IL MONDO DEI TRASPORTI
Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI
Vega Editrice - Monza, Italy - Anno XVII - N. 160 - SETTEMBRE 2007
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LA SCATOLA NERA PER LA GAMMA PESANTE MERCEDES-BENZ ANCHE IN ITALIA DALL’AUTUNNO
FleetBoard l’arma assoluta Si tratta del nuovo servizio telematico Internet per una gestione moderna dei veicoli e delle spedizioni. Il dispositivo, già collaudato con successo su oltre settemila veicoli in Europa, consente di raccogliere ed elaborare una quantità mostruosa di dati, quelli relativi a oltre mille parametri ai quali solo un grande costruttore riesce ad attingere.
NEW HOLLAND
In Serie A con la Juventus Il marchio del gruppo specializzato nella produzione di macchine per il movimento terra e per l’agricoltura abbinato ai colori dei campioni bianconeri lanciati verso i tradizionali ambiziosi traguardi. a pag. 34
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a cura di Mattia Eccheli da pag. 27
SCANIA YOUNG EUROPEAN TRUCK DRIVER
Concluso lo Stralis All Blacks Road Show
Il campione italiano Ezio Vinai in lizza per il titolo mondiale in Svezia
Applausi per il principe Iveco
F RABOSA S OPRANA (Cuneo) - Comunque vada, alla finalissima a Södertälje, in calendario il 21 e 22 settembre, parteciperà con gli stessi vigore, energia ed entusiasmo coi quali, lo scorso 7 luglio, si è classificato miglior giovane camionista italiano. E chissà che non festeggi il suo ven-
tiseiesimo compleanno con la maglia di campione del mon do! Risultato che dedicherebbe alla memoria del padre Bartolomeo, scomparso prematuramente un me se fa. Ezio Vinai, classe 1981, compirà gli anni il 18 ottobre.
TORINO - È durata quattro mesi la puntata italiana dello “Stralis All Blacks Road Show”, l’iniziativa Iveco che ha portato in tour per la penisola dieci Stralis in elegante livrea nera, quella inconfondibile che omaggia la partnership, siglata all’inizio dell’anno, tra il costruttore torinese e la mitica nazionale di rugby della Nuova Zelanda. L’imponente carovana ha attraversato da marzo a luglio tutta l’Italia dando la possibilità ad una folla entusiasta di autisti e imprenditori dell’autotrasporto di conoscere i nuovi pesanti Iveco.
Massimiliano Campanella a pagina 12
Cristina Altieri a pagina 2
Renault Trucks Italia
Tutte le attività trasferite nella nuova sede a Pero a pag. 34
NISSAN LIGHT TRUCK
MOBILITÀ
Debutto del minivan del futuro
Il mondo del trasporto passeggeri
LONDRA - Porta la sigla “NV200” ed è un concept altamente innovativo del futuro mini van Nissan. È stato presentato lo scorso luglio da Nissan Motor Company presso la sede del Nissan Design Europe (Nde), suscitando commenti ammirati da parte di tutti coloro che erano presenti. Il Nissan NV200 farà il suo debutto in anteprima mondiale a ottobre, in occasione del Motor Show di Tokyo, scardinando completamente il design tradizionale dei veicoli commerciali leggeri. a pag. 38
PARIGI-PECHINO
Rivive la Itala nel segno di Overland a pag. 14
a cura di Vincenzo Lasalvia
IRISBUS IVECO: LE QUALITÀ DEL DOMINO
pag. 44
MANBUS: L’IBRIDO ECOLOGICO
pag. 46
EVOBUS: MERCEDES PUNTA SUI MINI
pag. 48
VOLKSWAGEN: TEST CRAFTER KOMBI
pag. 50
CACCIAMALI: IL CUORE PULSANTE
pag. 51
IRIZAR: IL FUTURO NEL SEGNO DELL’“i4”
pag. 52
SCANIABUS: BIOETANOLO CONTRO LE EMISSIONI
pag. 54
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ATTUALITÀ
IL MONDO DEI TRASPORTI • Settembre 2007
IVECO / PIENO SUCCESSO DELLO STRALIS ALL BLACKS ROAD SHOW di Cristina Altieri TORINO - È durata quattro mesi la puntata italiana dello “Stralis All Blacks Road Show”, l’iniziativa Iveco che ha por tato in tour per la penisola dieci Stralis in elegante livrea nera, quella inconfondibile che omaggia la partnership, siglata all’inizio dell’anno, tra il costruttore torinese e la mitica nazionale di rugby della Nuova Zelanda. L’imponente carovana ha attraversato da marzo a luglio tutta l’Italia dando la possibilità ad una folla entusiasta di autisti e imprenditori dell’autotrasporto di conoscere i nuovi pesanti Iveco. E l’iniziativa ha centrato il segno, se l’obiettivo era, come immaginiamo, oltre a quello di far provare il veicolo ai potenziali clienti, quello di destare grande curiosità, anche nei non addetti ai lavori, e di creare l’occasione per illustrare “a grandi e piccini” tutte le meraviglie tecnologiche dell’ultimo arrivato. I numeri d’altronde parlano chiaro: i contatti realizzati dallo staff Iveco durante il road show sono stati circa 6.200, mentre l’ideale nastro d’asfalto sul quale è stata messa in scena la trionfale marcia degli Stralis All Blacks si è snodato per ben 30.000 chilometri, dei quali 4.300 in autodromo, 1.400 nelle aree autostradali e 500 presso le Concessionarie. Il tutto reso ancora più interessante da ben 68 eventi, 19 dei quali in autodromo, 32 presso le aree di sosta delle stazioni di servizio autostradali, cinque in siti portuali e autoportuali e 12 presso le Concessionarie Iveco. Nel complesso sono state oltre 8 mila le prove effettuate. Ma non è tutto qui. Il capitolo italiano fa parte di una storia più ampia, quella che vede impegnati in totale 100 Stralis su un fronte di 26 Paesi europei. Sì, perché le carovane coinvolte sono ben dieci. A quella che ha viaggiato lungo le nostre strade si aggiungono infatti le altre nove impegnate con le stesse finalità su altrettanti itinerari in Germania, Austria, Svizzera, Portogallo, Paesi Scandinavi, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Paesi dell’Europa Centrale e Orientale. Un road show spettacolare, dunque, che si concluderà definitivamente nel mese di ottobre e che alla fine vedrà macinati oltre due milioni di chilometri sulle più importanti arterie del continente europeo. ANCHE IN SARDEGNA ENTUSIASMO PER LO STRALIS Ma torniamo a quanto successo in Italia. Tra le varie prove, la nostra redazione ne ha seguita una molto particolare, quella svoltasi in terra sarda, e che ha visto sfilare gli Stralis All Blacks lungo la statale Carlo Felice, la strada che unisce il capoluogo Cagliari alla città catalana di Alghero (e che termina poi la sua corsa in quel di Porto Tor-
Passaggio in Sardegna
nuova cabina Active Space Cube, il top di gamma, quella in dotazione ai “nostri” modelli, offre dimensioni maggiorate rispetto alla precedente generazione dello Stralis, con 95 millimetri supplementari in altezza e 90 in profondità, e con un guadagno in volumetria abitabile di 1,8 metri cubi. La cabina è contraddistinta da un alto indice di ergonomia, ed è palpabile l’impegno profuso dai progettisti nel creare un ambiente accogliente, spaziosissimo, con innumerevoli vani per riporre oggetti, alcuni dei quali anche accessibili direttamente dall’esterno, per stivare ad esempio materiale che non si desidera far transitare all’interno dell’abitacolo. UNA CABINA TUTTA DA VIVERE
“
L’elegante carovana degli Stralis All Blacks ha concluso il primo luglio a Brescia la sua trionfale sfilata in giro per l’Italia. Suggestiva la tappa Cagliari-Alghero a bordo del principe Iveco nella sua elegante livrea scura.
res). Mentre otto dei dieci veicoli del team proseguivano il loro regolare programma di incontri ufficiali, due Stralis AS440S56T/P sono stati messi a disposizione della stampa per una due giorni di incontri ravvicinatissimi. Il primo avvistamento delle due motrici è avvenuto a Torre di Chia, località a 40 chilometri da Cagliari, dove i giornalisti (nell’occasione tutte donne) hanno avuto modo di fare il loro primo ingresso nelle cabine dei giganti e analizzare con calma e nei dettagli ogni particolare tecnico. A rispondere a domande e curiosità i responsabili Iveco presenti, ma soprattutto i preparatissimi driver che, è il caso di dirlo, conoscono i mezzi proprio come le loro tasche. Praticamente identici dal punto di vista tecnico, ed entrambi equipaggiati con il più potente dei motori in dotazione, il Cursor 13 da 560 cv, a differenziare i due veicoli og-
getto del test drive è esclusivamente l’allestimento della cabina. Un primo modello, dotato di cambio automatizzato, è stato pensato per un unico autista, e quindi dispone di un solo sedile regolamentare, e lo spazio in più, ricavato dall’assenza della postazione gemella, va a tutto vantaggio dell’assoluto comfort dell’abitacolo. Certo, è prevista una piccola postazione, chiamata sedile “angelo”, in grado comunque di accogliere un ospite per brevi tratti. Il modello con cambio manuale invece è dotato dei classici due sedili; indubbiamente minore la possibilità di movimento e di “passeggiare” all’interno dell’abitacolo, ma il rovescio della medaglia parla di un alto livello di comfort per il pilota e il suo secondo. Insomma, un’accoglienza a cinque stelle quella riservata ai passeggeri di Stralis All Blacks. E quindi anche a noi giornalisti, che
abbiamo avuto modo di sperimentarla in prima persona durante il test drive, partito dalle porte di Cagliari e conclusosi dopo 270 chilometri a Capo Caccia, lo spettacolare promontorio a nord di Alghero. Per affrontare il percorso le motrici non si sono presentate da sole, ma si sono fatte accompagnare da due suggestivi semirimorchi Schmitz Cargobull, decorati con grafiche in onore della partnership: un notevole colpo d’occhio quello dei due “bestioni neri” che si sono inseguiti, rincorsi e sorpassati più volte dal sud al nord dell’isola. E davvero pochi, tra passanti e automobilisti, quelli rimasti senza una reazione entusiasta di fronte allo spettacolo. La prova è stata articolata in modo di dare a ognuno di noi la possibilità di vivere momenti entusiasmanti a bordo di entrambe le versioni. E quanto compreso a veicolo fermo, è stato solo confermato dal viaggio. D’altra parte la
E poi vano frigorifero, tavolino e sotto la cabina un vero e proprio scompartimento per i bagagli della capienza di 500 litri. Alto il livello di qualità delle soluzioni scelte per confezionare l’ambiente interno, a cominciare dai sedili, dalla pregevole fattura e dalle finiture raffinate, e soprattutto estremamente molleggiati, per accompagnare il corpo in un gradevole neutralizzazione dei contraccolpi. I letti a doghe sono stati ingranditi ed è praticissima la soluzione che vede la postazione superiore scomparire contro la parete di fondo, e abbassarsi con la forza di un dito grazie al meccanismo a molle ad aria. Elegante poi il disegno della strumentazione, e piacevole al tatto il materiale utilizzato per la plancia. La strada dal canto suo ha offerto la possibilità di godere di una certa varietà, grazie alle numerose interruzioni per lavori stradali, e alle volontarie digressioni per testare situazioni maggiormente impegnative del liscio asfalto della statale. L’esuberanza dei bestioni da 560 cv garantisce sempre disegni di traiettoria impeccabili, e un’estrema facilità di manovra, confermata peraltro dai loquacissimi e onniscienti drivers Iveco. In definitiva un’esperienza esaltante da veri protagonisti dello scenario della mobilità a contatto con il nuovo principe della gamma pesante Iveco, che sia sul piano dell’immagine e della personalità, sia su quello del comportamento stradale e soprattutto delle prestazioni ormai non ha più nulla da invidiare a quella concorrenza che fino a qualche anno fa sembrava difficile da raggiungere. E ora che le scorribande su e giù per la penisola sono ormai un ricordo, gli Stralis All Blacks sono chiamati a una difficile scelta di cuore, quella di decidere per chi tifare ai prossimi mondiali di rugby, in programma in Francia proprio in settembre, e che vedranno Italia e Nuova Zelanda, tra le altre, tentare il tutto per tutto per strappare il titolo alla fortissima Inghilterra.
IL MONDO DEI TRASPORTI Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto Direttore responsabile Paolo Altieri Direzione, redazione e amministrazione Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza - tel. 039/493101 - 493103 - fax 039/493102 e-mail: info@vegaeditrice.it Sede Legale Viale E. Stefini 2 - 20125 Milano Editore Vega Editrice Presidente Luisella Crobu Direttore editoriale Cristina Altieri Condirettore editoriale Vincenzo Lasalvia Pubblicità Co.Prom: Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza - tel. 039/493101-2 - fax 039/493102 Promozione Piero Ferrari Art Director Renato Montino Impaginazione e Fotocomposizione Varano, Busto Garolfo (Milano) Il Mondo dei Trasporti è registrato presso il Tribunale di Milano numero 327 del 4/5/1991 - Abbonamento annuo: Italia Euro 40,00, estero: Euro 77,44 Versamento sul c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl, Milano Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano - Distribuzione Cellofanedit: Cologno Monzese (MI) - Stampa: Ottavio Capriolo spa, Milano.
Due nuovi Stralis con i colori All Blacks, che hanno fatto parte del Road Show attraverso l’Italia, nelle foto realizzate in Sardegna da Gian Mattia D’Alberto di La Presse Groupe.
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ATTUALITÀ
IL MONDO DEI TRASPORTI • Settembre 2007
SCANIA / IL REPORT DEI PRIMI SEI MESI DICE CHE SARÀ UN ANNO RECORD
I vikinghi di Södertälje a vele spiegate (contro i 2.211 milioni del 2006). Decisamente forte la crescita nel settore bus. Nella prima parte dell’anno, gli ordini sono aumentati del quaranta per cento rispetto all’anno scorso: 4.114 unità contro 2.934. Una crescita dovuta principalmente all’America Latina, dove l’aumento è stato addirittura del 64 per cento, del 13 in Europa, del 49 negli altri Paesi. In crescita anche gli ordini di motori industriali per mezzi di mare, aumentati del 29 per cento: nella prima parte del 2007 ne sono state ordinate 4.036 unità, l’anno scorso nello stesso periodo erano state 3.132. Aumentate anche le consegne: 3.179 unità, contro le 3.080 dell’anno scorso. Il 2007 si avvia dunque a essere un anno da record per la Casa svedese, se si pensa che nel 2003 gli ordini di truck e bus erano al di sotto della soglia delle 15.000 unità. Se nel 2004 e nel 2005 la crescita è stata lenta ma graduale, alla fine del 2006 si sono notati i primi balzi in avanti, che oggi producono risultati estremamente confortanti e che fanno prevedere un roseo futuro. Futuro nel quale è tutt’altro che ultima l’attenzione per l’ambiente.
di Lino Sinari SÖDERTÄLJE - Ordini che crescono del 39 per cento, investimenti in crescita e previsioni di crescita della domanda di truck della gamma pesante, con contestuali investimenti per aumentare la produzione fino a 100.000 unità annue entro il 2009. Sono tutti indici all’insù quelli che appaiono nel bilancio dei primi sei mesi di Scania, presentato dai vertici lo scorso 26 luglio in una conferenza stampa. A illustrare il report Leif Östling, presidente e Chief executive officer, e Jan Ytterberg, Chief focus officer, affiancati dalla giovane e affascinante Cecilia Edstrom, responsabile delle relazioni esterne della Casa svedese. I dati principali del primo semestre 2007 sono tutti positivi: 37.578 le unità consegnate tra truck e chassis per autobus (con un aumento del 18 per cento rispetto al 2006, quando erano stati 31.824), 49.822 gli ordini pervenuti (+39 per cento rispetto al 2006, quando se n’erano registrati 35.937). Le vendite nette di Scania Group hanno fatto registrare un fatturato pari a 40.040 milioni di corone svedesi (Sek), pari all’incirca a 4.333 milioni di euro, con un aumento del 14 per cento rispetto all’anno scorso, quando era stata raggiunta quota 35.224 milioni di Sek. Dipendenti a quota 34.340, in aumento rispetto ai 31.835 del 2006. UNA DOMANDA DI PESANTI SEMPRE SOSTENUTA “La domanda di veicoli e servizi è cresciuta in tutti i mercati dove opera Scania - ha commentato Östling - e le nostre aspettative sono di una domanda che resti ancora forte, soprattutto nella gamma pesante. In Europa, ad esempio, riteniamo che sia in crescita la domanda di truck, sia nuovi che usati. Una domanda in rapida crescita nell’Europa centrale e nei Paesi dell’est Eu ropa, tant’è che abbiamo avviato una trattativa per l’espansione produttiva in Russia, dove riteniamo possibile iniziare una pianificazione produttiva che aumenti di 10.000 unità, almeno inizialmente. Sono in corso contatti con le autorità locali russe per poter iniziare quanto prima l’aumento della produzione nel Paese. L’obiettivo di Scania Group è arrivare, entro la fine del 2009, a raggiungere una capacità produttiva di 100.000 veicoli. Attualmente la nostra capacità produttiva annua già
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Leif Östling, presidente e Chief executive officer, e Jan Ytterberg, Chief focus officer, affiancati da Cecilia Edstrom, responsabile delle relazioni esterne della Casa svedese, hanno illustrato il bilancio della prima parte dell’anno: ordini in aumento del 39 per cento, investimenti che crescono e che porteranno la capacità produttiva annuale a 100.00 unità entro la fine del 2009.
ammonta a 80.000 unità: si tratta di crescere gradualmente. Nel 2006 eravamo fermi a 70.000 unità: basta crescere di 10.000 nel 2008 e ancora nel 2009. Attualmente viene sfruttata l’intera capacità produttiva di Scania per ottenere tale produzione. Quindi per crescere occorrono investimenti per qualcosa come 2.000 milioni di Sek. Gli sforzi per mantenere la capacità produttiva, inoltre, renderanno necessari investimenti per oltre 300 milioni di Sek all’anno aggiuntivi a partire dal 2009. Le aspettative, con questi numeri, sono di continuare a mantenere le attuali quote di mercato nei Paesi dove più agguerrita è la concorrenza di produzione locale e aumentare decisamente produzione, ordini e consegne nei mercati che prevediamo siano in forte crescita, dai Paesi dell’est Europa all’America Latina”.
Sono 45.708 i truck che sono stati ordinati nella prima parte del 2007, in aumento del 38 per cento rispetto al 2006. Ed effettivamente la percentuale di crescita in Russia - riferita alle unità consegnate - è la più significativa (2.372 truck consegnati, contro i 1.044 del 2006) dietro la Polonia, che ha ordinato 1.879 truck, mentre l’anno scorso ne erano stati richiesti solo 740. Se i Paesi dell’est fanno la parte del leone, si registra invece un decremento in Gran Bretagna e Italia, dove rispettivamente sono stati ordinati 2.074 truck contro 3.218 del 2006 e 1.455 contro i 1.739 del 2006, un decremento del 36 e del 16 per cento. Paesi nei quali i numeri sono però già importanti e dove più forte è la concorrenza delle Case “interne”. Basti pensare che in Italia Scania detiene l’11,2 per cento del mercato (nel 2006 era il 12,7) e in Gran
Bretagna il 16,5 (nel 2006 era il 17,4). Quanto a spartizione del mercato, a farla da padrone è ovviamente la Svezia, dove col 43,8 per cento Scania è leader indiscussa ed ha persino aumentato la sua quota di mercato, che l’anno scorso era “ferma” al 42,7 per cento. Estremamente forte la presenza in Olanda, dove la quota di mercato nei primi sei mesi di quest’anno è giunta al 20,8 per cento, aumentata rispetto al 18,1 del 2006. E in Brasile, dove Scania detiene il 24,8 per cento del mercato, contro il 23,5 dell’anno scorso. Anche in relazione al fatturato la crescita è sensibile in Polonia e Russia: 1.662 e 1.672 milioni di Sek, contro i 732 e gli 872 dell’anno scorso, con un aumento del 127 e del 92 per cento. Mentre l’aumento della quota di mercato non produce un aumento di fatturato in Svezia, che è in calo del 7 per cento (2.270 milioni di Sek contro i 2.442 del 2006) evidentemente dovuti a una stasi del mercato dei truck nel Paese all’estremità settentrionale del Mar Baltico. VENDITE IN AUMENTO SU TUTTI I MERCATI
Nel primo semestre dell’anno sono consegnati 37.578 veicoli tra truck e chassis per autobus, con un aumento del 18 per cento rispetto al 2006. Le vendite nette di Scania Group hanno fatto registrare un fatturato pari a 4.333 milioni di euro.
Nel complesso, comunque, le cose vanno bene per Scania anche in Europa occidentale, dove i truck richiesti sono stati 26.223, contro i 18.758 dei primi sei mesi del 2006. In primo piano la Francia, che ne ha ordinati 2.195 (nel 2006 erano 1.938 e sono quindi aumentati del 13 per cento), la Spagna, che ne ha ordinati 2.140 (1.586 nel 2006, con un aumento del 35 per cento) e la Germania, dove gli ordini dei primi sei mesi hanno raggiunto quota 2.681 unità, contro le 2.592 della prima metà del 2006, con un aumento del 3 per cento. La quota di mercato in Francia è pari al 10 per cento, nel 2006 era l’8,7, mentre in Spagna arriva al 12 (l’anno scorso era ferma al 10,4) e in Germania è pari al 7,5 (l’anno scorso era 7,1). Le vendite nette hanno prodotto, in questi primi sei mesi, un fatturato pari a 2.375 milioni di Sek in Francia (l’anno scorso erano stati 2.050), a 2.044 milioni di Sek in Spagna (l’anno scorso ci si era fermati a quota 1.771) e a 2.425 milioni in Germania
LE EMISSIONI SONO SEMPRE PIÙ CONTROLLATE “Dal 1970 al 2000 - ha proseguito Östling - abbiamo dimezzato le emissioni di anidride carbonica derivanti dal consumo dei carburanti. Utilizzando carburanti biologici, studiando veicoli ecologici, con una guida sapiente e un uso efficiente del veicolo, riteniamo possibile arrivare a un ulteriore dimez-
Leif Östling, presidente e Chief executive officer Scania. zamento dal 2000 al 2020”. Obiettivo per il quale Scania non solo investe su progettazione e realizzazione dei veicoli, ma anche stimolando gli autisti a un uso corretto ed economico dei truck, ad esempio organizzando da tre anni l’edizione Young European Truck Driver (la finalissima è in programma proprio in questo mese di settembre), un concorso basato su un’impegnativa serie di prove pratiche che includono sia prove di abilità e di manovra che un severo test di consumo di carburante su un percorso prestabilito e che premiano i giovani autisti anche per l’utilizzo economico del truck. “Nel 2008 a Stoccolma verrà utilizzato per il trasporto pubblico regionale un bus a motore elettrico ibrido - ha con tinuato il presidente di Scania mentre lo scorso giugno abbiamo ricevuto ordini di bus a etanolo per servizi a Oslo, in Norvegia, l’anno prossimo. Autobus come quelli verranno sperimentati anche in trasporti pubblici in Spagna, Polonia, Gran Bretagna, Ungheria, Italia e Cina. Mentre a Stoccolma sin dal 1989 sono operativi bus a enatolo di produzione Scania”. In aumento anche gli investimenti nel settore ricerca e sviluppo, che nei primi sei mesi ammontano a 1.659 milioni di Sek, contro i 1.426 dei primi sei mesi del 2006.
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ATTUALITÀ
IL MONDO DEI TRASPORTI • Settembre 2007
“ Il bisonte e la pantera
MERCEDES-BENZ / ACTROS SILVERTEC F1 E SLR MCLAREN A CONFRONTO
Il nuovo principe della gamma pesante della Stella si è presentato sul circuito romagnolo in un’ideale “tenzone” con l’altrettanto esclusiva Mercedes-Benz SLR Roadster McLaren, impegnati a esaltare il loro DNA fatto di purissima tecnologia d’avanguardia.
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di Mattia Eccheli MISANO ADRIATICO - Limitata. Anzi: esclusiva. Cinquanta pezzi appena, destinati non soltanto a padronicini entusiasti ma anche alle flotte aziendali. Il nuovo e “italianissimo” (nell’idea e nella personalizzazione) Mercedes-Benz Actros SilverTec F1 debutta in anteprima sul circuito di Santa Monica, a Misano Adriatico, dopo l’apparizione statica al Tras.com di Roma. Piace e convince perché - non senza qualche sorpresa - c’è gente disposta a mettersi in coda per guidarlo fra i birilli nel piazzale vicino al catino automobilistico. È un destino particolare quello delle edizioni limitate: “Ci sono gli appassionati spiegano in DaimlerChrysler Italia - ma ci sono anche aziende che puntano su questi veicoli per diverse ragioni”. Non lo dicono esplicitamente, ma mettere alla guida di un trattore così un’autista vale forse di più di un aumento di stipendio: è un premio per lui e un incentivo per gli altri colleghi. Senza contare l’impatto sull’immagine: “Vuoi mettere presentarsi dai clienti con un veicolo come questo?” suggeriscono con un bel sorriso alla Mercedes.
parlare dei sei cilindri malgrado abbiano potenze analoghe e costi di gestione migliori”, suggeriscono sempre da Roma. Ma anche altri modelli come i “Formula” o gli “Azzurri” (questi ultimi, solo 23 esemplari abbinati alle maglie dei 23 campioni del mondo) hanno incontrato il favore dei clienti. SilverTec, visto in anteprima sulla pista romagnola, viene consegnato ai clienti in settembre in occasione del Truck Racing. Actros SilverTec F1 rappresenta la combinazione unica della più avanzata tecnologia Mercedes-Benz con la passione tipica del mondo della Formula 1. Ha il raro Dna di un mezzo che, in questo momento, incarna il meglio del meglio in termini di valori, tecnologia e innovazione della Casa della Stella. Il design esterno della cabina Megaspace di Actros SilverTec F1 è caratterizzato dal pacchetto completo composto da appendici aerodinamiche come spoiler, deflettori laterali e minigonne, in grado di garantire le migliori prestazioni nei consumi e sottolineare fin dal primo
sguardo un impatto estetico particolarmente sportivo e raffinato. Esclusive cromature, speciali personalizzazioni di grande impatto, verniciature sfumate e l’effetto dei colori della cabina, richiamano le livree delle biposto McLaren protagoniste in Formula 1. Questa edizione limitata è equipaggiata con il moderno propulsore V8 BlueTec 5 in grado di erogare 600 cavalli. Sono di serie anche il pacchetto sicurezza completo che include il Telligent Stability Control, l’assistente di guida, il sensore di prossimità e l’ultimo esclusivo dispositivo di frenata di emergenza, l’Active Brake Assist. Inevitabilmente, gli interni non sono da meno, arricchiti da equipaggiamenti esclusivi come il volante ed i sedili in pelle, le luci ambiente, inserti in “metal look”, l’aria condizionata indipendente dal motore e l’impianto audio con lettore CD. E poi debutta anche il FleetBoard, un servizio per la gestione delle informazioni che Mercedes-Benz ha messo a punto e ottimizzato attingendo a
ol tre mille parametri. Sul fronte del comfort, oltre al quasi scontato navigatore e alla meno “normale” connessione ad internet, ci sono televisione LCD con decoder digitale, visione esterna grazie all’ausilio di telecamere e iPod. Come il modello, anche il prezzo è esclusivo: 185mila a listino. Poi si... tratta. In pista, sull’asfalto di Santa Monica, SilverTec sfida un’altra versione da collezionisti, la Mercedes-Benz SLR Roadster. In termini di prestazioni, naturalmente, non c’è storia: da una parte una elegante bisonte da 780 quintali e dall’altra una pantera da 17 che, tra l’altro, vanta anche una “cavalleria” superiore. Ma il gemellaggio tecnologico esiste. E Federtrasporti (con il proprio house-organ “Uomini e trasporti”) un’associazione che raggruppa una sessantina di aziende del comparto che muove circa 4mila camion - lo celebra con un evento collaterale che anticipa la vernice romagnola. SilverTec e SLR Roadster viaggiano in coppia da Castelmaggiore, vicino Bologna, fino a Misa-
SERIE LIMITATE PER CLIENTI SPECIALI
Perché, questo è sicuro, Actros SilverTec F1 non passa inosservato. Per i colori che richiamano le McLaren del mondiale e per molto altro ancora, in particolare dopo aver avuto accesso alla cabina. Questa nuova edizione limitata si aggiunge alle altre, esaurite e richiestissime. A Roma ancora ricordano lo straordinario successo della Black Edition (potenza elevata a 610 cavalli), l’unica internazionale: “All’Italia ne erano stati assegnati una quarantina - ammettono - ma abbiamo finito con lo strapparne altri, sì, letteralmente strapparli, ad altri Paesi, soprattutto mediterranei”. Risultato: quasi il doppio, 75 pezzi su una produzione mondiale di 250. In Italia queste versioni esclusive piacciono anche (e forse soprattutto) quando i motori sono a 8 cilindri: “C’è gente che non vuole nemmeno sentir
Sul circuito di Misano Adriatico due splendide sculture di altissima tecnologia: l’Actros SilverTec F1 e la SLR McLaren.
no. Impiegano due ore per arrivare a destinazione ma solo perché la “strana coppia” scatena la curiosità di molti. “È una prova comparata - sottolineano a Federtrasporti - tra due veicoli che hanno funzioni diverse ma una stessa tecnologia”. Sulle funzioni non si discute, mentre i contenuti sono motori V8 dalla potenza praticamente identica (oltre 600 cavalli), sono strumentazioni all’avanguardia e, soprattutto, dotazioni in tema di sicurezza da primato. Oltre, naturalmente, ai colori delle più famose “frecce d’argento”. PIÙ DI 500MILA ACTROS PRODOTTI
Alla guida ci sono Gianfranco Loreto, il personal manager che si occupa di SLR Roadster, e Aurelio Manta, il responsabile dei corsi Driver Training. Guidare con prudenza è l’imperativo: perché sono in strada settecentomila euro complessivamente! Actros SilverTec F1 è una “perla” italiana del gioiello mondiale costituito da questo progetto. Dal suo lancio, avvenuto nel 1996, infatti Actros è stato venduto in mezzo milione di esemplari. Un successo straordinario che ha fatto dell’Actros il più costruito tra i mezzi pesanti. La seconda generazione ha debuttato nel 2003. Actros è un trattore assolutamente globale come dimostra non soltanto una quota di mercato del 22 per cento nel vecchio continente ma, soprattutto, la sua diffusione in oltre cento stati in tutto il pianeta: dalla Siberia all’Africa. Un successo tecnologico e di affidabilità come avevano sottolineato nello stabilimento di Wörth i vertici del gruppo al momento dell’uscita dalla ca tena di montaggio dell’Actros numero 500.000. Quel veicolo dal significato simbolicamente così importante è andato ai francesi della Star’s Service, un colosso da 100 milioni di euro di volume d’affari con una impressionante flotta di oltre 3mila mezzi tra commerciali e industriali. Attraverso DaimlerChrysler Group, la casa con la Stella è fortemente impegnata nello strategico segmento dell’autotrasporto attraverso marchi come Mercedes-Benz, Freightliner, Sterling, Western Star e Fuso.
www.mercedes-benz.it
Mercedes-Benz è un marchio DaimlerChrysler.
La passione si accende con le stelle. I Truck Mercedes-Benz vi aspettano dal 4 al 7 Ottobre al Transpotec. Tutta la passione che è nella nostra storia vi aspetta alla Fiera di Milano, padiglione 6, stand d18/h19, dove potrete provare la gamma completa dei veicoli industriali Mercedes-Benz. Con l'energia pulita dei motori BlueTec Ž, oggi in Euro 5 anche per Atego, le prestazioni del cambio Mercedes PowerShift, la telematica per la gestione delle flotte
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ATTUALITÀ
di Massimiliano Campanella PERO (Mi) - “La nostra priorità assoluta è soddisfare i nostri clienti con un prodotto, una rete e un servizio Best in Class”. Sono parole di Yves Garin, Amministratore delegato di Renault Trucks Italia. Una formula che riassume l’impegno e le attenzioni del costruttore francese nei riguardi della clientela, alla quale non viene fornito solo un prodotto ma una serie di servizi che, di quel prodotto, ne agevolano l’utilizzo. Del resto, un professionista del trasporto conosce l’importanza del servizio al di là dell’acquisizione di un veicolo. Renault Trucks si è costruita una solida reputazione di partner grazie alla qualità dei truck proposti sul mercato (dai commerciali ai veicoli per il settore costruzioni, dalla distribuzione alle lunghe distanze), alla densità e alle prestazioni della sua Rete italiana ed eu ropea (170 punti di servizio in Italia e 1.200 nel Vecchio Continente) e anche alla qualità dei servizi offerti, che vanno dalla manutenzione periodica alla gestione completa. Le quattro priorità della Rete Renault Trucks sono: ricambi subito disponibili (disponibilità immediata per l’85 per cento dei pezzi al banco, al 100 per cento in 48 ore), assistenza rapida su strada - interventi entro 60 minuti, e ripristino, su strada, del veicolo in meno di 4 ore (nell’80 per cento dei ca si), intervento efficace, personale qualificato. Per rispondere alla domanda dei clienti, la Casa francese dispone di una larga offerta di servizi modulari e competitivi che vanno dal finanziamento all’estensione di garanzia da 1 a 5 anni, alla gestione della manutenzione ma anche alla manutenzione/riparazione specifica o full ed altre ancora. Di particolare importanza sono due prodotti service rivoluzionari nel loro ge nere: Start&Drive ed Expandys. Start&Drive è un’offerta di servizi modulare e adatta a tutte le attività del trasporto, che offre molta tranquillità per quanto riguarda il controllo e la manutenzione del veicolo. Il contratto Start&Drive base è ideale per chi vuole rendere certi i costi di manutenzione del proprio veicolo. Infatti, prevede l’assistenza corrente programmata, con un costo predefinito per una migliore visibilità e monitoraggio dei costi: cambio oli (motore, cambio, ponte), operazioni stagionali, controlli preventivi. SERVIZI SPECIFICI PER CIASCUNA ESIGENZA
Poi troviamo il contratto “Extra” che garantisce una maggiore sicurezza con un costo ottimizzato. Oltre alle operazioni programmate dal precedente contratto, quest’ultimo comprende la copertura sui componenti maggiormente sottoposti a usura, ossia freni e frizione. Terzo livello Start&Drive è “Plus”, che fornisce una corretta gestione della manutenzione primaria, fornendo un’assicurazione ai più importanti rischi di riparazione. In questo caso l’elemento che si aggiunge a quelli già elencati nel contratto base è la riparazione della catena cinematica del veicolo. Infine, c’è “Full”, una soluzione globale per rendere certi i costi del veicolo e per i clienti delle aziende di trasporto. Oltre a quanto previsto dal contratto denominato “Extra” sono comprese l’assistenza e la riparazione del veicolo. Con Start&Drive, Renault Trucks Italia garantisce l’assistenza 24 ore su 24, in tutta Europa. Ma come è possibile accedere ai vantaggi di Start&Drive, riassumibili nel fatto che è possibile affidare a Renault Trucks Italia la responsabilità della gestione e la riparazione dei mezzi per tutta la durata del contratto? Semplicemente versando una quota fissa mensile convalidata in precedenza. Perché dunque scegliere il contratto di manutenzione Start&Drive? Perché l’incremento dei profitti e degli utili sarà possibile grazie a un’esatta previsione e a una certezza dei costi evitando inutili spese e usufruendo di costi più bassi a parità d’intervento senza contratto, minori costi e minore attività amministrativa. Abbi-
IL MONDO DEI TRASPORTI • Settembre 2007
RENAULT TRUCKS ITALIA / UNA RETE DI QUALITÀ AL SERVIZIO DI MODERNI PRODOTTI
Best in Class!
L’universo dei servizi Renault Trucks conta anche sulla presenza di Clo vis Rent, TruckOne e Expandys VO. Clovis Rent è la risposta del noleggio. Dal veicolo commerciale all’insieme completo per l’autotrasporto, a breve o lungo termine, Clovis Rent garantisce la soluzione più economica e adatta alla tipologia di lavoro e aziendale del cliente. TruckOne Veicoli d’Oc casione è il marchio dell’usato cer tificato da Renault in tutta Italia. Una vetrina di oltre 5.000 veicoli raggiungibile sia negli ampi piazzali della Rete che direttamente attraverso internet in Italia e in Europa. Expandys VO è invece l’estensione di garanzia di Renault Trucks Italia per i veicoli d’occasione. Di 6 mesi o 1 anno, consente di ottimizzare i costi di gestione e naturalmente è valida su tutto il territorio europeo. UN SOLO OBIETTIVO SODDISFARE IL CLIENTE
I professionisti del trasporto conoscono l’importanza del servizio al di là dell’acquisto di un veicolo. Per questo motivo, Renault Trucks è costantemente spronata alla soddisfazione della clientela. nato a Start&Dri ve e valido per le gamme Magnum e Premium Strada per 4 anni, c’è Go24, il servizio che garantisce che il veicolo venga rimesso su strada entro 12 ore. In caso contrario, verrà offerta un’indennità sotto forma di buoni d’acquisto utilizzabili presso la rete Renault Trucks in Italia. Per ottimizzare il controllo dei rischi finanziari, la soluzione giusta è l’estensione di garanzia Expandys. Il contratto “Standard” copre fino a 5 anni la catena cinematica (motore, cambio, ponte) e la centralina motore; quello “Extra” copre fino a 5 anni la catena cinematica, la centralina motore e l’insieme del veicolo (eccetto il materiale d’attrito e incidenti); infine, il contratto “Mixte” è una sorta di mix tra 2 anni di copertura di ciò che è previsto dal contratto “Extra” con l’aggiunta di 1 o 2 anni di copertura di ciò che è previsto dal contratto “Standard”. Expandys si prende carico delle spese legate ai ricambi e alla mano d’opera, fornisce il depannaggio e il traino, copre il veicolo sull’insieme della rete europea. Anche in questo caso è prevista l’opzione Go24 per 3 anni (4 se abbinato a Start&Drive) per le gamme Magnum e Premium Strada.
L’elenco dei servizi Renault Trucks è veramente lungo e dettagliato: Renault Trucks “approved parts” si occupa della consegna del 99 per cento dei ricambi entro 12/24 ore in tutta Italia, con partenza dal magazzino di Bologna e direttamente dal magazzino centrale del gruppo francese a Lione, nonché del la garanzia che le consegne siano eseguite, 6 giorni su 7, prima delle 8 del mattino, se l’ordine viene convalidato entro le 18 dal riparatore autorizzato. “Activ’s parts” riguarda i casi di depannaggio urgente e di mancanza di disponibilità di ricambi presso il riparatore. Renault Trucks dispone di una logistica di consegna veloce dal magazzino centrale. Il servizio viene gestito dalla piattaforma d’assistenza 24 ore su 24 ed è regolato da una tariffa forfettaria. Con il termine “eXchange standard”, Renault Trucks intende comunicare alla clientela che dispone di un’offerta completa di “pezzi di rotazione” quali motori, cambi, ponti, trasmissioni, kit frizione, turbocompressori, radiatori, alternatori, iniettori e pompe d’iniezione, e altro ancora. Tutti garantiti 6 mesi
I clienti di Renault Trucks sanno di poter contare su una rete di assistenza fatta di strutture all’avanguardia e di personale estremamente professionale.
Infine, un cenno alla AS 24, la Card Renault Trucks valida in tutta Europa 24 ore su 24. Con la Card si ha accesso alla rete di distributori di carburante AS24 per il rifornimento al giusto prezzo e si usufruisce di una soluzione di pagamento che permette di saldare l’assistenza Renault Trucks 24 ore su 24, l’assistenza Michelin Euro Assist, i servizi su strada (pedaggi autostradali, tunnel, ponti, etc.). L’obiettivo di Renault Trucks è soddisfare il cliente e, per questo, ha avviato un processo di misurazione, in accordo con la Rete, per trattare le disfunzioni con la massima celerità e migliorare così in permanenza la qualità del servizio. Questo processo segue la vita dei prodotti Renault Trucks, dalla consegna alla rivendita come veicolo d’occasione. La prima tappa è comunque rappresentata dagli standard di qualità della Rete, in grado di monitorare continuamente le esigenze dei clienti.
DA ARLUNO A PERO DI FRONTE ALLA FIERA
Una nuova sede per la nuova immagine PERO - Poco fuori dalla cittadina di Pero, sulla statale del Sempione in direzione di Rho e di fronte alle moderne strutture della nuova Fiera di Milano, non sfuggono le insegne di Renault Trucks. È qui, infatti, che è sorta la nuova sede della filiale italiana del costruttore transalpino, inserito nel Gruppo AB Volvo insieme a Volvo Trucks e Mack Trucks, strutturata su tre piani dove sono distribuite le varie attività. Al pian terreno, con un elegante ingresso che si apre su una bella reception, trovano collocazione uffici dedicati al training e alla logistica, al primo piano gli uffici della direzione commerciale, marketing e tecnica, al secondo piano la direzione generale e gli uffici della comunicazione e delle relazione esterne. Sono trascorsi più di 35 anni, quando nasceva ad Arluno la sede della Savitalia Lupo, diventata qualche anno dopo Renault Trucks Italia. Ed è ad Arluno che è stata scritta finora la storia di Renault Trucks in Italia che negli anni più recenti ha registrato una vera e propria accelerazione sotto il profilo della qualità dei prodotti (Master, Mascott, Maxity, Premium Strada e Distribuzione, Magnum, Premium Lander e Kerax), oltre che della rete di vendita e di assistenza. La nuova sede di Pero viene quasi a sottolineare la nuova dimensione che ha assunto il marchio Renault Trucks in Italia come su tutti i mercati, dovuta anche al dinamismo di Stefano Chmielewski, il numero uno della Marca francese. L’eleganza della struttura, la razionalità degli spazi, anche quelli che si aprono intorno alla palazzina, vogliono essere il nuovo biglietto da visita di un’azienda che è proiettata verso traguardi ambiziosi, come in più occasioni i responsabili di Renault Trucks Italia hanno sottolineato di voler raggiungere, primo fra tutti quello di fare di Renault Trucks la prima marca straniera importata in Italia.
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ATTUALITÀ
IL MONDO DEI TRASPORTI • Settembre 2007
SCANIA / Festeggiati i 50 anni di attività in Brasile alla presenza del presidente Lula
Michel de Lambert: “Una felice scelta di... campo” Tale si è rivelata in queste cinque decadi la decisione da parte dei “vertici” Scania nel luglio 1957 di creare in Brasile un importante impianto per la produzione di motori, camion e autobus. Leader assoluto in Brasile nel segmento dei pesanti e degli autobus destinati alle lunghe percorrenze, Scania utilizza la fabbrica di Sao Bernardo do Campo anche come piattaforma per l’esportazione. SAO BERNARDO DO CAMPO - Anniversario importante per Scania Latin America celebrato lo scorso agosto in Brasile. Ai festeggiamenti per i 50 anni di attività del costruttore svedese nell’impianto di Sao Bernardo do Campo, nello Stato di San Paolo, erano presenti 3.000 persone tra dipendenti, invitati e autorità e non ha voluto mancare il presidente della Repubblica, Luiz Inácio Lu la da Silva, che per l’occasione era accompagnato dai ministri Miguel Jorge e Luiz Marino. Nel suo intervento di saluto, il Presidente Lula ha voluto sottolineare che “il Brasile deve essere riconoscente a Scania che ha attraversato l’Atlantico per venire a installare una fabbrica nello Stato di San Paolo, ma sono anche sicuro che Scania è felice per aver trovato lavoratori brasiliani che si sono rivelati fra i più competenti del mondo”. Da parte sua, Michel de Lambert, Presidente di Scania per l’America Latina, ha voluto precisare che la decisione di Scania di investire in Brasile si è rivelata quanto mai felice dal momento che il Sud America si è trasformato tra i maggiori mercati per Scania nel mondo. Non solo, ma sul mercato brasiliano Scania da sempre risulta leader nelle vendite di veicoli industriali e nello stesso tempo il Brasile rappresenta per Scania un’importante piattaforma per l’esportazione. Particolarmente emozionato José Carlos Moreira, il dipendente con maggiore
A destra in alto, Michel de Lambert saluta il presidente brasiliano Lula. anzianità della fabbrica (43 anni) al quale, in rappresentanza di tutti i lavoratori di Scania, è toccato il gradito compito di offrire al Presidente Lula un modellino del vecchio Scania L111 come segno dei 50 anni di storia del costruttore svedese in Brasile. In queste cinque decadi Scania ha costruito nella fabbrica brasiliana oltre 240mila veicoli, tra camion e
autobus, di cui parte ha alimentato la domanda interna, parte è stata destinata all’esportazione in più di 50 Paesi. Quest’anno la produzione a Sao Bernardo do Campo si attesterà sulle 20mila unità. Lo sbarco del costruttore di Södertälje in Brasile porta la data del 2 luglio 1957, sotto la denominazione di Scania Vabis do Brasil Motores Diesel. Nel 1958 viene
fabbricato il primo camion e un anno dopo, nel 1959, viene inaugurata la fabbrica di motori grazie alla quale nel 1960 può iniziare la produzione a pieno regime sia di veicoli industriali che di autobus. Nel 1962 Scania trasferisce tutte le attività di produzione di veicoli industriali, autobus e motori nel nuovo impianto situato a Sao Bernardo do Campo nello stesso Stato di San Paolo. Con più di 240mila camion e autobus prodotti, Scania negli
ultimi 20 anni ha mantenuto la posizione di leader nelle vendite di camion pesanti. Attualmente circa il 40 per cento della flotta di camion circolanti porta il marchio Scania. Vero e proprio pioniere dell’industria motoristica brasiliana, Scania ha segnato diversi primati nella storia del trasporto merci e passeggeri in Brasile. Nel 1968 venne introdotta la sospensione ad aria sugli autobus. Nel 1974 fu la volta della cabina avanzata sui camion. Con una capacità produttiva di 20mila veicoli l’anno, la fabbrica di Sao Bernardo do Campo si estende oggi su un’area di 350mila metri quadrati dei quali 130mila coperti e garantisce occupazione a 2.900 persone. Sul mercato domestico, nel periodo gennaio-maggio, Scania ha consuntivato una quota del 25 per cento nel segmento dei camion pesanti e del 43 per cento in quello degli autobus utilizzati sul le lunghe percorrenze. Nell’ambito dell’anniversario dei 50 anni, Scania ha lanciato in Brasile un programma chiamato “Dottori Scania: 50 anni, 50 promozioni”, che consiste in pacchetti di servizio disponibili fino alla conclusione dell’anno, inclusi pezzi di ricambio a condizioni vantaggiose. Da settembre programmata anche l’introduzione di un autobus alimentato a etanolo, modello simile a quello già entrato in servizio nella città di Stoccolma. (da www.camionesybuses.com)
PACCAR / POST-VENDITA E FINANCIAL SERVICES STIMOLANO LA CRESCITA WASHINGTON - Paccar ha comunicato i risultati relativi al secondo trimestre del 2007 e alla prima metà dell’anno in corso. La Casa americana sta traendo profitto dalla crescita nel settore della componentistica aftermarket e dei servizi finanziari. Inoltre, il buon andamento registrato in Europa e nei mercati internazionali ha parzialmente controbilanciato il calo della domanda riscontrato negli Stati Uniti e in Canada in seguito alle nuove imposizioni governative di regolazione delle emissioni inquinanti. Paccar ha registrato guadagni per 298,3 milioni di dollari (217,3 milioni di euro) nel secondo trimestre 2007 e un reddito netto di 663,9 milioni di dollari (483,8 milioni di euro) nel primi sei mesi di quest’anno. Gli stessi periodi di riferimento nel 2006 indicavano valori rispettivamente di 369,9 milioni e 711,9 milioni di dollari (269,5 milioni e 518,8 milioni di euro). Sempre nel secondo trimestre dell’anno, le vendite nette e le entrate derivanti da attività finanziarie sono state pari a 3,72 miliardi di dollari (2,71 miliardi di euro), mentre nel primo semestre 2007 hanno raggiunto i 7,7 miliardi di dollari (5,61 miliardi di euro). LA FORZA DELL’EUROPA L’economia europea continua ad essere caratterizzata da una robusta crescita. Le vendite di veicoli industriali sopra le 15 tonnellate in Europa Occidentale, si sono dimostrate consistenti e potrebbero raggiungere a fine anno un livello di 265.000-280.000 unità, comparate alle 268.000 del 2006. L’obiettivo di Daf è di arrivare a conquistare oltre il 20 per cento di quota mercato. La Casa olandese, parte integrante del gruppo Paccar, sta beneficiando della forte crescita del mercato nei Paesi dell’Europa Centrale e Orientale e punta a ottenere nuovi record di vendite e profitti nel 2007. Allo stesso modo, le vendite in Australia, Messico e altri mercati internazionali si stima dovrebbero raggiungere a fine anno risultati
Una visione globale
ma City. La costruzione recente di un altro centro di distribuzione a Budapest accompagna l’espansione del marchio Daf nell’Europa Centrale e Orientale. In totale, Paccar potrà contare su ben 13 centri di distribuzione, in grado di soddisfare quotidianamente le esigenze del mercato aftermarket. Va ricordato a questo proposito che Paccar Parts ha più che triplicato le sue vendite dal 1996 a oggi, raggiungendo la cifra di 2 miliardi di dollari nel 2006. E non finisce qui, perché in giugno è stato completato il piano di espansione dell’impianto Kenworth di Chillicothe, in Ohio. Ciò consentirà di incrementare la capacità produttiva di Kenworth del 20 per cento. GRANDE OPPORTUNITÀ CON IL LEASING
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La Casa americana sta traendo profitto dallo sviluppo del settore della componentistica aftermarket e dei servizi finanziari. Il buon andamento del mercato truck nel Vecchio Continente favorisce la strategia di espansione di Daf che punta a conquistare oltre il 20 per cento di quota mercato. Il costruttore olandese sta beneficiando della forte crescita registrata nei Paesi dell’Europa Centrale e Orientale.
da record. Per quanto riguarda Stati Uniti e Canada, nonostante il rallentamento del mercato, Paccar prevede un totale di 180.000-210.000 unità della Classe 8 vendute nel 2007. La società punta molto sulla qualità, l’affidabilità e la competitività dei modelli Kenworth e Peterbilt, che hanno contribuito a far si
che il gruppo raggiungesse una rilevante posizione di mercato per quanto riguarda ordini e vendite. Lo scorso 17 luglio è stata posata la prima pietra del nuovo stabilimento produttivo nonché centro tecnologico Paccar di Columbus, nello stato del Mississippi. Il sito ha richiesto un investimento di 400 milioni di dollari
(291,5 milioni di euro. L’impianto, che sarà ultimato nel 2009, produrrà motori diesel di 12,9 e 9,2 litri per i truck Kenworth, Peterbilt e Daf. Inoltre, va a dare man forte alla fabbrica di motori situata in Olanda. Lo scorso aprile, invece, Paccar Parts ha inaugurato il suo nuovo centro di distribuzione componenti di Oklaho-
Paccar Financial Services ha un portafoglio di oltre 166.000 truck e rimorchi e comprende Paccar Leasing, compagnia di leasing per truck che opera in Nord America ed Europa, con un parco mezzi di oltre 31.000 unità. Paccar Financial Services ha consuntivato importanti risultati: le entrate nel secondo trimestre 2007 sono salite del 24 per cento a 286,8 milioni di dollari (209 milioni di euro) contro i 231,4 milioni di dollari (168,6 milioni di euro) dello stesso periodo del 2006. Per quanto riguarda il primo semestre, la cifra è di 550,8 milioni di dollari (401,5 milioni di euro) contro i 443,9 di un anno fa (323,5). Lo scorso giugno, Paccar Financial Services ha completato l’acquisizione del tedesco Truck Center Hauser GmbH, con all’attivo una flotta di 3.500 truck e rimorchi e circa 3.000 clienti. Questa acquisizione consente a Paccar Financial Services di continuare il suo piano di espansione delle attività di leasing e finanziarie collegate ai prodotti Daf in Europa. PacLease sta accrescendo il suo business anche nel Vecchio Continente: il suo network globale è arrivato a contare 296 sedi dislocate in Canada, Stati Uniti, Messico e, appunto, Germania.
Sempre un passo avanti, a volte anche due. Nella gamma di motori Euro 4, Scania può offrirti ben 10 alternative: da 230 a 620 cv! Se invece stai pensando di fare direttamente il salto all’Euro 5 e all’anno 2009 perché non andare fino in fondo? Scania ti dà tre possibilità: 380 cv – 420 cv – 500 cv, già oggi disponibili. La tecnologia Scania Euro 5 è già stata ampiamente testata dai nostri Clienti in tutta Europa. Così puoi essere certo che, qualsiasi strada sceglierai con noi, ti condurrà con affidabilità, efficienza ed economia dei consumi. Questo è il viaggio che Scania ti assicura da molti anni. Vieni con noi, Scania sarà sempre vicino a te!
Italscania Spa Z.I. Spini di Gardolo, 125/E 38014 Trento Tel. 0461 996111 Fax 0461 996198 www.scania.it e-mail: italscania@scania.it
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Settembre 2007
SCANIA / IL 21 E 22 SETTEMBRE LA FINALISSIMA DELLO YETD 2007 A SÖDERTÄLJE
In Svezia per vincere
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Ezio Vinai, 26 anni a ottobre, rappresenta l’Italia e spera di portare a casa il titolo di campione del mondo insieme al superpremio: un nuovissimo Scania del controvalore di centomila euro. Intanto pensa alla sua azienda, la “Fratelli Vinai”, che cresce ma senza più il sostegno di papà Bartolomeo, morto prematuramente in un incidente sul lavoro.
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di Massimiliano Campanella FRABOSA SOPRANA (Cuneo) - Comunque vada, alla finalissima di Södertälje, in calendario il 21 e 22 settembre, parteciperà con gli stessi vigore, energia ed entusiasmo coi quali, lo scorso 7 luglio, si è classificato miglior giovane camionista italiano. E chissà che non festeggi il suo ventiseiesimo compleanno con la maglia di campione del mondo! Risultato che dedicherebbe innanzitutto alla memoria del padre Bartolomeo, scomparso prematuramente un mese fa. Ezio Vinai, classe 1981, compirà gli anni il 18 ottobre. Intanto un primo regalo se l’è già fatto in quest’edizione dello Yetd (Young European Truck Driver) 2007, organizzata per il terzo anno da Scania. Il giovane camionista, originario di Frabosa Soprana, in quel di Cuneo, si è infatti aggiudicato il titolo di miglior giovane camionista i-
Il giovane Ezio Vinai appena laureatosi campione italiano dello YETD. Lo festeggiano Edy De Rocco e Romolo Porpora, secondo e terzo in classifica. ta liano durante la finale nazionale, svoltasi a Frosinone il 7 luglio scorso. Frabosa Soprana è una ridente località turistica, ubicata nelle valli del Monregalese: sci, neve, alberghi. Però mantiene ben radicate le sue antiche tradizioni, allorché gli abitanti erano noti per l’abilità con la quale usavano destreggiarsi nelle viuzze coperte di neve, evitando pericolose scivolate e riuscendo a raggiungere i luoghi di lavoro pur in presenza di violente bufere. Una tradizione che tuttora continua, che li ha abituati anche a misurare i consumi dei beni di prima necessità, dovendo far fronte a eventuali emergenze legate alle calamità naturali di chi nelle valli ci vive quotidianamente, con gli improvvisi abbassamenti delle temperature. Ebbene, tutte qualità che Vinai ha ado perato quel 7 luglio a Frosinone, presso la concessionaria Scania Sacar, quando ha dovuto affrontare, lui e gli altri nove finalisti, un’impegnativa se-
rie di prove pratiche, che includevano sia prove di abilità e di manovra che la misurazione dei consumi, il tutto su un percorso di 10,5 chilometri. GRANDE CHIUSURA AL PALAZZO DELLA FONTE Il punteggio finale ha visto il giovane cuneense prevalere con buona distanza dagli altri partecipanti: 22.580 contro i 21.800 del secondo classificato, Edy De Rocco, autista residente a Belluno. La giornata di gara è stata densa di emozioni ed eventi. Michelin una delle aziende sponsor - ha coinvolto spettatori e visitatori organizzando un tiro alla fune e, per i più piccoli, è stato allestito un corner con giochi, animazione e zucchero filato. I festeggiamenti si sono poi conclusi con la cena di gala presso il Grand Hotel Palazzo della Fonte di Fiuggi e il taglio della torta Yetd 2007 da parte del giovane
vincitore, affiancato per l’occasione da Christian Levin, amministratore delegato di Italscania, e da uno stuolo di suoi collaboratori. I tre primi classificati sono stati omaggiati con numerosi premi offerti da gli sponsor italiani della manifestazione: Michelin, Shell, Hiab, Dkv e Scania Finance Italy. Hanno assistito alla finale italiana anche diversi manager in rappresentanza della Casa svedese, tra i quali Stefan Lindblom (responsabile Brand & Marketing Communication nel mondo) e Mikael Benje (Area Sales Manager per l’Italia). Uno staff di tecnici arrivati direttamente dalla Svezia ha, inoltre, supportato l’allestimento dei campi di prova e realizzato riprese televisive. Tutte emozioni alle quali Vinai era abituato, avendo già partecipato alle due precedenti edizioni dello Yetd, nel 2003 e nel 2005. Quest’ultima lo ha visto addirittura in finale, al settimo posto. E non finisce qui coi trofei: mal-
grado la giovane età, Ezio ha già collezionato un primo posto alla selezione italiana 2006 della gara organizzata dall’associazione “Noi camionisti” e, lo stesso anno, si è classificato ottavo ai mondiali, tenutisi in Lussemburgo. “Certamente l’aver già preso parte a manifestazioni simili - ci ha detto Vinai al termine della finale a Frosinone - mi ha dato un vantaggio rispetto agli altri. La parte più difficile, essendo alla guida di un autotreno, è stata quella relativa alle manovre in retromarcia, che sono state particolarmente impegnative. Avendo ottenuto un buon risultato nel la classifica relativa al consumo, quest’ultima ha fatto la differenza e mi ha consentito di vincere, distanziando il secondo in classifica”. Vinai, infatti, a Frosinone si è aggiudicato anche il trofeo per il miglior risultato raggiunto nella classifica dei consumi. Ma quanto serve all’autista - e allo spettatore - una manifestazione come quella dello Yetd? UNA FORMULA ORMAI COLLAUDATA
I dieci concorrenti dello Scania Young European Truck Driver che hanno partecipato alla finalissima italiana presso la sede della concessionaria Saicar a Frosinone.
“Al camionista serve per confrontarsi con gli altri, dà delle soddisfazioni perché ti consente di dimostrare sul campo quello che hai imparato quotidianamente in anni di lavoro. Partecipare è anche divertente, permette di stringere nuove amicizie. Ma soprattutto manifestazioni come questa servono al pubblico, agli spettatori, a chi, è al di fuori del settore e poco sa del mondo dei camionisti, spesso considerati all’esterno persone burbere, menefreghisti, che sulla strada vogliono spadroneggiare a tutti i costi sugli automobilisti solo perché sono alla guida di mezzi pesanti. Ebbene, tutto ciò non è vero e chi assiste a eventi come lo Yetd se ne rende conto: può vedere sul cam po quanto i camionisti abbiano la padronanza dei propri mezzi e forse solo così si può arrivare a riflettere sul fatto che quella padronanza è frutto di sacrifici, di giorni spesi sulle strade alla guida del proprio mezzo. I camionisti sono i primi a dover affrontare rischi e pericoli tutti i giorni. Un lavoro che lo puoi
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Settembre 2007
L’AMMINISTRATORE DELEGATO LEVIN ILLUSTRA GLI OBIETTIVI DELLO YETD
La grande responsabilità dei professionisti al volante dei camion FROSINONE - Young European Truck Driver è un concorso rivolto a giovani camionisti, una delle tante iniziative di Scania che si pongono l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sicurezza stradale. Il progetto, promosso da Scania con il patrocinio della Commissione Europea e il sostegno di Michelin, Shell e Iru (International Road Transport Union), ha quest’anno, per la prima volta, coinvolto quarantasette Paesi, tra i quali anche nazioni extra europee come Argentina, Australia, Brasile, Sud Africa, Taiwan e Thailandia. Per il terzo anno il concorso organizzato dalla Casa svedese ha dimostrato di essere molto apprezzato dai giovani autisti, che hanno messo alla prova la loro esperienza in termini di guida sicura e abilità di manovra. “Nello Yetd 2007 tutta l’attenzione è rivolta all’autista, il vero protagonista in fatto di operazioni di trasporto - ha spiegato Christian Levin, 39 anni, ingegnere, dal 1° ottobre dell’anno scorso amministratore delegato di Italscania - Un autista esperto e professionale ha maggiori possibilità di evitare incidenti e salvare quindi vite umane e allo stesso tempo garantisce ridotti consumi di carburante e inferiori costi di manutenzione per l’azienda di trasporto per la quale opera. Un corretto stile di guida contribuisce a un flusso di traffico più scorrevole e uniforme, garantendo pertanto una riduzione globale di consumo carburanti ed emissioni inquinanti”.
Christian Levin, amministratore delegato Italscania. Al concorso hanno preso prendere parte autisti nati dal 1972 in poi. Le qualificazioni locali sono iniziate durante la primavera 2007 in tutta Europa. Tutti i partecipanti hanno compilato un test teorico al fine di verificare le conoscenze del codice della strada e delle norme di trasporto e sicurezza; poi un test pratico, per mettere alla prova le abilità di manovra, di verifica del mezzo prima della guida, di guida
Una fase della finale italiana dello YETD vinta da Ezio Vinai davanti a Edy De Rocco, Romolo Porpora, Giovanni Dissegna, Alberto Casarin, Dario Tullio, Alessandro Rosso, Stefano Sgherri, Roby Nardini e Kevin Bellofatto. fare solo se hai passione e quella passione la si evince assistendo a manifestazioni come lo Yetd”. Ovviamente, dopo aver stravinto a Frosinone, Vinai a Södertälje ci va per rivincere. “È senz’altro la mia ambizione. Del re sto, alla nostra azienda servirebbe proprio un autotreno Scania da aggiungere agli altri”. Ezio opera infatti per la ditta “Fratelli Vinai”, sede a Fontane, nel Cuneense. È una ditta fondata dal bisnonno Bartolomeo, nel lontano 1908, fin da allora col motto tuttora utilizzato: “La passione, la nostra forza”. Sembra quasi riferirsi alla passione per la professione di camionista di cui parlava prima il pronipote Ezio, nonché alla passione che questi ha dimostrato alla finale a Frosinone. Passione che evidentemente è ereditaria: il suo bisnonno si recava nei boschi per
procurarsi il legname che poi commercializzava. Lavoro che certamente richiedeva passione, oltre che un notevole sforzo fisico. A quei tempi gli inverni, nelle montagne sopra Cuneo, erano particolarmente rigidi. Chi viveva in quei sobborghi aveva estrema necessità di legna da ardere, di farsene una scorta per scaldare le case e cucinare da settembre a maggio. Bartolomeo riusciva a soddisfare le esigenze degli abitanti del suo paese, occupandosi del taglio quanto bastava perché tutte le famiglie di legna ne avessero abbastanza per poter far fronte all’inverno. LA STORIA DI UNA PICCOLA AZIENDA Poi è toccato al figlio Luigi proseguire, ampliando il raggio d’azione ai
paesi limitrofi e soddisfando le esigenze delle relative famiglie. Poi è arrivato Bartolomeo junior, il papà di Ezio, purtroppo scomparso prematuramente nel mese di giugno, a causa di un incidente sul lavoro accaduto nel deposito della ditta. Quest’ultima, grazie al suo fiuto per l’andamento del mercato, dacché era monoveicolare e dedicata solo alla commercializzazione di legna da ardere, con l’arrivo di Bartolomeo junior è arrivata gradualmente a servire le segherie del Cuneense e oggi ha clienti anche in Liguria, per un raggio d’azione di circa 150 chilometri. Quanto ai mezzi di trasporto, la “Fratelli Vinai” sotto la guida di Bartolomeo, deceduto a 58 anni, è arrivata ad avere una flotta di cinque mezzi: tre autotreni (due Volvo e un Man) e due motrici (un Volvo e un Iveco). A ereditare un’azienda pic-
economica e sicura. I primi cento partecipanti che hanno inoltrato il test teorico corretto sono passati alla fase successiva, che si è tenuta presso la concessionaria Scania di Frosinone il 19 e 20 maggio. Una selezione articolata in prove teoriche in aula e prove pratiche di manovra e consumo. “Yetd 2007 rappresenta per Scania un ulteriore passo avanti nell’ottica di potenziare la sicurezza sulla strada e promuovere l’immagine dell’autista professionista”, ha concluso Levin. Primo campione assoluto dell’evento Young European Truck Driver, la cui finale si è svolta il 20 settembre 2003, è stato l’autista italiano Michele Sandri, che ha superato 6.000 autisti provenienti da tutta Europa, conquistando il titolo e avendo la meglio sui suoi avversari al termine di una avvincente dimostrazione di grande abilità in termini di sicurezza e precisione alla guida. Il 17 settembre 2005 il concorso è giunto alla sua seconda edizione e la posta in gioco era più alta che mai. Non solo il numero di partecipanti è risultato decisamente superiore rispetto alla prima edizione, ma inoltre il vincitore si è portato a casa un superpremio: un nuovissimo Scania Serie R. ad aggiudicarselo è stato il ventottenne belga Laurens D’Huyvetter, soprannominato “The Natural”, che ha mostrato nervi d’acciaio battendo anche il precedente vincitore Michele Sandri, di fronte a una folla di 10.000 spettatori
cola ma ben affermata sul mercato e in costante crescita sono ora i fratelli Giovanni, 56 anni, che segue le squadre di boscaioli, e Matteo, 46 anni, che si occupa del trasporto e della consegna alla clientela. Il figlio Ezio, insieme al cugino Gianluigi, 23 anni, anch’egli partecipante allo Yetd 2007 arrivato tra i primi cento alle selezioni di maggio, si occupano dei trasporti del legname dal taglio nei boschi alla segheria. “Mio padre aveva un grande fiuto per gli investimenti: se oggi la nostra ditta può offrire, seconda in Italia, una certa tipologia di servizio lo dobbiamo a lui. Inoltre si occupava con grande esperienza degli aspetti burocratici e amministrativi, mansioni alle quali dobbiamo ora far fronte noi: più passano i giorni e più ne sentiamo la mancanza e ci accorgiamo di quanto fosse indispensabile la sua presenza. Era colui che teneva le redini della ditta, riusciva a mettere tutti d’accordo e si occupava un po’ di tutto. Questa vittoria non posso che dedicarla a lui, che mi manca, dal punto di vista umano come sul lavoro. Era lui che mi sollecitava quando opportuno e anche nella mia partecipazione allo Yetd ha avuto un ruolo di primo piano, visto che fino all’ultimo mi invogliava a prenderne parte e a farlo con convinzione, sottolineando l’importanza di partecipare, per provare me stesso al confronto con gli altri e alla presenza del pubblico”. Vinai rappresenterà il nostro Paese durante la finale europea, in programma il 21 e 22 settembre in Svezia dove, insieme ad altri ventotto giovani autisti provenienti da tutta l’Unione Europea e da Bulgaria, Norvegia, Svizzera e Turchia, si contenderà l’ambito titolo di miglior giovane camionista d’Europa 2007. Sarà accompagnato in Svezia da Edy De Rocco e Romolo Porpora, ri-
spettivamente 2° e 3° classificato alla finale italiana, invitati ad assistere alla finale, ospiti di Scania. Il campione italiano affronterà gli altri campioni europei precisamente a Södertälje, dove è ubicata la sede centrale della Casa svedese. La finale europea prevede controlli prima della guida, manovre alla guida, guida economica e guida sicura. Certamente un ricco evento, denso di iniziative, premi e giovani autisti provenienti da tutta Europa. Ma soprattutto ricco è il bottino: un nuo vissimo Scania del controvalore di centomila euro. LE AMBIZIONI DEL GIOVANE VINAI “Ci servirebbe proprio un altro autotreno, ne sceglierei uno pensando alle necessità della ditta. Sono certo che papà ne sarebbe orgoglioso e lo considererebbe un investimento azzeccato per il futuro”. Ma papà Bartolomeo sarà certamente già orgoglioso di questo figlio che alla guida di un truck si sente come a casa sua. Che sente il dovere del lavoro come lo sentiva il bisnonno Bartolomeo quando cercava nei boschi la legna per scaldare le case. E che, infine ma non da ultimo, intende presto mettere su famiglia. Ezio è infatti fidanzato con Sara, una bella venticinquenne già laureata in Scienze motorie, che si sta specializzando in Fisica riabilitativa. Sappiamo che a Södertälje sarà al suo fianco, e che ha avuto un ruolo indispensabile nella vittoria di Ezio a Frosinone. Non resta che fare il nostro “in bocca al lupo” a entrambi: comunque vada in Svezia (e noi speriamo che vada benissimo!) siamo certi che li attende un futuro roseo, basato su famiglia, lavoro e successi personali.
VITTORIA PER IL “LEGGENDARIO” - Nella cornice della finalissima italiana dello YETD si tenuto anche un concorso finalizzato a premiare lo Scania meglio decorato tra dodici veicoli della marca svedese partecipanti. Ha vinto l’R580, soprannominato “il leggendario” (il primo nella fila a destra) presentato da Carmelo Leonardi (nella foto a destra con il figlioletto sulle spalle) della ditta Transpecial di Sassuolo di Modena.
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IVECO / CON LA GLORIOSA ITALA... E NON SOLO... DA PARIGI A PECHINO
Rivive lo spirito di Overland mo anno. I veicoli sono stati preparati con il contributo dell’eccellenza tecnologica di Eltrac (Elettronica Trasporti Commerciali), la divisione Iveco specializzata nelle applicazioni elettroniche veicolari. Eltrac ha fornito anche assistenza tecnica nelle fasi preparatorie e garantisce, durante il raid, il telemonitoraggio costante dello stato di funzionamento dei veicoli coinvolti. Inoltre ha fornito training specialistico agli autisti per interventi di diagnostica avanzata e manutenzione alla componentistica elettronica.
di Michele S. Altieri TORINO - Torna lo spirito di Overland forgiato nelle massacranti e ormai leggendarie spedizioni lungo le rotte da Roma a New York la prima volta, da Chicago alla Terra del Fuoco la seconda, da Capo di Buona Speranza a Capo Nord la terza, da Lisbona a Nanchino la quarta, da Nanchino a Roma la quinta, nel periplo delle Montagne disegnate attorno al Mediterraneo la sesta. Overland, la grande invenzione di Beppe Tenti, sembra proprio che non voglia finire nei libri di storia o nelle cineteche. Ancora oggi le immagini di quella che si è rivelata un’avventura infinita tornano sugli schermi televisivi a riempire le serate degli italiani per portarli a scoprire gli angoli più remoti del mondo con tutto il loro bagaglio di cultura, arte, tradizioni, costumi. Ma Beppe Tenti, pur con tutta la soddisfazione e l’orgoglio smisurato di aver reso possibile, con le spedizioni di Overland, quello che sembrava impossibile, non si sente ancora pronto a trascorre la sua terza età con delle pantofole ai piedi. Soprattutto vive nel mito di Overland cercando in tutti i modi di farlo rivivere magari sotto nuove angolature. OVERLAND RISCRIVE IL ROMANZO DI BARZINI L’opportunità per rimettere sulle strade del mondo i colori arancioni di Overland gliela ha data una delle pagine più gloriose dell’automobilismo, quella scritta nel 1907 con l’Itala dal principe Scipione Borghese e dal giornalista Luigi Barzini sul tormentato percorso da Pechino a Parigi. “Quest’anno - ha spiegato Beppe Tenti - cade il centenario di quella mitica impresa. Un’occasione d’oro per proporre al Gruppo Fiat e a una serie di altre aziende e enti la rievocazione di quel raid ma questa volta partendo da Parigi e concludendo a Pechino, in quella Cina diventata oggi protagonista assoluta del la cosiddetta globalizzazione, un continente dove l’industria motoristica sta accelerando in maniera impressionante e dove, oltretutto, il Gruppo Fiat con le sue molteplici aziende sta consolidando la sua già antica presenza. Tutte premesse più che importanti per organizzare un nuovo capitolo del romanzo di Overland”. Così lo scorso luglio, alla presenza, tra gli altri, dell’amministratore delegato di Fiat Group Automobiles, Sergio Marchionne, e dell’amministratore delegato di Iveco, Paolo Monferino, la nuova avventura di Overland si è incamminata verso Parigi da dove poi il 20 luglio ha spiccato il “volo” per Pechino dove conta di arrivare il 20 settembre. Protagonista è la stessa Itala del 1907, oggi star del Museo dell’Automobile di Torino, rimessa a punto per l’occasione per affrontare i 15mila chilometri dell’originario itinerario attraverso Europa e Asia, toccando le principali capitali dei due continenti come Bruxelles, Amsterdam, Berlino, Varsavia, Vilnius, Minsk, San Pietroburgo, Mosca, Kazan, Ulan Bator, Pechino. Damigella d’onore la nuova Fiat 500 che, dopo i fasti del suo debutto e la pioggia scrosciante delle prenotazioni (40mila già nei primi giorni della sua presenza nelle concessionarie Fiat), non teme di sottoporsi a una vera e propria prova del 9 su un percorso così impegnativo, quasi a portare il messaggio che l’automobile italiana è sempre alla ribalta del mondo oggi come ieri. A difendere le due “donzelle” di ieri e di oggi la collaudata organizzazione di Overland, fatta di uomini temprati alle sfide più proibitive e di veicoli Iveco che possono raggiungere anche i picchi dove volano le aquile. Gli alfieri d’ac-
UN LUNGO ELENCO DI SPONSOR
“
Cent’anni dopo, Iveco rievoca una pagina gloriosa dell’automobilismo, quella scritta nel 1907 da Scipione Borghese e Luigi Barzini nel 1907 con la Itala da Pechino a Parigi. La spedizione celebrativa vede sul percorso dalla capitale francese a quella cinese ancora la mitica Itala accompagnata dalla nuova Fiat 500 e da un plotone di veicoli Iveco sotto l’impareggiabile guida di Beppe Tenti.
Un cenno meritano le “scarpe” della Itala e degli altri veicoli impegnati nella spedizione. E ancora una volta, come 100 anni fa, sono firmate “Pirelli”. In particolare, le gomme che accompagnano l’Itala sulle strade, spesso sterrate, di Europa e Asia, sono prodotte negli stabilimenti turchi della Pirelli, identiche a 100 anni fa nella struttura e nel disegno del battistrada, ma con mescole più resistenti e sicure, frutto della ricerca della Casa milanese, allora come oggi scelta dalle Case automobilistiche per i modelli più performanti e innovativi. Caratteristiche diverse, ma sempre all’insegna della massima qualità e dell’assoluto rendimento, distinguono invece le gommature Pirelli montate su tutti i veicoli Iveco oltre che sulla nuova Fiat 500. Ma un’impresa come quella che
Partenza da Torino della Parigi-Pechino con la gloriosa Itala accompagnata dal team di Overland. Tra gli intervenuti, Alfredo Altavilla, Ad Fiat PowerTrain, Sergio Marchionne, Ad Fiat Auto, Paolo Monferino, Ad Iveco. ciaio sono rappresentati dal nuovo Trakker, il veicolo pesante off road della gamma Iveco, che per l’occasione è adibito al trasporto dei ricambi e al supporto logistico. Un EuroCargo 4x4, che in numerosi raid in terra africana ha dimostrato le sue eccellenti caratteristiche di potenza e di versatilità di impiego, è preposto nella spedizione alla funzione di camper-cucina e magazzinoofficina. C’è poi un Daily 4x4, perfetto fuoristrada adatto a tutte le situazioni, che è il vero “angelo custode” della Itala con la sua riserva di lubrificanti e ricambi per vettura. Lo schieramento è arricchito da un Torpedo, un veicolo sicuro e indistruttibile preso a prestito dalla logistica militare, e da due Massif in versione prototipo, fuoristrada estremo con motore e cambio di derivazione Daily che coglie proprio l’occasione della Parigi-Pechino per compiere gli ultimi test su un percorso particolarmente impegnativo prima di approdare alla produzione di serie e alla conseguente commercializzazione prevista per il prossi-
stanno scrivendo Overland e l’Itala vede il contributo di molte altre aziende ed enti oltre a Iveco e il Gruppo Fiat. Si va dall’Automobile Club d’Italia, ideale portabandiera dell’automobilismo italiano nel mondo, al Museo dell’Automobile “Carlo Biscaretti di Cuffia” di Torino, che ha acconsentito a far rivivere alla preziosa Itala le emozioni di 100 anni fa, da Fiat Powertrain Technologies, che ha messo a disposizione la tecnologia e l’esperienza che la caratterizzano e la rendono polo di eccellenza a livello mondiale nel settore dei motopropulsori, al Gruppo Bosch, dal Gruppo ZF, leader mondiale nel settore delle trasmissioni e della tecnica dell’autotelaio, a PPG Industries, produttore mondiale di vernici. Coinvolti anche Regione Emilia Romagna, Fondazione Italia-Cina, Motor Alley, Wiler Genere, Garmin, Ducati, Segway, Marlen Italy, VivaHotels, Isi Bond, Selenia, Nikon, Corriere della Sera, Rai Uno, Rai International oltre che la Fondazione Del Bianco e la Fondazione Barsanti Matteucci.
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DAF / LA NUOVA SERIE CF PROGETTATA PER UN’AMPIA GAMMA DI APPLICAZIONI
Parola d’ordine: versatilità di Fabio Basilico TREZZANO SUL NAVIGLIO - È un efficiente tuttofare il Daf CF. La nuova serie, progettata per un’ampia gamma di applicazioni, si presta davvero a un utilizzo variegato. Disponibile nelle configurazioni a due, tre e quattro assali, e con azionamento singolo o doppio, la serie CF propone motori Paccar a elevata efficienza, cabine eleganti e confortevoli, telai robusti e leggeri allo stesso tempo, progettati per agevolare il lavoro dell’allestitore. Senza contare le migliorie tecniche ed estetiche che hanno conferito alla nuova serie un aspetto ancora più all’avanguardia rispetto alla già moderna serie precedente. La serie CF, infatti, si è già guadagnata un’ottima reputazione fra i trasportatori, grazie anche alle soddisfacenti caratteristiche di guida. È disponibile con cabina corta, lunga e SpaceCab, ancora più ampia, con tetto rialzato e 1,85 m di altezza sul tunnel del motore. Ed è proprio una SpaceCab a tetto rialzato e sospensione pneumatica ad accoglierci poco prima della partenza per il nostro test drive: siamo a bordo del trattore CF 85.460 in compagnia del demo driver Leon Dieker. La gamma CF si compone delle versioni 65 con motore Paccar GR da 6.7 litri e potenze di 220, 250 e 280 cv, delle versioni 75 con motore PR da 9.2 litri e potenze di 250, 310 e 360 cv e, infine, delle versioni 85 con motore MX da 12.9 litri e potenze di 360, 410, 460 e 510 cv. CF offre una vasta scelta di cambi e riduzioni degli assali posteriori. Mentre i veicoli 65 dispongono di una serie di cambi manuali a sei o a nove marce che si innestano con facilità, per i veicoli 75 e 85 sono disponibili cambi manuali a otto, nove e sedici marce. A richiesta gli utilizzatori possono usufruire dei vantaggi del dispositivo Servoshift ad azionamento pneumatico, per un innesto delle marce senza sforzo e per un comfort ancora maggiore. Ma non è tutto. Per ottimizzare ulteriormente il comfort e l’efficienza, sono disponibili per tutti i modelli i cambi AS-Tronic. Questi cambi automatici, che ormai hanno raggiunto una lusinghiera fama tra gli addetti ai lavori, utilizzano un sistema elettronico per selezionare la marcia giusta in ogni situazione, dando come risultato una riduzione dei consumi di carburante e un maggiore comfort per il conducente. Poiché egli può concentrarsi completamente sul traffico, AS-Tronic migliora anche la sicurezza. E se il condu-
La gamma propone motori Paccar a elevata efficienza, cabine eleganti e confortevoli, telai robusti e leggeri allo stesso tempo, progettati per agevolare il lavoro dell’allestitore. Senza contare le migliorie tecniche ed estetiche che hanno conferito alla nuova serie un aspetto ancora più all’avanguardia rispetto alla già moderna serie precedente. cente decide di assumere il controllo, ASTronic può passare nella modalità manuale senza usare la frizione. Va anche detto che per le applicazioni speciali, come i veicoli antincendio o per la raccolta rifiuti, i veicoli CF75 sono disponibili con cambio Allison totalmente automatico a cinque marce. In linea con la sperimentata filosofia di progettazione Daf, “driven by quality”, i veicoli CF più recenti offrono ulteriori vantaggi ad operatori e conducenti grazie ai miglioramenti in fatto di sicurezza, comfort e guida. I cambiamenti esterni sono impercettibili, per evitare di rendere obsoleta la generazione precedente della medesima serie, lanciata solo qualche anno fa. Gli interni hanno nuovi colori e rifiniture, un moderno cruscotto e quadro strumenti e uno sterzo di nuova progettazione con airbag e comandi integrati su richiesta.
Sul Daf CF una catena cinematica adatta per qualsiasi impiego
Il “gran varietà” dei motopropulsori TREZZANO SUL NAVIGLIO (Mi) - La nuova serie CF è dotata di un’efficiente linea cinematica con la possibilità di scegliere fra una vasta gamma di motori Paccar all’avanguardia, con potenze che variano da 165 kW/220 cv per i veicoli CF65 più leggeri fino a 375 kW/510 cv per i CF85 più pesanti. Sono tutti motori totalmente nuovi a sei cilindri in linea, quattro valvole per cilindro, turbo/intercooler e un sistema avanzato di iniezione del carburante. I tre diversi motori previsti da Daf rispondono alla natura stessa della serie CF: i veicoli 65, 75 e 85 hanno ciascuno il proprio campo di applicazione, con requisiti specifici. La scelta di una variegata gamma di propulsori è dunque finalizzata all’ottenere la combinazione ottimale fra prestazioni ed efficienza per ogni tipo di utilizzo. I veicoli CF65 sono dotati degli ultimi propulsori Paccar GR con livelli di emissioni a norma Euro 4. La cilindrata è di 6.7 litri e tre sono le varianti di potenza: 165 kW/220 cv a 1.900-2.500 giri/min con coppia massima di 850 Nm a 1.200-1.700 giri/min; 184 kW/250 cv a 1.900-2.500 giri/min con coppia di 950 Nm a 1.200-1.700 giri/min; 210 kW/280 cv a 2.100-2.500 giri/min con coppia di 1.020 Nm a 1.200-1.800 giri/min. Anche grazie alla maggiore cilindrata e all’applicazione dell’iniezione di carburante common rail ad alta pressione, il nuovo motore fornisce fino al 20 per cento di coppia in più rispetto al motore Paccar Euro 3 da 5,9 litri, per una forza di traino e una maneggevolezza ottimali. Grazie poi all’applicazione della tecnologia SCR per il post-trattamento dei gas di scarico, i nuovi propulsori consentono un risparmio di carburante fino al 4 per cento rispetto ai motori Euro 3. Il motore Paccar PR da 9.2 litri, di cui è dotata la nuova serie CF75, è disponibile con valori di emissioni Euro 4 ed Euro 5 e utilizza una serie di tecnologie innovative, applicate anche al motore Paccar MX da 12.9 litri. Secondo la
tradizione Daf, il motore PR è un’unità compatta a sei cilindri in linea con peso ridotto e dimensioni di montaggio vantaggiose. Tre le varianti di potenza: 183 kW/250 cv a 2.200 giri/min con coppia massima di 1.050 Nm a 1.100-1.700 giri/min; 228 kW/310 cv a 2.200 giri/min con coppia di 1.275 a 1.200-1.700 giri/min; 265 kW/360 cv a 2.200 giri/min con coppia di 1.450 Nm a 1.2001.700 giri/min. Il motore PR ha un consumo di carburante più vantaggioso fino al 4 per cento rispetto ai motori Euro 3 da 9.2 litri. Infine, il propulsore MX da 12.9 litri dei veicoli CF85. Si tratta di un motore compatto a sei cilindri in linea con peso a vuoto ridotto e dimensioni di montaggio vantaggiose. Grazie al progetto avanzato della testate e del monoblocco e all’pplicazione di materiali di elevata qualità, come il Compact Graphite Iron (CGI), il motore eroga prestazioni elevate con un peso ridotto. MX è dotato di turbina (controlled by-pass) e di intercooler. Quattro le varianti di potenza: 265 kW/360 cv a 1.500-1.900 giri/min con coppia massima di 1.775 Nm a 1.000-1.410 giri/min; 300 kW/410 cv a 1.500-1.900 giri/min con coppia di 2.000 Nm a 1.000-1.410 giri/min; 340 kW/462 cv a 1.500-1.900 giri/min con coppia di 2.300 Nm a 1.000-1.410 giri/min; 375 kW/510 cv a 1.500-1.900 giri/min con coppia di 2.500 Nm a 1.000-1.410 giri/min. Il sistema d’iniezione del carburante ad alta pressione Smart, progettato in collaborazione con Delphi, è totalmente integrato nel monoblocco. A seconda delle circostanze si può utilizzare la pre-iniezione o la post-iniezione, o una combinazione di queste. Una caratteristica unica è inoltre la pressione variabile di apertura degli iniettori a regolazione elettronica. Ne risultano caratteristiche ottimali del motore, con un livello di rumore, un consumo di carburante ed emissioni di gas di scarico nocivi ridotti al minimo. Per soddisfare i requisiti sulle emissioni Euro 4 ed Euro 5 non occorre utilizzare un filtro antiparticolato.
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DAF / A BORDO DEL CF85.460 PER APPREZZARE LE QUALITÀ DELLA NUOVA SERIE CF TREZZANO SUL NAVIGLIO - Saliamo a bordo sentendoci al top della serie CF di Daf. Siamo in presenza di una delle versioni di punta della gamma CF, la 85.460, dotata della nuovissima motorizzazione Paccar MX da 12,9 litri con potenza di 340 kW/460 cv a 1.500 giri/min e coppia massima di 2.300 Nm a 1.000-1.410 giri/min. L’allestimento del nostro trattore è di alto livello: la cabina, che ci accoglie in un ambiente dove la percezione della spaziosità è concreta e palpabile, è la SpaceCab a tetto rialzato e sospensione pneumatica. Il percorso di prova è prevalentemente autostradale: circa 450 chilometri lungo un tragitto per molti versi entusiasmante, da Milano al Monte Bianco e ritorno, con un consumo di poco meno di 130 litri di gasolio e 4,6 litri di AdBlue, l’additivo utilizzato nei motori dotati di SCR (Selective Catalytic Reduction), ovvero dell’ormai notissima avanzata tecnologia di controllo dell’inquinamento che viene installata nei sistemi di scarico. Partiti dalla sede di Daf Veicoli Industriali a Trezzano sul Naviglio, abbiamo percorso l’autostrada A4 in direzione Torino fino allo svincolo per l’A5 con direzione Aosta. Dal capoluogo dell’omonima valle abbiamo quindi raggiunto il Monte Bianco.
Un’ottima reputazione Al centro dell’attenzione nel nostro test drive una delle versioni di punta della gamma CF, dotata della nuovissima motorizzazione Paccar MX da 12.9 litri e 460 cv. Prestazioni da vero stradista sul lungo raggio e una cabina grande spazio che offre tutto il comfort necessario
PIACERE DI GUIDARE
UNO STANDARD NUOVO NEL DESIGN Con il nuovo design degli esterni e degli interni, la nuova serie CF stabilisce un nuovo standard nella sua categoria. I leggeri miglioramenti della linea esterna conferiscono alla cabina un aspetto più moderno, con una chiara impronta della famiglia Daf. Le già note caratteristiche della serie, come il paraurti di acciaio, l’elevata distanza da terra, i fanali Lexan praticamente infrangibili allo xeno e i gruppi ottici catarifrangenti sottolineano come il CF sia stato progettato per impieghi gravosi. I nuovi, grandi specchietti retrovisori assicurano un campo visivo più ampio con calotte ora disponibili anche nei colori della cabina. Tutti i modelli della nuova gamma CF sono dotati di serie di spoiler angolari, integrati nel design per una maggiore eleganza e per mantenere più puliti i finestrini, le maniglie delle portiere e gli specchietti retrovisori. Questi ultimi, riscaldati e regolabili elettricamente, dalla linea aerodinamica, offrono una visuale più ampia per una maggiore sicurezza. Per salire in cabina ci sono gradini di accesso illuminati e opportunamente antiscivolo nonché maniglie per potersi afferrare con facilità. Le portiere sono larghe e provvedono a garantire un’ampia apertura. Per gli interni, la serie CF introduce
guardia Paccar. “Il nuovissimo Paccar MX - dice Leon Dieker - disponibile per la gamma CF85, progettato e prodotto da Daf, unisce un ottimo livello prestazionale ed economia dei consumi di carburante. L’uso di materiali di elevata qualità, come la grafite compatta per il monoblocco e la testata e l’integrazione delle funzioni danno come risultato delle elevate caratteristiche di affidabilità e durata”. Il Paccar MX da 12.9 litri è tratto dalla prestigiosa serie Daf XF105; è disponibile nelle versioni da 360, 410, 460 e 510 cavalli, con cop pie elevate intorno ai 2.000 Nm. MX soddisfa le normative sulle emissioni Euro 4 ed Euro 5 grazie al sistema d’iniezione Smart e alla tecnologia SCR. Il propulsore di nuova progettazione permette di prolungare gli intervalli di assistenza a 90.000 km. Con olio sintetico e filtro centrifugo è possibile ottenere intervalli fino a 150.000 chilometri, per una riduzione dei costi di esercizio e la massima disponibilità del veicolo.
uno standard totalmente nuovo, per quanto riguarda i materiali e i colori utilizzati, la qualità, le rifiniture e l’ergonomia. Il volante di nuova progettazione con airbag e dispositivi di comando opzionali, le nuove tonalità di colore e il quadro strumenti rappresentano le principali novità introdotte da Daf. “Dal sedile regolabile del conducente, fornito di ammortizzatori pneumatici, poggiatesta integrale, supporto lombare regolabile e tendicinture di sicurezza su richiesta - conferma il demo driver Leon Dieker - il conducente può accedere con grande facilità a tutti i dispositivi di comando. I sedili si adattano al corpo per offrire un supporto che riduce la fatica. Senza contare che le ampie possibilità di regolazione del sedile e del volante, garantiscono una posizione di guida ottimale per tutti i conducenti. Per gli impieghi a lungo rag-
gio, la spaziosa SpaceCab offre un’elevata altezza interna dal tunnel del motore, ampi vani per riporre gli oggetti, compresi i grandi armadietti illuminati sopra il parabrezza, e alcune comodità che fanno sentire a casa, come la Tv, il frigorifero e il forno a microonde”. COMFORT DI GIORNO E DI NOTTE Nella SpaceCab il letto rialzato è di serie, in quanto funge da secondo letto di oltre 2 metri di lunghezza (205 cm) e 70 centimetri di larghezza. Simili le dimensioni del primo letto. SpaceCab rende disponibile su richiesta il materasso in versione comfort da 15 cm di spessore. Nella nuova serie CF non manca certo lo spazio per riporre gli oggetti. Sia la cabina corta che quella lunga of-
frono ampie soluzioni e un intelligente sfruttamento dello spazio disponibile. “Ovviamente - spiega Leon Dieker - la SpaceCab detiene il primato. Con i suoi ampi vani portaoggetti sotto il letto e i grandi armadietti sopra il parabrezza, essa offre ben 900 litri di volume per riporre gli oggetti. SpaceCab è dotata di un vano portaoggetti a tenuta di odori (da 150 litri) dal lato sinistro, accessibile soltanto dall’esterno e che può essere sbloccato soltanto quando la portiera è aperta. Questo vano è l’ideale per riporre ad esempio i guanti da lavoro, gli stracci sporchi o una lattina di olio da motore. Sotto il letto, dal lato destro della cabina, vi è un vano portaoggetti da 340 litri”. La versatilità della serie CF è sottolineata dall’ampia scelta di motori. C’è la possibilità di scegliere fra una vasta gamma di motori sei cilindri all’avan-
Non è solo il propulsore da 460 cavalli (nella foto) il punto di forza della nuova Serie CF della Daf che vanta tutta una serie di ottime caratteristiche.
Poiché la tecnologia SCR è un sistema di post-trattamento dei gas di scarico, permette la migliore combustione possibile nel motore. Ma il costruttore olandese ha voluto andare oltre. La tecnologia SCR Daf si abbina a una gamma totalmente nuova di motori Paccar a iniezione Smart, che rende inutile l’utilizzo del filtro del particolato. Una combustione ottimizzata che garantisce un’efficienza dei consumi di carburante, e caratteristiche di prestazioni, durata e affidabilità al primo posto tra i veicoli della medesima categoria: queste le basi ideali per costi di esercizio ridotti e un valore dell’usato elevato. Il CF85.460 oggetto del nostro test drive è equipaggiato con cambio automatico AS-Tronic che grazie al sistema elettronico utilizzato per selezionare la marcia giusta in ogni situazione, da come risultato una riduzione dei consumi di carburante e un maggior comfort per il conducente. Per il conducente c’è l’opzione della modalità manuale, a cui accede senza usare la frizione. In generale, la serie CF offre una vasta scelta di cambi e riduzioni degli assali posteriori. I veicoli della gamma 65 dispongono di serie di cambi manuali a sei o nove marce, mentre la gamma CF75 e CF85 sono disponibili con cambi manuali a otto, nove e sedici marce. Il trattore CF85.460 è dotato di sospensioni pneumatiche ad azionamento elettronico sull’assale anteriore e posteriore. In generale, la serie CF è disponibile anche con sospensioni paraboliche. Per le applicazioni eccezionalmente gravose, sono offerte sospensioni a balestre tradizionali. I dischi piatti dei freni originali Daf sono isolati termicamente dal mozzo per garantire una lunga durata. Il dispositivo del sistema elettronico di frenata (EBS, Electronic brake system) offre una velocità di usura simile per tutte le pastiglie degli assali anteriori e posteriori. Inoltre, il sistema ABS è stato integrato nell’impianto elettronico. Oltre alla riduzione antislittamento (ASR, Anti slip reduction) e il servofreno, è disponibile anche il dispositivo di controllo della stabilità del veicolo (VSC, Vehicle stability control). Questi sistemi hanno l’obiettivo di mantenere la stabilità del veicolo nelle situazioni difficili e di ridurre ulteriormente le probabilità di sbandamento e slittamento. VSC è disponibile per i trattori a due e tre assali. Nel complesso, la nuova serie CF ha tutte le carte in regola per essere una soluzione ideale per chi guida. La carta d’identità di Daf CF ci parla di veicoli di qualità, cabine spaziose e confortevoli, nuovi motori prestazionali, guida agevole, sterzata precisa per una ottimale tenuta di strada, modalità sterzante di parcheggio per le manovre a bassa velocità e un’intera gamma di caratteristiche per il miglioramento della sicurezza.
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IL MONDO DEI TRASPORTI • Settembre 2007
DAIMLERCHRYSLER / IL SUCCESSO ITALIANO DI MITSUBISHI CANTER
Il leggero specializzato
tente da 132 kW (180 cavalli). La coppia massima di 529 Nm è disponibile a 1.600 giri/min. Tutti i Canter equipaggiati con questo propulsore montano di serie un impianto elettrico a 24 volt. Il mercato degli autotelai cabinati offre una varietà quasi illimitata di allestimenti possibili e il Canter offre numerosi vantaggi in ognuna di queste soluzioni. Nella configurazione cassone fisso/ribaltabile, con la sua lunghezza carrozzabile, il telaio del Canter è adatto ai carichi ingombranti, non solo ma essendo ribassato permette un’altezza da terra ridotta del piano di carico. In quella scarrabile, la struttura stabile del telaio del Canter consente di pre vedere anche sovrastrutture che possano causare elevate condizioni di stress in determinati punti durante le operazioni di carico/scarico. Con la soluzione furgonatura/cella frigo, rispetto ai concorrenti con cabina arretrata (CBE), il Canter con la sua cabina avanzata (COE) offre un migliore rapporto tra volume di carico e lunghezza totale. Ne conseguono vantaggi in termini di manovrabilità anche in spazi stretti. E ancora: come compattatore di rifiuti, il design compatto del Canter COE si dimostra utile nei servizi di pubblica utilità, per esempio nel trasporto di rifiuti, mentre nell’allestimento con carrozzeria per carro soccorso, la cabina doppia del Canter permette di trasportare allo stesso tempo passeggeri e merce. Questo è di particolare importanza per veicoli di emergenza (per esempio carri attrezzi, vigili del fuoco e servizi aeroportuali). ANCHE LA RETE UN FATTORE DI SUCCESSO
Sono ormai trascorsi oltre cinque anni da quando il gruppo DaimlerChrysler ha rilevato anche in Italia l’attività di vendita e assistenza del Mitsubishi Canter e oggi i suoi clienti possono contare su 32 concessionari, che gestiscono 36 punti vendita e ben 40 centri di assistenza sul territorio italiano. R OMA - Funzionalità e versatilità, economia d’esercizio e affidabilità, comfort e sicurezza: sono queste le parole d’ordine del successo della settima generazione di Mitsubishi Canter. 750 veicoli venduti in Italia lo scorso anno, e già 600 nei primi cinque mesi del 2007, sono i numeri che dimostrano il successo della gamma Canter in Italia. Il Canter è un veicolo industriale leggero specializzato, adatto anche ad impieghi gravosi, disponibile in sei differenti varianti di massa totale a terra (3,5, 5,5, 6,0, 6,5, 7,0 e 7,5 tonnellate) e due tipi di cabine (stretta per 1.700 mm, e confort di 1.995 mm), sia nella versione singola che doppia (6-7 posti). Le misure dei passi assicura-
no un’ampia possibilità di allestimento, in particolare per le versioni con cabina singola. Per i modelli da 3,5 t, sia a cabina stretta che larga, il Canter dispone fino a quattro differenti passi, così come i 6,0-6,5 t, mentre la versione da 7,5 t è addirittura disponibile in cinque misure, che consentono una carrozzabilità massima fino a ben 6.100 mm. I VANTAGGI DELLA CABINA RIBALTABILE
La cabina avanzata (COE) del Mitsubishi Canter consente maggiore spazio per l’installazione dell’allestimento, un migliore rapporto lunghezza del veicolo/volume di carico
e un’ottima manovrabilità, e consente una facile manutenzione e riparazione del motore grazie alla cabina ribaltabile. Il telaio a longheroni con traverse garantisce un’alta riserva di carico utile, più varianti di allestimento, una struttura più robusta e al tempo stesso una maggiore rigidità torsionale, migliori prestazioni offroad, un’altezza di carico ribassata e l’ingresso più agevole in cabina. La gamma di motorizzazioni Canter comprende moderni motori diesel conformi alla normativa antinquinamento Euro 4 con sistema d’iniezione common rail, ricircolo dei gas di scarico raffreddato e convertitore catalitico antiparticolato. I motori sono inoltre dotati di un turbocompressore
Un elegante profilo del Mitsubishi Canter che nella sua più recente edizione sta ottenendo consensi sempre più importanti.
a geometria variabile che riduce il consumo di gasolio e le emissioni allo scarico, migliora la prontezza di risposta, specialmente ai bassi regimi, e garantisce una coppia maggiore entro una fascia di regimi più ampia. Per il modello da 3,5 tonnellate di peso totale a terra è disponibile il propulsore da tre litri di cilindrata, in grado di erogare le seguenti potenze e coppie max: 81 kW (110 cavalli) e 255 Nm a 1.700 gir/min, 92 kW (125 cavalli) e 294 Nm a 1.700 giri/min, 107 kW (145 cavalli) e 362 Nm a 1.700 gir/min. Inoltre, per i modelli da 6,0 a 7,5 t di peso totale a terra è disponibile un motore di 4,9 litri di cilindrata particolarmente po-
L’esperienza e l’organizzazione del la DaimlerChrysler Italia, che commercializza il Canter attraverso la rete Mercedes-Benz Veicoli Industriali, è un fattore chiave del successo delle vendite e ha permesso l’implementazione di nuovi servizi che garantiscono al cliente la proverbiale qualità Mercedes, superando con successo le naturali difficoltà incontrate nell’introdurre un nuovo marchio all’interno di un sistema già esistente. Sono ormai trascorsi oltre cinque anni da quando il gruppo DaimlerChrysler ha rilevato anche in Italia l’attività di vendita e assistenza del Mitsubishi Canter e oggi i clienti del Canter possono contare su 32 concessionari, che gestiscono 36 punti vendita e ben 40 centri di assistenza sul territorio italiano. Ogni concessionario presenta un’area espositiva dedicata al Mitsubishi Canter e un veicolo allestito e immatricolato disponibile per le prove su strada. Inoltre, anche le aree di assistenza e ricambi sono personalizzate secondo le Corporate Guidelines Mitsubishi e, in ogni centro di assistenza, sono presenti uomini qualificati attraverso specifici e continui corsi di formazione.
Gefco apre un nuovo centro
Automotive a Casablanca PARIGI - Gefco ha aperto un nuovo centro Automotive in Marocco. A 15 km a nord est di Casablanca, questo sito di 10 ettari immagazzina e prepara nuovi veicoli per il mercato marocchino. Gefco ha creato questo centro Automotive per accogliere i veicoli Peugeot e Citroën distribuiti dall’importatore Sopriam, insieme ai veicoli costruiti da Renault, Nissan e Honda. Grazie al centro, Gefco offre una gamma di servizi che comprendono tutta la supply chain, dall’uscita dello stabilimento alla consegna al cliente. I servizi Gefco includono la spedizione dei veicoli via mare al Porto di Casablanca (Casa Port), le operazioni doganali e il trasferimento al sito. Successivamente il nuovo centro immagazzina i veicoli ed esegue una varietà di ispezioni tecniche e visive preconsegna prima di distribuire alcuni di questi veicoli alle divisioni e ai rivenditori marocchini. Il nuovo centro impiega una forza lavoro di 42 persone; è progettato per ospitare 4.500 veicoli in deposito permanente e per preparare 30.000 nuovi veicoli all’anno per tutti i brand.
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ANCHE I VAN MERCEDES-BENZ NELLA FLOTTA DI JUNGHEINRICH ITALIANA
Dörpinghaus: “Quello che conta è l’affidabilità”
“
È l’aspetto fondamentale tenuto in considerazione al momento dell’acquisto dei veicoli commerciali utilizzati dall’esercito di tecnici dell’azienda tedesca per portare assistenza alla propria clientela di carrelli elevatori, scaffalature industriali e magazzini automatici. E sui veicoli della Stella l’amministratore delegato della Jungheinrich Italiana scommette a occhi chiusi. della flotta è fondamentale: “Quello che non voglio - dice l’Ad - è che ci siano veicoli fermi, in officina”. Già, perché significa rischiare di non poter fornire risposte praticamente in tempo reale: “A noi interessa l’affidabilità del mezzo” ribadisce Dörpinghaus. FLOTTA EFFICIENTE PER UN SERVIZIO DI QUALITÀ
Christoph Dörpinghaus, amministratore delegato di Jungheinrich Italia.
I trasporti “pesanti” (cioè le consegne dei carrelli e delle altre attrezzature) vengono appaltati ad imprese esterne, ma l’assistenza per i prodotti commercializzati è completamente affidata ai tecnici (3mila in Europa) che guidano una flotta di agili veicoli commerciali. Da anni si è consolidata una collaborazione con i gruppi DaimlerChrysler, Volkswagen e Fiat. “I fornitori vengono decisi a livello
di Mattia Eccheli MILANO - Noleggio a lungo termine. È la soluzione scelta dalla Jungheinrich Italiana Srl per i veicoli commerciali, una flotta di 350 mezzi (la metà dei quali targati MercedesBenz) dislocati strategicamente lungo tutta la penisola: “È la politica aziendale - spiega l’amministratore delegato Christoph Dörpinghaus perché noi vogliamo essere il più vicino possibile ai nostri clienti: nel senso che siamo noi a voler andare da loro e non viceversa”. Per questa ragione 350 tecnici dell’assistenza dispongono di un mezzo attrezzato per intervenire nelle città e nelle province di riferimento. La Jungheinrich è un’azienda internazionale della logistica che costruisce carrelli elevatori e scaffalature industriali con un volume d’affari a livello planetario da 1,75 miliardi di euro e filiali dirette oltre che in Europa anche, fra gli altri Paesi, negli Usa e in Cina. In realtà, attraverso i concessionari, è presente in ogni continente: dall’Australia al Sudafrica fino all’India. Fondata nel 1953 ad Amburgo dove ancora oggi si trova la sede amministrativa (gli stabilimenti sono vicino ad Amburgo e a Monaco di Ba-
Nella flotta utilizzata dalla Jungheinrich Italia sono presenti numerosi veicoli commerciali Mercedes-Benz apprezzati per la loro estrema affidabilità oltre che per i consumi contenuti.
viera) - la Jungheinrich opera in Italia da 49 anni: il Belpaese ha rappresentato il primo mercato di lingua non tedesca servito tramite una filiale diretta. A soli 39 anni, 12 dei quali trascorsi alla Jungheinrich, Dörpinghaus ha già alle spalle due esperienze in sedi europee: in Portogallo e in Spagna. STRATEGICO IL MERCATO ITALIANO L’Italia, con i suoi circa 200 milioni di euro di fatturato, è uno dei mercati più importanti: “Qui - puntualizza l’amministratore delegato approdato in Italia a febbraio del 2003 - ci occupiamo di vendita, noleggio, riparazione di carrelli elevatori, ma anche della progettazione e vendita di
scaffali industriali e magazzini automatici”. In pratica mancano solo i rami dello sviluppo dei macchinari e della lo ro costruzione: un carrello costa tra i 4 e i 100mila euro, a seconda del modello. Il gruppo conta nel mondo poco meno di 10mila dipendenti, 750 dei quali lavorano in Italia. La sede nazionale si trova a Milano, ma la politica del decentramento ha portato la Jungheinrich anche a Torino, Brescia, Padova, Imola, Firenze e Roma: “In realtà - chiarisce sempre Dörpinghaus - le nostre filiali possono dirsi basi strategiche perché a noi interessa che i nostri tecnici e venditori siano il più possibile sul territorio, capaci cioè di rispondere in termini rapidissimi alle richieste che riceviamo”. Per questo la scelta di gruppo che stabilisce anche gli accordi - precisa l’amministratore delegato - ed i nostri furgoni sono allestiti con la strumentazione e i ricambi necessari alla manutenzione: sono quindi da considerarsi delle officine mobili”. “Il prezzo - aggiunge Dörpinghaus - è solo una delle variabili nella scelta del noleggio. Perché, ripeto, a me interessa che i veicoli siano fermi il meno pos sibile. Per questo siamo anche molto attenti alla qualità dell’assistenza. Questa non è una vettura di rappresentanza, è un mezzo di lavoro: l’affidabilità è tutto, e devo dire che sono soddisfatto dell’intesa con i nostri fornitori. Un veicolo come il Mercedes-Benz Vito, per esempio, risponde egregiamente alle nostre esigenze sotto ogni profilo, dall’efficiente assistenza ai costi d’esercizio contenuti”. La soluzione del noleggio a lungo termine è quella giudicata ottimale perché la garanzia sui mezzi è completa: “Li teniamo per quattro anni e mediamente percorrono circa centomila chilometri” conclude Christoph Dörpinghaus.
CONCESSIONARIA
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La lunga collaborazione della famiglia Scanga con il costruttore torinese segna una grande svolta con la realizzazione di un nuovo e moderno impianto, capace di garantire alla clientela un servizio di assoluta avanguardia sia dal punto di vista della vendita sia soprattutto dell’assistenza a 360 gradi. Alla base del successo dell’azienda cosentina una grande famiglia, unita negli intenti e negli obiettivi, con le nuove generazioni che ne garantiscono la migliore continuità.
IVECO / INAUGURATA A COSENZA LA NUOVA SEDE DELLA CONCESSIONARIA “F.LLI SCANGA”
Trent’anni per ripartire alla grande di Paolo Altieri RENDE - Partire in aereo da Milano per trascorrere 24 ore in Calabria potrebbe sembrare un non senso se questa esperienza capita di farla in piena estate, in una bellissima giornata di sole di luglio, l’aria tersa e pur densa dei forti e particolari profumi irradiati dai mille canneti e eucalipti di cui sono ricchi i dintorni di Cosenza. E invece... Sì, ne è valsa la pena, sono state ore bellissime, comprese quelle della notte, mentre con il pullman si tornava da Altomonte dove avevamo trascorso una serata a dir poco splendida al ristorante del l’Hotel Barbieri sia per i gustosi cibi (insuperabile il cosciotto di montone al ginepro e peperoncino) preparati dalla signora Patrizia, sia per la scelta dei vini operata dall’anfitrione di casa Vincenzo, sia per la classe e la simpatia delle figlie Laura e Alessandra, sia per l’incomparabile scenario che si apre dal la terrazza dell’hotel sul vecchio borgo e sul castello di Altomonte illuminati nella notte. Emozioni forti, sottolineate dalla tempesta di stelle che nel buio della notte qui sembravano più grandi del solito. Tanti grossi punti interrogativi su chi siamo, da dove veniamo, dove stiamo andando ... L’occasione per farmi rivivere per poche ore l’atmosfera di una terra molto vicina alla mia Basilicata, da dove mi sono staccato da quasi 40 anni ma senza mai recidere del tutto il filo che a essa mi lega in maniera viscerale, è stata l’inaugurazione della nuova sede della Concessionaria Iveco “F.lli Scanga”, da 30 anni uno dei fiori all’occhiello della rete di vendita e assistenza del costruttore torinese (il secondo fronte ca-
labrese di Iveco è presidiato da Catanzaro dai fratelli Salvatore e Francesco Mantella mentre Enzo Circosta è il proconsole che da Roccella Jonica con la
Omnia Bus controlla le attività di Irisbus Iveco sull’intera Calabra). Ecco, entrare in contatto con la grande famiglia “Scanga” è come penetrare in un
mondo dove ti senti immediatamente a tuo agio, riscoprendo i valori che un tempo erano alla base di tutte le famiglie e non solo quelle meridionali. Toc-
chi con mano soprattutto il “calore” che ti avvolge, ti penetra nell’intimo, ti fa sentire subito come uno dei “loro” con semplicità, naturalezza, quasi che fosse-
Il “vertice” Iveco al gran completo per festeggiare la famiglia Scanga
Mario Scanga: “In tutti noi il Dna dell’Iveco” RENDE - L’elegante salone che accoglie la conferenza stampa per l’inaugurazione della nuova sede della Concessionaria Iveco F.lli Scanga è colmo di giornalisti, autorità, dirigenti dell’azienda, dipendenti. Al centro del tavolo degli oratori, Mario Scanga, amministratore unico della concessionaria. Ai suoi lati Stefano Sterpone, vicepresidente senior di Iveco, Sergio Perini, direttore generale del Mercato Italia Iveco, Gaetano Sanna, responsabile dello sviluppo rete nell’ambito del Mercato Italia. Mario Scanga ha l’aria del vecchio “padrino” ma che esprime dolcezza, serenità, consapevolezza di aver sempre operato per il bene dell’azienda, dei suoi collaboratori e soprattutto dei clienti che gli hanno dato fiducia. Qualche anno fa ha avuto grossi problemi di salute che sembra aver superato molto bene anche se deve aiutarsi con un elegante bastone, che gli conferisce un’autorevolezza ancora più accentuata pur in assenza di una grinta che sicuramente un tempo lo distingueva a prima vista. Si emoziona il “vecchio” Mario mentre scorrono le immagini di un filmato che riassume la storia dell’azienda ma anche i caratteri della nuova sede. “Sì, sono emozionato - dice - e non potrebbe essere altrimenti di fronte a una realtà che insieme ai miei fratelli, ai figli e nipoti abbiamo costruito con tanti sacrifici, con tanto lavoro, con tanta abnegazione. La nuova sede mi inorgoglisce ma è anche il segno del coraggio che ha sempre improntato la nostra attività e che ci ha consentito di arrivare all’odierno traguardo che per tutti noi rappresenta il trampolino di lancio per puntare, insieme all’Iveco, a risultati ancora più importanti. Mi piace anche sottolineare che tutta la nostra organizza-
zione da tempo ha fatto proprio il Dna Iveco, che si esprime con la migliore attenzione per il cliente, con la capacità di stargli vicino costantemente, di servirlo con professionalità, con lealtà, correttezza, puntualità. Continueremo sicuramente su questa strada”. “Essere imprenditori nel Sud Italia - ha osservato Stefano Sterpone, con un braccio poggiato sulla spalla di Mario Scanga - signiDa sinistra, Gaetano Sanna, Stefano Sterpone, fica esserlo due volte. È nai fratelli Eugenio, Mario e Alfredo Scanga e Sergio Perini. turale l’emozione di Mario, ne ha tutti i motivi. Qui siamo in presenza di una grande fanuova sede dei F.lli Scanga, in tempi brevi seguirà anche miglia, cha ha sempre dato prova, in tutti i suoi componenquella delle nuove sedi delle Concessionarie di Bari, Catati, di assoluta caparbietà, di grandissima voglia di riuscire, nia e Salerno, ha voluto sottolineare che “un nuovo e modi forte determinazione nel perseguire lo sviluppo e la crederno impianto è la dimostrazione della grande fiducia che scita, mettendo il cuore al centro dell’operato quotidiano soprattutto oggi hanno gli operatori della rete nel marchio come la migliore miscela esplosiva. Imprenditori come la Iveco. Non solo, ma dotarsi oggi di una nuova e più raziofamiglia Scanga sono il vanto della nostra organizzazione nale struttura significa anche poter rispondere al meglio a di vendita e assistenza e conferma la giustezza della nostra un mercato che in questo periodo registra una crescita posipolitica di puntare su una rete di operatori privati, capaci di tiva e tale dunque da creare importanti opportunità per tutte realizzare strutture come in questo caso che significano anquelle aziende che si sono attrezzate per sfruttarle”. “In zitutto rispetto per il cliente oltre che garanzia di una mitrent’anni - ha concluso - la famiglia Scanga ha fatto molto gliore redditività della stessa concessionaria”. per Iveco, sono convinto che per il futuro saprà fare ancora Sergio Perini nel ricordare che all’inaugurazione della meglio”.
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Quanto mai ricca di personalità è l’area centrale dell’ampio salone, con la reception che è il primo punto di accoglienza per chi desidera informazioni. Due gradinate, poste ai lati della reception, portano ad un piano rialzato che si affaccia sul salone e offre una diversa ottica dei mezzi in esposizione. Non manca una zona bar con tavolini e sedie che, oltre a fornire un ulteriore servizio ai clienti, rende l’attesa piacevole e rilassante. Sullo stesso piano si trovano a destra e a sinistra gli uffici destinati ai venditori (il responsabile delle vendite è Domenico Armenise). Da qui si sviluppano due ampi tunnel di 30 metri circa di lunghezza per 10 di larghezza, dove trovano collocazione gli uffici commerciali e amministrativi e che sfociano uno in una ampia sala riunioni, l’altro nella direzione della Concessionaria. “Questa particolare conformazione interna - precisa l’architetto Maurizio De Luca - si ripercuote anche sull’aspetto esterno della sede, caratterizzata da una struttura high-tech ro tutti già da tempo ad aspettare il tuo arrivo. Mario, Eugenio, Alfredo sono i tre fratelli Scanga che agli inizi degli anni ’70, insieme ad alcuni soci, costituiscono la Concessionaria Automeccanica Rendese, con sede a Rende, per la vendita e assistenza dei veicoli Fiat Veicoli Industriali e Om per l’area di Cosenza e provincia. “La nascita dell’Iveco nel 1975 - ricorda Mario Scanga, che sembra aver riacquistato l’antica grinta dopo i problemi di salute che l’avevano colpito qualche anno fa - ci ha portato nel 1977 al nuovo mandato che abbiamo svolto con impegno, abnegazione e grande responsabilità, il che ha rappresentato il segreto anche della nostra crescita e del nostro consolidamento”. DAL 1987 GLI SCANGA IN PIENA AUTONOMIA Nel 1987 si modifica la compagine societaria che resta completamente nelle mani dei fratelli Scanga e che segna la nascita della Concessionaria Fratelli Scanga nella sua attuale forma giuridica. La passione, la determinazione, l’entusiasmo con cui Mario Scanga e i suoi fratelli conducono l’attività spiegano la costante evoluzione dell’azienda, i progressivi risultati sempre più importanti, la crescita della clientela per la quale la Concessionaria Iveco di Rende rappresenta sempre di più una garanzia assoluta in fatto di puntualità, serietà e professionalità. “Abbiamo sempre cercato - aggiunge Mario Scanga - di considerare i nostri clienti come il nostro patrimonio più grande sul quale costruire il nostro futuro. È stato sempre fondamentale per l’intera nostra organizzazione venire incontro alle esigenze dei clienti con la cura migliore, anticipando i loro bisogni, consigliandoli al meglio, proponendoci come veri e propri partner della loro attività, talvolta aiutandoli anche nei loro investimenti. L’imperativo categorico della Fratelli Scanga è stato sempre la soddisfazione dei clienti, che abbiamo perseguito giorno per giorno con puntiglio, determinazione, passione, entusiasmo, talvolta anche con grandi sacrifici”. Gli anni ’90 e gli inizi degli anni 2000 registrano un ulteriore consolidamento delle attività della “Fratelli Scanga” che intanto si arricchisce del prezioso apporto degli Scanga della seconda generazione. In azienda, infatti, entrano le figlie di Eugenio Scanga, Nadia e Mariella con il marito Domenico Armenise, quelli di Alfredo, Loredana e Ernesto, nonchè il figlio di Mario, Manuel. “Sì, le fortune della nostra azienda - osserva il “padrino” Mario Scanga poggiano in gran parte sull’unità dell’intera famiglia. Un vero e proprio spirito di corpo lega tutti i componenti della famiglia, ognuno consapevole del suo ruolo, ma anche della necessità di confrontarsi con tutti gli altri con un unico obiettivo, operare all’insegna della massima lealtà, un valore da trasferire ai clienti che devono trovare nella Fratelli Scanga un punto di riferimento sicuro per quanto riguarda lo strumento del loro lavoro: il camion”. La vecchia sede, nel centro di Rende, nella quale è stata costruita la storia dei Fratelli Scanga e di Iveco nel co-
sentino, era ormai diventata insufficiente, non in linea con le moderne esigenze dei clienti autotrasportatori. Di qui la decisione di realizzare una nuova, moderna sede, quasi ad anticipare la nuova, forte immagine che intanto Iveco andava affermando sui mercati. “Eravamo consapevoli - sottolinea Mario Scanga - che, se volevamo guardare al futuro con concrete speranze di ulteriori successi, dovevamo dotarci di un impianto che ci consentisse di gestire la clientela con una professionalità ancora più accentuata. La nuova sede doveva essere lì a dimostrare che noi crediamo nel marchio Iveco e più in generale nella nostra attività, una garanzia di solidità che inevitabilmente rafforza anche la fiducia dei clienti. Così, abbiamo investito ben 5 milioni di euro e il risultato è quello che oggi è davanti agli occhi di tutti: un impianto bellissimo, tecnologico, razionale, all’interno del quale tutti possono lavorare nelle migliori condizioni, un impianto prestigioso come il marchio Iveco e i suoi prodotti che rappresentiamo”. La nuova costruzione sorge in posizione strategica, di fronte alla Statale 107, che congiunge la costa jonica a quella tirrenica, e a solo un chilometro dal casello di Cosenza Nord dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Insediata su un’area complessiva di 36mila metri quadrati dei quali 6mila coperti, la nuova sede ha nell’officina la parte più importante, sviluppata su 2.500 metri quadrati, con 23 postazioni di lavoro, quattro buche, sette ponti e tutte le strumentazioni della diagnostica più avanzata, da Modus e Easy. Ci sono poi
Cosenza e dintorni. “Lo scorso anno sintetizza Mario Scanga - abbiamo chiuso con un fatturato di 21 milioni di euro e con un volume di vendita di 280 veicoli dei quali il 50 per cento rappresentato dalla gamma leggera, il 20 dalla gamma media e il restante 30 per cento equamente diviso tra pesanti stradali e pesanti cava-cantiere. Per quest’anno prevediamo di incrementare fatturato e vendite almeno del 20 per cento. Con questo nuovo impianto, al quale sono collegate 7 officine autorizzate di cui una, quella che sorge nella zona industriale di Piano Lago nel Comune di Mangone, ci vede direttamente coinvolti, siamo certi di poter sfruttare al meglio tutte le opportunità di un mercato che si mantiene molto vivace, ma anche di poter affermare ancora di più la qualità di prodotti come il Daily, l’EuroCargo, lo Stralis, il Trakker, tutti profondamente rinnovati e oggi assolutamente competitivi sotto ogni punto di vista con la migliore concorrenza. Il coinvolgimento entusiastico delle nuove generazioni sono una garanzia di continuità che mi lascia estremamente sereno per il futuro dell’azienda, dei familiari, di tutti i dipendenti”. IL PROFILO DELLA CLIENTELA
I moderni e razionali locali riservati alle operazioni di assistenza. In alto, il taglio del nastro per l’inaugurazione della nuova sede della F.lli Scanga. 2mila metri quadrati, distribuiti su due piani, destinati al magazzino, mentre gli uffici occupano 1.100 metri quadrati alle spalle dell’avveniristico show room, “elemento caratterizzante - spiega Mario Scanga - dell’intero complesso e che si distingue per un design innovativo quanto razionale, abbastanza inusuale per quelli che sono i canoni delle Concessionarie Iveco, ma che gli autori dell’intero progetto, gli architetti cosentini Antonio Bozzo e Maurizio De Luca, hanno voluto non solo per privilegiare la zona espositiva interna ma anche per esprimere il movimento proprio dell’oggetto camion”.
interamente rivestita in alluminio per la parte espositiva e in rame per i due tunnel-uffici, con ampie vetrate frontali ove, particolarmente nelle ore serali, con l’illuminazione interna si ha l’effetto di una grande trasparenza”. Indubbiamente la nuova sede della Concessionaria Iveco “F.lli Scanga” esprime una immagine di solidità, di razionalità e di modernità, il tutto esaltato da ampi spazi sia sul frontale che sul retro. È, questo, non il punto di arrivo ma il nuovo punto di partenza della “F.lli Scanga” e le premesse ci sono tutte perché l’orizzonte sia ancora più luminoso della giornata che abbiamo vissuto a
Ma quale è la realtà economica e il tipo di clientela a Cosenza e provincia, territorio di competenza della Concessionaria Iveco dei Fratelli Scanga? È Domenico Armenise che ce la spiega. “Intanto il territorio - dice - è prevalentemente montuoso e dunque le attività principali sono legate all’agricoltura e allo sfruttamento boschivo. Da ciò deriva anche la tipologia delle flotte e degli autotrasportatori locali. In particolare si registra uno sviluppo del trasporto terziario con piccole-medie flotte che in alcuni casi raggiungono la cinquantina di veicoli, in gran parte impegnate su rotte nazionali e internazionali per il trasporto di legnami e prodotti ortofrutticoli. L’attività cava-cantiere è assai sviluppata e, anche in questo caso, le flotte sono generalmente di piccole-medie dimensioni. In ogni caso un nucleo importante è costituito da autotrasportatori monoveicolari o proprietari al massimo di due e tre camion. Si tratta della tradizionale figura del padroncino. Non è trascurabile, infine, la quota legata ai trasporti in conto proprio. In assenza di un reale sviluppo industriale della zona, si tratta soprattutto di artigiani impegnati nell’ambito della falegnameria e, più in generale, della lavorazione del legno per i quali il Daily o l’EuroCargo diventano validi strumenti per la consegna dei prodotti finiti”.
IL FUTURO DELLA F.LLI SCANGA PARTITO CON LA CONSEGNA DI 11 NUOVI IVECO ALLA SOCIETÀ MONTAGNA
Assoluta fedeltà a un marchio vincente RENDE - E venti. Tutti Iveco. Tanti sono ora i componenti della flotta di veicoli della Montagna spa, azienda leader nella macellazione e lavorazione di carni con sede a Rossano Calabro. Gli ultimi arrivati, ben 11, sono stati consegnati dalla Concessionaria Iveco “F.lli Scanga” alla società di Vincenzo Montagna il giorno stesso dell’inaugurazione della nuova sede nella zona industriale di Rende. Allineati nel vasto piazzale nel retro della Concessionaria, gli 11 nuovi Iveco sembravano, con i nuovi sgargianti colori dell’azienda di Rossano, altrettanti impazienti alfieri pronti a partire per affermare la qualità dei prodotti trasportati. Quattro Daily 60C18, due Daily 35C18, tre EuroCargo 100E22, un EuroCargo 80E22, tutti dotati di box frigorifero, e uno splendido trattore Stralis AS440S50T/P nella nuova livrea All Blacks, con semirimorchio refrigerato, sono i nuovi componenti della flotta Montagna destinati a fare la spola tra i due stabilimenti di Rossano Calabro e Mandatoriccio, in provincia di Cosenza, e i clienti finali. L’azienda di Vincenzo Montagna, nata nel 1969 e oggi un’importante realtà che conta su una settantina di dipendenti, vanta ora una sua flotta di 20 veicoli, tutti Iveco, in parte destinati al trasporto di animali vivi, altri al trasporto della carne e alla distribuzione di prodotti finiti come salumi, arrosti e wurstel. Il raggio d’azione copre Calabria, Basilicata e Puglia. Ma la Montagna è anche distributore dei prodotti Amadori per le province di Cosenza e Crotone nonché piattaforma distributiva per le carni di
Conad in Calabria. “La scelta di Iveco - spiega Vincenzo Montagna - poggia non solo sulla consapevolezza delle qualità e delle prestazioni, anche sotto il profilo dei consumi contenuti, di veicoli come il Daily, l’EuroCargo e lo Stralis, ma ancor di più sulla serietà del servizio garantito dalla Concessionaria dei Fratelli Scanga. Abbiamo potuto verificare fin
dall’acquisto del primo Iveco quanto grande, puntuale e amichevole sia la disponibilità dell’intera organizzazione della Concessionaria Iveco di Rende, la F.lli Scanga, pronta a risolvere qualunque problema in qualunque momento si dovesse presentare. Di qui la nostra assoluta e convinta fedeltà al marchio Iveco”.
Stefano Sterpone consegna le chiavi a Vincenzo Montagna, presidente dell’omonima azienda.
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ATTUALITÀ
IL MONDO DEI TRASPORTI • Settembre 2007
EUROFRIGO / VERSO IL TRENTESIMO COMPLEANNO
Quando l’autonomia premia di Massimiliano Campanella REGGIO EMILIA - Tre uomini che, in quel dell’Emilia, lavorano come dipendenti e, un giorno, decidono che è giun to il momento dell’autonomia. Formano una partnership e danno vita a quella che, dopo qualche anno, diventerà un’azienda leader nel settore del trasporto refrigerato, che vende i suoi prodotti in oltre 65 Paesi del mondo, in possesso di una qualificata rete d’importatori. Risale al lontano 1960 la storia di “Eurofrigo S.r.l.”. In quell’anno tre uomini - il più giovane dei quali Luciano Menozzi - tutti dipendenti di un’azienda operante nel settore della refrigerazione commerciale e industriale, decidono che è giunto il momento di diventare indipendenti. In un momento in cui il mercato cresce, cresce allo stesso modo anche il loro desiderio di autonomia. Si tratta di tre baldi giovanotti che hanno appena messo su famiglia. Si guardano tra loro, si conoscono bene e ritengono che ciascuno può mettere, nella “triade”, la sua competenza ed esperienza nel settore: uno le esperienze manifatturiere e operative, il secondo quelle tecnico-professionali e il terzo quelle di servizio, legate agli aspetti burocratici e amministrativi. L’obiettivo è aprire un’attività in proprio, costituendo una partnership. C’è però una questione per loro tutt’altro che secondaria. “Uno dei maggiori problemi da affrontare era a livello di etica professionale e rispetto nei confronti del datore di lavoro, che aveva supportato le loro vite fino a quel momento”, ci ha
parti di ricambio e disponibilità di assistenza tecnica. L’azienda si mantiene co stantemente aggiornata anche sui temi ambientali. Tutte le unità prodotte vengono testate e caricate esclusivamente con refrigeranti che non danneggiano lo strato di ozono, e il reparto R&D ricerca costantemente nuove soluzioni volte alla protezione del territorio. Il reparto di engineering si occupa dello sviluppo di componenti ed unità speciali per la refrigerazione ed il condizionamento dell’aria, su richiesta del cliente. Il dipartimento di assistenza tecnica è in grado di risolvere qualsiasi problema relativo alle unità e, grazie alla rete di servizio internazionale, garantisce interventi rapidi, quando e dove richiesti, effettuati da personale addestrato direttamente in azienda”. Tra i prodotti di punta coi quali Eurofrigo si è fatta conoscere nel mondo, in primo piano ME 120 TS, è un sistema split, con condensatore ed evaporatore separati. Si tratta di una unità di raffreddamento per autocarri di piccole dimensioni a montaggio frontale, a tetto o sotto telaio, per la conservazione di derrate deperibili fresche e congelate. LE AMBIZIONI PER IL FUTURO
La catena di produzione della Eurofrigo, società fondata nel lontano 1960 e oggi tra i leader del settore. gli stesso un possibile attore parallelo dello sviluppo della partnerhip. “Specialfrigo” il nome scelto per quell’esperienza, che si poneva un preciso obiettivo: massima qualità ed affidabilità di prodotto seguita dal miglior servizio al cliente e la sua relativa soddisfazione. “Non importa dove il cliente si trova, entro poche ore deve comunque essere servito. Questo fu ed è tuttora lo slogan aziendale”, ha aggiunto Menozzi. Durante gli anni, pieni di soddisfazioni, riconoscimenti e gratificazioni, due dei partner si ritirarono per godersi il meritato riposo, mentre Luciano Menozzi, rimasto da solo, nel 1978 decise di continuare la sua avventura. Di quegli anni il secondo significativo cambiamento. Si cominciava a parlare di Unione Europea e, per questa ragione, congiuntamente alla necessità di rinfrescare l’immagine aziendale, Specialfrigo venne rinominata Eurofrigo. Ufficialmente nata nel settembre 1978, Eurofrigo produce unità di refrigerazione per autocarri e impianti di climatizzazione per autobus e veicoli ricreazionali, in un moderno ed equipaggiato stabilimento ubicato nella zona industriale di Reggio Emilia, precisamente in via de Pisis al numero 14. Altro cambiamento decisamente significativo nel 1987, con l’ingresso in
azienda della primogenita di Luciano, Marzia, che intanto aveva conseguito il diploma di Liceo linguistico. La giovane conosce bene l’inglese, il tedesco e altre lingue, ha voglia di dare il suo contributo e sfruttare le sue conoscenze linguistiche. A quei tempi Eurofrigo lavora prevalentemente per il mercato italiano. “Perché non cominciare a pensare a superare i confini del Bel Paese?” si domandano a quel punto padre e figlia. Ha dunque inizio l’esportazione, in Olanda e in Portogallo innanzitutto, dove trovano sede due importanti distributori. Qualche anno dopo, nel 1994, l’arrivo del secondogenito Maurizio. Che cresce al fianco del padre, dal quale impara a occuparsi della parte economico-finanziaria dell’azienda e dei clienti primari. Con lui arriva anche l’impulso decisivo alle esportazioni. Oggi Eurofrigo ha trenta dipendenti, vende i propri prodotti in oltre 65 Paesi in tutto il mondo, attraverso una qualificata rete di importatori, distributori, agenti e Centri di assistenza post vendita. Ha sussidiarie in Australia, a Melbourne (Eurofrigo Australasia Pty Ltd.), in Thailandia a Bangkok (Eurofrigo Asia Pacific Co. Ltd.), in Canada a Toronto (Eurofrigo Inc.), in Austria a Vienna (Eurofrigo Dsl) e in Spagna a Murcia (Eurofrigo Espana), lungo la
Costa del Sol, una filiale in Francia e una in Cina. Nel 2006 il fatturato ha raggiunto quota 6,6 milioni di euro, con un incremento del 40 per cento rispetto al 2005. “Stiamo pianificando un’ulteriore espansione in altri Paesi - ha aggiunto Menozzi - in modo da poter soddisfare le sempre crescenti richieste di mercato. Adottiamo il sistema di qualità certificato Iso 9001:2000 per garantire ulteriormente la qualità dei processi e servizi. La nostra politica continua a muoversi in questa direzione, implementando un’organizzazione trasparente volta a garantire un migliore controllo del personale, la massima efficienza e flessibilità. Tutto questo garantisce l’acquisizione di sempre maggiori quote di mercato, fidelizzazione del cliente, grandi incentivi per il personale, congiuntamente a un aumento dei profitti. Questi risultati sono ottenibili grazie all’abilità e alle esperienze acquisite direttamente sui mercati, italiano ed estero, in oltre quarant’anni di attività. L’utilizzo del più alto standard di componenti e la massima collaborazione con fornitori riconosciuti internazionalmente, hanno permesso di garantire una grande abilità operativa e il massimo livello tecnologico, applicazione di innovazioni futuristiche, reperibilità di
Maurizio Menozzi, Amministratore Delegato di Eurofrigo. raccontato il figlio di Luciano, Maurizio Menozzi, 35 anni, che oggi è l’Amministratore Delegato di Eurofrigo, giunta quindi alla seconda generazione nelle mani della famiglia Menozzi. I PRIMI PASSI DELL’AZIENDA EMILIANA
I tre si guardano di nuovo intorno, in quel segmento - la refrigerazione - che pure si stava aprendo a diversi canali. “Perché non tentare in uno di questi canali specifici?”, si chiede il Menozzi rivolgendosi agli altri due “capitani coraggiosi”. Nasce la decisione di entrare nel mercato della refrigerazione per autocarri, un settore dove tutte le competenze dei tre partner potevano trovare la massima applicazione. E allo stesso tempo si salvaguardavano i rapporti col datore di lavoro, che anzi diventava e-
Era il 1960 quando tre dipendenti di una grossa azienda, operante nel settore della refrigerazione decisero di mettersi in proprio. Nacque Specialfrigo, specializzata nella refrigerazione per autocarri. Sulle sue ceneri nel 1978 la nascita di Eurofrigo, che attualmente vende in oltre 65 Paesi di tutto il mondo ed è in possesso di una qualificata rete d’importatori, distributori, agenti e centri d’assistenza.
C3500b è invece un sistema di refrigerazione/riscaldamento dal design innovativo. L’evaporatore, installato all’interno della cella isotermica, permette di avere un notevole volume di carico utile. Il funzionamento viene garantito, durante la marcia su strada, da un compressore trainato dal motore del veicolo e, quando allacciato alla rete, da un compressore elettrico (a richiesta). L’unità è ideale per veicoli da distribuzione grazie agli ingombri limitati e alla notevole capacità refrigerante garantita dai nuovi compressori a 10 cilindri e dal refrigerante R404a/R507a. L’unità può essere fornita in versione funzionante solo durante la marcia su strada, in versione funzionante su strada e anche in versione MT per sistemi a doppia temperatura, per rispondere a tutte le Vostre esigenze. L’avviamento, l’arresto (automatici) i cicli di sbrinamento, possono essere gestiti automaticamente o manualmente, e sono controllati dal comando Microstat, il più piccolo nell’industria, installato in cabina di guida. “Il nostro staff di tecnici altamente specializzati è direttamente coinvolto nelle sempre più sofisticate richieste di un mercato, in Italia e all’estero, che è in continua espansione - ha proseguito l’Ad dell’azienda reggiana - In una società ad alta densità come la nostra, dove il consumo di derrate deperibili è in costante aumento, la cosiddetta catena del freddo è l’unica valida risposta per i servizi di fornitura e distribuzione di questi prodotti nei diversi Paesi del mondo. Produciamo impianti refrigeranti per applicazioni su veicoli da 1,5 a 105 metri cubi di capacità, ovvero dal piccolo pick-up al grande semirimorchio. Nel gennaio 2006 abbiamo brevettato un nuovo sistema di refrigerazione, che adopera inverter: siamo l’unica azienda al mondo a produrre questo tipo d’impianto, che evita l’allacciamento diretto alla batteria del veicolo. Interponendo l’inverter, si ottiene un impianto a batteria autonomo, con un incremento di potenza fino al cinquanta per cento in più rispetto a un’unità dotata dell’impianto tradizionale”. Oggi Eurofrigo copre una posizione strategica nel settore e ha una produzione di circa tremila unità per anno, ben distribuite nella gamma. “Le nostre unità sono il risultato di anni di ricerche e utilizzano esclusivamente componenti altamente selezionati, per garantire la massima capacità e la massima sicurezza nel trasporto di derrate deperibili a corto, medio e lungo raggio. L’azienda si mantiene costantemente aggiornata sulle nuove tecnologie e ha le conoscenze necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati: fornire ottime soluzioni per garantire la massima qualità dei prodotti trasportati e razionalizzare i costi di produzione”. Nel 2008 cadrà dunque il trentesimo anniversario. “Faremo un grande party con tutti i nostri distributori”, ci ha assicurato Menozzi.
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Trasmissioni e sistemi autotelaio
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ATTUALITÀ
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WABCO / PRODOTTO IL MILIONESIMO SISTEMA DI TRASMISSIONE AUTOMATICA
Nessun rimpianto per la frizione Con un’esperienza di oltre 20 anni nel settore driveline control, costruita grazie a una stretta collaborazione di sviluppo con i maggiori produttori di camion e trasmissioni, Wabco è oggi uno specialista di spicco nel settore dell’automazione delle trasmissioni per i veicoli commerciali. B RUXELLES - Wabco, uno dei leader mondiali nella produzione di sistemi di frenatura a controllo elettronico, sistemi di controllo stabilità, sospensioni e trasmissioni per l’industria globale del veicolo commerciale, ha recentemente festeggiato la produzione del suo milionesimo sistema di trasmissione automatica nell’unità produttiva di Hannover, in Germania. Con un’esperienza di oltre 20 anni nel settore driveline control, costruita grazie a una stretta collaborazione di sviluppo con i maggiori produttori di camion e trasmissioni, Wabco è oggi uno specialista di spicco nel settore dell’automazione delle trasmissioni per i veicoli commerciali. Il sistema di trasmissione automatica Wabco trasforma una trasmissione manuale in una trasmissione che, in automatico, cambia le marce in base alle esigenze del conducente. I cambi di marcia verranno eseguiti in maniera completamente automatica. Nella modalità manuale, il cambio di marcia verrà effettuato secondo le esigenze del conducente. Il sistema è costituito dai componenti della trasmissione montati in una varietà di configurazioni, nonché dalla leva di cambio all’interno della cabina di guida. Il sistema di trasmissione automatica offre considerevoli vantaggi economici a produttori, proprietari di flotte e guidatori. “La riduzione dei costi - ha sottoli-
neato Hans-Jürgen Sander, Vice Presidente di Wabco Driveline Controls - è il risultato del fatto che il pedale della frizione, la sincronizzazione e il collegamento tra la cabina e lo chassis non sono necessari. I proprietari di flotte di automezzi potranno beneficiare di una riduzione dell’usura e degli interventi di manutenzione, poiché non si verificheranno errori nel cambio e nella frizione e la velocità eccessiva verrà evitata dalla trasmissione automatica. Un ulteriore beneficio per gli operatori è rappresentato dalla capacità del sistema di cambiare marcia ad una velocità ottimale, ottenendo in questo modo una riduzione del consumo medio di carburante. Inoltre, la trasmissione automatica solleva il conducente dal lo sforzo di cambiare marcia, aumentando di conseguenza il comfort di guida e offrendo un migliore controllo del veicolo in situazioni di traffico difficili”. I sistemi di trasmissione automatica Wabco sono adatti a tutti gli autobus e ai camion per trasporti di natura medio-pesante e pesante. “La trasmissione automatica - ha aggiunto Sander - è un enorme successo per la Wabco. La combinazione della nostra vasta conoscenza di driveline control e l’esperienza nell’integrazione dei sistemi, unite alla stretta collaborazione con i nostri clienti, ci consente di offrire un sistema di tra-
smissione automatica completo, realizzato su misura in base alle esigenze dei clienti, se si considera il fatto che tutti i nostri sistemi possono essere integrati nell’architettura elettronica del veicolo, nuova o già esistente”. Wabco ha costruito il suo primo sistema di trasmissione automatica nel 1985 e ha visto incrementare di anno in anno il numero di sistemi venduti, passando dalle 20.000 unità nel 1990 a quasi 200.000 nel 2007. Nell’Europa Occidentale oggigiorno circa il 45 per cento (quasi un camion per trasporti pesanti su due) è equipag-
giato con un sistema di trasmissione automatica. Questa percentuale è destinata a crescere fino al 60 per cento nei prossimi anni. Nel 1985 Wabco lanciò il suo primo sistema modulare per la trasmissione automatica destinato ai camion adibiti a trasporti pesanti, il quale rappresentò una conquista nell’ambito della funzionalità. Nel 2000 seguì il primo sistema Wabco di trasmissione automatica completamente integrato, un sistema elettro-pneumatico per camion destinati a trasporti pesanti, e nel 2004 fu presentata la prima trasmissione automatica di tipo idraulico con design compatto per automezzi adibiti a trasporti medio-pesanti. Wabco mira costantemente a migliorare il suo approccio alla collaborazione con i clienti. L’azienda include nel proprio portafoglio una presenza costante durante l’intero ciclo di vita di un prodotto, offrendo ai produttori, alle flotte, ai proprietari ed ai conducenti una vasta gamma di prodotti e servizi per contribuire a mantenere i veicoli sulla strada per lungo tempo, in condizioni di migliorata sicurezza ed affidabilità. Con il know-how Wabco su tutti i sistemi di controllo dei veicoli - i quali spaziano dai sistemi di controllo frenatura e stabilità, dal controllo sospensioni fino al driveline control ed ai sistemi elettronici del veicolo nonché ai sistemi di diagno-
stica - l’azienda offre soluzioni complete per l’industria globale del veicolo commerciale. Wabco, il settore di “American Standard Companies” operante nel campo dei sistemi di controllo veicolo, è uno dei leader mondiali nella produzione di sistemi elettronici per il controllo della frenatura, della stabilità veicolo, delle sospensioni e della trasmissione per veicoli commerciali pesanti. I prodotti Wabco sono, inoltre, sempre più utilizzati nelle autovetture di prestigio e negli sport utility vehicle (SUV). Tra i propri clienti Wabco annovera i maggiori costruttori mondiali di veicoli commerciali, di rimorchi, di autobus e automobili. Fondata negli Stati Uniti nel 1869 con il nome di Westinghouse Air Brake Company, Wabco è stata rilevata dall’American Standard nel 1968. Con sede a Bruxelles, Belgio, impiega attualmente circa 7000 dipendenti, dislocati in 34 uffici e stabilimenti di produzione, presenti in tut to il mondo. Nel 2006 Wabco ha contribuito con 2,0 miliardi di dollari al fatturato totale di American Standard pari a oltre 11,2 miliardi di dollari. Il 1° febbraio 2007, l’American Standard ha annunciato il piano di scorporo delle proprie attività e in parallelo, l’intenzione di trasformare la Wabco, entro l’autunno prossimo, in una nuova Società di capitali, indipendente.
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DALL’AUTUNNO DISPONIBILE ANCHE IN ITALIA IL FLEETBOARD
L’arma per l’efficienza delle flotte Si tratta del nuovo “servizio telematico internet per una gestione moderna dei veicoli e delle spedizioni”. È una sorta di “scatola nera” che raccoglie ed elabora una quantità mostruosa di dati, quelli relativi a oltre mille parametri ai quali solo un costruttore riesce ad attingere. ANAGNI - Rivoluzionario forse no, ma fortemente innovativo sicuramente sì. Il sistema FleetBoard è il nuovo “servizio telematico internet per una gestione moderna dei veicoli e delle spedizioni” come ricorda l’opuscolo preparato dal gruppo DaimlerChrysler che è stato il primo a promuovere un sistema completo e integrato per la gestione del parco veicoli. È una sorta di “scatola nera” che raccoglie ed elabora una quantità mostruosa di dati, quelli relativi a oltre mille parametri ai quali solo un costruttore riesce ad attingere. La normativa prevede che, per liberalizzare il mercato e consentire anche ad altre imprese di competere, le case debbano mettere a disposizione le chiavi di accesso per una ventina riferimenti. Quindi, tutti gli altri sono dati sostanzialmente segreti che, tuttavia, si rivelano indispensabili per chi voglia migliorare l’efficienza delle flotte. “Il nostro obiettivo - chiarisce Raymondo Girardi, Key Account Manager FleetBoard per l’Italia della casa con la Stella - è quello di agevolare la razionalizzazione dei costi di gestione. Ci proponiamo come consulenti globali e non soltanto come costruttori e venditori di veicoli”. FleetBoard ha debuttato in Germania nel 2000 ed è stato aggiornato nel corso di questi anni. L’esordio riguarda la sola gestione del parco veicoli ma già dodici mesi più tardi si estende anche alla logistica. Il meccanismo dimostra di funzionare e così, nel 2003, viene costituita una società specifica per
lo sviluppo e il coordinamento delle attività legate a FleetBoard, la Dcsfb (DaimlerChrysler Services FleetBoard). Nel 2004 viene introdotto anche il DispoPilot (un ulteriore progresso del sistema) e arriva la certificazione Dekra mentre nel 2006 FleetBoard si arricchisce sia del Time Management sia della gestione dei dati della delicata catena del freddo. “Ripeto, non ci accontentiamo - aggiunge Raymondo Girardi - di vendere veicoli, vogliamo anche proporre servizi in grado di migliorare la gestione della flotta con ricadute misurabili. Mi spiego meglio. Grazie alle analisi che è in grado di fare FleetBoard riusciamo, come dire, ad individuare la patologia e, allo stesso tempo, siamo in grado anche di suggerire la terapia”. Tradotto in soldoni: solo grazie al risparmio di carburante, l’in vestimento su FleetBoard si può ammortizzare in un anno o poco più se la flotta non è troppo grande. Altrimenti basta meno tempo. Ma se si sommano anche altri parametri (ad esempio quello relativo ai costi delle comunicazioni), allora il sistema si dimostra ancora più conveniente. I mali più diffusi sono consumi elevati e un’eccessiva usura di diversi componenti: i freni tanto per cominciare, ma non solo. “Con questo sistema chiudiamo il cerchio - insiste l’uomo del marketing - perché si possono individuare praticamente tutte le cattive abitudini di chi sta al volante o eventuali problemi dei mezzi e, grazie ai nostri
a cura di Mattia Eccheli corsi di guida, possiamo intervenire per spiegare agli autisti quali sono le manovre da non compiere”. Solo connettendosi al sito Internet (tutti i dati sono protetti e le aziende hanno password personalizzate per accedere ai propri), ciascuna impresa può rilevare le statistiche in tempo reale e paragonarle, ad esempio, alla media della propria flotta. Se, almeno all’inizio, FleetBoard poteva assomigliare ad una “scommessa”, oggi al sistema lavorano una no-
vantina di collaboratori distribuiti in varie città della Germania (Stoccarda, Wörth), dell’Olanda, della Gran Bretagna, della Spagna, della Romania, della Bulgaria e dell’Italia. Con sette anni di e sperienza telematica alle spalle, il gruppo può autorevolmente dire la propria sul mercato, anche grazie al proprio centro interno di sviluppo. In Europa i clienti sfiorano le mille unità per un totale di oltre 37mila mezzi “amministrati” anche se oggi ce ne sono in circolazione un po’ più della metà perché su alcuni usati non sono stati riattivati dai secondi proprietari. “I
La massa di informazioni offerta da FleetBoard è gestita dallo strumento che vediamo sopra. In alto Raymondo Girardi, Key Account Manager FleetBoard nell’ambito della Divisione Veicoli Industriali Mercedes-Benz.
dati ci dicono che il mercato è ancora in crescita”, conferma Girardi. Nel solo 2006 i nuovi mezzi pesanti gestiti da questo sistema sono stati 7mila. In Italia FleetBoard debutta in autunno, al Transpotec di Milano. L’obiettivo, sussurrato a bassa voce, perché alla casa con la Stella non hanno l’abitudine di sbandierare i numeri, è quello di dotare un migliaio di mezzi entro il 2010. Qualcosa già bolle in pentola, perché in questi mesi ci sono alcune imprese di autotrasporto che stanno svolgendo diversi test per valutarne l’affidabilità e le potenzialità. Intanto, dal nord Europa, arrivano già le prime confortanti (anche per Mercedes-Benz) indicazioni da parte dei titolari di aziende che hanno sperimentato FleetBoard. A queste si aggiunge la disponibilità di una ditta tedesca che ha perfino messo a disposizione tutte (ma proprio tutte) le statistiche relative ai propri veicoli. L’olandese Bakker Texel Transport Bv, ad esempio, assicura che con FleetBoard risparmia il 30 per cento sui costi del personale grazie a una maggior velocità della programmazione degli ordini. Dalla Germania, Bernd Häger, titolare dell’omonima società di spedizioni, dice di aver ridotto del 3-5 per cento i costi di manutenzione: “Se mandiamo un automezzo in officina chiarisce - siamo ovviamente in perdita di un giorno. Questa perdita la possiamo ridurre al minimo se la macchina entra
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L’arma per l’efficienza delle flotte segue da pagina 27 in officina alla scadenza prevista. Prima questo non succedeva mentre oggi con FleetBoard abbiamo tempo di sosta più breve”. Ancora dalla Germania, Jens Hildebrand, direttore del parco macchine del la Rudolph Logistik Gruppe che con ta 58 automezzi impiegati per lo più lungo rotte regolari (90 per cento del totale): “Punto a ottenere un abbattimento del 6-7 per cento sui costi del carburante”. Ma l’accoglienza di FleetBoard è stata così elevata fra i dipendenti che Hildebrand non finisce di stupirsi: “Ai dipendenti - osserva - fa veramente piacere risparmiare”. E dalla Svizzera, l’amministratore della Martin Trasports Sa Paolo Naselli, insiste: “Per ciascun conducente facciamo una valutazione una volta al mese - spiega - e quando consegniamo una stampa dei loro dati, discutiamo dei punti che possono essere migliorati”. Per Naselli, l’introduzione di FleetBoard ha significato un risparmio sul carburante dell’8 per cento ma anche un progresso significativo nella protezione dell’ambiente e perfino l’acquisizione di nuovi clienti (“perché sappiamo sempre esattamente dove si trovano i nostri mezzi”). La precisione elvetica spiana la strada a un’altra possibile applicazione di FleetBoard: i carichi “last minute” dei quali potrebbero approfittare le aziende clienti che avranno accesso al sistema che non solo localizza il mezzo ma anche la sua capacità residua a bordo. “Quello che riscontriamo - precisa Girardi - è che questo sistema non mortifica affatto i conducenti come qualcuno avrebbe potuto sospettare ma, anzi, li stimola e li motiva”. Le aziende che hanno sperimentato FleetBoard dicono esattamente questo e stanno per introdurre meccanismi premianti: cioè una qualche forma di riconoscimento a chi guida in maniera ottimale che si traduce in maggiore competitività e redditività per l’azienda. FleetBoard è stato studiato in maniera tale (con dei complicatissimi algoritmi) che i punteggi sull’efficienza della guida vengono calcolati in base alla
difficoltà del tragitto o alla complessità del traffico. In definitiva? “FleetBoard è un servizio di gestione della flotta attraverso il quale è possibile incrementare redditività ed efficienza”. Quanto costa? “Il livello base viene offerto di listino a 3.450 euro. Mentre per il sistema completo servono, sempre di listino, circa 6.000 euro. Ma, ripeto, parliamo di prezzi di listino”. Quali veicoli possono venire dotati di FleetBoard? “Praticamente tutti quelli industriali: Atego, Axor, i vari Actros. Abbiamo ri-
lutazioni finali sono veramente affidabili? “L’analisi del viaggio esamina il modo di guida e lo trasforma in un punteggio elaborando i dati acquisiti dell’intera flotta. Fattori rilevanti come la rotta, il superamento del numero di giri, il comportamento dell’autista nelle frenate e i consumi medi vengono considerati ai sensi della valutazione e forniscono una base ottimale per l’applicazione di un giusto sistema premiante nei confronti degli autisti. In base agli obiettivi è possibile sviluppare anche
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E con la privacy, come la mettiamo? Immagino vi siate posti il problema. “Certamente sì. Ma questo è un tema che riguarda le imprese e so che sono state trovate intese, anche al momento della firma dei contratti. Tuttavia, FleetBoard va considerato come un sistema che favorisce ed incentiva l’evoluzione e il miglioramento del trasporto e della logistica. E quello che ci dicono gli imprenditori che l’hanno adottato ci conforta, poiché i conducenti sembrano aver gradito questa innovazione perché hanno capito che possono crescere professionalmente”. A questa domanda sembra rispondere indirettamente lo stesso amministratore della svizzera
lo stesso compenso. In futuro ci saranno anche gli incentivi a punti previsti dalla FleetBoard”. Alla Rudolph Logistik Gruppe ricordano che in azienda esiste un incaricato della FleetBoard: “I conducenti - dice Hildebrand - lo possono interpellare in ogni momento e anziché incontrare la disapprovazione degli autisti, questo sistema è stato accolto fin dal primo giorno in modo positivo”. Esistono possibili applicazione di FleetBoard anche come antifurto? La risposta di Raymondo Girardi è immediata: “Ci possono essere. Ma la scelta del gruppo è quella di privilegiare innanzitutto la sicurezza. E poi ci sono
Il nuovo servizio Mercedes-Benz FleetBoard, destinato inizialmente ai clienti dell’Actros, sarà presentato ufficialmente in ottobre al Transpotec di Milano. cevuto richieste anche per delle betoniere...”. Avete dei riscontri a livello europeo, ma i primi test in Italia come stanno andando? “Bene. Stanno andando bene. Anche in Italia i giudizi sono positivi”. Con FleetBoard è come se gli autisti fossero sempre “sotto esame”: le va-
una specifica strategia di guida. E la prassi dimostra che è possibile risparmiare due litri di carburante per singolo conducente ogni cento chilometri. Questi sono benefici per l’azienda che, tuttavia, può avere interesse a condividerli con gli artefici dell’abbattimento dei costi”.
Martin Transports SA: “Prima dell’introduzione di FleeBoard - ricorda - era molto difficile concordare con i conducenti degli obiettivi concreti e verificabili. Per questa ragione gli incentivi finora si sono riferiti solo al raggiungimento di obiettivi aziendali globali, in altre parole a ciascun autista spettava
normative da rispettare. In ogni caso stiamo valutando delle ipotesi, come quella di un sistema di blocco dei vani di carico”. I rimorchi come i caveau delle banche, insomma. Con comandi a tempo e/o a distanza il cui riferimento si può trovare anche a migliaia di chilometri di distanza.
Un sistema assolutamente personalizzato di facile gestione
Semplice ma efficace il funzionamento di FleetBoard
ANAGNI - FleetBoard è un sistema assolutamente personalizzato ed entra in funzione una volta inserita la carta personale dell’autista (a meno che non sia installato il cronotachigrafo digitale) nell’apposito scomparto posizionato in alto, alla destra del conducente. Da quel momento in poi scattano le rilevazioni. A cominciare dalle analisi sull’impiego per continuare con quelle sui viaggi. E poi ci sono indicazioni sull’assistenza,
ci sono i messaggi, il mapping (la rilevazione sulla posizione della flotta) e il time management. Per la gestione della logistica serve il DispoPilot che pianifica e monitora gli spostamenti e gli ordini, che si occupa della navigazione (che può venire anche reimpostata dalla sede centrale sulla base di sopraggiunte esigenze, ad esempio, di consegna e/o ritiro delle merci), della scannerizzazione dei codici a barre e, di nuovo, del Time Management. “Da una parte - argomenta Raymondo Girardi del truck marketing DaimlerChrysler Italia - l’azienda può verificare che non vengano superate le previste ore di guida e dall’altra può tenere sotto controllo i movimenti al momento della consegna o del ritiro. Perché alle volte capita che gli autotrasportatori, pur avendo rispettato gli orari, siano costretti a inutili attese presso le aziende che magari non sono organizzate bene. E, in ogni caso, grazie alla firma digitale, può scattare immediatamente la fatturazione del servizio”. Il sistema di monitoraggio sulla temperatura prevede invece l’inoltro di sms o e-mail di allarme in caso di valori anomali nella catena del freddo. Tutte le comunicazioni avvengono via Gps o Gsm. “E i costi sono chiari” avverte sempre Girardi. Infatti, anche venendo incontro alle sollecitazioni della nuova generazione di imprenditori del settore, il gruppo ha previsto una sorta di canone fisso sulla base dei servizi richiesti. DaimlerChrysler garantisce, inoltre, che
FleetBoard può essere utilizzato su tutti i veicoli pesanti (in futuro diventerà disponibile anche su quelli commerciali) a patto che sia stato installato un calcolatore veicolare con modem Gsm e modulo Gps integrato e, in via opzionale, il DispoPilot. La rete di comunicazione è in funzione 24 ore su 24 ed è costantemente sotto il controllo degli operatori di Dsc. Vengono proposti vari livelli di servizi con il FleetBoard. Eccoli. Standard. Il servizio gestione FleetBoard comprende, nella versione “base”, la pianificazione del viaggio (panoramica su percorsi, commesse e mezzi a disposizione) e del veicolo ed il monitoraggio del viaggio (aggiornamenti in tempo reale sugli spostamenti e sulla localizzazione dei mezzi grazie al Gps). L’analisi del viaggio è una valutazione oggettiva sul modo di guida dei conducenti rilevata sulla base di quasi millecinquecento parametri (anziché la ventina alla quale hanno accesso, per legge, tutti gli operatori che realizzano sistemi analoghi) che fornisce indicazioni sulle aree di miglioramento (consumi, usura, eccetera) e razionalizza gli interventi di manutenzione. Web Services. FleetBoard può essere integrato con altri software di gestione per le spedizioni. DaimlerChrysler assicura che non ci sono problemi di “dialogo” con altri sistemi. DispoPilot. È un ulteriore aggiornamento di FleetBoard. È dotato di un lettore di codici a barre per documentare consegne e ritiri di merce e capacità di
carico. In caso di errata scansione, un allarme acustico avvisa l’operatore. È attrezzato anche per la firma digitale che consente maggiore operatività. Inoltre, grazie ad una serie di opzioni, DispoPilot può rilevare le ragioni di una sosta. Time Management. Con FleetBoard si possono gestire i tempi di guida: i dati sono aggiornati in tempo reale. È pertanto possibile pianificare viaggi sulla base delle ore residue del condu-
cente poiché è disponibile la visualizzazione dei totali giornalieri, settimanali e mensili. I dati sono messi a disposizione dei servizi di contabilità per le paghe. Catena del freddo. FleetBoard rileva e documenta i valori della temperatura e, in caso, di sforamento dei limiti fissati, avvisa l’interlocutore tramite la rete Gprs a mezzo di uno sms o una e.mail.
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TUTTI I VANTAGGI ECONOMICI PER LE AZIENDE DI TRASPORTO
Un investimento intelligente Non è solo il risparmio sui consumi di carburante e sui costi di manutenzione che giustifica l’adozione del sistema Mercedes-Benz FleetBoard. Ricadute importanti si hanno anche sul tipo di guida e sulla motivazione dell’autista, sulla comunicazione tra autista e azienda, sui costi assicurativi, oltre che sulla sicurezza e sull’ottimale funzionamento dell’intero veicolo. ANAGNI - “I riscontri che abbiamo su questo sistema sono ottimi così come i dati sulla razionalizzazione dei costi. Prudenzialmente noi parliamo di una riduzione sicura del 2 per cento dei costi relativi al carburante e di almeno il 3 per cento su quelli di manutenzione legati all’usura. Quelli relativi alle comunicazione variano parecchio, ma con FleetBoard è possibile avere un costo fisso prevedibile che include una quantità illimitata di contatti”. Ecco cosa dice Raymondo Girardi, uomo marketing dei trucks di DamilerChrysler Italia, a proposito dei possibili risparmi assicurati dall’introduzione di FleetBoard sulla flotta. Sono numeri significativi supportati non soltanto dalle analisi comparate sui circa 37mila veicoli sui quali è stato montato finora il sistema in Europa, ma sostenuti soprattutto dalle testimonianze di alcuni degli imprenditori che hanno investito su FleetBoard. In Germania parlano sia di una media di 2 litri di gasolio ogni cento chilometri risparmiati da ciascun conducente (con un risparmio del 7 per cento) sia di un abbattimento del 3-5 per cento dei costi di manutenzione, in Svizzera di una riduzione dell’8 per cento delle spese per il carburante e in Olanda di un contenimento addirittura del 30 per cento dei costi del personale. Ancora nessuno - ma forse all’estero esistono condizioni diverse a seconda dei gestori - affronta il tema delle spese per la comunicazione, ma anche quelle incidono: Girardi azzarda per l’Italia
un esborso pari a circa 30 euro al mese per ogni veicolo. Ma vediamo nel dettaglio come il sistema FleetBoard “incide” sulle varie voci.
gine di precisione il costo da preventivare. Anche su questo fronte FleetBoard fornisce una risposta adeguata perché, attraverso specifici “canoni” prestabiliti e che DaimlerChrysler ha contrattato con un gestore europeo capace di garantire una copertura del territorio continentale, offre un servizio completo e integrato praticamente illimitato. “FleetBoard - dice l’olandese Frank van Kerkhof - ha ridotto di molto il numero di chiamate telefoniche e i responsabili del traffico hanno più tempo da dedicare alla pianificazione”. E questo è soltanto uno degli... effetti.
Carburante - Il ragionamento è semplice: con FleetBoard si possono individuare le aree di miglioramento per ogni conducente, attivando misure o corsi mirati all’adattamento del sistema di guida. Inoltre, grazie al costante monitoraggio sul serbatoio, è anche possibile scoprire eventuali sottrazioni di carburante che, in genere, avvengono durante le soste presso le stazioni di servizio. Usura - Una guida corretta implica anche un minor deterioramento dei materiali. A cominciare dagli pneumatici che incidono fortemente sui costi di gestione di un’azienda di autotrasporto. Ma ci sono naturalmente anche freni ed altre componenti non meno importanti, anche dal punto di vista della sicurezza. Anche in questo caso, lo screening di FleetBoard permette di intervenire su quei comportamenti che, al volante, limitano la durata di certi materiali. Manutenzione - Il “fermo macchina” è una delle variabili che pesa sull’efficienza e sulla redditività di un’impresa. Soprattutto quando esso è improvviso. Tuttavia, con il sistema FleetBoard è possibile una sorta di pianificazione degli interventi poiché i dati vengono rilevati su oltre mille par ti (quasi millecinquecento, per la preci-
Un esempio di un percorso seguito da un Actros controllato con il FleetBoard. sione). Insomma: è possibile valutare quando è più conveniente intervenire, riducendo le pause forzate o, almeno, troppo ravvicinate. Grazie all’informatica ed all’elettronica, anche per via telematica, gli esperti di DaimlerChrysler sono in grado di individuare a distanza il tipo di guasto avvenuto. Significa che, in caso di assistenza fuori dalla sede dell’azienda di autotrasporto, l’operatore designato per rimettere in funzione il veicolo sa già dove mettere mano e con che cosa, portando con sé
l’eventuale pezzo di ricambio. Comunicazione - Non esistono cifre sicure circa la quantità (e il costo) del traffico che intercorre quotidianamente, anche a brevissima distanza di tempo, tra il conducente e l’azienda. Quello che pare tuttavia certo è che questa costituisce una variabile di spesa talvolta imprevedibile poiché la casistica è varia. Invece, per la pianificazione delle strategie aziendali, è indispensabile conoscere con un buon mar-
Motivazione - Il timore era che l’introduzione di un sistema di controllo e verifica così rigoroso e personalizzato potesse venire accolto con estrema diffidenza da parte dei conducenti. Invece è stato rilevato che FleetBoard può trasformarsi un eccellente strumento di sensibilizzazione e motivazione che, attraverso un meccanismo mirato di premi ed incentivi, è capace di contribuire alla crescita professionale e, quindi, all’efficienza dell’impresa. Assicurazione - Esistono già trattative per fare in modo che, oltre a premiare chi dispone di sistema di sicurezza particolarmente avanzati, dimostra di avere mezzi particolarmente efficienti e quindi meno esposti al rischio di incidenti. Il gruppo della Stella è al lavoro per definire polizze che riconoscano i vantaggi generati dall’investimento in FleetBoard.
I L M ONDO
DEI
T RASPORTI
FOCUS MERCEDES-BENZ FLEETBOARD un viaggio reale ogni tanto si effettuano consegne o ritiri e il conducente se ne serve per la logistica: due casse lì, otto pacchi lì e via recapitando. E, in tempo reale, l’azienda può verificare la corrispondenza dei dati (metti che uno si sbagli e consegni 4 bancali di casse di vino a un gruppo di alcolisti anonimi che aveva invece chiesto una scorta di succhi di frutta...) e, meglio ancora, disporre l’immediata fatturazione. Perché, tanto, i tempi di pagamento sono lunghi: almeno così si anticipano un poco. UNA VOLTA IN SEDE UNA TEMPESTA DI DATI Ad Anagni, a veicolo fermo e spento, FleeBoard dice che il modo di guida vale 8,3 punti su una scala da 0 a 10 (che è il voto massimo): sullo schermo, dall’otto in poi, il colore è verde vale a dire che siamo già nel campo dell’eccellenza. Che il grado difficoltà è di 3,1, niente di clamoroso dunque, e che la velocità media è stata di 57 chilometri all’ora. Ma, soprattutto, dice che il consumo medio totale è stato di 24,8 litri per cento chilometri, vale a dire che per gli 87 percorsi ne sono stati utilizzati 21,6, dei quali 0,9 da fermo. Facile, dato che si viaggiava leggeri, senza carico. Il tempo totale di stazionamento è stato di 11,59 minuti su un viaggio durato complessivamente quasi un’ora e trentadue minuti A richiesta compaiono diagrammi per qualsiasi cosa: sul numero di arresti (37), sullo spazio di frenata, sulla presa di forza, sulla distanza di rilascio, sull’utilizzo delle marce, sul numero di giri (anche inutili: compare un grafico a tre colori - verde, giallo e rosso - sulla conduzione economica) e via dicendo. E per ogni voce ci sono giudizi, voti e suggerimenti. Suggerimenti, sì. Perché è questa la cosa interessante: FleetBoard rileva gli “errori” e indica i possibili correttivi. Se poi interessa un paragone (perché no?), ecco spuntare i movimenti dello
IN VIAGGIO CON L’ACTROS SILVERTEC F1 EQUIPAGGIATO CON FLEETBOARD
L’amico che annota e segnala tutto Sul percorso che da Roma porta ad Anagni ci siamo messi nei panni di un autista impegnato nel suo lavoro quotidiano. Grazie al FleetBoard è possibile disporre di una quantità infinita di informazioni, sotto il profilo della sicurezza del viaggio, delle prestazioni del veicolo, delle esigenze legate alla specifica missione, dello stesso comportamento dell’autista alla guida, il tutto controllabile in tempo reale dalla sede della società di trasporti. ANAGNI - Un Mercedes-Benz Actros parcheggiato davanti all’Hotel Hilton, pur senza semirimorchio, è un evento piuttosto insolito. In genere, nei pressi del cinque stelle di Fiumicino ci sono ta xi, vetture a noleggio e, nemmeno troppo raramente, auto esclusive. Ma in questa pazza estate c’è pure un quasi uni co (cinquanta esemplari appena in tutta Italia) Actros SilverTec F1 con i colori delle frecce d’argento di Formula Uno. A bordo, oltre al cronista de “Il Mondo dei Trasporti, ci sono Aurelio Manta, il responsabile della scuola di guida dei mezzi pesanti di DaimlerChrysler Italia, e Raymondo Girardi, Key Account Manager FleetBoard per l’Italia della casa con la Stella. È dal parcheggio del costoso Hilton (fino a 800 euro la stanza recita la targhetta dietro la porta della camera) che parte la prova sulla validità di FleetBoard. Il conducente d’eccezione, Manta, infila la scheda nell’apposito scomparto situato sopra il posto di guida, un po’ spostato sulla destra. È in questo momento che il sistema comincia a raccogliere, immagazzinare e, se richiesto, inviare dati. Paradossalmente il traffico aiuta il test anche se penalizza un po’ chi guida perché la “scatola nera” po-
trebbe rinfacciargli un eccessivo numero di frenate e di accelerazioni. Ma, in realtà, gli algoritmi del sistema sono in grado anche di valutare il coefficiente di difficoltà della tratta percorsa. La meta dell’inconsueto viaggio è il circuito di Anagni, dove l’Actros era (e tornerà a essere) in esposizione per una manifestazione di tre giorni che coinvolge qualche centinaio di clienti (o potenziali tali). È qui che la Divisione Veicoli Industriali Mercedes-Benz presenta la gamma di veicoli pesanti (quella di Actros in particolare) e le potenzialità del cambio PowerShift. Il DispoPilot, che generalmente è montato direttamente sulla motrice, è in questo caso un supporto esterno per consentire ai membri della “spedizione” di verificare tutto quanto è possibile verificare. LA SENSAZIONE DI VIAGGIARE NEL FUTURO Con la messa in moto arriva la destinazione dell’ordine (in questo caso fittizio, naturalmente) ed una stima circa il momento della consegna/ritiro, in genere a beneficio dei clienti. Per migliorare il servizio è anche possibile richiedere l’invio di una informazione quan-
do il mezzo entra (o esce) da una certa area e, se necessario, avvisare così il cliente di turno. E, infatti, il traffico sulle arterie che circondano la capitale fa subito schizzare l’orario di arrivo: dalle 17.47 alle 18 e passa. Oltre al sistema di navigazione che informa su quali strade imboccare (ma Manta naturalmente non ne ha bisogno), sono attivi tutti gli altri, inclusi quelli - fondamentali - di comunicazione con la sede. Viene simulata una nuova e inattesa consegna: il messaggio appare sul display che è in grado anche di ritracciare il percorso sulla ba se dell’urgenza richiesta direttamente dall’azienda dalla quale è stato emesso l’ordine. Intanto, grazie ad un computer collegato a Internet, il cronista verifica ciò che apparirebbe sul terminale dell’azienda dove compare il tragitto compiuto dal mezzo (sin dalla sua sosta nel parcheggio dell’hotel). È possibile, ad esempio, distinguere fra le soste a motore acceso (quindi nel traffico) ed a motore spento. FleetBoard annota frenate brusche e accelerate, riprese improvvise e pressioni inutili sul pedale. Memorizza l’impiego delle marce ed il numero di giri del motore. Non gli sfugge niente. E Manta lo sa, tanto che
in alcuni frangenti frena praticamente apposta a due centimetri dal veicolo che lo precede. Per la simulazione è quello che serve. Intanto, un altro messaggio avvisa che il mezzo è entrato in una nuova area e si avvicina alla destinazione anche se con ulteriore ritardo. Poi, il traffico si esaurisce lentamente e le velocità tenuta dal conducente diventa costante, anche grazie ai comandi elettronici: è quello che piace a FleetBoard. Poi, però, bisogna accelerare e cambiare di corsia perché su quella più a destra c’è un alfista pentito e “risparmioso” che non ha fretta di arrivare: viaggia agli 80 all’ora. Il meccanismo di sicurezza per il mantenimento della distanza entra in funzione e fa rallentare il mezzo: per questo Manta decide di superare la vettura. Poi, ancora, velocità costante fino ad una pausa caffè che precede l’ingresso nel circuito di Anagni. FleetBoard incamera tutto mentre nel frattempo, tramite il DispoPilot (touch screen) arrivano altri messaggi. Anche semplici auguri di buon viaggio, tanto per far capire che il meccanismo è rodato e che le comunicazioni funzionano. Lo stesso dispositivo serve anche da lettore ottico dei codici a barre. Perché in
stesso Actros nelle ore precedenti l’inizio della prova: i voti per il modo di guida sono più alti (anche 9,2) per alcune tratte e perfino un consumo medio di 18 litri a una velocità media di 74 all’ora. Questi sono solo i parametri più banali, ma è grazie all’integrazione con gli altri che si riescono a capire gli eventuali limiti di ogni autista. L’analisi di un singolo viaggio, per di più di non troppi chilometri, molti dei quali percorsi a velocità da lumaca imbottigliati nel traffico come quello tra Fiumicino e Anagni, non ha significato e non consente di valutare le capacità (e le “mancanze”) di un’autista. Le potenzialità di FleetBoard riguardano anche la manutenzione e questo Actros è troppo nuovo affinché possano esserci spazi per comprendere i margini di manovra. Ci sono, tuttavia, le indicazioni circa i futuri interventi ma si parla ancora di migliaia di chilometri. Grazie a FleetBoard è facile ricavare (e dimostrare) anche i tempi di attesa al momento della consegna o del ritiro. Perché capita anche questo, malgrado i committenti siano più propensi a ricordare solo i ritardi delle imprese di autotrasporto. Un dettaglio non trascurabile che potrebbe, in qualche modo, avere un peso in fase di contrattazione.
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Potenza
1824
175kw (238 cv)
1829
210kw (286 cv)
1833
240kw (326 cv)
2629
210kw (286 cv)
3 assi 2633
240kw (326 cv)
GAS METANO EURO 5 EEV Tipo
Potenza
1828
205 kw (279 cv)
2628
205 kw (279 cv)
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ATTUALITÀ
IL MONDO DEI TRASPORTI • Settembre 2007
EFFEDI / ULTERIORE ATTENZIONE PER L’AMBIENTE CON LA NUOVA GAMMA EURO 4
Un passo avanti con Gasolone non solo. Per affrontare salite ripide, sono efficaci la marcia avanti Economy con limitazione di velocità massima e inserimento automatico del booster, la retromarcia con selettore elettrico, il freno motore elettrico che permette il recupero di energia. Funzionali, per la capacità degli accumulatori (225+225 Ah), per il kit di batterie al piombo gel (2x13 batterie da 6 V), con possibilità di effettuare la ricarica a terra con alimentazione a 380 V, i veicoli elettrici hanno una autonomia di circa 70 km e sono dotati di un impianto di riscaldamento autonomo (Airtronic). Elettrone ha il motore elettrico a corrente continua con eccitazione separata a 78 V, una potenza nominale di 17,5 Kw a 2.340 giri al minuto e una velocità massima di 50 km/h con il freno motore elettrico utile al recupero di energia. Il monofuel Metanone è equipaggiato con motore ad accensione comandata Hyundai di 2.351 cc che sviluppa una potenza di 55 kw a 5.000 giri/min e una coppia di 140 Nm a 2.600 giri/min. Il serbatoio per il metano è costituito da due bombole in acciaio di 80+80 litri e garantisce una autonomia di 250 km, più che sufficiente per un veicolo destinato soprattutto a un utilizzo in ambito urbano.
di Massimiliano Campanella A NZOLA DELL’E MILIA (Bo) - Effedi Automotive Group, gruppo industriale produttore di veicoli commerciali, di recente ha lanciato sul mercato la nuova gamma Gasolone Euro 4. “Dopo aver chiuso il 2006 al terzo posto tra i gruppi italiani produttori di veicoli commerciali, aumentando del 10,1 per cento le vendite rispetto al 2005, e una prospettiva di crescita di un ulteriore 57 per cento nel 2007 - dice Igino Elefante, Amministratore delegato Effedi abbiamo voluto dare un ulteriore valore aggiunto alla nostra produzione, rispondendo al meglio alle istanze di mercato e alle esigenze degli utilizzatori pubblici e privati con la realizzazione di un veicolo funzionalmente più attuale. La nostra nuova gamma Euro 4, oltre al nuovo motore, ha introdotto alcune modifiche di design mantenendo le sue caratteristiche di prodotto e l’assoluta leadership in quanto a capacità di carico per unità di superficie”. I NUMERI DEL GASOLONE Il gruppo emiliano, che propone sul mercato anche una gamma di collaudati veicoli ecologici con motorizzazioni elettrica e a metano, utilizzati in particolare per gli allestimenti destinati alla raccolta dei rifiuti urbani e all’edilizia, l’anno scorso ha generato ricavi totali per un valore di circa 15 milioni di euro (+12 per cento del fatturato totale). Nel contempo è cresciuta la rete di vendita sia in Italia - 100 concessionarie, 160 officine di assistenza e 10 centri di distribuzione ricambi - che all’estero con commercializzazione diretta in Francia, Spagna e Croazia e 10 importatori presenti in altri Paesi. La nuova gamma Euro 4 del Gaso-
IL FUTURO IN NOME DELL’IBRIDO
Sul mercato da vent’anni, Gasolone è un punto di riferimento nel settore dei veicoli commerciali dal minimo ingombro e dalla grande affidabilità. Ora si propone con la nuova gamma Euro 4, in grado di rispondere ancora meglio alle esigenze degli utilizzatori pubblici e privati. stratore delegato di Effedi - ha ora un’immagine di veicolo più grande, grazie a uno spoiler inserito nella sua parte inferiore e alle ruote da 16” con pneumatici 195/65 R16. Anche il dettaglio degli interni assume un valore sostanziale: il quadro strumenti di tipo automobilistico e la pedaliera sospesa rendono il veicolo più funzionale”. I veicoli della nuova gamma Euro 4 sono dotati di un serbatoio di maggiore capacità in acciaio inox (50 litri) e di un impianto frenante con componentistica Iveco e pinze anteriori Brembo. La velocità del veicolo è aumentata a 120 km/h e la minore altezza del piano di carico, inferiore di circa 50 mm rispetto alla versione Euro 3, migliora la facilità di carico e scarico delle merci. Inoltre, l’alloggiamento anteriore del radiatore è in una posizione sicuramen-
te più funzionale. Per la versione autotelaio c’è la possibilità, grazie a un controtelaio specifico con attacchi standard, di alloggiare numerosi allestimenti tra cui il pianale scarrabile, il mini costipatore da 5 metri cubi, lo spurgo, il cestello aereo, l’allestimento antincendio, la cella frigorifero, la lama neve e spargisale, la gru e altro ancora. BASSO IMPATTO AMBIENTALE Metanone ed Elettrone sono invece i veicoli commerciali a basso impatto ambientale prodotti da Effedi: hanno la peculiarità di avere dimensioni ridotte e grande capacità di carico (la portata utile è 1.315 kg). Si dimostrano particolarmente utili nei centri storici, ma
Il gruppo Effedi pensa anche alla realizzazione di un motore ibrido. Nell’aprile del 2006, dalla sua collaborazione con Nepente Team, società di investimento e consulenza strategica, ed Edi, società di progettazione operante nel settore dell’automotive e che vanta un forte know-how nella progettazione di veicoli, è nata Nepente Moving, che si occupa della progettazione, realizzazione e commercializzazione di veicoli a basso inquinamento ambientale. Nepente Moving si è avvalsa di Edi per la progettazione e di Effedi per l’industrializzazione e la commercializzazione dei futuri veicoli. Effedi ha reso disponibili i primi modelli su cui applicare le nuove tecnologie per la riduzione delle emissioni e tramite la nuova società provvederà entro la fine del 2007 al lancio di un vei colo innovativo, diesel/elettrico, particolarmente adatto al trasporto merci in ambito urbano e caratterizzato da ridottissimi tassi di inquinamento, bassi consumi e grande versatilità di impiego. Il veicolo verrà presentato al Transpotec 2007, in programma a Milano dal 4 al 7 ottobre. Nepente Moving è partecipata al 52,5 per cento da Nepente Team, al 20 per cento da Effedi, al 5 per cento da Edi e per la restante quota dal management interno.
Una storia iniziata nel 1979 Il Gasolone Euro 4, oltre al nuovo motore, introduce alcune modifiche di design mantenendo in ogni caso le sue caratteristiche di prodotto che gli consentono l’assoluta leadership quanto a capacità di carico per unità di superficie. lone viene declinata attraverso le versioni 29 e 35, disponibili negli allestimenti autotelaio, pianale ribaltabile trilaterale, vasca per Rsu (Rifiuti solidi urbani). “Caratteristiche principali spiega il dottor Elefante - sono la presenza di un unico telaio costituito da longheroni e traverse a sezione chiusa e la motorizzazione turbodiesel common rail Hyundai di 1.493 cc, proposta come Low Power 65 kW/88 cv per il Gasolone 29 e High Power 81 kW/110 cv per il Gasolone 35. Oltre a garantire performance notevolmente migliorate rispetto alla precedente gamma Euro 3, questo propulsore permette di ridurre sensibilmente non solo i consumi ma anche la rumorosità”. Il cambio è di tipo meccanico da
5+1 marce. La nuova gamma è completata da due modelli 4x4, una sul Gasolone 29 e l’altra sul Gasolone 35. Due le varianti di passo proposte: corto da 2.170 mm e lungo di 2.300 mm. La lunghezza varia, a seconda dell’allestimento, da 4.020 mm a 4.150 mm e a 4.430 mm, la larghezza da 1.670 mm a 1.690 mm, l’altezza della cabina è di 2.060 mm. Insieme alle più agevoli misure di passo, le sospensioni meno rigide e l’idroguida di serie consentono di ottenere un maggiore comfort nella guida e una maggior maneggevolezza, al punto che il nuovo Gasolone Euro 4 si dimostra un veicolo ideale per operare nei centri storici. Anche nel design, il Gasolone si rinnova. “La cabina - prosegue l’Ammini-
Con la testa nell’innovazione ANZOLA DELL’EMILIA (Bo) - Fin dalla fondazione, avvenuta nel 1979, Effedi si è occupata della costruzione di componenti di veicoli industriali per conto terzi. Nel 1988 la grande svolta, con la realizzazione di un prodotto, il Gasolone, con il quale l’azienda di Anzola dell’Emilia entra ufficialmente nel ristretto gruppo dei costruttori italiani di veicoli commerciali. Negli anni, Effedi non ha mai smesso di curare la parte tecnica del Gasolone e di favorirne l’evoluzione, al fine di renderlo un prodotto adatto al settore privato, in particolare per l’edilizia, e alle aziende che operano nel campo dei servizi pubblici. Nel 1994 Effedi acquisisce uno stabilimento nell’area industriale bolognese, dove ha trasferito la direzione generale e commerciale per essere più vicina ai mercati europei. Dopo soli due anni, la società ha reso operativa una nuova linea di assemblaggio per la produzione di una nuova versione del Gasolone, mentre nel 1999 ha inaugurato il nuovo impianto di assemblaggio di Carini, alle porte di
Palermo, dove si è insediato personale tecnico e amministrativo. Nel 2004, Effedi lancia sul mercato la Maranello 4cycle, un quadriciclo leggero disponibile in quattro diverse motorizzazioni: benzina, diesel, elettrica e “range extender” (versione unica al mondo che in un solo quadriciclo abbina il motore a benzina con la trazione elettrica). La strategia di sviluppo di Effedi indirizza la società verso una crescente soddisfazione della nicchia di mercato nazionale e internazionale rappresentata dai mezzi che necessitano di minimi ingombri e di grande affidabilità. Va poi aggiunto il segmento di mercato dove milita la Maranello 4cycle, in continua evoluzione sia in Italia che all’estero. Effedi, di cui è Presidente Carlo D’Angelo e Amministratore delegato Igino Elefante, impiega 130 dipendenti suddivisi tra la divisione R&D per la progettazione e la prototipazione dei nuovi modelli, l’amministrazione, la direzione commerciale e l’area post-vendita.