 per cento a 1.107 unità. Negativi per Renault Trucks i mercati asiatici, dove si è verificato un calo del 20 per cento a 4.216 unità; stessa percentuale negativa per l’area del Medio oriente (3.854 unità) e -19 per cento nelle altre aree (362 unità). Per quanto riguarda il marchio a me ricano Mack Trucks, la diminuzione dell’area nordamericana è stata del 59 per cento da 32.793 a 13.592 unità. Di segno opposto il trend sudamericano, con un aumento del 21 per cen to a 3.183 unità. Ottime le performance in Asia, con una crescita del 224 per cento a 243 unità, quasi tutte registrate in Medio Oriente (218 unità, il 199 per cento in più). Complessivamente Mack Trucks ha registrato consegne per 18.621 unità, il 49
per cento in meno del l’anno precedente”. Lo scorso dicembre, Volvo Trucks ha annunciato il lancio di una nuova generazione di pesanti in Europa. Entrambi i modelli FH (best-seller della compagnia nella lunga distanza) e FH16 saranno prodotti a partire dal prossimo autunno, anche se i clienti possono già comodamente ordinarli. Nel contempo, sempre a dicembre 2007, Renault Trucks ha annunciato il lancio del nuovo Magnum, con la produzione che prenderà il via a metà 2008 (anche in questo caso è già possibile fare l’ordinazione). L’andamento generale del mercato dei bus è risultato nel 2007 diversificato a seconda
delle regioni. Durante la seconda parte dell’anno, il settore coach in Nord America ha registrato un calo del 30 per cento, mentre quello dei city bus è rimasto stabile e la domanda per gli ibridi è cresciuta sia negli Sta ti Uniti che in Canada. In Sud America, il mercato degli intercity e dei coach è aumentato di un consistente 80 per cento in Brasile e nel resto della parte meridionale del continente americano ha mostrato un alto livello di recettività, anche se circa il 5-10 per cento in meno ri spetto al 2006. Il mercato coach messicano è diminuito del 25 per cento nel 2007. In Asia, soprattutto in India e Cina, è continuato il trend di crescita. Le esportazioni della Cina ver-
“Nel Vecchio Continente - ha spiegato il dottor Johansson abbiamo consuntivato un totale di 3.748 unità, il 5 per cento in più dell’anno precedente. In Europa Occidentale, l’aumento è stato del 10 per cento da 3.081 a 3.377 unità. In Nord America si è verificato un calo dell’11 per cento a 1.547 unità e in Sud America un aumento del 7 per cento a 1.318 unità. Per quanto riguarda l’Asia nel suo complesso, si è registrato un calo del 18 per cento a 2.757 unità”. Volvo Bus sta implementando programmi a forte redditività in tutte le regioni in cui opera. L’obiettivo è ridurre i costi di produzione in tutti i mercati, rendere operativi nuovi metodi di lavoro che rispondono ai principi produttivi della Ca sa madre e ottimizzare il sistema industriale. “Nell’ultimo periodo del 2007 - ha concluso il Presidente del gruppo Volvo - è partita la produzione nel nuovo impianto bus di Bangalore, in India. La società, una joint venture con Jaico Automobiles, venderà autobus Volvo completi, con le carrozzerie assemblate direttamente nello stabilimento. Il sito di Bangalore produce per il mercato indiano e per l’esportazione verso Africa, Medio Oriente e Sud-Est asiatico”.
Importante iniziativa di Volvo Trucks sul terreno della sicurezza
“ Fai come il tuo Volvo... Bevi poco!”
Marco Lazzoni, amministratore delegato di Volvo Truck Italia.
ZINGONIA - Da marzo tutti i Volvo Truck Center italiani offrono ai loro clienti un tester usa e getta per il controllo del livello di alcool nel sangue. Il kit viene consegnato in occasione di ogni riparazione del veicolo in officina. L’iniziativa, per cominciare, coinvolge tutti i Truck Center presenti sul territorio nazionale e si estenderà in seguito a tutte le conces-
sionarie e officine autorizzate Volvo. Il progetto conferma l’attenzione di Volvo Trucks in tema di sicurezza, come dimostrano le tecniche studiate in questi anni. Tra queste, la possibilità di dotare i veicoli di un dispositivo che evita l’accensione del motore in caso di tasso alcolico superiore a quello consentito. L’apparato, che in Europa è attualmente disponibile in Svezia e Inghilterra, sarà presto commercializzato anche in Italia dalla rete Volvo. Con la nuova campagna “Fai come il tuo Volvo... Bevi poco!” Volvo Truck Italia intende stimolare la consapevolezza delle condizioni fisiche di chi si mette alla guida di un veicolo. “È un’iniziativa importante per responsabilizzare chi si mette alla guida dei nostri veicoli, ma soprattutto per raggiungere risultati concreti in fatto di sicurezza stradale”. Così Marco Lazzoni, amministratore delegato di Volvo Truck Italia, ha presentato la nuova campagna di sensibilizzazione “Fai come il tuo Volvo... Bevi poco!”.
VOLVO TRUCKS. DRIVING PROGRESS www.volvotrucks.it
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
RENAULT TRUCKS / PREMIUM LANDER E KERAX FRA I PRIMI DELLA CLASSE OFF-ROAD
Un binomio ben assortito
“
VERONA - Renault Trucks protagonista di spicco al recente Samoter di Verona con il nuovo Kerax da 500 cavalli e il Premium Lander con la nuova configurazione 8x4. Il primo è la risposta di Renault Trucks per gli impegni più difficili. Il Kerax, lanciato nel 1997, è stato costantemente perfezionato per soddisfare le crescenti esigenze dei clienti fino al suo completo rinnovo nel 2006. Renault Kerax è ricco di una lunga esperienza ai quattro angoli del mondo e in condizioni sempre più difficili: dall’isola di Borneo con dei 6x4 e 6x6 da 85 t di MTC per il trasporto di legname al Cile, nella Cordigliera delle Ande, a un’altitudine di 4.500 m con degli 8x4 per le mi niere, passando dall’Italia con degli 8x4 con MTT da 40 t per rispondere alla normativa locale “Mezzo d’Opera”. IL FUORISTRADA PER ECCELLENZA L’esperienza e le ricerche di Renault Trucks consentono di proporre soluzioni testate, robuste, confortevoli ed economiche. Sotto il profilo della polivalenza, il nuovo Kerax si fa apprezzare per 60 modelli differenti, 9 configurazioni (trattori ed autotelai), 3 livelli di telaio, di cui due per l’Europa, 3 cabine, 39 passi (67 per cento in più rispetto alla precedente versione) e 3 capacità di tandem. Inoltre, Kerax è il veicolo fuoristrada per eccellenza con la migliore altezza libera dal
suolo, grazie alla forma piatta del ponte, e con la capacità di su perare rampe d’accesso al cantiere con un’inclinazione di oltre il 35 per cento. Kerax non è un semplice veicolo per l’edilizia, è il re dei cantieri.
E poi, Kerax è stato testato in modo intensivo con condizioni di guida difficilissime ed ha subito varie volte l’equivalente di un’intera vita di lavoro con percorsi su strada, pista mam mellata, sentieri, guadi,
rampe. In tutte queste situazioni Kerax si è dimostrato realmente il più robusto della sua categoria. Non è tutto, perché il nuovo motore DXi13 viene ora proposto oltre al DXi11 per gli impieghi più gravosi. Le potenze da
330 a 500 cv in Euro 3 e da 370 cv a 500 cv in Euro 4, offrono una coppia molto alta (da 1.735 a 2.540 Nm) a basso regime per un periodo molto lungo. Il cambio robotizzato Optidriver+, associato, in optional, al rallenta-
Con 120 modelli di Premium Lander e Kerax, declinati in una vasta scelta di assi e passi, solo Renault Trucks è in grado di soddisfare le aspettative di tutti i mestieri dell’edilizia, la cantieristica e la cava che richiedono grande motricità e robustezza, nonché di coloro che privilegiano il carico utile e il comfort.
“
di Cristina Altieri
Le numerose tipologie delle missioni di trasporto nell’off-road
Ecco la risposta di Renault Trucks VERONA - La gamma Costruzione di Renault Trucks si distingue dalle altre per la sua capacità di rispondere alle esigenze di ciascun mestiere dell’edilizia. Nel trasporto del calcestruzzo pronto per l’uso, le conseguenze di un fermo veicolo possono essere catastrofiche. Il contenuto di una betoniera può alterarsi, solidificarsi e causare persino un guasto irrimediabile dell’impastatrice. Garantire l’affidabilità del veicolo significa garantire la perennità dei clienti. La portata utile è un altro fattore fondamentale. I
trasportatori sono pagati al metro cubo trasportato ed esigono il rendimento migliore da parte dei loro veicoli, dato che il peso è sempre più controllato. 1 metro cubo di calcestruzzo pesa circa 2,4 tonnellate, quindi consegnare 1 tonnellata in più a ogni viaggio ha un grosso impatto positivo sul conto economico dei trasportatori. Aumentando la portata utile dei suoi veicoli, Renault Trucks consente ai clienti di trasportare i volumi necessari alla loro redditività. Il trasporto e la distribuzione
del materiale da costruzione richiedono consegne rapide, affidabili e precise. La varietà dei siti rende indispensabile l’impiego di veicoli, che siano a loro agio in qualsiasi condizione, su ogni tipo di terreno e capaci di sopportare da 8 a 10 rotazioni giornaliere per tutto l’anno. Con la polivalenza dei veicoli della sua gamma Costruzione, Renault Trucks assicura il successo di ogni missione. Nei settori della raccolta e del riciclaggio dei rifiuti, i trasportatori hanno bisogno di veicoli robusti e ma-
neggevoli per poter trasportare carichi pesanti e ingombranti in luoghi stretti e talvolta confinati. Inoltre, deve essere preso in considerazione l’autista, che deve salire e scendere sovente dal veicolo, anche 30 volte al giorno. Con i suoi veicoli ergonomici e facilmente manovrabili, Renault Trucks fornisce uno strumento di lavoro efficace e apprezzato dagli autisti e dai trasportatori. Per i lavori di manutenzione delle strade, il veicolo deve essere multifunzionale e proporre
possibilità massime di carico. Con predisposizioni di allestimenti modulabili per gli autocarri e le bitumatrici, i veicoli Renault Trucks sono capaci di realizzare i più svariati lavori stradali, in funzione dei bisogni stagionali. I settori dello sterro e della demolizione infine devono lavorare secondo un disciplinare molto preciso, soprattutto per quanto riguarda i termini di consegna. Hanno quindi bisogno di trasportare un massimo di materiale (volume e peso) con un
veicolo capace di manovrare in condizioni difficili, compreso un forte sovraccarico in zone chiuse. Con la gamma Costruzione, Renault Trucks dà ai trasportatori quello di cui hanno bisogno, cioè mezzi produttivi e disponibili che permettono di trasportare carichi massimali, che offrono un trasporto efficace con velocità commerciale ottimizzata e gui da sicura, che rispettano l’am biente con emissioni di CO2 ridotte al minimo, che assicurano affidabilità e resistenza, tutto l’anno, negli impieghi più intensivi, e che garantiscano consumi ottimali, per avere alla fine un conto economico sempre più positivo.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
tore Voith, è stato oggetto di particolari sviluppi per gli impieghi Heavy Construction; può essere utilizzato in mo dalità completamente automatica (Full Auto) in quasi il 100 per cento dei casi. Sul Kerax mobilità e potenza sono presenti in qualsiasi circostanza. Quanto al comfort, Kerax beneficia delle stesse prestazioni di visibilità, comfort ed ergonomia di Premium Lander. I comandi, raggruppati tutti sulla plancia di bordo, consentono di innestare in modo rapido e preciso le varie funzionalità, specialmente le prese di forza e il bloccaggio del differenziale, pur restando concentrati sulla guida. Sul piano della facilità di al lestimento, invece, Kerax è predisposto per la maggior parte degli allestimenti: i cassoni, le gru da 30 a 70 t/m, le betoniere e le pompe per calcestruzzo, i dispositivi con bracci i draulici, ma anche allestimenti specifici come mescolatrici volumetriche, cisterne per vigili del fuoco, ecc.
Nel mondo quest’anno ben 400mila veicoli per missioni off-road
Le dimensioni del mercato costruzione VERONA - Nel 2008, il mercato mondiale della Costruzione (4x4, 6x4, 8x4, 6x6 e 8x8 di oltre 16 tonnellate) dovrebbe raggiungere i 400.000 veicoli, di cui circa 60.000 in Europa con una quota sempre maggiore per le configurazioni 8x4 e una potenza media che aumenta dai 3 agli 8 cv all’anno. Il segmento Light Construction, che rappresenta, su questo mercato, oggi, il 30 per cento, diventa sempre più importante, in Europa: in 5
anni, è aumentato del 10 per cento e, nei prossimi anni, crescerà molto più rapidamente. Questa evoluzione è dovuta al fatto che la normativa sui sovraccarichi diventa sempre più severa, mentre il cliente ricerca un carico utile del veicolo sempre maggiore. Lo scorso anno Renault Trucks ha venduto nel mondo 7.928 Kerax e 3.932 Premium Lander. Considerate le novità, sono numeri che nel 2008 risulteranno decisamente superiori.
LANDER: COMFORT E PORTATA UTILE Il premium Lander è il veicolo che risponde alle aspettative dei clienti i cui principali criteri di richiesta sono la portata utile e il comfort. Questo nuovo tipo di veicolo, lanciato nel 2003, poi interamente rinnovato nel 2006, combina le migliori caratteristiche di uno stradista con la robustezza di un veicolo da cantiere, per offrire ai trasportatori i migliori risultati di produttività. Premium Lander riunisce il meglio dei Renault Kerax e Premium in un unico mezzo. E allora vediamolo da vicino, partendo dalla polivalenza. Che il Premium Lander interpreta con 60 diversi modelli, 6 configurazioni (autotelai/trattori), 2 tipi di cabina con 3 altezze e 3 profondità, versioni Off road, un’ampia scelta di pneumatici e varie predisposizioni
leg gero del mercato, Renault Premium Lander garantisce agli utenti la redditività. Ma il Premium Lander è anche leggero e maneggevole e dunque ideale per approvvigionare i cantieri in città, inoltre garantisce il massimo della sicurezza. Essendo, di serie, l’Ebs, i freni a disco e l’ausilio alle partenze in salita (Hill Start Aid), Premium Lander garantisce frenature efficaci in qualunque circostanza, mentre centralizzazione dei controlli quotidiani, diminuzione dei punti di lubrificazione, intervalli più lunghi per il cambio olio e disponibilità dei ricambi consentono di ridurre i costi e i periodi di fermo macchina. Il piacere della guida e della permanenza a bordo sono assicurati, oltre che da superfici vetrate composte di ampi parabrezza e, secondo la configurazione, di vetri laterali, porte Vision e lunotto posteriore, anche e soprattutto dai due propulsori dalle prestazioni di assoluto valore. I due motori (DXi7 e DXi11) hanno potenze da 280 a 450 cv con coppie alte anche a basso regime in una fascia importante. CAMBIO ROBOTIZZATO PER RIDURRE I CONSUMI
Il Premium Lander, “fratello” dei modelli Premium Strada e Premium Distribuzione, è stato concepito da Renault Trucks per le particolari esigenze di trasporto nei lavori di cava e cantiere. per facilitare l’allestimento. Da sottolineare che la nuova configurazione 8x4 è destinata a mestieri ed usi specifici che richiedono il massimo carico utile per l’approvvigionamento dei cantieri.
Quanto alla portata utile, rispetto alla concorrenza, un autotelaio 8x4, passo 4.350 mm, in assetto di marcia, peso a vuoto 9050 kg, Premium Lander offre al suo proprietario da 200 a 1.000 kg di portata utile in più
a ogni giro di lavoro. Per esempio, 600 kg più a ogni giro rappresentano in un anno 660 tonnellate di materiale trasportato in più, 940 litri di gasolio in me no, cioè un’economia di 1.000 euro. Quale veicolo più
Il cambio robotizzato Optidriver+, proposto come optional con una regolazione specifica a Premium Lander, si adatta al peso del veicolo, alla potenza del motore, alla pendenza e alle altre condizioni di marcia per proporre il rapporto migliore e, quindi, assicurare la maggior mobilità al veicolo. La modalità Off Road, per quel che la riguarda, aumenta ancora la mobilità del mezzo in utilizzo fuori strada. L’insieme della catena cinematica è, così, al servizio del piacere di guida, garantendo, però, bassi consumi. Per l’insieme delle sue gamme e soprattutto per la gamma Co struzione, Renault Trucks
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attua una politica che permette di proporre il livello di qualità più alto del mercato. Il processo di “sviluppo prodotto” convalida le varie tappe dei progetti, dall’ideazione dei veicoli alla commercializzazione. Il livello di qualità delle prestazioni è poi confermato da test dei veicoli su pista e da veicoli in utilizzo presso i clienti. SEI MILIONI DI KM SU PISTA PROVA In particolare per Renault Kerax, dei veicoli hanno percorso 6 milioni di chilometri su pista prova, di cui 1.750 000 km per il Kerax DXi13, su pista, con percorsi stradali, sentieri sterrati, guadi, rampe... come su un vero cantiere. La resistenza della struttura e la robustezza sono sempre presenti. Fin dall’inizio del ciclo di sviluppo del prodotto, Renault Trucks integra gli allestitori, co sì può assicurare ai suoi clienti lo stesso livello di qualità su tutto l’insieme del veicolo: in realtà il cliente non riceve un mezzo, ma uno strumento di lavoro affidabile e sicuro. I veicoli della gamma Costruzione di Renault Trucks sono accompagnati da un’offerta di servizi di prossimità, consoni ai bisogni dei clienti: kit e forfait di manutenzione per ridurre i costi d’esercizio, contratti di revisione e riparazione per facilitare la manutenzione, estensioni di garanzia per dare lunga vita al camion, noleggio di lunga o breve durata. Un servizio assistenza 24/24 assicura, infine, una presa in carico diretta dei clienti. I servizi Renault Trucks sono erogati da una capillare rete (1.500 punti vendita e service, in più di 100 Paesi dei quali oltre 170 in Italia) e dal Renault Trucks International Training Center, che garantisce una perfetta formazione della rete, dei clienti e degli allestitori. Tutto ciò illustra l’impegno di Renault Trucks per il successo dei suoi clienti.
PREMI / Ambito riconoscimento a Fiat Powertrain Technologies
F32 Diesel of the Year L’azienda del Gruppo Fiat conquista la terza edizione del premio della rivista Diesel. VERONA - Fiat Powertrain Technologies F32 ha vinto il Diesel of the year. Con il suo motore a 4 cilindri da 3,2 litri che si caratterizza per gli alti contenuti tecnici e per le prestazioni al top. La cerimonia di consegna si è consumata al Samoter di Verona alla presenza del dottor Alfredo Altavilla, amministratore delegato della Fiat Powertrain Technologies che ha dichiarato: “È per noi un grande onore ricevere questo premio. L’F32 è un motore particolarmente importante che avrà un grande futuro nel free market”. Roberto Sommariva, il direttore della rivista Diesel (mensile che organizza il premio), ha dichiarato: “Il 4 cilindri da 3,2 litri di casa Fpt si è aggiudicato il Diesel of the Year 2008 perché rappresenta la
risposta alle esigenze captive e il guanto di sfida alla concorrenza. Il maxi compatto è per Fpt un tuffo senza reti nel settore industriale che scardina le certezze del litro per canna e rivoluziona le macchine del futuro. Le prestazioni sono in linea con la concorrenza ma è già tutto pronto per rilanci successivi. Soprattutto in coppia dove supererà abbondantemente quota 400 Newtonmetro, mettendosi così alla guida del gruppo di appartenenza”. Gli F32 sono disponibili in versione “strutturale” e “non strutturale”. Nel primo caso Fpt propone due opzioni: “standard” e “stretta”. Per ridurre l’ingombro la presa di forza è stata riposizionata (è più centrale rispetto alla versione standard) e la coppa si presenta più piccola. Per tutti è previsto un basamento a gonne lunghe, l’albero a camme nel basamento con canne non riportate. I quattro cilindri da 3,2 litri sono tutti semi-uniflow con distribuzione anteriore a 5 ingranaggi (di cui uno è quello della pompa dell’olio). Per facilitare le operazioni di manutenzione ordinaria, gli F5 presentano i filtri raggruppati su un solo lato (quello della pompa iniezione). Tutti i filtri (olio e carburante) sono di nuova generazione con intervalli di manutenzione più dilatati (600 ore) e presentano la valvola anti-drain e il by-pass. Un canale interno consente il passaggio dell’olio (chiaramente non filtrato) anche quando il filtro è intasato. Due le prese di forza, Alfredo Altavilla, amministratore delegato della Fiat Powertrain Technologies.
entrambe posizionate sull’anteriore, disponibili sia in opzione Sae che Din, capaci di sopportare coppie sino a 150 Newtonmetro. Nella versione strutturale degli F5 le masse controrotanti sono standard mentre per i non strutturali sono offerte in optional. Tutti i modelli sono sovralimentati con turbo soffiante a geometria fissa Mitsubishi; i più potenti si avvalgono anche della wastegate. Il sistema blow-by è tradizionale a sfiato aperto montato sul coperchio valvole. Il sistema di riciclo dei gas di scarico è un progetto Fpt. Partorito dai centri ricerca (16 in tutto, che impegnano un esercito di 3.000 persone tra tecnici e ingegneri) è proposto sugli F5 in versione interna (per i modelli meno potenti) e esterno raffreddato ad acqua per il top di gamma. Il Diesel of the year è arrivato alla terza edizione. Le prime due edizioni sono state vinte, rispettivamente, da John Deere Powertech 6090 e dal Cummins B3.3. Luca Orsini
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RENAULT TRUCKS / IL FUTURO NON MOLTO LONTANO DELLA DISTRIBUZIONE URBANA LIONE - Chi non ha mai imprecato dietro un camion impegnato in una consegna in una strada stretta? Chi non è mai stato svegliato dal rumore di un camion, al le prime luci dell’alba, mentre sta consegnando la merce ai com mercianti del quartiere? Eppure, la coabitazione con il camion è necessaria, in quanto resterà indispensabile per approvvigionare di ogni tipo di merce centinaia di milioni di persone attraverso il mondo. Per rispondere a questo paradosso, Renault Trucks ha sviluppato, nel quadro del programma europeo di ricerca Fideus (Freight Innovative Delivery of Goods in European Urban Spaces), il primo veicolo per la distribuzione urbana che si adatta a questo scopo.
Il Midlum in chiave Fideus Provato, rispettivamente a Lione e Barcellona, dagli operatori logistici Dhl e Condis
MENO RUMORE MINORI EMISSIONI L’intero veicolo è stato concepito con l’idea di preservare la qualità della vita nei grandi centri urbani: meno rumore, me no emissioni inquinanti, mag giore efficacità per limitare i tempi di sosta e più sicurezza per gli utilizzatori delle strade ur bane e delle merci. Provato a Lione e a Barcellona, dagli operatori logistici Dhl e Condis, nelle condizioni reali di utilizzo nella distribuzione di giorno e di not te, il prototipo di Renault Trucks porterà alla Commissione Europea concreti elementi di risposta nel quadro della logistica urbana. “Il prototipo Fideus - ha sottolineato Stefano Chmielewski, presidente di Renault Trucks - è un esempio dei risultati che può dare la collaborazione fra poteri pubblici, operatori logistici e costruttori nell’ambito del trasporto stradale delle merci”. La concentrazione delle popolazioni nei grandi agglomerati e l’apparizione di nuove modalità di consumi generano un aumento della circolazione delle merci nelle zone urbane. Un segmento di trasporto che rappresenta oggi fino al 20 per cento degli spostamenti di veicoli e quasi il 40 dell’impatto ambientale causato dai trasporti. Partendo da queste considerazioni, nel 2005 veniva lanciato dalla Commissione Europea il Progetto Fideus, finalizzato allo sviluppo di un approccio innovativo in tema di organizzazione del trasporto urbano delle merci, in anticipo sulle strategie politiche locali, per salvaguardare la qualità della vita dei grandi agglomerati e consentendo nello stesso tempo lo sviluppo di una efficace logistica urbana. Il Progetto Fideus ha riunito numerosi partner tra cui Renault Trucks, Iveco e Eca, i trasportatori Dhl, Tnt e Condis, la società di telematica Mizar Automazione, le città di Lione Hannover e Barcellona, i laboratori della University of University of Westminster e di Fraunhofer Institute. Il progetto ha lo scopo di proporre soluzioni durevoli per il trasporto delle merci in città senza sacrificare l’efficacia economica. Come? Sviluppando un insieme di equipaggiamenti e di veicoli complementari, concepiti per la distribuzione delle merci nei centri urbani, sia che si tratti di con-
“
veicolo operante nella zona a basse emissioni. Il progetto Fideus è l’occasione per Renault Trucks di provare sul prototipo tutta una se rie di equipaggiamenti apparsi nel mondo dell’automobile e adattati per la prima volta alle esigenze specifiche di un veicolo industriale. È il caso di un nuovo freno di stazionamento com pletamente elettronico, che può avere anche la funzione di “Start and Stop”, ma anche di aiuto all’autista nelle fasi di frenata in situazioni difficili. Per la difesa di pedoni e ciclisti, il prototipo Fideus è equipaggiato di retrovisore panoramico, di un radar posteriore per informare l’autista di tutto ciò che avviene dietro il veicolo, abbinato a una telecamera di sorveglianza, di protezioni laterali integrate nel disegno del veicolo.
ATTENZIONE! “IN CONSEGNA”
Il prototipo di Renault Trucks per la distribuzione urbana tiene conto delle esigenze di rispetto dell’ambiente. segna sia che riguardi il ritiro. Si tratta di proporre un nuovo approccio dell’organizzazione della logistica urbana, che includa l’utilizzazione coordinata di più tipi di veicoli e di sistemi di telematica, il tutto finalizzato al miglioramento della gestione delle operazioni di consegna. Inoltre il Progetto Fideus vuole mettere a disposizione strumenti e informazioni che forniscano un aiuto pratico alle autorità locali.
GLI OBIETTIVI DI RENAULT TRUCKS Gli obiettivi tecnici affidati a Renault Trucks si declinano su numerosi temi, come la riduzione delle emissioni sonore e gassose legate ai veicoli e ai suoi equipaggiamenti, il miglioramento della sicurezza, l’ottimizzazione delle operazioni di carico e scarico, l’integrazione delle operazioni di consegna nei sistemi di controllo e di gestione del traffico, l’ergonomia del posto di guida e il miglioramento delle condizioni di lavoro dell’autista. “L’80 per cento delle merci - ha sottolineato Chmielewski - in Francia si muove con il trasporto stradale. Negli altri Paesi europei la situazione non è molto diversa. Ciò non è frutto del caso. Grazie al camion, la nostra economia di stocks si è trasformata in una economia di flusso, riducendo l’immobilizzazione delle merci e dunque il valore immobilizzato. I prodotti circolano in piccole quantità, più rapidamente e la distribuzione urbana genera più traffico sulle corte distanze. Per inserirsi in una dinamica costruttiva, costruttori, poteri pub-
blici, trasportatori, aziende produttrici di beni devono impegnarsi con giuntamente. Mentre al cittadino insofferente del traffico delle merci posso dire di guardarsi allo specchio e di domandare al consumatore che gli sta di fronte se è disposto a non mangiare le fragole d’inverno o a rinunciare a tanti beni di consumo che ogni giorno trova nel negozio sotto casa. Il problema non è semplice. La realtà è che il camion è al servizio del consumatore e della competitività della nostra economia”. Con un investimento di 1,5 milioni di euro, dei quali 250mila finanziati dalla Comunità Europea, Renault Trucks ha sviluppato un prototipo di veicolo per la distribuzione urbana, realizzato sulla base del modello Midlum da 190 cv e con un Ptt di 12 tonnellate, meno rumoroso, meno inquinante, più sicuro, capace di rispondere da una parte ai bisogni della città e dei suoi abitanti, dall’altra agli obblighi di efficacia degli operatori del trasporto urbano delle merci. Ma vediamo nel dettaglio come si presenta il camion del futuro di Renault Trucks. La partecipazione del costruttore francese al Progetto Fideus gli permette di concretizzare i lavori di ricerca, avviati fin dal 2003 con i partner Michelin, Marmonier e Insa di Lione, per sviluppare un veicolo più silenzioso nel quadro del programma di ricerca sull’acustica promosso in Francia dalla Adema (Agence de l’Environnement et de la Maitrise de l’Energie). Forte di questa esperienza, i ricercatori di Renault Trucks hanno focalizzato il proprio lavoro in primo
Il costruttore francese ha sviluppato, nel quadro del programma europeo di ricerca Freight Innovative Delivery of Goods in European Urban Spaces, il primo veicolo per la distribuzione urbana che tiene conto delle rinnovate esigenze in tema d’impatto ambientale. Ma non solo.
luogo sulla riduzione del rumore imputato agli elementi meccanici del veicolo. Il risultato è stato quello di un con tenimento di 6 decibel nella circolazione urbana. Il lavoro ha riguardato l’insonorizzazione del motore, principale fonte di rumore del veicolo. Per attenuare al massimo le emissioni acustiche è stato messo a punto un nuovo strumento di simulazione per definire e posizionare gli isolanti antirumore attorno al motore in maniera ottimale. La trasmissione è stata ugualmente al centro di un intervento specifico, attraverso una tecnologia di ammortizzamento strutturale in materiale composito. Infine, quanto al tubo di scappamento, i silenziatori sono stati interamente ristudiati, al fine di guadagnare ancora qualche decibel.
LA RISPOSTA ALLE ZONE OFF-LIMITS Grazie a queste soluzioni innovative, il livello sonoro della catena cinematica è stato ridotto già di 3 decibel. Al di là delle soluzioni meccaniche, Renault Trucks ha dotato il prototipo Fideus di un innovativo sistema che tiene conto della mobilità del veicolo in funzione della sua utilizzazione. A mezzo di un comando, nel momento in cui si accede alla zona urbana, il conducente del veicolo aziona un dispositivo elettronico di controllo delle prestazioni, adattato all’uso urbano, che di conseguenza genera una riduzione del livello sonoro. In questo modo si guadagnano altri 3 decibel, il che significa che il prototipo Renault Fideus è quattro volte meno rumoroso che un Midlum classico. A bre ve questo sistema sarà completamente autonomo. Il veicolo, dotato di un sistema di geolocalizzazione e di comunicazione integrata a un computer di bordo, rileverà lui stesso le zone urbane e darà automaticamente le indicazioni di funzionamento rispondenti alle esigenze richieste dalla circolazione nel traffico urbano. Poiché poi le emissioni sonore provocate dai veicoli per la
distribuzione non si limitano alle sole condizioni di rotolamento sulla strada, nuove soluzioni sono state sviluppate per ridurre i rumori che provengono dalle dotazioni esterne del veicolo. Così, il cassone è stato insonorizzato con l’impiego di un pavimento specifico, e ridotto il rumore provocato dalla chiusura delle porte. Prospettive interessanti studiate da Renault Trucks sono anche quelle che riguardano i turni di consegna notturni, nel senso che i flussi di trasporto merci potrebbero essere ripartiti in zone orarie allargate, per decongestionare le città nelle ore di punta senza disturbare il son no degli abitanti della città. Nel contesto particolare della distribuzione urbana delle merci, i grandi centri europei stanno rinforzando attualmente i divieti riguardanti l’ingresso dei veicoli da distribuzione, per preservare la qualità dell’aria e la qualità della vita degli abitanti. Così crescono le cosiddette Low Emission Zones (Lez), do ve ormai possono entrare gratuitamente solo quei veicoli che rispettano un certo livello di e missioni, mentre agli altri tocca o pagare o restare addirittura fuori. Il veicolo utilizzato da Renault Trucks nel quadro del progetto Fideus è stato sviluppato sulla base di un Midlum Euro 4 che, grazie alla tecnologia Scr, vanta prestazioni già eccezionali sotto il profilo delle emissioni inquinanti e dei consumi. Ma, per andare ancora più lontano su questo terreno, Renault Trucks sta sperimentando, con il prototipo Fideus, anche dispositivi complementari di controllo della mobilità nell’ambito urbano, finalizzati a ridurre ulteriormente l’impatto ambientale dei camion urbani. Come per le emissioni sonore, questi sistemi sono destinati a rilevare automaticamente le “Low Emissions Zones” per consentire al veicolo di funzionare secondo le richieste di que ste zone. In più, potranno consentire di informare il centro di gestione del traffico urbano, che così sarà in grado di controllare a distanza la conformità del
In città le operazioni di consegna avvengono spesso in condizioni difficili per il conducente e per gli utilizzatori del servizio. L’identificazione del veicolo Fideus è stata perciò curata al massimo per permettere agli altri veicoli di anticipare le manovre durante le manovre di consegna. A questo scopo intervengono nuove luci sulle protezioni laterali, utilissime di notte per assicurare una migliore sicurezza dell’autista che si muove attorno al veicolo e un pannello di segnalazione luminosa con la scritta “In consegna” posto dietro al veicolo (di grande utilità anche per gli altri veicoli che possono anticipare le traiettorie o rallentare opportunamente). In città le zone riservate alla consegna sono praticamente inesistenti e quando esistono spesso sono occupate da altri veicoli. La fermata in doppia fila molto spesso è la regola. Renault Trucks e gli altri partner hanno lavorato per cercare di limitare al massimo, in tutte le circostanze, i tempi di frenata del veicolo per favorire lo snellimento del traffico. A o gni consegna, gli autisti salgono e scendono continuamente dal veicolo per procedere alle operazioni di carico e scarico. Renault Trucks ha identificato in questa fase un importante guadagno potenziale di tempo, eliminando la chiave di accensione, così come avviene da qualche tempo nel mondo dell’auto. Ogni autista avrà il suo badge elettronico individuale, da tenere in tasca, che consente l’apertura della porta automaticamente appena si avvicina l’autista o la chiusura quando si allontana per più di un metro e mezzo. L’avviamento del motore avverrà con la semplice pressione di un pulsante. Per guadagnare altri minuti preziosi in ogni consegna, è previsto un computer tascabile, con il quale il veicolo è in contatto con la sua base di distribuzione. Con questo strumento l’autista potrà in tempo reale ricevere o dare informazioni sulla consegna. Non solo, ma associato a un sistema Gps, sviluppato specificatamente in funzione degli itinerari che autorizzano la circolazione dei veicoli pesanti, consentirà di ottimizzare al meglio i turni di lavoro. Lo schermo a cristalli liquidi piazzato alla sinistra del volante, nel campo di visione dell’autista, centralizza tutte le informazioni utili alla condotta di guida, ma anche alla merce trasportata, a quella per ogni singola consegna, il che si traduce anche in un beneficio per la razionalizzazione degli stock nei magazzini. Il risultato finale è che si guadagna tempo prezioso lungo tutta la catena della distribuzione.
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La gamma Renault Trucks per le lunghe distanze è un punto di riferimento in termini di prestazioni, di qualità e di costi di gestione: - Renault Premium Strada offre il miglior carico utile del mercato e una nuova motorizzazione Euro 4 o 5, il DXi11, con nuove potenze fino a 450 cv. - Renault Magnum, un vero punto di riferimento, è equipaggiato con una nuova motorizzazione Euro 4 o 5, il DXi13, da 460 a 500 cv ed è riconosciuto da tutti per il suo ineguagliato comfort. E, per l’insieme della gamma, un guadagno nel consumo di carburante fino al 5% e importanti economie sui costi di manutenzione, grazie alle nuove catene cinematiche.
Il nostro impegno, il Vostro successo.
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
DAF TRUCKS / CGT NUOVO SALES & SERVICE DEALER IN ITALIA
Nuovo valore per il cava-cantiere di Fabio Basilico T REZZANO SUL N AVIGLIO - È stata resa ufficiale, in occasione del la giornata d’apertura del Samoter di Verona 2008, la nomina di CGT quale nuovo Daf Trucks Sales & Service Dealer con sede ad Arezzo. È un importante accordo quello raggiunto tra la multinazionale olandese, leader nella produzione di veicoli industriali, e CGT, dealer di Caterpillar per il centro-nord Italia, da oltre set tan t’an ni protagonista del movimento terra e del comparto energia. È dal lontano 1934 che CGT è dealer Caterpillar, leader mondiale nella produzione di macchine per il movimento terra, le costruzioni, l’estrazione mineraria, i motori diesel e le turbine industriali a gas. CGT vende, assiste e noleggia l’intera gamma CAT: nel centro-nord Italia ha una rete di 26 filiali dirette con un organico di circa 1.000 persone. La nuova alleanza permetterà a Daf, che già detiene una posizione consolidata nel trasporto pesante stradale, di rafforzare la sua presenza nel segmento del cava-cantiere grazie all’elevata professionalità e al comprovato successo di CGT nel settore del movimento terra. “Si tratta di una collaborazione di estrema rilevanza - ha dichiarato Roberto Giorgi, Amministratore Delegato di Daf Veicoli Industriali - che ci auguriamo possa dare un deciso e definitivo impulso alla consacrazione del nostro mezzo d’opera sul mercato italiano. L’intesa con un partner così forte nel settore cantieristico è per noi un’azione strategica, focalizzata sull’incremento della nostra quota di mercato nel cava-cantiere. Il nostro CF Mezzo d’Opera è un prodotto in cui crediamo molto e siamo cer ti che l’intesa raggiunta con CGT non potrà che portare benefici a tutta la nostra rete di vendita”. Parole entusiastiche anche da parte di Lino Tedeschi, Presidente e Amministratore Delegato della Compagnia Generale Trattori: “Anche per CGT l’accordo raggiunto con Daf riveste grande importanza e prestigio, in quanto ci offre la possibilità di proporre ai nostri clienti una gamma di prodotti e servizi ancora più completa. La nostra missione è quella di offrire ai nostri clienti soluzioni che mi-
Roberto Giorgi, Amministratore Delegato di Daf Veicoli Industriali.
Lino Tedeschi, Presidente e Amministratore Delegato della Compagnia Generale Trattori.
“
La nomina della Compagnia Generale Trattori, da oltre 70 anni dealer di Caterpillar per il centro-nord Italia, permetterà a Daf di rafforzare la sua presenza nel segmento del cava-cantiere grazie all’elevata professionalità e al comprovato successo di CGT nel movimento terra.
nimizzino i loro costi: la tradizionale affidabilità e i bassi costi d’esercizio dei veicoli Daf, supportati dai servizi CGT, si integrano perfettamente con essa”. Per Daf, le ragioni della partnership nascono dalla riflessione sulla progressione che il marchio olandese ha saputo espri mere negli ultimi anni in Europa e sul territorio nazionale. Nel Vecchio Continente, nella categoria tra le 6 e le 15 tonnellate, il calo della domanda nel mercato inglese, dove Daf è market leader del segmento, ha dato come risultato un calo delle consegne: 11.500 veicoli nel 2007 contro i quasi 12.000 dell’anno precedente. In termini
di ordini, invece, nel 2007 si è registrata una crescita di oltre il 45 per cento rispetto al 2006, un risultato che permetterà a Daf di esprimere un significativo trend di crescita nel 2008. Per quanto riguarda il mercato sopra le 16 tonnellate, il 2007 ha visto Daf Trucks produrre e consegnare circa 49mila veicoli della serie CF e XF, pari al 10 per cento in più rispetto al 2006. Nonostante un notevole incremento della produzione giornaliera, non è stato comunque possibile tenere il passo con la sempre crescente domanda da parte della clientela. Tutto ciò ha portato a una lieve flessione del market share di Daf, con
una percentuale dell’8,3 per cento nel segmento da 6 a 15 ton nellate, mentre nei veicoli pesanti oltre le 15 tonnellate la quota è del 14 per cento. “La situazione per Daf in Europa - ha aggiunto Roberto Giorgi - rimane molto positiva, se si considera che l’anno scorso sono stati registrati quasi 83.000 ordini per le serie CF e XF, rispetto ai 47.000 del 2006”. Daf continua a effettuare importanti investimenti. Di recente è stato inaugurato il nuovo centro di sviluppo motori, uno dei più moderni al mondo. Lo stanziamento di oltre 50 milioni di euro permetterà alla Casa olandese di conservare una posizione di leadership, in un setto-
Daf Trucks e CGT hanno raggiunto un importante accordo che rafforza la presenza della Casa olandese nel segmento cava-cantiere.
re, quello dello sviluppo dei propulsori, che riveste un ruolo di grande importanza. Anche la rete dei concessionari è pronta a impiegare risorse per crescere in strutture e professionalità. Solo nel 2007 sono stati investiti 100 milioni di euro, e altri 120 sono stati pianificati per il 2008. “Anche nel mercato italiano ha detto l’ad di Daf Veicoli Industriali - Daf è un marchio che mostra una costante ascesa in tutti i segmenti. Parlando in termini di mercato complessivo, vale a dire tutto il mercato sopra le 6 tonnellate, le quote di mercato Daf in Italia sono cresciute costantemente dal 6,7 per cento del 2004 all’8,9 con cui si è chiuso lo scorso anno. E il nostro obiettivo per l’anno in corso è quello di raggiungere il 10 per cento del mercato nazionale”. Una parte di questa crescita è dovuta al mercato dei leggeri, tra le 6 e le 16 tonnellate, in cui la serie LF si è attestata al 4 per cento. Ma il contributo più rilevante è stato fornito dai veicoli sopra la 16 tonnellate, dove la se rie CF, e soprattutto l’XF 105, ha consentito al costruttore olandese, nel 2007, di superare la quota del 10 per cento. Daf in Italia si posiziona oggi tra i marchi leader nel segmento dei trattori, dove può vantare una quota del 13,6 per cento. Lo stesso trend non si è verificato nel segmento degli autocarri, dove la quota Daf è in leggera flessione. “Gli obiettivi di penetrazione commerciale di Daf in Europa - ha spiegato Roberto Giorgi - prevedono
il raggiungimento del 20 per cento di quota di mercato sopra le 15 tonnellate nel medio termine. Un traguardo che potrà essere raggiunto lavorando in due direzioni fondamentali: continuare a sviluppare un prodotto di qualità e tecnologicamente all’avanguardia; consolidare e rafforzare la qualità della nostra rete di concessionari attraverso il raggiungimento di standard di servizio rivolti all’eccellenza, in grado quindi di fare la differenza nei confronti del cliente. In questa ottica deve essere intesa la partnership con CGT, un’organizzazione che, al di là della qualità dei prodotti offerti, ha fatto della vendita di servizi la ragione del suo successo”. Lo ha ribadito il numero di uno di CGT: “Da sempre - ha precisato Lino Tedeschi - abbiamo un obiettivo chiaro: offrire ai nostri clienti soluzioni che assicurino loro i minori co sti per unità prodotta. Questo significa creare un rapporto di fiducia ancora prima che di consulenza con il cliente. Per realizzare la nostra missione, i nostri servizi devono essere così attraenti da spingere i clienti a comprare i nostri prodotti per avere i nostri servizi. E questo è un impegno che CGT rispetta da sempre”. Il concetto fondamentale per CGT è prevenire i fermi macchina, perché solo in questo modo è possibile garantire minori costi e minori tempi di riparazione. “CGT - ha concluso il dottor Tedeschi - punta a un rapporto vero, attento e duraturo con tutti nostri 10.000 clienti, utilizzatori di oltre 16.000 macchine. Una società che vede nella partnership con Daf, un leader nel suo settore, un’occasione importantissima per sviluppare ancora di più il concetto stesso di servizio al cliente”.
SVILUPPIAMO L’OLIO MOTORE CON LA STESSA PRECISIONE.
PROGETTATO PER AFFRONTARE LE SFIDE
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Protagonisti
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
GIUSEPPE FANO PRESIDENT E CHIEF EXECUTIVE OFFICER NEW HOLLAND CONSTRUCTION EQUIPMENT
“La competenza dell’azienda e l’aggressività dei dealer alla base degli ambiziosi traguardi” di Paolo Altieri VERONA - Il colore giallo delle piccole e grandi macchine, destinate ai lavori nel mondo delle costruzioni e firmate dal marchio New Holland, dominava la scena del padiglione 2 al recente Samoter di Verona. Quei giganti, che non conoscono ostacoli anche e soprattutto quando il teatro della loro operatività sembra essere il più proibitivo, danno la misura immediata del la forza dell’azienda che li produce nei dieci stabilimenti sparsi in Europa, Nord America, Sud America ma anche in altre aree del mondo tramite le consociate. È stata l’occasione, il Samoter, per intrattenerci per la prima volta con Giuseppe Fano che dallo scorso gennaio ha preso in mano il timone di New Holland Construction Equipment, “un’azienda giovane nell’animo, essendo stata costituita solo tre anni fa, ma che vanta solide basi che si fondano su un patrimonio cumulativo di ben 325 anni e che accomunano la tradizione e l’esperienza di Fiat, Kobelco, O&k, Fiat Allis e la stessa New Holland Construction”. ESPERIENZA E CULTURA INTERNAZIONALE Giuseppe Fano, di origini napoletane, 44 anni, laurea in Ingegneria Civile conseguita al Politecnico di Napoli nel 1989, cui ha aggiunto un master in Project Management e uno in Ge neral Management e Business Administration, ha già maturato cultura e esperienze internazionali soprattutto con i vari incarichi di responsabilità ricoperti dal 1996 al 2006 presso la Ingersoll Rand. In New Holland Construction è entrato il primo marzo 2006 e, prima della nomina all’attuale carica di President e Chief Executive Officer, ha avuto modo di conoscere i segreti dell’azienda come Vice President con la responsabilità di Sales & Marketing per l’Europa. “Ho accettato questa sfida - afferma - perché sono perfettamente consapevole della forza e delle potenzialità dell’azienda che fa dell’innovazione il suo continuo focus. Ciò è dimostrato dal rinnovamento dell’intera gamma di prodotti, che verrà completato entro due an ni, e dall’espansione delle li nee di prodotto chiave per offrire ai nostri clienti una scelta ancora più ampia”. “Le nostre radici profonde, i nostri prodotti, i nostri uomini e soprattutto lo straordinario supporto dei nostri dealer - prosegue - ci mettono in condizione di rispondere al meglio alle richieste e alle aspettative dei nostri clienti, che vogliamo soddisfare sempre con maggiore convinzione, pur salvaguardando costantemente produttività, sicurezza e tutela dell’ambiente. Non solo, ma le attuali dimensioni dell’azienda e dei prodotti
Giuseppe Fano, presidente New Holland Construction Equipment.
sono tali da consentirci di giocare nel ruolo di protagonisti nei momenti di grande sviluppo delle attività legate alle infrastrutture, così come di difendere le nostre posizioni quando il mercato tira il fiato. Le attuali prospettive ci fanno ben sperare. Ci sono segnali incoraggianti per il settore nel quale operiamo, anche se l’economia mondiale sta vivendo una fase di grande incertezza, resa ancora più problematica dalla forsennata escalation del prezzo del petrolio”. Intanto, Giuseppe Fano ha preso in mano un’azienda che soprattutto in Europa “viaggia” con una crescita a due cifre. “Vogliamo continuare su questa strada. Ne abbiamo le capacità. E la garanzia del successo viene dalla forza dei nostri prodotti e soprattutto da quella dei nostri dealer, con i quali abbiamo firmato un vero e proprio patto, che vede impegnati noi di New Holland Construction Equipment a fornire qualità assoluta dei prodotti, e i dealer a diventare sempre più artefici sul territorio della soddisfazione dei clienti. Il successo si gioca, oltre che sulla qualità dei prodotti, sui servizi, sulla cura dei clien ti. È questa la strada che ci porterà a fare della New Holland l’azienda di riferimento sui mercati per tutta la linea di prodotti”. In questo quadro si inserisce il nuovo programma esclusivo di assistenza ai clienti annunciato proprio al Samoter. In pratica,
già a partire dal 31 mar zo, i clienti, chiamando il numero verde 00800-64655263, possono accedere a una moltitudine di servizi innovativi, dalla semplice richiesta di informazioni o documentazione commerciale fino agli interventi di assistenza tecnica. “Il nostro impegno sottolinea Giuseppe Fano a tal proposito - è garantire ai nostri clienti il vantaggio di cui hanno bisogno per avere successo in un ambiente estremamente competitivo come quello odierno. Di qui la nostra decisione di offrire loro un supporto ai vertici del mercato costruito intorno al loro business. Questo nuovo programma creerà un ulteriore canale di comunicazione tra i clienti e New Holland Construction, i suoi concessionari e le sue officine autorizzate, e sono certo che verrà a costituire un supporto prezioso per i concessionari nel loro servizio di assistenza alla clientela”.
È questa la strategia del neo timoniere dell’azienda del Gruppo Fiat, ridefinita solo da pochi anni ma già proiettata verso grandi traguardi con un dinamismo che ha sorpreso la stessa concorrenza. L’obiettivo è fare della New Holland l’azienda di riferimento per tutta la linea di prodotto. Lanciato un nuovo ed efficace programma di Customer Service. Line in garanzia, nel momento del ricevimento della chiamata del cliente, il Customer Service attiverà un servizio di intervento rapido in loco, provvedendo nello stesso tempo ad avvertire il concessionario o l’officina autorizzata più vicini. Insomma, una macchina New Holland gestita dal punto di vista dell’assistenza come una Rolls-Royce. Sì, perché anche il team della ricambistica, operativo 24 ore su 24 e 7 giorni 7, sarà pronto a reperire i pezzi necessari nel magazzino più vicino alla sede del cliente e a inviarli con servizio di consegna espresso. E non è finita, perché i vari team di ingegneri ed esperti New Holland Construction saranno continuamente a disposizione per supportare i tecnici della concessionaria e dell’officina nella risoluzione di ogni eventuale problema tecnico, in
conto di tutti i feedback pervenuti e della casistica di tutti i problemi riscontrati. Le conoscenze così acquisite verranno utilizzate dai team dell’engineering e dell’assistenza nel processo di sviluppo del prodotto e per la messa a punto delle soluzioni più efficaci in relazione alle problematiche segnalate dai clienti”. Il Samoter non poteva non riservare delle novità da parte di New Holland Construction. “Il nostro impegno è quello spiega Giuseppe Fano - di arricchire continuamente la nostra offerta di prodotto. Verona ha rappresentato il debutto di tre nuovi modelli di escavatori cingolati, che vogliono testimoniare l’attenzione di New Holland Construction per il contenimento dei costi di esercizio e per il rispetto dell’ambiente. Le nuove motorizzazioni Tier III, con
CUSTOMER SERVICE D’AVANGUARDIA L’innovativo Customer Service è disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, quindi tutti i giorni dell’anno. Per qualsiasi problema tecnico o nella sfortunata eventualità di un guasto, i clienti potranno contattare il Customer Service, che provvederà ad avvertire il concessionario o l’officina autorizzata più vicini alla sede di lavoro della macchina. Per i prodotti della Heavy Risolvere tempestivamente gli eventuali problemi dei clienti è l’obiettivo dei Customer Center di New Holland Construction.
La pala della solidarietà con i colori bianco-neri della Juventus.
modo da rendere la macchina nuovamente operativa nel minor tempo possibile. Inoltre, fin dalla chiamata del cliente, l’intero processo di assistenza verrà monitorato senza soste. La “macchina” dell’intervento si fermerà solo quando il cliente avrà confermato che è stata trovata la soluzione idonea al suo problema. “Questo approccio strutturato al servizio di assistenza, che coinvolge in prima persona il cliente, consentirà a New Holland Construction - osserva Giuseppe Fano - di creare una vasta banca dati, che terrà
cui sono equipaggiati l’E265B, l’E305b e l’E385B, vantano infatti livelli di emissioni più bassi rispetto alle normative vigenti dell’80 per cento per il monossido di carbonio e del 25 per cento per i particolati. Anche i consumi risultano diminuiti del 15 per cento. Nuovi modelli si sono aggiunti anche nella categoria dei mini escavatori. Si tratta degli E16B ed E18B, prodotti nello stabilimento di Imola, e dell’E18SR, costruito in Giappone, con i quali New Holland potrà competere ancora meglio: nella categoria occupa
un terzo del mercato, ma è anche il più importante in Europa e soprattutto in Italia. Altre novità sono le mini pale gommate L175 e C175, con le quali New Holland Construction arricchisce la sua offerta nel segmento più richiesto dagli utilizzatori: quello dei 900 chili di carico operativo. Al debutto anche il movimentatore telescopico LM1060, che può sollevare carichi fino a 600 kg a un’altezza massima di 10 metri e che è stato pensato per essere impiegato soprattutto in ambito urbano”. LA PALA GOMMATA DELLA SOLIDARIETÀ Sul piano del rafforzamento del l’immagine del marchio, Giuseppe Fano si dice quanto mai soddisfatto dell’abbinamento con i colori della Juventus. E proprio a Verona è stata lanciata una nuova iniziativa che vede coinvolta la squadra bianconera. Al centro dell’iniziativa è la pala gommata W70TC, prodotta a Lecce, vestita per l’occasione di “bianco e nero”. Si tratta di una vera e propria pala della solidarietà, una “Dream Machine”, con i colori della Juventus e autografata da tutti i giocatori, che sarà messa all’asta su eBay a settembre e i cui fondi raccolti ver ranno devoluti al progetto “Crescere Insieme al Sant’Anna”, per la ristrutturazione del reparto di Neonatologia dell’Ospedale Sant’Anna di Torino, e a un’Associazione internazionale di beneficenza per l’infanzia. “Grazie a questo progetto - sottolinea Giuseppe Fano - verranno stanziati fondi per costruire strutture e servizi per l’infanzia e tanti bambini in gi ro per il mondo potranno migliorare la loro qualità della vita”. Ci sono altri colleghi che “premono” per un’intervista al nuovo numero “1” di New Holland Construction. Lui mostra di non aver fretta, trova il tempo per ulteriori riflessioni. “Progettiamo e costruiamo laddove c’è la domanda di prodotti, in ognuno dei nostri stabilimenti usiamo la stessa tecnologia, il che ci consente una risposta intelligente e puntuale da qualunque area viene la domanda. In Cina operiamo già da una decina d’anni con la collaborazione di Kobelco e con una produzione che risponde al meglio alle esigenze locali. Operiamo con una struttura organizzativa snella e veloce, che ci consente di intervenire tempestivamente sempre nell’ottica della migliore soddisfazione della clientela. Ho la convinzione che insieme ai miei collaboratori, tutta gente estremamente motivata e preparata, New Holland Construction, che non dimentichiamo fa par te del Gruppo Fiat e che quindi beneficia di tutte le risorse che un grande gruppo è in grado di offrire ai propri settori, può guardare al futuro con un ragionevole ottimismo”.
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Attualità
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
JCB POWER SYSTEM / L’OFFENSIVA È PARTITA ANCHE SUL MERCATO ITALIANO
Il motore dei record anche in Italia VERONA - JCB Dieselmax ovvero “Il Diesel più veloce del mondo”. L’ambizioso slogan campeggiava in un angolo del padiglione numero 8 del recente Samoter di Verona e non poteva non colpire i tanti visitatori. Stava lì a ricordare che il motore inglese detiene il record di velocità terrestre per veicoli a motore alimentato a gasolio con 563,418 chilometri. Il tentativo di record, realizzato a Bonneville Salt Flats negli Usa, venne promosso due anni fa da Sir Antony Bamford, attuale presidente del gruppo JCB, per dimostrare le capacità di prestazioni estreme del motore JCB che normalmente è in dotazione a macchine off-highway per applicazioni edili, agricole, industriali e di propulsione. Il propulsore da circa 5 litri JBC 444-LSR, detentore del record, pesa 382 kg, eroga una potenza massima di 750 cv a 3.800 giri e vanta una coppia di 1.500 Nm a 2.500 giri.
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Lo importa e lo distribuisce la J Power, nata lo scorso anno e con sede a Carmagnola, in provincia di Torino. Si tratta di un quattro cilindri di 4,4 litri con potenze da 72 a 161 cavalli dalle grandi performance e per svariate applicazioni.
APPLICAZIONI QUANTO MAI NUMEROSE
UN’ATTIVITÀ CHE RISALE AL 1945 È stata l’occasione, il Samoter, che ci ha spinto ad approfondire la realtà che si cela dietro il motore Diesel del record. Così, la sosta nello stand del la JCB Power Systems è diventata obbligatoria. Scopriamo con piacere che abbiamo già conosciuto nel passato la persona che ci viene incontro e che si qualifica come direttore generale della J Power, la società italiana che importa e distribuisce sul nostro mercato i prodotti del la JCB Power Systems. È Vincenzo Balestra, torinese, 43 anni, perito industriale, sposato, due figlie (Erica di 13 anni e Laura di 3), per 20 anni prima in Iveco Motors e poi in Fiat Powertrain, con esperienze maturate nei settori della progettazione, delle applicazioni, in quello commerciale fino a diventare responsabile di prodotto a livello mondiale. E allora gli lasciamo subito la parola per poterci introdurre nel mondo JCB, in quello della JCB
elevate coppie a basso regime, bassa rumorosità, consumi contenuti ed emissioni ridotte. Il motore non si presenta con il basamento tradizionale a gonne lunghe unito alla coppa olio, bensì dispone di basamento e sottobasamento in ghisa, che ne conferiscono elevata robustezza e conseguente abbattimento del le vibrazioni, che sono la cau sa principale del rumore. Questa soluzione inoltre elimina drasticamente la necessità delle masse contro-rotanti, obbligatorie (e costose) nei motori a 4 cilindri per numerose applicazioni.
Vincenzo Balestra, direttore generale della J Power. Power Systems e in questa sua attuale sfida. “Voglio anzitutto ricordare è il suo esordio - che JCB è stata fondata nel lontano 1945, con l’inizio dell’attività in un garage di pochi metri quadrati, da Joseph Cyril Bamford, le cui iniziali spiegano il nome della società. Oggi è sempre un’a zienda a conduzione familiare ma vanta più di 8mila dipendenti, una produzione di oltre 72mila macchine per uso offhighway vendute nel 2007 in più di 150 Paesi, centri tecnologici sparsi, oltre che nel Regno Unito, anche in Germania, Brasile, Cina, India e Nord America, e soprattutto un ruolo da pro tagonista nel settore delle terne dove è n°1 al mondo e delle macchine movimento ter-
ra. Da sempre JCB, che dispone nel mondo di 13 centri di distribuzione e di oltre 1.000 centri di assistenza, ha utilizzato per le sue macchine i motori Perkins. Ma da quando questo marchio è stato acquisito da Caterpillar, è stato inevitabile passare allo studio di un motore da produrre in proprio. Così, dopo una seria e approfondita sperimentazione nell’ottobre del 2004 è partita la produzione del propulsore JCB Dieselmax 444, dove i tre numeri stanno a significare che si tratta di un quattro cilindri di 4,4 litri di cilindrata. Ed è stato proprio l’avvio della produzione di motori che ha portato alla costituzione della JCB Power Systems, che evidentemente ha come più importante cliente per ora proprio
JCB Dieselmax, un motore da record importato da J Power. la JCB, mentre si stanno aprendo prospettive per forniture al di fuori del gruppo”. Sono stati operati importanti investimenti per sviluppare e co struire il nuovo propulsore JCB, con un impianto di produzione a Foston, nei pressi di Birmingham, e una linea di assemblaggio di assoluta avanguardia. Già nel 2005 sono stati prodotti 9.650 propulsori, diventati 24.300 nel 2006 e ben 34.600 lo scorso anno. “L’attività di JCB Power Systems in Italia - prosegue Vincenzo Balestra - viene avviata lo scorso anno, in settembre, con la creazione della J Power. La sede è stata insediata a Carmagnola su un’area di 1.800 metri quadrati, 800 dei quali occupati dal magazzino. Operiamo in un mer-
cato che in Italia registra un volume di oltre 40mila motori destinati a macchine per movimento terra, macchine industriali, motopompe, gruppi elettrogeni e macchine stazionarie, ma dove contiamo di fare la nostra parte venendo incontro ai clienti non seguiti direttamente dal la Casa madre. Già per il 2009 abbiamo l’obiettivo di vendere almeno 1.000 motori”. Il quattro cilindri di serie di 4,4 litri, al quale si affiancherà il nuovo 4,8 litri che ha debuttato in marzo al Con-Expo di Las Vegas e che è accreditato di una potenza fino a 150 kW sempre ottenuti con un 4 cilindri, è disponibile con potenze che vanno da 55 a 120 kW (da 72 a 161 cv) e si caratterizza, oltre che per l’elevata potenza, anche per
Dispone inoltre di due prese di forza posteriori comandate a ingranaggi e prevede un unico accesso laterale per la manutenzione dei filtri, del riempimento olio e relativo controllo del livello, a vantaggio della massima versatilità e della semplicità. Le sue applicazioni sono quanto mai numerose. Si va dalle macchine per costruzione, agricole e per movimentazione materiali ai gruppi elettrogeni, alle macchine per la raccolta rifiuti, all’alimentazione ausiliare per veicoli industriali, alle pompe per acqua, alle gru a cavalletto gommate, ai compressori, alle pompe per irrigazione fino a qualche applicazione marina di nicchia. “Fin dal lancio nel 2005 - aggiunge Vincenzo Balestra - per il motore JCB Dieselmax è stato un continuo susseguirsi di successi e oggi decine di migliaia, in svariate applicazioni, lavorano in tutto il mondo con piena soddisfazione dei nostri clienti, che riconoscono nel motore JCB le caratteristiche inequivocabili di robustezza e affidabilità che un propulsore deve avere per essere utilizzato nel duro settore industriale e del movimento terra. Insomma, il JCB è il motore industriale per eccellenza”.
WABCO / NELL’ESTREMO NORD A TESTARE LA COMPONENTISTICA DEL FUTURO ROVANIEMI - C’è neve e fa freddo nel Circolo Polare Artico. Il luogo e il tempo ideale per testare l’efficacia dei prodotti e dei sistemi elettronici del la Wabco Company, azienda fondata nel 1869 negli Stati Uniti e con quartier generale europeo a Bruxelles. Wabco è una delle società protagoniste a livello mondiale nella fornitura di prodotti e sistemi elettronici utilizzati nel mondo dei veicoli industriali (con anche applicazioni per bus e auto), come quelli relativi a frenatura, stabilità e trasmissioni. A Rovaniemi, la capitale della Lapponia situata nel nord della Finlandia, Wabco ha invitato i giornalisti per una tre giorni dedicata alla presentazione della sua gamma prodotti all’interno del locale Test Track di sua proprietà, proprio a ridosso dell’aeroporto. La rivoluzione elettronica ha avuto luogo sulle piste innevate e ghiacciate del circuito di prova, dove diversi truck sono stati utilizzati per testare le qualità della produzione Wabco, dimostrando, in condizioni di utilizzo estreme, quanto siano diverse tra di loro, in termini di sicurezza e prestazioni, l’epoca in cui l’elettronica non c’era e quella attuale dove la sua presenza è massiccia e fa la dif-
Rivoluzione elettronica Siamo andati fino a Rovaniemi, nel nord della Finlandia, per verificare l’efficacia dei prodotti e dei sistemi elettronici che la multinazionale americana che in Europa ha sede in Belgio offre sul mercato per garantire sicurezza e salvaguardia delle prestazioni dei veicoli industriali. ferenza. Wabco ha un ampio portfolio di prodotti e sistemi di controllo elettronico. La sua capacità di innovare e introdurre sul mercato prodotti all’avanguardia, in grado di rispondere alle nuove sfide del trasporto, è sostenuta da oltre 800 ingegneri, che attualmente sono impegnati nello sviluppo di nuove soluzioni e nella concretizzazione di nuove idee, di componenti e sistemi, così come nel supportare a accrescere le loro possibili applicazioni. Oggi, i prodotti fir mati Wabco che maggiormente trovano diffusione sui mercati sono diversi e tutti estremamente utili: come l’Abs, che la multinazionale americana introdusse per prima nel settore nell’ormai lontano 1981, l’Ebs (sistema elettronico di fre natura), i sistemi di trasmissione manuale automatizza-
ta, i freni a disco ventilati e un’ampia serie di prodotti meccanici convenzionali come attuatori, compressori, valvole di controllo dell’aria per truck medi e pesanti, rimorchi e autobus. Wabco vende i suoi prodotti in tutto il mondo e principalmente per quattro aree customer: i costruttori di truck e bus (primo equipaggiamento), il primo equipaggiamento per il settore rimorchi, i distributori di parti di ricambio e le officine del comparto aftermarket, i costruttori automobilistici. Cinque le business area in cui Wabco si è organizzata: sistemi per rimorchi, aftermarket, driveline, compressione e frenatura, dinamica e controllo del veicolo. Nell’ambito delle soluzioni per i rimorchi, Wabco ha presentato diverse prime mondiali, tra cui il Trailer Ebs - e la sua recente inno-
vazione definita Trailer Ebs-E - e sistemi di controllo della stabilità come il Rss (Roll Stability Support). Wabco aiuta l’aftermarket a beneficiare della rivoluzione e let tronica per i veicoli da lavoro grazie alle sue capacità di ideare e costruire potenti sistemi di diagnostica nonché incentivando la formazione. La rete globale del service di Wabco comprende oltre 400 Service Center e oltre 1.000 Service Point. Recentemente, la società ha lanciato sul mercato il Tire Premium Seal, un kit di primo intervento contro la foratura dei pneumatici, che utilizza uno speciale liquido iniettato nel pneumatico che progressivamente, grazie al movimento del la gomma stessa, ha modo di distribuirsi uniformemente sulla superficie interna del pneuma-
tico. Il pronto intervento, facile e veloce, permette al veicolo di viaggiare in condizioni pressoché normali e per un certo consistente numero di chilometri fino al punto di assistenza più vicino. A Rovaniemi, i tecnici Wabco hanno dato una chiara dimostrazione delle qualità dell’apparecchiatura, contenuta per la verità in una semplice borsettina facile da trasportare e da sistemare a bordo veicolo. L’innovativo kit completa l’azione del Tire pressure monitoring sy stem (Ivtm), incrementando i vantaggi per le flotte truck e bus in tutto il mondo. Wabco oggi è anche uno dei leader nel campo dell’automatismo delle trasmissioni. In aggiunta a questo, la Casa americana propone, all’interno della sua gamma prodotti driveline, an che sistemi per il controllo dell’innesto, unità di pe-
dali integrate e sistemi retarder. Nell’ambito, infine, dell’area business dedicata alla dinamica e al controllo del veicolo, nel 2001 Wabco ha proposto l’Esc (Electronic stability control) come optional aggiunto all’Electronic braking system. In base a una normativa europea in procinto di essere applicata, l’Esc dovrà essere introdotto nei nuovi veicoli immessi sul mercato a partire dal 2010, con un evidente spinta alla penetrazione sul mercato di questo importante sistema di controllo. Il sistema protegge il veicolo contro tutta una serie di pericoli, come il rovesciamento e lo slittamento, e contribuisce alla sicurezza del mezzo nel momento in cui si verificano situazioni di aumento della densità del traffico e di pericolo sulle strade. Per Wabco, che nel 2007 ha consuntivato un volume di vendite di 2,4 miliardi di dollari, l’Europa rappresenta circa il 70 per cento del suo giro d’affari, mentre le rimanenti quote sono appannaggio soprattutto dei mercati di America e Asia. Nei piani strategici della multinazionale guidata dal Ceo Jacques Esculier, c’è la volontà di proseguire ad espandersi nei mercati emergenti di Est Europa, Cina e India.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
FASSI GRU / VISITA ALLE AZIENDE DEL GRUPPO DI ALBINO
Un’escalation firmata da qualità e innovazione
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Negli ultimi cinque anni l’azienda fondata dalla famiglia Fassi ha raddoppiato la produzione che oggi viaggia sulle 10mila gru l’anno ma che già punta su traguardi ancora più ambiziosi. Nei tre impianti, dedicati alla produzione delle gru piccole, medie e grandi, un unico comune denominatore: lavorazioni all’insegna della massima qualità e continua evoluzione dei processi costruttivi. di Paolo Altieri
ALBINO - Si sono messi i “terribili” ragazzi dell’Albinoleffe, sempre più proiettati alla conquista della Serie A del calcio, a richiamare l’attenzione nazionale di un piccolo paese della ber gamasca, relegando in secondo piano nomi locali importanti come il Cotonificio Albini, che da oltre 130 anni produce i tessuti per camicie più belli del mondo, o Fassi, che in oltre 45 anni di storia si è costruita la fama di costruttore di grande prestigio mondiale nel mondo delle gru. “Ma la cosa - osserva Gio vanni Fassi, 37enne, oggi dinamico timoniere del gruppo industriale di Albino - non ci
mi passi a metà degli anni ’40, quando dall’attività di trasporto del legno si trasformarono prima in esperti riparatori di camion, poi in apprezzati allestitori soprattutto di ribaltabili, quindi anche in venditori di una gru per autocarro, la svedese Fo co, che una decina di anni dopo, nel 1965, avrebbe indotto Franco Fassi a realizzare la sua prima gru. “Quel primo modello - ricorda con emozione Franco Fassi, oggi 78enne, sempre vigile su tutto quello che accade in a zien da - sollevava a due metri di altezza un peso di 3 tonnellate. La vendemmo a un impresario edile della Val Brembana. Fu l’inizio di un’avventura entusiasmante, piena anche di tanti sacrifici ma della
la penetrazione sui mercati esteri. Il segreto del nostro successo si è basato sempre su due elementi fondamentali: la qualità del prodotto e la conoscenza preventiva dei mercati da conquistare”. UNA CONTINUA EVOLUZIONE Oggi Fassi è un gruppo articolato su 6 società con tre impianti di produzione gru, ciascuno preposto alle gamme leggere, medie e pesanti, tutti nel com prensorio tra Albino e Nembro, 2 carpenterie, un impianto per la produzione di piattaforme aeree, un fatturato globale di oltre 200 milioni di euro, più di 550 dipendenti, una
Ogni giorno dal magazzino centrale di Nembro è un continuo flusso di partenza delle gru Fassi. Sotto, un angolo dell’impianto dove nascono le gru Fassi di piccole dimensioni. disturba minimamente. Anzi, sia mo fieri di un Albinoleffe che se la gioca alla pari con squadre di grandi città, anche se siamo consapevoli che il raggiungimento della Serie A sarebbe un vero e proprio miracolo calcistico”. Avete capito che abbiamo deciso di fare una puntatina ad Albino non per ragioni calcistiche ma proprio per andare a toccare con mano l’attuale realtà di Fassi Gru, un’azienda che non finisce di stupire nel suo set tore e che, anzi, come vedremo è proiettata verso traguardi ancora più ambiziosi. NASCE NEL 1965 LA PRIMA GRU FASSI Ed è appunto Giovanni Fassi che ci riceve nella sede storica dove il nonno Giacomo e suo papà Franco hanno mosso i pri-
quale oggi tutta la famiglia ne va orgogliosa”. “Il periodo più difficile prosegue Franco Fassi, che dalla compagna della sua vita, Angela, ha avuto oltre a Giovanni anche Raffaella e Anna Maria, la prima coinvolta in azienda, la seconda medico - è stato proprio agli inizi, quando abbiamo avviato la produzione delle gru. Venivamo da una realtà che vedeva impegnati in azienda più di un centinaio di collaboratori. Una pesante crisi dell’edilizia ci mise nella condizione di ridurre il personale a una decina di unità, le stesse con le quali ci tuffammo nella nuo va sfida delle gru, un’attività che si sarebbe rivelata vincente. Già negli anni ’80 avevamo portato la produzione a un migliaio di gru l’anno, mentre con gli anni ’90 gettammo le prime basi per
produzione annuale che nel 2007 ha sforato le 10mila unità (7.000 medie e piccole, 3.000 grandi) con un peso sollevabile da 200 a 30.000 kg, 60 importatori in altrettanti Paesi nel mondo, dove è destinato l’85 per cento della produzione, 35 concessionari e altrettanti punti di assistenza in Italia, l’invidiabile fama che oggi fa di Fassi nel contempo “la Rolls-Royce e la Caterpillar delle gru”. Gli ampi capannoni storici accolgono le attività di ricerca e di prova di materiali e dispositivi finalizzati a rendere i prodotti sempre più efficienti, robusti e sicuri, nonché la produzione delle grandi gru, dopo che quella delle piccole è stata spostata completamente nel secondo impianto di Nembro, che poi avremo occasione di visitare. Ci fermiamo con Giovanni Fassi davanti a una gigantesca gru. “Vede - ci dice - il processo di costruzione di una gru, e questo vale per ogni tipo di peso, è tutto regolato dal computer, che fornisce all’operatore il codice di montaggio, le tarature, tutte le informazioni relative ai componenti da utilizzare. Fin dal basamento si conosce il nome del cliente cui è destinata e ogni singola gru viene poi collaudata prima della consegna. Mi piace anche sottolineare che abbiamo disposto il lavoro in ma niera tale che l’operatore muova le braccia in senso orizzontale e non verticale, il che riduce enormemente stress e fatica. I processi produttivi di oggi sono la logica evoluzione di un’attività che, in oltre 45 anni, ci ha portato a produrre e vendere nel mondo più di 100mila gru, moltissime delle quali sono tutt’ora in piena attività. Sì, perché la vita media di una gru è
Franco Fassi con il figlio Giovanni (a sinistra) nel segno della continuità del Gruppo industriale di Albino. almeno di 20 anni, ma ci sono in giro tantissime Fassi di 30 anni di vita e qualcuna anche di 35”. Un aspetto importante è quello della verniciatura. “Le gru molto spesso - insiste il giovane Fassi - lavorano in ambienti difficili e dunque devono poter garantire in ogni caso anche una lunga protezione dalla ruggine. Qui, dove produciamo le grandi gru, il processo di verniciatura prevede l’utilizzo di una quantità di solventi estremamente bassa. Ma nel secondo impianto di Nembro per le piccole da 1 a 16 tonnellate/metro e in quello nuovo per le medie da 17 a 36 tonnellate/metro che andremo a inaugurare sempre qui ad Albino nel prossimo mese di maggio e per il quale abbiamo investito 12 milioni di euro, la verniciatura è completamente ad ac qua e quindi con un impatto ambientale assolutamente ottimale”. Alla ricerca ostinata della qualità e dell’assoluta efficienza dei propri prodotti, Fassi ha registrato negli anni una evoluzione che ha toccato ogni aspetto del processo costruttivo, dalla progettazione all’assemblaggio del prodotto finito e che ha interessato anche e soprattutto la logistica. “Rispetto a una decina di anni fa - spiega Giovanni Fassi - abbiamo ridotto la quantità di saldature del 30 per cento grazie all’evoluzione e all’adozione di macchinari per il taglio laser. A questo proposito, nei capannoni della Carpenteria di Nembro stiamo per ultimare un modernissimo impianto, per il quale abbiamo investito ben 5 milioni di euro e che ci consentirà con l’ausilio di robot di velocizzare le attività di saldatura, oltre che rendere ancora più per fetti gli elementi saldati. Proprio grazie a questo impianto saremo in grado di far salire la produzione già da quest’anno a 11mila unità. Un altro importante guadagno lo abbiamo ottenuto sotto il profilo del peso, tanto che per alcuni componenti la riduzione di peso è stata anche del 50 per cento. Vale la pena comunque tener presente che nel complesso di una gru le parti di carpenteria e di idraulica vengono realizzate tutte in casa, mentre acquistiamo tutto ciò che è elettronica, anche se poi viene adattata e ristudiata per le nostre esigenze. In pratica, sul valore totale di una gru l’80 per cento è fatto in casa, il 20 per cento viene da fuori”. Non dobbiamo fare molta strada per raggiungere da Albino la località di Nembro dove nascono le piccole Fassi, ma
dove si trovano anche la Carpenteria e il Magazzino Centrale. Fa quasi tenerezza l’esercito delle piccole Fassi allineate e pronte per essere trasferite nel magazzino, da dove prenderanno il volo per gli angoli più diversi dell’Italia, dell’Europa, del mondo. “Quelle di colore giallo - ci viene spiegato - sono destinate alle Forze Armate degli Usa, che le utilizzano per le o perazioni di sminamento in Iraq. Quelle con il braccio secondario più corto e contrassegnate dalla lettera K sono invece destinate alla Germania, perché lì quasi tutti i costruttori di veicoli industriali utilizzano cassoni Mailler, che richiedono una fornitura specifica e standardizzata. Quasi tutte comunque le micro Fassi sono destinate a diventare strumenti di lavoro di artigiani, idraulici, elettricisti, operatori dell’edilizia ma anche per enti pubblici e qualcuna finisce anche per fare bella mostra su qualche grande barca dove viene utilizzata per mettere in mare i tender”. IN SCENA ANCHE I ROBOT La visita al mondo Fassi prosegue nel Magazzino Centrale, da dove partono tutte le gru per le varie destinazioni e dove sono raccolte tutte le parti di ricambio. È una vera e propria cattedrale gestita naturalmente dal computer, con pochi collaboratori che regolano il flusso degli ordini attraverso la tastiera di un Pc. Passiamo poi nel re parto della Carpenteria (ce n’è un’altra in provincia di Reggio Emilia) dove abbiamo modo di vedere all’opera i tecnici svedesi dell’ABB intenti alla messa a punto del nuovo impianto robotizzato di saldatura, che si sposerà magnificamente con il sistema di programmazione interna AS400 e che è prossimo a diventare il nuovo “fiore all’occhiello” dell’intera Fassi. “È pur vero - è la considerazione finale di Franco Fassi che le nostre gru costano care, ma l’essere considerati tra i migliori del mercato è per noi motivo di grandissima soddisfazione, ma anche di stimolo a continuare sulla strada sulla quale abbiamo costruito il nostro successo e che è fatta di passione, entusiasmo, senso di responsabilità, innovazione, qualità dei prodotti, attenzione per i clienti. Qui in Fassi siamo una grande famiglia e ogni componente sa bene che il suo lavoro deve contribuire all’unico obiettivo: la migliore soddisfazione di chi acquista una Fassi”.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
IVECO / UN NUOVO PRODOTTO AL FIANCO DI DAILY, EUROCARGO, STRALIS E TRAKKER
Il fratellino terribile Il nuovo Massif, che si riallaccia alla tradizione della gloriosa Campagnola, si inserisce all’interno di una piccola ma importante nicchia di mercato di veicoli da lavoro a trazione integrale. È prodotto in collaborazione con il costruttore spagnolo Santana, il cui veicolo originario è stato completamente rivisto dagli esperti Iveco con massiccio utilizzo di tecnologie e soluzioni derivate dal Daily.
di Paolo Altieri V ERONA - C’era una volta la Cam pagnola. È arrivato oggi Massif. Portava il marchio Fiat la prima. Porta quello dell’Iveco il secondo. Due epoche, gli anni ’50 e gli anni 2000, che idealmente si riallacciano all’insegna del veicolo di ieri, la Campagnola, che all’epoca si è fatta carico dei trasporti impegnativi in un’Italia che usciva dalla guerra e le cui strade erano ancora approssimative, e del veicolo di oggi, il Massif, che ha l’ambizione di proporsi soprattutto come veicolo da lavoro, capace di rispondere alle esigenze di chi deve raggiungere il posto di lavoro in un polveroso cantiere, in una difficoltosa cava, o in luoghi soprattutto di montagna dove il cattivo tempo spesso rende le strade poco praticabili. PER IVECO UNA NUOVA SFIDA Per Iveco è una vera e propria sfida perché per la prima volta entra in competizione anche nel mondo delle fuoristrada, anche se in quello più impegnativo. Non essendo il Massif minimamente intenzionato a dare sfoggio della sua personalità, ne ha da vendere, nel le piazze salotto o nelle vie delle boutiques delle grandi cit tà. Lui è da considerare il “fratellino terribile” di veicoli importanti come il Daily 4x4, l’EuroCargo 4x4 o il campione dell’off road Trakker. È da loro che ha preso il Dna, la vocazione ad affrontare i percorsi e le situazioni più impegnative, ed è a loro che si ispira per rendersi utile quando davvero ce n’è bisogno. Non teme di conquistarsi pre stissimo, appena i clienti ne entreranno in possesso, la fama di “un mulo” robu-
Alessandro Cicchetti, responsabile marketing Iveco. sto e affidabile, capace di raggiungere con disinvoltura, con sicurezza e anche con un minimo di com fort luoghi dove osano poggiarsi solo le aquile. Il debutto internazionale, anche se in forma quasi sommessa, l’aveva fatto lo scorso autunno al Salone Internazionale di Amsterdam. La consacrazione ufficiale è avvenuta il mese scorso al Samoter di Verona, dove non solo si è concesso all’ammirazione del pubblico che è accorso in fiera, ma era disponibile anche per una breve ma assolutamente significativa prova su strada da parte della stampa specializzata. E naturalmente abbiamo colto l’opportunità per toccarlo con mano, provarlo sul bel circuito sulle colline del veronese preparato dagli organizzatori dell’Iveco e che alla fine ci ha dato la precisa sensazione che, in effetti, il mondo dei veicoli off-road si è arricchito di un nuovo grande protagonista. “Il Massif - ha sottolineato Alessandro Cicchetti, responsabile marketing di Iveco in occasione della presentazione del veicolo al Samoter di Verona -
è un veicolo a quattro ruote motrici votato al fuoristrada professionale. Il veicolo riprende la struttura originaria dei fuoristrada sportivi, prima che questi si urbanizzassero fino a diventare degli sport utility vehicle per un utilizzo prevalente su strada asfaltata. Un ritorno alle origini del 4x4 che si lascia alle spalle il compromesso tra strada e fuoristrada per collocarsi autorevolmente nel mondo del trasporto professionale. Il tutto senza rinunciare all’estetica alla quale ha messo mano lo stilista Giugiaro”. Non solo. “Massif 4x4 - ha proseguito Alessandro Cicchetti - si inserisce all’interno di una piccola ma importante nicchia di mercato di veicoli da lavoro a trazione integrale. È prodotto in collaborazione con il costruttore spagnolo Santana, il cui veicolo originario è stato completamente rivisto dagli esperti Iveco con massiccio utilizzo di tecnologie e soluzioni derivate dal Daily”. SI TORNA ALLE ORIGINI “Il Massif - prosegue il manager Iveco - è infatti il vero erede dell’architettura del Daily 4x4, ben noto per il suo utilizzo militare e civile come VM 90 in diverse forze armate e corpi di protezione civile. Ne condivide l’architettura a trazione totale, inseribile con transfer box flangiata al cambio per abbassare al massimo la sagoma veicolo, adatta ai lunghi e veloci spostamenti su strada e al fuoristrada duro. Risultato di questa profonda reingegnerizzazione è un veicolo adatto a tipologie di missione da vero camion fuoristrada. Voglio anche ricordare ha aggiunto - che la competenza di Iveco nel segmento 4x4 si e sten de all’intera gamma dei veicoli commerciali, dai leggeri
ai pesanti, con il Daily, l’EuroCargo e il Trakker con i quali si soddisfano al meglio ogni tipo di missione e tutte le condizioni di lavoro. Questi veicoli a trazione integrale sono notevolmente robusti, ideali per condurre equipaggio e attrezzature dove servono, spesso in condizioni di emergenza. L’affidabilità di questi veicoli non è seconda a nessuno, sia in situazioni estreme che in condizioni normali. Il comfort dell’autista non risente delle numerose sollecitazioni imposte dalle condizioni di guida fuoristrada, non sempre divertenti come potrebbero sembrare”.
Il Daily 4x4 e il Massif a casa dei clienti in Italia
Provare per credere TORINO - Dopo la presentazione del Daily 4x4 al Transpotec di Milano a settembre e il lancio del Massif al recente Samoter di Verona, Iveco presenta entrambi i nuovi modelli a concessionari e clienti organizzando cinque tappe di Test Drive nei fine settimana che vanno dal 15 marzo e l’8 giugno. Il primo appuntamento si è svolto a Fumane, in provincia di Verona, il 15 e 16 marzo, sul medesimo percorso utilizzato per i test della stampa specializzata internazionale. E sempre a Fumane si è replicato anche nel fine settimana del 29 e 30 marzo. Agli inizi di aprile, il 5 e 6, il Test Drive Iveco è di scena a Poggiovalle, in provincia di Perugia, con il coinvolgimento di concessionari e clienti del Centro Italia. La terza tappa è a Sila Piccola, in provincia di Cosenza, il 19 e 20 aprile, per poi passare a Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno, il 10 e 11 maggio. Infine, l’ultimo Test Drive è fissato per il 7 e 8 giugno al Parco delle Alpi Marittime di Cuneo. In tutte le occasioni il programma prevede ogni giorno la presenza di due gruppi di clienti e delle rispettive Concessionarie. Dopo un briefing di presentazione del prodotto, si iniziano i test su percorsi appositamente allestiti che riproducono situazioni tipiche di un impiego off-road: discese con il 45 per cento di pendenza, salite fino al 60 per cento di inclinazione, angoli di attacco al limite delle possibilità di un veicolo e passaggi a rischio di ribaltamento laterale. Ogni weekend saranno coinvolti oltre 100 clienti e la previsione è di incontrare complessivamente circa 600 clienti per un totale di oltre 1.000 test.
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V ERONA - Abbiamo avuto in mano il nuovo Iveco Massif solo per una breve prova. Ma questo primo test è avvenuto su un percorso disegnato ad arte dagli uomini di Iveco sulle colline del veronese, proprio per darci la possibilità di verificare in diretta le straordinarie caratteristiche di quello che non va considerato come un fuoristrada da città, ma un vero “guastatore”, capace di affrontare qualunque tipo di terreno, anche il più ostico: guadare fiumi, sfidare la vegetazione più selvaggia, inerpicarsi su pendenze “mozzafiato”, scendere dalle stesse senza alcuna esitazione. Dunque un “mezzo” che si propone come compagno superaffidabile per quanti operano nei lavori di edilizia, in cava, nei cantieri, nelle località montane, in tutti quei lavori che avvengono insomma in condizioni e situazioni ambientali e che per il trasporto di persone e cose è poco probabile che una normale vettura possa assolvere il compito con facilità e sicurezza. L’abbiamo osservato, il Massif, prima di metterci al volante. Diciamo subito che vanta una pendenza superabile a pieno carico del 100 per cento, ha un angolo di attacco di 50°, un angolo di uscita di 30° e un angolo di rampa di 24°. La profondità di guado ad assetto standard è di 500 mm e la luce libera da terra con pneumatici e ruote standard è di 200 mm. La trazione integrale è disinseribile con trazione ovviamente sull’asse posteriore - per assicurare consumi decisamente contenuti. È disponibile sia in versioni con passo lungo (2.768 mm), station wagon a 5 porte, pickup e senza cassone, che in una versione station wagon a 3 porte con passo corto (2.452 mm). Inoltre, è proposto in un’ampia serie di configurazioni e varianti, per offrire la massima produttività in ogni tipo di missione: 2 motori e 4 versioni, con configurazioni di prodotto variabili, a seconda del mercato e del cliente. STILE FIRMATO GIORGETTO GIUGIARO Tutte le versioni di Massif possiedono un telaio separato con assi montati su molle a balestra paraboliche. Questa soluzione non ammette compromessi: un telaio separato garantisce che le forti sollecitazioni strutturali, che si verificano durante l’impiego fuoristrada, non vengano trasmesse alla struttura del corpo compromettendone la durata. Esteticamente, riprende il family feeling dei veicoli Iveco grazie al design della griglia del radiatore. L’estetica della carrozzeria rispecchia lo stile di Giu giaro in modo altamente funzionale, in linea con l’impiego fuoristrada di Massif. È possibile scegliere versioni con materiali di copertura dei sedili in tessuto o in pelle così come è disponibile il volante rivestito in pelle. La cabina è disponibile anche in una versione meno ricca, con rivestimenti interni in gomma e copertura dei sedili in vinile. Su ordinazione, il veicolo può essere dotato di radio/lettore CD e sistema navigatore satellitare. Il numero dei sedili dipende dal modello; per le versioni senza cassone e pick-up sono previsti sedili per il posto di guida e un solo passeggero, la station wagon a 3 porte ha 4 sedili (2+2) con due
2.033 kg; il massimo carico del veicolo è di 3050 kg. Sul primo tratto di strada con asfalto, il Massif con l’FPT da 176 cavalli sembra volerci ricordare che lui è nato per ben altre missioni ma, se proprio deve muoversi su strade levigate, non ha problemi a dar prova che è capace di essere anche confortevole, agile, sicuro nell’affrontare con sicurezza e decisione anche tornanti impegnativi. Il cambio ZF a 6 marce è eccellente sia nell’inserimento dei rapporti, sia nel tradurre in maniera elastica la richiesta di potenza, qualunque sia il numero dei giri. UNA TRAZIONE ENTUSIASMANTE
AL VOLANTE DELL’IVECO MASSIF
Non conosce ostacoli Fin dal suo aspetto esterno, il veicolo fa capire di essere nato per affrontare con agilità e sicurezza i percorsi più impegnativi. Ricco di personalità, solido, robusto, con un abitacolo che fa della funzionalità la sua carta migliore, linee di seduta e la station wagon a 5 porte può avere 5 sedili (2+3) con due linee di seduta o 7 sedili su tre linee (2+3+2). Il cuore di Massif è il motore FPT Fiat Powertrain 3 litri HPI di derivazione Daily, un motore 4 cilindri turbodiesel 16 valvole con sistema di iniezione common rail tecnologicamente all’avanguardia, in grado di fornire eccellenti prestazioni e un consistente risparmio di carburante. La coppia massima è di 350 Nm a 1.400-2.800 giri/min. La massima potenza di 146 cv viene erogata a 3.000-3.500 giri/min. Il motore è certificato per i requisiti di emissioni Euro 4, usando il ricircolo dei gas di scarico (EGR) per ridurre la formazione di ossido di azoto e un catalizzatore ossidante per completare la combustione dei composti non completamente ossidati. Massif è disponibile anche con motore 3 litri HPT, do tato di turbina a geometria variabile che eroga una potenza di 176 cv a 3.200-3.500 gi ri/min e una coppia massima di 400 Nm a 1.250-3.000 giri/min. Il cambio ZF 6S400 a 6 marce con overdrive è accoppiato a una scatola di rinvio flangiata Santana con la quale si può selezionare la trazione 4x2 o 4x4. Con il 4X2 la trazione è solo posteriore. Selezionando le marce ridotte si innesta automaticamente la trazione integrale. In condizioni di trazione integrale, poiché la scatola di rinvio non è dotata di differenziale, un’eventuale perdita di aderenza da parte delle ruote anteriori o posteriori non comporta una perdita di trazione. Inoltre, è disponibile un blocco differenziale opzionale dell’asse posteriore per l’utilizzo più impegnativo e un mozzo a ruota libera sulle ruote anteriori per ridurre i consumi in utilizzo stradale. La trasmissione, in combinazione con la scatola di rinvio, fornisce 12 marce in avanti e 2 rapporti di retromarcia. Sia nella parte anteriore che in quella posteriore sono presenti ponti motore con
un rapporto di riduzione finale di 3.909:1. Il rapporto di riduzione finale usato sull’asse anteriore è di tipo elicoidale mentre sull’asse posteriore è di tipo ipoidale, al fine di aumentare la luce libera da terra per l’albero centrale. Il sistema frenante si avvale di un doppio circuito idraulico servoassistito a depressione, che aziona i freni a dischi ventilati sull’asse anteriore e a dischi semplici sull’asse posteriore. La distribuzione meccanica della forza frenante viene usata per
tutti i modelli in modalità di guida a trazione integrale mentre il sistema opzionale antibloccaggio delle ruote in frenata (ABS) consente una distribuzione elettronica della forza frenante per il 4x2. Il sistema ABS può essere disattivato in particolari condizioni di guida off-road. Quanto alle sospensioni, le molle a balestra paraboliche montate sull’asse anteriore e sull’asse posteriore svolgono il doppio ruolo di sospensione del telaio e posizionamento dell’asse. Quest’architettura delle so-
spensioni, relativamente semplice, agevola le reazioni alla coppia motrice e frenante senza bisogno di ulteriori collegamenti e forcelle, un vantaggio decisivo per i veicoli fuoristrada. Per l’asse anteriore si usano ammortizzatori idraulici a doppio effetto mentre l’asse posteriore monta ammortizzatori ad aria a doppio effetto. Il sistema è completato da barre stabilizzatrici antirollio anteriori e posteriori. Il massimo carico dell’asse anteriore e di quello posteriore è rispettivamente di 1.072 kg e
Cominciamo a toccare con mano la vera anima del Massif quando dall’asfalto si passa allo sterrato su cui il “piccolo” Iveco dimostra subito di avere la confidenza assoluta. Non ci sono buche, non ci sono sassi, non c’è terriccio molle che tengano. Lui avanza con sicurezza, morde tutto ciò che trova sotto i suoi pneumatici senza scomporsi minimamente. Quando la salita si fa più impegnativa, inseriamo la trazione integrale e le marce ridotte e allora il Massif dà il meglio di stesso. Dobbiamo solo preoccuparci di mantenere il motore sotto i 2.000 giri, accarezzare quasi l’acceleratore e al resto provvede lui senza minimamente scomporsi, anche quando deve affrontare tornanti ripidissimi e stretti, profondi solchi nel terreno o pendenze che alla prima impressione mettono una certa angoscia. Intimamente, vien da pensare: ce la farà a raggiungere la cima? Prima ancora di conoscere la risposta, lui è lì che si arrampica docile, tranquillo, come se stesse facendo una passeggiata. E in meno che non si dica è già pron to a scalare la pendenza successiva.
Ereditati dai suoi fratelli maggiori
I grandi valori del Massif
VERONA - Massif nasce dalla condivisione degli stessi valori che hanno reso la squadra di rugby degli All Blacks la più famosa al mondo, ricalcando pertanto le orme già seguite dai nuovi modelli Stralis, Trakker e Daily 4x4. Oltre ai quattro valori Iveco - Determinazione, Affidabilità, Performance, Spirito di squadra - Massif ha ereditato anche il valore di Stralis, la Potenza, per riaffermare uno dei punti chiave che fanno di Iveco un sinonimo di eccellenza progettuale. POTENZA - Per Massif, potenza significa offrire il motore EGR a 3 litri di ultima generazione a 146 cv e con una coppia massima di 350 Nm. Un motore efficiente e affidabile, con erogazioni di potenza e coppia ottimizzate a diverse velocità di rotazione al fine di garantire la massima potenza anche in condizioni estremamente difficili. È disponibile anche la versione a 176 cv con turbina a geometria variabile che sviluppa una coppia di 400 Nm, riconosciuto come il miglior motore nella sua categoria. D ETERMINAZIONE - Determinazione per Massif è il
senso di responsabilità verso l’attività del cliente, senza però dimenticare il comfort e la sicurezza di chi trascorre gran parte del suo tempo a bordo. Lo stretto rapporto che lega Massif agli altri veicoli della gamma Iveco è evidente: cabine altamente ergonomiche e migliore comfort di guida, paragonabile ai veicoli per impiego su strada. I clienti di Massif possono anche contare su un design unico, perché il rispetto per chi guida si dimostra anche offrendo un veicolo esteticamente attraente. AFFIDABILITÀ - Per Massif significa mantenere le promesse: affidabilità del prodotto, durata ed elevati standard di sicurezza in ogni situazione. Massif interpreta il concetto di affidabilità anche garantendo la massima flessibilità per allestimenti di carrozzeria. PERFORMANCE - Performance per Massif significa offrire valore all’attività del cliente, ovvero aumentare la produttività riducendo i costi d’esercizio. Il punto di forza di Massif sta nell’ottimizzazione degli allestimenti delle carrozzerie, dei momenti di fermo macchina e dei consumi. Gli intervalli di manutenzione sono contenuti in modo che il veicolo trascorra una minima parte del tempo in officina. Una considerazione vitale rimane il costo del carburante, il cui consumo viene notevolmente ridotto attraverso il motore Euro 4. SPIRITO DI SQUADRA - Significa lavorare fianco a fianco con il cliente per l’intero ciclo di vita del veicolo: nella fase di sviluppo del prodotto, attraverso il lavoro degli ingegneri specializzati e dei centri di Ricerca e Sviluppo Iveco che coinvolgono il cliente fin dalla fase progettuale; durante il processo di acquisto, con l’aiuto di intermediari professionali e soluzioni di finanziamento per soddisfare qualsiasi esigenza della società; durante l’operatività del veicolo attraverso un call center attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24 e una rete di servizio efficiente e largamente diffusa (oltre 3.000 centri di servizio in 100 Paesi).
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LE INTERVISTE IMPOSSIBILI di Mattia Eccheli
“Ti sfido a trovarmi un difetto” SAINT MORITZ - Sciopero. Un altro. Solo che questa volta non succede in Italia, ma in Svizzera. E piove, quasi nevica. Tempo da lupi. Rientrare in Italia non è facile. Avrei bisogno di un passaggio, non è che va verso Milano? “A dire la verità andrei a Torino. Se le va bene, salti su. Poi, in qualche modo, sono certo che riuscirà a raggiungere Milano”.
Dopo il Fiorino, anche il Nuovo Scudo si è sottoposto volentieri a una lunga fila di domande finalizzate ad approfondire la sua personalità, la sua polivalenza, la sua attualità, la sua capacità di soddisfare qualunque tipo di missione nell’ambito del trasporto leggero. Ed ecco il quadro che alla fine risulta disegnato.
Gentilissimo. Grazie. Ci stanno anche i bagagli, vero? “Sta scherzando, spero. Così mi offende”.
Il tempo è volato: pare che siamo arrivati. E non l’ho ancora ringraziata per questa enorme cortesia. Non so come sdebitarmi: potrei farle il pieno almeno. “Non ci pensi nemmeno. Questi nuovi motori hanno consumi così ridotti che mi sentirei in colpa se lei pagasse. Avrei paura di guadagnarci sopra”.
Il suo modo di parlare mi fa pensare che lei ha qualcosa a che fare con la Francia... “Orecchio fino, eh”. Beh, insomma, non è che si debba essere un genio... “In parte sì, comunque”.
Come mai, se non sono indiscreto? “Non lo è, tranquillo. La stra da è lunga e abbiamo un sacco di tempo. Sono il frutto del matrimonio tra Fiat e il gruppo Psa. Per questo nasco in Francia”. Sia sincero: lei è figlio di un matrimonio di interessi, vero? “Beh, con l’euro che corre e i costi che lievitano, i figli costano. Lo sa anche lei. E poi ci sono sviluppo e ricerca da portare avanti. Sicuramente è una collaborazione interessata, ma credo che i miei fratelli e io siamo soddisfatti di come siamo stati cresciuti”. Ci mancherebbe altro: ma lei è parte in causa. “È vero, però già i miei cugini dimostrano che a casa nostra non si scherza. Non penserà mica che trecentomila modelli commercializzati in tredici anni, dal 1995 in poi, si vendano per caso?” Per carità. “Mi permetto anche di ricordarle che sono stato nominato International Van of the Year 2008 con 108 punti su 140 da una giuria di giornalisti specializzati di venti paesi europei. Lei non ha idea della gioia che ho provato ad Amsterdam quando il riconoscimento è stato consegnato all’amministratore delegato Franco Miniero”. Così mi ha definitivamente “umiliato”. “Ci vuole altro. È che sono abituato a una certa, come dire, indifferenza da parte di quelli
A questo punto voglio sapere tutto: com’è l’accessibilità del vano di carico? “Comoda. Anzi, più comoda che mai. La soglia addirittura è “best in class” ad appena 49 centimetri da terra: ci sono sia il doppio portellone posteriore sia quello scorrevole laterale. L’altezza totale massima non supera i 190 centimetri, vale a dire che entra in garages urbani e autosilos. La versione con tetto alto arriva invece a 223 con le sospensioni meccaniche”. Dimensioni? “Sono diverse come avrà capito: fra i 4,8 e i 5,13 metri di lunghezza, con una larghezza di 1,89, specchietti esclusi”.
Non volevo, mi perdoni. È che ho con me un paio di bauli di roba tra sci, bastoncini, tavole da snow board, caschi, tute e tutto l’armamentario di un appassionato della neve. “Non si preoccupi. Era una battuta”.
A cosa si riferisce adesso: al genio o alle sue origini? “Alle mie origini, naturalmente. La mia famiglia è italiana, da parte di Fiat, e francese, per via di Psa. Arrivo da Valenciennes”.
veicolo e Fiat Code”.
Addirittura... “Lascio decidere a lei. I dati dicono che con un litro di gasolio riesco a percorrere quasi 14 che in genere non salgono sui mezzi commerciali”. In effetti... “Però, l’avrà visto anche lei che non sono semplicemente un mezzo commerciale. Sono molto di più, se mi permette questa presunzione”. Si figuri: le permetto, le permetto... “Allora sappia che in questo momento è a bordo di un lastrato, ma le combinazioni possibili sono parecchie, praticamente per ogni esigenza. Solo in questa versione sono disponibili altre due capacità di carico: oltre a questa, da cinque metri cubi, ci sono quelle da sei e sette. Poi ci sono due modelli vetrati ed altrettanti semivetrati. Più un cabinato con pianale”. ...Vetrati, semivetrati e cabinati...Ha fatto bene a ricordarmelo. “Abbiamo tempo, gliel’ho già detto. Il viaggio è lungo. A dire la verità potrei andare molto più veloce di così, ma preferisco di no. Non per vantarmi, sa”. Complimenti: è uno dei pochi che rispetta i limiti. “Di questi tempi è meglio non rischiare: qui in Svizzera, poi, le autostrade sono piene di autovelox e telecamere. Magari, però, si riferiva ad altri limiti”. Quelli sulle emissioni intende? “Non so, me lo dica lei”. Era tanto per parlare... “Io appartengo a nuova generazione di Scudo interamente Euro 4. Con il motore multijet da centotrentasei cavalli c’è anche il filtro antiparticolato”. Che non è questo...
“No, lei si trova su uno Scudo con un propulsore da appena milleseicento centimetri cubici e novanta cavalli: è la soluzione più economica per i percorsi urbani”. Un bello scatto per un motore così. “Lo so, lo so... me lo dicono tutti. Comunque c’è anche una terza opzione, quella da due litri e centoventi cavalli”. Le confesso che, linee esterne a parte, sono rimasto impressionato dalla comodità e dalla spaziosità interne. Davvero. “Aspettavo che lo dicesse. Ve de: chi usa questo mezzo per lavoro conosce già queste caratteristiche, ma chi non ci è mai salito sopra resta colpito. Siccome non voglio esagerare, le dico solo alcune cifre. Con il motore più piccolo il consumo per quintale trasportato viene abbattuto del 28 per cento perché la capacità di carico è stata aumentata di un quarto”. Accidenti! “E per la versione da centoventi cavalli il dato è del 15 per cento”. Peccato che non faccia il corriere, allora. “Non mi prenda in giro. Non so che lavoro faccia lei, ma... Sono perfetto per i corrieri, ma non solo per loro. Grazie a un vano di carico interamente da sfruttare, a otto robusti ganci, al la plafoniera sull’architrave e alla presa da 12V per collegare lampade o altre apparecchiature, sono versatile. In una parola, se me lo consente, direi che sono un veicolo tuttofare”. Tuttofare! E magari ne esiste anche una versione per il trasporto persone.
Elegante nell’aspetto, funzionale per le esigenze di carico, con motori prestazionali e parsimoniosi nei consumi, Fiat Scudo si apprezza anche per la facilità e la comodità di guida. “Certo che sì, ne dubitava forse?” A questo punto non avrei potuto... “Anche in questo caso un’offerta articolata: due passi, due lunghezze, tre motorizzazioni e tre livelli di allestimento. In base alle necessità, vado bene sia come piccolo scuolabus o per il trasporto di squadre di operai, sia per una famiglia numerosa o allargata ma, modestia a par te, sono perfetto anche per l’utenza business”. Per quante persone: perché già oggi lei e io siamo larghi...? “Beh, la flessibilità è massima: fra i cinque e i nove posti, a seconda delle necessità con la disposizione modulare dei sedili su tre file. E tutti viaggiano comodi per via delle sospensioni pneumatiche e per via del clima che può essere associato a un gruppo supplementare posteriore”. A questo punto sono curio-
so: se lei è un veicolo, come dice, tuttofare, immagino che sia anche facile da guidare, in città e nei centri storici voglio dire. “Immagina bene, infatti. Il diametro di sterzata è di 12,18 metri per la versione a passo corto e di 12,59 per quella a passo lungo. E, ovviamente, c’è il servosterzo idraulico”. E poi ci sarà tutta l’elettronica... “Già. C’è il cruise control, c’è il limitatore di velocità e ci sono i sensori di parcheggio”. Mi riferivo alla sicurezza. “Certo, certo. Quattro freni a disco, Abs con Ebd, assistenza nella frenata di emergenza (Hba) e altro ancora”. E contro il pericolo dei furti? “Serrature di ultima generazione ad alto livello di inviolabilità, allarme con sensori perimetrici e volumetrici, vite di sgancio della ruota di scorta accessibile solo dall’interno del
chilometri. Non sono pochi se considera che peso, a seconda dei casi, fino a quasi duemila chili e ho una capacità di carico, come lei ha potuto apprezzare, notevole: oltre una tonnellata”. Che sbadato, non mi sono nemmeno presentato: Mattia Eccheli, Il Mondo dei Trasporti. “Molto lieto. Piacere: Fiat Nuovo Scudo”. Addio, allora. “Arrivederci. Perché sono sicuro che ci vedremo ancora. E se non lei e io direttamente, lei e qualcuno dei miei fratelli: la nostra è una famiglia numerosa. Fiorino, Doblò, Ducato, le dicono qualcosa? Credo proprio di sì. Le strade ne sono piene. E se parla con qualcuno dei loro “padroni” non potrà che sentire commenti più che positivi, sotto ogni punto di vista. E sa quale è il segreto del nostro successo? Glielo dico in due parole, Fiat Professional”.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
MERCEDES-BENZ / A FINE 2008 SUL MERCATO IL NUOVO SPRINTER A METANO
Ancora una marcia in più
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cizio, di per sé già contenuti grazie ai progressi tecnologici. Transfer è il minibus unico nel suo segmento a disporre di serie di un sistema di manutenzione che nei modelli diesel, a seconda del tipo di impiego, assicura intervalli flessibili per il cambio olio lunghi almeno 40.000 km. Il primo tagliando può essere eseguito a 80.000 km e non più a 60.000, a seconda del tipo di impiego e di olio utilizzato.
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di Fabio Basilico STOCCARDA - Pulito ed economico. Il metano sta convincendo sempre più consumatori e di rimando anche le case costruttrici di veicoli stanno provvedendo a inserire nelle loro gamme anche veicoli alimentati con il gas naturale. Anche nel settore dei veicoli commerciali. Proprio come fa Mercedes-Benz che propone il nuovo Sprinter NGT con alimentazione bivalente a benzina e a gas metano. In termini di vantaggi, il veicolo consente di ottenere emissioni ridotte, rumorosità inferiori, costi operativi decisamente più contenuti (fino al 30 per cento inferiori rispetto ai motori diesel), risparmio garantito sul lungo termine. Fino al 2018 sono previsti incentivi fiscali per il metano, ragione per cui il gas naturale costa la metà della benzina. I fornitori di energia spingono gli operatori ad acquistare veicoli a metano tramite incentivi diretti o buoni carburante. Le istituzioni finanziarie offrono anche prestiti a tasso agevolato per il finanziamento di questi veicoli. Inoltre, alcune compagnie assicurative offrono agevolazioni sui premi per chi fa una scelta ambientale. I veicoli a gas metano immatricolati come autovetture, come ad esempio Sprinter Kombi, sono omologati nelle versioni a benzina con convertitore catalitico, portando a oltre il 30 per cento il risparmio sui costi operativi, rispetto all’equivalente versione diesel. E rispetto al modello a benzina, i risparmi sono ancora più consistenti (fino al 50). Il metano dunque si sta profilando come una soluzione estremamente vantaggiosa per gli utenti professionali, che utilizzano il loro mezzo per lavoro e che devono prestare la massima attenzione al contenimento
dei costi. I motori a metano sono anche molto puliti: lo Sprinter NGT è conforme allo standard EU4 Gr.I sulle emissioni. Inoltre, i propulsori a gas metano sono privi di emissioni di particolato e anche le emissioni di ossidi di azoto, idrocarburi e biossido sono ridotte rispetto al motore diesel. Rispetto al motore a benzina, la riduzione delle emissioni di CO2 è nell’ordine del 20 per cento, senza contare la riduzione delle emissioni di monossido di carbonio e idrocarburi. Lo Sprinter NGT alimentato a metano è praticamente neutro rispetto alle emissioni di CO2. In più, il motore è molto silenzioso. AUTONOMIA DI 1.200 CHILOMETRI Mercedes-Benz ha scelto l’alimentazione bivalente per il suo Sprinter NGT. Il motore di base, un’unità a quattro cilindri con 1.8 litri di cilindrata, funzionerà anche a benzina, consentendo così un’autonomia di ben 1.200 km. Il conducente può passare tra le due modalità di alimentazione semplicemente premendo un pulsante posto a sinistra del blocco di accensione. Quando il veicolo entra in modalità metano, si accende una spia. Un indicatore sul cruscotto comunica inoltre al conducente la quantità di gas disponibile nel serbatoio. Il rifornimento con gas metano è facilissimo, utilizzando la valvola di carico posta al di sopra di quella della benzina. Questa dualità rende NGT la soluzione ideale per chi deve guidare in grandi centri urbani e città, ma anche per chi percorre lunghe distanze, dove risulta più pratica l’alimentazione a benzina. Il sistema NGT riduce l’impatto ambientale ed elimina quasi totalmente l’emissione di particolato, contribuendo positivamen-
te a ridurre la concentrazione di ozono a basso livello. Grazie al turbocompressore a cinghia, l’unità sviluppa 115 kW/156 cv e raggiunge una cop pia massima di 240 Nm; questi valori si applicano sia alla modalità a gas che a benzina. Le prestazioni del nuovo Sprinter NGT sono quindi di gran lunga superiori a quelle del suo predecessore che aveva potenza di 95 kW/129 cv e coppia massima di 185 Nm. Tra l’altro, il motore dello Sprinter NGT ha già dimostrato il proprio valore nelle autovetture Mercedes-Benz. Di serie è previsto un cambio manuale a sei marce, mentre a richiesta è disponibile il cambio automatico. I serbatoi del metano sono posti sotto il telaio, con evidente risparmio di spazio e garanzia di capacità di carico invariata. Lo Sprinter da 3,5 tonnellate è in grado di alloggiare fino a sei serbatoi, per un volume totale che va da 218 litri a 313 litri secondo la versione. Il modello con MTT di 5 t utilizza tre serbatoi per un volume totale massimo di 263 litri. Per quanto riguarda i rifornimenti, attualmente sono circa 2.500 le stazioni in tutta Europa. Non va tralasciato ovviamente il tema della sicurezza: Sprinter NGT è conforme agli standard di sicurezza dei veicoli a metano previsti dalla Direttiva ECE R110 e ha superato positivamente tutta una serie di accurati test e simulazioni cui è stato sottoposto da MercedesBenz. Per quanto riguarda il peso, uno Sprinter a metano pesa solo da 170 a 300 kg (secondo il numero dei serbatoi scelti) in più rispetto a uno Sprinter con motore diesel a quattro cilindri, in funzione del modello e delle specifiche. Sprinter NGT sarà proposto in un’ampia gamma di varianti: Sprinter 316 NGT, ad esempio, ha una massa totale a
terra di 3,5 tonnellate ed è disponibile nelle versioni furgone, trasporto persone e telaio cabinato. La versione telaio è of ferta anche come Sprinter 516 NGT, con massa totale a terra di 5 tonnellate nelle versioni autotelaio. I nuovi modelli saranno lanciati a partire dalla fine del 2008. Il nuovo Sprinter si rivela in definitiva un’interessante alternativa capace di proporre una gamma articolata di versioni e modelli adatti a soddisfare le esi genze più disparate. Basti pensare alla proposta Sprinter 4x4. All’interno dell’ampia gam ma di veicoli MercedesBenz la trazione integrale vanta una lunga tradizione: veicoli da cantiere, fuoristrada classici e Suv dimostrano l’esistenza di una competenza offroad in più applicazioni. Anche i veicoli commerciali, utilizzati prevalentemente su strada, possono rendersi disponibili con la trazione integrale che, in condizioni difficili, costituisce un vantaggio decisivo in termini di trazione e sicurezza di marcia. UNA GAMMA SEMPRE PIÙ RICCA Sprinter 4x4 è disponibile con un peso totale a terra da 3,5 a 5 tonnellate, con trazione integrale inseribile o permanente. Grazie alla gestione intelligente Adaptive 4Esp/4Ets (che comprende le funzioni Esp del modello 4x2 integrate con le funzioni di regolazione della trazione integrale) non sono necessari complessi bloccaggi del differenziale. Un rapporto ridotto inseribile, disponibile a richiesta, agevola la marcia sulle pendenze particolarmente ripide. La coppia motrice viene suddivisa dal ripartitore di coppia per il 35 per cento sull’asse anteriore e per il 65 su quello posteriore. Per quanto riguarda
Lo Sprinter NGT alimentato a metano è praticamente neutro rispetto alle emissioni di CO2. In più, il motore è molto silenzioso. Nella foto, i due bocchettoni per il rifornimento benzina e metano. gli allestimenti, Sprinter 4x4 offre la stessa gamma del modelli 4x2. Oppure i nuovi Transfer e City, interurbano di gran classe il primo, urbano, suburbano e interurbano ribassato il secondo. Testimoni di oltre 100 anni di esperienza Mercedes-Benz nella produzione di autobus, di cui 50 nello specifico ambito dei minibus. Due modelli che abbinano avanzate soluzioni tecnologiche e linee estetiche ulteriormente migliorate ed affinate. Sprinter Transfer, rispetto al modello precedente, si caratterizza per una redditività ancora più spiccata. I nuovi motori CDI omologati Euro 4 a 4 cilindri con filtro antiparticolato si distinguono per una maggiore potenza a parità di consumi. Gli intervalli di manutenzione e di cambio dell’olio, decisamente più lunghi, riducono i tempi di fermo e quindi i costi di eser-
cialista del servizio di linea. Urbano, suburbano, interurbano ribassato, City ha una risposta per ogni esigenza di trasporto autobus. Se il compatto City 35 - lungo 6,9 metri con 10 posti a sedere - è basato su un furgone modificato, il City 65 - lungo 7,7 metri e 13 posti a sedere - si riconosce dalla carrozzeria specifica. I motori a bassi consumi ed emissioni e l’elevata facilità di manutenzione rappresentano un buon esempio di come Mercedes-Benz si impegna a mantenere i valori di qualità, affidabilità e redditività. La catena cinematica, per esempio, è studiata per raggiungere percorrenze di 350.000 km. Un altro concreto esempio della qualità è la scocca, che offre un’elevata rigidità torsionale. La nuova generazione di motori di Sprinter City ottempera alla normativa Euro 4.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
PIAGGIO / OLTRE 100.000 I PORTER VENDUTI FINO A OGGI
Piccolo ma “grande” dentro di Massimiliano Campanella
Il commerciale agile e compatto prodotto a Pontedera è disponibile anche nella versione GPL Euro 4 denominata “Eco Power”. Fino a 1.100 Kg di carico utile in un minimo ingombro e raggio di sterzata di soli 3,7 metri.
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PONTEDERA - Quel nuovo veicolo commerciale piccolo ma capiente che, dal 1993, venne commercializzato anche con il nome di Daihatsu Hijet, oggi miete un successo al di sopra di ogni previsione: oltre 100.000 unità vendute fino a oggi. In un mondo che si muove sempre più in fretta, evidentemente anche il trasporto delle merci e delle persone deve adeguarsi ai ritmi forsennati di metropoli che sono sempre più congestionate. Piaggio Porter è un veicolo commerciale leggero della categoria dei mini-furgoncini, nato nel 1993 dalla Piaggio con la collaborazione della Daihatsu. Le tre versioni iniziali furono il furgone lastrato per il trasporto di merci, il vetrato 4 posti per il trasporto di persone, il pick-up e il pick-up ribaltabile. Unitamente alle versioni fornite di motore a scoppio ne venne presentata anche una versione dotata di motore elettrico. La versione furgone vetrato 4 posti venne commercializzata anche come Innocenti Porter. Nel 1995 subì un restyling del frontale e venne equipaggiato con i nuovi motori 1.3 benzina e 1.4 diesel. Nel 1997 ebbe termine la produzione del veicolo marchiato Innocenti a causa della chiusura della fabbrica, così come nel 2002 venne ritirata dal mercato europeo anche la versione Daihatsu in seguito alla liquidazione della joint-venture siglata nel 1992. La produzione da quel momento è proseguita solo sotto l’egida della Piaggio. Nel 2005 i nuovi motori 1.3 16v benzina Daihatsu e 1.4 diesel Lombardini affiancati dal motore a GPL e da nuove versioni chassis, chassis maxxi e maxxi. Inoltre viene offerta un’ampia gamma di allestimenti e di versioni a trazione integrale e 4x4. Nel 2006 è uscita la versione a benzina Euro 4 che, grazie all’integrazione del sistema giapponese Daihatsu con una centralina prodotta dall’italiana CF3000, riesce a superare i nuovi stringenti limiti di emissioni, a pari motore. Di quest’anno la versione GPL Euro 4 denominata “Eco Power”. Le versioni previste sono il Pick up, lo Chassis, il Van e il Tipper (ribaltabile). Il nuovo allestimento del motore sarà completamente eseguito all’interno dello stabilimento Piaggio Veicoli Trasporto Leggero di Pontedera, un paese che sorge nel Valdarno Inferiore alla confluenza del fiume Era. Un commerciale agile e compatto, dunque, ma con una capacità di carico “da grande”, tant’è che Piaggio Porter viene utilizzato soprattut-
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Il popolare veicolo commerciale della Piaggio si ripropone sul mercato in una edizione ancora più competitiva. to per il trasporto urbano a medio e corto raggio. La soluzione per chi lavora nelle città non può che essere un mezzo leggero compatto, agile come o più di una vettura ma dotato di una grande capacità di carico. È così che Piaggio Porter trova accoglienza soprattutto tra commercianti, artigiani e trasportatori, che possono affrontare il lavoro quotidiano con maggiore efficienza.
UN VEICOLO AL PASSO COI TEMPI Ma Porter è anche un veicolo al passo con i tempi: dal momento dell’arrivo del primo modello, questo piccolo commerciale ha subito continue evoluzioni e miglioramenti, aggiungendo versioni e configurazioni, aggiornando le motorizzazioni, che si sono fatte sempre meno “assetate” e sempre più ecologiche, e sposando anche la causa dei carburanti alternativi. Oggi Porter è un veicolo che ha raggiunto la piena maturità: economico, ecologico, versatile, con una gamma in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. Non è cambiato però in quei punti di forza che lo han no reso unico sul mercato: eccellente rapporto tra dimensioni e portata, fino a 1.100 Kg di carico utile in un minimo ingombro; dimensioni compatte e grande manovrabilità, 3,7 metri di raggio di sterzata; grande accessibilità del pianale di carico; disponibile anche in versione 4x4, unica sul mercato nel segmento di
riferimento; motorizzazioni ecocompatibili a basso impatto ambientale. Il raggio di sterzata di soli 3,7 metri è un record per la categoria dei veicoli commerciali, dove la media si ferma a poco meno di 5 metri. Numeri che rendono evidenti le doti di manovrabilità di Porter e, soprattutto, la sua capacità di muoversi e lavorare anche negli angoli più angusti delle città e dei centri storici. Una maneggevolezza che, unitamente alla carreggiata stretta, consente di ottimizzare la guida negli spazi stretti dove il transito con altri veicoli commerciali, caratterizzati da dimensioni più importanti, non sarebbe possibile o sarebbe comunque difficile e impegnativo. Raggiungere ogni luogo significa, per il trasportatore, consegnare e ritirare la merce in minor tempo, ottimizzando quindi le tempistiche del lavoro e risparmiando tempo e denaro. Qualsiasi veicolo che circoli oggi sulle nostre strade non può prescindere dall’attenzione ver so l’ambiente. Ed ecco pronta una gamma di motorizzazioni ecocompatibili a basso impatto ambientale, in grado non solo di inquinare molto meno, ma anche di circolare in presenza di blocchi del traffico o durante provvedimenti restrittivi della circolazione. Quando gli altri si fermano, Porter continua a lavorare. È evidente il vantaggio per gli utenti, che non trovano barriere nei centri a traffico limitato. Oltre alle tradizionali motorizzazioni (tutte
omologate Euro 4), dal 2008 la gamma Porter è disponibile anche nella versione Eco-Power bi-fuel, caratterizzata dall’alimentazione a benzina/GPL, gestita da un moderno sistema a iniezione elettronica sequenziale fasata. Com pletano inoltre la gamma Porter una versione a metano (Porter Green-power) e il Porter Elettrico, un veicolo a “zero e mis sioni” particolarmente adatto per operare in aree protette, o nelle zone pedonali per servizi di pubblica utilità.
MOLTO SPAZIO PER IL CARICO Una delle caratteristiche vincenti del Piaggio Porter è lo sfruttamento ottimale dello spazio. Oltre il 50 per cento dello spazio disponibile è destinato al carico. Questo consente di aumentare le possibilità di carico in relazione all’ingombro, minimiz-
LE AMBIZIONI DEI VEICOLI A TRE RUOTE PIAGGIO AFFIDATE A FRANCO FENOGLIO
Verso nuovi traguardi PONTEDERA - La Divisione Veicoli Commerciali del Gruppo Piaggio è stata istituita il 1° gennaio 2008. “Il nostro obiettivo - ci ha detto Mirko Incerti, 34 anni, direttore marketing della Divisione - è gestire a livello worldwide tutte le operazioni industriali e commerciali relative al business del trasporto leggero, accentuando la focalizzazione del Gruppo, che si articola oggi nelle aree specialistiche delle due ruote (motociclette e scooter) e delle tre e quattro ruote destinate al trasporto merci”. Direttore di Piaggio Veicoli Commerciali è Franco Fenoglio, 54 anni, laureato in Scienze Politiche all’Università di Torino, che ha svolto tutta la sua carriera nel settore automotive a livello internazionale, giungendo a ricoprire gli incarichi di Senior Vice President International Operations and Business Development in Iveco Fiat S.p.A. e, prima dell’ingresso nel Gruppo Piaggio, di President e Chief Executive Officer di New Holland Construction Equipment S.p.A. (Gruppo CNH). Nell’ambito dell’organizzazione del Gruppo Piaggio, la Divisione Veicoli Commerciali gestisce le attività di R&D, progettazione e produzione, marketing e vendita delle gamme veicoli Ape, Porter e Quargo con motorizza-
zioni Diesel, benzina, bi-fuel ed elettriche. I veicoli commerciali Piaggio sono prodotti nei due siti industriali di Pontedera (Pisa) e di Baramati (in India, nello Stato del Maharashtra). “Nel settore dei veicoli commerciali - ha aggiunto Incerti - nei primi 9 mesi del 2007 il Gruppo Piaggio ha venduto complessivamente 128.700 veicoli, con un incremento del 10 per cento rispetto ai primi 9 mesi del 2006. Il Mirko Incerti, direttore fatturato, incluso ricambi e accessomarketing della Divisione ri, è stato pari a 282,6 milioni di Commerciali Piaggio. Euro, ovvero il 7,1 per cento in più rispetto ai primi 9 mesi del 2006. Il business dei veicoli commerciali Piaggio ha registrato, dal 2003 al 2006, una crescita di fatturato del 66 per cento, attestandosi nell’esercizio 2006 a 357 milioni di Euro. Questo grazie a una capillare rete di vendita specializzata e una presenza commerciale in oltre 35 Paesi del mondo”.
zando i costi di spostamento e di trasporto. Lo stesso concetto che ha dato vita al Porter è alla base di questa caratteristica unica. Porter non è un riadattamento di un progetto automobilistico ma nasce già per essere un veicolo destinato al trasporto. Così è stato facile ottimizzare, già in fase di sviluppo del prodotto, le caratteristiche che poi sono diventate i punti di forza di questo commerciale leggero. Nonostante le dimensioni compatte è capace di una grande portata (fino a 1.100 Kg nella versione Porter Maxxi) e di un’eccezionale funzionalità grazie al pianale configurato con soluzioni “all flat”, che consentono lo sfruttamento di tutto lo spazio di carico per l’assenza d’ingombri sul vano. Inoltre, come già nell’allestimento di serie, è equipaggiato con sponde apribili sui tre lati e di doppia porta scorrevole nella versione furgone. Le tante
realizzato per garantire lo scarico rapido e veloce del materiale. È un veicolo adatto per a zien de edili, aziende di manutenzione e operatori del verde che lavorano nei centri storici. Grazie alla possibilità di raggiungere gli spazi più angusti è spesso utilizzato come veicolo complementare a mezzi più grandi. L’allestimento Maxxi è il Porter più capiente della gam ma, la sua struttura è stata progettata per svolgere i compiti più difficili e impegnativi. Grazie alle ruote gemellate sul ponte posteriore e al passo allungato, assicura una portata di oltre 1.100 Kg. Le versioni furgone e furgone vetrato lo rendono un veicolo perfetto per il trasporto urbano di merci e persone. Ha un volume di carico di 3 metri cubi e porte scorrevoli su entrambi i lati per facilitare le operazioni di carico e scarico delle merci più voluminose. Corrieri, artigiani, aziende di manutenzione, imprese di pulizia, possono trovare in Porter Furgone una soluzione pratica e funzionale ai bisogni di mobilità professionale. La versione vetrata con quattro posti a disposizione permette inoltre il trasporto combinato di cose e persone. È disponibile anche nella versione EcoPower che ne fa il veicolo perfetto per le attività professionali nell’area urbana.
POLIEDRICA LA VERSIONE CHASSIS
versioni disponibili configurabili a piacimento rendono Porter un veicolo adatto a soddisfare qualsiasi esigenza. Porter è disponibile in 7 versioni, ciascuna con la propria peculiarità e la sua specifica missione di utilizzo. La versione a pianale e pianale maggiorato è caratterizzata da sponde in lega apribili su 3 lati in grado di agevolare le operazioni di carico. La soluzione ideale per aziende agricole, edili, vivaisti, artigiani e per tutti i professionisti che necessitano di un veicolo compatto ma con un vano ampio e spazioso. La base del vano di carico a soli 76 cm da terra permette di semplificare il carico e lo scarico delle merci. Unico nel suo genere sul mercato dei veicoli commerciali compatti (tipicamente il pianale ribaltabile è presente solo su veicoli ben più grandi e ingombranti), l’allestimento a pianale ribaltabile di Porter è
Quella chassis è la versione più poliedrica, la solida base su cui installare molteplici allestimenti speciali per soddisfare le più diverse esigenze professionali. Per questa versione sono disponibili più di 50 allestimenti speciali che permettono di realizzare soluzioni ideali sia per il settore privato (celle isotermiche, box coibentati, pianali trilaterali) sia per quello pubblico (raccolta rifiuti, cestello aereo, allestimento Vigili del Fuoco, Polizia locale ecc.). Tut te le versioni di Porter sono disponibili con trazione integrale 4x4, grazie alla quale aumenta ulteriormente il suo potenziale permettendogli di superare a pieno carico pendenze fino a 28 gradi e di affrontare inclinazioni laterali sino a 45 gradi. È ideale per professionisti che operano in località montane, centri rurali, o comunque in condizioni ambientali particolarmente difficili. Il listino prezzi Iva esclusa parte da 9.999 Euro (Porter pianale) e arriva a 22.300 (Porter elettrico a pianale ribaltabile).
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
FIAT PROFESSIONAL / QUALI I SEGRETI DI UN SUCCESSO CHE CONTINUA?
Il camper nel segno del Ducato to ferroviario di prima classe o un biglietto aereo, qualora ci si trovi in un raggio superiore ai 500 km da casa. Ma sono previsti anche altri servizi: spedizione di parti di ricambio, anche a officine non autorizzate; fino a 500 euro di anticipo di contante senza interessi; rimborso del taxi fino a 50 euro. Inoltre, tutti i clienti di Ducato Camper in Europa possono rivolgere domande su prodotti e servizi, o lamentele. Un servizio totalmente gratuito. Anche perché i clienti che hanno chiamato il numero verde saranno intervistati: un monitoraggio per il continuo miglioramento. In questo modo il Fiat Camper Services diventa
di Massimiliano Campanella TORINO - Due camperisti su tre scelgono il Ducato. Un camperista che se ne intende non esita nella sua scelta di fronte a un mo dello d’eccellenza, come quello che propone Fiat Professional. Anche l’ultima generazione del veicolo, che circola oggi in Europa con un parco di circa 500.000 unità, conferma le preferenze dei camperisti, che per la trasformazione in veicolo da vacanza continuano a scegliere Fiat Ducato. Una conferma che trova la sua ragion d’essere nelle novità relative alla gamma motori, alla comodità di guida, al comfort interno, alla stabilità. Ma soprattutto in casa Fiat Professional hanno pensato al dopo, a quel che può accadere dopo l’acquisto. Un esempio? Vestiamo i panni del camperista e immaginiamo di dover raggiungere la Liguria, provenendo dalla Lombardia, per un fine settimana di relax. A bordo del camper tutto procede a meraviglia quando, improvvisamente, le luci diventano fioche, sia quelle dei comandi che quelle che regolano i fari anabbaglianti. Oddio: si è scaricata la batteria! Primo dubbio: “Ma - pensa lo sfortunato camperista, mentre a bordo la consorte cerca di calmare le acque, distraendo i pargoli quando l’ho fatto fare l’ultimo controllo? L’avranno guardata la batteria?”. Poi l’atroce dilemma: “Dove la trovo un’officina nei paraggi? Chi debbo chiamare? Dov’è l’elenco? E dire che mi sembrava d’averlo visto in fondo, sul libretto delle istruzioni... - pensa mentre mette a soqquadro ogni angolo del veicolo - E adesso come faccio?” È anche per “salvare la vacanza” a mister Brambilla and family che in casa Fiat Professional è stato studiato il Nuovo Fiat Ducato Camper. Ogni particolare, dal telaio al motore all’assistenza post-vendita, sembra essere stato progettato vestendo i suoi panni. Tutto è stato progettato e realizzato specificamente per una camping car. “Il Mondo dei Trasporti” ne ha parlato, in una lunga e articolata intervista, con Bertrand Noguès, francese, 49 anni, in Fiat Group da 25, con un percorso professionale in funzioni commerciali: direttore marketing in Francia, Belgio, Svizzera, Polonia, Italia. Attualmente è Responsabile vendite Europa dei veicoli da trasformazione per il tempo libero. Quali gli obiettivi e il contesto operativo in cui nasce il nuovo Fiat Ducato Camper? “Tanto per cominciare, l’impegno di Fiat Professional è stato un impegno da leader, per mantenere una posizione da lea der. Il Nuovo Fiat Ducato Camper è nato per il camping car: una business unit dedicata, un progetto dedicato, una linea di produzione dedicata, una rete d’assistenza e un customer center dedicati. La customer satisfaction è stata il “fil rouge” del progetto: solo Fiat oggi è in grado di offrire rete post-vendita e customer center dedicati ai camperisti. Ovviamente il continuo miglioramento fa parte dei nostri obiettivi, quindi an-
Bertrand Noguès, Responsabile vendite Europa dei veicoli da trasformazione per il tempo libero di Fiat Professional. che il monitoraggio tra i camperisti. La rete d’assistenza in Europa è composta di 7.400 officine Fiat Ducato, 1.364 delle quali Fiat Camper Assistance, oltre alle 102 officine Fiat/Iveco. La rete è fatta su misura per i camper: dimensioni adeguate, aree di parcheggio, accessi, spazio
70 viene venduto a carrozzieri presenti in Europa”. Come si spiega il successo del Ducato per tale trasformazione soprattutto in Germania? “Il successo del Ducato è a livello europeo, e viene scelto come base camper in Europa da 2 clienti su 3. Questo successo è dovuto all’estrema cura di Fiat Professional nel tener conto delle specifiche richieste sia dell’allestitore, sia del cliente finale. E in Germania, uno dei mercati dove il settore per primo si è sviluppato ed è cresciuto, questo approccio dell’azienda è risultato particolarmente
Anche la nuova generazione del veicolo scelta da due camperisti su tre conferma l’eccellenza del modello base. Oggi ne circolano in Europa circa 500.000 unità. Ma in casa Fiat Professional hanno pensato anche al post-vendita, con una rete di customer center dedicati ai soli camperisti. “Ci chiamano ha dichiarato Bertrand Noguès, Responsabile vendite Europa dei veicoli da trasformazione per il tempo libero - per domande su prodotti e servizi, ma anche per le lamentele. Saranno intervistati per un continuo monitoraggio”. vincente. Ovviamente ha fatto da traino anche la forza del Brand Fiat Professional che, in tutta Europa, ha raggiunto nel 2007 la quota del 12 per cento, Germania compresa con l’11,2 per cento”.
Sono tantissimi gli allestitori di camper che in Italia e in Europa scelgono come base per le loro realizzazioni il Fiat Ducato dalle caratteristiche imbattibili per questi tipi di veicoli per il tempo libero. all’interno delle officine, ponti elevatori. Ciascun punto ha caratteristiche specifiche: scorte dei materiali di consumo e dei ricambi originali più comunemente usati per i veicoli del tempo libero, procedure dedicate per velocizzare manutenzione e riparazioni. L’elenco completo della rete post-vendita si trova a bordo e viene aggiornato ogni 6 mesi. In tutta Europa e per tutti i camper con base Du cato è in funzione un solo nu mero gratuito (0080034281111), per l’assistenza stradale e la relazione col cliente. Il customer center dedicato, per tutti i camper Ducato, si trova in 45 Paesi in Europa e nel resto del mondo. 24 ore su 24, 7 giorni su 7 è possibile un’assistenza stradale completa, incluso Mobility Support Program per ogni evento che immobilizzi il camper, ed è gratis per i primi 24 mesi dall’immatricola-
zione”. Quindi niente panico, anche se si scarica la batteria? In quali casi interviene l’assistenza stradale? “Per ogni riparazione sul posto: batteria scarica, gomma a terra, mancanza di carburante, olio o fluidi motore, contaminazione del carburante. Nel caso di mezzo in panne, incidente, furto parziale o riparazione che richieda un intervento superiore alle 24 ore, l’assistenza prevede il rimorchio. Nel caso di tempi lunghi, la rete dà una vettura so stitutiva di categoria Ulys se/Phedra per un massimo di 5 giorni, o in alternativa la sistemazione in hotel con un prezzo massimo di 80 euro a notte per persona. Per il ritorno a casa, la continuazione del viaggio o il recupero del veicolo riparato, il customer center dedicato dà un’auto di cortesia o un bigliet-
uno strumento potente per la customer satisfaction”. Veniamo agli aspetti più commerciali. Sul totale delle vendite del Ducato nel 2007, quante sono da imputare a quelli utilizzati dai “carrozzieri” di camper? In particolare, quanti Ducato si sono venduti all’estero per questa trasformazione e quanti in Italia? “Tenendo conto che Fiat Professional è presente con il Ducato in tutti i Paesi europei, in particolare vende il Ducato (base da trasformazione) in tutti i Paesi (compresa l’Italia) dove siano presenti allestitori di camper, la distribuzione del prodotto finito al cliente è a cura della rete dei carrozzieri. Ciò premesso Fiat Professional vende circa il 30 per cento della produzione di Ducato base camper ad allestitori in Italia. Il restante
Quali sono in Germania i mag giori “carrozzieri” di cam per che sono maggiormente impegnati nella trasformazione del Ducato? E quali in Italia? “I 20 più importanti produttori di camper europei utilizzano il Fiat Ducato. È un settore abbastanza consolidato in Europa con 3 gruppi che realizzano oltre il 60 per cento del mercato: il gruppo Hymer (con i brands Hymer, Dethleffs, Buerstner, Laika ecc.) con sede in Germania; il gruppo Trigano (Challenger, Roller Team, CI, Arca ecc.) con sede in Francia, il gruppo SEA (Elnagh, Mac Louis, Mobilvetta, Joint) con sede in Italia. Il quarto operatore è la slovena Adria”. Quali sono nel dettaglio i “plus” tecnici che fanno preferire il Ducato rispetto a veicoli concorrenti? “L’idoneità del Ducato alla trasformazione in Camper, larghezza e altezza della cabina, larghezza del telaio. La gamma motore/cambi con alcune versioni messe a punto proprio per questo tipo di veicoli, inclusa l’ul tima con cambio Comfort Matic robotizzato a 6 marce. Il comfort di guida di tipo automobilistico (nella posizione di guida e comportamento stradale). Anche molto importante lo stile, che è sempre stato un punto di forza, e l’ultimo Fiat Ducato ha consentito di sviluppare nuove gamme di camper molto integrate, associate anche a cura e qualità della cabina”. Qual’è la collaborazione
tecnica che Fiat Professional offre ai “carrozzieri” per definire la migliore realizzazione del camper? “Totale. Si pensi che gli enti Fiat Prodotto ed Engineering hanno coinvolto i produttori di camper europei 3 anni prima del lancio del Nuovo Fiat Ducato Camper, per recepire le loro attese e per la prima volta sviluppare dall’inizio del progetto delle soluzioni dedicate all’ottimizzazione del camper finito. Ad esempio un tipo di “telaio pianale”, un passo di 3.800 mm specifici, dei motori/cambi messi a punto e provati su delle sagome camper, sedili pivottanti, tetto tagliato realizzati in fabbrica, carreggiata posteriore allargata che consente di ottimizzare lo spazio interno della cellula, senza dimenticare l’estetica e la tenuta di strada”. Qual è oggi in Europa e in Italia il parco camper circolante, realizzato su base Ducato? “Stimiamo a oggi in oltre 500.000 unità il parco circolante su telaio Fiat Ducato. In che modo il Nuovo Fiat Ducato Camper risponde ancor meglio a questa particolare missione? “Oltre ai punti evidenziati sopra, un altro punto di forza del Fiat Ducato è lo stabilimento di produzione della Sevel ad Atessa Val di Sangro. Questo stabilimento, il più grande in Eu ropa per questa gamma di prodotti, si distingue per la capacità logistica e l’alto livello qualitativo nel gestire una gamma molto complessa, che comprende, soltanto per il settore di telai per trasformazione camper, oltre 200 tipi di versioni (tra passi, motori, versioni speciali come cabine motrici ecc.). Per questo settore l’organizzazione prevede, ad esempio, una linea dedicata ai cabinati in lastratura”. Sul piano dell’assistenza, esiste nelle officine Fiat Professional personale particolarmente specializzato per intervenire sul Ducato Camper? “Anche il servizio post vendita per la parte telai è stato adeguato alle attese del cliente finale. Non tanto per quanto riguarda gli aspetti tecnici, che sono abbastanza comuni alle altre versioni, ma per quanto riguarda i requisiti delle officine (che ad esempio devono avere dimensioni adeguate, parcheggio chiuso). Per questa ragione Fiat Professional distingue, tra le oltre 7.000 officine disponibili in Europa per realizzare manutenzione e riparazioni su Ducato, una rete di oltre 1.300 pun ti chiamati “Fiat Camper Assistance”, che rispondono a questi criteri. Un altro servizio essenziale è la creazione dal 2006 di un numero di Call Center dedicato ai clienti Camper Fiat Ducato, dove il cliente può ricevere informazioni e anche be neficiare di un’assistenza stradale specifica, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con un servizio dedicato e adeguato alle richieste del cliente. Con Nuovo Fiat Ducato Camper hai la sicurezza di partire dalla base migliore, per una vacanza all’insegna della libertà e del relax. Questo
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
perché è progettato e costruito per diventare camping car, confortevole e maneggevole come un’autovettura e assistito da Fiat Camper Services. Que st’ultima è una squadra internazionale sempre pronta a rispondere alle domande e offre una rete d’assistenza dedicata presente in tutta Europa. Proprio questi servizi, uniti alle qualità del veicolo, hanno fatto sì che i più grandi allestitori di camper abbiano deciso di adottarlo nella loro nuova gamma”. Insomma, il signor Brambilla con la sua famiglia può trascorrere vacanze serene in tutta sicurezza. Può partire tranquillo? “Non solo, può concedersi una vacanza davvero rilassante. La posizione di guida, ergonomica e a elevate prestazioni, ren de la guida di Nuovo Fiat Ducato Camper piacevole come quella di un’auto. Il cambio robotizzato di nuova generazione Comfort-Matic è agile e reattivo nello stretto, davvero impareggiabile nell’andatura di crociera, esalta il piacere di guida anche grazie al volante e alla le va del cambio in pelle: una vera e propria crociera su strada. Il sedile e il volante regolabili, i comandi facilmente accessibili e la comoda posizione della leva del cambio lo faranno sentire in vacanza anche mentre guida. Un esempio? Il passaggio alla cellula posteriore, facilitato dall’assenza del freno a mano tra i sedili. La visibilità frontale e laterale, la migliore del settore, regala ancora più tran quillità in viaggio. L’impianto di riscaldamento è stato dimensionato per essere efficace in breve tempo. La cabina è insonorizzata e progettata per l’eliminazione delle infiltrazioni d’aria. Viaggiare bene significa anche avere tutto a portata di mano. Per questo la cabina di guida è stata organizzata con cassetti, nicchie, appoggi, scrittoi e tanti spazi, come il pratico vano refrigerato che permette, in presenza del climatizzatore, di tenere fresca una bottiglia da 1,5 l. Grandi progressi sono stati compiuti sul fronte del comfort acustico, lavorando su tutto il veicolo, in particolare sulle cerniere delle porte e sui vetri, per migliorare la silenziosità dell’abitacolo e per eliminare ogni infiltrazione d’aria”. Torniamo alla guida. La strada è una delle principali preoccupazioni dei camperisti: manto dissestato, curve... “Il Nuovo Fiat Ducato Camper non teme né curve né strade dissestate. Il suo chassis è nato per diventare la base del camping car e assicura più stabilità al veicolo grazie alle sospensioni specifiche e alle barre stabilizzatrici anteriori e posteriori. Poi è dotato di una grande modularità. La gamma è la più ampia e completa, composta da ben cinque differenti lunghezze dello chassis, con oltre 200 versioni che permettono di trovare la soluzione su misura per qualsiasi tipo di camping car. Ogni versione è progettata per la trasformazione camper, dalla predisposizione della prolunga dei longheroni, per lo sbalzo posteriore o “garage”, al fissaggio per chassis specifico “AL-KO”, inserito direttamente da noi sulla cabina motrice o sullo scudato motore, per offrire maggior qualità e migliori prestazioni”. Lei prima parlava di una ve ra e propria “crociera su strada”. Ma quali sono le motorizzazioni disponibili? “I motori di Nuovo Fiat Ducato Camper hanno valori ele-
vati di coppia massima, che garantiscono una ripresa e un’elasticità di marcia senza confronti, e sono stati messi a punto appositamente per camping car. I motori e i cambi sono stati testati su prototipi mansardati e profilati e adattati all’uso camping car. Il 130 Multijet è infatti esclusivo per il camper. I motori sono tutti Multijet, tutti Euro 4, con nuovi cambi a 6 marce (5 per il motore 100 Multijet) e il nuovissimo cambio automatico Comfort-Matic, fluido nella meccanica ed elastico in ripresa, perfetto per la crociera su
e soglie di intervento di ABS, ASR e ESP in base al carico del veicolo e al suo baricentro. Infine l’EBD ripartisce l’azione dei freni tra ruote anteriori e posteriori per ottimizzare al meglio la frenata”.
strada di cui parlavamo prima. II 160 Multijet Power e il 130 Multijet sono stati messi a punto con test specifici e set up del cambio definito per ottimizzare le prestazioni del camping car. In particolare, il 130 Multijet ha prestazioni eccezionali: la sua formidabile coppia di 320 Nm, praticamente costante da 2.000 a quasi 3.000 giri motore, lo rende estremamente elastico. Inoltre, questo motore riduce del 23 per cento i consumi rispetto al precedente top di gamma, ha intervalli di manutenzione a 45.000 km, è concepito per una percorrenza di almeno 300.000 km e assicura robustezza e affidabilità per tutta la vita del camper. In tutti i motori, la coppia massima da 250 Nm e fino a 400 Nm offre un piacere di guida assoluto, assicurando buona ripresa in tutte le circostanze, anche nei sorpassi, in salita o uscita di curva. Più potenza significa anche un minor sollecito del motore durante il viaggio, che garantisca quindi consumi contenuti e maggiore comfort per tutti. Le strutture rinforzate della cabina sono progettate e costruite per assorbire gli urti e garantire la massima sicurezza all’interno del l’abitacolo. Tornando alla stabilità in guida, Nuovo Fiat Ducato Camper è dotato di telaio a carreggiata larga e barra anteriore e posteriore antirollio per garantire al veicolo una stabilità ottimale. Il sistema ABS impedisce il bloccaggio delle ruote durante una frenata d’emergenza, mentre l’ESP di ultima generazione, predisposto su alcuni modelli, interviene su motore e freni per mantenere la stabilità del veicolo e quindi previene le sbandate. Ad integrazione troviamo l’hill-holder che agevola le partenze in salita, l’HBA che migliora l’efficienza nelle frenate di emergenza e il LAC che calibra tarature
ciato alle prestazioni di coppia e potenza del motore 160 Multijet, Nuovo Fiat Ducato Camper è più elastico, reattivo e comodo da guidare, senza pedale della frizione. Comfort-Matic ren de il viaggio del signor Brambilla davvero rilassante: se sceglie la modalità automatica, può lasciare che sia lui a gestire autonomamente il cambio di marcia, assicurandosi una guida più semplice e piacevole; se invece preferisce guidare in modalità manuale, può selezionare le marce azionando la leva sulla plancia. Comfort-Matic migliora anche la sicurezza di guida, prevenendo eventuali errori di inserimento marce, ed è dotato di sistema UP, per garantire ottime performance anche nelle condizioni più difficili. Si tratta di un sistema intelligente, molto più flessibile e con una migliore capacità di adattamento alle situazioni di guida rispetto agli al tri cambi automatici; tra le sue funzionalità prevede la scelta dei rapporti adatti in base alla pendenza stradale, il rilevamento delle curve, per una miglior tenuta di strada del veicolo, la funzione Kick Down, che permette migliori prestazioni in accelerazione, l’assistenza in fase di rallentamento o frenata, evitando lo spegnimento del veicolo e scalando gradualmente le marce. Comfort-Matic combina così le ottime prestazioni e i consumi ridotti della trasmissione meccanica con la semplicità e il comfort di un cambio automatico, riducendo l’affaticamento alla guida e facendo scoprire al signor Brambilla il vero piacere di stare al volante, in piena libertà e tranquillità”.
Per un camperista ai primi posti delle variabili importanti c’è senz’altro la comodità di guida. In questo caso come si comporta il Nuovo Fiat Ducato Camper? “Grazie all’innovativo cambio robotizzato di nuova generazione Comfort-Matic, asso-
Quindi, per riassumere, pos siamo dire che il Nuovo Fiat Ducato Camper è brillante come un’auto dal punto di vista della guida e del com-
fort? “Ed è anche dinamico come un’auto: ha una struttura caratterizzata da ottimi valori di rigidezza torsionale e flessionale, è dotato di barre antirollio (anteriore e posteriore) e ha una perfetta stabilità, grazie alla taratura specifica delle sospensioni. L’handling e la stabilità del veicolo inoltre sono stati testati appositamente su allestimenti cam per e gli pneumatici, an ch’essi di tipo speciale per camper, sono in grado di sopportare le lunghe soste all’aperto o in garage. Infine, la trazione ante-
tura di sicurezza; gli appoggiatesta ergonomici e regolabili prevengono il “colpo di frusta” negli urti posteriori. Infine, l’interruttore di blocco alimentazione elettrica e afflusso carburante elimina ogni rischio d’incendio”. Veniamo alla vacanza: il signor Brambilla raggiunge la sua località preferita a bordo del Nuovo Fiat Ducato Camper. Per strada è filato tutto liscio: in vacanza quanto spazio ha a disposizione? “Lo chassis è leggero ma
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ne Fiat delle cinture. In più, oggi è disponibile anche lo “Chassis Special”, ribassato, robusto, con eccellenti prestazioni di rigidezza torsionale, progettato per lasciare più spazio agli impianti del camping car. Le versioni e gli optional di Nuovo Fiat Ducato Camper possono es sere scelti a seconda delle particolari esigenze di allestimento”. Ora veniamo all’assistenza, uno dei crucci dei camperisti: se qualcosa va storto, che deve fare “sciur Brambilla”? “È disponibile il call-center che ho citato all’inizio, dedicato esclusivamente a chi, come lui, è un camperista. Basterà una semplice chiamata e un operatore, nella sua lingua, gli darà tutte le informazioni sul prodotto o sui servizi offerti, lo metterà in contatto con tecnici specializzati o con Fiat Camper Assistance, la squadra di assistenza stradale dedicata ai Camper. Fiat è leader nelle vendite di camper in tutti i paesi europei ed è prima anche per il servizio che offre in viaggio e per i servizi di manutenzione per il camper. Merito degli oltre 7.400 punti di assistenza Ducato in Europa, dove “sciur Brambilla” può trovare officine attrezzate, personale specializzato e tutti i ricambi di cui ha bisogno per il suo camping car. Per dargli una soluzione ancora più completa, Ducato mette a sua disposizione in tutti i Paesi europei oltre 1.100 punti specializzati nell’assistenza ai camper: i Fiat Camper Assistance, officine con dimensioni, ponte e parcheggio adeguati al suo mezzo di trasporto. Qui i camperisti sono sempre i benvenuti.
La plancia del Ducato dalle linee morbide e gradevoli garantisce al conducente il pieno controllo del veicolo. In Fiat Professional opera una vera e propria task force per soddisfare al meglio i camperisti. riore unisce alla sicurezza una grande facilità di guida. La conformazione della cabina garantisce una buona posizione di guida e un’ottima visibilità: la cabina ha strutture rinforzate, zone ad assorbimento e dissipazione di energia, sistemi di ritenuta e protezione degli occupanti. Nuovo Fiat Ducato Camper è pensato per dare la massima sicurezza al signor Brambilla e alla sua famiglia: l’airbag lato guida è a doppio stadio di attivazione ed è inoltre disponibile l’airbag passeggero; tutti i posti sono dotati di cinture di sicurezza a tre punti con pretensionatore e limitatore di carico; il piantone volante collassabile protegge il torace negli urti frontali; la pedaliera a bassa intrusività evita problemi ai piedi e alle gambe; i sedili con traversa anteriore rigida e imbottitura “anti-submarining” evitano che il corpo scivoli sotto la cin-
funzionale, progettato per consentire maggiore peso utile e minor altezza da terra alla soglia della cellula abitativa. Del re sto il Nuovo Fiat Ducato Camper nasce da 3 anni di incontri e collaborazioni con gli allestitori, quindi si è riusciti a ottenere un accordo perfetto tra telaio e cellula abitativa: per questo il suo livello di qualità è il più alto del settore. Tra le novità: tetto della cabina pre tagliato e dotato di rinforzi strutturali, cinture omologate Fiat, sedili anteriori girevoli che diventano parte del salotto, carreggiata allargata per avere maggior spazio e stabilità, presa di corrente per ottimizzare l’integrazione dei cablaggi elettrici tra veicolo e allestimento. La cabina è già predisposta per la trasformazione (senza tetto e parete posteriore), offre la qualità di fabbrica per ogni allestimento e permette l’omologazio-
In alternativa è possibile chiamare il numero verde da ogni Paese europeo, 7 giorni alla settimana, 24 h su 24 h per essere assistiti subito. I migliori specialisti interverranno in caso di guasto, incidente, mancanza di car burante, perdita di chiavi, furto parziale, ecc. Durante la riparazione del mezzo, quando ne cessario, il camperista può usufruire di una vettura sostitutiva di dimensione adeguata e di ospitalità alberghiere di alto livello. Per permettergli di riprendere al più presto il viaggio, il call-center Fiat Camper Assistance rimarrà in contatto diretto con lui e con l’officina che assiste il suo mezzo. Potrà aiutare a ordinare i ricambi necessari al completamento della riparazione nel più breve tempo possibile. Così il problema verrà risolto in tempi rapidi e lui potrà proseguire le sue vacanze serenamente”.
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“ Professione Pick-up NISSAN / LA NUOVA VERSIONE DEDICATA AL MONDO DEL LAVORO
Torna il Pick-up del marchio giapponese. “Un veicolo prestazionale che si rivolge in modo esplicito al mondo del lavoro”, dice Paolo Gagliardi, Responsabile della Business Unit Veicoli Commerciali di Nissan Italia. Tutto è all’insegna delle qualità adatte a soddisfare le esigenze degli utilizzatori professionali.
di Fabio Basilico CAPENA - La primavera di Nissan inizia nel segno del nuovo Pick-up, il cui lancio in Italia è previsto proprio per il mese di aprile. “La presenza di un pickup in gamma non è certo una novità per Nissan - spiega Paolo Gagliardi, Responsabile della Business Unit Veicoli Commerciali di Nissan Italia dal momento che proponiamo sul mercato il Navara, il pickup che si propone per un utilizzo più “privato”, ovvero sia in am bito lavorativo che per il tempo libero. La vera novità è l’arrivo in Italia di un pick-up esplicitamente riservato al mondo del lavoro e agli utilizzi professionali. Il nuovo veicolo è pro posto nella versione King Cab due posti e Double Cab cinque posti, entrambe dotate di trazione integrale, capacità di traino di 3 tonnellate, massa totale a terra di 29 quintali, motorizzazione common rail Euro 4 da 2.5 litri DDTi 129 cavalli con coppia massima di 294 Nm, marce ridotte, grandi doti fuoristradistiche”. Il nuovo Pick-up misura 5.180 mm in lunghezza, 1.700 mm in altezza nella versione King Cab e 1.715 mm in quella Double Cab, 1.825 mm in lar-
Paolo Gagliardi, Responsabile della Business Unit Veicoli Commerciali di Nissan Italia. ghezza. “King Cab - continua il dottor Gagliardi - è offerto con tre diversi livelli di equipaggiamento: Easy, Efficient e Premium. La prima propone cerchi in acciaio da 16”, Abs, airbag passeggero, differenziale a slittamento limitato, volante regolabile, griglia lunotto e paraspruzzi anteriore. Efficient punta all’essenzialità con le proposte aria condizionata manuale, immobilizer e paraurti posteriore rinforzato. Infine, Premium ci mette di suo i cerchi in lega da 16”, la radio con impianto Cd, l’aria condizionata automatica, i fendinebbia, il keyless system, gli alzacristalli elettrici, gli specchietti retrovisori elettrici e lo sbrinatore posteriore. Due i livelli di equipaggiamento per Double Cab: Efficient e Premium. Il primo propone cerchi in acciaio da 16”, Abs, airbag passeggero, aria condizionata manuale, immobilizer, differenziale a slittamento limitato, volante regolabile, paraspruzzi anteriore. Premium replica gli allestimenti dell’omonimo allestimento disponibile per King Cab”. C’è anche la disponibilità della versione chassis cab per allestimenti: una valida alternativa a disposizione di tutti gli utilizzatori professionali che potranno così personalizzare il loro pick-up e rispondere al me-
Il nuovo Pick-up, che qui abbiamo fotografato in occasione del recente Samoter di Verona, arricchisce la già poliedrica gamma dei veicoli commerciali Nissan, per i quali l’Italia è uno dei mercati chiave del marchio giapponese nel Vecchio Continente. glio alle loro esigenze lavorative. Il nuovo Pick-up non lesina nulla in fatto di prestazioni 4x4: “La qualità off road è assicurata - conferma Paolo Gagliardi - il Pick-up ha un angolo di sterzata di 31°, un angolo di uscita di 31°, un’altezza da terra di 230 mm, la massima pendenza superabile è di 39° e la massima inclinazione laterale di 48°. In termini di manovrabilità, poi, non ci sono confronti: la capacità di sterzata è di 5,6 metri”. UN VERO E PROPRIO VEICOLO DA LAVORO Il nuovo Pick-up arricchisce la già poliedrica gamma dei veicoli commerciali Nissan, per i quali l’Italia è uno dei mercati chiave del marchio giapponese nel Vecchio Continente. Il nuovo mezzo da lavoro raccoglie l’eredità del pick-up precedente ed è un veicolo complementare al Navara, un veicolo con tutto il comfort e le prestazioni di un Suv ma senza compromessi in fatto di forza e robustezza. Nissan Pick-up fa parte, insieme ai truck Cabstar e Atleon e alla famiglia dei van Primastar Interstar e Kubistar, delle linee prodotto gestite dalla Business Unit Veicoli Commerciali di Nissan Italia. Data la rilevanza che l’Italia riveste nella strategia europea e mondiale di Nissan per quanto riguarda il segmento dei veicoli commerciali, è forte l’attenzione che a Capena, sede di Nissan Italia, viene posta sulla gamma veicoli commerciali. “Nel 2008 - prosegue Paolo Gagliardi - stiamo lavorando molto sulla struttura della nostra rete di vendita e assistenza. In un’ottica di potenziamento delle iniziative riguardanti soprattutto la gamma van, l’obiettivo è arrivare a una razionalizzazione del numero degli operatori abbinata a una loro maggiore specializzazione. Stiamo nel concreto proceden-
do a una sorta di scorporazione del mandato per la vendita di vetture da quello dei veicoli commerciali, riservando a questo segmento una sua propria caratterizzazione specifica. Intendiamo realizzare speciali “Van Competency Centres” (Vcc) presso i nostri concessionari per assicurare che tutti gli acquirenti siano assistiti da personale altamente specializzato nelle fasi di vendita e post-vendita. Nel prossimo futuro, contiamo di avere 30-35 concessionarie dedicate alla vendita dei nostri truck e un’ottantina riservate ai van. È importante per noi puntare al miglioramento continuo con l’obiettivo di arrivare a consuntivare vendite di almeno 2.000 van nel corso di quest’anno. In quest’ottica, stimiamo di poter vendere almeno 350 unità del nuovo Pick-up nel 2008, che diventeranno 500 con i dodici mesi completi di commercializzazione”. Nell’anno fiscale 2007-2008 che si è concluso lo scorso marzo, Nissan Italia ha venduto complessivamente 7.400 unità di veicoli commerciali, il 9 per cento in più rispetto all’anno fiscale precedente. Una crescita significativa è stata registrata per quanto riguarda la gamma truck, con Atleon e Cabstar grandi protagonisti: ben 5.600 delle 7.400 unità complessive sono truck, 900 in più rispetto all’anno precedente. Ottimo il successo del Cabstar, consegnato in 4.600 unità, mentre Atleon ha totalizzato le rimanenti 1.000 unità. “La gamma commerciali leggeri con Primastar, Interstar e Kubistar - dice il dottor Gagliardi - ha consuntivato una leggera flessione, totalizzando 1.800 unità su 7.400. Prevediamo nel prossimo futuro di consolidare l’ottimo andamento del mercato truck e ci aspettiamo, anche a fronte del nostro impegno a livello di rete, una crescita nel segmento van
per superare le 2.000 unità annuali”. Cabstar e Atleon sono stati poco tempo fa interessati da importanti novità: Cabstar è stato rinnovato a livello di cabina e di motorizzazioni con l’introduzione di unità Euro 4 e propulsori in linea con le normative antinquinamento hanno interessato anche l’Atleon. Atleon copre la fascia più ampia del mercato, con un mix di autocarri light duty e medi di massa complessiva compresa tra 3,5 e 15 tonnellate. Modello a cabina avanzata, disponibile in diverse varianti di passo, da 2.800 a 5.700 mm, Atleon offre una cabina in due diverse lunghezze possibili, cinque motorizzazioni e non meno di otto proposte di massa complessiva per soddisfare ogni richiesta. Di tutta la gamma Nissan, il nuovo Cabstar è il modello di maggior successo. Grazie al concetto costruttivo della cabina avanzata, Cabstar garantisce la maggiore lunghezza di carico della sua categoria. Senza contare la capacità di carico: 1.775 kg per la versione da 130 cv e
3,5 t di Mtt con ruote gemellate. Cabstar è offerto sia con cabina singola in grado di ospitare fino a 3 persone, che in quella doppia per 6 persone. Con Cabstar è assicurata un’ampia scelta per la clientela, con tre passi, quattro classi di massa totale a terra, ruote singole o gemellate sull’assale posteriore. DAL PRIMASTAR AL KUBISTAR Per quanto riguarda la gamma light com mercial vehicle, Primastar è il re dei tre van firmati Nissan. Equipaggiato con motori conformi alla normativa Euro 4, un nuovo cambio, un nuovo look, interni migliorati e uno stile molto più automobilistico, Primastar è uno dei tre modelli che dominano il segmento dei furgoni leggeri (da 2,5 a 2,8 ton nellate di peso lordo) del mercato europeo dei Lcv (Light commercial vehicles). “L’offerta prevede due varianti di passo e due diverse altezze - aggiunge il Responsabile della Business Unit Veicoli Commerciali di Nissan Italia -
la versione più piccola di Primastar ha un volume di carico di 5 metri cubi ma si arriva anche a 8 metri cubi”. Interstar agisce nel segmento competitivo dei furgoni pesanti (da 2,8 a 3,5 tonnellate di massa complessiva). Mirando a una sensibile crescita delle vendite, il restyling del modello ha previsto una serie di importanti miglioramenti. Ci sono tre varianti di passo, tre lunghezze massime del veicolo, tre altezze per il tetto e quattro tipi di allestimento. I volumi di carico nelle versioni furgone variano da 8 a circa 14 metri cubi. “Kubistar rappresenta il punto di partenza della vasta linea di Lcv Nissan - dice ancora Paolo Gagliardi - è un furgone pratico, user-friendly ed elegante, con caratteristiche simili a una vettura. Le due diverse varianti di lunghezza della carrozzeria conferiscono la massima praticità di trasporto dei carichi. Un vano di carico con capacità fino a 2,75 metri cubi (3,5 per la variante più lunga) significa poter soddisfare le esigenze di una vasta gamma di piccole imprese. Il carico utile varia da 620 kg per i modelli standard a 800 kg per l’opzione a carico maggiorato”.
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Light & Minitruck
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
HYUNDAI / LA VERSATILITÀ DELLA NUOVA GAMMA H-1 PROPOSTA IN DUE VARIANTI di Lino Sinari CINISELLO BALSAMO - La precedente generazione è arrivata a 17mila consegne italiane in dieci anni. Da quando, nel 1998, Hyundai propose sul mercato l’H-1 ne è stata fatta di strada. Il mercato dei veicoli commerciali è necessariamente cambiato, con l’introduzione di nuovi modelli, una concorrenza sempre più agguerrita tra le case costruttrici e sempre più complesse esigenze della clientela. Hyundai non è certo rimasta a guardare. Lo prova questa seconda generazione di H-1. La nuo va gamma viene proposta sul mercato nelle varianti Van e Wa gon. Quindi non si tratta sem plicemente di un veicolo commerciale, ma di un mezzo dalla vocazione polivalente, in grado di offrire una mobilità a tutto campo, utile per trasporti eccezionali ma anche funzionale per la famiglia, i lunghi viaggi, il tempo libero, lo sport. “In particolare - dice Sergio Mantica, amministratore delegato di Hyundai Automobili Italia - nella configurazione Wa gon a 8 posti, il nuovo Hyundai si pone in alternativa alle auto di grandi dimensioni dall’architettura più tradizionale, sia per la versatilità dell’abitacolo che per la ricchezza delle dotazioni e per le prestazioni complessive anche sul piano dei consumi, della sicurezza e della guida nelle diverse situazioni. H-1 Van, d’altra parte, garantisce un compromesso al più alto livello tra le esigenze di massima capienza, praticità nel trasporto merci e le comodità proprie dei monovolume”. Dal punto di vista tecnico, H-1 adotta il nuovo 4 cilindri 2.5 litri, diesel common rail 16 valvole, con turbina a geometria variabile, che sviluppa una potenza di 170 cv a 3.800 giri/min e coppia massima di 392 Nm a 2.000 giri/min. H-1 ha una velocità massima di 180 km/h e riprese brillanti (da 60 a 100 km/h in 10,3 secondi, da 80 a 120 km/h in 15,8 secondi). L’accelerazione 0-100 km/h avviene in 14,5 secondi. Il consumo nel ciclo combinato è di 8,5 litri/100 km mentre le emissioni di biossido di carbonio sono pari a 225 g/km. “Comfort e comportamento sicuro - prosegue il dottor Mantica - sono sottolineati dalle sospensioni McPherson anteriori e posteriori multilink (ponte rigido per la variante Van) e dalla presenza, di serie su tutta la gamma, dei sistemi elettronici di controllo della trazione e della stabilità Esp+Tcs, una prerogativa quasi unica nel segmento ma fonda-
Un po’ Van, un po’ Wagon
“
Non si tratta semplicemente di un veicolo commerciale, ma di un mezzo dalla vocazione polivalente, in grado di offrire una mobilità a tutto campo, utile per trasporti eccezionali ma anche funzionale per la famiglia, i lunghi viaggi, il tempo libero, lo sport.
mancano i cerchi in lega leggera e i pratici paraspruzzi sui passaruota. Qui H-1 si propone come veicolo da trasporto ma senza limitazione per la qualità di comfort, sicurezza, equipaggiamento e piacere della guida. Le differenze estetiche rispetto alla varante Wagon sono legate alla diversa funzionalità, in particolare per quanto riguarda l’accesso posteriore con l’ormai indispensabile portellone a due battenti. Restano di serie anche sul Van le due porte posteriori laterali scorrevoli e sono analoghe alla Wagon le misure d’ingombro con lunghezza di 5,12 me tri, larghezza e altezza di 1,92 metri. All’interno, il Van mantiene l’alto livello di finiture e di cura costruttiva, mentre la configurazione per il trasporto passeggeri può essere a 3 o a 6 posti, su una o due file di sedili. FUNZIONALE VANO DI CARICO
La nuova gamma H-1 della Hyundai Veicoli Commerciali che offre mobilità a tutto campo e capacità di carico all’insegna di brillanti prestazioni e consumi contenuti. Nel riquadro, Sergio Mantica, amministratore delegato Hyundai Italia. mentale per la sicurezza e la facilità di guida”. Tutti gli H-1 offrono sterzo a cremagliera servoassistito, con raggio di sterzata di 5,61 metri e solo 3,5 giri del volante per la sterzata completa, freni a disco sulle quattro ruote (anteriori autoventilanti) con Abs ed Ebd, cerchi da 16 pollici (in lega leggera sulla variante Wagon) con pneumatici 215/70 R16. Senza dimenticare che, secondo la tradizione Hyundai, la nuova gamma H-1 viene proposta con garanzia di 3 anni a chilometraggio illimitato. Tre le versioni dell’H-1 Van: tre posti (22.362 euro), tre posti Style (24.162 euro) e 6 posti Style (24.762 euro). H-1 Wagon 8 posti è disponibile nell’unico allestimento Active a 25.990 euro. SPAZIO BEN DISTRIBUITO L’arrivo della nuova gamma H-1 amplia l’offerta di Hyundai, che sta vivendo un periodo
di grande slancio con la proposta sul mercato di diversi modelli, dalla supercompatta i10 al completamento della gamma i30 con la i30 CW, dalla i20 al Suv Veracruz, questi ultimi previsti per fine anno. Il nuovo H-1 Wagon propone una forma in grado di offrire una buona fruibilità dello spazio interno. Il frontale è importante, con la sua ampia presa d’aria e i fari di grandi dimensioni. La vista laterale è caratterizzata dall’ampiezza delle superfici vetrate per un’ottimale visibilità e dalle portiere posteriori scorrevoli, mentre nella coda domina un portellone, con apertura a filo del piano di carico, che consente facile accessibilità agli oggetti più ingombranti. All’interno della Wagon, otto persone trovano comoda sistemazione su poltrone disposte su tre file (2-3-3), con le posteriori ribaltabili e asportabili. A un ingombro esterno pari a 5,12 metri di lunghezza, per 1,92 di larghezza e 1,92 di al-
tezza, corrispondono un passo di ben 3,20 metri e misure interne di rilievo. C’è spazio in abbondanza per i passeggeri di tutte le taglie e il vano di carico, con tutti i sedili in posizione, è lungo 85 centimetri, largo 159 e alto 83, per una capacità di ben 851 litri. Importante l’accessibilità, grazie alle porte laterali posteriori scorrevoli e al portellone posteriore di generose dimensioni con apertura bassa a filo del piano di carico. H-1 Wagon ha vocazioni da grande monovolume e per questo propone qualità e ricchezza di finiture ed equipaggiamenti, curati al pari delle berline di classe superiore. L’ambiente è accogliente e di sobria eleganza. La strumentazione è classica nel design e completa di contagiri e computer di bordo. Nella plancia centrale ci sono inserti ti po alluminio e la leva del cambio è rialzata e a portata di mano. Numerosi sono i vani per i piccoli oggetti, mentre le poltrone sono scorrevoli e regola-
MERCATO / Crescita di quasi il 16 per cento nei primi due mesi
Fiat, Citroën e Peugeot a tutta forza TORINO - Continua la crescita, in misura anche importante, del mercato dei veicoli commerciali con Ptt fino a 3,5 tonnellate. Dopo l’ottimo incremento del 17,3 per cento di gennaio, il volume di veicoli commerciali immatricolati in febbraio ha fatto registrare un ulteriore incremento del 14,3 per cento con 21.358 veicoli immatricolati contro i 18.714 del febbraio 2007. Più sostenuta la crescita delle marche estere con il 17,44 per cento, un po’ meno quella dei costruttori italiani, con l’11,44 per cento anche se Fiat Professional ha migliorato il proprio bilancio del 12,57 per cento. Con questo risultato il totale delle immatricolazioni nei primi due mesi dell’anno è stato di 41.374 unità contro 35.709 dello stesso periodo del 2007, con un incremento complessivo del 15,86 per cento. Per i costruttori italiani i primi due me si dell’anno hanno significato un volume di immatricolazioni di 21.755 unità con un incremento del 16,45 per cento, il che ha portato anche a
una crescita di quota, passata dal 52,32 al 52,58 per cento. Fiat Professional con 17.648 immatricolazioni ha migliorato la sua performance del 17,96 per cento, che gli ha consentito anche di portare la sua quota di mercato dal 41,90 al 42,65 per cento e il merito va ascritto un po’ a tutti i modelli, dal nuovo Fiorino al Doblò, dallo Scudo al Ducato, un quartetto d’assalto come non si era mai visto nella storia del marchio torinese. Anche Iveco continua la sua escalation con il suo Daily che ha realizzato, con 3.377 nuove immatricolazioni, un incremento del 13,78 per cento, anche se la sua quota di mercato resta praticamente stabile con l’8,16 per cento. Pochi numeri da parte di Piaggio, con 730 immatricolazioni e una quota dell’1,76 per cento. Sul fronte dei costruttori esteri, la crescita nei primi due mesi dell’anno è stata del 15,22 per cento, con complessive 19.619 immatricolazioni, che significano anche una quota del 47,42 per cento (era del 47,68 per cento). Ford con 3.434 immatricolazioni,
bili con possibilità di assumere gli assetti più vari. Il volante, regolabile in altezza, è rivestito in pelle come il pomello del cambio. Fra le dotazioni di H-1 Wagon ci sono airbag, poggiatesta regolabili per tutti i sedili, fendinebbia, cinture regolabili con pretensionatori, sensori di parcheggio, climatizzazione anche per la parte posteriore, telecomando apertura porte e retrovisori a comando elettrico. Non
Le misure del vano di carico rispondono a quella che è la mission del veicolo. La versione 3 posti, con passo di 3,20 metri, offre 237 centimetri di lunghezza, 162 di larghezza e 135 di altezza, per un volume u tile pari a 4.308 litri. Per la versione 6 posti i valori sono, rispettivamente, di 158, 162 e 135 centimetri per 2.500 litri di capacità. Già a partire dalla versione d’ingresso 3 posti, H-1 Van propone un equipaggiamento ricco che comprende airbag, cinture di sicurezza anteriori con pretensionatori e rego-
labili in altezza, poggiatesta regolabili in altezza, sedile guidatore regolabile in altezza. Sull’allestimento di livello superiore, H-1 Style 3 e 6 posti, vengono offerti di serie accessori pregiati: dai fari fendinebbia ai cristalli atermici, dal climatizzatore al volante regolabile in altezza, dagli specchietti esterni regolabili elettricamente al rivestimento in plastica e tessuto del vano di carico.
pari a un incremento dell’8,06 per cento, mantiene la leadership con una quota dell’8,30 per cento, ma tra i grandi costruttori risultati ancora molto importanti vengono sempre da Citroën, che migliora la sua performance del 61,38 per cento con 2.566 immatricolazioni che fanno “schizzare” la sua quota di mercato dal 4,45 al 6,20 per cento, che gli guadagnano la seconda posizione assoluta tra le marche estere, e da Peugeot la cui crescita è del 62,84 per cento, con 2.340 immatricolazioni, il che porta la sua quota dal 4,02 al 5,66 per cento. Renault con una quota del 6,02 per cento scende in terza posizione, avendo totalizzato 2.492 immatricolazioni, che significano un leggero incremento del 4,66 per cento. Al quarto posto troviamo Mercedes-Benz con il 4,74 per cento di quota ma anche con un calo delle vendite del 9,67 per cento (1.961 immatricolazioni contro 2.171 dei primi due mesi del 2007 quando la sua quota era del 6,08 per cento), mentre riprende a salire Nissan con 1.674 immatricolazioni e una crescita del 19,23 per cento, il che gli consente di portare la sua quota dal 3,93 al 4,04 per cento. In crescita del 17 per cento anche Opel con 1.583 immatricolazioni pari a una quota del 3,83 per cento (era del 3,79 nei primi due mesi del 2007). Più lenta la risalita di Volkswagen, anche se con 1.231 nuove immatricolazioni, pari a una quota del 2,98 per cento, ha migliorato del 32,94 per cento il suo bilancio dei primi due mesi.
Mobilità
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ZF / EVOLUZIONE DELL’ECOMAT MENTRE È IN ARRIVO IL TOPODYN
Obiettivo: ridurre i consumi di Mattia Eccheli F RIEDRICHSHAFEN - Meno di mille euro, forse anche molto meno. Che si ammortizzano nel giro di pochi mesi a seconda dei percorsi grazie ai risparmi garantiti da una marcia più efficiente: la media fra i risultati dei test condotti in alcune grandi città europee si attesta attorno al 5 per cento. ZF presenta nella sua storica sede sul lago di Costanza (alcuni capannoni sorgono proprio dove c’erano i la boratori nei quali Zeppelin sfornava i primi dirigibili) l’evoluzione tecnologica applicabile agli attuali cambi Ecomat e a quelli di prossima introduzione Ecolive: Topodyn. Alcuni costruttori (Daimler in particolare ma non solo) sono già a conoscenza delle potenzialità del sistema, mentre ad altri la Casa globale tedesca sta ancora presentando Topodyn. È il caso di alcuni marchi nazionali che sembrano comunque interessati: Cacciamali e BredaMenarini ad esempio che potrebbero adottare la nuova tecnologia anche prima di Irisbus. EvoBus sta invece sta sperimentando l’innovazione e potrebbe essere la prima Casa a presentarla sul mercato, probabilmente prima di Solaris, l’altro marchio che ha già manifestato interesse per Topodyn. BENEFICI PER I COMUNI “Ma sono le amministrazioni locali che devono conoscere e sollecitare l’introduzione di Topodyn” avvertono gli esperti del marketing a Friedrichshafen. Perché le società che gestiscono i trasporti pubblici che sono chiamate a far quadrare i conti facendo bene attenzione ai dati sull’inquinamento possono conseguire benefici economici interessanti. E, a quanto pare, senza sborsare nemmeno troppi soldi. Anche perché non sarà la sola ZF a fissare il listino di que st’innovazione che, in futuro, potrebbe addirittura rientrare fra gli equipaggiamenti di “serie” o fra quelli “accessori” capaci di far guadagnare punti nei milionari appalti pubblici. Anche per questo in Germania restano abbottonati circa il prezzo di Topodyn pur lasciando capire che, appunto, non dovrebbe costare più di mille euro. Anzi, probabilmente meno. Topodyn costituisce una razionalizzazione del sistema di “comunicazione” interna. Con la
“
Ottimizzazione dei consumi con selezione del programma solo quando il percorso lo richiede, riduzione del tasso di rumorosità, migliorata dinamica, maggiore flessibilità, razionalizzazione dell’impiego dei freni, ridotta incidenza dell’autista, questi i vantaggi offerti dal nuovo cambio Topodyn.
blico lascia il deposito, il programma di cambio è già impostato. Anche se il bus necessita della selezione Power, ad esempio, nella sola salita di una collina, il veicolo lavorerà con questo programma per tutto il giorno. Significa che il bus non procederà con la marcia più efficiente: questo comporta un aumento dei consumi”. LA RISPOSTA AGLI SPRECHI Topodyn è la risposta tedesca a questo “spreco”, ovvero una tecnologia flessibile e duttile che adegua il cambio alle necessità. Basta un’occhiata al computer di bordo (quello usato dai tester a Friedrichshafen) che riporta il numero di giri e le variazioni del programma per capire anche solo visivamente l’applicazione del sistema. In pianura, anche pigiando con vigore sul pedale del gas, il programma non lascia mai la gestione più economica. Solo verso la fine di un breve tratto in salita (pendenza fino al 10 per cento) viene innescato il “super power”. A bordo del Man di prova, naturalmente, ci sono appena un manipolo di cronisti. A pieno carico, le rivendicazioni del motore sarebbero senz’altro superiori, ma il funzionamento di Topodyn non cambia.
sua adozione vengono eliminati i sensori e diventa addirittura superfluo il sistema di rilevazione satellitare. Per migliorare la marcia, al sistema basta una interpretazione algoritmica dei dati forniti dal motore: in base alle richieste viene calcolato e adattato il programma migliore. Attualmente Ecomat dispone di sei diverse opzioni che, con Topodyn, vengono ridotte a 5 anche se, lasciano intendere a ZF, è possibile intervenire sul sistema di calcolo per adeguare ulteriormente il programma e personalizzarlo ancora di più in base al tipo di percorso. Restano, naturalmente, i compromessi ma viene ridotta ancora di più l’influenza del conducente (comunque in grado di determinare parte dei consumi). Topodyn stabilisce con quale pro gramma di marcia far viaggiare il mezzo regolandosi a seconda delle richieste del motore. L’abbattimento dei consumi è direttamente proporzionale al “nervosismo” del percorso: più sono le salite e le discese e maggiori sono i risparmi. ZF propone non a caso una tabella con la quale riporta i dati relativi ai test condotti in alcune città europee
(non ci sono quelli dell’Atac di Roma dove le verifiche sono ancora in corso): a Francoforte e Stoccarda il tasso di economia non ha superato il 2 per cento che, però, è schizzato al 7 per cento a Dresda mentre a Lisbona si è attestato al 5 per cento. ZF sintetizza in alcuni punti i benefici di Topodyn: ottimizzazione dei consumi con selezione del programma solo quando il percorso lo richiede, riduzione del tasso di rumorosità grazie all’adozione della giusta soluzione di marcia con un numero corretto di giri motore, migliorata dinamica, incrementata flessibilità, razionalizzato impiego dei freni (Topodyn inserisce anche in discesa il programma motore potenziando, se necessario, il freno-motore senza influire sui consumi), ridotta incidenza dell’autista. Con Topodyn ZF anticipa in qualche modo l’avvento della nuova generazione di cambi Ecolive, proponendo già interessanti vantaggi che dovrebbero venire amplificati in futuro con le tecnologie di trasmissione più avanzate. “Normalmente - spiegano quelli di ZF - quando un mezzo di trasporto pub-
Con Topodyn i tecnici di ZF hanno realizzato una trasmissione che assicura un notevole risparmio nei consumi e un importante aumento del livello di sicurezza nella guida.
SOLO NEL 2007 DEPOSITATI DA ZF BEN 700 BREVETTI
Una miniera di innovazioni FRIEDRICHSHAFEN - I responsabili di ZF depositano centinaia di nuove idee all’anno: il centro di ricerca interno è praticamente una miniera di innovazioni. Nel solo 2007 sono stati depositati appunto 700 brevetti, alcuni dei quali attendono di venire adeguatamente sfruttati. I “cervelloni” che lavorano allo sviluppo di nuove tecnologie sono addirittura 4.500, praticamente l’8 per cento del totale dei dipendenti del gruppo a livello globale che, con le ultime acquisizioni, hanno raggiunto quota 58mila (erano 54mila appena due anni fa). ZF spende annualmente in ricerca e sviluppo il 5 per cento del fatturato: nel 2006 la somma complessiva ha superato per la prima volta i 600 milioni di euro (10 per cento in più rispetto al 2005). I
centri principali si trovano in Germania (a Friedrichshafen, Dielingen, Passau, Schweinfurt, Schwäbisch Gmünd) ma una “filiale” è stata dislocata negli Stati Uniti, a Northwille nel Michigan. Durante l’ultimo esercizio gli investimenti hanno sfiorato i 469 milioni di euro, poco meno del 4 per cento dei ricavi stimati per il 2007 (circa 12,5 miliardi di euro, con un incremento dell’8 per cento). Nel solo 2006, i volumi generati da ZF nei settori delle auto e dei veicoli commerciali leggeri hanno raggiunto i 7,6 miliardi di euro. Altri 2,6 sono arrivati dai prodotti collegati ai mezzi commerciali medi e pesanti. Un ulteriore miliardo e mezzo è legato alle attività ZF nei campi delle applicazioni navali, nelle costruzioni, in ae-
ronautica e in agricoltura. Il fatturato si concentra nell’Europa occidentale (68 per cento) con un 14 per cento legato all’America del nord e un 10 per cento sviluppato in Asia e nell’area del Pacifico. I clienti sono importanti e fra i nomi di maggior richiamo ci sono Scania, Fiat, Man, Tata e molti altri grandi gruppi. I ricavi (dopo le imposte) ammontano a 296 milioni di euro. ZF, insomma, è un gruppo globale in salute che controlla 120 società distribuite in 25 stati (fra cui l’Italia, dove ne hanno sede 4) ma per il quale il mercato domestico (la Germania) è ancora fondamentale, con il 39 per cento delle vendite complessive. Va tuttavia tenuto presente che alcuni grandi costruttori che “fanno la spesa” da ZF esportano poi i propri veicoli all’estero. È vero anche il contrario, ma è lecito ritenere che la quota di export sia superiore al 61 per cento, che emerge da questo sintetico schema.
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Mobilità di Paolo Altieri
STOCCARDA - È arrivato a quota 20.000 unità vendute e ormai Mercedes-Benz Citaro è uno dei bus più diffusi non solo nel le aziende di trasporto pubblico italiane. L’autobus Mercedes-Benz Citaro numero 20.000 è stato ultimato a Mannheim. Michael Göpfarth, Responsabile del settore Autobus Mercedes-Benz di EvoBus GmbH, ha consegnato il veicolo a Hermann Pflieger, titolare della dit ta Pflieger Reise- und Verkehrs GmbH di Böblingen nei pressi di Baden-Württemberg. Nell’ambito del consorzio per i trasporti di Stoccarda, l’azienda che conta oltre 120 dipendenti gestisce due dozzine di linee del traffico urbano fra Böblingen e Sindelfingen, a circa 15 chilometri a sud-ovest di Stoccarda. Con circa 90 autobus, molti dei quali Mercedes-Benz Citaro, l’azienda è attiva da 82 anni sia nel trasporto pubblico sia nel settore del turismo. Ma da tempo il Citaro è presente nella maggior parte delle metropoli europee. È di casa in
Telmo Robalino, Responsabile autobus Mercedes-Benz Italia. 39 Paesi del mondo, tra cui Australia, Giappone, Cina e Messico. E anche in Italia molte aziende di trasporto pubblico si sono dotate di questo tipo di autobus. Si può citare, dall’inizio 2001 quella di Bologna per il servizio extraurbano, dal 2006 per il servizio suburbano. Oppure Ferrara, che utilizza 12 mezzi per il servizio extraurbano e 1 dotato di tre porte, per il servizio urbano, mentre a Cagliari, per la CTM, circolano dal 2003 e dal 2007 l’ARST (servizio extraurbano del la Sardegna) ne ha inserito nella propria flotta ben 108. Anche a Roma (ATAC) sono presenti molti esemplari, entrati in servizio dal 2001 (più di 180 vetture in allestimento e livrea interurbani) e dal 2004 (100 vetture in versione suburbana; 200 urbane a tre porte). Insomma, il Mercedes-Benz Citaro passa da un successo all’altro. Grazie a questi risultati è stato possibile raggiungere i 20.000 esemplari nell’arco di soli dieci anni di produzione. È un primato per quanto riguarda gli autobus di linea. Solo nell’anno record 2007 ne sono stati venduti 3.200 esemplari. “Sul mercato italiano - ci ha detto Telmo Robalino, Responsabile autobus Mercedes-Benz - so no finora stati venduti circa 2.100 Citaro. Nel 2007 abbiamo venduto 329 veicoli. Tra le commesse di rilievo, l’ultima quella di ATM Milano, che ha fatto recentemente un ordine per 50 unità. Nell’arco dell’anno in corso si confermerà la nostra presenza nel settore pubblico, al momento stiamo partecipando a numerose gare d’appalto della Regione Lombardia, ad esempio”. Dall’inizio della produzione nel 1997/1998 la famiglia di autobus urbani è stata ampliata di continuo, partendo dai due modelli di base originari fino ad arri-
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
MERCEDES-BENZ / UN TRAGUARDO STORICO
Citaro batte tutti i record
vare ai dodici attuali. Grazie ai continui aggiornamenti e alla seconda generazione presente sul mercato da due anni, oggi come all’inizio della sua produzione Citaro vanta un alto livello di sicurezza, comfort e compatibilità ambientale. “Il Citaro - ha aggiunto il manager Telmo Robalino - non sorprende soltanto per il suo design o la sua redditività. Adesso è diventato ancora più confortevole, per gli autisti, per i passeggeri e per gli imprenditori, che devono necessariamente prestare attenzione ai consumi e all’ambiente. E questa è soltanto la logica evoluzione del collaudato concetto costruttivo del Citaro”.
MOTORI CONFORMI ALLA NORMA EURO 4 Le tecniche di propulsione ecologiche con la tecnologia diesel BlueTec basata sulla tecnica SCR (Selective Catalytic Reduction) sono conformi alla norma per le emissioni Euro 4 e alla futura Euro 5 e ai requisiti EEV (Enhanced Environmentally friendly Vehicle). Le ridotte emissioni di gas di scarico e di rumorosità e la produzione nel rispetto dell’ambiente sono stati i presupposti che hanno permesso sia al
Citaro alimentato a gas metano nel 2003 sia al Citaro diesel del 2007 di essere insigniti del marchio “Angelo Blu”. Anche la struttura modulare del Citaro consente un’elevata flessibilità nel processo di fabbricazione. Questo permette non solo di adottare sistemi di propulsione diversi, ma costituisce anche la base per numerosi modelli e allestimenti speciali, come il CapaCity, soluzione innovativa messa a punto per affrontare le sfide del traffico nelle città in rapida espansione. Ampia la varietà dei Mercedes-Benz Citaro: autobus a pianale ri bassato a 2 e 3 assi da 10,5 m a 15 m di lunghezza, autobus a pianale ribassato articolati ed extraurbani, il Low Entry Citaro LE e l’autobus Mercedes-Benz CapaCity derivato dal Citaro soddisfano le esigenze del traffico di linea urbano e interurbano. La concezione del MercedesBenz Citaro è predisposta anche per le tipologie di propulsione del futuro. Il Citaro è la base per il test a celle di combustibile più importante su scala mondiale. 30 autobus alimentati con celle a combustibile su base Citaro sono stati impiegati fra il 2003 e il 2006 presso le aziende di traspor-
ti di tutta Europa alle condizioni più svariate: Amsterdam, Barcellona, Amburgo, Londra, Lussemburgo, Madrid, Porto, Reykjavik, Stoccolma e Stoccarda. Tre autobus e ra no in servizio a Perth, sulla costa occidentale dell’Australia, e nella capitale cinese Pechino. Tutti questi veicoli insieme hanno percorso in totale oltre due milioni di chilometri e raggiunto 125.000 ore di funzionamento. Il primo autobus è stato consegnato al sindaco di Madrid in occasione del Congresso Annuale della UITP, tenutosi nella capitale spagnola e, nel mese di agosto 2003, sono stati messi in circolazione tre bus all’interno della rete pubblica locale di trasporti di Reykjavik. Questi bus hanno dimostrato il grado di affidabilità di questa tecnologia di propulsione in situazioni profondamente differenti fra loro: nelle difficoltà dei servizi di linea giornalieri, nel freddo dell’inverno nordico e nel caldo dell’estate spagnola, in pianure ed in regioni collinari come Stoccarda. Il Mercedes-Benz Citaro a celle combustibili, lungo 12 metri, ha un’autonomia di percorso di circa 200 chilometri e può ospitare fino a 70 passeggeri. L’unità a cella combustibile, dotata di una po-
tenza di erogazione di 200 kilowatt, e i cilindri contenenti idrogeno compresso a 350 bar sono collocati sul tetto dell’autobus. La velocità massima è di 80 km/h. Il motore elettrico e la trasmissione automatica sono collocati sul retro del bus. Tre porte senza scalini e un vano passeggeri con pavimento molto basso garantiscono ai passeggeri un viaggio piacevole e comodo.
VERSO LA CELLA A COMBUSTIBILE La tappa intermedia verso l’utilizzo di serie della cella a combustibile come sistema di propulsione si chiama propulsione ibrida. L’anno scorso è stato presentato il primo autobus ibrido. All’inizio dell’anno il Citaro G BlueTec Hybrid è stato insignito del Premio Ambiente Dekra. Il veicolo è stato premiato perché contribuisce in modo innovativo e consapevole ad una migliore qualità della vita per gli abitanti delle città. Attualmente l’autobus ibrido è in prova e sarà commercializzato a partire dal 2009. “Bus of the Year 2007” per la versione extraurbana “Low Entry” LE Ü, lanciata sul mercato all’inizio del 2006, Citaro ha
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L’autobus numero 20.000 è stato consegnato a una ditta di Böblingen da Michael Göpfarth, Responsabile del settore Autobus Mercedes-Benz di EvoBus GmbH. Sul mercato italiano vendute 2.100 unità. anche ottenuto il massimo riconoscimento del settore in Europa dopo un’ampia serie di test e prove su strada. Per assegnare il titolo, la giuria aveva testato da cima a fondo il Citaro e altri due autobus della gamma di altrettanto importanti competitor europei, utilizzando i veicoli in regolare servizio sulle linee urbane ed extraurbane viennesi per quasi una settimana. Il Citaro aveva convinto la giuria soprattutto per il suo armonioso concetto globale e l’aveva indotta ad esprimere il seguente giudizio: “I suoi creatori hanno saputo coniugare funzione e bellezza in modo professionale”. In particolare, la giuria aveva elogiato l’impianto di riscaldamento e climatizzazione dell’autobus. Del resto il Citaro LE Ü non rappresenta un prodotto singolo, ma deriva direttamente proprio dal collaudato autobus a pianale ribassato Citaro. Pertanto, il Citaro LE ha in comune con questo autobus di linea una vasta e collaudata gamma di componenti identici come porte, impianto elettrico ed elettronico, indicatori di destinazione, sedili, rivestimenti e sistemi di climatizzazione, oltre a disporre dei gruppi meccanici dell’autobus extraurbano Mercedes-Benz Integro.
Daimler Bus in crescita sotto ogni profilo e ovunque
Paga l’offensiva commerciale STOCCARDA - Nel 2007 Daimler Buses ha venduto in tutto il mondo un totale di 39.000 veicoli suddivisi tra i marchi Mercedes-Benz, Setra e Orion superando così dell’8 per cento il fatturato dell’anno precedente, peraltro già elevato. Il settore telai ha incrementato il proprio fatturato del 9,5 per cento, raggiungendo quota 26.600 veicoli (rispetto ai 24.300 dell’anno precedente). Il settore autobus completi ha registrato una crescita di fatturato del 4 per cento, toccando quota 12.400 veicoli (rispetto ai 11.900 dell’anno precedente). In un mercato globale stabile nell’Europa occidentale, Daimler Buses ha incrementato il proprio fatturato di circa il 6 per cento con 6.950 veicoli venduti (rispetto ai 6.540 dell’anno precedente), incrementando la sua quota di mercato dal 25 al 26 per cento. In un mercato nel complesso in calo come quello tedesco, Daimler Buses è riuscita a rafforzare ulteriormente la propria posizione di leader e a portare la sua quota di mercato al 55 per cento (52 per cento nel 2006), mentre il fatturato è cresciuto dell’8 per cento, con 2.800 veicoli venduti contro i 2.600 dell’anno precedente. “Nel 2007 - ha dichiarato Harald Landmann, Responsabile di Daimler Buses - abbiamo raggiunto di nuovo un fatturato record e siamo quindi riusciti a difendere la nostra posizione di leader mondiali nel settore degli autobus oltre le otto tonnellate. Siamo particolarmente soddisfatti dell’aumento della nostra quota di mercato nell’Europa occidentale, dove in un mercato stagnante siamo riusciti a portare la nostra quota di mercato al 26 per cento. È soprattutto merito della nostra offensiva com-
merciale se siamo riusciti a ottenere successi considerevoli nelle vendite. Grazie a un programma di efficienza avviato nel 2005, la nostra redditività è costantemente aumentata, tanto che Daimler Buses rappresenta un benchmarking per gli altri concorrenti”. Daimler Buses ha presentato per la prima volta lo scorso anno Harald Landmann, il nuovo modello Setra Responsabile di Daimler Top Class 400. Non solo, Buses. ma ha lanciato anche il suo ultimo programma, in cui rientra il nuovo Mercedes-Benz Sprinter Travel 65 della famiglia dei minibus, e ha consegnato da poco l’autobus urbano numero 20.000 del modello di successo Mercedes-Benz Citaro di cui riferiamo a parte. In qualità di leader del mercato mondiale nel settore degli autobus a propulsione ibrida, Daimler Buses metterà in strada nel 2009 il Mercedes-Benz Citaro BlueTec con propulsione ibrida, attualmente ancora in fase di sviluppo. Ricordiamo anche che, nell’ambito dell’iniziativa Daimler “Shaping Future Transportation”, nell’autunno 2007 Daimler Buses ha presentato il primo prototipo di autobus urbano a propulsione ibrida diesel-elettrica per un ambiente più salubre. Quest’anno saranno
eseguiti i primi test sul campo, al fine di poter lanciare sul mercato l’autobus ecologico nei tempi previsti. “In America settentrionale - ha aggiunto Harald Landmann - abbiamo già consegnato oltre 1.500 autobus ibridi marcati Orion, e grazie agli altri 1.100 autobus ibridi Orion già ordinati siamo da anni ai vertici del settore della tecnologia ibrida sugli autobus urbani. Ora con il Mercedes-Benz Citaro BlueTec Hybrid mettiamo su strada una soluzione futuristica per il mercato europeo, l’evoluzione logica verso la tecnologia a celle di combustibile”. Daimler Buses si è posta l’obiettivo di consolidare in maniera duratura la propria posizione di leader grazie ad investimenti su nuovi mercati in forte sviluppo come quelli di Russia, India e Cina. “In questi mercati - ha commentato Landmann è importante offrire il prodotto giusto al momento giusto. Oltre ad un’adeguata offensiva di mercato, stiamo procedendo a creare e consolidare le nostre strutture di vendita e di assistenza post-vendita in modo tale da offrire ai nostri clienti, in caso di riparazione e altri servizi, un’assistenza professionale anche dopo l’acquisto di un autobus”. Daimler Buses ha investito sul mercato indiano e nel settembre 2007 ha reso nota una collaborazione con l’azienda indiana Sutlej Motors Ltd., con la quale, già da quest’anno, verranno assemblati autobus da turismo per il mercato indiano sulla base dei telai Mercedes-Benz. “Al fine di assicurare in maniera duratura la nostra posizione predominante sui nostri mercati principali e di sfruttare in maniera coerente i potenziali di crescita su nuovi mercati, amplieremo - ha concluso Harald Landmann - in maniera mirata la nostra presenza e attività sui mercati in forte espansione. Quindi investiremo sul mercato russo, in proposito stiamo pensando di avviare una produzione locale insieme a Daimler Trucks. In Cina collaboriamo con partner su licenza per raccogliere esperienze sul mercato”.
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Mobilità
MONACO DI BAVIERA - La divisione autobus di Man Nutzfahrzeuge AG ha ricevuto ingenti ordini da due capitali europee per un valore complessivo di oltre 140 milioni di euro. L’azienda di trasporto pubblico di Berlino (BVG) ha commissionato ulteriori 200 bipiano del tipo Man Lion’s City DD. Nel corso del 2007 le sono state consegnate 200 unità del precedente ordine. La fornitura degli ultimi autobus ordinati, per un valore di 80 milioni di euro, si concluderà entro il 2010. ANCHE PARIGI PUNTA SULLA MAN
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Il Man Lion’s City DD fa parte della nuova generazione di autobus bipiano a pianale completamente ribassato che dal 2004 circola sulle strade di Berlino. Il Lion’s City DD ha vinto nel 2006 l’ambito iFAward per il suo straordinario design di alta qualità. La consegna inizierà nel corso del 2008. Sei “due piani” dello stesso tipo sono stati consegnati per la prima volta alla fine del 2007 anche alla città di Losanna, in Svizzera, che già nel 2007 aveva ricevuto 22 autobus snodati del tipo Neoplan Centroliner GL con filtro antiparticolato regolato CRTec. Anche la capitale francese Parigi punta sugli innovativi autobus urbani Man. La Man Camion & Bus France è riuscita a concludere il suo più grande ordine sul mercato francese, che si quantifica in complessivi 60 milioni. L’azienda di trasporto locale di
IL MONDO DEI TRASPORTI • Aprile 2008
MAN BUS / IMPORTANTI COMMESSE DI AUTOBUS URBANI
L’innovazione paga Berlino, Losanna, Parigi, Dubai sono le città che di recente hanno deciso di arricchire le loro flotte di autobus con un gran numero di modelli della Casa di Monaco di Baviera.
Parigi (RATP) ha ordinato 186 moderni autobus urbani snodati a pianale ribassato del tipo Man Lion’s City. Alcuni di questi veicoli verranno impiegati sulla prestigiosa linea che collega l’aeroporto Charles de Gaulle all’Opera. Nel 2007, Man aveva già fornito 15 nuovi autobus Lion’s City G dotati di un soffietto translucido marchiato ContiTech per rendere l’interno più luminoso e di conseguenza ancora più accogliente. Tutti gli urbani Man vengono spinti da moderni motori diesel common rail funzionanti senza l’additivo urea grazie alla tecnologia Man Pure Diesel. IL MANEOPLAN CONQUISTA DUBAI
Nella primavera del 2007 l’ingente ordine di oltre 400 autobus urbani del marchio Neoplan destinati a Dubai, la cui consegna è appena iniziata, ha fatto scalpore in questo settore. I primi 20 autobus isolati sono stati consegnati ai clienti a febbraio e l’inedito Neoplan Centroliner DD con un’altezza di oltre 4,50 m ed un impianto di climatizzazione di 50 kW, che i tecnici di Monaco di Baviera hanno progettato appositamente per Dubai, verrà consegnato il prossimo maggio assieme ai primi autobus snodati. Ricordiamo che del nuovo bipiano sono stati ordinati 170 esemplari. Ma la divisione Autobus di Man Nutzfahrzeuge è convinta di avere importanti chance anche nella prossima gara pubblica, che si terrà sempre a Dubai.
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