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IL MONDO DEI TRASPORTI

Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto FONDATO E DIRETTO DA PAOLO ALTIERI

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IL MONDO DEI TRASPORTI

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INTERVISTA A FRANCO MINIERO AL DEBUTTO DEL NUOVO FIORINO

“Fiat Professional la scelta vincente” Insieme ai nuovi competitivi prodotti prosegue il programma di specializzazione della rete di vendita e di assistenza in Italia come in Europa e nel mondo.

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Paolo Altieri a pag. 21

SALONE DELL’AUTOBUS DI VERONA

Man TGX e TGS

GM Europe

Volvo Truck

I fari si accendono sul trasporto passeggeri

Truck of the Year per il 2008

Serafini: “La forza dei veicoli da lavoro Opel”

Il futuro secondo gli svedesi di Göteborg

Sinari a pag. 9

Eccheli a pag. 28

Eccheli a pag. 6

Dopo Courtrai in Belgio, il mondo dell’autobus si trasferisce in novembre nei padiglioni della Fiera di Verona con Irisbus e tutti gli altri grandi costruttori del settore pronti a sottolineare il loro impegno per un intelligente sviluppo del trasporto pubblico nonostante il mercato in Italia sia ancora penalizzato dall’assenza di scelte politiche. Servizi di Paolo Altieri, Fabio Basilico, Massimiliano Campanella e Mattia Eccheli nelle pagine da 36 a 55

Evoluzione del trasporto pubblico a Pechino e in Cina

BRT NEL SEGNO DELLA TECNOLOGIA ZF Come già da tempo sperimentato con successo in altre metropoli nel mondo, anche in Cina il sistema flessibile di trasporto, chiamato “Bus Rapid Transit” si conferma come la scelta più felice ed economica per poter ridurre il collasso del traffico privato e migliorare anche la qualità dell’aria. La linea 1 BRT a Pechino è già una realtà che si avvale anche della tecnologia ZF con i cambi Ecomat e gli assali che equipaggiano gli autobus a pianale ribassato. Altieri alle pagine 36 e 37

Da Milano ad Amsterdam piena conferma del nuovo corso Iveco

Sterpone: “La nostra offensiva ridisegna i confini del mercato” Forte anche delle novità di prodotto, la Casa torinese riscuote successi un po’ in tutti i settori, compresa la gamma heavy. “È la svolta tanto agognata e per la quale abbiamo lavorato duramente negli ultimi tempi”, sottolinea il vicepresidente della holding torinese. Massimiliano Campanella da pagina 2


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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Novembre 2007

IVECO / MILANO E AMSTERDAM CONSACRANO LA NUOVA FORTE IMMAGINE

Sterpone: “La nostra offensiva sta ridisegnando i confini del mercato” di Massimiliano Campanella MILANO - A coronamento di due anni di lavoro, i frutti si raccolgono in quest’anno 2007, che sarà un anno da ricordare in casa Iveco. I manager del marchio torinese parlano senza mezzi termini di un “anno di svolta”. Di certo sta per chiudersi un anno ricco di novità: prima il nuovo Trakker, poi il nuo vo Stralis e ora il nuovo Daily 4x4. Se qualcuno aveva ancora qualche dubbio sul fatto che la Casa italiana volesse mostrare i denti, da quest’autunno non può che ricredersi. Vero è che gli All Blacks non hanno poi brillato, ma restano pur sempre campioni di rugby, che scendono in campo pronti a fare del loro meglio per battere gli avversari. E a sponsorizzarli è intervenuto un campione come loro, un autentico campione dei truck anche della gamma pesante. Quegli Stralis che, solo fino a un lustro fa, temevano il confronto coi colossi stranieri, oggi nulla hanno da temere. Ne sono convinti ormai i clienti e naturalmente un po’ tutti i rappresentanti del ma-

nagement della Casa, che a ogni occasione illustrano le novità delle varie gamme e lasciano intendere, senza mezzi termini, che con esse Iveco si pone - con piena legittimità - tra i grandi del settore, anche di quelli storicamente forti nel segmento heavy. Un campione tra i campioni che vuole battersi ad armi pari. Ovviamente, con l’obiettivo di realizzare forti crescite della fetta di mercato oltre che in Italia soprattutto sui mercati esteri. Il recente Transpotec di Milano si è trasformato in una vera e propria passerella per le rinnovate ambizioni del marchio italiano. “Le novità di quest’anno ha spiegato Stefano Sterpone, dal maggio 2005 Senior vice-president sales & marketing, in occasione della rassegna milanese - ben rappresentano l’impegno nell’innovazione e nello sviluppo del prodotto coi quali ci stiamo muovendo negli ultimi due anni. Iveco ha già una gamma fra le più giovani nel mondo del trasporto commerciale, tuttavia continua nel suo percorso di rinnovamento, che ci ha portato al lancio dei nuovi tre modelli di Stralis, Trakker e ora Daily 4x4. La par-

tnership con gli All Blacks ha rappresentato un’opportuna vetrina del nuovo corso Iveco, tant’è che un’importante pubblicazione italiana del settore marketing e media la considera la migliore sponsorizzazione fatta nel 2007 da un’azienda italiana. Un riconoscimento al successo della nostra strategia, diretta al miglioramento dell’immagine di marca. Una strategia che parte dai valori Iveco, li declina nell’offerta di prodotti e servizi al cliente, realizza una comunicazione forte e coerente e così raccoglie eccellenti risultati commerciali”. I COLORI IVECO CORRONO NEL MONDO

Stefano Sterpone, Senior vice-president sales & marketing Iveco,

Una strategia commerciale che, oltre al la sponsorizzazione della squadra di rugby, passa anche dalla fornitura ufficiale Iveco di Ferrari, con la quale invece le vittorie non mancano. “Con la monoposto di Formula Uno e le sue precedenti Ferrari ha vinto ben sette volte il mondiale costruttori nell’arco dell’ultimo decennio. Le sponsorizza-

EUROCARGO E DAILY RAFFORZANO LA LORO LEADERSHIP

IL NUOVO DAILY 4X4 UN VERO E PROPRIO PICCOLO TRAKKER

Cicchetti: “Tutti i segreti di una longevità vincente”

Giovannini: “Nato per stupire”

MILANO - Sul fronte dei mercati resta ben salda la leadership di Eurocargo, International Truck of the Year 1992, Road Tester Choice 1993, record mondiale 1993 contenimento consumi per la versione 7,5 t, Fleet Truck of the Year 1995, miglior camion d’importazione in Germania 1996, MidiEuro Test 1996 per economia nei consumi e produttività complessiva per la versione 12 t, MidiEuro Test 1998 per la versione 7,5 t, Best Light Truck 2002. Ma l’elenco dei suoi trofei è sicuramente incompleto. L’introduzione delle motorizzazioni Euro 4 ed Euro 5 ha rafforzato il suo primato in Italia e in Europa. “Fin dal lancio, avvenuto nel 1991, Eurocargo - ha dichiarato Alessandro Cicchetti, Direttore generale Marketing di Iveco - è stato l’indiscusso punto di riferimento del mercato europeo, con una posizione di leadership nel segmento dalle 6 alle 18 tonnellate. Il segreto di questo successo è semplice quanto vincente: essere uno strumento di lavoro congeniale al settore della distribuzione e dei trasporti a breve raggio. Per la sua flessibilità, facilità di allestimento e costi di esercizio contenuti, è apprezzato per un’ampia tipologia di missioni principalmente sulle brevi distanze e in ambiente urbano. Eurocargo ha la capacità di offrire soluzioni adeguate alle variegate esigenze degli operatori del trasporto. Regolamentazioni nazionali e locali, con particolare riferimento alle diverse discipline per l’accesso ai centri urbani, organizzazione della distribuzione delle merci e dei prodotti alimentari, abitudini degli utenti sono fattori che generano una domanda estremamente diversificata di volumi e portate utili”. Eurocargo, in effetti, risponde a tutte queste istanze con l’ampiezza e flessibilità della gamma, la più completa del segmento con 300 modelli base articolati in oltre 3mila configurazioni. Chi acquista Eurocargo verifica la sua flessibilità fin dalla scelta tra cabina corta, cabina lunga a tetto basso o alto e cabina doppia, i numerosi passi, le sospensioni paraboliche o semiellittiche, pneumatiche posteriori e pneumatiche integrali, i cambi meccanici a cinque, sei e nove rapporti e il cambio automatico Allison S3000 a cinque rapporti. Ora entriamo nel merito della novità Daily. Un mezzo molto noto e utilizzato dagli autisti, nato nel 1987, allorché portò Iveco, per la prima volta, nel segmento dei commerciali leggeri a trazione totale. “Ma il Daily 4x4 di oggi è un prodotto radicalmente diverso dall’illustre predecessore - ha spiegato Cicchetti - pur condividendone salde radici nell’esperienza progettuale Iveco. Un’esperienza che dà vita alla più ampia gamma di veicoli commerciali a trazione totale sul mercato. Iveco offre soluzioni che vanno dai mezzi pesanti a otto ruote motrici fino ai veicoli guidabili con patente B, come il Daily 4x4 da 3,5 tonnellate”. A quale mercato si rivolge questo leg gero “offroad”? In Europa nel 2006 di veicoli commerciali leggeri a trazione integrale ne sono state vendute 4.200 unità,

Alessandro Cicchetti, Direttore Generale Marketing Iveco. tutto sommato una fetta di mercato dalle ridotte proporzioni rispetto ad altre gamme più richieste. “Si tratta di una nicchia dai volumi piccoli - ha dichiarato Cicchetti - ma sicuramente aggiuntivi rispetto al nostro modello base. La specializzazione e il contenuto tecnologico consentono comunque margini di redditività interessanti. Per entrare nel mercato della trazione integrale, la versatilità è un requisito chiave. Insieme con la società costruzioni autocarri Multi-role, nostro partner industriale, abbiamo perciò deciso di sviluppare una gamma di prodotto articolata”. Il Daily è offerto in due livelli di portata: 3,5 e 5,5 tonnellate, passo corto e passo lungo, versioni cabinato e doppia cabina (quest’ultima solo a passo lungo), oltre che nelle versioni scudato e cutaway, destinate agli allestitori. “In questo modo abbiamo dato vita a un veicolo con tutte le qualità per competere con gli specialisti del settore - ha aggiunto il manager della Casa italiana. Grazie alla trazione integrale permanente e al telaio a longheroni, il Daily 4x4 garantisce un’eccellente mobilità fuoristrada, ma soddisfa anche le esigenze di chi richiede un mezzo meno estremo, velocità e comfort su strada normale, adattabilità a un’ampia tipologia di missioni e un costo d’acquisto e d’esercizio decisamente competitivo”. Il prezzo in Italia partirà da meno di 50.000 euro. Negli altri Paesi europei sarà allineato, fatte salve le specificità di mercato e le diverse normative fiscali. “Abbiamo una grande fiducia nel successo di questo prodotto - ha dichiarato con determinazione Cicchetti perché va incontro a un’esigenza non soddisfatta dall’attuale offerta di mercato: avere un vero fuoristrada, che sia al tempo stesso un vero veicolo commerciale”. Ambiziosi anche gli obiettivi: “A regime, pensiamo di arrivare a vendere 1.000 Daily 4x4 l’anno, pari a circa un quarto del mercato totale”.

MILANO - Il nuovo Daily 4x4 va dunque a completare la gamma Daily, rinnovata nel maggio dell’anno scorso, ma rappresenta anche un prodotto di concezione originale, soprattutto per alcuni dettagli tecnici. “Se il Daily 4x4 di prima generazione era abbastanza fedele alla piattaforma di partenza, questo nuovo veicolo - ha spiegato Giuliano Giovannini, responsabile Commercial & Technical Training - presenta diverse caratteristiche peculiari rispetto alla versione 4x2. A cominciare dal telaio a longheroni, che caratterizza tutta la gamma, irrobustito in questo caso da una struttura a scatola chiusa nella sezione anteriore. La cabina, sebbene rialzata, come richiesto dalle missioni off-road, mantiene immutate le caratteristiche di stile e di comfort del Daily. Infine il motopropulsore HPT da 176 cavalli. Le principali differenze consistono in un’impostazione generale ancor più robusta delle sospensioni e in una nuova catena cinematica con transfer box centrale, soluzione tipica dei veicoli di taglia più grande. In questo senso possiamo dire che, tecnologicamente parlando, il nuovo Daily 4x4 è un piccolo Trakker. Il veicolo è infatti un trazione totale full time con tre differenziali, bloccabili grazie a un sistema di sequenziatori elettroidraulici. I blocchi dei differenziali possono essere inseriti a veicolo in movimento, la disattivazione può essere manuale o automatica, in funzione della velocità. Un riduttore-ripartitore epicicloidale a quattro rapporti con splitter in cascata, associato al cambio overdrive a sei velocità, offre all’autista ben 24 rapporti avanti e 4 retro. La distribuzione di coppia è del 32 per cento sull’asse anteriore e del 68 sull’asse posteriore. L’offerta di prese di forza al cambio e al ripartitore è completa e il telaio consente la connessione di attrezzi pesanti. Queste due caratteristiche rendono il Daily 4x4 particolarmente idoneo alle missioni più impegnative: manutenzione stradale, viabilità inver-

Giuliano Giovannini, Responsabile Commercial & Technical Training Iveco.

nale, protezione civile”. Il cuore del nuovo Daily 4x4 è il suo motore da 3 litri: un diesel 16 valvole 4 cilindri common rail ad alta pressione con turbocompressore a geometria variabile. Si tratta di un propulsore eccezionalmente elastico. I 400 Nm di coppia massima sono già disponibili a 1.250 giri al minuto. La potenza specifica (59 cv al litro, ndr) è la più alta della categoria, e in valore assoluto i suoi 176 cv sono quanto la migliore concorrenza offra su veicoli di taglia superiore. Naturalmente Euro 4, il motore utilizza un sistema EGR per controllare le emissioni di ossido di azoto e un filtro antiparticolato. L’ABS è disponibile su tutte le versioni ed è di serie su quelle da 5,5 t. Il comfort è da veicolo stradale. La cabina eredita infatti tutte le caratteristiche del nuovo Daily. Il sedile di guida è a tre gradi di libertà ed è disponibile anche in versione riscaldata, con supporto lombare e a sospensione regolabile. Anche i comandi tipici del 4x4, interruttori dei blocchi differenziali e comandi della scatola di rinvio, sono facili da trovare e da azionare. Robustezza, potenza, funzionalità, flessibilità, comfort: qualità che, sommate, danno come risultato il valore-chiave del nuovo Daily 4x4, la performance. La gamma si compone di tre classi: L, S e C. Con ruote singole o gemellate posteriori a seconda della massa totale a terra da 3,3 a 6,5 tonnellate. Per i cabinati i passi variano da 3.000 a 4.750 millimetri e la carrozzabilità da 2.520 a 6.200 millimetri. Per i furgoni, invece, i passi vanno da 3.000 a 3.950 millimetri, la volumetria varia da 7 a 17 metri cubi e le altezze disponibili sono tre: 1.540, 1.900 e 2.100 millimetri. Ma an che per l’estetica alla Casa italiana hanno avuto un certo riguardo. “Il Nuovo Daily - ha aggiunto Giovannini - precorre i tempi: va al di là del concetto di “bello e funzionale”, per proporsi come elemento distintivo dell’immagine aziendale. Per divenire punto di riferimento nel panorama attuale anche dal punto di vista dell’immagine, occorreva un vero e proprio salto di qualità”. Per questo lo stile porta la firma di uno dei più famosi designer del mondo: Giorgetto Giugiaro. Il veicolo si sviluppa lungo una linea armonica segnata da tratti distintivi che lo rendono immediatamente riconoscibile. A iniziare da un frontale forte ed essenziale, dominato da un fortissimo “family feeling” Iveco, dove spicca la perfetta integrazione tra paraurti-griglia, cofano e tetto. Visto di profilo, il Nuovo Daily esprime tutta la sua solidità e la sua capacità di carico in una linea elegante e slanciata. Sulla fiancata risaltano gli specchi esterni con ampio grandangolo che assicurano ottima visibilità posteriore e integrano elegantemente gli indicatori di direzione, più visibili grazie alla maggiore altezza. Anche la parte posteriore è stata ridisegnata con il preciso obiettivo di esprimere equilibrio e forza. Come dimostra, per esempio, la disponibilità dello spoiler con prese d’aria sul tetto, in cui sono incorporati il terzo stop e l’illuminazione dell’area di carico.


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Novembre 2007

Forte anche delle novità di prodotto, la Casa torinese riscuote successi un po’ in tutti i settori, compresa la gamma heavy. “È la svolta tanto agognata e per la quale abbiamo lavorato duramente negli ultimi tempi”, ha sottolineato il vicepresidente della holding torinese. zioni sportive - ha dichiarato con orgoglio italiano l’alto manager Iveco, che è anche official supplier della Yamaha di Valentino Rossi - sono uno strumento per comunicare i nostri valori e i nostri prodotti, ma anche un’ispirazione, uno stimolo, un elemento di motivazione per il team Iveco. Nello sport l’obiettivo è vincere, e noi lavoriamo tutti i giorni per raggiungere quest’obiettivo. Nel nostro caso la vittoria si raggiunge conquistando la fiducia dei nostri clienti”.

Al Transpotec di Milano così come al Salone di Amsterdam ha richiamato un’incredibile folla di visitatori, soprattutto operatori del settore, che hanno voluto toccare con mano la “forza” che oggi esprimono tutti i veicoli della gamma Iveco. Tra le “armi” a disposizione del costruttore italiano c’è anche l’LMV (Light multirole vehicle), parte integrante della famiglia dei 4x4 Iveco. A dot tato dall’Esercito Italiano col nome “Lince”, è fornito anche ai Gruppi di Protezione civile e alle forze armate di Gran Bretagna, Belgio, Norvegia e Croazia. Mezzo versatile e sicuro per gli occupanti, l’LMV è impegnato in diverse missioni di pace in tutto il mondo. Ma soprattutto Sterpone ha voluto ricordare l’importante novità

quanto riguarda i bassi livelli di rumorosità interna che le rifiniture dell’interno cabina. Lo stretto legame familiare tra il nuovo Trakker e il nuovo Stralis si evidenzia nell’utilizzo delle cabine Active Day (AD) e Active Time (AT) dello Stralis. La caratteristica distintiva della nuova gamma riguarda la parte anteriore del veicolo: il nuovo Trakker ha un design tipico, sviluppato dal Centro Stile Iveco in base alle esigenze evidenziate dai clienti, perché rispettare chi guida significa anche offrirgli un camion bello da vedere. La nuova calandra con griglia di grande dimensione, disegnata coerentemente al “family feeling” della nuova gamma Stralis, rende agevole la personalizzazione grafica da parte del cliente. Il paraurti di acciaio in tre parti, una delle caratteristiche della nuova gamma Trakker, è verniciato di nero per intonarsi alle parti in plastica in tinta unita”. In cabina, il nuovo materiale di rivestimento del sedile di colore blu scuro con il logo Iveco ricamato in argento identifica chiaramente il nuovo Trakker. Anche qui il materiale plastico in tinta unita è di un grigio più scuro rispetto alla versione precedente, con il vantaggio che piccoli graffi e abrasioni non appaiono come scoloriture della superficie. Il modello AD è a

nella gamma leggera: il nuovo Daily 4x4, che va a completare la linea del campione dei leggeri ed “entra nell’unica nicchia del segmento dei leggeri che Iveco, da qualche anno, non copriva. Ora Daily è in grado di affrontare veramente tutte le missioni operative, dalle consegne doorto-door al trasporto persone, dalla cantieristica alla protezione civile. Una versatilità e una ricchezza di gamma che il mercato ha premiato, tant’è che da maggio 2006 a oggi sono sta ti ordinati oltre

È COMINCIATA DALL’ITALIA LA NUOVA SFIDA DELLO STRALIS

Perini: “Con Iveco l’orgoglio del Made in Italy” MILANO - Costruttore leader con una quota di penetrazione di poco meno del 33 per cento nel mercato dei veicoli maggiori o uguali alle 3,5 tonnellate, Iveco da sola soddisfa un terzo della domanda in Italia. Una grande responsabilità, ma un altrettanto motivo d’orgoglio per Sergio Perini, da due anni General Manager di Iveco Mercato Italia. “Lo stesso orgoglio - ha sottolineato - con il quale abbiamo sponsorizzato gli All Blacks, col quale presentiamo il nuovo Daily con motore CNG, il trattore leggero per il trasporto di prodotti petroliferi e il cabinato 4 assi per allestimenti di gru pesanti con cassone. Ov viamente la star di quest’autunno è il nuovo Daily 4x4. Ma i nostri motivi d’orgoglio, che sono poi motivo del successo che stiamo avendo e della crescita registrata negli ultimi due anni, anche sul mercato italiano, sono rappresentati anche dalla gamma leggera Iveco con i cabinati 35C18 e 65C18, il furgone 35C15 a tetto medio e il 50C14DG, cabinato con cabina doppia 6+1 e alimentazione a metano. Così come dagli Eurocargo: dal ML100E18K a salire al ML150E25K e ML180E28/P, fino alla versione 4x4 ML140E25WS. Senza dimenticare la nuovissima gamma pesante stradale Stralis declinata nelle tre cilindrate di motori Cursor da 8, 10 e 13 litri: il trattore Active Time AT440S45T/P; gli Stralis Active Day, i cabinati 4 assi, una novità assoluta. Infine il nuovo cava-cantiere Trakker, al debutto ufficiale sul mercato italiano, dopo il salone internazionale Bauma di Monaco, presentato anche in una versione a sospensioni pneumatiche posteriori, altra novità assoluta”. Altre novità riguardano il Customer Service, che ora ha aggiunto il cosiddetto “Origin 100 per cento Iveco”, una campagna di marketing a 360 gradi, che coinvolge clienti, autisti e titolari di flotte, in un’esperienza diretta centrata sulla qualità del ricambio originale e del servizio al cliente. Sempre in ambito servizi non va dimenticato Iveco Finanziaria con offerte specifiche: il leasing innovativo e di lunga durata (84 mesi) per veicoli allestiti di gamma media e pesante, il SoftLeasing per i Daily. Perini ha ricordato anche che “Iveco sarà nuovamente al fianco dell’Albo Nazionale degli Autotrasportatori, con altri partner e il patrocinio del Parlamento Europeo, nella terza campagna sulla Sicurezza stradale. Sono tutti elementi diversi ma facenti parte del medesimo sistema, quel sistema collaudato che sta producendo i successi sotto gli occhi di tutti e che stanno ottenendo l’apprezzamento della nostra clientela, che è il fattore che più conta e quello che rappresenta la nostra mission”. “L’impegno di Iveco nei confronti del cliente - ha proseguito Perini - è alla base delle azioni di miglioramento intraprese su Stralis e ha guidato tutte le fasi di progettazione della nuova cabina. La prima richiesta dei clienti era avere più spazio, e per farlo abbiamo creato una nuova cabina a tetto alto, aumentando anche la volumetria della zona posteriore. Con l’evoluzione estetica, curata dal Centro Stile Iveco, si è realizzato un frontale che accentua ulteriormente la personalità del veicolo, introducendo un chiaro “family feeling” tra le varie gamme Iveco. Stralis è ora un camion anche bello da vedere. La griglia è di dimensione maggiore, ma lascia spazio alla possibilità di inserire il logo del cliente sopra la calandra. Il nuovo paraurti incorpora i gruppi ottici, una soluzione elegante che facilita anche l’accesso per la manutenzione. Sulle fiancate, totalmente ridisegnate, sono

Sergio Perini, General Manager di Iveco Mercato Italia. ora disponibili due ampi vani laterali con apertura a comando elettrico, le cui dimensioni sono state aumentate del 60 per cento rispetto al modello Stralis precedente. È stato inoltre creato un secondo vano sottocabina che porta a quasi 500 litri la capacità totale di stivaggio. Infine, anche grazie al nuovo kit aerodinamico, il CX è migliorato del 2 per cento”. La maggior parte dei miglioramenti introdotti sulla cabina Active Space sono stati estesi alle altre cabine della gamma. Questo fa del Nuovo Stralis, in tutte le sue versioni, l’ambiente ideale per ogni tipo di mission: a breve, medio e lungo raggio. Ai suoi clienti, Iveco non offre soltanto un telaio con il motore e le ruote, ma soluzioni di trasporto a 360 gradi. Iveco e la sua Rete fanno squadra con il cliente offrendogli non solo un prodotto di eccellenza, ma anche tutti i servizi che rispondono alle sue esigenze: servizi finanziari, contratti di manutenzione, assistenza tecnica, soluzioni integrate per il trasporto professionale. Lo Stralis è il risultato di questo approccio. È un vero primatista in termini di performance complessiva, e rappresenta sempre di più la migliore risposta alle aspettative e alle esigenze dei nostri clienti. Questo anche grazie a un’offerta estremamente ricca e articolata. Tre le motorizzazioni con potenza da 310 a 560 cv, cambi manuali, automatici e automatizzati, trattori e cabinati in configurazione 4x2, 6x2, 6x4, sospensioni meccaniche, pneumatiche e “full pneumatic” con soluzioni “grandi volumi” e “casse mobili”, tre cabine e quattro altezze di tetto. I motori Cursor sono una famiglia di motori che ha già ampiamente dimostrato le sue qualità in termini di prestazioni, consumi e affidabilità. Nelle versioni da 8, 10 e 13 litri coprono un range di potenze da 310 a 560 cv e valori di coppia massima fino a 2.500 Nm. Potenti e affidabili, i Cursor sono stati concepiti per garantire non solo prestazioni eccellenti, ma anche costi di gestione contenuti. Stralis è stato progettato per offrire al cliente un basso costo totale di esercizio, grazie al contenimento delle due principali voci di costo relative al veicolo: manutenzione e consumi.

150.000 nuovi Daily”. Ma anche i dati più recenti fanno registrare una crescita degli ordini: 71.945 i Daily YTD ordinati da gennaio ad agosto 2007, contro i 65.510 dello stesso periodo dell’anno passato, con una crescita del 10 per cento. “In Europa occidentale abbiamo mantenuto la nostra quota nel segmento light - ha continuato il Senior vice-president sales & marketing della Casa torinese - in una situazione di forte pressione commerciale. In Europa centrale e orientale la nostra quota è salita di quasi un punto. Ma positivo è anche il bilancio dell’Eurocargo, in un mercato non altrettanto spumeggiante, com’è quello dei veicoli commerciali di gamma media. Crescono sia i nostri volumi sia la nostra quota”. Da gennaio ad agosto di quest’anno, in Europa sono state ordinate 13.649 unità di Eurocargo YTD. Erano 13.440 nel medesimo periodo del 2006, facendo registrare un +1,5 per cento. E veniamo ai pesanti. “Stralis è stato protagonista, nella scorsa primavera, della più grande campagna di comunicazione Iveco di sempre, non solo per lo spot tivu, ma anche per il tour che sta portando la nostra carovana Stralis su tutte le strade d’Europa. Ora stiamo raccogliendo i frutti del nostro lavoro e del nostro investimento: dal lancio del gennaio scorso a fine settembre, abbiamo raccolto quasi 25.000 ordini del nuovo Stralis”. RINGIOVANITA L’INTERA GAMMA Ma in primavera è stato lanciato anche il nuovo Trakker, mezzo pesante da cava e cantiere, che a fine settembre ha totalizzato circa 6.000 ordini “con eccellenti risultati non solo in Italia, ma an che in Francia, Spagna e nei Paesi dell’Est. “Il nuovo Trakker - ha precisato Sterpone - è arrivato sul mercato partendo dalle esigenze del cliente e proseguendo il cammino di successo della ben nota gamma di veicoli cava-cantiere e costruzioni Iveco, concepiti per soddisfare le più elevate aspettative degli operatori del settore. L’evoluzione più recente del Trakker coniuga la tradizionale robustezza con il comfort di guida e una qualità di vita a bordo a livello di veicolo stradale sia per

cabina corta con tetto basso, mentre il modello AT è a cabina lunga per missioni che richiedono all’autista di trascorrere la notte a bordo ed è disponibile con tetto basso o alto. La cabina AT dispone di un nuovo vano portaoggetti esterno situato sul lato passeggero, oltre a quello già presente nella versione precedente sul lato guida. Per entrambi, il meccanismo di apertura è controllato elettricamente. Tutti i comandi sono chiaramente visibili e facilmente raggiungibili per consentire il controllo del mezzo in totale sicurezza e comfort. Per tornare ai dati di vendita, in totale, quindi, contando anche i modelli Stralis e Trakker, da gennaio ad agosto di quest’anno gli ordini per i veicoli pe santi Iveco sono stati del 44 per cento superiori rispetto allo stesso periodo del 2006. Da gennaio ad agosto 2006 in Europa erano state ordinate 24.290 unità di Stralis e Trakker. Nello stesso periodo di quest’anno la somma ammonta a quota 34.979. “Questa è una svolta - ha dichiarato col medesimo orgoglio di prima Sterpone che abbiamo fortemente voluto e che ci aspettavamo: Iveco è oggi un player chiave anche nel mondo dei veicoli pesanti. Basti un dato congiunturale, ma per noi dall’estrema valenza simbolica: ad agosto siamo arrivati al terzo posto in Europa nelle classifiche di vendita del segmento. Crescita dei volumi e aumento del valore percepito sono gli obiettivi che avevamo dichiarato, e sono i primi risultati della nostra grande offensiva di prodotto 2007. Riferendoci a tutta la gamma light, medium e heavy, gli ordini Iveco totali sono saliti del 17 per cento rispetto al 2006. Ad agosto, la quota Iveco in Europa occidentale tra i veicoli con massa totale a terra uguale o superiore a 3,5 tonnellate è stata del 15,9 per cento. In questo perimetro siamo secondi tra i costruttori in Europa occidentale. La nostra offensiva sta ridisegnando i confini del mercato e confermando che Iveco ha la statura e i prodotti per essere un attore globale. I clienti ci ascoltano sempre di più. E sono sempre di più. È il frutto di un giusto equilibrio tra miglioramento di prodotto e sviluppo dell’immagine. I nostri prodotti ci hanno dato la forza per crescere, gli All Blacks ci hanno aiutati a rafforzare il tono e trovare la giusta determinazione”.


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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Novembre 2007

MERCEDES-BENZ / REDDITIVITÀ SPOSATA CON SICUREZZA E RISPETTO PER L’AMBIENTE

Un primato a tutto campo Il nostro obiettivo è venire incontro alle esigenze della clientela che cambiano giorno per giorno PERO (Mi) - Sicurezza e robustezza ai primi posti, in linea con la tradizione della Casa della Stella. Ma con un occhio all’ambiente, al risparmio di carburante, alle condizioni di viaggio più difficili e, per finire, al design e all’estetica, per ricordare anche col proprio truck momenti indimenticabili. Tendenze valide sia nella gamma “leggera” sia soprattutto nei truck di maggiori dimensioni, evidenti anche nella recente rassegna dei veicoli industriali e commerciali tenutasi a Milano lo scorso ottobre. Sotto i riflettori i nuovi Sprinter NGT e 4x4 e le nuove motorizzazioni per Vito e Viano in casa Vans, l’Atego BlueTec 5 con la nuova versione “stretta”, l’Axor con PowerShift e la sontuosa serie limitata Atros SilverTech F1 in casa Truck. “Innovazioni che sono innanzitutto il frutto della costante evoluzione del prodotto Mercedes-Benz - ha dichiarato Antonio Sacristan, direttore generale della Divisione Veicoli industriali e commerciali di Daimler Italia -. Il nostro obiettivo è venire incontro alle esigenze della clientela, che mutano, che cam biano giorno per giorno. Mutate

Antonio Sacristan, direttore generale della Divisione Veicoli industriali e commerciali di Daimler Italia. Nella pagina accanto, l’Actros SilverTec F1.

esigenze che richiedono un costante arricchimento dei mezzi che compongono la flotta di ciascun imprenditore del settore trasporti. Per quanto riguarda le novità Vans i cardini sui quali esse ruotano sono innovazione tecnologica, rispetto per l’ambiente e sicurezza. Si comprende facilmente la loro importanza, visto che veicoli come lo Sprinter, il Vito e il Viano vengono utilizzati prevalentemente nell’ambito urbano e suburbano, dove conta che il conducente lavori sempre nelle migliori condizioni sotto il profilo del comfort e della sicurezza e che il veicolo sia nello stesso tempo rispettoso dell’ambiente”. Frutto della continua evoluzione tecnologica è anche il nuovo servizio per le flotte chiamato “Fleetboard”, un dispositivo telematico, installato per ora sui truck (successivamente sarà prevista una versione per la gamma Sprinter) in grado di raccogliere ed elaborare un’elevata quantità di dati (su Actros circa 1.500 parametri). “Queste informazioni sono utilizzate per fornire al gestore della flotta utili indicazioni sul livello di rendimento complessivo del parco veicoli aziendale - ha spiegato il

manager spagnolo - in un solo colpo d’occhio e con un semplice collegamento Internet, evitando così di dover esaminare fisicamente i veicoli. Tra i servizi disponibili vi sono, ad esempio, l’analisi d’impiego e l’assistenza”. Veri e propri fiori all’occhiello dell’offerta Mercedes-Benz, infine, le serie limitate dell’Actros lanciate negli ul timi tre anni: la Black Edition nel 2005, l’Edizione “Azzurri” lo scorso anno e la “SilverTec F1” quest’anno. “Mercedes-Benz ha a cuore anche l’immagine di un’azienda, che viene tra smessa innanzitutto dal truck col quale viaggiano i suoi mezzi - ha commentato Sacristan. Possedere un Actros Black Edition o SilverTec F1 diventa un modo non solo per godere, col proprio truck, il ricordo di momenti storici indimenticabili, che hanno toccato ciascuno nel suo stato emozionale. Ma vuol dire anche trasmettere un’immagine dell’azienda che, il più delle volte, rasserena l’animo, mettendo in condizioni di ben operare nei confronti del cliente finale, e quindi in qualche modo facilita l’avvio di relazioni positive col cliente”.

ATEGO. AXOR E ACTROS SEMPRE ALLA MASSIMA RIBALTA

Giordani: “Il segreto sta nella continua evoluzione” PERO (Mi) - Interessanti novità nella gamma pesante sono state presentate al Salone Transpotec dalla Casa della Stella, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di chi copre lunghe percorrenze e con carichi di grosse dimensioni. Esigenze che sono in fase di cambiamento, visto che tra non molto - nel 2009 - entrerà in vigore la restrittiva normativa Euro 5 in merito agli agenti inquinanti. La gamma Atego, già disponibile da oltre un anno in versione Euro 4 grazie alla tecnologia BlueTec, si è ampliata con la versione BlueTec 5 che ottempera con due anni di anticipo a tale restrizione. “La tecnologia BlueTec è la combinazione unica di due importanti interventi tecnici - ha spiegato Stefano Giordani, direttore commerciale MercedesBenz Truck - l’adozione dell’Scr e un’accurata ottimizzazione del motore, che comporta un aumento della pressione di combustione, un nuovo rapporto di compressione e l’adozione di nuovi materiali realizzando un importante incremento del rendimento complessivo del motore, con una sensibile riduzione dei consumi di carburante. La gamma Atego, per le sue caratteristiche, è ideale per il segmento di mercato della distribuzione a corto e medio raggio e quindi per coloro che operano in aree urbane ed extraurbane nelle quali, nel prossimo futuro, si osserverà una crescente sensibilizzazione verso veicoli a ridotto impatto ambientale. Atego rappresenta oggi una gamma completa capace di far fronte a tutte le esigenze di chi opera nel complesso settore della distribuzione: soluzioni che anticipano la normativa antinquinamento Euro 5, per chi opera in zone a particolare sensibilità ambientale, e soluzioni, più economiche, nel pieno rispetto delle normative attualmente in vigore”. La realizzazione di una versione “stretta” per la gamma Atego è stata studiata per rispondere alle esigenze di chi svolge attività di distribuzione in realtà cittadine dove la circolazione e le attività di manovra nei centri storici ed in particolari ambiti montani isolati, a causa delle caratteristiche delle strade, risultano particolarmente difficoltose. “Mercedes-Benz è oggi in grado di offrire un veicolo con una larghezza ridotta rispetto alla serie: circa 2.300 millimetri invece di 2.500 misurata sull’asse posteriore, il che può dimostrarsi uno strumento fondamentale per soddisfare nicchie importanti di mercato”, ha aggiunto Giordani. La versione stretta di Atego è disponibile sulle versioni Atego 12../12.. L/13../13.. L in due modalità: solo assale posteriore o intero veicolo (compresa la cabina). La versione stretta solo assale posteriore è indicata per veicoli con passo corto che circolano in strade particolarmente strette o in centri abitati molto trafficati e di difficile manovrabilità. Offre la possibilità di avere un veicolo largo approssimativamente 2300 millimetri nella parte posteriore grazie all’utilizzo di mozzi modificati, pneumatici stretti (255/70 R22,5) e cerchi in acciaio 6.75x22.5. La versione stretta intero veicolo è particolarmente indicata per migliorare la manovrabilità di veicoli a passo corto destinati ad operare in zone urbane particolarmente “difficili” o di veicoli con passo più lungo che circolano in strade urbane di centri storici particolarmente angusti. Offre la possibilità di avere un veicolo largo approssimativamente 2.330 millimetri anteriormente e 2.300 posteriormente grazie a sospensioni di dimensioni ridotte (pneumatiche o balestrate), mozzi modificati, pneumatici stretti (255/70 R22,5), cerchi in acciaio 6.75x22.5, freni a disco anteriori, a tamburo posteriori. Novità allo stand anche a proposito del camion concepito per il trasporto di linea a medio raggio e nella distribuzione pesante con peso compreso tra 18 e 26 tonnellate: a distanza di circa sei mesi dall’introduzione del cambio totalmente automatizzato “PowerShift Mercedes” su Mercedes-Benz Actros, questo cambio manuale automatizzato a 12 rapporti viene oggi offerto di serie anche sull’Axor. Il PowerShift, realizzato in materiali leggeri, è disponibile innanzitutto per i trattori stradali Axor 1843, 1840 e 1836 con motore da 12 litri

e 428 cv/2.100 Nm fino a 360 cv/1.850 Nm. A partire dall’inizio del 2008 sarà disponibile a richiesta anche per gli autotelai 6x2 a tre assi da 2.543 a 2.536. Rispetto al cambio Telligent a 16 rapporti il PowerShift risulta più leggero di 50 kg, mentre rispetto al cambio manuale a 9 rapporti la riduzione di peso è di 40 kg. Un equipaggiamento esclusivo dell’Axor è il “Turbobrake”. Questo dispositivo amplia la configurazione di serie del freno continuo, composta dalla Stefano Giordani, direttore valvola di strozzamento ad effetto commerciale Mercedes-Benz Truck. continuo e dal freno a farfalla di scarico, e nella fascia superiore a 2.000 giri del motore con una potenza frenante di 450 kW (600 cv). “In molti casi può sostituire un pesante e costoso retarder secondario. Rispetto al retarder - ha proseguito il direttore di Mercedes-Benz Truck - il Turbobrake rappresenta un vantaggio in termini di carico utile pari a 80 chili. Al fine di prevenire attivamente gli incidenti, offriamo una serie di sistemi di sicurezza disponibili anche per l’Axor. Questi sistemi consentono al conducente di superare le situazioni critiche e comprendono il Telligent Stability Control, l’assistente di guida-sistema antisbandamento Telligent e il Tempomat con sensore di prossimità Telligent, a partire dalla fine di quest’anno, nonché la regolazione antirollio per i carri a due e tre assi”. Quanto al campione della produzione Mercedes-Benz, l’Actros, particolare curiosità hanno suscitato le “Edizioni speciali”, quelle che raccontano la storia

del successo di quel truck riconosciuto da tanti appassionati autisti e proprietari di veicoli Industriali. “È tuttora il leader indiscusso per tecnologia, sicurezza ed affidabilità - ha dichiarato con soddisfazione Giordani. Un successo accresciuto e alimentato negli anni anche grazie a queste esclusive serie limitate di veicoli che si caratterizzano, di volta in volta, per accessori dedicati al comfort di bordo, equipaggiamenti di sicurezza, tecnologie di comunicazione, telematica, decorazioni esterne e di design che hanno anche richiamato eventi di assoluta rilevanza”. È ad esempio il caso di Actros Edizione Azzurri, nato dopo la vittoria dell’Italia agli ultimi campionati del mondo di calcio. A testimonianza della storia di successo che ha caratterizzato la gamma Actros sono stati ripercorsi, in un evento unico nel suo genere, gli ultimi anni e tutte le serie limitate che li hanno contrassegnati: Actros Black Edition, Actros Edizione Azzurri e, l’ultimo gioiello, Actros SilverTec F1, l’esclusiva edizione limitata 2007, realizzata in soli 50 esemplari, del Truck Actros in versione 1860 LS. 50 Actros equipaggiati con il pacchetto sicurezza completo che comprende il Telligent Stability Control, l’assistente di guida, il sensore di prossimità e l’ultimo esclusivo dispositivo di frenata d’emergenza, l’Active Brake Assist. La vetrina del Transpotec è stata infine l’occasione per la presentazione della nuova esclusiva opportunità che Mercedes-Benz mette a disposizione dei clienti di veicoli industriali: l’Art Design Center. “L’elemento emozionale, la passione e il desiderio di personalizzare il proprio veicolo sono sempre più caratterizzanti il rapporto tra il cliente e il truck - ha concluso il direttore commerciale della gamma truck della Casa della Stella - Mercedes-Benz raccoglie oggi questa esigenza e, grazie all’Art Design Center, è in grado soddisfare al meglio ogni specifica richiesta della clientela”. La personalizzazione può essere richiesta direttamente al concessionario al momento dell’ordine del veicolo - Actros, Axor o Atego - e viene realizzata con grafiche, adesivi, stampe e verniciature.

Il Mercedes-Benz Axor è disponibile oggi con tutta una serie di sistemi intelligenti di sicurezza quale il Turbo Brake.


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In occasione della recente rassegna dei veicoli industriali e commerciali di Milano, ancora una volta Mercedes-Benz ha avuto modo di sottolineare la sua leadership nel settore dell’autotrasporto con prodotti che fanno dell’evoluzione tecnologica il segreto per rispondere sempre al meglio alle esigenze della clientela e della società.

SPRINTER ANCHE NELLE VERSIONI NGT E 4X4, MENTRE VITO E VIANO CON UN V6 COMMON RAIL

Albano: “Le nuove strade dei Mercedes-Benz Transporter” PERO (Mi) - La Divisione veicoli commerciali Mercedes-Benz ha illustrato ben due anteprime italiane sulla gamma Sprinter, il pluricollaudato mezzo della gamma, autentica punta di diamante della Casa. Le novità presentate sono le nuove versioni NGT - con alimentazione bivalente a benzina e gas metano - e un 4x4 adatto per utilizzi cantieristici e su terreni a scarsa aderenza. Sprinter 316 NGT, 416 NGT e 516 NGT sono equipaggiati con il nuovo motore bivalente a 4 cilindri da 156 cv e ben 240 Nm di coppia, in grado di soddisfare le norme Euro 4 ed Eev (Enhanced Environmentally Friendly Vehicle) in materia di emissioni. NGT sta per Natural Gas Technology ed è l’innovativa tecnologia a metano di Mercedes-Benz. “L’alimentazione NGT bivalente offre numerosi vantaggi, in particolare nell’impiego commerciale e convince per le emissioni di gas inquinanti estremamente ridotte - ha spiegato Dario Albano, direttore commerciale Mercedes Benz Vans - Un veicolo commerciale NGT non è assolutamente inferiore al suo equivalente a trazione convenzionale, in termini di autonomia e sicurezza, anzi. La tecnologia NGT, frutto di analisi, prove e verifiche empiriche degli ingegneri Mercedes-Benz, vanta emissioni estremamente ridotte e si basa su due combustibili, a gas metano e benzina. L’alimentazione bivalente segue la nostra vision, con l’obiettivo di ottenere il massimo beneficio pratico: il guidatore può passare dall’alimentazione a metano a quella a benzina e viceversa semplicemente premendo un tasto, nel modo più semplice possibile. Questo duplice sistema di alimentazione, particolarmente ecologico, da una parte permette di circolare in luoghi o aree dove potrebbe essere vietato l’accesso e dall’altro garantisce un’ottima autonomia di percorrenza nel caso in cui il distributore a gas metano non sia nelle immediate vicinanze. Grazie a Sprinter NGT, Mercedes-Benz, leader sul fronte dell’innovazione e dello sviluppo di nuove tecnologie, sottolinea ancora una volta la propria responsabilità nei confronti di uno sviluppo sostenibile ed eco-compatibile”. Con il lancio del nuovo Sprinter NGT, Mercedes-Benz Vans integra l’offerta di sistemi di propulsione e motorizzazioni proponendo la tecnologia a metano. La sensibile riduzione delle emissioni, ad esempio dell’ossido di azoto (NOx), degli idrocarburi (HC) e del particolato, il contenimento della spesa per il carburante e l’ampliamento della gamma offrono molti vantaggi, che diventano veri e propri punti di forza per la Casa della Stella. “Mercedes-Benz è impegnata nel futuro della mobilità, offrendo ai suoi clienti un’ampia gamma di prodotti che offrono un’alimentazione alternativa adeguata per ciascuna applicazione, con soluzioni specifiche per ogni mercato e orientate al cliente, per l’utilizzo ottimale e agevole, tutti i giorni”, ha proseguito Albano. MercedesBenz Vans ha adottato per la prima volta la propulsione a metano nella serie T1N dei propri Sprinter NGT nel 1996. La tecnologia a gas di Mercedes-Benz rappresenta un sistema di alimentazione ad emissioni ridottissime, che sfrutta due carburanti. La configurazione bivalente esprime ancora una volta l’impegno a ottenere vantaggi pratici ottimali. Al conducente basta azionare quel pulsante per cambiare alimentazione, l’ideale per chi deve guidare in grandi centri urbani e città, ma anche per chi percorre lunghe distanze, dove risulta più pratica l’alimentazione a benzina. “Il mercato italiano è particolarmente sensibile - ha illustrato, dati alla mano, il direttore commerciale Mercedes-Benz Vans - 1.800 autobus di linea a metano circolano ogni giorno sulle strade di oltre 50 province. Inoltre, sono 400.000 i veicoli a metano che possono contare su una rete di oltre 580 stazioni di servizio. L’obiettivo governativo, e non solo, pare essere quello di accelerare il trend. Fare in modo che, in un periodo di tempo ragionevole, le auto a metano rappresentino il 5-8 per cento dei consumi totali di carburante, rispetto all’un per cento attuale. Per riassumere, questi i principali punti di forza: il

metano è un’alternativa ecologica ed economica alla benzina e al diesel; emissioni di anidride carbonica inferiori del 25 per cento rispetto alla benzina; rete distributiva del metano in costante espansione; risparmio di carburante fino al 50 per cento rispetto alla benzina; autonomia elevata, fino a 1.220 chilometri, grazie all’alimentazione bivalente; elevata capacità di carico, perché il serbatoio è collocato sotto il pavimento del veicolo; eccellente sicurezza certiDario Albano, direttore ficata”. I serbatoi a gas pressurizcommerciale Mercedes Benz Vans. zati sono montati sotto il telaio del mezzo, in maniera tale da non limitare in alcun modo la capacità di carico del veicolo. La dimensione dei serbatoi varia tra 30 e 110 litri a seconda delle versioni Kombi, furgone, o autotelaio. La capacità massima di un veicolo è compresa tra 210 e 310 litri, in funzione del peso, del telaio e della lunghezza del veicolo. In funzione della variante, si ha una gamma che consente di percorrere sino a 470 km con il solo metano. Sui mezzi che hanno maggiore capacità, l’autonomia massima supera i 1.200 km (considerando la doppia alimentazione benzina/metano). Al salone è stato presentato anche il nuovo Sprinter 4x4, disponibile con un peso totale a terra da 3,5 a 5 tonnellate, equipaggiato con la trazione integrale inseribile o permanente. “All’interno dell’ampia gamma di veicoli MercedesBenz la trazione integrale vanta una lunga tradizione - ha spiegato Albano veicoli da cantiere, fuoristrada classici e Suv dimostrano la competenza off-

road in tutte le sue applicazioni. Anche i veicoli commerciali, utilizzati prevalentemente su strada, sono disponibili con trazione integrale. In condizioni difficili la trazione integrale costituisce un vantaggio decisivo in termini di trazione e sicurezza di marcia. La trazione può essere ostacolata da diversi fattori come, ad esempio, ghiaccio, neve, fango e fogliame, pioggia o fondo stradale con diverse condizioni di aderenza. Anche le strade secondarie con fondo non compatto a causa di sabbia o ghiaia possono rappresentare una vera e propria sfida. In queste situazioni, le prestazioni di marcia possono essere nettamente migliorate con un veicolo a trazione integrale”. Sprinter 4x4 è oggi disponibile con trazione integrale inseribile o permanente (su Kombi solo inseribile). Grazie alla gestione intelligente Adaptive Espr/4ets col Mercedes-Benz Sprinter 4x4 non sono necessari complessi bloccaggi del differenziale. Un rapporto ridotto inseribile, disponibile a richiesta, agevola la marcia sulle pendenze particolarmente ripide. “Sprinter 4x4 si rivolge ai settori più diversi - ha precisato il direttore Vans della Casa della Stella. Nelle regioni montuose l’impiego della trazione integrale è quasi la norma, considerate le strade strette e le salite ripide da affrontare anche nei lunghi e freddi periodi invernali. Ma anche in altre regioni è fondamentale, ad esempio per chi opera nei settori dell’architettura del paesaggio o delle costruzioni, poter superare in modo sicuro e affidabile strade fuori mano anche in condizioni atmosferiche avverse. Per quanto riguarda gli allestimenti, lo Sprinter 4x4 offre la stessa gamma dei modelli 4x2. Questo modello non è stato realizzato come classico veicolo fuoristrada, ma offre tutti i vantaggi di una trazione elevata per l’impiego su strada”. Novità anche il Viano e il Vito con il nuovo motore turbo diesel common rail V6 da 2.987 cc di cilindrata in grado di erogare 150 kW/204 cv di potenza a 3.800 giri/minuto, offrendo prestazioni molto interessanti in termini di valori di coppia, accelerazione, elasticità e fluidità di marcia, nonché emissioni inquinanti che rispettano la normativa Euro 4. Questi modelli sono disponibili anche con trazione integrale.

Il nuovo Mercedes-Benz Sprinter NGT con alimentazione bivalente a benzina e gas metano. È disponibile in tre versioni.


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VOLVO TRUCKS / IMPEGNO A TUTTO CAMPO PER RIDURRE CONSUMI ED EMISSIONI

Il futuro secondo gli svedesi di Göteborg In casa Volvo Trucks avanzano studi e proposte per definire l’autocarro del domani. di Mattia Eccheli GENT - L’ambiente prima di tutto. Volvo Trucks è talmente convinta di questa affermazione che prima ancora di mettere su strada i propri veicoli, comincia ancora dalla fabbrica a rendere sostenibile la produzione. Quello belga di Gent è il primo stabilimento al mondo a “emissioni zero”, almeno per quanto riguarda l’anidride carbonica, anche se forse sarebbe più corretto parlare di un rapporto “neutrale”, vale a dire che la quantità di CO2 dispersa in atmosfera è pari a quella derivata dal normale ciclo naturale. Un impegno non solo simbolico dato che quella di Gent è la più grande unità produttiva europea di Volvo Trucks, uno dei colossi mondiali con la sua capillare rete distribuita in 130 Paesi che, nel 2006, è valsa vendite di mezzi commerciali per un totale di 105mila unità.

Lars Mårtensson, responsabile per l’Ambiente di Volvo Trucks.

LA FABBRICA “VERDE” DI GENT “Prima di iniziare questo progetto eravamo convinti che produrre azzerando le emissioni di anidride carbonica avrebbe comportato un aumento dei costi, una conseguenza che eravamo comunque disposti ad accettare”, dichiara Lars Mårtensson, responsabile per l’Ambiente di Volvo Trucks. Invece, anche grazie all’impennata del costo dei combustibili, questa opzione verde rischia di venire ammortizzata economicamente già nel giro di un paio di anni: “Ci siamo già resi conto - insiste il manager - che sul lungo periodo questa soluzione ci permetterà di risparmiare”. La sfida è stata inzialmente tutta interna al gruppo con la competizione scattata nel 2005 fra gli stabilimenti di Umeå e Tuve in Svezia e di Gent in Belgio (dove lavorano 2.400 persone e si producono 40mila veicoli industriali l’anno), un meccanismo virtuoso che ha innescato una positiva reazione a catena il cui scopo è quello di azzerare le emissioni di anidride carbonica. Insomma: chi ben comincia è già a metà dell’opera. I locali della fabbrica sono stati adattati per ridurre il consumo di energia elettrica, ad esempio con l’apertura di lucernari sul tetto per aumentare l’illuminazione naturale e con la scelta di colori più chiari per pareti e pavimenti. Come anticipato sullo scorso numero de Il Mondo dei Trasporti, il biglietto da visita dello stabilimento di Gent sono le tre turbine eoliche che svettano nella pianura che non solo costituiscono la “bussola” per raggiungere l’impianto, ma soddisfano anche la metà del fabbisogno energetico della fabbrica. L’altra metà proviene da fonti comunque “verdi”, secondo l’accordo stabilito con l’azienda fornitrice, la belga Electrabel. Anche il riscaldamento dell’impianto è “ecologico”: il 70 per cento è coperto dal nuovo impianto a biomasse, alimentato a pellet (il cui processo di incenerimento è garantito dall’energia prodotta da una serie di pannelli solari) e il restante 30 per cento è fornito da una caldaia a gas convertita per funzionare a biocombustibili. “Siamo pienamente consapevoli delle problematiche ambientali del mondo d’oggi e stiamo lavorando per ridurre le emissioni di anidride carbonica a livello sia di impianti fissi sia di veicoli”, spiega Claes Nilsson, presidente della Divisione Europea di Volvo Trucks. Per il momento, però, la soluzione “e missioni zero” è economicamente sostenibile ancora solo in un sito produttivo. Ma la Casa scandinava punta a fare meglio del già ambizioso obiettivo fissato dall’Unione Europea che è quello di ridurre del 20 per cento le emis-

Claes Nilsson, presidente della Divisione Europea di Volvo Trucks. sioni di anidride carbonica entro il 2020. Già con il 2008 il consumo energetico per veicolo prodotto dovrebbe scendere di un quarto ma la volontà è quello di dimezzarlo. Entro il 2010, infine, Volvo Trucks raddoppierà l’utilizzo di energia pulita. La tecnologia migliora la vita, nel senso che dovrebbe anche contribuire ad una sua maggiore qualità. E la salubrità dell’ambiente fa parte delle componenti fondamentali di questo ragionamento. In molti hanno contestato la veridicità di questo assunto (soprattutto in campo automobilistico) che, tuttavia, non è privo di fondamento: “Oggi i veicoli consumano il 40 per cento di

Secondo i responsabili di Volvo Trucks “la tecnologia ibrida è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di natura ambientale, in quanto promuove notevoli risparmi carburante”. Nella foto, un modello di Volvo Ibrido. carburante in meno rispetto al 1975 avverte Nilsson - e nei prossimi 10 o 15 anni prevediamo di continuare questa tendenza con un ulteriore abbattimento dell’1 per cento l’anno”. COME TI ALLUNGO L’AUTOARTICOLATO Efficienza è ormai la parola d’ordine e, non a caso, un altro “muro” da infrangere è quello delle emissioni di biossidi di carbonio che, per Volvo Trucks, sugli autocarri possono venire tagliate del 50 per cento entro il 2020. L’obiettivo potrà essere raggiunto solo con una politica integrata che combini

il ricorso a una nuova e diversa pianificazione dei trasporti, una forte spinta verso la formazione degli autisti e a combustibili alternativi. La proposta Volvo Trucks per il miglior utilizzo degli autocarri si chiama EMS (European Modular System). L’idea si basa sulla “riduzione” di tre autoarticolati in due, se la lunghezza di ognuno può venire aumentata fino a 25,25 metri. Svezia e Finlandia hanno già autorizzato questa modifica, ma per l’Unione Europea la lunghezza massima consentita di ogni autoarticolato resta di 18,75 metri. Le analisi degli ingegneri della Casa scandinava dimostrano che la portata di

Dalla fabbrica “verde” di Gent all’European Modular System finalizzato alla riduzione della quantità dei trattori sulle strade, dall’alimentazione dei motori con combustibili non fossili all’utilizzo di un nuovo filtro antiparticolato per la riduzione delle emissioni dei propulsori Euro 2 e 3.

ogni autocarro può crescere del 50 per cento in termini di volume e peso, riducendo così di almeno un terzo il numero di motrici necessarie per spostare le merci. “Se il sistema verrà autorizzato anche nel resto dell’Europa, le emissioni di biossido di carbonio e il traffico sulle strade verranno notevolmente ridotti”, sostiene Claes Nilsson. Anche limitare gli spostamenti a vuoto (sempre un “pugno nello stomaco” per ogni titolare di azienda di trasporto) costituisce un’azione tanto elementare quanto strategica nella lotta all’inquinamento. “Dal 1995 la quantità di trasporti a vuoto è rimasta costante al 25 per cento per tutte le attività”, avverte Per-Anders Grösfjeld, Marketing Manager, Transport Information Systems di Volvo Trucks. Significa che non si è fatto abbastanza, malgrado la crescente diffusione delle “borse” per i carichi (siti specializzati nei quali confluiscono le necessità degli spedizionieri e le disponibilità delle aziende di trasporto). La formazione degli autisti resta tuttavia una delle azioni principali e non solo rende un servizio all’ambiente, ma aumenta i margini aziendali. Anche le stime di Volvo Trucks parlano di riduzioni fino al 20 per cento. E le attività di follow-up a lungo termine, almeno in Svezia, avrebbe portato a risparmi di carburante nell’ordine del 3-6 per cento. Naturalmente grazie anche all’integrazione con i sistemi informativi e gestionali che, nel caso del marchio scandinavo, hanno un nome solo: Dynafleet, che consente di pianificare, controllare e seguire ogni operazione di trasporto e l’utilizzo del veicolo in modo pratico ed efficiente. OPERAZIONE “CO2 FREE” Nell’ambito dell’ambiziosa offensiva “CO2 Free” che riguarda non solo gli stabilimenti, ma soprattutto i motori e i carburanti, Volvo Trucks suggerisce sette diverse ipotesi di autocarri (valutati in base ad altrettanti indicatori: impatto sul clima, efficienza energetica,

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VOLVO TRUCKS. DRIVING PROGRESS www.volvotrucks.it


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Il futuro secondo gli svedesi di Göteborg segue da pagina 6 sfruttamento del territorio, potenziale del carburante, adattamento del veicolo, costo del combustibile e rete distributiva) alimentati con combustibili non fossili, senza tuttavia sbilanciarsi su quale possa essere la migliore. Su questo punto, gli ingegneri restano sul vago anche se Nilsson garantisce che “siamo pronti a lanciare quei prodotti basati su combustibili alternativi richiesti dal mercato”. Una scelta, quella di non assumere una posizione definitiva, forse anche di marketing strategico, suggerita tuttavia dall’articolato panorama internazionale. Perché ci sono Stati in cui la legislazione incoraggia e sostiene già alcune opzioni piuttosto che altre (sembra fare eccezione la sola Italia: poche idee e per giunta ben confuse) e ce ne sono altri in cui la scelta è quasi obbligata in virtù della disponibilità di talune materie prime. A fare chiarezza ci pensa Lars Mårtensson, Environmental Director di Volvo Trucks. “Riteniamo osserva - che un singolo combustibile non sia sufficiente a sostituire il petrolio. In futuro vi sarà probabilmente una vasta gamma di combustibili alternativi in quantità variabili”. LA ROSA DEI... COMBUSTIBILI Quella dei motori ibridi è dunque una delle ipotesi avanzate dagli ingegneri di Volvo Trucks, soprattutto per liberare questa formula dalla sua dorata gabbia dei soli percorsi urbani. La combinazione è quella tra un motore elettrico e uno a gasolio. Nel marzo dello scorso anno, Volvo Trucks ha presentato una soluzione parallela esclu siva, sviluppata all’interno della società, concepita principalmente per le operazioni di trasporto locali, che consente di ottenere risparmi di carburante fino al 30 per cento. Quando il veicolo è fermo o viaggia a velocità ridotta, è in funzione solo il motore elettrico, completamente privo di emissioni e silenzioso. È un vantaggio notevole quando ci si trova nelle aree urbane. “La tecnologia ibrida è fondamentale per raggiungere i nostri obiettivi ambientali, poiché promuove notevoli risparmi di carburante”, insistono a Volvo Trucks. Solo che l’obiettivo è puntare a soluzioni ibride adatta anche ai trasporti di lungo raggio per i quali sono previsti riduzioni di carburante tra il 5 e il 10 per cento. La Casa svedese prevede di lanciare una versione ibrida del motore Volvo FE nel 2009. La rosa dei combustibili alternativi è ampia: il problema vero è, come detto, la loro reale disponibilità. “È limitata e la situazione probabilmente non cambierà fino al 2020”, mettono in guardia

Il motore Volvo ad alimentazione ibrida concepito essenzialmente per le missioni di trasporto in ambito regionale, dove possono ottenere risparmi di carburante nell’ordine del 30 per cento. dalla Svezia. Tuttavia, per sfruttare appieno la scarsa quantità disponibile e ottenere vantaggi misurabili nel breve termine, Volvo Trucks supporta l’integrazione di piccoli quantitativi di combustibili alternativi nel comune combustibile diesel. Gli attuali autocarri possono sostenere una miscela del 5 per cento di combustibili alternativi senza la necessità di apportare alcuna modifica al motore o al sistema di alimentazione. Non è molto, ma è già qualcosa. Grandi potenzialità Volvo Trucks le intravede per i biocombustibili di se-

conda generazione. Sono prodotti con la gassificazione della biomassa e consentono di ottenere un livello elevato di flessibilità, poiché possono essere utilizzate diverse materie prime per ottenerli. Inoltre, la loro disponibilità è superiore rispetto a quelle di olio di soia e olio di colza attualmente impiegati per produrre biodiesel (FAME). Possono venire prodotti con un processo di massificazione di diesel sintetico, metanolo, biogas e DME (dimetiletere). “Il DME è particolarmente interessante poiché, prendendo in considera-

zione l’intera catena di produzione, ha un impatto molto ridotto sull’ambiente”, precisa Lars Mårtensson. Lo stesso DME, inoltre, vanta la più elevata efficienza energetica fra i combustibili ricavati dalla medesima materia prima malgrado il principale convertitore energetico resti il gasolio. Economicamente risulta già competitivo se ricavato dalla biomassa tramite la gassificazione del black liquor ottenuto dall’industria della carta. Volvo Trucks metterà in funzione autocarri DME nel 2009, anche se in via sperimentale.

Biogas e biodiesel possono costituire un’altra alternativa nella complessa partita della “riconversione” dei propulsori. Entrambi i carburanti vengono bruciati in un motore diesel e combinati grazie all’utilizzo di serbatoi e sistemi di iniezione separati. Una piccola parte del biodiesel viene utilizzata per mantenere il funzionamento del sistema di combustione e compressione nel motore diesel, sfruttando quindi il tasso di efficienza superiore fornito dal motore diesel. Può essere rifornito con carburante diesel se non è disponibile gas. La disponibilità dei carburanti è giocoforza destinata a essere diversa a seconda della latitudine poiché dipende dalle materie prime utilizzabili. “Per le società che operano a livello internazionale - osserva sempre Lars Mårtensson - può essere un vantaggio disporre di veicoli che funzionano con combustibili diversi. È fondamentale che i produttori e i legislatori coordino le proprie azioni per creare un unico standard internazionale e un sistema di certificazione delle emissioni dei gas per ogni combustibile, sì da garantire qualità e compatibilità delle emissioni”. In attesa che cresca la quota di mercato dei biocombustibili, Volvo suggerisce almeno di diluirli in quelli fossili: la quota ipotizzata è del 5 per cento di biodiesel, quello più diffuso ed ottenibile attraverso l’esterificazione di oli vegetali. Un simile impiego eviterebbe alle società petrolifere di modificare le strutture distributive esistenti in Europa. CHI BEN COMINCIA... L’inquinamento atmosferico è una delle priorità delle politiche ambientali di molti i Paesi e le Case automobilistiche non sono insensibili. Non possono esserlo. Mats Franzén rivendica il loro impegno a nome di Volvo: “Nel 2006, quando è stata introdotta la normativa Euro 4 - osserva - i limiti relativi alle emissioni di particolato e ossidi d’azoto so no stati diminuiti rispettivamente dell’80 e del 30 per cento. L’entrata in vigore dei parametri Euro 5 nel 2009 porterà a un’ulteriore riduzione di circa il 50 per cento delle emissioni di ossidi d’azoto”. Da ricordare che la Casa svedese, ancora nel 2005, ovvero quattro anni prima dell’introduzione dei più severi limiti ha lanciato il primo propulsore Euro 5 e già oggi la maggior parte della gamma Volvo Trucks è disponibile in questa configurazione. Prima ancora di arrivare ai carburanti di nuova generazione, Volvo Trucks sta per lanciare un filtro particolato diesel che consente di ridurre le emissioni di particolato dei motori Euro 2 ed Euro 3 di oltre il 95 per cento, promuovendo un livello di emissioni sostenibile a lungo termine. Senza contare le altre tecnologie relative alle emissioni, dall’SCR (Selective Catalytic Reduction) all’EGR (Exhaust Gas Recirculation). Ma in Volvo Trucks pensano già alla sfida Euro 6.

IL MONDO DEI TRASPORTI Mensile di Politica, Economia, Cultura e Tecnica del Trasporto Direttore responsabile Paolo Altieri Direzione, redazione e amministrazione Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza - tel. 039/493101 - 493103 - fax 039/493102 e-mail: info@vegaeditrice.it Sede Legale Viale E. Stefini 2 - 20125 Milano Editore Vega Editrice Presidente Luisella Crobu Direttore editoriale Cristina Altieri Condirettore editoriale Vincenzo Lasalvia Pubblicità Co.Prom: Via Ramazzotti 20 - 20052 Monza - tel. 039/493101-2 - fax 039/493102 Promozione Piero Ferrari Art Director Renato Montino Impaginazione e Fotocomposizione Varano, Busto Garolfo (Milano) Il Mondo dei Trasporti è registrato presso il Tribunale di Milano numero 327 del 4/5/1991 - Abbonamento annuo: Italia Euro 40,00, estero: Euro 77,44 Versamento sul c/c postale n. 40699209 intestato a Vega Editrice Srl, Milano Poste Italiane Spa -Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) Art.1, comma 1, DCB Milano - Distribuzione Cellofanedit: Cologno Monzese (MI) - Stampa: Ottavio Capriolo spa, Milano.

Fra i combustibili alternativi, Volvo Trucks intravede grande potenzialità con i biocombustibili di seconda generazione che possono essere prodotti attraverso un processo di massificazione di diesel sintetico, metanolo, biogas e DME.


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IL MONDO DEI TRASPORTI • Novembre 2007

di Lino Sinari

MAN / PER IL 2008 “TRUCK OF THE YEAR” SONO IL TGX E IL TGS

AMSTERDAM - Anton Weinmann, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Man Nutzfahrzeuge, non stava nella pelle quando ha potuto sollevare in alto le braccia tenendo ben saldo il trofeo “Truck of the Year” per il 2008 appena consegnatogli da Andy Salter, Presidente della giuria del premio. Era il momento tanto atteso per poter dare libero sfogo alla soddisfazione di vedere premiato ancora una volta il lavoro dei suoi “uomini e donne” che hanno saputo dare con i nuovi TGX e TGS splendida continuità alla cosiddetta “Trucknology Generation” avviata con successo nel 2001 con la splendida realizzazione del TGA con il quale Man Nutzfahrzeuge aveva realizzato una vera e propria svolta nella sua pur lunga storia, puntualmente premiata dalla clientela di tutta Europa. “Sì, siamo tutti davvero felici - ha dichiarato Anton Weinmann - per questo riconoscimento che ci consente per l’intero 2008 di vedere i nostri TGX e TGS sfrecciare sulle strade d’Europa con la prestigiosa scritta in alto sul frontale della cabina Truck of the Year. La giuria del premio ha voluto sottolineare, assegnandoci il trofeo, che l’evoluzione della Trucknology Generation un fatto concreto, realizzato sulla base di un impegno di progettisti, tecnici, responsabili commerciali e di marketing davvero a tutto campo, finalizzato a mettere nelle mani dei clienti autocarri che rispondono in maniera ottimale alle loro esigenze sul terreno dell’efficienza, dei consumi contenuti, della guidabilità, delle emissioni ridotte e in sintesi della redditività”. Per Man Nutzfahrzeuge si tratta del “settimo sigillo” dopo i successi ottenuti nel 1978 con il modello “9.280 FLS”, nel 1980 con l’autocarro “19.321”, nel 1987 con l’F90, nel 1995 con l’F2000, nel 2001 con il TGA e nel 2006 con il TGL. Nella classifica per

Il settimo sigillo Dopo i successi conquistati negli anni 1978, 1980, 1987, 1995, 2001 e 2006, la Casa di Monaco di Baviera ottiene ancora l’ambito riconoscimento con i due trucks che rappresentano una convincente evoluzione della “Trucknology Generation” avviata con successo nel 2001 con il TGA. costruttori, seguono Mercedes-Benz e Volvo Trucks con 5 successi, Daf con 4, Iveco e Scania con 3, Renault Trucks con 2, Ford, Leyland e Seddon Atkinson con una vittoria. Evidentemente i “giurati” del Truck of the Year hanno un’attenzione particolare per quanto viene realizzato in quel di Monaco, ma è altrettanto vero che, con gli anni 2000, Man ha profondamente rinnovato la sua immagine. Non è un caso che il bilancio del 2006 ci dice che il marchio del leone, che vanta 36.000 dipendenti, ha venduto nel mondo circa 80mila veicoli e oltre 7.300 autobus e telai per un fatturato di oltre 8,7 miliardi di euro. Cifre che quest’anno si prevedono ancora in aumento a dimostrazione dell’ottimo stato di salute della Casa bavarese. Che oggi conta in Germania su 5 impianti di produzione, a Monaco di Baviera (autocarri pesanti e ricambi), Norimberga (motori), Salzgitter (autocarri pesanti e autobus urbani), Gustavsburg (parti alla pressa), Pilsting e Plauen (autobus turistici premium) ai quali si aggiungono i siti internazionali a Vienna (veicoli speciali), Steyr sempre in

Anton Weinmann, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Man Nutzfahrzeuge.

Albo d’oro “Truck of the Year” Anno 1977 1978 1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992

Marca

Modello

Seddom Atkinson Man Volvo Man Leyland Ford Renault Volvo Mercedes-Benz Volvo Man Daf Scania Mercedes-Benz Renault Iveco

Serie 200 19.280 FLS 7 19.321 T45 Cargo 813 G260/290 F10 LN2 FL6/7/10 F90 Serie 95 T143 6X2 SK AE Magnum EuroCargo 120

Anno

Marca

Modello

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Iveco Volvo Man Scania Mercedes-Benz Daf Mercedes-Benz Volvo Man Daf Iveco Mercedes-Benz Scania Man Daf Man

EuroTech 440 FH12 e FH16 F2000 R124-400 Actros 95 XF Atego F12 TG-A Serie LF Stralis Actros Serie R TGL XF 105 TGX-TGS

Austria (autocarri leggeri e medi oltre che ricambi), Cracovia, Poznan e Starachowice in Polonia (autocarri pesanti, autobus urbani e componenenti), An kara in Turchia (autobus turistici standard e interurbani), Olifantsfontein e Pinetown in Sud Africa (assemblaggio di autocarri e autobus), Pune in India (autocarri pesanti in joint venture con Force Motors), Querétaro in Messico (assemblaggio di autocarri e autobus). “Con i modelli TGX e TGS - ha aggiunto Weinmann - il Gruppo Man Nutzfahrzeuge si rposiziona sul mercato attuando un riordino della proposta che si basa sull’abbinamento delle gamme di veicoli a ben definiti segmenti. Mentre il TGS è lo specialista per il settore del frazionismo, del servizio regionale e della distribuzione, il TGX si propone per i servizi di linea nazionale e internazionale. Il nostro orgoglio, però, è il TGX V8, il modello top della gamma pesante con un 8 cilindri a V da 680 cavalli di potenza e 3.000 Nm di coppia che gli conferisce il titolo di più potente autocarro di serie in Europa. Si tratta di un vero e proprio

Classifica per marche 1. Man 2. Mercedes-Benz Volvo Trucks 4. Daf 5. Iveco Scania 7. Renault Trucks 8. Ford Leyland Seddom Atkinson

7 5 5 4 3 3 2 1 1 1

purosangue, nato per i grandi viaggi e in grado, anche con alte masse complessive e su strade impegnative, di far valere la potenza del suo motore in maniera assolutamente entusiasmante. Per noi la sfida è stata quella di combinare la tecnologia di punta e le emozioni. Nei modelli TGX e TGS abbiamo sposato elementi moderni con elementi collaudati. Affidabilità, redditività e sicurezza sono i parametri con i quali ci giudicheranno i clienti. Siamo convinti di non deluderli”.


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ATTUALITÀ

IL MONDO DEI TRASPORTI • Novembre 2007

RENAULT TRUCKS / UN CONCETTO INNOVATIVO DI VEICOLO URBANO PRESENTATO AD AMSTERDAM

L’ecologico Hybrys per la raccola rifiuti È un veicolo 6x2 dotato di un motore Dxi 7 da 320 cv con cambio automatico Optidriver+ e un motore elettrico MDS (Motor Drive System). Alla messa in moto, senza chiave, il sistema elettrico realizza la partenza del mezzo prima che il motore termico subentri. La gestione elettronica della catena cinematica assicura un passaggio ottimizzato fra i due sistemi di propulsione al fine di procurare una guida confortevole, poco rumorosa, e dei consumi di carburante sensibilmente ridotti. Il debutto nel medio termine. fase di trazione, ma viene altresì utilizzata per alimentare gli elementi di sicurezza e di comfort che sono abitualmente accoppiati al motore termico, quali per esempio il circuito dello sterzo o il riscaldamento. Nel momento d’arresto del veicolo, è possibile spegnere il motore termico. Il motore elettrico può anche essere reso funzionante, in accoppiata, nelle fasi di sovraccarico del motore termico, come in salita.

di Cristina Altieri Pero (Mi) - Si chiama “Hybris” il concept innovativo di veicolo urbano che Renault Trucks ha presentato al Salone del Trasporto Stradale di Amsterdam. Sfrutta, ovviamente, una tecnologia ibrida. Vediamo in che modo. Renault Trucks, per la sua gamma di veicoli destinati alle collettività locali e ai servizi di nettezza urbana, già oggi propone una scelta di motorizzazioni e sistemi di propulsione alternativi: biodiesel, gas naturale, bimodale termico/elettrico, elettrico integrale. In un prossimo avvenire, la tecnologia ibrida chiamata “parallela” (un motore termico e un motore elettrico che fornisce la potenza alle ruote secondo molteplici scenari di ripartizione) applicata sul veicolo-concept Hybrys completerà questa offerta. I progettisti di Lione hanno sviluppato per Hybrys anche un design naturale e fluido, particolarmente adatto alla circolazione nei centri urbani, in special modo per la raccolta dei rifiuti urbani.

CONSUMI OTTIMIZZATI

ECCEZIONALE VISIBILITÀ La calandra, asimmetrica, che sfoggia un marchio imponente e decentrato, concede al conducenti e agli operatori del servizio una visibilità eccezionale. Lo stile pulito, le superfici lisce e i colori madreperlati ne fanno un veicolo u nico, che offre, allo stesso tempo, un’immagine forte di rassicurante purezza e di alta tecnologia a bordo. Il paraurti, dalle linee gradevoli, favorisce una perfetta integrazione nei centri urbani. L’asimmetria della parte anteriore della cabina consente una visibilità eccellente sulla destra, mentre un nuovo concetto di porta Vision rafforza la visibilità laterale. Le telecamere di visione anteriore e

posteriore sono perfettamente integrate alla cabina, senza alcuna asperità esterna. Il sistema di salita, retrattile nella cabina dal lato passeggero, offre un accesso confortevole e una maggior sicurezza per l’operatore che sale e scende frequentemente. I fari, integrati nel paraurti, di notte proiettano una luce diffusa e efficace che rende facile la visione sulla strada. Il sistema “tecnico ibrido” è perfettamente integrato sulla destra del telaio, protetto da un compartimento ventilato, e non presenta alcuna irregolarità. L’interno della cabina di Hybrys è a-

datto a tutti i mestieri legati alla raccolta dei rifiuti solidi. Il design, dalle linee semplici e pulite, e le tonalità in perfetta armonia con i colori esterni, gli conferiscono un carattere allo stesso tempo “high tech” e naturale. La combinazione dei colori verde satinato e bianco opaco rende l’abitacolo luminoso e crea un’atmosfera distensiva. I tre sedili, dai profili verde chiaro e grigio metallizzato, sono in perfetta simbiosi con i colori esterni. Il sedile del conducente è dotato di un bracciolo ergonomico, largo e confortevole. Completamente sgombro, il cruscotto è dotato di due schermi. Lo schermo principale, situato dietro al volante, offre le informazioni principali necessarie per la guida: velocità, contagiri, livelli dell’acqua e dell’olio, marcia inserita, visualizzazione delle prestazioni ambientali (sistema elettrico; sistema termico). INFORMAZIONI IN ABBONDANZA Lo schermo secondario, situato sulla parte destra del cruscotto, offre le seguenti informazioni: visualizzazione delle immagini delle telecamere di retrovisione, con la sorveglianza del sistema di caricamento, schermo di navigazione specifica con la visualizzazione dei percorsi di lavoro da eseguire e il percorso già effettuato, informa-

zioni sulla gestione del veicolo: peso del carico imbarcato, velocità specifiche, visualizzazione del comfort: temperatura interna, radio. Lo schermo di antevisione e i due schermi di retrovisione rimpiazzano gli specchi tradizionali e sono posti al di sotto del conducente, integrati nella consolle. Il comando del cambio automatico si trova sul volante. Il Renault Hybrys è un veicolo 6x2 dotato di un motore Dxi 7 da 320 cv con cambio automatico Optidriver+ ed un motore elettrico MDS (Motor Drive System). Il blocco elettrico, situato nel passo, comprende le batterie di potenza, le elettroniche di comando, i circuiti di distribuzione della potenza e il sistema di raffreddamento. Alla messa in moto, senza chiave, il sistema elettrico realizza la partenza del mezzo prima che il motore termico subentri. La gestione elettronica della catena cinematica assicura un passaggio ottimizzato fra i due sistemi di propulsione alfine di procurare una guida confortevole, poco rumorosa, e dei consumi di carburante sensibilmente ridotti. Il principio di Renault Hybrys è di recuperare l’energia cinetica del veicolo in fase di rallentamento e trasformare la stessa sotto forma elettrica, quindi di stoccarla nelle batterie di potenza. Questa energia si rende in seguito disponibile per il motore elettrico, nella

Questo autorizza una definizione ottimizzata della catena cinematica con coppie di ponte lunghe che sono favorevoli in termini di consumi di carburante. La ricarica delle batterie avviene essenzialmente in fase di decelerazione, di rallentamento, di frenatura o attraverso collegamento alla rete elettrica. Questi differenti elementi sono pilotati da una nuova architettura elettronica di comando che garantisce il miglior utilizzo dei motori termico e elettrico. Essa gestisce, allo stesso tempo, l’utilizzo del cambio automatico e assicura un completo controllo della catena cinematica. Tutto ciò genera, di fatto, una riduzione delle emissioni sonore. L’ottimizzazione del rendimento energetico del veicolo consente di diminuire sensibilmente i consumi di carburante e le emissioni di CO2. Per la sicurezza e il comfort d’utilizzo dei clienti, infine, Renault Hybrys è dotato di un freno di parcheggio a comando elettrico. La riduzione dei consumi di gasolio può raggiungere, secondo le applicazioni, il 35 per cento in rapporto a una catena di propulsione classica. Questo provoca una riduzione direttamente proporzionale delle emissioni di gas inquinanti e di CO2. Con la trazione elettrica integrale, l’autonomia è di due chilometri. Hybrys offre, per le sue caratteristiche, una riduzione significativa delle emissioni di rumore. Hybrys può essere gestito con una motorizzazione Euro 5, con biodiesel, e può essere equipaggiato con un filtro antiparticolato. Oltre 3.000 motorizzazioni Renault Trucks a GNV (Gas Naturale Veicoli) circolano oggi nel mondo. La generalizzazione della circolazione di veicoli alle norme Euro 4, oggi, e Euro 5 domani, la possibilità d’introdurre il 30 per cento di biodiesel e l’aumento delle vendite di veicoli bi-modali o elettrici, contribuiranno efficacemente alla protezione dell’ambiente. Renault Trucks, con Hybrys apporta una risposta supplementare alle sfide strategiche della rarefazione del petrolio e alle sollecitazioni ambientali.

È IL FRUTTO DELL’ACCORDO TRA RENAULT TRUCKS E GAZ

Partita in Russia la produzione del motore YaMZ 650 IAROSLAVL - Alla presenza di Stefano Chmielewski, Presidente di Renault Trucks, e di Sergey Zanozin, rappresentante del Gruppo Gaz, il 16 ottobre scorso nella città di Iaroslavl in Russia è stata avviata la produzione dei motori YaMZ 650, frutto del trasferimento di tecnologia del propulsore Renault dCi 11. Questa produzione rappresenta la concretizzazione dei primi contratti che hanno portato all’accordo firmato 18 mesi fa tra le due società. Che prevede appunto il trasferimento della tecnologia del motore Renault dCi11 da 11 litri e la cessione di impianti e attrezzature industriali. I Una particolare ricerca stilistica caratterizza sia le linee esterne dell’Hybrys sia l’interno dell’abitacolo.

primi esemplari del motore YaMZ 650 sono stati prodotti sulla linea di assemblaggio ceduta da Renault Trucks e installata a Iaroslavl nei mesi scorsi. Questo propulsore, che risponde alle normative antinquinamento Euro 3, andrà a equipaggiare i veicoli prodotti dalle filiali del Gruppo Gaz e sarà distribuito in Russia come negli altri Paesi della confederazione. Nel 2008, Renault Trucks continuerà a garantire formazione e assistenza tecnica al fine di facilitare l’integrazione della tecnologia e seguirà le fasi di montaggio con una cadenza produttiva stimata in 20mila unità l’anno.


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DEALER

IL MONDO DEI TRASPORTI • Novembre 2007

CREMA DIESEL DAL 1980 INSIEME A MERCEDES-BENZ

Lacchinelli: “La Stella è il nostro valore aggiunto”

di Mattia Eccheli CREMONA - La vendita nel dna. Quasi una scelta di vita, soprattutto grazie alla fiducia che il padre le ha accordato fin dal suo ingresso in azienda. “Però ho fatto la gavetta” ricorda Simona Lacchinelli, una delle due figlie del cavalier Paolo, l’inventore del “commercio della carta in Italia” e titolare dell’omonima azienda cartaria fino alla sua morte, avvenuta nel 2001. Perché a Paolo Lacchinelli la concessionaria era un’“avventura” che piaceva, un ramo meno povero e più suggestivo di quello della carta. Così, nel 1980 nasce a Vaia no Cremasco la Crema Diesel Spa che assume il mandato della vendita di automobili e veicoli industriali Mercedes-Benz. Il sodalizio con la casa della Stella dura da allora, senza rimpianti o pentimenti. Cinque anni dopo la sua costituzione, nell’impresa di famiglia entra la allora 21enne Simona, che comincia con il settore dei ricambi. Poi tutto il resto, fino alla responsabilità totale della concessionaria che adesso ha due filiali, una a Cremona, inaugurata il 30 giugno 2006, e la seconda operativa da poche settimane a Lodi, in una posizione strategica per l’assistenza dei veico-

La moderna sede di Crema Diesel a Cremona. famiglia. Il fatturato della concessionaria, tra vendita, assistenza, officina e ricambi, si aggira attorno ai 65 milioni di euro. Il segmento dei veicoli industriali ne “vale” 13; i pesanti Actros, Axor e Atego “pesano” per 6,5 mentre i Transporter Sprinter, Vito e Viano per altri 5,5. I volumi del marchio Smart ammontano a circa 3,5 milioni. Il veicolo più venduto è lo Sprinter con 90 unità mentre il mezzo pesante di maggior successo è l’Axor, commercializzato in 21 esem-

plari. Ricambi e officina incidono complessivamente per il 10 per cento. Il 2007 dovrebbe chiudere con ricavi in crescita: le stime sono del 10 per cento. In meno di vent’anni i volumi sono lievitati: da 300 mezzi, fra vetture e veicoli industriali, a circa 1.800. Un bel successo: “Calma, calma, andiamoci piano - avverte Simona Lacchinelli mica è tutto merito mio. Intanto anche altri concessionari sono cresciuti parecchio e poi Mercedes-Benz ci ha aiutati molto ampliando la gamma. Quando io

La giovane imprenditrice, che ha raccolto l’eredità del compianto cavaliere Paolo, ha saputo dare negli ultimi anni un forte impulso alle attività dell’azienda cremonese, trasformandola in un punto di riferimento assoluto per gli autotrasportatori della zona. ho cominciato a occuparmi della concessionaria erano presidiati solo determinati segmenti, oggi è diverso perché l’offerta è molto più completa”. Qualche merito lo avrete anche voi, però... “Cosa vuole, noi siamo gente abituata a lavorare. Non ci spaventa fare quello che facciamo e cioè, per quanto mi riguarda, anche arrivare alle otto e mezzo del mattino e andare via dopo dodici ore alle otto e mezzo la sera. Dedico molto tempo al lavoro: mi piace e mi diverte”.

Anche nel territorio gestito con grande dinamismo e con assoluta professionalità da Crema Diesel i veicoli industriali e commerciali Mercedes-Benz godono di un buon successo. Qui sopra, l’Actros, a destra, lo Sprinter e, sotto, l’Atego. li, perchè di fianco all’uscita del casello autostradale. Simona Lacchinelli confessa che quella di vendere è una sensazione piacevole tanto che quando MercedesBenz le ha offerto una possibile “specializzazione”, lei non ha avuto alcun dubbio. E sembra quasi che, da titolare, rimpianga la possibilità di chiudere personalmente qualche contratto: “Ma alcuni clienti, di quelli con i quali ha con solidato un rapporto che dura da anni, l’ho conservato ancora per me” ammette. Simona Lacchinelli ha assunto il timone della concessionaria verso la fine degli anni Ottanta: “Mio padre mi ha dato una grande opportunità e mi ha affidato enormi responsabilità” dice. Una fiducia che il cavaliere sembra aver riposto bene. L’altra figlia, Alessia, si oc cupa oggi del settore della carta mentre Simona segue con successo il comparto automobilistico che coinvolge anche la madre: una vera impresa di

E “facile” vendere Mercedes? “Il marchio della Stella conta. Eccome se conta: la gente lo vuole. E con gli anni i clienti si sono accorti di quanto sia cresciuta la professionalità. Di quanto siano valide le offerte e le proposte di Mercedes-Benz. L’affidabilità dei mezzi e la qualità del servizio sono validissimi. E anche sul fronte delle garanzie uno non si rende nemmeno conto di quello che ha a disposizione fino al momento in cui non è in difficoltà. Ecco cosa vuol dire la Stella. Ed ecco perché si innesca una forte fidelizzazione”. Crema Diesel Spa occupa oggi 110 addetti, 100 dei quali concentrati sulla sede e sulla grande filiale di Cremona. Complessivamente le strutture della società guidata da Simona Lacchinelli dispongono di oltre 16mila metri quadrati coperti e di quasi 35mila scoperti. La storica sede di Bagnolo Cremasco si estende su circa 20mila metri quadrati, di cui 7mila coperti dove si trovano non solo gli uffici ma anche l’officina e

Simona Lacchinelli, titolare della Crema Diesel. la carrozzeria. Complessivamente, quasi una settantina di addetti operano nel com parto dell’assistenza, segno evidente che l’obiettivo è quello di... non lasciare nessuno per strada. Lo conferma la strategia di “espansione” della concessionaria che accompagna la crescita dei volumi con i “traslochi”. La sede originaria di Vaiano Cremasco viene inizialmente ampliata ma, con il 1995, non basta più e arriva così il trasferimento a Bagnolo Cremasco in un avveniristico edificio al centro di un’area di 30.000 mq dedicata ai servizi. La struttura, ricca di luce, di colore e di innovative soluzioni architettoniche, è considerata una delle più belle e funzionali d’Italia. La sua costruzione ha rappresentato un grosso im pegno per la famiglia, comunque premiato con un ulteriore passo avanti nei volumi di vendita. Vengono inoltre ampliati i servizi post-vendita (tra cui l’officina e il magazzino ricambi) e inaugurata la carrozzeria. I risultati non tardano ad arrivare tanto che, nel 1999, Crema Diesel sbarca anche nella provincia di Lodi, a Orio Litta, con una filiale di vendita e assistenza vetture. Nel marzo del 2004, accanto alla sede di Bagnolo Cremasco, viene aperto un esclusivo spazio interamente riservato al marchio Smart. Nel 2005 apre anche la nuova sede nella città di Cremona: 6mila mq coperti dedicati a vendita, assistenza e servizi di carrozzeria di autovetture Mercedes Benz, Smart e veicoli commerciale e industriali Mercedes Benz. L’attività di Simona Lacchinelli non sfugge alla comunità locale che, nel 2005 la insignisce del titolo di “cremasco dell’anno”, la prima donna a ricevere questo ambito riconoscimento.


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Actros. Una storia di successo. Actros. La sua storia lo conferma al vertice assoluto dei veicoli industriali. Nella tecnologia, con l’energia pulita dei motori BlueTec®. Nella performance, con la nuova generazione di cambi automatizzati PowerShift a 12 marce. Nella sicurezza, con le dotazioni d’avanguardia come l’Active Break Assist. Nella telematica, con il sistema di gestione per le flotte FleetBoard. Oggi più che mai, Actros conferma la sua storia di successo.


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AZIENDE ALLA RIBALTA

IL MONDO DEI TRASPORTI • Novembre 2007

LA CALCESTRUZZI DAU DI BERCHIDDA

Betonaggio a ritmo di jazz Originaria di Berchidda, la cittadina resa famosa dal jazzista Paolo Fresu di Mattia Eccheli OLBIA - Calcestruzzo a ritmo di jazz. E manuele Dau, uno dei tre figli del fondatore del piccolo “impero” di fami glia, ci tiene a ricordarlo: “Paolo Fresu è del nostro paese, Berchidda” sottolinea orgoglioso. Il quasi 37enne Fresu è uno dei più grandi interpreti del genere mentre l’ancora giovane dinastia Dau (il papà, Antonio, ha appena 64 anni) è ormai una protagonista della rinascita edilizia della Sardegna settentrionale. Il sito aziendale (www.calcestruzzidau.it) propone una serie di immagini di alcuni importanti interventi ad Arzachena, Olbia, Porto Cervo e altro ancora: “L’Isola Bianca, il più grande scalo passeggeri d’Italia ammette Emanuele, il figlio che si occupa della gestione dell’impresa - l’abbiamo fatto noi. Ma anche lo Yachting Club di Porto Cervo. E pure il cantiere nautico do ve è stata realizzata una delle imbarcazioni che ha preso parte alla Coppa America, Azzurra”. Di più, però, Emanuele Dau non dice: “Qui c’è un turismo ricco - insiste e l’ha portato l’Aga Khan. Per questo facciamo anche numerosi interventi, come dire, particolari, talvolta anche stravaganti. Ma di questi, me lo permetta, preferiamo non parlare. Sono operazioni interessanti, ma per ragioni di privacy non ne sveliamo i dettagli”. Lungo la rinomata e affollata Costa Smeralda non sono certi i personaggi

La famiglia di Antonio Dau in due decenni è diventata un punto di riferimento in Sardegna per i lavori di costruzione e ristrutturazione. E per il trasporto del materiale i mezzi Scania dal 2002 la fanno da padroni.

importanti a mancare: una volta erano gli arabi, adesso sono i russi, oltre al jet set artistico, pallonaro e del piccolo e grande schermo. Ma non solo. Così, ad esempio, succede perfino di dover “recapitare” il calcestruzzo a chi ha in mente di costruirsi la settima piscina. Motivi di privacy dunque, ma anche di sicurezza impongono al manager non di aggiungere altro. Dal 2002 la Dau ha avviato una conversione dei propri mezzi. “Con Scania - spiega ancora Emanuele - abbiamo cominciato un percorso insieme: noi spieghiamo le nostre necessità e loro ci vengono incontro”. Già oggi circa la metà degli oltre 30 veicoli arrivano da Södertälje. Tutto è cominciato con l’incontro di Roberto, il responsabile della lungimirante concessionaria della Casa scandinava di Livorno, la Lipiscandia: “Non so come - chiarisce sempre Emanuele - ma è riuscito a farci avere un pezzo di ricambio in appena tre giorni. E non sto parlando di una guarnizione o di una marmitta. Tre giorni appena. Al tre volte, con altre case, abbiamo atteso anche due mesi e mezzo. Nel nostro comparto il fermo macchina è particolarmente oneroso. Devo dire che il rapporto post vendita è fondamentale e con Scania è molto soddisfacente”. L’intera famiglia Dau è impegnata nel mandare avanti le diverse attività. Tutto ha inizio con il rientro in Sardegna di Antonio Dau: nel 1972 lascia la Fiat a Torino e inizia a fare l’autotra-

Scania fornisce alle due dinamiche aziende di Antonio Dau motrici e autotelai di grande affidabilità. sportatore di materiali edili a Berchidda. Cinque anni più tardi si mette anche a fare il cavatore con un impianto di inerti e nel 1979 si “cimenta” con il calcestruzzo. La capofila Calcestruzzi Dau Srl nasce nel 1986 (il 26 febbraio, per la precisione) rilevando un’azienda di frantumazione di inerti e produzione di calcestruzzo preconfezionato. I figli Monica (oggi 36enne, responsabile dell’amministrazione), Emanuele (33) e Marco (28 anni, incaricato del settore commerciale) cominciano giovanissimi a lavorare nell’impresa di famiglia di cui papà Antonio detiene ancora il pacchetto di maggioranza (52 per cento) e di cui la mamma, Elisa, è la presidente onoraria. “Siamo una famiglia molto unita - conferma Ema-

nuele - il papà è praticamente un ragazzino ed è sempre in azienda. A pranzo rientriamo tutti insieme a casa: la mamma continua a cucinare per tutti. Discussioni? Quelle sì, ma litigate mai. Anche perché se va bene l’impresa, è tutto ok an che in famiglia: siamo immersi in questa attività”. La Calcestruzzi Dau opera a Olbia e dintorni mentre la Dau Calcestruzzi 2001, che nasce tre lustri più tardi, è attiva nell’area di Arzachena. Proprio in questi mesi debutta anche la Calcestruzzi Nuoresi, l’ultima nata. Gli impianti di betonaggio diventano così tre, per coprire un’area sempre più vasta: “Il raggio d’azione è obbligatoriamente limitato nell’arco di 50 chilometri spie ga Emanuele Dau, l’“architetto”

dello sviluppo aziendale - perché entro un’ora il materiale si deteriora. Non abbiamo tempo da perdere”. Per questo l’affidabilità dei mezzi è fondamentale e anche su questo punto gli imprenditori sardi della famiglia Dau non hanno nulla da contestare a Scania: “Ci stiamo ampliando - insiste il 33enne manager - perché vogliamo investire in questa attività: questo è un lavoro che ci piace”. Non lo dice chiaramente, ma pare di capire che il servizio offerto da Scania in Italia soddisfi i Dau tanto da spingerli ad abbracciare con ancora maggiore convinzione il marchio scandinavo. Il resto del parco veicoli è ripartito fra Iveco, Man e Astra, ma ormai il “da do è tratto” e il matrimonio con

Scania sembra essere diventato sempre più solido. Il parco mezzi è composto da una ventina di betoniere, da sette pompe e cinque cassonati ai quali si ag giungono le cinque pale meccaniche. Complessivamente un patrimonio su ruote di oltre 2,5 milioni di euro. Non sono pochi per un nucleo di “piccole” imprese che sviluppano un fatturato di circa 11 milioni di euro, 6 dei quali riconducibili alla Calcestruzzi Dau. Scania fornisce alle due aziende principali (ce n’è anche una terza, che si occupa di autotrasporto) motrici e au totelai, mentre per l’allestimento (cioè il tamburo, la parte “rotante”) il riferimento è un altro. “Siamo stati fra i primi in Italia - commenta Emanuele Dau - a disporre della presa di forza, cioè ad avere un solo motore anziché due. Significa molto in termini di costi di gestione perché con un litro di gasolio, almeno con i mezzi Scania, riusciamo a percorrere 2,2 chilometri”. I costi del carburante incidono complessivamente per il 30 per cento su quelli complessivi, solo che fra mezzi e mezzi ci sono divari anche importanti, addirittura fino al 18 per cento. È parecchio: “Abbiamo bisogno di mezzi dalla tecnologia avanzata e sicuri” insiste Emanuele. Le strade sono quelle che sono e spesso le “consegne” vanno effettuate in zone non esattamente di facile accesso. Vuol dire che i mezzi sono sottoposti a sforzi notevoli: non solo i motori, ma anche il telaio perché la grande “lavatrice” per il calcestruzzo è sempre in funzione. “Diciamo che non vogliamo tenere le motrici per più di sei o sette anni” argomenta il manager di famiglia. Un’età ragionevole considerando che le betoniere non percorrono più di 45mila chilometri l’anno. Insomma, questi mezzi “stressati” macinano mediamente meno chilometri rispetto ad altri. Solo le autopompe arrivano fino ai 9 anni di anzianità di servizio ma questo si spiega con gli elevatissimi investimenti in allestimento: anche 300mila euro. I due principali impianti di betonaggio griffati Dau (il terzo è appena entrato in funzione) producono qualcosa come 160mila metri cubi di calcestruzzo, vale a dire poco meno di 4 milioni di quintali l’anno trasportati in circa 16mila viaggi. Opere pubbliche (non solo il porto, ma anche ospedali ed una porzione di aeroporto) e private (a servizio soprattutto del turismo) sono i rami di attività della famiglia: “Spesso facciamo quello che non si vede ma che è assolutamente indispensabile: le fondamenta” sorride sempre Emanuele Dau. Consolidata la presenza nel mercato locale di Olbia, nel 1999 la Calcestruzzi Dau Srl (33 addetti complessivamente, inclusi due figli, Monica ed Emanuele) smantella il vecchio impianto manuale, sostituendolo con uno nuovo, di moderna concezione e dotato di sistemi avanzati di gestione e controllo. Con l’apertura della seconda società (della quale è dipendente il terzo figlio ma il cui assetto è diviso in tre terzi fra gli eredi di papà Antonio), la famiglia si avvicina alla prestigiosa area costiera e l’attività diventa competitiva anche a servizio del turismo residenziale della Costa Smeralda. È il trampolino di lancio per il terzo impianto di betonaggio. Ma gli affari non sono solo affari. Nel frattempo, la Dau Calcestruzzi consegue la certificazione di qualità ed ha in corso le procedure per ottenere anche il “bollino” ambientale Iso 14000. E poi c’è la formazione: “Mi rendo conto che possa sembrare strano - osserva Emanuele Dau - ma guidare le betoniere non è solo pericoloso. Per il tipo di attività che svolgiamo presso i privati, infatti, servono discrezione, molta discrezione, educazione e rispetto”. Tutti gli autisti sono locali ma solo uno su cinque di quelli che si presentano sembra avere la stoffa per guadagnarsi il posto. Ogni anno viene svolta una specifica formazione che, generalmente, considerati i divieti in vigore nei mesi estivi turisticamente più affollati, si concentra fra agosto e settembre. “Perché noi vogliamo continuare a crescere” conclude Emanuele Dau.


Più potenza per i miei camion. Più forza al mio business. L’affidabilità è sempre stata al centro delle mie scelte e questo mi ha portato a scegliere Scania, dal primo 142 nel 1985 al V8 di oggi. Facendo molta strada in montagna ho bisogno di un veicolo che abbia una buona coppia e garantisca economia di consumi: V8 mi dà tutto questo e di conseguenza mi assicura un’eccezionale produttività. Per salire, non solo su strada, ma anche nella considerazione di colleghi e clienti, che riconoscono il prestigio del marchio Scania. Ho scelto V8 per assicurarmi un supplemento di energia nella mia attività, potenza a pieno carico, un mezzo affidabile con cui superare senza problemi il milione di chilometri. Parola di Scanista di lunga data e tantissimi chilometri.

Luca Taddei, Autotrasporti Taddei Luca & C. - Croviana (TN)

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DEALER

IL MONDO DEI TRASPORTI • Novembre 2007

IVECO / A FERRARA UNA NUOVA SEDE DELLA GHEDAUTO VEICOLI INDUSTRIALI di Lino Sinari FERRARA - Inaugurata a Ferrara una nuova sede della Ghedauto Veicoli Industriali, concessionaria Iveco per Bologna e provincia che, con questo insediamento, estende la propria presenza commerciale alla cittadina ferrarese e alla sua provincia. La nuova struttura si trova in una posizione strategica, all’uscita del casello di Ferrara Nord sull’Autostrada A13 Bologna-Padova. L’insediamento si sviluppa su un’area di 2.500 mq complessivi dei quali 1.500 coperti e vedrà la presenza di sole attività commerciali nel rispetto del nuovo

Una crescita strategica Questa nuova iniziativa rappresenta un’ulteriore tappa del grande processo di sviluppo fortemente voluto e impostato da Stefania Ghedini, alla guida dell’azienda da tre anni, durante i quali ha costruito un’azienda leader, al passo con i tempi, proseguendo con successo l’opera del padre Giorgio Ghedini.

Sergio Perini, general manager di Iveco Mercato Italia, e Stefania Ghedini tagliano il nastro per l’inaugurazione della nuova sede della concessionaria. mandato ricevuto dalla Concessionaria Ghedauto Veicoli Industriali Srl. A Ferrara e nella sua provincia l’autotrasporto opera soprattutto al servizio delle imprese agricole e nel conto proprio con aziende artigiane e commerciali di medio-piccole dimensioni, senza dimenticare, tuttavia, alcune importanti cooperative di trasporto che costituiscono l’asse portante del settore in quel-

l’area. Questa nuova iniziativa rappresenta un’ulteriore tappa del grande processo di sviluppo fortemente voluto e impostato da Stefania Ghedini, alla guida dell’azienda da tre anni, durante i quali ha costruito un’azienda leader, al pas so con i tempi, proseguendo con suc cesso l’opera del padre Giorgio Ghedini. L’apertura della sede di Ferrara se-

gue di pochi mesi l’inaugurazione della nuova officina assistenziale realizzata presso la struttura centrale di Ghedauto a Bologna, un insediamento di 40mila mq che raggruppa tutti i marchi del Gruppo Fiat. Qui si trovano anche la Direzione commerciale e amministrativa della Concessionaria Iveco. La nuova area assistenziale bolognese si sviluppa su una superficie di 1.700

mq, nei quali sono allestite 14 postazioni di lavoro con due fosse di 14 metri. Il magazzino ricambi è invece a San Lazzaro di Savena, sempre alle porte di Bologna, in un insediamento di 2.500 mq dove vengono gestite oltre 2.500 voci. I programmi futuri della Concessionaria Iveco Ghedauto Veicoli Industriali Srl prevedono, fra un anno, l’i nau gurazione di un nuovo importante inse-

diamento di 20mila mq a Castel San Pietro, in provincia di Bologna e in prossimità dell’importante comune di Imola. Prospiciente all’Autostrada A14 “Adriatica”, la nuova sede sarà inserita all’interno di un’area logistica destinata ad avere un grande sviluppo con la creazione anche di un parcheggio per veicoli industriali sicuramente uno dei più grandi d’Italia.

KRONE

Importanti novità sul fronte della sicurezza e della qualità dei trasporti

Trailer di assoluta avanguardia Sul mercato arriva la Mega Liner per grandi volumi e trasporti di coil. Intanto, è stata perfezionata la serie Cool Liner per trasporto alimenti e presentata la novità mondiale dell’airbag di sicurezza del tetto nel semirimorchio. MILANO - I professionisti del trailer, i tedeschi della Krone, presentano sul mercato alcune interessanti novità per migliorare la qualità e la sicurezza dei trasporti. Nel campo del trasporto di alimenti, la cassa frigorifera della serie Cool Liner è stata modificata e perfezionata nella parete frontale e nelle pareti laterali, così come nel portale posteriore. Il rafforzamento dello spessore è la modifica più importante che riguarda la parete frontale; esso determina una sezione trasversale piena dell’aria in uscita per tutta la larghezza interna del refrigeratore, il che comporta un miglioramento del bilancio energetico nella cella. La novità sulle parete laterali è costituita da un profilo d’incorniciatura esterno più spesso e più alto. Dal momento che questo profilo angolare dispone di superfici d’incollatura chiaramente più larghe di quello precedente con spigoli obliqui, ha anche una robustezza angolare e in generale superiore nei confronti di torsioni e piegamenti della parete stessa. Oltre ai profili esterni è stato modificato anche quello interno fra tetto e pareti laterali. Anche sul telaio posteriore del Cool Liner, Krone fa uso di angolature a novanta gradi al posto di quelle oblique. Questa novità determina un impatto ottico migliore, senza contare che le parti appena realizzate sono più facili da riparare in caso di danni dovuti a tamponamento. Krone propone sul mercato anche Mega Liner per megavolumi e trasporti di coil. Con un’altezza del collo di soli 80 mm, pneumatici 445/45 R 19.5 e naturalmente 3.000 mm di altezza interna, la Casa tedesca ha realizzato un vero e proprio Mega Liner con buca coil. Il telaio è stato appositamente rinforzato e sopporta anche i carichi concentrati più estremi. La tara è di circa 7.350 kg. Per carichi asciutti, la proposta si chiama Mega Liner Dry. Con una altezza del collo di appena 80 mm e pneumatici 385/55 R 22.5 è una variante Mega Liner con un’altezza interna di 2.850 mm. Flessibile e robusto è il Profi Box Carrier, veicolo per il trasporto di casse mobili che si fa valere anche per i numerosi dettagli di pratica utilità (come il terminale ribaltabile). La serie Box Carrier, strutturata sulla base di rimorchi a pianale, è provvista di modulatore EBS con sistema elettronico di stabilità. Il dispositivo riconosce un pericolo imminente di ribalta-

mento e aziona nel caso una frenatura automatica. Sempre in tema di sicurezza, e in particolare nell’ambito della prevenzione dei pericoli dovuti a neve, acqua e ghiaccio, Krone propone la novità mondiale dell’airbag di sicurezza tetto nel semirimorchio. L’obiettivo è evitare situazioni altamente critiche come quella causata dal distaccamento dal tetto di un autotreno di una gigantesca lastra di ghiaccio che finisce sulla carreggiata o, peggio, addosso a un veicolo che segue. Questo pericolo può essere evitato grazie al nuovo Ice Protect System (IPS) per semiri-

morchio. Poichè il tubo dell’aria sotto il tetto del semirimorchio si gonfia immediatamente non appena questo viene staccato dalla motrice, il telo assume allora la forma tipica di un tetto di semirimorchio. Il tal modo sul semirimorchio fermo non possono depositarsi neve e acqua che durante la marcia potrebbero trasformarsi in pericolosi proiettili di ghiaccio. L’Ice Protect System (IPS) è disposto centralmente su tutta la lunghezza del semirimorchio ed è fissato al telo con uno stabile sistema a cerniera, ovviamente anche potenziabile.


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