TRUCK E DINTORNI 25
IL MONDO DEI TRASPORTI • Luglio/Agosto 2006
CARDI / FARI PUNTATI SUL NUOVO RIBALTABILE STONE LION
DHOLLANDIA / LO SPECIALISTA CHE VIENE DAL NORD
Missione sartoria A colpi di... sponde VERONA - Dal 1919 i rimorchi e i semirimorchi della veronese Cardi aiutano a trasportare in sicurezza ogni genere di prodotto. Una lunga tradizione al servizio dei professionisti dell’autotrasporto sulle strade di tutti i giorni, con mezzi sicuri, affidabili e tecnologicamente avanzati, per soddisfare ogni esigenza di trasporto. La produzione dell’azienda veronese è infatti animata da un intatto spirito di “sartoria industriale” che permette di personalizzare ad hoc i vari prodotti sulla base delle varie richieste e segnalazioni da parte della clientela, seguendoli passo passo fin dalla fase della progettazione. Una missione, quella della sartoria industriale, che esprime spirito di adattamento e che dimostra in ogni fase, dalla ricerca e sviluppo alla produzione, una costante attenzione verso un mercato in continua evoluzione. Un esempio in questo senso viene dal semirimorchio “a collo d’oca”, che è stato sviluppato con l’obiettivo di trasportare in tutta sicurezza ogni tipologia di attrezzatura da manifestazione, come i veicoli delle scuderie di auto da corsa e le loro cosiddette “officine mobili” (per moto, auto e motoscafi off-shore). La duttilità del pianale permette anche di allestire palcoscenici sullo stesso semirimorchio. Siamo quindi di fronte a un protagonista del trasporto capace di eccezionali performance, grazie all’elevata qualità su
ogni strada e in ogni condizione. Per quanto riguarda i ribaltabili, i modelli Cardi per cava e cantiere sono compagni di lavoro instancabili e affidabili, indispensabili protagonisti nella costruzione di grandi opere. Resistente come la pietra, agile e forte come un leone, il nuovo ribaltabile Stone Lion, grazie ad accurate trasformazioni, permette di gestire con leggerezza i trasporti più pesanti. Quanto ai telai per trainati riservati a veicoli che operano nella cosiddetta “catena del freddo”, i Cardi vantano un’indiscussa esperienza in materia. Su questa base, la gamma è stata rinnovata per soddisfare ulteriormente le specifiche esigenze degli allestitori. Il centinato è unì’altra solida realtà Cardi: dai pallets d’acqua alle piante da vivaio, qualsiasi tipo di prodotto, anche il più delicato, trova uno spazio ampio e sicuro. Un centinato Cardi è infatti un veicolo tagliato su misura per qualsiasi esigenza di trasporto, ed è robusto e affidabile in ogni condizione di uso. Ovviamente nella gamma on mancano due classici come i porta coils e le cisterne, altre due “specialità” dell’azienda veronese.
D IEGARO DI C ESENA (FC) -Con una produzione annuale di più di 18.000 unità, Dhollandia fa parte dei più grandi construttori di sponde caricatrici in Europa. Dalla sua creazione nel 1968, Dhollandia ha prodotto in 35 anni piu’ di 170.000 sponde con caratteristiche tecniche e portate da specifiche 300 a 9000 kg (!). Numerosi anni di esperienza, associati a un miglioramento constante del prodotto, permettono a Dhollandia di offrire una gamma completa che si distingue per una semplicità intelligente e una qualità superiore, un aumento del tempo di durata e di vita della sponda, dei tempi di montaggio ridotto, una facilità di assistenza e una maggiore affidabilità e infine una modularità dei comandi, rapidi e semplificati. Più di tutti gli altri, Dhollandia è costruttore di sponde caricatrici nel significato specifico del termine; più del 90 per cento dei componenti idraulici e meccanici installati nelle sponde caricatrici Dhollandia, viene fabbricato nei suoi stabilimenti, compresi tutti i cilindri idraulici, e le piattaforme in acciaio e alluminio. Gli investimenti programmati hanno permesso di installare nei nostri stabilimenti Dhollandia delle machine, le più moderne in materia di lavorazioni e di trattamento dei metalli (macchine per il taglio al laser, macchine utensili a controllo numerico e robotizzate, robot di saldatura per acciaio e alluminio, installazione di vasche per la zincatura elettrolitica dell’ acciaio e anodizzazione dell’alluminio). Continuamente,
KNORR-BREMSE /NUOVO SISTEMA FRENANTE PER RIMORCHI
Dhollandia ottimiza la sinergia tra i responsabili dei differenti settori e le tecnologie più moderne. Questa integrazione approfondita di tutti gli stadi del prodotto permette a Dhollandia di concepire e produrre (con i processi CADCAM) con precisione una grande diversità di sponde e di componenti per ogni specifico prodotto, usufruendo della massima flessibilità. Grazie alla diffusione estesa delle sponde Dhollandia su tutta l’Europa, e grazie alle suoi impianti produttivi evoluti e una grande flessibilità, questa Casa olandese, la cui filiazione italiana è a Diegaro di Cesena, ha saputo selezio-
nare dei criteri e sviluppare delle sponde standard che rispondono alla grande maggioranza di richieste di sponde caricatici. Per tutti i modelli di sponde idrauliche, Dhollandia dispone, se necessario, di numerose realizzazioni, permettendo di adattare le sponde al massimo delle differenti situazioni di montaggio, offrendo molteplici laghezze e lunghezze dei bracci di sollevamento, dei gruppi di sollevamento con differenti geometrie, delle piattaforme dimensionate su misura, e delle piastre di montaggio adatte alle differenti Case costruttrici di veicoli.
BPW ITALIA / PRESENTATI NUOVI ASSALI
Le ruote non si bloccano più Altra sfida da vincere ARCORE - Knorr-Bremse, fondata nel 1905 da George Knorr, è una delle società leader mondiali nella fornitura di sistemi frenanti per veicoli industriali e ferroviari. Con un totale di circa 11.200 dipendenti, la società aveva già nel 2004 un fatturato consolidato di circa 2,4 miliardi di Euro. Gli elevati investimenti fatti nella ricerca sono la nostra garanzia per lo sviluppo di prodotti sempre più innovativi, tali da rendere Knorr-Bremse una società altamente flessibile nel soddisfare le richieste di ogni cliente. Nella divisione dei sistemi per veicoli commerciali (Truck Brake Group), Knorr-Bremse sviluppa sistemi di frenatura pneumatici, pneumo-idraulici, elettronici e sistemi di livellamento per tutti i tipi di veicoli industriali. I nostri prodotti sono destinati ai veicoli aventi P.T.T. superiore a 6 t. e includono compressori, apparecchi di trattamento aria, componenti elettronici, valvole, freni a disco e attuatori. Invece nella divisione ferroviaria Knorr-Bremse fornisce impianti di frenatura idraulici, pneumatici ed elettronici per veicoli a lunga percorrenza e per trasporto merci. L’azienda è attiva anche nel settore dei sistemi di bordo. Knorr-Bremse possiede elevata esperienza nei sistemi di frenatura per veicoli stradali e ferroviari e può offrire una ampia gamma di prodotti innovativi e di qualità. La Knorr-Bremse, leader mondiale nella frenatura e nel controllo dei veicoli commerciali, ha deciso di rafforzare la sua presenza in Italia con la costruzione di una nuova unità produttiva d’avanguardia che è andata a sostituire l’insediamento già presente ad Arcore in provincia di Milano. Il nuovo stabilimento è sorto sempre ad Arcore, ed è pienamenteoperativo dal mese di febbraio dello scorso anno. La sede Italiana sviluppa, produce e commercializza tutte le più avanzate
valvole convenzionali del gruppo Knorr-Bremse consolidando la posizione di di questa azienda quale leader assoluto nella presenza di primo impianto, che già due anni fa era arrivata alla rispettabile quota del 70 per cento. Tra le novità della Knorr-Bremse spicca il nuovo sistema di frenatura antibloccaggio denominato KB 4-TA, sviluppato specificatamente per i semirimorchi, i rimorchi ad assi centrali ed integrali, sfruttando l’esperienza acquisita da questa azienda in molti anni di
progettazione e produzione di sistemi frenanti. Il sistema KB4-TA è basato sul grande successo del sistema elettronico di frenatura Tebs, per cui offre al costruttore molti benefici tipici di quel sistema. Inoltre può essere utilizzato con la valvola di frenatura con funzione di emergenza integrata o con una valvola servodistributrice di tipo convenzionale. Tramite appositi sensori, appena il trainato supera la soglia di velocità impostata precedentemente, un dispositivo provvede ad attuare determinati interventi, come ad esempio il blocco dell’asse autosterzante. Inoltre, volendo, il sistema può controllare lo stato di usura dei freni, pinze o pastiglie che siano. L’azienda ha previsto anche un programma diagnostico per PC che provvede ad inviare tutte le informazioni del caso al cliente sull’attuale funzionalità del sistema, tramite apposite connessioni.
VERONA - La BPW Italia, filiale italiana del Gruppo BPW Bergische Achsen KG, presenta alcune novità destinate al mercato italiano. La più importante è costituita dall’assale SHZM d14010 da 14 tonnellate, e un tridem ALMT composto da due assi fissi e un terzo autosterzante. Proprio agli assali autosterzanti, prodotti esclusivamente nello stabilimento italiano di Verona, BPW ha dedicato uno studio biennale in collaborazione con alcune grandi flotte tedesche, studio dal quale sono emersi sostanziali vantaggi rispetto ai tradizionali assali fissi, sia in termini di risparmio di carburante e pneumatici sia per una minore usura del telaio una maggiore manovrabilità dell’autoarticolato. L’assale autosterzante fa sì che le ruote girino conformemente al raggio della curva, mentre in retromarcia viene bloccato per ovvii motivi di sicurezza. Con l’assale autosterzante BPW è dimostrato che su una percorrenza fino a un milione di chilometri si possono risparmiare fino a 10mila litri di combustibile. In questo caso le forze che agiscono sul trattore giocano un ruolo decisivo, e con l’assale autosterzante sono inferiori del 60 per cento. Dice in proposito Wolfgang Anwander: “L’autoarticolato è sottoposto a una tensione inferiore. Le ruote scorrono più facilmente, l’immissione in curva risulta chiaramente più agevole e scorrevole. In fondo è un po’ come quando sciando si viene giù da una discesa in curva, è un movimento più fluido rispetto a quando si entra in curva in modo netto. La sensazione è simile. Anche l’usura dei pneumatici viene ridotta e la manovrabilità del veicolo è nettamente migliorata”. Raddoppiando la durata dei pneumatici, ad esempio su un milione di chilometri si arriva a risparmiare oltre 40 pneumatici per semirimorchio. Non è poco. E anche il telaio si urusa di meno. “Con una serie di pneumatici su un semirimorchio ora riusciamo a percorrere, facendo una stima ottimistica, probabilmente fino a 500mila chilometri, su collegamenti di linea nel traffico a lungo raggio. Prima invece con un tridem di assi fissi si arriva fino a 180, 200 o al massimo 250mila chilometri in media”.