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IL MONDO DEI TRASPORTI

Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI

Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XVII - N. 158 - GIUGNO 2007

€ 4,00

MERCEDES-BENZ / PIENO SUCCESSO DEI CORSI DI GUIDA A VALLELUNGA E IN FRANCIACORTA PER GLI AUTISTI

A scuola di sicurezza CASTREZZATO (Brescia) - “La sicurezza - ha in più occasioni sottolineato Luca Secondini, direttore marketing Mercedes-Benz Truck nell’ambito di DaimlerChrysler Italia - è sempre stata al centro della ricerca Mercedes-Benz. Nella progettazione dei veicoli, Mercedes-Benz è sempre impegnata a ridurre al minimo i fattori di rischio per l’autista, il veicolo e il carico e ovviamente per gli altri utenti della strada. Questo impegno è dimostrato dai fatti. Mercedes-Benz è stata la prima ad applicare sui veicoli industriali il controllo elettronico della frenata (ABS) e continua a essere leader nell’applicazione di sistemi per la sicurezza attiva e passiva quali, il Telligent Stability Control, il Sensore di prossimità e l’Assistente di guida. Nello stesso tempo DaimlerChrysler è consapevole che la sola tecnologia non è sufficiente; le statistiche, infatti, mostrano che la maggior parte degli incidenti è provocato dal fattore umano. Bisogna, quindi, favorire l’integrazione tra autista e camion, insegnando al primo come utilizzare nel modo migliore le nuove tecnologie. Ciò vale non solamente per i giovani conducenti, ma anche per quelli ritenuti più esperti. Di qui l’organizzazione fin dal 1993 in Germania di corsi di Guida Sicura per i veicoli industriali, estesi progressivamente negli altri Paesi europei, Italia compresa. Dove sono ormai duemila gli autisti che ogni anno frequentano i corsi Mercedes Benz Driver Training che includono non soltanto le lezioni teoriche e informative, che generalmente precedono il debutto di nuovi modelli e quelle di guida economica, ma anche, da quasi 5 anni, quelle di guida sicura. Mattia Eccheli da pag. 27

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Il Retarder nella cornice dell’Etna

Una grande serata a Zingonia per gli ottant’anni di Volvo

Voith prim’attore Lazzoni: “Mercato italiano strategico per Volvo” Abituale protagonista silenzioso ma efficace della sicurezza dei camion e degli autobus di oggi, il costruttore tedesco ha voluto celebrare il suo orgoglio di marchio di prestigio con un evento organizzato sui “caldi” pendii dell’imponente vulcano siciliano in un ideale parallelo tra la forza del magma in eruzione e la straordinaria efficacia del componente retarder.

ZINGONIA - Ha voluto essere presente anche l’ambasciatore di Svezia in Italia, Anders Bjurner, alla cerimonia organizzata in quel di Zingonia, alle porte di Bergamo, per festeggiare il traguardo degli anni di vita di Volvo e per l’occasione anche la sede ristrutturata che accoglie le attività del Gruppo industriale svedese nel nostro Paese. Impeccabile “padrone di casa”

l’amministratore delegato di Volvo Italia, Marco Lazzoni, che ha ricordato come “la visione Volvo è essere considerati il fornitore di soluzioni di trasporto per uso commerciale più importante al mondo”. “Utilizziamo ha proseguito - la nostra competenza per realizzare prodotti e servizi per i trasporti caratterizzati da qualità superiore, sicurezza e rispetto per l’am-

biente per clienti esigenti”. Ma se questa è la filosofia che ha con traddistinto il lungo cammino fatto finora da Volvo, “oggi - ha aggiunto Marco Lazzoni - siamo assolutamente pronti per affrontare le future sfide ambientali ed energetiche e per Paolo Altieri

segue a pagina 2

a pag. 19

IRISBUS IVECO

Martelli: “Parte da Valle Ufita il nuovo Citelis” Nonostante la pesante crisi del mercato in Italia, il Gruppo torinese continua ad investire nell’impianto avellinese con la messa in produzione del nuovo urbano e dal 2008 dell’Europolis. a pag. 46

ULTIM’ORA

Longana lascia la Man Tanto tuonò che piovve. Aldo Longana ha messo fine alla sua collaborazione con la Man in Italia. Tale decisione sembra motivata dalla recente riorganizzazione delle attività commerciali Man, che ha portato il mercato italiano sotto il controllo della regione sud Europa con sede a Vienna.

SPECIALE IVECO

PUGLIA E BASILICATA

Anche in queste regioni lo Stralis è il pesante preferito da pag. 31

RENAULT TRUCKS

Una vera e propria sfida riguarda il futuro sostenibile È questa una delle priorità del costruttore francese con la realizzazione di una gamma di veicoli alimentati con propulsori ecologicamente altera pag. 6 nativi.


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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Giugno 2007

VOLVO TRUCKS / UNO STORICO TRAGUARDO E UNA RINNOVATA STRUTTURA OPERATIVA

Lazzoni: “Mercato italiano strategico per Volvo”

Dirigenti e dipendenti della filiale italiana del Gruppo svedese, autorità locali, giornalisti, l’ambasciatore della Svezia in Italia hanno partecipato alla cerimonia per festeggiare gli 80 anni di attività del marchio svedese e la rinnovata sede di Zingonia alle porte di Bergamo.

segue dalla prima pagina realizzare veicoli industriali con standard ancora più elevati sotto il profilo della sicurezza, delle prestazioni e della redditività. Risorse importanti vengono continuamente investite nel tentativo di aumentare l’efficienza dei motori Diesel allo scopo di ridurre il consumo di carburante. Oltre a rappresentare un vantaggio per l’ambiente, ciò si traduce anche in profitti per i clienti, poiché il carburante rappresenta una quota importante dei loro costi. Nel frattempo, Volvo deve continuare a lavorare sull’adattamento dei motori Diesel a vari carburanti alternativi e sullo sviluppo di nuove catene cinematiche, ad esempio tramite una tecnologia ibrida per i veicoli pesanti. Un dato significativo: a partire dal 1980, il consumo di carburante de gli autocarri Volvo è sceso del 30 per cento e nei prossimi 15 anni realizzeremo sicuramente un ulteriore risparmio nell’ordine del 15 per cento”. Quanto alla presenza di Volvo nel nostro Paese, essa risale al 1973 con la costituzione di Volvo BM Italia che all’e poca commercializzava macchine per movimento terra. Nel corso degli anni l’attività della società di Zingonia si è progressivamente allargata (nel 1977 viene cambiata la ragione sociale che diventa Volvo Veicoli Industriali che poi nel 2003 assume l’attuale denominazione Volvo Italia), tanto che oggi Volvo Italia opera con 6 Divisioni, ovvero Volvo Trucks Volvo Bus, Volvo Penta, Volvo Parts, Volvo Construction Equipment e Volvo Finantial Service, che nel complesso occupano oltre 400 persone e che assicurano opportunità lavorative ad altre 3.000 persone in Italia. “Tutte le divisioni, i cui quartieri generali sono ubicati nel nord Italia ha sottolineato Lazzoni - applicano a livello nazionale i principi della Casa Madre, fornendo alla clientela i propri

In alto, Marco Lazzoni, amministratore delegato di Volvo Italia, contornato dal suo staff. Sopra, ancora Lazzoni (a destra) in compagnia di Anders Bjurner, ambasciatore di Svezia in Italia (al centro), e di Giovanni Testa, Sindaco di Boltiere-Zingonia. In basso, ancora i tre personaggi protagonisti della cerimonia del taglio del nastro della rinnovata sede di Volvo Italia. prodotti che rispettano i canoni cari a Volvo, qualità, sicurezza e rispetto dell’ambiente”. La divisione Volvo Trucks, che attualmente si avvale di circa 100 collaboratori diretti, opera sul mercato italiano con una rete di 15 Concessionari indipendenti e tre Volvo Trucks Center con sede a Zingonia, Venezia e Trento, che da sole realizzano il 30 per cento dell’intero fatturato di Volvo Trucks Italia. Alla rete ufficiale sono collegate 100 Officine Autorizzate in grado di far fronte professionalmente e celermente a ogni problema della clientela. Presso la sede di Zingonia si trova anche il Centro di Addestramento, il cui compito principale è quello di formare e mantenere costantemente aggiornati, tramite appositi corsi di formazione il personale commerciale e tecnico delle

concessionarie e delle officine. “Si tratta di un’organizzazione - ha precisato Marco Lazzoni - che soddisfa pienamente gli obiettivi della Casa madre e le esigenze dei clienti. Ma vogliamo fare di più e meglio. Il mercato italiano vie ne considerato da Volvo Trucks assolutamente strategico ed è per questo che è stato deciso di potenziare ulteriormente la nostra presenza per rispondere ancora meglio alle attese dei clienti ma anche per puntare a una crescita della nostra attuale quota di mercato. La prima importante operazione sa rà l’inaugurazione di un quarto Volvo Trucks Center, prevista per il marzo del prossimo anno, a Verona su un’area di 15mila metri quadrati dei quali 3mila coperti e che richiederà l’investimento di 6 milioni di euro. Non sarà l’unico, perché contia-

mo di aprirne altri, laddove riterremo che la nostra presenza non sia adeguatamente in linea con la potenziale domanda del mercato”. Marco Lazzoni non usa giri di parole per chiarire gli obiettivi di Volvo Trucks. “Vogliamo portare la nostra quota dall’attuale 12 al 15 per cento, così come è la penetrazione del nostro marchio in quasi tutti i Paesi europei. La qualità dei prodotti e della rete di vendita e assistenza giustificano ampiamente questo traguardo. Ma per ottenere questo risultato dobbiamo saper affrontare la vera grande sfida, che è quella di cambiare radicalmente pelle nelle persone, nelle strutture, nell’approccio al mercato. Le aziende di trasporto non sono più quelle di ieri, anche loro, nella nuova dimensione europea, hanno cominciato a marciare e

marciano velocemente sulla strada di una moderna evoluzione, la sola che pos sa loro consentire di garantire ai clienti un servizio di qualità a 360 gradi. Ebbene, Volvo Trucks sa che nei confronti degli operatori del trasporto e della logistica deve assumere sempre di più il ruolo di partner intelligente, professionale, affidabile per poter trasferire la sua competenza nel migliore dei modi, metterla al servizio di chi ha necessità di utilizzare il camion ma la cui complessa gestione nel futuro sarà sempre meno il vero core business del trasportatore”. In chiusura alcuni dati significativi dell’attività di Volvo Trucks in Italia. Lo scorso anno gli ordini di veicoli sono stati 4.192 con un incremento del 32 per cento rispetto ai 3.182 del 2005. Le consegne hanno raggiunto le 3.348 unità con una crescita del 19 per cento rispetto alle 2.821 del 2005. Nel primo trimestre dell’anno il mercato italiano dei veicoli industriali con Ptt oltre le 10 tonnellate ha registrato 4.852 immatricolazioni contro le 4.910 del corrispondente periodo del 2006, “un mercato dunque stabile - ha osservato Lazzoni con una piccola crescita del segmento oltre le 16 tonnellate e con una certa prevalenza degli acquisti da parte di flotte interessate oltretutto dalla crescita della domanda di trasporti verso i mer cati dell’Est Europa. Sull’intero 2007 si prevede una andamento simile a quello dello scorso anno mentre per noi di Volvo Trucks l’impegno è quello di fare un altro piccolo passo in avanti”. Interessante in casa Volvo Trucks la progressione dei contratti di servizio con la clientela, passati dal 6 per cento sul totale della vendita del nuovo del 2000 al 38 per cento del 2006, come anche la costante riduzione dei costi di garanzia a partire dal 2004. In sensibile crescita anche la vendita dei ricambi. p.a.

IL MONDO DEI TRASPORTI Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto Direttore responsabile Paolo Altieri Direzione, redazione e amministrazione Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza - tel. 039/493101 - 493103 - fax 039/493102 e-mail: info@vegaeditrice.it Sede Legale Viale E. Stefini 2 - 20125 Milano Editore Vega Editrice Presidente Luisella Crobu Direttore editoriale Cristina Altieri Condirettore editoriale Vincenzo Lasalvia Pubblicità Co.Prom: Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza - tel. 039/493101-2 - fax 039/493102 Promozione Piero Ferrari Art Director Renato Montino Impaginazione e Fotocomposizione Varano, Busto Garolfo (Milano) Il Mondo dei Trasporti è registrato presso il Tribunale di Milano numero 327 del 4/5/1991 - Abbonamento annuo: Italia Euro 40,00, estero: Euro 77,44 Versamento sul c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl, Milano Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano - Distribuzione Cellofanedit: Cologno Monzese (MI) - Stampa: Ottavio Capriolo spa, Milano.

IL VERTICE DI ZINGONIA DAL 1973 - Il primo amministratore delegato di Volvo Italia è stato Hans Richard Feser, in carica dal 1973 al 1980. A lui sono succeduti, Hans Olof Jepsson (dal 1981 al 1982), Giorgio Maggio (dal 1982 al 1990), Carl Lindestrom (dal 1990 al 1991), Giovanni Longo (dal 1992 al 2002), Andrea Bedosti (nel 2003). Dal 2004 al vertice della filiale italiana del Gruppo Svedese c’è Marco Lazzoni.


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VOLVO / OTTANTA ANNI FA L’INTUIZIONE DI GABRIELSSON E LARSON

Da sempre protagonista del trasporto di Paolo Altieri ZINGONIA - Nome latino e precisione svizzera. Pardon: svedese. Volvo è sinonimo di sicurezza. È un marchio cioè che si è costruito nel tempo un’immagine che basta da sola a garantire i contenuti tecnologici dei veicoli. Ed è un colosso che ha scelto un nome che si pronuncia praticamente allo stesso modo in tutto il mondo e che ha un significato preciso, anche se non troppo conosciuto. Volvo, in latino, significa “io ruoto”. In qualche modo richiama l’imperativo svedese di non lasciare mai nessuno per strada. È con questo spirito che quando si incontrano Assar Gabrielsson, il 33enne responsabile delle vendite della Skf (Svensk Kullagerfrabriken), e Gustav Larson, stimato ingegnere, cominciano a realizzare un loro sogno comune: costruire automobili e autocarri. Perché era convinzione condivisa che l’acciaio scandinavo fosse di qualità superiore. Il 14 aprile del 1927 esce dallo stabilimento svedese la prima vettura, seguita dieci mesi più tardi anche dal primo autocarro della Serie 1 dotato di un motore con 28 cavalli di potenza e con una portata da una tonnellata. L’intuizione di Gabrielsson e Larson è giusta: le esportazioni cominciano addirittura nel 1928, nel 1929 (l’anno della grande crisi americana che si ripercuote anche in Europa) vengono già ripianate le perdite del primo esercizio e nel 1936 è già pronta per la quotazione alla borsa di Stoccolma. I veicoli Volvo nascono migliori de-

Era il febbraio del 1928 quando debuttava il primo camion Volvo con un motore da 28 cavalli e una portata da una tonnellata. Oggi l’ammiraglia svedese dispone di una potenza di 660 cavalli e vanta una portata di ben 200 tonnellate. Un’evoluzione sempre all’insegna della qualità, della sicurezza e della difesa dell’ambiente. l’espansione commerciale di Volvo (gli autocarri arrivano presto in Cina e in Argentina e cominciano a farsi spazio anche in Europa), scattano anche i primi test sull’impatto effettuati dalla Casa svedese sulle cabine dei propria autocarri. Siamo negli anni Sessanta e i parametri Volvo restano a lungo più severi di quelli imposti dalle autorità. Nel 1960 viene costituito il gruppo di ricerca sugli incidenti, una commissione che analizza gli incidenti che coinvolgono autocarri e autobus Volvo: negli anni ne vengono esaminati 1.500. Intanto, nel 1970, le produzioni di automobili e autocarri vengono separate: i secondi vengono affidati alla divisione Volvo Trucks affidata a Lars Malmros.

Assar Gabrielsson (a sinistra) e Gustav Larson, fondatori di Volvo. Sotto, l’autocarro Serie 1, il primo camion del marchio svedese con motore da 28 cv e una portata da una tonnellata. In basso, un FH16 Black Metal. gli altri per virtù ma anche per necessità. Perché in Svezia, e i due “ispiratori” lo sanno bene, le condizioni sono estreme: il clima è rigido, le strade sono al limite ed i clienti molto esigenti. Insomma: in Volvo è vietato sbagliare ma è indispensabile migliorare e innovare. Oggi è scontato sentire parlare d’innovazione anche a proposito dei processi (e non solo dei prodotti), ma un

tempo lo era meno. Ecco cosa scriveva nel 1936 Larson in un delicato passaggio del manuale di vendita dedicato ai concessionari voluto da Gabrielsson: “Le automobili trasportano persone e sono guidate da persone. Il principio fondamentale alla base di tutto il lavoro tecnico, quindi, è e deve essere la sicurezza”. Così, mentre prosegue a pieno ritmo

IMPORTANTI RIFERIMENTI PER LA SICUREZZA Volvo indica nuovi riferimenti e nel 1977 lancia il modello F10/F12 dotato di numerose caratteristiche innovative di sicurezza come, ad esempio, la cabina di sicurezza, la plancia strumenti in grado di assorbire l’energia, tessuti autoestinguenti e paraurti ribassati. Otto anni dopo arrivano i freni Z-cam e antibloccaggio e nel 1993 debuttano sulla serie FH altri innovativi sistemi. È il caso delle cinture di sicurezza riavvolgibili a tre punti di ancoraggio con limitatore di movimento integrato e il sistema Volvo Engine Brake sviluppato per il nuovo motore da 12 litri. Da tempo Volvo è anche leader mondiale nel campo dell’interazione tra veicolo e conducente (Hmi) come conferma la presentazione dello scorso autunno dell’Integrated Safety Truck. Si tratta di un prototipo dotato di sensori (telecamere, scanner laser e radar) per il monitoraggio di persone, animali e oggetti esterni al mezzo. Il sistema integra altre funzioni che consentono di mantenere la giusta direzione e la velocità adeguata, di cambiare corsia in modo appropriato e di evitare un’ampia serie di ostacoli. La maggior parte di queste soluzioni verrà introdotta sugli autocarri prodotti in serie: i tempi sono in fase definizione. Sicurezza, in casa Volvo, vuol dire

anche ambiente. Ancora nel 1972, l’allora neo insediato amministratore delegato Pehr G. Gyllenhammar dichiarava pubblicamente quanto segue nel corso della conferenza dell’Onu di Stoccolma sulla sostenibilità del rapporto tra uomo e natura: “Volvo ora ritiene non solo di dover offrire mezzi di trasporto funzionali, ma anche di dover garantire la funzionalità all’interno di un contesto più ampio: l’ambiente in cui viviamo”. Dal 1989 un ispettore interno visita gli stabilimenti allo scopo di verificarne la rispondenza alle normative in materia di tutela ambientale ma con l’obiet tivo più ambizioso di superarle, mentre con il 1991 anticipa il dibattito sull’impiego di centinaia di sostanze chimiche. Fra 400 di queste, molte sono escluse e sostituite da altre più compatibili. Volvo Trucks lancia poi il motore ibrido Ect (environmental concept truck) con turbina a gas e un propulsore elettrico e materiali ottimizzati per il riciclaggio. E se i veicoli messi in strada riducono le emissioni inquinanti, gli impianti non possono essere da meno (altrimenti a che servirebbe l’ispettore ambientale interno?). La fabbrica belga di Ghent è la prima del gruppo a non emettere anidride carbonica e quella di Tuve, a Göteborg, è la seconda. Volvo Trucks è ormai presente in tutto il mondo (133 Paesi per la precisione): come marchio ma anche come datore di lavoro. Nel mercato globalizzato, la vendita di Volvo Cars a Ford Motor e la successiva acquisizione di Renault Vehicules Industriels e della consociata americana Mack Trucks, trasforma il marchio svedese nel primo produttore europeo e secondo mondiale di mezzi pesanti. Grande idea, dunque, quella dei primi presidenti Gabrielsson e Larson... Dopo di loro hanno occupato la poltrona più prestigiosa altri 6 manager, senza contare Staffan Jufos, in carica dal 2004, che è il settimo. Grande idea perché quel primo autocarro da 28 cavalli è stato sottoposto nel tempo a diverse cure “ormonali” e il suo erede ne vanta oggi 660 con una portata di 200 tonnellate. E, per inciso, è l’autocarro più potente al mondo. Grande idea...

Una serie limitata di Volvo FH 16 per ricordare l’anniversario degli 80 anni

Autocarro dei sogni per 80 privilegiati ZINGONIA - Ottocento per ottanta. Niente conti: sono “solo” i numeri della festa di compleanno di Volvo. In realtà, nel 1927 usciva dagli stabilimenti scandinavi la prima automobile ma i disegni dell’autocarro Serie 1 erano già pronti ed il suo debutto slitta di poco, al febbraio del 1928. Per celebrare gli 80 anni dalla fondazione, la casa svedese si regala un numero limitato di autocarri, i più accessoriati e completi mai messi sul mercato. Ma, soprattutto, i più sicuri di sempre. “La sicurezza - commenta Peter Lindgren, il responsabile del progetto dell’anniversario - è sempre stata la principale caratteristica di Volvo, sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1927. Ecco perché l’abbiamo incrementata ulteriormente in occasione di questa ricorrenza”. La versione speciale (e limitata per l’Italia a 80 esemplari, come appunto gli anni compiuti da Volvo Trucks) riguarda il Volvo FH16 che sarà in vendita solo nel corso di quest’anno: “I clienti che desiderano un autocarro esclusivo - insiste Lindgren potranno così acquistare un veicolo davvero fuori dall’ordinario”. A questo mezzo, Volvo Trucks riserva il massimo delle attenzioni, “coccolando” contemporaneamente i clienti affezionati e, in qualche modo, strizzando anche l’occhio a quelli potenziali. Perché l’autocarro FH16 dispone di serie di tutto ciò che è possibile desiderare in un veicolo Volvo di fascia alta, oltre a numerose caratteristiche esterne e interne esclusive, dalla vernicia-

tura metallizzata (color argento) alle strisce speciali ed ai rivestimenti ridisegnati per l’evento. Poiché la sicurezza è prioritaria, il marchio scandinavo introduce il supporto per il mantenimento della corsia, un sistema che avvisa il conducente se il mezzo devia dalla corsia in cui si trova senza l’attivazione dell’indicatore di direzione. E poi c’è la nuova generazione dell’ACC (Adaptive Cruise Control) che fa in modo che l’autocarro si mantenga sempre a distanza di sicurezza dal veicolo che lo precede. Se il margine minimo si riduce entrano dapprima in funzione i freni ausiliari e poi, se necessario, scattano automaticamente anche i freni ruota. “È un sistema che contribuisce ad aumentare non solo la sicurezza ma anche in comfort” aggiunge ancora Lindgren. Entrambe le novità saranno disponibili come accessori anche sui nuovi autocarri FH e FH16. Fra le altre dotazioni standard della configurazione esclusiva per gli 80 anni ci sono anche i freni a disco con Ebs, l’Esp, i fari Xenon, gli airbga, i pretensionatori delle cinture di sicurezza e l’avviso per la retromarcia. La serie limitata del Volvo FH16 è disponibile sia con cabina Globetrotter sia nella versione Globetrotter XL con una gamma di tre diverse potenze: 540, 580 e 660 cavalli. Tutte le motorizzazioni sono abbinabili alla trasmissione automatizzata Volvo I-Shift.

Anche gli interni sono unici. Tessuti, tappetini e inserti decorativi sono chiaramente ispirati all’Art Deco e rendono l’abitacolo quasi un salotto. Anche perché il conducente dispone di un sedile Deluxe ventilato con braccioli rivestiti in pelle, sospensione pneumatica adattabile al peso, schienale e cuscini con ampia possibilità di regolazione. Sono inclusi pure il volante rivestito in pelle con comandi integrati per il sistema audio e un’autoradio avanzata. Il pacchetto di equipaggiamenti Prestigi di Volvo offre attualmente dotazioni quali chiusura centralizzata, alzacristalli elettrici, vetri fumé parasole esterno e altro ancora.


FACCIAMO FARE STRADA


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RENAULT TRUCKS / IMPEGNO A TUTTO CAMPO PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE di Rossella Dallò ARLUNO - Da molto tempo veniamo periodicamente messi in guardia sulla non inesauribilità del petrolio. Ma dobbiamo ammettere che gli allarmi non sono particolarmente sentiti a livello di utenza finale. E, non bisogna nasconderselo, tanto meno dall’industria petrolifera, che ha tutto l’interesse a non modificare lo status quo. Così si perpetua l’uso dei carburanti fossili e il loro consumo non accenna a diminuire in modo consistente. Come invece richiederebbe la qualità dell’aria che respiriamo. L’attenzione collettiva alle nuove tematiche ambientali e in particolare la corsa al rialzo del prezzo del petrolio hanno, però, fatto scricchiolare il muro del “benzina-gasolio forever”. Quando si tocca sul vivo l’economia personale o aziendale alla voce costi, si cerca di correre ai ripari. Ma c’è una parte della catena di protagonisti della filiera che per muoversi alla ricerca di strade alternative non ha avuto bisogno di aspettare il ripetersi di disastri naturali a causa delle modificazioni climatiche e tanto meno la crescita esponenziale dei costi carburante. Questi soggetti sono i costruttori di automobili e di veicoli industriali e i loro partner, peraltro incalzati anche dai vincoli sempre più stringenti delle normative comunitarie. Fra costoro la Renault Trucks può vantare un eccellente curriculum di impegno nella lotta volta a ottimizzare le risorse naturali.

Sfida sul futuro sostenibile La strategia del costruttore francese punta su due direzioni precise. In primo luogo ha agito partendo dalle proprie strutture, comprese quelle della rete di assistenza e dei fornitori. Contemporaneamente ha portato avanti il miglioramento della gamma modelli e la creazione di veicoli ad alimentazione alternativa “eco-compatibile”. crescente degli NGV (Natural Gas Vehicles) così come lo sviluppo della gamma dedicata di Renault Trucks realizzata con la collaborazione tecnica della società PVI. Tre le gamme proposte, ognuna delle quali risponde a specifiche esigenze ci sono le famiglie Renault Midlum, Premium e Puncher. MOTORI SEMPRE PIÙ PULITI Il Renault Midlum è il veicolo adibito alla distribuzione per eccellenza. Offre due potenze, di 230 e 280 cavalli e due MTT, 12 e 16 tonnellate, in configurazione 4x2. Questo modello è perfetto per applicazioni di tipo ribaltabile, per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, lavastrade, spazzatrici, e così anche per tutte le necessità della distribuzione. Il Renault Puncher è un veicolo a cabina ribassata, proposto nelle versioni 4x2 e 6x2*4. La sua destinazione principale è la raccolta rifiuti. Con la potenza di 250 cv e un MTT di 20 o 26 tonnellate, il Puncher a gas naturale o diesel è il mezzo con l’accesso più basso del mercato. Questo si traduce per gli addetti in una salita e discesa dalla cabina in assoluta sicurezza e in modo quasi naturale. Lo stesso vale per quanto riguarda il pavimento piano, senza ostacoli, che consente al conducente di scendere dal veicolo da entrambi i lati con estrema facilità. Infine, il Renault Premium Distribuzione è il truck ideale per le consegne sul breve raggio, ovvero all’interno della città e nelle immediate vicinanze. Ma è anche decisamente adatto alla rac-

STRATEGIA IN DUE DIREZIONI La strategia di Renault Trucks punta su due direzioni precise. In primo luo go ha agito partendo dalle proprie strutture, comprese quelle della rete di assistenza e dei fornitori. Contemporaneamente ha portato avanti il miglioramento della gamma modelli e la creazione di veicoli ad alimentazione alternativa “eco-compatibile”. Sul primo fronte, la società francese ha adattato i suoi impianti e processi industriali per fabbricare mezzi pesanti in stabilimenti “puliti”, integrati nel loro ambiente e organizzati per ridurre la produzione di rifiuti. L’insieme dei siti industriali di Renault Trucks impiega in via prioritaria processi che risparmiano energie e risorse naturali, favorendo la ricerca e trattando gli scarti liquidi e gassosi. Analogamente, i 1.350 punti vendita e service presenti in 100 diversi Paesi del mondo rispettano standard ambientali precisi circa il recupero di oli, gli scarti, i rifiuti e le parti usate. Da parte loro, i fornitori seguono un loro protocollo ambientale che riguarda i mezzi di produzione e i materiali impiegati. Il doppio obiettivo di far circolare veicoli qualitativi per l’ambiente ed efficienti per la redditività delle aziende proprietarie ha fatto orientare Renault Trucks su una prima soluzione che risponde in modo generalizzato alla necessità di contenere le emissioni inquinanti. Anche in vista degli ulteriori gradi delle limitazioni imposte dall’Unione Europea, il costruttore transalpino ha scelto la tecnologia SCR (la riduzione catalitica selettiva), ritenuta “la più economica in materia di rispetto dell’ambiente, performance e consumo”. Si tratta, in pratica, di un catalizzatore un po’ particolare che si avvale di un’iniezione AdBlue, cioè un composto di urea e acqua. All’interno del dispositivo, l’urea si trasforma in ammoniaca che riduce gli ossidi di azoto (NOX) e li trasforma in acqua e azoto inoffensivo. In Francia nel 2013, assicura Renault Trucks, “il 90 per cento del trasporto merci su strada avverrà con veicoli che in pratica non saranno più inquinanti”. Inoltre il risparmio sui consumi di gasolio per ciascun mezzo risulta ridotto fino al 5 per cento in rapporto a un motore della generazione Euro 3. Tutto ciò, però, non mette al riparo dalle altre incertezze: la durata dei giacimenti petroliferi e il costo dei carburanti. Qui entra in scena la ricerca sulle energie alternative, per la quale Renault Truck si pone all’avanguardia. Come nel settore automobilistico, anche per i veicoli industriali a tutt’oggi non esiste “la soluzione definitiva”, alternativa al gasolio. Almeno non nel breve e medio termine. Quasi tutti i costruttori sono d’accordo che per la trazione a idrogeno si debbano attendere ancora diversi anni. Nel frattempo, gli sforzi si concentrano su tecnologie combinate, cioè le alimentazioni ibride o bimodali, oppure su soluzioni mirate a seconda dei

colta rifiuti. È disponibile in versione a metano sulla base del modello 280 cv con MTT da 20 e 26 ton nelle configurazioni 4x2 e 6x2*4. Le stesse versioni del Premium Distribuzione - e lo stesso dicasi del Renault Puncher - si ritrovano anche nella gamma con alimentazione bimodale termico-elettrica. Sviluppati da Renault Trucks insieme a PVI, i Bi-Mode sono mossi da motore diesel e accumulatori. Non è ancora il massimo delle “zero emissioni” ma queste si raggiungono facilmente nell’uso urbano quando funziona il propulsore elettrico, mentre passa al sistema termico per effettuare i tragitti di avvicinamento alla città e nell’uso extraurbano. Ottimo compromesso con eccellente autonomia tra i due sistemi di propulsione, ha già convinto numerose municipalità in tutta Europa (Parigi, Bordeaux, Malmö, Siviglia...) ad adottarli nelle loro flotte. Il massimo del rispetto ambientale si ha con la trazione elettrica pura. I motori sviluppati da Renault Trucks e PVI non emettono gas inquinanti e sono assolutamente silenziosi. La loro autonomia viene dimensionata in funzione della richiesta, in modo da garantire una totale efficacia nei centri urbani. Renault Midlum e Puncher in versione elettrica si rivolgono dunque a una fascia di clientela particolarmente esigente sull’aspetto antipollution. Il Midlum è disponibile nella versione 10,8 tonnellate 4x2, il più adatto per le consegne nei centri abitati, anche durante la notte data la sua totale insonorizzazione. Il Renault Puncher, 20 o 28 tonnellate, è altrettanto silenzioso il che gli permette di espletare le funzioni di raccolta rifiuti solidi urbani, di lavaggio strade e altre attività similari che si svolgono principalmente nelle ore notturne. Renault Trucks comunque non si ferma qui. La sua sfida per il futuro sostenibile prosegue su tutti i fronti della ricerca avanzata. Perché gli sforzi abbiano sbocchi efficaci per tutta la comunità - sottolinea il costruttore francese - servono però impegni congiunti di tutti gli “attori”, dai professionisti della strada ai conducenti, agli amministratori pubblici.

Sopra, tre protagonisti della strategia ambientale di Renault Trucks: Puncher e Midlum alimentati a gas naturale (in alto) e Premium Bi-Mode. A destra, la consegna del Magnum numero 100.000 alla società francese Transports Merle. diversi usi del trasporto stradale di merci. Star della situazione il gas naturale (metano) e il biodiesel. Con queste due alternative, l’ibrido classico termico-elettrico e il solo elettrico Renault Trucks propone una gamma completa di veicoli che rispondono a diverse funzioni. Il biodiesel è un’energia rinnovabile ottenuta a partire dall’esterificazione dell’olio vegetale - colza, girasole eccetera - assolutamente neutro dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica (CO2). È utile sapere che l’impiego di estere metilico di olio vegetale (EMVH) non necessita di modifiche della catena cinematica, fatta eccezione, secondo i modelli e l’anzianità del veicolo, l’installazione di un filtro specifico. L’esperienza tecnologica acquisita nelle numerose campagne di prove consentono a Renault Trucks di rispondere a una legittima preoccupazione dei trasportatori estendendo la garanzia costruttore per due anni alle catene cinematiche alimentate con esteri metilici di olio vegetale miscelati al gasolio fino a una percentuale pari al 30 per cento. Peraltro, il biodiesel molto spesso è già incorporato nei gasoli venduti in Europa nelle stazioni di servizio, ma in percentuali relativamente basse e variabili secondo i Paesi. In Italia la

sua presenza è nell’ordine dell’uno per cento. In ogni caso, la disponibilità della garanzia Renault Trucks è valida per tutti i motori Euro 4 ed Euro 5 sull’insieme delle gamme a partire da 7,5 tonnellate di MTT. Le condizioni cui però ci si deve attenere sono quelle di: dimezzare gli intervalli di cambio olio rispetto a quanto consigliato per un funzionamento classico; il biodiesel utilizzato deve essere conforme alla norma europea EN 14214. Il gas naturale non è una novità assoluta; interessante è invece l’espansione che sta registrando in questi ultimi tempi. Decisamente già molto noto e utilizzato su ben 4 milioni di camion circolanti nel mondo, in Europa conta su un mercato di 1.000 veicoli l’anno e secondo le stime del produttore francese dovrà crescere fino alla quota del 10 per cento entro il 2020. In questo contesto, Renault Trucks già ora produce 3.000 motori a metano, un dato destinato ad aumentare grazie anche alle nuove offerte di prodotto. I veicoli a gas naturale sono comparabili a quelli con motore a gasolio in termini di guida e di prestazioni. A differenza di questi, i truck alimentati a metano non emettono fumi né particolati e sono nettamente meno rumorosi. Si spiega così il successo

Il modello del record produttivo consegnato a un’azienda francese di trasporti

Renault Magnum a quota 100.000 MOISSAC - Debuttò 17 anni fa il Renault Magnum, il mese scorso ha festeggiato il traguardo dei 100.000 esemplari costruiti in questi lunghi anni, a testimonianza di un successo che non ammette discussioni. Le chiavi del camion sono state consegnate il 24 aprile scorso a Louis Merle, dirigente dell’azienda Transports Merle, nella città di Moissac nel dipartimento di Tarn-et-Garonne, da Marc Martinez, direttore di Renault Trucks France. Fondata nel 1980 la società Transport Merle impiega 90 autisti, è specializzata nel trasporto di frutta e legumi sulle lunghe distanze e utilizza i Renault Trucks Magnum fin dagli inizi della sua attività. Oggi la sua flotta è composta da 54 trattori Magnum. “Renault Trucks - ha sottolineato Louis Merle - è stata sempre un grande punto di riferimento per noi soprattutto sul piano dei servizi dopovendita e dell’assistenza. Quanto al Magnum, è soprattutto un camion apprezzato dai nostri autisti e in oltre offre le più ampie garanzie in fatto di affidabilità e dunque ne siamo grandemente soddisfatti”. Lanciato nel 1990, il Renault AE, in virtù delle sue caratteristiche d’ingegneria avanzata, ottiene subito il premio “Truck of the Year”. La concezione rivoluzionaria della cabina, che separa nettamente gli organi meccanici dalla spazio dedicato alla vita a bordo, ne ha ha fatto un punto di riferimento in termine di comfort e il veicolo ideale per i trasporti sulle lunghe distanze. Il Renault AE, che ha preso nel 1992 il nome Magnum, non ha mai smesso di evolversi sul piano delle prestazioni come del design esterno o delle dotazioni all’interno della cabina. Nel 2005, Magnum si è arricchito di una nuova catena cinematica e di un nuovo chassis, mentre lo scorso anno ha adottato la nuova motorizzazione DXi13 da 500 cavalli in linea con le normative europee antinquinamento Euro 4 e Euro 5.


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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Giugno 2007

DAF / DUE IMPORTANTI NOVITÀ PRESENTATE AL TRASCOM DI ROMA di Fabio Basilico MILANO - Daf continua la sua offensiva sul mercato italiano, presentando due importanti novità in occasione di TrasCom, il Salone dei Trasporti Commerciali in programma alla Fiera di Roma dal 7 al 10 giugno. La prima edizione della kermesse romana è senza dubbio lo scenario perfetto per annunciare l’apertura della nuova concessionaria Daf situata nella zona di Roma, la Immediate Trucks, e per presentare il lancio del nuovo modello LF con motore Euro 5 e tecnologia SCR, il veicolo ideale in un’area così importante per i veicoli da distribuzione. La presenza alla Fiera di Roma della Casa olandese è inoltre arricchita dall’esposizione di uno dei 99 esemplari dell’esclusiva serie limitata eXecutive, con il suo motore da 510 cv progettato per percorrere 1,6 milioni di chilometri.

L’olandese volante che i clienti dopo un periodo di assenza possano nutrire qualche esitazione nei confronti del marchio; per questo motivo la prima parte del lavoro sarà quella di ripristinare la fiducia nel cliente. Va anche detto che ci interessa molto la distribuzione urbana e interurbana, i vei-

di emissioni a norma Euro 5 e tecnologia SCR, già disponibili sul resto della gamma. Tre sono le varianti LF offerte da Daf con emissioni Euro 5: il quattro cilindri Paccar FR da 4.5 litri e 118 kW/160 cv e il sei cilindri Paccar GR da 6.7 litri disponibile nella doppia po-

ficienza superiore e alla provata affidabilità e durata, nel segmento da 6 a 21 tonnellate, la serie LF si è conquistata una reputazione di tutto rispetto fra trasportatori e conducenti. Altra importante novità presente al TrasCom in anteprima per il pubblico

TASSELLO CHIAVE DELLA STRATEGIA DAF La nuovissima concessionaria Immediate Trucks rappresenta un tassello chiave della strategia Daf di ampliamento e consolidamento della propria rete di vendita e assistenza in Italia. La concessionaria romana nasce dalla sinergia e dall’incontro di tre gruppi leader nella commercializzazione di veicoli industriali e commerciali: l’Autoveicoli Barolo, il Gruppo Mirandola e il Gruppo Bondatti. Il Presidente della società è Luca Barolo, noto imprenditore milanese già legato al mondo Daf dal 1988 con Autoveicoli Barolo Spa, con cessionaria con area d’influenza nelle province di Milano, Novara, Vercelli, Verbania e Biella, un’azienda che ha oggi un potenziale di circa 600 nuovi veicoli DAF venduti all’anno. Immediate Trucks vanta un organico

centemente eletto Camion dell’Anno 2007 ed è lanciato verso la leadership nel nostro Paese nel segmento dei trattori. UN SALONE SPECIALIZZATO TrasCom è il primo Salone specializzato del Trasporto Commerciale. Sono 2.500.000 i veicoli commerciali circolanti oggi in Italia prodotti da una trent ina di case costruttrici e oltre 220.000 le nuove immatricolazioni ogni anno. Dal punto di vista fieristico il veicolo commerciale ha sempre vissuto in una sorta di “terra di nessuno”. Appendice, a volte, del veicolo industriale, agganciato ad altre manifestazioni principalmente dedicate all’auto. Una situazione che si rifletteva anche nella rete commerciale delle grandi case, almeno come era andata strutturandosi fino a qualche anno or sono. Le funzioni, le esigenze, la consistenza del mercato e le sue problematiche sono invece andate modificandosi negli ultimi anni e sono ancora in una fase di rapido cambiamento. Il moltiplicarsi degli utilizzi, che coinvolgono spesso anche il trasporto delle persone, la richiesta da parte degli utenti di una rete di assistenza più professionale e la serie di allestimenti sempre più dedicati, spingono le aziende costruttrici a diversificare la propria rete di vendita e assistenza e a chiedere per il segmento una propria autonoma visibilità, più volte ricercata e mai trovata. È da questa premessa che è partita la manifestazione in Fiera Roma per costruire il progetto industriale di TrasCom oggi proposto al mercato. I profili e contenuti del progetto sono stati a lungo discussi con i protagonisti e, con un lavoro “in progress”, saranno sempre più condivisi con gli espositori e con le associazioni di categoria per arrivare a

Alla prestigiosa kermesse della Capitale, il marchio di Eindhoven annuncia l’apertura della nuova concessionaria Immediate Trucks della zona di Roma e presenta in anteprima il nuovo LF Euro 5 con motori Paccar FR quattro cilindri da 4.5 litri e 118 kW/160 cv e Paccar GR sei cilindri da 6.7 litri disponibile nella doppia potenza di 165 kW/224 cv e 184 kW/250 cavalli. di circa 20 persone ed è situata a quindici chilometri dal raccordo anulare nella direzione di Ardea, in una zona di grande visibilità; ricopre un’area di 20.000 metri quadrati con un ampio piazzale esterno dedicato all’esposizione dei veicoli, uno showroom interno, l’officina e il servizio ricambi. Il nuovo dealer ha l’obiettivo di soddisfare il cliente in maniera globale e soprattutto “immediata”, offrendo veicoli in pronta consegna, un servizio di assistenza per mezzi nuovi e usati, un ampio magazzino ricambi dove due addetti assolvono a ogni esigenza e una forza vendita di provata capacità consulenziale, per garantire a ogni acquirente la migliore soluzione per il proprio business. In sede è a disposizione un ufficio leasing di supporto ai clienti per finanziamenti di veicoli nuovi. A tutto questo si affianca un servizio di noleggio a breve e lungo termine che prevede il veicolo sostitutivo per chi lascia il mezzo in officina. “Grazie all’apertura di Immediate Truck - ha detto Roberto Giorgi, Amministratore Delegato di Daf Veicoli Industriali - ci auguriamo di raggiungere nella zona le stesse quote di mercato che già deteniamo nel resto del territorio nazionale, cioè il 10 per cento. Pensiamo che Immediate Trucks sia infatti un partner professionale che ci darà credibilità in zona. Siamo consapevoli

In alto, il nuovo Daf LF Euro 5 con motori Paccar FR e GR. Al centro, foto di gruppo dello staff di Immediate Trucks, neonata concessionaria Daf nella zona di Roma. Qui sopra, il progetto della nuova struttura. coli della gamma leggera LF, su cui pun tiamo per far crescere le nostre quote”. PREMIÉRE ITALIANA DEL NUOVO LF EURO 5 Ed è premiére italiana per il nuovo LF Euro 5. Lo scorso anno, Daf aveva introdotto la rinnovata serie LF con i nuovi motori Paccar FR e GR da 4.5 e 6.7 litri Euro 4. Oggi, in anteprima nazionale, presenta la popolare serie di camion per la distribuzione con livelli

tenza di 165 kW/224 cv e 184 kW/250 cv. Dato che le nuove serie CF e XF105 sono già disponibili da tempo nella versione Euro 5, ora l’intera gamma di modelli Daf è offerta con i valori di emissioni che diventeranno legalmente applicabili solo nel 2009. La nuova serie LF non si caratterizza soltanto per una gamma completa di modernissimi motori Paccar, ma anche per il layout del telaio ottimizzato, il nuovo design dell’abitacolo e un aspetto ancora più moderno. Grazie alle prestigiose caratteristiche di guida, all’ef-

romano è l’esemplare numero 1 dell’eXecutive Limited Edition, 99 trattori in versione limitata e numerata del l’XF105 dedicati a tutti gli estimatori del marchio di Eindhoven. Una versione che vuole rappresentare lo stato dell’arte del trasporto in Italia, con il suo motore da 510 cv progettato per percorrere 1,6 milioni di chilometri e l’equipaggiamento più lussuoso e completo disponibile su un veicolo Daf. L’XF 105, il veicolo che ha riscosso un grande successo in Italia e in Europa fin dal suo debutto nel 2005, è stato re-

un Salone costruito sulle esigenze degli espositori e sulle attese dei visitatori. Un compito che è affidato ai due altri partner, che insieme a Fiera di Roma, hanno avviato questa nuova impresa fieristica. Si tratta di Solly Cohen, già amministratore delegato di Fiera Milano International, con una grande esperienza di relazioni internazionali e Gian Paolo Pinton, manager noto nel settore fieristico e per oltre un decennio protagonista nei saloni del trasporto merci. Il progetto del Salone si articola su quattro aree fondamentali: Innovazione, Sicurezza, Mobilità Sostenibile e Mercato dei veicoli commerciali e industriali usati, ritenute oggi decisive del sistema trasporti. TrasCom presenterà molte novità anche per i visitatori. Per loro è pronto un progetto innovativo di marketing one to one denominato IN.M.O.T.O. (Introspective marketing one to one) che organizzerà, per gli operatori italiani e stranieri, visite e incontri selezionati, suddivisi per comparto merceologico, considerando gli interessi specifici precedentemente raccolti. Dalla sua seconda edizione, TrasCom verrà calendarizzato in gennaio, affiancandosi ad altre iniziative dedicate all’automotive e ad altri settori professionali connessi al business del motore e dei trasporti.


Nuova Serie DAF LF DAF LF: un nuovo livello di qualità e affidabilità. Con i suoi motori potenti, puliti e di grandi prestazioni e il cambio AS-Tronic automatizzato a richiesta, la nuova serie LF è ancora più innovativa. Il telaio leggero che garantisce la più alta capacità di carico della sua classe, il ridotto raggio di sterzata per la massima manovrabililtà, il facile accesso alla cabina e le caratteristiche di guida simili a quelle di un'auto, fanno della serie DAF LF il mezzo ideale per la città e per la distribuzione regionale.

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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Giugno 2007

“ Un successo annunciato

SCANIA / LA TERZA EDIZIONE DELLO YOUNG EUROPEAN TRUCK DRIVER

Cinzia Caserotti, direttore marketing Italscania.

FROSINONE - Un successo che è andato oltre le più rosee aspettative. Lo Young European Truck Driver, terzo della serie dopo le edizioni del 2003 e del 2005, ha suscitato in Italia un interesse formidabile con quasi mille autisti partecipanti in rappresentanza di 17 regioni e 43 province italiane, dai quali dopo un test teorico di 20 domande sul codice della strada, sulla tecnologia dei veicoli e sui temi legati alla sicurezza stradale, sono stati selezionati i migliori 100 che hanno poi partecipato alle semifinali che hanno indicato i 10 autisti che il prossimo 7 luglio si sfideranno per il titolo italiano con il quale accedere alla finalissima in programma il 21 e 22 settembre in Svezia con i campioni di altri 36 Paesi e che indicherà più che il campione europeo, come è avvenuto nelle precedenti due edizioni, il campione mondiale degli autisti al quale andrà in premio un fiammante trattore Scania Serie R del valore di 100mila

euro. “Questa manifestazione - ha sottolineato Cinzia Caserotti, direttore marketing di Italiascania, la società di Trento che importa e distribuisce sul nostro mercato i prodotti Scania - si sta rivelando un vero e proprio crescendo rossiniano. Non solo abbiamo registrato in Italia adesioni record rispetto alle due precedenti edizioni, ma lo Young European Truck Driver ha contagiato molti altri Paesi rispetto al passato, tanto che quest’anno la manifestazione è stata organizzata in ben 37 Paesi distribuiti in tutti i continenti, ognuno dei quali avrà il suo rappresentante alla finalissima in programma a Södertälje in Svezia, laddove si trova la sede della Scania. Lo spirito della competizione, riservata a giovani autisti con età inferiore ai 35 anni, è quello di promuovere la sicurezza stradale che ha nel ruolo dell’autista un attore fondamentale. L’entusiasmo con il quale molti giovani

hanno aderito alla manifestazione dimostra che sotto questo profilo i conducenti dei mezzi pesanti hanno piena consapevolezza del loro ruolo”. Così, il 19 e 20 maggio i 100 autisti selezionati per le semifinali si sono ritrovati a Frosinone presso la moderna e imponente sede della Saicar, la concessionaria Scania che ha nel giovane Paolo Emilio Sardelliti il suo dinamico direttore generale, per cercare di conquistare i 10 posti per la finalissima italiana, in programma sempre a Frosinone il prossimo 7 luglio. “La scelta di Frosinone - ha spiegato Daniela Sommavilla dell’ufficio marketing di Italscania e coordinatrice delle fasi dello Young European Truck Driver in Italia - è stata motivata dalla necessità di venire incontro ai tanti partecipanti del centro e sud Italia che nelle precedenti edizioni erano stati logisticamente un po’ svantaggiati dalle location rispettivamente di Trento e Rimini. Inoltre,

Daniela Sommavilla, coordinatrice Young European Truck Driver in Italia.

Cristina Volpi, al debutto allo Young European Truck Driver. la moderna sede della Saicar, con i suoi enormi piazzali, si è rivelata quanto mai adatta ad accogliere la manifestazione alla quale Paolo Emilio Sardelliti e i suoi collaboratori hanno assicurato piena ed entusiastica collaborazione”. Così, per due giorni 100 giovani, che abitualmente trascorrono la loro vita al volante dei cosiddetti “mostri di ac ciaio” lungo le direttive nazionali e internazionali, si sono sottoposti alla “prova del nove” sul terreno della conoscenza del codice della strada, della guida economica e dell’abilità di guida con tutta una serie di prove su un tracciato delimitato da birilli, chi emozionato, chi meno, tutti determinati a dare il meglio delle proprie capacità almeno per conquistare uno dei 10 posti della finalissima italiana. In lizza anche due donne, la veterana Martina Adorni, avendo già partecipato alle precedenti due edizioni, e la debuttante Cristina Volpi, entrambe con una grinta degna di miglior causa. Per tutti, come abbiamo avuto modo

Colpo grosso della filiale trentina della Casa di Södertälje

Cento veicoli Scania per il Gruppo Gavio TRENTO - Siglato un accordo per la fornitura di cento veicoli Scania al Gruppo Gavio Spa, uno dei clienti storici del marchio Scania in Italia. Il gruppo, con sede a Castelnuovo Scrivia, in provincia di Alessandria, è un esempio di azienda familiare che si è sviluppata nel corso dei decenni fino a diventare l’azienda ben strutturata e articolata di oggi. Da ricordare, quali principali artefici della forte crescita e diversificazione aziendale, Marcellino e Pietro Gavio che, a partire dagli anni ’60, hanno saputo infondere un nuovo impulso al gruppo. Attualmente il Gruppo Gavio è uno dei più qualificati operatori nazionali nei settori petrolifero, alimentare, siderurgico, autostradale, delle costruzioni e dei container. La società impiega un parco macchine di 1.000 veicoli e 1.600 semirimorchi. Per le sue attività, il Gruppo Gavio ha scelto il modello Scania R 420LA4x2MNA Euro 4 (passo 3.700 mm) con le seguenti specifiche tecniche: cabina CR19 Comfortline versione Titanium, sospensioni telaio del tipo light softair, ADR e Scania retarder. I veicoli verranno impiegati per un 70 per cento nel settore del trasporto containers e per il 30 per cento nel settore petrolifero. Uno dei motivi alla base di questa scelta è stata la tecnologia ERG, in grado di far fronte alle necessità di una tara contenuta e di operazioni di rifornimento carburante semplificate. Oltre a ciò, un aspetto qualificante dell’accordo, è la scelta di stipulare i contratti di Riparazione & Manutenzione. La fornitura di un “pacchetto” composto da veicoli e servizi, conferma il trend di molti clienti Scania, siano essi padroncini o operatori di grandi flotte

che, sempre più frequentemente, optano per una soluzione completa di trasporto, per una maggiore affidabilità del mezzo nel lungo periodo. L’andamento positivo di questi contratti è supportato da risultati che hanno visto triplicare, negli ultimi tre anni, le richieste di Contratti R&M.

Il 7 luglio i primi 10 classificati alle semifinali dello scorso mese di maggio si contenderanno il titolo italiano con il quale accedere alla finalissima in Svezia nel prossimo settembre dove i campioni di 37 Paesi di tutti i continenti si sfideranno per quello che è diventato un vero e proprio campionato del mondo per giovani autisti. L’Italia ha già in bacheca il titolo conquistato con Michele Sandri nella prima edizione disputata nel 2003. di raccogliere dalle loro dichiarazioni, si è trattato di un’esperienza sicuramente positiva ma an che l’occasione per acquisire una maggiore consapevolezza sul terreno della sicurezza della guida. “Una manifestazione come lo Young European Truck Driver - ha voluto sottolineare Paolo Emilio Sardelliti - fa comprendere come Scania non è solo attenta alla qualità dei suoi veicoli e al loro elevato standard in termini di sicurezza attiva e passiva cui vengono dedicati continui investimenti, in risorse umane e finanziarie, ma anche alla qualità di chi siede al volante che sappiamo essere determinante per il più generale concetto della sicurezza. Oggi, oltretutto, veicoli come lo Scania Serie R sono dotati di tantissima tecnologia, che se da una parte porta un contributo fondamentale alla sicurezza attiva e passiva, con i tanti moderni dispositivi finalizzati a esaltarla, dal l’al tra richiedono anche autisti preparati che sappiano gestire al meglio quello che è appunto un vero e proprio concentrato di tecnologia d’avanguardia. Non solo, ma chi siede al volante di veicoli di questo livello deve avere anche la consapevolezza di una guida responsabile e professionale, con la quale realizzare le migliori performance sotto il profilo dei consumi, dell’affidabilità dei vari organi del veicolo, della redditività per l’azienda per la quale lavora”. Per la finale del 7 luglio lo Young European Truck Driver vivrà a Frosinone una giornata indimenticabile. “Intanto - ha ricordato Daniela Sommavilla - ci sarà il pubblico delle grandi occasioni, con il coinvolgimento di molti clienti da parte dei nostri dealer. Inoltre, a far da cornice alla sfida che vedrà coinvolti i 10 finalisti, verrà organizzato anche un concorso, con tanto di giuria, per eleggere il camion più bello, sotto il profilo della personalizzazione estetica. Sì, perché oggi il camion ha acquistato anche in bellezza e molto spesso è proprio l’estetica della cabina un’importante motivazione nella decisione di acquisto. Naturalmente, tutta l’attenzione sarà per la lotta cui daranno vita i 10 finalisti per conquistare non solo il titolo italiano ma soprattutto il diritto a partecipare alla finalissima in Svezia, che quest’anno si preannuncia ancora più elettrizzante e serrata con concorrenti provenienti da tutto il mondo”.


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TEST DRIVE FH16 CON IL POTENTE D16E DA 660 CV

Il re della strada MILANO - Trasporto senza confini. Volvo FH16 assolve con professionalità a qualsiasi impegno gravoso, dominando la strada e le lunghe distanze. Il nuovo motore D16E è altamente prestazionale: l’elevata potenza in salita e l’ottima forza frenante in discesa consentono di affrontare con disinvoltura pendenze e livelli. Va anche considerato il modernissimo cambio I-Shift, che insieme al D16E costituisce un’invidiabile catena cinematica. FH16, dunque, sfida con disinvoltura la concorrenza più agguerrita. Lo abbiamo testato lungo un percorso di prova a bordo della versione con la motorizzazione record di 660 cv, che significa grande potenza per elevate velocità di crociera. L’enorme coppia motore del 16 litri 6 cilindri è disponibile dai bassi regimi, generando un flusso di potenza costante e conferendo un’ottimale guidabilità. La riduzione

FH16 continua a sorprendere con le sue prestazioni ed è più potente che mai. Caratterizzato da un design vigoroso e scattante, l’autocarro del costruttore svedese è un concentrato di tecnologie d’avanguardia ed elevati standard qualitativi in fatto di comfort e sicurezza. di Fabio Basilico delle emissioni allo scarico di Volvo per Euro 4 non incide sulla potenza disponibile. Come è ormai risaputo, la tecnologia SCR con l’aggiunta dell’additivo AdBlue, consente di ridurre le emissioni inquinanti durante la fase di posttrattamento. Il sistema SCR è adatto ai

Con il nuovo motore D16E da 660 cavalli, Volvo FH16 domina la strada e le lunghe distanze e affronta con disivoltura gli impieghi più gravosi.

motori con elevate classi di potenza. Ad esempio, non è necessario potenziare il sistema di raffreddamento o di lubrificazione del propulsore. Volvo FH16 non rinuncia agli sguardi interessati. Il suo design potente e scattante glielo permette. Morbide linee aerodinamiche e pannelli deflet-

tori personalizzati riducono la resistenza all’avanzamento e il consumo di car burante. Materiali scelti vengono im piegati per l’interno della cabina; tutta la strumentazione e i comandi sono collocati secondo principi ergonomici basati sulle esigenze del conducente. La cabina in acciaio ad alta resi-

stenza forma una robusta gabbia protettiva. Sistemi elettronici intelligenti aiutano il conducente a svolgere il proprio lavoro in sicurezza. Il display con le informazioni per il conducente fornisce un aggiornamento costante sulle impostazioni e sullo stato del veicolo. La notevole larghezza del telaio con elevata resistenza al rollio unitamente all’accorto abbinamento di sospensioni e sistemi sterzo, garantiscono all’FH16 la necessaria tenuta di strada. FH16 propone una gamma di telai estremamente variegata con ampia scelta di altezze, passi e sistemi di sospensioni. La disponibilità di telai modulari consente di personalizzare facilmente l’autocarro alle proprie esigenze personali. Di certo esiste un telaio giusto per qualsiasi esigenza di trasporto e Volvo FH16 è pronto a soddisfare tutte le richieste dei professionisti del settore.


I L M ONDO IL MONDO DEI TRASPORTI • Giugno 2007

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FOCUS VOLVO TRUCKS

L’INVIDIABILE CATENA CINEMATICA DEL VOLVO FH16 660 CV

Potenza al servizio del trasporto Il potente motore D16E da 485 kW/660 cavalli è abbinato al prestazionale e modernissimo cambio automatizzato I-Shift. Un’accoppiata vincente che fa di FH16 una vera e propria ammiraglia del trasporto sulle lunghe distanze. MILANO - Completamente a suo agio sulle lunghe distanze. È quanto emerge dal test dri ve condotto a bordo del Volvo FH16 660 trattore 4x2 (44 tonnellate). Un percorso di prova di 400 chilometri, esclusivamente autostradale, iniziato dalla sede Volvo Trucks Italia di Zingonia e proseguito in direzione Venezia sull’autostrada A4 fino a Brescia, quindi lungo l’A21 in direzione Torino fino a Piacenza e successivamente ad Alessandria, poi lungo l’A26 in direzione Gravellona Toce fino al raccordo con l’A4 in direzione Milano e ritorno a Zingonia. Al nostro fianco Pether Gu tenius, driver svedese di Volvo Trucks. Il potente motore D16E eroga una potenza record di 485 kW/660 cv a 1.500-1.800 giri/min e una coppia di 3.100 Nm a 1.000-1.450 giri/min. Volvo Trucks è all’avanguardia nel campo dello sviluppo tecnico e solo due anni dopo l’introduzione del D16C ha presentato la nuova generazione D16, disponibile anche nel livello di potenza di 580 cv. Il D16E è un motore diesel a iniezione diretta da 16 litri a 6 cilindri in linea. Presenta un’unica testata cilindri, albero a camme in testa, quattro val vole per ciascun cilindro e unità iniettori a comando elettronico. Nel ri-

Altre immagini del FH16 660 protagonista del nostro test drive su un percorso di 400 chilometri esclusivamente autostradale. spetto della tradizione del costruttore svedese, il propulsore è equipaggiato di turbocompressore e intercooler. Il motore è progettato e realizzato per assicurare alte prestazioni unitamente a bassa rumorosità ed emissione di inquinanti. Nella configurazione base, con il post-trattamento dei gas di scarico (convertitore catalitico SCR) il D16E soddisfa i requisiti Euro 4 sulle emissioni allo scarico. Tenuto conto della potenza resa, il D16E è un motore a elevata efficienza energetica, con consumi di carburante estremamente ridotti. Nel tratto autostradale tra Milano e Zingonia, con traffico sostenuto e continui rallentamenti, Volvo FH16 660 ha registrato un consumo di 15,79 litri lungo un percorso di poco più di 39 km. Durante poco più di 359 km di traffico normale a lunga percorrenza, il consumo è stato di 104,45 litri di carburante. UNA GESTIONE BEN ORGANIZZATA “Alcune funzioni del motore, quali l’iniezione di carburante e le unità iniettori - ci dice Pether Gutenius - sono controllate dall’elettronica. Il D16E

è dotato del sistema Volvo EMS, che assicura una gestione del motore estremamente precisa ed efficiente. La centralina del motore riceve i dati da numerosi sensori collocati nel motore stesso e sul veicolo. La centralina confronta i valori correnti con le informazioni memorizzate e regola di conseguenza la quantità di carburante e i tempi d’iniezione. La regolazione viene eseguita istantaneamente in risposta a qualsiasi condizione operativa”. Il D16E sviluppa una coppia estremamente elevata in un’ampia gamma di velocità. La coppia motore massima è molto elevata, pari a 3.100 Nm nella versione D16E660. Inoltre, la potenza affluisce velocemente: nella zona di coppia massima, il 90 per cento della coppia motore è disponibile entro 2 secondi. La coppia elevata conferisce ottime caratteristiche di avviamento, ad esempio, per la messa in moto in salita con un carico pesante. La trazione del motore a basso numero di giri è rilevante. La potenza si evidenzia chiaramente durante la marcia su terreno collinoso. L’FH16 utilizza freni ausiliari che includono i freni a gas di scarico, il VEB+ (freno motore Volvo Engine Brake) e il rallentatore. I freni ausiliari

sono facili da azionare e hanno una forza frenante facilmente regolabile per adattarsi alle diverse situazioni di marcia, fondi stradali, tipi di terreno, etc. Se si utilizza il freno ausiliario come freno primario, i freni delle ruote vengono sottoposti a una minore usura, con conseguente notevole riduzione dei costi di funzionamento e manutenzione dell’intero sistema frenante. Tutti i freni ausiliari possono operare indipendentemente l’uno dall’altro oppure insieme. “Il sistema VEB+ opzionale presentato sul motore D16E - aggiunge Pether Gutenius - introduce un notevole miglioramento della forza frenante e rappresenta la tecnologia di avanguardia e più efficiente nel settore dei freni au siliari. La forza frenante massima con il sistema VEB+ è pari a circa 425 kW a 2.200 giri/min. Il VEB+ si basa sull’interazione tra il regolatore della pressione gas di scarico e il VCB (il freno a compressione Volvo Compression Brake)”. L’EPG (Exhaust Pressare Governor) riduce la portata di gas di scarico creando così una contropressione contro i pistoni. Troviamo poi il rallentatore RET-TH, di tipo idraulico montato sul cambio, in grado di inte-

grare efficacemente il sistema frenante di serie del veicolo. È compatibile con quasi tutti i cambi manuali e il sistema di cambio I-Shift. UNA GUIDABILITÀ DA PRIMATO Sul nuovo FH16, Volvo Trucks presenta la catena cinematica più potente che abbia mai prodotto finora. Merito anche del prestazionale cambio I-Shift a 12 rapporti e overdrive. I 3.100 Nm del 660 cv è un livello di coppia enormemente alto che impone requisiti molto stringenti per i componenti del cambio. “Con il suo cambio automatizzato - spiega Pether Gutenius - I-Shift unisce la robustezza della trasmissione manuale alla praticità della trasmissione automatica. Il principio di I-Shift si basa su un cambio a selettore di gamma e 12 velocità a comando elettronico, con un cambio a marce ridotte modificato per il sistema automatico pur mantenendo la possibilità di cambio manuale delle marce. Con I-Shift, il conducente può concentrarsi sulla strada e sulla guida. L’enorme vantaggio offerto è che il conducente rimane riposato e attento durante l’intero turno

di lavoro al volante”. L’ultima generazione di I-Shift gode di prestazioni ottimizzate ed è disponibile per masse totali dalle 60 tonnellate in su. Inoltre, esistono vari pacchetti di programmi corrispondenti ai diversi tipi di esercizio. Vari software consentono di personalizzare il funzionamento della trasmissione al fine di ottimizzare parametri quali il comfort e l’economia di consumi. I-Shift si caratterizza per un sistema di cambio rapido, con minima interruzione dell’erogazione di coppia. A seconda della modalità selezionata, IShift sceglie la marcia appropriata sulla base della destinazione d’uso prevista e delle condizioni di marcia. “Pur essendo più resistente - precisa Pether Gutenius - il nuovo sistema I-Shift è più corto e più leggero. Presenta anche minori perdite per attrito rispetto ai suoi predecessori, guadagnandone in economia di carburante”. Sul mercato, I-Shift è in generale disponibile in due varianti: quella destinata a una massa totale di 44 tonnellate (come nel caso dell’FH16 oggetto del nostro test drive), quella dimensionata per masse totali di 60 tonnellate (180 in applicazioni speciali).


I L M ONDO

DEI

T RASPORTI

FOCUS VOLVO TRUCKS

MILANO - Globetrotter XL, ovvero il massimo in fatto di cabine proposto da Volvo Trucks. È così che si presenta l’FH16 660 protagonista di questa prova su strada. La Casa svedese non ha voluto trascurare nulla nello sforzo di creare il miglior luogo di lavoro possibile. Globetrotter XL è una delle tre tipologie di cabine che Volvo Trucks propone (le al tre due sono Lunga e Globetrotter): luoghi studiati in ogni dettaglio per offrire il massimo comfort e comodità. I materiali utilizzati sono di alta qualità, gli inserti abbinati cromaticamente nei pannelli delle portiere e nella plancia strumenti creano un’armoniosa unità nell’abitacolo. La plancia strumenti è leggermente arrotondata e tutti i comandi sono posizionati a portata di mano. Lo strumento combinato è stato migliorato, ad esempio nella risoluzione e con un display ancora più chiaro per le informazioni al conducente. Le svariate nuove funzionalità a integrazione della sicurezza includono un avviso che si attiva se, dopo lo spegnimento del motore, non viene inserito il freno di stazionamento. L’esigenza di spazi per riporre gli oggetti è stata soddisfatta con un gran numero di scomparti: vani portaoggetti, portadocumenti, portabicchietri, portapenne, e altro ancora. Sopra il parabrezza sono collocati alcuni vani per la radio e il tachigrafo sul lato conducente, oltre ad ampi scomparti centrali e di fronte al lato passeggero. Di notte, FH16 garantisce guida sicura o un buon riposo in tutta tranquillità. La nuova illuminazione interna con colorazione rossa non disturba la visione. Il letto inferiore ha larghezza uniforme per tutta la lunghezza e ampie dimensioni (70x200x16 cm). Un nuovo materasso separato, con solide molle insacchettate singolarmente, contribuisce al comfort della zona notte per garantire il meritato risposo. Un altro letto è a disposizione per il pernottamento di una seconda persona.

LAVORARE A BORDO DEL VOLVO FH16 660 CV

Niente di scontato Nei minimi dettagli, la cabina di FH16 è stata studiata e progettata per garantire il massimo livello di vivibilità. Dall’utilizzo di materiali di qualità alla disposizione della plancia, dall’ergonomia dei comandi alla tecnologia di supporto del conducente, tutto rende il truck svedese il miglior luogo di lavoro possibile.

Controlled Brake System, ovvero i freni a comando elettronico) che offrono notevoli vantaggi. I freni delle ruote e i freni ausiliari possono interagire reciprocamente, il che favorisce sia la sicurezza che la produttività. Il sistema EBS di controllo elettronico dei freni a disco è stato aggiornato ed è di serie sui veicoli con sospensione pneumatica. Una funzione utile è quella denominata “Dispositivo antiarretramento in salita”, che viene utilizzata alla messa in moto in salita. All’avvio, il freno è inserito e viene rilasciato automaticamente quando il motore eroga una coppia sufficiente. In poche parole, è il pedale dell’acceleratore a regolare il rilascio del freno. L’avviamento in pendenza con un carico pesante, manovra impegnativa, ora diventa semplicissima. C’è anche la funzione di frenata antipanico che riduce lo spazio d’arresto totale. L’EBS esegue il monitoraggio della velocità con cui sono azionati i freni: se rileva l’inserimento del freno d’emergenza, la pressione di frenata è amplificata per ottimizzare il rallentamento del veicolo e ridurre lo spazio d’arresto. SISTEMI DI FRENATA ALL’AVANGUARDIA

ELETTRONICA INTELLIGENTE Le cabine di FH16 hanno forma affusolata, più strette davanti, più ampie dietro, per migliorarne l’aerodinamicità. Partendo dalla porzione anteriore, le linee si inclinano leggermente, mentre la configurazione delle griglie inferiori enfatizza la forma a cuneo. Il nuovo design della griglia trasmette un senso di dinamismo e potenza. Queste linee hanno anche una funzione pratica, convogliando una maggiore quantità di aria di raffreddamento al motore. L’angolazione del parabrezza e la morbida curvatura contribuiscono a creare un aspetto aggressivo. Modanature al cromo molto caratteristiche e raffinate racchiudono e sottolineano i particolari esterni quali la griglia, i proiettori, gli specchi retrovisori posteriori, i parasole e i maniglioni di accesso. Il conducente di FH16 ha a disposi-

IL MONDO DEI TRASPORTI • Giugno 2007

In alto a destra, un primo piano, del cambio automatizzato I-Shift, a sinistra, l’FH16 660 su strada. Qui sopra, l’interno della moderna cabina. zione un sistema elettronico intelligente che lo aiuta a svolgere il proprio lavoro in sicurezza. Si chiama TEA (Truck Electronic Architecture) e ottimizza le funzioni tra i vari sistemi elettronici del veicolo. TEA può essere paragonato a un sistema computerizzato di controllo e monitoraggio che regola le varie funzioni del veicolo. Ogni sistema principale (il motore, il cambio, il sistema frenante, le sospensioni pneumatiche e via dicendo) è dotato di una centralina elettronica collegabile a un microprocessore. Ogni componente principale è quindi dotato di un proprio sistema di controllo e tutte le centraline

sono a loro volta collegate reciprocamente tramite una rete di computer, così da interagire e utilizzare i reciproci sensori. Grazie alla memoria programmata, Volvo TEA offre anche ampia possibilità di personalizzare accuratamente le funzioni dell’autocarro, così da rispondere alle esigenze specifiche della destinazione d’uso prevista. Le in formazioni sul display forniscono continuamente informazioni sulle impostazioni e sullo stato del veicolo. L’ACC (controllo di velocità adattivo) mantiene la distanza di sicurezza rispetto al veicolo che precede regolando automaticamente l’apertura dell’ac-

celeratore e l’inserimento del freno mo tore e i sistemi frenanti ausiliari. L’ACC include un sistema di avviso di collisione che informa il conducente se un oggetto di grandi dimensioni entra all’interno di un’area di 30 metri davanti all’autocarro. Volvo è tra i primi produttori di mezzi pesanti a offrire un sistema di monitoraggio della pressione dei pneumatici (TPM), in grado di tenere sott’oc chio automaticamente anche la pressione dei pneumatici del rimorchio. La gamma FH16 propone sistemi di frenata al top. Sono inclusi gli efficienti freni a disco EBS (Electronically

Il pacchetto EBS si completa con l’ESP, disponibile sui trattori 4x2, 6x2 e 6x4. Il sistema assicura il monitoraggio quando il veicolo procede troppo velocemente e rischia di slittare oppure di ribaltarsi in curva. Inoltre, è in grado di compensare la tendenza allo sbandamento e alla chiusura a libro. L’ESP ha una grande comprensione per gli errori del conducente e li perdona; è un aiuto prezioso per la sicurezza, in particolare sulle strade scivolose. Il sistema avanzato di misurazione registra tramite vari sensori le azioni del conducente e il comportamento del veicolo. Sulla base di tali dati decide quindi quale ruota o ruote far frenare, per assicurare la massima presa. Il sistema riduce la coppia del motore e regola la frenata finché l’unità non ha ripreso stabilità. In alcune situazioni è possibile far frenare anche il rimorchio. Il sistema di sospensioni pneumatiche Volvo ECS (sospensioni a comando elettronico) offre comfort elevato per il conducente e la merce trasportata. Da ultimo, va tenuto in considerazione che la configurazione modulare del telaio di FH16 consente di personalizzare l’autocarro, ad esempio con una collocazione alternativa dei serbatoi del carburante e delle batterie. È persino possibile scegliere porzioni di telaio completamente libere per agevolarne l’allestimento. La trazione per i trattori è disponibile in versione 4x2, 6x2 e 6x4. La 6x2 è disponibile in configurazione assale trainato e terzo assale spinto. La trazione per gli autotelai è disponibile in versione 4x2, 6x2, 6x4, 8x2 e 8x4. La 6x2 è proposta in configurazione assale trainato.


“Il controllo dei costi per il carburante oggi è ancora più importante che in passato. È per questo che per la nostra flotta utilizziamo solo Shell Rimula Ultra 5W-30, Shell Spirax ASX e Shell Spirax GSX. Questo è per noi il modo più semplice e migliore per risparmiare carburante”. – Gaetano Rocco, Trasporti Rocco Soc. Coop.

Per aumentare la vostra profittabilità, basta cambiare l’olio.

“Con gli oli a bassa viscosità, il risparmio di carburante è assicurato”. – Mercedes Benz Service Bulletin

“Il nostro banco di prova di ultima generazione ci ha consentito di sviluppare lubrificanti che riducono al minimo la perdita di attrito e offrono un reale risparmio di carburante”. – Dr. Helmut Leonhardt, Shell Lubricants Development

I lubrificanti Shell Allungapieno possono ridurre il consumo di carburante Studi indipendenti* dimostrano che i lubrificanti possono davvero ridurre il consumo di carburante. La nostra linea di lubrificanti, incluso l’olio motore Rimula Ultra, gli oli per cambi e assi Spirax e il grasso Retinax, può apportare un ridotto consumo di carburante e una protezione avanzata. Tutto questo, unito a un’estensione degli intervalli di cambio olio, può voler dire una significativa riduzione dei costi. Come la Trasporti Rocco Soc. Coop., provate anche voi i vantaggi che i lubrificanti Shell Allungapieno possono darvi. Per saperne di più, contattate l’operatore di zona o visitate il sito www.shell.it *Fonti: UK Department for Transport’s TransportEnergy Best Practice Programme e U.S. Transportation Research Record

www.shell.it


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ATTUALITÀ

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MAN / DAL PROSSIMO OTTOBRE IL TGA CEDE IL PASSO AI TGX E TGS

Perfezione aerodinamica

I nuovi modelli si presentano con una silhouette finalizzata a fendere meglio il vento, il che si traduce in un maggior comfort e consumi di carburante più contenuti. Il debutto è in programma al Salone dei veicoli industriali di Amsterdam nel prossimo autunno.

MONACO DI BAVIERA - Le due gamme di autocarri Man TGX e TGS, la cui introduzione sul mercato mondiale è prevista per il mese di ottobre dell’anno in corso, vantano una perfetta aerodinamicità. Rispetto all’attuale TGA le nuove cabine delle serie TGX e TGS e vi denziano un coefficiente di aerodinamicità migliore (Cx) rispettivamente del 4

e del 2 per cento. Poiché la minore resistenza all’aria riduce sensibilmente il consumo medio, per l’imprenditore ciò si traduce in guadagno. Anche il conducente sente i vantaggi dovuti ai risultati ottenuti nella galleria del vento: i nuovi specchietti retrovisori e il montante A modificato abbattono i rumori aerodinamici dei nuovi auto-

carri del 30 per cento. La rumorosità all’interno dell’abitacolo TGX e TGS è quindi ancora minore di quanto non lo sia già all’interno delle cabine TGA. I gusci degli specchietti retrovisori sono stati oggetto di particolare attenzione nel sofisticato lavoro di dettaglio realizzato degli ingegneri Man e così una parte del flusso d’aria scorre lungo i fi-

nestrini laterali mentre l’altra lambisce gli specchietti, riducendo la tendenza all’imbrattamento dei primi del 60 per cento e tenendo puliti i secondi. Dal punto di vista del conducente questo significa vederci sempre in maniera ottimale e non dover pulire frequentemente gli specchi. Specificamente per i modelli TGX con cabina XLX i tecnici Man hanno sviluppato e brevettato un nuovo spoiler tetto che vanta l’intelligente integrazione del tettuccio scorrevole nello spoiler, che permette al conducente di viaggiare godendosi la brezza del tettuccio aperto senza perdere nulla dal punto di vista dell’aerodinamicità. Un altro aspetto particolarmente curato dagli ingegneri Man è stato quello della stabilità dell’ancoraggio dello spoiler. Anche con raffiche di vento a 200 km/h, in caso di tamponamento (per esempio in caso di trasporto ferroviario) lo spoiler non subisce danni. Gli studi aerodinamici effettuati si ripercuotono anche a vantaggio del funzionamento dei moderni motori common rail dei Man TGX e TGS. Il volume della corrente d’aria che attraversa la calandra frontale e lambisce il radiatore ad acqua è aumentato del 15 per cento con la conseguenza che la ventola si inserisce più raramente e che quindi il fabbisogno energetico dei servizi accessori al propulsore, e di conseguenza il consumo, diminuiscono sensibilmente. Il comfort dei passeggeri all’interno dell’abitacolo aumenta grazie alla ridotta rumorosità della ventola e al minore riscaldamento della cabina. La presentazione mondiale delle nuove gamme di autocarri Man TGX e TGS si celebrerà in occasione del Salone Internazionale del Veicolo Industriale di Amsterdam il prossimo ottobre. I nuovi modelli subentreranno al mo dello di successo Man TGA, che dalla sua presentazione all’inizio del mil lennio è stato costantemente migliorato e di cui sono state consegnate circa 230.000 unità.

Man TGA non solo per l’Europa Occidentale

Quarta edizione del “Trucknology Supplier Award”

Missione anche internazionale

Man premia i migliori fornitori MONACO DI BAVIERA - Man Nutzfahrzeuge ricompensa anche quest’anno le nuove idee, il know how tecnico, i concetti rivolti al miglioramento della qualità e al contenimento dei costi, l’operato coerente ed efficiente nell’ambito della strategia di crescita Man consegnando dieci trofei ai migliori “Trucknology Suppliers”. I dieci premiati di quest’anno sono Empl Fahrzeugwerk GmbH, Kaltenbach (Austria), Federal Mogul Nürnberg GmbH, Norimberga, Guss Komponenten GmbH, Hall (Austria), Mündener Gummiwerk GmbH, Hann. Münden, Neumayer Tekfor Holding GmbH, Hausach, Franz Sauermann GmbH, Freinhausen, PEKM Kabeltechnik s.r.o., Liberec (Repubblica ceca), Schiefelbusch GmbH, Stahlhofen, Still GmbH, Hamburg, Worthington Cylinders a.s., Hustopece (Repubblica ceca). PEKM Kabeltechnik, ad esempio, quest’anno ha ricevuto il riconoscimento per la flessibilità nel modo di lavorare. L’azienda ha infatti reagito prontamente alle nuove esigenze risultanti dalle inedite gamme TGX e TGS e ha adeguato la produzione dei suoi fasci cavi principali per le cabine di guida. La ditta Franz Sauermann GmbH è stata premiata per il suo potenziale di risparmio: l’azienda è passata dal procedimento di stampaggio a rotazione al procedimento di stampaggio a iniezione per la produzione di parafanghi per assali posteriori. Questa innovazione ha consentito a Man di ridurre sensibilmente i suoi costi. I prodotti Man Nutzfahrzeuge sono da sempre prodotti di punta - la Casa di Monaco di Baviera persegue i massimi criteri di qualità dalla concezione e progettazione fino alla produzione - e come tali sono la garanzia del successo del marchio Man in tutto il mondo. Caratteristiche come affidabilità, redditività e design innovativo nonché competenza tecnica e logistica attenta ai minimi particolari distinguono i prodotti Man.

MONACO - Si chiama TGA WorldWide la versione del TGA appositamente studiata per le esigenze dei clienti operanti nei mercati al di fuori dell’Unione Europea che necessitano di grandi angoli di attacco, elevata distanza dal suolo, spiccata robustezza e notevoli capacità di carico con riserve di sovraccarico. Questa serie viene venduta soprattutto nelle aree in via di sviluppo di Russia, Africa meridionale e Medio Oriente. TGA WorldWide è stato progettato per l’impiego su percorsi difficoltosi e in condizioni climatiche estreme. Per questa ragione viene dotato di pneumatici più grandi per ottenere una maggiore distanza dal suolo. Altre caratteristiche che ne consentono un impiego affidabile sono i paraurti in acciaio e le sospensioni a balestra. I motori soddisfano le norme antinquinamento Euro 2 ed Euro 3 e possono essere utilizzati in aree geografiche dove è disponibile carburante di differente e più bassa qualità. Man ha tenuto a battesimo al Bauma 2007 la nuova motorizzazione D26 common rail in versione Euro 2 di 12.419 cc e potenze di 324 kW/440 cv

(coppia massima di 2.100 Nm) e 353 kW/480 cv (coppia massima di 2.300 Nm). In collaborazione con Man Force Trucks PVT. Ltd., Man produce la gamma CLA “Man Cargo Line A”, studiata per le esigenze dei clienti e le infrastrutture dei Paesi asiatici e africani. La produzione di questa tipologia di autocarri è ubicata a Pithampur, in India. Gli autocarri a due e tre assi con peso totale ammesso da 18 a 26 tonnellate, dispongono di un robusto telaio con pneumatici da 20 o 22,5 pollici. In risposta alle attuali esigenze del mercato, sono previste le configurazioni di trazione 4x2, 6x2 e 6x4. Della Man sono inoltre i collaudati motori D08 che offrono un ventaglio di potenze da 132 kW/180 cv a 206 kW/280 cv. La classificazione in base alle emissioni inquinanti è Euro 2 o Euro 3. Gli assali montano sospensioni meccaniche e freni a tamburo. Le tre cabine di diversa grandezza derivano dalla nota gamma LE2000 e sono state leggermente rivisitate.


Sempre un passo avanti, a volte anche due. Nella gamma di motori Euro 4, Scania può offrirti ben 10 alternative: da 230 a 620 cv! Se invece stai pensando di fare direttamente il salto all’Euro 5 e all’anno 2009 perché non andare fino in fondo? Scania ti dà tre possibilità: 380 cv – 420 cv – 500 cv, già oggi disponibili. La tecnologia Scania Euro 5 è già stata ampiamente testata dai nostri Clienti in tutta Europa. Così puoi essere certo che, qualsiasi strada sceglierai con noi, ti condurrà con affidabilità, efficienza ed economia dei consumi. Questo è il viaggio che Scania ti assicura da molti anni. Vieni con noi, Scania sarà sempre vicino a te!

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ATTUALITÀ 19

IL MONDO DEI TRASPORTI • Giugno 2007

VOITH TURBO / IN PRIMO PIANO NELLA SPETTACOLARE CORNICE DELL’ETNA

Il palcoscenico tutto per Voith di Paolo Altieri TAORMINA - È il destino di tante persone e cose: essere fondamentali per il conseguimento di un risultato importante, ma restare dietro le quinte, lasciando tutta la scena a qualcun altro, a qualcos’altro che alla fine si prende gli applausi convinti di platea e loggione, come capita nei teatri dove la perfetta riuscita della rappresentazione è anche opera di chi non calcherà mai il pavimento del palcoscenico. È quel che succede anche con le moderne ammiraglie dell’autotrasporto che vediamo sfrecciare su strade e autostrade, attraversare i valichi delle Alpi con il loro carico spesso di merce preziosa, raggiungere i luoghi di destinazione dove caricare o scaricare. “SCULTURE” IN MOVIMENTO Alla vista un Iveco Stralis, un Mercedes-Benz Actros, un Volvo HF 660, uno Scania R 620, un Man TGA, un Renault Magnum, un Daf XF 105 si presentano oggi come “macchine” che esprimono potenza, forza, robustezza cui da tempo si è aggiunto il lavoro degli stilisti che le hanno trasformate anche in splendide e imponenti “sculture” in movimento. Tutto ciò che si nasconde sotto e dentro questi campioni del trasporto su gomma (il discorso vale anche per i veicoli industriali medi e leggeri) è materia degli addetti ai lavori. Ma è un mondo affascinante fatto di tantissime realtà cui da il proprio contributo una schiera infinita di progettisti e tecnici, affinché ogni componente del veicolo svolga al meglio il suo compito, per far sì che quel veicolo si

Abituale protagonista silenzioso ma efficace della sicurezza dei camion e degli autobus di oggi, il costruttore tedesco ha voluto celebrare il suo orgoglio di marchio di prestigio con un evento organizzato sui “caldi” pendii dell’imponente vulcano siciliano in un ideale parallelo tra la forza del magma in eruzione e la straordinaria efficacia del componente retarder.

evolva continuamente sulla strada della sicurezza, delle prestazioni, del comfort, della redditività, dei consumi, del minimo impatto ambientale. La sicurezza, anzitutto. È questa la priorità che tutti i costruttori si sono imposti, con grandi investimenti dal punto di vista umano e finanziario, per rendere il camion sempre più “amico” dell’uomo. La sicurezza è il costante impegno non solo delle aziende costruttrici di veicoli ma anche e soprattutto dei componentisti che partecipano alla realizzazione del prodotto finito. E spesso è proprio la qualità o il difetto di un piccolo componente, magari nascosto in un recesso di un organo del veicolo, che farà pendere la bilancia a favore della sicurezza globale o a pregiudicarla in maniera pericolosa. Questa lunga premessa ci serve per raccontarvi di un recente evento che ha visto protagonista il marchio Voith Turbo, un’azienda pienamente coinvolta nel settore dei veicoli industriali (ma anche degli autobus) con dei prodotti alcuni dei quali, come il Retarder, espressamente studiati, progettati e realizzati per portare il proprio importante contri-

buto alla sicurezza. Per due giorni, in quel di Taormina, al cospetto del sempre minaccioso Etna, un folto numero di rappresentanti di aziende di trasporto, di enti e associazioni di trasportatori, di società costruttrici di veicoli, giornalisti provenienti da tutto il mondo sono stati coinvolti in quel che ha voluto essere una vera e propria celebrazione dell’orgoglio Voith Turbo. Fari puntati dunque sul gruppo industriale tedesco e cominciamo un racconto che ci riporta indietro addirittura di un secolo e mezzo quando un ingegnoso fabbro di Heidenheim, Johann Matthaeus Voith, si fa prendere dall’interesse per il processo di macinazione del legno per la produzione della carta. Sulla sua strada incontra un altro personaggio dalla mente fertile, Friedrich Gottlob Keller, che scopre che dal legno macinato meccanicamente si otteneva una sostanza fibrosa che poteva trasformarsi in carta. Il brevetto viene comprato da tale Heinrich Voelter che si mette al servizio di Johann Matthaeus Voith per sviluppare una macchina per macinare il legno su larga scala. Verrà messa a punto nel 1859 e 10 anni

dopo viene brevettata la prima macchina Voith da pulping per il le gno. Il primo esemplare viene venduto nel 1881. Sarà l’inizio di un successo travolgente che continua fino ai nostri giorni con Voith leader mondiale del settore (una curiosità: su ogni 3 fogli di carta che si consumano nel mondo, uno è prodotto con macchinari Voith!). Ma l’attività dell’ex fabbro di Heidenheim si svilupperà per tutto il secolo appena trascorso in altri importanti settori, come l’idrodinamica, le trasmissioni e i servizi tanto che oggi il gruppo tedesco è strutturato in quattro grandi divisioni: Voith Paper, Voith Turbo, Voith Siemens Hydro e Voith Industrial Services, con oltre 34mila dipendenti, 250 sedi nel mondo e un fatturato che supera i 3,7 miliardi di euro. In particolare sul totale del fatturato del Gruppo, il 45 per cento è realizzato da Voith Paper con 10mila dipendenti, il 24 per cento da Voith Turbo con 4.300 dipendenti, il 18 per cento da Voith Industrial Services con 16.900 dipendenti e il 16 per cento da Voith Siemens Hydro con 4.200 dipendenti. Dimensioni, queste, che sono state rese possibili anche dai

continui investimenti in ricerca e sviluppo che nel 2006 hanno sfiorato i 200 milioni di euro. La solidità per le prospettive future risiede non solo sui 10mila brevetti che distinguono finora l’attività del Gruppo Voith ma anche sui 400 nuovi brevetti che ogni anno si aggiungono a testimonianza di una continua evoluzione dell’intera attività del Gruppo industriale tedesco. SEMPRE PIÙ AVANTI CON IL RETARDER Per quanto riguarda più in particolare Voith Turbo, le sedi di produzione sono dislocate a Heidenheim per le trasmissioni e gli ammortizzatori e a Crailsheim per i retarder. Quest’ultimo settore, che occupa 200 dipendenti e che lo scorso anno ha realizzato un fatturato di 100,6 milioni di euro con una produzione di 44.100 retarder che hanno portato a 440mila le unità prodotte a partire dal 1963, è affidato alla responsabilità di Wilfried Dressler dal quale dipendono i responsabili vendite e marketing Kai Kamossa, ricerche e sviluppo Pittius e Huth, service Horst Pomereinke e produzione ingegner Pappe. Ed è stato proprio il settore retarder della divisione Voith Turbo al centro dell’attenzione della manifestazione di Taormina che, per come è stata concepita, ci ha fatto vivere momenti di grandissima emozione ma che ci ha anche dato - e questo era il vero obiettivo dell’iniziativa - ancora una volta l’occasione per vedere all’opera il retarder Voith montato su una serie di veicoli pesanti dei maggiori costruttori che abitualmente lo usano sia in primo equipaggiamento sia su richiesta dei clienti. segue a pag. 20


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ATTUALITÀ

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Giù dall’Etna in tutta sicurezza grazie al retarder Voith

Il grande amico dei freni

La due giorni sulle pendici dell’Etna organizzata da Voith Turbo ha radunato un folto numero di operatori del mondo dei trasporti e di giornalisti. segue da pag. 19 Ma anche in questo caso, prima di raccontarvi della prova sullo spettacolare percorso disegnato tra il nero delle colate laviche antiche e recenti, è utile ricordare che nel mondo si vendono oggi ben due milioni di veicoli cosiddetti pesanti (della classe 7-8 o con un Ptt oltre le 16 tonnellate) dei quali 577mila nel Nord America, 370mila in Cina, 342mila negli altri Paesi asiatici, 353mila in Europa, 145mila in India, 130mila in Sud America, 110mila in Giappone, 97mila nei Paesi confederati del la Russia, 23mila in Sud Africa, 22mila negli altri Paesi africani, 19mila in Australia. In particolare il mercato europeo dei trucks se lo contendono per il 23 per cento con 77mila unità Mercedes-Benz, per il 17 per cento con 61mila unità Volvo Truck, per il 15 per cento con 53mila unità Man, per il 12 per cento con 44mila unità Daf e il Gruppo Paccar, per l’11 per cento con 40mila unità Renault Truck, e sempre

per l’11 per cento con 39mila unità sia Iveco che Scania. Ebbene, non tutti questi veicoli montano un retarder, dispositivo comunque che nel 1985 veniva richiesto dal 3 per cento della clientela in Europa, quota passata al 36 per cento nel 2001 e che oggi ha raggiunto una media del 50 per cento con punte del 58 per cento in Germania mentre in Turchia la domanda è al 10 per cento e nel resto del mondo al 25 per cento in Sud Africa, al 20 per cento in Cile, all’1 per cento in Brasile e Messico, ancora del tutto inesistente in Cina e in Iran. Molto più sentita l’esigenza di sicurezza nel settore del trasporto passeggeri visto che la domanda di retarder sugli autobus è del 100 per cento in Germania, Messico, Sud Africa, Iran, dell’85 per cento in Cile, del 75 per cento in Cina mentre in Brasile viaggia ancora all’1 per cento. “È certo in ogni caso - sottolinea Alessandro Giaconi, managing director di Voith Turbo Italia - che il retarder è

Il Retarder difende l’ambiente: 3 milioni di camion circolanti senza il prezioso dispositivo producono 90 milioni di chili di polveri da pastiglie dei freni, che andrebbero a riempire ben 3.600 autotreni.

TAORMINA - Di buon ora partiamo dall’Hotel Capo Taormina per raggiungere i pendii dell’Etna dove ci aspetta uno schieramento di Man TGA, Mercedes Actros, Renault Magnum, Volvo FH16, tutti rigorosamente equipaggiati con retarder Voith e per l’occasione anche con i simboli e i colori, sulle fiancate delle cabine e dei semirimorchi, del Gruppo industriale di Heidenheim. L’obiettivo dei promotori della giornata dell’Orgoglio Voith è quello di far toccare con mano ancora una volta, a noi giornalisti come a operatori del settore, la straordinaria efficacia di un dispositivo come il retarder Voith che su un trattore con semirimorchio a pieno carico sa trasformare una pericolosa discesa in una tranquilla marcia gestita da un autista che non deve fare alcun gioco di prestigio per tenere in strada in tutta sicurezza il mezzo che sta guidando. Ci accomodiamo nella cabina di uno splendido Volvo FH 16 Black Metal con motore da 660 cavalli che il “mitico” Pippo cura giustamente come l’oggetto più prezioso del mondo. Pippo al volante è una garanzia assoluta ma, come vedremo, non ci sarà bisogno che ricorra a tutta la sua maestria per farci godere le esaltanti prestazioni dell’ammiraglia svedese. L’ambiente che ci circonda in cabina è degno del miglior salotto di una casa padronale. Materiali preziosi, accessori in quantità industriale, spazio, visibilità, ci fanno pensare che lavorare con un “mezzo” del genere deve essere davvero molto divertente. Ma la nostra attenzione è concentrata su altro. Pippo esce dal piazzale dove i veicoli sono posteggiati e si infila sulla strada che sale su per il pendio dell’Etna per raggiungere il famoso rifugio più volte spazzato via dalla furia della lava incandescente e regolarmente ricostruito. Non è in salita che dobbiamo osservare il funzionamento del retarder. Il Volvo FH 16 Black Metal aggredisce l’asfalto con assoluta naturalezza, con grande disinvoltura, nemmeno un accenno d’incertezza con tutta quella montagna di cavalli obbedienti ai comandi del trucker Pippo. I chilometri non sono tanti per raggiungere il piazzale del rifugio. Ci siamo in una manciata di minuti. Da qui ripartiamo per ritornare in basso alla base. Ed è ora che comincia il divertimento. La discesa è abbastanza ripida, i tornanti si susseguono con frequenza, fossimo al volante di un’automobile saremmo continuamente alle prese con il cambio e con il pedale del garanzia di un livello superiore di sicurezza, comfort, velocità elevata, durata delle gomme, di consumi contenuti, di longevità di motore usura dei freni ma anche di minori emissioni, di ridotta rumorosità”. “I retarder Voith, che hanno registrato una costante evoluzione tecnologica in questi ultimi 40 anni, rappresentano - prosegue - oggi dei prodotti che garantiscono prestazioni di assoluto valore, sia il modello definito “secondary” come le versioni VR 123, VR 124, VR 1233-2, VR 115 family, che agiscono in un range di coppia tra i 1.500 e i 4.000 Nm, sia il modello “primary” rappresentato dall’innovativo Aquatarder, che Man offre di serie sui suoi pesanti con il nome di PriTarder. Siamo anche l’unico produttore indipendente di retarder con soluzioni che si adattano a ogni posizione della catena cinematica, destinato a qualunque costruttore di veicoli e disponibile in ogni mercato nel mondo”. E allora vediamolo da vicino l’Aqua-

freno. Invece, Pippo e il suo Black Metal non si scompongono minimamente. Procediamo a una buona andatura, anche se ragionevolmente bassa, ma vedo che il “nostro” sembra aver dimenticato che esiste il pedale del freno. Quando la pendenza della strada aumenta, basta un semplice tocco su una levetta e il Black Metal riduce drasticamente la velocità creando le migliori condizioni per affrontare il tornante di turno. Non ci sarà nemmeno bisogno di ritoccare ancora quella levetta per escludere il lavoro che l’amico segreto di nome “retarder” ha fatto fino a quel momento e che ora non serve più. È bastato che Pippo accelerasse un tantino ed ecco che il Black Metal riprende tutta la sua grinta, pronto a farsi obbediente al richiamo del retarder non appena Pippo ritocca ancora una levetta. La sensazione di sicurezza è totale ed è davvero un bel viaggiare anche se i tornanti in discesa si susseguono in una lunga teoria. Pensiamo a tutto ciò che ci è stato raccontato sul retarder nel corso della conferenza stampa. Si tratta di un dispositivo straordinario, che fa il suo lavoro in piena umiltà ma che si traduce in un fantastico aiuto ai freni, ai quali non pare vero di non essere chiamati a fare il proprio dovere anche in situazioni difficili, al motore che non deve chiedere soccorso a una marcia inferiore per quasi strozzare la sua eccessiva esuberanza, allo stesso Pippo che vediamo concentrato totalmente sulla strada senza dover fare i conti né con il pedale del freno, né con la leva del cambio. Sì, mi pare quasi che il retarder, nel momento in cui bisogna ridurre la velocità e affrontare la curva in pericolosa discesa, sembra che voglia dire “ragazzi, tranquilli, pensate alle vostre cose, ammirate lo splendido panorama che si presenta ai vostri occhi, a tenere a freno il Black Metal ci penso io. Sono nato proprio per svolgere questo compito e non sapete quanto mi diverte, io così piccolo, a controllare una massa così imponente”. Ripetiamo la prova anche con un Mercedes-Benz Actros e con un Man TGA. Niente, non cambia nulla. Il piccolo retarder si divertirà a confermare che con lui non c’è situazione critica che tenga: quando c’è da affrontare un tratto di strada con una velocità ridotta, non c’è bisogno né di frenare né di scalare marce, lui è lì pronto a intervenire e rendere facile ciò che può sembrare difficile. E anche questo l’orgoglio targato Voith Turbo.

tarder, il primo retarder al mondo per veicoli industriali che frena utilizzando l’acqua. Il suo costo si aggira intorno ai 4.000 euro, ma è una spesa ampiamente giustificata dai benefici che si ottengono. Quali? “Intanto, grazie alla struttura compatta - spiega Giaconi - il suo peso è di soli 30 chili. Questo significa che la perdita del carico utile è davvero trascurabile. Nello stes so tempo, con l’Aquatarder le prestazioni di trasporto e la velocità media aumentano, si allungano la durata dei freni d’esercizio e gli intervalli di assistenza, fattori questi con i quali i titolari di aziende di autotrasporto devono fare i conti. Inoltre, il funzionamento privo di usura dell’Aquatarder è l’ideale completamente del freno motore in quanto salvaguarda i freni di esercizio del veicolo con la sua elevata potenza frenante sia a basse velocità sia durante le frenate di adattamento. Non è un’esagerazione affermare che l’Aquatarder può assorbire fino al 90 per cento di tutte le frenate possibili in un lungo percorso di viaggio e

ciò all’insegna della maggiore sicurezza e del miglior comfort”. Molto efficace è l’immagine che in Voith Turbo amano prefigurare per sottolineare anche il contributo che il retarder porta in tema di difesa dell’ambiente. “Sì, se pensiamo a 3 milioni di camion circolanti senza retarder - afferma Armin Rieck, direttore marketing di Voith Turbo Italia - si produrrebbero 90 milioni di kg di polveri da pastiglie dei freni, pari a 3.600 autotreni carichi. Di qui, anche l’importanza di un componente come il nostro retarder, la cui evoluzione dal punto di vista del peso è passata dai 250 kg degli anni 70 ai 95 degli anni 80, ai 63 degli anni 90 per scendere ai 30 kg oggi dell’Aquatarder. L’evoluzione futura del retarder dipende molto dalle decisioni politiche. Se dovesse diventare obbligatorio per legge, in considerazione dei grandi vantaggi che offre in termini di sicurezza e di ecologia, evidentemente verrebbe accelerato l’impegno per farne un oggetto ancora più innovativo”.


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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Giugno 2007

MAN / LE NUOVE PROPOSTE FIRMATE TGA, TGM E TGL

Prestazioni al top per l’edilizia di Fabio Basilico MONACO - La Trucknology Generation di Man fa un nuovo passo in avanti, proponendosi per la prima volta con veicoli per il settore edile da 7,5 a 41 tonnellate. La gamma TGA per l’edilizia prevede un peso totale ammesso da 18 a 41 tonnellate. Le versioni disponibili sono a due, tre e quattro assi; le formule di trazione variano da 4x2 a 8x8 e le motorizzazioni sei cilindri in linea con iniezione common rail hanno un range di potenze che variano da 228 kW/310 cv a 397 kW/540 cv a seconda dell’omologazione Euro 2, Euro 3, Euro 4 o Euro 5. Come veicolo isolato, come motrice con rimorchio o come trattore, il TGA risponde a qualsiasi esigenza d’impiego nel settore edile, essendo in grado di svolgere in modo affidabile tutti i possibili compiti di trasporto tipici delle attività nel settore. Non si tratta solo di avere a disposizione un veicolo in grado di trasportare e consegnare materiali da costruzione, ma anche un mezzo adatto all’utilizzo di macchine edili presso i cantieri. Del resto, TGA si è affermato già da anni anche come macchina operatrice ed è in grado di supportare i conducenti in svariate attività, proponendosi in versione autopompa per calcestruzzo, autogru, porta trivella, autobotte per spurgo pozzi neri o spazzatrice stradale. UN CONCENTRATO DI POTENZA Per rendersi conto delle potenzialità del TGA, occorre partire da un dato di fatto: nelle attività di trasporto, la portata utile riveste un ruolo di primo piano. In occasione dell’ultima edizione del Salone internazionale Bauma (23-29 aprile), a Monaco di Baviera, Man ha presentato l’autotelaio per autobetoniera più leggero d’Europa (trazione 8x4), che consente una capacità di trasporto di otto metri cubi di calcestruzzo su un autotelaio a quattro assi. Finora lo standard è stato un tamburo in grado di contenere da 7,3 a 7,5 metri cubi di materiale. Il veicolo a quattro assi con 32 tonnellate di massa complessiva ammessa è dotato di motorizzazione common rail D20 in versione Euro 4 - erogante una potenza da 265 kW/360 cv a 324 kW/440 cv - di assi a riduzione semplice nonché di un cambio automatizzato Man TipMatic. Un importante contributo all’elevato carico utile viene fornito dalla tecnologia di riduzione dei gas di scarico Euro 4 scelta da Man. La combinazione del ricircolo interrefrigerato dei gas di scarico (EGR) e della trappola per il particolato Man PMKAT nella marmitta, non richiede additivi e consente quindi di evitare il peso

Per gli impieghi più gravosi e impegnativi, il costruttore tedesco propone veicoli in grado di supportare al meglio gli operatori del settore edile. Autocarri predisposti per i più svariati allestimenti e dotati di motorizzazioni performanti e soluzioni tecnologiche all’avanguardia.

aggiuntivo determinato dal serbatoio per AdBlue e dall’unità di dosaggio. A proposito di normative antinquinamento, va tenuto presente che Man soddisfa anche l’Euro 5 - che entrerà in vigore nell’ottobre 2009 - con un sistema SCR nel quale l’urea viene iniettata nel sistema di scarico. La tecnologia che prevede l’utilizzo di AdBlue è offerta solo per la gamma TGA. E a proposito del cambio automatizzato Man TipMatic, che riscuote grandi consensi tra conducenti ed esperti del settore, va detto che l’ottimale strategia di uso del cambio seleziona automaticamente la fascia di regime più conveniente in termini di consumo. Per il TGA destinato al settore edile è stato appena introdotto il sistema TipMatic Offroad con software fuoristrada. Per ottimizzare la trasmissione su sabbia, nel fango o in salita, il cambio è programmato in modo tale da realizzare passaggi di rapporto più veloci a regimi più alti senza interruzioni nella trazione. Negli obiettivi del costruttore tedesco c’è anche l’incremento del livello di sicurezza. Innanzitutto l’ESP è di

serie: Man è l’unico produttore del settore truck che offre lo stabilizzatore elettronico senza sovrapprezzo per i trattori 4x2 o 6x2 in abbinamento con TipMatic e Intarder oppure PriTarder. Nel corso del 2007, l’ESP verrà introdotto anche sull’autobetoniera TGA 8x4 destinata agli impieghi edili. Per i veicoli che a causa del loro allestimento o del loro carico presentano un baricentro alto, Man offre sistemi per la soppressione dei movimenti di rollio. In questo modo, la sicurezza e il comfort di marcia aumentano, anche in caso di variazione dei carichi di norma per betoniere o ribaltabili. A seconda del modello, vengono combinati gli effetti degli stabilizzatori, del braccio a quattro punti d’ancoraggio e dei sistemi di smorzamento regolabili elettronicamente. Il Continous Damping Control (CDC) regola elettronicamente la durezza degli ammortizzatori. La nuova regolazione, che viene corretta di continuo automaticamente, considera lo stato di carico, la situazione di marcia e le condizioni della strada. Per quanto riguarda la scelta del tipo

di trazione, Man propone l’HydroDrive, studiato in modo specifico per i veicoli impiegati su strada e occasionalmente anche fuori strada. La trazione idraulica inseribile sull’assale anteriore è ideale non solo per i ribaltabili o per i trattori con semirimorchio ribaltabile, ma anche per i veicoli con casse mobili. Rispetto a un veicolo a trazione integrale, il sistema HydroDrive pesa fino a 400 kg in meno e questo rappresenta un vantaggio per il carico utile. Il tipico profilo di marcia dei mezzi d’opera impiegati in cantiere, ma anche su strada, è caratterizzato da velocità inferiori rispetto a quelle di autocarri destinati al trasporto di linea. I sistemi di frenatura in funzione della velocità, come ad esempio il Man Intarder, non rappresentano quindi la tecnologia adeguata. L’innovativa soluzione Man per questo specifico caso si chiama Pritarder. Le sue prestazioni di frenata dipendono dal numero di giri del motore e sono ottimali già a basse velocità. Il Pritarder utilizza l’acqua del circuito di raffreddamento del motore e agisce direttamente sull’albero motore. Rispetto

Una gamma in grado di rispondere a tutte le esigenze del settore edile. In alto, il TGA, a sinistra il TGM e qui sopra il TGL.

al retarder secondario, offre un vantaggio di peso che si traduce in un aumento del carico utile di 40 kg. Il segmento di mercato dalle 12 alle 18 tonnellate, che in alcuni speciali mercati può arrivare a 26 tonnellate, è la fascia servita dalla gamma mediopesante TGM. Con trazione 4x2 e 4x4, il due assali viene utilizzato prevalentemente come veicolo isolato e nel settore edile ne è previsto l’impiego in diversi ruoli: ribaltabile trilaterale e ribaltabile con gru, multibenna, con piattaforma aerea oppure per il trasporto di materiali da costruzione ed elementi di impalcature. In alcuni mercati, il modello da 26 tonnellate viene offerto come 6x4 con conca a ribaltamento posteriore oppure come autobetoniera. Le motorizzazioni sei cilindri in linea prevedono un range di potenza da 176 kW/240 cv a 240 kW/326 cv. Nella gamma TGM, Man offre il modello da 13 tonnellate dotato di assale posteriore con sospensione pneumatica, unico in questa categoria. Il modello da 18 tonnellate monta sospensioni a balestra su entrambi gli assali. La trazione integrale può essere permanente o inseribile. Grazie a un apposito selettore l’azionamento del ripartitore di coppia o l’inserimento dei bloccaggi del differenziale avviene sempre nella sequenza corretta. Un’altra novità è rappresentata da un sistema di gestione elettronico del ripartitore di coppia e dei bloccaggi del differenziale che esclude errori di comando di tali dispositivi. Il freno per salite del TGM 4x4 agisce pneumaticamente su tutte e quattro le ruote. Esso impedisce che l’autocarro indietreggi al momento dello spunto in salita rendendolo quindi controllabile da parte del conducente. Con l’introduzione della trazione 4x4 nel modello TGM, Man propone una tecnologia unica in questa categoria: l’assale posteriore versione integrale con sospensioni pneumatiche. Questa innovazione consente di proteggere il carico da scossoni anche durante la marcia su tratti fuoristrada particolarmente difficoltosi. Il controllo elettronico della sospensione pneumatica assicura un assetto di marcia costante. Per spalare terra o pietrisco sul cassone più agevolmente, si può ad esempio abbassare il piano di ca rico con le sospensioni pneumatiche di alcuni centimetri. TRA OTTO E DODICI TONNELLATE Per la categoria di peso tra le 8 e le 12 tonnellate, Man offre la gamma TGL, che può essere immatricolata anche come versione da 7,5 tonnellate. Per il settore edile, TGL si propone dunque con un peso totale ammesso da 7,5 a 12 tonnellate, motorizzazione quattro cilindri in linea da 110 kW/150 cv, 132 kW/180 cv e 151 kW/206 cv non ché sei cilindri in linea da 176 kW/240 cv. TGL è ideale per molteplici impieghi nelle attività edili primarie e secondarie: come ribaltabile con o senza gru, multibenna, con pianale per il trasporto di materiali da costruzione o elementi di impalcature oppure con piattaforma aerea. Man propone anche ribaltabili trilaterali. La cabina C è stata concepita per l’impiego nel settore edile. Il passaggio dal lato sinistro a quello destro è agevolato dal basso tunnel motore, in particolare se l’autocarro monta un quattro cilindri. Nella cabina più grande per il trasporto a corto raggio è possibile inserire un sedile centrale il cui schienale può essere reclinato in avanti e la parte posteriore può essere utilizzata come piano di scrittura. Man però non si è fermata qui, dal momento che di recente ha introdotto anche una spaziosa cabina doppia per un massimo di sette persone.



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DEALER

IL MONDO DEI TRASPORTI • Giugno 2007

TOSCANA TRUCKS / REFERENTE RENAULT PER UN’INTERA REGIONE

Nato nel recente 2004 raccogliendo l’eredità di un’altra società ben affermata sul territorio, il gruppo Toscana Trucks, con sede centrale a Montelupo Fiorentino, è oggi il punto di riferimento nella vendita e nell’assistenza dei truck della Losanga in Toscana. Quattro le sedi operative e una quinta in arrivo.

La giusta ambizione Giuliano Taverni, titolare della concessionaria Renault Toscana Trucks.

di Fabio Basilico MONTELUPO FIORENTINO (Fi) - In Toscana, Renault Trucks ha un avamposto invidiabile. Un punto di riferimento per la vendita e l’assistenza in grado di coprire tutto il vasto territorio regionale. È il gruppo Toscana Trucks, distributore unico di veicoli industriali e commerciali Renault; una realtà commerciale che per la qualità e l’efficienza dei servizi erogati è tra le realtà di punta della presenza della Losanga in Italia. UN CONSISTENTE INVESTIMENTO Nato nel febbraio 2004, il gruppo Toscana Trucks Spa ha raccolto l’eredità della Cavir Srl, concessionaria Renault Trucks dal 1985 con sede a Montelupo Fiorentino, la stessa dove poi si è insediata Toscana Trucks. I quattro soci della Cavir erano Giuliano Taverni, Moreno Morelli, Piergiovanni Sani e Giancarlo Mealli. È proprio uno di questi, Giuliano Taverni, a raccontarci la storia del gruppo. “Il progetto Toscana Trucks - ci dice Giuliano Taverni ha preso il via nel marzo 2003 per iniziativa mia e di Piergiorgio Sani. Si trattava di un progetto che ci ha visti impegnati al massimo, in termini di risorse umane ed economiche. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di coprire tutta la regione Toscana, garan-

La sede del gruppo Toscana Trucks, distributore unico di Renault Trucks Italia per la Toscana. tendo un servizio di qualità per la nostra clientela nelle diverse aree regionali in cui siamo operativi”. Il progetto è stato poi presentato ai vertici di Renault Trucks, che, approvandolo, ne hanno constatato la fattibilità e soprattutto le grandi potenzialità. “La nascita di Toscana Trucks continua Giuliano Taverni - ha comportato il raddoppio del personale e delle strutture rispetto alla situazione esistente ai tempi della Cavir, dimostrando nei fatti l’importanza di un progetto che ha richiesto investimenti pari a 10 milioni di euro. La squadra dirigente conta attualmente anche su mio figlio Matteo, nel ruolo di amministratore delegato”. Il risultato è una società che per numeri generali è al top della classifica delle concessionarie italiane e che consta di ben quattro sedi operative e una quinta in procinto di essere resa operativa. Si parte ovviamente da Montelupo Fiorentino, dove in Via Viaccia 140 c’è la sede centrale di Toscana Trucks e il cuore amministrativo e commerciale della società, il luogo dove vengono pianificate le strategie di tutto il gruppo. Montelupo Fiorentino ha anche un territorio di riferimento, comprensivo delle province di Pisa, Lucca, Siena e una parte della provincia del capoluogo regionale Firenze. Una sede di 1.500 metri quadrati di area coperta, con an-

nesso ampio piazzale di 35.000 metri quadrati. Qui vi lavorano 30 persone, comprese quelle impiegate nella capiente officina e nel magazzino ricambi. Il quartier generale di Montelupo Fiorentino è localizzato nei pressi di una delle più importanti vie di comunicazione dell’intera Regione Toscana, la statale Firenze-Pisa-Livorno. Per le province di Arezzo, Prato, Pistoia e la seconda parte di Firenze è attiva la sede di Prato, in Via Vannucchi 26. Qui sono attive 10 persone in un’area coperta di 1.500 metri quadrati, con annessi 5.000 metri quadrati di piazzale. La terza filiale è ubicata a Livorno, in località Stagno, in Via dei Canali 34/a. Questo distaccamento ha competenza sul territorio delle province di Livorno, Grosseto e, nella confinante Liguria, con la provincia di La Spezia. A Livorno sono impiegate 6 persone con l’aggiunta di un venditore la cui attività gravita su La Spezia. A disposizione ci sono 1.200 metri quadrati di area coperta e altri 4.000 metri quadrati di area esterna. L’ultimo avamposto Toscana Trucks, quello di La Spezia, dipende direttamente da Livorno. Nel territorio del capoluogo ligure, in località Vezzano Ligure, lungo la Via Provinciale 69, è attiva una sede con officina e attrezzato punto vendita di 750 metri quadrati con l’aggiunta di 5.000 metri quadrati di area scoperta.

Insieme alla sede di Montelupo Fiorentino, Toscana Trucks opera anche con gli impianti di Prato e Livorno.

Anche in questo caso sono attive 6 persone. “Tutti i nostri punti di vendita e assistenza - precisa Giuliano Taverni - sono ubicati in zone strategiche, nei pressi di svincoli autostradali o nelle vicinanze di strade a grande scorrimento. An che dal punto di vista logistico, quindi, siamo orientati alla completa soddisfazione del cliente, che può entrare facilmente in contatto con le nostre strutture”. UN FUTURO DI AMPLIAMENTO Nei piani di crescita di Toscana Trucks c’è anche l’apertura di una nuova sede a Migliarino Pisano, alla periferia di Pisa. “Anche in questo caso abbiamo cercato di mettere a disposizione della nostra clientela delle strutture all’avanguardia in grado di offrire prodotti e servizi di qualità: la nuova filiale è distribuita su 1.400 metri quadrati coperti e 7.500 metri quadrati di piazzale esterno”. Oltre che sulla vendita, Toscana Trucks ha investito molte risorse nell’organizzare un’efficiente servizio di post-vendita, coprendo a 360° tutte le esigenze degli operatori professionali. “Sul territorio di nostra competenza spiega Giuliano Taverni - gestiamo anche 13 officine autorizzate, che ci con-

sentono di approntare ulteriori capillari interventi di assistenza e manutenzione che tengono conto di elevati standard di qualità non solo per quanto riguarda l’intervento realizzato ma anche la tempistica”. Nel 2006, Toscana Trucks ha registrato un fatturato complessivo di 33 milioni di euro. La società ha venduto 540 veicoli nuovi, che, secondo le previsioni, dovrebbero salire a una quota di 600 unità a fine 2007. Per quanto riguarda l’usato, Toscana Trucks registra mediamente un totale di circa 350 veicoli multimarche all’anno, pari a circa 5 milioni di euro. “Dal nostro osservatorio - aggiunge Giuliano Taverni - possiamo dire con certezza che il marchio Renault è oggi molto affermato. La gamma è stata ampiamente rinnovata e propone sul mercato prodotti di qualità in grado di intercettare e soddisfare le esigenze di tutti i professionisti del trasporto, da coloro che hanno bisogno di veicoli commerciali fino alle aziende di trasporto nazionali e internazionali che macinano centinaia di migliaia di chilometri con i possenti pesanti. Inoltre, la clientela Renault Trucks usufruisce di una gamma di servizi più ampia rispetto al passato”. “Grandi soddisfazioni commerciali - conclude Giuliano Taverni - ci vengono dal Mascott così come dal Master e soprattutto dal Midlum; per quest’ultimo modello siamo orgogliosi di essere nella classifica dei primi dealer italiani. Otteniamo grandi riscontri anche dalla gamma Magnum e dal Premium, che è riuscito a conquistare a Renault Trucks della nuova clientela. Crediamo molto anche nelle potenzialità del Kerax, che necessità di una maggiore promozione al fine di far conoscere ai clienti le qualità che lo caratterizzano. Anche su questo non mancheremo di impegnarci nel prossimo futuro”.

Toscana Trucks ha in programma anche l’apertura di una sede a Pisa.


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