Speciale Gru
IL MONDO DEI TRASPORTI • Giugno 2008
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Sollevatori telescopici, l’azienda piemontese prevede di chiudere il 2008 con una crescita del 20 per cento
La Merlo punta su estero e diversificazione
Paolo Peretti
di questo impegno - ci ha detto Simone Tomasi, 29 anni, giovane Direttore vendite estero di Socage, alla quale è approdato tre anni fa - sono tre: offrire agli utilizzatori piattaforme perfettamente mirate alle proprie necessità d’impiego, integrare il progresso dell’elettronica con la migliore componentistica meccanica ed elettroidraulica, assicurare i più elevati livelli di affidabilità, sicurezza e durata. Per raggiungere tali obiettivi progettiamo le piattaforme avvalendoci di sistemi di disegno CAD tridimensionale, di analisi degli elementi finiti nei particolari più sollecitati, di software che svolgono simulazioni virtuali di tutte le condizioni di carico e di lavoro: sbraccio, velocità, equilibri strutturali e dinamici. Per finire, prima di entrare in produzione, le piattaforme sono testate con prove di fatica che per alcuni modelli arrivano fino a 100.000 cicli. La ricerca di nuovi materiali ad alta resistenza e di componentistica idraulica ed elettronica di massi-
CERVASCA - Discorso a parte per lo specifico segmento dei sollevatori telescopici, nel quale opera l’azienda Merlo, all’avanguardia tecnologica con i propri sollevatori telescopici, betoniere autocaricanti e trasportatori cingolati. Una realtà imprenditoriale affermata, che può vantare una presenza di primo piano su tutti i mercati mondiali ed è il punto di riferimento internazionale quando si parla di sollevatori telescopici. La storia della Merlo affonda le proprie radici in una piccola officina artigiana per la lavorazione del ferro, nata a Cuneo nel 1911. L’ingegno e la creatività del suo fondatore e la grande dedizione al lavoro hanno fatto crescere e sviluppare nel corso dei decenni successivi l’attività, tanto che agli inizi degli anni Sessanta l’azienda acquisisce una decisa connotazione industriale. La tenacia e il dinamismo imprenditoriale che avevano contraddistinto l’attività artigiana fin dagli esordi vengono fatti propri da Natalina e Amilcare Merlo i quali, nel 1964, costituiscono la società Merlo Spa. Contemporaneamente avviano la costruzione del nuovo stabilimento di San Defendente di Cervasca, tra la valle Grana e la valle Stura di Demonte, alle porte di Cuneo: è l’inizio di un’entusiasmante fase di grande espansione produttiva e commerciale. Nel moderno insediamento di Cervasca viene subito avviata la produzione di dumper e autobetoniere per il mercato delle costruzioni e già i primi risultati commerciali confermano la bontà delle scelte progettuali e costruttive fatte fin da subito: l’innovazione e la tecnologia sono coniugate insieme mo livello assicura poi ai nostri progetti prestazioni di altissimo livello. Accordi con i principali fornitori di componentistica a livello mondiale assicurano l’impiego di prodotti di primissima qualità. Nell’ambito produttivo le risorse professionali e l’esperienza vengono applicate in team che operano secondo i più avanzati principi di organizzazione del lavoro, coadiuvati da sistemi di processo automatizzati. Ciò assicura una produzione d’eccellenza in ogni a spetto e particolare della piattaforma. Ogni piattaforma aerea è un sistema dinamico di notevole complessità costruttiva, che deve rispondere a requisiti particolarmente severi in tutti gli elementi che lo compongono. Questo know how si traduce anche in soluzioni personalizzate sulle specifiche esigenze di ciascun utilizzo. Durante le varie fasi costruttive i materiali e i componenti sono continuamente controllati con verifiche che seguono l’intero ciclo produttivo”.
TCM propone un’ampia gamma da 30 a 200 tonnellate.
per offrire prodotti d’avanguardia. L’adozione su entrambi i modelli di un’innovativa ralla girevole di concezione Merlo segna l’inizio di un lungo percorso di ricerca e sviluppo tecnologico che continua tuttora. Nel 2005 è nata Merlo Group Australia, la prima filiale fuori dall’Europa, sorta per essere più vicini ai molti clienti australiani. Insediata in un nuovo complesso industriale a Perth, è il punto di riferimento per la commercializzazione, l’assistenza e la formazione tecnicocommerciale in tutto il paese. L’energia sprigionata dalla materia più preziosa ha i volti e le storie di chi lavora con le macchine Merlo in ogni angolo del pianeta. È con essa che si realizzano i successi dei nuovi prodotti e si ottengono i numerosi premi internazionali. Il coraggio e la passione sono il motore di questa immensa energia propulsiva, vera forza del Gruppo Merlo. La superficie coperta dell’insediamento di San Defendente di Cervasca è oggi pari a 128.000 mq. Con la maneggevolezza di un autoveicolo evolve il concetto di piattaforma aerea, a conferma del primato Merlo nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie. Il mezzo offre la specializzazione di un sistema semovente tradizionale, la mobilità fuoristrada di un sollevatore telescopico e la velocità di trasferimento di una piattaforma su autocarro. “Il nostro core business - ci ha spiegato Paolo Peretti, 50 anni, da 15 in forze all’azienda, attualmente responsabile marketing e comunicazione - è rappresentato dal segmento dei sollevatori telescopici. Un mercato diverso da quello più generale delle gru, e che vive at-
La filosofia della qualità Socage prevede poi il collaudo finale della piattaforma, che giungerà all’utilizzatore approvata in ogni sua componente e accompagnata dall’esclusiva doppia garanzia Socage: ogni piat taforma è coperta da una garanzia di tre anni per tutti i componenti strutturali. Il servizio postvendita è uno dei fiori al l’occhiello: la rete Socage service si integra con la rete di assistenza del Gruppo Fassi, assicurando assistenza qualificata fin nei Paesi più remoti. Operazioni di pronto intervento vengono effettuate con la massima sollecitudine, mentre per interventi di particolare delicatezza, personale Socage specializzato è sempre pronto a mettersi in viag gio per raggiungere il cliente in difficoltà. Ma veniamo al mercato e al suo andamento. “Il 2007 - ci ha detto il dottor Tomasi - si è chiuso molto bene. Sia in termini di fatturato che di unità vendute abbiamo registrato un incremento attorno al 10 per cen-
to rispetto all’anno precedente, per un mercato che si distribuisce all’estero per il 60 per cento e in Italia per il rimanente 40. Non possiamo dunque che essere soddisfatti: anche l’inizio del 2008 conferma il trend in crescita. Nel nostro caso i settori trainanti sono l’edilizia e i noleggiatori. Quanto all’estero, la nostra attenzione è centrata in particolare sulla Russia, dove abbiamo presentato due macchine, e nei Paesi dell’Europa dell’est”. ARRIVANO LE AUTOGRU CORMACH Soddisfazione ma anche rilancio delle tecnologie che possano fare la differenza in casa Cormach, azienda fondata nel 1960 da Ernesto Comensoli e attualmente di proprietà della famiglia, operativa nella produzione di attrezzature idrauliche fin dalla sua fondazione. Inizialmente Cormach produceva tagliaerba idraulici, caricatori semoventi per rottami d’accia-
La Cormach ha avviato la produzione di gru nel 1975.
tualmente una fase difficile, tutt’altro che positiva. Ciò malgrado, forti anche di una diversificazione della gamma, che comprende anche piattaforme aeree, di un mercato prevalentemente estero e distinto in due tipologie molto diverse, riusciamo a proseguire in modo soddisfacente. Abbiamo chiuso il 2007 con un incremento del 20 per cento del fatturato, pari a 380 milioni di euro, e una produzione di 6.000 pezzi. L’80 per cento del nostro fatturato proviene da vendite sul mercato estero: siamo leader di settore in Germania, Austria, Svezia, Norvegia e Russia e continuiamo a guardare con attenzione al di fuori dei nostri confini. Ma anche il mercato domestico per noi è importante e deteniamo una quota pari al 45 per cento”. Soddisfazione che fa ben sperare anche per l’anno in corso. “Confermiamo - ha proseguito Peretti - il trend in crescita, attorno al 18 per cento: prevediamo a fine anno di chiudere con un incremento del 20 per cento. Riusciamo a superare la fase congiunturale non positiva grazie alla netta distinzione del nostro mercato in due componenti: quella edilizia e quella agricola. Eventuali cali nel settore delle costruzioni sono compensati da aumenti nel settore agricolo e viceversa”. Elemento sul quale punta molto il Gruppo Merlo è la formazione. “Siamo stati i primi - ha concluso il manager Peretti - a realizzare un Centro di formazione alla conduzione e all’utilizzo di macchine e attrezzi, un Centro omologato dall’Ispesl (Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro, ndr)”.
io, escavatori e caricatori agricoli. Nel 1975 è iniziata la produzione di autogru. Nel 1977 la produzione di scavatori è stata scorporata dagli stabilimenti Cormach ed è attualmente prodotta con il marchio Euromach. Nel 1981 la produzione delle sottointelaiature, delle attrezzature speciali ed il reparto installazione gru sono stati distaccati e sono prodotti sotto il nome di Centro Gru. L’ultima azienda, fondata nel 1982, è la Mach Tre, che si occupa della produzione di tutti i componenti lavorati: dai cilindri ai giunti a rotazione continua. Cormach esporta in tutto il mondo attraverso una rete di importatori. “Il 2007 - ci ha detto il Direttore marketing Giulio De Luca - è andato abbastanza bene, abbiamo registrato un incremento sia del fatturato sia dei prodotti venduti. Come da nostra tradizione commerciale, in entrambi i casi la fetta più importante è quella relativa al mercato estero. Anche gli inizi del 2008 dimostrano il prosieguo di questa
tendenza, confermando l’andamento dell’anno scorso. Ci attendiamo molto dalle novità che lanceremo nel’arco dell’anno. In particolare, sono in fase di preparazione dei nuovi modelli nel campo pesante”. Tutte le gru Cormach si basano sul medesimo concetto costruttivo: colonna con doppio montante, ralla di grandi dimensioni con motore di rotazione esterno e riduttore, ralla montata sul basamento della gru. Il design Cormach porta alla distribuzione degli sforzi e non alla loro concentrazione: la struttura Cantilever della doppia colonna distribuisce in modo uguale gli sforzi e gli shock sulla ralla di grandi dimensioni ed attraverso di essa sugli stabilizzatori e quindi nel terreno con il telaio che agisce da contrappeso; la strut tura a doppio sandwich della doppia colonna è calcolata per resistere a sforzi torsionali creati dalla rotazione ed assorbe shock dovuti a movimenti re-
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Socage è un punro di riferimento nel mercato delle piattaforme.