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IL MONDO DEI TRASPORTI
LIGHT & MINITRUCK IL MONDO DEI TRASPORTI • Settembre 2004
MERCEDES-BENZ VITO E SPRINTER PER SODDISFARE OGNI ESIGENZA ALL’INSEGNA DELLA MASSIMA SICUREZZA
Per la marca di Stoccarda i veicoli commerciali offrono guidabilità e comfort propri della produzione automobilistica e sicurezza e affidabilità dei veicoli industriali. Sta in questo il segreto del successo del Vito e dello Sprinter su tutti i mercati.
Moderni campioni di LinoSinari ROMA - Al Salone di Hannover MercedesBenz richiama l’attenzione anche sulla sua “linea” di transporter con delle nuove motorizzazioni ad alimentazione ibrida e elettrica per lo Sprinter. Ma sia il fratello maggiore dei trasporter della Stella, sia il fratellino minore, ovvero il Vito, si direbbe che si propongono “a prescindere” come i veri indiscussi campioni della distribuzione urbana e interurbana all’insegna della massima sicurezza. Non solo, ma la diversità delle esigenze di trasporto richiede una molteplicità di versioni. Ebbene, i nuovi modelli del Vito sono disponibili in due classi di peso, due varianti di passo, tre lunghezze e due altezze, che prossimamente diventeranno tre. Le versioni Furgone, Kombi e Mixto (furgone con cabina doppia) tengono conto delle diverse necessità degli utilizzatori professionali. Le motorizzazioni variano da 65 kW (88 cv) a 160 kW (218 cv) e offrono prestazioni simili a quelle di un’autovettura. L’offerta di versioni è ancor più ricca per lo Sprinter. Tre passi, due altezze, versioni Furgone e Kombi con Ptt da 2,6 a 4,6 tonnellate, motorizzazioni da 60 kW a 115 kW (82/156 cv). Se la versione più piccola dello Sprinter è appena poco più grande di un Vito, quella più grande raggiunge una lunghezza di ben 6,6 metri. Sono inoltre disponibili diverse varianti aperte: autotelaio con cabina singola o doppia e telaio per sovrastrutture speciali. Una caratteristica essenziale di entrambe le gamme è che tutti i Vito e la maggior parte degli Sprinter presentano un Ptt al disotto della soglia critica delle 3,5 tonnellate, un peso che li rende equivalenti alle autovetture sotto il profilo delle norme di circolazione stradale. Ciò significa, ad esempio, che possono circolare in autostrada senza limiti di velocità e non sono soggetti al divieto di sorpasso che si applica ai veicoli di oltre 3,5 tonnellate. E, poiché Vito e Sprinter misurano meno di due metri di larghezza, sono autorizzati al sorpasso anche in corrispondenza dei cantieri autostradali. L’esenzione dai limiti di velocità in autostrada e la libertà di sorpasso fino a 3,5 tonnellate di Ptt non autorizzano tuttavia a una guida poco prudente: la guida di transporter fino a 6,6 metri di lunghezza e 2,6 metri di
altezza richiede attenzione e ponderatezza. Se un Vito in allestimento base può entrare senza problemi in un garage alto due metri, nei normali impianti di lavaggio e nella maggior parte dei parcheggi multipiano, tutto ciò non è possibile con la versione a tetto alto o con lo Sprinter. D’altra parte, l’altezza di un veicolo commerciale trasmette, una volta superata la soggezione iniziale, una sensazione di maggior sicurezza: il conducente siede al disopra del traffico e gode di una visuale molto più ampia, il che gli consente una guida più prudente. Dall’altezza di un van, infatti, gli eventuali pericoli possono essere percepiti molto prima che da un’autovettura. DINAMICA DI MARCIA SIMILE A QUELLA DI UNA BERLINA Tradizionalmente, le automobili Mercedes-Benz sono costruite per una grande facilità d’uso, che poi è una delle caratteristiche essenziali per garantire la massima sicurezza. Nel caso dei modelli Vito e Sprinter , un esempio evidente è rappresentato dalle molteplici possibilità di regolazione dei sedili: oltre al posto di guida, regolabile in avanti e in altezza, è possibile regolare gli schienali, i poggiatesta, le cinture a tre punti, l’inclinazione del sedile ed il volante, quest’ultimo sia in profondità (40 millimetri) che in inclinazione (quattro gradi). Di conseguenza, ciascuno può trovare la posizione di guida ideale, che in un veicolo di questo tipo è sempre più eretta rispetto a quella che si assume nelle autovetture. La massa imponente di un transporter e la posizione di guida elevata non devono tuttavia alimentare una falsa sicurezza e indurre a trascurare l’obbligo delle cinture. Secondo un’indagine condotta da Uniroyal, circa metà dei conducenti si sottrae a tale obbligo di tanto in tanto, mentre in quasi un quarto dei casi questa prassi è frequente o regolare. L’istituto specializzato Dekra giunge a conclusioni analoghe: solo metà dei conducenti di transporter coinvolti in incidenti ha la cintura di sicurezza allacciata. Il sistema di ritenuta è infatti l’elemento più importante per la sicurezza passiva in caso d’incidente, come dimostrano ripetute prove di simulazione. Uno dei test più frequenti è quello in cui una slitta viene accelerata a 11 km/h e quindi arrestata bruscamente,
un’operazione che corrisponde all’urto di un veicolo contro un ostacolo a ben 10 km/h. Quando il vano di carico è pieno o è diviso dalla cabina da una paratia chiusa, o quando il portellone posteriore è privo di finestrini, il retrovisore interno diventa di fatto inutilizzabile. Per questa ragione, lo specchio esterno svolge un ruolo particolarmente importante nella guida di un transporter. Proprio in virtù della loro importanza, i retrovisori di questi veicoli sono in genere più grandi di quelli delle normali autovetture e spesso dispongono di lenti grandangolari, in grado di ridurre al minimo il cosiddetto angolo morto, purché la regolazione sia corretta. In tutti i modelli Vito e Sprinter i retrovisori esterni possono essere ordinati a richiesta nella versione regolabile elettricamente e riscaldabile. Le grandi superfici vetrate, la linea di cintura bassa e il cofano relativamente corto di un transporter assicurano un’ottima visuale ed evidenziano una sorprendente maneggevolezza, anche nei modelli con passo lungo. Persino per i meno esperti sono sufficienti poche manovre per comprendere che l’estremità posteriore della carrozzeria è quasi in linea con il lunotto e che gli angoli posteriori possono essere controllati con sicurezza attraverso i retrovisori esterni. In molti casi, tuttavia, la visibilità limitata sul retro richiede un ausilio in fase di manovra: è sempre possibile, infatti, che un bambino o un ostacolo posto direttamente dietro il veicolo non siano visibili per il conducente. Molte persone abituate alle autovetture restano sorprese dalla grande manovrabilità del Vito. In particolare, i modelli Viano e Sprinter sono avvantaggiati in manovra dalla trazione posteriore, che permette di ottenere un angolo di sterzata più ampio sulle ruote anteriori. Nel Vito con passo corto il diametro di volta misura appena 11,8 metri, che si riducono ulteriormente a 11,2 m nello Sprinter. Persino lo Sprinter più lungo (6,6 m) può vantare un diametro di volta di soli 14,3 metri. Ciò nonostante, le manovre e la retromarcia in spazi ristretti richiedono una certa esperienza nell’uso dei retrovisori, soprattutto quando il veicolo ha le dimensioni ingombranti di uno Sprinter con passo lungo. Anche in questi casi, la padronanza si acquisisce con l’esercizio, perciò prima di affrontare il traffico stradale è buona norma fami-
liarizzare con le misure del veicolo in un luogo adatto e sicuro. La dinamica di marcia di un van può oggi essere paragonata a quella di una berlina, in particolare nella guida sportiva; del resto, questo è un altro degli espliciti obiettivi di sviluppo Mercedes-Benz. La maggiore altezza della carrozzeria determina però, inevitabilmente, una certa elevazione del baricentro e un angolo di rollìo leggermente più accentuato nelle curve. Nella guida, tuttavia, queste caratteristiche non comportano alcun tipo di problema ed i moderni transporter possono raggiungere in curva velocità pressoché analoghe a quelle delle autovetture. Anche questo è un obiettivo di Casa Mercedes, perché la massima sicurezza va garantita in ogni tipo di veicolo. I transporter più voluminosi, come lo Sprinter, presentano tuttavia alcune limitazioni. Il baricentro più elevato, in particolare nelle varianti con tetto alto, il peso e le dimensioni notevolmente superiori non consentono di ottenere caratteristiche di guida identiche a quelle di un’autovettura. Un aspetto importante è rappresentato dalla ripartizione del carico; le caratteristiche di marcia dei transporter si modificano in funzione della massa del carico e del suo peso. Nelle prove di slalom con cambio di carreggiata, le velocità più elevate vengono raggiunte dai transporter in cui il peso del carico è ripartito in misura uguale tra i due assali. Una ripartizione del peso più sbilanciata verso l’assale posteriore produce un comportamento di marcia critico, in particolare se il carico è caratterizzato da un baricentro elevato. In generale comunque, i moderni transporter presentano un comportamento su strada estremamente sicuro anche in situazioni critiche, grazie alla cura che progettisti e collaudatori dedicano alla costruzione e all’ottimizzazione del telaio. Si tratta di un lavoro impegnativo soprattutto per i transporter, a causa delle molteplici esigenze degli utilizzatori, delle numerose versioni di carrozzeria, delle sensibili differenze tra il peso a vuoto e il peso a pieno carico e, non da ultimo, della variabilità del baricentro in funzione del tipo di carrozzeria e di carico. L’avantreno del Vito è costituito da un assale McPherson con barra stabilizzatrice, che riduce il coricamento laterale. Lo Sprinter è dotato di sospensioni anteriori a ruote
indipendenti con molle a balestra trasversali e, nella categoria di peso fino a 3,5 t, di una barra stabilizzatrice. L’assale posteriore del Vito è particolarmente sofisticato, con sospensioni a ruote indipendenti su bracci inclinati e molle elicoidali. In virtù della classe di peso più elevata, lo Sprinter possiede un retrotreno estremamente robusto con molle a parabola, a cui si aggiunge una barra stabilizzatrice nelle versioni con p.t.t. pari a 4,6 e 6 tonnellate. AIRBAG LATO GUIDA DI SERIE Lo sterzo a cremagliera servoassistito del Vito e dello Sprinter si distingue per sensibilità e gradualità; anche i più piccoli movimenti del volante vengono convertiti in azioni di sterzo e consentono una guida estremamente precisa. In entrambi, il comodo volante a quattro razze è dotato di un airbag full size. L’airbag per il passeggero è incluso nella dotazione di serie del Vito Kombi, mentre è disponibile su richiesta nel Vito Furgone e nello Sprinter. Nei modelli con panca doppia, l’airbag presenta dimensioni più grandi per proteggere anche il passeggero centrale. Per un’ulteriore protezione, il Vito offre a richiesta un airbag laterale per il torace, mentre per lo Sprinter sono disponibili i windowbag. Per il Vito, il cliente può scegliere il volante in versione multifunzione, che consente di svolgere varie operazioni senza allontanare le mani dal volante: azionamento della radio, uso dei menu sul display multifunzione ed uso del telefono (disponibile come accessorio postvendita) a tutto vantaggio della sicurezza. La sicurezza di guida è non soltanto una percezione soggettiva, ma anche un fattore misurabile con criteri oggettivi. La prova più nota per la verifica delle caratteristiche di sicurezza di un veicolo è quella dello slalom. Questo test della dinamica di marcia, disciplinato da regole precise e perciò riproducibile, si basa sul “test dell’alce” e richiede di scansare con una traiettoria a slalom una serie di ostacoli che compaiono all’improvviso. Un Vito Mercedes-Benz supera questo test, sia vuoto che a pieno carico, con una velocità di marcia di quasi 70 km/h, un risultato assolutamente paragonabile a quello delle autovetture. Risultati analoghi si ottengono anche in altre prove su strada.
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Anche lo Sprinter, nonostante il peso e le dimensioni decisamente più elevate, supera brillantemente la prova dello slalom. Persino nella versione di carrozzeria pi_ “problematica”, vale a dire nel Kombi a pieno carico (e quindi con baricentro particolarmente elevato) il veicolo supera la prova a 60 km/h, la velocità richiesta per legge alle autovetture. Slalom, guida sul bagnato, frenata con ABS e frenata differenziata (effettuata cioè su una pista con valori di attrito diversi a sinistra e a destra) sono solo quattro delle numerose discipline di prova che ogni transporter Mercedes-Benz deve poter superare sulla base di criteri precisi. Il programma fisso delle prove su strada comprende numerosi altri test, come la misurazione dello spazio di frenata su tratti alpini o le prove della dinamica di marcia in determinate condizioni atmosferiche condotte in Spagna. In tutti i test (circuiti asciutti e bagnati, manovre su fondo asciutto o slalom) un team di ingegneri esperti registra, con appositi strumenti e su base sia oggettiva che soggettiva, il comportamento su strada caratteristico del veicolo, i suoi movimenti sull’asse longitudinale (rollìo), sull’asse trasversale (beccheggio), sull’asse verticale (imbardata) e la loro intensità. Per sottoporre una determinata versione del veicolo da collaudare a tutti i test previsti, eseguendoli in successione nello stesso luogo, è necessaria circa una settimana. L’obiettivo è sempre lo stesso: raggiungere il massimo grado di sicurezza possibile. Il parametro di riferimento usato per lo sviluppo e per le prove dei veicoli è l’alto livello di prestazioni delle vetture Mercedes-Benz. Oltre a un autotelaio studiato per offrire
sdrucciolevole, come si può osservare percorrendo a bassa velocità una pista di 1200 metri con fondo bagnato e molte curve. I moderni transporter di Casa Mercedes si comportano bene anche in frenata, nonostante la versione più grande del Vito raggiunga un peso totale ammesso di quasi tre tonnellate e lo Sprinter lo superi addirittura. Sia il Vito che lo Sprinter sono dotati di freni a disco su tutte le ruote (quelli anteriori autoventilanti). L’ ESP di serie (per la regolazione della dinamica di marcia) comprende anche l’ABS (che impedisce il blocco delle ruote in frenata), l’ASR (il dispositivo antislittamento che agisce migliorando la trazione e agevolando la partenza su terreno sdrucciolevole), l’EBV (il ripartitore elettronico di frenata che impedisce una frenata eccessiva del retrotreno) e il Brake Assist (il sistema idraulico di assistenza alla frenata che, nelle situazioni di emergenza, riduce lo spazio di frenata applicando rapidamente la massima pressione). SPRINTER: TECNICHE DI SICUREZZA ALL’AVANGUARDIA Su un fondo stradale asciutto, lo spazio di frenata del Vito misura circa 40 metri, con possibili variazioni legate al tipo di rivestimento stradale ed agli pneumatici. Questa distanza corrisponde a una decelerazione di circa 9,7 metri al secondo, un valore del tutto assimilabile a quelli registrati per le autovetture. La massima forza frenante disponibile supera di gran lunga le prescrizioni legislative, che impongono uno spazio di frenata non superiore a 50,7 metri ad una velocità di 80 km/h, pari a una decelerazione di soli 5,8 metri al secondo. Nono-
re il più possibile superflue le azioni sterzanti da parte del conducente. Considerando il ricco equipaggiamento di sicurezza previsto già di serie per lo Sprinter Mercedes-Benz, vale la pena di fare una breve retrospettiva sull’evoluzione di questa fortunata gamma di modelli. Presentato nella primavera del 1995, lo Sprinter è stato il primo transporter ad offrire di serie freni a disco anteriori e posteriori, ABS e differenziale autobloccante ABD, precursore del sistema antislittamento ASR nonché pietra miliare nelle tecniche di sicurezza dei transporter. L’accurato restyling del 2000 ha segnato l’introduzione dell’airbag per il conducente, delle cinture a tre punti per tutti i sedili nel Kombi e di una barra stabilizzatrice sull’avantreno; l’ABD è stato sostituito dall’ASR ed è stata adottata l’ultima generazione di ABS. Nel corso del restyling, gli ingegneri hanno migliorato l’assorbimento di energia della parte anteriore dei veicolo in caso d’incidente, basandosi sui risultati ottenuti in più di 30 crash test; infine, tra gli equipaggiamenti a richiesta sono stati inclusi anche i windowbag. Nel 2002, Mercedes-Benz ha ulteriormente perfezionato lo Sprinter introducendo di serie l’ESP e il BAS, due novità assolute per i transporter in questa classe di peso. L’equipaggiamento a richiesta si è arricchito di dispositivi ancor più sofisticati, tra cui il sensore pioggia per l’azionamento dei tergicristalli, il parabrezza termico e il sistema di retromarcia assistita a ultrasuoni. L’ideale sarebbe che i numerosi, sofisticati sistemi di sicurezza dei van non dovessero mai entrare in funzione nell’intera vita del veicolo. Un contributo efficace in questa direzione può derivare dal comportamento
che si tratti di imballaggi pesanti e voluminosi, di pacchi comuni, di attrezzature professionali o di bombole di gas. Oltre ad impedire il danneggiamento del carico in caso di collisione, occorre evitare che, in caso di frenata o d’incidente, un carico non adeguatamente fissato si trasformi in un ulteriore pericolo per conducente e passeggeri. Il compito di fissare il carico in modo adeguato spetta in primo luogo al conducente e al proprietario del veicolo che, in caso di mancato adempimento, possono incorrere in multe elevate anche se non si è verificato alcun incidente. Le modalità di fissaggio degli oggetti trasportati sono stabilite in una serie di norme: DIN 75410-2/3 (fissaggio del carico), DIN 75410-1 (punti di ancoraggio), VDI 2700 (fissaggio del carico), VDI 2701 (sistemi di ritenuta), VDI 2702 (forze di tenuta). La norma sulla prevenzione degli incidenti BGV D 29 obbliga l’imprenditore, in qualità di responsabile del veicolo, ad allestire il proprio mezzo con attrezzature adeguate. Gli esperti distinguono tra fissaggio attivo e passivo. Il fissaggio attivo è responsabilità del conducente, che deve utilizzare i sistemi di ritenuta disponibili; invece il fissaggio passivo riguarda le strutture che già di per sé svolgono un’azione protettiva. Un elemento particolarmente importante è rappresentato dalla parete divisoria tra cabina e vano di carico. Inoltre, per soddisfare i requisiti delle norme in vigore, le pareti divisorie devono garantire un determinato livello di protezione e perciò vengono sottoposte a collaudi in cui, in base al carico utile del veicolo, devono riuscire a sostenere un peso calcolato con apposite formule con una deformazione massima di 300 millimetri.
Un aspetto estremamente importante per il fissaggio del carico è l’accoppiamento geometrico, con il quale s’intende la sistemazione o l’ancoraggio degli oggetti contro la parete divisoria oppure altri elementi che ne impediscano lo spostamento. In mancanza di queste misure, il sistema di ritenuta viene sollecitato non solo dalla massa degli oggetti, ma anche dalla loro energia cinetica. Se ad esempio si colloca un contenitore di una tonnellata a un metro di distanza dalla parete divisoria senza fissarlo con sistemi di ancoraggio, una frenata energica lo farà scivolare contro la paratia con una forza pari a circa tre volte il suo peso, con possibili variazioni in base al coefficiente di attrito del pianale. VITO E SPRINTER PER UN TRASPORTO SICURO Le gamme Vito e Sprinter MercedesBenz sono predisposte per il trasporto professionale di merci. Tutti i modelli del Vito, ad esempio, dispongono di punti di ancoraggio integrati nel pianale, che nella versione Furgone si trovano anche nella parete laterale e sul telaio del tetto; il Vito Kombi è predisposto anche per il montaggio di coperture o di griglie di protezione dal carico. Gli equipaggiamenti a richiesta comprendono vari tipi di pareti divisorie e griglie di protezione, pianali in legno con sistemi di guide, tappetini antiscivolo e reti di protezione. I tappetini Mercedes-Benz rappresentano ad esempio un accessorio particolarmente efficace per evitare lo scivolamento dei carichi, ma per il corretto fissaggio delle merci trasportate è necessario utilizzare comunque le apposite cinghie di ritenuta.
della distribuzione I professionisti del trasporto e gli artigiani possono scegliere tra vari pacchetti di equipaggiamenti studiati per soddisfare esigenze specifiche. Il pacchetto Cargo per il Vito Furgone comprende un pianale in legno con guide per la protezione del carico e guide di fissaggio nella parete laterale, ciascuna dotata di due cinghie elastiche e a cricchetto con occhielli di aggancio. Il pacchetto Top Load, disponibile per le versioni Furgone, Kombi e Mixto, comprende supporti di base, portascala con carrucola di guida e set di cinghie di fissaggio. SOLUZIONI INDIVIDUALI PER LO SPRINTER
Lo Sprinter della Mercedes-Benz è stato il primo commerciale a dotarsi di sistemi di sicurezza presenti abitualmente sulle vetture. Nella pagina accanto il nuovo Vito. un ottimo comfort, un’elevata dinamica di marcia e, di conseguenza, il massimo grado di sicurezza, un ruolo importante è svolto dai sistemi di regolazione elettronica. Il Vito e lo Sprinter sono gli unici veicoli della categoria ad offrire di serie su tutte le versioni l’Electronic Stability Program (ESP), introdotto per la prima volta nel 1995 in un’autovettura con la Stella. L’ESP è in grado di riconoscere il rischio di ribaltamento confrontando continuamente, più volte al secondo, l’assetto del veicolo con l’angolo di sterzata e, all’occorrenza, è in grado di contrastarlo con un’azione frenante mirata sulle singole ruote ed una riduzione della coppia motrice. In questo modo si impedisce, entro i limiti consentiti dalla fisica, lo sbandamento del veicolo. Lo sbandamento, o addirittura il ribaltamento, diventa così un’eventualità quasi impossibile, anche in caso di manovre estreme o durante il “test dell’alce”. La stabilità viene mantenuta anche nella guida su fondo
stante le dimensioni ed il peso maggiori, lo spazio di frenata registrato dallo Sprinter supera di ben poco questi valori. Al di là della potenza frenante, un altro aspetto molto importante è la stabilità della vettura in frenata con coefficienti di attrito differenziati a sinistra e a destra (un valore che gli esperti esprimono con l’unità µ); ad esempio, può accadere che il veicolo viaggi allo stesso tempo su un asfalto ben aderente con le ruote sinistre (coefficiente di attrito 0,9 µ ) e su una superficie ghiacciata con quelle di destra (0,1 µ). Anche nella cosiddetta “frenata differenziata”, i sistemi elettronici di sicurezza ABS ed ESP a bordo del Vito e dello Sprinter consentono di mantenere la stabilità direzionale persino a velocità intorno ai 100 km/h. In questa prova su strada, l’obiettivo primario di MercedesBenz è quello di ridurre al massimo lo spazio di frenata. Allo stesso tempo, per favorire una decelerazione perfetta, i sistemi di regolazione sono impostati in modo da rende-
di guida del conducente che, pur potendosi fidare delle elevate risorse di sicurezza del Viano, non deve mai dimenticare le proprie responsabilità. Allo stesso tempo, chi guida può adottare alcune misure per ridurre ulteriormente i possibili rischi. Nel caso dei transporter un aspetto di particolare importanza è il fissaggio del carico, spesso trascurato nella pratica lavorativa quotidiana. Infatti, già una frenata energica può essere sufficiente per trasformare un oggetto apparentemente innocuo in un pericolo sia per il conducente che per eventuali passeggeri. Si consideri ad esempio che un termos di due chili può, in caso di collisione frontale a 50 km/h, colpire la testa di un occupante con un peso 25 volte superiore, cioè con la stessa forza di un oggetto di 50 kg. Per riporre al sicuro bevande, atlanti stradali o CD audio, Vito e Sprinter offrono numerosi scomparti portaoggetti. Un aspetto altrettanto importante riguarda il fissaggio delle merci nel vano di carico,
Anche gli occhielli di fissaggio devono soddisfare requisiti specifici; ad esempio, la loro distanza in senso longitudinale non può superare i 1200 millimetri. Nel caso di un veicolo di peso complessivo non superiore a 3,5 tonnellate, le norme richiedono una forza di trazione nominale pari a 400 daN (decanewton, corrispondenti a 400 kg). La prova viene eseguita applicando un carico pari a 1,25 volte la forza di trazione nominale, in questo caso 500 daN (500 kg), per un tempo di tre minuti. Sono ammesse deformazioni, purché la funzione di ritenuta degli occhielli non risulti alterata. Attualmente è allo studio un inasprimento delle norme sia per quanto riguarda le pareti divisorie (i cui test dovrebbero essere effettuati con il 50 per cento del carico utile), sia in relazione ai punti di ancoraggio (con una forza di trazione nominale per i transporter pari a 500 daN). I nuovi valori dovrebbero entrare in vigore entro quest’anno.
Nell’allestimento di serie dello Sprinter, il vano di carico è separato dalla cabina da una parete divisoria in acciaio che, a richiesta, è disponibile in diverse varianti (con finestrino fisso o scorrevole, a metà altezza con o senza passaggio, oppure con porta scorrevole). I modelli Furgone e Kombi comprendono di serie gli occhielli di fissaggio integrati nel pianale, e per il primo è disponibile a richiesta un pianale in legno per il vano di carico, anche in versione rinforzata. Tra gli accessori post-vendita sono disponibili sistemi di guide di fissaggio, tappetini antiscivolo, vasche per il vano di carico specifiche e supporti di base per il tetto. Per esigenze più particolari, MercedesBenz può realizzare allestimenti personalizzati sia per il Vito che per lo Sprinter. In collaborazione con gli specialisti di Sortimo, nella primavera di quest’anno l’azienda ha presentato un nuovo programma di allestimenti specifici per diversi settori (elettricità, sanitari, riscaldamento e climatizzazione) nonché speciali auto di servizio. Lo Sprinter è inoltre disponibile come veicolo isotermico e frigorifero dotato di furgonatura leggera con quattro guide di fissaggio e cinghie di ritenuta. Le nuove strutture, pratiche e particolarmente leggere, hanno superato con risultati eccellenti sia i crash test previsti per legge che le prove molto più rigorose adottate da Mercedes-Benz per i collaudi interni. Naturalmente, anche gli equipaggiamenti a richiesta e gli accessori sono sottoposti ad una serie di controlli per verificarne la funzionalità e la sicurezza.
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MERCEDES-BENZ / SPORT E AVVENTURA CON I VIANO CHALLENGE
Divertimento assicurato con Viano Fun Cortina d’Ampezzo, famosa località turistica alto-atesina, ha ospitato due eventi all’insegna della sfida e del vivere a contatto con la natura. Protagonisti concorrenti provenienti da sei Paesi europei. Il commerciale tedesco, sponsor delle iniziative, ha fornito la necessaria assistenza logistica. di Lino Sinari CORTINA D’AMPEZZO - Cortina d’Ampezzo, conosciuta e apprezzata meta turistica delle Dolomiti, è stata teatro a giugno di due manifestazioni che hanno avuto come protagonista il Viano Fun, veicolo commerciale della gamma Mercedes-Benz. Il Viano Outdoor Challenge 2004 era riservato agli appassionati delle sfide sportive, mentre il Viano Family Challenge 2004 alle famiglie in cerca di avventure. DaimlerChrysler si è dimostrata ancora una volta protagonista del mondo dello sport e dell’avventura: il progetto Challenge è l’ultimo in ordine di tempo di una serie di eventi simili che si sono svolti nel 1998, 1999 e 2000. Un gruppo di 25 team formati da coppie sono stati selezionati tra migliaia di candidati per partecipare al Viano Outdoor Challenge, mentre il Family Challenge ha visto gareggiare 13 team formati da famiglie. I partecipanti a entrambe le sfide hanno superato delle selezioni svoltesi in sei Paesi europei. Mercedes-Benz ha messo a disposizione il Viano Fun per il supporto logistico. Sotto l’occhio vigile di esperte guide alpine professioniste e di alcuni esperti locali, i team dell’Outdoor Challenge hanno messo alla prova il loro coraggio con prove di trekking,
mountain bike, canyoning e free-climbing. Divertimento e spirito di gruppo sono state le parole d’ordine del Viano Family Challenge: i team sono stati impegnati in escursioni in mezzo alla natura, percorsi in canoa e un test improntato sulle conoscenze ambientali. Fun è una delle due versioni (l’altra è la Marco Polo) della gamma Viano particolarmente adatte al tempo libero. La Fun è dedicata sia al trasporto di persone sia a un uso più ricreazionale ed è equipaggiata di serie con cinque sedili, mentre la versione più lunga (Fun L) ospita di serie sette persone.
smissione al ponte, creano i migliori presupposti per un comportamento di marcia brillante che, grazie alla trazione posteriore, risulta ottimizzato, con una migliore trazione e una maggiore tenuta di strada rispetto al modello pre-
cedente, in tutte le condizioni di carico e di fondo stradale. A tutto questo contribuisce anche la dotazione di serie, che comprende numerosi sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida, configurati secondo
gli standard delle più moderne autovetture: ESP con ABS, ASR, EBV e BAS. A richiesta è possibile ordinare anche un sistema di sospensioni pneumatiche posteriori particolarmente confortevole, con regolazione automatica del li-
SCELTA FRA QUATTRO MOTORI Viano è disponibile in due motorizzazioni diesel CDI, con una cilindrata di 2,2 litri nelle versioni di potenza da 80 kW/109 cv e 110 kW/150 cv, tutti Euro 3. I motori a benzina sono due, entrambi di 3,2 litri V6 con una potenza di 140 kW/190 cv o 160 kW/218 cv e rispettano la normativa antinquinamento EU4/I. Ai motori diesel viene abbinato di serie un cambio manuale a sei marce, mentre le motorizzazioni a benzina sono equipaggiate dalla fabbrica con un cambio automatico a cinque marce. I motori elastici a ogni livello di potenza, insieme all’accurata graduazione delle marce e dei rapporti di traAlcune fasi del Viano Challenge che si è svolto a Cortina d’Ampezzo e che ha riscosso un notevole successo anche presso il grande pubblico. vello, abbinato a sospensioni in acciaio anteriori ottimizzate nel comfort. In tutte le versioni la dotazione di serie è di alto livello. I principali equipaggiamenti standard sono: climatizzatore anteriore e posteriore a controllo automatico della temperatura interna e comandi separati, deflettori elettrici posteriori, predisposizione radio con altoparlanti anteriori e posteriori, airbag per guidatore e passeggero anteriore e airbag anteriori laterali per il torace. Viano è disponibile in due misure di passo da 3.200 mm e 3.430 mm, abbinabili a due diverse lunghezze dello sbalzo posteriore, per una lunghezza totale di 4.750 mm, 4.995 mm e 5.225 mm, a seconda delle versioni.
Mercedes-Benz è un marchio DaimlerChrysler.
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Trovare sul lavoro il partner ideale? Non è un’illusione, è una realtà. Si chiama Vito. Segni particolari? Versatile come nessun altro. Con i suoi due passi, le sue tre lunghezze e le due altezze. Doti nascoste? Le sue motorizzazioni 2.2 litri Common Rail da 65 Kw (88 CV), 80 Kw (109 CV) e 110 Kw (150 CV) e benzina 3.2 litri V6 da 140 Kw (190 CV) e 160 Kw (218 CV). Inoltre, di serie su tutta la gamma i sistemi di
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CITROËN / IMPORTANTE ANNIVERSARIO PER IL COMMERCIALE FRANCESE C15
Vent’anni di onorata carriera
Lanciato nel 1984, C15 ha superato il milione e duecentomila veicoli venduti. Il ventesimo anniversario dello storico modello francese è l’occasione per sottolineare l’ottimo andamento di Citroën sul mercato dei veicoli commerciali in Europa e in Italia. di Fabio Basilico MILANO - Importante anniversario in casa Citroën. Il C15, uno dei modelli di riferimento della gamma commerciali della marca francese, compie 20 anni. Lanciato nel 1984, C15 ha oggi superato il milione e duecentomila veicoli venduti. Il ventesimo anniversario di Citroën C15 è l’occasione per sottolineare l’ottimo andamento di Citroën sul mercato dei veicoli commerciali in Europa e in Italia dopo il primo semestre 2004. Sull’insieme dell’Europa Occidentale (17 Paesi), Citroën ha registrato infatti una crescita del 2 per cento, con una quota di mercato del 10,7 per cento. In Francia le immatricolazioni sono cresciute del 5,6 per cento, per una quota del 18,6 per cento, mentre in Spagna Citroën resta leader con il 14,3 per cento. In Italia, Citroën ha aumentato le immatricolazioni di veicoli commerciali nel primo semestre 2004 del 13 per cento, passando da 4.361 a 4.926 unità. La quota di mercato è passata dal 4 al 4,3 per cento. Il tutto grazie ai lusinghieri risultati conseguiti da Berlingo, C2 e C3 Entreprise, validamente affiancati da Jumper e Jumpy. Per l’anno in corso Citroën Italia prevede di immatricolare il 30 per cento di veicoli in più del 2003, cioè circa 10.000 unità contro le precedenti 8.274, che equivalevano al 3,9 per cento del totale mercato. In pochi anni, la gamma Citroën dei veicoli commerciali leggeri (che comprende Jumpy, C15, Berlingo e Jumper) è stata completamente rinnovata. Nel febbraio 2002 è iniziata la vendita del nuovo Jumper, seguita dal restyling integrale del Berlingo e dalla nascita del Berlingo in versione doppia alimentazione benzina/Gpl e benzina/metano. Poi è stata la volta del Jumpy. Il C15 è invece rimasto fedele alla versione lanciata nel 1984 e apprezzata dalla clientela. Precursore degli attuali veicoli commerciali di piccole dimensioni, C15 riscuote tuttora un successo commerciale all’insegna di praticità, comfort ed economicità sia al momento dell’acquisto che in fase di utilizzo. C15 è dotato della motorizzazione 1.9 D da 43 kW/60 cv; la lunghezza massima è di 3,99 metri per una lunghezza di carico di 1,64 metri mentre il volume utile tocca i 2,67 metri cubi e il carico utile è di 600 o 800 kg. Quanto al Jumpy, seguendo le orme del precedente modello, già veicolo di riferimento in termini di qualità dinamica e piacere di guida, la nuova versione del commerciale Citroën si presenta sul mercato in uno stile più moderno, grazie a un frontale dal design assolutamente inedito. Disponibili, secondo il Paese di commercializzazione, con cinque mo-
torizzazioni - 2.0i 16V da 100 kW/138 cv, 1.9 Diesel da 51 kW/71 cv, 2.0 HDi 69 kW/95 cv, 2.0 HDi 80 kW/110 cv e 2.0 HDi 16V 80 kW/110 cv - i modelli della gamma Jumpy si suddividono in quattro famiglie di carrozzeria: furgone lamierato e vetrato per il trasporto merci, combi per il trasporto persone e pianale cabinato trasformabile, per soddisfare i molteplici utilizzi delle varie ca-
tegorie professionali. Classificati come veicoli commerciali leggeri, i furgoni e i pianali cabinati sono disponibili in due finiture e con due passi: 2,82 metri (corto) o 3,22 metri (lungo). Il carico utile delle versioni furgone varia da 815 a 900 kg, mentre il volume di carico è di 4 o 5 metri cubi. I combi appartengono alla categoria autovetture e sono proposti con finitura Comfort o
da 48 kW/68 cv. Offre inoltre due motorizzazioni diesel 1.9 D da 51 kW/71 cv e il 2.0 HDi da 90 cv. Con una lunghezza massima di 4,14 metri, Berlingo offre una lunghezza di carico di 1,70 metri estendibile fino a 2,10 metri grazie al sedile lato passeggero multifunzione. Il carico utile di Berlingo arriva fino a 600 o 800 kg a seconda della versione, mentre il volume utile di
In alto, il Citroën C15, tutt’ora sulla breccia. Questo veicolo vanta elementi di carrozzeria che derivano dalla Visa, uscita di produzione. Sopra, l’ultima serie del Berlingo per il trasporto merci. A sinistra, il Jumper, proposto anche a Gpl. Lusso e in due versioni: 5/6 posti o 8/9 posti. Secondo la versione, il volume del bagagliaio varia da 600 litri a 3,95 metri cubi, mentre il carico utile da 654 a 735 kg. Con Berlingo il costruttore francese ha dimostrato che in un veicolo commerciale possono coesistere le migliori qualità funzionali con uno stile accattivante e una grande convivialità, tipiche delle autovetture. Compatto, maneggevole e pratico grazie alla porta laterale scorrevole (anche più di una), Berlingo è disponibile con il motore a benzina 1.1i da 61 cv e a doppia alimentazione 1.4i Gpl da 53 kW/72 cv o 1.4i metano
carico tocca i 3 metri cubi. La versione Gpl è proposta anche sul Jumper 2.0i. Questo motore e il 1.4i del Berlingo vantano, con modalità Gpl, il sistema d’iniezione sequenziale multipoint in fase gassosa, che consente il pilotaggio dell’iniezione del carburante cilindro per cilindro. Con il motore 2.0i Gpl, Jumper sviluppa una potenza di 81 kW/110 cv. Le versioni a doppia alimentazione benzina/metano - Berlingo 1.4i da 68 cv e Jumper 2.0i da 95 cv con utilizzo normale funzionano a gas naturale. La commutazione in benzina viene attivata automaticamente quando la riserva di gas è esaurita.
Destinato ai segmenti superiori del mercato dei veicoli commerciali leggeri, Jumper propone una gamma che comprende furgoni lamierati e vetrati, combi per il trasporto di persone, pianali e telai cabinati. Strutturato secondo tre valori di PTC che indicano le sigle commerciali 29, 33 e 35 che corrispondono rispettivamente a 2,9, 3,3 e 3,5 tonnellate, Jumper è disponibile con quattro passi differenti (da 2,85 a 4,05 metri) e sette carrozzerie nate dalla combinazione dei suddetti passi con quattro altezze della scocca, comprese tra 2,15 e 2,87 metri. Queste combinazioni offrono volumi di carico utili, che spaziano da 7,5 a 14 metri cubi. I valori di spazio interno variano da 1,56 metri a 2,28 metri per l’altezza disponibile e da 2,51 metri a 3,71 metri per la larghezza. Le motorizzazioni disponibili sono il 2.0i da 81 kW/110 cv benzina, 2.0i doppia alimentazione benzina/Gpl da 81 kW/110 cv, 2.0i metano da 70 kW/95 cv e, in versione diesel, 2.0 HDi da 64 kW/85 cv, 2.2 HDi da 74 kW/100 cv e 2.8 HDi da 93,5 kW/127 cv. Per quanto riguarda i veicoli “Entreprise”, i derivati, Citroën ha lanciato nel 2002 la C3 Entreprise e ha più di recente presentato la nuova C2 Entreprise che si sono affiancate alla Xsara. La versione Entreprise della C2 è disponibile con due motorizzazioni: motore a benzina 1.1i da 44,1 kW/61 cv e motore diesel 1.4 HDi da 50 kW/70 cv. Il volume utile è di 539 litri al ripiano e di 840 litri al sottotetto. C3 Entreprise presenta invece un volume di carico di 1.310 litri e un carico utile da 479 a 485 kg. La derivata è dotata di serie della regolazione del volante in altezza e profondità nonché del sedile in altezza. La gamma prevede due livelli di equipaggiamenti e le due motorizzazioni 1.4 HDi da 70 cv e 1.1i da 61 cv. Xsara Entreprise, identica alla versione autovettura per prestazioni su strada, comfort ed equipaggiamenti, offre un volume di carico elevato: 1.214 litri per le versioni berlina e coupé e 1.535 litri per le versioni break. Le motorizzazioni sono il benzina 1.4i da 55 kW/75 cv e i diesel 1.4 HDi da 70 cv e 2.0 HDi da 66 kW/90 cv. La lunghezza di carico è di 1,48 metri (1,66 metri in versione break) e il carico utile varia da 520 a 540 kg.
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FIAT / SARÀ PRODOTTO ANCHE IN CINA ENTRO LA FINE DELL’ANNO
Il Doblò con gli occhi a mandorla La produzione verrà avviata nell’impianto che fa parte della società congiunta Nanjing-Fiat e che lo scorso anno ha prodotto più di 35mila veicoli, in maggioranza della famiglia Palio. Lanciato quattro anni fa, il Doblò è già stato fabbricato, sommando le quantità uscite dalla Turchia e dal Brasile, in oltre 280mila esemplari. di Gabriele Mutti TORINO - La Fiat conta di produrre il veicolo commerciale Doblò anche in Cina. La fabbrica che fa parte della società congiunta Nanjing-Fiat è ampiamente collaudata e praticamente a regime, avendo prodotto oltre 35mila veicoli lo scorso anno: la maggior parte dei quali era costituita dalla Palio. Lanciato sul mercato quattro anni fa, il Doblò è stato prodotto, sommando le quantità fabbricate in Turchia e in Brasile, in oltre 280mila esemplari. Va detto a questo proposito che nel luglio scorso Bob Rice è stato nominato Country Manager proprio della Fiat Auto in Cina. Rice, che opera alle dirette dipendenze del President della Business Unit Fiat/Lancia, Gianni Coda, subentra a Flavio Ciappa che assumerà altre responsabilità all’interno della Fiat Auto in Italia. La Nanjing Fiat è una joint-venture paritetica con Yuejin Motor Group che ha sede a Nanjing e che produce e commercializza, oltre alla già citata Palio, anche la Siena e la Palio Weekend. Rice, nato negli Stati Uniti il 6 marzo 1950, ha conseguito un MBA in finanza presso l’Università di Washington a Seattle e ha lavorato oltre 20 anni in Asia, dove ha accumulato una vasta esperienza nei settori dei metalli e dell’industria automobilistica nelle funzioni marketing e vendite, sviluppo strategico, implementazione di progetti e gestione di allenze e partnership industriali e commerciali. Dal 1993 al 2003, Rice ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità presso la General Motors in Cina e Giappone, tra i quali Vice President e Chief Representative della GM China a Beijing, Director of business operations della GM Japan, Responsabile degli Alliance Office della GM/Fuji Heavy Industries e GM/Isuzu a Tokyo. Dal 1983 al 1986, Rice ha vissuto a Shanghai dove è stato il Responsabile delle attività in Cina della Crocker Pacific Trade Co. Rice ha conseguito una laurea in lingua e letteratura giapponese presso l’Università di Washington e ha seguito corsi di perfezionamento nella lingua cinese presso la Stanford Inter-University a Taipei, Taiwan. Quanto al Doblò, la sua gamma nel 2004 è stata rinnovata nello stile e nelle dotazioni, ma soprattutto con tre novità di assoluto interesse per il mercato: il rivoluzionario 1.3 Multijet 16 valvole, quanto di meglio possa oggi offrire l’ingegneria motoristica nel campo dei piccoli turbodiesel; il motore 1.9 JTD con potenza e coppia massima incrementate (105 cv e 205 Nm) ma con consumi ridotti del 10 per cento; e infine, una particolare versione Combi
“sette posti”, caratterizzata da una grande versatilità di utilizzo degli interni e da un prezzo assai interessante. Inoltre, Fiat Doblò Cargo Model Year 2004 ha visto ampliata la sua gamma colori con quattro tinte inedite (i pastello Verde Cedro e Azzurro Mundo e i metallizzati Azzurro Astro e Verde Opale) e una plancia bicolore (grigio scuro per la parte superiore, azzurro per quella inferiore) con il quadro strumenti dal design innovativo. Cambiati anche i tessuti dei sedili e dei pannelli delle porte anteriori. Modificate le coppe ruota delle versioni Combi. Seppure rinnovato nell’estetica e nelle dotazioni, il Doblò model year 2004 ha confermato una volta di più la sua peculiarità di modello più “anticonformista” della gamma Fiat, che interpreta in modo originale alcuni dei valori che da sempre appartengono al patrimonio della Casa torinese: un veicolo dal chiaro stile italiano che semplifica la vita lavorativa di tutti i giorni perché pratico, abitabile, versatile ed equipaggiato con moderni propulsori. I suoi motori, brillanti nelle prestazioni, ma decisamente parchi nei consumi (sono tra i migliori del segmento 1B), rappresentano una valida soluzione sia per l’impiego cittadino sia per quello extraurbano. Tra questi spicca il rivoluzionario 1.3 16v Multijet che eroga una potenza massima di 70 cv a 4.000 giri/min e una coppia di 18,4 Kgm a 1.750 giri/min. Si tratta del più piccolo e avanzato tra i diesel a iniezio-
ne diretta “Common Rail” di seconda generazione. Compatto e tecnologicamente sofisticato, questo propulsore spinge Fiat Doblò MY 2004 a una velocità massima di 145 km/h e fa registrare consumi molto contenuti: 6,7 l/100 km nel ciclo urbano, 4,9 l/100 km in quello extraurbano e 5,5 l/100 km nel misto.
TATA / PARTITO IL PROGRAMMA DELLA TATA DAEWOO COMMERCIAL VEHICLE
È in arrivo Novus MONZA - Tata Daewoo Commercial Vehicle Co. Ltd, la società guidata da Ravi Kant, nata lo scorso marzo in seguito all’acquisto da parte della Tata Motors India della Daewoo Commercial Vehicle Co. Ltd, si prepara a introdurre sul mercato coreano il suo nuovo veicolo industriale di prossima generazione, denominato “Novus”. Novus è equipaggiato con un motore a controllo elettronico ad alte prestazioni, progettato per rispettare i limiti stabiliti dalla normativa Euro 3. “Siamo convinti - ha dichiarato Ratan N. Tata, Presidente della Tata Motors - che con questo nuovo veicolo industriale saremo competitivi in Corea come in altri numerosi mercati internazionali”.
Tata Motors, che è la sesta casa costruttrice di veicoli commerciali al mondo con oltre 150 modelli fra leggeri, medi, pesanti e bus, con un reddito di oltre 3,5 miliardi di dollari americani, è la maggiore compagnia del Gruppo Tata. Un Gruppo che detiene una posizione di leadership in numerosi settore: dall’Ingegneria all’Energia fino ai Prodotti di Consumo, i Servizi e le Comunicazioni. Tata Daewoo Commercial Vehicle Co. Ltd è la seconda principale casa costruttrice coreana di veicoli pesanti e può vantare un moderno stabilimento in Gunsan con cui punta a conquistare in Corea una quota di mercato superiore al 30 per cento.
La gamma del Doblò Cargo Model Year 2004 propone il 1.9 JTD potenziato a 105 cv a 4.000 giri/min e con una coppia massima di 205 Nm a 1.750 giri/min. Insomma, un propulsore elastico e progressivo nella risposta, confortevole e capace di garantire bassi consumi e prestazioni paragonabili a quelle dei motori a benzina: la velocità
impiegato in situazioni diverse e per gli usi più disparati: ora è il “compagno di lavoro” ideale per trasportare merci, ora è la vettura perfetta per il tempo libero. E ovviamente la migliore dimostrazione di “versatilità” è la versione Combi, che può ospitare a bordo fino a sette persone disposte su tre file. Innovativo e versatile, quindi, il Doblò Cargo è anche espressione della massima “praticità” che racchiude in un unico veicolo la spaziosità di una monovolume, la maneggevolezza di una compatta e la robustezza di un offroad. Altro punto di forza del modello è l’abitabilità. In questo ambito il Doblò Cargo si pone ai vertici del segmento, come dimostrano una posizione di guida rialzata, a tutto vantaggio del comfort e della sicurezza: agevole accessibilità alla cabina e ottima visibilità per dominare la strada. Va ricordato che in Italia, nel 2003, le unità immatricolate di questo modello sono state oltre 20mila, con una quota di oltre il 42 per cento. Volumi che hanno permesso ai Veicoli Commerciali Fiat di confermare la leadership assoluta nel segmento 1B dei veicoli multifunzionali. Successo confermato anche nei maggiori mercati europei: oltre 46mila vetture immatricolate e una quota del 10 per cento (inclusa l’Italia). Il Doblò Cargo è il veicolo ideale per chi utilizza il proprio mezzo prevalentemente per lavoro: piccoli imprenditori, artigiani, manutentori, commercianti, rappresentanti, società di servizi, corrieri espresso. Si tratta di clienti particolarmente esigenti, che trascorrono a
La gamma 2004 del Doblò comprende due nuovi motori diesel, brillanti e rispettosi dell’ambiente, oltre a due motori a benzina. massima è di 168 km/h mentre i consumi sono 7,5 l/100 km nel ciclo urbano, 4,8 l/100 km in quello extraurbano e 5,8 l/100 km nel misto. Fanno ovviamente parte della gamma anche il collaudato 1.2 da 65 cv, il brillante 1.6 16v da 103 cv, il 1.9 Diesel aspirato da 63 cv e la versione 1.6 Bifuel con doppia alimentazione (benzina e metano). La tecnica e l’innovazione, quindi, sono tra i punti di forza di questo modello, alle quali si aggiunge la “versatilità”. È l’anima stessa del modello, l’approccio “stilistico e progettuale” che ha permesso di concepire uno spazio interno di assoluto rilievo in soli 4,16 metri di lunghezza. Grazie anche al suo concept brioso e originale, Fiat Doblò Cargo può essere
bordo del veicolo molte ore della giornata: nel traffico cittadino con frequenti situazioni di “stop and go” per caricare e scaricare le merci, ma anche nei veloci spostamenti interurbani. Nel Doblò Cargo cercano spazio, facilità di carico e di guida ed economicità di esercizio. A tutte queste necessità il nuovo modello dà la risposta giusta, un compagno di lavoro affidabile e generoso con il quale affrontare gli impegni professionali di tutti i giorni. Negli ultimi anni il segmento di appartenenza di Doblò Cargo ha registrato una forte evoluzione. Ai veicoli comunemente conosciuti come “cubi” si sono a mano a mano sostituiti nuovi modelli basati su una concezione di prodotto decisamente più moderna.
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OPEL / AL VOLANTE DEL NUOVO COMBO
Come un’auto, più di un’auto La nuova gamma Opel Combo mantiene tutti i pregi della serie precedente offrendo nel contempo anche una guidabilità che lo rende del tutto simile a un’auto e una dotazione, di serie e a richiesta, che non ha nulla da invidiare a quella di berline di un certo pregio. cruscotto della Opel Corsa e della versione Van di questo modello, per cui sembra proprio di trovarsi a bordo di un’auto. Climatizzazione ed ergonomia sono gli stessi di un’auto, ma qui lo spazio interno disponibile è decisamente superiore. I nuovi motori che sono entrati a far parte della gamma 2004 di questo modello, il 1400 a benzina Ecotec da 90 cavalli e i due turbodiesel common rail 1300 CDTI da 70 cavalli e 1700 CDTI da 101 cavalli, meritano un plauso incondizionato per l’eccellente rapporto che sono in grado di offrire tra prestazioni e consumi. La guida è sempre piacevole, brillante e sicura. Il 1400 a benzina (che ha consumi
più bassi rispetto al precedente 1600) è indicato per chi percorre pochi chilometri, mentre il 1300 CDTI è la versione d’ingresso nella gamma, mentre il 1700 CDTI ha un terzo di potenza in più rispetto al precedente 1.7 DTI a iniezione diretta da 75 cavalli e consuma solo 5,2 litri di gasolio per 100 km, vale a dire 0,2 litri (il 4 per cento) in meno rispetto al suo già efficientissimo predecessore. Il nuovo Opel Combo 1.7 CDTI è il mezzo ideale per tutti coloro che hanno bisogno di un furgone compatto, dotato di un’ampia capacità di carico e capace di brillanti prestazioni su strada. La sua velocità massima è di 170 km/h e l’accelerazione da 0 a 100 km/h viene coperta nel tempo di 12,5 secondi. Va ribadito che il nuovo Opel Combo unisce la robustezza e la funzionalità che sono tipiche del veicolo commerciale con il comfort e la maneggevolezza di un’auto, oltre che su accessori tipici di ques’ultima, come un grande tetto apribile a comando elettrico. I suoi utenti possono contare su costi chilometrici molto contenuti: ridotti consumi, lunghi intervalli tra i tagliandi di manutenzione programmata e un progetto pensato tenendo conto delle esigenze di facilità di assistenza e di riparazione sono tutte cose che contribuiscono a contenere i costi di gestione
OPEL / UN’INNOVATIVA TECNOLOGIA ELIMINA GLI ONDEGGIAMENTI DI ROULOTTE E CARRELLI
Lo stabilizzatore di rimorchi LISBONA - Il nuovo Combo della Opel è uno dei veicoli commerciali più aerodinamici della sua categoria: ha infatti un coefficiente di penetrazione, con un Cx di 0,35 che è il risultato di un profilo molto simile a quello di una goccia d’acqua. Il vano di carico è inserito in modo armonico nella forma del mezzo e si fonde ottimamente con la cabina di guida, la cui altezza interna è un altro pregio di questo veicolo . Le grandi porte facilitano l’accesso e l’uscita dall’abitacolo, mentre i grandi specchietti retrovisori assicurano un’ottima visuale all’indietro e facilitano le manovre. Il furgone, per chi lo desidera, è disponibile anche in versione completamente finestrata. Le modifiche apportate al Combo Tour in occasione dell’ultimo aggiornamento estetico di cui è stata oggetto la Corsa hanno fatto sì che risulti più lungo di 10 mm del Combo Van (4 metri e 33 cm contro 4,32) pur avendo lo stesso passo di 271 cm. Con una capacità massima di carico di 2,8 metri cubi, quando si ripiega in avanti il divanetto posteriore, Combo dispone del vano di carico più grande della sua categoria. Altri pregi di questo veicolo sono la portata fino a 735 kg e la massa rimorchiabile,
che arriva fino a mille kg frenati. La sospensione posteriore, un sistema oscillante con una robusta doppia barra di torsione sagomata a doppia U, è stata progettata per sostenere carichi notevoli. Nella parte anteriore il Combo ha lo stesso semitelaio presente sulla Corsa e sospensioni a geometria DSA: una soluzione che assicura grande maneggevolezza e sicurezza attiva. Il vano di carico del furgone è lungo 1,78 metri, largo 1,30 (1,13 tra i passaruota) ed è alto 1,19 metri. L’apertura in corrispondenza delle porte laterali scorrevoli (optional) permette di introdurre facilmente oggetti larghi 62 cm. Il portellone posteriore a doppio battente simmetrico arriva fino al tetto e permette anche il trasporto di pedane normalizzate. Lo schienale del sedile del passeggero anteriore può essere ripiegato in avanti in modo da disporre di un vano di carico lungo 2,70 metri. Anche in questa configurazione, il sistema adattabile FlexCargo permette di trattenere in modo sicuro merci e attrezzi a bordo. Un robusto divisorio è posto dietro ai sedili anteriori. Se lo schienale del sedile del passeggero anteriore è ripiegato in avanti, la griglia può essere ruotata di 90 gradi per pro-
teggere il guidatore su due lati. In alternativa, il furgone può essere dotato di una robusta paratia con finestrino. La solidità della scocca è il punto di partenza della sicurezza di questo minifurgone la cui carrozzeria ampiamente zincata è garantita 12 anni contro la corrosione passante. Il veicolo è dotato di molte soluzioni e dispositivi di sicurezza attiva e passiva. Tutte le versioni inoltre sono equipaggiate di serie di ABS e di sistema di assistenza alla frenata. Sul Combo Tour, destinato al trasporto di persone e cose, sono di serie airbag full-size per guidatore e passeggero, con cinture di sicurezza e poggiatesta su tutti i sedili, mentre sul furgone è di serie l’airbag guidatore e quello per il passeggero è a richiesta: su entrambi sono optional gli airbag laterali. Sono invece di serie su tutte le versioni le cinture con pretensionatori e limitatori di forza oltre alla pedaliera sganciabile di sicurezza. Al volante, il nuovo Opel Combo sorprende per la sua maneggevolezza. Si guida realmente come se fosse un’auto, il feeling con i vari comandi è immediato, anche perché va detto che i tecnici hanno mantenuto in pratica il
OPEL COMBO/LA SUA STORIA IN SINTESI
Un crescendo rossiniano LISBONA - La versione furgone del nuovo Combo è stata presentata per la prima volta nel mese di novembre del 2001. A gennaio del 2002 il Combo si classifica secondo all’“International Van of the Year 2002”, preceduto da un altro modello della Opel, il Vivaro. Combo vince l’Artic Van Test in Lapponia (Finlandia). A marzo del 2002 viene presentata la versione a cinque posti, e a settembre è la volta della presentazione mondiale della versione multispazio, denominata Combo Tour. Questa nuova categoria di veicoli, per l’appunto i multispazio, si va facendo largo sul mercato e sta conquistando fasce sempre più importanti di clientela. Opel ovviamente non poteva rimanere alla finestra e propone a sua volta un veicolo particolarmente innovativo qual è appunto il Combo Tour. A giugno del 2003 il Combo Tour è oggetto di ritocchi estetici, che lo allineano al restyling di cui sono stati oggetto nel frattempo anche l’Opel Corsa e la Corsa Van, da cui deriva questo modello. In autunno del 2003 vengono presentati i nuovi allestimenti interni da lavoro. A partire dal mese di dicembre del 2003 Abs e sistema di assistenza alla frenata fanno parte della dotazione di serie di questo modello. Nel frattempo i dati di vendita evidenziano che il motore preferito
in Europa nel 2003 è il 1.7 DTI Ecotec Turbodiesel, mentre la versione preferita nel Vecchio Continente è il furgone. In Europa nel 2003 sono stati venduti 63.395 esemplari del Combo, nelle varie versioni, con un incremento del 29 per cento rispetto al 2002. Infine, nel mese di giugno del 2004 la gamma delle motorizzazioni viene completamente rinnovata, con l’apparizione del 1.3 CDTI Ecotec da 70 cavalli, del 1.7 CDTI da 101 cavalli e del 1.4 Twinport da 90 cavalli. Entra a far parte degli optional anche una nuova generazione di apparecchi audio e di comunicazione mobile, a tutto beneficio del comfort e della sicurezza di guida di chi utilizza questi veicoli per il lavoro e anche per il tempo libero. Si tratta di apparecchi e di sistemi di comunicazione mobile che erano già stati proposti con successo anche sulla nuova generazione dell’Opel Astra. Una loro particolarità è rappresentata dal nuovo concetto di Opel Media Portal che si distingue per l’immediatezza con cui i comandi e le informazioni sono proposti all’utente. I clienti possono scegliere fra un’ampia gamma di apparecchi con molte funzioni, che vanno dal lettore stereo di cassette Radio CC 20 fino al CDC 80 M Media che comprende anche un telefono integrato dual band.
Si tratta del nuovo dispositivo TSP (Trailer Stability Program) che pone fine agli ondeggiamenti dei rimorchi e rappresenta quindi un importante contributo alla sicurezza stradale.
RÜSSELSHEIM - A conclusione di due anni di studi e di collaudi accurati, Opel presenta un’innovativa tecnologia in grado di migliorare la sicurezza delle automobili che trainano roulotte e carrelli. Il dispositivo TSP (Trailer Stability Program) pone fine agli ondeggiamenti dei rimorchi e rappresenta quindi un importante contributo alla sicurezza stradale. Non appena s’innesca il pericoloso movimento d’imbardata, il sistema reagisce nel giro di pochi millesimi di secondo e stabilizza immediatamente automobile e rimorchio. Una volta collegata alla vettura la spina a 13 fori, il dispositivo TSP entra in funzione non appena il controllo elettronico della tenuta di strada ESP Plus rivela che l’insorgere di un movimento d’imbardata innestato dal rimorchio. Le informazioni sono continuamente elaborate e confrontate con valori predeterminati all’interno dei parametri del sistema. Se s’innesca un movimento d’imbardata e supera una certa entità, il dispositivo TSP interviene sulla valvola a farfalla e sull’impianto frenante fino a quando non è ristabilita la stabilità del complessivo auto-rimorchio. Dopo tre imbardate eccessive, automobile e rimorchio sono frenati in modo ancora più deciso. Il dispositivo TSP non richiede pertanto alcun intervento da parte del guidatore in caso di brusche frenate o di improvvise sterzate richieste da eventuali situazioni di emergenza. Nei due anni dedicati alla regolazione e al collaudo di questo dispositivo sono state percorse decine di migliaia di chilometri per verificare il comportamento del complessivo automobile-rimorchio a diverse velocità con carrelli di massa differente. Ciò ha permesso di raccogliere migliaia di informazioni che hanno permesso di definire i limiti dei parametri del sistema e di fare in modo che il dispositivo TSP reagisca in modo appropriato a seconda della velocità, dell’imbardata e della frequenza (scarti leggeri in autostrada, ad esempio, non provocano un improvviso ed inutile intervento dei freni). Il dispositivo TSP è disponibile per la prima volta sulle nuove Astra 5 porte e Station (nella foto) dotate di gancio di traino staccabile e può essere completato da altri due dispositivi utili per il traino come l’assistenza per le partenze in salita e il controllo continuo della pressione dei pneumatici. Ricordiamo che l’Astra, con carrozzeria 5 porte o station wagon, è disponibile con una ricca gamma di motorizzazioni. 5 a benzina e 4 Diesel. I propulsori a benzina sono l’1.4 Twinport Ecotec da 66 kW, l’1.6 Twinport Ecotec da 77 kW, l’1.8 Twinport Ecotec da 92 kW, il 2.0 Turbo Ecotec da 125 kW e il 2.0 Turbo Ecotec da 147 kW. I propulsori a gasolio sono l’1.7 CDTi Ecotec con potenza di 59 o 74 kW e il nuovo 1.9 CDTi Ecotec disponibile anch’esso con due livelli di potenza: 88 o 110 kW.
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VOLKSWAGEN / IL RUOLO CENTRALE DEI VEICOLI COMMERCIALI
Le nuove frontiere del trasporto Secondo Bernd Wiedemann, portavoce del gruppo tedesco, il segmento dei veicoli commerciali è destinato ad assumere un ruolo sempre più centrale nelle dinamiche di sviluppo del trasporto in Europa e nel mondo. di Paolo Altieri FRANCOFORTE - Si stima che entro il 2010 il traffico merci nell’Unione Europea crescerà fino a raggiungere un volume di 2,236 miliardi di tonnellate per chilometro. Di questi, il trasporto su strada ne mobiliterà circa 1,7 miliardi. Sono dati forniti da Bernd Wiedemann, portavoce del gruppo Volkswagen per la divisione veicoli commerciali, alla conferenza di presentazione del Salone IAA di Hannover (23-30 settembre 2004) tenutasi a luglio a Francoforte. Un appuntamento tradizionale che precede la kermesse biennale dedicata al mondo dei trasporti e utile punto di riferimento degli operatori del settore per fare il punto sulle ultime tendenze del mercato. I PROBLEMI DELLA DISTRIBUZIONE “I problemi legati alla distribuzione - ha spiegato Bernd Wiedemann - stanno progressivamente aumentando a causa degli alti livelli di traffico. Attualmente, le aziende di autotrasporto e logistica stanno investendo molto su trasporti fino a 3,5 tonnellate in grado di muoversi in più direzioni. I più leggeri, agili e veloci veicoli commerciali vedono aumentare il loro utilizzo nell’ambito del trasporto nazionale e stanno progressivamente occupando il posto tradizionalmente occupato dai veicoli pesanti. I commerciali leggeri stanno ora coprendo una più ampia gamma di servizi. Questo trend non riguarderà solo l’Europa ma tutto il mondo. J.D. Powers ha predetto che il numero dei veicoli commerciali in uso aumenterà da 7,8 a 11,3 milioni di unità nell’arco dei dieci anni che vanno dal 2000 al 2010. In questo segmento,
non c’è solo una domanda per maggiori prestazioni, dal momento che aspetti importanti come la sicurezza attiva e passiva nonché il comfort ergonomico stanno cambiando i requisiti caratteristici dei moderni modelli”. Le esigenze dei trasportatori sono considerevolmente aumentate negli ultimi 50 anni. Nel secondo dopoguerra,
Volkswagen sviluppò il Transporter con un volume di carico di quasi 5 metri cubi, un carico utile di una tonnellata e un peso massimo lordo di 2,8 tonnellate. La lunghezza del veicolo di circa 4 metri equivaleva più o meno a quella di un’automobile. Il Transporter era flessibile, disponibile in molte versioni e facile da guidare. Senza contare
i ridotti costi in termini di manutenzione. Il veicolo rappresentava la soluzione ideale per il trasporto di piccoli volumi di merci nel traffico locale e soprattutto nelle aree urbane. In aggiunta al Transporter “classico” da 2,8 tonnellate, altri veicoli commerciali sono stati progettati e realizzati: sotto la classe del Transporter, apparvero i van (deri-
vati dalle automobili) e, sopra le 2,8 tonnellate, i veicoli fino a 5,6 tonnellate, come il Volkswagen LT, il Mercedes-Benz Sprinter e il Renault Master. Oggi i veicoli commerciali devono rispondere a un’ampia serie di requisiti. “Parole chiave come comunicazione, consumo di carburante, capacità di trasporto, sicurezza, comfort, emissioni,
L’INTERA GAMMA TRANSPORTER AL PASSO CON I TEMPI
Fedeli compagni di lavoro VERONA - Volkswagen propone sul mercato una gamma di veicoli commerciali ampia e articolata, in grado di venire incontro alle variegate e complesse esigenze dei professionisti del trasporto. Punto di forza della gamma della Casa tedesca è il nuovo Transporter, eletto Van of the Year 2004. Il Transporter furgone sfoggia infatti un ventaglio quasi insuperabile di varianti, specifiche per ogni tipo d’impiego, e la molteplicità dei modelli ne fa uno specialista in grado di risolvere qualsiasi problema di carico: con passo corto e tetto standard o medio, oppure con passo lungo e tetto standard, medio o alto; con quattro masse complessive ammesse di 2,6-2,8-3,0 e 3,2 tonnellate, portate utili da circa 0,8-1-1,2 tonnellate a 1,4 tonnellate e volume di carico da circa 5,8 metri cubi a 9,3 metri cubi. A richiesta è fornibile con una seconda porta scorrevole, che rende ancora più facili le operazioni di carico e scarico. In alternativa al portellone posteriore basculante sono disponibili, a richiesta, le porte posteriori a battente. Nel Kombi, grazie all’intera ampiezza del vano posteriore, ogni passeggero ha lo spazio e la libertà di movimento necessari: nella versione passo corto, fino a sei passeggeri trovano posto sui comodi sedili posteriori. In carrozzeria autotelaio cabina singola o doppia, Transporter è stato studiato a fondo in ogni dettaglio per facilitare al massimo la collocazione e il prelievo del carico. Nella gamma motorizzazioni, i quattro motori TDI sono all’avanguardia per quanto riguarda il know-how Volkswagen nel settore diesel: i due quattro cilindri 1.9 erogano 63 kW/86 cv e 77 kW/105 cv e sono abbinati a un cambio manuale a cinque marce; i cinque cilindri 2.5 con cambio manuale a sei marce sviluppano 96 kW/131 cv e 128 kW/174 cv. Oltre al Transporter, la gamma Volkswagen Veicoli Commerciali è composta dal nuovo Multivan, dal LT e dal nuovo Caddy. Il Multivan è considerato un veicolo Premium nel gruppo Volkswagen. Protagonista del segmento dei maxi-van, Multivan unisce una grande sensazione di spazio con le molteplici varianti d’impiego dell’allestimento. La versatilità nella parte posteriore dipende da un sistema di guide a scorrimento sul pavimento, su cui è possibile fissare, praticamente in qualsiasi posizione si voglia, i singoli sedili, un divanetto-cuccetta e un tavolino. Ciò offre un vasto spettro di possibili combinazioni nei viaggi di turismo o di lavoro. Multivan viene proposto con una motorizzazione 1.9 TDI da 77 kW/105 cv e due 2.5 TDI: 96 kW/130 cv e 128 kW/174 cv. Gli allestimenti sono tre: base a sei posti (disponibile unicamente con una porta scorrevole sul lato destro), Comfortline a sette posti e seconda porta scorrevole e Highline a sette sedili e porte scorrevoli ad azionamento elettrico. Al nuovo Caddy non manca proprio niente per essere potenzialmente un veicolo dai mille usi: dalla versione Van alla versione Kombi, quest’ultima dispone di ben sette posti a sedere. Lo spazio di carico di 3,2 metri cubi della versio-
ne Van è di 300 litri superiore rispetto al modello predecessore. La portata utile del Van è di 750 kg, un valore di punta nella sua classe. Il nuovo Caddy può essere equipaggiato con due differenti motorizzazioni: 1.4 benzina da 55 kW75 cv e 2.0 SDI da 51 kW/70 cv. LT viene offerto in versione furgone, Kombi, autotelaio a cabina singola e cabina doppia. In versione furgone offre un piano di carico con un altezza da terra di soli 66 cm. Il Kombi è progettato per ospitare fino a 9 persone e per accogliere un elevato volume di carico, fino a 13,4 metri cubi, l’autotelaio si presta facilmente a diverse tipologie di allestimento. La doppia cabina può trasportare quattro persone sul divano posteriore e tre nella parte anteriore, per un totale di ben sette posti a sedere. Le motorizzazioni della gamma LT sono tre: 2.5 TDI a cinque cilindri da 70 kW/95 cv e 80 kW/109 cv nonché 2.8 TDI quattro cilindri da 116 kW/158 cv. Autogerma, distributore in Italia del marchio tedesco, ha consegnato nel 2003 un totale di 5.014 commerciali Volkswagen, il 16,3 per cento in meno dei 5.994 del 2002. La quota di mercato è però rimasta invariata: 2,3 per cento. Nel primo semestre dell’anno in corso le immatricolazioni sono state 3.138, il 47,3 per cento in più delle 2.130 dello stesso periodo del 2003. La quota di mercato è passata dal 2 al 2,8 per cento.
Bernd Wiedemann, portavoce del gruppo Volkswagen per la divisione veicoli commerciali. affidabilità e riciclo dei componenti ha detto ancora Bernd Wiedemann sono entrate nella discussione sui parametri che definiscono un nuovo concetto di veicolo e la sua interazione con i bisogni dei consumatori. Il compito dei costruttori è quindi quello di trovare la miglior soluzione possibile per un giusto compromesso. Il concetto di veicolo adatto a una vasta gamma di trasporti privati e aziendali sta per essere sostituito dal concetto di trasporto specializzato e da soluzioni di trasporto specifiche che vengono pianificate già in sede di progettazione del veicolo”. COMMERCIALI VERSO IL RADDOPPIO Dal 1995 al 2005, il numero dei veicoli commerciali è destinato a raddoppiare: nel mercato dell’Europa occidentale, i van cresceranno da 310.000 a (segue a pag. 46)
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Nuovo Transporter. La qualitĂ al lavoro.
Nuovo Transporter. La qualità premia. L'Europa è d'accordo: una giuria di giornalisti delle principali riviste specializzate europee ha eletto il Nuovo Transporter Volkswagen "Van of the year 2004". Ma non accontentatevi del giudizio degli altri: fatevene uno vostro. Provatelo.
Volkswagen Veicoli Commerciali in Italia sceglie
Volkswagen Bank finanzia il vostro veicolo Volkswagen
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LIGHT & MINITRUCK
IL MONDO DEI TRASPORTI • Settembre 2004
(segue da pag. 44) 681.000 unità, i veicoli della classe del Transporter da 393.000 a 526.000 unità e quelli della classe dell’LT da 231.000 a 497.000. Se un costruttore vuole sopravvivere in questo mercato in crescita, da una parte ha bisogno di sviluppare concetti di veicoli innovativi, dall’altra deve prestare la massima attenzione ai cambiamenti degli orientamenti dei consumatori. Ovviamente senza dimenticare le variabili politiche, infrastrutturali e macroeconomiche. Sebbene i requisiti di base dell’offerta di veicoli da trasporto non siano cambiate rispetto al passato - come ad esempio il massimo sfruttamento del mezzo, combinato con dimensioni minime e il miglior utilizzo possibile dello spazio - l’aumento di altri requisiti speciali sono al centro dell’attenzione dei dipartimenti di sviluppo delle case costruttrici come risultato della crescita degli utilizzi speciali messi a punto per specifici target di clientela. Ulteriori trend innovativi riguardano fattori come sicurezza e comfort. VARI SISTEMI PER LA MOBILITÀ La varietà di prodotto è completata da una serie di servizi per la mobilità individuale che stanno diventando sempre più importanti per gli utilizzatori in aggiunta a quelle che sono le specifiche caratteristiche del veicolo. In futuro, altre innovazioni arriveranno dal perfezionamento e dall’aumentato impiego dell’elettronica in abbinamento al cambiamento delle funzioni del veicolo connesse all’utilizzo specifico. Ciò includerà le soluzioni multimediali e i sistemi di navigazione nonché i sistemi di assistenza alla guida. Nei processi di cambiamento entrano in gioco anche internet e il cosiddetto com-
sporto e sono in grado di rispondere al meglio alle necessità di mobilità espresse dalle società e dai professionisti. L’ampia gamma di versioni prodotte dai costruttori per le svariate esigenze dei consumatori stanno espandendo l’offerta di modelli. Essi non solo permettono ampi volumi e capacità di carico, ma sono anche progettati per rispondere alle necessità delle applicazioni speciali. “Nei prossimi dieci anni - ha concluso Bernd Wiedemann - i rappresentanti politici, le società di logistica e i costruttori di veicoli commerciali dovranno accettare la sfida di conciliare le dinamiche dello sviluppo della mobilità nel traffico di beni con la pesante influenza che le rotte di trasporto hanno in ambito infrastrutturale e ambientale. Allo stesso tempo deve essere garantita la qualità dei complessi processi logistici in crescita. Il segmento dei veicoli commerciali ha un considerevole poDue versioni del Transporter, eletto “Van of the Year”; qui sopra, il furgone parzialmente vetrato e a destra il camioncino a doppia cabina. mercio elettronico. “Il cambiamento di atteggiamento culturale nei confronti di beni acquistati sui mercati on-line - ha aggiunto il dottor Wiedemann - causerà ulteriori mutamenti di rotta delle condizioni dei trasporti nell’ambito urbano. Entro il 2010, è previsto un drastico incremento nel traffico di distribuzione in Europa causato dagli ordini via internet e ciò porterà a un ulteriore impulso per l’intero settore dei trasporti. Gli operatori impegnati in trasporti fino a 3,5 tonnellate saranno progressivamente sempre più beneficiati dai cambiamenti alla struttura del trasporto di beni. Due tendenze principali sono riscontrabili, e non solo in Europa ma anche nel resto del mondo. Da una parte c’è il mutamento del tonnellaggio nel traffico di
distribuzione interregionale; i truck leggeri stanno prendendo il posto dei truck pesanti nella capacità di rispettare i termini di consegna (just-in-time) in combinazione con le dinamiche del traffico. Dall’altra parte, crescono le consegne dirette ai consumatori nelle aree urbane. Il mutato modello di rapporto businessto-customer sta portando a un incremento nella domanda di trasporti flessibili con peso massimo fino a 2,8 tonnellate, facile da gestire all’interno delle città e che non necessitano di ampi spazi di parcheggio per i mezzi. Soprattutto, le crescenti aspettative dei consumatori, i cambiamenti alla rete delle infrastrutture e alle normative nonché le aspettative da parte della clientela di una maggiore efficienza nella distribuzione dei beni, conduce a un incremen-
to della domanda di veicoli commerciali con facilità di carico e scarico”. Oggi, i veicoli commerciali consentono già soluzioni versatili per il tra-
IVECO / AL SALONE DI HANNOVER
Restyling in vista per il Daily È stata decisa una ristilizzazione di questo modello di successo, che verrà proposto anche con un nuovo diesel 3 litri common rail a 16 valvole, sviluppato partendo dal 2.8 diesel Sofim. L’ATM di Milano ha acquistato dieci Minibus Daily. E Disney viaggia con Iveco. T ORINO - L’Iveco esporrà in questo mese di settembre allo IAA di Hannover una versione ristilizzata del suo Daily. L’estetica del frontale ricorda da vicino quella dello Stralis e dell’Eurocargo. Ma questa non sarà l’unica novità del Daily, che avrà anche un inedito motore tre litri turbodiesel a 16 valvole common rail, sviluppato partendo conosciuto 2.8 litri diesel Sofim. Per quanto riguarda la potenza, si parla di oltre 160 cavalli. Il cambio manuale di questa nuova generazione del Daily è stata sviluppata dalla ZF, mentre una trasmissione automatica sarà disponibile entro il 2005, insieme al programma di stabilità ESP. Questi ultimi due dispositivi sono particolarmente attesi da una parte della clientela di questo modello. Il Daily comunque è un veicolo che ha dato grandi soddisfazioni al suo costruttore. Di recente, Francesco Oriolo, responsabile della Business Light Unit di Iveco Mercato Italia ha ricordato che nei primi sei mesi del 2004 è stato venduto in 10.258 esemplari, di cui 1.028 nella versione 2.8 ton, che non esisteva nella precedente gamma Daily, e 9.230 nella versione 3.5 ton. La versione 2.8 ton si sta facendo largo sul mercato italiano dal momento che viene incontro alle esigenze di una nuova tipologia di clientela, che riteneva eccessivo per lei il 3.5. Va detto che rispetto al primo semestre del 2003 le vendite sono state accresciute in una consistente misura, pari al 16 per cento. Va detto che nella vasta gamma del mercato dei commerciali in Italia l’Iveco è presente con una linea di prodotti che non comprende i van di piccole dimensioni e i derivati da vetture: per
questo il successo del Daily assume un valore ancor più rimarchevole. Parlando di questo modello di successo dell’Iveco, è da sottolineare il successo riscontrato dall’iniziativa “Daily. Pronto al Lavoro!” promossa dalla Business Unit Commercial Vehicles del Mercato Italia, per proporre soluzioni vantaggiose e innovative ai cosiddetti clienti finali. Punto di forza dell’iniziativa “Daily. Pronto al lavoro!” è il fatto di offrire un veicolo pronto all’utilizzo, realizzato con il contributo di vari allestitori specializzati, ciascuno con un approfondito know how nel suo ambito.
Tutti i fornitori coinvolti in questa interessante iniziativa sono stati scelti da Iveco tenendo conto prima di tutto della loro grande esperienza e professionalità in questo ambito. Ciò si traduce, tra l’altro, in un concreto risparmio di tempo, consentendo al cliente di disporre immediatamente del veicolo più indicato per le sue esigenze, mentre prima doveva contattare sia il concessionario che vendeva il telaio cabinato che l’allestitore che avrebbe provveduto alla realizzazione del veicolo completo. L’iniziativa si è articolata in due fasi. Dapprima è stata presentata nel corso del 2003 una deci-
Uno dei dieci Minibus Iveco Daily su base 50C15 acquistati di recente dall’ATM di Milano per rinforzare la flotta di veicoli destinati al servizio Radiobus.
na di mezzi allestiti da costruttori specializzati, con uan gamma che comprendeva, tra l’altro, un pullmino di lusso, un’autoscala, un trattore con semirimorchio, un furgone blindato, vari furgoni per esigenze particolari (elettricisti, meccanici ecc.) e anche un veicolo con cartellonistica pubblicitaria. Poi, successivamente, all’inizio di luglio, sono stati proposti alla clientela altri due veicoli già allestiti, un furgone con coibentatura leggera e un carro destinato al soccorso stradale. Un esempio recente in questo ambito è costituito dai dieci minibus Iveco Daily su base 50C15 acquistati dall’ATM, l’azienda dei trasporti pubblici di Milano, per potenziare il servizio di Radiobus e quali mezzi sostitutivi delle linee tramviarie temporaneamente soppresse per la sostituzione dei binari e altri lavori in linea nei mesi estivi di “morbida”, vale a dire di minor traffico passeggeri sulla rete. Classificati con numeri di servizio che vanno da 1040 a 1049, questi veicoli sono però prima di tutto stati acquistati con il chiaro intento di andare a infoltire ulteriormente la flotta Radiobus in forza all’azienda trasporti municipalizzati del capoluogo lombardo. Fra le aziende specializzate nella realizzazione di Minibus su base Iveco vanno citati, ad esempio: Mussa & Graziano e Cacciamali, che di recente sono stati chiamati a realizzare alcuni esemplari di Minibus. La “base” dell’Iveco Daily 50C15 si presta bene per la realizzazione di questi veicoli. Intanto anche Disney viaggia con gli Iveco Daily e Stralis. Due furgoni Daily sono stati infatti il supporto logistico di “Disney on the beach” e di “Moun-
tenziale di crescita: ciò diventerà un fattore centrale nel futuro traffico di merci. E questo è un aspetto da tenere ben presente”. tain Fun”, con Paperino quale testimonial sulle spiagge e Topolino in montagna. Valida spalla di Aida Partners, che ha curato la logistica di tutti gli eventi nelle principali località di vacanza dell’Emilia Romagna (Rimini, Riccione, Cesenatico e Comacchio) e del Trentino (Andalo, Pinzolo e Pozza di Fassa) sono stati due furgoni Iveco Daily, un 35S12 con passo 300L (cioè allungato nella parte posteriore) e una volumetria interna di 12 metri cubi e un 35S10 con passo di 3.300 mm e una volumetria interna di 10 metri cubi. Parallelamente a questa iniziativa, dal 17 agosto al 13 settembre uno Stralis Active Space 440S54T/P con un decoratissimo semirimorchio sta girando tutta l’Italia centro-settentrionale facendo tappa in 22 ipermercati della catena Fini per per festeggiare il compleanno di Paperino, il personaggio più pasticcione e più amato della famiglia Disney. L’obiettivo di questa manifestazione è un’“operazione simpatia”, con cui dare maggiore visibilità al marchio Iveco, rendendo la categoria dei veicoli pesanti più “friendly” nei confronti del grande pubblico. La scritta “Iveco festeggia Paperino” è riportata sul parasole dello Stralis, un trattore in colore blu Istambul, una tonalità di serie Iveco che è molto simile al colore del cappello di Paperino. Dopo aver toccato nel mese di agosto Pesaro, Civitanova Marche, Pescara, Ortona, Colonnella (TE), Savignano sul Rubicone (FO), Castefranco Veneto, Orio al Serio e Brembate, il tour prosegue in settembre con Grandate (mercoledì 1), Solbiate Olona (2), Varese (3), Busnago (4), Rozzano (6), Magenta (7), Gadesco Pieve Delmona (8), Montebello della Battaglia (9), Tortona (10), Pozzolo Formigaro (11)e Serravalle Scrivia (13 settembre). A fianco del “Duck Truck” Iveco, a ogni tappa del tour, nel parcheggio del Finiper, viene preparato un gazebo per festeggiare Paperino e intrattenere bambini e genitori. Due hostess organizzano la distribuzione del concorso Disney che mette in palio un viaggio per due persone a Eurodisney a Parigi oltre a gadget e disegni da colorare. Nell’occasione vengono anche regalate magliette con l’immagine del Duck Truck.
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