IL MONDO DEI TRASPORTI
Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI
€ 3,00
Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XIII - N. 114 - giugno 2003
FOCUS
MERCEDES-BENZ
Kia punta anche sui veicoli commerciali
Dove nascono i pesanti della Stella
a pag. 23
a pag. 8
VOLKSWAGEN IN POLONIA
Parte da Poznan il nuovo Transporter a pag. 34
IVECO/DOPO I NUOVI DAILY E STRALIS ANCHE IL MEDIO SI RINNOVA
EuroCargo, ancora lui A dodici anni dal suo primo lancio e dopo aver conquistato riconoscimenti e ampi successi commerciali sia in Italia che in Europa, l’Eurocargo si rinnova per la quinta volta e si ricandida quale assoluto protagonista nel segmento dei “medium trucks”.
Spedizione in abb. Postale 45% art. 2 comma 20/B legge 662/96, Filiale di Milano
di Andrea Astolfi STRESA - Inarrestabile portatore di novità, che gli hanno permesso di mantenersi al vertice di un mercato in continua evoluzione e densamente popolato di una concorrenza assai vivace e spinta alla massima competitiva. L’Eurocargo è oggi l’espressione certamente più riuscita di Iveco nel trasporto tra le sei e le diciotto tonnellate, capace con la sua forza di catalizzare il mercato in virtù delle sue avvincenti evoluzioni che lo hanno contraddistinto nella sua lunga carriera. Era, infatti, il 1991 quando apparve per la prima volta sul mercato, e da allora è stato un continuo crescendo di vendite e di riconoscimenti, specialmente tra il 1992 e il 1996, quando Eurocargo conquista oltre al “Truck of the Year”, anche vari titoli in Germania e nel Regno Unito. A partire dal 1997 Eurocargo evolve in maniera decisa sotto il profilo tecnico, dapprima con il lancio della versione “EL” avvenuta nel 1999 e poi nel 2001 con l’introduzione del nuovo propulsore Tector che gli ha conferito nuovo dinamismo fino a oggi. TRE CABINE A FIRMA DI BERTONE Considerato uno dei massimi interpreti nel segmento dei medi tanto in Italia quanto in Europa, L’EuroCargo si accinge ora ad affrontare l’ennesima sfida con prospettive ancora più interessanti. Già campione di affidabilità, di contenuti costi d’esercizio, di ottime prestazioni, di versatilità e di redditività, ora il nuovo EuroCargo aggiunge due elementi decisivi: una migliorata qualità in ogni sua componente e un’estetica in linea con i tempi, due fattori necessari per rimanere ai vertici del mercato. Qualsiasi missione inclusa tra le sei e le diciotto tonnellate può essere svolta nel migliore dei modi dal nuovo Eurocargo, che si rivolge alla clientela con una nuova e più ricca dotazione di modelli ed allestimenti, specie per ciò che riguarda le cabine, ottimizzate per rendere la distribuzione sul corto e medio raggio ancora più facile e reddi-
STEFANO CHMIELEWSKI ALLA GUIDA DI RENAULT TRUCKS
UN ITALIANO A LIONE Non era mai successo che uno dei costruttori concorrenti dell’Iveco affidasse il timone a un nostro connazionale. Alle sue spalle una lunga esperienza nel settore dei truck pesanti e leggeri maturata prima in Iveco, poi in Volkswagen, quindi nella stessa Renault. Le sue ambizioni. tizia. La rivisitazione della cabina, che appare come la parte più innovativa di questa nuova generazione dell’EuroCargo, è opera di Stile Bertone che ha seguito l’intero processo estetico e che in particolare ha ridisegnato alcuni elementi per conferire alla linea esterna nuova personalità, pur conservandogli la silhouette della serie precedente. A variare è soprattutto il frontale, dai deflettori angolari molto raccordati e di forma triangolare, fino ai tanti particolari della calandra che riprendono alcuni temi estetici degli Stralis, la presa d’aria a due feritoie, il logo “Eurocargo” in rilievo, i nuovi fari a proiettori bifocali inseriti ora in un paraurti dal disegno più morbido e dotato della nuova protezione frontale antincastro. Rimane invece ancorata alla fisionomia della serie precedente tutta la parte laterale della cabina, dai gradini di accesso dotati d’illuminazione, alle portiere apribili a novanta gradi, che sono ora dotate di fascia inferiore antimbrattamento, in linea con il flusso proveniente dai deflettori.
Anche all’interno della cabina del nuovo EuroCargo si registra il mescolamento di elementi introdotti dagli Stralis ad altri di nuova concezione, con un’impostazione che ha seguito criteri di comfort, praticità e sicurezza. La plancia è la parte che più si riconduce agli Stralis, con il nuovo quadro degli strumenti a due indicatori circolari che racchiude al centro il display a colori per il controllo dell’impianto elettrico digitale. Il trasferimento degli elementi Stralis continua nel quadro dei comandi, che è costituito da un console centrale, che raggruppa tutte le principali funzioni operative e l’impianto di climatizzazione. Il resto del posto guida mantiene invariato lo schema rispetto alla serie precedente, tranne che nell’organizzazione degli spazi con contenitori più numerosi, più capienti e adatti a tutte le necessità di viaggio del conducente. Il livello di equipaggiamento è naturalmente in funzione del tipo di cabina prescelta. Sul nuovo EuroCargo è di-
MOGLIANO VENETO - L’occasione era quanto mai ghiotta per tornare da trionfatore sul “luogo del delitto”, in quel triveneto che appena dieci anni fa lui percorreva in lungo e largo, giorno e notte, per raggiungere un cliente da convincere definitivamente ad acquistare un camion Iveco. In programma c’era l’inaugurazione, in quel di Mogliano Veneto, della nuova splendida sede della Concessionaria Renault Trucks del cavaliere Edoardo Pesce, che certo avrebbe accolto con piacere particolare la visita del nuovo numero “uno” di Renault Trucks. E lui, Stefano Chmielewski, dal 1° maggio scorso al timone di Renault Trucks, pur oberato da mille impegni, è riuscito a trovare un piccolo spazio, non solo per presenziare all’inaugurazione della nuova struttura del concessionario Renault Trucks che vanta la più lunga anzianità operativa, ma anche per un incontro con i rappresentanti della stampa specializzata e per fare il punto della situazione. Davvero un bel personaggio, Stefano Chmielewski, che intanto può fregiarsi di un primato che gli fa e ci fa onore. È il primo italiano che raggiunge il gradino più alto del Consiglio di Amministrazione di una grande azienda produttrice di veicoli industriali al di fuori dei confini nazionali. Non solo, ma non era mai accaduto che al vertice di aziende quali Renault Trucks, Volvo Trucks, Mercedes-Benz, Daf Trucks, Scania o Man si insediasse un uomo di provenienza Iveco. Invece, nel momento in cui Philippe Meier, dopo tre anni di presidenza, lasciava Renault Trucks per assumere la guida di Alston Transport, l’impegnativo testimone di presidente e direttore generale della Casa della losanga passava proprio nelle mani di Stefano Chmielewski, già direttore vendite e membro del comitato esecutivo del gruppo francese fin dal 2001. Cosa che gli ha consentito di farsi ulteriormente “le ossa”. (Paolo Altieri a pag. 4)
(segue a pag. 2)